Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.202 del 23/12/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino e Spagnuolo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'elezione dell'Ufficio di Presidenza e all'iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge n. 375


PRESIDENTE

Come previsto, nella giornata odierna dovrebbe essere esaminato il progetto di legge n. 375: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per gli Enti dipendenti dalla Regione", il quale deve essere iscritto con 31 voti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Solo per riuscire ad andare un po' per ordine. Ieri abbiamo terminato la seduta senza esaurire il punto previsto dall'o.d.g.; la seduta è stata poi sospesa ed aggiornata a stamani.
Chiederei al Presidente della Giunta regionale di iniziare là dove ci siamo interrotti, in particolare di iniziare dal documento che stavamo discutendo per sentito dire, in quanto, a seguito della comunicazione del Presidente della Giunta regionale, si era già tentato di dire qualche parola sul documento che aveva consentito alla maggioranza di ritornare in quest'aula per gli adempimenti di rito, tra i quali Rifondazione Comunista ricorda quello principale e prioritario, rispetto a tutti gli altri, della nomina di chi dovrà dirigere nei secondi mesi, oltre i trenta previsti dallo Statuto, la nostra aula.
Questo documento ci è stato fornito; prima di parlarne, chiederei la presenza del Presidente della Giunta. Siccome come primo firmatario vedo Enzo Ghigo, chiederei di poter parlare al Presidente Ghigo: non vorrei parlare di persona assente, cosa sempre poco educata, oltre che politicamente scorretta. Anche perché il Presidente dichiara questioni politiche, che lo riguardano direttamente, di grande valore, quindi chiederei la sua presenza in aula.



PRESIDENTE

E' in arrivo.



CHIEZZI Giuseppe

Questo è un documento - ha detto il Presidente Ghigo - sottoscritto da 35 Consiglieri regionali, cioè anche da quei Consiglieri regionali che silenziosamente all'inizio e fragorosamente un momentino dopo, si sono distaccati dal Gruppo di cui fa parte il Presidente Ghigo. Tutti hanno firmato: ci sarebbe da chiedersi com'è possibile che Consiglieri, che pure hanno sostenuto in quest'aula motivi gravi di dissenso politico e anche di distanza culturale dal modo di agire del Presidente con tanta evidenza abbiano firmato un documento che, ad esempio per bocca del collega Presidente del Gruppo di Alleanza Nazionale, viene propagandato come - ho visto, ahimé, il TG3 ieri sera - un documento di sostegno (non ricordo esattamente la parola usata), di rafforzamento del ruolo del Presidente Ghigo. Com'è possibile tenere insieme tutto questo? Chi si contraddice? Chi dice la bugia? Consultando questo documento, risulta a me chiaro come mai i colleghi Consiglieri, che hanno tanto chiaramente criticato il Presidente Ghigo l'abbiano firmato! Secondo me ciò denota una coerenza di posizioni da parte di questi colleghi, e non un'incoerenza.
Risulta invece propagandistica la frase del collega Ghiglia in ordine al documento stesso, perché già a conclusione della prima frase ovviamente inizia sotto questa forma: "...i nostri impegni devono essere coerenti con gli ideali, i principi ispiratori del programma elettorale del Polo..." (vorrei vedere!) - si chiede, con rinnovata sensibilità attenzione ai problemi del lavoro e del sociale. Quindi, già nella prima frase c'è una messa in discussione, con parere negativo, di tutta la politica che il Presidente Ghigo ha svolto sin qui in ordine a due dei problemi centrali e costitutivi di un programma amministrativo regionale: il lavoro - qui si dice "del sociale" - e tutti quegli interventi che la Regione Piemonte dovrebbe - e non ha fatto, evidentemente - mettere in atto a livello dei servizi sociali, dello Stato sociale, quindi tutti gli interventi sugli anziani che in quest'aula più volte sono stati ripresi da noi e anche da componenti della maggioranza. In sostanza, si tratta di un documento di critica forte.
Oltre alla critica sul merito del lavoro svolto, c'è anche una richiesta di rivedere tutto, perché nel secondo punto si dice: "...impegno al riequilibrio degli assetti istituzionali ed amministrativi in base al principio della rappresentatività e visibilità delle tre componenti: Forza Italia, PPE, AN, Federalisti, CCD, CDU, Pensionati per l'Europa, Misto Indipendenti". Su quest'ultimo punto delle geografie immaginarie, mi chiedo quale cogenza abbiano nei rapporti politici tra di noi. Su questo chiederei una chiarezza che consenta al Gruppo di Rifondazione Comunista di muoversi ma di muoversi nel rispetto istituzionale, quindi sapendo quali sono i Gruppi con i quali si può interloquire, sia in rapporti multilaterali, sia in rapporti bilaterali.
Allora, Presidente del Consiglio, questa forma di igiene politica...



PRESIDENTE

Igiene politica?



CHIEZZI Giuseppe

E' una forma di igiene, questa, nel senso di rispettare i luoghi, le funzioni e le prerogative senza sporcare per terra.
Il Gruppo di Rifondazione Comunista su questo secondo punto chiede, per cortesia, di fare chiarezza. In questo senso: in quest'aula quanti Gruppi sono costituiti - e la costituzione di un Gruppo rappresenta una politica la costituzione di un Gruppo è l'elemento di riferimento dei rapporti politici - e in cosa consistono. Diversamente da ciò, vogliamo capire cosa significhi questo denominarsi componenti o questo dichiararsi federati - e lei stesso, Presidente del Consiglio, sulla base di questo documento, è soggetto attivo di questa contaminazione dei termini, perché forse anche il MPPE, da lei fondato, si è federato con Forza Italia. Dobbiamo capire Presidente, con chi abbiamo a che fare, perché se questi Gruppi si sciolgono e formano un solo Gruppo, allora è una decisione politica rispettabile, è un elemento di chiarezza, si hanno degli interlocutori, ma tenere i piedi in due scarpe, la scarpa del Gruppo con tutte le relative prerogative di statuts, di locali, di finanziamenti, e la scarpa in un rapporto che non ha nulla di istituzionale, può essere una cosa che va bene fuori di quest'aula, ma in quest'aula non riusciamo a comprendere come ci si possa relazionare con questo fatto.
Chiederei intanto al Presidente del Consiglio che, pare, con il suo gruppo federato con un altro, se questo sia un elemento istituzionale e, se lo è, che ci dia lumi organizzativi da questo punto di vista. Se non lo è è una speculazione politica, si tratta di un fattore speculativo, di convenienza non trasparente all'interno dei rapporti tra i Gruppi che si federano: in cosa consiste questa federazione, e soprattutto, verso di noi come dobbiamo comportarci? Esprimete un Capogruppo? E a che fine? Io chiederei, Presidente, che almeno in quest'aula questo elemento venisse da lei per primo un po' messo a fuoco riguardo alla possibilità di intrattenere rapporti politici; quando io vado a parlare con Deorsola, con chi parlo? Parlo con il Capogruppo di un Gruppo o, oltre a questo, devo stare attento perché questo Capogruppo di un Gruppo all'insaputa e nella piena oscurità di intendimenti ha stipulato patti segreti con altri Gruppi? Non vorrei che le associazioni segrete o semisegrete cominciassero a pervadere anche quest'aula in forma organizzata, perché la segretezza non è un granché in politica. Allora, questi patti federati sono patti segreti io capisco perché un Gruppo si è costituito, è stato eletto, all'elettorato ha detto cosa voleva, ha preso i voti e si siede qui. Ma quale patto è stato stipulato tra Mariangela Cotto e Sergio Deorsola? Non lo so, per viene messo quasi prima, quel patto segreto, rispetto al patto che lega i Gruppi all'elettorato pubblicamente in modo trasparente. Questo è fonte di grave imbarazzo, anche perché poi si vede che l'attività politica che svolgono questi Gruppi ha della federazione la priorità assoluta e il valore politico assoluto. Deorsola starà di nuovo facendo patti segreti con chissà chi e non si preoccupa di sentire chi solleva il problema... Non mi sembra di trattare un tema di poco rilievo.
Presidente Ghigo - che non era presente all'inizio del mio intervento ma che ho iniziato lo stesso in attesa che lei arrivasse - adesso vorrei ripetere in pochissime parole che questo documento, che lei ieri ha illustrato in modo succinto, adesso abbiamo potuto leggerlo bene: è veramente un documento che chiaramente è stato sottoscritto dai colleghi Consiglieri. Lei ha enfatizzato "35 hanno firmato"! Certo che hanno firmato in 35, perché per chi l'ha criticata tanto duramente, sia sul piano politico sia sugli atteggiamenti culturali che presiedono il suo modo di governare, è chiaro che ha firmato portando a casa una critica netta e una messa in mora del suo ruolo, perché in questo documento si dice "verifica complessiva". Ma quando si parla di verifica complessiva e si dice che bisogna rinnovare la sensibilità su due temi capitali come il lavoro e lo Stato sociale, Presidente Ghigo, mi permetta di dire, visto che non sono trent'anni che lei fa politica, che politicamente un documento di questo genere è un documento che mette in crisi e critica con nettezza e durezza l'operato di una Giunta. Per questo leggendo il documento mi sono stupito che lei sottoscrivesse la sua messa in discussione come Presidente della Giunta, al di là delle parole.
A questo punto, però - e questa è una richiesta formale di procedura chiedo che si rimanga al punto all'o.d.g. che prevede l'elezione dell'Ufficio di Presidenza.
Il Gruppo di Rifondazione Comunista si oppone a questo ostruzionismo che è messo in atto dalla maggioranza, che impedisce all'istituzione di funzionare...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiezzi, dopo lei avrà tutti il tempo...



CHIEZZI Giuseppe

Solo sulla procedura... Prima dell'iscrizione io chiedo che non ci si muova dal punto dell'elezione del Presidente, se non con procedure da noi contrastate.



PRESIDENTE

Se lei ricorda, oltre che ricordarci le nostre eventuali omissioni, in cui è bravissimo, ieri, in chiusura di seduta, si era concordato di iscrivere il progetto di legge n. 375; secondo, sarebbe stata votata proceduralmente l'inversione dell'o.d.g. proposta dalla Consigliera Cotto terzo, ci sarebbe stata l'eventuale discussione.



CHIEZZI Giuseppe

No, io ieri ho capito che la proposta della collega Cotto era accantonata.



PRESIDENTE

Ieri sera ho chiuso la seduta facendo in sequenza le proposte test ricordate. Poi le darò, in tutte le sedi che lei riterrà opportuno contezza di quanto lei ha richiesto, giustamente, per una chiarificazione rispetto ai ruoli dei Gruppi federati, che comunque sono sempre ancorabili alla loro formazione naturale, che è una formazione istituzionalizzata con i Gruppi d'origine. Il problema di chiamarsi Gruppi federati è una valutazione assolutamente politica e non istituzionale; certamente, non è il suo caso perché lei appartiene ad un partito duro e puro. Come altri Gruppi appartengono al movimento dell'Ulivo, al movimento del Polo, così qui tutti gli altri Gruppi possono appartenere alle diverse federazioni politiche che comunque hanno una loro valenza, ma non hanno alcuna valenza istituzionale, né regolamentare, né procedurale.
Pongo ora in votazione l'iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge...



PAPANDREA Rocco

Siamo contrari all'iscrizione del provvedimento, in quanto riteniamo che l'o.d.g. debba essere mantenuto così com'è, con la sua consequenzialità. Noi riteniamo che si debba andare proceduralmente all'elezione del Presidente del Consiglio, come atto formale che preclude tutti gli altri.
Noi riteniamo che l'o.d.g. sia chiaro e oltretutto sia anche chiaro come debba essere applicato, cioè che si debba andare subito all'elezione del Presidente. Poi il nuovo Presidente aprirà i lavori in modo pieno ed eventualmente ci saranno le nuove iscrizioni e le modifiche all'o.d.g.


Argomento: Esercizi provvisori

Iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge n. 375: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per gli Enti dipendenti dalla Regione"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il progetto di legge n. 375: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per gli Enti dipendenti dalla Regione".
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 52 votanti 51 hanno risposto SI' 32 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 15 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Intervengo per sottolineare che non è stata considerata la mia non partecipazione alla votazione.



PRESIDENTE

Si ripeta la votazione per l'iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge n. 375.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 52 votanti 50 hanno risposto SI' 33 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il provvedimento è iscritto.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Ieri avevo chiesto di esaminare come primo punto il progetto di legge n. 371. Ritiro la proposta perché è stata superata dai fatti.
Chiedo l'inversione dell'o.d.g. passando subito all'esame del progetto di legge n. 375.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dobbiamo avere tutti un po' di pazienza perch quando avevo chiesto cosa stava per succedere e avevo chiesto che la Consigliera Cotto facesse la propria proposta, era perché temevo che la proposta non fosse quella di ieri. E, in effetti, la Consigliera Cotto ha cambiato linea procedurale e ha cambiato la propria proposta, rinunciando questa maggioranza che nel giro di 24 ore cambia idea! - alla discussione sul bilancio preventivo.
Questo è un fatto eccezionalmente rilevante perché è la dimostrazione esplicita che questa maggioranza rinuncia a discutere in Consiglio - noi eravamo pronti con tutti i nostri emendamenti - il bilancio.
Come mai - questo è il punto che deve essere discusso, perché ad una modifica di questo genere, correttezza politica richiederebbe una motivazione - la Consigliera Cotto rinuncia a quella proposta e bella-bella sforna la proposta di discutere il progetto di legge n. 375 (che poi vedremo cos'è, Presidente - e anche in quel momento sia custode dei nostri diritti, attento custode), dando la precedenza alla discussione dell'esercizio provvisorio degli Enti Parco ed altri Enti esterni alla Regione, spostando l'attenzione e l'attività principe del Consiglio regionale? Perché? Per quale motivo, con tutti gli adempimenti che ha da fare (elezione del Presidente e, subito dopo, il bilancio), la maggioranza dice: "Occupiamoci degli Enti Parco e di altri Enti collegati"? Questo non è comprensibile, Presidente! Il nostro Gruppo chiede di capire cosa c'è dietro, perché una proposta di questo genere lascia esterrefatti. Perch non ha chiesto di discutere uno degli altri 75 punti all'o.d.g.? Perch quello relativo agli Enti Parco? Cosa c'entra la discussione sugli Enti Parco e il loro esercizio provvisorio con i temi che abbiamo di fronte? Prima di esprimermi, quindi, chiedo di capire quali motivi politici ed amministrativi vi sono dietro a questa proposta. Grazie.



PRESIDENTE

C'è dunque una proposta da parte del Consigliere Chiezzi. Sono pertanto previsti un intervento a favore ed uno contro.



CHIEZZI Giuseppe

La mia proposta è che si spieghi.



PRESIDENTE

Gli eventuali interlocutori che appoggeranno la proposta della Consigliera Cotto le daranno tutte le spiegazioni necessarie.



CHIEZZI Giuseppe

Non escludo di votarla; chiedo di capirla.



PRESIDENTE

Certo.
Do la parola al Consigliere Gallarini, così avrà tutte le spiegazioni.



GALLARINI Pierluigi

Ovviamente parlo a favore della proposta della Consigliera Cotto, nel senso che abbiamo vissuto tutti la giornata di ieri; siamo partiti in un certo modo, dopodiché bisogna prendere atto della realtà e ci siamo orientati alla presentazione - l'ha detto il Presidente Ghigo ieri sera dell'esercizio provvisorio.
Nell'ambito della volontà di passare all'esercizio provvisorio, la Giunta ha ritenuto di servirsi del progetto di legge n. 375. Questa è la ragione per la quale appoggiamo la proposta della Consigliera Cotto.
Pertanto, esprimiamo parere favorevole a che il Consiglio esamini questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Siamo contrari per vari motivi, in parte già esposti, ma anche per motivi nuovi. I motivi già esposti sono quelli che riguardano la situazione politica del Consiglio e quelle che, a nostro avviso, dovrebbero essere le sue priorità, che abbiamo già illustrato, nonché la situazione di difficoltà politica di questa maggioranza che cerca, attraverso delle ingegnerie sull'o.d.g., di superare queste sue difficoltà.
Il problema nuovo è che questa mattina ci è stato chiesto di discutere l'inserimento all'o.d.g. di un provvedimento limitato, modesto (così era stato presentato in Commissione): si tratta di permettere agli Enti Parco e agli altri Enti strumentali della Regione di fare la propria azione correttamente.
Adesso non ci troviamo di fronte a questo provvedimento, ma di fronte ad un provvedimento completamente diverso. La Regione non è un Ente che si aggiunge agli Enti Parco o all'IRES; è un'altra cosa.
Prima c'è stata un'iscrizione all'o.d.g., poi è stato chiesto che il punto iscritto venisse anticipato, ma si è aggiunto che non si sarebbe anticipato quel provvedimento, ma un altro, perché la sostanza non è nell'art. 1 e nell'art. 2 di quel provvedimento, ma è in qualcosa che io non conosco ancora: è in un emendamento che non mi è stato distribuito così come credo sia per gli altri.
Noi dovremmo votare un'inversione dell'o.d.g. che contiene la sorpresa.
Conosciamo l'oggetto della sorpresa, ma non sappiamo, per esempio, quanti giorni durerà l'esercizio provvisorio, e così via.
Credo allora che ci sia una scorrettezza, perché quel provvedimento doveva avere un iter naturale: doveva essere correttamente presentato in Commissione, e c'era il tempo per farlo; la Commissione l'avrebbe analizzato, licenziato e portato in Consiglio. Invece scopriamo che il provvedimento non parla di esercizio provvisorio per la Regione, ma parla di esercizio provvisorio per gli Enti controllati dalla Regione. Quindi, ci troviamo di fronte ad un'altra questione.
Penso che quest'altra questione, per rispetto dell'istituzione, debba passare attraverso il normale iter procedurale, perché questo emendamento stravolge quella proposta di legge, quindi deve passare attraverso la I Commissione, la Commissione al bilancio, che deve analizzare il provvedimento, licenziarlo e portarlo in aula.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, stiamo valutando solamente l'inversione dell'o.d.g.
Devo anche dire che lei, giustamente, con molta correttezza e puntualità di argomentazioni ha dato al Consiglio contezza di quella che è l'origine e soprattutto la natura del provvedimento, ma questo l'abbiamo spiegato ieri nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo. Se non si partecipa a tale riunione, queste argomentazioni possono sembrare una sorpresa, ma queste cose sono state dette alla Conferenza dei Capigruppo e tutti hanno convenuto su questo iter. Mi dispiace che, non avendo partecipato a questa Conferenza, si pongano delle problematiche che in altra sede avrebbero potuto essere sciolte o perlomeno semplificate.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'inversione dei punti all'o.d.g.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 votanti 48 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri.
L'inversione dei punti all'o.d.g. è approvata.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame progetto di legge n. 375: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per gli Enti dipendenti dalla Regione"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del progetto di legge n. 375.
Relatrice è la Consigliera Minervini, che dà per letta la relazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ritengo importante leggere la relazione, formalmente. Se ho ben capito signor Presidente, custode dei nostri diritti, siamo all'interno di una procedura molto a rischio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Minervini.



MINERVINI Marta, relatrice

Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione, nella seduta del 19/11/1997, ha esaminato ed approfondito il disegno di legge n. 375 predisposto dalla Giunta regionale relativo a: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1998 per gli Enti dipendenti dalla Regione".
Il bilancio degli Enti dipendenti della Regione è normalmente approvato con la legge di autorizzazione del bilancio della Regione. Qualora gli Enti in oggetto non abbiano predisposto in tempo utile il proprio bilancio, la Giunta regionale propone al Consiglio l'adozione di una legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio. Tale istituto può essere esercitato in due modi: sulla base del documento di bilancio dell'anno precedente o mediante il nuovo documento di bilancio, non ancora divenuto eseguibile. Nel caso concreto, le due modalità sono state entrambe previste.
Alla luce di tale analisi la I Commissione consiliare pertanto nella seduta, del 19/12/1997, ha licenziato a maggioranza il disegno di legge n.
375. Tale testo viene rimesso all'aula per la sollecita approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Il disegno di legge, routinario, consente agli Enti dipendenti dalla Regione Piemonte di realizzare un esercizio amministrativo anche senza l'approvazione della Regione Piemonte dei propri bilanci.
Devo dire che storicamente si tratta di procedura che purtroppo si è consolidata per il costante ritardo nella predisposizione degli elementi amministrativi relativi al bilancio da parte dell'universo delle amministrazioni pubbliche.
Visto che questo "disegnino" di legge è stato, su volontà della maggioranza, catapultato in quest'aula enfatizzandone la portata, ci sembra opportuno un momento di riflessione seria. Purtroppo, le parole scritte dalla collega Minervini nella relazione - cito testualmente "Il bilancio degli Enti dipendenti dalla Regione è normalmente approvato con la legge di autorizzazione del bilancio" - non corrispondono alla realtà. La normalità dei comportamenti degli Enti e della Regione non è questa, al punto che forse, la collega Minervini avrebbe dovuto scrivere "è 'anormalmente' approvato dal bilancio della Regione": la normalità è un continuo ritardo.
Il disegno di legge, approvato dalla Giunta e approdato il 19/11/1997 in Commissione, ha ricevuto da parte di tutti noi un trattamento riferito a questa anormalità, ormai divenuta normale: succede sempre così.
Dunque, in Commissione, il 19/11/1997, un provvedimento che, in circostanze normali, sarebbe stato discusso, se storicamente la Regione Piemonte avesse predisposto il bilancio in tempo e così gli Enti Parco e tutti gli altri Enti dipendenti, non ha potuto essere preso in considerazione. Si è dunque persa un'occasione per incalzare la Giunta regionale sul fatto di legare all'esercizio provvisorio attività di Enti molto importanti per la Regione Piemonte in questo momento. L'Ente Parco infatti, se viene costretto in una gestione provvisoria del bilancio, non può esplicare tutte le funzioni cui è abilitato e che deve esplicare. Da un lato, gli Enti Parco soffrono già di inadeguatezza delle poste di bilancio gli Enti Parco dovrebbero essere, nell'ambito della politica regionale, i primi soggetti ad essere garantiti relativamente alla destinazione delle risorse necessarie a consentire loro una svolta nella loro politica. Si parla tanto del futuro della Regione Piemonte - non se ne parla in quest'aula perché il Presidente Ghigo pensa e fa altro che non grandi progetti per il Piemonte. Fuori da quest'aula si parla di progetti, di proposte, ma già gli stessi Stati Generali, Presidente del Consiglio rappresentano un punto che segna una differenza di qualità superiore rispetto a quanto discutiamo in quest'aula.
Un progetto che veda la Regione Piemonte impegnarsi concretamente a favore di una politica di sviluppo che non sia quella finora realizzatasi e oggi asfittica, dovrebbe vedere negli Enti Parco uno dei momenti progettuali forti, ovviamente con eque risorse rispetto ai programmi e con una disponibilità di organico e di personale, che oggi non ha, e penso che tutti i Gruppi continuino a ricevere lamentele da parte degli Enti Parco circa l'insufficiente dotazione di organico.
La politica verso gli Enti Parco potrebbe segnare un importante momento di svolta. Ma questo momento di svolta può avvenire solo a patto di avere bilanci veri, bilanci approvati e bilanci con risorse adeguate.
Presidente, questa discussione il nostro Gruppo l'avrebbe anche affrontata il 19 novembre in Commissione; l'avrebbe affrontata se avesse saputo che questa legge anomala, ormai diventata prassi perversa del nostro modo di agire, era stata presentata in Commissione per quello che poteva diventare. Invece è stata presentata come ennesimo atto routinario di una prassi che non dovrebbe essere utilizzata e, in questo modo, nella stessa seduta di Commissione, la legge è stata licenziata per l'aula.
Adesso, viceversa, scopriamo che le cose non stanno così, che è estrema l'attenzione della maggioranza su questa legge. Allora, il nostro Gruppo cercherà, sia pure sotto le spoglie dell'improvvisazione alla quale è costretto da questi atteggiamenti e da questo incedere che pare casuale della Giunta regionale, di sviluppare tutte le argomentazioni che, a questo punto, un così importante disegno di legge richiede.
Come Gruppo, non ci sentiamo disponibili innanzitutto alla rinuncia da parte della Regione Piemonte a fare il proprio bilancio e, se si può dire ancora meno a gettare in una condizione di provvisorietà e di assenza di un supporto progettuale da parte della Regione Piemonte gli Enti Parco e tutti gli Enti collegati.
Ma è soprattutto sugli Enti Parco che vorrei cominciare a discutere anche perché il lavoro e l'occupazione rappresentano il problema centrale dell'Europa intera e quindi anche del Piemonte, al punto che i 35 Consiglieri di questa maggioranza hanno voluto segnalare l'insufficienza dell'azione svolta dalla Giunta Ghigo finora, scrivendo: "Rinnovata sensibilità ed attenzione ai problemi del lavoro e del sociale". Su questi temi il nostro Gruppo ritiene che un'affermazione di questo genere debba avere immediatamente effetti conseguenti, individuando nel progetto relativo agli Enti Parco uno dei punti apicali della politica della Regione.
Presidente, sappiamo che gli investimenti nei settori che vengono governati dagli Enti Parco sono i più adatti a sviluppare attività di carattere terziario, di carattere scientifico, di ricerca, nonché di carattere culturale, attività fra le più necessarie per il nostro Paese.
Chiedo cortesemente al Presidente della Giunta di prestarmi attenzione.
Presidente Ghigo, stavo dicendo che questo tipo di svolta nella politica dei parchi, che non può prendere il via senza la Regione Piemonte può attivare due tipi di attività utilissime: primo, conoscenza del territorio, studi, ricerche, quindi ricerca, conoscenza, cultura; secondo lavoro, di cui c'è molto bisogno, e sappiamo che la politica ambientale è quella che, a parità di capitale investito, dà più lavoro.
Continueranno poi i miei compagni a sviluppare questi argomenti, perch vedo che il tempo a mia disposizione è terminato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, colgo l'occasione dell'esercizio provvisorio sui parchi per parlare - anche perché è da due mesi che non riusciamo a discutere interrogazioni importanti - di un grande problema, che io credo si stia gestendo in maniera bruttissima. Mi riferisco al Parco La Mandria Presidente Ghigo, che al momento ha la delega sui parchi. Al Parco La Mandria il progetto relativo alla Reggia di Venaria (comprendente il comprensorio Borgo Castello), se venisse presentato a fine gennaio, così com'è stato progettato in questa fase, credo che porterebbe allo stravolgimento completo del parco più importante della nostra Regione.
Qualche tecnico del nostro Ente, o qualcun altro, ha pensato che nel Borgo Castello si debba ricostruire una forma di presenza antropica; questo va bene, ma da qui a pensare di realizzare nel Borgo Castello un parcheggio sotterraneo per 150 auto, un albergo con 50 stanze, sette ristoranti, ecc.
è cosa diversa: chi ha pensato tutto questo si deve rendere conto che quello non sarà più il Parco La Mandria. E' una scelta deliberata, ma altrettanto chiara.
Presidente, vorremo subito delle risposte chiare in proposito.
Chiediamo la convocazione congiunta delle Commissioni V e VI, in modo che il Consiglio possa poi discuterne.
Personalmente, credo che sia un progetto completamente sbagliato.
L'albergo può essere realizzato nelle parti adiacenti al centro storico tra l'altro, già storicamente predisposte in tal modo - prospiciente a La Mandria di Venaria, come in un primo tempo si era ipotizzato.
Quindi, Presidente, le chiedo di ripensare a quel progetto, che vede tutta la comunità scientifica, accademica e culturale inorridita, ora che stanno apprendendo mano a mano il progetto stesso - e credo che ci saranno presto le prime prese di posizione.
Chiedo pertanto che il progetto possa essere innanzitutto ripreso dalle Commissioni competenti e quanto meno discusso, in quanto si tratta proprio di uno scempio. Se il progetto fosse realizzato nell'area oggi usufruita dal pubblico, assisteremmo all'ingresso giornaliero di centinaia di auto.
Quindi, si tratterebbe dello stravolgimento completo del parco e non di un modo intelligente per valorizzarlo.
Certo, all'interno del progetto sulla Reggia si può prevedere una piccola ricezione alberghiera, ma pensiamo che abbiamo già un altro ambito che è Villa Bonomi (costata 18 miliardi alla Regione), per la quale non esiste alcun tipo di progetto. Non credo che nel Borgo Medievale debba essere costruito un albergo, avendo questa opportunità. Ragionare su una piccola ricezione alberghiera recuperando una parte storica già predisposta, quella di Venaria, dove i cavalieri andavano ad alloggiare sarebbe molto più adeguato, così come per il progetto che prevede un centro ippico - mi pare eccessivo - con quattrocento cavalli, tra l'altro neanche previsto dal Piano d'area che aveva ridotto le presenze bovine.
In definitiva, Presidente, ci consenta di conoscere e di discutere questo progetto. Secondo noi, state prendendo un abbaglio, state realizzando un progetto di cui farete pentire il Piemonte. A questo punto credo che ci sia ancora tempo per modificarlo intelligentemente e nella direzione dell'usufruibilità del parco e di una maggiore efficienza del parco stesso, tenendo conto che questo progetto non prevede alcun recupero delle tante cascine per attività di agriturismo, per esempio, realizzazioni molto più consone, che presentano un tono più leggero ed equilibrato in quell'ambito, piuttosto che il classico albergo che credo sia, nelle forme pensate da quel progetto, abbastanza assurdo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente, tentare di far discutere il Consiglio regionale del bilancio di previsione degli Enti Parco piemontesi, invece di procedere all'elezione del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza dovuti per la legalità e la funzionalità istituzionale dell'Ente Regione è, a mio avviso, paradossale ed incredibile. Stravolge l'iter procedurale ed è un fatto politico gravissimo che penalizza l'attività e la legittimità del Consiglio regionale stesso, per cui è auspicabile che il provvedimento sugli Enti Parco dipendenti dalla Regione Piemonte ritorni nella Commissione permanente per una più corretta discussione.
Il provvedimento citato è un disegno di legge regionale che consente agli Enti Parco dipendenti di procedere nella propria attività amministrativa anche senza l'approvazione del bilancio della Regione ed è un palliativo, una furberia istituzionale comunque prevista.
Gli Enti Parco del Piemonte soffrono già di un'inadeguatezza dei bilanci regionali perché dovrebbero avere ben altro trattamento politico e finanziario per una qualità progettuale e di sviluppo molto diversa e futuristica e anche per avere una giornata politica di svolta dell'esecutivo regionale sui parchi. Vi è invece un'anomala ed assurda legge regionale che la maggioranza di centro-destra si appresta ad approvare per raggirare l'ostacolo politico che si intende fare. E' l'ennesimo segnale politico di incapacità e di fallimento dell'attuale Giunta regionale, anche per la parte importantissima della politica regionale sui parchi che dovrebbe invece essere un elemento qualificante per la nostra Regione, che conta moltissimi parchi, che sono comunque uno degli aspetti più importanti della vita anche politica e soprattutto di immagine ambientale e turistica del nostro Piemonte.
Per cui concludo dicendo che era necessario e doveroso discutere dell'elezione del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza. Invece così si cerca, ancora una volta, di sminuire il valore e la legittimità del Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Il Presidente Ghigo non ha evidentemente ascoltato i suggerimenti che il mio Gruppo gli aveva dato nella seduta di ieri; e invece di tirare fuori quelle cose, che non ripeto per non scandalizzare nessuno, che cosa ha fatto? Ha fatto esattamente quello che prevedevamo e cioè, per rimandare i litigi sull'Ufficio di Presidenza, sugli Assessorati, sul sottogoverno e quant'altro, va a proporre non l'esercizio provvisorio dei parchi, ma visto che c'è stato consegnato anche un emendamento a firma Ghigo, va a proporre l'esercizio provvisorio per tutta la Regione Piemonte. Il che è un po' come se un bambino uscisse di casa dicendo alla mamma che va a comprare il latte e poi quando arriva in latteria si compra tutta la latteria.
Ci sembra strano che non sia stata portata una legge sull'esercizio provvisorio e che si debba ricorrere a questi truschini per andare ad emendare un altro progetto di legge che era stato approvato dalla I Commissione, in maniera tale da non portare il vero provvedimento in Commissione e cioè l'esercizio provvisorio di tutta la Regione.
Visto che avete voluto imboccare questa strada e visto che avete voluto invertire a tutti i costi l'o.d.g., non procedendo come da Statuto all'elezione del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza, noi non vogliamo partecipare a quella che secondo noi è una violazione dello Statuto. Abbiamo già annunciato ieri che presenteremo ricorso al TAR e al Presidente della Repubblica. Vorrei capire il motivo per cui arriviamo a questa inversione perché, nonostante ci sia un documento firmato da 35 Consiglieri, mi pare strano che, se i 35 Consiglieri hanno firmato questo documento e, come dice il Presidente Ghigo, gli hanno riconosciuto la fiducia - se c'è questa fiducia! - non si possa votare il Presidente del Consiglio. Allora, questa fiducia non c'è, e tutto questo avviene per prendere ancora uno o due mesi! Se in tutti questi mesi non si è riusciti a giungere ad un rimpasto che soddisfacesse tutti i componenti della maggioranza, mi chiedo come si potrà nel prossimo mese raggiungere questo obiettivo che, tra l'altro, dovrà essere comunque raggiunto entro il 31 marzo, perché questo emendamento prevede l'esercizio provvisorio entro il 31 marzo, il che vuol dire che bisognerà trovare l'accordo sugli equilibri di Giunta, votare il Presidente del Consiglio, l'Ufficio di Presidenza e poi il bilancio. Secondo me, sarà difficile, avendo anche visto quanti sono gli emendamenti su questo bilancio, che ciò possa accadere.
A questo punto, rivolgo l'ultimo appello al Presidente Ghigo, affinch cambi idea ed esca da questa storia a testa alta, motivando anche le ragioni della crisi dalla sua maggioranza, ma ne deve uscire a testa alta dimettendosi, ritirando questo emendamento e, di conseguenza, andare a nuove elezioni.
Termino il mio intervento con una considerazione. Ci sono dei Consiglieri di maggioranza, dei Capigruppo, che in questi mesi si sono lamentati dell'opposizione accusandola di aver voluto strumentalizzare alcune vicende. Rispondo che il sistema di emendare la legge sull'esercizio provvisorio dei parchi conferma che la maggioranza i guai se li è sempre cercati. E se c'erano due strade da seguire per raggiungere l'obiettivo una corta ed una lunga, la maggioranza ne ha creata sempre una terza ancora più lunga.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Ci troviamo oggi, dopo oltre una settimana di attesa, che oggi doveva portarci all'elezione del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza, di fronte ad un documento. Documento che pone degli elementi di forte analisi e anche critici rispetto all'attività della Giunta Ghigo e all'attività anche progettuale di progetto politico attuato o non attuato da questa maggioranza.
Nell'ambito del quarto punto di questo documento, sottoscritto dal Presidente Enzo Ghigo e da tutti i Consiglieri della maggioranza, vi sono aree e settori politici dove si individua sostanzialmente una forte inadeguatezza nel modo di governare questa Regione.
Tra queste aree vi sono: lo sviluppo, il lavoro, il federalismo e il riordino della normativa del governo del territorio e delle politiche ambientali. Si citano le politiche giovanili, il sociale, ma anche il lavoro, i trasporti, l'ambiente.
A questo punto, dovevamo trovarci a discutere il bilancio, che inizialmente avrebbe dovuto seguire il dibattito relativo all'elezione del Presidente del Consiglio; strumento indicato da questa Giunta come squisitamente amministrativo, ma per noi squisitamente politico.
Non ci troviamo più di fronte all'approvazione o alla discussione del bilancio, ma ad una proposta di legge che introduce l'esercizio provvisorio per gli Enti Parco. Quindi, ci troviamo di fronte al fatto di proporre una revisione alle politiche di questa maggioranza, tra queste anche quelle ambientali. Ci troviamo di fronte al fatto di discutere in fretta un esercizio provvisorio che permetterebbe agli Enti Parco di continuare a funzionare in una Regione che, nonostante tutto, su temi fondamentalmente politici non ha trovato la sua compattezza.
La questione degli Enti Parco è sicuramente importante e deve vedere dei momenti di discussione sicuramente più approfonditi.
Già altri Consiglieri hanno evidenziato lo spirito con cui questo disegno di legge era stato discusso in Commissione a metà di novembre.
Sicuramente questo disegno di legge era stato discusso con uno spirito di normalità, mentre oggi in quest'aula, dopo settimane di attesa, assume un significato importante: questa maggioranza attribuisce a questo disegno di legge un significato ed un'attenzione particolari.
Pertanto, riflettiamo sul contenuto e sulle politiche che oggi, dal punto di vista ambientale, devono coinvolgere tutta la Regione Piemonte e quindi devono vedere anche un sostanziale contributo da parte del Consiglio regionale sulle questioni ambientali e sulle questioni dei parchi e quindi degli Enti Parco.
In ultimo, leggiamo un emendamento al disegno di legge firmato dal Presidente Enzo Ghigo in cui si introducono dei riferimenti al disegno di legge n. 371; disegno di legge che in quest'aula, a quanto pare, è stato ritirato, per cui non verrà discusso oggi. Di conseguenza, ci troviamo ad affrontare il bilancio dell'esercizio provvisorio degli Enti Parco con un emendamento, ora presentato, in cui si introducono degli elementi contraddittori rispetto all'evolversi della discussione in quest'aula su questa tematica.
Tale emendamento recita: "La Giunta regionale è autorizzata, ai sensi dell'art. 79 dello Statuto, secondo quanto previsto dal comma secondo dell'art. 36 della L.R. 29/12/1981 n. 55 'Norme di contabilità regionale' ad esercitare provvisoriamente, fino al momento dell'entrata in vigore della relativa legge e non oltre il 31/3/1998, il bilancio della Regione per l'anno finanziario 1998 secondo gli stati di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1998 contenuti nel disegno di legge n. 371, presentato dalla Giunta regionale in data 26 novembre 1997 e così licenziato...". Comunque, tale disegno di legge non è mai approdato in aula. Nel senso che è approdato in aula, ma poi oggi non ci troviamo a discutere su quei contenuti, ma ci troviamo di fronte ad un altro disegno di legge.
A questo punto, mi chiedo - paradossalmente - perché nell'ambito di un disegno di legge introduciamo un emendamento importante che fa riferimento ad un altro disegno di legge che in realtà è il bilancio che questa Regione avrebbe dovuto approvare.
Chiedo alla Giunta di esprimersi in merito e ai colleghi Consiglieri di tenere conto di questi elementi di contraddizione.



PRESIDENTE

Vorrei sottolineare, Consigliera Simonetti, che il disegno di legge n.
371 non è stato ritirato. Bisogna essere precisi.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

In effetti il disegno di legge n. 371 non solo non è stato ritirato, ma è la base sulla quale si chiede l'autorizzazione all'esercizio provvisorio.
Vorrei partire da questa considerazione, anche per fare una proposta.
Come prevede la legge sulla contabilità degli Enti locali, la Giunta regionale chiede l'esercizio provvisorio e la base di riferimento è il bilancio presentato in Consiglio, cioè il disegno di legge n. 371. Non per nulla l'art. 36 viene citato e la Giunta indica anche il risultato della I Commissione, cioè fa riferimento al lavoro della Commissione, dicendo che il bilancio è approvato dalla I Commissione. L'altro elemento di discrezionalità è la data del 31 marzo, come data dell'esercizio provvisorio. Credo che occorra esaminare alcune questioni di carattere tecnico, perché, se questa proposta venisse approvata, si autorizzerebbe l'esercizio provvisorio sulla base di un bilancio che si prevedeva di discutere, e quindi di modificare, in Consiglio.
Penso che tutti abbiamo ragionato con questa ottica, non per nulla in Commissione non sono stati presentati emendamenti, perché si pensava di presentarli in Consiglio. Questa base, però, viene ritenuta positiva, cioè utile per fare l'esercizio provvisorio.
Qual è il passo successivo che la Giunta farà, se questa proposta verrà approvata? E' quello di presentare, alla scadenza dell'esercizio provvisorio, di nuovo il disegno di legge n. 371? Oppure il bilancio completo? Penso che questo quesito richieda una risposta. Cosa intende fare la Giunta? L'altro quesito è: perché la data del 31 marzo? Ancora: per quale motivo la Giunta ritiene di ancorare l'esercizio provvisorio sulla base di alcuni capitoli azzerati per alcuni Assessorati ed altri capitoli non azzerati, come quelli, ad esempio, del Presidente? Questo mi pare l'elemento centrale. Non sarebbe forse utile ancorare l'esercizio provvisorio all'azzeramento di alcuni capitoli, quindi renderlo effettivamente tecnico, perché il bilancio di previsione, il disegno di legge n. 371 conteneva forti elementi discrezionali? Non mi dilungo su questi aspetti, però chiedo che, proprio per riflettere su queste connessioni, il Consiglio venga sospeso e si proceda ad una riunione della I Commissione. Mi pare fondamentale per capire i procedimenti e cosa succederà con l'approvazione dell'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sicuramente, ci troviamo di fronte ad un bel pasticcio, perché il bilancio è viziato sin dall'inizio da alcuni fatti intercorsi. All'inizio ci siamo trovati con un bilancio, il disegno di legge n. 371, presentato come tecnico, poi risultato non tecnico. In Commissione è stato presentato come bilancio tecnico, tant'è vero che ci si è stupiti della richiesta di consultazioni: essendo tecnico, non c'era bisogno di consultazioni.
Infatti, si è dovuto discutere della consultazione e chi era in Commissione lo ricorda sicuramente. Poi, leggendo il bilancio, ci si è accorti che era un bilancio non tecnico, si è trovata la formulazione "a legislazione vigente, a bocce ferme". Però, a "bocce ferme" c'è l'Assessorato di Cavallera che ha delle voci finanziate, mentre l'Assessorato di Goglio non ha alcun finanziamento. Non si capisce bene perché alcuni Assessorati cito quello dell'Assessore Bodo unicamente perché è di fronte a me - non sono nelle stesse condizioni. Quindi, è un bilancio con alcune voci a zero ad altre no, per cui, ad esempio, si pagano 6 miliardi e 100 milioni alle Camere di Commercio per gli Albi dei commercianti, ma non si paga per quelli degli artigiani, perché anche lì i finanziamenti sono a zero.
Si poteva, dunque, presentare un bilancio vero, discuterlo e andare avanti, oppure presentare un bilancio puramente tecnico, in cui c'erano le voci strettamente tecniche, quindi si toglievano le consulenze, si toglievano le manifestazioni, tutte quelle voci che sono state in qualche modo finanziate, ma non voglio ripetere il dibattito svoltosi ampiamente in Commissione. Invece è stato presentato questo strano bilancio che, tra l'altro, pur essendo stato licenziato da un certo periodo, non è venuto in discussione.
Il problema vero è questo, perché si poteva presentare un bilancio asettico, che permettesse di evitare l'esercizio provvisorio e consentisse di arrivare ad approvarlo in tempi ragionevoli, dal momento della sua presentazione, permettendo una sua discussione con la totalità delle risorse libere. Operazione, anche questa, non delle migliori (noi l'avevamo criticata), ma che comunque aveva una sua coerenza.
Durante la discussione del disegno di legge n. 371, noi avevamo intenzione di fare una vera discussione di bilancio, quindi introdurre, in tutte quelle voci che sono a zero, delle cifre per delineare una nostra manovra di bilancio. Purtroppo questo ci è stato impedito dall'ostruzionismo concreto della maggioranza, che si è sviluppato per tutta la scorsa settimana, con assemblee andate deserte da parte della maggioranza che ha fatto mancare il numero legale, in alcuni momenti incidentalmente, nel senso che si arrivava tardi, in altri momenti in modo non più incidentale, ma con la volontà di arrivare tardi e quindi non discutere il provvedimento. Successivamente, ci siamo trovati di fronte all'esplosione della crisi di questa maggioranza; nonostante il termine del 19 dicembre fosse largamente previsto, cioè sapevamo da mesi che si sarebbe arrivati a quella scadenza, la maggioranza è giunta incapace di affrontare il tipo di provvedimento che si doveva approvare, cioè l'elezione dell'Ufficio di Presidenza. Abbiamo nuovamente perso tempo, perché, pur non volendo portare alla luce questa sua crisi, che invece è agli occhi di tutti, perché quanto accade questa mattina è la manifestazione di questa sua crisi, la maggioranza ha impedito di esaminare gli atti che occorreva esaminare e che avrebbero permesso di utilizzare anche altre sedute per la discussione del bilancio.
Ci troviamo, quindi, di fronte ad un provvedimento, il disegno di legge n. 375, che è partito in un certo modo e che, durante il suo percorso, è diventato un'altra cosa. E' un provvedimento in cui si potrebbe inserire quasi tutto il disegno di legge n. 371. Tra l'altro, teniamo conto che la legge sull'esercizio provvisorio dice che ci sono quattro mesi in cui pu essere esercitato. Quindi ha una durata significativa.
Questo provvedimento, dicevo, è nato in un determinato modo ed è diventato un'altra cosa, ed è per questo motivo che mi associo alla richiesta di rinvio in Commissione.
Non vedo l'Assessore Burzi, ma avrei alcune richieste da avanzare rispetto all'emendamento, proprio per il tipo di documento che è stato presentato, il disegno di legge n. 371. Se si esercita per i mesi in cui sarà possibile l'esercizio provvisorio, voglio capire le voci non finanziate, tutte quelle relative al lavoro, che fine faranno. Cioè un dodicesimo di zero resta sempre zero. Il rischio è che alcuni Assessorati che già sono penalizzati, non solo verranno penalizzati ulteriormente, ma addirittura uccisi da questo tipo di provvedimento. E questo è il primo elemento.
Il secondo elemento è che, surrettiziamente, per un determinato periodo, un documento che doveva essere discusso e che poteva essere modificato, viene esercitato. Faccio un esempio. Noi consideriamo, e abbiamo presentato emendamenti su questo, eccessivo lo stanziamento predisposto per i nuovi Direttori, poiché prevede, comunque, il "massimo da subito" a tutti, indipendentemente dall'analisi di quanto andranno a fare.
In tal senso, il nostro Gruppo ha presentato degli emendamenti che propongono la limitazione di tale spesa per poter aumentare la voce relativa agli incentivi per l'insieme dei dipendenti. La legge n. 51 prevede che si possa dare "sino a", non prevede il massimo per tutti.
Ora, applicare la norma per tre-quattro mesi è un "casino"! Diventa difficile discutere la riduzione di uno stipendio stabilito diversamente in precedenza; sarebbe stato più utile discuterne immediatamente prima. E' chiaro a tutti che il problema ha molto a che fare con il provvedimento in discussione. Se quest'ultimo avesse rappresentato semplicemente la proiezione storica delle spese avrebbe avuto un senso: si esercitava un dodicesimo delle spese storiche finora sostenute dalla Regione. Visto che invece sono stati introdotti elementi nuovi, ci troviamo di fronte ad un "casino", ad un pasticcio...



PRESIDENTE

Il Consigliere Rosso insegna... Il nuovo lessico collegiale...!



PAPANDREA Rocco

Alcuni Assessorati andranno completamente in "tilt" di fronte a questo provvedimento. A maggior ragione, occorre ritornare in Commissione a discutere seriamente il documento.



PRESIDENTE

La discussione generale è terminata.
La parola all'Assessore Burzi



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Credo ci sia, nell'ambito degli interventi che si sono succeduti, una serie di elementi da puntualizzare.
Parto da un aspetto esterno, ma ripreso da molti in aula - ancorché io non convenga che si tratti di modalità corretta utilizzare i media come argomento di discussione. Intanto, informo tutti i colleghi che non è affatto vero che quanto sta accadendo sia la prima volta in ventisette anni di legislatura della Regione Piemonte. I funzionari ancora questa mattina mi informavano che è già avvenuto nel 1992 e 1994 - ultimi casi - e ben più spesso negli anni dal 1970 al 1990. Mi spiace dover dire che le notizie che un noto quotidiano torinese oggi riporta a grandi titoli non sono totalmente rispondenti a verità.
Secondo punto: legge sui parchi, con la quale ha iniziato il proprio intervento il Consigliere Chiezzi. E' vero che la legge è arrivata in aula il 19 novembre, ma quella che stiamo qui discutendo è stata approvata giovedì-venerdì scorso. Il che significa che dal 19 novembre, da quando cioè è stata regolarmente presentata in Consiglio, essendo stata approvata alla fine della prima quindicina di dicembre - pur essendo regolarmente iscritta all'o.d.g. - la I Commissione si è occupata estesamente, per 62 ore, della discussione del disegno di legge n. 371. Si tratta quindi di progetto che ha ricevuto e riceverà ancora attenzione. Non essendo stato ritirato - come correttamente ricordava il Presidente Saitta - quando arriverà all'o.d.g. dei lavori del Consiglio verrà discusso e legittimamente vi sarà la rappresentazione delle linee politiche che la minoranza, in parte, ha già voluto rappresentare in sede di Commissione, e concordemente non emendare, rimandando all'aula la definizione di linee politiche diverse.
L'esercizio provvisorio degli Enti Parco è del tutto slegato da quanto è avvenuto in aula in quest'ultima settimana. La legge di assestamento 1997 di tali Enti verrà pubblicata il 31/12/1997.
In parte convengo con quanto sosteneva il collega Chiezzi, ma, al di là della quantità di risorse e del livello di priorità da assegnare al mondo dei parchi, avremmo dovuto procedere comunque a definire un'autorizzazione per l'esercizio provvisorio - e non solo quest'anno, essendo divenuta anomalia delle legislature e non di "questa" legislatura. Tant'è vero che più volte, in Commissione - ma l'aula mi pare sede ancora più idonea per ribadirlo - la Giunta ha fatto presente l'intenzione di redigere una legge regionale "analoga" alla n. 77 per gli Enti locali e le Province predisposta obbligatoriamente secondo i dettami della legge n. 142, anche se le Regioni a Statuto originario non hanno tale obbligo.
Questa legislatura, questo esecutivo, si sono prefissati questo compito pur non essendovi obbligati, perché convinti del fatto che la strumentazione contabile della Regione Piemonte, a maggior ragione in partenza di esercizio a regime della riorganizzazione del personale e dunque della legge n. 51, debba rivedere i propri regolamenti contabili sia per obsolescenza, sia per renderli idonei - se davvero ci si crede - alla volontà di ristrutturazione della funzione pubblica dell'Ente Regione.
Credo quindi che i ragionamenti attinenti all'attenzione maggiore o minore posta in sede di discussione - che, ricordo, è avvenuta due-tre giorni fa e non il 19 novembre, momento in cui la legge arrivò in Commissione - sugli Enti strumentali siano da rivedere complessivamente con apposito disegno di legge: la volontà di questo esecutivo è rendere tali Enti molto più autonomi nella loro possibilità di decisione nell'ambito degli indirizzi politici e quantitativi definiti dalle leggi di bilancio della Regione, ma anche molto più snelli nelle proprie procedure autorizzative, al fine di una maggiore autonomia nella gestione delle risorse, qualunque sia il loro livello finanziario.
La domanda di esercizio provvisorio nasce, evidentemente, da considerazioni politiche su quanto è avvenuto questa settimana; la strada scelta, quella dell'emendamento per diretto collegamento al disegno di legge n. 371, è, a giudizio degli uffici sia della Giunta sia della Presidenza del Consiglio, quella più legittima, quella più pulita, più proceduralmente rispettosa di tutte le parti.
In tal senso, credo che vi sarà un'interruzione per un'idonea riunione della I Commissione, come richiesto. Preannuncio - in parte per rispondere già in questa sede a quanto chiesto dal collega Saitta - che la volontà è di riproporre nell'ambito del mese di gennaio il disegno di legge n. 371 che, ricordo, non è mai stato definito bilancio tecnico proprio per la sua impostazione, che non attribuiva le risorse libere disponibili - 50/60 miliardi: un anticipo della relazione che ho fatto in Commissione: i colleghi mi scuseranno - di fondi d'investimento.
E' reale la volontà espressa nell'esecutivo, nelle sedi competenti durante il mese di dicembre, di riflettere nella prima parte dell'anno 1998 sulla connessione di eventuali altre risorse libere, sia di competenza regionale sia di competenza statale, con la procedura del Piano regionale di sviluppo. Piano che era ed è impegno di questa Giunta portare a termine nel corso della prima parte del semestre 1998, definendo, in sede di esecutivo, di Commissione, di Consiglio, le priorità politiche per queste rimanenti risorse da individuare e dibatterne nelle sedi idonee.
L'esercizio provvisorio nasce - lo dico con molta tranquillità: io ero molto favorevole alla proposta di inversione di o.d.g. che la collega Cotto ha avanzato ieri...



(Interruzione del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Assessore, vada avanti, prego; non tenga conto degli amorosi sensi dialettici...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Amorosi? Non reciproci!



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Quindi, la legge regionale permette - ma direi che in questo caso è implicita anche quella logica del documento che la maggioranza ha voluto discutere e presentare ieri - di avere nel mese di gennaio due percorsi paralleli: il Consiglio regionale impegnato ad approvare, mi auguro, il disegno di legge n. 371 e le parti politiche della maggioranza impegnate in un lavoro di costruttiva revisione della parte programmatica e delle relative conseguenze, che è stato oggetto di un dibattito per quanto attiene appunto le parti politiche che la maggioranza esprime nell'ambito del Consiglio regionale.
Questo è quanto, quindi io credo che sia utile andare in I Commissione e dibattere.
Per quanto riguarda i tempi - lo preannuncio - la legge consente - come diceva giustamente il Consigliere Papandrea - quattro mesi. Io credo che una prudenza rispettosa verso il Consiglio possa permettere di immaginare un iter di un mese di discussione complessiva, tenuto conto che il mese di gennaio parte già corto, e tenuto conto dei tempi necessari per l'approvazione da parte romana (per quanto riguarda la legge n. 51, tutti gli obblighi sono stati rispettati con la seduta di Giunta di ieri sera).
Ricordo a tutti i colleghi che su questa legge è stato lungamente dibattuto e che l'esecutivo e, conseguentemente, la maggioranza hanno rispettato tutti gli impegni che garantirebbero una partenza a regime della legge n. 51, tranne uno: il bilancio definitivo. Ricordo che questo bilancio definitivo non è stato approvato dopo una discussione - peraltro record (questo sì!) nel corso della legislatura - di 62 ore in Commissione.
Ciò dimostra la volontà effettiva, e non soltanto a parole, di questo esecutivo di dare spazio alla legge n. 51 in termini reali e concreti, e non soltanto velleitari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.
In merito a che cosa, Consigliere?



CHIEZZI Giuseppe

In merito alla procedura.



PRESIDENTE

Essendo stato presentato un emendamento integrativo al progetto di legge n. 375, leggo quanto disposto dall'art. 80, comma terzo, del Regolamento: "Gli emendamenti che comportano aumento di spesa o che comunque incidono sul Piano di sviluppo o sul bilancio della Regione sono trasmessi dal Presidente subito dopo la loro presentazione" - è stato presentato formalmente a tutti i Gruppi, a tutti i Consiglieri - "alla Commissione competente perché esprima il proprio parere; questo può essere dato anche verbalmente nel corso della seduta".
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro Gruppo ha presentato alcuni emendamenti su questo progetto di legge che modificano il merito della legge stessa.
Presidente, lei non ha citato i nostri emendamenti, che sono numerosi rispetto all'emendamento della Giunta; non capisco perché non li ha citati e non ne abbia fatto distribuire copia.



PRESIDENTE

Sono stati distribuiti a tutti.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro è un emendamento all'art. 1. Sull'emendamento della Giunta mi rivolgo al Presidente del Consiglio proprio perché ci illumini e ci tuteli.
Siamo in presenza di un disegno di legge per l'esercizio provvisorio di Enti collegati e dipendenti dalla Regione Piemonte: chiedo al Presidente del Consiglio che si rimanga nell'ambito di questa legge e che gli emendamenti presentati siano emendamenti a questa legge e non trattino questa legge come un "cavallo di Troia", perché le leggi non sono cavalli di Troia.
Questa è una legge sulla quale tutti noi siamo stati impegnati per discutere cosa deve succedere fuori dalla Regione, e va bene che sia così.
Ma deve rimanere tale.
Presidente, al riguardo possiamo anche avere un attimo di consultazione, ma credo che non si possa presentare un nuovo disegno di legge con un emendamento che contenga tutt'altri e differenti contenuti, e mi sembra che gli Enti dipendenti dalla Regione e la Regione Piemonte siano due mondi differenti, che devono essere trattati con leggi, così com'è stato voluto. Non si può utilizzare strumentalmente, artatamente, un emendamento perché non si vuole presentare un disegno di legge: è una grave scorrettezza.
Se si vuol fare la legge sull'esercizio provvisorio della Regione signor Presidente del Consiglio, dica ai proponenti, in questo caso alla Giunta regionale, di rispettare le prerogative e le procedure del Consiglio e di presentare una nuova legge, perché di nuova legge si tratta. Le chiederei di ragionare un attimo su questo, perché sarebbe bene mantenere una correttezza di comportamenti affinché le esigenze di una maggioranza non distorcano le nostre regole. Una legge non può essere mutata in un'altra legge con un emendamento, Presidente.



PRESIDENTE

Però se lei ci aiutasse nel razionalizzare i tempi e i modi di questo Consiglio, al di là delle sue obiezioni che possono avere anche un fondamento, e partecipasse a quanto il Consiglio prevede dal punto di vista istituzionale, cioè la Conferenza dei Capigruppo, probabilmente questi suoi rilievi, che non attengono alla procedura, ma al merito politico della legge stessa, avrebbero potuto essere risolti già ieri sera. Invece prendendosi la libertà di intervenire - per carità, concessale - in un momento che lei riteneva opportuno, in corso d'opera, nel corso di una procedura noi non possiamo non attendere a quanto lei ha detto in merito alla sostanza politica di una legge che si viene ad inserire non alterandola, ma certamente integrandola in maniera quasi abnorme, cosa che naturalmente pone il Consiglio e anche l'Ufficio di Presidenza di fronte a perplessità procedurali.
Se il Consiglio ritiene che la procedura adottata possa offrire esca a qualche dubbio di legittimità (non di merito politico), allora lo si dica perché sull'esercizio provvisorio non si può scherzare, non è una legge qualunque; se non viene sollevata un'obiezione di questo genere, allora si proceda, ma siamo chiari fino in fondo; se - ripeto - viene invece avanzata, proprio a scanso di equivoci e di contenziosi vari che potrebbero essere sollevati, per la tutela dell'istituzione, pregherei la Giunta di assumere i propri provvedimenti formali di un disegno di legge, per i quali domani convocheremo la Commissione e il Consiglio a far data 24 ore da oggi.
Dalle ore 12,26 di domani 24 dicembre, vigilia di Natale, si convocherà la I Commissione e immediatamente dopo (questo lo prevede la procedura) il Consiglio. Mi dispiace però che questo non lo si sia potuto sapere ieri sera: probabilmente, avremmo potuto risparmiare tempo. Comunque, questo è un fatto che è stato consumato, per cui a scanso di ogni equivoco...
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Intendo soltanto ribadire che, nel definire quale fosse la strada più legittimamente spedita, evidentemente come Giunta abbiamo consultato gli organi di legittimità preposti e quindi la Segreteria della Giunta, in stretto contatto con gli analoghi organi del Consiglio. A noi è stata garantita la legittimità di percorso, quindi nessun intento di ledere nessuna autonomia di nessun tipo in nessun momento.
A me è stato detto che questa strada, oltre che legittima, era anche la più spedita e, siccome è sembrato a tutti che il tempo potesse essere più utilmente speso nell'interesse di tutte le parti politiche, questa abbiamo scelto; non abbiamo alcuna esigenza di non scegliere l'altra, perché è del tutto identica come fini, come obiettivi: quelli di adire all'esercizio provvisorio per quanto attiene la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Chiedo una cortesia al Consigliere Chiezzi e a tutto il Consiglio: siamo d'accordo a convocare la I Commissione oggi pomeriggio? In questo modo, domani mattina potremmo convocare il Consiglio.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Innanzitutto, mi rifaccio al cortese rimprovero che mi ha rivolto per il fatto di dire queste cose oggi e non alla seduta dei Capigruppo; rimprovero per rimprovero, io ho già segnalato, e risegnalo che le riunioni della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi avvengono in modo molto anomalo ed irregolare rispetto a quanto prevede il nostro Regolamento. E' una questione che si trascina da tempo, ma l'ho già segnalata e la risegnalo: la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi dovrebbe programmare i propri lavori per trimestri o quadrimestri, cosa che non avviene, e dovrebbe essere convocata per decidere come realizzare una programmazione. Quindi, è da tempo che io mi trovo a disagio nella Conferenza dei Capigruppo, perché sono costretto a procedure che vìolano il Regolamento.
Non ho mai fatto di questo una questione capitale, però nel momento in cui vi è un contrasto di natura politica forte - che il mio Gruppo ha espresso alla luce del sole ieri qui, spero senza equivoci, parlando di difesa della Costituzione, dello Statuto - non mi sembra di avere espresso come Gruppo una posizione equivoca sulle nostre intenzioni. Tant'è che alla fine ho dichiarato che non avremmo partecipato alla Conferenza dei Capigruppo, e l'ho fatto ieri, non oggi, Presidente! Per questo il suo rimprovero in parte lo accetto e in parte tento una replica. Nella giornata di ieri, prima della riunione dei Capigruppo, Rifondazione Comunista vi ha detto: "State attenti, in ogni caso, a seguire procedure corrette e rispettose dei nostri diritti, perché li faremo valere".
Io pensavo che questa nostra proposizione aleggiasse sopra la Conferenza dei Capigruppo, visto che l'avevo avanzata in aula.
Se sbagliamo, chiediamo scusa, però, pur nella durezza dello scontro e del confronto sulla correttezza di comportamento, il Gruppo di Rifondazione Comunista "tiene", pure in un contenzioso che può diventare duro, ma non vogliamo utilizzare scorrettezze di comportamento; se lo facciamo chiediamo scusa e non è questa la leva della nostra politica.
Ciò premesso, adesso si chiede al Gruppo di Rifondazione Comunista dopo l'osservazione che è preoccupata e a tono del Presidente del Consiglio, sul fatto che con un emendamento si cambia addirittura una legge, si accetta che questo possa diventare un pericolo, e secondo noi lo è, e si dice che, tenuto conto del fatto che la Giunta potrebbe accedere alla richiesta di un percorso istituzionalmente corretto, si possono concordare forme di gestione di questo percorso che interpretino in modo estensivo e comunque unanime il Regolamento, in modo da consentire oggi pomeriggio una riunione di Commissione a valle di un disegno di legge ad hoc presentato dalla Giunta regionale. Io vi dico che da parte del mio Gruppo, se tutti i Gruppi fossero d'accordo, si potrebbe valutare questa procedura, se gli altri lo ritengono, si intende. Quindi, non c'è...



PRESIDENTE

Siccome adesso abbiamo degli obblighi istituzionali, non potremmo in aula...



CHIEZZI Giuseppe

Mi sono espresso chiaramente o no?



PRESIDENTE

A favore.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Presidente, visto che lei prima ha fatto un rimprovero al Consigliere Chiezzi, io mi sono sentito accomunato a questo rimprovero. Anch'io ieri l'ho detto chiaramente, non è che ho disertato la Conferenza dei Capigruppo per chissà quale motivo; il motivo è semplicissimo e ribadisco la posizione della Lega in maniera chiara.
Noi non abbiamo partecipato alla Conferenza dei Capigruppo perché non volevamo partecipare a quella che, secondo noi, era una violazione dello Statuto. Poi potremmo sbagliare - per carità! - però continuiamo a ritenere che la prima cosa che questo Consiglio deve fare è l'elezione del Presidente del Consiglio. Visto che si è seguito un altro iter e tra l'altro si è imboccata, Presidente, una strada che secondo noi non è corretta, oggi se ne imbocca un'altra che è quella di andare ad emendare la legge sui parchi con l'esercizio provvisorio di tutta la Regione Piemonte.
Sulla richiesta di accantonare questa fase ed aprire invece la fase corretta e quindi la I Commissione, io le posso dire che sanerebbe la seconda deficienza procedurale; noi verremo in Commissione, ma non parteciperemo al voto perché riteniamo che rimanga il problema dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Altri Capigruppo intendono intervenire sulla procedura? Oggi pomeriggio la convocazione della I Commissione e, nei tempi regolamentari previsti, il Consiglio.
Prego gli altri Capigruppo di pronunciarsi.
Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Sono d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Concordo su questa procedura. Lo dico subito in aula perché credo sia utile anche per una riflessione da fare all'interno della Giunta nel momento in cui approva questo disegno di legge.
Io credo, Assessore, che sia proprio inopportuno che dopo l'esercizio provvisorio la Giunta torni in aula presentando il disegno di legge n. 371 come bilancio. E' inopportuno perché aggiungiamo un danno ad altro danno perché questo esercizio provvisorio basato sul disegno di legge n. 371 con alcuni capitoli a zero non è una base seria per un esercizio provvisorio vorrei che ci rendessimo conto che è stato un grandissimo errore non rendersi conto dei tempi.
Arriviamo ad un esercizio provvisorio con dei capitoli a zero, quindi quello che chiediamo per l'interesse della Regione è che dopo l'esercizio provvisorio si arrivi ad un bilancio vero e completo, definiamo i tempi, ma deve essere vero e completo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, io concordo sul percorso, però mi permetterei di chiedere un'ulteriore convocazione dei Consigli regionali, prudenziale perché se per caso dalla I Commissione non emergessero fatti tali da consentirci nella giornata di domani di addivenire all'approvazione di quello che ne uscirà, io credo che occorra anche che i nostri Consigli regionali debbano essere convocati comunque.



PRESIDENTE

Sono già convocati per i giorni 27, 28 e 29 dicembre.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Anch'io concordo sulla riunione di domani. Chiederei di stabilire anche la chiusura dei lavori, affinché io possa assistere alla messa di mezzanotte. Noi, come Gruppo, siamo disponibili alla convocazione del Consiglio per il giorno 26 dicembre; sulle altre convocazioni eravamo già d'accordo.



PRESIDENTE

Sono già state convocate sedute di Consiglio per i giorni 27, 28, 29 e 30 dicembre.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Anche noi concordiamo sulla procedura, anche perché sono le tesi che abbiamo soste nuto in tutto l'iter di discussione sul bilancio a livello di Commissione per quanto riguarda il dopo esercizio provvisorio. Credo che sarebbe estremamente opportuno, oltre a riempire le caselle a zero che sono previste nel disegno di legge n. 371, stilare una relazione programmatica economica e politica sul bilancio che ci permetterebbe di capire le intenzioni di questa maggioranza e di questa Giunta. Lo abbiamo ripetuto in tutte le riunioni di Commissione: con le cifre a zero difficilmente si pu individuare la strategia che intende percorrere questa maggioranza.



PRESIDENTE

C'è consenso unanime sulla convocazione della I Commissione per oggi alle ore 15 e domani del Consiglio alle ore 12,30.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,40)



< torna indietro