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Dettaglio seduta n.150 del 09/07/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1309 inerente a: "Suicidi nel Carcere di Quarto ad Asti Provvedimenti"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze", è stato sollecitato l'esame dell'interrogazione urgente n. 1309 da parte della Consigliera Spagnuolo, che può prendere la parola per l'illustrazione.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per una brevissima illustrazione dell'interrogazione, per la quale ho chiesto che ci fosse una risposta urgente, in quanto la questione - in questa circostanza precisa, ma anche in generale - assume dei risvolti particolarmente delicati e pressanti soprattutto nei periodi estivi.
Si tratta del problema delle carceri in Piemonte, anche se l'occasione dell'interrogazione nasce da un fatto drammatico avvenuto nel carcere di Quarto, in cui si è registrato un ennesimo episodio di suicidio.
Mi spiace comunque che il Consiglio, essendo questa la prima interrogazione in discussione, non sia ancora sufficientemente attento.
In questa interrogazione ho voluto riportare alcuni dati che sono assolutamente drammatici, nel senso che l'Associazione dei Medici Penitenziari ha rilevato che tra il 1991 e il 1993 il numero di quanti si sono tolti la vita in cella è cresciuto del 62% e che i tentativi di suicidio sono cresciuti del 45%.
Questo è un dato veramente drammatico, sul quale chi ha responsabilità deve assolutamente riflettere. La problematica deve essere considerata in tutti i suoi aspetti sia per le questioni umane e psicologiche che per i problemi di organizzazione che interessano le carceri, in questo caso il carcere di Quarto.
Dopo questo gravissimo episodio, ho seguito le varie prese di posizione da parte degli Amministratori di Asti; ho anche letto un'accoratissima intervista del Direttore del carcere, che mette in evidenza tutta una serie di gravi problemi.
Tuttavia, dalle parole del Direttore e dai contatti avuti con l'Amministrazione di Asti, rilevo che la situazione del carcere di Quarto non è così drammatica come altre. Penso, per esempio, al carcere delle Vallette a Torino, che nel corso degli anni abbiamo visitato più volte oppure penso al problema della sezione femminilie delle Nuove di Torino che abbiamo visitato in più circostanze: registrano al loro interno delle situazioni di affollamento e delle situazioni umane e psicologiche assolutamente drammatiche ed eccezionali.
Tornando a questa vicenda, l'interrogazione chiede ai servizi competenti della Regione quali sono gli impegni specifici adottati negli anni rispetto al carcere di Quarto, se questi ci sono stati e quali stanziamenti sono stati assegnati per gli interventi assistenziali lavorativi, culturali (penso a tutto il campo della formazione professionale e penso, per esempio, al momento molto delicato della gestione del tempo libero in un carcere).
Per l'esperienza che ho acquisito in tanti anni di vita amministrativa ritengo assolutamente indispensabile, da parte delle Amministrazioni che hanno responsabilità - in questo caso la Giunta regionale insieme al Consiglio regionale - avviare una serie di sopralluoghi nei carceri piemontesi, soprattutto nel periodo estivo, quando ai problemi di sovraffollamento e di caldo si aggiungono quelli della carenza di organico di vigilanza (personale particolarmente sottoposto a stress psicologico) per il periodo feriale.
Credo veramente che in Piemonte debbano essere svolti tali sopralluoghi; in questo senso invito l'Assessore competente a volerli avviare nel più breve tempo possibile.
Penso che i vari sopralluoghi effettuati dagli Amministratori del Comune di Asti siano stati assolutamente meritori e giusti, ma ritengo anche indispensabile che la Giunta regionale, possibilmente entro il mese di luglio, svolga un sopralluogo che avvii l'iter dei vari sopralluoghi necessari per conoscere le realtà carcerarie; realtà che in verità sono gravi, ma nelle quali vi sono anche delle esperienze importanti.
Voglio concludere questa breve illustrazione dell'interrogazione con un'esperienza estremamente positiva che abbiamo vissuto lo scorso anno presente anche il Presidente Picchioni - in occasione del sopralluogo al carcere delle Vallette: vedemmo una comunità - mi sembra che si chiami "arcobaleno" - svolgere un ottimo lavoro per il reinserimento e il sostegno dei detenuti con più problemi.
Da questo punto di vista, ringrazio sin da adesso l'Assessore competente per aver voluto dare questa corsia preferenziale alla mia interrogazione, augurandomi che si avvii un percorso di attenzione alle strutture carcerarie, che rappresentano dei punti estremamente delicati della vita della nostra collettività piemontese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio per la risposta.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Pur condividendo il senso di profonda preoccupazione dirivante da fenomeni gravi come quelli dei suicidi nelle carceri, preoccupazione aggravata dalla crescita del trend che tali fenomeni stanno assumendo, si ribadisce quanto già precisato in passato, e cioè che nessuna competenza specifica ha la Regione per poter intervenire in modo diretto.
D'altra parte, però, la Giunta Regionale si è assunta da anni l'impegno di collaborare con l'Amministrazione Penitenziaria sia per quanto riguarda le attività di "trattamento" all'interno degli istituti, sia per quanto riguarda la creazione di percorsi di reinserimento socio-lavorativo per detenuti in misure alternative.
Nel caso specifico del Carcere di Quarto ad Asti le attività finanziate negli ultimi anni sono state le seguenti: anno 1994: attività integrativa di tessitura destinata a detenuti extracomunitari (£. 18.634.000) anno 1994-95: attività integrativa di floricoltura (£. 20.500.000) anno in corso 1996-97: 1 corso di formazione professionale in "Digitalizzazione delle mappe catastali" (60.000.000) 1 attività integrativa di floricoltura (£. 33.672.000).
Per quanto riguarda l'applicazione della L.R. 28/1993 "Misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante la promozione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e per l'inserimento in nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati", che prevede tra le categorie deboli anche i detenuti e gli ex detenuti, a tutt'oggi nella zona di Asti sono stati realizzati 5 inserimenti lavorativi a tempo indeterminato nell'ambito di tali categorie.
Si ricorda, inoltre, che nel 1995 la Giunta Regionale ha approvato il finanziamento di un progetto presentato dal Comune di Asti ex L.R. 45/95 "Impiego di detenuti in semilibertà o ammessi al lavoro all'esterno per lavori socialmente utili a protezione dell'ambiente" che prevede l'inserimento lavorativo di 3 detenuti per 7 mesi, per una spesa totale di . 42.797. 654.
Tale progetto ha potuto iniziare soltanto nei giorni scorsi, a causa delle difficoltà incontrate per individuare i soggetti detenuti avviabili al lavoro.
Ad Asti - come presso tutte le altre sedi di carcere - è stato costituito un Gruppo Operativo Locale (GOL) di cui fanno parte rappresentanti della C.C. di Asti, del CSSA, della Provincia, del Comune del CILO, della Sezione circoscrizionale per l'impiego.
Tale gruppo ha il compito di promuovere, coordinare, sostenere progetti di reinserimento socio lavorativo e ha come riferimento diretto (così come tutti gli atri GOL) il Gruppo Formazione Professionale e Lavoro della Commissione tecnico-consultiva su disadattamento, devianza e criminalità.
In relazione al terzo punto dell'interrogazione, si comunica di essere a conoscenza del sopralluogo effettuato nell'Istituto di Quarto da parte della Consigliera Mariangela Cotto che, per affrontare i problemi relativi alla vita nell'Istituto stesso, ha organizzato un dibattito pubblico sul tema presso la sede del Comune di Asti il giorno 14 p.v.
Risulta inoltre, a seguito del recente suicidio, una visita del Consigliere regionale Grasso.
Per quanto concerne, infine, il sollecito a che la Giunta Regionale disponga un urgente sopralluogo per poter verificare gli eventuali interventi economici e deliberativi da assumere, si dichiara la disponibilità e l'interesse dell'Assessore Goglio - titolare della materia a prevedere un calendario di sopralluoghi presso gli Istituti del Piemonte da organizzare nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Sono stata attenta al dettaglio riguardante le spese: mi sembra che, tra progetti e fondi già stanziati nell'arco di tre anni ci siano stati stanziamenti per circa 150/200 milioni al di là dei 42 milioni del progetto partito in questi giorni.
Credo di poter dire che, rispetto a realtà oggettivamente delicate e in sofferenza, forse occorrerebbe destinare maggiori risorse, facendo una scelta che riguardi le carceri in generale. Sono proprio le realtà in sofferenza a dover essere "guardate" con più attenzione.
Per esempio - e mi rivolgo anche all'Assessore Leo, in questo momento un pochino distratto - penso anche alla problematica della cultura. C'è tanta attenzione e sensibilità per tutta una serie di aspetti, ma personalmente credo che, soprattutto rispetto a persone che sono in condizione di restrizione della libertà, delle iniziative di carattere culturale dovrebbero assolutamente essere molto più presenti.
Questa la sollecitazione che intendo fare. Si organizzano cicli teatrali, musicali, rassegne: perché non prevederli come costante e non soltanto in occasioni del tipo di quella oggetto dell'interrogazione? Le cifre relative ai suicidi sono aumentate del 60%, dal 1991 in avanti. Il tipo di popolazione carceraria è profondamente cambiato.
Pensiamo, per esempio, ai molti carcerati extracomunitari: non capiscono neanche la lingua! Ecco allora che le attività di carattere culturale mirate in questa direzione, rappresentano un elemento di sopravvivenza in tante realtà.
Devo anche dire - e mi rivolgo all'Assessore Goglio, concludendo - che ritengo opportuno che si facciano dei sopralluoghi, ma chi ha la responsabilità della spesa deve recarvisi in prima persona, soprattutto in questi casi.
Sarei più soddisfatta se l'Assessore potesse già indicare, per esempio nel mese di luglio, il primo sopralluogo che, proprio per questa serie di motivazioni, potrebbe partire dal carcere di Quarto.
Infatti, dire: "Nei prossimi mesi faremo sopralluoghi" è cosa positiva ma sappiamo che veniamo poi presi da tanti impegni - soprattutto gli esecutivi - e che i tempi diventano magari lunghi.
In questo senso, Assessore, le chiederei se fosse disponibile, nel mese di luglio/primi giorni di agosto, a prevedere già in questa seduta, una data per il sopralluogo. Daremmo così un segnale concreto.
Le iniziative di carattere politico assunte dai Consiglieri sono assolutamente lodevoli, ma la Giunta ha altro livello di responsabilità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Faremo senz'altro il sopralluogo entro il mese di luglio. Nel programma che stavamo stilando avevamo dato la priorità al carcere di Ivrea, perché è quello che collabora più strettamente con il nostro Assessorato per la formazione professionale al lavoro.
In questo caso, però, senz'altro cominceremo il nostro giro dal carcere di Asti; nei prossimi giorni le farò sapere la data precisa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Un intervento brevissimo, perché malgrado stessi colloquiando con altri colleghi, ho ascoltato quanto detto dalla Consigliera Spagnuolo.
La cifra del 60/65% di aumento dei suicidi mi è rimasta impressa.
Approfittando e commentando con i colleghi della Commissione, abbiamo pensato di istituire un gruppo di studio; infatti, organizzare attività culturali "normali", visto che servono permessi e sensibilità particolari non è del tutto facile.
Alle spalle ho un'esperienza che la Consigliera Spagnuolo conosce molto bene, quella del Ferrante Aporti, dove tutto è stato incomparabilmente più semplice, per dire la verità, e più - per quanto si possa dire in questi casi sempre drammatici - privilegiato.
Indubbiamente, quanto lei ha segnalato è estremamente più delicato drammatico, importante e umanamente e socialmente determinante.
Commentavo con la collega Suino che in una delle prossime Commissioni di cui, per nostra fortuna, fanno parte le Consigliere Spagnuolo e Suino ed altri colleghi - faremo un'ipotesi per verificare quali realtà possano essere più adatte.
Purtroppo non so se possiamo dire: "Portiamo uno spettacolo dello Stabile", perché le condizioni sono di particolare delicatezza, comunque avanzerò una richiesta in tal senso al T.S.T.. Comunque, poiché sappiamo che esistono realtà culturali impegnate socialmente, sensibili, legate a queste tematiche, disponibili, potremmo attuare una ricognizione ed agire di conseguenza.
Ci scusiamo per non averci pensato prima; ringrazio molto per lo stimolo: sarà una preoccupazione ed una segnalazione che metteremo in discussione prima dell'estate.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Sarebbe molto importante, quando si svolgeranno i sopralluoghi, che l'Assessore alla cultura fosse presente, insieme ai Capigruppo della Regione, presenza tradizionale, così come quella della Presidenza del Consiglio.
Già nel passato abbiamo seguito problematiche di questo tipo, in grave sofferenza.



PRESIDENTE

Tradizione che vogliamo comunque rispettare.
Grazie per questi interventi plurimi su un problema così delicato.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1231 Rubatto inerente a: "Osservatorio regionale anziani - Costituzione di un gruppo di lavoro"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1231 presentata dal Consigliere Rubatto, alla quale risponde l'Assessore Goglio. Ricordo che era una delle interrogazioni sollecitate dalla Conferenza dei Capigruppo.



GOGLIO Giuseppe, Assessore alle politiche per gli anziani

Nella prima parte della nota informativa relativa all'interrogazione n.
1231 del Consigliere Rubatto si formulano risposte puntuali alle domande contenute nei singoli punti dell'interrogazione.
Successivamente, nella parte seconda, si forniscono informazioni più complessive sull'attivazione e sull'evoluzione dell'"Osservatorio Anziani".



PARTE I

Punto 1. - La deliberazione G.R. n. 209-3581 del 27/11/95 è divenuta operativa, dopo aver acquisito le designazioni dei vari membri, con la seduta del 21/02/96.
Punto 2. - Il gruppo di lavoro si è riunito 6 volte nel corso del 1996.
Punto 3. - Il programma svolto dal gruppo di lavoro è evidenziato nella parte seconda.
Punto 4. - I componenti del gruppo di lavoro sono indicati nell'elenco allegato.
Punti 5 e 7. - Considerato che i documenti di programmazione regionale sanitaria e socio-assistenziale, attualmente all'esame del Consiglio prevedono entrambi l'attivazione di un "Osservatorio regionale anziani", si è ritenuto opportuno sospendere momentaneamente le attività dell'Osservatorio nato nell'ambito socio-assistenziale.
Con l'approvazione dei Piani sarà possibile giungere all'attivazione di un Osservatorio che copra anche l'ambito sanitario, in una logica di stretta integrazione tra i due settori.
Per tale motivo non è stata redatta una relazione finale del gruppo di lavoro.
Punto 6. - L'Amministrazione regionale non ha sostenuto alcuna spesa né per l'attività dei componenti del gruppo di lavoro né per le funzioni di segreteria.
Al consulente, dott. La Mendola, è stata corrisposta, in base alla deliberazione G.R. n. 325-40853 del 28/11/94, la somma complessiva di £.
59.500.000.
Punto 8. - Dal 1/02/96 al 1/02/97 la Regione non ha impegnato alcuna somma per l'Osservatorio.
Punto 9. - Le presenze alle riunioni risultano dalle fotocopie dei fogli di presenza allegati.



PARTE II

Ciò premesso, si ritiene opportuno e necessario fornire notizie sull'attività e sull'evoluzione dell'"Osservatorio regionale anziani", che ha preso l'avvio con la sigla, avvenuta l'11 novembre 1992, di un protocollo di intesa tra la Giunta regionale e le Organizzazioni sindacali confederali e di categoria.
Nella prima fase ha operato, a supporto dell'Amministrazione, un gruppo informale costituito dai firmatari del protocollo di intesa e da rappresentanti di organizzazioni del volontariato e della cooperazione sociale.
In questo periodo sono state predisposte le seguenti iniziative: a) Costituzione di un fondo iniziale di £. 200.000.000 per l'avvio dell'Osservatorio (DGR n. 136-20984 del 30/11/92) b) Convenzione con l'I.R.E.S. riguardante: 1) analisi dei modelli di comportamento della popolazione anziana sulla base dell'indagine multiscopo ISTAT 1994 2) indagini multiscopo sulla famiglia 1995 3) studio per l'avvio del sistema regionale di documentazione sulle problematiche degli anziani (DGR n. 467-42391 del 29/12/1994) c) Incarico al dott. La Mendola per la predisposizione di un progetto operativo per la realizzazione dell'"Osservatorio": £. 7.140.000 (DGR n.
695-30707 del 30/11/93) d) Incarico al dott. La Mendola per l'avvio concreto dell'"Osservatorio": . 59.500.000 (DGR n. 325-40853 del 28/l1/94) e) individuazione di tre zone pilota (Torre Pellice, Novara, Valenza Po) in cui realizzare l'"Osservatorio" su base territoriale e assegnazione a ciascuna di esse un contributo di £. 50.000.000.
Nella seconda fase, dopo la costituzione del gruppo di lavoro di cui alla DGR 209-3581 del 27/11/95, è stato realizzato quanto segue: l'IRES: ha prodotto, avvalendosi del Centro Maderna di Verbania, un piano di fattibilità per la realizzazione di un sistema regionale di documentazione ha presentato il progetto per un rapporto sulla condizione degli anziani in Piemonte analizzando i dati della multiscopo ISTAT 1994 il dott. La Mendola: ha realizzato il progetto operativo dell'Osservatorio anziani ha predisposto il progetto di avvio dell'Osservatorio anziani e degli "sportelli informativi sociali" da utilizzare nelle zone pilota ha supportato l'Assessorato assistenza nella realizzazione di incontri con l'IRES e con le zone pilota ha sviluppato, dopo un'analisi delle fonti informative esistenti, un sistema automatico di gestione dell'Osservatorio nelle due componenti principali: presidi residenziali socio-assistenziali guida ai servizi socio-assistenziali.
Il software applicativo, sviluppato in ambiente Windows/Delphi, è stato consegnato puntualmente all'Assessorato.
Nelle zone pilota è stato realizzato quanto segue: Ex USL 43 - Torre Pellice: sono stati realizzati incontri organizzativi interni al servizio socio-assistenziale nella prospettiva concreta di coinvolgere le risorse territoriali nella realizzazione del progetto.
Nel maggio 1997 è stata avviata la prima fase degli sportelli informativi.
Ex USL 51 - Novara. Le gravi difficoltà organizzative e la carenza di personale hanno consentito solo di abbozzare l'organizzazione interna e sono iniziati contatti esplorativi con alcune organizzazioni presenti sul territorio.
Ex U.S.S.L. 71 - Valenza. Difficoltà di organizzazione hanno consentito solo di formulare ipotesi per la realizzazione in loco del progetto.
Il gruppo di lavoro nelle sei sedute ha preso atto e validato quanto realizzato prima del suo insediamento.
Nella seduta del 20/06/96 è stata ribadita la volontà dell'Assessore di proseguire e rendere più concreta l'attività del gruppo.
A tal fine sono stati individuati tre sottogruppi: 1º sottogruppo: definizione della struttura di governo dell'Osservatorio a regime, sulla base di quanto definito nel protocollo d'intesa e nel progetto di realizzazione dell'Osservatorio 2º sottogruppo: valutazione di quanto finora realizzato relativamente al sistema di documentazione, banca dati, guida ai servizi e individuazione dei conseguenti possibili sviluppi 3º sottogruppo: monitoraggio e verifica delle sperimentazioni locali delle attività di ricerca-intervento (Reticolo Informativo Anziani).
E' stata anche evidenziata la necessità di rendere più concreti i contenuti del protocollo d'intesa e del relativo elaborato progettuale.
Da parte dell'Assessore è stata assicurata la disponibilità a ricercare risorse finanziarie quando, in base al lavoro dei sottogruppi, verranno individuati tempi, modalità e relative necessità di investimenti.
E' stata nuovamente ribadita la necessità di uno specifico incontro con il Comune di Torino, per cui l'Assessore aveva già espresso la propria disponibilità.
La documentazione è qui a disposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Ringrazio l'Assessore per questa meravigliosa risposta, ma qui qualcuno non capisce o non vuole capire.
In questo anno tutta questa attività è stata svolta dall'Osservatorio Anziani; a questo punto c'è solo l'Osservatorio Anziani, non c'è l'Assessorato, perché è un'attività mastodontica.
Sono due anni che chiedo l'Osservatorio Anziani, adesso mi si viene a dire che l'Osservatorio Anziani funziona, che l'Osservatorio Anziani ha fatto tutta questa attività.
Ho chiesto più volte se la Commissione istitutiva di questo Osservatorio Anziani si riuniva: mi è sempre stato detto che l'Osservatorio Anziani avrebbe dovuto essere fatto.
Allora forse qui qualcuno non capisce, ma dato che a me non piace essere preso in giro, sfido chiunque ad andare a cercare questa attività queste iniziative per la Regione Piemonte.
L'Osservatorio Anziani, come era stato previsto dal protocollo di intesa del 1992, l'Osservatorio Anziani come era stato previsto dalla stessa delibera istitutiva della Giunta regionale del 27/11/95, non esiste! Perché è impossibile che una Commissione si riunisca sei volte, che porti avanti delle iniziative del genere e che in Regione Piemonte ci sia un Consigliere regionale che chiede tempestivamente al Presidente della Giunta e all'Assessore regionale di realizzare l'Osservatorio Anziani e gli venga sempre risposto che si farà, mentre adesso vengono presentate delle attività e delle iniziative dell'"Osservatorio Anziani" che sono attività ed iniziative normali dall'Assessorato all'assistenza! Mettiamoci d'accordo: o esiste l'Assessorato all'assistenza e politiche per gli anziani o esiste l'"Osservatorio Anziani"! Questa è una presa in giro, Assessore Goglio! Questa risposta è una presa in giro dell'Assessore all'assistenza verso un Consigliere regionale che oltretutto vota per la maggioranza! E' una presa in giro della quale io chiedo atto: io voglio sapere e girerò il Piemonte (tra l'altro non vado in ferie, quindi posso girare il Piemonte tutta l'estate) per vedere se ci sono queste iniziative, se ci sono questi verbali, se ci sono queste cose realizzate e fatte in favore dell'"Osservatorio Anziani"! Sono insoddisfatto di questa risposta e dico sinceramente al Presidente Ghigo che è una presa in giro!


Argomento: Informazione

Comunicazione del Presidente della Giunta sull'Authority in materia di telecomunicazioni


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Colgo l'occasione della presenza di entrambi i Presidenti, del Consiglio e della Giunta, per porre una questione sulla quale ritengo che il Consiglio regionale debba avere un'informativa e prendere magari una posizione: mi riferisco ad una questione assolutamente determinante per Torino, quella dell'Authority.
Stiamo leggendo su tutti i giornali che esiste una problematica peraltro non nuova, sulla quale si è già in parte espresso (ho letto una sua dichiarazione) il Presidente Ghigo, ma credo che il Consiglio regionale del Piemonte debba in qualche modo assumere una posizione ufficiale comunque sapere come stanno le cose.
Noi tutti facciamo politica, non veniamo dalla Luna facendo politica sappiamo benissimo che al mese di novembre - voglio essere esplicita - ci saranno le elezioni a Napoli e sappiamo altrettanto bene che ci potranno essere delle attenzioni particolari, da una parte e dall'altra.
Credo quindi che prima delle elezioni di Torino sarebbe stato forse opportuno che noi avessimo forzato un po' la mano in questa direzione.
So che adesso ci sono degli impegni anche molto importanti (ho letto dell'interrogazione del parlamentare Merlo e di altre attenzioni di carattere politico da parte di parlamentari piemontesi), ma questa è una questione centrale, per quanto riguarda la tecnololgia, non solo per Torino, ma per tutto il Piemonte; non è una questione che riguarda solo Torino.
Chiedo pertanto al Presidente del Consiglio di prevedere nella giornata di oggi (se è possibile, egoisticamente, nella mattinata, perché nel pomeriggio dovrò chiedere congedo) di avere qualche informativa per poter fare il punto della situazione e prendere un'iniziativa di carattere politico, perché non possiamo stare assenti da un tema di questa portata.



PRESIDENTE

Ringrazio la collega Spagnuolo per l'attenzione che ha posto a questo problema.
Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Per rispondere al Consigliere Rubatto?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Le risposte al Consigliere Rubatto sono competenza di qualcun altro non mie. Prenderò i necessari provvedimenti nel caso in cui non siano state date da chi le deve dare.
Voglio invece prendere spunto dalla sollecitazione che la Consigliera Spagnuolo ha fatto. Obietivamente quello che è successo nella competente Commissione parlamentare con la bocciatura dell'emendamento dell'on. Merlo è un fatto estremamente grave e preoccupante, perché fa presagire - dico presagire, perché su questo tema definizioni chiare e precise non sono ancora state assunte - per i motivi ai quali faceva anche allusione la Consigliera Spagnuolo, che la decisione possa propendere verso Napoli.
Ci sono alcuni aspetti che si possono rendere espliciti: nel corso di contatti avuti in questi mesi, il Presidente del Consiglio, on. Prodi, pur riconoscendo la difficoltà del dualismo Napoli-Torino per quanto concerne l'assegnazione della Authority, si era espresso, naturalmente, a favore dell'assegnazione dell'Authority a Torino, per un fatto di coerenza relativa alle considerazioni, che tutti voi sicuramente condividete, della peculiarità e del know-how che nella nostra città esiste in quel settore (STET, Centro Ricerche RAI).
Ci sono degli obiettivi elementi che farebbero propendere per questa decisione. Vorrei però ricordarvi - permettemi questo tono polemico, ma è bene ricordarlo - che, proprio prima della campagna elettorale al Comune di Torino, il Ministro Maccanico assunse un impegno in questo senso.
Credo che queste cose debbano essere ricordate, perché adesso facciamo le considerazioni sulla campagna elettorale di Napoli, ma quando c'era quella di Torino, un Ministro - competente, perché Ministro delle Poste e Telecomunicazioni - venne qui ad impegnarsi sull'assegnazione dell'Authority alla nostra città. Così purtroppo non è o almeno sembra non succedere.



CAVALIERE Pasquale

L'abbiamo fatto a Tortona.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non raccolgo.
C'è un altro aspetto: il Presidente Prodi, quando gli parlai di queste cose, convenne che una soluzione tra Napoli e Torino andava trovata, perch non è che noi vogliamo l'Authority e riteniamo che a Napoli non debba essere dato nulla; bisogna trovare, nell'ambito della creazione di queste Authority, la possibilità di darne pure una a Napoli, ma di dare a noi quella delle telecomunicazioni per i motivi di know-how e specificità che prima citavo.
Invece ho l'impressione - e qui mi pongo un interrogativo - che ci sia il rischio che avvenga esattamente l'opposto, cioè che venga data l'Authority delle telecomunicazioni a Napoli e quella dei trasporti a Torino.
Questo sarebbe obiettivamente, dal mio punto di vista, non auspicabile anche perché quella delle telecomunicazioni è la prima Authority che si creerà e di conseguenza verrà assegnata; quella dei trasporti è ancora tutta da venire.
In questo spasmodico desiderio di diversificazione della nostra realtà produttiva che portiamo avanti, credo che avere quella delle telecomunicazioni sarebbe molto più propedeutico ad intraprendere un'identificazione della nostra Regione più diversificata e non di nuovo accentrata e monotematica come evidentemente potrebbe essere quella dei trasporti, perché ovviamente questa è legata prettamente alla nostra grande industria meccanica.
Farò nelle sedi opportune, a partire dall'incontro odierno in Prefettura a colazione con l'on. Napolitano, le mie rimostranze per quanto concerne questa ipotesi, e le farò in tutte le sedi, come del resto pubblicamente ho già intrapreso scrivendo al Presidente Prodi; ho intenzione di scrivere anche al Presidente della Repubblica, on. Scalfaro per segnalargli questa anomalia.



PRESIDENTE

E' un argomento di estrema attualità, per cui possiamo aprire il dibattito a tutti i Consiglieri che desiderano intervenire.
Prima di dare nuovamente la parola alla Consigliera Spagnuolo, che ne ha fatto richiesta, invito i Consiglieri che in questo momento stanno leggendo il giornale a non sbandierarlo e renderlo altamente visibile da chi deve parlare. Non solo per rispetto del Consiglio, ma per lo stesso decoro dell'aula; la lettura è permessa, ma soprattutto l'ascolto.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei aggiungere solo una considerazione, per quello che mi riguarda.
Mi riferisco in particolare all'intervento del Presidente della Giunta che è giustamente sensibile a una delle grandi questioni che abbiamo davanti, perché parlando di sviluppo del Piemonte, è chiaro che queste sono le grandi questioni.
Penso che potremmo affrontare meglio la situazione, Presidente - e mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio - se riuscissimo a farlo non in una logica di conflittualità, ma paradossalmente di solidarietà.
Sappiamo che la città di Napoli e la Regione Campania hanno dei problemi gravissimi; io ho citato un aspetto di ordine politico, ma ci sono problemi gravissimi di carattere economico, nel senso che c'è un problema di lavoro, di sviluppo del Mezzogiorno, che è assolutamente drammatico mentre la nostra è una Regione che si è...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera. Quando ci sono argomenti particolari, vorrei che il Presidente della Giunta non venisse disturbato da nessuno, per poter seguire i lavori dell'assemblea con tutta l'attenzione che meritano.
Oggi c'è una discussione particolarmente importante e delicata: mi piacerebbe che il Presidente la potesse seguire con la migliore disponibilità possibile.



SPAGNUOLO Carla

Dicevo che la nostra Regione, anche nella sua storia politica, non è mai stata una Regione troppo conflittuale; è stata una Regione caratterizzata fortemente dalla solidarietà tra nord e sud.
La nostra è una Regione che vede, nella componente dei cittadini che vengono dal sud, una fortissima presenza, e quindi è anche solidale.
Accanto alle lettere, tutte giustissime, al Presidente Scalfaro, al Presidente Prodi o a quant'altro, è stato bene ricordare gli impegni del ministro Maccanico. Tra l'altro, ho letto stamattina su La Stampa che il collega Marengo ha tentato di avere un rapporto con le Organizzazioni Sindacali affinché la Giunta e il Consiglio regionale del Piemonte prendano dei contratti con il Consiglio regionale della Campania e con la città di Napoli per cercare di discutere insieme la problematica.
Mi rendo conto che soprattutto l'Authority delle telecomunicazioni per Torino e per il Piemonte sia essenziale, e mi rendo anche conto dei problemi di una Regione del sud, proprio in una logica di unità.
Credo che la cosa migliore sia - accanto alle iniziative con Governo e Parlamento, quindi benissimo il contatto anche con il Ministro Napolitano per la sua caratteristica di napoletanità - un rapporto tra le due Regioni.
Le Authority delle telecomunicazioni e dei trasporti non devono essere una cosa che ci si strappa, ma due grandi possibilità che vanno ad insediarsi per vedere quali sfaccettature possa avere il problema. Mi sembra che, prima del conflitto, si debba cercare un confronto e una logica di attenzione e solidarietà tra Regioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Racchelli.



RACCHELLI Ettore

Signor Presidente, posso capire che quello che si dibatte in questo Consiglio sia poco interessante, però penso che i membri del Consiglio di Presidenza e anche gli Assessori debbano essere presenti in aula altrimenti non c'è ragione che ci siano i Consiglieri.
Se si rimarca il fatto che il nostro Capogruppo distrurba il Presidente, dovrebbe essere ancora più rimarcato il fatto che nell'Ufficio di Presidenza è presente soltanto il Consigliere Peano e per la Giunta c'è solo il Presidente Ghigo.
Credo che questa non sia una forma di rispetto verso il Consiglio e verso tutti noi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Concordo con le questioni sollevate dalla collega Spagnuolo ed anche, in parte, con le precisazioni che ha fatto il Presidente Ghigo. Toglierei da quelle considerazioni le sottolineature...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Le ha fatte anche la Consigliera Spagnuolo...



CAVALIERE Pasquale

Secondo me c'è anche il fatto di saper porre le questioni delle trasformazioni del territorio, e in questo mi pare che la nostra Regione non riesca a proporre un modello di sviluppo su cui chiedere sinergie governative.
Questa è la mia opinione, Presidente.
Aggiungo anche - così la farò stizzire ancora di più - la questione della Cassa di Risparmio, su cui continua il suo silenzio e l'osservare il decadimento e l'allontanamento di questa importante realtà, che comunque dovrebbe essere - ed è stata - volano dell'economia.
Registro ancora come si continui sul fatto evidente che l'operazione è a perdere per il Piemonte, come si continui a non dire niente e s'intervenga attaccando il San Paolo.



PRESIDENTE

Ma adesso siamo in argomento, per cui...
Siccome questa è una questione incidentale, sono brevissime le dichiarazioni che si devono fare. Poi su questo, la interrompo perch l'ho detto già nella Conferenza dei Capigruppo - una nuova audizione con la Cassa di Risparmio sarà possibile.



CAVALIERE Pasquale

La ringrazio, Presidente. Ho semplicemente sottolineato una questione che ritengo correlata, perché anche l'Authority non si può inserire in un deserto di prospettive di sviluppo economico. Nonostante queste sottolineature, concordo con l'approccio, la proposta e il taglio che dava il Presidente Ghigo nel porre la questione. Credo che questo si debba fare nella giornata odierna, anche attraverso un ordine del giorno che possiamo predisporre per ribadire questi concetti. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cavaliere.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo con le osservazioni ultime che faceva la Consigliera Spagnuolo, nel senso che non riduciamo il problema di avere in Piemonte e a Torino una struttura di governo così importante ad un problema di confronto tra campanili, perché se la confiniamo in quel modo, distorciamo degli elementi di giudizio che, viceversa, dovrebbero essere quelli importanti per decidere - da un punto di vista di politica nazionale - in quali aree si collocano le strutture.
Il confronto con la città di Napoli non deve dividere torinesi e napoletani, ma deve unirli nella ricerca di collocare strutture di questo livello, in modo tale che siano utili alle comunità nelle quali si insediano, ma utili soprattutto e ancora di più alla comunità nazionale.
Penso che un confronto di questo tipo - ne avevamo parlato già la scorsa volta - possa far portare argomenti molto forti alla nostra comunità, non per togliere qualcosa a Napoli, ma per dare all'Italia una collocazione dell'Authority che abbia il massimo di sviluppo e di sinergie e di possibilità di agire.
Questo fatto evidentemente dovrebbe portarsi dietro una forte politica regionale che rappresenti un progetto di sviluppo della nostra Regione nella quale Torino e nella quale l'Authority possano avere un ruolo.
Purtroppo - e questo è un elemento di debolezza che debbo segnalare questo forte progetto regionale di sviluppo del Piemonte non c'è. Siamo privi dello strumento principe che dovrebbe guidare una battaglia della Regione Piemonte e del Comune di Torino; non battaglia di campanile, ma di contenuti.
La Regione Piemonte non è dotata di un Piano di sviluppo che prevede un'analisi dei settori legati alle telecomunicazioni tale da poter portare non una perorazione di campanile al Presidente Prodi, ma atti amministrativi e programmatori forti a sostegno di un'ipotesi; questi non ci sono, e adesso senza questi strumenti il rischio che diventi una battaglia "tutti vogliono qualcosa" è un rischio reale.
Questo va detto, perché se così non fosse stato, non si tratterebbe solo di una perorazione astratta: "Voglio l'Authority sotto casa", ma: "Chiedo, nell'interesse nazionale, che questa struttura cada qui piuttosto che là, perché qui ci sono sinergie, analisi di una situazione e di un progetto di sviluppo che lo sostiene".
Siamo senza progetto di sviluppo; faremo il resto, però la relazione della Giunta regionale, a causa delle carenze di questa Giunta - molto attenta a spendere soldi in immagine e poco attenta a spenderli in programmi - di certo è un intralcio alla battaglia che faremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, sarebbe troppo facile cogliere questa occasione per riaprire delle polemiche e sottolineare i limiti della maggioranza, per non è questo il problema che abbiamo di fronte.
Il problema è quello di assumere un'iniziativa ancora più forte di quella intrapresa, affinché venga assunta una decisione favorevole nella collocazione dell'Authority a Torino e in Piemonte.
La prima considerazione da fare è che questo tema, com'è stato sottolineato, non può essere confinato, come ha avanzato qualche politico piemontese, soltanto in un rapporto tra Consigli comunali o tra Regioni com'è stato detto adesso.
Io credo che quando ci si candida per quel tipo di istituzione, di Authority, bisogna avanzare le caratteristiche della propria Regione, del proprio Comune. Poi sarà il governo a decidere e ad assumersi una responsabilità.
Credo che la nostra iniziativa debba essere forte e il più possibile coordinata con il Comune di Torino e la Provincia, in modo che tutti assieme possiamo assumere una posizione determinata perché il governo scelga.
Non so quale sia il meccanismo o l'iniziativa più utile; sicuramente l'ordine del giorno in questione è un'iniziativa utilissima, perché ci permette di riaffermare una posizione che abbiamo già assunto e che il Presidente Ghigo ha ribadito nell'intervento precedente.
Probabilmente è opportuna un'iniziativa aggiuntiva e che il Presidente della Giunta regionale, il Presidente della Provincia e il Sindaco di Torino chiedano un incontro urgente con il Presidente Prodi prima della decisione finale.
In ogni caso, credo che nella giornata di oggi possiamo approvare un ordine del giorno, dando al Presidente mandato di assumere un'iniziativa coordinata con Provincia e Comune di Torino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Ho già ricordato in altre occasioni che recentemente sono stati resi noti i dati dell'Istituto Tagliacarne sulla produzione di ricchezza per abitante nelle diverse Regioni italiane.
E' passato sotto silenzio il fatto che il Piemonte, che nel 1980 era la quarta Regione italiana come produzione di ricchezza, nel 1995 è al nono posto. E' una tendenza costante, perché nel 1990 era al sesto posto.
Sappiamo tutti che il Piemonte è una realtà molto variegata. Esistono delle aree che, in termini di produzione di ricchezza, sono riuscite a conquistarsi posizioni di assoluta preminenza non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale. Sappiamo altrettanto bene che la Provincia di Torino e l'Area Metropolitana torinese fanno fatica a stare al passo; si potrebbe addirittura dire che, così come è oggi, l'Area Metropolitana costituisce una palla al piede per lo sviluppo regionale.
Fintanto che non avremo coscienza di questo fatto e non tradurremo questa coscienza in iniziativa politica, sarà difficile avere una vera politica regionale.
Giustamente il collega Chiezzi richiamava l'opportunità di avere un Piano di sviluppo, un piano strategico che individui i settori forti su cui far leva per invertire la tendenza e per far sentire anche il peso della nostra Regione nelle scelte nazionali.
In sostanza, c'è una carenza del governo regionale che non cesseremo di sottolineare.
In questo momento le istituzioni e le forze politiche del Piemonte devono operare affinché l'esigenza di avere l'Authority delle telecomunicazioni sia tenuta in debito conto anche nelle politiche governative. Da questo punto di vista, forse, sarebbe opportuno avere oltreché un pronunciamento di tipo politico, anche un approfondimento di questa tematica nelle sedi competenti, e su questo non mi pare che ci sia una particolare Commissione consiliare che oggi abbia lavorato sui temi delle telecomunicazioni, anche se esiste un'apposita Commissione con questa competenza.
Il fatto che sinora questo tema non sia stato mai affrontato è anche indice di una carenza.
Detto questo, siamo disponibili a cooperare per questo pronunciamento politico del Consiglio regionale, di cui in questo momento c'è la massima necessità ed urgenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Se c'è stata una diminuzione della ricchezza prodotta in Piemonte, come diceva il Consigliere Vindigni, bisognerebbe chiedersi quali e quanti sono stati gli sconvolgimenti economici dovuti soprattutto a quel capitalismo tipo Olivetti che per anni è stato tranquillamente non solo supportato, ma protetto e che poi alla fine ci ha fatto i regali che abbiamo visto.
Credo che da quella parte politica, quella da cui proviene Vindigni bisognerebbe riflettere su tutta una serie di fattori. Bisognerebbe poi capire se è un fatto di Piano regionale di sviluppo ottenere, chiedere e perorare la causa per avere qui l'Authority delle telecomunicazioni.
Credo che più di mancanza di Piano di sviluppo regionale, si possa parlare di mancanza di Piano di sviluppo nazionale. Infatti il Consigliere Chiezzi dovrebbe chiedersi come mai il Governo, anziché predisporre un vero Piano di sviluppo nazionale - il Governo di Prodi, dove ci sei anche tu non ha soltanto aumentato le tasse, ma ha fatto diminuire i posti di lavoro. Questo è il tuo Piano di sviluppo nazionale! In questi stravolgimenti, credo che il Piano di sviluppo regionale sia un grosso problema proprio per questi motivi di grande crisi economica a livello capitalistico del Piemonte, fatto e cagionato dalla mancanza di strategia globale di cui ho detto prima.
Mi associo, invece, alla richiesta del Consigliere Saitta per arrivare ad un incontro - mi auguro in tempi veloci - con il Governo, con il Presidente del Consiglio Prodi, affinché si arrivi ad ottenere l'Authority qui a Torino; sarebbe estremamente inutile, nonostante il momento che attraversa, collocare l'Authority al sud, perché il sud lo si deve affrontare con un programma ed un Piano di sviluppo reale che tuttora manca e a cui il Governo Prodi non ha ancora messo mano.
Diversamente l'Authority della telecomunicazione rappresenta veramente l'ago in un pagliaio. Bisogna quindi perorare la causa di avere l'Authority a Torino, perché sarebbe una scelta densa di significato ed immagine, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando in Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Innanzitutto ringrazio il Consiglio per l'attenzione mostrata al problema; del resto è normale: si tratta di una grande questione.
Intendo integrare le proposte avanzate dal Presidente della Giunta, poi riprese dai colleghi, ultima la proposta della delegazione del Presidente della Giunta, del Presidente della Provincia e del Sindaco.
Chiederei, come abbiamo fatto nel passato quando un problema è ampio e riguarda tutte le forze politiche del Consiglio regionale, anche la presenza del Presidente del Consiglio, che testimonierebbe l'attenzione del Consiglio regionale su questi temi.
Inoltre ci dovrebbe essere un incontro con la Regione Campania o quanto meno un contatto con il Sindaco di Napoli. E' vero che può essere anche un ago in un pagliaio, ma è altrettanto vero che il Piemonte si deve caratterizzare per il livello di civiltà di confronto.
Quindi una testimonianza della presenza di tutto il Consiglio, che pu avere sfacettature diverse di valutazione; il percorso può essere anche contrastante, ma l'obiettivo finale è lo stesso.
Prepareremo un ordine del giorno in giornata in modo da poterlo poi votare, però credo che dovrebbero essere presi, anche ufficialmente contatti con la Regione Campania, oltre alla presenza simbolica del Presidente del Consiglio. C'è una grande tradizione in questo senso, quindi non sarebbe una novità.



PRESIDENTE

Prego le forze politiche interessate, credo tutte, di presentare alla Presidenza l'ordine del giorno relativo a questa questione di grandissima importanza, che può essere anche riassuntiva di tutte le proposte formulate dai vari Gruppi politici.
Mi pare che l'argomento non permetta assolutamente alcuna dilazione.
Noi faremo quanto di nostra competenza con assoluta convinzione. Ringrazio anche i Consiglieri di aver sollevato questa questione nei termini più opportuni e attuali.


Argomento: Immigrazione

Interpellanza n. 1098 dei Consiglieri Vindigni, Marengo e Suino, inerente a: "Interventi a favore dell'integrazione socio-culturale degli immigrati nella Valle di Susa"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1098, alla quale risponde l'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore alle politiche per l'immigrazione

Con l'interrogazione n. 1098 i Consiglieri Regionali interroganti richiedono alla Giunta regionale di conoscere: le iniziative che la Regione intende intraprendere, a partire dai territori dove il fenomeno dell'immigrazione è particolarmente presente per favorire l'integrazione socio-culturale della popolazione immigrata in che modo la Regione vuole coinvolgere in tali iniziative gli Enti locali (Province, Consorzi intercomunali per i servizi socio-assistenziali Comuni e le Associazioni di volontariato).
In proposito si fa presente che per l'attuazione degli interventi previsti dalla legge regionale n. 64/89 in materia di immigrazione extracomunitaria, la Giunta Regionale adotta, annualmente, il programma degli interventi da realizzarsi nell'anno successivo, così come previsto dall'art. 3 della legge stessa.
Tale programma, contenente i criteri di priorità degli interventi viene approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, nonché inviato, da parte dell'ufficio competente, a tutti gli Enti, Associazioni ed Organizzazioni che operano a favore dei cittadini extracomunitari i quali, se interessati ed avendo i requisiti previsti dalla Legge regionale n. 64/89, inoltrano alla Regione la domanda di ammissione al contributo regionale previsto dalla legge stessa.
Per quanto riguarda in specifico gli interventi a favore dell'integrazione socio-culturale degli immigrati nella Valle di Susa, si fa presente che l'USL n. 5 di Susa, non ha mai presentato alla Regione Piemonte richieste di contributo inerenti gli interventi a favore dell'integrazione socio-culturale ai sensi della L.R. n. 64/89.
Risulta comunque agli Uffici regionali, che in materia di integrazione socio-culturale degli immigrati extracomunitari, l'USL n. 5 opera in collaborazione con l'Assessorato all'Assistenza della Provincia di Torino.
Per completezza di informazione si segnala, inoltre, che il Comune di Giaveno gestisce dal 1991 un Centro di accoglienza destinato agli immigrati extracomunitari che ha ottenuto dalla Regione Piemonte un finanziamento ai sensi della Legge 39/90 di lire 86.000.000 programma 1993 (D.G.R n. 729 30741 del 30/11/1993) nonché contributi ai sensi della Legge regionale n.
64/89 di lire 44.000.000 per l'anno 1991 (D.G.R. n. 38-12018 del 14/10/1991) e di lire 21.000.000 per l'anno 1993 (D.G.R. n. 152-35324 del 30/05/1994).
Sempre il Comune di Giaveno, in accordo con il CICSENE e con il Servizio socio-assistenziale locale, ha avviato iniziative finalizzate a reperire immobili da locare agli immigrati, o offrendo agli stessi supporti economici finalizzati al soddisfacimento dell'esigenza abitativa.
Si fa presente, infine, che è in fase di elaborazione il programma regionale degli interventi, contenente i criteri di priorità ai quali ci si dovrà ispirare per l'erogazione dei contributi per l'anno 1997 ai sensi della L.R. n. 64/89. In questo contesto potranno essere maggiormente valutate le iniziative a favore dei cittadini extracomunitari riferite a quei territori della Regione, laddove il fenomeno dell'immigrazione è più consistente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Purtroppo non posso ritenermi soddisfatto della risposta dell'Assessore Goglio perché è burocratica ed elude il problema che avevamo posto. Inoltre anticipa alcuni criteri relativi all'erogazione delle somme per l'attuazione della legge n. 64 per il 1997, che ricalcano pedissequamente i criteri degli anni passati, gli stessi criteri che non hanno consentito di favorire concretamente una politica di integrazione della popolazione immigrata nella nostra Regione.
Dico questo perché gli unici punti di forza che l'Assessore ha potuto richiamare, per dimostrare l'impegno della Regione a favore dell'integrazione degli immigrati nella zona che prima richiamavo risalgono a contribuiti concessi per il 1991 e per il 1993. Già qui emergeva la debolezza nell'approccio, perché la zona dalla quale avevo preso spunto per sollecitare un intervento più incisivo da parte della Regione in questi anni ha continuato a registrare - si tratta della zona dell'USL n. 5 - fenomeni di immigrazione che la collocano tra le aree piemontesi più coinvolte da questo fenomeno.
Gli ultimi dati di cui disponiamo, e che si riferiscono al biennio 1994/96, ci portano a dire che questo fenomeno è ancora in crescita. Non voglio esasperare una situazione localistica, anche se occorre ragionare secondo la visione dell'approccio globale e dell'azione locale. E' evidente che, laddove il fenomeno dell'immigrazione non viene accompagnato, guidato favorendo l'integrazione, si possono creare, soprattutto nelle zone meno preparate culturalmente, delle contrapposizioni: sui diversi si pu incanalare l'insoddisfazione, la paura, le difficoltà del domani che in talune zone del nostro Piemonte sono più vive che altrove.
Pertanto continuare a gestire la legge n. 64 con criteri burocratici con risorse a pioggia, come purtroppo mi pare avverrà ancora nel 1997, è sbagliato.
Ho avuto modo di leggere la deliberazione che è stata assegnata alla VII Commissione, ma anche il parere espresso dalla Consulta regionale per l'immigrazione su questa deliberazione. Vi prego, proprio perché siamo in fase di costruzione dell'atto che il Consiglio dovrà approvare, di prestare attenzione ai rilievi fatti dalla Consulta per l'immigrazione, perché gli indirizzi espressi nella deliberazione che dobbiamo ancora approvare - e che tu hai qui riconfermato - sono indirizzi che potevano andar bene dieci anni fa, quando la legge è stata adottata e quando eravamo appena agli inizi di questo fenomeno. Questi indirizzi sono stati ripetuti in maniera burocratica negli anni successivi, pur in presenza di un'accentuazione di questo fenomeno.
L'USL n. 5, la Val di Susa e la Val Sangone, che sono i casi esemplari che ho citato, dimostrano come questa assenza si noti. E da parte della Regione non si può nemmeno risolvere il problema dicendo: "Ma ci sono degli accordi con la Provincia, c'è una collaborazione con la Provincia", perch qui ci vuole una politica regionale, una politica che si estrinsechi con strumenti nuovi.
La legge, nel suo insieme, nel suo impianto, va bene; quello che non va bene è il modo in cui la si sta attuando, è la scarsità di risorse destinate per la sua attuazione.
In presenza di un fenomeno che cresce, sostanzialmente ci troviamo a destinare le stesse risorse che destinavamo dieci anni fa.
Siamo in sede di assestamento di bilancio: facciamo valere la forza dei numeri. Perché se tra il 1994 e il 1996 gli immigrati nella nostra Regione sono aumentati del 50%, non possiamo pensare di mantenere le stesse risorse che avevamo nel 1991.
Credo di aver dimostrato le ragioni per le quali ci riteniamo insoddisfatti della risposta dell'Assessore. Siamo ancora in tempo per porre dei rimedi, perché - ripeto - siamo nella stagione degli assestamenti di bilancio, i progetti non sono stati ancora presentati, c'è il termine del 10 di settembre per la presentazione dei progetti, per cui si chiariscano bene le risorse disponibili, le priorità, dicendo esplicitamente che le zone dove il fenomeno è più acuto saranno considerate prioritarie nell'assegnazione delle risorse, anziché continuare con la solita politica degli interventi a pioggia che è stata fatta in tutti questi anni.
Così si fa una politica, altrimenti si fa una spolveratina semplicemente per salvare la coscienza, con un'azione che rischia di essere parente di quella carità pelosa con la quale negli anni '60 fu affrontato il problema dell'immigrazione nella nostra Regione e nella nostra Area Metropolitana.
E' stata una lezione, e spero che 30 anni non siano passati invano prendiamo spunto da quello che è stato fatto e anche da quello che si fa in Regioni più avanzate per metterci al passo con i tempi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Era stata sollecitata un'informativa sull'ACNA da parte della Consigliera Spagnuolo.
Assessore Cavallera, venga qui, lasci stare la telefonata e ci dia una mano.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Sulla questione del Bormida ho: l'interrogazione n. 1194 del Consigliere Cavaliere; l'interpellanza n. 1168 dei Consiglieri Chiezzi e Moro...



PRESIDENTE

Mi scusi, ma devo chiedere ai commessi di avvisare la Consigliera Spagnuolo, che è al bar, che l'Assessore intende dare l'informativa sull'ACNA.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Poi ho l'interrogazione n. 782 dei Consiglieri Chiezzi e Moro sul Re Sol; l'interrogazione n. 905 dei Consiglieri e Moro, relativa a "Sversamento di percolato in fiume Bormida in corrispondenza dell'ACNA di Cengio"; l'interrogazione n. 1024 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, avente per oggetto "Indagini e verifica nel territorio valbormidese finalizzate all'individuazione di eventuali e ulteriori siti inquinanti, oltre a quello dell'ACNA di Cengio"; l'interrogazione n. 1302 dei Consiglieri Angeli e Spagnuolo, avente per oggetto le "Alternative all'impianto Re-Sol".



PRESIDENTE

Benissimo: sono sei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, ma come facciamo a continuare il Consiglio in queste condizioni? Mi pare che ci sia una disattenzione totale e palese... E' desolante!



PRESIDENTE

Voglio dare le giustificazioni che sono in grado di dare.
Io faccio suonare il cicalino, prego sempre e faccio richiamare gli Assessori a venire in aula... Ha perfettamente ragione: non è un'attenzione che il Consiglio merita.
Comunque ringraziamo l'Assessore Cavallera perché è qui.



CAVALIERE Pasquale

Propongo una sospensione di 5 minuti per ricomporre il Consiglio.



PRESIDENTE

D'accordo, sospendiamo la seduta per 5 minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 11.40, riprende alle ore 11.45)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 782 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Problematica ACNA di Cengio" interrogazione n. 1194 del Consigliere Cavaliere, inerente a "Allarme ecologico Bormida" interpellanza n. 1168 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Inquinamento Fiume Bormida presso stabilimento Ausimont di Spinetta Marengo" interrogazione n. 1024 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Ossido di Vanadio all'ACNA di Cengio" interrogazione n. 1302 dei Consiglieri Angeli e Spagnuolo, inerente a "Alternative all'inceneritore 'RE-SOL" dell'ACNA di Cengio interpellanza n. 905 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Questione Valle Bormida-ACNA"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Esaminiamo le interrogazioni ed interpellanze nn. 782, 1194, 1168 1024, 1302 e 905 sul fiume Bormida, alle quali risponde congiuntamente l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Per quanto concerne l'interrogazione n. 1194 (aprile '97) e l'interpellanza n. 1168 (marzo '97), ho qui un appunto che recita in questo modo: "Alla luce della moria di pesci verificatasi nelle acque del fiume Bormida, in data 24 marzo 1997, all'altezza degli scarichi della fabbrica Ausimont di Spinetta M.go (Al), su richiesta della Provincia di Alessandria, il Dipartimento provinciale dell'ARPA competente territorialmente ha provveduto, nella stessa giornata, al prelievo di campioni di acqua reflua, presso la Ditta Ausimont, e di acqua superficiale a monte e a valle dello scarico della ditta stessa.
I referti analitici dei campioni, trasmessici in data 23/04/97 dalla dott.ssa Pavese, indicano la seguente situazione: Acqua reflua l'acqua presenta caratteristiche non conformi alla tab. A allegata alla legge 319/76 e successive modifiche ed integrazioni (in particolare per quanto riguarda la concentrazione di solventi clorurati).
Acqua superficiale a monte dello scarico della ditta l'acqua presenta caratteristiche conformi all'allegato 1 del D.lgs. 130/92.
Acqua superficiale a valle dello scarico della ditta l'acqua esaminata presenta caratteristiche non conformi all'allegato 1 del D.lgs. 130/92. In particolare, la concentrazione dell'azoto ammoniacale è superiore al valore limite previsto dal suddetto decreto; si rileva inoltre una elevatissima concentrazione di cloroformio ed una elevata concentrazione di cloruri e di sostanze chimicamente ossidabili (COD).
La Provincia di Alessandria (dott. Gabriel, dott. Puccio), da noi interpellata in merito alla questione sollevata dall'interpellanza, ha provveduto ad inviarci gli atti relativi al caso, da cui si rileva che già in fase di sopralluogo da parte degli organi di controllo della Provincia si è constatato un deficit di ossigeno nel fiume a valle dello scarico.
La Provincia di Alessandria ci ha inoltre informato del fatto che la Ditta Ausimont ha ammesso la responsabilità per l'inquinamento del Bormida avvenuto in data 24/03/97, giustificandolo con un errore di scarico, con conseguente immissione nelle acque del fiume di un'elevata quantità di cloroformio.
La ditta ha comunque già provveduto ad un ripopolamento della fauna ittica del tratto del fiume Bormida interessato dall'inquinamento (6 quintali di pesci).
Per quanto riguarda l'insolita colorazione rilevata nel mese di aprile nel tratto del fiume Bormida che scorre in comune di Alessandria (oggetto di segnalazione da parte del WWF), il Dipartimento provinciale dell'ARPA di Alessandria ha provveduto ad effettuare analisi chimiche e biologiche su campioni d'acqua superficiale, con il seguente esito: Referto chimico Il campione è stato prelevato in prossimità del Ponte della Candela, S.P.
di Casalcermelli, in località Ponte della Candela (Al), in data 2/04/97.
L'acqua esaminata relativamente ai parametri presi in considerazione presenta caratteristiche conformi all'allegato 1 del D.lgs. 130/92. Si rileva una discreta concentrazione di sostanze chimicamente ossidabili (COD) e di materiali in sospensione totali.
Referto biologico Le particelle in sospensione rilevate nel fiume, esaminate al microscopio evidenziano una prevalenza di alghe gialle e brune, probabile causa della colorazione delle acque in località Candela.
A seguito del fenomeno dell'insolita colorazione delle acque, l'ARPA, con la Provincia di Alessandria, ha predisposto un piano di controllo nei punti previsti dal Censimento dei Corpi Idrici per la durata di tre mesi.
E' intenzione dell'Assessorato all'ambiente della Regione Piemonte promuovere, in tempi brevi, un nuovo piano di monitoraggio dell'intera Valle Bormida, che tenga conto di tutti i siti potenzialmente inquinati presenti nella Valle.
Questo per i fenomeni verificatesi a valle. Risaliamo ora a monte alle problematiche cosiddette ACNA Re-Sol che tanto hanno fatto discutere all'interno di questo Consiglio.
Ad oggi sono state presentate molte interrogazioni aventi per oggetto la nota e complicata vicenda dell'ACNA di Cengio e fenomeni di presunti inquinamenti del fiume Bormida.
a) n. 1194 del 17/14/1997 a firma Consigliere Pasquale Cavaliere a titolo "Allarme ecologico Bormida" b) n. 1168 del 26/03/1997 a firma Consiglieri Pino Chiezzi e Francesco Moro a titolo "Inquinamento fiume Bormida presso stabilimento Ausimont di Spinetta Marengo" c) n. 782 in data 30/08/1996 a firma dei Consiglieri Pino Chiezzi e Francesco Moro avente per oggetto la vicenda dell'impianto Re-Sol d) n. 905 in data 6/11/1996 a firma dei Consiglieri Pino Chiezzi e Francesco Moro avente per oggetto la vicenda dello sversamento di percolato in fiume Bormida in corrispondenza dello stabilimento ACNA di Cengio e) n. 1024 del 13/01/1997 a firma dei Consiglieri Pino Chiezzi e Francesco Moro avente per oggetto l'eventuale indagine e verifiche nel territorio val bormidese finalizzate alla individuazione di eventuali ulteriori siti inquinanti oltre a quello dell'ACNA di Cengio f) n. 1302 del 19/06/1997 dei Consiglieri Angeli e Spagnuolo avente per oggetto le alternative all'impianto Re-Sol.
Per quanto concerne le prime due interrogazioni (n. 1194 del 17/04/1997 e n. 1168 del 26/03/1997) si rinvia alle puntuali informazioni riportate nella nota (allegato 1) di cui ho dato lettura in apertura del mio intervento.
L'intendimento dell'Assessorato di promuovere un più completo piano di monitoraggio da realizzare nell'ambito del Programma "Aree critiche" risponde anche all'interrogazione n. 1024 del 13/01/1997 sopra richiamata.
Elementi esaustivi di risposta alle interrogazioni residue (n. 782 del 30/08/1996, n. 905 del 6/11/1996 e n. 1302 del 19/06/1997) sono individuabili nelle molte azioni in corso da parte dei molti Soggetti Istituzionali coinvolti.
Principalmente 1. Vicenda del percolato La Regione Piemonte si è costituita parte civile nel procedimento penale n.
10693/95 R.G. a carico dei Dirigenti ACNA e, dopo la perizia redatta per l'incidente probatorio promosso dalla Regione Piemonte, si è in attesa di conoscere le determinazioni del G.I.P. di Savona.
Sull'argomento è possibile riferire con dovizia di particolari, atteso che si è in possesso della voluminosa relazione dei periti del G.I.P..
2. Vicenda Re-Sol Con provvedimento, DEC/VIA/2778 del 3/06/1997 il Ministro dell'Ambiente sen. Edo Ronchi, di concerto con il Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali, on. Walter Veltroni, ha espresso giudizio negativo circa la compatibilità ambientale del progetto relativo all'impianto Re-Sol in Comune di Cengio, presentato dall'ACNA in liquidazione.
In attuazione della risoluzione parlamentare del 5/12/1996, con decreto del Ministro Ronchi in data 28/03/1997 è stata istituita la Commissione tecnico-scientifica per lo studio delle problematiche di risanamento ambientale della Valle Bormida e l'elaborazione di soluzioni operative.
In data 10/06/1997 la Commissione suddetta ha consegnato al Ministro Ronchi una prima relazione esaustiva dei compiti di cui alle lettere a), b) e c) del decreto istitutivo che richiedevano, entro il 15/06/1997 una risposta ai seguenti quesiti: a) individuazione di possibili soluzioni alternative al Re-Sol, idonee allo smaltimento totale dei rifiuti dei lagunaggi esistenti ed alla messa in sicurezza del sito dell'ACNA b) la verifica dei tempi dello smaltimento totale dei reflui dei lagunaggi e della possibilità di impiego dei lavoratori dell'ACNA c) la verifica degli eventuali costi aggiuntivi dovuti a tali soluzioni e alternative, nonché eventualmente l'individuazione delle risorse economiche per farvi fronte.
Copia di tale "Relazione" viene messa a disposizione del Consiglio ed in particolare della Commissione quinta. Personalmente, ne consegnerò copia alla Presidenza nonché alle Commissioni competenti, in quanto dall'esame della relazione si acquisisce una serie di particolari utili anche per dare atto dell'impegno della nostra Regione in questi ultimi mesi ed anni. In particolare, anche da parte dei nostri rappresentanti, che siedono nelle varie Commissioni: lavoro quotidiano che è giusto abbia il suo riscontro.
Devo anche sottolineare che il decreto VIA al 95% recepisce i contenuti della deliberazione della Giunta regionale che dava il parere previsto dalla legge proprio sull'impianto Re-Sol.
La tesi da sempre sostenuta dalla Regione e dai Comuni della Valle Bormida è ampiamente dimostrata e documentata con la descrizione di due esistenti possibili alternative all'impianto Re-Sol: a) depurazione della parte liquida b) confinamento in miniere di salgemma della parte solida.
Devo ricordare ai colleghi che i famosi lagunaggi contengono residui che sono in parte liquidi ed in parte già trasformati allo stato solido. Si può avviare alla depurazione la parte liquida e si può avviare allo smaltimento finale la parte solida.
Devo anche dire che si sono formulate delle ipotesi, per quanto riguarda la parte solida, di avviamento al sistema di smaltimento esistente nell'ambito dell'Unione Europea ed in modo particolare si è fatto anche riferimento a soluzioni presenti in Germania, proprio perché in tale nazione risulta esservi un sistema specializzato di smaltimento di questi residui, in grado di ricevere questi reflui.
Per entrambe le soluzioni esistono disponibilità esecutive da parte di Operatori del settore.
Siamo in attesa di conoscere le valutazioni che farà la competente Commissione della Camera dei Deputati alla quale il Ministro riferirà (se non ha già riferito) in questi giorni.
In sostanza, sembra di rilevare una volontà del Ministero di farsi carico, in prima battuta, di un parere negativo sotto il profilo della procedura VIA all'impianto Re-Sol - quindi abbiamo un punto fermo e importante, che è un giudizio di non compatibilità ambientale per l'impianto Re-Sol - e inoltre sembra emergere un certo intendimento del Ministero, che successivamente deciderà in maniera definitiva.
Non dimentichiamo che ai sensi delle norme vigenti dovrà essere ordinato lo smaltimento all'ACNA. Le procedure verranno definite dal Ministero stesso, però con ogni probabilità prenderà una decisione previo questo dibattito nella competente Commissione Ambiente - presumo - della Camera dei deputati, e quindi previo un confronto con il Parlamento.
Per cui ci troviamo di fronte ad una vicenda che, almeno in una prima fase, imbocca, per la prima volta, la direzione auspicata da questo Consiglio in più pronunciamenti.
Intorno a questa vicenda sono inoltre sorte anche le voci più disparate, che credo non abbiano alcun fondamento, in ordine a possibili smaltimenti della frazione solida in questa o in quell'altra località del Piemonte.
Ritengo - e credo lo si possa qui dichiarare ufficialmente assolutamente impensabile attivare il benché minimo impianto specificamente dedicato allo smaltimento dei residui dell'ACNA. Credo che per smaltire i lagoons si debba fare riferimento al sistema di smaltimento già esistente altrimenti l'alternativa, a mio avviso, non è reale.
Chiudo l'intervento facendo ancora riferimento al punto d) del decreto di incarico della Commissione tecnica, nella quale sono presenti rappresentanti della Regione e degli Enti locali. L'intendimento è quello di indicare anche al Ministero le ulteriori fasi per la messa in sicurezza e la bonifica complessiva del sito dell'ACNA.
Sappiamo che le questioni dei lagoons e del Re-Sol sono importanti, ma ovviamente questo è nient'altro che un primo passo che deve portarci alla messa in sicurezza del sito e alla bonifica in tempi che certamente non saranno brevi, ma che dovranno comunque essere certi, con dei precisi provvedimenti che dovranno vedere il responsabile di questi inquinamenti incaricato, obbligato, destinatario di una disposizione che tenda appunto alla bonifica definitiva del sito.
Ovviamente, riteniamo anche - come Regione Piemonte l'abbiamo sempre detto - che tutte queste fasi di bonifica comporteranno del lavoro e quindi esiste una possibilità, attraverso forme che andranno ovviamente studiate utilizzando l'armamentario a disposizione nel settore del lavoro, di riutilizzare, impiegare temporanemante anche la manodopera che attualmente opera presso l'ACNA.
Sono comunque a disposizione per eventuali, ulteriori precisazioni.



PRESIDENTE

La ringrazio molto, Assessore, per la sua relazione estremamente compiuta; diamo la parola agli interroganti.
Prego, Consigliere Moro.



MORO Francesco

Volevo replicare all'Assessore Cavallera, che poc'anzi ha risposto alle interpellanze urgenti relative all'Ausimont di Spinetta Marengo e all'ACNA di Cengio-Valle Bormida, premettendo subito che le risposte a queste due tematiche non mi hanno per nulla convinto e soddisfatto. Anzi.
Dò atto all'Assessore Cavallera di operare con correttezza, però ci sono dei grossi problemi.
Innanzitutto avevamo chiesto se erano state effettuate tutte le operazioni relative alla verifica di questo grave incidente. Mi riferisco all'Ausimont di Spinetta, dove c'è stata una moria impressionante di pesci il che dimostra anche la grave presenza di molte eccedenze per quanto concerne l'azoto ammoniacale e il cloroformio.
Tali grosse eccedenze hanno determinato questa moria di pesci e l'Assessore ci ha detto che sono stati fatti i controlli sia da parte della Provincia sia da parte dell'Arpa; però la realtà è che non ci sono stati forniti chiarimenti in merito alla dinamica e soprattutto ai motivi per i quali si è verificata questa grossa moria di pesci, tanto meno ci sono state date informazioni nell'ambito dell'ambiente, che in quella zona è saturo di veleni.
Sono dunque preoccupato, anche perché si tratta della Valle Bormida e quindi del Bormida, un fiume che sta diventando sempre più inquinato.
Per quanto concerne invece l'ACNA-Re Sol, è evidente che c'è stato il pronunciamento negativo - e non poteva essere diversamente - del Ministro Edo Ronchi.
La realtà è però che in quella zona, in quella drammatica vallata l'ACNA continua ad essere presente, e a nulla vale che continuiamo a fare dibattiti, a intervenire su questa problematica: l'ACNA è ancora presente e soprattutto pericolosa.
Il Comitato tecnico-scientifico, anche se ha risposto, ecc., secondo me non è ancora in condizione di dare delle risultanze corrette, soprattutto tranquillizzanti per quelle vallate, che continuano a chiedere la bonifica e l'intervento non solo ministeriale, ma anche della Regione.
A me pare che, al di là delle risposte burocratiche e dell'attivazione degli uffici regionali, il problema rimanga grave e drammatico, e a tuttora non mi pare sia avviato a positiva soluzione.
Chiedo dunque una maggiore e tempestiva azione dell'Assessore competente, in questo caso dell'Assessore Cavallera, per quanto concerne l'Ausimont.
Chiedo il motivo per cui si è verificata questa moria e soprattutto se possiamo tranquillizzare le popolazioni di Spinetta Marengo e della zona prospicente, nella quale - lo voglio ricordare - vi sono anche delle fabbricazioni nucleari.
In questa specifica zona le popolazioni sono allarmate, perché in un raggio di 30 chilometri, ossia dall'Ausimont di Spinetta fino ad Arquata esiste tutta una serie di stabilimenti inquinanti che - è bene ricordare in quest'aula - sono della peggiore pericolosità tra i rifiuti speciali, con conseguente drammatica possibilità di inquinamento: a tutt'oggi, pur avendo fatto numerose interpellanze ed interrogazioni in merito, non siamo ancora riusciti a conoscere con precisione la reale situazione di gravità di questa zona.
Vorremmo quindi avere la sicurezza - che non abbiamo ancora sentito per quanto concene la presenza dei veleni che hanno determinato a Spinetta all'Ausimont la moria di questi pesci: vorremmo conoscere la verità assoluta.
Per quanto concerne l'ACNA, non vogliamo solo risposte burocratiche "Re-Sol no", ecc., ma chiediamo che cosa si intende fare nel prossimo futuro per far sì che a quelle popolazioni così drammaticamente colpite da questa fabbrica dei veleni e del cancro si possa almeno dare la soddisfazione di sapere popolazioni che la Regione, la loro Regione si sta interessando per un vera bonifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Intervengo molto brevemente solo per sollecitare l'Assessore Cavallera.
Dopo aver letto il documento stilato dal Ministro Ronchi insieme alla Regione Piemonte, si può dire che, complessivamente, questa è una vittoria della Regione Piemonte rispetto a come certe situazioni si evolvevano nel passato.
E' la vittoria di una battaglia, non abbiamo ancora vinto la guerra chiaramente, perché tutto il veleno che c'era resta.
La sollecitazione che volevo fare all'Assessore Cavallera è di ricordargli che non c'è solo l'ACNA: esiste la Ecolibarna, esiste Pozzolo Formigara, esiste Rivalta, esistono i vagoni all'amianto sparsi in tutto il Piemonte.
Sarebbe opportuno - se mi permettete questo suggerimento - avere una mappatura di tutte queste aree e sapere puntualmente come si interverrà.
Per la Ecolibarna, ad esempio, sono circa vent'anni che ci si sta muovendo e si spendono quattrini: non si sa bene come e non si sa bene ancora che cosa hanno tolto! E' una popolazione ancora a rischio.
Il problema non è tanto riferirsi all'Ecolibarna, all'ACNA o ad altri il problema è il Piemonte nel suo contesto: come facciamo a distruggere i veleni che insistono sul nostro territorio? Una volta per tutte dovremmo avere un criterio per poter mettere la parola fine a tutte queste vicende.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ringrazio l'Assessore Cavallera per aver fornito una risposta dettagliata sia sotto il profilo degli appuntamenti di tipo politico sia dal punto di vista degli elementi di carattere tecnico.
Poiché la risposta è stata dettagliata (c'era infatti un complesso di interrogazioni), chiedo all'Assessore di poterne avere una copia scritta.
Ma la questione, signor Presidente, che io voglio porre è un'altra, e mi dispiace di nuovo - lo ripeto - che non ci sia un'ampiezza di rappresentanti della Giunta.
Alcuni colleghi prima sono usciti - ma io sono rimasta in aula - e secondo me l'hanno fatto per sottolineare una questione importante, nel senso che una tematica così vasta, che raccoglie quattro o cinque interrogazioni su un insieme di argomenti anche un po' localizzati dal punto di vista del territorio, testimonia una cosa: noi stiamo discutendo in Commissione Ambiente, è qui presente, seduto sui banchi dell'opposizione e sono contenta, il Presidente Griffini...



GRIFFINI Massimo

Momentaneamente.



SPAGNUOLO Carla

Sì, momentaneamente, però - sa - sono passaggi delicati.
Dicevo che è qui presente il Presidente della Commissione Ambiente nella cui sede stiamo discutendo il Piano regionale dei rifiuti chiamiamolo così, e ci rendiamo conto di come la questione ambientale rappresenti ormai una questione centrale nella vita della collettività, nel senso che pone con grande forza, per esempio, la questione delle tematiche industriali.
Le tematiche industriali stanno avendo una profondissima trasformazione in quanto, se esiste un'attenzione di carattere ambientale e quindi - se ne discuteva proprio con l'Assessore Cavallera - noi, come governo della Regione Piemonte, poniamo la questione dei controlli e quella delle sanzioni, questo fa sì che, se i controlli ci sono davvero e se le sanzioni vengono operate davvero...



(Brusìo in aula)



SPAGNUOLO Carla

E' un giorno difficile, me ne rendo conto.



PRESIDENTE

E' veramente improbo lavorare in queste condizioni! Vi prego di prendere posto ai vostri banchi, altrimenti ci sono tutti i corridoi laterali nei quali potete fare tutte le vostre conversazioni!



SPAGNUOLO Carla

Stavo dicendo che, se i controlli ci sono davvero e se le sanzioni vengono operate davvero - si valutava proprio ieri, discutendo in Commissione Ambiente con l'Assessore competente - determinati problemi, non dico che vadano a soluzione, ma hanno sicuramente delle accelerazioni.
Per esempio, il costo di smaltimento dei rifiuti industriali sta diventando talmente elevato, se i rifiuti vengono smaltiti in maniera corretta, che questo sta comportando una modifica delle lavorazioni a livello industriale, cioè a monte. Nel senso che le aziende scelgono di non fare delle lavorazioni che sono particolarmente inquinanti o che abbiano degli scarti particolarmente inquinanti, se poi vengono obbligate a smaltire in maniera corretta, controllando, sanzionando, individuando per esempio lo smaltimento nelle aree industriali e quant'altro.
Perché richiamo questo aspetto? Perché questo aspetto sta tutto dentro la risposta alle interrogazioni che ha dato l'Assessore Cavallera e alla problematica di carattere ambientale. Cioè oggi investire sull'ambiente significa investire anche sulle modificazioni per esempio dei processi produttivi, significa investire anche sulla prevenzione e sulla tutela della salute.
Questa è una di quelle materie per le quali l'attenzione da parte della Giunta e del Consiglio, sempre con i diversi livelli di responsabilità deve essere un'attenzione sempre più corale.
Le questioni ambientali vanno certo riassunte nell'Assessore all'ambiente, ma sono questioni che attengono al governo del territorio nel suo insieme, perché riguardano la salute, la prevenzione, lo sviluppo industriale e le modifiche di questo sviluppo.
Presenterò nelle prossime ore un'interrogazione riguardante un altro punto del Piemonte, dove - alla chetichella - si cerca di nascondere qualcosa! E' per questi motivi che le tematiche ambientali sono centrali nello sviluppo del Piemonte, per l'attenzione e la modificazione che esse hanno determinato anche nello sviluppo delle produzioni industriali.
Per esempio, quando si discute di ACNA, io penso anche all'agricoltura e allora vorrei vedere sui banchi della Giunta l'Assessore all'agricoltura perché noi non abbiamo idea del numero di tumori per cui muoiono delle persone, in quanto negli anni '50 e '60 è venuto fuori il problema di determinati prodotti (quali i diserbanti) che hanno reso più facili e consistenti le produzioni, ma hanno anche causato tumori di carattere specifico! Questo vuol dire la difesa dell'ambiente: la modificazione dell'abitudine a usare determinati prodotti anche nel campo dell'agricoltura.
Quelle dell'ambiente, quindi, sono tematiche per le quali oggi bisogna tenere alta la guardia. Ed è per questo che, rispetto a interrogazioni di questo tipo, Assessore, lei, che è persona molto intelligente, capisce che non si può dire soltanto: "Sono soddisfatta", o: "Non sono soddisfatta". Le si può semplicemente dire: "Teniamo alta la guardia", perché sappiamo dell'aggressione di carattere economico che esiste in questo settore.
Negli ultimi tempi si diceva: "L'Est raccoglie tutto"; adesso, dalle informazioni che ho cercato di avere, nemmeno più all'Est è così facile il mercato del "buttiamo là dentro qualunque cosa". Quindi la guardia deve essere tenuta alta.
Il senso delle nostre interrogazioni non è tanto quello di sollecitare l'Assessore, che lo fa per compito (tra l'altro, questo Consiglio ha una grande tradizione in questo senso, ha fatto una grande battaglia), quanto piuttosto di dire: "Sappiamo che l'agguato c'è sempre".
Però noi rispondiamo all'agguato se l'attenzione del governo delle nostre Regioni, nelle loro sfaccettature, tende alla tutela ambientale perché la tutela ambientale oggi significa attenzione rispetto a molti comparti: produttivo, agricolo, sanitario e quant'altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Avrei preferito che l'Assessore ci avesse fornito un quadro più completo dello stato della vicenda ACNA, perché siamo in una fase abbastanza importante di tutta la questione e occorrerebbe una riflessione attenta di tutto quello che sta avvenendo, posto che finalmente è stato deciso uno stop, crediamo definitivo e inellutabile, della vicenda Re-Sol.
Si apre la fase delicata del disinquinamento dell'area; delicata e complessa, perché le preoccupazioni dei Comuni, dei cittadini e di tutti sono relative non solo alla parte evidente, i cosidetti lagoons, ma a tutto il sottosuolo del sito su cui ha insistito un inquinamento centennale.
Questa fase deve essere seguita ora con particolare attenzione, e bisogna cominciare a progettare quello che l'associazione della Val Bormida ha chiamato e vuole chiamare la "rinascita" della Val Bormida.
Propongo all'Assessore di preparare una relazione su questo progetto di rinascita della Val Bormida su cui ci dovremo soffermare e riflettere.
La vicenda Val Bormida, la vicenda ACNA, ci deve però far riflettere anche su tutto il problema delle tecnologie per i rifiuti e, in generale sulla questione dei rifiuti.
Mi è capitato di sottolinearlo un anno, un anno e mezzo fa, quando parlammo ancora della questione; non eravamo credibili se avessimo contestato una data tecnologia solo perché sita in quel luogo, quindi simbolicamente. Alcune tecnologie non vanno bene ovunque e quindi bisognerà ragionare a fondo, soprattutto nel nuovo Piano rifiuti che è in discussione proprio in questi giorni in Commissione, sul nodo dell'incenerimento, che credo sia troppo spinto nel Piano che la Giunta ci ha proposto in prima istanza e va in qualche modo, non dico rivisto, ma ponderato più attentamente per tutti i problemi che conosciamo.
Termino proponendo all'Assessore una comunicazione ampia sul progetto di disinquinamento dell'area e sul progetto di rinascita economica e culturale della Valle Bormida.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Data la rilevanza del caso, in modo irrituale intervengo ancora per qualche puntualizzazione.
Credo anch'io che le questioni centrali dell'occupazione e dell'ambiente al giorno d'oggi siano questioni, come si suol dire trasversali nelle varie politiche. Ed è in quest'ottica che io mi atteggio sempre nella collaborazione e nelle proposte che vengono avanti, anche d'intesa con gli altri colleghi all'interno della Giunta; in questo modo ci atteggiamo anche all'interno della Conferenza delle Regioni nei rapporti con il Governo.
Direi che anche un'apertura di questo tipo ormai si rinviene chiaramente nei piani che vengono avanti, nei regolamenti comunitari per i finanziamenti, laddove si interviene nelle aree a declino industriale o cosiddette sottosviluppate.
Credo che iniziative importanti sotto questo profilo saranno una riqualificazione del Catasto degli scarichi, così come l'attuazione del Piano per l'emissione in atmosfera, sotto il profilo del bilancio e della valutazione complessiva di quelle che sono le emissioni attualmente in essere nella nostra Regione, per tentarne un governo o comunque delle scelte che tendano a mitigare quelle emissioni che sono più pericolose e dannose per l'ambiente.
Allo stesso modo riconfermo la presentazione, all'indomani delle brevi ferie estive, del Piano delle bonifiche, così come stiamo portando avanti anche per le industrie a rischio, una rivisitazione (ovviamente il livello competente è quello nazionale) della normativa per le industrie a rischio perché adesso ci sono mille competenze (Regioni, Stato, Comitato tecnico notifica, oppure semplici dichiarazioni, ecc.) che non rendono facilmente governabile questa materia.
Credo anche di poter riconfermare in questa sede la necessità che si arrivi, da parte dell'Assessorato all'ambiente, alla riunificazione di tutte le normative, non solo per arrivare ad un testo unico - cosa che potrebbe anche essere facilmente raggiungibile - ma proprio per arrivare ad un'autorizzazione unica in materia ambientale, per poter fare il check-up del soggetto che ha dei rilasci, sia nei corpi idrici sia nell'atmosfera.
Questo per facilitare i controlli e anche per qualificare meglio quelle aziende - come diceva la Consigliera Spagnuolo - che, oggi come oggi, hanno consapevolezza. Quindi cresce anche una diversa cultura in molti comparti industriali; non tutto è rose e fiori, ma dobbiamo dare atto che in questo senso vi sono passi significativi.
Concludo accogliendo la sollecitazione del collega Cavaliere per riferire in Commissione; io credo più ampiamente su ciò che si sta facendo per la bonifica dell'ACNA e della valle connessa ad un rilancio.
A questo proposito comunico che domani è previsto un incontro in sede ministeriale per parlare dell'utilizzo dei 20 miliardi che sono stati messi a disposizione da leggi dello Stato per tre aree critiche della nostra Regione: l'area di Novara e Trecate, l'area di Casale e l'area della Valle Bormida.
Vi ricordate? Ne abbiamo discusso in questo Consiglio prima della fine dell'anno; il programma nostro è ben più ampio, adesso - attraverso la conversione in legge dei decreti legge, anche con il nostro intervento di sollecitazione ai Gruppi parlamentari e ai parlamentari piemontesi - sono stati salvati complessivamente 60 miliardi dal maglio del Ministero del Tesoro, che ovviamente tende a ridimensionare tutti gli impegni di spesa.
Domani avremo questo importante confronto; saremo presenti noi, come Regione, ed una delegazione anche di Enti locali, sia del casalese che di Novara-Trecate che della Valle Bormida, quindi questo sarà un ulteriore elemento per poter rispondere ed arricchire la comunicazione che è stata richiesta in Commissione.
Questo ritenevo di dover esprimere per una completa informazione ai colleghi che hanno sollecitato questi argomenti con le loro interrogazioni ed interpellanze. Grazie, Presidente.


Argomento:

Sollecito risposta ad interrogazioni


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Dato che c'è un po' di "scomposizione" del Consiglio, ricordo l'interrogazione rivolta all'Assessore Angeleri sul concerto "Yes for Europe", questione che abbiamo sollecitato ai Capigruppo, come anche la comunicazione del Presidente sul seguito della mozione relativa a "Juvecentus", chiedendo come la Giunta ha ritenuto di rispondere agli indirizzi dati dal Consiglio.



PRESIDENTE

Non c'era bisogno di questa sollecitazione perché ne avrei dato notizia adesso.
Per quanto riguarda "Yes for Europe", l'Assessore chiede agli interroganti se è possibile dare risposta la prossima settimana, in quanto i dati di valutazione e di esame, essendoci un contenzioso in corso, stanno arrivando, quindi la prossima settimana potrà dare una risposta compiuta in merito.



CAVALIERE Pasquale

Vogliamo sapere, in base alla nostra interrogazione...



PRESIDENTE

L'Assessore Angeleri chiede una cortesia, e chiede di dare la prossima settimana tutti gli elementi di risposta.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, vede che non ci capiamo bene? L'Assessore ci ha già detto che non ha tutti gli elementi; non è colpa nostra se l'Assessore non ha tutti gli elementi. Ci dia ora in via interlocutoria gli elementi di cui dispone, le caratteristiche del contenzioso in corso rispetto ai quesiti posti dalle interrogazioni esistenti e poi l'eventuale completamento e precisazione dell'interrogazione, quando lo potrà dare.
Non vogliamo estorcere nulla all'Assessore di cui non sia a conoscenza.



PRESIDENTE

Allora, Assessore, lei è nella condizione di poter rispondere o no? Bene, l'Assessore non è nella condizione di poter rispondere ora, per cui risponderà la prossima volta. Non è obbligatorio essere chiamato ad nutum dei...



CAVALIERE Pasquale

Io invece sono nella condizione di illustrare la mia interrogazione.



PRESIDENTE

Non lo può fare perché deve esserci la possibilità della risposta...



(Intervento del Consigliere Cavaliere fuori microfono)



PRESIDENTE

E' stata sollecitata, non è stata posta all'o.d.g....



CAVALIERE Pasquale

Io illustro il problema; se l'Assessore non è in grado di rispondere dirà di non essere in grado di rispondere.



PRESIDENTE

Allora, tanto per essere formale, l'interrogazione non viene illustrata. Il Consigliere dà una risposta alla risposta dell'Assessore alla richiesta che lei ha fatto, l'Assessore risponde e lei può rispondere alla risposta dell'Assessore, non può illustrarla.



CAVALIERE Pasquale

Benissimo, non la illustro; dico solo, nel merito, che ci troviamo di fronte ad un finanziamento di 500 milioni, dato dalla Giunta ad un'iniziativa che poi non ha avuto corso, così come da programma, tanto che pare che questo finanziamento sia stato parzialmente ritirato dalla Giunta e sia ancora in corso un ulteriore...
Le regole sono che si risponde alle interrogazioni, Presidente! L'Assessore ha tutti gli elementi... Non sto illustrando...



PRESIDENTE

Lei non può illustrare un'interrogazione, se non dopo che l'Assessore ha risposto, abbia pazienza. Le tolgo la parola, Consigliere.
Consigliere Saitta, interviene su questo argomento? Prego.



SAITTA Antonino

Presidente, per quanto riguarda il mio Gruppo, che aveva presentato un'interrogazione su questo tema, non c'erano particolari problemi ostativi a rinviare l'argomento alla prossima settimana. Tuttavia, credo che la discussione sia avviata e richieda sicuramente una risposta, anche se soltanto interlocutoria, da parte dell'Assessore.
Credo che ciò sia opportuno ed essenziale anche per capire bene se le questioni sollevate dal collega Cavaliere... Altrimenti ritengo, così come fa il collega Cavaliere, di dover intervenire nell'illustrare il significato dell'interrogazione che ho presentato.



PRESIDENTE

Se l'Assessore non è in grado di dare la risposta, io non posso assolutamente obbligarlo, quindi mi attengo alla prassi e al Regolamento.
Se lei, Assessore, chiede la parola, ricordi che gli altri possono intervenire, quindi ha lei la responsabilità.
Ha chiesto la parola l'Assessore Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello, Assessore al turismo, sport e tempo libero

Non entro neanch'io nel merito dell'interrogazione, voglio essere chiaro. Voglio solo sottolineare che in questo Consiglio quando viene richiesta una cortesia da parte delle opposizioni nel rinviare un dibattito, un'interrogazione o un'interpellanza, questa viene generalmente concessa (almeno in questi ultimi due anni); quando la richiesta arriva dalla maggioranza non è concessa la stessa tolleranza.
Mi sembrava opportuno, visto che in questa settimana ci dovrebbe essere la chiusura di questo contenzioso di cui tutti parlano, attendere per illustrare con correttezza a questo Consiglio le risultanze della questione che deve essere dibattuta, secondo me, con molta attenzione.
Non essendo entrato nel merito, chiedo la cortesia di rinviarla.



PRESIDENTE

L'Assessore ha ribadito l'intenzione di rinviarla al prossimo Consiglio.



CAVALIERE Pasquale

Volevo intervenire sul contenzioso di cui tutti parlano, cui ha accennato l'Assessore.



PRESIDENTE

Non ne ha assolutamente parlato. Ha accennato al contenzioso, non ha parlato né del merito del contenzioso né di cosa si tratta.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, qui si danno contributi di 500 milioni che non hanno ragione di essere!



PRESIDENTE

Se ne parlerà la prossima settimana, con tutto il tempo che lei desidera.



CAVALIERE Pasquale

Abbiamo sollecitato questa risposta in sede di Capigruppo, la Giunta non può non rispondere.



PRESIDENTE

Se lei sollecita in sede di Capigruppo una risposta non è obbligatorio da parte della Giunta dare la risposta che lei vuole, nei tempi e nei modi da lei convenuti. Lei l'ha sollecitata, io non posso obbligare la Giunta! Passiamo ad un altro punto all'o.d.g.
Prego, togliere la parola. Su questo argomento non le posso dare la parola.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la parola su un altro argomento.



PRESIDENTE

Qual è l'altro argomento?



CAVALIERE Pasquale

L'argomento è la Conferenza dei Capigruppo, sul problema inerente le decisioni...



PRESIDENTE

Non sono decisioni, sono sollecitazioni.



CAVALIERE Pasquale

Ritengo che quando la Conferenza dei Capigruppo, così come si è stabilito, non per usi e consuetudini, ma per buon senso politico sollecita una risposta su un'interrogazione che data almeno due mesi quindi non è un problema sollecitato l'altro ieri, ma un'interrogazione giunta all'Assessore competente due mesi fa - non si può replicare che l'Assessore non è preparato e non è tenuto a rispondere.
L'Assessore non sarà tenuto a rispondere, ma io sono tenuto ed è mio diritto fare alcune considerazioni su questo suo non essere tenuto a rispondere. E' mio diritto, Presidente, dire che è una vergogna che si dia un contributo di 500 milioni...



PRESIDENTE

Non entri nel merito!



CAVALIERE Pasquale

Entro nel merito, Presidente, perché è mio diritto: è un contributo che adesso viene ritirato e l'Assessore non ci vuole dire a che punto è la questione. E' una vergogna, Presidente, che lei non mi permetta di discutere questo argomento! Faccia cosa vuole! Ha solo lei dei diritti!



PRESIDENTE

Lei ha solo i diritti nell'ambito di questa assemblea, e naturalmente ha una riserva di diritti in più rispetto a quelli che hanno gli altri. Lo documentiamo; non solamente per la quantità, ma anche per la qualità dei suoi interventi.



CAVALIERE Pasquale

E' una vergogna che l'Assessore e il Presidente non abbiano niente da dire!



PRESIDENTE

L'Assessore ha pregato il Consiglio, e pertanto gli interroganti, di concedergli cortesemente un'ulteriore settimana di tempo.



CAVALIERE Pasquale

E gliela abbiamo data! Gli abbiamo solo chiesto di dirci qual è la fase interlocutoria, e non ce lo dice!



PRESIDENTE

L'Assessore non si sente nelle condizioni, oggi, di poter rispondere.
Non lo posso obbligare a dare una risposta che si intende rinviare alla prossima seduta.
Cambiamo argomento.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale in merito a: "Juvecentus"


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione alla sollecitazione avvenuta nella Conferenza dei Capigruppo (mi pare da parte del Consigliere Saitta) sullo stato dell'arte a seguito della "bocciatura" della delibera Juvecentus, voglio informare il Consiglio che abbiamo intrapreso accordi - ed oggi pomeriggio ci sarà un'ulteriore riunione con la Juventus - per poter valutare meglio, nella maniera che poi mi permetterò di sottoporre al Consiglio, certi elementi che emergevano dalle indicazioni del Consiglio contenute nell'ordine del giorno in relazione alla prima stesura della delibera.
Oggi pomeriggio si svolgerà una riunione dove definiremo alcuni aspetti, e mi impegno, nella prossima riunione consiliare, a relazionare sullo stato di avanzamento della questione in oggetto.
Se mi è permesso, vorrei fare una richiesta al Presidente del Consiglio regionale in relazione ad un incontro che si terrà a Roma domani pomeriggio alle ore 19,30 con il Sottosegretario Guerzoni per quanto riguarda il tema dell'Università.
Se fosse possibile, proporrei al Presidente del Consiglio una convocazione dei Capigruppo alle ore 15 e una ripresa dei lavori del Consiglio alle ore 16, per poter affrontare con i Capigruppo le puntualizzazione del caso.
Ricordo a tutti voi che il Consiglio regionale ha votato a larga maggioranza un ordine del giorno al quale io chiaramente ho fatto riferimento nei miei incontri su questo tema; tuttavia riterrei opportuno se lo riterrà il Presidente del Consiglio e se lo riterranno i Capigruppo avere questo ulteriore confronto con i Capigruppo per poter raccogliere eventuali sfaccettature sul tema e poterle poi trasferire nella riunione di giovedì presso il Ministero.
Faccio questa richiesta e chiedo che sia accolta.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, vuole prendere la parola, visto che aveva sollecitato un'ulteriore informativa su Juvecentus?



SAITTA Antonino

Avevo sollecitato questa comunicazione perché, dopo l'approvazione della mozione avvenuta in Consiglio, il Presidente Ghigo, in un'occasione pubblica - di cui adesso, per la verità, non ricordo - ha riconfermato la decisione assunta con la deliberazione da parte della Giunta regionale quasi con una sorta di polemica per il fatto che ci fosse stata una contestazione a livello di Consiglio sull'operazione nel suo complesso.
Ho ritenuto di dover richiedere questa comunicazione, proprio perché mi pareva di notare una non totale volontà di accogliere i suggerimenti precisi che erano pervenuti da parte del Consiglio regionale.
La mozione è già di qualche settimana fa; il tempo per assumere qualche decisione coerente con quell'indirizzo mi pare che ci sia stato. In ogni caso, continua a restare valida la deliberazione degli 800 milioni, perch era una decisione assunta.
Il problema è che più passa il tempo - però il Presidente ci ha assicurato che ci ritorneremo - più quella decisione non solo sarà stata assunta, ma credo verrà anche attuata; dopodiché lo spazio di manovra del Presidente della Giunta per tenere conto dell'opinione del Consiglio si riduce, per cui rischiamo di aver fatto un'operazione puramente cartacea che ha creato del malumore - sicuramente all'interno della maggioranza, ma anche come Consiglio - per aver assunto una decisione, interessante sul piano politico, ma inefficace sul merito.
Di conseguenza speriamo che a quell'indicazione del Consiglio regionale corrisponda realmente anche una decisione dal punto di vista amministrativo, soprattutto in termini di spesa, di utilizzo di quella somma, per quelle iniziative verso le quali avevamo dato delle indicazioni sufficientemente precise.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Come vede, Presidente, le nostre trasgressioni - posto che lo siano finiscono in quest'aula, mentre le trasgressioni vere sono quelle che hanno conseguenze concrete nella vita della società.
Quando non si vota un ordine del giorno, ma una mozione di indirizzo alla Giunta, si obbliga la Giunta a quell'indirizzo.
Il Presidente ci ha comunicato - ci ha riferito che la prossima settimana avverrà il tutto, per cui anche la prossima settimana il Presidente Ghigo ci dirà della questione - che incontrerà la società Juventus nei prossimi giorni.
E' evidente che la delibera che due mesi fa poteva essere parzialmente modificata - perché poteva essere modificata parzialmente - tre mesi dopo non può più esserlo per forza di cose. Pertanto buon gioco avrà il Presidente a dire che, giunti a metà della mostra, non può interromperla.
Diversamente, prima della realizzazione della mostra, si poteva cambiare le caratteristiche nel senso dell'indirizzo dato dalla mozione.
Credo sia anche scorretto che il Presidente Ghigo abbia affermato pubblicamente che non riteneva utile l'indirizzo del Consiglio regionale.
Questo è stato affermato dopo la votazione della mozione, in occasioni pubbliche, credo proprio con la Juventus.
Il Presidente Ghigo in quell'occasione ha detto: "Io resto fedele a ci che ho votato".
Questo è un insulto alle volontà del Consiglio, giuste o sbagliate che siano. Comunque, a maggioranza, il Consiglio ha dato un indirizzo alla Giunta; l'indirizzo di modificare, per quello che era ancora possibile - e due mesi fa in parte era ancora possibile - ciò che era stato deciso.
Questo senza entrare nel merito del tipo di intervento che si poteva attuare, del quale discutemmo già in maniera approfondita.
Vede, Presidente, queste sono questioni attinenti a comportamenti istituzionali ben più gravi che la necessità di poterli evidenziare.
Quando ci troviamo, come nel caso precedente, di fronte ad un'altra spesa cospicua - non entro nel merito - che non ha avuto un percorso lineare e della quale è impossibile discutere, neppure presentando delle interrogazioni, di cosa discutiamo? Discutiamo dell'Authority? Ma l'autority per far fare il governo a chi deve governare quando la faremo?



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, mi pare che sia stato sollevato un problema di portata non indifferente.
La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Innanzitutto intendo precisare e tranqullizzare sia il Consigliere Saitta che il Consigliere Cavaliere sugli aspetti e sulle preoccupazioni temporali. Di fatto, dal momento in cui è stata discussa la deliberazione ad oggi, non è più stato intrapreso nessun provvedimento, tantomeno di spesa relativa al contenuto originario della delibera.
Perciò qualsiasi tipo di intervento e di modifica per quanto riguarda la struttura della delibera può essere tranquillamente apportato, in quanto gli impegni riportati in delibera andranno esercitati da novembre in avanti e di conseguenza l'elemento di discussione, di modifica può benissimo essere realizzato.
Le considerazioni sulla mia non volontà di interpretare una mozione che questo Consigliere ha votato su un atto deliberato dalla Giunta onestamente mi lasciano abbastanza sorpreso. Può darsi che io, nell'ambito della valutazione dell'espressione del Consiglio regionale, abbia - mi sembra molto strano che i Consiglieri possano sostenere ciò, poi a viva voce mi diranno dove - "pubblicamente" fatto quelle affermazioni.
Se ho fatto questo, è sicuramente sbagliato, non è mio costume; poi naturalmente, un giudizio personale su quello che succede nell'ambito del dibattito del Consiglio credo non sia negato a nessuno, e può darsi che io lo abbia espresso.
Tuttavia rimane il fatto che, proprio per la correttezza istituzionale che io ho sempre dimostrato, non ho nessuna intenzione di sottrarmi all'indicazione che il documento approvato all'interno del Consiglio regionale mi ha imposto; è inutile negare che la cosa all'epoca non mi ha fatto molto piacere, perché io ho preso delle decisioni diverse che mi sono state contestate da una parte della maggioranza e da una parte dell'opposizione.
Non posso minimamente accettare le considerazioni che il Consigliere Cavaliere ha fatto a conclusione del suo intervento. Qualcuno ha sicuramente il diritto e il dovere di dire che la delibera è sbagliata o che l'investimento che la Giunta ha deciso di fare su questa iniziativa non lo trova concorde o non è valutato da lui un investimento propedeutico al raggiungimento di certi obiettivi; ciò naturalmente fa parte della dialettica politica, ed è bene che questo avvenga nel Consiglio regionale.
E' corretto che, se dal Consiglio regionale emergono delle posizioni io ne debba prendere atto, ma quello che assolutamente il Consigliere Cavaliere non si può permettere di dire e che, a fronte di questo investimento, ci siano interpretazioni diverse da quelle di carattere oggettivo! Mi sembra che gli sia sfuggita qualche considerazione.
Pertanto, sul merito oggettivo, la discussione è aperta e mi vede completamente disponibile a fare tutte le interpretazioni; sull'altro genere di considerazioni, rigetto qualsiasi tipo di considerazione.
Continuo a sostenere che l'investimento è congruo per il tipo di obiettivo che io mi ero posto; accetterò le indicazioni emerse dal documento votato: c'è il tempo per attuarle.
La prossima settimana dirò come noi valuteremo o posizioneremo quella delibera, in modo che, oltre all'investimento di carattere promozionale nei confronti della Regione Piemonte, si possa inserire in quel provvedimento anche un contenuto di promozione di carattere sportivo e sociale.
In sostanza, è quello che l'ordinanza mi sottoponeva.



PRESIDENTE

Innanzitutto ringrazio il Presidente in quanto, rispetto ad un problema politico che è stato sollevato, ha dato le più ampie garanzie; questo naturalmente serve non solamente per lui o per noi, ma per tutto il Consiglio.
Inoltre non mi sembra di aver rilevato da parte del Consigliere Cavaliere nessuna allusione; sono testimone delle parole che ha detto, che non possono alludere a nient'altro che ad un fatto politico.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Le rassicurazioni del Presidente ci tranquillizzano parzialmente perché comunque - e lui stesso lo ha ammesso - non ci sono state delle dichiarazioni di valutazione politica dell'indirizzo del Consiglio, che credo siano del tutto lecite avendo tutti la capacita di valutare se quel voto possa essere stato giusto o sbagliato. Questa valutazione non la metto in dubbio; anche lei ha parzialmente ammesso di aver sostenuto pubblicamente di non aver dato corso all'indirizzo del Consiglio, e questo ci ha preoccupato.
Ci ha preoccupato il fatto che, essendo il finanziamento quasi tutto relativo alla mostra ed essendo i tempi della mostra ravvicinati, non prendere subito contatti avrebbe pregiudicato e pregiudicherà per forza di cose il provvedimento.
Non si tratta di integrarlo - almeno, la mozione non diceva questo con un intervento sociale, perché so di cosa si può trattare; magari gli si può affiancare qualche iniziativa sociale in modo da dare un tono diverso alla vicenda. In realtà occorre indirizzare quei finanziamenti, quelle risorse per un aiuto concreto all'attività sportiva in senso lato nella Regione in occasione del centenario (questo diceva la mozione).
Voglio invece rigettare completamente ipotesi di allusioni che non ho proprio voluto proferire, essendo abituato a dire direttamente ciò che intendo precisare.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Per quanto concerne la richiesta del Presidente, non so se sia possibile fare la riunione dei Capigruppo alla fine della seduta, a meno che lei non voglia avere il conforto di un documento da parte dell'assemblea.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non ho problemi.



PRESIDENTE

Potremmo convocarla alle ore 18.
I nostri lavori dovrebbero proseguire con l'illustrazione del progetto di legge n. 42 da parte del relatore, Consigliere Gallarini, e relazione da parte dell'Assessore; successivamente si dovrebbe passare all'esame del progetto di legge n. 305, secondo quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo.



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la legge n. 305 ha per oggetto la "Promozione della rete di strutture socio-assistenziali destinate a persone disabili".



CHIEZZI Giuseppe

Dopo la relazione del relatore, si potrebbe sospenderne l'esame.



PRESIDENTE

Non c'era anche la relazione della Giunta, dell'Assessore?



CHIEZZI Giuseppe

E cos'è la relazione dell'Assessore? E' un intervento.



PRESIDENTE

E' una comunicazione.



CHIEZZI Giuseppe

A mio modo di vedere, si dovrebbe terminare con la relazione del Consiglio, dopodiché potrebbe essere avviato il dibattito.



PRESIDENTE

Assessore Burzi, scusi, ma si sta parlando di una sua materia! Ricapitolando, ho precisato che i lavori del pomeriggio potrebbero iniziare alle 15 con la relazione del Consigliere Gallarini, eventualmente integrata da una sua comunicazione; però qualcheduno eccepisce sul fatto che lei possa interloquire in quel momento o meno.
Se vuole prendere la parola, io sono qui per raccogliere le istanze delle diverse parti.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'idea che avevamo era - ma poi il Consiglio disponga come ritiene più opportuno - di avere due interventi: uno del relatore, come definito dalla Commissione prima del licenziamento del disegno di legge. Credo che sia estremamente utile che il Presidente Gallarini - il quale, oltre al ruolo che ha in questo momento, ha vissuto una componente significativa della formazione dell'iter della legge - possa completare la relazione.
Come i Capigruppo sanno, e altrettanto sono informati i colleghi della I Commissione, nel corso degli ultimi due, tre mesi, cioè da quando la Commissione ha preso in carico il documento e l'ha poi rilasciato nella versione ora in Consiglio, qualche commento organizzativo è stato apportato; nel frattempo si sono succeduti degli incontri, peraltro tutti relazionati, per cui a me sembrerebbe utile - ma lungi da me l'intenzione di intervenire a tutti i costi - avere anche un contributo organizzativo nel mio nuovo ruolo di Assessore.
Questo era il motivo per cui c'era la disponibilità da parte mia ad aggiungere alla relazione, peraltro istituzionale, del Presidente Gallarini un contributo prevalentemente organizzativo; poi l'aula disponga come meglio crede.



CHIEZZI Giuseppe

Riterrei più lineare la procedura che utilizziamo di solito: si fa una relazione e poi si inizia un dibattito.



PRESIDENTE

Sì, ma non si mette in difficoltà il buon iter della legge: è solamente un contributo aggiuntivo. Se però non lo si ritiene opportuno...



CHIEZZI Giuseppe

E' un contributo della Giunta, non è un contributo aggiuntivo.
La legge è in aula; se torna alla Giunta, allora ce lo dicano.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Solo per completezza, collega Chiezzi, preciso che la Giunta avrebbe desiderato procedere oggi alla relazione e alla discussione generale. I Capigruppo, su richiesta delle minoranze, si sono espressi in maniera diversa.
E' stata una specifica richiesta dei colleghi della minoranza - di cui mi pare lei a buon titolo faccia parte - che oggi si interrompesse con la relazione.
Quindi se lei intende chiedere al Consiglio di procedere al dibattito sappia che per quanto mi riguarda sono favorevolissimo.



CHIEZZI Giuseppe

Io ho detto di procedere alla relazione e basta.



PRESIDENTE

Va bene, d'accordo.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri Bodo, Botta, Casari D'Ambrosio, Farassino, Majorino, Marengo, Masaracchio, Montabone e Riba.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Controlli amministrativi: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

c) Ordinanze del TAR relative ai ricorsi contro Aziende regionali UU.SS.LL. n. 16 e n. 8.


PRESIDENTE

Comunico che in data 2 luglio 1997 ho ricevuto copia delle ordinanze del TAR nn. 517 e 518 del 16 giungo 1997, relative ai ricorsi 887/97, a nome Bisio Luca ed altri contro Azienda Regionale USL n. 16 della Regione Piemonte e n. 888/97, a nome di Zucca Giuseppe contro Azienda Regionale USL n. 8 della Regione Piemonte.
Il TAR Piemonte ha ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 1, 2, 3 e 4 della legge regionale n. 4 del 3 gennaio 1997, relativa alla "Regolamentazione dell'esercizio dell'attività libero-professionale dei Medici Veterinari dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN)", per violazione degli artt. 3, 4, 35, 117 e 120 della Costituzione.
Ha pertanto sospeso il giudizio cautelare in corso e ha ordinato la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
Copia delle ordinanze è in visione presso la Segreteria del Consiglio regionale.
Poiché sono le ore 13, riterrei di sospendere il Consiglio e di riprenderlo puntualmente alle ore 15. Nel corso della seduta pomeridiana troveremo il modo di inserire la Conferenza dei Capigruppo per quanto concerne il problema universitario. Ricordo che alle ore 14,30 c'è la Commissione nomine.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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