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Dettaglio seduta n.222 del 20/03/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri e Marengo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Bilanci preventivi

Iscrizione progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" e questione preliminare


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il progetto di legge n. 371.
Ricordo che per l'iscrizione occorrono 31 voti.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per due questioni preliminari.
La prima riguarda l'impegno - così almeno avevo capito - di consegnare le tre relazioni relative al bilancio, del Presidente Ghigo, dell'Assessore Burzi e quella del relatore, collega Gallarini.
Abbiamo unicamente a nostre mani la relazione del Consigliere Gallarini, anche se molto ridotta, con elementi di merito assai sfumati.
Iniziare senza una documentazione scritta mi sembra il modo peggiore poiché non siamo in grado di capire.



PRESIDENTE

Gli Uffici mi dicono che hanno distribuito il "malloppo" su ogni banco.



CHIEZZI Giuseppe

Il "malloppo" che ho ricevuto è composto dalla relazione del Consigliere Gallarini, relatore ufficiale, e da tre fascicoli che rappresentano i capitoli di bilancio, ecc.
Mi sembra però di ricordare che alla Conferenza dei Capigruppo si fosse detto che si sarebbero presentate delle relazioni scritte.
Aprire un dibattito senza relazioni scritte non ha alcun senso.



PRESIDENTE

Chiedo il conforto di chi era presente alla Conferenza dei Capigruppo.
Personalmente, ricordo l'impegno a svolgere le relazioni, non a distribuire documenti scritti.



CHIEZZI Giuseppe

Non intendo tergiversare: avevo capito diversamente, ovvero che c'era l'impegno ad illustrare delle relazioni scritte. Il fatto che non si presentino relazioni scritte, al di là dell'impegno assunto in sede di Conferenza dei Capigruppo non mi sembra un buon inizio.
Seconda questione incidentale. Gradirei, a nome del Gruppo, alla prossima riunione di Consiglio di lunedì, avere un'informazione precisa ed esauriente su quale sia la situazione amministrativa della Regione Piemonte se il bilancio non viene approvato entro il 30 aprile. In modo specifico quali spese può affrontare la Giunta regionale, di quale tipo, per quali importi. E' questo, a nostro avviso, un elemento importante. Informazioni che credo dovrebbero derivare dal Presidente della Giunta, per far sì che tutti conoscano le conseguenze della mancata approvazione del bilancio preventivo entro la scadenza dell'esercizio provvisorio.
Chiederei al Presidente Ghigo un cenno di disponibilità a fornire a quest'aula un'informazione utile al procedere dei nostri lavori. Grazie.



PRESIDENTE

Relativamente alla prima questione, ho già detto incidentalmente che ricordo l'impegno assunto dalla Giunta regionale di presentare una relazione e non di distribuire un documento scritto. Peraltro, se la relazione viene svolta, in qualche modo si può considerare assolto l'impegno. L'informativa richiesta dal Consigliere Chiezzi penso possa essere oggettivamente comunicata. Chiedo che nell'intervento successivo si assolva tale impegno.
Pongo pertanto in votazione l'iscrizione all'l'o.d.g. il progetto di legge n. 371.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI' 31 Consiglieri Il progetto di legge è iscritto.



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Risulta che il Consigliere Farassino abbia detto "sì".



(Proteste in aula)



FARASSINO Giuseppe

Io sono arrivato di brutto: hanno chiamato Farassino... Non sapevo neanche cosa si stava facendo.
Comunque, non ho schiacciato alcun tasto.



PRESIDENTE

Sì, ma non bisognava schiacciare un tasto: ero un appello nominale verbale.



FARASSINO Giuseppe

Non ho detto né sì né no. Forse ho detto "presente".



(Commenti e proteste in aula)



PRESIDENTE

Lasciamogli fare la sua dichiarazione. Prego, Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

Ho detto "presente", nel senso che ero presente in aula; però, non avendo visto nessuno dei miei colleghi, non sapevo di cosa si stava trattando.



PRESIDENTE

La votazione è contestata: la rifacciamo con procedimento elettronico.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, la votazione è già stata fatta...



PRESIDENTE

Ma è contestata.



CAVALIERE Pasquale

Non è contestata...



PRESIDENTE

Se non è contestata...



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi faccia per cortesia esprimere...



PRESIDENTE

Lei esponga tutte le sue ragioni.



CAVALIERE Pasquale

Grazie. A mio parere, la votazione è stata effettuata; vi era il dubbio su un voto, e vi è stata l'interpretazione autentica del votante.
Da questa votazione, emerge che non ci sono i 31 voti necessari per l'iscrizione, quindi rimandi a tra mezz'ora, come normalmente accade, i procedimenti conseguenti.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per mezz'ora; la aggiorniamo alle ore 11 precise.



(La seduta, sospesa alle ore 10,30 riprende alle ore 11,01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Devo considerare la votazione sull'iscrizione del progetto di legge n.
371 contestata e comunque infruttuosa; ripropongo dunque l'iscrizione di tale provvedimento, che - ricordo - deve ottenere 31 voti. Ovviamente è nelle regole della democrazia che i 31 voti debbano essere garantiti dai Gruppi che sono in maggioranza e non possono essere confusi ruoli né essere addotta come non collaborazione il voto non espresso da parte degli altri Gruppi.
Passiamo dunque alla votazione per appello nominale. Chiedo alla cortesia di tutti e tre i Consiglieri segretari di essere presenti.
Invito i Consiglieri ad esprimere il voto in modo chiaro e netto, in modo che si possa cogliere senza ombra di dubbio la volontà che viene espressa.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 33 Consiglieri Il progetto di legge è iscritto.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del progetto di legge n. 371 test iscritto.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri la I Commissione, in seguito alla riassegnazione in data 11 febbraio 1998 avvenuta con deliberazione del Consiglio regionale, e in seguito alla definizione dei Capigruppo di una traccia di percorso da seguire per il riesame del testo di legge, in data 23 febbraio c.a. ha previsto lo svolgimento delle consultazioni degli Enti così come indicato dal Regolamento.
Il testo di legge riesaminato, composto da una Prima nota di variazione e da una Seconda nota di variazione, in sede di consultazioni, ha fatto emergere diverse osservazioni in relazione ai finanziamenti delle materie specifiche (es. artigianato, edilizia, sperimentazione agricola) e, più in generale, sulla struttura tecnica del bilancio.
Preso atto dei pareri consultivi favorevoli espressi dalle altre Commissioni consiliari in merito agli impegni di spesa nei settori di rispettiva competenza secondo quanto recita l'art. 33 del Regolamento interno, nella seduta del 12 marzo 1998 ha iniziato ad esaminare i capitoli di bilancio nelle materie di competenza della I Commissione.
Sono dunque seguite ben cinque giornate, in cui la I Commissione ha approfondito e analizzato peculiarmente il documento di bilancio. In sintesi le sedute della I Commissione dedicate al bilancio sono state: giovedì 12 marzo venerdì 13 marzo lunedì 16 marzo martedì 17 marzo mercoledì 118 marzo.
E' stato più volte sottolineato che il disegno di legge n. 371 comprensivo delle note di variazione, constata una carenza sistematica di risorse discrezionalmente assegnabili, sia riferibili alla spesa corrente che alla spesa di investimento. Inoltre, è stato tenuto conto che si opererà sul bilancio una ristrutturazione al fine di ridurre il debito della Regione Piemonte, di contenere i residui e i fondi perenti, di razionalizzare le spese di esercizio, di costituire fondi immobiliari per una più efficiente gestione del patrimonio.
Pertanto, alla luce di tali considerazioni, delle osservazioni emerse in sede di consultazioni e delle innumerevoli richieste di approfondimento dettate nelle singole sedute, la I Commissione ha visto l'accoglimento degli emendamenti presentati dalla Giunta regionale, che prevedono, in particolare, l'aumento del capitolo 27160 FIP-Fondo Investimenti Piemonte per l'edilizia residenziale agevolata e l'ammodernamento delle Aziende agricole, l'introduzione delle variazioni per l'entrata in vigore dell'IRAP, il finanziamento di provvedimenti legislativi in corso recanti spese correnti attinenti le funzioni normali (il DDL trasporti), il finanziamento di provvedimenti legislativi in corso recanti spese per investimenti attinenti ad ulteriori programmi di sviluppo (i DDL Passante ferroviario, Finpiemonte, Alenia), l'incremento del finanziamento degli accordi di programma (cap. 27167), il finanziamento di interventi in ambito agricoltura e artigianato.
Pertanto, nella seduta di mercoledì 18 marzo 1998, la I Commissione ha licenziato a maggioranza il nuovo testo del disegno di legge.
Tale testo viene rimesso all'Aula per la sollecita approvazione sottolineandone l'urgenza tenuto conto della imminente predisposizione del provvedimento programmatico, che destinerà le residue disponibilità.



PRESIDENTE

Ringrazio il relatore Gallarini.
Secondo le indicazioni e gli impegni assunti dalla Conferenza dei Capigruppo, svolge ora una relazione l'Assessore al bilancio, Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il disegno di legge n. 371: "Bilancio di Previsione 1998", comprensivo delle successive note di variazione, parte dalla constatazione, ormai largamente condivisa, di una carenza sistematica di risorse discrezionalmente assegnabili, siano esse per spesa corrente o per investimento.
Volendo, d'altra parte, l'esecutivo dare continuità alla linea politica che ha contraddistinto la prima parte della legislatura, coerentemente con il programma di Giunta e volendo altresì, contestualmente non aumentare il livello di tassazione locale considerato già a livelli di insopportabilità se non per esigenze inderogabili - si è articolata la manovra finanziaria in due fasi: la prima fase comprende l'assegnazione delle risorse libere discrezionalmente assegnabili, coerentemente con le linee di indirizzo che hanno contraddistinto i bilanci di previsione degli esercizi precedenti sia per quanto riguarda le risorse libere di spesa corrente che di investimento e contestualmente l'impostazione di una serie di iniziative di medio periodo tendenti alla ristrutturazione complessiva del bilancio della Regione Piemonte.
In una seconda fase, che negli obiettivi si è posta alla fine del primo semestre '98 e quindi dopo la discussione del Piano Regionale di Sviluppo si sarebbero assegnate risorse che, eventualmente, le prime fasi della manovra avessero reso assegnabili, rimandando agli esercizi successivi '99 2000 il completamento della manovra medesima, anche in funzione degli effetti della ristrutturazione completa del bilancio.
La ristrutturazione del bilancio si articola in più punti: 1) ristrutturazione del debito della Regione Piemonte mediante estinzione anticipata dei mutui esistenti e rinegoziazione degli stessi.
Tale manovra è già iniziata nel primo semestre del 1997, si concluderà nel primo semestre 1998 e porterà, sulla base dei calcoli oggi disponibili vantaggi in quota interessi e in quota capitale calcolati in circa 100 miliardi da distribuirsi nei prossimi cinque anni, a parità di capacità di indebitamento 2) incremento dell'indice di impiego dei fondi statali disponibili e/o processi legislativi di devoluzione di parte degli stessi, verso impieghi normalmente svolti mediante utilizzo di risorse provocate da indebitamento locale, e quindi oneroso.
Tale seconda parte verrà realizzata in primo luogo mediante la definizione di obiettivi posti ai direttori regionali e alla dirigenza dell'Ente Regione, e quindi mediante una più piena e completa applicazione della L.R. n. 51/97, in secondo luogo, mediante snellimento delle procedure interne che talora rallentano l'impegno dei fondi stessi, infine mediante un percorso legislativo di devoluzione di parte di fondi statali che, se da un lato potrà permettere all'Ente - a parità di fondi - di sostenere un costo per interessi inferiore, dall'altro permetterà anche di iniziare una procedura di gestione degli stanziamenti soltanto successivamente all'espletamento completo della procedura dei progetti, siano essi di spesa che di investimento, elaborati dalla struttura, completi anche delle analisi delle possibilità di finanziamento degli stessi e validati dall'Amministrazione politica.
In questo modo si renderà meno probabile la creazione di residui o di fondi perenti 3) contenimento delle spese di esercizio relative sia alla logistica sia alle spese di acquisto, ottenuto razionalizzando le gare e rendendole più efficienti dal punto di vista della spesa pubblica.
Anche questo farà parte degli obiettivi della dirigenza della Regione Piemonte 4) inizio di un processo di privatizzazione del patrimonio regionale mediante costituzione di fondi immobiliari che consentiranno, da un lato una più efficiente gestione del patrimonio stesso e, dall'altro l'approvvigionamento di risorse del mercato, sia da parte di investitori istituzionali che di privati 5) predisposizione di una nuova legge di contabilità regionale, in linea con lo strumento di cui - alla base della L. 142/90 - sono stati dotati i Comuni e le Province, da una lato più idonea alle mutate esigenze dell'Ente, anche in funzione della riorganizzazione del personale dall'altro in grado di gestire una contabilità precedente di costo e commesse come premessa indispensabile per un corretto ed efficace controllo di gestione.
La realizzazione completa della manovra esposta permetterà alla Regione Piemonte di garantire livelli discrezionali di risorse assegnabili compatibili con il completamento degli obiettivi del programma di Giunta senza procedere - a parità di condizioni - ad incrementi di tassazione.
L'intera manovra, parte della quale sarà già efficace dal secondo semestre del 1998, sarà comunque completata entro il 1999, contestualmente al terminare del periodo di "rodaggio" dell'Irap, vale a dire al momento in cui la Regione diventerà effettivo attore relativamente alla gestione e al controllo dell'Irap stessa.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, anch'io ho ritenuto necessario illustrare all'aula alcune mie considerazioni, talune di carattere politico ed altre di carattere più specificatamente tecnico, per quanto riguarda la composizione e la rappresentazione del bilancio.
Credo che la serietà dei problemi che abbiamo di fronte e della cui soluzione dipende il futuro della nostra Regione esige che ad essi si guardi con spirito costruttivo.
Non è utile per nessuno la strumentalizzazione politica di fatti e scelte considerate in modo parziale, senza valutare il contesto e gli obiettivi più generali in cui ogni singolo progetto ed ogni azione viene calata - però tutto questo è anche molto più facile e più semplice.
Considerare e valutare i problemi reali nella loro complessità, darsi obiettivi politici generali, individuare le possibili linee di intervento e ricercare possibili soluzioni, confrontando punti di vista ed impostazioni politiche differenti, questo sì sarebbe il segno dell'inversione di tendenza dell'attuale appiattimento del dibattito politico.
Non vi è dubbio che il tenore della discussione in corso non fa che incrementare l'atteggiamento scettico e sfiduciato dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
Di qui deriva una necessità, che è anche di natura morale, di riportare la discussione nell'alveo di una maggiore correttezza istituzionale, sul piano della sostanza e quindi dell'analisi dei problemi, dell'indicazione degli obiettivi economici e sociali da perseguire, delle scelte amministrative, organizzative e finanziarie che ne conseguono.
Ma quali sono i veri problemi che devono essere analizzati ed affrontati? La situazione economica ed occupazionale in atto nella regione (come si evince dalle più recenti analisi dello Stato e delle tendenze evolutive del sistema produttivo nelle sue articolazioni territoriali e settoriali svolte, fra l'altro, dall'IRES), pone l'esigenza di predisporre ed attivare adeguati strumenti di supporto all'evoluzione ed allo sviluppo dell'economia regionale e di promuovere nuove e diversificate occasioni di lavoro in un contesto di organizzazione e di interventi orientati a conseguire uno sviluppo sostenibile.
In altri termini, occorre concentrare tutte le energie disponibili nel tentativo di contrastare i rischi di declino economico e sociale ancora presenti nella realtà del Piemonte e di sostenere quindi il consolidarsi della fase in trasformazione, peraltro già avviata attraverso le politiche di riqualificazione e diversificazione, del sistema produttivo poste in essere dalla Regione con i programmi e le azioni ammesse a finanziamento del regolamento 2081/93.
Promozione e sviluppo degli investimenti produttivi, adeguamento dei sistemi infrastrutturali, soprattutto nel campo delle comunicazioni politiche ed azioni che incrementino l'attrattività complessiva del sistema, costituiscono le condizioni per incrementare in modo stabile l'occupazione e per conseguire in modo uniforme sul territorio regionale indici di disoccupazione di livello fisiologico che oggi caratterizzano solo parte del Piemonte (la provincia di Cuneo ed alcune zone del Novarese), mentre, come è ampiamente noto l'area della Provincia di Torino ed altre realtà, penso in particolare alla provincia di Alessandria presentano una situazione occupazionale fortemente critica.
In questa direzione, l'obiettivo primario da perseguire consiste nel promuovere un modello di sviluppo integrato, che valorizzi ed armonizzi tutte le componenti positive per uno sviluppo economico ed occupazionale legato alla riconversione regionale in un quadro di coordinamento con le politiche per l'ambiente.
Al perseguimento di uno sviluppo sostenibile concorrono infatti molteplici e multiformi fattori, che, come le tessere di un mosaico compongono l'assetto di una società civile e moderna.
Si tratta di obiettivi che, tanto più nella prospettiva di ingresso nel sistema europeo di moneta unica, puntano a conseguire, con il rafforzamento dell'immagine del Piemonte quale regione industriale di livello europeo e strettamente connessa con le finitime regioni transalpine, lo sviluppo di competitività complessiva del sistema, e privilegiano forme di specializzazione a più alto contenuto innovativo e di qualità delle piccole e medie imprese in una più articolata distribuzione territoriale.
Puntano altresì all'evoluzione di servizi qualificati che, seppure in prevalenza connessi allo sviluppo industriale possono, su alcuni specifici versanti (servizi alle persone, tempo libero e cultura ecc.), rappresentare un elemento propulsivo autonomo dell'economia e dell'occupazione a livello regionale; politiche di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali alle quali ogni politica di sviluppo del sistema produttivo dovrà riferirsi.
Questa Giunta ha investito molto in questi anni su questo versante, ben consapevole del fatto che lo sviluppo di una società è uno sviluppo complesso che deve includere l'attenzione più decisa alla cultura in tutte le sue forme pluralistiche di espressione, al sociale: oggi il disagio del mondo giovanile è palpabile nel Paese e si manifesta con forme a volte eclatanti anche nella nostra realtà regionale ed ancor più metropolitana come pure siamo ben consapevoli che in Piemonte ci sono più di 800.000 ultrasessantacinquenni ed a loro vogliamo assicurare politiche sociali di forte tutela.
Molte risorse sono state investite ed è intendimento nostro mantenere alto il livello di intervento e renderlo per quanto possibile ancor più produttivo e qualificato.
Come forte e qualificato è il nostro impegno su politiche di sviluppo che consolidino il tessuto produttivo della nostra regione: in questo contesto, al centro delle politiche di sviluppo è posta la piccola e media impresa secondo una logica di intervento che consenta di conservare e valorizzare le risorse territoriali e ambientali, di recuperare situazioni di inquinamento e di degrado urbano favorendo al contempo il ricostituirsi di una cultura dell'appartenenza alla comunità.
Fra le condizioni necessarie per realizzare questi obiettivi, due hanno sicuramente particolare rilevanza: 1 - l'esigenza di rafforzare i circuiti di collaborazione fra enti pubblici e operatori privati 2 - l'intensificarsi del raccordo fra Università, enti ed istituti di ricerca ed universo produttivo (anche allargando l'orizzonte di tali collaborazioni agli organismi d'oltralpe) E' infatti un dato generalmente acquisito, nel processo di globalizzazione dei mercati, che il grado di competitività la conquista ed il mantenimento di nuove posizioni è favorito dalle condizioni complessive di un sistema e dal livello di organizzazione e di efficienza che il retroterra del sistema produttivo può garantire a quest'ultimo.
Dagli obiettivi globali e dalla strategia di riconversione regionale orientati allo sviluppo sostenibile emergono alcuni essenziali obiettivi strategici e linee d'azione a cui riferirsi: 1. rafforzamento del tessuto delle piccole e medie imprese mediante diffusione dell'innovazione, ricerca della qualità dei prodotti e dei processi, facilitazione dell'accesso al credito, formazione, promozione della creazione di nuove imprese e di nuove opportunità di occupazione 2. potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali e dei Servizi avanzati (vie di comunicazione e trasporti, telematica, strutture e servizi logistici alla produzione, formazione per la valorizzazione delle risorse umane, certificazione ambientale e di qualità) 3. tutela e valorizzazione dell'ambiente attraverso: a) la diffusione di tecnologie e la realizzazione di strutture e servizi e minor impatto ambientale o minor consumo di materie prime e, con risparmio energetico; b) il completamento del sistema di raccolta, riutilizzo e smaltimento dei rifiuti urbani ed industriali in applicazione del Piano regionale; c) la valorizzazione delle aree turistiche e del patrimonio culturale conseguibile con la realizzazione di progetti integrati 4. riqualificazione urbana e del territorio sia in funzione dell'ampliamento dei servizi per la piccola impresa, sia al fine di creare condizioni di attrattività per investitori esterni 5. riordino e razionalizzazione del sistema dei servizi alla persona.
In armonia con gli obiettivi strategici sinteticamente indicati, le scelte dell'Amministrazione si sono orientate in prevalenza alla definizione ed attivazione degli strumenti di promozione e supporto agli investimenti produttivi, che possono consentire il recupero e lo sviluppo delle opportunità di lavoro in modo non effimero e, soprattutto fuori da logiche di tipo assistenziale che caratterizzano alcuni strumenti quali i cantieri di lavoro.
L'avvio dei programmi di intervento previsti dal DOCUP 1997-1999 che complessivamente prevede investimenti per 3.500 miliardi ed una dotazione finanziaria di fondi pubblici pari a 1.500 miliardi circa interesserà alcune migliaia di aziende nelle aree a declino industriale Ob. 2.
Presumibilmente i programmi di cui al DOCUP 97-99 assorbiranno inoltre circa 150 miliardi di risorse regionali.
Gli investimenti nelle grandi infrastrutture (Passante, collegamento veloce ad alta capacità eco.), la ridefinizione del Piano dei Trasporti e delle comunicazioni, la realizzazione dei Poli Integrati di Sviluppo, il completamento della rete regionale dei Parchi Tecnologici (si ricorda che è di questi giorni la notizia che il Parco del Lago Maggiore è stato scelto dalla Comunità fra i dieci parchi che partecipano alla Gara Europea per l'occupazione), contribuiranno in modo decisivo alla creazione delle condizioni per lo sviluppo economico e sociale.
Sul piano degli interventi diretti allo sviluppo del sistema produttivo rilievo strategico hanno poi gli interventi per la diffusione dell'innovazione, i programmi di formazione, la creazione di nuovi strumenti finanziari per il sostegno degli investimenti delle PMI (Fondo per i prestiti partecipati Merchant Bank, ecc.), mentre le politiche di supporto alla creazione di nuove imprese e la nuova organizzazione degli enti di collocamento potranno stimolare le occasioni di occupazione e favorire il consolidarsi della trasformazione del tessuto economico e sociale su assetti complessivamente più flessibili.
Le politiche per l'ambiente e la valorizzazione del patrimonio culturale accompagnano e completano i programmi di investimento nel consentire il recupero di consone condizioni di attrattività complessiva del sistema (basti pensare al recupero della VENARIA). Anche le politiche di riordino e sviluppo del sistema sanitario e dei servizi di sicurezza sociale (Nuovo Piano Sanitario) rappresentano un elemento strategico dell'indispensabile miglioramento dei servizi ai cittadini e, quindi concorrono alla creazione di un retroterra adeguato per il sistema produttivo.
Il bilancio riflette nella sostanza queste scelte e questi obiettivi tanto più se si considera che le politiche indicate, hanno già preso avvio nei due anni passati e si sono tradotte nei bilanci dei due precedenti esercizi.
Qui importa rilevare che il Bilancio di Previsione 1998 è formulato all'insegna di due scelte fondamentali: innanzitutto si è fatta una politica legata alla certezza delle risorse disponibili al momento della stesura del bilancio prendendo realisticamente atto che lo Stato ha drasticamente ridotto i trasferimenti di fondi per spesa corrente (52 MLD in meno rispetto allo scorso anno) e che l'IRAP è all'esordio quindi non può che essere un parametro molto relativo di riferimento.
Questa è una politica seria, che non ricorre ad artifici contabili per gonfiare previsioni di entrata o di spesa (quali ad esempio l'iscrizione in entrata di stanziamenti di fondi statali senza la corrispondente voce di spesa) così frequenti in molti bilanci pubblici. Questi artifici, infatti producono forme di deficit ed irrigidiscono per il futuro limitando, di fatto, le possibilità di adeguamento delle politiche all'evoluzione della realtà regionale.
In secondo luogo, si sono escluse ipotesi di imposizioni fiscali aggiuntive tenuto conto che oggi la pressione fiscale fortissima esercitata sulle imprese e sui cittadini costituisce un forte freno alla ripresa economica degli investimenti come dei consumi) e pertanto ogni ulteriore incremento di tassazione può risultare esiziale.
Voglio concludere ricordando a noi tutti che stiamo vivendo noi regioni, ma devo dire l'intero sistema delle autonomie locali, un momento di complessa trasformazione, destinato ad incidere profondamente sulla nostra stessa struttura istituzionale.
Le trasformazioni conseguenti all'applicazione dei Decreti Bassanini l'incertezza dei trasferimenti di risorse per l'esercizio delle funzioni e dei compiti trasferiti e le incertezze connesse alla prima fase di applicazione dell'IRAP e le "prove di federalismo fiscale" che si stanno accennando da parte dello Stato ci devono rendere consapevoli che siamo tutti protagonisti di una stagione destinata a restare, nel bene o nel male dipenderà da noi, nella storia della Regione.
Ho voluto svolgere queste considerazioni, mi auguro e spero che possano essere accolte come elemento aggiuntivo nella discussione sul provvedimento di bilancio, che mi auguro possa svolgersi nei contenuti e rappresentare obiettivamente, anche in quest'aula, quanto io ritengo debba essere l'interesse primario: dotare i cittadini piemontesi di uno strumento finanziario che permetta alla Regione di fare le sue scelte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, a dire il vero, in sede sia di I Commissione sia di Conferenza dei Capigruppo è stata richiesta una relazione complessiva, che comprendesse anche singole comunicazioni degli Assessori.
Questo si giustifica, a maggior ragione, viste le relazioni dell'Assessore al bilancio e del Presidente, che a dire il vero sono state un pochino scarne. Nell'ascoltarle pensavo che ciò fosse dovuto al fatto che sarebbero seguite delle comunicazioni specifiche degli Assessori.
Siamo un pochino perplessi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo solo per associarci, come Gruppo, alla necessità che l'illustrazione del bilancio venga completata, relativamente alle scelte politiche contenute, attraverso una relazione da parte dei singoli Assessori.
Mi sembra fatto doveroso, per poter discutere con maggiori elementi e quindi avviare la discussione di lunedì. Se invece la Giunta ritiene che la relazione stia nelle due paginette dell'Assessore Burzi - senza alcuna cifra, tranne quelle relative alla legge n. 142, 1997/'98 - mi pare veramente poco.
Se questa è la scelta della Giunta significa che cominceremo da zero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, visto che ci stiamo pronunciando sulla richiesta che ogni Assessore faccia una micro-relazione, vorrei ricordare che ciò non capita mai e che non esiste - e non è mai esistito - un obbligo in tal senso in alcun Ente, in sede di discussione di bilancio, nella storia della democrazia parlamentare o consiliare.
Personalmente, già in Commissione e alla Conferenza dei Capigruppo, mi ero comunque espresso favorevolmente a tale ipotesi.
Giustamente, il Consigliere Saitta sosteneva che la relazione dell'Assessore Burzi non contiene numeri. Si tratta, infatti, di relazione di accompagnamento a questo "coso", che numeri ne contiene fin troppi, e che è stazionato quattro mesi nelle Commissioni di merito e in I Commissione (i numeri, a questo punto, dovrebbero essere abbastanza noti a tutti).
Comprendiamo però il fatto che ci sia stata un po' di legittima difficoltà: quattro mesi di discussione nelle Commissioni di merito sono stati veramente lunghi e qualcuno si è addirittura dimenticato dei numeri e del loro posizionamento. A questo punto, posso anche aderire alla richiesta di altri colleghi, così come ho aderito in sede di Conferenza dei Capigruppo e di I Commissione, al fatto che ogni Assessore, per i capitoli di sua competenza, faccia una brevissima o breve o sufficiente illustrazione di quelle che sono le sue spettanze. Tra l'altro, credo fosse già noto anche dall'altra settimana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, anch'io non intervengo sulla scarna relazione, ma per chiedere una risposta, se possibile, al quesito che avevo posto precedentemente, riguardo cioè al poter disporre lunedì prossimo di un'informazione riguardante quali attività possono essere svolte dalla Regione Piemonte se non si approva questo bilancio entro il 30 aprile.
Questo è un elemento fondamentale di conoscenza ai fini di valutare tutte le iniziative da prendere da qui al 30 aprile, anche per valutare la nostra proposta - che reiteriamo - secondo la quale, nel caso non si giungesse a questa approvazione, esistono tutte le motivazioni previste dalla Costituzione per lo scioglimento del Consiglio regionale.
Chiederei un cenno di risposta da parte del Presidente del Consiglio o del Presidente della Giunta. E' una questione, Presidente Deorsola legislativa e normativa e penso che anche lei, nel caso il Presidente Ghigo si dichiarasse indisponibile, potrebbe fornire questo servizio ai colleghi Consiglieri regionali, per capire cosa succede in termini di spesa possibile e di attività da parte della Giunta regionale in caso di non approvazione.
Però gradirei sedermi e avere subito una risposta, qualunque essa sia ma almeno una risposta. Grazie.



PRESIDENTE

Su questo punto c'è la disponibilità dell'Assessore Burzi a rispondere.



RIBA Lido

La richiesta è per lunedì, non adesso.



ANGELI Mario

Presidente, solo per una breve richiesta. Gradirei avere copia della relazione del Presidente.



PRESIDENTE

Viene distribuita.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Anch'io speravo nelle relazioni di oggi, compresa quella più completa dal punto di vista politico - anche se Gallarini non l'ha letta tutta e non ho capito come mai non sia entrato nel merito dei vari articoli - e soprattutto speravo che la relazione del Presidente Ghigo riuscisse a riassumere le linee politiche di carattere generale.
Chiedo da qualche anno, ormai, che gli Assessori entrino nel merito dell'attuazione delle linee politiche più generali, facendo un parallelo anche con le disponibilità di bilancio che ci sono. Questo non mi è stato dato, credo che non lo si voglia dare e quindi sono convinto che se non succederà saremo obbligati, come diceva prima Ghiglia, ad entrare veramente nelle singole cifre; allora ciascuno si renderà responsabile di ciò che ci ha portati a fare, per cercare di capire cosa intende fare, ammesso che lo sappia, questa maggioranza, con questo bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non intendo aprire una discussione su questo punto. Insisto per sapere se oggi ci saranno le comunicazioni degli Assessori; se non ci saranno oggi eventualmente si ritiene di farle svolgere lunedì prima che si avvii un dibattito generale? Se le relazioni non ci fossero né adesso né lunedì, dato il carattere elusivo e succinto della comunicazione del Presidente - mentre invece per quanto riguarda l'Assessore Burzi ho la sensazione che non si sia neanche trattato di una comunicazione di merito, ma di un semplice passaggio dovuto e formale - allora credo che la discussione più che aprirsi nella prossima settimana sul merito del bilancio si dovrà proprio aprire sulla richiesta di dimissioni della Giunta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Sempre sulle questioni di carattere procedurale, il collega Chiezzi ha fatto una domanda importante e molto delicata.
Io chiederei, Presidente, che accanto - se decidete di darla adesso, ma sarebbe meglio di no - ad una risposta eventualmente verbale ci fosse su questa questione un appunto scritto e sottoscritto da qualcuno, perché la cosa è delicata, richiede un approfondimento e quindi credo che opportunamente i vari Consiglieri debbano avere una nota scritta rispetto all'interrogativo che è stato rappresentato e che peraltro noi abbiamo già anche rappresentato come gruppi a funzionari delle nostre Commissioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie Presidente. Se il Presidente vuole intervenire non ho problemi.
Due questioni: io ritengo che prima di iniziare il dibattito sul bilancio sia necessaria innanzitutto la risposta alla domanda posta dal Consigliere Chiezzi, quindi si dovrà aprire, secondo me, il Consiglio lunedì con questa risposta, fondamentale per il gruppo della Lega anche per capire come ci si dovrà comportare sul bilancio.
Non voglio anch'io esprimere dei giudizi su quanto relazionato, se vogliamo parare di relazione, dall'Assessore Burzi e dal Presidente Ghigo.
Faccio solo una considerazione, Presidente Ghigo: la sua maggioranza esprimendo una grande debolezza in questi anni ha calato le braghe su tantissime richieste. Non capisco perché su cose semplici come le relazioni degli Assessori, già svolte diverse volte in Commissione, non possiate avere il minimo di intelligenza per accettare le richieste che erano già state fatte ai Capigruppo. Fate le vostre relazioni e così lunedì possiamo iniziare tranquillamente le nostre controdeduzioni, che sicuramente saranno critiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signor Presidente, lei ha parlato di correttezza istituzionale nel suo esordio, cosa che io non leggo qui nel testo che lei ha distribuito in maniera anonima ai Consiglieri. Mi pare che sia un richiamo giusto e doveroso ad un'assemblea che, almeno istituzionalmente, è sempre stata corretta, però le domando se è correttezza istituzionale presentarsi ad un bilancio così tormentato dopo tante vicissitudini con una relazione dell'Assessore Burzi che è la summa della massima scorrettezza nei confronti di un'assemblea; perché l'Assessore Burzi è stato sollecitato più volte in Commissione da parte di tutti i gruppi affinché facesse una relazione politico-programmatica precisa e dalla quale si potessero dedurre le linee sostanziali della politica della Regione Piemonte che lei presiede.
Questo non ci è stato dato perché, forse l'Assessore Burzi, dimostra un'idiosincrasia nei confronti della democraticità dell'assemblea oppure nel fare note scritte. E' per questi motivi che personalmente convengo con quanto detto dalla Consigliera Spagnuolo: il parere che aspettiamo non deve essere "lanciato" attraverso parole più o meno nebulose, ma pro-veritate.
Tutto il Consiglio ha la necessità di conoscere gli scenari eventuali, nei quali o per i quali dovrà affrontare le politiche che nelle prossime sedute sul bilancio, emergeranno.
Seconda considerazione. Il Consigliere Gallarini avrebbe dovuto correggere tutte le note che ha presentato; avremmo finalmente nelle nostre mani una carta di navigazione sul bilancio.
In seguito, il Presidente ha preso alcuni argomenti a nolo, a prestito orecchiati qui e là, con superficialità totale: non si capisce assolutamente quale sia l'impegno della Giunta, dell'istituzione pubblica dei privati. Quattro frasi "dette così": crede davvero che questo possa essere il bilancio della Regione Piemonte? Crede che i suoi Assessori non siano in grado di stilare note aggiuntive, affinché si conosca dove andiamo, cosa siamo, cosa vogliamo fare, in che modo ci vogliamo proporre? Credo si tratti di assoluta sfiducia nei confronti di quella comunità che lei invoca e per la quale credo voglia - in buona fede, certamente lanciare speranze di progresso, di evoluzione, di sviluppo.
Credo che un'assemblea abbia il diritto di conoscere, proprio per non essere pregiudiziale, signor Presidente. Dopo due anni e mezzo di esercizio, anche lei non può più essere un dilettante! Anche lei deve conoscere il duro esercizio delle carte e dello studio. Anche lei deve capire che quest'assemblea ha già tarato il suo stato di servizio, e capisce dove può andare e dove non può andare.
La prego, faccia uno sforzo nei confronti dell'assemblea, con tutti i suoi Assessori, affinché non ci presenti solamente il "Bignami" di quanto altri faranno o saranno in grado di fare, ma ci presenti una sua linea politica sulla quale faremo il giusto confronto, senza alcun pregiudizio.
Se, come dice il collega Montabone, dovremo andare alla ricerca di tutte le voci per "tirar fuori" una filosofia politica che non può essere riassunta dalle sue parole, lei Presidente, non potrà accusarci di ostruzionismo quando voi stessi non mettete in grado l'assemblea di conoscere le linee portanti di un indirizzo che noi non conosciamo ancora.
L'Assessore Burzi in sede di I Commissione ha fatto una previsione sulla ristrutturazione della Regione Piemonte che posso anche condividere ma l'Assessore è stato estremamente elusivo su tante voci, sul "portato" di questo bilancio - come diremo lunedì prossimo.
Pertanto, domandiamo una chiave di lettura precisa, che non sia frutto dell'improvvisazione e, soprattutto, della superficialità con cui questa Giunta regionale si presenta: dopo due anni di esercizio pretendiamo almeno una serietà, che può essere più o meno opinabile, ed una correttezza, che non può mai essere opinabile, sulle quali confrontarci per poter determinare i nostri interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, se non fossi cosciente di essere in un'aula consiliare, in un'assemblea, sembrerebbe quasi di assistere all'inizio di un processo. Certo, politica significa anche processi, ma processi politici.
Mi limiterò comunque ad alcune considerazioni.
Relativamente ad alcune richieste, una delle quali, tra l'altro, anche del collega Ghiglia, di avere più relazioni degli Assessori, il Presidente Ghigo ne valuterà a sua discrezione l'opportunità, insieme al Presidente del Consiglio: sicuramente, quindi, il Presidente sarà in grado di rispondere.
Intervento del collega Riba: "Se non ci sono queste relazioni, saremo costretti a chiedere le dimissioni del Presidente della Giunta". Leggiamo da almeno 15 giorni, sui giornali, che saranno richieste le dimissioni del Presidente della Giunta!! Non occorre arrampicarsi sui vetri per cercare di inventare pretesti; lo abbiamo sempre letto. Certo, questa è la sede più opportuna, ma ciascuno di noi legge qualche giornale: da almeno 15 giorni l'opinione pubblica è stata messa al corrente che in occasione della discussione del bilancio sarebbero state richieste le dimissioni della Giunta. E questo a prescindere dalla relazione del Presidente Ghigo, che poteva essere di 10 o 1000 pagine; ricordo comunque che i contenuti sono indipendenti dal numero delle pagine, si può dire molto più in una pagina anziché in mille e così per quanto riguarda la relazione dell'Assessore Burzi e così via.
Se l'opposizione, o una parte di essa, o interamente nel suo complesso per cercare di omogeneizzare posizioni che lunghe discussioni hanno portato ad omologazione, ritiene di richiedere le dimissioni noi siamo qui: aspettiamo. Al momento in cui, anziché parlare di bilancio, ci verrà chiesto eventualmente di soprassedere perché propedeutica sarà la questione delle dimissioni del Presidente della Giunta, dibatteremo con molta serenità e pacatezza. Questo per quanto riguarda la richiesta di dimissioni, che non ha bisogno di trovare supporto nella brevità o nella pseudo-lacunosità delle relazioni svolte stamattina.
Collega Picchioni, relativamente alla questione dell'Assessore Burzi in Commissione il collega ha svolto una relazione molto competente ed approfondita sulla situazione di bilancio e su quanto la Giunta intende fare per razionalizzare, sviscerare e spremere un rendimento migliore relativamente all'intervento pubblico, ai servizi e al supporto all'economia privata della Regione Piemonte. Penso dunque che l'Assessore Burzi abbia svolto la propria parte, e bene.
E' ovvio che un lavoro svolto può essere considerato politicamente valido o meno, a seconda degli angoli di visuale.
Per quanto riguarda Gallarini (...), ovviamente, egli ha ritenuto di prepararsi sul bilanio per la parte che gli compete; lo svolgimento avverrà nella misura in cui il nostro Gruppo riterrà di svolgerla. Questa mattina abbiamo ritenuto di svolgere la relazioncina che abbiamo svolto, secondo la responsabilità che ci siamo assunti.



(Considerazioni fuori microfono da parte dell'opposizione)



GALLARINI Pierluigi

... sono attenuto ad una relazione istituzionale, corretta, consiliare.
La parte politica la svolgeranno, come Gruppo, in modo articolato, i colleghi Consiglieri che lo riterranno. Non ho la pretesa, naturalmente che ognuno di noi dica cose necessariamente condivise da altri.
Un'ultima considerazione relativamente al disprezzo indirizzato alla relazione del Presidente Ghigo, tacciato di aver "orecchiato qualcosa, da qualche parte".
Collega Picchioni l'intervento con il quale ha chiesto le dimissioni del Presidente Ghigo lo ha già svolto in quest'aula, un mese fa; ci sono le registrazioni. Non solo ci sono stati 15 giorni di articoli di stampa che abbiamo letto tutti, ma anche un suo intervento consiliare, un mese fa. Non è una novità; non siamo affatto sorpresi che stamattina si cerchino in ogni modo - domande, richieste - atteggiamenti politici già annunciati - nonch più che legittimi.
Rispettiamo quanto emergerà e verrà richiesto dalle opposizioni. In tutte le occasioni in cui nei prossimi giorni saremo chiamati in quest'aula a discutere di bilancio, di quanto verrà avanti da stamattina in poi, siamo disponibili a discutere e a dire la nostra su tutto quanto verrà avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Visto che il Presidente risponderà, intervengo solo per un piccolo rilievo. Forse tutto è causa del fatto che nella relazione del Presidente Ghigo mancano un paio di pagine; infatti la numerazione inizia dal n. 3.
Può darsi che nelle due pagine che non esistono ci sia l'arcano di tutta la vicenda.



PRESIDENTE

Grazie per questa segnalazione. La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per quanto riguarda la richiesta avanzata dal Consigliere Chiezzi e poi ripresa dalla Consigliere Spagnuolo, credo che lunedì sarà possibile fornire un parere pro veritate. E' un parere chiaramente propedeutico a tutta l'aula e - onestamente - anche a questa Giunta.
Credo che l'ufficio legislativo del Consiglio sia il più adeguato, il più adatto a fornirlo: naturalmente, la struttura della Giunta può essere di aiuto nel formularlo. Tale parere deve essere scritto e certificato anche se sulla materia non è così semplice avere pareri chiari e precisi.
Per quanto riguarda invece le considerazioni svolte sulla mia "scarna" relazione e le ultime fatte, se non mi sbaglio, successe un caso analogo in Parlamento: in occasione del discorso di insediamento del Presidente Dini mancò qualche pagina.
Voglio dire che quelle pagine le ho tolte, perché ritenevo che non dovessero essere lette; questo in considerazione del fatto che ho le orecchie buone e ascolto, però ho anche una testa che qualche volta funziona per conto suo, per cui - ripeto - ho ritenuto che alcune cose oggi non dovessi dirle e le ho tolte. Questo mi sembra molto semplice e molto chiaro.
Non erano comunque considerazioni che riguardavano l'aspetto tecnico bilancio, ma erano considerazioni di carattere politico, che ho ritenuto di non dover fare e farò quando riterrò opportuno.
Per quanto riguarda invece l'aspetto di ulteriore incremento (le famose quattro paginette che costantemente chiede il Consigliere Montabone) voglio ricordare che nella Conferenza dei Capigruppo era stata considerata la richiesta di una specifica comunicazione da parte degli Assessori; era stato anche detto che questo non era in uso e che non era mai stato fatto.
D'altra parte, da parte mia, in un certo senso era stato assunto un impegno che prevedeva una mia stringata relazione, punto per punto, sulle varie materie degli Assessorati.
A differenza di quanto è stato detto - ma, evidentemente, siamo nelle opinioni di carattere politico - credo di aver, attraverso il mio intervento, rappresentato una linea politica che, può piacere o meno (fortunatamente questo è ancora oggetto di discussione in quest'aula), ma è chiaramente una linea politica.
Se ritenete opportuno che io entri nel merito, posso anche farlo, ma non in maniera esaustiva come probabilmente qualcuno pretende o si aspetta.
Non vorrei leggere altre 5 - 6 pagine di intervento per poi sentirmi dire esattamente le cose che avete detto adesso, cioè che non è sufficiente, che non è esaustivo, che dovevo entrare maggiormente nei particolari, che dovevo raccontare strategie o immaginare scenari che non sono in grado di immaginare o di raccontare.
Io, naturalmente, queste 5 paginette aggiuntive, dove illustro qualche cifra e qualche elemento in più sul bilancio, le ho, le ho preparate e se l'assemblea ritiene che io debba leggerle, non ho nessun motivo per non farlo.
Se l'assemblea, invece, ritiene di poter esprimere dei giudizi sulla mia relazione, che comunque giudico una relazione politica di bilancio, che piaccia o non piaccia, sono a vostra a disposizione.
Immagino e penso che vogliate ascoltare la lettura di queste 4-5 paginette; poiché nessuno contesta, le leggo e ve le racconto.
Si tratta di considerazioni che ho cercato di svolgere per grandi temi e questo può costituire un elemento esplicativo di una lettura - al di là di tutte le contestazioni di tipo politico - che è stata ampiamente fatta e sviscerata nell'ambito delle Commissioni; perciò - torno a ripetere faccio un riassunto, che può essere un ulteriore elemento coadiuvante alla valutazione di un bilancio.
Le iniziative per lo sviluppo: I fondi strutturali.
I Fondi strutturali rappresentano un eccezionale volano per lo sviluppo dell'economia e del territorio regionale e investono diversi settori.
Industria: obiettivo 2. La disponibilità indicata è di 87 miliardi considerata capiente per assicurare il cofinanziamento, relativo all'anno in corso, per i programmi di cui all'obiettivo 2 (Docup 97/99) e i programmi di iniziativa comunitaria PMI, RETEX, RESIDER, KONVER; è da evidenziare che tale cofinanziamento assicura l'utilizzazione di ulteriori 220 miliardi di fondi statali e di 167 miliardi di fondi dell'Unione Europea per il 1998.
Quindi, in realtà, per il 1998 ci saranno: 220 miliardi di fondi statali, 167 miliardi di fondi che vengono dall'Unione Europea e 87 miliardi di fondi della Regione Piemonte (la somma non l'ho fatta, ma credo sia abbastanza semplice).
Turismo/Cultura. Anche in tali ambiti le iniziative comunitarie assumono un'importante valenza. Le risorse finanziarie a sostegno dell'offerta turistica in merito ai fondi strutturali sono state destinate a finanziamenti per le imprese ricettive (contribuzione di circa 21 miliardi), per la creazione di circa 650 posti letto e per progetti di infrastrutture e impianti turistici pubblici (contribuzione circa 30 miliardi).
Altre iniziative sono legate a Interreg II: Programma operativo plurifondo per la frontiera esterna Italia Francia (investimento di oltre 10 miliardi) e per la frontiera esterna Italia Svizzera (risorse complessive oltre i 10 miliardi). Nell'ambito dei fondi strutturali in materia di Turismo e Cultura, l'intervento più qualificante è senza dubbio quello relativo al progetto di recupero strutturale e funzionale della Reggia di Venaria e del Parco della Mandria (DOCUP 98/99 - investimento complessivo pari a circa 130 miliardi inserito nell'ambito di un più ampio progetto di realizzazione di un circuito delle Regge e Collezioni Reali. Si tratta del punto di eccellenza dell'impegno regionale per la valorizzazione del proprio patrimonio culturale.
Naturalmente, qui si apre il grande dibattito di che cosa farci, ma questo serve a far partire la ristrutturazione.
Agricoltura: obiettivo 5A. Per quanto riguarda le iscrizioni a bilancio 1998 degli stanziamenti relativi a tale obiettivo (che si riferisce al miglioramento delle strutture agrarie e delle condizioni di trasformazione dei prodotti agricoli) sono da segnalare: oltre 78 miliardi di lire (quota di cofinanziamento presunto FEOGA); oltre 50 miliardi (quota di cofinanziamento statale); circa 35 miliardi (cofinanziamento regionale).
Per l'obiettivo 5A risultano stanziamenti complessivi per più di 163 miliardi di lire. Anche per quanto riguarda l'Economia montana alcuni interventi rientrano nell'obiettivo 5B e nel 5A per quanto riguarda gli aiuti agli agricoltori delle zone montane, la valorizzazione dell'ambiente e gli aiuti alle imprese del settore forestale.
A proposito di impegno della Regione a favore dello sviluppo è doveroso sottolineare che sono ben 277 le imprese artigiane nate in Piemonte grazie ai finanziamenti del Fondo regionale dell'artigianato che negli ultimi anni ha stimolato investimenti complessivi per 222 miliardi, con un moltiplicatore delle risorse pubbliche pari a 3,2 volte. Significativi risultati sono stati conseguiti anche sul fronte della programmazione delle aree industriali attrezzate.
FIP (Fondo Investimenti Piemonte) - Il fondo che, come è noto, ha l'obiettivo di incentivare gli investimenti, dispone di indubbie capacità operative: la possibilità di finanziare investimenti sulla base di una scelta, anziché dover predisporre appositi provvedimenti legislativi consente una programmazione più elastica e quindi la realizzazione di un intervento pubblico più efficace.
Si è ritenuto opportuno proporre un anno di meditazione e riflessione per risolvere le difficoltà operative emerse negli anni passati e pertanto il capitolo FIP per iniziative nuove non reca finanziamenti. Sono stati inseriti i fondi necessari per assolvere gli impegni assunti negli anni 96 e 97 relativamente ai settori dell'edilizia residenziale agevolata e dell'agricoltura (per l'ammodernamento delle aziende agricole), per un totale di 55,5 miliardi. Il FIP nuovo verrà autorizzato compatibilmente con le risorse disponibili, con apposita legge regionale, come è avvenuto negli anni passati.
Stiamo anche valutando il rapporto per la restituzione, da parte dei Comuni del denaro prestati attraverso FIP, per diminuire la difficoltà dei Comuni a restituire quanto loro finanziato; stiamo valutando quest'opportunità.
Accordi di Programma - La filosofia è realizzare progetti a favore del territorio, di concerto con gli enti locali. I progetti sono selezionati con criteri di rapida fattibilità e di sostegno all'occupazione. La Regione, a partire dal 1997, ha previsto un apposito stanziamento da utilizzare, d'intesa con gli Enti locali. 13 miliardi del 97 sono diventati oltre 41 (di cui 11,5 come recupero sul '7) finalizzati alla realizzazione dei seguenti accordi di programma: collegamento ferroviario Torino - Ceres: 3 miliardi tangenziale di Torino: 10 miliardi tangenziale di Carmagnola: 10 miliardi vari interventi sulle Province: 11,5 miliardi Terme di Acqui: 8,25 miliardi Disegni di legge - Sono certamente da sottolineare i seguenti interventi a favore dello sviluppo: Interventi per l'occupazione: 4,5 miliardi Interventi per i territori collinari: 3 miliardi Passante ferroviario: 10 miliardi Finpiemonte: 9 miliardi e 90 milioni Alenia: 4 miliardi Trasporti: 10 miliardi (impegno decennale per l'abbattimento del debito delle aziende di trasporto Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale: 5,8 miliardi.
Un cenno a parte, senza prendere in esame nel dettaglio ogni assessorato, meritano interventi specifici relativi ad alcuni importanti comparti: Industria/Artigianato/Commercio. E' significativa la disponibilità di 9 miliardi per dare operatività ai progetti innovativi a favore dei distretti industriali; 1 miliardo è destinato agli interventi di valorizzazione e promozione dell'artigianato artistico e di salvaguardia ambientale, legati al Testo Unico; da citare i 20 miliardi per le piccole imprese commerciali e l'incremento di finanziamenti per il sistema delle aree mercatali.
Trasporti. Un significativo intervento è rappresentato dai 4 miliardi rinnovati per il 1998, finalizzati ad incentivare le progettazioni della rete infrastrutturale ANAS. Da segnalare, inoltre, l'accantonamento nei fondi globali di 10 miliardi per 10 anni per la copertura dei disavanzi delle aziende di trasporto pubblico.
Agricoltura. Tornando all'ambito dei fondi strutturali va segnalata la buona capacità di spesa su alcuni programmi come il 2328 - 5A e il 2078 (agricoltura ecocompatibile). Nel sottolineare l'impegno della Regione in materia di agricoltura voglio ricordare il recente successo ottenuto relativo all'impianto di nuovi vigneti.
Urbanistica/Pianificazione. Il punto qualificante è legato all'inserimento nel FIP dei fondi relativi agli impegni degli anni 1996 e 1997 in materia di edilizia residenziale agevolata per circa 37 miliardi.
Ambiente/Lavori pubblici. Per quanto concerne l'Ambiente sono da segnalare le risorse per gli interventi di bonifica dei siti inquinati (4 miliardi compresa la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti). Nell'ambito della Difesa del suolo va sottolineato lo stanziamento di 8 miliardi per integrare le risorse statali previste. Per le Opere pubbliche sono previsti gli stanziamenti per il pronto intervento (6 miliardi) e i contributi per l'edilizia e le infrastrutture comunali (4 miliardi). Per le piste ciclabili (4 miliardi).
Personale. E' di prossima approvazione da parte della Giunta il D.D.L.
sulle misure flessibili inserito nell'elenco dei fondi globali per l'importo di 5,8 miliardi.
Politiche per la montagna. Il fondo regionale per la montagna ha avuto una dotazione di 26 miliardi attraverso i quali si potrà dare attuazione alla legge 72/95 sullo sviluppo delle aree montane.
Turismo. La Regione individua in tale ambito una delle principali occasioni di sviluppo economico e occupazionale nei prossimi anni. Ne deriva l'intento di dare al turismo una nuova e razionale gestione che non si basi su finanziamenti a pioggia, ma che punti ad obiettivi chiari ed organici.
In questo senso è da intendere la costituzione dell'Agenzia regionale per la promozione turistica, per il cui funzionamento (e per il funzionamento delle 12 Agenzie locali - Atl) sono destinati 5,5 miliardi mentre 4 vanno ad attività promozionali. Particolare attenzione viene riservata ai grandi eventi sportivi (in base alla legge 93 si favorisce l'incentivazione impiantistica per gli Enti locali e il sostegno alle grandi manifestazioni).
I grandi eventi sportivi rappresentano motivo di promozione per il Piemonte: esempio significativo la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2006 per la quale la Regione ha già messo a disposizione 5 miliardi. Colgo l'occasione per comunicare, vista la richiesta avanzata da qualche Consigliere, che quando il Consiglio regionale lo riterrà opportuno sono disponibile a relazionare sul percorso della candidatura della città di Torino, con l'appoggio della Regione Piemonte, alle Olimpiadi del 2006.
Cultura. Come il turismo, ed in stretta connessione con esso rappresenta occasione di rilancio economico e occupazionale. Di questo la Regione è consapevole e la linea di sostegno alla cultura è confermata.
Seppure con le incertezze relative ai finanziamenti statali, si riconosce valido a partire dai prossimi mesi, un livello di intervento pari, almeno a quello degli anni precedenti. C'è dunque una ferma volontà di continuità nel perseguire la strategia di valorizzazione della cultura. A tale proposito è opportuno ribadire quanto segue: le ridotte disponibilità finanziarie hanno costretto a ripartire le disponibilità sulla base del monitoraggio della spesa alla data del 30 agosto 97, rinviando il completamento della copertura all'assestamento 98.
Un esempio per tutti è il già citato progetto di recupero strutturale e funzionale della Reggia di Venaria che rappresenta il fiore all'occhiello delle iniziative regionali finalizzate alla creazione di una vera e propria industria del turismo culturale.
E' stato mantenuto a livello invariato (22 miliardi) il trasferimento di fondi all'Ente per il diritto allo studio, pur sapendo che l'aumento delle tasse autorizzato con legge regionale consentirà all'Università di incassare direttamente il 30% in più di quanto previsto per il 1997. La Regione, a differenza di quanto fatto da un gran numero di altre Regioni non ha eliminato lo stanziamento per l'assistenza scolastica che è pari anche in questo caso, a circa 22 miliardi.
Il Sociale La Regione intende assumere una crescente caratterizzazione nell'ambito delle iniziative sociali.
Lavoro/Formazione professionale. Siamo consapevoli poi dei problemi che riguardano la Formazione Professionale nella nostra Regione, vero è che abbiamo costituito un gruppo di lavoro che sta analizzando la situazione definendone criticità e soprattutto quantificando con esattezza le esigenze finanziarie per consentire il mantenimento degli attuali livelli.
Vero è anche che questo è un settore complesso che, come è ben noto a tutti gli amministratori che nelle diverse giunte che si sono susseguite hanno retto questo settore, ciclicamente presenta problemi di carenze di risorse che negli anni passati sono stati superati con onerosi stanziamenti di quote regionali.
Ciò rende evidente che, se da un lato si renderà necessario reperire risorse per l'esercizio in corso con modalità che tecnicamente e politicamente sono in corso di definizione, dall'altro occorrerà una volta per tutte agire strutturalmente sul sistema per evitare che si ripeta ciclicamente questa situazione che crea forte preoccupazione in un settore delicato e in fase di cambiamenti profondi connessi all'applicazione del Decreto Bassanini che lega collocamento e formazione.
Siamo consapevoli che la Formazione nella nostra regione è un settore all'avanguardia, ben strutturato e produttivo di effetti positivi, anche se il fatto di averla nel tempo costruita con una grossa componente di fondi comunitari renderà necessario prevedere per tempo gli effetti connessi alla progressiva riduzione che di questi fondi vi sarà in relazione alle nuove politiche che l'U.E. sta attivando per il 2000.
Sanità/Assistenza. Occorre fare considerazioni anche alla luce dell'approvazione della legge che istituisce l'Agenzia sanitaria regionale: l'aspettativa è di razionalizzare ulteriormente il comparto sanitario per migliorare il servizio al cittadino. Con il procedere dei lavori verranno stipulati i mutui a copertura degli interventi autorizzati dall'art. 20 della legge 67/88 che già oggi si trova ad un soddisfacente livello di realizzazione, nonostante le difficoltà finanziarie causate dal ritardo nell'attribuzione dei fondi del secondo triennio.
Da rilevare inoltre che sono riproposti i 9 miliardi per la progettazione degli ospedali di Asti e Biella già autorizzati con una legge del 95. I fondi sono spendibili solo ora per le procedure burocratiche.
Per le RA - Residenze Assistenziali, con la legge 73/96 sono già stanziati 3 miliardi per 10 anni per la realizzazione o ristrutturazione di immobili per l'attivazione di residenze assistenziali. E' noto che la domanda spontanea, per essere soddisfatta, necessita di un ulteriore intervento regionale valutabile in non meno di 10 miliardi trattandosi di spesa ripetuta per 10 anni, da coprire con entrate correnti. Si è ritenuto più corretto rinviare all'assestamento la determinazione dell'importo autorizzabile a partire dal prossimo anno. In ambito di interventi sul sociale è da ricordare il D.D.L./Inverventi per la famiglia: 5 miliardi.
Cooperazione. Su questo fronte la determinazione di una politica regionale trova le basi nella necessità di sostenere un nostro ruolo a favore delle diverse componenti della società civile che operano in campo internazionale: l'economia globalizzata, l'informazione, la comunità scientifica, l'avvento di una società multirazziale, richiedono alle nostre realtà economiche-sociali un'azione che esca dal semplice ambito regionale.
In questa loro azione le componenti sociali hanno l'esigenza di una rappresentanza politico-istituzionale che non può che riconoscersi nel livello regionale.
Per il futuro si tratta di avviare una opportuna riflessione a partire dagli interventi che hanno già dato risultati significativi (Cantone di Zenica in Bosnia Erzegovina, azione di sostegno alla sicurezza alimentare del Sahel Occidentale, interventi in Cina, Argentina e Sud America).
Nell'attuale proposta di bilancio si è voluto mantenere sostanzialmente l'impegno già previsto per lo scorso anno, in vista di modifiche successive.
Giovani. Per quanto riguarda i capitoli di spesa relativi alle politiche giovanili è da rilevare che: per la realizzazione di specifici progetti individuati nel piano annuale per gli interventi regionali per i giovani nonché per le altre spese necessarie al funzionamento dell'Osservatorio permanente sulla condizione dei giovani (legge regionale 16/95), il relativo capitolo è stato incrementato di 200 milioni. Per ci che concerne i contributi ad Enti locali, associazioni e cooperative giovanili per la realizzazione di interventi a favore dei giovani, il capitolo relativo è stato incrementato di 1 miliardo. E' utile rilevare che è in atto da parte del Governo la stesura di un D.D.L. che istituisce l'Agenzia dei Giovani e un fondo per le politiche giovanili.
Si tratterà quindi di raccordare la legislazione già in atto nella Regione con le novità normative che stanno emergendo. In materia di politiche giovanili gli obiettivi individuati dalla Regione puntano a realizzare condizioni di opportunità positive per i giovani presenti in Piemonte.
Interesse della Giunta è quello di attivare progetti innovativi e sperimentali da inserire successivamente nelle politiche settoriali. Tra le finalità della Regione in materia c'è la promozione e la partecipazione al dibattito istituzionale attivando un rapporto innovativo con la Pubblica Amministrazione.
Conclusioni Le leggi finanziarie degli ultimi anni, impostate ad uno stretto rigore per consentire il raggiungimento dei parametri di Maastricht, hanno ulteriormente ridotto le già esigue disponibilità libere regionali. Consola il fatto che il sacrificio non sembra inutile. Per ovviare, almeno in parte, alla riduzione dei fondi, si è pensato di operare su tre fronti: riducendo gli oneri finanziari per l'ammortamento dei mutui contratti dalla Regione. La L.R. 3/98 ha autorizzato, a tal fine, anche la possibilità di ricorrere all'estinzione anticipata utilizzando le economie dei fondi statali vincolati: se non è possibile eliminare gli ostacoli che ne impediscono la spesa, ricorrendo ad un provvedimento di devoluzione; procedura già seguita ma per importi modesti negli anni passati valorizzando il bilancio pluriennale per potere da un lato far coincidere il momento dell'erogazione con quello dell'iscrizione in bilancio e dall'altro per potere elaborare programmi a più ampio respiro.
Per questa via dovrebbe anche essere possibile ridurre non solo i residui passivi ma anche i residui perenti. Il bilancio della Regione è un documento pubblico e deve essere pertanto leggibile, a tal fine è stato costituito, ad ottobre dello scorso anno, un apposito gruppo di lavoro che sta elaborando le proposte per rendere di più facile comprensione il bilancio.
Lo stesso gruppo è anche impegnato nella elaborazione di una proposta di modifica della legge regionale di contabilità che è ormai inadeguata.



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