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Dettaglio seduta n.244 del 27/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino, Ghiglia, Vindigni.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame del progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 371, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Siamo al capitolo di bilancio n. 208.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sul capitolo n. 208 questa mattina era emersa la necessità di un chiarimento circa l'utilizzo di alcuni capitoli di spesa di indirizzo specificamente del capitolo 13970, sollecitato da due Consiglieri del Gruppo di Rifondazioni Comunista. Gli uffici stanno verificando parte degli elementi emersi dal dibattito, riferirò al Consiglio non appena queste informazioni saranno disponibili. L'informazione in questo caso riguardava l'utilizzo dei capitoli di spesa, quindi non la parte del capitolo in ingresso di cui stiamo discutendo; rimane l'impegno rimane a chiarire l'utilizzo del capitolo 13970 in uscita.



PRESIDENTE

Il capitolo 208) nella parte finale recita: "Somme provenienti dal fondo di rotazione istituita in base all'art. 25 della legge 21 dicembre 1978 n. 845 e dalla legge 16 aprile 1987 n. 183 per l'attuazione dei progetti realizzati dagli organismi di cui all'art. 24 della legge medesima." La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sono anche questi fondi statali inerenti la legge 16 aprile 1987 n.
183. Si tratta di fondi statali che contribuiscono al cofinanziamento dei progetti di formazione che sono stati oggetto di dibattito in riunioni recenti nell'ambito della problematica della formazione. Questa è l'origine del fondo del capitolo 208) che ha già, peraltro, una competenza specifica nel 1998 di circa 70 miliardi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Proprio per la natura del fondo di rotazione - fondo non rigido come gli altri - esiste un autofinanziamento. Uno dei problemi è capire se è lo Stato che divide i vari fondi, oppure se nella gestione del fondo la Regione stessa ha una certa capacità di gestione.
Comunque nutro una perplessità rispetto ai residui attivi dell'anno precedente - che sono molto consistenti - sappiamo che è emerso il problema del finanziamento dei corsi.
Occorre capire se questo è solo un ritardo dovuto a pagamenti che avvengono con una certa sfasatura, oppure se dentro questi fondi si può in qualche modo intervenire per compensare le entrate minori di quest'anno con la manovra di correzione già effettuata.
Pertanto sarebbe utile capire se i 212 miliardi sono già stati in qualche modo finalizzati, oppure se parte di essi si possono ancora utilizzare, anche perché a volte non tutto quanto viene stanziato viene poi utilizzato, ci sono, per esempio, dei corsi di formazione che non hanno una regolarità nel modo in cui vengono impostati. Credo che tra il momento in cui vengono impegnati i fondi, a quando vengono effettivamente pagati ci dovrebbe essere un controllo che può permettere il risparmio di certe somme. Magari l'Assessore Masaracchio può riferirci qualcosa in merito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Questo capitolo importante si presenta in maniera molto evidente perch chiaramente siamo di fronte a decine di miliardi di previsione di competenza per l'anno 1997 - 39 miliardi e mezzo per la precisione - con una previsione di competenza per il 1998 di circa 71 miliardi.
Si tratta, Assessore, di trasferimenti statali; quello che balza evidente è la consistente cifra di residui attivi per l'anno 1997.
C'è stata una lunga discussione in Consiglio - un'intera seduta - su tutte le problematiche della formazione professionale. Anche in Commissione vi è stato un approfondimento, anche in sede di variazione, dove il cospicuo emendamento presentato dalla Giunta regionale ha riguardato in larga misura la spesa per la formazione professionale.
La domanda che emerge, visto che siamo in sede di discussione - la risposta può anche essere data dall'Assessore competente qualora lo ritenga, ma sarebbe molto interessante anche una risposta da parte dell'Assessore al bilancio come risposta di ordine tecnico - è la motivazione per la quale se ci sono 212 miliardi di trasferimenti statali di residui attivi nel 1997, cifra che, per la verità, quando abbiamo fatto il dibattito sulla formazione professionale, non avevo posto alla mia attenzione (non so se l'ha fatto il collega Papandrea).
Oggettivamente, non capisco (mi rivolgo anche al collega Foco che ha seguito in maniera specifica il dibattito sulla formazione professionale): noi abbiamo fatto una giornata di dibattito sulla formazione professionale se ci sono dei trasferimenti statali, come al capitolo 208, di entrate, e sono residui attivi, come mai avevamo quelle difficoltà per la formazione professionale, considerato che le previsioni di competenza nel 1997 erano circa 70 miliardi? Come mai? Ho anche detto che quando abbiamo tenuto il dibattito sulla formazione professionale, la sottoscritta queste cifre non le aveva esaminate, in quanto è stata alla relazione che avevano presentato alcuni componenti dell'opposizione che avevano segnalato la questione; sono stata ai documenti presentati dalle Organizzazioni Sindacali di categoria in materia, sono stata alla relazione che aveva presentato sia l'Assessore al bilancio sia l'Assessore alla formazione professionale.
Qui, però, emerge un dato che ci fa tornare all'esame di merito: nell'anno 1997 vi sono 212 miliardi 383 milioni di residui attivi statali.
Vorrei, su questo, una spiegazione.
Assessore Burzi, nell'emendamento, le modificazioni rispetto alla spesa per la formazione professionale, che sono state consistenti, mi sembra 20 miliardi, sono fondi regionali? Allora, questi cosa sono? A maggior ragione, è chiaro che se lo spostamento che avete fatto, di 20 miliardi, a seguito del dibattito, sono fondi regionali, che da qualche parte sono stati presi ed allocati lì, cosa sono questi? Vorrei su questo (trattandosi di 212 miliardi di residui attivi dello Stato) una risposta.
Mi riserverei, Presidente, avendo questa risposta, un brevissimo cenno di commento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. E' in discussione il capitolo 208 del bilancio regionale di previsione 1998, che riguarda le entrate per fondi statali atti a contribuire ai progetti di formazione professionale, peraltro già oggetto di una discussione nei giorni scorsi. Sono fondi importanti di rotazione di cui la Regione ha competenza e ne utilizza per le disponibilità.
Vi è il problema politico dei finanziamenti dei corsi professionali per compensare le minori entrate. Questi corsi sono già stati ampiamente dibattuti e se ne è verificata l'importanza e l'urgenza sul piano economico, sociale e produttivo e per quanto riguarda lo sviluppo della Regione Piemonte.
E' utile ed importante verificare se i fondi a disposizione sono già tutti finalizzati e sono quindi impegnati per le varie disponibilità, e siano poi soprattutto vigilati e controllati anche per la vera finalizzazione.
Sarebbe anche importante sapere dall'Assessore competente quali finalità e linee di politica e di governo regionale la Regione intende sviluppare ed intraprendere, anche dopo quanto è avvenuto nei giorni scorsi, cioè l'ampio dibattito che ha monopolizzato la discussione nella prima fase del bilancio, su questa importantissima tematica che è quella della formazione professionale. La tematica - dicevo - è delicata ed importante ed è già stata oggetto di forti critiche e discussioni in Consiglio regionale.
Credo che questo capitolo, il 208, debba essere visto con grande attenzione, anche perché tutti i corsi finalizzati a questa tematica, cioè alla formazione professionale, sono di primaria importanza per lo sviluppo socio-economico e produttivo del Piemonte. Credo, quindi, che debbano avere un'adeguata risposta da parte dell'Assessore competente, anche per dare finalmente e definitivamente tutte le linee che vanno in questo settore che a mio avviso è uno dei capi di importanza estrema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi, per la risposta.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non darò la risposta, ma un contributo, altrimenti diventa "tutto il bilancio minuto per minuto", che è una trasmissione interessante, ma alla quale non credo si possa facilmente aderire.
Cercherò di dividere le risposte all'intervento della Consigliera Spagnuolo in più punti.
La variazione di bilancio conseguente al dibattito, che è avvenuto in più sedi, sulla formazione professionale ha identificato - e lo troveremo poi negli appositi capitoli di spesa - 20 miliardi di risorse regionali che però non sono libere, quindi quelle derivanti dall'iscrizione di maggiori entrate - di circa 68 miliardi - per quanto attiene alla voce "Gas metano" e per quanto attiene al bollo auto.
Erano dunque risorse libere di competenza della Regione che, per le motivazioni che sono state rese evidenti nel dibattito con le strutture coinvolte, con i Consiglieri regionali e credo anche in sede di Capigruppo si è ritenuto opportuno indirizzare a completare i livelli di attività previsti per la formazione regionale del 1998/'99.
Sono fondi statali, come tutti quelli del capitolo II, e ricordo che ne stiamo discutendo secondo la modalità che il Consiglio si è voluto dare per vedere se e in che misura le cifre iscritte in questa fase della competenza '98 siano modificabili, per dibattito politico da parte del Consiglio. E qui si vede che ci sono 71 miliardi già iscritti rispetto ai 69 miliardi dell'anno precedente.
Spero di non aver fatto un errore - ho citato un elemento di memoria mia - nel dire che le due leggi oggetto del capitolo, la legge 845 e la legge 183, sono fondi statali che contribuiscono per la parte di competenza alla gestione del processo di formazione. Non appena gli uffici saranno di nuovo presenti, verificherò. Questo è importante e sarà un elemento su cui credo che il Consiglio dovrà comunque tornare al momento del consuntivo altrimenti dovremmo riflettere sul perché differenziamo le leggi di consuntivo rispetto a quella di un'importantissima legge di previsione come quella che stiamo dibattendo; al momento non ho informativa del perch la voce di residuo sia così alta, né se, rispetto al 31/12/97, sia rimasta tale.
Ricordo che il bilancio di previsione su cui stiamo lavorando si basa su un pre consuntivo e la legge di consuntivo la discuteremo quando avrà fatto l'iter di Giunta e di Commissione.
In ogni caso, nel prosieguo del dibattito, non per dovere relativo al momento in cui ne stiamo discutendo che, ripeto, non è in questa fase, ma per utilità di informazione, data anche la rilevanza della cifra, non appena sarà a mia disposizione la renderò disponibile ai Consiglieri. Nel frattempo colgo l'occasione per tornare sul punto su cui eravamo rimasti fermi prima, il capitolo 207, sul quale la Consigliera Simonetti e il Consigliere Chiezzi chiesero informazioni relativamente al capitolo 13970 anche in funzione di un intervento del collega Vaglio. Informo che, come peraltro si deduceva vedendo dal lato spesa le competenze del 13970, pari a zero anche per quanto attiene al '97, che le voci di indennità compensativa cui ha alluso specificamente il collega Vaglio nel suo intervento sono state pagate nel corso del '97 su altri capitoli (per vostra informazione sono esattamente il 1395O, il 952, il 953, il 954 e il 956) che, come potete verificare nel documento di bilancio (a pagina 92 della parte spesa) avevano una previsione di competenza relativa ai contributi alle comunità montane per le voci di indennità compensativa. Si tratta di quella a cui si riferiva l'Assessore Vaglio nel suo intervento precedente. Rimango in debito per quanto attiene il 212, ma nel corso della sessione ritorner sull'argomento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Burzi per la sincerità l'Assessore va riservandosi una valutazione e lo ringrazio anche per la serietà della considerazione, perché è ovvio che se si trattasse di qualche centinaio di milioni di residui attivi, seppure in trasferimenti statali nulla quaestio, però su 212 miliardi, a prescindere dalle posizioni politiche occorrono approfondimenti.
Poiché è ovvio, ma di questi tempi anche l'ovvio non è scontato, io mi sono permessa di mettere in evidenza la questione e, ripeto, prendo atto che l'Assessore, in maniera responsabile, dica: "Anch'io la approfondisco".
Mi rivolgo al VicePresidente affinché prenda nota che l'Assessore Burzi sul capitolo 208, che prevede ben 212 miliardi di residui attivi sul capitolo che pare attenga alla formazione professionale, quindi a una partita sulla quale abbiamo ampiamente discusso in questo Consiglio regionale, si riserva di tornare.
Vorrei chiedere alla cortesia dell'Assessore Masaracchio se avesse già qualche nuovo elemento a disposizione. In tal caso, eventualmente, potremmo procedere verso una integrazione delle questioni.



PRESIDENTE

L'Assessore Masaracchio ritiene di fornire qualche chiarimento?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Prego di tenere in considerazione che sono elementi di una lettura fatta a primo acchito. L'assistenza, nella fattispecie, da parte di chi elabora le linee di bilancio per i vari capitoli sarebbe quanto di più opportuno, in questo momento, da parte della funzione.
Per quanto riguarda la formazione, il tutto è derivato dal fatto che c'è stato imposto il riallineamento dall'unione europea; questo riallineamento deve essere considerato a partire dall'anno 93/94, perché il fondo sociale europeo è un cofinanziamento stabilito per le attività di formazione delle aziende. Dal 93/94 la Regione Piemonte, per una certa politica messa in campo per soddisfare talune esigenze, ha opportunamente cofinanziato l'attività di formazione cosiddetta di base, ma che riguardando soggetti non occupati, è stata considerata come formazione per i disoccupati. Il trasferimento delle risorse europee a questo tipo di formazione è stato non dico rilevante, ma incisivo. Oggi ci troviamo nella necessità di dover operare il riallineamento secondo queste percentuali. Il 45% è sempre disponibile dal Fondo sociale europeo e non più quel 50 oltre il 50 di cui si è fruito impropriamente, ragion per cui il riallineamento è come se dipendesse da una richiesta di restituzione di risorse. Il 40 proviene dal fondo di rotazione, ed ecco qui che subentra la legge 183, cui si fa riferimento nel richiamo attraverso l'emendamento al capitolo 208, e l'11% con il cofinanziamento della Regione. Onde ovviare a questo problema la Regione Piemonte, con tanto di avallo da parte del Consiglio regionale ha determinato in questo bilancio delle risorse aggiuntive in modo da mantenere lo stesso livello che si era avuto nel passato (nuovamente di 186 miliardi), ma che comunque ha una certezza di 152 miliardi.
Le cifre del riallineamento sono le seguenti.
La Regione, per il '94, per gli obiettivi 2, 3, 4, 5B spendeva rispettivamente 25,5 , 49 , 16 e 5 miliardi. Per il '96 ci sono altre cifre, che cito globalmente: 20, 36, 12, 3 miliardi. Per il '96, ancora 34 90, 14 e 3 miliardi, mentre l'Unione Europea, per gli stessi obiettivi, nei capitoli di pertinenza, anziché 25,5 miliardi ne assegnava 26, anziché 20 27, anziché 34, 28, con un riallineamento secondo direttive che vanno a soddisfare esigenze non contemplate nell'ambito della politica della Regione per i cosiddetti conti di base. Questo riallineamento ha determinato la non spendibilità di risorse che si trovano in quel fondo pari a quei parecchi miliardi di cui si è fatto cenno adesso, quindi sotto l'aspetto tecnico finanziario la spiegazione è questa. Nel processo di progettazione del bilancio erano state prospettate queste esigenze e la determinazione ultima è stata quella di avere delle risorse aggiuntive della Regione per poter spendere le risorse dell'Unione Europea. Io confesso, francamente, che più di tanto in questo momento non so spiegare ma mi pare che la filosofia di tutto il problema stia proprio qui. Non è che siano risorse non spese e che sarebbero state spese nel caso in cui si fosse stati più attenti al capitolo di bilancio che indica le entrate da parte di fondi di rotazione; è che nella pratica attuativa delle direttive si è dovuto soprassedere, con un processo di riallineamento entro il quale l'operazione è stata fatta nei termini che conosciamo.
L'Assessore al bilancio dirà poi se ci sono risorse della formazione accantonate per la L. 183 dentro questo capitolo, per quali motivi, quante sono queste risorse e come incidono nella fattispecie per quanto riguarda la formazione professionale.



PRESIDENTE

L'Assessore ha fornito i chiarimenti richiesti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La riserva non è sul momento, è sull'informazione. Resta questa riserva, però... Prego, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, proprio per l'importanza delle cifre, pur avendo sentito le note dell'Assessore Masaracchio, manterrei ferma insieme ai colleghi che sono intervenuti prima la richiesta di chiarimento (chiarimento che peraltro l'Assessore Burzi è stato disponibile a darci), perché - ripeto 212 miliardi di residui attivi per il 1997 in questa materia sono un'entità oggettiva rispetto alla quale bisogna fare chiarezza.
Secondo me, bisogna cercare di capire anche per cercare di non avere più in futuro questi residui attivi, perché veder comparire di nuovo nel bilancio prossimo 212 miliardi di residui attivi è una questione sulla quale occorre far luce.
Le cose dette dall'Assessore Masaracchio sono una parte delle argomentazioni che già ci aveva fornito nella discussione di merito, ma bisogna capire come l'intera questione del riallineamento posta dalla Unione Europea (della quale lei ha commentato la fondatezza) si integri con la questione dei residui attivi del bilancio.
Credo che questa informazione, Assessore, possa in qualche modo interessare anche a lei, e prioritariamente, perché se lei potesse sapere lei o chi per lei - come spendere questi residui attivi il prossimo anno...
Probabilmente si tratta di avere un chiarimenento, adesso (visto che sono presenti anche i tecnici) o dopo, ma cerchiamo di avere dei punti fermi su questa posta di bilancio.



PRESIDENTE

Non c'è dubbio. Chiedo solo all'Assessore Burzi se può dare la risposta subito o si riserva...



SPAGNUOLO Carla

Anche dopo.



PRESIDENTE

In questo senso io mi ero segnato, dietro sua indicazione, la riserva dell'Assessore. A me pare che l'Assessore ci possa dare la risposta anche successivamente.
Intende darla subito? La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Contribuisco con un'informativa ulteriore.
Mentre condivido totalmente le preoccupazioni della collega, data la rilevanza della cifra, sul fatto che è comunque utile che ci sia attenzione su cifre di questa natura, tengo a sottolineare due aspetti.
Siamo in fase di bilancio di previsione e i residui, siano essi attivi o passivi, avrebbero una loro più naturale sede politica di dscussione in fase di consuntivo.
Ciò detto, anche dopo aver parlato con il dott. Moratto, confermo che si tratta di fondi relativi per la parte statale al processo che inerisce alla formazione dei Piani regionali di formazione.
E' comunque evidente che esiste una problematica di rendicontazione dei progetti in corso che questi fondi partecipano a cofinanziare insieme all'Unione Europea, il cui fondo compare in un altro capitolo delle entrate, ovvero il n. 2460 a pag. 35 del documento di bilancio, relativo ai contributi europei per le spese finalizzate alla realizzazione di progetti di formazione professionale.
Anche questo fondo è già complessivamente definito per le competenze '97-'98 (in questo caso ci sono 90 miliardi), ma è altrettanto carico di residui attivi (in questo caso per 195 miliardi), proprio perché le procedure di rendicontazione dei progetti che nel tempo la Regione Piemonte ha definito e sta gestendo (alcuni di questi progetti hanno caratteristica biennale, ma il periodo di finanziamento è quadriennale per il periodo '95 '99) li fa rimanere nei residui attivi, non nulla togliendo però per nulla ahimé - la possibilità che tali residui forniscano, sia per quanto riguarda i contributi europei che per quanto riguarda i fondi statali ulteriori risorse indirizzabili nell'ambito di nuova progettazione.
Sono quindi solo chiusure, peraltro lente, forse più lente di quanto sarebbe utile, di rendicontazione di procedure già definite e già applicate.



PRESIDENTE

Su questo, ritiene esauriente la risposta?



SPAGNUOLO Carla

Gradirei sapere quando l'Assessore ci darà una precisazione possibilmente nell'arco di questa settimana, perché si tratta di una somma molto, molto consistente.
Sinceramente, non ho capito perché abbiamo tutti questi miliardi di residui attivi.



PRESIDENTE

Mi rendo conto del problema, per cui terrei aperta la domanda, ma procederei.
Ha chiesto la parola l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mentre, data l'importanza della cifra, e l'ho già detto prima, mi ritengo in debito di informativa, non credo di voler esaurire necessariamente il debito nell'ambito della discussione del bilancio di previsione perché, pur essendo importante la cifra, è un residuo che non inerisce in nessuno modo - e in questo è esaustivo - alla formazione dei dati di preventivo.
Quindi, se la risposta che ho dato prima, come contributo conoscitivo definendo la presenza di un residuo attivo molto alto per quanto attiene al capitolo di cui si sta discutendo, e connettendolo con l'analogo capitolo di contributi dell'Unione Europea, può non essere considerata esaustiva per le conoscenze dei colleghi Consiglieri, posso convenirne e mi impegno a renderla completa fornendo una comunicazione da parte degli uffici; non collego, perché non credo sia collegabile, la definizione dei residui attivi, siano essi più o meno importanti, con la discussione che attiene secondo le modalità che il Consiglio si sta dando, al bilancio di previsione. Cio, ripeto, perché il bilancio di previsione si effettua sulle poste delle previsioni di competenza, siano esse pari a zero o - come in questo caso - piene.
Data l'importanza del tema e l'importanza della cifra, ribadisco che mi ritengo, non da questo intervento, impegnato a dare una risposta esauriente nel momento più adatto, quando sarò pronto a darla nell'ambito di questa sessione o di una Commissione consiliare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per sottolineare e rilevare l'insufficienza di alcune risposte, al di là delle modalità con cui si sta svolgendo il dibattito e delle responsabilità complessive da parte della maggioranza, che non affronta le questioni note sul piano politico.
Per quanto riguarda questa risposta, credo sia giusto che vengano esaminate anche le poste sui residui attivi come quelle sui residui passivi.
Nessuno impedisce di dare un giudizio e l'Assessore non può certamente esimersi dal dare delle risposte; interrogarsi su poste così consistenti di residui attivi è fatto di grande serietà, quali Consiglieri regionali.
Credo che la risposta non possa essere "non è il momento"; se non l'Assessore, perlomeno il Direttore del settore dovrebbe dirci chiaramente, i tempi in cui questa rendicontazione, cui lei fa riferimento sarà pronta, al fine di sapere a cosa si riferiscono somme non certo piccole, ma enormi! Se non l'Assessore, almeno il Direttore generale deve saperci dare immediatamente una risposta. E' importante che chi ha la responsabilità sia presente per dare tutti i suggerimenti necessari all'Assessore per poter rispondere.
E' fatto importante, Assessore, non lo sottovaluti, sostenendo che non ha nulla a che fare con il bilancio: c'entra eccome! Questo anche perché le poste sui residui attivi permettono di esprimere giudizi sulle poste di competenza per quanto riguarda le entrate. In ogni caso, sono segnate! L'Assessore non può non rispondere! Assessore, mi auguro che lei rifletta e dia risposte al di là del contenuto. Delle risposte devono essere date, puntuali e precise da chi ha gli elementi per poter rispondere - se lei non li ha. Il fatto che lei non abbia elementi per rispondere non giustifica il fatto che non sia presente il Direttore che dovrebbe - spero - avere elementi per darci risposte precise.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sul capitolo in esame, sul quale vi sono 212 miliardi di residui attivi, l'Assessore non ha dato alcuna risposta esauriente, che possa dare ai Consiglieri elementi per loro valutazioni.
Intanto, non abbiamo colto i motivi per cui ci siano poste così alte di residui attivi; la risposta dell'Assessore dev'essere data in questa sede nell'ambito della discussione del bilancio.
Possiamo anche discutere sul fatto che l'Assessore ritenga più compatibile la discussione dei residui in generale in sede di discussione del bilancio consuntivo, ma è decisamente più che opportuna una valutazione politica sui motivi che hanno portato a queste risorse finanziarie e come queste ultime possono collocarsi rispetto alle domande e alle osservazioni poste all'Assessore Masaracchio. Per ora, non abbiamo avuto risposte concrete.
Anche noi sollecitiamo l'Assessore a fornirci una documentazione più precisa rispetto a questo capitolo, che merita maggiore attenzione da parte del Consiglio.
L'acquisizione e la discussione di questi elementi non può che avvenire in questa sede, nell'ambito della valutazione intanto delle entrate, se possibile, o, comunque, della discussione di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sono certo che se si trattasse di somme nettamente inferiori a quelle che leggiamo sui residui attivi dell'anno 1997, si potrebbe anche rilevare che il monitoraggio della spesa non sia aggiornato a sufficienza. Diversamente, vedremmo questa cifra diminuire. Ma il rapporto fra la previsione di competenza - circa 71 miliardi - e il residuo attivo dell'anno precendente - tre volte maggiore ci preoccupa assai, in riferimento al fatto che la capacità di spesa di questa nostra Regione, negli ultimi anni, è estremamente diminuita.
Visto il grande dibattito sulla formazione in generale, rilevare queste cifre ci preoccupa estremamente. Se non siamo stati capaci di spendere cifre per 212 miliardi sulla base di una previsione di entrata per il 1998 di 70 miliardi ...



(Considerazione fuori microfono da parte dell'Assessore)



MONTABONE Renato

Guardi, Assessore, lei poi mi dirà: io sono qui per imparare, e ho tutto il tempo e la pazienza necessaria, tipica di un buon alunno, che sta seduto tranquillo in questi banchi, anche per alcuni mesi, pur di imparare.
D'altronde, si parla di formazione professionale! Forse farebbe bene a tutti la formazione, l'aggiornamento. Quando ero insegnante mi facevano frequentare i corsi di aggiornamento, che mi permettevano di sviscerare meglio le programmazioni scolastiche.
Anche in questo caso, la posizione che stanno assumendo alcuni Consiglieri di minoranza permette di andare a verificare nel particolare quello che nell'immediato non ha risposta. Sono stati molto onesti, a mio modo di vedere, sia l'Assessore alla formazione professionale sia l'Assessore al bilancio, quando hanno detto - fra le righe o fra le parole "non siamo certi che sia così". Questa è onestà, di fronte all'aula che deve giudicare il bilancio della Regione Piemonte. Gli Assessori hanno ipotizzato - spero di aver capito bene: diversamente, ritiro quanto sto dicendo - che "fosse per questi o per quei motivi".
Ripeto. Magari anche non oggi, però una risposta a più di 200 miliardi posti come residui attivi deve arrivare. Altrimenti, è difficile che si riesca a fare un ragionamento sulle singole materie, non solo oggi, ma anche successivamente. Diventa difficile pensare al futuro della formazione professionale se, nel frattempo, non si fossero spesi 200 miliardi circa su quel capitolo. Ricordo che sul capitolo vi sono anche i riferimenti dei capitoli d'uscita.
Mi azzardo a dire una cosa che forse non ha alcun senso: il monitoraggio della spesa ci permetterà, fra uno o due giorni, o stanotte quando io avrò messo a punto la mia pressione sanguigna che mi permetterà di arrivare qui "pimpante", di sapere se effettivamente non abbiamo speso 200 miliardi circa?



PICCHIONI Rolando

Il capitolo di bilancio in oggetto ci porta certamente ad una valutazione più generale sulla capacità di spesa della Regione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi permetto di interromperla per precisare - lo stesso discorso vale anche per altri capitoli riguardanti la stessa tematica - che per residuo attivo si intende l'entrata, in questo caso di natura statale, accertata ma non ancora incamerata. Nel caso specifico non si tratta di capacità di spesa, ma di incasso; come residuo passivo non si tratterebbe di una capacità di impegno, ma eventualmente di pagamento. La spiegazione non verrà, probabilmente considerata esauriente, mi impegno ad approfondirla nella fase del rendiconto. Ho convenuto fornirla ugualmente in quanto ci significa che le procedure di rendicontazione che legano in questo capitolo lo Stato centrale e Comunità europea - che riveste un'analoga posizione ugualmente significativa di 195 miliardi - per la chiusura delle progettazioni nell'area della promozione personale, non si sono ancora chiuse. Quindi si desume che in questa fase abbiamo delle progedure che per come sono congeniate sono molto lunghe e forse non totalmente efficienti.
Questo è quanto in questa fase si può oggettivamente dedurre, dopodich spero di essere stato utile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Vorrei sapere se queste poste sono dovute ad un fatto puramente fisiologico della situazione attuale, oppure ad un fatto patologico derivante da un contenzioso tra Stato, Regione, Comunità europea. Volevo anche sottolinerare che come ho già detto in altra occasione, mi pare che le capacità di spesa della Regione Piemonte sia diminuita del 35% nel 1995 e del 27% oggi. Sarebbe opportuno verificare come mai c'è un decremento di tale portata nel giro di pochissimi anni. Cosa significa questo? L'Assessore Burzi mi dice "vedere ed aspettare". Tale atteggiamento praticamente significa registrare gli eventi senza che venga posta in essere nessuna..., insomma mi piacerebbe sapere, anche perché poi c'è il cospicuo capitolo dei duemila miliardi di residui passivi che - come avete ampiamente sentito dalle consultazioni - necessitano di una reimpostazione degli stessi. Mi pare che la nota della Federpiemonte dica delle cose molto chiare.
Un'altra nota che si registra sempre dalle consultazioni è che la capacità delle spese libere del Piemonte, che 1980 era del 10%, oggi è scesa al 3%. Si tratta di una politica di bilancio, lei, Assessore l'ha già prevista, ma noi crediamo che debbano essere messe a regime alcune opzioni non solamente esornative o ottativei, ma anche alcuni procedimenti o procedure che possono risolvere questo fatto. Mi pare che sul quesito si registri effettivamente un nodo non facilmente risolvibile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi, da questi residui attivi emergerebbe che praticamente per circa tre esercizi non c'è stata rendicontazione.
Gradirei, Assessore, avendo ascoltato gli interventi di parecchi colleghi, del collega Saitta, dei colleghi di Rifondazione comunista e adesso del collega Picchioni, che questo chiarimento venisse fornito possibilmente nell'arco della discussione sul bilancio. Ci sembra che sia una questione troppo importante, di merito e di procedura di bilancio. Dato che l'Assessore diceva "vedremo", per me il termine "vedremo" va bene, per entro la conclusione di questa tornata di bilancio. Noi torneremo a chiederlo perché se si trattasse di un'altra materia si potrebbe dire che abbiamo rinvenuto qualche elemento di novità, ma poiché la materia è quella della formazione professionale, sulla quale abbiamo discusso un'intera giornata di Consiglio, è stato predisposto un significativo emendamento da parte della Giunta regionale ed è stata riconvocata la VII Commissione pertanto mi sembra sia utile fare chiarezza sul capitolo 2089 "residui attivi anno 1997".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Fornirò, nell'ambito di questa discussione, tutte le informazioni che di volta in volta - mi pare di averne dato esempio - avrò disponibili in maniera attiva, non passiva.
Siccome trattasi, in questo caso, di residui attivi, e la Regione ne ha all'incirca per seimila miliardi complessivi, quindi cifre significative, è d'obbligo fornire delle spiegazioni. Ripeto che, nel momento in cui si discuterà di rendiconti con le cifre definitive e opzionale non mi sottrarrò alle informazioni.
Quindi se l'informazione attivamente sarà disponibile la render disponbile ai colleghi del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ringrazio l'Assessore. Spero veramente, quando lei ci fornirà la risposta, che tutti questi soldi potranno essere spesi. Non vorrei trovare in bilancio una cifra rilevante, per esempio per i progetti cofinanziati dall'Unione europea, e non vederne la realzizazione.
Dico questo proprio in relazione all'intervento che ha fatto l'Assessore non oggi, ma quando parlava di formazione professionale, del voler rivedere tutto il pacchetto della formazione professionale, per renderlo più moderno - uso solo questo termine - anche all'interno di queste cifre; potrebbero esserci dei progetti che hanno avuto una loro ragione d'essere e che magari, per le quote parte riservate ad altri, non vengono mai attivati.
Se fosse così - non sto dicendo che questo è, ma nella sua risposta analizzi, vada a sviscerare anche questo punto di riferimento - potrebbe essere proprio questo il capitolo che non permette alle Regioni di incamerare quei soldi che fino ad oggi - e magari domani non più - l'Unione Europea mette a disposizione delle Regioni stesse.
Non vorrei che fosse questo il settore, cioè la formazione professionale, che non permette di accedere ai fondi europei perché i progetti alla fine sono stati fatti, e magari tralasciando - questo lo riferisco all'Assessore alla formazione professionale, non a lui direttamente, ma a tutto l'apparato - mettendo in campo progetti che poi non vengono realizzati ed altri che invece verrebbero realizzati, ma che non hanno mai sbocco rispetto alle questioni importanti come queste.
Quindi, la risposta venga quando vuole, ma non sia troppo dilazionata nel tempo. E' una risposta che, assieme ad altre risposte di residui attivi per 6 mila miliardi, dovrebbe venire almeno prima di aver esaurito tutti i capitoli delle entrate.
Rispetto ai capitoli delle entrate, avevamo fatto molto male - colleghi a partire, con l'analisi del bilancio, dai capitoli delle uscite, perch dai capitoli delle entrate forse emergono questi dati, che sono rilevanti sia per noi che per l'Assessore al bilancio, che, in questo caso, anche lui stesso avrà modo, andando ad appurare queste cifre, di fare un po' di formazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Brevemente, perché, andando a scorrere il bilancio triennale, si trovano esattamente i 207 miliardi del prossimo triennio. Vuol dire che questi 212 miliardi, secondo il mio modestissimo parere, sono del triennio precedente, impegnati e non ancora definiti.
Molto modestamente, da ex Sindaco di una cittadina di 30 mila abitanti ritengo che questo sia il risultato. Occorre chiudere questi conti e credo che l'Assessore Burzi, prima che sia terminata la discussione complessiva sul bilancio, ci potrà dare una risposta.



PRESIDENTE

Possiamo passare alle osservazioni su un altro capitolo.
Il capitolo 209 riguarda le "assegnazioni di fondi per la realizzazione di corsi di riqualificazione professionale - art. 18, lett. h, della legge 21 dicembre '78, n. 845". E' un capitolo che non ha residui attivi e ha previsione di competenza, solo per memoria. Non ho richieste di intervento su questo capitolo.
Passiamo quindi al capitolo 210: "Contributo annuo da destinarsi alla realizzazione di opere pubbliche e servizi sociali nei Comuni nei quali le esigenze militari, compresi particolari tipi di insediamenti, incidono maggiormente sull'uso del territorio e sui programmi di sviluppo economico e sociale. Legge 2 maggio 1990, n. 104".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questa legge è relativamente recente. E' una legge del 1990, ma alla lettura del bilancio pare non avere efficacia. Dal tipo d'impostazione - il titolo è significativo e probabilmente condivisibile - si capisce che, se viene applicata, sicuramente è una legge interessante, perché tratta di utilizzare dei fondi per opere pubbliche e servizi sociali.
Credo, a maggior ragione, sia un capitolo importante, perché è collegato alla presenza militare. Noi siamo sempre stati favorevoli al trasferimento di voci dalla spesa militare alla spesa sociale; non riusciamo a capire come mai una legge con queste caratteristiche ed anche recente non preveda alcuna entrata. E' facile capire questo con il capitolo precedente, perché era una legge del '78, la n. 845, che sta per cambiare è cambiata la legge regionale di riferimento.
Vorrei capire, per concludere, se questa legge ha mai avuto un'efficacia dal punto di vista economico.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Questo capitolo, il 210, fa riferimento alla problematica degli insediamenti militari e delle conseguenze che gli insediamenti militari possono comportare sul territorio. Per certi versi è una sorta di problematica di impatto militare, anziché di impatto ambientale, che esiste perché evidentemente laddove tu fai una qualche attività, una qualche caserma, ha i delle conseguenze dal punto di vista della viabilità e dei numerosissimi interventi di carattere pubblico e anche opere pubbliche.
Non so chi abbia questa competenza, però la mia domanda si rivolge alla Giunta nel suo insieme, perche è esistito un cosiddetto piano delle permute che riguardava il Comune e la Provincia di Torino e la Regione Piemonte.
Nel piano delle permute, che era molto molto dettagliato, esistevano - non è una cosa di 20 anni fa, è una cosa che dovrebbe essere in corso, forse Gallarini ne aveva avuto notizia - una serie di intese tra Prefetture organismi statali, Assessorati, Comune e Provincia di Torino perché il patrimonio di natura militare passasse dello Stato, dal demanio agli enti locali, e quindi riguardava i rapporti che in generale vi erano - non so se Salvio se lo ricorda - i rapporti che esistevano tra demanio militare e insediamenti civili.
Questo riguarda un patrimonio amplissimo dello Stato che, a vario titolo, veniva utilizzato da Enti locali o viceversa e quindi, comprendiamo benissimo perché le risorse, nella fattispecie, sono a zero. Infatti non siamo in una fase di espansione, quindi è evidente, anche se in qualche territorio ci potrebbe essere qualche problema, però mi sembra che questo capitolo delle entrate ci rimandi in maniera totale alla problematica del cosiddetto Piano delle permute, che prevedeva un protocollo d'intesa sottoscritto dai maggiori enti locali, tra cui anche la Regione Piemonte e il Comune di Torino, certamente oltre il demanio. Quindi, a seconda della fase di attuazione del Piano delle permute di questi beni, si avrebbero delle conseguenze in ordine alle previsioni di competenza 97/98. Anche su questo chiedo se è possibile avere qualche chiarimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. E' in discussione, come abbiamo sentito, il capitolo 210 del bilancio preventivo '98 del Piemonte riguardante entrate militari che occupano il territorio. Sono fonti su cui la Regione Piemonte ha competenza, utilizzandone la disponibilità per le proprie emergenze e le priorità sociali che provengono da un ordine militare. Il capitolo a bilancio di previsione '98 fa riferimento ad una legge del '90 che, se applicata, può portare alla Regione Piemonte fondi per opere pubbliche e sociali. Quindi ha una certa importanza e rilevanza anche sul piano delle realizzazioni. E' importante che questi fondi di provenienza militare abbiano un'utilizzazione a fini sociali. Credo che sia importante per la nostra Regione utilizzare le entrate di questo capitolo di natura militare a favore degli enti locali, in questo caso dell'ente territoriale più importante della Regione. E' un patrimonio ampio quello che deriva da queste entrate militari, che a mio avviso può potenziare le priorità e le emergenze sociali delle otto province del Piemonte, tutte molto gravi ed estese. Ritengo importante e qualificante che, attraverso il bilancio preventivo '98, il capitolo 210 possa essere finanziato con queste entrate di natura militare per finalità civili e sociali di notevole importanza perché, come dicevo prima, nelle nostre Province ci sono gravi emergenze sociali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Questo capitolo, che sembrerebbe di per s irrilevante, contiene delle rilevantissime problematiche per le nostre comunità locali. Noi abbiamo numerosissime zone che servivano per le esigenze militari e che, via via, negli anni hanno esaurito queste funzioni. Molte delle caserme piemontesi si sono svuotate. I paesi che ospitavano queste caserme una volta ricevevano contributi per poter risolvere i problemi di tipo generale che le servitù di carattere militare recavano loro. Via via le caserme si sono completamente svuotate, ma questo non vuol dire che i Comuni interessati abbiano trovato da soli la soluzione delle problematiche del loro territorio. In Piemonte negli ultimi cinque o sei anni molte caserme degli alpini sono state svuotate. Non è che queste caserme siano state svuotate perché non più efficienti, o decadenti. Dopo che lo Stato italiano aveva speso quattrini per renderle all'onor del mondo (e continua manutenzione completa) queste caserme sono state perlopi utilizzate per alloggiare la forte immigrazione (vedi ad esempio l'immigrazione albanese), dunque un impiego di carattere sociale. Ora sono vuote, ieri erano piene di immigrati, domani lo saranno di nuovo perch probabilmente questo problema si presenterà ancora.
Queste caserme non sono mai state permutate e continuano ad essere di proprietà militare e l'obiettivo delle permute fu perseguito con forza nella precedente legislatura. Per questa richiesta non mi rivolgo esclusivamente all'Assessore al bilancio, ma anche al Presidente, che dovrebbe dirci se ha svolto appieno la sua funzione o se ha lasciato che quelle caserme, che si sono svuotate nel tempo, che hanno alloggiato per qualche tempo immigrati e che oggi sono veramente diventate soltanto delle servitù perché non ancora permutate a comuni o a privati rimanessero così come sono. Ebbene, io posso anche capire che l'Assessore al bilancio poiché non vi sono trasferimenti dallo Stato, su questi capitoli abbia impegnato zero, ma qui occorre la volontà politica di continuare a finanziare quegli enti locali che non hanno risolto le loro servit militari. Le caserme, nel frattempo, si sono svuotate, ma gli enti locali coinvolti hanno aggravato la loro posizione, perché per anni pa presenza militare ha comportato delle servitù, ma ha nel contempo arrecato benefici a località perlopiù montane e povere di risorse. Pertanto, che cosa si vuole fare di questo capitolo? Veramente questo non è un capitolo tecnico ma una questione che richiede un'impostazione politica per essere risolta.
Non basta stendere qualche ordine del giorno affinché le caserme piemontesi vengano svuotate dal corpo dell'esercito più tradizionale nel nostro Piemonte, per poi fregarsene, oppure girare, magari in campagna elettorale a elargire le promesse del caso. Bisogna che ci sia un'impostazione politica che permetta di risolvere il problema. Le caserme oggi sono vuote ma devono essere assolutamente permutate perché altrimenti diventano pezzi di territorio inutilizzabili ed esclusivamente punto di riferimento per parti di società che, a mio modo di vedere, e non mi riferisco all'immigrazione, vengono lasciate al loro destino. In questo modo, le caserme vengono occupate da chiunque le voglia occupare.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"


PRESIDENTE

Siamo sempre all'esame del cap. 210.
Non essendoci altre richieste di parola, dò la parola alla Giunta per una breve puntualizzazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Fornisco un contributo. Il cap. 210 ha finito la sua operatività nonostante sia derivante da una legge relativamente recente, quella del '90 a cui alludeva il Consigliere Papandrea.
Tale capitolo, infatti, è stato, come natura di contributo, compattato nell'ambito della quota parte regionale relativa all'accisa sulla benzina del cap. 135 che avete visto nella pagina precedente, e del cap. 201 per la quota del fondo perequativo, entrambe riferentesi all'accisa sulla benzina.
Nel corso di questo quinquennio è stato operante, come potete rilevare nella parte spese del cap. 27200 e del cap. 27201, che è una reimpostazione di residui; per la parte relativa alle spese, ci sono ancora dei residui (nel caso specifico passivi) per circa complessivi 600 milioni, che denotano le code di gestione dei contributi che, a tal fine, fatalmente, ci vengono trasferiti.
Non avrà dunque più vita propria come nuove assegnazioni, perch ripeto - l'utilizzo è stato compattato all'interno della quota di contributo di competenza regionale relativamente all'accisa sulla benzina.



PRESIDENTE

Sui capitoli successivi ci sono richieste di chiarimento? Sui residui relativi al cap. 212 non vedo richieste; su quelli del cap. 214? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo sui residui relativi al cap. 212; tra l'altro, come per gli altri emendamenti sugli altri punti, per il momento, vista la volontà della Giunta di rispondere al tipo di problemi che abbiamo posto, ovvero l'interlocuzione che c'è con la stessa Giunta, consideri in ogni caso ritirati quelli sui punti...



PRESIDENTE

Su questo non c'era...



PAPANDREA Rocco

No, no, ma io dico quelli sul capitolo prima, sui quali non c'è più il problema se presentarli o meno, perché li ritiriamo.
Per quanto riguarda questo, si tratta, anche qui, di un capitolo a quota zero (lo era già l'anno scorso); però, c'è un residuo di un certo peso che, probabilmente, deriva da annate precedenti.
Volevamo quindi avere un'informazionesul modo in cui si supplisce agli zero che si stanno determinando (se sono dovuti, appunto, al fatto che non c'è più finanziamento della legge stessa); inoltre, se finora ha funzionato, visto che c'erano questi 1.800 milioni, in che modo sono stati spesi e come compenseremo in futuro questa carenza di entrate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Questo capitolo fa riferimento all'assegnazione dei fondi per l'innovazione dei Servizi formativi regionali e fa riferimento alla legge 12 che ha, come residui attivi, un miliardo e 800 milioni.
Prima di passare a delle valutazioni di merito rispetto a questo tipo di intervento regionale, vorremmo capire dall'Assessore al bilancio il motivo per cui la somma di 1 miliardo e 800 milioni di residui attivi è la stessa alla quale si fa riferimento nella nota di bilancio.
Ci riserviamo - ripeto - di esprimere successivamente delle valutazioni sul merito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Anche in questo caso, l'esigenza di un elemento di un chiarimento siamo al capitolo 212 - s'impone. Siamo infatti all'assegnazione di fondi per il finanziamento dei Piani di innovazione dei sistemi formativi per il triennio 1991-'93. Nel campo della formazione professionale è tutto collegato: ai 212 miliardi dovrebbe essere aggiunto, come elemento di chiarimento, il miliardo e 800 milioni che, nuovamente, emerge come residui attivi dell'anno 1997.
Vi è però una differenza; avevamo una previsione di spesa per il 1997 mentre per l'anno 1998 siamo a zero. Cosa significa questo? Personalmente, ritengo che piani di innovazione dei sistemi formativi non siano stati né fatti né previsti né progettati. Se per il 1997 è probabile che non si siano chiusi i consuntivi in materia di formazione professionale - da questo la grande difficoltà in proposito dell'Assessore competente - nel caso in esame credo che il miliardo e 800 milioni derivi da progetti precedenti non ancora "incassati". In ogni caso, né per il 1997 né per il 1998 non sono state fatte previsioni - le consegno questa mia riflessione "ad adjuvandum". E' certo che i 212 miliardi vanno aggiunti al miliardo e 800 milioni. Questo è l'unico elemento certo, se la partita come lei mi conferma, è quella della formazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non so se l'Assessore Masaracchio intenderà mettersi nuovamente in congedo mentre iniziamo questa discussione sulla formazione professionale... Ritengo invece che debba pronunciarsi, visto che nel momento del suo insedianmento nel settore della formazione aveva promesso che avrebbe "aperto i cassetti". Li ha aperti Assessore, i cassetti della formazione professionale, così come aveva promesso? Aveva detto che la situazione era complicata in quel settore usando termini forti. Alla fin fine, però, ha poi gestito la formazione come accadeva in precedenza. E' parso che lei non abbia controllato alcunché.
Non a caso, la definizione dei consorzi per la privatizzazione dei centri professionali è avvenuta senza che lei dicesse alcunché: ha semplicemente ratificato scelte di altri - e pare che nessuno abbia raccolto le sue proteste. Evidentemente, se quando lei pone problemi di questo calibro non viene minimamente ascoltato, la delegazione di Alleanza Nazionale nella Giunta, tolto il Vicepresidente Majorino, conta assai poco.
Vorrei sapere, Assessore alla formazione, li ha aperti i cassetti, così come aveva promesso?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, stiamo discutendo il capitolo 20212 del bilancio di previsione regionale 1998 che riguarda i servizi formativi regionali, tematica istituzionale importante, già oggetto di precedenti discussioni.
Ritengo che sulla materia vi sia l'esigenza di un chiarimento politico preciso, poiché si assegnano fondi per i piani formativi del prossimo triennio da parte della Regione Piemonte.
Volevo anche sottolineare che dall'anno 1991 al 1993 sono state considerate determinate esigenze; per quali motivi si è attualmente a quota zero per il bilancio di previsione 1998? Credo che l'Assessore competente debba dire qualcosa in materia, per dare anche la propria versione e la propria linea, che a mio avviso non traspare affatto dal modo in cui si stanno svolgendo i lavori sul bilancio.
Al riguardo non mi pare vi sia adeguata serietà anche di pronunciamenti sia parte della maggioranza sia da parte dell'esecutivo.
Quella in esame - Piani di formazione professionale - è voce importante: credo che tutte le interrogazioni presentate e le richieste avanzate soprattutto da parte delle minoranze, debbano avere adeguata risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Per quanto riguarda i due residui attivi, si ribadisce il concetto che si parla di residui attivi in quanto somme non incamerate; lo ha detto anche qualche collega della minoranza, differenziando i residui attivi da quelli passivi.
Per quanto riguarda la legge n. 492 illustrerà l'Assessore Burzi, visto che personalmente, come alcuni colleghi, non ne conosco i termini esatti.
Per quanto riguarda i residui attivi di un miliardo e 800 milioni da una parte e di 5 miliardi dall'altra, si tratta di provvedimenti che riguardano gli anni dal 1992 al 1994 e dal 1991 al 1993; si tratta di partite ormai "cassate", visto che ci trovavamo di fronte al bilancio 1998.
(Se mi sbaglio, anche sul piano tecnico, qualcuno mi correggerà).
Per quanto riguarda la cognizione esatta di quanto si è potuto gestire anche con la legge n. 63, nella prossima riunione di Giunta sono pronto a rappresentare tutto ciò che è stato monitorato in sede di Assessorato da parte di due funzionari dirigenti ad hoc, nominati per procedere alla lettura esatta del tutto.
Successivamente, si stabilirà in sede di Giunta come procedere sul piano di una nuova o comunque diversa gestione della formazione, ma non tanto per quanto fatto in precedenza, ma per dare ragione alle Direttive della Comunità europea, la quale c'impone il cosiddetto ri-allineamento, il cui significato è assai diverso da quanto ci si immagina nel dibattito di questo bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Commento contemporaneamente i due capitoli in quanto, come diceva giustamente la collega Spagnuolo, interessano la stessa problematica già esaminata dal capitolo 208 delle attività formative. Nel caso specifico i due capitoli si riferiscono a due trienni già conclusi, il 1991 e il 1993 per il capitolo 212 e il 1992 e 1994 per capitolo 214; entrambe sono ancora "code" attive di chiusura della procedura di rendicontazione.
Se voleste andare a leggere la spesa per quanto attiene al capitolo 20315 vedreste che circa un miliardo e 700 milioni dal lato spesa, quindi dal lato uscite del miliardo e ottocento milioni, è di competenza del 1997 e poi impegnato nel corso del 1997 per quasi la totalità. Mentre ancora non ho potuto analizzare il residuo attivo del capitolo successivo, 15 miliardi e 700 milioni, quali siano stati i capitoli di spesa oggetto di stanziamento da un lato ancorché come riempostazione di spesa; ferma restando l'esigenza complessiva, già attivata dai commenti al capitolo 208 di dare una risposta complessiva alla tipologia, lunghezza della procedura di rendicontazione inerente gli argomenti della formazione che abbiamo qui toccato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Scusi Assessore, non sono riuscita a capire. Su un miliardo e ottocento milioni, un miliardo e 700 milioni "escono" attraverso i capitoli di spesa.
I riferimenti dei capitoli di spesa indicati a fianco del capitolo sono il 20300 e 20315 che hanno come importo zero.
Ricontrollo ma vedo che il 20300 "Contributi per il finanziamento dei Piani di innovazione dei sistemi formativi, legge 492" ha importo zero; il capitolo 20315 "Contributi per i Piani di innovazione dei sistemi formativi regionale" ha importo zero.
Quindi non capivo il riferimento dei capitoli di spesa perché non leggo questo miliardo e 700 milioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Hanno usato il 20316. Consideri questo intervento un contributo al dibattito e non una informativa esaustiva, in quanto la faremo non appena insieme al direttore competente della Formazione, avremo esaminato il capitolo. Mi sembra che il capitolo 20316 per un miliardo e 682 milioni come capitolo di residui, sia esattamente la riempostazione per l'anno 1997 del miliardo e 800 milioni che troviamo nel capitolo che stiamo analizzando, come formazione di residuo attivo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Intervengo sul capitolo 214 che fa riferimento sostanzialmente alla stessa legge sui piani sempre di innovazione dei sistemi formativi. Colgo l'occasione, innanzitutto vedo che ci sono nuovamente dei residui attivi capitolo 15700, quindi chiedo all'Assessore il riferimento dei capitoli di spesa laddove questi sono previsti.
Intanto, anche per una lettura più corretta dei capitoli che lettura dobbiamo dare dei riferimenti ai capitoli di spesa.
Prima ho posto una domanda relativamente al capitolo 212 perché vedevo che il riferimento dei capitoli di spesa erano 20300 e 20315, dai quali ho fatto le valutazioni. L'Assessore ha introdotto un altro elemento che era il capitolo 20316 che andava sostanzialmente ad integrazione e compensazione. Le nostre ipotesi sono le seguenti: o noi abbiamo degli elementi di valutazione che si possono desumere dal bilancio con una lettura, altrimenti man mano l'Assessore ci fornirà delle sue ipotesi che però sono un contributo al dibattito, ma noi abbiamo bisogno di elementi abbastanza certi visto che ci trasciniano da quattro mesi in una continua incertezza. La pregherei, Assessore, di non portarci delle ipotesi possibili, ma dei riferimenti concreti, delle ipotesi che però siano tecniche e accertate, altrimenti tutti i capitoli rimarranno sospesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

E' in discussione il capitolo 214 del bilancio regionale di previsione 1998 - capitolo analogo al precedente - e si riferisce ai servizi formativi regionali relativi al triennio 1992-1994, tematiche istituzionali importanti, rilevanti, già oggetto di un dibattito importante in questo Consiglio regionale.
Anche su questa materia vi è l'esigenza di ulteriori chiarimenti perch si assegnano fondi per i Piani formativi in un triennio successivo da parte della Regione Piemonte. Prima avevo già chiesto una risposta più chiara sul come mai dal 1991-1993 queste esigenze c'erano ed oggi, in un successivo triennio, sono azzerate. Quindi chiedo se sono state risolte le esigenze di formazione che c'erano e quelle che devono essere utilizzate. Credo sia una materia di ulteriori approfondimenti. Quindi credo ci debba essere un ulteriore pronunciamento da parte sia dell'Assessore che della maggioranza.
Le nostre proposte a mio avviso sono importanti e tendono a qualificare il settore importante della formazione professionale che, a mio avviso, va sicuramente potenziato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ribadisco le domande rivolte precedentemente all'Assessore. Domande sulle quali lo stesso non ha ritenuto di soffermarsi perché evidentemente "chi tace acconsente". Forse è d'accordo con le cose che ho detto e non ha neppure aperto i cassetti della formazione professionale, come aveva promesso. Infatti neanche il collega Salerno la difende Assessore, perch nelle scorse sedute era intervenuto nel dibattito sulla formazione, mentre adesso non ha più niente da dire dopo che è stato estromesso da AN nell'ultimo dibattito sulla somatostatina è stato sconfessata completamente la posizione sia del Capogruppo di AN che dell'Assessore.
La formazione professionale è importante, credo che di questo se ne sia reso conto anche il Presidente della Giunta, che sta pensando anche ad un corso di formazione per la Giunta stessa. La formazione a cui si deve formare l'Assessore è come riuscire a ricevere una serie di domande e non rispondere. Bisogna essere formati a questo tipo di atteggiamento, non viene naturale; bisogna avere una profonda formazione per riuscire a non rispondere. Credo che solo l'Assessore Goglio riesca naturalmente a reagire in questo modo, senza corso, mentre tutti gli altri Assessori - a iniziare dall'Assessore Masaracchio, per il quale è stato fatto, credo, un corso ad hoc, perché non rispondesse a tutte le domande che il Consiglio gli pone normalmente. Lei ha avuto evidentemente un corso a parte, anticipato su tutti, corso che estenderanno anche agli altri Assessori, ma lei ha già partecipato, l'ha vinto a pieni voti, infatti da oltre un anno lei non parla più, non dice più niente, ha perso la parola, mentre ricordo che nel primo anno si riusciva a discutere dei problemi.
Per quanto riguarda le sue competenze, da oltre un anno e mezzo non riusciamo più a parlare con lei, perché dopo questo corso lei non dice più nulla. Credo, invece, che su tutto il capitolo della formazione occorra che l'Assessore Masaracchio risponda e apra, come aveva promesso, i cassetti della formazione professionale.
Allora, Assessore Masaracchio, li apre o non li apre questi cassetti? Ci dice tutto quello che ha trovato, o ha trovato niente? Oppure non li ha proprio aperti, come io presumo? Al di là del corso che lei ha sostenuto noi chiediamo che a queste domande lei risponda. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Poiché gli interventi del Consigliere Cavaliere rimangono agli atti, e mi pare abbia detto che il sottoscritto non difende più l'Assessore Masaracchio, io invece continuo ad essere uno strenuo difensore dell'Assessore, perché oltre a difendere l'Assessore difendo la sua onestà intellettuale e morale. Per cui, vorrei che agli atti rimanesse questo e non altro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Rispondo volentieri ad una parte dell'intervento del Consigliere Moro che chiedeva come mai ci fossero, su alcuni fondi, competenze a zero. E' perché queste leggi non hanno più finanziamenti, sono state sostituite, per esempio, da quelle del capitolo 208, che abbiamo visto in casi precedenti essere tutt'ora operante e così pure da quella successiva, relativa al capitolo 219.
Rispondo anche ad una domanda posta dalla Consigliera Simonetti, che non vedo in aula, ma se ne farà certamente carico il Capogruppo Chiezzi di comunicare la risposta. Quando sono indicati i capitoli di spesa, per esempio per quanto attiene al capitolo 20212 (nel caso specifico i capitoli di spesa indicati sono il 20300 e il 20315), avevo suggerito di vedere nella parte spesa le rimpostazioni, la legge di contabilità obbliga, per la parte economia, a utilizzare un capitolo successivo. Mi spiego meglio; il 20300 è il capitolo di competenza; se nel corso di un esercizio una parte delle cifre stanziate sul 20300 va in economia, vengono riiscritte sul 20311. La parte di economia relativa al 20315 è appunto il 20316 che nell'apposita pagina della parte spese ha una rimpostazione di 1 milairdo 682 milioni. E vedendo dai dati di monitoraggio del consuntivo, sono stati praticamente tutti impegnati nel corso dell'esercizio '97.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi aggiornano i miei colleghi che sono sospesi i due capitoli sui quali l'Assessore ha detto che si può tornare perché deve ancora dare una risposta. Sono il 207 e il 208, sui quali l'Assessore non ha dato risposta però si è riservato di darla. Non ha saputo dire come mai non c'erano indicazioni a bilancio su queste erogazioni.
Volevo, non suggerire, perché non mi permetto di farlo, ma richiedere e dire di riflettere su questo elemento: se lei volesse darci la documentazione cartacea attraverso la quale avete erogato le somme relative all'assegnazione delle disponibilità di cui all'articolo 13970, sul quale è intervenuto l'Assessore Vaglio. Abbiamo rintracciato le poste di bilancio che hanno erogato, che sarebbero? Scusi la ripetizione.



CHIEZZI Giuseppe

VAGLIO, Assessore regionale



CHIEZZI Giuseppe

E' un discorso troppo lungo.



CHIEZZI Giuseppe

Ho capito. Su questo capitolo, è emendabile quello che stiamo discutendo adesso, per cui abbiamo presentato l'emendamento di un milione? Il capitolo sui fondi dei piani di innovazione ai sistemi formativi è emendabile? Insisterei su questo. Lei ritiene ammissibile pensare a un emendamento dal punto di vista politico e non procedurale? Se io le suggerisco di provare a mettere una previsione in entrata, lei potrebbe farlo decidendolo politicamente? Forse il modo giusto di porsi questa domanda è se la Giunta avrebbe potuto inserire un emendamento. Io direi che uno degli elementi di giudizio dell'ammissibilità è rispondere a questo quesito. La Giunta avrebbe potuto indicare una cifra diversa? Se la risposta è positiva, allora l'emendamento è ammissibile, anche se pu essere respinto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il collega Chiezzi mi perdonerà se adesso gli chiedo se il livello di informazione all'interno del suo gruppo - ma lo chiedo in senso costruttivo può essere un po' più efficiente, così non ripeto sempre le stesse cose.
A parte questa sciocca battuta di cui certamente il collega Chiezzi mi perdonerà, per quanto attiene al capitolo 207 avevo risposto precedentemente che il capitolo 13970 che era stato oggetto di intervento da parte del collega Vaglio a fine mattinata, a seguito di verifica è emerso che la parte di indennità compensative di cui il collega Vaglio ha parlato è stata erogata nel '97, non sul capitolo 13970, ma su una serie di altri capitoli che ho già citato, il 13952 e successivi (per essere più precici il 13950, il 952, il 953, il 954 e il 956) che a pagina 92 del documento di bilancio, sul lato spese trovano iscritte le competenze relative alle voci delle indennità compensative di cui il collega Vaglio aveva parlato. Questa è la prima parte di risposta, rimasta irrisolta alla fine della mattinata. La seconda parte l'avevo già data ma la ripeto: l'impegno è pari a zero in questo momento, ma questo fondo statale attinente al sostegno dell'attività dell'agricoltura è un fondo vivo quindi lo zero è momentaneamente tale e troverà una sua iscrizione nel momento in cui, o per atto amministrativo o per sviluppo di istruttoria fra la Regione e il Ministero competente, troverà un'iscrivibilità di fondo quindi a seguito di procedure di istruttoria e di comunicazione completate.
Alcune leggi non possono più essere finanziate come tali, zero sono di competenza e zero rimangono, come per esempio i capitoli 212 e 214, che abbiamo esaminato un attimo fa. Non così è per il capitolo 219, sempre inerente all'attività formativa, così pure come per il capitolo 208, che abbiamo già esaminato, in quanto tutti capitoli vivi.
Per arrivare alla parte finale dell'intervento del collega Chiezzi, io non credo che quei capitoli siano emendabili e continuo a non esprimermi sull'ammissibilità perché è un fatto formale, mentre io mi occupo di sostanza. Ci può essere attività politica di contatto e di rapporto tra le funzioni competenti locali, in questo caso tra la Regione e i Ministeri che si occupano di finanziamento delle leggi inerenti, nel caso specifico, alla formazione, onde far sì che nei momenti di riparto di assegnazione dei fondi la Regione Piemonte sia tenuta nella giusta e debita attenzione. In quel senso certamente c'è attività, io credo, politica, oltre che di istruttoria, ma non si ottengono effetti politici. Mi pare che la lettura data stamattina dal collega Chiezzi sia un invito a un atto di volontà politica tramite emendamenti, ma non credo che un emendamento modifichi l'iscrivibilità, soprattutto in senso di ampliamento delle entrate, per quanto attiene ai fondi statali. Questo parere è ovviamente confortato dal parere degli uffici competenti interpellati sull'argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente e l'Assessore Burzi, che pregherei di riflettere ancora su questo aspetto, che riguarda non solo tutti gli emendamenti presentati, ma una questione di carattere generale. Noi siamo in sede legislativa, ma se dovessimo fare semplicemente il bilancio secondo regole burocratiche, la Regione si incaglierebbe, come una nave dentro il "Pack". Ora, qui siamo in sede politica, e allora proviamo a fare un ragionamento. Questo è un bilancio di previsione, delle entrate. Quando noi, in un bilancio di previsione delle entrate, ipotizziamo che i cittadini piemontesi consumeranno più metano, non abbiamo assolutamente nessuna certezza di questo; cambierà il tempo, la gente mangerà cibi freddi anziché cotti, è una nostra previsione tutta politica, che però ci consente, nella nostra autonomia legislativa, di dire "Io in entrata scrivo questo, faccio la previsione di incassare più soldi poiché la gente vorrà stare più al caldo", e nessuno la contesta. Nel caso del consumo del metano siamo certi che ne consumerà di più, ma è una nostra previsione che pu anche corrispondere a un appello nostro ai cittadini ("Consumate più metano"), nel senso che può derivare da una nostra iniziativa politica.
Consumare più metano è avere meno freddo, meno freddo più salute, più salute meno spese per la salute: per quanto riguarda un rapporto tra costi e benefici, siamo a posto. Ritengo che l'agente decisivo sia l'Assessore Burzi, con tutto il rispetto per il Presidente Deorsola, ma perché al legislatore si nega la facoltà la facoltà di inserire a bilancio una cifra che il legislatore e l'esecutivo hanno intenzione di richiedere allo Stato? Io questo non lo capisco ancora. Siccome siamo sempre in entrata, l'entrata è discrezionale. Tutte le entrate libere (tasse di circolazione, ecc.) sono tutte previsioni non certe, sono politica pura. Però quando queste previsioni si fanno rispetto all'attività dello Stato si resta inchiodati e immobilizzati. "Lì non posso dire niente", ma perché non si può niente? Burzi, questo vale un po' per tutti, per cui io insisterei per la messa ai voti di questo emendamento o nella procedura, ahimé, faticosa, di dichiarazione di ammissibilità che non abbiamo ancora sollevato, perché mi sembra un po' strano che noi legislatori non possiamo fare previsioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

I fondi statali derivano da attività di competenza, quindi, visto che siamo in sede politica per accezione di attività parlamentare, credo debbano esistere tutte le attività da parte della Regione nell'ambito delle regole politiche esistenti ad oggi. Innanzitutto per accelerare i procedimenti legislativi, poi per finanziarli in maniera adeguata - sto parlando di procedimenti parlamentari - per far sì che nell'ambito dei criteri di finanziamento, di iniziative - una volta deliberate al momento dell'assegnazione dei fondi, che legislativamente sono stati definiti in sede di bilancio centrale - la Regione Piemonte ne ottenga il massimo e il più velocemente possibile.
Tutte queste sono attività a mio avviso di natura politica: accelerazione dei procedimenti legislativi, indirizzo degli stessi, entità degli stanziamenti, indirizzo degli stanziamenti nei riguardi delle Regioni e, specificatamente della Regione Piemonte, che non solo credo siano leciti, legittimi, ma anche auspicabili.
Siccome, sulla base delle cifre stanziate, iscritte e poi per legge regionale diventate appunto tale, ci sono istruttorie che avranno corso per la parte sia investimenti, siano fondi statali, regionali, che di spesa sono certo che l'attenzione dell'amministratore, del Consiglio regionale che trasforma quanto si fa in legge, debba essere quella di iscrivere somme che siano appartenenti alla veridicità in modo da utilizzarle nella maniera iscritta.
Scelgo anche l'esempio del Consigliere Chiezzi. Per quanto attiene al metano - e questa parte del dibattito tra l'altro è stata fatta recentemente in aula - noi abbiamo per decisione politica iscritto in variazione una notevole cifra in aumento rispetto a quello che nella stesura del bilancio è stata iscritta. Ritengo per certi versi la voce interente il bollo auto - suggerita dalla Giunta, quindi ci mancherebbe che io non ne sia concorde - ottimistica, mentre sono più perplesso, più meditativo per quanto riguarda il metano perché mi colpì la riflessione fatta anche dalla Consigliera Spagnuolo. La Consigliera Spagnuolo disse che la voce del metano sta incrementando, anche perché maggiore è l'utilizzo di tale combustibile. Non c'è un aumento del consumo del singolo utente, ma un aumento del numero degli utenti come utilizzo di un tipo di combustibile più ecologico, più pulito, più moderno, più tecnologicametne adeguato ai tempi rispetto ad altri.
In tal senso si sono iscritte cifre che comunque attengono all'autonomia della Regione, qui siamo noi a dover decidere il livello, il consumo lo possiamo solo incentivare nel senso di utilizzarlo come combustibile più idoneo.
Qui - ripeto - la versione politica è di incentivare tutti i processi politici, affinché le iscrizioni avvengano prima, più efficientemente e magari, per quanto attiene alla Regione Piemonte, più idoneamente indirizzati verso una politica rispetto ad un'altra e quantitativamente più alti rispetto a delle Regioni che vediamo in questo caso - passatemi il termine - concorrenti.
Non sostituendoci nella semplice iscrivibilità di un numero o nella modifica dello stesso con una logica emendativa che a mio avviso nulla attiene al processo politico e non modificherebbe la capacità di pressione politica della Regione sulla voce e sugli indirizzi che questi fondi statali debbano trovare al momento di competenza dello Stato centrale.
So di non essere stato esaustivo, ma è il percorso migliore da seguire per la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che è in discussione il capitolo 214.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sui capitoli appena discussi non sono convinto dell'interpretazione data dall'Assessore. In ogni caso, nel dubbio, questi emendamenti si intendano ritirati; si tratta di un ritiro tecnico, non politico.



PRESIDENTE

Sul capitolo che stiamo esaminando non ci sono emendamenti.
Passiamo al cap. 219.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

So che su questo capitolo non ci sono emendamenti, ma ho chiesto la parola per avere dei chiarimenti.
Questo capitolo ha caratteristiche in qualche modo simili al precedente, in quanto trattano di formazione professionale, anche se è significatamente diverso perché i fondi sono assegnazioni per il finanziamento di azioni formative aziendali.
Su questo argomento, nel corso degli ultimi anni, è emerso varie volte anche attraverso la discussione di interpellanze, anche a seguito di informazioni apparse sulla stampa, un certo numero di casi significativi di ispezioni che hanno individuato delle irregolarità nel funzionamento di questi corsi, non di tutti, non sto facendo un discorso generalizzato, sto dicendo che c'è una percentuale, non irrilevante, di irregolarità all'interno dei corsi.
Ritengo che quando si verificano delle irregolarità, i corsi, messi a preventivo, finanziati, dovrebbero in qualche modo non trovare poi finanziamento e si dovrebbe, all'interno dei capitoli, individuare delle risorse aggiuntive che si determinano proprio perché fondi che erano stati inizialmente investiti per finanziare dei corsi che poi o non si svolgono o vengono svolti in modo irregolare, possono essere recuperati dall'amministrazione e usati - magari sempre sugli stessi capitoli - per finanziare corsi su cui ci sia una maggior trasparenza.
Il secondo problema. Visto che sono sorte queste irregolarità, credo che un rafforzamento delle ispezioni da questo punto di vista sarebbe di doppio beneficio: da una parte, per andare ad individuare - laddove le irregolarità sono più diffuse - un maggior recupero, ma soprattutto per garantire, attraverso un controllo, una seria attività ispettiva, che i finanziamenti vengano effettivamente spesi per la finalità che i corsi devono avere.
Ripeto, sollevo il problema, in quanto proprio il nostro Gruppo ha più volte presentato delle interpellanze su casi accertati (non su casi ipotetici) di irregolarità o addirittura di corsi non svolti, ma per cui veniva chiesto il finanziamento ed il successivo pagamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Anche in questo caso, mi pongo il problema se il capitolo sia emendabile. Il ragionamento dell'Assessore Burzi ha questi cardini: ci sono autonomie di competenza della Regione Piemonte su aliquote, mentre l'autonomia della Regione Piemonte termina laddove vi è autonomia dello Stato (sto semplificando). Sta nella podestà della Regione Piemonte diceva l'Assessore Burzi - prevedere la variazione di un'aliquota e, per estensione - così mi è sembrato di capire - anche la previsione di incremento delle spese per il metano.
Ma effettuare questo incremento delle entrate da consumo del metano non sta nella podestà della Regione Piemonte! Proprio per nulla! Sta nella nostra scelta prevederlo, ma non tocca a noi consumare più metano: tocca ai cittadini. In questo modo, noi invadiamo la sfera altrui sia pure un microcosmo disorganizzato (disorganizzato fino ad un certo punto, perché esistono anche associazioni di utenti del metano che contestano pure il merito della tariffa, le tasse, e via dicendo).
Di fronte al consumo di metano, noi non siamo a casa nostra: siamo a casa di tutti i nostri cittadini. E come ci arroghiamo il potere di decidere che consumeranno di più? E' tutto aleatorio e discrezionale.
Il ragionamento che continuo a fare è dunque in che modo sia possibile prevedere entrate derivanti da comportamenti su cui non abbiamo nessuna possibilità di incidere, e non possiamo prevedere entrate su comportamenti sui quali possiamo avere capacità di incidere. Perché o pensiamo che le Regioni siano incatenate e che le decisioni dello Stato siano decisione su cui noi non possiamo assolutamente dir nulla... Ma non mi sembra che sia proprio così: c'è la Conferenza Stato-Regioni, c'è la Conferenza dei Presidenti e delle Giunte e dei Consigli, cioè le Regioni nei confronti dello Stato - Burzi - sono dei soggetti politici - io ritengo - attivi.
La visione di non poter prevedere una cifra diversa da quella scritta qui, ammesso che quella scritta qui sia la cifra biblica dello Stato (diamolo per scontato), mi sembra non stia in piedi. Verso lo Stato noi abbiamo un'attività politicamente contrattuale. Chi può impedire ad una Regione di inserire a bilancio una cifra maggiore di quella che lo Stato ha versato l'anno precedente o ha deciso di versare come previsione di entrata, sostenendo questa diversa previsione di entrata con un'azione politica verso lo Stato volta ad ottenere quanto è iscritto? Perché questo è politicamente impossibile da fare? Continuo a non capirlo: mi si dia un ragionamento logico! La logica è quella: non abbiamo il potere di... Ma questa non funziona. Non abbiamo il potere di dire molte altre entrate che iscriviamo, proprio perché la previsione è un obiettivo non è una certezza.
Allora, perché noi non possiamo verso lo Stato porci politicamente degli obiettivi e farne oggetto di una battaglia politica in sede di Conferenza Stato-Regioni? La Conferenza Stato-Regioni a cosa serve? Se lo Stato decide, la Conferenza Stato sta a decidere come attuare le scelte dello Stato o è una Conferenza in cui le Regioni pongono problemi politici obiettivi politici allo Stato e poi se ne attende una risposta? Non ingessiamoci in una visione burocratica di queste cose! Lo dico a proposito di questo emendamento, ma lo dico in generale, anche come forza di una Regione di mobilitare non solo le risorse certe, ma pure di tentare di mobilitare altre risorse, legate a comportamenti che non controlliamo comportamenti diffusi o a comportamenti che ci proponiamo di influenzare come quelli di altri soggetti pubblici, degli Enti, dello Stato.
Se nel momento in cui facciamo il bilancio, non ci proponiamo di influenzare la politica finanziaria dello Stato, rinunciamo - secondo me ad un ruolo fondamentale, diventiamo veramente una rotellina di un ingranaggio che facciamo solo girare.
Invece noi, con tutti i discorsi del federalismo, dell'autonomia regionale, dovremmo proporci e non impedire comunque una previsione di entrata fluttuante, non fissa una volta per tutte; una previsione di entrata che, in prima battuta, possiamo ricavare da quanto ci dicono gli uffici, che è un punto di riferimento, che può essere un punto di riferimento sulla base storica o delle promesse o delle decisioni già assunte dallo Stato. Deve però essere insindacabile, in sede nostra legislativa, proporre una diversa quota di entrate.
E del fatto che ciò non sia possibile, continuo a non essere convinto.
Mi piacerebbe sapere, sul lato delle entrate, quali potenzialità politiche abbiamo, se sono quelle ridotte che adesso si dice in altri capitoli o se invece la Regione può spaziare su tutti i capitoli e se decidendolo politicamente - può incalzare lo Stato anche su cifre rispetto alle quali lo Stato ha detto "Ti dò quello e basta". "Tu dai quello e basta, e io chiedo quest'altro!" Non so se anche il Presidente del Consiglio o altri colleghi, su questo problema, che è problema proprio politico...!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

E' in discussione il cap. 219 del bilancio di previsione '98, anche questo relativo a fondi per la formazione professionale, finalizzati però a corsi di formazione aziendale. Analizzzando questi corsi promossi dalla Regione, sono state rilevate alcune irregolarità. E questo, certamente, è un fatto grave e delicato.
Le eventuali irregolarità, però, non dovrebbero trovare finanziamenti da parte dell'Assessorato competente: mi pare logica, questa considerazione.
Occorrono dunque fondi regionali aggiuntivi, ma usati meglio e per finanziare attività e corsi regolari. Una maggiore trasparenza e chiarezza nei finanziamenti di questi corsi aziendali rappresentano, secondo me elementi di democrazia e di serietà.
A tal fine sono necessarie maggiori ispezioni anche regionali attraverso funzionari preparati per individuare la correttezza e la veridicità delle finalità dei corsi programmati.
In proposito, sono state presentate delle interpellanze, alle quali speriamo vengano fornite le dovute risposte.
Credo si tratti di aspetto importante del bilancio, da tenere nella giusta considerazione; ripeto: sono necessarie adeguate e corrette risposte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi scuso per non attenermi strettamente alla discussione in corso al fine di avanzare una richiesta per la verità già anticipata al Presidente del Consiglio, in ordine alla necessità che il Presidente della Giunta regionale renda una comunicazione anche sintetica, sulle vicende relative al Salone del libro. Vicende sulle quali sono già state presentate delle interrogazioni e che sono state oggetto di numerosi interventi di uomini politici locali e in particolare dal Capogruppo di Alleanza Nazionale, Consigliere Ghiglia.
Una comunicazione in ordine alle decisioni assunte credo sarebbe estremamente utile.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non ho alcun motivo per non rendere al Consiglio la comunicazione richiestami.
Due considerazioni. Innanzitutto, mi sembrerebbe opportuna la presenza del Capogruppo di Alleanza Nazionale, Consigliere Ghiglia; in secondo luogo ma non si tratta di mia personale richiesta - in relazione al dibattito che ci vede coinvolti, chiederei, se fosse possibile, di non aprirne alcuno. Questo anche perché l'accaduto non dipende esclusivamente dalla Regione; naturalmente, sono diponibile ad informare, ma in un dibattito non legato al discorso sul bilancio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Concordo con il Presidente Ghigo; è interessante una comunicazione su un argomento di grande attualità: attendiamo l'arrivo del collega Ghiglia.
Penso comunque che eventuali esigenze di puntualizzazioni, in questi termini, potrebbero essere accettabili.
E' vero, non dipende tutto dalla Regione Piemonte, ma se emergesse qualche richiesta di chiarimento, penso che nei termini regolamentari di due minuti - mi pare - potrebbe essere avanzata: richieste per le quali il Presidente si può riservare di intervenire successivamente, in altro momento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, trovo curioso che il Presidente prima di fare la propria comunicazione aspetti non l'Assessore Leo, ma il collega Ghiglia...



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Farò alcune osservazioni anche se non vedo presente l'Assessore Burzi.
In particolare, volevo porre due domande tecniche, relativamente al capitolo 20219, in ordine alla disparità fra le previsioni di competenza e i residui attivi dell'anno 1997. Disparità di cifre sostanziali; i residui attivi indicati per il 1997 sono oltre 23 miliardi.
In merito, l'Assessore non ha dato alcuna disposizione; relativamente alle cifre e ai capitoli di spesa che assorbono i residui attivi, non è stato per nulla esaustivo rispetto alle domande che gli erano state poste.
C'è poi una differenza di fatto, che ammonta ad oltre 5 miliardi, fra le previsioni di competenza - di fatto, su quanto accertato - e i residui attivi. Anche su questo punto gradiremmo dei chiarimenti per entrare, dal punto di vista tecnico, nel merito di questo capitolo.
Riprenderei alcune delle osservazioni mosse già da altri colleghi relativamente al dibattito generale sulle entrate di bilancio.
Il fatto che come Gruppo non abbiamo presentato degli emendamenti su tutti i capitoli di entrata riguardava, intanto, l'impostazione generale del bilancio, la necessità di trovare delle risorse ed anche la necessità di ridiscutere il ruolo politico della Regione rispetto ai rapporti con lo Stato. Si è accennato - mi sembra l'abbia fatto il Capogruppo Chiezzi - al ruolo che può assumere in questo contesto la Conferenza Stato-Regioni rispetto alla necessità che una Regione faccia proprie le sue competenze di programmazione a livello regionale. In tal senso, occorre però assumere una certa autorevolezza, una certa autorità nel richiedere stanziamenti strategie politiche, indirizzi, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, anche con sforzo maggiore da parte dello Stato rispetto alle esigenze che, man mano, pervengono alle Regioni da realtà territoriali assai differenziate l'una dall'altra; esigenze che vogliamo in quella sede proporre.
Ripropongo la domanda all'Assessore - entrato in aula in questo momento sulla quale egli potrà rispondere nelle prossime ore, nei prossimi giorni, se non ha elementi per farlo oggi, in questa sede: qual è il motivo della disparità tra le previsioni di competenza del 1997 e residui attivi ammontanti a 5 miliardi, relativamente al capitolo 219? A cosa sono imputabili tali residui? Sono stati impegnati, in qualche modo, o compensati in altri capitoli di spesa?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La risposta è semplice per quanto attiene alla differenza tra 29 e 23 miliardi: si tratta di legge tuttora attiva; nel corso del 98, quando le procedure istruttorie lo consentiranno, quindi in presenza di un atto amministrativo, di istruttoria certa, saranno iscrivibili nuove cifre.
La differenza è derivante dal fatto che dei 29 miliardi di competenza iscritti, 5 miliardi e circa 700 milioni sono già stati incassati e quindi accertati in ingresso ed impegnati in uscita nell'ambito del capitolo 11535.
Occorre andare a verificare tale capitolo, sulla competenza dell'anno per quanto attiene alle cifre stanziate su questa parte di spesa di competenza e poi sul monitoraggio-31/12 in cui.
Potremmo comunque riparlarne, eventualmente, in sede di consuntivo: a mio avviso momento legislativamente più idoneo per parlare di residui.
Insisto poiché è inifluente che in sede di dibattito di bilancio di previsione, su argomenti peraltro di notevole importanza, si parli di residui attivi e passivi. Il cap. 11535 ha una sua competenza nel corso dell'anno e ha avuto impegni significativi nel corso dello stesso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti sul capitolo 220.



SIMONETTI Laura

Mi scuso se leggo adesso il titolo, per entrare direttamente nel merito. Questo capitolo fa riferimento all'assegnazione derivante dall'incremento del fondo di cui alla legge 281, in corrispondenza della "diciottesima annualità di contributi di interesse, di cui alla legge..." ecc., "nelle spese relative al programma di completamento degli Ospedali Civili e Psichiatrici".
Considerando la questione senza entrare nel merito, che fa riferimento ai contributi rientranti nelle spese per il programma di costituzione degli Ospedali Civili e Psichiatrici, e considerando il dibattito che ha investito anche questo Consiglio regionale sulla questione della psichiatria, vorrei capire se nell'ambito delle entrate che qui sono assommate a degli zeri, rientrano i beni di alienazione degli ex Ospedali Psichiatrici, oppure le spese e i profitti - utilizzo un termine non appropriato - derivanti sostanzialmente dagli esercizi sociali, esercitati dall'Ospedale Psichiatrico e dai servizii psichiatrici nel territorio.
Questo, secondo me, è importante perché per tutta la questione della psichiatria e degli ospedali civili devono essere riutilizzati direttamente i fondi per le stesse funzioni che vengono oggi esercitate nel territorio in strutture alternative.
Ci dovrebbe essere un dibattito assolutamente ampio e spazioso che permetta di entrare direttamente nel merito di un problema drammatico sul quale anche la Regione Piemonte non ha dato risposte.
Noi, come tutti, siamo a conoscenza di una Commissione degli affari sociali della Camera dei Deputati, che è entrata nel merito dell'osservazione sul territorio, ed è il superamento degli ex OP, sul quale la Regione Piemonte non ha potuto dare garanzie rispetto ai limiti ed ai ritardi esistenti a livello nazionale rispetto a tale fase di superamento.
Senza entrare nel merito di una questione delicata, che lascerebbe molto più tempo ad approfondimenti, vorrei capire se la parte relativa alla quota assistenziale sanitaria si riferisce a questo o se si riferisce ad altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Molto brevemente, Presidente, perché è già intervenuta la collega Simonetti.
Questo è un capitolo di fondo per spese di programma per Ospedali Civili e Psichiatrici. E' molto importante dibattere di tali contributi abbiamo già parlato nei giorni scorsi delle emergenze sanitarie, a partire dalla cura Di Bella e da tutte le emergenze drammatiche dei malati terminali. Verificare se nelle entrate della Regione Piemonte vi siano anche i beni inalienabili del patrimonio degli ex Ospedali Psichiatrici, e quindi questi siano poi finalizzati per le emergenze sul territorio per i malati di mente, credo sia una tematica molto importante e soprattutto qualificante.
Ritengo si debbano avere maggiori chiarimenti da parte dell'Assessore al bilancio, anche per sapere se queste spese programmatiche abbiano veramente la finalità e la priorità degli interventi che vanno visti, a mio avviso, in relazione alle importanti tematiche delle priorità sanitarie presenti su tutto il territorio delle otto province. Penso che questo capitolo potrebbe dare delle risposte qualora si trattasse di finalità di contributi per spese per Ospedali Civili e Psichiatrici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Si tratta di capire, con l'Assessore alla sanità, il punto dell'operazione di dismissione degli ex OP che vive, in questo momento, una fase delicata, con i primi progetti.
Ci sono molti problemi in ordine al trasferimento alle ASL di competenza, in ordine soprattutto alla dismissione che a nostra opinione dovrebbe avvenire in maniera graduale, non traumatica, rispettando la condizione d'origine degli ex degenti.
Chiediamo all'Assessore se può relazionare sulla situazione attuale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente. Colleghi, il problema psichiatria penso meriti una giornata di dibattito, così come in realtà stiamo già facendo e come spero si possa fare anche in questa sede. Non bisogna, però, creare confusione su questo capitolo, che io considero completamente superato, perché era un capitolo valido prima della riforma sanitaria e perché i finanziamenti per gli Ospedali Civili e Psichiatrici ci provengono dall'art. 20 della legge 67/88; quindi è un capitolo assolutamente superato.
Per quanto riguarda la situazione degli Ospedali Psichiatrici è stata fatta di recente una Commissione e noi aspettiamo le valutazioni della Commissione stessa.
Devo dire, fin da adesso, che la situazione per il superamento degli ex OP per Vercelli va benissimo, per Novara, Alessandria e Racconigi va bene va meno bene per Collegno, ma Collegno è una struttura estremamente complessa. E' allo studio dell'Assessorato e speriamo che anche per Collegno le cose possano andare meglio. Ripeto, appena a conoscenza delle risultanze della Commissione che c'è stata 10 giorni fa, spero di poter avere una giornata di dibattito in Consiglio o in altra sede.
Per quanto attiene al capitolo 220, con riferimento ai capitoli di spesa 208/230, alla luce delle nuove disposizioni, essendo questo un capitolo introdotto prima della riforma sanitaria, lo stesso è stato superato dall'art. 20 della legge 67/88.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnolo.



SPAGNUOLO Carla

Io ho seguito questo dibattito perché seguo sempre questa materia l'Assessore lo sa, quindi non è un intervento di ordine strumentale. Faccio una domanda e la faccio all'Assessore competente, anche se dovrei farla all'Assessore al bilancio, perché non si cancellano questi capitoli. La domanda è: se un cittadino qualunque prende in mano il nostro bilancio a un certo punto legge "Ci possono essere delle assegnazioni derivanti dall'incremento del fondo nelle spese relative al programma di completamento degli ospedali civili e psichiatrici".
Stante le cose come ha detto l'Assessore D'Ambrosio, e non ho ragioni per dubitare che stiano così, bisognerebbe che ci fosse una ripulitura del bilancio soprattutto in questa parte, perché diversamente c'è una straordinaria confusione; mentre in alcuni casi, abbiamo discusso prima la formazione professionale, ci sono delle ragioni per mantenerlo, poi ce lo spiegherà Burzi quando avrà tutti gli elementi di approfondimento che ha ritenuto di ottenere, qui poiché proprio è cambiata anche la dinamica nazionale della spesa, Piano sanitario nazionale, io chiederei che la Giunta stessa seriamente in questo momento eliminasse questo capitolo.
Vorrei sapere se c'è qualcosa che impedisce l'eliminazione di questo capitolo, perché, per esempio quando abbiamo esaminato la partita della psichiatria per proporre degli emendamenti, ci siamo posti questo problema.
Poiché era sempre a zero e poiché sulle entrate normalmente non si fanno emendamenti - li abbiamo visti questa volta per le questioni della benzina e per le questioni connesse anche ad alcuni utilizzi che l'Assessore stesso aveva enunciato - in questi casi, però, da un lavoro congiunto di merito fra gli Assessori e l'Assessorato al bilancio si potrebbe fare una ripulitura, altrimenti ingeneriamo - ritengo - una straordinaria confusione su temi molto importanti.



PRESIDENTE

Su questo credo l'Assessore le vorrà dare una spiegazione. Io ho inteso che sia per il collegamento con il capitolo di spesa; io l'ho inteso così non so se ho inteso bene. E' un'annualità vecchia. Sentiamo dall'Assessore.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

E' molto probabile che la Consigliera Spagnuolo abbia perfettamente ragione e quindi che questo capitolo sia eliminabile e rientri nell'ottica di ripulirlo, come abbiamo già accennato prima per altri capitoli.
Come dice giustamente la Consigliera questo viene dal colloquio fra gli Assessori, quindi fra diverse competenze, fra le Direzioni che se ne occupano; credo che prudenza voglia, proprio per le esigenze contabili che abbiamo più volte richiamato, di farlo per tempo onde ripulire magari non troppo presto quindi non crearsi dei danni. Comunque, alla luce di quanto qui detto, è certamente un capitolo che anch'io mi sono appuntato come eliminabile in sede del prossimo assestamento.
L'importante è che sparisca e quindi ripulisca, certo.



PRESIDENTE

Passiamo ad un altro capitolo, ci sono delle richieste di chiarimenti? Possiamo passare al 230 che era il vecchio emendamento? Vuole chiarimenti sul 225? Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei solo l'Assessore Leo.



PRESIDENTE

L'Assessore Leo è in corridoio.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mentre aspettiamo l'Assessore Leo facciamo una verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
30 Consiglieri ed in congedo n. 5 Consiglieri.
Comunico che il numero legale è 28 in quanto sono pervenuti nel frattempo i congedi dei Consiglieri Bellingeri e Dutto.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Mi pare che, nel primo pomeriggio (all'incirca alle ore 16), avessi chiesto qual era il numero legale, e lei mi aveva garantito il numero di 29 Consiglieri, perché ce n'erano 4 in congedo. Visto e considerato che i congedi avvengono...



PRESIDENTE

Sì, ma io le chiarisco...



SIMONETTI Laura

Per favore! Mi fa finire di esprimere il mio pensiero?



PRESIDENTE

Lei esprima pure il suo pensiero, ma è assolutamente inutile, perché...



SIMONETTI Laura

Come inutile, scusi? Mi fa finire, per cortesia?



PRESIDENTE

E' inutile, perché se io le chiarisco che sono pervenuti dei congedi da parte di due Consiglieri che non avevano firmato, lei capirà agevolmente che il numero legale diventa di 28 Consiglieri.



SIMONETTI Laura

Io metto in dubbio la validità dei quei congedi arrivati adesso, non metto in dubbio il fatto che siano arrivati due congedi.
Visto e considerato che, in sedute precedenti, si era discusso proprio sulla validità dei congedi, il congedo vale o per la seduta della mattina o del pomeriggio o per quella serale.
Non è possibile che a metà pomeriggio arrivi un congedo che non risultava nella precedente metà del pomeriggio: il congedo o è pomeridiano per tutta la durata del pomeriggio oppure non si può avere alle ore 16 un numero legale di 29 e alle ore 18 di 28, a seconda delle esigenze della maggioranza.



PRESIDENTE

Questo non permetto che lei lo dica, perché le regole sono sempre le stesse, e sono le ultime che abbiamo fissato. I Consiglieri che sono andati ora in congedo, e di cui ci sono le dichiarazioni in ufficio, non avevano firmato, perciò - a pieno titolo - possono andare in congedo.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il problema, Presidente, è che se i colleghi che lei ha menzionato hanno risposto - come a me risulta - all'appello, al di là che abbiano firmato o meno, erano presenti. La regola che lei ci ha comunicato...



PRESIDENTE

Quali Consiglieri? A quali Consiglieri fa riferimento?



CAVALIERE Pasquale

A quelli che lei ha citato.



PRESIDENTE

Io ho citato i Consiglieri Bellingeri e Dutto, che non sono presenti.



CAVALIERE Pasquale

Posso finire, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, finisca.



CAVALIERE Pasquale

La regola che lei ci ha comunicato quando nelle settimane scorse la collega Spagnuolo sollevò il problema, è che nel corso della sessione pomeridiana, mattutina, serale o notturna, è possibile "scongedarsi"; non è possibile, invece, congedarsi dopo che si è partecipato a un pezzo di seduta.
Se lei non avesse comunicato nulla e nessuno avesse posto il problema del numero legale, il problema non sussisterebbe; ma poiché lei, ad una domanda precisa, intorno alle ore 16, ha detto che il numero di riferimento era 29, non può, alle ore 18, nella stessa sessione, dire che è di 28.
Questo è quanto lei stesso ci aveva detto, quindi...



PRESIDENTE

No, ma le chiarisco subito il concetto. L'ipotesi che lei fa è relativa alla situazione che si sarebbe verificata se i Consiglieri Bellingeri e Dutto fossero stati presenti fino alle ore 15 o 14,40 (quando abbiamo cominciato) e perciò avessero preso parte all'inizio dei lavori e ad una parte dei lavori del pomeriggio e poi fossero andati in congedo.
In realtà, i Consiglieri Bellingeri e Dutto non erano presenti all'inizio dei lavori pomeridiani, non hanno firmato e perciò a pieno titolo possono mettersi...Come?



SIMONETTI Laura

Cosa c'entra, questo? Anche io non ho firmato.



PRESIDENTE

A pieno titolo possono mettersi in congedo. La regola è sempre la stessa.



CAVALIERE Pasquale

Allora li ha conteggiati lei. Ma "delle due, l'una..."



PRESIDENTE

Non c'è "delle due, l'una". Su questo potete mettere a verbale tutto quello che volete... No, nessuno ha sbagliato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Solo per avere un fatto incontrovertibile.
Lei, all'inizio della seduta, su richiesta di alcuni colleghi, ha dichiarato il numero legale; ritengo lo abbia fatto dopo aver accertato la documentazione idonea ad annunciare quel numero.
Se lei ha esaminato la documentazione e, dopo averla esaminata, ha dichiarato il numero legale 29, i due colleghi erano presenti, formalmente presenti; sulla base della documentazione, cioè, non erano in congedo quindi, chi non è in congedo, in teoria è presente.
Oppure - secondo caso - lei ha dichiarato 29 senza aver consultato la documentazione. Successivamente, per le varie ragioni, l'ha invece consultata - e ci spiegherà perché prima non l'aveva consultata e dopo sì ed ha variato la situazione.
Su questo, uno dei due: o non l'aveva vista prima...



PRESIDENTE

Guardi, il documento è qui. Io leggo il foglio che mi passano gli uffici; ad un certo punto c'erano 4 Consiglieri in congedo, poi il Consigliere Casoni è rientrato e, successivamente, sono pervenuti - e sono scritti con altra grafìa - i congedi dei Bellingeri e Dutto.



CHIEZZI Giuseppe

D'accordo, ma quando sono pervenuti? Questa grafìa diversa quando è stata scritta? Dopo che lei aveva annunciato 29 o prima?



PRESIDENTE

Dopo.



CHIEZZI Giuseppe

Allora quando lei ha annunciato 29, i due colleghi erano presenti ed il congedo, arrivato successivamente, conterà per stasera, ma non per oggi pomeriggio, perché è arrivato successivamente alla sua certificazione...



PRESIDENTE

Questo non sarebbe in linea con le prassi. Per avere valore la sua interpretazione, bisognerebbe ritrovare la firma dei Consiglieri Bellingeri e Dutto sul...



CHIEZZI Giuseppe

Ma no, perché i colleghi arriveranno dopo. Cosa c'entra? Chi arriva in ritardo non è in congedo, quindi la firma...



PRESIDENTE

No, mi creda. La prassi non la faccio io, è consolidata dagli uffici: questo è quanto mi hanno riferito gli uffici.



CHIEZZI Giuseppe

Però gli uffici facciano gli uffici.



PRESIDENTE

Gli uffici fanno gli uffici e lo fanno correttamente.



CHIEZZI Giuseppe

Scrivano le ore in cui fanno le comunicazioni. Gli uffici, se fanno gli uffici, facciano solo quello e non altro.



PRESIDENTE

Lo fanno correttamente, mi creda. Nonostante gli sforzi a cui li sottoponiamo, gli uffici danno piena affidabilità.



MANCUSO Gianni

Siete sempre presenti e non rispondete mai; come vi collocate?



PRESIDENTE

Su questo non c'è discussione, mi creda.



CHIEZZI Giuseppe

No, ma quando un collega ritiene di arrivare a metà pomeriggio o si mette in congedo o non firma, però viene computato nel numero legale...



PRESIDENTE

Su questo non c'è discussione, perché è prassi consolidata e tutti dobbiamo avere piena fiducia negli uffici.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Richiesta di chiarimenti del Consigliere Picchioni in ordine alle dimissione del Presidente del Salone del Libro


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Picchioni, che ha pertanto la parola.



PICCHIONI Rolando

Poiché il Consigliere Saitta ha domandato al Presidente l'informazione sul Salone del Libro e poiché corrono voci di qualche fatto sensazionale credo che il Presidente debba cortesemente dare notizia al Consiglio, senza attendere chi non c'è e chi non può esserci, perché mi pare che la persona interessata - come tutti noi - oggi sia in Consiglio comunale. Pregherei dunque il Presidente - visto che c'è anche l'Assessore - di riferire al Consiglio quanto lui sa - e credo che sappia, perché è Presidente pro tempore del Salone del Libro - a proposito di quanto è avvenuto oggi nell'ambito di questo Consiglio di amministrazione.
Presidente, mi pare che sia... Io non sono per le questioni incidentali e per prendere pretesto dalle voci del bilancio per fare una summa generale, ecc., ma credo che il diritto del Consigliere Ghiglia sia uguale al mio diritto, per cui non credo assolutamente che questo possa andare a rimorchio né degli assenti né dei presenti.
La prego di riferire in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Prendendo spunto da quanto detto ora dal Consigliere Picchioni comunico che l'assenza del Capogruppo Ghiglia è esclusivamente nella seduta pomeridiana di oggi: ha garantito la sua presenza alla ripresa della seduta serale.



PICCHIONI Rolando

Lui ha Consiglio comunale, dove in questo momento potrà discutere sul Salone del Libro. Lui ha il merito di sapere in tempi reali dal Presidente che cosa è successo oggi, ovvero le dimissioni del Presidente Accornero.
Credo che questo discorso possa essere anche ripreso; mi pare che non si tratti assolutamente di fatto incidentale, ultroneo, estraneo alla sensibilità di quest'assemblea. Egli ha svolto le sue azioni in Consiglio comunale, non in quest'aula.
Pongo un problema che ritengo di legittimità democratica dell'assemblea di essere a conoscenza; non siamo in Consiglio comunale, Consigliera Casari.



CASONI William

Concludendo il mio intervento, proporrei di riprendere l'argomento in discussione all'inizio della seduta notturna.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo solo per riportare la questione su termini corretti e non sui binari che vorrebbe Alleanza Nazionale.
Stamattina ho richiesto al Presidente una comunicazione relativamente alle voci che davano dimissionario l'amministratore delegato Accornero. Mi è stato richiesto, da parte dei Presidenti Deorsola e Ghigo, di porre la questione nel pomeriggio, immediatamente dopo la riunione del Consiglio di amministrazione; tempi che ho rispettato doverosamente.
A mio parere, questo dovrebbe indurre il Presidente a rendere una comunicazione; il Consiglio è al suo completo, il Gruppo di Alleanza Nazionale è rappresentato a sufficienza ed ha tutta l'autorevolezza per poter intervenire - se si tratterà di farlo, visto che il Presidente ha annunciato unicamente una comunicazione ed alcune precisazioni, e non la discussione delle interrogazioni presentate dal nostro Gruppo e da altre minoranze.
Il tema è diverso da quanto vorrebbere intendere Alleanza Nazionale.
Anch'io, quindi, sollecito una comunicazione che può essere resa indipendentemente dalla presenza del Consigliere Ghiglia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, personalmente, sono stato informato solo adesso: non avevo canali informativi diretti sulle eventuali dimissioni del dott. Accornero dalla presidenza del Salone del libro.
Se questa notizia corrispondesse a realtà sarebbe bene poterne discutere adesso: se è vero che in Consiglio comunale un Gruppo politico sta presentando proprie osservazioni su questo fatto, delle quali presumibilmente, si renderà conto nel TG3 di stasera - l'opinione pubblica sarà informata del fatto che in Consiglio comunale si è discussa questa vicenda, promossa da un Gruppo politico - penso che in quest'aula alcuni Gruppi politici psossano richiedere la stessa cosa, per una par condicio di informazione pubblica nelle stesse ore in cui il Consiglio comunale rende l'informazione stessa.
...io parlo qua, collega Angeleri, in Consiglio comunale facciano quanto par loro.
Io sono a conscenza del fatto che un'altra istituzione sta discutendo questo problema; chiedo, correttamente, che anche la nostra istituzione ne discuta - prescindendo dalle persone che sono qua da quelle che sono là o da un'altra parte.
Siamo un'assemblea: discutiamone, così come sta facendo quella comunale. Se subordiniamo la nostra possibilità di discutere al fatto che uno ci sia e l'altro no...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sempre per rimettere la questione su un giusto binario, nella mattinata sono state richieste delle informazioni al Presidente Ghigo, che ha chiesto di poterle rendere nel pomeriggio, quando, cioè, avrebbe potuto disporre di più elementi.
Il Presidente ci ha chiesto, poc'anzi, la cortesia di aspettare il collega Ghiglia; cortesia che rispettiamo. Senonché, c'è stato comunicato che il collega Ghiglia arriverà in tarda serata. Chiediamo alla cortesia del Presidente se può chiedere al collega Ghiglia di poter essere presente in un tempo congruo. In ogni caso, ci interessa non un dibattito, ma un'informativa sulla questione che credo possa svolgersi anche in assenza del collega Ghiglia, ed eventualmente qualche intervento di chiarificazione.



PRESIDENTE

Provo a riassumere i termini del problema. E' emersa una proposta: una comunicazione del Presidente Ghigo e il dibattito alla ripresa dei nostri lavori - h. 20,30/20,45. Questo è accettato unanimemente? Chiedo formalmente al Presidente Ghigo se intende fare la comunicazione adesso o successivamente.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ribadisco la mia disponibilità a rendere una comunicazione; gradirei la presenza del Consigliere Ghiglia, essendosi egli occupato di questa vicenda.
Decida l'aula: non devo essere sempre io a decidere! Data la disponibilità, l'aula mi dica cosa devo fare! In questo momento sono Presidente della fondazione pro-tempore e ho agito su specifico mandato del Sindaco Castellani e della Presidente Bresso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Chiederei alla cortesia dei colleghi di discutere della vicenda domani mattina. E' pur vero che il colleghi di Alleanza Nazionale sostengono che è un "problema mio"; potrei ribattere dicendo che quello del Consigliere "Ghiglia" è un problema suo - o loro.
Pertanto, poiché non sarò presente questa sera, prego di fare la comunicazione domani mattina. Anche perché le cose che si fanno fuori da quest'aula possono interessare tutti: Presidente, abbiamo pari diritti e pari doveri.



PRESIDENTE

La proposta avanzata dal Consigliere Picchioni è di fare la comunicazione nel Consiglio convocato domani mattina alle ore 9,30.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sono in disaccordo con la proposta del Consigliere Picchioni, in quanto è oggi che ha attualità la notizia, dopodiché domani sentiremo cosa è stato detto nel Consiglio comunale di Torino. Trovo paradossale che non si possa fare una comunicazione perché è assente un Consigliere. Questo lo ritengo di estrema gravità ...



MANCUSO Gianni

E' da un mese che parliamo di bilancio!



SAITTA Antonino

Si può anche non fare la comunicazione, basta deciderlo. Se il motivo della non comunicazione è da attribuire alla mancanza di un Consigliere regionale, ripeto, non sono d'accordo. Anche se il Consigliere Ghiglia riveste la carica di Consigliere comunale ed ha assunto delle posizioni che conosciamo, posizioni che hanno condizionato non in modo irrilevante le decisioni assunte dalla Regione e anche dagli altri enti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Prima il Presidente della Giunta regionale si era dichiarato disponibile a fare la comunicazione, aveva detto che avrebbe gradito la presenza del collega Ghiglia, visto che nessuno ha eccepito, avevamo convenuto di rinviare la comunicazione al momento in cui sarebbe stato presente anche il Consigliere Ghiglia. Se ci sono degli altri problemi, per esempio che alcuni Consiglieri non possono essere presenti, ma di essere interessati alla comunicazione, penso si possa fare adesso. Anche perch ritengo che il Consigliere Ghiglia sia del tutto informato, essendo in questo momento in Consiglio comunale. Pertanto il Sindaco Castellani potrebbe fare la comunicazione in Consiglio Comunale e lei, Presidente farla in questa sede adesso. Il rinviare la comunicazione a domani mattina si rischia che alcuni Gruppi, che si sono fermati qui questa notte, domani non siano presenti.
Esiste anche il problema della tempestività della comunicazione; la prego, Presidente, di farla adesso, in Consiglio comunicale ci penserà il Sindaco Castellani.
Cerchiamo di rimpicciolire le questioni, non di fare di piccole cose delle grandi questioni. Lei, Presidente Ghigo, telefoni al Consigliere Ghiglia e lo informi che lei farà la comunicazione in Consiglio regionale.
Non mi pare che sia così drammatico, anche perché domani la televisione, i giornali avranno già dato notizia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Presidente, normalmente quando si apre un dibattito, non di poco conto come questo inerente alla comunicazione del Presidente, di solito si presta molta attenzione affinché tutte le posizioni vengano espresse. Come ha detto il Consigliere Saitta, il Consigliere Ghiglia è un Consigliere, ma sappiamo che lo stesso ha assunto delle posizioni molto importanti sull'argomento in Consiglio Comunale. Le medesime posizioni sono suscettibili di essere assunte anche in questo dibattito. Pertanto esattamente al contrario di quanto diceva la collega Spagnuolo, considero sia una questione alla quale dare la giusta importanza.
Pertanto sono del parere di rinviare a domani, quando sarà presente il Consigliere Ghiglia, la questione.
Quindi chiederei, Presidente, di porre ai voti se rinviare a domani o affrontare oggi la questione; comunque gradirei venisse rinviata a domani per permettere al Consigliere Ghiglia di apportare il contributo al dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il nostro Gruppo, come lei può notare, non sta abusando del tempo di questo Consiglio regionale e non intendiamo neanche ritornare su questa valutazione, però la circostanza di avere il Consiglio riunito permanentemente rende anche doveroso che il Consiglio non eluda le questioni di stretta ed impellente attualità. Se il Consiglio non fosse stato convocato lei non avrebbe dovuto rispondere in tempo reale a ciò che si è deciso relativamente al salone del libro. Però il collega Ghiglia delle cui opinioni siamo sempre tutti rispettosi, ha anche espresso quell'opinione a titolo di Consigliere comunale. Noi non possiamo avere un comportamento da serie "b", consequenziale e susseguente rispetto a ciò che può essere valutato tempestivamente e opportunamente in altre sedi. Di questa questione domani i giornali e i telegiornali ne parleranno; non siamo interessati ad un'informazione successiva, siamo interessati adesso ad avere una comunicazione. Personalmente sono anche disponibile a non aprire un dibattito sull'argomento, ma non ci sono le condizioni per eludere l'attualità e l'impellenza dell'argomento.
Per cui la prego, Presidente Ghigo, tolga il Presidente del Consiglio Deorsola, dall'imbarazzo di far decidere, attraverso una votazione - che potrebbero essere scontata per ragione politiche - il momento della comunicazione. Dimostri tale sensibilità per la dimensione del problema e faccia la comunicazione. Per quanto mi riguarda sono disponibile a non aprire il dibattito sull'argomento, volendo lo si può aprire in un'altra fase e in altro momento, mentre l'informazione è di stretta attualità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, siamo in una situazione paradossale, perché il collega Ghiglia ha sollevato, nei mesi scorsi, la questione "Salone del libro"; il Consigliere Ghiglia che il Regione è esponente della maggioranza e in Comune della minoranza. Questione che il Consigliere Ghiglia in quest'aula non ha sollevato né istituzionalmente né informalmente. Quest'aula Presidente, le chiede informazioni circa gli avvenimenti che hanno interessato il salone del libro, quindi non vedo cosa c'entri la presenza o meno - anche se noi siamo ben felici che ci sia - del collega Ghiglia. Vi è l'esigenza di un'informazione tempestiva su un problema abbastanza importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Ho assunto informazioni ed intendo dire che in Comune non risulta ancora, alle 18,03, che questa questione sia stata sollevata e dibattuta.
Questo per ristabilire un ruolo, visto che da parte di molti Consiglieri della minoranza è stato detto che, essendo stata discussa in Comune, domani sarebbe stata sui giornali; questo non è avvenuto.
Ribadisco la posizione del nostro Gruppo, dicendo che, se non si trova una soluzione diversa, occorrerà metterla ai voti. Penso che si possa porre la questione all'inizio della seduta notturna.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente. Sarò brevissima, perché concordo con il collega Riba e non voglio abusare del tempo del Consiglio regionale.
Sarò breve nel dire che è importante e tempestivo affrontare oggi questo argomento, per il fatto che le vicende che hanno investito la questione del Salone del Libro sono avvenute oggi; quindi è importante che la discussione sia tempestiva rispetto ai tempi.
La seconda questione: noi ci uniamo ad altri colleghi che hanno richiesto una comunicazione da parte del Presidente Ghigo, per essere a conoscenza di quanto è accaduto, ed eventualmente aprire il dibattito nella seduta serale.
Il terzo elemento che intendiamo porre è che il collega Ghiglia ha posto la questione del Salone del Libro al Consiglio Comunale di Torino e non l'ha posta, da quanto ci risulta, in questa sede del Consiglio regionale. Considerato che il collega Ghiglia l'ha posta nella sede del Comune di Torino, in cui è anche Consigliere comunale, ma non risulta che l'abbia posta in primis in tale sede, non ci pareva fondamentale la presenza del collega Ghiglia rispetto a delle comunicazioni che il Presidente della Giunta regionale può fare ed ha l'autorevolezza di fare anche con la presenza dell'Assessore alla cultura, Leo.
Altra questione: vorrei chiedere al Presidente del Consiglio, Deorsola a nome del nostro Gruppo, di mettersi in contatto telefonico con il Presidente del Consiglio comunale per informarsi se il Consiglio comunale di Torino intende porre oggi la questione all'o.d.g. e quindi discuterla.
Grazie.



PRESIDENTE

La proposta del Consigliere Picchioni propone, dunque, di esaminare l'argomento domani mattina. Per mettere ai voti tale proposta, per occorre avere altre proposte.
Nel frattempo, cercherò di informarmi riguardo alla richiesta della Consigliera Simonetti, sull'ordine dei lavori in Consiglio comunale.
La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Grazie, Presidente. Ci terrei che rimanesse a verbale la mia personale opinione, ossia che a me non interessano le Commissioni di alcuno, oggi meno che mai, perché stiamo lavorando sul bilancio e credo che non sia responsabile trovare il millesimo pretesto per allungare la discussione e parlare di altro, che con questo argomento non c'entra niente. Trovo, poi fuori luogo telefonare a chiunque, perché siamo in Consiglio regionale e non ci interessa quello che fa il Consiglio comunale. Grazie.



PRESIDENTE

Non ho notizie da riferire su questo argomento.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Vorrei solo porre al Presidente Ghigo una domanda: lei ritiene, Presidente, che sia utile informare l'assemblea regionale di notizie circa il vertice del Salone del Libro? Cioè, lei ritiene che sia utile avere una assemblea informata di notizie di cui lei solo dispone? Considera questa assemblea un elemento di riferimento importante, verso il quale dare in tempo utile notizie che lei solo sa, oppure ritiene inutile tutto questo? Secondo me, alla fine, è il Presidente della Giunta regionale che sente il bisogno, o meno, di fare qualcosa o di dare un'informazione; non è nessun altro, Presidente Ghigo. Non è il Consigliere Ghiglia, né il Consigliere Chiezzi. E' lei che è a conoscenza di notizie e si deve preoccupare che il Consiglio le sappia subito; poi ci si può concordare se discutere o non discutere.
Il primo atto di informazione dovrebbe essere un suo impulso immediato dicendo: "Colleghi, vi informo di questo". Poi, ognuno farà le proprie valutazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, le parlo con molta franchezza. Inizio ad essere un po' stufo di essere convocato in questo Consiglio regionale, che ha all'o.d.g. l'approvazione del bilancio, mentre tutti i giorni si pongono questioni importanti che avvengono all'esterno di questo Consiglio, come sicuramente è la questione relativa alle presunte dimissioni del Presidente del Salone del Libro e del Salone della Musica.
Questo Consiglio regionale è stato convocato questa settimana per discutere di bilancio; ritengo che con tutte le priorità che ci possono essere rispetto alle tematiche sollevate, il bilancio della Regione Piemonte venga prima di qualsiasi altra cosa. Allora ritengo che ci debba essere, da parte di questo Consiglio, un minimo di rispetto su quanto convenuto in occasione della Conferenza dei Capigruppo o per quello che si dice all'interno di questo Consiglio regionale. Discussione di bilancio che, tra l'altro, si protrae da svariati mesi e, devo dire, per alcuni aspetti anche interessante, perché è una discussione a 360 gradi che fa conoscere ai Consiglieri che si occupano di aspetti parziali di questo bilancio un panorama più ampio. Quindi interessante per questo aspetto, ma io vorrei proseguire la discussione di questo bilancio, anche perch sappiamo che abbiamo una scadenza che è scadenza di legge (il 30 aprile) che dobbiamo in qualche modo rispettare.
Al di là delle questioni politiche che noi sappiamo esistere e che sono state anche sollecitate all'interno della Conferenza dei Capigruppo questa mattina, ritengo indispensabile che il dibattito appassionante che c'è stato sul bilancio prosegua e che, per quanto importante, la discussione sulla questione relativa alle dimissioni presunte del Presidente del Salone del libro, venga affrontata immediatamente dopo l'approvazione del bilancio stesso. Perché dico questo? Perché senza l'approvazione del bilancio regionale, probabilmente tutti i problemi del Piemonte evidenziati dalle sollecitazioni di alcune associazioni culturali, e dalle lettere che tutti i Capigruppo ricevono dalle varie realtà imprenditoriali e sociali impegnate in questa nostra Regione, che esortano questo Consiglio regionale a una presa di coscienza e ad un'assunzione di responsabilità, si ingigantirebbero ed anche il Salone del Libro ed il Salone della musica potrebbero incontrare ulteriori difficoltà oltre a quelle determinate dalle dimissioni presunte del Presidente.
Chiedo scusa di questo mio tono, ma è dettato dal fatto che probabilmente, dopo tanti giorni qui in Consiglio regionale, dove uno si sente anche un po' frustrato, perché riesce difficile comprendere alcuni dialoghi e alcuni dibattiti che probabilmente esulano dalle problematiche di bilancio, però faccio la proposta - Presidente la prego di ascoltarmi che tutte le questioni poste, per quanto importanti siano, compresa questa sollevata poc'anzi, vengano dibattute successivamente all'approvazione del bilancio stesso.



PRESIDENTE

Se non c'è un'indicazione unanime, chiudiamo con una votazione o sulla pregiudiziale Picchioni, così come emendata da ultimo, o su altre, se questa viene ritirata.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io credo che ci sia una questione importante. Torino è in presenza di avvenimenti internazionali importanti, quali l'Ostensione della Sindone e il Salone dell'automobile; un'altra manifestazione di valore internazionale, il Salone del libro, sta per iniziare. C'è però una mina vagante che mette in discussione non tanto l'avvenimento, ma la gestione dell'avvenimento. Davvero non ne possiamo sapere niente? E' una richiesta di chiarimenti sulla gestione di un avvenimento importante, non una perdita di tempo. Credo che lei, come Presidente del Consiglio, abbia anche il dovere di capire cosa sta accadendo e di indirizzare il nostro dibattito verso una questione importante come questa.
Il Presidente Ghigo è lì che aspetta e telefona con Tizio e Caio, ma non ci informa sugli sviluppi di un importante evento internazionale che Torino sta ospitando in queste settimane.



PRESIDENTE

Formalmente siamo in presenza di una proposta avanzata dal Consigliere Picchioni; formuli la sua proposta, Consigliere.



PICCHIONI Rolando

Vorrei essere presente a questa discussione. Non posso parteciparvi stasera perché sono assente.



PRESIDENTE

Io volevo porre in votazione la proposta da ultimo formulata; se ho inteso bene, la proposta è di tenere questa comunicazione domattina all'inizio della seduta. Ho inteso bene l'ultima proposta?



GALLARINI Pier Luigi

Sono favorevole alla proposta, senza discussione ovviamente. Io mi attengo all'affermazione del Presidente Ghigo, che ad inizio di seduta ha detto di essere disponibile a fare la comunicazione quando sarà presente il Consigliere Ghiglia. Cerco di andare incontro ad un'esigenza che Picchioni manifestava, che mi sembra condivisibile. E'importante che una comunicazione di questo tipo avvenga con la partecipazione più ampia possibile di Consiglieri, quindi domani mattina alle 9,30. Solo per una questione di buon senso.



PRESIDENTE

Voglio puntualizzare che, dopo le dichiarazioni, le richieste di chiarimento, nei limiti di due minuti, sono sempre possibili. E' una cosa diversa dalla discussione.
C'è la proposta di chiedere al Presidente Ghigo di effettuare la comunicazione domattina, con le annesse richieste di chiarimento.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, noi abbiamo richiesto - mi sono aggregato a questa domanda e la ritengo fondamentale - un'informazione urgente perché c'era un problema urgente di conoscenza di ciò che era stato deciso rispetto alla struttura del Salone del libro. La tempestività e l'urgenza dell'informazione derivava dalla necessità di non apprendere le notizie dai giornali; derivava dalla necessità di avere un'informazione ed una conoscenza minima, che aveva un senso se veniva data adesso.
E' per questo che ho detto che questa informazione, data adesso, poteva anche essere accolta senza dibattito, perché rispondeva ad una necessità di un certo genere.
Domani. Domani ci sarà un dibattito; se si apre - cosa volete che sia? su una questione che è già passata agli atti giornalistici e sulla quale il Consiglio regionale ritornerà, per sapere domani dal Presidente ciò che stasera sapremo dai telegiornali? Io inviterei i colleghi della maggioranza ad avere il senso delle cose.
Insomma, ci stiamo adoperando, o almeno, il mio Gruppo si sta adoperando perché questo Consiglio discuta di ciò che ha al suo o.d.g.: il bilancio poi sul bilancio, anziché discutere degli emendamenti, discutiamo di tutti i capitoli, quindi devo presumere su 12 mila o 15 mila... Non capisco più.
Non capisco, ma mi adeguo.
Adesso è intervenuta una questione urgente; in 10 minuti l'avremmo risolta. Manca il Consigliere Ghiglia, ma a questo punto - abbiate pazienza è anche irrispettoso nei suoi confronti farne una questione ad personam: lui non c'è, per ascoltare che cosa? Un'informazione del Presidente che dice che cosa è successo? Non credo che ci sia bisogno della presenza di chicchessia, chiunque esso sia: è importante che la si dia subito, perché questa è una questione che non vogliamo apprendere dai giornali. Dopodiché fate quel che volete ma le conseguenze sono inevitabili.



PRESIDENTE

Desidero informare - se ho inteso male, mi correggerà - che la dott.ssa Garabello ha avuto notizia dal dott. Cigliuti, il quale comunica, da parte del Presidente Marino, che non è in previsione la discussione di interpellanze o interrogazioni che riguardano il Salone del Libro. Ho riassunto bene?



RIBA Lido

Ma è stato o non è stato dimissionato il Presidente del Salone del Libro?



PRESIDENTE

Questo era solo per dare una notizia di quello che dovrebbe capitare al Comune; poi riprendiamo tutti i discorsi.
Riassumo solo che c'è stata una proposta da parte del Consigliere Picchioni, formulata da ultimo, di avere la dichiarazione del Presidente Ghigo domattina, con quelle domande a chiarimento, nel limite dei due minuti. Su questa si è espresso a favore il Consigliere Gallarini.
C'è poi una proposta, che in qualche modo è alternativa, del Consigliere Angeleri di rinviare questa discussione a subito dopo l'approvazione del bilancio.
Queste sono le due ipotesi sul tappeto. Lei, Consigliere Chiezzi, vuole formularne un'altra? Poi valuteremo come votare.



CHIEZZI Giuseppe

Una terza ipotesi è quella che - almeno, per quanto riguarda il mio Gruppo garantisco - la comunicazione venga svolta dal Presidente Ghigo subito, con l'impegno del mio Gruppo a non svolgere alcuna considerazione nemmeno di due minuti, perché questo potrebbe essere un elemento di chiarezza e anche di efficacia della comunicazione.
Il Presidente informa. A corollario di tutto ciò, non vorrei domani Presidente Ghigo - leggere qualche sua dichiarazione in merito. Sarebbe molto spiacevole che domani, aprendo i giornali, si vedesse questa notizia accompagnata da qualche commento del Presidente Ghigo.
Per evitare questo - perché non è da escludere che, se non l'ha già fatto, possa succedere di qui a stanotte che qualche giornalista interpelli il Presidente Ghigo e giustamente il Presidente Ghigo dica qualche parola in proposito - svolga questa considerazione. Noi, come Gruppo, ci impegniamo oggi a non intervenire e la risolviamo così.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini. Prego.



GALLARINI Pier Luigi

A questo punto mi sembra produttivo cercare di contemperare tutte le esigenze, avendo sentito il Presidente.
Il Presidente è disponibile a dare l'informazione purché finisca con l'informazione stessa, e quindi...



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PICCHIONI Rolando

Per me, va bene.



GALLARINI Pier Luigi

Ho seguito con attenzione tutto quanto è stato detto; concordo con la tesi del collega Angeleri, ma non da oggi, sul fatto che ovviamente tutte queste cose andrebbero dopo il bilancio, che è prioritario.
Ma mi sembra di raccogliere un po' una sintesi che ci consenta di procedere, visto che il Presidente è disponibile a fare questa comunicazione, nonché sia fine a se stessa.



PRESIDENTE

Riassumendo, si tratterebbe di una notizia pura e semplice, alla quale non seguono né domande né chiarimenti. Questa era la richiesta. Oppure...



SPAGNUOLO Carla

Mi scusi, Presidente, ma poiché noi viviamo dentro un Regolamento...



PRESIDENTE

Sì, possiamo autoregolamentarci...



SPAGNUOLO Carla

Il Presidente della Giunta regionale può fare la comunicazione oppure non farla. Se la fa, è aperta - per Regolamento - la possibilità di due minuti per dei chiarimenti (qualora ci siano i chiarimenti).
Noi possiamo impegnarci a non usarla, però non può essere una condizione che mette il Presidente - mi scusi - altrimenti la comunicazione non la fa. Altra cosa è se ci impegniamo a non usare i due minuti.
Diversamente, mi permetto di dire esattamente quello che ho detto un'ora e mezza, mi permetto solo di ricordare questo: guardi il verbale.



PRESIDENTE

C'è questo impegno a non utilizzare un diritto, che resta comunque radicato in ogni Consigliere.
La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Voglio aggiungere che sento particolarmente la necessità di fare questa comunicazione, perché dagli interventi che si sono susseguiti ho colto alcune imprecisioni, che vanno immediatamente chiarite.
Ho sentito parlare di dimissioni del Presidente del Salone del Libro dott. Accornero: il dott. Accornero non era Presidente del Salone del Libro, ma era, nell'ambito del Consiglio d'amministrazione di PROSA, che è la società che gestisce il Salone del Libro e il Salone della Musica amministratore delegato.
Il motivo per cui oggi c'è stata la convocazione del Consiglio d'amministrazione di PROSA è che, per Statuto, il Consiglio d'amministrazione di PROSA era arrivato a scadenza naturale; non c'è stata una convocazione straordinaria per azzerare il precedente Consiglio d'amministrazione e farne uno nuovo, ma - a scadenza naturale - i tre Enti hanno deciso di configurare il nuovo Consiglio d'amministrazione con la presenza di persone diverse da quelle precedenti.
Le persone che sono state nominate oggi nel Consiglio d'amministrazione di PROSA che - torno a ripetere - è la società che gestisce il Salone del Libro per conto della Fondazione (composta da Provincia, Comune e Regione) e che detiene l'85% della partecipazione, sono: il dott. Poggio, il dott.
Gola, il dott. Ossola, il dott. Accornero e il dott. Lanfranconi.
Allo stato attuale delle cose, il Consiglio d'amministrazione ha nominato Presidente il dott. Poggio; cioè, l'unica soluzione di continuità che si è deciso di assumere è la riconferma, nel ruolo di Presidente, del dott. Poggio.
Il dott. Accornero ha chiesto, per motivi suoi personali, di non più coprire il ruolo di amministratore delegato, anche in relazione alla liquidazione della società SINAPSI, che partecipava al capitale di PROSA.
Di conseguenza, avendo il rimanente 15% rispetto alla Fondazione, non c'era più la necessità di avere questo tipo di rappresentatività.
Il dott. Accornero non è assolutamente dimissionario e nessuno lo ha dimissionato, tant'è vero che è Consigliere del Consiglio d'amministrazione di PROSA e avrà, dal Consiglio d'amministrazione di PROSA, su mandato specifico della Fondazione, il compito di gestire dal punto di vista creativo, culturale ed organizzativo, il Salone della Musica e il Salone del Libro. Non avrà più compiti ammministrativi, per sua specifica richiesta.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"


PRESIDENTE

Riprendiamo dunque il dibattito sul bilancio.
Relativamente alla discussione del capitolo 225 si era richiesta la presenza dell'Assessore Leo.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sul capitolo in esame materia di competenza dell'Assessore Leo, s'introduce il tema importante relativo al diritto allo studio e, in particolare, ai prestiti d'onore e alle borse di studio.
Sulla questione ci sono già stati diversi approfondimenti sia in sede di Consiglio regionale sia in sede di Commissione. In un settore quale quello del diritto allo studio, borse di studio e prestiti d'onore rivestono enorme importanza.
Non ricordo se come Gruppo avevamo presentato un emendamento sul capitolo; vorremmo comunque capire, per esempio rispetto alle entrate, e quindi alle previsioni di competenza del 1997, quali possibilità vi sono rispetto ad un aumento, in prospettiva, delle entrate stesse.
Rilevo che parallelamente alle entrate di competenza del 1997 abbiamo lo stesso ammontare di residui attivi - di fatto, non incassati e successivamente non elargiti per assolvere alla precisa funzione del diritto allo studio, che prevede borse di studio e prestiti d'onore; quasi 3 miliardi di residui attivi, non sono stati incassati dalla Regione! L'Assessore al bilancio e l'Assessore Leo potranno farmi presente viceversa, che sono usciti attraverso altri capitoli di spesa; se così non è, come appare da una lettura "fredda" delle voci iscritte a bilancio, la Regione non ha potuto assolvere alla funzione di elargizione delle borse di studio.
Mi riserverei, dopo le risposte e le osservazioni dell'Assessore Leo nonché dell'Assessore Burzi rispetto a quanto di sua competenza più tecnica delle considerazioni di merito sul ruolo rivestito dalla Regione nell'ambito del diritto allo studio. Ruolo che può esercitare come stimolo e sollecitazione nei confronti nel governo nazionale; sull'onda dei ragionamenti che facevamo oggi, la sede della Conferenza Stato-Regioni è quella in cui si può sollecitare la realizzazione di determinati percorsi.
Ad esempio, relativamente alla realizzazione del diritto allo studio come Gruppo ne avevamo criticato il raggiungimento soltanto attraverso borse di studio, a nostro avviso estremamente limitativo rispetto ai problemi che il diritto allo studio, nel suo complesso, pone: strutture organizzazione, funzionalità generale per gli studenti.
Consapevoli di come questo elemento, invece, faccia parte di una politica che l'Assessore Leo ha realizzato nell'ambito del diritto allo studio, vorremmo capire quali tipi di canali d'informazione, di sollecitazione, di "pressioni" nei confronti del governo nazionale, sono stati attivati affinché si possa realizzare quel percorso, quegli obiettivi, quella strategia politica che la Giunta intende perseguire nel settore del diritto allo studio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Devo innanzitutto riconoscere - e lo faccio volentieri - che sulla materia c'è sempre stata grande e positiva attenzione sia della Consigliera intervenuta sia di altri Consiglieri sia della Commissione. Tale sforzo ha portato negli anni - i membri più attenti della Commissione lo ricorderanno ad un notevole incremento di fondi, percentualmente superiore a quello di qualsiasi Regione italiana. Siamo quindi nella condizione, reale, di ben operare.
Ho appena firmato una lettera per il Ministro Berlinguer proprio in tale direzione; ricordo che dell'argomento abbiamo discusso a lungo in sede di Commissione, portando ad un incremento delle borse di studio.
Oggi, tutti i capaci e meritevoli purché provvisti dei requisiti di legge, ricevono la borsa di studio. Dato di civiltà che credo onori questa Regione.
In Commissione ci si era chiesti se se quello previsto dalla normativa fosse l'unico modo per intervenire, e se non fosse opportuno sollecitare trattandosi di legge-quadro nazionale sul diritto allo studio universitario, ampliare, dare stimoli al fine di ottenere modalità più moderne, più adeguate, più pregnanti, oltre a quella della borsa di studio che comunque è risorsa notevole, specie da quando ne è stato incrementato l'importo medio, di un milione e mezzo circa, a quasi sei milioni, rendendo più fattuale ed effettivo il diritto alla studio.
In questo senso, ho tre informazioni.
La prima. Ho inviato una relazione al sottosegretario Guerzoni, che segue particolarmente le questioni in esame per quanto riguarda l'Università, per specificare la mole d'impegno profusa dalla Regione Piemonte, con la spinta e il consenso di tutti, e chiedere che le tabelle nazionali siano aggiornate, in modo tale per cui la Regione che più s'impegna non deve essere penalizzata da una ripartizione nazionale non più realistica.
In secondo luogo, penso che potremmo riprendere in Commissione la legge, sostanzialmente positiva, ma abbisognante di qualche aggiornamento.
Terza considerazione.
Il Rettore dell'Università degli Studi, Bertolino, ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro che esamini la possibilità di riformare la legge-madre nazionale, prepari un documento e lo invii al governo magari dopo un incontro con tutti i parlamentari.
Il percorso suggerito dalla Consigliera Simonetti è sicuramente valido non perché la nostra Regione sia omissiva, visto che ha fatto più di altri sul diritto allo studio. In ogni caso, non c'è dubbio che gli stimoli di spinta per una modifica del meccanismo della legge, per renderla più adeguata e più moderna, siano assolutamente corretti.
Prima l'Università passava i fondi alla Regione che poi li trasferiva all'Ente Diritto allo studio. In Commissione abbiamo ritenuto di semplificare e di modificare la legge in modo che i fondi vadano direttamente all'Ente Diritto allo studio - per saltare un passaggio dopodiché abbiamo applicato la legge sul Diritto allo studio.
Si tratta di un conto ancora da chiudere con l'Università, in conto consuntivo vedremo e verificheremo. L'Assessore Burzi se lo ritiene pu fornire ulteriori specificazione, comunque è una questione da chiudere con l'Università. Ad oggi dobbiamo ancora verificare quanto introitare e chiudere la partita con l'Università; in futuro non vi sarà più il problema perché i fondi andranno direttamente all'Ente Diritto allo studio.
Terminata la discussione sul bilancio, sono disponibile a recarmi in Commissione per avanzare la proposta di nominare un Gruppo paritetico della Commissione dell'Università e discutere delle modalità che riterrete più opportune per formulare una bozza di lavoro al Parlamento nazionale per la modifica sulla legge sul Diritto allo studio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Nei giorni scorsi sono rimasta molto colpita da un'intervista che ho letto sul quotidiano la Repubblica rilasciata dall'Assessore Leo. Poichè non volevo fare delle incidentali, uscire dall'argomento del bilancio, non sono intervenuta. Adesso sto seguendo il dibattito sul bilancio, si sta discutendo del capitolo 225 - concessione dei prestiti d'onore, di borse di studio - problematica di competenza dell'Assessore Leo, ed ho ascoltando l'intervento dell'Assessore Leo. L'Assessore Leo dice che con tempestività ha scritto al Ministro Berlinguer e che si è provveduto ad una serie di interventi che vanno nella direzione di rafforzare sostanzialmente il servizio o comunque di consentire che i trasferimenti dello Stato siano tali e adeguati da rispondere alle esigenze che questo delicato comparto nel settore dei giovani e del Diritto allo studio comporta.
Questa volta sarò un po' più severa nei confronti dell'Assessore Leo perché su Repubblica io, con grandissimo stupore, ho letto l'intervista rilasciata dall'Assessore Leo sul problema degli squatters. L'intervista è iniziata prendendo spunto dall'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale, che faceva un riferimento esplicito alle forze dell'ordine, alla Questura, alla Polizia, comunque a contenere il fenomeno, mentre l'illustrazione rilasciata dall'Assessore di quell'ordine del giorno era completamente diversa dal dibattito avvenuto in aula.
Mi scusi Assessore, poiché non pensavo di intervenire sull'argomento non ho portato con me il quotidiano la Repubblica, comunque ho letto attentamente l'articolo. Sono anch'io a conoscenza che la Chiesa cattolica ha fatto, nei confronti del problema dei giovani, delle importanti - e a mio avviso utilissime - aperture rispetto al fatto che con il mondo del disagio, della differenza, si deve intervenire, si deve discutere e si deve colloquiare. Però io non accetto il fatto che in aula si approvino dei documenti che vanno in una direzione e ai giornali si dia un'interpretazione di segno completamente diverso.
Ho sempre riconosciuto all'Assessore Leo la disponibilità al dialogo al colloquio, però quanto ha detto ai giornalisti non va assolutamente nel segno dell'ordine del giorno che lo stesso Assessore ha approvato, né di una maggioranza - della quale egli fa parte - che nei confronti del fenomeno ha espressamente parlato di repressione, come una delle esigenze prioritarie. Siamo in una situazione nella quale non si può rinanere acquattati perché si è in una maggioranza dove esistono anche delle posizioni che sono molto più rigide.
Quando ci fu il dibattito sulla problematica dell'Assessore Vaglio, io la chiamai in causa chiedendole come poteva lei, Assessore Leo, che ha sempre assunto un atteggiamento così disponibile, così aperto, che ha anche svolto un'azione politica negli anni caratterizzata in un certo modo, come facesse a stare in una Giunta nella quale si danno delle letture di ben altro tipo sullo stesso fenomeno. Lei qui non si è differenziato dalla maggioranza, però poi nell'intervista su Repubblica lei si differenzia: bisogna essere coerenti, altrimenti è un po' troppo comodo. Anche in questo caso le rassicurazione che l'Assessore Leo ci dà, del tipo che ha scritto al Ministro affinché il servizio sia effettivamente rispondente alle esigenza, sono delle rassicurazioni, che questa volta non mi rassicurano.
Non voglio accusarla di dire delle cose che poi non fa, però riprenda quell'intervista, rilegga l'ordine del giorno, quanto scritto dai giornalisti non corrisponde assolutamente allo spirito dell'ordine del giorno che lei ha approvato. O lei non approva gli ordini del giorno quindi si differenzia dalla sua maggioranza - cosa che qualche volta lei ha anche fatto negli anni, non voglio negarlo - comunque deve essere coerente con quanto dice ai giornalisti, altrimenti siamo a livello di una difformità che fa perdere credibilità ad una personalità nella politica torinese e piemontese che tutto sommato - questo glielo riconosco - si è caratterizzata in una direzione, però le parole devono corrispondere ai fatti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Questi residui attivi sono fondi dello Stato non incamerati, per un importo di tre miliardi. I fondi della Regione a quanto ammontano? L'Assessore mi sta dicendo a 25 miliardi. 25 miliardi che complessivamente riguardano il Diritto allo studio, borse di studio, prestiti d'onore.
Il problema di questi residui attivi è dovuto unicamente a delle modalità di erogazione, a dei passaggi viziosi o viziati? Lei dice che questi potrebbero essere rimossi direttamente dal trasferimento di queste poste di bilancio dallo Stato all'Ente per il Diritto allo studio.
Volevo sapere se i mezzi sono che la Regione, lei ha detto prima che l'incremento dei fondi è proporzionalmente il più alto delle Regioni d'Italia. Noi abbiamo, però, nel complesso del diritto allo studio, una posizione estremamente deficitaria per quanto concerte la residenza universitaria. Mi pare che il rapporto studente-università sia il peggiore d'Italia; non è certamente colpa sua, è un'eredità storica che viene da moltissimi anni, anche da una mancanza di attenzione del precedente rettore universitario ed anche del Consiglio di amministrazione, che è stato governato con colori diversi, ma che ha sempre avuto una scarsa sensibilità per questo problema. Credo che il problema sostanziale delle residenze universitarie sia una stigmate negativa nei confronti del sistema universitario piemontese, anche se qualcuno mi suggerisce - e vorrei avere qualche delucidazione in proposito - che gli studenti preferiscono avere una borsa di studio piuttosto che frequentare i collegi universitari.
Quindi, risulta insufficiente ed inferiore la domanda alla disponibilità rispetto alla domanda riguardo ai posti dei collegi universitari - ma mi sembra abbastanza discutibile, questo. Infatti, so che tantissimi studenti torinesi che frequentano il Politecnico, e pertanto vengono da altre regioni d'Italia, si sobbarcano dei trasferimenti scuola casa che sono estremamente defaticanti, perché soprattutto nell'ambito del centro storico non esistono residenze universitarie adeguate.
Credo che questo debba essere uno dei punti d'onore della nostra Regione. So che lei ha cercato, Assessore, alcune soluzioni di fortuna alcuni recuperi - mi pare nella zona di Via Nizza, S. Salvario - di alcuni stabili che potessero essere disponibili per gli studenti. Penso che questo debba essere uno dei punti d'onore, perché se vogliamo avere una città colta, una città di sapere, è inutile spendere 300 miliardi per il Politecnico se poi non abbiamo le infrastrutture logistiche, abitative per gli studenti.
Il problema del Politecnico di Torino non è il problema dell'università, che può avere infinite clonazioni diverse a Pavia come a Milano, come a Genova, come la seconda Università del Piemonte. Il problema del Politecnico di Torino è un problema a se stante, di grandissima levatura scientifica, che non può essere assolutamente replicato, non solamente perché mancano i mezzi, ma perché mancano anche i saperi e pertanto i docenti. Sappiamo, ad esempio, che il prof. Coppi non riesce a svolgere il suo programma, il Prof. Rubia trova difficoltà perfino nel GNR di Ginevra, il Prof. Dulbeque vuole lasciare il suo programma di ricerca all'Università di Milano; questa è la situazione scientifica e culturale non solo del Piemonte, ma dell'Italia.
Vorrei sapere, ancora, cosa comporterà la ripartizione che verrà fatta fra borse di studio e prestiti d'onore, tra la prima e la seconda Università del Piemonte; sapere qual è la suddivisione che si effettuerà sulla base di quanto gli studenti che saranno collocati in questa o in quella zona geografica potranno usufruire.
Inoltre, vorrei sapere quanto, in media, uno studente usufruisce procapite, perché anche questo è un metodo di valutazione su come le borse di studio, i prestiti d'onore - che ricordo lei ha portato avanti dalla passata legislatura - possano efficacemente risolvere un problema esistenziale, pertanto quella cultura delle basi di uguaglianza che è nella nostra parte costituzionale, oppure se i prestiti d'onore o le borse di studio siano largamente insufficienti alle esigenze reali.
Credo che questa sia un'anticipazione; visto che la procedura della discussione del nostro bilancio ha seguito questa via, credo sia uno dei punti significanti della nostra Regione, in quanto non vogliamo solamente risistemare l'Università secondo i pareri e le volontà del mondo accademico, oppure secondo le volontà del mondo locale, ecc., ma vogliamo che le Università possano avere la frequentazione convinta, e non puramente parassitaria, degli studenti, come gioventù protratta, e una frequentazione che può essere supportata da condizioni economiche minimamente confacenti alla loro attività e prospettiva di studi e lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Brevemente, Presidente, per dire che condivido la posizione assunta del collega Leo in ordine al problema dibattuto degli Squatters, nel senso che la trovo una posizione confacente alla cultura e alla politica a cui faccio riferimento, della tolleranza.
La collega Spagnuolo faceva rilevare come questa posizione non fosse la posizione complessiva dell'intero Consiglio, che aveva delle posizioni diverse; penso alle posizioni di AN, che aveva posizioni diametralmente opposte e che è opportuno sottolineare.
Colgo questa occasione per dire come ormai il quadro sia molto confuso.
Non so se i colleghi di AN e i colleghi di maggioranza abbiano avuto modo di leggere cosa ha pubblicato Repubblica sabato o domenica scorsa. Non so se l'ha letto il Presidente della Giunta, Ghigo, perché in quella dichiarazione degli Squatters, pare che Pellissero degli Squatter - collega Casoni - ha informato il giudice di avere avuto qualche frequentazione con il Consigliere Ghiglia. L'ha dichiarato ai giudici e i giornali ne hanno parlato.
Quindi, riguardo a "quei delinquenti" - ricordate cosa aveva detto il Consigliere Ghiglia? - è opportuno che il Consigliere Ghiglia ci venga a dire come la pensa.
Il collega Ghiglia ha espresso giudizi molto pesanti sugli Squatters, e lui in qualche maniera ha avuto dei rapporti con loro, e ci ha spiegato che Pellissero degli Squatter ha avuto con lui, non soltanto una comune esperienza di attacchinaggio dei manifesti di AN, ma anche una formazione politica: la militanza nel Fuan, ecc..
Questo fatto lo rilevo perché l'atteggiamento del collega Ghiglia continua ad essere incoerente, non soltanto per ciò che dice in Comune e ciò che poi dice in aula regionale, ma anche per quanto riguarda questi fenomeni.
Sarebbe opportuno che il Gruppo di AN, i colleghi Mancuso, Casoni e gli altri, prima di dare dei giudizi semplicistici sugli Squatters si facessero informare dal Capogruppo di AN, che forse qualche informazione su Pellissero, che non è l'ultimo degli Squatters, qualche responsabilità per le cose che ho letto in Val di Susa ce l'ha. Sarebbe opportuno che il Consigliere Ghiglia desse qualche notizia su come si forma quella cultura politica, quella posizione, perché se c'è anche una militanza di destra ...
Capisco che è imbarazzante ...



(Intervento dei Consiglieri di AN che parlano fuori microfono)



SAITTA Antonino

Consiglio, e finisco qui, in modo che i colleghi di AN lo possano fare ...



PRESIDENTE

Potrà essere opportuno, se ci sono dei riferimenti, riprendere il discorso più tardi.



SAITTA Antonino

Dico solo che probabilmente il collega Ghiglia ci permetterebbe di capire un po' meglio, se leggesse tutto quello che ci ha raccontato in quest'aula in termini di dichiarazioni sugli Squatters, li mettesse assieme alle dichiarazioni che Pellissero, suo amico degli Squatters, ha fatto ai giudici ...



CASONI William

Parla in sua presenza ...



SAITTA Antonino

Dobbiamo sempre aspettare il Consigliere Ghiglia? Io non capisco!



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, credo sia opportuno che venga svolto tale dibattito successivamente.



SAITTA Antonino

Se qualche volta il collega Ghiglia ci informasse della sua coerenza anche per quanto riguarda la questione degli squatters e, in modo particolare, su Pellissero e sul ruolo di Pellissero, credo che ci aiuterebbe a capire meglio un fenomeno che non è soltanto etichettabile semplicemente, per dire che è un fenomeno complesso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La Consigliera Simonetti ha chiesto la verifica del numero legale.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
32 Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Io volevo porre una domanda precisa, perché l'Assessore Leo non ha risposto alle domande che noi avevamo posto. In particolare, facendo riferimento al capitolo 225, noi vediamo in residui attivi 2 miliardi e 900 milioni, poi vediamo in previsione di cassa del '98 la stessa cifra.
Presumibilmente, leggendo queste cifre si potrebbe intendere che i residui passivi, cioè la parte sostanzialmente accertata come entrata, viene corrisposta in uscita nel '98 nelle previsioni di cassa. Andando a guardare il capitolo di spese relativo, cioè l'11280, se così fosse, cioè se fosse stata deliberata l'uscita con una delibera regionale, avremmo dovuto trovare dei residui passivi in attesa che le entrate fossero effettivamente tali e non semplicemente accertate. Invece noi vediamo semplicemente nel capitolo di riferimento di spesa la previsione di competenza; non vi è nulla né nella previsione di cassa né nei residui passivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io volevo dire due cose. La prima sull'ente regionale per il diritto allo studio universitario, per il quale chiedo, Assessore, se nella serata è possibile avere i conti fino all'ultima lira, in quanto l'azione di controllo, come previsto dallo Statuto, per quanto riguarda la presenza delle minoranze, non si può più esercitare nei riguardi di detto ente.
Questione che il Presidente del Consiglio ha vanificato non applicando lo Statuto ed elidendo la presenza delle minoranza all'interno dell'ente.
Pertanto, noi abbiamo una funzione limitata di controllo e io credo opportuno, non potendo più avere alcuno strumento, che lei presenti entro poche ore le spese, il bilancio, gli appalti di questo Ente fino all'ultima lira, perché noi dobbiamo poterci esprimere. Questa è una questione che le pongo, Assessore, in maniera pregiudiziale per poter intervenire nel merito.
Invece, sulla questione sollevata dalla collega Spagnuolo, io devo convenire sul fatto che in effetti l'intervista si avvicina di più alla cultura di molti interventi che sono stati effettuati in quest'aula, quando si tenne il dibattito sul fenomeno; interventi incentrati alla comprensione del fenomeno, al fatto che il fenomeno abbisogna di risposte politiche e che compito di un corpo politico è quello di dare delle risposte politiche di interpretare politicamente e socialmente il problema. Quindi quell'intervista, molto orientata su questo aspetto, mi ha portato a condividere quella posizione; è altrettanto vero che la posizione dell'ordine del giorno emerso da questa assemblea aveva un carattere, un tenore e delle accentuazioni diverse, perché - questa è l'obiettività dei fatti - si è dovuto mediare con le posizioni forcaiole di Alleanza Nazionale. Questo è ciò che è avvenuto, tant'é che Alleanza nazionale ritirò il suo ordine del giorno aderendo...



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Alleanza nazione non votò questo ordine del giorno.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

D'accordo, ma l'ordine del giorno non dice quello che è stato detto nell'intervista.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Adesso spiegherò.



CAVALIERE Pasquale

Su questo, però, l'opinione dell'Assessore Leo l'abbiamo capita l'opinione di Alleanza Nazionale l'abbiamo sentita in quest'aula; io gradirei sentire - proprio perché si è verificato questo fatto: posizione in aula, posizione dell'Assessore competente pubblica, sui giornali posizioni nette e serie - qual è la posizione del Presidente Ghigo su questo problema. Non è un fatto da poco: noi dobbiamo interloquire rispetto ad una politica culturale.
Questo è quanto mi interessa, al di là delle polemiche: qual è la posizione del Presidente Ghigo su questo problema.
Non vedo in aula il Presidente, che non so dove sia...



(Commenti in aula)



CAVALIERE Pasquale

Oppure, se vuol rispondere l'Assessore Masaracchio al suo posto...



PRESIDENTE

Lei ponga la domanda: anche se non è presente, potrà rispondere successivamente.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non è che il Consigliere Ghiglia valga di più del Presidente Ghigo, per cui quando non è presente il Consigliere Ghiglia non si può parlare e invece...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La Giunta è presente.



PRESIDENTE

La Giunta è presente, perciò...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lei ha anche esaurito il tempo a sua disposizione, perciò ponga la domanda, considerando che ha esaurito il tempo.



CAVALIERE Pasquale

Tengo in considerazione il fatto di aver esaurito il tempo, ma ho dovuto attendere il Presidente... Stavamo discutendo sulla questione sollevata dalla collega Spagnuolo, che ha sottolineato la recente intervista dell'Assessore Leo sul fenomeno degli squatters.
Il giudizio dato da questi ultimi interventi è di una posizione ripresa dall'Assessore Leo, che ha richiamato diversi interventi che ci furono in quest'aula; posizione dell'Assessorato competente, che ha la gestione e la responsabilità di queste problematiche, che tuttavia hanno visto nella sua maggioranza, Presidente, delle posizioni diverse sul fenomeno degli squatter.
In particolare, il Capogruppo di Alleanza Nazionale ha usato ben altri termini di approccio al problema.
A me interessava, ma credo anche ai miei colleghi, la sua posizione conosciamo la recente posizione - che non è poi tanto recente dell'Assessore Leo: sul fenomeno, Presidente, lei condivide le posizioni assunte dall'l'Assessore Leo nella recente intervista su Repubblica? E' importante, per noi, saperlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Su questa vicenda, per poter argomentare in modo pieno, avrei piacere di conoscerel parere dell'Assessore Masaracchio sull'intervista rilasciata dall'Assessore Leo.



MASARACCHIO Antonino, Assessore regionale

Che c'entro io? Posso fare una battuta: non ho ancora visto la rassegna stampa.



CHIEZZI Giuseppe

Non l'ha letta? Però era intenzionato a leggerla!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, non parlate fuori microfono. Adesso ha la parola il Consigliere Chiezzi; poi eventualmente potrà intervenire qualcun altro.



CHIEZZI Giuseppe

Sarebbe opportuno che si desse tempo all'Assessore Masaracchio di poterla leggere.
Dicevo che, per poter sviluppare adeguatamente i miei argomenti su questo tema, mi interessava conscere l'opinione dell'Assessore Masaracchio oltre che del Presidente Ghigo. L'Assessore Masaracchio, da persona intelligente e sensibile qual è, aveva notato l'intervista, tant'è che si era riproposto di leggerla.
Ad ogni modo, non eccepisco e non chiedo che il Consiglio si interrompa per dar modo all'Assessore Masaracchio di esprimerci la sua opinione che comunque, almento da parte del nostro Gruppo sarà gradita nel momento in cui ce la vorrà esprimere; in qualsiasi momento, lei può parlare e la pu esprimere.
Mi rivolgo all'Assessore Leo per la sua lunga esperienza, anche nella prima Repubblica, condotta insieme a me. Lei, di certo, sa che non è più un semplice cittadino: lei è un Assessore regionale e come tale viene riconosciuto e ha udienza.
Quindi, lei sa benissimo che tutto quello che fa lo si viene a sapere in quanto è Assessore della Giunta del centro-destra, fatto di cui lei non può spogliarsi; altrimenti, Gianpiero Leo chi è? E' nessuno: cittadino singolo.
Gianpiero Leo è qualcuno, perché ha svolto e svolge incarichi pubblici e via dicendo; dobbiamo la poca o tanta notorietà di ciascuno di noi al fatto che, oltre ad essere signor Pautasso, siamo il signor Pautasso con qualche distintivo, qualche mostrina.
Allora, quando lei ha dichiarato queste cose, così diverse da quelle approvate in quest'aula, lei ha informato preventivamente la Giunta di queste sue dichiarazioni? Oppure è partito per conto suo? Cioè ha avuto un assenso della Giunta (è per questo che chiedevo l'opinione dell'Assessore Masaracchio)? Lei ha avuto l'assenso della Giunta o - com'è di moda in questi ultimi tempi - ha fatto finta di essere un cittadino semplice e ha rilasciato la sua dichiarazione? Questo sarebbe importante, anche perché, Assessore Leo, lei non è un cittadino semplice e, da politico di lungo corso, sa benissimo che è portatore di una linea politica, per cui dovrebbe cercare di avere una coerenza nei propri atti e comportamenti.
Lei non può pensare che la minoranza non noti se, lavorando all'interno di quest'aula, lei assume posizioni politiche di quelle che assume lavorando al di fuori. Questa è una contraddizione che non può pretendere che noi non rileviamo.
Lei, Assessore, fa parte di questo elemento di crisi politica della Giunta regionale che noi solleviamo da tempo.
Quando diciamo al Presidente Ghigo: "Presidente, configuri la sua Giunta regionale; ci faccia capire che orientamenti ci sono; per un verso addirittura, ci faccia sapere chi è l'Assessore che lei indica per ricoprire un ruolo importante".
Assessore Leo, l'ambiguità dei suoi comportamti fa parte di questa crisi, e lei capisce che con comportamti ambigui, altalenanti, assecondanti le diverse situazioni, certo si diventa molto noti e molto applauditi.
Solo che mi piacerebbe, una buona volta, mettere insieme tutti ed avere un confronto di quello che lei dichiara a Tizio e a Caio, in modo da farne un mosaico e vedere se c'è un disegno oppure se le tessere sono accostamento di colori e basta.
Il Presidente mi toglie la parola, per cui mi piego di fronte al Regolamento e mi seggo.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste, possibilmente per favorire le risposte e la comprensione, strettamente attinenti al tema? Non essendoci altre richieste di parola, l'Assessore vuole ancora rispondere; ne ha facoltà.
Dopo la risposta, chiuderemo i nostri lavori ed aggiorneremo la sessione alle ore 20.30.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Alla domanda posta giustamente dalla Consigliera Simonetti si è impegnato a rispondere tecnicamente l'Assessore Burzi.
Per quanto riguarda il resto, quest'ultima esperienza di Consiglio regionale mi ricorda molto più le assemblee studentesche della mia giovent che i Consigli comunali e regionali vissuti successivamente.
Relativamente al diritto allo studio, ho provato, assumendolo seriamente come problema, a rispondere alle sollecitazioni emerse in sede di Commissione; forse, ma è un mio difetto, prendo troppo sul serio alcune considerazioni, che apprezzo. In tal senso, ho tentato di sviluppare degli interventi; le osservazioni dei colleghi in sede di dibattito in Commissione e in Consiglio non rimangono lettera morta.
Mi spiace - anche se la capisco - che la Consigliera Spagnuolo abbia assunto tale chiave interpretativa: d'altronde, è la sua.
Personalmente, ho sempre riconosciuto intelligenza agli interventi della collega, seguiti sempre con molta attenzione. Mi pare però che alcuni di essi, oggi, - ho paura ad usare qualsiasi termine, che potrebbe sollevare altro dibattito ... - non rendano il mio pensiero; naturalmente la Consigliera Spagnuolo ha il diritto di interpretare come ritiene.



(Considerazioni fuori microfono della Consigliera Spagnuolo)



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Gli interventi sono stati diversi, con diversi accenti. Il pensiero della Consigliera Spagnuolo è stato interpretato in diverso modo da diversi colleghi; il nostro è un universo vasto, con mille possibilità e mille eventualità. Possono coesistere, addirittura, universi paralleli, dalle diverse ed ulteriori interpretazioni.
Dunque, non mi riconosco assolutamente nelle interpretazioni della collega.
Riprendendo il discorso del diritto allo studio, rilevo alcune indicazioni politiche esposte dalla Consigliera Simonetti. Relativamente alla questione posta in Commissione credevo di aver già risposto correttamente: ribadisco che mi sono attivato per andare nella direzione proposta.
Ho molte risposte da dare al collega Picchioni, assente in questo momento.
A quanto posto dal collega Cavaliere credo che il Presidente Deorsola dovrebbe prestare particolare attenzione. Personalmente, chiederò domani tutti i conti, anche se in nottata non riuscirò ad averli: la prossima volta mi attrezzerò anche per i miracoli! Non so più in quale tono seguire il dibattito ... Vorrei comunque ribadire alcune cose, nonostante l'atmosfera ...
Mi riconosco nei ragionamenti del collega Saitta; non mi riconosco invece, ma è questione vecchia, dai tempi del 1975, con l'atteggiamento del Consigliere Chiezzi, il quale ritiene che le posizioni esistenti nel mondo sono due: destra e sinistra.



(Considerazioni fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Collega, lei ritiene che il mio pensiero sia ambiguo; io ritengo il suo manicheo. Così, almeno, abbiamo chiarezza di posizione.
Personalmente, ritengo che Rifondazione Comunista assuma posizioni manichee e che in tal senso intenda interpretare il punto di vista altrui.
Ritengo invece che il pensiero cattolico-liberale sia più complesso.
Personalmente, non avrei votato l'ordine del giorno di Alleanza Nazionale, ho votato invece quello sottoscritto anche dai Gruppi PDS e PPI preparato dal Centro.
Ma l'intervista di "Repubblica" è molto più complessa; si trattava di un ragionamento lunghissimo da cui è stato tratto un articolo.
Per essere molto chiaro, ribadisco tre questioni.
Innanzitutto, penso che la cultura del dialogo sia indispensabile e porterò sempre avanti questa posizione. il Consigliere Chiezzi ricorderà che nel 1975, sul primo "Progetto giovani", la DC, guidata da Porcellana votò radicalmente contro; personalmente, votai a favore del progetto perché convinto della mia posizione già da allora. E' cambiato il quadro politico, ma le mie posizioni di dialogo non sono mai mutate.



(Considerazioni fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Il suo è un manicheismo storico! La inviterei a leggere il libro di Lazzati sul cattolicesimo democratico; l'autore pone l'accento proprio su tali questioni, sul pensiero cattolico, sui loro vari incroci, sui loro vari intrecci.
Inoltre, non abbraccio interamente le posizioni dell'ordine del giorno ma quest'ultimo, predisposto dai Gruppi di centro, successivamente sottoscritto da molti altri Gruppi ed infine votato anche dal PDS e dal PPI, ritengo sia un significativo passo avanti sulla strada del dialogo.
E', a mio avviso, una mediazione più che accettabile anche dal nostro Consiglio regionale.
Ho lanciato un appello, assumendomene completa responsabilità; so benissimo che ormai qualsiasi cosa diventa oggetto di disamina. Nel contempo, non penso assolutamente che quelle posizioni possano comportare vantaggi politici - al limite, si tratta di svantaggi! Vorrei dire al Consigliere Chiezzi che se mi conoscesse da tempo saprebbe che dico le stesse cose in qualsiasi sede. Lo stesso ragionamento tale e quale, comparso su Repubblica l'ho riproposto, identico, ad un gruppo di persone assolutamente avverse agli squatter.
Lascio all'Assessore Burzi ulteriori informazioni tecniche circa il diritto allo studio.
Credo che quello in corso sia un dibattito interessante, che sarei felice di riproporre in tutte le sedi; credo infatti valga sempre la pena confrontarsi.
Ringrazio la Consigliere Spagnuolo, intanto per aver letto l'articolo ...! Preferisco di gran lunga la discussione, che dà sempre la possibilità di spiegarsi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo per una risposta alla domanda tecnica posta dalla Consigliera Simonetti; vista l'assenza della collega in questo momento, penso di poter rispondere alla ripresa dei lavori.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, la questione che intendo porre credo riguardi tutti i Consiglieri.
Vorrei sapere, dul punto di vista delle "risorse energetiche", come sono organizzati i lavori di questa notte. Mi sono informata: so che sarà in servizio il bar ...



PRESIDENTE

Sì, fino alle h. 3.00.



SPAGNUOLO Carla

E se qualcuno, dalle tre in poi, volesse prendere un caffé o bere un po' d'acqua? Dato che il Consiglio l'ha convocato lei, Presidente personalmente, ho anche detto che sono contraria - e visto che bar fuori del palazzo non ce ne sono, vorrei sapere cosa facciamo dalle h. 3.00 in avanti.



PRESIDENTE

Dalle h. 3.00 in avanti non abbiamo l'aiuto del bar!



SPAGNUOLO Carla

A me non pare, Presidente, che lei possa prevedere lavori organizzati in questo modo. Mi sembra ci siano gravi carenze organizzative.
Visto che siamo ancora in tempo e dato che la decisione di convocare la seduta notturna l'ha presa da molto tempo, la pregherei di organizzare un bar "volante", anche senza personale, ma che ci siano i contenuti.



PRESIDENTE

Quello che non sarà possibile avere dalle ore 3 è il servizio di bar.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Abbiamo deciso di allestire un punto di ristoro con dei thermos di caffè, delle bibite e dell'acqua. Noi siamo talmente generosi che come maggioranza ci facciamo carico di questa spesa.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

I lavori riprenderanno alle ore 20.45.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,31)



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