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Dettaglio seduta n.203 del 24/12/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Casari, Farassino, Gatti e Spagnuolo.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(La Consigliera Segretaria Minervini procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 31 Consiglieri. Pertanto, il numero legale sussiste.


Argomento: Esercizi provvisori

Iscrizione ed esame progetto di legge n. 381: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per la Regione" Esame connessi ordini del giorno n. 674 e n. 675


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'esame del progetto di legge n. 381 recante: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per la Regione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
Passiamo dunque all'esame di tale provvedimento.
Relatore è il Consigliere Viglietta, che ha facoltà di intervenire.



VIGLIETTA Matteo, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione, nel recente approfondimento avvenuto nel corso della sua ultima seduta, ha esaminato il disegno di legge n. 381 predisposto dalla Giunta regionale recante: 'Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per la Regione'.
E' emersa dal dibattito, avvenuto in sede di Commissione, l'esigenza di presentare unitamente al provvedimento una proposta di ordine del giorno con cui la Giunta regionale assume determinati impegni.
Normalmente il bilancio della Regione è approvato con legge.
Qualora il Consiglio regionale non approvi in tempo utile il bilancio la Giunta regionale propone al Consiglio l'adozione di una legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio.
Tale istituto può essere esercitato sulla base del documento di bilancio approvato dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 36 della L.R.
55/81 (legge di contabilità regionale).
Alla luce di tale analisi, la I Commissione consiliare pertanto, nella seduta di martedì 23/12/1997, ha licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 381. Tale testo viene rimesso all'aula per la sollecita ed urgente approvazione".



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Rileviamo di essere all'interno di una procedura a nostro avviso chiaramente illegittima. Scaduti i 30 mesi, questo Consiglio regionale dovrebbe essere presieduto e diretto da un nuovo Presidente del Consiglio e da un nuovo Ufficio di Presidenza. Sappiamo che ciò non è avvenuto ed informo tutti i colleghi dell'aula che questa è stata considerata, dal Gruppo di Rifondazione Comunista, una grave violazione di legge che, prevista nell'art. 126 della Costituzione, costituisce uno dei possibili elementi che possono portare allo scioglimento del Consiglio regionale.
A tal fine, nella giornata di ieri, il nostro Gruppo ha formalizzato con un esposto al Capo dello Stato, questa situazione di grave violazione di legge statutaria, chiedendo al Presidente della Repubblica di verificare se questa sia una grave violazione e chiedendo, di conseguenza, di iniziare la procedura di scioglimento del Consiglio regionale. Procedura che sarebbe una grande occasione, per la nostra Regione, di chiudere un biennio fallimentare e dare la possibilità all'elettorato piemontese di rinnovare interamente il Consiglio, aprendo una nuova prospettiva quinquennale.
Oltretutto, la nostra proposta di sciogliere il Consiglio regionale è una proposta che, per i tempi in cui fortunatamente potrebbe essere realizzata non fa neppure perdere tempo alla Regione Piemonte rispetto al camminare da lumaca che questa Giunta regionale ci propone non facendo il bilancio adesso, ma entro un termine molto in là nel tempo (il 31 marzo), per quello vero, che poi entrerà in vigore in aprile.
Per la prossima primavera potremmo, quindi, aver terminato il tragitto da lumaca di questa Giunta, oppure avere una Giunta nuova che, negli stessi tempi, verrà ad assumere le responsabilità di governo. Non ci sarebbe neppure l'inciampo di avere un grosso guaio, perché da qui ad aprile questa Giunta non farà nulla (lo dice anche l'ordine del giorno che approverete): non può fare niente, è ingessata, ha il bilancio immobilizzato e quindi fa esattamente, Presidente Picchioni, quello che farebbero i tre Commissari nominati da Scalfaro, né più né meno. Quindi, per il Piemonte non cambia nulla: zero prospettive con questa Giunta, zero prospettive, forse qualcuna in più, con i Commissari.
Questo per esprimere la convinzione ed anche la forza degli argomenti che continuiamo a portare a favore della scelta di risolvere la crisi di questa maggioranza, non con qualche pasticcio, ma semplicemente ridando alla comunità piemontese il potere di rinnovare questo Consiglio regionale.
Così non è. Voi proponete l'esercizio provvisorio e lo accompagnate con un ordine del giorno che limita molto i poteri della Giunta - e questo è senz'altro un bene - ma noi siamo convinti che questo documento non rappresenti un momento sicuro di garanzia. Avremmo di gran lunga preferito ma non intendiamo impegnare tempo del Consiglio su questo argomento visto che siamo isolati - che quegli elementi fossero contenuti nella legge.
Questo sarebbe stato tecnicamente possibile - ci hanno spiegato la modalità di gestione di un esercizio provvisorio - in quanto sta nei poteri legislativi di una Regione.
Pertanto, all'interno della legge si può giungere anche al particolare: si può, per esempio, dire che alcuni capitoli possono essere gestiti in un determinato modo. Quindi, era possibile farlo. Il Consiglio, a maggioranza ritiene che questo non sia necessario. Va bene. Se è così rinunciamo a presentare degli emendamenti e non voteremo né l'ordine del giorno né il bilancio provvisorio sul quale annunciamo, per correttezza, che chiederemo l'annullamento, il non visto di questa legge. Se tale risultato fosse ottenuto porterebbe automaticamento allo scioglimento del Consiglio regionale.
Quindi, ci impegneremo in modo particolare a sottolineare al Commissario di Governo che oggi siamo di fronte ad una seduta che ha un ordine del giorno che vìola lo Statuto e, di conseguenza, se venisse approvato l'esercizio provvisorio, essendo fatto in violazione dello Statuto, questa legge non potrà essere vistata.
Nel caso in cui non andassero a buon fine queste nostre iniziative, noi fin d'ora - e accompagniamo questa nostra opposizione con la presentazione di un ordine del giorno che abbiamo concordato con i Gruppi dell'opposizione - chiediamo al Presidente, che in questo momento purtroppo porta, nolente o volente, il peso di una situazione di inadempienza statutaria, di convocare nei primi giorni utili di gennaio un Consiglio regionale che rimuova l'inadempienza statutaria con al primo punto all'o.d.g. l'elezione del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza, per rimettere i tasselli al proprio posto ed iniziare nuovamente il cammino che è stato interrotto.
Pertanto, le posizioni del Gruppo di Rifondazione Comunista sono le seguenti: voto contrario all'esercizio provvisorio, voto contrario all'ordine del giorno della maggioranza e - serva già come dichiarazione di voto - voto favorevole al nostro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Comunque bisogna iscriverlo.



CHIEZZI Giuseppe

E' collegato al dibattito.



PRESIDENTE

Non ci sono problemi, lo iscriviamo.



CHIEZZI Giuseppe

Non ho ancora terminato il mio intervento, Presidente.
La motivazione con la quale noi abbiamo presentato l'esposto al Capo dello Stato è da ricercarsi nell'illegittimità di questo atto, dovuta al mancato adempimento statutario.
Quindi, questo ordine del giorno è incorporato nella dichiarazione di voto negativo del Gruppo; se non ci fosse questo mancato adempimento statutario potremmo anche votare a favore.



PRESIDENTE

Lei è un "dottor Sottile", però nel testo non c'è scritto. Prendo atto di quanto lei ha detto, lo integro e così lo poniamo in votazione.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, intervengo per dire che relativamente a questa proposta di ordine del giorno noi concordiamo nella sostanza e siamo disponibili a votarlo, purché la data, anziché il 9 gennaio, che ci sembra inopportuna per una serie di ragioni che sarebbe anche antipatico illustrare, venga dilazionata al 20 gennaio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, intervengo per sottolineare l'eccezionalità della procedura che questo Consiglio regionale sta adottando. Il Consiglio, molto probabilmente, approverà l'autorizzazione per l'esercizio provvisorio, atto non consueto nella vita di una pubblica amministrazione. Il fatto che si proceda in questo modo è perché l'Amministrazione è stata impossibilitata ad approvare il bilancio vero e proprio. L'impossibilità non deriva, come tutti sappiamo, da un fatto tecnico, cioè l'impossibilità degli uffici a predisporre il bilancio, ma deriva da una crisi politica della maggioranza da una crisi politica del Polo.
Questa affermazione non è soltanto delle minoranze, ma è un'affermazione confermata, certificata dalla stessa maggioranza con il documento che è stato presentato nei giorni scorsi, sottoscritto da 35 Consiglieri, i quali non pongono soltanto un problema di riorganizzazione del potere all'interno della Giunta, ma pongono anche questioni politiche.
Non per nulla la seconda parte di quel documento contiene anche scelte politiche diverse rispetto a quelle compiute e vengono date delle indicazioni per prevedere maggiori stanziamenti per alcuni settori che sarebbero stati trascurati da parte della maggioranza.
Il documento è, sotto questo aspetto, di forte critica alla Giunta Ghigo, al Presidente Ghigo, e di richiesta di cambiamento dell'impostazione politica fin qui seguita. Questo il motivo per cui si va all'esercizio provvisorio e non perché la minoranza abbia impedito di approvare il bilancio - che la maggioranza non è neppure riuscita a portare in aula. E questo è un dato di fatto, tanto per puntualizzare le questioni.
Il nostro voto sull'esercizio provvisorio è negativo, anche se dobbiamo riconoscere che la constatazione della crisi politica ormai è diffusa in tutta l'aula del Consiglio e in tutte le forze politiche.
L'ordine del giorno che il Consigliere Gallarini ha predisposto in Commissione, prescrivendo alcuni impegni che si assumerà la Giunta, se non direttamente perlomeno indirettamente, sostiene che da questo momento in poi il resto della maggioranza del Consiglio dovrà essere informato delle scelte politiche che la Giunta intende assumere.
Sotto questo aspetto, il nostro voto è favorevole all'ordine del giorno predisposto dal Consigliere Gallarini; si tratta di un ulteriore elemento della crisi politica. Tutti concordiamo sull'opportunità che la maggioranza, e in modo particolare la Giunta, fino all'approvazione del bilancio non compia delle scelte politiche, vista l'assenza della forza per poterle sostenere sul piano politico - e non sotto quello numerico: 35 firme sono state date.
Quindi, voto favorevole sull'ordine del giorno, su questa indicazione un voto contrario sull'esercizio provvisorio per ciò che abbiamo detto finora; un voto favorevole all'altro ordine del giorno, che sollecita il Consiglio a rispettare gli impegni previsti dallo Statuto: procedere all'elezione di un nuovo Presidente o alla conferma dell'attuale. In ogni caso, a procedere al rispetto delle indicazioni statutarie che, secondo noi, devono essere sempre e in qualunque maniera rispettate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, devo dire che, come mi capita sempre - e credo sia una fortuna per entrambi - sono assolutamente in disaccordo con il Consigliere Saitta. Ho detto essere fortuna per entrambi, ma in realtà volevo dire che sicuramente è una fortuna per me, che ho sempre la presunzione di avere ragione. Ho comunque voluto dire "per entrambi" proprio perché siamo alla vigilia di Natale e quindi un po' di bontà non viene negata ad alcuno! Dopo tale bontà, vorrei però precisare alcune cose; non si pu arrivare, non a mistificare la realtà, che in politico è cosa - ahinoi! usuale e fa parte del gioco, ma addirittura a stravolgere la realtà riportata fedelmente dai fatti, dagli atti e dalla cronaca.
La maggioranza non è che non sia stata in grado di predisporre un bilancio per qualche tipo di crisi politica: questa è bugia! Persino in politica certe forzature diventano bugie. Questo è l'esatto opposto della verità! Il bilancio è stato 62 ore in varie Commissioni! L'Assessore Burzi ce lo ricorda fin troppe volte, perché è dovuto stare 62 ore nelle varie Commissioni, dando spiegazioni non sull'oggetto del capitolo di bilancio ma sul numero della pagina a cui quel capitolo di bilancio corrispondeva.
Non c'è stato ritardo da parte della Giunta, non c'è stato ritardo da parte degli uffici.
Torniamo almeno, se non alla verità che in politica talvolta è opinabile, fumosa, vaga, ad un minimo di fedeltà a quanto comprovato reale, assolutamente incontestabile ed inconfutabile. Parliamo di strumenti, colleghi. So che la discussione di oggi non interessa alcuno: siamo impegnati nei balocchi, nei pacchi, nella predegustazione di qualche tipo di cenone - io non particolarmente, perché purtroppo, come si vede degusto spesso e non aspetto Natale per farlo... - ma credo che l'argomento sia il "solito" argomento, talmente "solito", da essere quello più importante della nostra Regione: il Regolamento del Consiglio regionale: un Regolamento vecchio, decrepito, consociativo, che non serve più a nulla che non consente di governare. Questo Regolamento serve solamente a fare opposizione, non serve a governare.
Ma il problema degli strumenti, in una democrazia, è fondamentale. Non mi venite a dire che il Governo Prodi ha meno problemi politici del Governo Ghigo. Tutti i giorni, infatti, i quotidiani nazionali smentiscono questa presunta verità. Il Governo Prodi ha una sola arma in più: un Regolamento parlamentare - uno della Camera e uno del Senato - democratico che, pur dando spazio a tutte le posizioni, gli approfondimenti e, fino ad un certo livello, al sacrosanto e legittimo contrasto che si esprime attraverso l'ostruzionismo, consente di votare e di attuare delle scelte. E di questo strumento, il Governo Prodi è stato gran dispensatore in questi mesi: lo potremmo definire il "Babbo Natale", nel senso che ha regalato a piene mani voti di fiducia al Parlamento per forzarne, scavalcarne, ometterne le competenze.
La verità è che la mancata approvazione del bilancio non deriva dalla crisi politica, ma deriva - pensate voi quanto è forte e democratico il nostro Regolamento - dalla minaccia della presentazione di centinaia di emendamenti. E questa è follia. Lo voglio ribadire, anche se siamo in prossimità del Natale e non ci ascoltiamo più fra noi: non possiamo andare avanti così. Questa è la riflessione che pongo a tutti a fine anno.
Possiamo iniziare il nuovo anno, non solo prendendone atto, ma cercando delle soluzioni: non è possibile andare avanti così; non c'è maggioranza che tenga, né debole né forte, che possa governare senza uno strumento; non si può far disputare una partita di pallacanestro ai Globe Trotters senza la palla.
E' impossibile.
Poi, possono esserci tutti i problemi della maggioranza: di dialettica di equilibrio. Esistono: ce li stiamo ponendo, li stiamo affrontando e li risolveremo. I problemi mancano solo nei regimi totalitari; qualche collega che è in questa sala è ben più esperto di me in regimi totalitari attuali non del passato, che sanno come si governa senza dare retta a nessuno. Ma allora, il problema non è questo; c'è stato il capovolgimento della verità.
Io non volevo neanche intervenire, ma non si può arrivare a sostenere l'esatto opposto. Mi stupisco che un moderato lo faccia. Io so che i comunisti, ideologicamente, sono sempre stati i propositori della doppia verità, come metodo di lotta politica. Da un moderato non me l'aspettavo: che un moderato arrivasse, non a criticare una realtà esistente, ma addirittura a capovolgerla, questo proprio non me l'aspettavo.
La verità - e concludo, Presidente, dando il mio voto favorevole a questo provvedimento - è che il bilancio c'era, poteva essere tranquillamente discusso ed approvato se avessimo avuto gli strumenti, non la forza politica, perché la forza politica in quest'aula non è mai mancata e questo è importante. Non è mai mancata e nessun componente della maggioranza è mai arrivato in quest'aula a fare i ricatti che qualcuno in altre sedi, ad una latitudine un po' inferiore, ha dovuto subire pur di rimanere a galla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Voglio contenere, dopo i dibattiti in Consiglio e in Commissione questo intervento ad una dichiarazione di voto contrario sul bilancio accompagnata dalla presa d'atto di alcuni impegni assunti dalla Giunta che in parte, contengono la drammaticità della conseguenza e costituiscono un minimo di dato politico relativo agli impegni di produrre comunque un bilancio nei termini della consumazione del periodo dell'esercizio provvisorio.
Mi domando perché il collega Ghiglia abbia fatto l'intervento che ha fatto.
Guardi, Consigliere Ghiglia, che se i leader della maggioranza cercano la rissa, non si fanno sicuramente passi avanti nella convergenza su un minimo di dato, che è quello del rispetto e della consapevolezza dei problemi che incombono sull'istituzione in quanto tale.
Vorrei fare un riferimento, Presidente: io, il dialogo con tutti i Gruppi della maggioranza non ho mai rinunciato a cercarlo e penso sia un elemento che dovrebbe vincolare tutti, perché sarà necessario, anche se dovessimo arrivare a prendere atto che è più dannoso per la Regione che sopravviva questo Consiglio, anziché che questo Consiglio si sciolga e si vada ad interpellare i cittadini. Su questo ci deve essere una consapevolezza comune. Non è che quando si pensa o si propone o si spera qualcuno dica di preferire lo scioglimento del Consiglio, altri invece che vogliono continuare; non deve essere vista in questo modo la questione perché se si arriva a prendere coscienza che esiste un dato politico che va superato, i Parlamenti si sono sciolti alle volte per consapevolezza comune da parte di coloro che potevano avvertirne il vantaggio e di coloro che potevano avvertirne il rischio, perché questo è un problema per l'istituzione. Allora, non si può pensare che la partita si possa commentare o dirimere con una questione di Regolamento, Consigliere Ghiglia, davvero, lo dico con la consapevolezza e l'attendibilità di una forza che vi sfido a dire se ha mai fatto ricorso alle risorse regolamentari.
Ho fatto l'Assessore - chiamo il Presidente Picchioni a testimoniare avendo dall'altra parte 3.000 emendamenti presentati da Alleanza Nazionale e da altri Gruppi, per esempio. Non è una novità, è che quel Regolamento in qualche maniera, è stato costruito nel tempo attraverso un'intesa comune delle forze politiche che storicamente hanno retto questa Regione.
Dopodiché, per quanto ci riguarda, e sono certo che non troverete particolari ostilità diffuse, siamo disposti a cambiare il Regolamento, se questo può diventare lo strumento per governare una nuova fase politica o un nuovo patto costituzionale per il Piemonte.
Ma, come lei stesso sa, questa è una conquista, non può essere un elemento che viene consentito per mandare avanti una situazione che non regge più politicamente; è un problema di Regolamento che impedisce di eleggere un nuovo Presidente e una nuova Presidenza del Consiglio? E' un problema di Regolamento che da quattro mesi impedisce di nominare un nuovo Assessore? E' un problema di Regolamento che impedisce di presentare un bilancio, il quale, dietro il paravento del fatto tecnico, in realtà di tutto quello che abbiamo detto e letto, come invocazione comune dei 35 della maggioranza, non ne affronta sostanzialmente una, se non in termini di riproposizione di scostamenti dalla sfera, ripeto, non storica, ma consuetudinaria? E' chiaro che oggi viviamo un capitolo della crisi, che è crisi della maggioranza, ma che è diventata crisi della Regione, che sta diventando crisi del Consiglio.
Ma cosa fate? C'è uno sbocco: qual è? Qual è la riproposta di indirizzo politico che pensate di porre alla base di una ricomposizione attraverso l'utilizzazione di tante risorse per la spartizione dei posti? La spinta propulsiva della rivoluzione del Polo? Una ricomposizione di obiettivi e di interessi di breve periodo? Questo è sempre possibile, ma lo scenario e l'orizzonte, le grandi questioni dello sviluppo del lavoro, dello stato sociale, della riorganizzazione della società multietnica e quant'altro, o sono argomenti consistenti, corposi, altrimenti sono i pezzi di un conflitto che qui e là unisce, divide. Poi, la riunione dei Capigruppo cerca di mettere volenterosamente una pezza, persino con la rinuncia agli argomenti e alle risorse del Regolamento, ma la questione non si risolve ugualmente.
Il voto sull'esercizio provvisorio non è, evidentemente, un voto sulla parte tecnica, ma su un processo, su un passaggio, su una situazione politica che, analizzata sotto ogni punto di vista, non può che essere oggetto di un pronunciamento di grave crisi, accompagnato dalla presa d'atto che entro la seconda metà di gennaio dovremmo assistere alla risoluzione parziale dei problemi sia del bilancio che della riorganizzazione dell'istituto Consiglio.
La riorganizzazione della Giunta, evidentemente, tende ad essere un fatto privato della maggioranza; non è così, ma viene gestito così. Oggi votiamo contro l'esercizio provvisorio; domani è chiaro che la battaglia su temi che abbiamo cercato brevemente di riassumere, si riaprirà, speriamo con l'apporto di nuovi elementi da parte degli stessi colleghi della maggioranza che oggi stanno vivendo un momento particolarmente imbarazzante.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Riba, anche per aver ricordato che il 12 gennaio sarà convocata la Conferenza dei Capigruppo che dovrà studiare tutto il percorso processuale per arrivare alla rinomina delle Commissioni alla struttura e alla titolarità politica delle stesse che oggi vedono rappresentata sia la maggioranza sia la minoranza.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Intervengo brevemente, anche perché non si possono non sollevare alcune considerazioni sul fatto che questa Giunta "provvisoria" addivenga ad un esercizio provvisorio.
Solo il Consigliere Ghiglia fa finta di non capire - dico che fa finta in quanto so che il Consigliere Ghiglia capisce benissimo - continuando da una settimana a fare strani parallelismi tra il governo di centro-destra della Regione e il Governo Prodi. Con questo non intendo dire che non c'entra la politica regionale con quella nazionale, ma le considerazioni del Consigliere Ghiglia in questo contesto mi sembrano un pochino "deorsoliane": attribuire le colpe all'inadeguato Regolamento mi pare voglia dire sminuire un po' i problemi. Anzi, mi sembra, Consigliere Ghiglia, per fare una metafora, che lei faccia un po' come il Don Ferrante de I Promessi sposi, che morì di peste perché non voleva credere che tale malattia fosse da attribuire a questioni molto concrete, ma attribuiva la causa a strani influssi astrali (era il marito di donna Prassede, donna che voleva far del bene a tutti i costi).
Ho voluto rappresentare questa metafora per dire che la Giunta è in crisi. Infatti, in queste settimane non abbiamo sentito né letto alcunch di politico e di politica: la crisi è proprio determinata dal fatto che nella Giunta di centro-destra è finita la politica. Nel senso che non mi pare che ci sia - forse non è mai iniziata - nella maggioranza una divisione tra chi vuole la sanità più privata e chi la vuole più pubblica o chi vuole più ambiente e chi ne vuole di meno. Su questi argomenti si possono trovare, quando c'è la politica, un assetto, una mediazione. Ma quando invece il problema non è più la politica, e la maggioranza diventa come un organismo autistico, con dialettiche tutte autosufficienti, di fatto tutto muore.
Credo che questo sia effettivamente evidente. Il Consigliere Ghiglia continua a parlare del Presidente Prodi, credo che il Presidente Prodi dimostri una solidità maggiore, ma al momento queste equiparazioni non trovano alcun riscontro concreto.
Credo vengano smentiti anche i fatti: noi e l'Assessore Burzi siamo stati 62 ore in Commissione. A parte il fatto che all'Assessore Burzi piace spiegare bene le cose, ma siamo stati in Commissione anche perché molti Assessori, quando dovevano partecipare ai lavori e spiegarci la loro parte di bilancio, ci sono venuti a dire che loro non sapevano qual era la loro parte di bilancio, pertanto abbiamo dovuto riconvocare la Commissione per questi motivi. Questa è la realtà dei fatti. Qui non si può nemmeno citare Penelope che di notte disfava il lavoro fatto durante il giorno, perché in questo caso sembra quasi che Penelope si sia messa in mutua, nel senso che non ha proprio lavorato.
Le difficoltà quali l'esercizio provvisorio, la tutela dello stesso esercizio provvisorio, sono tutti problemi della maggioranza di cui noi siamo quasi spettatori. Il Piemonte non è spettatore, ma quasi vittima appieno di una politica che, purtroppo, tra qualche mese, al di là degli assetti che troverete, comincerà a vivere. Questo perché i Comuni, agli assetti, ai problemi, non hanno trovato risposta in questi mesi e tra qualche mese ne trarremo le conseguenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Anch'io non vorrei fare un intervento lunghissimo, considerata la giornata, e quindi non tornerò a discutere approfonditamente sui problemi della Giunta; non voglio neppure tornare sul discorso della bufera in cui si sono trovati alcuni Assessori, dei problemi organizzativi, dei disastri amministrativi che abbiamo visto in questi mesi. Non voglio neppure parlare dei litigi che ci sono in questa maggioranza esclusivamente per motivi di poltrone. Non voglio parlare degli ultimi quattro mesi persi a far nulla ma voglio ricordare invece che la posizione della Lega sarà quella di non partecipare al voto sia sull'esercizio provvisorio che sull'ordine del giorno che è stato presentato dalla maggioranza, in quanto non riteniamo oggi di dover parlare di questo. Noi siamo rimasti ancora all'elezione dell'Ufficio di Presidenza, che non si è voluta affrontare per ragioni che abbiamo già visto e spiegato, quindi non vogliamo partecipare a questa violazione.
Devo però dire che una piccola riflessione va fatta sull'utilizzo dell'arma finale, l'arma dell'ultima speranza, che è questa leggina sull'esercizio provvisorio.
Ebbene, Presidente Ghigo, nonostante i miei appelli che lei ha udito ma che non ha preso in considerazione, per uscire a testa alta, io le ricordo che non mandandoci a casa e permettendo l'esercizio provvisorio d'accordo con la sua maggioranza, ma anche con alcune forze di opposizione lei ha ormai piantato questo arbustello dell'Ulivo nel giardino della Regione Piemonte e vedrà che crescerà e avrà tempo due anni e mezzo.



TOSELLI Francesco

Non lo innaffiamo.



ROSSO Roberto

Ma anche se non lo innaffiate - collega Toselli - loro hanno degli ottimi concimi e vedrete che crescerà bene lo stesso.
Allora, lei si assume anche questa responsabilità da oggi: quella di innescare un procedimento che consegnerà alla sinistra anche la Regione Piemonte e così avrà fatto l'en plein, gli manca solo il Presidente della Repubblica! E sono sicuro che anche se a noi, leghisti, non sta bene e volevamo andare a votare, proprio oggi alla vigilia di Natale molti la considereranno un po' il nostro Babbo Natale perché ha fatto un grande regalo a molti Consiglieri che non lo meritavano: due anni e mezzo ancora in Consiglio regionale, anche se forse era meglio andare a casa e avremmo festeggiato più onestamente il Natale.



PRESIDENTE

E' bene non dire bugie oggi.
La discussione generale è terminata.
Ha quindi la parola l'Assessore Burzi per la replica.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Gli auguri di Natale li rimando al prossimo intervento, perché ci sarà ancora una legge relativa all'esercizio provvisorio degli Enti strumentali che ritengo sia altrettanto urgente approvare.
Svolgo un breve intervento esprimendo a tutti i colleghi il senso di profondo rammarico che provo nel votare a favore dell'esercizio provvisorio, molto più di quanto poi provi a votare a favore dell'ordine del giorno collegato. Spiego velocemente perché.
Con questa è la sedicesima volta che la Regione Piemonte decide, nell'arco di quasi ventotto anni di vita, di andare all'esercizio provvisorio.



CHIEZZI Giuseppe

Mai in violazione dello Statuto, però!



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nell'ambito di queste sedici volte, le logiche che portarono quei Consigli regionali a prendere tale decisione furono probabilmente diverse.
Questa - ripeto - in me personalmente suscita rammarico perché, pur condividendo che questa maggioranza, questa Giunta potrebbe fare di più dovrà fare di più, ma credo che valga come convinzione per qualunque maggioranza e per qualunque Giunta, certamente nei prossimi sei mesi mi piacerebbe affrontare un dibattito e lo affronteremo, perché implicitamente nell'ambito dell'ordine del giorno, che poi voteremo, c'è un rimando che io spero sia più breve dei termini che ci stiamo dando, per avere quel dibattito politico che più volte si è richiesto e che credo sarebbe utile affrontare: camminare da lumaca.
Questa Giunta, con mia sorpresa, ha espletato tutti gli obblighi di una legge che sembrava così importante e determinante per questo Consiglio regionale (la legge n. 51). Manca un unico adempimento che è la votazione della legge di bilancio e non perché non ci sia, perché - come è stato ricordato - la legge c'è ed è stata discussa, non credo di dover dire ampiamente, ma lo è stata in Commissione, però si è deciso di non votare.
Questa decisione di non votare per certi versi attiene alla convinzione che questa maggioranza, peraltro espressa da un documento che è stato sottoscritto da 35 Consiglieri, richiede un momento di riflessione.
Sono stupito della gentilezza, così non sempre consona, usata da parte della minoranza, se era così convinta che la crisi politica ci fosse, nel non aver consentito che l'aula si esprimesse, tramite un dibattito su un documento così importante, che però avrebbe permesso alla legge n. 51 di partire appieno, lasciando quindi le persone soddisfatte di poter partire con una legge totalmente operativa.
Sono molto favorevole all'autolimitazione, perché questa autolimitazione è quella che improntava l'esercizio provvisorio. Quindi sono lieto che ci possiamo confrontare sui limiti che la Giunta dovrà e deve darsi, per il tempo minimo possibile onde procedere ad una definizione completa dell'allocazione di risorse e ad una ricerca concertata di risorse.
Il dibattito che si è svolto io non l'ho visto sprecato (le 60 ore sono state utili essenzialmente a me), perché nel lavorare con tutti i colleghi delle Commissioni - lo dico sinceramente - ho imparato molte cose che non sapevo e spero che altrettanto abbiano fatto anche i colleghi, soprattutto quelli meno esperti, e io credo che ci sia utilità a risolvere un problema comune, che è quello della carenza di risorse.
Allora, l'ordine del giorno che ci autolimita io lo vedo molto positivo perché dovrà obbligare tutti, maggioranza e minoranza, a concertare serenamente sulla ricerca di risorse, perché non è un problema di questa Giunta, è un problema di tutti i Consigli regionali, di tutti gli Enti locali.
Sono preoccupato dei ritardi, perché i ritardi nei tanti interventi che sono importanti potrebbero aggiungere ritardo a ritardo, quindi è compito comune di tutti collaborare per ridurli.
Infine, per quanto attiene al Regolamento, i colleghi sanno che il Regolamento è un problema - lo diceva giustamente il collega Riba - di concertazione tra parti. Credo non sia un problema di maggioranza o minoranza far sì che le Commissioni possano operare utilmente, che i Consigli possano legiferare utilmente più che gestire, perché io vorrei ritornare al principio della Regione che legifera e non che gestisce.
Credo che un sereno dibattito anche in termini di Regolamento possa portare facilmente a soluzioni comuni non stravolgenti l'interesse di nessuna parte.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 votanti 43 voti favorevoli 30 voti contrari 13 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 votanti 43 voti favorevoli 30 voti contrari 13 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 votanti 47 hanno risposto SI' 34 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo ora all'esame dei due ordini del giorno connessi. Si tratta dell'ordine del giorno n. 675, presentato dai Consiglieri Gallarini, Cotto Ghiglia, Vaglio, Montabone, Deorsola, Rubatto e Angeleri, e dell'ordine del giorno n. 674, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Riba, Saitta e Cavaliere.
Dò lettura dell'ordine del giorno n. 675: "Il Consiglio regionale del Piemonte in occasione dell'approvazione del disegno di legge n. 381 relativo a: 'Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per la Regione' alla luce del dibattito effettuato in I Commissione consiliare il giorno 23/12/1997 impegna la Giunta regionale 1) a presentare il documento di bilancio di previsione 1998 entro il termine di scadenza dell'esercizio provvisorio, con l'allocazione complessiva delle risorse di spesa sia di parte corrente che di investimento 2) a portare a conoscenza della I Commissione i prelievi dal fondo di riserva spese obbligatorie 3) ad informare preventivamente la I Commissione qualora per esigenze indifferibili ed urgenti si dovesse provvedere a prelievi di importo rilevante 4) ad informare la I Commissione nel caso in cui sia necessario impegnare gli stanziamenti iscritti per un importo superiore ad un dodicesimo per mese".
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà



SAITTA Antonino

Al collega Ghiglia, che ritiene che la moderazione corrisponda a ignavia (perché ha detto che i moderati dovrebbero stare zitti, dovrebbero mediare, non dovrebbero analizzare la situazione con intelligenza dovrebbero rinunciare all'analisi), voglio dire che mi sento di esprimere una posizione moderata che non rinuncia assolutamente a queste cose e mi pare di dare una lettura della situazione politica che è quella che leggo in questo ordine del giorno firmato dalla maggioranza. Una maggioranza che mette completamente sotto tutela la Giunta e lo fa, non a caso, ma perch c'è una crisi politica.
L'ordine del giorno firmato dalla maggioranza impegna la Giunta regionale a presentare il documento di bilancio 1998 entro il termine di scadenza dell'esercizio provvisorio. Dice, sostanzialmente, all'Assessore Burzi di ritirare il progetto di legge n. 381, quando parla di allocazione complessiva delle risorse di spesa, sia di parte corrente che di investimento, e il progetto di legge n. 381 non ha questa allocazione.
L'ordine del giorno, poi, impegna la Giunta a portare a conoscenza della I Commissione i prelievi di fondo e di riserva delle spese obbligatorie. Fa bene la maggioranza e fa bene il Consiglio a chiedere questo, perché in una situazione di crisi politica la cosa minima che pu succedere è che l'Assessore e la Giunta vengano messi sotto tutela.
Inoltre, il documento impegna la Giunta ad informare preventivamente la I Commissione qualora, per esigenze indifferibili ed urgenti, si dovesse provvedere a prelievi di importo rilevante. Fa bene la maggioranza a chiedere questo impegno alla Giunta, fa bene a non fidarsi della Giunta perché questa Giunta si è dimostrata incapace perfino ad approvare un bilancio. Cosa chiede ancora la maggioranza alla Giunta? Chiede di informare la I Commissione nel caso in cui sia necessario impegnare gli stanziamenti iscritti per un importo superiore ad un dodicesimo per mese.
Allora, concludendo, dò l'interpretazione a questo documento come un'ennesima certificazione della crisi politica, che questa Giunta non ha la maggioranza per poter governare. Altrimenti non sarebbe stato sufficiente approvare anche questo ordine del giorno, non sarebbe stato utile ricorrere all'esercizio provvisorio e tanto meno ricorrere a questo ordine del giorno che ci trova d'accordo perché, per la prima volta constatiamo che la stessa maggioranza si rende conto che è bene mettere sotto tutela anche questa Giunta, che mi pare farebbe bene a dimettersi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Intendo semplicemente dire che quell'ordine del giorno è stato raccolto ieri in Commissione e quindi la mia prima firma è in qualità di Presidente della I Commissione; dopodiché anche il Presidente di una Commissione facendo parte della maggioranza, vive la situazione di questo momento e di questo periodo. Volevo solo riportare ad un livello istituzionale la mia firma, che è quella di Presidente della Commissione. E' nata così, collega Saitta, perché quando lei l'ha proposta ieri, l'ha proposta in questi termini e io in questi termini l'ho raccolta.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 675.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 44 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 674, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che il 19 dicembre u.s. scadeva il mandato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte coerentemente con tale scadenza era stato iscritto all'o.d.g. dei lavori della seduta consiliare del 19 dicembre l'adempimento alla scadenza di tale mandato preso atto che invece in tale seduta non si è proceduto al rinnovo determinando in questo modo una palese inadempienza dello Statuto della Regione Piemonte preso atto del disegno di legge per l'esercizio provvisorio per il 1998 considerato che tale grave inadempienza statutaria deve essere rapidamente superata chiede al Presidente del Consiglio regionale di convocare una seduta del Consiglio regionale per il giorno 9/1/1998 avente come o.d.g. il seguente punto: 'Adempimenti conseguenti all'avvenuta scadenza del mandato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale'".
Il Consigliere Gallarini è contrario a tale data e propone il giorno 20.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 19 voti favorevoli, 28 contrari e 2 astensioni.



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