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Dettaglio seduta n.133 del 21/05/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 19 febbraio e del 4, 7, 11, 18, 25 e 26 marzo 1997 si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino e Racchelli.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Presa d'atto delle dimissioni degli Assessori Viglietta e Gallarini (art. 35 Statuto della Regione Piemonte)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 6) all'o.d.g., che prevede la presa d'atto delle dimissioni degli Assessori Viglietta e Gallarini.
Il Presidente della Giunta ha inviato al Presidente del Consiglio regionale, in data 11/3/1997, la seguente lettera: "Ai sensi di quanto previsto dal comma terzo dell'art. 35 dello Statuto, le trasmetto in allegato fotocopia della lettera di dimissione presentatemi dall'Assessore regionale Matteo Viglietta in data 6/3/1997.
L'Assessore regionale Matteo Viglietta, con tale lettera, comunica la sua intenzione di rassegnare in modo irrevocabile le dimissioni da Assessore regionale".
Inoltre, in data 19/5/1997 il Presidente Ghigo ha inviato la seguente lettera: "A mente di quanto previsto dall'art. 35 dello Statuto comunico, per quanto di competenza del Consiglio regionale, che l'Assessore dott. arch.
Pier Luigi Gallarini mi ha presentato in data odierna, al termine dei lavori della seduta di Giunta, le proprie dimissioni dall'incarico assessorile a far tempo dal momento della presentazione delle stesse.
La prego di prenderne atto per le necessarie formalizzazioni".
Quindi in data 20/5/1997 il Presidente Enzo Ghigo invia una lettera al Presidente del Consiglio, avente per oggetto "Presentazione delle candidature a nomine di Assessori regionali, ai sensi dell'art. 35, comma secondo, dello Statuto": "Con riferimento a quanto previsto dall'art. 35, comma secondo, dello Statuto, a seguito delle dimissioni presentate dalla carica assessorile dagli Assessori Viglietta e Gallarini, presento le seguenti candidature alla nomina per l'esercizio delle funzioni assessorili: Angelo Burzi Gilberto Pichetto Fratin.
La prego di voler cortesemente espletare tutti gli incombenti di legge per la formalizzazione delle nomine da parte del Consiglio regionale non appena e ove il Consiglio regionale abbia preso atto delle dimissioni presentate".
Credo che il Presidente della Giunta voglia prendere la parola; prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dal punto di vista procedurale, sottopongo al Consiglio - come mi è stato indicato - la mia volontà di procedere alla nomina dei due nuovi Assessori, recependo le dimissioni dell'Assessore Viglietta, espresse a suo tempo e da portare in aula per la loro formale accettazione da parte del Consiglio, e dell'Assessore Gallarini, presentatemi nella giornata di lunedì, alla chiusura della seduta di Giunta.
Le considerazioni di carattere politico che mi hanno indotto a svolgere questa segnalazione e a presentarla al Consiglio per l'approvazione secondo il Regolamento fanno seguito ad una decisione di cambiamento già assunta relativa ad una razionalizzazione che io avevo, chiaramente insieme alla maggioranza, ritenuto di attuare attraverso lo spostamento dell'Assessore Gallarini a Capogruppo di Forza Italia. Di fatto, lui già esercitava questo ruolo, ma per un giusto equilibrio di competenze, di pesi e di carichi di lavoro, si era deciso che la rinuncia alla carica assessorile dovesse essere la tappa finale di questo percorso.
Non faccio considerazioni sul caso Viglietta, perché in aula è già stato discusso. Chiaramente è stato un imprevisto del quale io ho dovuto prendere atto in relazione ai fatti che tutti voi conoscete; di conseguenza, come era già stato stabilito, ho deciso di sostituire l'Assessore Viglietta con la proposta di nomina del Consigliere Pichetto.
Sono sicuro che queste scelte rappresentano il primo passo formale per ottenere una maggiore razionalità nelle attribuzioni delle deleghe all'interno della Giunta, e il Consiglio mi deve dare la possibilità di realizzarla attraverso la nomina di questi due Assessori.
Il secondo passo, prettamente di mia competenza, sarà quello di attribuire, nel corso della seduta di Giunta di lunedì prossimo, a questi due Assessori le deleghe e di mettere mano alla razionalizzazione dei carichi di lavoro, cosa che già da tempo avevo in animo di realizzare e che oggi, con l'ingresso di questi due nuovi Consiglieri in Giunta e quindi di due nuovi Assessori, ritengo di poter mettere in atto.
Naturalmente le decisioni di razionalizzazione delle deleghe - non so se questa è prassi, a parte le competenze specifiche del Presidente verranno comunicate attraverso i canali ufficiali nel momento in cui verranno assunte. Non so se su questo argomento sia prassi che qualcuno poi possa esprimere pareri ed opinioni; però, visto e considerato che si pu intervenire su tutto, penso che ciò potrà avvenire.
Tuttavia, quelle sono decisioni che assumeremo nella giornata di lunedì prossimo, per cui per ora decisioni in maniera chiara non ne sono ancora state assunte. Di conseguenza, le notizie e le considerazioni che appaiono sui giornali possono contenere qualche elemento di verità, ma non è detto che corrispondano esattamente alle decisioni che assumerò - perché questa è una responsabilità specifica del Presidente della Giunta - nella seduta di Giunta di lunedì 26 maggio.
Colgo l'occasione per ringraziare l'Assessore Gallarini per il contributo, la valenza e la serietà del lavoro svolto all'interno della Giunta; sono convinto che il ruolo di Capogruppo è un ruolo che lui ha voluto e che vuole interpretare in maniera completa. Naturalmente colgo anche l'occasione per ringraziare l'Assessore Viglietta per il lavoro svolto nel periodo in cui ha rivestito il ruolo di Assessore all'interno della Giunta.
Non ritengo di fare ulteriori considerazioni; questa è la mia proposta al Consiglio. Ovviamente mi attendo che questa mia proposta venga sottoscritta dal voto di maggioranza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Anch'io voglio rivolgere un saluto particolare agli Assessori Gallarini e Viglietta; all'Assessore Gallarini anche per tutta la vicinanza, la sensibilità e l'aiuto prezioso che ha dato all'Ufficio di Presidenza proprio perché le diverse incombenze potessero essere svolte nel migliore dei modi.
Sulla comunicazione del Presidente ci saranno senz'altro degli interventi da parte del Consiglio: chi domanda la parola? Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ringrazio il Presidente Ghigo per la comunicazione che ha svolto.
Cosa dire, colleghi? Inizia un movimento. Finalmente qualcosa si muove.
Dopo una fase in cui probabilmente il Presidente della Giunta regionale ha praticato l'adagio del quieta non movere mota quietare, adesso qualcosa si muove. Qualcosa che era stato annunciato più volte dallo stesso Presidente Ghigo, evidentemente in relazione a problemi - io dico disfunzioni - nell'ambito della compagine di Giunta, secondo le attese di questa parte del Consiglio regionale, quando abbiamo verificato incongruenze, insufficienze anche di ordine organizzativo all'interno dei lavori della Giunta. Quindi un movimento è iniziato, seppure molto in ritardo, ma, con a carico parecchi problemi ancora non risolti, solo ora il Presidente Ghigo affronta il problema della razionalizzazione del ruolo dell'Assessore Gallarini e dopo due mesi e dieci giorni provvede alla sostituzione dell'Assessore Viglietta. Si giunge in quest'aula semplicemente nominando due persone, senza essere ancora in grado di parlare, dopo così tanto tempo e meditazione, del nuovo assetto organizzativo delle deleghe della Giunta regionale che saranno assunte dai vecchi e nuovi componenti della Giunta.
Quindi rilevo evidentemente ancora una fase di discussione aperta, di problemi non risolti. Mi sarei atteso in quest'aula un momento di chiarificazione generale, un momento di punto della situazione in atto perciò io richiedo cortesemente al Presidente Ghigo di non lasciare questo tema all'iniziativa dei Gruppi, tanto più di minoranza, di quest'aula, come mi è sembrato di capire, ma di assumere lei, come Presidente di una Giunta rinnovata nella composizione e nelle deleghe, il compito di illustrare dopo la seduta di Giunta di lunedì nella quale lei riassegnerà le deleghe finalità, obiettivi e contenuti di questa nuova decisione e che quindi questo costituisca un impegno da prendere oggi in quest'aula per non essere costretti come Gruppo a rincorrere, a seguito di notizie giornalistiche che non mancheranno, la Giunta e il suo Presidente per chiedere come mai perché, quali finalità e via dicendo.
E' un momento emblematico, questo proposto dal Presidente Ghigo, della fine probabilmente di una fase di governo. Una fase che è obiettivamente indiscutibile definire di gravi insufficienze nell'azione di governo. Il programma che è stato presentato era molto altisonante, aveva però già inserite parecchie genericità; altisonante, ma poco legato alle strutture di governo dell'Ente che lei si apprestava allora a governare. Sono gravi le inadempienze di cui la Giunta regionale è responsabile in questi due anni ormai di governo, perché tutti gli atti che sostenevano dichiarazioni altisonanti in ordine alla programmazione economica, alla programmazione finanziaria, al tentativo di affrontare i problemi dello sviluppo dell'occupazione, dell'efficienza della macchina regionale, sono tutti rimasti lettera morta. Rileggevo ancora adesso la dichiarazione che "in tempi ragionevolmente brevi ci sarebbe stato un riassetto del personale l'attuazione del decreto legislativo", ma questo non è avvenuto.
Non abbiamo un Piano regionale di sviluppo, Presidente. Nel suo programma si spendevano parole e intere pagine sulla capacità della Regione Piemonte di individuare obiettivi e di mobilitare non solo risorse pubbliche, ma addirittura anche - con sfoggio di vocabolario internazionale di mobilitare altri partner, altri soggetti privati. Avevate intenzione di rivedere tutta la partecipazione sugli Enti strumentali, di ristrutturarla e invece viaggiate giorno per giorno su questo tema. Mancano altri strumenti fondamentali: il Piano territoriale di coordinamento, il Piano regionale dei trasporti. Viceversa, andate avanti a pizzichi e bocconi, con singoli provvedimenti, la cui insufficienza probabilmente non è sfuggita ad alcuni componenti della Giunta regionale, forse anche al Presidente Ghigo.
Allora attendiamo, Presidente, una riflessione su tutto questo, che non si limiti all'annunciazione un po' burocratica ed omertosa di fatti che devono essere resi al Consiglio. Al Consiglio si rendano i fatti politici nel loro spessore e soprattutto, Presidente Ghigo, nella loro prospettiva perché ci sono ancora tre anni di amministrazione, tre anni che sono anche liberi da ogni tipo di vincolo: sono i tre anni in cui si costruirà la prospettiva di un governo regionale e quindi è un periodo in cui si pu ancora costruire o raccogliere quanto seminato.
Il Gruppo di Rifondazione Comunista vuole mettere in rilievo un elemento, Presidente, visto che lei si attrezza a riorganizzare le deleghe se questo le potrà essere utile o se lei lo riterrà tale. Noi avevamo suggerito tempo addietro, anche in modo formale attraverso un'interpellanza, di procedere ad un riordino delle deleghe in capo ad un Assessore particolarmente inefficiente nel gestire le proprie deleghe. Un Assessore che fin dal primo momento avevamo osservato come caricato di troppe e troppo grandi responsabilità. La stessa ANSA il 23/6/1995 scriveva a proposito dell'Assessore Nino Masaracchio "avrà un superassessorato". Era una cosa che non era sfuggita nemmeno agli organi di stampa.
Tra i problemi che occorre risolvere nell'interesse dell'Amministrazione regionale, noi suggeriamo una particolare attenzione a come è stata affrontata la delicata gestione di questo complesso di deleghe, che segna, a modo di vedere del Gruppo di Rifondazione Comunista uno dei punti di minor efficienza e di maggiore farraginosità e, qualche volta, anche di maggiore arroganza da parte dell'Assessore regionale.
Quindi, nell'ambito di una razionalizzazione, come lei dice, delle deleghe metta attenzione - Presidente Ghigo - a questo elemento che, per come l'abbiamo visto gestire, non ha prodotto buoni risultati e in tanti casi di carattere interno ed esterno - e giungo anche a dire internazionale - non ha prodotto neppure buona immagine per la Regione Piemonte. Dato che lei è particolarmente attento a questi elementi, il dover risolvere una questione che è segno di inefficienza amministrativa, di cattiva immagine della Regione Piemonte e di incapacità di gestire un numero troppo grande ed importante di deleghe, noi glielo segnaliamo come elemento di riflessione.
Un altro elemento critico è quello che si collega anche curiosamente al dibattito che abbiamo svolto nel corso della scorsa riunione. Come Gruppo osserviamo con dispiacere e con un certo stupore che questa Giunta maschile rimane pervicacemente maschile. E non mancano le competenze di colleghe che fanno parte della maggioranza e che anche questa volta, se le votazioni avranno l'esito auspicato dal Presidente Ghigo, non potranno dare un contributo alla Regione in virtù del carattere tipicamente femminile di affrontare e risolvere i problemi. Questa osservazione è critica, ma è anche un po' stupefatta, perché nella passata riunione, e anche in seguito ai commenti degli organi di stampa, pensavo fosse emersa la questione dell'assenza femminile nella compagine di Giunta come una stonatura riconosciuta da tanti, come un fatto anomalo poco giustificato. Infatti l'apporto delle Consigliere regionali di maggioranza - nuove come tanti uomini nuovi seduti in Giunta - che noi da un punto di vista tecnico e politico abbiamo potuto rilevare, è assolutamente apprezzabile. E allora questo stupisce, Presidente Ghigo, perché ci sono questioni come quella della par condicio, come quella della presenza in posti di responsabilità delle donne alla pari degli uomini, ci sono questioni che un Presidente della Giunta regionale dovrebbe assumere come questioni di interesse generale che vanno al di là dei condizionamenti, che non vogliamo pensare non esistano o non debbano esistere, ma ci sono questioni che vanno al di là degli equilibri all'interno degli schieramenti che compongono la maggioranza.
Il Presidente di una Giunta regionale è espressione di accordi e compromessi e patti tra i Gruppi consiliari, ma è anche qualcosa in più, e io, vedendo ogni tanto nei comportamenti del Presidente Ghigo, forse dovuti ad una minore esperienza di carattere politico intesa, come la intende spesso il Presidente, in senso negativo e quindi come un elemento positivo della sua esperienza, mi aspettavo che questo fosse uno dei momenti in cui la storia, l'esperienza personale, anche il carattere del Presidente stesso potesse risolvere e sanare una questione che, viceversa, rimane tale. E a poco servono, anzi hanno l'effetto contrario, le irruenti precisazioni fatte dall'Assessore Leo nel corso della scorsa seduta - non so se saranno ripetute nella prossima - il quale si è scusato, facendo vedere come i dodici maschi Assessori si sono comunque occupati al meglio delle problematiche femminili, quasi rassicurando anche il genere femminile che non c'è alcun bisogno - per fare una buona politica di pari opportunità, di promozione della presenza femminile - di una presenza femminile in Giunta.
Questi sono aspetti delicati ed importanti che noi solleviamo criticamente senza - saremo un po' illusi - perdere la speranza che, a seguito di questo dibattito in quest'aula e magari sentendo anche le opinioni degli altri Gruppi, questo elemento possa - Presidente Ghigo - essere corretto cambiando almeno uno, se non entrambi, i due nominativi proposti, per proporre, all'interno del Consiglio regionale, nell'area che lei crederà più opportuna, che sarà quella di maggioranza, all'elezione di Assessore una candidata nostra collega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, io non intervengo sulle scelte che il Presidente Ghigo ha compiuto per sostituire i colleghi Viglietta e Gallarini; rientra nel suo potere. Voglio soltanto fare due considerazioni di carattere politico: sentendo il suo intervento molto tecnico e di razionalizzazione di deleghe, mi veniva in mente il dibattito in questi giorni nella Bicamerale attorno al premier forte, come volontà abbastanza diffusa da una parte delle forze politiche, poi l'altra proposta ancora più forte era quella del semipresidenzialismo alla francese. Noi, in Regione, abbiamo un sistema elettorale ormai istituzionale, dove il premier forte è sancito dalla modalità con cui il Presidente della Regione è stato eletto, nel senso che era indicato nella scheda, quindi sostanzialmente indicato dal popolo. Questa novità regionale, istituzionale, avrebbe consentito al Presidente di utilizzare fino in fondo la designazione popolare utilizzarla per svolgere meglio, con più velocità, con meno lacci e lacciuoli, il suo ruolo di Presidente, di capo dell'Amministrazione. In realtà, abbiamo notato sin dalla formazione di questa Giunta che il Presidente Ghigo ha confermato di utilizzare le vecchie liturgie del passato, non utilizzando a fondo questo suo ruolo e anche adesso, per sostituire i due colleghi, ha utilizzato le stesse metodologie, le stesse liturgie, cioè ha lasciato che all'interno di ogni partito, di ogni alleanza, venisse aperta una discussione, che si concludesse per poi registrare in modo notarile le decisioni assunte da parte dei partiti e della maggioranza. Questo mi pare un limite; lo constato perché secondo me la novità introdotta con la legge elettorale dovrebbe essere utilizzata meglio da lei, Presidente, e la dovrebbe utilizzare non soltanto nei confronti dei colleghi Assessori che si sono dimessi, ma anche nei confronti dei colleghi Assessori che non si sono dimessi.
Io non credo che ci sia soltanto un problema di razionalizzazione e di riflessione attorno alle deleghe dei colleghi Viglietta e Gallarini, ma un problema più ampio. Cioè l'esame va compiuto fino in fondo. Lei, mi pare l'anno scorso, ha dato le pagelle agli Assessori...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No.



SAITTA Antonino

Ha fatto una valutazione, avevo letto sui giornali... Questo mi consente soltanto di chiedere a lei, Presidente, un maggiore coraggio, non tanto per una convenienza della minoranza, ma per un'esigenza complessiva della Regione.
L'ho detto in altre occasioni, spesso ci sono alcune modalità con cui gli Assessori si presentano nella Regione, che richiedono interventi forti da parte sua: occorrerebbero anche interventi forti nei confronti di alcuni Consiglieri della maggioranza. Continuo a veder circolare lettere di colleghi della maggioranza che riportano queste frasi: "Grazie all'intervento del Gruppo tal dei tali ti ho fatto avere un contributo".
Una volta questa si chiamava clientela, Prima Repubblica, però è un metodo che continua ad essere diffuso. Un intervento della Regione all'adesione di un contributo viene utilizzato da parte di singoli Consiglieri per dire "sono stato bravo, ti ho sponsorizzato". Questa è la prima riflessione.
La seconda è che lei, Presidente, ha scelto la strada, nella sua comunicazione, della razionalizzazione delle deleghe, giustamente non ha voluto fare alcuna riflessione politica. Credo che questo Consiglio dovrebbe fare una riflessione più ampia, partendo dal fatto che la sua Giunta è già quasi alla metà del percorso, la sua maggioranza è a metà del percorso e noi stentiamo a vedere risultati positivi. In occasione della discussione del bilancio abbiamo constatato una grande debolezza della Giunta; l'abbiamo constatata nella mancanza di presentazione di documenti fondamentali per un'attività legislativa seria, mancanza di riferimenti forti di programmazione.
C'è questa continua prevalenza dell'immagine che mi pare un modo per sopperire alle difficoltà di carattere politico; in ogni caso politicamente mi pare che questa maggioranza continui ad essere molto debole. Credo che la maggioranza, la Giunta, il Presidente, non abbiano una sufficiente percezione dei problemi del Piemonte. Questa accentuazione dell'immagine, la questione della Juventus, il fatto di presentarsi come Regione è importante, per carità, nelle modalità naturalmente più corrette ma continua a mancare un modo per aggredire i problemi della nostra Regione.
Anche la produzione legislativa mi pare molto scarsa; le proposte della maggioranza sono sempre molto deboli, non sempre c'è la forza ed il coraggio politico di assumersi le decisioni e di fare delle battaglie in Consiglio regionale e i provvedimenti un pochino più organici dal punto di vista legislativo sono sempre stati predisposti o preparati insieme alla maggioranza di centro-sinistra; penso alla legge sull'artigianato ed altro.
Sottolineo l'importanza di una riflessione più ampia sui risultati scarsi conseguiti, per capire come poterli superare.
Come minoranza non abbiamo una ricetta, ma siamo disponibili a dare il nostro contributo perché si apra una fase diversa, nuova, che sia in grado di consentire alla Regione di assumere un ruolo sicuramente più attivo, ma soprattutto all'altezza della nuova posizione che si vuole assegnare alla Regione.
Questo dibattito sul federalismo richiede, evidentemente, un governo diverso della Regione, richiede una maggioranza che abbia più senso delle istituzioni, cosa che finora non abbiamo notato. Quindi proceda alla sostituzione degli Assessori e faccia pure le razionalizzazioni, ma in questa maniera lei, Presidente, non risolve i problemi veri di carattere politico che continuano a non essere affrontati. Sono problemi che vengono costantemente presentati e sono emergenti nel dibattito qui in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, abbiamo letto sui giornali che ci sarà prima il rimpastino e poi il rimpastone e forse poi il ribaltone, che fa anche rima. Il signor ribaltone nessuno sa chi è: anche Ghigo non ha ancora capito se ce l'ha alle spalle o davanti, ma questo poi si vedrà. Il rimpastino o rimpastone pare senza lievito, nel senso che nella dichiarazione del Presidente non si è sentito neanche quel minimo di bilancio politico che pur, in queste occasioni, è debito fare. Da parte mia, almeno un bilancio, seppur brevemente, lo intendo tracciare, proprio per invitare il Presidente a mettere mano e a rafforzare la sua azione di governo, se crediamo in un sistema bipolare, dove il centro-destra ha vinto, nel 1995, le elezioni. In qualche modo deve governare assumendosi le proprie responsabilità, ma mi pare che questo non sia tanto il desiderio del Presidente Ghigo; ci crede e non ci crede al fatto che sta governando e non imprime una politica.
Abbiamo già avuto modo di dirlo in passato, dovrebbe essere di centro destra la politica con cui la nostra Regione possa crescere e confrontarsi.
Mi pare, invece, perché questa è l'attività preminente della nostra Giunta che debba accadere qualcosa di mondiale. La Giunta del Piemonte c'è se c'è il Campionato mondiale di cross o Giochi senza Frontiere; deve esserci qualcosa di mondiale perché il Presidente possa fare quello che è capace a fare: presentare bene le cose mondiali. In questo Angeleri credo che sia l'esempio maggiore.
Gli eventi importanti, come i recenti Campionati mondiali di sci, sono passati senza dare niente al Piemonte e senza dare niente all'attività sciistica. C'è la maggiore associazione del Piemonte, che raggruppa le scuole di sci, che si lamenta del fatto che non ha raccolto niente; non possiamo far andare i ragazzi alle scuole, non possiamo comprare gli sci non possiamo fare niente. Se però c'è da fare una conferenza stampa e dare una coppa, questo riusciamo a farlo. Noi pensiamo che questi eventi debbano anche essere usati per la loro potenzialità di immagine, ma non perseguire solo questo obiettivo: devono far crescere qualcosa. Per questo siamo molto critici quando ad esempio si sceglie di dare 800 milioni alla Juventus, per fare che cosa? Niente. E non si sceglie questo evento - magari spendendo la stessa cifra - per fare qualcosa.
In occasione del centenario della Juventus in Piemonte si potrebbero per esempio, costruire altri impianti sportivi, moltiplicare le scuole calcistiche giovanili, costruire altri campi di calcio.
Il Presidente Ghigo mi ricorda quel personaggio - non mitologico - del ciclo cinematografico di inizio secolo del cinema a Torino, Maciste.
Personaggio nato a Torino: Maciste alpino, Ghigo che si appende alla fune Maciste al mare... Il Presidente Ghigo, che vuole rappresentare l'immagine del buon governo di questa Giunta e che si è impegnato molto in appoggio al fustigatore delle prostitute, Costa, nel tentativo di sostenerlo elettoralmente, in realtà non è quel buon capo di governo che pretende di apparire.
Tra l'altro, sempre per restare in tema di eventi mondiali, la scorsa settimana il Presidente Ghigo ha detto "ci dispiace che Stefania Belmondo abbia scelto di essere sponsorizzata dalla Regione Trentino".



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dalle mele del Trentino.



CAVALIERE Pasquale

Sì, dalle mele del Trentino, comunque è sempre cofinanziata dalla Regione Trentino. Mi sono informato del motivo di questa decisione, ho chiesto lumi al collega Peano che aveva seguito la vicenda e ho telefonato a Stefania Belmondo per chiedere perché non si sia fatta sponsorizzare dalla Regione Piemonte - una campionessa che porterebbe il nome del Piemonte in tutto il mondo. Stefania Belmondo mi ha risposto: "Non sono mai stata così umiliata in vita mia come quando sono andata a chiedere all'Assessore Angeleri di essere sponsorizzata dalla Regione Piemonte.
L'Assessore mi ha risposto che non stavo vincendo (lei in quel momento non aveva ancora vinto), non avevano soldi e quindi non mi potevano sponsorizzare".
Questa è la verità! E' vergognoso.
Questo è un esempio di come questa Giunta tratta i problemi: o si tratta di immagine - tra l'altro, neanche preveggenti, Angeleri non si era recato dalla maga - oppure la cosa non si fa se Garrone non lo consiglia.
Ho fatto solo alcuni esempi, anche consumando il tempo a mia disposizione, quindi termino dicendo che se il Presidente crede di dover governare questa Regione deve cambiare gli Assessori che fanno fare brutta figura al Piemonte e alla sua Giunta e continuare la sua azione di governo.
Mi è venuto in mente - essendo io un noto giustizialista - leggendo un articolo del giornale, che il Presidente Ghigo nel suo primo intervento in quest'aula disse: "Vado a trovare il mio amico Dell'Utri in carcere ad Ivrea per esprimergli tutta la mia solidarietà perché so che è innocente".
Mi pare sia stato condannato in primo grado.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Noi questa mattina assistiamo ad un'altra occasione un pochino mancata.
Il Presidente ha aperto la seduta, ci ha annunciato due sostituzioni di Assessori regionali, che per motivazioni diverse - sulle quali in parte abbiamo già discusso - hanno dato le dimissioni, quindi si è proceduto alla presa di posizione secondo la quale: "considerate le dimissioni intervenute si proceda alle sostituzioni".
Questa occasione sarebbe stata più utile per tutto il Consiglio regionale se avessimo avuto la possibilità di fare una valutazione anche politica degli incarichi e di quella modificazione di deleghe che lo stesso Presidente ci ha annunciato come esigenza di razionalizzazione - io traduco anche di migliore buon governo che lo stesso Presidente Ghigo sente e che peraltro, in più circostanze, noi abbiamo considerato come necessarie.
In realtà, per un miglioramento della qualità dell'azione di governo, è necessario un riordino più ampio, non soltanto di deleghe, ma dell'esigenza di un coraggio più approfondito per fare in modo che questa Giunta possa veramente rispondere a quei compiti nuovi che noi auspichiamo e che le Regioni molto presto potranno avere.
Ci sembra, invece, che ci si sia attestati su una modificazione minima e che, in questa seduta il Consiglio regionale, sia stata sottratta la possibilità di una valutazione politica più ampia rispetto ad una modificazione di deleghe che riteniamo peraltro essere indispensabile.
Il ruolo della Regione è ancora abbastanza sfuocato, vengono compiuti degli sforzi di immagine ma - come è già stato detto in alcuni interventi che mi hanno preceduto - tali sforzi di immagine sono ancora molto insufficienti.
Ci sembra, Presidente, che manchino due elementi che noi, come contributo dell'opposizione, ci permettiamo di segnalarle: l'urgenza di avviare un Piano regionale di sviluppo e l'urgenza di porre mano alle deleghe di funzioni agli Enti locali.
Questi ci sembrano due grandi argomenti, peraltro stiamo assistendo nella discussione delle grandi leggi di impianto o comunque di modifiche a grandi leggi di impianto, al fatto che il problema del rapporto con gli Enti locali viene sempre alla luce. E' successo anche questa mattina nella discussione sull'art. 17, ma si pone anche rispetto alle questioni del Piano socio-sanitario, rispetto alle questioni proprio dei rapporti con le Province e a tutto il comparto molto importante dei provvedimenti Bassanini.
Oggi quindi non possiamo che prendere atto di una decisione del Presidente, ma credo che la vera discussione di carattere politico dovrà essere fatta quando saranno annunciate le modificazioni di deleghe; cioè da quello che io ho capito, che il nostro Gruppo ha capito, sarà qualcosa di più ampio delle competenze degli Assessori che devono essere sostituiti.
Peraltro riteniamo che una modificazione di competenze e di attribuzioni di competenze sia indispensabile. Penso, ad esempio, alla riunione di ieri dei Presidenti e dei Vicepresidenti di Commissione, durante la quale sono stati esaminati i cosiddetti carichi pendenti delle Commissione consiliari; devo dire che, fatta eccezione per la sanità, in alcuni campi è stata rilevata una pochezza di lavoro all'o.d.g. delle Commissioni che deriva proprio da una mancanza di provvedimenti.
Oggi abbiamo in discussione due grandi questioni: quella del Piano socio-sanitario e l'altra - che dovrà cominciare - del Piano dello smaltimento dei rifiuti; nell'insieme, però, le grandi questioni sono tutte ancora sul tappeto e devono essere affrontate. Tuttavia, nel contempo, noi leggiamo sovente sui giornali tutta una serie di prese di posizioni e di dichiarazioni; mi riferisco, per esempio, alle dichiarazioni che ci sono oggi in materia di cultura.
In questo momento non c'è il Presidente della VI Commissione, ma credo che con lo stesso Assessore Leo nella VI Commissione dovremo approfondire queste prese di posizione, perché tutto può essere discusso, anche in campo culturale. Io non sono per i dogmi, non sono per le assunzioni fatte una volta per tutte, non sono per i santoni. Credo anch'io che molte cose rispetto alle questioni culturali e a chi parla e a chi ha sempre e soltanto titolo per parlare debbano e possano essere assunte.
Questa è questione che condivido dal punto di vista del metodo, ma credo che comunque delle osservazioni così impegnative possano essere discusse nella Commissione cultura anche dal Presidente, se ha delle posizioni. Per carità, la cultura non è soltanto dominio di chi ha le risorse, ma, ad esempio, in tutto il dibattito sulla questione degli Stati Generali del Piemonte vediamo quanto sia dominio di una Regione e quanto debba essere dominio di chi alle questioni culturali dedica attenzione e dedica uno spazio che oggi è ancora troppo insufficiente.
Quindi, in mancanza oggi della condizione vera di un dibattito politico, anch'io le chiedo, Presidente, di portare in Consiglio la questione della modificazione delle deleghe, delle responsabilità, in modo da poterne discutere sotto questo punto di vista.
Infine, un ultimo punto che ritengo molto importante. Intanto io faccio gli auguri, dal punto di vista umano, ai colleghi Pichetto e Burzi. Mi auguro che vogliano portare in questa Giunta delle sfaccettature culturali che mi sembrano un po' assenti o che mi sembra debbano essere rafforzate (forse questa è l'espressione più adeguata).
Ritengo che un rafforzamento ed una evidenziazione di quelli che sono i valori della cultura laica siano molto importanti in una Giunta che, a nostro avviso, è troppo caratterizzata da posizioni di destra e di estrema destra. Mi auguro che questo possa rappresentare un momento ulteriore senza nulla togliere agli elementi culturali di altri che, evidentemente avranno tentato lungo la strada di portarli avanti.
Quindi, dal punto di vista della civiltà dalla quale non voglio mai togliermi, faccio anche gli auguri a questi due colleghi, che hanno fatto un buon lavoro nella conduzione delle loro rispettive Commissioni consiliari. Credo inoltre che sia necessaria un'altra cosa - e lo dico al Presidente del Consiglio e un po' a tutta la Giunta: un maggiore rispetto ed una maggiore attenzione dei contributi e del lavoro delle Commissioni consiliari e del Consiglio regionale.
Ed infine, la questione femminile. Credo di avere le carte in regola perché l'ho detto più volte in questi anni, già alla presentazione del programma - Presidente, lei ricorderà - per dire che questa Giunta manca profondamente di una valenza di carattere femminile. Mi voglio ricollegare al dibattito che abbiamo avuto la scorsa volta, per dire alle colleghe del Consiglio regionale, e a quelle che siedono nella maggioranza in particolare, che le conquiste non sono mai fatte una volta per tutte. Non illudetevi che le conquiste siano fatte un volta per tutte.
Nel campo dell'acquisizione dei diritti femminili, delle pari opportunità, elle pari condizioni di partenza e della valorizzazione del ruolo femminile, le conquiste non sono mai fatte una volta per tutte.
Talvolta si pensa che la protezione all'interno di una maggioranza, di un Gruppo forte, di una realtà territoriale possano porre al riparo la condizione femminile dall'essere depauperata. Credo che questa sia un'illusione.
Ritengo che nel percorso di vita che alcune Consigliere, in particolare quelle giovani - e debbo dire che stimo tutte moltissimo - faranno dovranno accorgersi di quanto questi diritti non siano mai conquistati una volta per tutte e di quanto questi diritti debbano in qualche modo essere tenuti in dovuto conto e considerazione, senza svenderli a logiche di mediazione. Se dal punto di vista culturale tendo a non fare delle considerazioni in generale, credo invece che nel campo della crescita delle donne - non perché esse debbano dimostrare qualcosa a qualcuno, ma perché è un diritto, è un miglioramento della società che le donne crescano - la mediazione fine a se stessa sia veramente un disvalore.
Mi auguro quindi che, anche nelle modificazioni successive che probabilmente questa Giunta dovrà fare per la carenza e la debolezza che ancora essa riveste, anche dopo gli eventuali inserimenti che oggi sono proposti, ci possa essere un'occasione di valorizzazione di questa cultura al di là - mi sia permesso di dire e su questo credo che ancora torneremo dello scarso convincimento che mi è sembrato di cogliere nelle stesse colleghe della maggioranza. Ma la strada che abbiamo davanti è ancora lunga e credo che presto dovranno rivedere le loro posizioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Questa è certamente un'occasione straordinaria nella vita del nostro Consiglio. Mi pare che non si possa non rilevare il fatto che l'avvicendamento di Assessori non avviene nell'ambito di una dinamica di crescita, ma nell'ambito di una dinamica di crisi. E non dico questo per iniziare un rapporto "a carico" del Presidente Ghigo, non è nelle mie intenzioni; sto cercando, in pochi minuti, di fare una riflessione sullo stato della vita del nostro Consiglio.
Lei non avrebbe mai sostituito l'Assessore Viglietta - credo - se non in conseguenza di una vicenda che, obiettivamente, ha segnato un punto di grande disagio; la riproposizione del collega viene comunque dopo un'operazione - visto che si parla diffusamente in termini sportivi - di retrocessione del medesimo, che era a sua volta un elemento di evidenza di quel malessere. Ciò non mi scandalizza: i problemi ci sono in tutti i Gruppi. Tuttavia, in un Gruppo che ha la massima responsabilità del governo diventa un elemento di affievolimento della sua capacità di essere un soggetto forte rispetto ai grandi temi di cui la maggioranza e il Consiglio nel suo insieme si devono occupare.
L'operazione, quindi, parte con questo tipo di limitazione personalmente, ritengo che sulla difficoltà nel suo insieme in qualche maniera il Presidente sia riuscito a stendere un velo di immagine che ha parzialmente contenuto a suo favore il danno di una realizzazione inferiore rispetto ad un programma dalle grosse ambizioni - e in tal senso considerato positivamente nei nostri interventi di apertura di legislatura.
Considero la questione dell'immagine un'operazione berlusconiana post litteram, quando l'effetto di questo tipo di questioni è un po' finito.
Tant'è che il malessere che sta sconvolgendo il Paese dimostra che non è più questione di "novalgina"; la cura del dolore, la riaffermazione di elementi di identità non risolvono la sostanza strutturale del problema. E lo dico senza togliere il valore, che va riconosciuto, all'operazione di immagine: in una società della comunicazione è da tenere in considerazione.
Come PDS rivendichiamo l'aver sempre privilegiato maggiormente il confronto politico delle idee, dei programmi, del conflitto d'aula. Credo che di questo ci si debba dare atto; ci siamo comportati così in venticinque anni di presenza nel Consiglio regionale, prima come PCI, poi come PDS.
Noi siamo, però, l'opposizione; spetta alla maggioranza creare le condizioni indispensabili ad un grande confronto di idee dai contenuti significativi. Occorre la materia "prima": il nostro interrogativo è su quanta ne occorra e quale debba essere.
Siamo tutti preoccupati del fatto che questo nostro momento di vita politica - nonché il dibattito di oggi - si svolge al cospetto del grande ed imminente avvenimento di una riforma - speriamo "decente" - di federalismo, ma anche che siamo al cospetto di un'opinione pubblica scettica. E questo sia detto a disdoro di tutti: opinione pubblica scettica nei confronti dell'istituzione Regione.
Poche le vie di fuga rispetto a questa crisi, sia per quanto riguarda gli Assessori sia per i singoli politici individuali: non c'è salvezza; la lettera, le comunicazioni, i comunicati sui giornali del tipo "guarda come sono bravo io... guarda quanto ho fatto..." è un metodo davvero modesto per risolvere le grandi questioni, rispetto alle quali o si salvano tutte le istituzioni o vengono tutte travolte.
Presidente, colgo una forte discrasia - non nelle sue intenzioni: lei stesso conosce il nostro apprezzamento per quelle parti di realizzazioni che condividiamo e alle quali cerchiamo di concorrere in modo impegnato e diffuso come, ad esempio, sulle comunicazioni e le strategie rispetto alla collocazione del Piemonte in Europa - tra il lancio dell'idea degli Stati Generali, per ripensare in qualche maniera il Piemonte...



MARENGO Luciano

Credo che siano dimissionari anche altri Assessori; salvo D'ambrosio non c'è nessuno...



RIBA Lido

In effetti è una constatazione che mi stava sfuggendo, visto che in qualche maniera interloquivo con i due Presidenti, che stanno prestando attenzione. Anche questo, però, non è un segno da prendere con leggerezza vistane l'assenza sono costretto a dirlo con maggiore sottolineatura: il dramma degli Assessori è sempre stato di essere portati ad amministrare.
Dunque, l'amministrazione gratifica: c'è la fila della gente che telefona che chiede; i telefonini sono accesi 24 ore su 24. Voi sapete quanto questo induca ad un giudizio scettico, alle volte persino di sufficienza nei confronti dei politici. Governare è altra cosa.
Le pongo quattro questioni di governo, Presidente. Il governo regionale deve promuovere la crescita culturale, civile e sociale della comunità piemontese; deve governare lo sviluppo del territorio; deve governare lo sviluppo dell'economia; e deve, in qualche maniera, governare i destini e il progetto di una comunità. Rispetto a queste cose, c'è la nostra attesa e il nostro interrogativo; se mancano questi scenari è assolutamente complicato svolgere un'opposizione di tipo costruttivo (costruttivo rispetto a che cosa?).
C'è poi un altro punto, Presidente, che agli Assessori non accenno nemmeno visto il loro atteggiamento nei confronti di un dibattito che ha per oggetto una crisi della Giunta: siano certi gli Assessori che noi non potremo, nell'interesse del Piemonte, non tenere conto di come concepiscono il loro rapporto con il Consiglio regionale: sarei portato a fare nomi e cognomi degli Assessori la cui insufficienza ci sta creando imbarazzi a non finire e che stanno sequestrando il Consiglio in dibattiti che non finiscono più, costringendo alcuni ad opposizioni ostruzionistiche, magari al di là delle loro intenzioni, per mancanza di capacità di governare alcuni processi, come quelli, ad esempio, riguardanti il territorio. Non ce la facciamo più a governare un passaggio complesso come quello attuale con l'insufficienza politica e strategica con la quale siamo costretti a confrontarci. Su questo avverrà il confronto.
Chiediamo quindi al Presidente della Giunta regionale, ma anche al Presidente del Consiglio, richiamandomi al fatto che noi privilegiamo il confronto delle idee e sui programmi rispetto al conflitto d'aula, che ci vengano dati gli strumenti affinché il rapporto possa essere tale.
Alle volte infatti assistiamo, un po' per problemi di immagine, un po' perché la questione o non è stata posta o non è stata recepita, alla confisca degli strumenti di confronto e di informazione. Relativamente all'informazione televisiva e giornalistica, vi è una differenza sproporzionata tra gli strumenti di informazione del Consiglio e quelli della Giunta; se non ci sarà una rettifica, una presa d'atto di questa situazione, il Consiglio regionale non riuscirà a vincere lo scetticismo della gente nel riconoscere la Regione come istituzione cui affidarsi, e in un quadro di riorganizzazione dello Stato, come Ente di riferimento apicale rispetto al territorio.
Da questo punto di vista, l'uscita di sicurezza dalla condizione individuale di singoli Assessori, di singoli Consiglieri o di Presidente che se la cava meglio di tutti: è dato di cui si legge - ci pone di fronte ad una scelta. O verranno messi in discussione gli strumenti strategici per governare il territorio - ma sappiamo tutti che non ce ne sono più: sono stati tutti dissipati in questi anni - con un grande dibattito sulle questioni dell'economia, oppure saremo costretti a creare sedi affinch questo confronto avvenga; in tal caso, il Consiglio regionale si impoverirà e potrà rischiare di diventare, per colpa non nostra, quella sede del conflitto d'aula che tanto rappresenta in termini di regressione delle sue potenzialità.
Non so, Presidente, quanto lei condivida - e non mi aspetto un'affermazione in tal senso - queste considerazioni, ma credo che provengano da un Consigliere quasi "anziano" (qui non sono in molti alla loro seconda legislatura).
Siamo in grado di misurare la distanza tra alcune esigenze e la condizione nella quale ci troviamo oggi, ma siamo anche in grado di assicurare la totalità del nostro impegno per quella parte di sforzo che può essere comune tra maggioranza ed opposizione. Per questo, per chiediamo che a questo fine la maggioranza e particolarmente la Giunta assumano il ruolo più congruo.
Non spetta a noi scegliere fior da fiore facendo commenti sui nuovi Assessori proposti, però devo dare atto che si tratta di due colleghi che hanno dimostrato di lavorare e di avere un senso del lavoro collettivo. A prescindere del grande limite di non aver ancora risolto il problema di una presenza femminile - è già stato detto, e credo che lei stesso, Presidente Ghigo, sappia che questo è un problema della sua Giunta - restano comunque tutti i problemi di contenuto sui quali credo che dovrebbe essere avviato un dibattito di media legislatura a partire dalle prossime settimane altrimenti, sulla massa di atti amministrativi con i quali sostanzialmente si misura il Consiglio, sarà molto difficile imboccare una svolta significativa come quella di cui abbiamo bisogno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Ho ascoltato le considerazioni di alcuni colleghi dopo la premessa e l'introduzione del Presidente, che direi volutamente e coscientemente ha scelto questa strada: sottoporre alla volontà del Consiglio la surroga dei due Consiglieri dimissionari. Il Presidente ha anche tratteggiato, seppure di sfuggita, le ragioni per le quali si è arrivati a questo passo, e ha sottolineato il fatto che debba essere compiuto; d'altronde è stato invocato pure dal Consigliere Chiezzi come primo intervento.
Io penso che il Presidente, la Giunta e l'intera maggioranza saranno d'accordo; per quanto ci riguarda noi lo siamo, e dichiariamo sin d'ora il nostro consenso. Siamo dell'avviso che occorra cogliere questa occasione che sarà attuata completamente nel momento in cui il Presidente avrà ricalibrato e ridistribuito le deleghe nella seduta di Giunta di lunedì prossimo, come ha preannunciato.
Per ora ci limitiamo ad esprimere l'augurio ai colleghi ed amici Burzi e Pichetto affinché svolgano - e siamo convinti che lo possano fare - un ottimo lavoro all'interno della Giunta, così come hanno svolto un ottimo lavoro all'interno del Consiglio nei vari ruoli che sono stati chiamati a svolgere nel corso di questi primi due anni. Di questo siamo convinti ed esprimiamo loro l'augurio affinché possano fare bene, certi che lo potranno fare.
Per quanto ci riguarda, come Gruppo diamo il massimo della collaborazione ai due colleghi, così come abbiamo sempre fatto da posizioni diverse, affinché collegialmente possano inserirsi nel nuovo ruolo e rafforzare la comune risultante politica che deve uscire dalla Giunta e dalla maggioranza attraverso la sommatoria delle singole componenti sicuramente loro saranno due componenti di notevole spessore.
Per quanto concerne il dibattito politico, noi riteniamo che sia il caso di farlo. Limitarsi semplicemente al passaggio di oggi sarebbe politicamente di basso profilo, mentre tale passaggio deve essere propedeutico - in questo "punto", come diceva il Consigliere Riba, di quasi metà legislatura, peraltro invocato e sentito dal Consiglio - all'effettivo miglioramento dell'attività politica della Giunta e del Consiglio.
Personalmente penso che il passaggio di oggi provocherà senz'altro degli indotti di natura politica, per cui l'occasione meriterà la spesa di un dibattito in Consiglio. Un dibattito che consenta di valorizzare quello che riteniamo la maggioranza e la Giunta, dal nostro punto di vista di Gruppo di Forza Italia, ha fatto in questo primo scorcio di legislatura non ancora arrivata al 50%, ma che sicuramente rappresenta lo scorcio più difficile, quello in cui si trattava di mettere in moto il motore. Si sa che l'inerzia è sempre l'ostacolo maggiore, dal punto di vista fisico, da superare all'inizio; riteniamo che, una volta avviato il motore - e questo è stato fatto - ci siano le condizioni perché si possa creare anche un ritorno di natura politica indotta relativamente alle azioni intraprese, e ce n'è.
Come Gruppo non concordiamo assolutamente su alcune valutazioni espresse in qualche intervento precedente circa il fatto che esecutivo e maggioranza non sono stati in grado di rispondere alle attese né di produrre innovazione politica. Certo, l'immagine è probabilmente il quinto punto cardinale del nostro tempo, non si può prescindere da questo - lo ha ammesso anche il Consigliere Riba - ma riteniamo che non sia stato e non sia di mera immagine che questa Giunta abbia vissuto. L'immagine pu abbellire, può lustrare una sostanza che o c'è o non c'è; l'immagine sul nulla e sull'effimero riteniamo che non possa essere costruita. Quindi l'immagine è un punto cardinale di completamento e non può essere sostitutiva di altri punti fondamentali. E ritengo che il dibattito che avremo modo di fare avrà argomenti, ragioni e contenuti in grado di supportare le affermazioni che oggi possono sembrare senza fondamento.
Anche chi vi parla ha avuto modo, con cognizione di causa, di vivere alcune iniziative, anche stravolgenti, che sono state messe in campo da questa Giunta e da questa maggioranza, con il concorso di tutto il Consiglio. A mio parere, non possiamo considerare sempre le cose in due modi distinti, in quanto molte volte le iniziative incontrano, nei vari passaggi, ostacoli, lacci, lacciuoli e vincoli vari, mentre per situazioni di carattere reale è sempre opportuno ed è sempre estremamente necessario che ad alcuni provvedimenti, soprattutto di natura legislativa, si arrivi attraverso momenti di mediazione, di contemperamento di esigenze e di posizioni. Questi aspetti molte volte li viviamo quando siamo in Sala A) o quando siamo all'interno di alcune riunioni di un certo tipo.
Non si possono considerare le cose come se fossero a compartimenti stagni per cui esiste una maggioranza che potenzialmente è in grado, al di là dei Regolamenti e di tutto il resto, di fare tutto quel che vuole.
Sappiamo che non è assolutamente così; forse, entro certi limiti, per fortuna non è così, ma sfortunatamente per altri versi, perché non esistono supporti tali da consentire che le iniziative finiscano così come sono state concepite ed arrivino in porto così come sono state ideate.
E' sempre il caso di arrivare, qualcuno può dire ad un annacquamento qualche altro può dire ad un contemperamento dei vari interessi che attraverso le forze politiche si esprimono all'interno dell'assemblea regionale, ma sicuramente si tratta di vincoli da tenere presenti in maniera realistica.
Non voglio assolutamente tediare oltre; semplicemente l'intervento, in sostanza, voleva riassumere l'augurio nei confronti dei due colleghi di Gruppo, dei due amici che si apprestano ad entrare in Giunta e che sicuramente sono in grado di fare bene. Il fatto che il passaggio di oggi non sia esaustivo rispetto al momento politico all'interno del quale si colloca e alla vita amministrativa e politica della nostra assemblea di oggi, sicuramente - e immagino che il Presidente e tutta la maggioranza nel suo complesso saranno d'accordo - è propedeutico ad una seconda fase, ma a deleghe riassestate e ricalibrate.
Sicuramente le ricalibrature - mi permetto di dire - avverranno con un raziocinio ed una razionalità che è facile immaginare maggiori di quanto non fossero state all'inizio, per ovvie ragioni. Anche perché questi due anni hanno portato ad alcune esperienze, ad alcune discrasie, hanno messo in evidenza alcuni punti di frizione ed alcuni limiti. E direi che tutta questa esperienza sicuramente servirà a raggiungere un assetto più produttivo dal punto di vista amministrativo e politico.
Tuttavia, esprimeremo considerazioni più peculiari e più pregnanti dal punto di vista politico allorquando saremo in quel dibattito che è preannunciato, come immagino, per la settimana prossima o comunque a brevissima scadenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, dirò poche parole perché io non ho la fantasia di altri colleghi, soprattutto della minoranza, che sulla semplice sostituzione dei nomi, senza neanche avere un'idea vaga di quella che pu essere la ridiscussione o la riassegnazione delle deleghe, riescono a parlare per un quarto d'ora. Allora, visto che io ho poca fantasia ed un certo pragmatismo, mi limito agli auguri e ai ringraziamenti, che sono particolarmente sentiti nei confronti degli Assessori che hanno deciso di dimettersi dai loro incarichi e agli auguri di buon lavoro ai due Assessori che subentreranno e che il Presidente Ghigo ha scelto per affidare loro delle importanti responsabilità.
Il discorso politico - l'ha già detto bene Gallarini - si rinvia perch è serio farlo quando c'è o quando la Giunta o il suo Presidente intenderà attraverso la riassegnazione delle deleghe fare od impostare o rafforzare un discorso politico, altrimenti facciamo un po' di polemichina come sempre accade, tiriamo quattro bordatine, peraltro insignificanti, caricate a salve, sulle solite più o meno vere inefficienze di questa Giunta. Abbiamo interpretato tutti il nostro ruolo o ruolino in questo caso di opposizione o di maggioranza e abbiamo fatto il nostro dovere. Anche oggi ci siamo guadagnati il nostro gettone, in buona sostanza. Io ho difficoltà a parlare sul nulla, solo sui nomi: ottime persone e ottimi amici quelli che lasciano, ottime persone e ottimi amici quelli che entrano; auguri e ringraziamenti.
Solo una cosa: io ovviamente mi auguro che in questa Regione il centro destra governi a lungo, ben oltre il cambiamento di millennio, ma mi auguro che in altre Regioni chi governa su altre sponde e su altre posizioni abbia la stessa incapacità, secondo la minoranza, o la stessa capacità secondo noi, di governare con regolamenti che assolutamente impediscono di portare avanti qualsivoglia iniziativa e qualsivoglia impostazione politica di quella che è l'amministrazione di una Regione. Perché che questa Regione questa Giunta e questa maggioranza, non abbiano un progetto strategico è assolutamente falso! La pura verità è che questo progetto strategico questi progetti strategici, queste leggi strategiche, grazie ad un Regolamento che consente esclusivamente alla minoranza di esercitare le leggi della democrazia, non possono essere posti in atto dalla maggioranza: così è! Si riesce a bloccare qualsiasi tipo di iniziativa politica amministrativa e legislativa di questa maggioranza.
Io vorrei solo ricordare che alcune settimane fa il Governo nazionale ha posto la fiducia (non ricordo bene su cosa) ed è stata o la ventesima o la ventunesima fiducia del Governo Prodi, chiesta perché ci si trovava di fronte addirittura a quattrocento emendamenti! Sto parlando del Parlamento italiano: addirittura quattrocento emendamenti! Io potrei dire semplicemente che questa Regione non può chiedere il voto di fiducia neanche quando si trova di fronte a seimila emendamenti! Questo cosa significa? Che manca la progettualità o significa semplicemente che chi conosce e sfrutta molto bene i Regolamenti regionali impedisce che la progettualità e la strategia di questa maggioranza vadano avanti? Ai posteri l'ardua sentenza, anche se io personalmente, noi come Alleanza Nazionale, una risposta ce l'abbiamo già: c'è tanta voglia di lavorare da parte di questa maggioranza e di questa Giunta, c'è tanta voglia di frenare da parte di chi legittimamente interpreta un ruolo politico di minoranza, ma finché non si risolverà in maniera democratica questa discrasia anche rispetto al Parlamento nazionale, questo impedimento alla realizzazione piena dei programmi, fin quando non si realizzerà pienamente un bipolarismo serio che in fondo, ogni tanto, chi vince decide anche qualcosa e non è sempre obbligato a cedere su tutto pur di fare qualcosa, ecco io credo veramente che nessuno possa assumersi né i meriti del governo, ma che anche la minoranza non possa attaccare chi poi la possibilità di lavorare non ce l'ha.
Ribadisco quindi la piena fiducia ai due Assessori che si apprestano ad entrare in Giunta, rimandando poi nel merito della riassegnazione delle deleghe un discorso politicamente più approfondito.
Ancora ringraziamenti agli Assessori uscenti che hanno così ben operato in questi anni.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, desidero esprimere ai due Assessori che hanno ritenuto di lasciare la Giunta l'apprezzamento per il lavoro svolto. Sono state motivazioni diverse; desidero ancora richiamare l'alto senso di rispetto per la Giunta e per il Consiglio dell'Assessore Viglietta che aveva ritenuto di lasciare il proprio incarico. Mentre per quanto riguarda l'Assessore Gallarini è stata una scelta di posizionamento diverso all'interno del Consiglio.
Insieme al ringraziamento per il proficuo lavoro svolto dai due colleghi, desidero anche rivolgere le espressioni di felicitazioni ed esprimere l'augurio e la certezza, che è certezza per me e per noi, che il lavoro che svolgeranno i due nuovi Assessori sarà all'altezza del compito prestigioso al quale sono stati chiamati, perché la professionalità e le capacità dimostrate in questi anni ne sono testimonianza.
Queste sono espressioni non formali, ma sentite. Credo però che oltre a queste espressioni di sentimento, debba essere fatta una valutazione su quella che è l'odierna discussione. Anche oggi abbiamo dimostrato di non sapere gestire il tempo prezioso del nostro lavoro: l'odierno dibattito si è svolto prima ancora di conoscere quelle che saranno le determinazioni del Presidente Ghigo in ordine alla redistribuzione delle deleghe, cioè si è incentrato su una critica, su una valutazione su quello che potrebbe essere. In questo senso farò un tipo di intervento diverso dagli altri colleghi. Credo che dobbiamo dare un taglio diverso, cioè un taglio che segua quel principio generale dell'economia degli interventi. Cioè oggi molti di noi hanno fatto degli interventi che verranno riproposti, più o meno articolati, più o meno approfonditi, dopo aver conosciuto le valutazioni del Presidente. Credo sia anche questo un modo di non utilizzare al meglio il nostro tempo, insieme alle esigenze di cambiare qualcosa nelle regole, nel nostro regolamento di funzionamento dell'aula.
Se così non fosse, cioè se non si riuscisse a cambiare qualche regola, non per volontà liberticide, non per volontà di togliere la possibilità a qualunque o chiunque dei sessanta Consiglieri di esprimere le proprie valutazioni, ma proprio per permettere che le diverse posizioni possano esprimersi nel loro modo più completo, ma anche funzionale, ai fini della realizzazione di certi disegni, se così non fosse magari ci sarà una Presidenza di Commissione in più a disposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente della Giunta, la nomina di due nuovi Assessori è un evento importante per le iniziative e le attività della Giunta regionale.
Gli Assessori sono di nomina del Presidente della Giunta che si assume anche la responsabilità del loro operato.
Da parte dei Gruppi consiliari, e quindi anche di chi vi parla, non vi può essere altro che augurare ai neo Assessori un ottimo lavoro al servizio della nostra Regione; ringraziare l'Assessore Gallarini che oggi lascia il suo incarico ed augurargli che possa, nella sua nuova attività di Capogruppo di Forza Italia, impegnarsi come ha sempre fatto in Giunta regionale; ringraziare l'Assessore Viglietta che, con senso di responsabilità, aveva rinunciato recentemente alla delega; sperare che i nuovi Assessori siano maggiormente sensibili ai problemi degli anziani e delle categorie che rappresentano e che le loro iniziative in tale settore non siano solo parole, ma fatti concreti.
Signor Presidente, non possiamo che affermare il diritto del Presidente di delegare i Consiglieri da lui scelti per le mansioni di Assessore. Per questo, pur non avendo potuto in alcun modo incidere in tali scelte, le valuto positivamente augurando agli eletti ed alla Giunta tutta un ottimo lavoro al servizio del nostro Piemonte.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo procedere alla presa d'atto delle dimissioni.
Leggo testualmente: "Nel caso di dimissione o di decadenza di uno o più Assessori... il Presidente della medesima deve proporre la sostituzione al Consiglio, che vi provvede per appello nominale, con le modalità previste per l'elezione".
Procediamo quindi con la presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Matteo Viglietta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 53 Consiglieri presenti.
Procediamo ora alla presa d'atto delle dimissioni dell'Assessore Pierluigi Gallarini.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 53 Consiglieri presenti.
Infine, la proposta di sostituzione dei due Assessori deve avvenire per appello nominale.
Pongo dunque in votazione per appello nominale la candidatura ad Assessore regionale del Consigliere Burzi.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 32 hanno risposto NO 22 Poiché si è raggiunta la prescritta maggioranza, proclamo eletto Assessore il Consigliere Angelo Burzi.
Pongo ora in votazione per appello nominale la candidatura ad Assessore regionale del Consigliere Pichetto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 32 hanno risposto NO 22 Poiché si è raggiunta la prescritta maggioranza, proclamo eletto Assessore il Consigliere Gilberto Pichetto.
Porgo gli auguri al Consigliere Pichetto e al Consigliere Burzi e li prego di prendere posto nei banchi della Giunta.



(I neo eletti Assessori prendono posto nei banchi della Giunta)



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Solo una domanda Presidente; ho letto dall'Agenzia che si sarebbe formato un nuovo Gruppo consiliare. Vorrei sapere.



PRESIDENTE

Non è stato ancora formalizzato, appena avremo la notizia la comunicheremo al Consiglio.
La II Commissione è convocata alle ore 13,30 in Sala Morando.
I lavori riprenderanno alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,15)



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