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Dettaglio seduta n.158 del 23/07/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Chiedo scusa a tutto il Consiglio per il ritardo nell'inizio di nostri lavori - non voluto, ovviamente.
Il calendario dei nostri lavori dovrebbe essere il seguente: oggi pomeriggio esamineremo l'o.d.g., fatta eccezione del progetto di legge n.
42 che sarà discusso domani mattina, per procedere all'esame dei vari emendamenti presentati sia dalla Giunta sia da altre forze politiche e per riassettare l'intero testo in funzione dell'ipotesi d'accordo raggiunta stamani.
Domani mattina s'inizierà la discussione sul progetto di legge n. 42 che dovrebbe terminare o domani sera o, al più tardi, venerdì mattina. Con quest'organizzazione, le audizioni indette dalla III Commissione potranno aver luogo.
Lunedì mattina sarà convocata la I Commissione per il licenziamento dell'assestamento di bilancio, che verrà esaminato in aula lunedì pomeriggio e forse anche martedì mattina.
Il provvedimento sulle discariche sarà discusso, e mi auguro approvato la settimana prossima. Dopodiché termineranno i nostri lavori di Consiglio che riprenderanno a settembre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Racchelli.



RACCHELLI Ettore

Volevo ringraziarla, Presidente, salutarla con piacere e con viva soddisfazione. Come Lei sa, è dalle ore 11 che siamo in aula e, anche se non abbiamo partecipato alle varie riunioni che si sono susseguite, abbiamo fatto sì che tutto si svolgesse nella maniera migliore. Il sacrificio a perdere è un qualcosa di brutto; mi auguro che la prossima volta impegneremo il nostro tempo in modo più costruttivo, per tutta la Regione Piemonte, per tutti i Consiglieri e per tutti i piemontesi.



PRESIDENTE

Purtroppo, non ho potuto fare di meglio, ma il lavoro svolto in queste riuniuoni mi pare positivo e non sterile e inutile.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, D'ambrosio e Ghigo e Racchelli.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Opere pubbliche

Esame progetto di legge n. 256: "Nuova determinazione del gettone di presenza da riconoscere a componenti della C.T.U., del C.R.O.P. e della C.R.B.C. e A. (Commissione regionale per i Beni culturali e ambientali)"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 256, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Pichetto, che ha facoltà d'intervenire.



PICHETTO FRATIN Giliberto, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la Giunta regionale è intenzionata ad una revisione generale del quadro delle Commissioni e/o Comitati istituiti ai sensi della normativa regionale vigente, revisione non più procastinabile stante l'altissimo numero degli organismi attualmente operanti a vario titolo.
A tal fine gli uffici centrali competenti, già in possesso dei dati di base, attiveranno i necessari contatti con le strutture degli Assessorati che gestiscono procedimenti amministrativi per il cui iter, allo stato della vigente normativa, occorre l'ausilio di una Commissione.
La revisione di cui sopra, peraltro di fatto mai impostata nelle precedenti legislature, potrà rendere concreto un risultato non prima di alcuni mesi.
Nelle sue more continua ad apparire quanto mai inattuale il compenso previsto per i componenti di Commissioni e/o Comitati operanti presso l'amministrazione regionale, equivalente, ai sensi dell'art. 1 della legge regionale 2 luglio 1976, n. 33, a 'lire quindicimila per ciascuna giornata di partecipazione alle sedute valide'.
Tale indignoso importo, a vent'anni di distanza dall'entrata in vigore della L.R. n. 33/76, risulta privo di qualsiasi aspetto remunerativo che possa garantire la candidatura di professionisti qualificati particolarmente in seno alle Commissioni 'tecniche', strategiche per la gestione di alcune tra le più importanti competenze dell'Ente.
In tale ottica la Giunta regionale ha ritenuto opportuno prevedere per il Comitato tecnico urbanistico, il Comitato regionale per le Opere Pubbliche e la Commissione regionale per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali un aumento del gettone di presenza a lire centocinquantamila.
Per limitare gli effetti, nell'attesa di una più organica riforma, tale aumento è stato tuttavia riconosciuto esclusivamente in favore degli esperti (8 per la C.T.U., 5 per il C.R.OO.PP. e 3 per il C.R.B.C. e A.) designati direttamente dalla Regione, per il perseguimento delle proprie finalità, e solitamente individuati, per le necessità istruttorie proprie delle predette Commissioni, tra professionisti tecnici di comprovata qualificazione.
Sempre per limitarne gli effetti, l'aumento è stato riconosciuto, al momento, in favore della Commissione regionale per i Beni culturali e ambientali, stante le sue particolari competenze rispetto alle Sezioni provinciali.
Considerati gli aumenti disposti in deroga dall'art. 1 del presente disegno di legge, si è ritenuto opportuno, benché ultroneo, effettuare espresso richiamo agli artt. 2 e 3 della L.R. n. 33/76 e all'art. 10 della L.R. 23 gennaio 1989, n. 10.
Onde non cambiare regime di pagamento nel corso del prossimo anno, è stata indicata quale decorrenza per la rideterminazione il 1 gennaio 1997.
I limiti, come sopra illustrati rispetto al nuovo importo dei gettoni di presenza, comportano dal punto di vista finanziario una maggior spesa di modesta entità, valutabile in L. 80.000.000.
La I Commissione ha approvato a maggioranza il disegno di legge e nll'esaminarlo ha rimarcato la necessità di rivedere complessivamente le leggi istitutive dei vari organismi regionali, comportanti la corresponsione di gettoni di presenza.
Il disegno di legge n. 256 è rimesso all'Aula al fine di una sollecita approvazione."



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Ho chiesto la parola semplicemente per fare memoria a me stesso, al Consiglio e al Vicepresidente della Giunta, su quello che abbiamo continuamente detto: ogni volta che in sede di Commissione o in sede di Consiglio regionale si provvede ad una nuova determinazione - usiamo i termini riportati in delibera - dei gettoni di presenza, ribadiamo che è l'ultima nuova determinazione. Vorremmo poter ragionare su queste Commissioni in modo complessivo, non solo per rideterminare i gettoni poter fare una valutazione della loro funzione, funzionalità e ruolo nel corso di questi anni.
L'eccezione "l'accettiamo", pur mantenendo delle riserve, perché ci rendiamo conto che per quanto riguarda il CTU e il CROPP rischiamo di vedere bloccati o impediti degli atti molto importanti per quanto riguarda la funzionalità di alcune leggi e la programmazione che il Consiglio regionale si è dato.
Mi auguro, Signor Presidente, che sia l'ultima volta che in Commissione o in Consiglio regionale - dico questo sorridendo - debba intervenire richiamando il preciso impegno da parte del Vicepresidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ricordo anch'io quanto detto dal Consigliere Foco; ogni tanto arriva l'"ultimo" provvedimento di questa natura, successivamente, ne arrivano altri e sono sempre gli "ultimi".
Mi pare siano stati assunti degli impegni; lo stesso Presidente del Consiglio, in qualche modo, aveva accolto questa nostra preoccupazione tant'è vero che era anche iniziata un'attività istruttoria. Non più tardi di quindici giorni fa, è stata fornita un'informazione sull'insieme delle Commissioni, successivamente s'era assicurato che sarebbe seguito un provvedimento più organico.
Siamo non solo contrari, ma anche imbarazzati; di fronte a questo tipo d'atteggiamento, si è tentati di presentare un congruo numero di emendamenti: unico modo per obbligare a predisporre i provvedimenti annunciati da tempo.
Invece di predisporre i provvedimenti, si muovono le eccezioni eccezioni che divengono la norma: passa un provvedimento dietro l'altro perché eccezionale. Non si può più andare avanti così! Rischiamo, come Gruppo - anche se il Consigliere Ghiglia si ribellerà per gli atteggiamenti prevaricatori di Rifondazione Comunista - di vederci obbligati, anche su tale materia, a ricorrere a determinati strumenti per raggiungere un minimo di accordi e far sì che si provveda a quanto annunciato più volte.
Quella di oggi non può essere "l'ultima volta" fino alla prossima.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Il disegno di legge in discussione è stato a lungo dibattuto in sede di II Commissione. Discussione dalla quale è uscito abbastanza modificato credo che la stessa relazione abbia cambiato, complessivamente impostazione.
Il nostro diniego al disegno di legge, la nostra opposizione partiva dalle considerazioni ricordate testé dal Consigliere Foco, ma anche dal fatto che ancora una volta approviamo una legge che riconosce un gettone di presenza dignitoso ad alcune Commissione o Comitati, lasciando nel totale "dimenticatoio" e disinteresse altre Commissioni ed altri Comitati altrettanto validi e importanti.
Inoltre, si tratta di un disegno di legge che inserisce la retroattività; il compenso, così come approvato, l'entità che stabiliamo oggi, ha validità dal primo gennaio 1997.
Riteniamo debba essere dato un segnale forte - e politico - al Consiglio e alla Giunta: così non si può più andare avanti.
Da questo punto di vista il nostro voto sarà negativo.
Vogliamo anche rimarcare che la non corretta disciplina della funzionalità delle Commissioni, dei Comitati o Collegi che abbiamo nominato, operanti presso l'amministrazione regionale, determina anche forti ritardi nel definire e licenziare pratiche. Penso, ad esempio, al Comitato regionale per le opere pubbliche: in Commissione è stato ricordato che giacciono, non evase, oltre mille pratiche che riguardano il parere di congruità igienico-sanitaria. I ritardi che ne derivano coinvolgono tutta la macchina amministrativa regionale.
La nostra contrarietà e la discussione svolta in Commissione ha ben evidenziato la posizione politica tenuta dal Gruppo del PDS; riproponiamo alla Giunta regionale che non è possibile continuare a fare differenze, che occorre, una volta per tutte - e il tempo l'abbiamo lasciato: è come minimo due anni che si discute questa necessità - far sì che i provvedimenti non siano sempre più spezzettati e che seguano sempre le urgenze e le particolarità, anziché andare ad una revisione globale.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Sono perfettamente d'accordo, in linea di principio, con le considerazioni della Consigliera Bortolin e dei colleghi che l'hanno preceduta. Effettivamente - il fatto è noto - i gettoni di presenza nelle Commissione piccole, grandi e medie, sono ferme ad un provvedimento che risale al 1976.
Non appena fu sollevata, per la prima volta in quest'aula in occasione di una prima proposta d'aumento per certe e determinate Commissioni l'osservazione secondo la quale era necessario procedere ad una revisione globale, io, come Assessore, mi dichiarai perfettamente d'accordo e precisai che era stato conferito incarico ad una struttura formata da funzionari, rispettivamente della Segreteria di Giunta e di quella di Consiglio, dell'Ufficio di Gabinetto della Giunta ed infine dell'Ufficio di Gabinetto del Consiglio, onde fosse fatto un censimento, o per meglio dire una ricognizione attraverso una lettura ed una presa d'atto delle varie leggi che dal 1970 ai giorni nostri prevedevano organi collegiali, e per individuare quelle che eventualmente fossero da eliminare sul piano normativo, quelle che dovessero essere mantenute e, all'interno di queste ultime, di avanzare una proposta di revisione dei gettoni di presenza.
Questo anche per far sì che i membri delle stesse Commissioni fossero incentivati, se ce ne fosse stato bisogno, a partecipare al lavoro delle stesse e quindi consentire l'elaborazione dei provvedimenti che, previo il necessario esame delle Commissioni, potessero proseguire il loro iter.
Lavoro per nulla facile, come penso possiate immaginare - soprattutto i Consiglieri che hanno, anche oggi, fatto le loro rimostranze perché non si è ancora provveduto.
Comunico, in tal senso, che proprio nei giorni scorsi, non più tardi di cinque giorni fa, queste strutture - Segreteria di Consiglio, Segreteria della Giunta regionale, Ufficio di Gabinetto del Consiglio e della Giunta regionale - mi hanno informato che hanno ultimato il lavoro: è stato fatto il censimento delle Commissioni da individuare, sia per un'eventuale possibile proposta d'eliminazione sul piano normativo sia per una valorizzazione sotto il profilo del lavoro svolto - quindi, censimento anche del lavoro svolto - ai fini del provvedimento di aumento del gettone di presenza.
In seguito a quest'individuazione, a questo censimento, è stato predisposto un questionario che, proprio stamattina, è stato oggetto della mia attenzione - in quell'ora che sono riuscito a stare nel mio ufficio, in piazza Castello - diretto a tutti gli Assessorati e all'attenzione dei funzionari all'uopo competenti, perché rispondano al questionario stesso spiegando, fra l'altro, l'effettivo lavoro svolto dalle Commissioni negli anni precedenti e quant'altro necessario.
Per parte mia, sto elaborando - non in questi giorni, ma in queste ore la lettera d'accompagnamento al questionario, che terminerà con un pressante invito ai funzionari degli Assessorati a rispondere al questionario entro e non oltre il 31 agosto, in modo che subito dopo la predisposizione del questionario io, in nome della Giunta, sia in grado di predisporre il disegno di legge di congruo e dignitoso aumento dei gettoni onde consentire ai vari organi collegiali di operare e di potere funzionare e, visto il questionario, anche di fare una proposta a latere delle Commissioni che, in quanto inutili - magari parecchi lustri fa erano state ritenute utili ai fini della gestione di quella determinata legge - si consideri un'eventuale loro abrogazione.
Oggi però chiedo al Consiglio d'approvare quest'aumento, sia pure sotto il profilo dell'eccezione a quella che sarà la regola contenuta in un disegno di legge onnicomprensivo degli organi collegiali. Sicuramente, la Commissione Tecnica Urbanistica, il CROP e infine la Commissione regionale Beni Ambientali sono organi collegiali utili e necessari per il funzionamento della varie strutture cui sono preposti.
Chiedo quindi al Consiglio l'approvazione del disegno di legge assicurando in particolare il Consigliere Papandrea, il quale ha affermato che si predispongono disegni di legge che continuano a costituire eccezione alla regola, di pervenire ad una revisione complessiva dell'intera materia.
Assicuro il Consigliere che questa sarà veramente l'ultima eccezione; nella mia nota di comunicazione a tutti gli uffici assessorili farò presente di rispondere al questionario entro il termine perentorio del 31 agosto immediatamente dopo porrò mano al disegno di legge d'aumento per tutte quelle strutture che sono, ad avviso della Giunta, e confido poi anche ad avviso del Consiglio, meritevoli d'essere mantenute.
C'è un emendamento della Giunta al testo di legge - dal giorno dell'approvazione in Commissione ad oggi è passato del tempo -; si prevedeva l'inizio della nuova rideterminazione con decorrenza 1 gennaio 1997, l'emendamento propone 1 settembre 1997.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 26 astensioni 11 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dall'Assessore Majorino: l'art. 2 è così emendato: l'ultima parte è così sostituita: "a decorrere dall'1 settembre 1997".
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 15 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 così modificato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 26 astensioni 11 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 26 astensioni 11 L'art. 3 è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 23 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 15 Consiglieri La legge è approvata.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Potrebbe essere un errore; volevo solo far rimarcare, però, che l'Assessore Botta ha votato contro. Il voto è ancora là visibile e vorremmo sapere perché, se non è un errore.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

E' un errore.



PRESIDENTE

Rimanga a verbale.


Argomento: Attivita' di promozione

Esame progetto di legge n. 168: "Interventi a sostegno delle attività svolte dalle Università popolari e della terza età o comunque denominate"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 8) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 168.
Relatrice è la Consigliera Benso, che ha facoltà di intervenire.



BENSO Anna, relatrice

"La proposta di legge n. 168 prende in esame materie quale terza età Cultura e Università, che sono di per sè oggettivamente importanti. Ad ulteriore sottolineatura di tale importanza è il fatto che questa proposta di legge è stata poi sottoscritta da tutti i Gruppi presenti in Commissione.
La nostra società, come è emerso da recenti studi sociologici sull'argomento, sta subendo un fenomeno di invecchiamento sempre più accelerato: ecco quindi emergere la necessità di affrontare le problematiche legate alla terza età e all'anziano in genere, dando la necessaria e giusta attenzione ai bisogni sociali e culturali.
E' infatti nella riformulazione di un nuovo modo di concepire la relazione fra gli uomini che si può affrontare una mutazione culturale. Il costo esistenziale, a livello di sofferenza dell'anziano, tende ad aumentare anche con la combinata riduzione del riconoscimento della identità, negata purtroppo all'interno della famiglia e nella società circostante. E' perciò indispensabile promuovere e potenziare le basi culturali e sociali per una diversa convivenza fra generazioni e sperimentare modelli di educazione che investano ogni classe di età.
Troppo spesso si identifica l'anziano come una persona bisognosa di assistenza o come il malato. Per fortuna solo una parte degli anziani è in tale situazione, il compito della società non si esaurisce quindi nell'interessarsi a questo settore, ma deve vivere in modo positivo e propositivo questo fenomeno, che è l'invecchiamento della nostra società.
Gli anziani sono innanzitutto un patrimonio e una risorsa da valorizzare nell'ambito dell'economia sociale, anche come opportunità di nuova occupazione per le nuove generazioni. Dotarli di adeguati livelli formativi significa renderli più autonomi e più utili alla società. Lo stimolo culturale e l'impegno sociale volto per lo più nei settori dell'associazionismo e del volontariato si possono considerare come qualificati momenti di prevenzione dei fenomeni degenerativi tipici dell'invecchiamento, dovuti, tra l'altro, all'isolamento.
E' pertanto necessario offrire nuove opportunità culturali agli anziani ed agli adulti. Una di queste opportunità è rappresentata dalle Università popolari e della terza età.
Per lo più associazioni private senza scopo di lucro che si prefiggono di contribuire alla promozione culturale attraverso la realizzazione di corsi e laboratori su argomenti specifici, la partecipazione dei soggetti all'attuazione di concrete iniziative, operando un confronto e una sintesi tra le culture delle precedenti generazioni e quelle attuali cercano di realizzare un clima che evidenzi sempre di più il sapere e l'essere.
La legge che si propone all'attenzione del Consiglio si propone di favorire e potenziare queste Istituzioni ed altre similari, se ne raccomanda una sollecita approvazione, affinché la normativa prevista possa entrare in funzione sin dal prossimo ciclo formativo e si auspica che, data l'importanza sociale gli stanziamenti previsti, possano trovare un congruo incremento negli anni successivi sulla base delle richieste che perverranno nella prima fase di applicazione."



PRESIDENTE

Relatrice è la Consigliera Bortolin, che ha facoltà di intervenire.



BORTOLIN Silvana, relatrice

Grazie, Presidente. E' con particolare soddisfazione, sia per quanto riguarda la sottoscritta che il Gruppo a cui appartengo, che arriviamo alla discussione in aula di questa proposta di legge, che vede non soltando la presentazione e la sottoscrizione da parte di un Gruppo, ma l'adesione pressoché unanime nell'ambito della Commissione. Quindi, la proposta di una legge giunge in Consiglio presentata a larga maggioranza.
La relazione che ha svolto la Consigliera Benso, anche a nome della maggioranza, ha già fornito al Consiglio una serie di informazioni rendendo ampiamente l'idea dell'importanza e della necessità di dotare anche la nostra Regione di una legge che operi interventi a sostegno delle attività svolte dalle Università popolari e della terza età.
Questa legge nasce dalla necessità per la Regione Piemonte di riconoscere un'affermata capacità, già da anni esistente nella nostra regione, di aggregazione e di promozione culturale che viene svolta pressochè in tutte le città capoluogo di Provincia del Piemonte.
Ha il significato, lo ricordava la Consigliera Benso, ma lo voglio risottolineare, di sostenere il privato sociale e anche l'attività che viene svolta a livello di associazionismo senza scopo di lucro.
Le Università popolari e della terza età non operano solo nei confronti degli anziani, ma organizzano corsi su materie le più varie (dalle materie storico-artistiche a quelle letterarie a quelle tecniche a quelle linguistiche e anche di educazione sanitaria) e coinvolgono migliaia di persone che, con percorsi culturali anche medio-alti e provenienti da esperienze lavorative diverse, frequentano questi corsi finalizzati alla conoscenza e all'approfondimento permanente.
La forma dell'iscrizione annua e della frequenza settimanale consente a docenti anche molto qualificati, preparati e motivati di svolgere programmi impegnativi, il più delle volte con risultati significativi, nella frequenza ed anche nell'apprendimento.
E' una forma di azione e di iniziativa che vuole frenare il rischio che purtroppo corriamo in età adulta, di cadere in quell'analfabetismo di ritorno a cui un'organizzazione frenetica dei ritmi di vita e di lavoro pu portare ognuno di noi.
L'aumento della popolazione anziana, certamente è già stato sottolineato, rende in Piemonte queste iniziative particolarmente significative. Credo sia certamente insufficiente lo stanziamento di cui disponiamo per il 1997, ma a questo proposito, però, voglio ricordare che pur avendo dovuto attendere tanti mesi per vedere uno stanziamento, seppure minimo, a favore di questa proposta di legge, riconosciamo la disponibilità dell'Assessore Leo e dell'Assessore Angeleri a trovare e a destinare comunque un importo che consenta l'approvazione e l'avvio di questa legge ed anche l'impegno in Commissione, che mi auguro sia ribadito in aula, di un finanziamento congruo, e quindi più cospicuo, per il 1998.
Ringrazio ancora per il contributo che è stato dato in Commissione e che certamente sarà dato in aula, che ha preso avvio dalla relazione della Consigliera Benso e mi auguro che l'approvazione veda anche qui quella quasi unanimità che vi è stata in Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Bortolin e grazie ancora alla Consigliera Benso.
E' aperta la discussione generale.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Poche parole, ma soprattutto per due ragioni. Uno, lo voglio proprio dire in aula, per ringraziare tantissimo la Commissione e in particolare la Consigliera Bortolin e oggi anche la Consigliera Benso che hanno svolto la relazione, ma che hanno seguito con pazienza e passione, con attenzione e dedizione questa, che forse sembrava una vicenda minore, ma che ha davvero una grande importanza.
E' stato giustamente ricordato: ha una grande importanza. Lo sottolineo soprattutto per la valorizzazione di quell'età che può essere ancora feconda e fa sentire protagoniste tante persone. Tutti noi, o comunque molti di noi, che abbiamo seguito la legge abbiamo partecipato ad alcuni momenti di questa Università. Io, per esempio, sono stato recentemente a Nichelino e ho visto un'enorme partecipazione. Quindi, tante persone che si sentono nuovamente utili, che non si sentono più inutili e che partecipano a momenti di socializzazione, ma anche di crescita culturale.
La seconda ragione la ribadisco - è stato anche detto in VI Commissione perché è un'iniziativa che amplia la sfera delle persone che raggiungiamo con un intervento culturale.
Noi siamo sicuramente favorevoli ad interventi di eccellenza, di grande portata, anche di grande impatto, ma a condizione che abbiano intorno un humus di una società che cresce armonicamente e organicamente, e non solo dei picchi di pochi eletti, e per il resto il disinteresse.
Questo sarebbe molto grave, sarebbe un intervento di elite, e invece le proposte di legge come questa, per le quali - ripeto - mi compiaccio e ringrazio i presentatori e i colleghi del Consiglio che l'hanno portata avanti, sono molto importanti.
Faccio due assicurazioni concrete: una, che già quando predisporremo il bilancio per il '98 metteremo insieme una posta in Commissione, un impegno.
Ne approfitto per rassicurare ufficialmente i colleghi ed affermare essendo stato concordato di discutere il bilancio solo in I Commissione che l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Marengo ed altri ha trovato totale rispondenza nelle proposte dell'Assessorato, quindi è stato accolto dall'Assessorato al bilancio.
L'ultima considerazione è che cercheremo - d'accordo con la Commissione, avanzando subito a settembre un'ipotesi - di portare a regime ben altra cifra, ma utilizzando anche i soldi stanziati.
Siccome si tratta di una gestione straordinaria, chiederò come sempre l'intelligente conforto e confronto di tutti i colleghi della Commissione per vedere come utilizzare subito questi fondi e non, essendo incompleto lo stanziamento, mandarli in economia. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo, sport e tempo libero

Signor Presidente, solo per sottolineare un aspetto. Qualcuno, in questo Consiglio, potrebbe chiedersi in fondo cosa c'entri l'Assessorato al turismo e ai parchi in questa vicenda.
Bene, all'interno della Commissione, come membro della Commissione anche su invito dei Consiglieri firmatari di questa proposta, sono stato edotto di una iniziativa che io ho ritenuto estremamente corretta, non solo per la valenza culturale, sociale, anche morale dell'iniziativa stessa, ma perché si intravvedeva, attraverso questa iniziativa, non un momento di carattere assistenziale, ma un vero e proprio investimento fatto nei confronti della terza età. Un investimento che ha e avrà un ritorno immediato anche sulle nuove generazioni.
E allora, rispetto ad una situazione che all'interno della Commissione aveva prolungato i tempi, non dico della discussione, ma i tempi morti di una non discussione, proprio perché c'erano problemi di bilancio - come Giunta regionale - parlando con l'Assessore Leo e sapendo le difficoltà di reperimento dei fondi (quindi abbiamo tagliato ovviamente da altri capitoli), abbiamo voluto sottolineare la priorità e l'importanza di questa legge che peraltro è stata sottolineata da tutto il Consiglio, è stata sottolineata dalla firma di tutti i Gruppi consiliari.
Non sto ad aggiungere le valutazioni, che sono state fatte molto bene dalla Consigliera Benso e dalla Consigliera Bortolin, nonchè dal collega Leo.
Volevo solo testimoniare che questa sensibilità in fondo è di tutta una Giunta regionale che è attenta anche ai problemi del sociale, non solo a valenza culturale, ma intravvede in questo settore particolarmente importante un prezioso investimento per il futuro.



PRESIDENTE

Gli interventi sono terminati. Passiamo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 4 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 votanti 40 hanno risposto SI' 40 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Emigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 451: "L.R. n. 1/87: Interventi regionali in materia di movimenti migratori e successive modificazioni art. 3 - Programma Attuativo 1997"


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 451, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, PPI; si sono astenuti i Gruppi PDS e Rifondazione comunista.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 26 voti favorevoli e 13 astensioni.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 473: "Approvazione dello Statuto della Consulta delle elette del Piemonte" - Esame ordine del giorno n. 504


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 473, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Alleanza Nazionale, CDU, CCD, PDS, PPI, Patto dei democratici Pensionati.
Relatrice è la Consigliere Manica, che ha facoltà di intervenire.



MANICA Giuliana, relatrice

La proposta di deliberazione in discussione è, da un lato, la prosecuzione naturale dell'attività svolta fino a questo momento dalle Consigliere regionali, nonché un atto conseguente all'insediamento della Consulta che abbiamo realizzato il 15 febbraio di quest'anno.
Dall'altro lato, rappresenta un atto significativo all'interno di questo Consiglio, perché non si tratta semplicemente di un ulteriore passo burocratico, ma di un consistente passo in avanti verso la costituzione di un organismo particolarmente significativo.
Nell'assemblea del 15 febbraio e nel confronto con le altre Consigliere (comunali, provinciali ed elette in generale all'interno del Piemonte) abbiamo potuto verificare il significativo riscontro che questa iniziativa ha avuto.
Non solo un significativo riscontro, ma anche precise richieste da parte delle elette in Piemonte e aspettative, in particolare in direzione della formazione sull'attività amministrativa e relativamente al coordinamento e ad un passaggio di informazioni, non solo di tipo orizzontale tra gli Enti locali, ma anche di tipo verticale.
Con questo Statuto richiamiamo, all'art. 1, le finalità della Consulta che al Consiglio sono bene e ampiamente note, e individuiamo degli organi di governo della consulta stessa, che sono: l'Assemblea delle elette in quanto tale e l'Ufficio di Presidenza.
L'Assemblea delle elette rappresenta l'intera platea delle elette piemontesi, mentre l'Ufficio di Presidenza vede al suo interno rappresentanze differenziate dei vari livelli istituzionali: certamente le Consigliere regionali, promotrici di questa iniziativa; 5 rappresentanti nominate dall'ANCI in rappresentanza dei Comuni; 5 dall'URPP, dall'UNCEM dalla Lega delle Autonomia e 5 in rappresentanza in un'importante realtà quali sono anche le Circoscrizioni, i Consigli circoscrizionali, quanto meno nelle città capoluogo di Provincia del Piemonte.
L'Ufficio di Presidenza dà poi vita ad una Presidenza della Consulta.
L'attività della Consulta si articolerà anche attraverso gruppi di lavoro per singoli temi che l'Ufficio di Presidenza e l'Assemblea indicheranno come momenti particolari e significativi.
L'approvazione di questo Statuto, come ho già detto, è un atto non formale, che potrà consentire alle Consigliere regionali, alla ripresa dei lavori successivamente all'interruzione di agosto, di svolgere un'importante attività.
Peraltro, è già in cantiere e di prossimo avvio un primo modulo di formazione da proporre alle elette dei Comuni e delle Province a livello delle singole realtà, modulo di formazione che potrà vedere momenti decentrati e un programma base con dei programmi particolari a livello delle singole Province.
Il voto di oggi è un atto importante che consentirà una ripresa significativa dei nostri lavori dopo le ferie e la realizzazione di quel confronto e di quell'attività con le elette piemontesi che abbiamo già iniziato con l'importante iniziativa del 15 di febbraio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Vorrei solo precisare che su tale provvedimento non è presente la mia firma, in quanto quando la proposta di deliberazione dello Statuto è stata assegnata alla Commissione, personalmente (ma anche come Gruppo) ritenevo di poter proporre delle osservazioni soprattutto in merito all'articolo che faceva riferimento alla Presidente e all'Ufficio di Presidenza della Consulta delle elette che, come era stato stilato, non sembrava chiaro.
In particolare, non sembrava rispondesse a dei criteri di democrazia e di rappresentanza all'interno della Consulta delle elette.
Successivamente, la proposta di deliberazione, anche a seguito di discussioni in VIII Commissione, è stata modificata ed ho apprezzato la modifica nella direzione che noi auspicavamo.
E' stato dunque precisato come l'Ufficio di Presidenza (la Presidente come le Vicepresidenti) venga eletto direttamente dall'interno, rispettando quel criterio di rappresentatività nell'ambito della Consulta stessa.
Per cui ci sentiamo sostanzialmente favorevoli a questo Statuto, che auspichiamo diventi strumento attuativo di una serie di iniziative che non possono certo essere esaustive della necessità, dell'esigenza forte anche delle donne amministratrici di poter apprendere e di poter imparare. Ci auguriamo che questo strumento possa per lo meno rispondere a criteri di rappresentatività e di rappresentanza più ampia delle donne che sul territorio si occupano, ai vari livelli, di amministrazione.
Il nostro voto quindi è favorevole e chiedo anzi di poter apporre la mia firma, prima della votazione, sulla proposta di deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghe Consigliere, affinché non sembri che la Consulta delle elette del Piemonte sia una cosa che interessi soltanto le elette stesse, ma che deve interessare comunque tutto il Consiglio regionale, che ne è promotore e non soltanto la parte femminile del Consiglio regionale, svolgo un breve intervento per dire innanzitutto che approverò questa proposta di deliberazione.
Vorrei però far riflettere la relatrice su un fatto che a me sembra sia un po' anomalo, cioè laddove si dice che l'Ufficio di Presidenza è composto dalle rappresentanze dei Comuni, delle Comunità montane, delle Province della Lega delle autonomie, fin qui va bene, ma c'è un cosa che stride perché poi alla fine si inserisce "una rappresentanza - delle elette, credo dei quartieri". Si delega quindi, da una parte, alle associazioni dei Comuni la rappresentanza dei Comuni e delle grandi città, dall'altra invece si individua il quartiere come ente territoriale che può direttamente eleggere una sua rappresentanza. Questo io non credo che sia giusto altrimenti mi verrebbe da chiedere: perché città come, ad esempio Moncalieri, Collegno o Rivoli, che hanno una certa dimensione (potrei citarne altre, ma adesso mi vengono in mente questi esempi, potrei anche fare riferimento ad altre Province), non hanno la possibilità di eleggere direttamente una propria rappresentanza, mentre i quartieri possono sì quando le città neanche loro possono eleggere direttamente una propria rappresentanza se non attraverso le associazioni che le rappresentano? Continuo a dire che voterò a favore, mi piacerebbe però che la relatrice, insieme a tutte le colleghe che si sono occupate di questo e magari a tutti i colleghi che siedono in quest'aula consiliare riflettessero su questo fatto che non mi sembra eclatante, ma perlomeno anomalo, perché le rappresentanze si devono dare, oggi come domani e com'è stato in passato, sempre all'associazionismo, se le si vuole vedere dal punto di vista regionale. Non si può individuare direttamente un insieme di quartieri che hanno una valenza inferiore a quella delle grandi città, che in questo caso vengono rappresentate da altri, perché si eleggono direttamente.
Questo per dire che pongo molta attenzione a quanto le colleghe Consigliere stanno facendo in questo momento rispetto alla Consulta delle elette per ricordare, a me stesso prima di tutti, che la Consulta delle elette non è soltanto un fatto delle elette in Consiglio regionale, ma è un fatto che deve interessare anche tutti i Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Montabone per questa voce fuori dal coro.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

La questione posta dal Consigliere Montabone è una questione vera; è stata posta anche durante la discussione all'interno dell'VIII Commissione su questo testo.
E' oggettivamente difficile individuare un organismo, un momento che porti a sintesi la designazione da parte delle Circoscrizioni. Era una questione sollevata dal Vicepresidente Deorsola in sede di dibattito in VIII Commissione. Si è addivenuti in quella sede ad un chiarimento, ad una considerazione di questo tipo, che non so se possa chiarire a pieno: mantenere questa rappresentanza delle Circoscrizioni, perché sono una realtà importante di donne elette che operano all'interno della realtà piemontese, e la soluzione di designazione può essere trovata in sede ANCI.
Nel momento in cui si giunge alla designazione delle rappresentanti dei Comuni, si potrebbe chiedere all'ANCI se ritenga di poter farsi carico di un momento di coordinamento anche tra le elette nelle Circoscrizioni e di formulare le designazioni. Abbiamo lasciato le indicazioni di cinque rappresentanti circoscrizionali all'interno dello Statuto per evidenziare come anche queste rappresentanti debbano essere rappresentate nell'Ufficio di Presidenza.



(Commenti del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

Bisognerebbe formalizzare la sua proposta in emendamento.



(Commenti della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Si potrebbe scrivere: "da 10 rappresentanti nominate dall'ANCI, di cui 5 rappresentanti delle Circoscrizioni". Lo scriviamo in calce al testo senza formalizzarlo in emendamento.
Tale emendamento è pertanto accolto dall'Ufficio di Presidenza ed inserito a mie mani nella proposta di deliberazione.
Non essendovi obiezioni, pongo dunque in votazione la proposta di deliberazione n. 473, il cui testo, così modificato, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Volevo solo ricordarle, Presidente, che allegato alla deliberazione n.
473, che abbiamo testé votato, sullo Statuto della Consulta delle elette del Piemonte vive un ordine del giorno, il n. 504, che ci eravamo impegnati a votare contestualmente alla deliberazione.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Rilevato come la situazione della donna nella vita economica, sociale civile, politica del nostro Paese è ancora fortemente caratterizzata da elementi di diseguaglianza tra i sessi e di discriminazione diretta e indiretta preso atto che le donne, pur in presenza di una parità formale affermata dalla legislazione europea, nazionale e regionale, soffrono ancora di fenomeni di marginalizzazione con elevati tassi di disoccupazione e di sottoccupazione, sono oggetto di forme di segregazione, quando non anche di violenza e di sfruttamento, mentre permangono gli ostacoli al loro accesso alla vita pubblica individuato nel riequilibrio della rappresentanza uno strumento necessario e strategico per la piena attuazione delle politiche di parità indica nella Consulta delle elette del Piemonte lo strumento per realizzare attraverso il riequilibrio della rappresentanza, il rinnovamento della politica e della società e per dar corso ad un'effettiva politica di parità nei confronti delle donne." Questo ordine del giorno è stato presentato e sottoscritto dalle Consigliere Benso, Bortolin, Casari, Cotto, Ferrero, Manica, Minervini Suino, Simonetti e, successivamente, dalla Consigliera Spagnuolo, ma credo che anche la Consigliera Simonetti lo vorrà sottoscrivere.
Chiediamo che tale ordine del giorno venga posto in discussione e poi votato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Devo soltanto precisare rispetto a questo ordine del giorno che lo avevo sottoscritto direttamente alla Presidenza. Si tratta di un documento che tocca una tematica straordinariamente importante.
Sarà importante, non soltanto per le Consigliere regionali, ma per tutto il Consiglio, seguire questo nuovo, importante strumento affinch esso diventi uno strumento fortemente operativo, soprattutto nel campo della formazione che in qualche modo qualifica, come volontà di espressione, il modo di fare attività politica e amministrativa da parte delle donne.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'odine del giorno letto in precedenza dalla Consigliera Bortolin.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame proposta di deliberazione n. 351: "Approvazione Piano Territoriale Regionale - Area di approfondimento dell'Ovest Ticino"


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 351, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, PPI, CDU; non hanno partecipato alla votazioni i Gruppi Patto dei democratici e PDS.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 33 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame ordine del giorno n. 530 relativo a: "Regione-A.G.I.P. S.p.A.: Discussione delle effettive esigenze di sviluppo del campo di Villafortuna Trecate" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 530 presentato dai Gallarini Galli e Angeli.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte nell'approvare il Piano Territoriale Regionale - approfondimento dell'Ovest Ticino esprime la nacessità di mantenere costantemente aggiornate le previsioni contenute nello stesso al fine di garantire una reale efficacia dello strumento nei riguardi dello sviluppo e della tutela dell'intera area a tal fine ritiene che uno dei temi fondamentali a riguardo dello sviluppo dell'area (in particolare quella adiacente al Parco del Ticino) sia lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi da parte dell'AGIP S.p.A.
preso atto che la Giunta regionale, con DGR n. 18-19167 del 29 ottobre 1992, ha sottoscritto una convenzione con l'AGIP S.p.A. relativa allo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi impegnandosi reciprocamente a garantire la tutela ambientale e territoriale considerato che negli studi derivanti dalla convenzione citata sono, tra l'altro, individuati i pozzi esistenti e in progetto e che queste indicazioni sono state recepite nelle tavole del Piano Territoriale Regionale - approfondimento dell'Ovest-Ticino ritenuto fondamentale verificare, a seguito dei mutamenti intercorsi in questi anni, la validità delle indicazioni contenute negli studi in ordine alla localizzazione dei pozzi non ancora in attività: impegna la Giunta Regionale a prendere i necessari contatti con l'AGIP S.p.A. al fine di verificare l'attualità dei contenuti degli studi predisposti nel 1992 a modificare, qualora i contenuti non siano più ritenuti validi a seguito della precedente verifica, i contenuti (normativi e nelle tavole di piano) del Piano Territoriale Regionale - approfondimento dell'Ovest-Ticino".
La parola al Consigliere Galli per l'illustrazione.



GALLI Daniele

Si tratta di un'esigenza rilevata dal Comune di Romentino durante la verifica dello strumento del Piano territorale dell'Ovest-Ticino.
Al di là delle correzioni formali suggerite, tale amministrazione comunale ha rilevato che alcuni punti cartografici che dovevano diventare pozzi di estrazione, non sono stati attuati; e sembra che non ci sia nemmeno l'intenzione in tal senso da parte dell'ente con il quale all'interno di un discorso di pianificazione con la Regione Regione, si era praticamente arrivati ad un'intesa per l'estrazione di materiali quali idrocarburi, gas minerali e quant'altro si possa trovare.
Pertanto, ritengo opportuno ricontrattare con questo Ente quella che è la presenza sul territorio dell'Ovest-Ticino e la sua volontà - o meno - di riutilizzare in un prossimo futuro la facoltà di procedere a delle estrazioni.
L'ordine del giorno è nient'altro che uno stimolo per poter intervenire in questi termini e consentire, al limite, una più puntuale ed accurata definizione del Piano dell'Ovest-Ticino, in merito ad un'attività che in un recente passato ha creato grossi problema d'inquinamento per il noto incidente capitato nella zona di Trecate.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Vorrei sentire l'opinione dell'Assessore competente, anche perché non si riesce a capire cosa voglia dire quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

In linea generale, credo che, al di là della formulazione dell'ordine del giorno che ovviamente può sempre essere migliorata, stando all'essenza di ciò a cui l'ordine del giorno si riferisce, credo non vi sia alcuna difficoltà, da parte della Giunta regionale, periodicamente e nel caso particolare, appena possibile nelle prossime settimane, a svolgere quest'incontro con l'AGIP per verificare i contenuti, in termini di permanenza delle validità sotto tutti i profili, degli assunti o comunque di quelle che sono le valutazioni a suo tempo fornite dal punto di vista tecnico-scientifico, per l'adozione di specifici provvedimenti da parte della Regione.
Mi riferisco alla convenzione - se non vado errato - con il parco, ecc.
Non ho alcuna difficoltà, per quanto di mia competenza, d'accordo con il collega Assessore alla pianificazione territoriale, a svolgere questa ricognizione per poi trarre delle conclusioni.
In questo senso, l'accoglimento dell'ordine del giorno presupporrà una successiva informazione a seguito della verifica con l'AGIP.
Voi sapete che, per quanto riguarda la zona, vi è la questione Trecate seguita costantemente, come Assessorato all'Ambiente, per quel famoso pozzo che aveva dato origine all'incidente nel 1994. Come Assessorato ai parchi la questione è stata seguita relativamente agli aspetti dell'interferenza delle attività estrattive con l'area protetta.
Ovviamente, ora si aggiunge l'Assessorato alla pianificazione nell'ambito del piano dell'Ovest-Ticino; prefiguro quindi un incontro a tre con l'AGIP: in questo senso credo che si possa accogliere l'ordine del giorno, che probabilmente potrebbe anche essere riformulato con maggiori riferimenti e maggiore completezza. Credo tuttavia, nell'economia dei nostri lavori, essendo lo stesso collegato al PTR già votato, che lo si possa accogliere, con le precisazioni che ho precedentemente espresso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho sentito quanto detto dall'Assessore; rimangono le nostre perplessità non tanto di merito, ma dal punto di vista del senso logico della richiesta.
Discutendo in sede di Commissione il Piano territoriale dell'Ovest Ticino ed in particolare di queste questioni, ricordo osservazioni di funzionari e dell'Assessore Botta rispetto alla cartografia in oggetto: i funzionari estensori del Piano, insieme all'Assessore, ci facevano presente come intendere alcune indicazioni in cartografia: pozzi, cave e quanto di analogo che ha la stessa designazione cartografica. Pertanto, alla richiesta già fatta in Commissione sia i funzionari sia l'Assessore avevano già dato una risposta sulla questione.
L'ordine del giorno, nei fatti, dice: "Approviamo un Piano territoriale (...)", però non sappiamo se il Piano territoriale testé approvato abbia una cartografia esatta e se i pozzi siano esattamente quelli in oggetto.
Andate a fare una verifica! Vorrei inoltre chiedere agli estensori dell'ordine del giorno, perch queste richieste non siano state avanzate precedentemente all'approvazione del Piano, soprattutto se occorreva mettere a posto la cartografia in questa direzione.
Dopodiché, posto che è già stato approvato il Piano, dopo che erano state sollevate una serie di osservazioni in Commissione, e si era fatto addirittura un incontro, presente il Consigliere Galli, l'Assessore Botta i funzionari, i tecnici e i Consiglieri di Romentino, di Trecate e di tutti i Comuni interessati, e posto che si erano in quelle sedi chiariti tutta una serie di problemi, la questione che mi pongo è se questo ordine del giorno serva a qualcosa. Stante il dibattito in Commissione, stante gli incontri fatti, stante i chiarimenti già dati. Mi chiedo a cosa serva: questa è la vera perplessità che noi abbiamo, come Gruppo, nel momento in cui dobbiamo votare un testo come questo.



PRESIDENTE

Consigliere Galli, ci tolga da questo impiccio. E' ancora attuale, è ancora funzionale?



GALLI Daniele

E' attuale più che mai. Bisogna distinguere le due fasi.
Un conto è la correzione degli errori materiali, che ha seguito un iter molto travagliato in Commissione: si è giunti a non correggerli per una serie di motivi; altro è andare a ricontattare con l'AGIP la possibilità da parte di questo ente, di sfruttare ulteriormente delle possibilità localizzate in cartografia che non sono state sfruttate fino al giorno attuale.
Pertanto, se noi otteniamo che questi pozzi non vengano attivati, con una nuova trattativa tra la Regione e l'AGIP, io reputo che per l'ovest Ticino non possa che essere favorevole sia per il mantenimento della fascia, della prefascia e del Parco vero e proprio.
Quello che vuol dire questo ordine del giorno penso sia molto chiaro poi se non lo si vuol capire, uno è anche libero di non volerlo capire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro Gruppo non ha votato questo Piano territoriale perché come dice, spero giustamente, Assessore Botta, questo ordine del giorno, in questo Piano territoriale sono stati segnati tutti i pozzi esistenti e anche quelli in progetto a seguito di quella convenzione.
Collega Galli, perché questo ordine del giorno abbia un senso consiliare, cioè affinché non dica semplicemente le cose che naturalmente la Giunta deve fare, ma dia alla Giunta un orientamento che valga la pena spendere in una discussione e in un ordine del giorno, occorrerebbe che precisasse un po' la direzione di marcia che il Consiglio suggerisce alla Giunta, o in cui "impegna la Giunta".
In questo ordine del giorno la seconda frase va in una direzione che, a mio modo di vedere, è un po' contraddittoria con il resto, nel senso che nella seconda frase si dice che uno dei temi fondamentali per lo sviluppo dell'area è lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi. Sembra quasi di dare un indirizzo al Piano territoriale e alla Giunta, dicendo che lo sviluppo del sistema di sfruttamento dei giacimenti è una linea da seguire e che bisogna aprire pozzi. Sembra.
Se non è così, secondo me, è una frase un po' fuorviante; chi la legge può essere portato a dire che i pozzi petroliferi portano lavoro, sviluppo e ricchezza.
La parte che c'è dopo, quando "si impegna la Giunta", mi pare che sia un po' anonima, nel senso che ci limitiamo a dire che "la Giunta verifichi la convenzione del '92"; certo, le convenzioni sono sempre in verifica tanto più quella lì che prevedeva pozzi in progetto.
Io chiedo ai colleghi se invece non esista una sintonia comune per dire alla Giunta di richiedere, come Giunta, all'AGIP di non attivare i pozzi che non ha attivato, cioé dare un'indicazione alla Giunta per aprire una trattativa con l'AGIP partendo da una nostra richiesta, in modo da dare appunto, un'indicazione di lavoro. Chiedendo poi alla Giunta, ovviamente in conseguenza di quello, di correggere il Piano territoriale.
Però direi che se siamo d'accordo su questo risulta un ordine del giorno che dice che nel Piano territoriale abbiamo inserito tutti i pozzi quelli che ci sono e quelli da fare; dato che il discorso su questi pozzi è annoso e l'Assessore Cavallera ha sempre espresso in modo formale nella passata legislatura (forse sì, forse no) la volontà regionale di dire all'AGIP di fermarsi nello sfruttamento di questi giacimenti, uno dei ragionamenti da fare è che questo petrolio, che è di ottima qualità e si trova in un luogo molto appetibile, può anche stare sottoterra per dei decenni, nel senso che non abbiamo premura di sfruttarlo adesso.
Può essere un giacimento che servirà alle generazioni future, non ne abbiamo nessun bisogno. In più è vicino a un Parco e quindi la Regione, non so se formalmente, aveva già un indirizzo di questo genere.
Se riconfermiamo questo tipo di indirizzo allora lo ritengo un ordine del giorno utile, cioé dare un'indicazione di impegno a richiedere. Quindi il "là" della Regione per dire all'AGIP di non aprire questi pozzi.
Se invece rimane così è molto generico; non diamo una mano, se la direzione che vogliamo prendere è questa, alla Giunta nell'avere un orientamento forte con il quale presentarsi all'AGIP.
Quindi chiederei, se i colleghi sono d'accordo, che l'impegno della Giunta regionale sia di richiedere all'AGIP di non attivare i suddetti pozzi e a correggere sul Piano territoriale ovest Ticino le suddette previsioni.
Se si potesse toglierei la seconda frase, che secondo me manda il lettore in una direzione che poi viene contraddetta successivamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Sul togliere la seconda frase sono perfettamente d'accordo. Lascerei ampia facoltà alla Giunta di operare nei termini che sono emersi, cioè nella limitazione della facoltà estrattiva.



PRESIDENTE

Consigliere Galli, possiamo sospendere l'esame di questo ordine del giorno, oppure lei ritiene che sia essenziale farlo oggi?



GALLI Daniele

Si può sospendere.



PRESIDENTE

Bene: il documento è rinviato in Commissione.


Argomento: Calamità naturali

Esame proposta di deliberazione n. 461: "Legge regionale 29 giugno 1978, n. 38 e successive modificazioni. Evento calamitoso 12 novembre 1996. Riconoscimento di calamità grave per il Comune di Riva Valdobbia"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 16) all'o.d.g.: esame della proposta di deliberazione n. 461.
Hanno espresso voto favorevole: Forza Italia, CDU, Movimento popolare per l'Europa, PPI, Patto dei Democratici, Rifondazione comunista, Verdi Democratici.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità con 39 voti favorevoli.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 464: "Adesione del Consiglio regionale all'Istituto 'Alcide Cervi'"


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 464, di cui al punto 17) all'o.d.g.
Hanno espresso voto favorevole: CDU, Federalisti liberal democratici, PDS Rifondazione comunista, PPI, Pensionati, Movimento popolare per l'Europa Forza Italia.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 35 voti favorevoli e 7 contrari.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 490: "Convalida in attestati di qualifica degli attestati di frequenza con profitto conseguiti in esito a corsi istituiti dalle ex UU.SS.LL. ai sensi della DCR n. 772-11265 del 15.11.1984"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 490, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Hanno espresso voto favorevole i Gruppi: Forza Italia, Alleanza Nazionale CDU e Lega Nord per l'Indipendenza della Padania.
Non hanno partecipato alla votazione il PDS, Rifondazione Comunista e il Patto dei Democratici.
Non essendoci interventi, pongo in votazione tale proposta di deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 35 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 491: "Piano dei corsi per massofisioterapisti e massaggiatori sportivi - Anno scolastico 1997/98"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 491, di cui al punto 19) all'o.d.g..
Hanno espresso voto favorevole i Gruppi: Forza Italia, Alleanza Nazionale CDU.
Hanno espresso voto contrario il PDS, Rifondazione Comunista e Patto dei Democratici.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Solo per dire brevemente che questa proposta di deliberazione ricalca una deliberazione dell'anno scorso, anche se ci era stato giurato in Commissione che sarebbe stata l'ultima con queste caratteristiche, per una serie di vicende che i colleghi della IV Commissione conoscono molto bene e che attengono alla qualifica di massofisioterapista. C'è stato un impegno esplicito da parte dell'Assessore regionale alla sanità che diceva che a partire dall'anno scolastico 1996/97 non sarebbero stati attivati i corsi secondo il vecchio ordinamento, quindi una cosa è concludere i corsi già avviati, altro è avviare nuovi corsi. Per questo motivo, siamo contrari a questa proposta di deliberazione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 30 voti favorevoli, 11 contrari e 2 astensioni.
Secondo quanto convenuto alla Conferenza dei Capigruppo, abbiamo esaurito tutte le deliberazioni all'o.d.g..
Possiamo passare ora all'esame degli ordini del giorno.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Abbiamo presentato poco tempo fa due ordini del giorno: uno sulla "questione-Murazzi", avvenuta qualche notte fa, l'altro relativo al suicidio avvenuto alle Carceri. Considerato che è stato definito l'incontro e la visita alle Carceri per venerdì mattina, chiediamo che i due ordini del giorno vengano messi in discussione oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

A proposito dell'ordine del giorno, sono d'accordo sia che se ne discuta adesso sia che si provveda all'iscrizione all'o.d.g. e se ne discuta domani mattina, purché la discussione avvenga prima della visita alle Vallette. Volevo anche sapere se la visita alle Vallette è confermata.



PRESIDENTE

L'Assessore Goglio mi dice che la visita è fissata per venerdì alle ore 10,00.
Propongo pertanto di iscrivere all'o.d.g. i suddetti documenti: Ordine del giorno n. 558 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea, Simonetti e Spagnuolo inerente a "Suicidio di un giovane di 23 anni presso il carcere delle Vallette a Torino".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti. - Ordine del giorno n. 559 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti inerente a "Tragici fatti accaduti ai Murazzi nella notte del 18 luglio c.a.".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 499: "Programma di collaborazione e scambi culturali con l'OIL di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 499, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Cotto, Casari, Ghiglia, Benso, Rubatto, Rossi Spagnuolo, Foco, Miglietti, Vindigni, Bellion, Riba, Peano e Suino, di cui al punto 24) all'o.d.g..
Non essendoci interventi, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la legge regionale 17 aprile 1997, n. 20 'Adesione della Regione all'United Nations Staff College Project del Centro internazionale dell'OIL di Torino' che tra l'altro prevede l'erogazione di un contributo di 1.700.000.000, suddiviso nel triennio visti i rapporti intercorsi con i Responsabili del Centro che, nel corso di una visita effettuata dalla VI Commissione, ne hanno illustrato gli interventi considerato che all'attività del Centro Internazionale di Formazione di Torino, istituito dall'OIL sin dal 1964, si affianca il nuovo progetto Staff College, recentemente inaugurato dal Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. Questo progetto concretizza la volontà di rendere più moderno ed efficace il sistema ONU attraverso la formazione ed il perfezionamento dei suoi quadri: funzionari che si occupano di operazioni di sviluppo, umanitarie e di emergenza per la difesa dei diritti dell'uomo e il mantenimento della pace nei Paesi a rischio constatato l'elevato livello di efficienza, organizzazione e qualificazione culturale, sia per la partecipazione ai seminari di insigni rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo sia per la scelta di docenti di altissima preparazione considerata la ripetuta dichiarazione di disponibilità del Centro ad avviare una fattiva collaborazione con le Istituzioni ed Enti locali regionali sui temi della formazione professionale, della conoscenza del pluralismo culturale, artistico, economico e turistico del Piemonte si impegna ad attivarsi per organizzare un programma di collaborazione e scambi culturali con l'OIL di Torino, rivolto in particolare agli studenti delle scuole medie e superiori del Piemonte, nonchè ad Enti ed Istituzioni piemontesi, nell'ambito dei programmi della Consulta Europea e della Formazione Professionale impegna la Giunta Regionale a favorire l'integrazione culturale con le iniziative di promozione turistica, culturale e formativa programmate direttamente o tramite Enti ed istituzioni regionali a facilitare la permanenza e la conoscenza della Città da parte degli ospiti stranieri anche attivando idonei mezzi di trasporto in specie quelli fluviali." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame ordine del giorno n. 366 relativo a "Affidamento figli a genitori separati"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 366 presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Griffini, Mancuso, Minervini e Salerno, di cui al punto 25) all'o.d.g., il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto dei gravi danni che oggi subiscono i figli dei genitori separati da regole di affidamento che in pratica trasformano la separazione tra coniugi in separazione del figlio dal genitore non affidatario avendo presente il dettato costituzionale che all'art. 30, comma 1 prescrive che siano entrambi i genitori a provvedere non solo al mantenimento economico, ma anche all'educazione e all'istruzione dei figli anche nati fuori del matrimonio rammentando gli impegni assunti internazionalmente dall'Italia, che la obbligano a rispettare 'il diritto del fanciullo a mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori' (Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, art. 9, comma 3 approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20.11.1989 ratificata dall'Italia con legge 27.5.91, n. 176 e depositata presso le Nazioni Unite il 5.9.1991) e che la impegnano a garantire 'il riconoscimento del principio secondo cui entrambi i genitori hanno comuni responsabilità in ordine all'allevamento e allo sviluppo del bambino' (Ibid art. 18, comma 1) osservato che la proposta di legge n. 398 (già assegnata in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e concordemente sottoscritta da parlamentari di vario orientamento), privilegiando l'affidamento a entrambi i genitori e la partecipazione di entrambi alla cura e all'educazione dei figli, è idonea a porre rimedio ai guasti sopra lamentati auspica che tale proposta di legge sia rapidamente approvata e impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi presso i Ministri interessati Giovanni Maria Flick, Livia Turco e Anna Finocchiaro, il Presidente della Commissione Giustizia, Giuliano Pisapia, nonché i Presidenti di Camera e Senato, Luciano Violante e Nicola Mancino, affinché diano il loro sostegno alla proposta e pongano in atto tutti quegli accorgimenti che possano riuscire utili per accelerare l'iter parlamentare".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 15 astensioni.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: ordine del giorno n. 560 presentato dai Consiglieri Salerno, Minervini Casoni, Griffini, Mancuso e Ghiglia inerente a "Sfruttamento dei minori".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 497 relativo a "Sospensione urgente dei finanziamenti regionali previsti, per le scuole materne private, ai sensi della L.R. n. 61/96" (rinvio)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 497 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, di cui al punto 26) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Avevamo già presentato questo ordine del giorno in Commissione qualche tempo, in occasione della presentazione di una modifica della proposta di legge riguardante i contributi alle scuole materne autonome. Infatti, sulla base delle rilevazioni e dei vari ricorsi avanzati anche in altre Regioni (in particolare in Emilia Romagna), il TAR ha sospeso la propria approvazione, il proprio giudizio; si prevede che la Corte costituzionale possa esprimere un parere in autunno.
Sulla base di queste valutazioni e considerando che queste valutazioni questi dubbi di costituzionalità della legge (a nostro parere molto gravi e preoccupanti) avrebbero potuto far conseguire anche dei ricorsi per irregolarità quali l'appropriazione indebita di denaro pubblico, ci siamo sentiti in dovere, già in Commissione, di segnalare questa proposta di legge.
Con l'ordine del giorno chiediamo di sospendere urgentemente i finanziamenti della legge che prevede i contributi alle scuole materne autonome, per lo meno fino a quando non si potrà avere una chiarezza a livello istituzionale, a livello nazionale con l'espressione del parere della Corte costituzionale che - ripeto - dovrebbe essere espresso a settembre.
Ripeto: sulla base di queste valutazioni, chiediamo alla Giunta di sospendere i finanziamenti piuttosto che incorrere in situazioni che finora, dal punto di vista legislativo-istituzionale, a partire dalla Corte costituzionale, non hanno avuto espressioni favorevoli. Ci sembrava un modo corretto anche per non fare incorrere questa Regione in situazioni che potrebbero verificarsi pericolose, anche dal punto di vista finanziario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Casari.



CASARI Raimonda

Intervengo molto brevemente per dichiarare il voto contrario a questo ordine del giorno e anche per comunicare al Gruppo di Rifondazione comunista - ho ben presente ciò che è successo in Emilia Romagna - che la Regione stessa si è costituita parte civile contro la sentenza del TAR.
Credo quindi che sia una questione davvero ancora molto aperta rispetto alla quale non penso proprio si debbano prendere adesso dei provvedimenti, dal momento che nulla è ancora stato deciso di definitivo.
Ribadisco il voto del tutto contrario del nostro Gruppo a questo ordine del giorno, che andrebbe nuovamente a penalizzare e a togliere quel pochissimo ossigeno che siamo riusciti a dare in questi anni, dopo aver votato la legge in materia che davvero sta aiutando, almeno parzialmente le tante scuole materne, specie dei Comuni piccoli, che non riuscirebbero a sopravvivere senza il contributo della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Intervengo anch'io brevemente per esprimere il voto contrario di Alleanza Nazionale a questo ordine del giorno, che fa parte di una cultura e di un'impostazione centralista, statalista, monoculturale, comunista della scuola italiana, che rifiuta ogni tipo di diversità e ogni tipo di alternativa, anche culturale.
Ma al di là di questo, che è stato lungamente dibattituto, al di là dei problemi di...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



GHIGLIA Agostino

Non ho aggiunto aggettivi... Comunista è un aggettivo?



CHIEZZI Giuseppe

Tu non potrai mai saperlo.



GHIGLIA Agostino

Meno male che non potrò mai saperlo! E sono fiero di non poter mai imparare cosa significa essere comunista, perché vuol dire che lo dovrei diventare, e visto che non ne ho alcuna intenzione e che per me sarebbe la peggior iattura, sono contento di non poter comprendere a fondo il significato del termine comunista.
Dopo questo sano sfogo di anticomunismo militante, volevo ribadire la nostra contrarietà a questa visione monoculturale-monoteista (se si volesse dire) della scuola, oltre al fatto che - come sottolineava giustamente la collega Casari - in mancanza di questi contributi regionali, proprio a causa della scarsa o assoluta mancanza di sensibilità di tanti Comuni (che hanno magari la stessa impostazione culturale dei Consiglieri proponenti) queste scuole materne andrebbero a scomparire, e ciò significherebbe una grave mancanza di un servizio sociale primario ed essenziale per la nostra Regione e anche per la nostra nazione.
Quindi ribadisco il voto fortemente contrario, ideologicamente contrario di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per esprimere il voto contrario a questo ordine del giorno non in termini ideologici, ma possibilmente in termini razionali.
La prima considerazione che faccio è che probabilmente la proposta del Gruppo di Rifondazione parte dalla constatazione di un evento legislativo emiliano che è diverso rispetto a quello piemontese. Nel senso che la mia informazione è che il ricorso fatto in Emilia deriva dal fatto che in Emilia c'è stata una convenzione tra la Regione e la FISM, quindi immagino che il ricorso derivi dal fatto che c'era un trattamento quasi preferenziale nei confronti delle scuole materne cattoliche. Si tratta quindi di una situazione diversa rispetto alla nostra legge che non stabilisce una convenzione con qualcuno, ma una possibilità di convenzione con le scuole materne autonome, indipendentemente dalla confessione religiosa. Pertanto, sotto questo aspetto è perfettamente coerente con i principi costituzionali di pluralismo e di democrazia.
Non credo perciò che dall'esperienza emiliana possa derivare un effetto negativo per quanto riguarda la nostra legge che è una legge - ripeto - che ha caratteristiche diverse.
Mi sembra una preoccupazione inutile, quindi la legge deve continuare ad esplicitare i suoi effetti, anche perché la novità della nostra proposta di legge è che c'è un richiamo esplicito, un riferimento forte all'art. 33 della Costituzione nel senso che non si vuole assolutamente nascondere questo problema.
E' perfettamente in linea con ciò che sta avvenendo anche a livello nazionale con la proposta di legge sulla parità scolastica in termini espliciti, immaginando per tutti i sistemi formativi, quindi per tutti i livelli, un meccanismo identico a quello che abbiamo proposto, cioè un sistema scolastico complessivo pubblico e privato attraverso il meccanismo della convenzione.
Non credo quindi che siamo in quelle situazioni di pericolo che prima evidenziava la collega Simonetti, ma siamo perfettamente in linea con la Costituzione e anche con ciò che sta avvenendo dal punto di vista legislativo a livello nazionale con la proposta di parità.
Per questo motivo il nostro sarà un voto contrario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Questo ordine del giorno, al di là del suo contenuto (chiederei l'attenzione dell'Assessore Majorino e dell'Assessore Leo), si ricollega ad una discussione che è stata fatta in sede di VI Commissione a cui la sottoscritta era presente ed era presente anche, per il Gruppo dei Popolari ricordo molto bene - il collega Peano, laddove il problema di quanto è avvenuto nella Regione Emilia Romagna è stato sollevato a fronte di una proposta, se non vado errata, del Gruppo dei Popolari che chiede ulteriori provvidenze (non ho sottomano il titolo esatto), ma che avrebbero un'incidenza di carattere economico forte per esempio sulla città di Torino.
A prescindere però dal contenuto, è stato chiesto in Commissione VI presente l'Assessore Leo - che l'Assessore si facesse interprete presso la Giunta regionale e in particolare presso l'Assessore al legale perché ci dicesse - l'Assessore al legale o comunque la Giunta - qual è lo stato dell'arte dal punto di vista legale. Siccome ci sarebbero degli interventi da parte della Corte dei Conti, si era detto in Commissione che vi era una certa difficoltà a procedere nell'esame di una proposta di legge che ricalcava i temi di una analoga proposta di legge della Regione Emilia Romagna dove parrebbe che qualche problema di carattere economico sia intervenuto.
E' per questo motivo che in sede di VI Commissione si era convenuto d'intesa con l'Assessore - io questo avevo capito - che si soprassedesse un momento per capire qual era lo stato giuridico-contabile - è corretto dire così, Assessore Majorino? - della situazione. Non mi risulta che al momento (anche perché la questione è stata affrontata poco tempo fa e quindi ci vuole il tempo necessario per il trasferimento delle informazioni e poi l'acquisizione delle notizie) questa questione sia stata posta all'esame della VI Commissione.
Ritengo quindi, lo dico sommessamente ai presentatori dell'ordine del giorno, che bisognerebbe quanto meno sopprassedere sulla votazione di questo ordine del giorno, perché non mi pare che noi abbiamo tutti gli elementi per procedere ad una riflessione e quindi una votazione adeguate su questa questione, a prescindere dal fatto che si sia d'accordo o meno nel dare i contributi ai Comuni che hanno scuole materne cosiddette private.
Sono elementi di ordine oggettivo che per questa ragione abbiamo chiesto, ovviamente, a chi rappresenta la Regione nelle sue problematiche di carattere legale.
E' per questo motivo - ripeto - che io mi permetterei di chiedere ai proponenti di voler soprassedere su questa votazione fintantoché non si sia addivenuti alle richieste che sono state fatte in VI Commissione rispetto alle quali la Giunta era talmente d'accordo, che si decise di aspettare rispetto al merito della legge ulteriore, proposta dal Gruppo dei Popolari.
Altrimenti mi domando per quale ragione, se non davvero di ordine ideologico, si dovrebbe votare a favore o contro questo ordine del giorno.
La mia richiesta nasce da quanto è stato deciso all'interno della VI Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

So che la mia richiesta di parola non è protocollare in quanto gli Assessori intervengono dopo, ma desidero subito dire, ancora una volta, che apprezzo l'attenzione della collega Spagnuolo, perché effettivamente le cose stanno esattamente nei termini in cui lei le ha descritte. Infatti pensavo, per dir la verità, che si soprassedesse su questo ordine del giorno perché il cortesissimo collega Majorino che ha già ricevuto la mia lettera, (della quale ho dato copia a tutti i colleghi della Commissione in modo che possano verificare che è stata trasmessa come una giusta preoccupazione oggettiva tecnica, asettica della Commissione). L'Assessore Majorino vi sta lavorando, lo ringrazio molto, e mi ha detto che già prima della pausa estiva sarà in grado di dare la risposta e la valutazione giuridica. Questi giorni sono stati, come tutti sanno, molto intensi; è inutile dire che sul piano del contenuto l'intervento della Consigliera Casari mi rappresenta totalmente, come anche quello del Consigliere Saitta ma sul piano della procedura effettivamente c'era questo impegno, questo approfondimento che secondo me darà assicurazione a tutti quanti. Quindi avendo anche sentito l'intenzione dell'Assessore Majorino che garantisce che prima che terminiamo questa sessione pre-estiva di Consigli ci sarà la risposta, io tanto volevo testimoniare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo ordine del giorno, al di là del giudizio sul merito del finanziamento alle scuole private, è un ordine del giorno che ha soprattutto come obiettivo quello della prudenza, quella stessa prudenza che però, se invocata, deve portare non alla continuazione di un fatto messo sotto giudizio, ma alla sospensione di una decisione in discussione nelle sedi competenti.
L'obiettivo di questo ordine del giorno non è di fare un dibattito sull'opportunità o meno di un finanziamento, ma chiede di sospendere i finanziamenti relativi a decisioni legislative che sono in discussioni il cui esito non è certo per nessuno.
Dato che ci sono responsabilità di carattere contabile - se l'erogazione delle somme risulta non dovuta e non possibile, l'intervento della Corte dei Conti è sicuramente certo - prudenza vorrebbe, al di là delle modifiche delle leggi, che si sospendessero i finanziamenti.
Quindi l'ordine del giorno è utile porlo in votazione "subito" perch siamo di fronte ad un contenzioso non risolto: non possiamo erogare soldi di fronte ad un contentenzioso non risolto.
Questo "subito" può essere oggi pomeriggio oppure domani o lunedì pomeriggio; se l'Assessore ci assicura oggi che per lunedì pomeriggio verrà in aula con dei dati il nostro Gruppo è d'accordo a discuterlo lunedì pomeriggio.
Però volevo mettere in luce il fatto che si tratta di un problema di contabilità della spesa pubblica, oggetto di verifica della Corte dei Conti, e che la massima prudenza dovrebbe informare anche chi, in questo finanziamento, crede.
Perché se la spesa non è dovuta sono guai grossi, per cui è meglio essere prudenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Credo che si possa anche accettare l'invito alla prudenza rivolto dal Consigliere Chiezzi, è inusuale però che la prudenza la si debba invocare attraverso un ordine del giorno che obbligherebbe a fare un certa cosa superando addirittura una legge approvata dal Consiglio regionale superando un visto che è stato posto dal Commissario di Governo che comunque, in qualche modo dovrebbe essere emesso nel momento in cui è stata anche valutata la costituzionalità della legge stessa. Si invoca la prudenza facendo riferimento ad una sentenza del Tar su una legge dell'Emilia Romagna che noi, in questo momento non conosciamo per nulla, e che non solo non conosciamo ma che qualche Consigliere dai banchi di quest'aula ha voluto, attraverso le informazioni che aveva avuto differenziarla nettamente da quella che è la legge del Consiglio regionale del Piemonte.
Allora l'invito alla prudenza lo si può fare, ma si rivolge un invito non si propone di approvare un ordine del giorno che diventa "obbligo" perché l'invito alla prudenza è una cosa, l'obbligo a sospendere dei finanziamenti è un'altra cosa.
Inoltre questo ordine del giorno non invita solo alla prudenza Consigliere Chiezzi, ha delle forti caratteristiche che sono le stesse legittime, che il Gruppo di Rifondazione Comunista, in allora, quando votammo la legge sul finanziamento alle scuole materne autonome aveva già messo in risalto. Infatti il documento ha una caratteristica che io non voglio definire ideologica, ma certamente di parte. E' emersa, dalle votazioni in Consiglio tempo fa, che impegna la Giunta regionale a rivedere questa legge, quindi non è soltanto un invito alla prudenza di carattere contabile. E' la voglia con questo ordine del giorno di fare in modo che quella legge venga superata da un'altra, legge che, per obbligo, rispetto a questo ordine del giorno, il Gruppo di Rifondazione comunista vorrebbe dare alla Giunta regionale.
E' evidente che per le due motivazioni che ho voluto sintetizzare con il mio intervento e cioè che gli inviti si fanno senza proporre degli ordini del giorno e che questi li si rivolge dopo aver analizzato a fondo la sospensione del TAR, a parte che non si parla di sospensione, perch anche fra le righe dell'ordine del giorno, il TAR dice "Corte costituzionale riesprimiti nel merito della legge regionale" e non ha sospeso niente, ha chiesto alla Corte costituzionale di verificare la costituzionalità o meno di questa legge.
Quindi cosa decisamente diversa da quanto è stato descritto in quest'aula. Quindi un invito, fatto in forma verbale anche dal sottoscritto, per tenere sotto controllo la questione, per verificare la legge della Regione Piemonte, per verificare una sentenza che non c'è ancora del TAR, per verificare cosa dirà la Corte costituzionale e quindi un invito alla Giunta a procedere come la legge regionale dice, ovvero continuare ad erogare i fondi che, per legge, sono erogabili che è stato detto chiaramente nella legge regionale del Piemonte che si possono erogare.
Un invito lo rivolgo io a tutti i Consiglieri, quello di non votare questo ordine del giorno per la seconda parte, è proprio la seconda parte che vorrebbe stravolgere quelle che sono state le volontà legittime di gran parte di questo Consiglio regionale nel momento in cui votò la legge per il finanziamento alle scuole materne autonome. Quindi il mio voto sarà contrario a tutto l'ordine del giorno, anche se la votazione potrebbe avvenire per parti separate. Io sono contrario a tutto quello che c'è scritto in questo documento, il mio voto contrario lo è anche per le cose che sono state scritte fra le righe di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Siamo contrari in toto a questo ordine del giorno. L'invito rivolto all'Assessore Leo, il quale ha dato assicurazione che verificherà nel concreto eventuali possibilità diverse, lo riteniamo sufficiente ed esaustivo del problema, pertanto riconfermo il voto contrario all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo ci sia stato un travisamento delle cose che abbiamo scritto, ma sicuramente non tentiamo di esprimere il nostro pensiero tra le righe. Noto un'opposizione ideologica contro l'ordine del giorno, quando si sente dire che cinquant'anni di scuola gestiti da Ministri che, se non vado errato sono stati democristiani, hanno creato una scuola statale comunista, rilevo un'impostazione ideologicamente pregiudiziale contro la scuola statale. O le vie del Signore sono infinite, quindi accadono anche questi fatti oppure si vuole caricare di contenuti ideologici delle cose che non li hanno. C'è un riferimento di fatti concreti, avvenuti, quindi vanno valutati, poi si può dire di essere contrari, che s'intervenga nel merito mi sta bene, però mi pare che in molti interventi ci sia un'impostazione ideologica nei nostri confronti del fatto che siamo noi i presentatori dell'ordine del giorno; impostazione che porta a stavedere cose che non esistono oppure a leggere tra le righe.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho chiesto di intervenire unicamente per confermare quanto detto dall'Assessore Leo, ovvero che mi è stato posto, nella mia veste di Assessore alle questioni legali, il quesito in oggetto.
Intendo formulare la risposta personalmente: purtroppo, gli incartamenti relativi sono ancora giacenti sul mio tavolo d'ufficio (se la collega Spagnuolo venisse nel mio ufficio vedrebbe che non è una dichiarazione dilatoria!).
Qualora non s'intenda votare oggi il provvedimento, ma si ritenga di rinviarlo, sicuramente, entro lunedì prossimo, sarò in grado di fornire esauriente risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra che da parte della Giunta regionale sia venuto il suggerimento di discutere e votare l'ordine del giorno nella prima seduta della prossima settimana - se il suggerimento è tale viene accolto dai proponenti.
Se invece si vuole votare a tutti i costi, come hanno chiesto altri colleghi, vorrei capire come si colloca la maggioranza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Vista la disponibilità dell'Assessore a rinviare a martedì - confermata dalla Giunta - pur ribadendo il voto contrario al 100% all'ordine del giorno che, dimostra un chiaro accanimento di Rifondazione Comunista contro la legge, accettiamo e prendiamo atto della disponibilità dell'Assessore.


Argomento: Psichiatria

Esame ordini del giorno nn. 422, 423 e 424 relativi a "Piano di superamento ex ospedali psichiatrici" (rinvio)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora gli ordini del giorno n. 422 dei Consiglieri Chiezzi Papandrea, Moro e Simonetti; n. 423 dei Consiglieri D'ambrosio, Griffini Ghiglia, Burzi, Cotto, Manica, Gallarini e Grasso; n. 424 dei Consiglieri Cavaliere, Suino, Riggio, Bortolin e Spagnuolo, di cui al punto 27 all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Intervengo solo per dire al Consiglio che l'ordine del giorno n. 424 è superato dal fatto che il problema che ponevamo è stato accolto e inserito nella bozza di Piano sanitario che la IV Commissione ha licenziato: lo ritiriamo.



PRESIDENTE

Dunque, l'ordine del giorno n. 424 è ritirato.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Visto che si tratta di materia delicata chiederemmo di discuterlo in presenza dell'Assessore D'Ambrosio, assente per congedo.



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno n. 422 e n. 423 sono dunque rinviati.


Argomento: Psichiatria

Esame ordini del giorno n. 459 e n. 476 relativi a "Reintroduzione dell'elettrochoc come terapia delle malattie mentali"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 459 dei Consiglieri Spagnuolo e Angeli e il n. 476 del Consigliere Cavaliere, di cui al punto 28) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Quest'ordine del giorno si potrebbe votare, poiché non trattasi di questione che attenga all'Assessore D'Ambrosio in quanto Assessore, ma ad una problematica posta dal Ministro alla Sanità.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 459, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte di fronte allo sconcerto che ha provocato la circolare di qualche giorno fa emanata dal Ministro della Sanità con la quale è stato riportato in primo piano l'elettroshoc, che potrebbe restituire a questo sistema una dignità terapeutica che le era stata tolta circa 30 anni fa avendo la circolare del Ministro della Sanità reintrodotto l'elettroshoc senza tener conto delle enormi sofferenze che tale terapia ha significato nel passato per coloro che hanno vissuto e ricordano l'orrore delle scosse elettriche ritenendo ancora più grave aver dimenticato che quella 'terapia', spesso veniva usata per condannare comportamenti non amessi: dunque più per punire che per curare volendo ricordare che la condanna dell'elettrochoc partì 30 anni fa circa dalla nostra città e che l'eco di diffuse in tutta Italia con la conseguente abolizione della terapia elettroconvulsivante; avendo ampiamente dibattuto in quest'aula sugli effetti positivi del superamento degli ex ospedali psichiatrici, sulla dignità da restituire ai pazienti sul pieno rispetto dei valori umani, non possiamo permetterci in questa fase nessuna disattenzione; in assenza di norme chiare, di regolamentaizone precisa e puntuale sul 'presidio di provata efficacia', come viene definito l'elettroshoc dal Consiglio Superiore di Sanità impegna la Giunta regionale affinché l'Assessorato competente voglia tutelare i pazienti psichiatrici da una reintroduzione di tale terapia-punizione che può determinare quindi un forte arretramento anche culturale a voler supportare l'istituzione di un 'Comitato etico locale', così come proposto dal Dipartimento di Salute Mentale del più grande Ospedale piemontese e a dar vita a tutte le iniziative necessarie per scongiurare un ritorno ad un passato che esponga la malattia psichiatrica a rischi di eccessi e di abusi terapeutici." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 476, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte preso atto che: della Circolare del Ministero della Sanità del 2/12/1996 con la quale si comunicava agli Assessori regionali alla sanità il parere del Consiglio Superiore di Sanità sulla terapia elettroconvulsionante, diffusamente definita elettroshock constatato che: tale circolare nei fatti reintroduce l'elettroshock come una delle terapie possibili nella cura delle malattie mentali considerato che: nei giorni scorsi nella nostra regione si è levato un grido di condanna pressocché unanime nei confronti della riabilitazione di tale terapia il reintrodurre la terapia elettroconvulsionante ci riporterebbe indietro di trent'anni, quando cioè, attraverso anche la pratica dell'elettroshock la dignità dei cittadini sofferenti psichici era continuamente e impunemente calpestata.
Tutto ciò premesso il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Presidente e la Giunta regionale per un'azione decisa nei confronti del Ministro della Sanità affinché lo stesso riconsideri il parere contenuto nella circolare suindicata mettendo così definitivamente fine ad una pratica retrograda ed incivile".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 266 relativo a "Embargo a Cuba" (rinvio)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 266 dei Consiglieri Chiezzi Moro, Papandrea e Simonetti, di cui al punto 29) all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Penso che relativamente all'embargo a Cuba sia noto a tutti quanto sta avvenendo: da alcuni decenni il governo cubano subisce delle sanzioni da parte degli Stati Uniti molto pesanti. Sanzioni che, tra l'altro, hanno effetti che si riflettono sullo stesso sviluppo dell'isola e sulla sua economia.
Gli Stati Uniti hanno anche approvato delle leggi - una in particolare quella sull'embargo, appunto, che estende la legge degli Stati Uniti e ne dà un valore extraterritoriale: colpisce ad esempio, anche le imprese non statunitensi che decidono di avere rapporti economici con Cuba.
Ritengo questo un fatto gravissimo per due aspetti: il primo, quello che ricordavo in precedenza; il secondo, quello relativo al fatto che si vuole imporre al mondo intero, una volontà sbagliata di per sé oltreché un atteggiamento prevaricante che credo assolutamente intollerabile. Tra l'altro mi pare che ci siano aziende italiane che per fortuna non si sono adeguate; l'Italia è uno dei maggiori partner commerciali nei confronti di Cuba, quindi da questo punto di vista le nostre imprese hanno trovato il modo per aggirare questa legislazione oppure rischierebbero di incorrere nei provvedimenti che sono stati adottati.
La stessa Commissione Europea, a cui spesso ci riferiamo, ha condannato questa legge. Credo che condannando la legge nel suo valore illegale perché tende a volere avere un valore universale che non può avere, in fondo non facciamo nulla.
Non è che con questo ordine del giorno chiediamo di esprimere un giudizio e una solidarietà nei confronti del governo cubano e del regime che c'è in quel paese; chiediamo congiunturalmente di pronunciarsi su questo aspetto.
Non lo abbiamo inserito nell'ordine del giorno, ma noi esprimiamo una solidarietà nei confronti del governo cubano, riteniamo che ci sia un accanimento storico da parte del governo americano che poco ha a che fare con i motivi che essi sostengono. Loro parlano di un regime antidemocratico e su questa base attuano questo tipo di provvedimento. E' del tutto pretestuoso, perché il governo cubano credo sia l'unico, o uno dei pochi governi insieme a quello iracheno, sottoposto a embargo.
I diritti democratici, da parte degli Stati Uniti, sono giudicati in modo molto differenziato da paese a paese. Voi sapete che ci sono paesi del mondo in cui i diritti democratici sono negati in modo ben più sostanziale di quanto avviene a Cuba: pensiamo a tutti i paesi della Penisola arabica dove i diritti delle donne sono sistematicamente negati. Le donne non hanno il diritto di voto, oltre ad avere molte imposizioni. Ci sono state dittature militari in America Latina che hanno sempre avuto rapporti commerciali con gli Stati Uniti; ci sono dittature africane che continuano a commerciare con gli Stati Uniti, mentre avvengono genocidi e cose di questo genere. Quindi, se si dovesse applicare un criterio in modo coerente gli Stati Uniti non commercerebbero con gran parte del mondo.
Pensiamo a un altro regime che si richiama alla stessa ideologia di Cuba, anche se è un regime diverso e credo più antidemocratico, che è quello cinese con cui gli Stati Uniti commerciano, anzi gli hanno fatto pure la clausola di nazione maggiormente favorita. E' chiaro che lì il commercio è consistente, si tratta di una nazione con oltre un miliardo di popolazione; questo nonostante siano avvenuti i fatti come Thienammen. Noi stessi abbiamo ricevuto i rappresentanti del governo cinese e glielo abbiamo anche ricordato. E' un governo che ha esercitato, anche recentemente, atti di repressione nei confronti della popolazione, cosa che sicuramente a Cuba non è avvenuta o perlomeno non è avvenuta nella stessa dimensione.
Per questo noi pensiamo che si tratti di una vera e propria persecuzione nei confronti di Cuba; per questo noi, come comunisti esprimiamo solidarietà nei confronti del popolo cubano, che ripeto, non è scritta nell'ordine del giorno.
Nell'ordine del giorno si chiede di condannare la legge; potremmo prolungare l'elenco dei paesi che, seguendo questi criteri, dovrebbero essere esclusi dal commercio mondiale e noi riteniamo che con questa legge si facciano soffrire delle popolazioni e si impedisca all'economia di un'isola di svilupparsi. Tra l'altro si provoca anche tensione nei confronti del governoi. Credo che anche in sintonia con le posizioni dei governi europei dovremmo esprimere un voto favorvole a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Dopo le 3 o 4 ore di show del Consigliere Papandrea della giornata ho ritenuto su questo ordine...



PRESIDENTE

Ma perché si devono dire delle cose assolutamente gratuite? Se ci sono delle valutazioni di ordine politico possono essere accettate o meno; non c'è stato nessuno show, è stato un ragionamento politico.



SALERNO Roberto

Credo che questo ordine del giorno pecchi d'immodestia, perch preferirei che si dovesse impegnare la Giunta ad attivarsi magari verso la Presidenza del Consiglio quindi verso il Ministro competente e la nostra diplomazia per arrivare direttamente a Clinton, al Presidente degli Stati Uniti, affinché revochi nei confronti di Cuba questo ingiusto embargo.
Vorrei ricordare un po' di storia - scusate se prima ho indicato uno show - però Cuba non è propriamente un'isola turistica. Bisognerebbe ricordare che nel 1962, a pochi anni dall'insediamento di Fidel Castro quest'isola divenne di colpo la base di tutti i missili possibili e potenti dell'Unione Svietica puntati direttamente verso gli Stati Uniti. In più bisognerebbe ricordare che Fidel Castro è uno dei fomentatori, ma non soltanto a parole, che invia i cosiddetti "Consiglieri", che in realtà sono un esercito vero e proprio di mercenari, in giro per il mondo, Africa compresa, non propriamente a svolgere una funzione democratica presso le popolazioni locali, ma a svolgere azioni di guerra vera e propria.
Di fronte a questo mi chiedo come sia possibile, oggi, disegnare un equilibrio di questo genere e non fare, invece, un'obiettiva analisi di quello che Cuba ha svolto negli ultimi trent'anni da quando Fidel Castro è al potere.
Oltre a votare contro a questo ordine del giorno ritengo si debbano spendere meglio i tempi del Consiglio regionale. Mi ricordo che fu presentato anche un ordine del giorno contro l'Iran per lo chador alle donne; noi dovremmo occuparci, forse, anziché della legge Helmut Burton, di quello che magari il Ministro Visco sta facendo tutt'oggi alla riforma del sistema fiscale italiano rispetto alla tassazione delle piccole e medie imprese, che sostengono questa stanca economia, e lasciar perdere Cuba che avrà non so quale merito, ma sicuramente qualche grave colpa nel corso dell'ultimo trentennio nei confronti della pace mondiale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Vorrei intervenire sul nostro ordine del giorno relativo al grave embargo americano a Cuba, per dire che a parte il fatto che è stato presentato parecchio tempo fa - ed era di attualissima importanza e non è stato assolutamente tenuto in considerazione - è comunque sempre attuale.
Abbiamo voluto rilevare che questo embargo è un atto politico gravissimo, trentennale, e ha causato miseria e difficoltà economiche al popolo cubano. E' quindi politicamente urgente correggere questa insostenibile situazione internazionale con idonee iniziative diplomatiche da parte dell'Italia e del Piemonte in particolare.
Per questo motivo, nell'ordine del giorno chiediamo un chiaro pronunciamento delle forze politiche e democratiche qui presenti, ed impegniamo la Giunta a sollecitare il Governo a respingere qualsiasi tentativo degli Stati Uniti di ingerenza nelle attività economiche, per garantire la libertà commerciale di cooperazione di qualsiasi Paese nel mondo e rivendicare le decisioni dell'ONU per la fine del blocco, verso questo libero popolo.
Noi riteniamo sia un assurdo - ed è stato rilevato da quasi tutte le nazioni internazionali - che dopo trent'anni esista ancora questo embargo e che gli Stati Uniti proseguano in questa loro assurda politica.
Chiediamo quindi un chiaro e serio pronunciamento di questo Consiglio regionale per porre fine a questo assurdo internazionale e dare mandato al governo regionale del Piemonte di fare tutti i passi necessari affinché si arrivi ad una soluzione positiva, cioè alla fine dell'embargo, commerciale ovviamente, del governo americano verso Cuba.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei dire, Presidente, soprattutto al collega Salerno che non credo abbia capito lo spirito del documento proposto che, su questo problema, non si tratta di votare un orientamento favorevole o contrario ad un dato sistema politico, nel senso che non si giudica il sistema politico dell'Iraq piuttosto che di Cuba o di un altro Paese, verso il quale ognuno può mantenere il proprio giudizio. Il mio, ad esempio, sul sistema politico di Cuba, è critico. Qui si giudica il sistema di relazioni tra le nazioni e in particolare il fatto che un Paese, che ha un'influenza economica su un altro Paese, applichi un sistema di embargo economico, che colpisce non i governi - e questo è storicamente acclarato - ma le popolazioni.
Si ritiene gravissimo che si facciano soffrire le popolazioni, e sono sempre le parti più deboli delle popolazioni che soffrono gli embarghi, che colpiscono in particolar modo il sistema sanitario e il sistema alimentare.
Con l'ordine del giorno, dunque, si critica quel sistema di relazione tra le nazioni; si critica e si condanna l'embargo come sistema di relazione tra le nazioni.
Credo che questo sia un atto dovuto da parte di una nazione civile com'è la nostra; è una presa di posizione che, tra l'altro, il nostro governo, anche quando era guidato dal centro-destra, ha ribadito come presa di posizione nei confronti del governo statunitense, e il fatto che si richiami questo credo sia importante ed auspicabile. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Grazie, Presidente.
Brevemente due considerazioni. Ho letto attentamente il testo dell'ordine del giorno e concordo con alcune affermazioni delle premesse ossia che l'atteggiamento degli Stati Uniti nei rapporti internazionali sia effettivamente di eccessiva invadenza e ci ritroviamo ad avere una gestione dei rapporti internazionali, e a livello di organizzazione anche delle Nazioni Unite, che è troppo "americanocentrico" - passatemi questo neologismo.
Quindi, su questo concetto si può anche convenire, come si pu convenire sul fatto che quando c'è un embargo, come è successo per esempio in Iraq o in altri Paesi, chi ci rimette sono le popolazioni, soprattutto gli strati più deboli, i settori economicamente più esposti della società.
Tutto sommato, dunque, l'embargo, più che non colpire i sistemi dei vari tiranni, come si è visto per esempio a proposito dell'Iraq, colpisce decisamente le popolazioni che sono impotenti e anche incolpevoli, molto spesso.
Detto questo, non si può dimenticare cosa ha rappresentato Cuba per i rapporti internazionali nei decenni appena passati e il suo leader massimo Fidel Castro, che pochi mesi fa, nel corso di una visita in Italia, è stato addirittura osannato da alcuni rappresentanti autorevoli del nostro governo, dei settori produttivi del nostro Paese, la qual cosa ha fatto rabbrividire molti e in particolare il sottoscritto.
Non va poi dimenticata la statistica recentemente stilata da "Force" dalla quale è risultato che fra i primi 50 uomini più ricchi al mondo si stima ci sia anche Fidel Castro.
Poichè nell'ordine del giorno si parla delle condizioni economiche del povero popolo cubano, ritengo che non sarebbe male che questo signore mettesse a disposizione del suo Paese le fortune delle quali egli è accreditato e che deposita in chissà quali banche straniere.
Mi premeva quindi evidenziare che alcune delle cose dette in premessa nell'ordine del giorno, possono anche essere condivisibili, però non dimentichiamo che abbiamo a che fare con un regime non democratico e con un tiranno che si chiama Fidel Castro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Semplicemente per definire alcune cose. Io non penso che competa a quest'aula consiliare dare un giudizio sul sistema di governo che esiste in questo o in quel Paese, perché a seconda delle maggioranze o delle minoranze che ci sono le tematiche sono diversamente interpretabili.
Compete, invece, a quest'aula consiliare e a questa istituzione, che è la Regione Piemonte, il compito di definire gli interventi rispetto ai diritti umani ed al diritto internazionale.
L'embargo che è stato deciso dagli Stati Uniti finisce per violare i diritti umani, ches sono i diritti dei popoli, come è stato sottolineato anche dai banchi del centro-destra, ed è sotto questo profilo che deve essere condannato e può essere condannato, senza uscire assolutamente dai compiti istituzionali di quest'aula, che deve essere particolarmente attenta alle questioni dei diritti umani e del diritto internazionale.
Ancora, è molto più grave non soltanto il fatto che l'embargo venga utilizzato come arma, ma che gli Stati Uniti utilizzino la loro grande potenza economica per minacciare anche le nostre agenzie commerciali, le nostre istituzioni e il nostro sistema economico, nella misura in cui questo voglia relazionare con un determinato Paese.
Penso, quindi, che noi siamo perfettamente titolati ad intervenire su questa materia, che l'ordine del giorno rientri fino in fondo nelle nostre competenze e che, rispetto alla logica dell'embargo, non ci possa essere una spaccatura in questo Consiglio, ma ci debba essere una presa di posizione molto netta.
Esprimiamo quindi il nostro voto favorevole all'ordine del giorno che è stato presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Poiché la questione rappresentata potrebbe essere colta nella sua sostanza più importante, ovvero la preoccupazione che, al di là dei giudizi che si possono dare sul sistema politico, economico e sociale vigente a Cuba, il problema è quello di un embargo che colpisce un popolo, tema che di solito non viene sottovalutato da parte di larghissima parte delle assemblee elettive d'Italia e che vedono - su questo specifico punto: l'ingiustizia di un embargo, la possibilità e la richiesta di revocarlo delle maggioranze che non tengono come riferimento obbligato le maggioranze di Governo o di opposizione, ma sono maggioranze che si formano su un tema di carattere prettamente umanitario.
Dato che il dibattito, fino a questo punto, si è svolto con una presenza abbastanza ridotta dei colleghi che, viceversa, mi piacerebbe udissero e partecipassero anch'essi a questo dibattito.
Dato che - così mi pare - se i firmatari, i proponenti l'ordine del giorno e altre forze di minoranza si considerassero non presenti, potremmo provare ad applicare, per la prima volta, il comma 4 dell'art. 52 chiedendo al Presidente, visto che siamo appena un attimo prima della ipotetica messa in votazione, di verificare la presenza del numero legale questo potrebbe essere un modo, una volta fatta la verifica, per continuare a discutere e votare domani questo ordine del giorno.
Chiedo al Presidente se non ritiene di dar seguito a questa richiesta di applicazione-verifica del comma 4 dell'art. 52.



PRESIDENTE

Dobbiamo però procedere ad una votazione per verificare se c'è il numero legale.



CHIEZZI Giuseppe

Una verifica di presenza.



PRESIDENTE

Facciamola. Verifichiamo se c'è il numero legale e poi vediamo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Si proceda alla verifica del numero legale per appello nominale, mediante sistema elettronico.
Verificata la presenza di n. 24 Consiglieri, e poiché il numero legale è di 28, chiudiamo i lavori del Consiglio, rinviando la discussione alla seduta successiva.


Argomento:

Interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,50)



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