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Dettaglio seduta n.136 del 27/05/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion e Farassino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Governo ha rinviato a nuovo esame l'art. 2 della legge regionale approvata il 22/4/1997 "Primo adeguamento al DL 5/2/1997 n. 22 e proroga dei termini dell'art. 18, comma quarto, della L.R. 13/4/1995 n. 59" precisando che si tratta di rinvio limitato ai sensi dell'art. 7 della legge 19/5/1976, n. 355 e consentendo la promulgazione degli altri articoli della legge.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Gruppi consiliari

Dibattito in merito alla modifica della composizione di alcuni Gruppi consiliari e alla riassegnazione delle deleghe agli Assessori


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute all'Ufficio di Presidenza le seguenti lettere: "I sottoscritti Consiglieri regionali Rolando Picchioni e Renato Montabone comunicano che in data odierna si sono costituiti in Gruppo consiliare che assume la denominazione di 'Movimento Popolari per l'Europa' (in sigla MPPE).
Gli stessi eleggono Presidente del Gruppo Renato Montabone.
Con i migliori saluti.
F.to: Rolando Picchioni e Renato Montabone".
"Ci pregiamo comunicare, ai sensi dell'art. 13 del Regolamento del Consiglio regionale, che il Gruppo CDU ha provveduto a modificare il proprio organo direttivo, il quale pertanto risulta così composto: Ugo Cavallera, Mariangela Cotto e Giampiero Leo.
Presidente Mariangela Cotto.
Con i migliori saluti.
F.to: Ugo Cavallera, Mariangela Cotto e Giampiero Leo".
"Con la presente le comunico, pregandola di informare il Consiglio, che il Gruppo consiliare del PDS, a seguito della mia nomina a Segretario regionale, ha eletto come nuovo Presidente il Consigliere Lido Riba, a far tempo dall'1/6/1997.
Distinti saluti.
F.to: Luciano Marengo".
L'Ufficio di Presidenza esaminerà le questioni connesse a tali modificazioni nella riunione convocata per domani pomeriggio alle ore 14.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.
CHIEZZI Mi sembra che queste comunicazioni, questa lettura burocratica di misure organizzative, dovrebbero utilmente essere accompagnate da un'illustrazione politica di questi fatti, che le semplici trasmissioni di lettere amministrative non permettono di decifrare. Poiché varia la geografia politica del Consiglio regionale, gradiremmo capire motivi finalità ed obiettivi di queste nuove collocazioni e formazioni politiche all'interno del Consiglio regionale. Chiedo quindi che si apra un dibattito su questo, sulla base di un'illustrazione politica della vicenda.
Secondo. Ho letto che il Presidente Ghigo ha assegnato nuovi equilibri all'interno della propria Giunta. Gradirei conoscere questo fatto che ho appena appreso dal giornale.
Terzo. Avevamo interrotto la vicenda di Juvecentus, quindi chiedo lumi su come si intende procedere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Credo che il collega Chiezzi abbia ragione, nel senso che non è mai avvenuto che un evento politico come la nascita di un nuovo Gruppo consiliare non fosse motivata da ragioni che evidentemente, trattandosi di un Gruppo politico, non possono che essere di natura politica, di cui credo che il Consiglio debba essere in qualche misura informato.
Le chiederei anche, Presidente, di dirci come il Regolamento configura un nuovo Gruppo consiliare a legislatura avanzata.



PRESIDENTE

Ci sono ampi precedenti che non depongono a favore della sua tesi comunque questa è una richiesta da parte del Consiglio più che legittima.
Il Consigliere Montabone mi ha detto che farà la dichiarazione politica la prossima settimana, sulla base anche del fatto che l'Ufficio di Presidenza prenderà visione e contezza di questa lettura solamente domani pomeriggio in maniera formale e pertanto potremo anche rispondere al secondo quesito che lei ha posto su come si configura nell'ambito di un Consiglio già in itinere. Le risponderemo senz'altro la prossima settimana.
Per quanto concerne invece la richiesta del Consigliere Chiezzi relativamente a Juvecentus, questo argomento verrà posto subito in discussione; è iscritto al punto 25) dell'o.d.g.
Per quanto riguarda la questione delle deleghe assessorili, non ho potuto darne notizia perché non è ancora pervenuta per via burocratica, a meno che il Presidente della Giunta non lo voglia comunicare adesso, per io attenderei la comunicazione formale da parte del Presidente la prossima settimana, per cui si svolgerà in quella sede il dibattito politico sull'uno e l'altro punto.
Voglio inoltre dire, mentre siamo ancora in sede di comunicazione, che relativamente al dibattito di questa mattina sulla Cassa di Risparmio di Torino è pervenuta sia al Presidente Ghigo che a me - presumo durante l'ora di pranzo, perché l'ho trovato solamente adesso sul mio scrittoio - una lettera che ho fatto riprodurre e distribuire a tutti i Gruppi in cui il Presidente della Cassa di Risparmio esprime una serie di considerazioni in ordine alla discussione che stamane è stata tenuta sul problema. Questo comunque non esclude che si assuma quella iniziativa che è stata da voi sollecitata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.
SAITTA Mi associo alla richiesta dei Consiglieri Chiezzi e Cavaliere. La ritengo una richiesta di grande significato politico, perché il fatto che un Gruppo consistente ed importante che sostiene la maggioranza, come quello del CDU, si divida e nascano due nuovi Gruppi rappresenta un elemento politico. Si presume che nelle questioni delle politiche regionali ci siano delle differenziazioni; non credo che si tratti di differenziazioni legate a questioni di carattere personale, ma penso che ci sia qualche motivazione. E credo che queste spiegazioni abbiano la dignità di essere oggetto di discussione da parte del Consiglio.
Così come credo che debbano avere la stessa dignità anche le decisioni assunte dal Presidente Ghigo in relazione alle deleghe assessorili, perch è vero che non è stata data la comunicazione ufficiale, però sui giornali l'abbiamo letta, in sostanza.
Il problema è solo di decidere di avere un comportamento univoco perché laddove ci sono le comunicazioni ufficializzate si dice: "Arriviamo la prossima settimana"; laddove non ci sono le comunicazioni ufficializzate si dice: "Rinviamo alla prossima settimana". Decidiamo un comportamento unico da parte della Giunta e anche da parte del Consiglio. In ogni caso credo che questo sia un dibattito da svolgere subito perché il tema non mi pare irrilevante dal punto di vista politico, dopodiché decide il Presidente e decidono i Gruppi interessati. Però il mio Gruppo è interessato a conoscere che cosa sta avvenendo.



PRESIDENTE

Mi pare, Consigliere Saitta, di averle già risposto. Formalmente non ho ricevuto alcuna comunicazione da parte della Giunta, per cui non posso dare una comunicazione su un'informazione pubblicata sui giornali; certamente sarà stata presa nelle sedi deputate, però, per quanto mi consta, la conosco attraverso le vie giornalistiche.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Non mi esimo certo dall'affrontare questo argomento, che del resto era un impegno già assunto nella seduta precedente. Infatti, nel momento in cui vennero eletti i nuovi Assessori, si disse che l'argomento ed il dibattito più ampio e le risposte alle sollecitazioni che io ho memorizzato, relative al dibattito della scorsa settimana, sarebbero state oggetto di un ulteriore approfondimento in una seduta del Consiglio regionale. Quello che mi sento di proporre al Consiglio e ai Consiglieri è che questa mia comunicazione, per quanto concerne la nuova attribuzione delle deleghe, sia messa all'o.d.g. nella seduta del Consiglio della prossima settimana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Intervengo sulla questione relativa alla mancata comunicazione sulle deleghe assessorili da parte del Presidente, pur annunciata la scorsa settimana, che si sarebbe dovuta svolgere in questa seduta.
Questo fatto è un problema, nel senso che non si può trattare il Consiglio in questo modo. La comunicazione è stata data ai giornali, e mi pare sia stata data direttamente; non la si può dare direttamente, e non è un'indiscrezione dei giornali: almeno nella formulazione in cui traspare oggi e traspariva ieri, è stata data direttamente. Mi pare abbastanza scorretto che sia stata data un'importante informazione all'opinione pubblica e non ad un organo, non dico deputato, ma pure importante come il nostro.
Pertanto io considero la comunicazione resa ai giornali come una comunicazione pubblica del Presidente, avendo io interrogato ed avendomi lui informato che le deleghe corrispondono precisamente a quello che i giornali hanno riportato.
Mi sento quindi in dovere-diritto di fare delle considerazioni su questo argomento, mentre reputo del tutto plausibile che i Gruppi oggetto delle vicende che lei ci ha comunicato decidano, quando ritengono opportuno, di comunicare le motivazioni ed informare il Consiglio rispetto alle motivazioni che li hanno portati a quelle decisioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavaliere. Se potessimo organicamente raggruppare queste comunicazioni politiche la prossima settimana, credo che non ci sarà nulla di particolare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.
MONTABONE Prendo la parola semplicemente per chiedere ai colleghi la cortesia di poter comunicare le motivazioni politiche la prossima settimana. Credo che sia una cortesia che si può avere da parte dei colleghi, perché nulla si vuol nascondere. Abbiamo ufficializzato con una lettera di richiesta all'Ufficio di Presidenza, e io credo che l'Ufficio di Presidenza debba prendere atto di questa situazione.
La prossima settimana saremo disponibili alle comunicazioni di carattere politico su questo tema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie, Presidente. Sulla richiesta dei colleghi attori della nascita di un nuovo Gruppo, non ho nulla da commentare: va bene, la cosa si pu fare la prossima settimana in modo più meditato.
Viceversa, non mi sembra corretto rimandare il dibattito sulle deleghe a meno che le deleghe non siano già state assegnate. Chiedo, allora: il Presidente Ghigo ha già assegnato le deleghe? GHIGO, Presidente della Giunta regionale Sì.
CHIEZZI Allora, se il Presidente ha assegnato le deleghe, noi ci troviamo in presenza di Assessori nuovi che stanno svolgendo un compito istituzionale di governo, e lo stanno facendo senza che il Consiglio regionale abbia potuto discutere i nuovi incarichi, sentire magari da loro quali intendimenti assumono in relazione ai nuovi incarichi ed eventualmente anche il modo in cui questi incarichi sono stati sinora svolti.
Questo è un atto di grave scorrettezza verso il Consiglio, che si trova impedito a discutere atti che in questi giorni gli Assessori prenderanno senza aver potuto minimamente interloquire su questo riassetto di Giunta.
Quindi, l'aspetto della discussione sul rimpasto di Giunta non è solo una richiesta politica dovuta, ma ha anche degli aspetti istituzionali dovuti, perché non mi sembra sia mai successo che un Assessore si metta al lavoro senza avere almeno affrontato il problema della propria delega, con un'illustrazione di quanto intende fare, di quanto è stato fatto in quest'aula.
A questo punto potremmo anche chiudere il Consiglio, perché se gli Assessori possono iniziare a lavorare prima di un pronunciamento, di una discussione in Consiglio...



(Intervento fuori microfono del Vicepresidente della Giunta, Majorino)



PRESIDENTE

CHIEZZI



PRESIDENTE

Se voi dite che non lavorerete questa settimana... Se lavoreranno, dato che noi speriamo che sin dai primi giorni dell'incarico assumano importanti decisioni, allora se lavoreranno, correttezza anche istituzionale richiede che oggi, prima che loro inizino a lavorare, ci sia un confronto sul rimpasto di Giunta.
Vicepresidente Majorino, ci sono gli aspetti di tutela dell'istituzione, non di schieramento. Potrei farlo sulla politica, è giusto che politicamente rendiate conto di quello che fate; non lo faccio nei confronti dei Gruppi, che non hanno azioni di governo, che chiedono una settimana, va benissimo, questa è politica. Aggiungo alla politica il fatto di correttezza istituzionale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Io posso anche comprendere alcune considerazioni e, di conseguenza, per correttezza, in relazione al fatto che ho assegnato le deleghe per decreto ieri pomeriggio alle ore 15, prima dell'inizio della seduta di Giunta posso ufficialmente comunicare al Consiglio come sono le attribuzioni delle deleghe.
Invece, per quanto concerne gli interventi degli Assessori e di chi ha acquisito le nuove deleghe, ritengo opportuno chiedere una settimana di tempo per permettere a queste persone di approfondire gli argomenti e fare valutazioni all'interno della Giunta, cosa che obiettivamente, per questioni contingenti, relative allo svolgimento del quotidiano, non c'è stato materialmente il tempo di fare. Ciò per prospettare ed approfondire una discussione all'interno della Giunta sulle considerazioni che voi giustamente chiedete di sentire in Consiglio. Chiedere una settimana di tempo per poter approfondire questi temi - dicevo - non è una cosa che non si possa ottenere. Chiediamo una settimana di tempo perché il Consiglio si riunirà la prossima settimana; se ci fosse un Consiglio tra due giorni saremmo sicuramente pronti a dare queste risposte tra due giorni.
Queste sono le considerazioni che mi sento di fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA A volte le questioni emergono in aula. Ho ascoltato l'argomentazione del Presidente, che in parte è accettabile, ma il problema rimane, nel senso che l'atto di insediamento di nuovi colleghi in Giunta, che rappresentano un dato di innovazione abbastanza significativa ed è presentata anche come tale, giustamente richiede - se il Presidente Ghigo vuole prendere in considerazione questa valutazione politica - un preliminare momento politico; chiediamo che ci sia almeno un conseguente momento politico.
Certo, io condivido che non possa esserci ora un'esposizione dettagliata di un programma di lavoro; prendo però atto che nel prossimo Consiglio all'o.d.g. avremo l'esposizione di un indirizzo di lavoro e di un programma, con l'indicazione di qualche scadenza da parte dei due Assessori, sull'economia da un lato e sulle istituzioni amministrative dall'altro. Però, anche come contrappunto di una circolazione di notizie giornalistiche che rappresentano il dato di comunicazione di un avvenimento, si richiede che qui ci sia qualcosa di più, e direi di sviluppare un po', come misura di compromesso, il discorso che lei ha fatto sulla possibilità di comunicare la sua valutazione in ordine alle deleghe in modo che ci possa essere un avvio di ragionamento che poi proseguirà nel corso della prossima seduta con gli interventi organici degli Assessori.
Questo mi sembrerebbe corretto nei confronti delle istituzioni e anche delle nostre attese.



PRESIDENTE

Il Presidente ha già ribadito quali sono le sue intenzioni in merito all'argomento che è stato sollevato. Probabilmente il Segretario generale il dottor Clemente, era affaccendato nelle vicende della politica estera comunque il problema, seppure rinviato di una settimana, non viene assolutamente eluso.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Presidente, solo per raggiungere la soglia minima del pudore. Che almeno il Presidente evochi in quest'aula l'attribuzione delle deleghe! Ci dica cosa fa: ne discuteremo la prossima settimana, ma ci dica cosa fa.
Almeno che l'aula senta le nuove attribuzioni!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Credo che un conto siano i programmi degli Assessori, e questi potranno essere discussi quando gli Assessori si sentiranno in grado di esporre quali sono i loro intendimenti e quale sarà il loro impegno, ma sul fatto che oggi si discuta su una comunicazione che, comunque, è avvenuta in maniera scorretta, non istituzionale, mi pare d'uopo.
In un'istituzione seria si dovrebbe, almeno, discutere sui criteri di scelta del Presidente, cioè perché il Presidente ha deciso di assegnare determinate deleghe. Mi pare incredibile che questo non si possa fare visto che sono state assegnate ufficialmente delle deleghe e noi ne veniamo a conoscenza dai giornali.



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, sul problema della comunicazione formale dobbiamo essere molto fermi; davanti ad un atto formale e positivo, noi dobbiamo dare atto al Consiglio. Su quello, se vogliamo essere burocrati fino in fondo, si dovrebbe discutere. Però, siccome penso che il Presidente sia disponibile ad accogliere il suggerimento del Consigliere Chiezzi credo che ci possa essere già un anticipo sulla discussione della volta prossima.
Sui criteri di assegnazione non si è mai discusso, Consigliere Cavaliere. La libertà della Giunta e l'autonomia della Giunta sono al di fuori di ogni discussione. Poi il Presidente darà tutte le motivazioni del caso.



(Chiede di intervenire il Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Se potessimo contenere la discussione dimodoché si possa dare il più possibile una risposta unitaria a tutti i Gruppi, mi sareste d'aiuto. Se però ogni volta che parla il Presidente della Giunta, qualcuno chiede la parola... Cerchiamo almeno di organizzarci! Ci possono essere dei tempi di reazione più lenti; lei ha il Consigliere Griffini, che è un tempista straordinario nelle risposte delle battute; qualche volta possiamo organizzare il nostro lavoro in tempi sufficientemente giusti perché io possa rispondere a tutti.
GHIGLIA Mi scusi, Presidente, per i miei riflessi attardati, ma l'età ormai è quella che è e non mi permette più una tempestività di intervento.



PRESIDENTE

Sono post prandiali.
GHIGLIA Io volevo solo chiedere, visto che lei ha parlato di anticipo di discussione, se la discussione la facciamo oggi.



PRESIDENTE

Voglio interpretare in maniera restrittiva quanto ha detto il Consigliere Riba, anche sulla base di quanto ha detto il Consigliere Chiezzi.
Se il Presidente in aula, al di là della comunicazione formale, dice quali sono state le deleghe assegnate ai singoli Assessori e il rimescolamento, questo può essere l'inizio di un'informativa utile al Consiglio e l'inizio di una discussione che avverrà la prossima volta.



(Il Consigliere Cavaliere annuncia che se il Presidente Ghigo interviene chiederà la parola)



PRESIDENTE

Allora mettiamoci d'accordo. Questo non era all'o.d.g., non ne discutiamo più e se ne parlerà la prossima volta. Io non posso fare il boia e l'impiccato perché ci sono degli umori contraddittori nell'ambito dell'assemblea! Le comunicazioni ai Gruppi avverranno la prossima volta. Facciamo una fotocopia di questa lettera e consegniamola ai Capigruppo.
Capisco che il dottor Clemente è impegnato con il Governatore del Michigan, ma dalle 15 di ieri a questa mattina una lettera poteva pervenire! CAVALIERE Se mi si consegna una lettera, io chiedo di intervenire.



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, abbiamo tanti punti all'o.d.g. E poi, aiutatemi una volta! CAVALIERE La aiutiamo a fare il Presidente. Deve essere lei a chiedere alla Giunta...



PRESIDENTE

L'ho chiesto un momento fa: dalle 15 di ieri ad oggi ci poteva essere una lettera formale.



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Presidente e Consiglieri, mi trovo in imbarazzo ad intervenire in un clima di questo genere. La settimana scorsa, quando si è fatto il dibattito e sono stati eletti due Assessori, il Presidente ha assunto l'impegno, per la prossima seduta di Consiglio, di intervenire in merito alle deleghe.
Durante il dibattito si è giunti anche a richiedere di fare il punto di questi due anni di amministrazione perché riteniamo, a fronte di alcuni interventi che sono stati fatti la settimana scorsa, che valga la pena soffermarci su tale argomento.
Si ritiene che siano state fatte delle cose, si ritiene che un traguardo volante di questo tipo offra lo spunto per illustrare alcune questioni che si sono portate avanti nei due anni. Non sto a ripetere l'intervento che facemmo martedì della scorsa settimana; ritengo quindi che non sia assolutamente il caso di proseguire i lavori sbracando in questo modo in un Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA Allo scopo di non proseguire in questo modo, come lei, Presidente credo auspichi, ma nello stesso tempo prendendo atto che è troppo difficile ottenere la comunicazione del Presidente che stiamo sollecitando, chiedo un momento di sospensione perché le opposizioni desiderano riunirsi per esaminare il prosieguo dei nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Credo sia parecchio strano dover sollecitare una cosa di normale amministrazione. Mi sembra, signor Presidente della Giunta, che anche nella presa d'atto del Consiglio precedente, di conoscenza della presenza di nuovi Assessori e delle sostituzioni, avessimo dato anche un po' per scontato che una discussione di carattere, forse un po' più politica sarebbe avvenuta nel momento in cui venivano assegnate le deleghe. In numerosi interventi della seduta precedente si è evidenziato che l'elemento conoscitivo, che poteva anche far valutare meglio qual è il tipo di scelta che il Presidente della Giunta ha fatto rispetto ai suoi Assessori, era proprio da ritenersi collegato alla descrizione delle modificazioni delle deleghe.
Per cui mi sembra che questa sia certamente una prerogativa del Presidente della Giunta che assegna le deleghe, le modifica, le sostituisce, ma che sia altrettanto una normale e conseguente prerogativa del Consiglio regionale. In questo senso mi rivolgo - seppure in questo frastuono che sempre permane, anche da parte di Assessori della Giunta - al Presidente del Consiglio regionale affinché il Consiglio regionale abbia il diritto, non soltanto di conoscere, dalla voce del Presidente, quali sono le deleghe e le motivazioni delle modificazioni delle deleghe o delle attribuzioni delle deleghe, ma che sia anche un diritto del Consiglio quello di poter intervenire in proposito.
Se noi dobbiamo svolgere un'attività normale di natura consiliare, non soltanto dobbiamo conoscere l'attribuzione delle deleghe, ma anche le motivazioni in base alle quali il Presidente dell'esecutivo ha ritenuto di dover procedere. Se noi non conosciamo le motivazioni di carattere politico, legate alla funzione del Presidente della Giunta, di indirizzo e di governo dell'esecutivo, non possiamo svolgere a pieno titolo le nostre funzioni.
Questa è da sempre stata una questione prioritaria sulla quale la Giunta - e il Presidente della Giunta - ha esercitato un suo diritto, ma sulla quale il Consiglio deve poter esercitare a sua volta un diritto. Per cui a questo punto - io non ho partecipato a tutta la discussione - vorrei capire dal Presidente della Giunta in particolare quali sono le ragioni per le quali una funzione assolutamente normale non viene oggi esercitata in quest'aula. In questo senso, quindi, prima ancora dell'opportuna richiesta di riunione delle opposizioni, vorrei capire davvero se il Presidente della Giunta su questa questione ritenga di non illustrarci una questione che certamente sta nei suoi compiti, ma che è assolutamente normale, quella di capire quali sono le deleghe e le ragioni in base alle quali queste deleghe sono state attribuite. Mi sembra che ciò sia alla base di un normale rapporto tra Giunta e Consiglio regionale, quindi del normale rapporto tra il Consiglio e Presidente della Giunta, che - voglio ricordare - è un organo di questa Regione con il diritto-dovere di rapportarsi agli altri organi di questa Regione.
In questo senso chiedo al Presidente della Giunta di intervenire.



PRESIDENTE

Si era detto, Consigliera Spagnuolo, che il Presidente avrebbe fatto le comunicazioni sull'attribuzione delle deleghe, sia pure ufficiose, in quanto le avrei dovute fare io formalmente, ma la lettera non è ancora pervenuta. Nella prossima seduta di Consiglio avremmo discusso di tali deleghe.
Il Consigliere Cavaliere ha eccepito che se il percorso fosse questo avrebbe domandato la parola per la discussione generale sulle motivazioni che sottendono alle deleghe stesse.
Dobbiamo solamente trovare un minimo di accordo per vedere se questo percorso in due tempi è possibile, rinviando la discussione dell'attribuzione delle deleghe, accanto a quella delle comunicazioni dei Gruppi che si sono formati, il CDU e il PPE, alla prossima settimana.
Rimane la richiesta avanzata dal Consigliere Riba di sospendere la seduta.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Su questo volevo soltanto un'ulteriore informazione: queste deleghe sono già state attribuite dal Presidente della Giunta con decreto?



PRESIDENTE

Sì.
SPAGNUOLO Allora mi permetto di dire che questa è la seduta nella quale se ne deve discutere.



PRESIDENTE

Però, siccome io non ho avuto alcuna comunicazione formale, se non notizie giornalistiche, non potevo certamente dare...
SPAGNUOLO Lei, Presidente Picchioni, a questo punto ha perfettamente ragione. Ma non occorre più di un attimo per trasmettere formalmente le deleghe al Presidente del Consiglio, se i decreti ci sono.



PRESIDENTE

Il Presidente Riba ha richiesto una sospensione dei lavori di un quarto d'ora.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,05 riprende alle ore 16,15)


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla riassegnazione delle deleghe agli Assessori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Riba.
RIBA Grazie, Presidente. Ho assunto l'incarico conferitomi dai colleghi di tutti i Gruppi dell'opposizione (Rifondazione Comunista, Popolari, Verdi Patto dei Democratici, Lega e PDS) di sottoporre una nostra valutazione all'assemblea.
Poiché il Consiglio non sarebbe neanche in condizione di valutare il ruolo dei propri interlocutori dal banco della Giunta, non conoscendo né le deleghe attribuite a nuovi Assessori né quelle riorganizzate tra Assessori già in carica e considerato anche che ci sembra di qualche rilievo il fatto che il Presidente del Consiglio non abbia ricevuto i decreti di attribuzione delle competenze agli Assessori, riteniamo che la situazione vada sanata con una comunicazione del Presidente della Giunta e un minimo di dibattito, che non chiediamo sia esteso ad elementi di merito - che saranno oggetto di una discussione sulla base delle proposte di lavoro programmatiche dei diversi Assessori - ma solo relativamente al merito dell'attribuzione delle deleghe. Questa la nostra proposta per il proseguimento dei lavori.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Mi scuso per il mancato flusso informativo; d'altro canto, succede più volte, sia che uno lo voglia sia che non lo voglia, che la stampa venga a conoscenza di notizie prima di quanto succeda ai soggetti preposti ufficialmente a conoscere le stesse informazioni. Io non ho alcun motivo per non comunicare direttamente l'attuazione del decreto al quale, come vi dicevo, ho messo mano ieri.
L'ingresso in Giunta di due nuovi Assessori, i colleghi Burzi e Pichetto, mi ha dato l'opportunità di razionalizzare il carico delle deleghe di ogni singolo Assessore, in considerazione anche delle esperienze maturate nell'arco dei passati due anni.
Sostanziale novità è la creazione dell'Assessorato - anche se non così ufficialmente indicato - delle attività produttive, che prevede l'industria, il commercio, l'artigianato, le fiere e i mercati - dal vecchio Assessorato dell'ex Assessore Viglietta sono stati scorporati i settori caccia e pesca, che sono stato aggiunti all'agricoltura - in modo da avere un Assessorato che possa coprire tutti gli aspetti relativi alle attività produttive. Queste sono le attribuzioni di maggiore novità.
Per quanto concerne l'Assessore Burzi, egli ha preso in carico esattamente le deleghe dell'ex Assessore Gallarini. L'Assessorato al patrimonio, bilancio e personale non ha quindi subìto alcun tipo di modificazione.
Altra significativa modificazione avvenuta nella riattribuzione delle deleghe è lo spostamento di quelle degli Enti locali dall'Assessore Majorino all'Assessore Vaglio. Quest'ultimo, quindi, oltre alla delega per la montagna e la forestazione ha assunto da ieri anche la delega degli Enti locali. Altro aspetto di novità è quello dell'accorpamento della delega del lavoro e dell'emigrazione - delega che avevo assunto personalmente - presso l'Assessore Goglio, con la creazione di un Assessorato che, a questo punto comprende l'assistenza, il lavoro, l'immigrazione e l'emigrazione.
Ulteriore variazione nell'ambito delle deleghe, quella della protezione civile, finora di mia competenza ed ora assegnata al Vicepresidente, che allo stato attuale ha quindi assunto la delega del settore legale, dei beni ambientali, la protezione civile e gli Enti strumentali.
Ho dunque enunciato al Consiglio le modifiche e gli spostamenti interni agli Assessorati. In considerazione del dibattito che, seppur breve come annunciato, seguirà la mia comunicazione, voglio solamente segnalare al Consiglio che il riequilibrio di cariche dei lavori relativamente alle assegnazioni di ogni singola delega, mi permetterà di razionalizzare meglio le risorse anche fisiche e personali di ogni Assessore, al fine di realizzare maggiori e più incisivi obiettivi - anche se quelli raggiunti fino ad oggi sono risultati che giudico molto positivi. Credo però che nel momento in cui emerge l'opportunità di alcuni cambiamenti ci si debba porre l'obiettivo, comunque ed anche - so che su questo l'opposizione non sarà d'accordo, ma questa è la mia opinione - di un migliore risultato attraverso una maggiore razionalizzazione ed esplicazione delle caratteristiche personali di ogni singolo Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Da una prima lettura di questo rimpasto di deleghe, mi pare che il Presidente abbia perso l'occasione per fare una sistematizzazione logica degli argomenti, dei temi, delle competenze della Giunta e quindi per razionalizzare effettivamente il lavoro degli Assessori.
Non entrando nel merito - questo abbiamo già avuto modo di dirlo l'altra volta - su quali Assessori andavano secondo noi "rimpastati", credo che ci siano delle scelte veramente incomprensibili dal punto di vista della razionalità. Non capisco cioè come l'assistenza possa stare con il lavoro e l'immigrazione: mi paiono settori lontani tra loro. Oppure si intende il lavoro in Piemonte ormai così in declino da essere solo più trattato in termini assistenziali? Non mi pare.
Certo, c'è stata anche la richiesta dell'Assessore Masaracchio di essere sgravato dalla competenza del lavoro - più volte l'ha richiesto al Presidente - però non si capisce cosa centrino i trasporti con la formazione professionale. Mi pare che nella razionalizzazione che in parte viene attuata in materia di industria, il grande tema del lavoro resti disperso in tre Assessorati, che fra l'altro non sono in grande comunicazione fra loro.
Ancora, oltre a quello che evidenziavo, mi pare che per quanto riguarda la questione ambientale - cosa che avevamo già osservato all'inizio della legislatura - si sia persa, anche qui, l'occasione per accorpare la grande problematica del territorio e tutte le questioni ad essa connesse secondo una razionalizzazione veramente efficace.
Apprendiamo che il Consigliere Burzi ha niente di meno di ciò che aveva l'Assessore Gallarini, mentre mi pare che politicamente emerga - questo credo che dal punto di vista politico bisogna osservano - un ridimensionamento post-elettorale di Alleanza Nazionale; credo che questo sia un dato del tutto evidente. Non mi sembra che la sottrazione della gestione del grande tema del lavoro all'Assessore Masaracchio possa essere compensata dall'attribuzione della protezione civile al Vicepresidente certo, potrà rafforzare su questo punto Alleanza Nazionale, ma veramente credo che vi sia stato un suo ridimensionamento, di per sé non del tutto negativo.
L'Assessore Masaracchio - che in questo momento non mi ascolta - credo che debba risponderci sul fatto se effettivamente la sua domanda di essere un po' alleggerito sia stata con precisione assunta dal Presidente nelle scelte che ha compiuto. Grazie.



PRESIDENTE

Chi prende la parola? Prego, Consigliere Riba.
RIBA L'occasione di rivisitare il modello organizzativo dell'esecutivo potrebbe essere utile per esaminare le esperienze che stanno facendo altre Regioni; mi riferisco in particolare all'indirizzo di creare un'organizzazione della Giunta per dipartimenti.
Adesso non voglio entrare nel merito di come poi all'interno del dipartimento si possa suddividere o mantenere il numero degli Assessori non intendo fare questo; tuttavia, da questa nuova ripartizione si vede quanto questa riorganizzazione sia poco presentabile, tanto meno da lei Presidente, in carenza di una matura razionalità e considerate anche le difficoltà del lavoro.
D'altra parte, il problema è sempre esistito; personalmente credo che lo si dovrebbe affrontare con un'organizzazione per dipartimenti nell'ambito dell'esecutivo. Si tratta di un'operazione che, per esempio hanno attuato in Liguria; non dico che sia l'assoluto, ma certamente ci sono delle contiguità che devono essere in qualche maniera assicurate, in termini di lavoro, attraverso dei meccanismi di collegamento tra gli Assessori e attraverso una definizione dei gruppi di Assessori che fanno parte di un dipartimento.
L'attuale ripartizione delle deleghe - vogliamo metterla in termini leggeri - vede l'Assessore Masaracchio mantenere la formazione professionale assieme ai trasporti. Può darsi che ci sia una contiguità nel senso che si trasportano i ragazzi che vanno a fare la formazione professionale, però quella delega sarebbe più razionalmente accorpabile con quella del lavoro. Naturalmente se le politiche del lavoro e quelle dell'immigrazione vengono accorpate con l'assistenza, abbiamo di nuovo una situazione che mi pare assolutamente ingovernabile: veda un po' lei.
Secondo me, comunque, oggi noi abbiamo assolutamente bisogno - e qui mi rivolgo direttamente all'Assessore Burzi, anche per dargli cordialmente un suggerimento, per farne l'uso che ritiene - di ritornare ad individuare nella Giunta un riferimento di competenze per il governo del territorio dello sviluppo economico, delle trasformazioni: ciò che una volta chiamavamo Assessorato alla programmazione. Il termine può essere stato logorato, mal investito, ma mai come in una situazione in cui c'è la necessità che si passi dall'amministrazione al governo noi abbiamo bisogno di dotarci di una modalità organizzativa di lavoro che ci dia questo riferimento, questa affidabilità.
Constato poi che l'operazione di traduzione in politiche regionali degli interventi e delle politiche comunitarie è un fatto assolutamente frammentato; capisco che la partita è grossa, che i partiti sono tanti e che tutti vogliono avere una fetta della "torta" - non mi scandalizzo avendo anch'io qualche anno di anzianità in questa esperienza - ma il tutto deve essere reso minimamente coerente con un'esigenza di indirizzo generale.
Ultima cosa. Assessore Vaglio, capisco che la crescita in termini di competenze sia interessante. Devo dire però a tutta la maggioranza che ci avevate presentato l'Assessorato alla montagna come un fatto di grande determinazione politica, in quanto specializzata, in quanto Assessore unico. Ma gli Assessori alla montagna ci sono sempre stati, le deleghe alla montagna le hanno avute sempre tutti gli Assessori all'agricoltura. Il fatto che siano accorpate alle istituzioni, anziché all'agricoltura aumenta il caravanserraglio complessivo, ma non definisce un dipartimento istituzionale del quale avremo altrettanto bisogno.
Mi pare di rilevare che si siano privilegiati i criteri di rappresentanza politica; che il Presidente intelligentemente abbia in qualche maniera tradotto in elementi di alterazione degli equilibri di Giunta: il successo elettorale, indubbiamente, gli competeva di tradurre in organizzazione di Giunta. Ma l'attesa più grossa, in qualche maniera la domanda del mio Gruppo, in base alla quale vedremo di valutare la risposta che verrà data, è che si costituisca quella razionalità che è necessaria per rispondere agli indirizzi di governo. Perché questo, in qualche maniera, porta ancora ad un'accentuazione o comunque ad un non miglioramento dei dati di razionalità conseguenti agli accorpamenti non realizzati sulla base di un progetto di dipartimenti all'interno della Giunta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO In questa attribuzione di deleghe c'è un elemento che colpisce un po'.
Ed è sostanzialmente la modificazione dell'Assessorato che faceva capo all'Assessore Masaracchio, che vedeva prima due grossi comparti collegati cioè il settore dei trasporti e quello della formazione, dell'industria del lavoro, che oggi in qualche modo è stato smembrato, andando a formare un Assessorato che esiste anche in altre realtà, che è quello delle attività produttive in senso lato (del terziario, ecc.). Può essere un elemento, questo, di razionalizzazione, che avrebbe però dovuto trovare una sua conseguenza ed un suo completamento, che invece non è avvenuto. E ad un elettore, ma non soltanto ad esso, a qualsiasi operatore del Piemonte resterà difficile capire quali sono le ragioni che hanno portato a far sì che un Assessore sia titolare della competenza dei trasporti e della formazione professionale. Ha tutte le caratteristiche di qualcosa che non è stato tolto; questa delega della formazione professionale ha la caratteristica di qualcosa che non è stato tolto, cioè si è lasciato ancora un pezzo. Ma, questo pezzo, rispetto alle competenze, non ha proprio alcun riferimento. Allora, se un'operazione di riordino del settore del lavoro dell'industria e della formazione professionale doveva essere fatta, forse avrebbe dovuto essere fatta con un maggiore significato, sia politico che operativo. Perché vi è un Assessore che non avrà tutti gli strumenti per operare nel campo della formazione professionale, nel senso che ha una competenza completamente slegata da tutte quelle motivazioni economiche e produttive che possono rendere la formazione professionale operante in maniera più adeguata al mercato del lavoro e a tutto il comparto della domanda, non soltanto dell'offerta di mercato. Questo è un elemento di incongruità di tutta evidenza; è chiaro che risponde a motivazioni di carattere politico, interne alla maggioranza, non certamente ad una razionalizzazione di deleghe, perché razionalizzazione in questo campo assolutamente non c'è stata.
Colpisce - ma verificheremo nel prosieguo dei tempi che saranno a nostra disposizione - l'accorpamento della delega del lavoro con quella dell'assistenza. Mi sembra un accorpamento abbastanza inedito, che dovrà essere verificato. Noi esprimiamo delle perplessità, perché sembra quasi che la delega del lavoro venga avanti in una logica assistenziale soprattutto nel momento in cui viene anche collegata alla problematica che ha anche contenuti di carattere assistenziale, cioè quella dell'immigrazione-emigrazione, ma non solo. Verificheremo nell'arco del tempo.
Così come assume caratteristiche di compensazione politica di una componente della maggioranza il trasferimento della competenza della protezione civile alla Vicepresidenza, perché anche qui resta difficile capire lo scollegamento da altri strumenti, e ci sembra possa veramente avere le caratteristiche della compensazione politica.
Per quello che riguarda la delega della montagna con la delega degli Enti locali, credo che questo sarà un banco di prova, in particolare riguarderà l'Assessore Vaglio, perché, se letta in un contesto di rapporto con tutto ciò che attiene agli Enti locali del Piemonte, potrebbe avere anche una sua logica; indubbiamente una logica che deve essere tutta costruita, perché ciò che noi oggi intendiamo per rapporto con gli Enti locali non è soltanto il vecchio riferimento dei rapporti con i Comuni delle competenze che sono legate alla legge n. 142, che ci sono e sono tante, ma indubbiamente è anche tutto il rapporto nuovo delle deleghe agli Enti locali, e in questo senso è un percorso tutto da costruire. Quindi non esprimo valutazioni perché potrebbe anche funzionare, ma per ora penso dipenda un po' da come questa delega verrà interpretata da chi l'assume.
Credo di poter dire che siamo di fronte a deleghe che sono state distribuite talvolta più per togliere che non per attribuire, e credo anche che una considerazione in parte debba essere fatta, e cioè che probabilmente alcune competenze che in una prima organizzazione della maggioranza erano state date ad una componente forte della maggioranza stessa, cioè ad Alleanza Nazionale, in qualche modo tornano a casa. Questa è l'impressione che si ha leggendo le deleghe: una parte di deleghe torna alla componente che si è affermata oggettivamente all'interno della maggioranza in queste ultime elezioni, che è Forza Italia, e quindi più che una razionalizzazione mi sembra che rappresenti un discorso politico molto interno a questa maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Signor Presidente, è chiaro che un rimpasto, una riorganizzazione, così come l'ha definita il Presidente Ghigo, non è soltanto una pura e semplice operazione di carattere tecnico-organizzativo, ma è anche un'operazione politica, un valore politico. Lo dimostra il fatto che questa razionalizzazione non è stata compiuta completamente, perché se il Presidente avesse potuto utilizzare completamente il potere che gli deriva dalla sua elezione, probabilmente avrebbe compiuto un'operazione diversa da quella che ha compiuto attraverso la firma di questo decreto.
La prima constatazione è questa: il Presidente Ghigo ha ammesso di aver sbagliato. Quando afferma che oggi viene compiuta una razionalizzazione c'è un'ammissione che il sistema precedente era irrazionale, per forza di cose. Quindi il Presidente Ghigo, quando distribuì le deleghe circa due anni fa, compì un gesto irrazionale, cioè assegnò delle deleghe in un momento quasi di leggerezza, di follia. Non so se dare questo tipo di lettura, ma il fatto di avere assegnato all'Assessore Masaracchio tutte quelle competenze, oggi si direbbe che ha compiuto una scelta irrazionale oggi invece la corregge, è diventato razionale, è stato illuminato.
Oggi ci troviamo di fronte ad un Presidente che è diventato razionale e questo è l'elemento che contraddistingue questa operazione. Era stato compiuto un grande errore politico in passato, oggi si vuole correggerlo attraverso questa scelta.
Io noto, come hanno già fatto i colleghi, che questa proposta di divisione di deleghe è una proposta che riflette i limiti politici di questa maggioranza, per come è nata, per come ha operato. Una maggioranza tutta protesa ad amministrare, non una maggioranza intesa a programmare la Regione, questo è il problema, perché alcuni accorpamenti di deleghe non hanno senso: il lavoro e l'assistenza cosa significano? Non ha proprio senso. Quando non si legano le questioni del lavoro alle attività produttive, all'industria, come era in passato, vuol dire non avere il senso dei problemi della Regione Piemonte. Questo è il vero problema, al di là delle singole deleghe e dei singoli Assessori, che in realtà sono stati premiati.
Il Presidente Ghigo ha veramente tenuto presente, sempre ed in ogni occasione di riorganizzazione in questa fase, non soltanto le competenze ma anche le capacità realmente dimostrate da alcuni Assessori in questo periodo? Credo che siano stati dati dei premi, come ad una lotteria. Non voglio entrare nel merito, ma mentre ritengo che alcune scelte il Presidente Ghigo le abbia compiute bene - mi riferisco alle attività produttive - altre scelte non sono state compiute bene, e mi riferisco agli Enti locali, perché gli Enti locali richiedono oggi, per il dibattito che è in corso intorno al problema del federalismo, rapporto Regione-Enti locali che questa delega non sia un'appendice alla montagna, ma che rappresenti piuttosto un impegno diretto da parte del Presidente Ghigo, e da parte sua Presidente, affinché questo tema sia al centro dell'attenzione dell'attività regionale.
Questo è realismo, questo vuole dire dare senso al federalismo, perch se questa viene relegata come se fosse una delega qualunque, secondo me c'è una scelta di fondo che è di penalizzazione agli Enti locali. Questo non perché esprima un giudizio negativo nei confronti del collega Vaglio, ma perché c'è un problema di priorità politica che quando si organizza bisogna in qualche maniera compiere.
Concludo questa riflessione con una battuta. Il Presidente Ghigo quando vennero sostituiti i due Assessori, dichiarò alla televisione, mi pare al TG3, che la sostituzione dei due nuovi Assessori sarebbe stata nuova benzina per la macchina regionale. Per la riorganizzazione che oggi è stata annunciata, non per i nomi dei colleghi Burzi e Pichetto, ma per la riorganizzazione nel suo complesso che è stata compiuta, mi sembra che più che benzina ci troviamo di fronte a benzina ad acqua. E' una benzina molto annacquata. Vedrete che per le scelte che sono state fatte, i nostri rapporti con gli Enti locali saranno molto più difficili, e ritengo che oggi questo fatto fondamentale venga sottovalutato.
Quindi esprimo un giudizio negativo per come è stata compiuta la scelta, ma anche per le modalità con le quali è stata presentata, perch rileva anche in questo atto una mancanza di sensibilità istituzionale, che è un altro grave limite del governo di questa Regione. Il fatto di dover comunicare degli atti che devono essere comunicati, soltanto perché la minoranza ha chiesto l'interruzione, e il fatto di notare questa disattenzione da parte di molti Assessori e da parte del Presidente su questo tema, che deve essere sempre trattato come un argomento importante delle istituzioni, rileva i limiti che abbiamo già notato in diverse occasioni. Vedrete che avremo sicuramente occasione per poterli ancora sottolineare.



PRESIDENTE

Pregherei gli Assessori di stare in aula e al banco del governo, perch si sta discutendo sulle modifiche che il vecchio Gabinetto ha comportato.
La parola al Consigliere Riggio.
RIGGIO E' giusto il richiamo che ha fatto lei agli Assessori di essere presenti; sarebbe importante che questo richiamo lo ascoltasse soprattutto il Presidente della Giunta, perché dovrebbe essere l'interlocutore principale dei Consiglieri che sono intervenuti, tra l'altro tutti quanti Capigruppo. Ed è veramente imbarazzante non vedere la sua presenza in un dibattito come questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.
RUBATTO Ho pochissime cose da dire, e avrei preferito dirle alla presenza almeno dell'Assessore Goglio e del Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Prego gli Assessori di essere presenti. I lavori sono sospesi fino a quando gli Assessori non si presenteranno al banco del governo.
Riprenda la parola, Consigliere Rubatto.
RUBATTO Grazie. Ho letto con molta attenzione la nuova formazione della Giunta regionale. Prima di tutto, vorrei fare una battuta. Vedo che l'Assessore Vaglio ha anche la delega alle foreste: mi chiedo dove siano le foreste in Piemonte; comunque può darsi che io non conosca...
VAGLIO, Assessore alle foreste Sono il 50% del territorio.
RUBATTO In secondo luogo, mi chiedo come possa unirsi la delega alla caccia e pesca con quella all'agricoltura; secondo me, caccia e pesca sono attività sportive che perlomeno dovevano andare con lo sport.
Voglio soffermarmi un attimino sull'Assessore Goglio: finalmente vediamo un super-Assessorato! Si passa dal super-Assessorato dell'Assessore Masaracchio a quello dell'Assessore Goglio, dove il lavoro è stato distaccato dalla formazione professionale. Vediamo l'Assessore Goglio che si interessa di attività materna infantile, assistenza, politiche per l'immigrazione, emigrazione, lavoro e politiche per gli anziani.
A questo punto faccio una proposta: dobbiamo avere il coraggio di togliere da questo Assessorato la scritta "politiche per gli anziani" perché da quando si è formata questa Giunta, non è stata fatta alcuna politica per gli anziani. Di conseguenza, venga tolta da questo Assessorato perlomeno la scritta "politiche per gli anziani". Ci occuperemo di assistenza, assisteremo chi va a lavorare, faremo tutti i tipi di assistenza, abbiamo eliminato il lavoro dalla formazione professionale però non continuiamo ad andare avanti con un Assessorato all'assistenza di questo tipo! Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Rispetto alla prima Giunta Ghigo, questo rimpasto rende visibile, dal punto di vista politico, un fatto che non è da trascurare. Rispetto alla prima Giunta, il Presidente Ghigo ha deciso, ed è riuscito, a ridimensionare la presenza e il peso politico ed amministrativo di Alleanza Nazionale. Questo è l'elemento più visibile rispetto ai primi due anni.
Infatti Alleanza Nazionale perde l'Assessorato agli Enti locali all'industria, al lavoro ed acquisisce l'Assessorato alla protezione civile.
Si tratta di un ridimensionamento, un dimagrimento visibile ed importante. Questo dimagrimento di Alleanza Nazionale però non è avvenuto secondo - e mi rivolgo al Presidente Ghigo - criteri di gestione manageriale, per usare un termine a lei noto, Presidente. Infatti quei difetti, che derivavano da una presenza un po' strombazzante di Alleanza Nazionale, a capo di un Assessorato al di là di ogni ragionevolezza, che sulla carta vedeva l'Assessore Masaracchio in pratica il numero tre della Giunta, denotavano poca managerialità da parte del Presidente Ghigo.
Gli spostamenti hanno segnato una forte diseconomia nel settore del lavoro, che penso anche lei ritenga decisivo per un'attività di governo nella Regione. E' indubbio che in tutto il mondo, in tutta l'Europa occidentale, in Piemonte, chi governa si trova di fronte al dramma della disoccupazione, della mancanza di lavoro, della perdita di lavoro dell'assenza di lavoro per chi era occupato.
Un momento importante sarebbe stato se questa Giunta avesse collocato in modo visibile e razionale, il lavoro al centro dell'attività collegiale di Giunta. Il lavoro poteva essere collocato in vari modi, poteva essere collocato accanto alla formazione professionale, perché oggi quello di cui si parla è la necessità, anche nella nostra realtà specifica, in cui la scolarità e la professionalizzazione delle forze lavoro sono molto carenti anche rispetto ad altre Regioni, di collocare la formazione professionale e il lavoro insieme. Il lavoro è funzione della formazione, questo a detta di tutti gli addetti ai lavori, a detta dell'ultima relazione dell'IRES sul rapporto 1996.
Quindi lavoro e formazione professionale sono una stessa politica viceversa vengono separati, e la formazione professionale viene trattenuta.
Vedo l'Assessore Masaracchio che si appende all'ultimo pezzo prima di perdere anche questo, si appende a questa cosa e la trattiene dicendo: "Questo no. Dopo aver perso l'Assessorato all'industria, dopo aver perso il lavoro, non posso perdere anche questo". E lei, Presidente Ghigo, non è riuscito a dargli un bello schiaffone su quelle due mani, dicendo: "Molla anche questo Assessorato!".
Oppure il lavoro poteva anche essere collegato all'altro strumento fondamentale di cui dispone la Regione Piemonte per promuovere politiche del lavoro, che è quello della programmazione. Si poteva anche reggere un ragionamento che appoggiava gli interventi sul lavoro a quelli della programmazione, che avete mantenuto in capo all'Assessore Burzi.
Quindi questo elemento fa anche capire che la capacità di governo, la competenza politica non è un fatto inesistente, non è che la managerialità possa essere introdotta in modo estraneo alle esperienze, alle competenze in materia di governo. Un manager non sempre può sedersi al tavolo della Giunta regionale, governare bene e portare managerialità. No, perché il Presidente Ghigo non l'ha portata nel primo giro e non l'ha portata anche in questo secondo giro.
Dunque, delusione per questo rimpasto. Attenzione al fatto che è il secondo movimento che avviene dopo le elezioni e prima della fatidica scadenza del giugno di quest'anno. Abbiamo quindi colto il primo movimento che ha confermato il carattere monogenere di questa Giunta; prendiamo atto di questo secondo movimento che ridimensiona Alleanza Nazionale all'interno della compagine; prendiamo atto che ci sono ancora numerose irrazionalità all'interno di questo riassetto delle deleghe. Aspettiamo il terzo movimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Ho chiesto la parola esclusivamente per dare un po' di soddisfazione ai colleghi dell'opposizione, che hanno tentato disperatamente di spingere sull'acceleratore di un malinterpretato orgoglio di partito, proprio per tentare, in maniera peraltro non molto abile, di scatenare chissà quale reazione da parte di Alleanza Nazionale.
Mi dispiace deludervi, perché questa impennata di orgoglio male interpretato non ci sarà e perché noi riteniamo, invece, che le modifiche proposte dalla Giunta regionale siano delle modifiche utili per una migliore gestione, non dimenticando che è il Presidente della Giunta che deve rendere omogenei gli interventi dei vari Assessorati e deve comunque imprimere un input agli stessi.
Ho sentito parlare di dimagrimento di Alleanza Nazionale; non dimentichiamo che, forse, prima c'era un carico di lavoro eccessivo sulle spalle dell'Assessore Masaracchio, che ad avviso non solo del sottoscritto ma penso largamente condiviso, è riuscito a sopportare l'enorme carico di lavoro per quasi due anni, da solo, accorpando le competenze di due Assessorati e riuscendo a condurre entrambi in maniera egregia, facendo la spola, addirittura, tra uffici diversi. Questo merito credo glielo si debba assolutamente riconoscere.
Unire l'industria alle altre attività produttive credo sia assolutamente logico ed assolutamente razionale.
Devo anche dire che l'unità gestionale della Giunta è assicurata dal Presidente - e quindi anche questa mia perplessità può essere superata. La perplessità rimanente è quella su un accorpamento, che di primo acchito pu apparire un po' improprio, tra lavoro ed assistenza. Ma noi, a mio avviso dobbiamo partire dal principio che le deleghe non sono un tabù; che le deleghe non sono qualcosa di fermo ed immutabile; che il Presidente di una Giunta regionale non ha solo il potere, ma anche il dovere di mutare, di ridistribuire, di razionalizzare le deleghe ogni volta che lo ritenga necessario per il miglior funzionamento dell'organizzazione regionale.
Finiamola con i vecchi schematismi mentali per cui la delega è qualcosa di immobile, che rimane ferma, inossidabile ed immutabile negli anni. La delega deve anche essere attribuita non in base ad una pregiudiziale continuità di competenze; deve essere anche, a mio avviso più correttamente, distribuita in base ai carichi di lavoro ed anche alle capacità che ogni Assessore potrà spendere nella gestione della delega stessa.
Il problema da risolvere, semmai, sarà quello puramente strutturale di evitare trasversalità di competenze tra i vari uffici degli Assessorati andando a razionalizzare questo aspetto, e non necessariamente le deleghe.
Potrei anche ricordare che in Giunte passate si arrivava, su un'unica delega - quella della sanità - ad avere addirittura tre Assessori, che si dividevano le spoglie di quella o questa delega, che oggi, come altre diventa un totem, e pertanto deve "rimanere lì".
Personalmente, quindi, non vedo alcun dimagrimento, ma un'azione responsabile ed anche coraggiosa di Alleanza Nazionale, che non ha temuto di vedersi accusata di un dimagrimento successivo ad una campagna elettorale non particolarmente vittoriosa, attuando un gesto di grande responsabilità, in un momento particolarmente delicato in cui aumentano le competenze in certi settori, per esempio quello dei trasporti: evitare di mantenere bandierine e posizioni politiche pur di favorire l'organizzazione e l'andamento della Regione Piemonte. Noi leggiamo così la questione.
Ultima considerazione sulla formazione professionale. Mi sembra che su quest'ultima vi sia una visione un po' obsoleta. La formazione professionale può legarsi con tutto o, addirittura, rimanere una delega a sé, poiché è trasversale a tutte le attività produttive, e quindi anche al turismo, all'agricoltura, alla cultura, alla caccia, alla pesca, alla sanità. La formazione professionale può addirittura essere una delega a se stante; è infatti una delega particolarmente importante, che per sua natura è trasversale e quindi indipendente dell'associazione e dalla razionalizzazione di un Assessorato piuttosto che un altro.
Presidente, la prego! Il Consiglio ormai è una sarabanda!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Assessore Masaracchio, non raccolga le provocazioni del Consigliere Chiezzi! GHIGLIA Assessore Masaracchio, le provocazioni sono talmente banali che non vale la pena raccoglierle!



PRESIDENTE

Assessore, sta parlando il suo Capogruppo: per cortesia! GHIGLIA Le provocazioni fanno parte del solito teatrino: non vale la pena...
Pregiudizi, attacchi scontati e anche abbastanza spuntati, non particolarmente accalorati.
Noi non difendiamo dei tabù, non difendiamo dei totem; vogliamo semplicemente una migliore organizzazione, perché più diffusa, della macchina regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Credo che il Presidente della Giunta abbia fatto bene, oggi, a comunicare le deleghe che ha attribuito ai suoi Assessori. Il Presidente della Giunta, in questa legislatura, ha acquisito, a mio modo di vedere maggiore potere, perché si tratta di un Presidente, pur se non votato direttamente dai cittadini piemontesi, comunque ad un passo dall'elezione diretta in quanto Presidente incaricato.
Ebbene, io ritengo che il Presidente della Giunta sia consapevole che ad un'attribuzione di maggiore potere corrisponde un'attribuzione di maggiore responsabilità; il Presidente della Giunta ha una maggiore autonomia dei passati Presidenti nel scegliere i propri Assessori; il Presidente della Giunta regionale ha altresì maggiore autonomia nel dare ai propri Assessori le deleghe che ritiene più utili.
Credo quindi che qui vada riportato e ricordato quanto diceva un attimo fa il collega Agostino Ghiglia. Intanto, è importantissimo, nel momento in cui si parla di proposte di leggi, pensare che la Giunta debba operare in modo collegiale, che la responsabilità parta dal vertice della Giunta e, a cascata, su tutti gli Assessori che approvano in Giunta queste leggi, che poi vengono in Consiglio.
Non è più pensabile oggi, con il nuovo ordinamento degli Enti locali e le nuove norme per le elezioni del Parlamento e delle Regioni, che questa collegialità non si rafforzi. Non è più pensabile che ogni singolo Assessore ritenga di avere adempiuto ai propri compiti solo portando avanti i propri provvedimenti: ogni Assessore è responsabile dei provvedimenti che porta avanti, ma è anche responsabile dei provvedimenti che portano avanti i suoi colleghi. E il coordinamento e la responsabilità maggiori spettano anzitutto al Presidente della Giunta.
Dico questo perché quando si è costituita questa maggioranza si è cominciato a dire, in un logica tipica di un'alleanza di centro-destra, che intanto si voleva sburocratizzare a fondo questa nostra Regione, e secondariamente che si voleva cambiare indirizzo rispetto alle forme di proposta e anche alle deleghe assessorili. Ricordo che allora si parlava di deleghe su progetto. Se noi oggi fossimo ad attribuire ad ogni singolo Assessore una delega su progetto, non ci stupiremmo se le deleghe cambiassero di mese in mese, di tre mesi in tre mesi, con molte varianti.
Le deleghe su progetto significherebbero che all'Assessore tale viene affidato quel progetto e che il suo mandato di delega scade nel momento in cui il progetto è attuato. Oggi invece ci stupiamo che ci possano essere pur nella collegialità e nella responsabilità diretta del Presidente e di tutti gli Assessori su tutti i provvedimenti, delle modifiche rispetto alle deleghe.
Io, invece, voglio giudicare positivamente questo cambio di deleghe.
Non vorrei, però, che per scaricare di oneri alcuni Assessori, altri ne fossero caricati, per arrivare poi a dire: "Quegli Assessori non riescono più a portare avanti il proprio mandato". Le deleghe sono tutte importanti non ci sono deleghe più pesanti o meno pesanti, dipende da come le si intende portare avanti, dipende dalla progettualità che ogni singolo Assessore ha nel portare avanti provvedimenti legislativi, che questo Consiglio potrà votare o meno.
Oggi io devo constatare, purtroppo, che la produzione di provvedimenti legislativi da parte della Giunta, fatta salva qualche eccezione, è estremamente scarsa, e che quando un potere viene a mancare, ce n'è subito un altro che si sostituisce a quello. In sostanza, in questa legislatura è aumentata notevolmente la capacità di proporre provvedimenti da parte del Consiglio.
Io auspico che questa redistribuzione di deleghe ci porti ad una maggiore elasticità e ad una maggiore possibilità di incidere sul governo della Regione Piemonte nei confronti delle prospettive che i cittadini della Regione Piemonte chiedono ad alta voce.
Ebbene, Presidente della Giunta, io non posso e non voglio giudicare in questo momento le deleghe che lei ha attribuito e che ha spostato; cammin facendo lo potremo fare, verificando se tali scelte sono state opportune o se ha sbagliato qualcosa.
Concludo il mio intervento dicendo che, se vogliamo veramente fare un lavoro ben fatto con questa Giunta, forse sarebbe il caso di riprendere quel concetto di sburocratizzazione di Testi Unici e di produzione di leggi da parte del governo, per poi confrontarci in Consiglio in merito. Se voi lasciate questa iniziativa al Consiglio, il Consiglio provvederà a fare propria l'iniziativa.



PRESIDENTE

Altri iscritti a parlare? Prego, Consigliere Bellingeri.
BELLINGERI Signor Presidente e colleghi Consiglieri, abbiamo appreso la nuova distribuzione, il nuovo assetto della Giunta, le nuove deleghe e i nuovi incarichi. Lasciando perdere quelle che possono essere le polemiche o anche le analisi politiche sugli equilibri tra un partito, una forza e l'altra ecc., noi vogliamo fare un critica. E' una critica che riteniamo molto centrata, relativa a quello che è stato uno dei passaggi più importanti in occasione della costituzione di questa Giunta e dell'inizio di legislatura.
Ricordiamo benissimo che uno dei problemi più gravi che ci troviamo ad affrontare è il discorso dell'occupazione, della carenza di lavoro in Piemonte e di uno scenario preoccupante nell'ambito delle attività produttive. Noi riteniamo che l'aver disgiunto, com'è stato fatto, le competenze in materia di industria, artigianato e commercio da quella del lavoro, attribuita, come anche nel caso della formazione professionale, ad un altro Assessorato, sia un errore, in quanto c'è una mancanza di coerenza rispetto ad uno dei progetti portanti di questa Giunta.
Il nostro è quindi un richiamo - vorrei dire al Presidente della Giunta, che non c'è in questo momento, comunque lo sentirà - proprio alla coerenza progettuale e strategica di questa legislatura; un richiamo perch è monitorando, sovrintendendo, interessandosi ad attivare tutto quanto è possibile da parte delle forze politiche per l'industria, l'artigianato e il commercio che noi possiamo assicurare un tasso di occupazione decente. E anche gli investimenti che noi facciamo sulla formazione professionale sono propedeutici a questo.
Noi avremmo desiderato che questo insieme, comprendente le attività produttive, il lavoro e gli investimenti nel campo della formazione professionale, rimanesse congiunto affinché ci fosse un segnale: che il lavoro, l'occupazione, il benessere di questa Regione fossero la prima azione di questa legislatura. Grazie.



PRESIDENTE

La discussione sulle comunicazioni del Presidente della Giunta è terminata. Si sospende quindi il dibattito.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Iscrizione ed esame proposta di deliberazione n. 476: "Indicazione, ai sensi del Titolo III della L.R. 16/1/1973 n. 4 e successive modificazioni ed integrazioni, di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo Comune di Montiglio Monferrato mediante fusione degli attuali Comuni di Colcavagno, Montiglio e Scandeluzza (Provincia di Asti)"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. la proposta di deliberazione n. 476: "Indicazione, ai sensi del Titolo III della L.R. 16/1/1973 n. 4 e successive modificazioni ed integrazioni, di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo Comune di Montiglio Monferrato mediante fusione degli attuali Comuni di Colcavagno, Montiglio e Scandeluzza (Provincia di Asti)".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritta all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Pongo pertanto in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito alla riassegnazione delle deleghe agli Assessori (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo, per la replica in merito alla discussione che si è tenuta sulle sue comunicazioni.
Prego, Presidente Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Ci sono alcuni aspetti che tengo a puntualizzare, nel senso che mi sembra si sia voluto, come forse era logico che succedesse, dare un'interpretazione politica alle razionalizzazioni che abbiamo apportato.
Quello che mi sento di dover sottolineare in questa sede è che queste decisioni sono state assunte dopo il risultato delle elezioni comunali di Torino, in relazione al fatto che non si è ritenuto opportuno assumere queste decisioni durante lo svolgimento della campagna elettorale, dal momento che eravamo tutti impegnati in questa tornata elettorale.
Tali decisioni, comunque, nulla hanno a che vedere con il risultato elettorale. Ci tengo a rimarcarlo, perché potrei anche dire che queste decisioni erano già state assunte prima, per essere applicate solo nel momento in cui la situazione si fosse tranquillizzata.
E' indubbio che alcune considerazioni che ho sentito da parte dell'opposizione e della maggioranza non sono prive di fondamento; quella che ho sentito esporre, per esempio, dal Consigliere Ghiglia è una considerazione di grande rilevanza, proprio in riferimento all'Assessorato e alla delega specifica della formazione professionale. La formazione professionale è sicuramente una materia che ha intrecci con molte deleghe di conseguenza, può vivere da sola. Siccome può vivere da sola, può essere anche associata con un'altra delega che non abbia alcun tipo di intreccio con la formazione professionale. Perciò, nell'ambito della critica alla razionalizzazione, questa è una considerazione che mi permetto di non condividere.
Sono molto soddisfatto del risultato che ho ottenuto con l'assegnazione di queste nuove deleghe, perché - secondo me - ho raggiunto il risultato di dare alla Giunta un'ulteriore spinta propulsiva, come ho detto nel mio intervento precedente, ed una particolare attenzione a quelle tematiche che in un certo senso ritengo debbano essere in cima ai pensieri della Giunta: l'occupazione e il lavoro.
Al di là di tutte le considerazioni che vengono fatte sull'assegnazione delle deleghe, voglio anche aggiungere che la Giunta è un organo collegiale, e io penso di aver saputo raccogliere questo sentimento di novità e diffonderlo fra i miei colleghi. Non si lavora più a compartimenti stagni, le deleghe non sono di qualcuno, ma qualcuno ha la responsabilità di certe deleghe. Le deleghe sono di tutti, sono della Giunta e, di conseguenza, della maggioranza che sostiene questa Giunta.
Mi sento di fare questa considerazione perché ritengo che - al di là di una razionalizzazione che forse non rappresenta il 100% di quello che obiettivamente avremmo potuto realizzare - la razionalizzazione delle deleghe dipende dalla collegialità della Giunta, che opera in totale sinergia nel tentativo di dare quelle risposte che il governo della Regione Piemonte richiede. In questo senso, mi permetto di affermare che la collaborazione fra ogni singolo Assessorato e ogni singolo Assessore garantisce il giusto intreccio e la giusta sovrapposizione tra quelle deleghe che hanno competenze parallele, vicine, o che possono esprimere risultati superiori attraverso sinergie.
In relazione a queste considerazioni, ripeto, sono soddisfatto. Ritengo che la razionalizzazione si sia attuata e ritengo che, a partire dall'impegno che anche i due nuovi Assessori eserciteranno con le loro deleghe, l'efficienza di questa Giunta - già elevata - possa crescere.
Il Consigliere Saitta, nel suo intervento precedente, in un certo senso sembrava paventare una presa di coscienza degli errori precedenti e delle decisioni positive in questa fase. Tuttavia, per certi versi, già questo sarebbe un fatto positivo, perché ci si accorge di aver fatto degli errori e li si corregge. Ma non è così, nel senso che probabilmente l'esperienza aiuta sempre a migliorare il risultato, e io credo, da questa esperienza di due anni, di aver potuto raccogliere, grazie alla disponibilità e alla collaborazione della maggioranza e dei colleghi di Giunta, un risultato che sarà sicuramente utile per il governo della Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Ghigo.
Abbiamo terminato la discussione in merito alla riassegnazione delle deleghe.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 506 relativo alle manifestazioni del centenario Juventus


PRESIDENTE

Passiamo al punto 25) dell'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 506, presentato dai Consiglieri Cavaliere, Marengo, Riba, Manica Suino, Spagnuolo, Angeli, Saitta, Miglietti, Chiezzi e Bellion.
La parola al Consigliere Riggio.
RIGGIO Intervengo semplicemente per dire che purtroppo non ero a conoscenza di questo ordine del giorno. Comunque non vorrei farla troppo lunga, anche perché in questo Consiglio c'è un po' l'abitudine a dare importanza a questioni che vengono sollevate con conseguenti lunghissimi discorsi.
Io penso che non ci sia bisogno di fare discorsi molto lunghi. L'ordine del giorno in esame è estremamente preciso; io l'ho conosciuto solo oggi e intendo sottoscriverlo per intero. Debbo dire che è assolutamente spropositata la cifra che è stata proposta per questa iniziativa e che si poteva cogliere questa occasione per fare quello che all'Ente pubblico compete: non tanto difendere il pubblico contro il privato, quanto piuttosto saper armonizzare gli interessi del pubblico, del privato e del privato sociale.
Questa era un'occasione eccezionale per avviare un'attività di promozione per l'associazionismo sportivo calcistico con una cifra più modesta, che sarebbe stata in ogni caso gradita, io penso, dalla società Juventus e gradita altrettanto dai tifosi, i cui sentimenti vanno rispettati.
Io considero la Juventus come un patrimonio dell'intero Piemonte e un ottimo veicolo per quello che riguarda l'immagine del Piemonte. Uguale risultato poteva essere raggiunto con una cifra più modesta e chiedendo in cambio, come sarebbe stato normale, come una contropartita naturale l'organizzazione di attività di promozione dell'attività sportiva dell'associazionismo sportivo calcistico.
Da ultimo viene spontaneo chiedersi perché nei confronti di un'atleta di grandissima qualità e di uno sport tipico della nostra regione, che è lo sci, e parlo dell'atleta Stefania Belmondo, non sia stato seguito un parametro uguale. Ci si aspetta delle risposte, se possibile delle correzioni, visto che questo Consiglio può farle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Ho sentito di questa deliberazione e intendo prendere visione di alcuni elaborati che fanno riferimento a questo impegno di 800 milioni della Regione Piemonte.
Visitando lo stand Juvecentus al Salone del Libro, costato qualche decina di milioni alla Regione Piemonte, così è scritto in delibera...



(Risposta fuori microfono dai banchi della Giunta regionale)



PRESIDENTE

CHIEZZI



PRESIDENTE

E' stata revocata? Allora ci illustrerete. Ma l'impressione, Presidente Ghigo, è che questi 800 milioni, più che a promuovere la Regione Piemonte ammesso che si sappia dire in cosa consista, perché se ciò consiste nel mettere qui sotto una scritta illeggibile che accompagnerà tutti i prodotti di questa celebrazione del centenario, non mi sembra che sia una promozione! - appaiono (e in questo senso il nostro Gruppo ha già fatto un esposto alla Corte dei Conti) come un modo esplicito di finanziare il progetto della Juventus di celebrazione del proprio centenario.
Allora, a questo punto, si tratta di una scelta estranea all'interesse pubblico, perché noi vogliamo che venga spiegato in quale modo questa scritta promuove la Regione Piemonte, scritta che poi non compare neppure su tutti i pezzi prodotti, perché nei servizi da tè e nei bicchieri esposti al Salone del Libro questa scritta non compare; quindi ci sono anche momenti in cui la scritta non c'è. Questo, dunque, è un po' il senso della nostra preoccupazione: siamo di fronte ad una chiara spesa immotivata e non dovuta, ad una sottrazione di denaro pubblico, sotto l'indicazione generica che promuoviamo la Regione Piemonte con una scritta microscopica (comparirà in manifestazioni e via dicendo).
Semplicemente avete deciso, incontrandovi con i dirigenti della Juventus, di dare soldi per questa manifestazione.
Adesso il mio Gruppo non sostiene che anche la celebrazione del centenario di una delle due squadre di calcio cittadine non debba vedere un'attenzione della Regione Piemonte anche sotto forma di un contributo diamo contributi per tanti momenti - e quello della celebrazione del centenario della Juventus è un momento popolare, di festa sportiva; per quello che noi sosteniamo è che questa partecipazione alla celebrazione debba avvenire in forma sobria, con un contributo commisurato, e con un contributo che possa apparire per quello che è: non la promozione della Regione, difficile da ottenere, ma un contributo ad una manifestazione che si ritiene popolare, meritevole come tante altre di essere aiutata dalla Regione Piemonte.
Allora, Presidente - e parlo anche al Presidente del Consiglio - è certo che questo è un fatto emblematico: la faccia di Giovanni Agnelli con sotto il logo della Regione Piemonte! Ho preso casualmente proprio questo elaborato come l'elaborato più emblematico di uno stridore, anche nella composizione fisica, che forse ben rappresenta i pesi che i decisori hanno avuto in questo. Io le chiedo, Presidente, dato che l'esposto che abbiamo presentato alla Corte dei Conti potrebbe essere utilmente documentato dai verbali del nostro Consiglio, che questo testo venga inserito negli atti della seduta, a riprova grafica delle argomentazioni che ho portato.
Grazie.



(Il Consigliere Chiezzi consegna il seguente documento al funzionario dell'Ufficio Resocontazione: )



PRESIDENTE

"Alla Corte dei Conti - Via Roma n. 305 - Torino.
Oggetto: Esposto avverso la DGR n. 5/18560 del 28/4/1997 per spreco di denaro pubblico.
Intendo segnalare la deliberazione della Giunta regionale del Piemonte n. 5/18560 del 28/4/1997 che prevede un investimento di 800.000.000 di lire per finanziare una serie di manifestazioni legate al centenario della squadra di calcio denominata Juventus, tra le quali, l'organizzazione di una mostra in collaborazione con la società sportiva di calcio.
I vantaggi per l'amministrazione pubblica consisterebbero nel veder stampato il marchio della Regione nei supplementi sulla storia della Juventus allegati al quotidiano 'La Stampa'.
Ci appare non consono al ruolo della Regione come Ente pubblico cofinanziare in modo cospicuo un'iniziativa di una società per azioni privata che comunque si sarebbe svolta indipendentemente dal contributo regionale visti i mezzi dei quali dispone la società.
Inoltre la Regione non ha avuto un ruolo preciso nella scelta delle caratteristiche delle iniziative.
Il solo risultato positivo, secondo la Giunta regionale, sarebbe quello di far conoscere il marchio della Regione Piemonte, ma non si capisce in che modo i cittadini piemontesi traggano vantaggio da questo fatto.
Occorre poi aggiungere che il marchio nelle pubblicazioni appare insieme ad altri di natura commerciale senza particolare evidenza ed è marginalizzato dall'immagine ben più marcata della Juventus S.p.A.
La Regione Piemonte deve promuovere la propria immagine attraverso le iniziative culturali, politiche, amministrative ed atti concreti di governo, i soli che giustificano reali attività di promozione.
Questi stanziamenti potevano essere destinati ad altre finalità sicuramente più utili ai cittadini, destinandoli ad esempio al potenziamento delle strutture sportive regionali.
A nostro avviso, questa iniziativa della Regione Piemonte si configura come un evidente e consistente spreco di denaro pubblico.
F.to: Pino Chiezzi - Presidente del Gruppo consiliare Rifondazione Comunista")



PRESIDENTE

Altri interventi? Dobbiamo stringere un po' i tempi, perché vi è una richiesta - ai sensi dell'art. 66, comma terzo, del Regolamento interno di votazione segreta dell'ordine del giorno n. 506, ed è la seguente: "I sottoscritti Consiglieri regionali, secondo la facoltà data dal Regolamento, richiede che sull'ordine del giorno in oggetto si proceda con il metodo della votazione segreta".
L'art. 66, terzo comma, del Regolamento interno recita che le votazioni avvengono a scrutinio segreto quando si tratta di nomine, salvo quanto stabilito dagli art. 32 e 33 dello Statuto, nonché ogni volta che si tratti di questioni riguardanti persone. Lo scrutinio segreto si effettua anche quando lo richiedono nove Consiglieri, sempre che il Presidente della Giunta regionale non dichiari che l'oggetto investe il programma politico o la propria permanenza in carica.
La richiesta è firmata e controfirmata dai Consiglieri Saitta, Riba Spagnuolo, Simonetti, Moro, Papandrea, Chiezzi, Manica, Cavaliere e Gatti.
Non credo che il Presidente ritenga che questa possa investire il proprio programma politico o la Giunta in carica, per cui mi pare che la richiesta debba essere accolta. Pertanto si predispongano, in attesa che si concluda e poi il Presidente dia una risposta, le schede per la votazione segreta.
La parola al Consigliere Salerno.
SALERNO Grazie, Presidente. Sul documento che il Consigliere Chiezzi ha consegnato alla Resocontazione, documento che raffigura l'avv. Agnelli, è chiaro che l'intendimento è strumentale: mi pare evidente. E' inutile negare che la storia della Juventus è legata alla famiglia Agnelli come nessun'altra squadra esistente sulla terra, non solo in Italia, è legata alla sua Presidenza.
Ha un senso che la famiglia Agnelli abbia un ruolo diverso rispetto a tutti i Presidenti per una squadra di calcio, dove per oltre cinquant'anni hanno non solo retto la Presidenza, ma hanno anche dato, per quanto riguarda l'avvenimento, alla figura sportiva della società un esempio di amministrazione sensata ed oculata? Non vorrei che dietro a questo connubio - sicuramente molto particolare tra società e Presidenza - in realtà si stesse facendo un'esagerazione.
Ebbi già modo - durante i Mondiali di Sestriere - di rilevare come alcune manifestazioni di grande livello fossero, rispetto al fenomeno mondiale un'esaltazione di una famiglia che non ha bisogno di ulteriori esaltazioni.
Ci sono cinquant'anni di storia industriale che non ha bisogno di essere evocata anche in avvenimenti di questo genere. Credo debba essere ripensato il ruolo, anche pubblicitario, anche promozionale, che questa famiglia ha verso la Juventus.
Se l'ordine del giorno dell'opposizione è contro il finanziamento voterò contro l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Sostanzialmente, signor Presidente e colleghi Consiglieri, nel mio intervento della scorsa seduta ho espresso quali erano le mie titubanze rispetto a quello che il collega Cavaliere chiama ottocentus.
Devo però ribadire, con una frase a mo' di slogan, come ho già detto l'altra volta, che non è il problema della cifra che si dà in contributo alla Juventus che mi preoccupa, ma il ritorno di quell'immagine che ci si prefigge di avere con quella delibera. Non è pensabile accomunare questo provvedimento ad un provvedimento per esempio di promozione sportiva. La promozione sportiva è tutt'altra cosa. Al massimo, possiamo accomunare questo provvedimento ad un provvedimento di promozione di immagine della Regione Piemonte.
Pertanto, la domanda è la seguente: i sistemi che abbiamo adottato per far sì che questa immagine della Regione Piemonte sia positiva sono sufficienti oppure no? E' sufficiente che si organizzi la mostra del centenario della Juventus per avere un ritorno di immagine promozionale a livello nazionale e a livello internazionale? Questo nessuno di noi è in grado di stabilirlo, se non nel momento in cui verificheremo di che portata è questa mostra del centenario.
E' sufficiente che in quelle pubblicazioni che vengono allegate a La Stampa ci sia il logo della Regione Piemonte, per avere un ritorno di immagine? Su questo dico in assoluto di no. Non ho avuto tempo, nelle varie riunioni che si sono susseguite ieri, di verificare in che modo è stata pubblicizzata l'immagine della Regione Piemonte nella cassetta che è stata venduta" - ripeto: "venduta" - ieri con il quotidiano La Stampa. Non so quindi se in quella cassetta vi è riportata qualche immagine della Regione Piemonte che, distribuita in cinquecentomila copie, ci permetta di promuovere la Regione Piemonte in Italia e nel mondo.
Le rivolgo una domanda, signor Presidente: questi quattrini che vengono elargiti alla Juventus, da quali capitoli vengono reperiti? Ho letto il numero dei capitoli riportati in delibera, ma non riesco, leggendo solo il numero dei capitoli, a capire da dove provengono.
Pertanto, quando noi abbiamo discusso il bilancio, questi capitoli erano già stati integrati degli 800 milioni? Mi domando, dal punto di vista turistico, se non fosse il caso di chiedere alla Juventus di fare il suo ritiro pre-campionato in una località turistica piemontese, invece di emigrare sempre in un'altra regione. Non sarebbe forse il caso, nel momento in cui si festeggia il centenario della Juventus, che la stessa ci dicesse una volta per tutte che giocherà a Torino, dove c'è una ricaduta di 80 miliardi l'anno, anziché immaginare di andare a giocare a Reggio Emilia, a Palermo o in qualsiasi altra località? Non sarebbe questa una ricaduta di immagine forte per la Juventus? Io queste cose non le ho ancora sentite! Non so se sono occasione di contrattazione fra la Regione Piemonte e la Juventus, in riferimento a problemi che sono assolutamente da risolvere per l'immagine della nostra Regione.
Il mio intervento è molto dubbioso; dichiaro comunque, come faccio spesso in occasione di dubbi, che voterò contro questo ordine del giorno.
Voterò contro questo ordine del giorno per giudicare successivamente rispetto ai ritorni che avrà il centenario della Juventus, sulla base del contributo che è stato dato.
Quindi, signor Presidente della Giunta, si rassicuri: Montabone, che fa gli interventi polemici, non fa il franco tiratore. Non fa il franco tiratore perché, se voleva votare contro questo provvedimento, lo dichiarava in aula e votava a favore di questo ordine del giorno.
E' bene che anche nei comportamenti si assuma un'altra responsabilità: quella di non pensare che chi vuole contribuire in termini propositivi ad un'iniziativa, necessariamente si senta attribuito il compito di volerla affossare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Interverrò brevemente, Presidente. Io non potrei mai attaccare un provvedimento a favore della Juventus: cozzerebbe con il mio essere! Al di là delle battute, credo si stia un po' montando un fuoco di paglia sulla deliberazione; i soldi sono tanti, ma bisognerebbe anche ricordare come viene spesa la maggior parte del denaro.
Secondo me, una mostra che durerà ben quattro mesi a Torino, che sicuramente verrà frequentata da giornalisti, osservatori internazionali e quant'altro e che assocerà l'emblema Regione Piemonte con il meno nobile marchio della Juventus, può in parte giustificare la spesa.
Il fatto che altre iniziative per i contributi rimanenti possono sembrare, di primo acchito, un pochino deboli - e forse lo sono anche - non giustifica il fatto che uno stanziamento rilevante non dovesse essere fatto dalla Regione Piemonte.
Voglio anche dire, però, che nulla vieta alla Presidenza della Giunta di intervenire, sulla base della deliberazione già fatta - e noi ovviamente, voteremo contro l'ordine del giorno - presso la società per chiedere, a "bocce ferme", a deliberazione fatta e a soldi stanziati, una maggior sinergia tra Juventus e Giunta. Intendo dire, cioè, che anche se è già stato fatto lo stanziamento, nulla vieta che il Presidente della Giunta alzi il telefono o scriva una lettera e chieda al Presidente o all'Amministratore delegato della Juventus una partecipazione più forte questa volta gratuita - del marchio esportazione dell'emblema Piemonte.
E' cosa che possiamo ancora fare e che il Presidente della Giunta ha la forza e i mezzi per fare. Proprio per evitare che tante polemiche abbiano poi un fondamento, invito il Presidente della Giunta a dare maggiore evidenza al fatto che lo stanziamento e la deliberazione sono stati più produttivi per l'immagine del Piemonte che per l'immagine della Juventus.
Credo che la società si possa impegnare ulteriormente in tal senso e quindi chiedo formalmente al Presidente della Giunta regionale di chiedere domani, anzi dopodomani, così saranno meglio disposti anche nei confronti della Regione Piemonte, vista la grande e sicura vittoria che ci attende alla società qualcosa di più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.
RUBATTO Signor Presidente, io mi sono sempre comportato, in sede di votazione a viso aperto. Per non apparire un franco tiratore dichiaro chiaramente che voterò a favore dell'ordine del giorno, in quanto ritengo - come ho già detto questa mattina - che vi sono problemi molto più importanti per la nostra Regione, nel campo dell'assistenza, della sanità, degli ospedali nonché altre situazioni difficili: 800 milioni potevano essere spesi meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Intervengo molto brevemente per far notare una contraddizione enorme da parte di alcuni colleghi della maggioranza, e in modo particolare del collega Ghiglia, che giustamente pone un problema di rapporti tra istituzione e Juventus e, in modo molto ingenuo - ma non credo che il collega sia un ingenuo: mi pare, la sua, una difesa dell'ultimo momento suggerisce, visto che abbiamo già stanziato il denaro, di tentare di convincere la Juventus a migliorare i rapporti con la Regione. Mi pare un modo non serio di condurre una trattativa: prima si stanziano i soldi e poi si vede! Anche a me, come ad altri, sta a cuore la Juventus, ma mi pare che questo provvedimento sia contestabile sotto tutti gli aspetti. Chi ha buon senso non può che contestarlo; noto, inoltre che, nonostante il voto che ha annunciato, l'intervento del collega Montabone - che ha esperienza in questo settore - ha rilevato con forza e con chiarezza i limiti del provvedimento. Limiti forti; secondo noi si tratta di uno spreco che denota come la Giunta regionale manchi delle caratteristiche di sobrietà, di essenzialità, assai importanti per un'istituzione, e curi esclusivamente e prevalentemente l'immagine.
Mi fermo a questo aspetto, che non è stato rilevato da alcuni colleghi.
Ho letto su qualche rivista che ci sarà il grande spettacolo La notte delle stelle; non vorrei, collega Ghiglia, che lo spettacolo venisse finanziato è ripreso da Mediaset/Canale 5 - anche attraverso il contributo regionale.
Temo di sì, se le altre iniziative, come ha detto il collega Montabone, in ogni caso sarebbero state organizzate. Se il contributo della Regione venisse utilizzato per questo spettacolo, sarebbe un fatto veramente grave.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Io sono, anche per formazione familiare, una sportiva; nella nostra famiglia abbiamo avuto esponenti di grande tradizione, anche olimpionica ma ritengo quella in discussione una fra le deliberazioni più sbagliate di questa Amministrazione. L'obiettivo può essere condivisibile, ma non credo che tocchi alla Regione Piemonte destinare risorse così ingenti: avrebbero veramente potuto trovare ben migliore destinazione.
Faccio queste affermazioni in maniera assolutamente non strumentale, ma mi riconosco totalmente in quanto ha detto il Consigliere Rubatto. Credo che questi soldi non avrebbero dovuto essere stanziati, proprio per la forza che ha la società Juventus, che avrebbe potuto benissimo celebrare le proprie ricorrenze da sé.
Credo anche che in alcuni interventi della maggioranza, da parte di Consiglieri che hanno più esperienza di me nel settore, sia venuta la critica, seppure indiretta, più forte. Un collega a cui riconosco grande esperienza in materia, ovvero il Consigliere Montabone, invita la Juventus ad essere più presente sul territorio torinese e piemontese e ad esercitare quindi una ricaduta della sua grande potenzialità: credo che questo tipo di osservazione - che io condivido - sia la più grande critica intrinseca a questo stanziamento. Pertanto, non soltanto ho firmato il documento in maniera assolutamente convinta, ma lo voterò ritenendo il provvedimento un gravissimo errore.
Altre volte sono rimasta stupita; devo dire che alcuni stanziamenti per determinate mostre mi sono sembrati esagerati, ma mi sembra che questa volta sia stato fatto un salto di qualità in negativo. In questo senso voterò in maniera convinta il documento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.
ROSSO Intervengo brevemente, Presidente, solo per dire che appongo la mia forma all'ordine del giorno in discussione - che la Lega voterà favorevolmente - e per fare una breve riflessione.
Pensate a quanto si è discusso e a quanta fatica abbiamo fatto in sede di bilancio per trovare 10/50 milioni da spostare su settori importanti quali i capitoli per i disoccupati, per il lavoro, per la sanità, per la cultura. Sono davvero stupito di vedere con quanta facilità, invece, questa Giunta regionale ha trovato 800 milioni da dare ad una società che certamente non è in difficoltà e non ne ha così bisogno.
Mi si dice: "E' una società radicata storicamente sul territorio". E' talmente radicata sul territorio che ha ricattato le istituzioni per diversi mesi dicendo: "Ce ne andiamo a giocare da un'altra parte".
Sicuramente si deve dare qualcosa, ma 800 milioni non sono solo troppi si tratta di un'immensità. Mi stupisco che la Giunta, anziché preoccuparsi dei veri problemi del Piemonte, si preoccupi di chi problemi non ne ha.



PRESIDENTE

Come Presidente del Consiglio regionale farò una breve considerazione.
Non mi unisco alle critiche e alle osservazioni che sono state fatte in quest'aula, però pregherei il Presidente della Giunta, a tutela dell'istituzione che rappresenta, che nella trattativa (se esiste) e nell'incontro pour parler con la Juventus venga tutelato - mi dispiace porre sul tappeto questi piccoli e meschini problemi rispetto ad altri che sono stati avanzati, però lo devo dire - il posto dei Consiglieri regionali allo stadio. C'è una convenzione con la società Juventus che stabilisce duecento posti per gli amministratori comunali, provinciali e regionali.
Consigliere Cavaliere, io sono stato chiamato in causa parecchie volte sono andato fuori dal recinto, ho dovuto non dico litigare, ma interloquire in maniera piuttosto vivace: la scorsa settimana con il Consigliere Bellion, un'altra volta con il Consigliere Montabone, altre volte ancora con altri Consiglieri. Su questo argomento c'è sempre una disputa: assegnano i biglietti a chi vogliono. Se ne fregano - permettetemi il termine - della convenzione con gli Enti pubblici, e se sono lì presente cerco di risolvere con il buonsenso: dal momento che, per esempio, il posto del Presidente Ghigo è quasi sempre vuoto, cerco di utilizzarlo. Su questo c'è un disagio che mi permetto di sottolineare in quest'aula, anche se tali questioni, rispetto a quanto hanno detto altri colleghi, sono certamente minimali e pertanto mi vergogno di averle proposte.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Molto brevemente per puntualizzare, nonostante avessi già fatto un intervento in merito alla sollecitazione fatta da parte dei Consiglieri la scorsa settimana.
Sulle considerazioni che con molta demagogia vengono fatte sull'impegno finanziario che la Regione Piemonte ha destinato a questo intervento vorrei precisare - visto e considerato che qualcuno ha anche fatto riferimento alle difficoltà di discussione di bilancio regionale per reperire stanziamenti in un senso piuttosto che in un altro - che le scelte strategiche del bilancio sono state fatte in occasione di quel dibattito quando sono stati scelti alcuni capitoli di spesa. Non è che con questa iniziativa la Giunta regionale ha prelevato dei fondi dal capitolo del lavoro per destinarli alla sponsorizzazione della Juventus: ha prelevato dei soldi che nel bilancio della Regione erano compresi nel capitolo di spesa relativo alla promozione dell'immagine della Regione, per attuare una di quelle che vengono comunemente chiamate "campagne promozionali" o "campagne pubblicitarie" che non questa Giunta, ma tutte le Giunte precedenti - forse pagando i mezzi pubblicitari tre volte tanto rispetto a quello che costavano mediamente sul mercato - hanno fatto storicamente.
Questo lo voglio precisare perché è bene che tutti sappiano che questi non sono fondi che dovevano essere assegnati agli anziani, perché provenienti da altri capitoli di spesa: erano destinati a bilancio per la promozione dell'immagine della Regione Piemonte e che qualcuno - molto oggettivamente o soggettivamente che si voglia dire - può ritenere spesi male. Ma, ripeto non sono fondi che potevano essere spesi in altre direzioni e che la Giunta regionale ha sottratto agli anziani per mettere a disposizione dell'avv.
Agnelli, che viene raffigurato come un emblema...
GRIFFINI E' anziano anche lui! GHIGO, Presidente della Giunta regionale Preciso questo per definire i confini dell'intervento, nel senso che la Giunta regionale avrebbe potuto destinare questi 800 milioni a favore di La Stampa, il Corriere della Sera e Panorama con le comunicazioni del caso.
Pertanto, questa operazione va intesa nell'ottica di uno stanziamento in vista di una promozione dell'immagine, e non solo dell'immagine, della nostra Regione, perché dietro a questa operazione sono declinati anche dei contenuti.
Viene sempre citato il simbolo "Regione Piemonte - Spirito Europeo" come se l'operazione si riducesse alla duplicazione di quel simbolo. Ma non è così: tutta l'operazione ha un contenuto di comunicazione molto più ampio.
Torno a ripetere: è assolutamente possibile che questo tipo di comunicazione non venga giudicata positivamente. Si tratta di opinioni, ma voglio ben dire che è un investimento compreso a bilancio tra i capitoli di spesa legati alla promozione. A torto o a ragione - il giudizio naturalmente, è soggettivo - è stato deciso di utilizzarlo attraverso un mezzo che è il marchio più famoso che la nostra Regione ha la possibilità passatemi il termine - di sfruttare.
Sono convinto che, attraverso questo abbinamento e tutte le iniziative di promozione che si realizzeranno, crescerà la conoscenza dei valori e dei contenuti della nostra Regione, vero obiettivo finale che ci siamo posti.
Per fare questo, dobbiamo ottimizzare gli scarsi volumi di investimenti a nostra disposizione, perché la comunicazione è una delle merci più care, e voi sapete che lanciare una campagna pubblicitaria costa diversi miliardi.
Pertanto, abbiamo ritenuto opportuno utilizzare un veicolo fornitoci da uno straordinario evento storico, legato alla storia del nostro territorio perché nessuno può negare che il centenario della nascita della Juventus squadra nata a Torino e che ha sempre giocato nel nostro territorio, sia sicuramente un fatto culturale della nostra società, e questo nessuno me lo può contestare.
Allora, onestamente, che cosa mi sento di accettare? Che qualcuno mi dica che avrebbe fatto delle scelte diverse, e questo è assolutamente legittimo; che probabilmente la trattativa che abbiamo fatto con la società Juventus non sia stata conclusa al massimo dell'ottimizzazione dal punto di vista del ritorno o del costo; ma, secondo me, il ritorno (avremo poi anche le certificazioni da parte delle società preposte a tale scopo) di questo investimento ci ripagherà ampiamente, in base alle mie esperienze, rispetto al prezzo.
Voglio anche sottolineare che la maggior parte dell'investimento di questa operazione è destinata per l'allestimento di una mostra che si terrà alla Promotrice e, di conseguenza, nella nostra città e nella nostra regione. In questo modo, tanti tifosi juventini, per tutto il prossimo anno, oltre a venire a vedere le partite allo Stadio Delle Alpi a Torino e garantire, di conseguenza, una ricaduta all'indotto di tutta la città andranno poi anche a vedere la mostra e a verificare quale sarà l'inserimento ed il ruolo della Regione Piemonte all'interno della stessa a verificare la presenza della Regione Piemonte in tutti gli avvenimenti legati a questa manifestazione, che non si riduce semplicemente ed esclusivamente alla riproduzione del logo regionale, ma comprende ben altro.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione dell'ordine del giorno n. 506, propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 509, presentato dai Consiglieri Pichetto, Toselli, Ferrero, Vaglio, Benso, Ghiglia, Racchelli Galli, Viglietta, Rubatto, Gallarini e Galli relativo al rincaro delle tariffe postali per la spedizione di periodici.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento: Varie

Richiesta da parte della Consigliera Spagnuolo di maggiore coinvolgimento dei Consiglieri regionali in occasione di manifestazioni ufficiali


PRESIDENTE

Comunico al Consiglio che, in concomitanza con la visita del Presidente Scalfaro nella provincia di Alessandria, il Consiglio regionale, anzich martedì prossimo, si dovrebbe tenere mercoledì prossimo. Infatti, in occasione di tale visita, molti Consiglieri alessandrini desiderano essere presenti alla stessa.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.
SPAGNUOLO Presidente, non voglio prendere troppo tempo, perché è tardi, ma le anticipo che alla Conferenza dei Capigruppo porrò il problema della presenza dei Consiglieri regionali in queste circostanze, per esempio in quella della venuta di personalità altissime, come il Presidente della Repubblica. E' pur vero che, se il Presidente della Repubblica va in una provincia, i Consiglieri eletti in quella provincia hanno titolo per essere invitati, però dato che i Consiglieri non hanno vincolo di mandato bisognerebbe intervenire anche sulle Prefetture, perché quanto meno i Capigruppo vengano invitati.
Ritornerò su tale questione. Posso anche non partecipare, può anche non interessarmi, non è questo il punto; è una questione di indicazioni da dare alla Presidenza e agli Uffici della Presidenza della Repubblica. Non vado oltre, perché mi sembra che il contesto non sia molto attento e forse questa non è neanche la sede adatta.



PRESIDENTE

Certo. Comunque la questione è stata sollevata per incedere della presenza del Consigliere Chiezzi ad Asti. Abbiamo avuto difficoltà con il cerimoniale della Repubblica o della Prefettura, che poi è stato risolto seduta stante, mediante l'intervento del Capo cerimoniale della Presidenza della Repubblica. Comunque è certamente un problema che sottoponiamo.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 506 relativo alle manifestazioni del centenario Juventus (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo all'esame dell'ordine del giorno n. 506, il cui testo recita: "Premesso che: la Giunta regionale ha posto tra i suoi obiettivi prioritari quello di definire ed attuare un progetto di comunicazione affidando a tal proposito apposito incarico nell'ambito di tale progetto si ritiene necessaria l'utilizzazione di specifici testimonial la Giunta regionale ha ravvisato queste caratteristiche nelle manifestazioni che nell'ambito del centenario del Club terrà la società sportiva Juventus per tale iniziativa il nostro Ente impegnerà quasi un miliardo di lire il Consiglio regionale del Piemonte pur ritenendo del tutto prestigioso l'ambito delle manifestazioni che il Club juventino intende realizzare e che le stesse debbano essere sostenute con sobrietà economica ed istituzionale dal nostro Ente, non ravvisa però la necessità di un finanziamento che raggiungerà la cifra di quasi un miliardo di lire non finalizzato allo sviluppo e alla promozione delle attività sportive nella nostra regione si rileva infatti che la cifra in oggetto è certamente funzionale ad un impatto di immagine della Giunta regionale e non già alle finalità istituzionali del nostro Ente, che ha tra le sue prerogative la promozione dell'attività sportiva in definitiva, il cospicuo finanziamento destinato dalla Regione per i festeggiamenti del centenario della società Juventus, per lo più destinato a manifestazioni di immagine, mentre sarebbe istituzionalmente più corretto finanziare (utilizzando proprio l'occasione del centenario) una promozione dell'attività sportiva calcistica preferibilmente rivolta ai giovani e in special modo nelle scuole calcistiche e delle tante società piccole e medie che non dispongono né di attrezzature né di finanziamenti per tutti questi motivi invita la Giunta regionale a correggere nel senso sopra indicato, per quanto è ancora possibile, le iniziative in oggetto".
Si distribuiscano le schede per la votazione a scrutinio segreto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 27 voti contrari 23 schede bianche 3 scheda nulla 1 L'ordine del giorno è approvato.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno presentati all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,20)



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