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Dettaglio seduta n.155 del 18/07/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Benso, Botta D'Ambrosio, Goglio, Pichetto, Rossi, Spagnuolo e Viglietta.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interrogazione n. 1332 inerente a: "Chi rappresenta la Giunta regionale del Piemonte?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'interrogazione n. 1332 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, la cui discussione è stata sollecitata alla Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiederei se il Presidente della Giunta, on. Enzo Ghigo, fosse così gentile da svolgere una breve comunicazione al Consiglio regionale sul modo in cui in questi due anni egli si è fatto rappresentare da alcuni colleghi in occasione di manifestazioni alle quali era invitato, ma per una ragione o per l'altra (vuoi anche per l'indivisibilità del corpo) non poteva assistere e rappresentare la Regione.
Dato che mi risulta che questo tipo di attività sia stata svolta di frequente dal Presidente della Giunta regionale, io ritengo che, al di là di questa interrogazione, sulla quale attendiamo una risposta, una comunicazione di questo tipo permetterebbe anche di inserire questa interrogazione in un problema che, a modo di vedere del mio Gruppo, sarebbe bene affrontare, per metterlo meglio a fuoco, sulla base delle informazioni che abbiamo, rispetto a quanto lo sia oggi.
Se il Presidente della Giunta è disponibile a svolgere questa breve comunicazione potremmo discutere in modo più proprio.



PRESIDENTE

Non si trattava dell'illustrazione dell'interrogazione, bensì di un rilievo di carattere generale, per cui era ammissibile.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo di non rendere noto nulla che non sia già noto: il numero di inviti che vengono indirizzati al Presidente della Giunta regionale mi mette più volte nella situazione di dover fare delle scelte, non fosse altro per un problema di carattere fisico, come citava il Consigliere Chiezzi.
Questo aspetto viene valutato da me e dalla mia segreteria mediamente alla fine di ogni settimana, in relazione a quelli che saranno gli impegni istituzionali ai quali io intendo partecipare nel corso della settimana successiva, individuando chiaramente delle priorità che sono puramente soggettive, nel senso che io decido di andare in un posto piuttosto che in un altro. Questo in relazione anche agli impegni di carattere più prettamente istituzionale e alle priorità dettate dall'emergenza, perch voglio ricordare che si lavora in continua emergenza: talvolta nasce la riunione dei Capigruppo, poi una riunione a Roma o da qualsiasi altra parte. Io devo giostrare la mia presenza anche da un punto di vista territoriale, perché è ovvio che o per "appeal" o per questioni di media o di presenza sarei più portato egoisticamente a frequentare gli eventi che avvengono nella città di Torino, ma siccome sono Presidente della Regione Piemonte tengo anche conto degli aspetti territoriali e di conseguenza vado a Novara piuttosto che a Cuneo, piuttosto che a Vercelli, in modo da garantire una presenza istituzionale della Regione su tutto il suo territorio.
Cosa succede da parte della mia segreteria nel momento in cui io non posso partecipare ad alcuni eventi? Questi eventi vengono sottoposti agli Assessori componenti del governo regionale, i quali prendono atto di queste sollecitazioni, rispondono, partecipano, anche loro con lo stesso principio con il quale affronto io questo problema, valutano in base ai loro impegni e alle loro disponibilità dove partecipare.
Fatta questa ulteriore scrematura del numero infinito di inviti - è veramente un numero infinito, vorrei aggiungere che presso la Giunta regionale c'è una persona che si occupa specificatamente della gestione degli inviti istituzionali che giungono - fatta questa seconda cernita dicevo - si passa alla possibilità e alla verifica che ci sia un Consigliere a rappresentare la Regione, non la Giunta, nel senso che la Giunta istituzionalmente può essere solo rappresentata dal Presidente o dagli Assessori, mentre invece si garantisce una presenza istituzionale della Regione eventualmente attraverso un Consigliere.
Voglio anche dire con assoluta sincerità che io su questo tema non ho fatto altro che seguire un'abitudine che era consolidata all'interno della Regione Piemonte, non ci ho mai messo la testa e devo essere sincero dovendomi già preoccupare abbondantemente di trovare la disponibilità personale a coprire più inviti possibile, non mi sono mai preoccupato di innovare o di valutare se esistesse qualche sistema diverso nel gestire questo tipo di opportunità. Mi è stato detto, anzi ho preso atto che le cose negli anni passati erano sempre state fatte in questo modo e non mi sono mai preoccupato di verificare se farlo in un altro. Questa è la situazione, in maniera chiara, semplice, di gestione di questo tema che l'ufficio della Segreteria della Giunta esercita nel gestire gli inviti che pervengono.
Per rispondere in maniera più completa, perché in effetti avevo già avuto un accenno di questo tipo di problematica da parte del Consigliere Chiezzi, voglio aggiungere che l'invito al Consigliere viene trasferito telefonicamente: non c'è alcun documento scritto firmato da me o dal Vicepresidente in cui la Giunta incarica un Consigliere a rappresentare la Giunta in questi eventi. E' un meccanismo che si esercita e si realizza solo dal punto di vista informale telefonico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente Ghigo che non si è sottratto alla questione e ha dato informazione completa al Consiglio sulle modalità dell'esercizio di questa funzione di rappresentanza. Ripeto cosa informalmente ho già detto al Presidente Ghigo, ma portando la questione in aula voglio riproporla con la massima attenzione.
Mi pare che la procedura utilizzata sia gravemente carente di correttezza e sia una procedura che può essere ascritta ad un'attività di tipo politico-propagrandistico più che ad un'attività di rappresentanza istituzionale, in quanto ci sono punti interrogativi non di poco conto.
Quando il Presidente Ghigo o un Assessore, che è sempre delegato in quanto componente della Giunta, partecipa ad una manifestazione, non ci sono problemi, in quanto la rappresentanza è della Giunta ed è ufficiale quando però un componente della Giunta regionale, invitato ad una manifestazione, non può parteciparvi, si aprono due strade: non certo quella della telefonata ad un Consigliere, con la quale gli si ordina di andare in un certo luogo, a nome non si sa di chi. Oggi avviene questo! Stupisce quindi l'affermazione del Presidente Ghigo, secondo la quale il Consigliere che viene invitato in questa forma molto sbrigativa non rappresenta la Giunta.
Ma se non rappresenta la Giunta, chi rappresenta, oltre che se stesso?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'istituzione Regione.



CHIEZZI Giuseppe

No, l'istituzione Regione ha degli organi formalmente costituiti, che sono il Consiglio e la Giunta!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

E' una prassi consolidata fin dal 1970. Se la prassi è perversa, la si può anche cambiare, però non è una cosa straordinaria.



CHIEZZI Giuseppe

Vicepresidente Majorino, non si può dire: "Io faccio male come facevano male gli altri". Vediamo invece se la prassi funziona.
Voi dite: "Io ho copiato". Pazienza, se avete copiato non è responsabilità di chi sta parlando. Vediamo allora se la prassi è corretta.
Essendo la Regione costituita da due organi, Consiglio regionale e Giunta regionale, ed essendo i due organi distinti per funzione e livello di rappresentanza, chi rappresenta la Regione può farlo in due modi: o rappresentando la Giunta o rappresentando il Consiglio.
Il Presidente Ghigo esclude che i Consiglieri inviati alle manifestazioni nel modo da lui descritto rappresentino la Giunta; va bene.
Io escludo che rappresentino il Consiglio, e i fatti escludono che rappresentino il Consiglio.
Non rappresentano la Giunta per dichiarazione esplicita del Presidente Ghigo - anche se si potrebbe dire che le dichiarazioni contano poco - ma non rappresentano la Giunta perché non delegati con un atto specifico a farlo, perché può essere rappresentante della Giunta solo un Consigliere (l'Assessore lo è già) che disponga, per quel periodo di tempo e per quel tipo di intervento, di una delega proveniente dal Presidente della Giunta regionale. In assenza di questa esplicita delega, il Consigliere non rappresenta la Giunta.
Analogo discorso va fatto per la rappresentanza generale ed ufficiale del Consiglio, perché ciascuno di noi rappresenta un sessantesimo del Consiglio regionale all'interno dell'intera Regione, e per rappresentare l'intero Consiglio regionale c'è bisogno di una delega da parte del Presidente del Consiglio regionale.
In questo caso, il Consigliere in questione non dispone di una delega né da parte della Giunta né da parte del Consiglio.
Io ho rappresentato il Consiglio regionale in un paio di occasioni l'ho rappresentato tutto intero, con una delega del Presidente del Consiglio che ho esplicitamente richiesto nel momento in cui un bel giorno il Presidente Picchioni mi ha detto: "Puoi andare a rappresentare il Consiglio in un certo luogo?". Io potevo, per cui è stata fatta una delega colà mi sono recato con la delega in tasca.
Nella prassi seguita dal Presidente Ghigo in questi due anni - se questa è stata, e non ho motivo per dubitarne - vi è stata una grave scorrettezza. E' un'esplicita inefficacia della rappresentanza - problema un po' grave, questo - della Regione o della Giunta o del Consiglio che a quelle manifestazioni non è mai avvenuta; la Regione non è stata mai rappresentata ad alcuna delle manifestazioni nelle quali il Presidente Ghigo ha inviato chiunque di noi in quella forma.
Chiedo che questo cominci ad essere segnalato con un comunicato stampa pubblico nel quale si elenchino tutte le manifestazioni alle quali la Regione non ha inviato adeguata e formale rappresentanza, per chiedere scusa agli organizzatori delle manifestazioni stesse e riparare a un danno che la Regione ha subìto per il fatto che surrettiziamente si è presentata con un proprio rappresentante non a ciò delegato.
Secondo aspetto. Si dà anche il caso di viaggi che vengono effettuati da Consiglieri regionali: Salerno è andato in Brasile, Griffini è andato in Perù...



SALERNO Roberto

Tu dove sei andato?



CHIEZZI Giuseppe

Da tante altre parti, ma sempre delegato a farlo: il problema è la delega. Comunque a Natale vado a Cuba, forse.
Dicevo, c'è questo altro tipo di rappresentanza, che è quella mediante la quale un Assessore o la Giunta regionale, non potendo recarsi in un luogo (il Perù, ultimamente), manda invece un Consigliere.
Io non so - e questo è un punto interrogativo, perché non mi sono informato né mi sono preoccupato di questo prima d'ora - se la Giunta regionale abbia inviato Oltreoceano i Consiglieri Salerno e Griffini con la medesima procedura; spero ardentemente di no!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, lì c'era una delega.



PRESIDENTE

Le rispondo io, Consigliere Chiezzi. C'è sempre stata una lettera formulata da parte dell'Ufficio di Presidenza che indicava che i Consiglieri Griffini e Salerno erano delegati a recarsi a quelle manifestazioni.



CHIEZZI Giuseppe

A parte il merito, che può essere molto ridondante nel caso di un viaggio in Brasile e meno ridondante di un viaggio al Lago d'Orta, la questione è esattamente la medesima. Allora, così come usate la procedura formale quando dovete spedire Oltreoceano un Consigliere, la stessa procedura dovete usarla per il Lago di Candia, perché il ruolo è esattamente lo stesso.



PRESIDENTE

Consigliere, concluda.



CHIEZZI Giuseppe

Termino subito, però su questa questione chiedo che succeda qualcosa.
Vengo all'ultima questione. "Si è sempre fatto così": ma voi siete andati al governo proprio in sostituzione di altri tipi di gestione proponendovi di governare meglio; altrimenti perché avete chiesto agli elettori di farvi...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Era una prassi consolidata, che non vuol dire che abbiamo copiato.



CHIEZZI Giuseppe

Certo, però in questo modo voi significate una vostra incapacità di critica anche a chi avete criticato per sostituirlo nel governo.
Voi vi sedete lì e fate esattamente le cose che avete trovato! Ma l'elettorato vi ha mandato lì per cambiare queste cose, non per sedervi lì comodamente e dire: "Sbagliamo come hanno sbagliato gli altri"!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Dopo i tuoi richiami, rifletteremo se cambiare la prassi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, penso che lei abbia ascoltato attentamente: è una situazione un po' preoccupante, che esige una messa a punto e una retrospettiva sugli errori del passato.



PRESIDENTE

Ci sono delle anomalie e dobbiamo registrarle.
L'art. 5, comma nono, del Regolamento interno del Consiglio regionale recita: "Il Presidente può designare singoli Consiglieri a rappresentarlo in pubbliche manifestazioni, ove siano indisponibili componenti dell'Ufficio di Presidenza o particolari ragioni di luogo e di materia lo consiglino".
Noi abbiamo in questo caso un potere in più rispetto al Presidente della Giunta, come lei ha denunciato.
Mentre noi possiamo designare i singoli Consiglieri al di fuori dell'Ufficio di Presidenza, il Presidente della Giunta al limite non potrebbe. Per cui c'è un'anomalia assolutamente da correggere.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei sollevare, dal punto di vista esplicativo, una considerazione: questo fenomeno, a cui lei fa riferimento, può avere una certa qual rilevanza in provincia di Torino, dove, obiettivamente, la configurazione territoriale non è così definita. Vi è, magari, un Consigliere del Canavese che di fatto è stato eletto nella provincia di Torino, ma che è specificatamente di quel territorio. Mentre, diversamente, va valutato l'aspetto nelle province esterne, dove per questioni elettorali il Consigliere viene eletto su un territorio circoscritto. Succede, molte volte, che determinati inviti vengono veicolati dalle Amministrazioni locali direttamente ai Consiglieri eletti in un determinato Collegio. A me è successo più volte di andare in provincia di Alessandria e, giustamente di incontrare nelle manifestazioni il Consigliere Moro che è eletto...



(Commenti dal Consigliere Moro)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Il ragionamento voleva portare a questo tipo di conclusione. Nel senso che la presenza di certi Consiglieri a livello territoriale non dipende quasi sempre da una volontà o da un'indicazione che la Giunta ha dato in sostituzione. Sul territorio i Consiglieri vengono interpellati, hanno una loro presenza a prescindere dal fatto che io li abbia indicati o meno: prendono la parola a titolo personale in maniera autonoma.



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi ha messo a fuoco un problema che esiste dobbiamo solamente rapportarlo ad una prassi che sia sempre la più corretta possibile.
Il Consigliere Racchelli è stato chiamato in causa dall'interrogazione per cui si potrebbe ravvisare il fatto personale.
La parola al Consigliere Racchelli.



RACCHELLI Ettore

Se lei crede.



PRESIDENTE

Credo "se lei dice"!



RACCHELLI Ettore

Vorrei innanzitutto fare un elogio alla pazienza e alla disponibilità del Presidente Ghigo, perché sentirsi raccontare, sentirsi chiedere sentirsi giustificare dei comportamenti che hanno fatto la vita di questa Regione Piemonte come consuetudini di chi ha governato negli anni passati credo sia francamente abbastanza deprimente e scandaloso.
Ripeto, Presidente, i miei elogi per la pazienza e la disponibilità.
Sono sempre stato convinto, fino ad oggi, che le interrogazioni - che la notte scorsa ho letto in corposo numero - del Consigliere Chiezzi fossero dettate dalla buona fede e da un punto di partenza qualificante.
Invece debbo dire, caro Consigliere Chiezzi, che sei proprio una grande delusione! Delle interpellanze che tu hai presentato su di me, che probabilmente molti non conoscono perché non hanno nemmeno letto, non ne hai nemmeno parlato: probabilmente te ne vergogni! Hai affermato cose che non sono successe, hai affermato cose che non fanno parte della realtà, hai affermato cose che ledono una cosa essenziale nella vita di un uomo: la libertà di espressione! Io non sono, come il Presidente Ghigo, un Presidente eletto dal Consiglio, ma un Consigliere regionale eletto dal popolo, e io al popolo rispondo! Io non sono stato eletto da nessun Consiglio! Il mio dovere è quello di andare in giro per il Piemonte a dire quello che penso, in libertà e democrazia, rispettando le regole di questo Consiglio.
Io, semplicemente, sono andato a raccontare un fatto, che grazie a Dio i tedeschi sapevano già da quattro giorni! Sapevano che la Regione Piemonte era una regione turistica; sapevano che la Regione Piemonte aveva i laghi e le montagne; sapevano che la Regione Piemonte era un luogo da visitare.
Io mi sono permesso di dirlo ad alcuni giornalisti italiani, che non lo sapevano, quindi guarda cosa vale la nostra comunicazione!



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore

Io sono un uomo libero e non devo essere mandato dal Presidente! Voglio fare delle considerazioni politiche, perché questo è un attacco politico alla persona, alla libertà di espressione e alla democrazia perch in questo Consiglio, in questa Regione, in questa Nazione devo vivere! Io sono stato messo nella condizione, ripetutamente, da un Gruppo di quattro persone, che in altri posti chiamano in altra maniera, sempre con il numero quattro, di non poter rappresentare il mio pensiero, di non poter rappresentare politicamente quello che questa maggioranza fa, propone o progetta.
Questo è un attacco massimalista che io non posso accettare! Io posso capire che questa maggioranza sia vincolata, sia blindata, sia sotto tutela da parte di una minoranza che non ci permette di fare il nostro lavoro in quest'aula, perché c'è un Regolamento che lo proibisce. Ma io non accetto che mi si metta nelle condizioni - ripetutamente! - di subire delle interrogazioni che potrebbero mettermi nella condizione di sentirmi meno libero per poter esprimere il mio pensiero. Questa è la quarta o la quinta volta che succede! Pertanto, caro Presidente, credo che la libertà di pensiero, la libertà di espressione, la libertà di potersi esprimere sia un diritto: diritto che qualcuno vorrebbe negarci. Ho ascoltato, due giorni fa, dal mio Capogruppo un'espressione che mi ha fatto rabbrividire: "Bisogna schermare il comunicatore, bisogna schermare la comunicazione, non dobbiamo permettere all'esterno di sapere cosa noi facciamo, cosa noi pensiamo, cosa noi vogliamo dire al Piemonte". Questo non è accettabile, perché qui possiamo essere blindati, possiamo per forza di cose sempre mediare, ma il pensiero non si media, il diritto di comunicare è un diritto che appartiene all'uomo, e io sono stato eletto dal popolo per poter dire al popolo cosa succede qui dentro, senza vincoli e senza rendere conto a nessuno, se non alla mia coscienza e alle regole di questo Consiglio! Il mio è un monito rivolto a tutti i rappresentanti della maggioranza: sfilacciata, strappata, a volte convulsa. Noi siamo stati mandati in questo Consiglio regionale per rappresentare degli ideali di libertà, di democrazia, siamo stati votati per emanare delle leggi che cambiassero questa Regione Piemonte, non certo quella Regione Piemonte che oggi il Consigliere Chiezzi ci ricorda di dover cambiare e di dover rispettare. Noi siamo stati eletti per emanare delle leggi che ci permettano di cambiare la Regione Piemonte, di emanare delle leggi che i piemontesi ci riconoscano delle leggi che delegificano, delle leggi che ci portino al federalismo e al decentramento; delle leggi che ci portino nella condizione di essere rappresentativi delle persone che ci hanno eletto.
Allora, caro Presidente Ghigo, cari Assessori e cara maggioranza, vi voglio dire un'ultima cosa: io continuerò con maggior intensità, con maggior impegno, non solo nella mia provincia, ma anche nelle altre province, a portare la comunicazione di quello che sta facendo questa Regione, di quello che questa Regione progetta e di quello che questa Regione vuole realizzare.
Oggi, finalmente, mi sono dato una risposta ad una cosa che nella mia vita mi sono sempre chiesto nei momenti di silenzio, nei momenti di solitudine: cosa mi aveva dato il buon Dio, in più, per aver avuto successo nella vita, per aver avuto fortuna. Se ero nato bianco o se ero nato rosso se ero nato nero o se ero nato giallo; se abitavo in Piemonte o in Sicilia.
Bene, oggi, venendo in macchina a Torino, caro Chiezzi, ho avuto un'illuminazione: il buon Dio non mi ha fatto nascere comunista! E questa è la più grande cosa che ha fatto il buon Dio. Ma soprattutto non mi ha fatto contagiare da questa terribile malattia negli anni della mia crescita. Per questo devo un ringraziamento al buon Dio.



(Applausi dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Bene: ognuno ha avuto un sogno. Grazie.
Consigliere Papandrea, perché chiede la parola? Si tratta di un'interrogazione; non è una comunicazione del Presidente. Si segga Consigliere.



PAPANDREA Rocco

Sono uno dei Consiglieri che ha sottoscritto l'interrogazione: vorrei dire se sono soddisfatto o meno della risposta.



PRESIDENTE

No, no.



PAPANDREA Rocco

Non "no": è prassi... la prassi è che gli interroganti...



PRESIDENTE

Ha risposto il Consigliere Chiezzi.



PAPANDREA Rocco

No, perché successivamente... Il Consigliere Chiezzi...



PRESIDENTE

No, no, no, no, no! Non le posso dare... Ma guardi, Consigliere, lei ha infinite occasioni di esternazione, ed io gliele lascio tutte al di là...
No, la prego: è un'interrogazione, non è un'interpellanza.



PAPANDREA Rocco

E' un'interrogazione: gli interroganti dicono se sono soddisfatti...



PRESIDENTE

No, perché prima ha risposto il Presidente e poi ha replicato il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

No.



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, scusate... Ma guardate se su ogni cosa si deve fare... Per cortesia, Consigliere Chiezzi, le abbiamo dato la precedenza assoluta; ha parlato due volte e il Presidente le ha risposto due volte.
Non si può andare avanti così.



(Considerazioni fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Prima ha fatto una richiesta di ordine generale: gliel'ho lasciata fare...! Poi ha parlato di nuovo: è sufficiente.



(Considerazioni fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Va bene: fate un ordine del giorno, fate una mozione, fate una risoluzione. Grazie.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di parlare per fatto personale.



PRESIDENTE

Non c'è alcun fatto personale.
Passiamo all'esame della deliberazione n. 412, di cui al punto 16) all'o.d.g.



(Ulteriore richiesta di parola per fatto personale da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Tanto non le dò la parola, Consigliere.
In Commissione la deliberazione ha avuto la seguente votazione... Tanto non le dò la parola, Consigliere ...favorevoli: Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD, Federalisti e Liberal Democratici; contrari: Rifondazione Comunista; astenuti: PDS e Lega.



(Ulteriore richiesta di parola per fatto personale da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

No! Consigliere Chiezzi, non gliela dò! Chi intende chiedere la parola in merito alla deliberazione?



(Ulteriore richiesta di parola per fatto personale da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Non gliela dò, assolutamente.



(Insistenti richieste di parola per fatto personale da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Non gliela posso dare! Non gliela posso dare!



(Ulteriori insistenti richieste di parola per fatto personale da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere, vada e faccia quello che vuole! Il Regolamento è questo.



(Considerazione fuori microfono del Consigliere Chiezzi: "Lei è un Presidente delle palle!")



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, io la mando fuori! La censuro! La censuro! Io la censuro! E se è la terza volta la mando fuori.



(Considerazione fuori microfono del Consigliere Chiezzi: "Mi mandi fuori! Mi prenda di peso...")



PRESIDENTE

Sì, si può mandare dopo la terza volta! Non si può accettare che l'assemblea venga ad essere insultata da una persona prevaricatrice! E su questo chiamo certamente tutti! Ha capito, signor Saitta, cos'ha detto? Ha detto che sono un Presidente delle palle, perché lui vuol sempre essere prevaricante nei confronti dell'assemblea! Perché vuol sempre avere una rendita di posizione, questo signore! E questa non è una maggioranza blindata da quattro Consiglieri di Rifondazione Comunista, perché io applico il Regolamento, caro Consigliere Chiezzi! Lei mi ha insultato e tutta l'assemblea è testimone della sua prevaricazione, della sua prevaricazione nei confronti di questo Consiglio! Se lei vuol sempre fare il suo show mattutino, lo faccia! Io l'assemblea la difendo, in quanto ho il voto e la fiducia di questa assemblea!



(Considerazione fuori microfono del Consigliere Chiezzi: "Si deve dar modo ad un Consigliere di rispondere ad un insulto!")


Argomento: Enti strumentali

Esame proposta di deliberazione 412: "Approvazione, ai sensi dell'art. 2 comma secondo, della L.R. 43/91 del programma pluriennale di attività dell'IRES per il triennio 1996/1998 e del Piano di attività annuale per l'anno 1996"


PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 412, di cui al punto 16) all'o.d.g., il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 13 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Enti strumentali

Esame proposta di deliberazione n. 465: "Approvazione, ai sensi dell'art. 2, comma secondo, della L.R. 43/91 del Piano di attività dell'IRES per l'anno 1997"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 465, di cui al punto 17) all'o.d.g., la quale in Commissione ha avuto i voti favorevoli dei Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e PPE; contrari: Rifondazione Comunista; non ha partecipato al voto il Gruppo PDS.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Come Gruppo ci siamo espressi contro questo piano di lavoro - anche se da parte nostra non è prassi usuale - per le carenze di strutture e di personale sottolineate da parte dell'IRES, che poi si riflettono sul piano di lavoro e sul successivo operato. A fronte di tali carenze, l'Ente è stato costretto a dover selezionare le iniziative da affrontare.
Questi gli elementi che ci lasciano insoddisfatti; già in passato avevamo sottolineato alcuni aspetti negativi. Ad esempio, il problema dell'industria piemontese dell'armamento, all'interno del piano di ristrutturazione e di limitazione del piano di attività, che è saltato.
Quindi, noi contestiamo i criteri con cui questo è stato fatto.
D'altra parte, anche all'interno delle iniziative svolte dall'IRES abbiamo colto degli aspetti che non ci hanno soddisfatto.
Ci riferiamo all'ultima pubblicazione relativa allo stato del Piemonte all'interno della quale vengono presentate come iniziative su cui puntare iniziative ancora da decidere, non ancora portate avanti.
Faccio l'esempio dell'Alta Velocità sulla tratta Torino-Lione. Questo progetto viene presentato come un dato esistente, mentre ancora non esiste o perlomeno non esiste in modo certo.
Non entro nel merito della sua fattibilità, perché sull'ipotesi che viene avanzata si potrebbe discutere a lungo (ad esempio, quando mai si vedrà e se si vedrà), però esiste ancora una questione a monte.
Di questa opera si parla molto: nella Conferenza in cui c'è stata la presentazione è stata descritta come un asse su cui si riqualificherà il Piemonte.
Riteniamo dunque che ci sia un elemento di scorrettezza nell'operare in questo modo, perché - ripetiamo - non veniva neanche presentato come ipotesi, ma come elemento certo.
Potremmo citare anche altri aspetti, però, alla luce di quanto dicevo prima, un certo tipo di limitazione (di cui l'Ente non è comunque responsabile) ha come conseguenza la decisione di concentrarsi o meno su determinate aree. E ciò avviene in base a valutazioni di natura politica come abbiamo rilevato nell'esempio citato prima - che non competono all'Istituto di ricerca.
Per questi motivi abbiamo votato contro, anche se - ripeto - non è nostra prassi votare contro il piano di attività; tuttavia abbiamo voluto sottolineare questo dissenso, per cui in Commissione abbiamo votato contro la deliberazione ed analogo atteggiamento manterremo oggi in Consiglio.
Un'ultima battuta a lato rispetto al dibattito precedente: spero di non far la fine della Banda dei Quattro, in quanto sono tutti finiti male.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere, si attenga al tema.



CHIEZZI Giuseppe

Ah, adesso!



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Chiezzi! Cerchiamo di... Vi sono altri interventi sulla proposta di deliberazione n. 465? Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Su questa deliberazione, che riguarda l'approvazione del piano delle attività dell'IRES, per la prima volta, come Gruppo di Rifondazione Comunista, abbiamo espresso un parere sfavorevole, e lo abbiamo fatto in modo meditato e anche con dispiacere, da un certo punto di vista, perch l'IRES è una struttura regionale di grande rilievo scientifico e anche di lunga storia.
E' uno degli istituti più accreditati, non solo a livello piemontese ma anche a livello nazionale; è un istituto che nel corso di lunghi anni si è dotato di competenze interne ricche, adeguate, che è stato anche capace di intrattenere dei rapporti con il resto della comunità scientifica (Politecnico, Università ed altri Istituti di ricerca).
Per lunghi anni l'IRES ha svolto, da un lato, un ruolo di analisi delle situazioni socio-economiche del territorio piemontese, molto estese e ricche anche su indicazioni del governo regionale pro tempore e dall'altro, ha fornito, in questi lunghi anni e con questo tipo di attività scientifica, degli stimoli alle Amministrazioni pubbliche, al governo pubblico per individuare scelte di governo che potessero corrispondere ai dati scintifici e alle analisi socio-economiche che l'IRES forniva.
E' stata, sino a questo periodo, una lunga stagione dell'IRES in cui l'autonomia dell'Istituto, che è un'autonomia di ricerca scientifica, si accoppiava, aveva uno stretto legame con l'Ente programmatore della Regione, ma in una forma né di sudditanza né di pregiudiziale scelta antagonista.
E' stata - come si può dire sinteticamente - una vicenda dialettica che ha visto l'IRES e la Regione Piemonte colloquiare, lavorare insieme trovare nuovi indirizzi, verificare gli indirizzi intrapresi e quant'altro.
Nei programmi di attività e nella relazione socio-economica che l'IRES redige annualmente si poteva vedere questa ricchezza di elaborazioni questa autonomia, tant'è che in occasione della presentazione delle relazioni annuali spesse volte, in Consiglio regionale, si dava inizio a dibattiti molto interessanti, perché avevamo il conforto di un'analisi delle situazioni svolta da un organismo esterno, ma scientificamente di provata capacità.
Queste analisi portavano tutti noi a discutere o i programmi di governo esistente o i programmi di governo in fieri, con una forte alimentazione di contenuto data da questa struttura che, per lunghi anni, ha avuto questa indipendenza e questa autonomia che aiutavano i governi non a fare quello che stavano facendo in modo ordinario o con una certa inerzia, ma a mettersi al passo con le indicazioni che potevano provenire da questo supporto tecnico-scientifico.
Ciò è avvenuto per lunghi anni; invece già lo scorso anno vi erano stati i primi segnali di cambiamento, ma trattandosi di segnali erano stati interpretati dal mio Gruppo con cautela, e quindi non erano stati evidenziati, per cui non si era nemmeno evidenziato un voto sfavorevole.
Da quest'anno, invece, dai risultati e dal modo di essere della relazione del 1994 e di tutto il programma che viene impostato dall'IRES ci è parso di capire che l'Istituto stia attenuando la caratura tecnico scientifica del proprio agire e che stia assumendo sempre più delle argomentazioni derivate da decisioni di carattere politico.
Oggi, infatti, se si leggono i documenti dell'IRES, si può vedere che l'istituto sta sostenendo alcune scelte strategiche dal punto di vista delle scelte politiche di governo, ma senza il conforto di analisi scientifiche che, producendo dati ed argomentazioni, sostengono e rendono valide le scelte di governo.
Ad esempio, su un tema come quello dell'Alta Velocità l'IRES oggi sostiene la necessità strategica di questa infrastruttura per lo sviluppo del Piemonte e dell'Italia, fatto che è strategicamente sostenuto a livello politico: poi, però, non lo sostiene a livello di una conferma, di un'analisi costi-benefici della stessa infrastruttura.
Allora, l'impressione che si ha di questa ultima fase dell'IRES è quella di un accodamento delle sue proposizioni a decisioni di carattere politico, non dimostrato neppure dalle proprie analisi e questo non fa del bene alla Pubblica Amministrazione, nel senso che un legame troppo stretto che accetti anche fideisticamente affermazioni che a livello politico sono affermazioni del tutto legittime e anche doverose per un decisore politico...



(Il Consigliere Ghiglia fa cenno al Presidente del Consiglio che il tempo regolamentare è scaduto)



CHIEZZI Giuseppe

Prego, Ghiglia, dimmi, hai qualche insulto da rivolgermi?



GHIGLIA Agostino

Io non insulto mai.



CHIEZZI Giuseppe

Se hai degli insulti da fare, falli pure, tanto la Presidenza te li fa passare. Io fossi in te approfitterei di questo nuovo corso.



GHIGLIA Agostino

Ma tu sei un cortese avversario, non potrei mai fare una cosa del genere.



CHIEZZI Giuseppe

Tanto la Presidenza te li fa passare, quindi insultami pure, non è problema, per questi tipi di Presidenza.



GHIGLIA Agostino

Sei bello, simpatico ed intelligente.



CHIEZZI Giuseppe

Sull'ironia non chiedo di parlare per fatto personale. L'ironia è sempre ben accetta.
Dicevo che da questo punto di vista noi solleviamo un problema e contrastiamo questa deliberazione. Non ci sembra utile a nessuno, n maggioranza né opposizione, avere un legame troppo stretto tra i risultati di una ricerca e il merito di un Istituto di ricerca e scelte politiche che sono sempre discutibili.
Se l'IRES individua un'analisi a ridosso di scelte politiche, in quanto IRES faccia un lavoro scientifico: se intende farlo, non è detto che lo debba fare. Ma se intende farlo, faccia un esame tecnico-scientifico. Se viceversa, non fa un esame tecnico-scientifico si astenga, visto che è un Istituto di ricerche economico-sociali, dal fare affermazioni di puro impianto politico.
Questo oggi non avviene e per questi motivi, sinteticamente illustrati noi per la prima volta segnaliamo queste nostre osservazioni critiche con un voto contrario a questo provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola in discussione generale, ha facoltà di replicare l'Assessore Majorino.



MAJORINO Gaetano, Assessore agli enti strumentali

Le ragioni in forza delle quali la Giunta, con sua delibera, propone al Consiglio di approvare il programma 1997, sono - mi pare proprio di poter dire - esaurientemente e sufficientemente indicate nella motivazione della stessa delibera.
Desidero però fare un rilievo alle affermazioni espresse dal Consigliere Chiezzi al fine di sostenere le proprie censure in ordine all'attività dell'IRES, riferita ovviamente al programma triennale e in concreto a quello che è oggetto dell'attuale delibera in discussione del programma 1997.
Dice il Consigliere Chiezzi che non esprime un voto positivo in quanto c'è stata un'attenuazione della caratura del proprio agire da parte dell'IRES e c'è un'impressione di accodamento a scelte politiche non dimostrate. Nei confronti di questa valutazione desidero sottolineare che non mi risulta, e non risulta dalle carte dell'IRES, cioè dai verbali interni dell'IRES attraverso i quali sono stati approvati i programmi ora in discussione, che vi sia stato annotato un espresso dissenso di coloro i quali appartenendo alla compagine dell'IRES vi appartengono in rappresentanza della minoranza. Infatti, in base alla legge istitutiva dell'IRES, come è noto, vi sono rappresentanti di minoranza eletti proprio dal Consiglio regionale.
Mi pare quindi che questa censura avrebbe dovuto essere la prima censura portata non tanto dal Consigliere Chiezzi in quest'aula, che certo ha titolo a portarla, ma avrebbe dovuto essere sottolineata nell'interno dell'IRES dai componenti della minoranza dissenziente.
Questo è un argomento sufficientemente significativo per sostenere, sia sotto il profilo della valutazione scientifica, sia sotto il profilo della valutazione da parte dei componenti la compagine dell'IRES, la fondatezza della serietà del programma del triennio 1996/1998 e in particolare del programma 1997 che è contenuto nell'interno del programma triennale.
Sottolineo ancora che l'IRES mostra di voler essere supporto per le attività istituzionali e segnatamente per le esigenze dei singoli Assessorati, e questa è la prima volta che viene espressamente sottolineato nel corso di un documento programmatico.
Rimando alle - ripeto - motivate e diffuse argomentazioni contenute all'interno del provvedimento di Giunta che propone l'approvazione e in tal senso la caldeggio e la chiedo al Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Dichiaro il voto favorevole del mio Gruppo al piano di attività dell'IRES per l'anno 1997. Vorrei però chiedere all'Assessore di invitare l'IRES a presentare anche il piano consuntivo dell'attività svolta nel 1996 perché non mi risulta sia stato fatto. Quando c'è stata l'audizione non se ne era parlato; penso sia giusto approvare il piano di attività 1997, ma sia altresì giusto verificare se i piani che vengono annunciati siano poi realizzati.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco pertanto la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 21 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri.
La deliberazione è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Al termine della seduta sono convocate le Commissioni III e V. Ricordo inoltre che, al termine dei nostri lavori, è formalmente convocata, con annuncio in aula, anche la IV Commissione, in quanto ieri non ha potuto terminare i lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo se queste convocazioni sono a norma.



PRESIDENTE

Le riunioni della I e della V Commissione sono già convocate da tempo: il mio era semplicemente un pro-memoria.
La comunicazione mi giunge dalla IV Commissione e penso che ci sia stato un accordo tra i Commissari in questo senso.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro accordo non c'era di sicuro.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, mi lasci concludere. Terminiamo e chiariamo. Mi giunge questa comunicazione: mi viene chiesto di comunicare in aula che è convocata la IV Commissione, non avendo ieri terminato i lavori.
C'è qui il Presidente, diamogli la parola. Essendo pervenuta a me tale comunicazione, ritenevo ci fosse un accordo: se non c'è un accordo...
Prego, Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Dovevamo ultimare l'esame dei criteri e delle modalità di presentazione delle domande per l'accesso al finanziamento a tasso agevolato delle Cooperative sociali iscritte all'Albo regionale.
Ieri non abbiamo potuto ultimare questo argomento e c'è stata l'unanimità per convocare oggi la Commissione, al termine della seduta del Consiglio. Per Rifondazione Comunista era presente il Consigliere Moro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Desideravo solo dire al Presidente della IV Commissione che se facciamo la riunione alle ore 13,30, può andarmi bene; diversamente, devo partecipare alla III Commissione. Io ero presente ieri e quindi...



PRESIDENTE

Consigliere Grasso, per lei va bene alle ore 13,30, terminati i lavori?



GRASSO Luciano

Va bene ultimati i lavori: durerà circa cinque minuti.



PRESIDENTE

Allora, la IV Commissione è convocata alle ore 13,30.
Tornerei ora al punto che avevamo sospeso ieri, in accordo con lo stesso Assessore, e cioè all'esame del punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, abbia pazienza. Capisco che, se si viene insultati la Presidenza non difende il Consigliere, ma se voleste, per cortesia decidere...



PRESIDENTE

Non ho capito: se si viene?



CHIEZZI Giuseppe

Se si viene insultati, la Presidenza non permette di difendersi.



PRESIDENTE

Quella è una sua affermazione che non c'entra niente, penso, con il suo intervento.



CHIEZZI Giuseppe

Certo, è una mia affermazione. Posso parlare o no? Posso fare affermazioni anche non condivise...?



PRESIDENTE

Ne ha facoltà, però la pregherei di mantenere...



CHIEZZI Giuseppe

La pregherei di mantenere l'o.d.g., signor Presidente, poiché la gestione di questo o.d.g., anche se lo dice un componente di Rifondazione Comunista, non mi sembra regolare. Va bene? Dato che la regolarità è di tutti, l'o.d.g. è stato approvato ed eravamo al punto 17) all'o.d.g.
Io non capisco come si possa andare avanti e indietro sull'o.d.g.
quando il Regolamento dice: "L'o.d.g. è approvato, salvo votazioni differenti".
Noi non siamo d'accordo con questa procedura che "saltabecca" da un punto all'altro, a giudizio del Presidente. Se il Presidente vuole gestire in questo modo l'o.d.g., faccia le proposte, le metta ai voti, votiamo e andiamo avanti in modo che il mio Gruppo possa anche prepararsi alla discussione sui vari argomenti.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la ringrazio per i suoi suggerimenti. Tuttavia ieri, in aula, quando siamo arrivati al punto 8) all'o.d.g., l'Assessore stesso ha chiesto di poterlo rinviare al giorno successivo, in quanto - e lo possiamo dire - non era preparato a rispondere alle eventuali osservazioni sollevate in aula.
Ho assunto la Presidenza quando si stava discutendo il punto 17) all'o.d.g., mi sono reso conto che non era ancora stato discusso il punto 8), per cui ho ritenuto, legittimamente, di poterlo proporre.
Quindi, chiederei all'assemblea di discutere il punto 8) all'o.d.g.
come da accordi intercorsi la volta precedente.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, chiedo che sull'o.d.g. ci sia una votazione formale di quale o.d.g. noi disponiamo oggi con l'elenco numerico e la successione degli argomenti.
Se è quello che abbiamo a disposizione, mi dica, signor Presidente, a che punto siamo e che ordine seguiremo.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei ha a disposizione l'o.d.g. che le è stato consegnato ieri.



CHIEZZI Giuseppe

Eravamo al punto 17).



PRESIDENTE

Ieri, arrivati al punto 8), abbiamo deciso di rinviarlo alla seduta di oggi.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma a che punto della seduta di oggi avete deciso?



PRESIDENTE

Lì, effettivamente, c'è una forte discrezione dell'aula e del Presidente.
Il Presidente, avendo assunto la Presidenza e ricordandosi allora, ha ritenuto di porla adesso.
Comunque, non è una cosa urgente, non è un problema, però io chiedo il sostegno dell'aula per poter, come da impegni assunti in aula, discutere in questo momento, ore 12,09, il punto 8) all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta è approvata all'unanimità.
Ringrazio l'aula che mi aiuta, compreso il Consigliere Chiezzi, a proseguire in modo ordinato nello svolgimento dei lavori.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei solo che anche gli altri punti venissero seguiti in ordine numerico, così come elencati all'o.d.g.



PRESIDENTE

Penso proprio di sì. Non vedo il motivo di questa sua osservazione!


Argomento: Enti strumentali - Bilanci preventivi - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 330: "Terza integrazione alla L.R. 19/11/1996 n. 85: 'Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1996 di Enti strumentali della Regione (Ente per il diritto allo studio universitario ed Enti di gestione di aree protette'" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo dunque con il punto 8) all'o.d.g., che prevede l'esame del progetto di legge n. 330.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 316 predisposto dalla Giunta regionale relativo al rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1996.
In ottemperanza alla norma di cui alla L.R. 29/12/1981 n. 55 'Norme di contabilità regionale', il presente disegno di legge integra la L.R.
19/11/1996 n. 85 'Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1996 di Enti strumentali della Regione (Ente per il diritto allo studio universitario ed Enti di gestione di Aree protette)'.
L'art. 1 approva gli assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1996 di Enti di gestione di Aree protette che hanno presentato il documento finanziario al Servizio Bilanci successivamente all'approvazione da parte della Regione dei precedenti disegni di legge.
L'art. 2 riadotta l'assestamento al bilancio di previsione per l'anno 1996 dell'Ente di gestione della Riserva naturale delle Baragge, della Riserva naturale speciale della Bessa e dell'Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Prevè, già adottato dal Consiglio regionale con la L.R.
9/6/1997 n. 29.
La riadozione si è resa necessaria in seguito alla rilevazione, da parte dell'Ente di gestione in oggetto, di errori materiali di inserimento delle cifre relative ai residui attivi e passivi, nonché delle cifre relative ai valori assestati delle Contabilità Speciali - Partite di giro.
Di conseguenza, il Consiglio Direttivo dell'Ente, con nuova deliberazione ha proceduto alla riapprovazione, con le necessarie correzioni dell'assestamento al bilancio per l'anno finanziario 1996.
La I Commissione ha pertanto licenziato a maggioranza il presente disegno di legge nella seduta del 10/7/1997 e lo ha rimesso all'aula consiliare".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nella relazione dell'Assessore Gallarini si dice che da parte dell'Ente di gestione in oggetto ci sono stati errori nel precedente documento.
Errori materiali, nonché delle cifre relative a valori assestati, delle partite di giro. Intendo conoscere il merito di questi errori, perché è un po' preoccupante approvare un disegno di legge senza un'adeguata illustrazione di questi errori, esplicitamente ammessi, senza conoscere il motivo per cui si è intercorsi in questi errori e per quale motivo siano assolutamente da escludere nuovi errori in questo provvedimento.
Chiederei l'illustrazione degli errori commessi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ricordo che anche questo argomento è stato oggetto di discussione nell'ambito della Commissione competente. I Commissari della Commissione e successivamente l'aula, approvano i bilanci di integrazione e di assestamento, previa approvazione dell'organo di governo dell'Ente.
Fatta questa premessa, l'errore specifico consistette in una dimenticanza di iscrizione di una delibera dell'Ente relativa a delle partite di giro. Questa delibera non era stata iscritta nel bilancio relativo al 1996, quindi ha comportato, da parte dell'Ente, una restrizione nell'apposito bilancio e da parte nostra un successivo riesame di quanto di competenza dell'Ente come integrazione nel momento dell'assestamento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 21 astensioni 15 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 21 astensioni 15 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 21 astensioni 15 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 20 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Esame proposta di deliberazione n. 338: "Modifiche alla deliberazione del Consiglio regionale n. 658-2041 del 16/2/1984 relativa a criteri e parametri per la determinazione dei costi economici standarizzati dei servizi di trasporto pubblico di persone. Legge 10/4/1981 n. 151 e L.R. 23/7/1982 n. 16 e successive modifiche"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 338, di cui al punto 19) all'o.d.g.
In Commissione tale proposta di deliberazione ha ottenuto voto favorevole dai Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, PDS, Patto dei Democratici, PPI e Lega Nord; si è astenuto il Gruppo di Rifondazione Comunista.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Assessore Masaracchio, con questa deliberazione si prevede che il Consiglio regionale dia mandato alla Giunta di determinare, con apposito provvedimento, i Comuni relativi alle aree sovracomunali di Biella.
Successivamente, si dà mandato di apportare modifiche ed integrazioni alla composizione delle aree sovracomunali stesse.
Perché questa richiesta di mandato? Se la competenza è della Giunta non c'è necessità di mandato; se la competenze è del Consiglio, perché non rimane al Consiglio? Perché si vuole sottrarre al Consiglio questa competenza? E' corretta la procedura di sottrarre al Consiglio una sua competenza propria? Non si tratta di competenza non trasferibile, se di Consiglio? Mi pare questo un elemento di forte incertezza; forse non eravate pronti a determinare e delimitare le aree sovracomunali di Biella, Ivrea e Verbania? Se si tratta di questione di tempo, possiamo aspettare una settimana.
Qual è la motivazione profonda della necessità di sottrarre un atto al Consiglio?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Intanto chiedo se è stato superato il numero 18) all'o.d.g.; non vorrei che fosse stato approvato...



PRESIDENTE

Il punto è stato discusso ieri, ma il provvedimento è poi stato sospeso.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Le due deliberazioni - quella al punto 18) e quella al punto 19) all'o.d.g. - sono correlate.
Chiarisco i termini del quesito posto dal collega Chiezzi.
Dalla creazione delle Province di Biella e Verbania si è determinato quanto stabilito con provvedimenti precedenti relativi alla questione delle aree suburbane, indicanti le aree conseguenti ai capoluoghi di provincia si creava infatti la necessità di inserire anche le aree conseguenti ai due nuovi capoluoghi di provincia. Un fatto meramente amministrativo.
Nell'ambito del dibattito svoltosi in sede di Commissione - in Commissione a volte nascono anche dibattiti... - è emerso che nel territorio piemontese, nel tempo, sono maturate - e si sono conseguentemente determinate - nuove aree suburbane. Motivo per cui vi rientrava anche Ivrea, specificamente indicata come forte area suburbana.
Le aree suburbane non vengono determinate a giudizio degli interessi nel territorio di un Comune, ma per quanto determinato dalle concessioni che la Provincia rilascia. Infatti, le risorse attribuite alle autolinee del servizio pubblico e privato nelle aree dove coincidono movimenti tali da giustificare una diversa contribuzione alle autolinee, sono determinate dalla concessione delle Province. Non avendo le Province conferito altre concessioni che non quelle attuali occorre creare un rapporto quanto meno di monitoraggio, per capire come si intende articolare la partita.
Non avendo elementi della nuova distribuzione di attività per le aree cosiddette suburbane, si è ritenuto opportuno non "cassare" il problema con il mero atto amministrativo di riconoscimento, insieme ad Ivrea, anche della Provincia di Biella e del Verbano Cusio Ossola. Situazione d'altronde già realizzata attraverso quanto la Provincia di Torino ha determinato in attribuzione ad Ivrea, città non capoluogo anche se così si potrebbe chiamare per il movimento specificamente raffigurabile come area suburbana che la caratterizza.
Dunque, non volendo essere categoricamente amministrativi, si è detto che la Giunta non ha nulla in contrario a verificare la possibilità di altre aree suburbane. Infatti, il processo della delimitazione delle aree suburbane non è prerogativa del Consiglio regionale o della Giunta, ma delle concessioni conferite dalla Provincia competente nel territorio.
Per dare corpo a tale impostazione, nell'ambito della II Commissione si è deciso di aspettare il tempo necessario per verificare la questione.
Da parte sua, la Giunta si impegna a rispettare le indicazioni di nuove aree suburbane che verranno fornite dal territorio, in funzione delle concessioni che le Province vorranno determinare fintantoché non ci saranno i contratti di servizio - che elimineranno le concessioni. A quel punto, la cosa diverrà di ordine amministrativo anche da parte della Regione, in piena concertazione con gli Enti locali e con le aziende che dovranno offrire il servizio.
Quindi, se si vuole che la Provincia di Biella e quella del Verbano Cusio Ossola insieme con Ivrea siano inserite da subito nelle aree suburbane, si proceda in tal senso. Se invece si vuole attendere il tempo necessario per nuove indicazioni, comunicheremo quanto le Province stesse avranno da suggerire alle Regioni.
E' un mero atto amministrativo; non si tratta di una scelta, di una valutazione; di conseguenza, sembrava opportuno non disattendere l'atto amministrativo in attesa della determinazione, attraverso le Province, di una nuova politica di attribuzione delle aree suburbane.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Voglio anch'io ricordare al Consigliere Chiezzi che questa deliberazione è stata discussa per ben tre o quattro volte in II Commissione. Io stessa ne avevo chiesto il rinvio, in quanto, oltre ad Ivrea, Verbania e Biella, anche la Provincia di Asti - chiedo scusa se la cito, ma è quella che conosco meglio - era in attesa della correzione degli errori commessi con la deliberazione del 16/2/1984, e che la Regione Piemonte, verbalmente, si era impegnata a correggere con la creazione delle nuove Province e con una nuova deliberazione.
Diventava difficile, però, correggere gli errori dell'allegato 2 bis nel quale sono stati scritti i nomi dei Comuni in modo errato; un funzionario burocrate potrebbe anche negare l'esistenza di un certo Comune perché scritto in modo differente da come denominato.
In Commissione si era quindi trovata la formula "Il Consiglio regionale dà mandato alla Giunta di apportare modifiche ed integrazioni alla composizione delle aree sovracomunali di cui all'allegato 2 bis)".
Mi auguro, visto che si tratta di correggere errori del 1984 per una parte del territorio piemontese e di apportare invece modifiche per un'altra parte, che la Giunta possa provvedere il più in fretta possibile.



PRESIDENTE

E' stato presentato il seguente emendamento da parte dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: sono soppresse le due ultime frasi del punto 1).
La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Voglio ribadire il concetto: la Giunta non intende arrogarsi questo titolo contro qualcuno per interferire con le volontà del Consiglio regionale.
La Giunta regionale dovrà prendere atto di quanto le Province ci comunicheranno nell'ambito delle concessioni che esse daranno alle aziende di autostrasporto, le quali dovranno dimostrare le percorrenze, le soste e le fermate dei Comuni sui quali svolgereanno il loro servizio.
Le aziende - tengo a precisare - hanno tutto l'interesse ad aumentare il livello delle aree suburbane. Quindi, se il progetto è quello di dare maggiori contributi alle aziende, accomodiamoci tutti.
Tuttavia, nel processo della, non dico regionalizzazione, ma dell'aziendalizzazione dei contratti di servizio è meglio che la Giunta abbia titolo a controllare questa macchina di attribuzioni, perché nella determinazione delle aree suburbane o sovracomunali c'è questa specificità naturalmente sentita la Commissione (perché alla fine anche gli atti di Giunta passano in Commissione) o sentito il Consiglio, nel caso in cui si voglia determinare un dibattito in aula.
Ripeto, le aziende avrebbero tanto di più vantaggio a determinare che tutte le percorrenze siano su aree suburbane, in quanto, nei ripiani avrebbero maggiori risorse.
Se vogliamo farlo... L'averlo eliminato dal contesto significa non dare ragione alla Commissione, la quale dice: "Qualcuno se ne assuma la responsabilità".
Quindi, in un caso o nell'altro, se si elimina o si mantiene, non cambia il tono della situazione. Il Consiglio, in ogni caso (o tramite la Commissione o direttamente in aula con un'interrogazione o un ordine del giorno) potrà sempre entrare nel merito.
Per cui potrei anche accettare l'emendamento, però non risolviamo il problema, forse lo aggraviamo. Se c'è un giudizio di non credibilità nei confronti della Giunta, nel senso che parrebbe che la Giunta abbia avocato a sé questo titolo, accetto pienamente questo emendamento per dimostrare che non c'è questa volontà.
Se volete lo accetto, però non mi pare che sia nell'opportunità delle cose: non cambia niente. Lo mantenete?



CHIEZZI Giuseppe

Se lo accetta, sì.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Benissimo: ne ricaveremo le conseguenze.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Chiedo scusa all'Assessore, però vorrei capire meglio quali possono essere le conseguenze.
Poichè l'oggetto dell'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi è stato dibattuto a lungo in II Commissione - penso che i Commissari ricordino tutte le discussioni fatte - e poiché si è convenuto, con votazione, che l'unica soluzione fosse quella di dare mandato alla Giunta perché i dirigenti e i funzionari che erano presenti...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Più che un mandato, davate una responsabilità alla Giunta.



COTTO Mariangela

Dico solo che noi partiamo da una proposta di deliberazione presentata dalla Giunta regionale in data 25/7/1996, esattamente un anno fa deliberazione che è venuta più volte in Commissione, perché l'oggetto del contendere era proprio come riuscire ad integrare questa composizione delle aree sovracomunali e determinarla per le nuove Province.
Dopo lunghissima discussione, rinvii della stessa Commissione, dopo aver ascoltato i pareri dei dirigenti, era stato detto che l'unico modo per risolvere il problema era quello di dare mandato alla Giunta che, sentite le Province, provvedeva a... L'emendamento presentato, e che trova l'Assessore favorevole, ci riporta all'inizio della discussione.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Lo accetto, cioè a dire se si vuole deresponsabilizzare la Giunta meglio ancora: deresponsabilizziamo. Ma voi siete sovrani nel dare il voto!



PRESIDENTE

Non è obbligatorio, Consigliera Cotto. In pratica, l'Assessore si rimette all'assemblea.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Io mi richiamo al lungo lavoro svolto dalla Commissione e al notevole tempo impiegato per giungere a questo possibile percorso.
Sono dell'opinione che la deliberazione debba restare così com'è stata definita in Commissione, perché ci pare il metodo più utile per giungere ad una conclusione e perché è una competenza che, secondo noi, deve essere assegnata alla Giunta: non intendiamo deresponsabilizzarla, ma la vogliamo responsabilizzare, assegnarle anche gli oneri oltre che gli onori.
Per cui, agli effetti pratici, questa deliberazione può avere un risultato, rispetto ad un problema che volevo affrontare, soltanto se questa competenza viene esercitata in termini veloci, in termini competenti mi auguro - attraverso i tecnici, così come stabilisce la deliberazione.
L'Assessore potrà decidere e fare ciò che ritiene, ma il nostro Gruppo conferma l'opinione già espressa in sede di Commissione, cioè il mantenimento di questa deliberazione così com'è.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, siamo assolutamente d'accordo con il Consigliere Saitta.
Anche noi riteniamo che la deliberazione debba rimanere così come è stata formulata dopo un lungo lavoro all'interno della Commissione, perch abbiamo valutato comunemente che era l'unico modo per raggiungere l'obiettivo che ci volevamo proporre.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Come richiesto dal Consigliere Chiezzi, indìco la votazione nominale mediante procedimento elettronico, sull'emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Pongo ora in votazione la deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 36 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. ed esame proposta di deliberazione n. 510: "Programma di interventi urgenti per la lotta contro l'AIDS - Art. 2, legge 5/6/1990 n. 135, art. 10, DL 25/3/1997"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. della seduta odierna la proposta di deliberazione n. 510.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.
Comunico che su tale deliberazione in Commissione hanno votato a favore i Gruppi Forza Italia, PDS, CCD, PPI e Patto dei Democratici; non ha partecipato al voto il Gruppo di Rifondazione Comunista.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, credo che l'esame di tale deliberazione, affrontata ieri in Commissione e presentata urgentemente il giorno 17 luglio, dia la possibilità al Consiglio non solo di fare mente locale e di analizzare i finanziamenti, svolgendo eventuali considerazioni su come i fondi per l'AIDS debbano essere distribuiti sul territorio, ma anche di notare, purtroppo, una grave assenza della politica regionale in materia di lotta all'AIDS.
All'inizio della legislatura il Gruppo di Rifondazione Comunista aveva denunciato la presenza di cospicui fondi che facevano riferimento alla legge finanziaria del 1988, fondi presenti e non utilizzati da dieci anni e che ammontavano ad oltre 200 milioni, unitamente ai fondi FIO, che potevano essere destinati alla questione AIDS.
A distanza di due anni, non solo la Giunta non propone un programma in termini di politica e di prevenzione sul territorio rispetto all'AIDS - se non qualche accenno nel Piano sanitario regionale (tra l'altro non ancora approvato) - ma ci troviamo a dover discutere, solo sulla base di tabelle di una problematica che invece non dovrebbe essere affrontata in questa maniera.
Rimarchiamo, anche in quest'aula, la grave assenza di politica che non può che essere preoccupante, soprattutto in un campo, quale quello dell'AIDS, che tocca tutti i settori più disagiati del territorio e della popolazione.
Inoltre, tali investimenti vengono distribuiti in una maniera che a noi sembra del tutto discutibile.
Non si affronta la questione della casistica dei casi dell'AIDS rispetto al territorio piemontese, quindi rispetto anche alle grandi città ma si fa semplicemente una sommatoria derivante dai dati degli ospedali che si occupano direttamente del problema dell'AIDS.
Ripeto: questo modo di procedere ci pare molto discutibile.
Con questo intervento non vogliamo dare delle valutazioni di merito alla deliberazione, perché, come ho già detto, propone una semplice sommatoria. Intendiamo però denunciare una grave assenza in Piemonte di una politica regionale in questa materia, che si riversa e si accompagna ad un'assenza della politica sanitaria regionale di prevenzione.
Tempo fa, anche in sede di IV Commissione, abbiamo discusso, a proposito delle questioni legate alle tossicodipendenze, dei problemi dell'AIDS.
Abbiamo riscontrato come il Piano sanitario fosse assolutamente scarnito di qualsiasi tipo di politica, senonché - per fortuna - sono stati accettati moltissimi emendamenti presentati da diverse Associazioni, le quali facevano rilievi non di forma, ma di sostanziale contenuto.
A questo punto, ci auguriamo che nei prossimi mesi, in quest'aula, si possa discutere del problema dell'AIDS, collegandolo alle tossicodipendenze e alla questione del disagio sociale. Già qualche mese fa noi avevamo presentato un ordine del giorno in proposito e riteniamo, anche se con molti dubbi, che quest'aula debba essere interessata per tutta la comunità piemontese, per il rilievo che questa materia ha, a questo settore ed affrontarlo nel modo più opportuno ed approfondito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Intendo semplicemente riferire che questo è un provvedimento che finanzia alcuni interventi per ospedali e case alloggio relativamente al problema AIDS. Non mi pare però che nel concreto la Regione non abbia una politica relativa a questa problematica, che va comunque collegata con quella delle tossicodipendenze e del disagio sociale. Questa problematica comunque è inserita nel sistema dei SERT: le persone che hanno problemi vengono trattate nei SERT; è quindi inserita in un contesto più vasto.
Ritengo che una politica ci sia: lo dimostra il fatto concreto di finanziare, in maniera anche urgente, questi interventi sul territorio.
Una definizione del problema è impossibile a tempi brevi, ma ci si sta comunque indirizzando verso un trattamento del problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questa deliberazione è in forte ritardo per la delicatezza della materia. E' stata presentata proprio ieri frettolosamente in IV Commissione e quindi ho riscontrato anche un metodo non corretto nella procedura dell'attività.
E' già stato detto della grave assenza su questa tematica nella politica sanitaria della Giunta regionale. E' un fatto politico molto grave che va rimarcato: non vi è un programma politico legislativo per quanto concerne la prevenzione nei confronti di questa grave malattia che tocca le categorie più disagiate e degradate del territorio piemontese, non solo di Torino, ma di tutte le otto Province del Piemonte.
Questa delibera non è altro che la sommatoria delle esigenze degli ospedali; non va alla radice di questo delicato problema che è sempre in aumento e quindi è un fatto di grave urgenza per il Piemonte. Non è stato tenuto nella dovuta considerazione sia nell'ambito di questa discussione che nel Piano regionale stesso; è un fatto che va rimarcato con il nostro netto dissenso sulla linea politica sanitaria di questa Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Intervengo per una richiesta di chiarimenti. Vorremmo sapere se l'allegato fa parte del Piano sanitario regionale. Cioè l'allegato con il quale si determinano le caratteristiche e la distribuzione dei fondi è uno stralcio del Piano sanitario oppure no?



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, chi può rispondere per la sanità? La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Io chiedo o la presenza dell'Assessore Goglio su queste questioni o quella del Presidente della Giunta che ha la delega sulle questioni sanitarie in assenza dell'Assessore D'Ambrosio.
Noi vorremmo dei chiarimenti sulla parte dell'allegato della delibera perché vorremmo capire che legame hanno con il Piano sanitario quei dati e su quale base quei dati sono stati censiti ed offerti per la distribuzione dei finanziamenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Intervengo per dichiarazione di voto.
Noi abbiamo votato favorevolmente in Commissione - e lo faremo in Consiglio - questa deliberazione, considerandola la naturale prosecuzione di un piano che il Consiglio regionale, non solo in questa seduta, ma anche in quella precedente, aveva discusso ed approvato.
I finanziamenti non sono venuti dallo Stato contemporaneamente tutti insieme, ma a stralcio. Questa è un'ulteriore parte di trasferimento che viene erogato dal Ministero della Sanità per affrontare una delle questioni importanti e prioritarie della nostra Regione, quella della lotta all'AIDS.
Le Aziende sanitarie, nell'ambito dei programmi che sono stati concordati e che stanno definendo con l'Assessorato alla sanità, sono in primo piano per far fronte a questa che è ancora un'emergenza.
Poiché questa - ripeto - è da considerarsi come parte di un piano più complessivo precedente, il nostro Gruppo ha votato a favore in sede di Commissione e ribadisce questo voto in aula, sollecitando non soltanto l'approvazione, ma soprattutto l'erogazione dei contributi affinch l'intervento possa attuarsi e in alcuni casi completarsi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, che risponde anche a nome dell'Assessore.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Proprio prendendo spunto dall'intervento svolto dalla collega Bortolin voglio sottolineare l'urgenza di questo provvedimento che è stato ampiamente discusso in Commissione...



SIMONETTI Laura

E' arrivato ieri in Commissione!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' stato discusso in Commissione. La sua domanda era sulla connessione tra questo provvedimento e il Piano sanitario regionale: esiste ed è assolutamente integrato.
Chiedo pertanto, come del resto ha già fatto la Consigliera Bortolin l'approvazione di questo provvedimento proprio per le caratteristiche di urgenza e mi impegno, su sollecitazione della Consigliera, a far sì che questi finanziamenti possano arrivare in tempi rapidi.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione testé discussa, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata 39 con voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 546: "Funzioni e sostegno alle Pro-Loco"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 546, presentato dai Consiglieri Cotto, Benso, Ghiglia, Botta, Gallarini, Spagnuolo, Dutto, Foco e Moro, di cui al punto 55) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Questo ordine del giorno, firmato da tutti i Gruppi - mancano alcune firme solamente perché taluni Consiglieri erano assenti al momento della presentazione - intende andare incontro all'attività delle numerosissime Pro-Loco presenti sul territorio piemontese. Le Pro-Loco sul territorio piemontese sono circa 800 ed incontrano difficoltà burocratiche sempre maggiori.
L'Assessore ha condiviso questo ordine del giorno che chiede: di istituire un ufficio di consulenza tecnica alle Pro-Loco presso l'Assessorato; definire bene con gli Enti preposti al rilascio di autorizzazioni e pareri e con quelli di controllo, procedure semplificate e standarizzate per le Pro-Loco; verificare reali possibilità amministrative e legislative per la riduzione dei costi a carico delle Pro-Loco, anche con riferimento ai diritti SIAE; contribuire, infine, alla definizione e contrattazione di una formula di copertura assicurativa per danni o mancati incassi, causa eventi atmosferici stagionali.
Siamo tutti d'accordo che la funzione delle Pro-Loco è da riconoscersi nel panorama piemontese, come essenziale per la promozione turistica culturale ed economica del territorio.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto che le funzioni operative delle Pro-Loco si vanno sempre maggiormente qualificando in attività che comportano il rilascio di autorizzazioni l'acquisizione di pareri preventivi, il rispetto di normative complesse in campo sanitario e della sicurezza considerato che la funzione delle Pro-Loco è da riconoscersi, nel panorama piemontese come essenziale per la promozione turistica, culturale ed economica del territorio rilevato che sarebbe opportuno definire: 1) alcuni supporti tecnici alle Pro-Loco per gli adempimenti a loro carico 2) una semplificazione o standardizzazione delle procedure e della relativa modulistica 3) una possibile riduzione dei costi, anche riferiti ad oneri quali: diritti da corrispondere alla SIAE 4) una formula di copertura assistita, compatibile con i bilanci delle attività delle Pro-Loco invita il Presidente della Giunta a: 1) istituire un ufficio di consulenza tecnica alle Pro-Loco in grado di dare supporto alle medesime per gli adempimenti relativi al rilascio di autorizzazioni, all'acquisizione di pareri, al rispetto della normativa in campo sanitario e della sicurezza, nonché ogni altro adempimento di tipo burocratico-amministrativo 2) definire, con gli Enti preposti al rilascio di autorizzazioni e pareri e con quelli di controllo, procedure semplificate e standardizzate per le Pro Loco con la relativa modulistica di base 3) verificare le reali possibilità amministrative e legislative per la riduzione dei costi a carico delle Pro-Loco anche con riferimento ai diritti SIAE 4) contribuire alla definizione e contrattazione di una formula di copertura assicurativa per danni o mancati incassi causa eventi atmosferici stagionali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.


Argomento: Organizzazione turistica

Richiesta di chiarimenti da parte del Consigliere Cavaliere in merito alla costituenda Agenzia di Promozione Turistica


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Avevo chiesto al Presidente, in sede di Conferenza dei Capigruppo, se corrispondeva al vero il problema posto dalla Federazione dei consorzi turistici del Piemonte che ravvisano il fatto di essere stati esclusi dalla costituzione, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, dell'Agenzia di Promozione Turistica. Mi riferisco all'adempimento importante di cui alla legge n. 75/96.
Se la questione è davvero in questi termini, ritengo che si sia violata la legge. Tra l'altro, questa Associazione denuncia anche il fatto che, in questa Agenzia, verrebbero coinvolte società che farebbero riferimento allo stesso proprietario.
Chiedo quindi alla Giunta come si sta costituendo questa Agenzia. Chi sono gli interlocutori privati interessati? Vorrei sapere perché alcuni privati vengono esclusi, quali sono le motivazioni e se corrisponde al vero quanto appreso.
Sono le cose che abbiamo richiesto in un'interrogazione urgente io, il Consigliere Saitta ed il Consigliere Rosso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo, sport e tempo libero

Rispondo al Consigliere Cavaliere che quanto è stato richiesto non corrisponde assolutamente al vero.



CAVALIERE Pasquale

Che ciò non corrisponde al vero cosa vuol dire? Che questo consorzio è stato invitato a far parte della società e che firmerà l'atto notorio insieme agli altri privati?



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo, sport e tempo libero

Lei cita una lettera che ha inviato un consorzio; in questa lettera sono contenuti dei dati che non corrispondono al vero perché il sottoscritto, personalmente, ha telefonato al Presidente di questo consorzio. E' un aspetto che è già stato chiarito ieri telefonicamente con il Presidente stesso.



CAVALIERE Pasquale

Questo cosa significa? Visto che costoro, insieme ad altri privati così come prevedeva la legge, hanno dichiarato l'interessamento a costituire questa società, non c'è stato, a loro dire, coinvolgimento conseguente a questa dichiarazione...



PRESIDENTE

Si tratta di un intervento che l'Assessore ha fatto nei confronti del Presidente di questo consorzio nel senso di avere delucidazioni. Se poi lei vuole che venga discusso compiutamente nel corso della prossima seduta...



CAVALIERE Pasquale

No, voglio semplicemente conoscere il fatto specifico! Visto che so che lunedì verrà costituita, con atto notarile, questa Agenzia, vorrei sapere se saranno presenti anche questi soggetti.



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo, sport e tempo libero

Saranno presenti tutti i soggetti che sono in regola con le carte che devono presentare davanti al notaio.



CAVALIERE Pasquale

Visto che le risposte dell'Assessore non solo non entrano nel merito in maniera convincente, ma gettano ulteriori dubbi su tutta la vicenda chiederei un approfondimento - prima della costituzione di questa società e che la Giunta informi i Capigruppo prima di compiere atti inconvertibili come quelli dell'atto notarile.
Avanzo questa richiesta e chiedo al Presidente della Giunta, che è l'unico che può rispondere a questa richiesta, se accede a tale richiesta.



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta le potrà rispondere nei tempi utili.
Prego, Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non credo che io debba dichiarare se accedo o meno a tale richiesta.
Prendo atto delle sue richieste e mi riservo di rispondere.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ci riserviamo una decisione in ordine a questa richiesta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi rivolgo soprattutto ai colleghi che non sono Capigruppo.
E' invalsa purtroppo da tempo, e mi pare che l'abitudine si stia consolidando, una gestione della Conferenza dei Capigruppo assolutamente anomala ed impropria. In tale sede, infatti, si continua ad esaminare questioni di merito che viceversa sappiamo essere il Consiglio e le Commissioni a dover effettuare.
La cosa è cominciata un po' sottotono, ma ormai ci sono riunioni di Conferenza dei Capigruppo che paiono dei "sottoconsigli" regionali.
Non penso che il Consiglio regionale possa essere ridotto, nella discussione di merito, ai semplici rappresentanti dei Gruppi: farebbero parte del Consiglio regionale soltanto i capilista dei partiti che si presentano alle elezioni.
Segnalo tale gestione impropria della Conferenza dei Capigruppo e come Gruppo non parteciperemo più ad alcuna Conferenza che utilizzi il proprio tempo di riunione per attività che devono essere consegnate alle Commissioni e al Consiglio. Parteciperemo solo ad attività congrue rispetto al Regolamento; programmazione dei lavori non significa discutere nel merito i contenuti dei provvedimenti da dibattere in Consiglio.
Dato che tale tipo di gestione va avanti da tempo e sta via via peggiorando, segnaliamo questo fatto ed annunciamo quello che sarà il nostro comportamento.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,10)



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