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Dettaglio seduta n.23 del 21/11/95 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bortolin, Cavallera Chiezzi, Cotto, D'Ambrosio, Farassino, Manica, Riba e Toselli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Comunicazioni della Giunta regionale sulla situazione post-alluvione novembre 1994 (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame del punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni della Giunta regionale sulla situazione post-alluvione novembre 1994" è rinviato alla seduta di domani mattina.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Comunicazioni della Giunta regionale su situazioni rischio amianto (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame del punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni della Giunta regionale su situazioni rischio amianto" è rinviato alla seduta di domani mattina.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 52: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno 1995"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 52, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, relatore

L'art. 42, penultimo comma, della L.R. 29/12/1981, n. 55 recante: "Norme di contabilità regionale" stabilisce che ogni variazione al bilancio, salvo quanto previsto dagli artt. 38, 39, 40 e 48, deve essere autorizzata con legge regionale.
L'art. 44 della suddetta legge prevede, al primo comma, che con legge regionale si possano autorizzare le variazioni agli stanziamenti dell'entrata e della spesa dei bilanci e prevede, al secondo comma, che la legge di variazione al bilancio possa autorizzare l'aumento o la riduzione degli stanziamenti dei fondi di riserva.
L'ammontare della variazione risulta essere di 24 miliardi e 110 milioni circa ed è stato determinato, sul versante delle entrate, dai maggiori introiti dovuti alla riscossione dell'addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano. Sul versante delle uscite si è provveduto, in particolare, ad aumentare la dotazione del capitolo 27160 (Fondo Investimenti Piemonte) e del capitolo 10880 (Rimborso di spese per la rinnovazione del Consiglio regionale). Inoltre si è reso necessario integrare il fondo di riserva per le spese obbligatorie (capitolo 15950) per far fronte ai continui prelievi delle somme occorrenti al fine di tenere conto degli impegni già assunti e che si prevede ancora di assumere nonché dei pagamenti che si prevede di effettuare fino al termine dell'esercizio.
La Giunta, in sede di Commissione, ha presentato due emendamenti integrativi, prima e seconda nota di variazione alla prima legge di variazione al bilancio di previsione per l'esercizio 1995, volti ad incrementare in particolare gli stanziamenti del capitolo 24360 (Contributi a Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità montane per la costruzione di acquedotti e fognature), del capitolo 11950 (Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali), del capitolo 23250 (Fondo regionale per la montagna) e del capitolo 10130 (Stipendi al personale dipendente). Gli emendamenti sono stati approvati entrambi a maggioranza dei Consiglieri presenti.
La I Commissione rassegna quindi all'aula il testo del disegno di legge n. 52, auspicandone una sollecita approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo

La prima - e penso unica, perché siamo in conclusione di esercizio finanziario e il prossimo appuntamento riguarderà il dibattito sul bilancio variazione di bilancio di quest'anno è apparentemente, dal punto di vista delle cifre, una variazione modesta (or ora il relatore ha ricordato che riguarda 24 miliardi più pochi altri movimenti) rispetto alle grandi cifre del bilancio. Tuttavia, almeno al sottoscritto, pare che qualche rilievo debba essere fatto relativamente ad alcune scelte che in questa variazione vengono annunciate.
I rilievi che si possono fare sono i seguenti.
Il primo, di tipo generale, è che ci troviamo, in ogni caso, di fronte ad un bilancio solido e in equilibrio. Questa è una risposta che va anche al Consigliere Racchelli, il quale a Novara, nelle giornate delle consultazioni, aveva invitato l'Assessore a spiegare in quali condizioni era il bilancio. Il bilancio è solido innanzitutto perché a fine anno l'Amministrazione può spendere dei soldi in più grazie ad una previsione prudenziale delle entrate, che oggi consente di avere un certo margine positivo; in secondo luogo, perché - cosa credo non accaduta in altri tempi l'Amministrazione uscente ha impegnato solo la parte di bilancio che coincideva con il suo esercizio di responsabilità, cioè fino a giugno lasciando liberi gli stanziamenti della seconda parte del 1995.
Devo dare atto che in questa variazione ci sono due voci positive.
La prima è l'aumento di 8 miliardi dello stanziamento del FIP per i macelli, che accoglie - addirittura ad abundantiam - una richiesta delle minoranze, contenuta in un ordine del giorno approvato nel corso della discussione sull'assestamento: consentire, con un ulteriore impegno finanziario, di completare una politica che aveva dato risultati favorevoli e che, appunto, riguardava la ristrutturazione dei macelli.
La seconda voce positiva riguarda lo stanziamento di 5 miliardi per la montagna, che è l'attuazione di un ordine del giorno, anche in questo caso approvato in sede di discussione di bilancio all'inizio del 1995, che consente di finanziare la legge sulla montagna e quindi di rendere concreta una politica molto rilevante.
Credo che però vi siano anche alcuni rilievi negativi da fare.
Il primo è che, allo stato degli atti, non ci pare sia stata accolta una richiesta avanzata dalle Associazioni di categoria dell'agricoltura nell'incontro del 27 ottobre e rispetto alla quale ci era parso che da parte della Giunta e del Presidente Ghigo ci fosse una disponibilità a mantenere gli stanziamenti, già a partire dall'esercizio in corso, per l'agricoltura, che sono stanziamenti falcidiati da minori trasferimenti da parte dello Stato.
Il secondo rilievo negativo è che si spendono 8 miliardi per opere igienico-sanitarie che, almeno stando alle spiegazioni date dall'Assessore in Commissione, sono al di fuori del meccanismo del FIP. Qui il rilievo è negativo per due ragioni.
In primo luogo, le spese per opere igienico-sanitarie sono spese per le quali, in ogni caso, i beneficiari possono usufruire di un ritorno tariffario, perché sia sugli acquedotti sia sulla depurazione delle acque sia sul servizio di fognature è possibile, per la legge nazionale, avere un incasso tariffario. Questo significa che si tratta di uno dei pochi interventi che vengono realizzati dagli Enti locali per il quale c'è la possibilità di autofinanziamento.
Con una scelta fatta l'anno scorso, questo tipo di investimenti è stato inserito nel FIP, perché rappresenta una delle poche occasioni per avere il ritorno del capitale che viene prestato. Se noi concediamo a fondo perduto queste risorse, i casi sono due: o consentiamo che artificiosamente gli Enti locali tengano le tariffe al di sotto del tetto che dovrebbero tenere in questo caso trasferendo in spesa corrente quella che è una spesa di investimento, oppure che trattengano per sé le quote di capitale che vengono gratuitamente concesse dalla Regione. Credo che questa sia una stortura che introduciamo anche in un meccanismo di mercato e comunque credo che sia un'inutile perdita di 8 miliardi che la Regione si infligge perché - ripeto - sono pochi i meccanismi con i quali è possibile ottenere il ritorno.
Il secondo rilievo negativo è che nel FIP, al di là del meccanismo del Fondo di rotazione, era stata introdotta come filosofia quella di un'assegnazione oggettiva delle risorse, predeterminata attraverso un meccanismo di punteggi. Questo consentiva il massimo di trasparenza e soprattutto consentiva a tutti, conoscendo prima le regole, di concorrere e di avere assegnate le risorse in modo neutrale ed oggettivo. Se noi ritorniamo alla vecchia assegnazione ad hoc di contributi, credo che facciamo un brutto passo indietro, perché introduciamo quella - uso una parola un po' pesante - che è una politica clientelare o comunque un intervento che non ha una motivazione di neutralità. Ciò significa che nello stesso bilancio, sullo stesso tipo di intervento, si riconoscono due categorie di amministratori: quelli che per fognature, acquedotti, ecc.
ottengono contributi che dovranno restituire e quelli che invece li ottengono a fondo perduto e gratuitamente. Credo che questo introduca elementi di ingiustizia.
Il terzo rilievo negativo che mi sento di fare è quello che riguarda la riduzione di 10 miliardi e 600 milioni dello stanziamento per gli interventi sul patrimonio. E' una riduzione che si giustifica con il fatto che nel bilancio tale stanziamento era previsto alto in quanto si pensava di avviare la politica di acquisizione delle sedi della Regione.
L'Assessore in Commissione ci ha detto che non è ancora pronto un progetto di questa direzione e che si vogliono modificare le scelte fatte dalla Giunta precedente; io dico soltanto che in questo modo si perde sostanzialmente un anno di tempo, che comunque le risorse nei prossimi anni non aumenteranno e che quindi l'utilizzo di quelle risorse, visto che non vengono accantonate, nella sostanza riducono le possibilità di spesa e di intervento in conto capitale da parte della Regione.
Una seconda preoccupazione che in questa materia credo di poter esprimere è che se si pensa di fare un intervento sulle sedi per una spesa di 150/200 miliardi, come ci è stato detto in Commissione, mi sembra che ci avviamo su una strada che non ci consentirà di fare questi interventi perché è una cifra davvero molto forte; basti pensare che associati a questi ci sono i 100 miliardi annunciati di spesa per interventi in materia di informatica. Nella sostanza, quindi, con due soli interventi si corre il rischio di esaurire tutta la disponibilità in conto capitale nei prossimi due o tre anni della Regione, salvo che non si voglia toccare le tariffe.
Fatti questi rilievi negativi, ho presentato, insieme ad altri colleghi Capigruppo del centro-sinistra e con la Lega, un emendamento che raccoglie nella sostanza le cose che ho detto finora e che propone di ridurre di 6 miliardi lo stanziamento previsto per le opere igienico-sanitarie e di aumentare di 6 miliardi gli stanziamenti per gli interventi previsti in FIP per l'agricoltura. Questo consente di raccogliere un invito che era stato fatto dalle Associazioni di categoria e per il quale il Presidente si era impegnato, anche se non lo si accoglie totalmente. In qualche modo è l'accoglimento anche di una precauzione che il Presidente in quella sede aveva avanzato affermando che "non possiamo darvi i 24 miliardi del metano perché ci sono anche altre spese (personale ed altro)". La proposta che oggi avanziamo tiene conto che comunque non si possono eliminare gli aumenti di spesa per il personale, per i parchi, per una serie di spese obbligatorie che bisogna assolutamente garantire.
Questo emendamento, che è di 6 miliardi, consente alla fine di mantenere fede a quell'impegno e quindi mi sento di chiedere all'Amministrazione che lo approvi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ferraris. Riteniamo pertanto anche illustrato il suo emendamento, oltreché esaurita la discussione di carattere generale, se non ci sono altre richieste di parola.
Ha quindi facoltà di intervenire l'Assessore Gallarini per la replica.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Ritengo opportuno fare un'illustrazione di carattere generale per quanto riguarda le voci principali che sono contenute nella legge di variazione e poi alcune considerazioni in base all'intervento del Consigliere Ferraris.
Tra le voci principali, rilevo che in effetti si tratta di circa 33 miliardi per quanto riguarda il bilancio: 24 di maggiori entrate derivanti dalla sovrattassa sul metano e 9 miliardi che abbiamo prelevato dal capitolo 23600 relativo al patrimonio.
Le principali voci che vengono alimentate da questi prelievi sono: 1) il personale, per il quale quindi avremo la possibilità di pagare stipendi e tredicesime con l'integrazione che viene fatta all'interno di questa leggina (è una calibrata indispensabile per poter chiudere il conto prima del 31 dicembre) 2) il consorzio di depurazione, di cui ha già parlato il Consigliere Ferraris, ma successivamente farò altre considerazioni 3) le cooperative, per le quali è previsto circa 1 miliardo 4) i macelli: si tratta sostanzialmente del saldo, realizzando quindi l'evasione totale di tutte le domande che sono state fatte sui macelli, per i quali c'era ancora un arretrato di 7,8 miliardi. Poiché viene data risposta positiva a tutte quelle richieste, riteniamo come Giunta che non valga la pena di fare discorsi di tipo clientelare perché noi diamo risposta al 100% di queste richieste che erano scaturite da una scelta impostata dalla Giunta precedente.
Per quanto riguarda la questione del FIP (Fondo Investimenti Piemonte) io non posso che ribadire quel che ho già detto in Commissione, cioè che non abbiamo potuto inserire la questione dei depuratori e del consorzio delle acque reflue in FIP, perché sono scadute le domande, cioè la parte tecnica. Direi però che le preoccupazioni circa il fatto di fare un passo indietro e di rispondere con fondi sostanzialmente regalati ai Comuni penso proprio che non le dobbiamo avere, perché prima che noi eroghiamo questi fondi (è stato chiesto ovviamente dai tecnici della Regione che dovranno gestire questa questione) i Comuni devono impegnare di proprio almeno il 50%. Quindi, al di là delle tariffe, che possono essere applicate, stornate e via dicendo, i consorzi che beneficeranno di questi stanziamenti dovranno contribuire con una cifra loro, quindi con investimenti dei Comuni che fanno parte del consorzio per almeno il 50%, cioè maggiore o uguale al 50 della cifra. E' vero, come diceva il Consigliere Ferraris, che la risposta che diamo sostanzialmente non ha ritorno, però è altrettanto vero che è una risposta che prevede un contributo della Regione a fronte dell'impegno primario dei Comuni che ad esempio su 2 miliardi devono stanziare prima il miliardo in proprio, attraverso mutui contratti a totale ripiano da parte appunto - dei Comuni stessi, e la Regione interviene nelle situazioni che richiedono di essere completate, a fronte di lavori che sono stati iniziati. Queste risposte, come ho già detto, non possono più avvenire attraverso il FIP, ma riteniamo debbano comunque essere date per portare a compimento dei progetti impostati e ci consentiranno di arrivare a regime per quanto riguarda la questione del consorzio delle acque reflue perch dal punto di vista ecologico e funzionale rappresentano una risposta efficace a problemi di questo tipo.
Per quanto riguarda la questione patrimonio in generale, rispetto alle preoccupazioni sollevate dal collega Ferraris devo rilevare che in effetti quel che abbiamo detto in Commissione è appena accennato. Abbiamo anche auspicato che ci possa essere una Commissione all'interno della quale si possa parlare in profondità e con dovizia di particolari rispetto alle intenzioni della Giunta di andare al palazzo unico della Regione e ad una razionalizzazione del patrimonio non solo per quanto riguarda Torino, ma anche le presenze periferiche. Non appare oggi nella leggina di variazione ma nel corso del 1996 - e lo vedremo con il prossimo bilancio praticamente avremo, conseguentemente ad una legge regionale che è stata approvata ancora dal Consiglio scaduto nella parte finale della scorsa legislatura, un'entrata e un'uscita di circa 40 miliardi. La valutazione patrimoniale relativa a quelle alienazioni era stata stimata in 60 miliardi, dopodiché come Giunta abbiamo già approvato un disegno di legge che verrà in Consiglio prossimamente (relativamente al passo indietro, che per noi ovviamente è un passo avanti), rispetto a Villa San Remigio per quanto riguarda la Provincia di Verbania, per una somma pari a 13 miliardi.
Grosso modo quindi quei 60 miliardi, depurati di questi 13, arrivano ad essere circa 45, ma stiamo dalla parte della prudenza e quindi parliamo di una quarantina di miliardi in entrata e in uscita. Questo per quanto riguarda la questione patrimoniale.
Vengo ora ai due emendamenti presentati, dei quali, per la verità, già si era parlato in Commissione dove erano stati preannunciati. Noi ci siamo consultati, come Giunta, durante l'intervallo, con il Presidente e con l'Assessore Bodo, e abbiamo deciso di accogliere l'emendamento relativo ai 2 miliardi per quanto riguarda l'agricoltura, cioè il Fondo di integrazione sull'agricoltura per 2 miliardi che preleveremmo dal capitolo 23600 lasciando inalterato il consorzio acque reflue. Questo ci consentirebbe di passare, su quel residuo di capitolo 23600, da 26 a 24 miliardi, già nel bilancio che stiamo impostando per il 1996. Ci consentirebbe quindi di mantenere grosso modo inalterato l'impegno di 40 miliardi che vuole sottolineare la volontà di questa Giunta e di questa maggioranza di andare a quella soluzione di razionalizzazione per quanto riguarda il palazzo.
Quindi, salvo adesso trovare le forme per formalizzare questo emendamento nella sostanza, dal punto di vista politico, dopo averne parlato con il Presidente e con l'Assessore interessato, siamo intenzionati ad agire in questo modo.
L'ultima appendice è la seguente: il dottor Moratto, Capo Servizio del Bilancio, e il dottor Lesca, Capo Settore, ci hanno sottoposto in questi ultimi giorni una serie di emendamenti meramente tecnici (li possiamo leggere uno ad uno e dare delle spiegazioni) che abbiamo presentato come Giunta al Presidente del Consiglio Picchioni.
Inoltre, questa mattina è sorto un altro emendamento, che ci è stato sottoposto sostanzialmente da molti Capigruppo, relativamente ad un contributo da assegnare all'Istituto Galileo Ferraris. E' stato anche predisposto un ordine del giorno e per risparmiare tempo si potrebbe cogliere questa occasione per parlarne; come Giunta abbiamo deciso di recepire tale indicazione, tale richiesta, quindi inseriremmo in questa leggina (questo anche per dare dimostrazione che se le cose sono possibili si possono dare risposte anche nel giro di poche ore) i 200 milioni chiesti da quell'ordine del giorno, col che sostanzialmente ripareremmo ad una qualche vacanza che c'è stata sul bilancio 1995 relativamente a quella questione, salvo poi ovviamente in sede di discussione del bilancio 1996 fare altre valutazioni e ci dichiariamo fin d'ora disponibili a considerare le richieste che dovessero venire avanti sia su questa voce che su altre.
Approfitto dell'occasione per illustrare questi emendamenti che, come ho già detto, sono di natura meramente tecnica: 1) capitolo 2790: Tesoreria centrale, si tratta di un aumento di 700 miliardi, meramente funzionariale 2) capitolo 11990: Lavoro, si tratta di un'integrazione per la Consulta "I Piemontesi nel mondo"; sono carenti sul proprio capitolo di 60 milioni: il Presidente l'altro giorno ha presieduto questa Consulta, ero presente anch'io, e in quella sede ci è stata manifestata tale richiesta rispetto alla quale abbiamo espresso la nostra intenzione di cogliere l'occasione della leggina per dare una risposta 3) capitolo 15805: Mutuo ESAP, è un'eredità praticamente della liquidazione dell'ESAP, che il Consiglio conosce bene, di 132 milioni 4) capitolo 15960: Fondo riserva spese impreviste, è un prelievo di 435 milioni per quadrare i conti 5) capitolo 40020: è un aumento tecnico di 700 miliardi che vanno a compensare la prima voce di cui abbiamo parlato 6) capitolo 11250: è un fondo che si riferisce alle deleghe dell'Assessore Leo, sono 250 milioni che vengono prelevati da una parte e inseriti in un'altra 7) capitolo 13370: si riferisce all'Enoteca di Vignale; è una richiesta per iniziative assunte che hanno comportato uno sfondamento, leggero per la verità rispetto al capitolo in assoluto, di 15 milioni, al quale intendiamo riparare 8) capitolo 3050: aumenti partite di giro relativamente alla USL Torino 23, si tratta anche in questo caso di un'eredità, pari a 7,1 miliardi 9) vi sono poi quattro capitoli che si riferiscono alle deleghe dell'Assessore Viglietta: si tratta di due storni, il primo di 60 milioni dal capitolo 14040 al capitolo 14050, il secondo di 45 milioni dal capitolo 14860 al capitolo 14990 10) l'ultima voce, infine, è quella relativa all'Istituto Galileo Ferraris di cui abbiamo parlato prima: il capitolo 11760 viene integrato con 200 milioni.
Questo è tutto.



PRESIDENTE

Assessore Gallarini, può riprecisare la risposta all'emendamento illustrato dal Consigliere Ferraris?



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Certo. Per quanto riguarda questo emendamento, salvo trovare il modo di formalizzarlo, intendiamo accogliere la seconda voce, cioè quella relativa allo stanziamento aggiuntivo di 2 miliardi per il Fondo di integrazione sull'agricoltura. La seconda voce dell'emendamento Ferraris dice: "Il capitolo 21706 è incrementato di 2 miliardi e il capitolo 24360 è ridotto di pari importo". Invece noi incrementiamo, come proposta nostra di recepimento, il capitolo 21706 con 2 miliardi che preleviamo dal capitolo 23600.



PRESIDENTE

Ha chiesto ancora la parola il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Paolo

E' per una precisazione tecnica. Io apprezzo l'atteggiamento aperto della Giunta, vorrei però far notare che la proposta è tecnicamente non possibile perché i due capitoli sono strettamente correlati tra loro.
Infatti, la scheda sull'agricoltura prevede che gli interventi per l'agricoltura siano finanziati, considerando la particolare natura dell'economia agricola, per un terzo a fondo perduto e due terzi sul FIP.
Quindi, dei due capitoli, 4 miliardi rappresentano il contributo sul Fondo di rotazione e 2 miliardi i contributi a fondo perduto.
Se si finanzia solo il fondo perduto, non avendo la copertura per altri 4 miliardi del Fondo di rotazione, non riusciamo a far funzionare il meccanismo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Dal punto di vista tecnico, non oso addentrarmi nella materia, perch non ne capisco molto. Però il dottor Moratto ribadisce che è possibile questa proposta, che peraltro è stata portata avanti con l'ausilio dei funzionari.



FERRARIS Paolo

A mio avviso, se volete mantenere la disponibilità di 2 miliardi dovreste scrivere in un capitolo la cifra di 700 milioni, e nell'altro un miliardo e 400 milioni.
Questo consentirebbe che gli interventi di 2 miliardi sulla scheda dell'agricoltura siano finanziati con due stanziamenti giusti.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Ribadisco la disponibilità a trovare la forma per accogliere la sostanza.



PRESIDENTE

Assessore, mi pare che sia logico quello che ha detto adesso il Consigliere Ferraris.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Disponibili ad accogliere la sostanza, troviamo la forma che vesta la sostanza.
Nel frattempo, vorrei fare una considerazione finale, indipendentemente dagli atteggiamenti che ogni Gruppo in modo autonomo riterrà di assumere.
Penso che, avendo terminato la parte tecnica di elencazione, non di svisceramento da parte nostra, valga la pena, a fronte di affermazioni fatte dal Consigliere Ferraris, ribadire che, in effetti, la Giunta ha constatato quegli atteggiamenti.
Quindi, ha espresso già a luglio apprezzamento per il fatto che non fu saccheggiato il bilancio nel corso dei primi mesi del 1995 dalla Giunta uscente, e men che meno fu saccheggiato nei due mesi di prorogatio rispetto all'insediamento del nuovo Consiglio dopo la data del 23 aprile.
Lo ribadiamo volentieri, anche se abbiamo già avuto modo di esprimere tale apprezzamento a luglio.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavaliere aveva domandato la parola. Si può parlare anche in ordine agli emendamenti che sono stati presentati. Nel frattempo sappiamo...



CAVALIERE Pasquale

Se vuole dirmi anche cosa devo dire...



PRESIDENTE

Non ho questa presunzione.



CAVALIERE Pasquale

Mi pareva.



PRESIDENTE

No guardi, non è un ghiribizzo della Presidenza. Essendo terminata la discussione di carattere generale, lei, in questo momento, può parlare sugli emendamenti, oppure può fare una dichiarazione di voto. Gliel'ho voluto solo precisare.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Ma ho notato anche che questa discussione, che evidentemente doveva chiarire alcuni aspetti, è bene che avvenisse come è avvenuta.
Questo per illuminare il fatto che talvolta i formalismi si usano quando conviene.
Volevo porre incidentalmente alcune questioni al Presidente Ghigo, in relazione al capitolo 24360 relativo al depuratore del Sestriere in Valle di Susa - e mi scuso se riprendo questo discorso.
Non ho potuto partecipare alla discussione della I Commissione, quindi può darsi che ripeta delle cose già dette, ma tengo a precisare che abbiamo avuto una grandissima difficoltà - e spero le sia stata trasmessa dal Presidente della III Commissione che è stato sollecitato al riguardo - a discutere dell'intera partita dei Mondiali. Infatti, tutte le volte che in III Commissione ed in altri ambiti si è discusso di questa questione l'Assessore Angeleri si è presentato dicendo che su alcune cose poteva, con cognizione di causa, informare circa le decisioni prese, le direzioni e i programmi, mentre altre questioni non erano di sua competenza.
In questo modo, nelle fasi cruciali, quando si sono tenute le riunioni del Comitato consultivo di cui la Regione faceva parte, non abbiamo potuto esporre la nostra opinione, e soprattutto sapere cosa ha detto la Regione.
E' un'opera che sicuramente deve essere finanziata, altrimenti ci faremmo ridere dietro da tutto il mondo: organizziamo i Mondiali di sci in un paese dove non c'è neppure il depuratore! Ritengo che ci siano alcuni altri interventi discutibili; mi riferisco al villaggio per atleti.
Sono tutte questioni che abbiamo sollevato, e per le quali non abbiamo trovato un'interlocuzione, nel senso che il Presidente non si è presentato mentre l'Assessore Angeleri non ha potuto darci informazioni, anche se partecipava al Comitato, evidentemente in un ruolo completamente subalterno alle decisioni che andavano prese. Questo è un problema rilevante.
Personalmente ritengo sia molto discutibile la questione relativa al finanziamento, da parte nostra, del depuratore, non perché non vada finanziato, ma perché nell'intervento generale deciso dal Commissario straordinario, forse il nostro Ente avrebbe dovuto dire qualcosa di più in relazione a queste opere.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 1) Emendamento integrativo presentato dalla Giunta: nell'allegato delle variazioni di cui al disegno di legge n. 52 vengono aggiunte le seguenti variazioni integrative: capitolo 2790/E (Tesoreria centrale): + 700.000.000.000 capitolo 11990/U (Lavoro): + 60.000.000 capitolo 15805/U (Mutuo ESAP): + 132.329.648 capitolo 30045/U (Mutuo ESAP): + 27.972.837 Capitolo 15960/U (Fondo riserva spese impreviste): - 435.302.485 capitolo 40020/U (Tesoreria centrale): + 700.000.000.000 capitolo 11250/U: - 250.000.000 capitolo 11270/U: + 250.000.000 capitolo 13370/U (Enoteca Vignale): + 15.000.000 capitolo 3050/E (Partite di giro): + 7.100.000.000 capitolo 40170/U (Partite di giro): + 7.100.000.000 capitolo 14040/U (Caccia e pesca): - 60.000.000 capitolo 14050/U (Caccia e pesca): + 60.000.000 capitolo 14860/U (Manifestazioni fieristiche): - 45.000.000 capitolo 14990/U (Manifestazioni fieristiche): + 45.000.000 capitolo 11760/U (Istituto Galileo Ferraris): + 200.000.000.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli e 8 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Ferraris, Marengo, Spagnuolo Rubatto, Cavaliere e Rosso: il capitolo 21705 è incrementato di L. 4.000.000.000 e il capitolo 24360 è ridotto di pari importo il capitolo 21706 è incrementato di L. 2.000.000.000 e il capitolo 24360 è ridotto di pari importo.
Tale emendamento viene ritirato dal Consigliere Ferraris, il quale presenta, insieme all'Assessore Gallarini, il seguente emendamento: 3) nell'allegato delle variazioni di cui al disegno di legge n. 52 vengono aggiunte le seguenti variazioni integrative: capitolo 21705/U: + 1.400.000.000 capitolo 21706/U: + 700.000.000 capitolo 23600/U: - 2.100.000.000 capitolo 13880: + 100.000.000 capitolo 14880: -55.000.000 capitolo 14890: -45.000.000.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 41 voti favorevoli e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 41 astensioni 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 41 astensioni 3 L'art. 2 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo

Noi apprezziamo il fatto che la Giunta abbia aumentato alla fine gli stanziamenti per l'agricoltura di 2 miliardi e 100 milioni. Francamente non siamo d'accordo che siano stati ridotti ulteriormente gli stanziamenti sul capitolo del patrimonio, mentre avevamo chiesto che fossero ridotti sul capitolo delle opere igienico-sanitarie per le ragioni spiegate allora.
In Commissione avevamo votato contro, ma tenendo conto delle posizioni nuove emerse oggi, ci asterremo sulla votazione complessiva della legge.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI' 27 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Approfitto del numero dei presenti per iscrivere all'o.d.g. i seguenti documenti: ordine del giorno n. 72 relativo alla problematica dei trapianti degli organi, firmato dai Consiglieri Riggio, Marengo, Bortolin, Suino Manica, Burzi e Ghiglia.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
Ordine del giorno n. 76 relativo all'inceneritore Re-Sol, firmato dai Consiglieri Dutto, Casoni, Griffini, Ferraris, Peano, Rosso, Rossi, Galli Cavaliere, Moro e Foco.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Ordine del giorno n. 77 relativo alla possibile chiusura della ferrovia Cuneo - Ventimiglia - Nizza, firmato dai Consiglieri Dutto, Riba Casoni, Moro, Rosso, Rossi, Bellingeri, Galli, Cavaliere, Toselli Vindigni, Deorsola e Chiezzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame ordine del giorno n. 75 relativo all'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris, collegato al disegno di legge n. 52: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno 1995"


PRESIDENTE

Collegato al bilancio è stato presentato l'ordine del giorno n. 75, a firma dei Consiglieri Marengo, Suino, Spagnuolo, Saitta, Rubatto Cavaliere, Burzi, Montabone, Chiezzi, Ghiglia, Deorsola, Papandrea Picchioni e Vaglio, relativo all'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris.
Siccome è connesso al bilancio che abbiamo presentato e alla variazione di bilancio predisposta dall'Assessore, lo possiamo votare.
Pongo pertanto in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte a seguito di quanto emerso dai media in merito all'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris di Torino relativamente allo stato di grave disagio economico in cui lo stesso versa constatato che con la crisi finanziaria pubblica si riducono sempre più le risorse destinate alla ricerca, assegnandole un ingiusto ruolo di 'Cenerentola' provocando effetti negativi sulle innovazioni nel processo produttivo e favorendo l'emigrazione di studiosi e studenti l'Istituto Galileo Ferraris è stato costretto a disfarsi di una sofisticata apparecchiatura vendendola all'estero per fare fronte alla gravissima diminuzione di budget tale da porre in predicato persino gli stipendi dei dipendenti l'Istituto Galileo Ferraris noto soprattutto per l''ora esatta' è di fatto una gloriosa, antica, prestigiosa e simbolica realtà scientifica del nostro Paese che per la complessità dei servizi e la qualità dell'erogazione ne fa un rarissimo ed esemplare riferimento apprezzato nel mondo l'Istituto, Ente di diritto pubblico e non strumentale, nato nel 1934, provvede in proprio con autofinanziamento per una quota pari al 24 del bilancio a fronte di una media nazionale del 4 la Regione Piemonte si è dotata con L.R. n. 49 del 3/9/1984 di una norma che consente l'erogazione di contributi regionali ad Enti, Istituti Fondazioni ed Associazioni di rilievo regionale la Regione Piemonte con L.R. n. 42 del 25/8/1987 ha riconosciuto uno specifico sostegno annuale all'Istituto Galileo Ferraris a favore dell'attività scientifica e culturale dallo stesso erogata e ha previsto l'istituzione di un apposito capitolo nel bilancio, il finanziamento per l'anno 1987 di L. 150 milioni, per il 1988 di L. 100 milioni e ha istituito un pari ammontare negli anni a seguire al fine di sostenere doverosamente l'attività del prestigioso Istituto Galileo Ferraris e di adempiere ai propri compiti istituzionali il Consiglio regionale del Piemonte riconoscendo il valore e l'importanza strategica per la Regione Piemonte dell'Istituto Nazionale Galileo Ferraris si impegna a sostenere l'attività scientifica e culturale dell'Istituto riconoscendogli i dovuti finanziamenti pregressi in unica soluzione con bilancio 1995/1996 a provvedere con apposito significativo finanziamento da prevedersi nel bilancio 1996/1997 a sensibilizzare, attraverso il competente Assessorato, il Governo nazionale affinché non vengano ridotti ulteriormente con la Finanziaria in corso di approvazione i fondi destinati alla ricerca scientifica e nello specifico quelli relativi all'Istituto Nazionale Galileo Ferraris di Torino".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Assestamento di bilancio - Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 53: "Prima integrazione alla legge regionale 'Assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1995 di Enti di gestione e di Aree protette"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 53, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto, relatore

Il disegno di legge riguarda gli assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1995. Sono stati trasmessi da alcuni Enti gestori di aree protette e dall'IRES i relativi assestamenti al bilancio preventivo 1995. Questi vengono seguenti alla chiusura già del bilancio preventivo 1995 della Regione, sono arrivati fisiologicamente dopo, di qui il decreto per l'approvazione di questi bilanci.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, possiamo passare all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame proposta di legge n. 12: "Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di legge n. 12, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La relazione era già stata svolta precedentemente, a meno che il relatore, Consigliere Montabone, la voglia ripetere perché mi pare che non ce ne ricordiamo affatto.



MONTABONE Renato, relatore

La ringrazio, signor Presidente, perché la relazione era stata letta in un momento di turbolenza dell'aula e forse vale la pena, rispetto all'importanza che io ritengo debba avere questa legge, di ripeterla.
Si tratta di un provvedimento che il Consiglio regionale del Piemonte approvò nel marzo 1995, il cui titolo è: "Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie", su cui, per le parti inerenti alla disciplina delle attività e alla formazione professionale degli operatori sportivi, il Governo ha sottolineato eccezione di legittimità costituzionale, facendo anche riferimento alle leggi istitutive e di disciplina del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) n. 426 del 1942 e al DPR n. 157/86: in tal modo, il Governo pone l'incostituzionalità di parte della legge riferendosi ad una legge del 1942, quindi antecedente la Costituzione italiana.
Tenendo presenti tali osservazioni, nel riproporre la legge all'approvazione del Consiglio regionale è parso opportuno stralciare le parti che avrebbero potuto dare luogo al contenzioso e che sono oggetto di una specifica proposta di legge da argomentare puntualmente anche in sede di eventuale ricorso costituzionale.
Con la presente proposta di legge la Regione si propone pertanto di tracciare chiaramente la propria strategia in materia, fornendo un quadro sistematico di orientamento per la propria azione e di indirizzo per gli Enti locali e gli altri soggetti pubblici e privati.
Nel contempo la Regione intende mettere in atto interventi di sostegno sia per migliorare e completare l'offerta di impianti e di servizi sportivi, sia per favorire la diffusione e la qualificazione della pratica sportiva, nonché pervenire alla definizione di alcuni aspetti normativi per una maggiore tutela dell'utenza.
Nella Sezione I la proposta di legge indica le finalità e le modalità di intervento della Regione nel settore dello sport e delle attività fisico motorie.
La Sezione II riguarda in particolare l'impiantistica sportiva. Va rilevato, in particolare, che con la presente proposta di legge la possibilità di intervento di sostegno è estesa, oltre che agli Enti pubblici, anche alle Federazioni sportive e agli Enti di promozione sportiva che dispongono di propri impianti sportivi o, in molti casi intervengono su impianti avuti in gestione pluriennale da parte dei Comuni.
Per superare le difficoltà che hanno soprattutto le Associazioni sportive a fornire garanzie patrimoniali nella stipula dei mutui per la realizzazione e il miglioramento degli impianti sportivi, l'art. 4 prevede che possa essere prestata fideiussione da parte della Regione Piemonte.
La Sezione III della proposta di legge riguarda la promozione delle attività sportive fisico-motorie.
Chiedo che il Consiglio esamini e voti in modo favorevole questa proposta di legge. Ringrazio la Commissione per avere licenziato tale proposta in tempi fattivi e l'Assessore competente per l'azione che ha voluto fare affinché potesse avere un canale privilegiato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Montabone. E' aperta la discussione generale; chi domanda di intervenire? Non essendovi richieste di parola, si proceda all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: al comma primo, abrogare le parole "avvalendosi anche della collaborazione tecnica del CONI".
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

La Lega Nord è d'accordo a votare questa legge; avevamo diversi dubbi ma sono stati fugati nel corso dell'ultima Commissione. Rimane solo questo problema: secondo noi la Regione è dotata di funzionari capaci e competenti. Mi sembra che si continui però a sminuire questi funzionari e il discorso di avvalersi anche della collaborazione tecnica del CONI non vorrei che andasse a sminuire i nostri tecnici. D'altro canto, se i tecnici regionali sono lautamente pagati, direi che devono essere anche in grado di stilare questo regolamento senza nessun altro aiuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Temo che non sia possibile addivenire alla proposta di emendamento che è stata fatta dal Gruppo della Lega Nord, in quanto la collaborazione tecnica del CONI non mette in discussione i funzionari dell'Assessorato che possono seguire tecnicamente queste cose, ma per legge il CONI deve dare il proprio parere rispetto all'impiantistica sportiva che si avvale di contributi del credito sportivo in cui il CONI è azionista primario.
Quindi, questo emendamento è inopportuno perché altrimenti sarebbe bocciata la legge, perché andrebbe contro ad altre leggi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore allo sport e tempo libero

L'emendamento è in contrasto con la legge, poi non si intendeva assolutamente sminuire la capacità dei funzionari che, anzi, sono proprio i primi punti di riferimento, ovviamente, nella valutazione.



PRESIDENTE

L'emendamento viene ritirato dai proponenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 6 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 11 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 41 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 68, a firma dei Consiglieri Ghiglia, Griffini, Casoni, Salerno, Mancuso, Minervini Montabone, Ferraris, Rubatto, Cavaliere, Spagnuolo, Burzi, Casari, Riba Moro e Rosso, relativo all'Ente per la tutela del lupo italiano.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Artigianato

Esame disegno di legge n. 29: "Disposizioni transitorie per la costituzione delle Commissioni provinciali e regionali per l'artigianato di cui alla L.R. 6/7/1987, n. 38 recante 'Norme per la tenuta degli Albi provinciali delle imprese artigiane e disciplina degli organi di tutela e di rappresentanza dell'artigianato e successive modifiche ed integrazioni'" Esame ordine del giorno n. 62


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 29, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola alla relatrice, Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina, relatrice

Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la proposta di legge in esame tratta di disposizioni transitorie per la costituzione delle Commissioni provinciali e regionali per l'artigianato. Un tema dibattuto in passato che ha visto, sia a livello nazionale che a quello regionale, numerosi tentativi di normare in modo compiuto la materia, a partire dagli anni '50 con numerose leggi nazionali e con decreti legge, almeno otto, che hanno di volta in volta prorogato tali organismi, senza procedere ad un rinnovo effettivo degli stessi.
In ambito regionale è risultato estremamente faticoso dare corpo all'attuazione della legge nazionale in materia, la n. 443 del 1995, che poneva in capo alle Regioni l'obbligo di stabilire con apposite leggi le norme relative all'elezione dei componenti delle Commissioni provinciali.
Dopo aver proceduto all'approvazione di una legge quadro regionale, la n.
38 del 1987, si è posta in essere una fase transitoria. Nel 1990, infatti la Regione ha approvato un dispositivo in base al quale, in deroga alla citata legge quadro regionale, assieme all'adozione di una nuova scadenza per le elezioni, è prevista la facoltà di nominare i membri delle Commissioni sulla base di semplici designazioni.
In una fase successiva la data fissata per le elezioni è stata ulteriormente prorogata, senza peraltro dare pieno corso ad un'operazione indispensabile per l'avvio delle procedure elettive, quale è la revisione degli Albi provinciali delle imprese artigiane. La mancanza di tale revisione ha di fatto impedito di avviare il procedimento di rinnovo delle Commissioni attraverso il meccanismo delle elezioni in tempo utile, per riuscire ad espletare tutte le operazioni entro la scadenza, posta per legge, del 31/12/1994.
Oggi, pur non essendovi le condizioni per procedere alle elezioni, non è riproponibile alcun atto finalizzato ad una proroga delle Commissioni provinciali e regionali attualmente in carica, se non nella misura tassativamente definita dalla legge n. 444/94, di 45 giorni dalla scadenza.
Tale legge mira infatti a garantire l'effettivo rinnovo, alla loro naturale scadenza, degli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo dello Stato e degli Enti pubblici.
Il provvedimento oggi in esame propone pertanto un'ulteriore procedura straordinaria volta a rinnovare in via transitoria le Commissioni prevedendone la nomina, operata dal Presidente della Giunta regionale sulla base di designazioni. Nel contempo ha preso effettivo avvio, con un apposito decreto del Presidente della Giunta regionale, la revisione degli Albi che costituiscono lo strumento fondamentale di attribuzione e riconoscimento della qualifica artigiana e di conseguenza sono individuabili quale elemento primario di tutela della categoria.
Il dibattito in Commissione si è articolato in due sedute e ha fatto seguito alle consultazioni operate con le Associazioni economiche di categoria. I rilievi mossi in sede di incontro con le componenti sociali interessate hanno riguardato l'individuazione dei soggetti titolati a designare i componenti la Commissione e la definizione della data ultima fissata per il completamento delle procedure elettorali. Entrambe le osservazioni sono state accolte e si è pertanto eliminato il vincolo volto ad individuare le Associazioni titolate tra quelle firmatarie di contratti collettivi di lavoro e spostato, al 31/3/1997, il termine ultimo per l'elezione.
La VII Commissione, nell'approvare la proposta di legge, ha comunque inteso sottolineare il comune convincimento circa l'opportunità di pervenire a tempi rapidi alle elezioni delle Commissioni. Lo strumento che si è valutato più idoneo per esprimere questo convincimento è parso essere quello della proposta di un ordine del giorno che è stato sottoposto all'approvazione dell'aula, o verrà sottoposto all'approvazione dell'aula in modo strettamente correlato a questa proposta di legge che impegna quindi, la Giunta regionale a disporre affinché le procedure elettorali si concludano improrogabilmente entro il 31/3/1997.



PRESIDENTE

Sulla relazione della Consigliera Ferrero è aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questo tema me ne ricorda un altro che ho vissuto a lungo in quanto lavoratore FIAT dove, dal 1980 al 1995, non si è mai votato per i rappresentanti dei lavoratori. Qui ci troviamo di fronte ad una situazione simile. Le cose che ricordava prima la Consigliera Ferrero circa le proroghe si riferiscono a questo: da oltre un decennio ci troviamo di fronte ad una legge che dice che i rappresentanti degli artigiani debbono essere eletti; invece, sistematicamente questa legge non viene applicata, si dice che ci sono problemi tecnici e di impossibilità; così, per tutta una serie di fatti di questo tipo, di volta in volta, le scadenze non si sono mai potute rispettare. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un provvedimento di nomina ma con un cambiamento: anziché prorogare gli organi preesistenti, si indicano dei nomi; e noi nominiamo questi nuovi nomi. Temo fortemente che si inneschi un meccanismo per cui questi rappresentanti restino in carica ben oltre la scadenza che viene indicata (marzo 1997).
Questa è la ragione di fondo per cui siamo contrari, perché riteniamo che ci sia una situazione di illegalità nei confronti della legge. La quale legge riteneva che i rappresentanti degli artigiani dovessero essere eletti dagli artigiani, trovare una rappresentanza che fosse confrontata con un voto per verificare chi queste figure devono rappresentare. Inoltre sono anche convinto che l'inefficacia della politica nei confronti degli artigiani e la scarsa attenzione che c'è sia dovuta al fatto che le organizzazioni che li rappresentano non vogliono andare a questo confronto.
Una considerazione: nel corso dell'udienza che abbiamo svolto, una delle organizzazioni aveva espresso contrarietà alla proposta, portando avanti un ragionamento simile a quello che ho fatto io e chiedeva di non andare ad una nuova nomina, ma di procedere alle elezioni. Successivamente pare che questa organizzazione si sia trovata d'accordo con le altre in quanto è stata inserita tra quelle maggiormente rappresentative; di conseguenza, attraverso questo escamotage, è diventata una tra quelle che potevano avere la nomina e quindi è stata accontentata in questo modo.
Devo dire che il tutto mi sembra bizzarro, cioè costoro chiedevano le votazioni, gli si è dato il contentino di poterli nominare e così si è risolto il problema. Mi sembra appunto che così non vada bene.
Tra l'altro nel nuovo articolo si passa dal criterio (discutibile perché non basato sull'elezione) delle organizzazioni firmatarie di contratto, al criterio - si dice - della maggiore rappresentatività. Il concetto di "maggiormente rappresentative" viene definito dalle stesse organizzazioni, cioè sono le organizzazioni medesime che decidono se sono effettivamente o meno rappresentative. Mi sembra una cosa abbastanza incredibile che chi deve nominare si dia la patente: "posso farlo", "sono in grado di farlo", "sono effettivamente rappresentativo, quindi posso nominare". Anche questo aspetto mi sembra curioso.
Sull'insieme del provvedimento abbiamo anche presentato un emendamento perché in questi anni si era verificata una situazione per cui questi soggetti, individuati dalle organizzazioni e nominati dalle loro organizzazioni, si erano caratterizzati per un alto tasso di assenteismo alle riunioni e si era dovuto, ad un certo punto, abbassare il quorum dal 51% al 33%, cioè ad un terzo. Il motivo addotto era che, con il tempo alcuni rappresentanti erano invecchiati, altri non c'erano più, quindi non potevano presenziare. Illustrerò l'emendamento quando si entrerà nel merito. Comunque, almeno per quanto riguarda questa modifica, noi chiediamo che si torni alla situazione precedente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, sia dalla relazione della Consigliera Ferrero sia dall'intervento del Consigliere Papandrea è emersa la difficoltà - io ritengo di usare questo termine - con la quale la Commissione ha esaminato questo provvedimento. La dimostrazione sta nel fatto che, in modo unanime, abbiamo ritenuto di dover accompagnare questo provvedimento in aula con un ordine del giorno perché effettivamente la situazione è diventata pressoché insostenibile. Per cui un segnale doveva essere lanciato nei confronti delle categorie interessate a questo provvedimento; per questo la Commissione non l'ha affrontato come un normale provvedimento di aggiustamento tecnico, ma ha voluto un incontro non abbiamo usato il termine "audizione" - con le categorie.
Mi pare che sottolineare tutti questi aspetti anche nella sede principe per quanto riguarda la Regione, cioè in Consiglio, sia, a nostro parere sufficiente per segnalare il punto limite oltre il quale non si può andare.
Siccome, sia nella precedente Amministrazione sia in questa, si sta provvedendo al riordino degli Albi e poiché c'è un accordo per cui i diretti interessati devono poter votare perché tale è il senso dell'iter che cercheremo di definire e mettere a regime nel corso di quest'anno, noi siamo d'accordo su questo provvedimento e votiamo a favore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Se non vi sono altri interventi, procediamo alla votazione dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 33 voti contrari 3 astensioni 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 33 voti contrari 3 astensioni 3 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Emendamento presentato dal Consigliere Papandrea: si propone l'inserimento di un nuovo art. 3: "Art. 3. Modifica dell'art. 1 della L.R. 10/5/1993, n. 14. Modificazione della L.R. 6/7/1987, n. 38 'Norme per la tutela degli Albi provinciali delle imprese artigiane e disciplina degli organi di rappresentanza e di tutela dell'artigianato: a) il comma quinto è soppresso e così sostituito: '5. Per la validità delle riunioni della Commissione è necessaria la presenza di almeno la metà più uno dei componenti. Le deliberazioni devono essere adottate a maggioranza dei partecipanti al voto. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente'".
L'attuale art. 3 diventa art. 4.
Dal testo della L.R. 10/5/1993, n. 14, comma a), risulterebbero perci soppresse la dicitura "in prima convocazione" e la frase "in seconda convocazione le sedute sono valide con la presenza di almeno un terzo dei componenti la Commissione".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

L'emendamento punta sul tema che ricordavo prima. Per una serie di ragioni, ad un certo punto, la legge era stata modificata nel 1993 ed era stato abbassato il quorum di partecipazione, perché le riunioni fossero valide, ad un terzo dei componenti, dal 51% ad un terzo. Credo che sia l'unico caso, mi pare sia l'unica struttura che si riunisca mantenendo valida la riunione con meno di un terzo dei componenti.
Le ragioni per cui all'epoca era stato fatto questo le ho ricordate prima. A proposito dei partecipanti si diceva "sono invecchiati, hanno dei problemi, non possono partecipare regolarmente", quindi si rischiava che le riunioni non fossero più valide. Visto che adesso la maggioranza esprime l'opinione di modificare la Commissione, di inserire degli elementi nuovi ci sembra che perlomeno bisognerebbe togliere questa disposizione di miglior favore di cui godevano i predecessori. Almeno a questi nuovi si ricordi il dovere di partecipare. Visto che dovranno essere nominati, che si nominino perlomeno persone motivate, persone che effettivamente vogliono partecipare ed interessarsi di quei problemi, visto che accettano la nomina. Mi sembrerebbe normale abolire quella norma che, a mio avviso doveva comunque avere un carattere transitorio. Nel momento in cui si va ad una modifica delle cose si ritorni perlomeno alla situazione precedente l'emendamento propone che si ritorni alla situazione precedente, in cui perché le riunioni siano valide, deve esserci la partecipazione di almeno il 50% più uno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Viglietta.



VIGLIETTA Matteo, Assessore al commercio e artigianato

Abbiamo già parlato di questo in Commissione. Faccio presente che i componenti di queste Commissioni sono 28 e percepiscono 15.000 lire di gettone, come rimborso spese. Quindi, in linea di principio, non saremmo sfavorevoli a questo emendamento, però in termini pratici, e quindi alla luce delle esperienze passate, pregresse, che hanno visto mancare il numero legale, pur essendo necessario solo un terzo dei componenti la Commissione ci vediamo costretti, onde ottenere la funzionalità della Commissione stessa, a non poter accettare l'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Papandrea interviene per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Sì, faccio una dichiarazione di voto. Mi sembra che non sia l'unica Commissione che ha un gettone di presenza scarso e non è l'unica Commissione in cui partecipano persone provenienti da tutta la regione. Mi pare che avere una Commissione atipica da questo punto di vista sia strano se c'è un problema di gettoni di presenza si affronti il problema dei gettoni di presenza.
Credo che sia sbagliato aggirare questo problema discutendo su una norma che, per me, è incredibile, cioè che le riunioni possano valere con meno del 50% dei partecipanti. E' l'unica: non ce ne sono altre in regione.
Se il problema è quello dei gettoni si affronti il problema vero, non si accetti un escamotage.



PRESIDENTE

Lo affronteremo in maniera generale.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 favorevoli e 28 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 3, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 28 voti contrari 7 L'art. 3 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 36 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri.
La legge è approvata.
Connesso alla legge testé votata è l'ordine del giorno n. 62 presentato dai Consiglieri Foco, Marengo, Spagnuolo, Scanderebech e Casoni di cui al punto 10) all'o.d.g. E' stato approvato dalla VII Commissione ai sensi dell'art. 78 del Regolamento interno.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la legge quadro sull'artigianato, la n. 443 del 1985, che prevede che le Regioni debbano, con apposite leggi, stabilire le norme relative all'elezione dei componenti, all'organizzazione ed al funzionamento delle Commissioni provinciali per l'artigianato vista la L.R. n. 38 del 1987 che, tra l'altro, detta le norme relative all'elezione dei diciotto titolari di imprese artigiane designati a far parte delle Commissioni provinciali per l'artigianato e fissa un termine ultimo per tali elezioni vista la L.R. n. 9 del 1990 che prevede una deroga alla legge n. 38/87 e stabilisce che in fase di prima applicazione della legge i membri delle Commissioni provinciali possano essere nominati dal Presidente della Giunta regionale sulla base di designazioni e fissa un nuovo termine entro il quale effettuare le elezioni vista la L.R. n. 11 del 1992 che proroga di ulteriori tre anni la data utile per effettuare le elezioni considerato che con un atto successivo, non approvato dal Commissario del Governo in quanto ritenuto incongruente con i disposti della legge n.
444/94, il Consiglio regionale si è espresso per fissare la data utile per le elezioni al 30/6/1991 considerato inoltre che condizione imprescindibile per effettuare le elezioni delle Commissioni provinciali per l'artigianato è la revisione degli Albi delle imprese artigiane visto che la legge regionale approvata in data 21/11/1995 all'art. 1 nel prevedere la nomina delle nuove Commissioni provinciali per l'artigianato sulla base di designazioni, dichiara avviate le procedure di revisione degli Albi delle imprese artigiane e pone quale data ultima per effettuare le elezioni il 31/3/1997 il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale: ad operare affinché si concluda a tempi rapidi la revisione degli Albi provinciali delle imprese artigiane a disporre affinché le operazioni elettorali si concludano improrogabilmente entro la data del 31/3/1997 in base al dispositivo approvato con legge regionale del 21/11/1995".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 38 voti favorevoli e 3 contrari.


Argomento: Commercio

Esame disegno di legge n. 40: "Modifica alla L.R. 23 /2/1995, n. 20 'Entrata in vigore del primo Piano di attività di cui alla L.R. 12/7/1994 n. 23 relativa a: Modifiche ed integrazioni alla L.R. 23/3/1995, n. 21, in materia di tutela e difesa del consumatore'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 40, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, con legge n. 24 del 1994 vennero introdotte alcune importanti modificazioni alla L.R. n. 21 in materia di provvedimenti per la tutela e difesa del consumatore; in particolare venne previsto, tra l'altro, un Piano di attività triennale per dare attuazione agli obiettivi posti in legge da approvarsi entro la fine di ottobre di ogni anno.
Successivamente, nel febbraio 1995, venne prorogata l'entrata in vigore del primo Piano di attività fissando la data al 31/3/1995. Ma tale data non è stata rispettata principalmente in quanto l'entrata in vigore della legge ha coinciso con lo scioglimento del Consiglio per le elezioni amministrative.
Poiché il Consiglio regionale ha dotato di risorse finanziarie i capitoli del bilancio di previsione destinati al raggiungimento degli obiettivi in materia di tutela del consumatore per l'anno 1995 riconfermandoli nel recente assestamento al medesimo bilancio, si rende urgente l'adozione di uno strumento legislativo che consenta l'utilizzo di tali risorse.
Viene pertanto proposto, con il disegno di legge in esame, di prorogare sino al 31/3/1996 il tempo massimo di approvazione del Piano di attività.
Nel contempo è previsto che, in via transitoria, per l'anno 1995 la Giunta regionale sia autorizzata ad impegnare ed erogare i fondi destinati agli obiettivi posti in legge sulla base di criteri chiaramente definiti.
L'articolato posto all'attenzione dell'aula è stato ampiamente dibattuto in Commissione. Si è ritenuto di arricchire la discussione ascoltando le parti sociali interessate che hanno espresso un parere sostanzialmente positivo. Sulla base di tali consultazioni si è inserito l'obbligo, per la Giunta regionale, di sentire la Consulta per i consumatori in caso intenda procedere a revisioni annuali del primo Piano di attività. Si è inoltre ritenuto di riscrivere integralmente il testo inizialmente proposto come modificazione alla legge n. 20/95, prevedendo di conseguenza l'abrogazione della stessa legge.
La VII Commissione ha espresso il proprio unanime parere favorevole sulla proposta di legge in esame che, stante i tempi ridottissimi per dare piena attuazione alla norma transitoria, prevede con apposito articolo la dichiarazione d'urgenza ai sensi dello Statuto.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 39 astensioni 2 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 39 astensioni 2 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 39 astensioni 2 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 39 astensioni 2 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 39 astensioni 2 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 39 astensioni 2 L'art. 6 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame disegno di legge n. 41: "Modificazione alla L.R. 14/6/1993, n. 28 'Misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante la promozione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e per l'inserimento in nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 41, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Casoni.



CASONI William, relatore

Grazie, Presidente.
La proposta di legge in oggetto è finalizzata a correggere un mero errore materiale.
Nel Comitato tecnico previsto da questa legge viene riservato ai componenti della BIC Piemonte il gettone di presenza, mentre gli stessi dipendenti godono del trattamento riservato ai dipendenti regionali.
Il gettone di presenza, invece, era da intendersi destinato ai consulenti scelti tra i professionisti iscritti agli Albi professionali.
Il testo è stato approvato all'unanimità dalla Commissione, e si chiede la misura d'urgenza, in quanto si tratta di un mero errore materiale.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di parola, possiamo procedere alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 40 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Formazione professionale - Orientamento professionale

Esame disegno di legge n. 44: "Proroga dell'entrata in vigore di alcune norme della L.R. 13/4/1995, n. 63 'Disciplina delle attività di formazione ed orientamento professionale'"


PRESIDENTE

In merito al punto 13) all'o.d.g. esaminiamo il disegno di legge n. 44.
La parola al relatore, Consigliere Casoni.



CASONI William, relatore

La proposta di legge in esame, approvata a maggioranza dalla VII Commissione, sospende l'entrata in vigore dell'art. 15, riferito ai Centri di formazione professionale a gestione regionale, contenuto nella nuova legge, la n. 63/95, relativa alla "Disciplina delle attività di formazione ed orientamento professionale".
L'art. 15 citato prevede la costituzione di società consortili pubbliche e private, cui affidare la gestione dei centri di formazione professionale, controllati direttamente dall'Ente Regione.
Si tratta di una delle modificazioni sostanziali in termini procedurali e di programmazione contenute nella legge n. 63/95, che innova sostanzialmente la materia.
Si rende tuttavia necessaria la proroga proposta, stante la mancata previsione di un regime transitorio nel passaggio tra la presente normativa e quella posta in essere dalla legge citata.
Più precisamente, con il testo in esame, sono richiamati in vigore unicamente per l'anno formativo 1995/1996, alcuni articoli della precedente legge abrogata dal nuovo dispositivo.
Ciò consente di proseguire l'attività già programmata dal Consiglio regionale, in attesa di porre in essere le procedure amministrative previste dalla legge n. 63/95.
Tra l'altro, l'Assessore Masaracchio, sempre in sede di VII Commissione, ha già presentato un piano (che è stato distribuito a tutti i Commissari della VII Commissione) sullo stato di attuazione della legge, su richiesta dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Voteremo contro questa proposta, in quanto ci sembra insufficiente.
All'epoca della discussione della legge, anche se alcuni di noi non erano ancora Consiglieri, avevamo posto attenzione nei confronti della legge sulla formazione e, in particolare, delle dismissioni che la stessa prevede.
L'art. 15, in qualche modo, dice: "Rinviamo le dismissioni fino a giugno". Su questo potremmo essere d'accordo; quello su cui non siamo d'accordo è il limite, cioè vorremmo che non ci fosse limite o che comunque fosse ben al di là nel mese di giugno. Questo perché si entrerebbe nella logica di una legge di privatizzazione di un settore che riteniamo non si dovrebbe privatizzare.
Si creerebbero, tra l'altro, grossi problemi anche alle altre istituzioni. Ad esempio, al Comune di Torino, che si è avviato sulla stessa strada, si è creato subbuglio nel personale. Nella Regione Piemonte questo non succederà, perché il personale in qualche modo ha la possibilità della mobilità interna, mentre al Comune questo non avviene. In quel contesto quindi sta creando grossi problemi.
E' un giudizio generale, quindi votiamo contro.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di parola, possiamo procedere alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 voti contrari 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 voti contrari 3 L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 41 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Attivita" delegate alle USSL (vigilanza, formazione) - Fondi sanitari

Esame disegno di legge n. 46: "Modifiche alla L.R. 13/4/1995 n. 62 'Norme per l'esercizio delle funzioni socio-assistenziali' ed alla L.R. 18/1/1995 n. 8 'Finanziamento, gestione patrimoniale ed economico-finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle Aziende ospedaliere'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 46, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Grasso.
Non è presente l'Assessore, possiamo procedere ugualmente o lo rinviamo alla seduta di domani? La parola al relatore, Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano, relatore

Si tratta di un disegno di legge abbastanza urgente. Per cui preferirei illustrare la relazione oggi.
Il presente disegno di legge è necessario a seguito di un'ampia richiesta delle Amministrazioni comunali, che non erano in grado di rispettare il termine di legge del 31/12/1995 per individuare le modalità gestionali delle funzioni socio-assistenziali. Questo stabiliva il comma principale della legge. Essendovi state fra l'altro le elezioni amministrative in molti Comuni, le Amministrazioni comunali non sono state in grado di assolvere questo compito entro il termine del 31/12/1995 prorogato pertanto al 31/12/1996.
Ad integrazione di questa norma, che era probabilmente la principale sono state introdotte altre modifiche, forse accessorie, ma anch'esse importanti.
L'art. 2 tende a garantire uguale peso decisionale, nell'assemblea dell'Associazione dei Comuni, ai soggetti ivi rappresentati, quando sia prevista la gestione delegata alle UU.SS.LL.
La modifica all'art. 3 è dovuta alla necessità di precisare la dizione "dotazione di personale socio-assistenziale messo a disposizione dei Comuni" anziché "pianta organica del servizio socio-assistenziale", in quanto, in caso di gestione associata, tramite delega all'USL, non si potrebbe fare riferimento ad una pianta organica funzionale.
La modifica dell'art. 41 è opportuna per sveltire le procedure amministrative di trasferimenti del personale, che nella nuova previsione avviene direttamente nelle piante organiche dei nuovi Enti.
Altro punto rilevante è la modifica all'art. 5. Per consentire l'espletamento delle procedure concorsuali necessarie all'assegnazione degli educatori operanti presso i servizi agli handicappati si proroga al 31/12/1996 il termine per accedere ai concorsi per i quali sono sufficienti il diploma di secondo grado unitamente a due anni di esperienza.
Altra modifica riguarda l'art. 6. L'art. 6 permette anche alle Comunità montane, che gestiscono le funzioni socio-assistenziali e il cui territorio coincide con quello delle preesistenti UU.SS.SS.LL., di esercitare le attività delegate.
Questo testo è stato approvato a maggioranza dalla IV Commissione nella seduta dell'8/11/1995.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Intervengo solo per fare una raccomandazione all'Assessore per evitare di giungere il prossimo anno a dovere votare una nuova legge che rinvia ancora di un anno la riassunzione, da parte dei Comuni, dei servizi socio assistenziali. Noi oggi ci troviamo ad approvare questa legge; uno dei motivi è certamente il fatto che c'è stata la scadenza elettorale che ha creato dei ritardi nelle Amministrazioni comunali, però non è l'unico motivo di ritardo. Ci sono altri motivi sui quali bisogna riflettere ed intervenire sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista legislativo. Bisogna tenere presente che per realizzare un consorzio ci sono dei problemi di carattere tecnico e non tutti i Comuni sono attrezzati per risolvere queste questioni. E' necessario che gli uffici regionali diano il supporto necessario ai Comuni per realizzare questo progetto.
Questa è la prima questione.
La seconda questione è di carattere economico, ed è la più delicata. Il servizio socio-assistenziale non è soltanto quello svolto dagli assistenti sociali, ma richiede tutto un lavoro di preparazione dei contratti richiede un lavoro organizzativo per quello che riguarda i pagamenti e la formazione dei bilanci. Un'attività amministrativa che finora veniva svolta dalle UU.SS.LL. e dalle Aziende sanitarie e che domani dovrà essere svolta da personale comunale. Personale che i Comuni attualmente non hanno; non so quanti Comuni saranno in grado di poter assumere e quand'anche succeda con quale denaro possano pagare questo personale. Questo è un problema perch attualmente la spesa per il servizio socio-assistenziale in alcuni Comuni è bassissima. Se si dovesse prendere del denaro da quello che viene trasferito dai Comuni per assumere questo personale si avrebbe una caduta dei servizi socio-assistenziali.
Per cui questa questione deve essere affrontata, sarà sufficiente una rapidissima consultazione con i Comuni per rendersi conto che questo è uno degli ostacoli più grossi per la realizzazione di questi consorzi.
C'è un ultimo problema di carattere organizzativo e concettuale che riguarda le materie a scavalco, cioè tutta una serie di materie che riguardano sia il servizio socio-assistenziale che il servizio sanitario.
Molto spesso i confini dei futuri consorzi non rispecchiano i confini delle attuali Aziende sanitarie. Questo è un problema di carattere organizzativo, ma non solo, che deve essere affrontato.
Se non si affronteranno questi tre nodi si rischia di rimandare ancora di un anno la riassunzione nei servizi socio-assistenziali con un danno gravissimo perché praticamente i servizi sono incapaci di una progettualità di lungo periodo proprio perché vivono questa situazione di incertezza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza

I problemi che ha esposto il Consigliere effettivamente esistono, li avevo già presi in considerazione, li abbiamo valutati e stiamo cercando di aiutare i Comuni in questo compito.
Sabato scorso mi sono recato a Biella con la collega Bortolin; in Piemonte il primo consorzio che partirà sarà quello di Biella, entro la fine dell'anno. Il Comune di Biella, con altri 47 Comuni, è riuscito a costituirsi in consorzio. Quanto diceva prima il Consigliere corrisponde a verità, i grossi Comuni non hanno problemi di questo genere perché sono già avvezzi alla questione dell'assistenza, mentre i piccoli Comuni hanno problemi. Ho promesso loro che li aiuteremo e daremo il nostro supporto sul piano organizzativo e che cercheremo di intervenire anche sul piano finanziario. Uno dei problemi che abbiamo riscontrato è la disomogeneità dei Comuni nei consorzi. Questo è un problema abbastanza importante perch ci sono delle disparità, per esempio si è posto il problema del Consorzio del Comune di Nichelino con il Comune di Carignano. Si è visto che non si poteva assolutamente costituire un consorzio perché uno è un Comune industriale e l'altro è un Comune agricolo, quindi erano diverse le esigenze.
Credo che ce la faremo, noi ci impegneremo. Biella dà il buon esempio in Piemonte; ci sono altri tre o quattro consorzi che hanno promesso che entro la fine dell'anno, dovrebbero costituirsi in consorzio. Mi auguro veramente che ciò succeda e di non essere qui l'anno prossimo a riparlare dello stesso argomento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 35 astensioni 3 L'art. 6 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI' 40 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame disegno di legge n. 50: "Integrazione dell'art. 9 della L.R. 24/1/1995, n. 14 'Nuova classificazione delle aziende alberghiere'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 50, di cui al punto 15) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Casoni.



CASONI William, relatore

La legge n. 14 del gennaio 1995 prevedeva una nuova classificazione delle aziende alberghiere e in recepimento di una normativa CEE assegnava ad ogni categoria determinati standard di servizi in rapporto alla categoria alberghiera.
Con questa legge si chiede la proroga al 31/12/1996 dei termini per l'adeguamento di questi standard; in particolare, i servizi per i quali si chiede l'adeguamento riguardano l'aria condizionata, gli ascensori e i locali di ricevimento, servizi che non sono realizzabili in poco tempo, per cui mi sembra opportuno concedere la proroga, anche considerando il fatto che la stagione turistica non è stata particolarmente brillante, sia per la mancanza di neve nelle località sciistiche sia per l'alluvione che ha paralizzato un'intera area della regione.
Mi sembra che questa norma, fortemente auspicata dalla categoria, possa essere accolta dal Consiglio. Qualora non venisse approvata, molti alberghi si vedrebbero ridotta la categoria di appartenenza e sarebbero declassati automaticamente dall'1/1/1996.



PRESIDENTE

E' più che necessaria. Scusate, è un mio parere.
Se non vi sono interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 1 e pertanto l'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame testo unificato dei progetti di legge n. 30 e n. 13: "Interventi regionali per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 16) all'o.d.g., che prevede l'esame del testo unificato dei progetti di legge n. 30 e n. 16, è rinviato a mercoledì o giovedì prossimi perché oggi il relatore Consigliere Riba è in congedo.


Argomento: Calamità naturali

Esame proposta di deliberazione n. 85: "L.R. 29/6/1978, n. 38 e successive modifiche e integrazioni. Dichiarazione di evento grave sul territorio del Comune di Foglizzo per gli eventi calamitosi dei giorni 16, 17 e 18 maggio 1994"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 85, di cui al punto 17) all'o.d.g.
Se non vi sono interventi, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche) - Ricerca scientifica (Istituti regionali di studi e ricerche)

Esame proposta di deliberazione n. 86: "Centro studi e ricerche storiche sull'architettura militare del Piemonte con sede nel Forte di Exilles (L.R. 10/11/1992, n. 48 art. 8) - Statuto" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 86, di cui al punto 18) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Chiederei la cortesia di esaminarla nella prossima seduta, mercoledì o giovedì a seconda di come andranno i lavori. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Va bene.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 87: "Statuto della Consulta regionale Europea, organo permanente di consultazione della Regione. Approvazione Modificazione alla DCR 19/7/1976, n. 91-5176"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 87, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Commercio all"ingrosso

Esame proposta di deliberazione n. 173: "Individuazione, ai sensi dell'art. 5 della L.R. 23/3/1995, n. 39, di associazioni, enti ed istituti idonei a designare i soggetti per la costituzione della Commissione regionale consultiva per i mercati all'ingrosso, di cui alla L.R. 30/10/1979, n. 62"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 173, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi energetici

Esame ordini del giorno n. 32 e n. 53 relativi alla riattivazione della Centrale nucleare Superphenix (collegati all'interpellanza n. 133 e all'interrogazione n. 149 (rinvio)


PRESIDENTE

Siamo arrivati all'esame degli ordini del giorno.
Il punto 21) all'o.d.g., che prevede l'esame degli ordini del giorno n.
32 e n. 53, relativi alla riattivazione della Centrale nucleare Superphenix, è rinviato.
Potremmo passare all'esame degli ordini del giorno che hanno riscontrato l'unanimità dei consensi.


Argomento: Protezione civile

Esame ordine del giorno n. 68 relativo all'Ente per la tutela del Lupo italiano


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 68, presentato dai Consiglieri Ghiglia, Griffini, Casoni, Salerno, Mancuso, Minervini, Burzi Ferraris, Riba, Cavaliere, Spagnuolo, Rosso, Montabone, Rubatto, Casari e Moro, precedentemente iscritto all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "I sottoscritti Consiglieri regionali prendendo atto che: è stato istituito l'Ente per la tutela del Lupo italiano (ETLI) con decreto del Presidente della Repubblica del 21/12/1988 è stato emanato un 'Disciplinare' con decreto del Ministro delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali del 20/4/1994, che ne stabilisce tutta una serie di competenze molto importanti è stato censito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, tra gli organismi di volontariato di protezione civile, ai sensi del DM 12/6/1990 considerando che il lupo italiano, che stava per estinguersi, è un animale dalle peculiari e molteplici capacità, che lo rendono adatto alla ricerca di persone in caso di calamità naturali (in questa funzione si è particolarmente distinto qualche anno fa in Libano), ed è molto adatto all'addestramento constatando che diverse proposte di legge (n. 275, n. 284 e n. 760) che prevedono interventi a favore dell'Ente per l'espletamento dei suoi compiti d'istituto, sono da tempo in discussione al Senato, con l'impossibilità di presumere a quale data esse potranno essere adottate constatando inoltre che senza la certezza di questi interventi l'Ente non è in grado di fare fronte alle necessità dell'allenamento e dell'addestramento: giudicando che la sopravvivenza di tale Ente è gravemente minacciata da una mancata entrata in funzione della legge d'intervento ritenendo che attraverso la ricerca etologica gli standard del Lupo italiano lo hanno reso un animale indispensabile alla pubblica utilità, in caso di calamità naturali o di ricerca di persone disperse considerando infine che l'Ente ha la sua sede a Torino, dando prestigio alla cultura animalista ed ambientale invitano la Regione ad intervenire con un contributo finanziario per evitare la scomparsa dell'Ente e con esso quella del Lupo italiano, in attesa che i progetti in discussione al Parlamento vengano definitivamente approvati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame ordine del giorno n. 70 relativo all'impostazione disegno di legge finanziario 1996 dei provvedimenti collegati per le parti relative all'agricoltura


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 70, presentato dai Consiglieri Riba, Casoni e Toselli, di cui al punto 22) all'o.d.g., che è stato approvato all'unanimità dalla III Commissione.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte riconosciuto il settore primario quale elemento di fondamentale importanza per il tessuto socio-economico della nostra Regione preso atto che attraverso i provvedimenti legislativi di settore vigenti, la Giunta regionale è impegnata ad operare per il sostegno prioritario dell'agricoltura e del mondo rurale piemontese rilevato che i vari accordi commerciali e tariffari adottati a livello comunitario spesso hanno penalizzato fortemente il settore in ambito nazionale visto il disegno di legge finanziario per il 1996 e i provvedimenti collegati ritenuto che il settore dell'agricoltura sia ulteriormente penalizzato dai dispositivi contenuti in tali provvedimenti richiamato l'ordine del giorno del 31/7/1995 con cui si chiedeva di ridefinire le percentuali per un più equo riparto dei fondi per l'agricoltura con una ripartizione che assegni al Piemonte non meno del 9 dello stanziamento globale invita il Governo a riconsiderare l'impostazione della finanziaria 1996 ripristinando gli stanziamenti per l'agricoltura nella misura annua corrispondente a quanto stanziato per il 1995 a definire una ripartizione del fondo per l'agricoltura che assegni non meno del 9% dello stanziamento globale al Piemonte così come già richiesto nell'ordine del giorno citato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame ordine del giorno n. 69 relativo al Regolamento comunitario del mercato per il settore del riso


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 69, presentato dai Consiglieri Riba Casoni e Toselli, di cui al punto 23) all'o.d.g.
Anche questo ordine del giorno è stato approvato all'unanimità dalla III Commissione.
Se non vi sono richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che la Comunità Europea è un mercato deficitario di riso e che solo cinque Stati membri, affacciati sul Mediterraneo, possono, grazie al clima favorevole, produrre questo cereale e che la coltivazione, estesa su circa 370.000 ettari - di cui 240.000 in Italia - non è però sufficiente al fabbisogno europeo cosicché vengono importate circa 400.000 tonnellate di riso, pari ad oltre il 25% del consumo totale comunitario preso atto che dal luglio di quest'anno, anche per il settore risicolo sono entrate in vigore le nuove regole che disciplinano gli scambi tra la Comunità e i Paesi terzi e che i cambiamenti radicali, intervenuti in conseguenza dell'applicazione degli accordi GATT, sono principalmente da ascrivere alle nuove disposizioni in materie di importazioni rilevato che antecedentemente alla data dell'1 luglio tutte le importazioni di riso in territorio comunitario, a qualunque stadio di lavorazione, erano sottoposte al pagamento di un prelievo agricolo fissato periodicamente dalla Commissione che, facendo raggiungere ai prodotti di importazione almeno il livello dei prezzi interni, consentiva di stabilizzare il mercato comunitario rilevato, inoltre, che in deroga a tali norme potevano essere importati determinati quantitativi a seguito di accordi commerciali particolari tra la Comunità ed alcuni Paesi terzi (ACP, PTOP, Egitto, India e Pakistan per il riso Basmati) e che dall'1 luglio il prelievo agricolo è stato trasformato in un 'dazio fisso' destinato a diminuire, da qui all'anno 2000, del 36 preso atto, inoltre, che a causa delle modificazioni intervenute nelle modalità di calcolo delle 'tasse di entrata' a far data dall'1 luglio, si è dovuta registrare un'ulteriore riduzione di tali importi e che, in definitiva, i produttori comunitari e l'industria di trasformazione dei Paesi produttori hanno perso ben 60 Ecu/tonn. sulle importazioni di risi lunghi e quasi 100 sulle importazioni di risi tondi in termini di preferenza comunitaria, nonché di competitività della produzione europea rispetto a quella dei Paesi terzi (USA o Thailandia) preso atto, altresì, che per recuperare almeno in parte i margini di competitività delle industrie che trasformano il riso greggio di produzione comunitaria rispetto al prodotto finito ottenibile dal semigreggio di importazione, i servizi della Commissione hanno approntato una bozza di riforma dell'organizzazione comune di mercato del riso valutato che tale riforma ipotizza una riduzione del 15% del prezzo di intervento per il riso greggio che, dagli attuali 351,41 Ecu per tonnellata, verrebbe progressivamente ridotto fino a diventare 298,35 Ecu per tonnellata nella campagna 1999/2000 constatato, inoltre, che il comparto agricolo, a cui da un lato è stata concessa un'integrazione di reddito pari all'abbattimento del 15% del prezzo di intervento, si troverà nelle condizioni di dover affrontare le seguenti situazioni: 1) sostenere un regime di quote di produzione con relativo sistema di penalizzazioni; verrebbe infatti istituito un livello massimo delle superfici coltivabili a riso in Europa. In caso di superamento della soglia comunitaria, le integrazioni al reddito di cui sopra verrebbero decurtate per tutti i Paesi produttivi, del 6% per ogni punto percentuale di superamento 2) sostenere i cambiamenti che verranno introdotti al funzionamento del sistema dell'intervento, infatti l'effettiva possibilità per gli agricoltori di vendere all'organismo di intervento verrebbe drasticamente ridotta, in quanto il periodo di attività dell'organismo di intervento passerebbe dagli attuali sette mesi (da gennaio a luglio) a quattro (da maggio ad agosto) di intervento effettivo con la contemporanea istituzione di un regime di intervento 'preventivo' (da gennaio ad aprile), durante il quale i risicoltori potrebbero percepire degli anticipi pari al 60% del prezzo, ma con modalità ancora da definire 3) sostenere la cosiddetta 'politica della qualità', infatti la Commissione, oltre a proporre la riduzione del prezzo di intervento nella misura del 15%, ha formulato una proposta di modifica della qualità tipo cui si riferisce il prezzo garantito rilevato, infine, che l'ulteriore riduzione, indiretta, del prezzo che i risicoltori potranno ottenere conferendo il proprio prodotto all'ammasso pubblico, nel periodo in cui esso sarà attivo, è stimabile intorno al 10 del prezzo attuale.
Tutto ciò considerato invita il Governo a compiere gli opportuni interventi nelle sedi comunitarie affinché vengano riconsiderate le proposte della Comunità nel loro complesso, correggendole nel senso di un maggiore equilibrio nella tutela del settore produttivo e di quello della trasformazione, migliorando gli aspetti che troppo pesantemente incidono sull'uno o sull'altro, rendendo eque e razionali le nuove regole che disciplineranno il settore risicolo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Commercio

Esame ordine del giorno n. 66 relativo alle condizioni e tempi di pagamento delle forniture effettuate dai subfornitori ai grandi poli di distribuzione. Gravi difficoltà per le piccole e medie imprese. Impegno a disciplinare il settore attraverso presentazione di specifico disegno di legge


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 66, presentato dai Consiglieri Ghiglia, Minervini, Casoni, Griffini, Mancuso e Salerno, di cui al punto 24) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ghiglia per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Brevemente, Presidente, perché penso che la questione sia a tutti ben nota. Il problema coinvolge gran parte delle piccole e medie imprese che si trovano in una duplice situazione negativa. Da una parte sono obbligate a pagare in tempi ristrettissimi i fornitori di base, cioè coloro i quali forniscono alle piccole e medie imprese la materia prima; viceversa, i grandi distributori finali, che sono soprattutto le grandi o grandissime industrie o imprese di tutti i settori, da quello meccanico a quello automobilistico, da quello alimentare a quello della distribuzione impongono nei fatti tempi di pagamento lunghissimi che vanno dai 180 addirittura ai 250 giorni.
Questo ordine del giorno parte da una proposta che il senatore Tapparo ha fatto in Senato e che ha riscontrato nella Commissione Industria del Senato l'accordo della maggioranza dei Gruppi, tranne un paio di Gruppi adesso non ricordo quali - che si sono astenuti. Credo che per la piccola e media imprenditoria sia un discorso importante perché se non si garantiscono (infatti questo ordine del giorno impegna la Giunta a farsi promotrice nei confronti anche del Governo per una rapida approvazione di questo disegno di legge) dei tempi di pagamento certi, che peraltro sono garantiti attraverso leggi in tutti gli altri Paesi d'Europa, e se si lascia alla libertà contrattuale la fissazione di una data per il pagamento, questo risulterà nei fatti impossibile perché è di tutta evidenza che la grande industria, o la grande distribuzione, imporrà sempre e comunque i propri termini di pagamento e il piccolo imprenditore sarà in una posizione svantaggiata e non potrà in alcun modo contrattare.
Ovviamente, per far fronte a queste esigenze, i piccoli e medi imprenditori sono costretti ad un'eccessiva esposizione bancaria, sono costretti ad aumentare i prezzi di listino; questo aumento dei prezzi di listino si riflette poi sull'aumento dei prezzi del consumo e quindi sull'aumento dell'inflazione.
Proprio per questo motivo abbiamo ritenuto di presentare un ordine del giorno per favorire questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Il Consigliere si riferisce alla legge relativa alla disciplina del rapporto di subfornitura presentata dal senatore Giancarlo Tapparo alla X Commissione del Senato. Volevo solamente ricordarlo.
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il problema delle condizioni e dei tempi di pagamento delle forniture effettuate dai subfornitori ai grandi poli di produzione e distribuzione crea difficoltà ormai insostenibili alle piccole e medie imprese costrette, da una parte, a gravose esposizioni (a tassi elevatissimi) nei confronti degli enti bancari per poter pagare a breve termine i fornitori di base e, dall'altra, a subire spesso tempi di pagamento lunghissimi (180/250 giorni) da parte dei loro committenti considerato inoltre che tali procedure si risolvono in un circolo vizioso nel quale le piccole e medie imprese vedono erosi i propri utili e sono costrette a rinunciare a parte delle commesse, onde evitare esposizioni bancarie eccessivamente gravose considerato infine che quanto riportato in premessa causa un aumento dei listini con conseguente aumento dei prezzi al consumo e relativo incremento dell'inflazione preso atto che in data 28/6/1995 la X Commissione permanente del Senato ha licenziato a maggioranza un disegno di legge relativo alla 'Disciplina del rapporto di subfornitura' presentato dal senatore Giancarlo Tapparo preso atto inoltre che tale progetto di legge prevederebbe: la prescrizione della forma scritta nel contratto di fornitura, l'imposizione di una forte penale per il mancato pagamento entro i termini, la norma sull'abuso delle posizioni di dipendenza economica, la norma sul pagamento dell'IVA e la norma sull'arbitrato preso atto infine che il succitato progetto di legge pur con alcune carenze (relative soprattutto al pagamento dell'IVA e ad alcuni problemi inerenti l'arbitrato e la possibilità di deroga ai 60 giorni nei tempi di pagamento) rappresenta un notevole passo avanti nella prassi italiana dei termini di pagamento, che anche ad avviso di autorevoli membri dell'Unione Europea è la peggiore d'Europa impegna la Giunta ad attivarsi verso il Presidente del Consiglio e i Presidenti di Camera e Senato al fine di ottenere un rapido esame del progetto di legge impegna inoltre la Giunta ad attivarsi in un disegno di legge di iniziativa regionale, confrontato con le Associazioni di categoria e le parti sociali al fine di arrivare ad una legge finale opportunamente emendata che possa sanare definitivamente le summenzionate anomalie e storture".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 57 relativo all'attivazione del Comitato di coordinamento Enti e Comuni interessati al collegamento ferroviario veloce Torino-Lione (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 25) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n.
57, viene rinviato ad una discussione complessiva del problema.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 65 relativo alla necessità di abrogare le norme costituzionali in ordine all'esilio di Umberto II e alla discendenza maschile di Casa Savoia


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 65, presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Minervini, Mancuso, Griffini e Salerno, di cui al punto 26) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ghiglia per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Ancora più brevemente di prima. Si fa riferimento alla proposta di abrogazione di una norma transitoria della Costituzione che impedisce il rientro in Italia dei discendenti maschi di Casa Savoia. C'è stata, da parte della Commissione competente del Senato, una decisione - se non erro unanime favorevole a questo rientro in patria... unanime di chi c'era così riportano i giornali, se poi qualcuno non c'era non sarà stato unanime, chiederemo il voto per posta così qualcuno potrà votare. Non vado a ricercare motivazioni storiche ed umane, sinceramente non credo che la democrazia possa essere messa in pericolo da qualche discendente maschio di un'antica casata, di cui poi abbiamo riportato anche in un certo senso un pezzo di storia nella bandiera piemontese; ritengo opportuno che debbano tornare e che anche le salme dei parenti tornino in Italia. Mi sembra una cosa positiva anche solo da un punto di vista umano, senza assolutamente entrare in alcun tipo di discorso politico: non è un referendum Monarchia o Repubblica. Penso quindi che possa essere accolto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte tenuto conto dell'indubbia discriminazione costituita dal mantenere in vita, a quasi cinquant'anni dal referendum Monarchia-Repubblica che costrinse all'esilio Umberto II e tutti i discendenti maschi di Casa Savoia, la XIII disposizione finale e transitoria della Costituzione considerato che la Democrazia come forma di consenso popolare e la Repubblica come forma di Governo non possono e non debbono mai più essere messe in discussione considerato inoltre la disponibilità quasi unanime espressa dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, relativamente all'abrogazione della summenzionata norma costituzionale considerato infine il crescente consenso popolare al ritorno dei Savoia in Italia e l'oggettiva e doverosa adesione ai principi superiori della dignità, del rispetto e della non discriminazione della persona umana, che tale gesto esprimerebbe impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché tale revisione costituzionale possa essere svolta nel minor tempo possibile e non abbandonata come avvenuto in tante altre occasioni del recente passato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 26 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astensioni.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Commercio

Esame ordine del giorno n. 58 relativo agli accordi tra Unione Europea e Turchia per importazione nocciole a dazio zero e dazio 4%. Necessità di attivare interventi in sede centrale e comunitaria al fine di contenere i danni alla produzione nazionale


PRESIDENTE

Il punto 27) all'o.d.g. prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 58 presentato dai Consiglieri Peano, Ferraris, Saitta, Riba e Dutto.
Se non vi sono richieste di parola, possiamo porre in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che è in atto un accordo preferenziale tra Unione Europea e Turchia per l'importazione da quest'ultimo Paese di un quantitativo di nocciole a dazio zero pari a 25.000 tonnellate e di quantitativi supplementari con dazio al 4 il Governo turco ha chiesto di ampliare tale quantitativo a 62.000 tonnellate senza alcun dazio oppure con una riduzione del dazio dal 4 al 2 considerato che la produzione turca di nocciole è ottenuta a prezzi bassissimi per l'irrisorio costo della mano d'opera l'importazione nell'area dell'Unione Europea significa principalmente importazione in Italia con ripercussioni gravissime e dirette sui prezzi del prodotto delle nostre zone la produzione di nocciole delle colline delle Langhe, del Roero e del Monregalese estesa su circa 3.600 ha, con una produzione di oltre 7.000 t/anno ed un volume di prodotto di circa 30/35 miliardi, consente la sussistenza di alcune migliaia di aziende con risvolti socio-economici notevoli per tutta l'area, provocando anche un positivo effetto indotto chiede alla Giunta regionale che si faccia promotrice di azioni presso il Governo nazionale e l'Unione Europea, affinché venga evitato l'ampliamento della quantità di nocciole importate a dazio zero o ridotto e venga emanata una disciplina per il settore in modo tale da garantire il futuro alle produzioni corilicole delle nostre aree che qualunque revisione dell'accordo vigente sia effettuata in modo da recuperare il differenziale esistente tra l'Italia e la Turchia in rapporto al costo della manodopera, ai pesi previdenziali, ai costi generali, ai vincoli sanitari ed ambientali e in subordine chiede che qualunque situazione che esponga i produttori a concorrenza, causata dai differenziali di costo di produzione rilevabili in Stati extracomunitari, sia compensata da apposite integrazioni di prezzo a favore delle produzioni nazionali, come previsto dai Regolamenti comunitari per i seminativi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 74 relativo alla difficile situazione logistico strutturale in cui versa il Corpo di Polizia di Stato in Piemonte


PRESIDENTE

Passiamo al punto 28) all'o.d.g. che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 74, presentato dai Consiglieri Burzi, Ferrero, Toselli, Vaglio Deorsola, Montabone, Ghiglia e Marengo.
La parola alla Consigliera Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Caterina

Illustro brevemente questo ordine del giorno che era già stato oggetto di una precedente interpellanza.
Il problema della Polizia di Stato a Torino, in Piemonte, ed anche a livello nazionale per quanto riguarda le strutture operative, in cui vivono gli agenti che arrivano da varie parti d'Italia per operare a seconda di come vengono dislocati, sono molto fatiscenti. Purtroppo, a livello di strutture operative, ci sono degli uffici dislocati innanzitutto in modo poco funzionale: a volte ci si trova a dover effettuare delle pratiche che prevedono lo spostamento in vari uffici che sono dislocati in varie parti della città. Questo succede non solo a Torino, ma anche in altre città.
Ci sono quindi dei problemi innanzitutto in ordine ad una migliore dislocazione e poi vi è il fatto che a volte molte funzioni che svolge la Polizia di Stato sono inserite in uffici dove non c'è la possibilità di aumentare il personale perché non c'è il posto dove poterlo inserire.
Lo stesso problema è anche per quel che riguarda la caserma, vale a dire il luogo in cui questi agenti dovrebbero essere ospitati. Attualmente all'interno della Caserma Balbis, che doveva essere utilizzata solo ed esclusivamente per questo tipo di funzioni, è stato trasferito, per esempio, l'Ufficio del personale, la Sezione Motorizzazione, l'Ufficio sanitario della Questura ed altre varie funzioni. Quindi, questo implica spazi che vengono adibiti a camerate notevolmente ridotte ed un ulteriore disagio. Teniamo presente che una positiva funzionalità e qualità del lavoro di questi agenti è interesse di tutti noi cittadini che venga posta in essere, non fosse altro perché al momento ci si trova a dover affrontare problemi come quello dell'immigrazione che comportano un'organizzazione sicuramente più efficiente e più in grado di poter meglio affrontare questo tipo di problemi.
Per questo abbiamo presentato questo ordine del giorno in cui chiediamo alla Giunta di farsi promotrice da parte nostra di una richiesta, sia nei confronti degli Enti locali che dello stesso Ministero degli Interni, a farsi parte attiva per quel che riguarda la problematica strutturale e poi a promuovere, se fosse possibile, un progetto globale di ristrutturazione di queste strutture, perché il problema che si pone è anche dell'inadeguatezza della ristrutturazione e della maggiore necessità di nuovi ampi spazi dove poter dislocare in modo più efficiente queste strutture.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Ho chiesto la parola per il seguente motivo.
Sono d'accordo con l'ordine del giorno che è stato presentato.
Proporrei questo emendamento: dopo l'ultimo comma, aggiungere le parole "sollecita la Presidenza del Consiglio regionale a convocare un incontro dei Presidenti dei Gruppi consiliari e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori della Polizia di Stato per esaminare i problemi suddetti".
Ovviamente, se l'emendamento venisse accolto, saremmo favorevoli all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Signor Presidente, colleghi e colleghe, mi allaccio - probabilmente per evidenziare un problema assolutamente improprio, ma che potrebbe dare soluzione a quanto previsto qui in questo ordine del giorno - alle risultanze degli immobili che erano state assegnate con la legge di riforma sanitaria n. 833 nel patrimonio dei Comuni, mentre poi una legge del 1982 ha sentenziato quanto segue.
I Comuni che vogliono utilizzare questi immobili - ma questo vale per chiunque voglia utilizzare gli immobili delle ex IPAB - devono rifondere al Servizio Sanitario Nazionale il valore intrinseco dell'immobile.
Il Comune di Collegno aveva previsto di costruire una caserma dei Carabinieri all'interno dell'ex Ospedale psichiatrico utilizzando e riutilizzando quella risultanza dell'IPAB, con un intervento anche di tipo conservativo sotto il profilo del patrimonio culturale ed architettonico.
Abbiamo fatto fare una valutazione dall'UTE. L'UTE ci ha imposto di ritornare, al bilancio sanitario, 1 miliardo e 370 milioni con una spesa a carico del Comune, per la costruenda caserma dei Carabinieri, di 3 miliardi e mezzo. E' chiaro che un Comune anche di 50.000 abitanti come il Comune di Collegno non può farsi carico di 5 miliardi per costruire una caserma dei Carabinieri, anche se poi naturalmente la legge dice che si stabilisce, con i Ministeri dell'Interno e della Difesa, il canone di utilizzo. Ritengo che si debba prendere in esame questo, perché la stessa cosa ci sta capitando per quanto riguarda la casa protetta per non autosufficienti. Sono arrivati 4 miliardi e 400 milioni che erano previsti per i 50 posti di una casa protetta per non autosufficienti. Il Comune di Collegno aveva intrapreso un progetto, in accordo con l'USL, per l'utilizzo di un padiglione dell'ex Ospedale psichiatrico, fra l'altro da anni vuoto, fatiscente, per il quale si è dovuto provvedere anche a murare le finestre e le porte di entrata altrimenti sarebbe stato occupato, ma non si riesce a trovare il modo di finanziare i restanti 2 miliardi e 600 milioni per il totale della spesa di 7 miliardi.
Credo che sia un problema da affrontare. Non so da che parte si potrà iniziare ad esaminarlo e tentare di dargli una soluzione, ma non vedo perché i Comuni non possano disporre dei grandi insediamenti di ex IPAB assolutamente non più utilizzati a fini sanitari, ma debbano anzi caricarsi di oneri impropri per quanto riguarda il riutilizzo del patrimonio che è sul loro territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, per il suo contributo.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Molto velocemente, solo per dichiarare che siamo assolutamente favorevoli all'emendamento proposto dal Capogruppo del PDS.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anche noi siamo d'accordo con l'emendamento proposto dal collega Marengo. Intervengo tuttavia per sottolineare che, pur essendo questo ordine del giorno sostanzialmente condivisibile, contiene alcune imprecisioni, nel senso che il reale problema della mancanza di caserme adeguate per il Corpo di Polizia di Stato deriva più dalla mancanza di una legge nazionale di finanziamento di nuove caserme che da una negligenza da parte delle Amministrazioni locali. La costruzione delle caserme non è una competenza delle Amministrazioni locali, è una competenza dello Stato.
Lo Stato non ha più rifinanziato le leggi; addirittura, una volta, per quanto riguarda i Carabinieri, c'era la legge Botta che poi non è stata più rifinanziata. Ma il problema reale è questo: le Amministrazioni locali si trovano di fronte ad una pressione da parte della Polizia di Stato per la costruzione delle caserme, o per avere delle sedi più idonee, perché molto spesso queste persone sono alloggiate in appartamenti.
Le Amministrazioni locali non sanno realmente come fare, perché non possono mettere a bilancio un finanziamento così consistente e molto spesso si tenta, perlomeno, di adottare delle modalità di costruzione delle caserme un po' atipiche. Nel senso che qualche volta si tenta di farle realizzare dai privati, che poi le affittano allo Stato con delle modalità non sempre lineari. Non sempre lineari sono le modalità di esecuzione e le modalità di appalto.
Le Amministrazioni locali si trovano in difficoltà proprio per la pressione congiunta della Polizia di Stato, della mancanza di fondi e delle proposte di costruzione di caserme da parte di privati che poi le debbono affittare. Credo che, al di là del contenuto dell'ordine del giorno, quello che occorra fare sia richiedere al Governo una legge di finanziamento delle caserme. Questa mi sembra la cosa più utile, perché non mi pare serio che la Polizia di Stato e i Carabinieri si trovino in questa situazione.
Credo che questa debba essere una priorità fra le tante, per cui probabilmente avremo anche altre occasioni per ritornare su questo argomento, ma non mi sentirei di caricare questa responsabilità, o di invitare le Amministrazioni locali a fornire risposte concrete, perché non è un problema degli Enti locali; è più un problema del Ministero dell'Interno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Brevemente. Intanto per ringraziare i colleghi che hanno presentato questo ordine del giorno, che affronta un problema vero, concreto dibattuto nella Regione Piemonte in fasi alterne da moltissimi anni tuttora pendente e che tutto sommato negli anni si è ulteriormente aggravato. Sono d'accordo con l'emendamento che ha proposto il collega Marengo, che è stato accettato, e che sta alla base anche del voto favorevole che daremo a questo documento. La consultazione è tanto più importante in quanto ricordo che in questa materia era stato predisposto ancora ai tempi del Presidente Viglione, un vasto piano delle permute tra Enti pubblici, Ministeri, Enti locali, all'interno del quale la Regione avrebbe dovuto porsi come elemento di coordinamento. Ciò, senza fare un ricorso esclusivo alla legge di finanziamento sulle caserme, che pure è importante, avrebbe potuto favorire l'utilizzo di grandissime strutture di appartenenza ministeriale o di proprietà demaniale, agevolando la soluzione di questo tipo di problemi. Avvalendoci delle esperienze del Corpo di Polizia che, se accolto l'emendamento verrà consultato, potremmo in questo senso farci coordinatori, riprendendo parti di quel progetto del piano delle permute che certamente prevedeva anche questo tipo di strutture che sono indispensabili.
Con queste precisazioni il voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 74, integrato dall'emendamento del Consigliere Marengo, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: il Corpo di Polizia di Stato versa in una difficile situazione logistico strutturale dovuta alla carenza assoluta di locali idonei ad ospitare i numerosi uffici operativi delle Questure e dei Commissariati altrettanto urgente è la necessità di una nuova caserma attrezzata con strutture idonee ad ospitare gli agenti provenienti da varie parti d'Italia e che attualmente sono alloggiati in sottotetti privi di abitabilità della Caserma 'F. Balbis' la Regione Piemonte ritiene che il rispetto della legalità e dell'ordine pubblico sono condizioni necessarie per favorire lo sviluppo economico-sociale della stessa.
Considerato che: tale situazione di disagio condiziona negativamente la qualità del lavoro di coloro che sono addetti alla sicurezza di tutti i cittadini sono rimasti senza risposta i numerosi appelli delle Questure, dei Commissariati e degli organi di rappresentanza della suddetta categoria volti a sollecitare le Amministrazioni locali e il Ministero dell'Interno a farsi parte attiva della risoluzione delle gravi difficoltà logistiche su indicate.
Invita le Amministrazioni locali e il Ministero dell'Interno a fornire nel più breve tempo possibile risposte concrete alle numerose istanze già presentate dal Corpo di Polizia e contestualmente ad intraprendere qualunque tipo di azione possa migliorarne le attuali condizioni di vita e di lavoro.
Auspica e sollecita la Giunta regionale a promuovere, in accordo con gli Enti locali preposti, la definizione di un progetto globale di miglioramento delle strutture esistenti e di creazione delle nuove strutture necessarie nell'ottica di una soluzione polifunzionale che soddisfi sia le esperienze operative dei vari uffici che quelle alloggiative per il personale.
sollecita inoltre la Presidenza del Consiglio regionale a convocare un incontro dei Presidenti dei Gruppi consiliari e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori della Polizia di Stato per esaminare i problemi suddetti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Per quanto riguarda i lavori di domani continueremo con l'esame delle interrogazioni ed interpellanze; seguiranno le comunicazioni della Giunta sulla situazione post-alluvione e sulla situazione rischio amianto.
Verrà esaminato il disegno di legge sull'intervento regionale per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese. Scusate, Consiglieri. Sto raccogliendo le indicazioni. Quindi esamineremo la deliberazione n. 18 sul Forte di Exilles, l'ordine del giorno sul l'ACNA e l'ordine del giorno sui trapianti. L'Assessore alla sanità ha assicurato la sua presenza.
Per quanto concerne l'ordine del giorno relativo al Superphenix, ho notizie, ancora informali, che la visita alla centrale si potrà effettuare con molte probabilità, nella settimana dall'11 al 15 dicembre. Se questo non è un lasso di tempo eccessivo possiamo rinviare la discussione o perlomeno la trattazione di questo ordine del giorno alla sessione consiliare successiva alla visita alla centrale. Però avremo delle comunicazioni più formali e più precise nel giro di poche ore, forse nella giornata di domani.


Argomento:

Interrogazioni ed interpellanze (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,50)



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