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Dettaglio seduta n.231 del 06/04/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana i Consiglieri: Angeleri, Bellingeri, Botta, Dutto, Farassino, Ghiglia e Rosso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

E' stata richiesta la verifica del numero legale.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
28 Consiglieri ed in congedo n. 7 Consiglieri.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 735 inerente a "Sicurezza dei cittadini e solidarietà sociale"


PRESIDENTE

Chiedo dunque, relativamente all'ordine del giorno n. 735, a firma dei Consiglieri Caterina, Benso, Cotto Casari, Gallarini, Ghiglia, Rubatto Angeleri, Minervini e Toselli. Chiederei cortesemente al primo o a qualcuno dei firmatari di riassumere il testo che intende proporre in votazione.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Premetto solo che, consultandomi anche con gli altri firmatari di questo ordine del giorno, abbiamo ritenuto di accogliere le proposte pervenute in sintesi dalla Consigliere Suino, tranne per quanto riguarda l'ipotesi di eliminare nel terzo capoverso la parte dove si dice "evitando il ripetersi di fenomeni di illegalità senza indulgenze". Toglieremmo "inopportune"; il resto lo lasceremmo.
Inoltre, è pervenuta una richiesta da parte del Consigliere Scanderebech, che riteniamo opportuno accogliere, vale a dire di inserire all'ultimo capoverso, dopo "forze sociali" anche "e politiche" (era una richiesta specifica che perveniva in questo senso).
Dò quindi lettura dell'ordine del giorno nella sua formulazione finale: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto il crescente disagio manifestatosi nei giorni scorsi in ordine al rapporto con i giovani dei Centri sociali nella città di Torino, culminato la tragica morte in carcere di un giovane che, se da un lato merita rispetto, umana pietà e silenzio, dall'altro impone di evitare di dare un'inopportuna valenza politica considerato che i fenomeni che coinvolgono una parte dei giovani delle maggiori aree metropolitane, di cui i recenti accadimenti sono una delle più evidenti manifestazioni che testimoniano inequivocabilmente un disagio che deve preoccupare e verso il quale va fatto uno sforzo di dialogo condannando nel contempo assurde devastazioni di cui sono state oggetto in questi giorni alcune zone della città di Torino atteso che una risposta coerente a queste esigenze deve essere ricercata attraverso una verifica attenta ed un impegno concreto, volti ad assicurare da un lato l'ordine pubblico e la pacifica convivenza civile, evitando il ripetersi di fenomeni di illegalità senza indulgenze, e dall'altro ricercando ogni possibile forma di confronto, evitando criminalizzazioni generalizzate tenuto conto che non è possibile richiedere tolleranza sempre e comunque se non si rispettano le regole della convivenza civile sollecita un forte e deciso intervento di tutte le forze istituzionali e del volontariato sociale, atto a scoraggiare e prevenire il fenomeno e le sue origini, anche attraverso la predisposizione di adeguate normative atte a fungere da deterrente, agendo concretamente sul campo della prevenzione e del governo del territorio da un lato e delle iniziative sociali del dialogo dall'altro, attraverso i canali della scuola, della formazione professionale, del lavoro, delle comunità e dei servizi sul territorio impegna i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale ad approfondire i problemi, avvalendosi anche delle leggi regionali afferenti il Progetto giovani e la Consulta giovanile, con Prefettura Questura, forze dell'ordine e forze sociali e politiche, per individuare possibili soluzioni, sollecitando ed indicando anche tutte le opportune iniziative e proposte".
Penso di aver riassunto il testo integrale con le integrazioni che nel corso del dibattito sono state proposte.



PRESIDENTE

Scusi, se posso fare una domanda io: ritiene che questo approfondimento possa o debba avvenire anche con Enti locali?



FERRERO Caterina

Se questa è un'ulteriore richiesta, va bene.



PRESIDENTE

E' una domanda.



FERRERO Caterina

Come forze sociali e politiche intendevamo anche questo: se del caso si può aggiungere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Propongo che, all'ultimo capoverso, dopo la parola "problemi" si aggiungano le parole "avvalendosi anche delle leggi regionali afferenti il Progetto Giovani e la Consulta giovanile ed il recupero urbano".



PRESIDENTE

La Consigliera Ferrero è d'accordo, per cui, con queste integrazioni lo pongo in votazione.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà..



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, non parteciperò al voto di alcun ordine del giorno non per polemica con i contenuti dei documenti, che ho letto attentamente ma poiché ritengo inadeguate le considerazioni fatte sugli avvenimenti.
Il dibattito di oggi ha dimostrato che non riusciamo a comprendere tutte le questioni insite nei fatti accaduti in queste settimane.
La non attinenza diretta della Regione su interventi immediati dovrebbe consentirci di non assumere posizioni - consentitemi, senza polemica - "giornalistiche", ma di approfondire il problema, per conoscerlo meglio.
Vi sono implicazioni che riguardano - lo ha ricordato anche la collega Spagnuolo - la differenza, la diversità e i diritti: elementi poco valutati nelle considerazioni contenute negli ordini del giorno.
Ritengo che noi dobbiamo - e la ripeto - approfondire il fenomeno capire innanzitutto che nessuna problematica sociale - e in qualunque forma si manifesti, una problematica di questo tipo è sempre sociale - può essere affrontata esclusivamente come un problema di ordine pubblico, anche quando lo è. E' indubbio che si tratti anche di ordine pubblico; nessuna problematica sociale, però, può essere, da una società democratica affrontata unicamente come problema di ordine pubblico. In tal caso significa che si è rotto qualcosa nel rapporto di convivenza; in una società civile, le risposte non possono essere pari alle manifestazioni che non voglio chiamare di disagio poiché di disagio non si tratta propriamente, ma piuttosto incomunicabilità, di insofferenza, di difficoltà, di corto circuito di una società.
Il Presidente Ghigo sosteneva che certe forme di aggregazione non si manifestano a Cuneo o in altre cittadine di provincia. Non è vero; si manifestano, ma in maniera differente. Inoltre, se si verificasse la provenienza anagrafica di parecchi giovani ci si renderebbe conto che molti provengono dalla periferia del Piemonte. Queste ultime, infatti, e le province, mandano segnali molti particolari.
In ogni caso, è ovvio che quelli in discussione si manifestano poi come fenomeni prettamente metropolitani, per la capacità/limite della metropoli di racchiudere tutte le frustrazioni, comprese quelle che sono proprie di altre province.
Per questi motivi, non in polemica - ripeto - con i contenuti dei vari ordini del giorno. Ho deciso di non partecipare alla votazione di questi documenti.
Volevo aggiungere una considerazione per l'Assessore Vaglio, che si è espresso nel pomeriggio con un intervento sul quale non esprimo commenti.
Tutto vero quanto ha detto; in parte, potrebbe anche essere condiviso ma non si può omettere, anche solo per il semplice rispetto delle persone che il paese citato era anche quello in cui dove risiedeva la famiglia del giovane morto. Non si può omettere questo particolare; diversamente, non si capisce più niente. A volte, occorre considerare anche gli aspetti umani delle vicende, anche pubbliche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Intervengo per una breve dichiarazione di voto sull'ordine del giorno così come completato e letto dalla collega Ferrero.
Il nostro voto, a questo punto, sarà favorevole, perché il dibattito odierno mi pare l'abbia arricchito con i numerosissimi spunti offerti. Mi pare che il testo sia più preciso e puntuale, e soprattutto, collochi la questione in un tema molto più generale, che riguarda le aree metropolitane riferimento di grandissima utilità.
Il dibattito odierno, attraverso tutti gli interventi, ha permesso di comprendere - tranne nell'intervento del Consigliere Ghiglia e dell'Assessore Vaglio - che un tema così delicato non può avere risposte semplici e, soprattutto, soltanto in termini di ordine pubblico, come nella proposta del collega Ghiglia e del collega Vaglio. Consapevolezza espressa anche dal Presidente Ghigo e dall'Assessore Leo: un tema complesso richiede risposte altrettanto complesse.
Credo che tutti quanti, in qualche maniera, siamo oggi chiamati costruire risposte adeguate ad un tema complesso.
Se davvero, e seriamente, accogliamo il contenuto e le considerazioni espresse e condivise nell'ordine del giorno, le nostre responsabilità sono enormi. Se non riuscissimo a dare risposte in questo senso - come indicato nel documento - il rischio è che le uniche risposte possibili, soprattutto nei confronti dell'opinione pubblica, che è spaventata, non possano essere che quelle radicalizzate della destra, oggi non prevalenti nel dibattito in aula.
Occorre, Assessore Leo e Presidente Ghigo, per gli impegni che ci assumiamo direttamente come Regione, iniziare a fare qualcosa di concreto ad impegnarci realmente. Se da qui a qualche mese emergesse che le nostre sono soltanto risposte parolaie avranno ragione i colleghi Ghiglia e Vaglio: sarebbe veramente un disastro, una grandissima sconfitta.
Con questa sollecitazione a chi riveste maggiori responsabilità in questo senso, a fare in fretta, votiamo a favore dell'ordine del giorno presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno per dichiarazione di voto.



SALERNO Roberto

Credo che il disagio ormai non sia all'interno dei Centri sociali, ma fuori da essi. Credo che a Torino si sia vissuto all'incirca un mese di disagio reale tra i cittadini torinesi e non già dentro i Centri sociali.
Dopo quanto è successo, non si può riconoscere che questo non è un semplice fenomeno, sul quale bisogna naturalmente fare tutte le analisi possibili - e l'ordine del giorno che sarà votato porta nelle premesse alcune questioni che anche noi di Alleanza Nazionale riconosciamo - ma che è riconducibile all'emarginazione e ai problemi legati all'integrazione delle generazioni in questo processo sempre più consumistico, sempre meno alla portata di tutti.
Consideriamo quindi e condividiamo alcune considerazioni di premessa.
Non condividiamo invece quel dispositivo che porta ad ogni costo e in ogni maniera al dialogo in riferimento specifico a questi (questi autonomi questi anarchici) che del dialogo non hanno voluto sapere nulla.
Non dimentichiamo che, prima ancora di sabato, a Torino ci sono state altre grandissime violenze alla città, in via Roma.
Io ho parlato direttamente con dei commercianti che sono stati terrorizzati (non voglio esagerare nel dire questo); ho parlato con chi ha avuto le vetrine rotte da cubetti di porfido (con il rischio di essere feriti mortalmente); non dimentichiamo che quel giornalista - collega Spagnuolo - non è stato percosso o ferito: nei suoi confronti è stato tentato un omicidio e se non fosse stato miracolosamente sottratto agli assalitori sarebbe stato ucciso.
In questa situazione, al di là di alcune premesse sulla problematica dell'ordine sociale, del disagio sociale e dell'emarginazione, rispetto alla quale si potrebbero affrontare insieme tanti discorsi, non concordiamo sul dialogo, visto che, nel caso specifico, è stato rifiutato.
Ricordo ancora la Conferenza stampa a cui ha partecipato un gruppo in rappresentanza di questi anarchici; hanno portato frattaglie di carne sul tavolo, hanno seminato carne sanguinolenta, occhi, ecc., (animali ovviamente). C'è dunque un rituale così macabro, per cui mi chiedo se questo debba essere portato a segno di dialogo o di disponibilità al confronto.
Non siamo poi d'accordo quando si dice che "Prefettura, Questura e Forze dell'ordine debbono essere impegnate alla ricerca delle soluzioni".
Le soluzioni devono essere affrontate in altra sede.
Io credo, come tutti noi, che Prefetto, Questore e Forze dell'ordine debbano inizialmente e soprattutto occuparsi della tutela della città, dei cittadini e di chi lavora e sta nella città normalmente, pagando le tasse: delle famiglie, insomma, della cittadinanza tutta.
Per questi motivi, su questo ordine del giorno ci asterremo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, noi abbiamo visto l'ordine del giorno che era stato presentato; abbiamo sentito - collega Ferrero - le integrazioni che sono state apportate ma, non avendo il testo, ne possiamo dare una valutazione molto superficiale (avendole soltanto rapidamente ascoltate).
Indubbiamente, l'ordine del giorno con le integrazioni proposte non ci vede contrari, perché è evidente che gli interventi che vengono richiamati sono tutti di buon senso; tuttavia, come Gruppo, non parteciperemo né a questa né alle altre votazioni, per due ordini di ragioni.
Una più politica, nel senso che vorremmo sapere se l'ordine del giorno che verrà approvato - ritengo, in quanto proposto da parte dei gruppi di maggioranza - è anche l'ordine del giorno che viene approvato dalla Giunta Ghigo-Leo o dalla Giunta Ghigo-Vaglio: vorremmo un po' capire.
Abbiamo sentito profondissime differenze, e del resto questa è una maggioranza che su tale questione ha al suo interno notevoli differenze.
Questa è una prima ragione.
Una seconda ragione, invece, era già stata anticipata negli interventi precedenti. La problematica che sottende a tutto questo è ampiamente complessa; di questa complessità ritroviamo - ripeto, per quello che abbiamo sentito - poca traccia nel documento che viene proposto, pure con le integrazioni che sono state verbalmente apportate.
Pertanto, per entrambe queste due valutazioni, ma soprattutto per la prima, pur considerando un elemento di base ciò che viene richiamato nel documento, non parteciperemo a questa come alle votazioni sugli altri ordini del giorno.
Ma sulla questione politica - Presidente - torneremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Intervengo per esprimere un apprezzamento nei confronti dei firmatari dell'ordine del giorno che hanno recepito e accolto una parte significativissima di osservazioni e di integrazioni da noi presentate.
Inoltre, desidero sottolineare, anche sulla scia di quanto diceva adesso la collega Spagnuolo, che come Gruppo abbiamo inteso, data l'importanza dell'argomento, sforzarci di entrare nel merito il più possibile, e quindi sui contenuti abbiamo ritrovato un percorso che potrebbe offrire degli spunti, degli stimoli importanti; a questo proposito, ci permettiamo anche di sottolineare l'importanza da parte delle istituzioni su questi contenuti e su questi impegni.
Questi impegni comportano che le istituzioni coinvolte, in questo caso la Regione, a tempi celeri si mettano nella condizione di poter procedere di dare corpo, di dare continuità, di discutere, affrontare questi argomenti e quindi di farli diventare programma e azione politica.
Questo lo si può fare solo nel momento in cui esistono le condizioni politiche, di programma, di azione da parte di Assessori, che peraltro solo in parte vediamo presenti, e una parte invece significativa continua a non essere presente e a non partecipare attivamente al dibattito; questi impegni comportano - ed è quindi una riflessione che ci sentiamo di fare ad alta voce - che ci sia un'azione politica e di governo da parte di questa Giunta.
Con questa sottolineatura, e quindi esortando a fare sul serio - e a non lasciare soltanto negli annali della storia della Regione un'altra giornata nella quale si è parlato di un qualcosa sì importante, ma finita la discussione tutti se ne dimenticano - in considerazione dell'importanza che abbiamo ritenuto doverosamente di dover dare a questo argomento riconfermiamo la nostra condivisione e il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Benso.



BENSO Teresa Anna Maria

Desidero dichiarare che il Gruppo Misto voterà a favore dell'ordine del giorno, pur ricordando che ci impegneremo a valutare le possibilità concrete per contribuire a costruire un dialogo non astratto, ma concreto se sarà possibile già attraverso le scelte di bilancio che stiamo per approvare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech per dichiarazione di voto.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente e colleghi, naturalmente il Gruppo consiliare di Forza Italia è favorevole all'ordine del giorno, ma non possiamo esimerci da alcune riflessioni.
Innanzitutto, un accenno al dibattito democratico di oggi, che ha visto la partecipazione attiva e propositiva da parte di alcuni importanti Gruppi della minoranza: è questo, sicuramente, buon auspicio per il proseguo che ci aspetta: l'approvazione del bilancio.
Non possiamo però dimenticare quanto successo in questi giorni; come sosteneva in precedenza la collega Suino, dobbiamo farci carico di un programma e di un'azione politica concertata tra tutte le forze politiche tale da poter poi partorire, veramente, una linea-guida politica un'iniziativa politica di supporto a quelle che sono le istituzioni programmatiche, e quindi a tutti gli Enti locali.
In quest'aula abbiamo parlato oggi come esponenti regionali dimenticando che quelli che trasferiscono direttamente il consenso, la politica e quindi l'azione vera e propria, a livello sociale, sono gli Enti locali che hanno diretto contatto con i cittadini: i Comuni.
Tengo a precisare l'importanza del fatto che i colleghi presenti si facciano portavoce, nei confronti dei rispettivi Enti locali, affinch ripeto, si possa veramente raggiungere il tanto auspicato tavolo di concertazione.
Collegandomi a quanto detto in precedenza dal Presidente Ghigo ribadisco che mentre nel '68 c'era della speranza in ognuno di noi, anzi più che una speranza, la volontà di costruire, oggi nei giovani c'è assoluta mancanza di identità, a partire dalle piccole cose, a quelle umane ed importanti. Non mi vergogno di parlare di quell'atto così sublime e bello che si chiama amore. Oggi i giovani non hanno nemmeno la soddisfazione e la contentezza di godere di situazioni non materiali, ma morali. Li vediamo, quindi, in atteggiamenti poco educativi nei confronti dei nostri figli.
Il nostro segnale non dev'essere quello di tenere gli occhi chiusi: a noi tocca dar loro slancio e fiducia; a loro spetta nutrire fiducia nelle istituzioni. Ricordo che la percentuale di coloro che si assentano dal voto popolare tocca il 90% proprio fra i giovani, a dimostrazione, appunto della loro mancanza di fiducia; è nostro compito, quali responsabili delle istituzioni, trasmettere loro tale fiducia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo per annunciare il mio voto favorevole all'ordine del giorno.
Si è sviluppato, oggi, un dibattito molto importante; abbiamo ascoltato interventi sia di maggioranza sia di opposizione, e se ne prevedono altri a favore dei giovani torinesi, a favore dell'occupazione, di un migliore sviluppo sociale.
Abbiamo sentito le dichiarazioni del Presidente Ghigo e dell'Assessore Leo; speriamo che quest'amministrazione, con l'aiuto di tutti i Consiglieri, possa muoversi non per la chiusura dei Centri sociali, che nessuno di noi - penso - auspica, ma per tendere la mano e sviluppare iniziative in favore dei Centri stessi.
Non credo non si possa addivenire ad un dialogo; ritengo siano pochi coloro che veramente contestano, pochi coloro che hanno lanciato pietre e petardi; i più sono certamente coloro che vogliono capire questa nostra società.
Per non far perdere tempo successivamente, annuncio che se arriveranno in votazione gli altri due ordini del giorno, voterò contro quello sottoscritto dai Consiglieri Ghiglia, Casoni ed altri, e mi asterrò dal voto su quello presentato da Rifondazione Comunista. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno n. 735, nella formulazione emendata, il cui testo recita: Il Consiglio Regionale del Piemonte visto il crescente disagio manifestatosi nei giorni scorsi in ordine al rapporto con i giovani dei centri sociali nella città di Torino culminato con la tragica morte in carcere di un giovane che se da un lato merita rispetto, umana pietà e silenzio, dall'altro impone di evitare di dare un'inopportuna valenza politica considerato che i fenomeni che coinvolgono una parte dei giovani, delle maggiori aree metropolitane di cui i recenti accadimenti sono una delle più evidenti manifestazioni che testimoniano inequivocabilmente un disagio che deve preoccupare e verso il quale va fatto uno sforzo di dialogo condannando nel contempo assurde devastazioni di cui sono state oggetto in questi giorni alcune zone della città di Torino atteso che una riposta coerente a queste esigenze deve essere ricercata attraverso una verifica attenta ed un impegno concreto volti ad assicurare da un lato l'ordine pubblico e la pacifica convivenza civile evitando il ripetersi di fenomeni di illegalità senza indulgenze e dall'altro ricercando ogni possibile forma di confronto, evitando criminalizzazioni generalizzate, tenuto conto che non è possibile richiedere tolleranza sempre e comunque se non si rispettano le regole della convivenza civile sollecita un forte e deciso intervento di tutte le forze istituzionali e del volontariato sociale atto a scoraggiare e prevenire il fenomeno e le sue origini, anche attraverso la predisposizione di adeguate normative atte a fungere da deterrente, agendo concretamente sul campo della prevenzione e del governo del territorio da un lato e delle iniziative sociali e del dialogo dall'altro attraverso i canali della scuola, della formazione professionale, del lavoro delle comunità e dei servizi sul territorio impegna i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale ad approfondire i problemi avvalendosi anche delle leggi regionali afferenti il Progetto Giovani e la Consulta Giovanile e il recupero urbano con Prefettura, Questura, Forze dell'Ordine, Forze Sociali e Politiche per individuare possibili soluzioni, sollecitando ed indicando anche tutte le opportune iniziative e proposte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 38 hanno risposto SI' 33 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 738 relativo a "Centro sociale Prinz Eugen"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 738 dei Consiglieri Ghiglia Casoni, Griffini, Mancuso, Minervini e Salerno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni. Ne ha facoltà.



CASONI William

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in merito all'ordine del giorno presentato stamattina dal nostro Gruppo, volevo chiedere delucidazioni al Presidente della Giunta regionale o al Vicepresidente Majorino. Non c'è stato dato modo di capire, in comunicazioni informali, se lo stabile in cui è ubicato il Centro sociale Prinz Eugen sia in capo alla Regione o meno. Nel caso non sia in concessione alla Regione, l'ordine del giorno s'intenderà automaticamente ritirato.
Chiedo delucidazioni alla Giunta: da esse dipenderà il nostro voto o il ritiro definitivo dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Alla domanda del Consigliere Casoni, posso precisare che quell'edificio, al quale si accede da corso Principe Eugenio, è di proprietà del Buon Pastore, ed è appunto occupato dagli squatter.
Nel 1987, insieme ad altri edifici, quelli del quadrilatero corso Principe Eugenio e vie adiacenti fino a corso Regina Margherita, venne concesso in comodato alla Regione.
Nel 1991 si aprì un contenzioso tra la Regione ed il Buon Pastore attraverso il quale ci si palleggiava responsabilità in ordine ad adempimenti o non adempimenti nascenti dalla concessione in comodato; in data 2 febbraio 1998, in esecuzione di una delibera di Giunta, il grosso pesante contenzioso è stato sistemato ed alcuni edifici originariamente in comodato alla Regione sono stati restituiti al Buon Pastore: fra gli altri c'è quell'edificio fatiscente, tuttora occupato, dagli squatter.
Quindi, dal momento della formulazione di questa delibera del 2 febbraio 1998, l'edificio non è più nella disponibilità della Regione, che l'ha restituito alla proprietà Buon Pastore.



PRESIDENTE

In base a quanto dichiarato dal Consigliere Casoni, l'ordine del giorno è da considerarsi ritirato.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 740 relativo al "Suicidio in caracere di Edoardo Massari. Problemi di emarginazione giovanile"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 740 dei Consiglieri Chiezzi Moro, Papandrea e Simonetti, che è stato appena distribuito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

In relazione alla proposta di ordine del giorno del Gruppo di Rifondazione comunista, desideravo esporre che alcuni passaggi non mi sembrano condivisibili, in quanto si riferiscono a filosofie rispetto alle quali la nostra posizione non sarebbe favorevole.
Volevo preliminarmente far presente che questi due passaggi riguardano il primo capoverso e il quarto; in sostanza, chiedendo l'opinione in merito ai presentatori, prospetterei di modificare il passaggio che dice "profondamente addolorato e preoccupato per il suicidio...", ecc., ecc.
con una frase di introduzione di riferimento: "Il Consiglio regionale del Piemonte, con riferimento al suicidio di Edoardo Massari ed alla manifestazione del sabato 4 aprile...".
Inoltre, per quanto riguarda il capoverso che recita "preso atto che la manifestazione nazionale dei Centri sociali...", ecc., ecc., proporrei di sostituire tutto il comma con questa espressione: "Preso atto che la manifestazione nazionale dei Centri sociali di sabato 4 aprile si è svolta a seguito di regolare autorizzazione", togliendo il resto del capoverso.
Anticipo che, se ci fosse la disponibilità a questa modifica, il nostro voto sarebbe favorevole; altrimenti, chiediamo la votazione per parti separate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il collega Riba e tutto il Gruppo PDS per aver esaminato anche la nostra proposta.
Questi due punti, come ha ben capito anche il collega Riba, esprimono pareri di fondo, non pareri marginali.
Nel primo, noi vogliamo sottolineare la condizione carceraria e il fatto che in carcere non si deve morire, innocenti o non innocenti che si sia, in attesa o non in attesa di giudizio che si sia. Per cui riteniamo importante segnalare il fatto che spesso nelle carceri italiane si muore e in particolare, desideriamo porre l'accento sulla morte di questa persona di 35 anni, il povero Massari.
Per quanto riguarda il secondo punto, anche in caso questo tendiamo a sottolineare come, in gran parte, questo corteo si sia svolto secondo le regole; e non ci pare superfluo segnalarlo, perché gran parte dell'informazione, viceversa, tende a non citare la parte grande di corteo e la partecipazione maggioritaria, in modo stragrande del corteo, mentre si tende a ridurre il corteo ai vetri rotti, e via dicendo.
Questa sottolineatura per il nostro Gruppo è dunque importante, per cui chiederemmo al Gruppo PDS, se lo ritiene, di votare per parti. La cosa ci fa già molto piacere, perché non è che si possa proprio essere d'accordo su tutto, ma se sugli altri punti c'è già una sintonia, noi manteniamo questi due perché - ripeto - per noi sono importanti.



PRESIDENTE

Ritengo acquisita la richiesta di votazione per parti separati?



RIBA Lido

Sì; chiederei di votare separatamente i punti da "impegna la Giunta regionale a dare corpo e forza a proposte e progetti" in avanti: su questa parte voteremo a favore, per la prima parte voteremo contro.



PRESIDENTE

Procederemo dunque a due votazioni, una sulle premesse e poi sul dispositivo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Anch'io concordo con i rilievi fatti dal collega Riba relativamente al giudizio sulla manifestazione di Torino, che mi sembra un fatto non irrilevante rispetto all'ordine del giorno nella sua complessità, così come l'altro rilievo sul primo capoverso.
Per questi motivi, ritenendo questa parte un fatto non secondario rispetto al ragionamento complessivo e alle conclusioni, il nostro voto sarà complessivamente contrario, proprio perché - anche sentendo le dichiarazioni del collega Chiezzi - non lo si ritiene un fatto secondario rispetto al resto del contenuto, ma un fatto centrale.
Ritenendolo un fatto centrale su cui è costruito l'ordine del giorno il nostro - ripeto - sarà un voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sulla prima parte dell'ordine del giorno n. 740 il cui testo recita: Il Consiglio Regionale del Piemonte profondamente addolorato e preoccupato per il suicidio in carcere di Edoardo Massari, ennesima conseguenza dell'estremo degrado del sistema carcerario ritenendo non più eludibile la necessità di avviare una discussione approfondita sul disagio giovanile, espresso anche dal fenomeno degli squatter preso atto che le attività svolte dai centri sociali coinvolgono molti giovani in attività culturali, quali concerti e conferenze, e costituiscono un momento di socializzazione per tanti giovani che trovano in quelle iniziative motivo di crescita culturale preso atto che la manifestazione nazionale dei centri sociali, svoltasi a Torino sabato 4 aprile u.s., di cui si era chiesta e ottenuta regolare autorizzazione, è stata condotta in larga parte in un clima di accettabile rispetto delle regole e della legalità, respingendo ogni strumentalizzazione e generalizzazione degli sporadici episodi di aggressività che pure si sono verificati L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 45 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri.
La prima parte dell'ordine del giorno è respinta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sulla seconda parte dell'ordine del giorno n. 740 il cui testo recita:



PRESIDENTE

Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a dare corpo e forza a proposte e progetti capaci di dare risposte concrete: ad interventi di qualificazione delle periferie e delle aree disagiate al problema degli spazi sociali inesistenti, con la destinazione di risorse certe, e la riqualificazione degli edifici inutilizzati ed abbandonati di proprietà della Regione Piemonte, al fine di rinnovare e sviluppare forme di autorganizzazione giovanile ai problemi posti da grandi sacche di emarginazione, aprendo un confronto vero sul problema occupazione non trascurando le migliaia di realtà sommerse e caratterizzate da umilianti forme di sfruttamento e precarietà.



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 45 hanno risposto SI' 11 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri.
La seconda parte dell'ordine del giorno è respinta.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del punto 4) all'o.d.g. che reca: "Proseguimento esame progetto di legge n. 371".
Come da intese precedenti, il Presidente Ghigo illustrerà al Consiglio una sua valutazione sul bilancio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, leggerò una relazione con alcune considerazioni di carattere generale sul bilancio, e di carattere politico sulla situazione e sul dibattito che su detto bilancio si sono verificati all'interno di quest'aula.
Questo bilancio può avere avuto un'impostazione, condivisibile o non ma è stata una scelta politica dell'assessore competente, accolta dalla Giunta, e che tiene conto della complessità di questo esercizio finanziario: basti pensare al problema della valutazione delle entrate resa ancor più complessa dall'introduzione dell'Irap che rappresenta per le Regioni la maggiore entrata (e che tutt'oggi è ancora oggetto di incertezze applicative), alla prima applicazione della nuova legge sul personale e soprattutto all'applicazione dei decreti Bassanini la cui quantificazione è oggi di complessa valutazione.
Lo spirito della nostra scelta politica è stato di rigore, razionalità e prudenza lasciando la possibilità di scelte più definite in sede di assestamento. Tutto ciò in linea con la politica di rigore del Governo centrale, volta al raggiungimento e al mantenimento dei parametri di Maastricht. Non bisogna dimenticare, infine, che i provvedimenti a tal fine adottati dal Governo per il 1997 comprendevano anche un contenimento dei prelievi di cassa dal conto di tesoreria centrale.
Le previsioni di entrata sono state quantificate sulla base dei dati del preconsuntivo. Il consuntivo, non ancora formalmente chiuso, evidenzia maggiori accertamenti per il 1997 su due voci di entrata: bollo auto e gas metano.
Non è però certo che tali importi si ripetano nel corrente anno.
La prudenza ha invitato a rinviare, procedura già seguita negli anni passati, l'iscrizione di eventuali maggiori entrate alla seconda metà dell'anno o comunque al momento in cui fossero più attendibili.
L'andamento delle entrate è verificabile sulla base del monitoraggio mensile che viene inviato alla 1 Commissione ed ai Gruppi consiliari.
Dal monitoraggio dello scorso anno è verificabile che, ancora ad ottobre, le somme accertate per il bollo auto erano inferiori alle previsioni per circa 100 miliardi. E' soltanto dai dati finali, disponibili a febbraio, che è stato possibile quindi avere conferma del maggiore accertamento per il bollo auto e il gas metano.
Può darsi che la nostra scelta sia stata o male interpretata o non condivisa, certo è che oggi ci troviamo con l'esigenza sempre più pressante comunque di avere uno strumento finanziario che è il cardine - come è noto a tutti - non soltanto della vita del nostro Ente ma di tutta la collettività piemontese.
Io credo che non stiamo rendendo un bel servizio alla collettività: è a tutti evidente (anche in base agli incontri recenti con la società civile le forze sociali e produttive) che dall'esterno non si sta percependo una contrapposizione né tecnica né ideologica su questo bilancio. Si percepisce, invece, solo un'incapacità complessiva di essere all'altezza dei nostri compiti.
Il Piemonte si trova in questo momento in una situazione di difficoltà che richiederebbe al contrario un nostro sforzo collettivo che vada ben oltre il restare inchiodati in quest'aula "l'un contro l'altri armati".
Mi rendo conto che siamo in una impasse politica le cui ragioni sono profonde e vanno ricercate e superate. Credo di poter dire che è una impasse politico-istituzionale diffusa se è vero, come vero, che quasi tutte le Regioni stanno vivendo situazioni più o meno analoghe di paralisi.
E si tratta sia di Regioni che hanno al Governo maggioranze dell'Ulivo che del Polo. Dunque le cause di questa situazione di disagio sono ben più complesse di quanto si possa immaginare e come tali non di facile soluzione.
Certo è che se tutti riuscissimo a fare un passo indietro ci renderemmo conto che rischiamo di perdere l'appuntamento con la stagione istituzionalmente più rilevante degli ultimi 20 anni di vita della Regione.
Per questo richiamo me stesso e tutti noi ad uno sforzo in positivo per uscire da questa situazione di stallo e cominciare a lavorare per disegnare il futuro nostro e degli enti locali del Piemonte.
Due sono le sfide che vorrei venissero raccolte guardando in avanti: 1 - l'individuazione di strumenti che consentano a tutto il Consiglio di partecipare al lavoro di ridisegno istituzionale che il federalismo amministrativo avviato dai Bassanini impone. Sono convinto della necessità di separare i ruoli dell'esecutivo dal legislativo ma proprio in tale contesto è necessario che il Consiglio non abbia un ruolo di ricettore di iniziative legislative della Giunta: la materia è di tale portata che richiede un coinvolgimento diretto di tutti nella discussione della formazione degli atti.
Mi auguro quindi che si possa unanimemente pervenire alla costituzione di una specifica commissione consiliare per le riforme istituzionali.
Ugualmente e senza declinare con ciò alcuna scelta di responsabilità politica, anche il ruolo degli enti locali piemontesi in questo processo deve diventare attivo e consolidato attraverso la costituzione di un Comitato permanente delle autonomie locali.
2 - La capacità di dare al Piemonte il Piano regionale di sviluppo che sia in grado di essere un sostegno reale all'economia, alla cultura, al sociale e che sia altresì una traccia significativa per l'allocazione delle risorse regionali e per indirizzare razionalmente gli investimenti dello Stato sulle nostre grandi strutture e infrastrutture.
Credo di non sbagliare se affermo che questa Giunta regionale, sino ad ora, nella sua collegialità ha lavorato bene, cercando di superare le obiettive difficoltà che un periodo anche di forte transizione organizzativa e normativa come quello che stiamo attraversando ha imposto.
Credo di poter dire a voce alta che questa Giunta non si è mai sottratta a scelte politiche, ma non è mai stata né faziosa, né settoriale né sorda alle esigenze di tutta la collettività piemontese.
Il dibattito che prenderà avvio tra poco - o comunque domani, dipende chiaramente dagli orari - può svolgersi secondo due copioni: il primo, un po' rituale e scontato, che vede contrapporsi maggioranza ed opposizione con quest'ultima che chiede magari le dimissioni (del Presidente o di un Assessore) e con la maggioranza che le respinge; il secondo, che invece individua finalmente un percorso che, superando l'ostruzionismo dell'opposizione, porti in tempi rapidi all'approvazione del bilancio e ad affrontare le sfide alle quali ho appena accennato.
Quest'ultimo è ovviamente lo scenario che auspico e, poiché la politica è fatta anche di dichiarazioni, di prese di posizione e di decisioni, in questi giorni mi sono ripetutamente chiesto quali parole e quali atti, da parte mia, potevano favorirlo.
In questi giorni ho ricevuto sia da esponenti delle forze di opposizione che di maggioranza indicazioni, consigli, suggerimenti. Ho cercato di capire le intenzioni e le volontà di ognuno, soprattutto dell'opposizione.
E il quadro che emerge è obiettivamente di difficile comprensione. E aggiungo, non solo a buona parte dei componenti dell'assemblea, ma soprattutto a gran parte dei cittadini del Piemonte.
Su questo punto vorrei essere un po' più preciso: quando si passano giornate intere all'interno di quest'aula, ho come la sensazione che si perda un po' il contatto con la realtà.
Parliamo tutto il giorno tra noi e magari continuiamo a parlare anche fuori con altri componenti della cittadella della politica e pensiamo che quanto facciamo sia sotto la perenne attenzione di tutti i cittadini.
Ebbene, non è così.
Ho sentito affermare che si potrebbe anche sostenere il bilancio, ma deve essere chiaro all'esterno la vittoria politica di questo piuttosto che dell'altro Gruppo politico; che si potrebbe concludere l'ostruzionismo, ma che ci vorrebbe un gesto politico, e via dicendo.
Ecco, tutti questi tatticismi politici mi sembrano lontani anni luce dalle attese e dagli interessi dei cittadini.
Io rimango della mia opinione: quello che importa, non solo alla maggioranza, è che si approvi il bilancio, magari arricchito di contributi e indicazioni provenienti dall'opposizione, e che si continui a lavorare sui successivi compiti che ci spettano.
I cittadini del Piemonte hanno e avranno tutta l'intelligenza per giudicare, al termine di questa legislatura, chi avrà fatto bene e chi no a chi ridare il consenso e a chi no. Forte di questa opinione e ancor più dell'assoluta convinzione che dobbiamo mantenere alto il nostro senso di responsabilità nei confronti dell'istituzione regionale e dei cittadini, io non posso che limitarmi ad appellarmi al diffuso senso di responsabilità presente in quest'aula.
Non ho quindi intenzione né di annunciare crisi, né verifiche, n dimissioni. E ciò non perché sia preoccupato di quanto potrebbe accadere un minuto dopo, ma perché semmai tutto questo rappresenterebbe un atto di incoerenza politica.
Questa maggioranza, come dicevo all'inizio, ha elaborato il bilancio e intende approvarlo. Subito dopo l'approvazione, ha il dovere di attuare quanto discende dal bilancio stesso. Qualunque altra decisione rappresenterebbe, in questo momento, un atto di avventurismo politico.
Con questo non intendo chiedere all'opposizione un voto favorevole al bilancio. Anzi, al di là degli emendamenti che saranno accolti, è bene distinguere le diverse responsabilità spettanti a maggioranza e minoranze.
Ma insistere sull'ostruzionismo o lavorare per lo scioglimento del Consiglio non rende onore al ruolo di rappresentanti della comunità piemontese.
Vedete, io non intendo nascondere la polvere sotto il tappeto - come qualcuno ha detto - e quindi non ignoro né sottovaluto i problemi sorti in questi mesi all'interno della maggioranza.
Su questo aspetto è innanzitutto nel mio interesse avviare, subito dopo l'approvazione del bilancio (cosa che d'altro canto avevo già annunciato) una riflessione per garantire il massimo di efficacia all'azione di governo.
Ma sbaglierebbe di grosso chi pensasse che ciò equivale ad aprire una crisi o a cambiare la maggioranza.
Se c'è una cosa che sicuramente condivido del Governo Prodi e della maggioranza che lo sostiene è che, nonostante i vari problemi interni, non è mai stata messa in discussione l'alleanza tra Ulivo e Rifondazione, e che l'alternativa a quanto indicato dai cittadini è e rimane solo le elezioni.
Quindi, finché ci sarà una maggioranza, voglio continuare a lavorare nell'interesse di tutta la comunità, e sono certo che anche in tutte le forze politiche prevarrà l'interesse generale.
Ancora una cosa voglio dire: io non ho alcuna intenzione di "trattare" con alcune forze politiche di opposizione più che con altre (trattare è un termine brutto, ma ne me ne sono venuti in mente altri, forse "parlare").
Ho per tutte pari rispetto, così come mi aspetto altrettanto da tutte nei confronti miei e dell'intera maggioranza.
Mi aspetto quindi che ogni forza politica dica con chiarezza che cosa è necessario fare per superare questa fase, ma non si aspetti salti nel buio o un braccio di forza, che non giova a nessuno e che anzi ci screditerebbe agli occhi dell'intera comunità piemontese.



PRESIDENTE

Credo che dopo queste dichiarazioni del Presidente della Giunta, i nostri lavori possano essere aggiornati a domani mattina, anche per avere un momento di riflessione.



ANGELI Mario

Si può avere il testo?



CHIEZZI Giuseppe

Domani ci sarà Consiglio tutto il giorno?



PRESIDENTE

Per domani avevamo previsto, in via prudenziale... Credo che si possa anche concludere con la seduta del mattino: questo dipende dal numero degli interventi, ecc.
L'augurio è che si possa concludere nella mattinata, in modo che al pomeriggio ci sia già, eventualmente, attività di Commissione.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,38)



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