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Dettaglio seduta n.242 del 24/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Dutto, Farassino Galli, Marengo, Vaglio, Viglietta e Vindigni.
Di conseguenza, il numero legale è di 27 Consiglieri presenti.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti presentati al progetto di legge n.
371.
025) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il cap. 200 è implementato di L. 1.000.000, mediante un incremento di pari entità del cap. 15950".
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, la Giunta si era espressa sul Piano di sviluppo l'Assessore Burzi ci ha illustrato qual è lo stato dell'arte. La discussione si è incentrata in maniera anche specifica su una importante infrastruttura che è il nerbo del Piano di sviluppo. Sono stati chiesti degli importanti chiarimenti all'Assessore Masaracchio che non credo si possano eludere! Se l'Assessore non vuole parlare, lo dica...



PRESIDENTE

Se la Giunta non intende aggiungere altre comunicazioni, non possiamo costringerla e perciò passiamo alle dichiarazioni di voto.



CAVALIERE Pasquale

Ma posso sapere dall'Assessore se intende...



PRESIDENTE

Vicepresidente Majorino, la Giunta intende fare altre dichiarazioni sull'emendamento?



CAVALIERE Pasquale

Assessore Masaracchio, non intende intervenire su questo tema? Darci i chiarimenti richiesti?



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

L'Assessore Masaracchio aveva detto, ed è verbalizzato, che darà una risposta, cioè parlerà dell'argomento sul quale è stato interessato come Assessore in sede di discussione dell'emendamento che prevedeva un aumento per la formazione del Piano di sviluppo, allorquando si arriverà a emendamenti, che sicuramente ci saranno, che concernono la materia trasporti. Non è che l'Assessore si sottragga, ma riteniamo che quella sia la sede naturale per discutere, anche perché, se mi consente Consigliere Cavaliere, siamo perfettamente d'accordo che allorquando si discute un emendamento che ha un determinato oggetto si allarga poi fatalmente la materia; però era già stata allargata allorquando parlandosi e proponendosi un aumento sui fondi necessari per la formazione del Piano di sviluppo si è già trattato, dal punto di vista di ciascun Consigliere che è intervenuto a cominciare dal Consigliere Picchioni, il contenuto di quello che avrebbe o dovrebbe essere il Piano di sviluppo e sulla vexata questio del perch non c'è ancora il Piano di sviluppo. Però da parte sua è stato ulteriormente ampliato l'argomento e si è parlato della questione, pur importante, che non penso nemmeno pallidamente di voler sottovalutare della Asti-Cuneo. L'Assessore Masaracchio su questo punto che fa parte in senso lato del Piano di sviluppo perché se vogliamo qualunque argomento che tratti l'azione amministrativa... Ma se non stai nemmeno ad ascoltare, è perfettamente inutile che io ti replichi, Cavaliere! Qualunque punto che riguarda l'azione amministrativa regionale è fatalmente contenuto nel Piano di sviluppo!



CAVALIERE Pasquale

Ma lei non sa neanche che ha le deleghe sui beni ambientali! Non le conosce!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Le conosco benissimo!



CAVALIERE Pasquale

Sui beni culturali e sui beni ambientali quali azioni ha fatto Vicepresidente? Non ha dichiarato niente!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, non interrompa il Vicepresidente Majorino, che invito a svolgere il suo intervento.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi ero alzato per dire che l'Assessore Masaracchio aveva dichiarato che allorquando si discuteranno gli emendamenti sui trasporti prenderà posizione anche su questa questione.
Per quanto riguarda invece i beni ambientali, io conosco benissimo le deleghe e al riguardo le posso dire a flash (ma non mi costringa a fare un intervento più ampio che in ogni caso si colloca quale intervento nell'ambito di quello che farà l'Assessore Masaracchio sulla questione che lei ha posto) che la struttura e io in prima persona seguiamo la conferenza nazionale dei servizi che si occupa dell'aspetto ambientale della Cuneo Asti. Sto seguendo! Dovrei entrare in dettaglio, allora facciamo un accesso sulla località e sospendiamo il dibattito: questo lei è capace di proporlo.



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Allora andiamo sulla località e le dico il mio pensiero insieme a quello dei tecnici dell'Assessorato che collaborano con me per dire cosa ne penso sull'aspetto del tracciato. A parte che, come lei sa, c'è la conferenza nazionale dei servizi nell'ambito della quale è interessato in prima persona il Ministro dell'Ambiente a lei molto caro... Non è così? Comunque le ho risposto sufficientemente. Se non è soddisfatto... Ma mi rendo conto che le minoranze per natura non possono dirsi soddisfatte delle dichiarazioni della Giunta.



PRESIDENTE

Lei ha svolto, mi pare adeguatamente, il suo intervento.
Passiamo dunque alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io prendo atto che gli Assessori non intendono entrare nel merito delle loro competenze; nemmeno l'Assessore Cavallera ha voluto intervenire sulla questione per rivendicare le sue competenze. Io capisco Assessore, che Boscomarengo sia molto vicino a Tortona, però i problemi idraulici della Asti-Cuneo la riguardano. La riguardano anche se c'è già stata la V.I.A., anche se il Presidente Berlusconi avocò la V.I.A. con un decreto per la prima volta nel nostro Paese e l'annullò, ma i problemi idraulici esistono lo stesso perché un decreto non può annullare la morfologia del territorio. I problemi idraulici esistono lo stesso e soprattutto esistono i problemi dei trasporti dove l'Assessore Masaracchio deve spiegare perché con la sua firma ha permesso che la Regione desse un parere su un percorso totalmente illogico e assurdo! Io voglio riprendere il ragionamento che ha fatto il collega Peano che praticamente riconosce le ragioni che abbiamo portato, però con realismo sostiene che siccome la società concessionaria ha presentato il progetto con tre lotti funzionali (uno ad Asti, uno vicino ad Alba e uno a Massimini) o si prende questo oppure...
Questo però è inaccettabile, collega Peano, perché la concessione autostradale della SATAP fu rinnovata negli anni scorsi proprio perché la SATAP si era impegnata a realizzare in autofinanziamento quell'autostrada.
Ora le cose sono cambiate: l'autostrada sarà finanziata per più del 60 dallo Stato e il restante 40% non saranno certo fondi della SATAP, perch come sappiamo con il 60% poi si attivano mutui e ipoteche per avere gli altri fondi. La SATAP non intaccherà per nulla le sue risorse e saranno di fatto utilizzati per intero fondi statali pubblici. Se si fa questo perlomeno si faccia un'opera di interesse pubblico, questo è il problema.
Siccome per la realizzazione del lotto funzionale Asti-Marene non serviranno meno di due o tre anni, vi è tutto il tempo necessario per approfondire il tratto Marene-Cuneo. Se il timore è che, trattandosi di una situazione che si trascina da vent'anni, questo possa essere il pretesto per perdere altro tempo, oggi non si può più temporeggiare perché ci sono state date tutte le garanzie circa il fatto che il finanziamento statale venga concesso. E' una questione di puro buon senso.
Ora, non so se nella determinazione del Presidente Ghigo affinché la Regione decidesse per un tracciato piuttosto che un altro abbiano contato di più gli incontri con le amministrazioni locali o le cene romane con Marcellino Gavio, ma so che il tracciato scelto è sicuramente quello di minore interesse pubblico, è quello che di fatto non rappresenterà il compimento di una infrastruttura importante per il Piemonte. Del resto collega Cotto, lei in questo modo non vedrà tutelato l'astigiano, perché il fatto che non si faccia il lotto funzionale Asti-Marene e che invece si approvi il lotto di Asti assieme a quello di Massimini comporta questa conseguenza. Checché se ne dica, essendovi stata l'alluvione una verifica idraulica dovrà essere effettuata per forza a Massimini, quindi il rischio che venga bloccato tutto è un rischio reale. Ma chi è che blocca tutto? Chi non vuole fare il lotto funzionale Asti Marene? Del resto, lei sa benissimo che il Presidente della Giunta non sta tutelando molto l'astigiano anche per quanto riguarda il comparto enologico; abbiamo letto che nella cena della Crostata si beveva solo il Brachetto e quindi abbiamo appurato questa carenza. Il Brachetto è un vino di Acqui, che credo abbiate bevuto anche durante il congresso.
Queste sono le mie considerazioni. Credo che vi saranno ancora emendamenti, quindi ritorneremo, collega Cavallera, sulla questione. Spero che lei, nel prosieguo della discussione, entri nel merito e ci illustri le sue considerazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Quando stamattina, durante il mio primo intervento sul Piano regionale di sviluppo, avevo ben presente il fatto che il sistema dei trasporti è uno degli elementi portanti del Piano stesso. Forse dal punto di vista dell'interesse pubblico è l'elemento portante, perché la capacità di governo dell'ente pubblico deve disporre di certe leve e di certe risorse.
Noi sappiamo che in un'economia capitalistica come la nostra l'ente pubblico non ha certo le leve di dominio dei fattori economici di sviluppo.
Ha delle leve in questi settori, che spesse volte non fanno altro che andare a ridosso delle crisi del sistema capitalistico con i soldi dei contribuenti per aiutarlo ad uscire dalla crisi, però non è che la Regione Piemonte possa disporre dell'economia.
Come fondiamo in un progetto il Piano regionale di sviluppo? C'è un settore che di certo è tutto nelle mani di un indirizzo pubblico o dal punto di vista del finanziamento o comunque dell'autorizzazione, quello del sistema dei trasporti e delle comunicazioni. I grandi investimenti realizzabili sui quali l'ente pubblico può assentire o no sono le infrastrutture di trasporto, in quanto condizione necessaria per qualsiasi ipotesi di sviluppo. Non penso che siano condizioni necessarie e sufficienti, perché, come abbiamo visto nel meridione, sono state costruite autostrade gigantesche che poi non hanno prodotto sviluppo, quindi io non sono per accoppiare grandi infrastrutture a sviluppo, ma se non esiste un'infrastruttura a sostegno di un'ipotesi di sviluppo, quell'ipotesi di sviluppo non può certo decollare.
La Consigliera Cotto, che nella Provincia di Asti agita la bandierina della Asti-Marene, ha ragione, perché ritengo che nel tragitto da Asti a Marene sia individuabile un obiettivo regionale - non astigiano - di sviluppo attraverso la realizzazione di un'infrastruttura che aumenti la qualità del sistema dei trasporti e delle comunicazioni, perché è indubitabile che lungo quell'asse vi siano delle strozzature, tanti inconvenienti di carattere economico, ritardi, consumi e code. Quindi nell'ambito del Piano regionale di sviluppo è assolutamente necessario trattare in modo specifico di un collegamento dei trasporti, anzi è due volte necessario: visto che il Piano regionale di sviluppo non c'è rischiamo, come per l'azienda turistica, di non avere il programma generale e di procedere senza una finalità e un programma. E l'Asti-Cuneo, senza un Piano regionale di sviluppo, non ha un senso nemmeno come tragitto perch mentre per l'Asti-Marene almeno il percorso non è contestato - si pu contestare la linea così come è fatta, però è una fascia lungo la quale come si dice, "Sistemiamo il trasporto" -. Altrettanto non è per la Asti Cuneo. Così non è, colleghi, sulla Cuneo-Mercantour, perché tutto si collega e c'è già chi vuole collegare l'autostrada del Mercantour con la Asti-Cuneo, ma quello è progetto di interesse regionale, non locale, che necessita di un Piano regionale di sviluppo.
Non possiamo dire, "facciamo la Torino-Lione: buchiamo sotto il Frejus", "facciamo la Cuneo-Nizza: altro tunnel sotto l'Argentera" "facciamo un terzo valico per unire Genova al Piemonte", "facciamo il doppio Sempione", "facciamo l'Aosta-Martigny": dobbiamo smetterla di raccontarci queste favole! Diversamente, vendiamo illusioni, oppure andiamo avanti a seconda delle pressioni che i gruppi economici effettuano.
Pressione che è in grado di svolgere la SATAP, storicamente, dal carattere molto convincente.
Pare veramente incredibile, che per risolvere il problema della realizzazione della Asti-Cuneo si proceda nel modo illustrato dal collega Cavaliere. Personalmente, non ero al corrente del fatto che si inizi la Asti-Cuneo, furbescamente, nel tratto non contestato, mettendo una testa di ponte laddove c'è contestazione.
Disattiviamo insieme questa cosa, collega Cotto. E' forte il pericolo che il tratto su cui i contrasti possono essere risolvibili faccia una brutta fine a causa di un suo illogico apparentamento con il tratto "difficile", unendo una cosa all'altra: mi sembra folle.
Stringiamo un patto, un'alleanza, che separi questi due elementi e che svincoli la Asti-Marene dalla decisione Marene-Cuneo. C'è un'economia di scala riferita all'asse sud-ovest del Piemonte.



PRESIDENTE

Le ricordo il tempo, Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

Termino - pur non avendo ancora terminato.
L'Assessore non ha ancora risposto. Vogliamo trattare questo tema con tutta la pacatezza necessaria? Aspettiamo sempre la risposta dell'Assessore. Abbia pazienza, Presidente: per fare questo abbiamo tecnicamente bisogno di aggiungere qualche emendamento. Continuerò il discorso con il prossimo emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, utilizzo questo intervento eventualmente, se richiesto, differenziandomi nel voto, per sollecitare l'Assessore Masaracchio ad intervenire, rispetto alle questioni poste.
Sia ieri che oggi mi pare che in quest'aula, per la prima volta da mesi, si sia discusso di questioni importanti, di grande interesse, com'è stato riconosciuto ieri dall'Assessore D'Ambrosio, rispetto al caso-Di Bella. E quindi di come una Regione come questa possa inserire nell'ambito della sua programmazione sanitaria generale d'intervento, una questione di emergenza.
Stamattina abbiamo discusso molto e in modo approfondito e ricco all'interno delle tematiche ambientali, dei rifiuti. Ora, ci troviamo a discutere relativamente al Piano regionale di sviluppo. C'è un emendamento di entrata che coglie, almeno sotto questo aspetto, l'occasione di approfondire un tema, e portare una volta ogni tanto il Consiglio regionale a dibattere, discutere ed approfondire dei temi che riguardano l'impostazione di sviluppo economico più complessivo, anche dal punto di vista infrastrutturale della nostra Regione.
Rispetto a questo tipo di discorso, a questa premessa, vorrei che il Consiglio fosse consapevole del fatto che molti dei nostri emendamenti sono stati ritirati nel momento in cui gli Assessori hanno espresso, di fronte a delle nostre osservazioni e preoccupazioni, motivazioni che potevano corrispondere a percorsi già iniziati o da intraprendere. Comunque, c'è stata una risposta.
Il fatto che l'Assessore Masaracchio si ostini a non prendere la parola, in qualche modo a non dare risposte né entrare nel merito di questioni importanti, che riguardano anche parte delle sue deleghe, in qualche modo ci costringe quasi, dal un nostro punto di vista, anche di onestà intellettuale, ad approfondire questi temi e a richiedere delle risposte non per un nostro capriccio, ma per le necessità di avere risposte certe anche su temi importanti per lo sviluppo complessivo regionale.
E' per questi motivi, come aveva già detto il nostro Capogruppo Chiezzi, che siamo costretti, tecnicamente, a presentare altri emendamenti per offrire, se questi non bastassero, altri spunti, altri stimoli affinché l'Assessore Masaracchio possa essere sensibilizzato rispetto a questi temi.
Lo invito nuovamente a pronunciarsi.
Il Piano regionale di sviluppo, come già dicevano altri colleghi, deve inserirsi in una linea di programmazione regionale, in una strategia complessiva, dal punto di vista economico, che la Regione non ha dimostrato di avere. A distanza di due anni e mezzo, dopo tantissime sollecitazioni ha avuto solo e semplicemente delle linee-guida che non sono neppure la sintesi e il sommario che avreste potuto "scopiazzare" dal precedente Piano di sviluppo.
Visto e considerato che il documento sul quale ad oggi ci troviamo a ragionare rispetto alle linee programmatiche del Piano di indirizzo non è nemmeno una scarna unione di cifre e di date, chiediamo delle risposte più approfondite.
Non è più accettabile che la Regione, di fronte all'assenza di programmazione, di una strategia regionale rispetto al proprio sviluppo proceda caso per caso, a seconda delle pressioni economiche finanziarie locali che provengono da più parti, a costruire castelli in aria e dei progetti che nulla hanno a che fare, sinceramente, con l'interesse pubblico o, comunque, che non hanno alcun filo logico di coordinamento in un intervento regionale più complessivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dai vari interventi sul nostro emendamento al capitolo 200 del bilancio preventivo 1998, che riguarda i finanziamenti per il Piano regionale di sviluppo è emerso, dopo l'intervento del collega Cavaliere, l'importanza strategica della tratta autostradale Asti-Cuneo. Si è avvertita anche la delicatezza di quest'opera pubblica regionale, delle forti critiche alla progettazione, i pericoli di sicurezza, i costi, ecc.
Credo vi debba quindi essere un intervento dell'Assessore Masaracchio che illustri la linea del governo regionale su quest'opera, con chiare argomentazioni tecniche e politiche; intervento che a questo punto diventa doveroso.
Certamente, il tracciato scelto non è il più corretto, serio, e d'interesse per il Piemonte, ed è oggetto di critiche e preoccupazioni anche degli operatori del settore della viabilità piemontese e del turismo in generale.
Per entrare sempre meglio nella tematica dell'emendamento, discutere delle variabili regionale del Piano regionale di sviluppo è uno dei compiti primari di una regione come il Piemonte; regione importante, cerniera con l'Europa.
Un Piano regionale di sviluppo nuovo e corretto deve comprendere la programmazione di ogni settore produttivo del territorio, a partire dalla politica urbanistica, turistica e dei trasporti, della sanità, ecc.
Vi deve essere, infine, un doveroso e diverso atteggiamento dell'esecutivo, della maggioranza a tenere nella dovuta considerazione anche gli emendamenti del nostro Gruppo e delle minoranze, che tendono tutte a dare un miglioramento ed un'impronta nuova a questo bilancio, che rischia di essere veramente vanificato e nullo per gli interessi del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non voglio assolutamente fare un intervento lungo; volevo molto semplicemente chiedere all'Assessore Masaracchio se non riteneva, nell'arco di 5 minuti, su una discussione che è stata vasta, articolata, interessante e su un grande problema, di dirci qualcosa.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

No, in 5 minuti non ce la faccio, ma parlerò dell'argomento quando sarà posto all'o.d.g.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Assessore, abbia pazienza, non parli fuori microfono. Se intende dare una risposta, anche solo interlocutoria, le do la parola.
Prego, Consigliera Spagnuolo, continui.



SPAGNUOLO Carla

Non voglio assolutamente insistere, però vorrei dire all'Assessore Masaracchio che siamo dentro una competenza molto precisa: si sta parlando del Piano di sviluppo del Piemonte, di un capitolo che è stato affrontato con gli emendamenti; quindi, tutto regolare.
E' stata affrontata una questione che indubbiamente rappresenta uno degli aspetti dello sviluppo del Piemonte, fra le altre questioni, perch poi ne sono state rappresentate anche delle altre: pertanto, la competenza e il momento sono questi.
E' come se stamattina l'Assessore Cavallera o ieri l'Assessore D'Ambrosio avessero parlato fuori tema.
Ci deve essere un atteggiamento univoco da parte di questa Giunta. Noi abbiamo posto delle questioni di merito, delle grandi questioni di merito ovviamente, se il bilancio è un aspetto che attiene alla direzione politica di un esecutivo e di una Giunta, non può trovare delle risposte soltanto da parte dell'Assessore Burzi. Pertanto, alcuni Assessori sono intervenuti peraltro argomentando, rispondendo e portando un grande contributo al dibattito.
Stamattina ho ascoltato alcune cose dette dall'Assessore Cavallera richiamo il dibattito estremamente interessante di ieri, riportato questa mattina sui giornali a proposito di alcuni punti, di qualche snodo della vicenda inerente alla sanità e alla cura Di Bella; non credo che la questione dell'Asti-Cuneo, comunque di un sistema dei trasporti, che in una parte rilevantissima del Piemonte riguarda migliaia e migliaia di cittadini, rivesta per i piemontesi minore importanza della vicenda sanitaria (con tutto il rispetto per la vicenda sanitaria).
Non comprendo dunque le ragioni per le quali, essendo in qualche modo nel nostro diritto; essendo in un momento nel quale esiste la competenza specifica; oltre tutto in mancanza del Presidente della Giunta regionale (mancanza per certi versi autorizzata, in quanto è assente per ragioni istituzionali), l'Assessore Masaracchio non risponda.
Se l'Assessore Masaracchio non risponde, chiedo ai colleghi di interrompere il dibattito e di aspettare il ritorno del Presidente della Giunta, perché non si può avere un Assessore che dice: "Non rispondo perché non è questo il momento".
La prego, Presidente del Consiglio, di volere conferire con l'Assessore Masaracchio e dirgli che questo, invece, è proprio il momento, perché a nostro parere abbiamo posto un problema di merito su un emendamento specifico.
Non stiamo infatti parlando della cultura in Piemonte: stiamo parlando del problema delle entrate rispetto al Piano di sviluppo e stiamo ponendo dei problemi che attengono al Piano di sviluppo! Quindi questo è il momento. L'Assessore può anche dire che non vuole rispondere, ma poiché le questioni poste sono tante, aspettiamo - visto che ho sentito dire che deve arrivare - che arrivi il Presidente della Giunta regionale e che risponda; diversamente, per l'Assessore Masaracchio risponda qualche altro Assessore, ad esempio il Vicepresidente della Giunta regionale che è presente.
Io mi fermo qua, perché quando le questioni non hanno una motivazione... Cioè, "no" non si può dire.
Ho parlato di 5 minuti perché si possono affrontare grandi temi anche in 5 minuti, però è chiaro che se l'Assessore intende prendere più o meno tempo, sta nella sua assoluta discrezionalità.
Ma un "no" non lo possiamo accettare.



PRESIDENTE

La Giunta ha sentito. In realtà, precedentemente il Presidente Majorino aveva annunciato una risposta nel momento in cui si parlerà specificatamente di argomenti relativi ai trasporti.



(Commenti in aula)



CAVALIERE Pasquale

Non è pretestuoso chiedere all'Assessore di intervenire, perché se ci fosse un capitolo specifico di finanziamento allora si potrebbe dire: "Non parliamone nella politica generale, parliamone nella politica specifica" però non c'è un capitolo relativo all'Asti-Cuneo.



PRESIDENTE

Il Vicepresidente Majorino si riserva di comunicare in quale occasione se ne potrà dibattere.



CAVALIERE Pasquale

Va bene, ma noi stiamo sollevando la questione adesso! E non la risolleveremo certo tra 300 capitoli!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Interverrà l'Assessore Majorino in quanto Presidente della Giunta sul momento.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, nella prima Repubblica i nastri si tagliavano con un taglio netto; adesso, mi sembra che si taglino in lunghezza, per cui ci vuole del tempo. Dico questo, perché credo che il Salone dell'automobile inauguratosi stamani, non abbia bisogno di ore ed ore. Questa è un'innovazione del nuovismo della politica che permette di tagliare il nastro, anche alle inaugurazioni non solo...



PICCHIONI Rolando

Perché? Per una questione di immagine!



MONTABONE Renato

Per una questione di immagine, perché se si mette un po' più di tempo... Nella prima Repubblica succedeva che, a volte, mancasse il fotografo (sto parlando delle fiere paesane, ai nastri che ho potuto tagliare io, ovviamente, non con la dignità di un Presidente della Giunta regionale). Quindi, se il fotografo arrivava in ritardo, chiedeva di ritagliare.
Invece, in questo caso, tagliandolo in lunghezza, c'è del tempo arrivano tutte le televisioni, per cui poi si possono fare i comunicati stampa di ogni genere, si può collegare il discorso dell'ATR a quello del comunicatore: succede di tutto in questa Repubblica.
Ciò detto, in termini neanche tanto provocatori (perché si può fare di meglio), dico che sembra un po' riduttivo discutere del Piano generale di sviluppo...



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



MONTABONE Renato

Non vorrà toglierci almeno questa libertà?!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, prosegua il suo intervento.



MONTABONE Renato

Assessore, se c'è una cosa che ho apprezzato del Congresso di Forza Italia, è quando Berlusconi ha detto che lui è per le libertà. In questo momento ho libertà di parola, pertanto credo di poter dire queste cose.
Detto questo, mi sembra un po' riduttivo, Assessore Masaracchio...



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Non dialogate! Ha la parola il Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, io proseguo nell'intervento se lei azzera il tempo a mia disposizione.



PRESIDENTE

Non si preoccupi, ne terrò conto: avrà a disposizione più di cinque minuti.



MONTABONE Renato

Grazie. Anche perché è difficile che io perda più tempo di quello perso iniziando in ritardo i lavori del Consiglio.
Credo sia riduttivo, nel discutere il Piano regionale di sviluppo concentrare tutta la discussione soltanto sulla Asti-Cuneo. Problema certamente importantissimo, ma credo che la discussione dovrebbe vertere sul tema generale del Piano regionale di sviluppo. Se i documenti e le promesse che si fanno, se gli impegni politici che si assumono vengono mantenuti, ad oggi, la Giunta regionale dovrebbe avere approvato, o perlomeno avere in itinere, l'approvazione del Piano regionale di sviluppo.
Credo sia ancora più importante che, cogliendo l'occasione di questi emendamenti, i Consiglieri si esprimano sul Piano regionale di sviluppo evitando così successive variazioni come è successo per il bilancio.
Qualora voi riusciste a recepire, prima dell'approvazione del Piano regionale di sviluppo, quelle che sono le linee programmatiche che vi propongono i Consiglieri di minoranza, ed eventualmente di maggioranza, si potrebbero evitare le successive variazioni e contenere il tempo della discussione.
Non vorrei ci trovassimo, nella fattispecie, con dei capitoli ad importo zero che poi per trasformarli a capitoli 50% è necessaria un'azione politica e per trasformarli a capitoli 75% un'ulteriore azione politica. In questo modo poi le associazioni, la società, che magari protesta attraverso delle pubblicazioni sui giornali, si rende conto che senza l'intervento della minoranza probabilmente le loro aspettative sarebbero state chiuse a zero.
Ho dei dubbi che il Piano regionale di sviluppo per farlo crescere la maggioranza, e la Giunta in particolare, possa proporlo senza sentire i Consiglieri. Penso che la discussione di questa mattina per tutti gli Assessori, che hanno voluto seguirla, non sono molti per la verità e io li ringrazio, sia stata estremamente interessante. Anche se quando parla Montabone, prima il Presidente poi tutti gli Assessori se ne vanno in quanto Montabone non conta niente e quindi lo lasciano parlare fino alla fine.
Ringrazio invece l'Assessore Masaracchio, l'Assessore Burzi e il Vicepresidente Majorino che mi prestano ascolto. Il Piano di sviluppo dicevo prima, non può essere ridotto, anche se importante, alla problematica della viabilità e in particolare della viabilità Asti-Cuneo.
In base alla bozza consegnataci mi piacerebbe intervenire per titoli più precisi per esempio Alta velocità, collegamento Torino-Lione collegamento est ed ovest d'Europa, collegamento nord-sud. Non possiamo non parlare di questi grandi collegamenti e ridurci a discutere di un collegamento quasi di competenza interprovinciale.
Mi stupisce veramente che gli Assessore non colgano questa occasione per evitare poi delle varianti o degli emendamenti o delle successive modificazioni nel tempo, facendo diventare anche il Piano di sviluppo "man mano". No, stiano a sentire quelli che sono i consigli che i singoli Consiglieri potrebbero dare alla Giunta, trovando degli accordi per evitare di discutere il Piano regionale di sviluppo a lungo, come si sta discutendo il bilancio regionale del 1997. Il fatto di non aver recepito in un primo momento le istanze della minoranza, come si è fatto per esempio sulla formazione professionale e sulla cultura, si rischia di farlo in un secondo momento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo alla votazione dell'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi ed altri.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Consigliere, dato che passiamo alla votazione, lo verifichiamo automaticamente.



CHIEZZI Giuseppe

Insisto nella mia richiesta, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
29 Consiglieri ed in congedo n. 8 Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ora alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico dell'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi, relativo al capitolo 200, implementato di lire 1 milione.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI' 11 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'emendamento è respinto.
0026) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il cap. 200 è implementato di lire 900.000, mediante un incremento di pari entità del cap. 15950".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Non pretendo che abbiate tenuto a memoria il punto del ragionamento a cui ero arrivato prima che il Presidente, giustamente, mi togliesse la parola. Stavo dicendo che, nella prevista asta autostradale Asti-Cuneo, il tratto Asti-Marene, sul quale non c'è discussione fondamentale, in ordine ad un'opposizione globale, ha la possibilità di essere valutato in modo autonomo, anche perché il Piemonte sud-occidentale è un'area territoriale che, da questo collegamento ed innesto sull'asse portante Torino-Savona trae un riconoscibile beneficio ed influenza. Cioè, c'è un'economia e ci sono rapporti sociali ed economici che di questo collegamento ne fanno un progetto.
Ma non è che non ci sia un'economia, se non attraverso un asse che da Asti parte e va a Cuneo. Certo, c'è anche questo ed è una questione diversa, ma si può benissimo sostenere che in questa situazione, senza il Piano regionale di sviluppo e altro, va bene.
Bisogna che su questo argomento, di cui si parla già da un po' di tempo, ci siano delle risposte, Assessore D'Ambrosio. Mi rivolgo a lei e non all'Assessore Masaracchio, perché, a questo punto, scelgo gli Assessori. Perché, vedete, a volte si dice: "quelli di...", facendo un po' un mucchio; "quelli di Alleanza Nazionale dicono...", "quelli di Rifondazione Comunista dicono...", e in effetti bisogna sempre misurare questo "quelli" con le persone fisiche. Non è che possiamo dire: "quelli di Alleanza Nazionale in Giunta si comportano in un certo modo"; non si pu dire, è una semplificazione, perché abbiamo visto due rappresentanti eletti nel Gruppo di Alleanza Nazionale seduti vicini, uno all'altro, nel medesimo Gruppo, nelle stesse 24 ore, che hanno avuto due comportamenti diversi eppure il contrasto politico rimane inalterato verso i due componenti della Giunta Ghigo, non è maggiore o minore per uno o per l'altro. Però, in un caso l'Assessore D'Ambrosio ha risposto alle domande che avevamo posto e ha risposto anche in modo da ricevere tecnicamente il consenso e la lode da parte nostra. Adesso eguale richiesta formuliamo all'Assessore Masaracchio ma l'Assessore Masaracchio tace o meglio, io le due cose che gli ho sentito dire sono: "ah, ah, ah" una volta, quando la Simonetti chiedeva "dica qualcosa"; poco dopo ha detto "appunto" e poi non ho sentito cosa ha detto a Cavaliere mentre andava di soppiatto a far qualcosa... Non lo so.
Allora, Assessore Masaracchio, per cortesia, perché non ci risponde? Ci dica qualcosa. Come avevamo detto ieri, non è che noi chiediamo una risposta e fino a che la risposta non è a noi gradita, noi continuiamo a richiederne un'altra. Non le chiediamo un'altra risposta rispetto a quella che lei vuol dare; chiediamo una risposta! Chiediamo una risposta perché se lei non ci dà una risposta, noi dobbiamo fare delle ipotesi. Se lei non risponde, dobbiamo fare delle ipotesi sulle quale rifletteremo per tutti gli emendamenti necessari.
Prima ipotesi, la più politica. Lei non risponde perché non vuol rispondere. Se è così, cioè non risponde perché non vuol rispondere, ci si deve chiedere perché non vuol rispondere, che è di nuovo quesito politico.
Perché non vuol rispondere? Prima ipotesi: non vuol rispondere perché dovrebbe rispondere alla minoranza e lui alla minoranza non vuole rispondere! Oppure non vuole rispondere a quella parte della minoranza che ha posto il problema. "A quella parte che ha posto il problema non rispondo", come dire: se le stesse domande le avesse poste la maggioranza, avrei risposto.
Allora, Assessore Masaracchio, mi dica almeno un sì o un no: è questa ipotesi?



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

No!



CHIEZZI Giuseppe

Allora passiamo ad altre ipotesi.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, le segnalo il tempo.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore Masaracchio ha risposto no. Allora perché l'Assessore Masaracchio non risponde, visto che vorrebbe rispondere? Varie ipotesi: non può rispondere; non deve rispondere.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, il tempo per l'illustrazione dell'emendamento è scaduto.



CHIEZZI Giuseppe

Allora mi fermo qua, al primo no. Proseguirò sugli altri emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi rivolgo al Vicepresidente della Giunta. Io spero che il suo ruolo in questo momento di vicario del Presidente lo induca a fare una riflessione seria se questa è la modalità con la quale discutere. Accogliere questa consegna del tacere è confronto politico? Pensate che tacendo le questioni vengano risolte? Stamattina lo dicevo a Ghigo, ma mi pare che questa consegna sia stata accolta in modo ferreo e in misura maggiore addirittura rispetto a quella del Presidente che ogni tanto riusciamo a far dire qualche parola. Adesso l'Assessore Masaracchio risponde solo coi monosillabi. Allora io chiedo all'Assessore Masaracchio, visto che non vuole intervenire, di dirmi sì o no rispetto alle cose che leggo, sempre sull'Asti-Cuneo, perché siamo arrivati a questo punto!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Posso, signor Presidente? Se il collega acconsente...



PRESIDENTE

La Giunta quando ritiene, interviene.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ah no, signor Presidente, non giochiamo a rimpiattino, le chiedo scusa.
Io non accetto assolutamente che si debba essere posti qui nella condizione di un interrogatorio! E' chiarissimo che l'Assessore Masaracchio, per un argomento che non è all'o.d.g. ancorquando sia stato posto nel dibattito strumentalmente, debba per forza rispondere! Io ho detto che non voglio rispondere. Se è possibile che non risponda va bene, altrimenti contro ogni strumentalizzazione per continuare il dibattito sulla questione, io mi metto in congedo, signor Presidente, e me ne vado fuori! Va bene?!



CHIEZZI Giuseppe

Non puoi!



SPAGNUOLO Carla

Non puoi!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ma come, non posso?



CAVALIERE Pasquale

Si metta in mutua, Assessore!



(Commenti dai banchi delle minoranze)



PRESIDENTE

Prego il Consigliere Saitta di concludere il suo intervento.



SAITTA Antonino

Mi rivolgo al Vicepresidente Majorino che ha la responsabilità in questo momento della Giunta e richiamo la sua responsabilità come massima autorità dell'esecutivo: ritiene che questo comportamento dell'Assessore Masaracchio sia istituzionalmente corretto?



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Sono cose da pazzi! Il fatto che io non debba rispondere non è corretto? Ma stiamo scherzando!



SAITTA Antonino

Noi stiamo discutendo, è vero, con un emendamento marginale, ma sono state poste questioni specifiche. Ritiene che questo comportamento dell'Assessore Masaracchio sia corretto o non sia offensivo nei confronti del Consiglio? Lo dico anche al Presidente Deorsola!



(Proteste dell'Assessore Masaracchio)



CHIEZZI Giuseppe

Stia tranquillo, Assessore, si comporti bene!



PRESIDENTE

Assessore, la prego.



SAITTA Antonino

Allora, Presidente, leggo che cosa c'è scritto.
"Asti-Cuneo: tratto Asti-Cherasco-Marene.
Su questo tratto è stato realizzato il progetto esecutivo che ha recentemente ottenuto anche il parere favorevole di compatibilità delle Autorità del bacino del fiume Po". Ripeto: parere favorevole di compatibilità delle Autorità del bacino. Penso che l'Assessore risponda sì è giusto: ha avuto questo parere favorevole.
"Secondo tratto: Cuneo nord-A6. Questo tratto insieme al nodo di Cuneo risulta tuttora il più controverso, nonostante abbia ottenuto il parere favorevole in sede di Consiglio dei Ministri. Il tracciato previsto infatti, propone una deviazione rispetto alla direttrice naturale per la piana ad elevato sviluppo di Fossano-Saluzzo e per l'aeroporto di Levaldigi, preludendo ad una prosecuzione attraverso le Langhe verso Aqui.
Prospettiva, questa, che si giudica allo stato attuale poco sostenibile sotto il profilo dello sviluppo territoriale e difficilmente praticabile per la fragilità idrologica ambientale dell'area attraversata e comunque scarsamente giustificata dal punto di vista dei flussi di traffico generabili a medio e lungo termine".
Questo viene detto per il tratto Cuneo-A6; io spero che l'Assessore concordi su questa affermazione, su ciò che ho letto.
Vicepresidente, lei concorda su questo? La Giunta concorda su questo giudizio molto critico, con una certa "criticità", come si suol dire in quest'aula, sul tratto Cuneo-A6? Io spero che concordi. Lei concorda Vicepresidente?



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Può rileggere?



SAITTA Antonino

"Il tracciato Cuneo-A6 è difficilmente praticabile per la fragilità idrologica ambientale dell'area attraversata". Io spero che non solo il Vicepresidente, ma tutta la Giunta concordi su questo. Spero che non giudichi questa solo un'affermazione del collega Cavaliere e che quindi bisogna rivedere questo progetto.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Se interverrò dopo, come ritengo, risponderò anche al quesito, ma che adesso io mi debba alzare...



SAITTA Antonino

Allora chiedo una risposta del Vicepresidente e dell'Assessore e mi riservo di intervenire in fase di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Desidero salutare i cittadini che hanno aderito all'iniziativa "Porte aperte a Palazzo Lascaris": sono quindi nostri graditi ospiti. A loro tutti l'augurio di trarre da questa visita spunti interessanti.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, riepilogando, questa mattina siamo partiti su delle ipotesi di emendamenti che riguardavano possibili entrate del Piano regionale di sviluppo; è stato presentato un emendamento cui è seguita una discussione di merito.
L'emendamento non è stato accolto; nelle valutazioni, negli interventi nelle argomentazioni di parte dei Consiglieri regionali dell'opposizione ma, devo dire, con molta attenzione, in questo caso, dei Consiglieri della maggioranza, interessati vuoi per territorio, vuoi per l'assoluta importanza dell'argomento - sono state inserite questioni relative alle problematiche dell'Asti-Cuneo; problematiche assolutamente attinenti.
Personalmente, non so a chi rivolgermi, in questo momento: naturalmente, a tutta la Giunta, ma anche al Presidente del Consiglio, in qualche modo.
E' stato presentato un bilancio; documento ritirato in più circostanze dalla maggioranza; l'ultima volta, su richiesta del Presidente della Giunta regionale, è stato rinviato in I Commissione; è stato presentato un emendamento. Come Gruppo, a questo bilancio avevamo presentato inizialmente, 45 emendamenti, tutti di merito. Quando abbiamo esaminato il bilancio in I Commissione, dopo l'ultimo grande emendamento, abbiamo ritirato 15/20 emendamenti; come Gruppo, abbiamo quindi una ventina di emendamenti. Mi risulta che anche altri Gruppi abbiano sfoltito, e di molto, i loro emendamenti a seguito dell'integrazione dei 68 miliardi.
La questione diventa particolare, e personalmente desidero segnalarla.
Abbiamo discusso grandi problematiche; nell'attuale circostanza, nella quale ne discutiamo un'altra di particolare rilievo, è la Giunta che ci costringe, in qualche modo, a fare ostruzionismo, a presentare emendamenti perché ai quesiti posti la Giunta non risponde.
Ricordo che ieri, quando l'Assessore D'Ambrosio ha risposto alle nostre domande, i vari emendamenti presentati in più sono stati immediatamente ritirati.
Questo lo spirito con il quale abbiamo lavorato anche oggi. E' chiaro che se l'Assessore Masaracchio non risponde alle questioni sempre più documentate poste dal collega Cavaliere, ma anche da vari altri interventi ultimo, il collega Saitta - leggendo non un documento casuale, non un'opinione di minoranza o di maggioranza, ma quanto di oggettivo esiste sulla materia, ovvero quanto dice in proposito il Piano dei trasporti, ci costringe a riprendere la questione.
Non rispondere, da parte dell'Assessore, non può che aprire degli interrogativi.
Non voglio rifarmi al primo degli interrogativi posti dal collega Chiezzi, ma l'Assessore Masaracchio non deve rispondere? E' un puntiglio? Se la maggioranza sceglie la strada dei puntigli - qualora sia questa la strada che intende intraprendere: voglio usare un'interpretazione assolutamente benevola - non può poi chiedere all'opposizione la strada del "via libera". Se la strada scelta dalla maggioranza è quella di impuntarsi l'opposizione continuerà a presentare degli emendamenti.
E', questo, un ritardo che dura da stamattina, dall'inizio della nostra discussione, quando il collega Cavaliere ha steso sul banco la sua cartina.
Siamo adesso verso mezzogiorno: da quattro ore siamo su una determinata questione. Togliendo un'ora di interventi delle opposizioni sono tre ore che siamo su questa questione, per un puntiglio. A meno che non ci siano altri problemi; cercheremo di capirli: se l'Assessore Masaracchio "non può", se "non deve": quali sono i vincoli, qualora non si tratti di un puntiglio, che frenano l'Assessore Masaracchio.
Quella in discussione non è piccola questione.
Andremo avanti nella discussione di questo argomento, fintantoché a questi punti interrogativi non venga data risposta.
Dal punto di vista politico, il puntiglio non lo possiamo accettare una Giunta e una maggioranza che ci chiede di stare qui di sera e di notte non può impuntarsi! Una maggioranza dice al personale della Regione Piemonte "voi starete qua, la prossima settimana, dalle 19.00 alle 23.00 e poi dalle 0.01 a notte fonda", dopodiché, la stessa maggioranza si impunta: "Su questa questione non rispondo".
L'opposizione a questo punto, non è che s'impunti, ma fa la sua parte e vuole capire se si tratta di puntiglio - e in tal caso, andremo avanti anche 20 giorni per quel che mi riguarda...



(Brusìo da parte dei banchi di Alleanza Nazionale)



SPAGNUOLO Carla

Anche a noi sta a cuore il bene del Piemonte, perché se su una grande questione di questo tipo si ingenera un puntiglio, oppure vi sono interrogativi su cui non voglio intervenire - lo faranno altri colleghi - è il bene del Piemonte da richiamarsi.
Diversamente, si risponde.
Dopodiché chiediamo anche scusa, per certi versi, all'Assessore Masaracchio, da me personalmente conosciuto come persona gradevolissima spero che non intervenga il collega Griffini a dire che io do un colpo al cerchio e uno alla botte.
Chiedo scusa per il tempo di troppo che mi sono presa.
Saremo costretti a richiamare problematiche che possono attenere al bene del Piemonte.
Mi fermo qua; altri colleghi cercheranno di capire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Mi pare che quanto ha detto adesso la Consigliera Spagnuolo porti l'attenzione sull'economia dei nostri lavori.
Presidente, intanto la ringrazio per la sua pazienza e anche per la disponibilità nei confronti di tutti i Consiglieri, però continua ad esserci una latitanza di fatto.
Il Consigliere Montabone ha tirato fuori l'immagine molto fiorita del taglio del nastro in maniera longitudinale e non verticale, però, che un Presidente non sia in aula - ora c'è certamente il gioco minoranze e maggioranze...



PRESIDENTE

Il suo ritorno è previsto intorno alle ore 17.



PICCHIONI Rolando

Va bene, ma è un ritorno "così", insomma.
C'è certamente questa frizione tra maggioranza e minoranza, però ieri abbiamo visto un cambiamento d'accento da parte di alcuni Assessori.
Lo abbiamo registrato e abbiamo riconosciuto per esempio all'Assessore Burzi - dov'è? E' scappato, si è già pentito? - di aver dato delle risposte molte precise puntuali, così come l'Assessore Cavallera, l'Assessore D'Ambrosio, ecc.
Assessore Masaracchio, lei che è una persona intelligente dialetticamente...



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



PICCHIONI Rolando

Non si faccia prendere "dall'umor cattivo", cerchi di essere disponibile, democratico, ecc.: tanto, tutto quello che riesce ad anticipare adesso, non lo dirà dopo, perché si può sempre far riferimento a quanto lei ha espresso in questo momento. Comunque, poiché credo che sia chiaro a tutta l'assemblea - Presidente, glielo diciamo tutti noi - che giovedì prossimo, cioè il 30 aprile, la discussione sul bilancio non sarà assolutamente esaurita, perché c'è una questione politica a monte che chiunque voglia essere minimamente responsabile non può disattendere allora cerchiamo di rendere molto più fluida la nostra comunicazione reciproca.
E se il Presidente fosse a conoscenza di qualche ulteriore informazione, potesse anche darci, dall'alto della sua autorevolezza e della sua autorità, qualche chiave di lettura in più, probabilmente alcune delle cose che si aggrovigliano nella nostra discussione potrebbero essere superate.
Ma ritornando al Piano di sviluppo, io ho registrato una cosa da parte del Consigliere Cavaliere: praticamente c'è - non so se lo interpreto in maniera estensiva, posto che sono da questa parte - uno sblocco ideologico su dei provvedimenti che riguardano le grandi infrastrutture. Perché quando entra nel merito, come è entrato questa mattina, - forse era mia ignoranza il fatto di non averlo conosciuto prima - capiamo come maggioranza e minoranza, su una posizione che potrà essere anche controversa, hanno raggiunto almeno il metodo del confronto. Sarà giusto, sarà sbagliato, sarà fuori tempo massimo, nel tempo sarà superato, ecc., ecc., però è così.
Noi dobbiamo considerare che il Piano regionale di sviluppo necessita di un quadro di riferimento sovraregionale, e se - a quanto è stato scritto, almeno in alcune note che ho letto - questo quadro, almeno per quanto concerne le grandi comunicazioni, presenta un'intersezione (quella che viene chiamata l'asse lotaringico, cioè dal nord Europa al Mediterraneo); e poi il corridoio del sole, da Barcellona fino ad ovest, a Budapest, ecc., ecc.); ed anche il cerchio di concentrazione urbana, non credo che gli ecologisti per ideologia e per definizione possano dimenticare questo quadro di riferimento, perché non si può ritornare ad una concezione arcadica o ad una concezione bucolica della nostra terra: si deve cercare ogni compatibilità possibile. E le compatibilità possibili non esistono solamente da una parte, esistono anche dall'altra.
Io devo rendere atto all'Assessore Cavallera di essermi stato molto vicino quando mi sono opposto, solamente con il titolo di Consigliere regionale, a quella che si potrebbe definire una deformazione irreparabile delle Langhe doglianesi, da Dogliani fino a Bossolasco, ecc., zona che avrebbe potuto essere completamente deturpata da dei tralicci dell'Enel che non avevano assolutamente nessun riguardo per il territorio e per i beni ambientali che questo territorio tutela e custodisce.
La tenzone è stata di mesi. Ci siamo trovati di fronte a di blocchi blindati, non si poteva fare il trasferimento dell'energia sottoterra perché c'erano i ponti... Insomma, dopo molti mesi, si è arrivati ad una definizione che ha reso assolutamente compatibile l'esigenza del trasferimento dell'energia elettrica in maniera molto più massiva di quanto era prima, con la tutela del territorio.
Dunque i blocchi, le guerre vengono sempre quando c'è il conflitto fra due principi assoluti.
I principi assoluti possono invece essere verificabili giorno per giorno, semplicemente con il confronto democratico.
Ricordo - ed ero piccolissimo, scusate se porto una nota biografica, ma Carla Spagnuolo me l'ha ricordata - quando Luigi Einaudi venne eletto Presidente della Repubblica. Visitò il suo paese, che era Dogliani; gli prepararono un grandissimo palco trionfale, presidenziale, ecc., ecc.: lui prese il suo fazzoletto, lo stese sul parapetto che collimava con il palco dell'Albergo Reale - chi conosce Dogliani sa di cosa questo parlando - e lì si sedette.
Immediatamente prima della sua visita, era successo che il Tanaro (poiché l'asse del Tanaro era tanto allora come adesso completamente furibonda e pertanto capricciosa) insieme al torrente Rea aveva praticamente spazzato via mezzo paese, le colture, ecc., ecc..
I doglianesi, con in testa il Sindaco, dissero: "Presidente - era la prima visita che faceva al suo paese - la Rea (così si chiama il torrente) ci ha preso tutti i nostri territori, i nostri pascoli, ecc., ecc., le nostre colture arboree". E lui, cosa rispose? Eh! La saggezza contadina di Luigi Einaudi disse: "Voi avete preso il territorio alla Rea, e la Rea non ha fatto nient'altro che riprendere il suo territorio".
Non dette una lira, i doglianesi si aggiustarono, il territorio venne recuperato e la saggezza antica rimase da quei giorni, era il 1948 (pensate a come sono vecchio!), nella mia come nella memoria dei doglianesi.
Anche allora il problema era quello di una cultura contadina non statica, una cultura provvida, perché già allora disse: "Signori, non costruiamo, cerchiamo di rispettare il territorio, cerchiamo di rispettare tutte le compatibilità che questo territorio esige".
Allora - e finisco - Assessore Leo, quando a lei sono affidate per cultura, per vocazione, per disponibilità, le città minori, il turismo l'attenzione al paesaggio, questo non significa né segnaletica né recupero né tutela passiva del territorio, né tutela passiva del monumento.
I monumenti devono vivere; l'ambiente deve vivere attorno al monumento l'enclave di questo monumento deve respirare attraverso un territorio che sia oggi fruibile come è fruibile nella maggior parte dei casi delle società civilizzate; ma anche su questo lei dovrà far sì che il Piano di sviluppo regionale possa dire una parola non effimera.
Quando le associazioni culturali dicono: "Il progetto culturale del Piemonte sta morendo", la prima sollecitazione che viene a tanti di noi è quella di chiedere qual è questo progetto culturale, perché non esistono progetti culturali organici (vivaddio!), non esistono pedagogie di massa non esistono omologazioni imposte dall'alto. Esistono tanti, tanti e tanti tasselli, perché l'oggettività, anche storica e culturale, è il prodotto delle diverse soggettività che possono essere ambientali, storiche antropologiche o culturali.
Per cui nel Piano regionale di sviluppo lei avrà un grande fatto. Non creda che la cultura la si faccia con coloro che le sono riconoscenti per quello che lei dà, e lei lo dà con molta dovizia perché ha i mezzi, ma anche con molta disponibilità, liberalità e correttezza istituzionale. Non è quella la cultura! Lei passerà alla storia culturale di questa Regione se nel Piano regionale di sviluppo indicherà un vero programma, ma soprattutto un'idea organica di come il territorio, l'ambiente, il bene culturale possono convivere senza peraltro dimenticare il progresso, che è necessario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

L'emendamento da noi proposto al cap. 200 del Bilancio di previsione 1998 riguarda ancora i finanziamenti per il Piano regionale di sviluppo di cui è importante discutere in questo Consiglio.
L'intervento del collega Cavaliere ha accentuato la discussione sull'asse autostradale Asti-Cuneo che è strategico nell'ambito della viabilità piemontese ed oggetto di grande discussione e interesse nel Piemonte. L'Assessore Masaracchio dovrebbe quindi intervenire subito per la delicatezza dell'opera pubblica regionale circa le gravi critiche alla progettazione che stanno venendo in discussione, i pericoli di sicurezza e i forti costi.
Da questa discussione non emerge una chiara linea di governo regionale sui trasporti, bensì il rifiuto al dialogo.
L'Assessore a mio avviso dovrebbe intervenire, intanto perché c'è un pubblico presente che si domanderà certamente perché ciò non avviene ed anche perché la questione è politica e determinante per il Piano regionale dei trasporti.
Il tracciato autostradale scelto non è il più corretto, serio ed interessante per il Piemonte, ed è oggetto di critiche e preoccupazioni anche da parte degli operatori del settore della viabilità e del turismo interessati.
Non si può accettare che un esecutivo regionale non tenga conto degli emendamenti e dei quesiti posti sul bilancio preventivo 1998 da parte delle minoranze e sia così passivo da non intervenire. E' inaccettabile anche sul piano politico ed istituzionale. Non è certamente in questo modo che si possono fare gli interessi del Piemonte che in questo momento è gravido di preoccupanti nodi ed emergenze, prima fra tutte il lavoro e poi le questioni sanitarie ed ambientali.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di illustrazione? La parola alla Consigliera Simonetti.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Posso fare un'affermazione a titolo personale?



PRESIDENTE

Se intende intervenire, la Giunta interviene con prevalenza sul Consiglio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ho chiesto di intervenire, signor Presidente, perché non vorrei che i colleghi Consiglieri pensassero che si può essere caratteriali nell'assumere un ruolo quale quello della funzione amministrativa in posizione di Assessore.
Non ci sono motivi di puntiglio né motivi di contrapposizione differenziata con i vari Gruppi: questo almeno per chi accetta il ruolo nell'Amministrazione nell'ambito di una funzione democratica. Poi si pu credere alla democrazia di un individuo o di una parte politica, vi si pu non credere, ma queste sono valutazioni di carattere politico; ciascuno è libero di fare le proprie valutazioni.
Io non ho inteso intervenire nella fattispecie sul problema - e non interverrò sul problema - perché l'emendamento posto al capitolo di entrata riguarda un fondo, ora globale, che si riferisce a risorse dello Stato destinate a determinate cose, fossero anche quelle dello sviluppo nel territorio di una politica programmatica.
Siccome mi pareva che il problema politico sul Piano regionale di sviluppo fosse stato affrontato doviziosamente, sotto forma di dialettica politica e di polemica politica nell'ambito dei preliminari del dibattito da mesi a questa parte, non essendo all'o.d.g. il Piano regionale di sviluppo, non mi pare nella fattispecie che si possa entrare nel merito di un Piano regionale di sviluppo soltanto per un qualcosa che riguarda poi lo sviluppo dell'economia.
Ho voluto prendere la parola per comunicare ai colleghi Consiglieri che mentre loro scoprono oggi la "Z" deliberata anni addietro per volontà del territorio e dentro cui c'è in pendenza un giudizio interministeriale ragion per cui siamo in attesa delle risultanze, io - e non sto intervenendo in merito - ho ricevuto dal Consigliere Cavaliere una memoria che pare sia stata presa di peso dal Ministro competente e tradotta in termini di azione politica ministeriale, che ho trasmesso nella stessa giornata, nello stesso momento, a Roma proprio in occasione di una riunione di concertazione a livello interministeriale perché se ne tenesse conto.
Quindi il rispetto dei ruoli è assoluto. La memoria è stata trasmessa via fax per cui il Ministro Ronchi sta intervenendo nella fattispecie.
I colleghi devono anche sapere che non da adesso, ma fin dal momento in cui si concertava nell'ambito della Giunta tutto ciò che sarebbe stato partendo da questo bilancio, sempreché questo bilancio avesse avuto una propria risoluzione, è stato sempre sostenuto che il ruolo dei trasporti delle comunicazioni, della viabilità, è fondamentale per lo sviluppo dell'economia della Regione. Dentro c'è tutto: c'è viabilità, c'è mobilità ci sono trasporti, ci sono problemi di natura aziendale, ci sono problemi di natura interregionale. Quindi la competenza e la conoscenza quanto meno politica, se non proprio in termini tecnici, da parte di chi fa politica e ha un ruolo di amministrazione, c'è. Io non ho inteso intervenire perché mi pareva del tutto strumentale questa impostazione da parte della minoranza o di una parte della minoranza su un problema di cui si sta dibattendo ad altri livelli. Tutto qui! Gli atti amministrativi sono a loro completa disposizione; sono nella trasparenza appannaggio di tutti. Dopodiché che cosa si vuol sapere da me? Se io accetto la "Z" o se quanto è messo nel Piano regionale dei trasporti che fa un'indicazione ben precisa per quanto riguarda Levaldigi, il cui destino è dentro un progetto interportuale possa essere diversamente concepito? Certamente.
Mi dispiace che da parte dei Consiglieri del territorio che tanto hanno fatto, pro e contro la "Z", fino a determinare deliberati amministrativi da parte della Giunta, non ci sia l'apertura di un dibattito anche attraverso i banchi della minoranza.
Ringrazio, signor Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Al merito dei problemi posti dagli interventi che mi han preceduto non mi pare ci sia stata una risposta da parte dell'Assessore competente Masaracchio, comunque lui ha ritenuto di dare questa risposta.
Stamattina noi avevamo posto una serie di problemi all'Assessore al bilancio, cioè il fatto che sapevamo, ci era già stato detto ieri, che il fondo non era più finanziato, però lo era stato fino all'anno precedente e con una cifra di una certa entità (quasi 10 miliardi, 9.784 milioni per la precisione). Ora, sarebbe interessante capire - ripropongo il quesito dove andassero quei soldi e non essendoci più, come si intende supplire.
Visto che c'è una carenza di fondi di 10 miliardi rispetto al tipo di finanziamenti che esistevano, se erano sul vecchio Piano regionale di sviluppo come si compensa questa mancanza di finanziamenti? Se invece deve essere in rapporto al nuovo Piano regionale di sviluppo, come si intende finanziare il nuovo Piano regionale di sviluppo? Sono problemi che è importante affrontare e discutere adesso, fermo restando che il Piano di sviluppo non c'è ancora (questo elemento è già stato ripetutamente sottolineato), ma il fatto che ci sia questa ripetizione non è meno grave perché il momento in cui doveva essere presentato si è via via allontanato, ogni volta la scadenza si sposta in avanti, sembra quasi come le pensioni di anzianità che si allungano sempre con le varie leggi che si introducono e chi le deve raggiungere non le raggiunge mai.
Questa situazione è grave e soprattutto provoca dei guasti continui.
Uno di questi guasti è esattamente la discussione che abbiamo in corso cioè l'elaborazione di questo bilancio il cui limite di fondo è proprio quello di non avere alle spalle un Piano regionale di sviluppo per cui si è fatto un non-bilancio, cioè questo documento, che stento a definire bilancio, per il modo in cui è stato fatto e per il modo continuamente da correggere, da modificare, da mettere a posto, proprio perché non c'era alle spalle, quello che doveva essere il documento fondamentale, che ne permetteva l'elaborazione.
Credo quindi che gli emendamenti che abbiamo presentato servano anche a sottolineare questo tipo di esigenza e problemi. Vorremmo avere una risposta dall'Assessore al bilancio, rispetto a tali tematiche: i miliardi che quest'anno non ci sono più, ma che c'erano gli anni precedenti a cosa servivano? In che modo l'Assessore pensa si possa compensare la mancanza di questa voce?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ringrazio l'Assessore Masaracchio per aver - come dire? - preso la parola; non sono soddisfatto per le cose che ha detto, perché non ha voluto, comunque, entrare nel merito.
La ringrazio per aver preso la parola: ha rotto la congiura del silenzio cui è condannata parte di questo Consiglio, per cui non si pu parlare.
Non si può parlare perché "non bisogna": quelli della maggioranza li guarda il Presidente Deorsola...



PRESIDENTE

Io guardo tutti: è che per parlare bisogna chiedere la parola.



CAVALIERE Pasquale

E Zeus guarda tutti.
C'è un problema, sia che voglia sia che non voglia entrare nel merito Assessore Masaracchio. Problema che credo, oggi, vada approfondito; credo anche che qualcuno, se non il Vicepresidente il Presidente, due parole le dovrà dire. Quest'aula comunque è stata sottratta da questa decisione poiché è competenza di Giunta, ma anche dalla conoscenza della decisione. E questo non è giusto, perché è problema importante, perché lo Stato sta per spendere centinaia di miliardi e noi, comunque, abbiamo la responsabilità se siamo federalisti... e tutto ciò che diciamo sempre - di come si spendono questi soldi, i quali sono pur sempre soldi dei cittadini della nostra regione, che vanno in opere della nostra Regione. Non ci si pu nascondere dietro la propria competenza, per non vedere; è nostra responsabilità intervenire in questo problema.
Assessore Masaracchio, c'è stata una trattativa politica che ha fatto modificare le convinzioni tecniche della Regione, che ha sempre sostenuto che la direttrice dovesse essere un'altra? Rispetto al fatto che lei ha firmato - o i suoi funzionari, dico "lei" perché sua è la competenza, ma non lo do per scontato - un parere, un documento, un qualcosa, in cui ha detto: "La strada, invece di andare di qua, vada di là". Questo è il problema. Non ha semplicemente assunto un percorso, su cui poteva dire "sì" o "no" e, non volendosi assumere la responsabilità del "no" ha detto "sì".
No: lei ha detto e ha fatto in modo che la strada andasse da quella parte.
E' questo che io voglio discutere; voglio capire perché. Perché avete vada di là, allungando il percorso di 20 Km, spendendo centinaia di miliardi in più, compromettendo il territorio, non collegando l'aeroporto che si vuole far diventare regionale, non servendo le aree industriali, non servendo il maggior numero di popolazione, ecc. ecc.? Perché? Voglio che qualcuno mi dica: "Abbiamo fatto questo perché... - non so - perché piaceva a Gavio" ad esempio.



(Assessore Masaracchio, fuori microfono: "Non puoi dirlo!")



CAVALIERE Pasquale

No, non l'ho detto, ma voglio che qualcuno me lo dica!



PRESIDENTE

Ognuno fa le dichiarazioni che ritiene; ovviamente, si sente responsabile delle stesse.



(Assessore Masaracchio, fuori microfono: "Lo sa cosa c'è dietro queste parole? Non capisce cosa c'è dietro queste parole?")



CAVALIERE Pasquale

Presidente, dietro queste parole c'è il fatto che siccome l'unico interesse...
Assessore, sto dicendo una cosa molto trasparente, non la sto accusando di nefandezze.



PRESIDENTE

Ognuno fa le dichiarazioni che ritiene - scusi, Consigliere Cavaliere . Come principio, ognuno fa le dichiarazioni che ritiene di fare.
Ovviamente, la responsabilità delle parole pronunciate, che sono registrate e stenografate è di chi le pronuncia.



CAVALIERE Pasquale

E' evidente.



PRESIDENTE

Qui siamo tra persone responsabili.



CAVALIERE Pasquale

L'unico interesse, manifestato chiaramente - la SATAP l'ha scritto nei suoi documenti - di far quel percorso, di attestarsi in quel modo, è solo della SATAP. E ciò è comprensibile, poiché la SATAP ha il disegno autostradale in testa di collegare in modo circolare il proprio sistema autostradale, ecc. ecc. ecc. E questo è comprensibile da parte della SATAP.
Ma la SATAP dal settore pubblico ha solo preso dei finanziamenti; e gli imprenditori privati che prima erano nella SATAP come azionisti di maggioranza poi diventati, quando alcuni Enti pubblici hanno venduto le azioni, azionisti di maggioranza - adesso sono i proprietari - hanno solo guadagnato dalla situazione autostradale. La SATAP, quando i soci erano di minoranza, ha comprato da quegli stessi soci le loro aziende; la SATAP ha dato più di 100 miliardi a Marcellino Gavio, comprandogli le quote della Torino-Milano, comprandogli l'Itinera, e poi non sono più trovati i soldi per fare l'Asti-Marene. Il problema è questo: la SATAP non aveva più i soldi per fare quanto aveva promesso, quando gli era stata allungata la concessione autostradale di 20 anni, che doveva fare in autofinanziamento.
E adesso, si cancella tutto; si dà il 60% di centinaia di miliardi perché la SATAP faccia non un'opera, visto che gliela paga tutta lo Stato di interesse collettivo e pubblico, ma un'opera che sia di solo interesse della SATAP.
Siccome, come ha detto giustamente il collega Picchioni, la posizione ideologica di coloro che dicono "il percorso è quello" non è dialettica non ci si può confrontare; non c'è un avvicinamento di posizioni: è ideologica, si va di lì, e basta. Non si può discutere; non la si spiega.
Questo è il punto. Voglio capire perché la Regione ha sposato questa tesi ideologica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Desidero assicurare ai colleghi che sono disposto a fare una comunicazione per iscritto, onde evitare che si apra un altro dibattito in Consiglio, sempreché lei, Presidente, non voglia chiamarci in una seduta di Consiglio per aprire questo dibattito. Lo faccia pure, è nelle sue piene prerogative. Ma se questo non può essere, per via dei tempi che corrono per attivare quanto necessario per il dibattito sul bilancio, trasmetter una comunicazione per iscritto, nel dettaglio di tutta la storia, che risale a tre anni fa. Dopodiché, ciascuno si assume le proprie responsabilità; non si può lasciar intendere che ci siano interessi "dentro", collegati con la SATAP o con l'ingegner, o dottor o signor Gavio non conosco il suo titolo professionale - che possano far adombrare che ci siano mestieri mallevati dalla Regione perché a livello intergovernativo ci sono delle opportunità che riguardano le concessioni date alla SATAP e a tutto il sistema - che non è della Regione, ma dei Ministeri competenti. Se i Ministri competenti sono d'accordo con Gavio, se la vedano fra loro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei solo dire, per dovere di completezza delle informazioni su cui si ragiona - percorso autostradale Asti-Cuneo - che la Provincia di Cuneo, i Comuni di Cuneo, di Fossano e tutti i Comuni dislocati lungo l'asse del percorso autostradale hanno aderito al percorso cosiddetto a "Z" e hanno firmato i relativi documenti consentendo e in qualche maniera imponendo, con quella decisione, lo sblocco di una situazione che aveva, in effetti, visto un dibattito acceso sulle linee riportate in questa discussione.
Devo aggiungere che uno degli elementi che alla fine ha pesato nel far accettare il cosiddetto percorso a "Z" è il risparmio, sia di spazio sia di denaro.
Occorre che il Consiglio regionale, se vuole occuparsi di questa partita, abbia presente questi elementi.
Anche se può sembrare paradossale cercherò, in due minuti, di spiegare i motivi alla base del risparmio di cui ho parlato.
Il percorso che segue la linea della "Z", partendo da Cuneo prevede 21 km per andare da Cuneo a Massimini, il punto in cui il segmento di nuova costruzione incontra l'asse del percorso dell'autostrada Torino-Savona. Da Massimini fino a Marene vi sono altri 19 km.; in totale, fanno esattamente 40 km. Questi ultimi 19 km, però, devono essere realizzati comunque - e ci sono già in effetti - perché fanno parte dell'autostrada Torino-Savona.
Se invece si fa un percorso completamente in nuova sede - una delle ipotesi: il collega Cavaliere non è isolato in quest'affermazione perché io stesso l'ho sostenuta per anni - occorre seguire l'asse Cuneo-Fossano, a sinistra della Stura, il che vuol dire un percorso di circa 30 km, per arrivare fino alla località cosiddetta "Tagliata", dove si incrocia nuovamente il percorso dell'autostrada Torino-Savona; da Tagliata fino a Marene vi è ancora una decina di chilometri - mi pare 7/8.
Quantitativamente il percorso è più breve per arrivare da Cuneo fino a Marene, ma il tratto nuovo da costruire è più lungo: 27/28 km contro i 21 per andare fino a Massimini. Da Massimini fino a Marene si utilizza un segmento già esistente dell'autostrada Torino-Savona, della quale si stanno facendo i raddoppi dei ponti.
Dal punto di vista sia della spesa sia dell'utilizzo del territorio, si utilizzano 10 chilometri in meno di percorso nuovo.
Comunque la si giri, tale questione non può essere elusa: alla fin fine ha convinto tutti i cuneesi volenti, nolenti, d'accordo e discordi: si trattava, comunque, di risparmiare una quantità di terreno significativa anche se comportava, alla fine, un allungamento del percorso di 5/6 km.
Alla fine, dato che nessuno in quella città, in quella provincia è come dire? - masochista al punto da pretendere una soluzione più onerosa più sfortunata, hanno pesato ragionamenti di merito e tra questi ci sono anche quelli dei tracciati.
Il percorso ancora "in sinistra Stura" - strada diretta da Cuneo a Fossano, passa peraltro in una zona di altissima fertilità tra una strada ed una ferrovia, quasi tutta utilizzata da zootecnia di alta qualità e da frutteti; quindi, con problemi di esproprio e di utilizzazione, di acquisizione dei terreni che sono di una qualche complessità.
Esisterebbe, però - questo è vero - un tratto di circonvallazione di Fossano che in parte è già stata costruita e che dovrebbe essere ristrutturata perché non ha le caratteristiche di un percorso autostradale analogamente, devono essere ristrutturate sia la circonvallazione di Asti che quella di Alba, ma questi sono dei discorsi che non potrei affrontare né a livello di un breve intervento né senza le carte sottomano.
Questa è un po' la ragione per cui, alla fine, si è scelto quel paradossale percorso a zeta che allunga il tragitto di 5-6 chilometri, ma risparmia una decina di chilometri di nuova costruzione, e quindi sia di spese che di territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Burzi; prego.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ritenendo ultimate le dichiarazioni di voto, vorrei dare un contributo di natura tecnica, anche per rispondere alle domande del Consigliere.



PRESIDENTE

Mi scusi, può darsi che sia stato io ad introdurre elementi di confusione: siamo ancora nell'illustrazione. Non ho più domande, per cui può procedere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; però lei aveva già parlato all'inizio.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ricominciando da dove avevo interrotto un attimo fa, fornisco due chiarimenti di natura tecnica ed una precisazione che non credo limiti il dibattito, ma aiuti anche la forma dello stesso.
Quello di cui stiamo parlando è un capitolo tecnicamente soppresso; dal punto di vista della L. 281 che lo sottintendeva, non produrrà altri fondi quindi i 9 miliardi del '97 furono gli ultimi ad essere destinati.
L'altro capitolo - il simmetrico, il gemello - il n. 120 lo abbiamo già esaminato e già nel corso del '97, come fondo comune, non ricevette destinazioni.
Si tratta di fondi statali, per cui pur convenendo con il Presidente Chiezzi sulla logica richiamata questa mattina, e in parte ripresa dall'Assessore Cavallera quando ipotizzava un intervento presso lo Stato centrale nell'ambito dell'ecotassa (quando diceva che, fondamentalmente potremmo anche discutere qui se aumentarlo o meno), perché questo sia aumentabile dovremmo farlo nell'ambito di un'economia generale per non chiedere alle popolazioni con una mano e poi togliere in una gestione complessiva di riparti e di equilibrio dall'altra Ci deve dunque essere, certamente, un intervento complessivo dell'Ente presso lo Stato centrale, ma tecnicamente questo capitolo è finito; tant'è vero che ho detto che nel prossimo assestamento - non del mitico, come viene chiamato, tanto prima o poi un assestamento dovrà esserci, è un obbligo di legge - questo e l'altro capitolo verranno "cassati", per cui era necessario dare un po' di chiarezza.
I 9 miliardi, come in tutte le legislature precedenti, in tutte le annualità precedenti, in tutti gli esercizi precedenti, sono andati a coprire una parte delle annualità passive; c'è stato un tempo in cui, per obbligo di legge, in qualche esercizio definivamo anche con un allegato procedure di bilancio - quale parte di annualità veniva coperta con questi 9 miliardi; ciò come capitale a fronte di annualità e quindi interessi: si tratta della voce annualità dell'area spese, quella che corrisponde per il '98 a 130 miliardi. Questo più o meno; se poi si desidera entrare molto nei dettagli, li fornirò al Consigliere Papandrea.
Per pulizia di dibattito, mi tocca anche dire che tecnicamente - ma non credo che questo limiti il dibattito - se ci fosse, l'emendamento sarebbe quasi irricevibile, perché non è emendabile per i motivi che credo, nella sostanza non nella forma, di avere illustrato; con ciò non si vuole comunque porre alcun limite.
Analogo discorso vale per tutte le voci del titolo II e del titolo III che sono fondi statali, dove l'autonomia della Regione in tal senso è francamente minima - zero, dice l'Assessore Cavallera - dove addirittura per gestire i residui (perché questo è quanto ci apprestiamo a fare con un progetto di legge) elaboreremo un'ipotesi di legge, di slittamento, di devoluzione, che verrà poi sottoposto ai Consiglieri.
Dico questo non certo per limitare il dibattito, ma per dare una "pulizia".
Il prossimo capitolo emendabile è il 2700, che essendo il capitolo dei mutui, che invece è di totale autonomia della Regione, è ampiamente - e opinabilmente da parte della maggioranza e della minoranza - emendabile; se non altro, potremo discutere nell'ambito dell'autonomia del Consiglio ragionando su capitoli che abbiano, anche formalmente, una loro emendabilità.
Spero, con questo, di avere contribuito alla chiarezza del dibattito.
Nel merito, ovviamente, per i motivi anzidetti, la Giunta è contraria all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Volevo fare una brevissima dichiarazione di voto, partendo dalla constatazione che questo dibattito sta consentendo all'Assessore Burzi di riabilitarsi rispetto alle minoranze, perché è puntuale nel rispondere, o per lo meno risponde.
Sarebbe però utile, o almeno consigliabile, la presenza dell'Assessore Masaracchio, perché la mia dichiarazione di voto fa riferimento ad un quesito che avevo posto e al quale non ha risposto per sua scelta; non ha voluto rispondere e tanto meno ha risposto il Vicepresidente che, alzando un dito rivolto a noi (non, per la verità, al Presidente del Consiglio) mi pareva avesse promesso di farlo.
Io ho posto un quesito...



(Brusìo in aula)



SAITTA Antonino

Mi sono interrotto, non perché voglia una particolare attenzione, ma perché ciò che dirò ha una sua gravità. Ha una sua gravità, perché questo dibattito dimostra un altro fatto di grande incoerenza politica.
Ieri l'abbiamo fatto per quanto riguarda la somatostatina, oggi lo facciamo per questo problema.
Mi rendo conto che non è problema centrale del Piemonte, ma è un problema che è stato approfondito, e in questo senso mi sento di intervenire.
Sapete qual è la posizione della Giunta? Lo dico al Vicepresidente e ai colleghi della Giunta, che sono sempre molto prolissi sui giornali (non tutti per la verità) e qui sono silenti: sapete qual è la posizione della Giunta, deliberata, su questo problema? Non è la posizione illustrata poco fa dal collega Riba: non è quella posizione.
Lo dico, perché l'Assessore assentiva.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

No, no, illustrava una posizione: non è la posizione del PDS. Questo lo dico, perché l'Assessore Masaracchio assentiva e mi pareva di trovare in quelle parole una risposta.
La posizione della Giunta, che dovrebbe essere nota ai componenti della Giunta, è quella deliberata nel Piano regionale dei trasporti. Il Piano regionale dei trasporti, approvato dalla Giunta regionale del Piemonte proposta dell'Assessore Regione ai trasporti, dice che per quanto riguarda l'Asti-Marene la posizione è favorevole, perché c'è il parere dell'Autorità del Bacino; per quanto riguarda invece il tratto Cuneo-A6, la posizione è critica.
Lo leggo qui, che è critica, non esprimo una valutazione del Gruppo dei Popolari, che è stata espressa questa mattina dal collega Peano e che è un atteggiamento di grande prudenza (però bisogna partire).
Tuttavia, su questo tratto vi è una posizione critica (dice la Giunta) lo dico al Consigliere Viglietta, agli altri Consiglieri di maggioranza della Provincia di Cuneo.
Questo documento è del settembre '97, ovvero il Piano dei trasporti che ancora non abbiamo discusso, che è stato approvato dalla Giunta e portato in Commissione, per il quale sono state fatte le consultazioni e sul quale dovremo poi entrare nel merito.
Qui si dice che, per quanto riguarda questo tracciato, la direttrice naturale è quella verso Fossano-Saluzzo e per l'aeroporto di Levaldigi.
Poi lei ha scritto una cosa diversa, dice che questa...



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



SAITTA Antonino

No, no, Assessore, l'incoerenza è evidente! Qui c'è scritto che "il tracciato previsto propone una deviazione rispetto alla direttrice naturale per la piana ad elevato sviluppo di Fossano-Saluzzo e per l'Aeroporto di Levaldigi, preludendo ad una prosecuzione attraverso le Langhe, verso Acqui, prospettiva questa che si giudica - allo stato attuale - poco sostenibile sotto il profilo dello sviluppo territoriale, difficilmente praticabile per la fragilità idrogeologica-ambientale dell'area attraversata, e comunque scarsamente giustificata dal punto di vista dei flussi di traffico generabili a medio e lungo termine".
E' questa la posizione approvata dalla Giunta. Io non so, Assessore che cosa lei abbia firmato; probabilmente ha firmato qualche documento in contrasto con le decisioni della Giunta.
Lei ha firmato un documento in contrasto con un Piano che lei stesso ha fatto elaborare e che mi pare documentato. E' così! Lei deve avere il coraggio di difendere le posizioni della Giunta! Lei non le difende! Debbo essere io a difendere e a dire quali sono le posizioni della Giunta?! Ma è vergognoso, questo! Possibile che non ci sia nessuno che si alza a dire: "No, la posizione della Giunta è il Piano dei trasporti!". Qui si scrivono le cose e non si leggono! E poi si cambia opinione! Allora, questi processi di cambiamento di opinione, che sono possibili devono essere trasparenti e motivati. Va detto perché è stata deliberata una cosa e poi se ne scrive un'altra.
Il processo deve essere trasparente, va spiegato se questi motivi non sussistono.
Questo deve essere fatto, Assessore! Lei non lo ha fatto. Rispetto alle accuse, si è trincerato su una posizione caratteriale che, in realtà, nasconde il fatto che lei ha assunto una posizione contraria alla sua Giunta, e la sua Giunta non ha deliberato.
Questa è la proposta! Questo è il fatto! Questo è elemento che al minimo richiederebbe le dimissioni di un Assessore! Un Presidente della Giunta che si rispetta avrebbe dovuto dire: "Assessore, ma cosa hai firmato? Assessore, difendi ciò che ha deliberato la Giunta!". Ma è possibile una cosa di questo tipo? L'Assessore Bodo - qui venivano richiamate questioni anche di agricoltura - ma cosa fa? Si limita a parlare solo sui giornali contro i Popolari per l'agricoltura? Intervenga a difendere l'agricoltura, se ritiene, come lui ha deliberato, e che questa ipotesi in qualche maniera contrasta! Ma è possibile avere come Giunta una nullità di questo tipo? Possibile che nessuno abbia la volontà e la capacità di alzarsi in piedi? Sono queste le questioni politiche! Sono queste, Assessore! E' vergognoso che un Assessore assuma questo atteggiamento e non risponda.
In questo senso noi vogliamo che il Presidente Ghigo, prima di andare avanti, venga qui a dire se la posizione è quella dell'Assessore ai trasporti o quella approvata nel Piano dei Trasporti settembre 1997.
Non dico di condividere questa posizione, ma voglio che ci sia coerenza: almeno questo! E' in questo senso che vogliamo interlocutori, coerenti e seri! Non delle pagliacciate! Non delle buffonate! Ma come si fa a discutere, se ci sono delle buffonate?! Io mi sono scaldato, ma obiettivamente in questo senso ci fate perdere del tempo e fate ostruzionismo! Le risposte van date, perché non si possono nascondere! Non si possono fare le finzioni, le arrabbiature, "vado via, mi metto in congedo!". Io capisco l'imbarazzo. L'imbarazzo è questo Assessore: lei non ha rispettato ciò che ha deciso la Giunta!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Posso intervenire, signor Presidente?



PRESIDENTE

Certo, ha chiesto la parola, io gliela concedo.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ciò che io non accetto è usare dei termini offensivi quali "vergognoso", "nullità" e altre cose. Ciascuno si guardi allo specchio politicamente e poi si traduca o si ritraduca.
Il Piano regionale dei trasporti è della Giunta, ma è stato elaborato naturalmente per volontà e comunque per tutto quello che compete a un Assessore. L'Assessore ravvisava nel Piano regionale dei trasporti una soluzione che è nella razionalità. La irrazionalità, se così vogliamo definirla, di tutto ciò che viene dalla partecipazione del territorio ha determinato, con tanto di consenso dei livelli ministeriali, un'altra direttrice per soddisfare altre esigenze. Il Piano regionale dei trasporti pur essendo deliberato dalla Giunta dove si dimostra che la Giunta ha una intelligenza diversa o forse superiore di quanto non sia negli utili interessi e opportuni a volte del territorio, è un Piano regionale dei trasporti che dovrà comunque essere approvato dal Consiglio. Nel frattempo per stare agli atti amministrativi, sempreché si voglia lasciar capire che si capisce come si fa l'amministrazione, quello che è stato deliberato per volontà del territorio (ecco perché annuivo a quanto affermato dal Consigliere Riba) trasforma o incide contro il Piano regionale dei trasporti, che non è ancora un atto deliberato dal Consiglio. Va bene?



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, vuole brevemente replicare? La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

L'Assessore Masaracchio ha toccato finalmente il punto, nel senso che ha ammesso che un conto è il Piano, ciò che hanno studiato i suoi uffici, e un altro è cosa hanno fatto poi, perché - ci spiega - il territorio...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Non è ancora approvato il Piano.



CAVALIERE Pasquale

E' chiaro, il Piano dei trasporti non è ancora approvato...



CHIEZZI Giuseppe

L'altra sera hai detto che era approvato!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Esiste quello della Giunta!



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



CAVALIERE Pasquale

Dunque, il Piano dei trasporti non è ancora approvato, ma quelle note tecniche sono le analisi dello studio (uno "studio obiettivo") che ha fatto la Regione. Mente l'Assessore ci spiega che il territorio ha chiesto altro...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ti ho detto che c'è quello di tre anni fa!



PRESIDENTE

Assessore, lasci svolgere l'intervento al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

L'Assessore Masaracchio ha detto che è vero che il Piano dei trasporti prevedeva questo, ma il territorio ha chiesto un'altra cosa e abbiamo dovuto fare quest'altra cosa del tutto irrazionale. Questo ci ha detto l'Assessore Masaracchio.
Cosa diceva, Assessore Masaracchio, il territorio? Completo il ragionamento del collega Riba, perché ha ragione Riba nel dire che i Comuni poi hanno chiesto quello, ma i Comuni hanno chiesto quello sotto il ricatto della SATAP, della pistola della SATAP! Che ha detto: "o si fa questo percorso oppure, cari astigiani e cari cuneesi, la strada non si fa!".
Vado molto all'ingrosso come ragionamenti, ma la sostanza è questa! Caro collega Rosso, lo sa cosa dicevano i Sindaci di Fossano, di Montanera, di Trinità, di Sant'Albano Stura, di Salmour e di Benavagienna il 30 settembre 1996, quindi non decenni fa? Lo dicevano a tutti perché lo scrivevano sulla stampa rispondendo a delle prese di posizione della SATAP e di altri. E' importante sapere cosa dicevano - ripeto - nel 1996 i Sindaci del Fossanese: "Constatiamo ancora una volta che la discussione sulla deprecata 'zeta' (la zeta rovesciata) viene incentrata su questioni di campanile e non invece su argomentazioni di natura tecnica derivanti dall'individuazione del tracciato più razionale, meno costoso, più breve e quindi più economico non solo per il risparmio di denaro per la costruzione, ma anche per i futuri utenti che dovranno percorrere un tratto assai più breve; le uniche che dovrebbero aver peso nella scelta.
Ebbene, proprio a tale proposito, teniamo a precisare che l'azione dei nostri Comuni non è sfiorata minimamente da interessi egoistici eventualmente derivanti dalle proprie aree comunali, ma motivata esclusivamente dall'inaccettabile irrazionalità del tracciato (quello della zeta rovesciata). E' infatti facilmente constatabile come il beinale sia più o meno equidistante tanto da Fossano quanto da Mondovì, per cui non si capisce quali vantaggi possa avere Mondovì dalla realizzazione del tronco autostradale Cuneo-Massimini che mai nessun monregalese si sognerebbe di imboccare per recarsi a Cuneo, anche nell'ipotesi di un traforo con la Francia, dato che esiste la più breve tratta Mondovì-Cuneo esente da pedaggi, certamente da migliorare, con sacrosanto diritto del Comune di Mondovì di pretendere la sistemazione adeguata al volume di traffico e all'importanza della zona.
Da che mondo è mondo anche i profani comprendono qual è la funzione di un'autostrada o superstrada. Non ne elenchiamo le ragioni, tanto sono evidenti. Abbiamo ripetutamente richiesto che ci fossero forniti gli elementi positivi di quella famigerata "Z". Silenzio assoluto! E' la solita litanìa dell'isolamento sulla quale ovviamente tutti concordano.
Elenchiamo pertanto schematicamente, affinché i contribuenti cuneesi possano trarne le dovute considerazioni, l'effettiva consistenza di questa anomala, dannosa iniziativa: 1) allungamento del percorso di una ventina di chilometri, procedendo a zig zag sopra un territorio pianeggiante, fertilissimo, intersecato da numerosi canali irrigui, come se si dovesse aggiungere una insuperabile montagna 2) gravissimi danni all'ambiente 3) maggiore spesa di alcune centinaia di miliardi, proprio nel periodo di grave recessione economica ecc.
4) maggiore costo del pedaggio per gli utenti futuri per effetto dell'allungamento del percorso.
Non si dimentichi poi che in un'approfondita relazione redatta dal Settore Grande viabilità e trasporti della Regione a fine anno 1993 Assessore Masaracchio - emerge in maniera inequivocabile che l'unico tracciato valido risulta essere il seguente: Cuneo proseguendo per Fossano lungo il fiume Stura, aggancio con l'autostrada A6, utilizzando eventualmente adeguandoli i tratti già realizzati della circonvallazione di Fossano".
E non continuo perché ho terminato il tempo a mia disposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Io sono deciso a porre all'Assessore Masaracchio, con molto rispetto le seguenti questioni.
Assessore, è indubitabile che lei ha approvato questo Piano dei trasporti che indicava la cosiddetta "direttrice naturale". Questo non pu negarlo. Lei non è stato ricco di argomenti nello spiegare il perché, nella sua diretta partecipazione a questa decisione, ma io posso pensare Assessore, che lei abbia approvato, fatto proprio, uno studio "obiettivo" (ma le virgolette segnalano positivamente la parola e non ironizzano) svolto in sede tecnica dai componenti del suo Assessorato. Io penso questo: che lei obiettivamente abbia portato in Giunta, tra le altre, questa decisione e l'abbia assunta come decisione razionale, di buon senso. E qui probabilmente finisce il suo ruolo, Assessore, dico io. Probabilmente qui finisce il suo ruolo: lei ha fatto una proposta del Piano dei trasporti nel Piano dei trasporti proposto c'è scritto che bisognerebbe passare di là, consegna la cosa in Giunta, va in consultazione, seguirà il suo iter.
Questa è la situazione, però procediamo insieme, Assessore Masaracchio: viceversa va in scena un altro spettacolo. Non è solo una rappresentazione astratta (c'è pubblico, si pagano i biglietti, si fanno le pubblicità): va in scena un'altra decisione, pian pianino...



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



CHIEZZI Giuseppe

Pian pianino perché se ne parla da anni. Va in scena, dicevo, un'altra cosa: probabilmente (dico così perché lei non è stato ricco di particolari) queste cose la sfiorano, non la coinvolgono, senz'altro ne sentirà parlare come tutti noi, però lei ne rimane un po' fuori. Lei dice: "Io ho fatto il mio Piano dei trasporti e ne rispondo perché la direttrice naturale è quella. Se altri poteri - chi me lo fa fare di andare a mettere le mani là dentro - decidono altre cose, la vedano un po' loro; io la mia responsabilità l'ho assunta ed è questa".
Allora, lei si vede passare questa cosa. Ovviamente alcuni di noi primo fra tutti Cavaliere, ma ricordo che anche il mio Gruppo, quando sono stati decisi gli investimenti, aveva sollevato il problema dell'autostrada quando, pochi minuti fa, qualcuno di noi le solleva questa contraddizione e le dice: "la Regione Piemonte dopo questo Piano dei trasporti avalla una decisione che era stata contrastata nel merito...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Sulla tecnica del progetto.



CHIEZZI Giuseppe

No, Cavaliere ha detto "va avanti...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Quello che ha detto Cavaliere non fa testo.



CHIEZZI Giuseppe

No, ma quando Cavaliere diceva "la Regione si è contraddetta perch adesso...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Sul progetto cantierabile! Non è questione di percorso, è questione di cantierabilità. Tu sei anche professionalmente quotato su queste cose!



CHIEZZI Giuseppe

Ma è un progetto che si riferisce a un tracciato. Progetto cantierabile: non è che il cantiere non sta da nessuna parte!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

No, no.



CHIEZZI Giuseppe

Allora, quel progetto cantierabile è un progetto sul tracciato che noi contestiamo (la zeta ecc. ecc.).
Allora, quando il Consigliere Cavaliere diceva "c'è questa contraddizione; non si capisce più; Assessore mi dica; ma allora..." o io poco prima "lei può, lei deve...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Io sto zitto e avrei fatto bene a stare zitto!



CHIEZZI Giuseppe

... può e non deve, non può, sa e non sa, deve far finta di non sapere...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, svolga il suo intervento complessivo altrimenti...



CHIEZZI Giuseppe

Ma come svolgo?! Se ho un Assessore che interloquisce son ben felice.



PRESIDENTE

Altrimenti diventa un dialogo, un duetto.



CHIEZZI Giuseppe

Ma certo! Difatti non è una polemica priva di significato.



PRESIDENTE

La sua è una dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Se mi fan delle domande io rispondo, per la miseria! Non si può nemmeno più interloquire un momento! Quando io e il Consigliere Cavaliere abbiamo segnalato questa cosa, ho visto che lei "friggeva": grandi cenni di dissenso. "Non è vero" - questo era il senso del suo comportamento - "mi ribello, mi sento dire delle cose vorrei...": questo, in, generale sulle osservazioni che si facevano.
Da un Assessore, ci aspettavamo di più, speravamo di più: a questo l'abbiamo sollecitata. Però, l'Assessore non ne ha parlato.
Poco dopo, invece - e qui secondo me, Assessore, il suo imbarazzo dovrebbe essere ancora maggiore - il Consigliere Riba spiega. Ma il Consigliere Riba non è l'Assessore. Se lei accetta che in quest'aula le risposte le dia la minoranza, perché il collega Riba, dal suo punto di vista, ha dato delle risposte, ci ha spiegato...



PRESIDENTE

Consigliere, le ricordo il tempo.



CHIEZZI Giuseppe

Prendo i cinque del collega Papandrea.
Il Consigliere Riba ha dato delle risposte, ma non è l'Assessore. Mi risponda a questa domanda: il Consigliere Riba non è l'Assessore. Me ne dia conferma.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Io ho sollecitato le opposizioni e le minoranze...



CHIEZZI Giuseppe

Si, però perché lei non ha dato le risposte e invece alcune risposte sono arrivate dal Consigliere Riba? Permetta, almeno per chi non è andato a Roma e non fa l'Assessore e legge solo i giornali: vivere questa situazione è perlomeno da segnalare.
Nel senso che mi trovo di fronte a chi dovrebbe parlare, e non parla; a chi non potrebbe nemmeno parlare, e parla. Mi si permetta di alzare il dito e dire: "C'è una...".
O istituzionalizziamo gli "Assessori ombra", per cui facciamo che nominarli, oppure la pregherei - anche rispetto all'intervento del collega Riba - di dirci qualcosa. Le cose stanno esattamente come ci ha detto? O no? La sua risposta, "Attenzione, il territorio poi si è mosso", appare come la questione dell'uovo e della gallina, ovvero, si è mosso l'uovo del territorio, chiedendo di cambiare o si è mossa la gallina della SATAP dicendo: "O cambiate così o non se ne fa nulla"? Dato che, al di là delle punzecchiature del Consigliere Cavaliere su Gavio, la SATAP - anche lei concorda - è un centro di potere non irrilevante, non è una cosa campata per aria pensare che la forza di convinzione degli interessi della SATAP sia ciò che ha portato ad una decisione che la SATAP stessa ritiene preferibile.
Da questa vicenda, Assessore, - spero di averle parlato, almeno questa volta, con toni non polemici e anche collaborativi - veniamone fuori insieme! In questo senso: lei probabilmente è stato accerchiato, emarginato e ha visto decisioni, che non l'hanno coinvolta, andare in senso contrario al Piano dei trasporti; dunque lavoriamo insieme per riportare a coerenza del Piano regionale dei trasporti il tracciato della Asti-Cuneo.
Facciamo insieme questa battaglia. Sarà una battaglia difficile, ci saranno interessi potenti, consolidati, territori, Ministri - che ne so? la SATAP, ma se lei è convinto, e a me sembra una scelta condivisibile, di difendere in questa parte il Piano dei trasporti, facciamolo insieme.
Il primo passo è, ad esempio, questo progetto cantierabile su Massimini e staccarlo dall'alto; poi possiamo ancora discutere, ma intanto viaggiamo con la liberazione della Asti-Cuneo.
Gradirei, Assessore, una risposta su questa proposta, che è una proposta concreta di critica costruttiva e collaborativa: lei abbandona questo Piano su questo tema, visto che ne abbiamo parlato, o lo difende e fa appello alle forze del Consiglio, quali siano i Gruppi che fanno questa battaglia? Ci faccia questo appello, perché in effetti la contraddizione sarebbe bene che lei la sciogliesse oggi, in quanto esiste.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Montabone, desidero ringraziare della visita i cittadini che hanno aderito all'iniziativa "Palazzo Lascaris porte aperte". Mi auguro che la visita del Parlamento piemontese, che è il luogo dove si formano le nostre leggi regionali, e del Palazzo nel suo complesso possa portare loro degli stimoli interessanti. Grazie.
Prego, Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Da qualche ora stiamo vivendo una situazione anomala, in questo Consiglio, di un dibattito esclusivamente fatto dalle forze di minoranza.
Un dibattito dove, in assoluta libertà - Assessore, mi permetta - lei pu rispondere o meno. Io avrei preferito che su un tema come il Piano di sviluppo non fosse lei a rispondere, perché se risponde lei necessariamente si entra nel merito di un particolare del Piano di sviluppo, e infatti si è entrato nel merito della Asti-Cuneo.
Il Piano di sviluppo ha delle generalità tali per cui sarebbe stato prudente, positivo ed estremamente importante che a questi suggerimenti che vengono dai banchi dei Consiglieri di minoranza fosse presente il Presidente della Giunta regionale. Ma il Presidente della Giunta regionale sembra impegnato - ahimé - ormai da stamattina, a tagliare il nastro del Salone dell'Automobile; credo che stia inaugurando tutti gli stand di tutte le decine e decine di case automobilistiche che espongono automobili al Salone di Torino. Ma è cosa estremamente importante anche questa.
Certo, sarebbe stato importante che il Presidente ci fosse venuto a dire qual era lo stato dell'arte del Piano di sviluppo. Questo non è stato e l'Assessore - per sua libera determinazione - ha deciso di non rispondere alle domande poste dai Consiglieri; e i Consiglieri di minoranza le risposte sulla Asti-Cuneo se le danno da soli, quasi sostituendosi all'istituzione governo.
Sulla Asti-Cuneo, non credo sia compito dei Consiglieri andare ad individuare in questo momento quello che è il passaggio in un posto o in un altro della strada, ma che sia compito - come peraltro hanno fatto molti Consiglieri - dire che il collegamento fra Asti e Cuneo è impossibile che rimanga tale; poi si devono trovare le soluzioni tecniche.
Nei giorni scorsi, ho avuto modo di percorrere proprio la Asti-Cuneo e ho visto in che condizione siamo. Le idee sul passaggio in un posto o nell'altro potrebbero diventare non idee di maggioranza o di minoranza, ma di intergruppo. Tuttavia, la filosofia che deve essere alla base della discussione - che non si vuole avere - su un tema come quello del Piano di sviluppo dovrebbe essere riassunta da chi coordina tutte le attività che devono essere composte all'interno del Piano di sviluppo stesso.
Non ci è stato dato modo di avere questa risposta di carattere generale: non fa nulla. Non fa nulla, perché c'è il tempo per averla perché si trasforma una risposta - non mi riferisco alla sua non risposta Assessore, sul tema particolare, ma sul quadro generale - si trasforma questo nostro intervento, che poteva essere un intervento tecnico sul bilancio, in posizione politica, che giustifica, messa assieme alle altre ampiamente la serie di emendamenti presentata su questo capitolo delle entrate. Tutto ciò - dicevo - giustifica gli emendamenti che ci permetteranno, con la presenza delle massime responsabilità istituzionali di rivolgere ancora altre volte queste domande sul Piano generale.
Molti Consiglieri hanno appena accennato ad alcuni temi; io stesso ho voluto appositamente accennare solo ad alcuni. E fino a quando le risposte non verranno, noi saremo qui a richiamare il Presidente della Giunta ai suoi doveri nei confronti del Consiglio regionale.
Concludo dicendo che voterò a favore dell'emendamento proposto dai colleghi di Rifondazione comunista (e mi sembra sottoscritto anche da me) per la mancanza di risposte. E non si tratta di risposte sul bilancio bensì di risposte alle politiche dei piemontesi.
Ribadisco ancora una volta che, qualora il Presidente decidesse di partecipare alla discussione consiliare dopo il 30 aprile, avrà ancora il tempo per rispondere alle domande che abbiamo posto, anche perché il 30 aprile è una data che ormai si presume sarà ampiamente superata dalle non risposte del Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Siamo in dichiarazione di voto e ci atterremo strettamente al tempo che ci viene dato, ma cominciando a fare tuttavia qualche considerazione di carattere più politico.
La discussione, che è durata tutto il pomeriggio a seguito della presentazione degli emendamenti del Gruppo di Rifondazione Comunista, ci porta a qualche ulteriore riflessione.
Noi abbiamo detto, dal punto di vista politico, che questa Giunta è in grave crisi, perché manca l'Assessore al turismo; perché alcune deleghe che erano in capo al Vicepresidente della Giunta regionale sono state assorbite diciamo così - per una parte dal Presidente della Giunta; perché ci sono tanti elementi di non chiarezza sotto il profilo istituzionale.
Oggi, con questa discussione (che è stata utile), abbiamo colto altri elementi per i quali l'imbarazzo politico aumenta; altri elementi molto importanti perché legati a una questione molto importante.
Personalmente, mi scuso quasi con il collega Masaracchio per avere prima pensato che potesse essere un puntiglio il suo non rispondere.
Me ne scuso quasi, perché, ragionando prima con il collega Angeli e ascoltando il dibattito così come si è svolto, siamo invece arrivati alla conclusione che, dietro questo silenzio dell'Assessore, vi era anche un imbarazzo di tipo politico, un forte imbarazzo di tipo politico che, a questo punto, noi comprendiamo meglio. Perché? Perché è evidente che il Piano dei trasporti dice una cosa, e che deve essere intervenuta una decisione nazionale che ha portato ad altre conclusioni su un terreno molto importante.
Dal silenzio dell'Assessore - che conosciamo come persona che comunque i problemi li segue ed ha anche passionalità - devo dedurre che è ben probabile che in questo accordo forse l'Assessore non sia stato totalmente coinvolto. Non lo so, non lo sappiamo: registriamo imbarazzo politico, e ce ne facciamo anche carico.
Spero che il mio intervento non suoni assolutamente alle orecchie dell'Assessore Masaracchio come un intervento di carattere aggressivo cerco di essere il più garbata possibile, ma la problematicità politica così come la vogliamo chiamare, è evidentissima! E la nostra perplessità si incrementa, perché noi oggi che cosa abbiamo registrato? Una presa di posizione di un collega che, peraltro basandosi sul Piano dei trasporti, su posizioni di Amministrazioni, su valutazioni sue personali, ma anche allargate a un confronto più ampio che traggono forza dalla lettura del Piano dei trasporti della Regione Piemonte, asserisce alcune cose.
Dopodiché, accordi nazionali portano in altra direzione, non ne conosciamo bene i contorni, per la verità, perché qui non sono stati illustrati, fatta eccezione di un intervento che io per certi versi ringrazio del collega Riba che ci ha portato molte informazioni sull'intesa nazionale, credo sull'intesa nazionale, aggiungo proprio sottolineando credo, perché i contorni di questa vicenda - ripeto - non sono stati chiari.
Il collega Saitta dice che lei non ha rispettato il Piano dei trasporti. Qui probabilmente una parola non conclusiva, ma chiarificatrice realmente, non può che darcela il Presidente della Giunta regionale, perch chiaramente, pur ringraziando il collega Riba che è intervenuto portando tutti gli elementi a sua conoscenza che erano ampi, certamente più ampi di quelli che ci ha portato l'Assessore stesso, ma - voglio dire - è un Consigliere, noi avremmo bisogno di fare il punto della situazione di una questione così importante direttamente con il Presidente della Giunta.
Perché poi il collega ha richiamato un percorso che ha portato a decisioni che paiono essere difformi da quelle contenute nel Piano dei trasporti, ma anche qui va precisato sia il percorso politico sia il percorso amministrativo sia in qualche modo la sede della decisionalità con i suoi componenti.
Di fronte a questo evidente imbarazzo e a questo punto per noi comprensibile imbarazzo dell'Assessore Masaracchio, a fronte delle informazioni che pure ci ha dato un collega, ma che è di opposizione, a fronte dell'assenza del Presidente della Giunta regionale che dura dall'inizio della giornata, speriamo che l'occasione del Salone dell'Auto sia stata anche occasione per approfondire questioni che attengono al Piemonte.. Vedo che anche l'Assessore Burzi si è allontanato, ma d'altro canto lo comprendo, anche perché poi l'Assessore Burzi che cosa ci potrebbe dire? A fronte di questa situazione, noi ringraziamo i colleghi di Rifondazione comunista di avere posto la questione, ma non parteciperemo alla votazione dell'emendamento. Non partecipiamo a questa votazione perch che cosa votiamo? Quello che non ci ha detto Masaracchio? Il suo imbarazzo? Che - ripeto - è comprensibile a questo punto; fossi nei panni di Masaracchio, che non so se a Roma è andato oppure no, questo non lo so...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

A volte sì, a volte no.



SPAGNUOLO Carla

E' peggio ancora, Assessore Masaracchio. Io ho fatto l'Assessore! Quando su decisioni così importanti chi ha la responsabilità primaria, cioè l'Assessore competente, va a volte sì e a volte no, è peggio ancora! Lei a questo punto ha tutta la mia solidarietà perché se io in quelle sedi dovessi andare a volte sì e a volte no, direi a qualcuno: "da adesso in avanti ci vai tu", perché altrimenti da adesso in avanti ci vado sempre io!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Non sono scelte occasionali: quando ci devo andare ci vado, quando non ci devo andare non ci vado.



SPAGNUOLO Carla

Allora l'Assessore non ha bisogno della mia solidarietà perché concorda con il metodo. Per carità, prendiamo atto che l'Assessore concorda con il metodo; fatto sta, però, che l'Assessore non ha potuto intervenire in quest'aula.
Io mi fermo qui per dire che non parteciperemo alla votazione, ma che la questione, proprio per la sua grande complessità, non può fermarsi al fatto che i documenti della Giunta parlano un linguaggio, le scelte che sembrano essere definitive parlano di altre decisioni, che ci sono conflitti fra quello che è scritto e quello che è stato deciso.
Ringrazio chi, anche dai banchi dell'opposizione, ha voluto e saputo darci delle informazioni, ma è indubbio che c'è bisogno di una completezza ulteriore che soltanto il capo dell'esecutivo ci può dare. Quindi l'appuntamento su questo argomento, per quello che ci riguarda, è soltanto rinviato.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola alla Consigliera Simonetti, informo il Consiglio che quando avremo votato questo emendamento sospenderò per pochi minuti la seduta perché desidero avere un incontro di brevissima durata con alcuni Capigruppo.



CHIEZZI Giuseppe

Quali Capigruppo?



PRESIDENTE

I Capigruppo di minoranza.



SPAGNUOLO Carla

Su quale ordine del giorno? Se può anticiparcelo.



PRESIDENTE

Sugli emendamenti che sono in evidenza dopo questo.



CHIEZZI Giuseppe

Sempre su questo capitolo?



PRESIDENTE

Sì.



MIGLIETTI Franco

Quali sono gli emendamenti?



PRESIDENTE

Sempre sul capitolo 200 e sono cifre a scalare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Svolgo la dichiarazione di voto distinguendomi dal Gruppo, nel senso che mi asterrò rispetto alla votazione di questo emendamento.
Riassumo in poche parole i termini del dibattito svolto oggi su questo capitolo. Sono state affrontate delle questioni relative al Piano di sviluppo e alla viabilità nella nostra Regione, in particolare è stato affrontato il tema della Asti-Cuneo. Sono state dette delle cose importanti; vorrei ringraziare anch'io il collega Saitta e altri colleghi che hanno portato alla nostra attenzione alcuni elementi relativi alle contraddizioni presenti nel Piano dei trasporti, in quanto ciò che è scritto all'interno del Piano dei trasporti non è sostanzialmente quanto sostenuto in questa sede, in particolare dall'Assessore.
Visto che questa è stata ed è considerata dalla Giunta come una questione di portata enorme, immensa, per lo sviluppo piemontese, per la sua viabilità, noi riteniamo molto grave quello che è stato detto da un lato in quest'aula e il silenzio dell'Assessore dall'altro.
L'Assessore non ha sostanzialmente smentito, anzi ha sottolineato seppur con accenti e sfaccettature diverse, una differenziazione di impostazione relativa all'Asti-Cueno, tra quanto fatto dall'Assessorato e quanto effettivamente poi predisposto in modo collegiale, unanime, dalla Giunta. Noi riteniamo che a questo punto la questione - ripeto: una questione di grande portata per il Piemonte - vada affrontata alla presenza del Presidente della Giunta regionale, Ghigo, che oggi non è qui presente.
Anche noi riteniamo importante sottoporre all'attenzione dell'Assessore alcune questioni: prima fra tutte la presenza dell'Assessore interessato alla questione, quindi la sua presenza ai tavoli di costruzione dell'impianto Cuneo-Nizza a livello nazionale (se l'Assessore è andato a Roma, non è andato qualche volta, qualche volta ci è andato il Presidente qualche volta l'Assessore). Noi riteniamo che questioni di questa portata devono prevedere un interesse, un coinvolgimento diretto di chi poi dal punto di vista politico e amministrativo deve gestire la questione a livello locale.
Da un lato ci sono i silenzi di oggi dell'Assessore e la sua sostanziale accettazione di questo metodo, dall'altro la sottolineatura con ipotesi anche diverse, delle differenziazioni presenti tra lui e il documento unanime portato avanti dalla Giunta nella sua collegialità: tutto ciò pone dei problemi più complessivi.
Pertanto, per quanto ci riguarda possiamo anche passare alla votazione di questo emendamento (personalmente - ripeto - mi asterrò), ma riteniamo che la questione non sia assolutamente chiusa e dovrà essere ripresa alla presenza del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti. Nel frattempo è giunto il Presidente Ghigo.



MIGLIETTI Franco

Devo soltanto annunciare che noi non parteciperemo al voto su questo emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione per alzata di mano dell'emendamento testé discusso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
28 Consiglieri ed in congedo n. 8 Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento 0026.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 28 voti contrari e 1 astensione.
(10 Consiglieri non partecipano al voto).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.12 riprende alle ore 18.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i lavori con l'esame degli emendamenti presentati al capitolo 200 del bilancio.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei brevemente informare il Presidente Ghigo che si è svolta una discussione sul capitolo 200 del bilancio, inerente al Piano regionale di sviluppo. In tal senso, chiederei al Presidente Ghigo di aggiornarsi sull'argomento che tutti gli intervenuti hanno ritenuto di primaria importanza.
Successivamente, signor Presidente, si è approfondito un tema compreso nel Piano regionale di sviluppo: la realizzazione di una delle grandi infrastrutture che qualunque Piano di sviluppo deve realizzare, l'Asti Cuneo.
La discussione si è protratta a lungo. A me è parsa anche molto approfondita: sono state aperte delle cartine con evidenziati i tracciati in discussione.
Molti Consiglieri hanno chiesto informazioni. Non voglio forzare le cose per conto d'altri, ma l'Assessore Masaracchio, dopo alcuni momenti di contrasto un po' pregiudiziale, si è espresso sulla vicenda, con opinioni ed informazioni.
Informazioni ed opinioni che però non hanno risolto il quesito posto da tutti, relativo alla contraddizione tra il contenuto del Piano dei trasporti approvato dalla Giunta, che afferma preferibile la linea Cuneo Fossano con le - virgolettato - decisioni, proposte, indicazioni della Giunta, Presidente, sulla decisione, viceversa, di scegliere il tracciato Cuneo-Massimini.
Questa contraddizione non è stata risolta. Alcuni colleghi hanno chiesto all'Assessore se aveva partecipato a tutte le riunioni e visite ad altissimo livello, a Roma. Non abbiamo poi insistito per saperne di più.
A quel punto, visto che ci risulta, a memoria, che il Presidente della Giunta regionale abbia seguito, in certi momenti, in prima persona, la situazione e dato che ci preoccupa il fatto che attualmente pare che la Regione Piemonte, come governo, abbia in sé una contraddizione di comportamento - o si cambia il Piano dei trasporti e la Giunta regionale sconfessa il Piano che ha approvato o non sostiene il nuovo progetto Asti Cuneo - vorremmo una dichiarazione del Presidente Ghigo.
Tenga presente un'altra osservazione, Presidente. L'asta Asti-Cuneo come lei sa, è composta da due tronchi: su uno dei due vi è una contestazione, sull'altro no; il tracciato Asti-Marene fondamentalmente non è contestato. Pare che la prosecuzione dei progetti e dei finanziamenti veda finanziati e realizzati contestualmente, e collegati l'uno all'altro in modo inscindibile, tratti dell'Asti-Marene e la porzione del tratto contestato, Cuneo-Massimini. Alcuni colleghi hanno sollevato un problema: dato che non c'è contrasto sulla Asti-Marene, che ha una propria logica di per sé, occorrerebbe verificare, perlomeno, l'opportunità di finanziare ed iniziare a realizzare il tratto Asti-Marene e di non vincolarlo e condizionarlo al contestuale inizio del tratto Massimini-Cuneo, per risolvere il problema del tracciato.
A questo punto, ci siamo detti: "Sentiamo il Presidente Ghigo".
Non dubito che il Presidente darà una risposta esauriente per cui non occorrerà altro tempo di discussione; gli emendamenti su questo capitolo sono stati presentati con l'unico scopo di aprire una discussione: dopo l'intervento e la comunicazione del Presidente Ghigo verranno ritirati.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Al di là di illazioni e di considerazioni, ringrazio il Consigliere Chiezzi per il riassunto che ha avuto la cortesia di rappresentarmi, per mettermi al corrente dei lavori di stamattina, in considerazione del fatto che questo pomeriggio non ho potuto essere presente in aula per impegni istituzionali.
Intendo ora rappresentare al collega una posizione dettata, prima di tutto, da un'ampia e articolata discussione con i rappresentanti degli Enti locali ...



(Scusi, signor Presidente, non accetto che un Consigliere assuma atteggiamenti di contestazione nei confronti di quanto sto dicendo non educati.)



(Considerazioni fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere ...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho incontrato più volte il Presidente della Provincia di Cuneo che rappresenta tutti i Sindaci della Provincia di Cuneo, dal punto di vista istituzionale. Questi incontri sono avvenuti partendo dalla considerazione del Consigliere Chiezzi sul fatto che il Piano dei trasporti prevede un percorso assunto successivamente in maniera diversa dalla Giunta, che pu obiettivamente - mi rendo conto - rappresentare una contraddizione nei termini: su un documento si indica un tipo di soluzione, su un altro documento, una deliberazione assunta dalla Giunta almeno due anni fa, si stabilisce invece che il percorso è quello Massimini-Cuneo.
Quale sono le motivazioni che hanno portato a questa decisione? Innanzitutto, non dimentichiamoci che la scelta del tracciato, sia esso Massimini-Cuneo o no, non è competenza specifica della Regione, che esprime un proprio parere. (Su questo punto chiederò all'Assessore Masaracchio di intervenire per definire in maniera più precisa e più chiara).
Sul progetto Massimini-Cuneo, esiste un parere di V.I.A. ormai ampiamente acquisito sul tratto Asti-Marene; sul tratto Massimini-Cuneo esiste invece una V.I.A. del 1995 - governo Berlusconi - con decreto del Consiglio dei Ministri: fatto assolutamente eccezionale. Successivamente avvenne l'alluvione e conseguentemente ci fu la necessità di modificare e approfondire il parere in relazione all'evento alluvionale del 1994.
Riteniamo come Regione, su sollecitazione della Provincia di Cuneo non c'è motivo per non rappresentarla - e incontri anche con l'allora Sindaco di Fossano, e con lo specifico impegno da parte della Provincia che come tutti i colleghi sapranno, ha competenze specifiche sulla viabilità ordinaria, che il comprensorio dell'aeroporto di Levaldigi sarebbe stato comunque servito con interventi da parte della Provincia. Uno dei motivi per cui si chiedeva il tratto Fossano-Cuneo era quello di inserire l'aeroporto di Levaldigi in un collegamento autostradale. La Provincia garantì nell'ambito di questo rapporto con le Comunità locali l'assoluto impegno di realizzare questo svincolo, in modo da collegare l'aeroporto di Levaldigi direttamente dall'uscita di Fossano o dall'autostrada Torino-Savona.
Noi, secondo me, abbiamo raccolto tutte le istanze e valutato con buon senso i vari aspetti che possono significare diverse opinioni. Chiaramente relativamente alla "Z" si obietta un allungamento di 20 km; però è anche vero che i cittadini di Cuneo non si recano tutti a Torino, ma anche a Savona - e con il tratto Cuneo-Massimini Savona è più vicina.
Con lo studio effettuato la Provincia ha garantito che i problemi di viabilità nella bassa provincia di Cuneo sarebbero stati comunque risolti.
E soltanto in relazione al fatto che un ripensamento su questo progetto che aveva già ricevuto il V.I.A. avrebbe portato evidenti ritardi nella sua realizzazione, perché si sarebbe dovuto riprendere l'intero iter, si sarebbe dovuto riprendere tutto l'aspetto burocratico per avere le autorizzazioni da parte di Roma, e la concessionaria avrebbe dovuto fare un nuovo progetto e tutto quello che comporta, in relazione a questi aspetti in relazione all'istanza sollecitata in maniera molto forte dall'Amministrazione e dai cittadini di Cuneo, perlomeno per quanto ho avuto modo di constatare (può darsi che ci siano altri contrari, ma io non li ho contattati né si sono fatti avanti).
E' comunque stata avanzata l'istanza affinché si intraprendesse il percorso che avrebbe potuto rappresentare la via più breve - non dico la via stradale più breve dal punto di vista del tempo - per realizzare nella sua globalità questa autostrada.
La sensazione che molti avevano e che personalmente anch'io ho più volte percepito è che tendeva a realizzare il primo tronco, cioè l'Asti Marene, senza rendere completo il progetto, pretendendo di conseguenza gli stanziamenti e il rispetto degli impegni da parte del titolare della concessione, che ho di certo assegnato io, ma è stata data anni fa ed oggi è in discussione per il Piano finanziario e tutto quello che ne concerne.
A fronte di queste situazioni, abbiamo deciso di raccogliere un'istanza che veniva dal territorio, dunque non inventata da noi, ed abbiamo intrapreso quel tipo di iniziativa affinché la tratta Asti-Cuneo venisse realizzata e finanziata nella sua globalità, per non correre il rischio che venisse finanziata solo l'Asti-Marene ed esclusa, o rinviata a chissà quando, la realizzazione della tratta Massimini-Cuneo o Fossano-Cuneo, che era l'altra ipotesi di tracciato. Se poi, in questo, qualcuno vuole vedere altre cose, lo faccia pure.
Questa, tuttavia, è la considerazione che abbiamo tratto nella discussione con la struttura competente e che vi trasferisco.
Non so dire se dietro ci siano interessi o altro; personalmente, non sono mai stato coinvolto se non attraverso rapporti con i rappresentanti delle comunità locali.
Ovviamente, come il collega Cavaliere ha sostenuto oggi, su questi fatti ognuno dà la sua interpretazione.
Questa è la considerazione che mi sentivo di fare. Credo di essere stato chiaro, per cui c'è differenza tra il Piano dei trasporti e l'assunzione di una decisione su un'ipotesi di tracciato diversa, che ci è stata sollecitata per avere maggior certezza sulla realizzazione di questa tratta autostradale.
Rimettere in discussione il tratto Massimini-Cuneo significava non collegare Cuneo alla rete autostradale.
Questa è la convinzione assoluta che mi sono fatto. Di fronte a questo rischio ho ritenuto, insieme a tutta la Giunta, che fosse più opportuno scegliere, sposare e sostenere il tracciato Massimini-Cuneo.



CHIEZZI Giuseppe

Lei si è fatto questa convinzione solo parlando con le Amministrazioni locali?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No. Io mi sono fatto questa convinzione parlando con tutte le persone con le quali ho parlato di questo argomento, perché non è un argomento che è segreto.
Posso anche incontrare una persona al bar che mi dice: "Sono convinto per questo motivo...", ma di certo le decisioni in Regione sono state assunte a seguito di riunioni con gli amministratori locali e di incontri al Ministero.
Sembra quasi che voi ci attribuiate delle colpe, ma non è una decisione che abbiamo assunto noi come Regione: noi abbiamo dato un parere su un percorso che ci è stato rappresentato dal Ministero.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Questa può essere anche una considerazione legittima, nel senso che non la escludo: la concessione ce l'ha la SATAP; allo stesso modo probabilmente, altre concessionarie faranno le loro considerazioni nelle sedi opportune. La sede opportuna è l'ANAS, dove la SATAP può svolgere le sue considerazioni.
Anche noi abbiamo avuto dei contatti con la SATAP. E perché abbiamo avuto dei contatti con la SATAP? Perché la SATAP è concessionaria di quella tratta autostradale, concessione che - ripeto - non è stata data dal Presidente della Regione Piemonte, ma dal Ministero dei Lavori Pubblici.
Di conseguenza, quando il Ministero dei Lavori Pubblici mi dice che l'interlocutore è quel signore lì, non posso non tenerlo in considerazione per cui lo chiamo e mi incontro con lui; parlo con il Consiglio di amministrazione e con l'interlocutore che il Ministero mi ha indicato come mio interlocutore nell'interesse della collettività. Il Ministero potrebbe togliergli la concessione e comunicarmi che il concessionario è un altro ma per me, Presidente della Giunta regionale Ghigo, non cambierebbe assolutamente nulla, se non che l'autostrada la faremmo tra vent'anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi scuso con il Presidente Ghigo se ha interpretato dei miei gesti di disapprovazione per quanto stava dicendo come irriverenti nei confronti della sua persona: non era questa la mia intenzione.
Devo però manifestargli il mio più completo dissenso per come ha rappresentato il problema, che non corrisponde in larga parte con la realtà degli avvenimenti.
Il decreto del Presidente del Consiglio nel 1994 è stato l'atto finale di tutti gli studi idrogeologici del tracciato, nel senso che, dopo di allora, dopo il decreto del Presidente Berlusconi che ha avocato a sé la questione annullando il V.I.A., non c'è stato più alcun studio idrogeologico. L'unico evento certo è stata l'alluvione. Questi sono i fatti. E questo è un problema per chi amministra la nostra Regione.
A fronte di un governo nazionale che dice: "La valutazione di impatto ambientale è negativa, dunque l'annullo", e dopo vi è l'alluvione, un governo regionale deve pronunciarsi, dicendo: "E' vero, ci saranno stati dei motivi per cui avete annullato, però c'è stata questa catastrofe che ci deve perlomeno fare approfondire e valutare la questione". Questo è il primo aspetto rilevante.
Inoltre, un amministratore del governo regionale deve anche considerare la dialettica e le posizioni dei Comuni che, fino a pochi mesi fa, erano abbastanza chiare. I monregalesi volevano che la strada passasse a Massimini e l'area fossanese voleva lasciare che passasse.
Queste erano le posizioni dei Comuni fin quando la real politik non ha convocato questi Comuni per dirgli: "O voi firmate perché la strada passi fino a Massimini o vi assumete la responsabilità del fatto che l'autostrada non si fa più".
Questo è il problema e questo è il ricatto: o si fa la strada per Massimini o non si fa più. Ma chi lo ha fatto? Lo ha fatto la SATAP, e in maniera trasparente, e hanno nascosto alla SATAP questo suo ricatto. La SATAP non lo ha nascosto e in questi anni lo ha fatto in maniera chiara e trasparente.
Noi siamo disponibili in questo modo, perché così è nostro interesse perché è vero che la concessione la dà il Governo e la dà il Ministro. E' però altrettanto vero che, al di là dei vari Governi, c'è stato e c'è un dibattito in corso perché la SATAP ebbe il rinnovo della concessione anche in virtù del fatto che si impegnava a finanziare, in autofinanziamento quella strada.
Ora questo non è problema che non riguarda il Piemonte, né si pu affermare che, se il Governo dà un'altra concessione, si rinvia il problema di vent'anni.
Questo non si può dire perché non è vero; dire e fare questo significa rafforzare la posizione di una concessione di fatto, il che indubbio.
Una concessione di fatto che rappresenta - Presidente Ghigo - uno dei maggiori scandali piemontesi. SATAP: uno dei maggiori scandali piemontesi non approfondito dalla Magistratura, perché coinvolge troppe persone; ma la Magistratura si deve criticare non solo quando attacca qualcuno, ma anche quando non approfondisce delle questioni.
La questione vera è che i nostri studi, quelli che noi abbiamo pagato dicono che il tratto che avete approvato non va bene. Voi avete approvato due provvedimenti. Il Piano dei trasporti lo avete votato in Giunta; questo lo avete votato sempre in Giunta, ed è la delibera del marzo 1998.
Il Piano dice: "Questo tratto risulta tuttora il più controverso nonostante abbia ottenuto parere favorevole in sede di Consiglio dei Ministri. Il tracciato previsto infatti propone una deviazione rispetto alla direttrice naturale per la piana ad elevato sviluppo di Fossano Saluzzo e per l'aeroporto di Levaldigi, preludendo ad una prosecuzione attraverso le Langhe, verso Acqui, prospettiva questa che si giudica allo stato attuale poco sostenibile sotto il profilo dello sviluppo territoriale e difficilmente praticabile per la fragilità idrogeologica ambientale dell'area attraversata, e comunque scarsamente giustificata dal punto di vista dei flussi di traffico generabili a medio e lungo termine".
L'autostrada delle Langhe non è giustificabile non solo sotto il profilo ambientale, a proposito del quale avremmo tanto da dire, ma per il problema dei flussi.
Presidente Ghigo, anche voi vi assumerete le vostre responsabilità.
Anzi, voglio aggiungere che, rispetto al dibattito in sede nazionale (Ministero e ANAS), la posizione della Regione ha rafforzato una soluzione piuttosto che un'altra. La Regione, infatti, non ha subìto un tracciato: la Regione, rispetto ad una posizione abbastanza neutrale, ha sollecitato un tracciato, e per giunta in modo diverso rispetto a quanto aveva pianificato e studiato.
L'altra questione fondamentale del tutto non suffragata da elementi di fatto e seri, è il ragionamento di fondo che faceva il Presidente: se pur in presenza di un progetto già esecutivo, praticamente, per Massimini, si decidesse di prediligere il passaggio per Fossano, ci troveremmo di fronte alla necessità di un approfondimento, perché si dovrebbe ricevere il V.I.A.
per quella tratta che, di fatto, procrastinerebbe l'opera.
Presidente, questo non è vero. E se questo non è vero, non è vero tutto il resto, poiché il tratto Asti-Marene è cantierabile immediatamente.
Invece, la SATAP pone un ricatto, accettato e fatto proprio da molte amministrazioni locali - non da tutte - per cui si realizza contemporaneamente il primo lotto di Asti, il primo di Massimini di Carrù e quello in mezzo: prendere o lasciare: o tutto o niente. Questo è il problema vero. La SATAP pone questo ricatto.



PRESIDENTE

Vorrei solo dire che, come altre volte, lei, collega, usa termini tecnici con valenza sfumata: mi pare non sia il caso.



CAVALIERE Pasquale

Quello che ho usato non è un termine tecnico ...



PRESIDENTE

Il termine "ricatto" è un termine tecnico.



CAVALIERE Pasquale

Ma si tratta di un ricatto: o voi approvate questo progetto o io non mi rendo disponibile a costruire l'autostrada.



PRESIDENTE

Come ho già detto nel pomeriggio, ognuno si fa carico delle proprie dichiarazioni, ovviamente.



CAVALIERE Pasquale

La realtà dei fatti è che esiste un tratto funzionale, l'Asti-Marene per il quale, se iniziassero i cantieri e se le cose andassero in modo veloce, occorrerebbero 3/4 anni. Vi è tutto il tempo necessario per gli approfondimenti richiesti per l'altro tratto. E se questo era l'interesse il vero motivo, ci sarebbero stati perlomeno degli approfondimenti tecnico politici in questa direzione: cosa mai avvenuta, per cui ci troviamo di fronte ad una posizione ideologica, che la SATAP pone difendendo i propri interessi legittimi. Ma chi difende gli interessi legittimi della collettività: i cittadini, gli interessi pubblici, gli interessi generali? Chi li difende? La SATAP pone degli interessi legittimi che il nostro Stato deve garantire; nel contempo, questi stessi interessi confliggono o concordano con gli interessi più generali. In questo caso, confliggono e gli interessi più generali portano a dire che la posizione della SATAP, da dieci anni chiara e netta, è in contrasto con il buon senso, con il fatto che questa autostrada sarà finanziata quasi interamente con denaro pubblico - si difenda perlomeno l'interesse pubblico! Voi, invece, vi siete resi alfieri di una posizione che sposa non gli interessi delle comunità locali, ma interessi particolari, precisi e specifici della SATAP.



PRESIDENTE

Questa parte della discussione è esaurita. Il Consigliere Chiezzi ha ritirato gli emendamenti relativi al capitolo 200 del bilancio. Fissiamo il principio per cui gli emendamenti successivi, relativi al capitolo 201 "Quota del fondo perequativo a compensazione del minor gettito dell'addizionale sulla benzina, legge 28/12/95, n. 549" e quindi a fondi statali li valutiamo uno per uno, stabilendo però, tecnicamente, di inserirli in uno o più ordini del giorno.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,14)



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