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Dettaglio seduta n.224 del 25/03/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
E' convocata la conferenza dei Capigruppo per valutare alcune situazioni rimaste non definite, e per definire il proseguo dei lavori.
I Capigruppo sono convocati nella sala "A".



(La seduta, sospesa alle ore 10,10 riprende alle ore 11,40)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta, Cavallera, Farassino Ferrero, Ghigo, Marengo e Racchelli.


Argomento:

Questione pregiudiziale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di intervenire per una questione di carattere preliminare o incidentale relativa al fatto che nella scorsa seduta sono terminati gli interventi dei Gruppi. Interventi, come tutti abbiamo potuto ascoltare, che hanno affrontato sia problemi di carattere specifico - e quindi legati alle singole poste di bilancio - sia, e soprattutto, di carattere generale.
Interventi che hanno collegato la manovra di bilancio alla situazione politica che si è determinata in Regione, alla configurazione variabile della maggioranza - abbiamo potuto verificare nei fatti che esponenti di questa maggioranza hanno lasciato la stessa -: gli argomenti utilizzati da tutti i Gruppi sono stati inseriti in una cornice politica atta a chiedere chiarimenti e scelte da parte del Presidente Ghigo. All'interno di questa cornice è avvenuto il dibattito sui vari capitoli di bilancio.
Si è trattato quindi - e non succede sempre - di un dibattito generale sul bilancio con piena dimensione politica. Questo non è sempre successo ci sono stati dibattiti sui bilanci durante i quali il livello della dialettica non era politico, era solo riferito alle varie scelte, di conseguenza finito il dibattito generale si passava all'emendamento numero 1; non mi sembra questo il caso. Mi sembra invece il caso in cui la forza la determinazione, l'importanza dei quesiti posti non possono far considerare chiuso il dibattito generale che, comunque, deve terminare con una replica del Presidente della Giunta regionale. Non lo dico solo per rispetto reciproco o cortesia personale, ma per necessità politica.
Presidente, in una democrazia parlamentare com'è la nostra, la politica e le scelte procedono attraverso le mediazioni, i confronti, i colloqui e la dialettica, non attraverso i silenzi. Quando vengono posti problemi politici, e a questi non vengono date risposte, siamo di fronte ad un fatto politico grave, di cui occorre discutere. Si tratta di un fatto politico che tira su un muro tra le posizioni dei vari Gruppi - tali posizioni sono state tenute solo da un Gruppo - impedendo la circolazione delle idee e la possibilità di un confronto.
Per questo, a mio modo di vedere, non possiamo procedere. Se procedessimo, in assenza di una risposta del Presidente Ghigo, ci troveremmo spaesati. Mi domando, che cosa possiamo fare? Lei sa, Presidente rispetto anche alla funzione difficile che lei in questi giorni deve svolgere - che ci troviamo di fronte ad un bilancio che viene giudicato da tutte le forze di minoranze inadeguato. Un bilancio che ha bisogno di una riscrittura totale. Noi abbiamo presentato degli emendamenti che non sono ripetitivi e ostruzionistici, sono emendamenti che chiedono una radicale reimpostazione di queste scelte. Durante il dibattito abbiamo anche sollevato problemi politici sul percorso fin qui seguito dalla Giunta Ghigo, sulle "scivolate", sugli errori commessi, su questa maggioranza che comunque ha vacillato. Non la maggioranza eletta dagli elettori - fatto non irrilevante - infatti questa maggioranza non è la stessa uscita dalle urne elettorali, avete perso dei "pezzi", anche "pezzi" eletti nel maggioritario.
A questo punto la richiesta che abbiamo rivolto al Presidente Ghigo è di dire quali sono le sue intenzioni alla luce del dibattito, richiesta propria e pregiudiziale rispetto alla possibilità di continuare i lavori.
Altrimenti temo, Presidente, che perdiamo molto tempo, senza avere di fronte il percorso da seguire. Se il Presidente Ghigo, sulla base del dibattito prendesse certe decisioni, avremmo subito un orientamento sul nostro comportamento. A quel punto sarà un orientamento che non vede soltanto il numero degli emendamenti presentati, ma sarà un orientamento politico che terrà conto della risposta del Presidente Ghigo. Quindi il fatto politico di essere irriguardosi dal punto di vista dei rapporti tra Gruppi su quanto è emerso, di essere indifferenti al punto da non richiedere come Presidente della Giunta regionale...



PRESIDENTE

Mi scusi Consigliere Chiezzi, io vorrei richiamare tutti i Consiglieri a non creare questo brusìo di fondo che rende difficilmente comprensibile l'intervento di chi sta parlando e comunque non facilita il dibattito in senso complessivo.
Prosegua, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Stavo dicendo che oltre ad essere irriguardoso nei confronti delle parole, dei problemi, dei progetti che qui sono stati illustrati, fatto già imbarazzante di per sé, è stato anche irriguardoso nei confronti della nostra attività generale, della nostra attività politica che è un'attività in cui ci si parla perché in democrazia le parti che sono in disaccordo risolvono, anche a colpi di maggioranza, i problemi colloquiando, non negando il confronto e il dibattito. Nel confronto e dibattito c'è una parte che prevale sull'altra: questa è la democrazia. Se ci togliete il dibattito, cosa ci resta da fare? Cominciare dall'emendamento 1 illustrandolo? Risolvete il problema politico. Non fate in modo che la minoranza, o comunque il mio Gruppo, segnali all'opinione pubblica questo fatto come ulteriore elemento di una crisi evidente di questa compagine di Giunta.
Crisi che si aggiunge a tutti gli altri elementi che abbiamo sottolineato ma direi non per merito nostro, bensì per merito della maggioranza che li creava e li produceva. Noi abbiamo solo preso atto di scelte e di una realtà determinata sempre dalla maggioranza; noi non abbiamo determinato alcun tipo di crisi in questa maggioranza, è la maggioranza che ha prodotto fatti.
Allora, se si risponde, si procede in un certo modo nel pieno rispetto e conoscenza degli indirizzi, altrimenti - almeno per quanto riguarda il mio Gruppo - si procede in modo casuale, accidentato, senza prospettive burocratico.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei ha posto una domanda che credo sia stata assolutamente compresa perché la stava illustrando...
Consigliere Cavaliere, dato che la discussione generale l'abbiamo fatta, anch'io...



CHIEZZI Giuseppe

No, io ho posto il problema che la discussione non è stata fatta; è stata fatta a senso unico. E' fatta quando si risponde.



PRESIDENTE

Lei ha posto il problema di una risposta a termine del dibattito generale.
Se devo dire la mia valutazione, ancorché non espressamente richiesta ritengo che la Giunta debba dare una risposta che peraltro credo tutti abbiano ben chiara perché il comportamento tenuto dal Presidente Ghigo, dal Vicepresidente Majorino e da tutta la Giunta, mi pare sia stato sempre nella stessa linea. Oggi appena avrà la possibilità, a nome della Giunta l'Assessore Burzi intende fare una dichiarazione.
Ha chiesto adesso di parlare ancora, però brevemente altrimenti non abbiamo questa possibilità di conclusione del dibattito che ripeto deve solo avere la risposta della Giunta ancorché non obbligatoria.
Consigliere Cavaliere intende parlare su quale argomento?



CAVALIERE Pasquale

Intendo parlare su questo argomento, Presidente, raccogliendo l'invito della collega Cotto che a un certo punto nella Conferenza dei Capigruppo ha chiesto...



(Commenti della Consigliera Spagnuolo)



PRESIDENTE

C'è qualche problema Consigliera Spagnuolo?



SPAGNUOLO Carla

Chiedo la parola per una pregiudiziale.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei solo sapere, Presidente, dato che sento che alcuni colleghi vengono informati per andare ad incontrare una delegazione di taxisti, se questa cosa riguarda tutti i Gruppi o se riguarda solo qualcuno. Vorrei avere una notizia precisa.



PRESIDENTE

Io, informato alla Conferenza dei Capigruppo, ho chiesto alla cortesia della Vicepresidente Minervini di ricevere questa delegazione, ancorché non fosse stata preannunciata. Almeno io non ero informato che venisse questa delegazione, però dal momento che si è presentata ho chiesto alla cortesia della Vicepresidente di riceverla.



MINERVINI Marta, Vicepresidente del Consiglio regionale

La Vicepresidente vorrebbe informare il Presidente e l'aula che avendo incontrato questa delegazione di sette persone, la delegazione ha precisato che aveva chiesto la presenza dei Capigruppo, cosa che non mi pare risultasse a noi. Ripeto che non mi pare. A questo punto, avendo chiesto quali Capigruppo avrebbero detto "va bene, li incontriamo", il PDS mi ha indicato il nome della collega Manica e Rifondazione quello del Consigliere Chiezzi. Io ho chiesto la gentilezza a Chiezzi di mandare qualcuno a dire a questi signori che si rinviava l'incontro. Tutto lì! La signora Spagnuolo ha sentito e giustamente ha chiesto chiarimenti. Vorrei capire cosa devo dare.



SPAGNUOLO Carla

La signora Spagnuolo è stata informata dai Capigruppo. Vorrei sapere ripeto - se riguarda tutti o solo una parte.



CAVALIERE Pasquale

La situazione è più confusa di prima.



PRESIDENTE

Chiedo alla cortesia dei Capigruppo di ricevere per un quarto d'ora questa delegazione.
Sospendo quindi il Consiglio per un quarto d'ora e riceviamo queste persone.



(La seduta, sospesa alle ore 11.57 riprende alle ore 12.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di prendere posto in modo che ci siano le condizioni per il proseguimento dei nostri lavori.
Stava parlando il Consigliere Cavaliere, quindi lo invito a concludere il suo intervento.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, in verità l'intervento non l'avevo neppure iniziato quindi mi permetta di svolgerlo, anziché concluderlo.
Noto peraltro la mancanza dell'Assessore Masaracchio e visto che uno dei problemi al centro dei ragionamenti degli ultimi giorni è proprio la formazione professionale, le chiedo, Presidente, di fargli un cenno per proseguire i lavori con la sua presenza.
Vedo che non ce n'è bisogno perché ci ha raggiunti adesso.
Volevo però precipuamente riprendere gli argomenti posti dal collega Chiezzi, perché credo sia veramente importante - dopo un dibattito come quello di lunedì, che si incentra su un documento tecnico, dove sono state espresse grandi critiche, ma anche molte proposte - che nel momento in cui deve iniziare l'esame del documento vi debba essere una risposta generale da parte della Giunta.
Il Presidente, sappiamo, non è presente per impegni istituzionali, ma è presente il Vicepresidente e soprattutto sono presenti gli Assessori, che potrebbero brevemente esprimersi sul dibattito generale...



PRESIDENTE

Non so se l'ho detto con sufficiente chiarezza; il Vicepresidente Majorino e l'Assessore Burzi intendono dare una risposta.



CAVALIERE Pasquale

Proprio su questo argomento, Presidente, vorrei intervenire. Credo sia positivo che il Vicepresidente della Giunta, rappresentante della Giunta rappresentante del Presidente della Giunta (anche se non ha più la delega al legale, mantiene la rappresentanza della Vicepresidenza) e l'Assessore al bilancio intervengano.
Per i temi posti, credo sia altrettanto importante che a queste comunicazioni se ne aggiunga una dell'Assessore Masaracchio...



PRESIDENTE

Questa è una sua richiesta.



CAVALIERE Pasquale

E' una mia richiesta, Presidente, che si fonda non solo sul fatto delle ultime vicende, ma anche perché nel dibattito generale di lunedì la questione della formazione professionale è stata posta in quasi tutti gli interventi. Il fatto che l'Assessore non tranquillizzi l'aula, non dica come stanno i problemi, in modo che ci si possa orientare, proprio per la scelta che è stata fatta, cioè che il Vicepresidente, in surroga del Presidente, e l'Assessore al bilancio diano una prima parziale risposta interlocutoria al Consiglio, è importante.
E' altrettanto importante che a queste comunicazioni si aggiungano quelle dell'Assessore Masaracchio che sta toccando temi importanti. Non voglio che lui parli della scelta dell'altro ieri sull'Asti-Cuneo, ne parleremo sul capitolo specifico...



PRESIDENTE

Mi permetta, Consigliere, la discussione generale era stata dichiarata chiusa. Non possiamo riprendere...



CAVALIERE Pasquale

Non vogliamo fare interventi su queste comunicazioni, ma nella discussione generale numerosi colleghi sono intervenuti sul punto della formazione professionale; chi, meglio dell'Assessore Masaracchio, dovrebbe conoscere il problema per dirci...



PRESIDENTE

Sarà un problema alla valutazione del Vicepresidente Majorino e dell'Assessore.
La parola al Consigliere Papandrea, ricordando che la discussione generale è chiusa.



PAPANDREA Rocco

Meno di pochi secondi, se l'Assessore Masaracchio ascolta, perché anche noi vorremmo una comunicazione su questo aspetto.
L'avevamo posto nel nostro intervento, avevamo sostenuto che l'azione dell'Assessorato aveva portato a buttare via delle risorse finanziare dell'Unione Europea che avrebbero determinato dei problemi. Purtroppo siamo stati facili profeti, abbiamo letto che ci saranno dei tagli consistenti alle scuole cattoliche e non, fatto che ritenevamo prevedibile proprio per l'azione che l'Assessorato ha fatto.
Vogliamo avere delle informazioni su cosa si intende fare per evitare quello che è annunciato, perché non pensiamo che l'Assessore, dopo avere determinato questo problema, possa lavarsene le mani e scaricarlo sugli utenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intanto, Presidente Deorsola, grazie anche per l'incontro precedente.
Volevo associarmi - pur sapendo che il dibattito generale è concluso alla richiesta di una replica da parte della Giunta e, come ho già chiesto ai Capigruppo in maniera esplicita, vista la problematica emergente, che riguarda l'Assessore Masaracchio, chiedo che la replica, in sede di replica, quindi collocata in questo momento del dibattito, ci sia sulle questioni già richiamate dai colleghi.
Possiamo anche decidere che venga fatta in tempi brevi, ma la questione è da collocarci proceduralmente in questo momento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi associo alla richiesta dei colleghi per una replica dell'Assessore Masaracchio, non solo perché parecchi interventi si erano soffermati sulla questione della formazione professionale, ma anche perché il nostro Gruppo ha formulato degli emendamenti per finanziare le deficienze contenute nella proposta di bilancio, sulla base di ciò che era scritto in bilancio.
Invece, abbiamo letto e sentito che le questioni sono diverse rispetto alle indicazioni contenute nel bilancio stesso.
Le affermazioni del collega Masaracchio fanno riferimento a situazioni pregresse, relativamente ai fondi per la formazione professionale che stanno producendo effetti negativi in questo esercizio.
Credo che l'informazione e la replica dell'Assessore Masaracchio sia utile anche per consentirci di rimodulare gli emendamenti che abbiamo presentato, perché se le questioni sono nei termini in cui è stato detto che il problema praticamente è risolto, allora, rispetto alla manovra che noi abbiamo impostato nei nostri emendamenti, potremmo apportare delle utili correzioni per dirottare alcune economie che abbiamo individuato in altri settori che riteniamo utili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Sono dell'avviso, colleghi Consiglieri, che sarebbe utile, non solo una replica dell'Assessore Masaracchio, ma che la replica debba essere fatta da tutti gli Assessori, perché noi come gruppo stiamo predisponendo una serie di emendamenti che riguardano alcuni settori specifici del bilancio. Attraverso le repliche degli Assessori sulle linee politiche di carattere generale, essendo loro più a conoscenza di quello che il bilancio riporta e delle linee politiche che vogliono attuare potremmo capire se i nostri emendamenti possono essere realmente utili.
Certo è che se le notizie che appaiono sul giornale di stamani sono vere, la formazione professionale è uno di quei settori che in questo momento più di altri ci preoccupa. Quindi sarebbe utilissimo, così come avevamo chiesto alla riunione dei Capigruppo, che oltre a una replica di carattere generale fatta dal Presidente, e dal Vicepresidente che ne fa le funzioni in questo momento, ci fossero le repliche di tutti gli Assessori.
In particolare, visto che il fatto è contingente ed è riportato sui giornali odierni - acuendo la nostra preoccupazione più delle cifre di bilancio - sarebbe bene che ci fosse una spiegazione, altrimenti il Consiglio rischia di sprecare energie, carta e tempo per giungere alle determinazioni alle quali vuole arrivare.



PRESIDENTE

Io vi inviterei a puntualizzare in modo molto sintetico, perché la Giunta si è dichiarata disponibile a dare questa risposta; perciò se gli interventi sono solo per richiedere la puntualizzazione, cercherei di contenerli.
Hanno chiesto di parlare i Consiglieri Simonetti e Riggio. Voglio ricordare che il dibattito generale è chiuso, si tratta solo di puntualizzare gli aspetti che si richiedono.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Prima di porre la domanda attenderei l'attenzione dell'Assessore Masaracchio.
Assessore Masaracchio, è breve la domanda che voglio porre, però mi sembra chiara: noi le chiediamo se è vero oppure no, da come abbiamo letto che si appresta a tagliare i fondi per i corsi di formazione professionale cattolici e non. Quello che abbiamo letto su quanto è intenzione dell'Assessore Masaracchio è vero oppure no? Ci pare che su questa questione l'Assessore si debba esprimere in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Intervengo inevitabilmente per associarmi alla richiesta, che in modo specifico riguarda l'Assessore Masaracchio, ma sarebbe opportuno che ogni membro della Giunta, richiamandosi alla relazione del Presidente dimostrasse come gli interventi fatti rispetto alle dinamiche del bilancio siano coerenti con la progettualità del proprio Assessorato e di un disegno strategico generale.
Sicuramente - l'Assessore Masaracchio però non mi ascolta - questa coerenza fra quanto dichiarato dal Presidente della Giunta e gli interventi di bilancio che riguardano l'Assessorato alla formazione non esiste, perch se il Presidente della Giunta parla di sostenere le piccole e medie imprese, di sostenere la formazione professionale, io mi chiedo quanto questo possa essere coerente se, su 120 miliardi, il taglio ipotizzato è di circa 50 miliardi, cosa che, oltre a generare disoccupazione nel settore della formazione, che lamenta anche la mancata applicazione della legge regionale per quello che riguarda la formazione triennale, crea grossi disguidi per il rilancio dell'occupazione e per il sostegno alle piccole aziende.
In particolare, vorrei chiedere all'Assessore Masaracchio se l'espressione che ho sentito utilizzare da alcuni Assessori al lavoro delle Province veramente gli appartenga, nel senso che l'Assessore avrebbe dichiarato non che manchino 50 miliardi nel bilancio, ma che ci sia un ammanco di 50 miliardi. Questa è la parola utilizzata dall'Assessore in una lettera che ha inviato agli Assessori provinciali, per cui la situazione sarebbe a questo punto doppiamente grave; grave, in primo luogo perch danneggia la formazione professionale da sempre uno dei punti di forza della Regione Piemonte e uno dei punti di sostegno per le piccole e le medie imprese, come dovrebbe essere previsto nel piano strategico di questa Giunta.
In secondo luogo, la parola ammanco lascia immaginare meccanismi che pensavamo di dover dimenticare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io non intendevo intervenire su questo tema in questo contesto, ma ho letto stamattina sui giornali alcune dichiarazioni o, direi meglio, alcune interpretazioni giornalistiche che mi sembrano probabilmente non del tutto corrette. Questa non è sicuramente un'accusa a chi ha scritto gli articoli, ci mancherebbe altro ma probabilmente la vicenda riportata dai giornali è molto complessa.
Dato che è una vicenda complessa, so che l'Assessore Masaracchio, ma anche l'Assessore al bilancio Burzi, la stanno affrontando con la delicatezza che impone un argomento così importante, anche per il futuro dell'economia piemontese, perché conosciamo la valenza della formazione in questo senso. Ritengo che debba essere affrontato in modo non strumentale da questo Consiglio, perché se affrontiamo questi argomenti in modo strumentale, questo probabilmente dimostra che non abbiamo veramente compreso l'importanza, odierna e futura, della formazione professionale in Piemonte.
L'argomento che stiamo discutendo non parte dal '98, dal bilancio '98 né dal '97, dal '96 o dal '95, ma parte dal 1994. Nel 1994 questa Giunta e questa maggioranza non governavano la Regione Piemonte, ma altre figure e coalizioni affrontavano in aula questi problemi. Il problema risale al '94 e agli anni successivi, in particolare al 1995; tra l'altro, esiste su questo argomento un carteggio tra i funzionari molto preciso che documenta tutto quello che io sto dicendo in quest'aula e se nel 1995 non sono stati tolti dal bilancio i 12 miliardi che l'Unione Europea aveva invitato a voler togliere dal bilancio di quell'anno, probabilmente ci saranno stati dei motivi.
Il problema che affrontiamo oggi deriva da una scelta del 1994, quindi di quattro anni fa, e si è trasportato per svariati anni creando un effetto che oggi è grave in particolare per i centri di formazione professionale che si occupano del famoso "primo livello" e non solo quelli legati all'area cattolica. Probabilmente dobbiamo andare a ricercare tutte le responsabilità e affrontare in modo estremamente serio il tema della formazione professionale, quindi non in maniera strumentale, sulla base di un articolo direi incompleto nella sua documentazione di fondo e nell'informativa.
All'interno della Conferenza dei Capigruppo ho dato la mia disponibilità al Presidente Deorsola a convocare la Commissione VII che si occupa della formazione professionale, quindi ad affrontare anche in Commissione questo tema. So per certo che l'Assessore Masaracchio, insieme all'Assessore al bilancio, hanno messo mano a questo problema che si ripercuote di anno in anno ormai, allo scopo di evitare una situazione sicuramente al limite del paradosso per il bilancio 1998, ma che - ripeto se si vuole essere corretti nella lettura non è assolutamente imputabile a chi oggi governa.



CAVALIERE Pasquale

Facciamo il merito allora!



SPAGNUOLO Carla

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Io non darei più parola...



SUINO Marisa

Mi scusi, Presidente, ma ho chiesto prima io la parola per una questione pregiudiziale.



(Commenti dai banchi del Gruppo di AN)



PRESIDENTE

Era iscritto a parlare il Consigliere Ghiglia, ma ha chiesto la parola la Consigliera Suino per una questione pregiudiziale; ne ha facoltà.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



SUINO Marisa

La ringrazio Presidente. Chiedo scusa al Consigliere Ghiglia che era iscritto a parlare, ma il Presidente mi ha dato la parola e gliene sono grata.
Mi pare di aver colto nelle affermazioni avanzate testé dal collega Angeleri delle insinuazioni relative a soldi della formazione professionale gestiti in epoche passate che causerebbero di conseguenza il vuoto pauroso che si è venuto a creare, a fronte di tante parole che vengono spese in quest'aula sulla formazione, sull'occupazione, sul lavoro, sui giovani e poi di fatto ci porta ad avere una voce zero proprio su quella parte di bilancio più significativa e sulla quale dovrebbero convergere le sinergie di tutta la Giunta per essere realistici in questa materia! Allora, considerato che noi abbiamo...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Suino, lei non è tra coloro che in genere creano problemi, però io le chiederei (poi le ridarò la parola per concludere) di non entrare nel merito perché ci saranno tutte le occasioni.



SUINO Marisa

Infatti, Presidente, io le sto chiedendo e le pongo la pregiudiziale in questi termini: si blocchi allora l'iter che stava assumendo la discussione anche perché se i riferimenti...



PRESIDENTE

E' quello che intendo fare.



SUINO Marisa

Se i riferimenti sono alle epoche legate al 1994/1995 quando Gruppi politici, tra i quali quello cui appartengo, sono stati onorevolmente capaci di portare in questa Regione una legge che oggi dovrebbe essere un volano, che è stata una proposta significativa, allora se c'è l'intenzione di scaricare le responsabilità che oggi sentiamo sparse nella Regione, noi sentiamo dire ovunque...
Ieri mi è capitato di essere in quel di San Mauro e ci veniva detto: "I tecnici dell'Assessorato parlano di un 'ammanco' di cinquanta miliardi" e quindi la conseguente chiusura del centro di formazione per tornitori, che ha una storia lunghissima. E potremmo farne altri di esempi del genere! Noi come Gruppo politico siamo assolutamente disponibili a qualunque tipo di verifica, Presidente, però rifiutiamo categoricamente delle insinuazioni diffamatorie di questo genere! Si faccia una verifica - noi siamo a disposizione - dal '94 a venire avanti, dopodiché però si risponda anche in termini oggettivi e seri su quegli "zero" che sono vergognosi! Se c'è un ammanco lo si dica, lo si motivi, si facciano le indagini del caso, noi siamo assolutamente disponibili, anche perché la nostra coscienza ci consente di dire che noi abbiamo portato avanti una politica di difesa e di valorizzazione di questo settore, cosa che non mi pare si stia dimostrando da altre parti.
Noi rifiutiamo questo tipo di insinuazione e le chiediamo di interrompere questo incivile comportamento.



PRESIDENTE

Noi abbiamo l'esigenza di concludere questa frase che io con disponibilità forse eccessiva ho tollerato, ma era solo per la puntualizzazione.



ANGELERI Antonello

Chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Sia brevissimo, abbia pazienza, perché c'era il Consigliere Ghiglia...



SPAGNUOLO Carla

Le ricordo che anch'io avevo chiesto la parola per una pregiudiziale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Angeleri ha chiesto la parola per fatto personale.



GHIGLIA Agostino

Io chiedo la parola per la pregiudiziale alla pregiudiziale della pregiudiziale!



PRESIDENTE

Faccio questa proposta al Consigliere Angeleri: rinviare il fatto personale ad un successivo intervento. Concluderei quindi questa prima fase. E' solo rinviato, Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, abbia pazienza, ma non posso accettare. Il sottoscritto con dei documenti che io posso portare...



PRESIDENTE

No, ma questo avremo tempo di approfondirlo.



ANGELERI Antonello

No, Presidente. Dato che io in quest'aula non ho mai insinuato niente non mi sono mai permesso assolutamente di attaccarmi a false polemiche...



PRESIDENTE

Era una valutazione politica.



ANGELERI Antonello

Non mi pare che sia corretto da parte di alcuni Consiglieri...



PRESIDENTE

Non c'era nessuna insinuazione: era una critica nell'ambito politico.



ANGELERI Antonello

Qui si è parlato di ammanchi e questo significa furti! Dato che qua di furti non ce ne sono, io vorrei essere chiaro...



PRESIDENTE

Abbia pazienza, Consigliere, nel merito dobbiamo intervenire dopo.



ANGELERI Antonello

Io vorrei essere chiaro, Presidente.
Come lei è chiaro con i Consiglieri dell'opposizione, vorrei che fosse chiaro anche con i Consiglieri della maggioranza!



PRESIDENTE

Io cerco di essere chiaro con tutti. Dobbiamo porre fine a questa ulteriore discussione, se mi consentite.



GHIGLIA Agostino

Le ricordo che avevo chiesto la parola.



PRESIDENTE

Era su una questione pregiudiziale di conduzione dei lavori?



GHIGLIA Agostino

Sì.



PRESIDENTE

Ecco, conduzione dei lavori: io intendo dare la parola al Vicepresidente Majorino.



GHIGLIA Agostino

Chiedo la parola per una pregiudiziale sui lavori.



PRESIDENTE

D'accordo. Allora, prima il Consigliere Ghiglia e poi la Consigliera Spagnuolo.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, d'ora in avanti dovremmo inserire nel Regolamento con l'accordo di tutti la "pregiudiziale alla pregiudiziale della pregiudiziale", perché altrimenti chi chiede la parola con garbo attendendo il proprio turno, in quest'aula non parla mai. Chiudo la parentesi.
Vorrei però dire che io forse - ripeto, forse - ho partecipato inutilmente a circa un'ora e mezza di Conferenza dei Capigruppo, perché mi risultava che noi oggi dovessimo discutere il bilancio.
Capisco che i giornali possano pubblicare un articolo, però io vorrei capire dove si è deciso che prima di passare alla discussione del bilancio ci dovesse essere una dichiarazione dell'Assessore Masaracchio sulla quale si aprirà un dibattito per il quale il bilancio neanche oggi verrà discusso. Perché per esempio il mio Gruppo aveva chiesto di portare prima la discussione in Commissione e poi eventualmente in aula. Allora io mi chiedo e le chiedo perché quella che è stata la richiesta del mio Gruppo non venga neanche presa in considerazione, perché intendo ribadirla in aula e chiedere semmai una votazione sull'ordine dei lavori. Perché altrimenti il bilancio non lo faremo mai.



PRESIDENTE

Più il tempo passa più ho richieste di parola. Oltre alla Consigliera Spagnuolo hanno ancora chiesto la parola i Consiglieri Riba e Moro. Vi chiedo cortesemente, avendo intenzione di dare la parola al Vicepresidente Majorino così come era stato previsto, di essere assolutamente sintetici e di non entrare nel merito perché sul merito io toglierò la parola, abbiate pazienza.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, lei ha ragione perché molti interventi sono stati di merito. Il mio intervento voleva proprio chiedere, prima ancora dell'intervento della collega Suino e del collega Ghiglia, perché ritenevo che questa fosse una pregiudiziale, che si interrompessero gli interventi di merito e che lei cortesemente, com'era sua intenzione, desse la parola all'Assessore Masaracchio. Grazie.



PRESIDENTE

Gli altri due interventi sono nello stesso senso? La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, intendo riproporre all'aula, perché non ho avuto successo con la proposta fatta nella riunione dei Capigruppo, e prego i colleghi, se ritengono, ma io do una certa importanza a questo argomento, di trovare il modo di svolgere una discussione sui problemi della formazione professionale.
Mi hanno riferito dell'intervento del collega Angeleri che ha inteso attribuire alcune responsabilità. Prendo atto che non è così, mi stupirebbe che fosse un intervento intenzionato ad attribuire delle responsabilità.
Non è così, anche perché avendo, la sinistra, lavorato a produrre la legge 63, che viene considerata una legge di qualità...



PRESIDENTE

Le chiedo, Consigliere, di aiutarmi ad entrare nell'argomento.



RIBA Lido

Arrivo subito alla proposta, Presidente, intendendo aiutare. Noi abbiamo bisogno di affrontare questo problema, non nel contesto dei semplici emendamenti al bilancio, ma come una discussione di merito per i seguenti succinti motivi: prima di tutto, perché si è diffusa la voce che sarebbero dell'ordine di 15-20 miliardi i fondi che non ci sono relativamente alla copertura dell'anno scorso.
So che ieri mattina c'è stata una riunione con il direttore generale del settore...



(Voci in aula)



RIBA Lido

Mi consenta di dire, questa mattina c'è un articolo opportuno su La Stampa, su questi argomenti.
Nel momento in cui abbiamo perso tanti giorni a stabilire la forma del tavolo in cui ci si deve sedere, affrontiamo anche una questione che vede 1800 lavoratori della formazione professionale in condizione di trepidazione per quello che è, non dico il posto di lavoro (o forse anche quello), ma la modalità e il tipo di professione che potranno svolgere! Ritengo che un problema di questo genere non si possa risolvere neanche affrontandolo nel migliore dei modi, che è quello che noi cerchiamo di seguire nella presentazione degli emendamenti, perché ha bisogno di una discussione di merito, sulla strategia, su che cosa vogliamo fare, su come sosteniamo questo tipo di settore, su come vanno bene i fondi comunitari.
Concludo, quindi, Presidente, riproponendo la necessità e l'urgenza che si discuta questo argomento dandogli il rilievo necessario nell'ambito del bilancio, ma non soltanto nel capitolo degli emendamenti. Se le riferissi della riunione che c'è stata ieri mattina e delle cose che il direttore generale del settore ha detto ai responsabili dei corsi, delle associazioni, dei soggetti che gestiscono l'attività di formazione professionale nel settore del privato sociale, capirebbe che ci sono argomenti di preoccupazione che ci spingono a chiedere un dibattito di merito.
Dopodiché, sono ben contento di ascoltare l'Assessore Masaracchio, ma vorrei che questo avvenisse nell'ambito di uno spazio dedicato, chiamiamolo così, come condizione minima e non soltanto nell'ambito di una discussione metodologica o del tutto contingente.



PRESIDENTE

Possiamo considerare esaurita questa parte. La parola all'Assessore Majorino.



CAVALIERE Pasquale

C'è una pregiudiziale, Presidente, per chiedere all'Assessore Masaracchio di chiarire questo punto.



PRESIDENTE

No, non si può introdurre ogni momento un argomento nuovo. C'è l'esigenza di sentire, come è stato evidenziato nella Conferenza dei Capigruppo, la replica alla discussione generale sul bilancio. Il Vicepresidente Majorino è disponibile, insieme con l'Assessore, a rispondere.



MORO Francesco

Avevo chiesto la parola, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere.



MORO Francesco

Ci metto venti secondi. Trattandosi di un fatto gravissimo, chiedo al Vicepresidente e avvocato Majorino se la Giunta regionale è a conoscenza di questo ammanco e cosa intende fare. Si tratta di un fatto vergognoso a cui va data risposta immediatamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente. Siamo in fase di discussione del bilancio e viene posto dal nostro Gruppo, in apertura dei lavori di questa mattina sul bilancio, uno di quei problemi che sono pregiudiziali a qualsiasi ragionamento che si può fare su qualsiasi posta di bilancio. Se non viene risolto quel problema e non vi sono delle risposte precise, prima ancora della replica del Vicepresidente Majorino a quel problema, impedisce di fatto di poter affrontare con serenità il compito che si è dato questo Consiglio regionale nella sua Conferenza dei Capigruppo.
Quindi, la prego di dare la parola all'Assessore Masaracchio affinch chiarisca qual è stato l'atteggiamento dell'Assessorato, del direttore regionale, su questo problema.
Se non si scioglie questo problema, è pregiudiziale a qualsiasi discussione di qualsiasi posta di bilancio. Quindi, la prego.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, lei prima aveva detto di essere disponibile a dare la parola all'Assessore Masaracchio. Adesso ha cambiato idea. Perché? Ha detto: l'Assessore Masaracchio parla subito o fra un po'? Se l'Assessore Masaracchio ha deciso di non parlare, il discorso è diverso.



PRESIDENTE

Assessore, intende dare una risposta o riteniamo che l'argomento possa essere svolto, come già proposto questa mattina dal Presidente della Commissione, Angeleri, in Commissione? Lei è disponibile a dare una precisazione adesso, con il consenso della Giunta?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Se la precisazione non interferisce con quanto è stato richiesto da parte di un rappresentante della maggioranza di non aprire il dibattito allora sono disposto a fare la dichiarazione, ma se la dichiarazione diventa il pretesto per aprire un dibattito, signor Presidente lo stabilisca lei quello che devo fare.



PRESIDENTE

Io ritengo che debba dare prima la risposta il Vicepresidente Majorino poi l'Assessore Burzi e poi se ritengono i singoli Assessori con il consenso del Vicepresidente Majorino...



CAVALIERE Pasquale

L'Assessore ha chiesto a lei se per quanto riguarda l'economia della maggioranza debba intervenire lui o il Vicepresidente o chi altro e lei si è sentito in dovere di garantire in questo momento cosa è meglio per la maggioranza! Quando l'aula in maniera corale ha chiesto all'Assessore Masaracchio di chiarire un problema importante, lei al limite può chiedere se fare o non fare il dibattito, ma noi non abbiamo chiesto il dibattito! Non può dire cosa è meglio per la maggioranza!



PRESIDENTE

Io non dico cosa è meglio per la maggioranza.



CAVALIERE Pasquale

E sì, perché questo è quello che le hanno chiesto.



PRESIDENTE

Questo era un orientamento...



CAVALIERE Pasquale

Questo era un orientamento da parte dell'Assessore Masaracchio!



PRESIDENTE

Questo era un orientamento già prevalso.



CAVALIERE Pasquale

No, Presidente, è pregiudiziale questo! E' pregiudiziale! E quanto lei sta facendo è grave!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io pongo una pregiudiziale. Mi consenta, lei ha chiesto se l'Assessore Masaracchio era disponibile a rispondere ai chiarimenti.
L'Assessore Masaracchio si è detto disponibile posto che...



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Posto che altri in Consiglio...



CAVALIERE Pasquale

Altri della maggioranza! Il suo ruolo Presidente si esaurisce!



CAVALIERE Pasquale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

L'Assessore risponde a tutti, mica solo alla maggioranza!



CAVALIERE Pasquale

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

Io pongo una questione metodologica: quando lei ha risposto all'aula dicendo "Vi rispondo previa volontà dell'Assessore a dare chiarimento o meno", nel momento in cui l'Assessore si dichiara disponibile a dare chiarimenti lei non può cambiare l'ordine dei problemi.



PRESIDENTE

Concludiamo questa parte. L'Assessore potrà dare le sue valutazioni dopo...



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

No Presidente, non può fare gli interessi della maggioranza!



PRESIDENTE

Io non faccio gli interessi della maggioranza, ma gli interessi dell'aula.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Concluda questa discussione con la risposta dell'Assessore Masaracchio.
Non parlando d'altro.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, io sono convinta che lei non ha nessuna intenzione di fare gli interessi della maggioranza, però, mi permetta, stante la dichiarazione che ha fatto un momento fa il collega Masaracchio, dicendo "Poiché c'è stato un intervento della maggioranza che ritiene che io non debba parlare valuti lei Presidente se io devo parlare", questo è il motivo per cui se in questo momento lei si fa portatore di tutto ciò che l'aula le ha chiesto l'atteggiamento e il modo con il quale il collega Masaracchio le ha posto il problema la porta a farsi carico esclusivamente dei problemi della maggioranza.
Non dipende da lei, però lei a questo punto può raddrizzare il tiro perché io sono convinta che lei, Presidente, vuole fare il Presidente super partes, vale a dire di tutti.



PRESIDENTE

Non c'è dubbio che questa sia la mia intenzione, ma io credo di garantire le esigenze di tutte le componenti presenti in aula se il Vicepresidente Majorino e l'Assessore Burzi parlano prima. Non viene tolta la possibilità all'aula di esaminare il problema. Io intendo solo concludere la discussione generale e sentire dopo la relazione dell'Assessore Masaracchio. Credo che così si possano tutelare tutte le esigenze.



RIBA Lido

Io credo di avere posto la questione con la dovuta chiarezza politica.
Le questioni che sono state sollevate in presenza della disponibilità dell'Assessore Masaracchio a rispondere debbono essere discusse.
Se lei non intende consentire questo percorso che per noi è diventato e anche per le richieste di altri, un discorso imprescindibile, vuole dire che prenderemo in considerazione la modalità di abbandonare l'aula altrimenti siamo di nuovo di fronte a un atteggiamento...



PRESIDENTE

Consigliere Riba, ho l'esigenza di concludere la discussione generale.
Credo che si possa fare con la risposta del Vicepresidente Majorino e dell'Assessore Burzi. Dopodiché parlerete. Non dico che sia questione di pochi minuti, ma possiamo risolverla.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dia la parola all'Assessore e concludiamo.



PRESIDENTE

Voglio ricordare che la discussione generale si è chiusa lunedì.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io ho chiesto la parola. Si parla senza chiedere la parola o lei dà la parola anche a chi è stabilito?



PRESIDENTE

Lei non ha ancora la parola. Devo chiedere al Vicepresidente Majorino.
Il Vicepresidente intende fare una comunicazione.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho una questione pregiudiziale. Ho posto una questione preliminare che il dibattito riprenda dopo la replica del Presidente Ghigo.
PRESIDENTE



PRESIDENTE

Do la parola al Vicepresidente Majorino.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo che venga messa ai voti la sospensione del Consiglio sino al ritorno del Presidente Ghigo. Questa è una mozione d'ordine dei lavori perché chiedo che sia messa ai voti la sospensione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Lei non ha la parola.
La parola al Vicepresidente della Giunta.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Questa è una mozione di ordine dei lavori!



(Vibrate proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Ho dato la parola al Vicepresidente Majorino.



(Reiterate vibrate proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la verifica del numero legale. Senza la verifica non si procede!



(Ancora vibrate proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Lasci svolgere l'intervento!



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' una mozione d'ordine.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

La vostra è turbativa dei lavori del Consiglio! Impedimento!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

A lei dà la parola e agli altri no?



(Ulteriori proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Dato che il Vicepresidente Majorino deve fare delle comunicazioni che vanno in relazione a quanto richiesto, io chiedo di lasciare parlare il Vicepresidente Majorino. Se lei intende parlare, prego Consigliera Spagnuolo.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io ho chiesto la parola da prima e adesso lei la dà alla Consigliera Spagnuolo!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Scusa un attimo Consigliere Chiezzi...



SPAGNUOLO Carla

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



SPAGNUOLO Carla

Sono d'accordo a che parli la collega Spagnuolo, ma mentre lei parla io sono obbligato a sostenere il mio diritto di parlare prima di lei ...



SPAGNUOLO Carla

Questo lo valuta il Presidente: io sono solidale con lei! Pur essendo solidale con il collega Chiezzi, visto che lei, Presidente mi ha dato la parola, la pregherei di essere molto scrupoloso per il futuro, perché non vorremmo che si ripetesse un episodio avvenuto pochi momenti fa, quando componenti dell'Ufficio di Presidenza, a fronte di una nostra richiesta di verifica del numero legale, si sono preoccupati di farsi dare l'elenco dei Consiglieri e di verificare la presenza dei Consiglieri regionali di maggioranza.
La questione è grave; se ne faccia carico, Presidente.



PRESIDENTE

Io non ho dato alcuna disposizione di verifica ...
Il Vicepresidente Majorino deve fare una dichiarazione che va nel senso della richiesta di una parte dell'aula.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Per quale motivo, Presidente, dà la parola solo a chi decide lei!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

L'ha data a me: protesterai in altra sede.



PRESIDENTE

Vicepresidente, svolga il suo intervento!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Io cercherò di parlare ... Io ho la parola: voi non potete turbare l'aula.



PRESIDENTE

Vicepresidente, non si perda in duetti: svolga il suo intervento!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Se me lo si consente, senza turbative ...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Vicepresidente Majorino, siamo qui da mille anni: è fatto grave non dare la parola nell'ordine di richiesta! Vicepresidente, sei un decano del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Consiglieri Galli, Gatti e Chiezzi, cortesemente al loro posto!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Il mio intervento sarà molto breve, se mi si consentirà di parlare senza turbative dei lavori del Consiglio - e questo sì che è fatto grave gravissimo!



PRESIDENTE

Non siamo ancora al tumulto.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Intervengo ricordando che le questioni poste dai Consiglieri e Capigruppo di maggioranza in quest'ultima ora di discussione erano già state poste in sede di Conferenza dei Capigruppo. Informo in particolare i Consiglieri ...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ti ricordi quando l'allora Consigliere Zacchera ha portato le manette al Presidente?



PRESIDENTE

Prosegua Vicepresidente Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

In quella sede, in un primo tempo, all'inizio della riunione dei Capigruppo, mi ero espresso a nome della Giunta facendo rilevare che non era necessario, né previsto dal Regolamento né dalla prassi costante che il Presidente della Giunta e l'Assessore al bilancio dovessero replicare alle argomentazioni della minoranza, dopo la chiusura della discussione generale. Peraltro, in un secondo tempo, - e sempre in quella sede - dopo gli interventi oggettivamente seri del Presidente Gallarini e del Presidente Montabone (interventi con i quali era stato anche rilevato che poteva essere utile, per la speditezza dei lavori del Consiglio, che gli emendamenti venissero raggruppati per materia e per titoli), si seguì quella via.
Al riguardo, da parte mia e in particolare dell'Assessore Burzi, si è data la disponibilità ad esaminare gli emendamenti, raggruppati per materia, e a dar loro una risposta complessiva, prima di entrare nell'esame di emendamento per emendamento. Successivamente, è stata data anche la disponibilità - ripeto: in seguito alle riflessioni emerse in sede di Conferenza dei Capigruppo - ad enunciare una sintesi, o per meglio dire, i lineamenti della replica al dibattito di carattere generale.
Sintesi, perché - ripeto - non c'è alcun obbligo né regolamentare n istituzionale a che il Presidente della Giunta debba replicare.



CAVALIERE Pasquale

Cosa c'entra, adesso, la replica?



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Se non mi lasci finire, non potrai capire! I lineamenti verranno svolti, per il governo della Regione Piemonte dall'Assessore Burzi, il quale è molto informato in materia in quanto ha passato 60 ore e più in sede di I Commissione, dove sono confluiti tutti i bilanci esaminati delle varie Commissioni consiliari.
Questione formazione professionale.
La mia opinione, come Vicepresidente, sarebbe, a rigore, che l'Assessore Masaracchio, in sede di emendamenti (che sicuramente sono già stati proposti sull'argomento formazione professionale), risponda sull'intera questione: quindi, in sede di esame del bilancio. Secondo la mia opinione, quella è la vera sede naturale per esprimere il pensiero della Giunta su tutte le questioni.
Fra pochi minuti, l'Assessore Burzi farà a nome del governo regionale una replica alle argomentazioni svolte dalle opposizioni nei confronti della manovra di bilancio; successivamente, a mio avviso, è bene che l'Assessore Masaracchio prenda la parola, considerando però il suo intervento come replica alle questioni di carattere generale poste, con riferimento alla formazione professionale. Argomento, quest'ultimo, che non dovrebbe, secondo la mia opinione - anzi, opinione questa volta della Giunta - dare luogo ad un dibattito autonomo.
L'Assessore Masaracchio replicherà, relativamente alla formazione professionale, alle questioni di carattere generale sollevate, tenendo presente, ovviamente, anche quelle sollevate in quest'ultima ora. La discussione, dopo questo anticipo, dovrà ritornare nella sede naturale quella del bilancio.
In questo modo, non si limita il contraddittorio, non si imbavaglia nessuno, vista anche l'importanza assunta dalla questione per le notizie giornalistiche di oggi. Tra l'altro, si è accennato al Direttore della formazione professionale (non ho capito bene di quale organismo) il quale avrebbe parlato di "mancanza" o di "ammanco". Non so bene se chi ha interpretato la questione giornalistica gioca sulla parola, parlando di mancanza o ammanco.
Penso che l'Assessore Masaracchio ben possa, dopo l'Assessore Burzi esprimere la sua opinione, a nome della Giunta, sulle censure mosse alla formazione professionale in sede di discussione generale: senza che con ci si apra un dibattito ad hoc al riguardo. E quando analizzeremo gli emendamenti sulla formazione professione ognuno potrà ovviamente esprimersi.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Chiezzi, rivolgo un invito all'Assessore Masaracchio, pregandolo di chiarire, quando svolgerà il suo intervento, se a lui risultino degli ammanchi.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio, Presidente. Giusto per rimanere, da entrambe le parti nelle rispetto delle regole, io interpreto questo atteggiamento come un ritardo nel darmi la parola, dovuto a motivazioni sue di organizzazione dei lavori e non come un impedimento.
La domanda è molto semplice: chiedo all'Assessore Majorino e, in misura minore, anche all'Assessore Burzi, se questo ammanco risulti alla Giunta regionale e se in proposito ci siano iniziative da parte dalla Giunta regionale. Ripeto la domanda: la Giunta è al corrente dell'ammanco di cui si scrive e si parla e, se lo è, ha preso delle iniziative al riguardo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Come avevo già detto nella scorsa seduta consiliare, o non si interrompono i lavori del Consiglio - a me va benissimo, andiamo a turno a mangiare - oppure, se si interrompono, lo si deve fare entro un'ora congrua. Pongo questo problema per l'ennesima volta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La questione che noi abbiamo posto, di avere delle spiegazioni su quanto ha dichiarato il Direttore generale e sulla situazione che si è determinata dopo tale incontro e dalla stesse poste di bilancio (intorno ai cinquanta miliardi) è un problema assolutamente pregiudiziale a qualsiasi replica da parte della Giunta regionale, perché gli emendamenti presentati dalla Giunta regionale ammontano, per quanto riguarda la spesa corrente, a circa cinquanta miliardi! Ciò significa che, se questo problema non si chiarisce, tutte le parole che verranno dette saranno prive di significato perché la manovra aggiuntiva della Giunta regionale - non gli emendamenti che hanno presentato i Consiglieri in aula - ammonta a cinquanta miliardi.
Come è possibile sentire una replica a tutto il dibattito di carattere generale se non si chiarisce questo problema di fondo? Signor Presidente, innanzitutto lei deve invitare i Consiglieri regionali di maggioranza a stare tranquilli e sereni, ad ascoltare le giuste argomentazioni che noi stiamo ponendo, prima di tutto per una ragione di rispetto reciproco, conformemente alle norme e ai regolamenti che consentono lo svolgimento democratico di questa assemblea. Vorrei che ognuno rimanesse al proprio posto e, da parte della Giunta, nessuna reticenza alle domande che vengono poste, specialmente alle domande pregiudiziali. Altrimenti, se non lo farà il mio Gruppo, ma credo che il nostro Capogruppo lo abbia già anticipato, mi alzerò e abbandonerò questa assemblea, perché lei non garantisce una conduzione democratica di questa assemblea. Il carattere democratico di questa assemblea - dobbiamo averlo tutti presente - ha un risvolto immediatamente esterno e di pubblico dominio. Una pregiudiziale di questo tipo non può pertanto essere accantonata come altre repliche, proprio in quanto pregiudiziale. A me dispiacerebbe apprendere la relazione dell'Assessore Burzi, sempre dotta e preparata, condizionata da con una pregiudiziale che mi impedisce di ascoltarla. Quindi la prego di chiarire prima questo problema, dopodich andremo avanti nei lavori di questa assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Sono un po' smarrito, perché cerco di raggruppare le mie idee fra carte e logiche di aula. Secondo me, prima è avvenuto un fatto estremamente strano e forse inedito: un Consigliere, ancorché fuori microfono, ha chiesto la verifica del numero legale. In quest'aula la verifica del numero legale era quasi - non so se uso i termini giusti - una "mozione d'ordine" qualcosa da effettuarsi immediatamente. Capisco che i singoli Consiglieri abbiano difficoltà a stare in aula durante la discussione di un bilancio che si preannuncia, proprio per i contenuti, estremamente difficile, per credo che alcune elementari norme regolamentari vadano rispettate. Molti giochetti si possono attuare, si può prendere tempo, si può aspettare che i Consiglieri della maggioranza ritornino in aula. Consigliere Ghiglia, lo dico con molta tranquillità, ma credo che tutta la bagarre di qualche attimo fa si sarebbe immediatamente sedata se il Presidente Deorsola avesse immediatamente concesso la verifica del numero legale, che probabilmente si sarebbe svolta con una consistente presenza di Consiglieri di maggioranza in aula. Stiamo per iniziare una discussione che si preannuncia molto lunga, durante la quale i Consiglieri di minoranza porranno, proprio per tutte le motivazioni che abbiamo detto prima, domande agli Assessori per le loro specifiche materie, nella speranza di ottenere risposte. Proprio per questo credo che quando chiederemo la verifica del numero legale, per non fare la parte di quelli che parlano a se stessi, tale richiesta debba essere esaudita.
Pertanto, Presidente, le chiedo ufficialmente di svolgere questa verifica proprio in questo momento, in cui il numero legale è quasi sicuramente garantito. Sono certo che è garantito. Se per caso non è così io resto qui per offrire eventualmente il mio singolo voto. Per principio Presidente, faccia questa verifica quando la chiediamo.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula 30 Consiglieri. Pertanto, in considerazione dei congedi, il numero legale sussiste.
La parola all'Assessore Burzi.



CAVALIERE Pasquale

Io avevo posto una pregiudiziale sullo svolgimento dei lavori.



PRESIDENTE

La seduta prosegue senza interruzione fino alle ore 17, dopodiché ci sarà una pausa per il the.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende, con l'esame del progetto di legge n. 371.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, i contenuti di questo intervento sono stati in parte anticipati all'interno della riunione dei Capigruppo. Premetto, rispetto all'ultima parte del dibattito, che all'interno dell'intervento darò anche alcune indicazioni, non certo esaustive, rispetto al tema della formazione, non certo in quanto al merito visto che le deleghe non mi competono, ma in quanto alle competenze specifiche del bilancio.
Vorrei molto sinteticamente riprendere alcuni degli interventi che sono stati svolti in sede di discussione generale per trarre alcune considerazioni.
La prima è in parte già avvalorata dai primi emendamenti che ho potuto vedere, alludo soltanto a quelli che ho potuto vedere nella serata di ieri altri sono stati consegnati oggi. Quelli che ho visto ieri sono del Gruppo della Lega e questa mattina quelli del PDS; sono poi arrivati quelli dei Popolari (entrerò dopo nel merito del loro numero); ho visto emendamenti del Gruppo della Consigliera Spagnuolo e mi scuso con quelli che non ho potuto vedere neanche formalmente).
Mi sembra comunque di poter dire, a conferma anche di una sensazione che era emersa durante il dibattito generale, che tutti gli emendamenti che ho finora visto, ancorché evidentemente non li abbia processati, attengono a ipotesi costruttive e quindi non siano in questa fase, per quanto io ho finora visto, attribuibili a intenti o scopi ostruzionistici.
E' peraltro chiaro che visto il numero degli emendamenti, in parte lo ha già ripreso il Vicepresidente Majorino, direi proprio per la stessa motivazione in parte utilizzata anche da alcuni Consiglieri della minoranza in sede di Commissione, credo potrebbe essere utile per l'esecutivo nel processo degli stessi e onde poter dare una risposta articolata e completa senza che questo leda la legittimità poi della presentazione degli stessi da parte della minoranza o di chiunque voglia, poterli avere tutti se possibile in tempo utile per avere un quadro complessivo e trovare anche la modalità, che potrà essere concordata, per averne una presentazione complessiva visto che immagino, non mi è difficile intendere che attorno a una linea di emendamenti possa esserci una linea complessiva. Mi spiego meglio.
Uno degli interventi che mi ha più colpito ieri, in parte è stato ripreso dai giornali di oggi, è stato certamente quello del Consigliere Saitta che ha ripreso temi già peraltro toccati in Commissione attorno alle tematiche del contenimento delle spese di esercizio. Al di là di quanto poi si proponga come ipotesi emendativa o suggestiva di contenimento delle spese di esercizio è evidente che l'amministrazione è molto interessata a questo tipo di ipotesi perché uno dei problemi emersi per dichiarazione esplicita dell'esecutivo è una situazione strutturale, al momento, di carenza di risorse. Quindi le iniziative, siano esse emendative di bilancio, propositive di interventi procedurali o legislativi, perché si può lavorare su più piani, che tendano, nel breve o nel medio, a identificare percorsi comuni di contenimento delle spese di esercizio o di migliore efficacia delle spese attualmente stanziate, non possono che essere viste con estremo favore da parte dell'Amministrazione in un dibattito anche di natura tecnica, oltre che evidentemente di natura politica.
Se in tal senso le minoranze che hanno presentato emendamenti vorranno nella modalità che potrà essere concordata, purché questa non allunghi inutilmente i tempi del dibattito, rendere edotto l'esecutivo della linea che è sottesa agli emendamenti finora proposti, non potrà essere che una base utile per il dibattito successivo e anche per la posizione che la Giunta attorno agli emendamenti finora presentati potrà prendere.
Alcuni degli interventi svolti ieri, ne cito uno per tutti, mi scuseranno i colleghi che dimentico, a mio avviso pur sollevando temi obiettivamente interessanti, in questo caso alludo ai temi che ha sollevato in quest'aula il Consigliere Miglietti, e lo ha fatto anche in sede di Commissione, più idoneamente e altrettanto legittimamente potrebbero essere svolti in altra sede. Mi spiego meglio.
Se il Consigliere Miglietti ricorda, e sono certo che lo ricordi, come pure i colleghi, l'intervento fatto ieri, io credo che buona parte dei temi da lui sollecitati non debbano essere elusi, né da parte della maggioranza lo si vuole né lo si è voluto, ma credo che altrettanto idoneamente - a mio avviso più idoneamente - potrebbero essere svolti in sede di consuntivo.
Non necessariamente di consuntivo del 1997, ma di un qualunque esercizio perché credo che non sfugga a nessuno dei Consiglieri presenti, soprattutto a quelli che hanno maggiore esperienza di me di quest'aula e di altra amministrazione, che pur nella diversità hanno dei punti di similitudine che il bilancio di previsione, perché di questo stiamo parlando, di un anno è una dichiarazione di intenti certamente di natura politica, ma ben più importante io credo sia, perlomeno così riterrei, sia facendo parte della maggioranza che della minoranza, il consuntivo rispetto alle risorse stanziate inizialmente e in sede di assestamento per valutare l'effettivo utilizzo delle stesse che è stato fatto da parte dell'Amministrazione.
Pertanto credo sia utilissimo (non voglio affatto sfuggire ad alcun tema) discutere in senso politico quali sono i settori e quante le risorse che l'amministrazione intende assegnare per le varie iniziative. Credo che almeno altrettanta importanza lo possa e lo debba avere lo stesso tipo di dibattito per certi versi con delle considerazioni già di cose fatte o non fatte, bene o non bene, tanto o poco, in sede di consuntivo.
Così pure, e lo dico perché quando presentammo il disegno di legge n.
371 (dicembre 1997) al limite avevamo il problema di esprimere...


Argomento:

Questione pregiudiziale


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Chiedo scusa, Presidente.



PRESIDENTE

E' per una questione pregiudiziale?



SAITTA Antonino

Presidente, lei ha preso la decisione di non sospendere la seduta. Mi sembra che sia una decisione da rivedere perché obiettivamente una replica così puntuale a interventi fatti richiederebbe una presenza maggiore in aula. Non è che possiamo andare a turni a mangiare. La dignità del dibattito richiederebbe una presenza di tutto il Consiglio. Forse sarebbe meglio sospendere.



PRESIDENTE

Se c'è questa esigenza, potremmo, dopo la relazione dell'Assessore Burzi e dopo l'intervento dell'Assessore Masaracchio, interrompere per tre quarti d'ora la seduta.



(Commenti del Consigliere Saitta)



PRESIDENTE

Lei preferisce interrompere subito? Quando vuole collocare questa interruzione, subito? Lasciamo concludere almeno l'Assessore Burzi.



SIMONETTI Laura

Manca la maggioranza!



MIGLIETTI Franco

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Non chiederò la verifica del numero legale perché mi sembra assolutamente assurdo e inutile far di nuovo correre qui tutti i Consiglieri. Signor Presidente, mi spiace che non ci sia il Presidente della Giunta, ma lo dico al Vicepresidente della Giunta e all'Assessore competente: a noi pare che alla maggioranza non importi assolutamente nulla di questo bilancio, ed è una sensazione che ci portiamo dietro da tre anni.
Quando prima ho detto "informato e dotto intervento dell'Assessore Burzi" è perché ero assolutamente certo che, con le sue argomentazioni puntuali, essendo lui una persona seria ed onesta (fino a prova contraria sempre!) avrebbe tentato di dare spiegazioni a tutte le argomentazioni che sono state sollevate in questo Consiglio. Non capisco perché dobbiamo stare qui ad ascoltare l'Assessore Burzi, con la minoranza compatta, mentre alla maggioranza non importa assolutamente nulla, né del valore delle risposte dell'Assessore Burzi né delle motivazioni della minoranza, ma non della maggioranza, perché la maggioranza non è mai intervenuta neanche in Commissione. Ribadisco allora ciò che ha chiesto prima il Consigliere Saitta: sospendiamo il Consiglio per dare modo ad ognuno di noi di rifocillarci, per poi ritrovarci dando nuovamente la possibilità all'Assessore Burzi di intervenire, in modo che anche la sua maggioranza sia edotta dell'impegno che egli ha profuso nella sua replica, e andiamo avanti nei lavori anche fino alle 23,30 di questa sera, se questo sarà il volere dell'assemblea. Quindi, la prego di sospendere i lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Faccio una richiesta particolare. Vorrei capire se nel corso di una medesima riunione può modificarsi il numero legale in quanto, nel corso della seduta, si annulla la presenza con il congedo. In altre parole: un Consigliere arriva alle 9,15, è presente e firma; poi, ad un certo punto nel corso della riunione in cui risulta presente, si mette in congedo. Io ho sempre inteso che il congedo può scattare dal pomeriggio, cioè da quando si riconferma la presenza con una seconda firma, non che nel corso di una stessa riunione si può essere prima presenti e poi assenti.



PRESIDENTE

Su questo risponderò tramite gli uffici.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Credo che non stia bene né ai Consiglieri presenti, di maggioranza presenti e di minoranza - non bisogna sparare nel mucchio - affermare che tutta la maggioranza non c'è, perché alcuni Consiglieri sono sempre presenti. Siccome aleggia nei corridoi la presunzione, da parte di qualcuno, che poi, in quanto maggioranza o minoranza, ciascuno dalla propria parte, dovremo rendere conto al Piemonte di quello che può essere interpretato per un verso come "presunto ostruzionismo" o, e per l'altro come mancanza di linea politica del bilancio. Uno dei primi doveri, non dei Consiglieri di maggioranza che ci sono, ma dei Consiglieri di maggioranza che non ci sono, è quello di essere presente in aula. Io non chiedo, in questo momento, la verifica del numero legale, ma poiché si prevede secondo l'impostazione del Presidente del Consiglio - stamattina ne abbiamo avuto atto - che i lavori proseguiranno fino alle ore 22,30 - così è stato detto non vorrei che si rimanesse qui fino alle ore 22,30 per discutere del bilancio (perlomeno alcuni Consiglieri) e che altri consiglieri, che invece dovrebbero essere presenti ancor più dei Consiglieri di minoranza non mantenessero il numero legale per andare a vedere una partita di calcio.
Allora, mettiamoci d'accordo subito. Mi scuso con l'Assessore perché non ho mai interrotto un Assessore mentre parlava, ma forse è per lui che l'ho fatto. Se costringete rappresentanti della minoranza, ad ogni piè sospinto a chiedere la verifica del numero legale perché la maggioranza non c'è, non accusate la minoranza di ostruzionismo, perché l'ostruzionismo ve lo fate da soli. Questo deve essere ben chiaro. La maggioranza ha il dovere prioritario di discutere il bilancio ancor più dei Consiglieri di minoranza. I Consiglieri di minoranza sono presenti in quest'aula; prima vi hanno dimostrato, con il voto favorevole, di avere mantenuto per un attimo il numero legale, il sottoscritto compreso, come i colleghi della Lega perché altrimenti non era garantito. Per cortesia, provvedete a garantire il numero legale in aula, ma anche ad illustrarci le vostre linee politiche.



PRESIDENTE

Sentiti gli uffici, devo fare una puntualizzazione. La possibilità - mi correggano gli uffici se non ho inteso bene - di mettersi in congedo ad un certo punto della seduta è prassi consolidata, come è prassi consolidata chiedere la verifica del numero legale anche in presenza di interrogazioni e interpellanze che potrebbero lasciare qualche dubbio interpretativo.
Visto, però, lo scarso interesse che rilevo tra i presenti, sospendo la riunione fino alle ore 14,45. Grazie.



(La seduta, sospesa alle ore 14,02 riprende alle ore 15,20)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta, Cavallera, Farassino, Ghigo Goglio, Marengo, Racchelli, Scanderebech.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, come le ho accennato anche in precedenza sull'interpretazione che lei ha dato del numero legale e della possibilità di assentarsi da parte di alcuni Consiglieri, che potrebbero congedarsi o scongedarsi secondo una prassi che non mi è molto chiara, permangono forti dubbi; dubbi sulla legittimità procedurale e sul fatto che un Consigliere dapprima presente, a un certo punto si metta in congedo durante una seduta mattutina, pomeridiana o anche unica seduta. Non è adesso il caso di fare le diverse casistiche, ma volevo per cortesia chiederle, nel tempo che lei riterrà opportuno di prendersi, di voler mettere per iscritto, a beneficio di tutti i Consiglieri regionali, le norme di comportamento, sia che esse siano rintracciabili nella normativa esistente, sia che corrispondano ad una prassi. Si è infatti detto, cosa che non voglio contestare, che c'è una prassi, ma perlomeno ci si dica quali sono le regole di comportamento perché se queste non vengono scritte può succedere che Consiglieri di maggioranza e Consiglieri di minoranza assumano comportamenti diversi. Quel che è avvenuto stamattina è opinabile. Voglio fare riferimento al caso Scanderebech, Consigliere di maggioranza che ha chiesto il congedo, non per riprenderlo, riaprirlo e contestarlo, ma perché sia un esempio per l'Ufficio di Presidenza e per le decisioni che lei dovrà assumere. Ci potranno poi essere comportamenti diversi tra Consiglieri di maggioranza e Consiglieri di opposizione, per cui le chiederei cortesemente una nota scritta per tutti i Consiglieri sia che la si desuma dal Regolamento, sia che venga tratta dalla prassi.



PRESIDENTE

Condivido pienamente la richiesta. Chiederò agli uffici di stilare un documento di cui, dopo l'esame da parte dell'Ufficio di Presidenza comunicherò il testo.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non so se riprendere dall'inizio - sarebbe una forma di cortesia oppure dal punto da dove sono stato interrotto - sarebbe un'altra forma di cortesia. Accennerò solo brevemente ai due punti che ho citato stamattina...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non c'è il numero legale, Presidente.



PRESIDENTE

Il numero legale viene dato per acquisito. Se c'è richiesta, qualora non ci fosse il numero legale, aggiornerei la seduta di mezz'ora.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Però non c'è il numero legale.



PRESIDENTE

Viene richiesta formalmente la verifica? Sì. Se non fosse raggiunto il numero legale, sospenderemo la seduta per trenta minuti.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri anziché 27 (sono in congedo n. 8 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Chiedo la parola perché l'Assessore Leo, dovendo recarsi a fare degli esami specialistici ha ottenuto dal collega Peano, che mi spiace si sia assentato un attimo fa, la sicurezza, per solidarietà, della propria presenza in aula. Questa forma di solidarietà tra colleghi penso sia molto importante; l'Assessore Leo, che doveva andare via, era preoccupato.
Chiederei al collega Peano se può mantenere la promessa fatta all'Assessore Leo, come atto di solidarietà.



PRESIDENTE

Tutto ciò è umanamente condivisibile, ma il Consigliere Peano avrebbe dovuto essere presente al momento della verifica del numero legale.



(La seduta, sospesa alle ore 15,39 riprende alle ore 16,09)


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Riprendendo il discorso di stamattina, credo sia utile riepilogarlo brevemente, visto il tempo trascorso, per riprenderne il "filo" ...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Signor Presidente, dato che avrei piacere di sentire la replica dell'Assessore Burzi, la pregherei di tenere l'aula a un livello almeno alla portata delle mie orecchie.



PRESIDENTE

La sua è una richiesta che condivido assolutamente; ho già cercato di richiamare i Consiglieri ad andare al proprio posto; chi non fa parte dell'aula è pregato di allontanarsi; prego gli Assessori di prendere posto nelle loro poltrone. Ancorché un po' defilato, c'è un capannello di Consiglieri che pregherei di recarsi ai loro posti ....



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Stavo dicendo che nella breve parte di intervento svolto stamattina, ho toccato due punti che ritengo utile riprendere velocemente.
Relativamente alla rilevante parte di emendamenti già assunta ieri sera, consegnata dal Gruppo PDS, della Lega - altri Gruppi quali Rifondazione Comunista, Popolari, l'MPPE e il Gruppo dei Socialisti Democratici hanno consegnato i loro stamattina - dal brevissimo esame finora svolto, darò atto dell'assenza di presupposti di natura ostruzionistica, anche se, ripeto, l'esame non è ancora stato completato.
In tal senso chiederei, secondo modalità da concordarsi, di avere ove possibile una visione d'insieme delle linee politiche sottese agli emendamenti, onde aiutarne l'esame e la risposta da parte dell'esecutivo.
Citavo come esempio l'intervento del Consigliere Saitta, che riprendendo temi già toccati in Commissione, aveva alluso ad una serie di ipotesi di contenimento di spese di esercizio. Vista la carenza sistemica di risorse del bilancio, qualunque proposta in tal senso, sia che trovi esito emendativo sia di percorso legislativo, o qualunque altro esito che il Consiglio voglia darsi, non può che essere gradita e utilmente esanimata.
Secondo punto. In connessione con tutti gli interventi svolti nella giornata di dibattito generale, non potevo che allinearmi con quello di chiusura del Consigliere Gallarini, che rilevava l'intento costruttivo di buona parte di tali interventi. Volendo essere costruttivo e cercare quindi spazi ulteriori, citavo, sempre a titolo d'esempio, l'intervento del Consigliere Miglietti cui avrei aggiunto quello del Consigliere Riba per dire che, nulla togliendo all'importanza dei temi trattati, molti di essi a mio avviso, oltreché nella sessione relativa al bilancio previsionale potrebbero, altrettanto utilmente essere trattati in altre sedi. Per esempio, nel consuntivo di un qualunque esercizio.
Per quanto riguarda la linea politica, al di là della legittimità della diversità delle opinioni, credo appaia di solare evidenza non la necessità ma la possibilità alternativa che le stesse tematiche, con maggior ampiezza e con minore criticità di tempi, potrebbero dibattersi per esempio in sede di dibattito sul Piano regionale di sviluppo. Documento più volte sollecitato, soprattutto dalla minoranza.
Mentre da un lato non sono cambiate le premesse sottese al bilancio di previsione (del 371) e quindi fondamentalmente ad una carenza di risorse ad una volontà - all'epoca di quando tale documento venne esteso - di non ricorrere, ove la necessità non fosse inderogabile, ad aumenti di tassazione e a non modificare, ove non fosse inderogabilmente necessario la linea politica stabilita nell'ambito di quel documento e dei passati esercizi.
Dico anche che oggi, perché evidentemente la situazione del marzo 1998 non è più identica a quella del dicembre 1997, da un punto di vista politico, ma di una politica sostanziale, esistono tutte le premesse certamente nella sede del dibattito sul bilancio previsionale, ma anche, se costruttivamente li si vuole insieme identificare, altri spazi di colloquio per risolvere gli stessi problemi.
Faccio qualche esempio. E' evidente che l'applicazione della legge 51 al di là dei giudizi che fin qui ne sono stati desunti anche in quest'aula è un'opportunità o un problema su cui questa Amministrazione deve confrontarsi.
E' evidente che il coinvolgimento delle Direzioni, della Dirigenza e di tutte le qualifiche per il raggiungimento di obiettivi che la Giunta e il Consiglio regionale vorranno indicare non possono non incidere sulla gestione delle risorse, perché da un lato è importante il reperimento delle risorse, ma credo che altrettanto importante sia l'efficacia dell'utilizzo delle stesse e l'efficienza.
Questo è un primo punto, un tema su cui credo - passato un periodo breve, ma non trascurabile, sufficiente affinché tutte le parti politiche possano avere avuto il tempo di meditare su come è stata costruita la legge il Consiglio regionale possa utilmente costruire le modifiche che vorrà o saprà identificare, sia organizzative che di legge, con la stessa coesione nel rapporto dialettico maggioranza-minoranza che, all'epoca dell'approvazione della legge, ci fu.
Il Piano regionale di sviluppo è un documento che noi consegneremo comunque al dibattito, come previsto dalla L.R. 43/94, dibattito che io spero e mi auguro il più ampio possibile, e che non solo non dovrà o non potrà sostituirsi alle risposte politiche del bilancio previsionale, ma certamente non potrà essere alternativo. Ritengo che il dibattito su tale documento possa e debba permettere alla minoranza e alla maggioranza di confrontarsi sulle linee che, nell'ambito di un Piano, impegnano Giunta e Consiglio potenzialmente ben di più di quanto consenta un singolo esercizio in sede previsionale.
Il reperimento delle risorse. L'ho già detto in sede di Commissione, ma mi pare utile riepilogarlo qui.
Per quanto riguarda buona parte degli emendamenti, ancorché, ripeto non processati, rinnovo la richiesta di collaborazione da parte dei Gruppi che li hanno presentati, onde poter utilmente effettuare insieme i dovuti approfondimenti, nulla togliendo all'autonomia della Giunta di definire la linea che riterrà opportuno, collegialmente, definire; ciò come risposta non volendola ridurre ad un mero gioco ragionieristico, che non credo possa né debba esserci.
Abbiamo discusso utilmente, legittimamente, dell'impiego di circa 80 miliardi di spesa corrente e di 200-220 miliardi di investimenti; ritengo ci si debba confrontare sul Piemonte di oggi, qualunque siano gli elementi e le motivazioni di non soddisfazione dello stato attuale.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento svolto dal Presidente Riba (mi sembra l'altro ieri); alcuni passaggi di tale analisi non mi vedono totalmente d'accordo, come quando si parlava del "fordismo" come momento sorpassato e causa, per il venir meno dello stesso, di certe problematiche dell'occupazione di oggi. Ma al di là delle motivazioni, che non mi vedono...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

No, questo aspetto era presente nella lettura del testo fatta dal Presidente Riba, certamente ripreso nell'ambito del riferimento al modello fordista del Presidente Marengo, ma soprattutto all'interno del testo letto o appuntato dal Presidente Riba (per lo meno, se ricordo bene). Ma al di là dell'attribuzione, mi interessa più il tema che la personalizzazione dello stesso.
Al di là - ripeto - delle analisi delle cause, delle motivazioni, che i problemi esistano è evidente. Se questa Regione vuole confrontarsi, non in maniera risolutiva, ma in maniera efficiente, il dibattito deve elevarsi anche quantitativamente. Il reperimento delle risorse è certamente un esercizio numerico ma è, o può essere, un percorso legislativo; è, o pu essere, un percorso di analisi delle possibilità di privatizzazione; è, o può essere, un percorso di ricerca di efficienza dell'impiego di fondi esistenti.
Questo nessuna Giunta lo può né lo deve fare da sola; questo richiede la collaborazione dialettica di tutti i Gruppi politici; questo offre, a mio avviso, spazi concreti di dialettica se a questi spazi concreti tutti i Gruppi, che fin qui si sono confrontati, davvero vogliono collaborare.
D'altra parte, è altrettanto vero che il dibattito svoltosi finora è stato utile, perché alcune componenti dell'emendamento che la Giunta ha presentato sono parzialmente figlie del lavoro d'aula e di Commissione.
Alludo specificatamente al lavoro della VI Commissione, che in parte ha contribuito all'elaborazione dell'emendamento presentato dalla Giunta.
Alcune domande sono state poste e hanno già, a mio avviso, trovato parziale risposta. Gli zeri che sono presenti nel progetto di legge n. 371 sia nella prima versione che in quella successiva alla nota di variazione ripeto, nulla togliendo in ciò alla validità dei giudizi che le parti vorranno esprimere - non sono necessariamente zeri di valutazione politica ma lo sono nella misura in cui la Giunta ha consapevolmente deciso di non prendere decisioni che non potevano che essere di drastico taglio, quando con il primo documento (novembre '97) venne stabilito di lavorare con le istruttorie per reperire ulteriori risorse, in modo da poter completare per quanto attiene al bilancio di previsione, la manovra nel giugno di quest'anno.
E' evidente che i tempi possono essere diversi, perché il Consiglio regionale è sovrano anche nel definire la temporalità, ma nulla toglie, a nostro avviso, non solo alla legittimità del percorso che la Giunta ha indicato, ma alla sua consequenzialità.
Il fatto di vedere degli zeri - inizialmente si parlò di Teatro Regio e di Teatro Stabile, argomento ritornato a livello di cronaca - come è stato detto (e non soltanto nella sede della Commissione competente, dove peraltro l'Assessore Leo ha ampiamente, giustamente e doverosamente difeso le linee della politica che aveva seguito finora) evidenzia non motivi di totale tranquillità, perché la carenza di risorse è un fatto obiettivo, ma di fiducia sul fatto che, lavorando insieme, nella direzione giusta, le linee della politica che, per conto e per delega della Giunta egli ha svolto nell'ambito della cultura, potranno essere continuate.
Lo stesso vale per tutti gli altri Assessori, che come mi pare abbia già detto molto chiaramente il Vicepresidente Majorino, nel momento in cui i capitoli di loro competenza verranno all'esame del Consiglio, avranno tutto lo spazio per argomentare, come peraltro hanno già fatto, a mio avviso esaustivamente, nell'ambito delle sessioni di Commissione.
Dicevo che alcuni dei temi sollecitati hanno già trovato parziale risposta, perché nell'ambito dell'emendamento proposto è evidente che l'iscrizione di circa 65-70 miliardi di fondi statali attribuiti all'agricoltura non ha certo risolto - e questa non è certamente la nostra convinzione - tutti i problemi che in primis l'Assessore Bodo ha sottolineato in tutte le sedi competenti, ma che la minoranza ha utilmente provveduto allora ad esaminare in una utile dialettica, ma certamente rendono più chiara la posizione della Giunta che non faceva, e neppure voleva fare, scelte politiche, ma semplicemente attribuire, al momento opportuno, la reimpostazione di fondi statale - che non possono essere reimpostati se non prima della chiusura del consultivo - come stanziamento di quelli "freschi", non appena questo è reso possibile dalle notizie pervenute dal Ministero.
Stesso discorso vale per un'altra area, quella dei lavori socialmente utili. Non è detto che la visione che maggioranza e minoranza hanno sull'utilizzo di questi fondi sia identica, ma di certo - lo ricordava questa mattina il Consigliere Papandrea - il problema è stato sollevato sia in sede di VII Commissione sia in sede di I Commissione sia anche in sede di discussione generale. Se le informazioni - che per ora ho desunto dall'unica fonte disponibile - comparse sul quotidiano Sole 24 ore sono corrette, il nuovo riparto di fondi statali, più l'insieme dei residui di amministrazione statale dell'anno precedente, dovrebbe permettere - e questo lo verificheremo nei prossimi giorni - un ulteriore iscrizione di circa 44 miliardi. I conti li possiamo fare insieme, io li fatti da solo confortato dalle stime fatte dalla direzione bilanci e dalla competente direzione regionale del lavoro.
Termino il mio intervento sul punto che questa mattina ha aperto il dibattito: l'area della formazione.
Evidentemente risponderò solo per la parte di mia competenza, che è quella inerente le risorse, esattamente come ho fatto, per esempio, per il protocollo delle sperimentazioni Di Bella.
E' nota a questa amministrazione la problematica attiva alla formazione che non è, in senso tecnico, un problema di bilancio. Se voi avete la cortesia di guardare sui documenti a vostre mani vedrete che nei capitoli della formazione, a fronte di 58 miliardi stanziati - se non ricordo male per l'esercizio 1997 - troverete uno stanziamento per gli stessi, identici capitoli di 53 miliardi per il 1998. Questi 53 miliardi erano già iscritti nel pluriennale dell'esercizio precedente e non è stato oggetto di variazione né quando si è esaminato il progetto di legge n. 371 né nella nota di variazione.
Quindi all'epoca è stata data semplice continuità; evidentemente sulla base delle indicazioni fornite dagli uffici competenti della formazione agli analoghi uffici competenti della direzione bilancio.
E' noto, inoltre - e in tal senso siamo stati sollecitati dalla struttura dell'Assessorato, dagli attori che nel mondo della formazione si muovono nelle diverse aree - che può esistere un problema per quanto attiene l'utilizzo di tali fondi - di cui non sono totalmente a conoscenza dato che la procedura per la predisposizione dei piani dei corsi di formazione è estremamente complessa - L'Unione europea sta - il Consigliere Masaracchio sarà molto più esauriente di me - da un lato pretendendo un rispetto puntuale delle direttive impartite in senso di indirizzo della formazione stessa e dall'altro credo che abbia nei riguardi della Regione Piemonte - utente non piccolo, nell'ambito di questa possibilità - una giusta attenzione alla quale noi vogliamo rispondere data l'importanza strategica che l'Unione europea ha e avrà per noi.
Siamo a conoscenza dell'esistenza del problema. Personalmente in tal senso sono stato sollecitato dall'Assessore e da un paio di Capigruppo della maggioranza, io stesso ho incontrata ieri alcune persone, a costituire un gruppo di lavoro misto tra la struttura dell'Assessorato competente e la struttura del bilancio allo scopo di garantire che non nascano - per responsabilità di qualunque natura da parte dell'amministrazione - danni a coloro che operano in tale campo. In tal senso qualunque decisione non potrà che essere conseguente all'approvazione del bilancio. Gli impegni che la formazione può assumere passano o tramite la direttiva - che è un documento impegnativo nei riguardi degli utenti - o in sede di variazione o di assestamento qualora si rendesse utile - in tale senso evidentemente a risorse disponibili - L'impegno di questa Giunta già esplicitato dal Presidente della Giunta nella relazione al bilancio - è di dare continuità a quest'area che è strategica.
E' necessario sulla legge n 63/94 un'ulteriore riflessione anche nei riguardi dell'Unione europea.
Intendo sottolineare che c'è un'obiettiva carenza di tempi. Nella conferenza dei Capigruppo di questa mattina è stato chiesto, da parte di alcuni Capigruppo della minoranza - sollecitazione peraltro utile - un ulteriore approfondimento delle conseguenze che potrebbero derivare da uno sforamento dei tempi dell'esercizio provvisorio. Le informazioni ricevute erano chiare, come chiare possano essere le conseguenze da tale sforamento che io reputo gravi per la struttura e quindi per coloro che a tale struttura fanno riferimento operativo.
Mi auguro ci siano tutte le capacità - ho provato a delinearne alcune di colloquio politico, nulla togliendo alla legittimità del percorso fin qui individuato. Ci sarà nel tempo un confronto concreto, specifico su alcune delle tematiche politiche che anche la minoranza ha sollecitato.
Se riuscirete a farci pervenire tutti gli emendamenti, affinché l'iter sia il più veloce ed efficiente, sarà evidentemente utile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Capisco tutta questa attesa; le informazioni sono circolate indipendentemente dall'articolo comparso su La Stampa che ha un impatto negativo; però poi spiega come le cose potrebbero essere rimediate. Si capisce che la stampa ha bisogno di avere questi anelli di aggancio in negativo, poi per il resto ognuno interpreta quanto crede.
Indipendentemente dalla battuta di attesa, quanto di meglio si possa sperare sia per le attenzioni da riversare nel sociale, soprattutto da chi si oppone ad una Giunta che parrebbe non interessata a tale settore, sia per indicare le vie maestre per uno sviluppo concreto.
Non vi è dubbio che - così come si va dicendo da tutte le parti, non soltanto nei convegni che vengono organizzati, ma anche a livello governativo - la formazione professionale rappresenta un elemento cardine dello sviluppo per l'economia, con l'economia, attraverso gli interventi dell'economia.
Ci si attende anche - esiste anche questo argomento politico - la riforma della pubblica istruzione. Anche perché nel 1999 - chiedo scusa ai colleghi e anche al Presidente del Consiglio se mi dilungo con delle note esplicative di natura politica - l'Unione europea non darà più contributi per la formazione, dopodiché altro che problemi per l'aggiustamento di 6 miliardi che comportano, con l'effetto moltiplicatore cinquanta miliardi che poi diventano 70 miliardi, vedremo come nel frattempo il riallineamento che è stato chiesto già dal 1993 e non ottemperato, per opportunità di amministrazione da parte di chi ha susseguito le cose fino adesso, ma facendo capo alla funzione, vedremo come tutta la aziendalizzazione della Formazione potrà reggere. Perché avendo le risorse un altro indirizzo per le politiche attive del lavoro e la Formazione nel frattempo avendo risolto il problema autonomo di aziendalizzarsi con le agenzie per la formazione ai fini della articolazione della occupazione, una volta cessato il sistema vecchio della occupazione attraverso la flessibilità e il lavoro interinale, saranno problemi, altro che problemi! Ma quali problemi soprattutto? Quelli delle agenzie della Formazione.
Le agenzie della Formazione - è detto nell'articolo del giornali ed è stato detto anche dai colleghi della opposizione - sono già datrici di lavoro, e ci sono migliaia di lavoratori. Per quello che è nel rapporto della formazione per la ottima legge regionale 63/95, gli enti della formazione diretta della Regione avrebbero dovuto essere già consorziati, e tutti sanno quali sono i motivi per cui non si è arrivati al consorziamento. Certo, ci sono delle debolezze di carattere amministrativo e l'Assessore deve assumersene tutte le responsabilità - siamo qui anche per assumerci le responsabilità - ma quali responsabilità hanno nel campo delle attività locali attraverso gli Enti locali che devono essere promotori nel consorziamento, coinvolgendo la capacità degli enti, delle società e delle attività produttive?



CAVALIERE Pasquale

Lei non ha controllato quello.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Può darsi. Io intanto ho detto "per fortuna ha controllato qualcuno della opposizione" che poi non ha continuato il controllo e non so perch non l'abbia continuato, il controllo! Io non lo so perché non lo abbia continuato! Mi aveva perfino minacciato di andare dal Procuratore della Repubblica e non ci è andato! Lo sfido ad andarci, per fortuna: di che cosa? Di tutto e di tutti.
Gli enti della formazione diretta regionale non sono ancora consorziati, con delle grosse responsabilità anche di carattere non dico politico, ma di amministrazione locale.
Uno degli svarioni per cui si è arrivati a dover correggere il bilancio con tanta oculatezza di lettura da parte dell'Assessore al bilancio è che non si è previsto, da parte dell'Amministrazione e quindi da parte dell'Assessore, che tutta la spesa di competenza della formazione diretta avrebbe dovuto avere lo slittamento. Tant'è che c'è stato un disegno di legge, che è diventato legge, per portare fino al 1999 la formazione della diretta. Dopodiché ci sono problemi di carattere amministrativo: il Patrimonio ci dice che comunque dovrà essere vista la partita, perch nell'ambito di tutto ciò che compete alla formazione diretta ci sono tutte le cose che rappresentano il patrimonio, e per quanto riguarda il patrimonio c'è la Legge 626 che obbliga non soltanto il privato, ma anche gli Enti pubblici a vedere quanto si può spendere e come si deve spendere per mettere a norma tutte le strutture che non soltanto le strutture murarie, ma sono anche i mezzi che si usano. Fra l'altro non si possono neanche vendere, perché l'Unione Europea dice che per venderli è necessaria una certificazione di possibile uso. Bisogna regalarli: a chi? Alla Croce Rossa, la quale poi comunque può portarli alla rottamazione! Vedete quante incongruenze ci sono? E sono incongruenze amministrative che riguardano la Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Regione in una parola.
Di fronte a questo panorama, che è di difficile interpretazione, ci siamo trovati di fronte a un dettato dell'Unione Europea che ci chiede, in funzione di quello che accadrà nel 1999, di riallineare la spesa.
Per non venir meno all'obbligo della formazione per i disoccupati, fra i quali sono impropriamente annoverati - giustamente sì, ma impropriamente bisogna dirlo - tutti gli studenti che abbandonano la scuola o comunque che appena licenziati dalla scuola non essendo occupati, sono disoccupati, la Formazione, attraverso le agenzie formative, svolge una grossa attività nella previsione di una formazione che possa portare al collocamento, come vuole l'obiettivo 3 della formazione, appunto per "disoccupati".
L'obiettivo per gli occupati ha piena copertura, come pure quello per le fasce deboli. L'obiettivo per i disoccupati, dentro cui ci sono gli studenti, ha una determinata condizione di debolezza. Bisogna riallineare la partita restituendo per la quale è nato lo svarione di chi avrà pure pronunciato la parola "ammanco", ma non credo che sia stata pronunciata questa parola...



RIGGIO Angelino

E' stata scritta. La parola "ammanco" è stata scritta in una lettera che veniva dall'Assessorato.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Ce l'ho qui la lettera, poi la leggiamo. Io l'ho letta e l'ho riletta eppure non la trovo! Può darsi che nella emozione di non doverla trovare non l'ho trovata. Comunque non c'è scritta la parola "ammanco". Se poi è stata scritta un'altra lettera dall'Assessorato con la parola "ammanco" andrò a recuperarla per vedere cosa è scritto, ma nella lettera che l'Assessorato ha scritto la parola "ammanco" non c'è. Ammanco significa sottrazione di risorse!



PRESIDENTE

Consigliere Riggio, lei ha sottomano questa lettera dove ci sarebbe il termine "ammanco"? Che ripeto è un termine tecnico preciso?



RIGGIO Angelino

No, non ce l'ho.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Ammanco significa sottrazione di risorse, eh! Cioè qualcuno si è preso 60 miliardi e li ha portati dove? Non è possibile che ci sia qualcuno che abbia detto una cosa del genere! Si tratta di furto, non è possibile!



PRESIDENTE

Non c'è qui in aula una copia?



RIGGIO Angelino

Ci è stato riferito dagli Assessori provinciali al lavoro.



PRESIDENTE

Sarebbe molto importante, se esiste una lettera in cui c'è questo termine, poterla vedere.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

E' anche vero che nei computer sono elencati in un programma gli errori possibili e alla fine, dopo aver scritto un testo, per non perder tempo a rileggerlo si schiaccia il bottone: gli errori compaiono lo stesso e le virgole sono messe al posto sbagliato. E' anche vero questo; può darsi che nel computer la parola "ammanco" corrisponda a qualcos'altro e magari è comparsa la parola "ammanco", perché non si scrive più nulla di pugno signor Presidente. Può darsi anche questo, ma non credo; è impossibile che ci sia un funzionario che abbia scritto che qualcuno abbia sottratto 50 o 60 miliardi per portarli altrove. E' impossibile, comunque sarà un errore di intelligenza umana delle parole, sarà quello.
Per quanto riguarda la mia competenza io non ho scritto la parola "ammanco", ma ho fatto una relazione molto schematica senza entrare nel vivo, dalla quale si rileva come poter venir fuori da una situazione che si trascina dal 1994 ad oggi, senza responsabilità politiche, non ce ne sono.
E' che dal 1994 ad oggi si è creduto opportuno non sottrarre alle risorse del bilancio quanto veniva pagato per l'anno precedente con il bilancio dell'anno susseguente. Anche perché i pagamenti, le liquidazioni avvengono attraverso una procedura burocratica che è quella che noi conosciamo insomma. E' anche in funzione del fatto che gli anni vengono liquidati a scavalco di biennio in biennio.
Tutto questo fa nascere, non dico l'errore, ma l'equivoco della interpretazione per cui si grida allo scandalo perché chi dirige le agenzie della Formazione, e non sono soltanto quelle cattoliche che sono in condizioni peggiori delle altre, ma per il tipo di struttura che hanno, non per la qualità di formazione che prestano, perché la formazione degli aspiranti a un posto di lavoro, quella dei disoccupati, ha un obiettivo che non consente di proporre dei corsi che poi alla fine dovrebbero essere accertati ugualmente solo perché a distanza di quattro anni chi viene licenziato può trovare autonomamente lavoro. Non è così: l'obiettivo per i disoccupati impone la dichiarazione del corso, la qualifica del corso, la dichiarazione del raggiungimento del posto di lavoro, quindi la quantificazione in percentuale di quanti posti di lavoro possono essere occupati dopo la formazione. Qualche corso non passa, ma anche perché ci sono decine di migliaia di proposte di corsi, per cui computeristicamente vengono valutate le proposte e poi c'è chi sta dentro e c'è chi sta fuori.
C'è un recupero di risorse non impiegate per i corsi che non si è stati capaci di attivare e poi si ridistribuisce, con una delibera appositamente voluta da questo Assessorato, a scorrimento, sempreché sia ancora nella condizione di poter attivare il corso come è stato programmato al momento in cui è stata presentata la domanda.
Ora, si tenga presente anche un'altra cosa molto importante. Esiste il Segretariato della Formazione che è determinato dalla L.R. 63/95, dentro cui questi problemi vengono esaminati, dibattuti e poi alla fine concertati. Non si è mai fatto nulla contro il deliberato, ancorquando il Segretariato della Formazione non abbia titolo di deliberare, ma comunque chiamiamolo così: il deliberato del Segretariato della Formazione. Mai nulla! Tant'è vero che non essendo stati pronti per motivi di bilancio al 31 gennaio a presentare le direttive, nell'ultimo Segretariato è stato richiesto, quanto meno, di liberare le direttive non toccate dalla temporanea mancanza di risorse. Non è stato possibile: occorre mantenere tutto in un unico pacchetto. Purtroppo, dilazionando i tempi, corriamo il pericolo di non vedere attivati alcuni corsi tesi ad altri obiettivi.
Sabato mattina si terrà il segretariato della formazione: ciascuna parte sociale si assumerà la responsabilità di licenziare le direttive o di sostenere che le stesse non devono essere promulgate - così com'è giusto fare.
L'"ammanco" per il processo moltiplicatore è di 6 mld ...



CAVALIERE Pasquale

L'"ammanco"?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Vedete come si fanno a creare equivoci? Sì, l'ammanco ...; la quota mancante è di 6 mld. Certamente, non me li sono presi io i sei miliardi! Lo dico visto che ne devo giustificare la mancanza! Tale mancanza determina un certo impiccio di bilancio; su nostra richiesta, l'Assessore ci ha detto che dovrebbe essere possibile riallineare i 6 mld l'anno prossimo invece di quest'anno. Nel 1998, al momento dell'assestamento di bilancio, avremo trovato i 16 mld occorrenti, che il processo moltiplicatore porterà alla cifra iniziale. Può darsi che alla fine si determini uno "svarione" di circa 20 mld, che saranno recuperati nelle prossime leggi finanziarie. E un'operazione finanziaria possibile; nulla è detto relativamente all'impossibilità di attivare i corsi. Si è gridato allo scandalo, forse opportunamente: tranquillizziamo tutti, siamo a posto.



PAPANDREA Rocco

C'è uno svarione di 20 miliardi, così ....



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Cosa credete? Sono 300 i mld che gestisce la formazione. Verificate la percentuale di 20 mld su 300!



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, può qualificare meglio il termine "svarione"?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Non so parlare diversamente, ma non me ne importa niente: si giustifichi la mia incapacità di esprimermi diversamente ... Volete che vi legga la nota, così non vi sono interpretazioni personali?



CAVALIERE Pasquale

E la questione del volontariato?



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Collega, non si rifaccia a battute! Quando nel segretariato si è ipotizzata la possibilità di forti riduzioni dei corsi di formazione, ho esclamato "Vivaddio! Siccome siete così preoccupati e così 'volontaristicamente' a favore della società ...
la formazione può assumere - riferendomi a chi nutriva maggiori timori anche aspetti di volontariato! La spesa può essere abbattuta attraverso un minor costo della formazione." Come tutti sanno, noi non entriamo nel vivo dei bilanci delle aziende o delle agenzie di formazione; non entrandovi, non sappiamo quali sono i costi dell'intera struttura, che nulla hanno a che vedere con quelli effettivamente diretti alla formazione, attraverso professori ed insegnanti. La battuta sul volontariato era in questo senso! In ogni caso il volontariato è parte integrante della società, oggi; non è una forma di volontariato quella dei tecnici che vengono assunti con contratto a parte e a basso costo orario, dagli enti di formazione dalla spiccata specializzazione tecnica? Costano soltanto 48 mila lire l'ora; i professori universitari costano circa 200 mila lire l'ora. Il volontariato potrebbe essere un abbattimento dei costi.
Si trattava, comunque, di una battuta, nulla di più; io non ho il potere di determinare un qualcosa non consentito dalla legge. Era una battuta fra altre, fra persone che parlavano della questione; non sono cose che si verbalizzano.
Se poi, all'esterno, si va a dire che l'Assessore ha parlato di volontariato, confermo di aver detto che il volontariato è un'attività nobile della società, che può essere anche concepito in termini politico amministrativi.
Concludendo il mio intervento ribadisco, visto che l'Unione europea richiede un riallineamento dal 1994, che la partita può essere riveduta e corretta, nell'ambito del bilancio, con il trasferimento dei 6 mld che, per effetto moltiplicatore, ammonteranno a 48 mld; in sede di assestamento di bilancio - ad esempio attraverso un ordine del giorno, Assessore Burzi - ci sarà il recupero di 16 mld, che consentirà di portare a termine la partita.
Nel 1999 la stessa potrà raggiungere pressoché i 161 mld iniziali. Nel frattempo, l'Unione europea ci indicherà come investire.
Relativamente a tutto quanto è stato detto, opportunamente, nell'ambito del decreto Montecchi, che da qui alla fine di giugno dovrà diventare legge della Regione per le politiche attive del lavoro, la formazione professionale dovrà avere, così come tutto ciò che compete all'Assessorato al lavoro, investimenti regionali, tali da consentire, nel pieno della concertazione con le parti sociali - che non sono soltanto i sindacati, ma anche le aziende produttrici - un processo logico che ci darà ragione nell'ambito anche di altri capitali che verranno trasferiti dal Ministero del lavoro alle competenze dirette della Regione.
Vedremo quindi come gestire la partita, assicurando l'impegno massimo di tutti: le politiche attive del lavoro aprono massime possibilità di investimento anche da parte della Regione, per dare soddisfacimento a tutte le attese di sviluppo del lavoro.



PRESIDENTE

Si è così completata la replica dell'Assessore.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Non ho capito, dall'intervento dell'Assessore, se ci sarà un ammanco di fondi dell'Unione europea. Ho capito che, in qualche modo, la riduzione di fondi dell'Unione europea sarà compensata dalle casse della Regione; vorrei però capire meglio se viene a mancare una parte del finanziamento dell'Unione europea. Noi, con il nostro denaro, dobbiamo compensare un venir meno che era evitabile, perché se si organizzavano i corsi come richiesto dall'Unione europea, probabilmente tutti, o in parte, si potevano ottenere. I disoccupati e coloro che perdono il lavoro non sono la stessa cosa; chi viene licenziato e colui che non trova alcun lavoro sono figure diverse. D'altronde, le direttive parlavano in modo abbastanza chiaro da questo punto di vista.
Dunque, faremo fronte con fondi nostri ad una riduzione evitabile di quelli di provenienza dall'Unione europea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

L'Assessore ha comunicato che è stato convocato per sabato prossimo il segretariato della formazione, così come prevede la legge n. 63, e ha rinviato a quella sede la definizione della direttiva annuale.
Da quanto ho capito, la Giunta proporrà, in quella sede, una direttiva sulla base delle indicazioni precisate nella proposta di bilancio che stiamo discutendo.
Siccome c'è una serie di emendamenti che, in qualche maniera, tendono a modificare ed aumentare le risorse, probabilmente, prima di quella data cioè prima di sabato, occorrerebbe che la posizione complessiva del Consiglio sia definita, perché un conto è sapere se si può disporre soltanto delle risorse che l'Assessore ha citato, oppure se si potrà disporre, ad esempio, delle risorse che il Gruppo dei Popolari ha richiesto.
Questa riunione del Segretariato cade in un momento in cui una decisione deve essere ancora assunta in ordine al bilancio, ma se venisse assunta sulla base della proposta indicata, credo che ci sarebbero delle grandissime difficoltà per il settore; se invece il Consiglio dovesse, ad esempio, decidere di reperire delle risorse per trasferire su questa partita (mi pare il cap. 11400) risorse sufficienti per arrivare alle quantità dello scorso anno, non sarei d'accordo, perché secondo me la direttiva ha altre caratteristiche.
Quindi invito l'Assessore a tenere conto di questo elemento sottolineando che non c'è ancora una definizione sulla quale impostare completamente la direttiva.
Da quello che ho capito, anche dalle risposte dell'Assessore Burzi e dell'Assessore Masaracchio sugli emendamenti che sono stati proposti, uno degli elementi di confronto utile a dare qualche risultato in termini di stanziamento, al di là dell'assestamento, potrebbe essere quello della formazione professionale, con una direttiva che affronti meglio tutte le questioni indicate dall'Assessore Masaracchio nell'intervento precedente.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Posso dare la risposta?



PRESIDENTE

Prego.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Al collega Papandrea, dico subito che potrebbe, opinatamente, essere così, ma - mi dispiace - non è cosi. L'Unione Europea stabilisce le risorse per direttiva, per obiettivi e per assi, ma non è detto che si possano recuperare in ambito europeo: anzi, è la Comunità Europea che ci sta costringendo a questo riallineamento.



PAPANDREA Rocco

E' esattamente quello che ho detto io.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

No, non è così! Ci sono degli obiettivi per i quali si possono fare dei corsi, e sono: per le fasce deboli, coloro i quali sono perdenti il posto e che devono essere riqualificati, nell'attesa che possano essere collocati...



PAPANDREA Rocco

Il 20%!



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Per i lavoratori dipendenti, per la qualificazione permanente (in modo che non perdano posto o, in caso di mobilità, in modo da poter essere trasferiti all'interno o all'esterno dell'azienda) e per i disoccupati.
Quindi non si possono recuperare altre risorse dall'Unione Europea per attivare una direttiva per i disoccupati, sempre che la Regione Piemonte non faccia degli investimenti propri.
Quello che risulta come errore - chiamiamolo così, non so come definirlo - ovvero il problema del bilancio è che, di volta in volta essendo le liquidazioni per due anni a scavalco, si è sempre attinto dal bilancio corrente dell'annata per soddisfare le esigenze del bilancio precedente, ripetendo quindi la somma prevista inizialmente, nel 1993 dall'Unione Europea.
Oggi, l'Unione Europea chiede il riallineamento, cioè addirittura la riduzione delle risorse per i disoccupati. "Caso mai, mettete risorse proprie", ci si dice, cosa che stiamo facendo in questo bilancio, ma che sarebbe stato opportuno fare nel bilancio del '97, in quello del '96, del '95, ecc., o addirittura già nel '93-'94, quando fu dato questo avviso.
Questo non è stato fatto, e non si tratta di responsabilità: c'è la mancanza dell'Amministrazione, che non ne ha ravvisato l'opportunità sempre alla ricerca e alla rincorsa di nuove risorse.
Nel frattempo, le politiche attive del lavoro ci stanno suggerendo - ed ecco che esplode il caso - di essere più attenti, di dare maggiori risorse di dare maggiori incentivi per quanto riguarda la politica della Regione per le politiche attive del lavoro.
Dove si è mancato? Nel fatto che, in attesa del decreto Montecchi, non si è posta dovuta attenzione al problema.
Di chi è la colpa? Dell'Assessore! Lasciamo perdere, perché chiunque deve rispondere delle proprie azioni: la colpa è di chi ha la responsabilità politica. Va bene, io incasso questa mia responsabilità, poi se ne faccia quel che se ne vuol fare.
Per quanto riguarda invece quello che dice il collega Saitta, nulla da temere, perché le risorse non riescono a coprire la domanda: ci sono molte molte domande in più. Se ci fossero delle risorse aggiuntive, se si riuscisse a trovarle nelle pieghe del bilancio, la direttiva non sarebbe comunque determinata dalle risorse. Ecco perché, in occasione del penultimo Segretariato, ho detto: "Intanto emaniamo la direttiva! Poi vedremo quante risorse potremo impegnare!". Invece, mi è stato risposto: "Non emaniamo la direttiva, dobbiamo sapere quante sono le risorse", perché pensavano di poter trovare delle risorse in esubero - e ce ne sono, ben 23 miliardi per l'obiettivo riguardante gli occupati. Ma non si possono trasferire quelle risorse su un altro obiettivo! Purtroppo - non l'ho detto per non far polemica - è accaduto che il Governo ci ha imposto addirittura di partecipare finanziariamente con interventi a favore delle Regioni terremotate. Ma sapete da quale capitoli attingono? Dalla formazione professionale! Quando avremmo potuto trovare capitoli nel DOCUP per altri investimenti. Ma è mai possibile che questo Governo abbia determinato che, per recuperare delle somme, le sottrae dalla formazione professionale!? Allora si è detto: vediamo se è possibile, recuperando i 23 miliardi per gli occupati, assegnarli, anziché toglierli da altri obiettivi molto più incisivi nell'ambito dell'occupazione. Quindi, l'ingegneria politica la si sta praticando. Purtroppo, ci sono ragioni finanziarie che non dipendono da noi.
L'unica ragione finanziaria che dipende da noi è che l'anno scorso l'Assessore Masaracchio, informato opportunamente, avrebbe dovuto dire: i 6 miliardi accreditati al lavoro li trasferiamo alla direttiva della formazione professionale.
Non me ne sono accorto, non ho letto bene le pagine. Nel '96 è accaduto altrettanto, così come nel '95: ecco la polemica che si stava inscenando!.
Anche altri non se ne sono accorti. Ma perché? Perché, quando si amministra, si leggono tutte le carte, di notte e di giorno? Qual è l'intelligenza dell'Amministrazione? E' quella del supporto che viene attraverso la lettura delle carte.
Ce ne siamo accorti. Questo è il suffragio che intendo portare all'Assessore Burzi, perché l'Assessore Burzi - non contrariamente a quanto abbia fatto l'Assessore Gallarini prima, non è così - data la ristrettezza dell'economia, dato tutto quello che incombe, data la pulizia che bisogna fare, cerca di presentare un bilancio che ci consenta di attivare quello che è chiesto a gran voce da tutti: un Piano regionale di sviluppo! Ma come si fa ad affrontare la problematica di un Piano regionale di sviluppo quando non sappiamo con certezza dove attingere le risorse e quante risorse possono essere messe in campo? Cosa sta facendo l'Assessore Burzi? Sta ripulendo tutti i mutui, per recuperare 20 miliardi l'anno; oltre ad avere recuperato 20 miliardi all'anno di interessi, una volta che abbiamo cancellato i mutui, è possibile - Assessore Burzi - l'anno venturo, in corso d'opera, attingere a due mutui di 200-300-400 miliardi, accantonati in modo che tutte le politiche attive per lo sviluppo della programmazione e dell'economia della Regione possano essere attivate? E' possibile che l'Assessorato al lavoro e alla formazione abbia 200 miliardi accantonati? Ho lanciato la sfida, non da adesso, anche presso tutte le categorie tuttavia, per fare questo lavoro è necessario avere davanti agli occhi le carte che ci "cantino" bene quali sono le possibilità economiche della Regione. Quindi tutta l'opposizione, che ha...



PAPANDREA Rocco

Ma negli anni precedenti sono stati spesi dei soldi che andavano a determinati settori...



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

No! Ma come fai a non capirlo?! No, assolutamente no! Negli anni passati sono stati spesi i soldi del bilancio susseguente per coprire le spese dell'anno precedente, senza tener conto del fatto che bisognava spendere di meno!



PAPANDREA Rocco

Quindi lei ha speso dei soldi che non erano da spendere lì e li ha spesi altrove.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Ma no, io non ho speso i soldi della sanità!



PRESIDENTE

Scusi, Assessore poiché avevamo detto che non si iniziava un dibattito specifico, ma che c'erano delle domande di chiarimento, chiedo ai Consiglieri Foco e Riggio, che hanno domandato la parola, di porre delle domande, non di svolgere un dibattito vero e proprio.
La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Presidente, sono d'accordo, infatti ho alzato la mano per fare domande però vorremmo che ci fosse reciprocità. Noi facciamo domande di chiarimento, capisco lo sforzo dell'Assessore. Per chiarire il più possibile, Assessore, eviti di "indottrinarci" o di impartirci delle lezioni; dia, nei limiti del possibile, risposte dirette.
Questo nostro atteggiamento è estremamente utile per il dibattito perché ogni tanto gli Assessori, grazie alle nostre domande, riescono a colloquiare fra loro, mentre probabilmente hanno più difficoltà a farlo in Giunta.
Il mio dubbio, Assessore, è che francamente - e, credetemi, è così non sono riuscito a capire come avviene l'impostazione e la programmazione riguardo agli interventi sulla formazione professionale. Ho capito che vi sono molte richieste di finanziamento e mi pare che fare domanda sia concesso a tutti, ma occorre fare una selezione sulla base delle risorse.
Chiedo, allora: c'è un budget e un'impostazione, una procedura di selezione delle domande, non in termini tecnici, ma in termini di indirizzi delle politiche attive del lavoro? Va bene qualunque cosa arrivi, oppure no? Mi scusi, Assessore, se sono un po' drastico, ma francamente dalle sue risposte non l'ho capito.
Anche perché, al di là della discussione sulla quale, essendo motivo di dibattito, non faccio domande, mi limito ad usare il termine "la quota che manca" e non "ammanco", se ci fosse questa impostazione, l'Assessore, non dovrebbe limitarsi solo alle risorse che vengono dal fondo sociale europeo ma - a mio parere - farebbe bene ad utilizzare tutte le risorse proprie sino all'ultimo centesimo, non limitandosi solo a quelle che arrivano dal fondo sociale europeo. D'altronde non mi pare che anche dal fondo europeo si sia fatto il massimo per ottenere tutto quello che era possibile.
Mi pare impensabile voler attuare le politiche attive del lavoro senza impiegare risorse proprie.
Se ho capito male, prego l'Assessore di chiarire, altrimenti abbiamo difficoltà a capire che tipo di politica viene svolta in questa Regione sulla formazione professionale.
Non basta dire che si è d'accordo sulla L.R. 63 quando poi, non solo non la si gestisce, ma la si affossa con i giri di parola, confondendo quello che manca con "ammanco"; confusione pericolosa, Assessore. In questi casi la lingua italiana deve essere usata in modo preciso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Mi pare di aver detto che le risorse di cofinanziamento della Regione ci sono, che dovrebbero essercene di più, che ce ne sarebbero state ancora tante nell'ambito del riallineamento, se non fossimo andati incontro ad una mancanza di risorse. Grosso modo, le risorse della Regione sono nell'ordine di 62 miliardi per ogni esercizio finanziario. In questo bilancio sarebbero scomparsi 54 miliardi, ma adesso bisogna coprire questa differenza, onde evitare l'abbattimento dei costi.
Nel caso in cui in questo bilancio vengano recuperate maggiori risorse siccome la richiesta è consistente, si andrà avanti a soddisfare più richieste. Quindi, non vi è coincidenza con i tempi della direttiva.
La direttiva esprime come deve essere disciplinata la formazione, al fine - come diceva il Consigliere Foco - di disporre di una politica attiva della promozione del lavoro per lo sviluppo dell'economia. Ma questa politica è concertata in funzione di due direzioni: la domanda, che è quella delle aziende che fanno sapere qual è il fabbisogno dei profili professionali, e l'offerta, che è quella del mercato del lavoro.
Nell'ambito della domanda e dell'offerta, se ci sono politiche attive del lavoro, si attuano tutte le iniziative possibili, a seconda delle risorse. E' addirittura in itinere un parco progetti, suggerito da questo Assessorato e portato avanti con un accordo bilaterale tra aziende e sindacati (adesso riguarda anche le piccole e medie aziende, poi riguarderà anche gli artigiani) per ovviare a quei problemi che, allo stato attuale delle cose, l'apprendistato - che non c'è - dovrebbe risolvere, e ci attraverso la formazione in stage presso aziende correlate persino alla scuola, in un sistema di cofinanziamento e cointeressamento.
Quello che si teme, per dirne una in più, visto che c'è tanta attenzione su questi problemi, è che il Ministero della Pubblica Istruzione, avendo finalmente capito che l'orientamento è molto importante sin dalla scuola elementare, chiederà all'Unione Europea di avere parte delle risorse per la formazione professionale allo scopo di impiegarle per l'orientamento nella scuola.
Pensate cosa potrebbe accadere: un altro abbattimento delle risorse per cui sarà necessario che le Regioni, gli Enti locali, i privati e le aziende, utilizzino risorse proprie per i livelli occupazionali, che si mantengono in funzione di quello che il mercato del lavoro ci fa rilevare: la disoccupazione giovanile, femminile, delle fasce deboli, dei perdenti posto.
E' un problema di macroeconomia nell'ambito di competenze che, da agosto in poi, se saremo capaci, affronteremo una volta per tutte con la legge sull'assunzione delle responsabilità della gestione diretta delle politiche attive del lavoro. In quell'occasione dovremo vedere cosa attivare per trasformare il mercato del lavoro con un intervento che non sia soltanto dell'ente Regione, perché le risorse sono limitate. Il coinvolgimento deve essere globale, anche le Province, i consorzi, che oggi non si possono attivare, dovranno avere una loro progettualità, come pure i distretti industriali e i patti territoriali.
I patti di programma dovranno avere una progettualità, per fare emergere una lettura esatta dell'intero fabbisogno dell'economia, dello sviluppo e dell'occupazione attraverso la scuola, l'orientamento, gli investimenti e la formazione.
Riguardo alla formazione (e non è un gesto di lezione che voglio dare parlo così come ciascuno di noi è abituato a parlare: non ho dimenticato di essere stato all'opposizione, quindi sono opposizione di me stesso e oppositore degli oppositori) devo dire che deve cambiare, non può più continuare così, tant'è che, così come per le autolinee non ci saranno le concessionarie, ma i cosiddetti contratti di servizio. La formazione sta procedendo a licenziare i propri addetti e dipendenti, addirittura.
C'è un forte contrasto fra l'Assessorato, quindi la Regione, e questi ultimi, perché non è proprio concepibile che, nel momento in cui si parla di formazione per l'occupazione, la formazione, per alleggerire il peso della propria azienda, proceda a licenziare i propri dipendenti.
Sono problemi enormi, di cui dovremo interessarci con tanta oculatezza perché il Governo aveva promesso che avrebbe attivato delle risorse per i licenziandi dalla formazione, ma alla fine se ne è pentito; dopodich chiede a noi - come Regione - di trovare risorse per gli incentivi alla fuoriuscita degli addetti della formazione.
Il problema, dunque, non è così semplice né di facile lettura. E' un problema politico pesante, di cui dovremo investirci responsabilmente tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Siccome la domanda del Consigliere Foco era estremamente semplice ed esplicita avevo rinunciato all'intervento.
Assessore, a questo punto non riesco a capire se lei non capisce oppure, di proposito, rimane nel vago per non dare una risposta sia come Assessore sia come Giunta.
Il Consigliere Foco le ha posto una domanda estremamente precisa. Posto che quest'anno per la formazione professionale dovrebbero esserci minori finanziamenti dall'Unione europea, le chiedo se la Giunta regionale intende impegnarsi a finanziare, con fondi propri regionali, i corsi affinché siano gli stessi come numero rispetto all'anno scorso.
Quanto è emerso oggi dai giornali, dalle associazioni, dalle scuole di formazioni professionale è un grido di allarme estremamente preoccupante.
Tali agenzie sono costituite da persone che hanno dei progetti di vita, che confidano nella possibilità di lavorare, di guadagnare. Inoltre, sul territorio - questo lo posso garantire - ci sono delle aziende che aspettano delle persone "formate" da inserire nelle proprie aziende; queste aziende che aspettano delle persone le avranno oppure no? Presidente, poiché mi è parso di capire tra uno svarione, un ammanco e una battuta, che la Giunta è intenzionata a garantire la stessa entità economica per la formazione professionale dell'anno scorso, proporrei la presentazione di un ordine del giorno. Chiederi, quindi una conferenza dei Capigruppo per stilarlo. In tale documento deve essere specificato che la Regione Piemonte si impegna a garantire, con fondi propri, la sussistenza dei corsi.
Si presenti questo ordine del giorno, in questo modo si tranquillizza il segretariato: la programmazione non si fa sul "pisello", ma si fa perch esistono delle risorse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta



SAITTA Antonino

Certamente un impegno complessivo del Consiglio regionale sarebbe utile. Aggiungo, alle considerazioni del collega Riggio, che l'impegno deve trovare un'applicazione concreta in questo bilancio che ci apprestiamo ad approvare: bilancio di previsione 1998.
Per eliminare l'equivoco - che già serpeggia - di un eventuale ordine del giorno che tende a recuperare le risorse necessarie per sopperire alle minori contribuzioni da parte dell'Unione europea, in fase di assestamento...(grande momento dove, si dice, tutti i problemi verranno risolti!)



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Ma perché c'è un recupero di risorse.



SAITTA Antonino

Siccome ci sono parecchi emendamenti anche in termini costruttivi che recuperano risorse, credo che, al di là dell'ordine del giorno che sicuramente è utile, sarebbe necessario un impegno esplicito in cui la Giunta si impegna a valutare le proposte per finanziare le minori risorse già in questa fase. Non tutte, ma perlomeno una parte consistente, credo che questa sarebbe una modalità seria per esprimere chiaramente la volontà di mantenere allo stesso livello i corsi dello scorso anno.



PRESIDENTE

Chiedo all'Assessore Burzi di essere presente in aula; mi rendo conto che gli impegni sono numerosi, ma credo che sia opportuno che l'Assessore al bilancio sia presente in aula.



SAITTA Antonino

Se questo tema viene affrontato con serenità, come stiamo facendo, è già un passo positivo per l'esame dei successivi emendamenti. Da parte nostra, se dovesse manifestarsi una netta chiusura a non affrontare il problema del reperimento delle risorse già in questa fase, noi utilizzeremo, dal punto di vista regolamentare, tutti gli strumenti per impedire la riduzione dei corsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie Presidente. Mi pare che la polemica stia perdendo consistenza pertanto, per apportare un contributo, cercherò di risollevarla un pochino.
La proposta conciliante sul tema della formazione professionale sollevata dal Consigliere Riggio e dal Consigliere Saitta è una strada percorribile. Però che c'è un antefatto da evidenziare, al riguardo Presidente, la prego di prestare la massima attenzione, altrimenti la credibilità della maggioranza nelle proposte che noi facciamo è nulla. In un emendamento, accolto nell'articolato del disegno di legge 260 del 1997 era stato accolto un articolo che tratta di tutt'altra cosa, non si riferisce alla formazione professionale, ma alle aziende locali sanitarie ed è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del 26 marzo 1997 in cui dava una certa procedura.
Non voglio entrare nel merito (ne parleremo a suo tempo), chiederei soltanto, dato che per quanto riguarda quell'emendamento aggiuntivo all'articolato della Finanziaria del 1997 non mi risulta che si sia dato corso a quelli che erano i dettami di quell'articolo, che l'impegno che viene assunto, sia con l'ordine del giorno oppure con l'accoglimento di un emendamento per quanto riguarda la formazione professionale, non facesse quella fine.
Prego quindi la Giunta, il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio e gli Assessori di porre la massima attenzione quando si prendono degli impegni.



PRESIDENTE

Io non credo di aver colto una chiusura da parte di nessun componente del Consiglio e nemmeno da parte della Giunta verso questi problemi.
Chiedo al Vicepresidente Majorino se una valutazione può già essere data in questo momento oppure se ritiene opportuno, insieme con gli Assessori e il Presidente Ghigo, di fare una valutazione complessiva e di dare una risposta a questa domanda successivamente, dopo aver consultato collegialmente i colleghi Assessori e il Presidente Ghigo.
Se lei può dare una risposta subito la dia, altrimenti si potrebbe rinviare l'esame di questo argomento e la risposta a domani mattina e adesso procedere su altri emendamenti, cioè cominciare con gli emendamenti così come sono stati formulati.
La parola al Vicepresidente Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ritengo che la strada dell'ordine del giorno, che potrebbe essere formulato adesso senza sospendere la seduta, ma da esaminare nel prosieguo del dibattito poco prima di arrivare agli emendamenti che riguardano la formazione professionale, possa essere una strada percorribile; quindi una volta visti i lineamenti, la bozza - diciamo così - di questo ordine del giorno, da parte di chi lo propone ed esaminato da parte della Giunta. Se è mirato ad un impegno oltre che generico anche specifico, la Giunta è disponibile ad esaminarlo, prendendo l'impegno chiesto adesso dal Consigliere Miglietti. Io presumo che abbia informazioni esatte su quel tale emendamento contenuto nel BURP 26/3/97; comunque, se sarà preso un impegno la Giunta opererà in modo che sia mantenuto. Parliamo di questo scottante e delicato problema della formazione professionale.
Riepilogando: disponibilità ad esaminare, direi già nelle prossime ore o comunque domani, visto che è già convocato il Consiglio, una bozza di questo ordine del giorno che verrà valutato attentamente in prima persona dall'Assessore competente, poi dalla Giunta collegialmente.



(Commenti del Consigliere Riggio)



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Pensavo di essermi spiegato bene, comunque mi ripeto: una bozza di ordine del giorno, visto che è lei Consigliere Riggio il proponente, la possiamo vedere, la esaminano anche i Capigruppo, come lei stesso aveva detto, di maggioranza, la esamina la Giunta, ma a tempi brevi, senza rimandare le cose ovviamente alle calende greche, nell'interno di questo dibattito che prosegue da questo momento in avanti sugli emendamenti che riguardano il bilancio.



PRESIDENTE

Il Consigliere Montabone intende portare un contributo; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Se in questo momento, dopo questo breve dibattito che secondo me è risultato essere estremamente necessario, il Vicepresidente della Giunta Presidente facente funzioni, l'Assessore al bilancio, che ci ha spiegato quali sono state le problematiche del bilancio stesso, l'Assessore Masaracchio dopo il suo intervento, con un brevissimo intervento, così come ha fatto in questo momento il Vicepresidente della Giunta, ci dicono che si impegnano a mantenere sulla formazione professionale gli stessi stanziamenti che vi erano l'anno scorso, io credo che non necessiti neanche più un ordine del giorno, perché la conseguenza diretta sarà che quando arriveremo a quei capitoli della formazione professionale dove ci sono gli emendamenti presentati prevalentemente da Gruppi della minoranza, noi ci sentiremo con tranquillità di dire che questi emendamenti sono accettati.
Se c'è questo impegno, permetterà quindi alla minoranza di verificare le opportunità nell'ambito degli emendamenti che tutti insieme avevamo preparato di stabilire un diverso metodo di azione rispetto alle problematiche dei vari capitoli di bilancio. Non abbiamo bisogno di votare ordini del giorno, perché gli ordini del giorno spesso si votano e poi come citava prima il collega Miglietti, vengono persi nei meandri burocratici e non ci si ricorda più da un anno all'altro quello che era stato approvato.
Questo è un altro compito, signor Presidente del Consiglio. Tempo fa alcuni Capigruppo avevano chiesto che venisse ogni tanto monitorata l'effettiva efficacia degli ordini del giorno che noi presentiamo e che spesso all'unanimità, per la verità, votiamo in questo Consiglio.
Io credo che non sia importante l'ordine del giorno in questo momento ma che in particolare il Vicepresidente della Giunta e l'Assessore al bilancio, perché già è stato detto da Masaracchio che c'è questa volontà di allinearsi sulle prospettive che avevamo posto, ci dicano che in quei capitoli di bilancio dove mancano dei fondi, loro si impegnano ad accettare gli emendamenti della minoranza. Non ci vuole molto: io mi accontenterei persino soltanto di un sì o di un no a questa nostra proposta.
E' chiaro che questa proposta, qualora non venisse mantenuta, avrà delle conseguenze. Avrà delle conseguenze! Io dico: questa risposta non ce la vogliono dare in questo momento? Ci pensino e ce la diano domani mattina, ma al massimo domani mattina perché proprio sulla base di quella risposta credo che i Gruppi di minoranza dovranno atteggiarsi in un modo o nell'altro rispetto al bilancio che non abbiamo ancora cominciato ad esaminare e che non abbiamo ancora cominciato ad esaminare per molteplici cause che avrò modo nei giorni che verranno (forse nei mesi che verranno) di ripetere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Faccio una piccola premessa richiamando quanto ha detto il Presidente Ghigo nella relazione: "Siamo consapevoli poi dei problemi che riguardano la formazione professionale nella nostra Regione. Vero è che abbiamo costituito un gruppo di lavoro che sta analizzando la situazione definendo le criticità e soprattutto quantificando con esattezza le esigenze finanziarie per consentire il mantenimento degli attuali livelli".
Per seguire quanto ha testé detto il Consigliere Montabone e prima il Consigliere Riggio, ma soprattutto quanto ha anticipato il mio Capogruppo Saitta, l'ordine del giorno - caro Miglietti - deve essere fatto e deve essere temporale, nel senso che l'ordine del giorno si deve esaurire nella redazione dell'attuale bilancio, quindi entro il 30 aprile.
Per dirla in "soldoni", si redige un ordine del giorno che, comunque ha come termine il 30 aprile.
Ciò per due motivi. Innanzitutto, sabato si terrà il segretariato della formazione professionale; in secondo luogo, vi è una serie di emendamenti da definire con l'ordine del giorno, che, cari colleghi Montabone e Miglietti, deve richiedere tempi brevissimi, per potersi tradurre nel progetto di questo bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Innanzitutto, Presidente, ritengo che il dibattito sviluppatosi in quest'aula sia stato interessante, anche se non ha sviscerato a fondo i problemi della formazione professionale e, conseguentemente, gli impegni relativi.
La formazione professionale per un Ente regionale è un prezioso investimento, paragonabile a quello di un'azienda in nuove tecnologie. Per una Regione significa investire sulle persone ed avere la possibilità di essere competitivi, la possibilità di far crescere professionalmente i nostri cittadini.
Come avevo già detto in sede di Conferenza dei Capigruppo, ribadisco che, probabilmente, sarebbe stato più opportuno - non si è ritenuto di farlo - discutere in maniera più approfondita questi temi all'interno della Commissione preposta.
Ritengo inoltre che si debba dare, non in questo momento, ma in uno immediatamente successivo, ampio spazio ad un dibattito che ci deve vedere al di là delle posizioni politiche, particolarmente attenti ad una riforma della formazione professionale. Sono cambiati i tempi, sono cambiati purtroppo, anche gli stanziamenti in questa direzione. Cambiando gli stanziamenti, anche la Regione si deve dotare di strumenti un tempo non prevedibili e valutare l'opportunità di introdurre risorse proprie, in maniera consistente.
Penso che sulla questione si debba riflettere non solo all'interno del Consiglio regionale, tra le forze politiche, ma anche e soprattutto tra l'istituzione e il mondo produttivo piemontese. E' indispensabile che questi temi vengano affrontati con la dovuta serietà e in maniera maggiormente approfondita.
Scendo nel dettaglio, all'aspetto particolarmente in esame oggi: la mancanza, il vuoto, che l'Assessore ha definito "ammanco", di fondi abbiamo inteso tutti quanti che si trattava di un modo di sottolineare la gravità della mancanza di stanziamenti in un settore determinante per lo sviluppo dell'economia piemontese.
Sono a conoscenza di incontri tra Giunta e le parti interessate, i Centri di formazione professionale. Sia da parte dell'Assessore Burzi sia da parte dell'Assessore Masaracchio è stato assunto un preciso impegno a mantenere i livelli dell'anno 1997. Penso si tratti di impegno importante che può tranquillizzare le forse politiche presenti, che giustamente hanno testimoniato la forte preoccupazione in questa direzione.
Ritengo che anche in quest'aula ci debba essere, da parte degli Assessori, una risottolineatura in questa direzione; è indispensabile dare delle certezze.
Sabato sarà convocato il segretariato della formazione professionale occorre tranquillità: ritengo indispensabile - non so se possa essere questa la sede per definire nel dettaglio eventuali proposte o se sia più idonea la Conferenza dei Capigruppo: torno a ribadire la mia disponibilità a riconvocare la Commissione - verificare le possibilità reali e concrete di impegno.
E' certo che sulla formazione di primo livello, quella oggi al centro della nostra attenzione, dev'esserci da parte nostra un impegno e soprattutto, una risposta precisa che garantisca coloro che assolutamente non si sentono garantiti.
Chiedo alla valutazione dell'aula ed anche del Presidente del Consiglio, Deorsola, se non si ritenga opportuno convocare la Conferenza dei Capigruppo per addivenire ad una soluzione che dia certezze maggiori al problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente e colleghi, anche noi abbiamo naturalmente seguito il dibattito di oggi, ma soprattutto la rappresentazione del problema, nei giorni scorsi, nonché, ancor prima, nelle Commissioni. Dunque, che la formazione professionale soffrisse - non di un "ammanco": lo dico fra virgolette - di una carenza di risorse era già emerso, così come a proposito di altri settori.
Il problema esiste; ritengo che la Giunta, e in particolar modo l'Assessore Masaracchio, del quale riconosco le competenze l'insieme di tutti gli Assessori.
Si tratta di competenze specifiche, settoriali, ma penso che - nel caso in cui si fosse nelle condizioni di mantenere l'intervento regionale sostitutivo di quello europeo, tenendo conto di quanto ha detto l'Assessore Burzi nelle varie Commissioni e ripetuto anche in aula - questi 16/18 miliardi rappresentino il 35% dei 50 potenziali complessivi ipotizzati e ragionevolmente prevedibili, relativamente all'assestamento di giugno.
Io non penso che si possa procedere da oggi, parlando superficialmente e poi, magari, pagandone le conseguenze politiche. Penso che il Presidente Majorino e l'Assessore Burzi abbiano la visione d'insieme e garantiscano l'Assessore Burzi soprattutto, avendo la delega al bilancio - un tale grado di sintesi grazie a cui è possibile dare una risposta a questo problema necessità sulla quale concordiamo.
Collega Angeleri, è ovvio che poi, in Commissione, magari anche in Consiglio, avremo modo, anzi dovremo affrontare sicuramente il problema nel merito (se così possiamo dire, ma penso che già l'Assessore Masaracchio sia impegnato in questa direzione), circa l'aggiornamento delle politiche relative alla formazione professionale; ciò in modo tale da poter dare risposte sempre più adeguate alle nuove esigenze del mercato del lavoro e non insegnare l'uso della clava nel Duemila (tanto per rendere l'idea).
Per ora impegnerei la Giunta, la quale immagino vorrà assumere posizioni in questo senso, affinché si riesca a coniugare la necessità di dare una risposta che consenta l'avvio dei corsi alla necessità altrettanto inderogabile, di non pregiudicare e di non ipotecare le risorse, in modo da non correre il rischio di non poter far fronte alle esigenze che vengono avanzate già in sede di questo dibattito, cioè una risposta calibrata, che consenta un impegno politico serio.
Anche per il Regio - cito il primo esempio che mi viene in mente - nel 1997 era impegnato un miliardo e mezzo, mentre quest'anno ci sono 500 milioni. Come mai questo miliardo in meno? Cosa facciamo in proposito? Allora, o qui ci mettiamo a compilare l'assestamento di giugno, per cui lo compiliamo già da oggi, lo mettiamo in un cassetto e a giugno lo tiriamo fuori, salvo aggiungervi una qualche necessità sopraggiunta, oppure, in modo responsabile, cerchiamo di dare risposta - ovviamente noi deleghiamo la Giunta in questo senso - al problema, una risposta che consenta di non pregiudicare l'avvio dei corsi, compatibilmente però con una responsabilità che abbia presente l'arco dei 360 gradi degli impegni di fronte ai quali ci troviamo.
Ci impegneremo dunque, soprattutto da oggi fino all'ultimazione (magari tra alcuni mesi, come dice il collega Montabone), nella discussione sul bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Siamo partiti facendo delle domande sicuramente utili per cercare di comprendere le cifre; probabilmente è una difficoltà mia, ma, pian pianino emergono delle cifre (non numeri) meno confuse su cui cominciare a ragionare per quanto riguarda questo comparto.
Prima abbiamo sentito di una quota mancante di 6 miliardi - almeno, io ho capito così - poi mi è stato spiegato che c'era una differenza tra una necessità di 62 miliardi rispetto ad uno stanziamento di soli 54 (un po' di matematica, i 6 sono diventati 8 oppure si sono sommati, secondo conti approssimativi, e vedo che stiamo nel certo).
Noi avevamo conteggiato una necessità di 12-14 miliardi non per un discorso di rilancio, ma per mantenere un trend sostenibile.
Mi pare che le cifre che adesso citava il Consigliere Gallarini (16/18 miliardi) siano effettivamente quelle necessarie per iniziare un approccio serio e concreto in quest'aula per affrontare le politiche complessive.
Sono d'accordo con il Presidente della Commissione per gli approfondimenti "culturali" in commissione, ma dopo aver risolto il problema di bilancio.
Gli approfondimenti su ruolo e funzione della formazione professionale, che abbiamo fatto tante volte in VII Commissione, hanno sortito tante parole: verba volant, però cifre manent, perché sono i numeri che consentono i riferimenti e la capacità di coniugare la progettualità con le realizzazioni. Quindi ci confronteremo nel momento della discussione del bilancio; se poi ci saranno delle proposte, le vedremo.
Io sono convinto, ma è una mia convinzione, che, come hanno già detto altri, quando esistono delle priorità ritenute fondamentali - qui non stiamo parlando di un comparto qualsiasi, ma dei problemi del lavoro e dello sviluppo - bisogna cercare subito di fare insieme uno sforzo senza rimandarlo a domani. Quindi ci confronteremo discutendo sul bilancio. Le proposte di emendamenti ci sono; ci auguriamo che la Giunta sappia coniugare le due esigenze di cui dicevo prima.
Nella brevissima fase transitoria, l'appuntamento di sabato, e io ho inteso in questi termini la proposta di ordine del giorno, può - ecco quindi che l'invito a non perdere tempo potrebbe così essere accolto - se ho ben capito, costituire un'occasione di lavoro per mettere mano ad una prima programmazione.
Poi vedremo se insieme, in questo Consiglio, saremo capaci di coniugare gli ordini del giorno e le indicazioni con la pratica concreta, magari con l'Assessore dalla nostra parte a condurre con noi la battaglia per l'acquisizione dei 16/18 miliardi.
Il Gruppo PDS, considerati gli sviluppi della discussione, è d'accordo su un'impostazione del genere, e chiede di disporre, sicuramente nella giornata di domani, di una quantificazione certa, puntuale, senza che succeda che l'Assessore Burzi si alzi e dica: "Foco, ho tanto rispetto per te, ma non hai capito niente: i 16/18 miliardi li avevo già considerati".
Do atto all'Assessore che li aveva già considerati, ma questi miliardi erano poi scomparsi, per riapparire oggi di nuovo con l'intervento del Consigliere Gallarini. A me sembrava di averne sentito parlare, ma francamente non li trovavo più nella ridda di numeri che l'Assessore consegnava al Consiglio.
Pertanto, ci troviamo d'accordo sul fatto di lavorare domani mattina su una quantificazione certa e precisa, su chiare linee programmatiche, il che permetterà sicuramente di impegnarci più sensatamente per quanto riguarda il Segretariato e le direttive.
Assessore, se ben ricordo la legge, le direttive hanno un po' determinato il percorso del bilancio. Non vorrei sbagliarmi, ma mi pare che entro gennaio la "famosa" direttiva doveva essere emanata (l'avete un po' troppo collegata a questo bilancio). Se ciò fosse successo il discorso di prospettiva e di impegno, che facevo prima, ci avrebbero facilitato il lavoro sul bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Mi scusi, Presidente, se chiedo ancora una volta la parola. Ritengo che sui successivi capitoli, riguardanti la formazione professionale, sarebbe utile sviluppare in Commissione il futuro di tali politiche. Credo che sia l'Assessore nel suo intervento, sia i Consiglieri Angeleri e Gallarini nei loro, abbiano fortemente sottolineato le problematiche della formazione professionale per il futuro.
Non possiamo continuare a fare la formazione professionale esattamente come la facevamo dieci o quindici anni fa: le esigenze del lavoro di oggi sono diverse dalle esigenze del lavoro di dieci o quindici anni fa. A me sarebbe piaciuto che a questa discussione - molto interessante e costruttiva - avesse partecipato anche l'Assessore al lavoro. Noi non possiamo permetterci di discutere di formazione professionale - avendo deleghe staccate fra la formazione professionale e il lavoro - senza la presenza dell'Assessore al lavoro - non gliene faccio una causa oggi altrimenti continueremo a fare dei progetti che continueranno a rimanere sulla carta e che non avranno mai attuazione.
Circa sei mesi o un anno fa, avevo partecipato ad una riunione dei Capigruppo dove si attendeva con forza che si dedicasse una giornata di studio sull'occupazione e sul lavoro; temi non staccati dal discorso della formazione professionale. Credo che l'Assessore all'industria non sia esente - come agli Assessori le altre attività economiche dall'intervenire rispetto a un problema come quello della formazione professionale.
L'Assessore Masaracchio nel suo intervento ha lasciato intendere che certamente il problema della formazione professionale risale a tempo fa. Ha citato delle date: nel 1993 sono state emanate le prime direttive che avrebbero dovuto, ad oggi, avere gli indirizzi necessari affinché la mancanza dei contributi dell'Unione Europea, potessero essere, attraverso il bilancio regionale, o spesi meglio o ridotti per avere però lo stesso grado di efficienza che si vuole avere dalla formazione professionale.
L'occasione del dibattito sui capitoli del bilancio poteva essere quella, da parte dei vari Assessori interessati, di sviluppare prospettive e idee sulla formazione professionale.
Devo dire - ad onor del merito - che l'Assessore Masaracchio, tempo fa mi diceva quanto oggi ha solo accennato in aula. Vorrei sapere dall'Assessore Masaracchio quali sono gli ostacoli che non permettono l'attuazione di queste linee. Non credo che nulla si sia pensato per cambiare indirizzo sulla formazione professionale, ma i casi sono due, lui ha accennato alle sue responsabilità rispetto a questa cosa, però noi vorremo sapere quali sono gli ostacoli che non permettono l'attuazione dell'innovazione della formazione professionale in questa nostra Regione.
Se noi li conosciamo questi ostacoli possiamo anche insieme rimuoverli però non vorrei che l'ostacolo stesse nel "manico", perché a questo punto dobbiamo cercare di mettere a posto il "manico".
Consigliere Angeleri, la sua Commissione avrà modo di sviluppare questi contenuti che via via daranno l'indirizzo nuovo - se si sarà in grado di darlo - alla formazione professionale, ma oggi noi abbiamo l'esigenza di garantire agli enti di formazione professionale la tranquillità economica per il futuro immediato. Consigliere Gallarini, credo che il futuro immediato non lo si possa che garantire, non dico questa sera, ma domani con un semplice cenno del capo dell'Assessore al bilancio, magari del Presidente della Giunta - se avremo occasioni di averlo con noi "una tantum" - dell'Assessore Masaracchio, che ci permetteranno di capire se quegli emendamenti presentati dai vari Gruppi di minoranza avranno la loro attuazione nel bilancio di previsione, non nell'assestamento di bilancio.
Quando si discuteranno i capitoli del bilancio riguardanti la formazione professionale forse sarà addirittura tardi. Per questo chiedo il cenno agli Assessori competenti il più in fretta possibile, non possiamo rimandare a giugno o luglio oggi un'azione che dura nel tempo; dobbiamo assicurare a chi opera in questo settore una certa tranquillità di carattere economico.
Non so se a giugno o a luglio saremo ancora qui su questi banchi per decidere il futuro, forse saremo completamente rinnovati in questo Consiglio regionale ...



PRESIDENTE

Non la intendo come una dimissione sua dal Consiglio regionale.



MONTABONE Renato

No, non la deve intendere così, ci sono altri modi di intendere quello che sto dicendo.
Non so se saranno ancora i componenti di questa Giunta a decidere il futuro della formazione professionale, non so se sarà lo stesso Presidente che oggi continua a non esserci, non so il futuro, purtroppo non è prevedibile. Colgo l'occasione per dire che nulla è prevedibile, non era prevedibile neppure l'inizio della seduta pomeridiana di oggi, che doveva iniziare alle 14.30 e che invece è iniziata circa alle ore 16.00; non è prevedibile la fine di questa giornata che è prevista verso le ore 22.30 non è prevedibile quasi nulla. Non è neanche prevedibile l'inizio della discussione di questo bilancio. Credo sia importante che fin da domani mattina ci sia quel cenno con il capo degli Assessori competenti, che ci permetta almeno di far stare un po' più tranquilli quelli che devono operare nella formazione professionale.



PRESIDENTE

Grazie. L'Assessore Burzi desidera portare un contributo. Poi credo ci sarà una valutazione collegiale della Giunta.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Temo che la valutazione collegiale ci sia già stata, quindi, a parte l'intervento del Consigliere Montabone, che esaminerò per ultimo, mi pare che all'interno del dibattito o dell'analisi che è stata fatta di questa problematica, quasi tutti gli interventi abbiano trovato una loro coesione.
Cito i quattro punti che ritengo fondamentali: il Consigliere Gatti ha letto, punto per punto, l'impegno preso dal Presidente della Giunta, in relazione preliminare, che io, utilizzando esattamente le stesse parole, ho ripreso all'interno della mia.
Quindi, se questo Consiglio vuole (e penso debba volerlo) avere l'attenzione istituzionale che troppo spesso e non sempre con serietà richiama, deve sapere che gli impegni politici in questa sede sono già stati presi da parte del Presidente, dell'Assessore Masaracchio e dell'Assessore al bilancio.
Non ho quantificato nel mio intervento, e bene ha fatto il Vicepresidente Foco a sottolinearlo, le cifre, proprio per i motivi che il Consigliere Gatti ha citato nel suo intervento, perché esiste un gruppo di lavoro che sta lavorando per risolvere i problemi che qui abbiamo dibattuto e che, non avendo finito i lavori, non consente la definizione puntuale delle risorse che altrimenti avremmo portato, come ci impegnamo a fare nel momento in cui tale gruppo avrà ultimato i lavori.
L'ordine di grandezza del problema, che è stato citato dal Presidente Ghigo nella sua relazione, è di quello che è stato fatto nella maggior parte degli interventi e, quindi, come tale, non compatibile con il progetto di legge 371, ma comunque compatibile con le esigenze e le priorità della Regione.
In tal senso, l'ho citato anche nell'incontro di prima, in presenza dei Capigruppo di maggioranza, ma ho ricevuto anche corrette o sollecite attenzioni da parte dei Capigruppo della minoranza, perché il problema della formazione è un problema della Regione, ho preso impegni nei confronti di alcuni, non tutti, e intendo ribadirli, degli esponenti, sia laici che cattolici che di pura impresa, nell'ambito del mondo della formazione - scusate se mi esprimo in modo non appropriato, ma non è un tema che conosco bene - nel senso che è volontà esplicita della Regione di mantenere, ove possibile, i livelli precedenti.
Sono particolarmente legato all'intervento dei Consiglieri Angeleri e Gallarini, perché entrambi hanno detto due cose importanti e che mi fanno invece essere in dissenso profondo e francamente espresso con quello che dice il Consigliere Montabone.
Ci sono temi attorno alla formazione (rapporto con la Comunità Europea gestione della legge 63/94, a 4 anni dalla data, indirizzi della formazione in questa Regione, pur essendo riconfermata a tutti i livelli la strategicità della stessa - mi pare che l'Assessore Masaracchio su questo si sia ampiamente diffuso) che credo sia legittimo, a mio avviso utile, il momento lo richiede, discutere.
Condivido quello che ha detto il Consigliere Foco, perché c'è un unico punto di criticità, e se il Consigliere Cavaliere ha pazienza glielo dico l'unico elemento di incertezza esistente, e l'ho ribadito agli operatori della formazione e lo ribadirò a quanti altri operatori intendano rivolgersi, che è l'incertezza dei tempi del bilancio.
Consigliere Montabone, lei può iscrivere qualunque cifra nel bilancio di oggi, ma questo bilancio non diventerà operativo, qualunque cifra sarà iscritta, finché il bilancio stesso non verrà approvato. E allora, con molta tranquillità, credo ci sia un piccolo elemento di contraddizione, che non è compito mio risolvere, nel sostenere che questo bilancio non verrà approvato entro giugno - che è legittimo - e dire che abbiamo urgente attenzione nei riguardi, oggi, del problema della formazione, perché è di questo che stiamo parlando, e, domani, quando parleremo di un altro argomento.
Ribadisco: l'impegno politico nei confronti del problema è stato preso in maniera esplicita dal Presidente e dagli Assessori in riunioni istituzionali. Le cifre sono assolutamente ricuperabili nell'ambito dell'esercizio di queste funzioni.
Il Vicepresidente Foco ha detto un'altra cosa condivisibile, che la direttiva - per come io la interpreto - è operativa, cioè costituisce impegno finanziario. E' evidente che non so dire con quali motivazioni e con quale (più che comprensibile) ritardo la direttiva, rispetto all'esercizio delle cose, non sia stata ancora emessa; è certo che oggi viene vissuta come strettamente collegata al bilancio, pur potendolo - in questo è corretto, ne do la stessa interpretazione - essere disgiunta.
Peraltro, la manifestazione politica della volontà di mantenere i livelli è già stata presa. Credo ci sia un elemento di criticità, di cui tutti ci possiamo fare carico, attorno all'approvazione del bilancio perché è evidente che nessuna cifra che abbiamo dibattuto stamattina in senso più lato può essere resa operativa se il bilancio non viene approvato. Ma questo credo sia un elemento noto, oggi, toccando la formazione magari per qualunque altro capitolo di spese e di investimento del bilancio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Per la verità, non vorrei giudicare gli interventi dei colleghi, ma Assessore, mi pare proprio inopportuno il riferimento ai tempi dell'approvazione del bilancio con la modalità con cui lei l'ha fatto rivolgendosi alle minoranze, perché se volessimo discutere di questo, mi chiedo qual è la differenza tra questo bilancio e il progetto di legge 371 e per quale motivo un bilancio con queste caratteristiche non è stato presentato subito all'inizio di dicembre, perché non mi pare che contenga grandi innovazioni di carattere politico.
Siccome oggi non è il momento di aprire un confronto che potrebbe degenerare, la invito, anche perché credo che qualche responsabilità su come si è giunti alla formazione di questo bilancio ce l'abbia, ad evitare gli elementi di divisione in questo confronto, che mi pare non siano stati introdotti da parte delle minoranze, che invece hanno cercato di introdurre un elemento, un momento di certezza su una questione che interessa tutto il Consiglio regionale.
La questione alla quale lei ha evitato di dare risposta non è di avere una riaffermazione di una dichiarazione fatta dal Presidente Ghigo; c'è già. E' una concretizzazione nel bilancio che approviamo di quell'affermazione. Per cui chiedo al Presidente del Consiglio che questo tema venga affrontato alla presenza del Presidente Ghigo e che la riunione domani si apra con una sua comunicazione, o con le modalità che lui riterrà più opportune, per dare una risposta su come quell'impegno può essere mantenuto in relazione agli emendamenti che sono stati presentati.
Ritengo quindi che la risposta dell'Assessore Burzi sia sicuramente interessante, ma ancora abbastanza evasiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Assessore Burzi, inizio il mio intervento rivolgendomi a lei. Vede quando io facevo riferimento ai ritardi, alla non previsione sul futuro, lo facevo sulla base delle esperienze di oggi, delle esperienze che ci sono state dal mese di dicembre ad oggi, quindi dall'approvazione in Commissione del progetto di legge 371, che ci permettono di dire che questo bilancio anche se venisse approvato domani mattina, sarebbe approvato con tre mesi di ritardo. Perché noi il bilancio lo dovevamo approvare entro il 31 dicembre.
Questa mattina, alle ore 9,30, io ero qui che aspettavo di discutere il bilancio. Nella giornata di oggi non abbiamo ancora incominciato a discutere il bilancio sia perché - e questo è in positivo - abbiamo voluto dedicare qualche ora ad un tema così importante, che peraltro è già uscito sui giornali stamattina, e che quindi angosciava molti di noi, e credo anche l'Assessore, sia perché la maggioranza di questo Consiglio, a più riprese, ha dimostrato di non essere presente.
Questo deve essere ben chiaro. L'ho detto già stamani: nei corridoi c'è qualcuno della maggioranza che parla di ostruzionismo. Qui, l'unico ostruzionismo che io vedo è l'ostruzionismo che sta facendo la maggioranza almeno fino a qualche ora fa.
Non so se in questo momento la maggioranza sia in aula; sarei tentato di chiedere, con i mezzi elettronici, senza che ci siano delle dispute che permettano di raccogliere i cocci in giro, se in quest'aula la maggioranza che ha partecipato a questo dibattito è veramente maggioranza, se sa mantenere il numero legale oppure no.
Non lo chiedo perché sarebbe svilire il dibattito estremamente serio che abbiamo fatto fino a questo momento. Non lo chiedo, ma se lo facessi la maggioranza, di nuovo, in aula non ci sarebbe.
Quindi non si possono imputare responsabilità ad altri quando le responsabilità sono proprie.
Oggi non abbiamo ancora iniziato a discutere sui capitoli di bilancio e, per la motivazione espressa in precedenza, e per esigenze diverse da parte dei membri della maggioranza.
Stamattina ho risposto positivamente all'appello nominale, garantendo il numero legale; vi prego, domani mattina, di essere presenti per dar modo di affrontare i vari temi da sviluppare attraverso la discussione del bilancio.
Tutto qui, Assessore Burzi.
L'esecutivo di questa Regione non può imputare alla minoranza alcun ritardo; la Giunta deve soltanto recitare il mea culpa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Sono dell'opinione dei colleghi che mi hanno preceduto; anzi, aggiungo che quelle dell'Assessore Burzi mi paiono provocazioni inopportune - per le quali non è nuovo, in verità: abbiamo già letto, nelle scorse settimane, le sue dichiarazioni ai giornali.
I fatti sono noti; siamo in esercizio provvisorio da quasi quattro mesi, per esclusiva responsabilità del governo di quest'amministrazione.
Non c'è altro da aggiungere.
L'Assessore Burzi - mi consenta - non è riuscito nemmeno a spiegarci i motivi di alcune delle scelte contenute nel documento di bilancio; scelte importanti o no, di cui non ci ha spiegato nulla: credo sia la prima volta nella storia di questa Regione, che un bilancio venga illustrato in maniera così scarsa e insufficiente. Aggiungere, dopo tutto questo, che non è opportuno indicare un impegno sulla questione in esame, perché caleremmo una cifra nell'incertezza del percorso del bilancio, mi pare cosa ...



(Dichiarazioni fuori microfono dell'Assessore Burzi)



CAVALIERE Pasquale

Io ho capito questo; io ho capito questo. Se lei, Assessore, ha detto quanto ho capito, non posso che ritenerlo provocatorio e abbastanza grave.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Collega Burzi, abbiamo ascoltato il dibattito per tutto il suo svolgimento, rendendoci conto, peraltro, della complessità della questione così com'è stata rappresentata dal collega Masaracchio, ma anche evidentemente, per così come la questione è nata, al di là delle diverse interpretazioni e valutazioni rispetto al pregresso.
Abbiamo ascoltato molti interventi, dei colleghi di maggioranza, del collega Presidente della Commissione e in altri casi dei colleghi della minoranza; interventi che ci è sembrato abbiano già individuato il percorso di un ulteriore approfondimento, e come Gruppo non siamo ulteriormente intervenuti. Non è necessario, anzi è sbagliato intervenire su tutto, a maggior ragione quando non si fa parte della Commissione competente o quando si è seguita la materia in termini politici e non in termini di approfondimento di settore.
Il suo intervento, però, che ho ascoltato con la stessa attenzione di altri - e sorretta dalla lettura che farò, a questo punto quasi su suo invito, dei resoconti delle nostre cortesissime stenotipiste - mi fa arrivare alle stesse considerazioni dei colleghi che mi hanno preceduto. A fronte di una problematica grandissima, cui diamo un'interpretazione politica differenziando i ruoli di maggioranza e di opposizione, non si pu concludere con il taglio del suo intervento. Non si può addebitare questa vicenda al fatto che siamo in una discussione di bilancio estremamente tormentata, che può non portare all'approvazione del bilancio nei termini stabiliti dalle normative, per due ragioni. Innanzitutto, per l'estrema complessità più volte richiamata, per il pregresso, ed anche per il riconoscimento fatto dall'Assessore Masaracchio, quando ha detto: "non me ne sono accorto!". E' stato dato atto di leggerezza, di non attenzione, del fatto che non si legge tutto e così via. E' un tipo di ragionamento su cui si può essere o meno d'accordo: ne prendiamo atto.
Mi permetta, Assessore, non si può però non prendere atto della sua conclusione; in termini politici non mi sembra proprio che si possa dire "non possiamo definire alcunché in maniera precisa perché si è in una situazione nella quale, voi, non fate approvare il bilancio". E' questo il senso di quanto l'Assessore Burzi è sembrato abbia voluto dire.
Ci sono inoltre le osservazioni dei colleghi, relativamente alle interruzioni che più volte la maggioranza ha provocato.
Facendo un'eccezione per l'Assessore Leo, che mi risulta non essersi sentito troppo bene, mi sembra anche che la Giunta non sia così presente in questo dibattito di bilancio; come al solito, quando si tratta una determinata materia, la stessa viene seguita, se va bene, dall'Assessore competente. Siamo in seduta di bilancio: c'è l'Assessore competente sulla materia in esame, ma la restante parte della Giunta è abbastanza assente nonostante la portata della discussione.
Dopo "x" mesi di esercizio provvisorio, dopo una serie di sedute peraltro interminabili, in Commissione e in aula, interrotte per mancanza del numero legale, che la maggioranza non garantisce, non è possibile che come motivo ricorrente, si torni a dare un certo tipo di valutazione. E' chiaro: l'opposizione fa la sua parte; ma noi riteniamo di fare un'opposizione di valutazione e di merito sulle varie questioni.
Riteniamo quindi di aver fatto la nostra parte, sia i colleghi intervenuti in precedenza sia, con le valutazioni politiche emerse, ora.
Non voglio dire che la sua conclusione, Assessore, sia suonata come provocazione - probabilmente non era questa la sua intenzione - ma certamente non si può addossare ad una minoranza o alle opposizioni che stanno svolgendo il lavoro politico che è loro proprio rispetto al bilancio che non siamo nemmeno riusciti, alla fine, a farci illustrare compiutamente - che la cosa possa essere conclusa, appunto, come abbiamo inteso dall'Assessore Burzi.



SALERNO Roberto

Sessanta ore in Commissione!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Anche da parte mia vi è un po' di stupore per le dichiarazioni dell'Assessore Burzi, perché penso che, con l'andar del tempo, questo atteggiamento verrà sempre più rimarcato e di questo non mi stupisco, ma mi stupisco che venga rimarcato oggi. Non abbiamo ancora presentato gli emendamenti: siamo ancora alle schermaglie - se così posso definirle - di approccio alle premesse del bilancio.
Se già in questo momento chi ha la responsabilità di governo si sente talmente condizionato dalle difficoltà al punto di tentare di attribuirne la colpa alla minoranza, credo che vi sia proprio un atteggiamento del tutto diverso dalla premessa fatta sulla questione di merito.
Infatti mi è parso che sulla questione di merito di un problema reale non sollevato soltanto dalle minoranze, ma dai lavoratori che ne sono coinvolti, si sia già tentato di scaricarne la responsabilità sulla minoranza.
Questa Giunta utilizza la tattica (ve lo dico adesso, così non sarete tentati di utilizzarla in seguito, dato che io sono fatto così: tento sempre di prevenire ciò che può avvenire) di scaricare sulle minoranze la propria incapacità; incapacità, anche in questo caso, assolutamente dimostrata.
Bastava prevenire questo problema, in qualsiasi momento, visto che è da un po' di giorni che giriamo qui per i corridoi, anche perché, pur essendo in aula dalle 9.20, ho sentito parlare - credo - per 15 minuti. Alle ore 15,45 ho avuto il piacere di sentire parlare qualcuno in quest'aula per 15 minuti, mentre per tutto il resto del tempo devo ancora capire cosa si è fatto.
A questo punto, si tenta di addossare alle minoranze l'impraticabilità dell'aula e, sentendo qualche mormorio, non vorrei che qualcuno della maggioranza o - peggio ancora - della Giunta si alzasse in piedi dicendo che vi è pure una responsabilità dei funzionari.
Dato che questo discorso l'abbiamo già sentito l'anno scorso, per prevenire ve lo dico subito, almeno così tenterete - mi auguro - strade diverse e non di ripercorrere strade assolutamente antipatiche.
Su questo problema della formazione professionale qualcuno ha proposto un ordine del giorno con validità temporanea, fino al momento in cui esamineremo i capitoli, ma la proposta concreta è quella, quando arriveremo al capitolo della formazione professionale, di accettare, anche se modificato, uno degli emendamenti.
Noi abbiamo presentato un emendamento che mi pare si aggiri sui 12 miliardi di variazione, che riteniamo vada accettato, anche se proposto dalla minoranza.
Non è una vergogna accettare un emendamento! E' una vergogna invece accettare un emendamento, trasformarlo in legge senza darvi risposta e senza attenersi a quanto il Consiglio regionale ha deciso nel momento del voto. Questo sarebbe assolutamente grave, ma non voglio insistere: è un problema che probabilmente potrà essere chiarito nella discussione di tipo generale.
Quindi, nel respingere questo atteggiamento, invito sia l'Assessore sia il Presidente della Giunta sia la Giunta stessa a non percorrere queste strade.
Se volete un minimo di collaborazione da parte nostra, cosa - mi pare invocata dallo stesso Assessore Burzi, per migliorare ciò che eventualmente è possibile migliorare, occorre cambiare immediatamente strada, altrimenti come qualcuno ha già dichiarato prima - il muro contro muro diventerà veramente una cosa seria.
Solo allora, alla fine dell'iter, si potrà imputare alla maggioranza le proprie colpe ed eventualmente alla minoranza le colpe di cui si sarebbe macchiata durante questo cammino.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Credo che questo argomento resti così definito, nel senso che domani mattina sentiremo una proposta del Presidente della Giunta.
Passiamo adesso all'articolato, e quindi agli emendamenti che sono stati distribuiti.
01) Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: il capitolo 10020 è ridotto di L. 10.000.000, incrementando il Fondo di riserva per spese obbligatorie il cap. 15950.



(Commenti in aula sulla presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Lo verifichiamo subito con la votazione sull'emendamento.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prima di iniziare, chiedo alle forze di maggioranza di verificare che siano presenti i Consiglieri in numero sufficiente per...



SIMONETTI Laura

Scusi, Presidente, noi chiediamo la verifica del numero legale, ma non credo che competa a lei farsi portavoce di consigliare la maggioranza di verificare se c'è il numero legale.
Noi abbiamo chiesto la verifica del numero legale, in questo momento.



PRESIDENTE

La richiesta del numero legale in termine tecnico è una cosa, se invece è l'informativa che non sarà dato dalla minoranza, cosa peraltro che mi pare ovvia...



SIMONETTI Laura

Scusi, ma perché cerca di perdere tempo? Chiedo la verifica del numero legale da un punto di vista tecnico: vediamo se c'è!



PRESIDENTE

Lo chieda in modo che sia chiaro! La formulazione non era chiara.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vorremmo la verifica del numero legale, formale, con l'appello nominale.



SIMONETTI Laura

E' chiaro. Poi ci spiega quali altre verifiche di numero legale ci sono.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri ed in congedo n. 8 Consiglieri.
A chiarimento di quanto detto prima, una cosa è la richiesta formale di verifica del numero legale, un'altra cosa, ed è quello che mi era parso intendere, è la dichiarazione che non ci sarà aiuto da parte delle minoranza per garantirlo.
Farò pervenire una memoria.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Siccome la sua osservazione è stata fatta diverse volte, volevo intervenire per dire che non è attinente in quanto nessun Consigliere di minoranza ha posto il problema politico di un'assenza della maggioranza e di una supplenza della minoranza. E' stato semplicemente richiesta, da parte di alcuni colleghi, la verifica del numero legale. La verifica del numero legale è un fatto chiaro e preciso, a cui lei può accedere o meno secondo le circostanze.



PRESIDENTE

L'argomento mi pare però superato.



CAVALIERE Pasquale

No, non è superato, perché lei, Presidente, ha detto che approfondirà con una memoria questo problema.



PRESIDENTE

No, non questo problema, ma la modalità di valutare i congedi. Questo argomento è superato.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 371, con l'esame degli emendamenti. 01) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea, Simonetti: "il cap. 10020 è ridotto di dieci milioni incrementando il cap. 15950." La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Si tratta di un emendamento apparentemente di importanza minore, ma pone un significativo problema di sostanza. Come sicuramente molti altri Consiglieri intervenuti nel dibattito generale, abbiamo posto il problema di intervenire sulla parte storica del bilancio per poter incrementare in modo significativo le cosiddette risorse libere. A nostro avviso una parte all'interno del bilancio ha una sua dinamica di routine, non necessariamente dovuta a ragioni di rigidità e di incomprimibilità.
Incomprimibili sono gli stipendi, le spese per gli affitti, i debiti; su questo non c'è molta discussione. Comunque le occasioni per comprimerla sono esterne, cioè non dipendenti dalla discussione del bilancio, ma dalla contrattazione che si fa sugli affitti, dal costo del riscaldamento che pu variare, senza che noi possiamo decidere in merito. Non possiamo arbitrariamente decidere di spendere la metà per il riscaldamento se il costo è dato con una sua evoluzione.
Vi è, invece, una parte di spese che sono nostre, però vengono affrontate in modo routinario nel corso degli anni. Questa è sicuramente una di quelle voci minori, perché si tratta di cinquanta milioni, cui fa da controparte, più che l'Assessore Burzi, lo stesso Presidente, perché sono spese di rappresentanza del Presidente. Noi riteniamo che, in una fase in cui avvengono tagli all'interno del bilancio per recuperare risorse da allocare altrove - tutta la discussione oggi ci dimostra che questa esigenza è crescente - si determinano problemi nuovi per cui si deve arricchire questo capitolo il che, come noi abbiamo voluto sottolineare e come verrà sottolineato per altri capitoli, avrebbe una valenza economicamente ridotta, ma emblematicamente molto forte. Se il Presidente fosse d'accordo a dare un segnale quest'anno, a partire da questo primo capitolo, e se fosse anche più generoso offrendo più di quanto noi abbiamo proposto, sarebbe un primo piccolo passo per attuare quell'operazione di cui successivamente parleremo in modo più ampio. Quindi, noi riteniamo che già a partire da questo primo capitolo, si possa optare per questo tipo di taglio, anche perché sono convinto che si tratta di una di quelle voci che viene posta di anno in anno. Questi dieci, quindici milioni in meno si possono trovare in altri modi, perché ci sono molte altre spese di rappresentanza del Consiglio. Ripeto, questo potrebbe essere un segnale significativo, sia perché è la prima voce che ci troviamo a discutere, sia perché verrebbe dal Consiglio stesso che nell'accogliere questo tipo di suggerimento, do per primo il segnale di recepimento di questa indicazione di intervenire sul bilancio in modo più ampio di come si è fatto ora e anche le spese del Consiglio fanno parte di quelle spese che vanno assoggettate ad una verifica per individuare concretamente una possibilità di recuperare risorse libere, da spendere per i progetti più importanti.
Infatti, chiediamo venga inserita la voce sul capitolo 15950, capitolo che permette di finanziare l'insieme dei provvedimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente e colleghe e colleghi. Cercherò di illustrare quale sarà la nostra strategia nel proseguo di questa analisi del bilancio in modo sommario in modo che ognuno si possa rendere conto, per quel principio che ho enunciato prima, che le cose è meglio dirle prima piuttosto che dopo, così ognuno sa come organizzarsi.
Colgo l'occasione di questo primo emendamento per dire che noi abbiamo presentato emendamenti che prevedono nell'articolato tre nuovi articoli che prevedono l'accantonamento per il finanziamento per tre nuovi progetti di legge, proponiamo l'istituzione di 15 nuovi capitoli, presentiamo 193 emendamenti alla spesa corrente, in una prima tranche, e ne presenteremo 45 al conto capitale.
La somma di queste cifre, facendo il bilancio fra l'aumento e la diminuzione, comporta questo risultato. Chiediamo uno spostamento di 127 miliardi nella spesa corrente e 82 miliardi nella spesa di investimento.
Questo vuol dire, in modo assolutamente chiaro, che non ci siamo neanche presi la briga di andare a vedere dove eventualmente si dovevano cancellare, anche se nella manovra abbiamo previsto una serie di spese in diminuzione, ad esempio nei capitoli che sono accreditati alla Presidenza dove vi sono le consulenze, i convegni, gli acquisti - quello che diceva prima il Consigliere Papandrea, nel primo emendamento presentato da Rifondazione Comunista - chiediamo un aumento di circa 4 miliardi e una diminuzione di 11 miliardi.
Questo per far capire qual è la filosofia che ci ha guidati sulla presentazione degli emendamenti.
Riteniamo che tutti gli emendamenti presentati siano emendamenti di merito, che anche se non riscrivono totalmente il bilancio, sicuramente con un massiccio spostamento di cifre come noi abbiamo previsto, danno l'indicazione pubblica sia al Consiglio regionale, ma anche alla società civile, dell'orientamento del Gruppo del PDS all'interno di questo bilancio.
Credo che il primo segnale, come diceva il Consigliere Papandrea, sul primo emendamento sarebbe assolutamente positivo, perché in questo modo la Giunta, per quel principio che ha enunciato questa mattina, e non soltanto questa mattina, considerando apprezzabile di attenzione l'intervento del Consigliere Saitta, dimostrerebbe la volontà di recuperare risorse tramite una serie di risparmi, quindi sulle spese che sono più voluttuarie facoltative, piuttosto che non sulle spese che avrebbero potuto incidere su una qualche condizione operativa della comunità piemontese.
Questo potrebbe essere un primo segnale utile per capire come si intende procedere; a questi segnali potrebbero seguirne altri provenienti dalle altre parti, che potrebbero essere utili alla maggioranza per leggere il percorso che ci stiamo accingendo a compiere con questo primo emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Questo primo capitolo che noi affrontiamo nell'arco della discussione di bilancio, per la somma che viene affrontata, pu sembrare questione modesta, e invece può rappresentare un argomento abbastanza emblematico.
Il mio intervento potrà sembrare un po' contraddittorio, nel senso che il Gruppo di Rifondazione Comunista presenta un emendamento nel quale propone la riduzione delle spese di rappresentanza.
Noi voteremo questo emendamento, tuttavia lo voteremo in una logica rovesciata, nel senso che - è evidente - parliamo di Consiglio regionale in molte discussioni che abbiamo fatto in quest'aula e nella I Commissione nella Commissione Statuto, per esempio, anche su interventi di parecchi colleghi Capigruppo, abbiamo sostenuto che il Consiglio regionale del Piemonte deve sempre di più darsi le caratteristiche del Parlamento. E noi siamo stati profondamente d'accordo su questa impostazione.
Vorrei l'attenzione del Presidente perché questo emendamento riguarda le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio.
Siamo, dunque, d'accordo che il Consiglio regionale sempre di più sia considerato un Parlamento. Dobbiamo porre le condizioni perché il Consiglio regionale sempre di più sia un Parlamento: condizioni di carattere regolamentare, alcune questioni sono state citate, condizioni di carattere statutario, abbiamo un lavoro, quello della Commissione Statuto, che mi sembra sia andato un po' alla deriva (avrò modo di tornare sulla questione nell'arco dei numerosi capitoli che ci saranno da esaminare). Si è fatto un lungo lavoro che poi è stato abbandonato, persino molte risorse economiche che sono state spese, non si capisce perché siano state spese perché sono su un binario morto di una ferrovia, ma al di là di questo, nel corso di quelle discussioni si è detto che il Consiglio regionale del Piemonte deve essere un Parlamento.
Se ne deve dedurre che anche le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale debbano essere congrue ad un Parlamento, perché è indubbio che l'attività di rappresentanza esterna di un Presidente di un Parlamento è un'attività molto significativa o lo può diventare ulteriormente integrandosi. Non come si fa adesso, ma non mi sto riferendo alla sua Presidenza, Presidente Deorsola, mi riferisco in generale alle Presidenze, dove la rappresentanza talvolta è fatta da coppe, targhe e medaglie e ammenicoli di vario tipo, che probabilmente dovrebbero essere anche profondamente modificati, però, al di là di questo, si è cominciato a curare pubblicazioni più interessanti che riguardano il Piemonte. Con questo emendamento, le affido una piccola fissazione nel corso di questo dibattito, quella di avere delle pubblicazioni su tutti i comuni del Piemonte. Sarebbe molto interessante che la Presidenza del Consiglio regionale raccogliesse libri significativi o, quando non ci sono pubblicasse libri - magari anche non estremamente aulici e costosi - su ogni comune del Piemonte, donando anche questo tipo di libri in occasione di interscambi culturali, ovviamente per garantire una maggiore conoscenza del Piemonte stesso.
Cercando di arrivare alla conclusione, per non sforare i tempi, noi crediamo che le spese di rappresentanza di un Presidente di un Parlamento non debbano essere esigue, superiori anche a 50 milioni, ma auspichiamo che in questa fase non siano ridotti questi capitoli. Noi abbiamo presentato molti emendamenti perché sarebbero stati significativi ed emblematici.
Riteniamo che questo sia uno di questi capitoli emblematici. Abbiamo fatto altre proposte di riduzione di capitoli sulle consulenze, sulle auto blu su tutta una serie di questioni che possono veramente essere rinviate. Ci sembra opportuno accogliere la proposta fatta adesso, perché questo periodo potrebbe essere usato per studiare altre linee di rappresentanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Grazie Presidente. Mi permetta una piccola divagazione, prometto che poi non ne farò più. Gli Achei, quando si riunivano in assemblea, per dare autorevolezza a chi interveniva e rendere più solenne il pronunciamento impugnavano lo scettro, così tra l'altro non parlavano tutti insieme. Ecco Presidente, se mi consente la comparazione, lei è lo scettro dell'assemblea regionale. Dice il poeta, anzi fa dire ad Achille, "In nome di questo scettro, che mai più foglia né rami metterà": lo scettro di per sé è un pezzo di legno e, senza autoconvincimento dell'assemblea e doratura del manufatto, tale rimane.
Ho finito questa mia piccola premessa e arrivo a questo emendamento. E' evidente, come è stato detto in più circostanze, che i livelli d'indebitamento che lo Stato ha raggiunto e i parametri posti dagli accordi di Maastricht, il cui rispetto è necessario per poter partecipare sin dal 2 maggio prossimo all'Euro, impongono al Paese l'obbligo di utilizzare al meglio le risorse di cui si dispone, pertanto, anche il disegno di legge n.
371, relativo al bilancio di previsione '98, comprensivo delle successive note di variazione e degli emendamenti presentati dalla Giunta, deve conformarsi a questo quadro generale. Lo stesso Assessore Burzi, più volte in Commissione e ancora stamattina, commentando gli interventi di carattere generale sul bilancio, diceva che il contenimento della spesa d'esercizio della Regione Piemonte è una via obbligata, senza scampo, necessaria in questo contesto strutturale di minori risorse che il Paese affronta e che affronterà anche in futuro. Dato questo scenario, noi riteniamo che questo emendamento, essendo anche il primo, debba esprimere una volontà e debba essere un esempio per risparmiare dove si può risparmiare. Proponiamo quindi che le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale, pur essendo già contenute in questi capitoli, vengano ulteriormente ridotte di 10 milioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Molto brevemente, Presidente, il gruppo dei Popolari non ha presentato un emendamento specifico, pur avendone presentati tanti per la riduzione e una compressione delle spese correnti. Non ha proposto un emendamento specifico sul capitolo 10020 perché l'entità dello stanziamento è così contenuta che proporre degli emendamenti che lo riducono ulteriormente mi sembra davvero contraddittorio. D'altronde soltanto in termini di principio, credo che a questo punto non possa che essere applicato un indirizzo che l'Assessore Burzi ci ha suggerito, conformemente a ciò che ci ripete da un po' di mesi a questa parte. L'Assessore Burzi, discutendo della formazione professionale o di altri capitoli, forse della cultura, ci ha detto: "Vedremo poi in occasione dell'assestamento, per adesso riduciamo".
Se questo è un principio che lui ritiene valido, dovrebbe valere universalmente per quanto riguarda il bilancio e quindi anche per altri capitoli, per la verità abbastanza minuti, dovrebbe essere applicato questo stesso metro di valutazione: "Per adesso prevediamo una spesa contenuta e poi la incrementeremo con l'assestamento".
Quindi questo emendamento di Rifondazione dovrebbe essere coerentemente sottoscritto anche dall'Assessore al bilancio, anzi avrebbe dovuto essere proposto dall'Assessore al bilancio, senza aspettare la sollecitazione di Rifondazione comunista. Invece l'Assessore Burzi, non volendo ridurre le spese di rappresentanza, per la verità non eccessive - avremo poi modo di parlare delle spese della Presidenza della Giunta regionale, delle spese di rappresentanza più consistenti - non ha fatto questo ragionamento, per cui ha tenuto un atteggiamento differenziato a seconda dell'organo che ha presentato la proposta.
Per quanto riguarda le spese di rappresentanza ha mantenuto l'impegno di spesa per la Presidenza della Giunta, lo ha mantenuto per alcuni Assessori, ma non per altri.
Allora, pur rendendomi conto della entità ridotta della spesa in questione, sono d'accordo su questo emendamento per sottolineare la necessità che, se si decide di avere un atteggiamento coerente bisogna ridurre tutto. Quando invece si dice che della formazione professionale ci occuperemo con l'assestamento, così come del Regio e dello Stabile, c'è coerenza. Se bisogna fare economia, la si deve fare su tutti i capitoli poi, al momento dell'assestamento, i capitoli potranno essere incrementati se ci saranno motivazioni adeguate, oltre questa indicazione dei 5O milioni.
Concordo pertanto su questo emendamento per meglio sottolineare un atteggiamento contraddittorio da parte dell'Assessore al bilancio. Siamo favorevoli, perché l'emendamento ha un valore simbolico. Iniziamo da questo piccolo emendamento per far notare che non sempre c'è coerenza da parte dell'Assessore al bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo per dire che le logiche sottese all'emendamento, più volte discusse nelle varie Commissioni, sono state intese in direzione diametralmente opposta a quanto diceva in precedenza il collega Papandrea nell'illustrare l'emendamento stesso. Le valutazioni relative alla rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale devono andare ben oltre le funzioni che il Presidente del Consiglio riveste attualmente. Se vogliamo veramente che il Consiglio regionale diventi Parlamento piemontese, abbiamo l'obbligo di conferirgli, così come al suo Presidente la dignità che si merita.
Personalmente, non so se vi sia un capitolo inerente alla rappresentanza del Presidente della Giunta regionale, ma immagino che non vi sarebbero iscritti soltanto 50 milioni.



PRESIDENTE

Il capitolo è il numero 10050.



MONTABONE Renato

Temo, signor Presidente del Consiglio, che il capitolo 10050 non sia quello relativo alla rappresentanza del Presidente della Giunta regionale: non vi sarebbero 18 milioni di residuo passivo: sarebbero stati sicuramente, troppo pochi.
Ritengo, per tornare all'emendamento presentato dai colleghi di Rifondazione Comunista, che questo capitolo debba essere addirittura aumentato.
Secondo la logica generale del bilancio, questa spesa potrebbe essere valutata al 50%, così come altre. Spero veramente, Assessore Burzi, che anche questa spesa sia stata valutata al 50%, per dare massima dignità al Presidente del Consiglio regionale, e che lei, Assessore, quando - e se ne avrà l'opportunità, in sede di assestamento di bilancio, raddoppierà la cifra, per sottolineare la dignità del Consiglio regionale che il Presidente deve, a tutti gli effetti, rappresentare.
Se mi fosse permesso, proprio per la dignità che coinvolge tutti i Consiglieri, inviterei i colleghi di Rifondazione Comunista, fatte ovviamente le loro valutazioni, a ritirare l'emendamento per un segnale contrario rispetto ad altre spese che, invece di essere contenute, sono state gonfiate. Questa in esame, che doveva avere una sua dignità, è rimasta solo a 50 milioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, sono d'accordo sullo spirito dell'emendamento e su quanto detto da alcuni colleghi, soprattutto sul fatto che non è stato usato sull'argomento, lo stesso peso e la stessa misura utilizzato per altri.
Sull'emendamento dobbiamo però registrare anche la grave spaccatura fra le minoranze; previo consenso del collega Chiezzi, chiedo al Presidente una breve sospensione dei lavori affinché si possa svolgere una riunione dei Capigruppo di minoranza per decidere il voto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, intanto la ringrazio per avermi dato la parola, e ringrazio anche l'atto di generosità, che oggi va segnalato..., di tutti i colleghi di minoranza. (Non mi pare che la maggioranza abbia interloquito, e questo non è certamente fatto positivo poiché quest'assenza di rapporti, di cui peraltro, il Presidente Ghigo è l'emblema vivente, nuoce al confronto politico, al procedere del bilancio e via dicendo).
Ringrazio invece tutti i colleghi di minoranza per i loro interventi non di rito, ma seri e motivati, che hanno cercato di comprendere l'illustrazione dell'argomento e di collocare la loro posizione in modo dialettico. Non si è detto: "Ve bene, lo votiamo". C'è stato un ragionamento attorno all'emendamento e sono state assunte varie posizioni il Gruppo di Rifondazione Comunista, proprio a dimostrazione dello spirito costruttivo e di confronto che muove i propri emendamenti, è senz'altro favorevole alla proposta dei colleghi di poter discutere insieme della natura dell'emendamento.
Chiederemmo preliminarmente un'altra condizione: dato che l'emendamento riguarda in modo specifico l'attività del Presidente del Consiglio regionale, sarebbe utilissimo, per noi presentatori e forse anche per i colleghi che criticano o correggono l'impostazione, sapere dal Presidente del Consiglio regionale cosa pensa dell'emendamento. Sospendendo il Consiglio, potremmo tutti discutere, a livello di Capigruppo e di Consiglieri di minoranza, alla luce anche delle intenzioni del Presidente del Consiglio, delle sue opinioni in merito. Condivide questa riduzione? Non la condivide? Per quali motivi? Suggerisce una riduzione diversa? Ci illumini sulle sue idee, Presidente.
Può anche partecipare alla nostra riunione, come suggerisce la collega Spagnuolo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo solo per richiedere espressamente che all'incontro delle minoranze, eventualmente, partecipi anche lei: la questione la riguarda direttamente.
Oltretutto, alcuni interventi delle minoranze convengono con la riduzione, altri ritengono invece che quest'ultima debba essere temporanea per procedere successivamente ad un aumento. Pertanto, lei, Presidente del Consiglio, è direttamente chiamato in causa e la sua cortesia potrebbe risolvere il problema.



PRESIDENTE

Do subito una risposta; l'ammontare di questo capitolo, così come quello di altri riguardanti il Consiglio regionale, è stato esaminato in sede di Ufficio di Presidenza ed è stato ritenuto congruo, perciò non ho altro da aggiungere.



CHIEZZI Giuseppe

Le chiedo allora una sospensione per poterne discutere con i colleghi.



PRESIDENTE

Il capitolo è significativo, ma non è detto che su tutte le espressioni di voto debba esserci una compattezza o meno.



CHIEZZI Giuseppe

Ma un nostro giudizio sì.



PRESIDENTE

Se si insiste, possiamo concedere una sospensione di cinque minuti perché non credo sia necessaria una sospensione maggiore.



CHIEZZI Giuseppe

Commisurata all'importanza dell'emendamento.



(La seduta, sospesa alle ore 19,06 riprende alle ore 19,11)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori del Consiglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

E' certamente grave, sul piano politico ed istituzionale, che il Piemonte sia da quattro mesi in esercizio provvisorio rispetto al bilancio preventivo '98; è quindi un fatto molto negativo, senza precedenti dall'istituzione dell'Ente Regione Piemonte, che umilia la nostra Regione.
L'attuale maggioranza di centro-destra è incapace di gestire la cosa pubblica regionale, e lo sta ampiamente dimostrando in questo periodo; le priorità economiche, sociali ed occupazionali del Piemonte vengono del tutto disattese dall'analisi del bilancio che ho esaminato in questi giorni.
La stessa tematica di bilancio '98, che è importantissima e decisiva per la vita della Regione, non riscontra la dovuta serietà da parte della maggioranza, che spesso non è presente al dibattito, così pure la Giunta nella sua collegialità.
L'emendamento al cap. 10020 del bilancio '98 presentato dal nostro Gruppo intende ridurre le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio, in un momento difficile e preoccupante anche sul piano economico per il Piemonte, quindi in una logica di rigidità e di contenimento delle spese di bilancio.
E' un taglio a mio avviso doveroso e corretto, anche se non rilevante: è un segnale politico minimo per recuperare risorse libere da destinare ad altri investimenti finanziari più importanti per le varie e drammatiche emergenze economiche, sociali ed occupazionali del nostro Piemonte, che attraversa una fase molto incerta.
A mio avviso è anche una base politica importante per cambiare tendenza riguardo allo sperpero per le spese di rappresentanza, che spesso non sono rilevanti sul piano dell'impegno per lo sviluppo del Piemonte; in realtà sono solo elementi elettoralistici, di immagine e di potere che non riguardano certamente gli interessi generali dei piemontesi.
Ritengo che il nostro emendamento, pur minimo nelle risorse, dia un indirizzo diverso, di rigore e, soprattutto, di serietà per quanto riguarda le spese dell'Ente Regione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Quello al cap. 10020, proposto dal Gruppo di Rifondazione Comunista, su cui peraltro abbiamo avuto una rapida sospensione di soli 5 minuti concessici dalla Presidenza del Consiglio per una rapida consultazione tra i Gruppi di minoranza, è in effetti un emendamento che, in termini di dimensione della cifra, può apparire ed è, nei fatti, non considerevole trattandosi di una richiesta di diminuzione di 10 milioni delle spese di rappresentanza della Presidenza del Consiglio stesso.
Questo induce, tuttavia, ad alcune riflessioni. Un emendamento, pur di entità non considerevole, che però coinvolge i Gruppi di opposizione come i Gruppi di maggioranza, e che dimostra anche di essere un emendamento abbastanza trasversale, apre un dibattito che va al di là degli schieramenti, perché sollecita riflessioni serie (la sospensione in sostanza ci ha confermato questo).
La prima considerazione è che questo emendamento ha - lo diceva già il collega Saitta - un valore di ordine simbolico. In questo momento noi ci troviamo con un bilancio estremamente ristretto su alcuni capitoli, che a noi paiono significativi per il rapporto con gli Enti locali, perché i finanziamenti per l'applicazione delle leggi Bassanini sono scarsi - su questo poi affronteremo nel dibattito una lunga serie di emendamenti che i vari Gruppi della minoranza hanno presentato - come scarse sono le risorse disponibili per il decentramento e il sostegno degli Enti locali e del territorio.
Quindi, ridurre spese di rappresentanza di un organo per noi importante quale il Consiglio e la sua Presidenza, a favore di esigenze come queste certamente ha un significato simbolico. Noi non possiamo non vedere che in questi ambiti ci sono stanziamenti insufficienti e abbiamo proposto emendamenti in proposito, alleggerendo lo stanziamento delle spese di rappresentanza per dare simbolicamente un segnale in quella direzione.
Detto questo, dobbiamo anche fare altre riflessioni. La richiesta di diminuzione è, come abbiamo detto, simbolica, non estremamente significativa, quindi non intacca l'importanza che noi attribuiamo al ruolo del Consiglio e alla sua Presidenza. Inoltre, non intacca un'altra osservazione che noi facciamo , e che si renderà particolarmente evidente nel prosieguo del dibattito, come appare esaminando gli emendamenti successivi, circa l'estrema sproporzione non solo tra il ruolo e i fondi al Consiglio rispetto a ciò che noi trasferiamo ed usiamo nei trasferimenti agli altri Enti locali, ma anche per altre questioni.
Qual è l'ordine di spesa che nel bilancio è prevista ed appostata per quanto riguarda la Giunta, la Presidenza della Giunta e il rapporto Consiglio e la Presidenza del Consiglio? Ecco un'altra questione che dovremo verificare. Su questo aspetto sono emersi i dubbi del collega Montabone, che nel momento in cui è intervenuto ha aperto, nell'ambito della minoranza, una riflessione seria, se da un lato c'era quel significato simbolico di grande importanza, dall'altro pensiamo che debba essere rilevata un'altra questione che sarà oggetto di successivo dibattito.
Pertanto, anche a seguito della riflessione che noi abbiamo operato come Gruppo del PDS riteniamo che la questione abbia un'importanza e un rilievo significativo, ma riteniamo utile e produttivo l'approfondimento che abbiamo fatto rispetto ai rilievi posti dal collega Montabone. E' una questione di estrema importanza, così come appare anche negli altri emendamenti, la sproporzione reale tra il Consiglio e la Giunta, così come traspare all'interno del bilancio per quanto riguarda gli appannaggi alla Presidenza del Consiglio. Pertanto, è stata una riflessione utile ed importante in tale direzione, che espliciteremo nella dichiarazione di voto al momento del voto sull'emendamento, ribadendo la risoluzione che abbiamo assunto come Gruppo del PDS, insieme agli altri Gruppi di opposizione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Innanzitutto ringrazio il Consigliere Miglietti per l'impostazione complessiva, ancorché sintetica, data ai duecentoventi emendamenti presentati dal Gruppo del PDS, e in tal senso ringrazio anche gli altri Gruppi che si adopereranno per far comprendere la loro strategia complessiva.
Giova ricordare come è nata l'attribuzione di tale cifra all'interno di questo capitolo, sulla quale ora si suggerisce un emendamento. Tale attribuzione è il frutto di una deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del mese di ottobre. I colleghi Peano, Foco e lo stesso Presidente Deorsola ricorderanno benissimo questa delibera che stabiliva, pressoché nel momento in cui venne approvata la parte organizzativa di quella che all'epoca si chiamava la Commissione dei saggi, un incremento di spesa di complessivi cinque miliardi (parlo di spesa corrente, per l'esercizio 1998) da parte del Consiglio regionale del Piemonte. La motivazione di tale incremento corrisponde alle maggiori necessità di ruolo del Consiglio, alla luce di un'autonomia più chiaramente evidenziata, secondo motivi ispiratori della legge n. 51, che venne successivamente articolata per capitoli dagli uffici, credo in stretta connessione con l'Ufficio di Presidenza. Così questo capitolo, come tutti quelli che si riferiscono alla Presidenza del Consiglio, sono nati come struttura del progetto di legge n. 371.
Ricordo al Consigliere Saitta che, quando la Giunta parla di rimando a luglio - nel senso temporale del tempo - si rimanderebbe ad un periodo in cui augurabilmente, ma secondo noi auspicabilmente, potrebbero essere stati già effettuati quegli interventi che consentirebbero di reperire le risorse indispensabili per tutte le indicazioni che Giunta e Consiglio vorrebbero attivare. Non si tratta di un generico rimando, pur convenendo che il Consiglio è sovrano. Ricordo anche al Consigliere Moro che, ahimé non è la prima volta che la Regione Piemonte è in esercizio provvisorio. Credo che sia la dodicesima o la tredicesima volta, una delle quali - è stato anche ricordato oggi nella riunione dei Capigruppo - ha pure comportato, per una breve momento, quella soluzione di continuità di cui oggi si è dibattuto per conoscerne le conseguenze.
Mi scuso se ho dato l'impressione di essere provocatorio, ma ovviamente non era mia intenzione. Ho semplicemente messo in evidenza quella che, a mio avviso, era l'incongruenza tecnica, esattamente come ho fatto nel caso specifico, dell'incongruenza temporale cui ha fatto riferimento il Consigliere Moro.
Concludo dicendo che su questo emendamento, pur simbolico, e proprio per questo non così efficace nella prospettiva di un contenimento di spesa su questo o altri provvedimenti, sono assolutamente disponibile a discutere e a concertare con i proponenti e con il Consigliere Saitta, pur confermando la posizione contraria della Giunta in merito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Cinquanta milioni di spese di rappresentanza per il Presidente considerati i giorni utili, ma un Presidente praticamente non è mai in congedo, sono circa 180.000 al giorno, il che è una cifra in sé banale e indefinita, nel senso che la spesa di rappresentanza può essere concepita come un impegno della Presidenza ad esercitare, attraverso una propria diretta funzione, un ruolo di grande presenza negli avvenimenti che riguardano la Regione. La grande presenza può essere intesa in diversi modi, anche soltanto con l'apposizione della sigla della Presidenza del Consiglio in tutte le manifestazioni che comportano coppe, una targhe premi. Emerge il problema che potremmo definire di visibilità della Presidenza del Consiglio rispetto ad un presenzialismo della Presidenza della Giunta, che certamente impegna a reggere un certo ritmo anche finanziario, nella gara, in una competizione per acquisire, come dicevo maggiore visibilità. Questo è un capitolo. Ho anche sentito che l'Ufficio di Presidenza ha valutato i capitoli, ma io nella vita ho fatto, sempre male, diverse cose, tra cui il ragioniere e, per esperienza, so che quando si dava con un capitolo la conferma dello stanziamento dell'esercizio precedente, era un atteggiamento di tipo banale (mettiamo quello tanto poi ci saranno delle revisioni) quindi non c'era una verifica a consultivo della necessità né una valutazione sulle opportunità, perché in ogni caso sarebbero state fatte delle variazioni. Mi verrebbe da dire che, per quanto un capitolo possa essere consistente per la dimensione dello stanziamento un capitolo non particolarmente strategico affronta tuttavia un tema significativo dal punto di vista etico, deontologico, o politico, e quindi ha una sua dignità, uno spessore specifico. E' chiaramente il caso di una delle proposte di emendamento che si attiene fortemente al merito. Dieci milioni non sono naturalmente una cifra destinata a scompensare dal punto di vista finanziario il bilancio né in un modo né in un altro, neanche 50 milioni sono una cifra che crea scompensi, però, dal momento che esiste, è una cifra che ha un titolo, dignità e rilevanza, in mancanza di altre politiche. L'Assessore Burzi ha detto, affermando che non poteva dire altrimenti, che, non essendoci stato un ragionamento sulla funzione politica dell'istituto della spesa di rappresentanza ed essendoci anche una codificazione delle imputazioni a questo capitolo, più per prassi e tradizione che per una ridefinizione attualizzata, si è deciso di mantenere il capitolo nel suo stanziamento originale. La riduzione di 10 milioni, che corrisponde ad una riduzione del 20%, se non ci sono altri argomenti, è accettabile nello spirito di contenere le spese correnti sulla base di un'indicazione generale di limitazione complessiva della spesa corrente pubblica. Constato invece che il nostro bilancio prevede una lievitazione molto sensibile, direi preoccupante, della spesa corrente che, come si sa è la spesa di sussistenza, di mera sopravvivenza.
Se l'emendamento non viene ritirato, in accoglimento di altri ragionamenti prospettati nell'ambito della discussione, il nostro sarà un voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Come vede, Presidente, le valutazioni che stanno pervenendo da parte dei Gruppi che intervengono in ordine alla questione mettono in evidenza come si tratti di una quantità relativamente molto esigua, perché stiamo discutendo intorno ad una proposta di riduzione, presentata dal Gruppo di Rifondazione Comunista, di 10 milioni rispetto a questo capitolo, ma abbiamo ascoltato valutazioni molto più ampie. Da un lato, ci sono le valutazioni che già noi abbiamo espresso nel primo intervento di merito: se vogliamo considerare la Presidenza del Consiglio regionale l'espressione massima del Parlamento della Regione Piemonte, ci debbono essere delle spese di rappresentanza. D'altro canto, abbiamo anche detto che poteva essere una scelta di carattere emblematico da parte della Giunta rinviare la questione a giugno, per affrontare subito temi molto importanti e oggettivamente anche molto più importanti di questo, perché ogni argomento deve essere trattato secondo la sua rilevanza; dunque questa spesa poteva essere vista e rivista a giugno. Abbiamo detto "rivista", perché anche noi siamo dell'idea che le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale debbano essere congrue; congrue rispetto al ruolo che una Regione e un Consiglio devono assumere.
E' poi evidente che esistono altri argomenti, già introdotti, che fanno riferimento esplicito ad un problema di natura prettamente politica, quello del rapporto fra le spese di rappresentanza della Presidenza del Consiglio e le spese di rappresentanza della Presidenza della Giunta, rapporto nettamente squilibrato a favore delle seconde. E' vero che si tratta di situazioni, dal punto di vista statutario, completamente diverse, perché la Presidenza della Giunta regionale è un organo, mentre, in assenza di modificazioni statutarie, la Presidenza del Consiglio regionale non è istituzionalmente un organo. Quindi, possiamo anche comprendere che ci siano valutazioni completamente diverse nella loro traduzione in termini economici. Comunque, il raccordo attualmente esistente è assolutamente incompatibile.
In una riunione delle minoranze il problema è stato ulteriormente approfondito. In questa circostanza abbiamo stabilito che, se Rifondazione Comunista avesse mantenuto questo emendamento, avremmo votato a favore anche se riteniamo che le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale dovrebbero essere decisamente più elevate. Sulla base delle valutazioni che abbiamo fatto nel corso dell'incontro fra le minoranze, forse potrebbe essere utile un ripensamento da parte degli stessi presentatori dell'emendamento. Forse un periodo più lungo di tempo potrebbe essere utile per una riflessione su come attestarsi rispetto a questo capitolo di bilancio che presenta due caratteristiche emblematiche una che riguarda la rappresentanza massima della Presidenza del Consiglio l'altra che attiene ad un rapporto tra Consiglio regionale e Giunta regionale. Per il momento ci riserviamo di chiedere ai colleghi di Rifondazione Comunista, presentatori di questo emendamento, che cosa hanno intenzione di fare. Successivamente, preso atto delle loro decisioni definitive e degli eventuali cambiamenti, ci attesteremo con la nostra dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Gli interventi dei colleghi, che pur su una cifra così modesta come quella considerata nell'emendamento dei colleghi di Rifondazione Comunista, sono intervenuti su questo capitolo, devono essere considerati in modo positivo. Dietro questa cifra così modesta - gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto mi confortano rispetto alla posizione che ho assunto in precedenza - c'è l'importante questione della rappresentanza del Presidente del Consiglio, colui che, super partes, deve rappresentare tutti i 60 Consiglieri. Li deve rappresentare nelle manifestazioni pubbliche e, soprattutto, quando qualche ospite straniero ma non solo, viene in visita al Parlamento piemontese. Sono ancora più convinto adesso, dopo gli interventi dei colleghi, che ho fatto bene ad assumere una posizione contraria all'emendamento di Rifondazione Comunista soprattutto se, non lasciandomi deviare dai suggerimenti che proprio il Presidente del Consiglio prima mi dava rispetto ai capitoli di rappresentanza della Giunta regionale, vado a verificare quali sono i capitoli ai quali può accedere il Presidente della Giunta regionale per le spese di rappresentanza (il 10320, il 10330, il 10332) per un totale di due miliardi e mezzo. Voi capite che sarebbe una cosa veramente impropria che il Consiglio regionale non sottolineasse le differenze tra il Parlamento regionale e l'esecutivo regionale. Anche perché altrimenti avvalleremmo ancora di più quella logica che si assume con un po' di prosopopea quando si dice che il governo di Ghigo rappresenta non soltanto l'esecutivo, ma l'intera Regione, compreso anche il Consiglio regionale, quando in realtà questo governo esclude molto spesso la rappresentatività del Consigliere regionale stesso, sia esso di maggioranza che di minoranza.
Pertanto, posso affermare con assoluta tranquillità, che proprio il rapporto fra la spesa cui può accedere il Presidente del Consiglio regionale e la spesa cui può accedere il Presidente della Giunta regionale all'interno del bilancio, è veramente squilibrato. Se poi verifico le spese giuste, per l'espletamento degli incarichi dei componenti della Giunta regionale (600 milioni in un capitolo successivo, e anche in questo caso potrei sostenere che non va abbattuta questa cifra) credo che almeno il Presidente del Consiglio regionale dovrebbe disporre per la sua dignità delle stesse cifre di cui dispone un componente della Giunta regionale perché se così non fosse noi attribuiremmo alla nostra rappresentanza nella persona del Presidente del Consiglio regionale, poco valore, anche in vista delle prerogative che questo Consiglio - io spero - avrà. E credo che questo lo possa chiedere non soltanto come membro di minoranza, ma soprattutto come Consigliere regionale. Se i colleghi di Rifondazione comunista sono stati convinti dalle motivazioni che ho addotto, credo che si possa chiedere loro, così come ho già fatto in precedenza, di ritirare questo emendamento e chiedere all'Assessore al bilancio, qualora lo ritenesse e qualora ci fossero le opportunità, di verificare, in occasione dell'assestamento e in proporzione a quanto si spenderà nei prossimi mesi l'eventuale aumento di questo capitolo.
Ringrazio altresì l'Assessore Burzi perché sul primo capitolo messo in discussione ha voluto dare delle motivazioni sul perché non accettava l'emendamento. E' positivo che anche su un capitolo di poca rilevanza dal punto di vista economico come questo, l'Assessore di competenza abbia voluto dare una risposta articolata, cosa che a me sembra estremamente soddisfacente per questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Per dichiarazione di voto dopo la risposta data dall'Assessore Burzi alle richieste formulate e sostenute nei diversi interventi da parte delle minoranze. Assessore, lei ha giustamente rilevato i limiti di questa proposta, che noi abbiamo condiviso anche perché ha rimesso in discussione un problema di rapporto tra il Consiglio e la Giunta. L'entità della riduzione è minima, la richiesta che fa il collega Montabone credo sia sostenibile. Se poi il Gruppo di Rifondazione comunista accede a questa richiesta, richiede però in cambio un impegno, in fase di assestamento, non soltanto per una semplice rivisitazione storica dei capitoli degli organi di Consiglio e Giunta, ma per una rivisitazione complessiva del ruolo del Consiglio, in termini finanziari, in relazione alla Giunta. Nel senso che l'Assessore Burzi si ricorda perfettamente che, quando abbiamo discusso la legge n. 51, abbiamo introdotto un nuovo ruolo del Consiglio, ma soprattutto immaginato una nuova organizzazione "autonoma" dello stesso. E' chiaro che non si può arrivare a due bilanci separati, perché il bilancio deve essere unico, ma probabilmente l'occasione dell'assestamento del bilancio deve indurre a un ragionamento più complessivo, che non sia soltanto del tipo "nel '97 era così, adesso deve essere più o meno uguale".
Probabilmente questa impostazione diversa, che tende ad assegnare un ruolo maggiore all'assemblea legislativa, richiede non soltanto una rivisitazione del capitolo della rappresentanza ma, complessivamente, delle spese relative al Consiglio. Questa mi sembra una modalità più utile per affrontare la questione e non ridurla soltanto alle spese di rappresentanza, per cui concordo con l'invito del collega Montabone al collega Chiezzi di ripensare un attimo su questo capitolo, però sulla base di un impegno a rivisitare complessivamente tutto, anche in relazione alle spese di rappresentanza della Giunta. Il collegamento e il nesso deve esserci, proprio allo scopo di evitare uno squilibrio netto e conforme ai principi stabiliti nella legge n. 51.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione le cose dette dai colleghi, che hanno ripreso le osservazioni fatte durante la riunione dei gruppi di maggioranza.



PRESIDENTE

Maggioranza in prospettiva.



CHIEZZI Giuseppe

Certo. Riprendendo quindi, e con correttezza, tutte le proposizioni.
Devo dire che il gruppo di Rifondazione Comunista era molto convinto di questo emendamento, perché ci sembrava importante dare un immediato segnale di svolta rispetto a un bilancio squilibrato, che o dice troppo o dice troppo poco, che non ha una linea di condotta riconoscibile, e ci sembrava di poterlo inizialmente assumere come cavallo di battaglia di fronte a una Giunta che si è presentata così sprovveduta a questo appuntamento scegliendo dunque la linea di condotta della riduzione delle spese superflue.
Ci potremo chiedere, come ha detto il collega Montabone e come hanno ripreso altri colleghi: "Le spese di rappresentanza della Presidenza del Consiglio regionale rientrano tra le spese superflue?". Il gruppo di Rifondazione Comunista ha qualche preoccupazione; ci è stato risposto e siamo stati invitati a riflettere evitando ragionamenti legati alla contingenza e all'esistente e alla gestione dell'esistente, ma guardando l'istituzione per quello che è secondo norma e protocollo, non per quello che può essere in modo contingente e nell'immediato. A questo proposito gli argomenti in effetti sono seri, perché se noi facciamo astrazione da quel che crediamo che un Presidente del Consiglio possa o non possa fare, dalle sue eventuali esagerazioni, rimane il fatto che stiamo discutendo delle attribuzioni della massima carica presente in quest'aula.
La considerazione mossa nella precedente riunione e successivamente in Consiglio dai colleghi, secondo la quale ci troviamo di fronte al riconoscimento di parità di ruolo, e quindi di disponibilità economiche, al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Giunta regionale, ci è parso un elemento di ragionamento utile. In effetti, guardare al ruolo dell'istituzione più che all'interpretazione del ruolo ci sembra politicamente corretto.
Da un punto di vista soggettivo, nutriamo molti dubbi sul fatto che l'attuale situazione della Presidenza del Consiglio riesca a conseguire buoni risultati, e quindi abbiamo insistito presso i colleghi sull'opportunità di valutare anche questo elemento contingente, come uno di quelli di riferimento per il nostro comportamento. In tal senso, devo ringraziare i colleghi del PDS e dei Socialisti del Patto dei Democratici nonché il Consigliere Montabone, sia pure per altro aspetto, ripreso precedentemente; in particolare, comunque, intendo ringraziare i colleghi dei Gruppi - anche il collega Saitta - che pur avendo sottolineato l'altro punto di vista, relativo alla prevalenza del ruolo rispetto all'interpretazione dello stesso, hanno dichiarato che nel caso in cui Rifondazione Comunista non ritirasse l'emendamento l'avrebbero comunque votato.
Non certo per insegnare alcunché ad alcuno, ma questo piccolo esempio collega Bortolin, su un emendamento minuto, dà modo alla maggioranza, se lo ritiene, di verificare che quando c'è colloquio, anche con idee inizialmente diverse, se c'è confronto, si può giungere a soluzione comune.
Per questi motivi apprezziamo tutte le manifestazioni di critica e stima sulla proposta, a dimostrazione della nostra assoluta apertura sulle proposte di cui siamo portatori - anche se non abbiamo la verità in tasca su nulla: ci piace avere delle idee, esporle e poterle confrontare ritiriamo, per adesso, l'emendamento.
Le chiederei, Presidente, con patto tra gentiluomini, se tecnicamente sia possibile riprendere l'emendamento successivamente, al momento della discussione di quello relativo alla Presidenza della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Tecnicamente, non mi pare sia possibile.
L'emendamento del Gruppo di Rifondazione Comunista è ritirato.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Mi scuso per intervenire in questo momento, per una mia esigenza - di oggi - di dovere lasciare l'aula ad un'ora ragionevole. Preso atto che il Consigliere Peano non credo sia disponibile a sostituire la sua presenza alla mia, chiedo alla cortesia dell'aula di voler tenere in considerazione questa mia esigenza: prometto che non succederà più, domani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Se c'è la disponibilità del Presidente di aggiornare i lavori, noi ovviamente, non ci opponiamo. Qualora lei ritenesse di continuarli, visto com'è stata posta la questione dalla Consigliera Ferrero, sono per disponibile a mantenere il numero legale per conto della maggioranza: molto spesso, infatti, non si ha neanche la sensibilità su queste cose: si va via senza dire niente.



PRESIDENTE

Mi rimetto alla volontà dell'aula; da parte mia c'è disponibilità totale.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,55)



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