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Dettaglio seduta n.201 del 22/12/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito a "Art. 14 dello Statuto, art. 4 del Regolamento interno - Adempimenti conseguenti alla scadenza del mandato dell'Ufficio di Presidente del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al quesito sollevato dal Consigliere Chiezzi, l'Ufficio di Presidenza ha esaminato la normativa statutaria e regolamentare in materia ed in maniera unanime ha rilevato che: 1) Il comma 1 dell'art. 14 dello Statuto, ripreso dal comma 1 dell'art. 4 del Regolamento, si riferisce esclusivamente al momento dell'insediamento del nuovo Consiglio a seguito della consultazione elettorale.
2) Il termine di trenta mesi è termine ordinatorio e non perentorio.
3) Il comma 4 dell'art. 4 del Regolamento precisa espressamente che l'Ufficio di Presidenza rimane in carica fino all'elezione del successivo tale comma è sistematicamente collegato al comma precedente relativo al rinnovo di metà legislatura.
4) Quale ulteriore precisazione, il comma 5 dell'art. 4 del Regolamento stabilisce che solo in caso di scioglimento del Consiglio "i suoi poteri sono limitati alle funzioni connesse con in funzionamento interno del Consiglio regionale uscente e con l'insediamento del Consiglio neo eletto".
Quanto sopra conferma che l'Ufficio di Presidenza è attualmente nella pienezza dei suoi poteri.
D'altra parte risulta che la prassi in atto in numerosi Consigli va nel senso sopra indicato.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo cinque minuti di sospensione per poter esaminare questo parere.



PRESIDENTE

Va bene. Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Richiedo anch'io 10 minuti di sospensione.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.17 riprende alle ore 17.50)



PRESIDENTE

I Gruppi di minoranza hanno chiesto un incontro con il Presidente della Giunta, Ghigo; pertanto l'interruzione del Consiglio si protrarrà ancora per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 17.50 riprende alle ore 17.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto qualche minuto di sospensione poiché il Gruppo ha voluto esaminare con attenzione il documento firmato da tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza nonché dai funzionari del Consiglio competenti a seguire i lavori dell'Ufficio stesso.
Il documento contiene, da una parte, interpretazioni condivisibili e ininfluenti - rispetto a considerazioni che svolgerò; dall'altra, esprime interpretazioni che, pur legittime, rimangono comunque tali.
Il termine di 30 mesi è ordinatorio e non perentorio; non è scritto che è ordinatorio e conseguentemente può essere affermato e sostenuto anche il contrario, rifacendosi lo Statuto ad una legge passata al vaglio dello Stato; una legge dello Stato è una cornice che può essere assunta anche come perentoria.
Prendiamo atto di questo parere, ma non ne siamo convinti. Il fatto che lo Statuto parli del primo insediamento per descrivere la procedura e l'obbligo di compiere, come primo atto, l'elezione del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza, non è condivisibile perch fissando lo stesso Statuto il termine di 30 mesi, è chiaro che si pu tranquillamente sostenere che al termine dei 30 mesi non si è sentito il bisogno di ripetere la procedura già descritta.
Pertanto, per questi due aspetti, il parere sembra appoggiarsi agli interessi della maggioranza del Consiglio, che coincide con l'unanimità dell'Ufficio di Presidenza. La maggioranza del Consiglio tracima, si riordina e si amalgama in un'unanimità che l'Ufficio di Presidenza esprime di fronte alla quale ci inchiniamo.
Le altre considerazioni sono da noi condivise: il fatto che siate in carica - certo, nessuno lo contesta - fino all'elezione del prossimo Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza - e che, quindi l'Ufficio di Presidenza è attualmente nella pienezza dei poteri, lo sosteniamo anche noi. Quello che aggiungiamo è che, anche sulla base di questo parere, è possibile interpretare rigorosamente, nel rispetto della norma statutaria, il fatto che dopo 30 mesi occorre, necessariamente rinnovare il Presidente d'ufficio - se non c'è scritto altro - nello stesso modo in cui lo si è nominato all'inizio dalla legislatura. Quindi, scadendo i 30 mesi, siamo di fronte alla fine di un percorso che deve statutariamente, ricominciare. Ma come ricominciare, se nulla è scritto? Se nulla è scritto il rinnovo avviene - facendo riferimento alle uniche norme esistenti - con nuova nomina.
Dopo 30 mesi c'è un nuovo inizio, gemello del primo, che deve seguire gli stessi ordini di priorità e le stesse procedure; diversamente, ci sarebbero disposizioni diverse.
Da questo punto di vista, il Gruppo ritiene che ogni procedura diversa da quella - a scadenza - vigente, ovvero di rinnovare Presidente e Ufficio di Presidenza, sia una grave violazione di legge.
Se questo avverrà, il Gruppo segnalerà il fatto a tutti i soggetti esterni interessati a proporre ricorso al TAR contro tutti gli atti che, a nostro giudizio illegittimamente, sono messi all'o.d.g. di questo Consiglio anzitempo rispetto all'atto fondante dei secondi 30 mesi di legislatura: l'elezione dell'Ufficio di Presidenza e del Presidente.
Proporremo interessi concreti contro questo agire. Se agirete in questo modo, invieremo un esposto al Presidente della Repubblica, segnalando, così come richiamato dall'art. 126 della Costituzione, quella che a nostro avviso è una grave violazione di legge, in forza della quale chiederemo la verifica del Capo dello Stato e l'inizio della procedura di scioglimento di questo Consiglio.
Vi è poi un secondo documento - che vedo il Presidente del Consiglio accingersi a firmare...



PRESIDENTE

Si tratta di biglietto di auguri!



CHIEZZI Giuseppe

Se sbaglio mi corregga. Notando il grande fervore con cui si propongono pezzi di carta al tavolo della Presidenza e dall'immediatezza con cui il Presidente si è apprestato a firmare un documento testé presentato, credevo trattarsi di quello tanto atteso, per il quale tanto si è prodigato il Presidente Ghigo, che tanto ha ritardato l'inizio del Consiglio e che pare vista la forma larga della sua formulazione e la conseguente sottoscrizione - abbia permesso al nostro Consiglio di iniziare finalmente i lavori. Chiedo al Presidente Ghigo, per correttezza e per rispetto di tutti noi, di rendere noti i motivi documentali che stanno al base della ripresa della nostra attività.
Era chiaro a tutti, giornalisti, passanti e frequentatori dei nostri corridoi e locali, che era in formazione il documento della maggioranza con il quale si sarebbero sbloccati i lavori. Mi sembra come minimo giusto e opportuno che il Presidente Ghigo fornisca un'illustrazione dei motivi contenuti nel documento che stanno al base della possibilità del Consiglio regionale di riunirsi.
Spero che nel documento ci sia scritto che l'avvio avviene esattamente là dove ci siamo interrotti, Presidente Ghigo. Se ben si ricorda, eravamo all'elezione del Presidente del Consiglio. Ora che siete tutti ritornati in aula, che avete un documento firmato, spero che quest'ultimo vi consenta di adempiere ai compiti statutari.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, per quanto attiene a tutti i suoi rilievi tecnico giuridici, lei sa benissimo che non possiamo "concordare e convenire"; al di là della sollecitazione rivolta a tutta l'assemblea, affinché anche questo adempimento possa trovare attuazione nei limiti regolamentari secondo gli auspici del Consiglio stesso, non posso assolutamente accogliere i rilievi dai lei formulati.
Per quanto concerne invece le dichiarazioni del Presidente, lascio a lui la parola, proprio perché possa comunicare al Consiglio le decisioni assunte.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, partirò dall'aspetto sostanziale non prima, però, di scusarmi con i colleghi per l'attesa alla quale sono stati sottoposti. Credo sia comprensibile, però, che percorsi politici complessi e articolati richiedono spesso molto tempo: così è stato.
Partirò dunque dalla conclusione del percorso, che ci permette di sottoporre al Consiglio la richiesta di formulare, attraverso metodologie che dovranno essere valutate all'interno di una Conferenza dei Capigruppo convocata alla chiusura di questa seduta, la possibilità di accedere alla formulazione di un disegno di legge per l'esercizio provvisorio del bilancio del 1998.
Per quanto riguarda le motivazioni con le quali la maggioranza addiviene a questa richiesta, visto che il documento cui si faceva riferimento è interno alla stessa, l'unico aspetto che mi permetto di rendere evidente all'assemblea è che riporta la firma di 35 Consiglieri e che, in linee generali, intraprende un percorso di revisione di alcuni aspetti istituzionali nell'ambito della Giunta e del Consiglio regionale.
Percorso che chiaramente richiederà un periodo di tempo che, comunque, non andrà oltre la fine di gennaio.
Questa la situazione alla quale ci accingiamo; mi auguro che il percorso che mi sono permesso di indicare al Consiglio regionale venga recepito, e che si possa, nella Conferenza dei Capigruppo di domani convocare il Consiglio affinché si possa procedere all'approvazione del bilancio provvisorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, la ringrazio per le poche ma chiare parole che ha espresso.
Mi sembra che il documento - non so se l'abbia firmato anche lei riporti, nero su bianco, una situazione di crisi esplicita del suo governo.
Sono quindi un po' stupito che lei possa aver firmato un documento del genere.
Il governo Ghigo si è presentato in quest'aula con un bilancio; noi come opposizione, non lo condividevamo: l'abbiamo criticato in Commissione e ci apprestavamo a criticarlo in aula: in ogni caso, però, si trattava del bilancio del governo Ghigo. Il documento che ci propone ora provoca innanzitutto il ritiro del bilancio del governo Ghigo - vedo il collega Pichetto agitarsi...! Trattandosi di questione capitale attorno al quale si può anche ragionare su questioni di fiducia, nel senso che si tratta dell'atto capitale nell'anno e nel quinquennio, che qualifica una Giunta regionale, il ritiro del bilancio è la messa in crisi, on. Ghigo, della vostra amministrazione. Il documento, come lei ci dice, oltre a farvi accantonare il bilancio - quindi a rinunciare ad un'impostazione che penso sia stata meditata e condivisa da tutti gli Assessori: rinunciare, tout court, alla proposizione di una vostra linea di politica amministrativa si accompagna - ho trascritto - alla richiesta di "un percorso di revisione di aspetti inerenti sia all'attività della Giunta sia all'attività del Consiglio".
Presidente Ghigo, non sono molti anni che lei è in politica; in questi due anni e mezzo però qualcosa avrebbe dovuto orecchiare. Un documento come questo, che chiede alla Giunta di ritirare il bilancio, è un documento che mette in crisi, politicamente, la Giunta stessa. Poi lei potrà dimettersi non dimettersi, prenderne atto, fare finta di niente, pensare che il mondo è bello mentre non capisce di essere seduto sopra un documento che gli sta sfilando la poltrona da sotto le gambe! In politica, un documento che dice queste cose è un documento di messa in crisi col suo consenso, perché è in crisi l'ipotesi programmatica dell'anno e sono in crisi tutte le altre ipotesi; vanno rivisti gli assetti di Giunta, i programmi e gli assetti di Consiglio.
Da questo punto di vista, dunque, sono un po' sorpreso, ma non rammaricato, dei risultati di destabilizzazione che la maggioranza ha ottenuto; in due anni e mezzo, l'opposizione nel suo insieme non è riuscita a creare così tanti danni alla stabilità della Giunta! Non siamo mai riusciti a far sottoscrivere a 35 Consiglieri un documento in cui si dice: "La Giunta sta sbagliando tutto, il bilancio che ha preparato deve buttarlo via, vada all'esercizio provvisorio, con tutti i danni che genera un esercizio provvisorio; e poi, stia ben attento il Governo Ghigo, entro gennaio si presenti, per cortesia, con il ripianamento e la ridefinizione di tutti gli assetti, Consiglio e Giunta, e anche di tutti i programmi".
Le pare poco, Presidente Ghigo? Lei, di fatto è stato messo sotto crisi e mi stupisco che abbia accettato con tale ingenuità un documento pesantissimo. Se la crisi non l'ha chiesta l'opposizione, l'ha dichiarata adesso la maggioranza: questo è il problema in cui lei si trova. Ne prenda atto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, voglio unirmi al Consigliere Chiezzi nella critica alla decisione dell'Ufficio di Presidenza.
Secondo noi, l'Ufficio di Presidenza non è l'organo che deve decidere l'interpretazione dello Statuto - almeno in questo caso. E allora, visto che nessuno ha voluto chiedere un'interpretazione, non all'Ufficio di Presidenza, ma a Roma, visto che lo Statuto è stato approvato a Roma, mi unisco nel dire che il primo atto che compiere questo Consiglio regionale è votare il Presidente del Consiglio.
Mi sembra che il Presidente Ghigo, invece, abbia scelto un altro percorso, che porta all'esercizio provvisorio, a salvare la poltrona ai Consiglieri regionali e che, quindi, conferma quanto dicevo stamattina.
L'unica differenza - ringrazio - è che non ci avete costretti, per cinque o sei giorni, a far finta di esaminare il bilancio: siamo arrivati subito all'esercizio provvisorio.
Dico allora ai Consiglieri di maggioranza: se avete firmato un documento d'intesa, votate la Presidenza del Consiglio. Se, invece, questo documento è solo per rimandare delle decisioni, vi chiedo: siete sicuri che a gennaio ci sarà un'atmosfera completamente diversa? Pensate veramente che Natale farà diventare tutti più buoni? Personalmente, ritengo che a gennaio saremo nelle stesse condizioni e magari, nei mesi successivi chiederemo una proroga dell'esercizio provvisorio, arrivando, a fine aprile, alle elezioni.
La Lega Nord non condivide questo modo di operare e poiché la maggioranza evidentemente non è ancora riuscita a compattarsi sull'Ufficio di Presidenza, presenteremo un ricorso al TAR e al Presidente della Repubblica. Nel frattempo, se il Consiglio regionale e i Capigruppo decideranno di affrontare altri argomenti, tra cui la legge sull'esercizio provvisorio, prima di affrontare l'argomento dell'Ufficio di Presidenza non parteciperemo alla Conferenza dei Capigruppo né al voto di questa "leggina", che più che una leggina - come qualcuno dice - per il Piemonte è una leggina per i Consiglieri regionali del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo semplicemente di poter intervenire durante il Consiglio di domani, dopo aver appreso dall'informazione pubblica e privata del documento interno della maggioranza, per poter fare - conoscendone i contenuti - alcune considerazioni. E' quindi una richiesta di poter entrare brevemente nel merito della questione.
Nel tempo che abbiamo trascorso ad aspettare che la maggioranza raccogliesse le firme, abbiamo provveduto a raccogliere le firme su un documento alternativo, interno alla minoranza.
Lo consegno al Presidente Ghigo; crediamo sia un documento molto più sincero di quello che gli hanno consegnato i componenti della sua maggioranza. Mi hanno autorizzato a renderlo subito pubblico: contiene le firme di quasi tutti i rappresentanti della minoranza ed augura un buon Natale al Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, raccogliendo quanto ha detto il Consigliere Cavaliere, poiché il documento della maggioranza non è conosciuto da tutti i Consiglieri, penso che le comunicazioni del Presidente Ghigo, riguardanti il documento stesso, meritino un approfondimento. A questo punto riterrei opportuno chiudere la seduta convocare la riunione dei Capigruppo e domani, avendo approfondito meglio il documento proposto dalla maggioranza, poter intervenire nel merito della discussione.



PRESIDENTE

Siamo nell'ambito dell'esercizio provvisorio, c'è tutto il tempo a disposizione perché i Capigruppo o i Consiglieri possano intervenire nel merito di quanto successo oggi.
Convoco dunque la riunione dei Capigruppo.
Il Consiglio è convocato per domani mattina alle ore 10,00; prego i Capigruppo di riunirsi in sala A. Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Comunico che il Gruppo di Rifondazione Comunista non partecipa alla Conferenza dei Capigruppo e chiede, a tutela dei diritti dei quattro Consiglieri, che tutte le procedure messe in atto siano rigorosamente osservanti del Regolamento, per i tempi e i modi di convocazione di qualsivoglia struttura del Consiglio regionale, decisioni che noi formalmente contesteremo a norma di Regolamento.
Da parte del nostro Gruppo non c'è alcuna intenzione di agire "alla buona". Ci opponiamo a questa procedura; quindi, vi prego di garantire i tempi di convocazione, le forme, ecc..



PRESIDENTE

Abbiamo sempre seguito il Regolamento, Consigliere Chiezzi. Si pu anche sbagliare in buona fede, però voglio dirle che il Consiglio è già stato convocato regolarmente per domani, per cui nulla osta perché questo Consiglio sia convocato. Nella Conferenza dei Capigruppo sentiremo le proposte della Giunta sull'iter legislativo da seguire.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18,30)



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