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Dettaglio seduta n.139 del 11/06/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Chiezzi, D'Ambrosio Farassino, Viglietta e Rosso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Attribuzione deleghe agli Assessori regionali


PRESIDENTE

Ricordando che con decreto n. 1988 del 26 maggio scorso sono state attribuite le deleghe agli Assessori regionali, così come comunicato nella precedente seduta consiliare, informo che con DPGR n. 2154 del 4 giugno scorso è stata attribuita al Vicepresidente della Giunta regionale Majorino la delega per la cura dei rapporti della Giunta con il Consiglio regionale.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

e) Adesione della Consigliere Caterina Ferrero al Gruppo CDU


PRESIDENTE

Informo altresì che la Consigliera Caterina Ferrero, con lettera del 9/6/1997, ha comunicato di lasciare il Gruppo Forza Italia e di aderire al Gruppo CDU.


Argomento: Opere di bonifica e consorzi - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 1253 della Consigliera Spagnuolo relativa alla bonifica della Cava di Codana sita nel Comune di Montiglio (AT)


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1253 presentata dalla Consigliera Spagnuolo.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Il nostro Gruppo ha presentato questa interrogazione sulla Cava di Codana a Montiglio. Si tratta di un territorio particolarissimo, che non ha la struttura classica della cava, ma si configura come una sorta di girone dantesco che, in sotterraneo, si articola su cinque o sei piani. Era un'antica cava di gesso, che tuttavia ha raccolto per un lunghissimo periodo (dal 1974 al 1985) i rifiuti industriali provenienti da diverse aziende, soprattutto dell'area torinese (FIAT, Teksid ed altre).
Si considera che nella Cava Codana siano stati scaricati 300.000 metri cubi, pari a 450.000 tonnellate di rifiuti, classificati dall'USL di Asti come tossico-nocivi, da destinarsi in discarica di seconda categoria tipo C. Tali rifiuti sono sostanzialmente abbandonati da molti anni e hanno formato percolati che qualunque visitatore può andare a vedere.
Dal 1979 - questi dati li voglio ricordare - a tutto il 1985 lo sversamento ha continuato in tratti di gallerie sovrapposte alle quali era stato asportato il tetto naturale di separazione fra i piani e ha formato cavità alte una ventina di metri, il cui fondo non impermeabilizzato si trova al di sotto della quota del vicino torrente Versa e della relativa falda freatica.
La V Commissione in questa tornata legislativa - e precisamente nel gennaio 1996 - ha svolto un sopralluogo, che peraltro è avvenuto dopo uno precedente che si fece come Consiglio regionale del Piemonte (mi sembra di ricordare insieme all'allora Assessore competente) nella scorsa legislatura, nel corso della quale la questione della bonifica di Cava di Codana ebbe un percorso abbastanza accidentato e tormentato. Infatti la SNAM Progetti presentò un progetto di bonifica per una spesa presunta di 3 miliardi e la Cava di Codana fu inserita in uno dei tredici siti a rischio della Regione Piemonte. Le risorse per la bonifica della cava, però, non furono disponibili e quindi il progetto non potè essere finanziato. Di conseguenza, la cava venne inserita come declassata in una logica di sito di un qualche pericolo per il quale era necessario fare un monitoraggio soprattutto per il problema delle acque che comunque continuano a scorrere praticamente incontrollate.
Alla questione la Provincia di Asti ha dedicato la propria attenzione per esempio, al sopralluogo che svolgemmo all'epoca era presente anche un suo rappresentante. Si tratta comunque di una questione molto delicata sulla quale ci sono stati dei ritardi indubbi e pure il Comune ha sollecitato più volte degli interventi. Ripeto, la Regione Piemonte inserì la cava in uno dei tredici siti a rischio del nostro territorio, ma un'azione vera e propria non è stata mai realizzata. Siamo dunque in presenza di una situazione per la quale non è stato disposto nemmeno un monitoraggio sufficiente che stabilisse il degrado attuale.
Come interrogante, mi sento di dire che siamo di fronte ad una situazione di grande trascuratezza e di grande pericolo per le popolazioni circostanti.
Nel dicembre 1995 vennero stanziati 300 milioni, da concedere alla Provincia di Asti per il monitoraggio del sito in località Cava Codana, ma nel sopralluogo che facemmo il 12/10/1996 questi 300 milioni non avevano ancora avuto una destinazione progettuale. Siamo quindi passati da una fase nella quale il sito veniva considerato come uno dei tredici siti a rischio (la SNAM aveva presentato alla Regione un progetto, che è nella documentazione dei siti da bonificare della Regione, per 3 miliardi) ad una fase (dicembre 1996) in cui si avevano 300 milioni per il monitoraggio delle acque non ancora spesi.
Nel sopralluogo che facemmo nel 1996 - mi avvio rapidamente alla conclusione - i tecnici della società che nel frattempo è diventata la proprietaria di questa cava, succedendo ad una proprietà privata che aveva da sempre mal gestito tutta la vicenda, affermarono che il percolato presente nella cava veniva inviato alla Servizi Industriali. Questo evidentemente significa che la classificazione che la Provincia di Asti aveva fatto, considerando questi rifiuti come tossico-nocivi da destinarsi in seconda categoria di tipo C, aveva trovato una conferma.
Adesso è passato circa un anno da quando abbiamo fatto l'ultimo sopralluogo (12/10/1996) e l'interrogazione che ho presentato vuole assolutamente sapere che cosa è stato fatto nel frattempo, come sono stati utilizzati i 300 milioni per la prima messa in sicurezza e quale iter viene studiato per arrivare alla bonifica del territorio in questione.
L'interrogazione è stata presentata con l'intento di capire la veridicità delle voci che ventilavano una possibilità di utilizzo di questa cava per i rifiuti dell'ACNA, anche se poi questa questione - l'Assessore ha già relazionato in Commissione - è stata sostanzialmente superata, devo dire anche con buon senso perché è inutile pensare di non fare il Re-Sol e poi di costruire un altro impianto in un altro punto della Regione, che peraltro non ha alcun collegamento con le problematiche che drammaticamente hanno interessato la Valle Bormida e per le quali ci siamo impegnati in quest'aula molto a lungo.
Io mi sono messa in contatto con l'Assessorato competente della Provincia di Asti e l'Assessore Pensabene - che non ho potuto incontrare mi ha cortesemente inviato la copia di una lettera che è intercorsa con la Regione Piemonte. Quindi devo alla cortesia dell'Assessore Pensabene un ulteriore momento di approfondimento, perché mi risulta che si sia in una fase di progettualità rispetto alla quale poi sostanzialmente la Provincia di Asti e il suo Assessorato competente rivendicano le competenze che nel frattempo la Giunta regionale ha delegato, e le rivendicano nella loro pienezza.
A prescindere dagli aspetti procedurali, concludo il mio intervento chiedendo all'Assessore Cavallera, che so essere persona molto attenta ai problemi del Piemonte ed alle questioni ambientali, di volersi rendere conto personalmente di quella situazione particolarissima, rispetto all'insieme delle cave che la sottoscritta ha visitato negli anni; perch mi chiedo se non debbano essere presi in considerazione anche gli aspetti di stabilità. Io non ho ancora visto il contenuto della risposta che l'Assessore cortesemente mi ha mandato, ma credo che l'Assessore quando viaggerà, magari per occasioni più piacevoli nell'Astigiano, per esempio da adesso fino a settembre/ottobre o quando verrà per gli Stati Generali del Piemonte, faccia anche una puntata a Cava Codana perché è una questione particolarissima.
E' necessario sapere quanto percolato è stato mandato alla Servizi Industriali e che cosa emerge; come vengono utilizzati i 300 milioni del monitoraggio per una prima messa in sicurezza di questa struttura pericolosissima, che sostanzialmente oggi è ancora un grande punto interrogativo. Infine, vorrei sapere come si intenderà procedere in raccordo con la Provincia per l'operazione definitiva che non può che essere quella della bonifica.



PRESIDENTE

la parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle cave e torbiere

L'interrogazione, come ha ricordato la Consigliera Spagnuolo, si riferisce alla cava di gesso denominata "Codana" ubicata nel Comune di Montiglio (AT).
Considerata la deliberazione della Giunta regionale del novembre 1995 mediante la quale la Regione assegnava alla Provincia uno stanziamento di 300 milioni, l'interrogante intende conoscere: quali tempi, strumenti e procedure la Provincia di Asti abbia adottato o intenda adottare per affrontare la bonifica o la messa in sicurezza del sito in raccordo con la Regione Piemonte, nel quadro delle nuove deleghe affidate alle Province quale quantitativo di percolato è stato asportato e realmente smaltito a norma di legge i dati del monitoraggio delle acque di cava per il quale erano stati stanziati 300 milioni e l'utilizzo degli stessi fondi ad oggi.
Devo premettere, ad integrazione della risposta, che dobbiamo apprezzare la disponibilità delle Province, nel caso particolare della Provincia di Asti, a concorrere alle bonifiche. Infatti in questo campo piuttosto che un conflitto tra vari livelli di governo, è auspicabile una collaborazione, che deve essere perseguita al di là delle possibili frizioni, conseguenza talvolta di diverse valutazioni degli apparati tecnici. E' compito di noi amministratori lavorare per raggiungere questo obiettivo.
La cava in questione è stata coltivata per decenni operando in sotterraneo; al termine della coltivazione mineraria vennero realizzati sette livelli sovrapposti. L'ultima autorizzazione comunale concessa ai sensi della L.R. 22/11/1978, n. 69, risale al 1987; infatti con deliberazione del Consiglio comunale di Montiglio n. 287 del 29/5/1987 venne autorizzato il rinnovo alla ditta IECME S.p.A. con scadenza 30/6/1992.
Da tale data i lavori di coltivazione sono terminati. Si precisa che il provvedimento si riferiva all'ultimazione dello sfruttamento dei livelli V VI e VII.
I fanghi di cui all'interrogazione sono stati stoccati nei livelli II e III; i suddetti livelli sono stati coltivati in epoca antecedente alla L.R.
n. 69/78, che è la legge regionale sulle cave.
Per il sito di Cava Codana in Comune di Montiglio questa Regione ha ritenuto che per conseguire gli obiettivi di verifica e controllo sull'interazione delle acque superficiali e sotterranee con la cava in sotterraneo fosse necessario disporre a tempi brevi di un monitoraggio.
Con DGR n. 558-4249 del 30/11/1995 si era pertanto individuato quale soggetto attuatore, in funzione delle competenze attribuite, la Provincia di Asti, assegnandole un finanziamento di 300 milioni da destinare ad opere, sistemi specifici di controllo, di rilevamento, di analisi, di allarme e di estrazione delle acque.
Finora la Provincia di Asti, dopo riunioni ed anche solleciti e dopo aver preso visione della documentazione messa a disposizione (è stato messo a disposizione tutto ciò che era depositato presso i nostri uffici, sia dell'Ambiente che delle Cave), ha prodotto un piano di monitoraggio schematizzato in quattordici punti (per comodità dell'interrogante consegnerò copia di tutta questa documentazione), sottoposto agli uffici dell'Assessorato all'ambiente per una condivisione con eventuali osservazioni e che dovrebbe essere utilizzato infine per bandire apposita gara.
Il piano consiste in operazioni di controllo cartografico e topografico, di esecuzione di sondaggi geognostici verticali con installazione di piezometri e sondaggi orizzontali, di indagini fisiche e chimico-fisiche sulle acque e sui fanghi smaltiti e di indagini con traccianti, per vedere appunto il percorso della falda sotterranea.
Considerata anche la scelta dell'Amministrazione di affidare l'incarico tramite appalto concorso di servizi, il piano suddetto è stato valutato dagli uffici dell'Assessorato e con nota n. 1469/RID del 3/4/1997 (che consegnerò all'interrogante) si è risposto alla Provincia precisando le procedure di approvazione del progetto e di esecuzione dell'intervento evidenziando altresì alcune puntualizzazioni e perplessità tecniche rispetto ai quattordici punti che caratterizzavano il piano stesso soprattutto nella prospettiva non trascurabile, a parere di questo Assessorato, di un consistente aumento dei costi.
La presa d'atto della Provincia è di questi giorni (nota n. 19545 del 28/5/1997) e riguarda non solo aspetti tecnici, ma anche quelli riguardanti una corretta collaborazione tra Regione e Provincia. Anche tale lettera verrà consegnata all'interrogante; peraltro forse è la lettera di cui già la collega Spagnuolo disponeva.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei percolati presso la Ditta Servizi Industriali, risulta che negli anni 1994/1995 sono state conferite mediamente 300 tonnellate/anno (questo in base all'obbligo che compete alla ditta di smaltire il percolato). Il dato riferito al 1996 presenta difformità per le quali è stata chiesta verifica alla Provincia competente.
Ad integrazione di tale risposta, ritengo opportuno precisare che questi studi e monitoraggi non devono essere fine a se stessi; devono portare ad un'esatta valutazione della pericolosità e quindi del percorso di bonifica che dovrà essere intrapreso. Credo che sarà necessario un successivo stanziamento, ma nell'ottica in cui avevamo discusso anche in occasione del bilancio per le bonifiche in generale, ritengo che sia opportuna una vasta fase di approfondimenti. Noi stiamo prendendo contatto con l'ARPA e con l'Università proprio per incaricare questi soggetti pubblici, quindi super partes, particolarmente dedicati a studi ed approfondimenti e a controlli, perché ci indichino l'esatta consistenza della bonifica, per evitare quegli stanziamenti del passato che sono o troppo stretti o troppo ampi e non raggiungono il risultato.
C'è quindi una riserva dell'Assessorato, visto il completamento dello studio, di arrivare a nuovi stanziamenti, se necessario, per pervenire alla bonifica. Allo stesso modo, garantisco che, quando verrà presentato il progetto definitivo al CROP, sarà nostra cura farlo esaminare velocemente quindi sotto questo profilo anche i timori della Provincia di Asti devono essere fugati.
Colgo anche un passaggio dell'illustrazione dell'interrogazione da parte della Consigliera Spagnuolo, quando ci richiamava ad un'indagine di stabilità. Per la verità, nel Monferrato vi sono già delle situazioni che in conseguenza dell'attività estrattiva, hanno creato instabilità. Ricordo a tutti la situazione di Camino Monferrato, Brusaschetto - se non vado errato - oppure Coniolo, ecc., dove appunto l'attività estrattiva ha pregiudicato l'utilizzo del territorio per altre finalità. Quindi, sarà mia cura, anche in conseguenza di quanto emerge oggi, interpellare il Settore geologico, peraltro affidato alle mie cure assessorili, perché esamini la questione anche sotto questo profilo.
Ritengo di aver fornito tutti gli elementi che sono in possesso dell'Assessorato a questo momento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ringrazio l'Assessore Cavallera per la puntualità della risposta, anche se evidentemente questa risposta lascia degli ampi spazi di verifica. Ci troviamo in una situazione di ritardo generale grave che non va attribuita alle responsabilità ultime - su questo intendo essere precisa - ma è evidente che dal 1985 più passa il tempo e più difficile diventa il monitoraggio e più pericolose possono diventare anche le eventuali questioni di stabilità; infatti, come ha ricordato l'Assessore Cavallera io le ho parlato anche in riferimento alla sua nuova veste e delega, che è molto importante - quelle zone hanno problemi di questo tipo e quindi la questione va affrontata.
Anch'io do atto della disponibilità dell'Assessorato della Provincia di Asti, del Comune e del Sindaco che, quando lo abbiamo incontrato, ci ha esposto la sua preoccupazione. Il Comune di Montiglio, in quanto municipalità, ha un lunghissimo carteggio, perché evidentemente è gravata soltanto su un piccolo Comune per lungo tempo una problematica, che esula dalle sue possibilità di intervento per la sua gravità. Io le sollecito ulteriormente la visita.
Per la questione del monitoraggio, per le vicende più diverse, siamo in ritardo di tre anni, perché si parlò di monitoraggio alla fine della scorsa legislatura. La ringrazio di avermi dato atto che sulla questione del percolato e degli esami della Servizi Industriali si deve ulteriormente approfondire e soprattutto concordo con il fatto che il monitoraggio è l'inizio di una fotografia dell'esistente, vera, che è la parte più delicata, sulla quale ci sono anche le maggiori responsabilità di controllo nel monitorare, perché prima o poi ci saranno anche delle responsabilità per chi ha sversato per anni in maniera indifferenziata. Pensiamo a cosa dice in proposito la normativa Ronchi e anche la bozza di progetto che lei stesso, Assessore, ha presentato in materia di smaltimento rifiuti. Quindi il monitoraggio ha una prima fase per arrivare poi alla bonifica per una valutazione - uso le sue parole - della pericolosità. Mi sembra utile il coinvolgimento dell'ARPA e dell'Università e quindi il nostro Gruppo si riserva di seguire in maniera dettagliata le fasi di questo progetto soprattutto per i piccoli Comuni. Noi, parlando sovente di questioni che attengono ai piccoli Comuni, dobbiamo riconoscere che un problema di questa portata non può gravare su un piccolo Comune o su un insieme di piccoli Comuni - e il Comune di Montiglio si è mosso, così come i Comuni limitrofi e i Comitati Ambiente, negli anni. Oggi la Provincia ha delle competenze ma la Regione deve avere competenze ulteriori di valutazione complessiva di questa problematica che - ripeto - ha dei risvolti di carattere ambientale per il recupero di una situazione in cui troppo a lungo ed indiscriminatamente sono stati buttati dei rifiuti che sono già stati individuati come tossico-nocivi, tant'è che interviene la Servizi Industriali che è l'istituto che si occupa dei rifiuti più nocivi esistenti in Piemonte. Questa già di per sé è una verifica, ma io sarò attenta soprattutto alle questioni che attengono alla stabilità, perché la cosiddetta cava, che ha sette livelli, è sostanzialmente situata nel concentrico. Anche questi sono dei problemi.
L'ultima questione che le consegno è quella della possibilità di accesso, perché non ci sono abbastanza controlli sull'accesso, nel senso che si può entrare e girare in macchina. Occorrono controlli anche perch ci sono già state delle frane all'interno.
Comunque, Assessore, la ringrazio della puntualità della sua risposta e soprattutto dell'obiettivo, che lei ha dichiarato in quest'aula, di tendere alla bonifica.


Argomento:

Richiesta di inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Come ricorderete, è stata presentata da parte del Capogruppo di Rifondazione Comunista, Chiezzi, la richiesta di inversione di punti all'o.d.g., inserendo il punto 57), che reca: "Nomine", prima del punto 6).
Mi pare che su questo si sia già pronunciato largamente, anche nell'ambito della discussione generale, il Consiglio, anche se il Regolamento prevede un pronunciamento a favore ed uno contro, per cui passerei alla votazione di tale inversione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Scusi, Presidente. Noi non avevamo proposto un'inversione dell'o.d.g.
ma avevamo proposto che i singoli punti potessero essere invertiti, quindi si tratta dell'espressione di pareri diversi, non di un singolo parere.



PRESIDENTE

Se ricordo bene è stato presentato questo punto, per cui dobbiamo votarlo singolarmente. Ci sono certamente altre votazioni che interverranno.
Tale votazione non può avvenire per appello nominale, ma per alzata di mano. Il Regolamento prevede, all'art. 51, terzo comma, che "se non accolto tacitamente dal Consiglio, può chiedere di parlare, dopo il proponente, un eventuale Consigliere contrario e la votazione avviene per alzata di mano".
Pongo dunque in votazione la proposta del Consigliere Chiezzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'inversione è respinta con 13 voti favorevoli e 28 contrari.


Argomento: Varie

Presentazione questione preliminare in merito alla conduzione dei lavori del Consiglio regionale


PRESIDENTE

E' pervenuto, al tavolo della Presidenza, il seguente documento da parte del Consigliere Gallarini: "Al Presidente del Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 63, ultimo comma, del Regolamento interno, pongo una questione preliminare attinente alla conduzione dei lavori del Consiglio regionale chiedo in particolare che si proceda nell'esame dell'o.d.g. così come definito nella convocazione inviata il 6/6/1997".



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

L'art. 63 all'ultimo comma recita:



CAVALIERE Pasquale

Cosa comporta questo?



PRESIDENTE

Comporta certamente il rispetto, come richiesto dal Consigliere Gallarini, che si proceda nell'esame dell'o.d.g. così come definito nella Conferenza dei Capigruppo e nella convocazione inviata il 6/6/1997.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che qui si crei un problema, perché anche le nostre proposte si basano sulla stessa norma.



PRESIDENTE

Non in base a questa norma, ma all'art. 51, commi secondo e terzo. Se non ci sono discussioni pongo in votazione quanto richiesto da parte del Presidente del Gruppo di Forza Italia, Pierluigi Gallarini.



PAPANDREA Rocco

Se non viene chiesta alcuna modifica... ma qui è stata richiesta. Una serie di Consiglieri hanno chiesto la modifica dell'o.d.g. Non credo che un altro o.d.g. possa annullare globalmente questa richiesta.



PRESIDENTE

C'è una questione preliminare che potrebbe annullarla; l'art. 63 è chiaro, non ci sono equivoci di sorta.
La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Volevo capire se seguiremo l'o.d.g. come ci è giunto, senza più alcuna anticipazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, la questione preliminare del collega Gallarini forse era da presentare prima della richiesta dei colleghi di Rifondazione Comunista di variazione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Il Consigliere Gallarini non poteva presupporre che ci sarebbe stata un'inversione dei punti all'o.d.g. Mi pare che sia una sequenza logica.



CAVALIERE Pasquale

A me pare che essendoci stata una richiesta e una votazione su un punto specifico, su proposta di Rifondazione Comunista, questa richiesta del collega Gallarini dovesse essere posta prima e quindi di fatto è superata.
E' annullata dal primo voto. Io credo di interpretare così il Regolamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Riprendo le considerazioni del Consigliere Cavaliere. Nel momento in cui noi abbiamo iniziato la prima di una serie di votazioni che richiedevano, da parte del nostro Gruppo, l'inversione dell'o.d.g., la questione di fatto è stata superata.
Non vedo come una questione pregiudiziale possa essere posta nel corso di una votazione.



PRESIDENTE

Il carattere accidentale, Consigliera Simonetti, è previsto dal Regolamento; può intervenire in qualunque momento.
Pongo in votazione la proposta del Consigliere Gallarini.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 24 voti favorevoli e 17 astensioni.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame legge regionale approvata dal Consiglio regionale il 26/11/1996 e rinviata dal Governo relativa a: "Modifica degli artt. 17, 40 e 77 della L.R. 5/12/1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolo'" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con il punto 6) all'o.d.g. che prevede l'esame della legge regionale approvata dal Consiglio regionale il 26/11/1996 e rinviata dal Governo relativa a: "Modifica degli artt. 17, 40 e 77 della L.R. 5/12/1977 n. 56 'Tutela ed uso del suolo'".
La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Signori Presidenti e colleghi, io chiedo, prima che inizi la discussione, che venga applicata una norma del Regolamento e precisamente l'art. 83, secondo comma, che recita testualmente (nell'ipotesi del riesame di leggi rinviate dal Governo): "Il Consiglio può decidere di limitare la discussione e la votazione agli articoli o alle parti che hanno dato luogo al rinvio. E' comunque necessaria la votazione finale dell'intero testo".
Chiedo quindi che il Consiglio decida di limitare la discussione alle parti censurate, che sono quelle che emergono chiaramente dalla comunicazione del 31/12/1996 del Commissario del Governo, che hanno colpito l'art. 1, comma settimo, laddove sono escluse dall'approvazione regionale le varianti, ecc. E' sufficiente rilevare la censura n. 1 che riguarda l'art. 1, comma settimo.
La censura n. 2 riguarda la genericità del criterio adottato nel testo originario per escludere la competenza regionale nel procedimento di formazione delle varianti e qui, pur non essendo indicato il comma censurato, tuttavia è stato interpretato dalla Giunta che la genericità del criterio adottato per escludere la competenza regionale è contenuta anch'essa nell'art. 1, comma settimo. Si spiega perché il Commissario del Governo non ha indicato la norma precisa, perché l'aveva già indicata in testa.
Quindi, in conclusione, dopo questa spiegazione che si basa non su valutazioni o su considerazioni fatte dalla Giunta, che potrebbero essere opinabili, ma sul tenore letterale del testo comunicato dal Commissario del Governo, chiedo che sia messa in votazione questa facoltà: il Consiglio pu decidere di limitare la discussione e la votazione agli articoli o alle parti che hanno dato luogo al rinvio. Quindi chiedo che questa facoltà prevista dall'art. 83 sia applicata.



PRESIDENTE

Art. 85, comma secondo.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Allora io ho un testo vecchio.



PRESIDENTE

Il comma secondo dell'art. 85 recita: "Il Consiglio può decidere di limitare la discussione e la votazione agli articoli o alle parti che hanno dato luogo al rinvio. E' comunque necessaria la votazione finale dell'intero testo".
Vista l'importanza dell'eccezione sollevata dal Vicepresidente Majorino, credo opportuno convocare i Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Vorrei capire. Anzi, credo di aver capito bene qual è l'obiettivo che si propone il Vicepresidente Majorino.
Voglio solo porre all'attenzione di tutti i colleghi il fatto che ponendo tale questione, si ottiene un risultato opposto rispetto al comportamento dei Gruppi in aula, a partire dal nostro. Nel senso che, dato che nelle varie discussioni sono emerse delle posizioni - peraltro raccolte dalla maggioranza, ad esempio di nostre proposte di emendamento, che non erano mille, erano due emendamenti - se passasse l'ipotesi del Vicepresidente Majorino, non si eliminerebbero comunque gli eventuali mille emendamenti sui punti che possono essere discussi.
E' evidente che a quel punto il comportamento del nostro Gruppo sarebbe quello di presentarne tremila, non mille.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io credo che sia una questione importante, perché effettivamente la lettura è chiara, ma ritengo si debba cercare di interpretarla.
Se una parte del Consiglio ritiene che la discussione debba essere più ampia, questa non può essere tranciata dal voto, e una maggioranza - magari di 31 a 29 - non può decidere di limitarla. Il fatto che una parte significativa del Consiglio ritenga che una legge rinviata dal Commissario del Governo possa essere rivista più generalmente, secondo me è una possibilità che va applicata, quando esiste un consenso praticamente unanime; altrimenti mi sembra che andiamo incontro ad una limitazione dei diritti dei singoli Consiglieri.
Teniamo conto che alla fine si dice che la legge va comunque votata nell'intero testo. Visto che la questione non riguarda solo la legge in esame, ma possiamo creare un precedente più vasto, raccolgo l'indicazione di riunire i Capigruppo, proprio perché la questione mi pare di una certa importanza, anche per il futuro dei lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

Se siete d'accordo, faremmo dunque una convocazione dei Capigruppo. Non è d'accordo, Consigliere Marengo? Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Credo che il collega Marengo abbia ben centrato il problema, mentre non mi pare che la proposta del Vicepresidente Majorino lo colga. Forse non ha letto gli emendamenti presentati, perché per quanto riguarda il mio Gruppo gli emendamenti si riferiscono esclusivamente alle parti modificate dalla Giunta in seguito al rinvio del Commissario del Governo.
Quindi non tocca il problema; tocca però l'aspetto di emendamenti presentati dalla Giunta e da altri Gruppi, e questo implicherebbe dunque un eventuale ritiro degli emendamenti presentati in Commissione e in altre sede. Vorrei sapere se è così.
Comunque sia, non mi rendo disponibile a nuove riunioni di Capigruppo.
Ieri ne abbiamo fatte dieci, inconcludenti, e non ritengo opportuno continuare su questa strada. Credo che chi ricopre certe importantissime cariche si debba assumere la responsabilità del fatto di formulare proposte di una certa natura, senza forse conoscerne le implicazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Senza entrare nel merito dell'oggetto degli emendamenti che saranno in discussione dopo, non ritengo che ci sia stata una qualche usurpazione del dibattito, che sull'art. 17 è avvenuto con un'ampiezza che non ho mai visto prima né in Consiglio regionale né in Commissione. Per cui credo che, al di là del parere, che dobbiamo raccogliere, del Vicepresidente Majorino...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Non è un parere, è una richiesta.



SALERNO Roberto

Non credo che si possa parlare di limitazione alcuna nel caso di un dibattito che è iniziato circa tre o quattro mesi fa, che è stato di un'ampiezza - come ho detto - grandissima, nel quale si sono confrontate tutte le forze politiche, tutte le idee e tutte le proposte. Per cui ritengo che si possa procedere correttamente, secondo quanto stabilito dal Vicepresidente Majorino.



PRESIDENTE

Va bene. Credo che sia opportuno fare un brevissima pausa di sospensione, per cui prego tutti i Capigruppo di accomodarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,45 riprende alle ore 12,45)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,45)



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