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Dettaglio seduta n.170 del 30/09/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino e Rosso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Consegno a tutti i Consiglieri la relazione dell'Ufficio Indagini Amministrative della Giunta. Se l'assemblea è d'accordo, potremo riprendere i lavori per l'esame del documento alle ore 15,30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14,50 riprende alle ore 15,37)


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazione della Giunta regionale: relazione sui rapporti Assessorato al Turismo/A.P.T. e breve informazione al Consiglio sulla situazione delle Regioni Umbria e Marche, da parte del Presidente della Giunta regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, chiederei la cortesia, visto che sono stato convocato oggi pomeriggio dal Procuratore Dott. Corsi, di poter rinviare il dibattito che seguirà alla lettura del documento che avete in mano e che appunto leggerà il Presidente della Giunta, On. Ghigo.
Purtroppo non posso, come ben potete immaginare, rinviare questa richiesta quindi richiedo di potere essere presente al dibattito, dando ovviamente la mia disponibilità in qualsiasi altro momento.



PRESIDENTE

Credo che le ragioni di forza maggiore facciano comprendere ai Consiglieri questa emergenza, che per me è nuova. Credevo che lei venisse interrogato stamattina. Se non ci sono obiezioni possiamo pregare il Presidente di leggere la relazione; nel frattempo il Consigliere Angeleri si reca dove deve recarsi; nel caso ritornasse in un tempo ragionevole si potrebbe riprendere il dibattito.
Diversamente passiamo alla votazione delle delibere per quanto riguarda il personale e rimandiamo la discussione su questa "Relazione sui rapporti Assessorato al Turismo/A.P.T" a martedì mattina, ovviamente con precedenza assoluta.
La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, se il Consiglio me lo permette vorrei prima fare una piccola considerazione sui fatti accaduti nelle regioni Umbria e Marche per informare il Consiglio che dopo avere naturalmente rappresentato ai Presidenti delle due regioni il cordoglio per le vittime di questo evento la Regione Piemonte ha messo a disposizione i suoi tecnici nei confronti di queste regioni. Si tratta di tecnici del Servizio Geologico e del Genio Civile.
Sono partiti questa sera quattro tecnici del Genio Civile di Novara per le Marche e domani partiranno altri tecnici per l'Umbria, perché l'esigenza specifica e particolare che i due Presidenti mi hanno rappresentato è stata la necessità di avere dei tecnici per peritare lo stato delle costruzioni danneggiate dal terremoto.
Ritenevo di doverlo comunicare al Consiglio per significare che comunque la Regione Piemonte attraverso l'amministrazione si è mossa e ha espresso solidarietà e materialmente anche aiuto attraverso i suoi tecnici alle due regioni colpite da questo evento.
La relazione che ho in mie mani, firmata dalla Dott.ssa Bottero, dal Dott. Lesca e dal Dott. Sibille è composta di una fase descrittiva di 17 pagine e di 3 pagine di conclusione.
Io mi appello chiaramente al Consiglio per verificare se ritenete opportuno che io la legga tutta, o se invece sia il caso che legga solo le 3 pagine di conclusione. Io sarei più dell'idea, considerato che si riprendono casi specifici esplicitati qua in Consiglio, di leggerla dettagliatamente, in modo che si possano obiettivamente riscontrare anche gli oggettivi chiarimenti e risposte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io mi aspetterei dal Presidente, più che una lettura della relazione che peraltro ho avuto modo di fare, un giudizio politico su queste prime parziali tecniche conclusioni del gruppo di analisi da lui individuato.
Credo che questo debba essere l'oggetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Mi sembra che il Presidente abbia deciso di dare lettura della relazione e credo stia a lui fare una cosa piuttosto che l'altra e non debba esserci l'invito di chicchessia Consigliere per fare una cosa piuttosto che l'altra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Io ritengo che la cosa più utile sia che il Presidente della Giunta dia un suo giudizio rispetto alla relazione che è a mano di tutti i Consiglieri, perché ritengo sia utile sentire cosa ne pensa la Giunta di questa relazione tecnica. La lettura del documento che abbiamo in mano l'abbiamo fatta tutti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Io ritengo che il Consigliere Angeleri prima abbia fatto una richiesta specifica, vale a dire quella di entrare nel merito quando lui fosse stato presente. Mi pare che chiedere un giudizio politico al Presidente e alla Giunta sia già entrare nel merito e fare delle considerazioni.
E' opportuno richiedere un parere al Presidente e alla Giunta, ma quando sarà presente il Consigliere Angeleri.
Se si ritiene di leggere tutti insieme la relazione si può fare, ma direi che per quanto ci riguarda avremmo deciso di comportarci così, oggi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo che le considerazioni della Consigliera Ferrero siano quelle più chiarificatrici rispetto all'iter da seguire.
Mi sembra che la maggior parte dei Consiglieri intendano assecondare la richiesta della collega: leggo quindi la relazione, senza commentarla. Alla presenza del Consigliere Angeleri la Giunta esprimerà il suo commento politico sulla relazione; commento che se fatto in assenza del diretto interessato, mi sembra irriguardoso e non corretto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Concordo con il suggerimento della collega Ferrero; sarei del parere di procedere alla lettura della relazione, rinviando all'inizio della prossima seduta il commento da parte del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Con lettera in data 17 settembre 1997 il Presidente della Giunta regionale ha disposto la costituzione di un "Gruppo di analisi" in ordine alla "correttezza delle procedure amministrative seguite dall'Assessorato regionale al turismo, per l'assegnazione dei contributi alle Aziende di promozione turistica", chiamandovi a farne parte i dirigenti regionali Giuliana Bottero, Pierluigi Lesca, Paolo Sibille.
L'oggetto dell'analisi, quale appare dalla premessa al dispositivo or ora ricordato è rappresentato dagli "atti amministrativi assunti e conseguenti ai rapporti con le APT".
Il gruppo di lavoro si è formalmente insediato con l'intervento del Presidente della Giunta regionale alle ore 9 del giorno 18 settembre voglio sottolineare la celerità della costituzione di questo gruppo di lavoro - e ha tenuto la sua prima riunione alle ore 11,30 del medesimo giorno, stabilendo quanto segue: coerentemente agli indirizzi orientativi formulati dal Presidente all'atto dell'insediamento, l'analisi avrà come oggetto prevalente gli atti amministrativi concernenti i rapporti tra l'Assessorato al turismo e le tre APT citate dal Consigliere regionale Cavaliere nel suo intervento in Consiglio regionale il giorno 16 settembre (cioè Pinerolo, Valle Susa e Torino) con riferimento agli specifici casi in quell'occasione evidenziati: Europeade, Mondiali di cross, Mondiali di Sestrière, Giochi senza Frontiere.
saranno acquisiti: a) presso il Consiglio regionale il resoconto stenografico della discussione svoltasi nella seduta del 16 settembre 1997 b) presso l'Assessorato al turismo le deliberazioni di Giunta concernenti i rapporti con le tre APT in questione, relativamente ai casi specifici oggetto dell'analisi, nonché tutta la documentazione che ne rappresenta il presupposto e la successiva attuazione, ivi compreso il carteggio APT/Assessorato.
La richiesta documentazione viene consegnata lunedì 22 settembre ed il pomeriggio il gruppo si riunisce alle ore 16 per un primo esame degli atti iniziando dalla vicenda Europeade.
In riunioni successive nei giorni seguenti si procede all'analisi della documentazione acquisita e ulteriormente integrata in base alle esigenze d'approfondimento manifestatesi, pervenendo alle considerazioni qui di seguito articolate per capitoli corrispondenti ai singoli casi sopraricordati.
E' preliminare all'esposizione delle considerazioni analitiche il richiamo della vigente normativa, concernente le Aziende di promozione turistica e l'evoluzione dell'assetto istituzionale delle medesime conseguente all'entrata in vigore delle recenti leggi di settore (L.R.
85/1995, legge n. 31/1996, L.R. n. 75/1996).
La principale legge di riferimento per la disciplina complessiva dei rapporti Assessorato/APT tuttora vigente, giacché la legge di riorganizzazione generale del settore, la L.R. 75/1996, non è ancora entrata a regime, né lo era al momento dell'instaurazione dei rapporti giuridici Assessorato/APT soggetti terzi e dell'adozione dei connessi atti amministrativi oggetto della presente analisi, e la L.R. 5/3/87 n. 12 "Riforma dell'organizzazione turistica, ordinamento e deleghe delle funzioni amministrative in materia di turismo e industria alberghiera".
Gli articoli rilevanti i nostri fini sono i seguenti: art. 2, comma 1 "La Regione esercita le funzioni di programmazione, indirizzo coordinamento e la vigilanza in materia di turismo e industria alberghiera, nonché quelle concernenti (...) le Aziende di promozione turistica, ivi compresi i controlli, la nomina e la revoca degli amministratori".
Art. 6, comma 1, "La Regione coordina e indirizza gli interventi di promozione turistica degli organismi pubblici e privati, predisponendo un programma pluriennale di promozione turistica, secondo le modalità previste dall'apposita legislazione ...".
Art. 6, comma 4, "Per l'attuazione di iniziative e programmi di promozione e propaganda di propria iniziativa, la Regione può avvalersi del supporto tecnico-organizzativo delle APT, singole o associate".
Art. 8, "Le APT sono organismi tecnico-operativi, dotati di personalità giuridica e di diritto pubblico, nonché di autonomia amministrativa. Esse operano quali organismi strumentali della Regione, in collegamento funzionale con gli enti locali territoriali...".
Art. 14, "L'assemblea delle APT delibera il programma di attività e il bilanci di previsione annuale e pluriennale, nonché le relative variazioni".
Art. 16, "Il Consiglio di amministrazione in particolare delibera: a) l'assunzione di spese, l'acquisto di beni e la fornitura dei servizi(...); d) le modifiche di programmi e gli storni (...).
Art. 19, "Il Collegio dei Revisori è nominato dalla Regione (...) e composto da tre membri scelti tra gli iscritti agli Albi dei dottori commercialisti e ai Collegi dei Revisori (...). Il Collegio dei Revisori esercita il controllo amministrativo contabile sugli atti e sull'attività degli Organici delle Aziende, redige le relazioni sui programmi di attività, sui bilanci di previsione, sui rendiconti. I membri del Collegio possono in qualsiasi momento procedere anche individualmente ad ispezioni e controlli, richiedere la documentazione di entrate e spese. Il Collegio trasmette alle proprie relazioni i verbali dell'assemblea delle Aziende alla Giunta regionale".
Art. 22, "La gestione finanziaria e contabile, l'amministrazione dei beni e l'attività contrattuale delle APT sono regolate dalle disposizioni di L.R. 29/12/81, n. 55, la L.R. 23/1/1984, n. 8, in quanto applicabili".
Art. 24, "Vigilanza sull'attività e sugli organi "Oltre al programma pluriennale e i relativi aggiornamenti annuali sono sottoposte all'approvazione della Giunta regionale i provvedimenti dell'assemblea e del Consiglio, concernenti: a) la pianta organica b) gli acquisti, le alienazioni e le locazioni dei beni immobili c) le liti attive e passive alla scadenza di ogni trimestre le APT trasmettono alla Giunta regionale l'elenco degli atti da esse deliberate nel periodo (...); la Giunta regionale ha facoltà di disporre ulteriori forme di controllo sulle attività delle Aziende. I provvedimenti dell'assemblea, del Consiglio di amministrazione, del Presidente dell'Azienda diverse da quelli indicati al primo comma, sono soggetti al controllo del Collegio dei Revisori, fermi restando i controlli sulle attività di cui al comma precedente". (comma 4) Art. 38, comma 2, "Sono attribuite direttamente alle APT le entrate di natura tributaria e sostitutiva dei tributi soppressi (...) ecc.".
Comma 3, "La Regione assegna inoltre alle APT contributi annuali per lo svolgimento delle attività previste dalla presente legge, riportati tenendo conto della consistenza delle strutture turistiche, del movimento turistico, della fascia di classificazione, nonché dall'esigenza di assicurare una base minima di entrata per ciascuna APT".
I rapporti collaborativi Regione/APT delineati dal comma 4, dell'art.
6, legge n. 12/1987, soprarichiamato, sono ulteriormente specificati dalla L.R. 22/5/87, n. 29, che disciplina gli interventi di promozione turistica". Enunciate all'art. 1 le finalità generali della legge e all'art. 2 la previsione del programma pluriennale di indirizzo e coordinamento, l'art. 3, che disciplina l'attività promozionale diretta recita: comma 1 "La Regione svolge direttamente ogni attività promozionale utile al perseguimento delle finalità di cui all'articolo precedente e in particolare realizza iniziative di: a) informazione, pubblicità e propaganda turistica sia in Italia che all'estero b) partecipazione e fiere, mostre, borse e altre manifestazioni nazionali ed estere c) acquisto e realizzazione di materiale informativo e pubblicitario d) acquisto di beni e servizi in funzione dell'attività di cui al presente articolo" comma 2 "La Regione per attuare le iniziative di cui al comma precedente può avvalersi del supporto organizzativo delle APT singole o associate: le Aziende sono rimborsate delle spese sostenute per conto della Regione anche mediante versamento di acconti." Il comma or ora richiamato nonché l'art. 38, comma 3, assumerà, come si vedrà di seguito, specifica rilevanza nei casi oggetto dell'analisi.
Per quanto concerne il metodo o la procedura costantemente seguita in via di prassi applicativa delle norme suindicate per l'erogazione dei finanziamenti, risulta che alle APT i fondi affluiscono sostanzialmente attraverso due strade: a) quella principale e costante è rappresentata (oltre al finanziamento diretto derivante da "proventi di natura tributaria o sostitutivi di tributi soppressi") dall'erogazione del contributo annuale ordinario ex art. 38, comma 3 leg. 12/1987, mirato prevalentemente all'attività istituzionale e a coprire le spese per il personale b) quella, per così dire, eventuale o straordinaria che si concretizza, a sua volta, in due modi: 1) attraverso l'erogazione di ulteriore contributo straordinario a sensi dell'art. 38, comma 3; oppure 2) attraverso l'intervento dell'art. 3, comma 2 della legge 29/1987 il quale contempla, come si è visto, quella particolare forma di collaborazione Regione/A.P.T. che si sostanzia nell'"avvalersi del supporto tecnico organizzativo delle Aziende...ecc.".
Per quanto concerne l'assetto istituzionale delle A.P.T. va ricordato che le medesime conservano la configurazione originaria (assemblea e consiglio di amministrazione) sino al "non rinnovo" degli organi statutari a suo tempo scaduti e al subentro dei corrispondenti "Amministratori straordinari" disposto con la legge regionale 24/11/1995 n. 85 (art. 1 comma 2 "entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge il Presidente della G.R. nomina per ciascuna Azienda un Amministratore straordinario che esercita le competenze degli organi dell'azienda").
Gli amministratori straordinari, che acquisiscono dunque pienezza di potere gestionale, successivamente nominati con durata al 31 marzo 1996 vengono prorogati nella carica sino all'entrata in vigore della L.R.
75/1996 che riordina la materia (14/11/1996). Agli amministratori straordinari subentrano, così, i "Commissari liquidatori" art. 21 L.R.
75/1996 "Gli Amministratori straordinari, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, assumono la funzione di Commissari liquidatori delle Aziende stesse. I Commissari liquidatori già Amministratori straordinari compiono gli atti elencati al comma 2 dell'art.
21 (ricognizione della consistenza patrimoniale; ricognizione dello stato giuridico ed economico del personale; redazione del conto consuntivo) nonché "ogni atto loro demandato dalla Giunta regionale".
Va considerato che in capo agli Amministratori straordinari e successivamente, ai Commissari liquidatori, sono riconosciute anche le competenze proprie dei disciolti Collegi dei revisori.
Prima di passare all'esame dei quattro specifici oggetti d'analisi è ancora necessario prestabilire i "canoni valutativi" della correttezza (legittimità) degli "atti amministrativi assunti e conseguenti ai rapporti con le A.P.T.".
Essi risiedono nella puntuale applicazione della normativa che sorregge e motiva l'atto medesimo, attraverso la corretta interpretazione della norma (secondo, cioè, le finalità della norma ed in coerenza con la ratio complessiva della legge ove la norma puntuale è inserita) e la sua diretta connessione al caso concreto.
Ora, poiché viene posto soprattutto in discussione quel particolare rapporto tra Assessorato e A.P.T. che si configura allorquando la Regione per l'attuazione di proprie iniziative (attività diretta) si avvale "del supporto tecnico organizzativo delle A.P.T. singole o associate", occorre assegnare alla formulazione normativa un corretto significato.
Va ricordato che l'art. 3 comma 2 della L.R. 29/1987 riprende e completa tale facoltà già contenuta nella precedente legge 12/1987 (art. 6 comma 4) precisando che "in tal caso le aziende sono rimborsate delle spese sostenute per conto della Regione anche mediante il versamento di acconti".
La legge, peraltro ci consente di indicare soltanto il percorso più ragionevole e per "tappe fondamentali" che si dovrebbe svolgere sul piano amministrativo per una corretta e puntuale sua applicazione.
Esse paiono sostanziarsi previa delibera di incarico all'A.P.T. che definisce contenuti e modalità (sia pure di massima) dell'iniziativa, la cui attuazione è affidata all'A.P.T., stabilendo contestualmente i limiti di spesa. Una successiva attività (di contenuto e spessore non agevolmente definibile a priori, giacché alla medesima A.P.T. viene riconosciuta ex lege "autonomia amministrativa") che assegna contenuto operativo al concetto di "supporto tecnico organizzativo"; la consequenziale instaurazione di rapporti giuridici diretti tra l'A.P.T. e soggetti terzi il successivo rimborso, da parte della Regione delle spese sostenute dall'A.P.T. attraverso la liquidazione di fatture o note spese presentate dall'A.P.T. a proprio nome.
Sulla base dei riferimenti normativi sopracitati e dei canoni interpretativi della norma ipotizzati, è ora possibile procedere alla verifica dei quattro casi in questione per riscontrarne coerenza o meno con la correlata disciplina.
1) EUROPEADE La manifestazione, che ha fruito dell'intervento economico della Regione Piemonte, si è svolta in Torino dal 24 al 28 luglio 1996.
In data 19 febbraio 1996 l'Europeade compare negli atti formali di Giunta. E' la deliberazione n. 188-6294 che reca "l'approvazione del programma tecnico operativo delle iniziative di promozione turistica per l'anno 1996".
L'atto in questione, che richiama in narrativa il "programma pluriennale di indirizzo e coordinamento" approvato dal Consiglio regionale il 17/1/1995, a pag. 8 dell'allegato, nell'ambito dell'obiettivo promozione dell'immagine, indica l'Europeade '96 accanto alla Conferenza intergovernativa UE, Giochi Senza Frontiere ed a generiche "altre iniziative", prevedendo nel contempo per tali finalità una spesa complessiva di L. 1500 milioni.
Con lettera in data 11 marzo 1996, il Presidente della Associassion Piemonteisa Andrea Flamini rivolge all'Assessore al Turismo "richiesta di contributo" per l'Europeade, allegando un piano finanziario di spesa di L.
1916 milioni e dichiarando contestualmente che "il preventivo di spesa, con relativa documentazione, è già stato consegnato agli uffici competenti".
Nel piano finanziario, alla voce entrate sono indicate entrate presunte per L. 800 milioni provenienti dalla Regione.
In data 24 luglio 1996, la Giunta regionale (atto n. 19-10909) delibera la "partecipazione della Regione Piemonte alle spese organizzative della manifestazione Europeade. Affidamento dell'incarico all'A.P.T. di Torino per l'esecuzione degli adempimenti derivanti. Spesa L. 300 milioni (cap.
14600/96)".
In narrativa la deliberazione riconosce che "l'organizzazione generale della manifestazione viene curata dalla Associassion Piemonteisa...Il piano organizzativo e finanziario di previsione delle spese necessarie all'organizzazione della manifestazione prevede una spesa complessiva di L.
1916 milioni... l'Associassion Piemonteisa ha richiesto, in considerazione dei costi rilevanti che dovrà sostenere, un intervento straordinario dell'Amministrazione regionale. L'intervento regionale...si concretizzerà assumendo a carico del bilancio regionale oneri per l'esecuzione degli adempimenti organizzativi".
L'entità e le modalità dell'intervento regionale sono successivamente precisati come segue: "...ritenuto opportuno intervenire a sostenere oneri organizzativi sino alla misura di L. 300 milioni, avvalendosi, per l'espletamento degli adempimenti derivanti, ai sensi dell'art. 6 L.R.
12/1987 e dell'art. 3 L.R. 29/1987 del supporto tecnico organizzativo dell'A.P.T. di Torino...e assicurando nel contempo il rimborso delle spese che l'azienda medesima sosterrà al riguardo fino alla misura massima su indicata".
Nel dispositivo si autorizza "la partecipazione alle spese di organizzazione della manifestazione Europeade nella misura di L. 300 milioni"; si affida all'A.P.T. di Torino "l'incarico per l'espletamento degli adempimenti di natura tecnico organizzativa ed amministrativa conseguenti, assicurando contestualmente alla medesima Azienda il rimborso delle spese che sosterrà al riguardo previa presentazione di analitico consuntivo di spesa mediante accredito su conto corrente bancario". Il capitolo di bilancio di riferimento è il 14600 del 1996.
L'incarico in questione viene formalmente notificato all'A.P.T. di Torino con lettera del Servizio Promozione e Domanda Turistica in data 20 settembre 1996 e l'A.P.T. ne restituisce copia, "debitamente sottoscritta per accettazione", con propria lettera in data 3 ottobre 1996.
In data 11 settembre 1996 il Presidente dell'Associassion Piemonteisa A.
Flamini indirizza all'A.P.T. la seguente lettera: "A conclusione della 33esima Europeade svoltasi in Torino dal 24 al 28 luglio, al fine di ottenere l'assegnazione del contributo concordato con il Vs. Ente trasmettiamo il bilancio consuntivo della manifestazione...". L'allegato bilancio consuntivo elenca spese per complessive L. 1.715 milioni.
In data 29 ottobre 1996 l'Amministratore straordinario dell'A.P.T. di Torino, facendo seguito alla lettera d'incarico del 20 settembre, chiede: "la liquidazione dell'importo di L. 300 milioni in essa stanziato per gli adempimenti di natura tecnico organizzativa e amministrativa della manifestazione in oggetto...si allega conto consuntivo".
L'allegato conto consuntivo elenca sette voci di spesa per ciascuna delle quali viene indicata una specifica fattura (es.: SORICO, fatt. n. 733 per fornitura 45000 pasti completi, L. 292.740.000; Casa Generalizia Sacra Famiglia, fatt. 96 per ospitalità: L. 3.183.000; Hotel Montevecchio fatt.
164 per ospitalità L. 7.000.000; e così via).
Tutte le fatture in questione risultano emesse nei confronti dell'Associassion Piemonteisa nel periodo dal 27 luglio al 1 agosto 1996.
In data 30 ottobre 1996 viene disposta dal Servizio Promozione e domanda Turistica la liquidazione della somma di L. 300 milioni con bonifico sulla Banca CARIGE di Corso Matteotti 13/c.
La valutazione comparata degli atti or ora elencati permette di rilevare come in questo caso l'A.P.T., avendo ricevuto formalmente l'incarico a manifestazione conclusa e in data successiva alla richiesta di "assegnazione del contributo concordato" formulata dal Flamini in data 11 settembre 1996, abbia presumibilmente svolto compiti di "supporto tecnico operativo" di non agevole definizione. Ciò, inoltre, non collima con il ragionevole percorso amministrativo sopraipotizzato che consente di assegnare all'art. 3 comma 2 della L.R. 29/1997 una portata coerente con la lettera della norma, le sue finalità e il meccanismo di imputazione delle corrispondenti spese. Tutto ciò, infine, è confermato dalla intestazione delle sette fatture liquidate il 30 ottobre (fatture direttamente intestate all'Associassion Piemonteisa e non all'A.P.T.).
Da ultimo, con atto della Giunta regionale n. 172-19972 in data 9 giugno 1997, viene deliberata una assegnazione di "contributi straordinari alle A.P.T." per una spesa complessiva di L. 1554 milioni, nell'ambito della quale all'A.P.T. di Torino sono attribuiti 800 milioni individuandone come destinazione: i Mondiali di cross, la realizzazione di un CD-ROM e l'Europeade.
Questa deliberazione richiama nel proprio testo come fonte normativa la L.R. 12/1987; giustifica l'erogazione contributiva con le "esigenze finanziarie di carattere straordinario delle A.P.T. per la realizzazione di iniziative...etc. relative a programmi attuati in collaborazione con la Regione"; dà atto che le iniziative "sopraindividuate sono state attuate nel rispetto delle vigenti normative" ed imputa la spesa al capitolo 14630 del bilancio 1997.
Si tratta, cioè, di un intervento meramente contributivo che esula dal percorso disciplinato dall'art. 3 comma 2 della L.R. 29/1997. Questa deliberazione ha consentito all'A.P.T. di Torino - cui sono stati liquidati gli 800 milioni con atto in data 11 luglio 1997 n. 22844 - di procedere a sua volta alla diretta liquidazione della fattura SORICO n. 686 del 30 giugno 1997, emessa dalla SORICO in capo all'A.P.T. di Torino e avente per oggetto "addebito quota parte di Vs. competenza per servizio di ristorazione Europeade" per L. 132.740.000.
2) MONDIALI DI CROSS La manifestazione, che ha usufruito dell'intervento finanziario della Regione, si è svolta in Torino il 23 marzo 1997.
Il finanziamento regionale - per gli aspetti di metodo e procedura che qui interessano - assume la configurazione di "contributo" all'A.P.T. ex lege 12/1987 e non quella di cui all'art. 3 comma 2 della legge reg.
29/1987 ("...il supporto tecnico organizzativo dell'azienda...").
Il finanziamento, che qui rileva, è stanziato con la delibera della Giunta regionale n. 172-1997 in data 9 giugno 1997.
L'atto in questione, che ripartisce quote contributive "straordinarie" anche ad altre A.P.T. del Piemonte (es.: 170 milioni all'A.P.T. Langhe; 200 milioni al Lago Maggiore), assegna L. 800 milioni all'A.P.T. di Torino indicando le seguenti finalità: "Mondiali di cross - Europeade G.S.F.
Realizzazione CD-ROM su itinerari turistici", senza ulteriore suddivisione tra le voci ivi elencate in dettaglio.
L'atto medesimo, come già precedentemente annotato a proposito dell'Europeade, dichiara che "le iniziative sopraindicate sono state attuate nel rispetto delle normative di legge".
In data 30 giugno 1997 il Responsabile del Servizio Promozione e domanda turistica comunica formalmente all'A.P.T. lo "stanziamento" della somma di L. 800 milioni per "Mondiali di cross, Europeade, G.S.F., CD-ROM sugli itinerari turistici".
In data 8 luglio il Commissario liquidatore dell'A.P.T. di Torino D'Adderio trasmette "in relazione alla nota del 30 giugno", il rendiconto delle "spese inerenti la manifestazione in oggetto", precisando che alla liquidazione delle stesse si procederà dopo aver incassato il contributo a suo tempo stanziato dalla Giunta con la delibera del 9 giugno 1997.
Alla lettera 8 luglio è allegato un rendiconto spese per complessive L.
451.247.746 corrispondenti a 18 fatture, tutte intestate all'A.P.T. di Torino, tra le quali figurano due fatture della Tipografia Falciola (una per L. 1.666.000 e l'altra per L. 95.012.492).
In data 11 luglio è accreditata all'A.P.T. di Torino la somma complessiva di L. 800 milioni (mandato n. 22844).
La successione temporale degli atti amministrativi (delibera Giunta regionale e successivo carteggio Assessorato/A.P.T. di Torino) è, sotto questo mero aspetto cronologico, non dissimile da quella accertata per l'Europeade. In entrambe i casi la specifica iniziativa si è realizzata in tempi antecedenti l'adozione degli atti. Diversamente dall'Europeade, in questo caso l'erogazione contributiva non comporta lo svolgimento dell'attività di supporto tecnico organizzativo da parte dell'A.P.T. (ex art. 3 comma 2 lex 29/1987) e può legittimamente intervenire anche in data successiva allo svolgimento della manifestazione.
Va ancora notato che, in questo caso, le fatture, sino alla concorrenza dei 451 milioni, sono formalmente intestate all'A.P.T. la quale ha dunque sviluppato (o almeno dovrebbe presumersi, stando agli atti) con i soggetti terzi e relativi rapporti contrattuali.
All'interno del rapporto Assessorato/A.P.T., come sopra descritto e sviluppatosi in ordine ai Mondiali di cross, si collocano le specifiche vicende: a) Tipografia Falciola b) CD-ROM su itinerari turistici.
Sul punto a) si desume che il rapporto contrattuale è intercorso direttamente tra la Ditta in questione e l'A.P.T. di Torino. La medesima Azienda, peraltro, nello svolgimento della propria attività gestionale è tenuta a rispettare le norme di legge che regolano la materia (trattativa con almeno tre ditte se l'importo della prestazione supera L. 50 milioni).
Si è altresì accertato che gli affidamenti diretti Regione/Ditta Falciola avvenuti nel corso dell'anno 1997 per esigenze tipografiche inerenti la promozione turistica non superano singolarmente i 50 milioni e assommano complessivamente a L. 74.734..380.
Sul punto b) la copertura della spesa rientra nel generico stanziamento di L. 800 milioni effettuato con delibera 9 giugno 1997. In data 15 aprile 1997, il Commissario liquidatore dell'A.P.T. indirizza all'Assessore al Turismo una lettera con oggetto "Arcastudio" nella quale, dopo aver accennato ad un incontro con i "rappresentanti di Arcastudio sigg. Mendolia e Cagnatti" si condivide il progetto dai medesimi illustrato "per un intervento di promozione del turismo in Piemonte in occasione dell'ostensione della S. Sindone...", si chiede la "Disponibilità in cassa di tutta la somma per fronteggiare la spesa prevista in L. 220/230 milioni...; in allegato trasmetto altresì copia del progetto particolareggiato".
Non sono stati rinvenuti altri atti che riguardino la predetta iniziativa la quale risulterebbe, dunque, allo stadio di mera proposta formulata dall'Arcastudio all'A.P.T.
Su Mondiali di cross e iniziative promozionali per la Sindone, la DGR 23-17642 del 24/3/1997 concernente il programma tecnico operativo 1997 contiene riferimenti espliciti.
3) GIOCHI SENZA FRONTIERE L'iniziativa, che ha fruito dell'intervento finanziario regionale, si è realizzata dal 15 aprile al 14 agosto 1996 con riprese televisive effettuate presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Con deliberazione n. 5-7483 in data 26 marzo 1996 la Giunta regionale approva il programma di collaborazione con la RAI volto a favorire la conoscenza della Regione Piemonte mediante la realizzazione del programma televisivo "Giochi Senza Frontiere", articolato in 10 puntate da mettere in onda nel periodo maggio-settembre 1996 e realizzate nel parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
L'accordo prevede che la Regione provveda alla fornitura alla RAI dei servizi che sono dettagliatamente indicati nell'allegato A) alla deliberazione n. 5 citata, e che la RAI, dall'altro lato, fornisca alla Regione sei filmati promozionali della durata complessiva di circa 27 minuti i cui contenuti saranno indicati dalla Regione stessa.
L'accordo disciplina anche i rapporti finanziari nel senso che: per i servizi forniti dalla Regione "la Rai corrisponderà alla Regione un importo complessivo forfettariamente determinato in L. 1200 milioni oltre IVA" mentre "il corrispettivo dovuto dalla Regione Piemonte alla RAI per la realizzazione delle iniziative di cui sopra (cioè: i filmati) è stato forfettariamente determinato in L. 1200 milioni oltre IVA".
La spesa per la fornitura dei servizi richiesti dalla RAI, pari a complessive L. 1428 milioni oneri fiscali compresi, viene fronteggiato dalla Regione come segue: L. 500 milioni con la disponibilità del cap.
14600 (Turismo) L. 100 milioni con il cap. 12730 (Agricoltura) e L. 828 milioni con il cap. 10330 (Presidenza).
Il provvedimento di Giunta prevede altresì che "con successiva deliberazione la Giunta regionale, avendo espletato tutte le procedure per individuare i soggetti e le imprese fornitori dei servizi richiesti dalla RAI indicati nell'allegato A9 e della loro definitiva quotazione economica provvederà a definire il quadro delle compartecipazioni da parte degli Enti pubblici locali e delle sponsorizzazioni da parte delle aziende private e contestualmente ad assumere gli impegni di spesa che risulteranno necessari a fornire tutti i servizi richiesti dalla RAI".
In data 4 giugno 1996 viene approvata la deliberazione integrativa di Giunta con il n. 187-9433.
In tale deliberazione è specificato: "...d'intesa con la RAI sono stati individuati per l'esecuzione degli adempimenti relativi ai servizi su richiamati, i seguenti soggetti: a) l'ASCOM b) il Comune di Nichelino c) l'A.P.T. di Torino".
In particolare "l'A.P.T. di Torino fornirà i servizi indicati ai punti 18, 29, 32, 34, 35 dell'allegato A)".
Per tali servizi, in base a quanto dichiarato nella deliberazione medesima, l'A.P.T. "aveva presentato un preventivo comportante una spesa di L. 200 milioni".
Il coinvolgimento dell'A.P.T. di Torino avviene, in questo caso (come risulta chiaramente nella parte narrativa dell'atto), ai sensi dell'art. 3 comma 2 della L. 29/1987. Esso, dunque, comporta l'attività di supporto tecnico organizzativo di cui abbiamo più volte parlato, nonché il rimborso delle spese secondo le procedure già commentate.
In data 5 giugno 1996 (e cioè il giorno immediatamente successivo a quello di assunzione della deliberazione integrativa) il responsabile del Servizio Promozione e domanda turistica comunica il conferimento dell'incarico all'A.P.T.
In data 24 luglio 1996 con nota prot. 190 l'Amministratore straordinario dell'A.P.T. di Torino Luciano D'Adderio, indirizza all'Assessorato regionale al Turismo la seguente lettera: "In allegato si restituisce debitamente firmata per accettazione, la nota d'incarico prot. 4891/96 (è la lettera in data 5 giugno) riguardante l'oggetto, qui pervenuta in data 19 luglio 1996. Si resta in attesa di ricevere dettagliato elenco delle ditte contattate da codesto Assessorato per l'adempimento dell'iniziativa di che trattasi. Distinti saluti.".
La trasmissione televisiva è andata in onda al 22 giugno 1996.
Come già per l'Europeade, anche in questo caso la scansione temporale degli atti (incarico, nonché accettazione del medesimo a manifestazione largamente iniziata, ma, soprattutto, la lettera del 24 luglio dell'Amministratore straordinario, attestano la difficoltà di riconoscere all'A.P.T. nella fattispecie un reale ruolo di "supporto tecnico organizzativo".
4) CAMPIONATI MONDIALI DI SCI DI SESTRIERE L'iniziativa, che ha fruito dell'intervento finanziario regionale, si è realizzata tra febbraio e marzo 1997.
In data 27 gennaio 1997 la Giunta regionale ha approvato, con deliberazione n. 126-16246, il programma di interventi relativi ai campionati mondiali di sci alpino per una spesa complessiva di L. 2400 milioni, precisando che "con successivi atti deliberativi si darà attuazione alle singole parti del programma e si assumeranno i relativi impegni di spesa, individuando gli interventi la cui attuazione è demandata alle Aziende di Promozione turistica delle Valli Susa e Chisone ai sensi della L.R. 29/1987 art. 3 e della L.R. 12/1987 art. 6".
E' quindi espressamente previsto un intervento attivo delle due A.P.T.
che agiscono come "supporto tecnico della Regione".
Con provvedimento 2-16250 in data 28 gennaio 1997 è stato assunto il formale impegno di spesa.
Le A.P.T. della Valle Susa e del Pinerolese, che erano state individuate quali effettivi attuatori del programma di interventi di promozione turistica approvato con la citata deliberazione n. 126 "...hanno predisposto il progetto esecutivo e finanziario d'intesa con i competenti uffici regionali". Il rimborso integrale alle A.P.T. era subordinato "alla presentazione di relazioni illustrative e dei dettagli connotativi delle spese sostenute corredate da idonei giustificativi".
In data 1 maggio 1997, con nota prot. 908 indirizzata all'Assessorato al Turismo, il Commissario liquidatore dell'A.P.T. della Valle di Susa precisa quanto segue: "Con riferimento ai diversi interventi realizzati in occasione dei campionati del mondo di sci alpino Sestrière 97, questa Azienda di Promozione Turistica è spesso chiamata ad eseguire pagamenti relativi ad iniziative ed a scelte che sono state gestite esclusivamente da codesto Assessorato regionale al Turismo. Ciò premesso si specifica che questa Azienda, nell'ottica del rapporto collaborativo e strumentale che la lega alla Regione Piemonte, si è sempre limitata ad eseguire la sola liquidazione e il pagamento delle spese sopracitate, dando per scontato il regolare espletamento di tutta la fase istruttoria ad opera dei Vs.
uffici".
La lettera or ora richiamata attesta formalmente ed in modo inequivoco l'assenza di ogni ruolo attivo dell'A.P.T. nella fattispecie.
Va ancora evidenziato che, sul tema Mondiali di sci, alle due A.P.T. di Pinerolo e della Valle di Susa risultano assegnati "contributi straordinari ex lege 12/1987 nella seguente misura: all'A.P.T. Pinerolo L. 145 milioni destinati a "progetto editoriale progetto di segnalazione turistica - programma di iniziative pubblicitarie".
all'A.P.T. Valsusa L. 106 milioni destinati a "progetto di segnaletica turistica - inserto su Meridiani".
Trattasi di contributi straordinari per la cui erogazione valgono le considerazioni soprasvolte per i Mondiali di cross.
Conclusione.
Dall'analisi dei quattro casi sopraillustrati e dal raffronto tra i medesimi, specie per quanto concerne quella particolare forma di collaborazione tra Regione e Aziende che si sostanzia nell'"avvalersi del supporto tecnico-organizzativo...etc." risulta riassuntivamente quanto segue: a) gli scostamenti di atti e procedure rispetto al corretto e ragionevole percorso amministrativo descritto nelle precedenti pagg. 6 e 7, si sono manifestati tanto per l'Europeade quanto per Giochi Senza Frontiere e i Mondiali di sci. Per queste ultime due iniziative il ruolo secondario dell'A.P.T., quale semplice soggetto pagatore di fatture spiccate da soggetti terzi, risulta formalmente attestato nelle soprarichiamate lettere delle A.P.T. coinvolte.
b) Per i Mondiali di cross, il prescelto sistema "contributivo" consente di riconoscere maggiore ortodossia alle procedure amministrative poste in essere, giacché l'assegnazione di contributo "straordinario" non deve necessariamente precedere la realizzazione della manifestazione. Inoltre le fatture riscontrate in questo caso (per L. 451 milioni) sono formalmente emesse nei confronti dell'A.P.T., la quale risulta dunque (stando agli atti) controparte diretta dei soggetti terzi.
La vicenda Falciola, quale appare dalla documentazione Mondiali di cross, attiene ad un rapporto diretto A.P.T./Tipografia. Altrettanto non si può dire per il CD-ROM itinerari turistici, vista la lettera del Commissario liquidatore in data 15 aprile 1997.
c) Gli evidenziati scostamenti dalla ortodossia procedimentale amministrativa riguardano prevalentemente atti amministrativi individuali e non atti dell'organo collegiale. Essi, infatti, concernono, nella quasi totalità degli episodi singolarmente esaminati, la fase tecnico/amministrativa successiva all'adozione dell'atto collegiale.
L'atto collegiale, formalmente corretto ed ortodosso per i presupposti giuridici e di fatto che ne sorreggono la motivazione in narrativa, pu però risultare sostanzialmente compromesso dalla mancanza di corrispondenza tra quanto dichiarato in atto e l'oggettivo riscontro nella realtà.
Peraltro, ciò concerne non gli "atti" ma, bensì, i fatti (o comportamenti) il cui accertamento (specie se preventivo) trascende la normalità dei rapporti giuridico-amministrativi e l'ambito di responsabilità propria di ciascun soggetto.
Relativamente all'importo delle somme complessivamente stanziate dall'Assessorato al Turismo a favore delle A.P.T. coinvolte (contributo ordinario e contributi straordinari) non appaiono significativi e/o esorbitanti incrementi rispetto a quanto stanziato negli anni precedenti tenendo conto - beninteso - delle specifiche e rilevanti iniziative che hanno caratterizzato l'attività di promozione turistica nelle zone interessate.
d) La mancata ortodossia di procedure e atti coinvolge momenti organizzativo/operativi sia interni che esterni all'Amministrazione essendo evidente la responsabilità di organi e strutture dell'A.P.T. nella gestione di fondi ex art. 3, comma 2 della legge reg. 29/1987: gestione da effettuarsi nel rispetto delle correlate disposizioni legislative (legge reg. 12/1987 artt. 19, 22 e 38; legge 24/11/1995 n. 85, art. 1 comma 2 legge 22/9/1996 n. 75, art. 21).
L'eventuale riscontro, su altre iniziative, di prassi applicative analoghe o differenti rispetto a quelle accertate nei casi di specie potrebbe logicamente condurre a valutazioni ulteriori.
Ma tutto ciò comporterebbe, ovviamente, un'analisi ben più lunga e complessa di quella oggi svolta, oltretutto con limiti di tempo molto ristretti che il Gruppo si è sforzato di rispettare, cercando comunque di offrire al lettore un panorama della vicenda il più possibile oggettivo ampio e ragionato.



PRESIDENTE

Come è stato stabilito non seguiranno alla relazione del Presidente osservazioni o commenti tecnico-politici, questi saranno demandati alla seduta consiliare convocata per martedì prossimo. Trasmetteremo, secondo quanto richiesto, gli allegati che sono stati indicati nella relazione.
Pertanto tutti i Capigruppo avranno una sufficiente documentazione per poter supportare o meno il giudizio espresso dalla relazione stessa.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Iscrizione e esame della proposta di deliberazione "Artt. 10 e 11 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 - Individuazione delle Direzioni e dei Settori regionali; definizione delle declaratorie delle direzioni, delle strutture organizzative speciali (art. 14 L.R. 51/97) e dei settori"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. la proposta di deliberazione "Artt. 10 e 11 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 - Individuazione delle Direzioni e dei Settori regionali; definizione delle declaratorie delle direzioni, delle strutture organizzative speciali (art. 14 L.R. 51/97) e dei settori" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è iscritta all'unanimità. dei 42 Consiglieri presenti.
Passiamo ora all'esame della deliberazione testé iscritta.
In tal senso, ricordo al Consiglio regionale il connesso ordine del giorno n. 563, approvato nell'adunanza consiliare del 25 luglio 1997, di cui do lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte in riferimento al comma 4 dell'art. 10 della legge regionale "Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale regionale", approvata in data odierna impegna il Comitato di cui al comma 4 citato, di elaborare la proposta di ridefinizione delle Direzioni e dei Settori, e relative declaratorie nonché le declaratorie delle strutture speciali entro il termine fissato onde consentire alla Giunta regionale e all'ufficio di Presidenza di deliberare l'assetto organizzativo dell'Ente e di proporlo al Consiglio regionale nel rispetto delle disposizioni di legge si impegna altresì a deliberare, nella seduta successiva alla presentazione, in ordine alle proposte di cui sopra, limitando alla sola discussione generale le dichiarazioni di voto impegna infine la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza a porre in essere tempestivamente i successivi adempimenti di competenza al fine di consentire l'applicazione integrale dei Contratti Collettivi Nazionali di lavoro - area dirigenza e area personale - nel rispetto dei termini indicati dalla legge." Il testo è stato approvato con 41 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astensione nella seduta consiliare del 25 luglio u.s.
Dò ora lettura della deliberazione del Consiglio regionale ex artt. 10 e 11 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 - Individuazione delle direzioni e dei Settori regionali; definizione delle declaratorie delle direzioni, delle strutture organizzative speciali (art. 14 L.R. 51/97) e dei settori "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: la legge regionale 8 agosto 1997, n. 51 "Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale regionale" stabilisce rispettivamente, all'art. 10 ed all'art. 11, che le Direzioni regionali ed i settori (di norma articolazioni delle Direzioni medesime), in sede di prima applicazione ed entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, sono istituiti con deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per gli ambiti di rispettiva competenza, formulata in conformità alla proposta di un Comitato formato dal Presidente del Consiglio regionale, o da un componente dell'Ufficio di Presidenza da lui delegato, che lo presiede, dal Presidente della Giunta regionale, o da un Assessore da lui delegato e da un Consigliere per ogni Gruppo consiliare all'art. 14 della su citata legge regionale sono istituite, tra le altre le seguenti strutture speciali: a) Gabinetto della Presidente della Giunta regionale b) Gabinetto della Presidente del Consiglio regionale c) Avvocatura d) Controllo di gestione e) Museo regionale di scienze naturali f) Ufficio per il Difensore Civico per le quali, a regime, l'istituzione, modifica e soppressione vengono effettuate con deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per gli ambiti di loro rispettiva competenza considerato che: il Comitato di cui all'art. 10, comma 4, della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 istituito con atto del Presidente del Consiglio regionale n. 88 dell'11/9/1997 ed integrato con successivo atto n. 93 del 24/9/1997, ha concluso i propri lavori in data 30 settembre 1997, formulando la proposta relativamente alle direzioni regionali ed ai settori, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 10, comma 2 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 la proposta è stata trasmessa al Presidente della Giunta regionale e all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con nota n. 13986 del 26/9/1997 a firma del Presidente del Consiglio regionale tale proposta si concretizza negli allegati al presente provvedimento deliberativo, per farne parte integrante, formulati in conformità alla proposta del Comitato medesimo come di seguito indicato: Allegato A), nel quale sono individuate le direzioni regionali della Giunta regionale e risultano descritte le declaratorie delle relative attribuzioni Allegato B), nel quale sono individuati i settori che costituiscono articolazione delle direzioni regionali della Giunta regionale e risultano descritte le declaratorie delle relative attribuzioni Allegato C), nel quale sono individuati i settori che costituiscono articolazione delle strutture speciali della Giunta regionale e risultano descritte le declaratorie delle attribuzioni delle strutture speciali e dei relativi settori Allegato D), nel quale sono individuate le direzioni ed i settori regionali, la definizione delle declaratorie delle direzioni, delle strutture organizzative speciali e dei settori del Consiglio regionale rilevato che per rispettare la scansione temporale dei termini previsti dall'art. 48, comma 4 e comma 5 della L.R. n. 8 agosto 1997, n. 51, deve procedersi all'individuazione delle strutture e delle relative declaratorie delle attribuzioni, così come descritte negli allegati A), B), C) e D) che costituiscono parte integrante del presente provvedimento deliberativo precisato che nel rispetto dell'art. 48, comma 6, della L.R. 8 agosto 1997 n. 51, l'individuazione delle strutture sopra richiamate non consente l'operatività dell'istituzione delle medesime, continuando ad operare le strutture previgenti, provvisoriamente determinate nell'allegato A) della L.R. n. 51/97, restando validi gli incarichi affidati considerato che tale operatività può aver luogo esclusivamente a seguito dell'adozione dei provvedimenti previsti all'art. 48 della L.R. n. 51/97 comma 4 e comma 5 e, pertanto, risulta necessario demandare alla Giunta regionale e all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, negli ambiti di rispettiva competenza, attraverso l'adozione di successivi provvedimenti, la determinazione della decorrenza dell'operatività dell'istituzione delle nuove strutture, come individuate negli allegati A) B), C) e D) al presente provvedimento Vista la DGR n. 7-22758 del 30 settembre 1997 e la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 869/97 del 29 settembre 1997 delibera 1) di approvare l'istituzione delle direzioni regionali della Giunta regionale e del Consiglio regionale, i settori che costituiscono articolazione delle strutture speciali della Giunta regionale e del Consiglio regionale, nonché le relative declaratorie delle attribuzioni e di quelle delle strutture speciali istituite all'art. 14 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51, così come descritte negli allegati A), B), C) e D) che costituiscono parte integrante del presente provvedimento deliberativo 2) di demandare alla Giunta regionale e all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, negli ambiti di rispettiva competenza, attraverso l'adozione di successivi provvedimenti deliberativi, la determinazione della decorrenza dell'operatività dell'istituzione delle nuove strutture come individuate negli allegati A), B), C) e D), che costituiscono parte integrante del presente provvedimento, nel rispetto dei termini previsti all'art. 48, comma 4, comma 5 e comma 6 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 3) di prendere atto che ai sensi dell'art. 48, comma 6 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51, continuano ad operare fino all'adozione del provvedimento su citato le strutture previgenti, provvisoriamente determinate nell'allegato A) della legge regionale medesima, restando validi gli incarichi affidati".
Questo il tenore della deliberazione.
Prima di passare alle dichiarazioni di voto debbo ringraziare i membri della Commissione cosiddetta "dei saggi" per l'apporto dato, estremamente costruttivo, positivo e risolutivo.
Ringrazio anche l'Assessore Burzi per il contributo con cui ha voluto seguire i nostri lavori e per la disponibilità che è stata data sia dall'Assessorato, ma anche da tutti i membri del Consiglio, affinché questo lavoro potesse trovare la sua ultimazione nei tempi previsti.
Passiamo dunque alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Foco; ne ha facoltà.



FOCO Andrea

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo il lungo dibattito svolto prima in Commissione, poi in aula, e dopo le riunioni della Commissione chiamiamola "speciale", preferisco, infatti, chiamarla così (non so se siamo stati "saggi", mi auguro di essere saggio oggi non abusando della pazienza dei colleghi), diventa difficile, cercare di motivare sinteticamente il proprio voto.
Innanzitutto, proprio per chiarezza, mi preme evidenziare quelle che sono state le difficoltà cui si è trovata di fronte la Commissione. La prima che abbiamo superato, mi auguro brillantemente e saggiamente, è quella dei tempi. Penso che la Commissione con una mole di lavoro del genere abbia lavorato e operato in modo così veloce non perché abbia dato per scontati certi passaggi o discorsi già fatti, ma perché il lavoro precedentemente svolto ci ha permesso di non dover ripercorrere tutto quello già sviscerato con il dibattito. Ribadiamo quindi l'utilità della discussione precedente.
Su questo aspetto penso che possiamo tutti convenire di aver fatto uno sforzo, in modo particolare noi della minoranza, a non voler dilungare tutta una serie di aspetti e procedure. Basta vedere i tempi di riflessione o sarebbe meglio dire di non riflessione che sono stati concessi dopo la presentazione dei vari "canovacci" di lavoro: un giorno o un'ora e dopo veniva assunta la decisione.
Ci sono stati però altri elementi che vanno ribaditi perché sono stati momenti di difficoltà e, a mio parere, notevole. Innanzitutto il nodo delle deleghe: il fatto che abbiamo dovuto operare, perché c'era un ordine del giorno che fissava il 30 settembre come inizio delle procedure, anche se noi abbiamo chiesto che si potesse cominciare a riflettere e discutere prima. Ci siamo quindi confrontati su una fotografia dell'esistente: è inutile girarci attorno. Quando abbiamo discusso di alcuni settori che, con ogni probabilità, tutti abbiamo la consapevolezza verranno decentrati, cioè non sparirà né l'ufficio né la competenza, ma sarà spostata ad altro livello istituzionale. Le discussioni fatte su quella parte, ci è stato detto, erano patrimonio della Commissione, ma anche del Consiglio, per adesso non si poteva fare niente, perché comunque quel settore c'era faceva parte dell'organizzazione, ma di quanto discusso ne avremmo tenuto conto successivamente.
Questo impegno, Presidente e Assessore, l'ho voluto far mettere a verbale, perché è con uno spirito reciproco di collaborazione che si riesce ad arrivare ai risultati. Questo è stato un aspetto che ci ha impedito di lavorare guardando al futuro. Abbiamo fotografato l'esistente e sovente abbiamo confuso il settore con un ufficio, con una specificità che comunque sarebbe restata, il settore è infatti un'ampia struttura, non ci sarà più ma sicuramente quegli uffici resteranno. Pensiamo ai Co.Re.Co.: c'è una legge che dice che sono quattro e finché non la cambiamo rimangono quattro.
Sappiamo che allora fu un grande sforzo - è presente nella Sala stampa l'Assessore Nerviani che allora lavorò su questa parte - e un grosso lavoro quello di arrivare a quattro.
Oggi, a mio parere, si può arrivare a un settore unico, che non sta a significare che gli uffici, i servizi sul territorio, non debbano esserci però il settore è un'altra cosa.
L'altro elemento è stato questo numero fatidico, messo in legge. Dopo ampia e articolata discussione abbiamo definito il 32 come numero massimo di riferimento, oltre al quale non si doveva andare ed è successo che "si devono fare" 32 settori: guai a noi farne uno in meno! O, almeno, guai all'Assessore o alla maggioranza cedere di una direzione rispetto alle 32 fissate. E questo, è inutile nasconderlo, non solo ha condizionato i lavori, ma ha inficiato la discussione perché ci siamo trovati sovente d'accordo in via di principio sulla possibilità, che alcune direzioni potevano anche essere unite, e c'è stato uno sforzo in questo senso per cui, a nostro parere c'erano tutte le condizioni per poter fare ulteriori riduzioni e non in modo artificioso, ma sostanziale. Invece alla fine il n.
32 è restato l'ultima frontiera.
Mi si scuserà se rivendico un po' di merito al lavoro fatto alla martellante presenza di interventi da parte della minoranza, ma questo succede sovente e non ce ne siamo stupiti, sia per quanto riguarda il bilancio, sia in altre grandi occasioni dove la minoranza interviene parla, argomenta, la maggioranza ascolta, in alcuni casi abbiamo trovato unanimità di intenti, però chi risponde o tira le conclusioni è l'Assessore e alla fine, a mio parere, non possono che essere conclusioni di parte, di una parte, e non rispecchianti l'insieme.
Forse, se avessimo avuto più tempo, e con uno sforzo maggiore da parte di tutti, avremmo potuto raggiungere anche qualche obiettivo più concreto ed in modo unanime. Ritengo sia stato un peccato non averlo fatto.
In Commissione si sono rispecchiate le stesse dialettiche e discussioni dell'aula, cioè la divisione tra maggioranza e minoranza, salvo poche eccezioni.
Termino chiedendo al Presidente di poter esprimere due giudizi distinti, anche se so che si tratta di una delibera unica e quindi non è possibile il voto, per parti separate. Circa il ruolo e la funzione del Consiglio riteniamo di avere potuto portare un nostro contributo e quindi arrivare ad un aspetto di unanimità, sia per quanto riguarda il numero delle direzioni, sia per quanto riguarda l'articolazione dei settori. Non mi ripeto: ero già intervenuto al riguardo quando abbiamo iniziato la discussione sulla legge, per cui, anche solo a livello nominalistico, il fatto che si usi il termine Assemblea e non solo Consiglio mi pare un passo in avanti verso la possibilità futura di poter anche usare il termine Parlamento.
L'aspetto importante è stato nella sostanza, cioè le quattro direzioni e le loro articolazioni. Per questa parte noi ci sentiamo di essere d'accordo e quindi di dire che va bene, mentre esprimiamo un voto contrario, che mi pare motivato con tutte le osservazioni fatte precedentemente, per quanto riguarda l'articolazione delle 28 direzioni e dei settori che sono di conseguenza.
Questa è la nostra dichiarazione di voto, per cui essendo costretti ad esprimere un voto unico, siccome ho parlato di quel fatidico 32, il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Relativamente alle parti politiche della proposta in oggetto, rinvio il giudizio complessivo alla discussione già effettuata sulla legge n. 51.
Giudizio negativo; fra le diverse motivazioni alla base di tale valutazione, la principale era inerente all'elevato numero delle Direzioni contenuto sia nella proposta originaria sia in quella finale, oggi in aula.
Il Gruppo ha dato il proprio contributo per migliorare la declaratoria delle Direzioni regionali; tuttavia, permane il nostro giudizio negativo sul numero complessivo delle Direzioni. Siamo ancora più convinti, dopo aver esaminato nel dettaglio le diverse proposte, che c'era è c'è lo spazio per un'ulteriore riduzione delle Direzioni regionali, per non giungere, con la nomina dei coordinatori, ad una pericolosa sovrastruttura in termini di organizzazione.
Ma ormai tutto questo è acqua passata; abbiamo registrato, infatti, la posizione irremovibile della Giunta regionale sulle 32 Direzioni.
Il nostro giudizio è invece positivo per quanto riguarda il numero delle Direzioni del Consiglio regionale; l'indicazione emersa dal dibattito sulla legge n. 51 è stata colta da tutta la Commissione. Indicazione che potenzierà il ruolo del Consiglio: questo mi pare sia di grandissimo interesse.
Saremmo portati quindi a dare un giudizio positivo, ma visto l'elevato numero complessivo delle Direzioni, la nostra valutazione è negativa.
Al di là delle varie considerazioni che possono emergere, credo che approvata questa proposta, nascerà un problema che riguarderà in modo particolare il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, oltrech naturalmente, l'Assessore: la nomina dei Direttori, e quindi una fase di grande delicatezza per chi riveste la responsabilità di governo dell'Amministrazione.
Nelle nomine dei Direttori occorrono doti di grandissimo equilibrio occorre grandissima prudenza, occorre non lasciarsi tentare da desideri più o meno nascosti, magari inconsci, di impostare il lavoro non soltanto su valutazioni di carattere professionale, ma su ipotetiche valutazioni di carattere parapolitico.
Faccio tali affermazioni rifacendomi a quello che fu uno dei primi passi della Giunta-Ghigo, quando, mi pare all'indomani delle elezioni circolava sui giornali - ma poi se ne discusse anche qui - l'elenco dei funzionari segnati con evidenziatori in colori diversi, in base all'appartenenza politica.
Invito il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, di stare attento e di non lasciarsi "tirare per la giacca", con tentativi che spero non ci siano - probabilmente non ci sono - di questo genere. Occorre equilibrio prudenza, e, soprattutto, valutare la professionalità delle persone, non lasciandosi prendere da desideri di omologare - cosa che può anche capitare anche la struttura alla maggioranza politica. Sono convinto che questo non avverrà; comunque, staremo all'erta e attenti.
Credo inoltre che la Giunta dovrà stare molto attenta nel momento in cui riterrà di ricorrere, per la dirigenza, a degli esterni. Strumento importante, previsto dalla legge n. 51, che va utilizzato con grandissima attenzione; lo stesso Presidente Ghigo ha ammesso in diverse riunioni della dirigenza, che la struttura dirigenziale della Regione Piemonte ha qualità competenze e capacità. Lo strumento va quindi utilizzato soltanto in casi estremi, altrimenti lo stesso Presidente cadrebbe in contraddizione con quanto ha affermato in diverse riunioni pubbliche.
Questi i suggerimenti che mi sento di dare alla Giunta regionale nel momento in cui dovrà procedere alla seconda fase, molto più delicata.
Sicuramente, la Giunta si comporterà nel modo più equilibrato e prudente possibile; ci permettiamo di valutare i gesti, le azioni, le decisioni che assumerà in base a questi importanti criteri, così come valuteremo e saremo osservatori di alcune revisioni della proposta, che dovranno essere presto approntate.
Come ha detto il collega Foco, quella in discussione è una proposta che parte da una situazione reale, ma non dobbiamo dimenticare che sono in corso procedure importanti: penso, per esempio, all'Agenzia sanitaria.
Un disegno di legge della Giunta prevede un'organizzazione per alcune parti parallela alle attuali Direzioni. Dobbiamo assolutamente evitare doppioni; l'Agenzia si costituisce per semplificare, non per creare ulteriori problemi. Alcuni compiti attualmente affidati all'interno delle Direzioni sanitarie, probabilmente dovranno essere trasferiti all'Agenzia occorre valutare se si tratta dello strumento più adatto.
In questo senso, mi fido totalmente di quanto l'Assessore Burzi ha affermato in Commissione: trattandosi di disegno di legge, verrà valutato nel momento in cui diverrà una legge vera e propria.
Invito l'Assessore e il Presidente Ghigo a valutare con attenzione: la struttura è portata, per forza di cose, a perpetuarsi; difficilmente è possibile introdurre innovazioni in una struttura organizzativa. L'ideale sarebbe stato che si fosse discusso, in questo momento, anche dell'Agenzia per evitare, appunto, il consolidamento di un'organizzazione che poi diventa difficilmente modificabile.
Immagino che il Presidente Ghigo valuterà in termini diversi il ruolo che ha assunto l'attuale, cosiddetto, comunicatore globale. Mi pare che la decisione venne assunta un paio di anni fa, sostenendo che occorreva una direzione della comunicazione, visto che la struttura organizzativa era debole. Avremo un Direttore regionale della comunicazione a tutti gli effetti, e credo che prima o poi il Presidente Ghigo ci informerà del completamento del lavoro del comunicatore, nel momento in cui sarà nominato un Direttore alla comunicazione; mi pare ovvio, altrimenti, anche qui avremo dei doppioni.
Mi auguro anch'io che il riferimento alle deleghe fatto da tutti i colleghi, in Commissione, nonché, poco fa, dal collega Foco, sia un criterio che ci permetta di lavorare e di riprendere l'attuale proposta che proprio perché non tiene conto del processo delle deleghe è indubbiamente monca. Si sarebbe sicuramente potuto fare di più, ma abbiamo preferito anche noi dare il nostro apporto al suggerimento-proposta del Presidente Picchioni durante la discussione in seno al Comitato dei saggi che ci permetteva di partire con l'applicazione della legge n. 51 nella suddivisione delle competenze tra lavoro politico e amministrativo. In questo senso, il nostro ruolo è stato positivo, ma sulle questioni che primo ho detto - modalità di nomina delle Direzioni, Agenzia sanitaria deleghe, comunicatore - saremo attenti osservatori per l'applicazione della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La discussione che stiamo facendo, interessa in particolare gli "addetti ai lavori" della Commissione che ha lavorato in questo periodo.
Arriviamo così all'atto conclusivo della legge, anche per il tipo di iniziativa che noi, abbastanza in particolare, avevamo svolto al momento della discussione, per arrivare alla modifica del numero delle Direzioni.
Non avevamo votato a favore dell'ordine del giorno. Avevamo detto però, che lo avremmo rispettato e lo abbiamo fatto sia con la nostra partecipazione alla Commissione sia con l'aver avuto dei pretesti per non sentirci vincolati da quell'ordine del giorno.
Teniamo conto che in allora sono stati approvati due documenti intimamente legati. Il secondo è stato formalmente rispettato; lo è stato un po' meno nella sostanza perché lo spirito che io avevo individuato - pu darsi che sbagli - era che avessimo anche l'altro strumento come strumento di lavoro. Così non è stato.
D'altro canto, anche i 30 giorni stabiliti per la Commissione sono diventati 10. Noi abbiamo ricevuto, cioè, il primo documento non il 5 o il 6 o il 7 di settembre, ma il 16 e abbiamo concluso i lavori alla fine della scorsa settimana, a parte lo strascico di questa mattina.
Quindi, abbiamo anche accettato di lavorare con una compressione di tempi che sicuramente non ha aiutato. Penso, infatti, che, pur avendo usato bene il tempo che abbiamo dedicato a questo lavoro, se ne avessimo avuto maggiormente avremmo potuto approfondire e capire meglio la questione.
Credo inoltre che sia stata sprecata un'occasione, perché quella Commissione poteva dare un certo ruolo al Consiglio, poteva cercare di far superare la difficoltà del rapporto maggioranza-minoranza e dare un ruolo forte alla Commissione stessa. Devo dire che solo in parte i Gruppi, e non tutti, hanno colto quell'occasione, quindi siamo arrivati ad avere nuovamente una divisione abbastanza netta tra i Gruppi di maggioranza e quelli di minoranza.
Ripeto, noi, insieme agli altri Gruppi di minoranza, abbiamo lavorato tenendo conto sostanzialmente dell'ordine del giorno, quindi abbiamo approfondito la proposta non confrontandola con le nostre proposte originali, altrimenti non l'avremmo neanche presa in considerazione, ma lavorando su di essa, cercando di individuarne al suo interno ulteriori elementi di miglioramento e razionalità.
In parte questo è avvenuto, vi sono state delle modifiche, ma il compito non è stato agevole. Siamo infatti partiti da una proposta di 33 direzioni per 32 posti, quindi una è stata eliminata, non si poteva fare diversamente. Tra la proposta dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio e quella della Giunta vi era, cioè, una direzione in più.
Noi pensiamo che ci si poteva introdurre maggiormente dentro i meccanismi, anche se questo in parte è stato fatto; infatti, tra la prima proposta e la seconda ci sono delle variazioni. Non ve ne sono state alcune che noi consideriamo gravi, spostamenti che non sono avvenuti: le Cave, ad esempio, che sono rimaste nel settore produttivo, mentre le avremmo preferite sull'assetto del territorio. Così come il problema dei Parchi che noi pensiamo abbia più competenze con l'assetto del territorio, anche se le scelte che sono state fatte hanno una loro razionalità. Per quanto riguarda le Cave, ad esempio, avremmo privilegiato l'aspetto di tutela del territorio, anche se inserirle nel capitolo delle attività produttive non stona con la realtà. E' una scelta politica che non condividiamo abbastanza grave, ma che ha una sua razionalità.
Noi abbiamo lavorato, inizialmente, per superare alcune irrazionalità.
Per esempio, la divisione tra lavoro e formazione. Si diceva che la formazione è trasversale perché non riguarda solo la formazione industriale, come se il lavoro, invece, fosse solo quello industriale. Gli argomenti accettabili per un settore, dovevano esserlo anche per un altro quindi in questi aspetti tali proposte sono state modificate. Rimaneva comunque il fatto che questa proposta era figlia della legge. Una legge che noi abbiamo votato contrariamente, anche riguardo all'articolo in questione.
Avevamo già detto, parlando delle 42 direzioni generali, che era considerato un numero massimo, che sarebbe poi diventato il numero effettivo, come si è poi verificato. Così è avvenuto anche quando il numero è stato ridotto a 32. Questo dimostra che avevamo ragione ad insistere per una compressione del numero, perché riteniamo che analizzando la proposta così com'era, non come la volevamo noi, ulteriori razionalizzazioni fossero possibili.
Il Consigliere Foco ne ha già illustrate alcune, legate ad un processo di delega, che tra l'altro erano contenute anche nell'altro ordine del giorno. In particolare, si doveva operare in tal senso riguardo all'agricoltura, ma questo non è stato fatto e io spero si faccia nei tempi previsti dall'ordine del giorno.
Pensiamo che la volontà di non abbassare le direzioni nel settore di competenza della Giunta abbia impedito di fare la stessa cosa per il Consiglio. Riteniamo infatti che il rapporto sia equilibrato, ma che se ci fosse stata, da parte della Giunta, la volontà di razionalizzare maggiormente, questo non avrebbe poi portato ad un'estensione delle direzioni del Consiglio, semmai ad una volontà di razionalizzare - almeno da parte nostra - anche i settori del Consiglio.
Devo dire che, riguardo alle direzioni del Consiglio, abbiamo sostenuto quel rapporto, ma allo stato delle attuali forze esistenti in Consiglio ci sembrano troppe e abbiamo detto, e intendiamo dirlo qui con forza, che questo progetto vuol dire un investimento sul futuro.
Se si fanno queste direzioni vuol dire che rapidamente il Consiglio deve avere un salto di qualità, un rafforzamento quantitativo e qualitativo, un rafforzamento materiale, ci devono essere più persone, più energie, ma anche più qualità. Altrimenti rischia di essere un'operazione di pura sistemazione di posti, che non corrisponde ad un salto di qualità.
Per queste ragioni abbiamo detto che tale rafforzamento deve privilegiare la funzione principale di questa assemblea, se così la chiameremo d'ora in poi, che è quella di elaborare delle leggi, di avere delle prese di posizione. Dovremmo avere, cioè, la preoccupazione per cui tutto quello che esce da questo Consiglio, come atto, abbia una sua forza.
Penso agli ordini del giorno, che non dovrebbero essere votati solo per dare un contentino; se si votano gli ordini del giorno, il Consiglio deve poi preoccuparsi di come vengono assunte quelle prese di posizione.
Abbiamo fatto la scelta di dare una maggiore responsabilità al Consiglio però, oltre al tetto, dobbiamo costruire le fondamenta altrimenti è un'operazione sbagliata.
Per il resto, proprio per gli elementi che ricordavo prima, per le debolezze complessive che aveva la proposta inizialmente, noi non possiamo essere favorevoli.
Concludo spiegando la motivazione del nostro voto contrario. Votiamo contro l'insieme della proposta perché - ripeto - se ci fossimo trovati di fronte ad una proposta più "asciutta" da parte della Giunta, avremmo richiesto che anche il Consiglio si comportasse di conseguenza. Quindi, il numero non è figlio solo delle esigenze del Consiglio, ma è figlio anche della proposta complessiva, ed è questo il primo elemento. Noi avevamo votato allora contro la proposta e la proposta rimane quella, nei numeri.
Non si è voluto utilizzare quella piccola possibilità che c'era di razionalizzare ulteriormente, e quindi questo è il primo elemento: questa deliberazione è figlia - ne ha tutte le caratteristiche - della legge che era stata votata.
I tempi a nostra disposizione ci hanno permesso di lavorare efficacemente, ma in modo del tutto insufficiente, quindi non ci sentiamo di sposarla completamente.
Nonostante lo sforzo compiuto e il contributo che abbiamo dato, non ci sentiamo di vedere questo tipo di proposta come figlia nostra, per cui ribadiamo il nostro voto contrario.
Tuttavia credo che si debba rilevare il contributo vero dato dal nostro Gruppo e dalle altre forze dell'opposizione. Talvolta i modi di ostacolare e di fare ostruzionismo possono essere diversi da quello dell'intervenire in aula; anche il fatto di non permettere di lavorare adeguatamente pu avere lo stesso scopo.
Noi speriamo che il rafforzamento del Consiglio ci aiuti anche in questa direzione, offrendoci cioè più strumenti per lavorare meglio nelle Commissioni prima e in aula successivamente, in modo da poter superare a monte tutta una serie di incomprensioni e lavorare con più efficacia all'interno del Consiglio.
Rimane comunque il fatto che sulla delibera attuale, così come era avvenuto sulla legge precedentemente votata, per le ragioni che dicevo prima esprimeremo un voto contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Svolgo un intervento molto sintetico; d'altra parte, già il Consigliere Saitta - ognuno ovviamente nel rispetto delle proprie funzioni - ha detto che il giudizio era stato espresso a proposito del disegno di legge, poi diventato L.R. 51, sul quale abbiamo discusso a lungo.
Anche noi, all'epoca, ci eravamo espressi; questo è l'ultimo atto rispetto all'intero disegno di legge (si potrebbe definire l'ultimo atto della prima fase, perché poi esiste una seconda fase che sarà costituita dalla nomina dei Direttori regionali da parte della Giunta).
Esprimiamo dunque un voto favorevole. Abbiamo vissuto tutta la discussione che c'è stata all'interno del cosiddetto "Comitato dei saggi" ed esprimiamo soddisfazione per la disponibilità manifestata dalla Giunta nell'accogliere alcune ragionevoli considerazioni sollevate nel corso delle diverse riunioni.
Noi non scomponiamo in due il discorso delle 32 Direzioni (28+4) perché intendiamo atteggiarci in un modo sulle 4 del Consiglio e in un altro modo sulle 28 della Giunta; noi ci atteggiamo in modo favorevole sia sulle 4 Direzioni espresse dall'Ufficio di Presidenza, e quindi di competenza del Consiglio regionale, che sulle 28 della Giunta.
I Consiglieri Foco e Saitta, ma soprattutto il Consigliere Papandrea hanno sottolineato come sarebbe stato possibile riempire solo "x" caselle delle 28, ma comunque un numero inferiore a 28, per quanto riguarda la Giunta.
Occorre però ricordare che il numero attuale di 32 (28+4) deriva dal 42 iniziale, per cui bisogna prendere atto che c'è stato un grosso sforzo nella compressione dei numeri.
Esprimiamo dunque parere favorevole, soddisfazione per la pacatezza, la ragionevolezza ed anche il punto di sintesi che la Giunta, con la sua disponibilità, ha consentito al Comitato di raggiungere in fase di discussione.
Siamo inoltre fiduciosi per quanto riguarda la seconda fase, perch riteniamo che la Giunta abbia gli elementi, la responsabilità, la discrezionalità amministrativa e politica per procedere a delle scelte che siano condivisibili.
Come dicevo, è l'ultimo atto di questo disegno di legge; sotto certi aspetti, passa un po' in sordina, così come probabilmente succederà martedì e mercoledì prossimo per le approvazioni relative al Piano sanitario, e questo è molto triste.
D'altra parte la vicenda in cui siamo immersi finisce con l'assorbire anche provvedimenti di questo tipo, che sono invece, dal punto di vista politico, molto forti e caratterizzanti. Purtroppo dobbiamo subire la realtà, non possiamo pilotarla oltre certi limiti; anzi, mi sembra di capire che negli ultimi tempi il margine di pilotabilità della realtà, per quanto ci riguarda, è molto, molto, molto contenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

In questo breve intervento, che è anche dichiarazione di voto, vorrei sottolineare una cosa estremamente positiva. Quando votammo l'ordine del giorno in Consiglio regionale c'erano pochi che credevano che saremmo riusciti a trovare le soluzioni nei tempi che ci eravamo prefissati.
Ebbene, c'è un primo dato positivo: una volta tanto, questa Commissione estremamente strana, perché era la prima volta che se ne insediava una del genere - ci dà modo di constatare che, a volte, si riescono a fare le cose anche nei tempi stabiliti.
Secondo me, questo metodo di lavoro può essere un buon precedente per altre tematiche che riguardano questo Consiglio e che, spesso, nel momento assembleare, non si riescono a portare a termine.
Reputo inoltre estremamente positivo il fatto che l'Assessore, in questo frangente, abbia saputo tener conto delle cose che si sono dette non soltanto nella cosiddetta Commissione dei saggi, ma soprattutto - e lo si può rilevare dai vari verbali - nelle riunioni delle Commissioni che l'hanno preceduta e nelle quali si è discusso dell'intero testo di legge.
La volta scorsa non l'ho detto, ma il ringraziamento non va soltanto all'Assessore Burzi, che ha saputo comunque sintetizzare tutte le richieste che da più parti venivano.
Mi sembra strano che tu - collega Foco - possa dire in questa assemblea: "Solo le minoranze intervengono".
Basterebbe andare a verificare i verbali delle Commissioni precedenti e i verbali che il Presidente ci ha sempre letto all'inizio di ogni seduta della cosiddetta Commissione dei saggi per vedere che non soltanto le minoranze hanno portato delle istanze, non soltanto le minoranze hanno saputo proporre, ma qualche volta, e non ultima la riunione della Commissione dei saggi di stamane, anche membri di maggioranza hanno saputo trovare delle soluzioni alle richieste avanzate dalle minoranze.
Diversamente, i Commissari che in questo periodo (neanche un mese) si sono riuniti per trovare la soluzione non sarebbero stati saggi.
Gli allegati che stiamo per approvare, a mio parere, non sono perfetti e questo l'ho già fatto rilevare, Assessore, nella riunione dei saggi stessi - perché anche questa legge ha una valenza temporale. Come ho detto per altre leggi, se si vuole veramente essere legislatori della Regione Piemonte bisognerà mettere mano a quello che non va e avere il coraggio di rivedere quanto si è fatto; ciò, ripeto, se se si vuole essere legislatori e se si interpretano le leggi come leggi elastiche che man mano che si attuando magari non hanno tutti i risultati che ci si era prefissi.
Dico questo non perché tutte le leggi ogni qualche mese debbano essere riviste, ma è stato detto a più riprese, nella Commissione del personale e nella Commissione dei saggi, che noi siamo in attesa di deleghe "da" e "per".
Queste deleghe "da" e "per", molto probabilmente, ci porteranno a rivedere totalmente quei procedimenti legislativi che oggi andremo ad approvare. Questa è la realtà.
Sono convinto che si sia agito bene approvando oggi - non soltanto per questioni di tempo - i provvedimenti. Provvedimenti che dovranno essere rivisti man mano che la Regione deciderà di diventare veramente sempre più organo legislativo e sempre meno organo amministrativo. Per ottenere questo occorre che lo Stato si decida a non accentrare tutto il suo potere - come ha fatto da sempre - ma a concedere le deleghe che competono alle Regioni.
Se noi non assumeremo determinate posizioni rispetto a queste cose, temo che molte delle voci che sia alzano come urla dalle varie parti dell'Italia, diventeranno sempre meno contenibili.
Termino il mio intervento dichiarandomi personalmente soddisfatto di aver partecipato alla Commissione dei saggi, la quale mi ha arricchito e mi ulteriormente portato a conoscenza di com'è formata la "macchina" della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Anch'io preannuncio il voto favorevole del Gruppo del CDU a questo provvedimento.
Sottolineo che questa Commissione è arrivata in anticipo rispetto alle previsioni. Il lavoro svolto sia dai Commissari sia dalla Giunta sollecitata dalle osservazioni dei componenti della Commissione - è stato positivo; si è cercato di giungere ad una conclusione che potesse accontentare tutti.
E' stato detto che questo provvedimento probabilmente è una mera fotografia della realtà. Io, invece, lo vedo come una razionalizzazione iniziale che sarà una sperimentazione di una legge che ha portato ad una variazione di responsabilità e ad una variazione di individuazione dei ruoli politici e amministrativi all'interno della Regione.
Si tratta, quindi, di un momento in cui tutti quanti saremmo coinvolti in qualche cosa di nuovo che, ci auguriamo, possa essere il frutto del buon lavoro svolto finora.
Il Consigliere Foco sollevava le gravi difficoltà che la Commissione ha riscontrato nel fatto che il fatidico numero "32" dovesse essere assolutamente riempito nelle varie caselle. Direi che la necessità di razionalizzare è avvenuta nella fase iniziale di approvazione della legge sul personale dove da "42" si è passati a "32" direzioni regionali. Mi pare che questa necessità di ricoprire tutte le rispettive caselle non fosse soltanto una necessità di Giunta, ma anche di Consiglio. Mi pare che, sia da parte dei Consiglieri sia da parte della Giunta, nel momento in cui si è affrontato il discorso delle deleghe ci sia stata un'ampia disponibilità a rendere - come diceva il Consigliere Montabone - flessibile questo provvedimento e quindi ad adeguarlo di volta in volta qualora dovesse esserci la necessità e di razionalizzare ulteriormente il numero delle direzioni regionali e tutto quello che ne consegue.
Per cui come prima fase noi riteniamo che il lavoro svolto sia stato positivo, con l'apporto sia del lavoro della Giunta sia del lavoro del Consiglio. Per questo motivo voteremo a favore del provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi, pongo in votazione la deliberazione il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 32 voti favorevoli, 19 contrari.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Intervengo per ringraziare i componenti della Commissione. Come è già stato detto il lavoro di Commissione è stato impegnativo, frenetico, ma utile. Senza la disponibilità di tutti i Commissari evidentemente non avremmo raggiunto questo risultato.
Mi pare doveroso che tutto il Consiglio rifletta su questa modalità che è nata durante la discussione delle legge n. 51. Questa modalità ha portato a mio avviso - degli effetti benefici. Credo che si debba, e si possa riflettere nelle sedi opportuni se e in che misura questa modalità possa essere di aiuto nei vari passi dell'attività consiliare.
Infine rivolgo un ringraziamento agli Uffici sia della Giunta sia della Presidenza del Consiglio perché senza la loro collaborazione neanche la disponibilità dei Consiglieri avrebbe potuto essere efficace.


Argomento: Varie

Esame legge rinviata dal Governo: "Modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1995, n. 67 'Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e solidarietà'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame delle modificazioni alla della legge rinviata dal Governo, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Occorre la maggioranza assoluta. Si tratta di una modifica quasi irrilevante. E' dovuta al fatto che nel testo precedente non abbiamo inserito il comma secondo dell'art. 4 della legge n. 67 del 1995.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto, modificato accogliendo le osservazioni governative.
E' approvato all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI' 46 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Immigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 493: "Programma 1997 degli interventi a favore degli immigrati extracomunitari di cui alla L.R. 64/89"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 493 di cui al punto 16) dell'o.d.g..
Si tratta di un provvedimento urgente che è stato licenziato dalla Commissione competente con il seguente esito: favorevoli: Forza Italia, CDU, Rifondazione comunista astenuti: Alleanza nazionale non ha partecipato al voto: PDS.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vindigni; ne ha facoltà.



VINDIGNI Marcello

Il nostro Gruppo si asterrà su questo provvedimento in quanto, pur registrando un incremento delle risorse destinate all'attuazione della legge regionale n. 64/89 (incremento che si rendeva comunque necessario perché le risorse erano stabilizzate a livello di 8 anni orsono, mentre il fenomeno dell'immigrazione verso il Piemonte ha subito una notevole crescita), ci troviamo di fronte ad un programma di utilizzo della scarsità di risorse che la Regione destina a questo settore, viziato dal fatto che quasi la metà di queste risorse di fatto resteranno congelate. Infatti, non sono state date indicazioni rispetto alla definizione dei progetti di reinserimento degli immigrati nei Paesi d'origine; inoltre, la parte restante delle risorse disponibili viene destinata più ad attività di ricerca e di osservazione che ad attività positive e attive, e ci nonostante che il fenomeno dell'immigrazione nella nostra Regione abbia subito una accelerazione e quindi richieda interventi che si integrino con quelli governativi, comunque interventi specifici da parte nostra.
Naturalmente il bilancio 1998 costituirà un momento di verifica della volontà di procedere con politiche attive in questo settore e sarà quella l'occasione in cui potremo vedere se le contraddizioni presenti nella maggioranza saranno risolte positivamente.
Nella fattispecie, su questo provvedimento esprimeremo voto di astensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Non c'è alcuna contraddizione all'interno della maggioranza in merito a questi provvedimenti.
Nell'esprimere il voto favorevole di Alleanza nazionale, prendiamo innanzitutto atto, con soddisfazione, del programma di intervento individuato dall'Assessore. Chiediamo però che venga attivata anche l'altra parte dei residui, perché vi sono associazioni di cittadini stranieri residenti in Piemonte che credo, o almeno sento, sono pronti a presentare e a farsi finanziare progetti per il reinserimento degli immigrati nei Paesi d'origine.
Chiedo pertanto all'Assessore, ringraziandolo ancora per quanto ha fatto finora, di attivarsi quanto possibile nella ricerca di queste associazioni e nella concertazione con le medesime di attività atte al reinserimento.
Vorrei anche ricordare al collega Vindigni che queste non sono "paturnie" di una parte della maggioranza, ma sono interventi per il reinserimento degli immigrati nei Paesi d'origine, previsti da leggi nazionali. Non sono quindi tentativi più o meno surrettizi di non fare gli interventi a favore dell'immigrazione, perché gli interventi a favore dell'immigrazione sono rimasti uguali a quelli degli anni scorsi. Sono tentativi volti a cercare una soluzione reale al problema dell'immigrazione e non soltanto tesi a dare demagogicamente contributi a pioggia che non servono assolutamente a risolvere il dramma dell'immigrazione vera, cioè quella clandestina che non ha né padri né padroni.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione testé discussa, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli e 15 astensioni.


Argomento: Artigianato

Esame proposta di deliberazione n. 513: "L.R. 21/97 'Interventi regionali per lo sviluppo e la qualificazione del settore artigianato', art. 5 Programma degli interventi"


PRESIDENTE

Passiamo infine all'esame della proposta di deliberazione n. 513 di cui al punto 18) dell'o.d.g.
In sede di Commissione così si sono espressi i Gruppi: favorevoli: Forza Italia, Alleanza nazionale, MPPE, CDU, Pensionati per l'Europa astenuti: Rifondazione comunista non hanno partecipato al voto: PDS, Lega Nord per l'indipendenza della Padania, PPI e Patto dei democratici.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 29 voti favorevoli e 16 astensioni.
Il Consiglio è convocato la prossima settimana nei giorni di martedì e mercoledì.
Nel raccomandare ai Consiglieri di essere puntuali alle ore 9,30 di martedì prossimo, domando loro scusa, ancora una vol-ta, per i ritardi inevitabili che si sono succeduti in queste ore.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,35)



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