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Dettaglio seduta n.179 del 21/10/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino, Gallarini, Ghigo Mancuso, Marengo, Picchioni, Rossi e Rosso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola per porre una questione preliminare inerente l'andamento dei nostri lavori e per poter proficuamente svolgere la funzione di Consigliere regionale.
Signor Presidente, io le chiedo una delucidazione: in questo momento la Consigliera Anna Benso è a tutti gli effetti membro dell'Ufficio di Presidenza? Questa è una questione che coinvolge direttamente il lavoro in quest'aula del Consigliere regionale.
Vorrei sapere, ripeto, se è a tutti gli effetti componente dell'Ufficio di Presidenza, in modo da poter adeguare i miei comportamenti anche in aula alla conoscenza di questo fatto.



PRESIDENTE

Per le conoscenze che ho non so se potrò delucidarla. Ho ascoltato il dibattito in aula, al termine del quale la Consigliera ha chiesto la parola e ha dichiarato di necessitare una settimana di riflessione. La Consigliera oggi è stata presente alla riunione dell'Ufficio di Presidenza, però in quella sede ha confermato la sua "autosospensione", è stato questo il termine usato, dicendo - come già aveva dichiarato in aula - che lei non intende, per il momento, sciogliere la riserva per quanto riguarda le proprie dimissioni e quindi chiede questa settimana di riflessione.
Dal punto di vista giuridico lei mi fa una domanda a bruciapelo, quindi vado un po' a rischio. L'atto formale è che il Consiglio ha respinto le dimissioni della Consigliera Benso.
Siamo in attesa; c'è questa dichiarazione verbale, che però è un atto per come lo interpreto, di cortesia nei confronti dell'Ufficio di Presidenza, mentre vale quello che ha detto in aula e cioè che si riserva almeno una settimana per poter decidere.
Questo è quello che so e che ho cercato di trasferire non solo a lei ma a tutto il Consiglio. Di più non mi è dato sapere.



CHIEZZI Giuseppe

Pongo allora un'altra questione preliminare.



PRESIDENTE

Sempre riguardante questo argomento?



CHIEZZI Giuseppe

Più o meno, nel senso che...



PRESIDENTE

Anch'io vorrei capire di che cosa stiamo parlando. Lei vuole sapere come fare il Consigliere, io vorrei capire come dirigere il Consiglio.



CHIEZZI Giuseppe

A lei che deve dirigere il Consiglio vorrei chiedere se mi posso rivolgere alla Consigliera Anna Benso per questioni inerenti affari trattati dall'Ufficio di Presidenza. Questo devo sapere. Posso rivolgermi ad Anna Benso e chiederle questioni che ineriscono l'Ufficio di Presidenza? O devo astenermi da questo? O devo pensarci una settimana? Io avrei delle cose da chiedere ad Anna Benso in quanto componente dell'Ufficio di Presidenza. Posso farlo o non posso farlo?



PRESIDENTE

Con ogni probabilità, anzi con quasi certezza, però l'uomo può sempre errare...



CHIEZZI Giuseppe

Ma il Presidente no!



PRESIDENTE

La Consigliera Anna Benso ha annunciato le proprie dimissioni e le ha confermate, anche se poi l'aula le ha respinte. Lei seguiva alcune problematiche, avendone ricevuto le deleghe, che rientrano nei compiti dell'Ufficio di Presidenza, ma è il Presidente la figura istituzionale che conferisce deleghe. Quindi lei, Consigliere Chiezzi, ha sempre un riferimento.



CHIEZZI Giuseppe

Allora, Presidente, absit iniuria verbis: si tratterebbe di un componente dell'Ufficio di Presidenza privo di deleghe, ma comunque componente?



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

E' come il caso di un Assessore nudo!



CHIEZZI Giuseppe

Io non volevo dirlo. Siamo in questa situazione?



PRESIDENTE

Allora: ha presentato le dimissioni, il Consiglio le ha respinte, la Consigliera ha il tempo per riflettere sulle sue scelte.



CHIEZZI Giuseppe

Anche dal punto di vista istituzionale e amministrativo è componente dell'Ufficio di Presidenza?



PRESIDENTE

Lo è.



CHIEZZI Giuseppe

E poi chi dice che è senza le funzioni che le erano state attribuite? C'è un atto in tal senso dell'Ufficio di Presidenza che avoca al Presidente le funzioni della Consigliera Benso?



PRESIDENTE

Le sue domande, Consigliere Chiezzi, verranno poste in sede di Ufficio di Presidenza e verificate, visto che...



CAVALIERE Pasquale

Eh no! Devono essere date qui!



CHIEZZI Giuseppe

Eh no! Io non posso continuare a lavorare in quest'aula dove non so da chi sono governato perché l'Ufficio di Presidenza governa l'aula...



PRESIDENTE

No, lei è tranquillamente governato, e lo sa bene.



CHIEZZI Giuseppe

Io non so se in questo momento l'Ufficio di Presidenza comprende Anna Benso.
A seconda di questa risposta saprò come comportarmi, per ragioni d'ufficio, verso questa collega. Altrimenti non riesco a lavorare Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Volevo chiedere un'informazione al Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

Anche lei non faccia domande troppo difficili. La ringrazio...!



GHIGLIA Agostino

Il collega Chiezzi ha già battuto i suoi cinque rigori; io vorrei invece battere una punizione, ma da lontano, trenta metri, fuori area (...): esiste, nel Regolamento, una regola di comportamento per cui si possa sostenere che, tranquillamente, possiamo proseguire i nostri lavori? Se siamo confortati dal Regolamento, bene; diversamente, se è ostativo, a termini di Regolamento il fatto che ci sia un'autosospensione della Consigliera, personalmente sono anche disposto a sospendere i lavori. Se non lo è, proseguiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi rendo conto della sua difficoltà: al suo posto credo che saremmo tutti in difficoltà. Le questioni poste dal collega Chiezzi sono però di una certa rilevanza: questo Consiglio non può assistere continuamente, a finte votazioni, a votazioni che avvengono per un motivo invece che per un altro, ad avvertimenti politici, a scambi, senza reagire.
Questo non è possibile.
I rilievi posti dal collega Chiezzi devono ricevere risposta personalmente, propongo che l'Ufficio di Presidenza si riunisca e dia una risposta al Consiglio: è importante per proseguire i lavori.



PRESIDENTE

Vorrei precisare al Consigliere Cavaliere che non c'è alcuna difficoltà da parte del Presidente protempore; c'è una difficoltà - diciamo così - nel volere essere preciso e dirimente al massimo. Il fatto che il Consiglio possa funzionare e che l'Ufficio di Presidenza possa funzionare con un proprio membro che ha presentato dimissioni respinte dal Consiglio. La stessa Consigliera chiede di poter riflettere un attimo, va dato atto alla collega di averlo fatto pubblicamente, in questa sede, per cui ci sono tutti i termini, da parte del Consiglio, di conoscenza per potere operare.
Questo è già avvenuto. Lei, Consigliere Chiezzi, era presente quando il Consiglio regionale funzionò con un membro dimissionario dell'Ufficio di Presidenza, ed è successo due volte: quel posto non venne occupato da alcuno per un certo lasso di tempo.
Quindi, l'Ufficio di Presidenza, attualmente, con gli attuali numeri competenze e quant'altro può garantire il normale funzionamento del Consiglio regionale. E con questo ritengo, se mi permettete, di aver chiuso la discussione.



(Brusìo dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Mi avete posto delle domande, ho dato le risposte che ho ritenuto opportune; il Consiglio regionale può funzionare così come l'Ufficio di Presidenza; tant'è che oggi pomeriggio ha assunto delle decisioni. Quindi può funzionare: riterrei chiuso questo tipo di discussione con le risposte che ho dato.



CAVALIERE Pasquale

Le domande sono state più precise delle risposte.



PRESIDENTE

Tra l'altro, c'è una classe della scuola media di Sant'Albano Stura che ci sta ascoltando, che saluto e ringrazio della presenza: facciamo un po' di lezione complessiva e non solo ai Consiglieri relativamente alle prerogative e la possibilità di funzionamento del Consiglio regionale...
Consiglieri di Rifondazione Comunista, non avete bisogno di bisticciare per chi deve avere la parola! Sino a prova contraria il Presidente in questo momento c'è, e assegna la parola a chi l'ha chiesta.
Stavo solo dicendo che le deleghe all'interno dell'Ufficio di Presidenza sono assegnate per il "normale" funzionamento dei lavori: non sono deleghe assessorili! Restano tutte in proprio al Presidente, comprese alcune deleghe, come quelle, faccio un esempio che mi riguarda da vicino della presidenza del Comitato Difesa Valori della Resistenza. Il Presidente di tale comitato continua ad essere il Presidente del Consiglio; io ne seguo per delega, durante le riunioni, i lavori, ma è il Presidente del Consiglio che mantiene tutte le sue prerogative. Continuiamo probabilmente, a non intenderci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Volevo solo chiedere, in base anche al ruolo che la Consigliera Benso riveste, ovvero di segretaria dell'Ufficio di Presidenza che quindi elabora i verbali, vista la richiesta di una settimana di riflessione da parte della collega Benso, se un Consigliere volesse avere i verbali in visione dovrebbe aspettare una settimana?



PRESIDENTE

Consigliere Moro, mi permetta di interromperla: non riesco a capire la sua domanda.



MORO Francesco

La mia domanda è semplice: essendo la Consigliera Benso segretaria dell'Ufficio di Presidenza...



PRESIDENTE

Il termine è Consigliere segretaria, ma non svolge le funzioni di segretario scrivente quanto viene detto...



MORO Francesco

Mi spieghi, allora: nella mia ignoranza...



PRESIDENTE

Vi sono dei funzionari che verbalizzano le riunioni. Lei, quindi, in qualunque momento può chiedere gli atti del verbale della riunione.



MORO Francesco

Allora mi dica, Presidente, quali erano le funzioni della collega Benso. Pensando che lei verbalizzasse, mi chiedevo come poter avere il verbale delle riunioni dell'Ufficio di Presidenza. Se invece riveste altre competenze, vorrei sapere quali sono, in modo da poter determinare una valutazione complessiva, tenendo conto che è un problema istituzionale non marginale, a mio avviso, trattandosi di un istituto come quello della Regione, e del ruolo di un Consiglio regionale. Se vogliamo ridurre ruolo e competenze del Consiglio, tutte le motivazioni sono valide.
Trattandosi, a mio avviso, di una componente importante, quale una segretaria di un Ufficio di Presidenza, vorrei conoscerne le competenze e soprattutto, sapere se la Consigliera si dimette o meno, perché la sua decisione ha determinato una situazione anomala in questo Consiglio, che io credo abbia una valenza politica ben precisa.



PRESIDENTE

Ritengo opportuno sospendere per 10 minuti i lavori del Consiglio e convocare la riunione dei Capigruppo per chiarire alcuni aspetti di funzionamento complessivo.
Ci scusiamo con gli alunni presenti ai nostri lavori, ma il lavoro del Consiglio è fatto anche di momentanee interruzioni.



(Interruzione del Consigliere Toselli, che chiede di intervenire)



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, adesso sospendiamo la seduta; stiamo entrando nel merito della questione. Lei intende parlare sempre su questo argomento?



TOSELLI Francesco

Non su questo argomento, ma sulla richiesta da parte sua di convocare la riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, vorrei solo ricordarle che il Presidente pu sospendere la seduta e chiedere la convocazione dei Capigruppo. Non fatemi dire delle cose a microfono, compreso il fatto che i Consiglieri segretari non verbalizzano, perché poi resta agli atti: ci sono delle cose che dobbiamo conoscere! La seduta è sospesa; sono riuniti i Capigruppo in saletta A.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, io volevo chiederle, avendo lei dato già delle risposte alle questioni poste dal collega Chiezzi...



PRESIDENTE

La seduta è sospesa, Consigliere Toselli!



(La seduta, sospesa alle ore 15,44 riprende alle ore 17,27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevo sospeso i lavori per chiarire aspetti di funzionalità del Consiglio e competenze della Consigliera segretaria Anna Benso.
Essendo state da quest'aula respinte le dimissioni della Consigliera la Consigliera Anna Benso è da considerarsi, a tutti gli effetti, membro componente dell'Ufficio di Presidenza, con le relative competenze.
Non vedo la Consigliera Benso in aula, comunque è scontato che deve prendere posto alla Presidenza del Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Intervengo riguardo alla sua comunicazione. Io non credo che si possa assistere a questa farsa: abbiamo discusso per quasi due ore sul problema e il Consiglio non può essere preso in giro in questo modo. Abbiamo chiesto delle risposte politiche ad un problema politico, che adesso addirittura viene eluso rimuovendo l'oggetto del problema.
Non credo si possa continuare a fare finta di nulla in questo modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, a nome di questo "pezzo" della minoranza io lamento che le questioni che stiamo trattando non sono dovute ad iniziative della minoranza.
Noi abbiamo subìto iniziative da parte di componenti della maggioranza che hanno fatto perdere a quest'aula parecchio tempo. E se siamo qui a discutere la questione delle dimissioni della Consigliera Anna Benso è perché la Consigliera Anna Benso, componente della maggioranza, ha dato le dimissioni, e non noi.
Allora, dato che le dimissioni sono un fatto serio e politicamente rilevante e dato che rispettiamo le persone quando compiono atti di grande valenza politica ed anche difficili, come quello che ha compiuto la Consigliera Anna Benso, dimettendosi, noi non pensiamo ad uno scherzo e ad un giochetto.
Le dimissioni sono un fatto politicamente ed istituzionalmente serio ed importante e foriero di conseguenze concrete. Non ci si dimette così, tanto per fare, tant'è che la Consigliera Anna Benso ha anche spiegato molto esplicitamente i motivi di grande valore politico che l'hanno condotta a dimettersi.
Allora, se non è un giochetto e se le dimissioni hanno avuto le ragioni che ha spiegato la Consigliera Anna Benso, non penso che la questione si possa risolvere, dal punto di vista politico, dei rapporti politici in questo Consiglio, dicendo: "Formalmente la Consigliera Anna Benso è componente dell'Ufficio di Presidenza", cosa che formalmente mi convince.
Rimane il fatto che la Consigliera Anna Benso è dimissionaria ed è dimissionaria per un fatto politico, perché è uscita dal Gruppo nel quale era stata eletta.
Il fatto di sapere che la Consigliera Anna Benso è ancora componente dell'Ufficio di Presidenza, ma sotto le vesti di un Gruppo che non aveva consentito la sua elezione, è un problema politico mica da poco! Perché anche la Consigliera Anna Benso, da persona seria e politicamente sensibile com'è, si renderà sicuramente conto che in questi giorni disponiamo di un Ufficio di Presidenza nel quale un Gruppo formato da tre Consiglieri dispone di due posti e in tutte le Regioni d'Italia i Regolamenti relativi agli Uffici di Presidenza sono anche più proporzionali del nostro. Ci sono Consigli regionali in cui si accede all'Ufficio di Presidenza in ordine di proporzionalità stretta. Da noi non è così, perch siedono in Ufficio di Presidenza Gruppi che hanno una consistenza numerica minore di altri che non vi siedono, ma adesso raggiungeremo il paradosso che un Gruppo di tre Consiglieri ha due rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza.
Dato che la Consigliera Anna Benso è sensibile, non penso che possa accettare di far parte in questo modo, appartenendo a un gruppo che non l'ha eletta nell'Ufficio di Presidenza, quindi il problema è politico. E la maggioranza su questo penso debba rispondere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Il Consigliere Chiezzi ci ha già spiegato, alla riunione dei Capigruppo, come poteva esserci una difficoltà da parte dell'Ufficio di Presidenza nel caso fosse mancato un Consigliere segretario. Mi sembra che proprio il Presidente abbia spiegato, a norma di Regolamento, secondo le competenze che hanno i Consiglieri segretari, che se manca un Consigliere segretario ci sarà un altro Consigliere segretario che temporaneamente svolgerà quelle funzioni.
Ma questo era un cavillo, forse, di carattere burocratico a cui si richiamava il Consigliere Chiezzi per porre un problema politico.
Siccome c'è stata un'interruzione del Consiglio regionale, durata circa un'ora, è bene che tutti i Consiglieri sappiano cosa si è fatto in quell'ora; personalmente, non avendo assistito a tutta la durata della riunione, posso dire che nel rispetto sostanziale delle posizioni politiche che tutti hanno richiamato - sarebbe importante rispettare un Consigliere che relativamente al rigetto delle sue dimissioni ha semplicemente chiesto di "poter pensare per un attimo".
Ritornando alla riunione mi è stato riferito che è estremamente importante, nel momento in cui quel Consigliere fosse chiamato dal Presidente a sedersi al suo posto, vedere dove quel Consigliere si siede; a seconda che si segga al suo posto o meno, oppure comunque in ogni caso, si sarebbe riaperta questa discussione, che ormai sta impegnando l'intero Consiglio regionale fino da stamattina.
Credo che non sia mai successa una cosa del genere in questo Consiglio regionale; credo che questo Consiglio regionale abbia il dovere di rispettare le posizioni dei singoli Consiglieri prima ancora di quelle dei gruppi consiliari.
Nell'ultima parte dell'intervento del Consigliere Chiezzi si sosteneva che appartenendo la Consigliera Benso ad un gruppo che aveva già rappresentanza in Ufficio di Presidenza si potesse discutere anche di questo. Ebbene, noi non ci siamo mica permessi, Consigliere Chiezzi rispetto ad una minoranza così unita, di chiederci perché il suo gruppo non abbia rappresentanza in Ufficio di Presidenza! Avremmo potuto chiedercelo compreso il fatto che anche altri gruppi della minoranza non hanno rappresentanza in Ufficio di Presidenza.
Questo problema è regolamentato da una norma del Regolamento che ci dice come si vota l'Ufficio di Presidenza con il rispetto delle minoranze e cioè con il voto limitato che permette alle minoranze di essere rappresentate nell'Ufficio di Presidenza. Ebbene, se si vuole entrare nel merito delle decisioni della maggioranza e delle minoranze, può anche darsi che in futuro la maggioranza possa decidere anche per la minoranza quali debbano essere i membri dell'Ufficio di Presidenza.
Questo sarebbe ancora più grave, perché nel momento in cui la Commissione dello Statuto sta decidendo di aumentare, per esempio, il numero dei rappresentati dell'Ufficio di Presidenza, allora in quel caso secondo la norma delle nomine che noi abbiamo, la maggioranza, se fosse scorretta, potrebbe determinare quali sono i membri dell'Ufficio di Presidenza della minoranza.



RIBA Lido

Difficile.



MONTABONE Renato

No, non è difficile. Basta fare due conti e in alcuni enti è già avvenuto. Mi spiace che non ci sia l'Assessore alla montagna; è una caratteristica tipica di alcune Comunità montane questa. Ci sono Comunità montane che fanno queste azioni di forza - ben poco democratiche - in cui le maggioranze vanno a rappresentare i membri della minoranza.
Volete che si faccia così? Ma non siamo a questo punto.
Ci rendiamo perfettamente conto, dal punto di vista politico, che c'è una rappresentanza di un Consigliere, eletto da questo Consiglio, che oggi ci ha chiesto di riflettere e la minoranza non vuole lasciar riflettere vuole che si discuta immediatamente - vedo che poi il Consigliere non è neanche presente - in assenza del Consigliere stesso; vuole che si decida subito e che si faccia di questo fatto un fatto politico, che magari esiste, ma è a lato di quello che si sta discutendo in questo momento.
Se così è io dico che il Consiglio regionale, oggi, e alcuni Consiglieri, oggi, non hanno fatto esattamente un buon servizio per la Regione Piemonte, forse volendo dimostrare non so che cosa. E dico anche di più: se in alcuni momenti vi sono delle perplessità rispetto ad alcuni provvedimenti, questi sono i modi, colleghi Consiglieri, che fanno superare anche le prese di posizione sulle delibere e che ricompattano a fondo ancor di più, questa maggioranza.



PRESIDENTE

Consigliere, rispettiamo i cinque minuti.



MONTABONE Renato

Ho finito. Rispettiamo tutto però, e rispettiamoci fra di noi, perch se ci manca questo rispetto allora è difficile che noi riusciamo a svolgere sia da una posizione di maggioranza che da una posizione di minoranza le nostre prerogative di Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

A differenza del collega Chiezzi non poniamo un problema di rappresentanza della maggioranza all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
Questo non è il tema della discussione, credo che ogni gruppo possa essere rappresentato come meglio ritiene, secondo gli accordi che ritiene più utili.
Volevo ritornare all'origine per evitare di avere la sensazione che qualcuno di noi oggi abbia perso del tempo.
Se delle minoranze e dei Consiglieri pongono il problema politico fondamentale dal quale si è partiti, non credo che questo sia inopportuno oppure che non competa al Consiglio porre questioni politiche, perché le questioni politiche vanno poste qui.
D'altronde se la minoranza pone questo problema, con le modalità più svariate possibili, alcune comprensibili e altre no, è perché immagina e pretende che la discussione sulle dimissioni della collega sia accompagnata da una riflessione da parte della maggioranza di tipo politico.
L'ho già detto nell'intervento precedente, mi pare un fatto dovuto.
Qualunque organismo collegiale di carattere politico, discutendo di politica e facendo politica, nel momento in cui c'è un fatto importante come la dimissione di un componente dell'Ufficio di Presidenza dà delle risposte politiche.
La collega Benso aveva dato delle spiegazioni politiche qualche volta fa, la maggioranza non ha dato risposte politiche. Visto che è stato fatto anche dal collega Montabone - voglio ripetere quello che ho detto nella riunione dei Capigruppo: mi sento offeso, ci sentiamo offesi per il fatto che, rispetto ad una questione così importante (questione politica, per come l'ha posta la collega Benso), tutto si risolva con un richiamo agli affetti e alla solidarietà.
La collega Benso ha posto un problema politico, che noi abbiamo detto essere di crisi politica e non numerica, al quale oggi non si è fatto assolutamente riferimento. E' questo il problema vero.
Dopo una giornata di discussione, non possiamo che constatare come la maggioranza si sia dimostrata, anche in questa situazione, obiettivamente poco capace, se non addirittura incapace di affrontare le questioni che abbiamo sollevato.
Non c'è stata una risposta politica: obiettivamente nessuna l'ha data mettendo anche in imbarazzo il Presidente del Consiglio; se fosse stata data una risposta politica, probabilmente questo imbarazzo non ci sarebbe stato.
Mi rendo conto che è stato difficile gestire questa giornata, ma dobbiamo anche constatare che la maggioranza è sostanzialmente inesistente.
Il Consigliere Ghiglia, questa mattina, ha tentato di riprendere in mano le fila di questo ragionamento, ma da parte del Partito di maggioranza relativa questo non è avvenuto.
E' questo il problema che poniamo. Se non altro la giornata di oggi è servita a sottolineare come il problema politico di questa maggioranza continui ad esistere (semmai è rimandato); inoltre, da parte del partito di maggioranza relativa non c'è stata alcuna iniziativa politica che consentisse alle forze di minoranza di misurarsi sul problema politico.
E' questo il problema vero; poi le modalità sono diverse. Dopodiché, i suggerimenti possono essere diversi. Si può dire, come ad esempio aveva immaginato il collega Deorsola, che probabilmente la collega Benso doveva andar via, ma questo non è un problema. Questi sono fatti di carattere tattico.
Il problema politico oggi esiste. Questo dibattito dimostra in termini più sostanziali rispetto alla volta scorsa che questa maggioranza non ha un legante di carattere politico: le dichiarazioni e le non dichiarazioni, le non prese di posizione lo dimostrano ancora di più.
Chiudiamo questo capitolo, ma credo che ci ritorneremo, perch evidentemente i nodi non sono stati sciolti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Ci dobbiamo rammaricare, perché questo è il terzo intervento in proposito, compresa una dichiarazione di voto.
Condivido molto l'intervento del collega Saitta, perché in realtà la resistenza da parte della maggioranza, che oggi sembra avere un atteggiamento un po' dimesso e vittimistico - da ultimo anche Renato Montabone poneva...



(Commenti del Consigliere Montabone)



RIBA Lido

Oggi, però, c'è un atteggiamento un po' dimesso da parte di Forza Italia sulla questione; in realtà misuriamo anche la difficoltà di ottenere un'accettazione dei termini del dibattito.
E allora mi rivolgo anche ai colleghi delle stesse opposizioni che ci ascoltano e che non sono intervenuti alla Conferenza dei Capigruppo di tutto il Consiglio, riunione che poi si protratta in una riunione di maggioranza.
L'insoddisfazione - ed è un'insoddisfazione che lascia uno strascico deriva proprio dal fatto che, dietro questo atteggiamento un po' rinunciatario al dibattito, c'è una pervicace volontà di non affrontare, di eludere - e magari ci si sta anche riuscendo - il nodo politico che sottende a questa crisi e a queste dimissioni.
Capisco che a un certo punto si possa dire che questa discussione è noiosa, ma guardate che questa resistenza in qualche maniera è anche arrogante, perché nella prossima seduta la riunione del Consiglio riprenderà esattamente da qui.
Ripeto quello che ho detto alla riunione dei Capigruppo: noi non possiamo più andare in giro per il Piemonte - e credo che non capiti soltanto a noi, ma anche a voi - ed essere sempre coinvolti dalla domanda "Ma cosa sta succedendo? Non si fa più niente? Ci sono questi problemi questi fatti?".
Ne parlano anche i giornali, dopodiché il problema riappare, ma non certo richiesto da noi! Figuratevi se qualcuno di noi aveva chiesto le dimissioni di Anna Benso! Non le avevamo certo chieste noi! Il problema dunque si ripropone e, rispetto a questo, si assume un atteggiamento per certi versi ingiusto verso la collega. Non ne voglio prendere le difese, ma mi spiace continuare a sentire "E' una questione personale, ha chiesto un po' di tempo, come siete arroganti a non volerle consentire un po' di tempo".
Per caso in questo Consiglio regionale c'è qualcuno che pensa che sia una questione personale della collega Anna Benso? O siamo tutti convinti che è un problema politico della maggioranza rispetto al quale ci si trincera di fronte al fatto che la collega deve riflettere? Come se non avesse ancora riflettuto; come se non ci fossero state oramai da alcuni mesi delle vicende che vanno in quella direzione: come se non ci fosse già stata una diserzione massiccia dal Gruppo di maggioranza relativa; come se questa questione la si risolvesse con una riflessione del tipo "Ci sto, non ci sto, ci sto ancora un po', mi siedo, non mi siedo".
E' un balletto verso il quale si sta spingendo il Consiglio regionale e noi abbiamo il dovere di dire che a questo balletto noi non ci stiamo.
E' pur vero che i comportamenti della maggioranza sono un po' indecifrabili, e possiamo avere rispetto di questa forma criptica che magari è anche una forma di autodifesa. Ciò nel senso che, quando si pose il problema delle dimissioni di Viglietta - se non ricordo male - vennero accettate in una maniera che lui stesso definì allarmante, sorprendente quando l'Assessore Angeleri presentò le dimissioni vennero respinte (ma sono state mantenute).
Questo è un caso naturalmente diverso, ma si ripropone un atteggiamento, un comportamento ancora una volta diverso, segno di un itinerario che non riusciamo a decifrare. Poiché non è un fatto privato della maggioranza, che non si può continuare ad eludere in questo modo, noi lo riproponiamo, perché è un problema che riguarda il Piemonte, che si svolge al cospetto del Piemonte, che è stato scritto su tutti i giornali e rispetto al quale non si può soltanto mettere avanti il titolo: "Regione Piemonte - Spirito europeo".
Queste non sono le risposte giuste a questi problemi. O non si capisce o facciamo finta di aver parlato d'altro: prendiamo atto delle risposte elusive alle interpellanze; prendiamo atto dell'incapacità di rispondere a diversi problemi; prendiamo atto che quando c'è una questione grossa riuscite ad eluderla.
Ma questo, evidentemente, è un elemento che ci pone dei doveri, che ci pone in una condizione di imbarazzo e anche nell'ineludibile...



(Scampanellìo del Presidente)



RIBA Lido

Il collega Montabone ha potuto parlare per sette minuti; è anche vero che oggi gli compete di parlare a nome di una maggioranza complessivamente molto silenziosa, però mi consenta di chiederle un minuto, rispetto ad una minoranza che si sente in dovere di compensare con un po' di argomenti questo Consiglio.
Dobbiamo riconfermarvi che non crediamo agli argomenti, non si possono ritenere sinceri gli argomenti utilizzati. Questo non fa che incrementare il carattere profondamente politico di una questione che, al termine del dibattito di questa sera, rimane più aperta di prima.
E non fate ricadere il problema sulla collega Anna Benso, per cortesia perché sarebbe ulteriormente ingiusto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Oggi abbiamo assistito a un'ulteriore fase di grande debolezza di questa maggioranza, perché da un lato si dichiara annoiata, stanca o infastidita, ma la realtà vera è che non porta degli argomenti politici forti, tali da far chiudere le discussioni e i dubbi che l'opposizione, non dico determina, ma che semplicemente si limita a registrare. Noi infatti stiamo registrando una situazione di debolezza, di non chiarezza, di confusione e pertanto ciò che noi oggi ci possiamo augurare è che la Consigliera Benso o - mi si permetta di dire con una qual franchezza che mi deriva dalle riflessioni odierne - chi tira i fili per lei, perché questo è un altro dubbio che si profila all'orizzonte, rapidamente riflettano sulle sue decisioni e posizioni che, nonostante gli infastidimenti di qualcuno attengono al quadro politico di questa maggioranza. Un quadro politico sfilacciato, non chiaro, dove a questo punto ci sono dei soggetti che di fronte ad un appuntamento non si presentano e credo che questo faccia parte dello sfilacciamento e di quella crisi che noi abbiamo denunciato.
Mi fermo qui. La diretta di oggi ci ha permesso di vedere un quadro davvero di grandissima debolezza, che mina persino un po', per il ruolo che la maggioranza si sta dando, i fondamenti di questa istituzione. Questo è l'aspetto che ci preoccupa di più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Oggi non stiamo certamente scrivendo una pagina esaltante della vita del Consiglio regionale.
Ho già detto in un passato intervento che la maggioranza esiste e quando andrà ripetutamente sotto nelle votazioni si capirà che non esiste più. Credo che sia anche inutile cercare di evocare delle situazioni ad ogni pie' sospinto quando non ci sono le premesse.
La situazione oggi, in buona sostanza, è che la Consigliera Anna Benso ha presentato delle dimissioni che non sono state accettate o meglio non se ne è preso atto. Conseguentemente la Consigliera Benso ha pieno titolo di partecipare alla vita dell'Ufficio di Presidenza e ai lavori del Consiglio.
Non è presente adesso perché verosimilmente aveva altri impegni; chiedo quindi al Presidente di prendere atto della situazione e di andare avanti nei lavori del Consiglio. Non vedo che cosa possiamo fare di diverso.



(Commenti dai banchi delle opposizioni)


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazione della Giunta regionale in merito agli aiuti alle zone terremotate di Umbria e Marche


PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto i lavori del Consiglio con la comunicazione del Vicepresidente Majorino in merito agli interventi di aiuto alle zone terremotate nelle Regioni Umbria e Marche.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Svolgo questa comunicazione, nella qualità di Assessore con delega alla protezione civile, che ha per oggetto l'informazione relativa alle iniziative assunte fino ad oggi e quelle che verranno assunte nei prossimi giorni da parte della Giunta regionale e del Comitato di solidarietà istituito ai sensi della L.R. 4/82. Comitato di solidarietà che, com'è noto, può operare oltre i confini del Piemonte, proprio in forza di questa legge regionale, e che svolse la propria attività, da ultimo, con riferimento alla Bosnia.
La prima iniziativa assunta dopo l'evento sismico del 26 settembre è stata della Giunta regionale, la quale, dopo che l'Assessorato alla protezione civile venne informato che da parte delle zone terremotate si chiedeva principalmente, dato che gli aiuti materiali venivano dalla Protezione Civile nazionale, l'intervento di tecnici esperti per valutare la situazione degli edifici gravemente lesionati e pericolanti, deliberò in data 30 settembre che un gruppo di tecnici si recasse presso le strutture delle Regioni interessate. Tale gruppo era composto di sei esperti, parte del Settore Protezione civile e parte del Servizio Geologico, i quali dotati di professionalità hanno effettuato un primo censimento dei danni subiti dal patrimonio edilizio.
Successivamente, il giorno 8 ottobre, si è riunito il Comitato di solidarietà, presieduto dal Presidente Picchioni. In quella sede si è determinato di "adottare" uno o più Comuni delle zone terremotate ai quali destinare gli aiuti della Regione, quelli che ha il potere, direi il potere dovere, di destinare il Comitato di solidarietà, in modo che si raccogliessero, oltre che i fondi di cui è dotato il Comitato di solidarietà, anche gli aiuti che potevano venire da altri Enti locali del Piemonte e/o soggetti privati. Si è quindi deciso di inviare una delegazione ad Ancona ai fini di prendere contatto con la Presidenza della Giunta regionale delle Marche per individuare il Comune o i Comuni da adottare ai fini di ivi far confluire gli aiuti di ogni tipo.
La delegazione, composta della Consigliera Bortolin, del Consigliere Rubatto, dell'Assessore Cavallera e del sottoscritto, si è recata sabato mattina a Fabriano, dove è stata esposta la situazione del luogo e delle varie località colpite dal sisma.
Sentito il Presidente della Regione Marche e in particolare il Sindaco di Fabriano, si è deciso, ovviamente non come decisori finali, di proporre al Comitato di solidarietà, che si riunirà giovedì mattina, di individuare intanto in Fabriano il Comune da adottare (Fabriano e altre frazioni vicine). Per esempio, il comune di Fabriano si estende per ben 240 kmq, ed ha una miriade di frazione - mi pare, oltre trenta. Succede un po' il contrario di quanto avviene in Piemonte: quelle trenta frazioni sarebbero certamente 30 Comuni - frazioni, tra l'altro, più consistenti di certi nostri Comuni.
In ogni caso - dicevo - si è individuato il Comune di Fabriano, il quale ha mostrato e dimostrato di aver un bisogno impellente e urgente non solo di prefabbricati per le abitazioni degli sfollati e di coloro che non possono più vivere in edifici pericolanti, ma anche di scuole, che sono state gravemente lesionate, tant'è che gli scolari, ed anche gli studenti delle scuole medie sono costretti ad alloggiarsi nelle scuole non lesionate, dividendosi in doppi turni.
Rispetto a tale problema, quanto rappresentato dal Sindaco in particolare è stato nel senso di dire: "Andrebbero bene scuole elementari medie inferiori e superiori prefabbricate, però abbiamo il fondato timore che fatalmente possano poi rimanere i prefabbricati per tempo indefinito" questo alla luce, purtroppo, di esperienze pregresse, del passato.
Il Sindaco ci ha quindi suggerito - suggerimento da noi accolto: verrà portato in sede di Comitato di solidarietà - che, attraverso l'aiuto dei nostri tecnici e di mezzi finanziari di vedere di ricostruire al più presto possibile - nell'arco di pochi mesi - le scuole.
Seconda questione è stata quella degli edifici di valore culturale, che sono stato pesantemente danneggiati, oltre ad alcune Chiese. Il Sindaco ha messo in evidenza, in particolare, che sarebbe bene adottare la Pinacoteca che abbiamo avuto la possibilità, come delegazione, di visitare. Pinacoteca di Fabriano, che ha salvato tutti gli arazzi e i dipinti...



PRESIDENTE

Chiederei all'aula un minimo di attenzione...
Richiedo all'aula un minimo di attenzione...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

C'è stata - dicevo - chiesta una particolare attenzione per la Pinacoteca di Fabriano; il Sindaco ci diceva che nel maggio 1998 avrebbe voluto solennemente inaugurarla...



PRESIDENTE

Stiamo parlando del terremoto...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Evidentemente, non interessa una buon parte, almeno, dell'aula.
Il Sindaco riteneva - dicevo - e noi condividiamo tale opinione che poter realmente inaugurare...



PRESIDENTE

Consigliere Racchelli!



RACCHELLI Ettore

Fai il Presidente!



PRESIDENTE

Ho richiamato l'aula: sento la tua voce che sta bisticciando ad alta voce! Stiamo esagerando, gente!



RACCHELLI Ettore

Fai il Presidente, non fare quello che non fa il Presidente! Per piacere! C'è qui una Consigliera che fa tutto quello che vuole: gira le spalle al Vicepresidente...!



PRESIDENTE

Oggi stiamo arrivando veramente... Io la richiamo, Consigliere Racchelli. Per il momento la richiamo e la prego di tenere un comportamento...



RACCHELLI Ettore

Lei mi richiami: ha ragione, scusi. Io richiamo lei e lei richiama me.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per 5 minuti.



(La seduta è sospesa per 5 minuti)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo che il Vicepresidente Majorino sta riferendo sull'intervento della Regione Piemonte per quanto riguarda le realtà terremotate dell'Umbria e delle Marche. Richiamo l'attenzione di tutto il Consiglio sull'argomento.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Stavo dicendo che abbiamo preso in particolare considerazione questo desiderata del Sindaco di Fabriano il quale ritiene - e condividiamo questo suo pensiero - che psicologicamente serva alla città, dotata di beni culturali, il verificare che la Pinacoteca che si doveva inaugurare nel maggio prossimo effettivamente si inaugurerà dopo aver individuato le opere di assestamento. L'edificio, a Dio piacendo non è crollato, ma ci sono parecchie opere murarie da sistemare. Ritengo di poter avere, prima della riunione di giovedì del Comitato di solidarietà, la quantificazione dell'importo da erogare per quest'operazione.
Successivamente, ci siamo recati a Nocera Umbra, un altro Comune che ha frazioni disseminate, dove abbiamo individuato, con l'aiuto del Sindaco di una di queste frazioni, una particolare richiesta, desiderio: la necessità e l'urgenza, in questo Comune, nel quale sono prossimi ad arrivare i prefabbricati per abitazioni civili, di un prefabbricato per ospitare servizi sociali. Diversamente, la popolazione entrerà nei prefabbricati visto che le loro case sono gravemente lesionate, ma mancheranno completamente i servizi sociali, dai negozi ad altri, necessari per la vita quotidiana.
L'importo dei fabbricati, che probabilmente riusciremo a reperire vicino a Torino, da una ditta specializzata, è di 500 milioni. Riteniamo che il Comitato di solidarietà, non solo con quanto ha attualmente in cassa ci verrà precisato giovedì con esattezza - ma anche con quanto attraverso raccolta di fondi da parte di Enti locali, privati, e di altri sponsor si potrà racimolare, possa addivenire a quest'adozione particolare per una frazione di Nocera Umbra.
Tornando al Comune di Fabriano, c'è stato chiesto di dedicarci in particolare alla Pinacoteca e alle scuole.
Termino senza dimenticare che ci è stato chiesto, sia a Nocera Umbra sia a Fabriano, l'invio di tecnici: "materiale umano". Io e l'Assessore Cavallera stiamo ricercando personale che possa recare sul posto per il censimento degli edifici lesionato; gli amministratori vi danno molta importanza, tant'è vero che, dopo l'evento-terremoto, la prima richiesta più che aiuto in denaro o simili per la gente, ci è stato chiesto l'aiuto di personale umano.
Giovedì prossimo, come dicevo, si riunirà il Comitato di solidarietà al quale nel dettaglio riferirò quanto peraltro già abbastanza dettagliatamente ho esposto oggi; faremo le proposte, maturate attraverso la visita nelle località, dai due Sindaci di Nocera Umbra e di Fabriano.
Salvo che mi vengano richiesti ulteriori chiarimenti, è tutto.
In questa maniera ho risposto anche ad una strana interrogazione pervenutami, dal titolo "Nessun aiuto ai terremotati dell'Umbria e delle Marche!": nell'interrogazione si chiedeva il motivo per cui che la Regione Piemonte non aveva inviato alcun tipo di contributo a favore dei terremotati. Penso che l'interrogazione si commenti da sé: non ho altro da aggiungere perché penso che, modestamente, sia la Giunta sia il Comitato di solidarietà, hanno fatto e faranno il possibile per l'attuazione di tutto quanto ho enunciato.



PRESIDENTE

Ricordo che il Comitato di solidarietà è convocato giovedì alle ore 12.00.
La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Poc'anzi il Vicepresidente Majorino ha citato l'interrogazione - che ho presentato io - che potevo ritenere tranquillamente superata.
Volevo chiedere, non già per un fatto che si commenta da solo: il terremoto è stato il 24 settembre, rispetto alle prime scosse, dopo le quali gli abitanti, nelle notti successive, hanno dovuto dormire un po' ovunque. Vorrei sapere quando si è attivata la Regione Piemonte per verificare l'invio sul posto di box, prefabbricati, roulotte. Gradirei una risposta del Vicepresidente Majorino.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Non ho niente da aggiungere alla mia comunicazione. E' stata sufficientemente esauriente.



SALERNO Roberto

Non intendo conoscere tutti gli interventi avvenuti, ma solo quelli riguardanti le prime notti in cui vi è stato il terremoto, per capire se ci sono stati degli aiuti.
Se non intende rispondere adesso, vorrà dire che risponderà in sede di interrogazione.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho esaurito anche l'interrogazione, quindi è superata.


Argomento: Pesca

Esame progetto di legge n. 273: "Interventi straordinari a favore dei pescatori di professione del Lago Maggiore"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 273, di cui al punto 6) all'o.d.g..
E' relatore il Consigliere Racchelli, che ha pertanto la parola.



RACCHELLI Ettore, relatore

Signor Presidente, la prego di voler accettare le mie scuse perch effettivamente il tono del mio intervento precedente è stato un po' esagerato, ma penso che, dopo una giornata come questa, la perdita di pazienza sia tollerabile.
Ritengo che la relazione che accompagna il progetto di legge sia stata letta più volte, perché si tratta di un progetto di legge datato.
Tale documento è nato in seguito alla situazione che si è determinata con l'inquinamento da DDT del Lago Maggiore, provocato da un'azienda o comunque da un sito ai margini del Lago stesso. Sono stati emanati due decreti dal Presidente della Giunta regionale che hanno limitato l'attività della pesca e soprattutto di quelle specie che sono maggiormente pescate e che quindi danno il sostegno economico a chi svolge tale attività.
Questa situazione ha generato una perdita del pescato del 66% circa nel 1995, che si è portata a livelli dell'80% circa nel 1996, sino ad arrivare al 90% nell'anno 1997. C'è inoltre un fatto collaterale, che forse è anche il più importante: ci si trova di fronte ad una limitazione totale di un'attività (la pesca) che culturalmente sul Lago Maggiore, ma su tutti i laghi piemontesi e non, ha un'importanza rilevante.
Ho notato che, nonostante l'Unione Europea abbia espresso un parere favorevole all'articolato del progetto di legge portato alla sua attenzione, l'Assessore Cavallera e l'Assessore Bodo hanno presentato una serie di emendamenti che riconoscono, non più i pescatori limitati nella loro attività, ma il settore in generale, dando spazio a finanziamenti per la distruzione del pescato - quindi si presuppone che l'attività riprenderà ed anche ad uno studio sull'ecosistema del Lago finalizzato ad una diminuzione dell'inquinamento. Questi emendamenti offrono una visione più ampia del problema che ha dimensioni enormi.
Penso che l'esposizione possa finire qui e forse gli Assessori potranno spiegare meglio il senso degli emendamenti che hanno proposto, perché vanno a snaturare o ad ampliare il testo che era stato approvato in III Commissione. Grazie, signor Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questo progetto di legge ha una storia lunga, perché è depositato da molto tempo in Commissione; tra l'altro, la Commissione l'aveva esaminato con una certa tempestività, anche se poi sono intervenuti degli emendamenti che ne hanno ostacolato il percorso.
La situazione è quindi conosciuta: c'è stato l'inquinamento del Lago Maggiore e ritengo che la Svizzera si sia comportata diversamente rispetto all'Italia non solo a causa della normativa differente. Il fatto è che la fonte probabile dell'inquinamento, un'azienda chimica che non viene chiamata a pagare del danno che ha arrecato, sta abbastanza a sud della Svizzera, quindi l'inquinamento va a colpire le zone italiane del Lago.
Dunque, non è solo un problema di differenti normative. Mentre facciamo un provvedimento di sanatoria, dobbiamo sapere che non interveniamo perché c'è stato un terremoto o un avvenimento imprevedibile; c'è stata un'azienda che ha inquinato il Lago e occorrerebbe anche che chi procura dei danni, sia ecologici che economici, intervenga per il risanamento.
Quando è stata presentata la prima proposta di legge abbiamo approvato l'intervento una tantum nei confronti dei pescatori, che credo siano 25 perché c'è stato effettivamente un danno. Abbiamo notato come alcune forze politiche che normalmente pensano che l'intervento a favore dei lavoratori sia assistenzialismo, in questo caso hanno sostenuto una politica assistenziale nei confronti di alcuni lavoratori che, avendo perso il proprio reddito per determinate ragioni, necessitano di un aiuto da parte degli Enti pubblici.
Come Rifondazione Comunista pensiamo sia un intervento quanto mai lecito e corretto e pensiamo addirittura che dovrebbe essere un tipo di filosofia che ispira la politica dello Stato nei confronti non solo di singoli lavoratori, ma dell'insieme del mondo del lavoro e dei disoccupati.
Politiche di sostegno al reddito e di creazione di posti di attività lavorative potrebbero essere finanziate dallo Stato - e non crediamo si tratti di assistenzialismo; le stesse forze liberiste quando in determinati casi coincidono con interessi di natura più elettorale, concordano con impostazioni lontane dalla loro ideologia.
Relativamente al primo provvedimento, abbiamo eccepito sul fatto che in un articolo fosse iscritto un intervento - di una certa entità - il cui stanziamento viene scritto a bilancio per i prossimi anni; nonostante il nostro favore a una politica di questa natura - attenzione - non si pu inserire a bilancio una cifra per i prossimi anni, non conoscendo i tempi del possibile recupero del lago. Avevamo detto di essere d'accordo su un intervento una tantum; inizialmente il testo era stato licenziato in questo senso; erano poi arrivati, all'ultimo momento, degli emendamenti che rimettevano in discussione quest'impostazione, riproiettando in una serie di anni futuri gli interventi.
Avevamo sollevato perplessità su tale proposta e chiesto che se ne discutesse successivamente al benestare dell'Unione Europea, altrimenti si sarebbe trattato di un provvedimento inefficace, poiché economicamente non poteva entrare in funzione; a nostro avviso, poteva servire semplicemente a fini elettoralistici.
Se la politica di risanamento del lago va portata avanti fino ad ottenere risultati soddisfacenti, la politica di sostegno al reddito dei pescatori, a nostro parere, non è riproiettabile sui prossimi anni poich non è legato a un progetto di lavoro. Ma anche un progetto di lavoro non può essere visto caso per caso, perché i lavoratori che perdono il lavoro in Piemonte sono moltissimi e non credo che la Regione Piemonte possa - in mancanza di sostegni da parte dello Stato - intervenire con quote significative, dell'ordine dei 16 milioni annui a testa. Come Gruppo abbiamo obiettato sul fatto di riproiettare la cifra sugli anni a venire.
Negli ultimi emendamenti si ritorna a quel tipo di impostazione, sia per quanto riguarda l'entità della cifra di sostegno al reddito dei pescatori sia per quanto riguarda l'intervento sui prossimi anni; si dovrà rivedere la proposta in modo più puntuale, soprattutto per quanto riguarda i capitoli che ricordavo prima.
Un'ultima questione. Credo che nella parte applicativa della legge bisognerà introdurre il concetto secondo il quale relativamente a coloro che riceveranno un sostegno al reddito occorrerà verificare il reddito percepito, mediamente, negli ultimi tre anni. Non vorrei che pescatori per i quali la pesca era un'attività secondaria ricevessero un contributo tale da non essere assolutamente giustificato.
L'ultima versione del provvedimento ci trova concordi; relativamente alla penultima, avevamo già fatto rilevare la nostra opposizione a luglio quando ne avevamo discusso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Il disegno di legge n. 273 era stato già oggetto di discussione in aula prima della pausa estiva; era poi tornato in Commissione.
Provvedimento ad un problema grave ed importante che coinvolge un territorio, dei lavoratori: in questo caso, pescatori interessati da una fase estremamente complessa e difficile. E' un provvedimento che poteva avere due ordini di caratteristiche; e il supplemento di istruttoria, di discussione nelle Commissioni, nonché il lavoro svolto dagli Assessorati competenti ci ha fornito non pochi elementi in questa direzione.
Innanzitutto, in via di urgenza, il provvedimento poteva prevedere un intervento, una tantum, di sostegno finanziario di una serie di categorie in un particolare momento e territorio, inserendosi però in una cornice più ampia.
Ritengo che gli emendamenti proposti, in particolare quelli degli Assessorati competenti durante il dibattito in Commissione, ci consentano oggi di poter in qualche modo assemblare i due aspetti: quello dell'intervento immediato e rapido e quello di ordine più complessivo.
Tant'è che in uno dei primi emendamenti all'art. 1 scriviamo: "La Regione Piemonte contribuisce allo studio dell'ecosistema afferente al bacino idrografico del Lago Maggiore interessato dall'inquinamento da DDT al sostegno dell'economia della pesca professionale gravemente compromessa dal blocco della stessa, al riequilibrio delle specie ittiche presenti nel lago". Questo il quadro di un intervento di sostegno a una situazione economica e professionale ampiamente compromessa, ma dentro a un più complessivo discorso di studio dell'ecosistema di riequilibrio in relazione alle specie ittiche e quant'altro. Questo è senz'altro un miglioramento e un'acquisizione ulteriore.
I colleghi interverranno successivamente nel dibattito sugli emendamenti e sull'articolato; esprimiamo un giudizio complessivamente positivo sul lavoro fin qui svolto, ci riserviamo di seguire ovviamente il dibattito sugli emendamenti e sul singolo articolato.
Riteniamo il provvedimento utile ed importante; non potrà che esserci interesse e attenzione positiva da parte del nostro Gruppo sia relativamente ai termini generali sia sul singolo articolato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Il testo con gli emendamenti che giunge in aula è da noi condiviso.
L'iter seguito ci consente di esprimere un'opinione favorevole, anche perché sono state fatte le opportune verifiche e quindi è stato adottato un giudizio identico per tutti i provvedimenti nei rapporti con la Comunità Europea.
Non mi soffermo oltre; i colleghi che mi hanno preceduto hanno espresso delle valutazioni che condivido interamente. Sottolineo soltanto un fatto che mi pare anche i colleghi della maggioranza qui presenti possano valutare e concordare: ci piacerebbe votare questo provvedimento insieme alla maggioranza, se la maggioranza ci fosse.
Noto parecchie assenze, molto probabilmente lo valuteremo per senso di responsabilità, ma colgo anche questa occasione per far rilevare che la maggioranza ha il dovere di avere i numeri per approvare i provvedimenti che propone in Consiglio.
Mi pare persino facile sottolineare come la maggioranza, questa sera non abbia i numeri; quindi se dovessimo decidere tutti quanti di portare avanti questo provvedimento, perché richiede un consenso molto ampio da parte di tutte le minoranze, ciò sarebbe semplicemente il risultato di una coincidenza di pareri favorevoli attorno all'iter che si vuole dare a questa legge.
Per parte nostra siamo disponibili a proseguire, ma obiettivamente bisogna anche evitare di metterci in questa difficoltà, a sostenere un provvedimento proposto dalla maggioranza che noi condividiamo; tuttavia nel momento in cui si vota la maggioranza non c'è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Come Gruppo dichiaro il mio voto favorevole a questo progetto di legge e anche - lo dico adesso, per non intervenire nuovamente dopo - a tutti gli emendamenti presentati in aula. Con questa legge si sana una grave situazione di difficoltà di alcuni lavoratori che si sono visti mancare il lavoro e il sostentamento familiare a causa del grave inquinamento da DDT delle acque del Lago Maggiore.
Riteniamo che questo progetto di legge possa veramente intervenire in questo momento anche se, secondo me, siamo in ritardo di un anno. In effetti, avremmo dovuto intervenire prima, con maggiore impegno e maggiore solidarietà, per dare più speranza a queste persone che aspettano di poter riprendere la loro attività. Questo piccolo contributo della Regione porterà comunque beneficio alle loro famiglie e alle loro attività commerciale ed economica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Anch'io intervengo brevemente per sottolineare come questo provvedimento sia comunque importante per l'economia di questa zona.
Riprendendo quanto diceva il Consigliere Papandrea, che ha paragonato questo tipo di interventi ad interventi di tipo puramente assistenziale terrei a precisare che, secondo me, pur non trattandosi di calamità naturale, è pur sempre un evento imprevedibile. In effetti, non si tratta di un danno economico causato nel tempo, progressivamente formatosi e che ha portato ad un danno economico sulla zona, ma è un evento improvviso che di fatto ha messo questi pescatori nell'impossibilità di trarre la gran parte del loro reddito da questa attività. Trattandosi di un evento straordinario, la Regione prevede un intervento che è appunto straordinario, perché - ripeto - non è una conseguenza di una cosa che si protragga da anni (altrimenti si sarebbe potuto prevedere per queste persone altri tipi di attività). Improvvisamente è stato posto il divieto alla pesca di questo prodotto, sulle quali vivevano molte persone; per altre, come giustamente ha fatto notare il collega, non si tratterà dell'attività principale, ma magari è una componente importante del reddito. Come Regione Piemonte, sembra giusto intervenire laddove si sia verificato un fatto esterno, improvviso e che danneggia realmente un'attività produttiva.
Con il mio intervento volevo solo riconfermare lo spirito di questo progetto di legge che, peraltro, ritengo sia condiviso dalla maggioranza di questo Consiglio, e soprattutto dalle popolazioni locali, non solo dai pescatori, ma da tutti coloro che ruotano intorno a questa economia.
Colgo l'occasione per ribadire che, perdurando questo stato di cose sarà ancora più importante affrontare la tutela del lavoro di questi personaggi, anche in funzione diversa dalla pesca. Se dovessero perdurare le condizioni di cattivo stato del pesce e quindi il protrarsi di questa situazione, bisognerà anche pensare - ne avevamo già parlato in Commissione a provvedimenti che aiutino i pescatori e ricollocarsi magari nell'ambito turistico, facendo del turismo ecologico sul lago, in modo che possano comunque trarre da quella che era la loro professione un reddito che vada a compensare i danni causati dalla mancata pesca.
Concludo annunciando il voto favorevole di Alleanza Nazionale a questo provvedimento.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare sulla discussione generale. Passiamo dunque all'esame degli emendamenti.
ART. 1 Emendamento presentato dagli Assessori Bodo e Cavallera: L'art. 1 è sostituito dal seguente: "Art. 1 (Finalità) 1. La Regione Piemonte contribuisce allo studio dell'ecosistema afferente al bacino idrografico del Lago Maggiore interessato dall'inquinamento da DDT, al sostegno della pesca professionale gravemente compromessa dal blocco della stessa ed al riequilibrio delle specie ittiche presenti nel Lago".
Subemendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Bellion e Manica: L'art. 1 emendato è sostituito dal seguente: "Art. 1 (Finalità) La Regione Piemonte contribuisce allo studio delle conseguenze che l'inquinamento da DDT ha provocato sull'ecosistema del bacino idrografico del Lago Maggiore ed agli interventi conseguenti, allo smaltimento del pescato con una presenza di microinquinanti organici superiore ai limiti di legge ed al sostegno dell'economia della pesca professionale gravemente compromessa dal blocco della stessa".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli per l'illustrazione.



BERTOLI Gian Pietro

Ritenevamo il disegno di legge n. 273, così come licenziato dalla Commissione, una risposta eccezionale ad una situazione eccezionale qual era stato l'evento verificatosi nelle acque del Lago Maggiore, cioè la sospensione temporanea, in via cautelativa, dell'utilizzo per uso alimentare umano di circa l'80%, così come è stato detto dal Consigliere Racchelli, dell'intero pescato.
Noi ci eravamo espressi favorevolmente in Commissione rispetto a questo provvedimento, ma già l'andamento della discussione in Commissione aveva messo in rilievo e in evidenza che l'intervento che la Regione Piemonte doveva fare in merito a questo grave evento che si era verificato in una parte del Piemonte, avrebbe dovuto essere più strutturato: non soltanto come sostegno al reddito, ma in modo più complessivo con uno sguardo all'ambiente e ai provvedimenti che in conseguenza di questo esame della situazione dovevano essere presi.
Pertanto, piano piano, anche nelle finalità previste all'art. 1 c'è stata un'evoluzione in questo senso, cioè verso un provvedimento più completo. Il provvedimento licenziato dalla Commissione prevedeva soltanto di concedere un sostegno economico a favore dei pescatori professionali gravemente colpiti dal blocco della pesca.
L'emendamento proposto dalla Giunta prevede di finanziare uno studio sull'ecosistema del bacino idrografico del Lago Maggiore e sugli effetti provocati dall'inquinamento. A dire il vero, l'articolato stesso lasciava intravedere anche quella ulteriore finalità che il nostro sub-emendamento ha voluto evidenziare maggiormente, cioè quello di concedere contributi e rimborsi per le operazioni inerenti allo smaltimento del pescato con una presenza di microinquinanti superiore ai limiti di legge.
Offriamo questo contributo alla discussione del Consiglio, proponendo un sub-emendamento all'emendamento presentato dall'Assessore all'art. 1 del disegno di legge n. 73.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo sia utile ragionare su ambedue le proposte di modifica: l'emendamento della Giunta e il sub-emendamento presentato dal Gruppo PDS.
Per certi versi sono simili, hanno le stesse finalità, la differenza è una: che nel sub-emendamento si individua come elemento di risanamento del lago il prelievo del pescato. Credo sia più logico mantenere una genericità e non intervenire in modo così specifico perché non è detto che gli studi individuino questo come unico o elemento principale per risanare il lago.
Io non sono un tecnico e quindi non me la sento di pronunciarmi, ma non credo sia questa la strada principe per eliminare le cause di inquinamento del lago. Potrebbero emergere altre strade, quindi inserire in legge il fatto che questa è la strada da seguire ci vincola a fare questo e non cercare altre forme di disinquinamento del lago.
Sono d'accordo che si accenni alla necessità di effettuare un'azione di disinquinamento, ma non ad individuare l'azione specifica. Qui si dice che si deve prelevare il pesce ed eliminarlo: può darsi che questa sia la soluzione migliore, ma potrebbe anche non esserlo. Per questo motivo io proporrei di restare nel generico: decideranno gli esperti che faranno gli studi e individueranno le soluzioni. Mi sembra che individuare già la soluzione sia rischioso da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, intende fare proposte concrete in merito al sub emendamento?



PAPANDREA Rocco

No, dico che voto contro questo e a favore dell'altro.



PRESIDENTE

La parola alla Giunta.



BODO Giovanni, Assessore a caccia e pesca

La Giunta accetta il sub-emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Bellion e Manica. Chiede solo di sostituire le parole "delle conseguenze" con le parole "degli effetti".



PRESIDENTE

Viene accettata dai proponenti questa correzione?



BERTOLI Gian Pietro

Sì, viene accettata.



PRESIDENTE

L'emendamento all'art. 1, proposto dagli Assessori Bodo e Cavallera è dunque precluso dal sub-emendamento che pongo in votazione nella formulazione finale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 36 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 1 così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astenuti 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 1 bis Emendamento presentato dagli Assessori Bodo e Cavallera: Dopo l'art. 1 è inserito il seguente: "Art. 1 bis (Interventi) 1. Per il conseguimento delle finalità di cui all'art. 1 la Regione Piemonte interviene mediante le seguenti iniziative: a) concessione di contributi a sostegno dei pescatori di professione del Lago Maggiore la cui attività risulti compromessa a causa dell'inquinamento da DDT e per l'attività di pesca selettiva b) concessione di contributi a titolo di rimborso delle spese sostenute per le operazioni di stoccaggio, trasporto e smaltimento di quantitativi prefissati di pesce c) concessione di contributi a favore di Enti pubblici ed Istituti qualificati ad effettuare indagini sulla distribuzione e sugli effetti del DDT, da svolgersi nel territorio piemontese del bacino del Lago Maggiore anche in deroga alla legge regionale 25 giugno 1988, n. 6 ('Norme relative allo svolgimento di collaborazioni nell'ambito dell'attività dell'Amministrazione regionale')".
Gli Assessori ritengono che tale emendamento si illustri da sé.
Lo pongo quindi in votazione per alzata di mano.
E' approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 1 bis, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 1 bis è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dagli Assessori Bodo e Cavallera: Il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. Possono beneficiare dei contributi regionali di cui all'art. 1 bis comma 1, lettera a), i pescatori singoli o aderenti alla cooperativa dei pescatori professionisti del Lago Maggiore che rispettano i requisiti richiesti dalla legge 13 marzo 1958, n. 250 ('Previdenze a favore dei pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne')".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dagli Assessori Bodo e Cavallera: Dopo il comma 1 dell'art. 2 sono inseriti i seguenti commi "1 bis. Possono beneficiare dei contributi regionali di cui all'art. 1 bis comma 1, lettera b), le ditte incaricate delle operazioni di stoccaggio trasporto e smaltimento del pescato.
1 ter. Possono beneficiare dei contributi regionali di cui all'art. 1 bis comma 1, lettera c), gli Enti pubblici ed Istituti qualificati ad effettuare indagini sulla distribuzione e sugli effetti del DDT nel territorio piemontese del bacino del Lago Maggiore".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Emendamento sostitutivo dell'intero articolo presentato dagli Assessori Bodo e Cavallera: l'art. 3 è sostituito dal seguente: "Art. 3 (Norma finanziaria) 1. Per l'attuazione della legge è autorizzata, per l'anno finanziario 1997 la spesa di lire 700 milioni. Per gli anni successivi si farà fronte con le relative leggi di bilancio, fermo restando il perdurare dello stato di emergenza.
2. Ai corrispondenti oneri finanziari si provvede mediante istituzione nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l'anno 1997, di appositi capitoli con le seguenti denominazioni: a) "Assegnazione di contributi a favore dei pescatori professionali singoli o aderenti alla Cooperativa dei pescatori professionisti sul Lago Maggiore, la cui attività è risultata compromessa dall'inquinamento da DDT e per l'attività di pesca selettiva", con la dotazione di lire 400 milioni in termini di competenza e di cassa b) "Rimborsi ad imprese per le operazioni di stoccaggio, trasporto e smaltimento di quantitativi prefissati di pesce", con la dotazione di lire 130 milioni, in termini di competenza e di cassa c) "Trasferimento di fondi a favore di Enti pubblici ed Istituti qualificati ad effettuare indagini sulla distribuzione e sugli effetti del DDT nel territorio piemontese del bacino del Lago Maggiore", con la dotazione di lire 170 milioni, in termini di competenza e di cassa".
3. Alla copertura finanziaria dei capitoli sopraccitati si provvede mediante riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa del capitolo n. 15960.
4. I contributi della presente legge non sono cumulabili con analoghi contributi erogati da altri soggetti".



PRESIDENTE

Trattandosi di norma finanziaria, sono costretto a sospendere momentaneamente i lavori del Consiglio e convocare immediatamente la I Commissione.
Si tratta di un atto puramente formale perché l'articolo è stato presentato dalla Giunta regionale e quindi ha tutti i crismi della legittimità e legalità, ma ai sensi dell'art. 80, comma 3 del Regolamento interno sulle norme finanziarie deve esprimersi la I Commissione competente in materia di bilancio.
Invito il Presidente della Commissione, Consigliere Montabone, a riunire presso i banchi della Giunta la I Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18,30 riprende alle ore 18,40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Montabone, Vicepresidente della I Commissione per conoscere l'esito della riunione.



MONTABONE Renato

La Commissione ha dato parere favorevole, all'unanimità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, sostitutivo dell'art. 3.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 3, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 3 è approvato.
ART. 3 bis Emendamento aggiuntivo presentato dagli Assessori Bodo e Cavallera: "Art. 3 bis (Variazioni compensative) 1. Fra i capitoli aperti nel bilancio della Regione ai sensi dell'art. 3 è autorizzato lo storno di fondi in via di compensazione mediante provvedimenti amministrativi, in deroga al disposto dell'art. 42 della legge regionale 29 dicembre 1981, n. 55 "Norme di contabilità regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 3 bis, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 3 bis è approvato.
La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge.



PAPANDREA Rocco

Sarò sinteticissimo; come premesso dal Consigliere Saitta, assistiamo spesso a lamentele da parte della maggioranza sul modo di funzionamento del Consiglio regionale, ma poi quasi sempre, quando si dibattono i provvedimenti, mentre la minoranza discute e interviene sugli stessi la maggioranza tende a sfilacciarsi. In questo caso, inoltre, credo che la minoranza sia indispensabile per garantire il numero legale e far passare la legge, anche nel voto finale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli per dichiarazione di voto.



BERTOLI Gian Pietro

Annunciamo il nostro voto favorevole al provvedimento, lungamente atteso dalle popolazioni del Lago Maggiore, tant'è che abbiamo approvato anche l'immediata esecutività.
Vorrei far rilevare che il provvedimento che stiamo per licenziare è completo: oltre al sostegno al reddito concerne anche un progetto di lavoro e di recupero dell'ambiente. Inoltre vorrei far constatare che la presenza della minoranza è determinante per garantire il numero legale dell'aula e quindi la possibilità, concreta che il provvedimento s'inveri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Racchelli per dichiarazione di voto.



RACCHELLI Ettore

Oltre alla soddisfazione di rappresentare, come Consigliere, la Regione Piemonte, vi trasmetto anche un sentimento di gratitudine perché il provvedimento va a risolvere un problema molto sentito dalle popolazioni di quell'area geografica, nonché le grosse preoccupazioni per quella che è un'attività - anche se non la considero persa - da ricostruire e riportare ad essere produttiva.
La soddisfazione è quindi doppia, in questo momento.
Vorrei fare una considerazione. Consigliere Papandrea, è vero che quella in votazione può essere interpretata come una legge assistenziale ma la nostra interpretazione è invece di una legge a sostegno di un'economia. Credo che quando per legge si toglie il diritto al lavoro ad una categoria, si debbano poi creare gli strumenti perché questa stessa categoria non muoia. Un conto è, invece, se la crisi occupazionale nasce da un'altrettanta crisi di mercato: alla crisi di mercato si risponde con l'assistenzialismo, che giustamente voi avete come cavallo di battaglia, ma che anche noi crediamo sia giusto portare avanti, in caso di crisi di mercato, in termini e in tempi ben definiti.
Questo in esame è invece un sostegno ad un'attività compromessa per legge e per un dissennato uso del territorio e delle economie che sul territorio gravano e, in questo caso, su un'azienda pubblica. Non dimentichiamo che il danno al Lago Maggiore è stato determinato da un'azienda dello Stato.
Quindi, annunciando il voto favorevole di Forza Italia vorrei riaffermate questi principi, ringraziare il Consiglio e il Presidente del Consiglio, che ci ha permesso di votare questa legge, questa sera. Grazie anche ai Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Anche noi avevamo anticipato il nostro voto favorevole al progetto di legge ed anche noi lo facciamo per il Lago Maggiore, cioè per le stesse motivazioni del collega Racchelli. Perché non credo che il collega Racchelli sia l'unico interprete delle esigenze di quella zona del Piemonte. Mi pare una considerazione abbastanza ovvia, perché - l'ha già detto diverse volte il collega Montabone - in questo Consiglio c'è il vizio di interpretare l'interesse di un Consigliere alle esigenze di un certo territorio, in base all'appartenenza territoriale del Consigliere stesso.
Penso che anche il collega Montabone condivida queste considerazioni le faccio perché mi sembra un fatto importante. Questa non è una proposta del collega Racchelli, ma è una proposta del Consiglio regionale del Piemonte, maggioranza e minoranza, con il rilievo che è emerso durante il dibattito, cioè che il progetto di legge passi per una volontà comune e diffusa di tutto il Consiglio regionale. Anche a noi stanno a cuore, dal punto di vista politico, le esigenze del collega Racchelli, non come appartenenti a quella zona, ma come espressione di una forza politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni per dichiarazione di voto.



CASONI William

Non era mia intenzione fare la dichiarazione di voto, ritenevo di avere già concluso il mio intervento, ma visto che tutti i Consiglieri intervenuti hanno sottolineato la loro solidarietà, intendo anch'io dire Consigliere Saitta - che sta a cuore anche a noi il bene di quella popolazione. Mi sembrava superfluo rimarcare; siamo Consiglieri regionali quando facciamo un intervento riteniamo sia a favore della comunità piemontese.
Solo questo, grazie.



PRESIDENTE

Ricordo ai Consiglieri che dopo questo provvedimento ci sarà la votazione della deliberazione sull'impiego temporaneo e straordinario dei lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro. E' una deliberazione iscritta da parecchio tempo all'o.d.g.: chiedo quindi a tutti voi di fare ancora uno sforzo, visto che stiamo finendo bene questo Consiglio.
Si proceda dunque alla votazione, mediante dispositivo elettronico dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 39 hanno risposto SI' 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame proposta di deliberazione n. 469: "Legge Regionale 55/84 e successive modifiche - Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali - Adozione della deliberazione quadro ai sensi dell'art. 4, L.R. 55/84"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 469, di cui al punto 11) all'o.d.g..
La parola all'Assessore Goglio per l'illustrazione.



GOGLIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Ringrazio il Consiglio per l'attenzione ed anche la Commissione per aver esaminato, in data 1' ottobre, e votato all'unanimità dei presenti tale documento.
Non c'è niente di particolare rispetto alla ripartizione dell'anno precedente; è solo stata aggiunta, al punto 5), lettera c), la frase: "dagli Enti locali promotori che non abbiano precisato i rendiconti relativi ai progetti autorizzati nel 93", perché fino ad oggi non sono mai stati presentati dei rendiconti.
Questo è stato fatto per sensibilizzare i Comuni e i Consorzi dei Comuni nella pre-sentazione delle domande. Non ho altro da segnalare.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione la proposta di deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta di deliberazione è approvata con 36 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale della seduta in corso.
Comunico che i Capigruppo sono convocati per venerdì alle ore 12,00.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19,05)



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