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Dettaglio seduta n.160 del 24/07/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Bortolin D'Ambrosio, Ghigo, Peano e Pichetto.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale - Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Proseguimento esame progetto di legge n. 42: "Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 42, di cui al punto 5) all'o.d.g..
ART. 23 46/01) Emendamento presentato dai Consiglieri Montabone, Cotto, Dutto e altri: Il comma 2 è così riformulato: 2. "Al fine di ricondurre ad unitarietà l'azione amministrativa per un più efficace perseguimento degli obiettivi fissati dagli organi di direzione politica, ad un numero di direttori non superiore ad 8 incrementato di una unità per il Consiglio, può essere attribuita con deliberazione della Giunta regionale o dell'Ufficio di Presidenza, nell'ambito delle rispettive competenze, la funzione di coordinamento generale delle direzioni regionali.".
Pongo in votazione l'emendamento, accolto da tutti i Gruppi, ad accezione di Rifondazione Comunista.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 29 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 23 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 29 voti contrari 4 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 46/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "L'art. 24 è soppresso".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questo articolo parla della Conferenza dei coordinatori. Poiché siamo contrari ai due livelli, chiediamo di sopprimere gli articoli che ne accennano.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria.
Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 20 contrari e 7 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 24 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 21 voti contrari 10 astensioni 1 L'art. 24 è approvato.
ART. 25 46/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "L'art. 25 è soppresso".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 22 contrari e 7 astensioni.
47) Emendamento presentato dai Consiglieri Foco, Peano, Minervini ed altri: Al termine del 1' comma dell'art. 25 aggiungere la seguente frase: "Quando è interessata l'attività del Consiglio regionale, tale Conferenza è integrata dal Direttore generale con funzioni di coordinamento del Consiglio regionale e dal Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 30 voti favorevoli e 4 contrari.
48) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: Il comma 2 è sostituito dal seguente comma 2: "2. La Conferenza è presieduta dal Capo di Gabinetto ed ha il compito di esprimere pareri e formulare proposte agli organi di direzione politica in merito all'organizzazione complessiva degli uffici ed alla istituzione delle strutture temporanee per la realizzazione di specifici progetti ai sensi dell'art. 12. Il Presidente convoca periodicamente la Conferenza e cura l'esecuzione delle decisioni assunte".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 25 voti favorevoli, 10 contrari e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 25 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 25 voti contrari 12 L'art. 25 è approvato.
49) Emendamento integrativo presentato dai Consiglieri Foco, Miglietti Riggio, Bortolin, Bellion e Bertoli: Dopo l'art. 25 è aggiunto il seguente art. 25 bis: "Art. 25 bis. I direttori regionali nell'esercizio delle loro funzioni si avvalgono di un ufficio di direzione.
Tale ufficio è composto dai dirigenti assegnati alla direzione.
Le riunioni dell'Ufficio di direzione si svolgono di norma mensilmente ed hanno il compito di coordinamento dei lavori relativi alle funzioni attribuite alla direzione".
La parola al Consigliere Miglietti per l'illustrazione.



MIGLIETTI Franco

Mi pare assolutamente chiaro; è un po' la filosofia che è stata enunciata anche negli altri emendamenti di coordinamento, per cui credo che da parte della Giunta e della maggioranza non dovrebbero esserci problemi ad accoglierlo.
I dirigenti vengono informati dal Direttore generale, che ha il compito di coordinare e di essere supportato dagli stessi dirigenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Mi dispiace stupire di nuovo, per la seconda volta nella stessa giornata, il Consigliere Miglietti (non lo faccio volentieri), ma mentre la Conferenza di coordinamento ha uno scopo a mio avviso già chiaro nella struttura della legge, ancor più chiarito con l'emendamento che è stato approvato poco fa nello stabilire in maniera chiara ed univoca chi lo presiede come delegato del Presidente, questa è una struttura suppletiva.
Se i dirigenti ritengono opportuno trovarsi lo facciano ogni qualvolta ritengono doveroso farlo, ma questo non attiene né ai loro doveri né ai loro compiti. Il coordinamento dei dirigenti è stabilito con chiarezza dal coordinatore. Se si vogliono trovare non sono contrario, ma non vedo il motivo di istituzionalizzare altre assemblee che mi sembrano pleonastiche.



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, mantiene l'emendamento o lo ritira?



MIGLIETTI Franco

Vede, Assessore, mi sembra proprio una contraddizione assoluta. E' vero che si vuol dare l'imprimatur ai coordinatori e ai direttori regionali di assoluta autonomia, per cui su questo non ci sarebbe nulla da dire, ma che non vi sia assolutamente il confronto con chi deve organizzare poi il lavoro per quanto è di loro competenza, mi sembra proprio che sia il massimo della... Non trovo l'aggettivo!



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento, che aggiunge l'art. 25 bis.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 25 contrari e 6 astensioni.
ART. 26 49/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il comma 4 è abolito".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Il comma 4 è quello che prevede il 25% delle assunzioni all'esterno.
Noi pensiamo che su questo ci debba essere una norma del tutto eccezionale e non una che le quantifichi. Così come avviene per le consulenze, che rientrano in un contesto del tutto eccezionale, riteniamo che anche queste assunzioni debbano avvenire in casi eccezionali, quando, ad esempio all'interno del personale della Regione non si trovano determinate figure e quindi bisogna ricorrere all'esterno.
Abbiamo presentato un emendamento che lo limita a tre, perché prevede il 10%, quindi lo vincola ad un numero ridotto. Tendenzialmente comunque siamo contro; tra l'altro abbiamo visto che, tra le varie Regioni italiane la nostra è quella che prevede il numero massimo, altre hanno stabilito ad esempio il 15%. Il 10% su un numero come il nostro ci pare già sufficientemente significativo.
A nostro avviso, se mancano figure con determinate caratteristiche sarebbe bene che la Regione se ne dotasse assumendo quel personale e mantenendolo con un contratto a tempo indeterminato. Per questa ragione abbiamo presentato un emendamento (è il primo) che abolisce completamente il comma 4 e dice che non si deve assumere all'esterno, ma si può fare un classico concorso di assunzione e in un momento successivo si dà l'incarico.
Con il secondo emendamento prevediamo il 10%, nel caso non si accolga la nostra prima proposta, al fine di dargli perlomeno un valore più limitato.



PRESIDENTE

Il Consigliere Papandrea ha illustrato i due emendamenti nn. 49/1 e 49/2.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

La Giunta non li accoglie.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 49/1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 23 contrari e 9 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 49/2, che recita: sostituire le parole "limite del 25%" con le parole "limite del 10%".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 9 astensioni.
49/3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro , Papandrea e Simonetti: "Il punto 1) è soppresso".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Riguarda il possesso del requisito della cittadinanza italiana.
Riteniamo si tratti di una modifica evidente per una serie di ragioni sia generali, ma anche specifiche, volendo davvero introdurre la parificazione tra contratto privato e contratto pubblico. Nei contratti privati non esiste mai questo tipo di clausola.



PRESIDENTE

Assessore Burzi, è contrario o favorevole?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Favorevole.



PRESIDENTE

La Giunta, dunque, accoglie l'emendamento che propone l'eliminazione del requisito della cittadinanza italiana.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
49/4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il punto b) è soppresso".
E' quello relativo all'età minima di 35 anni e massima di 60 anni.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Manteniamo i requisiti e quindi siamo contrari all'emendamento abrogativo.



PRESIDENTE

Lo pongo quindi in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 11 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astensioni.
49/4 bis) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: sostituire le parole "limite del 25%" con le parole "limite del 30%".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Si tratta di una derivata tecnica e ponderata di ciò che precedentemente abbiamo discusso relativamente alla riduzione del numero massimo di direzioni. Nell'ambito di lunghe discussioni si era convenuto che l'accesso all'esterno doveva essere limitato percentualmente, ancorch personalmente non fossi d'accordo sul limite posto. Di conseguenza, si è ridotto il numero massimo da 42 a 32. Si richiede di aumentare la possibilità all'accesso dall'esterno dal 25% al 30%. Prima c'era la possibilità di acquisire dall'esterno fino ad un numero massimo di undici persone, il 30% di 32 è dieci, quindi è percentuale ampiamente ponderata.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento della Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 11 contrari.
49/5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: Il comma sesto dell'art. 26 è così sostituito: "a) Non possono essere nominati direttori regionali i dipendenti regionali licenziati e i dipendenti regionali cessati per dimissioni qualora non siano trascorsi almeno cinque anni dalle dimissioni.
b) Non possono essere nominati direttori regionali dipendenti pubblici e privati decaduti o collocati in quiescenza".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che quanto è scritto nell'emendamento debba valere non solo per chi lavora nel settore pubblico, ma in generale. Il termine di cinque anni è stato inserito in quanto non si capisce perché uno che va in pensione dopo cinque anni può essere assunto. Una persona che è andata in pensione dopo cinque anni ha sicuramente minore attitudine per svolgere questo tipo di lavoro.
Con l'emendamento si tende ad eliminare il limite perché vale dal momento in cui il lavoratore va in pensione in avanti e deve essere parificato il pubblico con il privato. Ritengo plausibile che il dott.
Dini, dopo essere andato in pensione con quindici anni di anzianità potesse fare il Ministro (è un impegno politico, va bene), ma essere riassunti dallo Stato anziché dalla Banca Nazionale ritengo non sia un cosa tollerabile, soprattutto quando sappiamo che ci sono dei problemi legati alle pensioni.
Come sappiamo, è stata introdotta una serie di criteri sul doppio lavoro per i dipendenti a livello nazionale; non vedo perché per queste figure si debbano invece prevedere delle agevolazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Posso chiedere alla cortesia dell'aula tre minuti di sospensione?



PRESIDENTE

Possiamo passare all'emendamento successivo.
L'emendamento n. 49/6, presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista viene ritirato.
49/7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: Art. 26, comma 8 Le parole "con contratto di diritto privato" sono soppresse.
49/7 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: art. 26, comma 8 Il comma 8 è così sostituito: "età massima di 60 anni".
49/8) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: art. 26, comma 9 "Il comma 9 è soppresso." La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione degli emendamenti.



PAPANDREA Rocco

Con il primo emendamento, riteniamo giusto che venga previsto, per i dirigenti che vengono nominati direttori, un salario accessorio, ma che non debba avvenire il meccanismo di assunzione con un contratto privato; se avviene questo, dovrebbe avvenire prima il licenziamento. Noi pensiamo che debbano essere utilizzati i dirigenti regionali esistenti con un contratto classico, in cui può essere previsto per quel tipo di funzioni una parte di salario accessorio, ma non la forma di contratto privato.
L'emendamento successivo lascia l'età massima di sessant'anni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

L'emendamento al comma 8 mi pare di averlo già motivato nella discussione precedente: la Giunta è contraria, come è contraria all'emendamento n. 49/8.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 49/7.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli e 28 contrari.
L'emendamento n. 49/7 bis è ritirato.
Pongo in votazione l'emendamento n. 49/8.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 9 astensioni.
50) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: Comma 9: sostituire il comma 9 con il seguente comma 9: "9. Il conferimento dell'incarico di direttore generale a dirigenti regionali determina la risoluzione di diritto del rapporto di lavoro a tempo indeterminato con effetto dalla data di stipulazione del contratto previsto al comma ottavo. Il direttore competente, tra l'altro, in materia di personale, salvo che nel caso di licenziamento per giusta causa, dispone la riassunzione del dirigente qualora quest'ultimo ne faccia richiesta entro i 30 giorni successivi alla data di cessazione del contratto a tempo determinato. Il contratto stipulato con il dirigente riassunto tiene conto dell'anzianità complessivamente maturata dal medesimo nella Pubblica Amministrazione e della posizione giuridica in godimento al momento della risoluzione di diritto del rapporto di lavoro." Dopo il comma 9 inserire il seguente comma 9 bis): "9 bis. Dalla data di risoluzione di diritto del rapporto di lavoro a tempo indeterminato di cui al comma 9 è reso indisponibile, per la durata dell'incarico di direttore generale e per i successivi trenta giorni, un numero di posti nella dotazione organica dirigenziale corrispondente a quello dei direttori regionali incaricati".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Come ho già detto in mattinata, quando si è discusso l'argomento in seguito all'intervento del Consigliere Papandrea, il comma 9 è praticamente l'accettazione della tesi, ancorché formulata in maniera diversa in precedenza, di Rifondazione Comunista.
Per quanto riguarda il comma 9 bis, si tratta di una modalità di garanzia o di tutela per i dirigenti regionali che accedono alla posizione di direttore regionale con diritto privato, non di tutela del mantenimento di "quel" posto di lavoro, ma di "un" posto di lavoro analogo alla posizione dirigenziale e per un periodo minimo (30 giorni successivi al termine dell'incarico assunto precedentemente, con contratto di diritto privato).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che l'articolo 9 sia una riformulazione, con gli stessi contenuti, del punto 9: prevede infatti che, finito il periodo del contratto privato, il dirigente che lo richiede venga reintegrato conteggiando come anzianità anche il periodo del nuovo incarico. Il prevedere la norma automatica o "su richiesta", mi pare la stessa cosa.
Tanto più che se il dirigente non vuole tornare al vecchio incarico si licenzia. Mi pare quindi che la clausola di garanzia rimanga invariata, non viene assolutamente modificata.
Come Gruppo, siamo d'accordo qualora l'emendamento termini con la dizione "previsto al comma 8". Diversamente, nei fatti, è previsto un automatismo.
Avevamo già espresso di essere contrari a questo tipo di figura; in ogni caso, se viene introdotta, pensiamo si debba andare fino in fondo: se qualcuno intende avere un contratto di tipo privato, risolve il suo rapporto di lavoro con l'amministrazione, introduce un nuovo rapporto, ma questo non comporta, automaticamente, al termine dell'incarico, il reintegro nel vecchio incarico. C'è scritto "automaticamente" e non, ad esempio, "viene valutato": dopo 30 giorni viene riassunto.
A nostro parere, invece, l'amministrazione deve avere la possibilità di riassumere tutti i dipendenti; non è che questa possibilità le venga negata perché, in caso di richiesta, l'Amministrazione riassume chi crede. Occorre prevedere, a nostro avviso, che l'emendamento termini con la dizione "previsto al comma 8".



PRESIDENTE

L'Assessore Burzi mantiene la propria posizione?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Ovviamente sì.
Aggiungo un ulteriore commento: la formulazione è assolutamente in linea con il dettato, ancorché non totalmente applicato, ma del quale si è richiesta l'applicazione più volte in quest'aula, della "Bassanini due".
Credo sia utile, quando richiamiamo tale legge, di farlo per esteso dopodiché, pur essendo assolutamente favorevole all'inizio di un mercato nel mondo pubblico del lavoro - come detto in premessa - così come tutti i percorsi, anche quelli pubblici devono essere di tipo evolutivo e non rivoluzionario.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 27 voti favorevoli e 13 astensioni.
L'emendamento n. 50/1), presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea, Simonetti è precluso.
50/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il comma 10 è abolito".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 25 contrari e 7 astensioni.
Torniamo all'emendamento n. 49/5 precedentemente sospeso, sull'art. 26 comma 6.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

La Giunta non accoglie l'emendamento proposto da Rifondazione Comunista. Pur comprendendo la linea di rigore e di continuità scelta dal Consigliere Papandrea, siamo contrari perché l'articolazione della nostra formulazione, per quanto attiene ai decaduti e quiescenti, pur ponendo dei limiti, è comunque equilibrata.
Manteniamo il nostro testo, non lo emendiamo e rigettiamo l'emendamento di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

L'art. 26, insieme agli artt. 1, 10 e 29, è uno degli articoli che trova una maggiore opposizione da parte di Rifondazione Comunista, perch secondo noi contiene un presunto liberismo coniugato con il massimo protezionismo, per certi aspetti.
Noi pensiamo che ci debba essere un comportamento coerente. Noi non volevamo i contratti privati, volevamo delle forme più lineari, che avrebbero permesso di evitare questo punto 6: se non ci fosse stato il contratto privato non sarebbe stato consentito, dopo cinque anni di pensione, di rientrare come direttore regionale.
Abbiamo presentato un emendamento, che è a conoscenza di tutti, sul punto 10: nell'esame dei punti successivi della legge adegueremo il nostro comportamento a quanto è avvenuto sul punto 10, perché nel punto 10 si deroga su determinati criteri. Ritengo che l'elemento di professionalità acquisita sia significativo ed importante.
Nella mia esperienza di lavoratore ho sempre avuto a che fare con fatti di questo genere, ma stando a come è articolata la contrattazione e la storia dei dipendenti pubblici non mi pare ci sia un'abitudine ed un'esperienza a valutare attentamente questo elemento.
Notiamo che all'interno di questa legge, nel massimo livello che viene introdotto e nel livello più liberista, più aperto, si introducono le deroghe. E' una decisione che sin dall'inizio ha suscitato delle perplessità all'interno del personale, quindi il chiedere di essere trattati su un piano di parità è un aspetto che comprendiamo.
Dare, soprattutto in considerazione dell'art. 50, il voto favorevole all'art. 26 significa introdurre delle deroghe importanti al massimo livello. Verificheremo anche successivamente come questo livello dell'esperienza e della professionalità acquisita si debba considerare.
Altrimenti la legge mancherebbe anche di coerenza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 9 voti favorevoli, 26 contrari e 3 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 26, così emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 27 voti contrari 12 L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 27 voti contrari 12 L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 27 voti contrari 12 L'art. 28 è approvato.
ART. 29 51) Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni, Foco, Deorsola Minervini, Peano e Benso: All'art. 29, 2' comma, le parole "l'Amministrazione" sono sostituite con le parole: "la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per gli ambiti di rispettiva competenza".
51/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Sinonetti: Il comma 2 è così sostituito: "Il trattamento economico del direttore regionale è graduato in relazione ai livelli di funzione determinati dalla Giunta regionale, in accordo con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio. Tale trattamento è definito assumendo come parametri quelli previsti per le figure apicali della dirigenza pubblica incrementati di una percentuale minima del 15% ed in ogni caso non superiore al 40%." 51/1 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Foco, Marengo, Miglietti Vindigni, Saitta, Spagnuolo e Manica: Il comma 2 è così sostituito: "Il trattamento economico dei direttori regionali è graduato in relazione ai livelli di funzione determinati dalla Giunta regionale, in accordo con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio.
Tale trattamento è definito assumendo come parametri quelli previsti per i dirigenti di settore con un incremento che in ogni caso non può essere superiore al 65%".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Si danno dei criteri per le condizioni del trattamento economico della dirigenza.
Noi pensiamo che dei criteri ci debbano essere, altrimenti il rischio è di una spesa molto alta. E' vero che il collega Gallarini ci aveva spiegato che spendendo di più si risparmia, però, dato che non ci ha convinto su questo punto, noi tentiamo di risparmiare un po' di più di come fa la Giunta.
Ricordiamo che siamo partiti da un articolo che prevedeva aumenti tra il 90 e il 115%, poi è stato sostituito da un altro che considera come punto di riferimento il trattamento dei direttori generali delle aziende sanitarie. In Piemonte sono una ventina con 56.000 addetti; si tratta di strutture quali l'ospedale Molinette, quindi molto più complesse, e per questo il loro trattamento si aggira intorno al 90% in più. Trattandosi di una quantificazione percentuale non sappiamo esattamente, comunque andiamo in quell'ordine di idee. E' uno degli elementi che fa sì che noi siamo contro questo articolo.
Abbiamo voluto correggerlo introducendo un tetto massimo del 40%, ma nello stesso tempo introducendo anche una forbice per suggerire una gradualità. Occorrerà valutare queste figure non in modo omogeneo, ma in modo graduale e quindi inseriamo una percentuale da un 15 a un 40%.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

La posizione della Giunta è contraria all'emendamento presentato da Rifondazione Comunista, per quanto riguarda il comma 2, art. 29, in quanto lesivo dei principali capisaldi del disegno di legge.
Vi è, peraltro, un emendamento della Giunta allo stesso comma, al comma 2 dell'art. 29. Noi riteniamo che, riprendendo peraltro una formulazione già definita e già proposta, e quindi in tal senso accoglibile dal disegno di legge 55, lo stipendio dei direttori regionali, onde sia qualificante debba essere misurato sullo stipendio massimo dei Capisettore, aumentato di una percentuale del 65%.
Quindi, la proposta della Giunta è: trattamento previsto per il Caposettore, piu il 65%. E' esattamente quanto stabilito a suo tempo dal dl 55; in ogni caso tale trattamento non può essere superiore a quello massimo dei responsabili di settore, incrementato del 65%.
Vorrei capire dai presentatori dell'emendamento all'art. 29, comma 2 di cui il primo firmatario è Foco, se l'interpretazione è la stessa, oppure no. Qualora sì, lo riscriviamo, altrimenti modifichiamo la nostra posizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio intervenire su questo punto perché credo che sia una delle questioni più scandalose di questa legge. Infatti, noi permettiamo che ci sia un inquadramento, di quelli che vanno di moda adesso da manager privato, e stabiliamo una nuova figura: quella del manager privato col paracadute pubblico. Nel senso che non definiamo una professionalità che con quell'inquadramento - come tale - sta sul mercato ed è competitiva e guadagna 250 milioni al mese e se non funziona va in un'altra azienda, così come accade nel privato. Noi stabiliamo che costoro si mettono in aspettativa dal pubblico, cioè rimangono dipendenti pubblici, e di privatistico hanno solo lo status monetario.
Al di là delle percentuali, credo che questo sia abbastanza assurdo; è il primo posto in cui, sia nel pubblico che nel privato, accade che costoro percepiscano più dei loro dirigenti. Così come configuriamo questa entità economica, cioè, costoro guadagnano più del dirigente, inteso come il Presidente della Giunta. Stabiliamo allora chi è un dirigente. Volete fare l'azienda? Stabiliamo chi è il dirigente dell'azienda e come può capitare che costui debba coordinare o comunque lavorare con chi guadagna il doppio di lui.
E' un problema abbastanza evidente, questo. C'è quindi un'incongruenza generale di questo articolo.



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, può rispondere al quesito dell'Assessore? Il vostro emendamento dice: "Il trattamento è definito assumendo come parametri quelli previsti per i dirigenti di settore, con un incremento, in ogni caso che non può essere superiore al 65%". Questo è il vostro emendamento. L'emendamento della Giunta, invece, recita: "In ogni caso tale trattamento, non può essere superiore a quello massimo del responsabile di settore, incrementato del 65%".
Non è la stessa cosa, perché in uno c'è un usque ad, "fino al 65%" mentre nell'altro è "del 65%".
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che il nostro sia assolutamente chiaro; non dice che deve essere del 65%, ma che il limite massimo è il 65%, poi sarà chi di dovere che dovrà determinarlo. Sicuramente non il Consiglio.



PRESIDENTE

Allora è la stessa cosa. Lei dice: "il trattamento previsto dal dirigente del settore, con un incremento che non può essere superiore al 65%"; l'emendamento dell'Assessore, invece, dice: "In ogni caso tale trattamento non può essere superiore a quello massimo del responsabile di settore, incrementato del 65%". Il risultato è lo stesso; c'è solamente un'inversione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei sapere, in termini concreti, a quale cifra si arriva.
Questo è molto importante, nel senso che, dato che noi facciamo rilievo e riferimento, in questo art. 29, ai valori medi di mercato, dobbiamo anche dire che però ci siamo messi anche in logiche che sono di fatto fuori mercato, per cui le cifre in termini assoluti diventano importanti; per avere dei parametri di riferimento rispetto, per esempio, ad un Presidente di Giunta regionale che ha la responsabilità politica, ma non solo, della conduzione del Piemonte. Credo che le cifre in termini assoluti ci possano far capire bene il meccanismo che stiamo mettendo in piedi.



PRESIDENTE

Assessore, lei ha questi valori assoluti?



SPAGNUOLO Carla

Scusi, Presidente, mi permetta. Se noi non fossimo in grado di sapere in termini assoluti quali sono queste cifre, chiederei che su una questione così importante si facesse una breve interruzione, prima di sapere come andare avanti.
E' chiaro che questa è una discussione molto complessa: non è la prima volta che si fanno delle normative in materia di personale, quindi non ci si stupisce. Però, dato che in quest'aula, ma anche fuori - e anche chi assiste a questo dibattito - introduce degli elementi, magari scandalizzandosi degli emendamenti proposti o che potrebbero essere proposti, ma che riguardano comunque delle eseguità di trattamento, credo che su una questione importante come questa si debbano avere le idee molto molto chiare prima di procedere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Parto dalla seconda parte dell'intervento della Consigliera Spagnuolo.
Come certamente ricorderà, il suo intervento su questo tema riprende una parte del dibattito, ancorché breve, svoltosi nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo di ieri, riunione che, peraltro, aveva invece come argomento principale una scelta politica di metodo di aula. Ad ogni modo, se su questo intendesse suggerire una breve pausa onde poterne discutere ulteriormente, non sono contrario.
Prima della pausa tengo però a precisare un volto della questione. Al di là di quanto sia la retribuzione del Presidente della Giunta regionale che, come tutti ben sappiamo, è legata per legge alla retribuzione dei Parlamentari (come lo è l'indennità dei Consiglieri), credo che non sia equiparabile in nessun modo, data l'assoluta prevalenza politica l'assoluta diversità di legittimazione, l'assoluta diversità di ruolo, alla figura, per quanto altrettanto nobile ma di diversa legittimazione e di diversa responsabilità, di manager di funzione pubblica.
Dopodiché dico anche che sono "stupito dello stupore", dal momento che già l'entrata in vigore della legge sanitaria consente, permette, autorizza e io peraltro sono assolutamente favorevole a una gestione diversa nell'ambito delle direzioni generali delle UU.SS.LL. - al Presidente della Giunta regionale di firmare o cofirmare i relativi contratti indipendentemente dal livello retributivo.
Credo che la stupore debba essere argomentato in maniera più ampia però, se questa è la propedeutica ad un'interruzione sull'argomento, ben volentieri.



PRESIDENTE

Non capisco perché ci debba essere un'interruzione sull'argomento. Lei può dare delle cifre assolute: diamole!



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Come sapete, i Capi Settore devono essere oggetto di una valutazione: è uno dei passi della legge.
Credo che la valutazione massima di un Capo Settore, utilizzando il parametro massimo - quindi siamo al limite massimo dei massimi - arrivi intorno ai 200 milioni lordi annui. Immaginando quasi 120 milioni - mi correggano gli uomini della struttura se sto commettendo degli errori come stipendio massimo di un dirigente di settore, il 65% in aumento porta a circa 200 milioni all'anno (lordi, ovviamente).



PRESIDENTE

Questo con il 65% di aumento?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Sì. Lordi.



PRESIDENTE

Si può dunque arrivare a 200 milioni lordi all'anno, che sarebbero circa 120 milioni netti.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Tenterò di svolgere le mie osservazioni, e abbiate pazienza se non userò i termini tecnici esatti.
Nei Comuni, una volta, il raddoppio dello stipendio dei dirigenti si chiamava "01"; poi la normativa è stata cambiata.
La Giunta dice: "Si conferisce il 65% del massimo che viene attribuito ai dirigenti", anche se questo massimo, per qualsiasi ragione, non è attribuito.
Il nostro emendamento dice che si dà il 65% di quanto effettivamente viene riconosciuto, per le più diverse ragioni, al dirigente, e non oltre.
Se al dirigente viene riconosciuto il 50% in più, questo emendamento recita: "Si riconosce l'incremento massimo del 65% sull'incremento del 50%", e non sull'incremento del 70%.
Questo dovrebbe essere il senso dell'emendamento. Spero di essermi spiegato.



PRESIDENTE

Per la verità, non ho capito.



MIGLIETTI Franco

Il nostro emendamento pone il tetto sull'effettivo riconoscimento economico attribuito ai dirigenti. Quello della Giunta prevede un tetto non sulla base di quanto effettivamente viene retribuito e riconosciuto ai dirigenti, ma sul massimo che si potrebbe riconoscere loro.



PRESIDENTE

Adesso la distinzione è un po' più chiara.
La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Credo che al comma secondo si faccia riferimento alla determinazione di un livello di funzione da parte della Giunta, determinazione del livello di funzione subordinato il quale il trattamento economico dovrebbe poi essere aumentato. Se non sbaglio, questo è il senso dell'emendamento.
Pertanto, chiedo se mi si può spiegare, anche in modo corsivo, su quale parametro avviene la determinazione del livello di funzione, per capire quale funzione di maggiore responsabilità, quale maggiore ruolo rispetto ad adesso dovrà avere questo dirigente per ottenere l'aumento fino al 65% del suo stipendio.
Inoltre, svolgo una breve riflessione che lascio a tutti. Se la revisione dell'organizzazione del personale comporterà che il dirigente oggi sarà, rispetto a domani, sicuramente meno responsabilizzato, ritengo che tutta la struttura, globalmente, sarà, in una nuova veste, più responsabilizzata (quindi anche a scendere): avrà una nuova funzione, una nuova direttiva, una nuova area di intervento, anche - ripeto - per i settori a scendere, dalla dirigenza sino agli uscieri.
Mi chiedo dunque: c'è un diversa lettura delle funzioni globali di tutto il personale, e non solo dei dirigenti?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Nel rispondere al Consigliere Salerno dico che l'obiettivo che ci si pone con l'applicazione di questa legge è di dare pesi a tutte le funzioni dirigenziali, in relazione alle responsabilità che nella struttura avranno.
I pesi troveranno una loro commisurazione anche in termini retributivi, per cui all'interno della stessa qualifica ci sarà una differenzazione dei livelli retributivi in funzione di questi pesi, e così sarà pure per le direzioni regionali.
Quindi, per tornare al punto che avevamo discusso prima, si è voluto mettere un tetto (tra l'altro è una richiesta emersa nell'ambito delle discussioni consiliari): questo è il massimo dei massimi.
Mi permetto di dire che il massimo dei massimi quasi mai rappresenta la media, perché così normalmente è, o è comunque funzione di come vengono stabilite le analisi.
Ripeto: abbiamo fatto delle ipotesi assolutamente in linea con quanto già ribadito, peraltro con un modello legislativo diverso, dal precedente disegno di legge dell'Assessore Ferraris e dalla precedente legislatura che utilizzava le stesse modalità con un impianto organizzativo totalmente diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, farò una dichiarazione di voto sugli emendamenti.
Ovviamente voteremo a favore del nostro emendamento, che recepisce l'esigenza di corrispondere una parte di salario in più ai direttori.
Questa parte non è irrisoria, perché si parla del 40% in più, quindi ci suggerisce anche che coloro che hanno il massimo siano in pochi. Per l'efficienza della struttura l'introduzione di differenze troppo forti non serve a nulla, rischia anzi di avere degli effetti opposti. O si lavora in una struttura in cui pochi, pochissimi hanno la frusta in mano, perché così è! Laddove ci sono queste differenze, quei pochissimi che sono premiati molto hanno anche la frusta in mano e fanno galoppare, perché è un'altra cosa. E' un'altra cosa! Lì si devono far soldi! Ricordo che una volta Romiti ha detto che la FIAT non fa macchine, ma soldi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione (fuori microfono)

Fa profitti.



PAPANDREA Rocco

Lo scopo è quello, non il prodotto in sé. Il prodotto è un veicolo, in questo caso proprio un autoveicolo, per portare a casa soldi.
Qui invece siamo in un altro posto! La nostra è una realtà diversa.
Introdurre quindi delle differenze eccessive, quando poi sono su un numero relativamente diffuso di figure, anziché dare efficienza rischia di creare contraccolpi e tensioni che non favoriscono né l'operatività di queste figure né tanto meno di quelle inferiori. Se questo avviene già a livello dei dirigenti, figuratevi cosa succede dall'ottavo livello in giù, dove lo stipendio di costoro non è compreso neanche nell'aumento che Rifondazione propone! Lo stipendio globale di queste qualifiche è inferiore a quel 40 di aumento che noi proponiamo. Si tratta tra l'altro di figure anche in possesso di laurea; una parte consistente di queste sono al settimo e ottavo livello. Anche qui rischiamo di innescare un processo di tensioni che non favorirà assolutamente l'efficienza.
Certo è che chi riceve questi emolumenti con un contratto a forma privata, che dopo quattro anni può essere rinnovabile, sarà molti sensibile alle pressioni dei politici che gli confezionano quel contratto. Molto molto sensibili al tipo di esigenze, le intenderanno al volo, non avranno neanche bisogno di essere indottrinati, in qualche modo capiranno! C'è anche questo secondo effetto negativo.
Quindi, pur riconoscendo l'esigenza di introdurre delle differenziazioni, non riteniamo che si debba andare oltre determinati livelli.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 51.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Passiamo ora alla votazione per appello nominale mediante dispositivo elettronico dell'emendamento n. 51/1, presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Proseguiamo con la votazione, sempre mediante dispositivo elettronico dell'emendamento n. 51/1 bis presentato dal Consigliere Foco e altri. Tale emendamento è stato respinto dalla Giunta, la quale ha presentato un proprio emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI' 10 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
51/1 ter) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: "In ogni caso tale trattamento non può essere superiore a quello massimo del Responsabile di settore, incrementato del 65%".
Procediamo con la votazione di tale emendamento per appello nominale, che avviene mediante dispositivo elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI' 26 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è approvato.
Si proceda alla votazione dell'art. 29 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 voti favorevoli 30 voti contrari 18 astensioni 1 L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 voti favorevoli 30 voti contrari 18 astensioni 1 L'art. 30 è approvato.
ART. 31 52) Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni, Foco, Deorsola Minervini, Peano e Benso: Il 5' comma dell'art. 31 è così sostituito: "L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale si avvale del nucleo di cui al 1' comma per quanto attiene alle strutture del Consiglio regionale.
In tale ipotesi il nucleo di valutazione è posto alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio regionale".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Noi sosteniamo che il nucleo di valutazione sia uno degli strumenti specificamente introdotti da questa legge a disposizione dall'esecutivo.
Come tale non è, a nostro avviso, anche nel caso attenga a materie valutative di competenza delle strutture, ponibile alle dipendenze di una struttura che non sia rappresentativa dell'esecutivo. Il nucleo di valutazione è uno strumento, uno staff che - lo vedremo quando discuteremo l'art. 31 - non è a nostro avviso sottoponibile - proprio per gli obiettivi che si pone - ad altri se non all'esecutivo. Quindi in questo senso siamo contrari all'emendamento.



PRESIDENTE

Si potrebbe riformulare questo secondo comma nel seguente modo: "in tale ipotesi il nucleo di valutazione risponde al Presidente del Consiglio regionale"; in questo modo non scriviamo "non è sottoposto, non è alle dirette dipendenze". C'è un'autonomia del Consiglio; non capisco poi il perché il Consiglio debba rispondere alla Giunta!



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Il nucleo di valutazione è uno strumento dell'esecutivo: tutti ne possono utilizzare nell'ambito della legge.



PRESIDENTE

Noi non vogliamo che l'autonomia del Consiglio sia solamente una parola puramente esornativa; comunque mi rimetto al Consiglio, anche se credo che il Consiglio debba tutelare se stesso.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Non si tratta di principi di autonomia. Il nucleo di valutazione ha delle funzioni che, se vogliamo leggere, sono chiaramente espresse e non toccano le sue funzioni in nessun modo, né in senso positivo né in senso negativo: l'autonomia è uno strumento.



PRESIDENTE

No, io sono nettamente contrario, Assessore, perché il nucleo di valutazione del Consiglio spetta al Consiglio. Per cui sono nettamente contrario. Credo che il Consiglio debba avere questa sensibilità non per tutelare questa Presidenza, ma per tutelare le sue funzioni e la sua autonomia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Di fronte ad una situazione del genere chiederei una breve sospensione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Se non ho capito male, Assessore Burzi, mi sembrerebbe un po' improprio il suo richiamo alla declaratoria del nucleo di valutazione. Nel momento in cui noi abbiamo convenuto di stralciarlo il richiamo alla declaratoria mi pare che non sia opportuno. D'altro canto, se si introduce, si attua il principio dell'autonomia del Consiglio e questa va condotta sotto tutti i punti di vista. Il principio dell'autonomia è qualcosa che deve comunque essere preso in considerazione a maggior ragione nello strumento di valutazione.
Da questo punto di vista, il principio dell'autonomia del Consiglio deve valere sempre. Se il principio vale deve valere sempre, a maggior ragione deve valere rispetto a chi deve esprimere delle valutazioni.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.35 riprende alle ore 17.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Se prendete in mano il testo, la nuova formulazione dell'emendamento è la seguente: "La Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza istituiscono per l'espletamento dell'attività prevista dall'art. 20 del disegno di legge n. 29/93 delle disposizioni dei contratti collettivi nazionali del lavoro del personale dipendente, un nucleo di valutazione. Il nucleo anche su indicazione degli organi di direzione politica determina i criteri o almeno annualmente i parametri di riferimento per svolgere le attività di cui al comma primo. Il nucleo supporta altresì la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza nella determinazione della graduazione delle funzioni dirigenziali".
Il 5' comma è soppresso.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
53) Emendamento presentato dal Consigliere Foco, Miglietti, Riggio Bortolin, Bellion e Bertoli: Dopo il comma 5 dell'art. 31 è aggiunto il seguente comma 6: "Il nucleo di valutazione presenta annualmente alla prima Commissione del Consiglio regionale relazione su tutto il lavoro svolto".
Propongo di sostituire la parola "presenta" con la parola "trasmette" e di sopprimere le parole "prima Commissione".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Ho letto attentamente l'emendamento relativo all'utilità di una relazione da parte del nucleo di valutazione in I Commissione; emendamento che mi sembra riduttivo, burocratico. Trovo normale che una Commissione nel caso specifico la prima, possa e debba sentire il nucleo di valutazione in merito al lavoro che viene svolto, così come per tutti gli organi della Regione. Prevederlo nel testo legislativo mi sembra riduttivo rispetto agli obiettivi che il nucleo di valutazione deve porsi e quindi la disponibilità nei riguardi non solo dell'esecutivo del Consiglio, ma di tutte le Commissioni.
Mi sembra burocratica l'impostazione proposta dall'emendamento; il nucleo di valutazione deve fare di più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Non abbiamo alcun problema a modificare il testo dell'emendamento l'invio alla I Commissione era al fine di snellire la procedura: possiamo modificarne il senso proponendo di inviarla direttamente al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 31 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 voti favorevoli 28 voti contrari 1 16 L'art. 31 è approvato.


Argomento:

Richiesta di questione preliminare


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per porre una questione preliminare, vista la presenza del Presidente Ghigo.
Il Consiglio regionale, in data 18 giugno, ha approvato all'unanimità 30 favorevoli su 30 votanti - un ordine del giorno nel quale si impegnava la Giunta regionale a richiedere al Governo nazionale l'istituzione della seconda Università del Piemonte.
Come saprete, sono in corso Consigli comunali e provinciali aperti nelle città di Alessandria, Vercelli e Novara (ad una di queste assemblee ho partecipato insieme all'Assessore Bodo); domani ve n'è una a Novara alla quale parteciperò. Volevo sapere se è stata data attuazione all'impegno richiesto alla Giunta da parte del Consiglio regionale, se è stata inviata una lettera in cui, ufficialmente, la Giunta regionale richiede al Ministro Berlinguer l'istituzione della II Università.
Il mio sollecito è sia per poter intervenire adeguatamente domani a Novara sia perché ho avuto notizia che il Ministro Berlinguer intende nella prossima settimana, presentare alla Commissione Istruzione della Camera un progetto d'Università, in un'alternativa che non è quella della Regione Piemonte.
E' quanto mai necessario che il Ministro abbia ufficialmente ricevuto la richiesta della Regione Piemonte.
Vorrei sapere, innanzitutto, se questo è stato fatto; nel caso non sia stato fatto, vorrei conoscerne i motivi, e sollecitare l'invio della richiesta con urgenza, con i mezzi a disposizione - anche telegrammi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La posizione della Giunta regionale è naturalmente, allo stato attuale delle cose, quella assunta dal Consiglio regionale.
Il secondo ordine del giorno - il Consiglio regionale ne ha prodotti due - è stato formalmente consegnato al Ministro Berlinguer nella riunione che si è tenuta circa dieci giorni fa al Ministero della Pubblica Istruzione, a Roma.
Da quel momento la Giunta non ha assunto altre iniziative, se non quella di confermare, nelle sedi di discussione della questione - per esempio, sabato a Vercelli - la posizione del Consiglio regionale.
Non nascondo che, al di là delle considerazioni di tipo personale, la posizione della Giunta regionale è quella legata all'ordine del giorno, se non sopravvengono modifiche o posizioni diverse da parte del Consiglio regionale sul tema.
Anch'io ho letto, stamattina, sul giornale, le dichiarazioni del Ministro Berlinguer, e delle sue intenzioni di continuare a sostenere il suo documento presso la Commissione della Camera; personalmente, posso scrivere al Ministro Berlinguer trasferendo la posizione del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sarebbe forse opportuno produrre l'atto ufficiale, esplicito, con cui la Giunta regionale della Regione Piemonte chiede al Ministro l'istituzione della seconda Università e non soltanto la trasmissione di un ordine del giorno, che è un atto del Consiglio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Stasera dovremmo avere una riunione di Giunta, di conseguenza assumeremo in questa sede un atto ufficiale che emergerà chiaramente dalle posizioni della Giunta.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale - Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Proseguimento esame progetto di legge n. 42: "Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'articolato.
Si proceda alla votazione dell'art. 32 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 voti favorevoli 28 voti contrari 1 astensioni 16 L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 voti favorevoli 28 voti contrari 1 astensioni 16 L'art. 33 è approvato.
ART. 34 54) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: Comma 1: Sopprimere il comma 1.
Comma 2: Sostituire il comma 2 con il seguente comma 2: "2. In attesa che venga definita la categoria dei quadri di cui all'art. 36 comma 4, la qualifica di quadro viene provvisoriamente riconosciuta escluso ogni effetto sul trattamento economico e giuridico, a personale di ottava qualifica funzionale a cui è affidato uno dei seguenti incarichi: a) responsabilità di unità operativa organica b) responsabilità di struttura flessibile c) svolgimento di attività di carattere professionale di cui all'art. 30 della legge regionale 7 giugno 1989, n. 34." Sopprimere i commi 4, 5 e 6.
Di conseguenza rinumerare i commi 2 e 3 come commi 1 e 2.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

L'art. 34, nella sua formulazione definitiva, era già stato presentato unitamente ad un emendamento sull'art. 36 nella penultima seduta della I Commissione consiliare, come i colleghi della Commissione ricorderanno. Ha l'obiettivo da un lato di portare all'interno del 36, che è l'argomento "Disciplina del contratto del rapporto di lavoro", una parte di testo che inizialmente era prevista nel 34 e che secondo la Giunta molto meglio si configurava all'inizio dell'art. 36, che contiene un emendamento di Giunta che troveremo al momento opportuno.
Dall'altra parte definiva in maniera chiara, e il testo credo lo esaurisca: "In attesa che venga definita la categoria dei quadri di cui all'art. 36, comma 4, la qualifica di quadro viene provvisoriamente riconosciuta, escluso ogni effetto sul trattamento economico e giuridico, a personale di ottava qualifica funzionale a cui è affidato uno dei seguenti incarichi." E specifica in A, B e C la tipologia degli incarichi.
Infine: "I titolari degli incarichi di cui al comma 1, lettere A e B organizzano e sono responsabili dell'attività di competenza dell'unità operativa organica o del progetto. A tal fine impartiscono direttive e formulano indirizzi specifici ai collaboratori e coadiuvano il dirigente per la risoluzione dei problemi di razionalizzazione e semplificazione delle procedure con proposte e suggerimenti."



PRESIDENTE

Do lettura anche degli emendamenti della Lega Nord, poi diamo avvio alla discussione.
55) Emendamento presentato dai Consiglieri Farassino, Dutto, Rosso e Bellingeri: Il 1' comma dell'art. 34 è sostituito dal seguente: "1. Al momento dell'istituzione della qualifica dei quadri, questa sarà attribuita al personale che possiede i requisiti, previsti nel secondo comma dell'art. 20, per l'accesso alla dirigenza ed al rimanente personale individuato in sede di contrattazione collettiva".
56) Emendamento presentato dai Consiglieri Farassino, Dutto, Rosso e Bellingeri: All'art. 34 è aggiunto il seguente 6' comma: "6. Il contingente del personale che sarà inquadrato nella qualifica dei quadri non potrà comunque superare il triplo del numero dei Settori".
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Direi che tutti questi emendamenti sono legati e sono chiarissimi.
Prevedono l'attribuzione della qualifica di quadri al personale che possiede i requisiti per l'accesso alla dirigenza.
Il secondo comma limita il numero dei quadri al triplo dei settori.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Rispondo per illustrare la posizione negativa sui due emendamenti della Lega con motivazioni diverse.
Per quanto attiene al secondo, non è compito dell'ente Regione anticipare o comunque definire cose che sono invece attribuibili a una disciplina contrattuale nell'ambito del contratto nazionale, non certo dell'ente Regione.
Per la stessa modalità, per quanto attiene al terzo emendamento, avendo noi demandato la definizione dei settori al Comitato dei saggi, che deve comunque proporre per competenza Ufficio di Presidenza-Giunta la struttura organizzativa, ci parrebbe improprio anticipare definizioni sia che possano essere o meno in linea con quanto qui suggerito dall'emendamento della Lega Nord.
Per tali motivi ad entrambe gli emendamenti la Giunta è contraria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sia nell'articolo che negli emendamenti, anche quelli della Lega, a questo punto, si riscontra un esempio dell'incoerenza che noi abbiamo sottolineato fin dall'inizio. Qui si dice che si vuole delegificare, che si vuole avere un comportamento privatistico; poi, su una norma in cui si dice che sarà il contratto a definire, intanto si legifica! Il contratto dirà, però intanto legifichiamo. Non ha senso! Se è il contratto che lo deve definire, si può al limite dire che la figura di quadro verrà riconosciuta al momento in cui il contratto lo prevederà e ne darà le caratteristiche. Ma poiché quando il contratto lo farà non sarà stato necessario averlo inserito, rimane un articolo assurdo che fa capire come da una parte si dicono certe cose e dall'altra, invece, si vada esattamente nella direzione opposta. Non si capisce bene perché si debbano dare delle attribuzioni. Con che criterio? Si fa una scelta arbitraria e in qualche modo si precostituiscono delle cose.
Ritengo che se ci deve essere la libera contrattazione tra le parti questa debba avvenire come è previsto.
Tra l'altro il contratto avrà valore. Semplicemente abbiamo accontentato formalmente le lobby. E' venuta anche da me la lobby, ma io ho sempre risposto in un certo modo: c'è un contratto che definisce e non c'è un percorso diverso. Invece qui si vuole dare un contentino, si vuole fingere di andare incontro, però si rischia di complicare, perché intanto magari si sono caratterizzati degli aspetti in un modo che domani rischierà di creare delle difficoltà e non semplificare l'applicazione del contratto.
Io invito la maggioranza a limitare la modifica all'articolo con la soppressione del comma, anzi dell'articolo, così ci guadagna la legge e tutti noi nel funzionamento successivo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 54.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 29 voti favorevoli, 3 contrari e 12 astensioni.
Gli emendamenti della Lega Nord sono preclusi, per cui passiamo alla votazione dell'art. 34 nel suo complesso.
Si proceda alla votazione dell'art. 34 così emendato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 6 astensioni 8 L'art. 34 è approvato.
ART. 35 56/1) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: L'art. 35 è così sostituito: "ART. 35



(Ridefinizione delle dotazioni organiche)



PRESIDENTE

1. Previa informazione alle rappresentanze sindacali così come individuate dai Contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale e dell'Ufficio di Presidenza, negli ambiti di rispettiva competenza, ridetermina periodicamente e comunque a scadenza triennale, le dotazioni organiche dell'Ente.
2. Qualora la rideterminazione delle dotazioni organiche comporti maggiori oneri finanziari si provvede con legge di copertura.
3. Negli adempimenti di cui al comma 1 si osservano le finalità generali della presente legge e i criteri di cui all'articolo 5".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

E' semplicemente una ricaduta di quanto abbiamo deciso nell'articolo 10, votato nella mattinata. Quindi, la ridefinizione delle dotazioni organiche conseguentemente deve avere questa formulazione: "1. Previa informazione alle rappresentanze sindacali così come individuate dai Contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale e dell'Ufficio di Presidenza, negli ambiti di rispettiva competenza, ridetermina periodicamente e comunque a scadenza triennale, le dotazioni organiche dell'Ente.
2. Qualora la rideterminazione delle dotazioni organiche comporti maggiori oneri finanziari si provvede con legge di copertura.
3. Negli adempimenti di cui al comma 1 si osservano le finalità generali della presente legge e i criteri di cui all'articolo 5".
L'emendamento, che, come ho detto prima, è una ricaduta tecnica di quanto deciso nel percorso attorno agli artt. 10 e 11, di stralcio di parte della discussione, chiede la votazione a favore di questa riformulazione dell'art. 35.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che si debba scrivere: "Previa informazione delle rappresentanze sindacali firmatarie dei Contratti collettivi nazionali di lavoro...", e non "...così come individuate dai Contratti collettivi nazionali di lavoro...", perché non è che i Contratti di lavoro individuano le organizzazioni sindacali. Sono quelle firmatarie che sono riconosciute.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Stavo leggendo la vecchia formulazione e quella nuova e notavo che mentre nella vecchia c'era un riferimento abbastanza preciso al trasferimento o deleghe di funzioni amministrative alle Regioni, qui non c'è più alcun riferimento. Chiedo quindi se c'è un motivo particolare per cui è stato tralasciato questo riferimento, perché mi sembra un elemento utile. E' una domanda, più che un intervento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

No, non c'è alcun motivo particolare perché sia sparito dalla riformulazione. Se vogliamo trovare una riformulazione che lo ripreveda non c'è contrarietà, come non c'è contrarietà ad aderire a quanto diceva il collega Papandrea. Evidentemente, le rappresentanze sindacali individuate dal Contratto collettivo nazionale di lavoro non possono che essere le firmatarie, quindi mi va benissimo.
Inoltre, non c'è motivazione politica perché siano spariti i riferimenti alle deleghe, se vogliamo reintrodurli, reintroduciamoli ancorché io creda non abbia più molto senso, in quanto dovranno essere ripresi e ridefiniti dall'ordine del giorno, che sarà ben più ampio e ben più impegnativo di quanto possano esserlo i riferimenti. Ma non c'è alcun impedimento a che vengano riproposti qui.
Non saprei dire neanche, onestamente, per quale motivo nella riformulazione non ci siano più. C'è la definizione delle strutture, perch si dice: "con deliberazione"; avendo tolto il problema della deliberazione hanno tolto il capoverso, desumo. Non per annullare la parte relativa al riferimento alle deleghe, ma per togliere il discorso della deliberazione.



PRESIDENTE

Però c'è anche una misura cautelativa perché si dice: "Il Consiglio regionale, con le modalità di cui al comma 1, provvede alla rideterminazione delle dotazioni organiche, ogniqualvolta si renda necessario adeguare, con deliberazione, le strutture e le piante organiche a disposizioni statali che prevedano trasferimenti o deleghe di funzioni amministrative alle Regioni." Assessore, si potrebbe mantenere il secondo comma del testo.
Quindi, il primo comma diventa il secondo, il secondo comma diventa il terzo ed il terzo comma diventa il quarto.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Coglierei anche il suggerimento del Consigliere Papandrea: invece che "le rappresentanze sindacali, così come individuate", inserire: "firmatarie dei Contratti collettivi nazionali di lavoro".



PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi pare che la soluzione adottata vada bene. Suggerisco un completamento del comma 2: viene fatto riferimento, per la rivisitazione della dotazione organica, ai trasferimenti o alle deleghe di funzioni amministrative alle Regioni. Questo mi pare perfetto; mi chiedo però se sia opportuno aggiungere: "e anche agli Enti locali". E' un completamento.



PRESIDENTE

Assessore, mi pare che rientri nello spirito della discussione di ieri.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Metterei allora: "Nonché dalle medesime" - Regioni - "agli Enti locali".



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 56/1, e quindi l'art. 35 così riformulato: "ART. 35



(Ridefinizione delle dotazioni organiche)



PRESIDENTE

1. Previa informazione alle rappresentanze sindacali firmatarie dei Contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per gli ambiti di loro rispettiva competenza, ridetermina periodicamente e comunque a scadenza triennale, le dotazioni organiche dell'Ente.
2. Il Consiglio regionale, con le modalità di cui al comma 1, provvede alla rideterminazione delle dotazioni organiche, ogniqualvolta si renda necessario adeguare le strutture e le piante organiche a disposizioni statali che prevedano trasferimenti o deleghe di funzioni amministrative alle Regioni nonché dalle medesime agli Enti locali.
3. Qualora la rideterminazione delle dotazioni organiche comporti maggiori oneri finanziari si provvede con legge di copertura.
3. Negli adempimenti di cui ai commi 1 e 2, si osservano le finalità generali della presente legge e i criteri di cui all'articolo 5".



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 34 voti favorevoli e 7 astensioni.



PRESIDENTE

ART. 36 57) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: Dopo il comma 3 aggiungere il seguente comma 4: "4. La Regione riconosce la categoria dei quadri prevista dall'art. 2095 del Codice Civile. Il numero delle posizioni direttive cui attribuire la qualifica di quadro, il trattamento giuridico ed economico sono determinati secondo le disposizioni del Contratto collettivo nazionale di lavoro".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

L'emendamento è autoesauriente, ma intervengo brevemente, dal momento che non ho potuto replicare all'intervento precedente del Consigliere Papandrea sull'art. 34. Proprio le motivazioni da lui addotte che ci hanno indotto a mettere l'art. 34, e conseguentemente l'art. 36, nell'attuale formulazione; da un lato, perché in questo caso la Regione vuole svolgere una funzione di indirizzo e, quindi, in tal senso, precostituire delle posizioni.
Ciò evidentemente se in tal senso riesce ad operare, non per dare un contentino (perché non è l'obiettivo), ma sfuggendo in parte il ruolo di indirizzo politico, che evidentemente non può essere sostitutivo delle sedi, ma suggeritivo sì, ed opera in tal senso, per cui si pospone al comma 4 dell'art. 36 quanto era - a nostro avviso - impropriamente messo, come già detto precedentemente, nell'art. 34.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

L'emendamento ci trova contrari, come il precedente.
E' ovvio che, dopo aver fatto la frittata, che poi era stata in qualche modo allargata, si è cercato di ricorrere ai ripari. Durante i lavori della Commissione ci siamo trovati con emendamenti firmati dalla maggioranza. E' un po' strano, soprattutto dopo un anno e mezzo, che la maggioranza si accorga di trovarsi di fronte una legge che non va.
Quindi abbiamo anche noi giocherellato, e poiché è stato inserito un emendamento che recitava: "Si riconoscono i quadri", abbiamo detto: "Aggiungiamo che i quadri sono tutti gli ottavi livelli", perché così rimaneva esattamente uguale. Anche in quel caso si è votato (si votava tutto!); poi ci si è resi conto che non si faceva una cosa seria, per cui si deciso di mettere un po' di paletti. E i paletti non possono che essere fissati dal contratto.
E' chiaro che la Regione può dare un indirizzo: vuol dire che darà degli indirizzi alla delegazione trattante. Le Regioni hanno i propri rappresentanti nelle delegazioni che trattano: darà loro degli indirizzi ed essi, ovviamente, si adegueranno.
Introdurre per legge è una cosa diversa: significa legificare su quella materia, non vuol dire adeguarsi. Se un domani qualcuno impazzisse - ma non credo - e decidesse di non inserire più i quadri, annullandoli, non li troveremmo più nel contratto, pur avendo una norma che si rifà ad esso. E' per questo motivo che dico che la legificazione, in tali questioni, non va bene, perché essendo una normativa che comuque dipende da quel livello, al limite si poteva dire "questo problema è normato dal contratto". Sarebbe stato comunque eccessivo, perché essendo un dato di fatto, poteva anche non essere scritto, come è stato fatto altre volte, in cui non abbiamo descritto o allegato il contratto.
Il problema rimane quello che ricordavo prima, cioè c'è stata una serie di elementi su cui si è voluto mettere delle bandierine e segnalare un'attenzione, che per certi versi è anche nostra. Però noi abbiamo descritto un percorso che ci sembrava più corretto, mentre dietro questa segnalazione abbiamo visto un'azione demagogica che non aiuta certo a formulare bene le leggi.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di parola, si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale, mediante dispositivo elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Pongo ora in votazione l'art. 36, così emendato, per appello nominale mediante dispositivo elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
ART. 37 58) Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni, Foco, Deorsola Minervini, Peano e Benso: Al 4' comma dell'art. 37, dopo le parole "della Giunta" sono aggiunte le parole: "formulata d'intesa con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 37 per appello nominale mediante dispositivo elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 voti favorevoli 31 voti contrari 2 astensioni 13 L'art. 37 è approvato.
ART. 38 59) Emendamento presentato dai Consiglieri Farassino, Dutto, Rosso e Bellingeri: "Le mansioni superiori di livello dirigenziale possono essere attribuite solamente ai dipendenti che possiedono i requisiti richiesti nel secondo comma dell'art. 20 per partecipare ai concorsi per l'accesso alla qualifica di dirigente".
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Chiederei l'attenzione dell'Assessore perché credo che la nostra proposta potrebbe essere accettata da parte della Giunta.
Il comma 3 prevede la possibilità di utilizzare il personale di un certo livello per mansioni superiori a quelle previste per il livello di appartenenza. Con il nostro emendamento restringiamo la possibilità di utilizzare in mansioni di livello dirigenziale il personale che possieda perlomeno i requisiti per poter partecipare ad un concorso per la qualifica di dirigente. Escluderemmo cioè la possibilità di occupare in mansioni di livello dirigenziale il personale che non ha nemmeno i requisiti per poter partecipare ai concorsi. Il principio è che se un dipendente non ha i requisiti per partecipare al concorso vuol dire che non può esercitare le mansioni di quel livello. Ci sembra un'incompatibilità dire a un dipendente: "Non puoi fare il concorso, però oggi fammi quel lavoro".
Questo è il nocciolo della questione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

La Giunta è contraria proprio per le motivazioni che utilizza il Consigliere Dutto per motivare l'emendamento, in quanto tali mansioni sono chiaramente normate dall'art. 57 del Decreto Amato, al di là della condivisibilità, che in questo caso nemmeno c'è perché tutte le mansioni dalla terza qualifica in su, sono normate all'interno dell'Ente. Non sarebbe legittimo restringere l'idoneità e la possibilità di partecipare di soggetti che ne hanno titolo per una disciplina nazionale tramite una disciplina riduttiva.
Capisco l'obiettivo, ma oltre che essere il legittimo rispetto alla legge credo che non sia neanche condivisibile, nel caso specifico.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 25 contrari e 15 astensioni.
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 38, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 28 voti contrari 16 L'art. 38 è approvato.
ART. 39 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 28 voti contrari 16 L'art. 39 è approvato.
ART. 40 60) Emendamento di coordinamento presentato dai Consiglieri Picchioni Foco, Deorsola, Minervini, Peano e Benso: Al 3' comma dell'art. 40 le parole "di cui due rappresentanti dell'Amministrazione" sono così sostituite: "di cui un rappresentante della Giunta regionale e un rappresentante dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 40 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 40 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 28 voti contrari 16 L'art. 40 è approvato.
ART. 41 61) Emendamento di coordinamento presentato dai Consiglieri Picchioni Minervini, Foco, Deorsola, Benso e Peano: Al 2' comma dell'art. 41,, dopo le parole "della Giunta" sono aggiunte le parole "d'intesa con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 40 voti favorevoli e 4 astensioni.
62) Emendamento presentato dal Consigliere Foco, Miglietti, Riggio Bortolin, Bellion e Bertoli: Dopo il quarto comma è aggiunto il seguente comma: "Entro dieci mesi dall'approvazione del presente disegno di legge il Consiglio regionale, con propria legge, disciplina le modalità di attuazione della mobilità del personale tra Regione ed Enti locali del Piemonte con particolare attenzione all'attribuzione di deleghe al sistema degli Enti locali".
Assessore, va bene questo emendamento?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

No, non va bene, nel senso che nell'ambito dei provvedimenti di delega di cui oggi molto si è parlato, ma credo che in chiusura se ne parlerà ancora di più, riteniamo ci debba essere una disciplina complessiva di tutta la logica del personale e non solamente per quanto attiene specificamente agli aspetti di mobilità. In tal senso, quindi, siamo contrari.



PRESIDENTE

Consiglieri proponenti, si potrebbe introdurre questa richiesta nell'ordine del giorno sulle deleghe? Mi pare di sì.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Questa è la logica che auspicherei.



PRESIDENTE

Ha ragione, mi pare che sia troppo prescrittivo.
La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Sì, va bene se lo inseriamo nell'ordine del giorno sulle deleghe.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato; viene però inserito, per il coordinamento, nell'ordine del giorno sulle deleghe.
Si proceda alla votazione dell'art. 41, così emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 41 è approvato.
ART. 42 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 42 è approvato.
ART. 43 63) Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni, Deorsola, Foco Minervini, Peano e Benso: Al termine del secondo comma dell'art. 43, dopo le parole "relativamente al Consiglio", è aggiunto: "in particolare: a) coordina le funzioni connesse agli aspetti giuridico-normativi dell'attività degli organi del Consiglio b) cura il raccordo tra gli organi politico-istituzionali e gli organi amministrativi c) svolge, avvalendosi delle strutture consiliari, il controllo della qualità tecnica della produzione normativa".



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

L'emendamento è relativo al direttore regionale del Consiglio.
Eliminerei la lettera b), che mi pare pleonastica.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 40 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 43 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 43 è approvato.
ART. 44 64) Emendamento di coordinamento presentato dai Consiglieri Picchioni Foco, Deorsola, Minervini, Peano e Benso: Alla fine del 1' comma dell'art. 44, le parole "ad eccezione di quelli indicati dagli artt. 29, comma 2, e 40, comma 3" sono soppresse.
La Giunta è d'accordo?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Sì, siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 44 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 40 astensioni 4 L'art. 44 è approvato.
ART. 45 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 44 astensioni 4 L'art. 45 è approvato.
ART. 46 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 44 astensioni 4 L'art. 46 è approvato.
ART. 47 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 44 astensioni 4 L'art. 47 è approvato.
ART. 48 64/1) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: "Sostituire il comma 1 con il seguente comma 1: 1. La dotazione organica massima del personale del ruolo della Giunta regionale e del ruolo del Consiglio determinata complessivamente, sulla base della rilevazione dei carichi di lavoro, in rispettive n. 3.054 e n.
296 unità, è la seguente: a) ruolo della Giunta regionale: qualifica 2a qualifica 3a 64 qualifica 4a 371 qualifica 5a 70 qualifica 6a 635 qualifica 7a 713 qualifica 8a 912 qualifica 'dirigente' 289 a) ruolo del Consiglio regionale: qualifica 2a qualifica 3a 27 qualifica 4a 34 qualifica 5a 12 qualifica 6a 79 qualifica 7a 71 qualifica 8a 49 qualifica 'dirigente' 24" La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

La sostituzione del comma uno con una riformulazione è dovuta alle scelte fatte sulla base degli artt. 10 e 11, ovvero 32 direttori.
Poi ci sono altri emendamenti sempre presentati dalla Giunta, i quali recitano: Emendamento n. 64/2: Dopo il comma 1 inserire il seguente comma 1 bis: "1 bis. La dotazione organica di cui al comma 1 non comprende le dotazioni organiche dei Gruppi consiliari che, non essendo predefinibili, sono da considerarsi aggiuntive nella loro effettiva consistenza." Emendamento n. 64/3: Comma 3 dopo le parole "delle disposizioni contenute" sostituire le parole "nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale dirigenziale" con le parole "negli art. 26 comma 1 e 27 comma 1." Emendamento n. 64/4: Comma 3 lettera a) con la seguente lettera a): "a) entro trenta giorni dall'adozione del provvedimento deliberativo di istituzione delle direzioni regionali alla nomina dei rispettivi direttori e dei titolari delle strutture di cui all'art. 14, comma 1, lett. a), b) c), d) ed e);" Anche questa è una ricaduta delle scelte relative al percorso degli artt.
10 e 11, Commissione dei saggi ed esame da parte di essi, in termini impegnativi, degli allegati stralciati. Pertanto il comma è così riformulato: "3. La Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, per le rispettive competenze, nel rispetto delle disposizioni contenute negli artt. 26 comma 1 e 27 comma 1 e nei termini sottoindicati provvedono: a) entro trenta giorni dall'adozione del provvedimento deliberativo di istituzione delle direzioni regionali alla nomina dei rispettivi direttori e dei titolari delle strutture di cui all'art. 14, comma 1, lett a), b) c), d) ed e) b) entro i successivi venti giorni con le modalità di cui all'art. 27 comma 1, alla nomina di dirigenti di settore e alla assegnazione e nomina dei dirigenti di posizione tecnico-professionali e di staff." Emendamento n. 64/5: Sostituire il comma 4 con il seguente comma 4: "4. Espletati gli adempimenti di cui al comma 4, la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, per le rispettive competenze assegnano il personale alle direzioni e alle strutture speciali di cui all'art. 14 ed i direttori, sentiti i dirigenti assegnati alle strutture procedono, entro dieci giorni, al riparto del personale all'interno della struttura e alla nomina dei responsabili di unità operativa organica con le modalità di cui all'art. 23 comma 1 lettera m).
Rinumerare i commi 1 bis, 2, 3, 4 e 5 come commi 2, 3, 4, 5 e 6."



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il numero delle direzioni è calato da 42 a 32. In qualche modo questo dovrebbe ripercuotersi nel numero delle posizioni dei dirigenti, che invece rimangono uguali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

E' con piacere che interloquisco con il Consigliere Papandrea. Essendo i numeri stabiliti nell'articolato previsto dalla Giunta, mi è parso opportuno, costruttivo in termini di direzioni e, conseguentemente, in termini di conferenza dei coordinatori, segnalare in maniera palese con 32 rispetto a 42 e con 9 rispetto a 14.
La Giunta regionale ha voluto ed è stato, credo, apprezzato, segnalare una volontà, non volutamente contraddittoria rispetto ad un discorso di deleghe e di motivazioni. E' evidente però che tenderei a non definire dei numeri, essendo questi numeri massimi, e a considerarli per quelli che sono e hanno da rimanere: numeri massimi. Sarebbe difficile procedere a delle deleghe con personale incrementale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo cercando di dire a voce alta quello che capisco perché ho delle difficoltà, probabilmente a causa dell'ora tarda.
Mi pare che il ragionamento iniziale e complessivo di questa operazione fosse lo stralcio dell'allegato a), dell'allegato c), strutture speciali, e credo fosse conseguenziale - termine che lei usa spesso - anche il d).
Invece no. C'è la riscrittura dell'allegata d), quindi la stessa identica cosa di prima. Per essere chiari non c'è alcuna soppressione. Poteva restare anche l'allegato d), perché è la stessa cosa. Mi chiedo che significato abbia - non so se sia indispensabile che ci sia o meno sterilizzare tutta l'operazione delle direzioni e poi mantenere questo, che in ogni caso stabilisce delle dimensioni e diventa l'elemento sul quale poi noi dovremmo lavorare. Quindi è questa la vera limitazione al lavoro che dovrà compiere la Commissione.
Se non ci sono particolari ostacoli in termini di applicazione della legge, credo che per il lavoro della Commissione sarebbe bene che l'allegato d) venisse realmente stralciato, oppure non venisse trasformato in norma così come propone la Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Volevo capire se la riformulazione, quindi la ripresa dell'allegato in termini numerici, serve per poter dare attuazione e applicazione alla norma contrattuale; quindi a pagare quello che è necessario a tutti i dipendenti regionali. In base a questa risposta, credo che si chiarisca quale potrebbe essere il senso di questo emendamento. Il fatto che per quanto riguarda le deleghe non si debba andare ad incrementare o a decrementare, credo sia del tutto opinabile, perché bisogna capire quale sarà la legge delle deleghe da parte del Governo alla Regione, da parte della Regione alle autonomie locali. E' del tutto opinabile e quindi non è una motivazione sufficiente a far capire il perché si sono scritti dei numeri, avendo prima deciso di stralciare tutti gli allegati e poi di riportare in modo globale gli allegati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Entrambi gli interventi del Consigliere Saitta - e particolarmente, in questo caso, quello del Consigliere Miglietti - sono di grande aiuto all'attività della Giunta.
E' esatto quanto dice il Consigliere Saitta, e la riproposizione dell'allegato d), ma non certo per voler far rientrare dalla finestra ci che abbiamo deciso, ma semplicemente per due necessità: in primis perché è un obbligo che si è specificato a livello numerico. Ricorderete che lo stesso discorso l'abbiamo fatto in termini di numero di direzioni e abbiamo approfondito che per rientrare nell'ambito dei tetti di spesa, che è una delle condizioni di contorno dell'applicazione della legge Amato c'è bisogno di una condizione numerica espressa e quindi era necessario che l'articolato riprendesse ciò che prima era delegato all'allegato d).
Per quanto attiene all'intervento del Consigliere Miglietti, è vero che è altra condizione quella della pagabilità degli effetti. Vero è anche, e mi sarebbe piaciuto che emergesse con chiarezza dal suo Gruppo al momento in cui discutiamo delle Regioni, perché è stata una tesi già sostenuta dall'inizio da noi e dalla Giunta, che non essendo chiaro che cosa arrivava e che cosa usciva, che conveniva mantenere a tutti un margine più ampio che noi avevamo ipoteticamente identificato in 42, proprio per poter permettere all'Ente, e non solamente a questa Giunta, di valutare quale fosse il numero giusto.
Preso atto di ciò - e certamente non contravvenendo all'affrontare alla lettera quanto deciso - credo che sarebbe stato poco opportuno inventarsi dei numeri, che devono essere obbligatoriamente presenti in legge.
Peraltro, abbiamo stimato in termini di direzioni dov'era possibile e in termini di coordinatore ciò che non è stato possibile riprodurre in termini di settore e di numeri complessivi di organico.
Le informazioni desunte - e quando arriveremo a parlare di ordine del giorno nell'ambito di deleghe questo emergerà con più chiarezza - lasciano prevedere un numero decrementale, immaginando che le cose rimangano come sono andate oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Avrei bisogno di una spiegazione: con l'approvazione dell'emendamento apportato dalla Giunta, in cui vengono ridefiniti i numeri delle diverse qualifiche, sarà precluso l'emendamento da noi presentato all'art. 50, in cui chiediamo che venga aggiunto l'art. 50 bis, in cui si richiede la soppressione di una serie di settori attualmente non coperti da responsabili di settore? Chiediamo infatti che vengano abrogati 48 settori su 245, quindi se ne lasciano in vita 197. La votazione di questo articolo è precludibile dell'emendamento?



PRESIDENTE

L'Assessore Burzi sostiene che non vi sia preclusione.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ho capito la motivazione di base dell'inserimento della dotazione organica, ma mi pare che questa risponda ad un'esigenza di tipo finanziario e non ad un'esigenza di distribuzione di livelli. Se è un'esigenza di tipo finanziario, probabilmente ha più senso indicare, ad oggi, la dimensione finanziaria, cioè il costo. In sostanza, questo mi parrebbe più logico.
Non vorrei - il mio è un pregiudizio e di questo chiedo scusa - che una definizione puntuale diventi l'occasione per avviare l'operazione di tutti i concorsi interni. Mi parrebbe più corretto, visto che l'esigenza è finanziaria, indicare la cifra necessaria per il finanziamento della dotazione organica attuale, in modo che poi venga dimensionato l'Ente sulla base dei dirimenti e dei criteri sui quali abbiamo discusso in questi giorni, quindi tutti gli allegati a), b), c) e d).



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, comprendo le richieste di chiarimento del Consigliere Saitta.
Quanto richiesto non è esprimibile in senso numerico, in termini di risorse finanziarie: tutto ciò è espresso in un capoverso della relazione introduttiva svolta dall'Assessore Gallarini, in cui si illustrava complessivamente quanto l'applicazione di questa legge avrebbe permesso. La necessità è di calcolare - in funzione delle qualifiche moltiplicate per i numeri massimi - la potenzialità della legge in termini finanziari. E il Consigliere Saitta comprenderà che, dicendo "massimi", intendo un'unica accezione, peraltro già acquisita nella discussione.
Infine, rispondendo al Consigliere Miglietti, quanto richiesto non è rappresentato necessariamente da condizioni di accettabilità dell'emendamento proposto al 50 bis, quanto da una delle condizioni, dei prerequisiti per gli adempimenti richiesti dal contratto.
L'emendamento del Consigliere Miglietti in termini numerici non è certamente ostativo, anzi, pur non essendo propedeutico ad un'approvazione da parte della Giunta, è comunque, in legge, uno dei punti specificamente richieste dal D.L. n. 29, per gli adempimenti alle parti ancora mancanti del contratto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco per dichiarazione di voto.



FOCO Andrea

Intervengo per una precisazione. L'Assessore, nell'illustrare l'emendamento, ha più volte detto che si tratta di numeri massimi peraltro affermazione di principio che ritroviamo ogni volta che nella legge si indicano numeri - se la formulazione fosse più completa sicuramente sarebbe più conseguente rispetto al discorso che lei sta facendo.
Seconda cosa. Lei avrà sicuramente capito la funzione del nostro emendamento 50 bis ("melius abundare quam deficere"), che a livello tecnico vede una collocazione di applicazione del contratto.
Noi non lo vedevamo in questi termini, ma, comunque, vista la sua affermazione, per noi è un primo passo su uno degli elementi che chiedevamo. Quindi le richiederei di riformulare chiaramente questo concetto, non per sfiducia, ma perché stiamo lavorando più velocemente di quanto riesca a far funzionare - usiamo questo termine - "quello che sostiene il pensiero". Quindi il nostro emendamento 50 bis ha la funzione che lei tende a dare già a questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Pian piano ci si avvicina, quindi i processi devono essere gestiti con cautela. Ribadisco che questa è, come peraltro è implicito, una dotazione massima; quindi, se serve aggiungere al capoverso 1, dopo "organica" o prima di "organica", l'aggettivo "massima", ancorché a mio avviso pleonastico, non ho difficoltà a introdurlo.
La dotazione organica è una delle condizioni previste per gli adempimenti conseguenti al contratto collettivo, anche e soprattutto per la parte economica, come auspicato nell'emendamento. Peraltro è auspicato anche nelle scelte fatte all'interno dell'art. 10: l'abbreviazione dei tempi da 60 a 30 giorni, i criteri d'urgenza che credo verranno richiesti se e quando questo d.d.l. diventerà legge, i tempi certi del Comitato dei saggi, la possibilità comunque che l'obbligo che il Comitato dei saggi, al di là e all'interno dei tempi previsti e prevedibili, possa utilizzarne anche meno di quanto concessi dal profilo della legge per proporre le proprie delibere, rappresentano un altro dei passi necessari per gli adempimenti, e quindi anche per la parte economica del contratto.
L'ultima condizione - ne abbiamo già discusso all'interno dell'art. 31 è la nomina e l'attivazione del nucleo di valutazione, che mi sembra peraltro essere la parte meno onerosa. Quindi un'urgente e veloce applicazione della parte economica del contratto è figlia anche di questo capoverso. Io non credo tanto ad emendamenti all'art. 50, ma ne discuteremo all'interno dell'art. 50, quanto ad una veloce attuazione di quanto previsto come percorso - a mio avviso più chiaro, efficiente ed efficace all'interno dell'art. 10.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 64/1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli e 15 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 64/2.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 40 voti favorevoli e 3 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 64/3.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 27 voti favorevoli, 4 contrari e 13 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 64/4.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 64/5.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 48, così emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 voti favorevoli 27 astensioni 18 L'art. 48 è approvato.
ART. 49 65) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: Dopo il comma 5 aggiungere il seguente comma 6: "6. Per la prima copertura dei posti vacanti della dotazione organica ridefinita ai sensi della comma 2, gli Enti hanno facoltà di prevedere modalità concorsuale e requisiti di ammissione in analogia a quanto previsto all'art. 50".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Si estendeva come prima copertura dei posti vacanti la dotazione organica ridefinita ai sensi precedenti: "gli Enti hanno facoltà di prevedere modalità concorsuali e requisiti di ammissione in analogia a quanto previsto all'articolo 50".
In prima formulazione questo non era stato previsto, ma si è ritenuto opportuno estendere in prima applicazione agli enti dipendenti dalla Regione anche tale modalità concorsuale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 30 voti favorevoli e 9 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 49, così emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 26 astensioni 16 L'art. 49 è approvato.
ART. 50 66) Emendamento presentato dai Consiglieri Farassino, Dutto, Rosso e Bellingeri: Nel terzo comma dell'articolo 50, all'inciso "ovvero del titolo di studio immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso all'esterno al posto messo a concorso e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno cinque anni" è aggiunto: "ovvero del titolo di studio immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso all'esterno al posto messo a concorso e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno cinque anni ovvero in deroga al titolo di studio e di un'anzianità di servizio di almeno vent'anni".
66/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Deorsola, Spagnuolo, Dutto e Rubatto: Il terzo comma dell'art. 50 (norma transitoria) è così riformulato: "Alla copertura dei rimanenti posti di organico dell'ottava qualifica funzionale dei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale unitariamente considerati, vacanti alla data di entrata in vigore della presente legge, e comunque non oltre tre anni dalla sua entrata in vigore si provvede in via eccezionale per una sola volta, mediante corso-concorso pubblico per riroli ed esami e profili professionali. Una quota non inferiore ai due terzi dei posti messi a concorso è riservata ai dipendenti di ruolo in possesso, alla data di entrata in vigore della presente legge del diploma di laurea e di una anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni ovvero del titolo di studio immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso dall'esterno al posto messo a concorso e di una anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno cinque anni ovvero di una anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno sette anni unitamente ad una anzianità complessiva di servizio di almeno venti anni nell'Amministrazione pubblica, ovvero ai dipendenti di ruolo in possesso del titolo di studio almeno immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso al posto messo a concorso, inquadrati nella sesta qualifica funzionale da almeno 10 anni e con un'anzianità complessiva di servizio di almeno 20 anni nell'Amministrazione Pubblica." 66/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Ghiglia, Gallarini, Cotto Montabone e Ferrero: Comma 3: Dopo le parole "Alla copertura" aggiungere le parole "del 70%" dopo le parole "dipendenti di ruolo" aggiungere le parole "rivestenti la qualifica immediatamente inferiore"; dopo le parole "diploma di laurea" sopprimere le parole "e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni" e dopo le parole "di almeno" sostituire la parola "cinque" con la parola "tre".
Pertanto, il comma è così riformulato: "3. Alla copertura del 70% dei rimanenti posti di organico dell'ottava qualifica funzionale dei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale unitariamente considerati vacanti alla data di entrata in vigore della presente legge, si provvede in via eccezionale per una sola volta mediante concorsi unici per titoli ed esami e per profili professionali riservati ai dipendenti di ruolo rivestenti la qualifica immediatamente inferiore in possesso, alla data di entrata in vigore della presente legge del diploma di laurea ovvero del titolo di studio immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso dall'esterno al posto messo a concorso e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni".
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, non ho preoccupazione ad intervenire su questo emendamento che ho firmato. Questo emendamento mi è stato sottoposto dal collega Deorsola, e devo dire che inizialmente non l'avevo nemmeno compreso. E' stato certamente un intervento abbastanza tormentato perché alcuni colleghi lo hanno firmato, poi hanno tolto la firma. E' certo che questa legge affronta una serie di tematiche - penso per esempio all'art. 50 - ispirate al principio generale di risolvere, essendo una legge di carattere generale, tutta una serie di problemi che esistono per il nostro personale che è presente magari da moltissimi anni. Quindi, è chiaro che questo emendamento ha un po' le caratteristiche della sanatoria.
Certo, un intervento di questo tipo - mi permetto di dirlo in particolare al collega Deorsola - forse non dovrebbe farlo una rappresentante dell'opposizione. In questo momento, però, intervengo essendo una Consigliera che è molto a conoscenza dei problemi del personale e che sa che questo emendamento, seppure con le caratteristiche - come tutti i provvedimenti devono avere - di generalità e di astrattezza, è tuttavia rivolto ad una serie di dipendenti della Regione Piemonte, della Giunta e del Consiglio, che non a caso hanno magari un'anzianità di vent'anni e che rappresentano, seppure con delle responsabilità non elevatissime, quel tipo di personale che ha avuto un ruolo essenziale magari a livello operativo o di concetto, nel costruire la Regione Piemonte.
Proprio da questo punto di vista, astraendomi un momento dalle caratteristiche dell'opposizione, mi sento di spezzare una lancia su questo problema e chiedo all'assemblea di esaminarlo per quello che esso rappresenta.
E' vero che questo personale probabilmente non è rientrato a pieno titolo e a pieno campo nell'accordo tra il sindacato e la Giunta. Tuttavia si sa che, trattando questioni così ampie e complesse, ci sono sempre aspetti che in qualche modo sfuggono. Lei stesso, Presidente, è stato portatore di questa problematica nel momento in cui ha favorito un incontro con i Capigruppo e - se non sbaglio - la Commissione competente.
Pertanto chiedo, proprio perché questo incontro c'è stato, che anche il Consiglio approfondisca queste tematiche, perché credo sia importante che ci si muova in una logica, non dico di sanatoria, ma che prenda in considerazione tutti i problemi del personale della Regione Piemonte.
Intervengo, e concludo, senza alcun problema, perché credo che una Regione, nel momento in cui decide, con un proprio provvedimento, di attribuire ai dirigenti - e questa è una scelta che dice: noi ci mettiamo sul mercato - degli emolumenti molto considerevoli (può avere tutti i motivi di fare questo), senza troppi problemi dovrebbe allora esaminare anche i problemi di coloro che, a livelli molto più modesti, tuttavia hanno rappresentato una delle ossature portanti, certamente in parte della Giunta, ma certamente in parte del Consiglio.
E' molto complesso, mi rendo conto di questo, però sarebbe troppo facile affrontare soltanto i problemi semplici.
Mi sono permessa di richiamare l'attenzione perché penso che un'assemblea legislativa, nel momento in cui decide che i suoi rappresentanti massimi dirigenti guadagneranno circa 120 milioni netti all'anno, debba anche farsi carico di quel personale che magari ha la laurea, ma non ha avuto la possibilità di accedere a determinati concorsi o magari non ha la laurea, però svolge da vent'anni un lavoro onorato qualificato e quindi ha dei titoli professionali.
Questo è un problema del quale dobbiamo, come legislatori, farci responsabilmente carico, lasciando alle organizzazioni sindacali il loro ruolo.



PRESIDENTE

La Consigliera Spagnuolo ha illustrato il suo emendamento.
Ha chiesto ora la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Il comma 3 dell'art. 50 è stato, così come l'articolo, molto discusso ed ha visto i più svariati atteggiamenti all'interno della Commissione su una posizione - sulla quale molti dei Commissari erano favorevoli - che era quella di non darne una formulazione che prevedesse esclusivamente concorsi interni.
Infatti - i Commissari se lo ricorderanno, e così pure i Consiglieri la legge in discussione prevede un concorso per le VIII qualifiche funzionali riservato esclusivamente agli interni.
Ricordo in modo particolare alcune proposte emerse in Commissione finalizzate ad avere una rappresentanza, anche minimale, dall'esterno, e ad evitare che fossero dei concorsi esclusivamente bloccati. Ricordo, per esempio, quella del Consigliere Papandrea, così come ricordo l'intervento del Consigliere Saitta, che suggeriva di prevedere una certa percentuale di candidati che potessero accedere al concorso dall'esterno.
Nell'emendamento che ho firmato, questa possibilità è totale riservando agli interni una quota non certamente modesta, ben il 70%, e ci significa automaticamente che agli esterni viene riservata una percentuale del 30%.
Inizialmente avevo apposto la mia firma sotto l'emendamento richiamato dalla Consigliera Spagnuolo, perché fondamentalmente non sono contrario ai principi ai quali si ispirano i colleghi. Tuttavia, analizzandolo a fondo rilevo che questo emendamento va in contrasto con quella logica della riserva del 70% agli interni e del 30% agli esterni. Ancora una volta, si andrebbe a cumulare su quei numeri, che già sono scarsi, riducendo sempre di più le possibilità di accesso dall'esterno: teoria e filosofia che io fin dall'inizio, mi sono permesso di discutere.
Quindi, con il mio intervento da un lato ho avuto modo di spiegare il secondo emendamento e, dall'altro, ho avuto modo di spiegare il motivo per cui ho ritirato la mia firma dall'emendamento testé illustrato dalla Consigliera Spagnuolo, quindi non già per motivi di contrasto politico, ma di contrasto fra i due emendamenti, a mio modo di vedere.



PRESIDENTE

Solo per contezza del Consiglio: le firme rimaste sono quelle dei Consiglieri Deorsola, Spagnuolo, Rubatto e Dutto.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anch'io ritengo che l'art. 50 richieda una grande attenzione e soprattutto che occorra, per assumere alcune decisioni coerenti, che la Giunta si espliciti.
Questi emendamenti - ce ne rendiamo tutti conto - sono il risultto di tantissime esigenze e sollecitazioni emerse da parte dei dipendenti, ma credo che, nel momento in cui si decide di fare una legge, si debbano adottare criteri di tipo generale, e non certamente costruire una proposta che segua il caso particolre.
Questo è un principio generale al quale dobbiamo attenerci. Per cui prima ancora di esprimerci sui singoli emendamenti, è necessario ed indispensabile che l'Assessore ci dica quali sono i criteri generali che intende adottare; diversamente, approvando qualche emendamento, si pu correre il rischio di soddisfare esigenze particolari e non di tipo generale. Non sarebbe sicuramente un modo serio di legiferare.
Debbo però constatare che questa corposa serie di emendamenti dà all'art. 50 un significato enorme, nel senso che l'art. 50 acquista addirittura più significato rispetto - purtroppo - agli altri articoli. E questo lo dico perché occorre valutare i suggerimenti con grande attenzione.
Constato che, essendoci tutte queste proposte e proposte tra loro in contraddizione, anche da parte di Consiglieri della maggioranza probabilmente c'è da rilevare come questo sia il frutto di una contraddizione complessiva della proposta. Nel senso che, incominciando a prevedere delle deroghe nei livelli più alti, è evidente che tutti i dipendenti si sentono giustamente legittimati a chiedere il riconoscimento e l'innalzamento della loro posizione, perché ritengono di avere in qualche maniera subito un'ingiustizia, e cioè che si pensi soltanto ai livelli alti e non a quelli bassi. Si è dunque messa in moto una concorrenza più che legittima tra tutti i dipendenti per un innalzamento del livello.
Sostanzialmente, l'art. 50, così come è stato formulato, e gli emendamenti che sono stati proposti, portano ad un innalzamento complessivo. Questa è la sostanza, questa è la grande operazione, che pu anche essere fatta. Lo dico perché è una modesta operazione, che produce sicuramente delle soddisfazioni per i dipendenti, ma in termini di amministrazione regionale, non credo si raggiunga nessun grande obiettivo di carattere politico: è un innalzamento complessivo.
Seconda constatazione. L'Assessore ci deve dire qualcosa - perch l'abbiamo detto anche in Commissione - sulla questione dei concorsi interni. Tale questione non è irrilevante; il fatto - e questo l'ha previsto la Giunta (l'organo di governo), non l'ha previsto un Consigliere qualunque - che la Giunta ci dica che per l'VIII livello tutti i concorsi sono interni è un obbrobrio sul piano amministrativo.
Il concorso interno, per definizione, è un'eccezione rispetto alla via principale, che è il concorso pubblico. Questo mi pare ovvio. Qui addirittura, viene stravolto tutto. Si dice: "C'è il concorso interno", e questo vuol dire che per gli VIII livello si ricorrerà soltanto attraverso concorso interno. Ma siamo così convinti che bisogna chiudere la possibilità di immettere, nell'Amministrazione pubblica e nell'Amministrazione regionale degli VIII livello dall'esterno? Ritengo che sangue fresco, cioè persone esterne, siano utili all'Amministrazione regionale. E' chiaro che bisogna prevedere l'esperienza, una qualche possibilità di innalzamente, ma addirittura chiudere questa possibilità è un grave errore.
Seconda considerazione sui concorsi interni. La quantificazione sia dell'emendamento del Consigliere Ghiglia (riportarlo al 70%) sia quella dei livelli più bassi - VII, VI - (60%): questo non può essere un fatto puramente numerico, ma deve essere commisurato al fatto che il concorso interno deve essere un vero concorso. La riserva deve consentire un reale concorso, quindi una partecipazione di personale interno, in modo che l'Amministrazione regionale possa scegliere il migliore, e questo è il concorso per definizione.
Se invece le riserve sono determinate soltanto in termini casuali oppure attraverso un ragionamento fatto prima, noi rischiamo - cosa che pu sicuramente accadere - di avere dei concorsi interni in un rapporto 1:2. E questi non sono concorsi interni, obiettivamente, Assessore! Glielo dico perché questo può diventare oggetto di ricorso fondato da parte di alcuni dipendenti che in qualche maniera si sentono colpiti da questa possibilità.
Il concorso interno in ogni caso non è l'automatica promozione: è un concorso riservato agli interni! Questo deve essere garantito. Se non viene garantito, credo che questa proposta di legge corra dei grandissimi rischi.
Terza considerazione, e poi mi avvio alla conclusione. La proposta così com'è stata formulata (mi riferisco agli ottavi livelli), con tutte le deroghe, è una proposta, soprattutto se vengono accettati gli emendamenti presentati dalla maggioranza, che si presta a creare e ad accrescere le situazioni di iniquità. Spiego il motivo: in sostanza viene previsto dalla Giunta che all'ottavo livello si può accedere per concorso esclusivamente interno (100%). A tale concorso vi partecipa il personale interno in possesso di: 1) laurea ed anzianità nel settimo livello di tre anni; 2) diploma ed anzianità nel settimo livello di cinque anni. C'è poi una terza possibilità: senza laurea, senza diploma, quindi solo con la terza media...



SAITTA Antonino

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



SAITTA Antonino

No, non è così!



SAITTA Antonino

Sì, c'è anche questo in uno degli emendamenti che ho visto firmati dalla maggioranza...



SAITTA Antonino

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SAITTA Antonino

No, no! E' firmato solo dal Consigliere Deorsola!



SAITTA Antonino

Fa parte della maggioranza ed è Vicepresidente del Consiglio regionale!



SAITTA Antonino

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Noi non l'abbiamo firmato.



SAITTA Antonino

Non lo sto criticando, voglio solo evidenziare che cosa viene fuori: questo emendamento prevede - terza possibilità - che possa partecipare chi ha la terza media, un'anzianità di settimo livello per sette anni ed un totale di venti anni di servizio nella Pubblica Amministrazione; oppure pu partecipare chi ha soltanto la terza media, un'anzianità di dieci anni nel sesto livello ed un totale di venti anni nella P.A. Questa è tutta la casistica.
Ammettendo che questa ipotesi venga condivisa dalla maggioranza si verificherebbe una situazione assurda: il laureato con due anni di anzianità al settimo livello non potrebbe partecipare al concorso interno mentre potrebbe avere il diritto di parteciparvi chi ha la terza media con dieci anni di anzianità al sesto livello. Si creano quindi delle situazioni particolari.



SAITTA Antonino

MASARACCHIO, Assessore regionale (fuori microfono)



SAITTA Antonino

L'ha fatta qui dentro l'Università per conto suo, per dieci anni.



SAITTA Antonino

Credo che abbia diritto anche il laureato con due anni di anzianità (dico due anni, ma potrebbe anche essere uno) di poter accedere al concorso interno così come chi ha la terza media con dieci anni di anzianità al sesto livello! Dico che se non ragioniamo bene su tutta questa casistica e la riferiamo a un criterio di tipo generale, rischiamo di creare delle situazioni di iniquità. Il mio quindi è un invito, prima di procedere alla votazione, ad esaminare le situazioni di iniquità che sicuramente si creerebbero attraverso la semplice approvazione di alcuni emendamenti. Il passato lo conosciamo - lo diceva bene la collega Spagnuolo - ma evitiamo di aggiungere alla situazione del passato nuove situazioni che poi dovranno essere sanate, sempre a svantaggio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, devo dire innanzitutto che non si possono confondere due emendamenti diversi, perché se si prende un pezzo dell'emendamento firmato dalla maggioranza e, a pezzi, l'emendamento sul quale è rimasta la firma del Vicepresidente Deorsola, è chiaro che questa confusione si crea. Allora io parto da un primo elemento di chiarezza: personalmente sono contrario all'emendamento Deorsola, quindi lo accantoniamo un momento, perché l'emendamento Deorsola, seppur condivisibile magari in termini umani, fa delle differenziazioni e fa delle mescolanze fra titoli, esami, qualifiche e tempi di lavoro, che rischiano come dice giustamente il Consigliere Saitta - di creare delle iniquità. A questo punto, infatti, chi legge sette anni potrebbe dire "io ne ho sei perché no?"; un altro legge cinque e dice "io ne ho quattro, perché no?".
L'emendamento della maggioranza è sostanzialmente diverso perché va incontro a due esigenze, ma ad un'unica ratio. La prima esigenza è quella che anche in parte è stata sollevata dal Consigliere Saitta: la modifica dei concorsi che non sono esclusivamente ed interamente concorsi interni.
Concorsi che consentono l'arrivo di forze nuove dall'esterno per il 30% dei posti.
La ratio comune però a questo emendamento e agli altri, che sono di caduta perché si tratta di tutti i concorsi, è quella del titolo e dell'anzianità. Da una parte, in analogia ad altri passaggi di questa legge per posizioni di direttori generali e quant'altro, c'è il titolo che garantisce di per sé la partecipazione al concorso interno indipendentemente dall'anzianità, ma riconosce la possibilità di accesso anche a chi ha "militato" - scusate il termine - nella qualifica inferiore comunque con il diploma e con la licenza elementare o la terza media, e che abbia in aggiunta tre anni di servizio. Questo in analogia alle leggi nazionali in materia di concorsi che prevedono tre o quattro anni (non ricordo con esattezza). Questo contribuisce, viceversa, ad allargare la possibilità all'interno di accedere e di passare il concorso avendo un'esperienza sufficiente della macchina regionale e dimostrando poi nell'espletamento del concorso medesimo, degli elementi anche di meritocrazia e di capacità.
Quindi le due motivazioni degli emendamenti sono profondamente diverse.
L'emendamento della maggioranza io lo vedo assolutamente razionale ed anche se mi consentite - possibile.
Riprendo un "tatarellismo": Tatarella parlava di presidenzialismo possibile, io parlo di emendamento possibile per una norma transitoria possibile di una legge possibile. Non la migliore delle leggi probabilmente, ma neanche la peggiore delle leggi: la legge che riuscivamo tutti assieme a condurre in porto. A fronte di altre due possibilità: nessuna legge o una legge che andava pian piano morendo in quest'aula e che forse un giorno, o a causa dei decreti Bassanini o a causa di qualcos'altro, veniva bloccata sine die. E cosa avrebbe causato questo blocco indeterminato? Lo sappiamo tutti, tant'è che siamo arrivati in aula con un accordo di massima: avrebbe portato al blocco dell'organizzazione! Avrebbe portato al blocco di quelli che sono gli interessi legittimi dei dipendenti a vario livello dell'Ente.
Allora, in questo io mi sento di dire che gli emendamenti all'art. 50 presentati dalla maggioranza (il primo è il capofila, ma gli altri, a caduta, seguono la stessa ratio) sono perfettamente razionali nell'ottenere una legge possibile; sono perfettamente razionali nel cercare di compendiare delle esigenze, anche se ridotte, di accesso dall'esterno per poter portare delle forze nuove, portare a un termine di confronto fra i candidati più serrato e più meritocratico, ma era l'unico possibile, a fronte di richieste - i colleghi lo sanno benissimo - che sono venute da varie parti in questi anni che andavano assolutamente nella direzione opposta, cioè a dire dei concorsi assolutamente chiusi, assolutamente blindati, a cui potessero partecipare esclusivamente dipendenti interni.
Proprio per questo mi sento di sostenere fortemente l'assoluta razionalità di questi emendamenti presentati dalla maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Volevo fare il punto della situazione in Consiglio regionale, come è avvenuto anche in Commissione.
Sempre all'art. 50, che allora aveva un'altra numerazione, ad un certo punto è iniziata l'operazione "più uno".
Mi spiego meglio. La Giunta aveva presentato in Commissione una proposta (forse l'Assessore era ancora il collega Gallarini), poi da varie parti della maggioranza erano partite una serie di emendamenti con il "pi uno"; la struttura, pur criticabile, aveva una sua logica, ma non riuscivamo a capire il meccanismo.
Sta succedendo la stessa cosa oggi in Consiglio: fino ad un certo numero di articoli le discussioni proseguono abbastanza bene, poi all'art.
10 c'è stato un primo segnale di rincorsa ad aspetti particolari e settoriali, ora sta scattando lo stesso meccanismo sull'art. 50.
Con questo voglio dire che, quando si perde un riferimento o una logica che deve sottendere tutto un disegno di legge - non voglio ripetere le osservazioni e le riflessioni sollevate dai colleghi che mi hanno preceduto, non sono così bravo a livello di conteggio di anni - tutte le eccezioni sono possibili.
Quando si inizia a derogare, addirittura nel nostro caso, per i livelli più alti, i passaggi successivi sono quasi obbligati. Mi chiedo se dobbiamo però seguire questo percorso; perché è vero quello che veniva detto (anch'io ho vissuto a sufficienza, in questo Consiglio per poter conoscere e valutare la professionalità dei nostri collaboratori) che abbiamo tra di noi dei collaboratori, che non sono di livelli apicali, ma sicuramente senza i quali il lavoro del Consiglio regionale si bloccherebbe; questo pu valere in ogni caso nelle varie strutture della Regione. Ma questo - a mio parere - è motivo sufficiente per fare delle eccezioni? Ho provato a raccogliere tutti i casi degni di riconoscimento e quindi a registrarli attraverso la norma della legge senza correre il rischio di fare un'offesa ad un altro livello. Non so se il Consiglio regionale sia in grado di mantenere un equilibrio; qualcuno sarà insoddisfatto, qualcun altro leggerà nel nostro intervento il non riconoscimento della propria professionalità o del proprio ruolo e della propria funzione. Attraverso gli emendamenti ai vari commi non riesco a vedere fotografata quella realtà che, seppur succintamente, ho cercato di descrivere, ma meglio di me aveva fatto la Consigliera Spagnuolo, ed è questo il nodo.
Non voglio che vengano sospesi i lavori, ma se non facciamo tutti uno sforzo per vedere tutti insieme, così come siamo riusciti in altre situazioni, difficilmente, anche in questo caso, riusciremo a trovare un equilibrio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, innanzitutto una questione procedurale.
Visto che l'emendamento presentato dai Consiglieri del mio Gruppo è come contenuto simile all'emendamento del Consigliere Deorsola, chiederei venisse votato prima l'emendamento del Consigliere Deorsola, in quanto se l'emendamento stesso viene approvato, a quel punto il nostro emendamento è superato e pertanto lo ritiriamo; se invece l'emendamento del collega Deorsola venisse respinto, manteniamo il nostro e chiediamo che venga comunque votato.
Per quanto riguarda il contenuto, penso di essere stato ormai superato da chi è intervenuto prima di me, pertanto esporrò brevemente il nocciolo della questione.
Il testo della legge prevede un serie di norme; siamo giunti all'art.
50 e andiamo a derogare delle norme che abbiamo appena fissato con gli articoli precedenti. Pertanto, a questo punto o deroghiamo per tutti o non deroghiamo per nessuno.
Siccome c'è una serie di deroghe (e non sono poche, perché se andiamo a leggere i commi successivi ce ne sono altre e c'erano dei casi specifici in cui venivano chieste ulteriori deroghe), per me - e lo ripeto - o deroghiamo per tutti o non deroghiamo per nessuno: o accettiamo il principio che per accedere ad un certo concorso ci vuole una certa anzianità e un certo titolo di studio, ma quando incominciamo a derogare e diciamo "scendiamo di uno scalino sotto. Riduciamo l'anzianita, ecc." allora hanno poi ragione tutti quelli che dicono "Perche a me no?", perch poi sorge il fatto di dire "a che punto chiudiamo questi concorsi?".
Pertanto condivido l'emendamento del Consigliere Deorsola e continuiamo a mantentenere il nostro emendamento in quest'ottica, salvo che tutto l'art. 50 venga ribaltato: eliminiamo le deroghe, oppure le accettiamo tutte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Non sono stato tempestivo nel chiedere la parola nel dibattito generale su questo articolo, che è uno di quelli significativi; cerco di recuperare intervenendo anche nel merito degli emendamenti proposti.
Alcuni interventi mi hanno un po' stupito per gli elementi di schizofrenia che vi ho ritrovato. Dietro l'articolo transitorio e gli emendamenti presentati credo vi siano alcuni problemi generali; come spesso diciamo, i dipendenti pubblici percepiscono salari assai bassi sia di partenza - pensiamo a coloro che sono costretti a pagare affitti spesso alti, vista la liberalizzazione in atto - sia come loro dinamica.
Responsabilità di governo di anni hanno fatto sì che nei salari dei dipendenti pubblici non sia prevista alcuna forma di premio d'anzianità.
Faccio un esempio: io sono un metalmeccanico, e pur avendo la carriera praticamente bloccata, sono riuscito a salvaguardare, anche a costo di lotte, il fatto di avere degli scatti di anzianità - anche se non su tutto il salario, ma solo sulla paga base. Scatti che determinano un 10% di salario; oltre alla professionalità, mi si riconoscono elementi di anzianità: dopo tanti anni di lavoro nello stesso posto si viene remunerati maggiormente di una persona appena assunta.
La risposta, nel settore pubblico, è sempre stata la stessa: "Tanto poi, ci sono le leggi, gli articoli di deroga alla legge...".
Relativamente alla legge, il sottoscritto ha votato contro l'art. 50 già in Commissione; contro le deroghe che in quella sede sono state inserite, tentando di renderle un minimo più razionali. Il sottoscritto ed il Gruppo, quando è stato discusso l'art. 26, ha presentato un emendamento al punto 10 dello stesso articolo, dove si legge, "per i dirigenti regionali di servizio, alla data di entrata in vigore della presente legge la funzione di direttore generale è conferita anche in deroga al possesso del diploma di laurea e dei cinque anni di responsabilità dirigenziale" fra l'altro, senza concorso.
La legge contiene già una deroga pesantissima, che riguarderà pochi o forse nessuno, ma che avrà a che fare con quegli stipendi di cui abbiamo parlato all'art. 29. Si tratta di un pezzo di nostra storia, di un fatto determinato dalla maggioranza di questa legislatura, portando la legge e l'art. 50 all'approvazione dell'aula - tra l'altro con il coraggio di presentarne all'inizio una ben peggiore, con più deroghe.
Adesso, sull'art. 50, la maggioranza si mostra rigida: mi ricordano Dini, quando faceva parte non del centro-sinistra, ma del centro-destra.
Ministro di Berlusconi, nel luglio '94, mentre stava preparando una riforma delle pensioni, che obbligava tutti ad andare in pensione un po' dopo; in quello stesso momento si metteva in pensione, con 14 anni e mezzo di anzianità e 13 milioni al mese.
Così è stato per la legge sul personale: si sono premesse alcune cose ma - all'art. 50 - si deroga, si cambia. Essendo una legge fatta sulle persone, e per accogliere le spinte di quelle stesse persone, diventiamo più magnanimi! E' per questi motivi che il nostro Gruppo voterà a favore dell'emendamento-Deorsola, mantenendo il voto negativo sulla legge e sull'art. 55.
Altro aspetto di difficile soluzione, ma che dovrà in qualche modo essere affrontato dall'ente e dalle organizzazioni sindacali, è il superare il fatto che il titolo di studio sia l'unico elemento di riconoscimento delle professionalità acquisite. Nel settore privato, ad esempio, non c'è solo il titolo di studio; ricoprire un determinato ruolo per un determinato periodo significa, da parte del lavoratore, la richiesta della categoria adeguata e conseguentemente il dovuto riconoscimento. Vi assicuro che ho tutelato parecchi lavoratori appellandomi al Pretore del lavoro, e la categoria è stata riconosciuta. Nel settore privato, infatti, esiste una normativa abbastanza precisa - le categorie, comunque, non vengono regalate! - con la quale si affrontano questi problemi. Credo che anche nel nostro caso occorra iniziare ad introdurre elementi di questo genere.
Altrimenti, si è apparentemente corretti, ma poi non si riconoscono elementi di professionalità che i lavoratori, comunque, acquisiscono.
Concludo. Se si attuano delle deroghe, si deve far sì che il momento di selezione sia un momento vero, che il concorso permetta effettivamente di selezionare per professionalità e capacità. Diversamente, si tratta di un concorso finto; personalmente, però, penso possibile rovesciare la cosa attuando concorsi veri: coloro che hanno presentato la legge devono assumersi questa responsabilità.



BENSO ANNA MARIA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Replicare alla ricchezza di interventi che si sono susseguiti sulla formulazione dell'art. 50 - e non soltanto stasera - sarebbe francamente oneroso. Tengo a precisare un paio di considerazioni.
La prima, già formulata nell'ambito della prima ipotesi fornita ai colleghi Consiglieri prima che il testo entrasse in aula - ipotesi non dibattuta in Commissione, poiché questo avrebbe ulteriormente allungato l'iter della legge: credo opportuno ricordare quanta attenzione, almeno nell'ultimo semestre, ci sia stata da parte di tutti i colleghi, a partire dalla maggioranza, ma senza l'eccezione e con la presenza dei colleghi della minoranza, di far sì che l'iter di una legge che parte dal lontano '93, non venisse ulteriormente dilazionata - era già relativa all'applicazione del principio di deroga. Il termine "deroga" è stato ampiamente usato da tutti i colleghi; credo comunque che una legge così importante per gli effetti che spero possa avere nella sua applicazione debba prevedere anche delle deroghe.
E' certo che - come ha ricordato il collega Saitta, ripreso dalla collega Spagnuolo - è diventato complesso non tener conto di tutte le situazioni che si sono andate creando nel corso degli anni, e di comprensibilissime istanze che sono state, talora in un modo, talora in un altro, raccolte. In qualche modo, gli emendamenti che si sono accumulati ne hanno dato una misura.
Credo che nell'ambito di quelli che saranno poi i suggerimenti della Giunta, quello che viene proposto dalla maggioranza - non me ne voglia il collega Deorsola, che peraltro non vedo presente in questo momento - sarà quello che meno si allontana dal rispetto dei criteri, dei titoli e delle anzianità, che non sono gli unici requisiti perseguibili. Non sono necessariamente gli unici che determinano un processo di merito, ma sono almeno dei binari all'interno dei quali, mi sembra, le formulazioni emendative dell'art. 50 - sia da parte della Giunta che da parte dei Capigruppo della maggioranza - tentano di rispondere in maniera compiuta pur non essendo evidentemente privi di critiche o di criticabilità nell'ambito di un proceso che è stato, soprattutto per questa parte confuso.
Così pure credo che l'apertura parziale, o la riduzione di riserva per quanto attiene le ottave qualifiche, risponda ad un'obiettiva esigenza di far sì che le professionalità giovani, soprattutto, e titolate all'interno di questo ente non abbiano successivi urgenti motivi per cercare di abbandonarlo; credo che debbano non solo rimanere, ma anche essere incentivate a rimanere con soddisfazione, o almeno con l'entusiasmo con cui sono entrate.
Per questo motivo siamo favorevoli all'emendamento della Giunta, siamo contrari a quello del collega Deorsola, siamo favorevoli a quello dei Capigruppo della maggioranza e contrari a tutti gli altri.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Io non ho capito le motivazioni che ha dato l'Assessore Burzi. Chiedo per cortesia di ripeterle, perché proprio non si capisce per quale ragione lei sia favorevole all'emendamento della maggioranza e non sia favorevole all'emendamento presentato dal collega Deorsola, da me e dal collega Dutto.
Sono stata attentissima, ma le differenze non le ho capite. Le sarei grata se lei, prima di procedere alla votazione, me le volesse far capire.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Volentieri, posso provarci pur non essendo totalmente sicuro di riuscirci.
Intanto c'è una motivazione politica di fondo che non disattendo; c'è un emendamento presentato da tutti i Capigruppo della mia maggioranza e questo per me, per istinto e non solo, ha un qualche valore. In seconda istanza nell'ambito dell'emendamento...



(Interruzione dai banchi della minoranza)



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Lo metto per ultimo, non in ordine di importanza, ma lo metto.
Secondo: perché nel liberalizzare, se ho ben letto, le possibilità nell'ambito dell'emendamento che vede come primo firmatario Deorsola - a nostro avviso non si tiene conto dell'importanza del titolo di studio che è stato un filo conduttore, giusto o sbagliato, che ha connotato l'intero percorso della legge, non escluse le problematiche attorno all'art. 50, ma certamente anche i passaggi precedenti.
Ultimo: perché nell'ambito delle possibilità di sanatoria, deroga o di passaggio importante, come può essere l'applicazione di questa legge di sviluppo di carriera, uno dei motivi che aveva indotto la Giunta in una fase precedente ad evitare specificamente con il comma 9 quello che veniva chiamato impropriamente - mi consentirete la stanchezza, "il doppio salto" in questo emendamento risulterebbe ampiamente non dico autorizzato, ma addirittura legittimato.
Il percorso emendativo che vede come primo firmatario Deorsola e la collega Spagnuolo, è assolutamente legittimo; non sostengo necessariamente che sia molto meglio o molto peggio, ma a mio avviso è distante rispetto alla linea che la Giunta e la maggioranza si è scelta, una volta messi i presupposti, dei titoli e dell'anzianità. Fatta questa scelta, trovo e riconfermo che l'emendamento dei Capigruppo sia più coerente rispetto a quelli da altri presentati.
Infine - ma credo di averlo già commentato - vi è la parte della riduzione della riserva interna delle ottave qualifiche, come esigenza rispetto ad un'inutile chiusura; peraltro mi è sembrato, in alcuni momenti della discussione in Commissione, che fosse da molti condivisa, rispetto a delle professionalità che, a mio avviso, sarebbero state inutilmente compresse e sacrificate.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, rispetto ai due emendamenti non conosco l'ordine di presentazione, ma non importa. Rispetto all'emendamento presentato dai Capigruppo della maggioranza noi ci asterremo, perché riteniamo che questo emendamento, di fatto, sia stato accolto dall'Assessore Burzi in quanto presentato dalla sua maggioranza. Quindi credo che questa non sia una motivazione sufficiente perché un emendamento sia valido. Dopodiché è evidente che nel momento in cui con l'art. 50 si è introdotto tutto un sistema di deroghe, questo sistema avrebbe dovuto essere esaminato e affrontato per tutte le caratteristiche che si sottopongono alla esigenza di deroghe.
In questa dichiarazione di voto voglio anche dire che oggi è stata una giornata veramente kafkiana: lei, Presidente Ghigo, non è stato presente ad una riunione di Capigruppo nella quale, per una buona mezzora, abbiamo discusso su come gli Assessori della Giunta regionale potessero assumere e far entrare complessivamente in ruolo, anche attraverso un idoneo sistema di deroghe, i propri segretari particolari assunti dall'esterno. Non si è addivenuti ad una conclusione perché esistevano problematiche di carattere giuridico, problematiche evidentemente di opportunità, però devo dire che c'è stato tutto un convergere di ragionamenti che è stato preso in considerazione anche abbastanza a lungo, al quale ho anche partecipato perché ritengo la mia logica sia sempre la stessa, cioè quella di vedere in una legge di sanatoria come riuscire a risolvere tutti i problemi possibili presenti sul tappeto e noti dal punto di vista delle categorie, non dal punto di vista delle persone.
Mi sono anche soffermata ad affrontare i problemi che potevano riguardare delle persone, ancorché segretari particolari di Assessori assunti dall'esterno. I problemi dei lavoratori mi sembra siano problemi dei lavoratori tutti e quindi non parliamo di problemi di lavoratori diversi a seconda di chi li rappresenta; però devo dire che il massimo dell'ipocrisia cui ho assistito è avvenuta intorno a questo emendamento che noi abbiamo presentato.
Ho la netta impressione che ci siano delle situazioni che vengono esaminate e alle quali vengono anche date delle prospettive, perch Presidente del Consiglio, io ero presente a quell'incontro in Conferenza dei Capigruppo nel quale - ripeto - sono stati affrontati i problemi che si è cercato poi di risolvere attraverso l'emendamento che abbiamo presentato e mi sembra proprio di ricordare che a quei lavoratori che hanno presentato questi problemi si siano date le aspettative perché questi venissero affrontati.
Mi aspettavo allora non certamente un voto favorevole, perché non è detto che i problemi, nel momento in cui vengono affrontati, debbano poi avere un esito favorevole, però ritenevo che, poiché si tratta di categorie di lavoratori che - ripeto - per le loro caratteristiche sono stati al servizio di questa Regione per moltissimi anni, meritassero un briciolo di attenzione in più da parte di questa assemblea.
Devo anche dire che, avendo parlato con molti Capigruppo, mi era sembrato di capire che prima di questa votazione ci sarebbe stata una interruzione; così mi era stato detto anche da parte dei Capigruppo che hanno legittimamente ritirato la loro firma. Mi sembra che in questa Regione si dia un'attenzione importante, legittima, anche dovuta, magari a persone che sono state assunte dall'esterno, magari che sono di fiducia dell'Assessore - per carità, è legittimo - ma voglio fare una protesta elevatissima, e sottolineo l'elevatissima, perché non sono stati presi nella sufficiente considerazione i problemi dei dipendenti del Consiglio e della Giunta che operano in questa Amministrazione da vent'anni. Li si è liquidati con una sorta di rigidità e di improvviso rigore che in questo contesto mi fa profondamente ridere.
Riderei se non avessi il rammarico di non essere stata in grado - il collega Deorsola ha presentato l'emendamento, ma adesso non c'è probabilmente perché è fastidioso essere così rappresentanti; so che c'è anche il congresso regionale del suo Partito, ma comunque ritardo era e ritardo sarebbe stato - di rappresentare con sufficiente attenzione problemi molto importanti di persone che - ripeto - lavorano magari da vent'anni e che valeva la pena che venissero ascoltate dai Capigruppo tanto quanto l'attenzione che è stata data al problema dei segretari particolari degli Assessori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Molto brevemente sul caso delle opinioni espresse dall'Assessore sull'accoglimento o meno delle proposte.
Riprendo l'ultima parte dell'intervento della collega Spagnuolo, quando ci richiama ad un atteggiamento di coerenza, che mi pare debba esserci sempre e in qualunque momento nelle riunioni pubbliche e private. Questo è fondamentale.
Questa è una norma di sanatoria, ma viene sanata una parte della situazione, quindi è una sanatoria incompleta, ha ragione la collega Spagnuolo. E' evidente che stabilendo i criteri che l'Assessore Burzi ha enunciato - lo dico per evitare che ci si trovi in situazioni diverse questa coerenza e questo rafforzamento di coerenza con il disegno complessivo dovranno essere mantenuti anche quando si discuterà di altre questioni relative ad altri settori di lavoratori.
Ha ragione la collega Spagnuolo: questo è un punto al di sotto del quale non si può andare, perché altrimenti, se dovessimo avere dei criteri diversi per altri lavoratori, magari non dipendenti completamente a tutti gli effetti dall'Amministrazione regionale, attraverso un concorso pubblico, sarebbe molto più evidente la disparità. Questo lo dico perché si sappia quale sarà l'atteggiamento della minoranza se dovessimo constatare da parte dell'Assessore un atteggiamento diverso rispetto all'atteggiamento che ha assunto in questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Più che per dichiarazione di voto - ovviamente il nostro voto non pu che essere orientato verso la posizione della Giunta, come dall'inizio intervengo per dire che sono stato uno di quelli che ad un certo punto era convinto che occorresse sospendere i lavori anche solo cinque minuti, in una giornata come questa, perché ritengo che il problema sollevato dal collega Deorsola abbia una certa consistenza.
Dopodiché, parlando con i colleghi di maggioranza, ho ceduto alla decisione di non sospendere, però non mi sento molto a posto con la coscienza, se devo essere sincero.
Dopo gli interventi della Consigliera Spagnuolo e del Consigliere Saitta, penso che un margine per cinque minuti di riflessione ci possa essere. Mi adeguo ovviamente alle decisioni dei colleghi di maggioranza e della Giunta, in particolare dell'Assessore, però ritengo che questo non inficerebbe per nulla gli emendamenti che abbiamo presentato, condiviso e che condividiamo relativamente alla posizione dei Capigruppo di maggioranza.
Devo dire che inizialmente abbiamo condiviso la forma dell'emendamento Deorsola solo perché male informati sul fatto che la Giunta avesse dato il proprio assenso. Mi è stato detto in seguito dall'Assessore Burzi che così non era - le cose stanno così, le mie ragioni sono queste e non altre quindi abbiamo detto di no. Per questo motivo abbiamo ritirato la nostra firma e così ha fatto il collega Montabone, che gradirei sentire anche sull'opportunità di questa riflessione.
Sulle motivazioni, comunque, mi sentivo di dire questo e l'ho detto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ho già avuto modo di dire prima il perché del ritiro della mia firma.
Sono gli stessi motivi a cui alludeva il collega Gallarini, più un'altra cosa: il fatto che un ordine del giorno firmato da tutti i Capigruppo della maggioranza, più il sottoscritto, era praticamente in contrasto con un altro ordine del giorno che il collega Deorsola mi ha fatto firmare dicendo che c'era questo accordo.
Per accordo della Giunta, non intendo solo un accordo di tipo politico ma anche una verifica tecnica rispetto a due cose che altrimenti possono andare in contrasto. Siccome è stato fatto un accenno rispetto alle richieste di audizione, personalmente approvo il fatto che ci sono alcuni dipendenti di questa Regione che avrebbero capacità, qualità di servizio e caratteristiche per arrivare al procedimento che il collega Deorsola proponeva. Ho avuto modo di dirlo anche in Commissione, però delle due strade bisogna sceglierne una.
C'è una richiesta di sospensione... Gallarini, c'è una richiesta di sospensione?



MONTABONE Renato

GALLARINI Pierluigi (fuori microfono)



MONTABONE Renato

Mi rimetto alla Giunta.



MONTABONE Renato

Anch'io mi rimetto alla Giunta su questo. Dico che se la Giunta intravede la possibilità di far combaciare, e non che ci possano essere dei contrasti, l'ordine del giorno da me firmato, che propone prima di tutto la riserva del 30% per gli esterni, e tutto il seguito di deroghe, alle quali posso anche accedere, che il collega Deorsola propone, se c'è questa possibilità tecnica, la Giunta conceda questa sospensione.
Aggiungo un'altra cosa, che secondo me è di basilare importanza: gli emendamenti che i Capigruppo della minoranza hanno proposto non partono dall'VIII qualifica funzionale e si fermano all'VIII qualifica funzionale.
Per caduta, con quelle deroghe, vanno su tutte le qualifiche, perché se si propone un emendamento, come quello del Consigliere Deorsola sull'VIII qualifica, con quelle caratteristiche, per giustizia e per uniformità bisogna fare in modo che questo emendamento venga proposto per tutte le altre qualifiche; diversamente, facciamo una cosa estremamente rischiosa per l'equità dell'azione che stiamo tentando di fare.
I Capigruppo di maggioranza non hanno proposto un emendamento su questo tema, ma una serie di emendamenti che, con uguali caratteristiche, scendono su tutte le qualifiche funzionali. Pertanto, se si può fare questo, se si può riconoscere il giusto merito a quei dipendenti che possono accedere all'VIII qualifica funzionale, se si entra nella logica che ci sono dipendenti che possono fare il doppio salto per le loro qualità e per le esperienze acquisite in Regione, lo si faccia - e io sono d'accordo - ma lo si faccia per tutte le qualifiche.
Se questo è possibile, sono dispostissimo a fare non solo una sospensione, ma ad una lunga sospensione, anche concludendo i lavori nella notte, purché si faccia.



(Commenti in aula)



MONTABONE Renato

Allora, vogliamo fare una sospensione su questo? Accedono i colleghi alla proposta di uniformare l'intervento su tutte le qualifiche? Su questo sono disponibile a lavorare, però - come dicevo poc'anzi - su questi temi non bisogna bleffare! Ricordo, per esempio, che sulla riserva del 30% agli esterni - alcuni colleghi - fra i quali c'ero anch'io - addirittura erano già sofferenti perché la reputavano una percentuale troppo bassa. E faccio rilevare che nel momento in cui si ampliano le possibilità di due salti, quella riserva è sempre più piccola.
Abbiamo già parlato di addetti all'agricoltura, i quali avevano dei titoli, delle caratteristiche, ecc.. E' una categoria che non conosco a fondo, ma mi hanno spiegato che questi dipendenti erano stati inseriti in un momento particolare della vita della Regione, e quindi dovevano rientrare, perché erano un numero fisso, rappresentavano una specificità in questa nostra Regione, per cui bisognava fare un concorso ad hoc. Tutti anche dal punto di vista dei numeri, comprimono le riserve e le percentuali.
Se la Giunta ritiene che si possa fare un lavoro del genere, magari con nel giro di un'oretta, sono disponibile alla sospensione, però ci dica la Giunta se questo lavoro di collage è possibile o meno.



PRESIDENTE

E' un lavoro di cascata.
La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Non entro nel merito di tutti gli emendamenti. Volevo solo dire che ho mantenuto la mia firma sull'emendamento presentato dal Consigliere Deorsola, quindi voterò a favore di questo emendamento; ho invece ritirato la mia firma - per ragioni di equità, perché non mi ero reso bene conto nel momento di firmare gli emendamenti - sugli altri.
A questo punto, per non arenarsi, penso che sia valida la richiesta del Capogruppo di Forza Italia, Consigliere Gallarini, di una sospensione per verificare se la Giunta concorda, almeno in parte, con il nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Alcune volte abbiamo cercato di intervenire nelle questioni della Giunta e della maggioranza con consigli e sollecitazioni, ma in questo caso preferiamo che sbaglino ancora una volta da soli. Questo per rispetto al vostro travaglio, che capisco.
Però, mentre si profila la sospensione - che a questo punto dovrebbe essere accompagnata da un aggiornamento dei lavori a domani mattina, anche perché la notte potrebbe portare ulteriori consigli con ulteriori sospensioni - vorrei chiedere al Presidente, prima di chiudere la seduta di mettere in votazione l'iscrizione dell'ordine del giorno presentato dal nostro e da altri Gruppi sulla questione dell'Alta Velocità in relazione alle dichiarazioni del Ministro Ronchi.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi sull'Alta Velocità ordine del giorno presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Marengo Gallerini, Angeli, Cotto, Ghiglia, Montabone, Dutto ed altri legge sull'Alta Velocità.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono iscritti all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale - Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Proseguimento esame progetto di legge n. 42: "Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale" (seguito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Signor Presidente, non mi pare ci sia una richiesta di sospensione qualora ci fosse anche stata - ma non c'è - dovrei dire che, nell'ambito della problematica trattata, soprattutto da parte dell'intervento del Consigliere Montabone, tenderei ad escludere, nei tempi e per tutto il lavoro fatto, che si raggiunga un accordo od una posizione migliorativa sui temi trattati rispetto allo stato dell'arte attuale.
Da questo punto di vista, non vedo esigenza di sospensione.



PRESIDENTE

Al di là della formalizzazione, pare non ci siano gli elementi per cui questa sospensione potrebbe portare ad una soluzione che raccolga la generalità dei consensi.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Volevo porre una domanda all'Assessore, per capire come mai l'art. 50 che è stato frutto di lunghe vicissitudini e anche di una trattativa con le rappresentanze del personale, viene poi modificato significativamente dagli emendamenti della maggioranza. Vorrei capire come mai avviene questo sapendo che quell'accordo era l'elemento (valutato da tutti come tale) che in una fase dei lavori della Commissione, aveva consentito una certa relazione.
Chiedo cosa ha portato ad un ripensamento dell'Assessore. Parlo di ripensamento, perché l'Assessore accoglie degli emendamenti che modificano una delle pochi parti, contrattata con il sindacato, che era in qualche modo frutto di...



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, scusi, non voglio rubare il mestiere all'Assessore, però il Consiglio è sovrano nel fare proposte, nel respingerle, nel modificarle. Guai se noi avessimo una tale limitazione!



(Commenti del Consigliere Papandrea)



PRESIDENTE

Questo per dire che ci possono sempre essere dei suggerimenti ad adiuvandum. Comunque credo che questa sia la risposta che deve all'assemblea.
Ha chiesto la parola al Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Intendo formalizzare la proposta di sospendere a questo punto i lavori e riprenderli domani mattina. Chiedo che questa proposta venga messa ai voti.



PRESIDENTE

Cosa risponde la Giunta?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Prima di esprimere una valutazione vorrei sapere per quale motivo c'è una richiesta di sospensione. Prima, di fronte a una non-richiesta, ho detto che non ne vedevo i motivi, nell'ambito degli interventi di Montabone; se c'è una richiesta di sospensione che raccolga, oltre che il consenso della Giunta, quello dell'assemblea, non avrei alcuna difficoltà ad accoglierla, ma vorrei capire perché.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

E' molto semplice: le motivazioni sono quelle addotte dal collega Rubatto, dal collega Gallarini e anche in seguito alle preoccupazioni, in parte condivisibili, del collega Montabone. Mi rifaccio alle loro dichiarazioni.



PRESIDENTE

Ricordo che a termini di Regolamento su tali richieste può intervenire un Consigliere a favore ed uno contro.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, io parlo contro. A parte il fatto che le motivazioni le ha già espresse l'Assessore rispetto a quelle che sono state le preoccupazioni dei colleghi Gallarini e Montabone, ma per quanto riguarda il possibile collage e la possibile ricostruzione degli emendamenti a cascata come principio di equità che sollevava Montabone, è assolutamente evidente che se si accedesse a questa interpretazione, questi concorsi diventano dei concorsi in cui praticamente potremmo fare una cosa diversa ma non facciamo il concorso! Nel senso che facciamo una promozione automatica perché si allarga con criteri, questa volta veramente, che non trovano appiglio neanche nel titolo, che è stata la ratio di tutta la legge. A questo punto, cinque, sette o vent'anni diventano termini difficilmente componibili! Quindi davvero non capisco perché dovremmo sospendere i lavori.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta formalizzata dal Consigliere Saitta per la sospensione ed il rinvio a domani dei lavori.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 13 voti favorevoli, 29 contrari e 2 astensioni.
Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 66/1 presentato dal Consigliere Deorsola.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 21 contrari e 11 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 66 presentato dai Consiglieri Dutto, Farassino, Rosso e Bellingeri.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 6 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 66/2 presentato dai Consiglieri Ghiglia, Gallarini, Cotto, Montabone e Ferrero.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
66/2 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Ghiglia e Griffini: Il terzo comma è così sostituito: "3. Alla copertura dei rimanenti posti in organico dell'ottava qualifica funzionale dei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale unitariamente considerati vacanti alla data di entrata in vigore della presente, si provvede in via eccezionale per una sola volta, mediante concorsi unici per titoli ed esami e per profili professionali riservati ai dipendenti di ruolo in possesso, alla data di scadenza del bando di concorso del diploma di laurea e di un'anzianità di servizio in qualifiche funzionali diverse di almeno tre anni, ovvero del titolo di studio immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso all'esterno al posto messo a concorso e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno cinque anni." Subemendamento terzo comma, art. 60.
Sostituire le parole "alla data di entrata in vigore della presente legge" con le parole "alla data di scadenza del bando di concorso"; sostituire le parole "nella qualifica inferiore" con le parole "in qualifiche funzionali diverse".
I proponenti ritirano tale emendamento e subemendamento.
66/3) Emendamento presentato dal Consigliere Galarini, Ghiglia, Montabone e Ferrero: Comma 4: Dopo le parole "dipendenti di ruolo", aggiungere le parole "rivestenti la qualifica immediatamente inferiore"; dopo le parole "diploma di laurea" sopprimere le parole "e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni" e dopo le paorle "di almeno" sostituire la parola "cinque" con la parola "tre".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
66/4) Emendamento presentato dal Consigliere Ghiglia, Gallarini, Montabone e Ferrero: Comma 5: Dopo le parole "dipendenti di ruolo", aggiungere le parole "rivestenti la qualifica immediatamente inferiore"; dopo le parole "diploma di laurea" sopprimere le parole "e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni" e dopo le paorle "di almeno" sostituire la parola "cinque" con la parola "tre".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
66/5) Emendamento presentato dal Consigliere Ghiglia, Gallarini, Montabone e Ferrero: Comma 6: Dopo le parole "dipendenti di ruolo", aggiungere le parole "rivestenti la qualifica immediatamente inferiore"; dopo le parole "diploma di laurea" sopprimere le parole "e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni" e dopo le paorle "di almeno" sostituire la parola "cinque" con la parola "tre".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
66/6) Emendamento presentato dal Consigliere Ghiglia e altri: Comma 7: Dopo le parole "dipendenti di ruolo", aggiungere le parole "rivestenti la qualifica immediatamente inferiore"; dopo le parole "diploma di laurea" sopprimere le parole "e di un'anzianità di servizio nella qualifica immediatamente inferiore di almeno tre anni" e dopo le paorle "di almeno" sostituire la parola "cinque" con la parola "tre".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
67) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: Comma 8: Dopo le parole "cinque anni" sopprimere le parole "nella predetta qualifica" e aggiungere le parole "nell'ottava e settima qualifica cumulativamente considerate".
Comma 9: sostituire il comma 9 con il seguente comma 9: "9. Ai concorsi di cui al comma 8 non sono ammessi i dipendenti che abbiano conseguito l'inquadramento nell'ottava qualifica a seguito dell'espletamente delle procedure concorsuali di cui al presente articolo".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 35 voti favorevoli e 7 astensioni.
68) Emendamento presentato dai Consiglieri Dutto, Farassino, Rosso e Bellingeri: Al comma 8 dell'art. 50 è soppresso l'inciso: "ovvero, esclusi i posti relativi alle funzioni di cui all'art. 17, comma 2, lettera a), i dipendenti regionali inquadrati a seguito di assunzione tramite concorsi per esami all'ottava qualifica funzionale, in possesso del titolo di studio immediatamente inferiore a quello richiesto per l'accesso dall'esterno al posto messo a concorso e che abbiano maturato un'anzianità di almeno nove anni di effettivo servizio nella VII o VIII qualifica funzionale cumulativamente considerate".
La Giunta?



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

La Giunta è contraria.



PRESIDENTE

Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 28 contrari e 9 astensioni.
Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione l'art. 50, nel testo emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 30 voti contrari 12 astensioni 1 L'art. 50 è approvato.
ART. 50 bis 68/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Moro e Chiezzi: Dopo l'art. 50, è aggiunto il seguente art. 50 bis: "Le strutture organizzative di livello dirigenziale di cui alla L.R. 8 settembre 1986 n. 42 e della deliberazione del Consiglio regionale n. 1274 CR del 19.3.1990, sono rideterminate come da allegato 1). (*) I Dirigenti regionali svolgono le funzioni di cui all'art. 22 nell'ambito delle competenze loro assegnate.
I disposti di cui ai precedenti commi valgono fino all'attribuzione degli incarichi di responsabilità delle funzioni dirigenziali di cui agli artt.
10, 11, 12 e 21 e comunque non oltre sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge." (*) - Nota: Strutture attuali di Settore e di Servizio diminuite di quelle attualmente prive di titolare e ritenute non più necessarie, le cui funzioni sono attribuite ad altre strutture.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Non ho ancora letto la proposta del Consigliere Papandrea, ma conosco quella del PDS; credo che la logica sia la stessa e che attenga ai problemi relativi all'immediata applicazione o meno del contratto.
Chiederei, se la maggioranza del Consiglio ne conviene, di interrompere qui i lavori onde consentire un incontro con le delegazioni sindacali prima dell'inizio della seduta di domani mattina.



PRESIDENTE

Il Consiglio è d'accordo sulla proposta dell'Assessore. Ringraziamo l'assemblea per il lavoro svolto.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,35)



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