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Dettaglio seduta n.239 del 23/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bellingeri, Benso Casari, Cavallera, Racchelli e Vindigni.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Devo informare che, a seguito dell'incontro dei Capigruppo, lo svolgimento dei lavori di questa mattina si protrarrà fin verso le ore 13,30, per riprendere alle ore 14,30 ed interrompersi alle 19,45, per dare modo ai Consiglieri e al Presidente del Consiglio - che vi parla - di partecipare alla marcia che avrà inizio da Piazza Arbarello con il gonfalone della Regione. I nostri lavori proseguiranno, dopo brevi comunicazioni, con l'esame del progetto di legge n. 371 e precisamente con l'emendamento relativo al capitolo 100.
Il Consigliere Chiezzi desidera porre una domanda? Su questa, però, non si aprirà dibattito. Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo sapere se riuscivamo ad avere dal Presidente Ghigo una comunicazione su una notizia giornalistica e poi svolgo solo una domanda.



PRESIDENTE

Ponga subito la domanda, sulla quale - ripeto - non si apre dibattito.



CHIEZZI Giuseppe

Anche se non si apre dibattito, volevo solo segnalarla in Consiglio.
Ho dato documentazione al Presidente Ghigo e mi risulta che oggi il Consiglio di amministrazione della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino dovrebbe - così si dice - assumere un'importantissima decisione circa l'utilizzazione di una parte del Lingotto per la Facoltà di Ingegneria.
E' una decisione non piccola e, per certi versi, preoccupa che possa essere presa con procedure rapide e non note alla totalità degli interessati. La segnalo al Presidente Ghigo, chiedendo un intervento in materia e di verificare se è vera o meno la congruità di tutta questa vicenda.



PRESIDENTE

E' una segnalazione pura e semplice.
Presidente Ghigo, se vuole riassumere... Prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Se ho ben capito, mi esprimo sulla questione legata al 25 aprile e alla notizia riportata su La Stampa. In effetti, io al giornalista - il giornalista ha riportato correttamente una mia affermazione - ho dato un'affermazione non corretta, nel senso che questo genere di partecipazioni non viene deciso dalla Giunta e, di conseguenza, la Giunta non deve assolutamente assumere decisioni in merito, ma spettano al Consiglio e all'Ufficio di Presidenza del Consiglio.
Per quanto concerne il sottoscritto nel ruolo di legale rappresentante della Regione Piemonte, parteciperò alle manifestazioni ufficiali del 25 aprile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Non faccio una questione pregiudiziale, ma nella seduta dei Capigruppo si era detto che, alla fine della seduta stessa, si sarebbe dato un minimo di riassunto della discussione.



PICCHIONI Rolando

Mi pare che il Consiglio abbia diritto di sapere che cosa si è detto in tre ore, a meno che noi non siamo un numero.



PRESIDENTE

Intende riassumere lei, Presidente Ghigo? Oppure riassumo io.
E' stata portata all'attenzione dei Presidenti di Gruppo la questione relativa alle inserzioni che ci sono state da parte di Associazioni che trattavano di richieste e valutazioni in ordine al bilancio che stiamo affrontando.
E' stato chiesto - ed io me ne farò carico, insieme al Presidente Ghigo in relazione ad una dichiarazione fatta - della quale non ero informato se lo spazio sul quotidiano La Stampa relativo all'inserzione precedente di alcune Associazioni culturali sarebbe stato messo a disposizione gratuitamente. Io e il Presidente Ghigo faremo delle opportune indagini nel senso che chiederemo se questa circostanza corrisponde al vero e perch sia stato concesso questo spazio alle Associazioni culturali.
In ordine ai problemi sollevati ieri, invece, è emerso che queste inserzioni non sono state fatte con danaro della Regione né stimolate o richieste da parte della Regione.
Per quanto riguarda la notizia apparsa su Il Corriere, il Presidente Ghigo si è impegnato ad approfondire per capire da chi abbia avuto attivazione la pubblicazione di queste notizie.
Si è anche deciso di sentire, pur non fissandone ancora il momento queste Associazioni, in modo da avere una valutazione in sede ufficiale di queste indicazioni e in particolare sul contenuto, che peraltro è sembrato essere un contenuto di tipo generico.
Questo è, in sostanza, quello che si è detto nella riunione dei Capigruppo. Su questo c'era un impegno a non intervenire.



MORO Francesco

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

C'era l'impegno a non intervenire. Non è che non voglia darle la parola, ma - ripeto - c'era l'impegno a non parlare.



CHIEZZI Giuseppe

Ci siamo impegnati a non parlare, pero c'è la libertà dei singoli Consiglieri di dire una parola.
Io non intervengo, il Gruppo non interviene; a titolo personale c'è un collega che ha chiesto di intervenire per dire una parola. Presidente, gli dia la parola un secondo: un secondo!



PRESIDENTE

In via eccezionale, chiedo alla cortesia dei 58 altri Consiglieri di permettere al Consigliere Moro di dire una parola, senza che questo per voglia aprire un precedente: su questo non apriamo dibattito.



PICCHIONI Rolando

Io non parlo, ma lei non può conculcare la libertà dei Consiglieri a parlare, perché i Capigruppo hanno la rappresentanza politica, per l'individualità e il diritto di espressione è di ogni Consigliere.
Io comunque, Presidente, non parlo, ma non costituisca un precedente in questo senso.



PRESIDENTE

Il Consigliere Moro ha titolo ad intervenire.



MORO Francesco

Presidente, non parlerò mai più perché lei nei miei confronti si sta comportando molto male. Glielo dico sinceramente: sono deluso del suo comportamento.
Volevo solo ricordarle che ieri avevo chiesto quando sarebbero ripresi i lavori. Lei ha risposto alle ore 9,30, poi Conferenza dei Capigruppo. Noi abbiamo atteso due ore per sentire solo una scarna dichiarazione che non dice nulla e che non ci informa assolutamente di quello che avviene in Consiglio regionale.
E' una vergogna continuare in questo modo! La sollecito ad essere più corretto e soprattutto ad informare l'aula. Non si può essere sempre passivi e subire sempre.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000" (seguito)


PRESIDENTE

Prosegue ora l'esame degli emendamenti presentati al progetto di legge n. 371.
007) Emendamento presentato dai Consiglieri Montabone, Spagnuolo Papandrea, Saitta, Cavaliere e Suino: al capitolo 100 delle entrate aggiungere L. 1.000.000 con conseguente incremento di pari entità del capitolo 12292.
La parola al Consigliere Montabone per l'illustrazione.



MONTABONE Renato

Appare chiaro che il milione di questo emendamento non è per esigere una manovra di carattere economico, ma, se si guarda bene dove verrebbe destinato questo milione, che è cifra insignificante rispetto al bilancio si capisce, essendo destinato ai capitoli della sanità, che questo emendamento richiede delle spiegazioni rispetto ad una posizione, giusta o non giusta, nella quale io non entro nel merito in questo momento, che l'Assessore alla sanità pubblicamente, attraverso i giornali e sue dichiarazioni personali, aveva assunto suggerendo l'aumento della benzina per poter pagare la cura Di Bella a tutti gli ammalati piemontesi. Questo sta a significare che pur non avendo assunto la Giunta quella determinazione - e io approvo che non l'abbia assunta - dalla lettura dei giornali - e non solo, anche da dichiarazioni fatte dal Presidente e dai componenti della Giunta, dall'Assessore alla sanità come da quello del bilancio - si è venuti a conoscenza che questa posizione, espressa dall'Assessore alla sanità, è stata poi sconfessata pubblicamente dal Presidente e dalla Giunta stessa, non addivenendo all'aumento della benzina per pagare la cura Di Bella, ma - di più - che questa non trova soluzione nelle entrate dei capitoli di bilancio.
E allora, rispetto a questo fatto, non sottopongo il problema di carattere amministrativo, ma sottopongo il problema di carattere politico.
Quando un Assessore, che ha delega per materia in un campo specifico assume una posizione pubblica, ritengo che sarebbe stato opportuno concordare prima questa posizione pubblica all'interno della Giunta diversamente, egli assume una posizione che suscita delle aspettative all'esterno, venendo poi sconfessato dalla Giunta stessa.
Il problema politico è che mi sembra che la Giunta, almeno in questo caso, non risponde a quelle esigenze di organo collegiale e di individuazione di linee politiche che, in questo momento, sono necessarie e che noi stiamo richiamando dall'inizio del dibattito al progetto di legge n. 371, ma che, dopo quattro mesi, non sono ancora presenti all'interno del bilancio.
Si può essere d'accordo o meno - esprimerò il mio pensiero rispetto alle posizioni che aveva assunto l'Assessore al bilancio in un successivo intervento - ma sta di fatto che un Assessore fa un'affermazione e la Giunta ne fa diametralmente un'altra. Vorrei dunque delle giustificazioni politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ieri, nel corso del dibattito sui primi emendamenti (emendamenti che riguardavano le entrate e quindi in qualche modo collegate alle tasse che i cittadini pagano), l'Assessore al bilancio ha sostenuto: "Certo, le tasse le devono pagare tutte, ma noi siamo per una diminuzione delle stesse".
Devo dire che noi siamo sulla stessa posizione, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, anche perché, tendenzialmente, rappresentiamo una fascia di popolazione che paga tutte le tasse, e ne paga tante proprio perché non le pagano tutti. Siamo pure convinti che, a fronte di un pagamento delle tasse da parte di tutti, il peso fiscale si potrebbe ridurre, senza tra l'altro ridurre le entrate dello Stato.
Tuttavia, sul principio in base al quale il centro-destra è contrario all'aumento delle tasse, come minimo il coro non è univoco all'interno della maggioranza, perché abbiamo verificato - come già ricordava il Consigliere Montabone - che, a fronte di un'emergenza che si è verificata e che tra l'altro permane (quella della cura Di Bella), abbiamo avuto un Assessore della Giunta di centro-destra, l'Assessore competente al problema della salute dei cittadini, ovvero l'Assessore D'Ambrosio, che ha proposto la soluzione più classica, quella di chi normalmente viene criticato dal centro-destra: c'è un problema, ci sono spese maggiori da affrontare aumentiamo le tasse, aumentiamo tra l'altro la benzina, che poi è quella su cui si pesca di più.
Occorre dire che il Consiglio regionale, la Giunta regionale non ha molte voci su cui poter intervenire, quindi in qualche modo viene naturale proporre l'aumento della benzina, però ecco che emerge una divergenza. Tale divergenza ha poi avuto altri aspetti, cioè le diverse opinioni sono emerse in modo pubblico, quindi, sicuramente, quando ieri l'Assessore al bilancio esprimeva quella posizione, esprimeva una posizione che non è univoca della Giunta, ma è sua; probabilmente della maggioranza della Giunta (visto come si sono rivelati i fatti), ma sicuramente non è la posizione di tutti.
Non so, inoltre, se questa posizione dell'Assessore D'Ambrosio sia invece la posizione del Gruppo di Alleanza Nazionale, perché la cosa sarebbe più significativa, in quanto significherebbe che il secondo Gruppo per consistenza all'interno di questa maggioranza, a fronte di problemi di emergenza, pensa che la soluzione possa essere quella di aumentare le tasse (ciò al di là degli interventi che fa molto spesso il Consigliere Salerno e che vanno in una direzione diametralmente opposta). All'epoca, noi avevamo criticato quell'impostazione: avevamo detto che c'erano altre soluzioni e rimaniamo di quell'idea.
Infine, concordo con quanto detto dal Consigliere Montabone; concordo perfettamente sul fatto che questo nostro emendamento è un po' provocatorio. Intendiamo però ricordare il dibattito che c'è stato, e non solo questo. Credo che l'unico motivo per cui la Regione Piemonte nell'ambito della discussione sul bilancio, è finita sui giornali-radio nazionali, sui telegiornali nazionali, sulle pagine nazionali dei giornali non sia quello di cui stiamo discutendo finora, bensì esclusivamente perch c'è stato il problema dell'aumento della benzina, di cui uno degli Assessori della maggioranza si era fatto portavoce, per affrontare la distribuzione dei farmaci legati alla cura Di Bella e alla possibilità di distribuirli a tutti coloro che ne avevano bisogno.
Quindi, i nostri emendamenti su questa voce da una parte hanno la funzione di ricordare quel momento significativo di dibattito che c'è stato, che poi ha coinvolto anche il Consiglio, ma, dall'altra, di sottolineare la non omogeneità che c'è all'interno del centro-destra rispetto al problema delle entrate. Un pezzo del centro-destra pensa che si può usare la leva fiscale per aumentare le entrate, mentre noi riteniamo che sia possibile intervenire sulla struttura del bilancio per liberare risorse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ringrazio il collega Montabone per averci proposto questo emendamento nella sua forma simbolica, che richiama una problematica che ha interessato le cronache nazionali del nostro Paese e della quale poi non si è saputo praticamente più nulla. Aspetto che l'Assessore mi ascolti.



PRESIDENTE

Può rispondere comunque il Presidente Ghigo.



CAVALIERE Pasquale

E' per educazione nei confronti dell'Assessore, Presidente. Sappiamo che gli Assessori sono molto occupati e rispettiamo i loro impegni.
Dicevo, Assessore, che la vicenda è stata sulle cronache dei giornali nazionali e poi di fatto non abbiamo più saputo nulla; io, almeno, non sono più riuscito a seguire con precisione la dinamica. Mi è parso di capire che la sua proposta contemplava la possibilità di estendere la sperimentazione a tutti coloro che in Piemonte ne avessero fatto richiesta e per fare ci lei si assunse la responsabilità di una proposta finanziaria con l'aumento dell'addizionale sulla benzina. Credo che ci siano stati dei passaggi a livello nazionale, sul Consiglio di Stato, e delle prese di posizione del Ministro della Sanità, rispetto alla questione. Io desidererei capire se questa proposta rimane attuale, se la sua richiesta è stata ritirata per la non disponibilità dell'Assessore al bilancio, che ha manifestato pubblicamente idee diverse dalle sue, su questo punto, e come a questo momento si sta predisponendo la soddisfazione di questa aspettativa di cui lei si è fatto interprete nell'assemblea nazionale del suo partito, un mese e mezzo fa, avanzando la proposta dell'addizionale sulla benzina. Chiedo quindi, di capire a che punto è la questione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, mi associo alla richiesta dei colleghi per sottolineare come, anche per la vicenda della cura Di Bella, la Giunta abbia avuto un atteggiamento sicuramente non collegiale. All'improvviso l'Assessore D'Ambrosio, ancora prima di parlarne in Giunta e di avvisare il Presidente Ghigo - ma a questo siamo abituati, perché non sempre gli Assessori si confrontano con il Presidente - ha lanciato, tramite i giornali nazionali la proposta di finanziamento della somatostatina con l'aumento del costo della benzina di 5 lire. La proposta ebbe una grande eco; noi, con altri colleghi della minoranza, la contrastammo, dicendo che c'erano altre modalità per estendere la cura Di Bella oltre la sperimentazione consentita e definita da parte del Ministero della Sanità. Di questo non vi è alcuna traccia sul bilancio, quindi devo rilevare all'Assessore D'Ambrosio, che era stato molto diligente e tempestivo nel proporre quell'aumento dopo l'assemblea di Alleanza Nazionale a Verona, che quella proposta non è stata censita nel bilancio di dicembre. Quindi, non c'è né la proposta delle 5 lire né la proposta che l'Assessore Burzi e la Giunta imposero all'Assessore D'Ambrosio. L'Assessore D'Ambrosio dice: "Mi adeguo alle decisioni della Giunta, obbedisco. Ho ragione sulle 5 lire, però la mia Giunta non mi capisce e quindi finanzierò in modo diverso, come aveva detto anche il Capogruppo di Forza Italia, che c'erano altre modalità per finanziare la somatostatina". Invece, in quel bilancio, il progetto di legge n. 371, che più o meno risale a quel periodo, non c'è traccia n delle 5 lire e neppure di altre modalità di finanziamento.
Se intendete fare politica soltanto con degli scoop giornalistici ditecelo, perché noi veniamo qui e facciamo solo dichiarazioni sui giornali. Quando un Assessore fa una proposta, deve avere un risvolto in termini finanziari. Io posso capire che sia stata annullata una proposta di finanziamento sull'ultima nota di variazione, ma, in questo caso, non era presente neppure nel progetto di legge n. 371. Ho allora la sensazione che si parli più per i giornali che per esprimere una politica di governo.
Dopodiché, l'Assessore D'Ambrosio si è fatto questa propaganda nazionale e sicuramente il suo partito gli è grato per tale iniziativa. In ogni caso constato che l'esigenza, condivisibile o meno, di dare una risposta più diffusa alla sperimentazione non trova una risposta nel bilancio, che è del mese di dicembre 1997. Quindi, né una proposta né l'altra né la controproposta è stata registrata. Abbiamo discusso, dunque, di nulla. E non si dica che poi il Ministero ha cambiato; questa proposta è di allora: abbiamo discusso di nulla, abbiamo perso del tempo. Abbiamo alimentato delle illusioni su persone che soffrono, le abbiamo alimentate pesantemente quando non si hanno certezze: quando un Assessore alla sanità ha la responsabilità, ma non ha la certezza sulle procedure finanziarie da adottare e non ha la certezza che una strada avviata può essere realmente imboccata in termini finanziari, ha il dovere di tacere. Non si alimentano delle illusioni. E' gravissimo questo! Credo che il Presidente Ghigo si renda conto di questo fatto perché non ha censurato, neppure in questo caso, nessuno. Ha permesso di alimentare delle illusioni, perché le illusioni sono state alimentate sia con la proposta dell'Assessore dell'addizionale di 5 lire sulla benzina, sia con la controproposta della Giunta di finanziare in ogni caso la sperimentazione.
Qui non c'è assolutamente nulla e allora io sottolineo come questa Giunta tratti molto superficialmente i problemi.
Il problema di questa Giunta è un problema di immagine. Questa grave questione lo dimostra ulteriormente.



PRESIDENTE

Chiedo al Consigliere Moro la cortesia di lasciar parlare la Consigliera Spagnuolo, che deve assentarsi dopo il suo intervento.
Prego, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Sono io che ringrazio il collega Moro, a cui per la verità non l'ho detto, ma avrei dovuto dirlo. Ho chiesto al Presidente se potevo intervenire subito perché poi, con il collega Angeli, abbiamo un breve impegno di Gruppo e ci dobbiamo assentare, pertanto il mio intervento sarà brevissimo.
Volevo motivare anche da parte del nostro Gruppo il perché della firma che abbiamo apposto all'emendamento, sapendo benissimo che il significato di questo emendamento è di sollevare un problema, perché è chiaramente un emendamento di carattere simbolico.
In quest'aula ci siamo soffermati a lungo sulla questione del finanziamento della cura Di Bella e non possiamo certamente dire che con quel dibattito molto lungo abbiamo perso tempo, perché siamo intervenuti in Consiglio regionale a seguito di una presa di posizione molto diffusa, che peraltro avevamo appreso sui quotidiani e a cui quotidiani a livello nazionale avevano dato un notevole rilievo, relativa all'ipotesi formulata dall'Assessore alla sanità D'Ambrosio di affrontare in un determinato modo in Piemonte il finanziamento della sperimentazione Di Bella.
Certamente, questa non è un'ipotesi che possiamo attribuire all'Assessore Burzi, nel senso che è pensabile che l'Assessore Burzi in questa materia abbia redatto un'ipotesi di bilancio verificata e raccordata con l'Assessore alla sanità, in quanto non penso che sia l'Assessore Burzi che decide di finanziare la sperimentazione Di Bella o di non finanziarla.
Quindi, da questo punto di vista, a noi che abbiamo sollevato l'emendamento interessa intervenire per sentire la posizione dell'Assessore alla sanità e poi la posizione del Presidente della Giunta, perché questa è una materia sulla quale la Regione Piemonte si è fortemente esposta a livello nazionale. Sono state create molte aspettative; del resto, il problema è oggi ancora all'attenzione di tutti, benché nella redazione del bilancio della Giunta regionale e del Piemonte, così come nella redazione della variazione, non vi sia alcun riferimento a questa vicenda. Non si pu neanche dire che sono passati due anni e che nel frattempo vi siano stati sviluppi. Dobbiamo fortemente rammaricarci del fatto che non troviamo riscontro di questo nel bilancio, ma - ripeto - non è su questa questione che l'Assessore Burzi può rispondere, ma è proprio una questione di merito e anche di direzione politica della Giunta regionale, perché questa è una vicenda che ha un impatto politico talmente forte da ottenere riscontri non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Ecco perché ci aspettavamo delle risposte attraverso il bilancio.
Quindi, su questa questione, per la verità, vorremo sentire l'Assessore D'Ambrosio ed il Presidente della Giunta regionale, perché riguarda migliaia di cittadini che, purtroppo, sono malati, ma anche le loro famiglie e poi, in generale, tutti i piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

E' in discussione l'emendamento al capitolo 100 del bilancio preventivo 1998 relativo a maggiori entrate regionali sulle tasse della benzina.
Vi è stato, a mio avviso, un incauto pronunciamento di aumento delle tasse sulla benzina per emergenze sanitarie che ora pongono problemi seri e, direi, anche drammatici. In tutto l'articolato territorio delle otto Province del Piemonte c'è una gravissima emergenza sanitaria sulla sperimentazione su pazienti terminali per la cura o il cocktail del prof.
Di Bella e per le loro famiglie, spesso abbandonate dalle AA.SS.LL., al punto da dover addirittura ricorrere spesso ai Pretori e ai Magistrati.
L'aumento della benzina ed il presunto aumento delle maggiori entrate da parte della Giunta e della maggioranza ha alimentato speranze che per la maggiore dei casi sono oggi diventate rabbia. C'è comunque molta preoccupazione.
Credo che questo sia un fatto gravissimo, che spesso e volentieri viene disatteso, ma io lo rimarco perché in tutto il Piemonte sud questa vicenda ha posto anche una questione di credibilità nei confronti della Regione.
Occorre, a mio avviso, intervenire diversamente sulle strutture del bilancio preventivo per ottenere maggiori entrate per coprire le emergenze che, come è bene ricordare, partono dal lavoro e arrivano alle questioni turistiche, ambientali e soprattutto sanitarie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente. Questo emendamento è certamente simbolico, ma vuole sottolineare l'importanza di affrontare alcuni temi ed in particolare i temi sanitari.
Tempo fa, sui giornali abbiamo assistito ad un'iniziale presa di posizione dell'Assessorato alla sanità, che è stata smentita. Poi, si sono seguiti altri percorsi ed altre strade, come quella di aumentare le tasse sulla benzina per affrontare un'emergenza sanitaria, che in quel caso era appunto, l'emergenza rispetto ai malati oncologici, ai malati terminali e quindi alla cura Di Bella. In particolare, abbiamo affrontato il problema dei malati oncologici e dell'aspettativa che si era creata con la cura Di Bella, che ha sottolineato l'importanza di affrontare un tema, quello della cura dei malati, e di come la sanità deve rapportarsi rispetto alle esigenze dei cittadini che sono portatori, anche in modo drammatico, di malattie terminali. In proposito, abbiamo assistito ad una latitanza di prese di posizione da parte dell'Assessorato alla sanità e della Giunta nel suo complesso, che potevano essere più tempestivi nell'affrontare, in modo più complessivo e con una programmazione generale, il problema dei malati oncologici.
Questo nostro emendamento ci impone di fare anche delle riflessioni più ampie. Soprattutto in questa nota di variazione assistiamo sostanzialmente, ad una latitanza di impegno finanziario rispetto alla sanità e all'assistenza in particolare. Sappiamo e siamo consapevoli che le risorse sanitarie sono, per la maggioranza, in conto capitale, ma sappiamo anche che queste risorse in conto capitale possono vedere dei risultati concreti solo se rispondono a logiche serie di programmazione dell'Assessorato e della Giunta. Queste logiche di programmazione non ci sono, non c'è un'impostazione razionale e di razionalizzazione delle risorse per rispondere, oggi, ai bisogni territoriali più forti rispetto alle emergenze sanitarie, non solo sanitarie, ma anche socio-assistenziali legando quindi i due elementi che noi riteniamo - l'abbiamo più volte sottolineato - debbano essere coincidenti e debbano trovare il loro momento di unione, di sinergia.
Mi vengono in mente molti settori che questo emendamento va a toccare in particolare, il settore della psichiatria, che trova sicuramente molti dei suoi finanziamenti nelle risorse di investimenti, quindi in conto capitale. Dovrebbe vedere, però, un impegno più forte e più concreto e non strumentale rispetto all'impegno in parte corrente.
Il malato oncologico, come il malato psichiatrico, vede una latitanza anche come malato cronico, rispetto ad un intervento forte e reale. Questo ci lascia dedurre che questa Giunta intervenga in modo più forte rispetto ai problemi che possono essere risolti in maniera rapida, mentre i problemi che devono vedere un impegno strutturale ed un investimento di carattere pluriennale più complessivo, che deve avere nella prevenzione un suo paletto fondamentale, un nodo centrale, lasciano intuire una grande latitanza.
Il caso Di Bella ci deve fare riflettere sull'esigenza che oggi abbiamo di intervenire sulle questioni sanitarie in modo più complessivo e non rispondere, invece, ai caratteri di emergenza sanitaria con una risposta quale può essere un aumento delle tasse.
Negli emendamenti successivi continuerò le mie riflessioni, in modo particolare sull'esigenza di ragionare su un coordinamento dell'oncologia nella Regione Piemonte e, per esempio, sulla realizzazione del polo oncologico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Ho voluto prendere la parola, naturalmente solo per qualche secondo perché mi pareva doveroso prendere una posizione dopo gli interventi che ho sentito, cioè su questa questione di un'incredibile alimentazione delle illusioni, collega Saitta. Mi sembra di vedere un altro tipo di spettacolo a livello nazionale: non abbiamo sicuramente assistito all'alimentazione di illusioni, abbiamo assistito ad un triste spettacolo del Ministro Bindi che, a livello nazionale, ha fatto di tutto per impedire che questo metodo Di Bella in qualche maniera approdasse alla gente. Abbiamo assistito ad innumerevoli cortei, manifestazioni, arriveremo anche a qualcosa di più pesante, perché l'esasperazione è giunta al limite.
Negli ultimi giorni a Roma c'è stata ancora una manifestazione; io credo che bisognerebbe tenere conto in maniera responsabile, ponderata seria, di quella che è stata la posizione più a monte, quella che determina a valle, nelle Regioni, una politica verso un tipo di fenomeno che ricordiamocelo bene - è un fenomeno di una gravità incredibile.
I dati del ritardo prima di arrivare all'introduzione del metodo Di Bella negli ospedali - se il metodo di Bella avrà una sua efficacia - sono estremamente paurosi in termini di vite umane perse. Nonostante questo, ho assistito ad interventi dove si vuole dare una responsabilità ad un Assessore che deve fare i conti con un bilancio, e sappiamo qual è questo bilancio; si fa in fretta a parlare con demagogia di fare prevenzione, di fare interventi, poi scopriamo che non c'è una programmazione nazionale affinché ci siano i fondi per avere una programmazione e una prevenzione di altro genere: si fa con quello che si può.
Il fatto di avere lanciato l'idea di una tassa sulla benzina per devolvere l'importo a questa cura, è il metodo più nobile di imporre un tributo a qualsiasi tipo di contribuente, perché è esattamente la raffigurazione di quel principio secondo il quale le tasse devono servire a qualcosa di specifico, non devono entrare in quel grande calderone dove poi non si capisce più dove vanno e a cosa servono. Comunque, c'è una certa incertezza non sui fondi, ma su come dovrebbe essere gestita una spesa, sul chi e sul come si dovrebbe pagare. Essendo una fase di incertezza, credo sia giusto e corretto per ora non inquadrarlo nel bilancio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Noi abbiamo aderito a questo emendamento che hanno già detto bene i colleghi - ha una funzione soprattutto simbolica, ma anche doverosa, poiché così come abbiamo collettivamente ed unitariamente come minoranze, espresso tutte le nostre preoccupazioni quando l'Assessore D'Ambrosio ha presentato quella proposta ai media, prima che alla Commissione competente, oggi riteniamo doveroso riprendere quell'argomento anche perché francamente non ci sono più state occasioni nelle quali si sia fatto il punto della situazione. Bisognerebbe anche capire che cosa è successo nel frattempo, come si è evoluta dal punto di vista di piano di programmazione a livello regionale quella proposta. Quello che è certo è che fa male il collega Salerno a reagire appellandosi genericamente ad accuse, anche molto pesanti, nei confronti del Governo; fa male, perch dimentica che fu proprio il Ministero alla Sanità, fu proprio il Piano nazionale, a togliere il nostro Assessore alla sanità regionale dall'impasse molto grave nella quale si era venuto a cacciare; fu proprio il Ministro Bindi che creò le condizioni affinché si superasse quell'impasse.
Qual è il problema morale? Noi stiamo parlando di un fatto simbolico ed allora il problema morale è che nel contesto che si stava vivendo in quel momento, con grandissimi tensioni, ci si potesse permettere da parte di una Regione e da parte di una componente politica di arrivare a dire: "Cittadini torinesi e piemontesi, risolviamo i problemi della vostra tragedia attraverso questa soluzione economica finanziaria"; noi prima dicemmo: "Attenzione, Assessore alla sanità: perché cadi in un tranello di questo tipo e scendi a dei livelli partitici e politici nel momento in cui solitamente affronti i ragionamenti sanitari in una globalità, in una complessità di piano e di strategia generale?". Perché dobbiamo venderci ai media anche sulla salute? Anche nella sanità facciamo dell'immagine la priorità e poi viene tutto il resto. Infatti, qual è la prova? La prova è che non esistono di pari passo, contemporaneamente, azioni finanziarie cospicue in grado di risolvere dei problemi seri della popolazione piemontese. Faccio soltanto un esempio che non riguarda la sanità, ma le politiche sociali. Prima la collega Simonetti parlava della psichiatria.
Sull'argomento torneremo, perché sono pochi gli stanziamenti previsti.
Adesso voglio riferirmi ad un'altra questione di immagine. L'operazione che abbiamo reso nota a tutti - mi riferisco allo scorso anno - della "palata" di miliardi - perché intanto ve ne sono parecchi che non sappiamo come utilizzare! - per il riscaldamento per gli anziani, era una bellissima operazione. Sei mesi prima tutti i media ne avevano già parlato: finalmente la Giunta di centro-destra viene a risolvere uno dei problemi più seri che incontrano le fasce deboli di questa città e di questa regione. Peccato però, che non sia successo assolutamente nulla, come in Commissione ci siamo più volte detti! C'è stato soltanto il momento di massima pubblicità non c'è stata l'organizzazione conseguente e non c'è stata la distribuzione dei contributi conseguenti alla decisione assunta. C'è stato solo il momento di immagine.
Ho fatto solo un esempio - in quanto non voglio sforare sul tempo concessomi. Per carità, non è giusto che ci sia sempre qualcuno che fa la predica e gli altri la debbano subire, però, cari Consiglieri ed Assessori regionali, è giusto e doveroso che allora non ci sia qualcuno della maggioranza che si permette di dire in quest'aula che è vergognoso il Piano oncologico portato avanti dal Ministro Bindi. E' vergognoso chi sostiene questo. L'Assessore sa benissimo che le cose non stanno in questi termini pertanto diamo a Cesare quello che è di Cesare. Diciamo che in quel momento ci siamo lasciati prendere un po' la mano e abbiamo fatto una "boutade" approfittando del bilancio, con un'iniziativa che poi è stata ripresa ricondotta in un Piano oncologico che è assolutamente serio, dignitoso fatto nella nostra Regione e ricondotto ad una politica di comune accordo con il Governo. Però, il Presidente della Giunta si senta anche in dovere di venirci a dire perché vengono consentite, anche su vicende delicate come quella della sanità e come quella tragica della malattia della quale stiamo parlando, occasioni tali da consentire che venga dato spazio all'immagine e alla speculazione, anziché ai contenuti. In quel momento, forse ci voleva un'attenzione maggiore. Ecco perché abbiamo firmato questo emendamento, ben sapendo che poi l'Assessore si è comunque adoperato per il meglio nella Commissione e a livello regionale per ricondurre nella migliore gestione l'intera operazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Assessore alla sanità, voglio intervenire proprio sul problema Di Bella e su quanto l'Assessorato alla sanità ha fatto in questo settore.
Personalmente, ma anche come movimento che rappresento, noi siamo per la libera scelta dei malati di potersi curare al meglio che credono seguiti, evidentemente, dal loro medico.
Quindi, non ritengo in questo momento di dover delineare tutti gli errori commessi sia dall'una che dall'altra parte. Errori ne sono stati commessi sia dal Ministero della Sanità sia dalla nostra Giunta.
Secondo me, è necessario rivedere tutto il progetto Di Bella. Lo avevo già detto e sono stato tirato in causa, non volevo intervenire per non occupare ulteriore tempo al bilancio, ma bisogna rivedere questi interventi, perché tutti coloro che hanno avanzato richiesta devono essere curati. Il Servizio Sanitario Nazionale deve dare la possibilità a tutti gli ammalati, sia in Piemonte sia in altre regioni d'Italia, di potersi curare come meglio desiderano. Il Servizio Sanitario Nazionale deve intervenire finanziariamente perché è una cura costosa, anche se noi non sappiamo ancora se è valida o meno.
Quindi, chiedo all'Assessore alla sanità, al Presidente della Giunta e all'Assessore al bilancio di inserire un intervento forte per garantire a tutti gli ammalati in serie e gravi difficoltà di essere curati.
Voglio anche soffermarmi, come ha fatto la collega Suino, sul riscaldamento per gli anziani. E' stato progettato un intervento da parte dell'Assessore all'assistenza, lo considero un intervento valido per gli anziani. Chiedo alla Consigliera Suino di verificare, sia in Consiglio comunale a Torino sia in molti Comuni della nostra provincia, se tale intervento è stato applicato. Conosco dei Comuni della nostra provincia dove alcuni anziani sono andati a chiedere lo specifico intervento sul riscaldamento, ma questi Comuni hanno addirittura detto che non ne sapevano nulla.
Domani avrò un incontro con l'Assessore Lepri del Comune di Torino proprio per parlare di questa situazione, dove vengono applicati dei parametri che, secondo me, non danno la possibilità a nessuno di avere il sussidio sul riscaldamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Auspico che l'Assessore D'Ambrosio si distingua da quanto affermato dal Consigliere Salerno e lo isoli per i contenuti che ha espresso. Con l'Assessore D'Ambrosio siamo sovente in contrasto per problemi di concreta politica amministrativa, lo abbiamo criticato diverse volte, desidereremmo che il ruolo istituzionale svolto dall'Assessore D'Ambrosio sia il ruolo privilegiato nelle risposte che lui fornirà a quest'aula.
Penso che l'Assessore D'Ambrosio per le competenze, per la storia professionale che ha vissuto, sia in grado di interpretare il proprio ruolo su questa materia con una sua peculiarità, e penso, o almeno spero, che l'Assessore D'Ambrosio condivida l'osservazione che non debbano essere i partiti a decidere come devono essere curati i malati. I malati - spero condivida Assessore D'Ambrosio - vorrei venissero curati dalla sanità e non dai partiti. Trovo raggelante il fatto che, in sede di partito, si sia giunti ad individuare, in una cura piuttosto che in un'altra, il modo di curare una certa malattia. Personalmente, l'ho trovato raggelante raccapricciante. Come? Un partito decide se la cura Di Bella va bene o non va bene? E' il sistema sanitario che decide; il compito di un partito pu essere quello di conferire risorse al sistema sanitario affinché decida cosa sia opportuno ed utile fare. Spero che su questo punto l'Assessore concordi.
Abbiamo sentito il Consigliere Salerno cavalcare le preoccupazioni di tanta parte della popolazione colpita da malattie oncologiche, sostenendo è su questo elemento che spero che lei, Assessore, lo isoli - dopo aver ricordato le manifestazioni degli ultimi tempi, che "Arriveremo forse a qualcosa di più pesante". Questo ha detto il Consigliere Salerno; spero che lei, Assessore, voglia isolare una tale proposizione politica: "Arriveremo forse, a qualcosa di più pesante". Noi di Rifondazione Comunista certamente, non arriveremo ad alcunché di più pesante. Non so a nome di chi parlasse il Consigliere Salerno, se a titolo personale o a nome di altri.
Non mi risulta possa usare il plurale majestatis, non ne ha la cattedra: bisogna indicare a chi si riferisce, se vi è qualche amico a nome del quale egli parla. A meno che non precisi che parla a titolo singolare, usando il plurale. E' uno strafalcione, ma se ne vedono molti strafalcioni in quest'aula! Presidente, ho purtroppo finito il tempo a mia disposizione, ma, visto l'emendamento successivo, da noi presentato nel dubbio che la discussione non potesse esaurirsi in 5 minuti, proseguirò il mio intervento a seguito della risposta dell'Assessore.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ho già detto ieri in conclusione della sessione pomeridiana che la posizione della Giunta regionale su tutti gli emendamenti di entrata sarebbe stata di non accoglimento. Non riassumo le motivazioni per non annoiare ulteriormente i colleghi Consiglieri. Sul capitolo specifico però, tenevo a fornire due note in più per la rilevanza dell'argomento.
Il capitolo 100 venne istituito con legge regionale nel 1990, proprio quando, a livello di ipotesi, insieme al collega D'Ambrosio verificammo in sede di Giunta quale potesse essere la fonte delle risorse necessarie. Su questo punto tornerò successivamente, anche perché si tratta di posizione da me già espressa - mi pare di ricordare - o in sede di Conferenza dei Capigruppo o di I Commissione. In sede istituzionale, comunque, verificai che lo strumento legislativo era incompleto - non vorrei che le mie affermazioni suonassero polemiche: se posso evito di contribuire a discussioni su temi politici all'infuori di sedi istituzionali, sia contribuendo sia rispondendo a domande, e non perché ne manchino, talora, i motivi, ma perché ritengo questa la metodologia in cui maggiormente mi riconosco.
Rispetto al capitolo 100, tecnicamente, al di là dei motivi per cui oggi si ipotizzano degli emendamenti, nello strumento legislativo è specificamente richiamato un successivo rimando specificativo delle tasse addizionali che mi sembra sia carente. In tal senso, ritengo necessario l'impegno, per quanto mi riguarda me ne assumo la responsabilità, di completare la parte legislativa.
Tecnicamente, penso sarebbe addirittura illegittimo proporre o accettare l'emendamento sulla base attuale dello strumento legislativo disponibile.
Siccome l'area delle tasse addizionali sulla benzina è rilevante ritengo importante che tutto il Consiglio sia a conoscenza della mia interpretazione della legge di allora, che comunque, assai velocemente tutti potranno verificare come fonte.
Per quanto attiene al problema, significativo anche dal punto di vista emotivo, ribadisco quanto detto in sede istituzionale nonché concordato e condiviso in sede di Giunta regionale, che lo strumento che l'esecutivo utilizzerà per far fronte alle necessità derivanti dall'estensione della sperimentazione o di quant'altro verrà concordato dall'Assessorato alla sanità con il Ministero. Nel merito, dichiaro la mia ignoranza in una vicenda anche burocraticamente molto complessa. Come ho già detto in sede di I Commissione, faremo fronte con una legge di devoluzione già concordata tra la Direzione bilancio - in senso tecnico - e la Direzione competente quella della sanità, che ha di per se stessa la capacità di finanziamento con risorse non derivanti da ulteriori incrementi di tassazione, gli oneri eventualmente derivanti dall'estensione delle sperimentazioni o come si suole definire, derivanti "dalla somatostatina".
Tengo anche a precisare che una legge di devoluzione, sia in questo caso come in quello già concordato e definito per l'area agricoltura, o in quello ancor più ampio, già illustrato in sede di I Commissione, per la ridefinizione del debito della Regione, richiede uno strumento finanziario operativo, e quindi un bilancio approvato, per poter agire su di essa.
Evidentemente, non si possono ipotizzare leggi di devoluzione in assenza di strumenti finanziari approvati.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la posizione dell'Assessore al bilancio è chiara per modo di dire. In Commissione si erano dette cose diverse - ma può anche darsi che io ricordi male, Assessore - ovvero che si sarebbe fatto fronte a questo problema in forma diversa dalla proposta tecnico-finanziaria dell'Assessore. Ci sono state conferenze stampa della Giunta, dell'Assessore al bilancio, della minoranza: ricordo perfettamente che le posizioni furono quelle di dare comunque risposta a questo problema nel modo in cui si sarebbe deciso tutti in questo libro, non nell'assestamento di bilancio, Assessore Burzi. Questo lo ricordo perfettamente e chiedo ausilio agli altri colleghi, e non è...



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



CAVALIERE Pasquale

Dicevo, collega Chiezzi, che l'impegno dell'Assessore era di dare una risposta, dal punto di vista della tecnica finanziaria, differente dalla proposta dell'Assessore, ma in questa manovra finanziaria, non nell'assestamento.
Presidente, se vuole tolga la mia dichiarazione di voto, ma voglio conoscere la posizione precisa della Giunta e chiedo anche che ci sia il Presidente della Giunta, perché questo è un punto importante, dove il Presidente ha dovuto intervenire per trovare una sintesi.
Al di là di questo, abbiamo chiesto anche all'Assessore D'Ambrosio di conoscere i passaggi successivi della problematica, perché non abbiamo capito a che punto sia la sperimentazione e a che punto sia la partecipazione degli altri soggetti nella sperimentazione, così come aveva proposto l'Assessore. E' questo che non abbiamo capito, ed è importante sapere. Perché, Assessore, se si fosse deciso che non si vuole più far partecipare tutti coloro che hanno fatto domanda alla sperimentazione allora il bilancio va bene su quel punto, è corretto perché non si fa più quella scelta, ma qualcuno ce lo deve dire quale scelta si sta facendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Se l'Assessore risponde alla dichiarazione di voto, come credo sia opportuno, io la farò dopo.



PRESIDENTE

Prima la Giunta ha avuto modo di rispondere; se intende, può dare un'ulteriore risposta, ma non possiamo obbligarla.



CAVALIERE Pasquale

Come non possiamo obbligarla? Abbiamo fatto delle domande all'Assessore!



PRESIDENTE

Se l'Assessore intende rispondere, ha la parola.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Cortesi colleghi, credo che successivamente sarebbe opportuno dedicare una mattinata o una giornata al problema Di Bella, un problema che ha coinvolto in modo anomalo tutti, cominciando dalle istituzioni e dai poteri dello Stato.
Debbo dire, Consigliere Chiezzi, che come non voglio e non accetto una via dei partiti della salute, non accetto neppure quelli della Magistratura, perché alla luce delle cose che sono successe e stanno succedendo, ancorché stiamo apparendo a livello internazionale come un Paese da quarto mondo, dove fra poco andremo ad invocare qualche divinità per non avere il colera o altro, non escludo che qualche Magistrato possa di qui a non molto essere insignito del titolo di oncologo onorario. Questo ce lo dobbiamo dire con estrema chiarezza.
Questa situazione ha determinato - lo sapete meglio di me - una conflittualità notevolissima tra i poteri dello Stato. I mass media, forse sfuggendo anche loro stessi, hanno determinato un'isteria collettiva - non lo dico io, lo dicono eminenti sociologi e gli oncologi stessi determinando un allarme sociale ed un'emergenza sanitaria mai vista in precedenza, emergenza sanitaria che secondo alcuni ha teso addirittura alla destabilizzazione di un sistema. Su questo c'è da discutere, c'è da verificare, però in questo momento, secondo me, bisogna effettivamente far andare avanti la sperimentazione - vi dico subito a che punto è la sperimentazione in Piemonte - e quindi sul metodo Di Bella, non in quest'aula, è giunto il momento del silenzio e delle riflessioni.
La situazione in Piemonte. La sperimentazione ufficiale è partita da 25 giorni, per la quale il Piemonte ha avuto l'incarico di sperimentare sulle patologie ematologiche e quindi in particolare sui linfomi e sulle leucemie. E' partita alle Molinette con una situazione strana: a fronte di 127 pazienti interpellati, solo 6 hanno firmato il consenso informato.
Questo però ci consente parimenti di procedere alla sperimentazione.
Vedete, tutto l'iter della sperimentazione, ma non come dice il prof.
Di Bella, per come è avvenuto presenta delle anomalie, si sono saltate come abbiamo detto in altre occasioni in quest'aula - alcune fasi della sperimentazione stessa, però assicuro i Consiglieri del Piemonte che i protocolli, così come sono stati stabiliti in sede romana e sottoscritti dal prof. Di Bella, vengono eseguiti pari pari.
Per quanto riguarda invece lo studio osservazionale prospettico, per il quale erano coinvolte 178 persone, in questi giorni sono chiamati dagli oncologi dei vari poli oncologici e quindi penso che fra 5/6 giorni partirà nella sua globalità, perché è già partito in alcuni poli.
Vengo adesso al problema della sperimentazione regionale. Ci si era attivati per iniziarla in tempi brevissimi; ero riuscito, con la collaborazione dei funzionari dell'Assessorato, a trovare le due case farmaceutiche che ci avrebbero fornito la somatostatina e l'octopride (i due prodotti principali) per un numero di 2.600 cittadini, perché nella globalità la richiesta per il ricorso alla sperimentazione è stata di 2.900 cittadini, meno i 52 che dovevano essere sperimentati alle Molinette e i 178 dei vari poli oncologici (ne restavano 2.650). Debbo però sottolineare che in questo periodo molti dei cittadini interessati hanno fatto un passo indietro, preferendo la cura tradizionale o volendo aspettare, per cui questo famoso consenso informato non viene sottoscritto, non è stato sottoscritto - con nostra grande sorpresa - alle Molinette. Restano queste persone, che teoricamente sono 2.600, però alla luce di quanto è successo per la sperimentazione e lo studio osservazionale, direi che non più di 1.000/1.200 sottoscriveranno questo consenso informato, quindi non possiamo neppure quantificare dal punto di vista economico.
Come ha sottolineato l'Assessore Burzi, si farà ricorso ad una legge di devoluzione, e debbo però dire al Consigliere Cavaliere, al Consigliere Saitta, ma soprattutto ad un Consigliere comunale, il quale disse pubblicamente che "D'Ambrosio si era fatto propaganda, si era fatto una promozione d'immagine" - della quale assolutamente non ho bisogno, vi assicuro, ma non perché io mi autocelebri: per il fatto che non c'è assolutamente motivo di questo - che ho dichiarato ad un giornale locale per quanto riguarda la cronaca, ma nazionale per quanto riguarda la tiratura, che se questi fondi non era possibile trovarli, non escludevo che la Regione Piemonte potesse per la prima volta far ricorso a quella che era una forma di federalismo solidale, per me ritenuta ancora oggi valida: le famose 5 lire di aumento della benzina potevano essere una cosa perseguibile, anche alla luce del fatto che 5/6 giorni dopo le compagnie petrolifere e le rappresentanze sindacali dei distributori di benzina avevano detto che rinunciavano alla CISA per queste 5 lire; quindi, noi in effetti potevamo avere, visto che in Piemonte si consumano annualmente 2 miliardi e 471 mila litri tra gasolio e benzina, nell'arco dell'anno, i 12.500 miliardi, che era la somma calcolata se tutti i 2.600 cittadini che avevano fatto richiesta venivano sottoposti alla sperimentazione.
Quindi quella proposta, che era una proposta naturale e che andava in un'ottica di federalismo solidale che potevamo essere la prima Regione a sperimentare, fu immediatamente bocciata dall'opposizione e non è stata condivisa dalla maggioranza. Questo è un fatto normalissimo e, tra le altre cose, avevo detto al giornalista che ne avrei parlato - la telefonata è stata effettuata il giovedì - in Giunta il lunedì; non mi sarei mai aspettato questo clamore, né assolutamente, come ho detto poc'anzi, cercavo pubblicità di alcun genere, tanto meno pubblicità nazionale.
Il caso Di Bella, come dicevo, ha coinvolto così tanti poteri e così tante situazioni che ha portato a quello che ha portato. Debbo dire - e lo dico con estrema sincerità anche in quest'aula - che il caso Di Bella deve farci riflettere; deve far riflettere tutti noi che ci impegniamo in politica a qualsiasi livello e con qualsiasi appartenenza politica.
Secondo me, la prima riflessione deve essere quella della necessità di annullare o quanto meno ridurre la spaccatura che si era creata negli ultimi anni tra medico e paziente, spaccatura dovuta al fatto che, a mio modo di vedere, si è pensato più alla malattia che al cittadino.
Il secondo motivo che deve indurci ad attivarci in modo notevole è che la ricerca in Italia è quasi all'anno zero a livello nazionale e lo è parimenti, a livello regionale.
Il terzo motivo è che le sperimentazioni possono essere effettuate in tempi molto ristretti, così come in tutti i Paesi d'Europa; purtroppo, a fronte delle 12/14 settimane a livello europeo, in Italia, per vari motivi arriviamo a 50 settimane.
Infine, dico con estrema schiettezza, anche se può dispiacere a qualcuno, che questo triste caso ha scosso poteri costituiti i quali, molte volte, assumevano decisioni che noi dovevamo accettare - dico noi come responsabili della sanità - acriticamente. Quanto è avvenuto fa sì che questa acriticità, di qui al futuro, non debba più esserci e che questi famosi poteri forti nell'ambito della sanità non siamo più così forti come prima del caso Di Bella.
Queste sono le riflessioni che il sottoscritto ha fatto e che mi permetto di riferire all'aula.
Ritornando al finanziamento di quella che è la sperimentazione cui debbono essere sottoposti i nostri malati (che non è una sperimentazione vera e propria, perché il signor Ministro non vuole che ci siano sperimentazioni parallele, ma soprattutto così non vuole il prof. Di Bella), questa partirà in maggio, anche perché solo in maggio avremo la disponibilità del prodotto (somatostatina e octopride).
Debbo altresì sottolineare che, fatta eccezione per la provincia di Alessandria (dove comunque da domani ci sarà di nuovo disponibilità di somatostatina e octopride), i due prodotti sono disponibili in tutto il resto del Piemonte. Le farmacie non hanno stoccaggio dei prodotti, ma, man mano che arrivano le ricette, si rivolgono ai fornitori. I fornitori (scelti non dal sottoscritto, ma dal responsabile dell'Ordine dei farmacisti e delle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sia delle farmacie pubbliche che private) sono tre: uno di Alessandria, uno di Cuneo e uno di Novara, che forniscono tutto il Piemonte.
Come ha detto la collega Suino, la programmazione dell'oncologia è molto valida: bisogna solamente concretizzarla e - prima che lo diciate voi su Candiolo potremmo, di qui a non molto, fare un sereno, io mi auguro discorso di programmazione, nell'interesse dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Intervengo solo per dichiarare, in coerenza con quanto già detto dall'Assessore Burzi e dall'Assessore D'Ambrosio, che tutte le scelte politiche devono passare attraverso la strettoia della legittimità.
Conseguentemente, anche la nostra scelta politica, la scelta politica della Giunta, di attuare una sperimentazione regionale che si aggiunge a quella nazionale deve passare attraverso la strettoia della legittimità. La strettoia è quella indicata dall'Assessore Burzi, ovvero quella di una legge di devoluzione o - per meglio dire - di una legge che istituisca questa sperimentazione regionale, all'interno della quale ci sia la devoluzione del relativo fondo. Provvedere, in ipotesi, attraverso un capitolo di bilancio, senza l'inserimento di una volontà contenuta in una legge che prevedesse la sperimentazione bis, avrebbe significato innanzitutto, dover poi fare una delibera di Giunta, un'ordinanza - come è stato detto dagli esperti del Presidente della Giunta - la quale sarebbe fatalmente caduta in un vizio di legittimità, in un infortunio di illegittimità. Quindi, solo attraverso questo strumento sarà possibile attuare la sperimentazione regionale.
Questo è tutto, a completamento delle osservazioni fatte e delle critiche mosse; per cui - ripeto - un inserimento in un qualche capitolo di bilancio non avrebbe potuto trovare attuazione per la sperimentazione bis.
Quindi, la scelta politica che è stata fatta, e che viene mantenuta, verrà attuata attraverso lo strumento previsto dall'ordinamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Innanzitutto devo ringraziare l'Assessore alla sanità per le informazioni che ha fornito. Credo che sarebbe utile, dal punto di vista del metodo e dei rapporti politici, che autonomamente, su questioni così importanti, l'Assessore, gli Assessori, il Presidente, avessero un po' l'abitudine, si consolidasse l'abitudine di fornire autonomamente delle comunicazioni, prima ancora di essere sollecitati da parte delle minoranze.
Sicuramente si eviterebbero degli equivoci.
Concordo totalmente sul fatto che è giunto il momento della riflessione su questo tema, una riflessione che, a mio modesto avviso, doveva esserci anche in passato. Ad ogni modo, è giunto il momento della riflessione e questo è un fatto positivo.
Siamo soddisfatti delle assicurazioni sul fatto che vengono rispettati i protocolli, ecc., e concordiamo con gran parte delle osservazioni fatte dall'Assessore alla sanità. Resta il problema finanziario, che era l'osservazione principale da noi mossa ed incarnata attraverso la sottoscrizione dell'ordine del giorno.
Mi rivolgo all'Assessore alla sanità. I numeri che erano stati dati per questa forma di sperimentazione estesa, oltre quella concordata con il Ministero della Sanità, erano di 2.600 cittadini; lei dice che, dopo l'avvio della sperimentazione, il numero si è ridotto ed è presumibile che la sperimentazione riguardi 1.000 cittadini. C'è dunque una quantificazione numerica: 1.000 cittadini. Su 1.000 è possibile fare il conto della spesa plausibile per finanziare l'operazione, e la sede è questa, non è il futuro, è questa del bilancio annuale, altrimenti, Assessore alla sanità lei a maggio non partirà con la sperimentazione, perché non potrà comprare i medicinali, in quanto non ha i soldi per farlo. Dico una falsità? Presidente Ghigo, dico una falsità? A maggio potrà iniziare la sperimentazione? No, non potrà iniziare la sperimentazione. Io non so che cosa ha raccontato in Giunta, ma a maggio, lei, Assessore, la sperimentazione non potrà iniziarla: non ha i soldi, non ha la legge.
Capisco le osservazioni e concordo sulla questione del capitolo 100 sul fatto che - come dice l'Assessore Burzi - quel capitolo, per le caratteristiche che ha, molto probabilmente non è il capitolo... Per debbono essere indicate altre modalità; d'altronde, se ricordo bene, la spesa preventivata per 2.600 malati era di 12 miliardi, il che vuol dire che adesso si passerebbe a 5 miliardi.
Il federalismo solidale è un'altra cosa, non è questo: sono gli atti politici che possono essere ispirati alla solidarietà, ma questo non c'entra con il federalismo solidale, che è un problema di rapporti tra Regioni ricche e povere. Assessore - mi rivolgo a lei che su questo è sensibile - non sarebbe un bel gesto politico, dal punto di vista della solidarietà, innanzitutto delle nostre responsabilità, che noi prevedessimo di finanziare subito questo capitolo, se non attraverso nuove imposizioni fiscali, attraverso una riduzione delle spese correnti. Non sarebbe un bel gesto politico che 8 miliardi di spese per consulenze venissero ridotte visto che siamo già ad aprile, il bilancio sarà a maggio, quindi delle economie sono state fatte. L'Assessore al bilancio, dunque, nel momento in cui darà delle risposte riguardo ad alcuni emendamenti di riduzione delle spese correnti, tenga conto che già oggi delle economie sono state fatte per cui queste economie, che possono già essere quantificate, potrebbero servire a finanziare i 4/5 miliardi necessari per la sperimentazione. E' un problema risolvibile immediatamente; diversamente, Assessore - lo dico a lei in quanto esprime la volontà complessiva della Giunta - ho la sensazione che lei, dicendo che a maggio partirà la sperimentazione venderà illusioni, perché la sua Giunta non finanzierà l'operazione di sperimentazione.
Mi fermo a questa osservazione, che considero il problema centrale valuti la Giunta, ma non potremo che rilevare che dopo tanto tuonare non è capitato assolutamente nulla. Io non so se sia stata strumentalizzazione in ogni caso non possiamo che constatare che era stato annunciato qualcosa che non viene assolutamente mantenuto. Vogliamo aspettare l'assestamento? Giugno, luglio? Non so quali tempi l'Assessore al bilancio preveda. E poi siamo così certi che attraverso l'assestamento sarà possibile finanziare tutte le richieste che l'Assessore al bilancio rimanda al mitico assestamento? Tutte, tanto - dice - c'è l'assestamento. Facciamo oggi uno sforzo su una questione così importante, daremo un segnale positivo ed anche da parte nostra, pur avendo delle opinioni non totalmente condivisibili rispetto all'impostazione, non potremo che sottolineare un gesto coerente rispetto ad affermazioni fatte pubblicamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.



MONTABONE Renato

Presidente, devo ringraziare tutti i colleghi per gli interventi che hanno fatto ed anche i due Assessori e il Vicepresidente della Giunta che è intervenuto su questo tema. Spiegando le volontà che volevo esprimere nel presentare questo emendamento, ho detto che non volevo entrare nel merito del dibattito sulla sperimentazione Di Bella, anche se accolgo molto volentieri le spiegazioni che ci ha fornito l'Assessore. Ritengo che anche il suo modo di agire sia tipico di un Assessore galantuomo, così come il modo corretto con il quale ha dato le spiegazioni riferite a quanto è stato riportato dai giornali sia chiaro ed accettabile. Quello che ho voluto sottolineare nel presentare questo emendamento - e l'ho ricordato in modo esplicito e chiaro - è che anche in questa occasione c'era una disfunzione politica all'interno della Giunta, perché un Assessore competente per materia aveva espresso una volontà che poi è stata sconfessata dalla Giunta stessa, con delle motivazioni accettabili o non accettabili, che sono quelle che ricordava il Vicepresidente Majorino. Temo anch'io, visto che ne hanno fatto cenno i tre Assessori che sono intervenuti, che questa sperimentazione regionale non riuscirà ad attuarsi nei tempi richiesti. E' già stato ricordato come si possa incidere rispetto al discorso delle spese correnti, delle consulenze. Io vorrei ricordare un episodio verificatosi nella Commissione Cultura. Ad un certo punto, per caso, ci siamo accorti che per voler stare dietro agli emendamenti presentati dalle minoranze a tutti gli effetti sono stati aggiunti 800 milioni che già erano stanziati nel bilancio. Certo, può succedere uno sbaglio, ma ognuno può interpretare questi sbagli in modi diversi. Io posso anche accettare uno sbaglio materiale; è possibile, se uno sbaglio materiale di 800 milioni è stato fatto, che, verificando bene tutte le cifre del bilancio, di 800 milioni se ne trovino ancora.
Detto questo, nel ringraziare ancora gli Assessori, dico anche all'Assessore Burzi che sono convinto che quel capitolo a cui faceva riferimento probabilmente non era neanche quello giusto, anzi, è stato interpretato bene anche dalla maggioranza l'intento di questo emendamento.
Proprio per questo motivo, qualora il Presidente della Giunta volesse darci una motivazione politica rispetto al disaccordo fra un Assessore alla sanità ed il resto della Giunta - che ha portato ad avere sul bilancio capitoli a zero - mettendo in evidenza le volontà degli uni e degli altri io sono disponibile (non so i colleghi che hanno firmato con me) a ritirare questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini per dichiarazione di voto.



GALLARINI Pier Luigi

Brevissimo, per una considerazione. Ho parlato con l'Assessore Burzi per capire esattamente come stavano i fatti ed i fatti stavano come avevo già capito all'interno della I Commissione, quando di questo argomento si parlò per due o tre giorni addirittura. La situazione è questa: se non c'è ancora oggi uno stanziamento specifico su un capitolo, relativamente alla questione in oggetto, non significa assolutamente che non esista la volontà di affrontare la questione stessa. Era stato detto allora - e l'ha ribadito prima l'Assessore - che per arrivare ad uno stanziamento di questo tipo quindi per arrivare ad esprimere la volontà di destinare fondi regionali al di fuori e al di sopra e in modo aggiuntivo rispetto ai 7 mila miliardi (che sono la spesa sanitaria per il Piemonte e che provengono con destinazione vincolata da Roma), il Consiglio deve fare una legge. Siccome è pronto un disegno di legge che è in gestazione da un certo periodo di tempo e che mi sembra l'Assessore porterà in Giunta la settimana prossima relativamente a quelle famose devoluzioni - dico famose perché anche in I Commissione se ne è parlato molto - attraverso quella devoluzione sarà possibile, direi in tempi sicuramente non più lunghi di quelli necessari far sì che la legge per destinare i fondi possa essere votata dal Consiglio appena approvato il bilancio. C'è quindi la possibilità concreta che queste devoluzioni consentano di reperire i 12/13/14 miliardi sulla stima dell'allora Assessore relativamente all'esercizio finanziario corrispondente ad un anno, nel frattempo sono trascorsi una quantità "X" di dodicesimi; per i rimanenti "Y" dodicesimi, a maggior ragione, la cifra sarà inferiore. Quindi, realisticamente, direi che si può ribadire, almeno da parte nostra, la volontà di arrivare a finanziare. Sui tempi non si è affatto in ritardo, ma si segue un certo iter: innanzitutto, il disegno di legge che dovrà essere votato in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio innanzitutto il collega Montabone per aver sollevato il problema, che mi sembra non abbia trovato una risposta convincente. Segnalo che il nostro scetticismo, quando esprimete semplicemente delle volontà, è duro da contrastare. Su molte questioni noi abbiamo sentito esprimere delle volontà e poi non abbiamo visto i fatti. La preoccupazione che nulla sia stato detto su questa vicenda prima che la minoranza la sollevasse, è un fatto che ci preoccupa: la minoranza ha sollevato un problema che voi avete taciuto. Spesso ci avete detto: "State tranquilli che faremo"; in questi tre anni tante volte siamo stati tranquilli dietro questa promessa, ma adesso non lo siamo più. Adesso è giunto il momento dei fatti. O portate i fatti, oppure il mio Gruppo contesta le carenze oggettive.
Seconda osservazione. Sulla sperimentazione risulta, dopo la prima ondata emotiva, che molti pazienti non hanno sottoscritto la dichiarazione di conoscenza di tutti gli elementi relativi alla sperimentazione. La sperimentazione - anche in questo settore - si basa su una certa quantità e non può prescindere da essa.
Quando si è deciso di effettuare la sperimentazione su certe malattie e per certe quantità, penso siano state individuate le quantità necessarie e sufficienti a far sì che la sperimentazione desse risultati plausibili.
Il fatto che non si sia in grado, per le ragioni dette dall'Assessore di disporre della sperimentazione scientificamente prevista, non mette un'ombra sulla validità dei risultati di quella che è una sperimentazione più che dimezzata? Su questo gradirei avere qualche rassicurazione perch non si tratta semplicemente di spendere invece che 12 miliardi 7 o 5 miliardi. Si tratta di capire se la sperimentazione deve avere certi livelli di verifica o no. Per quanto mi sembra non si può prescindere dai livelli di verifica. Dove sta questo discrimine? Lei al riguardo non ha detto nulla. Le sperimentazioni sono oggi circa su 1.500 pazienti, dovevano essere fatte su circa 2.600 pazienti. Ci dica qualcosa su questo elemento.
Anche in questo caso non cedendo a logiche di carattere emotivo, quelle indotte da una sentenza della Magistratura che, concordo con lei, non dovrebbe occuparsi di come guarire i malati, così come non dovrebbero occuparsene i partiti come lei ha detto.
Quindi, ci chiarisca e ci tranquillizzi un po' su questi aspetti.
Rimane però, Assessore, la sensazione che comunque anche la Giunta piemontese abbia agito con improvvisazione. Certo, anche voi non sarete stati estranei a questa pressione emotiva, a questo disorientamento che ha preso un po' tutti. Disorientamento, tra l'altro, Assessore, facilissimo da innescare quando si sta male e quando si ha a che fare con una malattia che in molti casi non lascia speranza. In casi del genere suscitare una speranza, anche piccola, significa comunque dare un salvagente. Su come il Sistema Sanitario Nazionale si è organizzato, in modo da aver permesso in questi modi e forme di individuare una speranza di salvezza per migliaia e migliaia di persone, è oggetto di una riflessione. Riflessione che spero sia stata fatta anche nelle sedi competenti, cioè nella struttura scientifica che governa la sanità. Quindi, che ci sia un filtro a tutela della nostra salute, che ci metta in condizione di sapere che c'è un sistema di ricerca e di sperimentazione che mette a disposizione dei cittadini il meglio delle cure possibili.
Dopo questa vicenda vi sono stati degli ondeggiamenti da parte di tutto il sistema di verifica e di ricerca sanitaria che ci fanno dire che anche lì se non altro questa vicenda ci permette di agire, di verificare, di controllare, di correggere. Questo penso sia necessario in quanto sappiamo bene che anche in questo settore, purtroppo o no, vi sono enormi interessi economici di una rilevanza straordinaria, di una potenza di convincimento straordinaria. Interessi economici che non dovrebbero, Assessore D'Ambrosio, come i Magistrati e i partiti, decidere come curare gli ammalati. Non so se possiamo mettere la mano sul fuoco sul fatto che gli interessi economici non abbiano alcuna incidenza rispetto al modo con cui si curano gli ammalati. Non è da escludere che anche in questa vicenda si siano riscontrate delle difficoltà e delle carenze, che possono anche essere dovute al fatto che chi lavora per ricavare un profitto decide anche come si devono curare gli ammalati. Se questa vicenda è servita a fare luce su questo aspetto, rimane la vostra improvvisazione. Non è stato bello leggere su un quotidiano, e l'Assessore sa che quando parla con un giornalista leggerà quello che ha detto - capisco che dopo una settimana un Assessore che non ha fatto esperienze di questo tipo può non saperlo, ma dopo due anni e mezzo lo sa - la dichiarazione dell'Assessore che dice: "Bene, compriamola. Cinque lire sulla benzina", e il giorno dopo l'altro Assessore dice: "Non se ne parla nemmeno, risparmieremo", e il giorno successivo ancora sentirsi dire: "Ne l'uno né l'altro, il bilancio non lo comprende" e Gallarini dice: "Faremo".
Guardate che anche senza polemica di opposizione non è che sia un bel vedere, non è che non possa essere criticato. La minoranza ve lo dice, ma penso che parte della maggioranza lo penserà senza dirlo. Quindi improvvisazione. Ma da dove deriva questa improvvisazione? E qui più che dall'Assessore Burzi e dall'Assessore D'ambrosio, che si trovano nella situazione di avere dei problemi da gestire tutti i giorni - non possono sottrarsi a certi problemi e devono esporsi - questa situazione deriva secondo me, dalla poca attenzione, non voglio nemmeno dire capacità, da parte del Presidente della Giunta regionale, ai problemi concreti di governo. Voglio essere molto rispettoso ed ottimista: non capacità o meno ma poca attenzione, perché questo elemento che ogni Assessore viaggia per conto suo, addirittura che ogni Assessore se sbaglia se ne va, e quindi questa Giunta, che vediamo procedere per singoli settori mai cuciti in un disegno e soprattutto mai cuciti in una fune tenuta in mano dal Presidente della Giunta regionale, è causa di molti problemi e forse è anche causa di questi problemi.
Penso che il Presidente Ghigo dovrebbe occupare il 90% del proprio tempo a parlare con i propri Assessori di cosa stanno facendo, di quali problemi abbiano e quando scoppia il problema dell'oncologia io mi aspetto un Presidente della Giunta regionale che alza il telefono alle otto di sera dopo la notizia sul telegiornale e convoca nella serata stessa o il giorno successivo la Giunta, o in prima battuta gli Assessori, per dire: "Cosa facciamo, che notizie abbiamo, cosa diciamo". Invece avete purtroppo un Presidente della Giunta che fa altro; in quel momento rilascia un'intervista generica su un tema di pura immagine: sta seduto su un seggiolino della seggiovia tre ore per farsi salvare dalla Protezione Civile!



PRESIDENTE

So che lei si riserva poi di rinunciare ad un intervento, però...



CHIEZZI Giuseppe

Rinuncio a due. Solo per finire il discorso. Più che prendermela con le carenze di ogni Assessore io vedo che in realtà qui bisogna rimuovere l'origine di queste improvvisazioni, di queste contraddizioni. Qui occorre una vera Giunta regionale assestata, diretta da un Presidente che abbia interesse a fare questo lavoro, che non è detto che sia un lavoro che si deve fare, non lo ordina qualcuno che bisogna fare il Presidente della Giunta regionale, però si pretenderebbe che quando uno fa il Presidente della Giunta regionale si occupi dei concreti problemi di governo di tutti i giorni, soprattutto; poi vada anche in televisione a farsi bello per qualche questione di poco conto! Giungo alla dichiarazione di voto.
Il collega Montabone ritira l'emendamento: per carità, sono anche d'accordo, nel senso che l'obiettivo che ci ponevamo era quello di capire come mai c'era lo zero. Per capirlo dobbiamo proporre 1, altrimenti non abbiamo lo strumento tecnico per capirlo. Quindi, se lo ritira va bene.
Rimane però un altro emendamento che è uguale; partiva dal presupposto che se non riuscivamo ad avere risposte esaurienti nel giro tecnico consentito dall'esame di un emendamento, appoggiavamo un secondo emendamento solo per finire il discorso. Quindi, questo lo lascio alla valutazione dei compagni del Gruppo di Rifondazione Comunista, se si ritiene - visto che questa è una dichiarazione di voto e non possono più dichiarare nulla - di avere qualcosa da dire: lo strumento tecnico di tenere in vita almeno sino alla fine della discussione il secondo emendamento sarà da noi valutato.



PRESIDENTE

In buona sostanza, possiamo ritenere questo emendamento ritirato? MONTABONE Renato (fuori microfono) Ho chiesto una risposta politica rispetto alla fase su come quella cifra è stata proposta, ma non mi è stata data.



PRESIDENTE

Se la Giunta intende dare una risposta valuteremo successivamente. Se è possibile dare adesso la risposta, bene, altrimenti aggiorniamo alle 14,30.
Mancano cinque minuti alle 13,30, fine prevista dei lavori antimeridiani, per cui aggiorniamo alle 14,30.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,23)



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