Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.243 del 27/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Farassino, Galli, Leo Vindigni.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"


PRESIDENTE

Devo confermare quanto ho già avuto modo di dire ad alcuni Capigruppo in una riunione informale dell'ultimo giorno in cui abbiamo fatto il Consiglio. Gli emendamenti relativi al titolo II (siamo sempre nelle entrate), che si riferiscono a leggi di Stato, non ritengo siano emendabili, proprio per un diverso riferimento: noi siamo un'assisa regionale e non possiamo andare a toccare delle leggi nazionali. Perci come mi pare sia stato colto con sufficiente precisione, gli emendamenti relativi al titolo II delle entrate non ritengo siano ammissibili e quindi li dichiaro inammissibili.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; prego.



CHIEZZI Giuseppe

Tanto per cambiare, cerca sin dall'inizio di inasprire le situazioni dando per scontati i fatti, che non lo sono in alcun modo. Comunque, volevo fare due incidentali.
La prima. Protesto perché iniziamo la seduta con tre quarti d'ora di ritardo a causa dei ritardi della maggioranza. Mi sembra veramente inaudito che si convochino Consigli in orari notturni quando la maggioranza non è nemmeno in grado di arrivare puntuale nell'orario diurno.
Seconda incidentale. Volevo chiedere al Presidente Ghigo se aveva dato indicazione sul nome dell'Assessore mancante da oltre sette mesi, in modo tale da poter procedere alla nomina da parte del Consiglio regionale.
Essendo questo l'elemento ostativo a un confronto con una Giunta al completo, volevo chiedere se il Presidente Ghigo si è preoccupato di risolvere il problema dell'assetto di Giunta, senza il quale, mancando l'interlocutore politico, da parte della minoranza siamo costretti purtroppo, a esaminare il bilancio affrontando ogni capitolo in modo adeguato, perché non siamo in grado di avere una Giunta.
Volevo sapere dal Presidente Ghigo se ha l'indicazione dell'Assessore in modo che si risolva questo problema e poi si passi, in presenza di una Giunta al completo, a un esame del bilancio con modalità più sintetiche.
Rispondo anche al Presidente sull'inammissibilità. Non so, Presidente se siano inammissibili; verifichiamo capitolo per capitolo la ragione l'eventuale controdeduzione che faremo sull'inammissibilità di ogni specifico emendamento e vediamo se sono inammissibili; uno per uno ci dite perché e noi vi diciamo se siamo convinti e soddisfatti o se esprimiamo dei dubbi.



PRESIDENTE

Rispondo subito alle sue tre osservazioni. Per quanto riguarda il tempo, non sono tre quarti d'ora: abbiamo iniziato sostanzialmente nella mezz'ora. Il Presidente Ghigo, quando lo riterrà, farà la sua dichiarazione. Sul terzo quesito, sul terzo problema, è tutto il titolo II perché si riferisce a leggi dello Stato.



CHIEZZI Giuseppe

Non faccio l'emendamento al titolo, faccio l'emendamento al capitolo.



PRESIDENTE

Ma gli emendamenti riferiti a capitoli sotto il titolo II sono tutti riferiti a leggi dello Stato. Se vuole, glieli leggo, ma è un principio da cui discende...



CHIEZZI Giuseppe

Il principio va spiegato sull'emendamento.



PRESIDENTE

Va spiegato perché il titolo II fa riferimento a tutte cose.
Comunque, se ci sono delle questioni pregiudiziali, intendo metterle ai voti.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, lei può mettere ai voti quello che è suo diritto mettere ai voti, non può mettere ai voti delle questioni che non rientrano nella sua competenza.
Sono tutte leggi dello Stato, ma se si ritiene che una cifra trasferita dallo Stato sia stata computata male dall'Assessore per cui è stata indicata una cifra diversa da quella che dovrebbe essere, la minoranza pu emendare per far sì che il bilancio sia scritto con precisione.
Quindi si devono vedere capitolo per capitolo le ragioni e l'Assessore che ci spieghi che invece la cifra non può essere emendabile perché è la cifra precisa di trasferimento dello Stato; questo però lo dobbiamo vedere ripeto - capitolo per capitolo.
Presidente, volevo però porre un'altra questione, che a dire il vero non dovrei porre io, ma dovrebbe porre lei, che è quella relativa all'Agenzia regionale per il turismo, per la quale il Presidente Ghigo s'era impegnato a relazionarci oggi, nella giornata di lunedì 27 aprile sulle determinazioni della Giunta; questo è un impegno che si è preso il Presidente nella brevissima comunicazione svolta giovedì scorso, quando ci ha chiesto di non fare alcun dibattito perché ci avrebbe riferito lunedì.
Se il Presidente, come mi è stato anticipato, non è pronto, non si trova la ragione per cui non ci abbia fatto svolgere un dibattito o comunque delle riflessioni sulle novità e sulle informazioni, in modo da poter dare al Presidente Ghigo degli elementi per la sua riflessione. Delle due, l'una: o lei, Presidente, ha riflettuto, ha preso delle determinazioni e ce le comunica, oppure ci dia la possibilità di dargli degli elementi utili alla sua riflessione.



PRESIDENTE

Questa è una questione pregiudiziale che pone il Consigliere Cavaliere.
Un intervento per Gruppo, poi passiamo alla votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente Ghigo cosa dice?



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Solo per precisare che io mi sono impegnato a rispondere entro la settimana e non lunedì, perciò - e si può prendere il verbale per verificare - essendoci un Consiglio di amministrazione al 30, io ho detto: "Prima del 30 di aprile" e non ho specificato che fosse stamattina, n tantomeno oggi, né tantomeno domani, ma entro il 30 di aprile.



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, lei intende parlare sulla pregiudiziale Cavaliere?



MONTABONE Renato

No, io pongo la pregiudiziale.



PRESIDENTE

Le pregiudiziali si pongono una per volta. Adesso c'è una pregiudiziale Cavaliere.



MONTABONE Renato

Dico la mia sulla pregiudiziale.
A me sembra che dire che il titolo II ha degli emendamenti tutti inammissibili, Presidente, e dire che parla uno a favore e uno contro...



PRESIDENTE

Scusi, la pregiudiziale Cavaliere è che si parli dell'Agenzia. Adesso stiamo parlando sulla pregiudiziale Cavaliere.



MONTABONE Renato

Presidente, io parlo sulla sua comunicazione. Lei ha fatto una comunicazione, dove ha deciso ...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, per mantenere un ordine nei lavori, il Consigliere Cavaliere ha posto una pregiudiziale di parlare dell'Agenzia del turismo.
Su questo argomento concedo la parola ad un Consigliere per Gruppo. Dopo si interverrà sulle mie comunicazioni.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Alla luce delle considerazioni fatte dal Presidente, noi siamo contrari alla pregiudiziale posta dal Consigliere Cavaliere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La risposta del Presidente ci lascia insoddisfatti. Quindi siamo favorevoli alla pregiudiziale in quanto dire che si deve fare "entro il 30" significa anche che lo si può fare alle ore 23.45 del 29.
La discussione credo sia utile sia per avere delle informazioni, sia per esprimere delle valutazioni. Mi pare che la risposta data sia stata un po' arrogante; non si può rispondere: l'importante è fare la comunicazione prima del 30" Si può anche accettare il fatto che il Presidente questa mattina non sia pronto a dare una risposta, ma la comunicazione deve essere fatta in tempo utile affinché il Consiglio possa esprimersi.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale sulla pregiudiziale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 35 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri La pregiudiziale è respinta.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo sulla sua comunicazione. Mi sembra che lei abbia detto che tutti gli emendamenti riferiti al titolo secondo delle entrate non siano per lei ammissibili o presume che non siano ammissibili. A me sembra un po' forzata questa valutazione rispetto agli emendamenti, anche perché si è potuto dimostrare, nel capitolo delle entrate riferite al capitolo secondo al cap. 200, che la sua valutazione non è stata fin dall'inizio questa. Sul capitolo 200 noi abbiamo dibattuto per un'intera giornata - forse due giornate - ora, all'improvviso, lei dice che tutti gli emendamenti non sono ammissibili. Temo che nella valutazione capitolo per capitolo si possa evincere con assoluta tranquillità che questi emendamenti sono ammissibili e lei lo vedrà di volta in volta quando discuteremo sui singoli temi.
Quindi credo che la sua dichiarazione sul fatto che gli emendamenti in blocco sul titolo secondo non sono ammissibili, debba essere valutata attentamente e non possa essere assunta con un intervento a favore e uno contro e a mo' di votazione. Temo che in questo modo non venga attuato il Regolamento: se così fosse l'episodio diventerebbe molto più grave.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Intervengo per esprimere un'opinione diversa rispetto a quella espressa dal collega Montabone. Noi condividiamo l'affermazione del Presidente. Non è stato né l'Assessore né la Giunta a compilare le tabelle, qualche errore è sempre possibile perché tutti sbagliamo, ma la struttura che ha preparato le tabelle e i numeri resta il punto di riferimento. Per quanto riguarda il titolo in esame, visto che sono trasferimenti statali, riteniamo che non siano assolutamente modificabili. Non entro nel merito dell'ammissibilità della pregiudiziale, se lo è, ovviamente, noi siamo per una posizione di inammissibilità di questi emendamenti.



PRESIDENTE

Desidero solo ricordare a tutti noi che sul capitolo 200 abbiamo fatto un dibattito che io credo interessante e produttivo, ma abbiamo parlato del programma regionale di sviluppo e credo anche che dagli interventi che sono stati svolti il riferimento all'implementazione del capitolo non sia stato sostanzialmente toccato. Si è fatto un dibattito utile, ma non relativo a quell'emendamento.
Per restare sul concreto, passiamo al prossimo emendamento.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 201 è implementato di L. 1.000.000, mediante un incremento di pari entità del cap. 15950".
Per quanto detto prima, considero questo emendamento inammissibile.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo capitolo, se l'Assessore vuole spiegare, è una quota del fondo perequativo dell'accisa. Non capisco bene se questo fondo perequativo è accertato alla lira o se è semplicemente una previsione di massima, perch un capitolo precedente, sempre sull'accisa, il capitolo 0100, prevedeva 679 miliardi.
Io voglio sapere se questa cifra è matematica o se corrisponde in parte anche minima ad una stima; se sono soldi che non possono variare variando il consumo della benzina. Dato che è in corso il programma di rottamazione e dato che abbiamo sentito dire in quest'aula che a seguito della rottamazione c'è stato un incremento verso l'alto delle cilindrate delle automobili, che sia pure consumando meno delle precedenti a parità di cilindrata complessivamente avranno un consumo maggiore, volevo capire questo.
Seconda domanda: vorrei capire come mai esistono questi 319 miliardi di residui attivi, da cosa derivano e quando si pensa di incassarli.



PRESIDENTE

Ribadendo la mia posizione chiederei alla Giunta, se ritiene, di dare una risposta a questa domanda, poi sospenderei per pochi minuti il Consiglio per riunire la Conferenza dei Capigruppo sul problema che ho evidenziato.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nel caso specifico, sul capitolo 201 di cui parlava il Consigliere Chiezzi, di cui abbiamo lungamente parlato anche nella sessione scorsa assieme al capitolo 135 che tocca la stessa materia, la quota del fondo perequativo viene stabilita dal Ministero del Tesoro e viene iscritta nella misura in cui, nel rapporto con il Ministero, tale fondo sia inscrittibile.
L'iscrivibilità del fondo, la dimensione del fondo per quanto attiene alla Regione, deriva dalle finanziarie che di anno in anno i governi definiscono.
Questa credo che sia ancora una derivata della finanziaria '96 come conseguenza, ancorché già nel corso del '97 noi abbiamo avuto una riduzione del fondo perequativo come conseguenza della finanziaria '96 a suo tempo definita a Roma.
In tal senso non so definire inammissibilità o irricevibilità dal punto di vista formale, certamente non è emendabile, cioè non esiste a mio avviso da parte del Consiglio regionale o della Giunta capacità per emendamento di agire sulla dimensione del fondo di 137 miliardi. Non è per decisione autonoma del Consiglio o della Giunta che tale cifra possa essere aumentata, come suggerito dalla minoranza nel caso specifico. E lo stesso vale per le entrate nel senso costruttivo di natura statale che, mentre convengo con il primo intervento che fece il Presidente Chiezzi in esordio della scorsa seduta che possono essere gestite in un rapporto di pressione di influenza tra Consiglio regionale e Stato, lui disse rapporto di influenza io ripetei di lobby, non sono tecnicamente emendabili in tal senso proprio perché sfuggono alla competenza specifica della Regione Piemonte.
Quello che si evince dalla voce residui attivi è una competenza che non è ancora stata resa disponibile, ma se è esso un residuo attivo passivo sfugge dalla determinazione delle entrate, cioè è un'entrata che è stata accertata ma semplicemente non è ancora entrata nella disponibilità fisica credo per movimenti legati ai rapporti tra le Tesorerie, nelle disponibilità della Regione. O forse non capisco io la natura della domanda che faceva il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

A me basta sapere che previsioni di incasso si fanno su questi 319 miliardi; saranno incassati tutti fra una settimana, oppure si pensa di incassarne il 10% in un mese? Vorrei capire quando questi miliardi entreranno in disponibilità della Regione, cosa non da poco. Quando avremo questo denaro riusciremo a svolgere la nostra attività. C'è una previsione? Arriveranno tutti insieme, a scaglioni, entro l'autunno?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Può anche essere che non vengano incassati, nel senso che questo è un residuo attivo di natura statale, come esistono residui passivi nei rapporti tra le Tesorerie. Ci sono movimenti di liquidità che si compensano a seconda dei fabbisogni o da parte della Tesoreria centrale o della Regione. Quindi questo segnala semplicemente, come voce, che la Regione Piemonte ha accertato come entrata 319 miliardi a diritto per quanto attiene a questa voce e che non sono ancora entrati fisicamente nelle sue competenze; non è detto che ci entrino fisicamente come liquidità, pu essere una compensazione di partite che invece la Regione Piemonte debba per altra natura allo Stato centrale. Sono i rapporti con le Tesorerie che definiscono quando un residuo attivo diventa un'entrata effettiva o un residuo passivo, una competenza specifica.



PRESIDENTE

Avevamo previsto una sospensione di 10 minuti per convocare la Conferenza dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 10.34 riprende alle ore 11.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Comunico che è pervenuto, nel frattempo, anche il congedo del Consigliere Farassino, di conseguenza la metà più uno di 55 è 28, per cui il numero legale scende a 28 Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Sui capitoli del Titolo II, ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Prima di esaminare il cap. 201, desidero esprimere la mia perplessità in merito al trattamento differenziato - di cui non comprendo le motivazioni - deciso per il cap. 200 e per quelli successivi. Nella giornata di venerdì, infatti, avevamo discusso il cap. 200 e non erano stati sollevati problemi di alcuna natura, così come nella giornata precedente si era svolto un regolare dibattito sugli emendamenti relativi agli altri capitoli; al limite, c'era stata una valutazione sul fatto che questi emendamenti fossero superflui e che quindi venivano ritirati, come era successo numerose volte. Non si capisce quindi la ragione per cambiare questo tipo di atteggiamento.
Ritengo che quando una legge è in discussione, le regole che valgono nei primi giorni dovrebbero valere anche successivamente; le regole, cioè si decidono all'inizio, non si cambiano durante la partita.
Non mi pare che la Giunta sia la Juventus, che meriti un trattamento preferenziale come normalmente avviene, per l'appunto, negli stadi italiani nei confronti della Juventus.
Detto questo, ripercosso una serie di richieste che avevamo già avanzato in precedenza su altri capitoli in merito alla natura di questa entrata, alla possibilità che possa modificarsi sia rispetto all'evoluzione dei consumi sia rispetto, ad esempio, alla possibile evasione fiscale in questo campo (problema esistente e che abbiamo già posto).
Sarebbe interessante avere una conoscenza della possibilità di incremento di questo capitolo. Infatti, essendo un capitolo significativo, un incremento percentuale anche minimo di questa voce può portare a delle notevoli variazioni nelle entrate del bilancio regionale, con ovvie conseguenze sulle spese, positive per noi e per Regione.
Ribadisco dunque la volontà di sapere se queste voci sono suscettibili di un'evoluzione positiva, di una crescita o meno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

L'emendamento in discussione, proposto dal Gruppo di Rifondazione comunista al cap. 201 del bilancio '98 della Regione Piemonte, riguarda il trasferimento di fondi statali alle Regioni.
Abbiamo discusso già a lungo sul Piano regionale di sviluppo; però, di fronte al silenzio continuo dell'esecutivo e della maggioranza di centro destra, soprattutto nel non voler completare l'assetto istituzionale della Giunta regionale per essere credibile, non resta che discutere capitolo per capitolo, voce per voce del bilancio preventivo '98, per avere anche un vero confronto politico, a partire dalle entrate per arrivare successivamente alle uscite, sulle quali verrà fatto analogo discorso.
L'emendamento tratta del fondo perequativo dell'accisa sulla benzina e ovviamente, delle maggiori entrate che devono essere viste in un'ottica diversa.
A seguito della politica della rottamazione e di quella relativa all'accisa sulla benzina, si sono previste maggiori entrate nel bilancio che, a mio avviso, devono essere utilizzate in modo diverso, finalizzate alle emergenze prioritarie del Piemonte, soprattutto in materia di sanità urbanistica, socio-assistenziale, ambiente, agricoltura e turismo, voci importantissime, perché sono quelle che determinano lo sviluppo o l'arretramento della nostra Regione.
In quest'ottica, l'emendamento in discussione tende ad orientare le maggiori entrate previste in questo capitolo. Il nostro vuol essere un contributo di miglioramento di un bilancio che, sicuramente, non è all'altezza di fronteggiare tutte le emergenze, i problemi del Piemonte che torno a ripetere - non sono solo torinesi, ma riguardano tutto il Piemonte, a partire dal Piemonte sud e da tutti gli altri territori delle otto Province. L'augurio è che questo bilancio, a conclusione, possa dare risposta alle loro emergenze e li aiuti a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati.



PRESIDENTE

Ci sono altre dichiarazioni sul capitolo (non parliamo degli emendamenti, che sostanzialmente lo riprendono)? La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

In questo capitolo, la quota del fondo perequativo a compensazione del minor gettito dell'accisa sulla benzina introduce - noi crediamo - molti elementi di riflessione complessiva che possono essere oggetto del dibattito odierno del Consiglio regionale.
Già altri colleghi hanno ricordato le conseguenze e gli elementi di valutazione che possono derivare dalla politica della rottamazione; in particolare, però, intendo sottolineare l'aspetto più incisivo di cui è portatore questo capitolo, ovvero quello della benzina.
Riflettere su questo capitolo può essere utile, perché, a parte gli elementi tecnici in esso contenuti (penso, per esempio, alle previsioni di competenza che, come ha spiegato l'Assessore Burzi precedentemente derivano sostanzialmente da delle imputazioni del Governo nazionale, quindi dalle leggi finanziarie, ecc., per cui non possono essere modificate o modificabili), occorre svolgere una particolare osservazione sui residui attivi.
Come ricordava l'Assessore Burzi, i residui attivi rappresentano sostanzialmente un accertamento di entrate; di fatto, però, non si concretizzano direttamente sui bilanci regionali, ma vanno a realizzare delle compensazioni.
Tuttavia, su questa cifra sostanziosa, noi tenteremmo - l'avevo anche già detto informalmente all'Assessore - di portare un ragionamento, nel senso che è vero che i residui attivi possono essere di fatto utilizzati attraverso delle compensazioni, quindi non imputati direttamente ai bilanci regionali, ma è pur vero che forse un ragionamento più complessivo potrebbe farci arrivare a dire che una parte di questi residui attivi può essere accertata e concretamente imputata al bilancio regionale.
Si tratta di domande poste in questa sede di Consiglio regionale proprio perché non c'è garanzia e sicurezza che le entrate vengano sostanzialmente definite in parametri e cornici precisi.
Abbiamo assistito alla presentazione di più note di variazione e all'accertamento di nuove entrate che, evidentemente, corrispondevano ad una negligenza perlomeno amministrativa della Giunta nel procedere alla loro valutazione.
In tal senso, poniamo al Consiglio alcuni elementi di riflessione.
Il capitolo in esame si può ricollegare ad elementi di strategia e di politica a loro volta ricollegabili alla questione dell'auto; elementi che ci riportano, anche spaziando un po', perlomeno su due questioni.
Da un lato, quella dei trasporti e quindi della necessità sostanzialmente, di introdurre meccanismi che possano garantire un trasporto pubblico locale, su ferro e su gomma, in garanzia delle necessità del pubblico e del territorio. Dall'altro, imporre ragionamenti relativamente alla tutela ambientale, che l'inquinamento da automobile propone e il problema della sicurezza sulle strade, che la diffusione delle auto implica.
E' chiaro che l'intervento sui capitoli di bilancio può lasciare il tempo al Presidente della Giunta regionale, Ghigo, di affrontare il nodo politico che ci porterà oggi e domani ad esaminare in modo capillare il bilancio ed i suoi capitoli; inoltre, non mancherà una valutazione più complessiva su interventi di strategia e di politica generale economica che in quest'aula, purtroppo, da tempo non si rileva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, prenderò spunto dal capitolo in esame per poter ribadire, dopo la Conferenza dei Capigruppo, l'iter che perlomeno personalmente intenderò seguire relativamente ai lavori del Consiglio.
Proprio perché gli emendamenti non avrebbero effetto rispetto ai trasferimenti dello Stato, si è detto, in qualche modo, che gli emendamenti che non possono produrre effetti potrebbero essere non accettabili. Mi sembra invece si sia raggiunto un accordo per il quale ogni capitolo pu essere votato nel caso in cui se ne richieda la votazione, così come è diritto dei Consiglieri di chiedere spiegazioni su ognuno. Non mi sto riferendo, in particolare ai capitoli in entrata ed al titolo 2) del bilancio; sto generalizzando una possibile soluzione che mi sembra sia data per acquisita in riferimento all'intero bilancio.
E' stato ritenuto impensabile, infatti, che un Consigliere non possa chiedere spiegazioni in riferimento ad un capitolo. Mi sembra dunque di poter dire che può essere tranquillamente superata la questione degli emendamenti, visto che alcuni di essi sono stati presentati non già per produrre effetti sulle cifre del bilancio, ma per poterne discutere.
Nei giorni scorsi abbiamo sottolineato alcune esigenze di carattere programmatico e politico, attraverso la discussione di due capitoli, sui quali gli emendamenti proposti certamente non avrebbero potuto produrre alcun effetto.
Stando così le cose, ritengo si possa verificare, a seconda dei capitoli, l'ammissibilità o meno degli emendamenti, senza togliere la possibilità ai singoli Consiglieri di poter dibattere sui capitoli di bilancio.



PRESIDENTE

Desidero solo ricordare quanto previsto dallo Statuto e dal Regolamento. Il nostro Statuto, all'art. 44, parla di approvazione "nelle forme previste dal Regolamento dei disegni e delle proposte di legge articolo per articolo e con votazione finale sul complesso delle legge".
L'art. 80 del Regolamento prevede la possibilità di presentazione di emendamenti e la loro votazione; l'art. 82 del Regolamento prevede la votazione sui singoli articoli in forma palese, ecc.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, stavo scorrendo gli articoli che improvvisamente lei ha citato in quest'aula, senza averne fatto menzione alla Conferenza dei Capigruppo, che lei stesso aveva convocato per illustrare la sua posizione in ordine all'applicazione del Regolamento.
La cosa, quindi, mi stupisce un po': questa sua nuova comunicazione cambia qualcosa sulle decisioni assunte poco fa? Se non cambia niente, ci dica perché ci ha letto quegli articoli.



PRESIDENTE

Per memoria.



CHIEZZI Giuseppe

Se vuole, allora, le leggo l'art. 2 dello Statuto, per memoria: "La Regione opera nell'ambito dei poteri riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato, esercitando la propria autonomia, per realizzare l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'attività politica economica e sociale della comunità regionale e nazionale". L'art. 78 del Regolamento, "(ordini del giorno sul contenuto della legge).
Nel corso della discussione generale sui singoli articoli possono essere presentati ordini del giorno che esplicitino il significato della legge o contengano direttive o istruzioni alla Giunta, per la sua applicazione, o alle Commissioni in caso di rinvio alle stesse per un ulteriore esame.
Gli ordini del giorno sono votati anche per divisione prima del passaggio alla votazione finale." Penso che anche questi due articoli, come tutti gli altri, possano, per memoria, essere citati.
In ogni caso, sulla discussione avuta e su quanto di dubbioso circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati, almeno per quanto riguarda il mio Gruppo, i dubbi permangono tutti, in linea di principio.
Possiamo convenire che in certi casi l'ammissibilità possa essere non dichiarata, ma non in modo complessivo, riferendola sinteticamente ad un titolo di bilancio.
A questo scopo, quando riteniamo persistere i nostri dubbi sull'ammissibilità, quando c'è un contrasto di opinioni, chiederemmo l'applicazione dell'art. 75 che, al comma quattro, recita: "...qualora i dubbi concernano la loro ammissibilità.." - avevamo già discusso che si riferisce ai disegni di legge, per analogia vengono applicate all'interno della legge sugli emendamenti - "la Commissione competente ne riferisce al Consiglio. In entrambi i casi decide il Consiglio per alzata di mano." Quindi in alcuni casi se noi riteniamo dubbia l'ammissibilità, le chiederemmo l'applicazione dell'art. 75, quindi la riunione della Commissione e in ogni caso la decisione del Consiglio per alzata di mano.
Per quanto riguarda l'emendamento al capitolo 201, dichiarato non ammissibile, nutro ancora un piccolo dubbio. Può darsi che la cifra di 137 miliardi in entrata sia effettivamente una cifra esatta, conservo qualche dubbio riferito più che altro alla efficienza del nostro apparato di amministrazione pubblica e, in particolar modo, dell'apparato statale che non mi sembra possa essere scevro da errori. Questa cifra è stata da voi accettata senza approfondite verifiche sul come e sul perché è stata assegnata; L'Assessore poteva fornirci una risposta più esauriente.
In ogni caso, visto che l'Assessore ha spiegato precedentemente ufficialmente in quest'aula, anche in via ufficiosa, questo elemento e pur non essendo stato in grado di approfondire moltissimo l'emendamento, non chiedo l'applicazione dall'art. 75, come atto di buona volontà verso la cortesia dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Non ho capito bene perché abbiamo svolto sul punto una conferenza dei Capigruppo dove si è affrontata la questione. I dubbi però, come diceva il collega Chiezzi, permangono. Interveniamo però sul capitolo in modo da approfondire la questione. Approfondimenti che la Giunta pare non voler fare su ogni punto, su ogni azione di governo, su ogni azione di programma.
Ormai la linea, anche quella assunta, anzi soprattutto quella assunta dal Presidente Ghigo, è quella di non parlare: meno si parla meno danni si fanno.
Abbiamo un'espressione, una verbalizzazione molto forte fuori da quest'aula, dove si eccede in giudizi su ogni aspetto della vita politica sociale, culturale del Piemonte e poi ci si esprime. Il Presidente ritiene di dire ai piemontesi perfino che vino beve, e poi in quest'aula non si risponde minimamente ai problemi veri dell'amministrazione piemontese. I piemontesi hanno anche il diritto di sapere, se il Presidente lo ritiene che vino beve con gli Assessori alla cultura, però noi abbiamo altrettanto diritto di conoscere le questioni più importanti attinenti all'azione di governo. Se questo Consiglio deve svolgere un'azione di indirizzo, di programmazione, di controllo, di verifica come fa a svolgerlo se alle interrogazioni, ormai sono mesi, non si danno risposte? Le deliberazioni e le iniziative legislative sono ormai questioni episodiche; si tiene il Consiglio bloccato sul documento programmatico di bilancio. E' evidente che non potendo questo Consiglio esprimersi da mesi e mesi sull'azione di governo della Giunta, la previsione di bilancio diventa un momento dove si cerca di cogliere gli aspetti di governo della Regione.
Stiamo discutendo il capitolo 201, ma proprio su un argomento analogo abbiamo avuto modo di approfondire la scorsa settimana una questione importantissima relativa alla gestione della sanità e in particolare sulla vicenda Di Bella: non è stata certo una discussione inutile. Gli altri Assessori, come l'Assessore Masaracchio, si sottraggono continuamente al confronto, non vogliono parlare della loro azione di governo, forse perch non la conoscono, forse perché rivestono nominalmente delle competenze che poi sono i primi a cui vengono sottratte e vengono avocate da altri centri di potere che nemmeno l'Assessore riesce a controllare e a determinare.
Presidente questo è il motivo per cui interverremo comunque sui vari capitoli, questa facoltà la esprimeremo appieno andando ad approfondire l'azione di governo di questa Giunta, proprio per mantenere intatte le nostre prerogative di programmazione.



PRESIDENTE

Il capitolo non è in votazione, se ho inteso bene, ho anche il conforto degli uffici, la votazione sui capitoli avviene direttamente sugli emendamenti. La votazione è articolo per articolo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Prima mi sono dimenticato di chiedere se la somma dei residui attivi e delle previsioni di competenza, solo in questo capitolo, per tutto questo pezzo del titolo di entrata non dà le previsioni di cassa. E' un errore materiale o sapete spiegarci la ragione, perché è l'unico caso in cui la cifra dell'ultima colonna "previsioni di cassa" non corrisponde alla somma delle due cifre delle due colonne precedenti.
Vorrei capire come mai, visto che in tutti gli altri casi di questo pezzo del titolo II è sempre la somma, qui non lo è. Mi scuso, Presidente, se non l'ho chiesto prima.



PRESIDENTE

E' un chiarimento che ha titolo per essere richiesto.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Credo di averlo già detto informalmente, quando si è discusso ufficiosamente - come diceva la Consigliera Simonetti. Credo sia questo l'unico capitolo in cui la gestione della cassa è fatta in maniera diversa e quindi, se noi avessimo bisogno dovremmo attingere, tramite rapporti di tesoreria, anticipando le nostre esigenze. C'è un anno di differenza rispetto al meccanismo per cui è nato il fondo perequativo che, tra l'altro, dall'anno prossimo risolverà il problema perché viene estinto cioè è una gestione del fondo perequativo, nei riguardi delle Regioni, che va a concludersi. C'è un anno di differenza tra l'iscrizione della cifra e la disponibilità - anche se credo che il termine non sia corretto - della stessa presso la Regione, e quindi è l'unico capitolo in cui, non per errore, ma per il meccanismo tecnico con cui il fondo perequativo è stato definito e agisce nei rapporti di liquidità tra la tesoreria locale e le tesorerie centrali, c'è un anno di slittamento tra l'anno di iscrizione del fondo e la disponibilità dello stesso.
Quindi, è l'unico capitolo in cui la previsione di cassa non è, come per tutti gli altri capitoli, la somma della competenza dei residui, siano essi attivi o passivi.
Mi rendo conto, nel dirlo, che il meccanismo è complesso; credo di poter fare una cosa utile, non solo per i Consiglieri di minoranza, ma anche di maggioranza, nei prossimi giorni - tempo tecnico permettendo - nel far circolare una breve nota su storie e caratteristiche del fondo perequativo: questo quasi sconosciuto.



PRESIDENTE

Il chiarimento richiesto è stato formulato.
Il prossimo capitolo sul quale i Consiglieri ritengono di avere delle delucidazioni è il capitolo 203.
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

L'emendamento proposto dal nostro Gruppo al capitolo 203 del bilancio di previsione '98, tratta ancora dei trasferimenti dei fondi statali alle Regioni ed in particolare riguarda anche i fondi che potrebbero essere utilizzati per le calamità come l'alluvione.
Questo è un dibattito politico-istituzionale importante, perch finalmente permette al Consiglio regionale di entrate nel merito di tutti i capitoli a bilancio, quindi di argomenti anche importantissimi.
L'emendamento introduce elementi di riflessione e valutazione politica e prevede maggiori entrate statali che possono dare una diversa e più attiva presenza della Regione piemontese, soprattutto sui gravissimi problemi che ancora esistono nelle zone colpite dalla tragedia alluvionale del novembre '94 del Piemonte sud (ad Alessandria, Asti e Cuneo), problemi che non sono ancora del tutto risolti, nonostante da più parti si dica che sono stati fatti tutti i possibili interventi. In particolare, esistono ancora gravi problemi inerenti alla sicurezza dei fiumi, a partire dal Tanaro, dal Bormida e dal Belbo, di cui si è di recente parlato nelle conferenze degli amministratori, anche in relazione ai peggioramenti delle calamità atmosferiche che possono essere previste o, comunque sia, sono verificabili in primavera.
Esistono, nelle zone colpite, alcuni gravi pericoli del dissesto idrogeologico del territorio, che vanno celermente colmati e risolti perché non sono stati affrontati nella loro globalità, e che danno spesso grosse preoccupazioni agli abitanti, soprattutto nelle aree del Belbo e del Bormida. Permane, inoltre, l'esigenza di continui controlli del territorio soprattutto nelle stagioni a rischio - l'autunno e la primavera potenziando maggiormente la Protezione Civile regionale che sulla carta è assolutamente consistente, ma nella pratica attuazione non lo è.
Nelle nostre realtà ci sono molte preoccupazioni, soprattutto c'è la possibilità che di fronte ad eventuali altri pericoli di queste calamità non sia stato fatto fino in fondo il proprio dovere. Queste possibili maggiori entrate potrebbero andare a potenziare e risolvere questi gravi problemi di emergenze e priorità perché - ripeto - nonostante siano passati 4 anni, nelle zone di Alessandria, Asti e Cuneo ci sono ancora gravi problemi da risolvere, che preoccupano le popolazioni e gli amministratori locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Insisto, Presidente, sul fatto che con quest'opera di discussione sui capitoli intendiamo far esprimere la Giunta. Una Giunta che noi non riusciamo in alcun modo a far esprimere su nulla, mentre vediamo che fuori da quest'aula essa ha una loquacità formidabile.
Noi non riusciamo a farci spiegare dal Presidente Ghigo nulla sull'Agenzia di Promozione del Turismo, nulla sull'Asti-Cuneo, nulla sulla Cassa di Risparmio, ecc., eppure lei, Presidente, è prodigo di giudizi al di fuori dall'aula.
Tant'è che interviene perfino sulle questioni sportive, dando giudizi che potrebbero anche mettere in discussione la sua maggioranza. Perch quando lei dice che Del Piero è più completo di Ronaldo esprime giudizi abbastanza impegnativi dal punto di vista politico, e non capiamo - tra l'altro - se questi giudizi sono personali o della Giunta. Lei interviene come Presidente della Giunta regionale, per cui vorremmo capire se questi sono giudizi personali o della Giunta: è importante per capire come volete governare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Il capitolo 203 è un capitolo importante e fa riferimento alle somme trasferite dallo Stato per il finanziamento degli interventi tesi a fronteggiare gli eventi alluvionali del novembre 1994.
In questo capitolo, sia nelle previsioni di competenza che nei residui attivi, abbiamo degli zeri. Questo è chiaro rispetto al percorso, che non c'è stato, da parte dello Stato, nell'attribuzione di fondi relativi agli eventi alluvionali del '94.
Intendiamo utilizzare questo capitolo anche per fare delle sollecitazioni alla Giunta e al Presidente della Giunta, Ghigo, che ne è o ne dovrebbe essere il leader. Desideriamo sollecitare in parte anche il Governo, rispetto a delle necessità che ancora non si sono risolte. Altri colleghi o, meglio ancora, i colleghi che hanno vissuto più direttamente l'evento alluvionale possono meglio testimoniare come sostanzialmente non solo un evento alluvionale abbia scardinato e scombussolato un territorio nella sua fase ambientale, territoriale, dell'assetto idrogeologico, ma anche dei servizi, quindi delle scuole, degli ospedali, ecc., oltrech andando ad introdurre degli elementi di angoscia e di drammaticità tra la popolazione.
Rispetto a quanto avvenuto nel '94, sono sicura - e i colleghi che vivono direttamente in territori colpiti dall'alluvione del '94 possono testimoniarlo - che la questione non sia stata del tutto risolta ed un impegno forse, anche di questa Giunta, a sollecitare chi di competenza anche del Governo, ad attribuire dei fondi rispetto all'intervento che invece s'è da fare sul territorio rispetto ai servizi per sollecitare e stimolare anche una politica economica laddove in quelle zone sostanzialmente è arrivata per un certo periodo la morte e quindi il silenzio, il vuoto più complessivo, forse anche questo capitolo, che ripeto - fa riferimento comunque a delle somme trasferite dallo Stato relativamente agli eventi alluvionali, forse può essere anche un'occasione da un lato per capire questi zeri da che cosa derivano non solo da un punto di vista tecnico, da dei trasferimenti che sostanzialmente non ci sono stati, ma forse anche legare lo zero tecnico a un ragionamento di tipo politico e quindi anche capire come questa Giunta e il Presidente della Giunta in primis, essendo rappresentante di tutto il Piemonte, e in particolare Ghigo di quel Piemonte particolarmente disagiato che ha dei particolari problemi e quindi in particolare il Piemonte sud, che è stato colpito dall'evento alluvionale e che non s'è sicuramente ripreso, ma che ha bisogno di un intervento forte da un punto di vista economico, ma anche di risorse finanziarie, per questo Piemonte, per il Piemonte che ha più bisogno oggi anche di uno stimolo maggiore da un punto di vista economico il Presidente della Giunta, Ghigo, come s'è mosso, com'è stato sollecitato e come sollecita chi di più alto e quindi di competenza maggiore sia dal punto di vista finanziario che di indirizzo strategico complessivo nell'economia? Vorremmo capire anche questo elemento, perché entrare proprio solo nei capitoli da un punto di vista tecnico a poco può servire se la risposta è poi esclusivamente tecnica e quindi anche di burocrazia diretta. Allora è chiaro che ci sono delle domande che quindi necessitano di risposte tecniche, perché quando si fa riferimento a dei fondi statali siamo assolutamente consapevoli di come questi fondi statali, questi trasferimenti o ci sono o non ci sono, chiaramente differenzia anche un intervento possibile regionale. Noi però utilizziamo anche l'intervento su questi capitoli per capire qual è stato il rapporto e l'interlocuzione di tipo politico che ha mosso il Presidente della Giunta regionale per esempio per questo capitolo e poi per gli altri che seguiranno. E' la necessità di andare a discutere anche una possibile interlocuzione e quindi una forza di strategia politica che questa maggioranza si propone e poi va a riversarsi anche sulla necessità di un intervento complessivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Effettivamente questo capitolo, così come il successivo, è un capitolo importante, tratta appunto dei fondi che lo Stato ha fornito per l'alluvione.
Noi sappiamo che la nostra Regione, nel corso degli anni '93, '94 e '95, è stata colpita da ripetuti eventi di questo genere, soprattutto quello più consistente, più drammatico e grave è stato quello del novembre '94, però in quel momento, in quegli anni proprio una serie di avvenimenti successivi hanno fatto emergere un'emergenza nel nostro paese rispetto agli assetti del territorio, rispetto al problema dei fiumi, della debolezza della nostra Regione a fronte di avvenimenti atmosferici di una certa eccezionalità.
Ma, ripeto, proprio il fatto che tra il '93 e il '95 siano stati ripetuti questi eventi, fa sì che non fossero del tutto eccezionali, cioè quella che emergeva era una criticità, un atteggiamento di debolezza, di difficoltà della nostra Regione ogni qualvolta si verificassero avvenimenti di una certa ampiezza da questo punto di vista.
Ora il problema credo sia quello di capire non solo se e quanto gli aiuti statali siano serviti e quanto abbiano risolto del problema della contingenza, dell'eccezionalità che si era verificata intorno a questi eventi; questo è un primo dato, sarebbe utile conoscere, perché si pu accettare che i capitoli sono a zero come trasferimenti, senza intervenire sul Governo, quando il problema sostanzialmente si è riuscito in qualche modo a risolvere. Mentre invece, se non è così, io credo che la richiesta di investimenti ci debba essere. Questa è una prima risposta.
Una seconda considerazione è di questa natura. Credo che negli ultimi due anni siamo stati un po' risparmiati da quel genere di eventi l'evoluzione soprattutto delle piogge è stata diversa, abbiamo avuto delle primavere e degli autunni con non quantità eccezionali di pioggia e quindi abbiamo potuto avere una tregua da questo punto di vista. Allora sarebbe utile, da questo punto di vista, avere anche un'informazione precisa su quanto si sta mettendo in atto per evitare il ripetersi di quegli avvenimenti e, se sono necessari i fondi statali, non solo per risanare una realtà che ci ha visto vittime, ha colpito pesantemente tutta una serie di zone di questa Regione di volta in volta (la zona della Langa, della Val Bormida le più colpite, ma non solo: Canavese, Verbano-Cusio-Ossola e una vastità di territorio significativo che è stato interessato), appunto capire se anche grazie a una situazione meteorologica più favorevole che si è avuta nel corso degli ultimi due anni abbiamo fatto dei progressi significativi per evitare si ripetano questi tipi di eventi.
Questa, fra l'altro, sarebbe materia dell'Assessore Cavallera; sarebbe interessante avere da parte sua un'informazione su questo, proprio per avere un'idea se siamo riusciti a risolvere le situazioni contingenti determinate dalle alluvioni che si sono avute, ma anche se è ancora necessario un intervento, una richiesta di fondi per avviare una politica di più ampio respiro che ci permetta di sanare in modo più o meno definitivo - definitivo non credo sia mai possibile, però con un certo margine di sicurezza - la situazione dei nostri fiumi, del nostro territorio, poter garantire ai cittadini piemontesi, con una certa ragionevolezza, che, a fronte del ripetersi - che noi non auguriamo possibile di avvenimenti come quelli che si sono verificati negli anni addietro, non si ripetano gli stessi fatti, non abbiano le stesse drammatiche conseguenze per le popolazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Questo capitolo ci porta a dei momenti difficili per la Regione Piemonte, ci porta al novembre 1994. Il capitolo dopo ci porta invece al maggio 1994, quindi due eventi alluvionali che hanno visto patire le nostre popolazioni e il nostro Piemonte.
Sono stato testimone allora di quei due decreti legge del 24/11/96, in particolare quando i nostri uffici scrivevano direttamente per il Ministro degli Interni, che allora si occupava di questo evento; scrivevano direttamente il decreto perché quelle somme, messe a disposizione dallo Stato, potessero essere messe immediatamente a disposizione delle popolazioni piemontesi. Questo capitolo mi permette di fare due domande.
Oggi, rispetto ai primi interventi in riferimento al decreto legge del 24/11/94, il fatto che nelle previsioni dell'anno in corso ci siano capitoli a zero, ma che non ci siano residui attivi, mi sembra che voglia significare che tutti quei quattrini che erano stati messi a disposizioni dallo Stato allora siano stati spesi interamente, e cioè l'intervento è stato fatto in modo globale, riferito a quel momento; il capitolo va letto attentamente, mi sembra "per fronteggiare gli eventi alluvionali", perch in quel momento, io ricordo, il Ministro nel giro di 24 o 48 ore ci aveva chiesto di fare l'analisi decisiva e definitiva dei danni che il Piemonte aveva subito, mettendo a dura prova gli uffici regionali, che sono stati veramente encomiabili e nel giro delle 24 o 48 ore hanno sempre saputo fronteggiare le esigenze che il Ministero poneva.
Questo significa, prima domanda, che i fondi messi a disposizione con quel decreto legge sono stati esauriti; ma allora perché lasciamo aperto un capitolo di entrata se l'iter di quella alluvione, nello specifico del novembre 1994, ha esaurito questa fonte? La seconda domanda è rivolta all'Assessore Cavallera che certamente non si rifiuterà, in questo momento, di darci un riferimento sulle cose che sono state fatte con quei quattrini e, se possibile, anche una panoramica rispetto alle esigenze che ancora oggi esistono in riferimento a quella drammatica alluvione del 1994.
Non abbiamo spesso modo di parlare di questo argomento; non può essere considerato un argomento chiuso. Anche fatti di cronaca dell'ultimo periodo ci fanno dire che bisogna essere molto attenti in riferimento ai risarcimenti dei danni provocati dalle calamità naturali.
Credo che una panoramica, rispetto a quello che si è fatto, sia necessaria. Ritengo sia stato fatto tanto, soprattutto perché i piemontesi hanno reagito veramente da piemontesi a questo evento calamitoso; credo che soprattutto occorra sapere qual è lo stato dell'arte dei nostri fiumi oggi perché come è avvenuto nel '94, pur conoscendo tutto l'impegno che l'Assessore Cavallera ed i suoi uffici mettono in riferimento a queste eventualità, sappiamo che in qualsiasi altro momento sarebbe possibile una tragedia come quella di allora se si riproducesse una piena di quella eccezionalità. Quindi una panoramica io credo che sia doverosa.
Se nell'intervenire l'Assessore Cavallera volesse fare anche riferimento a quell'altro capitolo del maggio '94, quindi antecedente, che ha colpito di più la Provincia di Torino e che ha visto veramente in difficoltà le nostre popolazioni montane, questa volta della Provincia di Torino, credo che il mio intervento successivo potrebbe anche essere accomunato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intanto ringrazio l'Assessore Burzi e l'Assessore Cavallera dell'attenzione che hanno avuto su questi capitoli passati e vorrei fare loro due domande, perché penso che il tempo che passiamo qua - dato che comunque il tempo c'è - se riusciamo a passarlo discutendo di cose importanti e scambiandoci delle informazioni utili sia meglio che non passarlo in attività di carattere burocratico. Visto che comunque stiamo qui fino a che Ghigo non si presenta con una Giunta, questo è un altro dei temi grossi, come quello della somatostatina, dei rifiuti e via dicendo.
Le domande sono due, a Burzi, Cavallera e anche Deorsola: la prima domanda è come mai vive questo articolo. Questo vale un po' anche per tutti quelli che vivono con gli zeri che partono dalla competenza dell'anno scorso. Come mai vive? Se vive si pensa che possa essere capiente e allora perché non cancellarlo? Faccio delle ipotesi: questo capitolo è legato a una legge nazionale che ha stanziato dei soldi per un evento alluvionale. La legge probabilmente è esaurita, ha erogato tutti i fondi: perché la si cita? Se è una legge che ha erogato tutti i fondi, se la si cita è perché forse in occasione di altri problemi e di dissesti idrogeologici probabilmente lo Stato senza fare una nuova legge potrebbe finanziare la legge già predisposta per l'alluvione '94.
Dato che non possiamo escludere in questo nostro territorio così malconcio che piccoli o grandi, speriamo piccoli, speriamo nessuno, eventi alluvionali ci siano, può darsi che la memoria di questo articolo serva per poter, malauguratamente, attivare una legge già pronta e in grado di non passare in Parlamento ed essere immediatamente finanziata.
Se è così, Presidente Deorsola, che lo si metta senza scopo preciso però è una copertura che consente allo Stato di finanziare subito degli interventi a protezione di eventi alluvionali. In questo caso l'emendamento sta in piedi, perché rappresenta una scelta politica di attenzione, da parte di chi lo propone, di mettersi già nelle condizioni intanto di segnalare che gli eventi alluvionali purtroppo, vista la condizione del nostro territorio, è probabile che accadano; inoltre, per dare l'indicazione allo Stato di una nostra attenzione.
La seconda domanda è rivolta all'Assessore Cavallera: questi fondi che sono stati trasferiti dallo Stato sono stati tutti spesi o no? Impegnati di sicuro, ma una parte di questi fondi sono andati direttamente alle Amministrazioni di competenza, se ben ricordo, e quindi i Comuni, gli altri Enti hanno predisposto gli interventi.
Queste cifre in che cosa si sono materializzate? Tutte in interventi o abbiamo - anche lì - dei residui passivi, cioè abbiamo interventi finanziati, ma a quale stadio della loro attuazione si trovano? Solo il progetto; il progetto appaltato; l'appalto eseguito al 50%; lavoro ultimato con certificato di collaudo? E' possibile avere una panoramica sintetica dello stato delle cose per quanto riguarda gli interventi che lo Stato ha finanziato? Ciò in modo da capire anche la capacità di spesa delle nostre Amministrazioni; capire se è una capacità di spesa almeno conseguente al denaro che lo Stato ha messo a disposizione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Siamo sempre sul cap. 203. Lei aveva già formulato la sua domanda.



CAVALIERE Pasquale

Posso solo precisare la domanda?



PRESIDENTE

Prego. La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi ricollego alla richiesta fatta dal collega Chiezzi sulle grandi opere di ricostruzione, rivolgendomi non tanto all'Assessore Burzi quanto all'Assessore Cavallera.
Desidero chiedere quali sono stati gli studi dopo l'alluvione che il nostro Ente ha svolto sulla questione della grande infrastruttura Asti Cuneo nel tratto Cuneo-Massimini per quanto riguarda la riva destra della Stura.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sarò rapidissimo, poi lascerò la parola al collega Cavallera. I due capitoli (nn. 203 e 204) sono qui presenti perché esistono dal lato spese ovvero come fondi che necessitano di una reimpostazione per quanto riguarda l'uscita.
Mi spiego meglio. Non ci sono ancora, perché sono successivi al consuntivo, Presidente Chiezzi, per cui non li trovi ancora (lo dicevo in termini di principio).
Le due leggi hanno esaurito la loro finalità, quindi non ci sono più fondi in arrivo.
Perché rimangono (dice il Presidente Chiezzi)? Perché, almeno per quanto attiene una delle due calamità, quella del novembre '94, che essendo stato ahimé - un evento nettamente più grave, credo abbia comportato un transito su questo capitolo di circa 400 miliardi (sono certo che il collega Cavallera sarà molto più preciso), per quanto attiene all'uscita quindi all'utilizzo di questi fondi che sono stati tutti impegnati, credo ci sia una cinquantina di miliardi di residui passivi, che non sono più neanche residui passivi, perché la legge della Regione, dopo due anni, al terzo anno li reimposta come fondi perenti.
Quindi ce n'è una componente (ripeto, il collega Cavallera sarà molto più preciso di me) in uscita (all'incirca 50 miliardi, il Presidente Chiezzi mi perdonerà se sono impreciso, ma l'ordine di misura è quello) che richiederà ancora una reimpostazione nell'ambito dei fondi perenti per quanto attiene all'uscita di questo capitolo in entrata.
Perché si mantengono i due capitoli in entrata? Perché si aspetta che la parte in uscita, derivante dalla gestione delle code dell'attività connessa al trasferimento in entrata di questi fondi, si esaurisca. A quel punto, per prassi, verranno eliminati sia i capitoli in entrata che quelli che in uscita hanno utilizzato i fondi statali trasferiti.
Quindi - riepilogando - per prassi contabile si mantengono, quasi per memoria (anche il termine non è esatto), i capitoli in entrata, finché le attività in uscita derivanti dai fondi statali trasferiti non hanno ultimato il loro iter, non soltanto sostanziale ma anche contabile.
Nel caso specifico, credo ci siano ancora dei fondi che devono essere reimpostati come perenti, in quanto le procedure di utilizzo di tali fondi statali non hanno ancora ultimato tutta la loro pratica.
Ma lascerei ora la parola al collega.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Le cifre, meglio di me, le può dare l'Assessore al bilancio; diamo comunque per scontate le cose che egli ha detto, che rappresentano le risultanze contabili.
Noi abbiamo i capitoli a zero, perché ovviamente le entrate le abbiamo già realizzate, per cui dal punto di vista dell'entrata è chiaro che si potrebbe non avere più il capitolo.
Sul problema della spesa, come ricordava il collega Montabone, ci troviamo di fronte a spese che sono già state tutte impegnate (nessuna esclusa).
Ci troviamo di fronte a delle situazioni di avanzamento lavori o di contabilità finale.
Il teatro dell'alluvione è stato molto ampio e articolato; purtroppo l'alluvione è stata finanziata nei modi più disparati. Trasferimenti in conto capitale: parte trasferimenti diretti del Ministero dell'interno ai Comuni; parte trasferimenti di passaggio dalla Regione - ed è il caso del nostro capitolo - e parte finanziamenti con mutui erogati direttamente dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Quindi, in certi casi, di fronte a ripristini complessi, si doveva attendere il progetto complessivo e l'articolazione di tutto il finanziamento per poter dar corso all'intervento stesso.
Ecco, sostanzialmente, la giustificazione di una parte del tempo che è trascorso. Tuttavia se noi rapportiamo la cifra di 50 miliardi su oltre 400, abbiamo di fronte una situazione di esecuzione e di liquidazione già notevole.
Per quanto riguarda più complessivamente, come mi veniva richiesto, la situazione del '94 e degli eventi alluvionali di quell'anno, sappiamo che per quanto riguarda l'evento verificatosi in novembre, l'intervento di risarcimento dei danni ai privati si è svolto tramite il canale Ministero dell'Interno-Prefetture-Comuni, con la partecipazione della Conferenza Stato-Regioni nell'elaborazione delle metodiche, delle percentuali e dei criteri di rimborso.
Per quanto riguarda le attività produttive, il risarcimento è avvenuto per il canale banche, facendo riferimento per quanto riguarda il medio credito all'Artigiancassa, con procedure farraginosissime, sulle quali si è dovuto intervenire 9 o 10 volte con provvedimenti legislativi.
Noi abbiamo un volume di atti legislativi e normativi amministrativi su questa materia, raccolti dal Senato, che ha uno spessore di quattro dita questo per dire quanto sia stato complesso districarsi in questa materia.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, l'ho già detto prima, i canali di intervento sono stati tre: fino a 100 milioni di opera singola direttamente dallo Stato al Comune, con una rendicontazione tramite la Ragioneria generale dello Stato; maggiori di 100 milioni per primi stanziamenti (che è questo capitolo), tramite la Regione; poi, con mutui direttamente erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Autonomamente, ho disposto un monitoraggio complessivo di tutte le opere con schede che ogni sei mesi vengono inviate ai Comuni per avere un quadro ovviamente questo è necessario, in quanto le opere di rilevanza idrogeologica sono comunque inserite nel cosiddetto PS 45, cioè un tentativo di programmare, pianificare e coordinare da parte dell'Autorità di bacino.
In parte contraddico il collega Chiezzi, nel senso che questi interventi sono comunque una tantum. Credo che queste norme non possano essere rivitalizzate; potrà aver corso quello che lui propone quando la legge quadro sulle calamità naturali che il Governo ha già presentato o sta presentando diventerà legge dello Stato.
A quel punto, ci sarà un meccanismo a regime, tipo il fondo nazionale per le calamità in agricoltura, per cui c'è un meccanismo conosciuto che ogni anno determina un contributo. Non so se sia di buono o di cattivo augurio prevedere una legge-quadro sulle calamità. Il discorso diventerebbe puramente statistico e sulla base di trend precedenti.
Per quanto riguarda gli studi in generale, è stato presentato proprio in questi giorni il Piano per l'assetto idrogeologico del bacino del Po.
Naturalmente, stiamo parlando di intervento straordinario, per sua natura coordinato fino ad un certo punto. E' chiaro che ad un intervento straordinario è preferibile un intervento ordinario e pianificato.
Occorrono sicuramente meno interventi straordinari e maggiori interventi di pianificazione a seguito di Piani organici di bacino.
Lo specifico discorso dell'Asti-Cuneo credo segua le procedure del DPR 616 del 1977; intendendo questa, in modo straordinario, una "question time", non credo si siano svolti studi specifici.
L'autorità idraulica competente di norma è il Magistrato per il Po; il corso d'acqua cui faceva riferimento il collega Cavaliere, la Stura, con ogni probabilità è di terza categoria, e come tale di competenza del Magistrato del Po.
Qualora non si trattasse di corso d'acqua di terza categoria, ma fosse non classificato e comunque iscritto nell'elenco delle acque pubbliche, di cui al Testo Unico d'inizio secolo - del quale mi sfugge il numero - la competenza sarebbe della Regione.
Quando saremo chiamati alla Conferenza dei servizi che, come il collega sa, viene convocata su progetto esecutivo, noi svolgeremo senz'altro la nostra funzione tramite gli uffici competenti che, in questo caso, è quello dell'ex Genio Civile di Cuneo.
Ritengo di aver risposto alla domanda del collega e di poter concludere che per quanto riguarda l'alluvione del '94 abbiamo registrato interventi rilevanti, con una metodica già migliorata con gli eventi successivi.
Non dimentichiamo che nei mesi di ottobre e novembre 1996 - Cuneo - e luglio 1996 - Cusio e Verbano - il Presidente della Giunta regionale è stato nominato Commissario straordinario alla ricostruzione, riassumendo in sé tutti i poteri: si è quindi potuti intervenire più velocemente e in modo molto più coordinato.
Resta il fatto che in materia di dissesto idrogeologico si può sempre concludere dicendo che molto è stato fatto, ma che molto resta da fare.
Questo il senso del Piano dell'assetto idrogeologico, che l'Autorità di bacino del fiume Po, il Ministro Costa e il Sottosegretario all'ambiente Calzolaio, hanno presentato a Torino, e che andrà valorizzato in tutte le sue componenti sia di tipo normativo sia di difesa idrogeologica e di interventi manutentivi.



PRESIDENTE

Passiamo al capitolo 204.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ringrazio gli Assessori per le spiegazioni rese, innanzitutto dal collega Burzi, ma anche dall'Assessore Cavallera relativamente alla questione posta, ovvero se questo capitolo si riferisca a legge che può essere rifinanziata. Dalla risposta si rileva che si tratta di leggi che di solito, almeno, non vengono rifinanziate.
Dovessero emergere situazioni da finanziare, lo Stato, di norma, farà un'altra legge, sempre in attesa del meccanismo che supponevo esistesse già: una legge-quadro che sia in grado, con finanziamenti successivi, di far fronte a tutte le esigenze del caso.
Rimane la preoccupazione relativa ai 50 miliardi di fondi perenti, ancora in sofferenza.
Sarebbe utile sapere, magari con comunicazione in Commissione, visto che questa, fra l'altro, è proprio attività di controllo della minoranza, come sono suddivisi i 50 miliardi - ho a mente il problema del canale finanziatore delle banche, che citava l'Assessore Cavallera in precedenza che hanno provocato pandemoni - anche per trovare all'interno di ciascuna forma di erogazione di spesa quali miglioramenti siano avvenuti o addirittura, per riconoscere che certe modalità di spesa, al di là dell'efficienza interna a ciascun soggetto, non sono da ripetersi.
Quindi: se hanno funzionato mediamente bene o male, i Comuni, le banche, le Prefetture, altri organismi.
Sempre su questo tema, vorrei chiedere all'Assessore Cavallera quanto sia stato speso dei finanziamenti nostri immessi l'anno scorso sul riassetto idrogeologico. L'Assessore ricorderà che quest'ultimo fu oggetto nel bilancio 1997, di una nostra intensa attività di proposta. Il nostro Gruppo aveva chiesto 100 miliardi di investimento; non solo, ritenendo prioritario quel tipo di intervento, ricordo che dicemmo che la cifra avrebbe dovuto essere ripetuta per più anni, considerando che 1000 miliardi è cifra che, in Piemonte, non fa una grinza, tant'è plausibile. Ottenemmo non so se 5 miliardi o 10 - 4 o 5, però, erano già stati immessi: la cifra aggiuntiva era assai esigua.
Discutendo di alluvioni, di finanziamenti e di modalità: quali e dove sono stati spesi questi contributi? Sono stati erogati tutti o, anche qui abbiamo residui passivi? In quali località del Piemonte avete erogato questi finanziamenti? La cosa è tanto più interessante se, come ha detto l'Assessore e come hanno scritto anche i giornali, esiste questo PS45 ed il Piano di riassetto idrogeologico dell'asta del Po.
Se esistono questi elementi, il primo passo per mettere un po' sotto di controllo un pezzo del nostro territorio, comincia ad affacciarsi. E' questo un grosso elemento, poiché la fase progettuale è assolutamente necessaria e, dunque, procede: i 10 miliardi dell'anno scorso come si sono attivati all'interno di questa fase progettuale?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Anch'io ringrazio gli Assessori Burzi e Cavallera per l'attenzione prestata al dibattito sull'alluvione. L'emendamento proposto dal Gruppo di Rifondazione comunista al capitolo 204 del bilancio di previsione 1998 è inerente sempre i trasferimenti di fondi statali alle Regioni. Il discorso ci porta ancora a parlare degli eventi alluvionali del 1994 che hanno creato danni materiali ingenti - ci furono dei morti - e soprattutto portarono la nostra regione a diventare emergenza nazionale. Innanzitutto occorre verificare, come Regione, l'entità delle entrate finanziarie per poter affrontare i problemi insoluti della tragedia, soprattutto per quanto riguarda le opere che devono ancora essere realizzate nel vasto territorio che raggruppa tutti i Comuni nella zona dell'alessandrino, dell'astigiano e del cuneese. Le informazione fornite dall'Assessore competente confermano che ci sono ancora molti problemi irrisolti. L'Assessore Cavallera dice che le spese a bilancio sono tutte impegnate per l'avanzamento lavoro. Tra le opere pubbliche non ultimate e in forte ritardo vi sono soprattutto i ponti e le arcate dei ponti.
Volevo sottolineare la questione del ponte sul Tanaro di Felizzano che ancora crea difficoltà di collegamento in un'area importante e industriale.
Il Sindaco della zona spesso e volentieri ribadisce, anche sui giornali che sono tre anni che esiste questa emergenza.
Anche l'area da Nizza Monferrato, Bergamasco, Viglio, Castelnuovo Belbo è ancora oggetto di preoccupazioni: emergono alcune valutazioni negative da parte dei Sindaco e della popolazione.
Certamente i cinquanta miliardi non spesi a mio avviso devono far riflettere. Sono stati stanziati dal Governo centrale e dalla Regione migliaia di miliardi, però bisogna analizzare come sono stati spesi questi soldi e lo stata d'arte di tutti i dissesti idrogeologici dei Comuni interessati.
Esistono, nelle zone colpite dalla tragedia, a tutt'oggi molti problemi, lo stesso Assessore Cavallera sottolineava che in particolare esistono dei problemi per quanto riguarda la sicurezza dei fiumi - Tanaro Bormida e Belbo - e anche la pulitura degli stessi.
L'Assessore Cavallera è molto impegnato, però credo che nei vari incontri nei vari convegni dovrebbero essere sollevate tali tematiche, soprattutto per quanto riguarda le arcate dei ponti, non dimentichiamo che alcune arcate dei ponti interessano anche la percorrenza di linee ferroviarie.
Esistono ancora - l'Assessore Cavallera ne è testimone - dei pericoli di dissesto idrogeologico del territorio che vanno colmati e risolti prima dell'approssimarsi delle stagioni a rischio, autunno e primavera. E' evidente che questa emergenza crea problemi nelle popolazioni che abitano nelle aree dove ci sono tuttora dei grossi pericoli e dove, a mio avviso la protezione civile non protegge totalmente il territorio.
Sollecito anche una riproposizione della verifica delle strutture sicuramente saranno stati effettuati degli studi sulla pericolosità soprattutto nelle aree interessate alle esondazioni dei fiumi che sono sempre pericolosissime.
Su tutte queste tematiche desidererei che l'Assessore Cavallera, che è sicuramente un Assessore attivo, ci fornisse delle garanzie; inoltre gradirei sapere cosa intende fare la Regione Piemonte per quanto riguarda il ponte sul Tanaro a Felizzano e l'area del Belbo relativa a Nizza Monferrato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Interveniamo su questo argomento per l'importanza della questione posta. Un'importanza che attiene, purtroppo, a vasti territori del Piemonte, ed è una questione che complessivamente - come l'Assessore Cavallera può testimoniare - non è ancora stata risolta. Nel senso che abbiamo delle vaste aree che non sono ancora a regime. A parte che non sono a conoscenza se sono state finanziate tutte le problematiche degli argini del Tanaro, credo di sì, ma chiaramente non è una questione che può essere risolta né in sei mese né in un anno.
Cogliamo comunque l'occasione della discussione per evidenziare alcune problematiche. Basta percorrere il territorio del letto del Tanaro per vedere che la questione degli argini preoccupa ancora moltissimo. Sovente per esempio, per tutta una serie di opere sul territorio, ci troviamo di fronte all'interrogativo se è terreno esondabile oppure no. Questo ha riguardato anche alcune questioni poste da alcuni Comune, per esempio, per la collocazione di discariche. Il problema se il terreno è esondabile oppure no riguarda anche manufatti e problematiche di carattere agricolo e industriale. Ci sono delle aziende, pensiamo al cuneese, alla Ferrero, che pur avendo dei livelli di protezione che altre realtà non hanno - e questo è anche comprensibile, perché c'è una problematica occupazionale vastissima si trovano di fronte a delle situazioni ancora irrisolte. Del resto se si percorrono questi territori si nota che mentre in alcune zone dell'astigiano si vedono già delle opere, quindi un intervento, anche se i Comuni continuano ad essere molto preoccupati sugli argini del Tanaro percorrendo altri territori come quello del Cebano si nota una situazione ancora in qualche modo di disastro che non è ancora stato recuperato.
Colgo l'occasione per porre all'Assessore la questione sull'estrema difficoltà di coordinamento tra quanti hanno competenza di intervenire problema che probabilmente sta un po' alla base della lentezza degli interventi. Penso che la Regione dovrebbe, per prima cosa, occuparci della funzione di coordinamento. D'altro canto ho visto - mi corregga Assessore Cavallera se sbaglio - che nelle competenze trasferite con il "pacchetto" costituente delle Regioni viene data tutta la Protezione civile e tutti gli aspetti legati all'alluvione.
Mi domando, e le domando - è questo il senso della domanda che le voglio porre - se le soluzioni attinenti al trasferimento di competenze per le questioni alluvionali hanno anche tutti gli aspetti della prevenzione.
Perché la Protezione Civile ha una parte successiva ed una parte antecedente e a noi sembra molto importante la parte antecedente.
Non ho ancora letto queste parti, non so se l'Assessore Cavallera ha avuto modo di farlo, ma mi sembra che la soluzione o, meglio, un concorso migliore alla soluzione sarebbe quello di affidare in capo alla Regione le competenze del coordinamento, di quanti hanno titolo, materia e fondi di bilancio per intervenire.
Certamente le Province, i Comuni, per certa parte il Magis Po, ma penso che tutte quelle competenze residue dello Stato - Assessore Cavallera - che dovrebbero essere cadute, sono quelle che probabilmente passeranno a noi e ci daranno anche il coordinamento.
E' più che altro su questa parte, molto interessante, che le chiedo andando a regime, di voler fare - e concludo - una sorta di seminario, di approfondimento, perché se il passaggio di queste competenze è straordinariamente positivo, è anche straordinariamente di responsabilità.
E allora mi chiedo: come sono effettivamente le competenze nel loro completamento? Questo forse non siamo ancora in grado di saperlo. E poi gli aspetti del bilancio.
In questo senso, collega Cavallera, l'emendamento presentato, anche se ha aspetti di non ricevibilità, così come il Presidente del Consiglio ci rappresentava, nel merito è molto interessante, perché ci permette di chiedere all'Assessore competente, che mi sembra sia lei, Assessore Cavallera, nel complesso, sul problema dei trasferimenti delle competenze e dei fondi.
Da questo punto di vista è un argomento centrato. Chiedo, allora, se è possibile avere brevemente un cenno perché dovremo fare, su tutti i capitoli di competenza trasmessi e su tutte le materie di competenze trasmesse, prestissimo dei seminari, ma questo ha un'applicazione pratica e operativa molto vasta ed è per questo motivo che forse varrebbe la pena fare un accenno. Soprattutto riguardo alle problematiche del trasferimento statale.
Si tratta dunque di un emendamento molto centrato, perché ci fa ragionare nel merito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Sempre sulla questione specifica. Il bilancio è comprensivo dell'applicazione dell'art. 9 bis, di come abbiamo modificato i Piani Regolatori della nostra Regione, ne avevamo discusso molto in Commissione poi una parte di questi sono andati alla contrattazione con i Comuni vorrei capire - Assessore - a che punto è la questione.
Per quanto riguarda il tratto Massimini-Carrù-Cuneo dell'autostrada Asti-Cuneo, so che la competenza regionale esiste interamente, ma io vorrei sapere quali studi post alluvionali sono stati fatti, perché c'è stato un evento di portata eccezionale. Certo, la Regione va alla Conferenza dei servizi, ma se non ha svolto alcuno studio, cosa dirà? Bloccherà i lavori? No. Chiedo allora quali studi avete svolto sul post alluvione, perch questa è una competenza che riguarda la Regione, altrimenti ci troviamo di fronte ad un'omissione, soggetta ad interventi di qualsiasi natura.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Inizio subito da alcune risposte specifiche come quella del ponte di Felizzano, cui faceva riferimento il collega Moro, proprio per giustificare come a volte alcuni interventi richiedano un certo tempo per essere attuati, perché non esiste solamente l'aspetto ingegneristico, ma occorre percorrere una procedura che tenga conto di tutti i punti di vista e di tutte quelle parti che hanno causa nella procedura stessa.
Nel caso particolare del Ponte di Felizzano, vi è stata una discussione di un certo tipo con il Settore dei beni ambientali e alla fine si è trovata una soluzione che ha comportato una rielaborazione del progetto.
L'Amministrazione procedente è la Provincia di Alessandria e, da quanto ne so, stanno procedendo all'appalto, quindi i lavori dovrebbero essere molto accelerati.
Colgo anche l'occasione per dire che la Regione, non da adesso, ma fin dal 1994/95, dopo l'alluvione, ha costituito un gruppo di lavoro articolato al quale partecipano tutti i Settori della Regione facenti capo a diversi Assessorati (Assessorato all'urbanistica, Assessorato ai beni ambientali Assessorato alla pianificazione, Assessorato alla montagna, ecc.) per rilasciare i pareri di propria competenza e coordinare gli interventi.
Abbiamo fatto un'approfondita esperienza in materia, tant'è che, con l'avvento della legge 51, abbiamo già costituito la direzione regionale della difesa del suolo.
Mi allaccio a quanto chiedeva la collega Spagnuolo: certo, in futuro tutto si risolverà e dovrà essere verificato sotto il profilo del decentramento però noi non siamo fermi ad aspettare il decreto legislativo Bassanini per poi muoverci. Sotto certi profili abbiamo già potenziato quei Settori e quei servizi che saranno la base per poter attuare i compiti che ci saranno conferiti. Però, attenzione, per decentramento, a mio avviso si intende anche un robusto passaggio di competenze agli Enti locali, quindi Comuni Province e Comunità Montane, in materia di difesa del suolo, rispettando un principio che, a nostro avviso, dovrebbe essere questo: una competenza esclusiva sulle varie questioni, per cui si possono ipotizzare competenze interregionali (per esempio, l'asta principale del Po dovrà essere gestita d'intesa fra le varie regioni del Bacino Padano).
Ci sono poi dei corsi d'acqua di valenza regionale e tanti altri corsi d'acqua di valenza locale. Poiché la Bassanini prevede anche il trasferimento del demanio, è chiaro che l'Amministrazione che si curerà del fossato X, Y e Z o del rio o del torrente, avrà competenze di manutenzione di progettazione ed anche di gestione del demanio.
Penso, quindi, che non ci saranno difficoltà a trovarci in seminario per discutere il decretone Bassanini, che recentemente è stato emanato anche perché come Regione Piemonte, anch'io personalmente ho partecipato al confronto con i Ministri ed i Ministeri per parecchie settimane e il risultato, per certi versi, è ampiamente condiviso dalle Regioni e dall'amministrazione regionale. Tale risultato è stato conseguito anche sulla base di intese che sono state preventivamente raggiunte con l'ANCI l'UPI e l'UNCEM; ad esempio l'UPI nel gruppo di lavoro era rappresentato dalla Presidente Bresso della Provincia di Torino.
Per quanto riguarda le conseguenze dell'alluvione del '94 sotto il profilo del 9 bis, a cui faceva riferimento il collega Cavaliere, lui sa che noi abbiamo adottato deliberazioni e trattato la posizione di circa 200 Comuni; i vincoli transitori che noi abbiamo imposto con deliberazioni della Giunta regionale sono vincoli della durata di tre anni, nell'ambito di questo triennio si deve arrivare, mi auguro, all'approvazione definitiva del Piano regolatore, o perlomeno all'adozione di questo strumento urbanistico comunale da parte dei comuni di competenza.
Credo di ricordare che circa una novantina di comuni sono definibili adeguati sotto questo profilo, mentre su altrettanti si stanno svolgendo gli iter; ci troviamo quindi in una fase di avanzata e approfondita attuazione della revisione degli strumenti urbanistici anche assistiti dai contributi che la Giunta regionale eroga ai Comuni che sono obbligati ad adeguare lo strumento urbanistico alle mutate condizioni ambientali e territoriali.
Per quanto riguarda, infine, il discorso del come ci si prepara ad una Conferenza dei servizi, per quanto riguarda la Asti-Cuneo. Credo, nello stesso modo in cui il Magistrato per il Po ha predisposto il suo parere idraulico di competenza nel tratto di fondo valle del Tanaro, sul quale, a mio avviso, i maggiori eventi si sono verificati nel '94, infatti l'alluvione del '94 ha interessato sostanzialmente l'asta del Tanaro mentre il cuneese in senso stretto è stato sì interessato da eventi, ma in modo minore.
Ciò non toglie che comunque noi siamo in possesso di una documentazione tecnica che praticamente è composta dal piano delle fasce fluviali, che è uno strumento sia cartografico che normativo, di cui si dispone ormai da parecchio tempo. Siamo in presenza di una banca dati geologica che è stata costruita dalla Regione in questi ultimi vent'anni che costituisce una ricchezza di dati della quale si tiene conto prima di erogare qualsiasi parere; vi sono gli annali editi dall'Ufficio idrografico del Po che riguardano tutti i corsi d'acqua, vi sono le rilevazioni che sono portate avanti dal nostro Settore geologico sulla base delle varie stazioni di monitoraggio e, da ultimo, vi è il Piano dell'assetto idrogeologico che è stato presentato recentemente da parte dell'autorità di bacino. Non manca quindi, la letteratura tecnica, non mancano i dati per sedersi intorno a un tavolo e poter svolgere la funzione a cui si è preposti, che è quella di prescrivere le condizioni tecniche secondo cui realizzare un'importante infrastruttura come è la Asti Cuneo.
E' chiaro che come sanno bene i colleghi e come sa bene il collega Cavaliere, qui si tratta soprattutto, quando si parla di queste infrastrutture, di svolgere due riflessioni: la prima è nell'ordine della valutazione dell'impatto ambientale, quindi prescinde strettamente dal mio Assessorato e coinvolge tanto la Regione quanto i Ministeri in ordine agli aspetti paesistici, quindi è un qualche cosa che prescinde dai fenomeni idraulici o dai dissesti idrogeologici. Altra cosa è, quando si è affermata una possibilità di costruire un'infrastruttura lungo una certa direttrice andare a realizzare questa infrastruttura in modo che l'infrastruttura non ostacoli i fenomeni idraulici. L'esempio viene dall'alluvione di Alessandria; se la ferrovia che da Solero va ad Alessandria, anziché in rilevato fosse stata costruita su viadotto, alcuni metri di acqua ad Alessandria non sarebbero arrivati. E' noto infatti che si è riempito questo lago.
CAVALIERE Pasquale (fuori microfono) Lei conosce le responsabilità dell'autostrada Torino-Piacenza nella....



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Sono alessandrino e qualcosa me lo ricordo; io ero testimone oculare.
Le dico che l'autostrada ha appesantito la situazione, però la causa scatenante è stato...
Possiamo avvalerci di un'esperienza ormai approfonditissima dei nostri tecnici, coloro che partecipano alle Conferenze, l'ex Genio Civile, il Geologico, la Difesa del suolo, ovviamente in raccordo con il Comitato tecnico dell'autorità di bacino: sanno bene che questa è la stagione nella quale bisogna evitare il più possibile i terrapieni e costruire il più possibile i viadotti.
D'altronde io sono informato che a questo principio si è attenuto il Magistrato per il Po nel tratto Marene Asti che è un tratto molto più rilevante sotto il profilo idraulico, se mi consente, collega, per i volumi in gioco e hanno trovato delle soluzioni. Quindi chi ben comincia è a metà dell'opera.
Io penso che agli stessi criteri ci si riferirà quando si dovrà discutere, a fronte di un progetto esecutivo, del tratto Massimini-Cuneo.



PRESIDENTE

Ci sono dei Consiglieri che intendono intervenire sui capitoli successivi? Chiezzi, su quale capitolo?



CHIEZZI Giuseppe

Intanto intervengo per precisare che, al di là dell'ammissibilità intendo ritirare gli emendamenti ai capitoli 201, 203 e 204. Invece, sul cap. 207, che recita: "Assegnazione derivante dalle disponibilità di cui all'art. 3 della legge 8/11/86 n. 752, ripartite secondo i criteri di cui al secondo comma dello stesso articolo, art. 18 della legge 984/77, legge 201/91" vorrei sollevare la questione, che il mio Gruppo solleverà su tutti i capitoli così definiti, di cosa significhi...



PRESIDENTE

Inviterei l'Assessore ad essere attento, perché credo che il Consigliere stia ponendo una domanda per l'Assessore e la Giunta.



CHIEZZI Giuseppe

... di cosa significhi tutto ciò. Perché mi rivolgo soprattutto al Presidente del Consiglio che oltre ad essere garante verso i Consiglieri, a nome di tutti i Consiglieri è garante anche verso i cittadini della leggibilità del nostro lavoro? Un cittadino che prende in mano il nostro bilancio e arriva a questo punto cosa fa, chiede una consulenza? La questione della chiarezza, almeno di quello che è scritto sul bilancio, è un'annosa questione che nessuno ha mai risolto, nemmeno la Giunta Brizio.
Non l'hanno mai risolta, è stata sempre alternativamente sollevata, ma la documentazione di bilancio da molti anni a questa parte è mutata di poco da questo punto di vista.
Una leggibilità esplicita, non so se Majorino sta attento...
Allora ti ricordi quante volte abbiamo sollevato il problema; scrivete una denominazione dei capitoli che almeno si capisca di cosa si parla! E' una vecchissima questione che è ancora sul tavolo.
La prima domanda è: perché non si può, con un emendamento, avere una variazione della denominazione del titolo del capitolo che permetta di aggiungere di cosa si tratta in quattro parole? Capito questo, forse ci saranno altre domande, Presidente, perché non so di cosa si tratti.
Di certo, la domanda sui residui attivi rimane, però non so formularla argomentando nel merito, perché non so di che merito stiamo parlando.
Quindi mi riserverei, se lei crede (io o qualche altro componente del Gruppo), di avere prima la risposta su cosa stiamo parlando, perch parliamo di un fatto che non è reso esplicito, se non andando a prendere una mezza dozzina di capitoli (che poi, chissà che cosa c'è scritto anche su quelli là!).



PRESIDENTE

Se la Giunta vuole dare un'esplicitazione in relazione a questo capitolo, prego.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La n. 752 è una legge di sostegno all'agricoltura, viva e vegeta; come tale, la competenza del '98 non è ancora iscrivibile, ma nel corso dell'anno, nell'ambito dei rapporti tra il Ministero competente e la struttura regionale è estremamente probabile, direi pressocché sicuro, che come già avvenuto negli esercizi precedenti, arrivino fondi trasferiti e quindi iscrivibili, "freschi" (diciamo così, per capirci). E' anche possibile che - in questo caso la memoria non soccorre me - che nella gestione del consuntivo '97, data la lunghezza cronica, caratteristica tra l'altro, nei processi di finanziamento all'agricoltura, esistano dei residui da reimpostare che diventino residui da riscuotere nei confronti del Ministero.
Devo dare tre risposte, ma ne dò anche una quarta più generica, sebbene sia già stata data in altra sede.
Certamente, la lettura di questo capitolo non è esaustiva delle esigenze, non solo del Consigliere Chiezzi, ma di chiunque lo legga, perch non è autodefinente.
Stiamo lavorando - lo ripreciso, sperando di riuscire ad essere un pochino più efficace di quanto non siano state le Giunta precedenti - per dare una risposta alla maggior leggibilità del bilancio; lo dico, perché così potremo essere accusati di ritardo, ma non di mancanza di volontà politica in tal senso.
Il progetto iniziale finalizzato ad una maggiore leggibilità del bilancio e della legge regionale equivalente alla L. 77 che gestisce il regolamento di contabilità per quanto attiene agli Enti locali, nonch all'esigenza di gestire la contabilità per centri di costo e le commesse, è praticamente pronto, sebbene non definito, quindi esaminabile non appena il tempo politico lo consentirà, dalla sede competente, che è la I Commissione; ciò, esattamente in parallelo con il processo di evoluzione del sistema informativo contabile della Regione, di cui si è già parlato in I Commissione e che è anche un'esigenza di applicazione della L. 51.
Su questo, credo che quanto prima, insieme ai Consiglieri di minoranza e di maggioranza, si potrà vedere come migliorare la leggibilità e la fruibilità dello strumento bilancio.
L'altra risposta: è una legge viva e vegeta di sostegno all'agricoltura; la denominazione dei capitoli, normalmente, è sempre stata fatta in collaborazione con le strutture dell'Assessorato competente.
Probabilmente, in questo caso, non era molto semplice renderlo più chiaro ma confermo che non è affatto chiaro, ad una prima lettura - il significato del capitolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per una breve integrazione, anche perché avevo parlato poco.
Ma non sono qua per perdere tempo.
Ringrazio l'Assessore; tuttavia una prima modifica su questo e sugli altri titoli dei capitoli, forse, può essere fatta mettendo il titolo della legge. E' pur vero che, mettendo il titolo della legge, non si esauriscono i problemi che ho posto e che l'Assessore Burzi condivide (e che si appresta a risolvere); però, se sin da questo bilancio, aggiungiamo al numero della legge il titolo, almeno si capisce dove stiamo.
Questa, forse - Presidente Deorsola - è una cosa che si può fare con un'immediatezza assoluta, con un emendamemto che aggiunga alla legge il titolo.
Tra l'altro, questo emendamento potrebbe essere rapido, nel senso che la legge è inequivoca, è la L. 752 dell'86, quindi l'emendamento potrebbe essere:"Si inserisce, dopo il numero, il titolo della legge". E in questo caso le leggi citate sono due.
La seconda considerazione è questa. Mi sembra di capire, Assessore Burzi che questo sia invece un capitolo emendabile.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

No.



CHIEZZI Giuseppe

No, nemmeno questo (ma riprenderanno l'argomento i miei colleghi).
Lei però ha detto che noi ci attendiamo dallo Stato... (cosa che non succedeva sulle due leggi dell'alluvione). Visto che lei dice: "Attenzione siamo sicuri che lo Stato ci darà delle somme", allora, perché non fare una nostra previsione, prudentissima? Non ho capito il motivo per cui non la si fa, ma - ripeto - lascio ai colleghi ulteriori argomentazioni.
Sulla prima risposta dell'Assessore, confermerei (valutandone l'opportunità con i miei colleghi) l'emendamento e la richiesta di votarlo tuttavia, se ci sarà un secondo approfondimento, così come abbiamo cambiato idea sugli altri tre capitoli, possiamo cambiarla anche su questo.
Inoltre, chiederi all'Assessore Bodo di spiegarci in che cosa consistono questi residui attivi, che hanno una consistenza elevata; magari i colleghi chiederanno all'Assessore Bodo anche qualcosa di più.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Consulterò i tecnici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei capire bene quali sono le competenze, per entrare meglio nel merito; per cui chiederei all'Assessore Bodo di spiegarci se si tratta di agricoltura o di altra materia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

La n. 752 è una legge di finanziamento con varie voci riguardanti le attività dell'agricoltura. E' una legge finanziaria specifica (chiamiamola così); gli interventi qui previsti riguardano una serie di quali: studi e ricerche; sperimentazioni agrarie; assistenza tecnico-contabile; contributi per le indennità compensative; contributi di insediamento per i giovani agricoltori.
Si tratta soprattutto di trasferimenti di somme che noi giriamo agli istituti finanziatori, derivanti dall'intervento dello Stato sulla riduzione dei tassi di interesse relativi a mutui a durata media di 15 anni.
Quindi, sostanzialmente, lo ripeto, per la maggior parte si tratta di partite di giro che vengono trasferite agli istituti finanziatori.
Inoltre, dovrebbero esserci due capitoli riguardanti gli interventi di carattere strutturale (per esempio: interventi per frane, interventi per opere irrigue, ecc.), che credo non trovino finanziamento da un paio di anni; anzi, hanno trovato finanziamento l'anno scorso, perché c'è stata una revisione dei capitoli di bilancio.
Sono dunque voci di bilancio che si susseguono da molti anni e che riguardano sostanzialmente sempre gli stessi interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Voglio porre alcuni problemi. In primo luogo, mi pare che il problema che ha posto il Capogruppo della possibilità di iscrivere (non di emendare ma di iscrivere) le cifre, anche in modo prudenziale rispetto a quelle che sono le aspettative, sarebbe possibile, non è che si fa in determinati casi di iscriverle perché si sa che arrivano, quindi non riesco a capire perch c'è un trattamento differenziato tra questa voce e altre da questo punto di vista.
L'altro problema è non capire come mai capitoli di competenza, che dovrebbero essere finanziati da queste voci, non solo non sono stati finanziati quest'anno, ma non sono stati finanziati neanche l'anno scorso almeno, io ne ho scorsi due (sono sei).
L'inserimento capitoli di spesa richiama i capitoli dove dovrebbero poi andare; i capitoli in parte corrente l'anno scorso erano tutti e due a zero, il 13465 e il 13970 non sono solo a zero quest'anno, ma erano già a zero l'anno scorso, e questo spiega - credo che sarà poi vero anche per gli altri capitoli - perché ci sia quel residuo. Quel residuo è obbligatorio nel senso che se uno non mette i soldi sui capitoli, il residuo... E' così: se già non sono stati neanche messi in preventivo, difficilmente possono essere poi spesi.
Quindi anche da questo punto di vista non sono soddisfatto dell'intervento e della spiegazione fornita dall'Assessore Bodo, perché mi pare che, visto che quei capitoli dovevano essere finanziati con queste cifre, non lo sono stati neanche in sede di previsione, perché la previsione, dal documento che io ho tra le mani, risultava già per le previsioni di competenza del '97 a zero. Anche qui, se nel '97, a fronte di una disponibilità evidenziata nel bilancio non sono stati finanziati questi capitoli, vorremmo capire per quale ragione. Qual è la ragione che ha portato a questa scelta di non finanziamento di capitoli che dovrebbero essere finanziati con questo tipo di fondi che arrivano dallo Stato? Questo è il problema; sugli altri non ho avuto tempo di verificarli, però credo che anche sugli altri probabilmente - come dicevo già prima - vista l'entità del residuo che è praticamente identico alle previsioni di competenza per il '97, probabilmente ci troviamo in una situazione simile se non identica.



PRESIDENTE

Aveva chiesto di intervenire l'Assessore Vaglio. Lo vuol fare adesso? Prego.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna

Era solo per completezza di informazione al collega Papandrea.
Il problema sul - se ricordo bene - 13970 "indennità compensativa" è stato mal interpretato, probabilmente per carenza di informazione.
Tutti gli anni noi liquidiamo in tempi giusti l'indennità compensativa agli agricoltori di montagna; questa è una pratica che viene impostata dalle organizzazioni professionali, seguita e liquidata direttamente dalle Comunità montane.
Perché noi siamo in attivo? Perché regolarmente paghiamo prima di incassare i soldi; è una cosa abbastanza normale su questi interventi statali. Interviene una delibera CIPE; noi, sulla base di questa delibera CIPE, definiamo l'intervento a favore degli utenti, in questo caso degli agricoltori di montagna, paghiamo con risorse regionali e rimaniamo in attesa della liquidazione da parte dello Stato. In questo modo noi abbiamo residui attivi, ad esempio sul fondo nazionale per la montagna per il 1995/96/97, in questo caso sull'indennità compensativa, siamo nella stessa situazione per il 1997; a giorni dovrebbe uscire la nuova delibera CIPE che ci indicherà quale sarà l'intervento finanziario a favore degli agricoltori di montagna e noi, come al solito, faremo tutta la pratica attraverso l'AIMA per la liquidazione dell'indennità compensativa, ex Regolamento CEE 2328, ma non è detto che questi soldi entro l'anno vengano liquidati da parte dello Stato nei nostri confronti, mentre invece noi abbiamo l'impegno annuale a riconoscere le indennità agli agricoltori.
Quindi la discrepanza è in questi termini.



PAPANDREA Rocco

Di questo però nel bilancio non si parla.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna

Scusi, Consigliere, il problema è che il 13970 è un capitolo reimpostato; probabilmente è questo che non ci consente...



CHIEZZI Giuseppe

Cosa vuol dire che è reimpostato?



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna

Tecnicamente io so che i soldi li ho liquidati, però lì non figurano.
Parlo solo per quello dell'indennità compensativa, che certamente abbiamo liquidato, anche perché i colleghi che si sono occupati in III Commissione dell'indennità compensativa sanno che ha avuto esito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Visto che l'Assessore Vaglio ha detto una cosa molto "interessante" non si riesce a capire come si anticipano, di fronte a delle delibere del CIPE su quella base di progetti, dei soldi per progetti regionali, quindi a parte il bilancio regionale, in attesa che poi questi fondi già elargiti vengano reintegrati con fondi statali.
Visto che di fatto dal bilancio non traspare, vorremmo capire da quale capitolo si attinge sul bilancio, visto che l'Assessore Vaglio non ce lo sa spiegare tecnicamente, da dove si attinge, da quale capitolo per anticipare le risorse finanziarie che poi dovranno essere reintegrate con fondi statali. Però vorrei una risposta dall'Assessore Burzi su questo.



PRESIDENTE

Riteniamo opportuno sentire anche le domande dei Consiglieri Moro e Cavaliere; poi l'Assessore può dare una risposta complessiva, o desidera dare una risposta subito? Sentiamo allora le domande dei Consiglieri Moro e Cavaliere.
Prego, Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, l'emendamento al capitolo 207 del bilancio di previsione '98 della Regione Piemonte riguarda, a questo punto, le entrate dei fondi da riscuotere dal Ministero dell'Agricoltura. Questi fondi statali a bilancio e i residui attivi richiedono un chiarimento di fondo della linea di governo regionale dell'agricoltura piemontese, soprattutto sulla vera entità finanziaria a bilancio '98 per quanto riguarda le emergenze e le priorità in agricoltura.
Si può affermare con certezza che nel bilancio '98 non traspaia una vera politica agraria regionale di governo, ma soprattutto ci sia molta incapacità.
Già nei primi due bilanci preventivi precedenti, come Gruppo di Rifondazione comunista comunista avevamo chiesto più impegno, più sensibilità e maggiore considerazione politica nel porre la centralità agraria nelle priorità economiche, produttive ed occupazionali del Piemonte, soprattutto verso l'Europa e verso il 2000.
Tutto questo non ci pare che venga evidenziato, se non in minima parte dal bilancio '98.
Nulla quasi di innovativo è stato fatto per dare maggiore reddito ai contadini, anzi si può intravvedere che ci sarà precarietà ed emergenze produttive ed ambientali più gravi nelle campagne piemontesi che ne sottolineino la consistenza e soprattutto sottolineino che a bilancio, per quanto riguarda tutta la partita dell'agricoltura, non ci sono stanziamenti che possono dare delle certezze che tutti i delicati e importanti problemi del settore agricolo vengano presi nella dovuta e giusta considerazione, a partire anche dall'agricoltura montana.
Per cui chiedo all'Assessore competente che ci dia spiegazioni maggiori al di là della lettura burocratica delle voci e delle partite di giro ed indichi la vera entità di cifre a bilancio sullo sviluppo dell'agricoltura piemontese.
Vi deve essere piena consapevolezza dell'Assessorato sulla necessità che l'agricoltura venga messa al centro delle priorità e delle emergenze del Piemonte, anche perché, a mio avviso, l'agricoltura è uno degli elementi fondamentali e qualificanti della regione.
Purtroppo, non mi pare che dal bilancio appaia, almeno in questa fase di discussione, concretezza di obiettivi e, soprattutto, entità delle cifre per questo settore delicatissimo e importante.
Chiedo, sulla base anche dell'emendamento, che, come ripeto, riguarda entrate di fondi da riscuotere direttamente dal Ministero dell'agricoltura cosa intende fare l'Assessorato competente, quali siano le vere entità a bilancio e quali gli obiettivi per dare un'impronta nuova e qualificante ad un settore che, ripeto, a mio avviso dovrebbe essere prioritario e strategico nel bilancio di una regione che dovrebbe tener conto che una delle parti qualificanti della propria economia è proprio il settore agricolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, in relazione ai precedenti ragionamenti sull'alluvione, e visto che parliamo di finanziamenti strutturali all'agricoltura, sicuramente l'Assessore Cavallera ricorderà lo studio dell'ing. Cannata sulla piana del Tanaro e quindi di quanto la gestione dell'agricoltura in quella zona abbia influenzato l'evento alluvionale. Nei due periodi dell'anno di maggiori precipitazioni atmosferiche, il terreno è completamente spoglio, proprio per il tipo di agricoltura che va ad esprimere.
Sarebbe opportuno capire se avete effettuato degli studi e se condizionate i finanziamenti ai tipi di coltura che si esprimono nel territorio. Essendo in presenza, comunque, di un'agricoltura assistita potremmo tentare di questo tipo di condizionamento.
Volevo questo tipo di informazioni dall'Assessore Bodo, di influenza determinante con quanto dicevamo in precedenza con l'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Parto dalle richieste del collega Cavaliere. E' sicuramente stato effettuato perlomeno uno studio, impostato dalla precedente amministrazione, relativo soprattutto ai riferimenti riguardanti le difese dai fiumi e torrenti che avevano provocato così ingenti danni.
Seconda questione, l'eventuale condizionamento dei finanziamenti ai tipi di coltura. Effettivamente, i finanziamenti sono suddivisi fra opere infrastrutturali, strutturali e per quanto riguarda i danni alle colture agrarie - vi sono diverse tabelle di applicazione - ovviamente, a seconda dei valori che riportano i vari tipi di coltivazione.
Per quanto riguarda le osservazioni del Consigliere Moro, non posso che condividere il fatto che non vi siano certezze per quanto riguarda l'agricoltura, così come non posso che condividere il fatto che attraverso il bilancio regionale non si possa estrinsecare una politica nuova.
Infatti, nonostante tutto, la politica attuale deve tener conto di una serie di condizionamenti, o comunque sia, di operatività a sovranità limitata.
Dalle leggi statali ci vengono dati determinati input ed indirizzi così come dai Regolamenti comunitari, se s'intende accedere ai finanziamenti dell'Unione europea.
In ogni caso, la Regione essenzialmente esplica la sua attività su una serie di settori rilevanti. In primis, come impostazione, riguarda l'assistenza tecnica ed una serie di attività connesse, le quali sono in grado di applicare al mondo agricolo tutte le modifiche innovative intervenute.
In secondo luogo, l'attività della Regione riguarda tutta la politica strutturale dei Regolamenti comunitari, ad iniziare dal n. 2081, obiettivo 5bis), dal n. 2078 e dal n. 2328 che riguarda l'insediamento dei giovani e tutte le altre attività.
Non ultimo, devo ricordare, per quanto riguarda la politica agricola della Regione Piemonte, l'altro aspetto molto importante e fondamentale di cui oggi tutti parlano: l'intervento sull'agroindustria - sicuramente non per merito del sottoscritto, che l'ha soltanto portata a termine - vale a dire sulla trasformazione dei prodotti agricoli industriali.
Altra indicazione che mi permetto di dare al Consiglio è sulle azioni di carattere promozionale, per sollecitare il consumo e per far conoscere i prodotti agricoli piemontesi.
Questo quanto per grandi filoni; nell'esame delle singole voci del bilancio vi sarà sicuramente l'opportunità di verificare, caso per caso, le azioni che vengono intraprese.



PRESIDENTE

Abbiamo esaurito le osservazioni sul capitolo 207.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,33)



< torna indietro