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Dettaglio seduta n.184 del 14/11/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 7, 8, 14, 15, 21 e 28 ottobre 1997 si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Ferrero, Ghigo e Leo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Varie

c) Ringraziamento da parte di una scolaresca


PRESIDENTE

Se mi permettete - questo riguarda tutti quanti - abbiamo ricevuto una lettera dal Preside della Scuola Media Statale Trinità (provincia di Cuneo): "Gli alunni delle classi IIIA e IIIB della Scuola Media di S. Albano Stura, i loro insegnanti e le loro famiglie hanno apprezzato molto il modo con cui sono stati accolti per la visita al Palazzo Consiliare.
Voglio esprimere la mia soddisfazione e rivolgerle un sentito ringraziamento".
Questa è una lettera di accompagnamento ad un'altra lettera, firmata dagli alunni, che voglio leggere perché attiene ad un grado di civismo della nostra assemblea: "L'accoglienza che abbiamo ricevuto durante la nostra visita a Torino ha veramente favorito una grande riflessione in classe con i nostri insegnanti ed in famiglia. La nostra esperienza è stata arricchita di conoscenze utili ed interessanti.
Ci permettiamo di sottoporre alla sua cortese attenzione i punti fondamentali delle nostre discussioni condotte a scuola: abbiamo capito la necessità di sospendere la seduta del Consiglio perché è possibile avere idee divergenti su un punto all'ordine del giorno che richiede così più tempo per essere chiarito.
Siamo però stati colpiti dai telefonini che squillavano e dalle persone che passeggiavano e che leggevano il giornale, dimostrando poco senso di responsabilità. E' come se in classe, durante la lezione, ogni alunno potesse fare quello che vuole senza rispettare i compagni.
E' stata comunque un'esperienza molto interessante.
Avremmo voluto ancora restare per assistere alla discussione, ma per motivi di tempo non è stato possibile.
In ogni caso riteniamo di essere stati fortunati per aver potuto vivere questa esperienza.
Le siamo veramente riconoscenti perché ci è stata offerta una lezione di educazione civica che nessun libro di testo può contenere. Grazie! Gli alunni delle classi IIIA e IIIB della Scuola Media di S. Albano Stura ed i loro insegnanti".



FOCO Andrea

Potremmo avere copia tutti?



PRESIDENTE

Sì.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, la ringrazio per aver avuto la sensibilità di leggere all'assemblea questa lettera; oggettivamente, molte volte consideriamo la presenza dei ragazzi in aula un po' come coreografica, mentre ha un significato profondo e soprattutto loro ne possono trarre delle impressioni.
Mi permetto di dire - indubbiamente lei lo avrà già fatto, lo farà che risponderei a questa lettera, mettendo però in evidenza alcune questioni.
Per quanto riguarda, ad esempio, la questione dei giornali, credo che i giovani debbano anche sapere che, per chi svolge un'attività politico istituzionale, la lettura dei giornali non è una distrazione: molte volte è direttamente collegata a quello che si sta discutendo in aula. Per i politici, per coloro che fanno amministrazione, la lettura dei giornali è un dovere e fa parte integrante del proprio lavoro; poi ci possono essere delle persone, come me, che se leggono il giornale riescono anche a concentrarsi su quello che si sta dicendo, ma questa è una caratteristica personale, non è così per tutti (può anche essere un difetto, non voglio dire che sia positiva).
Non vorrei che nei giovani rimanesse senza questa sottolineatura l'impressione di un disordine: il giornale è uno strumento di lavoro. Nelle nostre sedute molto sovente discutiamo, approvando o disapprovando, quello che il giornale ha scritto; il fatto stesso che il Consiglio regionale faccia una Rassegna Stampa e la dia a tutti i Consiglieri è una riprova del fatto che questo per noi è uno strumento di lavoro. Quindi, farei questa sottolineatura.
Altra cosa è quella dei telefoni portatili. Ma anche su questa questione, a mio avviso, bisogna essere franchi.
Oggi lo strumento telefonico è diventato uno strumento di convivenza certo, ci sono delle riunioni di carattere assolutamente riservato delicato, ecc., nelle quali bisogna spegnere il telefono, ma bisognerebbe anche rispondere che l'uso dei telefoni in aula è stato autorizzato altrimenti sembra che siamo una classe di scolari distratti, disattenti e disubbidienti, mentre ci sono anche delle regole della politica e questa potrebbe essere un'occasione per rivalutarle un poco.



PRESIDENTE

Risponderemo senz'altro; forse l'unica raccomandazione che potremmo fare, per quanto riguarda l'utilizzo dei telefonini, è che questi siano dotati di "vibracal" e che quindi, anziché squillare, segnalino la chiamata mediante una semplice vibrazione.
Pare comunque che la situazione sia migliorata rispetto alle sedute della scorsa legislatura, quando venivamo chiamati continuamente ai telefoni e in aula c'era veramente una transumanza, se possiamo usare questo termine, e se non è offensivo per nessuno.


Argomento:

Richiesta di inversione dell'esame dei punti all'o.d.g. da parte dell'Assessore Burzi


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Volevo chiedere alla cortesia dell'assemblea se era consentito nell'ambito dell'ordine del giorno di stamattina, di anticipare la chiusura della discussione generale e degli emendamenti per quanto attiene alla legge sui tributi, semplicemente perché erano stati presi impegni istituzionali che non mi è stato possibile modificare.
Mi riferisco al punto 4) all'o.d.g., che reca: Prosecuzione esame progetto di legge n. 360: "Disposizioni in materia di tasse di concessione regionale".
Se da parte dell'aula è possibile discutere di questo prima probabilmente verrebbe consentito di svolgere entrambi i punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

L'aula si può esprimere? Siamo tutti d'accordo?



CHIEZZI Giuseppe

Ma non era concordato.



PRESIDENTE

E' iscritto questo, è il secondo punto all'ordine del giorno, e l'avevamo detto. Vi ricordate che vi avevo detto che c'era l'urgenza dei tempi, altrimenti non saremmo riusciti ad avere l'applicazione delle norme per il primo gennaio, al di la della valutazione di merito?



CHIEZZI Giuseppe

Ricordo bene di quella condizione e ricordo che anche in Commissione il nostro Gruppo non si è opposto a che queste misure, sia pur votando contro entrino in vigore quando devono e quindi che si rispettassero i tempi. Per la volta scorsa, quando abbiamo svolto solo la discussione generale e abbiamo detto: "La votazione avverrà nella prossima seduta", ho inteso che la prossima seduta sarebbe stata martedì prossimo.
Mi pare che martedì prossimo possa rimanere la seduta compatibile con tutte le scadenze, anche perché la decisione di fare questa seduta straordinaria è venuta alla fine della riunione, quando avevamo già sospeso se mi ricordo bene, Presidente - questa cosa.



PRESIDENTE

Presidente, abbiamo discusso questo nella Conferenza dei Capigruppo tant'è vero che non mi sarei assolutamente permesso di metterlo all'ordine del giorno se non avessimo convenuto su questo: c'è stata una presa d'atto...



CHIEZZI Giuseppe

Può darsi che mi sbagli, per carità. Pensavo che bastasse anche martedì prossimo, tutto lì.



PRESIDENTE

C'era una questione di urgenza.



CHIEZZI Giuseppe

Non so, Assessore, se martedì è ancora in tempo...



PRESIDENTE

Stamattina possiamo fare la discussione sulle camere iperbariche a conclusione di tutte le vostre e le nostre osservazioni.
Martedì abbiamo un calendario fittissimo: dobbiamo discutere due o tre interrogazioni urgenti che sono state sollecitate; c'è da esaminare tutta la problematica sugli ordini del giorno relativi a Venaria, su cui occorre prendere una posizione; c'è la comunicazione del Presidente sul caso Angeleri. Perciò, se possiamo, stamattina vediamo di procedere.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Volevo ricordare, rispetto alla prossima seduta, che 15 giorni fa avevamo chiesto una comunicazione perché non c'erano ancora le nomine dei Direttori. Ci è stato detto che martedì scorso ci sarebbe stata la comunicazione. Poiché un martedì è già passato, spero che il prossimo ci sia una comunicazione in merito.



PRESIDENTE

Grazie. Mi pare che dopo questa chiarificazione il consenso ci sia.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Prosecuzione esame progetto di legge n. 360: "Disposizioni in materia di tasse di concessione regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo dunque il punto 4) all'o.d.g. Possiamo procedere all'esame dell'art. 1.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Intanto ringrazio l'aula della cortesia. Dico anche che i tempi sono comunque strettissimi; i colleghi della I Commissione sanno qual è la problematica tecnica di predisposizione della modulistica perché tutto sia operativo dall'1/1/98.
Ringrazio anche i colleghi intervenuti nella fase di discussione generale, perché i contributi sono arrivati e la lettura degli emendamenti è un concreto segno di ciò. Preannuncio che buona parte degli emendamenti proposti sia dalla maggioranza che dalla minoranza verrà recepita con favore da parte della Giunta.
Aggiungo solo un paio di commenti. In primo luogo, in base a ciò che ho colto nell'intervento del Presidente Saitta, vorrei che non restasse dubbio a nessuno in quest'aula che l'obiettivo dell'invarianza di gettito sostanziale (100 milioni più 100 milioni meno), nell'ambito delle proposte emendative che la Giunta accoglierà, se il risultato fosse quello prefigurato, si chiuderebbe con una riduzione di gettito prevista di circa un miliardo. Evidentemente uno dei compiti che la Giunta si darà nell'ambito del prossimo esercizio sarà quello di recuperare, nell'ambito delle spese di funzionamento. Ma il dubbio non deve rimanere perché - credo sia noto a tutti e sarà oggetto di un dibattito prossimo nell'ambito della discussione sul bilancio di previsione '98 sia in Commissione che in aula solo per quanto attiene alle riduzioni già previste del 6% del fondo perequativo conseguenti alla finanziaria '96 la Regione Piemonte avrà di partenza, assieme ad altri oneri, una riduzione di entrata di 51 miliardi.
Siccome questo era noto all'Amministrazione ben prima della discussione di quanto qui sta avvenendo oggi - e questa Amministrazione si fa carico della ricerca di efficienza anche su voci della grandezza di decine di miliardi, il dibattito sul bilancio previsionale '98 credo che lo testimonierà - è evidente che non possa passare a nessun titolo la tesi che questo disegno di legge, che ha l'unico scopo di anticipare alcuni effetti consentiti dalla 662, che purtroppo non è possibile rendere efficaci, come è stato detto anche da alcuni interventi in aula, perché i decreti attuativi dell'IRAP non consentono alle Regioni a Statuto ordinario, per ora, quella autonomia effettiva di manovra fiscale che credo tutte le Regioni, al di là del colore politico degli esecutivi che le governano auspicherebbero, quindi non deve passare la tesi che questo non è altro se non un desiderio applicativo di riordino, di semplificazione, di ricerca di trasparenza.
Come ho detto prima, lo vedremo adesso in sede di discussione degli emendamenti, buona parte degli emendamenti proposti verranno accettati.
Due comunicazioni tecniche, perché sono in parte contraddittorie con cose dette nel corso della discussione generale; il tributo 41, se la memoria non mi inganna, quello relativo alle autolinee, io stesso ho detto in quest'aula che era una partita di giro. Non è così, approfondendo la tematica del tributo è in parte una partita di giro, l'Assessore Masaracchio facilmente può confermare che una parte dei tributi che in tal senso incassiamo viene poi utilizzata per un parziale ripianamento del deficit delle concessionarie, però fatto cento l'incasso, la componente che serve all'incremento del tributo è solo parziale, quindi sarebbe un'ulteriore riduzione di gettito e soprattutto l'applicazione prevista della Bassanini 2, per quanto attiene alla componente trasporti, fa ritenere a questa amministrazione che altre linee diventeranno di competenza dell'amministrazione regionale.
Questo passaggio di competenza sarà ovviamente oneroso per quanto attiene alla gestione delle stesse, quindi riteniamo che sia parzialmente positivo, per quanto attiene ai nuovi diritti di concessione che le nuove linee di competenza regionale vedranno oggetto di tributo. Allora riteniamo che l'eliminazione tecnica del tributo, oltreché prevedere un'ulteriore sensibile diminuzione di gettito, soprattutto annullerebbe la possibilità di rendere chiaro anche per le linee in aggiunta, in applicazione della Bassanini 2, qual è il rapporto tra oneri che la Regione dovrà sopportare nella gestione delle nuove deleghe, nel senso di linee di trasporto, e diritti annessi.
Con questo direi che posso concludere l'intervento, non tanto di replica, ma di informativa, e passare all'esame dell'articolato e degli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Passiamo ad esaminare l'articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Miglietti e Foco: All'art. 1, modificare l'allegata tabella A sopprimendo i seguenti punti: "n. 7 - Autorizzazione igienico-sanitaria per l'apertura e vidimazione annuale dei seguenti pubblici esercizi: 1) Strutture ricettive alberghiere e altre strutture ricettive 2) Esercizi per la somministrazione di alimenti 3) Esercizi per la somministrazione di bevande".
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Miglietti e Foco: Stralciare dalla tabella A il punto: "n. 20 - Autorizzazione agli scarichi di acque di rifiuto in acque pubbliche, o comunque con essa collegati, rilasciate agli insediamenti diversi da quelli abitativi".
La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Sono una cosa unica e devono essere affrontati insieme comprendendo tutti gli articoli. Quello che noi sosteniamo con i nostri emendamenti è che sia possibile eliminare 15 tributi regionali ottenendo, in questo modo una diminuzione in entrata di circa 100 milioni che per un bilancio come il nostro sono di fatto una cosa di poco conto e permetterebbero quindi, a invarianza di gettito, di non aumentare nulla. Questo è il senso dei tre emendamenti.
Entrando nel merito io penso che sia presente a tutti che in questi ultimi anni la normativa statale in materia di tasse di concessione si è notevolmente evoluta, anche in modo favorevole al cittadino. Le semplificazioni introdotte, infatti, hanno comportato minori costi, in termini sia di versamenti veri e propri sia di costi d'esercizio. Questa la prima considerazione di carattere generale.
Tale evoluzione, però, è ancora ben lontana dall'essere giunta a termine; occorrerà mettervi mano nuovamente: non siamo ancora a bocce ferme.
Seconda considerazione di carattere generale.
Il provvedimento, così come illustrato dall'Assessore, non ha grandi velleità; situazioni che ben comprendiamo, anche per le ragioni premesse in precedenza. Non si propone un riordino del bilancio per centri di spesa volti a contenere le uscite, a razionalizzare il tutto; è un provvedimento de minibus.
Terza considerazione.
Le riduzioni e gli incrementi previsti nel disegno di legge in discussione non partono da considerazioni di carattere qualificante tramite le quali, con tagli sulle entrate e incrementi di uscita, ci si prefiggerebbe di raggiungere obiettivi volti a qualificare l'intervento complessivo della Regione.
A questo proposito, basti considerare, ad esempio, due voci: una, di riduzione, che eliminerebbe la tassa sulle concessioni regionali per il rilascio delle autorizzazioni agli scarichi di rifiuto in acque pubbliche.
E' evidente, una voce di introito di questa natura, dal punto di vista del gettito è contenuta, e da quello della qualità del gettito non è per nulla qualificante per la Regione Piemonte.
Inoltre, per quanto riguarda sempre le entrate, raddoppia il costo della licenza per la pesca in acque interne. A questo proposito, vale la pena ricordare che qualche settimana fa in quest'aula abbiamo approvato un disegno di legge che prevedeva agevolazioni per i pescatori del Lago Maggiore. Dunque, alcune settimane fa abbiamo previsto contributi ai pescatori, oggi, si propone di raddoppiare la tassa a loro carico per le licenze per la pesca.
Ci pare che questo procedere non sia del tutto coerente.
Ricapitolando, penso si tratti di provvedimento de minibus, come ho avuto occasione di affermare in precedenza e che in tale contesto valga la pena muoversi secondo quanto premesso: eliminare tasse che comportano minimo incremento di gettito senza apportare alcun aumento, rimandando l'indispensabile riordino complessivo della materia dei tributi regionali successivamente all'attuazione del disegno di legge Bassanini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Intervengo per ricordare al collega che se spulcia fra il blocco degli emendamenti presentati, ne troverà uno - che vorrei riprendere brevemente soppressivo dell'art. 3, nella tabella C, propone di stralciare il numero d'ordine 18, riferito proprio all'aumento di tassazione per i pescatori.
Il collega può stare tranquillo: abbiamo salvaguardato non soltanto la categoria del Verbano-Cusio-Ossola, ma i pescatori dell'intera Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Quando in Commissione si era discusso il provvedimento, avevamo già preannunciato che se da parte della Giunta ci fosse stata la ferma volontà dell'invarianza, avremmo svolto un ragionamento simile a quello del Consigliere Bertoli: individuare i provvedimenti adottabili, mantenendo l'invarianza proposta dalla Giunta. E non sono solo 15; come vedremo, ve ne sono anche alcuni altri. Tutto ciò anche se la l'abolizione di questi "oboli" avrebbe potuto apportare qualche problema occupazionale; non ci pare opportuno far lavorare le persone con l'unico fine di prelevare delle tasse.



SALERNO Roberto

Licenziamoli tutti!!



PAPANDREA Rocco

Le persone si possono anche riconvertire su altre occupazioni l'utilità delle persone può essere adibita ad altro, collega.
Poiché la Giunta mi sembra rimanga sull'idea dell'incremento di tale tassazione, come Gruppo abbiamo svolto un successivo ragionamento: approntiamo l'operazione secondo due livelli, senza invarianza, e "aboliamo l'abolibile".
All'interno di tale logica, non avendo raggiunto quel tipo di accordo possibile ma non condiviso dalla Giunta - a meno che l'Assessore, nella sua replica, non ci dica di accogliere questo tipo di filosofia - manteniamo l'impostazione illustrata al momento del dibattito generale: individuare tutte le tasse che la Regione può abolire con suo provvedimento. Si tratta di tasse relativamente modeste: si arriva ad un ammontare inferiore ai tre miliardi che vogliamo conferire a Consusa per un autogrill con distributore di benzina! Riteniamo vi siano più congrue operazioni di risparmio da attuare altrove; non sosterremo quindi l'emendamento, ma ci asterremo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Non vorrei seguire una prassi non ammissibile, però, se l'assemblea ritiene utile, sommando gli emendamenti presentati dal Gruppo di Rifondazione Comunista, dal PPI, dal PDS e dalla maggioranza e rendendomi ben conto del ragionamento del Consigliere Bertoli sostenuto dalla presentazione dell'emendamento 1) condiviso nella logica dal collega Papandrea, mi sono reso conto che molti degli emendamenti fanno parte di un'unica articolazione.
Se l'aula consente, posso rispondere tassa per tassa, in modo da poter desumere l'accettazione o meno dei singoli emendamenti. Diversamente, la risposta su ogni emendamento sarebbe per molti aspetti inutilmente ripetitiva.
Nell'ambito delle richieste d'implementazione della tabella a), la è disponibile ad aggiungere - e quindi abolire - la n. 12, 13, 25 - e in tal senso c'è un analogo emendamento mi pare anche del Consigliere Saitta, ne cito alcune delle parti, molti emendamenti sono a somma dei vari Gruppi della minoranza, e il n. 38. Quindi, questi - che avranno poi idoneo numero di emendamento - la Giunta è disponibili ad aggiungerli all'allegato A: nn.
12 - 13 - 25 - 38.
Secondo. Per esigenze esattamente diverse da quelle politiche suggerite dal Consigliere Papandrea e riprese dal Consigliere Bertoli, siamo disponibili a togliere dall'allegato A la tassa n. 20 "Autorizzazione agli scarichi di acque di rifiuto in acque pubbliche...".
Questa non era lì per nessun significato politico, ma semplicemente perché era ed è, a nostro avviso, una competenza essenzialmente di Enti locali.
Ma poiché, come ho ammesso nell'intervento di conclusione, di replica della discussione generale, esistono esigenze insopprimibili di ragionevoli invarianze di gettito, c'è un emendamento di maggioranza che in parte accoglie quanto è stato detto sia dal Consigliere Bertoli che dal Consigliere Papandrea, e porta questa tassa nella tabella C.
Quindi il tributo n. 20 non viene più soppresso, ma viene integrato nella tabella C e raddoppiato, perché la tabella C è quella che prevede gli incrementi al 100%.
E' stato messo lì, perché all'Amministrazione servono, per i motivi già detti, quei 400 milioni.
Sono infine accettati gli emendamenti relativi al tributo n. 1, che rimane invariato (credo che questo sia un emendamento presentato dalla maggioranza); al tributo n. 27, che rimane invariato, ed è quello che si riferisce all'abilitazione e alla ricerca ed alla raccolta dei tartufi; al tributo testé citato, in linea con quanto dice il Consigliere Bertoli, dal Consigliere Toselli, relativo alla licenza di pesca nelle acque interne che rimane invariato e quindi viene stralciato dall'elencazione della relativa tabella.
Questi sono tutti i movimenti conseguenti alla logica emendativa suggerita in buona parte dall'opposizione, e in parte significativa dalla maggioranza, che la Giunta intenderebbe accogliere.
In funzione di ciò, senza più ripeterne le motivazioni, che credo siano state, se non necessariamente condivise, certamente ben motivate sia da parte della minoranza che della maggioranza, dichiareremo solo l'accoglimento o meno dei singoli emendamenti.
Quindi, per esempio, per quanto attiene al primo emendamento, dovrei dire - volendo fare le cose complicate - che siamo contrari alla parte riguardante il n. 7, che intendiamo mantenere nell'allegato, e che accetteremmo la parte relativa al n. 20; oppure, poiché ci sono analoghi emendamenti successivi, su questo potremmo tranquillamente votare contro perché il n. 20 viene ripreso.
Ripeto: su questo votiamo contro, anche se poi il n. 20 effettivamente, lo stralciamo.
Se servono ulteriori chiarimenti sulla tabella, sono disponibile a fornirli.



PRESIDENTE

Se ho ben capito, la Giunta è contraria all'emendamento presentato dal Consigliere Bertoli per quanto concerne il tributo n. 7, mentre per quanto concerne il n. 20 ci sarebbe il trasferimento alla tabella C.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Esatto. Quindi, poiché c'è un emendamento successivo, se volete lo votiamo per parti separate; diversamente, potremmo votare contro anche per quanto attiene al n. 20, procedendo poi sull'emendamento (primo firmatario mi pare, il Presidente Gallarini) che introduce il tributo n. 20 nella tabella C, che peraltro era anche l'obiettivo di un emendamento proposto tra gli altri, dal Consigliere Papandrea.
Bisogna decidere solo come votare.



PRESIDENTE

Consigliere Bertoli, va bene per parti separate? Possiamo considerarli due emendamenti.



BERTOLI Gian Pietro

Va bene la votazione per parti separate, però lo spirito dei nostri emendamenti era diverso.
Apprezziamo e prendiamo atto con piacere come sia la discussione in Commissione che la presentazione degli emendamenti abbia corretto alcune impostazioni contenute nel disegno di legge presentato dalla Giunta (e di questo non possiamo che essere lieti), eliminando almeno delle grosse contraddizioni.
Il Consigliere Toselli fa bene a ricordami che anche loro hanno presentato un emendamento di questo tipo, ma credo che la presentazione da parte della Giunta di un disegno di legge che contiene alcune scelte non sia una cosa del tutto irrilevante: cioè, non è che uno presenta determinate le cose e... "poi vediamo come va".



PRESIDENTE

Consigliere Bertoli, deve solo dire se accetta o non accetta la votazione per parti separate.



BERTOLI Gian Pietro

D'accordo sulla votazione per parti separate, però illustro anche la nostra posizione: lo spirito dei nostri emendamenti era quello di accogliere la soppressione di quelle tasse che davano uno scarso gettito.
Qui invece se ne lascia una che ha un contenuto economico molto rilevante: due miliardi e 100 milioni L'invarianza di gettito assunta dall'Assessore come caposaldo viene meno.



PRESIDENTE

Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione il primo emendamento presentato dal Consigliere Bertoli ed altri, riguardante il numero d'ordine 7, su cui la Giunta è contraria.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli, 22 contrari e 6 astensioni.
Pongo dunque in votazione il secondo dell'emendamento presentato dal Consigliere Bertoli ed altri.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Ghiglia e Montabone: "Dalla tabella A viene stralciato il numero d'ordine 20".
Come vedete, per quanto riguarda il numero d'ordine 20, ci sono due emendamenti identici: uno tende a sopprimere la tassa relativa all'autorizzazione agli scarichi di rifiuto in acque pubbliche, e l'altro sempre soppressivo, è quello in cui viene stralciato e poi inserito nella tabella C.
Pongo dunque in votazione il terzo emendamento, presentato dai Consiglieri Gallarini, Ghiglia e Montabone, identico al precedente.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Moro, Simonetti Chiezzi e Saitta: "Nell'elenco dell'allegato A inserire i tributi nn. 12 e 13: Autorizzazione per l'impianto o la gestione di stazione e fecondazione equina".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questo è uno di quegli emendamenti relativi a tributi di competenza regionale che abbiamo individuato nel corso della discussione.
Come potete rilevare, la Regione con questo tributo incassa 15 milioni all'anno, per cui il nostro emendamento ci pare un'opera di razionalizzazione analoga a quella fatta per gli altri 15.
Abbiamo sentito che l'Assessore accoglie; siamo soddisfatti e ne prendiamo atto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Moro, Simonetti Chiezzi e Saitta: "Nell'elenco dell'allegato A inserire il tributo n. 25: Licenza per l'esercizio della trebbiatura a macchina azionata a motore".
Tale emendamento è accolto dalla Giunta.
Lo pongo quindi in votazione per alzata di mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Moro, Simonetti Chiezzi e Saitta: "Nell'elenco dell'allegato A inserire il tributo n. 38: Concessione di filovie di interesse regionale".
Tale emendamento è accolto dalla Giunta.
Lo pongo quindi in votazione per alzata di mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Moro, Simonetti Chiezzi e Saitta: "Nell'elenco dell'allegato A inserire il tributo n. 41: Concessione provvisoria e definitiva di servizi pubblici automobilistici di interesse regionale".
Tale emendamento non viene accolto dalla Giunta.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Le motivazioni dell'emendamento erano di doppia natura. Noi avevamo detto che l'impostazione generale dentro questa operazione ha due tempi: si cominci ad applicare il primo tempo, quello possibile, cioè l'abolizione delle tasse possibili. Poi, quando avremo la competenza, faremo la seconda parte con l'operazione che ci era stata annunciata dalla Giunta.
In più, nel corso della discussione è emerso che questi sono soldi che in qualche modo sono in entrata e in uscita.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

E' un errore.



PAPANDREA Rocco

Pare che sia un errore, così dice l'Assessore Burzi. In questo caso quindi, il secondo argomento non vale, però rimane il primo. E' vero che questo ha una notevole entità, ma anche il n. 7 aveva una notevole entità e quindi noi pensiamo che si dovesse avere una unicità di trattamento per tutti questi tributi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Desidero che il Consigliere Papandrea e gli altri colleghi sappiano con esattezza; ho già detto che l'informazione da me data era parzialmente erronea, era figlia delle informazioni in mio possesso in quel momento.
Non è totalmente una partita di giro, come ho detto, lo è solo parzialmente, ma il problema è che non è possibile scorporarla, pena un incremento sensibile dei costi di gestione che credo sarebbe fortemente contraddittorio con quello che, tra l'altro, buona parte anche della minoranza ha auspicato, cioè la riduzione dei costi; cito uno per tutti: l'intervento che su questo argomento ha dato più enfasi, quello del Consigliere Saitta. Quindi uno scorporo oltre che oneroso - e ho detto prima i motivi - non permetterebbe l'evidenziazione dell'applicazione della Bassanini; in più sarebbe a non invarianza di gettito.
Questo è il motivo per cui, come ho già detto nella mia replica a chiusura della discussione generale, la Giunta è contraria all'accoglimento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 22 contrari.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Moro, Simonetti Chiezzi e Saitta: "Nell'elenco dell'allegato A inserire il tributo n. 47: Iscrizione in albi ed elenchi per l'esercizio di arti e mestieri".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Con coloro a cui sono affidati gli albi, che sono le Camere di Commercio, la Regione ha una convenzione per cui gli versiamo poco più di 6 miliardi.
Quando si era discusso del bilancio, noi avevamo ritenuto eccessiva questa spesa; continuiamo a ritenerla tale, però questo tributo sembra quasi una partita di giro: prendiamo 330 milioni e gliene diamo 6.000. Io credo che l'operazione dovrebbe essere, da una parte, di abolire questo tributo e, dall'altra, di andare a contrattare con le Camere di Commercio una ben più congrua diminuzione del costo della gestione di questi albi.
Non ho mai capito come mai sia annualmente così onerosa quest'operazione! L'avvio può essere oneroso, ma il mantenimento degli albi non riesco a capire come possa costare così tanto.
In ogni caso, credo che si potesse fare una semplificazione: da un lato, togliergli questo tributo e, dall'altro, ridurre come minimo della stessa entità, ma io mi auguro in modo più consistente, l'accordo che le Camere di Commercio hanno con la Regione per il mantenimento degli albi per cui la Regione - ripeto - spende oltre 6 miliardi all'anno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Siccome convengo totalmente su quanto ha detto l'Assessore Papandrea...



PAPANDREA Rocco

Non ancora.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Mi scusi, non ancora, ma con un po' di pazienza, almeno venti o trent'anni, anche questa sua ambizione legittima sarà accolta, soprattutto se cambiasse idee politiche.
Chiedo scusa per l'errore, ma stavo dicendo che siccome convengo sulle motivazioni illustrate dal collega, credo di poter anticipare che l'Assessore Pichetto sta avviando una riapertura di trattativa con le Camere di Commercio, che non sarà certamente facile, ma ci auguriamo sia nella linea auspicata dal Consigliere Papandrea e che la Giunta condivide.
Proprio per questo vorremmo mantenere evidenza di un tributo oggi assolutamente impari rispetto al costo che ne deriva. L'impegno è di eliminarlo immediatamente il secondo dopo che la nuova definizione dell'accordo Ente Regione-Camere di Commercio consentirà all'Ente Regione di avere una partita meno inutilmente onerosa su questa voce.
Ma per questi motivi, per mantenere evidenza, la Giunta è contraria all'emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 27 contrari.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 1, nel testo modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 27 voti contrari 12 astensioni 5 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 9) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti, Peano e Papandrea: "L'art. 2 è soppresso".
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Miglietti e Foco: "Sopprimere l'art. 2 e l'allegata tabella B".
Pongo in votazione unitariamente tali emendamenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono respinti con 17 voti favorevoli e 25 contrari.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Ghiglia, Cotto, Burzi e Montabone: "Dalla tabella B vengono stralciati i numeri d'ordine 1 e 27".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 10 astensioni.
Si proceda dunque alla votazione dell'art. 2, così modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 27 voti contrari 17 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 12) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti, Peano e Papandrea: "L'art. 3 è soppresso".
La Giunta è contraria.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 26 contrari.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Viglietta, Toselli Benso e Ghiglia: "Nella tabella C viene stralciato il numero d'ordine 18".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli, 3 contrari e 16 astensioni.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Ghiglia e Montabone: "Nella tabella C viene inserito il numero d'ordine 20".
La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 12 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 3, così modificato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 27 voti contrari 17 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 15) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti, Peano e Papandrea: "Sopprimere il primo comma dell'art. 4.
Sostituire 'con la stessa decorrenza' dal secondo comma con 'a decorrere dal 1º gennaio 1998'".
La Giunta è contraria.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 17 voti favorevoli e 27 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 4 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 44 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 7 è approvato.
La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto sull'intero testo.



SAITTA Antonino

Alla conclusione del dibattito su questo disegno di legge, debbo constatare che la giusta intuizione della Giunta di sopprimere una serie di tasse di concessione regionale è condivisibile, come avevo già detto in un intervento introduttivo.
Il dibattito che c'è stato in Commissione e il dibattito avvenuto in aula hanno permesso di migliorare notevolmente il testo, e sotto questo aspetto siamo favorevoli; resta una nostra insoddisfazione, perché questa operazione poteva essere condotta in termini più coraggiosi, soprattutto rinunciando al principio dell'invarianza del gettito.
In occasione della discussione del bilancio di previsione per il 1998 dimostreremo come era possibile percorrere questa operazione senza ricorrere necessariamente all'invarianza del gettito, con un grande beneficio per gli utenti, così come tenteremo di dimostrare in quel momento come era possibile perlomeno ridurre il gettito derivante dalle concessioni residue soltanto per la parte relativa al costo di gestione di queste imposte.
Stante la situazione così come è stata definita dopo il dibattito, il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Anche noi apprezziamo il tentativo fatto dall'Assessore Burzi di intervenire per semplificare la vita dei cittadini in materia fiscale assumendo dei provvedimenti contro lo spirito di questo nostro Stato che ha del bizantinismo, questo Stato pignolo, di origine piemontese, che s'è coniugato con un certo bizantinismo recuperato da altre parti del Paese e che, in alcuni casi, è una vera e propria tortura per i cittadini italiani.
Tentativo lodevole, quindi, che però non ci convince per come si è poi concretato, pur essendo soddisfatti, perché sia la discussione in Commissione che gli emendamenti presentati in aula e anche per gli interventi che ci sono stati nel corso della discussione, hanno permesso di eliminare le incongruenze più grosse.
Non ci convince però questo approdo, perché non comprendiamo la ratio generale che sta dietro al provvedimento. Avrebbe potuto essere un provvedimento più ambizioso, che volesse, pur in una situazione ancora in evoluzione, mettere ordine a questo complesso di questioni che riguardano il bilancio e a una sua razionalizzazione; avrebbe anche potuto essere - e ragionevolmente, in un contesto di questo genere, poteva anche essere accolto - una definizione minima che si proponesse di eliminare soltanto quelle tasse che erano un adempimento formale e burocratico e che non portavano a nessun incremento di gettito.
Invece il provvedimento che si intende approvare è un misto che elimina le incongruenze più grosse, ma che prevede, da una parte, una riduzione di tasse e, dall'altra, aumenti differenziati senza alcuna qualità. Di conseguenza, il nostro voto sul provvedimento sarà negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Credo che questo provvedimento non poteva essere più ambizioso di quanto è stato, perché c'erano dei vincoli fortissimi sull'uso e sull'impiego alla ratifica dell'IRAP a livello regionale.
Su quanto è stato prodotto, cioè l'eliminazione di alcune tasse sicuramente si potevano aggiungerne delle altre, però ovviamente l'IRAP stessa, nella sua legge delega, imponeva che solo alcune delle tasse regionali potessero essere abolite. Così è stato fatto; oltretutto mi pare che l'Assessore abbia dimostrato una buona volontà a recepire alcuni provvedimenti, che secondo me - Presidente - potevano essere anche altri cioè se noi stessimo qui a discutere di queste tasse di concessione regionale, probabilmente a ogni seduta ne potremmo aggiungere, togliere o variare qualcuna. Ovviamente però c'è anche un provvedimento d'urgenza.
Penso che il primo gradino di questa semplificazione, di quest'eliminazione sia stato portato a termine in maniera egregia rispettando oltre ai problemi di legge delega dell'IRAP, anche il problema dell'invarianza del gettito, che ovviamente non è una questione di leggere il bilancio successivo per vedere se era o meno un'operazione evitabile perché credo che il bilancio abbia dei vincoli per conto suo.
L'Assessore al bilancio ha dovuto provvedere a dare al bilancio stesso la sicurezza e la tranquillità di un'invarianza di gettito; in quest'ottica si è mosso e in quest'ottica è stato portato a definizione questo provvedimento.
Signor Presidente, tengo a ribadire che i problemi di questo provvedimento, in realtà, sono problemi che stanno molto a valle, mentre la vera grande stortura di questo provvedimento sta a monte, e cioè sta nell'intenzionalità di un Ministro delle Finanze del Governo Prodi dell'Ulivo, di Rifondazione comunista - che vuole un'imposta di per s graverà - lo dico qui, e sicuramente sarà ripetuto in varie sedi soprattutto sulle piccole e medie imprese piemontesi, che graverà sul costo del denaro, che graverà sul costo del lavoro dipendente e sicuramente penalizzerà la politica dell'occupazione, penalizzerà quelle imprese che avranno, come hanno in Piemonte in maniera molto forte, un grosso indebitamento bancario a medio termine.
Quindi il voto favorevole del mio Gruppo per il provvedimento oggi in esame e sicuramente il voto negativo sulla drammatica confusione di un Ministro delle Finanze di un Governo che sta penalizzando le attività produttive nazionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Come avevo già anticipato durante il dibattito, noi siamo perfettamente in linea con quelle che dovevano essere le intenzioni che hanno ispirato questa legge, in primo luogo una semplificazione di tutte quelle che sono le tasse regionali. Tuttavia non riteniamo che questa legge vada in quel senso.
Noi avevamo fatto una proposta, dicendo: "Rinunciamo immediatamente a tutte quelle imposte che hanno dei redditi ridicoli, che hanno degli incassi minimi, in quanto la gestione di quel tipo di imposte fa sì che i costi siano superiori alle entrate"; dopodiché ritenevamo che ci si dovesse fermare qui.
E' vero che questo provvedimento elimina una serie di queste imposte ma ne elimina anche altre - almeno una - che hanno invece un gettito di una certa rilevanza. Il risultato è che poi, per far quadrare il bilancio, si è dovuti andare a ritoccare e ad aumentare tutta una serie di altre tasse e di altre imposte.
In questo caso, dunque, stiamo andando esattamente in senso diametralmente opposto a quelle che erano le intenzioni iniziali, cioè andiamo a complicare la giungla delle tasse e delle imposte regionali e non a semplificarla.
Da questo punto di vista, noi esprimeremo il nostro voto contrario al provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi voteremo contro il provvedimento, in quanto ha mantenuto l'impostazione originaria.
Con questo provvedimento, la Giunta intendeva apportare delle semplificazioni con determinate caratteristiche, ma non è stato possibile.
C'è stata la scelta dell'invarianza di entrate che fa sì che ci siano due tipi di tributi: i tributi abolibili e i tributi incrementati in percentuale dal 20% al 100%.
Noi avremmo auspicato un salto più ampio. Per queste ragioni, voteremo contro.
Ogni tanto sento degli interventi dei colleghi che iniziano con le seguenti parole: "Ci risiamo". Credo che questo provvedimento - e forse anche altri - dimostri che affrontare gli argomenti con calma, avere meno intemperanza verso la minoranza, verso chi in Commissione chiede precisazioni, aiuti a lavorare meglio. Non li si deve accusare che vogliono a tutti costi bloccare i lavori del Consiglio e fare ostruzionismo; si tratta semplicemente di entrare concretamente nel merito, di approfondire i provvedimenti in discussione.
In questo momento in aula c'è molta disattenzione, probabilmente l'argomento non interessa a tutti. Mi rendo conto che sul come vengono svolti i lavori inneschi delle polemiche, ma in questo specifico caso abbiamo la prova che un lavoro svolto seriamente non necessariamente porta ad un allungamento dei tempi.
Se noi avessimo chiuso i lavori in modo rapido nella prima riunione come alcuni colleghi sollecitavano - probabilmente la discussione in quest'aula sarebbe stata ben diversa da altre a cui abbiamo assistito.
Comunque l'approfondimento è servito a mutare il provvedimento, credo anche a migliorarlo. Pertanto se in futuro terremo conto di questa volontà delle minoranza di approfondire gli argomenti, che non è pretestuosa ma funzionale al lavoro che svolgiamo, forse potremmo evitare, almeno all'aula, una serie di discussioni superflue in quanto c'è stato un approfondimento utile in Commissione.
Un'ultima considerazione. Mi rendo conto che domenica si voterà e quindi anche in quest'aula si fanno comizi elettorali; io sono in quest'aula del Consiglio regionale, non sono nel Parlamento romano pertanto discuto i provvedimenti all'esame di quest'aula. Se avessimo voluto, avremmo potuto, su questo provvedimento, accusare la Giunta di aumentare le tasse. E' parzialmente vero, c'è una serie di aliquote che vengono raddoppiate, infatti negli artt. 2 e 3 siamo di fronte ad un aumento di tasse; noi però abbiamo discusso il provvedimento per quello che è nella sua globalità, senza fare demagogia e comizi elettorali, nonostante questo manteniamo un giudizio negativo, ma con tutte le considerazioni esposte prima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente e colleghi, intervengo per dichiarazione di voto. Il Gruppo di Forza Italia è, ovviamente, favorevole al provvedimento, dico ovviamente in quanto come Gruppo siamo stati relatori del provvedimento.
Anche noi riconosciamo che l'approfondimento in Commissione ha consentito di migliorare il provvedimento. Condividiamo anche noi, come molti colleghi, la filosofia che lo ispira, filosofia che tende ad una semplificazione. Questa lunghezza d'onda che accomuna è di buon auspicio nei confronti di revisioni più profonde che l'Assessore Burzi e la Giunta si accingono a fare, non solo rivolte a questo provvedimento, ma con un respiro più ampio all'interno di una necessità riconosciuta di semplificare tutta la giungla burocratica di tasse, di imposizioni; laddove, ovviamente è possibile, laddove non si contrasta la legislazione nazionale.
Consentire, quindi, di semplificare il rapporto istituzione-Regione e cittadino, anche alla luce di quello sportello che verrà istituito attraverso il quale i cittadini potranno apprezzare queste semplificazioni.
In effetti, come diceva il Consigliere Papandrea, il provvedimento era partito a gettito invariato; giunge in porto con un gettito inferiore rispetto a quello iniziale. Riteniamo comunque il provvedimento, anche se il miliardo e mezzo che non entra nel bilancio della Regione sicuramente creerà una qualche sofferenza nell'impostazione del bilancio 1998 peraltro già condizionato da sofferenze ben più robuste per minori erogazioni di fondo perequativo nazionale - sia comunque meritorio, anche solo per aver abolito 20 imposte.
Quindi, come Gruppo esprimiamo voto favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo della legge, mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 26 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Presidi privati di diagnosi e cura

Comunicazione della Giunta regionale sul problema delle camere iperbariche ed esame ordini del giorno nn. 628 e 635 collegati


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazione della Giunta regionale sul problema delle camere iperbariche" (collegate interrogazioni ed interpellanze e ordine del giorno).
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Cortesi colleghi, articolerò il mio intervento in quattro punti principali.
Il primo riguarda le normative e le procedure esistenti; il secondo, le camere iperbariche operanti in Piemonte e la loro attività; il terzo, i provvedimenti adottati dall'Assessorato in seguito al tragico incidente di Milano; quarto e ultimo punto, impegni ed obiettivi.
Primo punto - dicevo - normative e procedure autorizzative.
Non esiste a tutt'oggi, in Italia, una legge che detti norme specifiche per le camere iperbariche. Esiste una proposta di decreto legge elaborato dall'ISPES, con la collaborazione di tecnici di tre Ministeri - Sanità Lavoro e Commercio - ed un altro progetto, firmato da un gruppo di 41 parlamentari nel settembre scorso, che probabilmente giace in qualche cassetto.
Non esistono neppure linee guida. Attualmente, i Servizi che utilizzano tali camere seguono le indicazioni emerse durante la Conferenza di Lille del 1994, che ha stabilito delle raccomandazioni per la gestione e l'utilizzo degli impianti.
Al momento, sia i costruttori sia i gestori delle camere iperbariche devono osservare le norme di cui al regio decreto 12/5/1927, n. 824 e successive modificazioni in materia di apparecchi a pressione.
Debbo dire, in supporto a quanto testé detto, che il prof. Gasparetto Direttore della rianimazione dell'ospedale Umberto I di Roma e membro del gruppo di lavoro europeo sull'iperbarismo, tre giorni fa ha dichiarato: "Manca qualsiasi controllo: noi ci regoliamo in base alle indicazioni emerse durante la Conferenza di Lille, che ha stabilito alcune raccomandazioni per la gestione e l'utilizzo di questi impianti". In quella sede, tra l'altro, una giuria formata dai massimi esperti mondiali ha valutato l'appropriatezza delle numerose patologie trattate con la medicina iperbarica, cui, in Italia, si fa un ricorso forse eccessivo.
Le camere iperbariche operanti in Piemonte sono quattro. Una, con sei posti, alle Molinette, in funzione dal 1994; una, all'OTIP di via Polo, in funzione dal 1991, un istituto privato non convenzionato (nessuna struttura, a parte le Molinette, è convenzionata, ma operano in attività indiretta) a sei posti; abbiamo poi una camera iperbarica con 8 posti presso la Casa di Cura "I Cedri" di Fara (NO), la cui attività è iniziata nel dicembre 1996; infine, una camera iperbarica furgonata, mobile, gestita dal Corpo Nazionale della Squadra di salvamento con l'Ordine di Malta, di Verbania.
Per quanto riguarda l'attività delle stesse, nei primi undici mesi del 1997 sono state attuate le seguenti prestazioni.
La Casa di cura "I Cedri", di Fara Novarese, ha effettuato 2200 prestazioni, di cui 1375 in assistenza indiretta; l'OTIP di via Pola ha effettuato 701 prestazioni; le Molinette ha effettuato 6225 prestazioni; la camera mobile di Verbania ha effettuato 48 prestazioni, poiché attua solamente prestazioni d'urgenza e di emergenza.
Disposizioni impartite dopo il tragico evento del 2 novembre scorso.
Innanzitutto, ho richiesto a tutti i Direttori generali di comunicare immediatamente la situazione, al 3 novembre, delle camere iperbariche funzionanti nel territorio della propria USL. In data 10 novembre sono state costituite due Commissioni: una medica, della quale fanno parte tre illustri professionisti piemontesi ed una tecnica. Alla Commissione medica è stato richiesto di riferire, in tempi molto brevi, quali patologie traggono effettivo vantaggio dalle terapie iperbariche, quali un vantaggio medio e quali patologie possono addirittura non avere vantaggio.
La II Commissione è composta prevalentemente da tecnici: c'è il responsabile regionale dei Vigili del fuoco, c'è un funzionario dell'ISPES ci sono tre componenti dell'ARPA e tre componenti dell'Assessorato. Questa Commissione ha il compito di: individuare, anche alla luce delle attuali conoscenze tecniche, eventuali miglioramenti alle attuali condizioni di sicurezza degli impianti; ristabilire linee guida relative alle procedure di utilizzo delle camere iperbariche tali da garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti; formulare un documento di sintesi dei complessi percorsi autorizzativi che coinvolgono i diversi enti ed istituti.
A questo punto, debbo dirvi che le camere iperbariche vengono collaudate sia nell'azienda produttrice sia sul posto dove vengono allocate. Questo collaudo viene effettuato appunto dall'ISPES, dopodiché le camere vengono sottoposte a un controllo annuale. Dopo dieci anni c'è una verifica globale del tutto; noi non siamo ancora in questa situazione perché la prima camera ha funzionato in realtà dal '90 e nessuna delle camere iperbariche è stata sottoposta a questa revisione decennale.
Le Commissioni si sono attivate sollecitamente, ho già qui la relazione per quanto riguarda l'intervento alle Molinette e quello effettuato all'OTIP; da tali relazioni risulta che tutti i controlli sono stati effettuati regolarmente e che non si evidenzia nessuna irregolarità ancorché il sistema antincendio, sulla definizione del quale non esistono normative statali, nelle due camere iperbariche, non utilizza un sistema di spegnimento ad acqua; vengono invece utilizzati degli estintori.
Anche per questo abbiamo chiesto delucidazioni a Roma, ma abbiamo ricevuto solamente una nota esplicativa nella quale, purtroppo, non ci viene detto quale tipo di sistema antincendio sia migliore e soprattutto quale tipo debba essere messo in funzione nelle camere iperbariche stesse.
Io aggiungo anche, da notizie avute dai tecnici, che indipendentemente dal sistema antincendio che venisse individuato ed - eventualmente consigliato o prescritto nelle linee guida che elaboreremo, l'obiettivo principale deve essere quello di evitare in assoluto l'incendio, perch comunque qualsiasi sistema antincendio non ci darebbe la certezza di evitare perdite di vite umane in caso di incidente.
Il quarto punto, ultimo solamente per elencazione, ma non ultimo per importanza, è costituito dagli impegni e dagli obiettivi del sottoscritto.
Una volta assunte le risultanze dei lavori delle Commissioni, le trasformeremo in strumenti per un corretto e adeguato ricorso alla terapia iperbarica e per un sempre più sicuro e migliore utilizzo delle camere da parte degli operatori e dei pazienti.
Continueremo inoltre, così come è stato fatto ormai da due anni, in quella che è la formazione degli operatori, nell'aggiornamento dell'informazione e della sensibilizzazione del personale sanitario medico e non, addetto alle camere iperbariche.
Sono a disposizione per eventuali domande. A conclusione di questo mio intervento, debbo dire che, alla luce delle risultanze che abbiamo oggi, le camere iperbariche del Piemonte, sono state tutte sottoposte ai controlli prescritti dalla legge, per quanto carente possa essere. L'unica camera iperbarica che utilizza il sistema antincendio proposto in Piemonte dai tecnici del Politecnico (cioè quello a pioggia) è in dotazione presso la Casa di cura "I cedri" di Fara Novarese.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

L'obiettivo della sanità è quello di produrre salute. Io sono sempre convinto che La Palisse era una genio, perché alla fine affermare questi concetti che vengono dati per scontati è il punto di partenza per fare dei ragionamenti seri. Quando la sanità non produce salute, come per esempio nel caso delle truffe sanitarie che abbiamo visto a Milano, a Modena, a Napoli o quando, ancora peggio, la sanità produce morte come nel caso della vicenda delle camere iperbariche, è giusto parlare di una interpretazione perversa della sanità e quindi si parla di malasanità.
Voglio dire subito che la malasanità non è l'aspetto prevalente della sanità in Italia, che dalla legge n. 833 in poi ha fatto dei passi in avanti giganteschi. L'Italia è il paese che ha avuto il migliore risultato dal punto di vista degli indicatori di salute al mondo, dopo la 833 parlando quindi di prolungamento della vita media, diminuzione della mortalità infantile e qualità e quantità della vita residua come malattie croniche invalidanti.
Però la malasanità è ancora un grosso problema e allora noi per questo non facendo scandalismo - mi dispiace che non ci sia il Consigliere Ghiglia, che l'altra volta si è arrabbiato - su questa questione delle camere iperbariche abbiamo sollevato, credo giustamente, perché la gente è preoccupata, perché il requisito minimo da richiedere ad una struttura sanitaria è l'aspetto tranquillizzante, il problema che chi si appresta ad avere una prestazione sanitaria abbia la garanzia di non perdere la vita a causa di quella prestazione.
C'è una preoccupazione reale da parte dei cittadini e c'è un problema di recuperare un rapporto di fiducia che, se rischia di incrinarsi, pu creare dei grossissimi problemi per la nostra organizzazione e per la salute dei cittadini nel suo complesso.
Quindi, non in modo strumentale, io invito i Consiglieri che hanno avuto l'opportunità di leggere l'ordine del giorno che abbiamo predisposto e che è stato sottoscritto da tutti i Consiglieri della minoranza, un ordine del giorno propositivo, non un ordine del giorno polemico o strumentale, che va ad affrontare i nodi, perché in questo momento non serve fare il balletto delle responsabilità, non è questo quello che i cittadini, che stanno a guardare noi come istituzione, si aspettano.
Se passiamo il tempo a scaricare le responsabilità sugli altri o a sfilarci dalle responsabilità, non facciamo un servizio ai cittadini che hanno bisogno di essere tranquillizzati sulla base di comportamenti estremamente corretti e linee strategiche precise.
Noi abbiamo provato a stendere queste linee strategiche, che sono espresse nel dispositivo dell'ordine del giorno in cinque punti.
Il primo è quello di definire con precisione i criteri per l'accreditamento. Ciò significa individuare i requisiti che deve avere una struttura sanitaria per poter garantire un servizio di qualità ed efficace.
Quali sono questi requisiti? Bisogna definirli con estrema precisione e pretenderli da tutte le strutture sia pubbliche che private.
Questo è il nostro compito, e non è possibile andare avanti con delibere in cui si continua a definire il "temporaneamente accreditato" senza chiamare in causa altre responsabilità.
Questo è un organo legislativo, quindi abbiamo la facoltà e la possibilità di arrivarci, e arrivarci in tempi brevi.
Quando si parla di qualità, visto che l'ordine del giorno oggi è quello delle camere iperbariche, a me viene in testa una cosa.
Quello che è successo al Galeazzi di Milano sarebbe successo se ci fosse stato un impianto automatico di spegnimento? Se ci fosse stato immediatamente un meccanismo di apertura della camera iperbarica? Se il personale avesse garantito che le persone che debbono sottoporsi a questo tipo di prestazione non entrino con oggetti che possono determinare fiammate o pericolo? Basterebbe - dico io - semplicemente fare spogliare i pazienti e provvederli di una camicina di cotone, e così saremmo sicuri che non succederebbe. Naturalmente questo prevede degli spogliatoi, ecc.
Non sono un tecnico, quindi faccio delle osservazioni che magari tecnicamente, possono essere contraddette.
Intendo però dire che questi criteri debbono essere definiti - e in questo dobbiamo avere il supporto dei tecnici - per garantire qualità ed efficacia delle prestazioni.
Il secondo punto è quello dei controlli. Noi abbiamo una struttura di controlli (e di questo non se ne può fare carico nessuno né nessuno pu sfilarsi da ciò per il passato) che non è adeguata. In una società avanzata come la nostra, la questione dei controlli sull'esistenza e la permanenza di queste garanzie di qualità e di efficacia deve essere costante. Noi oggi, abbiamo bisogno di potenziare la nostra struttura di controllo centrale e periferica.
Il terzo punto è quello delle linee guida sulla prescrizione di determinate indagini diagnostiche o di determinati protocolli terapeutici.
Parliamoci chiaro: l'interesse privato porterebbe ad utilizzare al massimo le strutture o le prestazioni per avere, chiaramente, il massimo di vantaggio.
Io ricordo il caso della rifampicina, che è un ottimo anti-tubercolare che veniva prescritto anche per le malattie da raffreddamento delle alte vie respiratorie, perché così il Rifadin si vendeva a tutto spiano.
Per non stare a parlare della Carnetina, che secondo qualcuno ci aveva fatto vincere i mondiali (e che è importantissima in una miocardiopatia che per fortuna colpisce soltanto una persona su un milione al mondo) e che veniva utilizzata come ricostituente di lusso, perché veniva potenziata dalle aziende farmaceutiche.
Purtroppo, per le camere iperbariche è successa la stessa cosa. Nella relazione che ha ricordato l'Assessore, quella del prof. Gasparetto vengono indicate le patologie per le quali la terapia iperbarica è irrinunciabile, cioè le malattie da embolia dei subacquei, le intossicazioni acute da monossido di carbonio e le cancrene gassose.
Queste sono le tre sole indicazioni irrinunciabili per quello che riguarda la terapia iperbarica.
Poi ci sono altri casi in cui la terapia iperbarica è utile: trauma da schiacciamento degli arti; infezioni dei tessuti molli; sordità improvvisa ulcera o cancrena, ischemia, osteomeriti.
In tutte le altre situazioni, la terapia iperbarica è opzionale - dice il prof. Gasparetto - o addirittura inutile.
E allora qualcuno deve spiegare come mai in Piemonte l'anno scorso abbiamo avuto bisogno di sole 10 mila prestazioni e, invece, il Galeazzi di Milano (struttura privata, che quindi ragiona secondo la logica del profitto) aveva fatto ben 32 mila prestazioni.
Ciò significa quello che qui noi non ci siamo mai stancati di dire e di ripetere. Badate, può essere noioso ripetere, ma poiché pochi ascoltano ripetiamo: il privato è un potentissimo induttore di spesa.
Quindi o costruiamo delle linee guida estremamente precise e dei controlli rigorosi oppure avremo una lievitazione delle spese ed esporremo la gente ai rischi.
Va detto molto chiaramente che le medicine non sono caramelle e che le indagini diagnostiche non sono innocue, non solo per la tasca dei singoli e per l'economia nazionale, ma anche per la salute stessa dei cittadini anzi, esiste una branca della medicina (la iatrologia) che spiega proprio come le terapie possono essere causa di malattie.
Il quarto punto è quello di rimuovere ogni alibi burocratico, e qui siamo chiamati veramente tutti quanti: deve finire questo balletto di richiamo alle responsabilità.
Io ho letto l'ordine del giorno predisposto da alcuni Consiglieri di maggioranza: è tristissimo, è una cosa che non mi sarei aspettato.
Veramente: pensavo a qualche cosa di più alto, perché questo è un organo legislativo.
Invece, c'è un tentativo di sfilarsi di nuovo dalle responsabilità e dire: "No, non è colpa mia, è colpa del Governo centrale".
Ma per Dio! Noi abbiamo invece bisogno di affermare quello che è il nostro livello di responsabilità! Questo è il quarto punto.
L'ultimo punto - e chiudo, Presidente - è quello che riguarda i nostri Direttori generali. Questi Direttori generali sono ossessionati dal fatto che hanno un premio - ahimé anche abbastanza consistente - al loro lautissimo stipendio se raggiungono il pareggio di bilancio.
Noi, nel Piano sanitario, abbiamo approvato (all'unanimità, e ne sono soddisfatto) un principio: che i Direttori generali debbono essere confermati o meno se raggiungono obiettivi di salute, se garantiscono prestazioni efficaci e sicure.
Questo abbiamo scritto, questo dobbiamo garantire e questo dobbiamo far sentire da subito ai nostri Direttori generali che - le dico, Assessore non si stanno comportando coerentemente con quanto abbiamo scritto nel Piano.
Noi abbiamo cercato di dare un contributo di sostanza a questa tematica, perché questo è quello che si aspettano i cittadini piemontesi da un organo legislativo, se si vuole cercare di dare un colpo d'ala, se si vuole volare un pochino più alto e rispondere alle loro aspettative.
Se poi, invece, si vuole seguire logiche meschine, continuiamo pure a dire: "E' colpa della destra"; "E' colpa della sinistra"; "E' colpa del centro"; "E' colpa della periferia"; "E' colpa dei politici"; "E' colpa dei tecnici"; "E colpa delle case costruttrici" o "E' colpa dei Vigili del fuoco".
Non è questo quello che i cittadini piemontesi vogliono da noi.
Noi abbiamo indicato questi cinque punti, e per questo chiediamo che l'ordine del giorno venga votato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sono sempre più preoccupato e critico per come si procede nella direzione della politica sanitaria regionale del Piemonte, e non solo in relazione ai tragici fatti della camera iperbarica della Clinica privata "Galeazzi" di Milano e dei riflessi negativi soprattutto sul nostro Piemonte. Tra l'altro, voglio ricordare che il Consiglio dei Ministri ha recentemente bocciato il Piano sanitario regionale del Piemonte, rimarcando ancora l'incapacità sanitaria della nostra Regione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Consigliere Moro, il Consiglio dei Ministri si riunirà alle ore 11.30 quindi non sappiamo ancora che cosa succederà!



MORO Francesco

Lo abbiamo letto sui giornali, che hanno ampiamente informato della bocciatura del Piano per mancanza di allegati; abbiamo semplicemente preso atto di questo.
I dieci morti carbonizzati del Galeazzi sono ancora vissuti con angoscia e rabbia dalla popolazione piemontese anche per le ovvie ripercussioni e soprattutto per la mancanza di controlli.
Come Gruppo di Rifondazione comunista, abbiamo presentato un'interpellanza urgentissima e siamo stupiti e preoccupati per l'atteggiamento politico sostenuto dall'Assessorato nel momento in cui dichiara di augurarsi che le quattro camere iperbariche esistenti in Piemonte operino in condizioni ottimali di sicurezza; però - a grave smentita di tali dichiarazioni - da martedì le prestazioni ambulatoriali presso il reparto delle Molinette in cui ha sede la camera iperbarica sono sospese.
Per tranquillizzare i piemontesi, è possibile sapere veramente con esattezza se le quattro camere iperbariche operanti in Piemonte sotto il profilo della sicurezza siano a norma? Con certezza e non con dichiarazioni sommarie! E sapere anche se il Centro privato OTIP è convenzionato od accreditato veramente dalla Regione Piemonte e qual è l'accreditamento o la convenzione? Quali sono i controlli effettuati in questi due anni? Quali le prestazioni svolte? E soprattutto, quanto costa alla collettività tutto ciò? A queste importanti richieste l'Assessore non ha risposto, se non in modo molto vago e burocratico, comunque non chiaro e preciso soprattutto sui controlli.
Sarebbe bene sapere anche per quale motivo la Giunta regionale ancora oggi esita ad avviare con urgenza un intervento tempestivo, nonostante le due Commissioni tecniche istituite, per assicurare direttamente le condizioni di legalità e per verificare il rispetto delle norme di sicurezza in cui operano le quattro camere iperbariche e più in generale tutte le strutture sanitarie del Piemonte.
A mio avviso, occorre una diversa politica di controllo da parte della Regione sullo stato di queste camere iperbariche, una verifica di quello che non è stato fatto finora e anche di come si è controllato in passato in questi due anni, soprattutto una verifica della sicurezza di queste camere e dell'assenza di impianti antincendio.
Ancora, volevamo sapere quali sono i criteri per l'accreditamento privato e pubblico, per ridurre soprattutto la burocrazia regionale in questa situazione.
Era necessario, occorreva e occorre rispondere subito con serietà e tempestività su questa materia che, invece, è stata trattata su pressioni e vigilanza delle minoranze, a mio avviso in modo molto insufficiente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, come Gruppo Pensionati per l'Europa ho apposto la firma all'ordine del giorno presentato dalla maggioranza.
Ritengo che la Giunta regionale, e in particolare l'Assessore alla sanità, nel momento in cui vi è stata l'emergenza delle camere iperbariche a causa del disastro avvenuto all'Ospedale Galeazzi di Milano, abbia operato egregiamente, facendo tutto quello che era di sua competenza per far sì che nella nostra sanità non ci fosse la sfiducia verso questo settore.
Oggi, dopo l'istituzione delle due Commissione d'inchiesta, la Commissione medica e la Commissione tecnica, siamo a conoscenza che le quattro camere iperbariche della nostra Regione funzionano bene e che rispondono ai requisiti di normativa nazionale, anche se purtroppo la normativa nazionale in questo settore è molto limitata, e su questo convengono tutti.
Ritengo che le Commissioni istituite in questo momento per le camere iperbariche devono loro stesse, oppure altre Commissioni, continuare ad operare al servizio della nostra sanità. Non possiamo intervenire soltanto quando c'è dell'emergenza, ma bisogna prevenire, bisogna fare della prevenzione, bisogna intervenire su tutti i settori della nostra sanità specialmente dove ci sono degli strumenti tecnici che possono incepparsi che possono anche far perdere delle vite umane.
Pur approvando questo ordine del giorno, che ho sottoscritto, ritengo doverosamente di chiedere che il Consiglio regionale, prima o dopo, si pronunci proprio con qualche riforma che l'Assessore ci presenterà per far sì che le Commissioni tecniche continuino a operare su tutta la sanità della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi viene da fare subito una piccola riflessione, anche perché sono d'accordo con quanto ha detto il collega Riggio e con l'ordine del giorno che ho firmato, perché credo che sia il minimo indispensabile che c'è da porre oggi in essere nella Regione Piemonte per garantire qualcosa.
La riflessione che mi viene da fare è questa: per fortuna - si fa per dire "per fortuna" - questa volta non è toccato al Piemonte, ma alla Lombardia. Dico questo perché ogni volta che capita un qualcosa nel nostro Paese, ci si attiva, si vanno a ricercare tutte le sicurezze possibili e immaginabili e poi si trova il mezzo per cercare di ovviare eventualmente se ci sono state o meno delle responsabilità.
lo non credo che l'Assessore D'Ambrosio abbia delle responsabilità.
Voglio dargli un suggerimento, se posso, e credo che sia un mio compito come quello di tanti altri Consiglieri cercare di dare dei suggerimenti che siano poi portati avanti.
Noi siamo stati eletti dai cittadini piemontesi perché salvaguardassimo in parte quelli che sono i loro interessi generali. Se noi altri dobbiamo salvaguardare questi interessi, chiederei all'Assessore D'Ambrosio che mettesse dei termini ben precisi a queste Commissioni affinché ci diano il più presto possibile - e io dico che il più presto possibile potrebbero essere 5, 7, 10 giorni - tutte le garanzie, tutte le possibilità di avere queste camere iperbariche a posto, funzionanti e che facciano le prestazioni che devono fare. Non mi interessa tanto il numero delle prestazioni, non mi interessa se ne facciamo meno del Galeazzi di Milano non mi interessa neanche se ne facciamo di più! Io dico che dobbiamo cercare di fare le prestazioni che si ritengono esclusivamente necessarie e che possono servire alla salute complessivamente dei cittadini.
L'altra riflessione che stavo facendo tra me e me, può essere presa anche come una battuta, ma non è tale. La Mercedes ha messo in commercio ultimamente un'automobile che si è rivelata micidiale, si è rivelata pericolosissima. La Mercedes è un'azienda privata che, con tutti i suoi pregi e difetti, ha ritirato tutte le auto in commercio e ha fermato la produzione, in attesa di conoscere la motivazione che provoca questi incidenti, rimettendoci centinaia di miliardi.
Noi non possiamo continuare a dire: "Aspettiamo che il Governo..." come capita in Italia, ma questo è un po' l'andazzo generale, non c'entra né la maggioranza né la minoranza; quando succede qualcosa, se c'è un progetto di legge depositato e firmato da 50 parlamentari, allora questo progetto di legge va avanti, anzi sarà ancora più restrittivo di quello che doveva essere e senz'altro verrà approvato.
Le carenze decennali sulla sicurezza in Italia, sono note a tutti.
Adesso, gli undici morti a Milano incominciano a perdere già un po' di effetto sui giornali; non vorrei che anche noi ce ne dimenticassimo.
Continuiamo su questa strada, Assessore, continuiamo a cercare di dare delle risposte concrete.
Non sono molto soddisfatto della sua relazione di questa mattina, anche se capisco perfettamente che è difficile sbilanciarsi su questo tema.
Vorrei però avere la sicurezza che, approvando l'ordine del giorno oggi ed andando avanti su questa strada, si garantisca ai cittadini la possibilità di poter utilizzare le camere iperbariche, quindi la possibilità di potersi curare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Non è la prima volta che ci si trova di fronte, in un argomento così delicato, all'assenza di una legge specifica, un testo specifico che normi dalla "A" alla "Z" una disciplina così delicata nella sua applicazione così delicata nel suo uso. Tant'è che nella disciplina dell'uso delle camere iperbariche ci troviamo di fronte ad una griglia di disposizioni mentre sarebbe necessaria una legge specifica, un testo specifico che regoli questa materia, dal funzionamento alla costruzione, un testo unificato, un articolato unico.
Comunque, in presenza di questa ridda di disposizioni, ritengo che l'Assessore alla sanità della Regione Piemonte abbia attivato, con grande coscienza e responsabilità, tutto ciò che poteva essere attivato successivamente alla questione del Galeazzi di Milano.
Io non penso, Consigliere Riggio (parlo anche per me stesso o comunque per tutti noi), che avremmo potuto fare meglio di quanto ha fatto l'Assessore alla sanità. Mi ha confortato il provvedimento di grande responsabilità e coscienza che ha permesso di fare una verifica e sospendere cautelativamente l'attività di tali camere iperbariche; mi pare che nessuno abbia sottolineato questo, mentre io lo voglio ricordare.
Successivamente, a pochi giorni dalla disgrazia, con una certa difficoltà nel reperire le relazioni - non dimentichiamo che alcune di queste sono state fornite da Enti privati, quindi i giorni lavorativi sono stati pochi - e con i documenti sicuramente non completi, come avrebbe invece voluto l'Assessore, ci troviamo di fronte ad una comunicazione dell'Assessore stesso che io ritengo di grande soddisfazione, di grande contenuto tecnico.
Consigliere Riggio, l'Assessore ci ha comunicato che tutto ciò che oggi è previsto, non in un testo unico, ma in più di una normativa, riguardo all'uso delle camere iperbariche, è stato sempre adempiuto ed osservato tant'è che l'ISPES e l'USL, in Piemonte, hanno adempiuto in maniera congrua ed osservata al dettato previsto, sia nell'omologazione delle camere iperbariche sia nella consegna all'USL di quello che riguarda la loro ricognizione annuale.
Penso allora, Assessore, che ancora una volta ci sia la solita grande confusione, che parla di malasanità, che parla di questioni che non riguardano in realtà il comparto piemontese, perché i riscontri dicono che le camere iperbariche sono omologate, che un anno e mezzo fa sono stati anche istituiti dei corsi per i tecnici che devono condurre tali camere iperbariche e che quindi esse hanno tutti i crismi per funzionare secondo le previsioni e le normative vigenti.
Sicuramente, in questa confusione vengono strumentalizzate cause che non riguardano più nemmeno la questione della conduzione della normativa.
Quello che è successo a Milano, e lo devono accertare le autorità competenti - non è compito mio fare delle supposizioni o delle illazioni riguarda una irresponsabilità di un tecnico, di un infermiere che pare sia entrato in una camera iperbarica con uno scaldino; ma mi vuole dire lei se è il caso di parlare di malasanità, Consigliere Riggio? Ma cosa c'entra questo? Noi potremmo infittire, con un testo difficilissimo, complicatissimo sofisticatissimo, l'uso e la conduzione delle camere iperbariche, ma se poi succede che un irresponsabile vi entra con un accendino, allora potremo continuare a parlare di malasanità, ma fuori luogo.
Sono contento, Assessore D'Ambrosio, delle sue comunicazioni; le considero di grande conforto per la sanità piemontese e per coloro che devono usare le camere iperbariche. Quindi trovo sempre e comunque strumentali le risposte alle sue comunicazioni da parte dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

L'incidente di Milano ci obbliga a fare delle riflessioni. Riguardo alle questioni tecniche, mi pare che nessuno abbia messo in croce l'Assessore imputandogli delle responsabilità; semmai, l'Assessore è stato un pochino improvvido nel dichiarare di Commissioni messe subito in opera.
Le cose non stanno proprio in questo modo, ma questo non è un problema.
La riflessione più grande che si impone, oltre a quella della sicurezza in genere, che riguarda le strutture pubbliche e private, è quella del rapporto tra la sanità privata e quella pubblica. Perché il collega Angeli prima diceva: "E' successo in Lombardia, poteva succedere in Piemonte". Io dico anche che in Lombardia vi è un modello di sanità che bisogna capire se vogliamo imitare oppure no, perché tutti ricordiamo le conferenze stampa del Ministro Formigoni e Ligresti, nel presentare il modello Galeazzi come quello che risponde al modello di sanità per i cittadini; questo è il punto.
Quindi, oltre alle questioni della sicurezza, sulla quale sappiamo cosa bisogna fare e sulla quale servono soprattutto fondi da investire per rendere sicure le strutture, occorre anche sottolineare che in genere il privato garantisce meno qualità del pubblico, anche in termini di sicurezza. Anche negli accreditamenti il privato in genere tende, con una minore qualità, ad ottenere la stessa equivalenza economica con il pubblico.
Pertanto sarebbe importante conoscere qual è lo stato dell'arte anche della sanità privata nella nostra Regione; capire di quali strumenti ci dotiamo, se ci sono doppioni in alcuni servizi che quindi risultano inutili e costosi. Per ottenere questo occorre, prima della giustissima richiesta avanzata di stabilire dei criteri di accreditamento, un approfondimento conoscitivo della situazione.
Inviterei, quindi, la Commissione e l'Assessore competente a fare nelle prossime riunioni di Commissione, un quadro della situazione, per approfondire e capire qual è la tendenza della Giunta regionale in questo campo.
Dopo l'incidente avvenuto, sono questi i problemi che abbiamo sul tappeto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Innanzitutto esprimo soddisfazione per l'intervento tempestivo dell'Assessore: in tempi brevissimi ha costituito due Commissioni, una tecnica ed una clinica, con il compito di fornire delle risultanze a tempi brevi.
Esprimo soddisfazione anche per il riscontro positivo dei controlli avvenuti sulle camere iperbariche in Piemonte; informazione che va comunque ad onore della sanità piemontese, non solo della sanità di oggi, ma anche di quella precedente (precedente nel senso che era gestita da un'altra Giunta politica).
Probabilmente in Piemonte c'è un cultura consolidata nei confronti della sanità che fa sì che quanto viene fatto, anche se non evidenziato in maniera traumatica, è comunque corretto. Soddisfazione anche per la verifica della necessità effettiva - sotto l'aspetto clinico - del trattamento con le camere iperbariche.
In Commissione la dottoressa Urcioli ha redatto una relazione interessantissima sull'importanza del trattamento con le camere iperbariche. Vi sono tantissimi casi che necessitato l'uso delle camere iperbariche: l'intossicazione da monossido di carbonio, le cancrene gassose, le cancrene da germe aerobico, le malattie da compressione per i subacquei, la sordità improvvisa da traumi, le ulcere da vascopatia, la rettinite pigmentosa, il diabete, traumi da incidenti motociclistici rimpianto arti. Dai controlli effettuati risulta che, a breve, si potranno riprendere i trattamenti con le camere iperbariche.
Soddisfazione anche per la verifica della percentuale di utilizzo delle camere iperbariche: siamo sul 96%. Il numero degli interventi si aggira sui diecimila annui; la verifica della percentuale di rischio in Piemonte è nulla, non si è mai verificato alcun incidente particolare con l'utilizzo delle camere iperbariche.
Dopo queste considerazioni complessive, inviterei l'Assessore, non appena avute le risultanze della Commissione tecnica e della Commissione clinica, a valutare l'opportunità di elaborare alcune linee guida più severe per l'utilizzo delle camere iperbariche, ma comunque riprendere ad utilizzare al più presto tale attrezzatura indispensabile per la sanità piemontese. In tal senso approveremo chiaramente l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Assessore D'Ambrosio, lei sa che i medici cinesi dicono che prevenire è meglio che curare. Il problema è che questo detto molto interessante in Italia non viene applicato, in quanto la sanità italiana non solo non previene, ma in alcuni casi non riesce neanche a curare.
Noi siamo di fronte all'ennesimo esempio del ritardo costante, non solo di questa Regione, ma in tutt'Italia. Se non fosse bruciato il cinema Statuto, nessuno si sarebbe preoccupato di andare a verificare le uscite di sicurezza, di impedire che le persone fumassero nel cinema. Così possiamo fare un parallelo sulla camera iperbarica: se non si fosse verificato l'incidente nella clinica milanese, nessuno della struttura sanitaria si sarebbe preoccupato di questo problema. Anche perché l'Assessore nella sua relazione ci dice che non esistono delle leggi che regolano la sicurezza delle camere iperbariche.
Io sostengo che almeno una legge esiste: la legge n. 626, inerente la tutela della salute dei lavoratori sui posti di lavoro. Visto che nelle camere iperbariche entrano sia gli infermieri che i medici, almeno la salute di questi soggetti doveva essere tutelata (visto che la salute dei cittadini non è contemplata in nessuna legge).
L'Assessore ci ha detto che nelle camere iperbariche piemontesi non ci sono dei sistemi antincendio a pioggia, ma degli estintori; subito dopo ci dice che, anche se ci fosse un impianto antincendio a pioggia, non si sarebbe potuto fare niente, in quanto nelle camere iperbariche è difficile spegnere gli incendi.
Mi chiedo, visto che questa camera iperbarica non è bruciata per un corto circuito o per dei problemi tecnici, ma perché qualcuno si è portato uno scaldino, un accendino, come sia possibile che a nessuno, conoscendo i problemi della camera iperbarica, sia venuto in mente di far spogliare i pazienti, di far indossare loro un camice. Se sono giunti ad avere uno scaldino che produce una fiamma diretta, la prossima volta si portano una stufetta elettrica! Come mai il personale sanitario non faceva dei controlli, non dava delle raccomandazioni? Perché io sono sicuro che se al Galeazzi l'infermiere avesse fatto delle raccomandazioni, nessuno si sarebbe andato a suicidare in questo modo, portandosi certi oggetti dentro quella camera.
Tra l'altro, visto che l'Assessore rispondeva anche a una nostra interrogazione, noi avevamo posto il seguente quesito: quali sono i controlli che vengono fatti per impedire che nelle camere iperbariche piemontesi si introducano certi oggetti? Non mi pare di aver sentito risposta da parte dell'Assessore.
C'è poi il discorso dell'Assessore circa un ricorso eccessivo alla camera iperbarica. Noi chiediamo allora che l'Assessore e la Commissione vadano a verificare l'effettivo rapporto costi/benefici di queste benedette camere iperbariche.
E adesso che tante Regioni hanno sospeso l'utilizzo delle camere iperbriche, ci chiediamo anche: dove vanno e cosa fanno tutti quei pazienti che sembrava ne avessero un disperato bisogno? Forse non sarebbe meglio approfondire il tema? Alla fine di questa analisi potrebbe emergere che per un certo tipo di patologie le camere iperbariche sono utili, mentre per altre le si può sostituire con un trattamento farmacologico, magari è più sicuro, meno costoso e più veloce.
Assessore, vada pure avanti in questo controllo, però non ci si deve fermare alle camere iperbariche: bisogna pensare al controllo di tutto l'apparato sanitario, per evitare di ritrovarci in questo Consiglio a parlare magari di un disastro che questa volta è avvenuto nella nostra Regione.
Voglio fare due considerazioni finali su quanto è avvenuto.
In primo luogo, devo dire che sono rimasto molto colpito e stupito del fatto che, anche di fronte a dei morti, ci sia stata sui giornali e sulle televisioni una grande polemica, soprattutto tra un Ministro dell'Ulivo e il Presidente della Regione Lombardia del Polo.
In questi casi bisognerebbe mettere da parte la politica; se qualcuno ha delle denunce da fare, le faccia, però noi dovremmo lavorare tutti insieme per risolvere questi problemi, perché qui stiamo parlando della salute dei cittadini.
Seconda considerazione. Sono rimasto sconcertato che, nonostante la monarchia sia stata aborrita dalla Repubblica italiana e il regime fascista sia stato giustamente buttato fuori da quella che può essere l'ideologia partitica italiana, oggi ci dobbiamo ancora basare su un regio decreto del 1927. Possibile che questa Repubblica italiana non sia riuscita a fare meglio rispetto a quello che era un regio decreto? E voglio fare un parallelo anche sul fatto che questa Repubblica usa il Codice Rocco per inquisire dei cittadini che esprimono delle idee - questo dovrebbe essere libero - e che hanno come unico difetto quello di portare una camicia verde o un fazzoletto verde.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Non entrerò nel merito più approfondito della questione tecnica della camera iperbarica.
La discussione che abbiamo avuto ieri in sede di IV Commissione allargata anche ai Capigruppo mercoledì pomeriggio, ha sostanzialmente confermato alcune perplessità che ci eravamo posti, soprattutto sul ruolo della Regione in questo contesto più complessivo; oggi ci troviamo a discutere delle camere iperbariche, ma la discussione deve comunque partire da una valutazione complessiva circa la situazione delle norme di sicurezza dei luoghi di cura sia per i pazienti che per i lavoratori della sanità.
Dicevo, tale discussione ha sostanzialmente confermato le perplessità di un'insufficienza della Regione nell'ambito dei controlli.
La relazione dello stesso dottor Ferro, per conto dell'Assessore, ha confermato un'inadeguatezza sostanziale del personale addetto al controllo e alla vigilanza da parte della Regione.
In questo contesto, proprio perché mi trovo ad affrontare questo elemento, vorrei esprimere un po' il modo in cui noi ci siamo stupiti sul come sia stata condotta la Commissione.
La Commissione IV è stata convocata con all'ordine del giorno la questione delle camere iperbariche perché il Consiglio regionale, i Consiglieri regionali volevano avere delle risposte più approfondite anche sul merito dei controlli, oltreché sul merito politico e quindi sulla volontà, in qualche modo, dell'Assessore di intervenire da oggi fino a domani, ma in particolare anche su quello che è stato fatto in questi anni.
C'è stato un accanimento, quasi un po' troppo frettoloso, per spiegare in fretta e furia, andando a cercare i dati su quello che è stato fatto negli ultimi 4-5 giorni, ovvero da quando è avvenuta la vicenda Galeazzi ad oggi.
Secondo il nostro Gruppo, la valutazione più complessiva sul controllo dell'Ente Regione - l'Ente preposto alla tutela della salute - doveva esserci, perché riguardava, perlomeno per questa Giunta, gli ultimi due anni; la valutazione sui controlli nelle strutture pubbliche e nelle strutture private (accreditate o solo e semplicemente convenzionate) fatti dalla Regione.
Lo stesso Ministro Rosi Bindi, sulla questione Galeazzi ha definito in particolare questo punto: certamente i controlli spettano in primo luogo ai responsabili della struttura sanitaria, ma è anche vero che gli Enti preposti alla tutela della salute dei cittadini - le Regioni - devono verificare che la struttura, autorizzata o accreditata che sia, del servizio sanitario, proprio perché rimborsano le prestazioni, sia in regola sotto tutti i punti di vista: sanitario, tecnico e organizzativo.
Viceversa, questo sostanziale scarica-barile non porta ad alcuna soluzione.
In altre parole, non entrare nel merito di chi debba fare i controlli sul come questi vengono fatti, in che termini, in che tempi e quali risultati abbiano avuto, sostanzialmente non modifica la situazione.
In questo contesto, penso che occorra ragionare anche sul ruolo che nell'ambito delle norme di sicurezza, la Regione può avere, sulla voce che può far sentire, sugli impegni che può prendere.
Nell'ambito degli impegni, l'Assessore - se non sbaglio - ha ribadito un impegno nella formazione degli operatori sulle norme di sicurezza.
A tal proposito, non vorrei polemizzare, ma ritengo opportuno ricordare all'Assessore che solo l'altro ieri è stata presentata in Commissione sanità una delibera in cui si definiscono gli stanziamenti per l'adeguamento alle norme di sicurezza delle strutture sanitarie, in particolare delle Aziende ospedaliere che ne fanno richiesta.
La richiesta all'adeguamento delle norme di sicurezza nella Regione io considero una richiesta che facesse assolutamente riferimento ai requisiti minimi di sicurezza - era di oltre 160 miliardi; la Regione interviene dando meno della metà: 73 miliardi.
Credo che nel momento in cui ci dobbiamo trovare a ragionare su una proposta politica complessiva di intervento e di adeguamento alle norme di sicurezza, in cui la Regione ha il proprio ruolo e non può nascondersi dietro un dito, anche questa inadeguatezza di un intervento finanziario quindi una scelta politica che non corrisponde alle esigenze di fatiscenza e precarietà delle nostre strutture ospedaliere, corrisponde sostanzialmente a un'incompetenza nel gestire un problema da un punto di vista politico più complessivo.
Quindi la questione dei controlli è sostanzialmente stata elusa, non c'è stata una risposta se non quella che i controlli sono stati svolti in tempi utili e hanno risposto ai risultati sui tempi di controllo e sulle strutture che la Regione mette a disposizione per i controlli e la vigilanza delle strutture sanitarie.
Ma in particolare vorrei volgere l'attenzione sulle strutture private.
Ci troviamo nella nostra Regione in un sistema dove sostanzialmente le strutture private vivono in un regime di accreditamento provvisorio. Non abbiamo una definizione sulle linee, sui requisiti e sui criteri di accreditamento delle strutture sanitarie private.
Nel momento in cui la vicenda drammatica è avvenuta a Milano, ci possiamo porre il problema affinché una sciagura drammatica di questo tipo non avvenga in Piemonte.
Io credo che di fronte a questi drammi incredibili la Regione, e in particolare questo Consiglio regionale, debba porsi in modo preventivo la questione dei controlli sulle strutture private, che noi sappiamo non debbono soggiacere alla logica del profitto e del mercato aziendale della sanità, ma in primo luogo alla tutela della salute del cittadino.
Noi su questo tra qualche minuto presenteremo un ordine del giorno in cui chiederemo, sulla base di queste valutazioni, sulla provvisorietà dell'accreditamento attuale delle strutture private, come strumento di garanzia per la tutela della salute dei cittadini e di questo Consiglio regionale, l'istituzione di una Commissione d'indagine sullo stato della sanità privata in Piemonte, per verificarne i costi, le modalità di accreditamento, i controlli sui requisiti e sulle norme di sicurezza.
Ritengo che questo debba essere un impegno che questa Regione deve assumersi, proprio perché l'obiettivo prioritario tanto nelle aziende ospedaliere quanto, a maggior ragione, nella sanità privata, convenzionata o accreditata di questa Regione, deve essere la tutela della salute.
Nulla è stato detto, sostanzialmente, dall'Assessore; noi siamo particolarmente insoddisfatti dalla relazione che è stata effettuata perch non ci ha detto nulla di più di quello che è stato detto in Consiglio in modo improvvisato martedì. Si è tentato mercoledì di dare delle risposte più tecniche, ma neanche in quella sede abbiamo avuto una valutazione politica di impegno dell'Assessore in questa direzione.
Si è tentato di dare risposte tecniche, invitando i responsabili delle Aziende sanitarie in questione e i tecnici delle camere iperbariche a dare risposte ai Consiglieri, che però, oltre a delle domande tecniche, avevano posto una questione esclusivamente politica.
Non credo che questo Consiglio regionale debba concludersi con un valutazione negativa da un lato e positiva dall'altro sulla vicenda camere iperbariche, ma debba fare una riflessione più complessiva su come questa sanità risponda ai criteri di efficienza e di sicurezza delle proprie prestazioni ai cittadini. Questo per garanzia della tutela della salute dei cittadini e per non avviare una sorta di elusione a queste speculazioni che vengono fatte, in particolare nei confronti dei cittadini malati che quindi sono più bisognosi di altri di cure e di attenzione.
Noi chiediamo che venga discusso e anche votato, se è possibile in questa sede, questo ordine del giorno, che vuole essere preventivo rispetto a delle situazioni che potrebbero verificarsi in una condizione regionale come quella della Regione Piemonte in cui siamo in assenza di normative rispetto all'accreditamento delle strutture private.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola alla Consigliera Bortolin, vorrei fare due comunicazioni di servizio.
La IV Commissione era convocata per martedì alle ore 9, ed è stata sconvocata. Alla fine di questa seduta ci sarà la riunione dei Capigruppo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Il nostro Gruppo non ha sentito la necessità né di accusare né di difendere l'Assessore alla sanità della Regione Piemonte.
Riteniamo che la difesa sia veramente sterile ed inutile, e l'hanno dimostrato più volte i Consiglieri del Gruppo di Alleanza Nazionale qui semplicemente sottolineando - inutilmente e davvero sterilmente - le positive scelte dell'Assessore, senza dare assolutamente utili e necessari suggerimenti.
Ricordo ancora la discussione sul PSR. Ma anche stamattina abbiamo potuto avere una dimostrazione di questo atteggiamento che è di difesa anticipando l'accusa di chi? Il Gruppo del PDS, anche nell'ordine del giorno che ha presentato, si è guardato bene dall'accusare o dal volere insegnare qualcosa a un Assessore che credo, per scelta politica, abbia una linea da perseguire e, per capacità, sia in grado di dimostrare da solo quanto vale. Perché, quindi, queste difese inutili? Perché in realtà non si vuole entrare nel merito di un problema, non si vuole discutere una questione che è all'ordine del giorno dell'Italia e non del Consiglio regionale del Piemonte, per consentire che anche la nostra Regione sia all'altezza della situazione.
Non si tratta di fare fronte a compiti ovvi. Si tratta di parlare di necessità di adeguamento, quindi di una grande questione, delle nostre strutture sanitarie e delle tecnologie che sono all'interno delle Aziende sanitarie regionali, per essere certi che esprimano tutta la potenzialità di sicurezza che è necessaria e indispensabile al fine di garantire ai nostri cittadini la possibilità di usare strutture e servizi senza temere per la propria vita.
Noi non abbiamo certo avuto problemi di camere iperbariche, per colleghi, scusate - abbiamo avuto problemi che a livello nazionale hanno poi dovuto costringere quei governi a dettare norme per la sicurezza: il cinema Statuto, ma anche il Duomo, la Sindone.
E' recente la questione che abbiamo dovuto affrontare. Per fortuna non ha provocato danni alle persone fisiche, ma danni materiali e culturali sì e ci ha insegnato ancora una volta che il perseguire pienamente le norme di sicurezza e la sicurezza in tutti i luoghi è estremamente necessario e indispensabile.
Su questa questione voglio solo sottolineare la necessità che è estremamente importante evidenziare l'etica della responsabilità degli individui, ovunque siano collocati, amministratori e operatori.
Qualcuno si è chiesto come hanno potuto entrare in quella camera iperbarica, a Milano, con uno scaldino in mano; vuol dire che qualcosa è mancata: l'etica della responsabilità. A me non interessa qui individuare a che livello, ma certo è mancata anche da parte di quel cittadino che è entrato nella camera iperbarica con lo scaldino, perché l'assunzione di responsabilità vale anche nei confronti di chi utilizza le strutture e le tecnologie.
Certo che l'insieme dell'organizzazione dei servizi si definisce con atti legislativi; su questo siamo d'accordo, ma smettiamola di fare riferimento a regi decreti, perché la normativa nazionale offre anche leggi recenti, la n. 626 del 1994, poi modificata, ci dà gli elementi e la possibilità di intervenire per quanto riguarda le norme di sicurezza Tant'è che, come ricordava la Consigliera Simonetti, soltanto l'altro giorno abbiamo discusso ed approvato, in sede di Commissione, una deliberazione per interventi finanziari al fine di mettere a norma i nostri servizi sanitari.
Diciamo però - ricordo nuovamente l'etica della responsabilità - che l'organizzazione dei servizi si modella anche e soprattutto sugli atti individuali dei singoli, a cominciare dagli amministratori, dai Consiglieri regionali.
Il dibattito, a nostro avviso, non era e non è inutile; serve a rammentarci, in questo caso relativamente alla sanità, ma anche per quanto riguarda la restante nostra responsabilità, i compiti cui dobbiamo sottendere.
A mio avviso, quanto accaduto deve lasciarci alcuni insegnamenti.
Intanto, il rispetto per chi ha subìto questa tragedia. Ho letto che le persone sono morte lentamente, disperate, consapevoli che stavano morendo.
Scusate, colleghi, a me pare che un po' di serietà di dibattito e l'essere silenti, risparmiando inutilità, in queste occasioni sarebbe quanto mai importante.
Secondo insegnamento: l'attenzione, relativamente alla sicurezza, non è mai troppa. Il Piemonte non è tra gli ultimi, Assessore; dall'avvio della legislatura non è che non si sia fatto nulla: si è fatto parecchio. I problemi, però, sono tanti; occorre mantener viva l'attenzione, così come gli investimenti finanziari, per poter realizzare gli obiettivi necessari.
Si può far meglio e di più; e questa non è un'accusa nei confronti di alcuno. Sosteniamo che dev'essere fatto il massimo possibile per garantire la sicurezza, ancor più se si tratta di sicurezza nei confronti di gente malata.
La sospensione dell'utilizzo delle camere iperbariche in Piemonte preoccupa perché innanzitutto ha evidenziato la necessità di migliorare il sistema di sicurezza; in secondo luogo, perché l'utilizzo di queste camere è in funzione di malati gravi. E' stato ben rammentato, mercoledì scorso dai tecnici in sede di Commissione, che si ricorre a quest'intervento per patologie gravi. L'utilizzo della camera iperbarica riveste - come ricordava il Consigliere Riggio - un ruolo determinante; i nostri tecnici hanno ricordato che sono tre le categorie d'uso di queste camere. Prima: indicazioni di carattere primario, malattie gravi e gravissime, nonch seconda categoria - il sicuro vantaggio tratto dai portatori di patologie magari meno gravi dall'utilizzo di questa struttura, associata a terapie medico-chirurgiche. La terza categoria è legata al settore di ricerca e di sviluppo in questa disciplina, che anche in Piemonte svolge ampia attività.
Voglio ricordare che non ci sono solo leggi di carattere nazionale; vi sono anche raccomandazioni, ad esempio per l'impiego dell'ossigenoterapia iperbarica, preparate da esperti, che sostengono, ad esempio, che occorre un'attenta preparazione del paziente al trattamento iperbarico. Vi sono indicazioni relative al trattamento il paziente.
Allora, si tratta non soltanto di questione di sicurezza ed attuazione delle leggi - n. 626 ed altre e quanto vorrà dire il governo nazionale - ma anche la preparazione degli operatori, e non soltanto Primari e responsabili, ma anche operatori minori, infermieri o altro personale nonché la preparazione dei familiari e dei cittadini che utilizzano questo servizio.
Il Piemonte, lo abbiamo imparato mercoledì, non fa uso improprio delle camere iperbariche ed è per questo motivo che attua solo 10 mila interventi all'anno. L'impiego può essere ampliato; forse sono poche le camere; forse occorre diffondere maggiormente questa terapia. Certamente, non siamo sulla strada degli sprechi: strutture pubbliche e private non hanno abusato, nei confronti della Regione, di questo servizio.
La raccomandazione che facciamo a noi stessi e a chi è al governo in questo momento, è di rimuovere tutti gli ostacoli che oggi mantengono chiuso il servizio, al fine di avere ogni garanzia e riprendere in piena sicurezza l'attività.
Questo l'intento del nostro ordine del giorno, che invito i Consiglieri a leggere attentamente, e che noi voteremo con la totale convinzione di aver portato avanti non un'iniziativa di parte, da opposizione, ma di un Gruppo che si pone sempre il problema non solo di attuare controlli e verifiche, ma anche di un adeguato atteggiamento di capacità di governo da parte della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Se martedì scorso ero convinto che il Consiglio regionale di oggi sarebbe stato inutile, oggi, specialmente dopo l'intervento della Consigliera Bortolin, ne ho avuto l'assoluta certezza. Ho ascoltato con attenzione gli interventi di tutti i colleghi, ma, a differenza di altre volte, sono riuscito a prendere pochissimi appunti.
Probabilmente, come afferma il Consigliere Saitta, non ho capito le argomentazioni proposte; una spiegazione più faziosa e autoassolutiva mi permetterebbe di dire che, probabilmente, le stesse erano un pochino scarse di contenuto.
Comunque, ribadisco in questa sede l'assoluta inutilità di questo dibattito. Aggiungo a tale assoluta inutilità, non sottraendomi questa volta, a differenza di altre, alle provocazioni mosse al Gruppo di Alleanza Nazionale, accusato di difendere prima che ce ne sia bisogno e di offendere quando non ve n'è, o comunque di usare sempre toni di un certo tipo, che il dibattito di oggi non è soltanto inutile, ma anche un "tantinello" strumentale.
Si potrebbe sintetizzare parafrasando e modificando un proverbio: "Tanto tuonò che non piovve". Sembrava ci dovesse essere chissà che sembrava che il Consiglio di oggi fosse assolutamente indispensabile per il futuro della sicurezza del Piemonte, di tutti noi, addirittura per il futuro della L. 626, che c'entra in tutto, ma in questo specifico può anche c'entrare pochissimo (perché poi, se vogliamo, certe leggi sono un po' come la maglia bernarda). Dopodiché, se volevamo discutere della L. 626 e del suo stato di attuazione o di applicazione in tutti gli Enti, in tutti gli edifici pubblici, ad iniziare da quelli dello Stato, dovremmo fare una serie di Consigli regionali apposta, per denunciare le gravissime inadempienze che dal Quirinale fino all'ultimo dei Comuni ci sono oggi in tema di L. 626, che però è un argomento completamente diverso rispetto a quello che oggi si intendeva dibattere, ovvero le camere iperbariche.
Perché poi, ogni tanto - forse è anche per questo che ho preso pochi appunti - il tema è stato un po' scordato, cioè i riferimenti alle camere iperbariche sono stati rarissimi.
Si iniziava - lo sto facendo anch'io - con le camere iperbariche, si finiva con le camere iperbariche, però in mezzo di queste camere iperbariche se ne parlava abbastanza poco.
E perché se ne parlava abbastanza poco? Perché, cari colleghi, non se ne poteva parlare di più! Perché, al di là di quello che l'Assessore D'Ambrosio aveva già comunicato martedì, e al di là di quanto - io non c'ero, però mi è stato raccontato - sostenuto in Commissione IV, il giorno successivo o due giorni dopo, non c'era niente da aggiungere! In realtà oggi ci troviamo di fronte, non tanto ad una confusione legislativa, ma ad un'assenza legislativa, che non permette e non avrebbe permesso ad alcun amministratore alcunché, salvo l'applicazione delle altre norme di ordinaria diligenza (chiamiamole così), che non hanno per impedito che in quella camera iperbarica o nella camera antistante si trovassero anche delle strumentazioni che sicuramente potevano causare un pericolo.
Questo, però, è discorso che non c'entra nel merito della sicurezza di questo tipo particolare di macchinario, perché questo è il dato importante: su questo non c'è una chiarezza legislativa, addirittura si deve risalire ad un Regio decreto del 1927, con delle modifiche nel '74.
Dovessi dire qualcosa al collega Rosso - che adesso non vedo - gli direi: "Meno male che c'è il Regio decreto del '27, collega Rosso, e anche che c'è il codice Rocco", altrimenti oggi ci troveremmo senza nessun tipo di sicurezza e senza neppure il Codice penale, per punire non solo le camicie verdi, ma le camicie di qualsiasi tipo che si comportino in maniera contraria alla legge. Quindi meno male che c'è stato il 1927 e il Regio decreto.
Ciò detto, sono soddisfatto della relazione dell'Assessore, ma non perché ci abbia detto delle cose sconvolgenti, travolgenti, ultimative o definitive, ma perché, con grande senso di responsabilità, come già ha fatto all'inizio e alla fine della settimana scorsa, quando si sono verificati i tragici eventi di Milano...
Su questo, consentitemi di aprire una parentesi. Sembra quasi - perch poi, visto che non si ha magari il coraggio di fare direttamente queste cose, si parla per illazioni - che in questo Consiglio regionale qualcuno tenti di dividerci tra coloro che hanno commozione, pietà nei confronti delle vittime di Milano e coloro i quali sembrano arrogantemente protervamente volersene fregare per coprire chissà che.
Questa divisione non esiste, e le vittime di Milano fanno pena a tutti però vorrei dire che le vittime di Milano non devono essere usate né in quest'aula né in altre aule per essere stiracchiate da una parte e dall'altra. Lasciamoli riposare in pace e mettiamo in galera, se ci sono, i responsabili della loro morte.
Ma di qui a trovare un collegamento o a tentare di insinuare l'illazione di un collegamento tra le vittime di Milano e presunte fantasmagoriche, virtuali inefficienze attuali dell'azione dell'Assessorato alla sanità della maggioranza e dell'impostazione tecnico-politica che l'Assessore alla sanità ha voluto dare in materia sanitaria ce ne corre, e ce ne corre tanto. Si rischia veramente di cadere nella più bassa delle strumentalizzazioni, che noi respingiamo con forza.
Mi ha invece preoccupato molto l'intervento della Consigliera Simonetti. Mi ha preoccupato non perché, ovviamente con tutta la legittimità delle sue posizioni, abbia detto delle cose - anche qui fondamentali per risolvere il problema; mi ha preoccupato perché ha parlato di valutazione politica.
Se mi permettete, qui la valutazione politica non c'entra nulla! Qui stiamo parlando di controlli tecnici, di rispondenza delle strutture sulle quali la Regione, peraltro, può esercitare un certo tipo di controllo stiamo parlando di tecnica, non di politica.
Inoltre, sfido chiunque a dire che l'Assessore D'Ambrosio, anche come impostazione politica, non voglia il massimo della sicurezza, il massimo della garanzia, il massimo dei controlli su tutte le strutture con cui vengono a contatto i cittadini che usufruiscono, cioè tutti noi, della sanità pubblica! Ma ci mancherebbe altro! Non c'è neanche bisogno di enunciarla, questa impostazione politica! Io, invece, ho timore quando si vuole una valutazione politica sui fatti accaduti o su quello che dovrebbe avvenire. Che valutazione politica? La valutazione è eminentemente tecnica! Si guarda lo stato dell'arte, si fanno tutti quei passi necessari a porre rimedio ad eventuali carenze, mancanze, disattenzioni ed omissioni del passato (!), ma non si fa una valutazione politica sui fatti, tentando anche qui - di creare artatamente un collegamento fra la tragedia di Milano, l'Assessorato alla Lombardia, la gestione della sanità lombarda e l'attualità della gestione della sanità piemontese, l'Assessorato piemontese alla sanità e la nostra situazione attuale.
Anche questo è un paragone da respingere, perché è un paragone politico e, secondo me, con l'impostazione politica questi problemi non si risolvono, colleghi! Poi, per carità: ovviamente la mia è una valutazione politica, su un'altra valutazione politica.
Credo veramente che l'Assessore di più non potesse fare. Ha istituito addirittura due Commissioni, una di medici e una di tecnici; ha chiuso, per prudenza, le camere iperbariche: cosa doveva fare di più, l'Assessore D'Ambrosio? Creare delle leggi che non esistono? Punire dei responsabili per dei fatti non accaduti? Prevedere - anche qui - un futuro assolutamente imprevedibile? Tra l'altro nei nostri codici, pure nel codice Rocco che è stato richiamato prima, vengono contemplate anche delle cause di forza maggiore per esempio; addirittura vengono assunte come scriminanti delle cause imprevedibili, quindi c'è anche questo dato dell'imponderabilità del futuro e di tutto ciò che accade.
Purtroppo - non voglio giustificare non l'Assessorato alla Regione Piemonte, ma nessun Assessorato o amministratore al mondo - il dato dell'imponderabilità, prima di far parte del campo della filosofia, fa parte del campo della vita di tutti i giorni. Se ieri fossimo stati in grado di prevedere, al di là delle responsabilità che ci saranno, tutti i disastri che sarebbero potuti avvenire in futuro, non sarebbe mai successo nulla! Anche qui, secondo me, un po' di sano realismo forse non guasterebbe.
Cosa c'entra, colleghi, il Duomo di Torino con la Sindone? Cosa c'entrano le camere iperbariche - perché non dimentichiamoci che il dibattito è stato chiesto su questo - col disastro del Cinema Statuto? Allora, vogliamo parlare di sicurezza globale, mondiale, che va dall'airbag alla legge 626 del Comune di Givoletto, o vogliamo parlare di camere iperbariche e di quanto l'Assessore D'Ambrosio alla sanità della Regione Piemonte ha fatto per garantire la sicurezza dei cittadini? Da quello che avevo capito - forse male, perché come dice il Consigliere Saitta, anch'io, come tutti noi del resto, qualche volta non capisco - era per questo secondo motivo che noi ci saremmo riuniti oggi.
Allora, su questo secondo motivo io non credo di poter dare dei suggerimenti all'Assessore D'Ambrosio, come non ne ha dati la Consigliera Bortolin, perché sarebbero consigli tecnici su come affrontare delle emergenze, visto che siamo stati rimproverati di non dare suggerimenti.
E io cosa sono? Sono un tecnico delle camere iperbariche che può dar dei consigli all'Assessore D'Ambrosio sulle norme di sicurezza della Legge 626? No, io non lo sono, non sono in grado. Se la Consigliera Bortolin, che ci ha rimproverati, è in grado, lo faccia. Credo che l'Assessore D'Ambrosio, facendoli valutare dai tecnici, magari potrà aderirvi o non aderirvi, ma credo che anche questo non sia il nostro compito.
Sull'ordine del giorno, visto che non stiamo parlando ancora di questo ci riserviamo di intervenire successivamente.
Come maggioranza, abbiamo presentato un ordine del giorno che è sul tema e non è sull'universo mondo - perché gli ordini del giorno sull'universo mondo rimangono lettera morta, colleghi, lo sappiamo tutti che impegna la Giunta all'impegnabile! "A riferire al Consiglio regionale nel più breve tempo possibile in merito ai risultati dei lavori della Commissione", quindi anche a fare un altro dibattito; "a elaborare linee guida sull'utilizzo dal punto di vista clinico e tecnico dell'ossigenoterapia iperbarica; a vigilare sui Direttori generali delle ASL competenti affinché le linee vengano seguite; a farsi parte attiva presso i competenti organi dello Stato": queste sono le cose che una Giunta regionale può fare e che un Assessore regionale può fare! Tutto il resto è politica e teoria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, che questo Consiglio fosse ritenuto inutile da parte del collega Ghiglia lo sapevamo, perché era il solo a ritenerlo inutile anche all'interno della maggioranza, quindi non ha fatto altro che confermare una sua opinione che conoscevamo. D'altronde capisco il suo nervosismo quando si discute sull'operato di un Assessore, soprattutto quando è un Assessore di Alleanza Nazionale. Il collega Ghiglia deve per abituarsi che le logiche della democrazia comportano anche dibattiti di questo tipo, cioè giudizi sull'operato anche politico-amministrativo degli amministratori, in questo caso degli Assessori regionali.
Questa è una regola della democrazia. Io non vorrei dare le regole della democrazia a lei, perché sicuramente è capace; però deve abituarsi ad accantonare questa sua insofferenza ogni qualvolta si discute dell'operato di un Assessore.
La cosa che mi stupisce è che, in fondo, questo suo atteggiamento è un atteggiamento che ha dello schizofrenico. Lei non può avere due giacche e secondo il momento diventare...



GHIGLIA Agostino

Chiedo la parola per fatto personale: il collega ha appena detto che sono schizofrenico.



SAITTA Antonino

Ho detto "atteggiamento schizofrenico".
Questo atteggiamento schizofrenico sul piano politico...



GHIGLIA Agostino

Dopo schizofrenico, hai messo il punto!



SAITTA Antonino

Sì, va bene. Dicevo che questo atteggiamento schizofrenico sul piano politico...



GHIGLIA Agostino

Prima hai messo il punto! Devi imparare a parlare, perché se tu non impari a parlare, poi io non posso capirti! Quindi tu prima impari a parlare, così io riesco a capire.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



CAVALIERE Pasquale

Presidente, il Consigliere Ghiglia non può dire che il collega Saitta non sa parlare!



GHIGLIA Agostino

Ho chiesto la parola per fatto personale, e la pretendo!



PRESIDENTE

Non credo che sia offensivo per nessuno parlare di schizofrenia politica. Significa anche un atteggiamento politico.



GHIGLIA Agostino

No, prima ha messo il punto dopo la parola schizofrenico!



PRESIDENTE

Però dopo ha specificato.



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, prosegua.



SAITTA Antonino

Dicevo che il collega Ghiglia ha un modo di comportarsi completamente opposto tra Comune di Torino e Regione Piemonte.
Al Comune di Torino, il collega Ghiglia è all'opposizione, e la sa fare bene; alla Regione Piemonte fa il pompiere, sempre ed immediatamente il pompiere.
Voglio esprimere soltanto e brevemente un'opinione su questa vicenda.
Vedendo ciò che è capitato e il comportamento dell'Assessore, penso di poter dare un giudizio di questo tipo. Assessore, noi siamo insoddisfatti come gli altri colleghi che sono intervenuti prima di me, non tanto per la sua relazione, quanto per il suo operato in questa vicenda. Non è che lo condanniamo. Ripeto, Assessore: noi siamo insoddisfatti non tanto per la relazione che lei ha svolto oggi, quanto per il suo operato in questa vicenda, perché è stato contraddistinto da un'incertezza di comportamento da pesanti contraddizioni, da timori e tentennamenti; mi sembra prevalentemente finalizzato e preoccupato a difendere una propria posizione, anziché dare risposte alle questioni di sicurezza che sono state sollevate.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Forse lei non è stato in aula, Consigliere Saitta!



SAITTA Antonino

No, sono stato in aula, Assessore D'Ambrosio, ho sentito.



SAITTA Antonino

MASARACCHIO, Assessore regionale



SAITTA Antonino

C'è una schizofrenia politica.



BORTOLIN Silvana

E' stato in aula quanto lo siete stati voi Assessori!



BORTOLIN Silvana

MASARACCHIO, Assessore regionale



BORTOLIN Silvana

Noi abbiamo le antenne.



(Commenti della Consigliera Bortolin)



SAITTA Antonino

Spiego il motivo di questo. Io credo che un Assessore, di fronte a un problema di questo tipo, deve sicuramente assumere delle iniziative, che possono essere quelle delle Commissioni, ma un amministratore pubblico si esprime con proposte concrete, con iniziative, con definizioni di responsabilità, con gesti concreti, perché l'istituzione di Commissioni a cui si ricorre normalmente in casi come questi (non mi riferisco alle ultime due, ma a quella che lei ha istituito immediatamente dopo l'evento all'Ospedale Galeazzi) hanno il sapore di Commissioni che servono per tutelarsi anziché per dare delle risposte concrete.
Dicevo la volta scorsa, e lo ripeto: io ho letto - e non mi è stato detto che non è così - che lei ha già istituito una Commissione che ha concluso dei lavori; ha istituito una Commissione d'indagine politico amministrativa sulla base della quale lei ha affermato nei giorni scorsi che il sistema di sicurezza era perfetto, le camere iperbariche erano perfette, e questa affermazione venne contraddetta immediatamente dalla Procura della Repubblica...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Lei dice cose che io non ho mai detto!



SAITTA Antonino

Allora dica che i giornali hanno detto cose sbagliate!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

I giornali dicono tante cose, perfino che il Consiglio dei Ministri si è già riunito!



SAITTA Antonino

Io sto leggendo quello che lei dichiarò all'ANSA il 4/11/1997 alle ore 18,36. Lei dichiarò di avere istituito una Commissione d'indagine politico amministrativa sulle camere iperbariche operanti in Piemonte. A conclusione di tale indagine, l'Assessore regionale alla sanità ha dichiarato agli organi di informazione che le quattro camere iperbariche operanti in Piemonte sono sicure e che anche i sistemi antincendio risultano efficienti. Lo stesso giorno, la Procura ha detto che non era così, ma questo posso capirlo perché c'è un problema di interpretazione delle norme.
Ciò che mi preoccupa e mi fa dire che il suo atteggiamento è contraddittorio è che lei stesso, dopo aver fatto questa affermazione, ha preferito assumere delle iniziative di tipo cautelare, ancora prima dell'istituzione delle Commissioni di indagine. Quindi, il suo è un atteggiamento enormemente contraddittorio.
Ritengo, allora, che queste sue iniziative servano più che altro per tutelare eventuali responsabilità.
Assessore, ci dica da chi era costituita questa Commissione fatta il giorno dopo la tragedia al Galeazzi, quali sono state realmente le conclusioni, o è soltanto una finzione dei giornali, che hanno scritto che è stata istituita una Commissione d'indagine politico-amministrativa? Questo vorrei proprio saperlo, per essere chiari, perché accade un fatto e si fa una Commissione; si verifica una tragedia e facciamo due Commissioni un altro episodio ancora e di Commissioni ne facciamo quattro. Bisogna essere seri.
Così come credo, Assessore, che fare delle Commissioni di indagine come quella sulla parte tecnico-impiantistica, nella quale lei ha messo gli stessi funzionari addetti ai controlli, ha qualche elemento di contraddizione. E' evidente che il funzionario addetto ai controlli è tentato - non dico che farà così - a dire che ciò che è stato fatto è stato fatto abbastanza bene.
Credo che il collega Ghiglia convenga - probabilmente in Comune avrebbe assunto lo stesso atteggiamento - che se nella Commissione di indagine ci sono le stesse persone che erano addette ai controlli, forse il lavoro conclusivo della Commissione non è dei più perfetti. Io ho dei dubbi Vicepresidente Majorino; qualche dubbio può venire! Probabilmente, una Commissione di indagine con personale esterno alla Regione sarebbe stata più utile, anche perché la Commissione di indagine deve verificare se i controlli sono stati effettuati prima di quanto è accaduto, in che modalità e con quale frequenza.
Questo è il problema vero, questa è la risposta vera.
L'atteggiamento dell'Assessore ci pare, sulle base delle informazioni che abbiamo, un atteggiamento ispirato ad incertezze e contraddizioni.
Se c'è un problema, le modalità per affrontarlo sono due: probabilmente le opposizioni sono tentate di individuare le responsabilità soltanto nell'Assessore e forse la maggioranza è tentata di individuare le responsabilità soltanto nel Governo. Io penso che ci sia un problema di responsabilità complessive del nostro sistema legislativo, anche se scaricare le responsabilità non serve a nessuno.
Questa vicenda ha il significato di indurci ad assumerci, per le competenze che abbiamo, ognuno le proprie responsabilità.
Se c'è un problema di insufficienza di fondi per la messa a norma Assessore, ce lo dica, faremo il bilancio nei prossimi giorni e vi dimostreremo che è possibile fare delle scelte di bilancio per aumentare i capitoli sulla sicurezza, anche con interventi diretti da parte della Regione, criticando il Governo e su questo avrà sicuramente degli alleati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Grazie, Presidente. Mi rivolgo all'Assessore D'Ambrosio, perché a questo punto mi sembra che qualsiasi cosa avesse fatto, qualsiasi fosse stata la sua decisione, comunque avrebbe dato luogo ad una contrapposizione che sta diventando strumentale. Se non avesse sospeso l'attività delle camere iperbariche, gli si sarebbe chiesto il perché.
Io ritengo che quanto è emerso dalla Commissione sanità nell'ultima riunione abbia dato un quadro confortante. Abbiamo ascoltato la relazione dei direttori delle varie UU.SS.LL. nelle quali erano allestite le camere iperbariche, e ne è uscito un quadro che io chiamerei di massima garanzia per le persone che si sottopongono a queste cure.
Tra l'altro, in contrapposizione ad una teoria che è stata posta in essere in questo Consiglio dal Consigliere Cavaliere, in cui si affermava a chiare lettere che la parte privata è molte volte inottemperante rispetto alle caratteristiche di controllo e qualità sull'aspetto sanitario, abbiamo visto che l'unica sala che aveva in funzione tutte le caratteristiche auspicate dal professore universitario che ha posto questa problematica come migliorìa rispetto alle leggi attuali, è quella della Clinica Cedri che è una clinica privata.
Si può dunque sfatare, almeno riguardo a questo fatto, il teorema: "privato uguale speculazione e poca osservanza dei criteri di sicurezza rispetto al pubblico, ottimale in tutto".
Da questa assemblea è poi uscita un'altra problematica, relativa al fatto per il quale l'Assessore non ha investito fondi necessari, richiesti da tutte le UU.SS.LL., per adeguare gli ospedali alle norme di abbattimento di barriere o alle norme di messa a norma, la legge 626, o altre leggi di settore.
Questo si è verificato perché lo Stato centrale non ha dato alla Regione Piemonte i fondi necessari per poter operare in forma completa.
Quindi non si può dire che l'Assessore, in due anni, ha avuto la possibilità di rivoluzionare il sistema sanitario piemontese, che non reputo così carente come è emerso dagli interventi dell'opposizione, come non reputo sia stato possibile per il Ministro attuale realizzare una rivoluzione di questo tipo nell'ambito Italia.
Pertanto, prima di porre mano e accento su queste questioni che coinvolgono interessi e movimenti finanziari, che forse sono sopra a portata del nostro stato in questo momento, suggerirei di usare maggiore delicatezza e proprietà nel richiedere cose che si sa già in partenza non essere fattibili. Personalmente, dalla relazione dei tecnici della Commissione sanità ho riscontrato uno scrupolo, da parte degli stessi nella gestione di queste strutture; ho riscontrato la sensazione, che poi è stata appurata anche dalla documentazione che avevano con loro, che non è stata depositata, ma che non posso che dare per buona, fino a prova contraria, di una scrupolosa verifica delle caratteristiche delle camere iperbariche.
Non è emerso nulla che possa farci prevedere una carenza, come sembra si stia manifestando a carico della clinica milanese. Addirittura è stata precisata la scrupolosità con la quale vengono informate le persone che usufruiscono del trattamento, indicando addirittura il tipo di indumento da indossare.
Assessore, la ringrazio dunque per l'intervento che ha fatto; lo reputo pertinente e completo.
Ritengo anche che la discussione avvenuta in Commissione sia stata abbastanza esaustiva rispetto al problema.
Vi invito ugualmente a proseguire con la Commissione tecnica, in modo tale da evidenziare e migliorare tutto quanto possibile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie Presidente di avermi dato la parola, pur in un bruttissimo Consiglio regionale. Sono ben lieta che oggi non ci sia nessun cittadino ad ascoltarci: diversamente, altro che la lettera dei ragazzi sui telefonini! Quello di oggi è davvero un brutto Consiglio regionale, per colpa di molti, nonché mia, non voglio "tirarmene fuori". Per la straordinaria preoccupazione - non la voglio addebitare a lei, Assessore, che probabilmente ne potrebbe persino, per certi versi, essere vittima - che l'Assessore venisse toccato dalla vicenda, abbiamo quasi evitato di approfondire i problemi. E da questo tipo di atteggiamento, già verificatosi la volta precedente e in base al quale abbiamo voluto arrivare a questo Consiglio regionale, abbiamo raccolto pochissimi elementi; anche la relazione del collega D'Ambrosio, probabilmente, risente un po' di questo, così come, pesantissimamente, l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza; relazione e ordine del giorno dei quali non siamo assolutamente soddisfatti.
Occorre farsi carico di tutta una serie di problemi assolutamente reali.
Partiamo da un dato: è avvenuta, in Italia, una tragedia che si commenta da sé, che non ha bisogno di essere commentata diversamente fra maggioranza o opposizione. Se dovessimo pensare che quanto avvenuto, che l'episodio in sé, debba essere considerato in maniera diversa fra maggioranza e opposizione, saremmo arrivati ad un livello tale che sarebbe meglio smettere di fare politica. Rifiuto quindi la serie di argomentazioni portate in tal senso alla nostra attenzione.
Dunque, è avvenuto un fatto tragico, in Lombardia; ma in Piemonte non è che non è avvenuto niente: in Piemonte la Magistratura ha provveduto a chiudere (...) Collega Galli, occorre arrivare a dibattiti di questo tipo non dico informati, ma perlomeno un minimo preparati, in modo da non dire che l'Assessore D'Ambrosio è stato bravo perché ha ordinato la chiusura delle camere iperbariche: non servono queste difese d'ufficio...!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La Magistratura non ha ordinato la chiusura...



SPAGNUOLO Carla

Però ha rilevato che le camere iperbariche erano inadatte in quanto mancava l'impianto antincendio - così come si ritiene migliore.
Personalmente, ho seguito con grande scrupolo tutto quanto è stato detto.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Mi scusi, Consigliera, non è mia abitudine interrompere i colleghi, ma anche il Magistrato ha istituito due Commissioni...



SPAGNUOLO Carla

Intendo solo rilevare la preoccupazione enorme di difenderla, che prescinde addirittura dall'esame delle questioni di merito che abbiamo di fronte. Occorre prima esaminare le questioni di merito e successivamente arrivare, magari, alla conclusione che lei è stato bravissimo oppure che è stato carente visto il ruolo che riveste.
E' comunque avvenuto, anche in Piemonte, qualcosa di molto preoccupante; abbiamo dei macchinari importantissimi, da come ci hanno detto in Commissione, che non sono in grado di funzionare garantendo la sicurezza, o comunque che vengono considerati tali da non garantire la sicurezza a tutti gli effetti.
Voglio quindi dire all'Assessore D'Ambrosio che oggi - e sottolineo la parola "oggi" - non siamo soddisfatti. La sua relazione, infatti, non ci dà un percorso e non è neanche propositiva: questo l'elemento che mi ha anche stupito un po'. E' vero, esiste carenza legislativa nazionale, però si possono fare proposte; è reale la problematica dei controlli effettuati tutti gli anni, e che c'è una sorta di ticket generale, fatto ogni dieci anni, ma l'Assessore non ci dice se questo è un tempo congruo, se occorre ridurre i tempi.
Mi sembra cioè che, pur in presenza delle due Commissioni che lei ha posto in essere - e che era assolutamente doveroso porre in essere: quando avvengono fatti di questo tipo, quantomeno, ci si deve tutelare sotto il profilo sanitario e tecnico - non siamo di fronte a chissà quale comportamento tutore della sicurezza e della salute dei cittadini in Piemonte. Il più normale ed elementare provvedimento che si poteva mettere in atto era istituire una/due Commissioni che esaminassero il tutto, dal punto di vista sanitario e tecnico, visto il rilevante intrecciarsi dei due elementi.
Desidero ringraziare in quest'aula una sola persona, che in Commissione, più di tutte le altre presenti, ci ha fatto meglio capire il problema: la dott.ssa Urcioli delle Molinette, che con un intervento straordinariamente lucido e chiaro ci ha dimostrato che ci sono medici di grande responsabilità.
Parlare soltanto per appartenenza politica è cosa negativa; abbiamo visto che intorno a strutture che addirittura sono stato chiuse - in questo momento, la camera iperbarica delle Molinette non è funzionante - operano strutture responsabili, che lavorano con passione ed intelligenza. E' nostro compito, quali amministratori, ed in particolare sarebbe compito dell'esecutivo per la parte di governo che gli compete, dare delle linee di indirizzo e tempi.
Lei, Assessore, ha istituito le due Commissioni: credo debba essere fissato una scadenza ai loro lavori. Pongo una domanda. Le camere iperbariche piemontesi - a parte una - oggi, sono chiuse; è stato detto che le stesse hanno sviluppato in Piemonte poco meno di diecimila interventi, a favore di 500 pazienti, dei quali una piccola parte, circa un centinaio, è rappresentato da situazioni di emergenza. Quando riapriranno le camere visto che queste complesse terapie sono indispensabili per salvare la vita di alcuni pazienti? Devono essere indicati dei percorsi: relativamente all'Assessorato, un percorso di governo, e relativamente al Consiglio punti di riferimento certi rispetto ai quali porsi.
La Commissione di medici e consulenti può proporre linee di iniziativa legislativa eventuale, magari al Parlamento? Sarà possibile chiudere la vicenda con una sorta di protocollo predisposto eventualmente dall'Assessorato? Lei, nel suo intervento conclusivo in Commissione, ha detto altra cosa, molto delicata e importante: ha accennato alla problematica delle speculazioni, lasciando intendere che c'è stato anche abuso di prestazioni, da parte di qualcuno, con conseguente eventuale obsolescenza della struttura. Potrebbe essere opportuno una sorta di protocollo d'intesa, contenente anche norme deontologiche che devono essere osservate per, strutture così delicate da tutti i punti di vista, in modo che vengano usate in maniera congrua e soprattutto si possano evitare degli interventi inutili? Ci siamo resi conto che anche questo è un problema. Il dire che in quella determinata Regione ci sono stati 32.000 interventi e da noi 10.000, di per sé non ci assolve, in quanto non sappiamo qual è la qualità di questi interventi.
Mi sembra, Assessore D'Ambrosio, che nella sua relazione ci sia stato poco coraggio, soprattutto rispetto alle domande sui tempi, sulla riapertura delle camere iperbariche, domande alle quali non è stata data risposta.
A questo Consiglio regionale certamente interessa sapere se noi abbiamo usato tutta la diligenza possibile nello svolgere il nostro compito, ma ai cittadini del Piemonte interessano tutte le indicazioni di carattere etico e sanitario affinché queste strutture possano operare. Non ci sembra che nella sua relazione ci siano state queste indicazioni. La sua relazione ancora una volta - sotto la spinta di questa maggioranza che voleva stratutelarla, ma non mi pare che lei ne abbia bisogno - era più ispirata alla logica dell'autodifesa che non alla logica di normare una grande questione nazionale.
L'approccio credo sia stato in parte strumentale; me ne dispiace molto e credo che in un questo senso l'abbia un po' guidata, infatti lei sembrava più preoccupato di difendersi che non di fornire delle linee guida. Linee guida che in questo momento non ci sono.
Concludendo il mio intervento, dico che noi non voteremo l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Cortesi colleghi, prima di iniziare il mio intervento - che sarà estremamente pacato - devo dirvi con estrema sincerità che penso di aver fatto anche in quest'occasione unicamente il mio dovere nel rispetto di quell'etica della responsabilità molte volte richiamata in quest'aula. Devo sottolineare, ma questo non per recare offesa ai colleghi che forse il modo improprio - improprio in senso amichevole - con cui si seguono i lavori di questo Consiglio porta a determinate affermazioni e, soprattutto, a dire cose che altrimenti potrebbero essere evitate.
Mi riferisco a gran parte degli interventi, ma in particolare all'ultimo della Consigliera Spagnuolo.
Ho detto - nel quarto punto della relazione - che come impegni obiettivi andrò ad assumere le risultanze dei lavori delle Commissioni per trasformarle in strumenti per un corretto e adeguato ricorso alla terapia iperbarica e per un più sicuro e migliore utilizzo delle camere da parte degli operatori e dei pazienti. Queste sono le linee guida e questo è il dovere di un Assessore; ma le linee guida non sono una pizza che si fa in quindici minuti.
Anche dal punto di vista strettamente legale, il Magistrato che si occupa di questo ha insediato due Commissioni. Lunedì mattina spero di essere ricevuto dal Magistrato in questione, accompagnato dal futuro responsabile della direzione regionale che attiene alla prevenzione e alla sicurezza sui posti di lavori, proprio per...



(Voci dai banchi dell'opposizione: "Allora, sono stati nominati i Direttori generali?")



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Io le proporrò come Assessore, poi sarà il Presidente della Giunta e la Giunta a decidere...



CHIEZZI Giuseppe

E' un'anticipazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Penso che tutti gli Assessori abbiano bene in mente le persone del cui supporto si vogliono avvalere.
Tra le altre cose, penso che possiamo ufficialmente comunicare all'assemblea che lunedì prossimo saranno pronte le delibere del personale con le quali si nominano i Direttori generali.
Devo dire al Consigliere Saitta - sempre con cordialità - che stamattina nelle sue parole ho scorto un po' di malafede, ovviamente in senso politico. Mi deve poi dire, privatamente in quanto non è neppure il caso di dirlo qui in aula, quali sono state le mie grandi incertezze, i miei gravi contraddittori, le mie iniziative cautelari; di quali iniziative cautelari io devo farmi carico? Ribadisco di aver svolto in toto il mio dovere, non sono assolutamente nella veste di accusato; sarebbe fuorviante e gravissima una cosa del genere. Penso che, per quanto riguarda il problema delle camere iperbariche, si sia fatto tutto quello che si doveva fare. L'istituzione delle Commissioni è un fatto normalissimo, non sono state istituite per scaricarmi colpe, ma semplicemente per avere quel supporto tecnico e clinico che deve contribuire a fornire quelle linee guida che ci porterebbero ad essere la seconda Regione in Italia - solamente la Regione Sicilia oggi ne dispone, proprio per il gran numero di camere iperbariche che esistono sul suo territorio.
Inoltre volevo sottolineare al collega Riggio che assolutamente non mi pare che questo ordine del giorno della maggioranza sia "tristissimo"; si tratta di un ordine del giorno pertinente alle camere iperbariche. Mentre l'ordine del giorno da lei sottoscritto, spazia moltissimo e per certi aspetti può anche essere condiviso (perché tratta di iniziative che il sottoscritto porta avanti già da tempo) ma non è pertinente alla tematica discussa in aula.
Volevo solo leggervi l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza che - ripeto - non è assolutamente "tristissimo" e recita: "Impegna la Giunta a riferire al Consiglio regionale nel più breve tempo possibile in merito alle risultanze dei lavori delle Commissioni tecniche, istituite dall'Assessore alla sanità ad elaborare, sulla base delle suddette risultanze, apposite linee guida sull'utilizzo, sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista tecnico, dell'ossigeno terapia iperbarica a vigilare sui Direttori generali delle Aziende sanitarie competenti affinché le linee guida dell'Assessorato, unitamente alla normativa esistente, vengano scrupolosamente osservate a farsi parte attiva presso i competenti organi dello Stato affinché venga definita una precisa e puntuale normativa di riferimento che possa regolamentare l'utilizzo delle camere iperbariche su tutto il territorio nazionale e che possa altresì contribuire ad evitare il ripetersi di simili tragici episodi".
La nota informativa è in realtà una nota informativa che ribadisce quello che è stato detto questa mattina in aula per quanto riguarda le disposizioni di legge. Il dibattito ha poi spaziato su tutta la questione sanità.
Vedete, sulla sanità è molto semplice dire cose in negativo, proprio perché è un sistema non ancora ben definito, è un sistema che alcuni di noi vogliono vada avanti in un modo, altri in modo diverso.
Debbo ricordare di essere conoscitore profondo della materia, avendo esercitato la professione di medico di base per 25 anni e nell'assumere l'incarico di assessore ho detto ai miei colleghi di appartenenza politica al mio Capogruppo, che era mia intenzione gestire questo settore importantissimo senza tener conto dell'appartenenza politica. Mi sono autodefinito il responsabile della salute dei cittadini, per cui il mio impegno va in tal senso.
Sono dispostissimo ad accettare i suggerimenti che vengono da un'opposizione che non deve essere strumentale, perché sulla sanità la strumentalizzazione è la cosa più semplice di questo mondo.
Quando si parla di pubblico e privato indubbiamente bisogna definire il tutto. Per quanto riguarda l'accreditamento, sapete benissimo che queste strutture una volta accreditate faranno parte del sistema sanitario nazionale, quindi non si parlerà neppure di una clinica privata, ma di una clinica che fa parte del sistema sanitario nazionale.
C'è un decreto ministeriale del gennaio scorso, relativo all'accreditamento, con il quale si dice che entro un anno dobbiamo provvedere a stabilire i criteri di accreditamento, cosa alla quale un gruppo di lavoro - perché non è l'Assessore che si mette a definire quali sono i requisiti per l'accreditamento - sta lavorando alacremente e per fine anno i requisiti saranno pronti.
Noi ci proponiamo, entro il 15 di febbraio, di procedere all'accreditamento definitivo, perché oggi come oggi sapete che le strutture convenzionate - ed erano convenzionate in base a una legge del 1987 - sono passate al temporaneo accreditamento, alla luce delle Commissioni che vi sono in ogni USL e alla luce della Commissione istituita a livello regionale, per avere ancora un supporto maggiore e perché fosse completamente super partes.
Il problema poi del ricorso improprio alla terapia iperbarica in Piemonte non esiste, perché alla luce di quanto vi ho detto, le strutture private hanno in questo anno praticato non più di 2000 prestazioni. E' probabile, non sta a me dirlo, che altrove ci sia stato un ricorso improprio, ma questo lo vedranno la Magistratura ed i responsabili della sanità delle altre Regioni.
L'importanza della Commissione, e lo ha sottolineato la dott. Spagnuolo per quanto riguarda il contributo della dott. Urciuoli, non particolarmente innovativo, ma estremamente chiaro, è che finalmente ci si dica - ecco poi le linee guida consequenziali - quali sono le patologie irrinunciabili per quanto riguarda la terapia iperbarica.
Qui si è posto l'accento sulla malattia dei subacquei sull'intossicazione acuta da monossido di carbonio, sulle cancrene gassose su quali sono le patologie utili, nel senso che traggono utilità dalla terapia iperbarica, e si è visto che sono quelle da trauma da schiacciamento degli arti, quelle da infezione dei tessuti molli, la sordità improvvisa, le ulcere e le osteomieliti. Soprattutto occorre evidenziare quali sono le patologie che traggono una scarsissima utilità dalla terapia iperbarica.
Termino perché il discorso sull'ordine del giorno presentato dal primo firmatario Riggio ci obbligherebbe a spaziare moltissimo e, avendo detto le cose che si dovevano dire sulle camere iperbariche, ritengo preferibile concludere qui; però richiedo ancora sia vagliata la possibilità di un ordine del giorno unitario o, eventualmente, di uno slittamento in una prossima seduta.



PRESIDENTE

Lei crede che l'ordine del giorno della minoranza a firma del Consigliere Riggio ed altri, il n. 628, sia accettabile oppure, come ha testé affermato, è troppo impegnativo?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non è che sia un ordine del giorno impegnativo, Presidente, è un ordine del giorno impegnativo nel senso che l'intento del sottoscritto è condiviso dai Consiglieri firmatari, però bisogna pur dire che è un ordine del giorno che non è pertinente con il tema che abbiamo trattato.
Il problema delle camere iperbariche non è neppure accennato, ma sfiorato solamente.



PRESIDENTE

Potrebbe sempre essere un ordine del giorno di indirizzo, per cui se lei lo ritiene, in questo ambito, può anche essere accettato.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Presidente, siccome è un ordine del giorno di indirizzi che sono condivisi ampiamente dal sottoscritto e dalla maggioranza, non vedo perch si debba sottoscrivere un ordine del giorno proposto in questi termini.



PRESIDENTE

E' ad adjuvandum di quello che lei vuole fare. Non mi pare, avendolo letto, che ci siano delle discriminanti tali.
Consigliera Suino, lei mi dica se è d'accordo nel voler fare questa osmosi.



SUINO Marisa

Senta Presidente, pensiamo di togliere noi dall'imbarazzo l'Assessore in quanto in origine, quando abbiamo presentato l'ordine del giorno eravamo convinti che si trattasse di svolgere una funzione di consapevole responsabilità da parte di ogni forza politica e di ogni Consigliere e quindi eravamo consapevoli della necessità di fare un ordine del giorno impegnativo, ma in senso positivo, quindi ad adjuvandum in modo costruttivo nei confronti dell'Assessorato e del Piano sanitario che abbiamo recentemente varato.
Dopodiché il dibattito che si è sviluppato in Consiglio ha dimostrato evidentemente contro la nostra volontà, che esiste una grandissima differenziazione sui contenuti da parte della maggioranza nei confronti degli elementi che abbiamo ritenuto importante esprimere come minoranza.
Il dibattito, di fatto, oltre ad accentuare queste differenze, ha accentuato, per merito o demerito della maggioranza, un eccesso di autodifesa laddove non c'è stata un'opera accusatoria da parte della minoranza. C'è stata un'opera di doverosa necessità di verifica e di linee che consentano di poter meglio procedere, prendendo proprio esperienza da una tragedia che ha colpito la realtà del nostro paese.
Queste differenziazioni ci portano a non sentirci così sicuri, come esseri umani e come Consiglieri ed amministratori, da poter affermare, così come è stato fatto stamattina, che la verifica di rischio è nulla, che non ci sono difficoltà e tutto procede per il meglio.
Noi consigliavamo linee guida, principi ispiratori, regole che consentissero comunque, con i limiti che ha l'essere umano, di poter meglio argomentare e disciplinare.
La maggioranza delle sicurezze: c'è stato un eccesso di autodifesa; di conseguenza, queste differenziazioni sono tali per cui penso, anche a nome degli altri Gruppi, che ci siano oggettive difficoltà a poter convenire su un ordine del giorno.
Scusateci: il nostro era decisamente più pragmatico, più realistico più impegnativo, molto più umano, forse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Abbiamo letto con attenzione i due ordini del giorno e abbiamo ascoltato quanto ha detto l'Assessore.
A noi sembrerebbe opportuno che si arrivi ad un'unificazione dei due documenti.
Se, come Gruppo, possiamo scomporre l'ordine del giorno presentato dall'opposizione, rileviamo come questo parta da una premessa in cui, ad esempio, si generalizza nei confronti del privato: su questa parte, non siamo d'accordo.
Che il Galeazzi sia un istituto privato è vero, ma che si debba partire da questo tassello per generalizzare, addirittura al di fuori della cornice del mosaico, questa genealizzazione noi non la condividiamo.
Così come riteniamo che andrebbe ammorbidita la questione della truffa sanitaria.
Consigliere Riggio (mi riferisco a lui, perché è il primo firmatario dell'ordine del giorno), è vero che ci sono state delle truffe, ci sono stati dei casi (Milano, Modena, e così via), però diventa difficile, per un Consiglio come il nostro, andare a discernere, all'interno della cosiddetta malaspesa sanitaria, tra le truffe e invece altri abusi, che pure ci sono.
Sappiamo di Regioni che stanno nella cornice del Fondo sanitario nazionale e che debordano di 100 miliardi; altre che in questi ultimi anni hanno debordato di 1.500-2.000 miliardi.
E' un terreno un po' minato, noi non ce la sentiamo, attraverso un semplice ordine del giorno, necessariamente superficiale, di avallare affermazioni di una tale genericità.
Sul resto, sui punti elencati, giustamente l'Assessore diceva: "Praticamente, queste cose le stiamo facendo".
Benissimo. Se è cosi, non vedo come ci possano essere difficoltà ad "assiemare" i due ordini del giorno, andando verso un documento che abbia un contenuto che - ripeto - condivideremmo, se fosse un attimino raccordato.
Questo sta però all'Assessore. Visto che si è disponibili, diamo forza alla disponibilità dell'Assessore, affinché, su un argomento di questo genere, si possa arrivare ad un collage dei due ordini del giorno, by passando però quelle premesse che - torno a ripetere - così generiche e generalizzate non condividiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Condivido pienamente l'intervento del Capogruppo Gallarini. Credo che in questi due ordini del giorno ci siano dei punti che tutti possono condividere.
Tuttavia, se vogliamo trasformarli entrambi in ordini del giorno di parte, si rischia di arrivare ad uno "scontro", che però diventa solo politico.
Noi non possiamo accettare un ordine del giorno, presentato solo da una parte, in cui si danno all'Assessore degli indirizzi su cose che sta già facendo. Sarebbe come dire: "Oggi l'Assessore D'Ambrosio è vestito con la giacca grigia e la cravatta rossa".
Allora, questo può andare bene, se serve come rafforzativo, come auspicio, come indirizzo e come rafforzativo ad un'attività dell'Assessore che già è in essere.
Diversamente, se non lo assembliamo, ci si costringe o a presentarne lo dico con molta schiettezza - uno identico, in quanto è inaccettabile il fatto che ci si spinga ad approvare delle cose che vengono già fatte da una parte sola oppure, come Gruppo di Alleanza Nazionale, ad astenerci su un ordine del giorno che, al di là di alcuni eccessi che ha già denunciato il Presidente Gallarini, è in parte condivisibile.
Quindi, se si vuole fare un ordine del giorno serio, di indirizzi ed auspici, ritengo debba essere un ordine del giorno unitario e, anche da questo punto di vista, non eccessivamente politico.



PRESIDENTE

Bene. Se posso riassumere, senza nessuna presunzione di poter correttamente riferire quanto voi avete detto, mi pare che le impegnative sia dell'ordine del giorno n. 628 che dell'ultimo a firma del Consigliere Ghiglia e altri, potrebbero essere effettivamente assommate.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Mi pare che le cose possano essere... Non sono ripetitive.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non sono condivisibili dalla maggioranza? Va bene, allora la questione è un'altra.
Pongo dunque in votazione l'ordine del giorno n. 628, riguardante l'ossigenoterapia iperbarica, presentato dai Consiglieri Riggio, Foco Bortolin, Saitta, Angeli e Marengo, rispetto al quale la Giunta si è espressa in termini problematici (non vorrei dire negativi). Il testo di tale documento recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte constatato che, dopo il tragico episodio della camera iperbarica accaduto al Galeazzi di Milano, la situazione di messa in sicurezza delle strutture sanitarie appare diffusamente carente soprattutto nel settore privato constatato inoltre che si ripetono episodi di autentiche truffe alla Sanità (Milano, Modena, ecc.) rilevato il legittimo allarme e la comprensibile preoccupazione della popolazione piemontese impegna la Giunta regionale a definire e precisare in tempi brevi le procedure di accreditamento delle strutture sanitarie a potenziare i servizi di vigilanza e di controllo (centrali e periferici) su tali strutture a controllare le prescrizioni sulle basi di opportune linee-guida sui percorsi diagnostici-terapeutici a rimuovere ogni alibi burocratico che possa coprire inefficienze carenze, ritardi che sono alla base di episodi di malasanità, affermando con chiarezza competenze e procedure sulla base di un'etica delle responsabilità a valutare i Direttori generali delle Aziende sanitarie per la loro conferma non solo in funzione del pareggio di bilancio, ma soprattutto per il raggiungimento di obiettivi di salute e per la capacità di garantire prestazioni qualitativamente adeguate e sicure".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 21 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 635, riguardante la normativa sull'utilizzo delle camere iperbariche, presentato dai Consiglieri Ghiglia Gallarini, Montabone, Cotto, Deorsola e Rubatto, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte verificata la carenza relativamente alla normativa nazionale - soprattutto per quanto attiene al sistema antincendio - ed alle procedure per l'utilizzo delle camere iperbariche constatato che le camere iperbariche attive nella Regione rispondono ai requisiti della normativa nazionale rilevato il legittimo allarme e la comprensibile preoccupazione della popolazione piemontese, derivata dal tragico episodio accaduto presso la Casa di Cura "Galeazzi" di Milano considerato che l'Assessore alla Sanità ha istituito due Commissioni specifiche allo scopo, da un lato, di evidenziare le patologie per le quali il rapporto rischio-benefici della ossigeno terapia iperbarica sia particolarmente vantaggioso, dall'altro, di approfondire il contesto impiantistico-operativo relativo alle attrezzature dal punto di vista della sicurezza del paziente e dell'operatore impegna la Giunta a riferire al Consiglio regionale, nel più breve tempo possibile, in merito alle risultanze dei lavori delle commissioni tecniche istituite dall'Assessore alla Sanità ad elaborare, sulla base delle suddette risultanze, apposite linee guida sull'utilizzo, sia dal punto di vista clinico, sia dal punto di vista tecnico, dell'ossigeno terapia iperbarica a vigilare sui Direttori generali delle Aziende sanitarie competenti affinché le linee guida dell'Assessorato, unitamente alla normativa esistente, vengano scrupolosamente osservate a farsi parte attiva presso i competenti organi dello Stato, affinché venga definita una precisa e puntuale normativa di riferimento che possa regolamentare l'utilizzo delle camere iperbariche su tutto il territorio nazionale e che possa altresì contribuire ad evitare il ripetersi di simili tragici episodi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 30 voti favorevoli, 7 contrari e 12 astensioni.
Ricordo che al termine dei lavori è convocata una brevissima Conferenza dei Capigruppo.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,00)



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