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Dettaglio seduta n.253 del 04/05/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Bellion, Casoni, Dutto, Farassino Griffini, Leo, Miglietti, Scanderebech.
Il numero legale è 27.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Stiamo esaminando gli emendamenti relativi ai capitoli dell'area dell'economia montana, di competenza dell'Assessore Vaglio.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco, Bortolin Suino, Riggio, Miglietti, Bertoli, Vindigni, Manica, Bellion: "Il capitolo 10915 è aumentato di lire 800 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950." La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Vorrei fosse chiaro che nell'ambito del capitolo 27910 il disegno di legge che si propone di finanziare, con due miliardi, è il n. 350 corredato dal n. 334, riguardante la materia che è stata presentata sia con la proposta del Partito Popolare che con la proposta della Giunta. Riguarda solo quello che attiene a unione e fusione dei comuni, perché solo così è giustificato il ritiro dell'emendamento 10915, che riguarda unione e fusione di comuni; facciamo chiarezza su questo aspetto.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 10915 è incrementato di lire 300 milioni mediante una riduzione di pari entità dal capitolo 15950." La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Questo emendamento è di decisiva importanza perché riteniamo che emerga dal bilancio l'inconsistenza di una vera politica di governo regionale sulla montagna. Noi pensiamo che i piccoli comuni di montagna siano abbandonati a se stessi, o comunque non siano considerati in quell'ottica di sviluppo che dovrebbe accompagnare tutta la politica regionale in materia montana; con la richiesta di 300 milioni, formulata nel nostro emendamento, riteniamo di andare a migliorare la situazione spesso dimenticata dei comuni montani in relazione soprattutto alle tematiche economiche sociali sanitarie socio-assistenziali e turistiche che affliggono le popolazioni residenti in tali comuni.
Sottolineavo proprio stamattina che non sempre la Regione Piemonte riesce a far giungere la propria voce, in questo caso anche i finanziamenti adeguati, a una larga parte della popolazione regionale in quanto i comuni montani sono raggruppati in 47 comunità montane e una delle parti più importanti del territorio piemontese è montano.
Ritengo fondamentale questo nostro emendamento e richiedo l'appello nominale, ma soprattutto un maggiore ripensamento alla Giunta e all'esecutivo perché questo finanziamento aggiuntivo di 300 milioni andrebbe a beneficiare tutto l'insieme di quelle rivendicazioni che riguardano i vitali interessi di popolazioni svantaggiate che risiedono in montagna e che, oltre ad aver bisogno di una maggiore attività economico sociale hanno anche problemi relativi alla sanità e all'assistenza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11180 è incrementato di lire 150 milioni prelevando in diminuzione del capitolo 15950." Siamo nell'ambito degli emendamenti relativi all'area Polizia locale.
La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore all'economia montana

Nell'intervento che ho svolto in precedenza, seppur nella concitazione del momento prepranzo, avevo già chiarito che ringraziavo dell'attenzione i colleghi, perché la Giunta aveva ritenuto di accettare - parzialmente questo emendamento che andrà a far parte del maxi emendamento.



PAPANDREA Rocco

Lo ritiriamo, perché lo discutiamo successivamente.



PRESIDENTE

Gli emendamenti dal n. 54 al n. 62, presentati dal Gruppo della Lega Nord al capitolo 11180, vengono ritirati e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal gruppo della Lega Nord per l'indipendenza della Padania: "Il capitolo 11180 'Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/87, n. 58)' è incrementato di lire 300 milioni.
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal capitolo 12022 per una somma di pari ammontare." La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Ritiriamo l'emendamento perché prendo atto della volontà della Giunta di accettare parzialmente un incremento di questo capitolo.
Colgo l'occasione, senza portare via molto tempo, per dire che è necessario che il Consiglio, o comunque la Commissione che si occupa di polizia locale, prima o poi inizi a esaminare la realtà della polizia locale.
Noi abbiamo presentato una proposta di legge in tal senso, che non sembrava riscuotere grande successo da parte della maggioranza, però era stata presentata proprio per porre l'attenzione su questo problema. Esiste una legge quadro nazionale che lascia alle Regioni molto spazio e noi riteniamo che la legge regionale che regola la polizia locale sia piena di lacune.
Sottolineo quindi ancora una volta l'esigenza, non solo di aggiungere questi 100 milioni, ma di andare a rivedere quella che è la legislazione regionale per dare maggiore dignità alla polizia locale.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
Gli emendamenti, dal n. 64 al n. 70, presentati dalla Lega Nord al capitolo 11190, vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 13822 è incrementato di lire 2 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 15950." La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Si tratta di un emendamento importante che abbiamo presentato sempre nella logica dello sviluppo montano. La forestazione è uno degli aspetti fondamentali dello sviluppo montano per quanto riguarda il Piemonte.
La cifra che proponiamo, pur non essendo elevata, potrebbe dare un contributo di qualificazione a questo bilancio e nello stesso tempo dare una valorizzazione a tutti i problemi difficili che esistono in montagna.
Non ripeto quanto avevo già precedentemente illustrato circa lo stato di forte degrado e i problemi anche drammatici di esistenza nelle località più degradate del Piemonte che sono praticamente tutti i Comuni montani.
In conclusione risottolineo all'Assessore alla montagna e, per quanto riguarda il bilancio, all'Assessore Burzi, che si tratta di aspetti fondamentali e che quindi sarebbe necessario tenere nella dovuta considerazione - quanto meno se è possibile in un altro ipotetico chiamiamolo così, ripescaggio - questo finanziamento. Sarebbe qualificante e darebbe un'altra positività nello sviluppo socio-economico montano perch spesso e volentieri questa Giunta non riesce a qualificare tutta la difficile situazione montana che invece, a mio avviso, va qualificata in un modo diverso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Intervengo in modo molto sintetico e veloce per dire che il capitolo indicato dall'emendamento del Consigliere Moro è quello che finanzia la convenzione tra la Regione e il Corpo forestale dello Stato, convenzione che è stata finanziata con una delle ultime variazioni (non so se l'ultima o la penultima) per quanto di competenza in questo primo periodo.
La convenzione quindi vive e non c'è necessità di portarla a valori superiori a quelli che riteniamo, in questa prima fase, essere necessari per l'adempimento delle funzioni del Corpo forestale.



MORO Francesco

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 13830 è incrementato di lire 90 milioni mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Volevo solo rilevare il ripetersi degli incendi che purtroppo avvengono nelle varie realtà del Piemonte, e quindi l'esigenza di valutare anche questo emendamento nell'ambito del bilancio, in modo che abbia una certa consistenza.
Abbiamo posto il problema anche nell'ottica di qualificare e migliorare l'attività montana nel suo complesso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 28 contrari e 4 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
I restanti emendamenti presentati sullo stesso capitolo dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli: "Il capitolo 13880 è aumentato di lire 200 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Emendamento presentato dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli: "Il capitolo 13890 è aumentato di lire 50 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Tali emendamenti, accolti nel maxi-emendamento, sono ritirati.



SPAGNUOLO Carla

Posso intervenire?



PRESIDENTE

Certo; per l'illustrazione, la parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Pochissime parole su questi emendamenti - che ci risultano essere tra quelli accolti dalla Giunta - i quali tendono a valorizzare uno dei patrimoni più importanti del Piemonte, non solo dal punto di vista agricolo, ma anche ambientale, che si rifà alle cosiddette zone tartufigene.
Tali emendamenti sono stati presentati, non tanto in funzione dell'incremento delle attività, che sono già abbastanza seguite e che riguardano i Comuni o le Associazioni, ma soprattutto in relazione ad una legislazione che è in itinere e che riguarda, ad esempio, la normativa sulla collina.
Questa legge, così come altre sensibilità che sono all'orizzonte (tipo gli obiettivi del 5B oppure tutta una serie di iniziative che riguardano l'associazionismo di Comuni), tende a far sì che ci possano essere anche interventi privati che, in determinate zone con quel tipo di vocazione possano incentivare iniziative, progetti, in raccordo con la Comunità di collina o comunque con le attività già in itinere da parte della Regione Piemonte, dei Comuni e delle associazioni interessate.
Riteniamo che in determinate zone del Piemonte (penso al Cuneese e all'Astigiano) la valorizzazione e il sostegno anche di questo tipo di patrimonio possa determinare non soltanto l'incremento di un'economia seppure parziale, limitata, ecc., ma soprattutto possa incrementare quel patrimonio abbastanza unico del Piemonte, rappresentato appunto dalla produzioni di tartufi.
Anche perché, questo tipo di attività è collegata alla gastronomia alla tutela dell'ambiente e conseguentemente alla tutela del paesaggio e di determinati territori, che rappresentano una caratteristica tra le più specifiche che ha la nostra Regione, insieme all'Umbria e a pochissime altre Regioni italiane.
In questo senso quindi ringrazio la Giunta, che mi sembra intenda accogliere questi due emendamenti, che non sono in sé significativi per la cifra - perché è chiaro che la cifra non poteva essere molto elevata - ma che diventano significativi perché sono l'espressione di una politica e dell'attuazione di determinate leggi, che è importante per noi portare avanti.



PRESIDENTE

Possiamo dunque considerare ritirati gli emendamenti testé illustrati.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Confermo l'accoglimento degli emendamenti sia sul capitolo 13880 che sul capitolo 13890 (considero entrambi i capitoli illustrati nell'intervento della collega Spagnuolo, e peraltro gli stessi capitoli erano oggetto anche di emendamenti del Gruppo di Rifondazione comunista seppure di entità diverse): li riproporremo, come peraltro già convenuto in sede di emendamento alla fine della discussione sulle singole aree.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti al capitolo 13880 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 13900 è incrementato di lire 1 miliardo e 300 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola al Consigliere Moro per l'illustrazione.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, desidero sottolineare l'importanza del capitolo in esame; la valorizzazione della montagna non può che passare attraverso le Comunità montane. Credo che il capitolo debba quindi godere di una collocazione ben precisa; in tal senso, riteniamo che il finanziamento da noi proposto sia d'importanza strategica.
La riorganizzazione e la direzione delle Comunità montane è di primaria importanza per l'intero Piemonte, per il suo sviluppo socio-economico e occupazionale. Comunità montane che a mio avviso vanno ulteriormente migliorate, organizzate e soprattutto finanziate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore all'economia montana

Chiederei alla cortesia del Consigliere Moro il ritiro dell'emendamento, in quanto lo stesso finanzierebbe la legge n. 50 al di sopra di quanto previsto e di quanto di consuetudine. Non si tratta del fondo regionale per la montagna, ma di quella piccola parte che utilizziamo per il finanziamento - 50% alla popolazione, 50% al territorio - delle spese correnti delle Comunità montane, che la legge n. 72 ha mantenuto, ma che, francamente, non necessita di alcuna implementazione.
Riconosco comunque al collega la sensibilità nel segnalare la necessità di mantenere i finanziamenti a favore delle Comunità montane almeno ai livelli degli anni scorsi.
Vista l'inconsistenza dell'operazione chiedo il cortese ritiro dell'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Moro annuncia il ritiro dell'emendamento, che verrà conservato agli atti.
L'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti al capitolo 13940 viene ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 14795 venga implementato di lire 300 milioni prelevati dal capitolo 15950." La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Intervengo per l'utilità del comune dibattito, visto che il capitolo è stato in parte affrontato stamattina nella relazione dell'Assessore Vaglio e, come giustamente ricordava il Consigliere Montabone, è stato recepito al di là della competenza specifica - sia essa il turismo o l'economia montana per una cifra di 200 milioni.
Chiederei al Consigliere se intende discuterne in ambito turismo o se votarlo, nonostante - ripeto - il suo recepimento. Tra l'altro, credo si tratti di ambito turistico, cioè del Presidente della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, per quanto mi riguarda potremo discutere l'emendamento quando parleremo di turismo. La guida alpina è sempre stata considerata figura turistica importante, perlomeno dal sottoscritto. Certo è che la guida alpina ha forte attinenza con la montagna.
Chiedo che l'emendamento venga mantenuto e discusso - adesso, dopo un'altra volta - vista la situazione di difficoltà in cui versano le guide alpine continuamente.
L'anno scorso disponevano di 300 milioni; quest'anno ho presentato un emendamento che portasse il capitolo da "0" a 300 milioni: a mio avviso, il minimo di sopravvivenza per le guide alpine.
L'Assessore Burzi ha ritenuto di accettarne 200; ringrazio l'Assessore per la soluzione, comunque parziale rispetto alla proposta presentata.
Vorrei che l'emendamento fosse lasciato a memoria, attraverso la votazione, e che rimanesse agli atti l'espressa volontà del sottoscritto affinché le guide alpine fossero dignitosamente rappresentate in questo bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ha ragione il Consigliere Montabone: la richiesta proveniente dal suo Gruppo eccedeva i 200 milioni che si è poi convenuto di recepire in bilancio; si tratta, comunque, di un significativo incremento rispetto allo stanziamento dell'anno scorso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 27 contrari.
Gli emendamenti n. 270 e n. 271 presentati dalla Lega Nord al capitolo 23530 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli: Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 10580 è aumentato di lire 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 10520".
La parola alla Consigliera Spagnuolo per l'illustrazione.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ci sembra che valga la pena sottolineare nuovamente l'emendamento in esame, non tanto per la cifra richiesta in aumento, ma perché in questo momento tutta la normativa attinente alla deleghe è senz'altro oggetto dell'attenzione politico istituzionale della Regione e dei Comuni e, più in generale dell'attenzione di tutto ciò che attiene al mondo delle autonomie locali.
Siamo in fase di applicazione della normativa Bassanini; pertanto, ci è sembrato politicamente opportuno, in tutti i capitoli di bilancio che attengono a problematiche di carattere istituzionale, di trasferimento, di cambiamento, di aggiunta di competenze, segnare l'attenzione con un incremento della spesa. Si tratta di una sottolineatura che noi abbiamo voluto fare direttamente all'Assessore competente, perché la tematica istituzionale è una delle più importanti che in questo momento deve interessare la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nell'ambito non tanto e non solo di questo capitolo, ma di tutti i capitoli o tematiche che sono sottese a questo intervento, la Giunta - il Consiglio su questi temi si era confrontato recentemente - ha inteso aggiungere al capitolo 15910, sotto la voce dei crediti di legge finanziabili in spesa corrente, la voce "deleghe". Includendo nell'ambito di questo argomento tutte le tematiche, molto vaste, sottolineate anche nell'intervento del collega Vindigni, toccando un'altra tematica sempre relativa alle deleghe del collega Vaglio.
La Giunta intende recepire dal capitolo 15910 la voce "DDL deleghe" con il progetto di legge per un importo di un miliardo. Conseguentemente, la Giunta ritiene di non accogliere tutti gli altri emendamenti su tale tematica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Il nostro Gruppo ritira l'emendamento.



PRESIDENTE

E' ritirato anche l'emendamento del Gruppo di Rifondazione comunista.
Gli emendamenti presentati dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti al capitolo 14290 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti dal n. 165 al n. 168 presentati dalla Lega Nord al capitolo 14290 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento integrativo presentato dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Si tratta, in maniera ancora più specifica, della materia sulla quale siamo già intervenuti precedentemente. Il nostro Gruppo ha presentato un emendamento con uno stanziamento significativo per l'applicazione di tutto il "pacchetto Bassanini". Ci risulta che la maggioranza abbia intenzione dalle indicazioni che abbiamo avuto direttamente dall'Assessore Burzi, di predisporre un disegno di legge che affronti tutta la materia, pertanto noi ritiriamo il nostro emendamento, ritenendolo, nella sostanza, accolto.



PRESIDENTE

L'emendamento integrativo presentato dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli viene pertanto ritirato e conservato agli atti.
L'emendamento aggiuntivo presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino e altri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Abbiamo esaurito gli emendamenti di competenza dell'Assessore Burzi passiamo ora a quelli di competenza dell'Assessore Botta.
La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Desidero anch'io, come i colleghi Assessori hanno fatto in precedenza svolgere alcune brevi considerazioni in merito all'Assessorato di cui ho le deleghe.
Per quanto riguarda l'edilizia sono stati presentati degli emendamenti in modo particolare sulla riqualificazione urbana e sul recupero urbano.
Data l'importanza della discussione che si sta svolgendo oggi in Consiglio regionale desidero ricordare - come ho già fatto in sede di II Commissione al Presidente della Commissione, Mancuso, e ai componenti della Commissione, che si svolga al più presto quel seminario richiesto dai colleghi Bortolin, Manica, Vindigni, Galli e Salerno. Seminario che riguarda le iniziative future che la Regione deve intraprendere alla luce dei Decreti Bassanini, ma non solo, anche dei finanziamenti di carattere europeo.
Credo occorra prestare attenzione, al fine di svolgere una corretta valutazione dell'azione della Regione Piemonte che si è sviluppata in quasi tre decenni, ai finanziamenti che riguardano la politica della casa, alla luce della legge n. 457 del 1978, il cosiddetto Piano decennale della casa che in questo arco di tempo ha supportato l'azione dell'Assessorato all'edilizia e ha anche messo in evidenza una serie di nodi critici in confronto alla pianificazione territoriale e alla strumentazione urbanistica. In alcuni casi, per usare un termine caro ad alcune forze politiche, ha anche messo in evidenza un antagonismo tra i finanziamenti destinati all'edilizia residenziale pubblica e alla strumentazione urbanistica. Questo spesso ha costretto i Comuni, ma anche la Regione stessa, a dover rincorrere i Piani regolatori che non erano a quel momento idonei per poter accogliere la localizzazione di taluni interventi.
Ho voluto fare questa breve illustrazione proprio per richiamare l'attenzione dell'aula, e soprattutto dei componenti della Commissione che avevano richiesto il seminario, per sottolineare l'importanza di calendarizzare questo incontro al più presto. Di qui il mio appello al Presidente Mancuso.
Che cosa ha evidenziato la politica della casa, sia a livello nazionale che regionale, che si è passati nell'arco di questi decenni da un tentativo di risposta con finanziamenti previsti dall'importante legge 457/78, poi ripresa dalla legge 179, che ha innovato profondamente nel '92 finanziamenti che si sono diversificati sull'edilizia sovvenzionata totalmente a carico della mano pubblica e da quella agevolata? Per quanto riguarda l'investimento complessivo sulla politica del piano decennale della casa per il comparto del settore della sovvenzionata si sono stanziati oltre 800 miliardi, con la realizzazione di 27500 alloggi, gran parte dei quali nuova costruzione e man mano che i bienni si venivano sviluppando si è passati con maggiore attenzione al recupero e alla riutilizzazione del patrimonio esistente.
Proprio perché veniva meno la componente della nuova urbanizzazione della nuova costruzione, e i programmi sia nazionali che regionali si sono sempre più orientati al recupero, alla riutilizzazione e alla pluralità di finanziamenti, ci si è resi conto che non si poteva più considerare il problema casa a sé stante, ma occorreva collocarla in un ampio contesto dove i finanziamenti servono non solo a riqualificare i quartieri delle periferie dell'Area metropolitana torinese, dei capoluoghi, delle Province piemontesi dove vi è più tensione abitativa e dove vi sono più difficoltà e degrado, non solo urbano edilizio, ma anche ambientale, e spingere il tentativo di rivitalizzare questi quartieri con il finanziamento e la possibilità di coinvolgere al finanziamento pubblico anche il finanziamento privato e la partecipazione dei privati. A fronte della considerazione che a livello nazionale, e anche nella nostra Regione, la proprietà della casa delle famiglia si attesta su valori di oltre il 70%, e comunque vi sono delle fasce di reddito di cittadini che non riescono in ogni caso a sostenere il pagamento dell'affitto, nasce il tentativo di risposta anche recente da parte del governo nazionale che però deve essere ancora definito con la creazione di un fondo nazionale per gli affitti che sarà oggetto di disciplina nella riforma delle locazioni, proposta che giace alla Commissione VIII della Camera dei Deputati, e la possibilità delle Regioni per quanto possibile, di cofinanziare questo fondo: è una proposta che le Regioni accettano in linea di massima, sia pure con prudenza e in via sperimentale. Questo però non significa che bisogna continuare a riqualificare e accedere ai finanziamenti europei che l'Unione Europea ha messo in campo accanto ai finanziamenti statali e ai cofinanziamenti regionali, in modo tale da arrivare a una rivitalizzazione di quei quartieri che sono investiti dal degrado. Devo dire che per quanto concerne i programmi di recupero urbano la Regione Piemonte ha ricevuto un attestato da parte dell'amministrazione centrale, tanto che saremo presenti anche al forum della Pubblica Amministrazione a Roma, proprio perché la Regione Piemonte ha promosso la riqualificazione delle periferie programmando in modo coordinato i fondi cosiddetti ex Gescal destinati ai quartieri popolari e i fondi strutturali destinati alle aree a declino industriale ispirandosi in questo, e chiedendo ai comuni di formulare i programmi, alla direttiva Urban.
Siccome crediamo in questo metodo di approccio più sistemico, anche in questo settore siamo particolarmente soddisfatti del metodo che ci siamo dati sin dal 1994 come Regione Piemonte. Detto questo ritengo che sia accoglibile, almeno la Giunta ritiene accoglibile, l'emendamento che è stato predisposto sulla riqualificazione e recupero urbano all'interno del capitolo "Accordi di programma".
E' molto importante, anche perché le iniziative del Ministero Lavori pubblici prevedono proprio in questi giorni, con scadenza al 30 maggio un'altra forma di programmi di recupero che sono i cosiddetti contratti di quartiere; se questi programmi non ci vedono pienamente entusiasti come Regioni, o se la larga parte delle Regioni non è entusiasta del metodo condivide senz'altro l'obiettivo che questi programmi sia pure ancora gestiti a livello centrale si danno.
Per il momento avrei terminato; prima di concludere vorrei ricordare che la Regione Piemonte dal '96, e quindi anche lo scorso anno, ha messo in campo delle risorse proprie sia pure non a fondo perduto in conto capitale cioè senza restituzione, che sono i fondi di investimento Piemonte, come i Consiglieri sanno benissimo. Questa iniziativa ha avuto un discreto successo e credo che anche per il futuro questi fondi investimento Piemonte dovranno essere una parte importante per quanto riguarda la riqualificazione urbana e per quanto concerne i quartieri delle periferie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Solo per completezza: per quanto attiene al capitolo 15060, che è il fondo sociale di cui si è dibattuto, c'è un emendamento firmato dal Gruppo DS. Ricordo che rientra già nei programmi della Giunta e con l'Assessore Botta si è anche convenuta una disponibilità di fondi per le strutture a partire da dopo l'interruzione estiva; sono anche pervenute richieste e suggerimenti da parte della maggioranza - ricordo fra le altre quelle del Consigliere Rubatto - ma non potendosi definire, a mio avviso, utilmente la cifra in questa sede, potrebbe essere utile un ordine del giorno impegnativo per la Giunta che, se i Consiglieri convenissero, potrebbe essere redatto per esempio dall'Assessore, domani firmato e discusso, come ipotesi a sostegno delle necessità del capitolo 15060.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Le competenze dell'Assessore Botta sostanzialmente si ripartiscono su tre filoni: la pianificazione territoriale, la strumentazione urbanistica e l'edilizia residenziale pubblica.
Il suo intervento al bilancio '98 si è soffermato essenzialmente sul terzo filone. Probabilmente in ciò fotografa un livello di attenzione di questo Consiglio che trova anche riscontro nelle poste di bilancio.
Vorrei ricordare che per quanto riguarda il primo filone, cioè la pianificazione territoriale, gli impegni della Regione non si sono conclusi con la predisposizione del Piano territoriale regionale, perché proprio negli ultimi anni, a seguito di accordi raggiunti a livello comunitario, è cresciuta sensibilmente l'attenzione per forme di pianificazione sovraregionale che possano riguardare anche Regioni di Paesi diversi.
Quella che fino a pochi anni fa poteva apparire come un'utopia, oggi può diventare realtà anche in relazione alle modifiche apportate ai testi degli articoli della Costituzione attinenti ai compiti delle Regioni nel recente dibattito avvenuto alla Camera sulla seconda parte della Costituzione.
Poiché sono giacenti in Commissione delle interrogazioni rispetto a questa tematica, ritengo che se ne debba discutere rapidamente, in maniera tale che in successivi momenti di precisazione del bilancio '98 sia possibile valutare la necessità di partecipare ai programmi comunitari relativi alla pianificazione territoriale di area vasta in contesti anche internazionali (mi riferisco al programma comunitario Terra; all'Interreg 2C), con una partecipazione attiva da parte della Regione.
Per quanto riguarda la strumentazione urbanistica, vero è che si è praticamente conclusa la fase avviata oltre vent'anni fa con la legge Astengo, che aveva come obiettivo quello di dotare tutti i Comuni di strumenti urbanistici, e che questo sforzo è stato sostenuto anche con un aiuto della Regione ai Comuni, soprattutto i minori.
Altrettanto vero è che l'ultimo grosso momento di riflessione sullo stato urbanistico del nostro territorio è collegato agli eventi alluvionali che hanno portato a modificare molti strumenti urbanistici, ciò anche con l'aiuto economico dello Stato, previsto appunto dalle legislazioni post alluvionali. Credo però che si debba riprendere quanto prima il discorso dell'aiuto ai Comuni che intendono predisporre strumenti urbanistici, sia di carattere generale che di carattere esecutivo.
E qui intervengo sul terzo aspetto sul quale si è soffermato in particolare l'Assessore chiedendo al Consiglio un confronto ravvicinato su questi temi nelle sedi opportune e individuando la II Commissione come sede opportuna.
Vorrei fare una considerazione preliminare e quasi banale: nel momento in cui si è aperta una fase di competizione fra sistemi urbani e sistemi regionali su scala quasi mondiale, sono i sistemi più coesi, i sistemi dove l'esclusione sociale è minoritaria se non assente, quelli che riescono ad essere competitivi. Allora, porsi il problema delle periferie nella nostra Regione è una delle condizioni per essere più competitivi, soprattutto per quanto riguarda la capacità di attrarre investimenti internazionali.
Da questo punto di vista certamente l'attenzione della Regione e del Consiglio per la messa a punto di politiche e di metodologie per l'attuazione di politiche relative a questo tema delle periferie è sicuramente ragguardevole. Io mi compiaccio dell'informazione che dava l'Assessore, del fatto che nel forum sulla P.A. che si terrà nei prossimi giorni a Roma, l'esperienza che la Regione Piemonte ha portato avanti per gli interventi nel campo delle periferie sia considerata come meritevole di attenzione sul piano internazionale. Questo compiacimento nasce anche dal fatto che proprio su questo tema il confronto fra Giunta e Consiglio, anche se forse non è stato totalmente percepito, c'è stato ed è stato efficace.
Si può e si deve andare avanti. In questo senso noi abbiamo dato un segnale chiedendo alla Regione di cofinanziare con mezzi propri i programmi di recupero urbano e i contratti di quartiere. La risposta che ci è stata data è flebile, ancora modesta, solo un miliardo: riteniamo che questo sia il punto di partenza per un discorso più ampio.
Il problema delle periferie non riguarda solo l'assistenza, quindi il fondo sociale sul quale dobbiamo procedere; dobbiamo definire esattamente l'ammontare dell'aiuto che la Regione deve destinare a queste categorie tenendo conto anche dell'evoluzione del quadro legislativo nazionale.
Proprio in questi giorni si sta discutendo in Parlamento una legge di riforma dell'edilizia pubblica che crea un fondo sociale nazionale ampiamente dotato, quindi è giusto che le risorse regionali tengano conto di quanto potrà arrivare dal riparto nazionale.
Questo problema quindi va affrontato. Siamo d'accordo con la proposta che faceva l'Assessore Burzi, cioè di predisporre un ordine del giorno impegnativo che però fissi delle scadenze per individuare anche l'ammontare complessivo della spesa che per il 1998 sarà destinata a questa finalità.
Se così sarà, noi non abbiamo difficoltà a ritirare l'emendamento naturalmente suffragando questa scelta con la lettura dell'ordine del giorno che ci presenterà la Giunta, fatta salva la nostra libertà di ritornare sull'argomento se l'ordine del giorno non fosse sufficiente. Per ripeto - questo problema va visto all'interno di un intervento più globale sulle periferie e quindi per una politica regionale in questo campo. In ciò dovremo essere aiutati dalle modifiche che si stanno apportando alla legislazione in materia. Dalle anticipazioni che abbiamo avuto da fonti giornalistiche, questa legge, il cui relatore è l'onorevole Zagati, dovrebbe essere approvata entro la fine di giugno. Quindi riteniamo che nei prossimi mesi anche la Regione potrà capire quali sono i campi di intervento che in questa direzione si aprono.
Detto questo, siamo ovviamente disponibili ad un confronto in sede di Commissione e auspichiamo che il Presidente della Commissione e l'Assessore possano rapidamente calendarizzare questo momento di approfondimento e di confronto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in aggiunta alle cose di carattere generale, che assolutamente condivido, sottolineate dal Consigliere Vindigni, vorrei richiamare l'Assessore, ma anche il Consiglio alla necessità di ragionare attorno ai problemi dell'urbanistica, in modo particolare per quanto riguarda l'aspetto del recupero e della riqualificazione delle periferie, ma anche dei centri delle piccole o medie città del nostro Piemonte. Sotto un aspetto duplice: da una parte la necessità di salvaguardare ancora le porzioni di territorio che sono libere, impedendo una cementificazione inutile o non utile rispetto alla necessità primaria del recupero urbano e della risistemazione di edifici che sono degradati, ma che possono, opportunamente recuperati anche con una spesa significante certo, ma con un valore alto rispetto alle nuove costruzioni, consentire di mantenere o ripristinare una qualità della vita davvero migliore nelle nostre città.
Il secondo aspetto è che attorno al problema della riqualificazione delle periferie, Assessore, noi abbiamo ragionato anche rispetto alla necessità di recuperare quelle sacche di territorio che non sono solo degrado fisico urbano, ma anche oggetto di sacche di degrado umano, di soggetti che vedono nella esclusione rispetto al resto della società una collocazione che ancora di più li allontana da un recupero sociale necessario e indispensabile.
Sappiamo poi quanto l'esclusione sociale di notevoli, o comunque sempre significative porzioni di popolazione, provochi tensioni di carattere sociale anche nel nostro territorio piemontese.
In Commissione abbiamo discusso la necessità di avere un quadro preciso della situazione abitativa del nostro Piemonte oggi. In questo senso l'Assessore lo richiamava, faccio perdere pochissimi minuti su questo problema - abbiamo la necessità di partire da relazioni precise (di cui noi disponiamo), facendo una proiezione per gli anni futuri, valutando il contributo anche sul tema della riforma dello Stato sociale di una spesa diversa da quella che oggi molte volte destiniamo ad un'assistenza inconcludente, non produttiva. Occorre invece indirizzare queste risorse nell'individuazione di case a basso costo non per i soggetti più deboli, ma per coloro che nella nostra Regione (penso ai giovani) vogliono dar vita a nuove famiglie, cercando - appunto - per il futuro una sistemazione diversa, magari con maggiore serenità rispetto alla situazione attuale.
L'Assessore ricordava la difficoltà di gestione delle case popolari, la difficoltà per molte famiglie, per molti soggetti di far fronte al canone d'affitto.
Io partirei da questo problema, che è un problema vero, un problema reale, rispetto al quale si tende anche a fare uno sforzo per superarlo per vedere come nel nostro Piemonte possiamo rispondere al meglio al bisogno della casa. Una casa qualificata, in una realtà urbana non emarginante, in una realtà urbana che nell'ambito del Piemonte non veda situazioni di privilegio accanto a situazioni di gravi difficoltà, ma che veda progressivamente un miglioramento complessivo della situazione abitativa, non solo per quanto riguarda la casa ma anche il territorio circostante, nella nostra Regione.
L'Assessore richiamava la positività del lavoro svolto dalla Regione (argomento ripreso anche dal Consigliere Vindigni).
Io sottolineo la necessità di andare avanti, di andare oltre, vedendo anche quei lati che ancora sono oscuri, di cui abbiamo parlato e rispetto ai quali sentiamo l'estrema necessità di avere un quadro molto chiaro ed una prospettiva, discussa insieme, altrettanto chiara.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, cari colleghi e care colleghe, siamo entrati in Europa per via della moneta, ma siamo fuori dall'Europa, ad esempio, per quanto riguarda il modo in cui continuiamo a gestire il problema della casa.
Siamo la nazione che in Europa ha il più basso livello di edilizia pubblica; siamo i fanalini di coda, e lo siamo in una situazione in cui il 30% della popolazione ha difficoltà a reperire e godere di una casa a basso reddito.
Nel settore della casa siamo fuori dall'Europa, perché siamo fuori dall'Europa nel sistema legislativo che regola l'utilizzo del suolo. Siamo l'unica nazione europea che non ha una legge aggiornata sul regime dei suoli, e sappiamo che l'assenza di una riforma del regime dei suoli, che sottragga il valore delle rendite urbane al valore riconosciuto alla proprietà dei suoli, è una situazione che non permette di reperire terreni a basso prezzo e quindi non permette, per parlare del settore della casa di costruire case depurate dal valore delle rendite immobiliari. Siamo in questa situazione.
Quindi, o su questi due elementi (investimenti nel settore dell'edilizia sovvenzionata e riforma urbanistica) decidiamo di marciare oppure - e non mi pare che sia così, a nessun livello - possiamo spendere buone parole, buone intenzioni, parlare dei bisogni e del bisogno e proporsi di risolverlo, ma non attacchiamo i due punti fondamentali per farlo.
La Regione Piemonte, con l'Assessore Botta e la sua politica, sta dentro questo recinto; un recinto che, se trova dei momenti di fuoriuscita dall'inattività, lo fa ormai da anni, sistematicamente, smantellando ogni attività organica di progettazione e di pianificazione.
Il progetto "progetto", caso per caso, è la linea direttrice di attività di governo sia a livello nazionale, con le grandi leggi, sia a livello locale: cioè uscire dalla pianificazione, trattare i problemi caso per caso, punto per punto, progetto per progetto, convenzione per convenzione, e - chissà - tangente per tangente.
Questo è il quadro degli anni '80: deregolare, quindi togliere delle regole; derogare, quindi togliere ed evadere le regole che ci sono; non rinnovare i Piani regolatori, ma fare varianti parziali; contrattare con gli interessi privati la realizzazione degli interventi edilizi e la trasformazione d'uso di fabbricati e suoli, spesso sottraendo a ciascuna realtà comunale aree decisive per determinare le scelte di sviluppo della città.
Il Piemonte è costellato di situazioni in cui vi sono grandi aree che rappresentano il futuro potenziale di una comunità che, invece di essere trattate in una revisione organica del Piano regolatore, vengono trattate discutendo e contrattando con la proprietà cosa si può fare.
Assessore Botta, forse lei si trova bene in questa situazione: così non è il punto di vista che esprimo a nome del Gruppo.
Si è invertito l'ordine dei fattori per quanto riguarda il governo del territorio. Una volta, almeno, vi era il tentativo ed esisteva qualche legge che non metteva in discussione il fatto che il governo del territorio è di iniziativa pubblica (e all'interno dell'iniziativa pubblica si cercavano le cooperazioni con gli interessi privati per raggiungere quegli obiettivi di interesse pubblico). Era un'impalcatura di pianificazione, in cui l'Ente pubblico teneva in mano il tutto.
Adesso, invece, le cose si sono rovesciate (purtroppo), e l'intervento di trasformazione del territorio non ha più l'iniziativa pubblica: ha l'iniziativa privata come motore.
E' di lì che si parte; certo, il potere è pubblico, a cui si affianca l'interesse privato che cerca di conseguire qualche vantaggio di interesse pubblico, ma è un rovesciamento totale, contro il quale Rifondazione comunista si batte.
Quindi, nuovo grande Piano di edilizia sovvenzionata; non mi pare Assessore Botta - che la situazione sociale ed economica dell'Italia possa pensare di elevare ancora, in modo visibile, la percentuale di cittadini italiani che hanno la casa in proprietà.
Io non lo penso; il 70% è la cifra più alta d'Europa; ci sono famiglie che si sono indebitate fino al collo, che non fanno altro nella loro vita che pagare la casa che una politica edilizia li ha costretti a pagare.
Io non penso che la strada sia quella. La strada è quella di un grosso intervento pubblico sovvenzionato, sicuramente solo sovvenzionato, finch non ci sarà una legge sul regime dei suoli, capace di dare una casa a basso costo di affitto alla popolazione che non ce l'ha.
In questa situazione gli interventi che si alternano sono parziali effettuati sull'onda di filoni europei. Anche in questo caso, Assessore Botta, l'Europa e un po' più avanti di quanto non siamo noi.
Il programma d'intervento europeo nel settore della casa - l'Urban quando qualche anno fa l'Europa si propose d'intervenire con finanziamenti nei settori degradati della città, seguiva la seguente logica: si interviene nel risanamento edilizio, obiettivo dell'intervento, richiedendo parallelamente di conseguire effetti sociali. Come corollario vi era l'indicazione di prestare attenzione all'inserimento e alla verifica di eventuali effetti sociali.
Al convegno tenutosi qualche settimana fa a Torino, un rappresentante della Commissione europea - del quale non ricordo il nome - ha detto che nel mese di novembre a Vienna vi sarà un ribaltamento di questi due termini per quanto riguarda gli investimenti nel settore edilizio. L'obiettivo prioritario di ogni linea di finanziamento sarà la modificazione sociale dell'area sulla quale interveniamo; l'obiettivo di recupero sociale diventa prioritario e l'obiettivo di spesa e di riqualificazione edilizia s'incorpora. E' un ribaltamento assai qualificativo, proveniente dall'Europa di Maastrich, dall'Europa monetaria; almeno a parole, ed anche un po' nei fatti, su qualche settore si aprono linee che ci sopravanzano di molto.
Come Gruppo sosteniamo che sino a quando non si toccano e non si parla di quei due fondamentali fattori, possiamo anche spendere buone parole sulle periferie, ma non ci sarà periferia che esca dalla situazione di marginalità, rispetto al luogo, rispetto ai servizi, rispetto alle classi insediate, se non si affrontano quei due problemi fondamentali.
Facciamo pure un confronto, Assessore, però non limitiamoci ad una verifica degli strumenti operativi che abbiamo inventato (ne avremo inventati almeno una quarantina, tra quelli urbanistici e quelli operativi di esecuzione degli stessi: 40/50 forme di intervento dalla legge del 1942 ad oggi). Se vogliamo davvero un'apertura sulle esperienze in Europa, mio suggerimento è di iniziare dalla struttura della legge di governo del territorio degli altri Paesi, che sono andati più avanti anche negli strumenti operativi. Hanno predisposto strumenti innovativi che hanno un elevato livello di intervento pubblico, o in forma legislativa o in forma operativa. In tante parti d'Europa, infatti, il regime dei suoli è stato regolato da un'attività oltreché da una legge. Ad esempio, l'attività dei Comuni, che, per tempo, senza rendita urbana, acquisivano alla mano pubblica terreni a valore agricolo per urbanizzarli e renderli successivamente. Vi sono quindi tanti modi per far acquisire i terreni alla mano pubblica a basso costo. Noi siamo rimasti indietro sui due settori.
Dunque, se l'Assessore e il Presidente Mancuso ritengono di portare avanti la questione, personalmente segnalo la necessità di dedicare la metà del nostro tempo a capire cosa si è fatto in Europa relativamente alla legislazione sui suoli in questi ultimi 50 anni.
Queste le osservazioni che volevo rendere al Consiglio regionale; non insisto con le critiche ad un'insufficiente azione politica da questo punto di vista da parte della Giunta regionale, che so, peraltro, disporre di un servizio tecnico molto capace ed efficiente, e che svolge in modo molto attento e professionale la propria attività, anche se incapsulata in quest'insufficienza di fondo.
Come Gruppo abbiamo anche richiesto, in coerenza con questi cenni in difesa della pianificazione, che la Regione svolga un ruolo più attivo verso i Comuni, al fine di indurli controcorrente ad attività di pianificazione sostenute anche dalla Regione. Viceversa, lo stato delle cose esistenti sappiamo essere di un residuo passivo anche di quel poco che la Regione Piemonte aveva stanziato a favore di Comuni che si dotavano di strumenti urbanistici. Insistiamo in quest'attività di promozione di una cultura della pianificazione da parte della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, dopo la cosiddetta legge Astengo, la n. 56, redatta in tempi nei quali le barriere o città satellite intorno alla metropoli principale iniziarono le grandi colate di cemento non si è tenuto conto del problema, tuttora irrisolto, del consumo complessivo del territorio nelle nostre periferie; si continua a costruire senza che le amministrazioni comunali tengano conto, nel redarre i loro piani regolatori, dei centri storici, assolutamente vuoti e inutilizzati: ben venga il piano di recupero urbano, con intervento a livello di Comunità europea, che permette di risparmiare territorio e, da parte della Regione Piemonte, di predisporre una legge per la gestione corretta del proprio territorio.
Oggi non è così, non certo per colpa dell'Assessore Botta, ma di coloro che prevedono, a scapito del territorio, introiti enormi e guadagni grandissimi, e conseguentemente non tengono conto che il territorio, così come altri beni ambientali, non è inesauribile.
Il territorio limitrofo alle città si sta esaurendo; è inoltre nostro intento evitare casi particolari di ghettizzazione.
Concordo con il Consigliere Chiezzi, Capogruppo di Rifondazione Comunista, quando sostiene che la nostra attenzione deve essere rivolta all'edilizia sovvenzionata e convenzionata. Edilizia che permetta di dare al 30% dei cittadini del Piemonte - ritengo anch'io difficile raggiungere il 100% - case diverse da quelle cui siamo stati abituati nel passato: molto, molto periferiche, costruite seguendo criteri approssimativi mettendo insieme gente magari più sfortunata di noi, che non ha possibilità di avere una realtà propria, in un posto ben definitivo, in modo da tenerla sotto controllo e mantenere l'accordo con i vari Questori che girano per le nostre città.
Credo che questo sia un errore e che, a livello regionale, si debba pensare ad una nuova legge urbanistica che preveda per i Comuni la possibilità di approvazione di Piani regolatori e del recupero urbano investendo su questo dei capitali. E' necessario non consumare più terreno non consumare tutta l'acqua a disposizione, come è necessario non consumare più tutti i nostri beni ambientali, giocandoci la possibilità un domani di avere una regione vivibile, a misura d'uomo, come si diceva in passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Concordo con quanto detto dai colleghi che mi hanno preceduto, in particolare dai colleghi Chiezzi e Angeli.
Occorre, sulle linee di finanziamento definite con linguaggi molto esemplificativi, Piano di recupero, Piani integrati, Piani di risanamento prestare attenzione perché il più delle volte, purtroppo, nascondono dei puri e semplici piani edificatori dove la parte di recupero è minimale e dove, in deroga ai Piani regolatori, si fanno cose magari non previste e non volute.
Questo è un aspetto che chiedo all'Assessore Botta di tenere molto in considerazione; siccome i finanziamenti sono limitati (fino ad un certo punto) chiedo di privilegiare, nell'erogazione dei finanziamenti, quei piani che contengano effettivamente recuperi dell'aspetto originario.
E' necessario approfondire quanto abbiamo studiato sulle alluvioni quindi avere una sensibilità particolare e maggiore nell'esame dei Piani regolatori per gli aspetti post-alluvionali, quindi gli aspetti geologici del territorio.
Tra l'altro sono venuto a conoscenza - non so, Assessore Botta, se sia una sua competenza - che la Regione Piemonte sta studiando il rischio degli asteroidi. Abbiamo finanziato un progetto per il rischio degli asteroidi se, per esempio, cadesse un asteroide in periferia...
Credo che questa competenza sia del collega Majorino.
Chiedo una relazione dettagliata, visto che ne abbiamo finanziato lo studio, per sapere quanto dobbiamo mettere a bilancio per gli asteroidi perché se il rischio è reale dobbiamo avere una cifra in bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, ringrazio l'Assessore Botta e la Giunta per aver accolto la mia precedente richiesta, avanzata in fase di studio di bilancio, per l'aumento del fondo sociale.
Inoltre ringrazio anche l'Assessore per quanto ci ha detto sugli interventi di edilizia economica popolare. Mi domando se non sia il caso di intervenire su quanto c'è attualmente nell'edilizia economica popolare.
L'agenzia territoriale della casa ha dei quartieri che sono allo sfacelo. Aspettavo questo momento di discussione del bilancio per farlo rilevare; ogni Consigliere regionale può andare a visitare questi quartieri dell'agenzia territoriale della casa e vedere che sono allo sfacelo: non si sta facendo né l'ordinaria né la straordinari manutenzione.
Chiedo al Presidente della Giunta e all'Assessore all'edilizia economica popolare, di costituire una Commissione di indagine sulle ATC per vedere come spendono questi fondi che vengono stanziati per la manutenzioni ordinaria e straordinaria. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Riba e altri: "Aumentare il capitolo 15060 da zero a tre miliardi." La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Si tratta dell'emendamento sul fondo sociale, che ho già anticipato nell'intervento tenuto a conclusione della relazione dell'Assessore Botta.
Chiedo ai colleghi firmatari se possiamo conglobarlo nell'ordine del giorno impegnativo, ordine del giorno che potrebbe essere votato domani o alla fine della discussione, quando si discuteranno anche gli ordini del giorno nel frattempo accumulati.



PRESIDENTE

Accantoniamo questo emendamento.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 15083 venga implementato di lire 4 miliardi prelevati dal capitolo 15950." Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 15083 è incrementato di lire 1 miliardo mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950." La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Per quanto riguarda il capitolo 15083 si tratta di fondi statali che finanziano la legge n. 35 del 1995, in correlazione con gli eventi alluvionali del 1994. Si tratta di finanziamenti che vengono man mano erogati alla presentazione, da parte dei Comuni colpiti dall'alluvione degli studi che sono a supporto della riformulazione degli strumenti urbanistici. Chiederei ai Gruppi di ritirare l'emendamento, tenuto conto del fatto che man mano che i Comuni presentano le domande, questi fondi vengono erogati.
C'è un'altra legge regionale che concerne il finanziamento delle modifiche ai piani regolatori, che si rendono necessarie per adeguare la strumentazione urbanistica ai piani sovracomunali. Anche qui l'andamento è di medio-lungo periodo in quanto i Comuni si adattano, man mano che vi sono queste disposizioni sovracomunali: penso al Piano delle fasce fluviali pubblicato solo da quest'anno, e a quelle ex art. 9 bis con le quali vengono imposte delle misure cautelari da parte della Regione. Gli adeguamenti non sono così immediati e quindi i fondi possono essere stanziati successivamente, nell'assestamento di bilancio.
L'opinione della Giunta è quindi negativa.



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, l'Assessore Botta ha svolto una serie di considerazioni chiedendo il ritiro dell'emendamento da lei presentato altrettanto per i Consiglieri di Rifondazione.



MONTABONE Renato

Lo ritiro.



MORO Francesco

Noi non lo ritiriamo.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento presentato dal Gruppo di Rifondazione comunista.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 12 astensioni.
I restanti emendamenti presentati sullo stesso capitolo dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino ed altri per l'istituzione di un nuovo capitolo: "Contributi a Comuni e loro consorzi per la redazione dei Programmi di Recupero Urbano (PRU), Piano di Riqualificazione Urbana (PRIU) e Contratti di quartiere. Stanziamento di lire 5 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione al capitolo 15950." La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nell'ambito del capitolo 27170 è previsto che venga evidenziato un disegno di legge (è il capitolo appunto dedicato ai disegni di legge finanziari di aree di investimento) che contempli la riqualificazione urbana come uno degli argomenti, finanziabile con una copertura di 2 miliardi.
In tal senso credo che possa recepire non la quantità, ma le istanze sottese alla richiesta del Gruppo DS.



RIBA Lido

Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito l'esame degli emendamenti relativi ai capitoli di riferimento all'Assessore Botta.


Argomento: Formazione professionale

Richiesta di chiarimenti sulla comunicazione rilasciata a La Stampa dall'Assessore Masaracchio in merito ai corsi di Formazione professionale


PRESIDENTE

Passiamo quindi ad altro argomento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Abbiamo saputo che ieri l'Assessore Masaracchio, o qualche altro Assessore, ha rilasciato alla stampa una relazione in riferimento al problema della formazione professionale. Poiché dell'argomento saremo chiamati tutti a discutere tra breve, chiedo che ai Consiglieri regionali venga usata la stessa cortesia, in modo da poter conoscere questo testo che ritengo possa essere utile per tutti.
D'altro canto noi avevamo già discusso in passato di questo problema quindi chiedo che quello che è diventato di pubblico dominio venga concesso anche a noi; ripeto, così come nei confronti dei giornalisti c'è stata la cortesia di inviare la comunicazione prima che la Giunta decidesse, credo che lo stesso tipo di cortesia possa essere usata nei nostri confronti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

Anch'io intervengo per associarmi alla richiesta del collega Papandrea e per esprimere un disappunto, perché le informazioni richieste qui in aula nei giorni scorsi non sono state fornite, mentre sono state fornite ai giornali.
Si era parlato di "apertura dei cassetti" e l'Assessore si era chiuso nel silenzio più completo dicendo che non c'erano cassetti da aprire lasciando capire che non c'era assolutamente nulla da sapere, mentre abbiamo letto, appunto sui giornali, informazioni che non sono state fornite qui.
Io esprimo disappunto e chiedo che il dibattito che ci sarà domani sulla formazione professionale sia preceduto dai necessari chiarimenti anche perché devo dire al Presidente della Giunta regionale che quell'articolo e quelle informazioni, soprattutto quelle informazioni fornite dall'Assessore alla stampa, hanno suscitato un certo allarmismo negli istituti della formazione professionale, in quanto non si è capito bene cosa si lasciava trasparire in termini di prospettive.
Credo quindi che un chiarimento sia estremamente utile, se fosse possibile già oggi sarebbe ancora meglio; in ogni caso domani il nostro Gruppo chiederà in modo preciso e fermo che il dibattito sia preceduto da un'informazione completa e puntuale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Anche noi riteniamo che sia indispensabile avere questa informazione e che il dibattito, che ha visto coinvolti tutti gli Assessori della Giunta regionale sul bilancio fino a questo momento, si arricchisca assolutamente di questa pagina, perché effettivamente siamo carenti di informazioni, che abbiamo peraltro chiesto durante il dibattito sulla formazione professionale che si è sviluppato in quest'aula per un'intera giornata e che ha prodotto anche una modificazione di bilancio molto significativa perché della prima grande nota di variazione una buona parte atteneva alla Formazione professionale. Pertanto riteniamo indispensabile che ci debba essere, sugli aspetti che sono stati oggetto di questo articolo, una puntualizzazione.
Anche noi auspicheremmo, per la verità, che sin da oggi il Consiglio potesse avere queste informazioni. Ho visto che il Presidente della Giunta regionale ha chiesto di poter intervenire, mi auguro che possa essere un elemento di chiarimento.



PRESIDENTE

Era iscritto a parlare il Consigliere Ghiglia. Se il Presidente della Giunta intende intervenire, ha precedenza sui Consiglieri.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Intervengo quando hanno finito i Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

A me va tutto bene, poi sarà il Presidente della Giunta che ci dirà come la Giunta intende rispondere a queste sollecitazioni per le quali siamo tutti assolutamente curiosi, però io ho sentito giustamente parlare di indiscrezioni. Io non credo, almeno da quello che ho avuto modo di chiedere ai colleghi della Giunta, che questa relazione sia stata passata dall'Assessore ai giornalisti. Io non lo so, però non credo.
A questo punto, se il Presidente ci dirà che dovremo fare un dibattito io dico che secondo me questo dibattito deve avvenire dopo l'approvazione del bilancio (ma di questo potremo discutere quando lei riterrà più opportuno), perché il bilancio ha la precedenza e comunque si tratta di una relazione rispetto al passato che non può inficiare il futuro né tanto meno può inficiare questo bilancio.
Vorrei poi anche capire, eventualmente quando ne discuteremo, come è stato possibile che una relazione di cui la Giunta non ha ancora preso ufficialmente atto, sia già uscita all'esterno.
Credo che questo sia un dato importante, che debba essere assolutamente accertato, al di là del merito.
Si trattasse di qualsiasi altro argomento, di qualsiasi altro documento, finché non viene assunto ufficialmente e se - e io non ho motivo di dubitare - non viene fornito ufficialmente dalla Giunta (e credo che la Giunta avrebbe avuto la sensibilità di fornirlo prima all'aula), sarebbe anche importante capire da quali canali queste informazioni, fino a prova contraria riservate, fino al momento in cui non vengono rese pubbliche qua o nelle sedi opportune, riescono ad uscire con questa facilità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Non accetto nessuna provocazione. Mi spiace che i colleghi abbiano dato per certo che l'Assessore competente abbia trasmesso alla stampa, in termini di cortesia, un documento che è riservato.
Me ne rammarico profondamente. Ma capisco che anche questo potrebbe rientrare nel gioco delle parti nel dibattito in Consiglio.
Al momento opportuno, sempre che se ne ravvisi l'opportunità, e nei termini in cui ne sarà ravvisata l'opportunità, certamente, così come è giusto fare, il Consiglio avrà le relazioni che si merita.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Foco, che interviene in qualità di Consigliere.



FOCO Andrea

Di solito leggo con ritardo l'edizione de La Stampa di Torino. Credo che il Consiglio regionale "si meriti", per quanto riguarda il settore della formazione professionale - Assessore, il Consiglio regionale "si meriti" - un'informazione completa. Tutti stiamo facendo riferimento all'articolo apparso su La Stampa e ai commenti relativi.
E' il Consiglio regionale la sede idonea ed opportuna per discutere di una relazione, se questa esiste Se invece non è mai stata presentata in Giunta se si tratta di una fantasia giornalistica, e l'Assessore ci conferma che tale è, allora il problema non esiste: basta una smentita. Ma se esiste, penso che il Consiglio regionale "meriti" di poter leggere e discutere questa relazione, a meno che non sia "segretata" per il momento.
Una volta che la Giunta l'ha discussa ed ha assunto le sue decisioni - e noi chiederemmo che questo avvenisse in tempi brevi, quindi domani mattina venisse consentito anche a noi, di prenderne visione e poterla discutere in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

L'articolo de La Stampa di ieri, però, parlava anche di una Commissione regionale che aveva verificato le risultanze non corrette di tutta questa tematica delicata e, nello stesso tempo, diceva che tutto sarebbe stato discusso nella riunione di Giunta di questa mattina.
Credo che di tutta questa tematica così complessa e soprattutto così grave debba essere informato il Consiglio regionale e soprattutto ci debba essere un'ampia e seria dichiarazione da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Volevo solo fare una precisazione. Io non ho chiesto di aprire una discussione adesso sull'argomento; ho chiesto che ci venisse fornita la relazione, in modo che, quando si affronterà il tema della formazione professionale nel bilancio, disporremo di un ulteriore utile elemento, a mio avviso, di valutazione. La mia richiesta non è assolutamente un'azione dilatoria nei confronti del dibattito: è funzionale alla nostra possibilità di discutere a fondo del bilancio per quanto riguarda la formazione professionale.
Mi pareva, inoltre, che fosse riportata un'intervista all'Assessore con tanto di foto e dichiarazioni virgolettate.



MASARACCHIO Antonino, Assessore regionale

Non c'è intervista! Non sai leggere i giornali! Ci sono virgolettature ma non sono risposte dell'Assessore!



PAPANDREA Rocco

Avevamo ritenuto che si trattasse di un'intervista, considerato anche che fino ad ora non avevamo avuto smentite, per cui ritenevamo opportuno portare a conoscenza di tutti un fatto del genere - ripeto - non smentito fino ad ora.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Naturalmente condivido il disagio. D'altro canto, come ha ricordato il Consigliere Ghiglia, anche a me piacerebbe sapere - se vogliamo ristabilire un minimo di procedimento formale - come un documento che ancora non è stato assunto dalla Giunta, ma ci è stato solo presentato...



(Commenti in aula)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per vostra informazione, generalmente, questi tipi di comunicazione vengono presentati in Giunta; dopodiché, nella seduta successiva, o in quella che si ritiene opportuno, vengono assunti dalla Giunta stessa.
Questo documento non è ancora stato assunto dalla Giunta: è stato presentato, in Giunta, da parte dell'Assessore Masaracchio e dell'Assessore Burzi.
Di conseguenza, comprendo e condivido la necessità che il Consiglio sente nei confronti di questo tipo di notizia apparsa sul giornale: la necessità, nell'ambito dell'eventuale approfondimento e dibattito che verrà fatto domani sul tema della formazione professionale, di avere elementi.
Questi elementi vi saranno sicuramente forniti: datemi il tempo materiale oggi - abbiamo in previsione una seduta di Giunta - di parlarne in Giunta in modo che venga ristabilito il percorso procedurale corretto, cioè che se la Giunta decide il documento sarà assunto; nel momento in cui sarà assunto, sarà messo a disposizione di tutti i Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo dunque, come previsto, con l'intervento dell'Assessore D'Ambrosio sulle materie a lui delegate.
Prego.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Prima di entrare nel merito del bilancio sanitario regionale, e quindi degli emendamenti presentati dai vari Gruppi politici, svolgo qualche breve osservazione.
Ritengo anzi tutto necessaria una considerazione di carattere generale che vi invito ad assumere come filo conduttore nel dibattito relativo al bilancio sanitario regionale.
La spesa sanitaria nazionale per il 1997 è stata di 108.000 miliardi ovvero il 5,4% del prodotto interno lordo (PIL).
E' un conto sottostimato a giudizio di tutti. E' una spesa che però non può assolutamente diminuire, ma sappiamo che non può neppure aumentare per motivi di bilancio a livello nazionale, e che quindi dobbiamo considerare sufficiente. E può essere sufficiente, ma per essere tale va assolutamente razionalizzata.
Quando dico razionalizzata non intendo assolutamente dire razionalizzare la stessa, ma allocarla in modo diverso che per il passato.
Quando dico razionalizzare la spesa sanitaria intendo dire che la spesa va finalizzata al raggiungimento di obiettivi di salute, che debbono essere considerati prioritari.
Le priorità e le strategie per il loro raggiungimento sono state evidenziate dal Piano sanitario regionale '97-'99, che in questi giorni è in corso di analisi da parte delle singole Aziende sanitarie per arrivare a definire le intese di programma - ex art. 10 L.R. 61/97 - che di fatto costituiscono l'attuazione operativa del Piano stesso.
A tale proposito, debbo dire che tutte le Aziende sanitarie, sia locali che ospedaliere, hanno presentato nei 90 giorni previsti, quindi entro il 15 aprile, la loro programmazione e che - come dicevo poc'anzi - il tutto è al vaglio dell'Assessorato.
L'opera di razionalizzazione della spesa sanitaria che dobbiamo concretizzare in sede di bilancio deve dunque essere coerente con il Piano sanitario regionale e deve trovare attuazione nelle intese di programma.
Non dobbiamo tuttavia nasconderci alcune difficoltà di carattere generale, che dovremmo tentare di superare per raggiungere tale obiettivo in primo luogo occorre evitare qualsiasi duplicazione di spesa che potrebbe derivare dalla riallocazione di risorse da un settore di attività all'altro. A tale proposito debbo purtroppo dire con rammarico che alcuni Direttori generali non hanno recepito l'importanza di dover ridurre la spesa del IV livello - quello ospedaliero - per potere allocare negli altri 5 livelli i fondi che la sanità ha a disposizione.
In secondo luogo, vi è la necessità di far fronte ai costi derivanti dagli indispensabili investimenti strutturali e tecnologici tipici di uno scenario in profonda evoluzione, come quello della nuova sanità. A tal proposito debbo comunicare al Consiglio che ho fatto richiesta al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore Burzi di mettere a disposizione della sanità, con il prossimo bilancio, 30 miliardi per l'attuazione del Piano sanitario regionale.
In terzo luogo, vi è l'assoluta necessità di rimanere nell'ambito delle disponibilità finanziarie esistenti, senza dover ricorrere ad eventuali tasse regionali - e su questo, penso, siamo tutti d'accordo.
Infine, occorre tener conto della differente tempistica tra bilancio regionale e riparto del Fondo sanitario nazionale, che di norma avviene in tempi decisamente successivi rispetto a quelli di approvazione del bilancio regionale. Il riparto dell'anno scorso è stato definito soltanto nel settembre scorso; quello di quest'anno - siamo a maggio - non è stato ancora effettuato.
Fatte tali considerazioni, ribadisco la mia totale disponibilità ad affrontare con grande collaborazione le indicazioni e i contributi che emergeranno dagli emendamenti presentati da vari Gruppi politici - che, per la verità, sono già stati discussi dalla Giunta: potrei anticipare delle risposte, ma preferisco, se il Presidente ritiene opportuno, che gli emendamenti stessi vengano illustrati dai colleghi Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ringraziamo intanto l'Assessore D'Ambrosio per le note introduttive alla discussione di bilancio che ha voluto portare nella seduta odierna; intendiamo anche sottolineare come il nostro Gruppo abbia determinato una particolarissima attenzione alla tematica di carattere sanitario, per i suoi importantissimi risvolti di ordine politico e abbia prodotto una serie di interventi in proposito, non estemporanei per la verità, ma che riguardano larga parte delle più significative attenzioni che il nostro Gruppo ha espresso nell'arco di questa legislatura, e anche precedentemente, su alcune tematiche.
Abbiamo in tal senso presentato una serie di emendamenti che riguardavano la lotta all'AIDS, sapendo che in questo campo vi è già un'attenzione dell'Assessorato ed anche che il Piano già prevedeva una serie di interventi. Nonostante ciò, abbiamo voluto presentare più di un emendamento sull'argomento, proprio per sottolineare l'importanza, per la comunità piemontese, di approfondire ulteriormente la lotta all'AIDS.
Oltretutto, abbiamo nella Città di Torino alcune delle espressioni sanitarie tra le più importanti del mondo; mi riferisco alla presenza del prof. Grillone e di tutta la sua équipe, e non soltanto presso l'Amedeo di Savoia. Abbiamo quindi un'eccellenza di carattere sanitario che giustifica in qualche modo una spinta ulteriore a destinare fondi in questa direzione.
Recenti studi e statistiche ci dicono che non soltanto il numero di decessi per AIDS si sta riducendo, e che quindi l'azione della prevenzione è straordinariamente importante, ma che ci sono anche risposte positive rispetto alla stessa sieropositività. E' dunque importante incrementare quest'azione.
Abbiamo inoltre presentato degli emendamenti al fine di tener viva e desta l'attenzione sulla lotta alla droga e alle tossicodipendenze.
Vi sono poi altri due emendamenti significativi nella nostra azione emendativa alle previsioni di bilancio nel campo della salute. L'uno, come l'Assessore sa, è stato oggetto di dibattito da parte del nostro Gruppo più volte, sia in quest'aula sia attraverso ordini del giorno, interrogazioni ecc. Si tratta della questione, molto delicata - abbiamo fatto anche un convegno in proposito - della psichiatria. Già lo scorso anno la Giunta aveva accolto un emendamento che intendeva prevedere una qual certa impostazione di procedura rispetto alla psichiatria, richiedendo che la spesa su questo settore rappresentasse almeno il 2% della spesa sanitaria.
Quest'anno abbiamo presentato un emendamento che porta tale percentuale al 5%, d'intesa con i colleghi che hanno partecipato all'incontro con l'Assessore competente.
Ricordo che abbiamo accettato concordemente - lo dico io anche se dovrebbe forse intervenire l'Assessore - una progressione, che porterà questa prima dotazione almeno al 3%.
Molto importante, il secondo comma dell'emendamento presentato, quello della rendicontazione al Consiglio regionale. Abbiamo avuto un incontro con il collega D'Ambrosio, insieme alle colleghe Simonetti e Suino; abbiamo messo a punto tale aspetto, poiché ci rendiamo conto che la materia psichiatrica è assai complessa, nonché di difficile estrapolazione da parte del contesto della spesa sanitaria: è proprio questo l'obiettivo che intendiamo perseguire.
Vi sono UU.SS.LL. che hanno spesa psichiatrica molto elevata; dobbiamo farci carico di quelle UU.SS.LL. che invece sono più arretrate, anche se il bisogno che emerge dalla popolazione, in particolare dal comparto giovanile, è alto: come Ente, dobbiamo sottolinearlo.
Ultimo punto, un emendamento cui teniamo moltissimo, relativo alla prevenzione dei tumori femminili in particolare; anche per questo abbiamo chiesto, visti gli importantissimi risultati ottenuti, che l'Assessorato stanzi una somma ulteriore di un miliardo, proprio perché un sempre maggior numero di donne venga raggiunto dal programma sanitario della prevenzione che, soprattutto per quanto riguarda alcuni tumori femminili, rileviamo essere essenziale per salvare delle vite umane.
In tal senso, abbiamo voluto sottolineare ulteriormente al Consiglio questa nostra azione che, ripetiamo, non è sporadica, ma fa parte di un'attenzione continuativa, con tutta un'altra serie di interventi che abbiamo svolto e che continueremo a svolgere in questo campo.
Ci rendiamo conto, per quanto riguarda le poste di bilancio specifiche per esempio in materia di AIDS, che sarà necessario che l'Assessorato dia delle indicazioni - mi rivolgo anche all'Assessore al bilancio - su come acquisire questi fondi, in particolare per il miliardo che fa riferimento alla lotta all'AIDS, ma questo credo verrà specificato nel dibattito di bilancio inerente tale punto.
Quello che noi riteniamo è che tutti questi campi, soprattutto per quanto riguarda la tematica di una crescita culturale, di attenzione non soltanto sanitaria per la materia della psichiatria, ma anche della prevenzione, siano straordinariamente importanti ed è su questo che vogliamo sottolineare ulteriormente l'azione che il nostro Gruppo porterà avanti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Questa è una materia importante sulla quale il nostro Gruppo, anche in sede di Commissione, ha sollevato l'attenzione. Durante la discussione di bilancio noi abbiamo presentato degli emendamenti specifici sulla sanità che riguardano tutte le parti che possono essere sostanzialmente coinvolte e che possono vedere un'interlocuzione, a discrezione della Giunta regionale, in questo caso di competenza dell'Assessore alla sanità D'Ambrosio, rispetto a questioni importanti: particolare la lotta alla droga, alla tossicodipendenza e la lotta per la prevenzione rispetto alla tematica dell'AIDS e, in particolare, la partita della prevenzione che rientra nella maggior parte dei progetti-obiettivo della Regione.
Vorrei partire da una considerazione esposta dall'Assessore che introduce la differenza tra il riparto nazionale delle risorse e l'attuazione regionale, certamente anche il riparto delle risorse nazionali lo abbiamo visto con il Piano decennale degli investimenti - i suoi tempi lunghi, tempi che non possono essere una sinergia unica rispetto, invece alle esigenze molto più urgenti del territorio. Oggi abbiamo moltissime risorse, penso per esempio ai fondi dell'AIDS, della tossicodipendenza che risalgono alla finanziaria del 1988.
Esistono difficoltà sostanziali sul territorio, in particolare da parte delle aziende sanitaria locali; siamo in difficoltà rispetto all'organizzazione anche gestionale, rispetto alla presentazione di progetti che in questa direzione si rivolgono e quindi al decentramento territoriale dell'attività sanitaria. In questo momento, pertanto, la prevenzione risulta uno dei paletti fondamentali. Nei progetti-obiettivo abbiamo grandi questioni, penso alla tutela della salute mentale e quindi al capitolo sulla psichiatria, sulla quale infatti l'opposizione ha introdotto l'esigenza di aumentare la spesa sanitaria.
Già in un'altra sede il nostro Gruppo ha esposto l'esigenza di discutere ancora del superamento degli ex OP che non solo non è stato attuato, ma di fatto è, a mala pena, partito con grande difficoltà nella Regione Piemonte.
La Commissione "Affari sociali", come molti di voi sanno, ha svolto un sopralluogo nelle sedi degli ex OP piemontesi denunciando gravi carenze soprattutto rispetto all'alternativa agli ex OP, quindi la struttura territoriale alternativa che non propone più la logica manicomiale segregativa, ma propone un percorso terapeutico nell'ottica e nel contesto dei progetti-obiettivo "Tutela della saluta mentale".
Siamo molto indietro in questo campo; abbiamo presentato degli emendamenti per porre un problema serio: il problema della prevenzione.
Problema che deve essere al centro della politica sanitaria e dell'attività di programmazione sanitaria, nonché al centro delle scelte per la razionalizzazione della spesa. La prevenzione, noi sappiamo, costa di più ma costa di più all'inizio perché in qualche modo è un investimento rispetto alla tutela della salute dei cittadini.
Noi abbiamo denunciato più volte una carenza nel Piano sanitario regionale rispetto al decentramento della struttura sanitaria; abbiamo denunciato un'eccessiva attenzione, diciamo spropositata, rispetto all'attività ospedalocentrica. L'esigenza è - e rimane - quella di puntare l'attenzione sul territorio e sulle strutture territoriali, sul decentramento dell'attività. Decentramento dell'attività sanitaria che deve prevedere anche una scelta di priorità rispetto alla spesa sanitaria. Noi spendiamo molto poco in Regione Piemonte - come in tutt'Italia - per la prevenzione; si è puntato, nel Piano sanitario, ad innalzare la percentuale rispetto alla spesa complessiva per la prevenzione, al 5%; bisogna investire di più e meglio, bisogna coinvolgere il territorio, i Comuni e le aziende sanitarie rispetto agli obiettivi della prevenzione, ma questo Assessore, significa anche coinvolgere i direttori generali che oggi hanno un grande potere. Un potere che, a nostro parere, non compete loro e che non è stato loro attribuito da alcuna legge, neppure dai decreti legislativi n. 502 e n. 517. I direttori generali devono comunque attenersi, rispetto alle indicazione di programmazione regionale, a ciò che la Regione deve e può offrire. I Direttori generali devono essere valutati nell'ambito dei criteri di valutazione, rispetto a delle questioni nodali prima fra tutte su come sono stati raggiunti alcuni obiettivi e come avviene il decentramento della prevenzione sul territorio. Prevenzione quindi, come elemento fondamentale sul quale impegnare la nostra attenzione, ma anche le risorse finanziarie.
Cercherò di fare un'illustrazione sommaria degli emendamenti.
Per la lotta alla droga, alle tossicodipendenze è ancora necessario ristabilire un'attenzione rispetto alla gestione dei servizi territoriali per le tossicodipendenze. I SERT oggi funzionano poco e male. Solo alcune di queste realtà seguono le indicazioni del Piano nazionale, per esempio l'apertura dei SERT 24 ore su 24. Il SERT è un luogo importante; occorre ripristinare quei percorsi che sono già stati individuati - e non parlo della regressione del danno che è un percorso metodologico e terapeutico che va affrontato - ma di strutture territoriali. Occorre trovare dei percorsi affinché gli operatori dei SERT escano sul territorio, vadano a ricercare la popolazione sommersa dei tossicodipendenti, cioè quella che non è consapevole del proprio stato, che non si avvicina al servizio perch il servizio non è vicino alle loro esigenze.
I tossicodipendenti che oggi non si rivolgono al servizio sono due su tre. Su questo problema non abbiamo assistito a delle proposte innovative ci sono alcune proposte dell'Assessorato al Comune di Torino che introduce dei SERT "volanti", questa sorta di "unità di strada" che funziona, che ha prodotto dei risultati. Noi chiediamo che questi fondi in qualche modo vengano utilizzati non solo per progetti centrali, ma in particolare per il decentramento dei progetti territoriali. Su questo noi tenteremo, in ogni sede, anche in Commissione, di riportare l'attenzione.
Altro problema sono gli anziani che rientrano nel progetto-obiettivo nel totale noi avevamo chiesto addirittura un aumento di 60 miliardi; il tentativo era quello di sollevare il problema, perché di fatto si tratta di fondi statali, ma tentare di riproporre una nuova ottica anche nel bilancio della programmazione sanitaria.
La spesa sanitaria deve essere razionalizzata, sono d'accordo con l'Assessore, ma razionalizzare significare introdurre delle priorità significa fare delle scelte che a volte risultano anche impopolari perch la scelta del territorio e della prevenzione a volte significa anche non entrare direttamente in contatto col cittadino perché la prevenzione non ha ottimi risultati subito, ma significa fare un investimento per la tutela della salute dei cittadini.
Rispetto poi alla questione della prevenzione rispetto al programma di screening dei tumori femminili, ci uniamo anche noi alle preoccupazioni di altri Gruppi, mi riferisco in particolare all'intervento precedente di Carla Spagnuolo. Rispetto a questa tematica c'era stato uno scambio di informazioni con l'Assessore: non è ancora partita decisivamente sul territorio piemontese, l'augurio è che parta entro maggio, ma che parta insomma! L'esigenza è fortissima: le donne che hanno questo tipo di problema, che necessitano di un'attenzione forte rispetto ai rischi delle quali sono portatrici per l'età, per il tipo di vita e per l'ambiente in cui vivono, devono avere la sicurezza che la sanità della Regione Piemonte offre questa garanzia, questa speranza almeno nell'arrivare alla definizione di una diagnosi il più veloce possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Vorrei rilevare che pur attraverso le cifre iscritte nel Bilancio 1998 per quanto riguarda la sanità piemontese e le importanti argomentazioni dal punto di vista sanitario svolte dall'Assessore, vi è la totale insufficienza dei finanziamenti per la salvaguardia della salute dei piemontesi.
Le cifre iscritte nel Bilancio preventivo 1998, pur rilevanti, non sono sufficienti ed adeguate alle varie problematiche del comparto sanitario.
Cito ad esempio i trapianti, che rappresentano una tematica complessa, poi la lotta all'AIDS e lo stato delle sale operatorie di tutti gli ospedali piemontesi (alcune sono addirittura preoccupanti), infine la confusione sulla programmazione dell'ARPA che secondo me va vista con maggiore importanza.
La questione sanitaria deve avere la massima priorità e centralità politica, non solo perché impegna al massimo le risorse finanziarie dell'Ente Regione, ma perché è di vitale importanza per la salvaguardia della salute di tutti i piemontesi e degli ospiti stranieri che vivono lavorano o studiano a Torino e in tutto il Piemonte.
Ciò comporta però maggiori investimenti perché una seria sanità e la prevenzione devono essere garantite anche alle fasce più povere ed emarginate della collettività, pur tenendo presente il drammatico momento che attraversa il Piemonte nell'insieme del Paese per quanto riguarda la situazione economica e occupazionale. Ultimamente però il gioco politico sulla sanità si sta facendo veramente pesante perché si sposta l'obiettivo della sanità dalla garanzia per la salute ai riparti di bilancio. E nelle cifre a bilancio '98 per la sanità, pur contenendo tutti i settori specifici e importanti, non mi pare si privilegi la priorità della prevenzione sulle malattie che ne riduce i costi di degenza e di cura o comunque non è collocata secondo me nella giusta ottica che merita questa importante tematica. E' augurabile che lo diventi nella sua importanza nel Piano sanitario per il prossimo triennio.
Le cifre quantificate nel bilancio regionale sulla sanità evidenziano il fatto che vi è una concezione troppo privatistica e aziendale della politica della sanità che privilegia il mercato e non tiene conto delle priorità esistenti.
Gli stanziamenti posti a bilancio - torno a ripetere - sono secondo me inferiori di molto alle esigenze e bisognerebbe anche verificare quelli erogati alle varie AA.SS.LL. e ad altri destinatari sanitari che avrebbero dovuto essere esaminati più accuratamente con un programma sanitario e a mio avviso ponendo delle priorità e delle emergenze assolute diverse da quelle che sono indicate in bilancio.
Ho più volte rimarcato nel mio breve intervento che le cifre poste a bilancio, pur interessando tutte le articolazioni, non sono assolutamente sufficienti per far fronte ai drammatici problemi della sanità piemontese quindi a tutte le 29 AA.SS.LL. presenti su tutto il territorio regionale partendo da Torino fino a giungere alle zone del Piemonte meridionale.
Data l'importanza di questa tematica, cioè la salute di tutti i piemontesi, uno sforzo maggiore andava fatto, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione sulle malattie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Al di là dell'accoglimento dell'aumento delle disponibilità di bilancio relative alla psichiatria, alla lotta all'AIDS e alle tossicodipendenze, di cui noi siamo soddisfatti, prendiamo atto del fatto che l'Assessore dice: "Siamo in presenza di una spesa in qualche modo fissa; il problema non è tanto di aumentarla o di diminuirla, quanto di spendere meglio". Questo in una certa misura supera la discussione di oggi perché per poter spendere meglio, occorrerebbe che ci fossero delle diverse circostanze, un diverso scenario rispetto a quello presente al momento attuale.
L'Assessore ci ha detto che sono state predisposte tutte le intese di programma. Come Gruppo, noi contestiamo il fatto che queste intese di programma avvengano in un contesto che consenta di avere una efficacia.
Per tre motivi fondamentalmente: in primo luogo, perché i Direttori generali non ci sono. Ci sono dei Commissari che vivono praticamente alla giornata e il cui incarico anche dal punto di vista temporale, quindi giuridico, non può andare al di là di quello che è il loro tempo materiale di mandato, mentre le intese di programma stanno a significare quello che si farà nei prossimi tre anni.
In secondo luogo (sono contento che sia rientrato in aula l'Assessore all'assistenza e mi dispiace che non sia stato fin dall'inizio a partecipare a questo dibattito) perché continua a permanere, e secondo me peggiorerà sempre di più, questa divaricazione fra sanità e assistenza. E' una cosa molto grave che si manifesta anche con il fatto che mentre si parla già di intese di programma, il Piano socio-assistenziale è decisamente in altomare e questo crea enorme disagio a livello territoriale. Noi pensiamo che in generale il sistema della sanità e dell'assistenza dovrebbe funzionare come un unico meccanismo istituzionale che aiuti la persona che si trova in difficoltà nel momento in cui questa entra nell'area del disagio a permanere il minor tempo possibile nell'area del disagio, a restarvi con il miglior conforto dell'istituzione e della collettività.
Questo dovrebbe essere l'obiettivo.
E dove finisce la sanità, dove incomincia l'assistenza, è un confine così labile che non avere fatto un unico piano socio-sanitario, cosa che la Regione Piemonte aveva già fatto, è stato un passo indietro politicamente non giustificato. E' sicuramente un passo indietro e voi lo potete verificare se avete un minimo di sensibilità amministrativa andando sul territorio e vedendo che aumentano sempre di più le condizioni in cui da un lato si ritrae la sanità, dall'altro si ritrae l'assistenza, e il cittadino che si trova in disagio si trova sempre di più solo! L'abbiamo dovuto constatare con mano e ci siamo dovuti battere come minoranza per aumentare i fondi specifici per quello che riguardava la psichiatria, l'AIDS e le tossicodipendenze, ma in realtà questo interessa un grandissimo numero di settori: il settore dei minori, dell'handicap, e così via.
Su questo esiste una totale divaricazione.
Il terzo motivo per cui queste intese di programma non hanno l'efficacia che potrebbero avere è nel fatto che l'Agenzia regionale per i servizi sanitari non ha ancora mosso nemmeno i primi passi.
Questa Agenzia è fondamentale per poter armonizzare le diverse Aziende sanitarie locali fra di loro; le Aziende sanitarie locali con le grandi Aziende sanitarie ospedaliere e le Aziende sanitarie locali al loro interno.
Per esempio - lo diciamo qui, Assessore, e ci aspetteremmo che almeno quella criticità che riguarda gli Ospedali di Saluzzo, Savigliano venga risolta, non rimandando...
L'Assessore non segue, io penso che sia inutile continuare l'intervento.



PRESIDENTE

Credo che l'Assessore abbia tutte le intenzioni di seguire: la prego di svolgere il suo intervento.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Io invito i colleghi alla calma: stavo parlando con un funzionario preposto al bilancio, per cui era importantissimo ascoltarlo.
Comunque, con l'orecchio destro sentivo lei e con il sinistro sentivo il funzionario.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Io ammiro questa dissociazione del cervello dell'Assessore, che non si manifesta probabilmente soltanto nel sentire da un lato un funzionario e dall'altro un Consigliere.
Dicevo, sarebbe opportuno risolvere alcune criticità all'interno delle singole Aziende sanitarie, come per esempio la questione degli Ospedali di Saluzzo e Savigliano, e risolvere le criticità dei rapporti fra le varie Aziende sanitarie locali e le Aziende sanitarie ospedaliere.
Queste intese di programma...
L'Assessore si stupiva del fatto che alcuni Direttori non abbiano ridimensionato la spesa per l'assistenza ospedaliera.
Assessore, al di là delle dichiarazioni, gli input che arrivano a questi Direttori generali dall'Assessorato sono degli input che ancora e malgrado tutto sono prevalentemente di tipo ospedalo-centrico.
Dov'è la distrettualizzazione? Dov'è l'autonomia dei distretti? Dov'è il distretto sanitario montano? Dov'è la politica territoriale per la sanità? Quali passi sono stati fatti in questo senso? Noi, come Gruppo, abbiamo fatto una richiesta esplicita, perché tutte le intese di programma - tutte - vengano portate in Commissione, proprio perché le intese di programma costruite in un contesto quale quello che io ho delineato (e che lei ha ascoltato non ho capito se con l'orecchio sinistro o con quello destro) effettivamente sono inficiate da grossi problemi. Noi chiediamo di andarle a verificare.
Resta il fatto che, al di là del contesto grandioso del bilancio regionale, il bilancio della sanità è ancora un oggetto oscuro. Noi saremo molto rigorosi nel verificare come sono costruite queste intese di programma e quanti e quali fondi sono destinati per i vari comparti della sanità.
Saremo altrettanto rigorosi in fase di bilancio consuntivo, per andare a verificare come sono state spese le cifre messe a bilancio.
Ritorno, perché è ancora, veramente la questione, il nodo dei nodi, sul fatto che gli Assessori alla sanità e all'assistenza hanno un dovere: quello di costruire un progetto integrato che metta il cittadino in difficoltà in condizione di arrivare il minor numero di volte nell'area del disagio; di permanerci il minor tempo possibile e, se proprio deve restarci, che ci rimanga nelle condizioni di migliore assistenza integrata possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli. Scusi, non l'avevo vista.



ANGELI Mario

Ho capito che il Presidente Deorsola ha un po' di fretta, ma io gli rubo poco tempo, normalmente: sono abbastanza succinto e conciso nelle mie dichiarazioni e nelle mie affermazioni.
Come già diceva la mia collega e Capogruppo, abbiamo presentato degli emendamenti per quanto riguarda la psichiatria, la prevenzione all'AIDS e la prevenzione dei tumori femminili.
Riteniamo che il lavoro svolto con l'Assessore sia importante soprattutto nel puntualizzare alcune situazioni e quelle che sono effettivamente le necessità del nostro Piemonte.
Volevo però soffermarmi su un altro ragionamento. Sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Riggio quando dice che, alle condizioni attuali, i Commissari in carica, gli Amministratori di prima, difficilmente riusciranno ad impostare qualcosa.
Da quando sono in questo Consiglio regionale, ho visto, per un determinato periodo di tempo, i Commissari; poi gli Amministratori delle ASL; poi di nuovo i Commissari, i quali stanno andando avanti e non si sa fino a quando, in attesa che arrivi questa famosa sentenza (non è certo colpa dell'Assessore) dal Consiglio di Stato di Roma.
Credo dunque che in questi tre anni, non avendo avuto la possibilità e la tranquillità di poter gestire e neanche di poter programmare i vari interventi, sia stato abbastanza difficile - malgrado si dica che il Piemonte sia una delle Regioni all'avanguardia per quanto riguarda la Sanità - delineare interventi di programmazione per il futuro.
Con tutta la buona volontà che ci si può mettere, credo che diventi difficile, da parte di persone che si sentono in precariato, poter avere domani delle risposte sufficienti ed efficienti al territorio.
Divento monotono: ritorno anch'io sulla situazione della divisione dei due Piani, il Piano sanitario regionale e il Piano socio-assistenziale regionale. Questi due Piani - ricordo, si era detto in Commissione, poi purtroppo non si è più andati avanti, ma si è rimasti lì, a mezz'aria dovevano essere un'integrazione naturale, e infatti si era concordato tra i due Assessorati di integrare i vari articoli per poter dare delle risposte efficienti a quelle che erano le esigenze costanti delle Amministrazioni comunali.
Si sono fatti i Consorzi socio-assistenziali: il Piano socio assistenziale è ancora al di là da venire, queste integrazioni sono ancora tutte da inventare.
Già l'altra volta ho detto che è molto difficile riuscire a comprendere dove inizia la sanità (o dove finisce) e dove inizia (o finisce) l'assistenza.
E' una situazione che ritengo paradossale. Abbiamo diviso questi Piani che, secondo il mio modestissimo parere, avrebbero dovuto essere integrati fra di loro e dare delle risposte certe.
Malgrado la buona volontà che viene dimostrata a più riprese per cercare di risolvere i problemi da parte dell'Assessore alla sanità e dall'Assessore all'assistenza, credo che questa sia un'incongruenza che ci portiamo dietro e ci trascineremo ancora per vario tempo, in quanto non so ancora (per lo meno, se qualcuno non me lo dice) se entro la scadenza naturale di questo Consiglio regionale riusciremo ad approvare il Piano socio-assistenziale.
Sta diventando tutto abbastanza emblematico. Si può dare la colpa alle minoranze (come ho già sentito diverse volte) che non permettono di governare, ma credo che la colpa sia di tutti, perché abbiamo commesso il gravissimo errore di approvare il Piano sanitario regionale senza avere pronto o in via di approvazione quello socio-assistenziale.
Andando un po' fuori da quello che è il bilancio, volevo un'informazione dall'Assessore, eventualmente anche in una fase successiva.
Mi pare che a livello regionale, per quanto riguarda i trapianti, la Regione Piemonte faccia trapianti a tutta Italia.
Ultimamente, mi è capitato di dovermi rivolgere alla Regione Liguria e mi è stato detto che chi non abita in Liguria passa in coda.
Da noi questo tipo di ragionamento non viene fatto: volevo sapere se effettivamente le cose vanno in questi termini oppure se anche in Piemonte il cittadino piemontese ha priorità rispetto a quelli delle altre Regioni.
Esistono queste situazioni. So che c'è una banca nazionale per le donazioni, che esiste una serie di aspetti che devono essere tenuti in conto; tuttavia, nelle altre Regioni - io porto ad esempio la Liguria capita questo: non mettono in nota, se non dopo aver soddisfatto le esigenze dei liguri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo brevemente per fare miei gli interventi di alcuni colleghi che mi hanno preceduto, i quali hanno puntualizzato alcune situazioni di estrema importanza.
Vorrei soffermarmi, in particolare, su quattro situazioni. La prima riguardante i Commissari, è già stata messa in evidenza; nei mesi prossimi tale questione sarà sicuramente ancora elemento forte di criticità, anche perché siamo in una fase di grande instabilità. In attesa della sentenza del Consiglio di Stato credo sarebbe opportuno un intervento dell'Assessore in sede di Commissione, per dirci quanto accadrà successivamente. Vorremmo infatti capire quale potrà essere il futuro della sanità e quali Direttori generali sostituiranno i Commissari.
Un secondo aspetto di estrema importanza è quello della zonizzazione le chiedo una certa attenzione, Assessore, in particolare nel rivedere situazioni ed eventualmente "staccare" altri presidi ospedalieri al fine di trasformarli in ospedali di rilievo regionale.
Sull'intero pacchetto zonizzazione sarebbe opportuno un dibattito in sede di Commissione, prima che arrivi in Consiglio un pacchetto preconfezionato.
Un terzo aspetto sul quale occorre un impegno futuro molto importante da tenere in evidenza nei prossimi mesi, è quello relativo alla quota capitaria, assai diversificata in Piemonte. Occorrerà anche in questo caso tentare, attraverso il bilancio ed investimenti futuri, di modellare una spesa ancora troppo diversificata.
Ultimo aspetto. Siamo in fase di Piano sanitario approvato ma anche di un Piano socio-assistenziale che fa fatica ad arrivare alla conclusione del suo iter.
Sarebbe estremamente importante unificare la programmazione socio sanitaria. Sarebbe un passo di estrema attualità, ma soprattutto una risposta ad una forte esigenza. Il vivere ancora su pacchetti di programmazione vissuti in due palazzi diversi, fra due Assessori, vanifica lo sforzo a livello di funzionari; sarebbe assai importante, visto l'avvicinarsi della scadenza del 31 maggio entro la quale molto probabilmente la Giunta rivedrà il proprio assetto, pensare ad un'unica delega sulla programmazione socio-sanitaria. Si tratterebbe di un passo di grossa qualità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, parallelamente all'esame dei capitoli di bilancio relativi dell'Assessorato alla sanità vorrei innanzitutto rilevare l'impegno dell'Assessore ed associarmi a chi ha chiesto che finalmente venga approvato, insieme al Piano sanitario regionale, il Piano socio-assistenziale. Non so a chi si debba imputare un così forte ritardo; probabilmente Dante Alighieri per scrivere la Divina Commedia ha impiegato meno tempo...! A questo punto ci si deve sforzare affinché, in tempi ristrettissimi due/tre sedute di Commissione - si approvi il Piano socio-assistenziale.
Rilevo inoltre che assistenza e sanità sono divise, secondo il Gruppo Pensionati per l'Europa, da una linea di demarcazione. L'assistenza dev'essere divisa dalla sanità in tutti i sensi; vi sono però patologie che colpiscono in particolare gli anziani che non possono essere curate in ambito assistenziale, ma che devono essere assunte a carico del servizio sanitario nazionale.
Ho più volte richiesto, e lo ribadisco, che venga stabilito un metodo di dismissione degli anziani dalle strutture sanitarie per essere inseriti nelle residenze per anziani. Purtroppo, vi sono casi assai gravi; da più di un anno ripeto che deve essere il Consiglio regionale, tramite la Commissione consiliare assistenza e sanità oppure attraverso una Commissione d'indagine conoscitiva, a verificare il motivo di determinate situazioni. Vi sono anziani che, come pacchetti, vengono spostati da una residenza-anziani ad un'altra, che vengono "buttati fuori" dalle strutture sanitarie e trattati né come malati né come persone. Alcuni casi sono anche a conoscenza dell'Assessore.
Chiedo e continuerò a chiedere, pur essendo componente della maggioranza, la costituzione di una Commissione conoscitiva sulla dismissione degli anziani dalle strutture sanitarie.
Ho visitato parecchi ospedali; ho visto, purtroppo, come vengono buttati fuori gli anziani che vi sono ricoverati.
Deve cessare il continuo cambiare residenza-anziani - ogni due-tre mesi. Basta! L'anziano deve andare in una residenza definitivamente; non possiamo concordare sul fatto che devono essere sbattuti come pacchetti postali da una parte all'altra.
Vorremmo inoltre, Assessore, l'assistenza domiciliare. Ospedalizzazione a domicilio: la mia proposta di legge, per la quale dopo la discussione del bilancio continuerò a battermi, è ferma in Commissione sanità e assistenza e per colpa del Presidente della Commissione stessa non viene portata avanti. Chiedo che la Giunta regionale se ne faccia carico: non è possibile che una proposta di legge si fermi in Commissione, così come accade per molte interrogazioni, che rimangono ferme nei cassetti degli Assessore.
Concludo dichiarando un'assurdità: la settimana scorsa ho ricevuto una telefonata con la quale mi si comunicava che l'Assessorato all'assistenza era disponibile a rispondere ad una mia interrogazione, presentata due anni fa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Cercherò di essere brevissimo ancorché quando si parla di sanità la strumentalizzazione molte volte fa andare oltre quella che è la situazione reale.
Quando a sera mi rivedo mentalmente gli interventi dei colleghi, mi chiedo se veramente la sanità piemontese sia a livello così basso e se siano reali - come detto dai colleghi - così tante incongruenze e così tanti fatti che fanno gridare allo scandalo.
Preferisco essere sintetico e rinvio l'intera discussione sulla sanità in altre sedi, ad iniziare dalla IV Commissione, dove indubbiamente saranno riportate alcune delle tematiche qui sottolineate.
Mi preme, in questo momento, rispondere ai colleghi iniziando dalla Consigliera Spagnuolo. Per quanto riguarda la psichiatria abbiamo accettato l'utilizzo di almeno il 3% del Fondo sanitario nazionale; relativamente all'AIDS è stato stanziato 1 miliardo. Devo far presente ai cortesi Consiglieri che il CIPE ha stanziato 100 miliardi in base alla legge n.
135/90 per l'Amedeo di Savoia, per le comunità-alloggio. Questa penso possa essere, se non altro, una buona notizia, poi saranno investiti, riferirò in IV Commissione quando le stesse riprenderanno l'iter normale, quando il Consiglio riprenderà a svolgere i suoi lavori come di norma: sono sei mesi che non riusciamo a riunirci per le note vicissitudini.
Per quanto riguarda lo screening si è stanziato un ulteriore miliardo si è iniziata l'operazione prima perché si è voluta attuare una programmazione regionale e non torinocentrica o limitata soltanto ad alcune aziende. Dai due responsabili maggiori del reparto di oncologia è stato svolto un lavoro a livello regionale, per cui spero che per fine maggio così mi hanno assicurato - partiremo.
Come potete vedere in bilancio ci sono già 18 miliardi: sono stati investiti 6 miliardi per ogni anno e abbiamo aggiunto a questo screening un miliardo, così come concordato con le Consigliere Spagnuolo, Simonetti e Suino.
Consigliera Simonetti, penso che lei abbia un interlocutore privilegiato perché noi non abbiamo ancora avuto alcuna notizia ufficiale sulla visita effettuata presso gli ex OP. Sui giornali si leggono tante notizie che non corrispondono a verità. E' ora di denunciare ufficialmente in tutte le sedi, i giornalisti che su Repubblica hanno comunicato alla cittadinanza piemontese che nel reparto di cardiochirurgia - è anche anomalo che un giornale di sinistra faccia una lotta così spietata sui servizi pubblici, inoltre la cardiochirurgia piemontese è un fiore all'occhiello della sanità pubblica - gli infermieri da quattro mesi sono soggetti a intossicazioni da gas tossici: il dottor Guariniello dice esattamente il contrario, vi chiedo di interpellarlo. Inoltre i giornalisti scrivono che uno dei quattro specializzandi versa in condizioni gravi.
Tutto ciò corrisponde al falso, perché uno dei quattro specializzandi è in condizioni gravi perché soffre di disturbi suoi personali, non certo per i gas tossici che non ci sono nelle sale operatorie delle Molinette.
Per motivi stranissimi o per poteri ormai consolidati negli anni appena si cerca di approfondire - vuoi perché non è ben visto l'attuale Commissario, il quale sta gestendo la struttura al di sopra dell'appartenenza politica - quindi qualcosa di anomalo esiste - o per altri motivi, assisto, con grande rammarico, quasi quotidianamente, a denunce che il più delle volte - non dico sempre - sono false per almeno l'80%, così come l'articolo che è comparso il primo maggio su Repubblica.
Ribadisco che con l'accreditamento pubblico e privato - non parliamo di competizione, perché è una parola "strana" in un settore dove c'è chi mira all'interesse e chi deve fare sanità - le sinergie le dobbiamo perseguire con grande convinzione e sono perseguibili, fanno parte in toto del sistema sanitario nazionale.
Per quanto riguarda la visita fatta dalla Commissione degli Affari istituzionali devo dire che i componenti della Commissione ci hanno dichiarato in buono stato quello che è stato il superamento degli ex OP in quattro delle strutture; mentre qualche carenza è stata evidenziata a Collegno e in uno dei due presidi psichiatrici privati.
Non ho avuto ancora alcuna comunicazione scritta, questo è quanto mi è stato anche riferito in via riservata a livello ministeriale.
Lei, Consigliera Simonetti, insiste sulla prevenzione, così come il collega Moro. Sulla prevenzione i precedenti governi regionali hanno impegnato massimo il 2,5% del fondo sanitario: noi abbiamo previsto, e ci siamo impegnati, affinché nell'arco del triennio possa essere trasferito nella voce prevenzione il 5%.
Questo è indubbiamente un obiettivo che va perseguito, spero possa essere raggiunto nell'arco del triennio. Debbo ribadire che il precedente Piano sanitario è stato attuato per il 20, 25%, spero, alla fine del mio mandato, di attuarlo per almeno il 60%, che risulterebbe un buon risultato per la sanità piemontese.
Vediamo ora il potere dei Direttori generali. Lei Consigliera Simonetti, approfondisce indubbiamente i problemi della sanità. Quindi sa benissimo che il potere dei direttori generali indubbiamente spazia a 360 gradi.
Adesso è stata introdotta una limitazione dello stesso, ma ad oggi questo potere sia dal punto di vista programmatorio e sia dal punto di vista gestionale è pressoché totale. Per cui l'Assessore ha il dovere di fornire l'indirizzo programmatico strategico, soprattutto a livello di programmazione territoriale.
Per quanto riguarda i SERT, sottolineo che sono sottoutilizzati, non funzionano bene e debbono attivarsi per raggiungere quelle persone che non si rivolgono al servizio e che, purtroppo, rappresentano effettivamente due persone su tre. Ci stiamo attivando in tal senso, speriamo che le cose si muovano sollecitamente.
Il Consigliere Moro ha sottolineato la confusione sulla programmazione dell'ARPA. Indubbiamente, come per tutte le agenzie, appena costituite hanno delle temporanee inefficienze, ma penso che quanto prima verranno superate in un rapporto ottimale tra sanità e ambiente. In realtà la sanità acquisterà i servizi dall'ARPA.
Inoltre la Consigliera Simonetti mi parlava di totale insufficienza degli investimenti. Noi abbiamo investito tutto ciò che ci era possibile investire, vedremo fra due anni i risultati ottenuti.
Anche il Consigliere Moro ha sottolineato l'insufficienza ed efficienza per quanto riguarda la prevenzione. Vi debbo dire che ci sarà un impegno globale sulla prevenzione, nell'affermare questo sono fiducioso anche perché supportato da un direttore regionale che oltre che avere grande conoscenza ha grande volontà di far bene e in tempi medio brevi.
Il Consigliere Riggio oggi penso sia leggermente nervoso, quanto meno non estremamente tranquillo, in quanto ha mal sopportato un colloquio che atteneva a quello che lei stava dicendo per quanto riguardava quello che stavo dicendo con il direttore regionale, il dottor Robino, che era qui al mio fianco proprio per ragguagliarmi sul bilancio regionale.
Per quanto riguarda le intese di programma lei sottolineava che gli attuali Commissari non sarebbero le persone deputate al meglio per fare l'intesa di programma. Con sincerità dico che gli attuali Commissari gestiscono da circa tre anni le aziende nelle quali si trovano o perché in precedenza direttori generali o perché Commissari o poi direttori generali.
Chi più di loro conoscono gli uomini e le cose? Chi più di loro è in grado di poter fare una programmazione territoriale che avrà grosse carenze, ma che sicuramente non altri possono fare? Spero che finalmente arrivi anche la decisione del Consiglio di Stato potrebbe arrivare anche domani pomeriggio. Non escludo che gli stessi Commissari attuali possano essere rinominati Direttori generali se il Consiglio di Stato deciderà in tal senso.
Sul problema sanità-assistenza io debbo dire ai Consiglieri che l'orientamento dell'attuale Ministro On. Bindi è diverso da quello del precedente Ministro e questo si concretizza anche nel Piano Sanitario Nazionale che sarà presentato il 20 p.v. nel quale si invita tutti gli Assessori a fare una programmazione socio-assistenziale insieme. Il PSN 1994/96 prevedeva invece la programmazione sanitaria in modo disgiunto dal socio-assistenziale ancorché debbano avere dei momenti di integrazione e non può che essere così.
Debbo ribadire in questa sede, anche a nome dell'Assessore Goglio, che tra il sottoscritto e l'Assessore all'assistenza ci sarà tutta la disponibilità a che, nonostante non codificato con un piano, ci possa essere il massimo della collaborazione.
Sull'agenzia. L'agenzia è legge regionale; dovrà riunirsi la Commissione Nomine dopodiché il bando verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e dopo un mese, un mese e mezzo, dovrebbe partire l'agenzia.
Presumibilmente quindi credo che prima delle ferie questa possa partire.
Voi sapete che l'agenzia è molto importante per l'Assessore e per le Aziende stesse perché avrà soprattutto il compito di supporto all'Assessore e alle Aziende.
Anche il Consigliere Angeli ha sottolineato il fatto che gli attuali Commissari secondo lui non erano le persone più indicate a fare la programmazione (ribadisco al Consigliere Angeli quanto ho detto al collega Riggio) e lo ha sottolineato in modo un po' strano. Io penso che lui parlasse senz'altro di persone in precariato e non di persone impreparate ancorché sappiamo benissimo che non è che in Italia ci sia una scuola di management sanitario e non potevamo avere dei direttori generali tutti all'altezza, però quelli che sono attualmente in carica erano quelli che in base alla famosa valutazione delle cinque Commissioni avevano ricevuto i valori più alti.
Sul problema dei trapianti a livello regionale. Collega Angeli, noi ci siamo consorziati con la Toscana, l'Emilia Romagna, la Provincia di Bolzano e la Valle d'Aosta. Ebbene, quando un organo prelevato in Piemonte non pu essere trapiantato a un piemontese, il rapporto privilegiato non può non essere se con la Toscana, con l'Emilia Romagna, con la Provincia di Bolzano e con la Val d'Aosta. E' chiaro che la Liguria, se noi andiamo a chiedere un organo da trapiantare, si rivolge al consorzio del quale fa parte prima di darlo al Piemonte, a meno che non si tratti di casi gravissimi e veramente di imminente pericolo di vita. Questa è l'organizzazione per quanto riguarda i trapianti.
Debbo ribadire, e colgo l'occasione per annunziarlo a tutti voi, che il 10 p.v. ci sarà la festa nazionale del donatore e dei trapianti, che il numero dei pazienti in lista d'attesa per trapianti di reni si è ridotto a 450 e che quelli per trapianti di cuore si è ridotto a 30 e così quelli più o meno, per trapianti di fegato.
Debbo sottolineare in questa sede, ma lo dico solamente per coloro che non ne fossero a conoscenza, che possiamo essere orgogliosi in Piemonte di avere i tre più bravi professori che si interessano di trapianti, mi riferisco in particolare al prof. Salizzone, al prof. Di Summa e al prof.
Piccoli, rispettivamente per il trapianto di fegato, di cuore e di reni.
Debbo altresì informarvi che il Direttore generale dell'Azienda di Novara mi ha detto che se lo supporteremo doverosamente per giugno ha intenzione di aprire il secondo centro di trapianti per quanto riguarda il trapianto di reni a Novara.
Il Consigliere Peano ha anch'egli sottolineato la problematica dei commissari e dei direttori generali (vale anche per il collega Peano quanto ho detto per Angeli e per Riggio) e ha iniziato il discorso - che va concretizzato, io penso, nell'arco di un anno, un anno e mezzo, non prima della zonizzazione, cioè della revisione degli ambiti territoriali delle Aziende Sanitarie Locali e delle eventuali Aziende sanitarie regionali o nazionali. E' un discorso - ripeto - che potremmo attivare in un tempo che non può essere brevissimo, proprio perché ci deve essere una grande consultazione a livello territoriale, a livello di IV Commissione, a livello di Giunta, a tutti i livelli in realtà, e so quanto sia stato difficile per la precedente Giunta arrivare a quella definizione degli ambiti territoriali che in alcune zone, così come è stato sottolineato, ha lasciato grossi scontenti, però la cosa non era facile.
La quota capitaria, Consigliere Peano, è in realtà già diversificata nelle intese di programma che andremo ad affrontare, perché saranno privilegiate 4 o 5 Aziende sanitarie locali di confine (mi riferisco in particolare a quelle di Vercelli, di Verbania, di Rivoli-Susa) e saranno privilegiati ovviamente i distretti montani che in realtà non sono partiti.
Dobbiamo attivarci anche perché avevamo detto che il riferimento doveva essere il distretto montano della Val Sesia che è stato programmato e definito in ambito assessorile, deve solamente partire adesso in ambito locale.
Il collega Rubatto ha risottolineato i problemi relativi agli anziani.
Io debbo dire che la lungodegenza post-acuzie è una delle carenze della sanità piemontese; noi ci stiamo attivando perché ci possano essere più lungodegenze post-acuzie delle attuali, però quei famosi sessanta giorni si riferiscono alla lungodegenza post-acuzie e non al ricovero nelle Residenze Sanitarie Assistenziali o nelle Residenze Assistenziali Flessibili.
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e assistenza ospedaliera.
Per quanto riguarda l'ADI siamo partiti da tempo e la nostra è tra le Regioni italiane che hanno una buona assistenza domiciliare integrata.
Per quanto riguarda l'assistenza ospedaliera, questa è sperimentata già in tre, quattro aziende; speriamo di attivarci il più possibile in tempi brevi.
Le RSA, quelle programmate ex-art. 20 sono tutte a buon punto; speriamo entro un anno di averne realizzate già un buon numero e come lei sa benissimo per la fine del 1999 contiamo di avere quegli 8.000 posti-letto in RSA che è l'obiettivo dell'Assistenza e della Sanità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

E' solo per porre una domanda all'Assessore. Io sono stata abbastanza attenta alla sua relazione, non mi è sembrato però di sentire la risposta sulla quale peraltro si era convenuto, per ciò che attiene le tossicodipendenze. Vi è un emendamento che richiede un miliardo in più di previsione di spesa, oltre all'AIDS. Lei ha citato: l'AIDS, la prevenzione dei tumori femminili e la psichiatria.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

E' stato concordato e definito in tal senso sul capitolo 12295.



SPAGNUOLO Carla

Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Intervengo per porre una domanda. Assessore, lei sembra persona estremamente disponibile e molto cordiale, salvo essere rigidissimo allorquando, come opposizione, ce lo consenta, facciamo qualche osservazione critica e sottolineiamo - né per nervosismo, né per strumentalizzazione, lo creda - la nostra non soddisfazione per come complessivamente va la sanità in Piemonte. Forse viviamo in due Regioni diverse, ma non credo.
Siamo i primi a sottolineare le cose positive, ma non si pu soprattutto in sede di discussione di bilancio, non fare anche un piccolo bilancio in negativo su che cosa non va per quanto riguarda la sanità nel nostro Piemonte. Ciò per porre insieme le basi, perché siamo cittadini di questa Regione e vogliamo che i nostri concittadini vivano bene, siano ben curati, abbiano le risposte dovute; per cui non si può non porre le questioni che sono critiche, le criticità, per superarle.
Quindi lei, Assessore, non deve reagire come se noi fossimo dei Consiglieri che agiamo per speciosità, per nervosismo, per strumentalizzazione.
Questo - ci consenta - ci offende; ci offende, perché abbiamo con lei collaborato seriamente per definire le linee programmatiche di questa Regione nel campo della sanità. E vogliamo proseguire con una serie collaborazione per realizzare non il 60%, ma magari il 70%, l'80% di questo Piano sanitario di cui - ahinoi, siamo già nel 1998 (e sul finire) e il nostro mandato termina non tra moltissimi anni - dobbiamo ancora vedere effetti positivi.
Siamo partiti tardi, ma vogliamo che si vada speditamente. Allora Assessore: cosa ci risponde sulla necessità - ma lo dico anche alla Giunta e al suo Presidente - di avere in IV Commissione un minimo di confronto? Ci illustri le linee, che sono la struttura portante delle intese di programma con i suoi - sottolineo suoi, lei ne è soddisfatto, ne prendiamo atto - Commissari che gestiscono la sanità nelle Aziende territoriali e nelle Aziende ospedaliere! E' d'accordo? E' d'accordo con noi a vedere come lei fa corrispondere queste intese al Piano sanitario? E' d'accordo nella necessità...? Non di regalarci, Assessore! Io considero certamente positivo ciò che noi abbiamo strappato attraverso gli emendamenti ed estremamente utile ed importante il lavoro che hanno fatto i colleghi sugli emendamenti presentati. Ma questo è il segnale - collega Spagnuolo, quando strappiamo un miliardo sull'AIDS o su altri problemi - che il territorio non funziona e che questa sanità regionale è ospedalo-centrica. Siamo noi a dover insistere per avere qualche lira sulla psichiatria, altrimenti saremmo estremamente carenti proprio su quei servizi che sono parte importantissima dei servizi territoriali, che sono sofferentissimi nella nostra Regione! I distretti non sono partiti - ne convenga, Assessore - e su questo terreno noi dobbiamo lavorare.
Allora, sulle intese di programma cosa ci rispondete (Presidente della Giunta, Assessore)? Venite a confrontarvi in Commissione? Ci dite che cosa state definendo (e le intese sono l'elemento indispensabile e necessario per dar gambe alla programmazione regionale)? Ci venite a dire quali sono le risorse complessive (7.000 e oltre sono i miliardi)? Come abbiamo chiuso il bilancio 1997? Quali sono i conti che le Aziende hanno presentato (e come noi abbiamo saldato quei conti)? Pur con la complessità e la difficoltà del rapporto con il Governo nazionale, per quanto riguarda l'erogazione e i trasferimenti, nel 1998, come vogliamo agire? Come va avanti il riequilibrio delle quote capitali e la ridistribuzione corretta tra abitanti della Regione? Assessore, anche per quanto riguarda il suo comparto, come intende agire sui trasferimenti attuazione legge Bassanini - dei quali, comunque, a livello nazionale qualcosa si sta discutendo? In questo ambito politico, di carattere generale e non di carattere particolare, come vogliamo andare avanti e confrontarci con gli amministratori degli enti locali, con i Sindaci, con le Organizzazioni sociali, che danno - attraverso il volontariato - un grande contributo di supporto alla sanità nella nostra Regione? Queste sono le questioni che il Consigliere Riggio ha posto a nome del nostro Gruppo e rispetto alle quali, sinceramente, non abbiamo sentito nessuna risposta.
Non lo prenda - glielo risottolineo, Assessore - come un atteggiamento di strumentalizzazione di parte, ma come la necessità, come Gruppo di opposizione peraltro più numeroso e quindi con una responsabilità sul territorio regionale, di conoscere e di sapere a livello generale come lei si sta muovendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Sul dibattito in relazione al settore sanità del bilancio, apprezzo molte delle considerazioni svolte dagli altri colleghi dell'opposizione, e in particolare molte considerazioni dell'Assessore relativamente alla prevenzione e al decentramento territoriale.
Vorrei però ricordare sia all'Assessore che agli altri colleghi, anche a molti colleghi dell'opposizione, che il decentramento territoriale della sanità si realizza anche attraverso dei Piani di programma che sono già passati in questa sede di Consiglio.
Uno, sostanziale, è il Piano sanitario regionale, su cui i colleghi ricorderanno la battaglia che il nostro Gruppo ha portato avanti sostanzialmente da solo, rispetto alla rete distrettuale. Su tali questioni molti colleghi e anche l'Assessore richiamano l'attenzione, rilanciando la necessità del distretto e di un decentramento forte sul territorio.
Tuttavia, nel momento in cui sono arrivati gli strumenti che quel settore possono condizionare rispetto a delle esigenze che oggi provengono dal territorio, forse si è fatto troppo silenzio.
Vorrei inoltre ricordare il Piano decennale degli investimenti che, in primo luogo, non ha previsto le risorse finanziarie corrispondenti alle esigenze che invece il Piano sanitario, in parte, con grandi lacune proponeva.
Ossia - in parole semplici - il Piano decennale degli investimenti ha privilegiato una sanità ospedalo-centrica, proponendo degli investimenti rispetto ai grandi ospedali ed ha già accantonato, se non "eliminato" tutta l'attività di investimento territoriale.
Su questo Piano decennale di investimenti, che è poi lo strumento attuativo e finanziario attraverso il quale si realizzano anche delle scelte politiche, vorrei di nuovo ricordare il nostro, quasi unico, voto contrario.
Ci tenevo a intervenire, perché mi fa piacere che oggi in questa discussione di bilancio molti colleghi rilancino la necessità dei servizi territoriali e non di una sanità ospedalocentrica. Vorrei però ricordare ancora che scelte finanziarie di grande rilievo, in particolare 2.000 miliardi con il Piano decennale di investimento, non hanno visto questa grande opposizione in Consiglio.
Dico questo per una precisazione che possa essere chiara a tutti altrimenti si corre il rischio di generare ambiguità e disorientamenti nei quali i colleghi e anche l'Assessore potrebbero non sapersi orientare.
Non sono sicuramente soddisfatta delle considerazioni svolte dall'Assessore, nel senso che molte questioni da noi poste sono state analizzate in senso positivo dall'Assessore, però, nei fatti, nelle scelte concrete, quindi a partire dal Piano sanitario al Piano decennale di investimenti, le scelte effettuate, le priorità sostenute, non sono quelle che in quest'aula sono state sollevate con grande passione da parte dei Consiglieri - ed anche dall'Assessore.
Riproponiamo la necessità di discutere tali questioni; apprezziamo lo sforzo dell'accettazione di molti dei nostri emendamenti, ma continuiamo a rilanciare ad alta voce la necessità di un intervento finanziario e organizzativo-gestionale più forte.
E' vero: i Direttori generali hanno ricevuto un ruolo importante dai 502/517, considerando quanto abbiamo oggi e non la modifica della legge delega in discussione al Parlamento.
A nostro parere, però, tale ruolo è stato molto esaltato dalla Giunta regionale; dev'esserci il tentativo di ridimensionarlo. I Direttori generali non sono un organo di programmazione locale, ma devono attenersi innanzitutto alle indicazioni di programmazione regionale.
Sollecito ancora in questa sede l'introduzione di criteri precisi di valutazione rispetto alla nomina dei Direttori generali. Primi fra tutti il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione e di decentramento territoriale dell'attività sanitaria, l'adeguamento delle norme di sicurezza delle strutture sanitarie; sostanzialmente, elementi che introducono una valutazione più umana della sanità, che non può tener conto primariamente dei costi, ma del raggiungimento degli obiettivi di salute.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, in seguito alla mia domanda all'Assessore D'Ambrosio d'integrazione alla sua relazione e sentita la risposta, volevo fare, semplicemente, alcune osservazioni di natura politica.
Ha ragione la Presidente Minervini: a quest'ora è difficile seguire...
Forse, l'Assessore Burzi è fra i più giustificati ad essere un po' stanco, ma il brusio così elevato proveniente da altri banchi non trova uguale giustificazione...
Il nostro Gruppo partecipa ai lavori della IV Commissione, competente in materia di sanità; già il collega Angeli si è associato sulla problematica, antica per la verità, della forte divisione tra sanità e assistenza. Una divisione che non trova motivazioni e giustificazioni relativamente ali territorio piemontese.
Coloro che hanno seguito le problematiche della Pubblica amministrazione sanno che il dibattito su "sanità-assistenza" o "sanità" o soltanto "assistenza" ci segue da molti anni e che non ha ancora trovato una conclusione ottimale.
Come Gruppo seguiamo la materia sanitaria e in particolare alcune questioni.
Faccio davvero fatica a parlare...



PRESIDENTE

Chiedo nuovamente ai colleghi Consiglieri di mantenere il silenzio, se possibile; seguiamo chi sta parlando, per cortesia. Grazie.



SPAGNUOLO Carla

Come Gruppo seguiamo tutti i problemi che riguardano la sanità. Il nostro ruolo, peraltro, non è quello di essere cortesi con l'Assessore cerchiamo di essere sempre cortesi con l'Assessore D'Ambrosio, così come con gli altri Assessori - né quello di essere aprioristicamente contrari ma di seguire delle politiche e di incalzare la realizzazione di alcune questioni, via via che esse vengono poste. In questo senso, quindi, non traiamo particolare soddisfazione dal fatto che alcuni emendamenti siano stati accolti anche se indubbiamente ce ne rallegriamo: in realtà rappresentano la testimonianza di carenze forti, soprattutto nell'ambito di rilevantissime problematiche di carattere sociale e sanitario. Se gli emendamenti fossero stati più numerosi e se avessero ricevuto risposta positiva avremmo continuato a vedere il settore in grandissima difficoltà.
La problematica dell'AIDS, delle tossicodipendenze, la prevenzione dei tumori femminili, la spesa in materia di psichiatria, toccano argomenti talmente vasti che i bilanci a disposizione della Regione o degli Enti locali non sarebbero mai sufficienti.
Il nostro compito, come opposizione, sarà continuare ad incalzare l'Assessorato competente; questa ed altre materie - come la problematica dei trapianti, sollevata in precedenza dal collega Angeli - debbono ricevere particolare attenzione dalla Giunta regionale, affinché la realizzazione e la successiva verifica della spesa siano conseguenti all'accettazione di emendamenti presentati dall'opposizione, rispetto ai quali, comunque, pur nella grandissima difficoltà che la sanità continua e continuerà a rappresentare in questi campi, dichiariamo di essere, per questa parte, soddisfatti.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12161 è incrementato di lire 200 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 12280".
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, trattandosi di amianto ovvero di questione importantissima, oggetto negli anni passati di gravi preoccupazioni in materia ambientale e sanitaria, volevo rimarcare l'importanza dell'emendamento in discussione e, soprattutto, di ricevere da parte dell'Assessore garanzie in materia di bonifica e di salvaguardia da questo pericoloso elemento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento viene accettato: 200 milioni per il Piano bonifica amianto.
Per sveltire il nostro lavoro, faccio presente ai colleghi gli emendamenti accettati dalla Giunta regionale. Attuazione del Piano sanitario regionale: 8 miliardi per organizzazione e gestione di servizi erogabili direttamente dalla Regione; formazione professionale: 200 milioni; finanziamento progetti-obiettivo di screening per tumori femminili: 1 miliardo; erogazioni per lotta alla droga 1 miliardo (cito i numeri del capitolo).
Capitolo 12161 Piani bonifica amianto capitolo 12170, 8 miliardi capitolo 12292, 1 miliardo capitolo 12295 "erogazione ASL lotta alla droga", 1 miliardo capitolo 12297 "erogazione ASL lotta AIDS", 1 miliardo capitolo 12415 "erogazione ASL lotta alla droga", 1 miliardo; per un totale di 12,4 miliardi.
Il trasferimento avviene con riduzione del capitolo n. 12280.
Capitolo 20786 "erogazione ASL per lotta AIDS" 1 miliardo.
Questo con riduzione dal capitolo 15950.
Infine utilizzo di almeno il 3% del Fondo sanitario nazionale per quanto riguarda la psichiatria.
Mi permetto, Presidente, di rispondere, molto cordialmente, alla Consigliera Bortolin. Nessuno stato di nervosismo da parte del sottoscritto, penso di aver risposto serenamente, è chiaro che per quanto riguarda la sanità - senza analizzare quanto ho avuto in eredità - è molto facile riscontrare delle carenze; l'essenziale è che ci sia l'impegno, non solo formale, ma convinto, di porvi rimedio. I mezzi sono quelli che sono i risultati li valuteremo fra due anni.



(Voci in aula)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Le intese di programma sono una disponibilità dell'Assessore e della Giunta di recarsi in IV Commissione; non è prevista la discussione per le intese di programma in IV Commissione. Siccome noi siamo estremamente trasparenti e abbiamo gran voglia di fare bene verremo anche in IV Commissione! Ripeto, è una disponibilità della Giunta verso la IV Commissione, non è un atto dovuto della Giunta e dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Credo sarebbe utile comprendere quanto dalle linee emendative, proposte essenzialmente dal Gruppo dei socialisti del patto dei democratici, dal Gruppo del DS e dal Gruppo di Rifondazione comunista, si è inteso recepire sulle voci AIDS, minori e lotta alla droga e anche quanto si è inteso recepire in termini di incremento per le malattie psichiatriche, e per la prevenzione dei tumori femminili. Queste erano le linee cardine della fase attuale. Credo sarebbe più ordinato, se è possibile - tranne per alcuni emendamenti che per logica politica possiamo benissimo votare - ritirare gli emendamenti "superflui" e, in base anche agli impegni assunti dall'Assessore D'Ambrosio e da me riconfermati, al fine di raggiungere l'obiettivo prefissato e concordato.
Pertanto chiederei il ritiro degli emendamenti "superflui" e la votazione, con parere negativo da parte della Giunta, di quelli che rimangono con finalità diverse o per importi diversi.
Spero di essere stato utilmente chiaro.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Per quello che riguarda il nostro Gruppo, ci riconosciamo nell'elenco ultimo dell'Assessore competente per i quattro punti che attengono alle tossicodipendenze, all'AIDS, alla prevenzione dei tumori femminile, alla problematica Bassanini e sui 350 milioni per i minori.
Questi sono i punti sui quali noi ci riconosciamo, l'Assessore ha anche individuato nuovi capitoli di competenza da cui trarre somme che non attengono al maxiemendamento già discusso. Pertanto ritiriamo i nostri emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Per quello che riguarda il DS vale la dichiarazione della collega Spagnuolo: ritiriamo gli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Manteniamo l'emendamento sostanzialmente accettato dalla Giunta, faremo la modifica relativamente al capitolo di prelevamento.



PRESIDENTE

Quindi in diminuzione dal capitolo 12280 anziché 10870.
Il Gruppo di Rifondazione mi chiede di porre in votazione l'emendamento.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

No, io non mi sto incavolando, voglio capire che cosa devo fare! La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi rivolgo al Gruppo di Rifondazione. Avremmo convenuto che manteniamo anche in quest'area la stessa logica che abbiamo seguito nelle aree che finora abbiamo esaminato, quindi vengono ritirati gli emendamenti che sono resi superflui dall'accettazione preventiva, concordata e ampiamente discussa da parte della Giunta, che verrà poi recepita in un unico provvedimento alla fine della discussione dell'articolato.
Se esistono emendamenti che comunque il Gruppo vuol porre in votazione chiedo alla cortesia del Gruppo di ricordarli alla Presidenza in modo che possano venir votati e preannuncio il voto contrario da parte della Giunta su questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

A seguito di quanto detto dall'Assessore Burzi, ritiriamo gli emendamenti ai capitoli 12161, 12170 e 12215. Manteniamo invece gli emendamenti al capitolo 12292 (dove abbiamo chiesto un aumento di 13 miliardi), al capitolo 12295 (dove abbiamo chiesto un aumento di 2 miliardi), al capitolo 12297 (dove abbiamo chiesto un aumento di 2 miliardi) e al capitolo 12417 (dove abbiamo chiesto un aumento di 150 milioni).



PRESIDENTE

Chiedo al Consigliere Montabone se mantiene il suo emendamento al capitolo 12161 o lo ritira come testé ha fatto il Gruppo di Rifondazione comunista.
L'emendamento del Consigliere Montabone così recita: "Il cap. 12161 venga implementato di lire 100 milioni prelevati dal cap.
15950".



MONTABONE Renato

Lo ritiro.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12292 è incrementato di lire 13 miliardi prelevando in diminuzione del capitolo 15950".
L'Assessore ha detto che accoglie in parte questo emendamento, per quanto riguarda la cifra di 1 miliardo, ma è contrario alla proposta totale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il cap. 12295 è incrementato di lire 2 miliardi prelevando in diminuzione dal cap. 15950".
L'Assessore lo ha accettato per 1 miliardo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 8 astensioni.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il cap. 12295 è incrementato di lire 500 milioni prelevando in diminuzione dal cap. 10870".



SPAGNUOLO Carla

Lo ritiro.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12297 è incrementato di lire 2 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
L'Assessore lo ha accettato per un miliardo, per cui lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 7 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12417 è incrementato di lire 150 milioni prelevando in diminuzione dal cap. 10870".
La Giunta è contraria.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 6 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12421 è incrementato di lire 200 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La Giunta è contraria.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 8 astensioni.
L'emendamento n. 239 presentato dalla Lega Nord al capitolo 20674 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20690 è incrementato di lire 60 miliardi mediante un incremento di pari entità del capitolo 2700".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 8 astensioni.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 20686 è aumentato di lire 2 miliardi, prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La Giunta ha accettato un miliardo.



SPAGNUOLO Carla

Lo ritiro.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

A questo punto, abbiamo chiuso l'argomento sanità.
Passerei dunque alla relazione del Presidente Ghigo sugli Assessorati di sua competenza.



MONTABONE Renato

Scusi, Presidente, come si organizzano i lavori?



PRESIDENTE

Chiedo anche un aiuto a voi. Per adesso, farei svolgere la relazione al Presidente Ghigo e poi vedrei se è il caso di rinviare a domani; mi dicono infatti - ma questa è più che altro una correttezza verso i funzionari che c'è uno sciopero dei tram, iniziato da poco. Però, avremmo delle automobili a disposizione, per cui potremmo proseguire ancora un po' i nostri lavori: sono solamente le ore 19.00.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se andiamo avanti fino alle ore 21, non farei la pausa pranzo diversamente faremo una sospensione.
Ha chiesto la parola l'Assessore Burzi; prego, mi dia una mano.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nel corso della giornata di oggi, in maniera informale, con i Capigruppo soprattutto di minoranza, si era cercato di ipotizzare un percorso dei lavori organizzato per aree e, in tal senso, credo che tutti i colleghi della minoranza possano confermare.
Sono le ore 19; nell'ambito delle ipotesi che si erano fatte, si era detto che avremmo concluso i nostri lavori di oggi, non peraltro specificando quando, con l'area di competenza del Presidente Ghigo sia per quanto attiene ai capitoli della Presidenza che a quelli del turismo-sport spettacolo, tenendo conto degli impegni già presi dal punto di vista politico, in particolare sull'ATR. Ciò in modo che la giornata di domani potesse completarsi con l'esame degli emendamenti sui capitoli relativi alle materie di competenza degli Assessori Leo, Masaracchio, Goglio ed infine su quanto attiene specificamente alla mia parte, tra l'altro anche come finanziatore di queste deleghe.
Chiedo ai Capigruppo di minoranza, conoscendo la disponibilità della maggioranza a continuare i lavori per oggi, come ci si può organizzare - se lo ritengono - per completare quanto si è discusso nel corso della giornata odierna, tenuto conto che, peraltro, dobbiamo ancora da esaminare pochi capitoli che riguardano il Presidente Ghigo come Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Per quanto mi riguarda, i capitoli del Presidente Ghigo sono pochi ma importanti, e mal gestiti.
Detto questo, però - opinione personale, ovviamente, ognuno si posiziona come ritiene - dichiaro che rinuncio a qualsiasi tipo di intervento per questa sera e che interverrò su questo tema nel momento in cui si discuterà l'ordine del giorno politico.
Non ho quindi nulla da rilevare. Per quanto mi riguarda, o si discute o non si discute per niente; se si discute, quei capitoli - lo ripeto - sono pochi, ma importanti e mal gestiti, per cui temo che gli orari che prevedeva il Presidente del Consiglio prima non siano sufficienti ad esaminarli: preferisco discuterli quando si parlerà del tema politico tanto l'accenno c'è.



PRESIDENTE

Precedentemente, avevo detto: "Finiamo verso le ore 21.30" (avevo detto così); però, a questo punto, dopo l'intervento dell'Assessore Burzi, che ha fatto notare quanto importante e piena sia la giornata di domani, andrei avanti come d'accordo sull'o.d.g. Peraltro, il Consiglio regionale era stato convocato anche alle ore 20,30, quindi si presumeva di procedere per tutta la serata.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Procederò ad alcune considerazioni e ad un'analisi dettagliata sugli spostamenti dei capitoli per quanto concerne la voce principale, quella sul turismo, che implica comunque, come risulta dall'o.d.g., un impegno specifico di dibattito sull'Agenzia di promozione turistica. Credo che in tempi ragionevoli si possa assolvere agli aspetti legati agli emendamenti.
Interverrò relativamente alle istanze che ho ritenuto di accogliere in relazione al dibattito ed alla discussione che sui singoli capitoli delle deleghe di mia competenza sono stati rappresentati in questi giorni di dibattito.
Mi permetterò anche di fare alcune considerazioni di carattere generale, che mi auguro propedeutiche al dibattito sull'Agenzia del turismo, calendarizzato - credo - nell'ambito del mese di maggio.
Vorrei partire dal capitolo 10926, "Contributi ai Comuni per la formazione ed adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari". E' stato chiesto un incremento di stanziamento; la Giunta ha deciso di accoglierlo, in applicazione della legge regionale n. 52/95 - sulla quale già l'anno scorso facemmo, in sede di discussione del bilancio, un ampio dibattito.
Capitolo 11045, relativo alla legge-giovani, "Fondi per i progetti individuali nel piano annuali per gli interventi regionali per i giovani nonché per il funzionamento dell'Osservatorio sulle condizioni giovanili": incremento di stanziamento fino a 500 milioni.
Capitolo successivo, l'11160, sempre relativo alle politiche giovanili "Contributi ad Enti locali e associazioni e cooperative giovani per la realizzazione di interventi a favore dei giovani": incremento di 500 milioni.
Per quanto riguarda i capitoli relativi a parchi e riserve, vi sono alcuni emendamenti per i quali - come ricorderete - nel primo giorno di discussione legata all'ambiente è stato effettuato uno stralcio, in attesa che io esplicitassi la disponibilità della Giunta. Capitolo 15180, "Oneri per il personale dei parchi e delle riserve naturali regionali": incremento di 3 miliardi.
Capitolo 15315, "Assegnazione per le spese di gestione delle aree protette regionali": incremento di 1 miliardo.
Capitolo 15610, "Intervento per la salvaguardia e lo sviluppo delle aree di rilevante interesse botanico": incremento pari alla cifra del 1997.
Questo per quanto riguarda i tre capitoli legati ai parchi e alle riserve; complessivamente, l'incremento è di 4 miliardi e 100 milioni.
Per quanto riguarda, invece, il turismo e lo sport, relativamente al capitolo 14690, "Assegnazione fondi alle Province per assegnazioni contributi per lo sviluppo dell'agriturismo", capitolo che il bilancio prevedeva a quota zero, vi è stato un inserimento di 500 milioni.
Capitolo 14730, "Contributo per la commercializzazione del prodotto turistico": incremento di 400 milioni sulla cifra già esposta nel bilancio 1998.
Capitolo 14795, "Oneri per interventi a sostegno e promozione della professione di guida alpina": incremento di 200 milioni. Il capitolo era a voce zero.
Questo per quanto riguarda i capitoli sulle tre aree di spesa corrente.
Relativamente ai capitoli in conto capitale, passiamo al capitolo 20930, "Contributo ad Enti locali per lo sviluppo di impianti sportivi": incremento di 4 miliardi, che permette di continuare a sviluppare la politica già precedentemente assunta, relativa al contributo agli Enti locali per il pagamento degli interessi maturati attraverso il meccanismo del credito sportivo. Con 4 miliardi, dato l'indice di moltiplicazione di 13, in realtà si realizzano impianti sportivi per 52 miliardi. Mi pare un intervento di particolare significato.
Capitolo 26865, "Interventi ed opere per la gestione degli ecomusei": incremento di 1 un miliardo per il 1998. Questo quanto relativamente ai capitoli specifici, oggetto di dibattito.
Inoltre, abbiamo accolto una richiesta di storno di contributi assegnati alle ATR all'Assessorato turismo, sempre nell'ambito del settore promozione turistica. Di conseguenza, vengono stornati 2 miliardi e mezzo dalle ATR, in attesa del dibattito futuro.
In considerazione degli impegni da me assunti nell'ambito del Consiglio di amministrazione dell'ATR, che si è tenuto il 30 di aprile, e in attesa del dibattito che avverrà in aula, l'ATR è congelata.
Avevo inteso che da parte del Consiglio ci fosse la volontà di approfondire e di conoscere, in maniera più dettagliata, le politiche e le prospettive in attuazione della legge sul turismo. Pertanto ho assunto questa decisione, che ho comunicato al Consiglio di amministrazione dell'ATR, in attesa del dibattito. Credo che le considerazioni relative alla politica turistica debbano essere rimandate a questo dibattito o al dibattito di politica generale che si terrà nell'ambito della discussione dell'ordine del giorno nel quale, specificatamente, la maggioranza e il Presidente si impegneranno ad approfondire l'argomento sull'ATR. Ma in attesa di questo approfondimento l'ATR è congelata. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Dalla relazione del Presidente della Giunta si evince che la politica sul turismo in Piemonte non è certamente privilegiata, o considerata nella giusta dimensione in una regione che, invece, dal turismo ricava enormi risorse ed ha enormi possibilità di valorizzazione. E' certamente importantissimo discutere in Consiglio regionale sull'aspetto riguardante l'economia e la possibilità del turismo nell'ambito del bilancio preventivo '98 per il Piemonte. Collegato all'aspetto produttivo, economico e anche occupazionale occorre inserire anche i parchi e l'agenzia del turismo che a mio avviso, sono aspetti importanti per quanto riguarda la valorizzazione del turismo nel nostro Piemonte che in questi sette mesi non è stato certamente all'altezza delle situazioni, delle potenzialità che questa regione ha in tutto l'articolato territorio. Possibilità di sviluppo di questo importante settore che potrebbe diventare anche un elemento importantissimo, sul piano produttivo, attraverso maggiori risorse di una diversa e più qualificata occupazione giovanile.
Esistono nella nostra regione scuole turistiche, alberghiere che non ho sentito citate nel bilancio, per esempio la scuola alberghiera di Acqui come non ho sentito citare il termalismo collegato al turismo.
Un aspetto che critico fondamentalmente è che le risorse poste a bilancio, per quanto riguarda lo sviluppo del turismo nel nostro Piemonte sono altamente insufficienti.
E' inutile sottolineare le cifre a bilancio '98 per il turismo, i parchi e le riserve totalmente insufficiente per quanto riguarda la domanda turistica e per quanto riguarda soprattutto la valorizzazione, così pure la promozione dell'agriturismo nel nostro Piemonte. Noi abbiamo enormi possibilità e potenzialità di giovani di iniziare un'attività agrituristica, esistono anche delle leggi, però non hanno la possibilità di avere adeguati finanziamenti e soprattutto non ci sono le adeguate possibilità di utilizzo di queste.
Inoltre le guide alpine e turistiche nel nostro Piemonte non hanno un'adeguata verifica e possibilità di utilizzo.
Così pure sono insufficienti le cifre a bilancio per gli enti locali per la promozione turistica, storica e per gli ecomusei.
A quest'ora tarda stiamo discutendo di un aspetto importantissimo che non è secondario, non so se valga la pena di farlo ora. Comunque il Piemonte è una regione prevalentemente turistica e di valorizzazione del proprio patrimonio storico, culturale, paesaggistico, per cui credo che occorra dare un certo risalto, il tempo della discussione probabilmente non è sufficiente.
Ripeto, ritengo del tutto insufficienti le cifre messe a bilancio per quanto riguarda i contributi, i finanziamenti agli enti locali, turistici per la promozione dell'aspetto turistico, storico, dei castelli degli ecomusei che dovrebbero avere altre possibilità di utilizzare i finanziamenti.
Analoga critica per i contributi preposti alle società sportive vengono penalizzate le attività sportive periferiche, anche montane. Esiste una legge regionale sulla sport, ma non è applicata totalmente e a volte verifico che questa legge non è conosciuta nella sua globalità dalla società sportive. Quindi credo che nell'ambito dell'attività regionale ci debba essere maggiore divulgazione delle notizie per quanto riguarda anche la legge sportiva, in relazione anche alla domanda delle attività sportive che esistono e sono tante. Spesso e volentieri le realtà periferiche vivono soprattutto sul volontariato sportivo e sul contributo personale delle famiglie e dei ragazzi.
Nella mia provincia per esempio c'è il mese dello sport, tutto il mese di giugno. A questa manifestazione c'è la partecipazione della Provincia mentre è del tutto insufficiente la presenza della Regione che dovrebbe essere, invece, un ente atto a - con una qualificata contribuzione occuparsi della divulgazione di attività sportive soprattutto per i giovani, ma anche per gli anziani nell'ambito della valorizzazione dello sport. Ho fatto una panoramica completa per dire che questa Regione ha enormi potenzialità e possibilità per quanto riguarda la valorizzazione del turismo, dell'agriturismo, però non ha risorse a sufficienza.
Concludo rilevando l'assoluta carenza complessiva di queste importantissime voci sportive e turistiche, soprattutto la qualificazione maggiore in alcune voci. Ripeto che un aspetto importante è la scuola esistono, ed ho citato prima alcune scuole alberghiere e turistiche, che vanno a mio avviso maggiormente qualificate e valorizzate nella prospettiva anche dell'entrata dell'Italia in Europa.
Dovremmo valorizzare tutto l'insieme delle attività turistiche e sportive, con dei contributi e finanziamento, anche perché questo settore lo definisco nevralgico e di grande importanza strategica per lo sviluppo socio-economico e produttivo del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Io devo confessare, Presidente Ghigo, che la peggiore relazione di tutti gli Assessori che ho sentito è la sua. Non è entrato nel merito di niente! Ha fatto semplicemente una relazione dell'accettazione degli emendamenti che erano stati presentati e proposti perlopiù dalle minoranze.
Questo è sintomatico, a mio modo di vedere, del fatto che dello sport del turismo e della promozione turistica, lei o non ha potuto o non se ne è voluto occupare.
Per esempio, a me sarebbe piaciuto sapere stasera quali sono gli uffici che in questo momento si occupano della promozione turistica. A me risulta che della promozione turistica se ne occupano: presso la Presidenza della Giunta, presso gli uffici dell'Assessorato al turismo e in più se ne occupa l'ATR.
Mi sarebbe piaciuto stasera che almeno un accenno a quello che si è delegato a fare al Comune di Torino e alla Provincia di Torino riguardo alle Olimpiadi piemontesi fosse stato fatto; almeno un accenno! Mi sarebbe piaciuto sapere se per un grande avvenimento come quello dell'Anno Santo, con il collegamento con le Vie Francigene, ecc., che cosa si intende fare, almeno in termini pluriennali.
Mi sarebbe piaciuto sapere che cosa pensa la Regione rispetto a delle proposte che non sono ancora ufficiali, almeno per la Regione stessa rispetto al problema degli stadi torinesi.
Mi sarebbe piaciuto sapere, infine, come si intende considerare i parchi: se un vincolo per le popolazioni o se un forte richiamo di livello turistico.
Mi sarebbe piaciuto sapere rispetto a questi importanti temi oggi presenti nella Regione Piemonte come si intende gestirli.
Lei ci ha "spiattellato" una serie di cifre che sono state richiamate dalla minoranza e che se la minoranza, parlo per il sottoscritto, avesse potuto esprimere e spiegare, avrebbe anche determinato delle linee politiche su come spenderli quei quattrini. Perché il dire che per il personale dei parchi si spendono tre miliardi in più...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi sono sbagliato: sono due miliardi in più.



MONTABONE Renato

Ecco, due miliardi in più. Dire questo è dire tutto o dire niente perché se i parchi si continuano a gestire come si gestiscono adesso, per conto mio possiamo anche chiuderli. Ovviamente questa è una visione personale, io penso che il collega Cavaliere per esempio su questo tema possa avere una visione completamente opposta alla mia, ma a me piacerebbe sapere che cosa pensa la Giunta sulla gestione dei parchi.
Io personalmente ho presentato una serie di emendamenti, lei lo sa e lo sa anche l'Assessore al bilancio, sul tema del turismo, dello sport e anche dei parchi. Uno di questi emendamenti (l'altro giorno l'ho richiamato in aula e mi è stato detto che è frutto della logica dei parchi) era relativo al risanamento dei laghi di Avigliana. C'è qualcuno che mi sa dire a che punto sta il risanamento delle acque dei laghi di Avigliana? Io che intendo il parco come una forte attrazione turistica non posso pensare che quel parco sia una attrazione turistica se continua ad avere l'acqua inquinata! Queste piccole cose sono quelle che io non mi ripromettevo di dire questa sera e che avrei rimandato al discorso politico del "dopo"; non le richiamerò neanche più allora. Ho capito che sul livello turistico nella Regione Piemonte, nonostante i grandi avvenimenti che potrebbero farci decollare, c'è ad oggi il buio più assoluto! C'è il buio più assoluto! Perché noi badiamo alle manifestazioni che possono essere il lancio della promozione turistica nella nostra Regione come manifestazioni in quanto tali, per andare - tanto per intenderci - a tagliare il nastro di quella manifestazione, oppure per dare degli incarichi.
Parleremo poi dell'ATR: l'ho detto più di una volta, l'ho detto all'Assessore Angeleri allora, l'ATR poteva essere una grande invenzione ma doveva fare la promozione turistica e doveva riuscire a coordinare il pubblico e il privato in un certo modo. L'ATR oggi è stata soltanto l'occasione per nominare qualcuno, chi direttamente in un Consiglio d'amministrazione, chi indirettamente per lavorarci, per guadagnare la pagnotta quotidiana, perché altrimenti - l'ho detto mille volte qui e lo ripeto - non si riuscirebbe a capire come mai invece di incaricare l'ATR per presentare la candidatura delle Olimpiadi, che era proprio l'organismo l'agenzia adatta, si dava incarico all'ITP, ITP che a sua volta dava poi incarico a qualcun altro perché non era in grado di gestire questa cosa! Allora perché non l'ha fatto direttamente la Giunta regionale l'incarico alla terza persona e lo fa fare all'ITP? Dopodiché mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa delle "1200 e più attrattive" della nostra Regione. Siamo ancora a dibattere, Presidente, su quell'ipotesi che la Provincia ci indicava come turistici tutti i Comuni del Piemonte. Vi ricordate che io l'ho rimandata al mittente questa ipotesi? Ecco, a me sarebbe piaciuto che in quella occasione o in questa si fosse detto che i Comuni turistici, veramente turistici, invece di essere 1200 e rotti erano 40! Oppure che mi si dicesse che le realtà turistiche, i segmenti turistici erano cinque. Fra questi mi sarebbe piaciuto che ci fosse quello che io considero un prodotto turistico, cioè il vino, che è una grossa potenzialità non solo per l'agricoltura, ma anche per il turismo piemontese.
Mi sarebbe piaciuto sapere l'ATR che tipo di promozione turistica faceva per quanto riguarda i laghi.
Mi sarebbe piaciuto sapere che cosa hanno fatto la Regione e l'ATR per quanto riguarda la montagna. Sul collegamento Olimpiadi-montagna mi sarebbe piaciuto sapere perché al di là delle posizioni forti della Provincia di Torino non si poteva ipotizzare che uno sport per tradizione di livello olimpico come è lo sci da fondo non si potesse svolgere a Limone! E non mi si dica che è perché è troppo distante dal capoluogo! Queste sono delle balle! Sono delle balle, perché lei che è stato a Nagano sa bene quali erano le distanze, sa bene quali erano i movimenti, sa bene quali erano i ritardi. Nelle Olimpiadi ci sono sempre i pro e i contro.
Ecco, queste cose mi sarebbe piaciuto saperle. Forse è perché l'ora è tarda. La giustificazione io gliela do: era l'ora tarda e l'Assessore Burzi ha insistito tanto perché questa discussione si facesse qui questa sera, ma stante il fatto che da sette mesi manca l'Assessore al turismo è una discussione che secondo me doveva essere fatta probabilmente non a fine della serata. Io l'ho fatta ugualmente, ho cercato di ragionare standovi vicino anch'io per slogan, so benissimo che quanto ho detto verrà preso come la farneticazione di un Consigliere demente, impallinato di queste cose. Pazienza.
Un tema a cui io sono personalmente legato è il discorso dello sport.
Un mio emendamento, o meglio una parte di questo emendamento, che proponeva 4 miliardi sull'impiantistica sportiva, è stato accettato. Io di questo ringrazio non solo l'Assessore Burzi, ma anche il Presidente Ghigo.
Personalmente, sto facendo la parte di Consigliere di minoranza, e il mio dovere è quello di pungolare a fare meglio sui temi nei quali io credo non si faccia a sufficienza.
Per esempio, c'era la necessità che un Consigliere di minoranza pungolasse su una logica di indirizzo sull'impiantistica sportiva, quando la Regione Piemonte si sta preparando alla logica dell'impiantistica per le Olimpiadi del 2006? C'era la necessità che Montabone Renato, che non capisce niente di queste cose, dovesse suggerire si stanziare qualche cifra, perch probabilmente la Regione Piemonte, oltre che mandare in giro una triade marcata in modo spudorato - in modo spudorato! - per il mondo a promuovere le Olimpiadi, pensasse anche che bisognava fare qualche impianto sportivo magari anche attraverso il CONI?! Capisco che gli impianti sportivi si fanno attraverso delle cadute ancora diverse: qui si sta parlando di 500 miliardi soltanto di ricaduta per i diritti televisivi! A me piacerebbe poi discutere, una volta, con la Provincia di Torino e con il Comune di Torino in particolare su cosa si intende fare rispetto all'impiantistica sportiva: quali sono i recuperi che si vogliono fare e quali sono le opere che si devono fare ex novo, nonché come si intende utilizzare l'impiantistica già esistente nella nostra Regione e come la si intende rimodernare in occasione delle Olimpiadi del 2006.
Ho accennato prima al problema degli stadi: cosa si farà dello Stadio Comunale? La Juventus dove andrà a giocare quelle partite in cui registra 65.000 presenze? Dove andrà a giocarle quando avrà lo Stadio Comunale? Mi sembra che ultimamente abbiano deciso che, se glielo regaliamo, prenderebbero lo Stadio Delle Alpi e gli farebbero un villaggio intorno. E' così? Corrispondono a verità le notizie che ho? Adesso lo Stadio Delle Alpi andrebbe bene: basta regalarglielo e magari dargli il contributo per gestirlo per 10 anni! E infime, rispetto alla promozione turistica, che cosa si intende fare del Lingotto? Cosa si intende fare di EXPO 2000? Queste sono le cose che a me sarebbe piaciuto sentire. Ci sarà tempo: adesso ci siamo presi l'impegno di votare il bilancio. Però credo che questi siano temi che in quest'aula - vivaddio! - e non nei corridoi della Juventus o da un'altra parte si possono discutere appieno.
Credo che sia utile che il Consiglio discuta di queste cose, e non a quest'ora, possibilmente.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Devo rilevare anch'io l'estrema delusione per l'intervento svolto dal Presidente della Giunta Ghigo. Effettivamente, non si può parlare neanche di relazione: ci ha semplicemente elencato i capitoli e gli emendamenti che vengono accolti, ma è mancato qualsiasi elemento di valutazione sulle politiche che riguardano gli Assessorati di sua competenza. Assessorati non secondari, a partire da quello relativo alle politiche giovanili.
Il problema dei giovani non è di poco conto; non è un problema che discutiamo perché c'è stato un corteo al sabato o cose di questo genere.
Certi fenomeni sono anche frutto di una realtà complessa, probabilmente una delle realtà più complesse che vive la nostra Regione.
Si tratta di uno dei problemi più difficili, perché per esempio sappiamo bene che, all'interno del fenomeno disoccupazione, quella giovanile rappresenta il punto di crisi più grave, di maggior acutezza; vi è poi tutta una serie di fenomeni collegati al mondo in cui vivono oggi i giovani e alle loro insicurezze.
Credo dunque che sia un argomento importante da affrontare, ma su questo non è stata detta nemmeno una parola, neanche mezza. Sappiamo che la nostra Regione vive una fase di transizione, di crisi rispetto alle sue vocazioni economiche tradizionali; sappiamo che necessita di una politica di reindustrializzazione senza la quale io credo non ci sia futuro.
E' però ugualmente importante avere un progetto che sganci progressivamente la Regione Piemonte da una monocultura.
L'idea di farne una Regione che si basi anche sul turismo non è sbagliata, però anche qui, zero, cioè abbiamo preso atto di una serie di fallimenti, tant'è vero che si dice: "Ci sarà una discussione specifica su quello che è avvenuto oggi" e vengono tolti due miliardi e mezzo da certi capitoli perché si ricollocheranno in una fase successiva.
A mio parere, sarebbe stato necessario avere un'idea di quale tipo di progetto ha alle spalle questo tipo di attività economica molto importante in prospettiva.
Ma, anche qui - ripeto - zero; d'altro canto, lo ricordava già il Consigliere Montabone, c'è un intreccio fortissimo tra questa ed altre tematiche.
Pensiamo, ad esempio, ad una parte dell'attività agricola che pu essere fortemente legata al turismo; all'attività sportiva, per le congiunture - tra l'altro - che si hanno. Già alcuni anni fa si è cercato di abbinare dei fatti sportivi importanti ad un lancio del turismo, per cui si vuole fare un salto in avanti in questa direzione. Ciononostante, è mancato qualsiasi accenno al tipo di politiche esistenti.
Non voglio farla lunga, ma desidero evidenziare questa delusione questa quasi impossibilità di discutere, perché non c'è un solo spunto che si possa prendere dalla relazione. Potremmo svolgere delle nostre valutazioni, delle nostre relazioni su quello che dovrebbe essere la politica su questi terreni, però il problema vero è che mi pare che tutto ciò avvenga nel disinteresse più totale.
E' strano che da una parte si dica: "Discutiamo, rimaniamo qui affrontiamo i problemi" e che dall'altra, però, la realtà sia esattamente l'opposta, a partire - ripetiamo - dalla relazione svolta dal Presidente della Giunta Ghigo nelle sue vesti di Assessore ad una serie di materie specifiche.
Sono dunque intervenuto soprattutto per esprimere tale disagio e rilevare come questo tipo di intervento non sia assolutamente all'altezza in qualche modo degno di una discussione da svolgere sul bilancio.
Il bilancio, in fondo, dovrebbe fornire degli elementi di prospettiva.
In questo caso siamo a quota zero e credo che la cosa abbia una sua gravità.
Spero che l'esame dei vari capitoli, con i relativi emendamenti, possa consentire di entrare meglio nel merito dei problemi ai quali ho accennato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Interverrò brevemente, in rispetto dell'ora tarda e dell'impostazione che ci siamo dati.
Vorrei esordire con un inconsueto riconoscimento alla Giunta regionale per aver comunque assunto il turismo come elemento di rilievo per l'economia, per un progetto di sviluppo del territorio piemontese.
Condizione che in Regione era stata vissuta in modo intermittente e stentata, tranne l'epoca in cui, io ed il collega Montabone, avevamo fatto con grande determinazione, gli Assessori: agricoltura e turismo vennero da noi assunti come centralità su cui ci impegnammo molto.
In realtà, il Piemonte sta corrispondendo positivamente a questa scelta; il lavoro svolto dal Comune di Torino va assunto come opera di grande rilievo; un grosso contributo al decollo del progetto turistico del Piemonte. Senza un polo, un cuore a Torino e come Torino, è difficile immaginare una proposta di attrattiva turistica sufficientemente considerevole dal punto di vista delle qualità, per poter attrarre un turismo sistematico, di grande rilievo.
Detto questo, associandomi al collega Montabone e sottoscrivendo una serie di elementi che si riferiscono a criticità che dovremmo discutere in apposite sedi di ragionamento sulla materia specifica, inviterei a considerare la necessità, comunque, di un monitoraggio più attento sull'evoluzione di quei fattori, soggetti, essi stessi, nella dinamica dello sviluppo turistico.
Mi spiego. Abbiamo bisogno di un monitoraggio sulla ricettività e sui prezzi dell'ospitalità alberghiera, condizione senza la quale l'offerta turistica incrocia un dato critico di notevole pregiudizio. Questo problema non è stato ancora risolto né a Torino né nelle Langhe, che stanno registrando il più alto tasso di incremento turistico. Si tratta, comunque di poste basse di partenza; un aumento del 10% è facile da raggiungere, ma in cifra assoluta non è notevolissimo. Occorre dunque una politica della ricettività, da quella stabile, alberghiera, a quella en plain air, a quella dei sussidi, degli accessori, che è ancora tutta da vedere.
La messa in rete ai fini della fruibilità delle risorse che generano flusso turistico è questione che deve essere affrontata in maniera più globale da parte della Giunta. Elemento che non attiene specificatamente all'Assessorato al turismo, quanto all'urbanistica, al territorio, ai trasporti. Un territorio raggiungibile, fruibile, accessibile infrastrutturato; una politica aeroportuale, del trasporto ferroviario viario, lacuale, ecc. sono elementi che vanno messi in rete, individuati spesi, proposti.
Noto positivamente che si è preso in considerazione l'agriturismo; era una grande dafaillance non aver individuato alcuno stanziamento, pur nelle ristrettezze del bilancio, a favore di un modello turistico per il quale abbiamo vocazione forse più consistente di altre Regioni, che peraltro l'hanno sviluppato maggiormente.
Anche lo stanziamento a favore degli ecomusei è fondamentale dal punto di vista della congiunzione fra storia e territorio. Noto che sulle politiche culturali c'è una certa consequenzialità di flussi turistici attorno agli avvenimenti culturali; naturalmente, non sono in grado di valutare fino a che punto gli stessi sono preordinati ai fini di determinare una dinamica turistica.
Dopodiché, dovremmo definire un monitoraggio molto attento nel considerare la scalata dell'incidenza del settore del turismo sul prodotto interno lordo della Regione. Il 2/3% di cui parlava il collega Angeleri quando aveva esordito su questi argomenti, mi sembra percentuale molto al di sotto del potenziale, ma che consente di prevedere margini di sviluppo anche in tempi relativamente brevi.
Si tratta di elementi da tenere in considerazione anche ai fini occupazionali; il turismo è uno di quei settori che non richiede un miliardo o 500 milioni di investimenti per creare un posto di lavoro, ma condizioni di investimento molto meno impegnative.
Sarà sicuramente necessario un ragionato dibattito su tutte queste partite; forse, come prima occasione, avremo il dibattito sulla funzione dell'ATR.
Anticipo, Presidente, che come Gruppo interverremo con molta obiettività sul problema, avendo a suo tempo concorso a definirne l'idea anche se successivamente non l'abbiamo votata perché definita in maniera tale che metteva in evidenza troppi rischi, che si sono, purtroppo trasformati in condizioni critiche.
In ogni caso, il sistema promozionale, che non deve essere elemento di tipo tradizionale, ma con il compito di inventariare, potenziare e mettere in rete, secondo una scala di progetto scientifico, le risorse locali con l'iniziativa regionale, è un passaggio importante per la politica turistica, ma non è attuato in termini che ci possano consentire di intravvedere le linee di una giusta impostazione; occorre correggere qualche dettaglio.
Così è anche per la macchina da corsa della Ferrari: non so se sia quella giusta o se bisogna verificare meglio ancora qualche dettaglio finché non vince, per un motivo o per l'altro. (Siccome altri colleghi spendono a volte qualche minuto per il calcio, mi si consentirà di utilizzare trenta secondi per un altro settore, che mi appassiona sportivamente! Trattandosi, poi, di un intervento sul turismo e sullo sport...!) Abbiamo bisogno di rivedere la situazione con molta obiettività, senza insistere su una sperimentazione ulteriore, laddove abbiamo individuato correzioni che si rendono possibili, opportune, necessarie.
Questo anche perché si deve congiungere l'impostazione iniziale di un buon avvio, della buona scelta di considerare il turismo una risorsa, con una pratica che lo trasformi in risultati incoraggianti e accettabili.
Prendo atto dell'accoglimento di alcuni emendamenti, anche per quanto riguarda la destinazione di fondi per il credito sportivo ai Comuni; in tal senso, potrei anche richiamare il miliardo che s'intende collocare - così si è espresso l'Assessore Burzi - ai fini della ricostruzione degli impianti di risalita (esigenza per tutti i territori alpini).
Con queste considerazioni parzialmente positive, ritireremo gli altri emendamenti, affidando al maxiemendamento l'accoglimento degli investimenti in conto capitale.



PRESIDENTE

L'emendamento presentato dal Consigliere Montabone al capitolo 10338 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 10476 è ridotto di lire 280 milioni mediante un incremento di pari entità dal capitolo 15910".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Abbiamo presentato questo emendamento per sottolineare un'esigenza. Ci troviamo di fronte ad una serie di attività che hanno lo stesso tipo di problematica, ma manca una visione di insieme. Noi riteniamo che, a fronte di una situazione di questo genere, sarebbe utile iniziare a discuterne approfonditamente se continuare, come nel passato, a spendere semplicemente del denaro, oppure entrare nel merito. L'emendamento ritirato dal Consigliere Montabone riguardava un'agenzia che ha attività in qualche modo simili, ed è un problema che noi abbiamo molte volte sottolineato. Pensiamo ci sia l'esigenza di coordinare la politica su questo terreno, vedere se è necessario aumentare il numero delle agenzie, ma non affidare la politica ad agenzie, come avviene attualmente, anche perché si finisce poi che ogni agenzia va a cercarsi un'attività, magari sovrapporsi l'una con l'altra ognuno cerca poi di giustificare la propria esistenza: più riesce a fare e meglio è.
Da un punto di vista della singola agenzia, questo tipo di atteggiamento può anche essere comprensibile, ma da un punto di vista nostro del Consiglio regionale, della Giunta regionale è un atteggiamento assolutamente non comprensibile. Quindi l'emendamento tende a dire di fermarsi un attimo, di riflettere, di stilare dei piani e di non spendere denaro pubblico inutilmente.
Chiedo che l'emendamento venga posto in votazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 27 voti contrari e 7 astensioni.
L'emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri al capitolo 10926 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11012 è incrementato di lire 500 milioni prelevando in diminuzione del capitolo 15950." La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Questo capitolo fa parte delle politiche importanti da sostenere ovvero la politica sulla solidarietà di cooperazione internazionale.
Finora ci siamo caratterizzati per una spesa del tutto insufficiente anche prendendo l'insieme dei capitoli, quindi abbiamo presentato emendamenti su questi capitoli per sollecitare l'esigenza di intensificare gli investimenti in questo campo. Anche in questo caso si tratta di una delle attività significative che non è neppure stata citata nella relazione del Presidente.
Dall'emendamento si evince che questo tipo di attività fanno capo al Presidente. Sarebbe utile che lo stesso, oltre ad andare a fare viaggi all'estero nelle regioni coinvolte, entrasse anche nel merito illustrandoci il tipo di scelte fatte e quali progetti si intende sostenere per il futuro.
Tutto questo purtroppo manca, però da parte nostra c'è l'esigenza di evidenziare l'insufficienza della voce in bilancio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 voti contrari e 6 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11014 è incrementato di lire 700 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

L'ora tarda a cui siamo giunti fa sì che si affronti il bilancio in modo poco serio.
Le ultime voci di bilancio analizzate riguardano spese per interventi regionali volti a garantire, in questo caso la sicurezza alimentare nei paesi meno sviluppati. Il capitolo precedente era inerente alle spese per interventi regionali in materia di pace, cooperazione e solidarietà internazionale. Mi pare che il voto dimostri una disattenzione, anche delle forze dell'Ulivo e di Centro-sinistra su questi temi, perché il preoccuparsi dell'aula e non dei temi, è atteggiamento poco serio.
Ripeto, noi riteniamo che in questi casi la Giunta regionale sia stata prigioniera nel passato dell'atteggiamento soprattutto di Alleanza nazionale che ha obbligato tutti, in modo anche forte, a limitare le spese in questi settori. Ritengo che non sia accettabile il fatto che si ripresenti l'importo degli anni scorsi, continuando a soggiacere a questo tipo di ricatto politico che viene da Alleanza nazionale. Noi vogliamo sottolineare l'esigenza di incrementare il capitolo. Tenendo conto che tra l'altro la voce successiva è una voce che addirittura la Giunta non solo non mantiene nell'importo precedente, ma l'aumenta.
La voce a cui si riferisce l'emendamento è legata ad un progetto di interventi per favorire l'eliminazione del fenomeno della fame in paesi che vivono drammaticamente il problema. Gli interventi non devono essere solamente di natura assistenziale, di invio di qualche aiuto, ma richiedono un investimento consistente. Ci pare che nel corso dell'ultimo anno, a livello internazionale, non si sia verificato un significativo miglioramento della realtà, anzi vi è un aggravamento. Pensate all'Indonesia che è un paese molto esteso e molto popolato - oltre duecento milioni di abitanti - che si ritrova a rivivere il problema della fame.
Credo che, a fronte di questo, dimostrare una sensibilità incrementando la voce in capitolo, sarebbe importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Solo per ricordare al Consigliere Papandrea che seguiamo con molta serietà il dibattito sul bilancio. Il problema è che forse ci vorrebbero qualche migliaia di miliardi in più per poter distribuire in tutti i capitoli le risorse che occorrerebbero.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 4 astensioni.
L'emendamento al capitolo 11016 presentato dai Consiglieri Riba, Marengo Foco ed altri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dal Gruppo Rifondazione comunista: "Il cap. 11016 è incrementato di lire 400 milioni prelevando in diminuzione del capitolo 10520".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

In questo caso, a differenza dei due capitoli precedenti dove pensavamo a un incremento, con il nostro emendamento si riporta la spesa ai livelli dell'anno precedente.
Io spero che su questo ci sia un'accettazione perché ci significherebbe che l'insieme dei tre capitoli comunque mantiene il livello dell'anno scorso, altrimenti andiamo a dare questo pessimo segno di ridurre la spesa e ciò sarebbe molto grave.
Mi dispiace che l'Ulivo abbia ritirato il suo emendamento; proprio perché noi vogliamo sottolineare questo elemento di necessità di riportare almeno a livello storico la spesa, manteniamo il nostro emendamento.
Mi rendo conto che non abbiamo risorse illimitate, però ricordo che questo Consiglio regionale solo pochi mesi fa ha stanziato tre miliardi perché chi vuole vedere la partita allo Stadio possa continuare a farlo! Credo che tra i due problemi ci sia sicuramente una differenza di qualità evidente e che quindi se si trovano soldi per quel tipo di attività, vorrei che si potessero trovare anche per questo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nell'esprimere le motivazioni contrarie all'emendamento al cap. 11016 ricordo anche, come certamente ricorderà il collega Papandrea, che il capitolo 11016 è stato incrementato nel corso del 1997 per le esigenze che nel corso dell'anno sono andate maturandosi. Il rilievo che egli faceva comparandolo insieme ai capitoli 11012 e 11014 vede certamente al momento una cifra lievemente inferiore a quella dello scorso anno, ma se lo comparassimo con quanto era previsto nel 1997 l'analisi che egli dovrebbe fare sarebbe esattamente l'opposta perché è andata incrementandosi per le esigenze che sono andate maturando nel corso dell'anno.
Mi fa piacere che prenda atto del clima complessivo di riduzione di risorse disponibili che è il vero motivo del non completamento di tutte le allocazioni, come talora la Giunta e la maggioranza vorrebbero.
Per quanto attiene poi allo stanziamento dei 3 miliardi ricordo al Consigliere Papandrea, ma credo che non ci sia bisogno, che questa Giunta congiuntamente alla Giunta Castellani, ha ritenuto - io credo utilmente perché altrimenti i disastri sarebbero stati maggiori - di provvedere ad un aiuto istituzionale, non certo orientato alle società di calcio che sicuramente non hanno bisogno del contributo pubblico per esercitare quello che è il loro legittimo profitto sportivo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 4 astensioni.
Gli emendamenti presentati al capitolo 11045 dalla Consigliera Spagnuolo e dal Gruppo di Rifondazione Comunista sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Gruppo di Rifondazione comunista: "Il capitolo 11150 è incrementato di lire 1 miliardo e 500 milioni prelevando in diminuzione del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 5 astensioni.
Gli emendamenti presentati al capitolo 11160 dal Gruppo di Rifondazione Comunista, dalla Lega Nord, dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati al capitolo 15945 dal Gruppo Lega Nord sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Passiamo all'esame dei capitoli relativi all'area dello sport.
Gli emendamenti presentati al capitolo 12580 dal Consigliere Montabone, dal Gruppo di Rifondazione comunista, dalla Consigliera Spagnuolo, dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 12590 venga implementato di lire 1.500 milioni prelevati dal capitolo 15950".



MONTABONE Renato

Su questo mi piacerebbe sapere a che punto sta l'attuazione della legge sulle attività motorie.



PRESIDENTE

Possiamo accantonarlo e differirlo a domani?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Le diamo lo stato di attuazione della legge.
Mi dicono che c'è una sua interrogazione alla quale risponderò.



PRESIDENTE

Possiamo considerare la risposta che verrà data alla sua interrogazione come sufficiente per ritirare l'emendamento?



MONTABONE Renato

Se fosse possibile averla prima del bilancio sarebbe meglio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Gliela do in forma scritta.



MONTABONE Renato

Tanto per intenderci, Presidente, è da due anni che c'è una legge approvata quasi all'unanimità da questo Consiglio che non è stata attuata! Due anni che non è stata attuata! Sono ormai tre mesi che io ho presentato questa interrogazione nella quale ho richiamato i punti che non sono stati attuati; gradirei che mi si rispondesse (va bene anche dopo, non è un problema di bilancio).
Vorrei sapere a che punto sta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Va bene.



PRESIDENTE

Il capitolo riguarda "Contributi ad Enti ed alle società per la promozione e diffusione dell'attività sportiva". Posso allora considerarlo ritirato?



MONTABONE Renato

Sospeso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Proprio per le motivazioni espresse dal Consigliere Montabone, siccome questo capitolo è già stato oggetto di un ampio dibattito in Commissione che ha portato ad un cambiamento nel corso dell'anno (la previsione di 1,5 miliardi del 1997 è stata portata a 3 miliardi quest'anno) io credo che indipendentemente dallo stato di attuazione della legge regionale 93/95 che è oggetto dell'interrogazione che richiamava il Consigliere alla quale risponderà il Presidente Ghigo, non ci sia alcun motivo per mettere da parte questo emendamento. O viene, se il Consigliere Montabone lo ritiene ritirato in attesa della risposta alla interrogazione oppure lo votiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ritiro l'emendamento dal punto di vista ragionieristico; lo lascio dal punto di vista politico.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati al capitolo 20930 dai Consiglieri Riba Marengo, Foco ed altri, dal Consigliere Montabone, dal Gruppo di Rifondazione comunista sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Passiamo al settore del turismo.
Gli emendamenti presentati al capitolo 14600 dai Consiglieri Riba, Marengo Foco ed altri e dal Consigliere Montabone sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 14605 è incrementato di lire 300 milioni mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 4 astensioni.
I restanti emendamenti presentati sullo stesso capitolo dal Gruppo di Rifondazione Comunista vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
L'emendamento presentato dal Consigliere Montabone al capitolo 14635 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 14640 è incrementato di lire 90 milioni mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 27 contrari e 3 astensioni.
I restanti emendamenti presentati dal Gruppo di Rifondazione Comunista sullo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati al capitolo 14690 dai Consiglieri Riba, Marengo Foco ed altri e dal Gruppo di Rifondazione Comunista vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati ai capitoli 14705, 14720, 14730 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Faccio presente al collega Riba e agli altri Consiglieri che relativamente a quanto attiene al ritorno di due miliardi e mezzo dai capitoli di finanziamento dell'ATR e alla riattribuzione a capitoli del turismo - uno dei quali è quello in esame - s'intende farne un'unica componente di uscita, considerandola una partita a sé stante, diversamente la confonderemmo con altri emendamenti, di merito. Si tratta, in qualche modo, di comodità tecnica.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi alle aree protette e parchi.
L'emendamento presentato dal Consigliere Montabone al capitolo 15200 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 15315 è incrementato di lire 2 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 26 contrari e 3 astensioni.
Gli emendamenti presentati ai capitoli 15315 e 15610 dai Consiglieri Riba Marengo, Foco ed altri sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 15650 è incrementato di lire 350 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 5 voti favorevoli e 26 contrari.
L'emendamento presentato al capitolo 15650 dai Consiglieri Riba, Marengo Foco ed altri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Gli emendamenti presentati dal Gruppo Lega Nord al capitolo 15720 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro e Papandrea: "Il capitolo 26860 è incrementato di lire 5 miliardi mediante una riduzione di pari entità del capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 26 contrari e 1 astensione.
Gli emendamenti presentati ai capitoli 26860, 26865 e 26935 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 26991 è incrementato di lire 1,5 miliardi mediante una riduzione di pari entità del capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 26 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri: Nel bilancio regionale è istituito un nuovo capitolo: "Contributi a favore di piccole e medie imprese turistiche per il sostegno dei Progetti integrati di sviluppo turistico.
Stanziamento di lire 5 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con l'aumento di lire 5 miliardi nel capitolo 2700 delle entrate".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Volevo solo dire, dopo aver verificato gli appunti per quanto attiene ad una delle voci che credo il Presidente Riba illustrerà, relative ai progetti integrati di sviluppo, che si tratta di una componente dell'ambito degli accordi di programma - capitolo 27167 - per la quale c'è un accoglimento parziale da parte della Giunta regionale rispetto alle richieste, di un miliardo.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco, Manica, Suino ed altri: E' istituito un nuovo capitolo: "Investimenti per la promozione di speciali programmi finalizzati all'organizzazione ed al potenziamento dell'INCOMING turistico in Piemonte.
Stanziamento di lire 1 miliardo. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 23600".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Prendo atto della conferma dell'Assessore.
Relativamente all'INCOMING rilevo che esso va collegato al proposito di mettere in atto iniziative forti e positive a favore dello sviluppo dell'arrivo di turisti nella nostra Regione. L'emendamento era preliminare ad una proposta di legge - o un documento, un indirizzo, una mozione di indirizzo - che dovrebbe realizzare, come in altre aree dell'Europa, un sostegno ad aziende intermediatrici di attività turistiche che si occupano in maniera esclusiva, di organizzare la venuta in Piemonte di turisti da qualsivoglia territorio.
La motivazione è ovvia: chi si occupa commercialmente di movimentazione turistica normalmente, per com'è organizzato il mercato, vende l'out-go l'andata fuori dal Piemonte di turisti, esercita essenzialmente in una prospettiva di sottrazione al Piemonte del flusso turistico, mentre invece abbiamo bisogno di studiare un programma specifico di questa natura.
L'emendamento lo ritiriamo, ma intendevamo affermare questo tipo di indirizzo che riprenderemo in occasioni di natura più attinente e specifica rispetto al progetto di lavoro e non solo al bilancio.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino ed altri: "Per il finanziamento della proposta di legge: 'Interventi di classificazione, ammodernamento e attivazione degli impianti di arroccamento per la tutela e lo sviluppo del turismo montano', sono stanziati lire 3 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 15910".
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Era già stato discusso anche nell'ambito della discussione relativa all'area di riferimento dell'Assessore Vaglio. Credo che la competenza specifica sia dell'Assessore Masaracchio (come funivie, anche se di una tipologia specifica); è già stato accolto come disegno di legge nell'ambito del cap. 27170, se non ricordo male anche questo per la cifra di un miliardo.



PRESIDENTE

Posso considerarlo ritirato, Consigliere Riba?



RIBA Lido

Sì.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Solo una battuta. All'Assessore Masaracchio io ricordo gli impegni che si erano assunti, non ricordo se in Commissione o in aula, o l'anno scorso o due anni fa, rispetto all'arroccamento Chiomonte-Pian del Frais. Quindi questi soldi sono per quello? Mi faccia solo un cenno col capo.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Si è partiti da questa richiesta per andare a individuare...



MONTABONE Renato

Adesso quelle del Novarese le abbiamo fatte. Ne facciamo una da un'altra parte?



RIBA Lido

A Cuneo?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Nel Novarese se ne è fatta una.



MONTABONE Renato

Ecco, appunto. Adesso ne facciamo una da un'altra parte?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Partendo da questa esigenza c'è una responsabilità della Provincia di Torino in merito e domani vi spiegherò qual è.



(Commenti dai banchi dei Consiglieri)



PRESIDENTE

Consiglieri scusate, ma questo emendamento lo consideriamo ritirato.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino ed altri: nel bilancio regionale è istituito un nuovo capitolo: "Contributi a favore di Enti pubblici, Associazioni senza scopo di lucro e società a prevalente capitale pubblico, a sostegno dei Progetti integrati di sviluppo turistico. Stanziamento di lire 3 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con l'aumento di lire 3 miliardi nel capitolo 2700 delle entrate".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.



MONTABONE Renato

Mi scusi, Presidente, c'era un emendamento di 32 milioni riferito alla formazione dei maestri di sci, dov'è finito?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' già stato assorbito nella variazione di bilancio.
I corsi sono stati immessi nel passaggio dalla prima variazione alla seconda. Così mi ha detto l'Assessore Burzi.



MONTABONE Renato

Mancavano 32 milioni; Burzi ha "occultato" 32 milioni.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sono partito da 68 miliardi...



PRESIDENTE

Consigliere Montabone non usi termini impropri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'Assessore Burzi mi ha dato l'autorizzazione a presentare un emendamento, sul quale so di trovare d'accordo la maggior parte del Consiglio regionale, che prevede uno stanziamento di 200 milioni sul capitolo 15910 che annuncia la presentazione di un disegno di legge per la realizzazione del monumento in memoria di Fausto Coppi. Monumento che verrà realizzato a Torino insieme a Provincia e Comune, di fronte al Motovelodromo. Bisogna chiaramente fare un disegno di legge per stanziare questi soldi, ma credo sia importante già inserirli nel cap. 15910 che è il capitolo che finanzia i disegni di legge. Perciò se l'aula è d'accordo io proporrei questo emendamento.



RIBA Lido

Viva Coppi!



PRESIDENTE

Credo che possiamo ritenerlo acquisito.
Pongo comunque in votazione la proposta del Presidente Ghigo.
E' approvata all'unanimità dei Consiglieri presenti.
Il Consiglio è convocato domani mattina alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20,30)



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