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Dettaglio seduta n.215 del 19/02/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Mi è stato chiesto di spostare alle ore 12 la Conferenza dei Capigruppo, mi riservo un attimo di sentire gli altri Capigruppo e nel corso della giornata comunicherò l'orario definitivo. Cortesemente prendete posto, così possiamo cominciare i lavori del pomeriggio. Non ho inteso la domanda del Consigliere Cavaliere.



(fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

Si può fissare il termine della Conferenza dei Capigruppo?



PRESIDENTE

Dato che c'è la III Commissione alle 13,30 credo che se i colleghi accederanno alla richiesta si possa pensare di terminare intorno alle 13,30. Comunque su questo informerò i Capigruppo successivamente.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino, Foco, Gatti Goglio, Griffini, Picchioni e Vaglio.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame progetto di legge n. 378: "Contributo straordinario al Comune di Torino per lo Stadio delle Alpi" (seguito) - Presentazione ed esame ordini del giorno nn. 704 e 697 collegati


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 378, di cui al punto 6) all'o.d.g..
La parola al relatore Consigliere Gallarini. Consigliere Chiezzi interviene prima il relatore, poi le do la parola. Vuole intervenire su una pregiudiziale?



CHIEZZI Giuseppe

Se si ricorda, la volta scorsa io chiesi preventivamente alla discussione e al voto su questa legge, vista l'importanza della stessa e l'impegno delle risorse della Regione Piemonte in una struttura sportiva della città di Torino...



PRESIDENTE

Possiamo sentire la relazione e poi diamo la parola.



CHIEZZI Giuseppe

No, no, aspetti. Io chiesi di conoscere, prima di sentire la relazione di Gallarini, perché anche la relazione di Gallarini secondo me dovrebbe commisurarsi al quadro che chiedo di conoscere. Io chiedo, prima che la Regione decida di spendere qualche miliardo in una struttura sportiva della città di Torino (uno stadio per il calcio e l'atletica leggera), di conoscere dall'Assessore competente - e l'ho già detto e chiesto, ma vedo che mi si risponde con la relazione di Gallarini invece che con una relazione dell'Assessore - che si inquadri questo provvedimento di spesa rilevante all'interno delle politiche in atto sugli stadi nella città di Torino, perché non è possibile che la Regione Piemonte si impegni a sostenere una struttura con questo livello di impegno finanziario senza sapere in quale rapporto stia nella città di Torino questo impegno finanziario per le strutture di cui si vocifera, ma sulle quali non si è mai approfondito in questa Regione lo stato della situazione. Una mi risulta un po' più avanzata (quella relativa allo Stadio sito in via Filadelfia), un'altra di cui si vocifera - so che si stanno raccogliendo firme nel quartiere interessato - è l'ipotesi di riattivazione dello Stadio Comunale per la Juventus.
Riguardo al contributo per lo Stadio, visto che come Regione non ci compete e visto che lo decidiamo con legge, non vogliamo - come Gruppo fare ostruzionismo alcuno; probabilmente voteremo in modo non favorevole (vogliamo sentire la relazione ed esaminare la proposta di legge), ma, al di là di come voteremo, chiediamo di farlo in tempi rapidissimi.
L'unica richiesta che avanziamo, come diritto politico per esprimerci su un fatto politico importante (una legge che finanzia uno Stadio), è quella di avere una relazione dell'Assessore sulla situazione di queste tre ipotesi di Stadio a Torino.
E' una richiesta che avevo già fatto la volta scorsa, quindi speravo che l'Assessore aprisse il proprio intervento dicendo: "Preventivamente il quadro entro cui si inserisce questa legge è il seguente:..." e spiegasse tale situazione. Fatto questo, per quanto ci riguarda, in mezz'ora il problema Stadio è affrontato.
Diversamente, chiediamo un ulteriore elemento di conoscenza per poter esprimere il nostro giudizio. Speriamo che venga accettato questo percorso riguardo alla legge, in modo da non doverci servire di questioni regolamentari, alle quali non vogliamo riferirci.



PRESIDENTE

In buona sostanza, il collega chiede di conoscere il quadro complessivo del problema "Stadi" in Piemonte o in Torino, problema nel quale si inserisce il presente provvedimento.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Per una questione pregiudiziale, Presidente. Per poter organizzare così come ha stabilito la Conferenza dei Capigruppo, i lavori della sessione pomeridiana, vorrei sapere quanti emendamenti sono stati presentati alla Presidenza sulla proposta di legge in oggetto.



PRESIDENTE

Sono stati presentati 200 emendamenti da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista. Ci sono, poi, 500 emendamenti a firma dei Consiglieri Angeleri e Benso, in itinere.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La situazione degli Stadi e la necessità che si è venuta a creare riguardo allo Stadio delle Alpi sarà oggetto di discussione del disegno di legge sul quale la Giunta (nella fattispecie l'Assessore Burzi) presenta un emendamento.
Per quanto riguarda l'aspetto relativo alla situazione degli altri Stadi nella città di Torino, come ricordava il Consigliere Chiezzi, la Regione non ha competenza specifica; essendone a conoscenza e conoscendo in maniera abbastanza approfondita l'argomento, posso comunque relazionare in merito.
Esiste una Fondazione (la Fondazione dello Stadio Filadelfia) che ha l'obiettivo di recuperare lo Stadio stesso, con un intervento che vede principalmente la partecipazione dei privati e che ha visto la sollecitazione, da parte della Fondazione Filadelfia, della Regione Piemonte, per verificare la disponibilità della Regione stessa ad assegnare un contributo allo Stadio Filadelfia.
Tale contributo, attualmente, non è stato assolutamente assegnato né è stata iniziata alcuna pratica istruttiva perché questo avvenga.
L'intervento, comunque, nel caso in cui la Regione decidesse di farlo sarebbe nell'ottica del recupero del bene culturale che rappresenta lo Stadio Filadelfia, perché è un immobile che ha un significato particolare nella storia di Torino, è vincolato dalla Sovraintendenza e ha, nell'ambito del suo recupero, una peculiarità specifica per quanto concerne l'attenzione che la Regione Piemonte ha nei confronti dei beni culturali rappresentati da immobili di particolare, pregio come può essere lo Stadio Filadelfia.
Ad oggi, il processo di realizzazione di recupero dello Stadio Filadelfia non ha ancora assunto una configurazione definitiva e comunque la Regione Piemonte non ha intrapreso alcuna forma di intervento riguardo a detto Stadio.
Per quanto concerne, invece, lo Stadio Comunale è indubbio che esistono voci, illazioni sul fatto che la squadra di calcio Juventus abbia intenzione di costituire un suo specifico Stadio nell'ottica dell'ingresso delle Società sportive nella quotazione in borsa (voi sapete che le Società, per essere quotate in borsa, hanno bisogno di un certo patrimonio).
Sono tutti aspetti che naturalmente non sono di specifica competenza della Regione Piemonte né tantomeno la Regione Piemonte può interagire in questo ordine di considerazioni, ma sono iniziative specifiche della Società.
La Regione Piemonte ritiene in maniera sufficientemente determinata che lo Stadio delle Alpi sia il luogo deputato allo svolgimento delle partite di calcio di campionato di serie A e di serie B. L'ottica con la quale si deve immaginare questo intervento è, cioè, quella di far presagire o di fare intendere che la volontà dell'Amministrazione regionale è di far sì che lo svolgimento delle partite di calcio continui ad avvenire allo Stadio delle Alpi.
In questo senso, non avendo specifiche competenze e raccogliendo l'istanza dell'ordine del giorno che accompagnerà questo disegno di legge (ordine del giorno che prevede la costituzione di una Commissione permanente composta da Regione, Provincia e Comune), riteniamo, proprio attraverso questo strumento, di monitorare in modo che la struttura dello Stadio delle Alpi continui e, anzi, diventi sempre più un patrimonio della Città di Torino e non un "ferro vecchio" che possa rappresentare solo esclusivamente un problema.
Ritengo che in quest'ottica si debba interpretare il contributo e il disegno di legge che la Regione in questo momento propone al Consiglio regionale e in quest'ottica, secondo me, va inteso questo genere di intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non sono per nulla soddisfatto della relazione che ha svolto il Presidente Ghigo, ma non per questo ritengo di rimandarla al mittente; nel senso, che un po' di buona volontà il Presidente l'ha messa, qualcosa ha detto.
Quindi, ai fini dell'iter della legge, anche se è assolutamente insufficiente, faccio finta che l'illustrazione che avevo richiesto sia avvenuta.



PRESIDENTE

Scusi, considero interrotto l'iter...



CHIEZZI Giuseppe

Per adesso sì. Vorrei però soffermarmi un pochino su quanto ha detto il Presidente Ghigo e, soprattutto su quanto non ha detto, e magari, in qualche minuto, poter avere anche un dialogo, eventualmente; dialogo che ricercheremo comunque con tutti i colleghi.
Il Presidente Ghigo ha detto una cosa importante. Ha detto "Per quanto concerne la Regione Piemonte, lo Stadio Delle Alpi è lo stadio per i campionati di calcio importanti, tant'è - dice il Presidente Ghigo - che questa legge si inserisce in quel filone per sostenere che questa struttura rimanga e sia una struttura al servizio dei campionati, al servizio della città, della Regione e via dicendo".
So che su questa struttura - sulla quale spero che fra qualche tempo qualcuno faccia una tesi di laurea, su come è nata, chi l'ha voluta, ecc.
ci sono anche altre proposte, intendimenti, suggestioni, perché è chiaro a tutti che è una struttura di assoluta eccezionalità per volume, ma anche per costi di gestione, tant'è che stiamo intervenendo nel modo in cui interveniamo. E' quindi una struttura sulla quale probabilmente emergeranno anche altri contributi, altre proposte di impegno della Regione Piemonte.
Accanto a questa informazione precisa, però, il Presidente Ghigo ha fatto un po' di slalom, un po' di omissioni, non è stato netto e chiaro per quanto riguarda gli altri due Stadi, per i quali ha usato argomenti molto vaghi, molto equivoci e poco impegnativi.
Avanziamo dunque una richiesta: se la Regione Piemonte decide di iniziare a dare un contributo per il funzionamento dello Stadio delle Alpi ritenendo che esso è uno stadio di "interesse pubblico" (tant'è che merita una legge e non solo, merita un'attenzione della Regione affinché continui a svolgere questo ruolo, per altri Gruppi merita un'attenzione che ampli il proprio raggio di utilizzazione a livello provinciale ed interprovinciale) allora, Presidente Ghigo, per cortesia, diciamo con chiarezza in quest'aula che, per quanto riguarda la Regione Piemonte (che nulla dovrebbe allo Stadio Delle Alpi, ma che con legge lo decide), negli altri due stadi i privati potranno svolgere attività, a loro interesse, senza oneri per l'Amministrazione pubblica.
Diciamo questo! Perché se non diciamo questo, Presidente, allora noi siamo una Regione Piemonte che avrà tre Stadi a Torino e, per non far torto a nessuno, comincerà, adesso, a versare allo Stadio Delle Alpi, domani...
chissà...
Domani potrebbe arrivare qualcuno a perorare la causa del Torino dell'edificio storico, ecc., argomenti seri ma che, a mio modo di vedere diventano delle panzane dette nell'ambito di quel progetto; sarebbero serie in un altro progetto e non in un progetto di speculazione edilizia come sarà lo Stadio Filadelfia.
Si dica chiaramente che queste sono operazioni su cui ognuno di noi conserverà l'opinione che vuole e che crede, ma visto che non sono tanti riteniamo di destinare i soldi della Regione solamente a quello, escludendo sin d'ora, Presidente, aggiuntivi impegni in altre direzioni per la medesima attività, perché sarebbe contraddittorio.
Scegliamo lo Stadio delle Alpi (favorevoli e contrari)? Va bene, ma mentre facciamo questa scelta, chiedo ai colleghi se sono d'accordo a predisporre insieme un ordine del giorno in cui diciamo che questa è la scelta della Regione Piemonte; che con questa scelta (non so se queste cose si colleghino o meno con un ordine del giorno, che ho visto, di altri Gruppi) ci impegniamo a sostenere questa struttura, ma dato che non possiamo dire di sì a tutti e le risorse sono sempre più limitate, fatta questa scelta, chiariamo il fatto che nessuno può più venire in Regione Piemonte a chiedere dei contributi per gli Stadi di questo livello.
Lasciamo libertà di iniziativa ai privati! Si facciano i loro Stadi, li gestiscano, ma evitiamo di lasciare in ombra, Presidente Ghigo, questo aspetto che lei ha lasciato in ombra, anzi ha alluso pericolosamente agli elementi di bene culturale costituito da uno Stadio, mentre lei, invece, ci è andato per partecipare al picconamento delle strutture: bella conservazione, un intervento che comincia con le demolizioni! Il fatto che lei dica che la struttura è un bene culturale, che aggiunga che la Regione Piemonte è attentissima ai beni culturali, in pratica significa aver già detto chiaramente che quando la Fondazione armata di azioni di convincimento un po' pressanti giungerà nuovamente da lei, lei "sgancerà" dei soldi della Regione Piemonte anche per la Fondazione dello Stadio Filadelfia. E, nel momento in cui lo Stadio comunale, magari assegnato in concessione alla Juventus, avrà qualche problema di appoggio, di contribuzione, lei non vorrà mica certo discriminare tra il Torino e la Juventus? Non vorrà mica dire che la Regione preferisce una squadra piuttosto che un'altra? Anche lì - poco o tanto, si vedrà - lei sarà costretto ad elargire denaro pubblico per un'azione di borsa.
Ma da quando le azioni economiche, che hanno la prospettiva di essere quotate in borsa, devono venire a chiedere soldi pubblici? Se le facciano! Sia la Fondazione del Filadelfia sia quello dello Stadio Comunale.
Io ho voluto fare questo, discorso che mi premeva fare prima di sentire la relazione dell'Assessore Gallarini, al quale mi rivolgo direttamente con queste considerazioni.
Noi dobbiamo avere la coscienza della limitatezza delle nostre risorse e dell'inopportunità di disperderle, scelta una struttura, in strutture similari.
Questo mi sembra un elemento persino banale di comportamento amministrativo.
Se decidiamo che il nostro destinatario è lo Stadio delle Alpi, ci divideremo ancora nel giudizio, va bene; noi votiamo; però vogliamo accompagnare a questa legge un ordine del giorno nel quale si dica scrivendolo a più mani, con chiarezza, che questa è la scelta di impegno finanziario; che non ci sarà da parte della Regione - almeno finché questo Consiglio vive, poi i Consigli si rinnovano, può cambiare tutto - un diverso orientamento; che finché questo Consiglio vive l'orientamento della Giunta regionale è di non sostenere altre spese.
Presidente, visto che come ha potuto appurare non volevamo fare ostruzionismo, mi piacerebbe, prima di affrontare la relazione del Consigliere Gallarini, che su questa comunicazione del Presidente Ghigo e su queste mie povere, misere osservazioni, avere un giro di opinioni, anche per sapere come atteggiarsi su questo disegno di legge, soprattutto per sapere se occorre provare a mettere giù un ordine del giorno che dica queste cose. Quindi gradirei che i colleghi potessero interloquire. Grazie.



PRESIDENTE

Ho ricevuto richieste di parola da parte dei Consiglieri Montabone Angeleri, Rubatto e Cavaliere.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Dividerò in due il mio intervento. Uno è quello relativo alla comunicazione che ha fatto il Presidente della Giunta poc'anzi, l'altro sarà una brevissima dichiarazione rispetto al provvedimento legislativo.
Il Presidente della Giunta dice: "Non abbiamo competenza rispetto ai nuovi due stadi". Io credo che di competenze possano essercene; ce ne sono almeno di tre tipi a mio modo di vedere. Ci sono delle competenze urbanistiche, ci sono delle competenze riguardanti i beni ambientali, ci sono delle competenze anche sui finanziamenti. Non sto facendo della polemica, Presidente, sto rimarcando alcuni aspetti.
Credo che la Regione verrà chiamata successivamente, così come è già stato annunciato, ad intervenire per la ricostruzione dei due stadi torinesi; io credo che però su questo il Presidente potrà avere un provvedimento legislativo già in essere, che è quello tipico delle competenze della Regione, che è il provvedimento che riguarda l'impiantistica sportiva.
L'impiantistica sportiva, Presidente, che fino a qualche anno fa era rivolta soltanto agli enti pubblici potrebbe essere addirittura rivolta direttamente a privati, come le fondazioni, vedi la Fondazione dello Stadio Filadelfia. Questo darebbe la possibilità alla Regione Piemonte di intervenire attraverso modalità certamente meno costose che la forma dell'intervento puro e semplice in contributo, cosa superata peraltro dalla legge e dall'accordo col credito sportivo che permette il finanziamento anche sull'impiantistica sportiva privata ai privati stessi. Certo è che quella legge prevede che, se i privati fanno un impianto sportivo, questi impianti sportivi debbano avere anche delle caratteristiche di uso pubblico, non è pensato che il pubblico dia dei contributi al privato fini a sé stessi perché possono svolgere a delle società per azioni, private oltretutto, che essendo società per azioni hanno delle entrate e delle uscite. Dico questo in termini propositivi, perché a mio modo di vedere qualora si ponessero quelle opportunità, condividendo anche quanto diceva Chiezzi prima riguardo a speculazioni che potrebbero nascere intorno a impianti sportivi storici della nostra città, bisognerà fare molta attenzione.
Seconda cosa: è facile e semplice dire "Ristrutturiamo due stadi come quelli", uno dismesso da circa una decina di anni se non più e l'altro dismesso da forse più di 15 anni.
Io ricordo quando calcavo quelle zolle e credo che quello stadio non possa essere solo ricostruito tenendo conto della ristrutturazione di un bene storico della nostra città, ma avrà necessità di avere, dal punto di vista anche urbanistico, delle soluzioni tipo i parcheggi, le norme di sicurezza: tutte cose che dovranno essere verificate e sulle quali io assolutamente non entro nel merito in questo momento.
Per quanto riguarda il provvedimento che sarà in esame dopo, faccio adesso questo intervento perché poi dovrò assentarmi. Leggo nella relazione e mi rivolgo quindi all'Assessore Burzi- relazione che Gallarini non ha avuto modo di svolgere, che noi diamo un contributo di un miliardo l'anno per la corresponsione di contributi o l'acquisizione di servizi. Condivido questo intervento, che oltretutto è stato pattuito con la città di Torino con la Provincia di Torino, coordinata dal Prefetto. Condivido il provvedimento, anche se non sono poi così certo che la società Juventus sarebbe addivenuta a quelle soluzioni (che in forma di ricatto poneva alla Commissione consiliare e ad altri), cioè di andare a giocare a Reggio Emilia o da un'altra parte, perché probabilmente - salvo che per una partita che poteva rappresentare una manifestazione sporadica- nessuno li avrebbe voluti. Perché il calcio oggi è mercato, e sul mercato c'è un certo quantitativo di quattrini che hanno in tasca gli sportivi e non può essere raddoppiato pagare per vedere una partita. Quindi non credo che la Reggiana a Reggio Emilia avrebbe messo a disposizione il suo campo per far giocare una settimana sì e una settimana no la Juventus, che gli avrebbe portato via completamente il mercato.
Mi interessa invece sapere se la corresponsione di contributi e l'acquisizione di servizi, per esempio rientrino nei tre miliardi che diamo in tre anni (e per i quali sono d'accordo che si possa abbattere il costo di gestione dello stadio), e se rientri un minimo di rispetto per quella che è l'istituzione Regione Piemonte all'interno dello Stadio.
Assessore Burzi, il Presidente non mi sta normalmente ad ascoltare ma ormai non ci faccio più caso, spero che almeno lei lo faccia: io qualche anno fa andavo allo Stadio delle Alpi e lo trovavo uno stadio con tante difficoltà di gestione che però in qualche momento sembrava essere veramente l'impianto sportivo principe della Regione Piemonte, non della città di Torino, di tutta la Regione Piemonte. Voi che badate tanto alla promozione delle attività turistico sportive della nostra Regione, che le considerate un'attività economica, ricordate che allo Stadio delle Alpi per esempio, erano pubblicizzate al centro dello Stadio alcune manifestazioni come i campionati del mondo di sci, c'erano i "loghi", anche se non sufficienti, della Regione Piemonte? Si entrava allo Stadio delle Alpi e quasi sembrava di entrare allo Stadio Friuli che porta il nome addirittura di una Regione, e cioè si aveva la sensazione di essere nello stadio della Regione Piemonte. Oggi questa sensazione non si ha più. Non so se perché quella pubblicità era troppo costosa, non so se per cattiva volontà o non volontà di attivare questa promozione, ma per esempio sarebbe bello nel momento in cui andiamo alle Olimpiadi in Giappone - anche mal riuscite - all'interno dello Stadio delle Alpi, dove vengono a vedere le partite non solo tifosi del Piemonte ma di tutta Italia e dell'estero (vengono da Parigi a vedere le partite di calcio della Juventus) cominciassimo a promuovere quel grande avvenimento che speriamo che l'Italia otterrà - a questo punto dobbiamo dire l'Italia e non più il Piemonte - che sono le Olimpiadi. Allora devo dire che se questi tre miliardi servissero - e se qui c'è scritto "corresponsione di contributi o acquisizione di servizi per un importo annuo rispettivamente di"-, sarebbe interessante che per esempio questi servizi potessero essere dati, se è possibile con un ritorno pubblicitario, all'interno dello Stadio delle Alpi.
Terza cosa. La Regione Piemonte, l'istituzione, dovrebbe essere tenuta in conto dalle squadre calcistiche cittadine, dico tutte e due perché qui stiamo parlando di uno stadio dove non gioca solo la Juventus, ma gioca anche un'altra squadra che si chiama Torino, sarebbe molto bello che per esempio l'istituzione regionale piemontese fosse tenuta in conto e fossero tenuti anche minimamente in conto i Consiglieri regionali quando vanno a vedere la partita, e non solo i Consiglieri comunali, perché fanno dei distinguo anche su queste cose! Allora, siccome i distinguo poi sui contributi che si danno non ci sono, anzi se dei distinguo ci sono dovrebbero essere a nostro favore e non da un'altra parte... Allora, per questi giusti soldi dati pattuiti, contattati con la Provincia, il Comune la Regione stessa in accordo, il Prefetto che coordinava, abbiano anche un po' di buoncostume nel rispetto delle istituzioni e facciano in modo di non considerarci proprio come gli ultimi arrivati, perché questi sono piccoli accorgimenti dei quali io posso fare tranquillamente a meno e ne ho fatto molte volte a meno, ma che forse sarebbero utili. E questo lo dico non solo alla società, ma soprattutto al Comune di Torino, che ha tutto gestendo quattrini degli altri e questo lo rimarco con molta forza, perché se io dovessi seguire la mia ispirazione, in questo momento probabilmente il mio voto anziché andare a favore sulle cose di base andrebbe contro, ma metto io il buon senso che altri non hanno e voto a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mi sembra anche un po' curioso questo modo di procedere per cui si inizia una discussione su un disegno di legge, discussione che deve essere ripetuta perché non è stata letta la relazione da parte del relatore, in questo caso del Consigliere Gallarini...



PRESIDENTE

Scusi, mi auguro che la discussione di prima sia assorbente della seconda, io ho inteso in questo senso.



ANGELERI Antonello

Sono contento di questa precisazione da parte del Presidente, così evito di intervenire due volte, ma una volta sola, per risparmiare del tempo prezioso, visto che in quest'aula ci sono sicuramente argomenti importanti da affrontare e quello di cui discutiamo oggi è sicuramente uno di questi.
Non voglio fare la storia dello stadio, che tra l'altro è una storia che conosciamo tutti in quest'aula, chi più chi meno. E' uno stadio nato tra mille polemiche; anche la zona in cui è stato costruito è stata oggetto per mesi di svariate discussioni all'interno del Consiglio comunale di Torino.
Questa costruzione ha avuto un costo elevato; originariamente doveva costare 60 miliardi al Comune di Torino e alla fine costò poco meno di 200 miliardi. Sono tutte cose che lasciamo alla storia, sulle quali forse è utile ogni tanto rinverdire la memoria, il che ci fa capire che probabilmente nel passato sono stati commessi alcuni errori. Dalla discussione di oggi iniziata con la relazione del Presidente Ghigo, si evince sostanzialmente che nel capoluogo piemontese potrebbero esserci nei prossimi anni, di fatto, tre stadi attivi. E' il sintomo di una politica e di una storia di ordinaria follia, soprattutto se paragonata alla situazione economica di questa città. Ma sappiamo che quando gli interlocutori sono determinati, quando alcuni interlocutori sono determinati, vengono ascoltati con particolare attenzione.
Io penso che in quest'aula, però, ci debba essere forse un tantino di attenzione in più nei confronti...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, chiedo, se è possibile, di stare più attenti e seduti ai propri posti. Grazie.



ANGELERI Antonello

Presidente, la ringrazio; essendo da questa mattina in quest'aula ed essendoci fermati solamente per poche decine di minuti per la pausa del pranzo, capisco ci sia un certo affaticamento. Queste luci, poi, non contribuiscono a svegliare la tonalità dell'aula che peraltro ultimamente non è tra le più elevate.
Come dicevo, è importante che in quest'aula ci sia l'attenzione del Consiglio regionale nei confronti delle Associazioni sportive minori, di quelle realtà che svolgono, magari in modo sommerso, nascosto, un lavoro di prevenzione nei confronti del disagio, un lavoro da riconoscere come importante anche a livello formativo ed educativo per i giovani del Piemonte.
La Regione ha la grande opportunità di intervenire ed aiutare queste realtà, perché è una delle poche Regioni che ha una legge, la legge 93 - lo dicevo già nel mio precedente intervento - voluta da questa Amministrazione, dal collega Montabone, che presenta due aspetti che vorrei sottolineare.
Il primo, l'ha già sottolineato il collega Montabone, è l'intervento sull'impiantistica sportiva, che proprio quest'anno ha regalato un grande successo al Piemonte, riconosciuto dal CONI e dal Credito Sportivo come la principale realtà attiva sull'impiantistica sportiva, attraverso la grande collaborazione con il CONI ed il Credito Sportivo stessi.
Il secondo aspetto è legato all'associazionismo, alla possibilità di contribuire alle attività di queste realtà che sul territorio sono molto importanti e danno un importante contributo, come dicevo, ai giovani piemontesi.
Certamente queste realtà sono meno importanti di alcune altre realtà regionali economicamente più forti, ma non è giusto che per questo motivo non vengano ascoltate con la stessa attenzione con la quale la Regione Piemonte ascolta le realtà economiche forti.
Non voglio ripercorrere la storia, che poi è culminata addirittura con l'intervento del Prefetto Moscatelli, che riguarda lo Stadio delle Alpi.
E' una storia che parte da alcune prese di posizioni quantomeno arroganti di alcune realtà. Qualcuno, per alzare il prezzo, si è permesso perfino di andare a giocare fuori regione, cercando di portare l'attenzione su questo problema anche in modo (e non ho paura di fare queste affermazioni) ricattuale nei confronti delle istituzioni. Dico "ricattuale" perché sappiamo benissimo cosa significa non avere le due squadre principali piemontesi (con tutto il rispetto per le altre) che giocano nel capoluogo torinese.
L'indirizzo è stato quello di giocare in altre regioni alcune partite importanti, non parlo di partite di campionato, ma di partite molto più importanti, perché l'affitto dello Stadio delle Alpi, per queste squadre era troppo elevato. Per una squadra, in particolare, il miliardo che noi diamo di contributo ogni anno per tre anni - e quest'anno, visto che il '97 l'abbiamo saltato, è di due miliardi - che gioca in serie A, è poco più o poco meno che un premio partita di una partita di Coppa.
Mi chiedo, allora, se almeno la stessa attenzione non la si possa avere per quelle realtà più piccole, sicuramente non interlocutori nei nostri confronti, realtà che magari vivono grazie alla partecipazione attiva dei genitori, in cui gli allenatori si improvvisano tali e che non hanno magari neanche i soldi per comprare le magliette, i calzoncini e le scarpe per far giocare i bambini. Su questo vorrei che la maggioranza e la Giunta facessero un'attenta riflessione.
Non è demagogia, è una realtà verso la quale possiamo tranquillamente orientarci perché abbiamo la legge 93 che funziona ed è solo da finanziare in questa direzione.
C'è un altro aspetto, poi, che vorrei sottolineare e colgo l'occasione di questo intervento per farlo. E' il ruolo (che io ritengo indispensabile ed importante) di collegamento che ci deve essere tra le tre realtà istituzionali: la Regione, il Comune e la Provincia di Torino. Il Comune di Torino, che è sempre pronto ad intervenire nei confronti della Regione Piemonte per chiedere, sottolineare, avere delle disponibilità economiche e finanziarie (e non sto a fare svariati ragionamenti che sono stati anche oggetto di attenzione da parte dei giornali e dei mass media ultimamente parlo del settore del turismo), capisco dedichi un'attenzione molto più pressante rispetto a quella della Regione Piemonte.
Mi chiedo se è corretto che la Regione Piemonte intervenga così come le altre realtà che hanno sicuramente più interesse ad avere, nella propria città e nella propria provincia, le due squadre presenti per quanto riguarda i Campionati e le partite di Coppa.
Dico questo perché c'è un altro aspetto che noi toccheremo in quest'aula, ma lo toccheremo successivamente, che riguarda un'altra realtà che chiede alla Regione un intervento altrettanto importante, cioè l'aumento di capitale di Expo 2000. Faccio questo riferimento per capire e vorrei fare una richiesta esplicita al Presidente della Giunta - quali sono e quali saranno gli interventi del Comune di Torino e quelli della Provincia di Torino. Lo dico prima della discussione in modo che ci possa essere una risposta in questo senso.
Chiedo scusa se ho preso alcuni minuti in più, di solito non lo faccio per dire che in fondo dobbiamo stare molto attenti.
Condivido in parte alcune affermazioni fatte dal collega Chiezzi: tre Stadi in una città sono effettivamente troppi ed è vero che se noi apriamo la porta nei confronti dello Stadio delle Alpi, poi dovremo farlo anche nei confronti delle altre realtà.
Quando, però, il Collega Chiezzi viene a denunciare in quest'aula l'operazione di speculazione edilizia che riguarda la costruzione dello Stadio Filadelfia, io vorrei ricordargli che chi sta portando avanti questa operazione è l'ex Sindaco della Città di Torino, Diego Novelli, di cui lui era parte integrante nella Giunta ed uno dei più grandi Assessori di riferimento.
Tutti si sbagliano, per carità, però vorrei sottolineare questo aspetto perché poi sembra che la speculazione la metta in atto sempre una parte mentre in realtà la mettono in atto tutti; è solo per chiarezza.
Concludo il mio intervento chiedendo alla Giunta regionale, in particolare nei confronti della già citata legge 93, un'attenzione molto particolare, una richiesta quasi di intervento importante, un segnale nei confronti delle associazioni sportive minori.
Sintetizzo dicendo che, come maggioranza, come Giunta regionale, non possiamo permettere di dare un miliardo alla Juventus o al Torino e non tenere in considerazione le centinaia e centinaia di associazioni sportive minori che operano sul territorio e fanno sicuramente un'attività meritoria come quella della Juventus e del Torino.
Sulla formazione giovanile ritengo importante operare un intervento così come abbiamo fatto con la legge 93, in collaborazione con questo associazionismo. Ritengo che la Giunta, su questo, debba fare un'attenta valutazione e dare, già in questa sede, una risposta precisa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

La città di Torino non ha tre stadi: ne ha due e mezzo. Ho ascoltato con molta attenzione la relazione del Presidente e, per inciso, mi chiedo come il vecchio Stadio, dove giocava il grande Torino, possa essere posto sotto vincoli della Sovrintendenza; praticamente, è stato distrutto. Cosa ha vincolato la Sovrintendenza? Il terreno?! Certo, lo ricostruiranno in modo preciso, ma saranno due cose ben diverse, secondo me; quindi, sono altri soldi che vengono spesi per ricostruire e non certo per dare qualcosa che c'era già e che ricorda una grande squadra che ha avuto la nostra città.
Lo Stadio delle Alpi. Non vengo certo qui a dire cosa mi interessa se le nostre squadre di serie A o B, Juventus e Torino, vanno a giocare da un'altra parte.
Non avevo condiviso quell'atteggiamento già allora e continuo a non condividerlo.
Però continuo a dire che lo Stadio delle Alpi è stato un insuccesso urbanistico (e non vado a vedere di chi); è stato un insuccesso urbanistico realizzato a spese dello Stato, a spese dei contribuenti; un insuccesso che dobbiamo tutti definire non essere al servizio dello sport, in particolare dello sport giovanile.
Almeno, realizziamo qualcosa in questo Stadio dove possano andare anche le società minori, almeno a vedere da distante, magari con il binocolo quegli idoli che giocano, e io sono favorevole appunto all'ordine del giorno che è stato presentato stamattina.
Dare un contributo, come Regione, di un miliardo all'anno per tre anni per conto mio sono soldi sprecati. Qualcuno l'ha già ricordato: è neanche la spesa di un premio-partita che hanno i giocatori che vengono pagati con grandi capitali.
Quindi, se le squadre hanno questi soldi per pagare giocatori ed atleti, dovrebbero pensare anche, almeno un po' di più, alla manutenzione delle strutture.
Chi ricorda le varie vicissitudini di altre squadre che sono nella nostra Regione? Basta andare a Vercelli o ad Alessandria (e qui ci sono Consiglieri eletti in quelle Province). Lo Stadio di Vercelli e quello di Alessandria erano in una situazione disastrosa.
Chi è intervenuto? E' intervenuta la Regione.
Con questo dico che dobbiamo veramente cercare di fare qualcosa al servizio dello sport minore, dando a questo settore almeno altrettanto di quello che oggi stiamo dando alle grandi quadre di serie A e di serie B; al servizio delle scuole sportive; al servizio di quelle squadre che periodicamente, sabato e domenica, con soldi "cacciati fuori" dalla famiglia, vanno sui campi e cercano di educare maggiormente la nostra gioventù.
Io non guardo se sono squadre del CSI, della Lega o della UISP; dico soltanto che queste squadre devono essere maggiormente aiutate, per lo meno con i fondi, tanti quanti oggi si danno allo Stadio.
Se verrà svolto un intervento del Presidente della Giunta per garantire dei fondi allo sport minore, io sarò favorevole a questa proposta di finanziamento di tre miliardi allo Stadio delle Alpi; se invece non verranno assegnati fondi allo sport minore, dichiaro che sono contrario a questa proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente della Giunta, se ho ben capito, su questo provvedimento parte della sua maggioranza non è d'accordo: ci tocca registrare questo.
Quindi, avendo io delle grande perplessità su questo provvedimento chiedo una posizione della maggioranza con cui confrontarmi. Non credo che si possa andare avanti così ed avere su ogni provvedimento, oltre tutto su provvedimenti di tale portata, delle posizioni di maggioranza(...) Se le cose stanno in questi termini, credo che firmerò tecnicamente gli emendamenti del Consigliere Angeleri e chiederò il triplo dell'impegno che egli sullo sport minore: il triplo.
Se questi sono i rapporti che ci proponete, che voi proponete alla minoranza come(...) Previo un chiarimento. Ma visto che siamo ancora in questa fase - e questa è una parte fondamentale del ragionamento - chieder di fare una riunione dei Capigruppo su questo provvedimento, prima di procedere.
Credo che si sia fatto bene ad aspettare di fare la relazione, non per non entrare nel merito, ma perché credo che la stessa relazione vada in qualche modo modificata.
Si tratta di capire bene cosa si fa. Credo che le cose dette dal Presidente Ghigo siano non dico inesatte, ma poco valutate.
Non so come si faccia a dire che lo Stadio delle Alpi "per noi rimane lo Stadio dove si terranno le partite di serie A e di serie B", perch questo non corrisponde alla realtà, almeno nelle manifestazioni che ci sono state da parte delle attuali squadre di serie A della nostra città.
Se poi altre compagini nella nostra Regione arriveranno alla serie A...
Se per esempio il Cenisia arriva in serie A e dice che invece giocherà...
Per adesso, abbiamo delle posizioni molto chiare, e il punto è proprio questo. Noi dobbiamo certamente affrontare il problema, perché è stato posto in maniera forte, ma nel momento in cui si affronta il problema dobbiamo avere chiaro un progetto, prima del 2000, di destinazione del Delle Alpi.
Così non è: non c'è ancora un progetto di destinazione. E il fatto che questo Stadio diventi patrimonio del Comune non è certo un bell'affare perché la gestione di questo mostro di ferro sarà un grande problema per le istituzioni.
Credo anche che la legge, così come proposta, vada modificata. Ho riletto la lettera del Sindaco Castellani, il quale chiedeva di modificare il testo per rispettare l'accordo ottenuto presso la Prefettura, che impegnava Regione, Comune e Provincia a dare un contributo alla società concessionaria.
L'emendamento che voi avete presentato non risponde a questa esigenza continua a dare il contributo al Comune e lo subordina alla possibilità di girarlo.
Non è così. Per l'accordo che avete fatto - al di là del fatto che sia giusto o non giusto, sbagliato o corretto - voi dovete dare il contributo alla società concessionaria.
Anche perché - e qui arriva, credo, il vero problema - la Regione si è impegnata a dare questo contributo in cambio di servizi.
Anche se in una certa forma è così, non diamo un contributo a fondo perduto: lo diamo in cambio di servizi, ovvero i servizi di cui la società concessionaria immagino possa disporre, che sono i servizi pubblicitari.
E qui dobbiamo capire quali servizi la Regione acquisterà, perché per quel che mi consta, anche rispetto alle cose che diceva il collega Montabone, i servizi pubblicitari sono tutti venduti.
Ad esempio, la Provincia di Torino, che ha erogato una cifra minore, ha acquistato dei tabelloni esterni allo Stadio - 300 milioni sono spendibili in forma meno difficoltosa - attraverso i quali pubblicizzerà delle iniziative che fa la Provincia, utilizzando l'immagine esterna del pubblico che accede all'edificio.
Noi, con 3 miliardi, con un miliardo all'anno, cosa acquisteremo? Ci conoscendo tutti i problemi che ci sono e che conoscete anche voi, perch avete già contribuito alla PUBLIGEST in servizi pubblicitari allo Stadio delle Alpi. Senza contare il marasma di società che appaltano le pubblicità, e a questo proposito c'è una famosa vostra delibera che nel '96 diede un contributo di 120 milioni ad una società; poi la delibera dovette essere rifatta, perché la società che vendeva la pubblicità non era quella bensì un'altra La questione è molto complessa; credo quindi che queste cose siano da chiarire contestualmente alla discussione di questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

E' stata chiesta una riunione dei Capigruppo, se non ho capito male.



PRESIDENTE

E' meglio che lei svolga anche il suo intervento, che è l'ultimo dopodiché accederemo ad una breve riunione dei Capigruppo.



PAPANDREA Rocco

Va bene.
Il nostro Gruppo era intervenuto per porre una questione pregiudiziale poi però il dibattito è entrato nel merito del provvedimento ed anche noi vorremmo entrare nel merito del provvedimento, per questo motivo ho chiesto la parola.
Noi manteniamo la nostra opposizione. Tra l'altro, qualora si verificasse una serie di cose che abbiamo sentito qui, cioè alcuni pezzi di maggioranza che votano contro, potrebbe anche essere respinto il provvedimento, cosa che noi ci auguriamo e alla quale daremo un contributo con il nostro voto negativo. L'ordine del giorno che noi proponiamo sarebbe in parte superato e in parte no perché noi riteniamo che ugualmente ci dovrebbe essere l'impegno da parte del Consiglio di non investire in altre strutture diverse dallo Stadio Delle Alpi: non investire né in questo Stadio né tanto meno - se si fa poi una scelta quale quella che è presente nel progetto di legge - in altre strutture perché sarebbe una cosa ridicola che nel momento in cui gli si dà i soldi però glieli si dà anche per i progetti di superamento dell'utilizzo del Delle Alpi.
Altri hanno già ricordato che i soggetti che sono all'origine di questo problema, cioè le squadre di calcio, in particolare la Juventus, siano tra coloro che hanno sostenuto e voluto lo Stadio Delle Alpi e poi si sono comportati con arroganza e disprezzo verso la cittadinanza. A mio avviso non bisogna premiare questo tipo di atteggiamento subendo il loro ricatto.
Hanno fatto un ricatto, lo dicevano già altri colleghi, hanno anche giocato delle partite fuori da questo stadio, io credo che la minaccia sia meno forte di quello che sembra perché sono convinto anch'io che non avrebbero la forza per portarla avanti fino in fondo. Devo dire che non sono tra coloro che si preoccuperebbero moltissimo del fatto che non giochino più a Torino. Ci sono anche molti cittadini di Torino che non vivono in modo angoscioso questo problema, credo anzi che ci creerebbe qualche problema di ordine pubblico in meno e garantirebbe, in certi periodi, pomeriggi più tranquilli in determinate zone della città. Da questo punto di vista credo che non dobbiamo spaventarci e avere un po' meno di tifosi esagitati soprattutto durante gli incontri di Coppa, non credo sia poi un male addirittura dal punto di vista della qualità della vita di questa città potrebbe non essere un male. Teniamo anche conto però che c'è chi le partite le vuole andare a vedere e quindi possono andarci, ma si facciano al Delle Alpi senza però dare contributi a società che sono ricchissime! La Juventus ha giocatori dei quali solo una parte del loro corpo è già superiore ai 3 miliardi che noi gli diamo. Quando c'è il calciomercato veniamo a conoscenza delle quotazioni che raggiungono quei giocatori.
Teniamo conto che è una società passata sotto il controllo della FIAT dall'IFI, ma che l'IFI intende riappropriarsene perché la famiglia che la controlla, che è la famiglia Agnelli, ritiene che sia un giocattolo di famiglia, faccia parte delle cose di famiglia insieme a La Stampa e io non vedo perché andare, l'ho già detto altre volte, a fare assistenza ai ricchi, non solo ai ricchi, ma ai più ricchi di questa città e dell'intera nazione.
Penso che sia un elemento di immoralità non solo subire ricatti, ma addirittura subirli da questi soggetti! Ultima considerazione. Credo che sia errato discutere di questo provvedimento, come di altri che discuteremo, separatamente e prima del bilancio, perché quando discuteremo del bilancio sappiamo che ci sono dei problemi e che ci sono stati dei tagli, intanto però si fanno dei provvedimenti e si prendono delle decisioni. Credo che questo sia sbagliato, perché prima bisognerebbe avere una discussione sul bilancio e poi entrare nel merito di questi provvedimenti. Dalle cose del bilancio che si conoscono risulta che c'è uno scarso investimento, sono spesi pochi soldi per gli sport minori. Su questo, da parte nostra, indipendentemente dal voto che ci sarà su questa legge, cioè non in alternativa, noi chiediamo che siano investiti più soldi sullo sport minore indipendentemente! Cioè sia che la legge non passi sia che passi, perch sono pochi, non perché si danno tre miliardi alla Juventus e al Torino sono pochi comunque, quindi noi presenteremo, indipendentemente dalla vicenda in corso, richieste di aumentare quelle quote.
Certo che è scandaloso, quando si spendono poche centinaia di milioni sullo sport minore, dare 3 miliardi invece a chi non ne ha bisogno, a chi di miliardi ne ha fin troppi! Per questo motivo quando si discuterà il provvedimento, al di là della proposta che abbiamo fatto che era legata agli emendamenti in itinere manterremo il nostro voto negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Signor Presidente, siamo in presenza di una questione di grande rilievo per le attività sportive e gli investimenti nel settore delle infrastrutture di uso collettivo nell'ambito della nostra Regione, come è stata un po' tutta la storia dello Stadio Delle Alpi, prima per l'operazione della relativa costruzione e il collegato investimento, e adesso per il problema sia finanziario sia tecnico della gestione.
Noi condividiamo che in presenza di un'opera di questa dimensione le istituzioni, quelle che in qualche maniera hanno concorso o sono cointeressate alla vita di questa struttura, si pongano il problema di come prevederne la utilizzazione nell'immediato e di come prevederne una destinazione nel tempo. Queste istituzioni sono ovviamente lo Stato che attuò il programma di costruzione degli stadi nell'ambito del programma per i Mondiali di calcio in Italia, di conseguenza il Comune come sede proprietario, al di là del momento gestionale, e la Regione. La Regione direi di sì, non soltanto perché si tratta di una struttura e di un livello di spesa che la coinvolge direttamente, ma perché opere di questo genere sono comunque delle opere che per la loro dimensione e caratteristica transitano fuori dalla cinta comunale ed anche nel senso più ampio della cinta dell'area metropolitana, sia per la capienza sia perché comunque è un patrimonio del Piemonte uno stadio di questa natura, a tutti i fini, sia sportivi che di altre utilizzazioni.
Tra l'altro, colgo l'occasione per dire al Presidente Ghigo che in giornate come questa ed altre lei è sempre spasmodicamente impegnato nella sua professione di guida di una Giunta difficile, ma abbia presente che strutture come questa, così come altre di grandi dimensioni, vedi gli aeroporti o le strutture universitarie, devono in qualche maniera muovere il collettivo interesse di tutta la Regione, intesa come tutte le sue Province e i grandi Comuni. Quindi dovete fare uno sforzo maggiore per ottenere sempre un livello di coinvolgimento, magari non saranno i soldi questi evidentemente non essendo un elemento consequenziale ed automatico ma far diventare determinati problemi o determinate risorse, questioni che attingono e attengono all'interesse di tutto il Piemonte, questo è doveroso ed è significativo. Io la vedo ristretta una discussione che sia tutta e soltanto triangolata, Regione-Provincia-Comune di Torino. La vedo necessaria perché è la situazione che oggi coinvolge questi tre soggetti che si sono impegnati, e non poteva essere che così, altrimenti una definizione non arriva neanche nel 2000, ma in generale rispetto a strutture e opere di questa dimensione bisogna avere presente il quadro della funzione e della utilizzazione e dei livelli di interesse di un'area molto più vasta che è quella della Regione, e questa è una questione che va affrontata.
Avendo in qualche modo contribuito a stendere l'ordine del giorno a firma di tutti i Gruppi della minoranza meno Rifondazione comunista che però ha presentato un ordine del giorno che io condivido sul quale poi tornerò un attimo, una delle prime condizioni che si pongono e si propongono nell'erogazione dell'importo è certamente quella di vedere fin da subito, costituendo una Commissione di lavoro tra Comune, Provincia e Regione, il quadro di utilizzazioni, anche adesso, il più ampio possibile.
Io non lo so se il Piemonte non abbia niente che possa interessare o se qualche cosa possa essere oggetto di una utilizzazione per le esigenze del Piemonte anche ora per lo Stadio Delle Alpi.
La seconda condizione è stata detta un po' da tutti: è del tutto evidente che non si possono subordinare delle cose che tra di loro non sono immediatamente interdipendenti, come dire "diamo il contributo che abbiamo deciso sulla base di una emergenza e della esigenza di funzionamento di quella struttura che è realizzata in questa Regione e relativamente ai problemi che ha in questo momento, cioè intendendosi per momento il triennio di riferimento". Ma è altrettanto vero, e lo si propone nell'ordine del giorno (ho chiesto a diversi colleghi, sia Cavaliere che Chiezzi), che un'idea di come utilizzare le strutture impiantistiche complessive del territorio nel periodo più breve possibile e comunque durante la vigenza di questo tipo di accordo la dobbiamo definire. Non mi spaventa tanto se devono essere riutilizzate opportunamente delle altre strutture, non credo che siamo già una Regione con eccedenza di strutture impiantistiche, probabilmente abbiamo quelle sbagliate, abbiamo una carenza di manutenzione e una carenza di sfruttamento organico, organizzato e integrato di tutte le strutture. Probabilmente il tutto lo si può vedere attraverso una Commissione che lavori seriamente, non un'istituzione burocratica, dico burocratica nel senso che sia soltanto convocata per dire dei sì o dei no ai fini di erogare le tranches successive del finanziamento.
Infine richiediamo nell'ordine del giorno che tassativamente gli indirizzi della utilizzazione definitiva dello stadio siano decisi entro il 1999: una scadenza che ci sembra del tutto ragionevole, nel senso che di qui al 1999 eroghiamo 3 miliardi. C'è bisogno di sapere, poi si sa che se avremo le Olimpiadi, o non lo avremo, possono variare diverse cose, ma insomma prima di prendere in considerazione l'idea dell'abbattimento io credo che ce ne siano altre meno drammatiche e in fin dei conti meno costose, se si intende il conto complessivo della costruzione e poi della eliminazione o della perdita di una struttura di questo genere.
L'ultima cosa che devo dire, Presidente, è che dall'interno della maggioranza sono stati posti dei ragionamenti che magari non hanno proprio questa conseguenza perché il livello della maggioranza, per tante ragioni funziona in modo diverso e ha delle opportunità di tipo diverso, non di dire "non diamo questo tipo di contributo" ma "diamo questo tipo di contributo conché ci sia l'impegno della Giunta di dare queste altre e altre cose". No! Sia chiaro che è no, questo! Perché se quando si decide su una proposta implicitamente si realizzano o si concordano altri livelli di impegno e si precostituiscono altre aree di deliberazione non ufficiale informale, ma ugualmente cogente perché si tratta di intese all'interno della maggioranza, allora voi capite che noi siamo in presenza di una facciata deliberativa e di una sostanza deliberativa che è di altro genere.
Non so se il Consigliere Rubatto abbia nuovamente chiesto che pari cifra sia data ai pensionati, che sicuramente avrebbero ben donde di che utilizzarlo adeguatamente. Non dico che non sia legittimo che qualcuno lo chieda, perché noi stiamo affrontando questo tipo di problema che di per s configura un ordine di spesa e un'esigenza di intervento al quale aderiamo ma vogliamo che questa non sia una delibera parziale, formale, ufficiale e surrettizia. Quello che chiediamo è che ci sia la definizione, il carattere di questo impegno che sia circoscritto alla legge, poi evidentemente se ci sono delle altre cose che non hanno rilevanza e rappresentano il pensiero di ognuno, anche noi ne abbiamo, questo non mi disturba più.
Il collega Chiezzi - lo dico perché aderisco - propone anche un ordine del giorno, insieme al Gruppo, in cui impegna la Giunta a "non fornire contributi di alcun tipo per la costruzione, ristrutturazione o gestione di alcun altro stadio nella città o nelle immediate vicinanze", aggiungo io fino al 2000, cioè per il periodo di vigenza del nostro mandato, perché è evidente che noi non possiamo impegnare oltre la durata del Consiglio oltre la vigenza di un contratto.
Io credo che questo sia giusto, Presidente, perché nel momento in cui facciamo uno sforzo di questa natura - ed è giusto farlo - è anche giusto definire che questo affronta il problema di un settore di emergenza nell'ambito di un quadro che vede altre esigenze, ma per le quali si farà fronte "a prescindere", altrimenti rischieremmo di avere una somministrazione di problematiche che ci impegnerebbero quasi come quella tecnica dei contributi da strapaese dove si dice "hai dato a lui, allora devi dare anche a me" e la fila dei contributi si allargava al punto che sostanzialmente bastava fare la domanda.
Ovviamente la dimensione finanziaria esclude banalizzazioni di questo genere, però mi pare che sia opportuno dare una risposta sia di adesione all'ordine del giorno che crea le condizioni anche di garanzia per l'erogazione delle tranches successive alla prima e che definiamo questo come un capitolo del nostro impegno finanziario in direzione delle grandi infrastrutture sportive senza costituire né precostituire con questo impegni a favore di altre operazioni sullo sport che meritano sicuramente il massimo dell'interesse, ma che non hanno connessione stretta, tant'è che noi per quanto riguarda la connessione diciamo che non ci devono essere altre erogazioni a favore di stadi perché se c'era l'esigenza, allora bisognava avere il carattere complessivo e comprensivo di altre cose. In questo modo, per quanto ingente, la cifra rimane comunque definita consentendo per il periodo 1997-2000 di far funzionare quell'impianto avendo poi la possibilità di trovarne le soluzioni definitive. So che il Comune ci sta attivamente lavorando, ma per le cose dette e non solo per i soldi spesi, l'impegno deve anche riguardare la Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Chiedo scusa se intervengo nuovamente, ma voglio rispondere alla richiesta del Consigliere Cavaliere di convocare una Conferenza dei Capigruppo che io non ritengo opportuna e necessaria.
Lo dico io perché sono il primo firmatario degli emendamenti e lo dico perché ritengo che all'interno di un consesso democratico come quello di un'istituzione quale la Regione Piemonte in cui noi sediamo, ci possa, anzi ci debba essere un momento di dialogo, di dibattito, un contributo che qualsiasi Consigliere liberamente può dare affinché possa maturare la convinzione di quanto viene affermato.
Probabilmente il Consigliere Cavaliere è abituato a confrontarsi in altre sedi; in questa sede esiste la democrazia, quindi la possibilità di confrontarsi liberamente, per cui ritengo che quanto noi abbiamo espresso nell'intervento precedente faccia parte di un normalissimo dibattito che all'interno di qualsiasi maggioranza può avvenire.
Oltretutto dalle affermazioni del Consigliere Cavaliere pare che la sua sia la tipica operazione ostruzionistica, perché quando afferma "allora io presento il doppio degli emendamenti e chiedo anziché 3 miliardi 9 miliardi" questo dimostra ancora una volta le cose che peraltro non su questi temi, ma più volte io ho affermato in quest'aula, ossia che lei Consigliere Cavaliere, non ha nessuna cultura politica per fare delle battaglie in cui personalmente io credo molti, quasi tutti i Consiglieri in quest'aula invece possono fare.
Noi abbiamo presentato gli emendamenti in quest'aula perché crediamo che analogamente a quanto avviene nei confronti dello sport maggiore ci debba essere attenzione anche nei confronti dello sport minore. La nostra è una convinzione radicata in quello che pensiamo e nell'attività politica che svolgiamo anche al di fuori di quest'aula! Non è un momento da strumentalizzare così come lei ha fatto poc'anzi nel suo intervento.
Ribadisco quindi la richiesta che ho formulato nel mio primo intervento: così come questo disegno di legge deve essere valutato con attenzione, con la pari attenzione deve essere valutato da questa assemblea lo sport minore. Ricordo l'impegno di molti Consiglieri regionali sullo sport minore che non sono assolutamente e solo Consiglieri regionali di maggioranza, cito ad esempio, proprio perché è vicina a questo sport, la collega Marisa Suino che lavora proprio con gli enti di promozione sportiva ed è impegnata su queste battaglie, ma come la collega Suino ci sono molti altri Consiglieri di altri Gruppi.
Ritengo quindi che le richieste che sono state fatte vadano in una direzione di equità; quell'equità che come Consiglio regionale dobbiamo comunque sempre cercare di mantenere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, io non conosco il contenuto degli emendamenti che sono stati presentati e quindi mi riferisco soltanto alle dichiarazioni alle prese di posizione che sono state fatte finora in aula, compresa quella del collega Angeleri laddove ha posto un problema di ordine politico e mi riferisco evidentemente anche al contenuto della proposta che oggi ci viene sottoposta all'approvazione.
L'opinione del Gruppo dei Popolari è innanzitutto quella di onorare l'accordo presso il Prefetto. Era stato assunto un impegno da parte delle istituzioni, questo accordo va onorato e va fatto in fretta; quell'accordo è frutto di un'analisi delle problematiche che avevamo esaminato in Consiglio già al mese di febbraio attraverso una serie di consultazioni dove tutti quanti avevamo anche espresso un certo disappunto per le modalità con le quali la Juventus aveva posto il problema. In questo ha ragione Angeleri quando dice che c'era un atteggiamento un po' arrogante da parte della Juventus quando si presentò in Commissione ponendo le questioni che aveva posto.
Da allora credo che tanta strada in termini positivi sia stata compiuta: l'accordo presso il Prefetto sicuramente è positivo e quindi va onorato.
Una delle volte scorse noi avevamo posto due questioni che mi pare siano state quasi tutte affrontate. La prima questione relativamente a questa proposta era sulle modalità di erogazione dell'intervento da parte della Regione Piemonte. Avevamo rilevato che nella proposta originaria era previsto un contributo direttamente al Comune di Torino e ci pareva che dal punto di vista della tecnica amministrativa la concessione del contributo direttamente al Comune di Torino non potesse avvenire perché sarebbero sorti dei problemi di carattere contabile per il bilancio del Comune di Torino. Oggi è stato presentato un emendamento che modifica quella proposta originaria, che mi pare finalizzato a quel rilievo. Non sono in grado a questo punto però di giudicare se la risposta sia quella adatta, mi auguro che gli uffici nei rapporti avuti con il Comune di Torino abbiano studiato la formalità utile per non creare dei problemi (spero che non li crei) al Comune di Torino di poter trasferire il contributo alla Publigest, perché è stata precisata meglio la finalità. Ad ogni modo spero che questa questione sia stata affrontata.
L'altra questione era relativa ad una sorta di condizione all'intervento da parte della Regione. Mi pare che tutti avessimo detto: "va bene un miliardo all'anno, però cerchiamo di condizionare questo contributo a un impegno da parte dei tre Enti (Regione, Provincia e Comune di Torino) a trovare una soluzione definitiva al problema in questo periodo (cioè nei prossimi tre anni) per evitare di ritrovarci poi al 2000 (quindi stagione calcistica 2000-2001) con la mancanza di una soluzione operativa" che avrebbe condotto all'accordo "Moscatelli" che prevede anche un'ipotesi ancora di proroga. Quindi noi avevamo suggerito di definire un impegno forte da parte dei tre Enti a trovare una soluzione, devo dire in modo prevalente poi del Comune di Torino che è l'ente che ha più responsabilità.
L'ordine del giorno illustrato prima dal collega Riba questo problema lo pone con chiarezza e mi pare che anche questo aspetto sia stato ben affrontato.
Le questioni però emerse dal dibattito con l'intervento del Consigliere Angeleri sono questioni di carattere molto più ampio. Al di là del fatto che sia opportuno o meno sollevare queste questioni in questo momento visto che sono state fatte esprimo la mia opinione.
Io concordo sul fatto che l'attività sportiva minore, quella calcistica in modo particolare, debba essere sostenuta da parte della Regione. C'è un problema di equità; se si interviene nei confronti delle grandi squadre bisogna intervenire anche nei confronti dell'associazionismo minore con un intervento consistente, perché obiettivamente se l'atteggiamento della Regione tendesse a privilegiare soltanto i più forti credo che questo atteggiamento sarebbe fortemente criticabile, oltre che non condivisibile da parte del mio Gruppo. In questo io ripeto un giudizio, un'opinione espressa non in questo momento collegato alla vicenda Juventus, ma espressa quando si discusse del contributo alla manifestazione Juvecentus; ricordo l'ordine del giorno votato da tutti, dove si diceva: "No al contributo alla Juventus, è meglio destinare quei fondi alle attività sportive minori".
Ricordate questo fatto, vero? Allora fu una proposta della Giunta, sulla quale ci fu un distinguo da parte dell'Assessore Angeleri, però fu una decisione della Giunta, quindi riproporre questo tema oggi mi pare che non sia inutile, va fatto.
E' chiaro che le minoranze - e i Popolari - non possono non rilevare come per un Consigliere di maggioranza vi siano degli strumenti diversi, no Presidente?



PRESIDENTE

Come, scusi?



SAITTA Antonino

Facevo rilevare che concordiamo sui rilievi dell'Assessore Angeleri però facciamo anche notare, come Gruppo di minoranza, che gli strumenti di cui dispone un Consigliere di maggioranza sono diversi da quelli di cui dispone un Consigliere di minoranza, nel senso che un rilievo di questo tipo possiamo farlo con forza attraverso meccanismi (emendamenti, ecc.) perfettamenti legittimi; mi parrebbe che un Consigliere di maggioranza abbia altri strumenti, ovvero di partecipare alla formazione della proposta di bilancio.
Ma se il Consigliere Angeleri ritiene che questa sia la sede per incominciare a mettere i puntini sulle i su questo problema, noi siamo non solo d'accordo su ciò che dice a richiedere un impegno subito, ma addirittura chiediamo ancora di più rispetto alle ipotesi che sono state fatte, non per aprire un meccanismo (3 miliardi, 1 miliardo), ma perché il problema va seriamente affrontato in occasione del bilancio.
Quindi se si vuole condizionare questa scelta a un impegno da parte della Giunta a maggiori contributi per le attività sportive minori, noi siamo perfettamente d'accordo, cioè ci trova complessivamente alleati, anzi per stabilire risorse in quantità maggiore rispetto a quelle che sono state indicate.
Termino l'intervento con un'ultima considerazione di carattere generale.
Molti che sono intervenuti hanno riproposto il problema in termini complessivi. Com'è nata la vicenda dello Stadio, mi pare che la questione è abbastanza nota. Sono stati commessi tantissimi errori (modalità di finanziamento, modalità di costruzione, ecc.), oggi si tratta di gestire un problema; una modalità è quella, io non concordo neppure con l'ipotesi fatta da Rifondazione, quella di prevedere in modo esplicito l'esclusione di alcune modalità di intervento per la costruzione, ristrutturazione o gestione di altri stadi nella città di Torino.
Credo che il problema non possa essere posto in questi termini; il problema va posto soltanto attraverso una definizione complessiva del problema e poi è compito anche della Regione - perché la Regione non pu essere indifferente - intervenire anche verso strutture private, così come interviene per le case di riposo, l'importante è che le finalità siano finalità che abbiano delle ricadute sul sistema economico.
L'intervento di oggi ha anche questo obiettivo, per cui concordiamo con quei rilievi e considerazioni che ho fatto sulle modalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Cari colleghi, la cifra che noi dobbiamo dare per lo Stadio Delle Alpi secondo la Lega è zero, non 3 miliardi, 6 miliardi, 1 miliardo, ma zero.
Lo Stadio Delle Alpi è nato male, ha vissuto in questi anni male e in questo periodo sta avendo una vicissitudine direi tra le peggiori della sua storia.
Non voglio tornare su quanto successo nell'88, nell'89 e nel 90 parlando di quanto meglio sarebbe stato spendere un terzo della cifra e tenere il Comunale e via dicendo; quello di cui voglio parlare è della motivazione che appare anche dalla relazione del Consigliere Gallarini, in cui si parla di preoccupazioni dal momento in cui la Juventus avrebbe giocato alcune partite fuori da Torino e della preoccupazione che la Juventus si spostasse definitivamente fuori Torino.
Poiché questo Consiglio, anzi questa maggioranza, ha voluto prima provare a dare 800 milioni alla Juventus per i 100 anni di storia dopodiché ci ha anche presi a pesci in faccia, dicendo: "Tenetevi pure quei quattro soldi"; visto che la Juventus si permette di pagare fior di miliardi sui giocatori e di avere un sacco di soldi; visto che a fronte di 100 anni di storia e di tantissimi sacrifici di tanti tifosi, tra cui ci sono anch'io, che da ragazzino spendevo tutto quello che avevo per andare in curva (la curva Filadelfia) a vedere la Juventus, la Juventus vorrebbe ripagarci lasciando Torino e noi, come unica risposta, vorremmo finanziare ulteriormente lo Stadio in maniera tale che la Juventus e anche il Torino possano rimanere a giocare in questo stadio.
Allora la Lega pensa che, se proprio bisogna dare 3 miliardi al Comune di Torino, si possono dare in moltissimi altri modi: ci sono problemi di ordine pubblico; si possono dare sì per i giovani, ma si possono anche non legare allo Stadio Delle Alpi. Per le politiche giovanili non è necessario lo Stadio delle Alpi. C'è il problema degli anziani, visto che Torino è la città con più anziani d'Italia, però - guarda caso - dopo sei mesi di inattività di questo Consiglio, oggi approviamo due cose: 1) l'esercizio provvisorio nuovo (la proroga per non andare a casa); 2) facciamo di nuovo un regalo al signor Agnelli.
Che cosa potete pensare che possano dire i cittadini? C'è qualcuno che dice che questo stadio è uno stadio piemontese, e allora inizino a cambiargli nome, lo chiamino Piemonte.
Questo non è uno stadio piemontese, perché non penso che rivesta un'importanza a livello regionale; questo è uno stadio che ha voluto il Comune di Torino, ha voluto una Giunta Consiglieri del Comune di Torino che hanno sbagliato fortemente, e questo deve rimanere un problema del Comune di Torino.
Se proprio vogliamo finanziare il signor Agnelli e il signor Castellani, vediamo di finanziare in altro modo, non con 3 miliardi per questo stadio. Io sono sicuro che se avessimo tenuto la vera tradizione del Comune, che non è quello stadio che non vuole nessuno perché non serve al calcio, perché si vede ben poco e non serve a nulla; se volevamo mantenere le tradizioni di questa città e forse anche del Piemonte, avremmo fatto di più per il Comunale e per il Filadelfia e non l'avremmo fatto abbattere il Filadelfia.
Dietro questo stadio ci sono solo tanti interessi di tante persone però persone che facevano politica e altro, non persone che andavano per divertirsi e anche per fede allo stadio.
Allora io mi sento di voler tutelare queste persone che vanno allo stadio per fede e per divertirsi. Noi potevamo questi soldi diversamente non in questa "porcata" di stadio; se si è sbagliato non siamo qui per mettere...



PRESIDENTE

Il temine "porcata" è un po'...



ROSSO Roberto

Certo. Presidente, le cose si fanno e poi non si possono dire, è vero? Non siamo qui per questo enorme stadio, che è costato centinaia di miliardi; io dico invece che potevamo pensarci prima, che potevamo intervenire sugli altri due stadi della città di Torino. Dobbiamo pensarci perché guardate che la cittadinanza si sta staccando dalle istituzioni, e quello che stiamo facendo oggi non è bello per nessuno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ho seguito questo dibattito e intervengo per dichiarare che alcune delle osservazioni che ho sentito, tutte legittime, da parte dei Consiglieri regionali, probabilmente non conoscono una parte della storia vera dello stadio costruito intorno a quegli anni e nemmeno dei condizionamenti di varia natura che non consentirono allora di procedere secondo le indicazioni che ho sentito in alcuni interventi, tipo la ristrutturazione degli stadi esistenti, le varie difficoltà di natura tecnica e anche i vari vincoli che in quel momento vennero frapposti da autorità varie, quali per esempio le Sovrintendenze e quali le indicazioni del CONI nazionale.
Certamente questo stadio ha avuto una storia travagliata, è stato costruito in un determinato modo, penso per esempio alle questioni della pista di atletica, ma evidentemente se si rileggono i documenti e le prese di posizione di allora, i finanziamenti furono vincolati a un certo modo di fare lo stadio, non soltanto a Torino, ma anche negli altri stadi in Italia. Quindi probabilmente noi ci siamo trovati successivamente in una carenza di gestione, magari anche con degli errori, che possono essere riconosciuti, ma bisogna rimettere le cose là dove e nel modo con il quale questa vicenda nacque in allora.
L'altra questione che ho voluto richiamare anche nel precedente dibattito che noi facemmo è che indubbiamente lo Stadio delle Alpi venne costruito dall'allora Amministrazione non solo e non tanto per costruire uno stadio che doveva avere determinate caratteristiche appunto per ottenere i finanziamenti, ma che venne costruito uno stadio quale elemento iniziale della riqualificazione di quella porzione di Torino.
Questo non è intervenuto successivamente perché evidentemente le Amministrazioni che seguirono non interpretarono quella scelta in quel modo, ci fu una modificazione di interpretazione e lo Stadio delle Alpi è rimasto una cattedrale in un deserto, perché indubbiamente non è servito di per sé - né poteva servire - a riqualificare un'area se non interveniva tutta una serie di altri interventi sul territorio, sulla qualità della vita di quella porzione di Torino, che è rimasta così com'era e in qualche modo, per certi versi, ulteriormente non valorizzata dalla realizzazione dello stadio.
Devo anche dire che appunto probabilmente sia gli interessi delle società calcistiche - questo lo dobbiamo dire - e sia forse una non interpretazione delle finalità originarie, appunto quelle di riqualificazione dell'area, e di una delle più degradate periferie di Torino, hanno concorso a far sì che l'operazione indubbiamente sia diventata nel tempo e si sia aggravata nel tempo come un'operazione sulla quale oggi i giudizi che sovente vengono espressi sono dei giudizi decisamente di carattere negativo, ma io credo che per fare questo e per valutare anche molte delle osservazioni che anche in quest'aula oggi sono state fatte, si debba ritornare, si dovrebbe ricollocare la vicenda alle caratteristiche e alle condizioni locali e nazionali, in base alle quali la vicenda in allora si sviluppò e ad una valutazione diversa delle amministrazioni che si sono succedute negli anni.
Noi abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Picchioni, Saitta, Riba e altri in quanto riteniamo che sia giusto definire, entro il 1999, gli indirizzi di utilizzazione definitiva dello Stadio delle Alpi. In sostanza, rispetto a questa struttura una scelta vera, di contesto, non è ancora stata fatta.
Mi hanno un po' stupito, per la verità, gli altri interventi specialmente quello del collega Angeleri, quando tende a condizionare il tipo di scelta che oggi si fa di erogazione di un contributo e tende a dire che dobbiamo tuttavia sostenere lo sport minore come condizionamento rispetto a questo. Certamente lo sport minore va sostenuto. Nel momento in cui noi, come Gruppo, fummo contrari alla vicenda degli 800 milioni di Juvecentus, già in quella circostanza sostenemmo che lo sport minore deve essere sostenuto. Però non ci sembra una logica per la verità quella di affrontare un problema e contestualmente dire che questa questione non si risolve se non si risolvono i problemi dello sport minore.
Ci sembra che il bilancio della Regione Piemonte - che verrà discusso ci auguriamo presto - sia l'occasione per fare delle scelte. Noi, come Gruppo, condividiamo il fatto di sostenere le società calcistiche, di sostenere le piccole società, di sostenere l'associazionismo sportivo, ma nel contempo, però, vorremo anche un po' sfatare un altro tipo di atteggiamento e un altro tipo di opinione, cioè quella che le grandi opere per il fatto che sono grandi opere di per sé debbano essere considerate negativamente: una grande città si caratterizza anche per la capacità delle proprie amministrazioni di saper fare delle grandi opere. Quindi noi da un lato sosteniamo la proposta fatta, perché corrisponde, come è stato detto ad un impegno assunto anche in altra direzione, ma crediamo anche che si debba avere il coraggio, quando si amministra una grande Regione, una grande città, di saper sostenere grandi investimenti e di saper trovare anche le risorse a contorno.
In una grande città e nella gestione dello sviluppo di una grande Regione ci debbono essere entrambi gli interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Relativamente allo sviluppo del dibattito, che si è andato via via facendo un po' complesso, noi riteniamo che la proposta sulla quale, per quanto ci riguarda come Gruppo, ci si potrebbe attestare, potrebbe essere la seguente. All'interno del DDL sul bilancio, che è in I Commissione ed è oggetto di consultazione, esiste una certa cifra, ci sembra 1 miliardo e 750 milioni di finanziamento sulla legge n. 93. Invitiamo la Giunta a valutare se esiste già da oggi la possibilità di un ulteriore impegno che può essere formalizzato all'interno della I Commissione o in aula contemperando e coniugando le varie interpretazioni. Non possiamo ignorare tutta la questione dello sport minore e quindi un impegno politico in quella direzione e l'impegno preciso di collegare questi provvedimenti al bilancio che ci troveremo fra poco ad esaminare in Commissione e in aula.
A noi sembra che lo sforzo che può compiere la Giunta in questa direzione potrebbe essere dell'ordine di un miliardo - la Giunta dirà quale potrà essere lo sforzo in questa direzione - unitamente ad un ordine del giorno che eventualmente contempera le varie posizioni dei vari Gruppi politici, arrivando ad una risultante di impegno che consenta, che obblighi, sotto certi aspetti, nel limite del possibile, la Giunta ad assumere ulteriori impegni, magari in ambito di assestamento.
Ragionevolmente, strumentalmente si può sostenere di tutto, nel senso che sulla legge n. 93, anziché un miliardo e 750 milioni se ne possono chiedere 10, 11 o 20; si può sostenere di tutto. Ma, ragionevolmente e concretamente tutto va contemperato con il fatto che esistono in questo bilancio discrezionale 78 miliardi disponibili.
Penso quindi che la cifra vada commisurata a questa disponibilità complessiva nella quale vi è anche il socio-assistenziale, l'agricoltura la cultura e così via. Mi sembra che una proporzione equilibrata possa essere contenuta in un impegno di ordine del giorno che preveda uno sforzo ulteriore, aggiuntivo rispetto a quanto può essere inserito già in questa sede, da parte della Giunta, ne parleremo tra pochi mesi, a giugno, in sede di assestamento di bilancio.
A noi sembra che attraverso un emendamento - che può essere formalizzato nella sede propria della I Commissione - e un ordine del giorno - da presentare oggi o in sede di approvazione del bilancio - si possa rappresentare un impegno politico da parte della Giunta.
Riteniamo che questo non sia un condizionamento ricattatorio. Nel momento in cui si parla di un contributo di tre miliardi per lo stadio, per Torino, per la Juventus e così via, legare la questione relativa a tutto lo sport minore della nostra Regione non ci sembra una forzatura, ma un elemento di omogeneità rispetto all'argomento del quale stiamo parlando.



PRESIDENTE

Il Consigliere Gallarini dà per letta la seguente relazione, il cui testo recita: "La 1 Commissione, nella seduta del 19 gennaio 1997, in seguito alla seduta congiunta con la 6 Commissione e dopo un ampio dibattito, ha esaminato e approfondito il DDL n. 378 predisposto dalla Giunta regionale relativo a: 'Contributo straordinario al Comune di Torino per lo Stadio delle Alpi'.
E' emerso dalla discussione che, a seguito della disponibilità del nuovo stadio cittadino denominato "Delle Alpi", a partire dalla stagione calcistica 1990/1991, le squadre Juventus - F.C. S.p.A. e Torino - A.C.
S.p.A. - trasferirono le loro attività sportive nel nuovo stadio avendo nel frattempo la Città disdetto il controllo di locazione dell'impianto denominato Vecchio Stadio Comunale sito in via Filadelfia n. 88.
Nel mese di giugno 1994, la Società subconcessionaria avanzò alle predette società una richiesta di aumento della percentuale sugli incassi da corrispondersi a partire dalla stagione calcistica successiva.
Le Società, lamentando l'eccessiva onerosità della richiesta, si rivolsero al Comune, quale proprietario della struttura, affinch intervenisse attraverso un negoziato con il risultato di trovare una soluzione definitiva, entro la primavera 1995.
Non concludendosi la trattativa entro il termine previsto, le squadre continuarono a giocare allo Stadio delle Alpi praticando un'autoriduzione del corrispettivo; la Juventus inoltre giocò fuori sede alcune partite di livello internazionale. Tutto ciò sollevò una serie di interventi e di proteste creando dei risvolti negativi sotto il profilo sportivo e commerciale, nonché un notevole danno d'immagine per la Città e l'intera Regione.
A seguito di tale clamore, il confronto venne allargato a tutti i settori istituzionalmente interessati, ovvero, oltre al Comune, anche alla Provincia, alla Regione e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A seguito di una riunione tecnica avvenuta a Roma il 7 marzo u.s. per iniziativa del Vicepresidente del Consiglio, emerse la volontà delle parti di giungere alla conclusione della trattativa e venne concordato di delegare il Prefetto di Torino a definire nei dettagli la negoziazione.
A seguito di ciò, in data 24 luglio 1997, il Sindaco della Città di Torino, il Presidente della Giunta regionale, il Presidente della Provincia di Torino, raggiunsero l'accordo, rispetto ad una situazione che minacciava di danneggiare in modo significativo l'immagine e gli interessi della collettività locale.
In particolare, l'accordo consistette nell'assunzione da parte della Città di Torino degli oneri relativi ai premi per la copertura assicurativa incendio e rischi accessori e da parte della Regione e della Provincia la corresponsione di contributi o l'acquisizione di servizi per un importo annuo rispettivamente di L. 1.000.000.000 e di L. 250.000.000; quanto sopra con decorrenza 1997 e per la durata di un triennio.
Con il presente disegno di legge la Giunta, ai sensi degli artt. 4 e 5 dello Statuto, intende far fronte agli impegni assunti con la Città e la Provincia di Torino, davanti allo Stato, mediante la corresponsione di un contributo straordinario triennale al Comune di Torino, a fronte del quale peraltro, sarà possibile utilizzare, unitamente agli Enti Locali coinvolti alcuni spazi pubblicitari presenti all'interno dello stadio.
Il disegno di legge è composto di 5 articoli.
Il primo illustra le finalità. Il secondo le modalità di contribuzione.
Il terzo è relativo alle disposizioni finanziarie. Il quarto collega la vigenza della legge alla durata dell'accordo (97-99). Il quinto dichiara l'urgenza, in considerazione della data di decorrenza dell'accordo (agosto 1997).
La 1 Commissione consiliare pertanto, nella stessa seduta, ha licenziato a maggioranza il DDL n. 378. Tale testo viene rimesso all'Aula per la sollecita approvazione." La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho ascoltato gli interventi che si sono svolti in quest'aula; da molti di questi ho potuto evincere delle considerazioni di estrema correttezza e di valutazione. Voglio citarne una che, obiettivamente, nella mia relazione avevo omesso che è quella inerente il coinvolgimento anche delle altre Province sulla gestione dello stadio. Posso anche annunciare che molte Province, oltre a quella chiaramente di Torino, si sono già rese disponibili, considerando lo Stadio delle Alpi un patrimonio di tutta la Regione e non solo della città di Torino.
Per quanto riguarda l'aspetto legato all'ordine del giorno che prevede la costituzione della Commissione, è chiaro che non ho alcun motivo di opposizione, anzi la auspico perché proprio in quella sede si dovranno insieme alle Province e ai Comuni, assumere quelle decisioni e quelle determinazioni che possano definire in maniera più specifica il futuro...


Argomento:

Saluto ai rappresentati dell'università della terza età in visita al Consiglio


PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Presidente. Volevo porgere i saluti a tutti coloro, qui presenti, che frequentano l'università della terza età di Torino, "Club querce".


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame progetto di legge n. 378: "Contributo straordinario al Comune di Torino per lo Stadio delle Alpi" - Presentazione ed esame ordini del giorno nn. 704 e 697 collegati (seguito)


GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi permetto di salutarli anch'io.
Per quanto concerne le segnalazioni emerse da più parti per quanto concerne lo stanziamento sugli sport minori, credo che, riprendendo le indicazioni del Consigliere Gallarini, ci possa essere un impegno da parte della Giunta a reperire adeguate risorse, nell'ottica anche del discorso inerente all'ordine del giorno.
Onestamente credo si possa e si debba, in fase di discussione del bilancio, affrontare l'argomento.
In questo senso ritengo di rappresentare la posizione della Giunta regionale. Per quanto riguarda il lodo Moscatelli - documento al quale facciamo riferimento - nel tentativo di realizzare l'impegno che le istituzioni della città di Torino, della Provincia e della Regione si sono assunti, non parla in maniera specifica di contributi o di acquisizione di servizi, ma dà la facoltà ai tre enti di scegliere i contributi oppure l'acquisizione di servizi. Di conseguenza, nel momento in cui la Regione Piemonte sceglie di dare un contributo non può, nella maniera più assoluta assumere alcun tipo di iniziativa che non sia in quell'ordine.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo sulla proposta del Consigliere Gallarini in ordine alle modalità di finanziamento dello sport minore, ripresa anche dal Presidente della Giunta regionale. Credo che occorra non limitarsi soltanto ad un impegno, che è già importante, ovvero di maggiori finanziamenti, ma bisognerebbe in qualche maniera fare un tentativo di precisazione dell'importo che si vuole dedicare per finanziare la legge n. 93, che sicuramente deve essere superiore rispetto ad esempio al finanziamento dello scorso anno, facendo anche una riflessione in termini di rapporto tra ciò che si spende per lo sport maggiore e ciò che si spende per lo sport minore. E' chiaro che non può esserci questo squilibrio. Pertanto credo che le risorse debbano essere consistenti; non sono in grado di valutarle, per devono essere definite, un tentativo di definizione già oggi bisogna farlo.
Mi permetto anche di dare un suggerimento che potrebbe completare l'impegno che ci possiamo assumere qui in Consiglio regionale. E' vero ciò che dice il collega Gallarini, le risorse sono scarse, la coperta è quella che è non possiamo finanziare tutto, ci sono dei problemi: questo è perfettamente vero. Non riconoscere questo fatto significa non avere una cultura di governo. Tuttavia noi riteniamo che ci sono degli spazi per individuare una modalità di finanziamento legata anche ad un'azione di riduzione di alcune spese che non riteniamo essenziali. Credo che se il Consiglio oggi dovesse decidere di definire, per esempio, tre miliardi per lo sport minore - e questa spesa è finanziata, almeno parzialmente, ma in modo consistente, con una riduzione delle spese per consulenze - credo che sarebbe un atto di grande valore politico che il Consiglio regionale potrebbe compiere. Nel senso che non poniamo dei problemi di riduzione, per esempio del servizio assistenziale o di altre questioni importanti, ma delle spese di consulenza che nel 1997, nel 1996 e nel 1995, sono state tante e anzi sono in crescita. Faremo un'opera di razionalizzazione, di contenimento delle spese utile per la società perché finanzieremo le spese per lo sport minore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ritengo che gli emendamenti proposti dalla Giunta non rispondano alla lettera inviata al Presidente della Giunta regionale dal Sindaco di Torino.
Chiedo anche al Presidente della Giunta regionale di leggere la lettera che è di quattro righe, anche perché nell'ormai famoso lodo Moscatelli c'è scritto "o servizi".
Quindi non è obbligatorio fornire dei servizi. Dopodiché è altrettanto vero che Comune e Provincia corrispondono quei contributi in cambio di servizi; la Regione è l'unica che non corrisponde contributo in cambio dei servizi delegandoli al Comune. Così non va bene, assumetevi la responsabilità di non prendere servizi ma, come dice il lodo Moscatelli dateli alla Publigest in cambio di niente.
Ora questo è quanto dovete rispettare tecnicamente. Legga, Presidente la lettera del Sindaco Castellani.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io leggo la lettera, gradirei però che usasse dei toni meno "minacciosi", è un atto ufficiale, non ho nulla da nascondere.
Tale lettera recita: "Gentile Presidente" - come può notare Consigliere Cavaliere, il Sindaco Castellani è meno aggressivo di lei - in riferimento al disegno di legge attualmente in discussione in Consiglio regionale relativo al contributo economico per lo Stadio delle Alpi, riterrei più opportuno, per ragioni esclusivamente di carattere tecnico, che se ne possa prevedere il versamento direttamente alla società concessionaria.
Ringraziandola vivamente per la sua disponibilità, mi è gradita l'occasione per porgerle distinti saluti".
Bisogna però aggiungere un altro aspetto. Io ho avuto occasione - la lettera è datata 13 febbraio - di incontrare, in situazioni successive, il Sindaco Castellani e di fare a lui presente che per motivi di stesura della legge, era per noi più percorribile mettere in legge il trasferimento dei soldi al Comune con la dicitura che il Comune entro trenta giorni li pu trasferire come recita l'emendamento dell'art. 2 che ho presentato: "Il Comune di Torino può trasferire entro trenta giorni dall'erogazione del contributo di quel comma 1, la somma alla società concessionaria dello Stadio delle Alpi."



CHIEZZI Giuseppe

Si può scrivere "deve".



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Certo che si può scrivere "deve" invece di "può". Scrivendo "deve" non cambia assolutamente nulla. Anzi possiamo formulare l'emendamento nel seguente modo: "Il Comune di Torino trasferisce entro trenta giorni dall'erogazione del contributo di quel comma 1...". Tant'è vero che nel bilancio del Comune è già iscritto il capitolo "L. 1 miliardo di trasferimento...". Credo che con questa correzione possa andare bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che il punto non sia tecnico, ma politico. Nel senso che da quanto ho capito la Giunta regionale non intende erogare questo contributo in cambio di servizi, come fanno la Provincia di Torino e il Comune di Torino. Dopodiché faccia pure questo, ma lo faccia direttamente come prevede l'accordo con il Prefetto e il verbale dell'accordo con il Prefetto. Dunque si metta nella legge che il miliardo lo si dà alla Publigest in modo che sia tutto più chiaro e coerente.
Per questo motivo, Presidente del Consiglio, io presenterò gli emendamenti che ho consegnato al suo tavolo che chiedono questo e altre cose e apriamo il dibattito sul punto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro Gruppo non ha a mente il lodo Moscatelli, però abbiamo ascoltato le osservazioni del collega Cavaliere. Dato che abbiamo dimostrato di non voler impedire l'approvazione della legge, ma semplicemente abbiamo chiesto delle garanzie e pur avendole avute in modo molto, molto sfuggente dal Presidente Ghigo, ci siamo accontentati (a dimostrazione che noi non vogliamo ostruire, ma capire politicamente un problema), di una relazione del Presidente Ghigo assolutamente insufficiente. Questo lo premetto solo per esporre la assoluta non strumentalità nel nostro comportamento. Il non dare soluzione al problema importante sollevato dal Consigliere Cavaliere, rimette tutto in gioco.
Presidente Ghigo, non mi pare che la richiesta del Consigliere Cavaliere sia straordinaria, anzi se nel lodo Moscatelli si scriveva che si davano dei soldi in cambio di servizi, così ha fatto Torino e così ha fatto la Provincia, che un irrigidimento non debba farlo anche la Regione diventa incomprensibile. Allora ci irrigidiamo tutti.
Ripeto che la risposta è insufficiente; chiedo che il Sindaco Castellani venga qui ad illustrarci cosa ha intenzione di fare sullo Stadio Comunale; chiedo di conoscere in dettaglio il progetto del Filadelfia che adesso il Consigliere Montabone mi diceva essere completamente cambiato non c'è più l'albergo, quindi non sarebbe più una speculazione. Che difficoltà ha, Presidente Ghigo, a scrivere in legge che si versano questi soldi alla Publigest! Se poi fate questo in cambio di servizi, scrivetelo.
Non è che ci sia, mi sembra anche da parte del Consigliere Cavaliere, una volontà pregiudiziale. Tutta la critica possibile l'abbiamo svolta e continueremo a svolgerla e voteremo contro; speravamo che un provvedimento di questo genere non vedesse mai la luce, ma stiamo alle regole della democrazia. Non abbiamo voluto forzare la mano, ma non forzatela neppure voi!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Volevo intervenire per una questione molto tecnica. Mi risulta che con gli uffici abbiamo posto e riposto il problema di stilare l'articolato in modo che fosse prevista l'erogazione diretta alla società di gestione per il massimo di coerente chiarezza con l'impegno per traduzione in legge del lodo di Moscatelli. Se non ci sono elementi di natura giuridica - in questo caso non espressi - mi pare che si possa tranquillamente prevedere l'erogazione in maniera diretta. Tale elemento non aggiunge nulla, se non ci sono altri motivi, è soltanto un fatto burocratico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Ho ascoltato con molta attenzione l'intervento del Capogruppo Gallarini, condivido la formulazione di un ordine del giorno che preveda l'erogazione di contributi anche per lo sport minore. Voterò il provvedimento per far sì che ci sia un uso corretto delle strutture dello Stadio delle Alpi. Ossia la Regione deve intervenire affinché lo Stadio delle Alpi venga anche utilizzato dalle scuole.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Devo dire che l'emendamento all'art. 2 era in un certo senso nell'ottica di una maggiore tutela. Non è un vincolo, una necessità che noi, come Regione, abbiamo voluto inserire; era, come forse ha fatto accenno il Capogruppo Riba, un'ulteriore tutela nell'ambito della valutazione da parte del Ministero di questo testo di legge.
Penso che potremmo - e mi sono venute in mente queste due soluzioni - o mettere nell'ambito dell'emendamento le due possibilità (o con il contributo diretto o con il contributo al Comune) oppure, se vogliamo in un certo senso proprio per dimostrare che dietro questa nostra presentazione di emendamento non c'è assolutamente nulla, stralciamo l'emendamento, diamo direttamente il contributo alla concessionaria e vincoliamo il testo di legge in questo modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Si, Presidente, dopodiché io rinnovo la richiesta di una Conferenza dei Capigruppo per discutere la proposta che ha fatto il Capogruppo Gallarini rispetto all'impegno finanziario per... Visto che c'è un ordine del giorno almeno mi è parso di capire che c'è un altro ordine del giorno di integrazione... e siccome appunto sono ordini del giorno importanti, che vincolano... questa legge, chiedo che prima sia chiarita qual è la posizione della maggioranza su questo e sui vari problemi posti.



PRESIDENTE

Forse potrebbe essere opportuno accedere ad una Conferenza dei Capigruppo per delineare un percorso che poi, una volta rientrati in aula non abbia più momenti di ulteriore incomprensione.
Credo che possiamo sospendere un attimo il Consiglio e passare a una Conferenza dei Capigruppo. Possiamo pensare di riprendere tra mezz'ora, tre quarti. Come dite? No? Dieci minuti allora: ore 18,00.



(La seduta, sospesa alle ore 17,41, riprende alle ore 18,16)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo la discussione del progetto di legge 378.
Passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 Emendamento presentato dalla Giunta: 1) all'art. 1, comma 1, aggiungere dopo le parole "dello Statuto" le parole ed in attuazione dell'accordo promosso dal Prefetto di Torino", dopo le parole "della Città di Torino" aggiungere le parole "anche se gestito tramite concessionaria".
Qualcuno desidera intervenire? Prego, Consigliere Angeleri.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, può ripetere l'emendamento?



PRESIDENTE

"Per le finalità di cui agli artt. 4 e 5 dello Statuto ed in attuazione dell'accordo promosso dal Prefetto di Torino, la Regione partecipa con il Comune e la Provincia di Torino alle spese di utilizzazione dello Stadio delle Alpi della città di Torino, anche se gestito tramite concessionaria".
Presidente Ghigo, lei che ha presentato l'emendamento per la Giunta "anche se" si può togliere o meno?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io credo che sia necessario lasciarlo proprio per il tipo di scelta che abbiamo fatto nell'art. 2, cioè quella di dare il contributo direttamente alla concessionaria.



PRESIDENTE

Allora l'emendamento resta quale era, senza togliere "anche se".
Ripeto: qualcuno vuole intervenire? Passiamo allora alla votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astensioni.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 1 così modificato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 33 voti contrari 5 astenuti 5 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dalla Giunta regionale: 2) all'art. 2, comma 1, eliminare le parole "al Comune di Torino" e introdurre il comma 2: "Il contributo, previa intesa con il Comune di Torino, può essere erogato direttamente alla società concessionaria".
Qualcuno intende intervenire? Passiamo allora alla votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli e 8 contrari.
All'art. 2 esisteva anche - esiste tuttora - l'emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere, che diceva: si sostituiscano le parole "al Comune di Torino", ecc., che è cancellato.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 2 così modificato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 33 voti contrari 8 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Emendamento presentato dalla Giunta regionale: 3) all'art. 3, comma 1, eliminare le parole "Contributo straordinario al Comune di Torino" e sostituire con "intervento per".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 8 contrari.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 3 così modificato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 34 voti contrari 8 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 34 voti contrari 8 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 34 voti contrari 8 L'art. 5 è approvato.
Chi intende fare la dichiarazione di voto per l'intero testo? Prego, Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, noi, come Gruppo Misto votiamo a favore di questa legge - devo dire con estrema sincerità - a malincuore, perché riteniamo che, oltre tutto, gli ultimi emendamenti che sono stati portati all'attenzione di questo Consiglio siano emendamenti che, è vero, rispettano quanto concordato con Moscatelli, ma intervengono per un contributo ad una società privata e non ad una istituzione.
Oltretutto, con la stessa facilità con cui siamo riusciti a risolvere questo nodo, che altrimenti avrebbe visto centinaia di emendamenti presentati dal Consigliere Cavaliere, allo stesso modo, con la stessa facilità, siamo riusciti a risolvere in modo definitivo, ma solo con impegni parziali, quello che poteva essere invece un impegno serio nei confronti dell'associazionismo minore.
Mi auguro che le parole del Consigliere Presidente Gallarini Capogruppo del partito di maggioranza relativa, le parole dell'Assessore al bilancio Burzi e le parole del Presidente Ghigo possano essere sufficienti nei confronti dell'impegno che noi tutti qui in Consiglio abbiamo preso nei confronti dell'associazionismo minore e che questo possa voler dire per il 1998 un impegno diverso nei confronti di queste realtà.
E' sulla base di queste parole, neanche di un ordine del giorno, che il Gruppo Misto vota favorevolmente, sperando che il 1998 porti a queste realtà se non altro pari dignità rispetto alla presa di posizione che noi oggi abbiamo avuto nei confronti dello Stadio delle Alpi e quindi conseguentemente, di due realtà calcistiche importanti, sicuramente importanti, per questa città.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ribadisco il mio voto a favore su questo tema, avrei preferito - lo dico con molta tranquillità - che il contributo fosse dato direttamente alla città di Torino, perché sarebbe stato un discorso più lineare, ma accordi che superano quelle che sono le logiche soltanto regionali, previo un'intesa sottoscritta anche dal Prefetto, dalla Provincia di Torino, dalla città di Torino, ci portano a questo. Devo dire peraltro che con questo contributo noi abbattiamo i costi di gestione dello Stadio delle Alpi; devo dire peraltro che senza fare una legge si sarebbero anche potuti abbattere i costi di gestione dello Stadio delle Alpi, per esempio attivando leggi che già c'erano sulla manutenzione degli impianti sportivi.
Non ci sarebbe stato bisogno di fare questa legge se la volontà fosse stata quella di abbattere i costi di gestione, perché all'interno della gestione ci sono dei precisi impegni da parte della società di gestione stessa, costosi, per la manutenzione dello stadio e degli impianti. Noi avremmo potuto raggiungere lo stesso risultato attuando leggi che già erano pronte per fare questo tipo di intervento. Mi dispiace che le leggi che erano disponibili non siano state sfruttate; io credo che la soluzione di questo problema sia comunque una soluzione doverosa anche per la Regione.
Lascio questa mia dichiarazione di voto agli atti perché chissà se finito questo impegno contributivo nel 1998 di nuovo si dovesse riproporre lo stesso problema, magari dietro una serie di ricatti più o meno grandi da parte di società sportive che operano sul territorio torinese, si potrebbe attuare la cosa veramente con le leggi già esistenti.
Credo che ci fosse già questa opportunità, non si è voluta percorrere.
Il mio voto è comunque a favore, perché gli impegni che si assumono soprattutto con gli altri enti locali devono sempre essere onorati. In quest'aula non sempre questo avviene, io credo che invece questa volta debba avvenire.



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Montabone.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Solo per dire che noi voteremo contro questo provvedimento soprattutto perché si è deciso di darlo direttamente alla ditta concessionaria, ma questo no è - come ho detto nell'intervento precedente - un no soprattutto ai ricatti, perché se proprio si voleva affrontare la questione dello Stadio delle Alpi prima si diceva alla società Juventus "Andatevene se volete andare via", dopo si affrontava come utilizzare lo stadio delle Alpi. Non cedere ai ricatti e soprattutto non far sì che a cedere ai ricatti sia il Prefetto che dovrebbe fare il suo lavoro e lasciare fare a Presidente della Regione, Presidente della Provincia e Sindaco di Torino il loro.
E chiedo anche al Presidente Ghigo, visto che non posso raggiungere n la Bresso né Castellani, che la prossima volta non facciano affidamento per i nodi al Prefetto visto che - voglio ricordare - il Prefetto è la lunga mano del potere centralista romana. Se noi vogliamo diventare autonomi dobbiamo cercare di trovare gli accordi per conto nostro e non dover aspettare sempre Roma che ci dica cosa fare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Molto brevemente. Noi abbiamo già annunciato che avremmo votato contro.
Abbiamo votato contro anche agli emendamenti presentati in quanto ci pareva che più che la forma con cui i soldi vengono dati alle squadre di calcio di particolare alla Juve fosse la sostanza. Non è tanto importante se si danno direttamente o attraverso il Comune. Il problema è la finalità che hanno questi stanziamenti e riteniamo appunto che fosse questo il problema che era dietro la legge. Per questo votiamo contro e riteniamo che sia scandaloso che si faccia questa elargizione a chi non ne ha bisogno, a chi muove masse di denaro ben più consistenti e invece rimanga il fatto che al di là delle cose che sono state dette qui l'impegno per lo sport minore è un impegno residuale, sapendo tra l'altro che queste spese rendono più difficile all'interno del bilancio trovare il modo per finanziare lo sport minore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Noi voteremo questo provvedimento. Abbiamo avuto modo di esprimere già nella Conferenza dei Capigruppo, la nostra perplessità di tipo tecnico della corresponsione di questo contributo non al Comune di Torino ma alla società e anche la formulazione dell'emendamento che poi è stato proposto dal punto di vista tecnico non ci convince, perché si tratta di una legge e non di una deliberazione. Noi non andiamo oltre, riteniamo peraltro che il Prefetto abbia indicato una finalità complessiva alle forme per addivenire alla definizione di questa esigenza e di questa finalità; credo che spettino all'ente che deve in qualche modo erogare il contributo.
Non abbiamo partecipato a queste fasi di accordo fra enti, quindi non intendiamo di questa questione fare un motivo per non approvare la legge.
Riteniamo che un passaggio diretto sul Comune sarebbe stato assolutamente più lineare, soprattutto in un provvedimento di carattere legislativo. Ad ogni modo il nostro voto rispetto alla finalità è un voto favorevole mentre abbiamo avuto una profonda perplessità tecnica sugli emendamenti precedenti che non abbiamo partecipato a votare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Io voterò contro questa legge perché ritengo che l'accordo con il Comune, la Provincia e la Regione non sia riuscito a contemplare una soluzione definitiva per il Delle Alpi, con tutti i problemi che ciò comporta, e neanche abbia tolto il problema di fondo che in modo anche ricattatorio, se vogliamo, alcune società sportive avevano posto. Nel senso che questo elemento ricattatorio rimane tale e quale nel 2000, negli stessi termini e potrà vedere anche la soluzione di un nuovo stadio oltre il Comunale, il Filadelfia e il Delle Alpi, perché questo è ciò che si sta andando a delineare.
Credo che emerga anche da questa vicenda il fatto che la Regione e questa Giunta in fondo non governi molto bene le dinamiche, eppure anche con la Juventus e con questa problematica ha avuto rapporti - ricordiamoci della vicenda Juvecentus - ma non governi poi le vere problematiche e le vere dinamiche del rapporto con la Pubblica Amministrazione.
Approfitto dell'occasione per ricordare al Presidente Ghigo che esiste un'altra questione che proprio perché si configuri in termini più positivi per l'ente abbisognerebbe che sia portata nel dibattito del Consiglio e mi riferisco all'acquisto del Lingotto. Eh, fa così intanto si fanno le trattative, intanto in qualche stanza si discute di spendere 300/400 miliardi, di indebitare la Regione per i prossimi vent'anni.
Questa è una cosa che voi avete discusso in vari ambiti, in vari incontri ufficiosi e ufficiali e se permettete noi chiediamo che si capisca dove si sta andando, quali trattative sono in essere perché il punto sta proprio qua, che poi si arriva a certi punti delle trattative per cui bisogna dire "Ormai sono stati presi gli impegni e chi non li sottoscrive in qualche modo è responsabile".
Forse di queste cose conviene discuterne a tempo e quindi invito il Presidente a relazionare su queste trattative come su altre trattative in corso su cui credo avremo modo di approfondire la prossima volta.
All'ex Assessore Angeleri non rispondo perché non credo sia opportuno e confermo il mio voto contrario a questa legge.



MONTABONE Renato

Mi sono solo dimenticato di dire che avevo votato contro gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie della precisazione. Non vedo altre richieste di parola, prego l'assemblea di prendere atto che a seguito degli emendamenti che sono stati approvati il titolo diventa "Intervento straordinario per lo Stadio delle Alpi", ma questo è un momento di coordinamento.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 32 Consiglieri hanno risposto NO 7 Consiglieri La legge è approvata.
Poniamo ora in votazione gli ordini del giorno collegati.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 704: "Stadio delle Alpi" presentato dai Consiglieri Riba, Spagnuolo, Saitta, Picchioni, Cavaliere Cotto, Gallarini e Casari, il cui testo recita: "Premesso che la Regione Piemonte, il Comune e la Provincia di Torino con intesa promossa dal Prefetto di Torino, hanno attivato iniziative di ordine finanziario finalizzate ad assicurare il pieno utilizzo dello Stadio delle Alpi visto che l'impegno degli Enti pubblici ha durata triennale per le stagioni calcistiche 1997/98 - 1998/99 e 1999/2000 il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a costituire con il Comune e la Provincia di Torino una apposita Commissione per seguire le attività finalizzate alla definizione delle intese con la società di gestione e le società calcistiche torinesi ai fini della più ampia ed opportuna utilizzazione dello Stadio delle Alpi sia durante la vigenza triennale dell'accordo che per il periodo successivo alla scadenza ad individuare adeguate forme di utilizzo della struttura che possano consentirne la fruizione, compatibilmente alle finalità della stessa, al maggior numero possibile di soggetti a definire antro il 1999 gli indirizzi di utilizzazione definitiva dello Stadio delle Alpi ad attivare i dovuti contatti affinché sia possibile per tutta la collettività piemontese poter usufruire delle opportunità che, d'intesa con la società che gestisce lo Stadio, possono essere individuate al fine di assicurare una ricaduta del considerevole investimento sull'intero territorio regionale a riferire periodicamente alle competenti Commissioni consiliari sugli esiti degli impegni di cui al presente ordine del giorno a subordinare l'erogazione delle due quote del finanziamento regionale successivo alla piena attuazione delle condizioni sopra indicate ed in ogni caso alla verifica, con il Comune e la Provincia, circa il rispetto delle intese convenute da parte del gestore, la efficacia dell'iniziativa in corso per il migliore utilizzo dello Stadio in coerenza con gli interessi generali della comunità." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 37 voti favorevoli e 2 astensioni.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 697: Stadio delle Alpi Convenzione per assistere gratuitamente agli allenamenti della Juventus e del Torino" a firma delle Consigliere Cotto, Casari, Ferrero, Minervini Benso, Suino, Bortolin, Manica, Spagnuolo, Simonetti, Moro, Papandrea Chiezzi e Cavaliere, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale in considerazione del contributo straordinario al Comune di Torino per lo Stadio delle Alpi visto che sul territorio della Regione sono tanti i giovani che desiderano seguire da vicino le due principali squadre piemontesi, perché lo sport ammirato fa da volano allo sport praticato impegna la Giunta a far predisporre, in sede di convenzione la ossibilità di far assistere gratuitamente agli allenamenti della Juventus e del Torino, per il tramite dei Provveditorati agli studi, i ragazzi delle scuole medie e superiori del Piemonte".
E' stato presentato un emendamento aggiuntivo presentato dalla Consigliera Simonetti ed altri: aggiungere alla fine "e a tutti i giovani ed ultrasessantacinquenni che ne facciano richiesta con particolare attenzione agli ospiti delle comunità per tossicodipendenti ed alcolisti, ai detenuti degli istituti circondariali e di rieducazione minorile e a chiunque ne faccia richiesta in forma associata".
Chiedo alla prima firmataria se è d'accordo nell'aggiungere questo punto.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, c'è un'incomprensione di fondo. Non siamo in presenza di alcuna convenzione; quale convenzione fa riferimento?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Vedo alcune grandissime incongruenze in questo ordine del giorno. La prima è quella che è firmato solo da Consigliere donne, quasi che questo problema sia soltanto un problema di cui devono occuparsi delle Consigliere donne.
Mi sarebbe piaciuto, ad esempio, vedere stamattina durante quello screzio che è avvenuto in aula, che le Consigliere donne firmassero un ordine del giorno nei confronti della Consigliera Spagnuolo. Io non l'ho visto.



(Commenti dai banchi)



MONTABONE Renato

Ma in modo così unitario! A prescindere da questo, ci sono alcune incongruenze: primo, qui si sancirebbe la possibilità da parte delle squadre di calcio di Torino di far pagare l'ingresso agli allenamenti, perché se si chiede la gratuità si presuppone che facciano pagare per andare a vedere gli allenamenti, cosa che non è. Quindi non diamo di nuovo alle squadre delle facoltà che per fortuna non applicano. Tutte le scuole che lo abbiano richiesto, hanno sempre potuto portare i ragazzi a vedere gli allenamenti delle squadre di calcio, salvo quando si fanno fuori sede o quando si fanno a cancelli chiusi per evitare problemi vari.
La seconda cosa vale anche per il secondo ordine del giorno, perch chiunque voglia andarci, può. Quindi non andiamo a sancire, attraverso un ordine del giorno, una cosa che già di regola si fa, altrimenti si fa tutto e il contrario di tutto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Anch'io, Presidente, mi associo a quanto diceva il Consigliere Montabone, perché credo che predisporre un dispositivo e impegnare la Giunta per questo e questo dispositivo dovrebbe obbligare le squadre ad avere come pubblico negli allenamenti scuole, ultrasessantenni, comunque delle categorie, non corrisponde a quelle che dovrebbero essere comunemente esercitate dalle squadre e cioè momenti di allenamento che molto spesso sono fatti a porte chiuse, come diceva Montabone, anzi se non sono porte chiuse possono essere fatti addirittura in altra sede perché la situazione può essere magari non facile, perché la squadra può essere contestata perché un allenamento va fatto a porte chiuse, cioè sembrano delle questioni legate a questioni effimere perché si parla di calcio, del pallone. A questi livelli queste questioni sono questioni tecniche professionali molto serie.
Io credo che quindi l'ordine del giorno sia un po' fuorviante. Non possiamo pensare che squadre professionistiche ci obblighino per convenzione ad aprire i cancelli agli allenamenti al pubblico, seppure un pubblico molto particolare e molto sensibile a questo. Quindi direi che non si pone un ordine del giorno di questo genere.



PRESIDENTE

Credo possa essere opportuna, prima che ci siano gli interventi dei colleghi Rubatto e Chiezzi, la sospensione di due minuti per definire alcuni aspetti tecnici.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Mi permetta di chiedere una sospensione di 120 secondi.



(La seduta, sospesa alle ore 18,51, riprende alle ore 18,53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla prima firmataria.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Io ringrazio il Consigliere Montabone, anche il Consigliere Salerno e il Gruppo di Rifondazione Comunista che ha presentato un'integrazione al nostro ordine del giorno dando così importanza all'ordine del giorno stesso, perché secondo loro questo ordine del giorno limitava la partecipazione, quindi noi ringraziamo il gruppo di Rifondazione Comunista così come ringraziamo gli altri.
Noi abbiamo voluto portare un problema. A me non risulta che le squadre aprano i cancelli alle scolaresche, che diano la possibilità di assistere agli allenamenti. Vorrei sapere veramente se è possibile, perché ricordo che in passato qualcuno mi aveva detto che i cancelli agli allenamenti non venivano aperti; poi c'è gente che riesce ad andare perché conosce, però la maggior parte dei ragazzi non riesce ad accedere a poter partecipare a questi allenamenti.
Questa è l'informazione che ho io; io so che la scuola media di Monastero Bormida o quella di un altro paese se volesse andare ad assistere agli allenamenti oggi come oggi non potrebbe. Se qualcuno mi dice che invece è possibile e poi chiaramente lo verificheremo, per carità è chiaro che ritiro immediatamente questo ordine del giorno perché non ero a conoscenza di fatti, così come non erano a conoscenza di questi i Consiglieri Chiezzi, Simonetti, Moro, Papandrea e Cavaliere che hanno firmato un'integrazione. Cioè loro dicono: "Perché volete solo far andare i 280.360 ragazzi delle medie e delle superiori? Facciamo andare tutti" quindi è chiaro che ancora più di me ignoravano questo.
Quindi io credo che sia necessario avere una risposta precisa, perch se è vero quello che diceva Montabone non ha ragione di esistere questo ordine del giorno; se invece è vero quello che diceva Salerno che non possiamo obbligare le squadre ad aprire i cancelli io non voglio obbligare nessuno, ma nel momento in cui come Regione Piemonte do tanti soldi a delle società, a delle squadre perché possano continuare...
Io parlo per me, se permetti. Io ti chiedo scusa Cavaliere, però è ancora concesso anche a qualcuno di maggioranza di poter intervenire, no? E' difficile il ruolo del Consigliere di maggioranza che deve stare zitto tante volte e dare spazio alla minoranza, cercando poi come maggioranza di avere gli appositi spazi nelle discussioni preparatorie alla(...) Cos'è che rimane a noi? Nell'ambito delle ripartizioni vorrei spartire la possibilità di far assistere agli allenamenti anche i ragazzi delle medie delle località più lontane del Piemonte e non solo quelle di Torino e nella filosofia condivisa anche da altri che evidentemente come me non erano informati e quindi ben venga questa iniziativa che perlomeno ha il merito di informare, quindi non mi ritengo per nulla umiliata insieme alle altre colleghe se dobbiamo ritirare questo ordine del giorno perché i ragazzi possono andare ad assistere agli allenamenti, però vorrei che qualcuno lo dicesse in modo che se un domani qualche scolaresca si organizza, paga un pullman, viene su a Torino possa poi veramente assistere agli allenamenti, perché se poi non può chi ha detto che può se ne assumerà le sue responsabilità e spiegherà che così non é.
Quindi, se l'informazione è del tipo come ha detto il collega Montabone, ritiro l'ordine del giorno. Se, invece, è come ha detto il Consigliere Salerno, mantengo l'ordine del giorno; se viene votato, bene diversamente no, ma almeno il tentativo che lo sport ammirato possa fare da volano allo sport praticato è positivo.
Sono contenta che l'ordine del giorno sia stato firmato dalle colleghe donne; spesso capita che un ordine del giorno venga firmato dai presenti ad una riunione, a volte uno si chiede come mai quell'ordine del giorno non l'ha firmato, perché magari nasce in un certo contesto e quindi non si vanno a cercare altre firme, anche perché comunque nella discussione tutti possono intervenire.
Ringrazio il collega Montabone, che so molto sensibile alle problematiche femminili. Io avevo chiesto di poter intervenire, dopo di me anche il collega Gallarini, però la minoranza ha richiesto una sospensione e, di conseguenza, non ho più potuto parlare per la maggioranza.
Alla collega Spagnuolo ho espresso verbalmente la solidarietà; se il collega Montabone ritiene di presentare un ordine del giorno, lo leggeremo e firmeremo anche se presentato da un Consigliere, perché noi non abbiamo preclusioni a firmare nulla.
Per quanto riguarda la sua domanda, Presidente, lei mi ha chiesto se sono favorevole all'integrazione dell'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi, ignorante, in senso positivo, in quanto ignorava, come me, che i ragazzi potessero già assistere gratuitamente agli allenamenti.
Prima di dire se accetto l'integrazione proposta dal Consigliere Chiezzi, vorrei sapere se c'è ancora motivo di andare avanti nella discussione di questo ordine del giorno o se è superato dall'informazione testé avuta dal collega. Se l'informazione non è precisa, lo possiamo rinviare a una successiva seduta, quindi mi rivolgo al Presidente Ghigo che ha anche la delega allo sport, solo per sapere - però voglio una risposta certa...



CAVALIERE Pasquale

E immediata.



PRESIDENTE

Lasciamo concludere la Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Accetto i suggerimenti del collega Cavaliere. Mi rivolgo al Presidente Ghigo - dicevo - per chiedere se oggi come oggi una scolaresca di qualsiasi scuola media o superiore del Piemonte, che decide di andare ad assistere agli allenamenti della Juventus o del Torino, può accedere o se i cancelli sono chiusi.
Questo è molto importante prima che io possa rispondere alla domanda rivoltami dal Presidente del Consiglio circa l'integrazione al mio ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ringrazio la collega Cotto dei ringraziamenti! Ma quando mi ringrazia troppo non riesco a capire se lo fa di cuore o solo per forma!! In riferimento a questo ordine del giorno, molto seriamente, con molta tranquillità, dico che le squadre di calcio, quando aprono i cancelli per far assistere gli allenamenti, lo fanno gratuitamente. Quando li chiudono lo fanno molto spesso per questioni di ordine pubblico (perché magari i tifosi, in certi periodi dell'anno, disturbano la tranquillità esistente) oppure per motivi di segretezza, cioè quando hanno la necessità, dal punto di vista tattico, per esempio, di tenere le porte chiuse perché nessuno neanche i giornalisti o qualche osservatore di squadre avversarie, possa andarli a vedere.
Questo è ammissibile.
Io, ad una scolaresca che parte al mattino da Asti e viene in treno a Torino per vedere la Juventus che si allena, la garanzia che la Juventus sia effettivamente presente ad allenarsi non la do, perché magari la Juventus, in quel momento, si sta allenando a Bologna. Ma quando la Juventus si allena a Torino, lascia assistere, sicuramente gratuitamente così come fa il Torino, agli allenamenti.
Per questo motivo, l'ordine del giorno è, dal punto di vista formale inaccettabile; potrebbe essere accettabile solo se sancisse il principio che è stato sottolineato, cioè il fatto che i ragazzi, andando a veder praticare dello sport, e non soltanto a vedere il campione, possano essere invogliati a praticare lo sport stesso. Sotto questo aspetto, dunque, è interessante.
Consigliera Cotto, capisco che quando è stato predisposto questo ordine del giorno fossero presenti solo Consigliere donne e che quindi nessun Consigliere potesse firmarlo, però credo che forse un'eccezione poteva essere fatta; se non proprio al sottoscritto, che normalmente fa questi interventi, non solo rivolti all'associazione femminile, ma anche contro le lobbies di Cuneo, di Asti, di Vercelli, ecc., a qualche altro Consigliere perché quando si parla di questi problemi se ne deve parlare al Consiglio regionale. Penso di essere stato chiaro.
Devo dire che io non ero a conoscenza del fatto che le Consigliere avessero firmato questo ordine del giorno rispetto alla questione Carla Spagnuolo. So peraltro che è stato sottoposto anche ai Consiglieri di maggioranza, che non hanno voluto firmarlo. Dico allora che, anche in questo caso, pur avendo una caratteristica particolare, avrei potuto firmare l'ordine del giorno.
Spero dunque di essere stato chiaro: le responsabilità me le prendo per quello che conosco; non posso assicurare alla Consigliera Cotto, che organizza il treno speciale da Asti per portare i ragazzi a vedere gli allenamenti della Juventus, che la Juventus non sia in America a giocare e che quindi i ragazzi la possano vedere allenare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Grazie, Presidente. Il problema di questo ordine del giorno probabilmente non è quello di far partecipare le scuole ai vari allenamenti, perché qualche allenamento, come ha detto il collega Montabone, è aperto al pubblico.
Il problema vero - ritengo - quindi l'ordine del giorno, deve essere rivolto al Provveditorato agli Studi, perché anche se una scolaresca volesse andare a vedere gli allenamenti, penso che il Provveditorato agli studi non dia il permesso.
Il mio intervento, comunque, voleva essere un altro: tempo fa, quando le squadre del Torino e della Juventus giocavano nel vecchio Stadio venivano assegnati dei posti gratuiti ai ragazzi delle scuole. Si davano delle medaglie - qualcuno lo ricorderà - e chi voleva poteva seguire la partita di calcio.
Quindi, secondo me l'ordine del giorno dovrebbe essere un suggerimento alle squadre del Torino e della Juventus ad assegnare dei posti gratuiti ai ragazzi delle scuole elementari e medie. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Per un momento ho avuto la voglia di dire che in effetti, quando le donne vogliono entrare in un argomento non propriamente femminile...



PRESIDENTE

Esiste anche il calcio femminile!



SALERNO Roberto

Sì, ma la questione, secondo me, non è legata al discorso calcio quanto invece a quello di non confondere, anche in uno sport come il calcio, il momento della partita, che è un momento pubblico, verso il quale è necessario ribadire alcuni diritti.
Come diceva il Consigliere Rubatto, un certo numero di biglietti gratuiti dovrebbe andare ai disabili, ai ragazzi delle scuole elementari magari a sorteggio. Questo riguardo alla partita, che è un momento pubblico.
L'allenamento, come diceva giustamente il collega Montabone, non è un momento pubblico, ma è un momento nel quale le squadre provano anche a porte chiuse, per i motivi ricordati, perché tatticamente non deve vederli nessuno oppure perché una grossa presenza agli allenamenti di scolaresche e di pubblico vivace può essere un elemento di disturbo per società professionistiche.
Chiedo allora un po' di attenzione, perché se per esempio questo ordine del giorno viene pubblicato dagli organi di stampa sui quotidiani e viene fuori che noi chiediamo o imponiamo alle squadre di calcio, in virtù di quel miliardo che diceva la collega Cotto, di aprire le porte alle scolaresche durante allenamenti, non facciamo una bella figura.
Invito allora i firmatari dell'ordine del giorno a rivedere lo stesso e a verificare, per esempio, se è possibile presentare un ordine del giorno in cui si chieda alle squadre di assegnare ai disabili ed agli scolari un posto gratuito (magari sorteggiato, la procedura si può stabilire) per assistere alle partite di calcio.
Presentare un ordine del giorno di questo genere, dopo la questione Juvecentus, non vorrei significasse tornare in Consiglio regionale a dire cose, se non ridicole, comunque spiacevoli, pur con tutto il rispetto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Una battuta al collega Montabone. In effetti, i ringraziamenti prima erano forse un po' formali; adesso, invece, lo ringrazio di cuore per aver compreso il principio giusto, che non ha compreso il collega Salerno dell'ordine del giorno.
Concordo con la proposta fatta dal Consigliere Rubatto, però questo è un altro discorso.
Penso che questo ordine del giorno, anziché con "impegna la Giunta" possa essere modificato in "invita la Giunta", in modo che la Giunta possa valutare le possibilità reali che ci sono; per me, va bene accettare l'emendamento proposto dal Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Senza difficoltà, lascio la parola alle Consigliere o ai Consiglieri che hanno qualche proposta da fare.
Voglio però dire che, ancora una volta, questo Consiglio ha mancato l'occasione per essere attento e serio su una questione che, magari, è stata mal posta in un ordine del giorno formulato non correttamente, ma che personalmente ho sottoscritto perché voleva avere due significati, almeno per quanto io ho inteso.
Il primo, per sottolineare la necessità che le grandi squadre possano essere d'esempio per i ragazzi e per le ragazze - parliamo di scolaresche maschili e femminili - per dare dimostrazione del valore dello sport non solo per quanto riguarda l'aspetto agonistico, e quindi quando scendono in campo per competere e per vincere, stimolando nei presenti violenza il più delle volte, contrapposizione e violenza, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo fisico e psichico-armonico, la sana competizione, la sana possibilità, attraverso lo sport, di essere collegiali, di essere e stare insieme.
Questo voleva essere il significato; lo intendiamo così per le piccole squadre a livello locale; mi pareva giusto intenderlo altrettanto per le grandi squadre a livello regionale.
Aggiungo che dal dibattito che è emerso traggo una sensazione negativa della capacità del Consiglio di intendere - ripeto - in modo serio le questioni.
Sono dell'opinione - perciò, Consigliera Cotto, dicevo di non trasferire a nessuna Giunta - di chiedere che la Commissione competente discuta l'impegno della Regione nel campo della formazione sportiva, vista come prevenzione e tutela della salute fisica e psichica, e di come questa Regione voglia investire qualche lira non solo a sostegno delle grandi squadre o per realizzare Stadi imponenti e importanti, ma anche per sviluppare l'attività sportiva in tutta la Regione.
Personalmente, sono dell'opinione che l'ordine del giorno vada a questo punto ritirato da parte delle Consigliere e chiesto al Presidente della Commissione competente di portarlo in quella sede.
Voglio però anche dire ai colleghi Consiglieri, con molta disponibilità, che le Consigliere regionali - certo - dimostrano una sensibilità diversa rispetto ai Consiglieri, stando attente ai temi della salute, ai temi dell'assistenza, che questo Consiglio non ascolta mai anche da questo punto di vista, rivendico una particolarità e un ruolo positivo, non a favore delle donne, ma a favore della collettività, degli uomini e delle donne, cosa che qua dentro poche volte si può verificare e vedere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Ad integrazione di quando diceva la collega, voglio fare una battuta al collega Salerno, che spiritosamente prima... Tralascio la parte sul femminile, ecc., perché hai già detto tu, in premessa, che era una sciocchezza e quindi come tale non la ponevi in termini seri; quindi, non l'abbiamo recepita.
Per quanto riguarda invece la preoccupazione - giusta - sulla figuretta che si potrebbe fare presentando un atto che di per sè contiene degli elementi anche di un'errata interpretazione o per lo meno di errata formulazione, credo che dopo la figuretta che il Consiglio regionale si è fatto su Juvecentus, ce ne possano stare milioni.



(Commenti in aula)



SUINO Marisa

Veramente è stata prodotta in "casa maggioranza". Comunque, chiudo questa parentesi.
Ad integrazione di quanto diceva la collega Bortolin, vorrei soltanto aggiungere questo: il gesto che le colleghe, in particolare su iniziativa delle colleghe della maggioranza e poi le colleghe tutte del Consiglio hanno voluto fare con questo atto (di per sé assolutamente parziale e quindi proprio perché parziale contiene solo certi aspetti) era di carattere simbolico e politico e si auspicava - come d'altro canto alcuni Consiglieri hanno ben inteso - che venisse capito, tanto più in occasione di un discorso che di sport ha niente.
Oggi, infatti, abbiamo parlato di uno Stadio, che è un discorso economico e di riqualificazione urbana; di ordine pubblico; è una questione sociale che ha ben poco a che vedere con lo sport.
Tuttavia, si è parlato anche di promozione sportiva, e ha detto bene il collega Angeleri ed altri, quando si rifacevano al vero sport, quello che ha bisogno di essere sostenuto e non quello che, innanzitutto, è un S.p.A.
quindi una questione di altro carattere: una mera, seppur giusta operazione economica e - ripeto - di riqualificazione urbana e di ordine pubblico.
Questo documento era dunque un modo molto elegante delle colleghe soprattutto di maggioranza con il nostro pieno sostegno e condivisione, per dare un segnale: abbiamo una legge che consente di fare degli interventi nei confronti della promozione sportiva; abbiamo già fatto una serie di figurette o figuracce nell'ambito dello sport in questa città e in questa Regione. Attenzione: andiamole ad inserire queste cose! Quando si parla di sanità e di prevenzione, parliamo anche del fatto che tutti i giovani devono pagare 70-100.000 lire per avere il certificato medico per poter fare la ginnastica; parliamo delle squadre dell'associazionismo che ha una serie di difficoltà; dell'impiantistica che ha una serie di difficoltà.
Era un modo per dire cose anche di una certa rilevanza, come una S.p.A.
Il sostegno alle cattedrali nel deserto che Palermo, Roma, Bari, Torino si ritrovano, con le quali devono fare i conti e che non hanno voluto gli organismi, le istituzioni oggi in carica: quando andiamo ad affrontare certi discorsi che comportano oltre anche un ingente esborso economico facciamo attenzione, vediamo di inserire, laddove è possibile, laddove si può, quindi nei vari meandri... E in questo caso c'è una legge, abbiamo una legge, quindi un'attenzione per la vera promozione.
Parlando di vera promozione sportiva, noi donne sappiamo benissimo che il calcio è soprattutto un business. Quindi, nel parlare di promozione sportiva, ci siamo agganciate al discorso del calcio per parlare di ben altro, dove esiste ancora necessità della promozione sportiva vera.
Ne siamo consapevoli. Era una sottile, gentile provocazione per consentire una riflessione, un'attenzione, una sensibilità. Ci spiace che non tutti abbiano colto questa sottigliezza.



PRESIDENTE

Se lo ritiene, possiamo rimandarlo alla Commissione competente, ai sensi dell'art. 93 del Regolamento. Abbiamo così esaurito la discussione degli ordini del giorno collegati.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame ordini del giorno n. 706 inerente a: "Legge sulle misure flessibili" e n. 709 inerente a: "Riorganizzazione del personale" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 706, presentato dai Consiglieri Montabone, Picchioni, Spagnuolo, Riba, Saitta, Cavaliere Papandrea e Foco relativo alla legge sulle misure flessibili.
Ieri ci eravamo impegnati a verificare, se ci sono le condizioni di agibilità dell'aula, gli ordini del giorno sul personale iscritti al punto 9) all'o.d.g.: l'ordine del giorno n. 706 (leggi sulle misure flessibili) presentato dai Consiglieri Montabone, Picchioni, Spagnuolo, Riba, Saitta Cavaliere, Papandrea e Foco, e, per connessione, l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Gallarini, Casari, Cotto, Casoni e Salerno.
L'aula è ancora in condizioni di votare questi ordini del giorno? Sono conosciuti? Sono stati distribuiti? Li leggo.
L'ordine del giorno n. 706 così recita: "Il Consiglio regionale a seguito della manifestazione di stamane del personale e delle richieste delle OO.SS.
impegna la Giunta regionale a reperire adeguate risorse da destinare alla incentivazione del personale della III e VIII qualifica a riferire al Consiglio regionale in merito alle trattative su: a) applicazione del decreto Bassanini 127 del 1997 b) all'applicazione della finanziaria 1998 per quanto concerne l'utilizzo dei fondi di gestione a favore del personale al rispetto delle regole sulla rappresentatività sindacale".
Il secondo ordine del giorno (n. 709) recita: "La legge regionale n. 51/97, di recepimento del decreto legislativo n.
29/93, si colloca in un contesto storico politico-istituzionale particolarmente complesso.
Non vi è dubbio che le importanti innovazioni introdotte nel pubblico impiego con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 29/93, hanno contribuito a promuovere, in larga parte della società civile, una generica e sommaria criminalizzazione in blocco del pubblico impiego, trascurando il fatto che se l'Amministrazione pubblica di questo Paese in questi anni è rimasta in piedi, mentre il suo sistema politico è stato attraversato da una crisi profonda, ciò lo si deve al fatto che la gran parte dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego, hanno continuato a prestare la loro attività con spirito di servizio, pur vedendosi spesso privati di adeguate gratificazioni economiche e professionali ed assistendo, al tempo stesso, all'erosione del valore reale delle loro retribuzioni.
La ritardata entrata in vigore del vigente contratto del comparto Regioni-Enti locali (1994-1997), nonché il mancato rinnovo dello stesso (scaduto il 31.12.1997) delineano una attenzione politica ai problemi di questo 'sistema' pubblico, alquanto poco rassicurante.
In tale quadro critico spiccano negativamente le questioni relative all'autonomia organizzativa e negoziale delle Regioni, garantire dall'art.
117 della Costituzione.
Le iniziative assunte sino ad oggi dalla Regione Piemonte in sede ARAN per allargare i margini di autonomia negoziale ed organizzativa, hanno sortito risultati limitati ed insoddisfacenti.
Sulla materia relativa alla revisione dell'ordinamento professionale ed alla sua sperimentazione la Regione ha assoluta esigenza di disporre di un sistema flessibile al fine di organizzare i propri apparati, così come peraltro riconosciuto dall'art. 1, comma 12, della legge n. 549/95 'Misure di razionalizzazione della finanza pubblica', nonché dall'art. 8, comma 1 lettera e) e comma 2 del decreto legislativo 396/97.
Il Consiglio regionale, sulla base di quanto sopra impegna la Giunta regionale ad attivare, per quanto concerne la disciplina del rapporto di lavoro, un confronto in sede ARAN volto a ricercare soluzioni contrattuali in grado di assicurare al comparto Regione quell'autonomia propria organizzativa e negoziale sancita dalla Costituzione a concertare, con le parti sociali, le azioni più opportune in grado di completare la riorganizzazione dell'apparato regionale, recuperando adeguate risorse, nei termini più funzionali ad assicurare l'efficacia e l'efficienza della struttura regionale al fine di garantire il riconoscimento della professionalità, delle competenze e delle concrete capacità dei dipendenti in un ambito organizzativo flessibile, consentendo all'Ente, sul piano operativo, una gestione funzionale e fungibile del personale, nel rispetto delle garanzie di legge e contrattuali, in sintonia con evoluti modelli di produttività e di qualità dei servizi offerti, quali gli sportelli del cittadino dislocati sul territorio in conformità a quanto previsto dalla legge regionale n. 51/97 a riferire al Consiglio regionale in merito: 1) all'applicazione del decreto Bassanini n. 127/97 2) all'applicazione della finanziaria 1998, per quanto concerne l'utilizzo dei fondi di gestione a favore del personale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Riguardo all'ordine del giorno n. 706 vogliamo chiedere un'integrazione che c'era sfuggita precedentemente; aggiungere il punto che indica: "Al rispetto delle regole sulla rappresentatività sindacale".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Non mi sono consultato con gli altri colleghi firmatari di questo ordine del giorno e confesso anche, in seguito ad una lettura del medesimo così veloce, di non aver capito bene cosa ci sia scritto nell'altro documento. Normalmente dedichiamo cinque ore alla riunione dei Capigruppo e tre minuti ad un documento del genere. Non so se i colleghi sono d'accordo ma sarei disponibile a ritirare la mia proposta. Se vogliamo verificare con più calma questi ordini del giorno, si votino in un altro momento, si faccia il dibattito, si discuta, si illustrino gli ordini del giorno, si verifichi se c'è la possibilità di trovare un ordine del giorno unico perché fatto in questo modo, all'ultimo momento, si rischia di dare veramente troppo poca importanza a questo argomento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Visto che conosco abbastanza bene l'ordine del giorno presentato dai colleghi della maggioranza e credo anche abbastanza bene, per punti l'ordine del giorno n. 706, integrato anche dall'ultimo punto, sar estremamente favorevole, definita la sede, a vedere i contenuti dei due documenti onde si possano esprimere, per punti, le valutazioni anche da parte della Giunta sul documento n. 706 e tutte le spiegazioni che ai colleghi possano servire sull'ordine del giorno della maggioranza.
Si eviterebbe così che la maggioranza si esprima negativamente sull'ordine del giorno n. 706, cosa che non credo sia utile - non è questo che si vuole.
Sono dunque favorevole ad una discussione nella sede adeguata, che credo sia quella della I Commissione, nei tempi e nei modi che il Consiglio vorrà definire.



PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, anche questi due ordini del giorno sono rinviati in Commissione, ai sensi dell'art. 93.
Desidero informare che la riunione dei Capigruppo si svolgerà domani, su richiesta di uno dei Capigruppo, dalle ore 12,00 alle ore 13,30 circa.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19,30)



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