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Dettaglio seduta n.218 del 03/03/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc. - Interventi di promozione della domanda

Interrogazione n. 1765 del Consigliere Cavaliere: "Chiarimenti in merito alle dichiarazioni del presunto Direttore dell'Agenzia regionale per il turismo e realizzazione di una enoteca regionale presso Palazzo Madama a Torino" Interrogazione n. 1766 del Consigliere Saitta: "Competenze ed attività dell'Agenzia regionale per il turismo"


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA

Interpellanza n. 1748 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Simonetti e Papandrea: "Agenzia regionale per la promozione turistica"



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA

Interrogazione n. 1785 del Consigliere Cavaliere inerente a "Richiesta documentazione e legge sulla privacy"



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo le interrogazioni n. 1765 del Consigliere Cavaliere, la n. 1766 dei Consiglieri Saitta, Picchioni, Spagnuolo, Montabone e Riba, la n. 1785 del Consigliere Cavaliere e l'interpellanza n. 1748 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Simonetti e Papandrea.
I documenti possono essere esaminati insieme per l'oggettiva connessione.
Non ci sono interroganti o interpellanti che desiderano illustrare i documenti, per cui do la parola al Presidente Ghigo per la risposta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Risponderò a queste quattro interrogazioni e poi all'interrogazione n.
1804 presentata dal Consigliere Saitta, come d'altro canto si era concordato nella Conferenza dei Capigruppo.
Per quanto riguarda l'interpellanza n. 1748 (vado in ordine temporale) presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Simonetti e Papandrea, inerente all'Agenzia regionale per la promozione turistica, preciso che ci sono vari punti che venivano rappresentati nell'interrogazione e io rispondo puntualmente punto per punto.
Si confondono, al punto a), l'art. 20 dello Statuto dell'Agenzia relativo alla nomina del Direttore, con l'art. 21, che prevede il parere previo e vincolante dell'assemblea in ordine alla struttura organizzativa.
Nel caso specifico, si è inteso affidare soltanto un incarico organizzativo e di progettazione limitato nel tempo (31 dicembre 1998) e non procedere alla nomina del Direttore. Le modifiche statutarie proposte - che in realtà non sono state proposte, questa interrogazione è superata dagli eventi perché in realtà il Consiglio di amministrazione si è costituito poi con 5 componenti e, in un secondo momento, si analizzerà l'eventuale possibilità di allargare il Consiglio di amministrazione, perciò questo punto è superato... Come dice, Consigliere Cavaliere?



CAVALIERE Pasquale

Gli altri due componenti chi sono?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Gli altri due componenti non so se è richiesto da qualche interrogazione, ma comunque se vuol fare un'interrogazione poi le rispondo.
Adesso vediamo se nel corso delle quattro c'è scritto da qualche parte.
Le modifiche statutarie proposte sono state dettate - come ho detto proposte ma non attuate, perché sull'argomento non si è presa nessuna determinazione - da valutazioni di opportunità per consentire l'ingresso nel Comitato direttivo di rappresentanti pubblici, più tre privati, più due, cosa che poi non è avvenuta.
Vorrei anche precisare che la conoscenza da parte mia delle procedure di modifica dello Statuto è ovvia, perché ne sono stato costantemente informato, sempre per rispondere puntualmente all'interrogazione, ma come ho detto, non si è addivenuti a nessuna modifica di Statuto.
Circa la scelta del consulente Garrone, nell'attesa della nomina del Direttore ATR, ritengo che la competenza sia del Consiglio direttivo e quindi non ci sono state scorporazioni a danno dell'assemblea.
L'eccesso di potere invocato a me pare assolutamente non presente, ma se anche la fattispecie fosse adombrabile, valga il richiamo al fatto che si tratta di atti di Ente formalmente privato e quindi non soggetto a censura della giustizia amministrativa.
Dal pari sembra insostenibile la tesi che, in assenza di concrete motivazioni a sostegno della scelta, si verta in ambito privato nell'ipotesi di abuso d'ufficio, perché l'interrogazione adombrava anche questa considerazione.
Nella vostra interrogazione voi...



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, può ripetere?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Si, ripeto; d'altro canto è scritta, gliela posso poi fornire.
Dal pari sembra insostenibile la tesi che, in assenza di concrete motivazioni a sostegno della scelta, si verta in ambito privato nell'ipotesi di abuso d'ufficio, perché nella sua interrogazione lei adombrava appunto l'ipotesi che io avessi o fossi...



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'eccesso di potere invocato a me pare assolutamente non presente, ma se anche la fattispecie fosse adombrabile, valga il richiamo al fatto che si tratta di atti di Ente formalmente privato e quindi non soggetto a censura della giustizia amministrativa.
L'interrogazione n. 1765 del Consigliere Cavaliere, in data 12/2/98, ha per oggetto: "Chiarimenti in merito alle dichiarazioni del presunto Direttore dell'Agenzia regionale per il turismo e realizzazione di un'enoteca regionale presso il Palazzo Madama di Torino".
Circa la dizione "anno zero", che poi ho visto anche ripresa - anticipo su una mia intervista, io sia nella conferenza stampa che ho tenuto al BIT di Milano sia in altre occasioni non ho mai dichiarato questo e probabilmente il giornalista l'ha ripresa dall'ANSA. Me ne dispiace, ma io non ho usato, anche se naturalmente la terminologia - come dirò - significa che con la legge regionale n. 75/96 si è voluto cambiare profondamente il sistema previgente, oggettivamente tentando di migliorare quanto prima si era realizzato, ma non ignorando il cammino di sviluppo già percorso.
Perciò dire "il turismo parte dall'anno zero" non significa rinnegare tutto quello che è stato fatto precedentemente; significa semplicemente prendere atto che c'è una nuova legge, c'è una nuova impostazione.
Punto 2). Al momento il signor Garrone è vincolato da un incarico di consulenza, con funzioni di coordinamento e organizzazione generale; sempre ad oggi lo staff prevede soltanto una collaboratrice di livello impiegatizio, che d'altro canto non è ancora stata identificata.
Compenso pattuito per il signor Garrone è di lire 200 milioni annui oltre IVA; l'incarico scade il 31 dicembre 1998.
Non risulta che il signor Garrone abbia suggerito la proposta di Palazzo Madama come sede dell'enoteca torinese, ma solo come sede di rappresentanza dell'ATR.
Circa l'effettivo ruolo svolto dal signor Garrone, vorrei ricordare che il medesimo si è limitato ad una proposta da studiare e non ha indicato progetti veri e propri. Questo è importante.
Colgo l'occasione, sempre in relazione al discorso dell'enoteca siccome c'è anche un ordine del giorno poi presentato e in relazione a notizie sempre giornalistiche che sono apparse in questi giorni sul giornale in relazione all'enoteca di Palazzo Barolo, vorrei precisare che bisogna distinguere nettamente quello che è l'aspetto legato all'iter legislativo dell'Assessorato all'agricoltura per l'identificazione delle enoteche sul territorio piemontese. Cosa diversa è l'iniziativa di Palazzo Barolo, che è un'iniziativa totalmente a sé stante, indipendente e fatta dall'Opera Pia Barolo, nel senso che è una cosa che noi, come Regione sosteniamo nell'ambito del recupero dei beni culturali sul territorio piemontese, ma che non ha nulla a che vedere col discorso delle enoteche regionali.
C'è poi l'interrogazione n. 1766 del 12/2/98 dei Consiglieri Saitta Picchioni, Spagnuolo, Montabone e Riba inerente a "Competenze ed attività dell'Agenzia regionale per il turismo".
In riferimento al punto 1), posso dire che l'avvio concreto dell'attività dell'Agenzia si è avuto nei giorni scorsi e prossimamente continuerà con l'organizzazione della presenza piemontese alla BIT di Milano e all'ETB di Berlino. Oltretutto posso dire con particolare soddisfazione che la presenza del Piemonte al Bureau Internazionale del Turismo a Milano ha obiettivamente rappresentato un momento di particolare successo, perché finalmente si è data la possibilità agli operatori, sia alle ATL sia agli operatori privati che fanno parte dell'Agenzia, di avere un punto di coagulo, di rappresentatività, tant'è vero che nella sede dello stand della Regione Piemonte si sono svolte conferenze stampa, incontri distribuzione di materiale. Su questo ho anche preparato una nota che posso poi fornire agli interroganti.
Sul punto 2) del dimissionamento d'ufficio, devo precisare che non è nella competenza del Presidente della Giunta regionale né nelle proprie facoltà tale determinazione.
L'intenzione è quella di procedere tempestivamente, ma in armonia con le determinazioni politiche della maggioranza (per rispondere al terzo punto dell'interrogante).
Il quarto punto era quello in cui si chiedeva se io non ritengo nell'impossibilità di ottenere le dimissioni di Garrone, di dimettermi io: chiaramente la risposta è implicita.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Passiamo alla quarta interrogazione, n. 1785 presentata dal Consigliere Cavaliere, sulla "Richiesta documentazione e legge sulla privacy".
Naturalmente, ho presentato richiesta di mettere a disposizione i curricula dei canditati al posto di direttore e funzionario dell'Agenzia, così come risulta da quanto dice il Presidente dell'Agenzia regionale per il Turismo: "La richiesta di mettere a disposizione i 'curricula' dei canditati al posto di direttore e funzionario dell'Agenzia è pervenuta dal Presidente della Regione, il quale ha legato la stessa al fatto di rappresentare 'il socio di riferimento' del Consorzio misto pubblico-privato che costituisce l'Agenzia medesima.
Detto questo, va puntualizzato doverosamente che: 1) l'Agenzia per la promozione turistica del Piemonte, anche sulla base di specifico e motivato parere di legale esterno, non è ritenuta Ente strumentale (e quindi dipendente) della Regione: per cui non si verte in una delle ipotesi di 'diritto a conoscere' previsto dall'art. 12 dello Statuto regionale 2) inoltre, se anche fosse applicabile l'art. 12 anzidetto, il diritto riguarderebbe 'notizie e informazioni' utili all'esercizio del mandato consiliare e non la consegna di copia dell'intero curriculum dei candidati (dove possono esistere dati personali non interessanti l'esercizio del mandato o che l'interessato non ama divulgare)." Faccio un esempio: qualcuno, ad insaputa del suo datore di lavoro presenta un curriculum per un altro posto, probabilmente può non aver piacere che si sappia che lui ha presentato domanda da un'altra parte.
Le notizie fornite dal Presidente dell'Agenzia regionale per il turismo così continuano: "3) l'Agenzia non si è rifiutata di fornire i dati - questo passaggio è importante - ma in presenza delle norme sulla tutela della privacy, di cui alla legge 675/96, ha comunicato la propria disponibilità previa acquisizione del consenso delle persone interessate e notifica del 'trattamento' richiesto al Garante della privacy.
Procedure queste immediatamente avviate ed in attesa di completamento".



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Alla richiesta del Presidente Ghigo, inoltrata a sua volta su sollecito del Consigliere Cavaliere, sarà data ottemperanza nelle prossime settimane".
Pertanto, non è vero che si è voluto fornire i currricula: si è voluto prendere le giuste precauzioni per fornire al Consigliere Cavaliere la possibilità di acquisire i curricula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Intervengo per esprimere la totale insoddisfazione del Gruppo di Rifondazione comunista per la risposta data poc'anzi dal Presidente, on.
Ghigo, circa l'interpellanza urgente n. 1748, perché non ha risposto ai gravi quesiti da noi posti.
Innanzitutto, non ha risposto al quesito sulla nomina del coordinatore generale Pier Domenico Garrone, coordinatore generale dell'Agenzia regionale per la promozione turistica.
A tale proposito, avevamo rilevato che il coordinatore, con funzioni di direttore, ha beneficiato di incarichi di consulenza per il Presidente della Regione, Enzo Ghigo, e questo incarico gli viene affidato anche grazie alla fiducia quasi dogmatica dimostrata con costante ed indomita ripetitività dal Presidente Ghigo; inoltre, il dott. Garrone non ha mai cessato di essere comunque incaricato di lucrosi incarichi o dalla Regione o da Enti ad essa collegati.
A questo non è stato minimamente accennato.
Così pure avevamo chiesto le caratteristiche professionali del profilo di Direttore, che non sono state né richiamate né motivate od accertate come esistenti nella comunicazione per la Presidenza dell'Agenzia; nessun cenno anche per quanto riguarda l'art. 21 dello Statuto relativo alla nomina del Coordinatore generale, che prevede il potere vincolante e motivato dell'Assemblea dei Consorziati.
Questo è un grosso problema al quale noi pensavamo il Presidente della Giunta avrebbe dovuto rispondere e ovviamente non ha risposto.
Inoltre, per quanto riguarda la nomina del Presidente, Pier Domenico Clemente, il quale, tra l'altro, ha convocato il 16 febbraio l'assemblea del Consorzio per l'Agenzia regionale di promozione turistica del Piemonte mettendo all'o.d.g. anche una modifica dello Statuto che lascia allibiti perché moltiplica poltrone e complica procedure, con l'evidente risultato di creare non economie di gestione, prontezza di decisioni ed essenzialità delle strutture di dirigenza, ma aumento dei costi di gestione.
Quindi un'altra importante nostra richiesta non è stata assolutamente e minimamente toccata dalla risposta del Presidente.
Avevamo anche rilevato che, se questo avvenisse, si tornerebbe ad una situazione nella quale gran parte delle risorse disponibili andranno a coprire i costi di gestione, di personale, consulenti piuttosto che essere impiegate per la promozione turistica per il Piemonte.
Nella nostra interpellanza avevamo inoltre chiesto di conoscere se il Presidente era a conoscenza di questi fatti e se erano da lui stati sponsorizzati ovvero assecondati nella loro realizzazione.
A tutte queste importanti nostre richieste il Presidente della Giunta non ha risposto e noi siamo severamente a criticarlo e a chiedere ovviamente, una rilettura della nostra interpellanza, perché riteniamo che su questa importante questione il Presidente della Giunta ci debba dare delle spiegazioni urgenti o comunque serie per la rilevanza della tematica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Mi sarei aspettato, da parte del Presidente, un inquadramento generale delle attuali problematiche del turismo e del ruolo che la Regione sta svolgendo e intende svolgere in questo comparto, in questa fase cruciale.
Invece, Presidente, ritiene che questo ambito non meriti l'attenzione dovuta.
Del resto, l'Agenzia per la promozione turistica del Piemonte (frutto di una bruttissima legge che abbiamo cercato di modificare nell'iter della sua approvazione con delle proposte di modifica parziali) non riesce, in alcun modo, a sostituire in maniera evolutiva il sistema precedente; non coinvolge la generalità dei privati (almeno quelli più importanti) - e del resto avevamo visto come era avvenuto il coinvolgimento dei privati - e poi lo si vede anche dalle nomine che hanno fatto i privati o che i privati hanno appoggiato nel Consiglio di amministrazione.
Il tutto comincia dal fatto che non si nomina il direttore - oppure lo si definisce con un altro nome - si ritiene di affidare un incarico organizzativo fino a dicembre prossimo al signore Garrone; ma, nonostante la figura del direttore sia prevista nello Statuto dell'agenzia non si nomina. Quindi cosa si vuol fare? Non si vuole far funzionare questa agenzia? Se è previsto che ci sia questa figura non si capisce il perch tale carica non venga ricoperta in modo da operare in maniera puntuale. Ho ragione di ritenere, Presidente, che l'agenzia stia diventando un baraccone clientelare utile alle compensazioni politiche della sua maggioranza - e non solo - e non uno strumento per il rilancio del turismo piemontese.
Mi pare che stia avvenendo di tutto dentro l'agenzia regionale per il turismo, tranne quello che dovrebbe essere il suo compito specifico. Non voglio aggiungere di più perché ci siamo quasi stufati di rilevare queste situazioni vergognose; voglio solo soffermarmi sulla questione della cosiddetta privacy. Noi assistiamo a tutta questa situazione nell'agenzia per il turismo e poi oltre ciò vi è anche la maleducazione politica di non ottemperare a quel minimo di regole che bisognerebbe ottemperare. E' indubbio che l'agenzia per la promozione turistica è una partecipata della Regione Piemonte. Una partecipata che ha la maggioranza pubblica data dallo Statuto e la Regione ha una partecipazione nell'agenzia sotto forma di consorzio regolato e organizzato come tutte le forme di società stabilite dal Codice Civile.
Tra l'altro la nostra è una situazione particolare perché al momento l'agenzia, che la si vuol far apparire una cosa completamente estranea, è collocata in uno scantinato, in un anfratto della Presidenza della Giunta.
L'agenzia usa il personale regionale, usa le strutture regionali, usa in attesa di essere trasferita a Palazzo Madama - le strutture regionali.
Mi limiterò ad elencare le questioni di sostanza non di forma, ma anche la forma darebbe ragione a questa tesi, ma non mi interessa la forma, mi interessa la sostanza. Ripeto, si tratta di una società che è stata costituita dalla Regione con una legge, utilizza le strutture della Regione, le nomine del Consiglio di amministrazione (il Presidente e altri incarichi) le ha decise la maggioranza di questa Regione in riunioni.
Gli incarichi li avete decisi e ve li siete spartiti durante le riunioni dentro la maggioranza, ma quando poi un Consigliere regionale chiede di avere il curriculum depositati viene citata la privacy: ma vergognatevi! Si vergogni, Presidente Ghigo! Almeno si vergogni! E' un'indecenza: abbiamo scritto al garante, risponderà e chiarirà.
Però, Presidente, una volta che il garante risponderà e chiarirà, il Presidente del Consiglio di amministrazione, che ha scritto quella lettera si deve dimettere. Si deve dimettere se il garante risponderà in un certo modo, perché non si può vietare la visione della documentazione di un consorzio costituito dalla Regione. Non si può, a meno che non si voglia nascondere, come state facendo, tutte le domande clientelari che avete fatto presentare all'agenzia, non solo per il direttore, ma anche per gli altri incarichi che state ricoprendo. Tutto questo mentre c'è il personale delle APT a spasso, mentre c'è molto personale specializzato in giro, agli amici degli amici sono state fatte presentare delle domande e fra poco verranno scelte le dozzine di incarichi che debbono essere ricoperti in questo baraccone clientelare.
Avete trasformato l'agenzia per il turismo in un baraccone clientelare usando gli impegni della Regione su questo comparto per fare dei favori a qualche amico. Questo è avvenuto con la nomina di Garrone e questo sta avvenendo anche con gli altri incarichi. Questo state facendo sul turismo Presidente Ghigo! Vergogna e ancora vergogna!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, credo che l'indignazione del collega Cavaliere non sia assolutamente fuori luogo: c'è un netto contrasto tra le dichiarazioni di principio e i comportamenti concreti. Quindi anch'io mi aggiungo a questa condanna del metodo da parte del Presidente della Giunta regionale. Mi aggiungo anche perché ho la sensazione che il Presidente Ghigo continui a trattare questi temi come altri temi, con toni alti e sonanti.
Nei comportamenti concreti mi pare continui a ripetersi una vecchia e antica liturgia della gestione del potere oggi aggravata dal fatto che il Presidente Ghigo ci aveva promesso la novità. Vede, Presidente Ghigo, lei è prigioniero del dott. Garrone.
La domanda finale dell'interrogazione: "Sentire se il Presidente Ghigo non ritenga necessario e urgente dimettersi egli stesso, nel caso in cui sia in grado di ottenere le dimissioni di Garrone" non è domanda banale, ma deriva dalla constatazione che ogni qualvolta ha dovuto affrontare le numerose questioni e i problemi creati dal suo consulente, il Presidente Ghigo ha dovuto, nella sostanza, sottostare alle indicazioni dello stesso.
Ha mai potuto, Presidente, nonostante la gravità di alcuni atti, assumere un'iniziativa come quella - normale - di interromperne l'attività di consulenza. La conclusione che possiamo trarne è che il Presidente Ghigo in qualche maniera sia stato costretto ad affidare la consulenza al dott.
Garrone.
La stessa opinione viene confermata nei comportamenti successivi quando si è parlato di Agenzia regionale del turismo.
Vede, Presidente, quando un consulente dell'Agenzia regionale del turismo, pagato con denaro pubblico dalla Regione Piemonte, dice stupidate tali da provocare danni al Piemonte - come quella dell'enoteca a Palazzo Madama: siamo diventati la barzelletta d'Italia, per chi conosce Palazzo Madama - chi ne ha responsabilità ha il dovere di procedere al licenziamento di questa persona. E invece, cos'ha fatto il Presidente Ghigo? Sostanzialmente, oggi, l'ha difeso: "Non era vero, non ha parlato di enoteca a Palazzo Madama". Lei continua ad essere prigioniero del suo consulente, Presidente Ghigo.
D'altronde, Presidente Deorsola, questa considerazione non è soltanto dei quattro amici del collega Saitta, lo stesso Assessore Bodo con comunicato, molto preciso, della Giunta regionale, del 12 febbraio - non dell'Ansa, che sbaglia sempre e virgoletta malamente -: "(...) contesta la proposta di apertura di un'enoteca regionale nei locali di Palazzo Madama di Torino, avanzata ieri dall'Agenzia regionale per il turismo". Credo che l'Assessore Bodo, non essendo cronista dell'Ansa, avrà avuto sicuramente informazioni più precise di quante possano averne semplici Consiglieri di minoranza, i quali, notoriamente, fanno sempre polemica.
L'Assessore Bodo, quindi, giustamente si è preoccupato e ha rilevato e rivendicato all'Assessorato e alla III Commissione, e quindi al Consiglio giustamente, un ruolo decisionale su questi temi.
Dunque, il consulente, dott. Garrone, ha proposto l'enoteca a Palazzo Madama; ma per conto di chi? Chi gli consente di assumere un ruolo politico? Il consulente Garrone non riveste alcun ruolo.
Assessore Bodo, ha perfettamente ragione: ha avuto il coraggio di rivendicare alle istituzioni un ruolo che il suo Presidente non ha la capacità di rivendicare, sottostando sempre, continuamente - credo, a questo punto, si trovi in una situazione di quasi ricatto - al suo consulente, Garrone. Non neppure la capacità di contestare le stupidate che il consulente continua a ripetere.
Dobbiamo essere preoccupati del fatto che una persona, senza alcun titolo politico, senza capacità su temi politici, si svegli al mattino e possa dire "Inizia qui il turismo; è l'anno zero: chi c'era prima ha sbagliato tutto. Da questo momento si fa l'enoteca a Palazzo Madama". In seguito a ciò il Presidente Ghigo - così abbiamo letto - ha contestato Garrone, dopodiché, oggi, ha detto: "No: si comincia dall'anno zero" virgolettando (...): è chiaro che l'Ansa sbaglia sempre. Dunque lei ha ripetuto e ripete, nella sostanza, con modalità diverse le note e i comunicati che gli prepara Garrone.



(Presidente Ghigo, fuori microfono: "Sono come Ambra...!")



SAITTA Antonino

In conclusione, Presidente, lei continua a fare brutte figure. Viene un po' da ridere quando parla di privati, di manager, di gestione nuova di questo settore. Vien da ridere perché se il comportamento suo e della sua Giunta è quello, che abbiamo constatato, della Consepi, se il suo comportamento è quello dell'EC-BIC, lei dovrebbe dimettersi - tanto non lo fa, l'abbiamo chiesto in termini provocatori. Quando lei, Presidente, e la sua Giunta, parlate di partecipate, credo si pensi soltanto ad occupare qualche posto in Consigli di amministrazione e offrire qualche consulenza.
Colleghi, durante la discussione in quest'aula sulla Consepi, il Vicepresidente Majorino e il Presidente ci hanno più volte ribadito quanto fosse importante l'aumento di capitale proposto (un miliardo circa), che la Finpiemonte era d'accordo, che la stessa, addirittura, ne avrebbe acquistato in futuro le azioni. Sapete cos'ha fatto la Finpiemonte relativamente alla propria quota? Non ha partecipato all'aumento di capitale! Ma qui, in Consiglio, il Presidente e il Vicepresidente Majorino ci avevano detto, invece, che la Finpiemonte voleva firmare l'aumento di capitale.
E' per questi motivi che mi vien da ridere quando lei, Presidente parla di privati. Lei non sa cosa sono i privati! Per fortuna, la Finpiemonte assume decisioni diverse e gode di una sua autonomia! Sapete, colleghi, come si è comportata relativamente all'EC-BIC? In quest'aula abbiamo avuto grandi discussioni; bisognava ricapitalizzare EC-BIC, vero Assessore Masaracchio? Era importante, ce lo aveva ribadito anche il Capogruppo Ghiglia: era importantissimo. Sa cos'ha fatto la Finpiemonte? - la informo, Assessore, perché il Presidente Ghigo e il Vicepresidente Majorino non l'hanno fatto - l'ha messa in liquidazione. E' stata messa in liquidazione! Lo sapeva, Assessore? Quindi, abbiamo discusso, due volte, dell'aumento di capitale di una società che Finpiemonte ha messo in liquidazione. Presidente e Vicepresidente della Giunta regionale ci dicono che ricapitalizzare queste società è fatto importante, perché così vuole Finpiemonte, perché i privati sono pronti ad entrarvi: in realtà, si crea la sistemazione a qualche amico, che magari ha prestato il proprio aiuto durante la campagna elettorale.
Per fortuna la Finpiemonte, in cui vi sono privati "veri", assume decisioni che correggono completamente il comportamento della Giunta.
Ho richiamato questo fatto perché il vostro comportamento, Presidente Ghigo e Vicepresidente Majorino, fa venir voglia di ridere nel momento in cui parlate di stile privato nella gestione della cosa pubblica.
Si tratta del "vecchio" sistema, aggravato da un'incompetenza tale da non permettere di riuscire a proporre le linee politiche che appaltate ad altri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba. Dopo questo intervento sospenderemo per un quarto d'ora il Consiglio per dar modo al Presidente Ghigo ed ai Capigruppo di incontrare la delegazione della Vestebene di Cortemilia.
Prego.



RIBA Lido

La situazione oggetto della nostra discussione ha un'implicanza a vasto raggio. Cerco di usare i toni più discorsivi che riesco ad introdurre perché la mattina che con l'Assessore Bodo essendo noi riuniti nel gruppo di lavoro convocato dalla III Commissione per decidere il processo, il passaggio legislativo della legge sul distretto del vino, stavamo proprio esaminando il capitolo dell'ipotesi della enoteca regionale, della costituzione di un'enoteca piemontese, ci siamo trovati di fronte l'Agenzia che ci informava dell'iniziativa del consulente, un'ANSA riferita alla dichiarazione del consulente dell'Agenzia regionale per il turismo che dichiarava che l'Agenzia aveva assunto l'iniziativa di costituire un'enoteca piemontese chiedendo anche al Comune la disponibilità dei locali di Palazzo Madama per insediarla in quella sede.
Io naturalmente segnalai il mio particolare disappunto perché o la questione costituiva un'invenzione di progetti dell'Agenzia regionale fuori dal proprio ambito di competenza oppure più presumibilmente come facendo l'uovo nel nido del cuculo, cioè facendo come il cuculo, questi avevano captato in qualche maniera notizie circa l'iniziativa che era in corso da parte del Consiglio e allo scopo di appropriarsi in termini di immagine di una questione che non gli apparteneva né per il merito e né per il contenuto avevano tentato una di quelle classiche operazioni di immagine che tanto hanno già nuociuto al complesso della credibilità della Regione nel suo insieme e anche alla sua personale, Presidente Ghigo.
Di queste cose abbiamo parlato diverse volte in questa sede ed in altre e naturalmente apprezzai che il mio disappunto fosse condiviso dall'Assessore Bodo che in quella occasione dettò seduta stante un comunicato che era di tenore esplicito e chiaro, anche se non ne conosco l'esito. Che cosa ne consegue? Evidentemente i problemi sono due.
Uno è il problema che riguarda la separazione e la definizione dell'ambito di competenza degli Assessorati, del Consiglio, delle iniziative legislative rispetto a quelle che concernono il fatto tecnico della promozione turistica che non ha attinenza con la invenzione di strutture. Lei deve farsi garante di renderlo esplicito questo: quella Agenzia lì non ha da inventare niente che abbia attinenza con le leggi e con il governo della Regione. Quella Agenzia lì è stata costituita, potrei citare a memoria, farmi interrogare su tutto il passaggio perché l'abbiamo discusso e ridiscusso, sia pure con posizioni diverse, quell'Agenzia lì deve attuare un progetto di promozione del Piemonte che non sta attuando.
Non sta attuando perché siamo ricaduti all'interno di un pantano politico di un faticoso improduttivo direi quasi classico e scoraggiante pantano politico. Cosa è successo? Il dosaggio, la necessità di mettere adesso un Consigliere che rappresenti Forza Italia del nord del Piemonte, come aveva richiesto Racchelli che giustamente ha poi "menato" il giusto vanto per avere ottenuto l'esito positivo alla sua iniziativa, non è una critica, è una considerazione. Nello stesso tempo le Province detentrici dell'oggetto cioè del territorio, dell'organizzazione fisica delle aree sulle quali il turismo deve insediarsi, non sono state inserite e quindi permane un elemento di conflitto e di confronto; abbiamo inserito anche il dott.
Garrone per ragioni politiche e non in conseguenza di una scelta tecnica esperita dall'Agenzia sulla base del mercato che consentiva di acquisire la prestazione più appropriata.
Io non avevo pregiudizi, mi si darà atto che è la prima volta che faccio un nome perché sono stato costretto da una situazione che evidentemente non permetteva di essere bypassata in sede di discussione in Commissione. Io non ho mai fatto il nome, non è nella mia intenzione affrontare più a lungo una discussione su persona peraltro non presente, ma la questione è che quella proposta, quell'insediamento non era la conseguenza dell'assunzione di una funzione, era invece la composizione di un problema politico.
Presidente, vedo che accenna. Ora, posizione di qua, posizione politica di là, il risultato è una situazione di grande sconcerto per quanto riguarda la procedura con cui siamo in ritardo e che ha già avuto come conseguenza l'interferenza di cui ha parlato Bodo sui lavori del Consiglio rallentandoli ulteriormente, dall'altro lato probabilmente la collocazione di un carico sull'Agenzia regionale per una funzione che viene svolta in una maniera evidentemente impropria, improvvida e inopportuna. Questo è l'interrogativo che consegue a noi per l'affidabilità di un progetto, che dopo due anni sta ancora faticosamente segnando il passo, che se è così crea l'ipotesi che l'arrembaggio per insediare delle posizioni di potere possa essere una procedura che si adotta nei confronti di questa Agenzia perché se anche il Presidente della Regione ha ammesso, Tizio ha ammesso Caio ha ammesso, per la verità probabilmente molti hanno ammesso, io sto giudicando la debolezza del percorso, non sto criticando i passaggi o facendo il contrappunto sui vari passaggi; il risultato è che siamo dotati di una strumentazione di organico che probabilmente non è quella necessaria, non stiamo affrontando il problema di competenza della Agenzia come operazione di promozione del turismo piemontese, bisognerebbe fare un dibattito su questo per sapere a che punto siamo, cosa ne è stato dell'idea dei privati, cosa hanno fatto e come si è verificata l'ipotesi che noi avevamo previsto, che i privati sono molto interessati all'out going che non all'in come e che quindi hanno probabilmente...
forse la tua area ha da questo punto di vista una prospezione diversa sull'Agenzia regionale, perché è l'unica area del Piemonte che svolge una forte azione di promozione del turismo di ingresso, ma i privati che siamo andati a cercare, le grandi società dei tour operator hanno altri interessi e allora noi non sappiamo se all'interno per una faticosa e incomponibile collocazione di forze e di interessi eterogenei abbiamo realizzato un'operazione veramente al servizio del progetto o se invece abbiamo un'operazione che si autoestingue all'interno della formazione degli organismi e della definizione delle istituzioni e della struttura politico amministrativa in quanto tale.
Questo è l'oggetto di una vivissima preoccupazione, naturalmente prendere atto dell'avvenimento è imprescindibile, ma al Presidente Ghigo la domanda che si rivolge è relativa a come intende superare questa situazione, come intende riorganizzare e perseguire l'affidabilità dell'Agenzia per il turismo e come intende anche nello specifico porre rimedio ad un'operazione che ne sta trascinando altre, perché adesso quando si dice che c'è un'iniziativa autonoma dell'ente Opera Pia Barolo per l'enoteca a Palazzo Barolo, è una verità del tutto fuorviante perché il Sovraintendente ha posto la questione di una utilizzazione di quella struttura anche ai fini di un inserimento di collezioni enologiche, ma è una questione che propone da quindici anni, per la verità! Quindi non c'è nessuna iniziativa autonoma; se di qualche cosa si tratta vuol dire - e mi preoccuperebbe - che nonostante gli interventi, le interpellanze e le prese di posizione, per altri versi surrettiziamente va avanti questa iniziativa in qualche maniera sponsorizzata da qualcuno che adesso continuo a individuare nella Agenzia regionale per il turismo, escludo che sia l'Assessore Bodo, non penso che si tratti del Presidente Ghigo, ma di fatto è un'altra delle operazioni che si collocherebbero in modo del tutto inopportuno, intralciando il lavoro che stiamo faticosamente tentando di fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto nuovamente la parola il Consigliere Cavaliere per una breve precisazione. Ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Mi sono dimenticato di dire una cosa, signor Presidente, cioè che nelle lettere, forse richieste da Clemente, dove i soci dell'Agenzia (Coalpi Ascom, Federazione Albergatori e via dicendo) ringraziano il dottor Clemente e l'on. Ghigo per il BIT di Milano, quasi tutti ringraziano il Presidente del Consiglio d'amministrazione, dott. Clemente, e il "direttore" Garrone! Tutti ringraziano il "direttore" Garrone! Allora Presidente, mandi per cortesia una lettera a questi soggetti dicendo che Garrone non è il direttore, ma il consulente tecnico! A meno che, invece si chiami in un altro modo, ma stia svolgendo le funzioni di direttore.
La seconda che ho detto mi pare quella più credibile e vera, nel senso che sta svolgendo le funzioni di direttore.
Ancora una cosa e termino. Le pongo da esaminare subito la questione della presunta incompatibilità del signor Chiabrera quale membro del Consiglio d'amministrazione dell'Agenzia, per evidenti conflitti di ruoli all'interno dell'Agenzia. E' una questione che le pongo in modo chiaro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, dopo questa ennesima risposta che lei ha dato penso che occorra ancora di più misurare le parole alla gravità dei fatti con tutte le conseguenze del caso.
Lei ha risposto alle quattro interpellanze come si risponde al disbrigo di una pratica fastidiosa. Allora, Presidente, o lei fa il furbo o non è furbo. Propendo per la prima ipotesi. Non si risponde così ai fatti che insieme a me altri colleghi hanno sollevato, che sono di grande rilevanza.
Lei non può disbrigarli in questo modo! Perché non può non accorgersi che lei sta facendo una politica che non è una politica di privatizzazione della cosa pubblica, contro la quale si possono avere, come ha il mio Gruppo, opinioni contrarie. Lei non si limita a percorrere la strada di privatizzare; lei interpreta anche la strada della privatizzazione, nel senso la strada del concorso dei privati in un partenariato con il denaro pubblico, in termini di sottrazione al controllo pubblico e di sottrazione al regime delle leggi che determinano procedure e modalità della spesa pubblica, lei vuole costruire e sta costruendo un castello in base al quale, con artifici formali di cui qualcuno è specialista evidentemente lei viene qui e dimostra che nulla può essere controllato.
Allora, lei capisce che o non è furbo o fa il furbo. Fa il furbo perch evidentemente si dovrebbe ben rendere conto che il denaro pubblico ha una sola fonte, e in sintesi la gestione del denaro pubblico deve sempre essere restituita...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sono due piani diversi. Andate a leggere la delibera che abbiamo fatto.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma deve sempre essere restituita, Presidente Ghigo, al controllo pubblico! E' scorretto che lei venga qui a spiegarci come mai "i combinati disposti, a norma di legge" e così via; lei deve venire qui a spiegare e rendere conto della giustezza di una politica regionale incorporata all'interno di una agenzia, perché guardi che così non fa tanta strada! Non fa più strada perché se noi dobbiamo votare in quest'aula dei provvedimenti che estraniano, nel momento in cui sono approvati, in modo assoluto, come lei qui disbrigando pratica fastidiosa ha fatto, provvedimenti - dicevo che emarginano questa assemblea, allora prima di approvare qualcosa in quest'aula, Presidente, ne ha da passare dell'acqua! Prima di spendere altri soldi in società qui di acqua ne deve ancora passare tanta.
Quindi, la situazione è preoccupante. Il collega Cavaliere dice "vergogna!"; certo, vergogna, perché con la lettura delle società private non si può nemmeno sapere i curricula, allora rinunciamo a mettere in piedi queste cose, Presidente! Rinunciamo a fare leggi e a stanziare soldi dei contribuenti se poi le risposte sono queste.
Vede, qui non c'è solo la privatizzazione politica, qui c'è anche l'invadenza personale delle amicizie del Presidente Ghigo.
In questo suo modo di interpretare il ruolo di cooperazione pubblico privato assume un ruolo di tutta evidenza lo strascico delle sue conoscenze e amicizie personali, che si accoppia a un procedere con dei "truschini" detto nel senso proprio del termine - ripeto, procedere con dei "truschini" da parte del Presidente del Consiglio di amministrazione dell'Agenzia per la promozione turistica, e "truschino" in senso proprio è la nomina del suo amico Garrone: nomina a cosa? Vede il truschino, vede a cosa si giunge? A cosa è nominato? E' Garrone bifronte! Va bene per ogni situazione, perch il collega Cavaliere secondo me ha ragione quando cita quelle lettere in cui sostanzialmente si dice "bravo direttore"! Ha ragione!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ma mica sono responsabile io!



CHIEZZI Giuseppe

Ma no! Presidente, nella nomina lui ha la funzione di direttore e allora è giusto chiamarlo direttore! Se svolgo una funzione, ho diritto al nome che copre quella funzione voi l'avete nominato, con un truschino, con funzione di direttore. Dato che sapevate che sul personale bisognava prima attendere il parere dell'assemblea, qualche genio dell'Amministrazione fa un truschino dicendo: "Va bene, vogliamo che sia direttore e che faccia il direttore però, dato che non possiamo, nominiamolo con un contratto di consulenza come coordinatore".
Vergognatevi, politici e tecnici, di "prendere per i fondelli" la Pubblica Amministrazione in questo modo! E' coordinatore? Allora faccia il coordinatore a 200 milioni all'anno se è direttore, venga nominato in quel modo.
Questa è veramente una situazione non accettabile.
Perché questo dott. Garrone? Ce lo siamo chiesti tante volte, ma certo che è più stabile di una stella fissa. Perché? E' vero che questa persona le è stata molto vicina durante la sua campagna elettorale? E' vero? Io non so, perché sono quei tipi di conoscenze che non mi interessano neppure, ma ad un certo punto, a furia di sentirlo dire e a furia di vedere come le amicizie personali entrino nelle scelte del governo pubblico e ci entrino in modo da diventare insindacabili, al punto che degli atti di conoscenza di persone che vogliono assumere incarichi pubblici vengono negati tirando in ballo la legge sulla privacy, allora incomincio a voler capire anch'io quali legami di livello personale ci sono che possono aver portato il Presidente Ghigo a tirarsi dietro questa persona in incarichi ben remunerati per tutti questi anni.
Dato che gli incarichi ben remunerati lo sono con denaro pubblico allora viene anche a memoria il fatto che non solo su questa persona il Presidente Ghigo si è distinto per aver dato incarichi forse contravvenendo alle regole della corretta amministrazione, tant'è che - lei lo saprà - si sta verificando se lei è un malversatore di denaro pubblico; si sta facendo questa verifica, è un'ipotesi, ma si sta già verificando se lei ha malversato denaro pubblico con altri incarichi, sui quali sono in corso degli accertamenti.
Se noi - e lo faremo, qualcuno l'ha già fatto - monitoriamo la spesa del Presidente Ghigo in funzione delle consulenze e poi leggiamo in trasparenza queste spese con le persone destinatarie di questi benefici e ricerchiamo i legami di tipo personale e amicale che legano queste persone con il Presidente Ghigo, allora forse avremo il quadro di una situazione di scorrettezza e di inadeguatezza, Presidente Ghigo. Perché accade questo?



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, le chiedo solo se le sue valutazioni pensa di articolarle in modo che debba essere necessaria la seduta segreta.



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente, assolutamente. Termino dicendo perché succede questo.
Supponiamo, in astratto, che il Presidente Ghigo non si accorga di tutto ciò, cioè non si accorga che è su una strada pericolosa per se stesso e per l'istituzione.
Perché succede questo, perché lei è attorniato da questi amici, da queste persone, perché dà così tanti incarichi senza criterio? Le dico io il perché. Vede, Presidente Ghigo, chiunque si metta a governare, governa questa società (e sappiamo com'è fatta, è una società densa di pulsioni, di interessi economici, anche di interessi e propensioni personali).
Un uomo di governo, capace e serio, la prima cosa che fa sa qual è? E' quella di darsi una politica, perché solo con una politica si possono gestire quegli atti di governo che hanno dei rapporti stretti con gli interessi privati e personali, riconducendo la soluzione di questi interessi secondo un maggiore interesse pubblico.
Se lei non ha questa politica - e a tutt'oggi non ce l'ha - diventa preda delle spinte che giungono a lei, come persona capace di manovrare denaro pubblico, e spilla di qua, spilla di là, portano a casa incarichi.
Il suo più grave errore è quello di non avere un Piano regionale di sviluppo, di non avere una politica. Senza una politica, tutte le politiche vanno bene, tutti gli interessi personali vanno bene.
Quindi, da questo punto di vista la risposta è del tutto insoddisfacente e a questo punto, reiterandolo un'ennesima volta, sarebbe meglio che il Presidente Ghigo tornasse a casa, riflettesse su questa maggioranza che ha governato, riflettesse su se stesso, si imponesse, nel caso volesse ricominciare, delle scelte prioritarie e corrette, una politica, delle scelte precise perché continuando così, Presidente Ghigo penso che lei continuerà a passare da un guaio all'altro. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signor Presidente, anch'io mi sono meravigliato della notizia stampa relativa alla locazione dell'enoteca dei vini del Piemonte a Palazzo Madama. Mi sono meravigliato, ma non mi sono stupito, perché la memoria storica ci sorregge in quest'aula. Noi abbiamo recuperato tanti grandi insigni esempi di architettura della nostra regione, dai Castelli del Monferrato a quelli delle Langhe, e li abbiamo rivitalizzati attraverso una funzione nuova che è quella della cultura del vino, della cultura dei nostri prodotti.
Il fatto di aver pensato a Palazzo Madama, non so se sia stata una deriva della psicologia "Viglionesca", con la quale si volevano recuperare i vecchi monumenti storici dando loro una funzione moderna, una funzione di marketing, ecc, oppure se sia stata una deriva di qualcuno (per esempio il Sindaco Novelli) che in passato pensava che sotto il Palazzo Madama si dovesse fare una grande aula per congressi ed affini.
Tutte cose molto strane, perché il Palazzo Madama è un palazzo estremamente delicato, e mi dispiace che l'Assessore Leo non abbia detto alcuna parola in proposito, perché la tutela dei monumenti non è solamente quella di erogare, ma è anche quella di assicurare loro una funzionalità nel tempo.
Comunque, nulla di nuovo sotto il sole.
Pertanto, anche nei confronti di Pierdomenico Garrone, non mi sento di fare nessuna particolare polemica, se non quella di un richiamo ad un'attenzione che debba essere, per la fattispecie in cui si vogliono inserire determinate attività, un'attenzione assolutamente scrupolosa.
Ma il problema dell'Agenzia del turismo mi porta, Presidente, a farle una richiesta estremamente garbata, però ferma: siamo sicuri che le nostre agenzie (l'ARPA, l'Agenzia per la sanità, l'Agenzia per il turismo) siano sufficientemente garantite da una nomenclatura di serie "A" e non da una nomenclatura di risulta? Noi, per esempio, domanderemmo in quest'aula un consuntivo sull'attività dell'ARPA. E siccome le voci sono delle voci molto preoccupanti, non solamente nell'erogazione di locupletati stipendi, ma anche sull'insufficienza, l'incapacità del suo Direttore di Agenzia, ecc.
Questo lo voglio dire anche a futura memoria all'Assessore D'Ambrosio.
Assessore D'Ambrosio, abbiamo approvato questa Agenzia per la sanità ma stia attento che a capo di questa Agenzia ci vada il meglio di quello che può essere la capacità operativa e scientifica della sanità torinese della sanità piemontese.
Ora, se noi pensiamo che nei confronti dell'Agenzia per il turismo, il Presidente sia stato condizionato da... la solita cucina, che non si inventa oggi, che c'era anche ieri e che ci sarà anche domani, che comunque non ha conosciuto un salto di qualità dalla I alla II Repubblica - siamo molto chiari, se vogliamo poi essere incisivi nelle cose che dobbiamo dire.
Noi crediamo che l'Agenzia per il turismo - non faccio assolutamente personalismi - debba essere una delle vetrine, una delle capacità operative più alte, più funzionali, più garantiste della Regione.
Presidente, se noi vogliamo trovare nel turismo la capacità di cambiare anche una connotazione morfologica del nostro Piemonte dal punto di vista operativo, dobbiamo mettere degli assi, dobbiamo mettere dei numero uno dobbiamo mettere della capacità di sapere che cosa vuol dire oggi il turismo soprattutto come impresa.
Bene, Presidente, esiste una politica del turismo nel nostro Piemonte? E' stata sufficientemente garantita dalla legge del 1996 e come si sta attuando questa politica del turismo? Vede, quando noi domandiamo in che modo il Piemonte possa investire gran parte delle sue risorse per trovare delle attività complementari a quelle che sono le sue attività tradizionali (poi ieri abbiamo letto sui giornali del Ministro Maccanico, della possibilità della televisione digitale, di tantissime cose, mi auguro che il Ministro Maccanico riesca a portare avanti i suoi buoni intendimenti) Però siamo sufficientemente coscienti che qui esiste un turismo di nicchia - l'abbiamo detto l'altra volta quando all'85%, ecc., ecc., è un turismo industriale per Expo 2000 come possiamo fare a trasformare questo turismo di nicchia in turismo di massa? Come si possono organizzare tutte le infrastrutture perché questo turismo non sia solamente un "flatus vocis"? Come si possa realizzare effettivamente quella ricaduta economica sufficientemente garantita, per non dare solamente alla nicchia del Monferrato, delle Langhe la possibilità di conoscere, quando i nostri depliant o le nostre illustrazioni turistiche che vanno per il Nord America e per l'Europa, parlano ancora della zona Verbano come di una zona lombarda, quando manca questa minima comunicazione? Presidente, non c'è bisogno solamente di fare dei manifesti ("Il Piemonte è aperto") o mettere quel dito così, eccitante o allettante nei confronti del turismo minuto o del turismo di massa, quando manca una struttura sistematica e sistemica nei confronti della promozione del turismo all'estero.
Io credo che da queste cose si debba cominciare, perché è bene andare al BIT, sappiamo che la presenza al BIT è costata circa mezzo miliardo sono sicuro che questo investimento sia un investimento produttivo, ecco vediamo però negli anni prossimi quale sarà la ricaduta di questa presenza al BIT. Perché? Perché, vede, se io domandassi qual è stata la ricaduta forse lei me lo potrebbe dire - dei Giochi senza Frontiere nei confronti dell'aumento del flusso turistico in Piemonte, visto che lì abbiamo speso circa 1 miliardo?



CHIEZZI Giuseppe

Bisognerebbe dare un incarico!



PICCHIONI Rolando

Non voglio essere polemico, il mio tono non è assolutamente polemico vuole essere costruttivo.
Ecco, se pensiamo che tutte queste cose possono essere andate anche benissimo, però mi permetta, Presidente, anche su queste cose bisogna stare attenti, perché quando nei Giochi senza Frontiere mancano gli utenti dei grandi Paesi consumatori di turismo (Germania, Spagna, Francia Inghilterra) e abbiamo la Croazia e abbiamo un pezzo di Svizzera e abbiamo l'Ungheria e abbiamo i Paesi minori che non danno un flusso turistico così allora bisogna stare attenti anche agli investimenti che si debbono fare.
Bisogna stare attenti, perché certo è bene andare ai Giochi senza Frontiere, però qual è la ricaduta? Ma al di là di tutto questo, voglio solamente concludere dicendo: Presidente, noi siamo - tra l'altro, sono colpevole anch'io - ancora in mora per le Dimore Sabaude, ed è uno scandalo. E' uno scandalo, lo ripeto perché al di là della nostra incapacità, c'è l'inerzia dei Ministeri, c'è l'inerzia delle Direzioni generali, c'è l'inerzia delle Direzioni delle Sovrintendenze nel mettere in atto quella che è la prima, essenziale elementare azione strutturale per un turismo che non sia solamente di nicchia o non sia solamente commerciale o industriale, ma sia veramente una cosa di massa.
Ora, noi parliamo da anni in questo Consiglio, come in altri Consigli di mettere in rete il Piemonte. Quello che dobbiamo fare non è di chiamare il Piemonte aperto, il Piemonte deve entrare in rete, e deve entrare attraverso un marketing complessivo: deve entrare finalmente mettendo il turismo con i beni culturali e con gli altri soggetti che possono operare affinché queste Dimore Sabaude possano trovare le infrastrutture, il marketing, la comunicazione, possano trovare anche tutta quella economia integrata che può dare effettivamente al Piemonte un respiro.
Ma quand'è che si fanno queste cose? Ma quand'è che l'Assessorato alla cultura si muove su queste cose? Ma quand'è che i suoi Direttori, al di là di andare ogni volta a Roma, riescono a mettere nero su bianco un argomento che è essenziale. Perché questa Giunta potrebbe domani passare alla storia per un capovolgimento copernicano della sua presenza nel turismo, nella cultura, se almeno questa funzione, che è elementare, che costerà 1 miliardo all'anno, se vogliamo, ma che costa una minima promozionalità, che è una promozionalità di alto respiro, di alto livello, di cambiamento di immagine, sarà messa a fuoco.
Invece noi crediamo che attraverso un lassismo, che non è solamente di questa Giunta, che appartiene al passato, che appartiene al Ministero dei Beni Culturali, noi vediamo che tutto continua come prima, salvo poi avere dal Ministero dei Beni Culturali, per le nostre grandi istituzioni culturali, un aumento in percentuale quasi telefonica, da prefisso telefonico, per delle nostre istituzioni che invece dovrebbero avere un rispetto e una considerazione diversa.
Allora, ricapitolando, il massimo impegno perché ci sia il massimo livello nella tutela della funzione e del lavoro di queste Agenzie. Il problema è che i progetti che sono in campo possono andare avanti, non andiamo alla ricerca di tante cose.
Presidente, voglio dire anche una cosa qui, perché va bene il problema della Sindone a Torino nel 1998? Quante sono le iscrizioni, le prenotazioni? Sono 500 mila. Se ne prevedevano 3 milioni.
Perché si è fatto nel 1998 e non poteva essere rinviato nel 2000? Perché si è voluto anticipare? Qual è stata la voce dell'Ente pubblico? No no, io sono un cattolico praticante, per cui non c'è un problema. Lo voglio proprio dire perché qui c'è anche la sostanza di una mancanza di marketing della città: siamo arrivati alla Sindone, che dovrà aprire nel mese di aprile, non c'è ancora un manifesto in giro né a Torino né fuori su questo avvenimento.
Allora qui non è solamente la Regione, qui è complessivamente tutto il problema della promozione, perché abbiamo gli eventi e non sappiamo assolutamente sfruttarli. E anche questo è un discorso molto aperto che io propongo a questa assemblea, e lo propongo proprio non con l'amore di parte, lo propongo proprio con l'amore di un torinese, di un piemontese che crede di vedere in questa Regione - e sono contento che ci sia anche l'Assessore Leo - gli eventi come un momento e un'occasione straordinaria come quella della Sindone per cambiare effettivamente non una stagione o non il bilancio a consuntivo della gente che viene o della gente che va, ma veramente la struttura morfologica dell'intero Piemonte e della nostra Regione.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito queste interrogazioni ed interpellanze.
Sospendiamo...



CAVALIERE Pasquale

Ma dopo la sospensione, il Presidente Ghigo risponde a qualcosa?



PRESIDENTE

Su questo argomento ha già risposto prima e ho rilevato un'insoddisfazione diffusa.



MONTABONE Renato

Si può ancora parlare su questo?



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sulla procedura: si è riunita la Commissione Regolamento che ha esaminato la proposta di...



PRESIDENTE

C'era ancora una richiesta del Consigliere Montabone, credo sempre su queste interrogazioni ed interpellanze, quindi, per materia, lasciamolo parlare per primo.
Vorrei concludere questo argomento sulle interrogazioni ed interpellanze, in modo da poter ricevere la delegazione, che sta attendendo già da un po' di tempo, della "Vestebene" di Cortemilia.
Prego.



MONTABONE Renato

Credo che le interrogazioni e le interpellanze che sono state presentate oggi, alle quali ho aggiunto la mia firma già nella riunione dei Capigruppo, ci danno l'opportunità - un'opportunità, Presidente, non esaustiva - di parlare di un grande tema per la Regione: il turismo.
Dico non esaustiva, perché sarebbe forse opportuno che, una volta raccolti gli interventi che si sono fatti in aula, non nello specifico dell'interrogazione, questo dibattere fosse l'occasione per una successiva comunicazione del Presidente, che ci dica quali sono le linee politiche che intende assumere la Regione in merito al turismo.
Faccio riferimento a quanto dissi allora - e me n'è testimone, oltre che tutto il Consiglio, in particolare l'Assessore Angeleri - quando, nel votare la legge di riordino sulla promozione turistica, dissi che sarebbe stato opportuno, momento per momento, riuscire a monitorare i risultati raggiunti dall'Agenzia del turismo regionale e dalle Agenzie locali nel campo della promozione e dell'accoglienza turistica.
Devo dire che ho seguito abbastanza poco, o quasi niente, le motivazioni che hanno indicato i membri dell'Agenzia turistica regionale però faccio soltanto una riflessione, Presidente.
Da qualche tempo sto chiedendo una comunicazione su un grande evento che interesserà il Piemonte - speriamo - nel 2006: le Olimpiadi.
Se questa Agenzia per la promozione turistica regionale fosse stata composta in modo corretto e avesse avuto ai suoi vertici e nella sua composizione, il massimo di quello che poteva esprimere il Piemonte, non poteva essere, essa stessa, titolare della promozione di un evento turistico così importante come le Olimpiadi? Il fatto stesso, Presidente, che lei, assieme ad altri Enti, abbia dato incarico all'ITP di produrre la documentazione necessaria per poter ottenere il primo passaggio per arrivare alle Olimpiadi invernali del 2006 non le sembra che sminuisca o dichiari immediatamente che l'Agenzia turistica regionale non svolge le sue funzioni? Siamo convinti che quel grande evento del 2006, che va preparato e si sta preparando sin da oggi, è un grande evento di promozione turistica per il Piemonte, "sia che - io ho apprezzato molto la sua intervista di qualche giorno fa, alla televisione - si raggiunga lo scopo, sia che non lo si raggiunga, in quanto in questo anno avremo modo di promuovere turisticamente il Piemonte in tutte le sue forme?".
Ma se noi avessimo l'Agenzia del turismo regionale che è concorrenziale, perché diventa il "primato" della promozione turistica, mi spiega lei perché dovrebbe aver dato incarico all'ITP di svolgere delle funzioni che sono tipiche dell'Agenzia regionale del turismo? Se all'interno di quella legge non ci fosse, oggi come allora, una grande confusione fra quello che deve essere l'Agenzia regionale e quello che deve essere l'Agenzia locale, come si spiegherebbe che...
Lei ha fatto un accenno interessante, prima: la Regione è andata al BIT; c'è stata l'occasione, per tutte le Agenzie locali, di promuovere il territorio del Piemonte...
A parte che la Regione al BIT ci va da circa dieci anni, non è una grande innovazione; a parte che sembra "accentrato": Presidente, con la legge presentata dall'allora Assessore Angeleri, si voleva togliere la promozione turistica dalle mani delle Agenzie locali, per metterla in carico ad un'unica Agenzia, che era quella regionale.
Se noi permettiamo alle Agenzie locali di svolgere la promozione del loro piccolo orto, perdiamo l'occasione di fare la promozione più generale quella promozione che va all'estero, quella che va nelle altre Regioni quella che non promuove soltanto feste patronali, ma promuove veramente il turismo in Piemonte.
Facciamo dunque attenzione a gestire quella legge, perché da un primo monitoraggio a tutt'oggi, mi sembra che quella legge non sia stata per nulla governata e mi sembra che quella legge vada già, rivista nelle sue competenze, altrimenti veramente si fa un buco nell'acqua.
Faccio ancora un accenno. Le Agenzie devono avere dei referenti politici; per politici intendo coloro che danno l'input sulle iniziative politiche.
Poi possono avere funzionari, che coordinano le iniziative politiche dettate dal Consiglio d'amministrazione.
Mi sembra che ciò in questo momento, non avvenga. Non avviene per una serie di motivi; non avviene, perché il Presidente dell'Agenzia regionale è stato posizionato lì per mancanza di capacità di risolvere il vero problema politico, che era quello di mettere una persona che si intendesse di...
Tante volte, il dott. Clemente, quando non si riusciva a raggiungere l'accordo, era messo nella posizione di "tenere il posto caldo": questa è di nuovo la situazione.
Io ho molto rispetto per il dott. Clemente, ma non penso che sia la persona più adatta per svolgere le funzioni dell'Agenzia regionale del turismo.
E allora, c'è un coordinatore, che è stato nominato, sul quale non entro nel merito, ma il coordinatore non può assumere iniziative politiche non può essere il coordinatore a comunicare all'esterno anche delle "cretinate" come quella di mettere l'Enoteca a Palazzo Madama.
Non può essere il coordinatore, perché il coordinatore - alias direttore - può essere soltanto l'esecutore di iniziative politiche che sono assunte dal Presidente e da un Consiglio d'amministrazione.
Se così non è, quello è un convento senza regole, e i conventi senza regole diventano delle "conventicole".
Concludo dicendo che ci sono tre o quattro temi fondamentali riguardanti il turismo sui quali è opportuno cominciare a discutere, non so se in Commissione o in quest'aula; tutti temi collegati l'uno all'altro. Si partiva dal progetto della Via Francigena, Assessore Leo, collegato al discorso delle Residenze Sabaude che ci dovevano portare all'anno 2000 attraverso l'esposizione della Sacra Sindone. Questo non è avvenuto - come già evidenziato dal Consigliere Picchioni - e non si è capito il perché.
Credo che l'ostensione della Sacra Sindone, Presidente e Assessore Leo non sia solo un'occasione per Torino di "ammucchiare" pellegrini, che oggi sono cinquecentomila invece di tre milioni, ma deve essere l'occasione vera per il Piemonte: la calata dei pellegrini su Roma nell'anno Santo, deve portare la possibilità di vedere, attraverso la sua esposizione, la Sacra Sindone. Per giungere a questo ci sono i percorsi da seguire che sono le iniziative turistiche che vanno avvalorate.
Adesso abbiamo un altro grande evento, che è quello del 2006. Dobbiamo collegarlo, certamente con delle funzioni totalmente diverse, si esaurisce una cosa per arrivare ad un'altra.
Possiamo permettere noi, alle agenzie territoriali locali, di fare promozione turistica ciascuno per il proprio orto? Oppure la nostra montagna e i nostri laghi devono essere promossi insieme ad altre nazioni d'Europa e del mondo? Con la concentrazione al BIT delle nostre Agenzie locali va a finire che ve ne sono di quelle che possono soltanto, ed esclusivamente, andare a promuovere le sagre paesane! Certo, altre hanno segmenti forti da promuovere, però verrebbero comunque limitate: il turismo non può essere concepito come la promozione di un avvenimento che al massimo sposta gente da un paese all'altro.



PRESIDENTE

Possiamo considerare chiuso il dibattito relativo alle interrogazioni e alle interpellanze.
Il Consigliere Chiezzi chiede di intervenire, però registro solo la domanda in quanto dobbiamo sospendere il Consiglio per ricevere una delegazione.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Le chiedo nella giornata di oggi di iscrivere, come prenotato, e mettere in votazione la proposta sulla riduzione del numero delle Commissioni, da otto a sei, presentata da tre Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

Verifico se gli uffici lo hanno concordato, comunque lo vedremo entro la giornata.
Sospendiamo i lavori del Consiglio; cortesemente il Presidente della Giunta con i Capigruppo incontrino la delegazione nella sala Morando.
(La seduta, sospesa alle ore 11.33 riprende alle ore 12.32)


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interpellanza n. 1804 del Consigliere Saitta inerente a "Affidamento incarico di consulenza a società ACTA"


PRESIDENTE

La seduta riprende. Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 1804, alla quale risponde il Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, in relazione all'interpellanza urgente presentata alla Conferenza dei Capigruppo la scorsa settimana dal Consigliere Saitta la n. 1804 "Affidamento incarico di consulenza a società ACTA", mi preme puntualizzare che l'ACTA (Associazione cultura turismo e ambiente) con sede a Milano, non è una società, bensì un'associazione "no profit", composta da professionisti appartenenti a varie discipline socio-economiche e tecniche accomunate, dal punto di vista etico e metodologico, dalle finalità di promuovere il turismo in forma sostenibile; ossia, sostenere uno sviluppo turistico, basato sul rispetto delle culture locali e dell'ambiente quest'ultimo inteso come risorsa non riproducibile e da preservare.
Le attività di ACTA, pertanto, in relazione ai propri fini associativi sono le seguenti: la ricerca, la formazione e la divulgazione a favore dello sviluppo sostenibile e dell'ambiente.
Chiarito ciò, quanto viene pretestuosamente bollato come "pubblicità indebita e illegittima", mi riferisco alla quarta pagina di copertina del manuale tecnico curato da ACTA per conto della Regione, è, invece esclusivamente un'informazione dovuta ai fruitori del manuale circa la qualità professionale e la competenza, nonché il ruolo sociale degli autori: semmai una forma di trasparenza e non di pubblicità.
Si noti, tra l'altro, che alcun riferimento nominativo o di recapito è fornito in quella sede. D'altro canto nella prima di copertina, cioè il frontespizio, c'è obiettivamente l'identificazione dei singoli personaggi che hanno lavorato alla costituzione del manuale; tra questi naturalmente ci sono anche i rappresentanti dell'Assessorato nella maniera specifica la dottoressa Margherita Colombano.
Sorprende, infine, che i rilievi fatti sulla composizione grafica del manuale in questione vengano esplicitati solo oggi, ad oltre cinque mesi dalla presentazione ufficiale del testo avvenuta il 15 settembre scorso proprio nella sede del Consiglio regionale.
In tale occasione furono invitati, ovviamente, tutte le rappresentanze politiche consiliari, nonché i responsabili degli organi consiliari e della Giunta.
La partecipazione dei Consiglieri regionali in tale occasione fu modesta, ma comunque la Presidenza della Giunta si premurò di inviare a tutti i Gruppi consiliari varie copie del manuale, oltretutto il manuale ha anche annesso un dischetto.
Tale iniziativa non determinò alcun riscontro negativo, ma anzi solo riconoscimenti positivi. La divulgazione del manuale fino ad oggi ha soltanto ricevuto apprezzamenti anche a livelli più alti, quali gli organi comunitari, il dipartimento del turismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, altre Regioni e Province d'Italia, organismi e associazioni scientifiche, ambientali e turistiche, oltre gli Enti locali e i tecnici piemontese diretti fruitori della pubblicazione.
L'informazione, secondo la quale nel corso del mese di febbraio 1998 si sarebbero tenuti incontri promossi dall'Assessorato al turismo con i rappresentanti degli Enti locali proponenti le manifestazioni di interesse nonché con la partecipazione dei consulenti ACTA, non corrisponde al vero in nessun caso.
Agli incontri tenutesi nel mese di febbraio hanno partecipato esclusivamente il Dirigente del Settore Offerta turistica e i suoi funzionari, oltre ai proponenti delle varie manifestazioni di interesse.
Nel mese di febbraio, tra l'altro, l'incarico ad ACTA si era già concluso la convenzione è infatti scaduta il 31/12/97.
Gli incontri di verifica tecnico metodologica delle manifestazioni di interesse, peraltro, previsti dall'invito regionale pubblicato per la presentazione delle stesse a cui hanno partecipato anche consulenti di ACTA, oltre che il dirigente e i funzionari del Settore Offerta turistica si sono svolti invece nel mese di novembre 1997. Tali incontri, come stabilito dall'invito regionale, hanno avuto come unico scopo quello di orientare gli enti locali verso una formulazione dei successivi progetti integrati più coerente con le finalità e la metodologia richieste al fine di accrescere le legittime attese di finanziamento dei proponenti, nonch per ottimizzare l'uso delle risorse pubbliche in particolare di quelle comunitarie.
Il ruolo dei consulenti ACTA nel corso degli incontri di novembre ha avuto esclusivamente carattere di supporto tecnico metodologico, a favore di proponenti le manifestazioni di interesse nel quadro delle attività a regìa regionale previste dallo stesso DOCUP 97/99 per l'iniziativa in questione. A ogni incontro erano presenti il dirigente e lo staff tecnico dei funzionari del Settore Offerta Turistica, nello specifico il contributo dei consulenti di ACTA nel corso degli incontri è stato quello da un lato di illustrare il quadro di raffronto statistico quantitativo dell'insieme complessivo delle proposte progettuali in maniera che ciascun proponente potesse essere informato dello stato progettuale complessivo; dall'altro quello di fornire a ciascun proponente quei suggerimenti di ordine metodologico e tecnico per giungere ad una successiva predisposizione dei progetti integrati, coerente con l'impianto metodologico definito dall'invito regionale e con le attese comunitarie e regionali.
E' da escludere pertanto ogni ruolo di interlocutori esclusivi da parte dei rappresentanti di ACTA in quanto la loro partecipazione si è svolta esclusivamente entro i limiti descritti, sempre in presenza dello staff regionale e secondo modalità preventivamente stabilite con quest'ultimo.
Ritenere che i consulenti di ACTA abbiano potuto assumere un ruolo di interlocutori esclusivi e soprattutto di condizionamento del momento istruttorio oltre che falso è lesivo della professionalità e dell'autonomia critica delle strutture regionali. A proposito di tale presunto condizionamento nella fase di istruttoria dei progetti si ribadisce ancora una volta che la fase di presentazione delle manifestazioni di interesse non prevede verificare l'invito una valutazione selettiva delle stesse, ma solo una verifica orientativa finalizzata a una predisposizione dei successivi progetti integrati, la più coerente possibile con le finalità regionali comunitarie. Tale verifica non inficia la possibilità di tutti i candidati di predisporre i successivi progetti integrati la cui scadenza per la presentazione alla Regione è il 2 marzo 98, cioè ieri. Solo dopo questa data verrà avviato l'iter istruttorio da parte delle strutture regionali; a tale proposito si ribadisce che la valutazione dei progetti integrati verrà svolta esclusivamente dagli uffici senza avvalersi di nessun supporto esterno.
Con riferimento all'iter istruttorio dei progetti sorprende inoltre che siano proprio dei Consiglieri regionali ad affermare che la competenza di tale attività sia degli organi di indirizzo politico opportunamente sostenuti sul piano tecnico e metodologico dei funzionari regionali, quando la recente legge regionale 51/97 anche in applicazione dell'ordinamento nazionale distingue chiaramente le competenze politiche da quelle delle strutture amministrative. In relazione all'opportunità che il ruolo delle consulenze esterne abbia essere quello di fornire al personale regionale gli strumenti metodologici, le competenze per procedere autonomamente alle valutazioni tecniche dei progetti, in particolare di quelli derivanti dall'applicazione dei Regolamenti comunitari non si può che condividere tale affermazione e portare come esempio proprio la consulenza affidata ad ACTA.
Non solo l'impostazione complessiva della consulenza, nonché la ricaduta diretta della stessa va nella direzione di un arricchimento professionale delle strutture regionali e locali, ma una parte rilevante di quanto stabilito dalla convenzione di incarico è specificatamente finalizzata all'aggiornamento tecnico metodologico dei funzionari incaricati dell'applicazione del Regolamento CEE 2081/93 obiettivo 2 e il DOCUP 97/99 sia per la fase di predisposizione programmatica sia per la fase attuativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Dopo le parole determinate del Presidente Ghigo, si sarebbe tentati quasi di chiedere scusa di aver disturbato il manovratore. Sempre che il manovratore sia il Presidente Ghigo oppure altri. Evidentemente non chiedo scusa e cerco di riprendere tutte le falsità che lei ha riferito in questo Consiglio.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

No, siccome ha detto che sono false...
Voi non avete ascoltato, ma il Presidente della Giunta ha detto che le affermazioni contenute nelle interrogazioni sono false; io cerco di dimostrare che sono vere e dimostrando che sono vere dirò che sono false le affermazioni fatte dal Presidente della Giunta. E' un sillogismo.
Il problema qual è? Ai Consiglieri forse è sfuggita la questione di una certa importanza, anzi di una forte importanza che consiste nel ruolo complessivo svolto dalla Regione nella gestione dei fondi strutturali. Ne abbiamo già parlato altre volte a proposito della montagna, qualche cenno è stato fatto anche per l'agricoltura, oggi torniamo sulla questione del turismo.
Nell'ultima parte del suo intervento Presidente, ha rilevato come tutta questa grande partita dei fondi strutturali è gestita. Ha detto che esiste un problema di indirizzo politico e poi gestionale. Ha affermato che le questioni oggi in discussione non riguardano l'indirizzo politico, ma quello gestionale, riguardano cioè i funzionari.
Presidente, è proprio convinto che la valutazione di quali sono i progetti da finanziare è un fatto gestionale? Da assegnare ai funzionari? E' convinto dell'opportunità di delegare un ruolo politico ai funzionari? Spero di no. No, Presidente: lei interpreta malamente il ruolo della politica che consiste in questo caso nel fornire le indicazioni, lo schema per valutare i progetti finanziabili. Se lasciamo gestire ai funzionari anche il ruolo politico, che cosa devono fare i politici? Andiamo via, non ha più senso la nostra presenza. Quindi La invito a rivendicare un ruolo politico che è quello di fornire gli indirizzi per la valutazione dei progetti. Ripeto che questa necessità non è appaltabile né ai funzionari n a società esterne.
Tutta la partita sui fondi strutturali al Consiglio sfugge, non c'è trasparenza, frequentemente è un rapporto tra funzionari, società esterne e qualche volta con alcuni Assessori quando hanno un minimo di interesse politico. Questa grande partita che riguarda parecchi miliardi sfugge completamente al controllo del Consiglio. Non c'è trasparenza, noi discutiamo dell'incarico di 50 milioni, dell'incarico di 70 milioni, ma tutte le scelte sui fondi strutturali ci sfuggono. Questa interrogazione ha pertanto anche lo scopo di far sì che il Consiglio discuta. Venendo alla questione specifica relativa all'Obiettivo 2 - Asse Turismo che cosa ha fatto la Giunta regionale? Ha dato giustamente un incarico nel mese di luglio '96 alla società ACTA, società di cui non metto in dubbio le qualità professionali. Quindi, Presidente, il metodo che lei adotta spesso, che è quello di affermare che i presentatori di interrogazioni mettono spesso in dubbio le qualità professionali dei consulenti, è sbagliato. Non abbiamo mai messo in dubbio le qualità professionali! La ACTA è una società scelta dalla Giunta e non mettiamo in dubbio questo potere discrezionale.
Le questioni che solleviamo sono altre.
La società ACTA ha avuto un incarico per 76 milioni (non entro nel merito perché non sono in grado di valutare la congruità o meno, ma non è questo il problema) per una consulenza metodologica e tecnica ai fini della predisposizione del DOCUP 1997/1999. Questo compito lo ha svolto. Inoltre ha avuto l'incarico per predisporre un manualetto (anche questo lo ha fatto, poi tornerò a dire come), e un'azione sul territorio per favorire la compartecipazione dei soggetti pubblici e privati per la predisposizione dei progetti integrati (incontri sul territorio).
Veniamo a come ha svolto questi compiti. La consulenza metodologica è stata fatta, è stato predisposto il DOCUP, gli incontri si sono svolti.
Per quanto riguarda il manuale che ha preparato non do un giudizio sul contenuto che è stato pubblicato a cura della Regione Piemonte (sempre all'insegna dello Spirito Europeo). Questo manualetto contiene nella quarta di copertina una specificazione di che cosa è l'ACTA. C'è scritto: "è un'associazione di esperti in turismo compatibile con l'ambiente; la formazione dei suoi associati, professionisti che provengono da studi ed esperienze differenti, è garanzia di un approccio interdisciplinare. ACTA in collaborazione con l'Assessorato al turismo della Regione Piemonte, ha curato l'elaborazione di una decina di progetti (ecc. ecc.) e poi elabora e sviluppa strategie, analisi socio-economiche, piani di comunicazione organizza corsi di formazione, ecc.". L'ultima pagina della copertina (la quarta di copertina) è quindi una pubblicità alla società ACTA. Lei Presidente dice che questa è trasparenza! Presidente, lei che è uomo di pubblicità sa che quando un'associazione anche no profit, decide di farsi pubblicità la paga! O no? La paga. Questa è una pubblicità su una pubblicazione istituzionale, fatta da questa società che è un insieme di professionisti, singoli e associati. L'ACTA è costituita da professionisti, singoli e associati, bravi, e non ne metto in dubbio le qualità. Quindi, di questo volumetto, stampato a spese della Regione Piemonte, l'ultima pagina è una pubblicità all'ACTA. Questo volumetto diffuso in tutte le Amministrazioni comunali, pubblicizza anche caratteristiche dell'ACTA. Si accredita l'ACTA come una società seria bene - ma a qualcuno potrebbe venire la tentazione di rivolgersi direttamente all'ACTA, oppure a qualche professionista associato o legato all'ACTA per predisporre progetti integrati. Lei ritiene che proprio questa sia trasparenza? Presidente, se lei avesse un minimo senso di dignità istituzionale dovrebbe condannare questo fatto! Nei confronti del funzionario che ha fatto pubblicare il manualetto, qualche provvedimento disciplinare lo dovrebbe assumere! Io spero che qualcosa abbia fatto almeno l'Assessore al personale. Nella Pubblica Amministrazione la pubblicità ad una società non è consentita! Non è consentito, anche se l'ACTA avesse fatto gratuitamente il lavoro dei 76 milioni; pubblicità a società profit o no profit non possono essere consentite! Questo è un illegittimo sul piano della correttezza amministrativa: mi sembra piuttosto evidente.
La sua risposta è veramente paradossale. D'altronde, Presidente, lei non ha esperienza amministrativa, quindi può dire tutto e il contrario di tutto, può anche dire che la pubblicazione della pubblicità è stata una decisione. Ma se questa è stata la vostra decisione ne risponderà qualcuno.
Se questa è una decisione dei funzionari di fare pubblicità all'ACTA ne risponderà qualcuno: la pubblicità si paga! Veniamo ora alla partecipazione della società ACTA. Vede, Presidente la società ACTA ha partecipato alla fase pre-istruttoria non avendone il titolo. (Forse l'indicazione temporale era sbagliata, lei avrà avuto informazioni più precise, febbraio, novembre). Il DOCUP è stato pubblicato chi voleva presentare progetti integrati ha manifestato il suo interesse ed è stato convocato in Regione, alla presenza dell'ACTA. Cosa che, come lei ha ammesso, non è prevista nella deliberazione. Quindi l'ACTA era estranea - talmente perché nell'incarico non c'è nessun compito assegnatole di partecipare negli uffici regionali all'incontro con chi ha presentato una manifestazione di interessi e non era compito dell'ACTA intervenire sui progetti. Sa che cosa è successo, Presidente? Lei non lo sa. E' successo che in questi incontri l'ACTA, i professionisti dell'ACTA hanno detto sostanzialmente: "No, quel progetto non va bene, è più importante l'altro.
Riducete gli importi perché le risorse sono scarse".
Lei ritiene che questo sia un compito dell'ACTA, Presidente? Lei ha letto la delibera: doveva fare questo l'ACTA? Quindi c'è stata una presenza di estranei- di estranei! - all'interno degli uffici. Questo è un ruolo preistruttorio, con il quale i progetti sono stati tutti ridimensionati, ed è stato chiesto di ridimensionare soprattutto alcuni progetti anziché altri. Quindi non è stata fornita una semplice indicazione metodologica che in ogni caso non doveva essere resa all'interno degli uffici e nella fase di esame della manifestazione di interesse, ma soltanto attraverso incontri sul territorio.
Degli estranei hanno svolto un lavoro di carattere preistruttorio e infatti quel lavoro è servito perché da una domanda complessiva di finanziamenti di una certa consistenza le richieste si sono ridotte. Si sono ridotte su questo lavoro preistruttorio.
Presidente, lei non riesce a dare un giudizio negativo su ciò che è capitato; Lei giustifica tutto! Lei giustifica tutto (non parliamo di Garrone)! Lei non vigila neppure su un ruolo istituzionale della Regione che viene svolto da esterni! E' chiaro che il lavoro istruttorio a questo punto sarà un lavoro semplice, quasi automatico: i progetti ridimensionati nella fase della manifestazione di interesse avranno complessivamente lo stesso importo dei fondi a disposizione. Ciò vuol dire che è stato svolto un lavoro veramente politico dall'ACTA e dagli uffici. Presidente, Lei farà l'Assessore al turismo, ma si rende conto che tutto è stato già deciso a sua insaputa? Non so, anzi non credo, se Lei abbia dato indicazioni all'ACTA, non so se Lei abbia dato indicazioni ai funzionari; non so sulla base di che cosa i funzionari han detto che era più importante un progetto rispetto a un altro, ma questo è ciò che è capitato! Quindi ci sono due illegittimità che lei non ha rilevato e oggi con ostinazione continua a dire che non sono illegittimità. L'ACTA non aveva il compito di fare un lavoro preistruttorio; l'ACTA non doveva - non doveva! (ma questo non è un problema dell'ACTA, bensì degli uffici che lo hanno consentito) fare pubblicità su una pubblicazione istituzionale.
Lei giustifica tutto, ormai siamo abituati. Non ha neppure l'orgoglio di difendere le istituzioni e assume un piglio accusatorio nei confronti delle minoranze che cercano di tutelare l'Amministrazione. Lei, così facendo, ci costringe a rivolgerci in questo caso alla Corte dei Conti perché l'immagine e il ruolo della Regione Piemonte sono stati danneggiati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, sono costernato dalla risposta del Presidente della Giunta regionale, che denota ancora una volta il poco rispetto per il Consiglio regionale.
Infatti, quando dei Consiglieri, nelle loro facoltà e nel loro dovere diritto presentano un'interpellanza o un'interrogazione su fatti precisi e di una certa rilevanza, il Presidente o l'Assessore competente, cui tocca l'onere di rispondere, ha il dovere di informarsi. Non ha il semplice dovere di chiedere - come presumo - la risposta al funzionario di riferimento. Perché questa ci ha letto, Presidente: ha letto la risposta del funzionario a cui si è rivolto.
Il suo compito, invece, è ben diverso, in questo caso: è quello di prendere cognizione di causa del problema e di capire se, in effetti, si sono svolte procedure poco ortodosse.
La settimana scorsa abbiamo visto il documento in esame. La cosa Presidente, è molto chiara, e mi stupisce che lei parli addirittura di trasparenza, prendendoci in giro - ma non possiamo permettere di farci prendere così in giro. In realtà, il volumetto in questione è stato redatto dalla Regione; è un documento della Regione, che spiega agli Enti, alle istituzioni e a quanti altri, l'opportunità del finanziamento dell'Unione europea: cosa centra con questo documento inviato ai Comuni e a tutti i settori istituzionali, la descrizione, sulla controcopertina, di cosa fa l'Acta? E' una promozione pubblicitaria che funziona in questo modo: i Comuni e coloro cui è stato inviato questo volumetto, che immagino sia stato confezionato in centinaia di copie, si sono trovati la promozione di una società, che illustra quanto questa è in grado di fare.
Chiedo al collega Chiezzi di inserire il dischetto accompagnatore del volumetto nel computer; sorge il dubbio anche vi possa essere anche nel dischetto la pubblicità ACTA: sarebbe grave! Il collega Saitta ha elencato in maniera cronologicamente ineccepibile i fatti avvenuti; ha detto cose molto precise: Presidente, controbatta a quanto enunciato! Se i fatti stanno come ha detto il collega Saitta - e mi pare non ci sia motivo di dubitarne - ci troviamo di fronte ad un ruolo non ortodosso fatto assumere dalla Regione, dagli Uffici - non sappiamo da chi: doveva accertarlo il Presidente - ad una società individuata dalla Giunta senza gara, per svolgere una certa funzione - ma che poi abbiamo visto svolgerne altre.
Lei, Presidente, ha tirato in ballo la legge n. 51: ma la funzione di indirizzo politico non è stata svolta nemmeno dai funzionari. E' questo il punto. La legge n. 51 non dice che l'indirizzo politico è svolto dalle società di consulenza.
Presidente, ci dimostri che quanto detto dal collega Saitta non è vero! Ma deve dimostrarlo, non solo dire: "Non è vero".
In ogni caso, credo che rispetto a questo grave errore occorra ricorrere. C'era, mi pare, da parte dell'ex consulente Garrone, il "progetto sponsor"; ma anche l'ex consulente Garrone intendeva la sponsorizzazione della Regione Piemonte in un altro modo, ovvero che la Regione in iniziative, in grandi eventi e manifestazioni utilizzasse sponsor privati. Questa è un'altra cosa: è una promozione, con risorse pubbliche, di un soggetto privato, avendone in cambio alcunché. Non è stata pagata la Regione per la pubblicità resa (...) siano stati noi a pagarli.
Semmai, doveva avvenire il contrario! Mi pare che gli elementi siano più che sufficienti affinché il Presidente si appresti ad un approfondimento, magari attraverso un gruppo di analisi sulla vicenda. Soprattutto, mi pari continui, a differenza di quanto detto dal Presidente, lo svolgersi di procedure disordinate.
Il Presidente non ha messo mano a nulla di quanto aveva detto, nei vari settori; continuano le procedure disordinate. E quando qualche Consigliere pone il problema di una procedura che non pare ordinata, il Presidente invece di andarla a verificare fino in fondo, prende la risposta del funzionario e la legge in quest'aula.
Credo che quanto detto sia sufficiente a dimostrare che il Presidente continua a essere inadeguato rispetto ai problemi posti dal Consiglio, ma soprattutto alla funzione di governo che dovrebbe svolgere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La risposta del Presidente Ghigo ha almeno il pregio della uniformità: il Presidente Ghigo, in effetti, non cambia mai non è che cresca, si modifichi, capisca cosa sta succedendo.
Il Presidente Ghigo ha dato la risposta su questo fatto di scorrettezza grave, non accorgendosi o facendo finta di non accorgersi che ha compiuto un atto contrario alle regole della buona amministrazione.
Vede, Presidente, fa un po' cadere le braccia questa sua incapacità di capire il lavoro che deve svolgere. Noi, purtroppo, vista la sordità con la quale ci risponde ed anche una certa arroganza e presunzione, accanto alle iniziative politiche che stiamo portando avanti fuori dall'aula per far crescere la consapevolezza della sua inadeguatezza - sua e della sua Giunta a governare la Regione, a questo punto cerchiamo tutela nelle altre sedi.
Io sono d'accordo: l'ultima pagina del libretto, Presidente, la deve pagare l'ACTA, poi l'ACTA si può rivalere su chi crede della Regione Piemonte, ma che quell'ultima pagina non la debbano pagare i contribuenti ne sono certo. La deve pagare l'ACTA, oppure la deve pagare lei o i suoi funzionari ai quali ha dato l'ordine o ai quali non l'ha dato, perch l'ultima pagina è una pagina di pubblicità. C'è la denominazione sociale: ACTA - Milano e si prendono le pagine gialle o la guida del telefono.
Quindi, questa è un'esplicita pubblicità.
Lei cosa risponde? Che non è vero, che non è pubblicità, che non c'è l'indirizzo. Ma queste sono storie! Questo elemento è veramente sconfortante, nel senso che lei non ha ancora capito che sta gestendo denaro pubblico.
Lei assomiglia ai più vecchi Presidenti dell'era democristiana che tagliavano i nastri: arrivavano sul luogo, tagliavano il nastro, due parole di circostanza, la benedizione a tutti e andavano avanti così. Dietro di loro però c'era chi faceva le cose e aveva dietro di sé un rapporto sociale esteso, consolidato, clientelare, ma innervato capillarmente nella società ed espressione - noi l'abbiamo sempre detto - sia pure non condivisibile della società.
Lei invece usa gli stessi metodi del sistema democristiano, non avendo però quegli agganci sociali che davano stabilità ed anche una ragione ad un sistema che è durato 50 anni. Lei, non avendo questo, usa piccoli tentacoli, quelli che sono a sua disposizione, di carattere personale basato sulle conoscenze, e, senza una politica, diventa vittima di queste cose. Senza una politica, perché il turismo o ha una politica entro la quale lei compie le scelte e indirizza gli interlocutori oppure, non avendo una politica, come lei non ha, nemmeno ipotetica - basta vedere il documento che avete consegnato - può succedere che le società di consulenza, come l'ACTA, svolgano un ruolo politico. Non essendo, però, i consulenti eletti da nessuno, sottraggono al decisore politico il proprio ruolo.
Anche qui c'è un elemento di critica, di sofferenza e di imbarazzo perché per ognuno di questi atti ci si potrebbe chiedere come mai sono avvenuti, se dietro ci sono degli interessi personali, particolari, chi ci guadagna e chi ci perde, perché si è fatta una scelta e non l'altra.
Lei ci costringe a fare politica fuori da quest'aula e a cercare tutela per conto dell'Amministrazione Pubblica sia presso la Corte dei Conti sia presso la Magistratura ordinaria. Le ricordo che riguardo ad uno di questi atti su cui abbiamo interessato la Magistratura contabile è stata aperta per malversazione, una verifica delle spese che lei ha sostenuto. E' già successo una volta, quindi non è una cosa da poco il dover verificare se la malversazione è avvenuta.
Non è da poco che la Corte dei Conti decida di aprire un fascicolo, con sopra scritto "Malversazione", per soldi che lei ha dato ripetutamente ad un soggetto di cui non faccio il nome, sul nostro esposto di Rifondazione Comunista, non è una cosa tanto allegra. Se poi aggiungiamo Piazza Solferino che va avanti (vedremo che fine farà), tutta la vicenda Garrone con i suoi incarichi e adesso la paginetta di pubblicità pagata dai contribuenti, lei dovrebbe accorgersi in quale situazione si trova.
Forse questo non è il suo mestiere, Presidente Ghigo. Dal punto di vista umano ho anche simpatia per lei, però ritengo che questo non sia il suo mestiere.
Lei non si accorge che non è un Presidente che fa pubblicità al proprio ruolo, che ingloba il ruolo della Regione e, quindi, dicendo bene della Regione, fa gli interessi di tutti. Non è così; lei, senza una politica, si appoggia alle politiche di altri e allora si mette a braccetto - non appena succede un fatto su cui nessuno può esercitare una critica, perché nessuno poteva esercitare una critica sullo Stadio delle Alpi, perché era nemico dello sviluppo, e adesso nessuno può esercitare critiche sulle Olimpiadi ecc. - di qualunque cosa le accada e questa è una parte della sua politica si regge su due momenti che almeno una politica l'hanno delineata, e va avanti così. Per il resto, senza i due "angeli custodi", lei si appoggia a queste piccole cose.
Lei sta procurando dei danni all'Amministrazione Pubblica, che è in una situazione di difficoltà dal punto di vista della programmazione e della pianificazione. La Regione Piemonte ha vissuto momenti migliori, oggi la situazione politica nazionale non ha la programmazione come il modo di governare lo Stato. Lei però qui mette del suo, con spregiudicatezza, con indifferenza dei ruoli, delle prerogative, del fatto che lei gestisce il denaro di tutti.
Questo denaro non può essere speso come a lei sembra, ma deve essere speso secondo certe regole e certi criteri.
Non abbiamo sentito da lei una sola parola, supponiamo che lei non sapesse (male!), che lei non credesse; però adesso ha visto l'ultima pagina e noi speravamo di assistere almeno ad uno scatto di dignità e di orgoglio di fronte al fatto incontestabile che si tratta di una pubblicità pagata dai contribuenti.
Invece no, lei rotola in questo suo ruolo senza politica, preda di tutti questi interessi privati che la circondano e si sostituiscono anche al suo ruolo; questo non va bene, Presidente, non va assolutamente bene.
Insieme ai colleghi faremo un esposto almeno alla Corte dei Conti perché non si capisce più nulla. Lei dà risposte che addirittura tacciano di falsità, evidenze che anche un bambino riconoscerebbe, allora significa che chi troppo si difende forse troppo ha da nascondere. Ho sentito anche in quest'aula urli e strepiti eccessivi nella difesa del proprio operato che poi, girati da un'altra parte, avevano tutt'altro segno.
Mi piace quindi di dover esprimere ancora una volta, non solo l'insoddisfazione completa del Gruppo sulla risposta all'interpellanza, ma anche la preoccupazione di trovarci di fronte ad un Presidente della Giunta regionale del tutto inadeguato ai compiti per i quali è stato eletto.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Noi abbiamo firmato questa interpellanza e abbiamo ascoltato la risposta che ha dato il Presidente della Giunta regionale molto determinata nel dire che questo non rappresenta assolutamente un problema. Sostanzialmente, la risposta del Presidente della Giunta voleva dire questo.
Le repliche dei colleghi che fino adesso mi hanno preceduto continuano invece a dare a questa presentazione una caratteristica ed un giudizio pesantemente fermo e contrario al modo con il quale l'Amministrazione regionale e il Presidente - perché adesso la delega ce l'ha il Presidente si è mosso in questa vicenda.
Volendo intervenire con serenità in questa riflessione, devo dirle Presidente - che ho cercato, dopo avere ascoltato il suo intervento, di mettermi dal suo punto di vista. Ho cercato di pensare: c'è stata buona fede in questo fatto.
Riguardando in maniera approfondita il testo, quello che mi sento di dirle è che comunque questa è una metodologia assolutamente da non ripetere, perché qui siamo a fronte di un incarico, che viene pagato dalla Pubblica Amministrazione, che ha già una sua pubblicità, perché se ci si fosse fermati dove c'è scritto: "Ideazione e stesura dei testi", e c'è l'ACTA, poi "collaborazione" e c'è di nuovo l'ACTA "in più forme", ecc., la cosa sarebbe stata in qualche modo normale.
Questo è un discorso di carattere generale che io sto facendo riguardo a molte deliberazioni, non esclusivamente del settore turismo.
Mi sto accorgendo, Presidente, che vengono affidate sempre più consulenze inutili e piccole consulenze e, conoscendo grossa parte dei soggetti a cui vengono date, mi sto accorgendo che vengono sempre più date delle consulenze - magari non è questo il caso - a degli amici, ma non a degli amici importanti, che hanno delle grandi specializzazioni, ecc., ma agli amichetti, agli amicucci, proprio: gliene farò qualche esempio, anche privatamente, perché non voglio nemmeno creare polverone più di tanto; per le porto un po' di delibere e le do qualche spiegazione, ma non solo del turismo: ho fatto una panoramica su alcuni settori di carattere tecnico e gliele illustrerò.
Anche perché, sa perché scelgo questa strada. Presidente? Perché mi pare che noi dobbiamo fare questo salto di qualità, non impoverendo, ma discutendo in aula le grandi questioni. Tuttavia questa diventa una grande questione perché è una questione di metodo.
Se viene data una consulenza e viene descritta questa collaborazione fin qui il gioco è quasi obbligatorio; ciò che proprio non funziona in questa faccenda (e quindi è vicenda da non ripetere), è questa pagina.
Questa pagina sarebbe corretta fino ad un certo punto, nel senso che se si fosse detto: "ACTA - Associazione Cultura, Turismo e Ambiente", e si fosse arrivati fino alla frase: "L'ACTA, in collaborazione con l'Assessorato al turismo della Regione Piemonte ha curato l'elaborazione della metodologia di progetto, i criteri di valutazione, la predisposizione delle modalità attuative dei progetti finalizzati - Punto", tutto sommato si diceva chi era l'ACTA.
Quello che non funziona assolutamente è il dire: "L'ACTA realizza progetti, fa delle cose, ecc.": alla fine siamo noi che le facciamo pubblicità.
Poi lei non può, dentro di sé, non darci ragione da questo punto di vista, perché lei è un esperto in queste cose, molto più di me che sto parlando.
Da questo punto di vista, lei non può non valutare che si è pagata una società per fare una cosa e poi le si fa anche pubblicità, nel senso che non si illustra chi è l'ACTA in funzione di questo libro, ma si dice che l'ACTA ha tutta una serie di ulteriori attività, ecc.: le si fa un'oggettiva pubblicità.
Allora, questa è una questione da non ripetere, perché praticamente Presidente, se si voleva far così, questo lavoro ce lo dovevano fare gratis, tutto quanto: ce lo dovevano fare gratis. Voglio anche dire che non stiamo scoprendo l'acqua calda, perché l'acqua calda l'hanno già scoperta tantissimo tempo fa.
Ho cercato di ripercorrere nel tempo le vicende passate e quando la Regione utilizzava l'esperienza di qualcuno, in questo come in altri campi e da questa collaborazione questo soggetto esterno ne traeva pubblicità una grande pubblicità, ad esempio, per una mostra, si faceva regalare un quadro; cioè, quando la Regione faceva delle mostre per dei grandi pittori e lei li ha nella sua anticamera - si faceva regalare dei quadri.
Dunque, questo signore ci dovrà regalare qualcosa, sulla base di questo. Io voglio usare un linguaggio semplicissimo: cosa regalano all'Ente? Non sto facendo un'ironia o dei sottintesi, per carità: sto parlando in maniera molto, molto semplice. Con questo voglio dire che, per la pubblicità che gli abbiamo fatto, ci dovrebbero dare qualcosa, perch noi li abbiamo pagati.
Termino su questo, e mi prenderò un appuntamento, Presidente. Perch vede - io non so se questo è (non ho approfondito abbastanza) un grande o un piccolo intervento; ho l'impressione che sia un modesto intervento, che forse anche alcuni dirigenti al nostro interno potevano fare.
Colgo l'occasione per fare alcune considerazioni sulla questione delle consulenze in generale. Se fino a questo momento alcune consulenze potevano essere giustificabili (e secondo me comunque non lo sono), da adesso in avanti bisogna essere molto più severi sulla questione delle consulenze perché nell'insieme i nostri dirigenti vengono pagati come dei privati anzi molto di più. Io sto facendo delle verifiche: oggi come oggi, nel privato non si pagano questi stipendi! Allora, la serie di "esempiucci" che le porterò vanno proprio tolti di mezzo, perché dare la consulenza agli "amicucci" non è più possibile. Anche perché questa Giunta, nel bene o nel male, non entro nel merito, ha fatto un'altra scelta, nella quale si chiede qualcosa di profondamente diverso ai propri dirigenti, pagandoli, sia i dirigenti di massimo livello sia via via gli altri, in maniera congrua.
Quindi io direi, senza drammatizzare, che questa vicenda è una cosa da non ripetere, perché abbiamo finito davvero noi per fare pubblicità a loro.
E quindi, o loro non sono pagati o per esempio si fa una delibera prossimamente, perché alla fine bisogna sempre guardare le cose in positivo, e i prossimi due-tre lavori all'ACTA glieli si fa fare gratis. Mi ha sentito, Presidente? Si fa una delibera e i prossimi due o tre lavori glieli si fa fare gratis.
Non si farebbe niente di strano, perché queste cose in passato si sono fatte. Cioè, voglio dire, se io chiamo Giugiaro, certamente è Giugiaro che fa la pubblicità alla Regione Piemonte, è lui che dà qualcosa a noi (ho fatto un nome per dire un grande nome, poi lei è un esperto). Ma se io chiamo "l'amicuccio" che fa il disegno, lui invece di farmi un disegno, me ne deve fare dieci, perché ha l'onore di lavorare per la Regione Piemonte.
Questo è il criterio con il quale noi ci dobbiamo muovere.



CAVALIERE Pasquale

Ad esempio, la mostra di Nespolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi è stata suggerita un'idea: da Nespolo lei se ne deve far regalare tre; lei per la Regione.
Naturalmente tutto il mio intervento è ad adiuvandum, non è per drammatizzare.



CAVALIERE Pasquale

Gli abbiamo pagato anche il marchio!



SPAGNUOLO Carla

Se è stato fatto un errore, lei le prossime due volte che dà lavoro a questi signori, se li fa fare gratis, e il discorso è chiuso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Intervengo, perché ritengo che su questa vicenda si stia facendo un polverone che non ha nessun senso logico; oltre tutto, mi pare che gli interventi che si sono susseguiti facciano riferimento unicamente all'ultima pagina di questo libretto, che tra l'altro è stato giudicato dai Comuni interessati e dalle Province come un utile strumento su cui lavorare per migliorare quella che era ed è stata - da quello che conosco - la progettualità sui progetti integrati che la Regione Piemonte deve presentare in base al documento 2081/97-99.
Dico questo anche perché ho avuto, ed ho tuttora, una grande stima nei confronti del dirigente che segue questa partita, in particolare ovviamente non faccio nomi, non siamo in seduta segreta, quindi voglio evitare di fare nomi e cognomi - vorrei ribadire la mia solidarietà nei confronti di un dirigente della Regione Piemonte che ha lavorato sino ad oggi dedicando veramente non solo il tempo necessario legato all'orario di lavoro, ma anche sabati e domeniche a questa importante progettualità che come sottolineavano alcuni Consiglieri regionali, investe parecchi miliardi della Comunità europea.
E allora, è utile che rispetto a questa interrogazione, al fatto che indirettamente vengano coinvolti dirigenti della Regione Piemonte, si faccia chiarezza, si risponda effettivamente sottolineando non solo i problemi che la Regione Piemonte ha rispetto ad alcuni settori, ma rispondendo, Presidente Ghigo, e dicendo che noi abbiamo dei dirigenti e dei funzionari di altissimo livello, che tengono alto quello che è il lavoro di una Regione Piemonte, un lavoro molto spesso, troppo spesso sommerso, che nessuno vede e che fa ben figurare, fa fare bella figura alla Regione Piemonte.
I risultati che abbiamo ottenuto sul Regolamento 2081 in questo settore sono da ascriversi proprio a questo dirigente che oggi, non in modo diretto per carità - ma in modo indiretto viene tirato in ballo e in causa.
E non si tratta - come dicevano alcuni Consiglieri - di responsabilità solo politiche; dagli interventi emergono anche responsabilità di carattere tecnico, che assolutamente, almeno per quello che mi riguarda - e mi riguardava fino al 22 settembre 1997 - non possono essere ascritte a questo Dirigente.
Dirò di più. Il lavoro che è stato fatto sul Regolamento 2081, per cui è stata data questa consulenza già a partire dal 1997, è stato espressamente richiesto dai Comuni e dalle Province. Tutti questi Comuni e Province, che hanno avuto modo di apprezzare questo lavoro, hanno sottolineato questo dato: mai la Regione Piemonte era scesa - ovviamente parlo per quel che mi competeva fino al 22 settembre dell'anno scorso all'interno della progettualità per migliorarla, per qualificarla, per cercare di valorizzare ancora una volta quelle realtà che, in difficoltà dovevano poter utilizzare nel giusto modo e nel giusto verso i fondi della Comunità Europea.
Questo è stato un lavoro di supporto, compreso questo volumetto, che io ritengo essere stato - ma non lo ritengo io, perché l'ho letto anche con una certa attenzione - utile dal punto di vista del miglioramento qualitativo di questa progettualità; un libretto e un volumetto che, se notate, non ha, a differenza di altri volumetti che io ho visto curati magari da alcune Province, nessuna introduzione né istituzionale né del Presidente né dell'Assessore, proprio perché - giustamente - era un prodotto che doveva essere utilizzato ed essere di servizio. E in questo senso mi pare che effettivamente lo sia stato.
Per quanto riguarda poi l'ultima pagina, c'è probabilmente un discorso di opportunità, ma non vedo poi al termine di tutta questa decina di righe nessun indirizzo, nessun numero telefonico a cui rivolgersi. Allora ritengo che il mio intervento sia innanzitutto in questa direzione, si debba chiarire, almeno per quel che riguarda la parte che mi competeva e poi dopo ovviamente non ho più seguito direttamente queste cose, ma per quel che riguarda sino al 22 settembre c'è sicuramente una correttezza comportamentale - e c'è stata - e da parte dell'Amministrazione regionale ma - ci tengo veramente a ribadirlo, ed è questo il motivo del mio intervento - c'è stata una correttezza soprattutto da parte dei Dirigenti che così bene hanno seguito questa importante partita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Solo per avere una spiegazione da lei: come mai è intervenuto il collega Angeleri? come mai ha parlato? A me va bene che parli, solo chiederei poi analogo comportamento.



PRESIDENTE

Credo che abbia aderito...ha firmato una delle interrogazioni.



ANGELERI Antonello

Scusi, Presidente, posso rispondere?



CHIEZZI Giuseppe

Guardi, Consigliere Angeleri, che io non lo chiedo a lei. Che lei sia intervenuto mi va bene, ma io lo chiedo al nostro Presidente (...) Presidente, poiché non voglio entrare in contrasto con il collega, la domanda è rivolta a lei. Il Consigliere Angeleri ha fatto benissimo a chiedere la parola, a intervenire, non eccepisco; è a lei che chiedo: mi spieghi come mai gli ha dato la parola. A lei, non al collega Angeleri perché l'ha presa.



PRESIDENTE

Ha posto la domanda (...)



CHIEZZI Giuseppe

E' lei Presidente...Il Consigliere Angeleri ha parlato perché lei ha dato la parola ad Angeleri: perché gli ha dato la parola?



PRESIDENTE

Per fatto personale o perché, non avendo (...)



CHIEZZI Giuseppe

Non l'ha chiesta per fatto personale, deve essere richiesto il fatto personale.



PRESIDENTE

Lei adesso mi ha posto la domanda e io le do la risposta.
Verifico che non ha firmato - ritengo - delle interrogazioni, perci per fatto personale.



CHIEZZI Giuseppe

No, guardi che il fatto personale lo richiede l'interessato perché è fatto personale, non è suo il fatto personale; deve essere richiesto dalla persona.



PRESIDENTE

Lei ha avuto la risposta.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CHIEZZI Giuseppe

Ma non è la risposta questa, Presidente. Lei non può dire che ha richiesto la parola per fatto personale, perché non è vero, è una bugia.



PRESIDENTE

Questa è una sua valutazione.



CHIEZZI Giuseppe

Non è una mia valutazione: non ha chiesto la parola per fatto personale, è a verbale che lui si è alzato e ha semplicemente chiesto la parola. Lei ci dice "per fatto personale"; lo dice lei, non è vero.



PRESIDENTE

Va bene, questa è la sua valutazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ma non è una mia valutazione!



PRESIDENTE

Non cominciamo a... capisco che l'ora sia tarda...
Lei ha fatto una sua valutazione, la ringrazio.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, tenga in conto che ogni volta che alzerà la mano un componente del Gruppo di Rifondazione Comunista, anche se non ha titolo per altri motivi, sarà - memorizzi - per fatto personale, sempre. Lo memorizzi.



PRESIDENTE

Lei ha fatto la sua valutazione.
Il Consigliere Angeleri intende svolgere il suo intervento. Prego.



ANGELERI Antonello

Vorrei, per chiarezza, evitare che ci fosse un incidente d'aula che non ha nessun motivo di essere.
Io sono intervenuto semplicemente per il fatto che, essendo Assessore nel periodo in cui è stato fatto questo affidamento, mi sono sentito tirato in ballo da alcune valutazioni, motivo per cui ho richiesto di intervenire per fatto personale.
Vorrei che questo fosse messo a verbale.



PRESIDENTE

Mi pare che ci siano tutte le condizioni.
Ha chiesto la parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ho chiesto la parola per fatto procedurale.



PRESIDENTE

Prego.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, noi ci troviamo di fronte a una sua gestione veramente stupefacente, perché nessuno - almeno il sottoscritto - ha niente da dire sul fatto che il collega Angeleri intervenga su una questione del genere nel senso che non dà alcun fastidio, ma è chiaro ed evidente - perché la discussione l'abbiamo svolta l'altra volta su un fatto analogo - che sul caso potevano intervenire i firmatari dell'interrogazione, oppure possono intervenire - come in tutti i dibattiti...



PRESIDENTE

Ma questo, mi permetta, lo conosciamo.



CAVALIERE Pasquale

Lei non lo conosce. Mi faccia finire.



PRESIDENTE

Credo che l'attuale Consigliere Angeleri, che all'epoca...



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi ha dato la parola, mi faccia finire!



PRESIDENTE

Gliela tolgo un momentino. Le farò completare l'intervento dopo.
Il Consigliere Angeleri, che all'epoca dei fatti era Assessore, ha pieno titolo - io ritengo - per intervenire nella discussione.
Completi pure il suo intervento, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, lei intanto faccia la cortesia di non interrompere quando non è il caso, come...



PRESIDENTE

Le ricordo solo che lei sta intervenendo in un dibattito e sta togliendo la parola che aveva il Consigliere...



CAVALIERE Pasquale

No, la sta togliendo lei, Presidente, la parola.



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Lei stia zitto, perché altrimenti... abbia pazienza, debbo tenere questo ordine.



CAVALIERE Pasquale

Lei, Presidente, dovrebbe sapere che il fatto personale lo si richiede.
Perché?



PRESIDENTE

Guardi, da lei non accetto in questo momento delle indicazioni. Se lei vuol fare delle osservazioni procedurali, altrimenti stiamo concludendo le osservazioni sulla... Concluda sinteticamente. E invito i Consiglieri a non disturbare chi sta parlando.



SIMONETTI Laura

Lo lasci parlare!



PRESIDENTE

Lei stia zitta, chieda la parola. Abbia pazienza, non accetto delle indicazioni da parte sua o da parte di altri. Chieda la parola.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io invece posso esprimere i giudizi che ritengo di esprimere, senza offendere alcuno, sul fatto che il Regolamento è stato da lei palesemente grossolanamente violato, perché il fatto personale che il collega Angeleri poteva a tutto titolo richiedere non è stato richiesto, e se l'avesse chiesto, il Consigliere avrebbe parlato per ultimo sul fatto personale, come dice il Regolamento. Invece lei non si è accorto, nella migliore delle ipotesi, che il Consigliere Angeleri non era firmatario di alcuna interrogazione e gli ha dato comunque la parola.
Questo potrà avvenire anche in futuro, Presidente, avendo lei aperto il precedente che il fatto personale viene attribuito a posteriori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, secondo me, per non perdere tempo - a meno che lei non mi tolga la parola - basterebbe che lei dicesse: "mi sono sbagliato".



(Commenti in aula)



MONTABONE Renato

Ma guardi che tutti possono sbagliare, anche coloro che sono seduti sulla sedia più alta! In questo modo non si perderebbe tutto questo tempo lo dica, Presidente che si è sbagliato.



PRESIDENTE

Concordo con lei, Consigliere, che tutti si possono sbagliare, ritengo però che nella vicenda in questione il Consigliere Angeleri avesse titolo ad intervenire perché ho spiegato il collegamento.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, bisogna concludere il fatto procedurale, chiederò la parola successivamente.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,41)



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