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Dettaglio seduta n.228 del 31/03/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Casoni.
Il numero legale è perciò di 30 Consiglieri.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Tosell i effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
32 Consiglieri ed in congedo n. 1 Consigliere.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000"; questione preliminare


PRESIDENTE

Ci sono dunque le condizioni numeriche per proseguire i lavori.
Avevamo terminato la discussione sull'emendamento n. 8 (faccio riferimento alla numerazione in alto a destra sui documenti).
Ci sono dichiarazioni di voto su questo emendamento? Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Presidente, devo porre una questione preliminare ed ho bisogno dell'attenzione del Presidente Ghigo, perché tale questione pone, da parte mia, anche un problema di affidabilità relativamente all'Assessore al bilancio, per cui chiedo che la risposta venga data dal Presidente Ghigo se cortesemente mi ascolta.
Presidente Ghigo, nel corso di questi tre mesi di lavorazione del bilancio era emersa, anche attraverso il nostro monitoraggio dei flussi delle entrate e dei meccanismi di rilevamento delle medesime, nonché da corrette valutazioni sulla materie fatte in sede di discussioni preliminari tecniche, ma significativamente in quest'aula da parte dello stesso Capogruppo di Forza Italia, Gallarini, al quale devo dare atto di grande onestà nella gestione di questi difficili e complessi rapporti - lo dico sul serio, perché ci sono anche problemi di affidabilità dei referenti come dicevo, era emersa già da tempo, e tutta la Giunta non poteva non esserne a conoscenza, a meno che l'Assessore Burzi abbia volutamente nascosto dati reali della situazione finanziaria della Regione, l'esistenza di una maggiore entrata. Entrata prima stimata, poi verificata, poi accertata, poi sicura, che supera i 50 miliardi di gettito, credo quasi completamente costituita dai maggiori proventi sul bollo auto.
Non si tratta quindi di un'improbabile, imprevedibile sopravvenienza tecnico-finanziaria.
Questa, Presidente, è la conseguenza di una politica del Governo dell'Ulivo, delle Amministrazioni tutte (non sto attribuendo dei voti od escludendo altri meriti), che ha portato ad un rinnovamento consistente del parco auto circolante in Piemonte. In connessione a questo, si è verificata tale maggiore entrata, come ricordava il Consigliere Gallarini, che credo avesse parlato per dare un'opportunità alla Giunta di mettersi a posto (e comunque, non l'ho considerato un discorso elusivo di un problema, che peraltro per noi era già noto).
Aspettavamo di sapere fino a quando si intendeva andare avanti senza registrare una situazione molto positiva, perché questi circa 60 miliardi in più sono il provento di una maggiore entrata sulle tasse di circolazione, in relazione al fatto che con i soldi sborsati dallo Stato i piemontesi hanno cambiato le auto e, naturalmente, sono passati dalle piccole auto vecchie di 10 anni ad altre con una maggiore potenza fiscale.
E questo non poteva non dare adito ad un aumento del gettito fiscale.
Tecnicamente, si può inventare tutto; dire che non si sapeva..., che bisognava... Tuttavia, qualsiasi piemontese che analizzasse questa situazione, si renderebbe conto che, a fronte di un cambio di una Cinquecento di 10 anni con una Fiat Uno (che è vettura analoga dopo 10 anni), vi è un aumento di potenza e quindi di gettito.
L'avere occultato questa posta - credo per poter avere una riserva strategico-finanziaria per operazioni successive - significa che noi, in realtà, abbiamo discusso di un bilancio manomesso, alterato, stimato su una situazione che non era quella reale. E vorrei, Presidente Ghigo - da lei credo di potermelo aspettare, perché della sua correttezza le abbiamo dato atto in tanti - che non mi si raccontasse la storia del lupo "che non si poteva sapere, che si poteva sapere un po', che non è stato rilevato il conto consuntivo, che non è stato deliberato, quindi là dove, ragion per cui...".
Queste cose si sapevano, queste sono le poste sulle quali si tratteggia una politica finanziaria; poi si può decidere assieme come possono essere o non essere collocate, ma non si possono eludere e non si può tenere la Regione all'oscuro di una situazione che deve essere, per obiettività correttezza, deontologia professionale e tecnica dell'Assessore al bilancio, messa a disposizione, certamente in via preliminare, della Giunta.
Credo che sia stato fatto oppure non è stato fatto: queste sono deduzioni, sono questioni delle quali il Presidente ci metterà al corrente.
Certamente, per quanto riguarda il Gruppo del PDS - ma credo tutte le opposizioni, in ogni caso siamo tutti qui e ognuno darà la propria valutazione in merito - la discussione sul bilancio, così, non pu proseguire.
Non può proseguire così, perché siamo in presenza di una operazione manovrata, manomessa; perché siamo in presenza di un imbroglio politico culturale (che è il più grave), compiuto nella gestione di questa impostazione Per sei mesi, Presidente Ghigo, con il massimo di onestà - va bene ?! il nostro Gruppo e tutti gli altri sono stati qui, dalla mattina alla sera per ore, a portare il loro contributo, con uno sforzo che sfido chiunque a definire reticente e allusivo, perché c'eravamo sempre tutti nelle Commissioni a dire: "Si può spostare questo, si può mettere quello, si pu fare quell'altro". Vero o non vero, Presidenti di Commissione anche della maggioranza? Se avessimo saputo, non saremmo andati in giro a dire, a fronte del disastro dell'occupazione e a tanti altri problemi: "Non ci sono le risorse", perché questo era l'elemento, la premessa di tutto i discorsi: "Adesso, non ci sono i soldi, ma poi faremo...".
Ciò ha significato, obiettivamente, creare una situazione, che non si era mai vista, di affronto alle minoranze e credo al Consiglio nel suo insieme.
Voi fate come volete. Noi non siamo in condizione di poter proseguire la discussione su questo bilancio, perché obiettivamente credo che nessuno della Giunta penserà che si possa andare avanti senza ricollocare questi...
Io poi non so se sono i 60 miliardi accertati in più l'anno scorso o se devono essere, come forse mi suggeriva il nostro responsabile portavoce nella I Commissione Miglietti, ribaltati anche sull'anno successivo per cui, se la stima era stata fatta sui dati di partenza del '97, rispetto a quelli del '98 ci troviamo di fronte a 50 miliardi in più o 40 o 60 o quelli che sono e ad un conseguente ribaltamento anche sull'anno '98, per cui si raddoppia. Credo.
Comunque sia, Presidente, la discussione sul bilancio non pu proseguire così. Noi non siamo disponibili a proseguirla così. Io credo che non si possa neanche proseguire avendo come interlocutore l'Assessore che si è reso - credo per calcolo, per una valutazione di natura politica l'autore di questo genere di situazione, di questo genere di difficoltà.
Per quanto ci riguarda, svolgiamo un dibattito su questo punto chiudiamo il lavoro sul bilancio, si affronterà la situazione nelle condizioni politiche e tecniche che risulteranno ed emergeranno a conclusione di questo dibattito, ma certamente questa questione non ci consente di andare avanti e interpella lei, Presidente, sulla decisione politica che riguarda la Giunta, che riguarda specificatamente l'Assessore al bilancio e, nell'immediato, per la questione che ho posto, credo di poter registrare fin da adesso la sua e quella dei Capigruppo di maggioranza disponibilità a sospendere la discussione del bilancio per riparlarne quando avremo posto le questioni nei termini trasparenti che sono la condizione minima per condurre un confronto politico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Miglietti. Se ho inteso dal riferimento che ora ha fatto il Presidente del Gruppo Riba, il Consigliere Miglietti sviluppa - e ha titolo per parlare quando lo ritiene, ovviamente in qualche modo il concetto che lei ha formulato finora. Questo è solo per valutare se era opportuna una risposta immediata o un completamento della discussione.
Consigliere Miglietti, svolga il suo intervento.



MIGLIETTI Franco

Sicuramente ci dovrà essere immediatamente una risposta da parte del Presidente della Giunta e dell'Assessore competente, perché una delle deontologie che si acclarano a chi è a capo di un'Amministrazione è quella di fornire al Consiglio la verità. E io ho sempre pregato, nel momento in cui mi sono trovato a svolgere una funzione pubblica, l'Assessore competente di fornire al Consiglio, e quindi all'assemblea, la massima chiarezza per quanto riguarda le poste di entrata e le poste di uscita.
Se è vera l'affermazione che questa mattina è stata fatta che vi sia un maggiore accertamento di 50-60 miliardi in consuntivo '97 e che, facendo le dovute proporzioni, si ribaltano in un preventivo (oggi stiamo discutendo di un preventivo) per il '98, vuol dire che la differenza su cui è discusso il Consiglio è pari alla manovra che avete annunciato quando ci siamo posti a discutere la prima impostazione del 371 alla manovra aggiuntiva, quindi quello delle dette poste libere che erano la manovra politica; vuol dire che è stata occultata alla Commissione e al Consiglio non è stato dato modo di intervenire per tutto il volume di tutta la manovra che si era riservata alla Giunta, mandandolo al capitolo delle risorse disponibili pari pari (70 80-90 miliardi).
Credo che questo sia assolutamente inspiegabile, non c'è nessun ragionamento che possa spiegare il motivo per cui ciò è avvenuto - se è vero - e quindi credo che se ne debbano trarre le dovute considerazioni. Ma le dovute considerazioni, se il Presidente Ghigo non era al corrente di questa manovra, credo che sia facilmente individuabile qual è l'operazione che si deve fare; se però il Presidente Ghigo era al corrente di questa manovra, credo che non vi sia assolutamente più credibilità da parte dell'intera Giunta nel rapporto con l'assemblea consiliare. E io chiedo anche ai Gruppi di maggioranza di pronunciarsi nel merito dopo la risposta del Presidente Ghigo e dell'Assessore Burzi.
E' stata occultata esattamente la manovra che era stata dichiarata come manovra politica dell'indirizzo politico. Avevamo già avuto qualche dubbio che su un bilancio di 11.500 miliardi il bilancio tecnico fosse formulato per 11.430 miliardi, ma il fatto di aver occultato tutta una manovra da voi dichiarata penso che sia di una gravità tale che non ha nessun filo di ragionamento.
Diceva il Capogruppo Riba che siamo in un momento cruciale, in cui sono messe in discussione le istituzioni e a rischio l'economia, e dove è aperto il dibattito se rimarremo in Europa, perché siamo entrati, ma non sappiamo ancora se rimarremo all'interno della Comunità Europea. Con tutti i disastri che se noi dovessimo sostenere l'impatto di essere entrati nei parametri di Maastricht si avranno per tutto il paese, credo che una manovra di quel tipo, che potrebbe essere un volano in termini di investimenti di un volume tale, di capitali, non avrà credo da parte delle forze economiche, sindacali e della società civile nessuna scusante.
Ieri abbiamo discusso per circa 8 ore su una posta di bilancio che variava dai 30 ai 50 milioni, e noi ieri abbiamo perso quest'assemblea che rappresenta il Piemonte ha perso ore di discussione per sostenere la necessità di modificare un capitolo di bilancio di 50 milioni, quando si sapeva che nella manica vi era un asso che rasentava i 100 miliardi.
Se dopo le spiegazioni non sarà così, credo che da parte mia dovrò le scuse al Consiglio e allo stesso Presidente, ma se le cose staranno così credo che ognuno di noi dovrà trarne le dovute conseguenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, il Presidente e l'Assessore Burzi valuteranno se immagino di sì - e in che misura rispondere con i dati di cui sono a conoscenza.
Il collega Miglietti parla di occultamento di cifre; abbiamo tutti vissuto la gestazione di questo documento durante 4 lunghi mesi. Fu presentato un bilancio, cosiddetto tecnico o comunque a legislazione invariata e spesa costante - non vado alla ricerca chi terminologie complesse e di difficile accezione. Sostanzialmente, si è detto: "Impostiamo un bilancio che consenta all'ente di non andare in esercizio provvisorio"; e questo non perché l'esercizio provvisorio sia una tragedia dal punto di vista meramente contabile. Dal punto di vista psicologico però, per l'opinione pubblica, un ente in esercizio provvisorio dà una sensazione di provvisorietà, di caducità e così via.
Quindi, la Giunta cercò e la maggioranza sostenne, finché pot ovviamente, un bilancio che consentisse, dal primo gennaio in poi, una gestione relativamente tranquilla e garantita dell'ente. Dopodiché la Giunta accantonò, mi sembra, una cifra di 52 miliardi, per ricollocarla in una finanziaria, per quanto riguardava le risorse disponibili, che avrebbe stilato a primavera - si parlava di marzo/aprile.
Le successive vicende le abbiamo vissute tutti: non fu possibile - non si tratta di giocare a scaricabarile - non ci furono le condizioni affinché, prima del 31 dicembre, fosse approvato il disegno di legge n.
371. Si andò quindi all'esercizio provvisorio.
Penso non sia inutile ricordare quelle tappe - anche se ritengo che tutti i 60 Consiglieri le abbiamo presenti - visto che si è parlato di "occultamento", quasi si fosse fatto qualcosa di ben peggio rispetto a quanto appare di solito in un bilancio, fatto di cifre. E' quindi opportuno, a mio avviso, ricostruire la storia dei passati quattro mesi.
Vennero poi le vacanze natalizie. Il 29 gennaio la Giunta licenziò il disegno di legge che collocava i 52 miliardi di cui dicevo prima.
In seguito - come tutti sanno le procedure di accertamento amministrativo sono assai complesse: sino ad un giorno prima della certificazione non si può inserire nemmeno una lira di cui non sia stata accertata l'esistenza, funzionariamente, ecc. - abbiamo lavorato nelle Commissioni, fra difficoltà e discussioni.
Credo che le risultanze di questi giorni abbiano una loro cadenza temporale, tempi e certificazione certi, ritengo dunque che se oggi ci troviamo di fronte ad una sopravvenienza che consente di rendere meno critica l'impostazione del bilancio 1998 non è perché si sia occultato qualcosa in questi quattro mesi. Quattro mesi rappresentano un arco temporale anomalo per l'approvazione di un bilancio, come abbiamo già detto nei giorni scorsi, in tempi non sospetti, prima degli interventi dei Consiglieri Riba e Miglietti. Ripeto: quattro mesi rappresentano un tempo anomalo: di solito - potremmo stilare una statistica, in questo senso, che penso avvalorerebbe quant'ipotesi e quanto stiamo dicendo - un bilancio arriva in Commissione e nel giro di un mese fra Commissione e aula, giorno più, giorno meno, viene approvato. In un mese, dal punto di vista finanziario, possono succedere alcune cose: in 5 mesi, a cavallo fra due esercizi, 1997 e 1998, è ovvio che dal punto di vista contabile possano succedere altre cose.
Mi limiterei quindi a registrare i vari fotogrammi fissati dalla Giunta immagino in modo corretto - finora insieme a quelli che sarà in grado di prospettare per il futuro già da stamattina: ultimi fotogrammi che, insieme agli altri, ricostruiranno la dinamica attraverso la quale si è snodata la procedura nel corso di questi 5 mesi.
Mi pare, questa, una lettura molto pacata, molto semplice e trasparente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Rispondo immediatamente, dopodiché richiederò comunque una Conferenza dei Capigruppo di maggioranza per valutazioni più specificamente politiche.
Credo, per la brevissima esperienza che ho maturato, che in politica sia possibile fare molto, moltissimo: non credo si possa fare tutto.
Mi sento a offeso, a livello personale, non come Consigliere regionale né, tanto meno, come Assessore, da alcune valutazioni emerse. Su queste ultime, per poter confermare il livello dell'offesa credo sia opportuno molto puntualmente, ripercorrere l'iter delle questioni e dar modo di emergere a quella trasparenza in cui ritengo di credere non meno di altri che qui hanno richiamato tale concetto. D'altronde, le vicende sono talmente semplici che occorreranno tempi modestissimi, tranne le valutazioni, a tutti i livelli, che ciò richiederà.
Dico con assoluta tranquillità, che ad oggi, se l'o.d.g. fosse stato diverso, avrei parlato di possibilità di risorse e non di certezza. Ad oggi, 31 marzo 1998, nessuno in questa amministrazione, né della Giunta n della struttura - cominciamo a fare affermazioni precise - può con sicurezza affermare che esistano delle sopravvenienze attive anche nelle voci citate, specifiche, del bollo di circolazione e della soprattassa del metano, che possano costituire di per sé stesse una sopravvenienza e quindi una fonte certa di utilizzo nel prosieguo di questa amministrazione. Io stesso non ho chiuso gli accertamenti del consuntivo; solo ieri, 30 marzo abbiamo deliberato, ed è l'unico atto amministrativo che si riferisca alla Giunta, la definizione di residui attivi passivi che credo siano, per obbligo, nell'ambito del mese di marzo, la prima fase della determinazione del consuntivo, con una legge più volte richiamata anche in questo dibattito. Finché questa legge non sarà proposta, almeno - non dico discussa - in sede di Giunta, nessuno, credo, certamente non appartenenti alla Giunta, ma neanche della struttura, può con certezza definire quali siano le poste attive in aumento o in diminuzione rispetto a quanto avvenuto nel 1997.
Ma questo è soltanto l'atto finale.
Puntualizzo anche che alcune delle voci cui il Presidente Riba si riferiva, e sono appunto le due entrate del bollo auto e del metano (non so dire per quali motivi, probabilmente anch'io deduco per la politica di rinnovo del parco auto che nel corso del 1997 ha contraddistinto molte Regioni, tra le quali la Regione Piemonte), hanno comportato due fatti: un imprevedibile aumento delle entrate, imprevedibile al punto che nell'assestamento che questa Giunta ha proposto e questo Consiglio ha deliberato nel luglio 1997, quindi è diventata legge contemporaneamente alla legge sul personale nel settembre 1997, pur in quella legge aumentando il livello previsto delle entrate non si è ritenuto da parte della struttura dell'Amministrazione proporre un maggiore incremento probabilmente perché il successo, chiamiamolo così, dell'intervento della "rottamazione" non aveva ancora potuto dare i suoi effetti finali.
Quindi, il primo fatto ad oggi è che nessuno può dire con esattezza anche se esistono delle stime cui avrei fatto cenno nel mio intervento se avessi potuto intervenire per primo.
Secondo: adesso però risaliamo a quello che è stato l'iter del bilancio perché credo che dedurre, e le informazioni ad oggi disponibili (31 marzo 1998) o lo fossero e in misura uguale nel corso dei cinque mesi che ha comportato la preparazione e la discussione del ddl n. 371 sia di sicuro erroneo; probabilmente politicamente improprio e per chi ha vissuto tutte le fasi di discussione sia in Commissione che in aula, credo che qualche riflessione sulla deontologia professionale anche da parte di chi tali tesi, spero in buona fede, assuma, possa essere consentita di segno contrario.
Allora, il disegno di legge n. 371 arriva in Commissione nel novembre 1997. In quella data non era neanche ipotizzabile nessuna informazione a livello di preconsuntivo; l'80% dei discorsi fatti in aula attorno al ddl 371, che non è un bilancio tecnico, anche se qualcuno così erroneamente ha voluto chiamarlo, era semplicemente un bilancio, se ricordate, a politiche invariate o perlomeno così noi della Giunta volemmo definirlo, constatava l'esistenza di risorse disponibili attribuibili a quella data a 50 miliardi. In nessun momento della discussione, che è durata per tutto il mese di novembre e di dicembre, in nessun momento della discussione laterale attorno al bilancio, nessuno ha mai neanche ipotizzato, nemmeno noi dell'amministrazione e della Giunta, la possibilità che le risorse fossero in più perché certo ci può essere del masochismo, ci possono essere dei motivi, ma qualcuno dovrebbe dirmi un unico motivo per cui se avessimo nel novembre 1997, in cui il nostro obiettivo non era, Gallarini, evitare l'esercizio provvisorio, questo è un rischio che quando uscimmo con il bilancio evidentemente nessuno dell'Amministrazione pensava di correre. Il nostro obiettivo era, e ci sono dichiarazioni in tal senso, rendere operativo il bilancio della Regione dall'1/1 come è d'obbligo e come quest'anno sarebbe stato indispensabile per far partire il regime della legge regionale n. 51 in effettivo senza ulteriori aleatorietà.
Se noi in quella data avessimo potuto iscrivere risorse attribuibili per 50/60 miliardi credo, e l'immaginazione credo non sia difficile che sorregga tutti i Consiglieri, risolvere un numero notevolissimo di preoccupazioni che buona parte dei colleghi hanno avuto nel dover ridefinire programmi, nel dover modificare istruttorie, soprattutto per quanto attiene alla spesa corrente che venivano ad essere pesantemente messe in crisi da un'impostazione di risorse che era a quella data, a mio avviso lo è tuttora, fortemente critica.
Il disegno di legge n. 371 arriva in aula; non esiste - lo ripeto, ma sono certo che non sarà difficile fare le verifiche - nessun dato disponibile né amministrativo né di struttura che in quella data neanche ipotizzi un incremento di risorse. Certo, si potevano fare stime come si poteva fare stime circa la fiscalità attiva; facemmo queste stime e decidemmo che anche in quel caso non era opportuno ricorrere a un incremento di fiscalità per sopperire alla carenza di risorse. Il fatto stesso che facessimo delle stime, che queste stime che valevano all'epoca 54 miliardi come massimo della fiscalità che questa Regione potrebbe ottenere e lì nel caso della fiscalità attiva i documenti ci sono, dimostra in maniera a mio avviso inoppugnabile che se un'Amministrazione ipotizza di ricorrere a fiscalità attiva per incrementare le risorse, certamente non è a conoscenza di elementi tali per poter ritenere di avere entrate molto più facilmente disponibili da poter allocare.
Il disegno di legge n. 371 arriva in aula, non viene discusso, non viene votato. Le opinioni circa il fatto che non sia stato votato sono evidentemente legittimamente diverse; siccome in questi tre giorni ho sentito, come tutti i colleghi, che questa è stata una scelta da parte della maggioranza, mi sia consentito di dire che non, almeno, tutta la maggioranza questa scelta ha subito con tranquillità perché il 24 dicembre e anche questo è documentabile nell'intervento di chiusura che poi port credo, agli auguri sinceri di buon Natale - io richiamai l'attenzione, dopo un intervento del Presidente Marengo che criticava l'assenza, in quel caso numerica, della maggioranza oltre che qualitativa, e dissi "abbiamo un documento politico - molto discusso e molto criticato in aula - votiamolo e verifichiamo in sede politica se questa maggioranza c'è o non c'è". E' certo che il voto non avvenne. I motivi possono essere diversi, le tesi sono legittime, io rimango dell'opinione che quello sarebbe stato nell'interesse della collettività della Regione Piemonte di cui tanti parlano, il modo a mio avviso, magari erroneo, ma sincero e credo legittimo di dimostrare se questa maggioranza aveva i numero o no nella sede e nel momento opportuno. E ripeto che siamo andati in vacanza a Natale senza che esistesse uno straccio di documento, non dico amministrativo, ma neanche di preconsuntivo, che individuasse neanche l'ipotesi delle maggiore entrate.
Torniamo dalle vacanze di Natale e il 29 gennaio, esattamente come ha detto il Presidente Gallarini, la Giunta assume la nota di variazione al ddl n. 371. In questa nota di variazione al ddl n. 371, sempre evidentemente alla ricerca di un masochismo che ci deve essere caro secondo molti colleghi della minoranza, per incrementare le risorse disponibili e per dare almeno concreta effettuazione alla prima metà delle iniziative parlo di quelle di spesa, che la Giunta intendeva mantenere, onde non rinunciare alla propria politica e onde non incrementare la fiscalità spostiamo 26 miliardi dal Fondo della montagna, che dovrebbero essere a tal fine caricati mediante risorse libere come è stabilito dalla legge regionale 43/94 (la legge anche del FIP) e portiamo il Fondo Riserve obbligatorie da 52 a 83-85, che sono poi quelle che sono state allocate dalla Giunta nel disegno di legge n. 371.
All'interno di ciò avvengono due elementi.
Il primo: la constatazione che facendo una nota di variazione significativa (80 miliardi) che in parte era esaustiva dell'ordine del giorno votato dal Consiglio regionale il 24 dicembre 1997 (credo che l'avesse scritto il Presidente Saitta e poi firmato da tutti i colleghi della minoranza) che invitava la Giunta a non riproporre più il bilancio tecnico o così chiamato come tale e quindi abbiamo allocato le risorse allora disponibili. E io dissi in Giunta in quel momento che dovevamo arrivare il più velocemente possibile (ammetto che le previsioni che con i colleghi facemmo intorno alla fine di gennaio non erano tali da prevedere un iter di bilancio quale quello che stiamo tuttora affrontando), che dovevamo intraprendere azioni di liberalizzazione di vincoli, di devoluzione di fondi statali onde arrivare in assestamento. Ed è vero: un sacco di dichiarazioni testimoniano che la volontà di questa Giunta era di fare l'assestamento adesso.
Quindi il nostro programma era - non siamo strettamente stati in grado nei tempi di seguirlo - sviluppare il disegno di legge n. 371 a Natale fare l'assestamento, non d'obbligo, subito dopo il consuntivo cioè marzo/aprile e se adesso lo potessimo o lo avessimo potuto fare probabilmente parte, e solo parte, delle maggiori entrate che stanno venendo in emersione dal consuntivo, ma solo parte in un ragionamento prudenziale, perché credo che nessun dato possa autorevolmente, in senso di prudenza, consigliare un'amministrazione a forzare il livello delle entrate e comunque non è questa una tesi che noi vorremmo perseguire, completare almeno con il primo assestamento la manovra di bilancio che avevamo intrapreso con il disegno di legge n. 371.
Anche al 29 dicembre quindi, i colleghi della Giunta lo ricorderanno dissi che poteva essere possibile per giugno, su un programma di intenti e di lavoro e di iniziative, poter arrivare a definire risorse maggiori da erogarsi, da suddividersi fra le varie progettualità, per un minino di 50 fino a un massimo di 150 miliardi, in funzione evidentemente delle iniziative e non delle maggiori entrate, ovviamente supponendo che le condizioni all'esterno fossero rimaste le stesse e che quindi non esistessero da parte dell'amministrazione centrale o da parte dell'ente evidenze di necessità che potessero ledere la disponibilità di queste risorse.
Cito solo che soltanto nel mese di gennaio e febbraio questa amministrazione ha dovuto affrontare i problemi, poi non ancora risolti in entrambe i casi, uno avviato a soluzione e l'altro no, dei costi derivanti dall'estensione della sperimentazione prevista in sede nazionale dal Ministro Bindi e in sede locale dall'Assessore D'Ambrosio, che comunque stimammo in 12/15 miliardi, e anche in quel caso l'ipotesi che venne fatta e formalizzata fu quella di utilizzare o una fiscalità attiva o delle perenzioni di fondi della sanità, tutte dichiarazioni facilmente documentabili, proprio perché non era possibile, in teoria tecnica non lo è neanche oggi in questo momento, iscrivere nuove risorse. Ma dico di più: nella variazione al disegno di legge n. 371 per coprire le maggiori risorse disponibili abbiamo aumentato l'iscrizione dei mutui - la memoria non mi sorregge esattamente nelle cifre - incrementandoli di circa 10/15 miliardi.
Io sono sinceramente offeso da alcuni dei termini usati, ma a livello personale, né come Consigliere regionale né come Assessore, per quanto riguarda il mio ruolo di Assessore sarà la maggioranza come al solito a dover definire se e in che misura lo sto facendo e se debba io continuare su questo sono molto disponibile nei riguardi della mia maggioranza a vedere che tipo di ... Sono offeso a livello personale, perché tutti gli elementi disponibili ai colleghi in Commissione e in aula testimoniano, e adesso chiederò alla maggioranza che questo iter venga puntualmente rivisto, come non solo fino a ieri, ma ad oggi quanto affermato dal Presidente Riba non potrebbe né contabilmente, né seriamente dal punto di vista amministrativo essere preso in conto, mentre invece potrebbe, può e a mio avviso dovrebbe essere un'opportunità per giugno, quando le cose saranno un po' più consolidate e quindi quando l'iter della formazione, che ha occupato questo Consiglio regionale per un giorno, potrà essere definito nell'interesse degli operatori, quando il caso Di Bella che purtroppo parlo per le famiglie che a ciò riguardano, non certo in senso contabile sarà chiaro, potrà essere coperto, tenendo conto, e anche questo è un fatto detto in Commissione, che esistevano al momento del disegno di legge n.
371, 220 miliardi di progetti di spesa consegnati dagli Assessorati a questo Assessore e che soltanto, io credo, un comportamento che definirei in altra maniera, non certo di chi occulta, manomette, imbroglia, affronta o per calcolo politico, avrebbe scelto una strada così impervia per non soddisfare.
Con questo spero di aver detto quanto è nell'ambito delle mie informazioni. Chiedo, per cortesia, una riunione dei Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

Mi ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta, ma se viene richiesta un'interruzione...
La parola al Consigliere Ghiglia sulla procedura.



GHIGLIA Agostino

Grazie Presidente, chiederei anch'io un'interruzione dei lavori prima di procedere nel dibattito; una breve sospensione per confrontarci all'interno della maggioranza. Credo non dovrebbero esserci problemi, visto che è sempre stata concessa per qualsiasi tipo di richiesta, anche meno importante.



PRESIDENTE

Se l'intervento del collega è di commento a quello che è stato detto possiamo...



SAITTA Antonino

Io chiedo di intervenire, magari può essere utile alla riunione della maggioranza.



PRESIDENTE

Se nell'intervento ci sono dei fatti nuovi.
La parola al Consigliere Gallarini sulla procedura.



GALLARINI Pierluigi

Mi associo a quanto detto dal collega Ghiglia. Se l'Assessore Burzi chiede un'interruzione mi sembra dovuta.



PRESIDENTE

E' nella prassi consolidata.



(La seduta è sospesa dalle ore 10,47 riprende alle ore 11,35)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Dal punto di vista della ricostruzione delle cose, ovviamente non ho nulla da aggiungere, anche perché l'Assessore è stato più preciso di me in quanto ha vissuto la questione in prima persona.
Dal punto di vista politico aggiungo che siamo qui, in quest'aula, da più di una settimana e abbiamo discusso solo sette emendamenti.
E' ovvio che con questo ritmo è difficile ipotizzare l'approvazione del bilancio entro l'anno.
Abbiamo ascoltato questa mattina i Consiglieri Riba e Miglietti parlare di occultamento, di mancanza di trasparenza; parole che sicuramente rigettiamo.
Da parte delle opposizioni abbiamo sentito una richiesta - che è sembrata in tutti questi giorni essere prioritaria rispetto al tema del bilancio - di dimissioni del Presidente della Giunta. In questi giorni ci sono stati contatti e incontri, anche informali, per trovare una via di uscita; riteniamo che sia nell'interesse complessivo dell'Ente prima di tutto e poi di tutti quanti concorrere a formare l'assemblea dell'Ente.
Tra di noi, quindi, abbiamo ragionato sulle questioni rigettando, nel modo più fermo possibile, alcune affermazioni. La Giunta questa mattina ha detto che ha esaminato il tutto ed è stata in grado di accorpare in un certo numero di insiemi gli argomenti, per settori e per comparti. Si è fatta quindi un'idea non tanto amministrativa, quanto politica - ma di conseguenza anche amministrativa - perché poi le cifre sono funzionali alle linee politiche che vanno a supportare. Pertanto esistono le condizioni per poter trovare assieme una via d'uscita.
Potrei ripetere molte altre cose dette e poi dirne anche altre non dette, così come penso potrà fare qualche collega della maggioranza.
Riteniamo che ci si debba adoperare per trovare una via che consenta l'approvazione del bilancio e consenta di uscire da questa situazione di stallo del muro contro muro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Pare che l'intervento del Capogruppo di Forza Italia Gallarini abbia occultato non volontariamente - ma, secondo me, è indice di un certo imbarazzo complessivo - la questione che è stata messa oggi sul tappeto del confronto politico, e cioè le questioni sollevate dal collega Riba relativamente a queste nuove possibilità di entrate da iscrivere al bilancio, che è appunto il tema della giornata odierna.
L'Assessore Burzi ne ha parlato con un atteggiamento difensivo giustamente comprensibile, e con una certa sorta di irritazione più comprensibile perché ciò che è stato detto e alcune accuse sono obiettivamente delle accuse pesanti. Mi chiedo che cosa sarebbe successo se il Presidente del PDS, Riba, non avesse sollevato il problema probabilmente ad un certo momento sarebbe intervenuto l'Assessore Burzi dicendo: "Ci sono 60 miliardi in più".
C'è una modalità con cui si sta impostando, si è impostato e si è deciso di impostare il bilancio ed è l'impostazione che l'Assessore Burzi per la verità, con coerenza ci ripete dal mese di novembre. E' coerente a quello schema che si era dato (il disegno di legge n. 371, le variazioni ecc.) e continua ad essere perfettamente coerente con una costanza e determinazione che, secondo noi, non tiene conto dei tempi della politica anche se sotto questo aspetto c'è coerenza.
Credo che la maggioranza, ed in modo particolare il Presidente Ghigo può dire tutto, ma certamente non può dire: "Io non conoscevo questo tipo di impostazione", perché l'impostazione è decisa dalla Giunta; impostazione che si sta rilevando veramente fallimentare.
L'Assessore Burzi continua - l'ho detto altre volte e lo ripeto - a difendere il suo schema e a pensare ad una impostazione del bilancio di previsione per il 1998; lei, Assessore, pensa che il bilancio di previsione ed abbiamo avuto oggi la conferma - sia soltanto l'indicazione economica sulla base dei consuntivi. Questo è sbagliato: noi parliamo di bilancio di previsione, quindi c'è sicuramente una dose di rischio. Si può essere più o meno prudenti, ma si parla del bilancio di previsione. Assessore Burzi, lei non può venirci a dire che soltanto adesso si conosce questo importo e non si poteva sapere prima.
Chi ha fatto l'amministratore sa che alcune entrate, soprattutto quelle più significative, come quelle sul bollo, bisogna tenerle sotto controllo.
O ci mettiamo a guardare gli introiti per la caccia, la pesca l'addizionale su altre cose, ma questa di 527 miliardi è la parte più consistente del titolo primo delle entrate, quindi è l'entrata che dovrebbe essere tenuta sotto controllo costantemente (nei Comuni viene effettuato trimestralmente).
Già ad ottobre e novembre si dovrebbe sapere, valutare e fare una stima abbastanza precisa, e questo non è stato fatto. Ma non solo non è stato fatto a novembre, non è stato fatto neppure al 18 marzo, che è stata l'ultima riunione che abbia avuto nella I Commissione. E' veramente assurdo, inconcepibile che il 18 marzo, al momento dell'approvazione in Commissione del bilancio, l'Assessore non sapesse ancora questo dato.
Non ricordo bene se i Consiglieri Riba o Miglietti hanno parlato di occultamento delle entrate. Io non mi sento di fare questa affermazione pesante, ma qualche dubbio può nascere! Ma è possibile che dal 18 marzo ad oggi, che è il 31 marzo, quindi soltanto in pochi giorni, sia capitato questo fatto nuovo che non era assolutamente controllabile? Mi sembra veramente un assurdo! Sono dunque tentato anch'io di condividere l'opinione del collega Miglietti e degli altri che si sia trattato di un occultamento delle entrate, ma soltanto per una ragione: per un'impostazione che ha l'Assessore Burzi, il quale, dopo aver enunciato un'impostazione dal punto di vista politico e dal punto di vista metodologico, cerca di fare di tutto per dimostrare che la sua impostazione è esatta, per cui qualunque elemento nuovo o presunto nuovo non lo considera, in quanto lo ritiene una variabile che mette in discussione la sua impostazione.
La sua impostazione è il dl 371, ovvero le politiche invariate, il che vuol dire non politica.
Ricordate: il dl 371 è composto da tanti zero, una scelta veramente priva di senso, come le scelte successive.
Mi sembra inoltre esagerato che l'Assessore Burzi ci venga a dire che non c'è deontologia politica da parte di alcune forze politiche sulle scelte del bilancio. Se c'è qualcuno che manca di deontologia politica è proprio lui, per non aver stimato - non dico con precisione - con un minimo di senso le entrate del bilancio.
Fare il bilancio preventivo significa fare delle previsioni: di questo lei non si rende ancora conto. Lei si fida di ciò che gli dicono i funzionari, i quali sono sicuramente orientati a fare delle valutazioni sulla base delle certezze, ma il bilancio di previsione è un'altra cosa non è il bilancio consuntivo, perché se dovesse valere questa logica, il bilancio di previsione si farebbe soltanto dopo l'approvazione del Rendiconto generale, che è un po' la sua impostazione! E' la sua impostazione, non un'impostazione politica.
Lei, sostanzialmente, continua a dire: "Faremo il bilancio al momento dell'assestamento, al momento del Rendiconto generale".
Questa non è un'impostazione politica. E' un'impostazione ragionieristica, che lei ha sposato completamente; è un'impostazione che sta creando un'immagine negativa nei confronti della Regione Piemonte.
Facendo una battuta a qualche collega nella pausa della riunione della maggioranza, dicevo che, se dovessimo compiere un atto politico, dovremmo chiedere all'Assessore Burzi di iscriversi alla minoranza: è il nostro cavallo di Troia! Aspettiamo una settimana, e si scoprono 60 miliardi viene quasi da dire: "Se aspettiamo ancora una settimana, può darsi che qualcosa venga fuori ogni settimana 60 miliardi: potremmo fare il bilancio bene.
Conviene tenerlo qui, il bilancio: produce. Non stiamo facendo ostruzionismo: l'azione delle minoranze ha provocato, in termini di risultato, 60 miliardi in più che l'Assessore non aveva valutato il 18 marzo 1998. I colleghi mi suggeriscono: Re Mida, 15 miliardi al giorno.
L'Assessore Burzi merita dunque un premio da parte delle minoranze; non so a quale Gruppo della minoranza potrebbe iscriversi, forse ai Verdi.
L'Assessore Burzi consente, praticamente, attraverso questa impostazione condivisa anche dal Presidente Ghigo, al quale abbiamo ripetutamente fatto notare questa contraddizione.
Questa Regione è andata sui giornali, perché c'era zero sul Regio, zero sul Teatro Stabile, metà sul Castello di Rivoli, metà sul Museo del Cinema metà sul Grinzane Cavour; è andata sui giornali, perché non c'erano le risorse per la formazione professionale.
Grazie, Assessore Burzi. Se dovessimo fare le valutazioni dal nostro punto di vista, un Assessore così ce lo dobbiamo tenere, perché ci aiuta veramente a fare la minoranza.
Dopodiché, dopo che noi siamo riusciti, attraverso la nostra azione, a far produrre 60 miliardi in più, le minoranze diranno anche quei capitoli che voi non avete finanziato, che sono quelli contenuti nel nostro ordine del giorno. In questo modo, Assessore, lei ci consente di per governare come opposizione, la Regione Piemonte dal punto di vista economico.
Sostanzialmente, la maggioranza non esiste più, perché la sua impostazione è ormai superata dal tempo e quotidianamente.
Credo che questa vicenda - e concludo - sia una conferma, questa volta veramente forte, di ciò che andiamo ripetendo da parecchi mesi: la crisi politica deve essere evidenziata attraverso un vero atto politico del Presidente, non dicendo: "Farò il rimpasto, sostituirò un Assessore".
Quello che è capitato è veramente un fatto gravissimo dal punto di vista politico; si è sbagliata completamente e totalmente l'impostazione del bilancio, perché l'Assessore al bilancio non ha saputo fare l'Assessore al bilancio. E lei, Presidente Ghigo, questo lo sapeva, quindi questa volta non può scindere le responsabilità come è successo altre volte.
Ciò conferma il fatto che la prosecuzione dell'esame del bilancio richiede una decisione politica, che a questo punto, collega Gallarini, non è soltanto incontrarsi per vedere come distribuire quei miliardi (che tra l'altro vuol dire fare un altro bilancio). Non è soltanto quello: è un problema politico.
Non avete il senso del governo di questa Amministrazione. Ci avete fatto discutere per giorni, per settimane su un milione, due milioni, 10 milioni, 50 milioni e, all'improvviso, l'Assessore Burzi ci dice: "Ci sono 60 miliardi in più". Ma vi rendete conto? Ieri abbiamo discusso di un milione per l'emendamento della Lega e l'Assessore Burzi, con la sua coerenza e la sua testardaggine, pur sapendo già che c'erano 60 miliardi in più, ci ha detto: "Non ci sono risorse".
Ci prendete veramente in giro! Lo dico a tutta la Giunta: ci prendete in giro! Ma non come minoranze: come assemblea nel suo complesso! Questo è un fatto grave! Sono quindi d'accordo con ciò che dice il Presidente del Gruppo del PDS Riba, ma ad una condizione: che si sospenda il Consiglio non per fare il bilancio, ma perché ci attendiamo un atto politico da parte del Presidente della Giunta Ghigo. Ripeto: un atto politico. Qui non c'è più soltanto "qualcosetta": si è sbagliata totalmente l'impostazione del bilancio.
Presidente, spero che lei si accorga di questo fatto; sicuramente si sta accorgendo della gravità della situazione; sicuramente si sta accorgendo che l'aver accolto questa impostazione ha creato tantissimi problemi.
Se abbiamo perso dei mesi, non è stato per responsabilità delle minoranze, ma per un'impostazione che si è voluta dare al bilancio con le modalità indicate dall'Assessore Burzi.
Ciò che contiene l'attuale bilancio poteva essere indicato già nel dl 371 (non capitoli zero). Questa previsione di maggiore entrata per il bollo poteva essere già fatta nel mese di novembre e dicembre.
Si è sbagliata l'impostazione: traetene le conseguenze.



PRESIDENTE

Ho iscritti a parlare i Consiglieri Cotto, Ghiglia e Chiezzi. Direi di alternare maggioranza e minoranza, in modo che ci sia il dibattito La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Se l'Assessore Burzi è stato invitato a far parte della minoranza e del Gruppo dei Verdi, io penso che il collega Saitta possa tranquillamente venire in maggioranza, gli possiamo far posto anche nel nostro Gruppo, perché è il primo che ricompatta questa maggioranza, è il primo difensore del Presidente Ghigo. Questa maggioranza non pu accettare questo tipo di attacchi e quindi penso che poi, in disparte, sarà senz'altro ringraziato dal Presidente della Giunta perché sta lavorando a favore della Giunta. E' facile fare dell'ironia quando il bilancio di previsione del '98 si accavalla con il bilancio consuntivo del '97. Fra un po' arriveremo al bilancio di cassa e così avremo delle cifre certe. Non sto a ripercorrere le cose dette dal Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa, Gallarini; è chiaro che quando uno sente interventi come quelli di Lido Riba, che parla di occultamento, si preoccupa non poco. E i chiarimenti hanno dimostrato che invece occultamento non c'è; è proprio l'accavallamento del bilancio consuntivo che crea queste difficoltà, che può far maturare un certo tipo di interventi; interventi d'effetto, ma non di sostanza. Cinque mesi di gestione di questo bilancio di previsione possono portare in effetti a tanti equivoci, a tante aspettative, a delle difficoltà di gestione. L'abbiamo verificato con il provvedimento in questione: prima nota di variazione, maxiemendamento per risolvere i problemi dell'agricoltura, per riferirmi all'ultimo presentato a marzo; man mano che si va avanti si scoprono altre risorse e si fanno più impellenti altre aspettative ed esigenze.
Abbiamo l'esigenza di approvare questo bilancio; lo vogliamo approvare? E' stato detto tantissime volte che molte risposte verranno trovate con l'assestamento, ma penso che ogni maggioranza in Regione, come in Provincia e in Comune, abbia questo dovere e non debba essere impedita nell'approvare il proprio bilancio.
Il Capogruppo di maggioranza relativa ha detto: "esistono le condizioni per trovare le soluzioni", dunque, facciamo tutti uno sforzo per trovarle.



PICCHIONI Rolando

Mi piacerebbe che Mariangela Cotto ce le indicasse.



COTTO Mariangela

Ringrazio il collega Picchioni e sarei contenta di trovare insieme le soluzioni, perché ricordo che, fino al dicembre scorso, anche lui era favorevole a questo testo, anzi con lui le soluzioni si possono trovare senz'altro più in fretta. Io ho ripetuto la frase detta dal Capogruppo Gallarini; concordo sul fatto che esistono le soluzioni e chi ha approvato ancora prima di me il percorso del bilancio ci potrà sicuramente dare una mano. Sarebbe interessante fare anche un'analisi storica dei tempi e delle modalità di approvazione dei vari bilanci. Sarebbe interessante per chi è "nuovo" in Consiglio regionale, come la sottoscritta, ma come la stragrande maggioranza di noi. Perché ogni tanto si sente qualche collega dire: "mai è avvenuto questo". Altri invece dicono: "no, no, è già avvenuto". Quindi sarebbe veramente interessante, non appena approvato il bilancio, fare questa analisi storica per vedere come sono andate le cose in passato.
Questo può servire come esperienza ed aiutarci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. L'Assessore Burzi ha occultato o l'Assessore Burzi non ha occultato? E' questo il problema? Vedete, se l'Assessore Burzi ha occultato, e quindi ha imbrogliato le carte, ha tenuto nascosto atti di cui da tempo era a conoscenza e ha fatto tutto ciò nei riguardi dei colleghi del Consiglio regionale di minoranza, e anche dei colleghi di maggioranza e anche dei colleghi di Giunta e anche del Presidente della Giunta, è indubitabile che si tratterebbe di un fatto molto grave. Un fatto che sicuramente, se fosse avvenuto, corrisponderebbe ad un progetto politico che, dal mio punto di vista non potrebbe essere di certo non qualificato positivamente, essendo la segretezza uno degli elementi costitutivi della propria azione. Un progetto, quindi, dal punto di vista democratico perverso, quasi un diabolico disegno di potere, nella sua conformazione e gestione. Se fosse così, all'Assessore Burzi si dovrebbe riconoscere in ogni caso che un progetto esiste: sarà perverso, sarà infernale, sarà antidemocratico, ma se l'Assessore Burzi ha occultato, è Assessore capace di progetti; progetti infernali, ma progetti, che corrispondono ad un modo d'essere della gestione del potere. E questo sarebbe un fatto grave. Se però l'Assessore Burzi non ha occultato, e quindi non ha voluto prendere in giro, non ha voluto imbrogliare, allora i fatti denunciati e non contraddetti dall'Assessore Burzi ci portano a dire che tutto questo è successo per altri motivi, per mancanza di un progetto, per superficialità nel governare, per sprovvedutezza nell'individuare accadimenti che chi governa dovrebbe ben padroneggiare. Tutto questo, allora, è dovuto ad un deficit di padronanza dei processi di iniziativa politica. Se non c'è una spinta progettuale, se l'attività politica non è guidata da finalità, la politica si riduce ad essere un'attività notarile. Ma la politica non è un'attività notarile, ma progettuale, propulsiva. Dal punto di vista dei contenuti di un'azione di governo, la seconda situazione (l'Assessore Burzi non ha occultato) provoca alla Regione Piemonte danni almeno pari alla prima. Perché rende evidente che siamo in assenza di un governo capace di governare. C'è un'evidente insufficienza di questa attività che, dal mio punto di vista, è nel cuore del problema. E quello che in questi tre anni all'inizio, magari è stato rilevato non da tutti in questo senso, ma che passati i tre anni sono venuti al pettine alcuni nodi.
E' evidente che siamo in presenza di una Giunta che non è portatrice di alcuna proposta; anche un bambino avrebbe predisposto, nell'anno 1997, una serie di attività e di iniziative conoscitive e di rapporti col mondo economico, con le strutture economiche e commerciali volte a capire, in presenza di un provvedimento nazionale che in altre parti d'Europa ha visto la luce molto tempo prima e che in altre parti d'Europa ha prodotto risultati che non sono dissimili da quelli prodotti nel 1997, un Assessore una Giunta che ha una capacità di governo, sin dal giorno dopo il decreto della rottamazione, avrebbe dovuto costruire iniziative, rapporti informazioni, monitoraggi per capire se il provvedimento di rottamazione avrebbe influito sull'incremento di vendita delle autovetture e se questa influenza avrebbe avuto un beneficio maggiore di entrate del passato per la Regione Piemonte.
Questa è un'azione assolutamente dovuta e non così difficile da pensare, a meno che il modo di gestire la Regione sia un modo notarile, in cui ci si siede su questi banchi, ci si alza al mattino, si va in Assessorato, si firmano le quattro carte che ci portano, senza avere una intelligenza volitiva che cerca di affrontare i problemi della Regione. E dato che di questi problemi quello finanziario sappiamo che ci tormenta tutti, non è che siamo una Regione in cui il denaro affluisce che non sappiamo dove metterlo, da anni diciamo "su un bilancio di 22.000 miliardi abbiamo 50-100-250 miliardi liberi".
Allora si pretenderebbe che una Giunta, un Assessore, di fronte a scenari economici mutevoli, predisponesse per tempo le misure capaci di governare, di tenere in mano queste cose, di rendere la Giunta capace non dico, per carità, di indirizzare lo sviluppo - per carità! dirigismo: togliamocelo via - ma almeno di seguire lo sviluppo, perché qui non lo seguite neppure, altro che indirizzarlo! Lo sviluppo c'è, viene decretato per legge, un fiume di denaro finisce a favore dell'aumento di consumi di automobili e voi ve ne state con le mani in mano. Perché non si tratta di avere delle certezze o nascondersi dietro il dito. Nessuno, a oggi, può giurare, certificare, firmare, cosa senz'altro vera; si tratta di svolgere un'attività di governo trasparente e per quanto riguarda il bilancio preventivo, l'attività di governo trasparente è quella di segnalare ancora sul 371 le attività che si sono svolte per l'accertamento delle entrate; se queste non sono state segnalate, o non lo sono state perché si voleva occultare - disegno perverso di governo - o perché non sono proprio state fatte, non si è proprio pensato a questa evenienza.
Allora certo che le accuse che sono state rivolte all'Assessore Burzi sono pesanti dal punto di vista personale e fa sempre dispiacere che ci siano persone che giudicano le nostre attività in termini di malafede, per carità, ma io sollecito l'Assessore Burzi ad accantonare questa ipotesi che, devo dire, sfugge sempre alla mia interpretazione, per carattere; io tendo invece a rilevare la seconda e ben più grave, perché non è solo più personale, ma è di ruolo di Assessore, responsabilità di aver agito in modo assolutamente inadeguato alla situazione.
Per questo motivo l'Assessore Burzi, nel primo caso può personalmente offendersi, ma nel secondo caso dovrebbe personalmente dimettersi.
Dimettersi forse anche per uno scarso interesse al ruolo che l'abbiamo chiamato a svolgere; di scarso interesse, perché è strabiliante questa situazione: l'Assessore incaricato di trovare le risorse, perché questo è un elemento proprio dell'Assessore al bilancio, perché poi spenderle tutti chiedono di spenderle, ma l'accertamento delle risorse di sicuro è materia governata al 100% dall'Assessore Burzi, che viceversa l'ha trascurata.
Qui mi rivolgo di nuovo per la terza volta al Presidente della Giunta regionale Enzo Ghigo.
Enzo Ghigo eviti un calvario alla Regione Piemonte, eviti un calvario.
A parte gli aspetti personali che la riguardano, ma eviti questo cammino faticoso, pieno di inciampi e pieno di riscontri negativi. Lo eviti, perch se lei rimane inchiodato su quella sedia, per motivi di carattere personale, a mio parere sbaglia di grosso, perché lei ogni giorno che passa diventa l'ostacolo alla risoluzione della crisi.
Se lei rimane inchiodato lì su ordine di qualcuno, ad esempio del Gruppo muscolare rappresentato da Alleanza Nazionale e dal suo Capogruppo Ghiglia, se lei è vittima di una imposizione autoritaria che all'interno della maggioranza le rivolge l'ordine di non schiodarsi di lì, si ribelli Presidente Ghigo. Si ribelli perché la stanno inchiodando per sacrificarla e la sacrificheranno nel modo - per chi l'ha deciso - meno doloroso, meno faticoso, una necessità istituzionale e per lei sarà sacrificato in modo peggiore, dal punto di vista politico e personale.
Io continuo a non vedere una maggioranza che prende atto di tutto questo e propone vie d'uscita; vedo solo una maggioranza che dice "siamo disponibili a prendere in considerazione vie di uscita". Però le vie d'uscita devono tener conto dello stato delle cose, e non eluderlo; le vie d'uscita che eludono i rapporti di forze e lo stato delle cose non sono vie d'uscita, sono dei sogni, sono dei proclami, vanno bene per i giornali, ma non per l'aula.
Dato che lo stato delle cose obiettivo è che noi ci troviamo di fronte ultima perla - a una fatto sconosciuto o che si è venduto come sconosciuto e che mina l'intero impianto del bilancio, che è l'atto più importante della Regione Piemonte, cara maggioranza prendete atto che non possiamo procedere in questo modo.
Presidente Ghigo, non possiamo procedere in questo modo; non possiamo perché il bilancio, se noi proseguiamo in questo modo, non diventa più una cosa seria, non è un possibile proseguire con questa mancanza di serietà.
Avete accertato e avete sbagliato, come diceva il Consigliere Saitta l'elemento più importante: sapere di quante risorse abbiamo bisogno. Questo esige un punto, anche solo questo esige un punto; non possiamo proseguire oltre.
Quindi, mi associo alle richieste dei colleghi Riba e Saitta. Ho ascoltato la dichiarazione dei Consiglieri Cotto e Gallarini, di una generica volontà di affrontare e di trovare una via d'uscita; chiedo, per coerenza, qualunque sia la via d'uscita che per adesso non intravvedo, di avanzare una proposta: se non è pronta oggi, nulla di male, metteteci il tempo necessario, ma prima di continuare questo esame, non costruttivo, che non porterà a nulla, del bilancio regionale almeno trovatevi, mettetevi d'accordo tra voi, se ci sono - come pare - dei disaccordi. Dico "come pare" perché riunioni improvvise e abborracciate della maggioranza indicano chiaramente che al vostro interno ci sono diverse parti politiche, diverse posizioni politiche.
Uno degli altri elementi sui quali quale fare chiarezza è proprio il fatto di non occultare - questo sì - le differenze politiche che inducono crepe nella maggioranza, facendole invece venire alla luce. Quindi, dire tutto, anche in quest'aula e non solo all'esterno: far emergere la grave sofferenza politica di cui il gruppo di Alleanza Nazionale è sicuramente uno dei principali attori. Come abbiamo potuto verificare in questi anni tutte le volte che si riscontra anche un solo elemento di convergenza tra le forze politiche su fatti non così importanti si sente nell'aria il disappunto di Alleanza Nazionale, che è la forza più chiusa, quella che appare, forse, il baluardo, il muro che difende la maggioranza, ma Presidente Ghigo, ne è anche la prima zeppa.



(Dai banchi di Alleanza Nazionale, fuori microfono: "Cosa vuol dire zeppa?")



CHIEZZI Giuseppe

Cuneo. Cuneo che sta infilzando la maggioranza, che la sta divaricando.
Fatevi un ragionamento chiaro, onesto, esplicito e poi venite in quest'aula e prendete atto, Presidente Ghigo innanzitutto, di una situazione che esige un'iniziativa politica da parte del Presidente della Giunta regionale, a mio avviso, che, ripeto, prendendo atto di questa crisi la risolve o, comunque, la mette in grado di essere risolta. Altrimenti continueremo in sto modo per non so per quanto tempo, visti i ritardi che abbiamo di fronte: continueremo a impiegare tempo e sprecare denaro della collettività in un confronto che la maggioranza non vuole risolvere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere. In seguito, parleranno il Consigliere Ghiglia, Rosso, Picchioni, Foco, al fine di alternare maggioranza minoranza.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non so se il Consigliere Ghiglia, in questo momento, sia nella maggioranza o nella minoranza: come diceva il collega Saitta, vi sono molti colleghi della maggioranza che concorrono alla critica dell'operato del Presidente della Giunta regionale ....
Vorrei capire, tecnicamente, il problema di cui stiamo dibattendo. Mi pare che vi siano circa 60 miliardi in più di previsione per l'anno 1998.
Quindi, in realtà potremo disporre di 120 miliardi, verosimilmente.
Sbaglio, Presidente, in questa mia previsione? Potrebbe essere così? Lo chiedo solo per capire di cosa stiamo parlando. Siamo in sede di previsione, non di consuntivo 1997, giusto? Quindi, potremmo disporre di 120 miliardi. Qualcuno mi conferma questa dinamica di bilancio, visto che io non sono esperto? Il Presidente indicò un Assessore globale per tale competenza, accusato or ora di aver occultato delle cifre. So che l'Assessore Burzi con l'occulto ... però la questione è, credo, un po' più seria, questa volta.
Presidente, ancora una volta lei deve rispondere non di una quisquilia tecnica, ma di un serio problema politico; stiamo parlando di una spesa libera di 80 miliardi; anzi, ci avete detto: "Smettetela di avere una serie di aspettative perché è tutto rigido: possiamo disporre di 80 miliardi che sono liberi per modo di dire, poiché gli impegni politici, progettuali sono di fatto già definiti". Se è quest'affermazione corrisponde a realtà, ci troviamo di fronte al doppio di spesa. E se è reale che si possa verificare ciò, si può verificare anche il contrario.
L'Assessore poteva tranquillamente dirci: "Il governo ha predisposto un meccanismo per cui abbiamo 60 miliardi in meno". Si può verificare anche il contrario, dal punto di vista teorico.
Ha poco da ridere, Assessore ... Non credo ci sia molto da ridere.
E' vero, può anche non succedere. Ma volevo arrivare proprio qui: perché non può succedere? Perché abbiamo una struttura, degli uffici - per quanto abbiamo capito, per come ci siamo confrontati - abbastanza competenti, che queste analisi, per quel che mi risulta, le fanno; che considerano i macrofattori economici, forse anche quelli piccoli, ma di sicuro quelli grandi. E io non posso proprio credere che questa sia stata una valutazione, almeno ipotetica, non prevista dagli uffici degli Assessori. Non ci posso credere, nel senso che credo che lei, molto probabilmente in buona fede, abbia pensato di fare una gradita sorpresa a tutti, come fa la nonna che tiene tutti i risparmi e non dice mai di averne di più perché così poi quando si tratta di una spesa importante fa la sorpresa e dice "i soldi c'erano, non vi preoccupate".
Ecco, molto probabilmente lei lo ha fatto con questo spirito, per Presidente qui non siamo al Consiglio comunale, anzi nemmeno nel Consiglio comunale di Moncenisio si gestisce così il bilancio.
Collega Gallarini, noi siamo partiti un pochino preconcetti nei confronti della Giunta - lo ammetto - per una serie di fatti che erano avvenuti, ma nel prosieguo, in soli quindici giorni, ci è stato dato un condensato dei limiti, dei problemi, dell'incapacità di questa Giunta, che danno la rappresentazione reale di cosa sia in grado di fare nel tempo. E il problema di oggi stravolge completamente tutti i ragionamenti! Li stravolge completamente: i programmi d'investimento nei settori su cui puntare, il turismo e quant'altro, che si fanno sei mesi prima dell'inizio dell'anno noi non li abbiamo potuti fare, cioè voi, la Giunta non li ha fatti. E' questo il problema politico! Non è possibile, proprio per questo gravissimo fatto di incapacità gestionale, che il Presidente non prenda atto di questo e faccia quello che deve fare: rendersi conto che questa Giunta non è adeguata agli attuali problemi del Piemonte. Presidente Ghigo, non è adeguata, e lei lo sa quanto noi! E i colleghi della maggioranza, almeno molti colleghi della maggioranza, lo sanno quanto noi. Visto che tutti lo sanno quanto noi la realtà delle cose non potrà che portare per forza a delle scelte.
Aveva quindi ragione prima il collega Chiezzi a chiederle di prendere atto di questo, di avere più coraggio di quello che ha avuto fino ad ora e di tentare di dare un governo serio al Piemonte, più adeguato. Anche perch questo è un vostro sacrosanto diritto datovi dal voto del 1995, facendo questo tentativo con la sua maggioranza.
Ma questo lo deve fare e lo deve fare prima che noi entriamo nel merito di queste cose perché non possiamo entrarvi senza questo atto politico che a questo punto, Presidente, non è che lei deve dare a noi, perché - l'ha detto Gallarini - noi stiamo qui ancora qualche settimana; ai cittadini cui direte che noi blocchiamo tutto, noi dimostreremo che noi non blocchiamo niente, ogni settimana sono 15 miliardi in più per il Piemonte, non vi preoccupate, perché se stiamo qui ancora un po' può darsi che riusciamo a trovare altre risorse. Questa mattina l'Assessore Burzi mi ha dato l'immagine di uno di quegli gnomi del bosco con la pentola piena di monete d'oro...
Ho finito queste mie considerazioni, però, Presidente, il punto centrale lei lo dovrà affrontare. Lo può affrontare oggi, domani, fra una settimana, fra quindici giorni, decida lei, ma non si può più eludere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il dibattito di oggi si sta svolgendo su un doppio binario: c'è un binario politico e vorrebbe esserci un binario tecnico. In realtà il binario tecnico è un binario fantasma perché è stato smontato pezzo a pezzo nel corso dell'intervento di questa mattina dell'Assessore Burzi che invece ringrazio per la completezza dell'esposizione, ma soprattutto per la meticolosità della risposta che ha voluto dare in aula ad un attacco assolutamente sconsiderato, fatto di toni volutamente e, se mi è consentito dirlo, anche un po' forzatamente melodrammatici. E vorrei anche esprimere all'Assessore Burzi tutta la nostra solidarietà, ma non la solidarietà per il ruolo che ricopre, bensì la solidarietà umana per essersi sentito come responsabile di un certo tipo di deleghe attaccato in una maniera che oltre che sconsiderata e infondata diventa quasi lesiva - perché non sempre gli uomini si possono scindere dai ruoli che occupano - della serietà e della correttezza umana oltre che politica.
La sintesi del pensiero della minoranza sul tema inesistente che stiamo discutendo oggi, sta tutto nell'errore del collega Chiezzi quando ha chiamato Brizio il Presidente Ghigo. Questo dimostra che Chiezzi ripete da dieci, quindici anni, non so da quanto tempo sieda in questo Consiglio, le stesse cose, "a prescindere" direbbe Totò! A prescindere spesso dall'argomento, a prescindere dagli uomini, a prescindere dai programmi, a prescindere dall'oggetto in discussione! Questa non è una confusione, è il classico lapsus freudiano! Perch indipendentemente dalle cifre o indipendentemente da questo bilancio o dal bilancio che magari ha discusso nell'anno 1994, per lui è la stessa cosa! E questo lapsus freudiano dimostra l'assoluta strumentalità ed infondatezza della pregiudiziale di questa mattina, in cui sono stati invocati degli scenari preoccupanti, occultamenti, addirittura imbrogli - è grave - poi dopo aver evocato l'immagine, si toglie la cornice dicendo che è solo una fotocopia, dicendo "occultamenti e imbrogli politici", ma il messaggio che rimane, per chi ha un minimo di esperienza della comunicazione, non è quello del politico, è quello dell'imbroglio.
Quindi questo modo di fare evidente, ma direi volgarmente strumentale sarebbe fin troppo facile da distruggere e lo ha fatto bene l'Assessore Burzi stamattina, perché gli interventi che hanno seguito il suo, sono stati interventi che si sono un po' arrampicati sui vetri, perché o hanno riportato cose che lui non ha detto - non faccio i nomi per evitare questioni personali, altrimenti darei un ulteriore amo per intervenire 150 volte sul nulla, come sta facendo la minoranza molto bene da quasi tre mesi oppure sono state forzature assolutamente illogiche di quella che è la realtà dei fatti; si può risolvere tutto in una parola. Il bilancio che ancora oggi discutiamo potevano, o comunque si era pronti a votarlo e a discuterlo nel merito, tre mesi fa.
Non so quanti mesi siano passati dal 24 dicembre, comunque dovrebbero essere tre e se sbaglio correggerò sullo stenografico.
Poi ci sono stati i vari motivi della politica, ci sono state le vacanze di Natale, c'è stato il fatto che la minoranza non sapeva ancora bene cosa fare, era un momento di confusione all'interno della maggioranza si pensava che ci fossero degli stravolgimenti epocali per cui bisognava stare ancora un po' alla finestra per capire come si sarebbe dipanata la matassa per poi scegliere la strategia.
Visto che tutto sommato la maggioranza reggeva, allora si è cominciato a prendere tempo e vorrei ricordare, contraddicendo quello che è stato detto prima, che se abbiamo perso dei mesi, come qualcuno ha detto "non è unicamente per le minoranze", no, se abbiamo perso dei mesi "è unicamente" per le minoranze, perché se le minoranze da subito avessero fatto un discorso legittimo, di impostazione, di correzione politica del bilancio di indirizzo al bilancio stesso, avrebbero potuto farlo dalla ripresa dei lavori da gennaio in avanti, presentando ogni volta in Commissione non soltanto delle domande e delle richieste.
Io ho partecipato a tante Commissioni più o meno capziose - poi io non sono il giudice di nessuno - condotte con molta intelligenza, per carità, e anche con grande conoscenza delle materie che man mano andavano affrontate però, sinceramente, ho trovato delle posizioni un po' interlocutorie, un po' capziose, di quelle che tendono a dilatare i tempi.
Arriviamo addirittura all'assurdo che la settimana scorsa, dopo tre mesi, la minoranza chiede un giorno di sospensione del Consiglio per preparare gli emendamenti, dopo che peraltro era già in aula il disegno di legge! Proprio l'assoluta strumentalità di queste posizioni; attacchi politici, quello di stamattina è un attacco puramente politico! Io capisco che poi si spera in questo modo di enfatizzare, si cercherà di lanciare un messaggio "Guardate! Hanno 60, 100, 90, 2000 miliardi nascosti nelle tasche, ma se li vogliono giocare politicamente", questo è il messaggio che state cercando di far passare, al quale noi ci opponiamo dicendo "Guardate che è una bugia, perché oggi non si sa nulla, perché ci sono delle entrate presumibili ma non certe", ne parlerà dopo qualche collega che con molta intelligenza ha individuato un'entrata certa che la minoranza avrebbe individuato e dirà quanto è invece assolutamente incerta e vaga.
E poi vorrei fare una battutina anch'io: è chiaro che se voi strumentalmente bloccate il bilancio fino a luglio - potete farlo, anche fino a settembre, tanto siamo qua - potete ricostruirlo, perché una volta che ci sarà la certezza delle entrate, voi riuscirete ad ottenere una sintesi singolare di bilancio, cioè l'identità tra un bilancio preventivo e un bilancio consuntivo, perché ormai saprete tutto e potrete dire "Questo non l'avevate previsto, quello non l'avevate messo"; visto che non ci sono documenti formali che lo smentiscano noi crediamo a ciò che l'Assessore Burzi ha ribadito, perché è così, altrimenti direbbe un falso in un momento, ha ragione lui - ci sono dei limiti al masochismo personale politico di tutti noi - in cui non è in grado di ipotizzare con le risorse.
Quello che si sta tentando di chiedere a questa maggioranza è di allocare risorse ipotetiche, quindi non quantificabili su qualcosa per tentare, ovviamene, di bloccare ulteriormente il bilancio, farlo tornare in Commissione. E no, perché questa è un'altra cosa; questo è un assestamento al bilancio che tradizione vuole venga fatto nei mesi di giugno, luglio quando si ha una maggior certezza sulle entrate. Ed è il gioco, come dire dell'allargare la maglia, per allungare la storia, poi usate voi i proverbi che volete: é questo ed è evidente, come è evidente che a differenza di quello che diceva il collega Cavaliere, noi andremo a dire, faremo conferenze stampa in tutte le Province, cercheremo di incontrare tutte le categorie, che è la minoranza che blocca il bilancio ed è la minoranza che blocca il Piemonte.
Io comprendo la logica politica per cui la minoranza può dire qualsiasi cosa, però anche la maggioranza deve dire la verità, o almeno la sua visione della verità; personalmente per me di verità ce n'è una su questo bilancio, che dopo quattro mesi anziché presentare degli emendamenti di merito ne sono stati presentati 4.000, oltretutto costruiti con malizia bisogna dire anche questo.
Mentre una parte di minoranza su certi filoni poneva aumenti di 53/54 miliardi, un'altra parte della minoranza voleva togliere da questi filoni 83/84 miliardi e questo dimostra il cul de sac in cui si vuole ridurre la Giunta, nell'impossibilità di trovare una mediazione tecnico politica al bilancio, perché se due parti influenti della minoranza chiedono due cose opposte diventa difficile trovare un punto di sintesi fra le richieste. Ma questo è un gioco ovvio che noi intendiamo denunciare con fermezza da oggi in avanti in quest'aula, perché per carità, voi potete bloccare questo Consiglio, potete tenerci qua, ci staremo, potete continuare a bloccare irresponsabilmente, a mio avvito, il Piemonte, ma ricordate che il risultato unicamente politico che vi prefiggete non lo otterrete.
Noi non siamo disponibili, ma non perché il Presidente Ghigo sia l'ostaggio di un gruppo muscolare; io vi ringrazio per aver notato che la mia dieta ha avuto effetto e quindi sto sostituendo un po' di muscoli alla ciccia, ma non è questo il punto. Questa maggioranza ha la consapevolezza di aver costruito bene un bilancio, di essere stata pazientemente mesi in Commissione a discuterlo, di aver dato tutti gli elementi possibili conoscitivi per esaltarne quelle doti, già peraltro evidenti, di trasparenza, però lì finisce perché altrimenti l'attacco rimane esclusivamente politico. La testa del Presidente Ghigo, poi, si decide o se non riusciamo per la testa del Presidente Ghigo, come è stato proposto stamattina, magari la testa dell'Assessore Burzi, perché anche la minoranza oggi ha la difficoltà di uscire da questo impasse.
Noi non facciamo i cacciatori di teste, di teste sui piatti non ne mettiamo; noi sul piatto - e concludo con questa, che mi sembra un'annotazione un po' meno politica, ma un po' più tecnica - vogliamo continuare a mettere anche la nostra assoluta disponibilità a ragionare sul merito delle questioni, a cercare di trovare una corretta mediazione sul merito, sulle cifre, sui capitoli. Su questo non c'è problema, siamo disposti ancora oggi a farlo come saremo disposti anche domani, perch riteniamo che il bilancio non solo sia l'atto fondamentalmente e fondamentale, politico di una Giunta e di una maggioranza, ma sia anche, se non soprattutto, lo strumento attraverso cui si amministra una Regione.
Quindi continuiamo ad essere disponibili al dialogo, ma non possiamo essere disponibili al dialogo non denunciando anche quello che a oggi continua a sembrarci un sempre più vacuo e senza motivo attacco politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Collega Ghiglia, capisco che tu debba difendere questa maggioranza, però non capisco perché ti ostini a dire che le colpe dei ritardi sul bilancio sono dell'opposizione. Ribadisco il concetto fondamentale che se voi aveste avuto una maggioranza compatta non avreste passato tre mesi a discutere chi faceva il Presidente del Consiglio e chi il Presidente delle Commissioni. E' questo il punto fondamentale. Quindi se abbiamo iniziato l'esame del bilancio in ritardo non si può imputare alla minoranza. La Consigliera Cotto prima diceva che man mano che si va avanti emergono nuove risorse e parlava anche di essere aperti - come maggioranza - a possibili soluzioni. Ma le soluzioni si sarebbero trovate se voi, appena saputo di questi 60 o 120 (quanti sono questi miliardi?) ce l'aveste detto e invece di azzerare alcuni capitoli, rimandandoli poi a chissà quando, si discuteva. La Lega Nord non ha presentato emendamenti ostruzionistici. La Lega Nord ha presentato due tipi di emendamenti; il primo tipo erano emendamenti volti a scatenare una discussione e un dibattito sulle riforme istituzionali e sono quelli che abbiamo esaminato ieri. Perché noi ritenevamo che proprio in occasione del bilancio e proprio in occasione di questi mesi di evoluzione delle proposte delle riforme istituzionali si dovesse discutere di questo. La seconda parte degli emendamenti sono emendamenti di merito per andare a correggere quei capitoli che secondo noi sono stati sottovalutati da questa maggioranza. Ma io ritengo che, se si fosse saputo di avere 60 miliardi in più a disposizione, non si andava più a fare dei ragionamenti sui 50 o 100 milioni. Si poteva impostare il discorso in bilancio in maniera estremamente più tranquilla. Devo dire che oggi sono deluso, non penso assolutamente che l'Assessore Burzi abbia occultato i 60 miliardi e neanche che l'abbia fatto la maggioranza perché anche per occultare ci vuole una bravura e allora evidentemente questa maggioranza, che non è in grado neanche di fare un bilancio alla luce del sole, figuriamoci se è in grado di occultare! Sono deluso, non solo dalla faccenda dei 60 miliardi, ma anche dal dibattito di ieri. Sì, è emerso qualcosa, ma non ho visto la volontà di superare questo ostacolo di bilancio per poi discutere veramente del futuro dello Stati italiano, ma soprattutto del futuro del nostro Piemonte. Effettivamente, con la novità di oggi, non riesco a vedere la luce al fondo del tunnel di questo bilancio. Cioè non vedo come uscirne non basta chiedere un rimpasto della maggioranza, perché io voglio ricordare che l'Assessore Burzi è già il risultato di un rimpasto, perch non inizino lui come Assessore al bilancio. Allora, se la logica è quella e spero sia stata questa, Presidente Ghigo - di nominare Assessori le persone più capaci della sua maggioranza, non vedo come, con un rimpasto possa risolvere i problemi. Qui c'è solo un'unica possibilità: visto che è palese che questo Consiglio non riuscirà a fare delle politiche efficienti per il Piemonte, ma soprattutto non riuscirà a difendere il popolo piemontese in un momento in cui si decide il futuro dell'Italia, allora l'unica alternativa è dare un bilancio al Piemonte e su questo siamo disponibili - Presidente Ghigo - a discutere per fare passare il bilancio con qualche correzione, il più velocemente possibile. Ma a fronte di questo, che evidentemente viene fatto per tutelare gli interessi dei cittadini piemontesi, non possiamo pensare, dopo il bilancio, di andare avanti con questa legislatura. Allora, approviamo il bilancio, dopodich prendiamo l'impegno - come tutti i 60 Consiglieri regionali - di sciogliere questo Consiglio e andare a nuove elezioni, perché solo con le nuove elezioni tutti i partiti e i movimenti che sono rappresentati in questo Consiglio potranno presentare il loro programma e il loro progetto non solo per le questioni di ordinaria amministrazione, ma soprattutto per quello che vogliamo far diventare questo Consiglio regionale, perché in questo momento, per i cittadini che ci guardano, diventa difficile spiegare che vogliamo un decentramento, delle riforme, la libertà di poter decidere in questo Consiglio regionale perché Roma non funziona. Roma non funziona, ma noi non siamo esattamente un grande esempio da seguire e siccome i cittadini guardano molto a quello che potrebbero fare le Regioni o magari i futuri Stati regionali, per l'interesse di tutti, dalla destra alla sinistra alla Lega è necessario cambiare anche gli uomini di questo Consiglio perché i cittadini possano sperare in un futuro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

A questo punto credo che bisogna domandarsi se la colpa politica dell'Assessore Burzi è una colpa politica che si riferisce alla sua persona, al suo operato, oppure se è collegiale di questa Giunta. Ovvero del suo Presidente, degli altri Assessori sia per quanto di volitivo essi hanno indicato, sia per quanto di omissivo essi hanno proposto. Con tutte le difficoltà che ho, nei confronti dell'Assessore Burzi per un atteggiamento che molte volte è ostico, irritante, ostile e supponente devo dire che l'Assessore Burzi questa mattina è stato coerente: un'impostazione di bilancio estremamente rigorosa, ripetitiva.
Ha citato alcune date che sono delle pietre miliari, nel senso che sono dei parametri oggettivi, indiscutibili: novembre 1997, 24 dicembre 1997, 29 gennaio 1998 sulla nota di variazione. Inoltre questa mattina l'Assessore Burzi, in maniera esplicita e categorica, dice: "Nessuno, oggi, pu affermare con sicurezza le sopravvenienze attive".
C'è un gap in queste cose. E' un gap di coraggio, è un gap di capacità di prevedere, è un gap di capacità di anticipare una realtà, è un gap che attiene a quello che può essere anche l'azione profetica di un amministratore, ma anche la capacità di un Assessore al bilancio di non pu presentarsi solamente come il mitico cancelliere dello scacchiere con la sua borsa nera, mezza spelacchiata, ma deve invece indicare nella famosa cartella nera - che ricordiamo tutti quanti - quelle che sono le anticipazioni, le sue capacità di progetto, ma soprattutto di progettualità.
Il progetto è quello che deve avere un'identificazione nel fare immediato, ecc., e la progettualità è quello di poter individuare un divenire che potrebbe anche essere possibile.
Una sola cosa vorrei cogliere nelle contraddizioni.
Quando l'Assessore dice: "Se avessimo approvato il disegno di legge n.
371 nel mese di dicembre, oggi noi potremo fare l'assestamento di bilancio senza ricorrere ad una fase di assestamento di bilancio." In queste parole però c'è una contraddizione Assessore che ha affermato poc'anzi e cioè che oggi non c'è alcuna possibilità di affermare con sicurezza le sopravvenienze attive. Come si possono conciliare le logiche di queste due affermazioni? Questi sono dispositivi dialettici che ci sono sempre negli ambiti di un rapporto corretto tra l'assemblea e l'esecutivo.
Inoltre, l'Assessore Burzi, pauroso sul presente, è invece abbastanza magno, eloquente sul futuro, ma non sempre in quella prevedibilità di cui ho parlato prima, specialmente quando dice: "Attenzione, c'è l'IRAP che deve essere definita; c'è la devoluzione dei fondi statali; c'è la possibilità della rinegoziazione dei vincoli e la liberalizzazione dei vincoli". Quasi per dire: "Questo non ci riguarda oggi, ma ci riguarderà domani. Vi do una carta nautica di navigazione per quello che sarà il 1999 e il 2000 o anni successivi, mentre per oggi devo essere assolutamente vincolato a quelle che sono le esigenze del bilancio." Assessore, le variabili le fanno paura? Il futuro la tormenta? Io non lo so se questi sono i termini limitativi della sua azione, del suo governo, ecc., ma quando lei svolge quella politica in tre tempi voluta anche da noi, diciamolo pure - lei praticamente fa capire, da una lettura acritica della sua volontà (non sono d'accordo con i termini che sono stati usati questa mattina, ma mettiamoli pure nel glossario parlamentare, per cui non sono nemmeno dei termini offensivi, sono sempre dei termini politici), quando lei fa il discorso delle anticipazioni, il discorso delle variabili, il discorso delle subordinate - tutte cose che sono state ripetute più volte nell'ambito delle Commissioni e di questo Consiglio - lei non ci dà quella chiarezza di lettura che è stata modificata poc'anzi dal defensor fidei et civitatis di questa assemblea cioè l'on. Agostino Ghiglia.
Non c'è stata una chiarezza di lettura univoca, riassuntiva ed esaustiva; quando abbiamo domandato al Presidente Ghigo di darci delle note di regie di questo bilancio, non volevamo un supplemento, un valore aggiunto interpretativo, volevamo solamente avere qualche piccola indicazione segnaletica su dove si andava a finire. Ma se lei, al di là o al di sotto della sua albagia intellettuale, avesse fatto un atto di umiltà nel dare a tutti il suo, cioè a noi, probabilmente anche certe accuse, che questa mattina le sono state fatte, sarebbero state assolutamente ridimensionate.
Stamani abbiamo avuto un intermezzo, eloquentemente sottolineato dai Consiglieri di maggioranza e di minoranza, un punto politico. Un punto politico che riguarda, a mio avviso, le azioni della minoranza, ci possono essere poi infinite contraddizioni in quello che diciamo e in quello che facciamo, ma tutto questo si deve mettere nella filosofia politica dei confronti. Al di là di questo ci sono due cose che vorrei raccogliere è che già ieri ho sottolineato, sollecitando il Gruppo dei moderati ad un presa di posizione più attenta, più precisa in questo Consiglio.
Consigliera Cotto, il bilancio non può essere un bilancio "man mano" non possiamo chiamarci in causa e costruire tutti assieme un bilancio "man mano." Il bilancio può essere anche accettabile, ma c'è sempre "un più uno" e questo lo dico con l'esperienza, con lo scetticismo che si ha nella vita politica. Se voi ci deste anche trenta, noi domanderemo trentuno, ma questo è del gioco e dobbiamo ammetterlo.
Ma non è questo il problema. Il problema non è quello di dare potere e denaro a qualcuno, ma è quello invece di dare, voi tutti - e quando voi parlate di soluzione e ci chiamate in causa, ci dovete dare anche l'indicazione su che cosa noi dobbiamo fare - l'indicazione che il centro è una politica che deve assumere in sé la capacità di governare quegli eventi che sono governabili, altrimenti il centro non esisterebbe. Le opposizioni di destra o di sinistra sono, per forza di cose, per la loro chiamata in causa storica, delle opposizioni radicabili. Se il centro è muto, omissivo non prende la parola, ma quante volte avete detto - nel momento in cui io dovevo essere "decapitato" - vogliamo la visibilità politica! Ma la visibilità politica non è una testa messa sulla picca di qualche tricoteuse, di qualche rivoluzionario inventato! La visibilità politica è per voi, che avete il timone e che pertanto avete la possibilità e la responsabilità di guidare una determinata funzione e una determinata linea direi anche politica e storica, saper essere e proporre.
Pertanto è qui che si creano i processi. I processi non sono mai delle apparizioni della Madonna di Lourdes dell'11 febbraio; i processi sono sempre dei cammini progressivi che si devono, direi, proprio aiutare poco per volta affinché quelle che sono le compatibilità possibili in questa assemblea possano raggiungere il loro risultato.
Credo che la forza di riscatto - scusate se dico questa parola - di questa Giunta dipenda dal centro: dipende da te, dalla Casari, da Antonello Angeleri, da Rubatto, dipende da Forza Italia; dipende anche da Ghiglia, ma non è un paradosso, perché quando Ghiglia fa questi interventi aiuta, e lui li fa bene gli interventi, perché lui ha questa capacità straordinaria di essere Dottor Jackill e Mister Hyde tra la Regione e il Comune di Torino (di qua è maggioranza, di là è minoranza) e assolve i suoi doveri di essere la coscienza critica del Comune con la coscienza critica della Regione. E lo fa benissimo. Tuttavia, nel momento stesso in cui lui fa questo, vi dà uno spazio, che non è uno spazio chiaroscurale, ma è uno spazio che sollecita e individua anche in voi, non solamente nella minoranza, un preciso compito politico.
Signor Presidente, adesso vengo a lei. Vengo a lei, però lei sa che per carità - non voglio dire assolutamente nulla, anzi, ha tutta la mia simpatia, gliel'ho già detto una volta.
Stamattina l'obiettivo era Ghigo o l'obiettivo era Burzi? Diciamoci queste cose.
Allora qualcheduno parlava di subordinata pensando alla principale qualcheduno parlava di Burzi pensando a lei, Presidente.
Queste cose sono venute fuori anche da parte del Consigliere Saitta credo di non saper interpretare tutti, ma... del Consigliere Cavaliere, del Consigliere Chiezzi e pure del Consigliere Riba, anche se Riba è stato più mirato, perché ha fatto... Mi pare che Chiezzi abbia richiamato me, ma questo non vuol dire nulla, è sempre un richiamo del passato.
Bene, Presidente, lei che cosa ci dice di nuovo? Oppure che cosa ha detto di nuovo o di vecchio alla stampa? Verifiche, rimpasti, proposte: è sempre questa eterna ribollita, che non porta da nessuna parte, perché se io posso ricordare che dalle vicende di Antonello Angeleri ad oggi non è stato ancora fatto non per mancanza di sua volontà, non vorrei che però ci fosse qualche cosa di sua volontà in questo caso.
Della sostituzione dell'Assessore al turismo non c'è mica forse una malizia troppo sottile? Perché lei, poi, sembra così innocente, però mi pare che a volte gestisca la sua funzione con la malizia sopraffina.
Non c'è mica forse la malizia sopraffina di lasciare scoperto l'Assessorato al turismo per far sì che qualcheduno di sua vicinanza oppure di sua colleganza (non dico consanguineità) possa fare effettivamente l'Assessore al turismo? Non c'è mica forse una sua malizia nel dire "l'Assessorato al turismo non conta", ma conta l'ATR? Questa è una voce che circola in giro nei vari Assessorati della Provincia e del Comune, per cui anche su questo sarebbe opportuno che l'incognita, la casella venisse riempita.
Allora quando lei parla di verifiche, di rimpasti, di proposte, ecc. è un evaporarsi di un'infinità di atteggiamenti e di buone intenzioni che finisce sempre nel nulla.
Vede, non valgono gli accordi bilaterali, Presidente; non si imbanchi negli accordi o nelle gestazioni di accordi fra superpotenze.
Lei sa benissimo che oggi come oggi le battaglie si vincono con le guerriglie, e lei sa benissimo che le guerriglie, dal Vietnam in poi, hanno messo in crisi non solamente la Francia, ma anche la superpotenza mondiale.
Se un discorso deve essere fatto, lei lo deve fare con tutte le componenti se un discorso deve essere possibile; però, prima ancora del discorso, c'è una verifica politica che lei deve sciogliere.
Vede, se io fossi in lei - e non ho assolutamente questa presunzione di essere in lei - avrei già verificato che l'autosufficienza numerica non è sufficiente per dare i titoli di credibilità politica; dico solo questo.
E allora di fronte ad un bilancio che può correre il rischio di andare fino alle calende greche, io mi proporrei come dimissionario - mi ascolti non si spaventi - subito dopo l'approvazione del bilancio, invocando e avocando a me il titolo morale, di fronte alla comunità piemontese, di mettere la mia pelle sul bastone purché la comunità piemontese, attraverso lo strumento del bilancio, possa continuare a governare.
Io le assicuro che questo titolo morale le darebbe molto più prestigio molto più potere e sicuramente una reinvestitura per quello che sarebbe il mandato della seconda parte della legislatura. Ma lei deve avere il coraggio.
Lei non può galleggiare sui problemi o sulle scelte come ha fatto finora; lei deve far sprigionare dalla sua natura, che finora è stata una natura direi quasi paleodorotea, la capacità invece di fare un salto di qualità, che è anche un salto di coraggio, perché domani questo salto di qualità e questo salto di coraggio le potrà dare effettivamente una nuova più grande e più autorevole investitura morale e politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Il Consigliere Picchioni prima parlava di "colpa politica" dell'Assessore Burzi relativamente al bilancio che ha predisposto con la Giunta alla fine del '97.
Devo dire che questa è comunque una nuova filosofia di bilancio, è un bilancio predisposto con certezza di entrate e con certezza di spese, per cui tutto sommato è una stata una predisposizione certamente oculata relativamente alla predisposizione del documento economico; poi chiaramente l'hanno già detto tanti altri - le cose si evolvono, se rimaniamo qui per un anno certamente arriveremo ad avere una sovrapposizione tra la certezza effettiva, che è quello che viene man mano verificandosi, e quella che è un'ipotesi preventiva.
Cosa noi possiamo dire? Noi dobbiamo porci il problema di cosa pensano i nostri amministrati e di cosa pensano gli amministratori delle Province e dei Comuni.
Devo dire che se mi rivolgo, per fare degli esempi, al Comune di Canelli, amministrato dal Polo, questo Comune mi verrà a rimproverare per non aver ricevuto il contributo per l'assedio di Canelli, oppure il Comune amministrato dall'Ulivo di Nizza Monferrato, che potrà rimproverarmi di non aver ricevuto e non aver potuto eseguire un'importante manifestazione come la corsa delle botti, io non sapevo cosa dire, io cercherò di difendermi con gli argomenti che potrò chiaramente dimostrare, ma devo dire che questi amministrati e questi amministratori di nostri cittadini piemontesi faranno di tutta l'erba un fascio penso, perché uniformeranno tutti noi che abbiamo il compito di amministrare la Regione Piemonte in un'unica grande colpa e ci diranno di essere stati incapaci di portare avanti un'azione comunque di compromesso, di concertazione per poter definire un diritto-dovere che è l'approvazione di un bilancio, che è sempre stata comunque concessa a tutte le Amministrazioni che via via si sono succedute.
I nostri cittadini non meritano di non avere un bilancio approvato, per cui lo sforzo che dobbiamo fare, ed è uno sforzo che certamente la Giunta ci metterà tutto l'impegno possibile nella valutazione delle singole poste di bilancio per poter addivenire a una composizione anche mediata, perch la politica è fatta comunque di mediazione, non si riesce comunque a fare nulla senza mediazione; fintanto che non arriveremo a una democrazia decidente completa dovremo comunque vivere in un'ottica di continua compensazione.
Quindi certamente la Giunta, l'Assessore Burzi, la maggioranza si metterà in condizione, valutando i dati che sono comunque emersi man mano perché a dicembre eravamo in una situazione di conoscenza, oggi siamo in una situazione di maggiore conoscenza delle entrate che via via si sono succedute, quindi una mediazione certamente sarà accettata dalla maggioranza, certamente sarà accettata dalla Giunta e riteniamo che l'opposizione possa essere gratificata da questa possibilità operativa per dare ai nostri cittadini un bilancio approvato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Innanzitutto, ringrazio il Consigliere Moro, che mi ha ceduto la parola.
Presidente e colleghi Consiglieri farò un intervento breve, poich molte questioni sono già state poste. Ne condivido molte: da quelle illustrate dal Consigliere Riba, stamani, in apertura di dibattito, alle analisi del collega Saitta, all'intervento, in modo particolare la parte conclusiva, del Consigliere Picchioni. Non mi soffermerò su elementi già esposti, dato il mio pieno accordo.
Ho chiesto di intervenire perché ci sono questioni sulle quali vorrei che la maggioranza riflettesse: l'Assessore Burzi, di fronte ad una questione politica che gli è stata posta, ha dato risposte coerenti di per se stesse, ma assolutamente incoerenti relativamente alla suddetta questione politica. Ognuno può essere coerente perché parla d'altro, e l'Assessore Burzi ha parlato d'altro. E' stato coerente nell'essere ragionieristico, tecnico, ma ha parlato d'altro, non della questione posta.
Lo stesso Consigliere Agostino Ghiglia, che pur di politica se ne intende probabilmente più di altri, "nuovi" a questo mestiere, mi pare essere un po' fuori strada, quando afferma che "siamo di fronte ad un fatto tecnico" - anche se capisco che deve difendere delle posizioni. Siamo invece di fronte ad un grande fatto politico, rispetto al quale l'Assessore Burzi - ripeto - si è guardato bene dal dare risposte.
L'unico esponente della maggioranza che mi pare abbia posto la questione in termini problematici, anche imbarazzati - e lo capisco - è stato il Consigliere Gallarini, che ha detto "Vediamo come uscirne".
Rispetto alle posizioni espresse, ci possono essere tre ipotesi, che pongo sotto forma di domande, problematicamente, alla maggioranza.
La prima. C'è una sottovalutazione politica del problema? E' una scelta politica consapevole? La situazione delle entrate non è a conoscenza della maggioranza da ieri; la maggioranza sa da tempo che ci sono entrate maggiori di 60 mld - forse anche più, come diceva il Consigliere Miglietti nel suo intervento. E' quindi una scelta politica deliberata quella di continuare a parlare d'altro, facendo finta che questo non ci sia? Si può usare o meno il termine "occultato": non è questione di terminologia. Di fatto, però, non si discute di un'entrata certa, della quale si sa che esiste.
Terza ipotesi.
O la Giunta, a partire dal suo Presidente, non è al corrente di una questione del genere, e si tratterebbe di fatto politico molto grave oppure l'Assessore Burzi, sapendolo, vuole avere mano libera successivamente. Ci vuol far approvare, oggi, un bilancio così come ha tentato di fare a dicembre - ma a dicembre, magari, non conosceva la situazione con esattezza, dopo sì, però, e da lungo tempo - poiché vuole avere mano libera successivamente, per compiere le scelte politiche che riterrà opportune.
Vorrei che le fosse molto chiaro, Presidente Ghigo - mi rivolgo a lei per la collegialità della Giunta e per la rappresentanza che ha della maggioranza - che nessuna di queste ipotesi può essere da noi presa in considerazione. Le ipotesi sono respinte al mittente tutte e tre.
Il problema non riguarda solo la minoranza, ma i Consiglieri di maggioranza e, in primo luogo, gli altri Assessori della Giunta, dato che di solito, in sede di discussione di bilancio, l'Assessore competente deve fare il "cattivo" con gli altri colleghi, per tagliare, spostare e quant'altro. Questa volta ha tagliato cose che lui però ha: datevi da fare cercate di recuperare.
E' inaccettabile per quest'aula, e vorrei che fosse chiaro anche questo, Presidente Ghigo, discutere su un bilancio falso. Noi, oggi discutiamo un bilancio falso, rispetto alle disponibilità. Abbiamo discusso in Commissione, abbiamo presentato come Gruppo degli emendamenti non ostruzionistici, ma di merito: solo che non valgono a fronte di ciò che è successo. Siamo di fronte ad una falsità, Assessore Burzi! Lei non pu venire in aula a raccontare falsità rispetto al bilancio.
E' cambiato lo scenario, completamente; non si può continuare una discussione su un bilancio falso: è impossibile, per tutti. Come fate a compiere delle scelte su un bilancio falso? E' falso, Presidente Ghigo; se ci sono 60 o 100 miliardi in più, è evidente che discutiamo di un bilancio falso! Tutto ciò investe le scelte che deve compiere la Giunta e ciascun Consigliere, di maggioranza e di minoranza. Sulle scelte di merito potrà esserci divisione tra maggioranza e minoranza, ma su questo dato non ci pu essere divisione: è dato che riguarda l'aula consiliare: è stato presentato un documento che non è più valido.
Ritengo che da parte della Giunta non possa che esserci il ritiro del bilancio, per rielaborarlo e ripresentarlo integrato con le entrate che ci sono, con le previsioni, gli investimenti, le scelte che toccano alla Giunta. Successivamente, contesteremo le scelte eventualmente non condivise, ma è assolutamente necessario un quadro chiaro, trasparente, e soprattutto vero.
Il Consigliere Gallarini, a conclusione del suo intervento, ha esortato a non fare "muro contro muro" a trovare una via d'uscita. Ma se non siamo messi in grado di discutere un bilancio vero, e quindi un documento valido altro che "muro contro muro", colleghi Consiglieri! Altro che "muro contro muro"! Personalmente, non sono per l'ostruzionismo su un bilancio vero; il nostro Gruppo ha presentato circa 200 emendamenti di merito, per discutere per cambiare delle scelte; non riprendo cose già dette nell'intervento in apertura di discussione. Ma su un bilancio che, al contrario, non corrisponde alla realtà, questo diventa un fatto democratico. Non sto esagerando: questo diventa un fatto democratico, di rapporto con l'aula! E su un fatto democratico non ci può essere il fatto che di scutiamo d'altro, che passa come acqua fresca. Un fatto democratico deve rispondere, in termini - ripeto - di trasparenza e di validità di un documento, all'aula: non può essere così com'è oggi.
Allora è evidente che si ripropone la questione politica, ancora di più ed a maggior ragione: le dimissioni di questa Giunta, a fronte anche di ci che è avvenuto, cioè del fatto che stiamo discutendo di un bilancio che da parecchio tempo si sa che non sarebbe più stato valido. Ma questa questione politica, cioè la vecchia questione che tutti abbiamo sottolineato, lo riprendeva da ultimo ancora il Consigliere Picchioni, io non voglio aggiungere niente a questo, si pone insieme ad una grande questione di merito e di democrazia.
Se la Giunta non fa la scelta alla quale io richiamavo di ripresentare il bilancio, nei termini in cui ho poc'anzi detto, la Giunta si assume la responsabilità di non dare un bilancio alla Regione Piemonte.
Guardate che non è un'esagerazione. Rispetto al fatto democratico noi impediremo che questo bilancio passi.



PRESIDENTE

Abbiamo così concluso la sessione antimeridiana.
I lavori pomeridiani riprenderanno alle ore 14,30 per la continuazione del dibattito. Dopo l'intervento del Presidente Ghigo, a conclusione del dibattito, sarà opportuno convocare una riunione dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.27)



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