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Dettaglio seduta n.233 del 07/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana i Consiglieri Bellingeri, Dutto, Pichetto e Rosso.
Il numero legale è pertanto pari a 29 Consiglieri.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione e votazione dell'ordine del giorno n. 742 inerente a "Preoccupante futuro occupazionale alla Delphi Pachard di Quattordio"


PRESIDENTE

E' stato presentato un ordine del giorno relativo all'incontro svoltosi alle ore 13 con le rappresentanze sindacali della Delphi Pachard, dai Consiglieri Foco, Gatti, Vaglio, Cavaliere, Saitta, Chiezzi, Grasso Angeleri, Cotto, Ghiglia, Griffini, Rubatto, Riba, Montabone, Spagnuolo Moro.
Propongo di iscriverlo all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è accolta all'unanimità dei 54 Consiglieri presenti.
Do lettura del testo dell'ordine del giorno: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che in data 16 dicembre 1997 la Delphi Pachard Gruppo General Motors ha annunciato la chiusura del suo stabilimento di Quattordio interpretando come un problema di concorrenza le conseguenze evidenti di una delocalizzazione produttiva della FIAT premesso altresì che presso il Ministero dell'industria si era convenuta una sospensione della procedura di mobilità sino al 18 aprile 1998 ormai prossimo per permettere la formazione di una cordata imprenditoriale locale che non si è potuta concretizzare per l'assoluta indisponibilità della Committente ad assicurare lavorazioni non concorrenziali e interferenti con quelle della Delphi Pachard, tale atteggiamento preclude, se non rimosso ogni reale possibilità di agglomerare attorno a questa seppur parziale soluzione industriale un piano occupazionale efficace per tutti i lavoratori.
impegna il Presidente della Giunta regionale e il Presidente del Consiglio regionale: a) ad intervenire formalmente ed in tempo utile sulla Committente (FIAT) per rendere agibile ipotesi industriali alternative b) a far rilevare al Governo e alla FIAT stessa l'assoluta contraddizione tra l'essere fruitore di agevolazioni sistematiche, avere mano libera nella ristrutturazione del gruppo e nello stesso tempo non rendersi nemmeno marginalmente disponibile ad intervenire per sventare le conseguenze delle sue scelte di decentramento e delocalizzazione anche a fronte di gruppi imprenditoriali disponibili." Questo testo è il risultato dell'incontro delle ore 13, vi chiedo di approvarlo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 54 Consiglieri presenti.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Votiamo ordini del giorno e va bene; anche all'unanimità e va bene.
Sarebbe interessante, poi, quando ci sono questi interventi formali con la FIAT, che si riferisse in aula come sono andati. Altrimenti rischiamo di fare dei begli ordini del giorno che poi lasciano solo il tempo che trovano e sul territorio alle maestranze sindacali che sono venute a trovarci stamattina non sappiamo più cosa rispondere.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale, Ghigo in merito alle dichiarazioni rese in aula dagli Assessori Vaglio e Leo sulla manifestazione degli squatter


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale per una comunicazione.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente e signori Consiglieri, devo dire che ieri sera, al di là delle criticità dovute a questo percorso farraginoso che il bilancio ha nell'ambito di quest'aula, sono tornato a casa soddisfatto perché il dibattito che si era svolto in quest'aula su un tema così critico come quello degli squatter, secondo me, aveva espresso considerazioni da parte di tutti costruttive e propositive.
Devo anche dire che tranne la Consigliera Spagnuolo - questo non posso negarlo, perché obiettivamente nel suo intervento di dichiarazione di non voto sugli ordini del giorno annunciò e anticipò una sua qualche critica sull'intervento dell'Assessore Vaglio - devo comunque constatare che nell'ambito delle dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno e nell'ambito delle considerazioni che sono state fatte dopo l'intervento dell'Assessore Vaglio, nessun altro componente di quest'aula aveva fatto delle riflessioni positive o negative.
Allora, il dubbio che ci sia una morale che vale per un giorno e una che vale per il giorno dopo, naturalmente escludendo le dichiarazioni fatte dalla Consigliera Spagnuolo, mi sorge.
Comunque io naturalmente dichiaro che senza un chiarimento, che d'altro canto l'Assessore Vaglio ha espresso e che naturalmente era già stato nell'ambito di una chiacchierata fatta ieri sera con me e l'Assessore Leo rappresentato come identica interpretazione, diciamo che se non ci fosse stata anche ufficialmente questa identica interpretazione naturalmente mi sarei sentito in dovere di fare delle valutazioni, ma siccome l'Assessore Vaglio ha dato l'interpretazione autentica delle sue dichiarazioni che voglio ricordare, sono dichiarazioni nate da una sollecitazione esterna che non è riportata oltretutto nello stenografico come sollecitazione esterna, che ha un po' alterato il senso di un intervento che voleva invece rappresentare, soprattutto do estrema importanza alla chiusura dell'intervento e alle cose che l'Assessore Vaglio ha voluto ricordare e riproporre a quest'aula.
Di conseguenza io per concludere la mia dichiarazione ritengo che a fronte del chiarimento e delle dichiarazioni fatte dall'Assessore Vaglio in quest'aula stamattina non si debba constatare nessun tipo di divergenza da quella che è stata la posizione della Giunta che continuo a sottolineare quella dell'Assessore Leo e quella poi da me interpretata e modulata nel mio intervento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Domando solamente la sospensione di un quarto d'ora affinché i gruppi della minoranza possano valutare congiuntamente questa comunicazione. Credo che questo sia un diritto sempre riconosciuto a tutti i gruppi dell'assemblea.



PRESIDENTE

Credo che si possa concedere l'interruzione.



(La seduta sospesa alle ore 15,41 riprende alle ore 16,05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Desidero informare che l'ordine del giorno della riunione della VII Commissione di domani mattina è modificato con la seguente aggiunta: "Audizione di una delegazione della Delphi Pachard", come convenuto dall'incontro odierno con i Capigruppo.
Riprendiamo i lavori, siamo ancora sulle dichiarazioni del Presidente Ghigo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo, ne a facoltà.



MARENGO Luciano

Grazie, Presidente e colleghi Consiglieri. Nell'intervento di ieri dell'Assessore Vaglio, anche se in qualità di Consigliere, come normalmente si fa nei dibattiti all'interno di quest'aula, le sue gravissime affermazioni in risposta al Consigliere Cavaliere (l'aver detto che, se appalti avesse dovuto fare, avrebbe fatto appalti di manici di piccone questo è testualmente ciò che risulta dal resoconto stenografico) non lasciano dubbi di interpretazione. Queste sono le affermazioni che sono state fatte ed è su questa base che si pone in quest'aula una questione democratica istituzionale. Quando un Consigliere, che ha pure le responsabilità di Assessore, fa le affermazioni che ha fatto Vaglio all'interno di quest'aula, ne chiediamo le dimissioni, ma per un motivo molto diverso - lo voglio sottolineare - dal motivo per il quale abbiamo chiesto le dimissioni dell'Assessore Burzi, in quel caso un motivo di ordine politico e di merito rispetto ad una questione che riguarda un provvedimento molto importante come il bilancio, ma che è altra cosa rispetto ad una questione democratica ed istituzionale che, ripeto, non lascia adito a dubbi. Tanto più in una discussione che ha visto, da parte di tutti i partecipanti, pur con sottolineature e sfumature diverse sostanzialmente una convergenza che ha permesso di addivenire ad un ordine del giorno che ha ottenuto la larga maggioranza del Consiglio regionale.
E' per questi motivi che noi abbiamo chiesto al Presidente Ghigo di revocare le deleghe all'Assessore Vaglio e di rispondere al Consiglio regionale in merito alla richiesta che noi abbiamo avanzato. La risposta che il Presidente Ghigo ha dato oggi a questa richiesta è assolutamente inaccettabile, della cui gravità forse lo stesso Presidente Ghigo non si è reso conto. Non voglio fare interpretazioni né dire che è stata fatta una comunicazione non ben ponderata da parte del Presidente Ghigo, ma può anche darsi che il Presidente non abbia tenuto conto delle implicazioni. La risposta del Presidente Ghigo significa sostanzialmente che il Presidente ha fatto sue le affermazioni del Consigliere Vaglio. Forse di questo il Presidente Ghigo non si è reso conto, ma questo è ciò che è avvenuto in quest'aula, per cui il Presidente Ghigo non può più essere interlocutore di questa assemblea, e comunque non è più interlocutore nostro nel momento in cui copre e assume quelle posizioni e quelle affermazioni. Proprio perch noi siamo convinti di trovarci di fronte ad una questione di rilevanza democratica ed istituzionale non affatto risolta, anzi aggravata dalla risposta del Presidente Ghigo, noi assumeremo delle iniziative per rendere esplicito, qui e non solo qui, a Torino e in Piemonte, ma anche a livello nazionale, ciò che sta accadendo in quest'aula. Noi scriveremo una lettera firmata da tutti i Gruppi di minoranza del centro-sinistra più Rifondazione Comunista, che invieremo al Presidente della Conferenza Stato-Regioni Presidente Chiti, al Presidente della Repubblica Scalfaro, ai Presidenti della Camera e del Senato Luciano Violante e Nicola Mancino, allegando l'intervento dell'Assessore Vaglio e del Presidente Ghigo, in modo che non ci siano interpretazioni da parte nostra, ma la verità degli interventi svolti in quest'aula, in una situazione politica e sociale che credo sia sotto gli occhi di tutti. Noi riteniamo questo indispensabile ai fini di rendere pubblico il fatto che questa assemblea consiliare è diventata inagibile per noi, se non si rimuovono gli ostacoli che oggi esistono e che rendono democraticamente inagibile quest'aula. Faremo ovviamente una Conferenza stampa nella quale chiariremo i contenuti di questa lettera affinché vengano resi pubblici anche a Torino ed in Piemonte. Noi riteniamo che, se non vengono rimossi questi ostacoli e quindi non viene garantita di nuovo l'agibilità democratica di questo Consiglio - chiedo al Presidente della Giunta anzitutto, ma anche al Presidente del Consiglio Deorsola, di farsi interprete, per la sua responsabilità istituzionale, nei confronti del Presidente Ghigo e della Giunta, per rendere di nuovo agibile quest'aula consiliare in modo che possa procedere il dibattito - ad oggi per noi, non ci sono le condizioni per proseguire nell'attività di questo Consiglio. Fino a quando non verranno rimossi questi ostacoli - il Presidente Ghigo ci pensi, ci rifletta, venga a rimuovere questi ostacoli e ridia l'agibilità e le possibilità di discussione democratica e di correttezza istituzionale all'interno di questo Consiglio - noi ci asterremo dai lavori dell'aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, signor Presidente. Io credo che finalmente dopo tanti mesi troppi, la minoranza tutta insieme abbia finalmente gettato la maschera.
Con le ultime dichiarazioni del Segretario regionale del PDS, collega Marengo, noi abbiamo la certezza, palesata pubblicamente in aula - era ora dei sospetti che da quattro mesi ci tormentano, cioè che a questa minoranza, in quest'aula, che parla addirittura di inagibilità democratica non interessi assolutamente nulla del bilancio. Non interessa nulla a questa minoranza di quello che succederà se il bilancio non verrà approvato. Alla minoranza interessa soltanto forzare i toni, forzare i termini del dibattito per addivenire ad una qualsivoglia crisi di tipo politico. E non a caso dico qualsivoglia tipo, perché nello spettro delle possibilità che la minoranza prospetta per provocare una crisi politica, ci sono varie opzioni: la testa del Presidente Ghigo, la testa dell'Assessore al bilancio, presunto occultatore di fondi, o in alternativa, visto che alle prime due avevamo già risposto no, la testa dell'Assessore Vaglio che in un passaggio del suo discorso, parla di manici di piccone, anche se ha dato poi l'interpretazione autentica, oggettiva delle sue parole perch basta leggere tutto il testo. E' chiaro che, quando si vuole trovare nelle frasi di ciascuno di noi, negli interventi di ciascuno di noi, il punto per fare della bassa polemica strumentale - o alta, non so, non è un giudizio di valore ovviamente, comunque della polemica strumentale - uno la strumentalizzazione la può fare su un avverbio, su un aggettivo, sul numero della pagina (è anche successo questo in quest'aula, ricordo che alcuni inutili dibattiti fa venne addirittura rimproverato al Presidente Ghigo il fatto che la sua relazione iniziava dalla pagina due), quindi si cavilla persino sulla numerazione della pagina se si vuole fare la polemica sicuramente molti Gruppi di quest'aula sono maestri di polemica politica noi riconosciamo questa maestria.
Tuttavia, il fatto di essere maestri di polemica politica non significa né aver ragione né il fatto che, soltanto perché la voce dall'opposizione viene espressa all'inizio dall'autorevolissima, e lo dico senza ironia posizione del Segretario regionale del PDS, ai nostri occhi assuma valore di verità. E neanche di verosimiglianza della verità, perché noi continuiamo a ribadire che la posizione delle minoranze è una posizione assolutamente strumentale! In quest'aula oggi voi tentate disperatamente, dopo aver cercato in qualche modo di mettere in crisi una Giunta e una minoranza che probabilmente non siete ancora riusciti a disgregare e della quale vi ha stupito la compattezza, perché non è mai caduta una volta sui numeri, di fare uno a uno con il Comune di Torino, ma questa operazione non sfugge a chi fa politica. Noi comprendiamo l'imbarazzo dei partiti che qui sono in minoranza e che in altre importanti istituzioni sono in maggioranza per il fatto di essersi disaggregati su un Assessore a cui ho espresso umanamente tutta la mia stima per l'uomo e per il militante politico, ma non per il rappresentante delle istituzioni, ovviamente, che si dimostra uomo di parte. Siete alla disperata ricerca del pareggio e allora come si fa a spostare il tiro dalle pagine che anche domani saranno piene della crisi del comune di Torino, che comunque è un fatto estremamente rilevante? Si tenta in qualche modo di strumentalizzare, di violentare ancora una volta il dibattito politico in Regione Piemonte, dove tanto il Regolamento non c'è, l'applicazione del Regolamento è quanto mai elastica da sempre dove tutto sommato non vi sono certezze, per cui ognuno si alza, più o meno parla, dice più o meno quello che vuole quando vuole in ogni momento, a prescindere dal fatto che sia una questione incidentale, pregiudiziale un'interruttiva, una fantasia, una cosa qualunque. Insomma, si alza e dice quello che pensa.
Poi, per carità, è il massimo della democrazia; si trasforma un'assemblea democratica in un'assemblea rismoanarchica (?), ma anche questa è una delle tante opzioni che esistono in politica e che lasciano libero spazio alla fantasia.
Quindi, Presidente Ghigo, mi rivolgo a lei ricordandole quello che noi di Alleanza Nazionale andiamo sostenendo da prima che il bilancio arrivasse in aula. Non c'è niente da fare: lei non si deve sforzare in modo particolare, tanto questa minoranza del suo bilancio bello, brutto completo, incompleto, occultato, fintamente occultato, riscritto, riportato in Commissione, 60 ore di discussione, tutte le Commissioni di merito, le consultazioni, le sotto consultazioni, le pre consultazioni, non gliene frega niente! Loro vogliono soltanto un'uscita politica, perché essi stessi sono in imbarazzo di fronte all'insostenibilità nei confronti del Piemonte di un'opposizione sempre più strumentale costretta ormai all'inseguimento anche all'interno della maggioranza, di qualche pasdaran che magari anche per motivi personali ha deciso che il Presidente Ghigo in qualche modo "Ha da murì" o comunque, traducendo dal napoletano all'italiano, perché sono esperto di lingue, deve in qualche modo dimostrare un fallimento.
Anche noi scriveremo; a scrivere siamo capaci tutti. Non scriviamo al Presidente Chiti, perché è del PDS. Se gli scriviamo dicendogli le nostre ragioni ci dirà che abbiamo torto.
Noi scriveremo alle categorie e diremo "Categorie, il bilancio non si approva e voi perderete questo, quest'altro, state perdendo queste possibilità di investimento, state perdendo addirittura magari la possibilità di pagare degli stipendi, state perdendo le possibilità per il rilancio del Piemonte"; noi scriviamo alle categorie, ma non ai rappresentanti delle categorie, scriviamo a tutti. A tutti i commercianti a tutti gli artigiani, a tutti gli imprenditori, a tutti i comuni a tutti gli Assessori e a tutti i Consiglieri comunali, perché abbiano coscienza di questo, perché a fronte dell'attacco strumentale noi abbiamo una certezza che è il bilancio, che, fosse anche stato l'operazione ragionieristica peggiore del mondo, se la minoranza avesse avuto veramente l'intendimento di modificarlo per il bene comune - in questi quattro mesi che stanno diventando cinque - avrebbe potuto non soltanto modificarne le cifre, ma addirittura scriverle con le frasi: anziché 16 miliardi, 16 miliardi in corsivo, stampatello e a computer.
Non lo hanno voluto fare, il confronto sul bilancio non c'è mai stato.
C'è stato in Commissione, molti colleghi hanno in Commissione fatto anche delle valutazioni di merito, però alla fine il tutto si è esplicitato non con la ricerca legittima, corretta, direi addirittura essenziale, tentativo di mediazione politica, anche sul bilancio perché venissero fuori le sensibilità; no, lo scontro è stato "Qua ci sono 4.000 emendamenti o te ne vai o il bilancio non passa".
Tutta politica, aggiungerei politica politicante, che farà gli interessi dei partiti, che farà gli interessi delle fazioni, ma sicuramente non fa l'interesse del Piemonte e dei piemontesi. E allora mettiamoci a scrivere, scriveremo, faremo le Conferenze stampa, le facciamo tutti ognuno di noi ha argomenti, chi è più bravo lo diranno poi i piemontesi.
Sicuramente non perché qualcuno attacca noi ci sentiamo in difetto.
Noi siamo straconvinti che questo bilancio meriti di essere approvato e se non merita di essere approvato questo bilancio, su questo bilancio si deve discutere. E il Presidente ieri nella sua relazione,, che io ho letto ha fatto ampie aperture in questo senso e ha fatto anche aperture politiche; se qualcuno, però, vuole o tenta di perseguire - e concludo Presidente - l'umiliazione di questa maggioranza, se qualcuno si illude di vedere tra qualche giorno sulle pagine dei giornali o sui titoli di qualche telegiornale che la Giunta è in ginocchio, che la maggioranza ha ceduto perché si spaventa di una Conferenza stampa, si sbaglia di grosso, perch noi abbiamo intenzione, per quel che riguarda Alleanza Nazionale, di ribattere colpo su colpo, perché sappiamo di avere ragione.
Mi spiace, faccio una dichiarazione di arroganza, però qui tutti hanno la certezza categorica di quello che dicono; anche noi ce l'abbiamo nel nostro piccolo, con molto garbo e molta modestia, la certezza categorica di stare lavorando in maniera costruttiva e nessuno ci toglie dalla testa che si tenti di trovare i soliti escamotage politici per coprire quello di peggio, veramente di peggio, che avviene in amministrazioni bloccate da tanti mesi a causa di ricatti politici incrociati.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Dico subito che sono stata molto delusa dall'intervento del Presidente della Giunta regionale e adesso un po' stupita dalle accuse di strumentalità, rispetto alla questione che noi abbiamo posto, pronunciate dal collega Ghiglia.
Io non chiedo che si abbia una lunga memoria, ma una brevissima memoria sì.
Ieri mattina, per ragioni personali, non ho potuto partecipare alla prima parte del dibattito del Consiglio regionale; sono arrivata in Consiglio e mi sono stupita che verso le 11,30 del mattino si discutesse di un tema sì molto importante, ma che mi risultava dibattito richiesto dalla maggioranza. Siamo andati avanti per tutto il giorno e i colleghi che mi sono vicino mi daranno atto che io più volte mi sono permessa di dire "Qui non vogliono discutere il bilancio", perché le stesse questioni che abbiamo affrontato, rilevantissime e non strumentali, potevano essere discusse nella metà del tempo e mi sono molto stupita che il Presidente del Consiglio regionale per ogni intervento lasciasse 17, 18, 21, 23 minuti non sono intervenuta, anzi, anche qui mi darà atto Presidente che io le ho detto "Allo scadere dei 10 minuti mi tolga il tempo" e che tra me commentavo "Allora non si vuole discutere il bilancio, questa maggioranza sta un po' tirando in lungo".
Per carità; queste accuse di strumentalità, quindi, sono accuse che non capisco e che mi sembra abbiano anche un po' di memoria corta.
Io mi sono perfettamente riconosciuta nel primo intervento del Segretario regionale del PDS, Marengo, che ha annunciato una serie di iniziative che non sono assolutamente strumentali, lo voglio ribadire, ma che sono quelle cose che ogni tanto si fanno, permettetemi di dire, quando torna la politica. Perché in un'aula nella quale per troppo tempo sembra che la politica sia passata per caso o per sbaglio, vengono dei momenti nei quali le parole democrazia e rappresentatività riacquistano un significato.
Sulle dichiarazioni di Vaglio mi sono già espressa e non ho altro da dire sono delusa perché si è aperta una ferita in questo Consiglio regionale una ferita che mi dispiace, in quanto il Presidente della Giunta regionale non è riuscito a trovare una sola parola che in qualche modo esprimesse anche un'opinione diversa da quelle espresse dal collega Vaglio. Ha parlato di sua interpretazione, ha parlato addirittura, nei nostri confronti, di doppia morale. Non commento, sarà chi leggerà il verbale delle dichiarazioni rese da Vaglio, il verbale delle dichiarazioni rese oggi dal Presidente della Giunta regionale che potrà formarsi un'opinione autonoma.
Si è determinata una ferita perché queste non sono questioni strumentali, sono questioni vere.
Vorrei fare ancora due riflessioni: oggi in quest'aula è intervenuto qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio in questo dibattito. Qualcosa di nuovo sì, perché io ieri sono intervenuta per ultima nel dibattito sugli squatter, proprio perché ero arrivata tardi e volevo capire i colleghi come si esprimevano e mi si è avvicinato alla fine del mattino l'Assessore Leo e mi ha detto "Fermati perché io adesso intervengo, dirò tutte le cose che noi come Regione abbiamo fatto sul tema dei giovani, dirò tutto quello che devo dire e anzi non andrò via nemmeno nel pomeriggio perché voglio sentire". Io ho molto apprezzato e la voglio pubblicamente ringraziare Assessore Leo, delle cose che lei ha detto e della sensibilità che lei ha espresso.
Però, Assessore Leo, adesso lei non ha nulla da dirci? Lei si riconosce? Voglio anche dire un'altra cosa, non soltanto nelle due espressioni dei manici del piccone, perché è una domanda che non le farei nemmeno conoscendola da molto tempo, prendo lei ad esempio, ma potrei farla ad altri colleghi della Giunta, devo dire che non la faccio perché con altri non ho lavorato; con il collega Leo ho lavorato per molti anni, abbiamo lavorato anche insieme in una Giunta regionale, abbiamo lavorato insieme nel Consiglio regionale del Piemonte la scorsa volta e ci siamo sempre incontrati e sempre confrontati su questi temi. Lei Assessore è tanto gentile io ogni tanto mi dico "Riuscissi ad essere gentile come Leo", mai una volta che mi riesca di essere gentile come lei, anzi io sono conosciuta per l'asprezza del dire le cose che penso. Però, vede Assessore Leo, ogni tanto anche lei che è così gentile deve dire le cose che pensa, altrimenti si apre un problema di credibilità che riguarda lei, Presidente, ma anche lo dico con molto rispetto, perché ho sempre avuto molto rispetto - i colleghi del centro. I colleghi del centro che si sono costituiti, dicendo "noi vogliamo rafforzare le nostre posizioni, riteniamo non soltanto di esistere, ma di dover esprimere in questa maggioranza una linea politica che si differenzia da quella dell'estrema destra." Ma qual è la voce dei colleghi del centro su questi temi? Non sono temi strumentali, in quanto attengono alla democrazia. Vede, Assessore Vaglio, lei è un Assessore e come tale rappresenta anche me. Lei mi rappresenta! Quando l'Assessore Vaglio si reca presso per le Comunità montane rappresenta anche me.
Pertanto vorrei sapere che valutazione fanno i colleghi del centro quando l'Assessore si esprime in questi termini: questa è la cosa nuova.
Voglio concludere il mio intervento, sulla "cosa" vecchia. Vedete, c'è un atteggiamento che continua a ripetersi in maniera sistematica - mi rivolgo nuovamente ai colleghi del centro e di Forza Italia: quando qualche cosa tocca, sfiora o riguarda direttamente colleghi che in questa maggioranza sono espressione della destra, non si passa, si fa finta di niente, si va sott'acqua perché lì la corrente viaggia sui fili.
Pertanto, colleghi del centro, non è affatto vero che questa maggioranza in qualche modo tende a caratterizzarsi per posizioni diverse questa maggioranza è politicamente gestita, sostenuta, condizionata e diretta - di questo dobbiamo prendere atto - da Alleanza Nazionale e dalle espressioni di destra. Anche questa è una questione politica che va detta a tutto campo e che segna la differenza politica. Dobbiamo dare atto che un Sindaco - che io non ho mai particolarmente amato - Valentino Castellani di fronte ad una grande questione ha fatto una scelta politica, scelta che rischia di pagare fino in fondo, di mettere anche in crisi la propria alleanza: ogni tanto la politica torna. Qui - e questa è la cosa vecchia la politica torna sempre e soltanto in una direzione: nella Giunta regionale del Piemonte comanda la destra. Noi, fino ad oggi, non avevamo immaginato fino a che punto comandava la destra; oggi l'abbiamo imparato mi rivolgo anche ai tanti amici presenti in questa maggioranza che hanno tradizioni anche di altra natura, riformiste, libertarie. Su questi temi li inviterei, non assolutamente per ragioni strumentali, a riflettere, perch oggi in quest'aula c'è stata una risposta inequivoca: qui comanda la destra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Stamani ho domandato a lei, Presidente, e al Consigli di pronunciarsi in maniera pregiudiziale sulla "questione Vaglio". L'ho domandato perché mi sembrava un po' anacronistico che si continuasse in una discussione stanca sul bilancio che poi riprenderemo, ma soprattutto perché a pag. 3 della relazione del Presidente si legge: "credo di poter dire ad alta voce che questa Giunta non si è mai sottratta a scelte politiche, non è mai stata n faziosa né settoriale né sorda alle esigenze di tutta la collettività piemontese".
Queste dichiarazioni, Presidente, sono impegnative e io le riconosco perché per il passato lei ha assicurato all'assemblea e all'istituzione in generale del Piemonte, una correttezza istituzionale precisa. Però, nel momento stesso in cui le viene posto un problema politico e le viene posto con tutte le argomentazioni di cui sono stati capaci i Consiglieri di questa assemblea, si fa riferimento alla sua credibilità democratica.
Questa credibilità democratica non può essere messa in gioco con quella sua asserzione tanto illogica, quanto sprovveduta, della doppia moralità. Se per caso questo fosse vero, allora non si potrebbe mai denunciare un delitto se non nel momento in cui questo avviene, cioè in tempo reale.
Ieri noi non abbiamo ascoltato, per quanto mi riguarda, quanto detto dall'Assessore Vaglio, l'ho sentito e letto questa mattina. Per cui abbiamo tutto il tempo e pertanto tutta la liceità politica di intervenire, anche se ieri forse abbiamo perso l'attimo fuggente.
Avremmo desiderato che lei non svolgesse, ancora una volta, un'azione di copertura - in questo devo dire è stato sufficientemente eloquente - ma avesse almeno "forzato" l'Assessore Vaglio ad una ritrattazione.
L'Assessore Vaglio, con galantomismo, poteva dire davanti a questa assemblea: "mi sono sbagliato; le parole sono fuggite; sono stato preso da una provocazione; i miei intendimenti non erano questi, la mia condotta, la mia natura democratica, forse depositano a mio favore.
Vede, signor Presidente, lei non riesce a svolgere la regia che le compete, lei è prigioniero di quella insostenibile leggerezza dell'essere che la porta a terra e non la fa lievitare. Lei è prigioniero di un uomo forte - come ha detto la Consigliera Spagnuolo - e di tanti uomini troppo deboli, troppo inesperti o troppo ingenui.
Quando il Consigliere Ghiglia fa la catilinaria, come ha fatto un momento fa con le sue certezze tolemaiche, giocando anche lui sulla doppia natura di membro della maggioranza e di membro della minoranza, fa certamente il suo gioco, ma mette sempre degli "atout" precisi nei suoi confronti, le indica sempre un cammino dal quale lei non può sgarrare: tutti gli Assessori che non appartengono ad Alleanza nazionale sono legati a questo gioco perentorio. Mi rivolgo all'Assessore Burzi, come mi rivolgo all'Assessore Leo, come mi rivolgo all'Assessore Bodo, come mi rivolgo all'Assessore Botta, come mi rivolgo all'Assessore Cavallera, come mi rivolgo all'Assessore Goglio. Il richiamo che ha fatto la Consigliera Spagnuolo, non è un richiamo ottativo: "cosa fate!". I dorotei una volta venivano chiamati in maniera scherzosa, e forse anche critica, il "ventre molle" del Parlamento, perché non prendevano decisioni e perché la loro esasperata contrattazione portava a far sì che si galleggiasse sui problemi e non li si risolvessero mai.
Il problema che lei ha di fronte, non è un problema di bilancio Consigliere Ghiglia, non diciamo stupidaggini del tipo che il bilancio si può benissimo approvare, ecc., c'è un pregiudizio politico che è un pregiudizio istituzionale: cerchiamo di vedere le cose nella loro realtà cerchiamo di vedere qual è il ruolo di questa Giunta; cerchiamo di vedere i problemi che non "passano"; cerchiamo di vedere le nomine che non vengono effettuate; cerchiamo di vedere quella "paralisi" che impedisce a noi di svolgere un'attività istituzionale corretta. Ma cos'è che riesce a svolgere la maggioranza? Il Presidente crede di muoversi, ma fa come la mosca sulla carta moschicida: non si muove, zampetta di qua e di la. Noi abbiamo bisogno, proprio perché crediamo con altrettanta passione nella funzione di questa Regione, che i problemi vengano risolti.
Noi vogliamo avere un'interlocuzione intelligente: lo so che qualcuno "blinda" questa Giunta e non le permette di respirare. Lo so che ci sono delle parole d'ordine che le impediscono qualunque alternativa; lo so che il centro è quasi mortificato dal fatto che c'è una legge ed un ordine che si devono assolutamente ottemperare, mi rivolgo ancora al centro come ha fatto la Consigliera Spagnuolo.
Quand'è che darete un segno di vita, un segno di distinzione. Lei Assessore Leo, come può conciliare le sue cose; lei non può dire che ha messo le sue parole accanto a quelle dell'Assessore Vaglio per cui giudicate voi. Perché questa è una parità di presenza, di locuzione, di azione politica, però non significa nulla perché la compatibilità complessiva e personale di questa maggioranza la si verifica anche con queste posizioni. Ma come può lei, dopo quanto ha detto ieri mattina condividere una gestione politica con un Assessore che fa delle affermazioni completamente diverse? Non c'è mai una crisi politica fra di voi? Ma non c'è mai un distinguo, una presa di posizione diversa? Ma è possibile che il centro debba essere succedaneo solamente a quello che vuole Alleanza nazionale e soprattutto quello che vuole e che obbliga Alleanza nazionale? E' questo che noi dobbiamo domandare, non lo domandiamo soltanto al centro, ma anche a Forza Italia. Quando mi sono rivolto agli Assessori di Forza Italia, volevo facesse anche loro da interlocutori ad un discorso che non fosse solamente il discorso legato al Gruppo dei federati.
Vede, Presidente, lei ieri ha fatto un discorso estremamente deludente, in quanto ha rifiutato, non so se per paura o perché lei è eterodiretto dal signor Ghiglia, quei percorsi politici diversi che le potevano dare anche una reinvestitura politica e morale nel gestire il dopo bilancio. Eppure per timore che un piccolo venticello diventasse un grande tornado, lei ha cercato di acquietare tutto, di mortificare anche quelle che erano le valenze principali di un bilancio e non si accorge invece che lei, in questo modo, protrae una crisi della quale lei sarà il più grande responsabile.
Poi si possono fare tutte le spedizioni via Internet, però le responsabilità primarie sono di chi governa - non dell'opposizione l'opposizione fa il suo gioco, ha le sue regole - di chi ha le redini del potere o della rappresentanza. Se voi non siete capaci a gestirle, se voi ricadete sempre nel ricatto continuo delle forze che sono le più occluse, è evidente che questo non vi dà né respiro né gioco, perché quel minimo di apertura che potrebbe anche venire su un gioco, su un fatto contabile ragionieristico, con il bilancio voi non lo permettete! Siete veramente una maggioranza blindata che come non ha anima, non ha neppure respiro! Il discorso si rivolge ancora una volta a questo Consiglio regionale lo faremo perché non è la posta di bilancio, l'ho già detto prima, noi non vogliamo denaro per dare a voi potere! Non è questa l'equazione! Su quella possiamo fare mille congetture, possiamo trovare mille compromessi, ma non è un fatto.
Il problema invece è di ordine politico e lei ha il modo di uscire da questo impasse, perché lei non ha voluto dire in quest'aula che c'è una crisi virtualmente aperta, perché è la crisi non della minoranza, ma della paralisi dell'istituzione e che questa crisi virtualmente aperta potrebbe essere domani formalizzata assumendosi lei stesso l'onere di vedere a quale livello una soluzione più avanzata potrebbe avere effettivamente una rispondenza concreta in questo Consiglio.
Ma guardi che il gioco è suo, non è né del Consigliere Marengo, né del Consigliere Chiezzi, né del Consigliere Saitta, né della Consigliera Spagnuolo, né del Consigliere Cavaliere, né mio: il gioco è suo, perché il mandato elettorale è suo, ma se lei non riesce ad espletarlo fino in fondo lei fa ancora un atto di gravissima dimissione non soltanto nei confronti del mandato elettorale che ha avuto, ma anche nei confronti di tutta l'assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, ieri ci siamo presentati in quest'aula per discutere del bilancio, fatto che riteniamo importante e documento che vorremo vedere approvato nell'interesse del Piemonte. Ieri, non oso dire strumentalmente perché non mi piace dare giudizi a iniziative politiche di altri, ma ieri la maggioranza di questo Consiglio ha deciso di fare altro. Ha deciso che era più importante fare un'altra cosa, dibattere i problemi del corteo di sabato, esprimere opinioni su cosa era successo in quel corteo e voi avete detto che veniva prima quello e poi il bilancio.
Questo è quello che avete fatto, quindi non siamo noi che non vogliamo trattare il bilancio: siete voi che non avete voluto affrontarlo.
Durante quella discussione, Presidente Ghigo, lei non avrà molte esperienze, ma ha già tre anni di vita come Presidente della Giunta, io le assicuro che per quanto è nella mia esperienza io da un lato non ho mai sentito pronunciare in un'aula di ente locale le frasi dette dall'Assessore Vaglio senza che queste venissero immediatamente corrette, succede a tutti che ci scappino le parole di bocca e succede che la correzione sia doveroso e anche legittima. Io non ho mai sentito pronunciare queste frasi, non ritrattate, senza che ci fosse un'immediata e decisiva reazione di tutti anche dalla parte politica alla quale apparteneva colui che aveva pronunciato queste frasi.
Vede, Presidente Ghigo, forse lei non lo sa, ma una delle cose che a lei tocca di fare, che le piaccia o meno, è quella di garantire i fondamentali della democrazia. Come ci sono i fondamentali nell'economia cioè quelle grandezze generali che descrivono da un lato la condizione di un sistema economico e dall'altro ne permettono il funzionamento l'interpretazione, il procedere e senza i quali non si può procedere, o meglio, si procede non si sa bene in che direzione: anche la democrazia ha i suoi fondamentali.
Anche la democrazia come si sviluppa in quest'aula, con la dialettica tra maggioranza e opposizione, ha i suoi fondamentali.
Gli argomenti che trattiamo all'interno di questa istituzione devono entrare in sintonia, in rapporto con quanto i cittadini leggono che avviene dentro l'istituzione e allora, Presidente, quando si sente, in un Consiglio, un Assessore che porta degli argomenti che potrebbero sentirsi da parte di una banda di menabrighe, potrebbero essere argomenti da smargiassate da osteria, "adesso passiamo ai bastoni, appalto i bastoni" sono argomenti di sbandati, di persone in cui l'aggancio con situazioni di violenza fa parte del linguaggio.
Dato che l'appello al bastone lei l'ha sentito, non doveva far quadrato attorno ai bastoni, Presidente Ghigo, non doveva, perché evocare il ruolo taumaturgico del bastone vuole dire mettere in discussione uno dei fondamentali della democrazia che è quello che i conflitti, anche quelli duri, anche quelli difficili, si risolvono con le armi della politica e quindi con la mediazione, con la dialettica, con l'ascolto, con lo scontro verbale anche duro, con il sostegno alle proprie opinioni da parte di soggetti sociali; ma guai a noi, Presidente Ghigo, se in aule di questo tipo noi sentiamo echeggiare il richiamo al bastone in qualsiasi forma perché questo provoca dei danni all'istituzione, questo mina alla radice il rapporto democratico e lei, Presidente Ghigo, insieme a Deorsola a dire il vero, visto che si tratta di un Assessore che lei ha scelto per svolgere alcuni incarichi, è il garante di questi fondamentali; perché non li garantisce? Perché si è sdraiato sopra un sentiero stretto dai bastoni di Vaglio, perché? Se l'Assessore Vaglio non ritrattava lei poteva intanto ritirare la delega all'Assessore invitandolo a riflettere, poteva in ogni caso dissociare nettamente la sua persona e la Giunta intera, che viceversa a questo punto - non c'è più Leo - è tutta inguaiata, perché o qui sentiamo, come ha detto giustamente Carla Spagnuolo, che ci sono voci diverse all'interno della Giunta, e ne prenderemo atto, ma dato che un Assessore ha detto una cosa e il Presidente di tutta la Giunta ha detto che va bene così, io devo intendere, salvo voci contrarie, che tutti sono stati nella loro opinione interpretati dalle parole che ha detto Ghigo.
Allora, Presidente Ghigo, qui non si strumentalizza niente, noi chiediamo che vengano ripristinati i fondamentali della democrazia e in questo momento lei con la sua risposta ha impedito tutto questo. Come procediamo Presidente? Quando non ci sono i fondamentali, non lo so...chiediamo l'appalto di Vaglio, cosa facciamo? I fondamentali devono essere ripristinati, perché il richiamo al bastone deve essere chiaramente messo in un angolo. Chi ne è portatore deve essere sconfessato in un modo o nell'altro, altrimenti non ci sono le condizioni che permettono di discutere, anzi si evocano condizioni in cui si passa alle maniere forti e fisiche e lei deve fare questo se vuole procedere, perché non è questione strumentale o astratta, è questione di concreta possibilità dell'esercizio della democrazia e in questo speriamo di non essere soli, perché sono stati fatti nomi di colleghi. Io non voglio fare nomi solo per un motivo, non vorrei dimenticare qualcuno, quindi non nomino tizio o caio o caia, come vorrei per individuare soggetti che magari ammiccando potrebbero...
No, no io sto parlando di fondamentali qua, non mi interessa niente di maggioranze, di opposizioni, mi interessa capire se in quest'aula, di fronte a quella affermazione, si fa diga, si emargina chi le ha dette e se non ritratta pazienza, la penserà così, per carità, anche in democrazia è legittimo pensarla in questo modo a patto che quella non sia la linea di una maggioranza e non sia la linea di una Giunta e che venga chiaramente ritrattato.
Viceversa il Presidente Ghigo addirittura ritorce, anche questo non apprezzabile comportamento politico, su chi avendo udito quella frase protesta e ritorce con un'accusa da fatto personale, Presidente del Consiglio, addebitando una doppia morale a chi ha protestato.
Ora, vede, devo dire che ieri ero uscito un attimo per problemi personali e mentre mi accingevo a rientrare ho sentito che il discorso era interrotto, ho sentito che c'erano delle grida in aula, quindi io sono tra quelli che non ha udito in tempo reale quello che l'Assessore Vaglio stava dicendo, quindi solo oggi sono venuto a conoscenza dal verbale di quanto ha detto, perché io le assicuro che se ero presente, e sentivo come mi sforzo sempre di fare, la questione non passava, perché già un'altra volta l'Assessore Vaglio, mi ricordo, aveva pronunciato una frase fuori microfono che mi era giunta di un certo tipo; avevo avuto un moto di reazione, ma poi ho lasciato perdere, perché non ero sicuro di aver sentito bene e poiché la questione non era stata comunque verbalizzata e sentita, però ho avuto già allora un moto di chiedere conto di quello che diceva un Assessore. Quindi lei non può parlare di doppia morale, non può farlo perché molti di noi sono venuti a conoscenza oggi del fatto. Perché lei deve insultarci in questo modo? Questo è un insulto politico. Lei dice "doppia morale", ma quale doppia morale! Io non c'ero ieri.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Prendo atto che lei non c'era.



CHIEZZI Giuseppe

Rimane poi il fatto, Presidente Ghigo, che lei non parla con i suoi Assessori, lo sa tutto il Piemonte che lei viaggia per conto proprio, non svolge quel ruolo di coordinamento, di cucitura, di colloquio settimanale o addirittura giornaliero con chi lei ha delegato a risolvere e affrontare problemi che scottano, che sono difficilissimi, lei ha abbandonato questi Assessori, ognuno fa per sé! Non ha avuto un ruolo dinamico, volitivo verso i suoi Assessori! La sua è più una stasi sulla poltrona: sta lì e quando si muove è per andare a dare delle benedizioni generiche, a questo convegno, a quell'assemblea, a quell'inaugurazione, ma il 90% del suo tempo lei dovrebbe passarlo ricevendo nel suo ufficio i singoli Assessori chiedendo loro se ci sono dei problemi, coordinando il loro lavoro e promuovendolo.
Un lavoro, questo, Presidente Ghigo, oscuro - ripeto, oscuro - ma è quello che fa funzionare bene la Regione. Non si va tutti i giorni a inaugurare un convegno, ma si affrontano meglio i problemi.
Se lei avesse fatto questo, avrebbe anche detto ai suoi Assessori che essendo Assessori di tutto il Consiglio e di tutto il Piemonte, avrebbe richiesto loro dei comportamenti adeguati e forse questo suo stretto rapporto e un indirizzo di questo genere avrebbero evitato fatti come quelli di cui ieri l'Assessore Vaglio è stato responsabile.
In ogni caso, Presidente Ghigo, dato che non si vuole proprio la pelle di nessuno ed è già da un po' di tempo che, trascorse certe richieste fatte nel passato, non è che si voglia vincere sulla testa di qualcuno, però lei si renda conto - lei, mica nessun altro! - che tiene in mano la risoluzione del problema di riaffermare i fondamentali della democrazia in quest'aula.
Lo faccia! Lo faccia come meglio crede, noi aspetteremo fino a quel momento, dopodiché ricominceremo a discutere tutto il resto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, se il nostro Gruppo politico ha aderito a una posizione così forte come quella espressa dal collega Marengo - l'abbiamo concordata insieme - è per sottolineare che la posizione espressa è una posizione sicuramente di una certa gravità, ma per noi fondamentale per sottolineare una situazione di gravità. Non è nostra abitudine in quanto partito di centro, in quanto moderati, assumere delle posizioni così forti.
Se lo abbiamo fatto è perché riteniamo che ci sia una situazione che richiede una presa di posizione forte per sottolineare con forza che questa volta ciò che lei ha fatto, Presidente, è di enorme gravità.
Questo suo appiattimento su questioni che riguardano la democrazia, le istituzioni, sulle posizioni espresse dal collega Vaglio è un fatto grave e richiede sicuramente delle posizioni conseguenti come quelle che ha espresso il collega Marengo. Io mi auguro, Presidente, che prima della conclusione di questa seduta lei ripensi a ciò che ha detto e si renda conto della gravità delle sue espressioni, perché si tratta di espressioni molto gravi, soprattutto laddove anziché notare una doppia moralità nella sua Giunta (perché si tratta di una doppia moralità quando un Assessore come Leo ha una posizione, l'Assessore Vaglio ne ha un'altra, è la Giunta che ha una doppia moralità), ha parlato di doppia moralità nelle minoranze.
Lei non può dire che la doppia moralità è nelle minoranze e non pu accusare noi Popolari di avere una doppia moralità! Presidente, lei forse era distratto, non ha neppure valutato la gravità delle parole che ha detto l'Assessore Vaglio. Forse era distratto - ripeto ma non ha neppure notato che cosa ad esempio il mio Gruppo, nessuno glielo ha riferito, credo neppure il Vicepresidente che per la verità non è molto attivo quando si discutono le questioni, ma neppure il suo Vicepresidente le ha fatto notare come nella dichiarazione di voto ho espresso un giudizio favorevole sull'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, perché in quell'ordine del giorno erano prevalse ed erano indicate le posizioni dell'Assessore Leo e non quelle dell'Assessore Vaglio e del Capogruppo Ghiglia. Ho fatto questa dichiarazione, dicendo anche che la posizione dell'Assessore Vaglio andava oltre la posizione di Alleanza nazionale, una posizione antica.
Quindi io spero che lei ritiri questo giudizio di doppia moralità nei confronti dei Popolari perché abbiamo detto chiaramente qual era la nostra posizione e abbiamo già valutato ieri la gravità del fatto, cosa che lei non ha fatto ieri, non se ne è reso conto.
Io spero che lei precisi le cose dette, non soltanto per la collega Spagnuolo, ma anche per noi Popolari e credo altri Gruppi che nelle dichiarazioni di voto hanno fatto riferimento a queste posizioni diverse: una posizione della maggioranza del Consiglio e una posizione diversa di Alleanza nazionale e di Vaglio che ha espresso ancora una posizione più di destra in sostanza, direi quasi da Alleanza nazionale prima di Fiuggi, ha espresso una posizione più rude, non la posizione maturata attraverso il percorso avviato da Fiuggi.
Credo che lei abbia il dovere, Presidente, ed è ancora in tempo, di censurare il suo Assessore. Avrebbe potuto perlomeno censurare e dire: "Assessore Vaglio, se le posizioni sono quelle che sono riportate nei verbali, hai sbagliato". Queste sono contrarie agli istituti della democrazia. Non può un Assessore predicare la violenza. Un Assessore non può predicare la violenza! Questo lei ha il dovere di censurarlo! Ma lei non l'ha censurato; non solo non gli ha ritirato le deleghe - ma questo rientra nelle scelte - ma non l'ha neppure censurato e questo riteniamo che sia un fatto grave.
Dopodiché l'intervento del collega Ghiglia mi pare veramente fuori luogo. Ghiglia, se vuoi scrivere alle categorie, fallo! Devi solo decidere quale bilancio vuoi mandare, perché se vuoi mandare il bilancio di cui abbiamo iniziato la discussione, le categorie lo hanno già visto e vi hanno detto che quel bilancio non contiene nulla per alcune categorie, perché è un bilancio a "capitolo zero", non ricordo più come dice l'Assessore perch ne ha inventati tanti di titoli. Per cui ci sono state le critiche da parte di tutti: gli artigiani, gli industriali, la formazione. Lo mandi! Lo mandi e dimostri al Piemonte come approvare quel bilancio è un danno per il Piemonte. Lo mandi! Ci aiuta a far comprendere che non approvare quel bilancio e modificare quel bilancio da parte nostra è un senso di responsabilità, cosa che stiamo facendo, lo ripeto, l'ho detto stamattina: soltanto l'azione della minoranza ha permesso a questa Giunta di tirare fuori ancora 68 miliardi per dare soddisfazione a quelle domande delle categorie a cui lei vuole inviare la posizione della sua maggioranza. Lo mandi Ghiglia, ci fa veramente un favore.
Così come credo che lei dovrebbe anche scrivere ai suoi Assessori in Giunta. Ma dove sono i suoi Assessori? Cosa fanno rispetto a questo bilancio che contiene nulla per le categorie? Io non so cosa hanno fatto gli Assessori Masaracchio, Majorino e D'Ambrosio: la posizione di A.N. si limita sempre a richiamare il Presidente Ghigo, ma gli Assessori cosa dicono? Cosa dicono i suoi Assessori? Cosa hanno detto? Sarebbe interessante leggere i verbali. Io non voglio fare l'avvocato difensore del Presidente Ghigo che secondo me non assume un'iniziativa forte, ma i suoi Assessori sono il massimo della nullità! Io non credo che su queste questioni abbiano espresso un'opinione quindi scriva ai suoi Assessori, dica loro che cosa debbono fare in Giunta e che cosa debbono dire al Presidente Ghigo. E credo che sia utile Consigliere Ghiglia, che lei la smetta di giudicare "politicante" chi esprime delle posizioni politiche.



GHIGLIA Agostino

Non ci penso nemmeno.



SAITTA Antonino

No, no! Lei deve ritirare quel giudizio perché questo è un giudizio che io ritengo fortemente offensivo. Io non penso che il Presidente Ghigo ritenga di poterlo condividere. Presidente, anche su questo le chiediamo di assumere una posizione.
In più io credo che questo grande difensore della maggioranza, che è Ghiglia, farebbe bene a rileggere che cosa vuol dire ostruzionismo rivedendo che cosa faceva il Consigliere Zacchera, che mi pare lui conosca quando si discuteva di bilancio. E' vero, Assessore Majorino? Lo chiamo in causa perché mi pare che l'Assessore Majorino all'epoca firmasse una serie notevole di emendamenti. Allora, rispetto a quella modalità in cui faceva opposizione l'Assessore Majorino c'è una differenza: che le minoranze hanno presentato emendamenti di merito, che in parte sono stati riconosciuti validi e accolti nella nota di variazione, mentre le posizioni di Zacchera l'astro nascente di Alleanza nazionale, e di Majorino, erano ostruzionistiche. Spieghi Assessore come faceva l'ostruzionismo che magari potremmo imparare una modalità per fare ostruzionismo a cui non siamo abituati. Non siamo capaci! Ci spieghi come la destra faceva l'opposizione perché magari riusciamo a trovare qualche modalità che ci aiuta a fare veramente l'ostruzionismo perché non siamo capaci. Purtroppo abbiamo un senso di responsabilità perché sappiamo che le Province, i Comuni, sono amministrati da persone che attendono le decisioni di questa Giunta regionale, ma attendono delle decisioni, non attendono un bilancio con dei capitoli a zero! E' questa la differenza! Abbiamo questo senso di responsabilità, quindi vogliamo che il bilancio venga approvato, ma non mi dilungo sul bilancio (l'ho già fatto ieri, su questo ci ritorneremo), oggi c'è il problema Vaglio.
Noi chiediamo che il Presidente Ghigo abbia la stessa forza, la stessa capacità politica che ha avuto ieri il Sindaco Castellani assumendo una decisione nei confronti di un Assessore che ha avuto un comportamento difforme a quello del Sindaco.
Per coerenza chiediamo che il Presidente Ghigo assuma una decisione coraggiosa e coerente in quel senso e chiediamo che lei ci ripensi perch se l'atteggiamento è davvero quello che abbiamo sentito, di spostarsi sulla posizione di Vaglio, dopo aver espresso una posizione contraria qui in Consiglio e di scegliere Vaglio anziché l'Assessore Leo, io credo veramente che abbia ragione il Consigliere Marengo nel ritenere che questa gravità della situazione richieda un percorso di tipo straordinario.
Presidenti - è un problema del Presidente Ghigo, ma anche del Presidente Deorsola il quale tende a minimizzare tutto - fino a quando non ci sarà una censura di chi predica violenza e utilizza le istituzioni democratiche per predicare violenza, io credo che a questa assemblea mancherà quel minimo di agibilità democratica e allora ciò che è stato enunciato ha sicuramente un senso.
Io non voglio fare il processo al centro. Non voglio richiamare e sollecitare il centro ad assumere una posizione diversa rispetto alla posizione assunta da Alleanza Nazionale. Il centro del centro destra del Polo io credo che sappia perfettamente che cosa sta capitando, credo che sappia perfettamente che è su queste questioni che deve avere la visibilità politica.
Io sono convinto che gli amici questa sensibilità ce l'hanno e mi auguro veramente che in questo dibattito si differenzino rispetto alle posizioni di Ghiglia e rispetto alle posizioni di Vaglio, perché se così non dovesse avvenire io credo che certi giudizi, mi pare un po' avanzati da parte del collega Picchioni, si rivelino veri: che chi comanda, chi ha veramente lo scettro di questa maggioranza, è Alleanza Nazionale.
Io non credo che sia così, io credo che il centro del Polo, il grande centro, ha fatto una grande operazione dal punto di vista politico che deve avere per forza di cose una ripercussione nelle scelte politiche e soprattutto in questi momenti che sono importanti, laddove si parla di democrazia e laddove bisogna predicare la non violenza.
Io spero che il Presidente Deorsola lo faccia, spero che gli altri colleghi oggi lo facciano negli interventi, perché se così non dovesse essere credo che questa maggioranza, anziché essere una maggioranza di centro destra la possiamo definire sicuramente una maggioranza di Alleanza Nazionale a tutto titolo.



PRESIDENTE

Una battuta sola. Io credo sempre di aver dimostrato, sia in questi pochi mesi nei quali svolgo questa funzione, sia anche in un passato lungo ormai per la mia età, di credere nei valori della democrazia. Io non ho inteso l'intervento dell'Assessore Vaglio come viene richiamato qui e il fatto che sia stato solo percepito fuggevolmente, nel senso che la Consigliera Spagnuolo si è riservata di intervenire, mi conforta in questo modo. Se fosse vera quell'interpretazione la mia differenziazione, ma credo di gran parte di tutti i Consiglieri, sarebbe decisa e netta. Io non ho inteso in quel senso lì e il fatto che non sia stato percepito dal Consiglio mi conforta in questa interpretazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, prima di entrare nel vivo dell'argomento io voglio esprimere al Presidente Ghigo la mia simpatia. Penso che sia proprio molto difficile il suo ruolo di Presidente della Giunta, perché fino all'altro ieri abbiamo sentito tantissimi attacchi al Presidente perché non sapeva difendere i suoi Assessori. Ricordiamo tante e tante parole, oggi invece il Presidente viene accusato perché difende l'Assessore e questo fa parte del gioco dell'opposizione.
In effetti è vero, la voce di Vaglio ieri è stata una voce fuori dal coro, molti di noi, la stragrande maggioranza, non l'ha condivisa, così come non l'ha condivisa il Presidente Ghigo, così come non l'hanno condivisa tutti quelli che hanno votato l'ordine del giorno proposto.
A giustificazione del Capogruppo dei Federalisti si può forse dire che se la provocazione, forse l'interruzione, non fosse venuta da Cavaliere non avrebbe aggravato il tono del suo intervento con quelle gravi affermazioni più volte citate.
Chiederei all'Assessore Vaglio di precisare ancora una volta a questo Consiglio il tono di quelle affermazioni, se sono andate oltre al suo pensiero, perché in tanti vogliamo pensare che sia stato solo un incidente di percorso dopo l'interruzione-provocazione del collega Cavaliere.
Qual è la voce del centro su questi temi, su questi problemi? Io penso che il centro abbia dimostrato sensibilità a questi temi subito ieri con la richiesta del collega Angeleri di dibattere l'argomento perché doveva trovare discussione, riscontro, approfondimento in questa sede.
Il dibattito è stato elevato, per quel che ne siamo stati capaci pensiamo di aver portato un contributo con la presentazione dell'ordine del giorno firmato oltre che da tutti i rappresentanti dei gruppi federati anche dal Capogruppo di Forza Italia Gallarini e dal Capogruppo di Alleanza Nazionale Ghiglia, che ha anche firmato il nostro documento; documento che ha visto convergere tutte le forse, con alcune modifiche accettate.
Ringraziamo molto, quindi, sono stati contributi validi di molte forze di minoranza.
Non siamo omologati a nessuno, saremo ingenui, inesperti, non faremo sentire tante volte la nostra voce in questo Consiglio, ma abbiamo e sentiamo la forte responsabilità di fare approvare il bilancio. Non possiamo subire ricatti ora, perché non siamo in grado di pagare nessuno ricatto. Dobbiamo approvare, nell'interesse della Regione Piemonte, un bilancio.
E' già stato detto, noi siamo determinati a riscattarci subito dopo l'approvazione del bilancio, rilanciando il programma del '95 e anche attraverso il rimpasto della Giunta, questo lo ha detto il Presidente Ghigo, questo è stato detto anche dal Capogruppo di maggioranza relativa di Forza Italia. Siamo determinati su questo, però abbiamo la responsabilità di far approvare il bilancio. Nel mio ultimo intervento, quando il Presidente Picchioni mi aveva interrotta chiedendo di individuare le soluzioni, io avevo detto che le soluzioni ci possono essere, troviamole insieme.
Alla fine di questo dibattito io proporrei una riunione dei Capigruppo per trovare insieme, se ci sono, le soluzioni per arrivare ad approvare il bilancio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Molte delle cose sono già state dette dagli altri colleghi Consiglieri dell'opposizione, riprendo solo alcune osservazioni.
Intanto mi pare che le espressioni del centro adesso espresse dalla Consigliera Cotto siano state chiare, abbiano segnalato il fatto di non aver condiviso, e che Ghigo non ha condiviso, le affermazioni fatte dall'Assessore Vaglio, un "incidente di percorso" è stato detto. Non so se può essere definito un incidente di percorso lo scivolamento continuo di questa Giunta nell'accettazione non di strumentalizzazione, come è stato detto, o di tentativi di strumentalizzare, ma nell'accettazione e nel legittimare continuamente dei toni provocatori, violenti che in questo Consiglio per l'ennesima volta e oggi in modo eclatante, anzi ieri in modo eclatante, hanno segnalato un fatto grave, a nostro parere.
Non ci sono, l'hanno già detto altri colleghi, le condizioni di agibilità, anche di democrazia, di questo Consiglio e quando dei Consiglieri segnalano che in un Consiglio sostanzialmente vengono meno le fondamentali, i requisiti, le regole più banali della democrazia e non ci sono le condizioni di agibilità del Consiglio è perché forse si segnala anche il fatto che si considera la Regione come l'ente preposto ad essere un'istituzione prima di tutto democratica; e allora non si può continuare a pensare o inquadrare questa Regione come se fosse una fabbrica di bulloni un'impresa in cui bisogna, comunque vada, continuare a produrre, ad approvare. E no, quando molti di questi Consiglieri non si riconoscono più nelle condizioni di agibilità delle regole democratiche in questo Consiglio, in questo clima inaccettabile anche e in questa tensione, non si può far finta di niente. E' stata significativa prima l'espressione, prima di tutti, del collega Capogruppo di Alleanza Nazionale Ghiglia; il primo intervento è stato fatto da Ghiglia. Non a caso, ultimamente, assistiamo in questo Consiglio a interventi da parte del Capogruppo di AN che tentano come dire, di segnalare la compattezza di questa maggioranza anche con toni spesso arroganti e violenti, tipici dei fascisti - e li chiamo fascisti perché non mi pare si offendano - e segnalare l'importanza e l'imponenza che Alleanza Nazionale continua ad avere nei dibattiti importanti, che coinvolgono e devono coinvolgere prima di tutto il Consiglio regionale e poi anche la Giunta, che è espressione che deve rappresentare tutti, è un particolare che non si può trascurare e che non trascura sicuramente l'opposizione, ma che non può continuare a trascurare anche questa maggioranza. E allora il tentativo è di ripristinare, anche delle condizioni di ragionamento che coinvolgano tutti, e lo diceva già la Consigliera Spagnuolo, coloro che si sono caratterizzati nella loro storia politica da uno spirito riformatore e comunque democratico, ma in particolare anche segnalare come anche il nostro gruppo, ma credo anche un po' tutta l'opposizione, si senta delegittimata da un ruolo del Presidente del Consiglio che non c'è stato, di ripristinare le condizioni di democrazia in quest'aula, proprio per il fatto che la Regione deve essere prima di tutto un'istituzione democratica.
Non c'è stata con il Presidente del Consiglio né tanto meno con il Presidente della Giunta un'interlocuzione; sostanzialmente non c'è stata un'interlocuzione anche nel rispetto della correttezza istituzionale che doveva rifiutare i toni di intolleranza e di violenza, inevitabili e inconfutabili, presenti nelle affermazioni dell'Assessore Vaglio. E' gravissimo quello che ha detto l'Assessore Vaglio e non ci sono giustificazioni né giustificanti! Le affermazioni fatte dall'Assessore Vaglio nel contesto del dibattito in cui sono state fatte erano chiarissime. E allora far finta di niente o tentare di scavalcare come sempre per riportare l'attenzione sul bilancio non è più accettabile, in particolare dal Presidente del Consiglio a cui noi chiediamo di essere tutelati come Consiglieri, come appartenenti ad un'assemblea legislativa nelle regole principali e più banali della democrazia.
Questo precedente ha legittimato un percorso in cui sicuramente noi non ci ritroviamo e che denunciamo. A questo punto non si può tornare indietro per cercare di aggiustare. I fatti avvenuti, le parole non dette, i silenzi, quelli del Presidente del Consiglio innanzitutto, le parole non dette dal Presidente del Consiglio e in seguito dal Presidente della Giunta, dimostrano che la strada che sta perseguendo questo Consiglio è quella della legittimazione innanzitutto di un clima intollerante e di violenza che vede un peso sempre più forte dei colleghi fascisti di Alleanza nazionale. E su questo noi, lo aveva già detto il Segretario regionale del PDS, Consigliere Marengo, abbiamo aderito, per tentare di ripristinare le regole democratiche e le condizioni di agibilità di questo Consiglio, a mandare una lettera a chi, di competenza anche istituzionale potrà esprimere un giudizio su quanto avvenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Quello di Consigliere è il titolo che ritengo fino alla fine della legislatura mi lascerete.
Volevo intervenire a maggior chiarimento, per due motivi.
Il primo è perché questo ulteriore chiarimento mi è stato richiesto dalla mia collega ed amica, Capogruppo del CDU, Mariangela Cotto; il secondo perché io continuo a ritenere di dover dare garanzie a colleghi che fino a ieri, fino ad oggi, per molti anni, hanno lavorato con me, mi conoscono per quello che sono e stranamente oggi parlavano di me come se fossi un marziano caduto sulla Terra ieri pomeriggio.
Io vi dico in tutta onestà che se nel mio intervento di ieri ci fosse anche solo stata l'intenzione di sollecitare la violenza o di proporre a qualcuno di ricorrere alla violenza, riterrei riduttiva una pesante censura in questo senso da parte del Presidente Ghigo. La riterrei riduttiva proprio perché per dotazione morale, quella che la mia famiglia mi ha dato e formazione che la mia esperienza di vita mi ha consentito di avere, io ho sempre ritenuto che il privato cittadino non deve mai ricorrere alla violenza! Io ho piuttosto detto altre cose; ho espresso piuttosto la gravissima preoccupazione di tutte le aree marginali sull'assenza dello Stato, e non solo nel caso, questo a Brosso, di giovedì, ma ripetutamente in tutte le piccole frazioni di pianura, di collina, di montagna, dove reati contro la persona e contro il patrimonio si ripetono con una frequenza allarmante. E lo Stato è assente.
Ho detto che bisogna combattere la sfiducia nelle istituzioni e per combattere la sfiducia nelle istituzioni bisogna lavorare tutti insieme.
Poi c'è stato quello scivolamento, come qualcuno ha detto, su una frase detta da Cavaliere fuori microfono, a cui io ho risposto avendola intesa in un senso. Se questa mia frase può aver dato adito a tutto questo polverone a tutta questa non-comprensione, io ve ne chiedo scusa. Ve ne chiedo scusa: non era nelle mie intenzioni. Era in modo succinto un richiamo alla preoccupazioni circa l'utilizzo da parte dei ragazzi del corteo di sabato di "manici di piccone" che era stata sollevata da altri. Se è stata interpretata in altro modo ve ne chiedo scusa, non era nelle mie intenzioni.
Io accetto l'etichetta di uomo di destra (non mi disturba per niente) accetto qualsiasi cosa che voi oggi abbiate detto, ma non posso minimamente accettare che qualcuno dichiari in quest'aula che nel mio intervento o nel mio operato io abbia mai sollecitato all'uso della violenza chicchessia perché questo è prima di tutto non vero e poi profondamente ingiusto nei miei confronti.
Tenevo a fare questo intervento, a precisare queste cose, a rigettare quelle accuse infondate e a sottolineare che qui di fondamentali democratici non c'è nessuno o perlomeno da questa parte dell'aula non c'è nessuno che abbia abusato, non c'è nessuno che abbia dimenticato. I fondamentali democratici ce li ricordiamo benissimo, amico Chiezzi.
Vorremmo che anche da parte della minoranza ci fosse un eguale rispetto dei fondamentali democratici quando si riconosce alle maggioranze il diritto di governare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, è veramente preoccupante il clima politico negativo che si sta vivendo in questo Consiglio regionale soprattutto dopo le gravissime dichiarazioni rese ieri dall'Assessore alla montagna, nonostante le sue parziali ritrattazioni avvenute poco fa, e oggi avallate dal Presidente della Giunta regionale, sulla manifestazione di sabato scorso. Queste dichiarazioni vanificano totalmente le argomentazioni per la discussione sul bilancio 1998 della Regione Piemonte.
Le tesi politiche strumentali della destra, pronunciate con rabbia contro i giovani squatter, sono state tutte tese alla totale richiesta di repressione, al disprezzo, al non-dialogo con questi giovani, che non sono tutti irrecuperabili, ma nei confronti dei quali invece era ed è possibile un dialogo concreto. Così pure la politica del piccone e del bastone è un gravissimo parallelo con le argomentazioni di repressione che sono state espresse.
Questa incredibile tesi, sostenuta da un autorevole esponente dell'esecutivo regionale, che - come ho detto poc'anzi - ha anche ritrattato le sue affermazioni, ma nella sostanza rimangono tali, è un fatto gravissimo ed insopportabile con le conseguenze inevitabili delle dimissioni.
E' anche inspiegabile, a mio avviso, il modo con cui si è svolta la difesa da parte del Presidente della Giunta regionale dell'Assessore alla montagna che ne ha avallato le gravi dichiarazioni, poi mistificate e aggiustate per convenienza politica.
Se veramente il capo della Giunta regionale del Piemonte allinea la linea politica dell'esecutivo alle dichiarazioni dell'Assessore alla montagna, sconfessando di fatto la linea dettata dall'Assessore Leo, allora veramente è preoccupante e pericoloso perché sposta totalmente più a destra la linea del governo regionale.
Il Piemonte vive oggi momenti sociali, produttivi, occupazionali ed economici, gravissimi. Stamattina erano presenti in Consiglio regionale i lavoratori della Delphi di Quattordio che rischiano il licenziamento.
Queste gravissime emergenze occupazionali stanno creando fasce di nuova povertà in tutto il Piemonte e non solo fra i giovani. Questa dovrebbe quindi essere una delle tematiche fondamentali della discussione in questo Consiglio, ma vi è oggi nella Regione Piemonte una crisi politica totale della maggioranza che si protrae ormai da troppo tempo e non solo sul bilancio di previsione per l'anno 1998.
Non affrontare pienamente questa crisi significa affossare definitivamente l'istituzione Regione, la democrazia, portando al baratro istituzionale l'intera Regione Piemonte. Io credo che non sia possibile continuare in questo modo: l'esecutivo della Regione Piemonte deve rendersi conto della impossibilità di continuare la vita politica in questa Regione pena il baratro, l'affossamento istituzionale e quindi deve trarne tutte le conseguenze che merita questa situazione drammatica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Casari.



CASARI Raimonda

Ancora una volta, come ormai da troppo tempo, assistiamo in quest'aula ad un dibattito sopra le righe.
L'opposizione interviene con pretesti sempre più contraddittori dando spesso la sensazione di arrampicarsi sui vetri. E' il caso oggi dell'Assessore Vaglio, il quale peraltro, non più tardi di pochi minuti fa ha chiesto scusa per quanto ha affermato ieri e ha chiarito ancora una volta quali erano le sue intenzioni. Ma questo caso è emblematico perch mostra la volontà dell'opposizione di arrivare comunque, con ogni mezzo e ad ogni costo, alla crisi. Per contro la maggioranza, per bocca in primo luogo del Presidente Ghigo e poi di tutti coloro che sono intervenuti fino ad ora, ribadisce la sua compattezza.
Io voglio ribadire però con forza che noi riteniamo estremamente scorretto l'utilizzo di qualsiasi pretesto per attivare una polemica politica strumentale ed eccessiva.
La responsabilità primaria di chi governa, dunque la nostra responsabilità oggi, collega Picchioni, è quella di approvare il bilancio.
Bilancio che è un adempimento che esige la corresponsabilità di tutti maggioranza e opposizione, perché strumento indispensabile affinché l'Ente possa svolgere la sua funzione istituzionale.
E' chiaro che il bilancio rispecchia le scelte politiche della maggioranza, ma è altrettanto vero che si può chiedere un bilancio migliore. Non si può pretendere però un bilancio totalmente alternativo o peggio ancora, come l'opposizione sta chiedendo, di non avere nessun bilancio. Nonostante dica il contrario, in effetti, la minoranza non si è messa in tutti questi mesi su un terreno di costruttivo confronto. Ne fanno fede la quantità stessa degli emendamenti che rivelano un intento strumentale ed ostruzionistico. Quando si presentano 2000/4000 emendamenti ho perso il conto di quanti ne sono stati presentati, è chiaro che non si vuole un bilancio, non si vuole un bilancio migliore, non si vuole nessun bilancio e l'atteggiamento di tutti questi giorni dimostra esattamente questo.
Questo, però, colleghi, significa una grave responsabilità nei confronti del Piemonte oltre che naturalmente il generarsi, per il momento di preoccupazioni e disagi, in un futuro ormai non troppo lontano, di veri e propri danni per tutti coloro che hanno la necessità di fruire dei contributi regionali e questa, colleghi dell'opposizione, è una responsabilità ed è un fatto gravissimo di cui voi dovrete farvi carico ed è questo un atteggiamento che noi potremmo denunciare all'esterno con tutti i mezzi che ci sono leciti.
Lo ha detto molto bene il collega Ghiglia prima, voi scriverete a Scalfaro, scriverete ai Presidenti della Camera e del Senato, noi denunceremo alle categorie... Riba, tutte le volte che io parlo tu mi interrompi, io non lo faccio mai quando parli tu.



CASARI Raimonda

RIBA Lido (fuori microfono)



CASARI Raimonda

Per consigliarti.



CASARI Raimonda

Ma io non ho bisogno dei tuoi Consigli, ti ringrazio.
Detto tutto ciò è chiaro che nessuno di noi vuole sottrarsi alle proprie responsabilità politiche, ma io credo sia del tutto legittimo che sia la maggioranza a rivendicare tempi e modalità della verifica senza che l'opposizione pretenda in tutti i modi di imporci tali modalità subordinando strumentalmente a questo scopo l'approvazione del bilancio.
Nella graduatoria degli impegni è non solo legittimo, ma anche corretto e fondamentale in questo momento anteporre l'approvazione del bilancio a tutto il resto.
Noi rifiutiamo di stare al gioco delle minoranze che pur di non farcelo approvare accampano ogni volta motivi e pretesti diversi. Oggi sono le dichiarazioni dell'Assessore Vaglio, la richiesta di dimissioni all'Assessore Burzi perché ha fatto un bilancio che all'opposizione non piace, la mancanza dei fondamenti della democrazia come dice il collega Chiezzi, le risposte inaccettabili del Presidente Ghigo come dice il collega Marengo. Ogni volta c'è un nuovo pretesto.
Noi sosteniamo che in un sistema bipolare quale è il nostro la maggioranza e l'opposizione vengano sancite dal responso elettorale e non dalle congiure di palazzo e il ruolo dell'opposizione non è quello di lavorare per far cadere chi governa, ma quello di controllare, modificare rendere più completo se necessario ciò che viene proposto. Ancora una volta noi chiediamo alle minoranze di svolgere il proprio compito tenendo presente che la maggioranza c'è, non sta dissolvendosi collega Riba, la maggioranza c'è e voterà il bilancio.
Faccia l'opposizione il suo compito, dia prova di responsabilità e di credibilità, ci dia, come abbiamo più volte richiesto, come ha richiesto ancora ieri il Presidente Ghigo, tutti i contributi nel merito che ritiene indispensabili, ma non impedisca più che la Regione Piemonte abbia il bilancio che tutti attendono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie Presidente, io credo che chi oggi pensava di introdurre temi che potessero sfilacciare la maggioranza si stia rendendo conto che la maggioranza sta rispondendo nel modo forse più compatto, per lo meno in tema di bilancio, e di atteggiamento che si potesse immaginare. Anche se qualcuno ha tentato di introdurre elementi che io non raccolgo, perch sicuramente sono stati introdotti in modo da tentare una reazione da parte di alcune parti politiche che i loro percorsi li hanno già compiuti negli scorsi anni, li stanno compiendo in maniera sempre più efficiente, rapida e avvicinandosi forse più agli anni duemila di quanto non facciano altri che invece, mi sembra, utilizzino ancora metodi che agli anni duemila non fanno riferimento.
Volevo solo segnalare - e i colleghi di maggioranza questo lo sanno benissimo, forse è anche per questo che oggi hanno questa reazione effettivamente coesa - che da sempre nelle nostre riunioni di maggioranza noi eravamo - eravamo, dico - travagliati da un dubbio, cioè se l'opposizione effettivamente potesse avere un interesse ad approvare questo bilancio trattando argomenti, opportunità, capitoli di bilancio, o invece l'opposizione non fosse effettivamente esclusivamente strumentale per costringere questa maggioranza a dimostrare una debolezza che non ha.
Ora, oggi, si è chiaramente capito, come ha già detto sia Ghiglia, sia la Casari, sia anche l'intervento della Consigliera Cotto, che io ho apprezzato per i toni anche di chiarezza verso la maggioranza, ha chiarito che in termini di bilancio esiste una disponibilità a discutere, esiste una maggioranza che ha un suo indirizzo e che deciderà tempi e modi assieme alla minoranza, se li vorrà concordare, per giungere a un bilancio che soddisfi le esigenze di quello che i piemontesi si aspettano.
Io credo che se oggi tra il nostro pubblico noi avessimo uno spaccato dei cittadini del Piemonte e leggessero l'intervento che ha fatto ieri l'Assessore Vaglio, ascoltassero tutto quello del quale abbiamo dibattuto oggi non avrebbero dubbi ad esprimere un parere, sapendo che il Piemonte sta aspettando questo bilancio; che le categorie, i commercianti, gli artigiani, i coltivatori diretti, tutti stanno aspettando che la Regione dia un segnale, con l'approvazione per poter procedere, per far sì che vengano messi a disposizione dei fondi. Questo spaccato di spettatori che oggi avremmo potuto avere alle nostre spalle avrebbe avuto chiara l'idea di chi vuole perseguire alcuni obiettivi e di chi ne vuole perseguire altri.
E allora credo che la maggioranza a questo punto debba, avendo chiaro questo concetto ed avendo capito che l'obiettivo oggi è chiaramente politico e nessun motivo farà approvare questo bilancio. Quindi oggi arriva una conferma che da alcune parti della maggioranza era stata messa in dubbio e questo è un elemento indubbiamente di chiarezza che ci permetterà da domani di ragionare anche in termini diversi, perché come hanno già detto tutti qui nessun partito e nessuna volontà nega che dopo l'approvazione del bilancio possano essere fatti dal Presidente Ghigo eventuali aggiustamenti sulla conduzione della Regione Piemonte, della sua Giunta, dei Consiglieri, degli incarichi, però il bilancio della Regione Piemonte per questa maggioranza rimane l'obiettivo prioritario senza il quale non è possibile accedere a questa volontà di ottimizzare quello che è stato il lavoro già fatto nei primi tre anni e che ci apprestiamo a fare per i prossimi due.
Ho notato una cosa. Io la noto a livello epidermico, gli interventi che fanno molti Consiglieri di opposizione, mi riferisco in particolare a Chiezzi, Marengo, Riba e lo stesso Cavaliere, io non li interpreto con astiosità, mentre noto e mi dispiace farlo notare perché non è nel mio carattere, che gli interventi a volte fatti dal Consigliere Saitta e dalla Consigliera Spagnuolo dimostrano nei lineamenti del volto, negli atteggiamenti, come un'astiosità preconcetta. Questa è un'impressione, lo sento a livello epidermico, quindi mi spiace che a volte ci sia questo tipo di atteggiamenti, perché io quando mi rivolgo ad altri mi rivolgo comunque sempre nella chiarezza, posso dire cose forti o meno forti, ma sempre con la lealtà e il rispetto; l'esigenza che ognuno di noi ha di sentirsi Consigliere regionale del Piemonte e di sentirsi Consigliere regionale del Piemonte eletto con i voti dei piemontesi, ed avere quindi gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri Consiglieri, a volte pare messa in discussione.
Noi questo non siamo disponibili ad accettarlo, quindi lo segnalo puramente come un fatto di rapporto personale.
Concludo questo intervento dicendo che è importante, mi rivolgo a questo punto alla maggioranza, che si prenda atto di questa situazione, si tenti un ultimo tentativo con la minoranza per vedere se è possibile concordare questo bilancio, vedere se c'è la possibilità di farlo passare con eventuali aggiustamenti su capitoli e non ci siano ulteriori tentativi dilatori.
Dicevo che va fatto un ultimo tentativo per vedere se effettivamente si vuole giungere all'approvazione di questo bilancio concordandolo come è sempre stato detto; del resto in maggioranza AN non si è dissociata da questo tentativo di concordare su posizioni importanti e su settori anche con la minoranza eventuali emendamenti che potessero essere nell'interesse generale del Piemonte, perché noi come altri ci rapportiamo con i lavoratori, con le categorie, con gli artigiani, con i commercianti, per cui se insieme si fanno cose che vadano a favorire queste categorie noi siamo i primi che siamo disponibili a prendere provvedimenti. Se questo non avverrà mi sembra che la strada a questo punto sia effettivamente quella di denunciare alla pubblica opinione quello che avviene, magari non dico di denunciarlo da parte nostra, ma invitare qui rappresentanze che possano vedere e che dopo un determinato numero di sedute possano anche giudicare il lavoro e magari andarlo a rappresentare alle categorie. Ma, ripeto questa per noi rimane l'opzione successiva.
Vogliamo ancora pensare che questo tipo di tentativi di ammiccamento al centro, che sono stati respinti, ho colto in più di un intervento questo tentativo di legare il centro al centro, le due sponde, maggioranza e opposizione, io credo che questa non sia la strada da seguire. Noi ci muoviamo in una maniera limpida, trasparente, i nostri alleati lo sanno magari a volte dissentiamo su alcuni problemi, ma tendiamo sempre comunque a giungere a una soluzione positiva dei problemi. Quindi io credo che anche questi tentativi che per l'ennesima volta vengono tentati, per l'ennesima volta falliranno.
Concludo dicendo che il Presidente Ghigo deve ragionare su quello che oggi ha sentito, sulle prese di posizione e quant'altro, e regolarsi sull'atteggiamento da tenere da domani, percorrendo - ripeto - le due strade, però a questo punto avendo un elemento di chiarezza che credo oggi sia emerso in maniera limpida.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, abbiamo sentito oggi molte tesi contrapposte: è evidente che l'opposizione fa opposizione, ma l'opposizione è opposizione solo quando questa è costruttiva e quando non si vuole in ogni momento, in ogni riunione, in ogni convocazione del Consiglio, tirar fuori qualche cosa per far perdere solo del tempo e sarà la popolazione del Piemonte a dire se questo tempo è perso o no.
Emendamenti su emendamenti: va benissimo, perché gli emendamenti possono anche essere costruttivi, però interventi soltanto per distruggere qualche cosa sono interventi che veramente, almeno io, non ritengo costruttivi.
Vengo a quanto è successo ieri, all'intervento dell'Assessore Vaglio.
Se l'intervento dell'Assessore Vaglio fosse stato da me compreso e capito com'è stato compreso e capito, però volutamente, da molti Consiglieri dell'opposizione, sia ben chiaro che io avrei stigmatizzato subito l'operato dell'Assessore Vaglio, però io ho capito benissimo quanto l'Assessore Vaglio diceva in un contesto del suo intervento. Come avevo capito benissimo e nessuno ha stigmatizzato l'intervento del Consigliere Papandrea quando ha detto: "Io sono per la dissoluzione dello Stato". E' evidente che era un intervento svolto in un contesto generale che non voleva dire quello che tutti noi pensavamo o potevamo capire. Quindi nessuno di noi è intervenuto in quel momento.
Sul bilancio.
Il bilancio è l'atto principale della Regione per poter dare forza agli interventi in Piemonte, per poter dare forza agli interventi a categorie professionali, per poter iniziare dei lavori, per poter dare garanzie di sviluppo alla nostra Regione, ed è per questo che questa maggioranza, io per primo, fa quadrato, non attorno all'Assessore Vaglio o all'Assessore Burzi, ma quadrato attorno al Presidente Ghigo perché questa Giunta porti avanti queste problematiche, le porti avanti bene anche con gli emendamenti dell'opposizione, ma siano emendamenti costruttivi, non siano emendamenti distruttivi di un operato che la Giunta sta tentando di portare avanti.
Gli emendamenti distruttivi sono anche la distruzione della nostra Regione perché alla fine ci rimettono i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Quando avevo fatto quella affermazione, una settimana fa, avevo poi precisato, non smentendo, non dicendo che intendevo dire che volevo il rafforzamento dello Stato, ma spiegando il contesto in cui avevo detto quella frase, cioè confermandola e non smentendola.
Al di là di questo, nel senso che ognuno ha il suo modo di affrontare i problemi, c'è un ordine del giorno di Rifondazione comunista che chiede la pubblicità degli atti attraverso la televisione, in particolare della prima ora e mezza di seduta del Consiglio, con una diretta tv dei nostri lavori.
Spero che questo documento venga votato; mi augurerei che Rai eseguisse questo compito, nel senso che aiuterebbe tutti, il Piemonte e il Consiglio e permetterebbe anche di dedicare attenzione al Consiglio e ai suoi Consiglieri. Noi non temiamo la pubblicità anche se pensiamo che il modo migliore per affrontare il dibattito sul bilancio sia quello di affrontarlo realmente portandolo avanti e non quello di organizzare delle delegazioni che vengono qui. Ci siamo già trovati di fronte a fatti del genere: abbiamo interrotto il Consiglio più volte perché ci sono state delegazioni di lavoratori, una volta una delegazione sindacale di lavoratori della Regione, un'altra di lavoratori della Formazione professionale, in genere provocati tutti da atti che derivano da Assessori della maggioranza che effettivamente si danno molto da fare per interrompere i lavori, per creare pretesti, non solo da parte della minoranza, ma che vengono colti anche al di fuori di qui, per interrompere la discussione sul bilancio.
Io sono stupito, l'ho detto più volte anche nei corridoi dell'incredibile facilità con cui la minoranza riesce a far sì che il bilancio non vada avanti. Sfondiamo delle porte aperte, è come affondare il coltello nel burro, non c'è la minima resistenza: sistematicamente si accoglie ogni pretesto, dalla maggioranza, per rinviare la discussione sul bilancio.
Oltre un mese fa abbiamo concluso i lavori in Commissione sul bilancio: non ci saremmo mai sognati che dopo un mese la maggioranza si presentasse con la richiesta di rimandare il bilancio in I Commissione. Mai ce lo saremmo immaginato! Al di là di ogni più rosea o nera prospettiva, a seconda del punto di vista. Dovete rendervi conto che siete voi che accogliete ogni possibile pretesto per non discuterlo, questa è la realtà! E' troppo comodo per chi ha la responsabilità di affrontare il bilancio dire "è colpa vostra"! E' troppo comodo! Abbiamo affrontato solo tre o quattro emendamenti! E' troppo comodo se solo perché c'è una partita della Juventus non si fa una seduta serale e si preferisce chiudere il Consiglio alle 18 o alle 19, troppo comodo! E poi dire che la colpa è degli altri! La mia impressione è che si voglia fare il giochetto che ha annunciato Ghiglia, cioè che si voglia ad un certo punto dire "non abbiamo fatto il bilancio finora per colpa della minoranza" e imporre dei tempi che non permettono la discussione, imporre in quel momento dei tempi per non affrontare il bilancio, per non discutere come mai si è giunti a questo bilancio. Io credo che questo gioco non riuscirà. Noi vogliamo fare la discussione sul bilancio, la vogliamo fare fino in fondo! Vogliamo discutere del perché certe cifre ci sono e altre non ci sono perch compaiono ad un certo punto. Sono molto curioso di sapere come mai dovremo versare 60 miliardi e rotti alla formazione professionale: se è solo colpa del destino cinico e baro, se ci sono delle responsabilità nell'Assessorato alla formazione professionale e nella persona dell'Assessore alla formazione professionale, del perché ci siamo trovati ad un certo punto di fronte alla necessità di dire a quei lavoratori che si sono mobilitati e sono venuti qui, di dire che i 60 miliardi che sono stati trovati verranno utilizzati tutti lì! Perché questo sarà poi alla fine il meccanismo, con un atteggiamento comodo di chi ha forse delle responsabilità, ma - appunto vorremmo sapere prima o poi se ci sono, quali sono, in modo molto preciso e quando la discussione sul bilancio arriverà a quelle poste vedremo perch si è giunti a questo. E' troppo comodo di fronte all'emergenza e alle esigenze che i lavoratori pongono giustamente di coprire comunque i costi dire "va bene, questo si deve fare, non discutiamo del passato". No! Noi vorremmo anche discutere del passato e del perché si è giunti a questo.
Quindi non ci sottrarremo alla discussione sul bilancio, la vogliamo fare! Quello che purtroppo notiamo è che abbiamo un'assenza totale di interlocuzione, di interlocutori validi.
Vengo al problema di oggi. Lo hanno già detto altri; noi ieri non abbiamo votato no, non abbiamo neanche partecipato alla riunione dei Capigruppo che ha modificato l'o.d.g.. Se l'Assessore Alberione partecipa alla manifestazione di sabato, insieme al Consigliere Papandrea che c'era pure, è gravissimo, se invece vengono fatte altre cose non è più grave. No! Qui sono state fatte delle affermazioni gravi e io voglio dire una cosa al Presidente del Consiglio: io non mi sento molto garantito dal suo modo di presiedere, perché solo una settimana fa a fronte di affermazioni che sono state fatte in un intervento, lei ha semplicemente chiesto che quello che era stato detto venisse tolto dal verbale. Se questo è il modo di operare io non mi sento garantito, perché un conto è interloquire con quello che è stato detto e se è da stigmatizzare stigmatizzarlo, ma assolutamente non è accettabile che si interpreti o si chieda che venga tolto dal verbale perché una volta che uno ha detto delle cose le ha dette, può chiedere scusa, è suo diritto di dire "mi sono sbagliato" e nessuno alza il tono più di tanto di fronte a un fatto del genere, però è inaccettabile che si dica "venga tolto dal verbale" oppure, com'è stato fatto in questa occasione che si permetta di interpretare, perché se io dico "grigio" non posso poi dire "guardate che intendevo nero". Se dicevo "grigio", dico "chiedo scusa però ho detto grigio, non ho detto altro". E noi ci siamo trovati di fronte a questo perché credo che quello che ha detto ieri il Consigliere Vaglio fosse estremamente chiaro e dalla lettura risulta ancora più chiaro, e non credo che i verbalizzatori siano complici di una manovra ai danni dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo

Grazie Presidente. Sono contento che l'Assessore Vaglio abbia in parte chiarito il pensiero suo di ieri e spero che abbia tranquillizzato anche il Consigliere Marengo che era preoccupato per questi manici di piccone, ci siamo tranquillizzati anche noi perché prima della loro Bolognina e prima della nostra Fiuggi...sappiamo cosa fanno i manici di piccone. Se non ci sono è meglio.
Ormai tutt'al più quando bisticciamo ci sgridiamo.



(Commento dai banchi dell'opposizione)



GRIFFINI Massimo

Si, ma Cossiga aveva anche il pezzo di ferro.



PRESIDENTE

State al tema, non divagate, non date opportunità di interpretazioni che poi bisogna chiarire.



GRIFFINI Massimo

Siamo tutti abbastanza tranquilli da questo fatto. Sul fatto poi che Rifondazione dica che restano i fatti e le parole di Vaglio, sulle parole di Vaglio penso che ci siano state delle spiegazioni, ci sono state delle scuse, non mi sembra che Rifondazione abbia mai fatto delle scuse per quello che è successo davanti a Mirafiori quando, molto democraticamente adesso non so se usavano manici di piccone, le mani, chiavi inglesi - hanno ribaltato i gazebo della Lega, ma saranno problemi della Lega.
Però non mi sembra che abbiano chiesto scusa. Poi c'è l'On. Picchioni che ogni tanto...se posso Consigliera Spagnuolo uso un sistema che usa lei di solito, che riesce molto bene "Niente di personale, grande stima, grande amicizia nei suoi confronti", però On. Picchioni, io vorrei sapere una cosa: lei dice che l'On. Ghigo è schiacciato da Alleanza nazionale nonostante la dieta di Ghiglia è sempre pesante, ma mi spieghi, lei ci ha messo, per capirlo, tre anni e una poltrona persa o l'aveva capito prima ma subiva...
No, scusi Presidente, io capisco che la poltrona persa da lui...per non penso che in questi tre anni lei si sia mai sentito schiacciato da Alleanza nazionale o si sia appiattito sulla destra, anche se poi c'è stato qualcuno che ha detto che lei non poteva più fare il Presidente del Consiglio perché doveva farlo uno di centro. Forse si erano sbagliati perché era di sinistra, da come si sono messe le cose.
Perciò penso che lei le dica forse perché è ancora un po' arrabbiato ma poi le passa. Nella vita passa tutto.



(Commento fuori microfono del Consigliere Picchioni)



GRIFFINI Massimo

Sono contento.
Mi spiace che sia andato via il Consigliere Gatti, perché parlava della doppia moralità del partito Popolare. Io il Consigliere Gatti lo conosco da molto tempo, siamo della stessa provincia, io gli dico sempre che è un po' troppo democristiano, per me è un'offesa e per lui è un vanto, ma ci ridiamo su; però il Consigliere Gatti io l'ho sempre trovata una persona corretta.
E' come se io, improvvisamente, dicessi che i suoi sono metodi mafiosi Consigliere Saitta. Lei ne sarebbe contento? Quando lei era sindaco di Rivoli nei confronti dell'opposizione più di una volta ha usato questo metodo, cosa che secondo me non userebbero mai n il Consigliere Gatti, né il Consigliere Peano, perciò la doppia moralità secondo me, forse è anche tripla nel suo partito, perché siete in tre magari un pezzettino per uno...perciò prima di criticare certi atteggiamenti di questa maggioranza che secondo me è fin troppo tollerante a volte, si ricordi sempre come si comportava lei quando era sindaco di Rivoli. Se vuole le porto gli articoli di giornale e le fotocopie dove lei diceva che l'opposizione usava metodi mafiosi, opposizione strumentale, lo faceva esclusivamente per mettere in difficoltà la Giunta; mi sembra che i suoi sistemi forse siano peggio di quelli che venivano usati dall'opposizione di Rivoli. Se non è così mi corregga.



PRESIDENTE

Non facciamo paragoni impropri, scusi, ma non riesco a cogliere la valutazione Consigliere. Svolga il suo intervento, io non voglio interromperla.



GRIFFINI Massimo

Fatto personale, Saitta. La aiuto, perché poi non riesce a cogliere.
Comunque io spero che con questa giornata siano finiti i pretesti per fermare questo bilancio. Spero che proprio per far del bene al Piemonte questo bilancio possa passare con, eventualmente, se ci sarà bisogno, il contributo dell'opposizione, come è stato fatto fino adesso, di poter trovare il sistema per farlo passare, e magari anche migliorarlo, perché in questo momento penso che sia la cosa più importante da fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta, per fatto personale.



SAITTA Antonino

Io credevo che l'avanspettacolo non avesse sede in Consiglio regionale mi debbo ricredere; questo modo di fare politica mi sembra più da avanspettacolo, da bar, da battuta. Se ciò che ha detto il Consigliere Griffini viene ritenuto dal Presidente Deorsola come qualcosa che si possa tranquillamente dire, cioè ritenere che il modo in cui il gruppo Popolare fa opposizione è mafioso, perché è questo il ragionamento...



(Interruzione del Consigliere Griffini: "Andiamo a leggere")



SAITTA Antonino

No, Griffini, per favore. Se il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta regionale, o qualcuno in quest'aula ritiene che il modo di fare opposizione puntuale, precisa, competente e informata...



SAITTA Antonino

GRIFFINI Massimo (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Modesta.



SAITTA Antonino

Modesta, certo, ma rispetto a questo vuoto, soprattutto in alcuni banchi...
Se ritiene che il nostro modo di fare opposizione sia mafioso venga detto: in ogni caso io pretendo in quest'aula che da parte del gruppo di Alleanza nazionale e dal suo Capogruppo ci sia una precisazione, così come credo che sia necessaria una censura da parte sua, Presidente del Consiglio, e da parte della sua maggioranza, Presidente Ghigo.
Questo è estremamente offensivo nei confronti di una minoranza che è sempre stata puntuale; questo modo di essere di Alleanza nazionale e di Griffini io credo che sia da respingere e dimostra ancora una volta - se ce n'era bisogno - come questa maggioranza sia un insieme di cose diverse. Per cui le chiedo subito di intervenire altrimenti abbandono l'aula.



PRESIDENTE

Posso confermare che l'intervento non l'ho inteso bene. L'ho inteso in termini un po' sdrammatizzanti. Posso solo dare atto all'opposizione che è stata fatta finora sia sul problema del bilancio, in particolare sull'attività svolta dal gruppo del partito Popolare che è stata un'attività - e voglio riprendere le parole sue - attenta, competente e puntuale.
Perciò tutto l'apprezzamento per il ruolo che svolge in una posizione oggi di minoranza e domani di maggioranza, però un atteggiamento estremamente puntuale e capace.
La parola al Consigliere Picchioni.



(Proteste del Consigliere Mancuso sull'ordine degli interventi)



PRESIDENTE

E' una questione incidentale. Ho colto la sua richiesta, però mi permetta di dirigere i lavori.
Prego Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Presidente, io non sono minimamente toccato dalle battute dell'amico Griffini, sono battute da bar dello sport o giù di lì; anche perché quando si parla in Consiglio mangiando il chewing-gum evidentemente c'è bisogno di una salivazione particolare perché irrori il cervello.
Il problema non è questo, perché poi gli sono amico e in effetti posso accettare anche queste cose, il problema è che io invece rivendico proprio la mia linearità politica.



PICCHIONI Rolando

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PICCHIONI Rolando

Le stupidaggini di prima.



PICCHIONI Rolando

No, no. Io non ti ho detto stupidaggini. Non ho detto assolutamente stupidaggini, perché se tu credi che non si possa fare un ragionamento politico io intanto dico che in quest'aula c'è un eccesso di potere che è di Alleanza nazionale, ed è un ragionamento politico e una valutazione politica ed un difetto di potere che è del centro e forse di Forza Italia mi pare che questo sia più che legittimo, anzi vi fa onore, perché non essendo un partito di maggioranza assoluta, ma maggioranza relativa riuscite però ad incrementare i vostri successi, non so se i vostri voti ma comunque le vostre rendite di posizione con una maggioranza che più blindata di così non la si può. Mi pare che faccia nient'altro che un riconoscimento politico alla vostra capacità di manovra, alla vostra capacità doppiogiochista, come si dice, perché in comune si fa in un modo e qui si fa in un altro, e pertanto credo che questo non possa essere assolutamente portato a nocumento di quello che voi siete e di quello che voi fate.
Seconda cosa: ci sono troppe doppie verità, Consigliere Griffini quelle che si dicono nei corridoi e quelle che non si dicono in quest'aula quelle che si dicono in maggioranza e quelle che non si dicono nei corridoi della maggioranza, alla quale maggioranza io avendo partecipato ho la coscienza di aver sempre avuto, negli incontri conviviali, negli incontri di casa Goglio, negli incontri del ristorante La Smarrita, negli incontri della Mandria, il coraggio di non avere la lingua che scivolava, ma di dire le cose che sentivo di dire al Presidente, perché credo che il dovere di ognuno, specialmente di coloro che sono amici, sia di dire che il Re è nudo, se il Re è nudo e di dire che il Re è vestito di stracci, se gli stracci ci sono.
Non di fare solamente del paludato conformismo o cortigianeria per cui si devono dire delle cose che sono compiacenti sapendo benissimo che queste cose non corrispondono assolutamente alla verità. Per cui quello che ho detto prima, e l'ho detto nelle sedi non istituzionali perché non potevo parlare, ma l'ho detto anche nelle sedi politiche più opportune a conforto della maggioranza, mi sento di ribadire oggi, che sono libero da qualunque poltrona e da qualunque strapuntino, perché noi non abbiamo contrattato n poltrone né strapuntini, nel momento stesso in cui il Presidente Ghigo ci voleva dare qualche pannicello caldo per poter lenire le ferite.
Noi non abbiamo contrattato e allora oggi che sono libero da poltrone e strapuntini certamente mi sento in dovere di dire delle cose come la mia coscienza mi detta e poi non pensiate che questo possa significare ostruzionismo aprioristico, perché ho anche suggerito un percorso politico caro Griffini, se tu seguissi le discussioni e tu non fossi fuori.
Ho suggerito un percorso politico al Presidente che ho ribadito in quest'aula e che non vuole significare l'approdo definitivo con la decapitazione del Presidente, ma semmai una reinvestitura politica che al di là delle componenti che ne fanno certamente il supporto necessario pu arrivare ancora alla sua conferma come alla conferma della formula. Per cui non c'è assolutamente nessun apriorismo e nessun pasdaran, perché i pasdaran che vogliono invece arrivare ad una liquidazione del Presidente attraverso fatti personali, che comportano certi fatti del passato, non esistono da questa parte. Non esistono da questa parte. E sappiate benissimo, e tu lo sai benissimo, perché sei una persona oltre che arguta anche intelligente, in quale punto di quest'aula questi pasdaran si annidano.
Con molta coerenza, portando avanti un discorso che è assolutamente lineare e che abbia portato a essere non so se una coscienza critica comunque una voce critica, nell'ambito della maggioranza, questa voce critica credo di poterla assolvere in questo mio ambito non domandando assolutamente nulla, non contrattando, non prenotandomi per nessuna maggioranza futura o futuribile e pertanto per nessuna poltrona che questa maggioranza futura o futuribile potrebbe riservarmi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo e poi ancora al Consigliere Riba dopodiché riprendiamo il ritmo normale.



SPAGNUOLO Carla

Sì, Presidente, riprendiamo. Riprendiamo perché non è mica successo niente... Io invece credo, Presidente, che si debbano sottolineare delle cose, le cose che vengono dette, l'escalation di aggressività e di offesa che sta caratterizzando da troppo tempo, da troppi mesi, i rapporti tra Consiglieri regionali in quest'aula e fuori da quest'aula; le doppiezze, il doppiogiochismo, la mancanza di lealtà che ci sta caratterizzando a tutti i livelli e per tutte le cose! Allora, Presidente del Consiglio, lei non può continuare a far finta di niente, a dire "scriverò, sanzionerò, valuterò", no! Sono più lieta questa volta di non parlare per una ragione personale, ma devo dire che le questioni così come sono state poste nei confronti del collega Picchioni e le questioni gravissime così come sono state poste nei confronti del collega Saitta, richiedono immediatamente non una valutazione troppo semplice, se mi è permesso, del Presidente del Consiglio che dice "stima nei confronti del collega Picchioni; stima nei confronti del collega Saitta" oppure altre parole che lei ha detto nel passato, ma non ci voglio tornare, perché sono troppo semplici, sono pannicelli caldi. Lei Presidente del Consiglio, ha il dovere di riportare alla correttezza di rapporti dentro quest'aula e se possibile anche fuori da quest'aula perch le potrei citare episodi avvenuti formalmente in Commissioni consiliari nelle quali la mancanza di rispetto tra Consiglieri nello svolgimento delle loro funzioni è una costante.
Allora a questo punto credo, Presidente, che qui e subito lei debba sanzionare dei comportamenti nei confronti di chi questi comportamenti li esprime e non dire che lei esprime stima e considerazione verso gli offesi! Noi non siamo mica dei bambini! Noi non siamo dei bambini e a me dispiace se quando dico le cose le dico con grinta, è il mio modo di essere, non c'è astio per quello che mi riguarda, non c'è astio nei confronti di nessuno così come nessuno può dire che io ho l'abitudine del doppiogiochismo, come invece sto registrando una delle abitudini larghissime in questo Consiglio regionale ed è una delle cose che io detesto di più e che magari come Consigliera soffro anche di più. Però io credo che rispetto alle cose dette nei confronti del collega Picchioni e nei confronti del collega Saitta in quanto rappresentante del Partito Popolare, lei debba esprimere una posizione non rispetto a loro di rispetto, ma a quanti si esprimono nel modo in cui si ritiene che si esprimano e che debba essere condannabile.
Perché altrimenti, Presidente, in quest'aula e fuori da quest'aula la mancanza di rispetto sta diventando una costante che non ci aiuta e non aiuterà, non risolverà i problemi politici, e fin qui - per carità - i problemi politici sono gravi e si stanno aggravando, ma che lacererà in maniera irreversibile rapporti personali. E questo credo che sia un patrimonio che lei Presidente non deve lasciare lacerare.
Invito quindi il collega Saitta che ha detto "io lascerò l'aula se non ci sarà una sanzione" a non lasciare l'aula da solo perché noi gli saremo accanto, non per fatti personali, ma perché in quest'aula oltre a un certo limite non si deve scendere e lei ci deve tutelare, Presidente. Lo faccia adesso e parli a chi pronuncia le offese, non agli offesi.



PRESIDENTE

Do ancora la parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Interviene il collega Marengo al mio posto.



PRESIDENTE

D'accordo. Ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Grazie Presidente.
Io credo che il modo in cui si è svolto quest'ultima parte del dibattito, gli interventi che si sono via via sviluppati in quest'aula siano il segno tangibile delle difficoltà politico-istituzionali che noi abbiamo posto, non solo da oggi, ma da ultimo oggi, a partire dal mio intervento e poi quelli dei Presidenti e dei Consiglieri degli altri Gruppi di minoranza.
Io avevo preso atto, devo dire anche con soddisfazione perché non è che uno possa essere soddisfatto di una posizione pericolosa dal punto di vista istituzionale come quella assunta nell'intervento fatto ieri dall'Assessore Vaglio. Dicevo che avevo preso atto, anche se al secondo intervento, che l'Assessore Vaglio ha chiesto scusa al Consiglio. Al secondo intervento e dopo la decisa presa di posizione delle minoranze, perché prima l'Assessore Vaglio aveva sostenuto altre cose, lo dico per obiettività delle cose che qui sono successe: le scuse sono state chieste dopo, non prima.
Il Presidente Ghigo aveva coperto, magari adesso nell'intervento pu darsi che sia d'accordo con questa seconda versione, ma prima era d'accordo con la prima versione di Vaglio, ed è per questo appunto che noi abbiamo assunto la posizione che qui abbiamo illustrato della lettera e le altre iniziative che non voglio riprendere.
In alcuni degli interventi che sono seguiti, come quello della collega Casari, c'è stato il tentativo, evidente e strumentale - del tutto strumentale! - di cambiare le posizioni che qui sono state espresse sul tema bilancio. Anch'io ieri sono arrivato un po' in ritardo, un po' prima della collega Spagnuolo, ma comunque in ritardo e mi sono stupito che la discussione fosse altra e non sul bilancio. Mi è stato riferito che il Consigliere Angeleri aveva chiesto lui di fare questa discussione. Mi risulta che il Consigliere Angeleri voti con la maggioranza e non con le minoranze. Quindi ieri si è fatta una discussione, si è "persa" una giornata, io non la ritengo persa intendiamoci, ma è per stare alle argomentazioni che alcuni Consiglieri di maggioranza qui hanno portato voluta dalla maggioranza! Con il Presidente del Consiglio, io non lo so se in quei dibattiti sia possibile parlare 20, 25, 30, 35, 40 minuti sicuramente ognuno parlava quanto voleva. Non voglio iscrivere il Presidente del Consiglio tra quelli che fanno ostruzionismo sul bilancio ma sicuramente questo atteggiamento e questo comportamento non aiuta la maggioranza. Allora, non date delle colpe a noi! Noi siamo già minoranza siamo già all'opposizione e se ci togliete anche la possibilità di giocare la nostra partita politica e di risolvere i vostri problemi, vi sbagliate di grosso! I vostri problemi dovete risolverli voi! E voi sapete che c'è una parte della maggioranza che non vedrebbe male che questo bilancio non venisse approvato! Perché altrimenti non si spiegano alcune posizioni che sono state assunte nell'aula, parlo di comportamenti soprattutto, non si spiegano! Se una maggioranza è compatta e vuole portare avanti il bilancio anche con l'ostruzionismo dell'opposizione, cosa che non c'è e io vorrei che fosse chiaro che noi non ci opponiamo all'approvazione del bilancio, ci opponiamo ad un'approvazione del bilancio con interlocutori non credibili e chiediamo quindi delle soluzioni politiche per rendere credibili gli interlocutori che vogliono fare approvare il bilancio.
Questa è la questione.
Dato che oggi tutto questo non è avvenuto, le soluzioni politiche non solo non ci sono state, ma alcuni interventi sono scaduti nell'insulto più bieco nei confronti di alcuni Consiglieri. Io esprimo la mia più totale solidarietà al Consigliere Saitta rispetto al suo passato di amministratore che conosco per ciò che ha fatto come Sindaco di Rivoli e non ha mai avuto sicuramente i comportamenti di cui è stato accusato qui da Griffini.
Ebbene, io credo che di fronte a queste contraddizioni anche l'atto di scusa che ha fatto l'Assessore vaglio, caro Presidente Ghigo denotano che il fatto che lei abbia rinunciato ad assumere una posizione politica precisa nella prima comunicazione che lei ha fatto oggi pomeriggio hanno fatto sì che ancora una volta il dibattito degenerasse dalle fila e dai banchi della maggioranza. Noi non ci stiamo! Noi non ci stiamo più a continuare i lavori in quest'aula, viste le posizioni e gli insulti che sono stati fatti nel pomeriggio, noi lasciamo i lavori di quest'aula continueremo le iniziative che erano state preannunciate precedentemente.



(Tutti i Gruppi di minoranza abbandonano l'aula)



PRESIDENTE

Mi dispiace che il dibattito non possa proseguire.
Desidero comunque confermare al Gruppo del PPI e al Capogruppo Saitta tutto il mio apprezzamento per il lavoro politico che ha svolto.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ho chiesto la parola perché sono stato chiamato in causa dal collega Saitta che aveva chiesto un mio intervento.



PRESIDENTE

Svolga l'intervento perché comunque è verbalizzato.



GHIGLIA Agostino

Volevo riferire al collega Saitta che sicuramente da parte mia e del gruppo di AN c'è il massimo rispetto e la massima stima dell'uomo politico per come svolge il lavoro in quest'aula. Non tutti sono a conoscenza di come può aver svolto il suo ruolo come Sindaco di Rivoli e neanche ci interessa. Devo ribadire che c'è la massima stima del collega Saitta, il massimo riconoscimento delle sue - vorrei poi che gli fosse consegnato quello che sto dicendo - delle sua capacità e anche l'approfondimento con cui svolge i suoi interventi.
Devo tuttavia dire sia al collega Saitta che al collega Picchioni, che non c'è più nemmeno lui, che quello che è stato detto oggi credo che in qualsiasi aula democratica faccia parte anche di un minimo di vis polemica ma tutto si ferma lì perché mai da parte né di Alleanza nazionale né del collega Griffini, di cui sono sicuro di poter interpretare tranquillamente le parole, sono state proferite parole tese ad offendere o a mettere in qualche modo in dubbio l'onorabilità, la capacità, l'attendibilità della politica altrui. Credo però che in fondo un po' di vis polemica possa anche essere consentita a questa maggioranza che da quattro mesi subisce tranquillamente con molto garbo la vis polemica altrui.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Presidente, rinuncio all'intervento. Avevo chiesto di intervenire stamattina alle 10,30, adesso sono le 18,30 e non reputo opportuno n pertinente per me intervenire in questo momento. Ritenevo di intervenire in contrapposizione a quanto emerso nel dibattito quando ascoltato anche dall'opposizione; non reputo che sia più il caso che io mantenga il mio impegno.



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta regionale, Ghigo chiede una breve sospensione.



(La seduta sospesa alle ore 18,38 riprende alle ore 18,54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Non vorrei che poi qualcuno accusasse il Presidente di dare troppo tempo ai Consiglieri della maggioranza facendo un gioco strano.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri rimasti in quest'aula, io volevo partire da una riflessione.
Capisco che sono le sette di sera ed è difficile stare ad ascoltare, ma penso sia una riflessione che tutti quanti dobbiamo fare; mi auguro che i colleghi dell'opposizione che sono usciti possano in qualche modo sentire.
Questo Consiglio non sta sicuramente dando una prova positiva, una buona immagine al nostro Piemonte e le responsabilità di tutto questo io penso siano da ricercare non solo all'interno della minoranza, con una opposizione a volte ostruzionistica, ma penso che, come sempre avviene tra le parti, siano anche da ricercare all'interno della maggioranza.
Sono sei mesi, e forse più, che in questo Consiglio non si dibattono i temi veri della politica e attraverso un gioco delle parti della maggioranza e dell'opposizione si sta facendo, come si suol dire, troppo spesso melina.
Penso che sia difficile anche a noi, oggi, comprendere la situazione in cui siamo, ma sia ancora più difficile, a questo punto, farlo comprendere ai cittadini piemontesi. Se il gioco delle parti è di difficile comprensione per noi, immagino per un cittadino piemontese che non è usualmente in quest'aula.
La riflessione mi viene da una battuta che stamattina un dipendente della Delphi Pachard ha fatto quando discutevano della possibile audizione che poi è avvenuta alle ore 13 puntualmente come il Presidente aveva concordato. Questo dipendente si è alzato dalla parte pubblico, non autorizzato, e ci ha detto: "E' da 40 minuti che discutete se avere l'incontro con noi!"; in quei 40 minuti l'incontro avremmo potuto probabilmente tenerlo.
Questa è una riflessione che mi è venuta a fronte di questa battuta che, secondo me, in fondo ci deve anche preoccupare.
Venendo al tema di oggi, il tema di oggi è il tema di oggi, perch casualmente è emerso un problema in più; è un problema in più che non è da sottovalutare, perché alcune affermazioni del Capogruppo Vaglio sono gravi.
Io sono convinto, perché penso sempre alla buona fede degli altri, che Roberto l'abbia fatto in un momento di reazione. Rispetto a questo esiste però un fatto nuovo, che sono le scuse che lui ha formulato in quest'aula.
Quindi il fatto di oggi noi possiamo considerarlo chiuso, un fatto che ci auguriamo possa evitare di ripetersi, più che altro per il tempo che all'interno di quest'aula abbiamo ancora una volta perso.
Allora, forse, è utile fare un riferimento a questo gioco delle parti perché anche quando il collega Chiezzi, prendo l'esempio di qualche ora fa dice "Ieri sul bilancio noi volevamo discutere, ma improvvisamente da parte della maggioranza c'è stato qualcuno che ha deviato questa importante discussione", collega Chiezzi che non sei presente, spero senta e spero ti venga dato il resoconto stenografico: non ci credo. Io a queste affermazioni non posso credere e questa è la dimostrazione che il gioco delle parti effettivamente si svolge sempre.
Ci sono temi che hanno priorità e che questa maggioranza intende discutere e sono temi prioritari rispetto anche al bilancio, perché i fatti che hanno portato Torino sulle pagine delle cronache nazionali sono fatti importanti che hanno bisogno di un'attenta discussione, come peraltro è avvenuta in quest'aula; la dimostrazione della discussione che si è sviluppata in quest'aula è sicuramente la risposta alla priorità di questo tema.
Prendiamo atto che da parte del collega Chiezzi questa non era una priorità. D'altronde abbiamo visto da parte della sua forza politica alcuni amministratori pubblici, uno Assessore al comune di Torino, partecipare in prima fila a quanto avvenuto e sono fatti gravi in questa nostra città. Un altro Consigliere regionale, il collega Papandrea, ha ammesso tranquillamente di aver partecipato e solidarizzato con gli squatter che hanno causato alla città di Torino oltre un miliardo di danni.
Mai l'avessimo fatto noi o l'avesse fatto qualcuno di questa maggioranza saremmo stati additati come dei fascisti, come delle persone indegne di stare in quest'aula, ma noi essendo tolleranti e avendo una cultura diversa accettiamo anche che un Consigliere regionale, che ha una responsabilità istituzionale, partecipi ad un corteo che ha visto al suo interno il lancio di pietre, il lancio di bombe carta che hanno anche ferito delle persone, dei cittadini.
Allora, probabilmente, c'è da porsi qualche domanda rispetto a questi fatti e non è vero quanto dice il collega Picchioni: questa maggioranza non è una maggioranza blindata! Questa maggioranza non è una maggioranza senz'anima e senza respiro, e non è neanche una maggioranza - mi consentano i colleghi di AN - spostata a destra, perché in quest'aula, sui temi concreti del bilancio, l'area moderata di centro ha fatto sentire quelle che erano le sue intenzioni e lo ha dimostrato palesemente e chiaramente nell'ultimo incontro che c'è stato con l'Assessore al bilancio in cui si sono fatte precise richieste.
Non è vero che da parte della minoranza ci sia stata una pressione che ha fatto cambiare il bilancio! Non solo da parte della minoranza: c'è stata da parte di un'anima di questa maggioranza! E noi, proprio per la cultura che rappresentiamo, ci vantiamo all'interno di questa maggioranza di avere delle anime diverse, di poter liberamente testimoniare all'interno di quest'aula, ma anche fuori, quella che è una diversità di pensiero che ha come fondamento però proprio questa libertà di pensiero.
I temi su cui ci siamo battuti hanno avuto degli esiti perché sono i temi che è vero la minoranza richiamava, sono i temi della formazione professionale su cui però parte di questa maggioranza si è anche battuta e che ha fatto sì che importanti stanziamenti di questo bilancio vadano in questa direzione, con scelte - è bene ricordarlo - che per la prima volta così importanti investono il bilancio discrezionale della Regione Piemonte.
Per la prima volta! Allora, se questi stanziamenti importanti per la formazione professionale si sono trovati non è merito della minoranza. E' merito all'interno di questa maggioranza di coloro che hanno svolto una attenta valutazione in ordine al bilancio di previsione 1998.
Ma non solo: anche sul lavoro, sui temi del sociale, sul tema dei giovani che ieri abbiamo dibattuto, non solo per andare contro una manifestazione che alcuni - alcuni dico - scalmanati hanno gettato nel fango, ma che non era di tutti i giovani che hanno manifestato sabato scorso. E che ha dibattuto quindi dei temi della prevenzione. L'Assessore Leo ha dato delle risposte concrete su questi temi, come ha dato delle risposte concrete sui temi che sono inerenti il suo Assessorato che è quello alla cultura.
Mi pare quindi che sul bilancio sia difficile oggi accusare la maggioranza di aver presentato un bilancio tecnico, un bilancio scarno, un bilancio vuoto, perché le risposte un'anima importante di questa maggioranza ha contribuito a darle.
Penso allora che sia il caso di rivolgersi al Presidente della Giunta regionale a questo punto. Il fatto che manchi la minoranza in quest'aula in una situazione sicuramente difficile da un punto di vista psicologico, è però di grande responsabilità che noi dobbiamo continuare ad avere nei confronti dei cittadini piemontesi che attendono delle risposte da noi.
C'è bisogno, Presidente, di un atto di coraggio. C'è bisogno di un atto di coraggio da parte sua; c'è bisogno che lei prenda in mano la situazione.
Io queste cose gliele ho dette più volte all'interno di riunioni di maggioranza e nella penultima riunione ho anche dichiarato con la mia solita enfasi che non sarei più intervenuto in questa direzione. Ho mantenuto fede all'impegno tant'è che nell'ultima riunione di poche ore fa non ho detto più niente.
Confermo però le cose che le ho detto ora: o lei prende in mano questa situazione in prima persona o io penso che sia difficile che questo Consiglio regionale che - attenzione - è vero è presieduto dal Presidente del Consiglio, ma ha come punto di riferimento il Presidente della Giunta verrà meno a quelli che sono gli impegni che una maggioranza nel 1995 si è presa nei confronti dei suoi elettori. Ed essendo, l'elezione del Presidente della Giunta allora, stata una elezione chiamiamola semidiretta perché non si capisce bene come è stata, ma sicuramente non l'elezione tradizionale, io penso che il Presidente abbia il dovere, ma dico di più: da una parte il diritto, dall'altra il dovere, l'obbligo...



(Il microfono viene disattivato)



PRESIDENTE

Mi scusi Consigliere Angeleri, lei è già fuori tempo, ma non avevo usato dei sistemi per toglierle la voce, anche se la invito a concludere.



ANGELERI Antonello

Stavo concludendo dicendo che il Presidente della Giunta non solo ha il diritto, ma il dovere e in particolare l'obbligo di dare delle risposte in prima persona non solo a questo Consiglio che le chiede, ma a tutti i cittadini. Non dimentichiamo che noi con le scelte politiche che abbiamo fatto in questo bilancio potremmo ottenere dei risultati, ma solo nel momento in cui questo bilancio sarà stato approvato. E allora ritengo che da parte del Presidente ci debba essere un'assunzione di responsabilità politiche importanti.
Il Sindaco Castellani ieri con un atto di coraggio, devo dire, ha tolto le deleghe all'Assessore Alberione; ha fatto un atto politico, un atto politico giusto perché un Assessore della sua Giunta ha partecipato ad una manifestazione dove si sono svolti degli scontri. Quella è stata una risposta politica e io penso che il Presidente della Giunta, che è persona responsabile e che io stimo, debba a suo tempo prendere le sue responsabilità e dare delle risposte precise alla comunità piemontese che le attende.



PRESIDENTE

Ho ancora delle richieste di parola.



GALLARINI Pier Luigi

Io rinuncio.



PRESIDENTE

D'accordo. Ci sono ancora i Consiglieri Mancuso e Racchelli.
Prima di dare la parola al Consigliere Mancuso, voglio comunicare all'aula che mi sono fatto consegnare il resoconto stenografico non ancora corretto, quindi la prima bozza, dell'intervento del Consigliere Griffini ed effettivamente devo dire che dalla lettura risultano delle valutazioni (certo che parlando a braccio non possono essere delle frasi articolate con assoluta proprietà) che devo valutare come non proprie. Ho già avuto modo in altre occasioni di richiamare i Consiglieri all'utilizzo di termini il più possibile propri e di non farsi cogliere dalla volontà di colpi ad effetto. L'intervento del Consigliere Griffini in alcuni passaggi utilizza un'argomentazione che non può essere accettata. Perciò la invito Consigliere Griffini, ad utilizzare una dialettica più propria. In alcuni passaggi, se lei confermerà queste cose, ci sono valutazioni che non possono essere accettate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Confesso che mi dispiace di dover parlare solo ai colleghi della maggioranza, cosa che comunque faccio perché la giornata è stata ricca di episodi e mi ha indotto a rompere questo atteggiamento responsabile da parte mia e di molti colleghi della maggioranza, quindi rompere questa consegna del silenzio, non perché non si abbiano cose da dire o non si possa contribuire ai lavori e alla discussione dell'aula, ma perché questa sinistra parolaia, questi colleghi della minoranza, dell'opposizione che parlano parlano, hanno la pretesa di dare delle lezioni, abbiamo qui dei grandi maestri parolai e sembra sempre che debbano dare delle lezioni.
Ecco, francamente credo che il mandato che i cittadini piemontesi ci hanno attribuito con il voto quasi tre anni fosse quello di amministrare la macchina regionale, trovando di volta in volta le soluzioni ai problemi e individuando il modo di investire le risorse, come appunto viene fatto nel bilancio.
Ricordava prima il collega Casoni e altri in altre circostanze prima di lui lo hanno fatto, che sarebbe veramente singolare se si potesse teletrasportare per un momento qualche cittadino, qualche persona che lavora, qualche appartenente a categorie produttive sane del tessuto piemontese, potessimo teletrasportarlo qui in certi momenti, ma direi che anche dal punto di vista statistico andrebbe bene in qualunque momento visto che il possesso di palla - se posso usare questo termine calcistico in quest'aula è per i nove decimi in mano, o al piede se volete, dei colleghi dell'opposizione, così per rendersi conto di come amministriamo la cosa pubblica piemontese. Di come amministriamo i soldi che loro versano con le tasse e di quanta poca coscienza francamente ci sia in molti dell'opposizione soprattutto, riguardo all'atteggiamento non costruttivo che viene tenuto normalmente in aula.
Abbiamo assistito a un imbarbarimento dei rapporti tra colleghi, tra Gruppi, che certamente è una brutta china. Lo diceva la collega Spagnuolo: temo anch'io che andando avanti certi rapporti interpersonali ormai logori certi rapporti interpersonali ormai logori, non difficilmente possano ritornare normali. E' questa la logica conseguenza di tre anni di guerra, a volte subdola e strisciante, altre volte più combattuta, con toni più evidenti e più eclatanti e - direi - praticamente a senso unico, da parte dei colleghi dell'opposizione.
La tecnica è sempre di cercare di dividere e di attaccare un singolo rappresentante della maggioranza o un singolo rappresentante della Giunta.
Questa è la tecnica che utilizzano i predatori, i cacciatori: in natura gli esempi si sprecano. Per rimanere all'Italia, potremmo dire - visto che ormai predatori non ne esistono più, esiste solo qualche lupo qua e là in qualche parco nazionale - che questa è la tecnica del branco di lupi che attacca il gregge e divide, e che quando è riuscito ad isolare una pecora o una capra dal branco, l'attacca, l'azzanna e la finisce. Peccato che in natura queste creature facciano queste cose perché hanno bisogno di vivere di nutrirsi, ovviamente: essendo predatori hanno bisogno di prede.
Qui, invece, è una sorta di sport, di divertimento che non comprendiamo, soprattutto per l'istituzione che rappresentiamo; potremmo dire, in un certo senso, che è un'attività di tipo venatorio, che viene praticata in modo assolutamente non consono, fuori luogo, dall'ambiente in cui ci troviamo.
Potremmo sprecare le citazioni dei colleghi che sono stati toccati da questa tecnica; gli ex Assessori Viglietta ed Angeleri, i colleghi ancora in carica come Vaglio, lo stesso Presidente Ghigo ed altri ancora. E' capitato, occasionalmente, anche a qualche Consigliere, - perfino a me, un paio di volte - per aver detto, magari, quello che pensava e che poi, tutto sommato, molti pensavano ma nessuno aveva il coraggio di dire, perché la verità offende. Ecco quindi l'attacco del branco, famelico, sul singolo.
Effettivamente, qualche volta, la maggioranza non ha saputo "far quadrato" e riportare, per usare il paragone di prima, il gregge nell'ovile e qualcuno, in effetti, è uscito un po' malconcio da certi incontri e scontri.
I colleghi della minoranza pensano di essere molto bravi a svolgere il loro ruolo in questo modo costantemente ostruttivo. Riconosco che certamente, molti di loro conoscono il mestiere; è pur vero che, quando nel 1995, si è insediato il nuovo Consiglio, su 60 Consiglieri ben 43 erano alla loro prima esperienza, e "ahinoi!" dovremmo dire oggi, la gran parte dei 43 "nuovi" sedevano, e siedono, tra i banchi della maggioranza. Invece la gran parte dei 17 Consiglieri di maggior esperienza, siedono nei banchi dell'opposizione. Questo, certamente, ha favorito il lavoro dell'opposizione, ed ha anche in parte compensato, disparità di numeri espressa dall'elettorato piemontese, attribuendo la maggioranza al centrodestra e l'opposizione al centrosinistra.
Dopo tre anni, però, credo di poter dire che, forse, di errori ne sono stati commessi molti; uno dei principali, dovuto alla mancanza di esperienza, è stato quello, forse, di non mettere mano al Regolamento del funzionamento dell'aula, del Consiglio.
Molto più astuti di noi, molto più furbi di noi sono stati gli esponenti del centrosinistra, che alla Camera dei Deputati, fin dalle prime battute, dopo la vittoria di misura del 1996, si sono impegnati in un lavoro importante, che nel giro di un annetto circa, li ha ripagati delle fatiche: oggi, la Camera si trova ad avere un Regolamento che consente alle opposizioni di fare una minima, una giusta opposizione, ma non consente più certe forme di ostruzionismo che dal dopo guerra a qualche mese fa abbiamo conosciuto, spesso dalle pagine dei giornali o dai resoconti televisivi.
Perfino i Comuni e le Province sono più avvantaggiati di noi: il quadro normativo - andando indietro, dalla n. 81 del 1993 e via via tutte le altre norme, ha privilegiato la governabilità contro la massima espressione democratica, come prima veniva concesso alle minoranze - che ha, tra l'altro, diminuito di molto il ruolo del Difensore Civico, che ha messo in forte discussione il ruolo del Co.Re.Co. ...
Chiedo scusa, Presidente, potrebbe richiamare un attimo ... abbassare il brusìo: sarebbe più facile parlare. Non chiedo l'attenzione, ma di abbassare il brusìo; diversamente, si "perde il filo" facilmente.
Comuni e Province - dicevo - fa un lato hanno la fortuna, con la scusa della governabilità di non andare incontro a certi episodi esasperati di ostruzionismo, così come avviene adesso alla Camera, dove sono stati regolati i diritti della maggioranza e dell'opposizione.
Tra l'altro, ho l'avventura di aver fatto un po' di esperienza amministrativa prima di sedere a questo scranno, sempre sui banchi dell'opposizione, per cui, almeno un po', il mestiere dell'oppositore credo di conoscerlo. Credo anche che a tutto ci sia un limite.
Ricordo, tanto per non andare troppo indietro nel tempo, che un mese o due fa, nel mio Comune, dove sono Consigliere di minoranza, le opposizioni si sono riunite, hanno elaborato una serie di emendamenti e c'è stato uno scambio incrociato per cui molti hanno sottoscritto quelli di altri - il numero, tutto sommato, essendo emendamenti di merito, era esiguo, 12 o 13.
Quando siamo arrivati in aula, avendo tutto contingentato e previsto dal Regolamento, abbiamo espresso il nostro punto di vista, abbiamo tenuto, se così si vuol dire, l'aula "in scacco", ma al terzo giorno sono finiti gli emendamenti, gli interventi e quindi è finito il tempo a disposizione dei Consiglieri di minoranza e serenamente, anche se criticamente, abbiamo accettato il fatto democratico di essere minoranza e quindi è stato posto in votazione il bilancio e la maggioranza, come suol dirsi "se lo è portato a casa" con il voto contrario della minoranza. Nessuno scandalo: è normale che avvenga così. Il problema è che non si può essere democratici a corrente alternata; democratici o lo si è sempre o non lo si è mai probabilmente.
Registro che in quest'aula, proprio i paladini, coloro i quali si riempiono spesso la bocca di questa democrazia, che vengono a darci lezioni di democrazia, per mesi hanno calpestato i diritti di altri Consiglieri.
Avvantaggiati, in questo, da un Regolamento che definire bizantino è poco che è stato fatto anni addietro, quando imperava il consociativismo della prima Repubblica, che io non rimpiango, pur avendolo conosciuto, che consentiva a partiti come la DC e il PCI di far finta di governare e di far l'opposizione, e che poi, tutto sommato, nei corridoi si mettevano d'accordo e alla fine la "quadra" si trovava sempre.



PRESIDENTE

Resti a valutazioni ... lei è già anche un po' fuori del tempo. Ho appena richiamato il Consiglio a interventi il più chiari possibile: mi riservo, poi, di rileggere il verbale.



MANCUSO Gianni

Da questi banchi, certamente, non si sprecano gli interventi e quindi quando si interviene lo si fa a ragion veduta e, veramente, credo, sia il caso di apprezzare la misura che viene da questi banchi.
Quando la minoranza - dicevo - non sa più cosa dire, attacca il solito ritornello secondo cui questa maggioranza si appiattisce troppo su Alleanza Nazionale. A me non sembra che tre Assessori su 13 componenti l'esecutivo siano una gran quantità o una gran percentuale di potere - tra virgolette.
Vedo che fra i 33 Consiglieri che rappresentano la maggioranza ci sono tre forze politiche, Alleanza Nazionale, Forza Italia e il Gruppo dei cosiddetti Centristi, le quali, a mio modo di vedere, rappresentano, anche se non sono esattamente 11 Consiglieri per Gruppo, il 33,3 (periodico) della rappresentanza, dell'autorevolezza, del potere (per usare un termine che ogni tanto la minoranza ci ricorda).
Dunque, queste presunte accuse di appiattimenti sono assolutamente pretestuose, da mio punto di vista, e non hanno fondamento.
Raccolgo l'invito del Presidente di avviarmi alla conclusione - anche se altre cose avrei voluto dire.
Considero che quello di questa sera sia uno degli ultimi colpi di teatro della minoranza al quale saremo sottoposti perché anche loro, credo non sanno più cosa raccontare ai rappresentanti delle categorie, ai cittadini piemontesi che sanno, che temono di avere un danno dalla mancata approvazione o dell'approvazione ritardata, come di fatto avverrà, di questo bilancio.
Concludo dando un Consiglio al Presidente della Giunta regionale, Ghigo se posso. Visto che qui si vive alla giornata e non si capisce bene come andrà a finire, perché forti del Regolamento che favorisce l'opposizione siamo costretti a subire continui ricatti, non è il caso di affittare, a spese nostre si badi bene, un pullman di 33 posti e andarsene in giro per il Piemonte, impegnando molto meglio il nostro tempo andando a far sapere capoluogo per capoluogo, nelle cittadine e via via anche nei paesi quanto succede in quest'aula, anche perché, francamente, credo di non essere il solo a temere che le informazioni che vengono date ai piemontesi attraverso gli organi di informazioni non siano sempre perfettamente equanimi.
Nutrendo questo dubbio credo che forse faremmo cosa buona ad essere noi, in prima persona, ad andare a informare i nostri amministrati e in qualche caso anche i nostri elettori su quello che abbiamo fatto, che facciamo, che vorremmo fare se il bilancio trovasse finalmente una sua approvazione. Grazie.



PRESIDENTE

Mi riservo di rileggere il suo intervento perché nonostante il mio invito di prima mi è parso di cogliere dei termini tecnici usati in un modo che potrebbe essere improprio.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Per una mozione d'ordine. Desidero ricordare che alla fine del mio precedente intervento io avevo chiesto una riunione dei Capigruppo. Vorrei riformulare la richiesta; penso che sia necessaria una riunione dei Capigruppo per stabilire le modalità dei prossimi lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

Credo che la sua richiesta possa essere accolta. Convoco pertanto i Capigruppo in Sala A.
La seduta è sospesa. I lavori riprenderanno tra un quarto d'ora.



(La seduta, sospesa alle ore 19.33 riprende alle ore 19.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che la Conferenza dei Capi gruppo ha stabilito di convocare il Consiglio per giovedì 9 p.v. alle ore 9,30 e 14,30 e per venerdì 10 p.v. alle ore 9,30.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,45)



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