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Dettaglio seduta n.217 del 24/02/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 384: "Sottoscrizione del terzo aumento del capitale della Società per Azioni EXPO 2000" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Il Presidente della Giunta intende dare una risposta ad alcune domande che sono state poste, ma verrà considerata non una comunicazione sulla quale aprire un dibattito, anche perché ci sarà tutto il tempo necessario per le puntualizzazioni nel corso delle dichiarazioni relative alle votazioni che si susseguiranno.
La parola al Presidente della Giunta regionale.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Devo dire con particolare soddisfazione, avendo seguito il dibattito che si è sviluppato su questo tema, di aver finalmente recepito da quest'aula delle considerazioni da poter essere interpretate come un contributo nell'ambito del dibattito. Ho apprezzato alcuni interventi sui quali poi ritornerò per quanto concerne la mia esposizione.
La contestazione che viene dal Gruppo di Rifondazione comunista e dal Gruppo dei Verdi è imperniata su un concetto abbastanza semplice nella sua intuizione. Il Consigliere Chiezzi e il Consigliere Cavaliere in sostanza dicono "noi non vogliamo prendere in considerazione questo aumento di capitale perché prima di esprimerci, e comunque abbiamo intenzione di esprimere un parere contrario, vogliamo conoscere dalla Giunta un percorso un progetto, che cosa significano questi 2,8 miliardi, se sono un investimento, se rappresentano l'azzeramento di una dissipazione di denaro pubblico", come è stata definita dal Consigliere Chiezzi.
Bene, io credo che su questo tema che è alla base, mi sembra dell'opposizione, oltre ad alcune considerazioni che sono state fatte da altri Gruppi che però hanno dichiarato una disponibilità maggiore ad affrontare l'analisi e il dibattito su questo disegno di legge, dico invece che questo è stato un elemento un po' dirimente, un ostacolo, un vincolo oltre naturalmente a quello della mia presenza coatta in aula per dibattere questo provvedimento, cosa che ho fatto ben volentieri proprio per l'importanza che questo provvedimento dal punto di vista della Giunta rappresenta.
Questo elemento di sbarramento io credo debba essere affrontato attraverso un altrettanto semplice ragionamento. Ritengo che tutte le considerazioni fatte in quest'aula, anche molto positive e propositive da alcuni Consiglieri dell'opposizione e della maggioranza, possano avere delle risposte, ed è qui la semplicità della mia considerazione, solo attraverso la sopravvivenza di Expo 2000. La sopravvivenza di Expo 2000 non si può realizzare che attraverso l'aumento di capitale; una volta avvenuto questo fatto, tutto quello che voi avete richiesto essere esplicitato e rappresentato come percorso di carattere politico e strategico nell'ambito delle scelte che questa Amministrazione ha intenzione di fare nei confronti di Expo 2000, verrà reso. A quel momento queste risposte potranno avvenire.
D'altro canto io mi prendo anche la libertà di anticipare alcune di queste risposte, ma è ben chiaro - deve essere chiaro a tutti - che se vogliamo come è stato detto in quest'aula dalla maggior parte dei Consiglieri rappresentare e avere quello spirito alto, come citava la Consigliera Spagnuolo, il "coraggio di investire nelle infrastrutture", nelle infrastrutture immagine di una Regione, com'è e deve essere Expo 2000, se non facciamo questo aumento di capitale il rischio è che manchi poi l'argomento sul quale discutere. Questo è bene che sia chiaro a tutti. La discussione poi si può fare, si può stabilire la strategia, si può capire che cosa bisogna farse di Expo 2000, si può capire se si vuole comprare il contenitore, se conviene comprare il contenitore, che tipo di trattativa fare con il partner privato che ce lo vuole naturalmente sottoporre alla nostra analisi.
L'on. Picchioni ha fatto un intervento dal quale sono emersi anche dei dati che devono rappresentare per tutti elemento di riflessione. E' stato citato l'incremento della presenza degli stranieri, l'incremento delle presenze negli alberghi, è stata citata comunque l'immagine, non quella per la quale tanto mi criticate in questo Consiglio, ma l'immagine vera attraverso il Lingotto che viene a ricaduta sul territorio di Torino e su tutto il Piemonte. Il Lingotto è un marchio che ha un valore per il Piemonte e per la città di Torino! Su questo credo che nessuno possa porre la minima contestazione. Torino è anche oggi conosciuta all'estero e nel nostro Paese per il Lingotto. Credo che questo non possa nasconderlo nessuno, perché manifestazioni come il Salone del Libro, il Salone della Musica, manifestazioni come quella che grazie all'intervento della Regione Piemonte si svilupperà quest'autunno, il Salone del Gusto internazionale che ha come obiettivo quello di rappresentare tutte le valenze enogastronomiche del nostro territorio, rappresentano degli elementi che messi uno sopra l'altro aumentano in maniera considerevole l'immagine della nostra Regione e della nostra città. Questo ci costa 2,8 miliardi. Ma allora la domanda che tutti noi ci dobbiamo porre in quest'aula è: 2,8 miliardi per raggiungere questi obiettivi e per dare alla nostra città e alla nostra Regione un centro fieristico come quello del Lingotto, sono tanti o sono pochi? Io credo, e lo dico, che noi dovremmo avere il coraggio di investire ancora di più sul Lingotto, naturalmente con tutte le verifiche e le considerazioni di buona amministrazione e di non sperpero di denaro pubblico, ma io vi posso garantire che l'attuale amministrazione del Lingotto, di Expo 2000, ha agito in senso positivo. Perché guardate che di questa passività la buona parte, come ho già detto prima e l'ha ricordato anche l'on. Picchioni, è dovuta al centro fieristico. Il centro fieristico obiettivamente, non è ancora ristrutturato e organizzato per via di quei costi generali di strutture che sono molto alti, ma che permettono comunque alla città di Torino di accogliere dei congressi e permettono quindi alla città di Torino di essere citata come la città che ha il centro congressuale più moderno e più di immagine su tutto il territorio nazionale.
Questo non può essere sottinteso e non può essere valutato per quello che obiettivamente rappresenta, e da queste considerazioni che io nella mia semplicità di amministratore faccio ogni tanto, mi sono posto nella situazione di dire al Comune e alla Provincia che non è più giusto che il costo di questa gestione sia a completo carico della Regione Piemonte.
Infatti, la ricaduta è importante sulla città di Torino e voglio ricordare a tutti voi che uno degli elementi che ci ha permesso di vincere la candidatura alle Olimpiadi del 2006 è proprio stato quello di avere il Centro Stampa del Lingotto e di avere esattamente dall'altra parte il villaggio olimpico per gli atleti: infatti, l'area dei Mercati Generali verrà trasformata in villaggio per atleti e poi in residenza per studenti universitari.
L'on. Picchioni ricordava anche il collegamento con le ferrovie. Le Ferrovie dello Stato stanno predisponendo - finalmente! - una fermata ferroviaria per il Lingotto, elemento fondamentale, perché è pur vero che la viabilità nella zona del Lingotto non è ancora ottimale, ma anche in questo senso si sta lavorando.
Questo è un patrimonio della nostra città e della nostra Regione che noi non possiamo buttare via! Io non sto a sindacare se le scelte di dieci anni fa sono state giuste o sbagliate, il mio compito come amministratore attuale è di prendere atto che esiste questa struttura e di conseguenza io devo pormi come obiettivo quello di renderla il più possibile agibile e positiva per lo sviluppo di questa città. L'aspetto fieristico, espositivo è un elemento importante nel processo di diversificazione delle attività che l'articolo sul Corriere della Sera di ieri così bene rappresentava perché siamo in una Regione che non deve minimamente perdere - colgo l'occasione per dirlo ancora una volta - la sua vocazione industriale, ma che deve, parallelamente al mantenimento di questa vocazione industriale diversificarsi in più settori.
Ebbene, nel piano regionale di sviluppo, quello che noi presenteremo questa primavera, il polo fieristico ha il suo ruolo e tutte le azioni che noi abbiamo assunto fino ad oggi nella gestione di Expo 2000 vanno in quella direzione.
Dunque, prima tappa: ingresso di Comune e Provincia.
Raggiunta questa nuova configurazione con Comune e Provincia di Torino (auguriamoci poi che ci siano anche altre Province, perché il Lingotto deve diventare, come abbiamo detto per lo Stadio comunale, struttura di riferimento per tutta la Regione), una volta raggiunto questo obiettivo dicevo, ma - attenzione - questo obiettivo lo raggiungiamo se facciamo l'aumento di capitale, perché altrimenti Comune e Provincia dove entrano? In una società che non c'è più? Che ha portato i libri in Tribunale? Oppure che è diventata di maggioranza privata? Non va bene questo. Noi dobbiamo prima fare l'approvazione di questo aumento di capitale, dopodiché Comune e Provincia entrano nella società di Expo 2000 e a quel punto, con Comune e Provincia perché io non mi tiro indietro rispetto alle considerazioni ipotetiche che ha fatto il Consigliere Chiezzi, è indubbio che - e l'ho anche detto nel mio intervento iniziale che è stato non così esplicativo perché io pensavo di assentarmi, ma poi ho deciso di rimanere - la FIAT ha fatto delle proposte, delle offerte alla Regione Piemonte, ma questo non credo rappresenti nessun elemento particolare, la Giunta ha preso in considerazione attraverso la sua struttura degli Enti strumentali queste offerte, tant'è vero che io ho posto come...



CAVALIERE Pasquale

Con l'Agenzia Regionale per il turismo?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, no, con la struttura degli Enti strumentali.
Tant'è vero, dicevo, che io ho posto ai nostri interlocutori come elemento fondamentale per l'inizio di qualsiasi valutazione e di qualsiasi discussione che all'interno di Expo 2000 ci fossero Comune e Provincia.
Solo in quel momento verrà intrapresa una valutazione che può portare a una ipotetica trattativa, considerazione, valutazione, ma che avverrà solo ed esclusivamente nel momento in cui Comune, Provincia e Regione saranno presenti in Expo 2000, non prima! Queste sono le affermazioni che sono state fatte nei confronti della FIAT, tant'è vero che, come ho già detto, lunedì mattina ci sarà un incontro in proposito con Comune e Provincia.
Mi dispiace che non ci sia in questo momento il Consigliere Saitta, ma proprio lui ha fatto queste considerazioni quando sottolineava l'ipotesi di prendere una decisione, una decisione che non può che andare in due direzioni, anzi addirittura tre. Bisogna tenere presenti questi aspetti perché poi il pragmatismo nell'ambito delle decisioni, al di là delle valutazioni, ha il suo significato.
Noi ci troveremo nella situazione di continuare a considerare il Lingotto, come io mi auguro, il centro fieristico e congressuale della città di Torino e della Regione Piemonte, e questo nel caso in cui, una volta che i tre Enti saranno nella società, non si prenda in considerazione la proposta dell'acquisto. Ma nel momento in cui non si prende in considerazione la proposta dell'acquisto ci sarà probabilmente una discussione sul canone d'affitto dell'immobile, e questo naturalmente nell'economia complessiva della gestione e del funzionamento di Expo 2000 bisognerà tenerlo presente, nel senso che o si intraprende un'iniziativa o chiaramente si deve valutare, anzi trattare, perché non è necessariamente certo che noi pagheremo un affitto più caro, ma comunque ci verrà chiesto un canone più caro, poi noi diremo che non ci interessa, che tratteremo che siamo disposti a pagare questo, che siamo disposti a pagare l'altro, ma è indubbio che la situazione sta in questi termini.
Perciò io credo che al di là delle considerazioni, naturalmente di contrapposizione politica, le prospettive e il sentiero su quello che Expo 2000 e il Lingotto devono essere per il Piemonte, questa Giunta e mi sembra a questo punto di poter dire la maggior parte dei Consiglieri che fanno parte di questo Consiglio, li hanno ben chiari! Io ritengo che Expo 2000 debba essere un polo trainante nel settore espositivo, ma non solo in questo, anche nel settore congressuale. Vorrei ricordare a tutti voi che abbiamo avuto a Torino dei congressi di fama mondiale! Abbiamo avuto il G 7; abbiamo avuto delle iniziative che hanno permesso a Torino - finalmente! di essere rappresentata attraverso questo tipo di iniziative in una maniera completamente diversa dal passato! Guardate che il cambio di immagine, il cambio di una prospettiva per una zona come la nostra, passa da tanti piccoli tasselli che uno cerca di mettere insieme poco per volta.
Non è un fenomeno che avviene dall'oggi al domani e credo che obiettivamente anche da articoli come quelli di ieri, al di là delle non eccessivamente positive considerazioni sull'amministrazione comunale e regionale che in quell'articolo venivano fatte, emerga la considerazione e la valutazione di un territorio che si sta muovendo. Si sta muovendo anche attraverso Expo 2000! Expo 2000 è un soggetto fondamentale in questo processo di diversificazione.
Io mi domando: alcuni Consiglieri dell'opposizione di questo Consiglio vogliono avere la responsabilità di non dare un aumento di capitale a un'azienda così importante per il percorso di sviluppo di questo territorio? Io credo di no. Poi, per quanto riguarda le scelte successive c'è tutta la disponibilità a discuterle ed analizzarle.
Sugli enti strumentali voglio solo ricordare a tutti voi che domani in I Commissione, alle ore 11, il Presidente della Giunta, il Presidente di Finpiemonte e il Vicepresidente Majorino, Assessore agli Enti strumentali saranno a parlare di Finpiemonte e a dire qual è la politica della Giunta sulle partecipate, sui parchi tecnologici e tutto quello che rappresenta Finpiemonte, che è comunque l'ente strumentale più importante della Regione Piemonte. Perciò vedete che sulla discussione delle filosofie che decidiamo di assumere su iniziative importanti come queste noi non ci tiriamo indietro? Quello che io credo sia veramente sconveniente è che si sottragga la possibilità a un ente importante come Expo 2000 di intraprendere un percorso di rinnovamento perché senza l'aumento di capitale questo rinnovamento non è possibile. La partecipazione e la disponibilità alla discussione di questo rinnovamento c'è totalmente.
Vi ho dato degli elementi di massima, ma quello che mi permetto di dire in quest'aula è che il provvedimento è necessario, ed è necessario forse perché noi l'abbiamo presentato in ritardo (abbiamo sicuramente qualche elemento di colpevolezza), ma indubbiamente c'è tutto il tempo oggi per discuterlo ed approvarlo. Io mi permetto di chiedere all'aula che questo avvenga.



PRESIDENTE

Grazie Presidente.
Per il dibattito ordinato che seguirà, con la risposta che il Presidente ha dato, che - come ho già detto prima - deve essere intesa come risposta a domande e non come una comunicazione dalla quale si sviluppa un nuovo giro di valutazioni, essendo pervenuto un cospicuo numero di emendamenti, i quali ovviamente saranno posti successivamente in votazione credo ci sarà tutta la possibilità, anche da un punto di vista temporale di dare delle risposte. Pertanto, passiamo adesso alle votazioni.
Consigliere Papandrea, lei intende pormi delle domande?



PAPANDREA Rocco

Il nostro Gruppo ha chiarito, negli interventi che ha svolto stamani che stava intervenendo sulla comunicazione, e l'ha comunicato anche al Presidente, e ha avanzato delle richieste. Se queste richieste non sono state accolte, noi intendiamo fare gli interventi generali nel dibattito: tutto qui! Infatti il dibattito è stato interrotto da un intervento del Presidente. Ripeto che noi l'avevamo esplicitato nel momento in cui siamo intervenuti.



PRESIDENTE

Il Presidente ha portato un'integrazione utile per la discussione generale.



PAPANDREA Rocco

No, io parlo del primo intervento, non del secondo.



PRESIDENTE

La comunicazione del Presidente che dà titolo per aprire la discussione è una comunicazione che non si inserisce in un esame di disegno di legge regionale. Peraltro io ho detto che visto il numero di emendamenti ci sarà tutta la possibilità di svolgere le osservazioni che si riterrà di svolgere. Ritengo - magari sentiamo anche l'aula - che la discussione generale, per l'ampiezza e la profondità degli interventi che si sono susseguiti, possa considerarsi esaurita. La comunicazione del Presidente era un momento del dibattito su questo disegno di legge regionale, non era un argomento autonomo.



PAPANDREA Rocco

No, il Presidente aveva annunciato al Consiglio che se ne sarebbe andato (io poi apprezzo che non sia partito e quindi un elemento è venuto meno), però il nostro intervento si è attenuto strettamente alla comunicazione del Presidente e abbiamo anche detto che se questo non fosse stato fatto avremmo sviluppato successivamente gli interventi in fase di dibattito generale. Lei è il Presidente del Consiglio e quindi credo che debba essere lei a decidere e non che debba consultarsi su queste cose.



PRESIDENTE

Ripeto, io non voglio valutare il merito degli interventi, però mi pare di cogliere che per la dimensione e il numero degli intervenuti il dibattito si possa considerare assorbito.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei intende intervenire sempre su questa questione incidentale?



CHIEZZI Giuseppe

Procedurale, perché siamo di fronte ad un atto legislativo, quindi un atto di massima importanza, che chiede procedure appropriate, per rispetto di tutti ed anche dell'importanza dell'atto.
Arrivati a questo punto all'o.d.g. si è svolta, come di rito, la relazione alla quale segue il dibattito generale.
Io non ho memoria di prassi diverse da quella dell'apertura della discussione dopo la relazione, oppure di richiesta di rinvio in Commissione subito dopo la relazione, come pregiudiziale da votare. Non ho a memoria una situazione nella quale, fatta l'introduzione ad una legge, che è un percorso amministrativo importante e delicato, subentri incidentalmente una comunicazione del Presidente della Giunta che interrompe la procedura.
Dato che il Presidente è intervenuto su un tema non collegato - lui ha detto di no, io dico che lo è - con la legge, perché ha detto che la proprietà non c'entra con questa legge, allora è incidentalmente intervenuto per fermare l'iter di discussione di una legge e proporre alcune sue considerazioni. Il Presidente ha proposto, noi abbiamo commentato queste sue proposte che, per bocca del Presidente Ghigo, nulla hanno a che vedere con questa legge, adesso accettiamo la risposta, non chiediamo di intervenire sul suo intervento. Abbiamo preso atto della risposta del Presidente e adesso vogliamo poter svolgere le nostre considerazioni generali sulla relazione della Consigliera Caterina Ferrero sulla quale non abbiamo potuto dire niente perché abbiamo solo interloquito con quanto aggiunto e detto dal Presidente Ghigo.
Quindi, per rispetto delle procedure legislative, che sono le più delicate, direi di prendere atto della spiegazione che il Gruppo dà dei propri interventi. Noi le stiamo spiegando che abbiamo svolto interventi sulle argomentazioni portate dal Presidente Ghigo e non sulla relazione generale della Consigliera Ferrero. Prenda atto che questo è stato il nostro intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Anche noi riteniamo che le comunicazioni del Presidente Ghigo, così come ha interpretato il Presidente del Consiglio Deorsola, siano state un tutt'uno rispetto all'argomento.
Esiste un DDL di aumento di capitale su Expo 2000, il Presidente ha comunicato e ha sviluppato l'argomento nel senso che proprietà e DDL sono due cose distinte, quindi l'argomento era perfettamente un tassello all'interno del mosaico.
Questa è la nostra interpretazione, ovviamente non pretendiamo sia condivisa e ci sia l'unanimità, ma riteniamo che logica ed interpretazione regolamentare vadano in questa direzione. Riteniamo, a questo punto, che la discussione generale si debba ritenere conclusa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il disegno di legge in oggetto non tratta in alcun modo la questione della proprietà. Il Presidente Ghigo ha inteso, soprattutto rispetto alle sollecitazioni del dibattito sullo Stadio delle Alpi, parlare di una questione molto specifica, l'operazione generale del Lingotto, informandoci che esisterebbero dei ragionamenti in corso con la proprietà e su questo ha fatto le sue considerazioni.
Noi siamo intervenuti su questo problema. Altra questione è la discussione sul disegno di legge, sul quale vogliamo fare alcune considerazioni di carattere generale.



PRESIDENTE

Penso che la discussione generale possa ritenersi conclusa, anche considerando il numero dei Consiglieri intervenuti e la durata della discussione stessa che, complessivamente, ha occupato alcune ore. In ogni caso, il numero consistente degli emendamenti che sono stati presentati darà la possibilità di svolgere qualunque tipo di indicazione.
L'intervento del Presidente della Giunta non si poneva come momento di autonoma discussione, ma era strettamente connesso con l'argomento e presentava degli elementi che il Presidente ha ritenuto di portare a supporto della discussione ed a maggiore informazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Come Gruppo, preferiamo che il Presidente del Consiglio non dia un'interpretazione diversa agli interventi che gli oratori hanno voluto dare al proprio.
Gli interventi del Gruppo di Rifondazione Comunista si sono svolti sulle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, il quale è intervenuto dopo la relazione, in un percorso abbastanza inusuale spezzando un po' l'iter che in qualche modo ha sempre accompagnato le deliberazioni in Consiglio regionale.
Chiedo, a questo punto, anche ai funzionari, se è possibile legittimare questo tipo di percorso inusuale; non abbiamo mai assistito ad un intervento del Presidente della Giunta regionale, nel merito di una deliberazione, prima che si aprisse la discussione generale.
Scusi, Presidente, mi sto rivolgendo a lei direttamente, quindi ci terrei che almeno facesse vedere di essere interessato alle cose che stiamo dicendo...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sono estremamente interessato, anche se non le condivido.



SIMONETTI Laura

Dal nostro punto di vista, il Presidente della Giunta ha seguito un percorso un po' inusuale, intervenendo per primo dopo la relazione. Quindi il Gruppo di Rifondazione Comunista, nel corso dei suoi interventi, ha voluto esprimere le proprie valutazioni sulle comunicazioni del Presidente della Giunta, senza entrare nel merito di un provvedimento che non aveva ancora aperto il suo campo di dialogo e di interlocuzione.
Ci terremmo, dunque, che il Presidente del Consiglio non attribuisca agli interventi svolti dal Gruppo di Rifondazione Comunista un contenuto diverso da quello che abbiamo voluto dare.
I nostri interventi - ripeto - sono stati sulle comunicazioni del Presidente e non nel merito del provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera, del suo intervento. Ritengo, però, di dover passare alla votazione degli emendamenti.



(Proteste da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, non può nemmeno imporre lei l'ordine dei lavori.
Abbia pazienza!



(Commenti dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti)



PRESIDENTE

Io credo che la discussione generale sia terminata e perciò - mi permetta - passiamo alla votazione...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

No, guardi: il Presidente ha ritenuto, nell'ambito della discussione di portare dei contributi ulteriori.
Non ha inteso - e questo mi pare sia emerso con chiarezza - porre una questione diversa dal disegno di legge n. 384; se andiamo a rileggere il resoconto stenografico, si capirà con assoluta chiarezza.
D'altra parte - ripeto - c'è un numero molto consistente di emendamenti, che permetterà di sviluppare tutti gli argomenti.



SIMONETTI Laura

Io ho posto una domanda rispetto all'iter.



PRESIDENTE

Sì, però la qualificazione viene data all'inizio della discussione anche dal tenore degli interventi. Non è possibile che uno o più Consiglieri pretendano una forzatura che mi pare evidente, a questo punto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Io ho chiesto, eventualmente anche con l'intervento di alcuni funzionari, delle delucidazioni su come si sta procedendo. Il percorso che si è iniziato - a cui è stata data una legittimazione dal Presidente del Consiglio - ci è parso inusuale.
Il Presidente della Giunta regionale è intervenuto per primo, dopo la relazione su un provvedimento, non entrando nel merito di questo provvedimento, ma sostanzialmente dicendo che il suo intervento era dovuto al fatto che si sarebbe dovuto assentare.
Si è quindi iniziato un percorso inusuale e noi abbiamo ritenuto, visto che non c'è stato un chiarimento da parte del Presidente del Consiglio, che si trattasse di comunicazioni del Presidente della Giunta regionale.
Il Presidente della Giunta regionale, a nostro parere, non è entrato nel merito del provvedimento, ma ha seguito un percorso inusuale e ha deciso di intervenire.
Il nostro intervento - e l'abbiamo chiarito sin dall'inizio dei nostri interventi - era per valutare, esprimendo nostri pareri e nostre considerazioni, le comunicazioni del Presidente.
Visto che abbiamo dato questo tipo di sostanza e questo valore ai nostri interventi, adesso invece chiediamo di intervenire nell'ambito della discussione generale, quindi nel merito del provvedimento.
Se il Presidente del Consiglio ritenesse di non dover accettare questo percorso, mi indichi - da Regolamento - il percorso che è stato seguito o comunque dei riferimenti normativi per capire.
Se noi diamo un certo valore ai nostri interventi, non può il Presidente del Consiglio attribuire - oggi, secondo una misura; domani, tra due ore, secondo altre misure - dei valori diversi. Ogni Consigliere è in grado di sapere quale tipo di sostanza e di valore dà al proprio intervento (credo).



PRESIDENTE

La misura sarà sempre la stessa.



(Commenti della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta ha inteso portare un elemento ulteriore per la discussione. La discussione si è sviluppata in modo assolutamente ampio il disegno di legge regionale n. 384 comporterà ancora una discussione molto ampia e articolata.
Io considero chiusa la discussione di ordine generale e passo alla votazione dell'emendamento all'art. 1, comma 1...



(Proteste dai banchi di Rifondazione Comunista)



CHIEZZI Giuseppe

Lei non può passare all'emendamento: prima si discute l'articolo! Ma dove siamo finiti! C'è la discussione generale sull'art. 1! Vuole cancellare anche questo?



PRESIDENTE

Passiamo dunque alla discussione generale dell'art. 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Innanzitutto utilizzo i primi secondi per fare una protesta formale contro il suo modo di presiedere, che non tutela. Io credo che chiunque vada a leggersi il resoconto dell'intervento del Presidente ed il mio possa rilevare che, per quanto mi riguarda, era chiaro che non si parlava del dibattito generale.
E' estremamente chiaro, perché il Presidente ha detto che non avrebbe potuto essere presente - poi ha cambiato idea - per cui chiedeva di votare il provvedimento; inoltre enunciava che non c'era rapporto tra il provvedimento e l'acquisto del Lingotto.
Noi siamo intervenuti su quello. Ritengo che, nonostante le citazioni continue del Regolamento, il suo modo di procedere non sia sicuramente rispettoso di quella che, tra l'altro, è la tradizione di questo Consiglio per la parte che la conosco io.
Rispetto al merito, credo che l'argomento usato anche ultimamente "Bisogna sottoscrivere l'aumento di capitale"...
Non torno sugli argomenti quali il fatto che siamo sempre con la fretta: la caratteristica di questa Giunta, non su questo provvedimento, ma su tutti quelli approdati di recente, in particolare su quelli che prevedono aumenti di capitale, è "C'è fretta". Non me ricordo uno che non abbia avuto una scadenza ravvicinata, per cui bisognava farlo, altrimenti "Succede un casino", "Succede che quella società fallisce", "Succede che sprechiamo le risorse", e così via.
Sistematico: è sempre avvenuto così, e quindi è un argomento che bisognerebbe vergognarsi di usare per un'ennesima volta.
Al di là di questo, l'argomento che bisogna prima costruire la macchina per sapere cosa fargli fare dopo, è un argomento ridicolo. Io credo che nessuna società che fa un aumento di capitale si permetterebbe di andare a relazionare dicendo: "Fate l'aumento di capitale, sottoscrivete, scucite i soldi, poi vi diciamo cosa si farà".
Questo è quello che ci è stato detto: "Noi, per sapere cosa si fa dobbiamo poter vivere; quindi, una volta che viviamo, vedremo che fare".
Questa è una cosa che non ha senso.
Il problema principale è capire esattamente che fare, capire se dentro un progetto serve questa cosa qui.
Bisogna proprio rovesciare l'impostazione, ovvero lo strumento deve essere finalizzato ad un progetto, non che uno prima fa lo strumento e poi si crea il progetto, perché c'è lo strumento! E' veramente incredibile che si ragioni in questo modo, anche perch poi nei discorsi che abbiamo sentito, anche gli ultimi del Presidente, si danno delle argomentazioni, si abbozza un progetto, si cerca di pennellare più idee, qui e là dei pezzi di tela, per dire: "E' per queste cose qui".
A maggior ragione, ha senso dire: "Se vogliamo decidere se sottoscrivere o meno questo capitale, dobbiamo avere il Programma regionale di sviluppo e anche uno rispetto al settore specifico, in generale".
Per decidere se queste risorse sono da investire prioritariamente in questo settore o meno, bisogna anche avere la capacità di conoscere le risorse disponibili e i settori su cui si intende investire, le priorità che si intendono dare.
Su questo non ci siamo. Esiste una quantità significativa di interventi che fa la Regione in società tipo Expo 2000 ed altre simili; spesso queste si sovrappongono.
Sarebbe utile avere un Piano di insieme, cioè se si intende andare ad una ristrutturazione di questi interventi o meno; se si intende andare ad un'unificazione oppure se si continua ad avere una pluralità di soggetti che intervengono sugli stessi temi.
Per quanto riguarda lo specifico del settore fieristico, una cosa che non è stata detta è che Expo 2000 è un pezzo; però esistono nel nostro bilancio dei capitoli che sostengono l'attività fieristica.
Con questo voglio dire che noi, in Expo 2000, non ci abbiamo messo solo i 2.800 milioni che ci vorremmo mettere adesso e i miliardi che abbiamo messo precedentemente. Noi abbiamo sistematicamente, anno per anno finanziato le attività in perdita, finanziato con una legge specifica che l'Assessore Pichetto conosce e fa parte delle opzioni che a nostro avviso giustamente la Regione ha. Però quando noi parliamo degli investimenti fatti in EXPO teniamo conto dell'oltre un miliardo e due che ogni anno viene dato ai centri fieristici e nel nostro caso vuol dire prevalentemente iniziative, parliamo di Show Mont, del Salone del Libro, del Salone della Musica, che sono finanziate ad hoc, ogni volta che si svolge un'attività c'è un finanziamento regionale.
Allora io credo che da questo punto di vista siano due cose diverse il finanziare una società e il finanziare un'attività; se quel miliardo e due non è sufficiente si discute anche qui e all'interno di priorità di bilancio si decide se in quel settore si deve dare di più.
Qui siamo di fronte ad un altro fatto: si finanzia una società, questa società ha avuto una storia complessa perché era partita con una maggioranza pubblica poi è rimasta con una partecipazione abbastanza residuale del pubblico e ad un certo punto è tornata in mano pubbliche con l'aumento di capitale che abbiamo sottoscritto due anni fa.
Già allora, sostanzialmente, perché era un'attività che perdeva, era un momento in cui l'attività gestionale era pesantemente in perdita e abbiamo fatto un primo aumento di capitale; adesso di nuovo. Ora, la società che era diventata maggioritaria non era una società di filantropi, è la FIAT che era precedentemente maggioritaria in EXPO 2000 e la FIAT si è ritirata da EXPO 2000 senza chiedere nulla, si è ritirata dicendo "Prendetela voi per favore".
Normalmente quando vendono anche delle società in perdita riescono a ricavarci sopra dei soldi, perché magari la cosa non è strategica al momento, ma in prospettiva se gestita diversamente può rendere. Allora quando una società che non è una società filantropica, come la FIAT, ha deciso di abbandonare il settore avrà fatto i suoi studi, credo in modo abbastanza attento, e avrà pensato che non congiunturalmente, ma strutturalmente si tratti di un settore in perdita e con una logica tipica dei capitalisti italiani, i settori che perdono, soprattutto in modo strutturale è bene pubblicizzarli, darli al pubblico, in cambio di quelli che rendono e per i quali si chiede che vengano privatizzati.
La FIAT da una parte dà via EXPO 2000, cerca di darla anche al Comune di Torino e alla Provincia, dall'altra chiede con l'IFI di entrare nell'AEM.
Credo che anche questo ci dovrebbe preoccupare, perché se chi i conti li sa fare abbastanza bene ha deciso di uscire senza chiedere nulla in conto, ovviamente, a mio avviso, che si tratti di un'attività strutturalmente in perdita l'ha messa in conto.
Da parte nostra non si capisce con che logica ci sia una priorità per il pubblico di intervenire nel settore fieristico; non si capisce e se c'è io credo sia una logica errata, perché è una logica che non serve ai cittadini, è strettamente di sostegno alle attività economiche quindi di una parte dei cittadini e questo avviene in una fase in cui, invece, per quanto riguarda servizi ben più importanti, ci sono in corso continui processi di privatizzazione.
Penso che questo sia uno dei motivi che ci dovrebbe portare a dire no noi non entriamo in una società di questo genere, noi non sottoscriviamo questo capitale perché sappiamo benissimo che è l'inizio di un processo che si presenterà sistematicamente di fronte a noi. Noi entro due o tre anni dovremo aumentare il capitale, perché è una struttura che è destinata a perdere.
Lo avevamo detto due anni fa quando si era discusso il provvedimento precedente; siamo stati profeti facili, perché è avvenuto e noi temiamo che di nuovo dovremo intervenire e anche questo è un motivo per cui crediamo non si debba proseguire con un'operazione di spreco dei soldi pubblici rispetto a questo tipo di attività. Quindi chiediamo di non sottoscrivere l'aumento di capitale e far sì che la società si rivolga al mercato e se ha le condizioni di trovare altri sottoscrittori dell'aumento di capitale possa con i suoi progetti sopravvivere.
Questo aspetto lo potranno sviluppare altri interventi del mio gruppo anche perché poi c'è un rapporto con l'elemento che veniva negato che è l'acquisto dell'immobile con tutte le conseguenze che questo ha da un punto di vista dell'indebitamento finanziario del nostro ente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Anch'io intendo protestare con la sua interpretazione del Regolamento con il suo modo di gestire e di seguire in qualche modo il suo ruolo, a partire dalla presentazione di una modifica di Regolamento, quella che lei chiama bozza, la "bozza Deorsola", che sta diventando la "bozza Boato", una cosa fondante.



PRESIDENTE

Mi fa un grande apprezzamento.



CAVALIERE Pasquale

Certo, io credo che se continueremo di questo passo non avremo la democrazia decidente, Presidente Deorsola, ma la democrazia deludente che lei potrà interpretare in maniera alta.
Nel merito il Presidente Ghigo, mentre ha detto delle cose sul Lingotto che dopo evidentemente affronteremo, sul disegno di legge rispetto alle domande già poste nel dibattito da molti colleghi non ha risposto e non ci ha detto soprattutto quali possano essere i modi...
Noi abbiamo, e questo credo che nessuno l'abbia contestato, tanto meno il Presidente Ghigo, una perdita di svariati miliardi. L'aumento di capitale è un artifizio tecnico per coprire la perdita. Questo può anche essere fatto, nel senso che abbiamo operato in un certo modo causando una certa perdita: decidiamo ora come far fronte alla perdita, ma con un piano.
Questo non avviene perché viene deliberato per la terza volta, per gli stessi motivi, nelle stesse forme, l'aumento di capitale, che segue a tutti gli aumenti di capitale della società precedente ad Expo 2000, come ad esempio la Promark. E' sufficiente leggere i dibattiti sulla Promark: le discussioni sono le stesse.
Quindi mi attendo, su questo punto, una programmazione di gestione della società, altrimenti se lo spauracchio è che il pubblico esca da questa società, credo che il pubblico possa uscirne tranquillamente perch porta solo sangue.
Il problema è di capire se nelle forme in cui avviene questo ennesimo aumento di capitale non si stia intervenendo per porre il primo tassello dell'operazione "acquisto del Lingotto".
Sia i dirigenti di Expo 2000 sia il Presidente Ghigo hanno insinuato hanno prospettato che tutto ciò servirà per porre le prime basi di un rapporto diverso, una forma di attenzione all'acquisto.
Se avviene questo dobbiamo dircelo fino in fondo. La nostra richiesta di discutere il cuore del problema, di vedere il Lingotto nel suo complesso, è sensata perché non vorremmo, ancora una volta, che si venga posti di fronte alle cose fatte.
Quanto detto dal Presidente a Piazza Giordano Bruno sulla questione delle Olimpiadi la dice lunga sulla scelta di quell'area. Scelta che ritengo sbagliata, non perché quell'area non sia da sistemare, ma perch ritengo sbagliato prevedere di fare un'operazione immobiliare - di quello si tratta - per fare il villaggio olimpico. Abbiamo tutta una serie di stabili, di proprietà, di edifici degradati nel centro di Torino o anche nella periferia di Torino, da adibire a villaggio per gli atleti per quindici giorni e poi recuperare le aree per l'università o per l'ospedale per una scuola per ciò che più può servire alla collettività. L'operazione è legata sempre alla presenza del Lingotto, quindi a qualcosa che fa in qualche modo gioco con il Lingotto e quindi operazioni immobiliari che in qualche modo fungono da legame, da volano. Tra l'altro con un progetto non serio per le Olimpiadi, ma una cosa che non c'entra proprio niente con le Olimpiadi, e di impatto ambientale abbastanza discutibile. Per cui se la competizione, come avverrà, sarà molto incentrata sull'impatto ambientale voi da questo punto di vista vi siete presentati con un progetto molto molto debole. Una delle debolezze è il villaggio olimpico, perché, ripeto costruire le case per poi venderle non ha nulla a che fare con il villaggio olimpico, quando abbiamo la possibilità di restaurare dei vecchi o non vecchi edifici di Torino in centro o in periferia.
Queste sono alcune delle considerazioni. Quando vedo questi tipi di intervento, penso al Polo delle libertà: il Polo delle libertà economiche il Polo liberista, il Polo confuso - adesso non si capisce più se il Consigliere Deorsola sarà espulso o meno dal Polo - comunque quel Polo che basava la sua ipotesi sul libero mercato, sulla concorrenza, che surroga il mercato, surroga degli enti che diventano degli enti di Stato, delle società che si mantengono solo perché lo Stato, in questo caso la Regione non le sostiene. Vedo molto comunismo, Presidente Ghigo, nelle scelte di gestione, molto comunista e poco liberista, siete dei comunisti, questo mi pare evidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

E' in discussione l'art. 1 relativo all'esame del progetto di legge n.
384 relativo alla sottoscrizione finanziaria del terzo aumento del capitale della società per azioni Expo 2000 che riguarda la zona fieristica di Torino Lingotto.
Il progetto di legge in esame, presentato dalla Giunta regionale di centro-destra, fin dall'art. 1 sottolinea la grave storia politica finanziaria, di dissipazione pubblica. Volevo rimarcare che si tratta di una politica finanziaria vecchia, antica nei metodi, consumata da anni da iniziative dissipanti e non trasparenti, portata avanti da questa Giunta regionale che crea danni ogni giorno di più. Su tale argomento politico vi sono già state delle serie pregiudiziali del Gruppo di Rifondazione Comunista, riferite dal Capogruppo Chiezzi e dal collega Papandrea.
Ci deve essere, in base a questa progettazione, un progetto definito e non investire i capitali al buio come invece questo provvedimento intende fare.
Si tratta di un provvedimento importante, circa tre miliardi per il Lingotto - e va visto in un'ottica progettuale. Prima dell'acquisto di capitale da parte di questa Giunta bisogna, a mio avviso, dare delle chiare spiegazioni e delle risposte. Non serve quindi la rapidità risolutiva con cui l'attuale esecutivo intendeva procedere nell'approvare questo provvedimento che invece, data l'importanza che riveste, va visto nell'ottica di una discussione diversa, a partire appunto dalla progettualità.
Occorre poi conoscere le proprietà della progettazione e vedere la politica delle partecipate e del piano regionale di sviluppo: ciò che invece non appare da questo provvedimento.
Occorre quindi assolutamente evitare le mascherature nei linguaggi da parte della Giunta regionale ed essere trasparenti nelle deliberazioni congrue di governo: questa Giunta invece, una volta ancora, anzi in tutti i suoi atti, dimostra chiaramente di non essere in grado di governare il Piemonte e soprattutto gli aspetti drammatici di quanto avviene in questa Regione. Ritengo quindi che vi debba essere una discussione ampia, ma soprattutto una verifica perché tre miliardi rappresentano comunque degli investimenti importanti e non possono essere buttati così al buio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Sono non solo delusa, ma anche molto perplessa su come si procederà in quest'aula con la Presidenza di questo nuovo Presidente del Consiglio.
Intanto, Presidente Deorsola, io le chiedo di attenersi, d'ora in poi alle regole di questo Consiglio, alla esigenza dei Consiglieri di essere ascoltati e di essere valutati nei loro interventi secondo gli intendimenti che essi stessi danno ai propri interventi. Lei si ostina, pur avendo appena iniziato il suo incarico da Presidente del Consiglio, ad interpretare continuamente secondo le sue valutazioni, io direi strumentali e non super partes quale Presidente del Consiglio, le motivazioni che inducono i Consiglieri ad intervenire, volta per volta, rispetto al merito o ai punti all'o.d.g. in discussione e a nulla valgono le osservazioni che i Consiglieri effettuano sulla sostanza e sulle modalità dei loro interventi. Si è iniziato a procedere con questo metodo assolutamente poco democratico che lede il diritto dei Consiglieri di poter intervenire ogni qualvolta lo ritengano opportuno, ai sensi anche del Regolamento e sulla base delle condizioni che di volta in volta in questo Consiglio vengono a verificarsi. Sottolineo questo concetto perché, nonostante sia di nuova nomina, se vengono seguiti degli iter che non sono legittimati dal regolamento e che sono sostanzialmente inusuali rispetto alla prassi che nel Consiglio regionale si è consolidata, se si legittima un iter inusuale bisogna poi consentire a tutti, su quell'iter e su quel percorso, di intervenire e potersi esprimersi.
Io le chiedo davvero di attenersi alle regole di Presidente del Consiglio per una gestione democratica di quest'aula, perché già si stanno creando delle condizioni di poca serenità, poco fruttifere, se vogliamo anche per la nostra Regione. Chiedo che vengano rispettate le regole democratiche e quindi lasciar parlare, dare spazio ai Consiglieri affinch possano ricevere le risposte rispetto alle osservazioni fatte.
In merito al progetto di legge in discussione relativo ad Expo 2000, il Gruppo di Rifondazione comunista tenterà di portare un contributo, noi crediamo positivo e di merito costruttivo, rispetto ad elementi che sono emersi fino ad oggi dalla discussione. Una discussione che a nostro avviso è appena iniziata e che non prevede una banalità: questo progetto di legge prevede il terzo aumento del capitale della S.p.A. Expo 2000 che ammonta ad oltre due miliardi da parte della Regione Piemonte.
Senza ripetere le osservazioni già fatte da altri Consiglieri osservazioni su cui tornerò dopo nel merito e quindi la considerazione del fatto che questo aumento di capitale si colloca in un contesto in cui questa Giunta non ha presentato il piano regionale di sviluppo, in cui questa Giunta non ha fatto una valutazione complessiva sull'attività fieristica, mi stupisce e stupisce credo un po' tutti che una valutazione di questo tipo non sia stata fatta da una Giunta che invece ritiene l'immagine, fondamentale per attuare la sua politica! Noi abbiamo assistito sostanzialmente a due anni e mezzo di non-governo in cui interventi sostanziali non ne sono stati fatti; molti invece sono gli interventi che il Presidente della Giunta Ghigo insieme alla sua Giunta e a questa maggioranza ha fatto per darsi un'immagine. Allora, visto che spesso le attività fieristiche rispondono in qualche modo non a un servizio vero dato ai cittadini, ma ad una politica di immagine, stupisce che rispetto a questa politica di immagine la Giunta Ghigo, la Giunta della Regione Piemonte, non si sia data sostanzialmente un metro di valutazione complessiva rispetto agli interventi futuri che intende fare, ma ha tirato fuori oltre due miliardi per finanziare una società per azioni che ad oggi non ha prodotto dei risultati.
Senza voler andare ad analizzare e sviscerare che cosa è per la città di Torino e per il Piemonte il Lingotto, dubito che il Lingotto o un aumento del capitale di Expo 2000 possa migliorare la qualità della vita dei cittadini di Torino e del Piemonte. Ho delle forti perplessità che questo aumento di capitale, di sostegno, possa avere, com'è stato detto nella relazione, una grande ricaduta dal punto di vista occupazionale dubito che queste attività fieristiche possano supportare un effettivo contributo all'economia, ai lavoratori, all'artigianato, alla cultura, di Piemonte e di Torino; dubito che complessivamente ci possa essere un contributo effettivo ad un miglioramento della qualità del nostro territorio e della vita dei cittadini e dei servizi rispetto ad un aumento di capitale di una società per azioni che non è indifferente.
Ci troviamo spesso a discutere della mancanza di risorse finanziarie io penso all'assistenza, se ne discute ogni volta in Commissione: l'assistenza è l'elemento politico fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini, parlo dei portatori di handicap, parlo degli anziani non autosufficienti, dei disabili, di tutti coloro che devono essere al centro dell'attenzione politica. Ebbene, per l'assistenza non ci sono soldi! Certo, non è una valutazione della Regione Piemonte l'assistenza è sempre stata, purtroppo, considerata residuale nel nostro Paese, ma io mi riferisco al fatto per esempio che nella nota di variazione di bilancio che ci siamo trovati a discutere in Commissione, non c'è una lira in più per la sanità e pochissime lire invece in più per l'assistenza! Pochissime! Il Presidente della Giunta Ghigo, nell'ultima seduta dell'anno 1997 aveva firmato un documento in cui, per rispondere alle esigenze variegate di questa maggioranza, si impegnava a promuovere una politica più attenta al sociale, alla sanità, agli elementi di sviluppo del Piemonte, e ha indicato come proprie scadenze rispetto alle priorità, i mesi di gennaio e febbraio. Ebbene, noi ci troviamo oggi a discutere come elemento prioritario nel quale questa Giunta si vuole distinguere per la sua politica innovativa un aumento del capitale della S.p.A. Expo 2000! Che l'aumento del capitale della S.p.A. Expo 2000 possa rispondere a delle valutazioni attente della politica, questo è un abisso totale che dispiace dirlo - forse risponde più alla competenza manageriale e pubblicitaria che ha il Presidente Ghigo, piuttosto che politica. Risponde esattamente alle logiche di immagine e forse alle stressanti pressioni che alcune società e alcune parti del mondo finanziario ed economico sottopongono a questa Giunta.
Mi piacerebbe discutere di un aumento di settori di capitoli di bilancio nell'ambito dell'assistenza e dell'eliminazione delle barriere architettoniche, dove questa Giunta è estremamente in ritardo e dove non vengono stanziate risorse finanziarie nemmeno nella nota di variazione nonostante in questo Consiglio siano stati discussi notevoli ordini del giorno che richiamavano la Giunta ad un'attenzione rispetto alle persone svantaggiate (per esempio i portatori di handicap).
Presidente Ghigo, sono queste le priorità che questa Giunta ha voluto adempiere, firmando un documento in cui si impegnava a promuovere una politica più attenta al sociale? Io vorrei che i cittadini sapessero e potessero comprendere la totalità delle scelte che questa Giunta fa a titolo prioritario, vantandosi o tentando di vantarsi di promuovere delle politiche innovative per il Piemonte.
Questa è vecchia politica, risponde alle logiche di pressioni economiche e finanziarie e non tenta minimamente di risolvere i problemi del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Protesto vivamente per la sua gestione di questi primi giorni di Presidenza...



(Commenti dai banchi della maggioranza)



CHIEZZI Giuseppe

CHIEZZI Giuseppe



CHIEZZI Giuseppe

Siete voi muscolari, noi non lo siamo. Le parole sono pietre, non c'è bisogno di scagliarle, valgono per il loro significato, non c'è bisogno di fare teatro; le parole sono pesanti perché possiamo anche pensare che ci sia una fase di rodaggio per tutti e quindi anche per il Presidente Deorsola. Però, in una fase di rodaggio tutti cercano di moderare la velocità, di prendere le misure alle cose che devono governare ed è un atteggiamento di reciproco rispetto.
Io mi rendo conto che svolgere di punto in bianco, e magari in modo inaspettato, il ruolo di Presidente del Consiglio non sia facile. Me ne rendo conto e posso anche convenire che nei primi mesi, nelle prime settimane occorra trovare un modo d'essere della Presidenza, perché ogni Presidenza ha un suo modo d'essere.
Il Presidente Picchioni che abbiamo visto l'ultimo anno non era certamente il Presidente Picchioni che abbiamo visto nel primo anno, nel senso che tutti noi cresciamo, ci raffrontiamo. Ogni persona interpreta la sua Presidenza e mi sembra che anche il Presidente Picchioni nell'ultimo anno abbia gestito questo Consiglio (perché ci conosceva tutti un po' di più) in modo diverso e più congruo, completo e ricco rispetto al primo anno, in cui anche lui ha dovuto imparare.
Ci rendiamo conto che assumere la carica di Presidente del Consiglio non sia cosa facile e neppure vogliamo - tenuto conto di questa difficoltà e "debolezza" iniziale - approfittarne; non vogliamo approfittarne per principio, per metodo, per rispetto della democrazia.
Certo, se il Presidente, invece di agire rodando se stesso nei rapporti con l'aula, agisce in modo borbonico, addirittura con il potere assoluto di interpretare cosa stia dicendo un Consigliere contro l'interpretazione autentica del Consigliere stesso, allora questo è preoccupante. Perché se le difficoltà iniziali vengono superate con prepotenza, con ciglio autoritario, da un lato, e non autorevole, dall'altro, per questa assemblea non si prospetta una buona vita.
Riguardo al Regolamento dico che di Regolamento la maggioranza non ferisce, ma perisce. Se ci blocchiamo sul Regolamento, Presidente, non si fa più nulla, qualunque sia il Regolamento scritto: questo o anche il Regolamento liberticida a cui lei pensa. Anche il Regolamento che lei ha in testa non funzionerà, non c'è nulla che funzioni; fatto il Regolamento, si trova il modo di gestirlo, i problemi sono sempre politici.
Questo è un elemento di grossa preoccupazione, unita ad un certo moto immediato di ostilità verso le minoranze, che lei denotava anche pochissimo tempo fa.
Quando la maggioranza, per bocca di Alleanza Nazionale, chiede una votazione a viva voce e lei acconsente, un minuto dopo anche il Gruppo di Rifondazione Comunista chiede la votazione a viva voce e si vede costretto ad alzarla, questa viva voce, per far sentire le proprie ragioni, perch lei ha già cassato la richiesta identica a quella che precedentemente aveva accettato: questa è un'impostazione pericolosa per la democrazia.
Presidente, se noi continuiamo a vedere che lei gestisce come ha fatto in questi primi giorni, in modo (voglio essere rispettoso) non collaudato i difficilissimi rapporti tra di noi, che li gestisce con prepotenza ed autoritarismo, come Gruppo consiliare apriremo un filone di lavoro su questo. Prendiamo un nostro filone di lavoro per denunciare, qui ed in ogni altra sede, tutte le violazioni che lei compierà, non del Regolamento, ma quelle di una corretta, rispettosa e civile presenza politica in quest'aula, che lei dovrebbe garantire per tutti, perché lei non è il Presidente della maggioranza, lei è il nostro Presidente. In ogni caso anche se fosse il Presidente della maggioranza, nel caso di un dubbio, per mantenere un'equidistanza, dovrebbe persino favorire le minoranze rispetto alla maggioranza, proprio per riuscire a stare nel mezzo e non essere criticato per il fatto di appoggiare una ragione più di un'altra.
Dovrebbe, semmai, scivolare un po' verso la parte opposta rispetto a quanto lei, viceversa, fa.
Questa è una protesta ferma, è una preoccupazione, è un invito (ma non sarà ripetuto) a tener conto della fase di rodaggio e del rispetto che soprattutto si deve, anche in questa fase, a tutte le forze consiliari anche a quelle di opposizione, anche quelle di opposizione più dura che, mi sembra, si sono sempre comportate, pur nell'asprezza di certi momenti, per gestire insieme quest'aula, alternando momenti di aspro scontro a momenti di colloquio e a momenti di collaborazione.
Vorremmo poter continuare così, ma i suoi primi passi ci fanno preoccupare in questo senso.
Noi non abbiamo potuto svolgere un intervento generale sulla legge (come vede, di Regolamento la maggioranza perisce): lo faremo sull'art. 1.
Cosa ci ha guadagnato, Presidente? Ne ha guadagnato che ha dato un'interpretazione autoritaria, discutibilissima, a mio avviso borbonica impegnandoci in questa discussione e portando a casa esattamente lo stesso risultato che avrebbe portato a casa con una gestione un po' rilassata prudente, attenta a tutte le ragioni e comunque osservante almeno del rispetto delle dichiarazioni dei Consiglieri.
Quindi il risultato lei lo porta a casa comunque, con l'aggiunta negativa di questa polemica.
Sulla legge generale, sull'art. 1, il Gruppo di Rifondazione Comunista ha presentato alcuni emendamenti; altri, li presenterà strada facendo, e vorrei ripetere al Presidente Ghigo qual è la sostanza del nostro ragionamento, e non solo al Presidente Ghigo.
La sostanza è la seguente: ci troviamo di fronte ad un nuovo provvedimento di spesa, che destina del denaro pubblico all'interno di una società partecipata. Non lo destina per la prima volta - questa è la terza volta - e lo destina ad una società partecipata che brucia questo denaro ne ha bruciato già tanto (sei miliardi 800 milioni nel 1996), altri ne brucerà.
Allora, perché si fa questo? Per quale motivo? Sulla base di quali sostegni programmatici e di governo? Questo è quello che abbiamo chiesto al Presidente Ghigo. Una risposta non è venuta.
Allora, la prima questione è che non si tratta, come il Presidente Ghigo ha detto, del fatto che "Si vuole impedire ad Expo 2000..."



(Scampanellìo del Presidente)



CHIEZZI Giuseppe

Finisco dopo, Presidente. "Si vuole impedire ad Expo 2000 di avere questi soldi", e diceva prima: "Anzi, bisognerebbe dargliene di più".
Il quesito non è questo, Presidente Ghigo. Qui ci saranno Gruppi favorevoli a darglieli o a non darglieli, a dargliene di più o a non dargli niente, ma il problema è: in quali condizioni prendiamo questa decisione? Lei non può sfilare la decisione da un contesto e dire: "Diamo 2 miliardi e 800: sì o no?" "Favorevoli o contrari", "Interessati o disinteressati". Dove siamo?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In un'assemblea dove c'è una maggioranza.



CHIEZZI Giuseppe

Eh no, non siamo in un'assemblea, perché un'assemblea regionale che governa e ha un governo, ha un Piano regionale di sviluppo davanti.
L'assemblea regionale dovrebbe avere da due anni un Piano regionale di sviluppo, dandole sei mesi di tempo per prepararlo! Dovrebbe averlo già fatto da tempo, e da tempo non dovremmo perdere ore a richiederlo e a inserire provvedimenti cercando di capire la direzione.
Comunque, visto che ho superato il tempo a disposizione, continuer dopo: spero di averne occasione nei prossimi emendamenti.



PRESIDENTE

Desidero solo rassicurarla: condivido quanto lei ha detto sul primato della politica. Cercherò di essere, nel migliore dei modi, il Presidente di tutti.
Passiamo all'esame degli emendamenti, che abbiamo distribuito presentati dal Gruppo consiliare di Rifondazione comunista.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea Simonetti e Cavaliere: al comma 1, sostituire le parole "la Giunta regionale è autorizzata a sottoscrivere n. 9.000 nuove azioni di categoria A" con le parole "la Giunta regionale è autorizzata a sottoscrivere n. 1 nuova azione di categoria A".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Uno dei nodi in discussione è quello se esiste o meno un rapporto tra questo aumento di capitale ed il problema della proprietà degli immobili su cui si svolgono le fiere, cioè Il Centro Fiere del Lingotto.
Il Presidente Ghigo, da una parte, nega che ci sia un rapporto diretto dall'altra, lo afferma: afferma che questo rapporto c'è.
Io l'ho ascoltato attentamente, quando è intervenuto nella sua perorazione per dire: "si deve fare questa operazione, si deve permettere ad Expo 2000 di vivere e poi si deciderà come farla vivere, le cose che dovrà fare"; ha detto: "Certo, se non si acquista questa proprietà bisognerà concordare l'affitto dei locali, e quindi probabilmente sarà forse più conveniente acquistare che affittare".
Uno dei primi problemi è questo, quindi lui stesso sosteneva che questo rapporto esiste.
Esiste una società, che precedente aveva la maggioranza azionaria di Expo 2000 (la FIAT), che - casualmente - ha venduto, non ha più sottoscritto il capitale, l'ha lasciato sottoscrivere a noi per ripianare le perdite precedenti e siamo diventati azionisti di maggioranza; però si è tenuta i locali e, oggi, su quei locali, ci fa una speculazione, dicendo: "O li comprate oppure li affittate".
Occorre considerare che non esistono molte Expo 2000, dovendo fare delle esposizioni, non si hanno a disposizione molte aree, per cui sostanzialmente, "o si mangia quella minestra" oppure non si riescono a sviluppare delle iniziative. Ciò tenendo anche conto del fatto che, per esempio, una delle principali iniziative che si può svolgere al Lingotto che è quella del Salone dell'auto, decide sempre questa società se si fa lì o meno, quindi molti elementi di casa sua.
Per cui noi sottoscriviamo l'aumento di capitale non solo con questo punto interrogativo "dovremo comprare a che prezzo", ma anche, qualora decidessimo di dire a Expo 2000 "Non fai l'operazione", non sappiamo quanto ci costerebbe.
Noi sottoscriviamo delle azioni, spendiamo 2.800 milioni, però poi non sappiamo neanche quali sono i costi annuali di gestione, perché non sappiamo ancora quale sarà l'affitto che verrà ricontrattato. Già solo questo fatto porterebbe a dire "calma", dobbiamo prima avere una serie di certezze, di elementi chiari e credo che la cosa dovrebbe interessare il Presidente Ghigo, perché si tratta di fondi della Comunità piemontese che lui è stato chiamato a presiedere quindi dovrebbe avere interesse all'utilizzo di questi fondi. Però, ripeto, ci viene detto nel suo intervento di un'ora fa che non si conosce neanche uno degli elementi importanti dei costi di gestione che potrà avere Expo 2000, che è l'affitto dei locali; non si sa neanche quale sarà.
Si può non avere il Piano regionale di sviluppo, non si ha, è sbagliato non averlo, non ci danno un Piano di intervento sulle Partecipate relativamente a come si possono razionalizzare, come si può intervenire per razionalizzare un comparto che ha molti aspetti di anarchia, cose che si sovrappongono, ma addirittura non sapere neanche quant'è l'affitto mi pare veramente povero! Almeno programmare su quello! Se io entro in una casa chiedo quanto mi costa l'affitto per poter programmare le mie spese. Noi non abbiamo neanche questo, quindi non sappiamo neanche se i 2.800 milioni serviranno a ripianare il disavanzo di un anno o di due nella futura gestione di Expo 2000.
Credo che su questo bisognerebbe usare i piedi di piombo prima di decidere alla leggera di cose di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie Presidente. La discussione sull'emendamento 1 all'art. 1 sull'esame di legge n. 384, circa la sottoscrizione del terzo aumento del capitale Expo 2000 del Lingotto, area fieristica, tende a sottolineare e rimarcare una grave dissipazione di denaro pubblico da parte della Giunta regionale piemontese. Perché regalare come esecutivo 3 miliardi circa a Expo per le varie iniziative, senza una seria progettazione per cui, a mio avviso, questo provvedimento diventa poi grave e pericoloso? Bisogna avere i progetti e non assecondare solo le richieste degli industriali torinesi o quanti interessati a questo tipo di investimento.
Però oltre ai progetti occorre anche un chiaro discorso politico sulla proprietà, sulla politica delle Partecipate e del Piano regionale di sviluppo che assieme danno un'immagine chiara di quanto effettivamente un eventuale investimento andrebbe a migliorare e a dare effetti positivi.
Diversamente diventa lampante una progettazione sicuramente disastrosa.
Su questa legge ci troviamo di fronte ad un grave provvedimento legislativo che destina soldi pubblici, circa 3 miliardi, per una società Partecipata senza chiare progettazioni e garanzie per la collettività piemontese e torinese. Per cui è necessario discutere ed approfondire, ma soprattutto cercare di investire diversamente denaro pubblico in un Piemonte alle prese con gravi emergenze di carattere economico, sociale e occupazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, c'è una questione incidentale che credo a questo punto vada posta nel dibattito. Cioè sapere se noi, perché questo incide non poco sugli argomenti che stiamo trattando, dico questo a partire dalla lettura delle agenzie di stampa odierne, abbiamo un Presidente del Consiglio di maggioranza o di minoranza, perché abbiamo appreso...



PRESIDENTE

Il Presidente del Consiglio non è né di maggioranza né di minoranza, è Presidente del Consiglio.



CAVALIERE Pasquale

Sì, però sapere se fa ancora parte del Polo o no. Questo è un problema che abbiamo appreso adesso, al di là che sia inerente o meno. Abbiamo letto che non fanno più parte del Polo gli aderenti all'UDR, e questo non è un fatto da poco, Presidente. Vorrei avere delle rassicurazioni in merito.



PRESIDENTE

Io le ho già risposto. Il Presidente del Consiglio è Presidente del Consiglio. Lei ha esaurito il suo intervento? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Noi siamo sempre i primi, Presidente. Che il Presidente Ghigo si volti all'indietro e con fare scocciato dica al Presidente del Consiglio che io sarei già intervenuto una volta, non è atteggiamento da Presidente della Giunta. Quando è in aula dovrebbe stare attento a ciò che dicono i Consiglieri regionali e non lamentarsi perché intervengono, dovrebbe stare con le orecchie e gli occhi attenti e invece vedete che la consistenza di governo non c'è, perché vi occupate di altre cose, non siete nel ruolo.
Pensate sempre che i rapporti democratici siano un inciampo cui si pu ovviare e questo è l'errore: che i rapporti democratici siano faticosi lo sanno tutti, governare in democrazia è più lungo, faticoso e difficile che non governare in dittatura. E' più lento, però il sistema democratico è il meno peggio che abbiamo inventato nella storia dell'uomo, almeno qua in occidente.
Allora il Consigliere che chiede di intervenire (e non lo chiede a lei Presidente Ghigo, lo chiede al Presidente che sta sopra di lei in quest'aula), è un collega che chi governa dovrebbe guardare con simpatia perché porta degli argomenti, condivisibili o meno, intelligenti o meno però di primo acchito è un collega verso il quale dovrebbe esserci almeno un atteggiamento di curiosità, se non dico di apprezzamento.
Invece ci troviamo in una situazione in cui il Presidente della Giunta mentre io chiedo la parola, si volta verso il Presidente del Consiglio e dice "ma questo ha già parlato". Non è una cosa bella.



(Commenti del Presidente Ghigo)



CHIEZZI Giuseppe

Ma a lei cosa importa se sono già intervenuto? Se ben mi ricordo sono stato interrotto quando si sono sollevate delle questioni sul Regolamento. Pur nutrendo dei dubbi sull'opportunità di spendere venti miliardi per Expo 2000, invece di due, io non contesto oggi e non voglio nemmeno entrare nel merito di questa sua proposta, non perch non sia da discutere, perché è una proposta da discutere; si potrebbe dare nulla e avere una politica o dare venti miliardi per averne un'altra ovvero un'altra visione del Piemonte e dello sviluppo.
Pertanto non sono contrario a dare ad Expo 2000 due miliardi e ottocento milioni, siete voi che non volete darglieli: vi rifiutare di rispettare le leggi della Regione Piemonte. Vi rifiutate, da quasi tre anni, di portare all'approvazione in questo Consiglio regionale l'atto propedeutico a tutti gli altri di una certa importanza, ovvero il Piano regionale di sviluppo. Solo all'interno di un progetto complessivo di sviluppo si può, con coscienza, assentire o dissentire su una scelta, ma qui siamo ancora prima dell'assenso o il dissenso su una scelta.
Di qui la nostra richiesta: presentate in questo Consiglio regionale nel giro di pochi giorni - dopo tre anni penso e spero che siate pronti il Piano regionale di sviluppo e portate - come avete o promesso o votato non mi ricordo più - la politica delle partecipate. Inoltre, Presidente Ghigo, parlando del Lingotto occorre parlare di tutto il problema del Lingotto, non omettendo di informare, cortesemente, tutti noi su cosa avete fatto in questi anni. Si sente dire che si tratta, si stima, si lavora, ma è possibile sapere più esattamente cosa avete fatto? Queste sono le tre condizioni politiche che non mi paiono insensate, mi paiono solide.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Vorrei sollevare alcune riflessioni. Innanzitutto mi piacerebbe che alcuni Assessori, che sono stati un po' sollecitati anche dal mio intervento precedente, potessero sostanzialmente esprimere delle valutazioni su come questo provvedimento si colloca nel grande slancio della Giunta Ghigo rispetto alle politiche sociali.
Avevo già accennato, nel mio intervento precedente, di come questo sia sostanzialmente il primo, grande provvedimento - dopo quello inerente lo stadio delle Alpi - che la Giunta Ghigo ha ritenuto di collocare come priorità assoluta nei primi mesi dell'anno.
Dopo aver firmato il documento in cui si faceva una revisione degli assetti non solo amministrativi, ma anche di una valutazione sulla progettualità politica di questa Giunta, vi era l'impegno di concentrare l'attenzione sulle politiche sociali. L'Assessore fa cenno di sì, però non vedo ad oggi, né nella nota di variazione del bilancio né nelle proposte che oggi approdano in aula come priorità, oggi centrali per questa Giunta dei provvedimenti che hanno nella loro centralità un'attenzione particolare alle politiche sociali. Anzi, il Presidente della Giunta regionale, Ghigo ha identificato nelle sue priorità politiche all'inizio del mese di gennaio, nella prima seduta utile del Consiglio regionale, come priorità per arrivare in tempi brevi e tempestivi, lo Stadio delle Alpi ed Expo 2000. Non mi pare che questi due provvedimenti possano rispondere alle esigenze della collettività. L'ente Regione, come istituzione pubblica prioritaria che dovrebbe indirizzare interventi politici dei Comuni e delle Province, comunque coordinare in parte anche lo sviluppo economico dei settori di intervento della nostra Regione, ha come interesse prioritario Expo 2000 e lo Stadio delle Alpi.
Visto che la Regione Piemonte non vive in condizioni di così eccezionale serenità, ma ci sono delle problematiche assai emergenti soprattutto in campi quali l'assistenza, ma anche l'agricoltura, ma anche il settore economico e commerciale, mi chiedo come la Giunta Ghigo intende rispondere di fronte a degli impegni che con la sua maggioranza si era assunto.
Per quanto riguarda invece il settore specifico di intervento in esame oggi, chiederei in qualche modo di concentrare l'attenzione su come il territorio anche nella città di Torino e il territorio piemontese in genere possa trovare nel contesto e nella collocazione del Lingotto - in questo caso in modo complessivo nella società per azioni Expo 2000 - un riferimento puntuale rispetto alle esigenze.
L'impostazione data al problema complessivo della parte fieristica è stata un'impostazione assolutamente immobiliare, che quindi ha tenuto conto sostanzialmente delle attività da collocare nel Lingotto, delle caratteristiche e anche della valorizzazione di questa attività. Mi pare che questa impostazione, assolutamente immobiliare, non debba appartenere ad un ente, ad un'istituzione come la Regione.
Questa impostazione appartiene sostanzialmente a delle forze economiche o delle pressioni finanziarie che hanno interessi specifici nell'evolversi in qualche modo di alcune attività che forse non hanno delle ricadute così strette e così evidenti sulle esigenze del territorio, ma non deve certo essere della Regione Piemonte! La Regione, non sono io che devo insegnare questo alla Giunta (le stesse leggi di ordinamento degli Enti locali in qualche modo definiscono le funzioni regionali, e basterebbe attenersi a questo), dovrebbe andare a sviscerare maggiormente il suo ruolo principale che è quello della programmazione. Questa Giunta si ostina continuamente a procedere passo per passo, in modo assolutamente disordinato e incongruente senza rispondere alle esigenze che provengono dal territorio.
Dato che il tempo a mia disposizione è scaduto utilizzerò gli altri elementi nei prossimi interventi.



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere lei era già intervenuto, perché chiede nuovamente la parola?



CAVALIERE Pasquale

Quell'intervento era di carattere incidentale.



PRESIDENTE

D'accordo, lo possiamo considerare di carattere incidentale.
Consigliere Papandrea, lei però ha già svolto l'intervento in discussione generale.



PAPANDREA Rocco

Intendo fare la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Prima c'è il Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Però l'Assessore Burzi credo che abbia gli elementi adesso, da ciò che è emerso dal dibattito, per dirci qualcosa sull'acquisto del Lingotto. Con l'esperienza che ha fatto nell'acquisto del palazzo di piazza Solferino credo che possa cominciare a dirci qualcosa delle trattative in corso, su come...



(Commenti dell'Assessore Burzi)



CAVALIERE Pasquale

No, siamo sull'argomento: il Presidente Ghigo ha detto che per gli approfondimenti sarebbe intervenuto l'Assessore Burzi. Ritengo quindi che possiamo chiedere all'Assessore questi approfondimenti, se intenderà darli.
Perché credo che la questione debba essere affrontata dal suo nascere, da quando cioè la società proprietaria, la FIAT quindi, contrariamente a tutti gli indirizzi o in assenza comunque di indirizzi urbanistici per l'area decise di realizzare ciò che è stato realizzato. Già allora vi erano state molte prese di posizione, anche fondate, che ritenevano non economicamente valido quell'intervento, come si è potuto dimostrare successivamente vedasi il centro commerciale Il Portico e tutta una serie di altre realizzazioni che nel complesso hanno reso antieconomico quell'intervento.
E' vero, come ha detto il Presidente Ghigo, che il Lingotto è diventato un punto di riferimento internazionale (ne sappiamo i motivi), ma è altrettanto vero che è difficile ritenere questo riconducibile a scelte obiettive. Il Meridien sarà pure un albergo di richiamo, però non è incastonato in un luogo ideale per la sua ricezione, per quel che vorrebbe rappresentare.
Ritengo pertanto che occorra dire in maniera più chiara a che punto stanno le trattative per l'acquisto del Lingotto. Per questo motivo ho chiesto all'Assessore Burzi di pronunciarsi, essendo lui, credo l'Assessore competente di riferimento, che deve avere in qualche modo condotto o seguito le orme di Gallarini, cioè avrà condotto qualcosa nella materia. Ci dica l'Assessore Burzi a che punto sono queste trattative e come si possono configurare allo stato attuale.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste, ha facoltà di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Nei nostri interventi abbiamo sottolineato come ci sia un rapporto stretto tra questa decisione di aumentare il capitale della società Expo 2000 e il problema più complesso della struttura e dei rapporti di proprietà.
Abbiamo messo in rilievo come dietro questa operazione ci sia stata tutta un'azione da parte della FIAT tesa a scaricare sulla collettività la parte meno redditizia dell'attività fieristica e mantenere invece la parte che gli interessa e che rende. Non solo, addirittura può tentare di usare il ricatto di imporre un alto costo del canone di affitto per obbligare in qualche modo ad andare verso l'acquisto dell'area, sempre a suo beneficio.
Teniamo poi conto che se ci saranno delle operazioni di rilancio di tutta l'area su cui insiste il Lingotto, il maggior beneficiario rischia comunque di essere sempre questa società.
Molti di voi credo conoscano la zona, sapete quindi che sussiste ancora uno stabilimento produttivo della FIAT (la FIAT Avio) che occupa una zona molto ampia. La FIAT ultimamente ha tutta una serie di stabilimenti che si sono svuotati. Lo stesso stabilimento di Rivalta è in corso di svuotamento c'è persino cassa integrazione, anche se la "rottamazione" va avanti a gonfie vele; quindi la possibilità di spostare quello stabilimento in tempi rapidi c'è, già in passato si era parlato varie volte del trasferimento di questo stabilimento. Se si realizza un villaggio atleti o comunque una serie di strutture del genere, è chiaro che uno stabilimento industriale che non ha tra l'altro alcuna caratteristica di edificio storico come aveva il Lingotto perché chi l'ha visto sa che è un edificio del tutto normale senza alcun valore in sé, sarebbe assurdo mantenerlo, essendoci appunto tutte le possibilità di ricollocarlo, quindi un'altra "piccola" speculazione - piccola o grande vista la dimensione dell'area - sarebbe possibile.
Ritengo pertanto che quando parliamo di prospettiva bisognerebbe anche mettere in discussione queste cose, cioè parlare anche di questi aspetti.
Per questo motivo riteniamo sia necessario un livello di programmazione alto: un elemento importante è certamente il Piano regionale di sviluppo ma vi sono anche altri aspetti. Proprio perché sappiamo che determinate scelte hanno delle ripercussioni su tutta l'area, non possiamo, a cuor leggero e senza averlo valutato, approvare un provvedimento senza capire quali destinazioni avranno tutte queste aree, quindi chi potrà averne un beneficio o meno.
Bisognerebbe introdurre una valutazione a tutto campo. Anche rispetto alle prospettive di cui parlava il Presidente, quelle delle Olimpiadi, per quanto ancora non sicure, bisognerebbe discuterne in modo complessivo introducendo anche questi aspetti, perché personalmente sono abbastanza imbarazzato di dover discutere provvedimenti che in qualche modo finiscono sempre per avvantaggiare la stessa famiglia torinese, quella degli Agnelli (anche se pare non portino molta fortuna, perché dopo aver assegnato i tre miliardi alla Juventus pare che la stessa non abbia conseguito risultati tanto entusiasmanti!).
Non è detto, quindi, che le scelte che facciamo abbiano delle ricadute realmente positive, possono anche creare qualche problema.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, indìco la votazione nominale mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 37 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 31 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Visto l'andamento della discussione, gli emendamenti presentati e quant'altro, chiediamo una riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Credo possa essere opportuna.
La seduta è sospesa per la convocazione immediata della Conferenza dei Capigruppo in sala A.



(La seduta, sospesa alle ore 17.21 riprende alle ore 19.46)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
A conclusione della riunione dei Capigruppo comunico al Consiglio che non ci sono le condizioni per proseguire oggi nell'esame degli emendamenti.
Pertanto, ho motivo di ritenere che il Consiglio sarà convocato martedì prossimo.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19,47)



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