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Dettaglio seduta n.212 del 17/02/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Farassino Griffini, Marengo e Vindigni.


Argomento:

Richiesta verifica del numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiederei la verifica del numero legale, dichiarando che al momento del voto il Gruppo di Rifondazione comunista non sarà da considerarsi presente in aula.



PRESIDENTE

Effettuiamo la verifica. Prego il Consigliere Toselli di procedere all'appello nominale.



(Si procede all'appello nominale per la verifica del numero legale)



PRESIDENTE

Constato la mancanza del numero legale essendo presenti in aula 24 consiglieri anziché 28, essendo in congedo 6 Consiglieri.
La seduta è aggiornata alle ore 11,00.



CHIEZZI Giuseppe

E la riunione col personale?



PRESIDENTE

La riunione col personale è prevista alle ore 10,00. Chiedo cortesemente ai presenti di restare in aula o almeno nei paraggi, in modo da poter ricevere la delegazione. L'incontro potrebbe avvenire anche in Sala Viglione, a seconda della consistenza della delegazione stessa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10,00, riprende alle ore 11,25)


Argomento: Nomine

Interrogazione n. 1733, presentata dai Consiglieri Spagnuolo, Saitta e Cavaliere inerente a: "Comunicato del sindacato unitario dell'Ente Regione inerente le nomine dei dirigenti e dei capi settore esterni effettuate dalla Giunta"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1733, presentata dai Consiglieri Spagnuolo Saitta e Cavaliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Picchioni; ne ha facoltà.



PICCHIONI Rolando

Per quanto riguarda le dichiarazioni dell'Assessore Burzi in Sala Viglione, volevo solamente dire che, poiché tali dichiarazioni attingono anche a procedimenti di ordine legislativo e di indirizzo politico potrebbero essere ripetute in aula, in modo che il Consiglio, al di là della concertazione che l'esecutivo farà con le Organizzazioni sindacali possa dare degli indirizzi in merito.
Era solamente una raccomandazione; ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Il nostro Gruppo, in data 2 febbraio 1998, ha presentato un'interrogazione che è nata proprio dalla problematica che i dipendenti regionali ci hanno presentato oggi.
In particolare, eravamo stati colpiti da un volantino di CGIL-CISL-UIL e delle RSU-Ente Regione Piemonte, che diceva: "Nonostante i numerosi solleciti e richieste di incontro all'Assessore al personale della Regione Piemonte, Angelo Burzi rifiuta il dialogo con le Organizzazioni sindacali su tutti i temi, in particolare sull'importante disegno di legge relativo alle misure flessibili che è stato al centro della discussione negli ultimi mesi".
La nostra interrogazione, che questa mattina è stata sottoscritta anche dal collega Saitta, tendeva a conoscere in tempi rapidissimi dall'Assessore Burzi - che in questo momento non mi presta una grande attenzione - perch questo comunicato facesse riferimento a un atteggiamento molto censurabile dell'Assessore e della Giunta, evidenziando una mancanza di dialogo da parecchio tempo su questioni fondamentali per la vita della Regione Piemonte.
Il comunicato successivamente è stato ampliato ed è stato ulteriormente riportato, annunciando l'assemblea dei dipendenti regionali, quella a cui oggi noi abbiamo assistito in Sala Viglione.
A questo punto mi sembra che le questioni siano non soltanto quelle di conoscere perché l'Assessore al personale non incontra le Organizzazioni sindacali e non chiarisce con loro temi fondamentali quali quello della flessibilità, ma certamente, dopo l'incontro di oggi, la risposta deve essere più ampia.
E' evidente che, una volta messi a posto i Direttori regionali - questo tuttavia non è affatto sufficiente da parte della Giunta - la struttura portante, rappresentata appunto dai livelli che abbiamo prima ascoltato deve trovare delle risposte.
Desidero anche dire che mi collego alla proposta avanzata poc'anzi dal collega Picchioni, perché credo che ci debba essere un dibattito in aula su queste questioni.
E' evidente che si spendono delle risorse per i Direttori regionali, ma devono essere stanziate delle risorse anche per gli altri livelli di personale.
Inoltre, debbo dire che nell'incontro a cui ho assistito prima non vi sono state delle risposte chiare - se mi è permesso - da parte dell'Assessore, pertanto mi collego non soltanto al testo del volantino...



(Applausi dal pubblico)



PRESIDENTE

Prego il pubblico di non dare luogo a manifestazioni di consenso o dissenso. Vada pure avanti, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

La nostra posizione non nasce, peraltro, dall'incontro di oggi, che è stato molto utile, ma nasce proprio dal volantino delle Organizzazioni sindacali che metteva in evidenza una gravissima carenza da parte dell'Assessore al personale.
Il fatto che l'Assessore al personale arrivi a farsi fare un volantino nel quale si dice che gli incontri non vengono fissati, mi sembra una cosa gravissima, oltre al merito delle questioni poste. Ne ho avuto una riprova i colleghi presenti alla manifestazione ne hanno avuto una riprova - dal fatto che il personale poco fa si sia fatto garantire un incontro facendosi fissare una data e un'ora: vuol dire che il livello di sfiducia mi permetta, Assessore Burzi - nei suoi confronti da parte della struttura portante della Regione Piemonte è veramente grave.
Credo che, a questo punto, l'aula debba discutere, al di là del merito dei mancati incontri, anche del merito delle questioni che sono state poste adesso e che richiedono e possono avere una risposta non dilazionata alle politiche di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Spagnuolo. Aveva chiesto la parola il Consigliere Papandrea, poi il Consigliere Saitta.



FOCO Andrea

Presidente, noi abbiamo un'interpellanza urgente su questo argomento.



PRESIDENTE

Sì, io non l'avevo al momento, ma devo dire che per connessione anche l'interpellanza urgente a firma dei Consiglieri Riba e Foco è trattata insieme; credo che l'interpellanza sia stata distribuita, perciò dovrebbe essere a conoscenza dei colleghi.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interpellanza n. 1770 sulle misure flessibili


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 1770 sulle misure flessibili.
Prego, Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche secondo noi è utile che venga riportata e chiarita in aula parte delle posizioni che la Giunta ha assunto nei confronti dei lavoratori nel corso dell'assemblea che si è tenuta al piano di sopra e magari sia oggetto di un dibattito, perché riteniamo che i problemi evidenziati dai lavoratori siano importanti e necessitino di risposte certe.
Non si può, a mio avviso, prendere ad alibi le vicende dell'aula, del dibattito sul bilancio per non dare delle risposte. Intanto indipendentemente da come vanno i tempi del bilancio, il nostro impegno è questo: chiarire - poi l'aula discuterà - e affrontare l'argomento. Per non può essere un alibi, questo, per non fare un confronto e non portare avanti gli impegni assunti.
Credo che sia stato un errore bloccare i provvedimenti promessi in attesa della legge di bilancio, anche perché ci sono stati all'interno del personale trattamenti differenziati: per i 37 dirigenti, indipendentemente dall'applicazione del bilancio, l'accordo è entrato in funzione. E penso che questo sia uno dei problemi.
Credo che uno dei problemi sia esattamente il fatto che la legge 51 viene applicata a pezzi: prima si comincia da un pezzo e poi la parte più consistente dei lavoratori è l'ultima a vedere le conseguenze di quella legge e in qualche modo vengono trattati in modo residuale rispetto agli altri.
Tra l'altro, i ritardi sull'applicazione della L.R. 51 non sono nostri perché noi ci eravamo impegnati entro fine settembre, inizio ottobre, di varare la legge, così è stato fatto, anche la coda. I ritardi si sono accumulati per colpa dell'esecutivo e la situazione è quella che ci siamo trovati questa mattina. Da parte nostra cercheremo di accelerare questa parte della discussione, affinché i lavoratori possano trovare all'interno dell'applicazione della legge una risposta alle loro aspirazioni.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore Burzi già non ascolta il Sindacato, se sentisse almeno i Consiglieri!



PRESIDENTE

Prosegua l'intervento, Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ripeto e chiudo: le due cose non debbono essere legate alla discussione sul bilancio. La discussione del bilancio avrà i suoi tempi in aula; la Giunta deve prendersi degli impegni nei confronti dei lavoratori, deve dare delle certezze, poi nell'aula verranno dei contributi anche da parte dei Gruppi, così com'è già stato fatto. Noi per esempio sulle voci in questione avevamo presentato emendamenti a dicembre che verificheremo anche alla luce delle richieste sindacali, però pensiamo che l'Assessore, diciamo la direzione del personale, non possa bloccare il confronto con le organizzazioni sindacali attendendo la vicenda bilancio. Crediamo debba andare in modo sollecito; speriamo che l'incontro di venerdì abbia un esito positivo e che poi anche di questo si venga a discutere in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco per l'illustrazione dell'interpellanza urgente.



FOCO Andrea

La ringrazio, Presidente, anche perché ci fa particolarmente piacere poter discutere oggi questa interpellanza urgente. Finalmente le nostre interpellanze o il nostro rivolgersi alla Giunta con interrogazioni ed altro riesce ad avere un dialogo immediato.
L'urgenza nasceva da un fatto molto semplice: leggendo il volantino tramite il quale è stata annunciata la manifestazione di oggi non nascondiamo che siamo stati e continuiamo ad essere francamente preoccupati per il tipo di relazioni sindacali che la Giunta intrattiene con le organizzazioni dei lavoratori.
Presidente e Assessore, ci pare veramente strano in un Paese democratico che le organizzazioni sindacali, i lavoratori di un ente al quale rivendichiamo una centralità a livello di programmazione, di direzione e anche di esempio nei confronti del territorio piemontese, siano costretti a indire una manifestazione per poter riprendere il dialogo con la Giunta e quindi con chi gestisce l'ente. Questo è un terreno estremamente importante, un terreno del quale la Giunta a suo tempo ha addirittura fatto il suo motivo di presentazione e di propaganda nei confronti della Regione! Invece assistiamo al fatto che una volta portato a casa il provvedimento, e qui non vogliamo ricordare il lungo lavoro che è stato fatto in Commissione (non voglio ripeterlo in questa sede anche perché non solo i Consiglieri, ma molti di coloro che ci stanno ascoltando sono persone sicuramente attente alla vita del loro ente, quindi sanno quanto lavoro sia stato necessario per arrivare alla realizzazione di quella legge), fatta la legge - dicevo - non è stato però risolto il problema della riorganizzazione complessiva dell'Ente.
Veniva già detto stamani (non vorrei ripeterlo eccessivamente, cercher comunque di restare nel tempo consentito) che non è pensabile che una volta risolto il problema della dirigenza, degli alti livelli, il problema complessivo sia risolto. O abbiamo una concezione errata di come funzioni o debba funzionare la riorganizzazione dell'Ente, oppure - temo che qui sia il nodo - non si dà l'idea, non si dà l'impressione di muoversi; noi per esempio come opposizione non cogliamo questo modo di procedere in modo programmatico, per cui le cose possono anche essere scandite nel tempo, non è pensabile che tutto avvenga il giorno dopo! Bisogna avere una programmazione delle cose, soprattutto saper cogliere la fiducia di coloro coi quali si tratta. E qui arriviamo effettivamente al nodo del problema che è quello dal quale siamo partiti: ma è pensabile andare alla riorganizzazione dell'Ente, alla sua impostazione nuova, al discorso del processo delle deleghe, quindi un processo che ci rendiamo conto è estremamente complicato, contro i lavoratori? Io ritengo invece che devono essere coinvolti in questo processo e cercare insieme a noi di andare verso la riorganizzazione.
Mi sia consentita un'ultima osservazione: non è pensabile utilizzare l'alibi del bilancio per bloccare una trattativa (io auspicherei di più una concertazione, ma ci accontentiamo anche della trattativa sindacale), quasi che la colpa sia di tutti e quindi di nessuno! E quando la colpa è di tutti o di nessuno i gatti nella notte nera sono tutti uguali. Non è così! Chi ha le responsabilità esecutive deve sapere rispondere a queste e soprattutto creare - torno a ripeterlo - quel clima di fiducia reciproca, per cui le cose possono anche essere scadenzate, ma si è consapevoli insieme di portare avanti un processo.
Quindi noi respingiamo l'alibi del bilancio e se c'è questa volontà siccome le leggi - lo dice la parola stessa - sono quelle che governano il processo della programmazione, ritengo che anche il disegno di legge cosiddetto sulle misure flessibili possa contenere al suo interno tutte quelle normative, oppure, mentre si lavora per uno, l'altro disegno di legge può muoversi contemporaneamente.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anch'io mi associo alla richiesta del collega Picchioni sulla necessità di un'introduzione da parte dell'Assessore al personale, in modo che il Consiglio possa contribuire a definire la posizione della Giunta, che spero accolga i suggerimenti emersi durante l'assemblea tenuta in sala Viglione.
Anticipo due osservazioni che ritengo utili all'Assessore per la sua introduzione. La prima. Se fossi nei panni del Presidente della Giunta Ghigo e dell'Assessore Burzi sarei molto preoccupato nel constatare una qual sorta di fallimento nella gestione del personale; noi avevamo in qualche maniera anticipato queste preoccupazioni; prestare attenzione prevalentemente alla situazione dei Dirigenti regionali e non pensare al resto della struttura non ha potuto che creare situazioni di forte disparità e la conseguente grande tensione, registrata oggi. L'aver impegnato 8 miliardi in favore della dirigenza ad oggi non ha prodotto alcun risultato, creando soltanto aumento di tensione nel resto della struttura.



(Applausi dal pubblico)



SAITTA Antonino

Com'è pensabile riorganizzare l'ente senza legare il destino della dirigenza al resto della struttura? Soltanto chi non ha esperienza di pubblica amministrazione immagina possibile attuare un processo simile.
Vi sono differenze enormi tra un ottavo livello e un Direttore regionale è enorme. L'aver creato una tale disparità ha innescato un meccanismo all'interno della struttura, che non riuscirete ad arrestare, di forte malessere. Attenzione, Presidente! Cerchiamo di legare le vicende della Direzione a dei risultati e al resto della struttura.
Ricordo al Presidente della Giunta e all'Assessore Burzi che indipendentemente dal bilancio possono essere assunti degli accordi, le questioni possono essere definite e eventualmente portate in Commissione: in questo modo si possono accelerare i tempi, in modo che a bilancio approvato gli si possa dare attuazione.
Assessore Burzi, in sede di discussione di bilancio ci renderemo sicuramente conto che mettendo in pratica un suggerimento da noi condiviso da un sacco di tempo ed emerso oggi nell'assemblea sindacale dei dipendenti sarebbe possibile ottenere grandi risparmi con "tagliando" sulle consulenze. E' problema serio questo, non irrilevante.



(Applausi dal pubblico)



PRESIDENTE

Prego il pubblico di non applaudire, così come prevede il Regolamento.
Continui l'intervento, Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Se analizzaste alcune decisioni assunte lo scorso anno, sapreste che la maggior parte dei lavori tipici dell'amministrazione pubblica, come l'istruttoria delle domande per i fondi strutturali (Docup), viene appaltato all'esterno. E' possibile che l'Ente non abbia al proprio interno capacità e professionalità per svolgere questo lavoro? Gli spazi di manovra ci sono: sono di difficile gestione, me ne rendo conto, ma invito l'Assessore Burzi a ragionare in termini non soltanto di personale, ma di economia complessiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente e colleghi, è stato richiesto un dibattito - vi sarà sicuramente occasione di attuarlo, ritengo non oggi, però - che in ogni caso c'è già stato. Abbiamo appena partecipato all'assemblea tenutasi in sala Viglione, con le rappresentanze dei dipendenti regionali e ascoltato le loro richieste relativamente all'aspetto economico. Per quanto sappiamo il problema è più complesso: il Presidente, la Giunta e l'Assessore stanno affrontando il problema.
Il Consigliere Saitta sosteneva che si è affrontato solo il problema dei dirigenti. La soluzione a tale problema è partita dal primo gennaio siamo a metà febbraio: la questione dei livelli, dal terzo all'ottavo, è a dir poco complessa. Com'è stato ricordato nell'assemblea, nella legge n. 51 è previsto lo "Sportello del cittadino" che comporterà una mole immane di lavoro rispetto a questioni comunque importantissime per il "27" del mese dei dipendenti.
Senza alcun alibi, ma fotografando la realtà delle cose, ricordo che il disegno di legge relativo al bilancio è in Commissione; lunedì ci saranno le consultazioni degli enti che la I Commissione, attraverso le forze politiche rappresentate, ha ritenuto di consultare. Quella di questa mattina, sostanzialmente è stata una consultazione che riteniamo prioritaria rispetto alle altre, poiché significa funzionamento della struttura regionale al meglio del numero di giri e del rendimento.
La cifra richiesta è cinque miliardi; tutti sappiamo - e non si tratta di cercare l'applauso - che rappresentano il 6/7% degli ottanta miliardi a disposizione, in questa prima fase, per predisporre quanto relativo alle disponibilità discrezionali del bilancio di previsione 1998.
Si tratta di cifra enorme; non penso che fosse possibile, questa mattina, per l'Assessore Burzi, in trenta secondi, dare una risposta.
Ritengo però - e invitiamo la Giunta ad attivarsi - che l'esecutivo debba ricercare all'interno delle disponibilità 1998, se possibile, il 100% dei cinque miliardi richiesti, affinché in I Commissione sia possibile, ad iniziare dalle consultazioni di lunedì prossimo, costruire una risposta in direzione di queste priorità. D'altronde, siamo sempre stati portati Giunta per prima, a considerare la voce personale priorità assoluta rispetto a tutto il resto.
Certo, esiste il problema delle consulenze; ne esistono tanti di problemi! Non riteniamo sia il caso di affrontarli questa mattina d'altronde le consultazioni si fanno per introdurre emendamenti che consentano, nella misura in cui la disponibilità lo consente, di rispondere alle richieste. Che senso avrebbe avviare delle consultazioni se si partisse dal presupposto che non è possibile o non esiste - non è sicuramente il caso della Giunta - la volontà di dare risposte? A nostro avviso, la consultazione di oggi è stata di prioritaria importanza per ragioni che non sto a sottolineare ma facilmente condivisibili da tutta l'assemblea.
Riteniamo che nell'incontro di venerdì e nelle successive fasi di Commissione sia possibile per la Giunta - che invitiamo a studiare e a costruire in questa direzione - dare una risposta.
Certo, la risposta sarà inserita nel bilancio preventivo; la cifra dovrà far fronte alle esigenze di tutto il personale della Regione attraverso le sue rappresentanze. Ovviamente, a valle dell'approvazione del bilancio, ci saranno poi gli atteggiamenti concreti relativamente a risposte che non sono di mera cifra da inserire a bilancio, ma sono risposte di organizzazione per quanto riguarda il personale che non è dirigenza, il personale che rappresenta la stragrande maggioranza, l'85 come è stato detto, del personale della Regione. Noi riteniamo in modo molto pacato e responsabile che esistano le condizioni per costruire una risposta efficacie a questa domanda, ci adopereremo anche all'interno delle Commissioni, ma invitiamo la Giunta a farlo già da domani mattina per individuare, per quanto possibile, risorse che consentano di dare risposte in questa direzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Grazie Presidente, intanto vorrei ricordare un po' a tutti che questo governo di centro destra e questa amministrazione non sta governando da decine d'anni la Regione Piemonte, credo che tutti sappiamo che ciò succede soltanto da due anni.
Credo che la legge sul personale - non chiosate l'intervento, cercate di avere un po' di rispetto - sicuramente come tante altre anche a livello nazionale poteva anche essere fatta meglio. Ce ne accorgiamo in questi giorni; anche quando il governo nazionale sforna delle leggi abbiamo le categorie in piazza, commercianti, artigiani. Pare in questi giorni che il piano di riforma delle Ferrovie abbia ormai determinato uno stralcio di circa 30.000 dipendenti in esubero, quindi credo che mettere mano alle questioni attinenti l'occupazione e il personale sia sicuramente compito non facile.
Mi pare però che la Giunta non abbia risposto in maniera tale - come diceva la collega Spagnuolo - da pensare ad una chiusura. Mi pare che l'Assessore Burzi ad una semplice domanda su una data da fissare per un incontro abbia risposto pacificamente "venerdì ore x"; mi domando se questa non poteva essere una maniera diversa di approccio, sto parlando dei colleghi della minoranza, perché le questioni riguardanti i III, IV e V livelli, la questione retributiva, la questione economica, sono questioni alle quali siamo attenti anche dalla parte della maggioranza e la paternità di questi problemi non ha soltanto residenza nell'opposizione, anche noi siamo consapevoli che c'è una questione economica sicuramente seria sappiamo quali sono le necessità oggi, quali sono quelle dell'VIII livello le responsabilità e tutto il resto. Siamo perfettamente consci e sensibili di questa situazione.
Credo che nella concertazione che sicuramente avrà corso dopo questo incontro anche e soprattutto per volontà della maggioranza, ci sia una soluzione che auspichiamo non semplicemente come gruppo di Alleanza Nazionale ma come maggioranza tutta. Credo che non si debba fare semplicemente uno show oggi, come ho potuto vedere nei primi interventi.
C'è un proverbio indiano che dice "se la tigre ti viene incontro cerca di saltargli sopra", non è questa l'azione e la condotta che bisogna avere verso dei problemi seri che questa maggioranza credo si sia presa e si prende ora, anche davanti a voi tutti l'impegno di risolvere.



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Salerno.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie Presidente. Al collega Salerno vorrei dire che è vero che questa Giunta non governa da decine di anni. E' altrettanto vero, però, che l'attuazione della legge di riordino del personale è compito dell'esecutivo di questa Regione. Io oggi, in una posizione di minoranza, potrei ricordare, per esempio, all'Assessore come in tempi passati non c'erano grosse divisioni tra i miei interventi e quelli di alcuni membri della minoranza, quando si parlava, ad esempio, della legge del personale che era quasi rivolta o era concepita da chi la dibatteva allora, quasi come una legge che riguardasse solo i dirigenti della Regione Piemonte e nella fascia dei dirigenti, ancor di più, si andava a determinare quella che era la fascia dei direttori regionali.
Oggi, nell'attuazione della legge regionale questi nodi vengono al pettine, perché da un lato si sono stanziati circa otto miliardi per i dirigenti della Regione Piemonte e sembra oggi che non bastino neanche più perché ci si è dimenticati di qualche onere da aggiungere, dall'altra per tutto il resto dei dipendenti della Regione Piemonte dal III all'VIII livello si ipotizzano cifre che si aggirano intorno ai quattro miliardi e ottocento milioni. E qui emerge la forte discrepanza, perché riferendomi a quello che dicevo allora e che dico ancora ora, è che a mio modo di vedere e lo dico con assoluta tranquillità, il numero dei dirigenti e in particolare dei direttori regionali è enormemente alto rispetto a quelle che sono le esigenze della Regione Piemonte stessa. Ma detto questo, io ho un'impressione, che allora come oggi, si giochi sulle prospettive che pu avere il Consiglio regionale per forzare la mano per dare qualcosa. Mi spiego meglio: allora per l'approvazione della legge regionale di riorganizzazione del personale si faceva pungolo su alcuni dirigenti che volevano vedere attuata la loro legge, quindi si metteva la giusta fretta al Consiglio regionale perché la si approvasse. Diceva prima il Consigliere Salerno, da sempre quando ci sono dei provvedimenti di questo tipo, ci sono le categorie che scendono in piazza, ma io non ho mai visto scendere in piazza tutte le categorie.
Di solito scendono tutte le categorie, mentre invece all'interno di questa riorganizzazione del personale c'è la categoria dei dirigenti che è tranquilla e ci sono tutte le altre che invece non hanno visto approvate le loro istanze. L'Assessore avrebbe dovuto in qualche modo intervenire prima per darci la spiegazione, almeno a quelli come me che hanno delegato l'On.
Picchioni a rappresentarli alla riunione che c'è stata sopra, avrebbe dovuto dirci con una breve relazione quello che intendeva fare rispetto a questa problematica, perché non vorrei che l'Assessore - e questo mi autorizza a ipotizzare - nel suo intervento successivo, ci dicesse che tutto questo non può avvenire se non c'è l'approvazione del bilancio. Io non so se questa Regione approverà mai il bilancio del 1998, ma non vorrei che dietro una forzatura di questo tipo si pensasse di far credere ai dipendenti regionali che, solo attraverso l'approvazione del bilancio, ci potranno essere quei cinque miliardi di risorse aggiuntive che loro auspicano. Perché? Perché in questa Regione abbiamo già visto fare provvedimenti, e quindi leggi, che impegnano i bilanci successivi, abbiamo visto presentare ordini del giorno che impegnano la Giunta sulla predisposizione del bilancio e il Consiglio stesso rispetto a quote che verranno inserite nel bilancio successivo; quindi, nell'attesa che l'Assessore ci spieghi qual è il modo di operare della Giunta rispetto a questa problematica, voglio anticipare che, come minimo, io presenterò un ordine del giorno di indirizzo rispetto alla soluzione di questo problema.
Chiedo soltanto al Presidente del Consiglio che mi si dia il tempo materiale di predisporlo e chiedo che entro la giornata odierna, alla fine della giornata, magari, venga votato in maniera tale che non ci sia da parte della Giunta la tentazione di dire che queste risorse passano soltanto attraverso l'approvazione del bilancio che non so se in questa Regione si approverà quest'anno. Quindi l'impegno è a questa Giunta, ed eventualmente a tutte le Giunte successive, questo Consiglio regionale o di un altro, affinché questo problema venga risolto in termini economici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Grazie Presidente. Io credo, Presidente Ghigo, che quello di oggi sia il suggello, purtroppo negativo, al fallimento di una delle vostre più impegnative operazioni, almeno come ce l'avevate prospettata, o almeno come l'avevate prospettata al Piemonte. La riorganizzazione del personale, che non è stata la sburocratizzazione dell'ente, non è stata una struttura più vicina e più importante per i cittadini, ha comportato, queste cose il collega Salerno se le è dimenticate, sono state dette nel dibattito su questa legge, lei spero le ricordi ancora Presidente, e Burzi senz'altro le ricorderà.
In quella legge leggevamo il fatto che in un momento molto importante e delicato per la Regione, cioè quando la Regione si sta apprestando a richiedere un nuovo decentramento dallo Stato, questa Giunta smantella il cuore operativo della Regione, la struttura operativa centrale, quella che era stata nel bene e nel male negli anni la struttura portante della Regione.
Non è il punto economico, gli aumenti, facendo un'operazione di facciata e in parte clientelare, e tutti abbiamo letto i 30 e passa curriculum di questa natura, depotenziando la struttura centrale della Regione.
Questo è il punto che dobbiamo in qualche modo ratificare, credo, più che modificare, perché credo che questa situazione opererà negativamente per molto tempo. Ci vorrà molto tempo perché questa Regione riesca a aggiustare, a modificare, a ripristinare i gravi danni che state compiendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie Presidente, oggi tanto per cambiare notiamo il solito problema del ritardo ad affrontare i problemi che ha questa maggioranza, cui ci siamo purtroppo abituati in questi quasi tre anni di attività.
Quello che ho sentito oggi nella riunione è abbastanza grave e ci ha costretti, per l'ennesima volta, a cambiare l'o.d.g. del Consiglio; ancora una volta pensavamo di affrontare determinati argomenti e invece dobbiamo andare a discutere di quello che la Giunta avrebbe dovuto fare, ma non è riuscita o non ha avuto la volontà di fare.
Detto questo devo però fare un appunto agli amici della sinistra perché oggi sono stati prontissimi a difendere, giustamente peraltro, le esigenze dei dipendenti regionali. Mi dispiace solo che questa velocità non ci sia stata, ad esempio, quando c'erano gli allevatori qui fuori, forse perché non erano rappresentati dai sindacati, quando si sono presi le manganellate dalla Polizia: in questo Consiglio se n'è parlato con molta tranquillità, con molto ritardo, a volte si è tentato addirittura di non arrivare a votare gli ordini del giorno che erano stati presentati e forse perché non erano presenti, qua dietro e collegati in via video in sala sopra, forse perché qualcuno non aveva bisogno di farsi pubblicità.
Detto questo, le ragioni delle persone che hanno parlato oggi e dei dipendenti regionali devono essere difese, perché qualcuno forse ha pensato di creare una casta di dirigenti strapagati che dovevano pensare a tutto e questo qualcuno ha pensato anche di fare in modo che anche la sinistra fosse soddisfatta, anche se forse a parole non lo era, perché qualche maxi dirigente di area di sinistra è stato nominato, così sono stati accontentati tutti e nessuno romperà le scatole.
Però, forse, ci si è dimenticati che i dipendenti regionali, al di là dei partiti e dei sindacati, sono delle persone che devono arrivare a fine mese e forse fa leggermente incazzare quando ti vedi le persone che gli viene raddoppiato lo stipendio e tu hai problemi a fine mese nonostante lavori tranquillamente per otto ore al giorno da tantissimi anni. Allora invece di fare i grandi dibattiti in aula, di fare gli interventi per gli applausi e poi però comportarsi diversamente sottobanco, direi che forse basterebbe un appello all'Assessore Burzi di interessarsi un po' di più di questa faccenda e cercare di risolverla.
Devo forse dare una cattiva notizia a tutti i dipendenti regionali: se aspettiamo ad occuparci di questa cosa dopo l'approvazione del bilancio cosa possibile, c'è un piccolo problema. Come dicevo nell'intervento di stamattina, se ne occuperà la prossima legislatura, perché con questo bilancio, cari signori, forse verranno esaudite le richieste e le aspettative della Lega e cioè si andrà verso lo scioglimento.
Mi dispiace per le aspettative dei dirigenti e dei dipendenti regionali, però se la maggioranza non riesce non a occuparsi dei problemi di tutto il Piemonte, ma neanche a risolvere i problemi dei suoi dipendenti, è veramente arrivata alla frutta, è veramente ora di andare a casa.
Dimostrate che quanto dico non è vero e risolvete questi problemi.



PRESIDENTE

Una puntualizzazione da parte dell'Assessore. Il dibattito, come avrete notato si è sviluppato in termini doverosamente di attenzione ma un po' anomali per quanto riguarda le procedure, ma credo che l'importanza dell'argomento abbia giustificato questo piccolo scostamento. Dopo l'intervento dell'Assessore, essendo previsti anche incontri successivi passeremo ad un altro argomento salvo il fatto che entro la giornata di oggi si abbia l'ordine del giorno collegato.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Una breve puntualizzazione alla sua impostazione.
L'Assessore adesso dirà quello che ritiene di dire, svolgerà la sua risposta; poi coloro che hanno presentato le interrogazioni dovranno dire se sono soddisfatti o meno. Questo per Regolamento. Grazie.



PRESIDENTE

L'anomalia era collegata all'importanza dell'argomento.
Cosa voleva dire, Consigliere Foco? La stessa cosa? Bene.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Io riprendo proprio dall'anomalia che la Consigliera Spagnuolo stava sollecitando, perché il mio è un intervento di risposta a due interrogazioni, molto rispettoso - non solo oggi - dell'autonomia di quest'aula. Due interrogazioni: una, presentata dalla collega Spagnuolo in data 2 febbraio e rispetto alla quale questa mattina, prima dell'incontro con il personale, ero già disponibile a rispondere; l'altra, urgente presentata dal Vicepresidente Foco e dal Presidente Riba.
Non entrerò nel merito dell'amplissimo problema, se non per quanto attiene agli argomenti oggi toccati, della politica del personale, perch credo che ben più ampio debba essere lo spazio da dedicarsi alla tale questione e diversa debba essere la sede; arrivo anche a dire perché.
Intanto ripeto qui con più chiarezza, rispetto a quanto detto precedentemente, il commento al disegno sulle misure flessibili.
Il disegno sulle misure flessibili nasce da una volontà specifica di questa maggioranza. Collega Rosso, evidentemente è legittima ogni opinione ma questa maggioranza non si ritiene in ritardo né nell'applicazione della legge 51 - e dirò perché - né nel riavviare un problema così complesso e difficile come quello dell'amministrazione del personale.
Ovviamente non verremo condivisi e gli interroganti si dichiareranno insoddisfatti, ma noi non ci riteniamo affatto in ritardo e, almeno per quanto attiene a questo punto, cerco di spiegare perché.
Prima di questo incontro con le rappresentanze sindacali ve ne sono stati altri cinque, dal 27/10/1997 all'1/12/1997 (rispondo puntualmente poi farò avere alla collega Spagnuolo anche copia scritta); cinque incontri, di cui uno definito politico (con la presenza dell'Assessore) tutti gli altri tecnici, ma i colleghi Consiglieri sanno bene che gli incontri tecnici vengono preparati dai colleghi insieme alle rappresentanze sindacali.
Perché gli incontri si sono interrotti l'1 dicembre? Perché l'1 dicembre questo disegno di legge è stato messo a bilancio, in quanto nel PDL 371 che la Giunta aveva presentato a novembre in Commissione compariva un capitolo specifico di 5,8 miliardi riservati al disegno delle misure flessibili. Saremmo stati certamente in ritardo, ma nel corso del mese di novembre avevamo già presentato, come maggioranza e come Giunta, un disegno di legge, che è il bilancio, specificando una posta dedicata espressamente alla voce delle misure flessibili.
L'1 dicembre il provvedimento era stato messo all'o.d.g. della Giunta tuttavia non è stato assunto in quanto il parere (non alibi, collega Montabone, e neanche giustificazione) che noi rispettosamente seguiamo sempre - sia esso giusto e talora, credo in perfetta buona fede, no, ma in questo caso giusto - è che, nel corso di esercizio provvisorio (come ci troviamo in questa fase) non sono assumibili, a detta della struttura - e credo per motivi facilmente comprensibili - disegni di legge che richiedono una congrua copertura finanziaria, non normale ma straordinaria, com'è quella del disegno sulle misure flessibili.
Questo però non comporta né ha comportato di per sé nessun ritardo a questa assemblea, perché se c'è ritardo qualcuno dovrebbe dire che in I Commissione sarebbe stato possibile svolgere un minuto di sessione su questo argomento, e in questo Consiglio regionale qualcuno dovrebbe dire che sarebbe stato possibile svolgere un minuto di discussione su questo argomento.
Su questo argomento la Giunta è pronta dall'1 dicembre 1997; ha riservato la cifra che era riservabile (5,8 miliardi) non - lo ricordo per una volontà politica, ma tecnica: le risorse da dedicarsi a ciò che attiene alle misure flessibili, diversamente da altre risorse dedicabili alla politica del personale, ipotizzando qualunque altra natura di provvedimento legislativo, dipendendo da un calcolo meramente matematico perché il D.L. 29/93 (D.L. Amato) prevede una contrapposizione tra gli organici presenti al momento in cui il D.L. stesso è stato stabilito (31 agosto 1993) e l'organico teorico, quello della pianta organica, nel momento in cui la legge 51 è diventata legge, cioè il 4 settembre 1997.
Da una prima stima di questi organici, la cifra che emerse come possibilmente indirizzabile nell'area delle misure flessibili e quindi come mi pare dica, giustamente, l'interpellanza dei Consiglieri Riba e Foco per lo sviluppo e la realizzazione della legge 51 a sostegno di tutto il personale sia di area dirigenziale che delle altre qualifiche impegnato nel processo di riorganizzazione e tuttora in fase di attuazione, era stata fissata in una prima fase - ma questo lo possono ricordare sia le rappresentanze sindacali sia quelle dell'Unionquadri e quelle di altri gruppi che nel frattempo e molto spesso abbiamo incontrato - in 3,8 miliardi.
Una successiva lettura, suggerita dalla maggioranza, ha portato questo livello di risorse a 5,8 miliardi, che è quello previsto nel disegno di legge che verrà assunto e portato in I Commissione non appena lo strumento finanziario renderà possibile non l'assunzione della legge, ma la sua copertura finanziaria con uno strumento certo.
Colché - l'ho detto prima nell'incontro, lo ripeto qui e nelle sedi idonee ci sarà senza dubbio spazio per riprendere questo tema - non è certo questa l'unica arma o l'unico provvedimento, sia esso legislativo sia esso di attivazione di risorse, a sostegno di una politica del personale.
In questo senso richiamo la discussione sul bilancio come sede più idonea per, da un lato, il reperimento di risorse e, dall'altro, per l'individuazione, almeno in questa sede politica, delle stesse, visto che poi le risorse dedicate all'area personale debbono rappresentare un utile esempio non di trattativa (in questo convengo con il collega Foco), ma di concertazione con tutti coloro che rappresentano nei più diversi titoli il personale della Regione, tutti i 3200-3300 attuali dipendenti.
Ripeto, credo che la sede del bilancio sia, da un lato, quella più opportuna per verificare, con la capacità di tutti (Dirigenti, Direttori Consiglieri di maggioranza, opposizione ed esecutivo), quel reperimento di risorse che è un problema critico per tutte le Amministrazioni; dall'altro il reperimento di queste risorse è un'occasione per verificare la concertazione tra tutte le parti in causa, politiche e sindacali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Stando nella procedura che attiene alle interrogazioni - perché di questo si tratta, Assessore Burzi - noi, come Gruppo, ci dichiariamo profondamente insoddisfatti della risposta data, in particolare per la parte che attiene al rapporto tra l'Amministrazione della Regione Piemonte e quindi tra l'Assessorato e le Organizzazioni sindacali.
Saranno pur stati fatti sei incontri (o sette), ma fossero anche 17 o 27 l'essenziale è che venga fatto un numero di incontri sufficiente per risolvere il problema.
Il fatto che le Organizzazioni sindacali abbiano dovuto indire con il personale la manifestazione di oggi, riteniamo che sia una oggettiva sconfitta. Questo mi sembra assolutamente palese. Una oggettiva sconfitta per questa Giunta, soprattutto perché questa Giunta da due anni e mezzo ci dice che la sua priorità è quella di cambiare la struttura del personale della Regione Piemonte, di renderlo flessibile, più moderno, organizzato.
La realtà di oggi è sotto gli occhi di tutti: ci sono 37 persone contente, tutti gli altri sono scontenti.
Questa è la sostanza: i numeri parlano chiaro. La manifestazione e i contenuti della stessa, del tutto irrisolti, oggi ci dicono questo e vanno in questa direzione.
Siamo scontenti per questo aspetto e credo che anche dal punto di vista del merito presenteremo un ordine del giorno, perché ad un impegno politico, che può essere assunto oggi, possa essere data una risposta in termini reali, perché le questioni poste sono oggettive.
Una macchina comunale, soprattutto in relazione ai grandi impegni che i decreti Bassanini, ma non solo, porteranno sulla Regione, non pu funzionare soltanto con 37 dirigenti, che quando si girano trovano una platea grandissima di dipendenti regionali profondamente scontenti. Questo è un dato di fatto a cui bisognerà porre rimedio.
Per quanto riguarda le urgenze - mi sono consultata con i colleghi Capigruppo - non ho assolutamente sentito in nessuna Conferenza dei Capigruppo, nella quale si decide l'o.d.g. dei lavori del Consiglio regionale, da mesi a questa parte sentir dire che vi era una priorità e si era pronti in questo senso.
Mi sembra che moltissimo debba ancora essere fatto, e credo insieme ad altri Gruppi, ma certamente il nostro Gruppo chiederà una convocazione urgente della I Commissione nella quale mettere a punto la questione specifica inerente al provvedimento legislativo che deve essere attuato, i relativi provvedimenti economici e conseguentemente di bilancio che devono essere varati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Anche noi, Presidente, siamo francamente perplessi di fronte alla risposta dell'Assessore. Ci pare una risposta - se così si può definire eccessivamente "tecnica", nel senso che un provvedimento, qualunque esso sia, non è mai una pura e semplice applicazione su binari così vincolati che possono venire dal centro, quindi da una legge nazionale.
Certamente c'è un aspetto di ricadute e di riferimento del quale non si può non tenere conto, però c'è, e noi riteniamo debba esserci, un margine di interpretazione, di arricchimento, ecc.. Altrimenti, che discussione ha fatto la I Commissione per più di due anni, Il Consiglio regionale per numerose sedute? Potevamo fare semplicemente un ordine del giorno che dicesse: "Il Consiglio regionale applica la legge 29".
Invece, da un lato rivendichiamo un ruolo ed una funzione della Regione (anche con aspetti rivendicativi, alle volte giusti, comunque la possibilità di poter dare una nostra organizzazione alla nostra realtà) e dall'altro, per certi aspetti, ci si limita, o ci si vuol limitare, ad una pura e semplice applicazione.
Anche perché, ed è anche questo un aspetto che noi riteniamo di dover sottolineare, effettivamente, quand'è che il Consiglio (e quando parlo di Consiglio parlo anche dei suoi momenti e degli organismi di lavoro e di discussione che sono le Commissioni) ha avuto un'informazione riguardo all'applicazione della legge 51 o riguardo a questo DDL sulle misure flessibili? Non l'ha mai avuta! Anche qui, ci si è trincerati dietro il fatto che il DDL deve avere la copertura finanziaria, e sinché non ha quella non è possibile discutere.
Non voglio accusare di ingenuità il Presidente Ghigo e l'Assessore Burzi perché farei loro un torto, ma come è possibile che su un provvedimento come questo, in sede di Commissione, non ci sia un minimo di discussione o comunque la Giunta non senta la necessità di discutere di questi argomenti nelle Commissioni? Quindi, non leggendo le Commissioni solo come un momento di scontro o di contrapposizione (perché molte volte i provvedimenti sono arrivati e giunti in quest'aula arricchiti dei contributi di tutti, soprattutto i provvedimenti più corposi, sui quali poi alla fine ognuno ha votato secondo le proprie convinzioni, a seconda di come si riconosceva più o meno in quel provvedimento, ma dopo un'ampia discussione), non mi si dica, però, che il lavoro delle Commissioni è quello di una pura e semplice timbratura del provvedimento, in modo particolare per un provvedimento come questo.
Ecco i motivi della nostra insoddisfazione. Ce la ricordiamo tutti la discussione a livello di bilancio, Assessore, relativamente ai 5 miliardi e 800 milioni; ricordo quel passaggio: rientrava in un discorso più complessivo di discussione, mentre invece ritengo che su provvedimenti di tale rilevanza, che riguardano sia il personale che gli aspetti economici ma soprattutto il discorso di riorganizzazione e di funzione dell'Ente, non si possa pensare di usare le Commissioni e il Consiglio come momento terminale puro e semplice.
Ripeto, Assessore, siamo insoddisfatti della sua risposta; tuttavia riteniamo che questa discussione sia stata utile non solo perché - mi auguro - il Consiglio riuscirà alla fine ad approvare un ordine del giorno che ci aiuti insieme a risolvere questi problemi (sono convinto che, se c'è volontà, si trova anche il momento per cercare di arrivare alla soluzione) ma perché ritengo - e sono d'accordo con la collega - che in I Commissione potremo, anzi dovremo cominciare questa discussione; successivamente valuteremo quale sarà il quantum da mettere, però non può essere una cosa puramente e semplicemente meccanica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anch'io, come la collega Spagnuolo, firmataria dell'interrogazione dichiaro la mia completa e totale insoddisfazione per le non risposte date dall'Assessore Burzi, il quale, molto spesso, quando trattiamo di questi argomenti, si ritaglia un ruolo un po' da tecnico, cercando di fare degli interventi quali "Sul piano tecnico, la posizione è questa", "Tecnicamente è possibile". Assessore, il ruolo dell'Assessore, degli Assessori, di chi fa politica è diverso. Se volessimo avere delle risposte di carattere tecnico, sarebbe meglio sentire chi fa il tecnico; in questo caso il Direttore regionale al personale, che sarebbe sicuramente molto più preciso di quanto può essere ciascuno di noi su questi temi.
Quello che abbiamo chiesto nei nostri interventi sono risposte di carattere politico, e l'obiettivo politico è questo: la Giunta intende sanare questa frattura che si è creata tra dirigenza e resto della struttura? Se la Giunta è di questa opinione, dà le indicazioni tecniche perché il problema venga risolto, e in questo c'è separazione tra parte politica e parte tecnica.
E' questo che ci saremmo aspettati: Una risposta su un obiettivo da raggiungere; le modalità tecniche sono poi diverse, per cui l'Assessore ci dice: "Va beh, c'è questo provvedimento sulle misure flessibili, se ne pu approvare un altro". Certo, gli strumenti possono essere tanti, ma con quale obiettivo? Il problema reale è questo. L'obiettivo che abbiamo sollevato interessa anche la Giunta? Questa è la risposta politica.
Io non ho colto nessuna risposta di carattere preciso. In più, credo che un Assessore, ma soprattutto un Presidente della Giunta regionale, di fronte a questi temi, se lo ritiene un fatto importante (può anche ritenerlo non importante, ma questo sta alla valutazione e alla sensibilità di ogni uomo politico o donna politica), se questo tema viene ritenuto interessante, il politico - senza voler dare lezioni e fare il saccente ha due modalità: dire "Condivido l'obiettivo" oppure "L'obiettivo è un altro": definisco un obiettivo politico per aprire una trattativa nei confronti delle organizzazioni sindacali, prima cosa; secondo: indico un tempo per approvare il bilancio - indico un tempo per approvare il bilancio! - perché bene o male questo Presidente della Giunta regionale rappresenta una maggioranza che dovrebbe approvare il bilancio! E approva il bilancio, se ha la forza, se ha capacità. Questo vuol dire far politica! Allora è in grado di dire "entro il 10 marzo si approva il bilancio" mentre - se non sbaglio, Presidente del Consiglio - oggi dovremmo avere un provvedimento che proroga l'esercizio provvisorio ad aprile. Quindi dà il senso di una difficoltà ad approvare il bilancio. Ricordo che ormai siamo già a febbraio, l'esercizio provvisorio è stato approvato a dicembre, è passato del tempo inutilmente.
A parte comunque queste considerazioni che possono sembrare di carattere polemico, io invito il Presidente della I Commissione Consigliere Gallarini, nel momento in cui verranno trattati questi temi, a convocare la Commissione, visto che la Giunta non ha richiesto una convocazione della Commissione. Il Presidente Gallarini la convochi e chiami l'Assessore Burzi a riferire in modo che ci prepariamo a questa scadenza in tempo per non perdere tempo dopo, ma invito anche la Giunta a riflettere su un altro fatto.
Guardate che la legge 51 è già un progetto superato, è un modello organizzativo superato, lo sapevamo tutti, lo sapevate anche voi perch erano già stati approvati alcuni "Bassanini" e altri ne sono arrivati: quel modello organizzativo non regge più! Ripensiamo a quel modello organizzativo che mi sembra l'unica modalità per far fare un salto all'Ente, perché se non riusciamo a far fare un salto in termini qualitativi all'Ente io credo che le difficoltà di oggi, nonostante i quattrini che possono essere distribuiti, si ripeteranno in modo tassativo in qualunque momento e in qualunque occasione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche noi siamo insoddisfatti della risposta della Giunta che riteniamo arrogante e superficiale.
Arrogante perché come al solito assolve la maggioranza; la Giunta dice: "noi abbiamo fatto bene".
Assessore, noi in I Commissione e in quest'aula ci veniamo sempre e possiamo affermare che saltiamo moltissime riunioni perché la maggioranza non garantisce il numero legale e questo lo sa bene, perché è avvenuto in modo sistematico. Quindi, quando dice che c'è una disponibilità di tempo tenga anche conto di questo: del tempo che siamo obbligati a perdere perch la maggioranza non è in grado di garantire neanche l'elemento della presenza, figuriamoci se riesce a garantire la governabilità.
Superficialità: è una risposta superficiale perché era impensabile di poter avviare l'applicazione della legge nel modo in cui è stato fatto cioè prendendo 37 dirigenti (dato che non è l'insieme della dirigenza credo che si creeranno problemi anche sulla dirigenza e non solo sull'insieme del personale) ai quali applicare al meglio la legge, in modo tra l'altro abbastanza uniformato, andando contro quei principi che si chiedono ai lavoratori. Ai lavoratori si dice che bisogna verificare la produttività, mentre ai dirigenti questo tipo di aumento lo si applica in modo indiscriminato, gli si dà da subito il tutto. Pensare che facendo questo non sarebbero sorti problemi dimostra in che mondo si vive! E' chiaro che qualunque altro dipendente si sente preso in giro di fronte a una situazione del genere, perché è l'ultimo! E, ripeto, pure gli altri dirigenti perché i 37 hanno avuto quel trattamento, mentre per loro l'applicazione della legge ha creato una serie di problemi che se potremo entrare nel merito vedremo che non sono di poco conto.
Ci sono poi quei dipendenti che guadagnano uno stipendio appena sufficiente, se non addirittura al di sotto della soglia di decenza. Era quindi ovvio che sarebbero sorti dei problemi, e venire a dire "ho incontrato le organizzazioni sindacali" non vuol dire nulla! Ha incontrato ma non ha risolto, non ha fatto la trattativa fino al momento necessario.
Anche qui c'è un'arroganza nel modo in cui si parla dei lavoratori e delle loro rappresentanze; credo che l'Assessore abbia trattato con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, non con la triplice o con altri cioè anche nel modo in cui si parla sarebbe utile usare un altro linguaggio. Tra l'altro, l'Assessore incontra molti, incontra sia chi è rappresentante dei lavoratori eletto sia chi si organizza autonomamente e ha una rappresentatività da verificare: credo che anche questo abbia creato problemi. Questo tipo di comportamento della maggioranza e dell'Assessore in particolare ha creato dei problemi fin dall'inizio.
Siamo quindi insoddisfatti perché i problemi che sono stati innescati sono gravi e portano a un non-funzionamento della Regione. E' una bomba a orologeria che può creare delle conseguenze ancora più gravi e solo chi non riesce a vedere la realtà può dire che ha operato bene non rendendosi conto invece che quello che si è creato stamattina è frutto del comportamento della Giunta.
Se si ritiene opportuno un approfondimento, noi siamo pronti a questo confronto, però - ripeto - non può essere un confronto in cui la maggioranza è assente, deve essere un confronto serio! Noi siamo immediatamente disposti a farlo, anche domani mattina, nelle Commissioni competenti.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Sollecito risposta all'interrogazione n. 1768 e all'ordine del giorno n. 693 del Consigliere Chiezzi inerente l'acquisto dello stabile di piazza Solferino


PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito il punto.
Passiamo ad altre interrogazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola per chiedere, come ho fatto già alla riunione dei Capigruppo, se è possibile avere risposta sulle mie interpellanze relative all'acquisto dello stabile di piazza Solferino (costo 13,1 miliardi).
La scorsa volta ho fatto una domanda all'Assessore alla quale non ha saputo rispondere: gli ho chiesto qual era l'area comprata per quella cifra, l'Assessore non mi ha risposto. Io ho fatto un altro esposto alla Corte dei Conti, e dato che la questione è delicata perché guardando i conti mi pare che un'area sia stata pagata due volte, chiederei di avere una risposta nella giornata di oggi su questo.
Tra l'altro, io ho presentato un ordine del giorno per istituire una Commissione d'inchiesta. Mi rivolgo non solo a lei Presidente e non solo all'Assessore Burzi, ma anche ai colleghi che fino adesso non mi sembra siano intervenuti sulle questioni da me sollevate, per risollevarle una nuova volta perché secondo me sarebbe utile chiarire se questo miliardo che deriva, così può sembrare, da un conteggio per due volte di seguito della stessa area, sia un miliardo che può essere risparmiato dalla Regione Piemonte, se tutta la vicenda sia congrua e se comunque possa essere chiarito il quesito che ho posto.
Siccome è vicenda delicata (sono soldi pubblici), così come ho annunciato ai Capigruppo chiedo se mi si risponde a questo.



PRESIDENTE

La richiesta mi risulta formalmente pervenuta venerdì pomeriggio. La richiesta avrà sicuramente seguito in tempi brevi, non nella giornata di oggi, perché siamo già andati oltre i tempi previsti.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Vorrei richiamare la sua e nostra attenzione sul fatto che io non intendo intervenire relativamente al merito delle questioni poste dal collega Chiezzi, ma è una questione di metodo. Il collega Chiezzi ha posto delle questioni che in ogni caso richiedono un approfondimento di natura tutt'altro che semplice, nei termini anche in cui ha posto e riproposto l'argomento. Introduce degli argomenti che devono essere affrontati e devono avere una risposta, non possono essere elusi perché altrimenti finirei per considerare - dopo che è stata posta per due o tre volte reiteratamente, a quanto pare con argomenti, l'esigenza di un approfondimento su questo argomento - in qualche maniera un po' semplice un po' sommario, direi sbrigativo l'atteggiamento assunto.
Io non so come si intenda rispondere, quali sono gli atti con i quali la Giunta e la maggioranza intendono rispondere; quanto meno, dovrebbero essere affrontate nella Conferenza dei Capigruppo le proposte metodologiche di Commissione d'inchiesta o di altre misure finalizzate a dare risposte ai quesiti, ai dubbi o comunque a dirimere la questione, formalmente proposta al Consiglio dall'interpellanza presentata dal Gruppo di Rifondazione comunista.



PRESIDENTE

Credo che nessuno si voglia sottrarre a dare risposte; vista la specificità degli interventi potrebbe essere opportuno un passaggio dell'argomento in Commissione. Domani è convocata la Conferenza dei Capigruppo: potremmo calendarizzarlo.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi associo a quanto richiesto dal collega Chiezzi e ribadito successivamente dal collega Riba. Nel momento in cui vi è una richiesta di Commissione d'inchiesta, avremmo urgenza di conoscere l'atteggiamento dell'esecutivo in merito. Riteniamo che la Conferenza dei Capigruppo convocata per domani debba fare chiarezza.
Affronteremo successivamente le questioni di merito; il nostro Gruppo ha seguito la risposta dell'Assessore in merito all'interpellanza presentata dal collega Chiezzi: effettivamente, ad alcuni quesiti non abbiamo sentito alcuna risposta.
Si tratta di immobile - in questo momento, peraltro, vuoto - la cui spesa corrisponde ad alcuni miliardi: una risposta celere alle questioni di merito poste diventa molto importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Presidente e colleghi, ritengo necessario ripristinare l'ordine di presentazione delle interrogazioni, delle interpellanze e degli ordini del giorno.
Ho presentato, diversi mesi fa, degli ordini del giorno e delle interpellanze, inerenti alla vita economica del Piemonte della mia zona ritenute dal presentatore - ovvero dal sottoscritto - di enorme importanza rispetto alla vita economica della zona che rappresento in particolare pur rappresentando l'intero Piemonte.
Mi riferisco alla legge sulla diminuzione del prezzo della benzina nel territorio confinante con la Svizzera, delle ulteriori agevolazioni chieste in ordine all'edilizia e di altre situazioni critiche che muovono capitali notevolmente superiori al miliardo.
Pertanto, ritengo si debba ripristinare l'uso della discussione in base al protocollo di presentazione dei documenti. Grazie.



PRESIDENTE

L'argomento verrà affronteremo nella Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1312 inerente a: "Vertenza del Signor Grossetti Andreino avverso la S.n.c. Autoservizi Comazzi"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 1312 presentata dal Consigliere Rubatto. Risponde l'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

La data dell'interrogazione n. 1312 è il 3 luglio 1997; è giunta l'11 luglio del 1997; l'abbiamo trasmessa il 14 luglio, ed è arrivata al settore, con tanto di relazione, il 22 agosto 1997 poi l'abbiamo inviata al Presidente il 28 agosto del 1997.
Inoltre, per via breve ho già parlato con l'interrogante, il Consigliere Rubatto, e non sono mancati rapporti informali con l'interessato e con l'azienda sulla specificità della delicatezza della questione, e sulla non pertinenza da parte della Regione, così com'era stato richiesto, relativamente al non erogare contributi all'azienda per cose che riguardano processi già espletati e quindi sentenze già date.
Rispetto alla vertenza del sig. Grossetti Andreino avverso la Autoservizi Comazzi S.r.l. oggetto dell'interrogazione la Regione Piemonte ha già assunto dei provvedimenti in passato, naturalmente nei limiti delle proprie competenze.
In particolare si segnala che, nel 1995, a seguito di atto di pignoramento presso la Regione Piemonte effettuato dalla Pretura di Torino nei confronti della Autoservizi Comazzi S.p.A. è stata accantonata con la D.G.R. n. 181-2320 del 16/10/1995, dalla competenza trimestrale spettante alla Ditta la somma di £. 58.000.000= in relazione ai crediti del sig.
Grossetti rispetto alla stessa.
La Ditta Comazzi ha successivamente promosso opposizioni all'esecuzione asserendo l'impignorabilità dei contributi regionali in quanto finalizzati allo svolgimento di un pubblico esercizio.
Il Pretore di Torino ritenuta l'opposizione supportata da fumus boni iuris e la propria incompetenza per valore, ha sospeso la procedura esecutiva e rimesso parti e causa davanti al Tribunale di Torino assegnando un termine di 120 giorni per la riassunzione della causa.
A seguito di richiesta di svincolo da parte della Ditta Comazzi comprovato dal certificato trasmesso in originale dal Tribunale ordinario di Torino - Ufficio Ruolo Generale Civile dal quale risultava che il pignoramento presso terzi promosso da Grossetti Andreino nei confronti della Ditta Autoservizi Comazzi non è stato riassunto nei termini indicati dal Pretore perdendo quindi la sua efficacia, con D.G.R n. 171-12770 del 7/10/96 si procedeva allo svincolo della predetta somma di £ 58.000.000= ed alla sua liquidazione.
Alla luce delle predette considerazioni emerge come l'intervento regionale rispetto alla vertenza Grossetti/Comazzi sia da ricondurre entro limiti ben definiti per quanto riguarda provvedimenti di vincolo e recupero delle sovvenzioni, come in effetti è avvenuto.
Qualora poi da procedimenti giudiziari in corso emergano eventuali violazioni di legge da parte della Ditta in questione saranno valutati i provvedimenti amministrativi conseguenti nei suoi confronti, anche in considerazione del punto 18) del disciplinare di concessione che testualmente recita: "E' fatto obbligo all'Azienda concessionaria di osservare le disposizioni legislative od i patti nazionali di lavoro che disciplinano lo stato giuridico, il trattamento economico ed il trattamento previdenziale della categoria dei lavoratori addetti a pubblici servizi automobilistici di linea".
Si precisa infine che la vertenza è costantemente seguita dal Settore Affari Giuridico-Legislativi, legali e del Contenzioso Amministrativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Devo ringraziare il Presidente che mi ha dato la parola, visto che prima non me l'ha data anche se ho alzato la mano durante il dibattito sul personale della Regione.
Alla riunione dei Capigruppo eravamo d'accordo che c'erano altre interrogazioni dell'assistenza e sanità per le quali io chiedevo la risposta urgente da mesi, quindi non so se vengono ancora considerate urgenti oppure se vengono lasciate da parte.
Ringrazio l'Assessore Masaracchio per aver sollevato questo problema; è evidente che è un problema del quale si interessa la Magistratura, quindi dobbiamo attendere quali saranno le sentenze definitive su questo caso. Io però mi chiedo come mai la Regione ed in particolare le direzioni competenti in questo settore non intervengano maggiormente nei controlli affinché i servizi per i quali la Regione Piemonte dà dei fondi vengano svolti correttamente.
Io questo continuerò a chiedere, senza entrare nel merito in questa situazione particolare per la quale, come ho detto, si interessa la Magistratura, però la Regione Piemonte deve maggiormente intervenire, deve maggiormente garantire dei migliori e più efficienti servizi ai cittadini ed alcune aziende che hanno contributi regionali, ed anche alti, non svolgono correttamente questi servizi.


Argomento: Montagna

Interpellanza n. 1754 inerente a: "Progetti Interreg, Progetti integrati e Speciali per la montagna ed altre linee di finanziamento per l'economia montana"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 1754 a firma dei Consiglieri Saitta Bellion, Cavaliere, Spagnuolo e Chiezzi.
Il Consigliere Cavaliere desidera illustrare? La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna

Facendo seguito all'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Saitta, Cavaliere, Bellion, Spagnuolo e Chiezzi si comunica quanto segue: 1. Per quanto attiene ai Progetti Speciali Integrati (Art. 28 L.R.
28/92) la stessa procedura esclude che alle fasi di selezione e di istruttoria dei progetti possano partecipare soggetti esterni all'Amministrazione Regionale, in quanto: i progetti di massima vengono presentati a cadenza periodica dalla C.M. (entro il 31 marzo di ogni anno) detti progetti vengono valutati da un apposito nucleo di cui fanno parte il Responsabile del Settore Economia Montana e Foreste, quale Presidente, e i Responsabili dei Servizi decentrati E.M. e F. di Alessandria, Vercelli, Novara, Torino e Cuneo sulla base di dette valutazioni la Giunta Regionale approva o meno i progetti e rimanda quelli approvati al Settore che utilizza i Servizi Decentrati sul territorio per l'istruttoria tecnico-amministrativa degli elaborati esecutivi. I progetti esecutivi vengono richiesti alle C.M.
proponenti e beneficiarie dai Servizi Decentrati; la pratica è abbastanza complessa e l'iter è abbastanza lungo, tanto che come molti colleghi sanno a volte le intenzioni delle Comunità montane, quindi i progetti di massima delle Comunità montane non riescono in ultima analisi ad essere finanziati in quando sulla strada di questi progetti si frappongono mancate autorizzazioni che non ci consentono di procedere al finanziamento.
2. Per quanto attiene ai Progetti Interreg A la stessa procedura individuata con DGR n.233-111151 del 29 luglio 96, esclude che alla fase di selezione ed approvazione delle schede progettuali per le domande di contributo possano partecipare soggetti privati esterni all'Amministrazione Regionale. Le schede progettuali per la richiesta di contributo pubblico siano esse presentate a titolo della procedura a bando di gara che a titolo della procedura a regìa pubblica, vengono in prima istanza istruite dagli Assessorati competenti attraverso i propri settori; quindi, trattandosi di azioni transfrontaliere, l'esito delle istruttorie viene verificato in sede di Comitato Tecnico, che ha la funzione di verificare l'eleggibilità dei soggetti e la ammissibilità dei progetti a cui partecipano soggetti istituzionali delle Regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Francia. Il Comitato tecnico per la parte piemontese è composto dai funzionari regionali dr. Enzo Andrea Canepa, dr. Laura Pedriali; il supporto al C.T. è fornito dal Segretariato permanente composto dal funzionario regionale dr.
Riccardo Ledda e dal consulente esterno alla struttura prof. on. Bruno Ferrero.
L'approvazione delle schede progettuali viene per ultimo effettuata dalla Commissione mista. A seguito di detta approvazione la Giunta regionale, preso atto dell'elenco dei progetti approvati, impegna gli Assessorati e i Settori competenti a istruire, fino all'esecuzione avvenuta, i progetti a bando; a realizzare direttamente i progetti proposti con azione a regìa diretta; a stipulare apposita convenzione con il soggetto beneficiario finale per le azioni a convenzione e a invito ristretto per la preparazione dei progetti esecutivi e per la realizzazione degli stessi. Delle successive fasi di esame dei progetti esecutivi e di verifica della realizzazione dei progetti sono responsabili i Settori regionali titolari delle iniziative programmate.
3. Le convenzioni sopra descritte impegnano i beneficiari a procedere: per la redazione di incarichi progettuali o per l'esecuzione delle opere attinenti a lavori e impianti secondo i disposti della l. 109/94 e s.m.i.; - per l'acquisizione di beni e servizi secondo disposti della l.r.
8/84.
4. Per quanto sopra esposto risulta evidente che non esiste la possibilità che soggetti esterni all'amministrazione possano avere ruoli nella fase istruttoria dei progetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, le chiederei di leggere l'interpellanza urgente, perch l'Assessore forse non l'ha ricevuta completa e non ha potuto dare una risposta concreta.



PRESIDENTE

L'interrogazione è molto breve e posso leggerla facilmente per conoscenza di tutti.
"Progetti Interreg. Progetti integrati e speciali per la montagna ed altre linee di finanziamento per l'economia montana.
Considerato che l'Assessorato all'Economia montana e i servizi amministrativi competenti hanno istituito i Progetti Interreg e i Progetti integrati e speciali per la montagna ed altre linee di finanziamento per l'economia montana i sottoscritti Consiglieri regionali interpellano urgentemente il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore all'Economia montana per sapere: quale ruolo ha avuto il Consorzio USAS nella definizione istruttoria e progettuale degli interventi in oggetto quale ruolo hanno avuto gli Amministratori della Società Chintana s.r.l. e la Società medesima nella definizione istruttoria e progettuale degli interventi in oggetto.
Cavaliere, Saitta, Bellion, Spagnuolo, Chiezzi." Si dichiara insoddisfatto della risposta? Mi corregga l'Assessore se sbaglio, devo intendere che la risposta non c'è stata nel senso che non ci sono stati interventi. Questo io ho inteso, di nessun soggetto esterno.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Lei ha riletto il testo nel quale dice che non è possibile che ci sia l'interessamento, ma questo non vuol dire che non sia avvenuto.
La preoccupazione dei colleghi è che questo sia avvenuto, non che sia possibile che avvenga a norma di legge. Io penso di interpretare così l'elusione nella risposta del punto centrale della domanda.
Certo, non è possibile rubare, però si ruba, non è possibile uccidere però si uccide, non è possibile passare con il rosso, però si passa con il rosso.
Allora, non è possibile fare quello. L'Assessore dica che quello non è stato fatto, allora c'è una risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io Presidente non posso ritenermi soddisfatto, ma credo di essere ancora in una fase interlocutoria, perché spero che l'Assessore alcune risposte le dia. Tutto ciò che l'Assessore ha relazionato corrisponde alle esatte procedure in essere che crediamo, speriamo e pensiamo l'Assessore abbia messo in atto nell'ambito delle sue attività, procedure e responsabilità.
Noi abbiamo chiesto quale ruolo hanno avuto questi soggetti in queste procedure. Lei mi dica nessuno.
Se lei mi risponde nessuno io devo parzialmente contestarle questa sua affermazione, in ordine alla procedura da lei illustrata, innanzitutto perché lei ha omesso il dato che il Consorzio USAS è stato interpellato in qualità di consulente con una delibera, mi consenta un secondo, dove c'è scritto "Affidamento di incarico", è del settembre '96, a relazione dell'Assessore Vaglio.
E' assente il Presidente Ghigo.
Con questa delibera lei ha incaricato il Consorzio della cosiddetta animazione, da non confondere con l'animazione pedagogica nelle scuole l'animazione, da quel che ho potuto capire, io non conosco la materia dovrebbe essere in un certo qual modo l'istruzione che viene fatta ai soggetti potenzialmente beneficiari, Comuni e Comunità montane, di questa linea di finanziamento, di questa potenzialità economica. E' stato dato l'incarico affinché questo Consorzio svolgesse questo ruolo.
Intanto io chiedo all'Assessore se era proprio necessario che l'informazione su queste linee di finanziamento fosse data da una società esterna.
Io credo che questi compiti siano più istituzionali, ma questo poco importa. Sta di fatto che questa società che sigla un "contrattino", quando si ottengono queste consulenze si firma un contratto tra le parti. Al punto 4) di questo contratto c'è scritto che tale società, però, può dare questo incarico ad altri. Quindi noi individuiamo una società perché possa fare un certo lavoro, però, se questa società non lo vuol fare o non lo può fare, è autorizzata ad utilizzare altri soggetti, come di fatto accade, nel senso che il Consorzio USAS incarica altri professionisti di fare questa informazione.
Si fanno dunque diversi passaggi, che ritengo abbastanza incomprensibili, nel senso che se io incarico una società - - a trattativa privata - è perché ritengo abbia le competenze e le capacità di poter svolgere quell'attività.
Ma non è così. Questa società non ha al proprio interno tali capacità e deve, a sua volta, dare un incarico di consulenza; perché poi il titolare è l'USAS, la parcella viene liquidata all'USAS, quindi credo che ci sia un rapporto di collaborazione con il soggetto terzo. Ecco, Assessore, il primo punto è questo.
La domanda che le abbiamo fatto è la seguente: quale rapporto c'è stato nell'ambito di questi progetti con questa società? Lei dice "Non ce n'è stato nessuno".



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna

No, non avete chiesto questo.



CAVALIERE Pasquale

Cosa abbiamo chiesto, allora?



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna

Avete chiesto quale ruolo ha avuto il Consorzio USAS nella definizione istruttoria e progettuale.



CAVALIERE Pasquale

Allora andiamo al passaggio successivo.
Accade, Presidente Ghigo - lei che è molto attento all'attività della sua Giunta, a tutto quello che succede nella sua Giunta, segue in modo preciso, particolare e non le sfugge mai niente (così è) o tutto (dipende) che il soggetto terzo, cioè quello a cui l'USAS dà la consulenza della consulenza ricevuta, sei mesi dopo aver terminato questo lavoro di informazione, presumendo evidentemente di aver informato benissimo - e poi vogliamo capire quali informazioni ha dato, fino a dove si è spinto, se si è andati oltre nelle informazioni - ha ritenuto opportuno, pochi mesi dopo aver dato le informazioni a tutti i Comuni, a tutte le Comunità montane e a tutti i soggetti istituzionali e non che dovevano interloquire, costituire una società che - guarda caso, è un caso, evidentemente, io non penso male dell'Assessore, è un caso, Assessore - riceve da tutte queste Comunità montane e Comuni che ha informato l'incarico di presentare i progetti, di fare le istruttorie e poi anche di fare eventualmente i progetti esecutivi laddove si è andati già in quella fase, pochi ancora, ma laddove si è già andati in quella fase.
Se poi non li conosce, Assessore, la informerò.
Allora, le domande che ci poniamo sono queste, Assessore: lei ritiene congruo il rapporto di questa società nei confronti della Regione, nei confronti dei soggetti con cui doveva avere quel tipo di rapporto (da una parte)?



PRESIDENTE

Consigliere, l'argomento è interessante, però le chiedo, se possibile una concisione, in modo che il suo intervento sia più comprensibile.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, se vuole io smetto qua: poi mi dice anche cosa dire...



PRESIDENTE

Le chiedo solo una concisione, in relazione al tempo: solo quello.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, credo che se l'Assessore fosse stato due minuti più prolisso, io avrei parlato di meno. Però sono costretto a spiegare ai colleghi la dinamica, in modo che non sia percepito come un calunniatore di Assessori, che vuole a tutti i costi trovare... Sono costretto a spiegare come è incredibile, come sia possibile una cosa di questa natura.
Una parte l'ho detta; l'altra parte è: l'Assessore non è mai stato a conoscenza di questo? Questo è il punto.
L'Assessore dica: "No, non sono mai stato a conoscenza di questo", cioè del fatto che la società, che è stata incaricata di un compito istituzionale, preciso e serio, quale quello di informare le Comunità montane di come ottenere i finanziamenti, di come fare le istruttorie, di come fare la domanda a quel progetto, questo consulente costituisca una società e - guarda caso - ottenga da tutti le Comunità montane, tutti i Comuni gli incarichi, lautamente retribuiti, per ottenere questi finanziamenti, ecc., che è una cosa diversa, è un ambito diverso.
Allora, Assessore, lei di questo era a conoscenza? Era a conoscenza del fatto che si è sviluppata questa dinamica? Perché io la ritengo una dinamica sbagliata, non corretta, e non sto accusando di questa non correttezza il suo operato.
Sto chiedendole se lei era a conoscenza di questo, se era a conoscenza che si sviluppassero dinamiche di tale natura.
Per adesso mi fermo qua, non affronto ancora l'altro aspetto, e cioè di come mai il Consorzio USAS bussasse alle Comunità montane e ad altri Enti e dicesse: "Mi manda l'Assessore", o come mai questi professionisti bussassero alle Comunità montane e ad altri Enti e dicessero: "Mi manda l'Assessore"; non lo affrontiamo, lo vedremo poi e se l'Assessore non ne fosse a conoscenza.
Io voglio credere che l'Assessore non fosse a conoscenza - auspico e spero - di questi millantati crediti, che a volte succedono nell'ambito di queste dinamiche, ma mi pare specioso, per i suoi particolari stretti rapporti con alcune Comunità montane, in particolare con quelle Comunità montane che hanno scelto questo interlocutore dopo essere stati da questo informati, mi pare strano che lei non cogliesse questa dinamica perversa che si stava svolgendo e non intervenisse.
Ma voglio ancora sapere se lei effettivamente conoscesse o meno il fatto che si siano svolte queste dinamiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo allo scopo che questa discussione non si concluda nel silenzio, come mi pare vogliano il Presidente Ghigo e l'Assessore.
Poco fa il collega Cavaliere ha spiegato un meccanismo, per alcuni aspetti perverso, dal punto di vista della Pubblica Amministrazione.
Quando vengono certi rilievi, Presidente Deorsola, è anche una sua responsabilità richiamare gli Assessori a non essere reticenti; il Presidente Ghigo non lo fa, ma perlomeno lei qui in Consiglio credo che abbia la responsabilità di richiamare gli Assessori a non essere reticenti.
Sono state poste due domande e l'Assessore ha risposto in modo formale: leggendo e interpretando la collocazione della punteggiatura, ha evaso il problema e non ha risposto, come poco fa il collega Cavaliere ha dimostrato.
Io lo ripeto per sottolinearlo ulteriormente e per richiedere un'opinione da parte del Presidente Ghigo, una sua opinione personale: qual è il suo giudizio, Presidente? Abbiamo capito che l'Assessore lo ritiene un fatto irrilevante, non ha neppure risposto all'interrogazione; anche se nell'interrogazione era indicata in modo specifico non soltanto l'USAS, ma anche un'altra società ha ignorato completamente e totalmente la questione.
Allora io voglio sapere dal Presidente Ghigo se ritiene che quello del suo Assessore - e anche il suo - sia un comportamento garantista della Pubblica Amministrazione, cioè se ritiene corretto che un professionista che ha lavorato per conto di una società (l'USAS, un consorzio serio) abbia utilizzato l'immagine e il ruolo positivo dell'USAS...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, se c'è imbarazzo, nel senso di scrupolosa attenzione nel fare i nomi, possiamo continuare in seduta segreta.



SAITTA Antonino

Non c'è nessun imbarazzo. Era tutto scritto nell'interrogazione.



PRESIDENTE

Comunque, se c'è bisogno di fare dei nomi, possiamo proseguire in seduta segreta.



SAITTA Antonino

Era tutto quanto scritto nell'interrogazione, nelle deliberazioni possiamo leggere le deliberazioni, cosi leggiamo degli atti pubblici.
Chiedevo al Presidente Ghigo se ritiene corretto che un professionista che ha svolto per conto dell'USAS attività informativa, si sia costituito in società per avere degli incarichi da parte delle Comunità montane utilizzando in sostanza l'incarico che ha avuto dalla Regione non solo per fare attività informativa, ma per promuovere la sua attività professionale.
E' questo il problema.
Noi abbiamo la convinzione che l'Assessore sapesse di questo fatto. Non è soltanto un pettegolezzo, Presidente Ghigo, per liquidare questioni di questo tipo, ma noi abbiamo la sensazione, l'impressione che l'Assessore ne fosse a conoscenza.
Credo che quando non si interviene o non si fa assolutamente nulla e si lascia che cose di questo genere vadano avanti normalmente, diventa naturale pensare che, affidando l'incarico per la realizzazione dei progetti a chi ha assunto informazioni per conto della Regione probabilmente sarà più facile avere i finanziamenti.
Questo collegamento esiste e, mettendo insieme due più due, chi deve dare un incarico può fare un ragionamento di questo tipo: "A chi do l'incarico? A chi ha già lavorato per la Regione e ha rappresentato l'attività istruttoria, oppure a uno sconosciuto?". La risposta è abbastanza naturale: probabilmente a quello che ha già fatto il consulente.
Questo può capitare, credo che sia capitato.
Se l'Assessore fosse stato a conoscenza - come credo - di questo fatto avrebbe dovuto diffidare l'USAS, dicendo: "Guardate, c'è qualcuno che utilizza il vostro nome, che si presenta a nome dell'USAS per avere dei progetti".
Non so se l'Assessore l'abbia fatto; probabilmente no. Probabilmente l'Assessore avrebbe dovuto intervenire pesantemente nei confronti del professionista e delle Comunità montane, dicendo: "State attenti, costui non rappresenta la Regione, non rappresenta l'USAS, non rappresenta nessuno". Questo sarebbe stato un comportamento corretto.
Si è appositamente costituita una società per fare questo lavoro; trovo strano che l'Assessore non conosca questo meccanismo e trovo strano che non lo conosca neppure il Presidente Ghigo.
Presidente, io non so se lei viva nella Regione Piemonte: guardi che un meccanismo simile - poi ne parleremo, al riguardo ho quasi completato il lavoro di preparazione di un'interrogazione - si sta verificando anche nel campo del turismo.
Che cosa sta capitando, Presidente? Sta capitando che il ruolo istituzionale di informare le Comunità montane, proprio della Regione viene appaltato all'esterno. Di per sé non è scorretta - per carità, è anzi legittima - l'attività di informazione, ma è illecito che attraverso l'attività promozionale si creino dei legami di carattere professionale.
Domani vedremo che quanto sta avendo per la montagna si sta già verificando anche per il turismo. Scopriremo degli intrecci pesanti gravissimi, perché molto spesso - probabilmente non in questo caso, ma le dimostrerò che in altri casi è così - c'è una sorta di pesante coincidenza tra il lavoro istruttorio e di promozione (non è questo il caso, lo ripeto) e l'attività di selezione delle domande per l'utilizzo dei fondi strutturali.
Tutti i vari settori sono ormai in questa situazione; qui emergerà tra poco, Presidente, che lei ha tolto un ruolo istituzionale alla struttura perché la struttura garantisce: può avere dei difetti, può avere più o meno professionalità, ma il dipendente pubblico, in quanto tale e per i doveri che ha come dipendente pubblico, è più osservato; in ogni caso la procedura è più trasparente, perché deve rispettare i principi classici della Pubblica Amministrazione.
Quando voi decidete di appaltare questo ruolo, che è della struttura pubblica, a dei soggetti privati, la trasparenza non c'è più, noi non sappiamo più quali sono i rapporti tra il promotore, l'istruttore l'informatore e i professionisti; non lo sappiamo più, ed è difficile controllarli. Malgrado si tratti di un meccanismo ben strutturato rinunciamo a svolgere a un compito tipico della Pubblica Amministrazione.
Concludo questo intervento chiedendo a lei, Presidente Ghigo, la sua opinione. Ricordo, Presidente, che ho già avuto modo di segnalarle una mia impressione circa una frequenza eccessiva per alcuni incarichi, per quanto riguarda le Comunità montane; qualche mese fa ho avuto anche modo di segnalarle a voce che questo fatto ci preoccupava, perché prima o poi sarebbe esploso. Credo di averlo fatto in modo sereno, tranquillo e rispettoso del ruolo che lei riveste; mi chiedo se dopo questa sollecitazione lei sia intervenuto nei confronti del suo Assessore. Quali iniziative ha assunto concretamente per garantire le altre amministrazioni pubbliche? Io mi auguro veramente che lei l'abbia fatto, anzi sono convinto della sua sensibilità nei confronti di questi problemi; oggi le dico: "ce lo dimostri".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Lo sviluppo della discussione sta mettendo via via in evidenza qualche delicatezza che richiede un'attenzione di carattere procedurale ed un controllo di carattere politico.
Mentre parlavano i colleghi Saitta e Cavaliere, io ho avuto modo di rileggere con attenzione la risposta che ha dato l'Assessore Vaglio. Posso dire che l'Assessore Vaglio ci ha dato una risposta che coincide in qualche modo, se vogliamo fare un parallelo, con la lettura del Codice Civile, nel senso che ci ha dato le prescrizioni in materia.
Le prescrizioni in materia possono essere utili, lo sono senz'altro e la risposta all'interrogazione non eccepisce, nel senso che lei ci dice ci che si deve fare, ma noi sappiamo bene che ciò che si deve fare può essere talvolta profondamente diverso da ciò che si è fatto o da ciò che è opportuno fare.
Io vorrei porre anche un'altra riflessione, la pongo al Presidente della Giunta, la pongo a tutta la Giunta. Chi ha esperienza di esecutivo e ha fatto per anni l'Assessore, o il Sindaco, in un qualunque contesto (soprattutto in un grande contesto perché è chiaro che in queste realtà l'Assessore o il Sindaco hanno la stessa importanza), sa una cosa: che i professionisti sono dei privati che cercano di muoversi secondo una logica di interesse privato. Nessuna questione in proposito. Quindi molto sovente il ruolo dell'Assessore o del Sindaco, sotto qualunque bandiera, è quello di controllare che non ci siano degli sconfinamenti perché è molto facile che gli sconfinamenti avvengano, nel senso che si ha un incarico, si ha un tipo di rapporto e poi in qualche modo si utilizza questo incarico, questo tipo di rapporto, questa consuetudine di rapporto con l'Ente pubblico: la si utilizza o la si millanta, perché ci sono entrambe le ipotesi.
Allora, con serenità - ripeto, con serenità - il nostro Gruppo senza dire, perché non ne abbiamo gli elementi per la verità, che c'è buona fede o che c'è malafede, chiede semplicemente oggi, alla luce delle considerazioni fatte sul ruolo di chi governa l'esecutivo, ma alla luce anche delle osservazioni, preoccupazioni, ricostruzioni che hanno fatto colleghi che hanno degli elementi di informazione magari diversa da quella che abbiamo noi, che ci sia una risposta ai quesiti posti nell'interrogazione, perché l'interrogazione non chiede le procedure, che conosciamo, bensì una risposta in ordine ad un utilizzo, vogliamo dire ad un eventuale utilizzo, deviato delle procedure. Che poi la deviazione sia legata a un cattivo utilizzo o a un'eventuale millanteria, questa è cosa rispetto alla quale noi non sappiamo. Quello che noi chiediamo, e a questo punto credo che sia comprensibile anche da parte dell'Assessore che la risposta debba essere puntuale rispetto ai quesiti, è appunto una risposta.
Al Presidente della Giunta, che è il responsabile di tutto l'esecutivo noi chiediamo, ripeto, senza porci da una posizione di considerazione di malafede perché non abbiamo questo tipo di elemento, che ci siano però dei controlli perché le ricostruzioni, per chi ha gli elementi, portate in quest'aula richiedono un controllo di procedura e un controllo politico.
La risposta a questa interrogazione - lo ripeto - che io ho puntualmente riletto ci dice quel che dovrebbe avvenire, ciò che opportunamente dovrebbe avvenire, ma qui noi chiediamo che cosa è avvenuto nella fattispecie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Io rilevo che sono state presentate richieste di chiarimento e sono stati esposti dei fatti effettivi, contrassegnati. Com'è giusto in questa situazione e in questo dibattito, ci si è attenuti essenzialmente a dei fatti, ma naturalmente questi sono gli elementi emergenti perché dietro i fatti c'è una sostanza di comportamenti che hanno largamente accreditato l'idea da parte dell'Assessore e non soltanto lui, più in generale anche in alcuni casi (poi eventualmente in una specifica sede comunicherò cose più precise), dicevo che hanno ampiamente accreditato l'idea che ci fosse...



PRESIDENTE

Scusi Consigliere, torno a chiedere: ritenete o ritiene lei che si debba proseguire in seduta segreta?



RIBA Lido

In questa fase per me non è necessario. Io voglio prima verificare se esiste da parte della Giunta, cioè dell'Assessore e del Presidente, una disponibilità reale a discutere il merito di questo problema ingombrante e di questa situazione di grande pregiudizio dell'immagine della Regione che ha contraddistinto in modo diffuso la pratica di allocazione di risorse comunitarie, più in generale una parte dell'attività di gestione delle iniziative dell'Assessorato alla montagna. Perché se c'è questa disponibilità, allora si risponde partendo da un riconoscimento, del resto ineludibile, del fatto che le cose in modo molto generico poste con l'interpellanza, sono in realtà l'espressione di una preoccupazione per una serie sostanziale di elementi che hanno bisogno di essere oggetto di una valutazione e di una verifica. Se invece il Presidente Ghigo e l'Assessore Vaglio intendono dire che per loro la questione non esiste, nel senso che questa è un'iniziativa di tipo politico, prendiamo atto che è così, ma se emergerà qualche cosa di più circostanziato voi vi dimettete! Non ci raccontate più niente! Qui si sta ponendo, Presidente Ghigo, in termini di collaborazione perché ancora di questo si tratta, il problema di una situazione che sta compromettendo significativamente aspetti del rapporto di fiducia con un ambito di amministrazioni, di soggetti e di cittadini, relativamente ad un settore di attività che è particolarmente significativo sia per la quantità di risorse che tratta, sia per la quantità di interessi che investe.
E' falso dire che non si è accreditata in nessun modo l'idea che alcuni professionisti godessero di un accreditamento particolare, è falso! Non è così! Assessore Vaglio, quando vai in giro e te li porti al seguito alcuni professionisti e inviti loro a spiegare, vai a spiegare che è primavera insomma! Può essere anche così, colleghi, ma se pensate che è così, state così! State così! Quante volte abbiamo parlato della degenerazione delle istituzioni! Io mi offendo se mi si risponde in questo modo. Non ho mai fatto alcun uso né abuso. Alle volte ho gestito personalmente delle preoccupazioni, alle volte mi sono "sdraiato" di fronte a delle procedure affinché - come dire? non si "consumassero" con il mio implicito benestare.
Tuttavia, gli atti arrivano ugualmente al cospetto di questo Consiglio regionale: va bene? Non stiamo parlando d'altro; se per caso individuassimo una procedura - non esisterà - in cui una deliberazione di Comunità montana o di un altro Ente è stata verificata fino ad un certo punto, come la dovremmo desumere? Superficialità amministrativa o connessione con chi sa cosa? Non intendo sospettare alcunché, non voglio presumere: voglio risposte più attendibili! Il fatto che si sia accreditata l'idea che esista una procedura, un corridoio, un'area di soggetti che si atteggiano - e nessuno li smentisce - a referenti autorevoli e accreditati, è fatto assolutamente provato ed indiscutibile, soprattutto quando le riunioni vengono fatte con funzionari professionisti al seguito, quando gli stessi professionisti sono arrivati con altri progetti: cosa sono? percorsi giubilari? Sono bravi fanno.
Impostare con caratteristiche di questo tipo il futuro dell'impianto con il quale gestiamo l'intervento diretto della Regione, previsto dalla Comunità Europea, non è procedura che possiamo consentire sia proseguita: questa è la sintesi.
Presidente Ghigo, determinati elementi di imbarazzo, se non vengono proposti, possono rappresentare perplessità per coloro che ne sono a conoscenza, se vengono proposti si trasformano in interrogativi per tutti: se si è nella necessità di fare chiarezza occorre istituire una Commissione d'indagine che chiarezza faccia. Una Commissione d'indagine è un atto di autotutela nonché atto di imprescindibile disponibilità nei confronti di un Consiglio perplesso per una serie di questioni emerse, che io stesso riconfermo esistono quanto meno in termini di interrogativi e necessità di chiarimento.
Per questi motivi propongo formalmente al Presidente del Consiglio di istituire una Commissione d'indagine consiliare che prenda in considerazione gli elementi relativi, li approfondisca, attui i propri controlli e consegni al Consiglio una valutazione.
Non si tratta di "Gran giurì", ma dell'esigenza di verificare correttezza, opportunità e congruità dei comportamenti fin qui tenuti in una fase che, con molta disponibilità, potremmo considerare iniziale e sperimentale di attivazione delle procedure e di allocazione delle risorse regionali sui fondi comunitari e di istruttoria delle relative richieste di assegnazione.
Prima di proseguire vorrei sapere se esiste tale disponibilità evidentemente, si discute in termini diversi a seconda che si abbia o meno uno strumento derimente rispetto ad un problema della portata di quello che stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Mi riservo di approfondire l'argomento perché personalmente nulla conosco se non il testo dell'interpellanza in discussione.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Lei, Presidente, dice che "nulla conosce": non è vero. Lei conosce l'interpellanza ed anche la risposta.



PRESIDENTE

Nulla conosco oltre questo.



CHIEZZI Giuseppe

Faccio presente che abbiamo firmato l'interpellanza non perché abbiamo informazioni di "prima mano", ma perché sosteniamo l'azione di colleghi che chiedono chiarimenti - soprattutto quando gli stessi ci fanno capire il tipo di chiarimenti richiesti.
Tutto ciò era chiaro sia nell'interpellanza sia, ancor più nell'illustrazione dei colleghi Cavaliere, Riba, Saitta e Spagnuolo. Non c'è stata semplice allusione o argomenti evasivi: i colleghi, sia pure in via molto preliminare, hanno detto al Presidente Ghigo e all'Assessore che risulta in atto una procedura di favore verso alcuni professionisti, in qualche modo attivata o tollerata o accettata o promossa dall'Assessore Vaglio. L'ho sentito dire all'Assessore Vaglio in più interventi, molti sobri, che chiedono risposte.
A fronte della precisione del quesito posto, Presidente Ghigo, la risposta dell'Assessore è stata assai evasiva. Se in un'aula consiliare un Consigliere si alzasse e sostenesse che l'Assessore Chiezzi avrebbe tenuto comportamenti che hanno favorito (...), l'Assessore Chiezzi non potrebbe rispondere: "Le procedure sono le seguenti." L'Assessore Chiezzi interverrebbe dicendo che nulla di quanto detto in aula è mai avvenuto da parte del sottoscritto. Negherebbe decisamente, porterebbe le prove e contrattaccherebbe l'attacco subito portando delle prove.
Il fatto che l'attacco venga semplicemente subito preoccupa chi ha informazioni di prima mano. Sono rimasto impressionato da quanto detto dal Consigliere Riba, con tutta la cortesia del caso: se è vero che l'Assessore Vaglio "va a spasso" con professionisti i quali, in forza di queste riunioni, possono accedere direttamente o indirettamente, per supposizione o qualcosa di più, a certi incarichi, siamo di fronte ad un comportamento della Giunta non equanime nei confronti del mondo professionale.
Sappiamo che il mondo delle professioni ha un rapporto con la pubblica amministrazione che non è più semplicemente fiduciario; naturalmente, ho mie idee in merito, comunque, le pubbliche amministrazioni devono addirittura fare dei bandi tra professionisti prima di conferire incarichi a garanzia dell'imparzialità nei confronti dei professionisti. Mi sembra che quanto sollevato denoti invece una parzialità: voluta, non voluta subita, accidentale, distratta, superficiale? Diteci qualcosa! Non rispondeteci, Presidente Ghigo, che "la procedura è la seguente". Questa risposta preoccupata anche chi, come il mio Gruppo, semplicemente dà sostegno ad una richiesta di chiarimento, così come tante volte il Gruppo si aspetterebbe analogo sostegno per altri fatti su cui possiamo avere un'attenzione più mirata.
Dunque, non avendo a disposizione né conoscenze dirette né "sentito dire", sosteniamo da posizione - certo, siamo in minoranza - un po' staccata, che il Presidente Ghigo dovrebbe dare una risposta.
Anche il Presidente Deorsola non dovrebbe riservarsi, a questo punto della situazione, con il mutismo nel merito da parte dell'esecutivo, con informazioni esplicite e inequivoche da parte di più di un collega. Il Presidente del Consiglio non può dire "nulla saccio", non so niente, non ho visto, non ho sentito...



PRESIDENTE

Non ho detto questo e comunque bisogna attenersi al Regolamento.



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente del Consiglio faccia il Presidente del Consiglio e ci dica che ha sentito tutte le cose che sono state dette, che ha sentito la risposta dell'Assessore e la considera esauriente. Dica quello! Oppure, se non è così, dica che ha sentito le richieste, ha sentito la risposta e non le considera esaurienti, perché mi sembra che ci sia una divaricazione così netta tra la precisione di queste richieste di precisazione e l'elusione delle stesse da parte dell'Assessore che anche un Presidente di Consiglio diciamo, anche di primo pelo, dovrebbe cogliere. Non è che ci voglia un'esperienza di Presidente di Consiglio di vent'anni per capire la differenza tra quanto è stato chiesto e quanto è stato risposto, quindi io la inviterei ad assumere con maggiore energia il ruolo di Presidente, che proprio è su una questione che le compete direttamente.
Condivido la richiesta di Commissione di inchiesta e ricordo la richiesta di Commissione di inchiesta sullo stabile di Piazza Solferino per il quale io chiederei anche l'iscrizione all'o.d.g., senza volerla discutere, ma per cortesia.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Chiedo al Consigliere Riba di precisare solo se la sua richiesta, che è stata annunciata era per una Commissione di inchiesta o per una Commissione di indagine; mi riferisco all'art. 19 dello Statuto, dove si parla di Commissioni speciali.



(Il Consigliere Riba risponde fuori microfono)



PRESIDENTE

Commissione d'indagine.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io credo che il Presidente della Giunta e l'Assessore Vaglio qualcosa ci debbano dire. Abbiamo chiesto delle cose precise che non credo abbiano colto di sorpresa l'Assessore, nel senso che l'oggetto dei problemi è stato oggetto addirittura di conferenza stampa. Ripeto per semplicità...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Riassuma, per semplicità.



CAVALIERE Pasquale

Era per evitare che mi dicessero che non hanno sentito. Il tipo di risposta non la condizioniamo, ma la risposta che si vuole è questa: come mai è stata data l'informazione esterna su queste linee di finanziamento come mai è stato consentito che l'interlocutore a cui veniva data la consulenza appaltasse a sua volta la consulenza se si era a conoscenza che questo interlocutore a cui è stata appaltata la consulenza dal consulente abbia costituito una società che ha ottenuto diversi, credo tanti incarichi dalle Comunità montane che erano state informate. L'Assessore era a conoscenza di questo? Si o no? Per quanto riguarda la prima parte: perché è stata fatta la scelta di assegnare. Credo che queste siano le risposte che è lecito chiedere. E mi scusi ancora: cosa ha fatto il Presidente quando è stato informato di queste problematiche alcuni mesi fa da un collega Consigliere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna

Grazie Presidente, perché probabilmente oggi non riesco ad essere sufficientemente chiaro nell'esposizione dei fatti. All'interrogazione che è stata posta la risposta credo sia chiarissima e se volete la sottolineo.
Sull'assegnazione e sull'identificazione e nelle istruttorie dei Progetti Interreg e dei Progetti Speciali Integrati tutte le prassi sono state seguite in modo rigido e come struttura dell'Assessorato ovviamente siamo i responsabili del procedimento e siamo disposti a fornire caso per caso su tutti i progetti finanziati a tutti i colleghi che ne facciano richiesta o se ritenete ad una Commissione che richieda questo: siamo disponibili a indicare tutti i passaggi istruttori che sono stati fatti solo ed esclusivamente dalle strutture. Punto.
So che non ci sono illazioni in questo senso e dato che non c'erano illazioni ho pensato che fosse sufficiente ricordare che non è assolutamente mai stata messa in essere la serietà della struttura regionale nel seguire istruttoriamente questi progetti. Per quanto riguarda, invece, la richiesta esplicita fatta da Pasquale Cavaliere in merito all'assegnazione in esterno dei programmi di promozione dei fondi comunitari, sono veramente dolente, ma devo dire che questa è una linea espressamente indicata dall'Unione Europea, che ha costituito, come i colleghi sanno, il modo di promuovere l'intero programma leader attraverso la prima azione, l'azione A, che le Province hanno avuto in assegnazione da parte dell'Assessorato e che le Province hanno assegnato a consulenti esterni. Per quanto riguarda eventuali promozioni sottolineo che ho avuto degli incontri presso le singole Province del Piemonte durante la misura A di leader con professionisti e con dirigenti provinciali; non ho mai avuto in altro caso l'occasione di portarmi dietro qualcuno perché mi facesse da supporto, perché i funzionari regionali di cui dispongo sono più che in grado di fornire tutti i supporti tecnici di cui l'Assessore possa avere bisogno in qualsiasi occasione. Ricordo inoltre che i casi che ho letto Consigliere Cavaliere, sui giornali, sottolineati nella vostra conferenza stampa, in cui si ipotizzerebbero chissà che strane correlazioni, ebbene sono tutti casi di Comunità montane, sono tutti casi di Comuni che poco hanno politicamente a che spartire con questa maggioranza, se non addirittura nulla, sui quali mi sembra estremamente improbabile che ci siano state delle pressioni.
Io da parte mia non ho fatto promozione nei confronti di nessun professionista, se questo è quanto lei paventa, non credo di averne bisogno, e non credo che i professionisti che vogliano continuare a lavorare con questa e con le prossime Giunte abbiano necessità di avere padrinaggi che potrebbero risultare più scomodi di quanto non potrebbe apparire in prima battuta. So che lei non ha fatto di queste illazioni, io non ho ritenuto di dover rispondere a queste illazioni che probabilmente erano solo di natura giornalistica.
Confermo che l'operato dell'Assessorato in fase istruttoria è stato del tutto corretto e applicativo delle normative e che non ci sono, così come lei ha richiesto, dubbi sul fatto che nessuno di noi abbia promosso questo piuttosto che quel professionista.



PRESIDENTE

La risposta mi pare chiara nella sua nettezza.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io non ho fatto illazioni, ho detto una cosa più grave dal mio punto di vista.
Lei, Assessore, con il suo linguaggio cripto-politico ha tirato in ballo le Province per quanto riguarda le consulenze esterne e non risponde perché lei, come Assessorato, ha dato per l'animazione, non essendo obbligato, la consulenza esterna; non era un suo obbligo. Quindi non ha spiegato perché ha fatto questa scelta.
Questa scelta ha determinato il fatto che dei professionisti abbiano avuto un'interlocuzione privilegiata, avendola voluta mettere in essere con i beneficiari istituzionali di queste linee europee di finanziamento.
Allora, Assessore, questo è quello che è avvenuto e io credo che questi fatti siano gravi.
Due sono le questioni: o lei era a conoscenza e ha favorito ciò, e questo sarebbe da parte sua un comportamento doloso, oppure lei non si è accorto di niente.



PRESIDENTE

Oggettivamente mi pare di aver colto che questo l'Assessore l'abbia escluso. Ha fatto una dichiarazione così chiara.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, però lei o sente troppo poco o troppo.



PRESIDENTE

Cerco di sentire tutto.



CAVALIERE Pasquale

Se sente tutto alla fine o all'inizio fa le sue considerazioni, sempre secondo Regolamento, perché non è d'aiuto in questo momento. Del resto l'Assessore dispone già di un avvocato, per cui averne due...
L'altro punto è che lei, Assessore, io auspico e credo che possa essere così, non si sia accorto di questo. Se è così, se è in buona fede, se è corretto si dovrebbe dimettere. Rida, rida Assessore, ma guardi che sta ridendo in faccia al Piemonte mica in faccia a me.
Il Piemonte non merita un Assessore così. Io dico il mio parere, certo che non sono il Piemonte. Io sto dicendo il mio parere, siamo in 60 poi ognuno dice cosa pensa.
Nella fattispecie io credo che se lei è in buona fede dovrebbe dimettersi, per tutto. A Ghigo non interessa niente, perché fin quando pu reggere regge, poi quando la questione non la può più reggere dice che non si può fare altrimenti e diventa un altro caso personale che si aggiunge ormai sono tantissimi, non riguardano solo più i suoi Assessori, riguardano i suoi pluriconsulenti.
Come vedete questa consulenza è prestata a un meccanismo, prima la consulenza diretta poi l'ente che dà la consulenza.
Al di là di questo credo che il meccanismo degli Interreg e dei Progetti speciali integrati e delle altre linee di finanziamento per l'economia montana vada sottoposto a verifica, perché l'Assessore deve anche spiegare, per quanto riguarda l'Interreg, come mai essendoci progetti a bando e a regìa pubblica la Regione ha considerato il progetto della Comunità montana Alta Val Tanaro, quello riguardante il "cippato" strategico tra i tanti progetti Interreg. Deve spiegare come abbia potuto considerare strategico quel progetto lì che guarda caso, ma questo è un caso in tutta buona fede di cui l'Assessore non si è accorto, vede nei professionisti incaricati dalla Comunità montana i soggetti di cui sopra.
Ecco, io credo che ce ne sia abbastanza, Presidente, se anche lei è in buona fede, per chiedere di approfondire. Il Consiglio ha diritto di capire cosa è successo, non lo deve chiedere Cavaliere, non lo deve chiedere Riba lo chiede l'Assessore, lo chiede il Presidente della Giunta, in un paese normale; visto che il Presidente l'altra volta ha detto "Voi dovete permetterci di essere una Giunta normale in un'istituzione normale", in un Paese normale dovrebbe accadere questo.



PRESIDENTE

Considerata anche l'ora, credo che la seduta possa essere sospesa e riprendere tra un'ora esatta con i Capigruppo.



SAITTA Antonino

C'è la richiesta di una Commissione di indagine.



PRESIDENTE

Propongo di riprendere con una riunione dei Capigruppo. La Commissione di indagine è istituita dal Consiglio, perciò...



SAITTA Antonino

Perfetto. C'è una richiesta che è stata formulata a voce da parte di alcuni Consiglieri...



PRESIDENTE

Infatti, la mia proposta era di riprendere tra un'ora per dare il tempo tecnico di mangiare qualcosa e riunire la Conferenza dei Capigruppo all'interno della quale si potranno valutare le modalità per l'istituzione... L'istituzione è di competenza del Consiglio.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il Presidente del Consiglio decide solo sui fatti di onorabilità personale.



SAITTA Antonino

Presidente, al di là della riunione dei Capigruppo, lei deve sapere che sta per essere completata la formalizzazione di una richiesta ufficiale come prevede il Regolamento, per l'istituzione della Commissione.



PRESIDENTE

Io ho sospeso, non interrotto, ho solo aggiornato. C'è solo un aggiornamento: sessanta minuti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; prego.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo solo per ricordarle che, viceversa, sulla questione dell'acquisto dello stabile di piazza Solferino, la richiesta è già stata da tempo formalizzata.



PRESIDENTE

Questo me l'ha già ricordato prima.



CHIEZZI Giuseppe

Per cui chiedo che nella riunione dei Capigruppo si discutano entrambe le questioni, perché la richiesta di Commissione di inchiesta sullo stabile è già stata presentata, non deve essere ancora formulata.



PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo è convocata tra 60 minuti. Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,11)



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