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Dettaglio seduta n.166 del 16/09/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI

Sull'ordine dei lavori



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Buongiorno, signori; vi ringrazio per la vostra presenza totalitaria ed anche per gli auguri che mi avete fatto pervenire in occasione del mio incidente e per la solidarietà dimostratami.
Uguale solidarietà voglio esprimere a nome vostro ai Consiglieri Mancuso e Vaglio per la morte del loro genitore.
Secondo quanto convenuto dalla Conferenza dei Capigruppo, oggi avremmo dovuto limitarci all'esame di alcune interrogazioni, nello specifico di quella presentata dal Consigliere Riba sul monitoraggio dei fondi strutturali europei, di quella presentata dal Consigliere Saitta sull'Alenia e di quella presentata dal Consigliere Rubatto sull'Ospedale psichiatrico di Alessandria.



PAPANDREA Rocco

C'era anche una nostra interpellanza sulla sentenza della Corte costituzionale.



PRESIDENTE

Esatto. Tuttavia la Giunta mi ha trasmesso la sua disponibilità a discutere in questa seduta solamente l'interrogazione del Consigliere Rubatto sull'Ospedale psichiatrico di Alessandria, ritenendosi impegnata per il resto a rispondere nella prossima seduta del 23 settembre.
Per quanto concerne l'Alenia, la Giunta dice di aver ricevuto l'interrogazione solamente oggi, in queste ore; per quanto concerne l'interrogazione del Consigliere Riba sul monitoraggio dei fondi strutturali europei, la risposta è in fase di elaborazione e, dunque ancora parziale.
Non passiamo pertanto all'esame delle altre interrogazioni ed interpellanze.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Non ricordo come eravamo rimasti in sede di Conferenza dei Capigruppo volevo solo porre all'attenzione dell'aula la possibilità, prima delle comunicazioni del Presidente, di discutere la delibera n. 517 (art. 20) che ha dei tempi molto stretti e dovrebbe essere approvata assolutamente in questa seduta.
Quindi se i colleghi fossero d'accordo... Si tratta proprio di una questione di accesso ai fondi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Intervengo per ricordare che anche il PDS ha presentato un'interrogazione sull'ospedale psichiatrico di Alessandria, firmata da Andrea Foco e da altri Consiglieri; quindi se si fa la discussione chiederei di collegarla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Fino a quando mi ero fermato alla Conferenza dei Capigruppo erano state decise altre cose, quindi chiederei il permesso al Presidente di poter effettuare una comunicazione.



PRESIDENTE

Come avevamo predisposto, prima c'è la comunicazione del Presidente della Giunta in merito ai fatti che sono a tutti noti.



CAVALIERE Pasquale

A norma di Regolamento, chiedo di poter fare una comunicazione.


Argomento: Psichiatria

Interrogazione n. 1382 del Consigliere Rubatto e n. 1397 di Consiglieri Foco, Riggio, Manica, Suino e Bortolin inerente a "Ex Ospedale psichiatrico San Giacomo di Alessandria"


PRESIDENTE

Prima di avviarci su questo terreno, cominciamo subito a sgombrare il campo nei confronti delle interrogazioni, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Per cui passiamo all'esame dell'interrogazione n. 1382 del Consigliere Rubatto e di quella richiamata dalla Consigliera Bortolin (la n. 1397).
Risponde l'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Prima di rispondere all'interrogazione del Consigliere Rubatto, vorrei però pregare gli organi preposti di poter avere le interrogazioni almeno due giorni prima, perché ufficialmente ho avuto solo stamane l'interrogazione formulata dal Consigliere Rubatto. Comunque ho la documentazione, per cui rispondo alla stessa.
I fatti, riportati dagli organi di stampa nei giorni scorsi, sono conseguenti - come molti di voi già sanno - agli esiti di un controllo eseguito dal Nucleo Carabinieri NAS di Alessandria nella notte del 31 agosto u.s. nella sede dell'ex Ospedale psichiatrico "S. Giacomo di Alessandria", sito in Spalto Marengo n. 35.
Dopo il suddetto controllo, i NAS hanno provveduto a trasmettere copia degli esiti dell'attività ispettiva svolta presso la struttura sia al mio Assessorato che all'Azienda USL 20, competente per territorio, e, per conoscenza, al Sindaco di Alessandria.
Ricevuto il verbale l'8 settembre, il giorno successivo provvedevo a dare mandato ai competenti uffici regionali di effettuare un'indagine conoscitiva per acquisire informazioni in merito ai fatti contestati.
Analoga iniziativa veniva posta in essere dall'Azienda Sanitaria n. 20.
Nei giorni dell'11 e del 15 settembre gli ispettori regionali, in collaborazione con il Servizio psichiatrico della Regione, effettuavano due sopralluoghi che evidenziavano quanto segue: a) gli ospiti in regime di contenzione erano solamente due, su un totale di 76; la contenzione era prevista nel diario clinico su richiesta del medico psichiatra della comunità, motivata dalla necessità, viste le particolari condizioni patologiche degli ospiti stessi, di garantirne l'incolumità, anche in relazione ai rapporti eventuali con tutti gli altri ospiti del nosocomio.
In un caso, inoltre, la contenzione era prevista solo in particolari orari e comunque, in entrambi i casi, non era mai totale.
b) La presenza di odori sgradevoli e nauseabondi è stata confermata dall'accertamento effettuato.
c) In merito alle condizioni igieniche della struttura, non venivano ravvisate feci o urine sui pavimenti; d'altro canto, all'interno di tre camere di degenza, veniva rinvenuta la presenza di piccole blatte.
I servizi igienici risultavano inadeguati in quanto ciechi, privi di antibagno, mentre un sistema di aerazione tramite ventola è stato installato solo dopo il primo sopralluogo.
Interventi di disinfestazione risulterebbero tuttavia operati con una certa frequenza: gli ultimi due interventi, infatti, risalgono al 19 agosto c.a. e al successivo 6 settembre. Ad ulteriore garanzia, ho concordato con il funzionario responsabile del mio Assessorato di richiedere alla Azienda un'intensificazione ulteriore delle operazioni di disinfestazione, in ragione proprio delle particolari condizioni ambientali e strutturali dell'ex Ospedale psichiatrico.
d) Presso due delle quattro comunità i NAS hanno constatato la presenza di camere chiuse a chiave.
Gli ispettori hanno effettivamente constatato la possibilità, in linea generale, di chiusura a chiave dall'esterno delle porte delle camere.
Bisogna però riferire che, nel corso del secondo sopralluogo, gli ispettori hanno rilevato che l'Azienda aveva provveduto a sigillare, rendendoli così inservibili, i nottolini delle serrature della quasi totalità delle porte.
Peraltro, bisogna rilevare che il Responsabile del Dipartimento di Salute Mentale aveva ribadito, già nel luglio 1996, come solamente condizioni di assoluta eccezionalità, adeguatamente motivate, potessero giustificare la contenzione, anche con riguardo alla chiusura degli ospiti nelle camere.
e) I fatti riguardanti il personale sorpreso a dormire, 5 unità su 8 potranno trovare conferma solamente nel contraddittorio che farà seguito alle iniziative sia giudiziarie che disciplinari già avviate; bisogna comunque sottolineare che i cinque dipendenti in oggetto sono stati sospesi, in via cautelare, per venti giorni dal servizio.
In conclusione, vorrei sottolineare che ai problemi strutturali dell'ex O.P. di Spalto Marengo erano già state previste delle soluzioni, con opportuni finanziamenti.
Il miliardo e 600 milioni di finanziamento previsto per un Centro di terapia psichiatrica in Tortona è stato successivamente destinato per la riconversione di parte dell'ex O.P. di Spalto Marengo, a cui sono stati aggiunti 200 milioni con DGR 183-20424 del 25 giugno 1997; il progetto è già al CROP e le risorse sono già disponibili. Il progetto si prefigge di realizzare due nuclei di 20 posti letto ciascuno di comunità protetta di tipo A, cioè ad alta intensità terapeutica-riabilitativa per pazienti psichiatrici.
Rispetto alla riconversione dell'attuale comunità terapeutica è stato poi previsto un finanziamento di 3,5 miliardi inserito nella seconda fase ex art. 20 Legge 67/88, (cui spero si possa dare approvazione in data odierna). Questo finanziamento è finalizzato a realizzare una comunità protetta di tipo B, cioè a medio livello terapeutico-riabilitativo per pazienti psichiatrici, e una comunità per disabili psichici da 20 posti letto.



PRESIDENTE

Grazie Assessore. La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Ringrazio l'Assessore per questa risposta, ma rimango alquanto stupito per due motivi: il primo è che siano i NAS a doverci aprire gli occhi sulle strutture assistenziali del Piemonte e non i servizi preposti dagli Assessorati all'assistenza o alla sanità.
Ho chiesto un intervento sia sulla struttura di Alessandria che su quella di Vercelli; non ho ancora ricevuto risposta sulla struttura di Vercelli. Comunque anche su questa struttura c'è stato un sopralluogo dei NAS.
Mi chiedo come si possa mandare una verifica regionale dopo che sui giornali si è letto che ci sono già stati i NAS! E' evidente che qualcosa migliora! Se questi si aspettano un controllo regionale, qualcosa faranno! A me spiace dire queste cose all'Assessore D'Ambrosio, perché le sue iniziative, la sua attività nel settore della sanità sono ottime e lodevoli, però qui c'è qualcosa che non funziona; non dipenderà dall'Assessore D'Ambrosio, dipenderà da Alessandria, dall'Azienda sanitaria locale di Alessandria, quindi io chiedo innanzitutto di avere i verbali delle verifiche effettuate, sia prima che dopo.
In secondo luogo chiedo, che una Commissione d'inchiesta o una Commissione d'indagine verifichino queste Residenze Anziani sia ad Alessandria che a Vercelli.
Su Vercelli devo ancora avere la risposta dall'Assessore Goglio: avevo inviato un telegramma nel quale chiedevo un intervento immediato ed urgente di verifica.
Sono tutte situazioni di Residenze Anziani allo sfacelo, situazioni di ex ospedali psichiatrici anch'essi allo sfacelo. E' inutile fare degli interventi di finanziamento, quando questi finanziamenti vengono utilizzati non si sa come.
La mia richiesta è che una Commissione d'inchiesta di questo Consiglio verifichi la situazione delle Residenze Anziani o degli ex ospedali psichiatrici di tutta la Regione.



PRESIDENTE

Consigliere Rubatto, se lei vuole formalizzare la sua richiesta, sa quali sono gli strumenti procedurali a sue mani.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Nell'interrogazione che abbiamo presentato abbiamo chiesto altre cose oltre a quelle sottolineate dal Consigliere Rubatto ed a cui l'Assessore ha tentato di rispondere; però, Assessore, non ci siamo! La sua risposta non ci può soddisfare, anzi ci preoccupa moltissimo.
Siamo veramente preoccupati, anche alla luce del fatto che in questo Consiglio regionale...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'interrogazione del vostro Gruppo io non l'ho ricevuta.



BORTOLIN Silvana

E' stata depositata l'8 settembre. Magari al termine del mio intervento può darci alcune risposte, ma nel merito la nostra interrogazione riproponeva le questioni messe in luce dal Consigliere Rubatto.
Dicevo che non ci siamo, perché questo Consiglio regionale ha più volte discusso, ha deliberato provvedimenti specifici e ordini del giorno sui quali ci siamo trovati tutti d'accordo per avviare entro il 31 dicembre '97 il superamento delle strutture manicomiali.
Sono circa mille, ancora, i degenti in queste strutture che noi oggi chiamiamo ex OO.PP., ma che non sono altro che quello che erano in passato che ripropongono situazioni che di umano non hanno assolutamente nulla e con le quali noi continuiamo a convivere come se nulla fosse, come se non esistessero.
In realtà, Assessore, la cosa più vergognosa è che siano i NAS ad intervenire e ad evidenziare situazioni che sono inaccettabili e che meritano provvedimenti ben più seri, ben più radicali di quelli che lei qui ha annunciato; ma poi è altrettanto scandaloso, Assessore, che un Direttore generale da lei nominato e che dovrebbe rispondere - perché parliamo di malati psichiatrici - si permetta di dire (sulla stampa locale, di conseguenza sulla stampa del Piemonte) che quei locali non sono più una struttura sanitaria di competenza dell'ASL 20 e che lei non abbia reagito! Questo direttore merita l'immediato allontanamento, perché ha responsabilità anche su questa struttura, su questi malati: questo signore pagato dalla Regione e incaricato per conto della Giunta da tutti i cittadini a gestire la sanità piemontese per quella parte di provincia, si permette di dare una risposta che offende l'intera collettività piemontese.
Ma come, i locali non sono dell'ASL 20? I malati che vi sono dentro di chi sono? Come può permettersi di non conoscere la situazione che lì esiste (e che credo esista tuttora, a parte il fatto che i locali saranno stati ripuliti un pochino di più di quanto lo erano prima e saranno state aperte alcune porte)? Ma come, noi chiudiamo ancora i malati psichiatrici a chiave notte e giorno e li abbandoniamo? Assessore, è scandaloso! Ed è scandaloso che lei non reagisca nel modo dovuto e con la forza necessaria.
Voglio ancora sottolineare che non è solo l'ex O.P. di Alessandria ad avere questa situazione; situazione altrettanto grave l'abbiamo verificata ad esempio, nella struttura per anziani del Comune di Varallo personalmente - anche parlando con funzionari della Regione.
A lei, Assessore, sarà sicuramente noto. Lì insistono reparti dove giorno e notte i malati sono chiusi a chiave e dove insistono odori maleodoranti di feci e urine mai pulite per settimane; inoltre, questi pazienti anziani vengono nutriti in modo inadeguato e scandaloso. Denunce: ma non cambia nulla.
Io credo che il Consiglio regionale non possa più accettare provvedimenti ordinari, ma debba invece sentire da lei, Assessore, nei confronti del Direttore generale e nei confronti di questo ex O.P., ma anche degli altri, una presa di posizione immediata e urgente, affinch entro il 31 dicembre '97 si attuino davvero le cose che insieme abbiamo deciso, ponendo fine ad una vergogna durata per troppi anni nel nostro paese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Su questo delicato e gravissimo episodio ho firmato l'interrogazione presentata dal PDS.
Quanto è avvenuto all'interno dell'ex O.P. di Alessandria, sito in Spalto Marengo, dove un nucleo dei NAS ha rilevato gravissimi fatti di indigenza, di odore sgradevole, di servizi igienici al massimo del degrado sanitario ed umano, ed anche casi di incuranza per alcuni malati di mente è certamente vergognoso e apparirebbe incredulo, se non fosse stato accertato dai Carabinieri.
Certamente è gravissimo che siano stati i NAS a rilevare questo fatto inaudito e non gli uffici regionali o comunali preposti. Ciò ha destato sconcerto e rabbia tra gli operatori sanitari alessandrini e la stessa popolazione.
A questo punto chiedo personalmente l'allontanamento del responsabile dell'ex O.P. di Alessandria ed è auspicabile, come è già stato rilevato che si costituisca immediatamente una Commissione d'inchiesta per conoscere come si sono svolti i fatti, ma soprattutto per sapere come sono condotti i malati sia ad Alessandria che in tutto il Piemonte.



PRESIDENTE

Bene, l'interrogazione è svolta. Credo che l'Assessore abbia preso buona nota delle osservazioni e delle indicazioni avanzate dai Consiglieri.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Farassino, Marengo e Rossi.


Argomento: Psichiatria

Richiesta del Consigliere Foco di un'ulteriore risposta da parte dell'Assessore D'Ambrosio all'interrogazione n. 1397


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Foco; ne ha facoltà.



FOCO Andrea

Innanzitutto mi scuso per il ritardo. Ho atteso ad intervenire in quanto aspettavo una risposta dell'Assessore. Anch'io rimarco la gravità del suo silenzio Assessore. Non voglio ripetere...



PRESIDENTE

Consigliere Foco, mi permetta di interromperla, lei sta intervenendo al di là di quanto prevede il Regolamento.
Poiché per il suo Gruppo è intervenuta la Consigliera Bortolin trasmette la sua richiesta all'Assessore per avere, nel corso della prossima seduta di Consiglio, le spiegazioni da lei richieste.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale


PRESIDENTE

Passiamo ora alle Comunicazione del Presidente della Giunta regionale di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta regionale.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi permetta, signor Presidente, prima di entrare nel vivo della mia comunicazione, di porgere gli auguri all'Assessore D'Ambrosio, che è tornato al lavoro del Consiglio, così come a suo tempo è avvenuto nei confronti del Presidente del Consiglio.
Nella Conferenza dei Capigruppo di venerdì, in relazione ad una conferenza stampa tenuta dal Consigliere Cavaliere, la Giunta, nella figura del Vicepresidente, ha chiesto di porre all'o.d.g. una comunicazione della Giunta in relazione a fatti riferiti nella conferenza stampa.
Non ho nessun motivo per rimandare questa comunicazione; d'altro canto rilevo anche che le considerazioni del Capogruppo di Alleanza nazionale Ghiglia, hanno la loro importanza, perché le questioni legate all'ex art.
20 sono sicuramente prioritarie e credo di interesse complessivo per la nostra Regione.
Sottolineo che si debba prendere atto che la Giunta ha proposto una comunicazione ed ha permesso che un dibattito sul tema in oggetto si svolgesse nella prima seduta del Consiglio regionale, onde poter permettere ai Consiglieri di prendere posizione o di esprimere opinioni sulla questione in oggetto.
Il mio intervento sarà breve, ma voglio, nella stesso tempo sottolineare alcuni aspetti che reputo importanti.
Se prendiamo in considerazione i fatti, ci sono alcune annotazioni relative ad irregolarità amministrative; inoltre ci sono considerazioni su presunti illeciti che possono avere rilevanza di carattere penale.
Credo che questa prima distinzione sia estremamente importante per inquadrare le considerazioni che poi farò.
L'osservazione che mi sento di sollevare subito è che la Giunta non ha nulla da nascondere: pur valutando corretti gli atti posti in essere intende - questa è la proposta che mi permetto di rivolgere al Consiglio regionale, ed ho in questo senso convocato la Giunta al termine dei lavori del Consiglio - costituire una Commissione di indagine amministrativa interna, che non significa una Commissione come quella a cui fa riferimento l'art. 19 dello Statuto.
Quindi, per quanto riguarda le presunte irregolarità amministrative questa è la proposta che rivolgo al Consiglio regionale.
Per quanto riguarda invece gli ipotetici illeciti o presunti illeciti di tipo penale, io posso solo dichiarare di avere totale fiducia negli organi preposti a verificare questi aspetti; chiaramente mi rimando, con totale, completa e assoluta fiducia a questi organi.
Noi abbiamo sentito la necessità di porre tempestivamente in quest'aula il problema, ritenendo che questa sia la sede istituzionale corretta per dibattere questo tipo di problema, in quanto il Consiglio è il luogo dove si discutono, si analizzano, si controllano tutte le azioni che la Giunta assume.
Il Consiglio ha il compito di controllare le azioni del Governo regionale, come il Parlamento e il Senato nei confronti del Governo nazionale.
Voglio anche aggiungere con durezza che, personalmente, sentendomi interprete di un certo modo di fare politica e di fare amministrazione sarò tassativamente duro nei confronti di chi - dopo le dovute verifiche avesse sbagliato, sia in cattiva fede che in buona fede.
Questo è un impegno che naturalmente assumo nei confronti del Consiglio regionale.
Credo però si debba tutelare la dignità delle persone che rappresentano il Consiglio, che non devono diventare bersagli viventi a disposizione di chi li accusa genericamente, siano Assessori, siano consulenti, siano dirigenti.
Permettetemi di aprire una parentesi: abbiamo approvato una legge alla fine di luglio, una legge di attuazione del DL n. 29, che è la legge n. 51 la quale attribuisce un nuovo ordinamento alla nostra Regione. Siamo in fase transitoria; mi auguro presto - attraverso la Commissione dei saggi che sta lavorando - di poter dare attuazione a questa legge. Tale legge prevede una responsabilità da parte dei dirigenti, cioè gli atti verranno firmati dai dirigenti; la Giunta avrà chiaramente tutte le possibilità e il dovere di dare gli indirizzi, ma l'operatività verrà gestita direttamente dai dirigenti. E' chiaro che un'istituzione come la Regione Piemonte ha bisogno sicuramente di professionisti, di dirigenti che possano svolgere i loro compiti con la dovuta tranquillità.
Noi stiamo vivendo un periodo di profonda trasformazione istituzionale nel dibattito sulla legge n. 51 accenni in questo senso ne sono stati fatti tantissimi e tanti sono stati raccolti, come i decreti Bassanini.
Quello che obiettivamente cambierà - e me lo auguro - è che le Regioni svolgeranno un compito istituzionale ancora più ampio; ci saranno forse dei trasferimenti di alcune deleghe alle Province e ai Comuni.
E' indubbio che se questo processo di riforma istituzionale andrà avanti secondo gli indirizzi che emergono oggi nel dibattito parlamentare per quanto riguarda l'organizzazione dello Stato, le Regioni assumeranno mi auguro, anzi sono sicuro - un ruolo più trainante.
Questa opportunità, al di là delle competenze del Governo regionale siamo chiamati a gestirla noi tutti, cioè questo periodo di trasformazione di cambiamento avverrà con la partecipazione e con l'aiuto di tutti, e non è un periodo facile, perché attraverso le nostre azioni segneremo quello che sarà il futuro istituzionale del nostro Ente per i prossimi 20/30 anni.
Probabilmente - permettetemi quest'ulteriore riflessione - segneremo in maniera particolare il futuro del Piemonte; le decisioni importanti infatti, si stanno assumendo in questo periodo: le situazioni da affrontare, vista la loro particolare importanza, segneranno il futuro di quest'istituzione per i prossimi anni.
Un tale percorso, che ci deve vedere tutti impegnati, credo debba nascere da un crescente dialogo interno all'assemblea, che nei passati due anni e mezzo l'attuale Giunta e il suo Presidente hanno sempre dimostrato di accogliere democraticamente.
Non c'è stato provvedimento o situazione particolarmente critica nella quale questa Giunta non abbia dimostrato grande disponibilità nel recepire ed ascoltare le istanze dell'opposizione.
Credo che un tale atteggiamento da parte della Giunta abbia un suo significato; naturalmente, riconfermo che non intendiamo sottrarci ad alcuna forma di controllo che il Consiglio voglia esercitare.
Ricordo che con la recente legge di riorganizzazione del personale il Consiglio ha acquisito un'autonomia assai più significativa; voglio anche far presente che non appena saranno affrontati gli importanti impegni all'o.d.g. di questo mese, vi sarà totale disponibilità al dibattito più volte richiesto sulla comunicazione, argomento estremamente importante.
Mi permetto di chiedere al Consiglio, al di là delle competenze - e quindi al di là del "chi deve fare cosa", sia qui che all'esterno - la volontà di tornare alla cultura delle idee, in modo che il confronto non scaturisca solo da atteggiamenti "muro contro muro", assolutamente non costruttivi.
Non c'è alcuna volontà di sottrarsi al controllo, che riteniamo indiscutibilmente necessario: l'opposizione "deve" esercitare il controllo.
In passato, quando non ero ancora - per "anzianità" - così esperto della macchina regionale e del dibattito di un'assemblea consiliare qualche Consigliere di opposizione mi fece presente che "un governo è buono se c'è anche una buona opposizione".
All'epoca, valutai tale considerazione scorretta; oggi, invece, sono convinto sia di grande significato un'opposizione che si confronta sulle idee, sui programmi, che instaura un dibattito politico anche serrato. Mi auguro però che non si tratti di un'opposizione che punti a forme vessatorie o perlomeno poco attente nel giudicare.
Lavorare con tranquillità è necessità di tutti, per il bene del Piemonte, di quest'assemblea e della Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, è con un po' d'indignazione che intervengo qui, oggi. Indignazione di certo non dovuta all'argomento che mi vede parte in causa, ma perché per la prima volta, dopo 16 anni di amministrazione pubblica, mi capita di essere accusato, oltretutto molto ingiustamente.
Non mi vergogno di dire che ho messo piede per la prima volta nello studio di un avvocato proprio l'altro giorno, non certo per difendermi bensì per chiedere la punizione del colpevole delle numerose dichiarazioni ai miei danni.
Dico queste cose perché non è mia abitudine dibattere su un terreno su cui il Consigliere Cavaliere è maggiormente avvezzo (tra l'altro, a conferma di quanto sto dicendo, mi pare che proprio stamattina il collega fosse impegnato a Ciriè per una querela).
Cosa dire? La politica fatta di continue insinuazioni, calunnie e allusioni non fa altro che allontanare la gente; può anche essere che il tenere il cittadino distante, quasi impaurito, sia una precisa strategia.
Posso solo garantire, in questo Consiglio, che questa non è certo la mia strategia.
Vorrei innanzitutto sgombrare immediatamente il campo rispetto alle accuse più gravi, quelle di illecito amministrativo.
Rispetto a queste ultime, accompagnato dal mio legale, avv. Giovanni Lageard ho sporto formale querela nei confronti del Consigliere Cavaliere per le gravi affermazioni da lui esposte nella conferenza stampa dell'11 settembre e riportate sugli organi di stampa.
E' ovvio che tali affermazioni sono false e che il contenuto delle stesse è gravemente diffamatorio e lesivo nei miei confronti. E' evidente che non possono coesistere due verità opposte: qualcuno mente. Ed io affermo che quel qualcuno non sono io.
La Magistratura, che ha giustamente l'obbligo di verificare i fatti, mi auguro in tempi brevissimi, avrà modo di sciogliere ogni dubbio.
Veniamo alle accuse politiche, sull'amministrazione del turismo della nostra Regione. Ho l'impressione che la memoria del Consigliere Cavaliere improvvisamente, si sia un po' appannata. Vorrei ricordare che questa maggioranza, già nel suo programma, disegnò una nuova organizzazione turistica, scaturita poi nella legge n. 75, consapevole che la legge n.
12/87, più volte citata nella conferenza stampa dal Consigliere Cavaliere era nata già vecchia. Fummo proprio noi a ritenerla obsoleta e non adatta a promuovere il turismo rispetto ai tempi odierni.
Su questo tema, è possibile verificare le dichiarazioni ed i verbali di questo Consiglio; dal 1995 in poi ci sono dichiarazioni in cui sia il sottoscritto sia il Presidente, ma anche altri Consiglieri di maggioranza e non, affermano che il turismo è un prezioso volano economico su cui puntare e che, conseguentemente, esiste la necessità e l'urgenza di strutture maggiormente rispondenti a queste nuove esigenze.
Ebbene, da una parte si accusano ritardi rispetto all'iter della legge e dall'altra, Consigliere Cavaliere, si attua un'opposizione sulla stessa che la blocca per mesi.
Successivamente, da una parte si cerca di applicare la legge nei tempi e nei modi stabiliti per evitare di lasciare scoperto un settore importante, dall'altro si fa di tutto per procrastinarne l'attuazione appoggiando le più svariate richieste di proroga, per poi dire che la Giunta è in ritardo. E' molto curioso questo modo di fare opposizione politica, dicendo tutto ed il contrario di tutto.
Chiedo allora in quest'aula al Consigliere Cavaliere, anche se abituato ad altre sedi per dibattere questi argomenti - ma noto la presenza di molti giornalisti in aula, e quindi penso che al collega possa andare bene lo stesso - che venga fatta chiarezza nella sede naturale, quella del Consiglio regionale.
Se poi, per sua maggiore pubblicità, si preferisce andare davanti alle telecamere o ai giornalisti, io sono disponibile a fare conferenze stampa a due, dove lui ritiene più opportuno, anche se credo che questa sia la sede e si debba riportare in quest'aula il dibattito politico, su altri livelli spero.
Noi continuiamo a discutere oggi e a essere ostaggio di una persona che durante la sua carriera politica ha troppo spesso fatto ricorso ad insinuazioni laddove la proposta politica scarseggiava.
E' vero: è difficile attaccare il partito dei Verdi e il Consigliere Cavaliere in particolare. Ma solamente perché non esiste proposta politica su cui confrontarci: esiste solamente la ricerca dello scandalo a tutti i costi! Consigliere Cavaliere, io mi auguro che lei possa imparare, anche se capisco che per lei sia cosa complicata, a confrontarsi sul piano delle proposte politiche piuttosto che su quello di un giustizialismo sommario per l'immagine che si continua a dare della politica, che lede l'immagine di tutte le persone che sono impegnate in modo serio a rappresentare nelle sedi istituzionali i cittadini. Vorrei ricordarle che in quest'aula - se mai ce ne fosse bisogno - ci sono persone oneste e non esiste solo lei che si erge a paladino o meglio a "cavaliere" di battaglie anti-corrotti.
Questa classe politica ha l'obbligo, se non vuole essere spazzata via dal dubbio del sospetto, da questa cultura che infanga, di riportare a dignità un dibattito, un dialogo, un confronto sui temi che investono la Regione che amministriamo. Sono tanti e non voglio qui elencarli.
Se qualcuno sbaglia è giusto che paghi, ma per questo ci sono altri organi previsti dalla Costituzione, come quello giurisdizionale. E nell'ottica futura questo Consiglio deve riappropriarsi del potere legislativo e la Giunta deve essere messa in condizioni di poter svolgere serenamente, con tutti i controlli previsti, il potere esecutivo.
Voglio dire in questo Consiglio, proprio con la serenità con cui sto parlando, che respingo fermamente le accuse del Consigliere Cavaliere che ribadisco essere prive di fondamento e chiedo, come ho già fatto tramite il Vicepresidente Majorino presente alla Conferenza dei Capigruppo di venerdì scorso, la opportunità - lo ha già detto il Presidente Ghigo - di creare una Commissione che verifichi l'applicazione della legge regionale n. 12 di cui parla il Consigliere Cavaliere nella sua conferenza stampa; che possa comunque rispondere alle infamanti accuse che infangano non solo il sottoscritto, ma i funzionari e i dirigenti dell'Assessorato al turismo cui va tutta la mia stima e riconoscenza.
Dal lavoro della Commissione, che sono certo sarà ispirato a criteri di rigorosa imparzialità, emergerà l'assoluta trasparenza del mio comportamento di pubblico amministratore.



PRESIDENTE

Sono così terminate le comunicazioni da parte del Presidente della Giunta e dell'Assessore Angeleri, sulle quali, a termini di Regolamento, si può intervenire per due minuti, ma naturalmente, visto l'assunto, credo si possa lasciare un tempo più congruo.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Spero che lei mi concederà, signor Presidente, il tempo necessario per poter esprimere alcune questioni che ritengo importanti.
Anzitutto, non è mia intenzione far diventare la cosa una questione personale tra me e l'Assessore Angeleri, perché non la vivo così: sono un amministratore di minoranza e ho non il diritto, ma il dovere di esprimere le mie proposte, le mie critiche e quant'altro per amministrare questa Regione.
Dico al Presidente Ghigo che non ho scelto la conferenza stampa per esprimere delle mie critiche, le stesse le ho espresse qui dentro, in quest'aula, ripetutamente, precise e documentate. A queste critiche precise e documentate, non è stata data alcuna risposta.
Credo che lei, Presidente Ghigo, prima o poi dovrà smettere di fare "il pesce in barile" e far finta di non vedere certi comportamenti, di non vedere certe azioni, di non vedere certi atti amministrativi e indicare le responsabilità in altri quando lei queste responsabilità le conosce e a volte le censura in privato.
Tra l'altro, l'Assessore Angeleri poteva anche aspettare a fare la querela, ha avuto troppa fretta, perché potrebbe avere da aggiungere qualcosa, ma per spendere soldi dagli avvocati c'è sempre tempo, si possono aggiungere altre questioni. Anche perché mi stupisco che l'Assessore non abbia voluto procedere negli stessi modi quando io in quest'aula avevo, ad esempio, criticato le nomine nelle UU.SS.LL., da parte della Giunta il 18 marzo, e detto pubblicamente che l'Assessore Angeleri aveva preteso e ottenuto la nomina di un commissario straordinario all'USL di Pinerolo. Lei se lo ricorderà, Presidente Ghigo.
Così come in quest'aula avevo fortemente criticato non già politicamente la scelta di superare l'organizzazione delle Aziende di Promozione Turistica, che condividevo, ma il modo con cui questa scelta è stata fatta: le forme, la costituzione della nuova agenzia, la quale è stata bloccata dal Presidente Ghigo e non dal sottoscritto, quando altri soggetti privati chiedevano perché si erano invitati solo alcuni, perch era già pronto il Consiglio d'amministrazione prima che fosse costituita l'agenzia.
In quest'aula ho detto che, per le nomine degli amministratori straordinari delle APT prima, e dei Commissari liquidatori delle APT dopo erano stati scelti dei criteri, annunciati dalla Giunta, identici per 18 APT, diversi per due APT. Per diciotto APT si erano scelti, così come era stato dichiarato, gli Amministratori straordinari prima e i Commissari liquidatori dopo, nella terna dei revisori dei conti; solo per due APT quella di Torino e quella di Pinerolo, erano stati scelti dei criteri diversi. Abbiamo denunciato questo fatto; abbiamo detto che ci pareva che le nomine fossero di carattere clientelare perché erano state indicate persone molto vicine all'Assessore Angeleri e non ci è stata data risposta.
Non ci è stata data risposta nemmeno per dire "non è vero!".
Dopodiché, io credo che questo Consiglio sia composto nella stragrande maggioranza da persone che intendono la politica come miglioramento della comunità locale, sia esso un programma di destra, un programma di sinistra o un programma di centro, e che poi ci siano alcuni fatti, alcuni comportamenti, alcuni modi di gestire la Pubblica Amministrazione che nulla hanno a che fare con i programmi di destra, di sinistra e di centro, e che stanno su un altro pianeta e che nessuno può condividere! Allora, quando è avvenuto questo, avevamo anche notato che, guarda caso, queste due aziende di promozione turistica, mentre prima gestivano qualche decina di milioni (quando avevano il Presidente, il Consiglio d'amministrazione, i Revisori dei Conti), con l'amministratore straordinario e con il commissario liquidatore avevano cominciato a gestire centinaia di milioni; in due anni circa due miliardi quella di Torino e oltre due miliardi e mezzo quella di Pinerolo.
Mentre per Pinerolo c'era una certa comprensione per via della vicenda dei Mondiali di Sci, dove in effetti le APT avevano svolto, anche se in forma molto labile, un supporto tecnico-organizzativo, non si spiega in nulla come mai l'APT di Torino abbia gestito una somma così elevata in quelle condizioni.
Tra l'altro il Presidente rafforza la mia tesi, le mie convinzioni quando, nella riforma dell'Amministrazione (con la legge che citava), si avvia a dare un'autonomia, soprattutto nella gestione degli appalti, ai funzionari.
E' dunque una contraddizione: come si vede, la strada va in un certo verso, e invece si sono fatte delle cose molto, molto distanti da questa direzione.
Come dicevo, le APT di Pinerolo e di Torino hanno gestito questo ammontare. Lasciamo perdere per un attimo le spese dei Mondiali, su cui magari torneremo, e andiamo invece alla gestione delle spese dell'APT di Torino.
Iniziamo, ad esempio, dai Mondiali di cross.
Sui Mondiali di cross non c'è alcuna delibera che dia incarico, che chieda, che in qualche modo individui l'APT di Torino per una qualche forma di supporto, così come dice la legge.
Non c'è alcuna delibera per i Mondiali di cross, perché la Giunta ha fatto una delibera di 400 milioni (delibera che poi fu modificata, perch prima fu fatta in un modo e successivamente i 400 milioni furono dati sotto forma di contributo), dove per l'appunto si assegnavano 400 milioni direttamente alla Federazione dell'Atletica leggera.
Però poi capita, senza che ci sia altro atto deliberativo, che successivamente (successivamente!) all'evento dei Mondiali di cross si faccia una delibera - mi pare del 4 giugno, e i Mondiali di cross erano a marzo - che assegna 800 milioni all'APT di Torino per diverse cose, tra cui i Mondiali di cross.
Di quegli 800 milioni, 450 servivano a pagare fatture, spese incarichi, ecc., dei Mondiali di cross.
L'avrà deciso l'APT, con il suo supporto tecnico-organizzativo che nessuno gli ha dato! Ma l'APT non ha dato - a domanda - nessun supporto tecnico e organizzativo.
Mi è stato risposto che gli sono stati assegnati dei soldi e loro hanno liquidato fatture pervenute non dall'Assessorato, ma dalla segreteria dell'Assessore.
Non mi dilungo sulle spese, perché quando parliamo di queste cose è polemica politica, cioè il fatto che in quei 450 milioni, non decisi da nessuno, si siano spesi 88 milioni per una cena a fine dei Mondiali...
Capisco fare la cena tra i 30-40 organizzatori, ma invitare i primi 500 arrivati... Non lo so, grosso modo l'entità è questa. Però questa è polemica politica. Non si tratta di irregolarità, è polemica politica: lasciamola su questo piano.
In questi 450 milioni ho invece notato, ad esempio, 96 milioni alla Tipografia Falciola. Capita! Poi ho anche notato che questa tipografia compare in molte delibere dell'Assessorato al turismo, per vari lavori, incarichi, ecc., ecc.
Mi sono informato presso gli uffici dell'Assessorato e ho chiesto da quanto tempo lavorava questa ditta in Assessorato; mi è stato detto: "Da due anni".
Ho chiesto: "Come mai questa ditta lavora da due anni e prima non era tra le decine e decine di ditte che a rotazione invitavate alle gare?" Mi è stato risposto: "Su indicazione della segreteria dell'Assessore Angeleri". Chiamiamola indicazione, si potrebbe forse dire imposta dall'Assessore Angeleri agli uffici dell'Assessorato.
Insomma, i 450 milioni pagati con quella procedura, cioè non decisi da nessuno, ma liquidati, direi - tra virgolette - coperti a posteriori, sono quasi essenzialmente andati a coprire spese di ditte indicate dell'Assessore Angeleri: non scelte dall'APT, non scelte dagli uffici degli Assessorati. Ditemi voi da chi scelte.
Stesso meccanismo per Giochi senza Frontiere. Potremmo parlare di appalti senza frontiere o senza limiti o senza alcuna regola, perch appunto di appalti non ve n'è neanche l'ombra, quindi proprio senza frontiere. Stesso meccanismo.
Ora mi si deve spiegare perché per i Mondiali di cross, per Giochi senza Frontiere e per altre cose di cui parleremo avanti si è scelto il meccanismo del supporto tecnico-organizzativo dell'APT, avendo accertato che l'APT non ha dato alcun supporto tecnico-organizzativo.
"Ci hanno chiesto di liquidare queste fatture e le abbiamo liquidate": questo è il supporto tecnico-organizzativo dell'APT! 670 milioni per Giochi senza Frontiere (poi sono stati ben altri perché ci sono state anche altre scorrettezze). In ogni caso, di questi 250 milioni vanno al Comune di Nichelino; 200 e qualcosa all'ASCOM (per questi due contributi sono stati fatti riscontri oggettivi di congruità, è tutto a posto...); 250 milioni circa invece all'APT, nella formula del supporto organizzativo.
Signor Presidente, chieda al suo Assessore perché ha assegnato i lavori alla ditta ESSE DUE di Torino, avendoli assegnati l'Assessore Angeleri, e chi è la ditta ESSE DUE di Torino e a quale titolare corrisponde.
Poi abbiamo 300 milioni, sempre con il supporto tecnico-organizzativo.



GHIGLIA Agostino

Dicci chi è.



CAVALIERE Pasquale

Non mi pare di essere molto reticente, comunque se il Presidente sarà generoso, oggi io potrò andare più nei particolari.
Poi abbiamo altri 300 milioni, assegnati nel luglio '96, per dare il supporto tecnico organizzativo all'Europeade, organizzata nel luglio '96 dall'Associasion piemonteisa: l'APT non dà alcun supporto tecnico organizzativo, paga solo le fatture di società che l'Assessore Angeleri ha suggerito e preteso, subordinando addirittura il contributo agli organizzatori: questo è quanto mi risulta.
Le società oggetto di questa indicazione sono la SOGERCO, attraverso la SORICO e la ZAGO Pubblicità.
Sempre con quegli 800 milioni, a posteriori, un anno dopo, viene pagata un'altra fattura di 140/130 milioni alla SORICO/SOGERCO, senza che ci sia stato alcun atto amministrativo della Giunta che abbia deciso di dare...
perché l'atto amministrativo erano quei 300 milioni; spese superiori a posteriori, attraverso questa triangolazione, quindi, per coprire spese eccedenti a posteriori.
Dimenticavo: per restare sui famosi 800 milioni, c'è da aggiungere che 250 di questi servirebbero per la realizzazione di un CD-ROM - (questi CD ROM, Assessore Leo, sono proprio una grana...) - sugli itinerari turistici del Piemonte, sempre per la Sindone (non so se è la copia di quello o è un altro).
Ebbene, nella delibera, per l'appunto, vi è indicata questa voce, ma nessuno ha commissionato alcunché: ci sono gli 800 milioni all'APT, perch a posteriori paghino 450 milioni ai Mondiali di cross, 140 milioni rimanenti dell'Europeade oltre ai 300, 250 milioni al CD-ROM. Li ha individuati evidentemente l'APT, perché in Assessorato nessuno li ha individuati, nessuno ne ha dato l'incarico: è stata l'APT a incaricare e a proporre all'Assessore di fare questo lavoro, perché ritenuto utile e importante. Rientra nelle competenze, potrebbero farlo anche se insomma...
Ma ho trovato una lettera del Commissario liquidatore dell'APT di Torino che dice, rivolgendosi all'Assessore Angeleri: "In data 10 aprile ho incontrato i rappresentanti di ARCA Studio, signori (...) che mi hanno illustrato un loro progetto di intervento (ecc.). Ho espresso il mio apprezzamento per l'operazione" - quindi non è lui che propone la cosa - "e fatto presente i miei limiti ad impegnarmi. Le previsioni di attività e di spesa dell'APT terminano con giugno. Inoltre, per dare il via all'operazione occorre che abbia disponibile in cassa tutta la somma per fronteggiare la spesa, prevista in 220/230 milioni". Infatti il 9 giugno con la delibera degli 800 milioni vengono indicati 250 milioni per realizzare un CD-ROM sugli itinerari turistici del Piemonte. Attualmente la situazione è del tipo che questi signori stanno espletando il lavoro stanno realizzando questo CD-ROM, non hanno ricevuto alcun incarico dall'Assessorato e tanto meno dall'APT.
Cosa dice, Presidente, parliamo dei 600 milioni per il programma di promozione dei flussi turistici su Torino? Quanti flussi turistici abbiamo promosso? Non mi pare, tra l'altro, che si parli di cifrette. Siamo sui 300/450/500/600 milioni, scomparsi da qualsiasi controllo di questo Consiglio, perché questo Consiglio non ha già, di per sé, alcun controllo perché come sapete la riforma Bassanini ha annullato giustamente i controlli del Commissario di Governo, che però non sono stati sostituiti da alcun altro controllo di legittimità, di un qualche organo autonomo del Consiglio, così come si dovrebbe. Non abbiamo niente. Non abbiamo niente per le delibere ordinarie, quelle dove in qualche modo si deve spiegare perché è stata scelta quella ditta piuttosto che l'altra; ma qua si tratta di fondi completamente fuori da ogni logica, attraverso questa triangolazione.
Gli affidamenti di spesa sono stati fatti in maniera discrezionale perché attraverso questa triangolazione si potevano fare in quel modo. "Si potevano", si sono fatti! 600 milioni per i flussi turistici; per i flussi turistici, però, da questi capitoli sono stati presi anche per pagare ulteriori fondi per "Giochi Senza Frontiere", senza limiti.
Mi fermerei qua, altrimenti cosa facciamo fare alla Commissione d'inchiesta? Non voglio ritornare su "Yes for Europe", anche se qualcosetta avrei da aggiungere, ma avremo modo di riparlarne. Non voglio qui parlare delle altre delibere, della presentazione della Mostra dei Tesori dei Macedoni di quelle che sono polemiche politiche, perché il fatto che l'Assessore Angeleri dia 3 miliardi di contributi a pioggia in modo discrezionale senza alcun criterio perché la legge dice tutt'altro, e li dia a chi ha creduto più opportuno, e che il massimo di questo contributo di 7/3/5/30/50 sia di cento milioni al Comune di Incisa Scapaccino dove si festeggia la sagra degli Angeleri, è polemica politica, per carità! Tutto bene, è una cosa che non discredita o umilia le istituzioni? fa ridere sopra le istituzioni, purtroppo! Termino dicendo, signor Presidente, che la questione per me era, è stata, è e rimane nei termini politici. Cioè io credo che questi fatti siano atti amministrativamente scorrettissimi; che, per questo motivo l'Assessore non possa continuare a ricoprire la sua carica; che lei debba ritirargli le deleghe e dico che questo non può essere confuso in alcun modo con il rilievo più o meno penale che potrebbero avere fatti del genere, per i quali un giudizio a noi non compete e a me non interessa.
Le dirò di più, Presidente, i fatti per i quali è stato coinvolto nei mesi scorsi l'Assessore Viglietta, fatti che hanno avuto una rilevanza penale, li ritengo meno gravi di questo, ancorché non avessero rilevanza penale.
Chiedo pertanto che questa assemblea ritorni ad avere un suo ruolo, che in questi due anni non ha avuto. Non ha avuto questo ruolo in questi anni perché, signor Presidente, avete svuotato questa assemblea; l'avete svuotata costituendo una grande promozione della vostra minima attività all'esterno, non discutendo dei provvedimenti e delle scelte in quest'aula badando semplicemente all'immagine.
Lei, Presidente continua a badare solo all'immagine, a tener distante la sua persona da comportamenti e da fatti ... - termino subito il mio intervento Presidente del Consiglio - ... debba farlo non per finta e non per opportunismo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Sento il dovere di intervenire, anche se mi trovo un po' a disagio.
Semplicemente intendo svolgere alcune considerazioni e sottoporre ai colleghi del Consiglio regionale delle riflessioni. Per quanto riguarda le considerazioni già espresse sia dal Presidente, sia dall'Assessore Angeleri, sia dallo stesso Consigliere Cavaliere - anche se di "striscio" nel suo intervento-denuncia in anellamento di fatti amministrativi che ho ascoltato con estrema attenzione - hanno sottolineato come i tempi che stiamo vivendo richiederebbero che le sedute di Consiglio regionale l'attività istituzionale in genere dell'ente Regione e della Regione Piemonte in particolare, fossero dedicati più al confronto di idee, al dibattito sul momento culturale, politico, storico che stiamo vivendo.
Ovviamente questo è il tema di fondo, sono le considerazioni politiche che immagino anche i colleghi degli altri Gruppi pongano a stella polare per i loro comportamenti all'interno di questa assemblea e fuori dalla stessa, ma in rappresentanza dell'assemblea della Regione Piemonte.
Ovviamente ci troviamo a vivere fatti di questo genere con una certa quotidianità. E' iniziato questo percorso in un recente passato, è continuato la scorsa settimana con la conferenza stampa del collega Cavaliere, che per la verità è seguita alla presentazione di un libro bianco, i cui contenuti ovviamente sono di natura squisitamente politica; a mio parere la maggioranza e la Giunta potranno e dovranno rispondere.
Per chi era presente nella scorsa legislatura ci si è trovati di fronte ad un "libro bianco" del collega Zacchera, al quale, ovviamente l'amministrazione e la Giunta hanno inteso rispondere in un certo modo e poi gli elettori, quando è stato il momento di "andare in cabina" - come dice Bossi - hanno espresso i loro giudizi dei quali noi siamo estremamente rispettosi.
Quindi è quasi diventata quotidianità occuparsi di altri argomenti.
Mi auguro, più che un augurio astratto, sterile ed effimero esprimo l'impegno del nostro Gruppo verso quanto evidenziato dal Consigliere Riba nel suo intervento. Il Consigliere Riba, durante l'ultima conferenza dei Capigruppo ha sollevato una questione di fondo istituzionale relativa al ruolo dell'assemblea regionale e in quelle considerazioni, in quelle proposizioni, in quegli auspici, in quell'impegno tutti ci siamo riconosciuti; io in particolar modo - scusate la presunzione - mi sono riconosciuto ed ho fatto proprie quelle enunciazioni. In effetti, anche stamattina, quando all'interno del cosiddetto "comitato dei saggi" abbiamo discusso per qualche decina di minuti sul numero delle direzioni regionali abbiamo espresso della valutazioni, ma queste erano sorrette da una linea guida, ispiratrice che tende a volare alto, che tende, quindi, a mettersi in linea con la necessità assoluta, questo nell'interesse trasversale di tutti, quindi non nell'interesse delle maggioranze contingenti o delle opposizione contingenti.
Non sarà facile, non sarà breve, ma riteniamo che non ci siano aspirazioni prioritarie rispetto alla scelta assunta nei confronti di una certa strutturazione del Consiglio regionale che, sottolineo, rappresenta poi tutti i Consiglieri e la Giunta.
Immagino che tutti insieme dobbiamo trovare un modo per uscire da un certo pantano che, forse, inevitabilmente è un retaggio che ancora ci impedisce di muoverci in un certo modo.
Pertanto ritengo, tornando all'impostazione iniziale del Presidente Ghigo, che occorra scomporre il problema in due filoni: il filone amministrativo e il filone giudiziario. Per quanto riguarda il filone giudiziario non è competenza nostra, quindi lo accantoniamo; sul filone amministrativo - ho ascoltato dalla prima all'ultima parola con estrema attenzione le affermazioni del Consigliere Cavaliere - esprimo una certa preoccupazione nel caso in cui fossero attendibili - mi permetto di usare il congiuntivo - e quindi l'impegno del Presidente, attraverso la delibera di Giunta relativamente alla Commissione di indagine interna, mi tranquillizza. Mi tranquillizza sotto l'aspetto della responsabilizzazione del Presidente e della Giunta, che intende verificare se effettivamente le affermazioni del Consigliere Cavaliere corrispondano a verità. Ci auguriamo che non sia così, noi fino ad oggi ci atteniamo alle affermazioni dell'Assessore e stiamo anche all'atto concreto, immagino un atto maturo responsabile, forte, quello di avere esposto querela stamattina nei confronti del Consigliere Cavaliere.
Il Consigliere Cavaliere ha fatto alcune affermazioni molto gravi, ha messo in luce un certo percorso che, se così fosse, effettivamente non sarebbe di un certo tipo, ma di un altro tipo. Detto questo è ovvio che alla fine di queste valutazioni, quindi indagine amministrativa della Commissione interna e quant'altro bolle in pentola in questi giorni, il Consiglio regionale, e ognuno di noi saprà, se all'interno di questa assemblea c'è un caso di concussione, di irregolarità, di atteggiamenti di un certo tipo o se invece c'è semplicemente un calunniatore, un collega che spande fango a destra e a sinistra, al centro, ecc., avendo inteso sottoporre dal punto di vista procedurale ed etico, questo quesito di fondo sul modo di fare politica, che in ogni caso penso debba avere il dovuto spazio nelle nostre riflessioni.
La politica non può essere riconducibile al semplice "cecchinaggio" nei confronti di "A" oggi, di "B" domani, di "C" dopodomani, e quindi nell'appiattimento dell'attività del Consiglio nella diffamazione e nello spandimento di fango. Ricordo che non possiamo ignorare che a pochi metri da quest'assemblea esiste un Consiglio comunale di Torino - in cui i diversi schieramenti portano a ruoli diversi - e che in tutto il Piemonte esistono Consigli provinciali e comunali: se l'"andazzo" fosse questo, se il modo nostro di comportarci all'interno delle istituzioni degradasse a certi livelli, immaginiamo tutti cosa potrebbe succedere.
Ci auguriamo non sia così e ci impegniamo affinché così non sia - e alcuni di noi l'hanno dimostrato in occasioni anche recenti, visto che la sinusoide del nostro impegno comporta picchi ed avvallamenti per quanto riguarda schieramenti e posizioni di maggioranza e di minoranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi, il collega Gallarini che mi ha preceduto ha espresso un disagio più che comprensibile, sia per come si sta sviluppando il dibattito sia per il contenuto delle dichiarazioni fatte.
Se mi è consentita una considerazione, richiamandomi ad altro evento dalle caratteristiche simili, ancora una volta noto una Giunta goffa nel difendere - se è il caso - i suoi Assessori.
Il Presidente Ghigo, espressione della maggioranza del Consiglio, in modo quasi rituale parla di problema politico e di problema giudiziario - e rileva che rispetto a quest'ultimo le vie da seguire sono quelle giudiziarie.
Presidente Ghigo, ancora una volta, come quando si trattò del "caso Viglietta", commette gravi peccati di omissione - e non fa soltanto il "pesce in barile" come diceva il collega Cavaliere. Infatti, relativamente al contenuto della conferenza stampa, lei, Presidente della Giunta regionale del Piemonte, ha avuto tutto il tempo, in questi giorni, di attivarsi per presentarsi in Consiglio e dirci: "E vero", "Non è vero" "Angeleri ha sbagliato", "Angeleri ha torto". Lei, Presidente, ha i mezzi e il dovere di farlo. Si è invece presentato in Consiglio dicendo "Vedrà la Magistratura". Ci sarà certamente il modo per poterne discutere, ma credo che il Consiglio, anche per evitare disagi a tutti, maggioranza e minoranza, si attenda dal capo della Giunta di sapere, sul piano amministrativo, se le questioni sollevate sono vere.
Al di là delle questioni giudiziarie, ho ascoltato con attenzione quanto detto dal collega, che non solleva illeciti di carattere penale, ma sottopone a tutti un problema di correttezza di procedure - a mio avviso scorrette: credo che qualunque amministratore di buon senso avrebbe evitato un sistema di finanziamento indiretto ad alcune iniziative.
Si tratta quindi di problema amministrativo, sul quale dev'essere espresso un giudizio. E sono sicuro che lei, Presidente, conosca beni questi fatti e che abbia partecipato, insieme al collega Angeleri, alle scelte che sono state compiute. Lei ha dunque il dovere - ed è questo che le chiediamo, visto che la Commissione d'inchiesta ci interessa poco - di dirci cosa pensa la Giunta dei fatti in oggetto. Occorre una presa di posizione collegiale; quanto compie un Assessore non è fatto che non rivesta una certa collegialità. Qualsiasi organo collegiale ha una responsabilità attiva ed una passiva; e il Presidente, a capo dell'organo collegiale, da questa responsabilità in qualche modo deve sentirsi impegnato.
Rispetto alle questioni qui riportate, che ritengo gravi sul piano amministrativo, credo vi siano due strade percorribili. Una è quella della Commissione d'inchiesta, che l'Assessore ha richiesto e il Presidente confermato (tra l'altro, è strano che la Giunta richieda una Commissione d'inchiesta, dovrebbe essere la maggioranza, il Consiglio a proporla).
L'altra, è un'azione da compiersi da parte del Presidente Ghigo rispetto alle questioni riportate in Consiglio.
A me pare più utile seguire quest'ultima strada; e credo che un atto nobile che un Assessore può compiere quando viene indicato come responsabile di procedure amministrative non regolari - non parlo di illeciti penali - sia quello di chiedere di essere momentaneamente congedato. Sarebbe stato un gesto politico sicuramente da apprezzare - non tanto una querela, dal valore penale; l'Assessore Angeleri avrebbe dovuto presentarsi qui dicendo: "Presidente, chiedo di essere libero di potermi difendere: per un attimo, mi congeli le deleghe".
Visto che quest'iniziativa non è venuta da parte dell'Assessore Angeleri, credo che il Presidente della Giunta regionale possa non tanto chiederne le dimissioni - mi rendo conto che si metterebbe in moto una procedura estremamente pericolosa: significherebbe che qualsiasi accusa produrrebbe dimissioni - quanto, per le cose dette e che spero in questi giorni il Presidente abbia verificato, non limitandosi a leggere quanto pubblicato su Repubblica e La Stampa, congelare egli stesso le deleghe all'Assessore, in attesa che tutto venga chiarito e che l'Assessore torni a svolgere totalmente e completamente le sue funzioni.
Questa mi sembra la strada più utile. Sicuramente, poi, vi sono le questioni istituzionali, il ruolo del Consiglio, la legge n. 29, la differenza di ruolo e quant'altro, ma oggi il tema in oggetto è un altro.
Ma anche questa volta ho notato che non si sanno assolutamente aggredire i problemi.
Aggiungo un'ultima considerazione di carattere politico. Presidente, la metodologia con la quale sono finanziate alcune iniziative non è una procedura adottata soltanto dall'Assessore Angeleri. Con svariate interrogazioni - ne ho presentate anch'io - si è lamentata la diffusione di tale procedura; ha ragione il collega Cavaliere quando ha parlato, oltrech di destra e sinistra, anche del centro relativamente alla rincorsa enorme esagerata, dell'immagine, della sponsorizzazione, degli eventi, che viene condotta su un piano amministrativo estremamente pericoloso. Senza gare senza procedure, cioè senza quelle garanzie minime che la Pubblica Amministrazione deve adottare per dare trasparenza, ma attraverso un rapporto fiduciario tra Assessori e magari qualche funzionario esterno, che ha un rapporto di collegamento. Molte delle scelte che qui vengono compiute hanno queste caratteristiche; molti degli atti che vengono compiuti da parte della Giunta spesso sono sanatorie di spese che sono avvenute attraverso decisioni non assunte sin dall'inizio da parte della Giunta.
Quindi, il problema dell'Assessore Angeleri secondo me è un indizio non è un problema dell'Assessore Angeleri. E' l'indizio di un metodo diffuso, tranne qualche eccezione, all'interno di questa Giunta. Noi l'abbiamo richiamato più volte: questo fatto oggi lo dimostra, ne siamo totalmente convinti. Così come siamo convinti che la questione Angeleri non è un fatto che si chiude oggi. La prossima volta sarà un altro, perché se il metodo è diffuso, capiterà sicuramente ad altri Assessori.
Noi abbiamo motivo per credere che ciò che si è verificato è sintomo di un modo di essere di questa Giunta. Presidente Ghigo, lei ha fatto l'equazione: buon governo uguale buona opposizione. E' un'equazione che esiste anche, ma non vorremmo essere in qualche maniera coinvolti dicendo "ciò che capita è perché non c'è una buona opposizione". Abbiamo dimostrato diverse volte di provocare in questo Consiglio dei confronti di carattere politico e debbo constatare che la sua Giunta, Presidente Ghigo, si è sempre squagliata! Soltanto all'inizio la Giunta era completamente schierata, ma molto spesso le nostre iniziative di proposta politica sono cadute nel vuoto. I grandi eventi di questa Giunta avvengono soltanto quando si tratta di questioni che in qualche maniera possono avere un risvolto di carattere giudiziario, mai confronto di carattere politico! Non ce ne viene mai data assolutamente l'opportunità! Io credo, e non lo dico per una questione di semplice rapporto con alcuni colleghi, che dobbiamo in qualche maniera tutti quanti, perch questo aiuta ad essere un buon governo, apprezzare l'azione rigorosa del collega Cavaliere che in qualche maniera rende, in questo sì l'Amministrazione regionale più trasparente. E' un'azione importante che può aiutare questo governo a fare sicuramente meglio.
Io ringrazio il collega Cavaliere per questa sua capacità di seguire le vicende e di raccogliere le informazioni, ma soprattutto lo ringrazio per il fatto di essere sempre stato - in questo ha ragione, non è sicuramente una difesa - molto corretto sul piano delle procedure, nel senso che le questioni le ha sempre sollevate prima in Consiglio, sul piano politico, e sono state sempre inascoltate, non soltanto lui, ma in diversi momenti tutta la minoranza ha sollevato questioni di carattere politico.
Pertanto, l'accusa di aver trascurato questa sede non è un'accusa che lo riguarda e né riguarda noi perché abbiamo sempre sollevato le questioni qui, ma notiamo che per attrarre l'attenzione di questa Giunta bisogna presentarsi con elementi e fatti circostanziati perché al suo interno questa Giunta non ha una capacità di autocontrollo sul piano della procedura e il Presidente non riesce ad esercitarlo fino in fondo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, chi ha aperto questo dibattito, ma l'ho sentito anche negli interventi che sono seguiti, ha esordito dicendo che quest'aula è il luogo nel quale occorre discutere e fare chiarezza su tutte le questioni che interessano l'amministrazione e in particolare sulle accuse che prima attraverso una conferenza stampa e poi in quest'aula sono state mosse all'operato di un Assessore.
Da questo punto di vista a me pare che questo appuntamento sia mancato.
A mio modo di vedere in quest'aula non è successo molto, ma soprattutto non è successa l'unica cosa che veramente tutti ci attendevamo: quella di ottenere una chiara risposta da parte della Giunta, e in particolare dall'Assessore, ad accuse che perlopiù sono già state riprese dai giornali attraverso la conferenza stampa e per quel che riesco a ricordare sono state rese un po' più precise in quest'aula da parte del Consigliere Cavaliere.
Da questo punto di vista non è successo niente: è questo che preoccupa di più! L'appuntamento alla chiarezza - cari colleghi della Giunta l'avete perso! Dopo aver sentito le accuse, comprensibili e non equivoche, del Consigliere Cavaliere, sono rimasto attonito nel vedere che l'Assessore Angeleri non ha risposto a queste accuse come penso qualsiasi persona accusata delle cose dette da Cavaliere fuori da quest'aula, in un qualunque circolo, su un qualunque marciapiede, reagirebbe in modo adeguato, perch le cose che ha detto Cavaliere non sono straordinarie, né incomprensibili né allusive. Cavaliere ha semplicemente detto che l'Assessore Angeleri ha dato dei soldi alle APT e che le APT hanno pagato delle fatture a ditte indicate dalla segreteria dell'Assessore Angeleri, e queste cose Cavaliere è venuto a saperle da fonti informative interne all'Assessorato. Allora speravo che una persona pulita che questo non ha fatto si alzasse l'Assessore Angeleri - e dicesse, da cittadino che fa l'amministratore pro tempore, ma da normale cittadino e con la propria dignità di persona: "Cari colleghi, io non ho mai svolto questa azione e vi assicuro che mai alla mia segreteria ho dato indicazioni di una ditta o di un'altra: questa è una calunnia", dando prove concrete e testimonianze di questo! L'Assessore Angeleri invece sposta il tiro alla giurisdizione all'attività della Magistratura. Noi sappiamo che la Magistratura non è che dica o ricerchi la verità, cerca una verità processuale. La Magistratura riesce o non riesce a dimostrare delle cose, non è che possa sicuramente dire come sono andate le cose. Io posso benissimo compiere atti di cui sono sicuro che nessuno potrà mai provare nulla. Non è questo che tranquillizza il Consiglio, se questa è l'aula che enfaticamente all'inizio sia Ghigo che Angeleri han detto "essere il luogo in cui discutiamo", non discutiamo di un bel niente! Perché Cavaliere ha rinnovato accuse precisandole e da parte vostra non c'è stata una sola risposta! Allora, viene anche un dubbio, Presidente Ghigo: che questo modo di governare sia il "vostro" modo di governare, cioè che le accuse di Cavaliere riguardino fatti che voi considerate normali. Si può pensare anche questo: che questo modo di governare sia coerente con il vostro modo di governare, per cui occorrerebbe forse fare un passo indietro e decidere tra noi se le questioni di malgoverno e malcostume sollevate da Cavaliere siano da quest'aula e dalla Giunta considerate tali oppure no.
Se sono considerati tali, chiedo perché non si reagisca adeguatamente a queste accuse, ma con veemenza! Perché sono accuse che se non sono realistiche sono infamanti, personalmente e per l'istituzione, e non vedo nessuna reazione.
Mi rivolgo allora al Presidente della Giunta e gli chiedo: lei ha fiducia nelle cose fatte e che sta facendo l'Assessore Angeleri? Sì o no, a questo punto? Lei ha detto: "attenzione, sarò duro con chi sbaglia, sia in buona che in cattiva fede", e la stessa cosa noi possiamo dire a lei, Presidente: "saremo duri con chi sbaglia, in buona o cattiva fede". Lei oggi che carta ci dà in mano, da questo punto di vista? Così stando le cose, lei ha ancora fiducia nell'Assessore Angeleri e lo conferma nella sua delega (rispondendo poi lei degli errori che in questo momento può fare, dandosi mandato di prendere provvedimenti duri verso se stesso nel caso sbagliasse)? Oppure questa regola vale solo per gli altri? E allora, in un dibattito di questo genere, con accuse precise e circostanziate, e un'assenza di difesa qualunque da parte dell'Assessore Angeleri, mi chiedo se il comportamento più corretto e protettivo nei confronti del buon nome della Giunta regionale e dell'istituzione tutta non sia quello della prudenza.
Dato che lei ha consegnato ad altri l'amministrazione di alcune funzioni, mi chiedo se non sia più prudente, in questo caso, ritrarsi da questa delega e, per un certo periodo di tempo, fino a che non avrete fatto in quest'aula (non in altre sedi giudiziarie, ma in quest'aula) la chiarezza necessaria.
Altrimenti rimaniamo alle solite. Si monterà questa Commissione di inchiesta, alla quale parteciperemo senza molta convinzione. Queste Commissioni di inchiesta infatti hanno tempi e modalità di lavoro tali per cui non giungono mai a nulla.
Però quello che si riteneva più conveniente in quest'aula era veramente un momento di autotutela e di convinzione da parte del Consiglio regionale che invece vedo non è venuta.
Lo stesso intervento imbarazzato del Capogruppo di Forza Italia è l'intervento che fa il Capogruppo del Gruppo maggiore di maggioranza, di fronte ad un attacco di questo tipo, dicendo: "Auspico..", "Chiedo...", "Se ci sono calunnie si verifichi...".
Ma l'Assessore Angeleri ci mette un minuto a dire in quest'aula cosa ha fatto: ci mette un minuto! Si alza e dice: "Non è vero, non ho mai indicato in vita mia una ditta da preferire ad un'altra". Fa una relazione di questo genere.
Viceversa, mancando tutto questo - se non c'è un gesto autonomo dell'Assessore Angeleri - anch'io chiedo, Presidente Ghigo, guardandola proprio negli occhi, che lei assuma un atteggiamento di estrema prudenza e tutela della Pubblica Amministrazione regionale, togliendo almeno temporaneamente le deleghe in questione all'Assessore Angeleri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Io non so più cosa dire, perché tutti, non solo i Consiglieri regionali, ma tutti i cittadini che abbiano letto i giornali e visto la televisione negli ultimi giorni, erano a conoscenza delle questioni sollevate dal Consigliere Cavaliere.
Il Presidente Ghigo ha preso la parola dicendo, per prima cosa, che si sarebbe costituita questa Commissione di indagine (prima cosa), senza aver neanche dato la possibilità all'Assessore Angeleri di dire: "Non è colpa mia, non ho fatto niente...".
Subito: Commissione di indagine.
Poi ci ha detto che è il Consiglio che controlla gli atti della Giunta.
Beh, Cavaliere mi sembra sia un Consigliere, e ha sollevato il problema: non vedo perché attaccarlo per questo.
A meno che tutte le accuse di Cavaliere siano false. Ma se tutte le accuse di Cavaliere sono false, visto che c'è un lungo elenco, non capisco perché né il Presidente Ghigo né l'Assessore Angeleri né alcuno dei colleghi di Giunta abbia risposto.
Avessero accusato me, di qualsiasi cosa, avrei subito iniziato a dire: "Europeadi? No, guardate che non è andata così!" "I Mondiali di cross? No guardate che non è andata così".
Niente. L'Assessore Angeleri si è limitato a dire che, assolutamente, è tutto falso.
Ebbene, a questo punto, mi chiedo perché il Presidente Ghigo, se un suo Assessore assicura che tutte le accuse sono false, proponga la Commissione di indagine.
Vada avanti e dia piena solidarietà all'Assessore Angeleri.
Però poi ci deve spiegare come è possibile che, per la seconda volta vengano sollevate determinate accuse e che egli non ne sappia nulla.
Ci sorgono dei dubbi su quello che avviene quando ci sono le Giunte sul tipo di controllo che ha il Presidente Ghigo sui suoi Assessori.
E' dunque difficile fare un intervento su determinate accuse, quando non abbiamo sentito nessuno ribattervi. E' evidente che se il Presidente Ghigo chiede la Commissione di indagine, vuol dire che in questo momento non è in grado di dire se le accuse del Consigliere Cavaliere sono vere o false. Ma se non è in grado, non può lasciare l'Assessore Angeleri a continuare a lavorare nel suo Assessorato.
Quindi, se vogliamo istituire questa Commissione di indagine, come primo atto bisogna però sospendere le deleghe all'Assessore Angeleri.
A meno che lei, Presidente, non sia in grado di dare una risposta alle accuse di Cavaliere punto per punto, dando piena fiducia all'Assessore Angeleri nel continuare ad andare avanti.
Ripeto, comincio a nutrire dei seri dubbi sulla gestione di tutta questa Giunta regionale. Troppe volte ci sono stati degli episodi oscuri troppe volte ho sentito sollevare in quest'aula dal Consigliere Cavaliere ma anche da altri dell'opposizione, delle problematiche; troppe volte non ho sentito delle risposte.
Non ci si deve stupire dunque se i Consiglieri che hanno sollevato queste problematiche facciano poi le conferenze stampa o si rivolgano alla Magistratura.
Forse, se lei - Presidente Ghigo - avesse curato un po' meno l'immagine e un pochettino di più i rapporti con questo Consiglio, non saremmo arrivati a questo punto.
Io chiedo una risposta urgente, perché non stiamo parlando dell'ultimo impiegato della Regione Piemonte che forse a Domodossola ha combinato qualcosa per cui bisogna andare a verificare, mettere su una Commissione.
Stiamo parlando di un membro della sua Giunta.
Per cui, al di là della Commissione di indagine, se lei non è in grado di rispondere oggi, risponda il prossimo Consiglio, però gradirei che fosse lei o a sospendere l'Assessore Angeleri o a difenderlo fino in fondo.
La Giunta è sua, lei è il Presidente di questo governo: le responsabilità le deve prendere tutte lei.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Qualche giorno fa, anche in un flash di giornale di cui qualcuno ha parlato, si ricordava ciò che io sostengo da tempo: il dovere di questo Consiglio di collocarsi nella traiettoria di diventare molto in fretta, se non il Parlamento regionale (che potrebbe sembrare una definizione troppo orgogliosa), quanto meno quell'Assemblea regionale capace di governare l'autonomia piemontese in un processo federalista, interpretando a livello alto i problemi, i bisogni, gli interessi e le prospettive di questa Regione.
Mi consenta di dire che il Piemonte non è il nord-ovest a confronto di un nord-est effettivo, perché quel nord-est effettivo si poggia sulla forza di quattro Consigli regionali, sette Università e un po' di storia che noi non abbiamo.
Qui c'è la Regione Piemonte, con tutti i suoi compiti, con le esigenze con i problemi di questo territorio. Nella circostanza storica del Piemonte alcune grandi aziende e alcuni grandi soggetti della vita economica e culturale nazionale hanno potuto saltare di pié pari l'interlocutore locale facendone semmai l'uso circoscritto e dovuto. Questo in qualche maniera è stato un elemento che ci ha risolto dei problemi e nello stesso tempo non ci ha fatti crescere adeguatamente. Questo problema oggi è un dato della nostra situazione. Il dibattito di oggi, Presidente, e mi rivolgo al Presidente del Consiglio in questo momento, ci segnala quanto noi siamo lontani dall'assunzione di quella responsabilità e dal collocarci in questa prospettiva. Ringrazio il collega Gallarini, così come altri colleghi della maggioranza, Ghiglia, Montabone, non li cito tutti, che in alcuni passaggi hanno convenuto su questa necessità, su questo progetto e su questa esigenza.
E' chiaro che nei confronti della stampa questi discorsi fanno un po' la fine dei diversi rumori che fa la foresta che cresce rispetto all'albero che cade. Ma cresce la foresta? C'è l'intenzione di far crescere la foresta? Io non ritorno più sul merito delle questioni poste dal collega Cavaliere: guardate che sono molto circostanziate.
Di fronte a cose di questo genere o si risponde che sono false o se ne traggono le conseguenze, in maniera assolutamente chiara e inequivoca.
Credevo che le accuse fossero più generiche, pensavo che fossero dei rumori. Sono delle indicazioni precise.
Intanto c'è il fatto che se gli Assessori gestiscono ancora direttamente in questa seconda Repubblica la fattura, la commessa l'indicazione, allora non siamo neanche a "un livello di governo"! Spero che non sia così. Se nei confronti dei cittadini ci sono comportamenti che possono essere definiti clientelari - termine che mette così a disagio da non utilizzarlo più - chi è cliente prima dice "sì", dice "bravo" all'Assessore e alla Giunta, dà il voto di preferenza ma farà di tutto per abbattere quell'istituzione che lo ha vessato.
Noi dobbiamo essere l'istituzione che fa trionfare le libertà e crea le condizioni perché le libertà d'impresa, politiche, culturali, di sviluppo di cittadinanza rappresentino l'obiettivo indeflettibile rispetto al quale indirizziamo ogni nostra azione, del Consiglio e della Giunta e di ogni singolo Consigliere.
Per diventare un Parlamento regionale, non basta avere la vocazione "perché nasce dalla storia". Bisogna averne la sostanza sia sul piano individuale che sul piano collettivo.
Io le direi, Presidente Ghigo: "Fermi alcuni suoi Assessori" (non faccio nomi). Adesso si è discusso di comportamenti dell'Assessore Angeleri non se li faccia dire di volta in volta - potremmo allungare la lista politica, e non lo voglio fare, fedele ad un'impostazione che mi sono anche personalmente dato di portare avanti quell'altra battaglia per la quale ringrazio il Presidente Picchioni di avermi incoraggiato in questo periodo: la faremo e sarà una battaglia che coglie, rappresenta, indica qualcosa perché anche dall'opposizione ci sentiamo profondamente responsabili e corresponsabili dell'immagine di questo Consiglio regionale di fronte al Piemonte.
Non ci si può chiamare fuori da problemi di questa portata storica, non ci si può chiamare fuori.
Presidente Ghigo, lei sa quanto io abbia apprezzato e apprezzi alcune sue battaglie, perché non siamo qui per cercare di abbattere, siamo in una fase in cui tra l'altro le condizioni numeriche ci vincolano ai nostri ruoli, ma nessuno ci assolve dall'essere fedeli ai compiti che ci siamo assunti. Allora io apprezzo delle cose anche significativamente positive però lei per poter fermare i suoi Assessori fermi se stesso. Smettetela mi consenta di usare questo termine - con questa politica dell'immagine perché la politica dell'immagine è la politica dell'apparire, è la politica che fa il pendant con la politica della clientela: "Io sono bravo perché ti faccio questo", è la politica della risorsa individuale. Non c'è speranza individuale per gli uomini delle istituzioni in questa fase. O traguardiamo tutti il raggiungimento di quell'altro obiettivo, che è quello alto della seconda Repubblica, e "governiamo", però governare significa garantirci una parità di condizioni e anche di strumenti.
Presidente Picchioni, il Consiglio non può più consentire che circoli questa pubblicità sui giornali delle cose fatte dalla Giunta. Non ce n'è bisogno di questa vendita al dettaglio, ogni giorno, di una cosa fatta rispetto alla quale poi qualcuno - perché il problema dell'etica ci riguarda tutti - va a cercare, quasi a borsa nera, le notizie appena uscite dalla Giunta per comunicarle a uno sindaco o ad un altro per poter dire che l'ha fatto sapere prima degli altri anche se non l'ha fatto lui.
Spero che con il nuovo Statuto, con la nuova cultura e anche dopo il seminario che si terrà questa settimana, si possa uscire da questo stato di cose perché voglio che la stampa possa parlare della foresta che cresce e non dell'albero che cade.
Siamo lontani, ma lo siamo nel nostro costume.
Vorrei ricordare le avventure della grande storia di questa Regione che un tempo, con qualche diritto, tendeva a chiamarsi Parlamento subalpino.
Ricordando da Viglione a Vittorelli, a tanti altri, l'ambizione era un po' più alta.
Altro che adesso: triangolare dei fondi! Se così è. Perché se non è così provo imbarazzo per chi ha sollevato il problema; ma se è così non bisogna che rimanga in piedi una testimonianza delle cose gestite in questo modo. Non si possono più avere sospetti di triangolazioni, di atteggiamenti clientelari e altro.
Vede Presidente, l'imbarazzo è di vivere, credo anche a Torino leggendo le varie notizie come se fossero l'apoteosi dell'iniziativa: la gente magari lo apprezza anche, ma non possiamo imporre ai cittadini la responsabilità che essi hanno conferito elettoralmente a questo Parlamento.
Io non posso incolpare il cittadino di non aver capito la differenza tra un progetto politico e un contributo che gli ha risolto un problema, perch questa è la nostra sfida. Alla stampa, caso mai, chiedo di essere aiutati nel portare avanti questo tipo di battaglia, affinché tutti assieme non siamo costretti a trattare di miserie, non la miseria della filosofia né la filosofia della miseria, ma la miseria della politica e i drammi di questo Consiglio regionale, che indubbiamente coglie le convocazioni alle quali siamo invitati per gli obiettivi da porre alla nostra attività di governo regionale. Però, nello stesso tempo, non possiamo non constatare che c'è una miriade di concezioni amministrative gestionali che finiscono per essere il filo conduttore dell'immagine del successo, al fin fine di essere proposti ai destinatari come metro di giudizio.
Presidente Picchioni, termino il mio intervento rivolgendole una calorosa proposta. Il cittadino non può da solo mettere in mora il comportamento dell'amministratore pubblico quando questo comportamento, per una circostanza ricorrente, gli e soggettivamente favorevole.
Un funzionario della nostra Regione richiamava, qualche giorno fa, un testo che recitava che l'ingiustizia crea molto più consenso che la giustizia. Non so se siano vere queste parole, so comunque che si pratica molto l'ingiustizia perché il metro di misura corrispettivo di consensi è abbastanza ricorrente.
Ebbene, un'istituzione come la nostra deve sfidare tutti questi vecchi modi di fare politica. Se noi non alziamo il nostro livello di funzione finiamo, inevitabilmente, per ricadere su quei livelli di funzione che la Costituzione, la prassi e l'organizzazione politica dell'Italia ha affidato ad altre istituzioni.
Gestire "lo spicciolo" dei mondiali di cross o di altro è competenza di un amministratore della APT, o di un amministratore provinciale ovvero di chi ha, per sua natura, la qualifica di Assessore, non per chi ha, per circostanza contingente la qualifica di Assessore ma ha la vocazione di essere ministro del Governo regionale.
Per cui non posso considerare adeguati gli interventi del Presidente Ghigo e dell'Assessore Angeleri. Mi pare che i termini politici della questione siano stati posti in maniera assolutamente chiara, certo, è necessaria la Commissione di inchiesta, sappiamo che è stata proposta sappiamo anche che le Commissioni di inchiesta sono state destinate a parziale fortuna. C'è stata anche la proposta di un atto di maggiore consistenza come la sospensione della delega in attesa degli accertamenti della Commissione d'inchiesta, noi abbiamo proposto degli elementi che consideriamo di qualche opportunità per ragionare su un progetto sul quale comunque, questo modo di governare, di esercitare la funzione della Giunta regionale, signore Presidente, non ci sta proprio. Quindi bisogna che lo superiamo in maniera contingente sia per quanto riguarda la questione in oggetto, sia anche per una nuova impostazione della gestione della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi auguro davvero di sapere usare pochissime parole per una riunione di Consiglio regionale che, a mio avviso, fino all'intervento dell'Assessore Angeleri è stata decisamente kafkiana: svolta un po' all'insegna del "fateci capire meglio".
Una riunione di Consiglio regionale nella quale però è avvenuto qualcosa, che è esattamente il contrario di ciò che sì enunciato. Se i Consiglieri regionali non avessero letto La Stampa e Repubblica, non avremmo assolutamente capito la necessità di istituire una Commissione di inchiesta e non avremmo assolutamente capito l'indignazione dell'Assessore Angeleri.
Mi sembra che proprio in questa riunione di Consiglio regionale si sia assistito allo svuotamento del Consiglio regionale. Nel senso che si è partiti da un'assunzione di informazioni ufficialmente riportata in quest'aula e derivata da La Stampa e Repubblica.
Per cui mi verrebbe da dire - se avessi voglia di ironizzare, ma non ho voglia di farlo, cercavo soltanto di fare un collegamento logico per quanto possibile - che da oggi noi abbiamo due Consiglieri regionali in più che sono il collega de La Stampa Tropeano e il collega della Repubblica, Negro.
Io, nella legislatura precedente ho svolto la funzione di Presidente del Consiglio regionale, era un periodo straordinariamente difficile.
Infatti, molti Consiglieri si sono trovati di fronte, allora sì, ad accuse gravi, accuse della Magistratura. Ricordo che - non intendo citare i loro nomi in quest'aula - i Consiglieri interessati, alcuni rivestivano anche responsabilità di esecutivo, si sono alzati dai loro banchi e hanno detto in maniera chiara, violenta, con passione che tutta una serie di questioni delle quali venivano accusati erano per loro assolutamente estranee.
Non voglio far loro pubblicità, per i Consiglieri che avessero curiosità di capire che cosa sto dicendo li invito alla lettura di un libro che il Consigliere Chiezzi ha redatto, rispetto alla scorsa legislatura molto dettagliato e puntuale nel quale appunto la tragedia che in qualche modo, di natura politica, di natura personale, di natura singola o collettiva si è abbattuta nella legislatura precedente è valsa con assoluta evidenza. Noi non abbiamo in questo caso specifico assolutamente assistito a nulla di tutto questo. Il Consiglio sa, credo, che chi interviene in questo momento, talvolta ha anche ragionato con lo stesso Consigliere Cavaliere, dicendo che è assolutamente importante che le tematiche di natura penale, vengano, il più possibile, tenute fuori dalle aule consiliari e che ci si rifaccia alla politica.
Ebbene, mi sembra, per la verità, che questa volta il Consigliere Cavaliere, comunque, piaccia o non piaccia, abbia affrontato delle questioni di natura amministrativa. Si è alzato l'Assessore Angeleri e ha detto: "sono indignato", ha parlato di indignazione, di politica delle insinuazioni, di qualcosa che porta allarme nei confronti della gente credo che a tutto questo, forse si poteva ovviare se, con tranquillità ci fossero state delle risposte rispetto a delle questioni, abbastanza importanti per l'entità anche delle cifre, di dettaglio. Questioni alle quali, tutto sommato, è facilissimo rispondere e credo che questa sia l'aula nella quale si dovrebbe rispondere.
Mi sono consultata anche con il collega Angeli, il quale diceva che è difficile intervenire su delle cose che non si conoscono, perché sono questioni che non si conoscono e anche a me, tutto sommato, è difficile intervenire tranne cogliere questi aspetti che ho cercato di presentare.
In sostanza fateci capire meglio. Il ruolo dell'opposizione è quello di segnalare dei problemi, delle questioni, anche spinose, poi le si pu segnalare con un taglio oppure con un altro, però qui sono state segnalate delle questioni, nemmeno gigantesche per la verità, e quindi queste richiedono delle risposte.
Senza queste risposte mi chiedo se oggettivamente il Presidente della Giunta nutre sfiducia nel momento in cui viene in aula e dice: "facciamo la Commissione di inchiesta". Il comportamento più lineare sarebbe che il collega Angeleri ci dica che si è comportato in questo modo per le seguenti ragioni, elencando le ragioni. Anche perché - non voglio assolutamente fare l'avvocato d'ufficio, perché se c'è una persona che non ne ha bisogno è il Consigliere Cavaliere, ma io ricordo bene, non faccio parte della Commissione che segue queste questioni, che in aula alcune delle cose dette, se non nel dettaglio operativo, sono comunque state richiamate.
L'Assessore Angeleri lo sa.
Anch'io conosco l'Assessore Angeleri come Consigliere di vecchia data mi dispiace questo tipo di incidente, proprio perché Consigliere nella pubblica amministrazione da 16 anni. Abbiamo cominciato nel 1980 nell'aula del Consiglio comunale. Se lo ritiene, l'Assessore si alzi, ci spieghi, ci faccia capire. Se mancano risposte a questioni anche relativamente semplici, come quelle che abbiamo sentito, i punti interrogativi si fanno più impegnativi. Parteciperemo alla Commissione d'inchiesta, augurandoci che non s'instauri un metodo di lavoro tale per cui, come ha detto ironicamente il Consigliere Chiezzi, alla fine ci si indigna, ma non ci si stupisce.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

"Difficile intervenire su cose che non si conoscono", diceva la collega Spagnuolo nel suo intervento. E', questa, una considerazione valida per tutti noi; le dichiarazioni del Consigliere Cavaliere, che ho ascoltato con attenzione, riprendono, sostanzialmente, il contenuto della conferenza stampa riportata con una certa ampiezza sui quotidiani locali.
Credo non ci sia stato alcuno svuotamento, ma una ricerca di dati oggettivi, quando il Presidente Ghigo ha individuato, sostanzialmente, tre livelli di attenzione. La prima, un'attenzione con risvolti di natura penale, che non ci competono: la Magistratura svolgerà il proprio compito senza alcun tipo di imbarazzo. C'è poi un'ulteriore valutazione sulla correttezza amministrativa, ovvero quanto interessa in questa sede, nonch un discorso di polemica politica, collegato con il dibattito attuale, ma che personalmente non intendo sollevare in questo momento. Né intendo intervenire sul dibattito relativo al rapporto tra maggioranza e minoranza: credo si debba restare ai fatti.
L'Assessore Angeleri ha parlato di indignazione, comprensibile, viste le dichiarazioni del Consigliere Cavaliere: l'Assessore, infatti, ha sporto denuncia.
Personalmente, non credo sia in atto una partita di poker, in cui si utilizza il bluff (pur dicendo queste cose, in realtà non sono un giocatore di poker...); in ogni caso, non credo che si sia in presenza di una partita di poker, in cui qualcuno, avendo o no delle buone carte, ritiene di comportarsi nel modo contrario a quanto suggerirebbe una normale prudenza.
Credo che l'aver sporto querela da parte dell'Assessore Angeleri sia una dichiarazione molto forte di quella che è, da una parte, la sua indignazione e dall'altra la sua estraneità ai fatti contestati. Anche perché collegata a questa scelta dell'Assessore Angeleri, c'è la dichiarazione di voler promuovere una Commissione d'indagine conoscitiva interna - perlomeno, io ho inteso così. Dunque, non una Commissione di cui fanno parte dei Consiglieri, ma una richiesta, che la Giunta vorrà precisare, di comprendere qual è stato l'iter formativo della volontà su tutta la vicenda delle APT, e se ne già esistono le condizioni, qual è stato il controllo sulle scelte della Giunta relativamente alle APT.
Questo quanto ho inteso; in tal senso, la nostra adesione alla proposta del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo adesso, dopo l'intervento di molti Consiglieri, poiché su un tema come quello in discussione, l'usanza dell'alternanza fra Consiglieri di maggioranza e altri di minoranza, può anche non essere rispettata.
Il tema in oggetto, infatti, riguarda l'insieme del Consiglio regionale: da accuse e da difese, probabilmente, ne esce male l'intero Consiglio regionale.
Volutamente, non intendo fare distinzioni fra maggioranza e minoranza perché su temi come questi non si può pensare che la minoranza abbia il compito di accusare e la maggioranza quello di difendere. Sta ad ognuno di noi, colleghi Consiglieri, cercare di interpretare la difficile situazione che si è venuta a creare, sulla quale credo che tutti, anche i colleghi che sono intervenuti, si siano sentiti in difficoltà più che in altri momenti.
Sarebbe stato molto più facile, per me, intervenire, per esempio, sui temi delle politiche turistiche. Molto spesso, "con", ma anche "contro" l'Assessore Angeleri, ho detto cosa pensavo della gestione delle politiche turistiche. Ricordo con molta chiarezza, che, per esempio nel momento in cui si approvò quella che io chiamo la riforma delle APT - non riesco mai a ricordare i numeri delle leggi - dissi che si trattava di un tentativo estremamente nobile che va fatto ad inizio legislatura - altri non ne hanno il tempo: mi riferisco al mio brevissimo periodo di Assessore al turismo.
In allora, infatti, mi era posto il problema e immediatamente mi ero reso conto che in un anno di tempo non sarei riuscito a compiere interamente questa riforma.
Comunque, in occasione della dichiarazione di voto di cui dicevo prima dissi all'intera Giunta e in particolare all'Assessore Angeleri, che la legge di riordino delle APT doveva essere costantemente sotto osservazione per verificare se dava risultati o meno.
Non è ancora il momento di verificarla, perché non si è ancora attuata in nessuno dei suoi momenti. E non si è attuata perché le APT non sono ancora state sciolte; non si è attuata perché non vi è ancora l'Agenzia regionale di promozione turistica; non si è attuata perché probabilmente anche le deleghe che diamo ad altri trovano difficoltà ad essere recepite (mi riferisco per esempio ad uno degli ultimi dibattiti che si è tenuto in quest'aula relativamente alle deleghe date alle Province per l'indicazione dei Comuni turistici): insomma, una legge che nasce con difficoltà e che non è ancora attuata. Vedremo probabilmente fra un anno quali sono i primi segnali positivi che essa ci dà perché certamente, io sono convinto qualche segnale positivo lo darà.
Torno al discorso di oggi. Un'altra cosa che non condivido è che parlando di questi fatti si possa fare un accenno alla Prima o alla Seconda Repubblica, Consigliere Riba (ho condiviso molto del tuo intervento) perché sembrerebbe che quello che si faceva nella Prima Repubblica non in interessi personali, ma come impostazione politica, sia tutto da gettare e quello che si dovrà fare nella Seconda Repubblica sia tutta una cosa meravigliosa.



RIBA Lido

Per antonomasia.



MONTABONE Renato

E si accenna a questi discorsi, collega Riba, a seconda se si è in maggioranza oppure in minoranza! Pensate voi che cosa si potrebbe dire a un livello superiore, a livello parlamentare, rispetto alla Prima e alla Seconda Repubblica! C'è chi ne dice bene e c'è chi ne dice male.
Detto questo, il collega Cavaliere ha sollevato alcune questioni che sono da tenere divise le une dalle altre. Ci sono delle questioni che riguardano le politiche turistiche; ci sono delle questioni che riguardano presunte irregolarità di carattere amministrativo e ci sono delle questioni che lui ha voluto tener fuori, ma che sono state accennate, di illeciti di carattere penale.
Io non mi intendo di questi termini, ma queste cose sono svolazzate oggi, cioè queste tre distinzioni che io ho annotato sono parole che sono state dette da qualcuno di noi, non specificatamente da Cavaliere, ma negli interventi di tutti.
Mentre da un lato - riprendo il discorso di prima - io sono assolutamente disponibile a discutere di cose che conosco e cioè di politiche turistiche, che magari conosco poco, ma che comunque conosco, ho delle enormi difficoltà a discutere di presunte irregolarità amministrative. Perché le presunte irregolarità di carattere amministrativo bisogna essere in grado di individuarle, bisogna conoscerle rispetto alle regole che non sono proprie della politica, ma che sono proprie dei funzionari. E io ritengo che non si possano accusare di presunte irregolarità di carattere amministrativo dei funzionari che fino a prova contraria hanno sempre svolto la loro funzione con grande dignità.
E che dire poi rispetto agli illeciti di carattere penale? E' stato richiamato da alcuni Consiglieri - dico appositamente Consiglieri genericamente e non se di minoranza o di maggioranza - il fatto che l'Assessore Angeleri avrebbe dovuto dare delle risposte. Forse si è sbagliata la forma, ma questo non è poi così grave; forse avremmo dovuto sentire prima la relazione del collega Cavaliere. Pur non essendo stato presente alla conferenza stampa, pur avendo letto - non molto attentamente il resoconto della conferenza stampa, pur avendo letto attentamente i giornali che qualcuno prima richiamava, mi sembra che il collega Cavaliere oggi sia andato di più nello specifico, cioè il collega Cavaliere ha fatto delle affermazioni dicendo nome, cognome ed indirizzo.
Ebbene, io credo che non potesse prima l'Assessore Angeleri dire più di quanto ha detto, se lui riteneva di dirlo e cioè che "si sentiva estraneo a questi fatti; queste cose lui non le ha scritte; che avrebbe denunciato il collega Cavaliere". Probabilmente alla fine di questo dibattito potrebbe l'Assessore Angeleri ancora entrare nel merito per rafforzare o per dire il contrario di quanto ha detto prima, però con la presenza dei fatti specifici che sono stati richiamati.
Concludo dicendo che il Consiglio faccia quello che crede rispetto alle Commissioni di indagine amministrativa. Io non sono mai riuscito a capire pur essendo stato cinque anni in quest'aula e quattro anni alla Vicepresidenza del Consiglio, le differenze fra un certo tipo di Commissione e l'altra - basta che legga il Regolamento, è vero, faccio il mea culpa - però mi chiedo: le indagini amministrative le possono fare dei Consiglieri che magari non conoscono il diritto amministrativo di quell'ente? Sappiamo che Cavaliere è bravissimo in queste cose.



CAVALIERE Pasquale

C'è Deorsola.



MONTABONE Renato

Sì, c'è anche Deorsola, ma gli altri cosa andrebbero a fare? A verificare i documenti che Cavaliere tira fuori dai vari posti, senza sapere come giudicarli? Allora io dico che se ci devono essere delle indagini amministrative le devono fare in via amministrativa i funzionari o chi per essi, cioè persone che siano in grado di farle, perché qualora io venissi chiamato a far parte di una Commissione del genere, certamente andrei per dovere come Consigliere, ma avrei delle enormi difficoltà a giudicare quello che è giusto e quello che non lo è, perché non ritengo questo sia il mio compito.
Sull'ultima parte, quella degli illeciti, io credo - lo dico molto sinteticamente - che non spetta a noi giudicare. Per me l'intervento iniziale dell'Assessore Angeleri è stato molto chiaro; può valutare solo l'Assessore Angeleri se ribadire quei concetti, se per lui ci sono dei fatti nuovi che il Consigliere Cavaliere ha detto in quest'aula. Se non ci sono, è stato chiarissimo. Così com'è stato chiarissimo il Presidente della Giunta regionale.



MINERVINI MARTA



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Non si può affrontare un problema così delicato secondo il ruolo politico che ognuno di noi ricopre qui in Consiglio. Non si pu approfondire un argomento senza conoscerlo in tutte le sue parti.
Il Presidente Ghigo ha detto che la Giunta non ha nulla da nascondere e noi chiaramente siamo convinti di questo. Ha poi terminato la sua comunicazione rivendicando la necessità di poter lavorare con tranquillità.
Per poter lavorare con tranquillità, è necessario però fare chiarezza altrimenti nessuno di noi può considerarsi tranquillo.
Dobbiamo dire con forza NO alla cultura del sospetto; dobbiamo dire SI', come ha fatto il Presidente Ghigo, all'esigenza, avvertita da tutti (Consiglieri regionali, cittadini) di fare chiarezza e di avere risposte precise; risposte che si possono avere attraverso una Commissione di indagine (così come ha proposto il Presidente), una Commissione che dia in tempo breve risposte precise e che quindi abbia veramente tempi e modalità precostituiti.
Il Consigliere Cavaliere accusa in modo circostanziato, ha pubblicato un libro bianco; l'Assessore Angeleri risponde: "E' tutto falso", e noi non possiamo non credergli. Oggi il Consigliere Cavaliere ha aggiunto altre notizie a quanto già pubblicato.
Senza ulteriori elementi non possiamo esprimere giudizi, altrimenti sarebbero solo giudizi affrettati, nel rispetto di tutte le posizioni di questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Devo dire che poche volte mi sono sentito così in imbarazzo nel dover intervenire in un dibattito così estenuante, così lungo e così inutile.
Credo che dovremmo un po' cambiare i nostri metodi di lavoro.
Sinceramente non capisco più dove sono, se sono nell'aula di un Consiglio dove si fa amministrazione, dove si fa politica, o se mi trovo mio malgrado - e credo, ed è stato espresso anche da altri, che il mio disagio sia abbastanza diffuso - in una sorta di arena, dove vi sono dei tribuni che accusano e degli improbabili avvocati che tentano in qualche modo non di difendere, ma di tenere basso il profilo di una sorta di processo pubblico che, a mio avviso, non può e non deve appartenere ad un'aula di Consiglio.
Dico questo, perché un dibattito su una questione di questo genere pu a mio modestissimo avviso, e deve essere fatto soltanto a bocce ferme. Un Consiglio regionale, dei Consiglieri regionali, degli appartenenti a forze politiche non possono essere costretti dal teatrino della politica, della propaganda e della pubblicità a ragionare e parlare su illazioni.
Qui, in quest'aula, oggi noi stiamo "graticolando" l'Assessore Angeleri; domani potremmo "graticolare" qualcun altro, e questo non ci spetta.
Noi dovremmo graticolare - posto che diventassimo dei cuochi cannibali improvvisati - qualcuno solo se questo qualcuno avesse già subìto - quando si parla di elementi di tale gravità - se non una condanna, almeno un rinvio a giudizio.
Noi non possiamo fare dei pubblici processi sulla base di notizie stampa, e non dobbiamo fare dei processi di piazza sulla base di conferenze stampa.
Perché chi crede fermamente nel garantismo, come il sottoscritto e come il Gruppo a cui appartengo, ha come base culturale la presunzione di innocenza, non il tiro al bersaglio per cercare la colpevolezza e l'imbarazzo di chi si trova dall'altra parte, senza avere gli elementi per poter controbattere, né in maniera politica né con le conoscenze amministrative del caso né con la lettura delle delibere. Con niente.
Veramente il teatrino della politica, la piazzata da propaganda. Io lo trovo un metodo...
Signor Presidente del Consiglio, la invito a riflettere su questo e su futuri casi eventuali; naturalmente ci auguriamo tutti che non avvengano che non ci debbano essere e che anche in questa occasione tutto si risolva nel migliore dei modi per le persone coinvolte.
Tuttavia, prima di fare dei dibattiti in aula, prima di fare delle comunicazioni - che per loro correttezza il Presidente Ghigo e l'Assessore Angeleri hanno ritenuto di fare - tutti debbono essere a conoscenza degli elementi: altrimenti, cosa facciamo? Noi non possiamo dare un giudizio politico, perché non abbiamo gli elementi, né tanto meno - e non ci competerebbe neanche si verificassero altre novità - dare un giudizio morale.
Noi oggi facciamo un po' di gioco delle parti, perché ormai il polverone è stato sollevato, e quindi a ognuno di noi tocca, suo malgrado di dover interpretare qualcosa.
La politica - dico un'ovvietà - è spesso un teatrino, magari anche serio; il teatro è una cosa seria, non è una cosa solo ridicola, tragica grottesca, farsesca e quant'altro, quindi interpreta un ruolo che deriva da impostazioni ideologiche, culturali, politiche.
E' giusto che sia così, è normale, altrimenti non ci sarebbe la politica e noi dovremmo andare a lavorare (per chi non lo fa pure).
Però stiamo parlando di esseri umani. Io non voglio fare il pietista peloso, perché questo mi sa tanto di sinistra e mi ci trovo male, per stiamo parlando di persone.
Non possiamo giocare al crucifige da salotto sulla base di illazioni.
Noi possiamo parlare di fatti, ma io non li ho! E cosa devo dire? Non lo so.
Io posso dire, perché ho fiducia nelle persone, perché parto sempre dalla presunzione di innocenza, che mi fido delle dichiarazioni che ha fatto l'Assessore Angeleri, perché l'Assessore Angeleri fa parte di questa maggioranza, perché lo conosco da tanti anni, perché lui ha dimostrato, con un atto formale, di voler dimostrare, qualora anche non fosse stato chiamato in causa in altre sedi, di voler dimostrare lui per primo la sua totale estraneità a qualsiasi tipo di contestazione.
Dall'altra parte ho un Consigliere regionale che - lo dico, ma non vorrei scatenare un putiferio, che qualcuno poi mi sgridasse o in qualche corridoio mi si dicesse: "Tu sei matto" - personalmente posso non condividere assolutamente, perché lo considero un pasdaran di estrema sinistra, quindi quanto di più lontano da me, però nei confronti del quale ho una certa stima politica, perché fa anche - solitamente - delle battaglie giuste; magari non ci credo, anzi sono battaglie lontane da me ma giuste.
Oggi porta degli elementi che io non posso controllare e tutti noi viviamo questo disagio: ma chi ce lo fa fare! Se il Presidente o l'Assessore avessero fatto una comunicazione sulla base di un po' di sostanza, nulla questio, potevo dare il mio giudizio, mi mettevo a quel punto una bella giacca giustizialista, il mio Partito ha costruito le proprie fortune sui cortei con le mani pulite e facevo pure una bella figura.
Oggi no! Perché non abbiamo la materia, noi oggi rischiamo soltanto scusate se lo dico - di buttare sulle pagine dei giornali (non le prime perché noi contiamo poco) delle persone, pregiudicandole, mettendole in una luce sospetta, diffamante, pesante, dalla quale un politico fatica sempre a tirarsi fuori, anzi talvolta non riesce proprio più a tirarsi fuori: sulla base di niente! E' per questo che io credo che se ci fossero state o se c'erano delle contestazioni di carattere amministrativo da fare, queste dovevano essere fatte non soltanto in aula dicendole, ma dovevano essere fatte attraverso una serie di interrogazioni puntuali. Perché aspettare oggi a citare degli atti del 1996? Magari sarebbe stato più opportuno, secondo me più lineare non mi permetto di dire corretto o scorretto, perché per me la politica è qualcosa di molto spregiudicato nell'uso dei suoi mezzi valori e i principi valgono per la morale, la politica è anche tattica, strategia, quindi la spregiudicatezza in politica forse vale addirittura di più, però mi sarebbe sembrata più adatta una serie di interrogazioni puntuali, caso per caso punto per punto, "ogni volta ti faccio questa contestazione", solo così avrei potuto scoprire meglio e subito un'eventuale scorrettezza amministrativa.
Raccogliere dei pamphlet e fare dei libri, secondo me, non è il metodo adatto: l'esposto sì, però l'esposto dovrebbe magari seguire una serie di non risposte che non si riescono ad ottenere dall'amministrazione. Non credo che possa e debba essere un primo passo "per": prima si chiede perché bisogna sempre partire dalla presunzione di innocenza, dalla presunzione di buona fede, non possiamo solo ragionare in termini di malafede, perché la politica italiana ha un pessimo passato.
Abbiamo il dovere, se vogliamo essere - Riba non c'è più - veramente seconda Repubblica, di cambiare anche un po' il nostro stile; un conto è l'accusa dura, veemente, cattiva, ma è il j'accuse di carattere politico tipico. Un altro conto è usare strade che non sono neanche proprie nostre non sono i nostri strumenti.
Questo imbarazzo sinceramente è la cosa preminente in questo dibattito.
Per quanto riguarda le richieste di congelamento, di ibernazione dell'Assessore Angeleri, bisognerebbe fare attenzione perché poi, se fosse così, il figlio di Cavaliere si troverebbe di nuovo fra trent'anni con l'Assessore Angeleri disibernato, quindi fra trent'anni ci sarebbe la stessa polemica.
Sono quindi assolutamente contrario a questa proposta, proprio perch credo fermamente - e ho solo questi elementi - che le affermazioni che oggi sono state fatte dal Presidente della Giunta e dall'Assessore Angeleri siano vere, perché io parto dal presupposto della correttezza, oltre che personale, oltre che dell'amicizia e della stima e delle considerazioni di carattere - in questo senso sì - politico ed etico e anche di buon senso perché non credo che qualcuno sarebbe tanto folle da sfidare addirittura la buona sorte presentando delle querele se poi assolutamente sa di poter essere macellato - scusate il termine - sulla pubblica piazza. Allora io vorrei attendere, Presidente; credo che bene abbia fatto il Presidente Ghigo a non rimuovere, a non congelare nulla.
Dico l'ultima cosa e concludo, signor Presidente: la cosa che più mi ha preoccupato di questo dibattito sicuramente interessante, anche se altrettanto inutile, non sono state le affermazioni del Consigliere Cavaliere, ma sono state le parole del Consigliere Riba quando ha detto "Presidente Ghigo, lei fermi i suoi Assessori": io non sono un dietrologo però questa frase un po' mi spaventa, perché mi sa di avvertimento.
Io sono piemontese da 17 generazioni, gli avvertimenti non li capisco.
Io capisco i nomi, i cognomi e i fatti, quindi credo che queste cose debbano far parte dello stile della seconda Repubblica da parte di tutti noi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Mi pare che non ci siano altri interventi. Considerando l'importanza e la delicatezza dell'argomento e visto che c'è stata una sollecitazione da parte di alcuni Consiglieri, credo che l'Assessore possa dare quei chiarimenti suppletivi che sono stati richiesti.
La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo

Voglio iniziare dalle dichiarazioni fatte dal collega Roberto Rosso quando dice: "Tutti i cittadini e tutti i Consiglieri sono oggi a conoscenza di fatti gravi da un punto di vista amministrativo" sostanzialmente veri e propri illeciti che il sottoscritto avrebbe commesso. "Nonostante questa pesante accusa, nessuna risposta da parte dell'Assessore".
Il Consigliere Chiezzi, poi, nell'intervento dice: "Dove sta la dignità, bisogna che rispetto a queste accuse infamanti ci sia una risposta precisa, netta, dichiarata dell'Assessore".
La dignità sta nell'aver ascoltato innanzitutto tutti i Consiglieri aver appreso da loro la posizione e quindi rispetto a questo dire e dichiarare ancora una volta in questa sede che nessuna pressione è stata fatta dal sottoscritto in ordine alle accuse richiamate dal Consigliere Cavaliere che, ripeto, giudico infamanti.
Per opportunità non aggiungo altro, perché esiste un esposto alla Magistratura, quindi voglio che questo faccia il suo corso normale.
Mi pareva di aver già risposto alle accuse in precedenza, definendole appunto infamanti, calunniose, che oggi ledono sicuramente la mia onorabilità. Non c'è nulla di nuovo rispetto a quanto detto nella conferenza stampa dell'11 settembre o detto nei corridoi a qualche collega che ovviamente me lo ha riferito, attraverso la tecnica classica della delazione a cui qualche Consigliere in questo Consiglio regionale è abituato.
Non cambia la mia posizione se non quella di verificare - aveva ragione il Consigliere Cavaliere - se esistono gli estremi per una nuova querela rispetto alle cose che il Consigliere stesso ha aggiunto. Penso che il Consigliere non si faccia problemi rispetto a questo.
Il risultato della discussione di oggi è che vince la cultura del sospetto, ma di quella che infanga e che, ovviamente, ad un politico lascia pesanti conseguenze. Pertanto non bastano le querele, non bastano le Commissioni di inchiesta, di verifica amministrativa, di indagine, non serve niente; ci si deve dimettere, perché l'obiettivo politico di qualcuno è - e rimane - quello.
Tutto questo prima di qualsiasi verifica.
La conclusione è che non siamo più in uno stato di diritto - forse da tempo, io me ne sono accorto un po' troppo tardi - viviamo in un Paese dove ti mettono politicamente alla forca prima di qualsiasi giudizio: questo è quanto emerge oggi.
Domani mattina sui giornali, sui quotidiani di questa Regione ci sarà il mio nome e il mio cognome, questa sera al telegiornale regionale si parlerà ovviamente e giustamente, di quanto è stato dibattuto in questa sede: è ovvio che questi segni, per chi fa politica, rimangono.
Cosa posso fare rispetto al dibattito che oggi si è svolto in questa sede? Posso chiedere l'applicazione dell'art. 60, comma tre del Regolamento: "3. Qualora, nel corso di una discussione il Consigliere sia accusato di fatti che ledano la sua onorabilità, egli può chiedere al Presidente del Consiglio di nominare una Commissione d'inchiesta, la quale indaghi e giudichi il fondamento dell'accusa. Alla Commissione il Presidente assegna un termine per presentare le sue conclusioni, che saranno comunicate al Consiglio nella seduta successiva alla presentazione delle conclusioni stesse.".
E' cosa diversa invece chiedere l'istituzione di una Commissione di indagine, come ha chiesto già il Presidente Ghigo. Lascio a questo Consiglio la facoltà di decidere, proprio per far comprendere la trasparenza non solo del mio operato, ma di tutti i funzionari del mio Assessorato rispetto alle vicende enunciate e richiamate dal Consigliere Cavaliere.
E' evidente - ripeto - che non ci possono essere due verità: oggi, in questa sede, qualcuno ha mentito.
La Magistratura indagherà, ci sarà una Commissione, io metto a disposizione, ovviamente, tutti gli atti, che sono all'interno del mio Assessorato, compiuti in questi due ultimi anni.
Sottolineo che la legge n. 12 non è stata approvata il 30 giugno 1995 si tratta di una legge approvata nel 1987, mese di marzo, esattamente dieci anni fa.
Lascio quindi la facoltà di decidere al Consiglio regionale, è ovvio che da un punto di vista personale preferirei venisse applicato l'art. 60 del Regolamento.
Dopodiché - lo dico apertamente - prenderò qualche giorno per riflettere sul mio impegno politico futuro.



PRESIDENTE

La ringrazio Assessore Angeleri, anche per la chiarezza delle sue posizioni che sono certamente di aiuto a tutto il Consiglio.
L'Assessore Angeleri ha voluto formalizzare - al di là di quanto detto dal Presidente della Giunta all'inizio della seduta - la sua richiesta personale di applicare l'art. 60, terzo comma del Regolamento.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Intervengo per chiedere cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

La richiesta di sospensione è stata accolta.



(La seduta, sospesa alle ore 17.18 riprende alle ore 18.22)



PRESIDENTE

La seduta riprende. E' stato presentato un ordine del giorno connesso alla discussione di oggi, pertanto proponibile all'attenzione del Consiglio.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte a conclusione del dibattito seguito alla comunicazione del Presidente della Giunta regionale in ordine alle contestate procedure adottate dall'Assessore Angeleri per il finanziamento, attraverso alcune APT, gli eventi turistici regionali, ritenendo che le presunte procedure adottate devono essere esaminate in modo puntuale per verificarne la correttezza politico-amministrativa chiede al Presidente Ghigo di riferire nella prossima seduta se le specifiche contestazioni emerse in Consiglio sono fondate e conseguentemente valutare l'ipotesi di sospensione dell'esercizio delle deleghe al turismo.
decide di costituire una Commissione di inchiesta ai sensi dell'art. 60 del Regolamento che entro 60 giorni dovrà riferire le conclusioni al Consiglio".
Tale ordine del giorno è firmato dai Consiglieri Saitta, Riba, Rosso Cavaliere, Chiezzi e Spagnuolo.
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

L'ordine del giorno ci pare chiaro, tende a sottolineare le opinioni emerse durante il dibattito sia da parte della maggioranza sia parte della minoranza e sia, anche, da parte dell'Assessore Angeleri, il quale nel suo intervento finale ha fatto riferimento al Regolamento, chiedendo in modo esplicito che si applichi l'art. 60.
Quindi in qualche maniera accogliamo anche la volontà dell'Assessore di rimettersi al Consiglio. L'ordine del giorno contiene in più un passaggio importante per noi che ne siamo stati i sottoscrittori, ma anche, credo per tutto il Consiglio. La Commissione d'inchiesta ha a sua disposizione 60 giorni; però, per fugare ogni dubbio e per evitare che possano nascere illazioni su quanto detto in quest'aula, abbiamo chiesto che il Presidente della Giunta regionale s'impegni a riferire in aula nel più breve tempo possibile - abbiamo ipotizzato la prossima seduta - sulla fondatezza dei fatti contestati dal collega Cavaliere. In tal caso, chiediamo al Presidente della Giunta regionale di valutare l'ipotesi di una sospensione dell'esercizio della delega al turismo all'Assessore.
Con l'ordine del giorno, quindi, chiediamo al Presidente della Giunta regionale di svolgere il suo ruolo di capo dell'Amministrazione regionale che dopo aver constatato e verificato l'eventuale fondatezza delle contestazioni, sia conseguente in termini cautelativi.
Sotto questo aspetto, ci pare che quello presentato sia un ordine del giorno sufficientemente garantista, che, non emette e non contiene alcun giudizio sui fatti contestati. Si ipotizza, quindi, un'azione del Presidente Ghigo ed un'altra da parte della Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Non ci sentiamo di votare l'ordine del giorno in discussione sicuramente semplice, chiaro e comprensibile nella sua stesura; pensiamo però che dal punto di vista politico e amministrativo sia un "pateracchio".
Riteniamo infatti sufficientemente esaustiva la scontata costituzione di una Commissione sulla base dell'art. 60 del Regolamento, come richiesto dall'Assessore Angeleri.
Per una questione di buon gusto e di sensibilità politica, non intendo commentare quali potrebbero essere i vari passaggi negli otto giorni che ci separano dalla prossima seduta, o fra gli otto giorni e i sessanta previsti per la Commissione. Quindi, 52 giorni in cui decisioni esterne alla Giunta al Consiglio, alla maggioranza, alla minoranza, possono essere "paracadutate" sulla vicenda: immaginiamo cosa potrebbe succedere. Vedo un orizzonte a tinte fosche, fosche, fosche: non possiamo assolutamente votare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Per precisione, debbo dire che spetta alla Presidenza del Consiglio costituire una Commissione d'inchiesta ai sensi dell'art. 60 del Regolamento, ma i giorni non devono essere tassativamente i 60 preventivati. Dovremo stabilirli con i membri che formeranno la Commissione stessa: potrebbero essere anche molti meno.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Le sottopongo, Presidente, la richiesta di modalità di voto a scrutinio segreto.



PRESIDENTE

Leggo la richiesta del Consigliere Cavaliere: "I sottoscritti Consiglieri regionali richiedono che per la votazione dell'attuale ordine del giorno si proceda ai sensi dell'art. 66 del Regolamento del Consiglio regionale mediante scrutinio segreto." Leggo ora l'art. 66 del Regolamento: "Le votazioni possono avvenire per alzata di mano, per appello nominale, a scrutinio segreto, salvo per quanto previsto per la votazioni delle leggi all'art. 82. E' possibile l'uso di dispositivi elettronici.
Le votazioni avvengono a scrutinio segreto quando si tratta di nomine salvo quanto stabilito dagli artt. 32 e 33 dello Statuto, nonché ogni volta che si tratti di questioni riguardanti persone.
Lo scrutinio segreto si effettua anche quando lo richiedono nove Consiglieri, sempreché il Presidente della Giunta regionale non dichiari che l'oggetto investe il programma politico o la propria permanenza in carica." Rimetto quindi al giudizio del Presidente della Giunta regionale se l'ordine del giorno in questione rientra nei casi che ho appena letto.
Ricordatevi che questa procedura è stata adottata in questa tornata consiliare per l'ordine del giorno su Juvecentus...! E' solo perché ci siano tutti gli scongiuri di rito che l'ho ricordato...! La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo per capire meglio cosa voto a scrutinio segreto. Intanto non ho l'ordine del giorno. Secondo: mi sembra che il fatto che si costituisca o meno la Commissione d'inchiesta su richiesta di un singolo debba essere concessa o meno dal Presidente del Consiglio. Ovvero, non deve riguardare una votazione consiliare. E' così? Interpreto bene? Dunque, prima di votare l'ordine del giorno - intervengo su questo voglio sapere se il Presidente del Consiglio concede, su richiesta dell'Assessore Angeleri, la Commissione d'inchiesta. Se viene concessa, la prima parte dell'ordine del giorno "salta". Votiamo quindi un ordine del giorno che ha una parte superata.
Vorrei avere l'ordine del giorno per poterlo leggere e per potere poi intervenire nel merito.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è in distribuzione.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mentre i colleghi leggono l'ordine del giorno chiedo al Presidente del Consiglio di istituire un seggio per la votazione, in modo che ne sia garantita la segretezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio solo far presente che la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno era stata superata; si stava infatti procedendo alla votazione.



PRESIDENTE

Siamo infatti sull'applicazione dell'art. 66 del Regolamento: prego i Consiglieri di attenervisi.
La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Mi ricollego all'intervento del Consigliere Montabone, per comprendere come si concilia l'ultima parte dell'ordine del giorno ...



PRESIDENTE

Consigliere Deorsola, si concilia votando a favore o votando contro. Ho già detto che l'ultima parte del documento poteva ritenersi superata o preclusa dal fatto che il Presidente accetti la richiesta dell'applicazione dell'art. 60 del Regolamento.
Rimane però, oltre alle due parti di descrittiva, la parte di impegnativa in cui si chiede al Presidente Ghigo di "riferire nella prossima seduta se le specifiche contestazioni emerse in Consiglio sono fondate e conseguentemente valutare l'ipotesi di sospensione dell'esercizio delle deleghe al turismo".



DEORSOLA Sergio

Allora l'ultima parte dell'ordine del giorno cade?



PRESIDENTE

Sì, cade.



DEORSOLA Sergio

E' così?



PRESIDENTE

Sì, ma non è influente.



DEORSOLA Sergio

Scusi, Presidente, ma non è automatica perché la Commissione potrebbe essere istituita con modalità diverse.



PRESIDENTE

Ho detto prima che questo compete all'autorità del Presidente del Consiglio, il quale deve indicare i membri della Commissione d'inchiesta e anche fissare i tempi di questa Commissione, per cui è una cosa che è superata.



MONTABONE Renato

Detto questo, quali sono allora le modalità di votazione?



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta deve dichiarare se l'oggetto della votazione investe il programma politico o la propria permanenza in carica. Se ravvisa queste due condizioni non si può effettuare la votazione segreta.



SPAGNUOLO Carla

Chiede che non si faccia la votazione segreta.



PRESIDENTE

Esatto, chiede che non si effettui la votazione a scrutinio segreto.
Presidente Ghigo, tocca a lei la risposta.



CHIEZZI Giuseppe

Vuole il voto segreto oppure no?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione a quanto specificato dall'articolo del Regolamento, non essendo in argomento il programma della Giunta regionale né tanto meno la mia permanenza in carica, credo sia d'obbligo concedere il voto segreto.



MONTABONE Renato

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Su che cosa?



MONTABONE Renato

Sempre sull'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ma non c'è più l'ordine del giorno! Siamo in fase di votazione adesso!



MONTABONE Renato

Sul metodo di votazione, allora.



PRESIDENTE

No, perché il Presidente della Giunta ha dichiarato che l'oggetto della votazione non investe il programma politico né la sua permanenza in carica.
Non ci sono altre cose.



MONTABONE Renato

Posso chiedere la votazione di questo ordine del giorno per parti separate?



PRESIDENTE

Questo lo può chiedere.



CHIEZZI Giuseppe

Separata e segreta.



PRESIDENTE

Certamente si può votare per parti separate, però a questo punto dobbiamo preparare due schede. Adesso cominciamo con l'istituire il seggio.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Prego Consigliere Chiezzi, mi aiuti.



CHIEZZI Giuseppe

Sempre per aiutare una serena, ma anche segreta votazione, così come ha deciso la nostra richiesta, io chiedo che venga istituito un seggio, ma che anche la distribuzione delle schede consenta lo svolgimento di un voto segreto. Chiedo quindi di organizzare la distribuzione delle schede in modo tale che ogni scheda venga consegnata a chi deve votare in prossimità del seggio.



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



PRESIDENTE

Per cortesia, non ci sono dei problemi! Non abbiamo certo bisogno di nascondere qualcosa! Non ci sono problemi.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Io sono d'accordo, signor Presidente, però mi permetto anche di chiedere di tutelare la nostra serietà e la nostra dignità perché non siamo dei bambini alle elementari e se Chiezzi scambia la votazione di questo ordine del giorno per un voto in un kolkoz della Russia sovietica a me non sta bene!! Io non sono un bambino e non mi va di sentire queste stupidaggini!!



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, la prego! Noi partiamo dal presupposto che le schede siano correttamente formulate e correttamente distribuite!



GHIGLIA Agostino

Queste sono cose che noi non accettiamo!



PRESIDENTE

Infatti, Consigliere Ghiglia, non ci sono problemi particolari, sono delle cose che sono fuori testo.
Venga dunque istituito il seggio; chiamo a comporlo i Consiglieri Simonetti, Cotto e Dutto.
Consigliere Montabone, lei aveva fatto la richiesta di votare l'ordine del giorno per parti separate. Le vuole indicare?



MONTABONE Renato

Ritiro la richiesta.



PRESIDENTE

Si proceda dunque all'istituzione del seggio.
Ricordo all'assemblea che chi vota sì approva l'ordine del giorno a firma dei Consiglieri Saitta, Spagnuolo, Riba, Cavaliere ed altri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Informo il Consiglio che contesterò schede che contengano altri segni oltre al sì e al no.



PRESIDENTE

D'accordo.
Dunque, le operazioni di voto sono le seguenti: la scheda viene consegnata in prossimità del seggio a ciascun Consigliere chiamato per appello nominale e non verrà consegnata al Consigliere successivo fino a quando il precedente non avrà espletato le sue operazioni di voto.
I Consiglieri chiamati riceveranno una scheda, voteranno con la biro che si trova al seggio, depositeranno la scheda e poi saranno immediatamente seguiti dal Consigliere che in ordine alfabetico viene successivamente.



(Si procede alla votazione per appello nominale mediante scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Passiamo allo scrutinio.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 53 hanno risposto SI' 20 hanno risposto NO 33 L'ordine del giorno è respinto.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 517: "Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ai sensi dell'articolo 20 della legge 11 marzo 1988 n. 67 - Approvazione seconda fase"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 517.
In Commissione hanno dato voto favorevole: Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD, PPI, Pensionati per l'Europa; ha dato voto contrario Rifondazione Comunista; si sono astenuti i Verdi Democratici e non hanno partecipato al voto il PDS, Lega Nord e Patto dei Democratici.
E' una delibera urgentissima che dobbiamo votare entro la giornata di oggi.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Grazie signor Presidente, sarò brevissimo. Come ha detto il Presidente poc'anzi è una delibera con carattere d'urgenza, perché deve essere assunta entro 90 giorni dal 18/6/97, quindi entro domani.
Il programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ex art. 20 L. 67/88 rappresenta la più cospicua e completa fonte di finanziamento a disposizione delle Aziende Sanitarie per l'adeguamento e la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare.
Alla Regione Piemonte, il programma originario destinava oltre 1900 miliardi cantierabili in tre trienni successivi.
Il 1 triennio ex art. 20 L. 67/88 ha concluso la fase programmatoria di finanziamento ed approvazione progetti nell'arco dell'anno 1996; tutti gli interventi previsti, per un ammontare di circa 650 miliardi di opere strutturali, sono già stati avviati.
Complessivamente sono stati cantierati n. 34 interventi ospedalieri per complessivi L. 378 miliardi; n. 61 interventi R.S.A. anziani (3300 p.l.) per complessivi L. 236 miliardi; n. 7 R.S.A. per disabili fisici per L. 8,8 miliardi; n. 6 R.S.A. psichiatriche per L. 14,8 miliardi; n. 4 poliambulatori per L. 8,4 miliardi e n. 1 Laboratorio di Sanità Pubblica per L. 4 miliardi.
In data 21/3/1997 il CIPE, su proposta del Ministero della Sanità, ha deliberato i criteri per l'avvio della seconda fase del programma ex art.
20 L. 67/88 e in data 18/6/1997 il Ministero della Sanità, con apposita circolare, ha chiarito termini e modalità di approvazione dei programmi regionali, confermando, ad ogni singola realtà territoriale regionale, le risorse disponibili nell'originario programma pluriennale approvato nel 1990. Sulla base di tali criteri, per la Regione Piemonte restano disponibili 1314,501 miliardi che possono concorrere sino al 95% della spesa complessiva di interventi, il restante 5% risulta dalla legge a carico del bilancio regionale.
La circolare ministeriale indica in 90 giorni dalla data della circolare stessa il termine per la trasmissione del programma approvato dal Consiglio regionale, quindi entro il 18/9/1997 deve essere adottato il provvedimento consiliare di approvazione.
I termini suddetti, eccessivamente ristretti, hanno obbligato l'Assessorato a sostenere un notevole sforzo organizzativo, anticipando la decorrenza dei termini previsti dalle indicazioni normative suddette.
Infatti già in data 17/3/1997 la Giunta Regionale approvava le linee guida per la predisposizione dei progetti preliminari e degli studi di fattibilità che, nella persistente situazione di carenza di indicazioni progettuali nel settore dell'edilizia sanitaria, hanno consentito ai soggetti attuatori (Aziende U.S.L./Ospedaliere) di compilare progetti preliminari (Modelli A e B) e studi di fattibilità (Modello C) con tempestività "da record", coinvolgendo direttamente le strutture tecnico organizzative delle Aziende Sanitarie e accrescendo consapevolezza e professionalità degli uffici tecnici e delle ragionerie aziendali; i tempi ridotti a disposizione non hanno concesso alle U.S.L. la possibilità di affidare incarichi esterni di progettazione, per cui dove non c'era un professionista esterno già incaricato, i progetti sono stati redatti dal personale dipendente.
Dal quadro complessivo della risultanza delle proposte di programma si evincono, per livello assistenziale, le seguenti situazioni di investimento: 1) Prevenzione collettiva: L. 16,521 miliardi 2) Servizi territoriali: distretti L. 23,477 miliardi poliambulatori L. 22,496 miliardi altre strutture territoriali L. 71,538 miliardi 3) R.S.A. disabili: L. 15,010 miliardi 4) Ospedali: interventi sup. a 10 miliardi L. 1060,472 miliardi interventi inf. a 10 miliardi L. 96,213 miliardi 5) Servizi generali Sistema Informativo L.8,774 miliardi totale L. 1314,501 miliardi La media di investimento per ogni azienda sanitaria è di oltre 43 miliardi con una quota massima di 175 miliardi e minima di 13 miliardi.
La logica programmatoria seguita dall'Assessorato è così riassumibile: 1) massima libertà alle aziende sanitarie nel significare tutte le esigenze di investimento necessarie per adeguare il proprio patrimonio immobiliare a norma sia delle più recenti disposizioni di legge sulla sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro che dei requisiti minimi strutturali e funzionali dell'edilizia sanitaria; nonché particolare attenzione alla richiesta dei completamenti della rete di strutture sanitarie secondo quanto previsto dal nuovo P.S.R. 97/99 ed in conformità ai parametri di efficienza disposti dalla legge finanziaria 1997 per il nuovo modello dipartimentale sanitario.
2) coinvolgimento delle risorse, a vario titolo, a disposizione delle Aziende sanitarie (alienazione patrimonio disponibile, accensione di mutui residui in conto capitale anni precedenti, etc.) per raggiungere il totale soddisfacimento delle richieste pervenute. L'importo totale degli interventi approvati dal presente programma è di L. 1907,996 miliardi (100%) di cui L. 1314,501 miliardi (68,9%) finanziato con i fondi del programma nazionale, L. 69,204 miliardi (3,6) finanziati con fondi propri regionali e L. 524,291 (27,5%) finanziati con risorse proprie delle Aziende Sanitarie. La disponibilità da parte delle Aziende a sostenere tale notevole sforzo finanziario ha consentito l'ottenimento del pressoch totale soddisfacimento delle richieste.
In particolare, con riferimento ai diversi livelli assistenziali, le priorità, funzionali alle esigenze di rinnovamento strategico degli interventi in materia di edilizia sanitaria e conseguenti alla logica programmatoria succitata, sono risultate:



STRUTTURE OSPEDALIERE

A) adeguamento agli standard indicati dalla legge n. 382/96: tasso di occupazione dei posti letto non inferiore al 75 detrazione media di 5,5 posti letto per 1000 abitanti, di cui l'1 per mille riservato alla riabilitazione ed alle degenze post-acuzie tasso di ospedalizzazione inferiore al 160 per mille interventi strutturali finalizzati alla realizzazione del modello dipartimentale B) adeguamento alle misure in materia di sanità disposte dalla legge 662/96 (Finanziaria '97): incremento dei posti equivalenti di assistenza ospedaliera diurna fino ad una dotazione media non inferiore al 10% dei posti letto degenza ordinaria per acuti C) sistemazione degli spazi necessari per l'esercizio della libera professione intra moenia D) applicazione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie previsti dal DPR 14/1/1997 E) miglioramento degli aspetti alberghieri e dell'accoglienza per soddisfare la qualità percepita dagli utenti F) completamento della rete dell'emergenza e rianimazione, finalizzata anche ai trapianti G) potenziamento delle unità spinali H) adeguamento delle strutture alla normativa di sicurezza per gli ambienti di lavoro I) miglioramento e potenziamento delle strutture di lungodegenza al fine di contenere le richieste improprie di ricovero ospedaliero.



STRUTTURE TERRITORIALI

L) realizzazione delle strutture connesse ai Dipartimenti di salute mentale, in attuazione dei provvedimenti del Consiglio regionale del dicembre 1996 relativi al processo di superamento degli ex OO.PP. e alla rete delle strutture necessarie all'assetto organizzativo indicato nel progetto obiettivo "Tutela della salute mentale 1994/96"; complessivamente il programma prevede investimenti per oltre 45 miliardi in parte compensati dall'alienazione del patrimonio ex O.P. di Collegno M) completamento delle strutture distrettuali per l'attuazione dell'articolazione organizzativo-funzionale delle U.S.L. in distretti, al fine di realizzare, in ambito extraospedaliero, un elevato livello di integrazione tra i Servizi Sanitari e tra questi e i Servizi socio assistenziali.
N) Completamento e miglioramento della rete dei consultori per la realizzazione della rete distrettuale dei servizi funzionali al Piano sanitario regionale O) miglioramento e potenziamento delle strutture di riabilitazione.
Per l'edilizia ospedaliera di nuova realizzazione, dal programma proposto spiccano gli interventi di: 1) Completamento del nuovo Presidio Ospedaliero di Asti per un impegno finanziario ex art. 20 L. 67/88 - II fase di L. 150 miliardi e con risorse proprie dell'azienda di L. 20 miliardi 2) realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Biella con un impegno finanziario ex art. 20 L. 67/88 di L. 135,5 miliardi e con risorse proprie dell'azienda di oltre 76 miliardi 3) realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Mondovì con un impegno finanziario ex art. 20 L. 67/88 di L. 68 miliardi e con risorse proprie dell'azienda per L. 29 miliardi 4) accantonamento fondi per un importo di L. 40 miliardi necessari alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Alba Bra.
Per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Alba Bra c'è stato questo accantonamento, non ancora assegnato, siamo in attesa del progetto preliminare di Alba che sarà presentato - ci assicurano i dirigenti dell'USL di Alba Bra - entro la fine di febbraio. Tra gli interventi previsti dal programma, oltre 34 miliardi sono destinati al completamento del presidio sanitario V.Valletta di Torino. Dopo oltre 30 anni, l'annosa problematica del "presidio fantasma" giunge a soluzione e "l'incompiuto per eccellenza" è proposto ai cittadini di Mirafiori Sud come prototipo modello di presidio sanitario polispecialistico, diagnostico, ambulatoriale residenziale a completa valenza territoriale.
Ma, tra le righe del programma, è dimostrata anche la particolare attenzione che l'Assessorato ha posto ai rapporti con l'Università. Il cofinanziamento Regione-Università per gli interventi da eseguirsi all'A.O.
S. Giovanni Battista di Torino (L. 58 miliardi a carico ex art. 20 L. 67/88 e L. 50 miliardi a carico Università) rendono atto della proficua intesa creatasi tra l'Azienda Sanitaria, la Regione e l'Università, a garanzia e vantaggio di una efficace politica di tutela della salute dei cittadini.
Comunque, la certosina razionalità con cui sono stati composti i "tasselli" del programma di investimenti in oggetto non ha impedito all'Assessorato di accantonare fondi per investire, con coraggiosa progettualità strategica, anche nella materia sperimentale del trasferimento informatico della diagnostica. Oltre 9 miliardi sono destinati all'avvio della rete di collegamento informatico onde consentire l'invio, dai Presidi ospedalieri di base alle Aziende Ospedaliere, delle immagini radiografiche ed ecografiche per fruire, in tempo reale, di supporto tecnico-interpretativo altamente qualificato, innescando un processo di collaborazione tra ospedali periferici e centri ad alta specializzazione. Un vero e proprio investimento sul futuro per conseguire la Sanità modello del terzo millennio: efficiente ed efficace.
Anche il settore della prevenzione trova ragionevole quota di investimento per la realizzazione dei Laboratori di Sanità Pubblica delle province di Biella, Cuneo e Alessandria.
Restano dal risolvere alcuni nodi di risposta ospedaliera quali: IVREA, dove il presidio è vetusto ed in localizzazione congestionata SETTIMO, quale area di supporto al presidio di Chivasso per l'attività di riabilitazione e lungodegenza USL 4, dove il presidio G. Bosco necessita di ulteriori interventi di umanizzazione a completamento della II fase art. 20 L. 67/88.
E' un impegno della Giunta regionale a formulare adeguati programmi di intervento per sciogliere i nodi suddetti, già nell'ambito delle risorse che potranno rendersi disponibili durante l'attuazione del presente programma straordinario di investimenti.
In conclusione, una riflessione particolare merita la situazione delle strutture residenziali per anziani e disabili. L'originaria programmazione decennale regionale ex art. 20 L. 67/88 prevedeva la realizzazione di 10.000 p.l. di residenzialità sanitaria assistenziale, dei quali 3.300 p.l.
sono stati finanziati nel 1 triennio di intervento ed attualmente i cantieri sono in corso; ma la pressante necessità di realizzare in tempi ristrettissimi i posti letto vitali al soddisfacimento della cospicua richiesta di assistenza residenziale emergente a cavallo tra gli anni '80 e '90, ha spinto l'Amministrazione Regionale ad investire fondi propri per incentivare gli operatori pubblici e privati del settore a migliorare e completare la rete delle strutture necessarie. Successivi provvedimenti legislativi regionali nel lustro 1990/95 hanno impegnato oltre 60 miliardi per la realizzazione di altri 4000 p.l. RSA/RAF che hanno anticipato il programma nazionale straordinario di investimenti ex art. 20 L. 67/88 sostituendosi di fatto ad esso. E' stata una scelta tempestiva ed efficace che consente oggi di concentrare maggiori risorse nel settore sanitario per acuzie e riabilitazione, concludendo in modo equilibrato la rete delle risposte sanitarie piemontesi e concorrendo anche a rendere possibile, a breve termine, l'eliminazione dell'anomalia dei ricoveri ospedalieri impropri, causa di risposte sanitarie inadeguate e spreco di pubbliche risorse.
Le attuali L.R. 73/96 e 43/97, mantenendo successivi programmi di finanziamento in conto annualità, consentiranno all'Assessorato all'Assistenza di completare le necessità residue con interventi mirati nelle zone del territorio ancora carenti.
Pertanto, agli artefici delle proficue scelte di politica residenziale socio-sanitaria, all'Assessorato Assistenza ed in particolare all'Assessore Goglio, va il riconoscimento mio personale e dell'Assessorato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Mi dispiace dire che questo Consiglio regionale non sfugge alla legge di Parkinson - non mi riferisco alla famosa malattia - ovvero che molto spesso le assemblee elettive dedicano un tempo inversamente proporzionale all'importanza degli argomenti che devono essere trattati.
Stiamo discutendo, con estrema fretta, furia e superficialità una deliberazione di importanza veramente vitale per quello che riguarda il futuro della sanità in Piemonte. Si tratta di investimenti globali per circa duemila miliardi, una delibera veramente importante per la quale noi abbiamo convocato la IV a tempi record ed esaminato il provvedimento affinché il Piemonte non perda tale occasione. Si tratta di un'occasione che non appartiene a questa o a quella parte politica, ma appartiene a tutto il Consiglio regionale e soprattutto ai cittadini piemontesi.
E' veramente un peccato che si debba discutere in questo modo, così come sono esterrefatto del fatto che la stampa sia già sazia di notizie piccanti. Sembra che l'appello del nostro Capogruppo, Riba - affinché si alzi il tono del dibattito in Consiglio regionale e che la stampa dia risalto a quelle che sono le questioni di contenuto - sia caduto nel vuoto.
Si tratta di una deliberazione importante che ci dà la possibilità di completare importanti opere ospedaliere come l'ospedale di Asti, di Biella con alcuni elementi estremamente innovativi. Innovativi anche a livello nazionale, per esempio l'esperienza dell'intervento che si farà per l'ospedale di Alba Bra è un fatto veramente significativo. Noi abbiamo due Comuni che decidono di andare a "seppellire" delle loro vecchie strutture superare quindi una logica di campanile - costruendone una nuova struttura investendo in proprio e creando una collaborazione tra Assessorato regionale alla sanità, istituzioni locale e azienda sanitaria; investendo anche la liberalità privata.
Penso che questo sia un modello veramente nuovo e interessante, anche se in questa deliberazione ci sono delle cose che un po' dispiacciono. Come ho già detto in Commissione, la logica con cui viene finanziato l'ospedale di Mondovì - quando a due passi esiste una struttura ospedaliera di alto profilo - non ci sembra una logica quanto mai cristallina, dopodiché sarà importante che un domani l'ospedale di Mondovì entri in rete con l'attuale ospedale che è nuovo, moderno ed efficiente.
Vale la pena di sottolineare alcune cose. Si tratta di una grande occasione quella dei duemila miliardi che vengono spesi per le strutture però attenzione, riflettiamo su alcuni dati. Su mille e quattrocento miliardi dell'ex art. 20, soltanto cento miliardi sono destinati a strutture territoriali, poliambulatori e in generale strutture che servono per spostare la sanità dall'ospedale al territorio. Voglio ricordare all'Assessore - e sarà di dominio pubblico quando discuteremo del Piano sanitario regionale - che noi abbiamo introdotto, nel nuovo Piano sanitario regionale, un concetto veramente importante che superava la prima definizione del Piano sanitario regionale. La prima definizione che l'Assessore ci aveva consegnato sottolineava che la priorità era la ristrutturazione della rete ospedaliera. Oggi, invece, nel nuovo Piano sanitario regionale - che discuteremo nelle prossime sedute di Consiglio c'è un concetto nuovo, importante: la priorità viene data alla prevenzione e all'intervento territoriale. Affermare questo significa riconoscere nei fatti che l'intervento sanitario non è volto a ripristinare soltanto condizioni di salute. La salute non è solo assenza di malattia, ma la salute è una condizione di benessere individuale, sociale che deve essere prima di tutto preservato attraverso un'opera di intercettamento delle patologie nel loro primo esprimersi, poi deve essere anche curato nel modo acuto, ma deve essere poi seguito nella fase della post-acuzie, nella riabilitazione della lungo degenza.
Quindi l'ospedale è solo uno dei momenti, ma non è il momento principale, anzi, il momento principale è quello territoriale. Questo è quanto si dice nel nuovo Piano sanitario regionale, però nella delibera pur così importante che noi apprezziamo per il suo alto valore - vi è ancora un incredibile squilibrio. Infatti sono stati ipotizzati cento miliardi per le strutture territoriali e milletrecento miliardi per le strutture ospedaliere. C'è un fortissimo squilibrio che ci fa dire che l'ospedalcentrismo, al di là delle volontà pubblicamente espresse, è una realtà molto forte. Occorre che su questo si investa anche in termini culturali nell'Assessorato, in Consiglio regionale, sulle strutture e a livello territoriale per affermare che invece non è così, che l'intervento territoriale deve diventare fondamentale se vogliamo una nuova concezione della sanità.
Una seconda questione. Le strutture non bastano; per poter mantenere le strutture abbiamo bisogno di personale. Si sta creando una situazione di gravissima conflittualità a livello delle varie aziende, proprio perché il numero dei dipendenti in campo sanitario è sempre più basso, bisogna investire di più sulle risorse umane, va bene investire oggi sulla risorsa strutturale, però se noi non prevediamo per il futuro un intervento sulla risorsa umana saremo perdenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

L'importantissima trattazione politica all'o.d.g. di questo Consiglio regionale (edilizia sanitaria delle UU.SS.LL. delle otto province del Piemonte relativamente al programma straordinario d'investimenti art. 20 della legge n. 67, approvazione della seconda fase) imponeva una più approfondita e puntuale analisi e la sbrigativa approvazione del provvedimento da parte della maggioranza di centro-destra. L'urgenza è sempre un elemento politico poco chiaro e i dati ministeriali si conoscevano.
Nella delicata e complessa deliberazione in discussione si distribuiscono importanti finanziamenti progettuali ad ospedali piemontesi senza alcuna precisa e corretta scala di priorità e di criteri politici trasparenti ed urgenti, rispetto alle vere esigenze dell'edilizia sanitaria dell'articolato e vasto territorio del Piemonte.
Vi è poi l'aggravante politica della compatibilità del provvedimento con la programmazione del Piano sanitario regionale non ancora discusso e approvato dal Consiglio regionale.
Questa circostanza fa sorgere forti perplessità sui criteri adottati in relazione alle variazioni di assesto dell'ex art. 20. Infatti erano previsti, nella colonna di raffronto, i nuovi ospedali di Biella, Novi Ligure, Casale Monferrato - ma tranne quello di Biella, gli altri non esistono più tra gli obiettivi regionali. E' una situazione imbarazzante e preoccupante, che crea sconcerto e rabbia tra le popolazioni interessate del Piemonte sud-Alessandrino, spesso dimenticato o non tenuto nella dovuta considerazione dall'attuale esecutivo, non solo in materia sanitaria, ma anche in molte competenze istituzionali dell'ente Regione.
Vi è in questo provvedimento di edilizia sanitaria, che definirei certamente carente, anche un uso scorretto delle risorse degli ex OO.PP.
perché la Giunta regionale ha deciso, con furberie perfettamente legali, di destinare le notevoli risorse derivanti dai patrimoni degli ex OO.PP. a strutture ospedaliere e poliambulatori, penalizzando fortemente la psichiatria, difficile e delicata materia di grandissima attualità e priorità nella sanità piemontese.
Per questi elementi, come Gruppo comunista abbiamo espresso in IV Commissione, e ribadiamo anche in aula consiliare, forti critiche perplessità e dubbi sul modo arrogante di procedere della Giunta regionale che - ribadisco - in assenza di una programmazione sanitaria regionale, si è mossa senza logica di priorità e trasparenza.
Anche da questa deliberazione si rileva, senza dubbio di smentita molta incapacità di governo e volontà di protagonismo elettorale, sempre più intempestiva e lontana dai vari problemi economico-sociali occupazionali del Piemonte, ormai proiettato verso l'Europa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Intervengo sulla deliberazione che abbiamo avuto modo di vedere in Commissione, ringraziando innanzitutto il Vicepresidente Riggio e il Presidente Grasso, che hanno esaminato il provvedimento in tempi molto rapidi. Sappiamo tutti che entro il 19 settembre il provvedimento deve essere trasmesso a Roma, pena il rischio di perdere il finanziamento.
Quest'ultimo perviene dalla Finanziaria dell'88 - nove anni fa.
Condivido quanto esposto dal Consigliere Riggio, relativamente all'eccessivo spostamento del baricentro verso l'ospedalizzazione anzich sulla territorialità; ritengo però che si tratti di un retaggio del fatto che culturalmente e socialmente il provvedimento è datato 1988 e non 1997.
In questi nove anni è stata percorsa molta strada relativamente all'esodo dall'ospedale verso il territorio. Ritengo che la sfasatura rilevata sia comprensibile se letta alla luce dei filtri di cui parlavamo poc'anzi.
Per quanto riguarda la questione complessiva - abbiamo avuto modo di porre non poche domande all'Assessore in Commissione, che ci ha risposto puntualmente - è pur vero che si tratta di un cospicuo finanziamento - 2000 miliardi, come ricordava il Consigliere Riggio - ma è altrettanto vero che non è il solo: si tratta unicamente dell'art. 20, al quale in aggiunta, vi saranno anche gli stanziamenti in conto capitale.
Riteniamo quindi di dare il nostro voto favorevole anche alla luce degli impegni che l'Assessore ha assunto in Commissione; infatti, la distribuzione di fondi di oggi sarà integrata dall'erogazione in conto capitale, che potrà colmare qualche lacuna del provvedimento, dovuta forse ad inerzie locali.
L'Assessore ha avuto modo di dirci che si è data risposta pressoché al 100% delle richieste pervenute dalle Aziende sanitarie; ma qualcuna è stata meno diligente di altre. Non è quindi giusto che laddove esiste un Direttore generale o una struttura meno diligente di altre, quest'ultima venga penalizzata pur esistendovi, magari, problemi più acuti che in altre realtà.
Riteniamo che l'Assessore, attraverso l'impegno assunto in Commissione si attiverà affinché l'erogazione in conto capitale vada ad integrarsi in modo razionale rispetto ai criteri illustrati in precedenza.
La fine di settembre è praticamente alle porte; pur avendo i due provvedimenti diverse scansioni temporali, il concetto ispiratore dev'essere quello illustrato dall'Assessore in Commissione.
Anche per quanto riguarda il Piano sanitario, in dirittura d'arrivo sempre in sede di Commissione si era detto che razionalità avrebbe voluto che si varasse prima il Piano sanitario e poi si procedesse alla collocazione di questi interventi all'interno della cornice tracciata dal Piano, ma la data-capestro del 19 settembre, ovviamente, ha impedito che si desse ordine nel modo più razionale.
Alla luce anche del fatto che in Commissione ho riscontrato, per quanto ci riguarda con molto favore, un approccio all'intera questione di sostanza e non di forma o di collocazione preconcetta, esprimiamo il nostro parere favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Vorrei innanzitutto sottolineare la scarsa attenzione del Consiglio regionale su un tema di così vasta rilevanza; anche la presenza dei colleghi in aula non mi sembra così numerosa.
Nonostante si sia discusso dalle 14,15 del pomeriggio su altri temi estremamente rilevanti peraltro, quello adesso in esame è tema sul quale insieme al Piano sanitario regionale - la sanità piemontese dovrà confrontarsi nei prossimi anni: credo quindi che il Consiglio dovrebbe dedicarvi maggiore attenzione e maggiore presenza, perlomeno da parte della maggioranza.
In sede di Commissione il nostro Gruppo ha espresso fortissimi dubbi ha fatto molte domande e richieste di chiarimenti sul provvedimento proprio perché di estrema importanza, visto che andrà a liquidare il secondo e terzo triennio del famoso ex art. 20, sul quale si decidono le sorti di molti ospedali e realtà locali, con cifre considerevoli. In particolare con quello in esame parliamo di uno stanziamento complessivo, nel corso del triennio, di oltre duemila miliardi.
Il nostro Gruppo esprime però forti perplessità; intanto, nell'ambito di questo programma, si evidenzia una scelta politica e strategica d'investimento dell'Assessore e della Giunta ben precisa: politica che privilegia fortemente la cultura ospedalocentrica piuttosto che il territorio - entrerò successivamente nel merito delle contraddizioni che emergono dal provvedimento.
Non viene assolutamente privilegiato il potenziamento delle strutture territoriali e dei poliambulatori, in particolare per quanto riguarda la psichiatria. Vengono invece privilegiate strutture importanti, nuovi ospedali, di cui le comunità hanno dimostrato più volte l'esigenza, ma senza la definizione di criteri chiari, che possano indicare delle priorità e in qualche modo una logica di trasparenza.
In primo luogo, si definisce la compatibilità di questo provvedimento con la programmazione regionale e il Piano sanitario regionale. Di fatto però il Piano sanitario regionale non esiste, in questo momento non c'è non è ancora stato approvato né discusso da questo Consiglio, quindi come fa ad essere compatibile un provvedimento di questo tipo sulla base di una programmazione che di fatto non è documentata, ancora non esiste, se non gli accordi di programma e le logiche di programmazione dei Direttori generali? Un secondo elemento che anche in Commissione il nostro Gruppo ha sollevato è che precedentemente, nella fase di assestamento ex art. 20 erano state evidenziate nella colonna di raffronto dei nuovi ospedali quattro importanti realtà: Lucento, Biella, Novi Ligure e Casale Monferrato.
In Commissione è stata evidenziata questa lacuna, questa assenza, non giustificata peraltro, per cui non è stato detto né che questi ospedali tranne Biella, non comparivano più, né sono state date delle giustificazioni, se non del tutto discutibili, sulle motivazioni per cui tali ospedali (Lucento, Novi Ligure e Casale Monferrato) non rientravano più negli obiettivi di programmazione della Giunta regionale per la strutturazione del nuovo ospedale.
Terzo elemento: vi è un uso scorretto delle risorse degli ex OO.PP.
Questo è uno dei dati più allarmanti sulla base dei quali si esprime fortemente la contrarietà del nostro Gruppo su questo provvedimento, seppur così importante, poiché il Progetto Obiettivo nazionale della tutela della salute mentale aveva sottolineato in modo ben chiaro come le risorse, i patrimoni derivanti dagli ex OO.PP., tra l'altro ad oggi, in particolare per l'USL n. 5, non ancora alienati, dovessero essere utilizzati per la psichiatria territoriale. Quelle degli ex OO.PP. sono risorse che appartengono alla psichiatria e in questo provvedimento paradossalmente vengono sottratte. Sono state date argomentazioni che comunque non sostengono in modo esaustivo questa scelta; sembrano piuttosto degli escamotages, per cui si sono utilizzate le risorse degli ex OO.PP. in particolare per l'USL n. 5 per ristrutturare le parti ospedaliere o i poliambulatori.
Questa sottrazione delle risorse per la psichiatria avviene in un momento in cui la psichiatria, non piemontese in particolar modo, ma la psichiatria a livello nazionale attraversa comunque una fase difficile in seguito all'obiettivo di chiusura degli ex-manicomi del 31 dicembre scorso.
Soprattutto se consideriamo che di fatto non esistono dei progetti obiettivi regionali che individuino risorse, ma in particolar modo delle strutture territoriali pubbliche che la Regione e che quindi l'USL, la comunità, mette a disposizione per i malati psichiatrici.
Vengono quindi distribuiti finanziamenti senza una scala di priorità e senza criteri trasparenti.
Alcuni esempi: l'ospedale di Alba-Bra. Ho ascoltato con attenzione l'eloquenza del Consigliere Riggio che ha sottolineato l'importanza dell'ospedale di Alba-Bra. Questa è indubbia, ma appare non chiaro come di fronte a due strutture ospedaliere che comunque continueranno ad esistere e ad erogare prestazioni sanitarie, quindi sono strutture che necessitano di un ammodernamento e di un adeguamento minimo alle norme di sicurezza vengono stanziati per questi adeguamenti venti miliardi. Mentre per il progetto del nuovo ospedale, che di fatto ancora non esiste perché è in fase di elaborazione progettuale, vengono accantonati, per cui di fatto non investiti perché non esiste un progetto e l'ha sottolineato anche l'Assessore nella sua introduzione, ben quaranta miliardi.
Altro esempio che voglio rimanga a verbale riguarda la situazione in cui versa la città di Settimo Torinese, dove c'è una carenza eccessiva di posti letto (0,93 posti letto per mille abitanti nella zona che riguarda le città limitrofe di Chivasso e Settimo).
Abbiamo una situazione per cui Settimo non solo non ha un nuovo ospedale, ma non è questo che viene richiesto perché poi sui nuovi ospedali esistono dei tempi lunghissimi e non si può chiedere in ogni cortile e in ogni città un nuovo ospedale, ma di fatto viene previsto un reparto di riabilitazione e di lungodegenza che non è l'esigenza, non è la richiesta del territorio di Settimo. L'esigenza è quella invece di strutture e reparti che possano essere di supporto all'ospedale di Chivasso. Quindi strutture integrate che possano dare una risposta ai cittadini, che non sia però il reparto di riabilitazione e lungodegenza, altrimenti dà l'aspetto poi di un cronicario piuttosto che di una struttura alternativa e di supporto all'ospedale di Chivasso.
Altro esempio riguarda l'Ospedale San Giovanni Bosco dell'USL n. 4 dove in qualche modo le risposte rispetto alle esigenze di quell'area non appaiono adeguate.
Rispetto a questa realtà poi vi è un altro dato che ci è parso poco chiaro ed è quello delle risposte proprie. Noi avevamo sollevato questa questione in sede di Commissione ed è stata data una risposta che non appare per nulla esaustiva: è stato detto che le risorse proprie delle aziende (abbiamo in particolare il caso di Biella dove vengono denunciate risorse proprie considerevoli) non vengono certificate o se ciò avviene lo è a seguito di perizie che appaiono abbastanza veritiere.
Sulla risorse proprie occorre fare un ragionamento più serio altrimenti rischiamo che molte amministrazioni locali o aziende ospedaliere possano fare il gioco dello specchio per le allodole per cui attirano i finanziamenti dello Stato sulla base di risorse proprie non del tutto certificate per poter realizzare progetti.
Non credo che il voto contrario del Gruppo di Rifondazione comunista a questo provvedimento possa essere in altra sede strumentalizzato. Riteniamo importante questo provvedimento, ma altresì che le scelte effettuate siano improntate essenzialmente ad una cultura ospedalocentrica, seppur importante, in alcune zone; risponde quindi a determinate esigenze, ma viene fatta a nostro parere secondo una scala non attestata e certificata e secondo criteri non prioritari e non trasparenti.
Ribadiamo invece la necessità di puntare alla logica territoriale che è l'unico reale obiettivo strategico e punto di partenza sulla base del quale anche i cittadini possono trovare più vicine le strutture sanitarie nelle prestazioni.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intervengo per dichiarare il voto favorevole del mio Gruppo a questo programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria; programma che soddisfa molte esigenze ed aspettative rappresentate sul territorio.
Delibera definita soddisfacente da molti componenti la IV Commissione ringrazio l'Assessore e i collaboratori per aver prontamente risposto anche a tutte le richieste che venivano dai territori, qualcuno più bravo, altri meno, però è importante dare questa prima risposta.
Non sto ad elencare quante risposte si possono dare, perché la delibera è sotto gli occhi di tutti; mi preme sottolineare l'aspetto dell'umanizzazione, perché è facile parlare di realizzazione di nuovi ospedali, di adeguamento a norme di sicurezza, ecc.
La parola umanizzazione ricorre in tantissimi interventi. Infatti, se guardiamo anche solo la prima pagina, su dieci interventi sei contengono la richiesta di intervento per umanizzazione, che sarebbe la riduzione delle camere da 6-4 posti a 2 posti con i servizi.
Questo è molto importante per far fare un salto di qualità alle varie strutture che abbiamo, però sottolineo anch'io quanto detto dal collega Riggio nel suo intervento, cioè le strutture sono importanti (e con questi 1.400 milioni riusciamo a dare una prima risposta), ma contemporaneamente dobbiamo cercare di investire di più sulle risorse umane.
Oltre al personale medico, infermieristico, ecc., ecc., vorrei aprire un capitolo sul problema delle cosiddette "badanze"; vari ospedali si affidano, ricorrono a personale esterno per badare (appunto), assistere il malato, con dei costi sempre più difficili da sostenere per conto del cittadino e con un po' il silenzio da parte della Pubblica Amministrazione.
Ci tengo a dire questo in Consiglio, perché sono certa che l'Assessore che è molto sensibile a queste problematiche, porterà presto in Commissione qualche proposta risolutiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Innanzitutto richiamo l'intervento del Consigliere Riggio per far notare che all'inizio di questa seduta il nostro Gruppo aveva chiesto l'inversione dell'o.d.g. proprio per poter discutere di questo provvedimento (che anche noi concordiamo essere decisamente più importante ai fini degli interessi della comunità piemontese, di quello che invece abbiamo dibattuto per tutto il pomeriggio) alla presenza della stampa, dei giornalisti e con un'attenzione sicuramente maggiore di quella che c'è in questo momento.
La presenza dei Consiglieri, purtroppo, è scarsa in ambedue i ranghi sia di quelli di maggioranza - e onestamente ce ne dispiacciamo - che di minoranza.
Tale provvedimento è importante e io ci tenevo brevemente a ribadire che ha recepito tutte le istanze rappresentate dal territorio. Vi sono ricompresi tutti gli interventi, logicamente quelli dotati di un progetto preliminare, che sono pervenuti dalle diverse aziende sanitarie locali piemontesi. In pratica - lo ribadisco - in questo intervento vengono soddisfatte tutte le esigenze avanzate dal territorio, dalle direzioni delle aziende locali.
E' comunque vero che bisogna dare maggiore attenzione alla prevenzione ed anche, ad esempio, agli interventi dell'assistenza domiciliare integrata o del day-hospital.
Penso che il nuovo Piano sanitario regionale che discuteremo prossimamente abbia fatto di questi temi dei punti centrali. Al momento purtroppo, le strutture possono essere gestite nei tempi che sono stati dati, i quali sono molto ristretti, così come lo sono stati quelli dati alle aziende locali per presentare i progetti. A tale proposito, so che molti Direttori generali di aziende locali hanno veramente fatto la corsa per poter presentare i progetti, i quali sono stati tutti soddisfatti e mi risulta che sul territorio (tranne forse l'eccezione dell'azienda sanitaria di Novara), ci sia ampia soddisfazione.
Per quanto riguarda la problematica relativa al nuovo ospedale di Mondovì, anche noi teniamo ed evidenziare - so che l'Assessore lo ha ben presente - il fatto che questa struttura non vada ad incidere su quella di Ceva (ospedale vicino nuovo).
Mi risulta che il Direttore generale dell'azienda sanitaria locale di Ceva abbia espresso l'intenzione, anzi lo ha proprio progettato, di aumentare di 30 il numero dei posti letto; ciò ha ampiamente tranquillizzato, anche a livello locale, i timori legati a questo nuovo insediamento (tra l'altro, so che da parte del Sindaco di Ceva c'è stata una presa d'atto di questa posizione).
Quindi, per quanto riguarda questo provvedimento, effettivamente importante e che viene esaminato in un momento poco nobile del Consiglio annuncio il pieno voto favorevole di Alleanza Nazionale, porgendo anch'io i complimenti allo staff dell'Assessorato per aver gestito, in maniera direi ottimale, questa fase di programmazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Intervengo prima di tutto per dire che voterò a favore di questa proposta di delibera, anche se con alcune perplessità.
La prima perplessità è che arriviamo in ritardo rispetto all'applicazione di leggi di adeguamento nei servizi ospedalieri; in ritardo su interventi per migliorare le strutture ospedaliere; in ritardo per quanto riguarda l'applicazione di norme anche nei servizi o sulla destinazione di fondi per la realizzazione di nuove strutture e di nuove divisioni. Comunque tutto questo potrà essere rivisto nella discussione del Piano sanitario regionale.
In secondo luogo, la perplessità è dovuta al fatto che siamo in anticipo; ossia, prima eravamo in ritardo, adesso arriviamo troppo in anticipo.
In anticipo perché questo progetto di destinazione di fondi avrebbe dovuto venire in conseguenza o durante il dibattito del Piano sanitario regionale.
Personalmente ritengo che lo stanziamento di fondi dovrebbe essere una delle conseguenze di un Piano sanitario regionale che correttamente portasse ed evidenziasse le manchevolezze presenti sul territorio.
Ad esempio, in questo progetto di destinazione di fondi sono poco inseriti gli interventi per l'adeguamento degli ex-ospedali psichiatrici ossia sono troppo pochi (mi pare soltanto in due Unità sanitarie locali e poi nessuno o pochissimo intervento per la ristrutturazione o per la realizzazione di poliambulatori).
Ben vengano inoltre gli interventi di umanizzazione. Probabilmente però, facciamo l'umanizzazione sulla pelle del personale, perché nelle strutture sanitarie ve n'è sempre meno e io ho potuto vedere le condizioni in cui si trovano molte divisioni di geriatria, di medicina generale e molte strutture di pronto soccorso degli ospedali della Regione: ho potuto notare la mancanza assoluta di personale.
Non so quali siano gli standard stabiliti dai contratti sindacali e non mi interessa andare a verificarli, dico solo che, qualsiasi contratto sindacale ci sia, l'ospedale manca di personale, anche se mi dicono che il contratto sindacale ammette un numero così carente di personale.
Spero che nella discussione del Piano sanitario regionale - premetto che su alcuni aspetti di questo Piano sarò particolarmente critico, in particolare per quanto riguarda le divisioni di geriatria, di medicina generale e di pronto soccorso - si possano dare ulteriori garanzie affinché la sanità, i servizi ospedalieri, specialmente per gli anziani nel nostro Piemonte migliorino veramente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Credo che se solo avessimo la pazienza di scorrere la delibera che ci viene sottoposta, e che dovremo votare al termine di questa discussione, ci renderemmo conto del tempo che è trascorso dal primo provvedimento governativo 1988, Finanziaria ex articolo 20, all'atto, che non è ancora conclusivo ma che certo è molto importante, che stiamo assumendo oggi e che altre Regioni alla pari di noi hanno assunto o assumeranno per definire gli interventi di adeguamento delle strutture sanitarie nella nostra Regione ma complessivamente nel nostro paese.
Credo che sottolineare, da questo punto di vista, che il governo Prodi con la Finanziaria del 1996 e la Finanziaria del 1997 finalmente ha messo a disposizione risorse necessarie e indispensabili per rendere adeguate le strutture ospedaliere nel nostro paese, e anche nella nostra Regione, sia un atto di giustizia che noi compiamo.
Non condivido assolutamente la valutazione che è stata fatta dell'ospedale-centrismo esistente in questa delibera. Abbiamo atteso nove anni - e sono scritti - e anni precedenti; il finanziamento, in un decennio della Finanziaria dell'88, rispondeva ad una reale necessità di ritardo nelle strutture sanitarie ed ospedaliere, in particolare nel nostro paese è una verità: abbiamo atteso nove anni per avere finalmente i finanziamenti.
Compiamo oggi un atto di estrema giustizia nei confronti dei cittadini della nostra Regione, offrendo loro la possibilità, finalmente, di poter disporre di strutture sanitarie, sia per anziani - è specificato e per brevità non voglio riprenderlo - sia per ospedali e quindi per cura di malati acuti nella nostra Regione.
L'Assessore ha detto bene: noi interveniamo anche risolvendo due grosse questioni, gli ospedali nuovi di Asti e di Biella. Due grosse questioni che erano una macchia nera nella sanità della Regione Piemonte; tentiamo di risolvere, e sono convinta che ci riusciremo, anche tante altre questioni meno grosse, meno importanti, ma altrettanto significative.
Rendiamo quindi giustizia alla necessità di buona sanità e non solo di umanizzazione; non è di questo, ma di adeguamento fisico delle strutture per la cura dei cittadini piemontesi, altro che ospedale-centrismo.
Altre sono le politiche che determinano scelte che non si possono condividere: è certamente il dimenticarsi del territorio, ma in questo caso il territorio non ha bisogno di strutture fisiche, non ha bisogno di interventi murari, ha bisogno di politiche che vedano i Direttori generali in primo piano e la Regione, certo, a dare indicazioni di principio, scelte politiche. Soprattutto i Direttori generali, in primo piano, a far sì che non si dimentichino che non stanno governando burocraticamente dei soldi per gestire servizi qualsiasi, ma che governano la salute dei cittadini.
La salute dei cittadini la si governa non soltanto nella struttura ospedaliera, ma prima di tutto, come veniva giustamente ricordato dal Consigliere Riggio, partendo dai servizi territoriali, dalla prevenzione e poi in ultimo certamente c'è il servizio efficiente di cura delle nostre strutture ospedaliere.
Vorrei annunciare il voto favorevole del PDS a questa delibera; voto favorevole perché è una delibera che percorre la storia dall'88 ad oggi che ha visto i vari gruppi, maggioranza ed opposizione ed ancora maggioranza ed ancora opposizione, lavorare seriamente perché la Regione Piemonte vedesse risolti i problemi reali e non fittizi delle nostre comunità.
Devo dare atto certamente ai servizi dell'Assessorato, ma anche all'Assessore, alla Commissione prima di tutto, consentite a tutti noi, di aver lavorato con estrema obiettività e serietà, nell'individuare gli interventi necessari che stiamo qui deliberando.
Certo non abbiamo risolto tutti i problemi, Assessore, l'abbiamo detto in Commissione e lo risottolineiamo in questa sede, Novara è un problema aperto. Occorre vedere la possibilità di finanziare l'adeguamento di quella struttura ospedaliera, gli interventi necessari in conto capitale. Lei ha annunciato la disponibilità futura, occorre prendere questo impegno in questa sede.
Abbiamo un altro grosso problema, la qualità dei servizi: noi oggi viviamo ancora una volta una fase di riduzione della qualità dei servizi nella nostra Regione, delle prestazioni sanitarie, non bisogna abbassare la guardia. Abbiamo avuto un significativo ammonimento, oggi, discutendo degli ex ospedali psichiatrici e di ciò che sta avvenendo: Alessandria ci insegna.
La terza questione che voglio sottolineare, poi concludo, è che noi siamo riusciti, in positivo Consigliera Simonetti, perché io respingo le accuse di pressappochismo nella definizione dell'intervento privato nei grossi interventi sanitari, edilizia sanitaria nella nostra Regione. Non parlo solo per la parte che conosco direttamente, ma credo di poter dire ovunque laddove noi siamo andati ad individuare il coinvolgimento del privato e per privato è l'azienda sanitaria che aliena delle proprietà, che noi abbiamo costruito non solo azienda sanitaria, perché se noi facciamo il conto - l'abbiamo già fatto in Commissione e non lo voglio riprendere qui come i privati hanno risposto e come noi riusciamo ad arrivare ai quasi duemila miliardi, anche con la partecipazione dei privati, questo è un grosso successo, positivo, che deve aprire la strada per una risposta che non deve essere data solo con i soldi pubblici, m che deve ancora coinvolgere in futuro, sempre di più, anche aziende, imprenditorialità solidarietà e sensibilità private su tutto il territorio della Regione Piemonte. Voglio ancora sottolineare e concludo davvero, che con questo intervento, quasi 2.000 miliardi, noi diamo una grossa risposta alla sanità, ma consentitemi colleghi Consiglieri, diamo anche un grosso contributo dal punto di vista della ripresa economica nella nostra Regione diamo una risposta per l'adeguamento dei luoghi di cura, per la risposta al fabbisogno, alla necessità di adeguare e di ampliare le nostre strutture ma nello stesso tempo diamo un contributo affinché 2.000 miliardi ricadano nell'economia della nostra Regione e quindi in posti di lavoro, in attività artigianali imprenditoriali che sono di tutto rispetto.
Direi che davvero è una delibera che ci consente con orgoglio - con tutti i lati negativi che abbiamo sottolineato, alcuni per lo più sono dati positivi- di avviare nelle settimane future questa attività che sarà molto importante per la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Intervengo per dichiarazione di voto, per dare, chiaramente, voto favorevole a questa deliberazione e per puntualizzare alcune problematiche emerse nella discussione. Si usa troppo spesso contestare che nelle deliberazioni o nelle programmazioni non si è attuato il criterio della priorità, non si sono adottate tutte le procedure per arrivare alla trasparenza; in particolare si è detto, relativamente a questi provvedimenti, che così non si è operato, che non si è operato con trasparenza, con dei criteri certi di priorità. Però devo dire che quando le varie UU.SS.SS.LL. richiedono certi tipi di finanziamenti, chiaramente calibrati con le programmazioni regionali, e tutte le richieste sono state comunque accolte, non vedo come non si sia rispettato un criterio di priorità, come non si sia attuata una condizione assoluta di trasparenza.
Per quanto riguarda l'uso distorto di risorse derivanti dagli ex OO.PP., quindi dalla psichiatria, anche qui vorrei contestare il concetto perché prima si ragionava con un'ottica diversa, in quanto c'erano grandi strutture di manicomi che chiaramente ospitavano chi aveva problemi psichiatrici; in presenza di strutture più snelle, con un numero di ospiti più limitato, chiaramente bisogna anche distribuire i fondi sull'intero territorio piemontese.
Quindi se si intende utilizzare gli stessi fondi, derivanti da vendite probabilmente si dovrebbero ricreare le stesse strutture originarie.
Pertanto dobbiamo perseguire un obiettivo chiaro nei confronti della sanità, dobbiamo anche convincere la gente che quanto si sta realizzando verrà portato a termine. La gente ormai è molto scettica: per esempio ad Asti continua a ripetere che l'ospedale non si farà. Perché questo? Perch i nostri cittadini pensano che la politica sia corrotta, sbagliata, che la politica abbia solo dei lati negativi.
Noi dobbiamo perseguire un obiettivo comune per spiegare alla gente che quanto abbiamo programmato, quanto stiamo incominciando a realizzare verrà portato a termine. Si sta comunque cercando di perseguire degli obiettivi con delle procedure chiaramente nuove: per realizzare un'opera occorre avere una copertura finanziaria. Pertanto dobbiamo fare uno sforzo di convincimento che si sta andando verso una sanità migliore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Sarò brevissimo Presidente, risponderò seguendo gli interventi che si sono susseguiti qui in aula.
Il Consigliere Riggio ha sottolineato che secondo lui - e su questo era d'accordo anche la Consigliera Simonetti - questa delibera è estremamente ospedalecentrica. Rispondo - senza assolutamente polemizzare - che non è assolutamente così. Innanzitutto si trattava di fondi che dovevano essere impegnati per la messa a norma delle strutture, per ultimare i lavori iniziati con la deliberazione del 1990 e per creare degli ospedali che avessero un comfort dignitoso per i cittadini.



SIMONETTI Laura

Come mai per l'ospedale di Biella si è passati da cinque miliardi ad ottocento milioni per l'attuale ospedale?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Se poi pensate che circa cinquecento miliardi sono impegnati solamente per l'Ospedale di Asti, Biella, Mondovì, Alba-Bra, è chiaro che parte di questi fondi vengono utilizzati per la costruzione di nuovi ospedali.
Per quanto riguarda l'attivazione sul territorio sono stati utilizzati solo cento miliardi, ma per quanto riguarda il territorio, garantisco, con obiettivi ben precisi assegnati ai direttori generali - obiettivi finalizzati sia alla loro riconferma sia gli incentivi - la realizzazione sul territorio di strutture sanitarie ottimali.
Per quanto riguarda le realizzazioni strutturali noi dobbiamo cercare di impegnare quante più risorse possibili, perché solo in questo modo potremo, finalmente, ottenere l'abbattimento dei tempi di attesa, senza dubbio uno dei problemi più grossi della sanità di oggi.
Sottolineava altresì il Consigliere Riggio la carenza di risorse umane.
Per quanto riguarda le piante organiche, siamo già in fase di definizione quindi il personale non dovrebbe essere carente, soprattutto il personale infermieristico; il Consigliere Riggio lo sa che noi abbiamo grosse carenze ad esempio di anestesisti soprattutto alla luce di una comunicazione fattaci dall'Università che proibisce ai direttori generali di utilizzare gli specializzandi nelle strutture ospedaliere.
Il Consigliere Moro ha sottolineato che questa Giunta ha disatteso nella costruzione di nuovi ospedali. E' vero che nella deliberazione del 1990 erano inseriti gli ospedali di Lucento, Novi ligure e Casale, ma è pur vero che nella legge n. 64 del 1994 gli ospedali individuati e considerati come urgenti da costruire erano quelli di Biella, di Alba-Bra e di Mondovì.
Posso anche essere d'accordo con chi di voi sostiene che, essendoci un ospedale nuovo a Ceva, non vi era la necessità di un ulteriore ospedale a Mondovì, ma in ottemperanza alla legge sono stati finanziati gli ospedali di Mondovì, Alba Bra, Biella e lo stesso presidio sanitario V. Valletta di via Farinelli.
Il Capogruppo Gallarini ha sottolineato la necessità dell'integrazione razionale dei fondi, questo sarà fatto senz'altro nel modo migliore. Debbo dire che in effetti la Provincia di Novara, non certo per colpa né dei funzionari né dell'Assessore, è stata in parte, non penalizzata, che sarebbe un termine inesatto, ma non ha avuto quanto poteva avere, ma la colpa ricade su chi ha avanzato le richieste perché - come ho detto precedentemente - questa delibera si è attenuta a quelle che erano le richieste avanzate dalle varie aziende.
La Consigliere Simonetti ha esordito dicendo che questa deliberazione ha privilegiato la cultura ospedalecentrica. Io sono felicissimo di questa affermazione, sarei rimasto molto male se mi avesse detto che andava a privilegiare la cultura delle strutture private, comunque quanto ho detto per il Consigliere Riggio vale anche per lei, Consigliera Simonetti.
Sottolineo che i due presidi ospedalieri di Novi e Casale con piccoli ritocchi possono veramente essere considerati ospedali decorosissimi.
Per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Lucento, concordo con chi ravvisa la carenza nella zona di una struttura ospedaliera, però l'USL di Cirié non ha avanzato alcuna richiesta; i Comuni, fatta eccezione del Sindaco di Venaria, non hanno avanzata alcuna richiesta, a Lucento un ospedale di nuova costruzione sarebbe costato dai cinquecento ai seicento miliardi - non dico questo per giustificarmi, ma in realtà è un dato di fatto al quale non possiamo sottrarci.
Mi preme sottolineare - perché veramente sarebbe stato grave - che non abbiamo fatto nessun uso scorretto dei fondi degli ex OO.PP.. Per gli interventi strutturali nel settore psichiatrico è stata proposta quella che io considererei una banale operazione contabile di anticipazione della somma di 24 miliardi: anticipazione con fondi ex art. 20. Somma corrispondente indubbiamente al valore degli immobili ex OO.PP. in alienazione, però in tal modo consentiremo alle aziende UU.SS.LL. di recuperare la medesima somma ad alienazione avvenuta.
Relativamente a Settimo Torinese, il discorso è noto a molti di voi l'USL 7, che comprende Settimo, San Mauro, Gassino, vanta la percentuale più bassa d'Italia per quanto riguarda il rapporto posti letto-abitanti: 0,93 per mille. In tal senso, in accordo anche con l'amministrazione di Settimo, vista la presenza di poliambulatori multispecialistici - day service - probabilmente verrà accolta la richiesta dell'amministrazione comunale, di un reparto di riabilitazione e di lungo degenza.
Altra considerazione della Consigliera Simonetti, quella secondo la quale nel definire la deliberazione avremmo usato criteri non prioritari e non trasparenti.
Escludo totalmente la non trasparenza; ho già detto che le richieste sono state fatte direttamente dalle aziende.
Relativamente alle priorità, è stata data agli ospedali che dovevano essere costruiti in base alla legge regionale del 1994 - come ho già detto.
Il Consigliere Rubatto sostiene che siamo arrivati in ritardo. Non è vero: non è stato possibile utilizzare questi fondi semplicemente perch non c'erano.
Debbo ufficialmente ringraziare il Ministro Bindi e l'attuale Governo che si sono attivati affinché si riuscisse ad avere i 20 mila miliardi previsti dalla Finanziaria - per l'intero territorio nazionale.
Per quanto riguarda il problema del personale, che sarebbe sempre più scarso numericamente, devo far presente che non è così; anche la stampa ha sottolineato che durante la l'estate scorsa non è successo quanto di norma negli anni passati. Il personale è inferiore nel periodo estivo, ma le ferie sono state definite ottimalmente con i Direttori Generali.
La Consigliere Bortolin mi ha "rubato" molte delle cose che volevo dire. Debbo però fare una sottolineatura. Quando ho letto le dichiarazioni del Direttore Generale dell'USL di Tortona, il primo impulso sarebbe stato quello, se ce ne fosse stata la possibilità, di "mandarlo a casa"! Lo stesso Direttore ha poi fatto sapere che quelle dichiarazioni non erano sue però, non c'è stata alcuna rettifica... In realtà, sono stati sospesi per 20 giorni i 5 dipendenti trovati a dormire dopo che avevano legato due pazienti.
Concludo confermando quanto ho già detto alla dott.ssa Bortolin: non abbasserò la guardia.
Approfitto dell'occasione per ringraziare tutti i Consiglieri regionali, gli Assessori, il Presidente e i dipendenti della Regione Piemonte, per le attenzioni e il modo in cui, direttamente o indirettamente, mi sono stati vicini nel periodo di mia temporanea infermità.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Le siamo stati veramente vicini.



SIMONETTI Laura

A nome del Gruppo, chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione per appello nominale (come da richiesta del Gruppo di Rifondazione Comunista) la deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 40 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri La deliberazione è approvata.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Iscrizione ed esame dell'ordine del giorno n. 579 relativo a "Sostegno alla manifestazione che si terrà a Milano il 20 settembre contro le aspirazioni secessioniste"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 579: "Sostegno alla manifestazione che si terrà a Milano il 20 settembre contro le aspirazioni secessioniste".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 38 voti favorevoli.
Esaminiamo dunque tale ordine del giorno, presentato dai Consiglieri Riba, Spagnuolo, Moro, Saitta, Chiezzi, Gallarini, Montabone, Cotto.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Chiedo, se possibile, di discutere l'ordine del giorno la prossima volta.



PRESIDENTE

La manifestazione è prevista per domenica 20 settembre.



ROSSO Roberto

Va beh! Ci sarebbe però molto da discutere. D'altronde, c'è un altro ordine del giorno, firmato non solo dalla Lega, ma anche dai Consiglieri Ghiglia e Rubatto, relativamente a quanto avvenuto contro il sindacato padano a Mirafiori.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Rosso, in questo caso vi è un problema di tempo: il termine ultimo è il 20 settembre e prima di allora non ci saranno sedute di Consiglio. L'ordine del giorno di cui sta parlando, Consigliere Rosso, si potrà discutere la prossima settimana.



ROSSO Roberto

Colgo l'occasione per una dichiarazione di voto.
Al di là del fatto che il tema richiederebbe maggiore discussione per poterlo meglio approfondire, rilevo unicamente la volontà di condannare e non di cercare di capire i motivi che portano la Lega e gli elettori leghisti al discorso secessionista. Mi sembra che si cerchi di risolverlo in quattro e quattr'otto senza stare un momento a pensarci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Noi non siamo d'accordo sulla premessa, mentre siamo d'accordo sull'ultimo punto che "riconferma l'impegno".
Non vediamo nell'iniziativa dei Sindacati un'iniziativa necessariamente unitaria di lotta al separatismo. Quindi, pur condividendo lo spirito globale dell'ordine del giorno, ci asteniamo, proprio perché si tratta esclusivamente del sostegno alle OO.SS. che organizzano la manifestazione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto pongo in votazione l'ordine del giorno n. 579 presentato dal Consigliere Riba ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ribadendo una prospettiva di riforma della società e delle istituzioni ispirata ai valori dell'unità, della solidarietà, della coesione e della democrazia, rispetto alle proposte secessioniste e ai rischi di rottura dell'unità politica e sociale del Paese consapevole che la grande maggioranza del popolo italiano, a cominciare dal Piemonte, non ha e non intende avere nulla a che fare con le aspirazioni secessioniste e con la logica e la cultura che ne sono alla base esprime il suo sostegno all'iniziativa politica intrapresa dai Sindacati CGIL-CISL UIL che vedrà il prossimo 20 settembre una grande manifestazione a Milano per un'Italia più giusta e più moderna ribadisce l'importanza del patto che è a fondamento della convivenza tra i cittadini ci si oppone all'idea di divisione tra nord e sud, tra giovani e anziani tra occupati e disoccupati, tra donne e uomini riconferma il suo impegno per la riforma, la modernizzazione e la difesa dello Stato sociale, rispetto a politiche e ad ideologie separatiste per un'Italia più giusta e più moderna".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli e 6 astensioni.
Il Consiglio è convocato per martedì prossimo.
Aspetto tutti i Consiglieri al seminario di Belgirate.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20,20)



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