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Dettaglio seduta n.245 del 27/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Bortolin Dutto, Farassino, Ferrero, Manica, Marengo e Vindigni.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 371, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Burzi relativamente alle domande poste sul capitolo 225.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sì, sulla risposta mancava la firma della sessione precedente relativamente al capitolo 225 di questo fondo derivante da un riparto di fondi statali, con destinazione relativa alla borsa di studio e concessione di prestito d'onore per quanto riguarda il diritto allo studio universitario, che è solo una componente statale di una ben maggior destinazione di fondi di competenza regionale attorno ai 25 miliardi, che poi vedremo nell'esame specifico dei capitoli da essi derivanti. Questi fondi di competenza 1997, che erano già residui attivi, sono stati stanziati nel corso del 1997 sul capitolo 11280, verificato dal monitoraggio 31/12/1997, ed interamente impegnati probabilmente nell'ultima parte dell'anno, finendo momentaneamente a residuo passivo, come vedremo nel corso dell'esame del consuntivo, per poi essere liquidati nel corso, io credo, di questo esercizio. La legge n. 390 di per se stessa non è più finanziata con questa modalità, ma verrà tenuta in vita perché è possibile che in successivi riparti di fondi statali possa essere nuovamente utilizzata con queste finalità. Questo era quanto dovevo alla Consigliera Simonetti.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Chiezzi, desidero rivolgere un caloroso invito a tutti i Consiglieri a parlare esclusivamente nel microfono, perché la seduta appena cominciata verrà registrata con il sistema del doppio registratore, perciò non possono essere colte frasi fuori microfono. Rivolgo un caloroso invito ad aiutarmi a mantenere un normale e corretto svolgimento dei lavori e a parlare esclusivamente nel microfono. Grazie.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Prima di rispondere all'Assessore Burzi volevo interloquire con lei sulla comunicazione relativa ai microfoni, perché la cosa mi ha un po' sorpreso: perché ci ha detto questo solo questa sera? Perché durante le altre sedute non ha detto questo?



PRESIDENTE

Perché la verbalizzazione di questa sera è garantita solo dalla doppia registrazione.



CHIEZZI Giuseppe

E cioè?



PRESIDENTE

Ci sono due registratori in funzione, in modo che se uno non dovesse funzionare funziona l'altro. Come vede, non sono presenti i dipendenti che utilizzano il sistema di stenotipia elettronica.



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio, però questa situazione differenzia questa seduta dalla prassi di tutte le sedute, e lo differenzia non solo per l'uso di tecnologie diverse, ma per il fatto che, quando ci sono i resoconti che hanno il supporto magnetico del registratore, giustamente tutte le frasi che vengono pronunciate e sono udite dalla resocontatrice o dal resocontatore sono comunque trascritte. Lei invece, in questa seduta, dice "state attenti", nel senso che se, ad esempio, voglio rivolgere una frase affettuosa al collega Ghiglia, devo dirla a microfono, altrimenti rimane un fatto privato.



PRESIDENTE

Agevola.



CHIEZZI Giuseppe

E no!



PRESIDENTE

Agevola. Non vi è alcuna irregolarità. Guardi, su questo la posso rassicurare.



CHIEZZI Giuseppe

Io non dico che c'è una forma di irregolarità. Presidente, sto dicendo che c'è una diversità, non un'irregolarità. Dico che c'è una diversità Presidente, perché questa è una seduta diversa dalle altre. Io non dico che sia irregolare, ma segnalo che non siamo in grado di lavorare diversamente da come eravamo abituati a fare. Valuti lei lo spessore di questo rilievo lei ha cambiato il nostro modo di confrontarci perché non trascriverà più nel verbale le frasi non dette a microfono.
Presidente, vorrei capire chi ci garantisce che la frase detta sia registrata, perché vorrei essere sicuro che tutto quello che dico viene registrato.



PRESIDENTE

Ho chiesto...



CHIEZZI Giuseppe

Siccome l'angolazione del mio viso non è controllabile secondo per secondo, io posso orientare la voce in modo tale che il registratore non segni nulla. Vorrei capire come garantisce questa certezza, cioè vorrei che ci fosse un segnale dalla regia - non so se ci sia una regia - di modo che quando non vi è il segnale che la voce viene registrata, ci sia un richiamo del Presidente che ci dice "La prego, Consigliere, di ripetere bene a microfono la sua ultima frase perché non è stata registrata". Bisogna che ci sia la trasmissione di questa informazione da parte della Presidenza, in modo tale che la Presidenza stessa richiami l'oratore ad una maggiore correttezza di rapporto con il proprio microfono.



PRESIDENTE

Mi assicurano che i microfoni sono assolutamente sensibili.



CHIEZZI Giuseppe

Allora possiamo parlare come prima.



PRESIDENTE

Il regista ci assicura che la registrazione si sta attivando.



CHIEZZI Giuseppe

Allora perché perdiamo tempo dietro a queste cose? Veniamo alla risposta dell'Assessore Burzi. Assessore, vi erano dei fondi dello Stato che non sono stati incassati nel 1997 e quindi neppure erogati, ma poi cosa succede? Voi avete scritto previsioni di cassa nel 1998 e prevedevate di incassarli, però l'Assessore dice che sono già stati incassati, quindi questa previsione è già un fatto. Non è una previsione, è un fatto. Voi li avete già incassati. Avendoli già incassati, come lei mi dice, non compaiono nei residui passivi poiché dovete ancora deliberarli.
Pertanto, non compaiono nei residui passivi del 1997 perché non erano incassati e quindi non erano deliberati.
L'altro capitolo è il n. 11280, a pagina 56 del documento di bilancio e qui non vediamo alcun residuo passivo perché non è incassato. Si tratta di una previsione di competenza che non è stata versata dallo Stato: di questo siamo sicuri. Quando è stata versata dallo Stato? A gennaio febbraio o marzo? Assessore, lei ha infatti detto che è stata incassata tant'è che è stata deliberata.
Per aver deliberato questi fondi, prima li avremo incassati; se non è così, perché non lo avete fatto prima? Voi li avete impegnati con delibera perciò li abbiamo incassati nel 1998 e non nel 1997.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Intervengo non tanto sulla voce specifica, ma per una precisazione di carattere generale. Un'entrata è prevista (in questo caso competenza di un anno), poi viene il residuo attivo, ma non alla luce di quanto è stato scritto nel 1997, quando i fondi non erano ancora stati incassati alla data in cui questo documento è stato scritto.
Il fatto che la cifra non sia stata incassata non necessariamente significa, anzi in questo caso non significa, che la cifra non sia stata stanziata in spesa per il capitolo 11280 (e se vai a vedere, la previsione di competenza c'è) dal monitoraggio che noi stiamo facendo. Lo ripeto stiamo facendo una parte di lavoro che ugualmente potrebbe farsi nell'ambito del consuntivo - ma questa è un'obiezione formale - dal monitoraggio che comunque tutti abbiamo. Avendo sotto gli occhi il bilancio consuntivo del 1997, vedo che nel corso dello scorso anno questa cifra è impegnata, è stata stanziata, quindi l'Assessore Leo ne ha fatto l'utilizzo dovuto nel corso del 1997. Nel monitoraggio che tutti noi abbiamo, collega Chiezzi, vedrà che nel fondo c'è scritto: stanziamento pari a 2 miliardi e 945 milioni, impegno pari a 2 miliardi e 945 milioni. Direi che si tratta di impegni dell'ultimissima parte dell'anno, se devo fare una deduzione.
Qui non vi è ancora un residuo passivo, mentre scommetterei che nel consuntivo che esamineremo quanto prima c'è; come ricorderete tutti, ne abbiamo discusso più volte in Commissione. Residui attivi e residui passivi sono basati sul dato del pre-consuntivo, risalente al 31 ottobre.
Siccome in questo caso il consuntivo finale è diverso, dovrei dedurre che l'impegno da parte dell'Assessorato è avvenuto negli ultimi mesi del 1997 (novembre o dicembre); comunque, ancora nel corso dell'anno scorso quasi sicuramente questa cifra è integralmente finita a residuo passivo però intervengo per chiarire che, se una cifra va in stanziamento e in impegno di spesa, questo non significa che necessariamente quella cifra sia stata fisicamente incassata, così come impegno di spesa non significa che sia stata pagata. Spero di essere stato chiaro sulla tipologia delle spese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono solo io che non capisco. Lei dice che c'è una cifra messa nel bilancio, nella competenza 1997, che è una cifra che riceviamo dallo Stato fondo statale 1997; per tutto il 1997 non succede nulla, la cifra è stanziata, lo Stato non accredita e noi stiamo fermi. L'ultimo giorno l'Assessore Leo si sveglia e cosa fa? Impegna sullo stanziato e non sull'erogato dallo Stato? Ma allora perché non lo ha fatto subito? Perch aspetta il 31 dicembre per fare una cosa che può fare a marzo? C'è il problema prima...



PRESIDENTE

Ponga la domanda, poi l'Assessore le risponderà.



CHIEZZI Giuseppe

Se noi possiamo impegnare con delibera un fondo statale che non è a nostra disposizione, perché è semplicemente stanziato - stanziato, per carità, vuol dire niente, i soldi non ci sono - è un conto, ma se abbiamo la disponibilità quando l'abbiamo ottenuta, perché non l'abbiamo impegnato anzitempo e già erogato?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, precisi la domanda, così dà modo all'Assessore Leo di rispondere. Possiamo far rispondere l'Assessore Leo? O desidera precisare ulteriormente la domanda?



CHIEZZI Giuseppe

No, perché l'altra ipotesi è che questi soldi siano stati impegnati a fine 1997 e adesso non siano ancora stati erogati.



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Burzi)



PRESIDENTE

Abbia pazienza, Assessore, risponda solo al microfono per aiutarci nel verbale.



CHIEZZI Giuseppe

Se non sono erogati i residui passivi, lei dice, non sono iscritti perché non c'è stato tempo di iscriverli.



PRESIDENTE

Formuli la domanda con chiarezza.



CHIEZZI Giuseppe

Se i fondi sono stati solo impegnati e non erogati noi dovremmo avere residuo passivo, ma il residuo passivo dov'è? Non c'è. E' così? Il residuo passivo non c'è, ma se lo ha impegnato? Oppure i soldi c'erano, ma allora se i soldi c'erano...



PRESIDENTE

Concluda con la domanda, così abbiamo modo di sentire una risposta chiara.



CHIEZZI Giuseppe

Oppure i soldi c'erano e allora sono stati impegnati ed erogati. La domanda è: i fondi erano nella disponibilità dell'Assessore Leo quando li ha impegnati o no? Perché ho anche il dubbio che si possa impegnare con una delibera fondi che non si hanno. Se è così, non capisco perché l'Assessore Leo non lo abbia fatto all'inizio dell'anno: poteva già impegnarli subito in modo che, appena arrivavano, li erogava.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Per quanto riguarda la domanda che sta facendo il Consigliere Chiezzi posso dire che, qualora non riuscissi, e spero di essere invece contraddetto, ad essere esplicito, rimanderei la questione ad una successiva e più attenta disamina del rapporto che c'è fra entrata, residuo attivo e liquidazione e cifre di stanziamento residuo passivo in fase di Commissione - la domanda stessa del Consigliere Chiezzi lo specifica - o di esame del consuntivo. I residui passivi diventano tali alla fine dell'esercizio e sono basati sull'ipotesi del pre-consuntivo.
La domanda che il Consigliere Chiezzi sta facendo (ed è chiarissima) sarebbe inoppugnabilmente corretta se non ci fosse residuo passivo e se stessimo esaminando, cosa che a mio avviso stiamo parzialmente anticipando il consuntivo. Oggi invece i dati dei residui attivi e passivi sono utilmente presenti, ma come supporto, come certamente il Consigliere Chiezzi sa, per la base di dati previsionali del 1998. I dati del pre consuntivo sono basati, occhio e croce, al 31 ottobre sulla base del quale facemmo il bilancio di previsione: quindi non sono definitivi. Ho anticipato e confermo che questa cifra sul consuntivo 1997 che esamineremo quanto prima, come mi auguro, perché questo è un altro dei doveri da parte della Regione, è a residuo passivo, il che testimonia che l'Assessore Leo ha seguito i tempi dell'istruttoria che il suo Assessorato è stato obbligato a seguire per impegnare dati che erano disponibili per stanziamento, non per cassa. Noi scriviamo i dati a bilancio quando per atto amministrativo la Regione ne ha la disponibilità, cioè può impegnarli è sicura di avere il diritto a farne l'utilizzo per gli scopi per i quali sono stati destinati, quindi quando abbiamo maturato il credito e non la cassa, che invece attiene, se entriamo in residui attivi a passivi, ad un momento di liquidità, cioè di movimento di cassa e non di disponibilità di competenza. Questo vale per i passivi, che sono debiti maturati nei confronti di terzi non necessariamente liquidati, e per gli attivi, che sono entrate accertate, ma non necessariamente incassate.



PRESIDENTE

Affinché non resti un velleitario scambio di domande e risposte, sul capitolo 225 abbiamo già avuto tutta una serie di domande, ma se la risposta non ha suscitato altre esigenze di domande e di precisazioni possiamo passare ad un altro capitolo.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo tornare, Presidente, sull'aggiornamento precedente dell'Assessore Leo, cioè sul fenomeno degli "squatter", perché possiamo anche approfittare della presenza del collega Ghiglia, che finalmente ci ha raggiunti, e, se il Presidente Ghigo vuole approfittarne, anche per ragionare sul Salone del Libro. Visto che c'è, possiamo parlarne...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, ora siamo sul capitolo 225. Come lei avrà valutato non intendo fare ovviamente delle censure preventive, ma lascio al prudente apprezzamento di ogni Consigliere di restare nel tema.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, la condizione dei fuori sede, dei giovani, degli universitari, che alimentano molti di questi fenomeni e di questi movimenti, è molto, molto precisa. Chiedevamo prima al Presidente Ghigo se condivideva la posizione che l'Assessore Leo ha preso nella recente intervista su Repubblica sul fenomeno degli "squatter", una posizione di attenzione e di dialogo, con accenti diversi rispetto all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Comunque lei è già intervenuto una volta sul capitolo 225.



CAVALIERE Pasquale

Sì, ma è dichiarazione di voto, Presidente.



PRESIDENTE

No, non c'è una dichiarazione di voto vera e propria. Per tutto il pomeriggio, vorrei ricordarle, sono stato attento; va bene una puntualizzazione sulla domanda, ma ci sono molti altri capitoli che le daranno modo di svolgere questi argomenti.



CAVALIERE Pasquale

E allora, Presidente, una puntualizzazione!



PRESIDENTE

Una puntualizzazione!



CAVALIERE Pasquale

Una puntualizzazione, perché sull'argomento avevamo chiesto al Presidente Ghigo se condivideva le dichiarazioni dell'Assessore Leo oppure le dichiarazioni del Consigliere Ghiglia. Sappiamo che condivide quelle del Consigliere Ghiglia sul Salone del Libro, ma volevamo sapere se condivideva quelle dell'Assessore Leo sugli "squatter". Questo era un po' il problema sulla condizione giovanile. Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Rispondo alla domanda, che è poi andata precisandosi, del Consigliere Chiezzi. Il Consigliere Chiezzi mi domandava perché io non avessi impegnato quei fondi. La risposta è che è stata aperta una lunga trattativa trattativa non nel senso di conflitto, non nel senso di contrapposizione ma di analisi - con lo Stato su quanti fondi toccassero al Piemonte e alle varie Regioni, anche perché lo Stato ha accertato una disponibilità a danno inoltrato. Quando c'è stata questa possibilità, avendo considerato lo Stato che poteva erogare fondi alla Regione Piemonte, ad anno inoltrato abbiamo chiesto una comunicazione ufficiale. Quando la comunicazione ci è arrivata abbiamo proceduto; è solo questo il motivo. Anche se confesso di essere un po' smemorato, mi sono ricordato di aver detto in Commissione che abbiamo ricevuto dallo Stato 2 miliardi e rotti in più. Se andassimo a ripescare i verbali della Commissione, troveremmo anche che ciò è stato detto ad anno inoltrato, prima che si sospendessero i lavori della Commissione, e quindi abbiamo avuto questa notizia tardivamente. Poi, dopo la notizia informale abbiamo avuto la comunicazione del Ministero, e solo allora li abbiamo iscritti: fidandoci della solvibilità garantitaci dallo Stato e dal Governo Prodi li abbiamo impegnati.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, anche lei ha già illustrato le sue richieste. Le concedo la parola per una breve precisazione. Da cosa nasce cosa, ma poi chiudiamo qui e passiamo ad un altro capitolo.



CHIEZZI Giuseppe

In questo senso: quel che ha detto l'Assessore Leo complica ulteriormente le cose anche nei confronti di quanto ha detto precedentemente l'Assessore Burzi, perché l'Assessore Leo ci ha detto questo: che lui non ha impegnato queste somme perché non si sapeva bene quanto lo Stato avrebbe dato al Piemonte. No? Allora ho capito male.



PRESIDENTE

Assessore, parli con la voce...



CHIEZZI Giuseppe

No, no...



PRESIDENTE

Cerchiamo di essere sintetici e perciò chiari. Consigliere Chiezzi lasci parlare l'Assessore, che precisa il tenore del suo intervento.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Quando lo Stato ci ha detto quanto ci avrebbe dato ho impegnato queste somme, ma ce lo ha comuniato alla fine di una lunga trattativa. Questo volevo specificare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore Leo ci ha detto che ha impegnato queste somme quando ha saputo quanto lo Stato aveva stanziato. Ci siamo fino qui? Leo ha detto questo? Sì. Questo fatto stupisce, perché quanto scritto nel bilancio di competenza era noto, era già noto: da parte della Regione Piemonte, che dubbio avevate? Su questa cifra, Burzi, se è vero, come dice Leo, e non dubito che non sia così, che non si sapeva quanto lo Stato avrebbe dato pur avendo noi scritto nella competenza una cifra all'ultima lira (alle 791 lire), questo vuol dire che questa cifra poteva essere diversa da quella scritta. E come no? Allora, perché ha aspettato ad impegnarla? Se ha aspettato era perché non era sicuro di averli tutti; se non era sicuro di averli tutti, su questi capitoli è possibile fare degli emendamenti in sede di previsione, perché voi stessi non siete sicuri di cosa effettivamente lo Stato vi darà. Se è così, perché ci impedite di fare emendamenti in entrata previsionale sugli accrediti da parte dello Stato? No, non sta in piedi Presidente Deorsola, questa faccenda non sta in piedi. Leo ha aspettato fino a dicembre ad impegnare una cifra perché non era sicuro che lo Stato gliela avrebbe data tutta, ma se non era sicuro di riceverla, perché l'ha scritta? Se l'anno scorso avessimo fatto un emendamento su questo capitolo ci avreste detto che era inammissibile! Perché sono fondi statali, ma prevedo un incremento; non è possibile, perché è lo Stato che decide, non è vero! E' una previsione di entrata che può essere impostata con un margine di flessibilità da parte della Regione, tant'è che questo margine di flessibilità ha tenuto immobile Leo per un anno, e l'ha lasciato inattivo sino a che lo Stato ha detto: "Bene, sono 971 lire".
Pregherei cortesemente i colleghi, ma non per il fatto specifico, di meditare su questo irrigidimento burocratico della nostra attività emendativa sul bilancio, perché mi sembra, man mano che si va avanti, che non sia accettabile una visione burocratica. Per carità, i nostri funzionari ci aiutano, ci dicono qual è una cifra, però la scelta politica di calibrare una cifra, presupponendo una richiesta politica verso lo Stato, così come voi in pratica avete calibrato una cifra di cui non vi fidavate, e per forza che non vi fidavate! Altrimenti, l'avreste impegnata subito! Ma se non vi fidavate, cosa cambiava se quella cifra fosse stata pari ad una lira in più o ad una lira in meno? Nulla. Allora, perché ci vietate di presentare i nostri emendamenti? Presidente Deorsola, secondo me sono tutti ricevibili; sono da respingere, però sono ricevibili, perch questo caso lo riceve molto bene. Noi abbiamo aspettato un anno per impegnare una somma. Pensavo che l'impegno derivasse dall'accredito effettivo: no, non è così, si impegna sulla base dello stanziato. Quindi se il Presidente Deorsola volesse darci una sua opinione, in modo che nel prosieguo sapremo come regolarci... Siccome adesso arriviamo ad emendamenti in entrata, vorremmo capire se continuiamo a discutere sull'ammissibilità o meno degli emendamenti, sempre che Leo abbia detto quello che ho sentito.



PRESIDENTE

Su questo chiedo anche la valutazione dell'Assessore.



(Interruzioni fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho letto prima i congedi, che sono a disposizione, ma non ho difficoltà a rileggerli, perché nel frattempo è pervenuto un nuovo congedo: Bellingeri, Bellion, Bortolin, Casari, Dutto, Farassino, Ferrero, Manica Marengo e Vindigni, in modo che da 60 si scende a 50 e il numero legale è 26.
Possiamo passare al capitolo 230.
Il Consigliere Chiezzi desidera porre delle domande sul capitolo 230? Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Non so se questa mia proposta venga da lei considerata, però sul problema della emendabilità di questi capitoli le chiederei, se anche lei ha qualche dubbio in proposito, di risolverlo o superando le competenze interne alla Regione e raccogliendo dei pareri, un parere o più pareri, accertando come si comportano le altre Regioni, se per caso hanno affrontato il caso di emendare capitoli di questo genere, oppure con una sua richiesta rivolta allo stesso apparato statale. Anche lei capisce che quella cifra impegnata dall'Assessore Leo non è stata impegnata, quindi era una previsione scritta, così tanto per scrivere e allora...



PRESIDENTE

Ma siamo sul capitolo 230...



CHIEZZI Giuseppe

Ma sono tutti uguali questi capitoli! Volevo solo capire se lei si impegna ad effettuare un'istruttoria su questo problema, in modo che magari non sul bilancio 1998, ma sul bilancio 1999, noi riusciremo a non perdere una montagna di tempo a dire "emendo, non emendo". Se lei mi desse un cenno che intende attivare questo filone di lavoro, mi eviterebbe di risollevare questa questione su ogni capitolo. Posso sbagliarmi come tutti però è stato illuminante quanto ci ha spiegato Leo. Illuminante.
Ma come no, Burzi! No, non avete impegnato perché...



PRESIDENTE

Guardi, sono perfettamente convinto che sia corretta l'interpretazione che ho sentito, che mi ha convinto e che ho fatta mia.
Lascio la parola all'Assessore Burzi, che desidera fare una puntualizzazione a tale proposito.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sì, perché è importante che il dibattito sia costruttivo. Il Consigliere Chiezzi ricorderà che da questa mattina sostengo non la tesi della non ammissibilità, mai detto dal punto di vista formale, ma dal punto di vista sostanziale. Quindi, ripeto: dal mio punto di vista, non solo come Assessore, ma anche avallato dagli uffici e dalla legge su cui noi operiamo, che è la 335 in sede nazionale, e come, credo, la 55 in sede regionale, l'iscrivibilità dei fondi statali viene effettuata, da sempre nell'ambito della Regione con assoluta correttezza sostanziale.
Sull'ammissibilità formale può essere utile fare un'analisi su quello che fanno altre Regioni, che magari sono dotate anche di strumenti che ignoriamo, ma non credo! Mi si dice che gli strumenti contabili che utilizzano le altre Regioni sono invece i nostri.
Quando all'Amministrazione regionale viene data certezza della disponibilità dell'assegnazione di un fondo di competenza della Regione siccome questa assegnazione avviene con atti diversi (decreti ministeriali delibere CIPE, la maggior parte dei quali pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale) possiamo e, a mio avviso, dobbiamo incidere sul processo di assegnazione nei tempi, nei modi, negli indirizzi e nelle quantità, ma non sull'iscrizione degli stessi prima che tale assegnazione alle competenze della Regione Piemonte sia stata definita con atto che ne determini la certezza, in modo che gli uffici e gli Assessori competenti possano impiegarli per le finalità a cui sono destinati, che è esattamente quanto ha fatto nel caso specifico l'Assessore Leo per quel fondo...



(Interruzione fuori microfono)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Infatti non era iscritta... Consentimi, Chiezzi: tu fai una deduzione assolutamente non in linea con quanto noi stiamo sostenendo.



PRESIDENTE

Vorrei invitarvi cortesemente ad evitare i dialoghi; la discussione è di grande interesse, però cortesemente bisogna restare al proprio posto e tenere il brusìo in limiti accettabili; cominciamo ad essere un po' stanchi perciò dobbiamo evitare di disperdere energie preziose. Desidero solo ribadire che sono assolutamente convinto della tesi esposta dall'Assessore e sostenuta dagli uffici, che ho fatta mia a pieno titolo; desidero comunque rassicurare il Consigliere Chiezzi che nel giro di un anno, come lui ha chiesto, approfondirò, con eventuale richiesta di pareri anche esterni, questo problema.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, rispetto alle informazioni che ha dato prima desideravo capire se noi possiamo deliberare con una maggioranza di 26 Consiglieri posto che l'art. 52 del Regolamento dice che "il Consiglio delibera con l'intervento di almeno la metà più uno dei Consiglieri in carica", quindi mi domando: è possibile? Cosa vuol dire in carica? Ritengo voglia dire 31 Consiglieri in carica, ma nasce un problema: su questo importante atto amministrativo siete, o rischiate, di essere in condizione di poter deliberare. Essendomi venuto questo dubbio, volevo chiedere, oltre al fatto che in aula si è sempre in una ventina, se possiamo deliberare in queste condizioni. Presidente, ho questo dubbio interpretativo, pertanto chiedo anche alla collega Spagnuolo e alle persone esperte dei chiarimenti.



PRESIDENTE

Le darò quanto prima la risposta.



CAVALIERE Pasquale

E non quanto prima, conta oggi... conta adesso, Presidente!



PRESIDENTE

La Consigliera Spagnuolo mi potrà sovvenire sul richiamo agli articoli.



SPAGNUOLO Carla

A parte il fatto che lei convoca i Consigli a così tarda ora che riesce difficile sovvenire, però ho dei dubbi perché se l'opposizione uscisse dall'aula, cosa fanno i 22 Consiglieri presenti? Presidente, sciolga questo interrogativo.



PRESIDENTE

I Consiglieri in congedo, ai sensi dell'art. 53, non vengono computati per determinare il numero legale. Credo che il Consiglio non abbia bisogno di avere sempre...
Prego, Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, su questa questione regolamentare volevo notare (anche con un certo rilievo, se mi è possibile) come questa modalità, che ha deciso la maggioranza, per affrontare la discussione sul bilancio, e soprattutto la votazione, sia una modalità che non aiuta certamente ad andare avanti. Mi sembrano evidenti, come dire, i tatticismi e le modalità che la maggioranza ha deciso di adottare, pur essendo in minoranza fisicamente, per giungere all'approvazione del bilancio. Io non sono per assumere posizioni di tipo ostruzionistico, ma è evidente che se la posizione della maggioranza ha queste evidenti caratteristiche (che non sto qui a sottolineare, ma che mi paiono abbastanza evidenti) e se la maggioranza ha intrapreso questa strada per affrontare la questione del bilancio, credo che, per forza di cose dovrà assumersi la responsabilità dei rapporti che si creeranno nel Consiglio regionale. Credo che il Presidente Ghigo, così come chi ha più esperienza, sappia a che cosa mi riferisco. Ritenete che questa sia la modalità? Con questo tatticismo? Va bene, ma non crediate - e lo dico come un qualunque osservatore esterno - che questa modalità aiuti ad andare avanti sul bilancio. Mi pare che possa essere interpretata, da parte di qualcuno, quasi come una sorta di provocazione, credo a ragione.



PRESIDENTE

Ma io voglio solo ricordare, in relazione alla domanda avanzata in precedenza dal Consigliere Cavaliere, che, nella lettura dell'art. 52, i primi tre commi sono assolutamente illuminanti. Se vuole li richiamo. Il comma terzo dell'art. 52 recita che i Consiglieri in congedo, entro il limite di un quinto (e noi siamo entro quel limite in questo momento) non vengono computati per determinare il numero legale, perciò da 60 siamo scesi a 50; la metà è 25; metà più uno sono 26; i commi primo, secondo e terzo bisogna leggerli insieme e dare un'interpretazione sistematica. Credo che non sia la prima volta che succede questo caso in Consiglio regionale e anche questa, mi pare, è l'interpretazione assolutamente consolidata.
Interpretazione faziosa? Non mi pare, mi pare assolutamente serena la mia interpretazione, non ne vedo la necessità.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Su questo vorrei fare una valutazione, ma prima di tutto chiedo la verifica del numero legale.



CAVALIERE Pasquale

Mi associo a tale richiesta.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Prego il Consigliere Segretario Toselli di verificare il numero legale tramite appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 29 Consiglieri. Il numero legale sussiste.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000" (seguito)


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Molto semplicemente volevo dire una cosa: esiste il numero legale perché il Consiglio possa svolgere i lavori, però bisogna prendere atto dal punto di vista politico, che questa maggioranza, che ci chiede di lavorare di sera e di notte, non è presente al completo nello svolgimento di una deliberazione così importante come quella relativa all'approvazione del bilancio della Regione Piemonte. In realtà, ognuno è libero di comportarsi come ritiene, e noi, come Gruppo, siamo i primi a voler garantire questa libertà, però abbiamo il diritto di fare qualche osservazione di carattere politico.
A quei colleghi che parlano di scioglimento del Consiglio regionale e che, in questi mesi, ne hanno fatto quasi un ritornello, devo dire che questa sera danno una mano alla maggioranza per la formazione del numero legale, perché alcuni di loro sono in congedo. Pertanto, volevamo far notare, dal punto di vista politico, questa questione, che è un fatto politico, perché se la maggioranza vuole fare una battaglia di questo tipo dovrebbe presentarsi compatta in aula.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, mi fa piacere che lei abbia constatato che ci sono le condizioni formali per continuare. Io non esprimo valutazioni politiche in questo momento.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Mi affianco alle dichiarazioni di Carla Spagnuolo perché in quest'aula, dove si esprimono posizioni politiche, ricordo che pochissimo tempo fa - la cosa ebbe addirittura rilievo di stampa - i componenti del Gruppo Lega Nord proclamarono l'intenzione di raccogliere le firme per chiedere lo scioglimento del Consiglio regionale, sfidando quasi l'aula e le altre opposizioni ad essere conseguenti con questa decisione.
Poi non si è vista nessuna raccolta di firme, quindi è rimasta una pura enunciazione di principio. Il Consigliere Salerno dice che c'è stata una trattativa politica con la Lega che ne ha consentito il riavvicinamento.
Comunque, non so come si sono avvicinati. Se non era una trattativa politica, spiegatemi per quale motivo vi siete riavvicinati; ci saranno altre ragioni, per carità.
Il fatto che questa sera, a fronte di una maggioranza che non garantisce i propri numeri...



PRESIDENTE

Mi scusi, su quale capitolo sta parlando?



CHIEZZI Giuseppe

Sull'intervento di Carla Spagnuolo.



PRESIDENTE

No, sull'intervento di Carla Spagnuolo il dibattito è esaurito; come un commento...



CHIEZZI Giuseppe

Allora, io faccio un commento come ha fatto Carla Spagnuolo, oppure Carla Spagnuolo può fare commenti e Pino Chiezzi no?



PRESIDENTE

Abbia pazienza, tutti possono parlare.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, avevo già finito!



PRESIDENTE

No, lei ha sempre finito! Però lo voglio dire che qui non stiamo facendo una discussione politica; c'è stato un breve commento, può fare un breve commento anche lei, dopodiché passiamo a questa richiesta di...



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma c'è l'esito di una votazione, quindi...



PRESIDENTE

Ho comunicato l'esito della votazione.



CHIEZZI Giuseppe

E su questo faccio un commento!



PRESIDENTE

E' un esito perfettamente...



CHIEZZI Giuseppe

Faccio un commento perché lei ricorda che addirittura alla Consigliera Cotto è stata data la possibilità di fare una dichiarazione di voto su una votazione già avvenuta!



PRESIDENTE

Non è che noi dobbiamo ripercorrere tutta la storia di questi due anni.



CHIEZZI Giuseppe

No, però la parità dei diritti bisogna garantirla!



PRESIDENTE

Guardi, posso essere magari accusato di essere troppo lassista, non sicuramente di togliere le prerogative dei singoli Consiglieri.



CHIEZZI Giuseppe

E' un'osservazione politica! Io entro già nel merito del capitolo...



PRESIDENTE

Se lei su questo intende fare una breve considerazione, va bene, per poi dovrò toglierle la parola... Abbia pazienza!



CHIEZZI Giuseppe

Era già finita! Ma mi sembra che in quest'aula, visto che un Gruppo politico sollecitava una battaglia talmente fondamentale contro questa maggioranza da portare allo scioglimento del Consiglio raccogliendo le firme, verifico che noi siamo qui a non garantire il numero legale e quel Gruppo è qui a garantirlo! Punto! Chiuso!



PRESIDENTE

Punto! Grazie.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, lo garantisce perché, essendosi messo in congedo, permette che le vostre assenze non determinino il venir meno del numero legale! Questo solo per commentare...



PRESIDENTE

Torniamo al capitolo 230. Grazie, Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

Sul capitolo 230 noi avevamo presentato un emendamento...



PRESIDENTE

No, lei ha già parlato sul 230!



CHIEZZI Giuseppe

No, sul 230 di Balangero no.



PRESIDENTE

Sì, ha parlato lei e Cavaliere.



CHIEZZI Giuseppe

No, abbiamo parlato dei prestiti...



(Intervento fuori microfono: "Nessuno ha parlato sul 230!")



PRESIDENTE

No, ha parlato magari su altre cose, ma sicuramente ha già parlato...
Se vuole fare una puntualizzazione, la può fare, però il capitolo 230 è relativo alla bonifica della miniera di amianto; lei si era addentrato su argomenti che sul momento sembrava non c'entrassero molto. La prego puntualizzi il suo intervento sul capitolo 230.



CHIEZZI Giuseppe

Sul 230 abbiamo un emendamento. Adesso io voglio dire, per correttezza verso l'Assessore Burzi, che, riguardo al capitolo precedente, a seguito di un'informazione cortesemente avuta dal dottor Lesca, ho capito che nel bilancio preventivo discusso nel 1996, quindi nel bilancio preventivo 1997 non c'erano queste cifre in entrata, quindi non c'era alcuna previsione! Questa previsione in entrata, le cui cifre compaiono qui tutte insieme, ma così non era, è una previsione che voi avete inserito nel momento in cui diciamo così, avete avuto i soldi in tasca. Invece a me risultava che nel 1996 e ai primi del 1997 nel bilancio preventivo voi segnaste una cifra.
Dico: se l'avete segnata così e poi aspettate... Invece, è una novità inserita nel bilancio nel corso dell'anno, ora è chiaro. Mi scuso se non ho capito prima, Burzi, ma ti assicuro che era proprio solo che non avevo capito, non che volevo tirarla in lungo. Adesso il dottor Lesca mi ha spiegato tutto.
Sulla miniera di Balangero, a che punto siamo, Assessore Cavallera? Una delle questioni ambientali più rilevanti dell'area torinese, ma forse del Piemonte, è proprio questo ultradecennale inquinamento provocato dalla miniera di amianto a Balangero: un amianto, la crisolite, dei più pericolosi. Assessore, vedo che qui non c'è più nulla, ed è il capitolo 230. Noi abbiamo proposto un emendamento per prevedere ancora qualcosa, ma lo ritiriamo se l'Assessore ci dice che non c'è più bisogno di spendere nemmeno una lira per il risanamento della miniera di Balangero. Se l'Assessore ci dà questa rassicurazione, l'emendamento è ritirato altrimenti, Assessore Burzi, anche in questo caso dovremo capire se è possibile inserire questo emendamento o meno. Però prima aspetterei l'Assessore Cavallera. Ricorderete che nella scorsa legislatura abbiamo fatto un sopralluogo presso la miniera di Balangero, dove abbiamo anche incontrato le maestranze. Era una situazione di tensione sociale molto molto acuta: lo stesso problema di cosa fare a Balangero era in discussione. Ricordo che una parte delle maestranze chiedeva addirittura la riapertura della miniera. E' stata una discussione molto difficile riguardante solamente il nostro territorio, diversamente che per l'ACNA.
Una questione interamente piemontese: maestranze, inquinamento e così via.
Chiederei solo all'Assessore se ci illumina e se ci dice anche qualcosa sul nostro emendamento, che per adesso è simbolico, ma solo per memoria come quantità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io non faccio una domanda, Presidente, ma appoggio l'emendamento in itinere che il Consigliere Chiezzi ha presentato e che in base, credo, alla discussione, si riserverà di tenere in vita o meno, perché sono stati usati (o meglio non ancora usati) i trasferimenti dello Stato per la bonifica della miniera di Balangero. Questi soldi però sono stati usati per tante cose, ma la bonifica non è ancora iniziata! Sono stati fatti corsi, così come una serie di iniziative, ma la bonifica non è ancora iniziata e soprattutto, man mano che andiamo avanti, quei soldi, che credo si siano anche assottigliati, cominciano a non bastare e non si inizia a fare altri ragionamenti attorno alla bonifica, non si discute se la bonifica diventa possibile, se la stessa diventa un piano integrato per lo smaltimento di qualche particolare rifiuto. Di questo si sta ragionando da qualche parte senza ancora una ufficializzazione del problema.
All'Assessore Cavallera chiedo quanto è rimasto dei 30 miliardi di finanziamento statale. Quanti miliardi sono stati utilizzati e per cosa? Chi è il soggetto che se ne sta occupando, perché era stata fatta una società che poi, mi pare, abbia ad un certo punto...



(Interruzione dell'Assessore Cavallera)



CAVALIERE Pasquale

Ha da dire qualcosa, Assessore? Perché mi...



PRESIDENTE

Assessore Cavallera, quando deve dire qualcosa, chieda la parola e io gliela concedo.
Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Sì, però l'Assessore ride sempre!



PRESIDENTE

Però non disturba. Continui.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, volevo porre all'Assessore Cavallera queste domande perch la Cava di Balangero, che non c'entra niente, Presidente Ghigo, con il Comune di Cavatore - lo dico ai pochi colleghi della maggioranza che sono ancora presenti - rimane nelle condizioni in cui era quattro anni fa quando sono cessati i lavori di estrazione, sapendo che rispetto a quando erano in essere i lavori di estrazione la manutenzione del sito era effettuata, mentre il problema è che adesso non ha più luogo perché non vi sono più estrazioni in corso e vi è una montagna di 50 milioni di tonnellate di detriti di amianto a ridosso di una borgata. Siccome questa montagna di detriti non riceve più manutenzioni, soprattutto d'inverno quando le acque si infiltrano e si forma il ghiaccio, c'è il pericolo di uno smottamento, oltre al fatto che l'immane presenza di una massa di detriti di amianto è fonte di costante inquinamento. Non è una cosa detta tanto per dire qualcosa, perché soprattutto durante la stagione calda quando si verifica un maggiore essiccamento delle polveri nell'aria, il vento alza queste nuvole di aghi di asbesto che si riversano su Torino e sulla provincia.
Questa è una situazione che permane ancora oggi, a distanza di quattro anni dalla chiusura della cava, nonostante 30 miliardi già destinati per il mancato inizio della bonifica. Quindi, al di là dello zero, dell'uno, o di quanto ci sia, quando inizia, Assessore, la bonifica vera? E questo pericolo, vicino ma anche generale, perché è un problema generale che riguarda tutta la provincia, come sarà affrontato?



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Anche noi abbiamo sempre cercato di intervenire su delle questioni di merito, e non c'è dubbio che la problematica di risanamento ambientale della miniera amiantifera di Balangero, e del territorio circostante, sia una delle più grosse problematiche di carattere ambientale e non solo della Regione Piemonte, ma direi anche un po' emblematica di una situazione a livello nazionale. Nella scorsa legislatura, come Presidente del Consiglio regionale, guidai una delegazione di tutte le componenti del Consiglio regionale in loco, e risalimmo quella massa di cui parlava prima il collega Cavaliere, verificando di persona la gravità del pericolo che sovrasta alcuni Comuni, in particolare il Comune di Corio Canavese, che rischia di subire uno scivolamento progressivo della quantità di materiale, situazione aggravata dal fatto che adesso il personale della cava, che peraltro aveva una specifica competenza su come trattare gli elementi di natura amiantifera collegati appunto alla cava, non è più utilizzato per la manutenzione. Una delle progettualità relative a quell'area era proprio quella di utilizzare questo tipo di personale per operare il risanamento, o per procedere quanto meno alla parte operativa del risanamento perché era evidente che la parte di progettualità di carattere più tecnico avrebbe dovuto essere affidata ad esperti di risanamento ambientale e di bonifica dall'amianto.
Questa vicenda ci preoccupa molto, per cui anch'io vorrei sentire qualche parola dall'Assessore Cavallera, perché se questa situazione è rimasta più o meno come l'abbiamo lasciata, fatta eccezione per qualche intervento, senza una vera e propria bonifica e risanamento, si tratta di una piaga molto grave ancora aperta, su cui vorremmo proprio avere delle informazioni. Noi pensavamo che il risanamento avesse fatto progressi e che la questione di Balangero fosse una delle grandi bonifiche, se non completata - era chiaro, avendo visitato il sito, che si trattava di un lavoro molto lungo - perlomeno in avanzato corso d'opera.
Non voglio paragonare la questione di Balangero al caso di Montiglio perché sono situazioni molto, molto diverse (una a cielo aperto, l'altra no), quindi con differenti livelli di pericolo. Il fatto però che non riesca a progredire, che passino molti anni e non vi sia un vero e proprio salto di qualità nella bonifica del territorio, è piuttosto grave.
Su questo ci riserviamo ancora di spendere pochissime parole se l'Assessore Cavallera ci darà qualche elemento in più.



PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di chiarimento.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente. Ci troviamo di fronte ad una situazione per la quale il legislatore nazionale aveva previsto una modalità speciale di intervento, attraverso la corresponsione diretta di fondi finalizzati, e addirittura la previsione di una modalità di intervento attraverso la costituzione ad hoc di una società, cosa, peraltro, avvenuta tempestivamente. Della problematica, da un punto di vista formale, se ne occupa la Direzione delle Partecipazioni, e ovviamente, per quanto riguarda la Regione in senso più complessivo, vi è il monitoraggio della situazione e anche la partecipazione all'approvazione formale dei progetti. Certamente condivido che ci troviamo di fronte ad una situazione di grande rilievo nazionale. Ed è in questi termini che pochi giorni fa ne parlavo, a livello ministeriale, con il Direttore del competente Settore Rifiuti. A fronte infatti di un'indicazione di questioni di rilievo nazionale, si metteva l'ACNA, una serie di aree industrializzate dismesse o situazioni macroscopiche di zone a rischio, e proprio anche Balangero, oltre a Casale.
Quindi, credo che ci troviamo di fronte ad una situazione che si pu definire come segue: avviati gli interventi di messa in sicurezza - credo che non si vada oltre lo spargimento di quelle sostanze collagene che trattengono la volatilizzazione di quelle famose fibre a cui prima si faceva riferimento - si è verificata una grande difficoltà di intervento per una concatenazione di norme che riguardano la gestione di queste situazioni fallimentari. Mi riferisco in particolare alla gestione delle procedure concorsuali che si attivano a fronte di fallimenti, che pertanto inducono coloro che gestiscono questo denaro pubblico a procedere con i piedi di piombo, assicurandosi cioè di avere la certezza di un conferimento di un pieno titolo del terreno, affinché una volta bonificato non possa presentarsi qualcuno a dire: "Va bene, grazie, l'avete bonificata, adesso il terreno è mio!".
Non sono un avvocato, ma ho reso in parole semplici qual è la situazione. Penso che si siano svolte parecchie iniziative rilevanti, anche se non appariscenti, di supporto agli amministratori per arrivare ad un quadro chiaro, in modo da procedere agli interventi che sono di prima emergenza, di primo livello per la messa in sicurezza della zona, la formazione di questi gradoni, ecc., definiamoli come vogliamo.
Successivamente vi è un problema globale di rinaturalizzazione, e su questo vi è la previsione, per esempio, di utilizzo di compost, magari quel compost non di grande qualità, in quanto il compost di qualità si prevede di utilizzarlo per scopi agronomici. Personalmente ho indicato questa situazione al Ministero dell'Ambiente. Per quale ragione? Perché per fortuna con il mese di novembre è andata a regime la cosiddetta legge Ronchi n. 22/97, che è stata saggiamente integrata con norme più pratiche più funzionanti per quanto riguarda la bonifica, prevedendo bonifiche di rilievo nazionale. Qui siamo a pieno titolo a livello nazionale in quanto i fondi che si utilizzano sono fondi statali, ed il caso in questione è emblematico, in quanto, a mio avviso, necessita di un coordinamento di quel livello, anche perché bisogna prefigurare modalità avanzate agendo anche se è il caso, mediante il potere di ordinanza e l'emanazione di normative in deroga. Voi sapete che, per quanto riguarda l'amianto, c'è una norma vigente che ne prescrive il trattamento solamente nei luoghi di produzione o nei luoghi di smaltimento. Oggi si parla, per esempio, di ceramizzazione e di altre procedure di trattamento termico, che stabilizzano le fibre creando addirittura materiale da usare poi facilmente per altre finalità ma tali modalità di trattamento non sono formalmente applicabili secondo i decreti attuativi.
Morale: credo che si stiano diradando le difficoltà che impedivano di procedere all'impiego dei fondi che sono depositati in Tesoreria unica. Noi attualmente siamo a zero perché abbiamo trasferito quanto competeva con le regole della Tesoreria unica, che è un trasferimento puramente formale della contabilità, ma le risorse non sono più sui nostri conti; occorre assistere, come abbiamo fatto fino adesso, questa società speciale voluta dal legislatore nazionale, perché possa intervenire al più presto. Credo che non si tratti di integrare, in questa sede, uno stanziamento. Ritengo quindi non necessaria, a questo punto, un'integrazione di risorse, ammesso che ciò sia possibile, quanto piuttosto intervenire presso il Ministero che sta mettendo a punto, avendo superato il Piano triennale dell'ambiente un elenco di questioni prioritarie di rilievo nazionale. La questione dell'amianto, per il Piemonte, è una questione prioritaria, e se dobbiamo indicare due località dobbiamo fare riferimento a Casale e Balangero.
Quindi, condivido le preoccupazioni dei colleghi, ma è una situazione all'attenzione dell'Amministrazione e le difficoltà finora incontrate hanno indotto a modifiche delle normative, e anche, soprattutto, a sottolineature nei confronti del Ministero. Il nostro Ufficio legale, proprio per superare alcune norme che congelano alcune situazioni durante le procedure fallimentari, creando grandi difficoltà alla pubblica amministrazione che interviene, ha redatto una proposta di legge che noi abbiamo inviato anche al Ministero dell'Ambiente.
Abbiamo visto il caso di Cirié e di Piossasco, dove sono sorte situazioni di questo tipo che, da un lato, vedono l'azione di danno ambientale da parte dell'Amministrazione, ma, dall'altro, nell'attuale quadro normativo in materia ambientale, il delitto specifico di danno ambientale non esiste. Parliamo di contravvenzione, parliamo di sanzioni, e le stesse procedure, non dico di esproprio, ma di confisca o di passaggio all'Ente locale o all'Ente pubblico del terreno inquinato, sono ancora tutte da costruire, tant'è che in un recente convegno a Torino sono state date anche delle indicazioni, presente il Ministro Ronchi, in questo senso.
In questa situazione, anche dal punto di vista del rapporto con il Governo penso che sia opportuno spendere velocemente, pur con tutte queste difficoltà, i fondi, ipotizzando poi successivi "step". Per esempio, in modo molto economico, si potrebbe rinaturalizzare, secondo me, usando anche il compost proveniente da questi impianti di compostaggio di non eccessiva qualità, che ci sono in Piemonte e di cui talvolta si discute sul che farne. Penso che a Balangero se ne possa utilizzare, naturalmente, con un sollievo per l'ambiente e con un sollievo anche per Balangero.
Si può dire che le soluzioni ci sono. Più che una questione di soldi, a mio avviso, è una questione di norme, è una questione di rilancio di iniziativa su questa bonifica.



PRESIDENTE

Bene, abbiamo così esaurito.
Consigliere Papandrea, vuole intervenire su questo? Però le domande bisognerebbe porle prima, altrimenti...



PAPANDREA Rocco

No, io non faccio una domanda.



PRESIDENTE

Prima che risponda, altrimenti diventa un dialogo...



PAPANDREA Rocco

Va beh, uno fa delle considerazioni; mi pare che finora sia stato fatto...



PRESIDENTE

Le concedo la parola, purché si attenga nei limiti di alcune brevi considerazioni.



PAPANDREA Rocco

Le risposte sollevano anche problemi. Non è che questi problemi, in parte, non siano stati risolti, visto che l'Assessore ha detto che questi soldi non sono spesi, cioè sono zero perché sono stati semplicemente diciamo, messi in una cassa, ma è ovvio che abbiamo risolto il problema dei 30 miliardi, perché non sono più nelle casse regionali, ma non abbiamo risolto il problema del risanamento ambientale, che sta all'origine di questa legge.
Ritengo che il problema sia esattamente in questi termini: verificare e fare una riflessione sul perché, dopo cinque anni, si verificano queste difficoltà, che denotano una certa lentezza nell'intervento. Tutto questo stupisce, perché viviamo in una fase in cui, in molti campi, si assumono iniziative che aggirano gli impacci burocratici. Penso ai patti d'area, nel senso che ci sono delle soluzioni che semplificano le procedure non sempre in modo, a mio avviso, corretto da questo punto di vista, mentre invece sulle questioni ambientali incontriamo sempre delle difficoltà di questa natura. Non è l'unico caso, ma credo che quando affrontiamo problemi ambientali emergano sistematicamente difficoltà che rendono difficile l'intervento. D'altro canto, esistono anche le ultime questioni che poneva l'Assessore, il fatto che la non punibilità di certi atti non è un problema recente, ma vecchio. Bisogna dire che siamo strutture attive nel promuovere referendum, oppure interventi su questioni istituzionali, mentre su altre questioni sarebbe utile, da parte nostra, un impegno più deciso per intervenire.
Tuttavia, volevo sottolineare che, attualmente, disponiamo di una cifra che può essere o alta o bassa a seconda del tipo di intervento che si intende fare. L'ultimo intervento che proponeva l'Assessore farebbe ipotizzare che quella cifra è sufficiente, ma nello stesso tempo ha detto che, per un intervento più globale, non si sa se questi 30 miliardi possano essere sufficienti. Detto questo, credo che mantenere vivi i capitoli che riguardano questo tipo di intervento sia importante proprio per questo perché magari avviamo finalmente l'intervento necessario perché previsto da tempo senza rischiare di fermarci ad un certo punto solo perché i fondi non sono sufficienti.
Mentre si fanno le verifiche per superare gli ostacoli che si sono frapposti finora, bisognerebbe anche avere una visione più chiara dell'intervento che si intende fare e delle risorse che debbono essere destinate, anche per decidere, sul piano della spesa, quanto deve mettere lo Stato e quanto deve mettere la Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi, che intende intervenire sull'emendamento al capitolo 230.



CHIEZZI Giuseppe

Non so se ritirare questo emendamento perché la legge statale che ha finanziato il risanamento ambientale, probabilmente, non è esaurita, perch il risanamento non è nemmeno iniziato e le cifre che erano state previste dalla legge erano solo sufficienti al primo avvio di questo lavoro. Ora, se noi, con un emendamento, chiediamo che lo Stato rifinanzi questa legge come elemento di espressione di una nostra volontà politica nei confronti dello Stato, continuo a dire che...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Burzi)



CHIEZZI Giuseppe

No, Roma risponderà quando, Assessore Burzi, noi emetteremo una previsione di entrata sul metano.



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Burzi)



CHIEZZI Giuseppe

Ma non è una previsione, è uno stanziamento in entrata, noi non siamo sicuri di portare a casa tutto! Non siamo sicuri, quindi facciamo una cosa che ha una percentuale di rischio e di avventatezza più o meno grande. Lo stesso rischio di avventatezza noi possiamo rivolgerlo in forma politica iscrivendo nel nostro bilancio una somma che, come riteniamo, lo Stato dovrebbe darci.
Che i nostri uffici dicano che questo non si può fare non lo metto in dubbio. I nostri uffici ci dicono che non possiamo farlo, come tutti gli uffici degli Assessori al bilancio, per cui è un espediente. I soldi non ci sono mai e poi ci sono sempre, lo sappiamo! Però non capisco perché, nella nostra autonomia politica, e se vi sono capitoli di entrata aleatori con margini di rischio, e ci sono (metano ed altri), non possiamo, con la stessa scelta politica, richiedere dei soldi allo Stato. Lo Stato non ce li darà, pazienza! Non incasseremo dal metano tutto quello che avevamo previsto, pazienza! E' un bilancio di previsione, non è obbligatorio! E' uno stanziamento.
Assessore Burzi, non so se la prassi di inserire, a stanziamento di competenza, finanziamenti dello Stato avviene sempre e solo quando lo Stato ci ha mandato un documento in cui dice "Avete questi soldi" e l'altro un per cento esiste. Non so se su tutti questi capitoli avete fatto questo monitoraggio, ma sarebbe bello avere un riepilogo di questa attività legislativa, di aggiornamento dei capitoli delle entrate, dato che di solito questi sono atti che passano - purtroppo - con una certa disattenzione. Le modifiche al bilancio passano con quelle leggine su cui la maggioranza vota a favore, l'opposizione vota contro, e tanti saluti mentre invece (e questa forse è l'utilità della discussione che abbiamo avuto) sarebbe bene memorizzare queste tappe. Infatti, non ricordo di aver visto, nel corso dell'anno, una montagna di leggi di aggiornamento del bilancio, proprio non ricordo. Ne ricordo qualcuna, qualche unità (tre quattro, cinque), ma non ricordo leggi che, con molta frequenza, dicessero: "Bene, lo Stato ci ha dato questi soldi su un capitolo che era zero, dunque aggiorniamolo con legge e portiamolo a tanto". Quindi conservo il dubbio.
E' possibile, Assessore Cavallera, effettuare questa ipotesi di assegnazione di fondo? In realtà, non è un'assegnazione. Dobbiamo svincolarci da quella stretta, questa non è un'assegnazione di fondi, ma è una richiesta di assegnazioni di fondi: cosa diversa, perché non è nella nostra potestà politica; è un bilancio di previsione, con una richiesta di assegnazioni di fondi. La logica del meccanismo amministrativo e dell'efficienza ci suggerisce di non inserire nulla che non siamo sicuri di erogare, perché questo, dal punto di vista della gestione del bilancio, è per gli uffici senz'altro una complicazione, perché gli uffici devono stare con gli occhi ben aperti, mentre se sono sicuri che le cifre a bilancio preventivo esistono solo quando lo Stato le ha assegnate, vanno in carrozza! Sono cose che vanno avanti per conto proprio! Se noi invece richiediamo entrate allo Stato, le richiediamo, anche se questo, mi rendo conto, complica la gestione del bilancio, perché bisogna poi stare attenti a...



PRESIDENTE

Le ricordo il tempo...



CHIEZZI Giuseppe

Sì, sì, ho finito. Mi rendo conto che è una complicazione tecnica però, se mi convincete, ritirerò anche questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non sono affatto certo di riuscirci, ma utilmente insisto, non sulla tesi, ma sul perché della tesi, perché il fatto che io la pensi in maniera diversa da quella ipotizzata dal Consigliere Chiezzi credo che sia ormai ampiamente consolidato. Le iscrizioni della competenza di un esercizio (in questo caso stiamo parlando di fondi statali) avvengono, come ritenevo di aver detto, ma probabilmente non mi sono spiegato bene negli interventi precedenti, in corso d'opera, man mano che questa iscrivibilità sia su base di certezza. Perché avviene questo? Perché una volta che un capitolo è iscritto e i fondi statali sono sempre vincolati con dei vincoli più o meno ampi di destinazione, ma sono vincolati, ne viene assegnata appunto la competenza ad un Assessore, quindi ad una delega, che è una struttura, che su questa cifra stanziata, perché l'iscrizione corrisponde ad uno stanziamento, può renderla operativa per le procedure previste.
Condivido non da ora - e su questo vorrei che non ci fossero dubbi - il fatto che esistano, e che debbano esistere, iniziative politiche, le più utili. Certamente il Consiglio regionale è essenzialmente un organo politico, si occupa di quanto attiene alle competenze della Regione, che sappiamo essere molto ampie, soprattutto in materia edilizia e legislativa e poi anche di gestione, visto che non tutte le problematiche delle deleghe sono state totalmente risolte dall'istituzione. Le procedure devono essere espletate per far sì che vi sia una velocizzazione del tempo di iscrizione.
Quanto all'esempio di prima, i 2 miliardi e 900 milioni dell'Assessore Leo certamente li abbiamo iscritti, a mio avviso e secondo la legge che in questo momento regolamenta il rapporto della contabilità regionale, che è la n. 335, ancorché in corso di modifica, e la n. 55 che è la legge regionale che ulteriormente la interpretava, al momento in cui esiste un fatto certo. Dicevo che dovevano essere iscritti a settembre o a gennaio come disse l'Assessore Leo, che se l'avesse saputo nel senso utilizzato a gennaio, avrebbe potuto far prima, e far prima è un momento di efficienza.
Quindi, occorre attivare tutte le iniziative che possono velocizzare l'iscrizione.
Balangero: il capitolo c'è, ne abbiamo discusso addirittura prima dell'istituzione di una legge che specificamente li indirizzava secondo una certa modalità. Nel tempo sono stati forniti fondi, questi fondi sono stati erogati, tant'è vero che non c'è più niente né dalla parte delle entrate n dalla parte delle uscite. Peraltro, anch'io ho appreso, perché non è che conosca tutte le vicende, che la vicenda di Balangero non si è conclusa quindi auspico gli interventi di natura politica che rifinanzino questa legge, o comunque quell'intervento, possibilmente con fondi statali meno onerosi per la Regione Piemonte. Inoltre, credo, anzi sono certo, che le attività di natura politica debbano essere più specifiche di quello che per quanto riguarda gli effetti, otterrebbe un emendamento, che, ripeto non è in linea non solo con la prassi, ma anche con le leggi della nostra contabilità, qualora il riparto di fondo non fosse compatibile con la stima che, nel frattempo, la Regione avrebbe definito con impegni verso terzi per quel fondo: potrebbe essere un problema contabile non di poco conto l'aver preso impegni, a fronte dei quali le entrate non danno garanzie.
Ora, nell'ambito di entrate discrezionali, anzi aleatorie - ho usato inopportunamente il termine discrezionali - come quelle relative al metano c'è una discrezionalità nelle aliquote. Il Consigliere Chiezzi ricorderà che io ero favorevole, perché in un altro momento del dibattito mi pare che la tesi definita dal Consigliere Chiezzi fosse diversa: iscriverli per tempo, proprio per il principio per cui bisogna sapere quanto da un'entrata presumibilmente avremo. Ma - ahimé! - nell'ambito della complessità dei vincoli del bilancio, credo che si debba sapere che entreranno 200 miliardi. Dunque, organizzarsi per un'istruttoria, ma iscriverle, che è un fatto contabile certo impegnativo, tant'è vero che in questo caso lo facciamo con delibera di Giunta, come atto amministrativo che comunica l'entità di queste cifre, perché su di esse è possibile avviare impegni dell'Ente verso terzi.
Credo che l'attività politica per velocizzare le procedure e per aumentare i capitoli debba essere fatta ed ampliata. Per il caso di Balangero, sono certo che un ordire del giorno, a cui per primo mi assocerei, più altre iniziative degli Assessori competenti, sortirebbe più effetti, allo scopo di ottenere un nuovo finanziamento di questa legge, di un emendamento illegittimo da un punto di vista contabile. Non parlo mai di inammissibilità formale a proposito di un emendamento, ma della sua inutilità effettiva.
Spero di aver ulteriormente contribuito a chiarire quello che è il mio pensiero, consolidato dalle leggi, sia nazionale che regionale, oltre che dalla prassi, di questa e delle altre Regioni, nel corso delle ultime legislature. L'attività politica che è sottesa prima che un fondo venga iscritto non deve essere trascurata, ma semplicemente essere espletata secondo altre modalità.



PRESIDENTE

Grazie. Abbiamo esaurito la discussione sul capitolo 230. Ci sono domande su altri capitoli? Il Consigliere Chiezzi desidera una precisazione sull'Interreg 2 Italia Francia.



(Interruzioni fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo per i chiarimenti in merito.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

In effetti, è un'entrata che riguarda una serie di interventi, per quanto riguarda la sperimentazione (ricerche in campo frutticolo e viticolo) che rientra per la prima volta nelle previsioni di competenza dell'anno 1998. E' poi prevista la stessa spesa in uscita, sempre per quanto riguarda l'attuazione di queste iniziative, al capitolo 12774 sempre per sperimentazione in campo frutticolo e viticolo, quote a carico delle Province, ecc. E' il capitolo 12774.



(Interruzioni fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Come mai non è segnato sulla terza colonna il riferimento capitolo di spesa? Perché il capitolo 12774 non è segnato? Chiediamolo all'Assessore. E nella terza colonna non è segnato il capitolo di spesa! Ci sono i capitoli corrispondenti di spesa e non c'è... è bianco il capitolo di spesa!



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Non c'è un collegamento con la spesa, ma comunque c'è nel capitolo di spese, che è il 12774.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore regionale

Se il Consigliere Chiezzi lo ritiene, posso spiegare che è solo saltato il collegamento, perché questo è il cofinanziamento fatto da un Ente pubblico, che sta gestendo un programma su Interreg, quindi noi, in pratica, abbiamo una partita di giro, incassiamo il cofinanziamento dell'Ente pubblico e lo rieroghiamo sull'altro capitolo di competenza, sul 12774. E' semplicemente una partita di giro ed è esclusiva per quel tipo di intervento a regia pubblica, così come mi pare, che è stato richiesto.



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi intende presentare un emendamento in cui chiede di aggiungere alla terza colonna il riferimento al capitolo 12774. Se la Giunta ne riconosce la validità, credo che possa farlo proprio.



VAGLIO Roberto, Assessore regionale

Essendo un emendamento formale, lo accettiamo volentieri.



PRESIDENTE

L'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi a pagina 5 del documento che stiamo esaminando fa riferimento al capitolo 249 alla terza colonna e chiede di aggiungere la cifra 12774, che sarebbe il riferimento al capitolo di spesa. Mi pare che la Giunta abbia espresso una valutazione positiva. Credo che possiamo metterlo senz'altro in votazione a conclusione del dibattito.
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 hanno risposto SI' 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è approvato.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente: abbiamo svolto una riunione di oltre un'ora e trenta stamani, nella Conferenza dei Capigruppo, dove la Giunta e la Presidenza del Consiglio hanno stabilito, in maniera assoluta e non sindacabile, che in questa legge il Titolo II delle entrate era...



PRESIDENTE

Questa è una correzione formale... è un'altra cosa, cioè non bisogna giocare sull'equivoco!



CAVALIERE Pasquale

No, no, non è un'altra cosa, la correzione formale non si fa con un emendamento. Scusi, Presidente, si è detto tanto che ci ha costretto a discutere i capitoli e non ad emendarne alcuni; che tutti i capitoli del Titolo II delle entrate non erano emendabili, e dopo dieci ore, anzi dopo otto ore facciamo....



PRESIDENTE

Questa è una disquisizione formale...



CAVALIERE Pasquale

No! Non è formale, è sostanziale, perché delle due, l'una: gli emendamenti si potevano o non si potevano fare! Presidente, dal momento che ho degli emendamenti su delle correzioni formali su altri capitoli che abbiamo già superato, come facciamo adesso?



PRESIDENTE

No, guardi...



CAVALIERE Pasquale

Come no, guardi?



PRESIDENTE

Questo suo ragionamento non ha grande pregio, è come fosse scritto "capitola" al posto di "capitolo". Se vuol fare un emendamento, lo corregge, ma gli uffici lo avrebbero corretto comunque.



CAVALIERE Pasquale

E allora perché ha messo in votazione un emendamento che correggeva una cosa che gli uffici avrebbero...



PRESIDENTE

Perché comunque raggiunge lo scopo di rendere più comprensibile il documento; su questo non c'è altro da discutere.



CAVALIERE Pasquale

Allora farà votare tutti gli emendamenti in questo senso!



PRESIDENTE

Li valuteremo uno per uno.



CAVALIERE Pasquale

No, ma accetterà gli emendamenti in questo senso.



PRESIDENTE

Se ci saranno altri casi analoghi, ovviamente verranno accettati, li valuteremo.



CAVALIERE Pasquale

Volevo acquisire il principio, Presidente.



PRESIDENTE

Andiamo avanti. Ci sono altre domande? Ci sono domande su altri capitoli? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Circa il capitolo 250 "Assegnazione di fondi per la concessione del concorso a pagamento degli interessi sui mutui di miglioramento fondiario erogati dagli istituti, Enti esercenti il credito agrario", le previsioni di competenza sono a zero; il residuo attivo è pari ad un miliardo e 676 milioni; mentre la competenza per il 1998 è zero. Non è un po' strano tutto questo?



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Bodo)



CHIEZZI Giuseppe

Da dove deriva questo residuo attivo? Se arriva da una competenza ancora più lontana, di che anno era quella competenza? A quanti anni fa risale? Se nessuno sa rispondere, sospendiamo il Consiglio, Presidente, almeno fino a quando l'Assessore che risponde non si sia informato.



PRESIDENTE

Lei ponga la domanda con chiarezza.



CHIEZZI Giuseppe

L'ho posta! Ripeto la domanda: di quanti anni? E l'Assessore ha risposto "non lo so". Va bene, aspettiamo di saperlo. Quanti? Ci dia l'elenco degli anni con i relativi residui, e poi ci spieghi anche come mai sono residui. Ci faccia capire quant'è la forbice degli anni all'indietro.
Masaracchio dice che sono due anni? E' già una risposta! E' già una risposta!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, proprio nello spirito che lei ha richiamato prima accettando l'emendamento del collega Chiezzi, per un errore formale, volevo emendare il capitolo 250 là dove c'è scritto "Assegnazione di fondi per la concessione nel concorso nel pagamento degli interessi sui mutui di miglioramento fondiario erogati dagli IFTI", perché manca il trattino per il capoverso; successivamente, per le seguenti modificazioni ed integrazioni annuali...



PRESIDENTE

Guardi, la invito a tenere nei suoi interventi quel livello di serietà che abbiamo tenuto finora.



CAVALIERE Pasquale

Il livello di italiano.



PRESIDENTE

No, le tolgo la parola.



CAVALIERE Pasquale

Come? Mi toglie la parola?



PRESIDENTE

Sì, le tolgo la parola. Aveva la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Io, anche se il collega Cavaliere ha di fatto contestato l'emendamento che avevo proposto, solidarizzo con lui perché, lavorando molto più di fino rispetto alla mia grossolanità, ha trovato alcune imperfezioni, che certo sono molto piccole rispetto a quelle che ha fatto la Giunta.
I 68 miliardi non trovati... per carità, sono piccolezze, però denotano almeno l'attenzione con la quale il collega Cavaliere sta analizzando il bilancio, e questo non può che portare miglioramenti, anche se piccoli.
Rimane la domanda, all'Assessore Bodo, di come si generino questi residui attivi negli ultimi anni, perché se non sono residui attivi, qualcuno paga interessi sui mutui, non so se subendo delle penalizzazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sono soldi che lo Stato ci deve perché sono stati anticipati dalla Regione Piemonte, tutto qui! Sono soldi che lo Stato ci deve perché la Regione ha anticipato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore Bodo dice che questi soldi sono impegni che la Regione ha assunto senza aver ricevuto alcun documento di assegnazione dallo Stato sono soldi che noi abbiamo anticipato. Ora, se noi riusciamo su un capitolo, pescando dalla cassa, ad anticipare dei fondi che pensiamo che lo Stato ci darà e che non ha ancora dato (un miliardo e 600 milioni), allora tutta la convinzione che ad un certo punto, proprio per disciplina, mi ero imposto, comincia a vacillare nuovamente. Assessore Bodo, com'è che lei anticipa soldi che dovrebbe assegnargli lo Stato, mentre invece l'Assessore Leo, prima di impegnarli, aspetta che lo Stato glieli dia? E poi, comunque quando ha effettuato queste sue anticipazioni? Quanto ha impegnato anticipando lo Stato, nel 1997, 1996 e 1995? E, soprattutto, come ha potuto farlo?



PRESIDENTE

Completiamo le domande su questo capitolo, in modo che ci sia una risposta completa.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio la verifica del numero legale, Presidente!



PRESIDENTE

Questa è una domanda diversa. Provvediamo.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Prego il Consigliere Segretario Toselli di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 31 Consiglieri. Il numero legale sussiste.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000" (seguito)


PRESIDENTE

Sul capitolo 250 ci sono ancora delle richieste di precisazione?



CAVALIERE Pasquale

Presidente Ghigo, una domanda.



PRESIDENTE

In che senso?



CAVALIERE Pasquale

Quant'è oggi la maggioranza di Consiglieri del Presidente Ghigo? Visto che non se n'è più discusso, quant'è?



PRESIDENTE

Non so chi deve dare la risposta.



CAVALIERE Pasquale

Ghigo non parla perché ha paura di dire un numero sbagliato! Presidente, ha paura di dire un numero sbagliato!



PRESIDENTE

No, comunque non è questo l'argomento in discussione! Siamo sul capitolo 250, abbia pazienza, lasci condurre... Siamo al capitolo 250: ci sono ancora delle domande? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Oltre alle domande che attendono ancora una risposta, volevo chiedere all'Assessore Bodo dove ha preso i soldi per pagare queste annualità.
Semplicissimo!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sono anticipazioni di cassa: pagamento di interessi di due annualità su entrate statali certe. Ho detto che sono anticipazioni di cassa su concorso del pagamento di interessi di due annualità su entrate certe dello Stato.
E' un anticipo di cassa per il pagamento di due annualità di interesse su entrate certe, determinate dalla legge come competenza nostra nei confronti dello Stato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Non so se parliamo delle stesse cose, ma concordo con la domanda del collega Chiezzi, che faceva riferimento ai residui attivi del capitolo 250.
Alla domanda sul perché di questi residui attivi, la risposta dell'Assessore Bodo è stata: "Si tratta di annualità che abbiamo dovuto anticipare". L'Assessore Bodo ha dato la risposta, dicendo che si tratta di annualità che abbiamo dovuto anticipare come Regione perché lo Stato non ci ha dato i soldi. Quindi, sono stati utilizzati dei fondi propri perch quelli statali non sono giunti, tuttavia noi continuiamo ad indicarli come residui attivi perché, ad un certo punto, li dovremmo avere, no? Ora, la domanda è questa: in che periodo sono stati indicati? Sicuramente sono state indicate come previsioni di competenza, ad un certo punto. Solo per capire la vecchiaia di questi residui attivi, a che periodo si riferiscono e quali sono le previsioni a questo punto? Immagino che siano vecchi. Che cosa lascia presumere che questi residui attivi (questa previsione, questa indicazione) in qualche maniera, verranno onorati da parte dello Stato? Oppure c'è qualche motivazione particolare, per cui è immaginabile che, per qualche evento di carattere amministrativo, bisogna farvi fronte, in ogni caso, sempre con fonti proprie regionali e non più provenienti dallo Stato?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ripeto, non è la prima volta che lo dico: le informazioni, che sono utilissime al dibattito anche in questo caso, relativamente ai residui attivi, sono fornite nell'ambito di ciò che è possibile, per dare utili contributi al dibattito, pur essendo specificatamente connesse con quanto attiene ad un bilancio di previsione, perché sono molto più utilmente fattibili, a mio avviso, nell'ambito di un consuntivo.
Fatta questa premessa, che però ci tengo a sottolineare, perch potrebbero emergere confusioni se questo non fosse evidente al Consiglio entrando nel merito, in questo caso è chiaro. La legge Marcora finanziava quanto qui è esplicitato nel capitolo, ma è una legge che ha esaurito i suoi compiti, la cui ultima iscrizione è avvenuta, credo, non meno di tre anni fa. Probabilmente, lo si desume dalla presenza di residui, anche dal lato spesa del capitolo 22670 e del capitolo 22720, quindi è stato iscritto con certezza quando il fondo venne attribuito alla Regione Piemonte, non per stima, ma per atto amministrativo. Non so quale fu l'epoca in cui lo Stato deliberò in tal senso. Questa è una coda, quindi un credito che la Regione vanta con certezza nell'ambito dei suoi rapporti con lo Stato centrale. A fronte di questo credito, abbiamo anticipato con cassa locale quindi con liquidi locali, le idoneità che dovevamo contribuire a svolgere come credo possa avvenire molte volte nella gestione di partite che, poi si compensano nell'ambito dei rapporti con lo Stato centrale. Quindi, credo con questo di aver utilmente esaurito l'informazione riguardante il capitolo 250.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di chiarimenti? La parla al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Nella legge di contabilità regionale, anche per i residui attivi, mi pare che sia previsto un meccanismo di permanenza, di perenzione che vale almeno tre anni! E' così o no? Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ho ascoltato le osservazioni presentate dall'Assessore Burzi, e anche quelle presentate dall'Assessore Bodo, ma devo dire che non risultano affatto convincenti. Avremo bisogno di maggiori dettagli perché non sono affatto convincenti. Questo miliardo e 676 milioni di residui attivi dell'anno 1997 non viene spiegato né dall'intervento suo, Burzi, n tantomemo da quello di Bodo. L'intervento dell'Assessore Burzi mi sembra esattamente il rovescio, Assessore Bodo, di quello che lei ha detto. Se lei ci pensa un attimo, riconoscerà che è esattamente il rovescio. Se volesse per cortesia riprecisare la sua spiegazione, le saremmo grati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La Consigliera Spagnuolo non se ne avrà a male se rispondo io.
Ho seguito con attenzione il mio intervento, avendolo fatto, e i due interventi dell'Assessore Bodo. Ritengo che le spiegazioni siano state tutt'altro che contraddittorie e, a mio sommesso avviso, chiare, ma se questo non è soddisfacente ci impegniamo, quanto prima, e comunque entro la sede di consuntivo, a fornire un dettaglio anche di questa voce.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Io ho lasciato la seduta per degli impegni personali quando si stava parlando di residui sulla formazione professionale pari a più di 200 miliardi. E' chiaro che una cifra come quella di cui stiamo discutendo adesso (residui attivi di un miliardo e 676 milioni) non è paragonabile rispetto alla precedente, ma nelle stesse previsioni di cassa viene riportata la stessa cifra, quindi gli altri due capitoli sono a zero.
Mi scuso anche per il fatto che forse disturbo qualcuno - Griffini ha almeno il coraggio di dire che disturbo, ma se disturbo me ne vado - ma vorrei sottolineare una cosa: il fatto che gli Assessori competenti all'agricoltura e al bilancio ci dicano - in questo senso colgo solo le ultime battute dell'Assessore Burzi - di essere in grado, quanto prima, di spiegarci in dettaglio cosa sono questi residui attivi, non mi convince.
Chi si porta dietro residui attivi dovrebbe perlomeno saperne un po' di più, visto che si tratta di cifre di una certa entità, altrimenti ho l'impressione - e mi scuso con l'Assessore Bodo perché non ho sentito la sua risposta di prima - che gli Assessori ignorino l'ammontare delle cifre a loro disposizione per svolgere la propria attività.
Non voglio essere certo quello che arriva, dopo qualche ora di dibattito su un capitolo, a chiedere dei replay, ma credo che per questo come per altri capitoli, gli Assessori dovrebbero essere a perfetta conoscenza delle cifre stanziate a bilancio, e soprattutto delle cifre presenti nell'entrata del bilancio, e soprattutto delle cifre del Titolo II del bilancio, essendo questi trasferimenti dello Stato e, soprattutto, sono trasferimenti dello Stato quali sono i residui attivi.
Diversamente, non so proprio come possano svolgere la loro funzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Non ero presente quando è iniziato il dibattito su questo capitolo, ma ho ascoltato le poche e scarne parole dell'Assessore Bodo, che mi sono parse per nulla esaustive, senza davvero entrare nel merito delle domande che i colleghi hanno posto.
Abbiamo trovato la legge sulla contabilità regionale a cui ha fatto riferimento il collega Saitta, e vorrei anche sollecitare gli Assessori Bodo e Burzi a darci degli elementi in più. All'art. 65 della legge, ove si fa riferimento all'accertamento dei residui attivi, è scritto che "l'accertamento delle somme da conservare nel conto dei residui attivi è predisposto dal Servizio competente... e riapprovato dalla Giunta regionale con l'apposita deliberazione entro il 31 marzo di ogni anno". Questa delibera è stata fatta entro il 31 marzo di quest'anno. Nella deliberazione di cui al precedente comma, le somme da conservare nel conto dei residui attivi sono indicate distintamente per capitolo e per esercizio finanziario di provenienza, e i crediti sono suddivisi tra quelli la cui riscossione è già effettuata, quelli la cui riscossione può essere considerata certa e quelli la cui riscossione è in corso, ecc. Pertanto, chiediamo a quale categoria appartengono i residui attivi che sono stati deliberati per capire, già nel corso di queste sedute, quale deve essere l'atto amministrativo attraverso il quale devono essere accertati i residui. A quale categoria appartiene questo tipo di residui?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ribadisco, anche per utilità del Consigliere Montabone, che purtroppo non era presente nella parte precedente del dibattito e a maggior ragione facendo riferimento alla parte di articolato che ha appena letto la Consigliera Simonetti, che la determinazione dei residui attivi avviene come parte iniziale...



(Interruzioni fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si distragga, Consigliere Cavaliere.
Prosegua, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Come stavo dicendo, la procedura del consuntivo inizia con la delibera dei residui attivi e passivi, che è stata regolarmente assunta dalla Giunta entro il termine di competenza del 31 marzo. Questi residui sono appunto definiti secondo quanto previsto dalle legge di contabilità. Consigliera Simonetti, credo che lei stesse leggendo il testo della L.R. n. 335. Questi appartengono ai residui certi, e come tali vennero a loro tempo iscritti nelle competenze del capitolo in entrata, e con riferimento dei corretti capitoli in uscita.
A completamento di quanto stava implicitamente chiedendo il Consigliere Montabone nell'intervento precedente, pur ritenendo che le domande relative ai residui attivi e passivi, proprio sulla base della legge citata dalla collega Simonetti, attengono ad una procedura di consuntivo, preciso quanto segue. Questi residui, al momento in cui vengono determinati correttamente e con più chiarezza, sono evidenti alla Giunta, che li determina per delibera, e poi al Consiglio, che ne deve dibattere in Commissione e in aula per includerli in legge di consuntivo, ma attengono, nel caso specifico, ad una vecchia legge di finanziamento sull'agricoltura, che ha terminato le sue finalità e che quindi non sarà più rifinanziata.
Il Consigliere Saitta aveva chiesto per quanto tempo rimangono i residui attivi: non hanno i limiti di tempo, che invece attengono ai residui passivi, siano essi regionali o statali. Quindi, non vi sono forme di perenzione dei residui attivi. Poi abbiamo partite compensative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei solo, Presidente, che l'Assessore Bodo ci dicesse, a questo punto, almeno questo: quando pensa di incassare questi residui attivi? Ci dica almeno questo. Quando pensa di incassarli? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Nel corso del 1998.



PRESIDENTE

L'Assessore lo ha dichiarato, è a verbale...



CAVALIERE Pasquale

A questo punto mi sono confuso le idee: cos'è un residuo attivo? Perch così capiamo...



PRESIDENTE

No, non rientra nei compiti degli Assessori... Se l'Assessore intende fare delle dichiarazioni, però non è una domanda che si può porre all'Assessore.



(Interruzione fuori microfono)



PRESIDENTE

Guardi, lei non ha la parola, credo che le domande e le puntualizzazioni richieste sul capitolo 250 abbiano trovato le risposte che potevano avere.
Il Consigliere Chiezzi intende intervenire sul capitolo successivo?



CHIEZZI Giuseppe

No, sempre su questo capitolo.
Presidente, visto che l'Assessore Bodo, su suo consiglio, non ha risposto alla domanda del collega Cavaliere, volevo leggere la definizione di residuo attivo al Consigliere Cavaliere Art. 64: "Costituiscono residui attivi le entrate accertate e non riscosse e le entrate...". Chi ha detto "bravo" al Presidente? Io parlo con il Presidente, non con i colleghi; chi ha detto "bravo" al Presidente?



PRESIDENTE

Io non ho sentito alcuna interruzione.



CHIEZZI Giuseppe

No? Va bene, andiamo avanti: "e le entrate riscosse non versate entro il termine dell'esercizio finanziario, nonché le entrate derivanti da mutui stipulati entro tale termine non riscosso". Quindi, Assessore Bodo, non è un credito, è un'altra cosa!



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Credo di aver detto che era un credito, quindi più di così non credo di...



PRESIDENTE

D'accordo, c'è stata la risposta. Su questo credo che non ci sia bisogno di ulteriore approfondimento.
Ci sono domande sul capitolo 251? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Chi è l'Assessore di riferimento per il capitolo 251?



PRESIDENTE

Assessore Burzi, ci può dire chi è l'Assessore di riferimento del capitolo 251 "Fondi per l'esercizio, gestione e manutenzione dei canali demaniali di irrigazione"?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sono io!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Questa questione porta allo zero, nel senso che è una vecchia legge di assegnazione finanziaria che si è chiusa. In compenso, ricordo che c'è uno stanziamento, per questa voce, di 374 milioni. In questo momento, mi sfugge il capitolo relativo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi pare che il capitolo 13105 abbia tuttora un 13106, perché è un'economia, se non sbaglio, rispetto al 13105. Il 13105 è quello di competenza, di spesa del fondo come viene dichiarato nell'entrata; quando va a residuo, come è in questo caso, si utilizza - e lo avete visto anche nei capitoli precedenti - il numero di capitoli immediatamente successivo quindi il 13106, ancorché non l'abbia sott'occhio, è un capitolo di residuo passivo, indipendentemente dall'entità iscritta in bilancio sul 13106.
Questo è un caso simmetrico, ma opposto a quello precedente: qui i fondi relativi alla legge n. 537 sono stati erogati e sono stati incassati tutti, non ci sono più residui attivi, ma c'è ancora una coda per quanto riguarda i residui passivi, quindi i fondi sono stati assegnati, impegnati ma non ancora totalmente liquidati per la parte rimanente. Così la parte di residuo passivo iscritta sul 13106 segnala un residuo passivo, una coda di pagamenti verso i destinatari dei fondi. Il 13106 è il residuo passivo del 13105.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Vorrei sapere come mai non sono state pagate queste somme.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Perché su molte di queste iniziative o si chiede la proroga per l'esecuzione dei lavori, o non sono ancora stati fatti i collaudi, o mancano alcuni documenti. Questa è la ragione per cui non sono stati ancora pagati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

E' uno dei motivi per cui ci sono dei residui passivi. Tuttavia è necessario conoscere, perché può servire anche agli uffici, se è il caso di iscrivere ancora un residuo passivo, oppure ritenere, per qualche motivo di carattere tecnico, che, nonostante l'impegno, non è possibile pagare sarebbe come dire: è più utile portarlo in perenzione per avere un'economia, in sostanza.
La mia domanda è questa: lei presume, nonostante queste difficoltà, in termini di presentazione di documentazione, che questa somma impegnata debba essere poi pagata, oppure non sarebbe stato più utile, visto che finora, ed essendo trascorso qualche tempo, molto probabilmente questa somma impegnata non sarà pagata, metterla in economia? Perché è un modo per aumentare le entrate, evidentemente, ed è un suggerimento!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Ma sicuramente verrà pagata! Credo che 374 milioni per opere di intervento dei canali demaniali, se pensiamo al fatto che il canale Cavour anni fa aveva interventi, quando c'era l'amministrazione dei canali demaniali Cavour, per un miliardo e mezzo, non daranno problemi. Le difficoltà, che tra l'altro riscontriamo un po' anche in altri interventi tipo gli interventi per il Regolamento CEE n. 2328, ci sono quando si tratta di miglioramenti fondiari, perché il più delle volte si ricorre a ditte che non eseguono i lavori per tempo, con le richieste di proroghe e tutte le difficoltà successive.



PRESIDENTE

Bene. Credo che i chiarimenti su questo capitolo siano stati forniti.
Ci sono chiarimenti sul capitolo 252? La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Il capitolo 252 fa riferimento all'assegnazione dei fondi per lo svolgimento del quarto censimento generale dell'agricoltura. Fa riferimento all'art. 3, comma quarto, della legge n. 103 del 1990. Dato che non faccio parte della Commissione Agricoltura, chiedo all'Assessore Bodo se pu gentilmente chiarire a che cosa fa riferimento questa legge, oltre al censimento sostanziale generale dell'agricoltura. Chiedo anche ad altri colleghi di offrirmi qualche elemento di valutazione in più.
La legge fa riferimento sostanzialmente anche allo stato generale dell'agricoltura e quindi è una sorta di monitoraggio, sulla base del quale programmare degli interventi.
Visto che su questo capitolo ci sono sostanzialmente degli zeri, e che sul capitolo 13870, al quale fa riferimento, ci sono altri zeri, hanno tagliato i fondi dello Stato? Insomma, vorrei delle valutazioni da parte dell'Assessore: primo, in riferimento al capitolo, e poi alla questione di merito e, quindi, a che cosa fa riferimento, per capire se ci sono gli elementi per rapportarsi anche di fronte allo Stato e al Governo nazionale per eventualmente richiedere o fare delle sollecitazioni, oppure no.
Quindi, da un lato la questione tecnica - perché solo zeri? - ma dall'altro la questione di merito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Ovviamente non so come viene fatto tecnicamente il bilancio, ma questo secondo me, era un capitolo che non doveva neppure figurare, nel senso che è un capitolo chiuso, e i censimenti generali (per quanto riguarda l'agricoltura) vengono determinati dallo Stato, vengono finanziati dallo Stato e vengono periodicamente svolti per avere una serie di dati statistici.
Il 1998 non è ovviamente un anno che permette da solo censimenti di carattere generale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Come ho detto anche per altri titoli che, come questi, hanno zero in entrata - e non è previsto che ce ne siano - e zero in uscita - quindi non ci sono più code, o perlomeno code già specificate - a fronte di una determinazione a consuntivo dei residui attivi più certa per i capitoli di entrata, e dei residui passivi per quanto attiene i capitoli di uscita qualora la situazione sia confermata in questo modo, li elimineremo in fase di assestamento. Ridurremo il numero dei capitoli che sono oggetto dell'esame per rendere maggiormente leggibile il testo del bilancio. Se le informazioni in nostro possesso fossero confermate in sede di consuntivo come quelle che qui si evidenziano, questi capitoli potrebbero tranquillamente sparire: sia dal lato dell'entrata che dal lato della spesa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Potevo rivolgermi all'Assessore Bodo, ma sarebbe stato un restringimento dell'ambito della discussione. Questa situazione di capitoli esauriti, nel senso che corrispondevano ad una disposizione di legge, o anche ad uno stanziamento annuale, crea non poco disorientamento e difficoltà di lettura del documento, perché i capitoli sono indicati con una descrizione, poi c'è una legge tra parentesi, in alcuni casi non c'è la legge tra parentesi, quindi è normale che chi non ha una conoscenza dettagliata del testo - ma non la si può avere semplicemente dalla presentazione del documento - rischia di perdersi nella confusione di un'infinità di voci. Domanda: perché non sono state eliminate? Come si intende ovviare a questo tipo di situazione?



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Mi ricollego alle osservazioni già fatte dal Consigliere Riba, perch potrebbero esserci delle differenziazioni tra le valutazioni di adesso e quelle di un domani, nel senso che l'Assessore ha detto che, qualora fossero confermate le cifre odierne, queste sarebbero compensate nel prossimo bilancio. Sostanzialmente questo non avverrà più. Potrebbero subentrare variazioni tra queste ed altre possibili cifre. Ora, se non ci sono degli elementi di valutazione che sostanzialmente possono modificare lo stato di fatto attuale, e se questa legge non esiste più e quindi questo capitolo non ha più senso di esistere già oggi, togliamolo subito. Perch aspettare?



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di precisazioni sul capitolo? Non mi pare che ci siano altre richieste.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ritenevo di averlo già detto, ma non ho alcuna difficoltà a ripeterlo.
C'è qualche altra domanda?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Io chiedo che venga messo in votazione il seguente emendamento: il capitolo 252 è soppresso.
Ne proponiamo la soppressione, così votiamo qualcosa.
Assessore Burzi, non è detto che dobbiamo sempre votare uguale.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nel frattempo che viene completata la trascrizione dell'emendamento rispondo ai Consiglieri Simonetti e Riba che condivido totalmente la necessità che ci sia una pulizia, quando questa è contabilmente effettuabile, del numero dei capitoli sia di entrata che di spesa, perch questo contribuisce all'agilità del documento, quindi alla gestione dello stesso. Tra l'altro, è uno degli obiettivi di quel gruppo di lavoro di cui il Consigliere Saitta ben sa e su cui egli stesso ha posto un'interrogazione - quando sarà possibile le risponderò - ma le anticipo i termini della risposta per dire che il gruppo ha lavorato e sta lavorando e che il gruppo è quasi pronto. Sarò quindi in grado di esportarlo nell'ambito della Commissione di competenza, quando i lavori del Consiglio lo consentiranno, anche perché i lavori sono stati effettivamente destinati alla Regione Piemonte e non alla Regione Lombardia (come erroneamente il Consigliere Saitta aveva indicato nell'interrogazione, desumendolo peraltro da un riferimento implicito della delibera stessa). Questo lavoro è stato fatto a supporto del 371, quindi quando i residui attivi e i residui passivi non erano ancora stati determinati perché, come questa sera leggendo la 335, si è evinto con chiarezza, sono stati desunti per delibera il 31 marzo. Qui gli zeri sono tali e rimangono tali, Consigliera Simonetti, anche a fine anno. Quello che può cambiare è un approfondimento di istruttoria che, io credo utilmente, l'Assessore vuol fare, sulla finanziabilità delle leggi. I capitoli vanno tolti quando non ci sono più entrate e non ci sono né ci saranno più uscite. Essendo tutti a zero evidentemente non si modificano le cifre, ma per eliminare un capitolo (in questo caso il 252 è eliminabile perché la legge non è più al momento rifinanziabile) bisogna anche che la legge, oltre che essere a zero, non presenti più presupposti di finanziabilità per attività politica di qualunque tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non può il professor Burzi continuare a contarmela, perché adesso dice "per carità, è tutto zero, ma potrebbe anche essere uno". Ma allora potrebbe anche essere uno, tant'è che non lo vuole togliere, per cui mi chiedo perché dove c'è un altro zero, come io sostengo, non possiamo cambiarlo in uno. L'Assessore Burzi dice: "Inammissibile!".
Ogni legge è finanziabile dal punto di vista politico! Ma dove siamo? Se una legge è esaurita è finanziabile. Propongo un milione di finanziamento su una legge esaurita dello Stato. Risposta: non si pu salvo poi spiegare, a proposito di questo capitolo, che non si vuole togliere e cancellare dal bilancio perché - non si sa mai - potrebbe anche essere finanziato. Allora, mettiamolo ai voti, Presidente, mettiamolo ai voti!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi rendo conto che non è, come dire, una delle questioni politiche fondamentali per la Regione. Rilevo però che si spreca inchiostro e tempo.
Si fanno cose molto voluminose, capitoli a zero che vengono ripetuti per anni. A rilievo c'è zero, di previsione zero, di residui zero, di previsione zero, di cassa, sia in entrata che in uscita, zero. L'Assessore dice che è esaurita, che ormai non si fa più.
Buon senso vorrebbe - nessuno lo impedisce - di applicare il buon senso. Nessuno impedisce di cassare quel capitolo! Anche adesso perch sempre nel mitico assestamento dobbiamo togliere tutto! Facciamo un po' di pulizia come lavoro tecnico. Assessore, dia queste disposizioni, incominci a togliere qualche capitolo a zero, anche perché dire "soltanto nell'assestamento avremo la certezza se gli zero sono veramente zero" è una cosa che, secondo me, non regge, perché i residui attivi, come mi pare di aver capito da un cenno dell'Assessore, sono stati già accertati il 31 marzo; non solo accertati, ma anche classificati. Per i residui passivi vale lo stesso procedimento, quindi perché continuare ad intestardirsi a non fare così; non è che stiamo chiedendo di modificare o di spostare perché eliminare i capitoli a zero è proprio un'operazione così impossibile? Assessore, un po' di elasticità: in sostanza, è una forma di collaborazione da parte della minoranza allo scopo di presentare un documento più snello. Credo che si possa fare questo senza spendere tantissimi quattrini aspettando il lavoro dei consulenti, lavoro costoso anche, che poi solo i lombardi, a quanto pare, sanno fare (chissà cosa fanno). Ma questo lavoro di semplice pulizia può essere effettuato.
Assessore, la stiamo aiutando, lo facciamo noi gratuitamente: d'ora in poi a meno che il Presidente lo stabilisca come metodo, ritenendo tutto ciò una correzione naturale, quando troviamo un capitolo a zero suggeriamo di toglierlo, oppure facciamo le assegnazioni. Un'operazione di estrema semplicità, che perlomeno renderà utile questa nottata.
Cominciamo a fare pulizia nei capitoli a zero. Avrebbe dovuto farlo lei, Assessore, e dircelo, ma ha avuto altro da fare, però adesso che constatiamo l'assurdità di alcune situazioni, facciamolo!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi sembra di poter dire benevolmente che forse davvero l'unica persona che si sta divertendo in questa vicenda del bilancio è l'Assessore Burzi che è così di buon umore... Siamo anche contenti di questo... L'Assessore dice: "Tante cose non le ho inserite nel bilancio perché ho dovuto fare cose più importanti", ma se uno non ha trovato 68 miliardi, e poi non ha potuto neanche ripulire i capitoli di bilancio, ci chiediamo veramente quali siano le cose più importanti, ma è una domanda che abbiamo tempo per continuare a riproporre.
Detto questo, voglio fare, e la rivolgo anche al Presidente del Consiglio, una considerazione. Nella scorsa legislatura vi erano due Commissioni speciali: una che prevedeva - parlo ai "vecchi colleghi" - la redazione dei testi unici e un'altra che si occupava delle problematiche degli appalti, se non sbaglio. Sono state accantonate entrambe. La Commissione per la redazione dei testi unici è stata messa da parte sulla base di questa valutazione: che non doveva essere tanto il Consiglio a sviluppare questo tipo di attività, ma che la Giunta avrebbe svolto l'attività della redazione di testi unici sulle leggi per materia. Comincia ad essere un po' tardi, e allora non possiamo comprensibilmente avere l'attenzione di tutti, però se la Giunta avesse redatto i testi unici per materia, si sarebbe fatto l'insieme delle leggi e si sarebbero valutate nell'insieme.
Assessore Burzi, questo discorso è abbastanza serio! Anche se lei è da poco tempo Assessore al bilancio, è un discorso di ordine generale e si sarebbero valutate le sovrapposizioni e l'inutilità di leggi statali, così come prima confermava, per la parte degli ospedali psichiatrici e degli ospedali anche civili, l'Assessore D'Ambrosio, e quindi, conseguentemente anche tutta una serie di capitoli di bilancio del tutto superflui sarebbero stati eliminati.
Ci vengono date delle risposte insoddisfacenti, però quando si accerta e concludo - che effettivamente alcuni capitoli che sono nel bilancio non hanno più alcuna utilità, bisognerebbe che la Giunta, immediatamente proprio per non far perdere tempo a tutti, presentasse un suo emendamento e, immediatamente, quegli emendamenti si voterebbero, visto che stiamo facendo un lavoro così approfondito. Quel che voglio dire è che siamo in questa situazione perché non si è più dato corso a quella Commissione che avrebbe potuto portare un contributo fondamentale. Ricordo che in Consiglio facemmo, in materia di ambiente, un lavoro molto dettagliato sulla sovrapposizione od integrazione di leggi statali, direttive, decreti e leggi regionali, che inviammo, tra gli altri, anche al Pretore Guariniello.
Il nostro lavoro venne considerato, dal punto di vista teorico, molto interessante. Se però da questo emerge che alcuni capitoli sono del tutto inutili, facciamo questo lavoro di pulizia, presentiamo gli emendamenti e votiamoli! Altrimenti, abbiamo tutti perso del tempo! E' vero che ci saranno cose più importanti, però queste le abbiamo trovate lungo la strada, e anche ora non cogliamo questa occasione!


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Questi capitoli, Presidente, mi ispirano una riflessione, ma prima di tutto chiedo di verificare il numero legale!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, lei si oppone o no?



CAVALIERE Pasquale

Nel frattempo, ci può concedere una sospensione di cinque minuti per una riunione dei Capigruppo di minoranza?



PRESIDENTE

Sì, ma ricordo che tra pochi minuti scade comunque il termine della sessione serale.



CAVALIERE Pasquale

Io la chiedevo anche prima del termine.



PRESIDENTE

In realtà, per prima è arrivata la richiesta di verifica del numero legale.
Prego il Consigliere Segretario Toselli di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 31 Consiglieri. Il numero legale sussiste.
La riunione del Consiglio è sospesa fino alle ore 23,59.
La riunione del giorno 28 aprile avrà inizio alle ore 0,30.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 23,05)



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