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Dettaglio seduta n.190 del 26/11/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 4 e 11 novembre, i quali verranno posti in votazione nella prossima seduta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Benso Cavallera, Farassino, Ferrero, Leo, Manica, Marengo, Peano, Pichetto Racchelli.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Un Consigliere Segretario effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
23 Consiglieri anziché 25 (sono in congedo n. 12 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
Infatti, il comma quattro dell'art. 52 del Regolamento recita: "4. Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere ad una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una successiva seduta. Passa quindi ad altro argomento dell'ordine del giorno o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda un Gruppo consiliare." Il Gruppo di Forza Italia ha chiesto 30 minuti di sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 15.05 riprende alle ore 15.35)


Argomento:

Richiesta alla Giunta regionale, da parte del Consigliere Chiezzi, di chiarimenti su notizie apparse su La Stampa riguardanti la nomina dei Direttori delle AA.SS.LL.


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo solo informare il Consiglio regionale che il Presidente Ghigo ha 72 ore per presentare alla Conferenza dei Capigruppo della maggioranza, la sua proposta per un nuovo organigramma che comprenda non solo gli Assessori, ma anche i componenti dell'Ufficio di Presidenza e la nomina di rappresentanti della Regione. Questa è una notizia apparsa oggi sui giornali; sempre i giornali dicono che questa notizia derivi da una lettera di cui disporrebbe il presidente Ghigo, pervenuta da Ugo Martinat Segretario regionale di Alleanza Nazionale.
Chiedo al Presidente Ghigo se le notizie riportate a pagine 36 del quotidiano La Stampa, firmate dal giornalista Tropeano, corrispondono al vero, in tal caso di aver la cortesia di informare il Consiglio di atti e intenzioni che riguardano direttamente questo Consiglio regionale.
Chiederei una comunicazione al Presidente su questa vicenda, sperando che egli non fugga una seconda volta al confronto consiliare su atti che vengono portati alla conoscenza di tutti i cittadini da organismi di stampa. Si tratta infatti di una notizia non da poco, nel senso che un eventuale rimpasto della maggioranza di governo nonché dell'Ufficio di Presidenza, senza contare le nomine di cui si parla - anche Cassa di Risparmio - esigono, a mio modo di vedere, una presa di contatto diretta tra quanto si afferma sui giornali e quanto poi viene riferito in quest'aula, che non deve essere semplicemente un luogo in cui si trascorre qualche ora senza discutere dei veri problemi.



PRESIDENTE

Per quale motivo chiede la parola, Consigliere Ghiglia? Su che cosa?



GHIGLIA Agostino

Sulla cosa di ieri, Presidente, posso porre anch'io delle questioni preliminari, pregiudiziali ai lavori del Consiglio. Visto che le pone il Consigliere Chiezzi consenta anche a me di porle.
Domando alla Presidenza del Consiglio se e quando, in Conferenza dei Capigruppo, si è decisa la trattazione dell'argomento sollevato dal Consigliere Chiezzi, non solo, ma se in quest'aula è diventata prassi comune, che non mi sembra sia a termini di Regolamento, fare interrogazioni immediate in tempo reale su articoli di stampa.
Ritenevo che il nostro Regolamento sulla presentazione delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno fosse già abbastanza preciso quindi, Presidente, pregherei che noi tornassimo minimamente all'ortodossia del Regolamento.



PRESIDENTE

Innanzitutto dobbiamo assolutamente rispettare l'iter dei lavori che ci eravamo prefissi nella Conferenza dei Capigruppo, però all'inizio della seduta un qualunque Consigliere può domandare al Presidente notizie in forma molto breve.
Il Presidente può rispondere o può non rispondere.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Si tratta di notizie prive di ogni fondamento.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 369: "Integrazione alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 369, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Cotto, relatrice.



COTTO Mariangela, relatrice

La I Commissione, dopo ampio e acceso dibattito che ha portato alla modifica dell'articolo 2 del presente disegno di legge, ha esaminato nella seduta del 20 novembre 1997 il DDL n. 369 predisposto dalla Giunta regionale relativo a: "Integrazione alla legge regionale 20 gennaio 1997 n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'".
Con tale disegno di legge si vuole sottolineare che l'amministrazione regionale da tempo sostiene l'attività dell'Associazione Premio Grinzane Cavour che, oltre alla edizione del Premio stesso, promuove una pluralità di iniziative di ricerca, studio e valorizzazione del patrimonio culturale del Piemonte, con grande attenzione al rapporto tra giovani e scuola e alle culture locali.
Nella legge di bilancio 1996 è stato istituito il capitolo 11867 "Contributi a favore dell'Associazione Premio Grinzane Cavour" destinato allo stanziamento dei fondi a favore delle attività e del funzionamento dell'Associazione, nello stesso anno con la D.G.R. n. 569-15055 del 29/11/1996 la Giunta regionale ha approvato la stipulazione di una specifica convenzione che ha definito obiettivi e modalità della collaborazione tra la Regione Piemonte e l'Associazione.
Tale convenzione (rep. n. 793/97) all'articolo 2 recita espressamente che l'ammontare annuo del contributo regionale a sostegno del funzionamento e delle attività dell'Associazione verrà definito con legge di approvazione del bilancio; lo stesso articolo fornisce a titolo di previsione l'importo di £. 1.100.000.000 quale quota annuale di finanziamento (anni 1997/98/99).
In sede di approvazione della legge di bilancio 1997 è stato approvato dal Consiglio regionale uno stanziamento di lire 400.000.000 sul capitolo 11867; a fronte di una proposta, formulata dalla Giunta regionale di integrazione del capitolo stesso, il Consiglio ha deliberato di rinviare ogni decisione in merito successivamente ad una audizione da parte della VI Commissione consiliare della Presidenza dell'Associazione "Premio Grinzane Cavour".
Tale audizione si è svolta il 1 ottobre e conseguentemente si rende necessario provvedere con legge di variazione alla integrazione del capitolo di bilancio 11867/97 nella misura di £. 500.000.000.
Tale importo viene individuato in considerazione del fatto che, essendo ormai prossima la fine dell'anno, alcune manifestazioni in programma non saranno realizzate nel corso del 1997 e saranno quindi oggetto di eventuale finanziamento nel corso dei prossimi anni.
La presente legge di variazione e di integrazione della legge n. 12 del 20/1/1997, si compone di n. 3 articoli: il primo prevede la definizione in £. 900.000.000 dell'ammontare complessivo del contributo per il 1997 a favore dell'Associazione "Premio Grinzane Cavour" il secondo definisce le modalità di copertura della maggiore spesa il terzo definisce l'urgenza di approvazione della legge stessa.
Alla luce di tali valutazioni la 1 Commissione consiliare, nella stessa seduta, valutata l'urgenza legata alla scadenza dei termini al 30 novembre per poter variare il bilancio, ha licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 369. Tale testo viene rimesso all'Aula per la sollecita approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Su questo disegno di legge è il caso di dire "meglio tardi che mai" nel senso che sia in VI Commissione che in I Commissione abbiamo avuto modo di poter vedere e seguire un attimo come la Giunta, in modo particolare il Presidente, segua e rispetti le convenzioni che firma.
Quindi il mio intervento dà per scontata l'attività e la validità del "Grinzane Cavour" e di tutti i vari interventi che sta facendo sul territorio regionale con una capacità, a mio parere, anche di valorizzare alcune iniziative che nate in sede locale avevano vita difficile. Il fatto di agganciarle al "Grinzane Cavour" ha significato una loro vivificazione o comunque in alcuni casi, ho presente il premio Acqui Storia, toglierle da polemiche locali e ridargli un peso e una validità che il premio si è conquistato negli anni, salvo una fase finale di una gestione legata anche alla non consapevolezza della validità di questo premio da parte dell'amministrazione comunale.
Ma non volevo fare una digressione su questo terreno, perché mi pare che l'audizione che abbiamo avuto in Commissione abbia permesso ai commissari di potere interloquire e conoscere le risultanze non solo di questo premio a livello della nostra Regione, ma anche per gli aspetti che ha a livello internazionale.
C'è però una cosa che, a mio parere, è un aspetto contraddittorio.
Viene firmata, da parte del Presidente della Giunta, una convenzione con il " Grinzane Cavour" nel novembre del 1996, convenzione con la quale si impegna a stanziare per il 1997-1998-1999 un miliardo e 100 milioni.
E' quindi una convenzione di peso, il che vuol dire che la Giunta, il Presidente della Giunta riconoscono in questo premio e in questa pluralità di iniziative una validità notevole; è una cifra consistente, se la rapportiamo agli altri interventi che fa la Regione nei confronti del Teatro Regio o dello Stabile, per cui si pone questo premio ad alti livelli.
Poi, però - a mio parere - succedono cose per lo meno strane. La Giunta si "dimentica" di aver firmato questa convenzione e nella presentazione del bilancio 1997 ritroviamo - ovviamente nel bilancio che arriva non solo in Commissione, ma in aula - 400 milioni stanziati dall'Assessorato alla cultura.
Tra l'altro, non si capisce come mai l'emendamento proposto dalla Giunta sia di 600 milioni e non di 700, in quanto la convenzione prevedeva uno stanziamento di un miliardo e 100 milioni. Basta un po' di matematica: 4+6 fa 10; 4+7 fa 11. Fare il conto era facile, e giustamente, in discussione di bilancio, il Consiglio chiede che venga approfondito l'aspetto della convenzione, ecc., ecc., chiedendo anche che avvenga nei tempi normalmente necessari (15-20 giorni).
Passano mesi, ed è il "Grinzane Cavour" che deve chiedere l'audizione alla Commissione, altrimenti rischiamo di by-passare il mese novembre, e quindi la fatidica data del 30 novembre, per poter ottemperare, onorare una convenzione firmata.
C'è qualche cosa di strano. Di disattenzione? Non credo. C'è qualche cosa che non quadra nella squadra complessiva.
Non sono solito richiamare l'attenzione sulle problematiche che trattiamo, se non quando mi sembrano di una certa importanza; però, che anche oggi, il Presidente - non perché parla il Consigliere Foco - su questo problema, dove lui è il coordinatore, il firmatario della convenzione, non sia in aula...



PRESIDENTE

No, posso subito darle una spiegazione. Era stato fissato un incontro... Non è per giustificare, ma è per evitare delle indebite osservazioni.
Era stato fissato da tempo un incontro con il Console generale del Regno Unito di Gran Bretagna presso la Giunta. E' venuto qui in Consiglio: nell'arco di pochi minuti sarà in aula.



(Commenti in aula)



FOCO Andrea

Non è solo Leo l'Assessore che segue questa problematica; c'è l'Assessore al bilancio, che è sicuramente... Stiamo infatti parlando di una delibera di riferimento alla I Commissione, quindi sono tranquillo nel poter proseguire, ma poiché sollevavo problemi che riguardavano l'aspetto di coordinamento e di conduzione...
Mi pare che sia in VI che in I Commissione sia emerso con evidenza il fatto che solo un Assessore ha ottemperato alla sua parte, 400 milioni; per quanto riguarda gli altri 700, che dovevano contrassegnare una pluri presenza positiva, che coinvolgeva gli Assessorati all'agricoltura, al turismo e altri ancora avrei avuto piacere di capire di più.
Mi pare che il ritardo sia proprio dovuto a questo non passaggio di notizie o non coordinamento o a difficoltà registrate, ad esempio dall'intervento dell'attuale Consigliere Angeleri. Infatti, in I Commissione - mi spiace che non ci sia - egli faceva domande che, a mio parere, uno che sia stato Assessore e che abbia vissuto quel periodo (perché non è più Assessore da poco tempo, ma c'era nel novembre '96 e in tutti i mesi seguenti sino a un mese fa) non avrebbe dovuto fare.
E se per caso non fossimo stati attenti - ma lo eravamo sia in VI che in I - non ci saremmo accorti che c'era qualche cosa che non quadrava.
Avremmo quindi piacere di avere un chiarimento su questo iter, non in termini burocratici, ma in termini di sostanza; effettivamente, a mio parere, c'è una discrepanza sulla validità di questa convenzione, che tra l'altro riporta in termini corretti il rapporto tra la Giunta regionale e la stessa Associazione. Infatti, se prima l'audizione o il momento di verifica e di rapporto tra Commissione e la stessa Associazione poteva essere un elemento facoltativo, nel momento in cui esiste una convenzione precisa e non più una serie di interventi a pioggia, ma un piano complessivo di iniziative, credo sia giusto porre in termini corretti il rapporto tra Regione Piemonte ed un Ente che svolge un'attività così importante, che noi gli riconosciamo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Foco. Ci sono altre richieste di intervento?



CHIEZZI Giuseppe

Io chiederei la parola, ma alla presenza del Presidente Ghigo, perché è lui che ha firmato la convenzione.



PRESIDENTE

Vediamo allora se ci sono altri Consiglieri che chiedono la parola indipendentemente dalla presenza del Presidente Ghigo.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ma il Capo del Governo Prodi non è sempre presente alla Camera: non si può sempre pretendere la presenza del Presidente, quando ci sono gli Assessori!



PRESIDENTE

E' arrivato il Presidente, per cui il problema è risolto. Tenete per presente che nelle varie assemblee regionali molte volte, anzi spesso, il Presidente della Giunta non è quasi mai presente. Qui abbiamo un'abitudine di grande correttezza nei confronti del Consiglio, per cui siamo grati al Presidente di essere ritornato subito in aula.
Presidente, i Consiglieri che vogliono intervenire chiedevano la sua presenza, di modo che nella sua funzione di coordinatore lei abbia contezza di quello che si dirà e soprattutto possa dare la risposta che essi eventualmente richiedono.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie anche al Presidente Ghigo per la sua presenza. Devo dire che nelle reiterate assenze del Governo regionale in quest'aula, ricordate adesso dal Presidente Picchioni, a memoria non mi sembra che si distingua particolarmente il Presidente Ghigo: non lo metterei in testa a queste assenze.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

E' per quello che richiedevo la presenza, su una vicenda che pare, per voci dalla sua maggioranza provenienti, sia notevole parte in causa di questo anomalo disbrigo dell'affare "Premio Grinzane Cavour", affare che disbrighiamo negli ultimi minuti utili per consentire, con una procedura non dico unica, ma d'eccezione, di variare il bilancio pochi minuti prima che questo diventi inutilizzabile, con un versamento ad un'associazione culturale di una cifra di tutto rispetto. Come mai succede questo? Cerco di dirlo nel modo più esplicito sperando in una reazione del Presidente Ghigo. Siamo giunti a questo perché il Presidente Ghigo ha firmato il 26 novembre 1996 una convenzione col "Premio Grinzane Cavour" senza informare i vicini di Giunta che sono rimasti all'oscuro di questa firma - ho avuto l'impressione - fino a pochissimi giorni fa. Cito il Consigliere Angeleri, a suo tempo Assessore, che pochi giorni fa è caduto anch'esso dalle nuvole perché non sapeva di questa convenzione. Vorrei citare un altro Assessore, che però non è presente, per dovere d'ufficio e dal quale ho capito lo stesso tipo di inconsapevolezza.
La prima domanda che pongo - è per questo che desideravo la presenza del Presidente Ghigo - è la seguente: lei ha firmato una convenzione che impegna la Regione Piemonte a spendere un miliardo e cento milioni per tre anni successivi, senza un'informazione adeguata degli Assessori della sua Giunta? Sì o no? Infatti, Presidente, fino a poche ore prima della presentazione di questo disegno di legge, in Commissione discutevamo guardandoci negli occhi, tra i colleghi Gallarini e Cotto e lo stesso Assessore Leo, di una situazione che aspettava, prima di essere discussa la stipula di una convenzione. Io ho fatto questa affermazione ricevendo cenni di assenso dall'Assessore Leo che mi diceva "è vero, bisogna fare una convenzione" e successivamente abbiamo scoperto che la convenzione era stata stipulata e addirittura con una cifra che non ha eguali nella politica delle contribuzioni da parte della Regione Piemonte. Oggi abbiamo discusso una legge che stanzia 150 milioni di contributo straordinario all'Accademia delle Scienze, anno di nascita 1783! Oltre ventimila volumi disponibili: 150 milioni di contributo! Per quanto riguarda invece il "Premio Grinzane Cavour" c'è stato un accordo tra il Presidente Ghigo e il Presidente Giuliano Soria: un miliardo e cento milioni per tre anni, a valle di una contribuzione della Regione Piemonte sul "Premio Grinzane Cavour" avvenuta per cifre di notevole rilievo anch'esse negli anni precedenti, senza alcun controllo e patto sottoscritto! Quindi, Presidente, già all'epoca in cui lei ha sottoscritto senza dirlo troppo, questa convenzione, vi era stato in quest'aula un dibattito al quale se ricordo bene aveva partecipato anche il Presidente Picchioni in occasione della discussione sul bilancio preventivo, nel quale si era messo in luce a grande maggioranza che il finanziamento di cui godeva il "Premio Grinzane Cavour" era un finanziamento elargito senza le doverose interlocuzioni che un finanziamento così rilevante dovrebbe presupporre da parte dell'Ente concedente. Si era messo in luce il fatto che sembrava uno sproposito il contributo di centinaia di milioni ad un'associazione con la quale non si avevano rapporti convenzionali, accordi ufficiali e stretti, che giustificassero questa cifra nel momento in cui cifre di questo genere non venivano consentite ad altre associazioni attività e fondazioni anch'esse meritorie.
Probabilmente è successo che di questa vicenda la Giunta non si è occupata perché - devo dirlo chiaramente, mi dispiace che non sia presente Leo, ma parlandone bene non dovrebbe fargli troppo dispiacere - sono sicuro che se si fosse occupato della vicenda, l'Assessore Leo sarebbe immediatamente venuto in Commissione, come vedo che fa, sia che io condivida le cose che propone sia che non le condivida, lo devo dire obiettivamente: cosa che gli vedo fare in modo diligente per tutte le materie di cui è interessato. Quindi, lo stupore che ho letto nello sguardo di Leo quando siamo venuti a sapere che la convenzione era già fatta, non solo ma che le cifre erano di quel rilievo, mi fanno convincere che l'Assessore Leo non abbia mai saputo nulla. Allora: l'Assessore Leo non sapeva nulla, l'Assessore Angeleri non sapeva nulla, mi sembra che l'abbia anche detto (se mi sbaglio correggimi, ma mi sembra che l'abbia anche detto in Commissione recentemente) ed erano due Assessori da lei delegati a gestire collettivamente queste materie in Giunta; l'Assessore Gallarini parlerà dopo, diciamo così, non voglio dir niente...
Aspetto che finiscano i suggerimenti al Presidente, potremmo creare Presidente Picchioni - il posto per il suggeritore: facciamo una piccola botoletta e mettiamo dentro i suggeritori che così possono parlare alla Giunta senza che noi vediamo e quindi noi possiamo continuare a parlare senza interromperci, così come si continua a godere dello spettacolo a teatro.
Temo che sia successo questo: che il Presidente Ghigo abbia preso una sua decisione, non l'abbia comunicata, poi probabilmente il Presidente del "Premio Grinzane Cavour", che sarà in sofferenza per tutte le promesse ricevute e i pagamenti da effettuare, si sarà mosso e alla fine si è scoperto l'arcano: si è cercato di dare soluzione a questo fatto con un disegno di legge che per moltissimi versi è veramente anomalo.
La situazione è tale - Presidente Ghigo - che io non so se siamo nelle condizioni di poter procedere nell'esame di questo disegno di legge Presidente del Consiglio, adesso mi rivolgo a lei chiedendo se si possa procedere solo sulla base delle osservazioni che ho fatto fin qui, poi far altre osservazioni - senza che il Presidente Ghigo spieghi come mai, al di là della relazione del relatore, che non poteva dire più di quello che ha detto, mette quest'aula nella condizione di variare il bilancio sulla base di una decisione presa a novembre dell'anno scorso. Se il Presidente Ghigo potesse fare una preliminare chiarezza su questo, perché è un problema molto imbarazzante.
Per quanto riguarda il fronte del "Premio Grinzane Cavour" - mi rivolgo direttamente al Presidente - ho avuto delle notizie preoccupanti su un disordine amministrativo che avrebbe caratterizzato l'attività del Premio in questi anni. Ed in particolare, ci sono notizie che penso verificabili e che non depongono a favore di un frettoloso disegno di legge che assegna centinaia di milioni ad un Premio gestito nel modo che dirò. Si possono assumere informazioni in base alle quali ci sarebbero delle evasioni contributive da parte del "Premio Grinzane Cavour".
Vado alla conclusione di questo argomento che dà un po' fastidio al Presidente Ghigo, ma vorrei venisse almeno controbattuto.
Mi risulta che la gestione del "Premio Grinzane Cavour" abbia avuto moltissimi problemi di evasione contributiva con l'INPS; mi risulta che il "Premio Grinzane Cavour" abbia dovuto pagare multe salatissime per evasione contributiva; mi risulta che il "Premio Grinzane Cavour" utilizzasse formalmente delle collaborazioni non continuative come forma contrattuale per far svolgere poi un vero e proprio lavoro dipendente, con orario fisso mi risulta che anche le forme di pagamento di quello che nella sostanza era un lavoro dipendente, nella forma non corrispondesse alla realtà: una collaborazione non continuativa che avveniva con erogazioni di denaro provenienti non dal "Premio Grinzane Cavour", ma da altre ditte, che cito solo con le iniziali: "I", "A", "P". Tre ditte che staccavano assegni a presunti collaboratori non continuativi, di fatto lavoratori dipendenti.
Mi risulta che l'INPS abbia fatto ispezione, riguardo a queste materie al "Premio Grinzane Cavour" e che siano stati messi in moto voluminosi contenziosi, in parte ancora vigenti.
La fretta, i ritardi, l'enormità della cifra proposta e convenzionata tra il Presidente Ghigo e il "Premio Grinzane Cavour", dubbi che diventano riscontri oggettivi sulla gestione giornaliera dei rapporti di lavoro all'interno del "Premio Grinzane Cavour", non depongono - Presidente - a favore di una veloce, frettolosa e superficiale risistemazione di tutti i rapporti con questa fondazione. Risistemazione che, come Gruppo auspichiamo, ma non su queste basi.
In ultimo, chiediamo che questa convenzione stipulata venga ridiscussa totalmente. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, volevo svolgere delle considerazioni molto più generali, ma credo di dover modificare un po' l'impostazione che volevo dare al mio intervento perché le affermazioni fatte dal collega Chiezzi hanno una certa gravità; alcune notizie e qualche opinione in questo senso erano già state espresse in Commissione, anche se in termini molto generali, quindi suppongo che l'Assessore Burzi abbia gli elementi per confutare le affermazioni precise e puntuali che il collega Chiezzi ha fatto nel suo intervento. Almeno lo spero, perché restando queste considerazioni, queste denunce da parte del collega Chiezzi.
Se noi dovessimo decidere di procedere come se queste considerazioni fossero soltanto delle battute tipiche del dibattito politico, e non rilievi di carattere forte dal punto di vista amministrativo, commetteremmo un atto amministrativo abbastanza grave, commettendo anche errori di omissione nel nostro lavoro.
Presidente, credo che questo disegno di legge sia indice del fatto che lei ha firmato una convenzione in modo solitario, senza dare gli input agli altri settori per la modificazione del bilancio, nel senso che quella convenzione non aveva la copertura per cui oggi occorre fare un disegno di legge che dia tale copertura e quindi si rispetti la convenzione, con ritardi enormi e con alcuni rilievi che mi sento anch'io di fare, così come ha fatto anche qualche altro collega in Commissione. I rilievi riguardano i capitoli dai quali vengono impegnati questi fondi, perché compiere oggi una scelta significa farlo sul bilancio approvato.
Anch'io concordo sui rilievi fatti in Commissione, ma qui, oltre a quelle considerazioni, mi soffermo su un altro aspetto che in parte è collegato a quanto diceva prima il collega Chiezzi. Faccio solo una premessa: i rilievi che farò non vogliono assolutamente rimettere in discussione il valore ed il significato dell'associazione del "Premio Grinzane Cavour", perché ciò che ha fatto e che fa è ad un livello qualitativo alto, che non intendo assolutamente mettere in discussione.
I miei rilievi si riferiscono principalmente all'azione della Giunta.
La Giunta, firmando questa convenzione, non ha valutato a sufficienza il comportamento che normalmente la Regione ha nei confronti di altri enti.
Quando l'intervento della Regione è così consistente (1 miliardo e 100 milioni) per le spese correnti - vi dirò successivamente a quanto ammontano le spese di investimento - normalmente la Regione si attrezza in modo diverso per verificare che il denaro venga speso bene seguendo un qualche criterio che garantisca trasparenza e obiettività. Ad esempio per il Teatro Regio, per il Teatro Stabile, mi pare che l'intervento della Regione sia più o meno simile, circa un miliardo/un miliardo e mezzo, ma in quel caso l'intervento della Regione è condizionato da una presenza della Regione nel Consiglio di amministrazione dello Stabile e del Regio. Mentre per il Grinzane Cavour, una normalissima associazione, la Regione versa un miliardo e cento milioni per le spese correnti e poi versa tanti altri quattrini. Deliberazioni recenti hanno assegnato al "Premio Grinzane Cavour" tre miliardi per la ristrutturazione del castello di Costigliole D'Asti.
Sostanzialmente l'associazione "Premio Grinzane Cavour" è l'ente appaltante per la ristrutturazione del Castello. Con quali criteri? Come vengono fatti gli appalti? Su questo credo che la Regione non sappia nulla perché si limita a pagare un contributo: questo mi sembra grave. E' grave che venga utilizzato del denaro pubblico per eseguire delle opere pubbliche senza i criteri e le regole che l'ente pubblico applica per garantire che il denaro venga speso bene; a meno che il Presidente abbia delle informazioni diverse, mi pare che questa sia la situazione.
Credo che quella convenzione debba essere rivista, probabilmente quell'associazione deve essere trasformata, non può un'associazione, così debole dal punto di vista giuridico, gestire miliardi: un miliardo e cento milioni dalla Regione, altri quattrini dalla Provincia, altri dalla fondazione CRT, altri da parte della SEAT, poi ancora dalla Regione per la parte investimenti. Un'associazione legata ad un uomo solo - sicuramente uomo di grande valore, perché ha creato il "Premio Grinzane Cavour" - non è pensabile, quando la dimensione è così consistente bisogna pensare a delle modalità diverse di intervento della Regione.
Il primo rilievo è quello di, prima di assegnare nuovi fondi, rivedere la convenzione, garantiamoci con alcune presenze all'interno del Consiglio di amministrazione e nel collegio dei revisori dei conti. Inoltre come Regione dobbiamo compiere degli atti amministrativi che evitino confusioni ne cito una che mi sembra di una certa gravità che chiama in causa le responsabilità del Presidente sulla quale vorrei avere delle spiegazioni.
Mi rivolgo al Presidente in quanto presentatore della delibera, non so se riguarda lei o l'Assessore Angeleri che lo ha preceduto. Presidente, ho notato, dalla lettura della convenzione del 29 novembre 1996 che è compito dell'associazione Grinzane Cavour pubblicare le guide agli itinerari letterari degli scrittori in modo da promuovere il turismo culturale (questo cofanetto che ho sul banco, consegnato in Commissione dall'associazione Grinzane Cavour).
E' una delibera che ho già citato nella seduta di ieri, sulla quale lei non mi ha dato risposta, quindi ci ritorno per aspettare una risposta.
Abbiamo notato che la delibera del 6 ottobre 1997 accantona dei soldi per stampare questo cofanetto, infatti c'è scritto sulla delibera "per l'ideazione, realizzazione e stampa cofanetti contenenti cinque monografie della serie "itinerari letterari".
Quindi noi diamo un miliardo e cento milioni all'associazione Grinzane Cavour perché pubblichi questi itinerari, poi per conto proprio come Regione paghiamo l'ideazione, la stampa di questo cofanetto e quindi vengono pagate due volte: mi sembra di notare una certa incoerenza, poi il Presidente ci riferirà in merito. Anche per evitare l'imbarazzo che il Presidente dell'associazione Grinzane Cavour ci porti come dono quel cofanetto, se poi è della Regione.
Su questo vorrei avere delle risposte. Per la verità ho tentato questa mattina di avere qualche informazione in più perché l'incoerenza era abbastanza forte. Sentendo gli uffici - soltanto telefonicamente, perch non ho avuto tempo a contattarli personalmente - ho parlato con un funzionario omonimo del Presidente del Grinzane Cavour, il quale mi ha detto che questa è una stampa in più rispetto a quella realizzata dal dall'associazione Grinzane Cavour: mille copie in più sulle quali appositamente è stata fatta una determina. Trovo veramente assurdo che si proceda in questo senso, o questo era a carico del "Premio Grinzane Cavour", oppure era a carico della Regione Piemonte: in questo caso li paghiamo due volte. Mi sembra un fatto estremamente grave sul quale esigo delle spiegazioni.
Concludendo - per stare nel tempo consentito - quella convenzione è da rivedere; il lavoro svolto dall'Associazione Grinzane Cavour è un lavoro egregio e di alta qualità, occorre che la Regione tuteli il lavoro dell'associazione Grinzane Cavour, creando degli strumenti amministrativi che garantiscano trasparenza. Anche perché, se sono vero le questione sollevate dal collega Chiezzi, non vorrei che noi, attraverso la convenzione, destinassimo un miliardo e cento milioni all'associazione per pagare delle multe per errori commessi nella gestione. Se questo fosse vero è un fatto veramente grave. Mi stupisce che l'Assessore Burzi, Assessore al bilancio, l'Assessore Leo, il Presidente della Giunta, non abbiano vigilato; oggi si giunge in aula senza avere risposte; occorre fermarsi un attimo per non rischiare di commettere degli atti illegittimi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, noi abbiamo già avuto modo di discutere della vicenda all'interno della I Commissione.
Con il mio intervento cercherò di portare un contributo alla discussione - ovviamente per le informazioni che ho in mio possesso - e per dimostrare che una certa ricostruzione dei fatti non corrisponde al vero.
Quando il Presidente Ghigo si accinse a firmare la convenzione - forte della deliberazione del novembre del 1996 - fece un'opera meritoria in quanto esistevano, fino ad allora, una miriade di capitoli disseminati in bilancio: alcuni sull'agricoltura, alcuni sul turismo, alcuni addirittura in altri Assessorati. Ogni capitolo portava una certa cifra di contributo al Grinzane Cavour, tant'è che lo stesso Presidente Soria non era in grado di capire quale fosse il totale del contributo. Quindi doveva rincorrere agli sportelli dei vari Assessorati per cercare, entro ogni fine anno, di incassare il totale del premio; non è escluso che in molte annualità non ci sia riuscito e abbia incassato solo una quota-parte di ciò che nei bilanci preventivi veniva inserito con destinazione "Grinzane Cavour".
Questa era la situazione ante bilancio 1997. Dopodiché, in seguito alla firma della convenzione, furono inseriti nel bilancio preventivo i quattrocento milioni. Tutti noi siamo in grado di capire che sei più quattro fa dieci e per arrivare ad undici bisogna aggiungere un'unità come ci insegnarono nelle scuole elementari e quindi avremmo dovuto, nella finanziaria di febbraio di accompagnamento al bilancio cosiddetto tecnico o rigido - approvato entro il 31 dicembre del 1996 - integrare con 700 e non con 600 milioni. La verità è una sola: non abbiamo trovato i 700 milioni.
Lei, Consigliere Foco, era Assessore al bilancio al Comune di Alessandria sa meglio di me che quando si devono quadrare i conti nel bilancio preventivo ci sono delle difficoltà.
Quindi fu questa la sola ragione per cui mettemmo in allora 600 milioni anziché 700, però il fatto che li mettemmo significa anche che eravamo a conoscenza della convenzione, sennò non li avremmo messi, scusate. Se non ci fosse stata la conoscenza della convenzione del miliardo e cento, non avremmo proposto l'integrazione dei 600 milioni. L'abbiamo fatto perché la conoscevamo.
Che poi il Consiglio in modo sovrano abbia deciso di accantonare quei 600, che furono destinati all'interno di quella miriade di emendamenti ad altri canali di finanziamento... la Giunta acconsentì e il Consiglio decise nella sua totalità di assecondare una parte di quegli emendamenti e di finalizzare le risorse in modo d'avere un risultato.
Dopodiché rimase in piedi la questione dei 600 milioni, per cui avendo dirottato quei 600 esisteva la questione dei 700 che, posso concordare, è arrivata con un certo ritardo, ma penso che sia comprensibile; c'è stato un cambio di Assessore al bilancio a fine maggio e mi sembra che periodi routinari di assestamento siano comprensibili.
D'altra parte il Consigliere Chiezzi ha parlato di eccezione; certo il dott. Lesca in Commissione ha detto che è un percorso desueto. Desueto non significa che è la sola eccezione fatta in questi anni; era abbastanza normale, io stesso quando ero Assessore al bilancio al posto del collega Burzi portavo delle leggi di variazione; c'è l'assestamento classico a giugno/luglio e poi si portano le leggi di variazione che, secondo me molte volte, sono anche in grado di conferire alla gestione del bilancio un'elasticità maggiore di quella che invece non è possibile ottenere quando ci si ferma all'assestamento e fino al 31 dicembre non si presenta più nulla.
Ci sono dei capitoli che non vengono spremuti al cento per cento e vanno in economia, e questo è un danno, e ci sono dei capitoli che sono carenti e che non consentono di completare alcune iniziative.
Con le leggi di variazione, invece, è possibile fare questi travasi in tempo utile - e nonostante siamo agli ultimi giorni il tempo è ancora utile in modo tale da spremere al massimo, sostanzialmente, le potenzialità all'interno del bilancio.
Questa ricostruzione è sicuramente più attendibile. Immagino che sulla questione politica sollevata da Saitta il Presidente voglia rispondere, nel senso che per quanto riguarda il contributo io non so se la Regione ha commesso un'illegittimità - secondo me no - nell'assegnare un contributo, o se era in grado di farlo preventivamente. Salvo poi vedere che una parte di quel contributo vada ad alimentare quelle voci enunciate da Saitta, ammesso che siano attendibili.
Semmai questo potrà essere visto a consuntivo, non credo potesse essere previsto in via preventiva all'atto in cui si decise l'entità del contributo.
La questione della convenzione ricalibrata, all'interno della quale ci sono indicazioni e richieste da parte della Regione, è una parte squisitamente politica; immagino che il Presidente valuterà se recepire o meno queste indicazioni, perché premesso che quella convenzione è stata meritoria per le motivazioni che ho addotto, immagino che tutte le convenzioni e tutti i provvedimenti amministrativi laddove sono migliorabili possano essere convenientemente migliorati.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallarini.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie Presidente, il tema del quale trattiamo è un tema importante perché riguarda la cultura del Piemonte, riguarda un'associazione che, per quanto a nostra conoscenza, non è di antica data, ma è un'associazione che negli ultimi 15 anni è sostanzialmente cresciuta e indubbiamente da una piccola associazione culturale è diventata un punto di riferimento culturale per tutta una serie di iniziative, in modo particolare per quelle che riguardano il mondo dei giovani e l'approccio del mondo dei giovani, la cultura, la letteratura. Il libro è un'associazione che via via è diventata un riferimento culturale anche per molte realtà letterarie della nostra Regione, ma non solo.
Credo che una delle questioni delle quali occuparsi, per mettere a fuoco tutta la serie di problemi che sono stati evidenziati anche in maniera problematica, debba essere questa. Gli elementi di conoscenza che abbiamo su una associazione culturale molto cresciuta in breve tempo, che quindi può anche aver scontato delle difficoltà di carattere organizzativo anche dei punti interrogativi, ma non soltanto, se mi è permesso, per come è stata ricostruita la vicenda, per responsabilità dell'associazione in maniera diretta, ma probabilmente e soprattutto nell'arco del tempo per responsabilità anche delle amministrazioni e penso, in particolare, alla Regione Piemonte, nell'arco della sua storia.
Noi abbiamo seguito negli anni lo sviluppo dell'associazione del Grinzane Cavour e quindi da un lato riteniamo che possa essere positivo il fatto che si sia addivenuti a fare una convenzione, perché si viveva il rischio che tutta una serie di Assessorati, Presidenza del Consiglio e della Giunta, dessero dei contributi e magari uno reciprocamente non sapeva cosa faceva l'altro. Da questo punto di vista, quando ne siamo venuti a conoscenza, abbiamo valutato la convenzione un passo avanti, nel senso che dava organicità all'azione della Regione, dava delle certezze o avrebbe dovuto dare delle certezze anche all'associazione, al "Premio Grinzane Cavour".
Purtroppo dando per scontata anche noi, come Gruppo, la validità del lavoro letterario e culturale di questa associazione e facendo anche attenzione a un altro fatto, abbiamo come compito, come ente, anche quello di cercare di sostenere e favorire la crescita dell'associazionismo privato che in questo caso è un associazionismo di carattere culturale e dobbiamo quando ci sono delle difficoltà che via via si presentano, cercare di organizzare il nostro lavoro in modo da favorire la crescita di questo associazionismo e in questo caso anche di questa associazione. Per cui è chiaro che la convenzione era un passo avanti; quello che probabilmente non ha per nulla aiutato l'iter e anche la comprensione politica di ciò che stava avvenendo è stato il modo con il quale la legge è stata presentata in Commissione, all'improvviso, fuori pacco, molto tempo dopo la firma della convenzione. Sono tutti elementi che indubbiamente non aiutano.
Noi non vogliamo partecipare assolutamente, nemmeno in questo caso, al tiro al piccione, per cui vorremmo fare un intervento che aiuti, in modo che la cultura piemontese e tutte le iniziative che fanno un po' crescere il Piemonte vadano in questa direzione. D'altro canto, avendo valutato negli anni passati e sostenuto l'azione di questo Premio, non vorremmo per il solo fatto che abbiamo cambiato ruolo dare addosso ad una realtà che va sostenuta. Probabilmente anche alcuni comportamenti dell'amministrazione devono cambiare, come devono cambiare, crescendo, alcuni comportamenti di questa associazione culturale.
E' evidente che una piccola associazione, che era destinataria di 50/60 milioni di contributo, poteva muoversi nella logica del volontariato e credo che qui di volontariato culturale di alto livello ce ne sia stato e ce ne sia ancora molto.
Un premio che diventa destinatario di una quantità di risorse così elevata da parte della Regione Piemonte - e questo è positivo - deve anche cambiare per cui, io credo, nella sua gestione, nel suo comportamento, nel suo rapportarsi con il privato e con il pubblico.
Riteniamo dunque che, per esempio, la proposta di inserire un revisore dei conti possa essere una proposta a tutela reciproca, questo è indubbio per esempio, il fatto che i Consiglieri regionali conoscano meglio la struttura del "Premio Grinzane Cavour" nella sua complessità attuale è un'altra cosa che dovremmo fare.
Io ero presente all'audizione tenutasi in VI Commissione con il Segretario generale - mi pare vi fosse soltanto lui - e devo dire che è stata molto interessante.
Il fatto che la crescita sia avvenuta in breve tempo probabilmente fa anche dire delle cose che, magari, non rispondono più alla realtà ultima nel senso che la struttura del Grinzane Cavour vede certamente nel suo Segretario generale un punto di vertice, ma è cresciuta, nel senso che vi sono molte collaborazioni (molti intellettuali ruotano intorno a tutto questo).
Concludo rivolgendomi al Presidente della Giunta, attendendo un intervento che forse farà l'Assessore Burzi, affinché ci diano delle risposte.
E' evidente che il coordinamento poteva funzionare meglio: ritengo che il coordinamento potesse funzionare meglio. Nell'audizione in VI Commissione con il Segretario del Grinzane Cavour non abbiamo sentito gli interrogativi oggi posti dal Consigliere Chiezzi: probabilmente sono nati dopo.
Credo però - e su questo volevo spendere due parole - che debbano essere collocati nelle caratteristiche giuridiche di questa Associazione perché ogni caratteristica giuridica dà anche delle responsabilità di carattere diverso.
Invece, la cosa alla quale credo il Presidente della Giunta possa rispondere ed aiutarci è capire il raccordo tra la convenzione, il progetto che attiene alla convenzione del Grinzane Cavour e quel punto sollevato dal collega Saitta, ovvero quei 42 milioni della seconda deliberazione, per vedere se stanno dentro la convenzione e, se stanno fuori, perch (sostanzialmente questo è un interrogativo).
In sostanza, riteniamo che la convenzione e poi la legge segnino un passo in avanti, che dà responsabilità alla Giunta per governare meglio non solo questo fenomeno culturale, ma l'insieme dei fenomeni culturali che crescono nella nostra Regione. La riteniamo positiva, perché dà delle nuove responsabilità di gestione anche al "Premio Grinzane Cavour" sia al suo interno che nel raccordo con la Regione Piemonte e con la Provincia ed il Comune.
L'azione di tipo culturale - è già stato sottolineato - è un'azione che si considera indiscussa, però crediamo che siano utili dei correttivi: quello dei revisori dei conti indubbiamente; il chiarimento che il Presidente della Giunta ci darà e poi, complessivamente, un richiamo di nuovo alla Giunta: non si riesce proprio a capire perché tra una convenzione così importante e la legge sia passato troppo tempo.
Probabilmente - anche qui - l'assenza in Commissione degli Assessori competenti e l'urgenza con la quale è stata presentata non aiuta a capire perché se la legge avesse avuto il parere delle Commissioni competenti per materia e non soltanto per gli aspetti finanziari, forse si sarebbe risposto meglio agli interrogativi.
Credo dunque che questo provvedimento sia utile per il Piemonte proprio per facilitare e sostenere l'iniziativa di privati che, in fondo si dedicano a far crescere un qualcosa; proprio per questo, mi auguro che le risposte della Giunta siano chiarificatrici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, condivido molto l'intervento della collega Spagnuolo per come ha inquadrato il problema.
Tuttavia ritengo che si ponga effettivamente la questione di una serie di Associazioni, Fondazioni ed Enti di questa natura che, per una serie di motivi, diventano e si comportano quasi come Enti strumentali della Regione, senza dare alla nostra Amministrazione la stessa tutela, in quanto non vi è alcuna codificazione di regole, comportamenti o quant'altro in merito.
Si tratta quindi di introdurre finalmente una qualche regolamentazione di questo tipo di attività soprattutto nel rapporto con la Regione.
Ciò non riguarda solo il Grinzane Cavour, ma una serie di attività che vedono il cospicuo interesse degli Enti pubblici.
Mi riferisco alla questione, sollevata dal collega Ghiglia, del Salone del libro, che ha la stessa natura; mi riferisco alla Fondazione Sandretto mi riferisco alla Maratona di Torino, mi riferisco insomma a tutte le iniziative del genere che vedono una grande presenza finanziaria della Regione, ma anche di altri Enti pubblici, senza che ci siano meccanismi che garantiscano una qualche forma di controllo.
Talvolta, questi Enti procedono ad appaltare lavori tramite gare pubbliche, a volte no, senza alcuna regola codificata.
Quindi io inquadrerei il problema all'interno di questo quadro e chiedo al Presidente Ghigo, nella rivoluzione che ha avviato, di tener presente che bisogna modificare anche questo comparto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri intervento, la parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, gli interventi che si sono succeduti erano stati in parte preannunciati dal dibattito, pur non esaustivo, avvenuto in I Commissione soltanto giovedì scorso.
Colgo ancora l'occasione - perché è già stato anche oggetto di qualche commento, essenzialmente del collega Saitta, ma credo che l'argomento interessi tutti - per scusarmi.
Occorre dire che, anche nel caso di esigenze motivate come queste (e a mio avviso lo sono, ma lo ridirò nella parte alta del mio intervento) tutte le volte che si sollecita l'urgenza, evidentemente si pone la Commissione, i colleghi di fronte ad una pressione che non sempre è totalmente esaustiva degli ineludibili diritti di informazione di tutti i Consiglieri. Nel caso specifico cercammo di ovviare.
I colleghi ricorderanno che, oltre alla mia presenza come Assessore competente per quanto attiene specificamente allo strumento tecnico, legge di variazione di bilancio, ci fu anche la presenza dell'Assessore Leo almeno per una lunga parte della sessione della Commissione che contribuì io credo costruttivamente - a chiarire o per lo meno a definire il punto di vista dell'Assessorato e della Giunta attorno a qualche punto di merito attinente alla convenzione.
Perché faccio questa premessa? Perché mi pare che gli interventi attengano a tre aree ben diverse. C'è una serie di rilievi di natura politica, di merito, sulla convenzione che peraltro - ripeto - era stata anticipata nel dibattito in Commissione e su questo non interverrò perché è al di fuori di quelle che sono le mie competenze. Penso che il Presidente qualcosa su questo argomento dirà e comunque sarà poi oggetto di passaggi successivi per quanto attiene le Commissioni competenti, la VI in questo caso, e i bilanci successivi.
C'è poi una componente tecnica ed una più specificamente amministrativa che in parte è stata sollecitata dall'intervento del Consigliere Chiezzi su cui io vorrei esaurire subito l'argomento. Allora, noi oggi - tardi, ma non vuole essere una battuta, meglio tardi che mai, lo dico in senso costruttivo - esamineremo progetti di legge che giacciono in Consiglio dal 5 settembre o subito dopo. Oggi sicuramente è tardi per esaminare un assestamento di bilancio degli enti competenti e di questo ritardo credo che tutto il Consiglio si debba far carico; talora siamo costretti, questo è il caso, ad esaminare un progetto di legge portato con urgenza.
Il Presidente Gallarini ha spiegato bene che atto meritorio fu il firmare una convenzione, a maggior ragione se è vero - io non ne ho cognizione - che nelle legislature precedenti ci furono interventi senza che questi fossero nemmeno normati da una convenzione, magari criticabile certamente migliorabile, data soprattutto l'importanza culturale da un lato e l'entità dell'investimento, del coinvolgimento economico della Regione dall'altro. Comunque, il fatto è che la Giunta Ghigo ha messo un punto fermo dal punto di vista degli impegni che in questo caso io come Assessore al bilancio intendo evidentemente onorare; dinamico, perché come tutte le convenzioni alcuni degli stimoli che anche il dibattito ha suggerito credo che vadano nella direzione di meglio definire e migliorare il rapporto tra ente e Fondazione, non soltanto quella del Grinzane Cavour in questo caso ma cogliendo anche uno spunto costruttivo dal Consigliere Cavaliere in senso lato del rapporto fra Ente - fra Enti oserei dire - e strutture che ciascuna con la propria personalità giuridica, gestiscono denaro pubblico.
In tal senso io dico con tranquillità che mi sento assolutamente favorevole al discorso sia dei revisori dei conti sia di avere una presenza che non di per sé sia garanzia di tutela, ma che nei Consigli d'amministrazione o nei Comitati tecnico-scientifici o nei Comitati promotori, a seconda di come le fondazioni si articolano, sia meglio ratificata la presenza della Regione in queste associazioni che poi sono oggetto di destinazioni di fondi talora cospicui della Regione.
C'è però una parte dell'intervento del Consigliere Chiezzi in cui sono stati fatti dei rilievi pesanti, se ho colto bene l'intervento, poi legger il resoconto. Io non credo che sia istituzionalmente compito di un Assessorato o della Giunta avere compiti ispettivi, non voglio dire che sono sicuro che non sia così, ma non lo credo. Questa è la mia posizione che ritengo sia assolutamente sostenibile, peraltro quando ci sono rilievi di questa natura.
Da un lato, se ci sono degli impegni, e questi ci sono, hanno da essere onorati (tardi, ma hanno da essere onorati) e noi ci siamo attivati per deliberare un completamento degli impegni che la Giunta ha preso e per renderli onorabili all'interno dei tempi utili (in questo caso il tempo utile è il 30 novembre). Altri provvedimenti che seguiranno hanno la stessa necessità perché oltre il 30 novembre non sarebbero esercitabili.
Dall'altro lato, vista la natura dei rilievi, se ho ben colto l'intervento, del Consigliere Chiezzi che - ripeto - vorrò rileggere, vedr insieme alla struttura degli uffici se e in quale misura interventi conoscitivi siano legittimi da parte della Giunta, se siano di competenza e qualora lo siano evidentemente li attiveremo.
Un altro commento a quanto ha detto all'inizio il Vicepresidente Foco: l'impegno è di un miliardo e cento milioni - la convenzione è chiara - per un triennio, non è obbligatorio. La lettura della convenzione, lo dico ad adiuvandum, specifica gli impegni anche nei riguardi di questa associazione, come peraltro credo di molte altre, rendendole soggette alla legge finanziaria di competenza, questo per ovvie esigenze.
Il fatto poi, che oggi non è emerso, ma l'avevo posto come appunto in I Commissione, che si provveda alla copertura con capitoli di diversa provenienza, non tocca evidentemente la competenza della convenzione, bensì la necessità soprattutto negli ultimi giorni di gestione del bilancio di utilizzare al meglio i fondi che non sono stati utilizzati, in questo caso tra l'altro per far fronte a un impegno che buona parte degli interventi dei colleghi, segnalo fra tutti quello della collega Spagnuolo, hanno sottolineato l'importanza dell'iniziativa. Non facendovi fronte credo che sarebbe un danno non trascurabile all'immagine della Giunta sia formale che sostanziale. Questo per quanto attiene al merito tecnico del provvedimento.
Per quanto attiene invece alla parte politica credo che il Presidente completerà il discorso.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Su questo tema sono convinto di dover necessariamente fornire all'aula alcune spiegazioni per le considerazioni che sono state fatte, alcune delle quali sono già state ampiamente e in senso esaustivo rappresentate sia dall'intervento del Capogruppo Gallarini sia dall'intervento dell'Assessore Burzi, ma che mi permetto di riprendere.
Sull'obiezione principale, relativa alla non conoscenza da parte della Giunta della stipula di questa convenzione, cioè del fatto che io abbia sottoscritto una convenzione all'insaputa della Giunta, è già stato detto che c'è un atto deliberativo che attesta esattamente il contrario e credo che su questo obiettivamente non ci sia più nulla da aggiungere.
Sulle valenze che mi hanno portato, sollecitato da più parti, a prendere in considerazione la razionalizzazione del rapporto tra "Premio Grinzane Cavour" e Regione Piemonte, devo dire che l'ho fatto in senso convinto proprio in relazione alla necessità di razionalizzare un rapporto che era diventato, nel corso degli anni, sempre più importante ed impegnativo. Era necessario istituire un rapporto più chiaro e continuativo con questo ente per quanto concerne le competenze che la Regione deve assolvere nell'ambito dello sviluppo culturale e le iniziative culturali soprattutto in senso molto diversificato sul territorio piemontese perch questa è la connotazione particolare nella particolarità del "Premio Grinzane Cavour", ed è per questo motivo che io ho ritenuto di sottoporre attraverso la deliberazione, questa convenzione. Convenzione che ricorderete tutti - nella discussione sul bilancio dell'anno scorso venne accantonata, venne assegnata solo una quota dello stanziamento. Lo stanziamento successivo, ahimé - questo è l'elemento del quale obiettivamente ritengo, per le tempistiche, qualche responsabilità è bene che questa Giunta se l'assuma - non è stato più riproposto e oggi in tempi ristretti, cosa che d'altro canto ha già sottolineato l'Assessore Burzi noi assolviamo a questa convenzione che è un impegno specifico che la Giunta regionale si è assunta, anche se la convenzione recita (io sono sicuro che i Consiglieri l'hanno letta attentamente) che l'erogazione del contributo viene concessa fatta salva la disponibilità di bilancio. In sostanza, cioè, il contributo può essere dato solo se l'aula approva il bilancio che prevede il contributo, perciò non credo che obiettivamente su questo tema si possa più di tanto entrare nel merito. Mentre invece credo assolutamente accoglibili alcune considerazioni e alcuni suggerimenti che sono venuti dagli interventi prima fatti.
E' indubbio che l'importanza di questa convenzione debba necessariamente presupporre un'articolazione di rapporto "Premio Grinzane Cavour"-Regione più controllata. Per l'anno 1998 è assolutamente necessario prevedere, all'interno di questa convenzione, il revisore dei conti ed occorre fare una riflessione sulla formulazione della convenzione stessa non sulla necessità di stipulare la convenzione, ma sul modo in cui questa deve essere realizzata.
Credo valga la pena di immaginare, all'interno del "Premio Grinzane Cavour", una presenza istituzionale della Regione che possa garantire e rappresentare un elemento, non di controllo, ma di affiancamento agli indirizzi culturali dell'associazione Grinzane Cavour.
E' indubbio che, per quanto riguarda l'aspetto territoriale, cioè la diffusione della cultura su tutto il territorio, la Regione Piemonte debba farsi assolutamente carico nell'ambito dell'associazione stessa.
L'altro punto al quale ritengo di dover dare una risposta è relativo alla considerazione sollevata dal Consigliere Saitta, in relazione a quella deliberazione che prevede uno stanziamento di 40 milioni; in particolare lei citava il punto della convenzione in cui si parla di realizzazione e divulgazione delle guide culturali. In questo senso, vorrei sottolineare che quella deliberazione è un accantonamento, che l'attuale disegno di legge prevede uno stanziamento e non un'assegnazione, di conseguenza penso che a consuntivo, come naturalmente è previsto, si potrà verificare se quello stanziamento rappresenta una duplicazione rispetto all'impegno della convenzione. Naturalmente io risponderò in aula per approfondire questo argomento.
Aggiungo ancora che la convenzione prevede che lo stanziamento al "Premio Grinzane Cavour" venga assegnato dopo la verifica di tutte le pezze giustificative, quindi c'è già un controllo che gli uffici eserciteranno verificando se le richieste di assegnazione del contributo che la convenzione prevede corrispondono ai reali costi sostenuti, in relazione al programma culturale previsto dalla convenzione stessa.
Per l'importanza che questa Giunta, questa Regione, riconosce ad un Premio così importante come il Grinzane Cavour, anche se nel necessario ritardo oppure nella consapevole mancanza (ogni tanto è anche giusto dire le cose nel loro vero senso: siamo arrivati un po' in ritardo, dovevamo pensarci prima, è vero, però siamo ancora in tempo), mi permetto di chiedere se l'aula è disponibile a dare un contributo alla realizzazione di questa deliberazione e di questo disegno di legge.
Credo che in questo modo faremo, come ci siamo detti molte volte, il bene del nostro territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Ghigo.
Terminata la discussione, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

L'art. 1 è quello che determina l'importo economico, quindi presenta una connessione anche rispetto ai rilievi fatti da parte mia per la pubblicazione del cofanetto.
Presidente, rileggo a lei, ma lo faccio soprattutto al Consiglio, ci che è scritto nella convenzione e ciò che è scritto nella deliberazione da lei presentata, sulla quale pretendiamo qualche garanzia in più. Il punto o) dice: "Compito dell'Associazione Grinzane Cavour è pubblicare le guide agli itinerari letterari degli scrittori, in particolare degli scrittori piemontesi, in modo da promuovere un turismo culturale". Per pubblicazione intendo: ideazione e stampa.
Quindi è compito del "Premio Grinzane Cavour", nell'ambito del miliardo e 100 milioni o 900 milioni, fare questa operazione.
C'è poi la deliberazione di accantonamento - ha ragione, Presidente, è di accantonamento - che in modo esplicito dice: "Ideazione, realizzazione e stampa" (quindi la stessa cosa della pubblicazione) "di cofanetti contenenti cinque monografie delle serie 'Itinerari letterari', formato 10 X 21"; c'è la descrizione precisa e puntuale, quindi mi pare sia la stessa ed identica cosa.
Vorrei informarla, Presidente - forse lei non lo sa - che, oltre alla deliberazione di accantonamento, il dirigente ha già assunto la determinazione. E' già stato dato, cioè, l'incarico alla tipografia per la stampa, sulla base di questa deliberazione di accantonamento, degli opuscoli.
Sono convinto che lei non sia a conoscenza nei particolari di questo aspetto, ma chiedo che nei confronti del dirigente che ha assunto la determina, che è in contrasto con la convenzione, venga assunta un'iniziativa anche di carattere disciplinare. Questo serve a distinguere in modo chiaro la differenza di compiti tra compiti amministrativi e compiti di gestione politica. Probabilmente le hanno sottoposto, e voi come Giunta, l'avete approvata, una deliberazione in contrasto con la convenzione.
Se è avvenuto questo, io la invito a ritirare, ad annullare la deliberazione e ad assumere i provvedimenti necessari; non vorrei che quanto è accaduto non sia capitato per caso. Quindi, credo debba avvenire un approfondimento, perché ci sono elementi che ci lasciano parecchio preoccupati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Presidente, riguardo all'art. 1, manteniamo molte perplessità rispetto allo stanziamento dei 900 milioni. Nella relazione che accompagna il progetto di legge viene spiegato che con ogni probabilità non si sono potute portare a termine tutte le iniziative, ecc., pertanto per quest'anno abbiamo una riduzione di 200 milioni.
A me francamente pare un po' contraddittorio con quanto abbiamo potuto leggere, nel senso che l'associazione "Grinzane Cavour", nell'audizione che ha avuto, non solo ha spiegato le varie iniziative ed ha fatto presente le difficoltà dovute al fatto che non erano ancora pervenute le risorse promesse in novembre e a seguito della convenzione firmata nel mese di marzo. A me non è parso di cogliere che l'aspetto progettuale e programmatico avesse avuto delle difficoltà, può darsi che mi siano sfuggite tante cose. Leggendo il rendiconto delle attività svolte dall'associazione "Grinzane Cavour" non vedo delle ombre per quanto riguarda l'intervento culturale e scientifico: è in convenzione e nel rendiconto delle attività viene chiarito il discorso della ristrutturazione, dell'intervento sul castello, che è di proprietà comunale, che è in comodato ecc.
Noto invece la rincorsa finale della Giunta: noi abbiamo discusso nel mese di febbraio, la convenzione è stata firmata a marzo, mancavano cento milioni, però poi la convenzione è stata firmata con gli impegni che abbiamo già specificato. A me paiono più degli escamotage perché anche nella corsa finale per cercare di rimediare ad un colpevole ritardo da parte della Giunta, non si sono trovati non solo più cento milioni, ma duecento milioni. Per cui si dice: "guardate come siamo bravi non gli diamo un miliardo e cento milioni gli diamo solo novecento milioni." La nostra astensione - ribadirò questo concetto in dichiarazione di voto, e non vorrei che ci fossero dubbi al riguardo - sull'art. 1 e sull'intera legge non è dovuta ad un giudizio sul "Grinzane Cavour", che è estremamente positivo, ma su una manchevolezza della Giunta nel rispettare i propri impegni e nello spiegarci il perché mancano prima cento milioni e poi duecento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi pare che l'interpretazione di questa vicenda non si presti a tanti equivoci. Il Presidente Ghigo - e non un funzionario, non siamo di fronte a responsabilità di funzionari - ha proposto alla Giunta, e fatto approvare alla stessa il 6 ottobre, una deliberazione nella quale decide di realizzare e stampare - questo è scritto nella deliberazione - questi cofanetti contenenti cinque monografie della serie "Itinerari letterari".
In questa deliberazione non compare il numero dei cofanetti. Però, il Presidente Ghigo, scrive con chiarezza che si tratta di realizzazione e stampa e poi specifica nel capitolo relativo a questa ideazione: "realizzazione e stampa". Aggiunge anche ideazione, ma è già implicito nella "realizzazione e stampa". L'Assessore Leo, precedentemente aveva proposto alla Giunta - e la Giunta aveva approvato - una convenzione nella quale il premio "Grinzane Cavour" doveva pubblicare le guide.
Di questa differente denominazione del contenuto dell'atto il Presidente Ghigo, che ha deliberato dopo, era a conoscenza? Primo dato da acquisire. Se ne era a conoscenza ha deliberato in aggiunta al miliardo e cento milioni, come pare dalla delibera in quanto il capitolo impegnato dal Presidente Ghigo con propria delibera è il capitolo 14600, mentre i capitoli impegnati dall'Assessore Leo sulla convenzione erano i capitoli 11867, tutti capitoli inerenti il 1996.
Quindi mi pare, Consigliere Saitta, che alla domanda da te formulata e alla quale il Presidente non ha risposto, cioè se trattasi di spesa aggiuntiva o di spesa compresa, si potrebbe rispondere che trattasi di spesa aggiuntiva perché è su un nuovo capitolo. Se si tratta di spesa aggiuntiva allora vuol dire che il Presidente Ghigo - lette le due delibere, come pare abbia fatto visto che le ha approvate - ha dato l'interpretazione della decisione, a carico del "Premio Grinzane Cavour" di pubblicare le guide che nell'obbligo di pubblicare le guide non fossero comprese l'ideazione, la realizzazione e la stampa delle guide stesse: su questo non ci sono dubbi.
Bisogna, nel caso in cui il Presidente Ghigo abbia letto le due delibere ed abbia deciso questa cosa, farsi spiegare da lui in cosa consista la pubblicazione delle guida. Se non è così seguiamo un altro filone di ragionamento: il Presidente Ghigo non aveva letto la prima deliberazione, quella dell'Assessore Leo che obbligava il "Premio Grinzane Cavour" a pubblicare. Non sapendolo il Presidente Ghigo ha predisposto una delibera, non sulla base della convenzione, ma una propria delibera con la quale obbliga la Regione Piemonte a fare ciò. In questo caso il Presidente Ghigo ha agito in modo maldestro, commettendo un grave errore di conoscenza che da parte di un "rivoluzionario" del modo di governare la Regione Piemonte, come ci ha annunciato essere lui stesso e tutti i suoi Assessori è molto grave. Questa affermazione viene ingloriosamente smentita da un comportamento superficiale e pasticcione, che reca nocumento concreto alla Regione Piemonte in quanto o la contraddice o, peggio, fa spendere su due capitoli diversi, per un'opera dovuta da un soggetto terzo, una cifra ai contribuenti.
Da questo punto di vista a me non pare che siamo nelle condizioni di lavare il capo a qualche funzionario, che pure può già avere preso la determina a valle di questa delibera, ma è un caso in cui, mi pare, la responsabilità del funzionario sia dovuta a una catena di fatti ai quali non ha contribuito e che sono stati, viceversa, determinati dall'organo collegiale politico decisionale della Regione Piemonte.
Mi spiace, ma mi tocca ripetere che comportamenti inadeguati di questo tipo, dal punto di vista del governo, continuano ad aggiungersi.
Questi comportamenti, che sono continuati sino a pochissimi giorni fa e insistono a rappresentare una condizione di gestione amministrativa minuta quella che richiamavo, del buon padre di famiglia, del fare le cose piccole e minute per bene, continua a non essere fatta - rappresentano gli elementi sulla base dei quali solo pochissime ore fa avevamo chiesto al Presidente Ghigo di prendere atto della sua incapacità anche di fare le cose piccole. Gli abbiamo chiesto di rassegnare le proprie dimissioni questo ultimo grave caso conferma la giustezza di quella richiesta e conferma che questo disordine ormai è diventato il vostro ordine delle cose, il vostro modo di confrontarvi con la realtà amministrativa.
Questo è tutto molto spiacevole e inserito in questa vicenda, che vede un'attività come il "Premio Grinzane Cavour" dover subire una discussione che, se per certi versi andrebbe approfondita - correttezza della gestione contributiva del "Premio Grinzane Cavour", che è tutto di responsabilità dell'ente - di certo non costruisce un rapporto tra la Regione Piemonte e una Fondazione culturale, che sarebbe stato meglio poter affrontare dal punto di vista dei contenuti dell'attività di questa associazione culturale, del rapporto che ha la Regione con questa Fondazione nell'ambito di una politica riconoscibile ed equa di rapporti con altri soggetti culturali. Io aspetterei qualche risposta su questo tema. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie signor Presidente, devo premettere che il Gruppo di Alleanza Nazionale voterà a favore; devo anche dire, Presidente, che votiamo a favore come abbiamo già fatto in Commissione, con enorme difficoltà. Devo dire che votiamo a favore soltanto per il riconoscimento che tutti abbiamo dell'attività del Grinzane Cavour, di altissimo livello e di altissimo profilo, e votiamo a favore perché facciamo parte, fedelmente, di una maggioranza.
Questi sono gli unici due elementi per cui, turandoci naso bocca e occhi, come le tre scimmiette delle barzellette, votiamo la proposta odierna, perché se non fosse per questi elementi sarebbe difficile votare la proposta odierna.
Non è possibile! Io le dò atto, Presidente Ghigo, di aver con molta onestà ammesso l'errore nella sua sostanza, la dimenticanza; non si poteva anche fare altrimenti che ammettere l'errore, dico io.
Il problema è un altro: che l'errore non ci doveva essere, perché su cifre di questa rilevanza, su convenzioni e su impegni di questa importanza la dimenticanza è grave! E giustamente, come è stato rilevato da qualche collega della minoranza, è quanto meno colposa. Io dico sicuramente non dolosa da parte dell'amministrazione della parte politica, ma sicuramente è colposa da parte di chi, dopo aver stipulato una convenzione, si dimentica tanto da costringerci con il fiato corto, in articulo mortis, per salvare l'attività del Grinzane, ad approvare una variazione di bilancio.
Devo dire che pur votando a favore lo facciamo con molta difficoltà perché questa è una indecenza amministrativa. E' una grave colpa di dimenticanza, ma io voglio sapere, Presidente Ghigo; io faccio un baratto sul voto, guardi, faccio un baratto sul voto. Voto di scambio palese, per non poter essere denunciato: io chiedo un'indagine amministrativa per sapere chi sono i responsabili, e la chiedo ufficialmente e formalmente in quest'aula. Per i responsabili politici mi ha risposto lei e si è scusato della dimenticanza e io lo apprezzo molto, ma voglio sapere se, quali, nel caso ci siano, chi sono i responsabili amministrativi di questa dimenticanza paradossale. Perché una variazione di bilancio...
Io sento una voce, il coro: il coro mi dice "è la Giunta". Ma la Giunta credo che abbia uno staff, credo che abbia una struttura, credo che abbia qualcuno - anzi ce ne sono tanti - che dovrebbe predisporre gli atti amministrativi, le delibere, seguire le scadenze, dare contezza delle convenzioni, rispettare i tempi. Non esistono Presidenti, Sindaci Assessori che possano sapere e ricordarsi tutto.
La responsabilità politica è stata ammessa in quest'aula. Io voglio conoscere se c'è una responsabilità amministrativa. E se c'è una responsabilità amministrativa voglio sapere di chi è.
Noi votiamo a favore di questo provvedimento per senso di responsabilità, però - Presidente Ghigo - non potremmo più votare a favore in casi analoghi, che sono talmente eclatanti da convincermi e da rendermi ottimista sul fatto che non si verificheranno più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, colleghi Consiglieri, oggi stiamo votando un disegno di legge che ha come titolo: "Integrazione alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 12 - Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997". Si tratta di una legge tipicamente finanziaria, sulla quale ovviamente si pu intervenire per i diversi risvolti che una legge finanziaria ha, quali, ad esempio, quelli di carattere culturale e programmatico del "Premio Grinzane Cavour".
Oggi, però, ho sentito poco rispetto della legge di bilancio che è in discussione o delle attività programmatiche del "Premio Grinzane Cavour" ho sentito invece molto rispetto all'attività gestionale del "Premio Grinzane Cavour".
Ebbene, a me non è dato di conoscere l'attività gestionale di questa Associazione. Con ciò voglio dire che, se dovessi votare rispetto agli interventi svolti in aula oggi, avrei bisogno di una verifica per sapere se quello che è stato detto corrisponde a verità o meno.
Per esempio, vorrei sapere se il Comune di Torino, la Provincia di Torino, il Ministero nel dare i contributi al Grinzane Cavour svolgono un'azione sul livello programmatico di questa Associazione oppure un'azione indagatoria dal punto di vista fiscale, e del quale stiamo parlando in Consiglio regionale.
Dico questo senza voler per nulla sviare le osservazioni fatte in quest'aula da alcuni colleghi; anzi, eventualmente per sottolineare l'esigenza di una verifica che la Giunta dovrebbe sentire per valutare se le cose sono state fatte o meno come alcuni colleghi hanno detto.
Oggi, però, colleghi Consiglieri, siamo chiamati a votare un disegno di legge che è squisitamente quanto elencato nei tre articoli che lo compongono e sui quali assumiamo delle responsabilità finanziarie.
E allora dobbiamo anche dire perché votiamo questo disegno di legge. Lo votiamo perché è quasi un fatto obbligatorio, se si tiene in considerazione il fatto che il Presidente nel novembre 1996 ha firmato una convenzione credo su mandato della Giunta. E non ho motivo di credere che si firmi una convenzione che impegna il bilancio per tre anni successivi, con delle cifre che possono variare da... a... senza avere un atto deliberativo alle spalle: penso che sia impensabile, questo.
Oggi non stiamo votando la convenzione; la convenzione è un problema squisitamente amministrativo, che compete alla Giunta e sul quale non voglio entrare, perché abbiamo delle funzioni completamente diverse.
Là c'è la Giunta, a cui compete l'attività amministrativa, e qui c'è il Consiglio, a cui compete l'attività di carattere politico.
Lo dico, perché io non mi assumo le responsabilità della Giunta e nello stesso tempo, non voglio che la Giunta sia liberata da delle responsabilità che sono soltanto gestionali.
Non entro nel merito. La convenzione non è mai pervenuta in quest'aula il Consiglio regionale non ha mai dovuto verificare in quest'aula la convenzione. Peraltro credo che la convenzione possa essere modificata e sarebbe opportuno che al suo interno fosse previsto, vista l'entità delle cifre, un minimo di verifica da parte della Regione Piemonte.
Il Presidente Ghigo ha proposto un rappresentante nel Collegio sindacale, e ciò mi pare opportuno.
In considerazione di cifre così corpose, nell'attuazione della convenzione si potrebbe anche valutare se l'Associazione ha ancora senso o se non sia opportuno trasformare il "Grinzane Cavour" in una Fondazione che avrebbe certamente più dignità, lasciando però autonomia a coloro che devono svolgere questa azione culturale sul territorio piemontese: si studino quelle che sono le soluzioni migliori.
Sono intervenuto a questo punto della discussione per dire che noi votiamo a favore di questo disegno di legge per le funzioni e le cose che sono scritte nel suo articolato, non per le eventuali disamine o per le eventuali dietrologie che sono state fatte in Consiglio, e senza volerci assumere responsabilità o vantaggi che non competono al Consiglio regionale.
Volevo anche dire che, a mio parere, bisogna fare molta attenzione a muovere critiche come quelle che sono state fatte oggi in quest'aula perché c'è un grandissimo rischio, e cioè che, correndo dietro a situazioni come quelle di oggi (che sono certamente eclatanti rispetto ai quattrini che si mettono a disposizione), si rischia veramente di azzerare qualsiasi tipo di iniziativa esistente nella nostra Regione.
In questo modo, potremmo aprire campi che non sono solo quelli di livello culturale come questo, ma dell'intero associazionismo. Potremmo, ad esempio, aprire i campi della cooperazione e tutti gli altri esistenti provocando l'azzeramento di tutte le iniziative culturali e magari anche produttive dell'intera Regione.
Facciamo dunque attenzione, con questi interventi: per voler spaccare il capello in quattro su iniziative di questo tipo, rischiamo di trovarci domani, senza iniziative.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deorsola; ne ha facoltà.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DEORSOLA

Anche in questo caso ritengo che dobbiamo restare ancorati all'argomento in discussione e perciò il nostro voto sarà strettamente conseguente al disegno di legge che ci è stato illustrato, il cui titolo recita: "Integrazione alla L.R. 12/97 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'".
Noi non riteniamo cioè di dover parlare della convenzione, di non dover parlare di altre delibere, anche se queste in qualche modo sono la premessa di questo disegno di legge, ma proprio perché ne sono la premessa noi intendiamo il nostro voto su questo disegno di legge come un fatto conseguente, cioè come un fatto in qualche modo tecnico.
Dunque, preso atto che il Presidente della Giunta ha stipulato una convenzione, il nostro voto su questo disegno di legge è favorevole con questa precisazione, cioè noi non intendiamo qui dare alcuna valutazione su argomenti che non siano quello del fatto tecnico di un disegno di legge che riguarda il bilancio di previsione della nostra Regione.
Ci riserviamo di intervenire in un eventuale dibattito che potrebbe svolgersi in futuro relativamente alle modalità di svolgimento di convenzioni e alle modalità di controllo rispetto a somme ingenti di contribuzione come quelle che sono state citate oggi.
Rilevo però fin d'ora che il nostro consenso non va tanto a nuove presenze dell'istituto regionale in questi enti, ma va piuttosto a quella che deve essere una certificazione di bilancio, cioè una verifica fatta non solo se lo riterrà la maggioranza attraverso una presenza nel collegio dei Revisori dei conti, ma noi crediamo piuttosto attraverso la certificazione di bilancio che forte del prestigio tecnico delle società che esercitano questa attività può garantire e può togliere argomenti come quelli che sono stati oggi evidenziati di non corretta o non completamente puntuale amministrazione di questi enti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io intervengo solo per dichiarare la mia non partecipazione al voto su questo disegno di legge.
L'improvvisazione con cui è stato presentato questo disegno di legge credo debba essere valutata con attenzione da parte nostra. E allora, non potendo far altro, non parteciperò al voto su questo provvedimento, ma la mia non partecipazione al voto non vuole assolutamente fare riferimento alle cose che si sono dette in quest'aula sul "Premio Grinzane Cavour" e sulla relativa convenzione, bensì esclusivamente alla variazione in oggetto.
Io sono contrario da un punto di vista politico al prelievo che viene fatto sui capitoli nn. 14630 e 14705: è quindi una posizione esclusivamente di carattere politico che voglio spiegare, in particolare per quel che riguarda il capitolo 14705.
Sono due capitoli dell'Assessorato al turismo; si tratta in totale di 358 milioni, pari quindi ad oltre il 70% della variazione che noi oggi dobbiamo votare; 240 milioni fanno parte di un capitolo, il n. 14705, che ammonta complessivamente - l'Assessore Burzi può confermarlo - a circa 1,3 miliardi, o meglio ammontava originariamente. Il capitolo, se non vado errato (ma anche in questo caso l'Assessore Burzi lo può confermare o meno), fa riferimento ai contributi per le Agenzie di informazione e accoglienza locale.
Io penso che questi siano soldi rapinati alle Agenzie di informazione e accoglienza sul territorio, che hanno già avuto in questo scorcio poco denaro e che hanno bisogno, proprio in questa fase delicata della riforma turistica a seguito dell'approvazione della legge regionale n. 75, degli stanziamenti necessari per sopravvivere.
Ritengo che prelevare il 70% di questa variazione dall'Assessorato al turismo sia una cosa che doveva essere valutata con più attenzione! Invito quindi l'Assessore al bilancio e il Presidente, che ha le deleghe dell'Assessorato al turismo, a valutare con maggiore attenzione questa opportunità che metterebbe in difficoltà le Agenzie di informazione e accoglienza sul territorio e quindi il lavoro che hanno fatto le otto Province per crearle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, noi dobbiamo votare il progetto di legge: "Integrazione alla legge regionale 20 gennaio 1997 n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'", che è un contributo io leggo - per la realizzazione del "Premio Grinzane Cavour". Esprimo il mio voto favorevole a questo progetto di legge con dei distinguo, ossia io non conosco né la convenzione né altre delibere, quindi sia chiaro che il mio voto favorevole è su questo progetto di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, svolgo una considerazione scorporata in due parti, una relativa a quanto ha già detto il Consigliere Deorsola, nel senso che qui si è introdotta la delibera di Giunta di 42 milioni, ma noi oggi ci troviamo di fronte al disegno di legge dei 500 milioni, quindi dobbiamo votare questo e il nostro voto favorevole lo abbiamo già annunciato prima.
La delibera dei 42 milioni prevede stampa, ideazione e via dicendo quindi io andrei cauto prima di dire che è una mera ripetizione di quello che è già contenuto in convenzione. D'altra parte, da un punto di vista politico e non amministrativo, ovviamente noi con l'integrazione dei 500 arriviamo a 900 milioni; se 42 sono, come mi è parso di capire da quanto ha detto il Presidente, per un oggetto aggiuntivo rispetto a quello previsto in convenzione arriviamo a 942 milioni, che stanno ampiamente nel tetto del miliardo e cento milioni che la convenzione prevede per il 1997.
Dal punto di vista amministrativo invece io ho sentito il collega Ghiglia affermare che siamo di fronte a una indecenza amministrativa. Io non so se ha voluto dire esattamente questo.... Fa cenni di assenso col capo, quindi è così; ebbene, io mi sento di rigettare questa affermazione nel modo più assoluto e categorico, perché mi sembra di avere illustrato prima il percorso che è passato attraverso il bilancio di previsione tecnico, attraverso la proposta di legge finanziaria e poi attraverso la legge di variazione di oggi.



GHIGLIA Agostino

Si vede che non mi hai convinto.



GALLARINI Pierluigi

Non sono io che devo convincere te. Per carità, quando parlo non ho la pretesa di convincerti, non è questo il mio primo obiettivo. Rigetto ancora una volta l'affermazione dell'indecenza amministrativa perché la considero molto grave. Per i riscontri che abbiamo e che sono emersi dalla discussione in aula di oggi, mi sembra proprio sia insussistente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, credo che questa maggioranza e questa Giunta abbiano complessivamente reso un pessimo servizio al "Premio Grinzane Cavour".
Faccio questa valutazione, perché magari si conferirà anche un miliardo, ma attraverso una serie di polemiche, attraverso il metodo pessimo dei ritardi, dei grossi pasticci - non voglio chiamarle responsabilità.
Devo dirle, Presidente, che noi eravamo venuti in aula per votare a favore di questo disegno di legge, perché - ripeto - la convenzione ci sembrava utile per evitare che tanti Assessorati intervenissero, e la legge ci sembrava importante perché era la testimonianza che il "Premio Grinzane Cavour" è cresciuto e merita di essere trattato come un'associazione che attraversa una crisi di crescita, anche nei correttivi che avrebbero dovuto essere posti.
Prendiamo atto che gli ultimi interventi che sono stati fatti, dal collega Ghiglia, che ha parlato di "indecenza amministrativa", dal collega Angeleri, che ha parlato di "soldi rapinati alle agenzie", ecc., sono interventi che denotano quella crisi di maggioranza e quella crisi di fiducia che questa maggioranza ha nei confronti della Giunta, anche in occasione di questo atto che, per carità, è importantissimo, ma che è comunque una legge istitutiva di una convenzione che regolamenta un miliardo della Regione Piemonte.
L'insieme del provvedimento, cioè, è sicuramente importante per la cultura piemontese e per la cultura italiana, ma denota di nuovo una grave situazione politica di questa maggioranza che è tutt'altro che coesa.
Questo è ciò che noi vediamo e ci dispiace moltissimo che questa mancanza di coesione politica vada tutta a danno di un'associazione culturale che merita probabilmente di essere trattata in un altro modo anche - ripeto - con quei correttivi che noi stessi abbiamo auspicato.
Un'associazione di rilevanza internazionale, dal punto di vista culturale, che esce da questo dibattito massacrata, non certamente per i punti interrogativi che ha posto l'opposizione che, tutto sommato ha cercato di migliorare la convenzione e di chiarire aspetti anche di disordine amministrativo, così come il collega Saitta ha messo in evidenza che certamente non sono imputabili al "Premio Grinzane Cavour".
Questo è il punto: noi eravamo orientati a votare positivamente perch ci sembrava che questo fosse un elemento di crescita per un organismo culturale che lo merita del tutto; invece, il modo con il quale il provvedimento è arrivato (prima la convenzione, poi - tardi - la legge portata in aula e quindi il dibattito che è avvenuto con i giudizi pesantissimi della maggioranza) ci induce, rivendicando il ruolo e il sostegno da dare al "Premio Grinzane Cavour", a non partecipare alla votazione, mettendo in evidenza i problemi di questa maggioranza al suo interno e nei confronti della Giunta.
Per queste ragioni di carattere politico ieri abbiamo chiesto le dimissioni del Presidente della Giunta, perché questo è veramente governare male il Piemonte. Fare una legge per una grande organizzazione culturale di rilievo ormai internazionale, massacrando i propri provvedimenti e massacrando anche l'associazione che domani non uscirà sicuramente al meglio sugli organi di stampa (e sappiamo quanto questo sia importante) significa non governare bene il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, anch'io non parteciperò al voto, per due motivi. Intanto perché l'intervento del collega Ghiglia, avvenuto poche ore dopo il voto di fiducia da parte della maggioranza al Presidente Ghigo, dimostra come ci sia stato un uso strumentale delle esposizioni, non da parte - come molte volte è stato detto - delle minoranze, ma da parte della maggioranza e di alcune forze della maggioranza che usano taluni argomenti, a caso o non a caso, per lanciare i propri messaggi cifrati all'interno degli equilibri della maggioranza stessa.
Il secondo motivo per il quale non partecipo al voto è perché ritengo vergognoso l'intervento del collega Antonello Angeleri; lo voglio dire in modo chiaro, tondo e netto: ritengo vergognoso l'intervento del Consigliere Angeleri, che dovrebbe avere il buon gusto e il buon senso di astenersi su ragionamenti e sull'uso del linguaggio che ha usato, riguardo a questi argomenti. Dovrebbe vergognarsi!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri, per fatto personale.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei riesprimere le stesse motivazioni di prima, non vergognandomi assolutamente e pregando, anzi, il Consigliere Cavaliere di moderare i propri toni, perché mi pare che alla vergogna forse dovrebbe pensare un attimo di più lui stesso.
Io ritengo che i danari prelevati dal capitolo 14705 e dal capitolo 14630 siano danari rapinati alle Agenzie di informazione e accoglienza locale. Lo ripeto perché questa legge, che io espressamente ho voluto e che è stata votata da questa maggioranza, prevede, oltre alla creazione di una agenzia regionale, soprattutto una revisione totale sul piano locale dell'informazione e dell'accoglienza; è impensabile che le agenzie sul piano locale non possano sopravvivere.
Il miliardo e trecento milioni su quel capitolo - come il Consigliere Cavaliere ben sa - fanno parte, fra l'altro, di una divisione annuale fatta attraverso una trattativa avuta con le Province che si è chiusa sul finanziamento dell'informazione, accoglienza locale che si attestava sugli oltre quattro miliardi e cinquecento milioni: tutti pagati dalla Regione Piemonte. Togliere nella fase iniziale questo denaro - secondo il mio parere e non me ne vergogno nella maniera più assoluta - è sicuramente un fatto ingiusto. In una fase - ripeto - delicata come quella iniziale della legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Con molta serenità senza dietrologie, dopo gli interventi sentiti in Commissione, le spiegazioni date dall'allora Assessore Gallarini e dalle considerazioni fatte dalla Consigliera Spagnuolo, in tutta tranquillità mi sento di esprimere un voto favorevole sia all'art. 1 sia agli artt. 2 e 3 e sia all'intero testo di legge.
Sostengo per esperienza vissuta non solo da me, ma tutti i colleghi Consiglieri che hanno avuto qualche esperienza amministrativa, che spesso e volentieri i ritardi non sono né colposi né colpevoli; sono la conseguenza di un'organizzazione che a tutt'oggi mostra delle gravissime pecche.
Un'organizzazione che ha bisogno di essere sicuramente rivista, di responsabili che devono essere responsabilizzati, noi, come tutte le aziende abbiamo bisogno di una ristrutturazione. Non ho capito il perché la ristrutturazione ha colpito pesantemente la FIAT per vent'anni, la Telecom è attualmente in ristrutturazione, sta colpendo le Ferrovie dello Stato l'Enel ecc. ma non ha sfiorato mai la struttura organizzativa della Regione Piemonte. Ha già toccato strutture amministrative di enti pubblici, ha già toccato strutture amministrative di enti locali, ma noi fino ad oggi siamo stati refrattari ad ogni modifica sostanziale.
Oggi, finalmente le modifiche sono alle porte e di conseguenza anche le responsabilità esisteranno.
Probabilmente questo sarà uno degli ultimi casi in cui andiamo a scontrarci con la corsa contro il tempo, con l'eccitazione di dover arrivare all'ultimo secondo a portare un provvedimento a casa, perché se le nostre speranze sono ben riposte nella nuova struttura, ritengo che dall'anno prossimo incidenti di percorso come questo non si ripeteranno.
Però - consentitemi colleghi di sottolineare - al di là delle dietrologie che sono state fatte, questo incidente di percorso è minimale e non meritava sicuramente tutto il rilievo che è stato dato - su questo mi associo con la Consigliera Spagnuolo. Sicuramente non ha fatto bene all'immagine del Grinzane Cavour, ma altrettanto sicuramente è una polemica che non è stata sollevata prioritariamente dai banchi della maggioranza.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Premesso che condividiamo appieno le finalità e l'operatività di quello che è il "Premio Grinzane Cavour" e condividiamo anche la necessità che questa associazione venga adeguatamente finanziata, dopo aver ascoltato questo dibattito e con quanto è emerso dallo stesso non possiamo sicuramente andare a votare un provvedimento di questo genere.
Invito la Giunta e la maggioranza a ritirare il provvedimento: fate piena luce, chiaritelo. Se è vero che dalle altre forze di opposizione sono emerse delle critiche pesanti, anche all'interno della maggioranza non c'è un accordo, anzi ci sono delle grosse polemiche. Perciò - ripeto - vi consiglio di ritirare il provvedimento, altrimenti se viene posto in votazione noi voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Intervengo per cogliere alcuni suggerimenti emersi dai numerosi interventi siano essi esclusivamente riferiti all'art. 1 o sull'intero testo come negli intervento dei Consiglieri Spagnuolo e Dutto.
Il provvedimento in oggetto - come ha specificato molto bene il Consigliere Montabone nel suo intervento - è tecnico, anche se sia ben chiaro è una legittima esigenza di questa assemblea potersi esprimere nei modi che ritiene su argomenti che a mio parere possono anche sembrare esulare - lo diceva anche il Vicepresidente Deorsola - dal contenuto specificatamente tecnico di questo provvedimento che, per quanto tardivo come ha detto il Presidente, è comunque nei tempi. Compito di questa amministrazione è fare il meglio possibile compatibilmente con le esigenze e i tempi, ma stiamo rispettando i tempi. Siamo ricchi di problemi - lo vedremo quanto prima quando parleremo di bilancio - di una complessiva non sufficiente capacità, non solo di questa maggioranza, ma di tutte le legislature che si sono succedute in quest'aula, ad investire i fondi siano essi statali o regionale. Se questa complessiva incapacità o non sufficiente capacità, pur essendo la Regione Piemonte ai primi posti nell'ambito degli enti Regione, qualche ragione più ampia ci sarà e credo che dovrà essere oggetto di riflessioni utili da parte di tutti. Ma a parte ciò, volevo per prima cosa puntualizzare quanto diceva il Consigliere Angeleri, al di là della terminologia, se rapina è stata è stata una rapina in cui i rapinati sono stati molto consenzienti. Mi spiego meglio.
Chi era presente in Commissione sa che il primo testo di questa legge è stato emendato perché alla copertura si era provveduto inizialmente con altri capitoli di spesa. I capitoli indicati sono quelli concordati tra il dottor Reineri o responsabile dei conti e il dottor Lesca responsabile del bilancio e che a mio avviso, molto efficacemente si sono prestati a identificare quali fondi rimanessero non in attesa di rapina, se il collega Angeleri mi passa l'utilizzo della stessa terminologia simpaticamente usata, ma che altrimenti sarebbero andati in economia in quanto non più oggetto di capacità di ulteriore investimento, quindi andando ad essere una fonte di spreco, cioè di non possibilità di impiego dei fondi che il Consiglio regionale aveva assegnata, e quindi utilmente impegnati a rispettare un impegno consapevolmente preso da questa assemblea, la convenzione, perché questo è l'oggetto dell'articolo e della legge.
Per quanto attiene al suggerimento, all'indicazione data in un modo dal Consigliere Saitta, e secondo me ripresa, e al di là dei modi che francamente non riguardano questa amministrazione, in un altro modo da parte del Consigliere Ghiglia, questa è una legge di autorizzazione, come tutte le leggi. Questo dice che il Consiglio regionale autorizza in data legittima l'ente a deliberare successivamente e a far fronte a un impegno preso.
Allora mi sembra che molto semplicemente gli impegni si riassumano in quanto segue: se la delibera suggerita, di questo ringrazio il collega Saitta, è una duplicazione ed è passibile dall'interpretazione che ho sentito dell'intervento, evidentemente pur rimanendo in ogni caso all'interno dei limiti massimi della convenzione, credo che molto semplicemente in fase di determina non erogheremo la quota che sia già stata erogata a sovrapposizione di una autorizzazione, in questo caso richiesta in data odierna.
Qualora così fosse, al di là delle interpretazioni se questo sia un maldestro lavoro della Giunta o un'indecenza amministrativa, evidentemente ci sarebbe stato un errore e andremo a vedere perché l'errore è stato commesso e cercheremo di porre rimedio onde il numero degli errori si ripeta in misura inferiore. Sul tema degli impegni che devono scadere, le date, verificheremo io spero e credo anche nell'ambito di leggi successive e nell'ambito del bilancio di previsione se esistono strumenti di cui credo questo Consiglio regionale consapevolmente, al di là del ruolo di maggioranza o minoranza, potrebbe riflettere se sia il caso di dotarsi o no, che senza bisogno di ulteriori valutazioni rendono evidente quando scadono impegni; in qualunque azienda, ancorché piccola, esistono scadenzari che sono gestiti da software di dimensione assolutamente irrilevante e compatibili con molti dei portatili che alcuni dei Consiglieri utilizzano, che ricordano in quel caso al Consiglio di amministrazione o alla proprietà quando scadono impegni.
Credo che anche di questo il Consiglio regionale e questa Giunta vorranno occuparsi in tempo utile, in modo che non sia poi addebitabile o a funzionari, come mi sembrava far intendere l'ipotesi suggerita dal Consigliere Ghiglia, o alla Giunta, come sembrava far intendere l'ipotesi suggerita dal Consigliere Chiezzi, responsabilità che attengono invece unicamente alla sfera procedurale.
Detto questo, che mi sembra fosse la parte più specificamente tecnica non ho bisogno di dire che la Giunta non è quindi interessata al ritiro di un progetto di legge che, ripeto, è il minimo provvedimento tecnico che questa Giunta deve prendere, ancorché in maniera tardiva per far fronte ad un impegno della Regione, e credo e spero che la Consigliera Spagnuolo di cui ho apprezzato moltissimo il primo intervento, e che non ha certo bisogno dei miei commenti, sappia che queste polemiche da qualunque parte nascano nulla devono togliere all'importanza che il Grinzane Cavour ha e avrà a maggior ragione.
La Regione mi pare stia autorevolmente sottolineando l'importanza di questa Fondazione come di altre iniziative, al di là di come il dibattito si svolga.



PRESIDENTE

Sempre sull'art. 1 c'è una dichiarazione di voto prenotata da tempo dal Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Sì, Presidente, ha fatto bene a ricordare che stavamo parlando dell'art. 1 e io, francamente, mi ero preparato a fare la dichiarazione di voto sull'art. 1.
Ma sia dalla replica dell'Assessore che dagli altri interventi non mi sento francamente più di dovere seguire in termini tecnico politici la scansione dei vari articoli; preferisco, se ci sono i margini per potere intervenire, una volta per tutte cercare di chiarire qual è il nostro atteggiamento e conseguentemente, dopo gli interventi avvenuti in aula, a quale decisione di voto siamo pervenuti.
Presidente, noi siamo venuti in questa aula perché ritenevamo di trovarci di fronte a un atto dovuto, questo è un atto dovuto! E' stata fatta una delibera nel novembre del '96, se gli Assessori non sapevano che la stavano votando e assumevano quegli impegni anche per gli anni successivi, hanno fatto bene a dare le dimissioni e non essere più in quella Giunta! Se altri ci sono hanno tempo a provvedere.
Ci sono stati dei passaggi sui quali dobbiamo chiarirci; come è possibile a febbraio non avere a disposizione i fondi per il finanziamento! Può capitare, ma se c'è l'urgenza e si è convinti del progetto sul quale si è stabilita una cifra notevole, rilevante, impegnativa che non riguarda un solo Assessore, ma riguarda tutta la Giunta, riguarda un coordinamento tra i vari Assessorati, non deve succedere! Infatti l'associazione il "Grinzane Cavour", ha avuto anche il pregio di saper coinvolgere vari comparti come per esempio l'iniziativa "Terre del vino", che ha valorizzato veramente il nostro territorio per quanto riguarda l'aspetto enogastronomico e il turismo, non a parole, ma nei fatti. In modo sommesso ricordo che fu un'iniziativa assunta quando Assessore all'agricoltura era Lido Riba e fu un'iniziativa rilevante e significativa.
A marzo viene firmata la convenzione e i soldi di nuovo non ci sono; ma allora tutti quei dubbi... io ritenevo di aver già detto queste cose nelle Commissioni, in VI , in I, adesso diventano certezza. Si fanno le cose e non si sa cosa si fa, si assumono delle decisioni e non si è convinti di quelle decisioni, l'immagine è già salva, è già risolta, non abbiamo bisogno di andarla a concretizzare: aver tardato quasi un anno vuole dire soffocare quell'associazione.
Non voglio sorvolare sulle altre cose che sono state dette; quando si parla nelle aule istituzionali le affermazioni fatte sono importanti! Non sono membro dell'Ufficio del lavoro, pro tempore sono Consigliere, facevo un altro mestiere nella vita; ci sono gli Ispettorati del lavoro ed è giusto che ognuno faccia correttamente il proprio mestiere, ma le affermazioni che sono state dette qui, vanno controllate.
Mi auguro solo che in questo modo non si faccia piazza pulita di tutto l'associazionismo piemontese; stiamo attenti quando parliamo su certe cose perché molte associazioni si reggono sul volontariato.
Ecco, qual è il nodo, Presidente. Si gioca sulle cose, si gioca su una realtà quale il Grinzane Cavour che è una realtà importante, che ha un suo ruolo, una sua funzione, ed è andata crescendo grazie all'impegno della Regione; lo dite anche voi: "Ente primario, ecc.".
Ma oggi pomeriggio, al di là di come finirà questa discussione, non abbiamo fatto un buon servizio all'Ente di cui stiamo parlando. Perché non farà notizia la rilevanza delle iniziative del Grinzane, ma le altre cose che sono state avanzate. E Vaglio non venga a scherzare, dicendo che...
Noi abbiamo svolto il nostro ruolo; in modo particolare abbiamo distinto, sin dall'inizio, questo provvedimento dal Grinzane Cavour, e vogliamo che questo sia chiaro e non ci sia ombra di dubbio. Per questo...



(Scampanellìo del Presidente)



FOCO Andrea

Presidente, non mi richiami, intervengo su tre articoli, comprendendo la dichiarazione di voto...



PRESIDENTE

Interviene anche per la dichiarazione di voto?



FOCO Andrea

Ma sì, cosa vuole? Che ritorni a spiegare che sull'art. 2 - l'ha già detto anche l'Assessore - sono arrivati in Commissione con 500 milioni presi da un capitolo e in quella sede li hanno cambiati...?



PRESIDENTE

Io non voglio nulla! Va bene: completi il suo pensiero.



FOCO Andrea

Quindi, sull'aspetto dell'improvvisazione, della provvisorietà delle cose non vogliamo più intervenire! Pertanto, noi non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi: anche lei per dichiarazione di voto?



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Siamo in fase di dichiarazioni di voto sull'art. 1.



CHIEZZI Giuseppe

Comunque, Presidente, io intendo parlare sull'art. 1; se non avrò tempo a sufficienza, intendo dichiarare sull'art. 1, parlare e dichiarare sull'art. 2, parlare e dichiarare sull'art. 3, dichiarare il voto sulla legge.
Questo per dirle quali sarebbero le mie intenzioni.
Eviterei di fare tutti questi interventi e li raggrupperei in un mio intervento, a suo giudizio, lungo 5-6-7 minuti, anche meno, con la preghiera, se c'è questa concordia di intenti, di lasciarmi scorrere i minuti necessari (pochi).



PRESIDENTE

C'è sempre un voto di scambio, come diceva il Consigliere Ghiglia palese.



CHIEZZI Giuseppe

Mi dicono, non so se sia vero, non ho potuto verificarlo, che sia presente nei corridoi il Presidente del "Premio Grinzane Cavour".
Io sarei lieto di questo fatto e sarei lieto se, nell'occasione potesse sentire, oltre agli altri interventi, anche il mio.



PRESIDENTE

Lo sente sicuramente. Mi scusi, potremmo anche invitare il Presidente del Grinzane Cavour a prendere posto nella parte riservata al pubblico perché non credo che sia un personaggio clandestino; credo inoltre che anche lui possa avere qualche piccolo insegnamento, perché oggi tutti insegniamo: c'è una pedagogia diffusa in quest'aula.
Per cui preghiamo il Presidente - se mi sente, se mi ascolta - di venire in aula nella parte riservata al pubblico.



CHIEZZI Giuseppe

Forse ricorderemo questo pomeriggio come il pomeriggio delle vergogne e delle indecenze, visti gli scambi di accuse vergognose tra colleghi denunce di indecenze amministrative o di gravissime pecche e di atti di rapina.
Ma perché saltano fuori questi problemi, queste enunciazioni, queste spaccature, queste violente contrapposizioni, queste dissociazioni in maggioranza? Vengono fuori, perché ci troviamo, non per la prima volta, in una situazione che imbarazza tutti.
Come per i terremoti, le scosse ripetute e successive generano gravi problemi di tenuta di una comunità.
Oggi, le scosse successive a cui la maggioranza è sottoposta sono dovute a forze endogene, e non in conseguenza di una particolare, meritoria attività disgregante da parte delle opposizioni, bensì a forze endogene della Giunta regionale.
Siamo in una situazione che imbarazza tutti. Il meno imbarazzato sembra il Presidente Ghigo, in questo più inossidabile di tanti Presidenti della cosiddetta prima Repubblica, che - vedo - si è legato a quella poltrona con una corda molto forte e pare non accorgersi della situazione in cui sta gettando la Regione Piemonte, quest'aula e la sua stessa maggioranza.
Io non ho mai sentito una tale indifferenza a fronte di accuse di indecenza amministrativa da parte del secondo Gruppo che lo sostiene e l'ha votato.
Perché ci sono queste frasi così nette e così dure? Perché non è la prima indecenza amministrativa; si parte da lontano, da molto lontano, con atti sbagliati, dovuti a superficialità, a sottovalutazione, forse a incompetenza che, però, non è più l'incompetenza dei 100 giorni e della luna di miele.
E' un'incompetenza che ogni giorno vede verificarsi un nuovo elemento.
Questa incompetenza sta costruendo un rapporto malato tra gli atti di Governo e chi, di volta in volta, diventa soggetto o oggetto di questi atti di Governo, sia esso un negozio presso cui si acquistano degli oggetti oppure una grande Associazione culturale, straordinariamente cresciuta in questi anni, attraverso un rapporto con la Regione Piemonte.
Questi soggetti vedono i rapporti con il Governo Ghigo, e con il Presidente Ghigo in particolare, essere improntati ad un'adesione tanto immediata quanto superficiale.
Il Presidente Ghigo tiene al suo buon nome, fa coincidere la propria immagine con quella della Regione, quindi, in questa politica superficiale aderisce di massima a tutte le iniziative che gli vengono proposte ed anche perché no? - alle iniziative interessanti del "Premio Grinzane Cavour".
Tuttavia, fa queste cose con una tale superficialità, per cui gli atti amministrativi che dovrebbero regolare questi delicati rapporti pubblico privato...
Quello con il "Premio Grinzane Cavour" è un tipico rapporto di cooperazione pubblico-privato, che è la materia più interessante da sviluppare per un'azione di governo, ma anche la più delicata per la necessaria correttezza degli atti, la trasparenza, la reciproca indipendenza, i reciproci benefici.
L'intersezione di queste due azioni è gravemente manchevole da parte dell'azione pubblica, che nell'ultimo - ma è l'ultimo - caso citato (la delibera richiamata dal collega Saitta) vede un'attività prevista in convenzione essere svolta insieme, sovrapposta o no, concorrente o no duplicata o no, pagata due volte o no, da parte di atti contraddittori della Giunta regionale.
Atti rispetto ai quali non so - né, in questo caso, mi interessa approfondire - se esistano anche risvolti di altra natura, che possano interessare altre Magistrature. Io non so se, anche in questo caso, andando a fondo su tutta questa vicenda, non ci siano ragioni per aprire una qualche inchiesta. L'apertura dell'inchiesta interna, nostra, l'ha già richiesta il Consigliere Ghiglia, e ci pronunceremo su questo; non so se anche qui non ci sia modo di aprire altre inchieste.
Quindi, è veramente deludente e preoccupante questa situazione Presidente Ghigo. Io penso che in ogni modo sarebbe bene, in questa metà del cammino, che lei facesse il punto della situazione tirandosi da parte perché l'incapacità e ormai il non sostegno che le viene anche ufficialmente ed esplicitamente dato da parte del Consigliere Ghiglia e altri mezzi impegni, come sono state le dichiarazioni sofferenti e preoccupate di alcuni colleghi di maggioranza che vogliono ben chiarire che hanno udito molte cose e che quelle cose che hanno udito non costituiscono l'oggetto del voto che viene ritagliato, però cari colleghi viene ritagliato su una somma di denaro che viene a ciò destinata. Quando si votano questi impegni li si votano tutti interi, e anche voi non potete non avere udito, quando voterete a favore, che si tratta di denaro che la Regione oggi decide di impiegare all'interno di un quadro che non è chiaro! Perché non è chiaro se quei 500 milioni vanno a coprire la spesa che il Grinzane Cavour ad esempio ha già effettuato, penso, per la stampa degli itinerari culturali, stampa che è già stata resa in possesso almeno della VI Commissione in data antecedente, mi sembra, della deliberazione con la quale la Regione Piemonte ha dato la disponibilità di quei fondi. Quindi la situazione è molto brutta e intricata e di certo crea un nocumento al "Premio Grinzane Cavour".
Secondo capitolo: il "Premio Grinzane Cavour". Il nostro è stato l'unico Gruppo che senza entrare nel merito delle attività svolte dal "Premio Grinzane Cavour" ha sottolineato, nell'audizione in Commissione che si tratta di una fondazione che ha un ricchissimo tipo di attività, uno straordinario procedere in campi anche tra loro diversi e molti dei quali senz'altro interessanti, e sui quali possiamo solo eccepire che questa straordinaria crescita non sia stata regolata per tempo in modo congruente con un rapporto con un ente pubblico che finanzia in modo molto accentuato queste attività senza avere mai collegato in una sola politica verso la fondazione l'erogazione di enormi somme di denaro, mai subordinate a una concertazione di finalità, ma lasciate libere alla gestione di una associazione che mi pare sia stata gestita in modo molto presidenziale. I rapporti che il mio Gruppo vuole intrattenere con le fondazioni, anche con quelle di grande rilievo nazionale e internazionale, devono e vogliamo che siano rapporti che non considerino l'attività culturale meritoria che viene svolta come un viatico per eludere le correttezze o scorrettezze amministrative. La cultura non è terreno di libero arbitrio nel campo della gestione del denaro pubblico e nel campo della gestione di ogni tipo di rapporto. Quindi, dividendo la bontà in tutto o in parte di una attività svolta nello specifico dalla Fondazione Grinzane Cavour, noi abbiamo ritenuto di sollevare alla Giunta regionale e a tutti i colleghi, che adesso votano uno stanziamento di ulteriori 500 milioni di lire, il fatto che la gestione di questa associazione per come si è svolta è stata una gestione con dei problemi di carattere contributivo gravi. Così come Presidente Picchioni, quando si affida l'esecuzione di lavori in appalto il committente pubblico ha il dovere di controllare che vengano pagati i contributi agli operai che lavorano nei cantieri, ed è uno specifico atto che deve essere compiuto dalla Pubblica Amministrazione, che deve essere liberata da queste cose, per analogia politica (io non dico, Assessore Burzi, per analogia amministrativa, non lo so) se in un'aula nella quale si decide un contributo di 500 milioni si solleva il problema che pare esistano numerosi contenziosi, alcuni risolti pagando la multa e alcuni forse ancora in corso di carattere contributivo tra il destinatario di un contributo, il Premio Grinzane, e le persone che il "Premio Grinzane Cavour" in forza del contributo che stasera diamo fa lavorare, mi sembra che non sia proprio un argomento, collega Rubatto, sul quale dire "io non me ne occupo".
Noi abbiamo con limpidezza, chiarezza e pubblicità sollevato anche questo problema e il tipo di rapporto, superficiale, di adesione a critica che il Presidente Ghigo ha instaurato per la prima volta con una convenzione che molla tutto (qui c'è 1 miliardo e 100 milioni: un'enormità!) senza aver cura di capire in che modo funziona il Grinzane Cavour, in che modo possa essere corretto questo funzionamento, in un rapporto più stretto e preciso, con una finalità comune, Regione e Fondazione, di fare il bene del Piemonte per uno sviluppo serio e coerente nel rispetto di ogni tipo di legge che interferisce con le nostre attività della Regione e anche del "Premio Grinzane Cavour", che non si capisce perché debba avere rapporti non corretti e perfetti col personale che impiega, anche con risorse pubbliche.
Questo per dire che il modo superficiale di gestire non conduce nemmeno un'associazione importante a correggere i propri comportamenti se ce n'è bisogno.
Per questi motivi, il nostro Gruppo, anche per segnare punti di vista che se non sono identici, però denunciano tutti insieme l'inadeguatezza di questo governo, a partire dal suo Presidente, non parteciperà al voto su questa legge e questa è anche la dichiarazione conclusiva del Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, le considerazioni svolte nel precedente intervento erano state tutte anticipate, non con questa precisione, in sede di I Commissione alla presenza dell'Assessore Burzi.
Questo lo dico soprattutto al Presidente Ghigo perché non deve stupirsi che oggi siano stati introdotti elementi nuovi nel dibattito svolto in Commissione. L'Assessore della sua Giunta, Burzi, sapeva che oggi si sarebbe discusso in questi termini; invece il suo intervento, da quello che ho capito, è stato un intervento molto generico, non puntuale probabilmente il suo Assessore Burzi non l'ha informata e probabilmente neppure l'Assessore Leo, perché se dopo i rilievi fatti in Commissione l'Assessore Burzi e l'Assessore Leo, quindi lei, si fossero presentati qui in aula, dicendo: "In Commissione sono stati rilevati dei problemi di crescita delle attività da parte dell'Associazione Grinzane Cavour, quindi c'è la necessità di rafforzare l'ente con qualche modalità, come, ad esempio, la presenza di Collegio dei Revisori, probabilmente il dibattito avrebbe avuto un'altra piega.
Questi rilievi sono stati fatti in Commissione, ma l'Assessore Burzi non ha parlato di questi problemi. L'Assessore Burzi, che è Assessore di una Giunta politica, continua a ripeterci che il suo è un atteggiamento tecnico. Assessore, i dirigenti li abbiamo già fatti, anche in numero eccessivo. Lei non fa il dirigente; lei fa il politico di questa Giunta e i suoi interventi devono essere politici. Non può avere l'atteggiamento di chi dice: "Non so, non c'ero, chissà cosa è stato detto". Questo non è un atteggiamento degno di un uomo politico. Assolutamente.
Lei probabilmente vive bene questa situazione di grande discussione, ma i suoi interventi devono essere puntuali altrimenti crea un imbarazzo notevole al suo Presidente; noi siamo convinti che il Presidente Ghigo, se fosse stato informato, oggi si sarebbe presentato con una posizione molto più documentata. Cosa che non ha fatto perché presumo che i suoi Assessori non l'abbiano informato.
La seconda considerazione la rivolgo ai colleghi che hanno espresso un voto tecnico, a partire dai Consiglieri Ghiglia, Deorsola, Rubatto, i quali hanno detto: "Noi siamo in maggioranza, votiamo; noi non sappiamo, non conosciamo, non c'eravamo, non abbiamo visto". Beh, colleghi, adesso sapete, conoscete, avete visto, avete sentito e il fatto di sapere conoscere e aver sentito non toglie alcuna responsabilità nel partecipare alla votazione di un atto, conoscendo quelli che sono stati i precedenti.
Questo lo dico per evitare il gioco puerile, bisogna essere chiari e franchi.
In questo senso, dato l'atteggiamento degli Assessori partecipanti alla Commissione, che hanno sottovalutato il problema, penso che il Consigliere Ghiglia abbia fatto bene a chiedere una Commissione di indagine. Rispetto a tale richiesta esprimo di essere d'accordo e non soltanto perché lo chiede un componente della maggioranza, anche se questo è un fatto eclatante; lo chiedo, sono d'accordo, non so qual è la motivazione, ma mi sembra importante...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Saitta, il Consigliere Ghiglia - leggo quanto è stato trascritto - chiede un'indagine amministrativa, non una Commissione d'inchiesta.



SAITTA Antonino

Va bene, si può minimizzare, ma io che ho un'esperienza politico amministrativa della prima Repubblica so che se un componente della maggioranza chiede un'inchiesta o un'indagine, vuol dire che è un atto di sfiducia nei confronti del Presidente. Forse nella seconda Repubblica questo rappresenta un sostegno al Presidente, ma non mi pare che il sostegno al Presidente avvenga in questa maniera! Tornando alle questioni dette, sono d'accordo con la collega Spagnuolo che mi pare abbia centrato perfettamente il senso del dibattito. L'avevo detto all'inizio del mio intervento e lo ripeto ora per evitare confusione: ritengo che le iniziative dell'associazione "Premio Grinzane Cavour" realizzate in questi anni siano state caratterizzate da un livello qualitativo alto, che si è riflesso positivamente sull'immagine del Piemonte, della nazione italiana e probabilmente anche a livello internazionale. Di questo ne sono totalmente convinto e credo che, proprio per questo motivo, l'associazione Grinzane Cavour necessiti di una maggiore azione da parte della Giunta.
Non è dunque un rilievo critico all'associazione, ma è un appunto nei confronti della Giunta, che a nostro avviso avrebbe dovuto attrezzarsi meglio per evitare le questioni che sono state rilevate. E' la Giunta che ha questa responsabilità, sono gli Assessori che si sono succeduti che hanno sottovalutato il problema e che hanno la responsabilità di aver creato un'immagine negativa.
Dico questo perché sono convinto che qualcuno dirà: "I Popolari, o probabilmente qualcun altro, hanno sollevato il problema e danneggiano l'immagine del "Premio Grinzane Cavour"". No, oggi chi danneggia l'immagine del Grinzane Cavour è questa Giunta, che non ha saputo valutare i problemi che abbiamo anticipato in una sede ristretta, che è la Commissione, alla presenza - lo ripeto - dell'Assessore Burzi.
Concludo questo intervento dicendo che anche noi eravamo dell'opinione di venire in Consiglio e votare a favore, ma quando una maggioranza vota a favore, per un giudizio tecnico, evidentemente la minoranza non può che essere imbarazzata.
Concordo quindi con gli altri colleghi dell'opposizione dicendo che anche noi non parteciperemo alla votazione, anche perché non approviamo la modalità con la quale alcune risposte sono state date, in modo particolare dall'Assessore Vaglio.
L'Assessore Vaglio non può venire qui a dare lezioni su come si amministra bene, perché gli ultimi esempi che abbiamo avuto sono esempi di una maldestra, oltre che non ortodossa, modalità di gestione.
L'Assessore Vaglio dovrebbe avere il buon senso ed il buon gusto di stare zitto, perché la questione della legge 51 che risolve i problemi è una grande invenzione. La responsabilità dei funzioni e dei politici c'era prima e continua ad esserci. I problemi non sono stati risolti con la legge 51: non cambiano le persone, non cambiano le abitudini, non cambiano gli atteggiamenti di leggerezza ed ha ragione chi ha detto - mi pare il collega Foco - che l'impressione è che si inventi un'occasione, si firmi la convenzione, si faccia la conferenza stampa e poi si dorma tranquilli.
Bisogna fare gli amministratori, non soltanto le conferenze stampa, non soltanto le relazioni, non soltanto annunciare ogni tanto che capita qualche evento straordinario! Qui c'è una crisi vera della Giunta: è una crisi politica, Presidente Ghigo! Ieri l'abbiamo detto, probabilmente è stato inteso in termini polemici da parte sua, ma ieri le abbiamo ricordato che il voto contrario alla nostra mozione di sfiducia è stato un voto contrario puramente fittizio. La sua maggioranza non è con lei, glielo ripeto, mi pare che oggi ne abbia avuto la conferma.
La Regione Piemonte non può continuare in questa situazione, con questa rissa all'interno della maggioranza, che è abbastanza evidente.
Io non so cosa facciate quando vi riunite in maggioranza, ma vi consiglio di farne tante di queste riunioni, perché ogni volta che vi riunite vi presentate in modo sempre più diviso! A parte la battuta, sono enormemente preoccupato perché questa vostra modalità di gestire politicamente e amministrativamente la Regione, con grande incompetenza e grande leggerezza da parte di alcuni Assessori, sta creando un rapporto di sfiducia tra Regione Piemonte, enti, associazioni e fondazioni. Juvecentus è stata la sintesi di questo rapporto di sfiducia oggi, il "Premio Grinzane Cavour" è il secondo esempio: non riuscite ad essere seri, ciò che toccate crea un danno, anche se avete tanti soldi da spendere.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 votanti 28 voti favorevoli 28 non hanno partecipato alla votazione 19 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 votanti 28 voti favorevoli 28 non hanno partecipato alla votazione 19 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 votanti 28 voti favorevoli 28 non hanno partecipato alla votazione 19 Consiglieri Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 27 hanno risposto SI' 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 19 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

C'è una richiesta d'inversione dei punti all'o.d.g.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Visto che nella giornata di ieri si era parlato di una comunicazione del Presidente della Giunta sulle Olimpiadi...



PRESIDENTE

Dopo aver esaminato però le deliberazioni e i disegni di legge.



RIBA Lido

Ma la fine non verrà mai di queste delibere! Siamo al termine della giornata se vogliamo possiamo esaminare le deliberazioni urgenti, ma poi vogliamo ascoltare la comunicazione sulle Olimpiadi, perché ci sono delle decisioni che devono essere assunte adesso.



PRESIDENTE

Il provvedimento inerente la Consepi scade a fine novembre.
Innanzitutto regolarizziamo i lavori.
C'è una richiesta d'inversione dell'o.d.g., ovvero anticipare il punto 15) all'o.d.g. che è l'esame del progetto di legge n. 364; inversione richiesta dalla Giunta.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il nostro Gruppo è contrario all'inversione dei punti all'o.d.g.
Nella Conferenza dei Capigruppo non abbiamo concordato tale percorso.
Mi segnalano che ci sono delle questioni di approfondimento sicuramente lunghe anche in relazione alla necessità di un'integrazione di documentazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Il nostro Gruppo è favorevole all'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo chiedere al Presidente a che ora prevede di chiudere i lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

Per il progetto di legge n. 364 c'è un'urgenza da calendario, se siete d'accordo possiamo proseguire i nostri lavori fino alle ore 20.



(Voci dai banchi della maggioranza: "Fino alla fine del provvedimento!")



PRESIDENTE

Non so se alla fine dell'esame del provvedimento saremo ancora tutti presenti. Ribadisco che il provvedimento è urgente, dopodiché ognuno ha proprie esigenze: non è un dogma.
Siccome tanti Consiglieri della maggioranza mi hanno detto che volevano andarsene a casa alle ore 19/19,30 in quanto abitano fuori Torino, non posso porre un freno ai Consiglieri! Scusate esponenti della Giunta ditele queste cose, io non posso interpretare la volontà della Giunta. Dite al Consiglio che questa urgenza è determinata dal fatto che se non si sottoscrive l'aumento del capitale la società fallisce! Fra i banchi ho sentito questo, ma io non posso conoscere queste cose! Pongo in votazione l'inversione dei punti all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'inversione è approvata con 27 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 364: "Sottoscrizione del primo aumento di capitale della Consepi S.p.A"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 364 di cui al punto 15) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ghiglia, relatore.



GHIGLIA Agostino, relatore

Presidente, se non ho l'obbligo di leggerla la darei per letta.



(La Consigliera Spagnuolo chiede che se ne dia lettura)



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione, dopo aver incontrato i rappresentanti e gli enti della società, ha esaminato nella seduta del 13 novembre 1997 il DDL n. 364 predisposto dalla Giunta regionale relativo a: "Sottoscrizione del primo aumento di capitale della Consepi S.p.A.".
L'Assemblea straordinaria della Società Consusa S.p.A., che si è tenuta il 22 maggio u.s., ha approvato la proposta di modifica degli artt. 1 e 2 dello Statuto sociale, il ripiano delle perdite e l'aumento del capitale sociale da lire 8.000.000.000 a lire 11.000.000.000, quindi per complessive lire 3.000.000.000 a pagamento, tramite l'emissione di n. 3.000.000 azioni del valore nominale di lire 1.000 cadauna, con conseguente modifica dell'art. 3 dello Statuto Sociale.
Per effetto della modifica dell'art. 1 dello Statuto, la Società ha assunto la seguente denominazione: Consusa Servizi Piemonte Società per Azioni, in forma abbreviata "Consepi S.P.A.", mentre le modifiche relative all'art. 2 prevedono un ampliamento delle finalità della Società stessa.
Tali modifiche statutarie si sono rese indispensabili per consentire alla partecipata di affrontare - con idonei strumenti giuridici e finanziari il delicato processo di riconversione e riqualificazione divenuto necessario a seguito dell'atto unico CEE che, con effetto dall'1.1.1993, ha sancito la libera circolazione delle merci in ambito comunitario, facendo venire meno le funzioni primarie per cui era stato realizzato l'autoporto di Susa.
L'elemento di maggiore evidenza e determinante per il futuro della Società stessa, consiste nella definizione dell'annosa questione relativa ai diritti di superficie e di proprietà del complesso costituente l'area autoportuale nei confronti del Comune di Susa. Allo stato attuale il Consiglio di Amministrazione della Società ha concordato ed approvato il testo di una delibera che definisce le condizioni per giungere ad una transazione e demanda al Sindaco ed al Presidente della Società gli opportuni e necessari atti amministrativi idonei alla definitiva redazione della transazione. La delibera in oggetto è stata approvata dal Consiglio Comunale di Susa in data 29.4.1997.
In dettaglio, l'ipotesi di transazione prevede che il Comune di Susa trasferisca a Consepi S.p.A. la piena proprietà su tutte le aree costituenti il complesso autoportuale così come richiamato all'art. 2 della convenzione stipulata tra le parti in data 8.2.1983; per contro la Società dovrà corrispondere alla Città di Susa un corrispettivo pari al valore della sola "nuda proprietà" sulle aree oggetto della transazione (il cui valore sarà determinato tramite specifica perizia a cura dell'Ufficio Tecnico Erariale al quale il Comune di Susa ha già provveduto a demandare l'incombenza), e si accollerà tutti gli oneri derivanti dalle cause ancora pendenti avanti la Corte d'Appello di Torino ed al Tribunale di Torino, ivi comprese le spese legali e di giudizio, in merito alle indennità dovute ai privati per l'espropriazione delle aree.
Come già accennato, e meglio ripreso nella nota integrativa al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 1996 della Società, la definizione della vertenza relativa al regime dei suoli del complesso autoportuale è condizione essenziale per il processo di riconversione e riqualificazione dell'area, le cui ragioni principali, di per sé evidenti, possono essere così sinteticamente riassunte: possibilità, per la Società, di accesso alle politiche comunitarie stante la disponibilità dell'area oggetto di interventi ricerca di partner privati, con i quali condividere le progettualità e gli investimenti relativi alla riconversione dell'area definizione, mediante eventuale transazione, delle cause ancora pendenti innanzi al Tribunale di Torino ed alla Corte d'Appello di Torino relative alle indennità dovute ai privati per l'espropriazione delle aree.
Si ricorda, inoltre, che la Società ha intrapreso la realizzazione del primo modulo del progetto generale della "truck station", costituito dai servizi di ristorazione, bar, market, servizi alla persona, accoglienza sala servizi vari, etc.; il complesso di servizi è entrato in esercizio il 20 gennaio u.s. ed attualmente si riscontra un buon risultato di affluenza ed il giro d'affari conseguente permette alla Società di produrre utili sufficienti ad ammortizzare l'investimento realizzato. Inoltre si prevedere che l'utenza della truck station sarà ulteriormente incrementabile con la indispensabile e necessaria costruzione dell'impianto per la distribuzione di carburanti ed il completamento del progetto complessivo, che diversifichi le attività ed i servizi al fine di poter acquisire anche una maggiore utenza turistica.
Per la realizzazione del primo modulo della truck station, la Società ha operato per l'individuazione di un partner privato con il quale procedere all'investimento; l'operazione ha portato nel 1994 alla costituzione di Autoplose Frejus S.r.l., società paritetica con il gruppo PLOSE, avente sede in Bressanone (BZ), leader in Europa nel settore dei servizi per il trasporto commerciale ed altresì specializzato nella gestione di aree di servizio autostradali.
Il completamento dell'area autoportuale destinata all'accoglienza del traffico turistico e commerciale, in transito sulla viabilità autostradale ed ordinaria Torino - Lione, è oggetto di un progetto che recentemente l'Assessorato ai Trasporti ha fatto proprio e la Giunta regionale ha deliberato. Si tratta di una richiesta di finanziamento a valere sul programma comunitario Interreg II (individuando un intervento proposto sull'asse 4.1. ed un secondo sull'asse 4.2.), per un importo complessivo di Lire. 3.432.000.000, al netto dell'IVA.
A tale proposito la Società, d'intesa con la Regione, si è resa disponibile ad accollarsi la quota parte dell'investimento prevista dal programma a carico del proponente i progetti pari al 25% dell'investimento (858 milioni).
Nei due progetti Interreg II sono previste la messa in sicurezza dell'attuale immobile in parte utilizzato per la truck station e l'ampliamento dello stesso con porzioni di fabbricato da mettere a disposizione per l'allestimento di un progetto di immagine e comunicazione della "Regione Piemonte - Spirito Europeo". Trattasi della proposta "Porta d'Italia - Cerniera d'Europa" che prevede l'allestimento - d'intesa con i settori di competenza istituzionale - di una vetrina permanente illustrativa del prodotto Piemonte nelle sue variegate peculiarità che vanno dalla cultura al turismo, all'ambiente, alla economia montana all'agricoltura, all'artigianato.
Inoltre, per il completamento della riconversione dell'area, sono previste ulteriori proposte operative, tutte riconducibili al Piano Regionale di Sviluppo ed al Piano Regionale dei Trasporti.
L'ampliamento dell'oggetto sociale, infatti, (che prevede che la Società promuova e sviluppi attività di studio, ricerca, elaborazione progettuale, supporto amministrativo e, in particolare, promuova programmi di intervento Stato-Regione- Enti Locali-Comunità Europea) si sintonizza nel senso di darvi completezza - con il secondo comma dell'art. 1 della L.R. 1/85 con la quale la Regione Piemonte già finalizzava la partecipazione alla "Consusa S.p.A." agli obiettivi del Piano Regionale di Sviluppo e del Piano Regionale dei Trasporti.
A fronte di tali iniziative, l'Assemblea straordinaria ha deliberato un aumento del capitale sociale della Società, nella misura di Lire 3.000.000.000, e la Giunta regionale, con il presente disegno di legge, ha proposto al Consiglio regionale la sottoscrizione, nella misura di n.
1.855.554 nuove azioni del valore nominale di Lire 1.000 cadauna, per una spesa pari a Lire 1.855.554.000, al fine di mantenere la propria quota pari al 61,8518% del capitale sociale di Consepi S.p.A.
La I Commissione consiliare nella seduta del 13 novembre scorso, ha licenziato a maggioranza il DDL n. 364 rimettendolo al Consiglio regionale che, nella seduta del 26 novembre ha discusso il disegno di legge ed ha deciso, dopo lungo dibattito, di riassegnarlo alla Commissione per un ulteriore approfondimento. La 1 Commissione in data 27 novembre ha riesaminato il testo apportandovi alcune modifiche, lo ha approvato all'unanimità dei consiglieri votanti e lo ha rimesso all'Aula per la definitiva approvazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Sento dire che questa società sarebbe sull'orlo del fallimento, per cui se non si fa questo aumento di capitale si dovrebbero portare i libri al Tribunale.
Sono tutte cose che nell'audizione fatta con il Presidente non sono assolutamente emerse e, per quel poco che ho avuto modo di vedere, queste voci non corrispondono alla situazione effettiva della società.
La società ha un capitale, ad oggi, di 9 miliardi e 400 milioni; ha accumulato perdite per un miliardo e 400 milioni, di cui 450 nel corso del 1996; di conseguenza, le perdite accumulate sono ben inferiori al terzo previsto dal Codice Civile, che è la condizione che si deve creare affinch i libri debbano essere portati al Tribunale, qualora i soci non ricostituiscano il capitale e chiedano l'Amministrazione controllata.
Pertanto, prego di non dire queste cose in giro, che peraltro vanno contro gli interessi patrimoniali della società e quindi della Regione.
Andiamoci piano. Qui non stiamo parlando di bande musicali o di bocciofile. Stiamo parlando di società di capitali e tutto quello che attiene alle voci che possono incidere sulle società di capitale e sul loro valore patrimoniale va affrontato con estrema delicatezza.
Per cui andiamoci piano nel dire che si corre il rischio di dover portare i libri in Tribunale, e compagnia bella. Anche perché, ripeto questo aspetto in Commissione non è emerso.
Se così è, occorre un supplemento di informazione al Consiglio. Quindi se le cose stanno così, si riunisca nuovamente la Commissione; si faccia visionare il bilancio; ci sia detto quali sono le ragioni che portano a dire che la società è in una condizione preagonica tale da richiedere questo intervento straordinario.
Per quanto riguarda l'intervento straordinario, cioè l'aumento di capitale, facciamo la cronistoria in maniera più precisa, può essere utile ricostruire i fatti che lo hanno determinato.
Il 17 aprile 1997 si è riunito il Consiglio d'amministrazione della società e ha approvato una serie di misure di rilancio della società.
Tali misure sono state illustrate il 22 aprile alla Giunta, la Giunta le ha fatte proprie...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Pregherei l'aula di prestare un minimo di attenzione. Mi pare che non si stia affrontando un problema marginale: stiamo mettendo in difficoltà lo stesso Consigliere che sta intervenendo.
Mi scusi, Consigliere Vindigni; prego, prosegua.



VINDIGNI Marcello

La ringrazio Presidente per la sottolineatura che ha voluto fare, che va ben al di là della mia persona, ma riguarda in genere le modalità di intervento in quest'aula e quel minimo di attenzione che ogni interveniente avrebbe diritto ad avere; a maggior ragione, se si tratta di argomenti che hanno una qualche rilevanza anche in termini economici, quale appunto l'argomento che stiamo trattando che attiene all'aumento di capitale della società Consepi per 3 miliardi.
Comunque, torniamo alle ragioni che ci sono state esposte in Commissione a giustificazione dell'aumento di capitale, che sono ben diverse da quelle di cui si vocifera in questo momento.
Le ragioni sono collegate al fatto che la società ha presentato alla Giunta in data 22 aprile 1997, e fatto approvare il 22 maggio 1997 dall'assemblea dei soci, in cui la Regione era rappresentata - credo - dal Vicepresidente Majorino, un Piano di rilancio. Questo Piano di rilancio si articolava in 17-18 misure e richiedeva un primo aiuto, una prima liquidità nell'ordine dei 3 miliardi.
Questi 3 miliardi dovrebbero quindi essere impegnati per fare delle azioni di rilancio, le quali sono, sostanzialmente, rivolte in tre direzioni.
Una prima direzione: fare di questa società un'agenzia vera e propria per lo sviluppo locale e lo sviluppo regionale, un'agenzia che svolga anche un'azione di stimolo e di promozione...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Prego per la seconda volta tutti i Consiglieri di volere... Se ognuno si siede, stiamo tutti più attenti, e conseguentemente più tranquilli. Mi scusi, Consigliere Vindigni; prego.



VINDIGNI Marcello

Rinnovo il mio ringraziamento, a lei ovviamente, e devo prendere atto del fatto che, probabilmente, ci sono dei conciliaboli che hanno a che fare con l'argomento che stiamo discutendo in maniera tangente; evidentemente si sta cercando di dare dei colpi di assestamento a chi sostiene o a chi si contrappone a delle operazioni politiche che stiamo vedendo mettere in fibrillazione quest'aula.
E' evidente che questi mormorii attengono anche a valutazioni di ordine politico, che rischiamo di avere poco a che fare con l'interesse della Regione rispetto a che cosa fare di questa società.
Ripeto: la motivazione posta alla base dell'aumento di capitale è un Piano di rilancio di questa società, le cui linee di indirizzo sono sostanzialmente tre.
1) Fare della Consepi una società per lo sviluppo locale, una società che possa svolgere un'azione istruttoria e preparatoria di patti territoriali contratti d'area o accordi di programma, cioè tutti gli strumenti della programmazione, negoziata.
2) Una riconversione dell'utilizzo dell'area, perché l'area è stata espropriata sulla base di un indirizzo dato dal Consiglio regionale, in attuazione della legge n. 1 del 1985, per farne una struttura logistica.
Nel momento in cui la modificazione dei cicli produttivi, l'attuazione del mercato unico, l'eliminazione delle dogane fa venir meno il compito principale per cui la società è stata costituita (e quindi l'utilizzo dei terreni che sono stati a questo scopo espropriati), la società dice: "Cambiamo indirizzo e utilizziamo questi 120.000 mq., che possono diventare 170.000, collocati in una posizione strategica, ottimamente serviti, per un'altra cosa".
E vengono proposti dei possibili utilizzi che sono fra loro in grande contraddizione. Infatti, si propone una Truck station (che in termini volgari sarebbe una specie di autogrill limitato ai camionisti), ma si propone anche un centro di guida sicura che (che potrebbe essere fatto in qualunque altro posto di questa Regione ) impegna ben 60.000 mq. di un'area di grande valore (e questo è il secondo indirizzo).
Qui c'è stata una grande esplosione di fantasia, che dimostra sostanzialmente una carenza strategica.
3) Una riconversione delle finalità della società.
Questi tre filoni, però, non hanno forza, non hanno idee vincenti, non hanno una chiara strategia, tant'è che in Commissione - e i verbali lo attestano - il Presidente della società ha dovuto ammettere che dei 17 progetti che erano stati presentati ed approvati dalla Giunta e che giustificavano l'aumento di capitale di 3 miliardi, buona parte sono decaduti, non hanno più validità. Questo è stato detto in Commissione.
Se cosi è, se una parte di questi progetti sono decaduti, anche il contributo, cioè l'aumento di capitale di 3 miliardi, deve ridursi di conseguenza, perché se quell'aumento di capitale era stato determinato su 17 progetti ed alcuni di questi non hanno più attualità o non hanno operatività, bisogna ridurre l'aumento di capitale.
Mi pare che questi ragionamenti, in qualche modo, fossero emersi in Commissione, anche se non in maniera così compiuta, perché avevamo chiesto della documentazione aggiuntiva, che abbiamo avuto, e che mi permette ora di tirare delle prime conclusioni.
Gli stessi ragionamenti avevano portato l'Assessore a formulare una proposta precisa, cioè quella di corredare, di supportare questo atto deliberativo con un documento di indirizzi, e non con un ordine del giorno indirizzi strategici, con cui la Regione definiva la missione nuova di questa società in un quadro mutato.
Mi aspettavo questo documento, questa mozione di indirizzi strategici ma non la ritrovo.
Mi trovo un ordine del giorno che dice, sostanzialmente: "Vogliamo risanare la società; nel momento in cui l'abbiamo risanata vendiamo le nostre quote con preferenza a enti pubblici e così ci togliamo questa incombenza".
Può darsi che la Giunta abbia deciso la strada più semplice, per varrebbe la pena di fare un supplemento di discussione che potrebbe portare anche a formulare delle ipotesi strategiche più valide e soprattutto più corrispondenti alle necessità del territorio nel quale la società opera.
Perché - parliamoci chiaro - i servizi che verrebbero forniti attraverso la truck station che cosa fanno sostanzialmente? Tolgono clientela ad attività economiche e commerciali tuttora presenti nel territorio della valle e che proprio grazie all'impostazione dell'autostrada come autostrada aperta, con le uscite di Borgone e di Bussoleno, consentono agli utenti, cioè ai camionisti, di poter andare a servirsi per le manutenzioni, per consumare i pasti o per altro, nei normali esercizi presenti nella valle! Di fatto, con la creazione di questa truck station che cosa si fa? Si concentrano questi servizi in una certa zona, a vantaggio poi di chi? Di una società mista che è stata fatta tra una società di Bolzano e Consusa, tra l'altro proprio consentendo a questa società mista (ripeto, un'azienda che viene da Bolzano) di avvantaggiarsi di questa infrastruttura impoverendo anche quelle attività economiche locali che dalla autostrada hanno tratto qualche vantaggio; dopo avere espropriato i terreni che avevano una destinazione agricola per fare un'attività che era funzionale all'autostrada! Ma siamo proprio sicuri che questa sia la strada migliore, più opportuna? Oppure anche attraverso un confronto con i Gruppi che si potrebbero preparare a questa discussione avendo un quadro più chiaro della società, non possiamo trovare una missione più vicina agli interessi di questo territorio? In questo senso io sono stato veramente sorpreso dalla volontà di modificare l'ordine del giorno, dal fatto che non è stata presentata la mozione d'indirizzo e dalle voci allarmistiche che vengono fatte circolare per costringere questo Consiglio a votare rapidamente un aumento di capitale che non è giustificato né nella quantità, perché - ripeto - buona parte dei progetti che giustificavano l'aumento di capitale per affermazione del Presidente della società sono ormai decaduti, né nella qualità, cioè nell'utilizzo che si vuol fare, perché manca chiaramente una missione strategica! Dopodiché, cari colleghi, e qui concludo, la valorizzazione patrimoniale di questa società è fortemente legata alle intese tra il Comune di Susa e la società medesima. Ora è chiaro che se non è evidente la missione, l'obiettivo che si propone a questa società, difficilmente questo accordo ci sarà! Di conseguenza l'obiettivo che vogliamo raggiungere, cioè quello di valorizzare patrimonialmente la società per metterla sul mercato in condizioni favorevoli, non sarà raggiunto e creeremo le condizioni per avere un ennesimo carrozzone che si trascinerà stancamente, quando invece questa società, con il suo patrimonio, con il suo insediamento su questo territorio, potrebbe essere una leva per lo sviluppo, e Dio sa quanto abbiamo bisogno di stabilire un rapporto positivo, corretto, di collaborazione con quel territorio! Allora, è così che vogliamo - ripeto - affrontare il dialogo in un territorio che ha obiettivamente dei problemi, derivanti anche da scelte che la Regione fa? Per cui, io vi invito davvero a sospendere l'esame di questo provvedimento e a riportare la discussione in Commissione, presentando una mozione di indirizzi che risponda in maniera più compiuta alle necessità della Regione e del territorio in cui l'opera insiste.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Preannuncio che il Gruppo di Rifondazione comunista, che si oppone a questa proposta, presenterà numerosi emendamenti a tutti gli articoli perché ritiene che ci troviamo di fronte ad una proposta incredibile, da molti punti di vista.
La società in questione era una società che aveva una utilità pubblica evidente. Alcuni anni fa era legata al fatto che esistevano le dogane e credo che sia utile ripercorrerne la storia perché non tutti hanno seguito i lavori in Commissione: si trattava di fornire un servizio a coloro che delle dogane dovevano servirsi, c'era quindi la necessità di un luogo in cui poter svolgere le pratiche nel più breve tempo possibile. Credo che gli amministratori dell'epoca non abbiano avuto grande oculatezza perché era facile prevedere che nel processo di integrazione europea, di cui già allora si parlava, le dogane forse sarebbero state abolite, cosa che poi in realtà è avvenuta; l'abolizione delle dogane ha portato al fatto che questa società non aveva più ragione di essere. Io non capisco perché non se ne sia preso atto prima, però al momento in cui questa società, nata con quello scopo, è venuta a finire perché mancava ormai l'oggetto serio, cioè mancavano le dogane e quindi il servizio da dare ai trasportatori di merci su gomma, a quel punto si doveva prendere atto di questo e si doveva trovare il modo di liquidare quella società, già all'epoca! Si doveva trovare la soluzione più rapida per fare questo, invece non è stata fatta questa scelta e si è mantenuta in piedi una società che aveva perso la finalità originaria e che è completamente pubblica, perché gli azionisti sono tutti pubblici! Questa società, che si è voluto mantenere in piedi, ha accumulato, come del resto in molti altri casi, dei passivi. Tra l'altro la principale attività svolta è stata quella di fare cause intentate dal Comune di Susa, che ne era azionista, nei confronti dei proprietari dei terreni. Quindi l'attività principale è stata quella di pagare avvocati per fare delle cause in Tribunale e questa è una delle ragioni del passivo che noi con l'aumento di capitale andiamo in qualche modo a ripianare.
L'altra cosa è che si sono messi ad "inventarsi" delle attività, cioè comprano un pezzo di terreno abbastanza vasto, ne vogliono acquisire il controllo e non solo l'uso per fare determinate attività, e la Regione viene chiamata a finanziare una società che gestirà un ristorante, una struttura che non si capisce bene se sia un albergo o meno e con quale tipo di servizi, comunque la gente che si vuole fermare lì deve avere questo una pompa di benzina che non c'è ancora e che si spera di aprire, cioè una sorta di autogrill! Il centro-destra normalmente dice che il Pubblico deve uscire dalla gestione delle economie, anche di cose che hanno a che fare con i servizi, tipo le poste, i telefoni, l'energia, le ferrovie, il pubblico deve uscire da queste attività che hanno un certo interesse collettivo; in questo caso invece la Regione deve finanziare questa sua società per aprire un autogrill, in concorrenza con qualcun altro! Si potevano trovare altre soluzioni: si poteva affidare ad altri che già sono esperti, società che esistono in Italia, cioè trovare il modo di rientrare vendendo l'attività a chi queste cose le faceva.
In più si dice: "puntiamo non solo a usarlo per il trasporto pesante cerchiamo di renderlo attraente per il trasporto leggero, quelli che viaggiano su automobili, turisti o meno", quindi si sono inventati anche una pista dove andare a provare le auto magari sul ghiaccio nei mesi invernali! Chi vuole provare questa ebbrezza può farlo, è una cosa interessante che qui si può fare e allora la gente si ferma più volentieri.
Si ferma e gli forniamo anche un po' di depliant: non si capisce se le attività di promozione di questa porta d'ingresso in Italia dall'Europa viene gestita insieme con le agenzie del turismo del Piemonte o meno, la cosa non ci è stata chiarita, pare di no, però si fa questo. Io dico che si potrebbe anche inventare l'apertura di un casinò perché questa potrebbe far fermare ancora più gente! Io non riesco a capire cosa c'entri tutto questo con la Regione! Cosa c'entri questo con un ente strumentale della Regione, perché di questo si tratta nei fatti! La Regione deve fare queste cose? Io credo di no, cioè credo sia un errore e non riesco a capire come si possa andare presso i cittadini piemontesi, soprattutto quelli dell'alta valle di Susa o del Canavese, dove stanno chiudendo le scuole, gli uffici postali, i servizi perché non sono redditizi, e dire che la Regione sta investendo un po' di miliardi per mantenere questo tipo di attività.
Credo sia una cosa assurda, che non si possa fare, che non si debba concludere così come è stato proposto e noi invitiamo la Giunta ad una riflessione ed alla sospensione della discussione di questo provvedimento invitiamo a riportarlo in Commissione e ad andare ad individuare un'altra strada.
Tra gli azionisti di questa società c'è anche la Finpiemonte; si potrebbe fare in modo che la Finpiemonte assuma completamente la gestione di questa attività, con il mandato di utilizzare le risorse già esistenti attraverso la cessione delle azioni della Regione o in altro modo.
Noi pensiamo che la Regione non c'entri e che non si possano creare dei precedenti di questo genere.
Ripeto, non riesco a capire cosa c'entri la Regione, che si deve occupare di altre questioni. Spesso si è parlato del parlamento regionale il fatto che il parlamento italiano abbia gestito delle attività di questo genere, avveniva forse in passato e su una scala diversa, con altri obiettivi, perché l'ENI, ad esempio, non è stata istituita per gestire la rete di distribuzione, ma è nata soprattutto per far sì che l'Italia si approvvigionasse di petrolio e materie prime, con uno scopo ben più nobile.
Ha poi fatto anche altre cose, ma lo scopo principale dell'ENI era questo.
D'altro canto, persino l'ENI, che ha lo scopo nobilissimo di assicurare una certa indipendenza energetica al nostro Paese, oggi la si vuole liquidare.
Concludo dicendo che, per quanto riguarda Rifondazione Comunista questa è una questione che va al di là della leggina, che ha pochi articoli; è una questione di un valore significativo, emblematico, perch in questo modo si apre la strada a fare chissà quali cose nel futuro: aprire tutti i tipi di attività, tutti i tipi di case più o meno nobili per intrattenere la gente.
Credo che questo non debba avvenire, quindi invito a riflettere, a ritirare il provvedimento e ad individuare la soluzione per salvaguardare quei pochissimi posti di lavoro e quel tipo di attività esistente intorno a Consusa, ma attraverso il fatto che comunque la Regione ne esca ed affidi ad altri la gestione di quest'area e delle attività che sono attualmente presenti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Ho fatto solo un giro informale tra i Presidenti per vedere e domandare alla Giunta qualche parola di certezza circa i termini che sono stati esposti in assemblea da me, forse erroneamente; se il termine ultimo, cioè per fare il versamento della quota è il 30 novembre, come io ho comunicato oppure è il 30 dicembre. Se fosse il 30 dicembre, a meno che non esistano altri adempimenti societari oppure comunitari, potremmo rinviare questa discussione a martedì mattina, però vorrei delle parole di certezza.
La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

La questione della necessità che il voto avvenga entro il 30 novembre al di la del pericolo di fallimento, così come ci prospetta il Presidente della società, risiede in questa ragione: che per motivi tecnici di bilancio è necessaria l'approvazione entro il 30 novembre.
In difetto, qualora venisse approvata il 2, 3 dicembre o comunque nel mese di dicembre, il Governo, per il visto di legittimità, la respingerebbe. Abbiamo un precedente verificatosi proprio l'anno scorso con riferimento alla Società BIC Piemonte, non era un aumento di capitale, ma era comunque un provvedimento finanziario in dicembre e venne puntualmente respinto per motivi tecnico-contabili che a me sfuggono, ma che evidentemente esistono.
Ecco perché la Giunta insiste affinché ci si sforzi di approvare entro il 30 novembre questo provvedimento. In difetto, farlo a metà dicembre o comunque entro il 1997 significherebbe approvare un provvedimento che sicuramente ritornerà indietro.



PRESIDENTE

Scusi, Vicepresidente. Chiedo se la riduzione di L. 556 milioni dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1997 non può essere traslata sull'esercizio 1998. Ci sarebbe allora il tempo per fare questa approvazione, al di là del merito, nel quale non voglio entrare.
La riduzione deve essere fatta entro il 30 novembre, per una ragione di bilancio, ma se questo venisse invece imputato all'esercizio 1998?



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Provvisoriamente rispondo io, al di là dell'Assessore al bilancio. Chi potrebbe dirmi se si può fare questa operazione, al di là del merito al di là delle opinioni di merito della maggioranza, dovrei chiedere al Presidente della Consepi per dirmi se c'è l'eccezionale urgenza di avere cinquecento milioni ancora con questo bilancio o meno.



PRESIDENTE

Se questo non si può fare noi dobbiamo approvare entro il 30 di novembre la riduzione di questo mezzo miliardo sull'esercizio attuale.
Qualora potesse essere rinviato all'esercizio 1998, occorre vedere che ci non comporti delle conseguenza sia dal punto di vista della costituzione della società sia dal punto di vista delle relazioni intercomunitarie.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Dovrei consultarmi immediatamente con il Presidente della società penso che nessuno pretenda che a questa domanda, eminentemente tecnica e di carattere tempistico, risponda l'Assessore.



PRESIDENTE

L'Assessore potrebbe rispondere alla domanda, se la traslazione dei tempi può condizionare il programma comunitario Interreg, se in modo irreversibile o solamente su una dilazione dei tempi.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Se avessimo avuto una sede regionale dove discutere dell'attuazione del programma Interreg probabilmente potremmo affrontare con maggiore chiarezza la discussione. In realtà il programma Interreg non è stato oggetto di discussione né in Consiglio né in Commissione e ciò è causa di una certa confusione. Basti pensare che il programma Interreg della Regione Piemonte dovrebbe mettere in moto investimenti per circa un centinaio di miliardi ad oggi sono stati approvati progetti per tredici miliardi. Se così fosse perderemo altri 87 miliardi? No, l'Assessore è qui e lo può spiegare, sono programmi che vanno gestiti con una certa elasticità. In ogni caso ribadisco che la quota di competenza della società per partecipare ai due progetti Interreg - approvati dalla Commissione mista e anche dalla Giunta regionale - non superano gli ottocento milioni. I due progetti hanno complessivamente un valore di tremila e trecento milioni, siccome la quota della società è il 25%, cioè ottocento milioni, la quota della Regione è il 62% di ottocento milioni, circa cinquecento milioni.
Quindi se c'è un'urgenza assoluta l'Assessore Vaglio, che è il Presidente del comitato di sorveglianza del programma Interreg, ci potrà dire quali sono i termini dell'urgenza: che comunque riguarda una somma che non supera i cinquecento milioni.
Spero che l'Assessore ci dia lumi in proposito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna

Vorrei solo fornire delle precisazioni.
Nell'ultima riunione di Commissione mista, che si è riunita un mese e mezzo fa, la quota di impegno della Regione Piemonte sul programma Interreg Italia-Francia era del 26%. Essendo stati riaperti i termini sulla misura 4.2, come i Consiglieri ben sanno, stanno per essere inoltrati all'Unione europea - perché su questa misura non abbiamo nessun potere discrezionale altri progetti.
Non ho verificato questa mattina per quale importo, ma sicuramente per importi superiori ai dodici miliardi.
Sulla misura 4.1 l'unica struttura, e quindi l'unica società in grado di accedere ai finanziamenti europei - la misura 4.1 riguarda proprio queste strutture interfrontaliere - era proprio la Consusa. Pertanto Consusa ha presentato, nella prima fase dell'Interreg (ricordo che siamo alla terza fase) un progetto di riconversione che è stato finanziato, oltre a quello ha presentato un progetto sulla misura 4.2 che è stato a sua volta finanziato. Effettivamente i progetti ammontano, se non ricordo male all'incirca ai quattro miliardi e mezzo dei quali Consusa deve far fronte con il 25% di investimento proprio.
Il problema non ritengo sia solo quello, ma sicuramente Consusa deve far fronte, entro il 1997, a questo intervento comunitario, in caso contrario rischiamo di perdere delle importanti quote a beneficio della Regione e non ritengo solo a beneficio della Consusa.
Per quanto riguarda le altre somme richieste per l'aumento di capitale francamente non ho questa competenza e questa delega, ma sono quelle che ha illustrato l'Assessore Majorino.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Per vedere di sbloccare la situazione, ben lungi dal ritirare il disegno di legge, faccio la seguente proposta: domani mattina è già convocata la I Commissione; abbiamo invitato, Consigliere Vindigni, il Presidente di Consusa per porgli la domanda inerente l'urgenza. Nello stesso tempo sentiamo gli Assessori particolarmente interessati alla questione Interreg, vedremo di chiarirci le idee su questo punto.
Fra l'altro - mi sia consentita una parentesi nei confronti del Gruppo di Rifondazione comunista che propone a pioggia degli emendamenti ostruzionistici - leggo un intervento del Consigliere Chiezzi del 1989, in occasione del secondo aumento di capitale (non entrerò nel merito di quell'aumento di capitale, la situazione è già abbastanza complicata) il Consigliere Chiezzi fece il seguente intervento: "Il partito comunista assegna grande importanza al futuro di Consusa, non solo per una corretta politica di partecipazione della Regione Piemonte, ma per quanto Consusa può produrre di positivo nello sviluppo della Valle di Susa"; questi emendamenti, sia pure a distanza di sette anni, ne sono la prova! Ciò premesso torniamo al discorso principale che mi pare possa essere accolto: domani mattina, in I Commissione, vedremo la situazione con il Presidente di Consusa e cercheremo di elaborare quegli indirizzi che lei Consigliere Vindigni, lamenta non siano stati presi in considerazione.
Consigliere Vindigni, nel corso di quel nutrito dibattito in Commissione lei alla fine disse una cosa alla quale io avrei voluto ricollegarmi, se non c'erano gli emendamento ostruzionistici si sarebbe andati speditamente al voto, lei ad un certo punto disse che la cosa migliore era vendere le azioni. Replicai suggerendo di non venderle oggi perché oggi le venderemmo veramente per quattro soldi. Vendiamole dopo aver acquisito la proprietà dell'area e facendo queste modeste iniziative ammesso che siano modeste, comunque attraverso l'aumento di capitale si raggiunge almeno il risultato minimale di acquisire la proprietà e poi eventualmente di alienare.
Io al riguardo ho proposto un emendamento che forse lei Consigliere Vindigni non aveva ancora letto, nel quale scrivevo "dopo la chiusura dell'aumento di capitale", quindi da dopodomani in avanti, se passasse il disegno di legge, e in qualsiasi momento successivo "la Giunta regionale è autorizzata, sentita la competente Commissione consiliare e previo informazione al Consiglio regionale ad alienare a titolo oneroso a prezzo di stima non inferiore a quello determinando dall'UTE le azioni della Consepi", mantenendo comunque una propria partecipazione anche non maggioritaria nel capitale della stessa. Per questo facciamo anche un sub emendamento, eliminiamolo.
L'alienazione va effettuata preferibilmente e a parità di condizioni a favore di enti locali o di società a partecipazione regionale.
L'orientamento di vendere, in definitiva è addirittura contenuto nella legge, però vendiamo rivitalizzando, non per quattro soldi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Le informazioni potevano essere date correttamente all'inizio senza dire che se non c'erano i tre miliardi naturalmente falliva l'azienda. Se la questione invece concerne la quota di competenza della Regione necessaria per far entrare in funzione il meccanismo dell'Interreg, per quanto ci riguarda non c'è obiezione fermo restando che però va tutto ridiscusso, la finalizzazione, altre quote e altre cose.
Siccome qui si sono aggiunte altre voci nella cifra proposta, che dilatano la competenza e l'importanza, evidentemente si è aperto un meccanismo di discussione che stasera non può essere esaurito. Per quanto ci riguarda potrebbe essere esaurita la parte che concerne strettamente la copertura della nostra quota di competenza come proprietari della quota di cofinanziamento per accedere al finanziamento Interreg.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Senza intervenire nel merito, a me sembra che l'Assessore Vaglio abbia chiarito perfettamente l'urgenza di questo provvedimento, così come l'ha chiarita il Vicepresidente Majorino. Se non devo entrare nel merito rilevo solo questa urgenza.
Se questo non si può fare stasera lo si faccia domani mattina o dopodomani, nei termini che permetteranno a una società di vivere o di chiudere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, l'Assessore Majorino ha svergolato il mio pensiero e questo dovrebbe non essere utilizzato come metodo. Alcuni emendamenti sono già stati depositati, ma se lei svergola il mio pensiero, allora le questioni si irrigidiscono ancora di più, perché lei non può prendere un giudizio dato su Consusa nel 1989, nel quale si intravedeva la possibilità che nell'89 quella società potesse avere un ruolo positivo, da un giudizio che noi esprimiamo sulla vostra proposta otto anni dopo e avendo perso un miliardo o qualcosa del genere di capitale, dal giudizio che oggi su questa vostra proposta il Gruppo esprime. Quindi io la prego, Assessore, di non svergolare più. Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo accedere alla proposta del Vicepresidente Majorino? Domani in I Commissione discutere, approfondire, e poi naturalmente aggiornare questo argomento alla prossima riunione del Consiglio.
La variazione di bilancio dobbiamo farla entro il 30 novembre, a meno che non si possa traslare sul '98.
La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Desideravo solo chiedere quando verrebbe portata nuovamente all'attenzione del Consiglio. Ritengo che martedì 2 sia tardi.



PRESIDENTE

Lo so, però io non trovo il consenso dell'assemblea per fare un Consiglio. A meno che non si convochi il venerdì pomeriggio, perché per la convocazione ci vogliono 24 ore.
Si potrebbe fare lunedì 1, poiché il 30 cade in un giorno festivo.



RIBA Lido

Lunedì c'è il PDS di tutta l'alta Italia riunito per la questione del federalismo, non possiamo mandare i Consiglieri comunali.
Non c'è nessun problema, per noi se si tratta del miliardo necessario per le spese urgenti all'Interreg, come ho già detto siamo d'accordo di decidere anche stasera, senza ritrovarci apposta per quello. Se invece si apre un grande dibattito può darsi che non basti il tempo.



PRESIDENTE

Se la verifica si dovesse fare domani mattina in Commissione competente, noi abbiamo il tempo, alla luce di quanto si discuterà in questa Commissione in maniera costruttiva, per convocare il Consiglio per lunedì mattina, perché abbiamo ancora il tempo formale per prendere la decisione.



RIBA Lido

Se è la questione di questo miliardo facciamolo adesso.



(Interruzioni in aula)



PRESIDENTE

Non siamo tutti d'accordo Assessore Botta.



RIBA Lido

Ma allora c'è una questione di merito.



PRESIDENTE

Il Gruppo di Rifondazione forse ha delle obiezioni di merito.



RIBA Lido

Presidente, le domando scusa, ma per il contemporaneo impegno a Milano del Segretario regionale, del Capogruppo, del Vicecapogruppo, dei Presidenti della III e VIII Commissione - impegni istituzionali con il nostro Partito sulle questioni del federalismo - comporta il non essere in grado di assicurare la dovuta presenza, lunedì.



PRESIDENTE

Allora possiamo farla domenica mattina?



(Commenti da tutti i banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Io devo trovare un accordo! Se c'è un obbligo di calendario, non è un fatto opinabile mio! Ci sono 14 Gruppi: dobbiamo trovare la possibilità di contemperare tutte le esigenze. Venerdì pomeriggio è possibile?



CHIEZZI Giuseppe

No, semmai al mattino.



PRESIDENTE

Io cerco di trovare un accordo perché non vorrei...
Venerdì mattina è possibile?



CHIEZZI Giuseppe

Solo mattina. A mezzogiorno chiudiamo.



PRESIDENTE

Venerdì mattina è possibile.
Allora, rimane formalmente convocato il Consiglio regionale per le ore 9 di venerdì, solo mattino.



RIBA Lido

Il Consigliere Vindigni non ci sarà.



PRESIDENTE

Ma ci sarà lei, Capogruppo Riba! Io capisco le logiche dei Gruppo, ma se ci sono anche le logiche personali... Io stasera dovevo fare le mie cure, non ci sono andato, ecco! Ci sono delle logiche personali che hanno tutto il rispetto, ma c'è anche una prevalenza del Consiglio! Non si pu giocare con le economie personalistiche di sessanta Consiglieri! Allora, rimaniamo d'accordo così: il vostro silenzio è un assenso. Il Consiglio è convocato venerdì mattina alle ore 9.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale in merito alle Olimpiadi invernali del 2006 ed esame del collegato ordine del giorno n. 644


PRESIDENTE

Prima di sciogliere la seduta, ricordo che la Consigliera Suino aveva richiesto una comunicazione da parte del Presidente della Giunta sulle Olimpiadi.
Abbiamo ancora qualche minuto di tempo, per cui prego il Presidente Ghigo di prendere la parola.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La mia sarà una comunicazione molto sintetica, lascerò poi agli atti del Consiglio una scheda esplicativa di quelli che sono gli aspetti legati all'eventualità di una presentazione di candidatura alle Olimpiadi invernali del 2006.
Le Olimpiadi invernali del 2006 si svolgeranno in un arco di 15 giorni ad inizio del mese di febbraio. Ci saranno gare in 12 discipline per un numero complessivo di 68. Gli atleti saranno circa 3.000. Tanto per citare un esempio: ai Mondiali 97 del Sestrière hanno partecipato 500 atleti. La Famiglia Olimpica conta circa 30.000 persone (contro le circa 7000 per i Mondiali 97).
Le gare si dividono nelle due principali discipline dello sci alpino e dello sci nordico, e poi ci sono le gare collaterali. Le discipline sono le seguenti: biathlon, bob, slittino, fondo, salto, combinata, che corrispondono a 26 gare con 1.200 atleti; poi c'è il curling, l'hockey su ghiaccio, il pattinaggio (24 gare con 1.000 atleti); lo sci alpino (10 gare con 600 atleti); lo sci artistico e il surf (8 gare con 250 atleti); per un totale quindi di 68 gare con un impegno di 3.050 atleti.
Sono previsti, per proiezioni che si basano su iniziative e edizioni precedenti, circa 500.000 tra spettatori e visitatori. E' previsto circa un miliardo e mezzo di spettatori televisivi; e sono previste 500 ore di diffusione televisiva in mondovisione.
Noi siamo stati coinvolti in un'ipotesi di candidatura. Naturalmente voi sapete che le candidature hanno delle fasi successive: oggi siamo nella prima fase, che è quella nei confronti dell'organismo nazionale che vaglia le varie proposte provenienti dall'ambito nazionale alla candidatura delle Olimpiadi. Da questa prima valutazione emergerà il candidato dell'Italia.
C'è già la candidatura della Regione Veneto; noi abbiamo in una prima fase tentato di realizzare una candidatura combinata con la Regione Valle d'Aosta, ma la Regione Valle d'Aosta non si è resa disponibile per motivi legati ad un referendum che in quella Regione si era svolto e che aveva dato parere contrario alla realizzazione delle Olimpiadi in sola Valle d'Aosta, perché l'ipotesi era una candidatura combinata nella quale il Piemonte rappresentava il luogo dove si sarebbero svolte le gare di sci alpino e la Valle d'Aosta invece tutte le altre gare, per intenderci il bob piuttosto che il salto piuttosto che lo sci nordico.
Bisogna considerare che nel 2006 saranno circa 50 anni che mancano le olimpiadi invernali dall'Italia. In relazione alla tradizione che l'Italia in questi sport ha sempre rappresentato, è molto presumibile, dalle indagini che abbiamo fatto noi, che nel 2006 l'assegnazione possa essere data, sicuramente all'Europa, e abbiamo buonissime probabilità che questa possa essere assegnata all'Italia.
Oltre tutto aggiungete - ahimé, non bisogna mai gioire delle disgrazie altrui - la perdita delle Olimpiadi estive a Roma del 2004. Questo è un elemento che personalmente a me è dispiaciuto in maniera particolare, ma che comunque è un dato di fatto che può favorire l'assegnazione delle Olimpiadi al Piemonte.
Ad esclusivo vantaggio di una candidatura di Torino e del Piemonte gioca inoltre un elemento unico, anche rispetto ad altre candidature (come quella della Svizzera) che parrebbero avere buone chance di successo: solo nel caso di Torino, infatti, la manifestazione alpina avverrebbe a breve distanza e facile collegamento da una grande città, cosa che rende estremamente più facile tutta l'organizzazione logistica, con particolare riferimento alla stampa e alle televisioni.
Questo è l'aspetto innovativo di questa candidatura: c'è una grande città, una metropoli, e con le vie di comunicazione già oggi presenti abbiamo a tre quarti d'ora di percorrenza praticamente tutti i luoghi di svolgimento delle gare. Abbiamo poi acquisito l'esperienza dei Mondiali.
Per fare questo noi abbiamo delle scadenze: entro dicembre 1997, ed è il motivo per cui io mi sono permesso di fare questa comunicazione e mi risulta esserci un ordine del giorno presentato da un Consigliere che dovrebbe naturalmente essere votato, per dare mandato alla Giunta per intraprendere i passi necessari per sostenere la candidatura.
Allora, la proposta di candidatura deve essere presentata al CONI entro il dicembre 1997; la domanda va predisposta in accordo con il CONI regionale Piemonte. Voi sapete che Provincia e Comune di Torino hanno già dato la loro disponibilità. Una volta data questa disponibilità alla candidatura bisogna affrontare la preparazione del dossier che dovrà essere trasmesso dal CONI al Comitato Olimpico Internazionale a inizio primavera 1998, per consentire nel corso dell'estate la selezione finale e l'aggiudicazione.
Ad oggi, e questo è bene tenerlo a mente, il CONI, che è il nostro interlocutore in questo momento, dice che per questa seconda fase sono necessari circa quattro miliardi per la presentazione della candidatura. Di questo è bene che il Consiglio abbia piena conoscenza; personalmente io sono, mi esprimo a nome della Giunta, totalmente favorevole a questa proposta di candidatura che riteniamo essere un'ottima opportunità per promuovere ulteriormente la nostra città e tutto quello che dal punto di vista alpino possiamo rappresentare.



PRESIDENTE

Sulla comunicazione del Presidente della Giunta ha chiesto la parola il Consigliere Montabone. Ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Ringrazio il Presidente per aver voluto fare questa comunicazione che mi sono permesso di richiedere alla riunione dei Capigruppo, perché mi sembra che, rispetto agli importanti dibattiti che si stanno facendo in quest'aula, questo abbia una rilevanza ed un'urgenza particolare.
Credo che il Presidente abbia elencato bene quelli che sono i punti di forza rispetto ad un'eventuale candidatura del Piemonte ad ospitare le Olimpiadi invernali. Un esempio, citando alcuni nomi delle città ospitanti le Olimpiadi invernali, ci farà immediatamente capire l'importanza che hanno le Olimpiadi per farsi conoscere rispetto al mondo intero. Credo che nessuno di voi, io perlomeno, conoscesse Squawalley o Lillehammer prima che ospitassero le Olimpiadi invernali, cioè nessuno immaginava che negli Stati Uniti ci fossero anche queste località.
Se noi andiamo a fare i turisti per il mondo, sappiamo che oggi il Piemonte è conosciuto per alcune peculiarità; pochi sanno che il Consigliere Papandrea lavorava alla Fiat, ma tutti sanno che in Piemonte c'è la Fiat, addirittura identificano in qualche caso il Nord Italia con la Fiat.
Ho detto questo perché ritengo che questa manifestazione non possa, nel modo più assoluto, essere confusa con qualsiasi altra manifestazione che riguardi soltanto una specialità degli sport invernali.
Se si facesse lo sbaglio di confondere, per esempio, una delle specialità, come quella dei Campionati del Mondo di Sci, con una Gara di Coppa del Mondo di Sci (peraltro bisognerebbe che la Regione prendesse una posizione di livello internazionale, perché sapete tutti che quell'occasione per la quale il Sestrière ospitava una gara di coppa del mondo, che era pur sempre una piccola manifestazione rispetto a quello di cui stiamo discutendo adesso, è stata tolta al Piemonte, il Piemonte cioè non ospiterà più gare di coppa del mondo di sci, in funzione di due gare in altre regioni d'Italia), ebbene se consideriamo soltanto una particolarità che tutte quelle ore di televisione alle quali accennava il Presidente prima, anziché essere pagate dalla società organizzante verranno pagate in qualità di diritti televisivi dalle televisioni di tutto il mondo, per un giro di affari ipotetico intorno ai 3-400 miliardi, perché con quelle cifre si potranno costruire le attrezzature che serviranno per le Olimpiadi, voi capite che questa è una manifestazione forse la più importante che il Piemonte abbia mai organizzato.
E' stato detto quali siano le grandi chance che il Piemonte può avere per ospitare queste Olimpiadi. Intanto è già stato detto che il rifiuto delle Olimpiadi a Roma - ha ragione il Presidente - ci offre qualche possibilità in più per averle in Italia. Inoltre, le caratteristiche del Piemonte, cioè di avere una grande città alpina dalla quale si possono raggiungere gli impianti sciistici in pochissimo tempo, cosa che altre regioni che in questo momento propongono di essere candidate per le Olimpiadi del 2006 non hanno, ci offre un'altra chance.
Voglio quindi rilevare che la città di Torino, rispetto a questo progetto, dovrebbe avere un rilievo notevolissimo. Per questo motivo nell'ordine del giorno, che i Consiglieri Capigruppo di maggioranza hanno voluto con me firmare, l'ho scritto a chiare lettere.
Mi sembra, invece, che il dare risalto - ma non perché a me non piaccia il Presidente della Provincia, Bresso - soltanto ad una delle Province piemontesi rispetto a tutte le altre sia completamente sbagliato, perché le Olimpiadi invernali non possono necessariamente riguardare soltanto una provincia, tenendo conto che impegneranno più parti del territorio regionale.
Dico questo perché la Regione Piemonte - Presidente - non può farsi "soffiare" l'iniziativa, e non per diritto di primogenitura, né dalla città di Torino, che avrà certamente delle grandissime competenze, né soprattutto da una delle altre Province del Piemonte, altrimenti queste Olimpiadi nascono male. Nascono male perché certamente un collegamento con la Regione Valle d'Aosta dovrà essere tenuto; poco vale il fatto che la Regione Valle d'Aosta abbia avuto un referendum che ha sortito l'effetto di non volere da parte della popolazione, le Olimpiadi, ma sono certo che, per esempio la Regione Valle d'Aosta sarà in grado, proprio per le caratteristiche della Regione stessa, di ospitare alcune di quelle gare olimpiche alle quali il Presidente accennava prima.
Tutto ciò detto, Presidente, sono d'accordo con lei sulla validità del progetto; credo sia assolutamente importante non solo che il Comune e la Provincia diano la propria adesione, ma che la Regione si faccia coordinatrice di questo tipo di iniziativa, perché l'adesione la si pu fare informalmente, ma siccome occorrono circa 5 miliardi per la presentazione della candidatura, allora bisogna anche verificare quali sono gli altri Enti locali disponibili ad accedere a questa soluzione.
La Regione li metta nel proprio bilancio e ponga la propria candidatura, perché non è nel momento in cui si pone la candidatura che si spendono i 5 miliardi, perché è per tutta l'attività e a supporto della candidatura stessa...
Se quello che dico non interessa nessuno, io chiudo. Si sta parlando solo di 400 miliardi, domani mattina in Commissione parleremo di 50 miliardi di fondi liberi del bilancio dell'Assessore Burzi, 400 miliardi non interessano, proseguiremo la discussione un'altra volta. Io chiedo soltanto che quest'ordine del giorno venga messo in votazione. Non parlo più di questo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Abbiamo ascoltato con molta attenzione: questo per la precisazione dovuta nei confronti del Capogruppo Montabone...



MONTABONE Renato

Il richiamo non è mai rivolto a chi ascolta.



SUINO Marisa

Sì, ma come sai, a scuola di solito si fa la predica a quelli che sono presenti e che sono più attenti.
Noi siamo assolutamente interessati, positivamente interessati a questa proposta.
Ci abbiamo ragionato su, abbiamo anche avuto modo di ragionarne con persone competenti, avvalendoci della collaborazione di tecnici che hanno partecipato a quella che è stata l'esperienza, completamente diversa ma importante e significativa, del Comitato nazionale per le Olimpiadi 2004.
Come PDS, riteniamo che vi siano le condizioni per questa candidatura apprezziamo quindi la comunicazione del Presidente, che abbiamo sollecitato perché il timore era, ed è, che si perda tempo.
E' vero che con Pescante, con il Coni, l'altro giorno, Provincia e Comune hanno praticamente concordato uno slittamento di tempi di circa 15 20 giorni, però è altrettanto vero che, comunque, entro Natale bisogna che per lo meno le tre istituzioni principali, in primis la Regione, si esprimano.
Come dicevo, siamo favorevolmente interessati e riteniamo che quella delle Olimpiadi del 2006 potrebbe essere un'operazione positiva e significativa, anche solo per la presentazione in sé della candidatura.
Infatti, non è così detto che ci siano le condizioni perché si possa giungere ad una vittoria.
Tenete presente - prima non è stato detto, Presidente - che Cortina si è comunque candidata. Cortina ha fatto ciò che per ora la Regione non ha fatto e che dovrebbe in qualche modo svolgere (o la Regione o la Provincia): un referendum, che è una delle condizioni richieste; per lo meno un sondaggio, e mi risulta che lo richiedano in modo particolare alla Provincia di Torino, a seguito degli episodi un po' preoccupanti verificatisi in Alta Valle (mi riferisco alla Valle di Susa).
Cortina, dunque, ha già provveduto a questo referendum, che non ha visto una partecipazione enorme; comunque il 70% della popolazione ha votato e affermativamente si sono espressi oltre il 52-53%.
Si aggiunga che, se è quasi certo che le Olimpiadi vengano in Europa (perché prima c'è il Giappone, poi ci sono gli USA e quindi toccherebbe all'Europa), c'è però anche la candidatura della Svizzera.
La Svizzera presenta regolarmente la sua candidatura come business l'ha intrapreso come percorso, in quanto, così come altre realtà, ha capito che è un business significativo, che porta turismo, che porta comunque, per un anno, tutte le televisioni a parlarne: tutti i media ne parlano, e quindi si crea circuitazione, si crea comunicazione in positivo su una realtà geografica, una realtà importante.
Pensiamo inoltre che, pur non essendoci, al 90%, delle garanzie di vincita, si tratta comunque di un'opportunità che offre delle significative credenziali per la nostra Regione.
Quindi, dal nostro punto di vista, varrebbe la pena percorrere questa strada, facendo ovviamente un progetto serio.
Allora, se si affronta il ragionamento in termini seri, va anche detto che bisogna far sì che si crei un tavolo di concertazione dove le parti, e la Regione come capofila, facciano sul serio un progetto; che ci sia una Commissione di valutazione dell'impatto ambientale; che ci sia una serie di regole che vanno considerate.
Mi permetto però di sottolineare che in prima istanza ciò che viene richiesto è una disponibilità finanziaria, che comunque è una cauzione a perdere; inoltre, un referendum o per lo meno dei sondaggi uniti alla coralità o per lo meno se non all'unanimità, una significativa espressione positiva da parte delle diverse Amministrazioni e delle principali forze politiche. Perseguendo questa strada, probabilmente si vengono a creare le condizioni.
Aggiungo questo: sarebbe importante, dal nostro punto di vista - visto che ci riteniamo anche un po' sollecitatori di questa opportunità - che ci fosse, in una fase successiva e a tempi non troppo lunghi, una sede, una Commissione nella quale affrontare nel dettaglio la discussione, onde evitare che lungo la strada, lungo il percorso, dei Gruppi politici debbano tirarsi indietro.
Il percorso è lungo, di qui al 2006, e la sfida sta proprio nel percorrerlo insieme, anche con una capacità manageriale di marketing da vincenti e non soltanto da parlatori o da oratori del momento.
Detto questo, il nostro Capogruppo ha già firmato l'ordine del giorno che è stato presentato, per cui saremmo interessati ad esprimerci con un voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente del Consiglio e Presidente della Giunta per la comunicazione sulle Olimpiadi, evento straordinario sulla cui straordinarietà non vale la pena dilungarsi.
Evento utile? Evento possibile? Non lo so. E' certo che, al momento, la Città è interessata, il Comune di Torino non ha discusso la vicenda e non è stato preso alcun impegno a livello di Consiglio comunale.
Su questa occasione, in quale modo sia realmente un'opportunità di sviluppo, di progresso o non solamente un evento caduco, la discussione è di momento non breve.
Di fronte ad una spesa già rilevante solo per esistere, riteniamo opportuno pronunciarsi solo nel momento in cui almeno i tre Enti direttamente interessati a livello istituzionale abbiano discusso e concordato, con tempi sufficienti, un'azione comune per favorire una presa di posizione più meditata e precisa.
Quindi, data la rilevanza del tema e il fatto che, ad esempio, il Comune di Torino non ha neppure iniziato una discussione; tenendo conto dell'esigenza, a fronte di una comunicazione su un tema così complesso, di poter meditare sul da farsi qualcosa di più di qualche minuto evidentemente sufficiente a chi adora gli eventi come ipotesi certa di sviluppo, noi non siamo una forza che ragiona in questi termini, per cui ringrazio ancora il Presidente della Giunta regionale.
Chiederei però di non forzare con una messa immediata in discussione di un ordine del giorno che presuppone, almeno da parte nostra, l'acquisizione di dati e pronunciamenti di cui oggi non disponiamo.
Quindi chiederei che, su questa comunicazione, si ringraziasse il Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere, questo ordine del giorno è già iscritto all'o.d.g.



CHIEZZI Giuseppe

Quanti ordini del giorno abbiamo iscritto all'o.d.g.: 50? Di più? La mia richiesta è di non forzare un argomento improvvisamente messo all'o.d.g. con una forzatura che rimarrebbe tale.



PRESIDENTE

Va bene. La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Non starò a ripetere le motivazioni che sono già state espresse dal collega Montabone e anche dalla collega Suino. Ritengo, invece, che una delle argomentazioni poste dal collega Montabone, cioè che la Regione si debba fare capofila di questa iniziativa, sia sicuramente da prendere in considerazione, visto che i tempi sono anche relativamente stretti. Se si vuole intraprendere una strada è opportuno che il Consiglio si pronunci quindi ritengo che la votazione di questo ordine del giorno sia urgente anche perché la Regione Veneto ha già provveduto in questa direzione sarebbe opportuno che la Regione prenda l'iniziativa e dimostri, con un segno concreto, che è la votazione di un ordine del giorno, qual è la sua linea di indirizzo e quindi la sua volontà nel sostenere l'iniziativa.
Chiedo, pertanto, che l'ordine del giorno venga messo in discussione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Si può essere d'accordo o contro. Il fatto che il Comune di Torino non ne abbiano ancora parlato a me poco importa; che altri ne abbiano parlato in altre sedi mi importa anche poco. Ritengo che le Olimpiadi non debbano essere una cosa della città di Torino - anche se svolge una parte importante - ritengo che non debbano essere una cosa della Provincia di Torino - anche se svolgerà la sua parte - mentre invece ritengo che la Regione debba essere il primo attore.
C'è un ordine del giorno che non va in coda ad altri ordini del giorno perché è connesso ad una comunicazione del Presidente della Giunta, quindi chiedo che venga collegato alla comunicazione stessa e chiedo, come primo firmatario di questo ordine del giorno, che venga posto in votazione perch i tempi sono talmente stretti che non possiamo non dare un mandato alla Giunta affinché svolga tutte le attività di tipo amministrativo e politico per poter almeno dire che il Piemonte si candida a questa manifestazione.
Tutto il resto si verificherà in sede tecnica, in sede di Commissione; mi sembra che il non impegno la Giunta in questo momento sarebbe un assurdo.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi chiede la verifica del numero legale.
Si proceda all'appello nominale mediante procedimento elettronico per la verifica del numero legale.
Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n. 26 Consiglieri ed in congedo n. 12 Consiglieri.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 644 collegato alla discussione testé terminata.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno, il cui testo recita: "Visto che l'Italia ha già perso la possibilità di ospitare le Olimpiadi del 2004 preso atto che il Piemonte presenta caratteristiche tali da renderlo più idoneo ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2006 rispetto alle altre Regioni considerato che all'ipotesi di candidare il Piemonte ad ospitare dette Olimpiadi non hanno fatto, al momento, seguito gli adempimenti opportuni rilevato che tale evento avrebbe sicure ripercussioni positive in termini di ricaduta sull'immagine, sul turismo, sull'occupazione e sull'impiantistica sportiva per l'intera regione rilevato peraltro che il capoluogo regionale assumerebbe il ruolo di centro nevralgico dell'iniziativa constatata la molteplicità degli interessi pubblici coinvolti e pertanto la necessità che nell'iniziativa siano coinvolte dalla Regione le Amministrazioni comunali e provinciali e nel rispetto delle reciproche competenze tutto ciò premesso: impegna la Giunta regionale ad assumere tutti gli adempimenti di carattere politico ed amministrativo che si rendano necessari al fine di consentire al Piemonte di non veder vanificate le enormi potenzialità di sviluppo connesse all'importantissimo evento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.20)



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