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Dettaglio seduta n.122 del 25/03/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri D'Ambrosio e Rosso.


Argomento: Opere pubbliche - Trasporti su gomma - Trasporti su ferro

Esame progetto di legge n. 186: "Proposta di legge al Parlamento: 'Autorizzazione di spesa per la realizzazione e l'ammodernamento dei collegamenti internazionali autostradali (Asti-Cuneo-Nizza) e ferroviari (Fossano-Cuneo-Ventimiglia)'" - Presentazione ordine del giorno n. 417 (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti relativi all'art. 1 del progetto di legge n. 186, di cui al punto 6) all'o.d.g.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moro: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "X) L. 68 miliardi per la linea ferroviaria Bra-Ceva".
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

L'emendamento proposto dal Gruppo di Rifondazione Comunista di finanziare 68 miliardi per la linea ferroviaria Bra-Ceva, una tratta ferroviaria importante, tende a modificare e correggere l'assurda anomalia della proposta di legge n. 186, legge che vuole realizzare e ammodernare il solo collegamento autostradale Asti-Cuneo-Nizza e ferroviario Fossano-Cuneo Ventimiglia.
Migliorare e rendere più efficiente la citata linea ferrata è un atto dovuto dalla Regione Piemonte verso una realtà territoriale importante spesso dimenticata e disattesa del Cuneese, verso l'Astigiano e il Piemonte sud. E' già stato ampiamente rimarcato che in Piemonte vi sono altre importanti emergenze e priorità in materia di viabilità e trasporti, senza ovviamente mettere in discussione la centralità strategica del Cuneese tant'è che l'emendamento in discussione, di stanziare 68 miliardi per la tratta ferrata Bra-Ceva, è proprio mirato nel Cuneese.
Quindi la nostra posizione politica sui trasporti è per una proposta di legge globale, completa, di tutte le esigenze e realtà territoriali di viabilità e trasporti del Piemonte e non limitativa e settoriale, ed anche impropria, che è tipica degli anni '60, della filosofia della nuova politica di sviluppo.
Anche per questa tematica, abbiamo proposto questo emendamento che riteniamo importante e lo poniamo all'approvazione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un intervento che rientrava nelle previsioni del Piano regionale dei trasporti. Quindi, anche in questo caso, l'Assessore, che adesso è assente anche fisicamente, mentre questa mattina era presente, ma la sua presenza non si notava, perch grazie all'inibizione che gli ha dato il Presidente non parla più...



PRESIDENTE

Nessuno ha dato inibizioni; controlli le parole, Consigliere Papandrea.
Quando si scherza, si scherza, ma nessuno ha dato inibizioni all'Assessore di rispondere...



PAPANDREA Rocco

Non ufficialmente, non in modo formale...



PRESIDENTE

Nè ufficialmente nè in maniera informale...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Di fronte a determinate provocazioni, Consigliere Chiezzi, non prendiamoci in giro, di fronte ad alcune provocazioni ho detto: "lei non risponda", e conta anche il tono, lo stile e lo humour con cui si dicono queste parole. Non ho dato alcuna inibizione!



PAPANDREA Rocco

Lo dicevo scherzosamente anch'io!



PRESIDENTE

Allora, bisogna metterlo tra virgolette, perché è difficile che voi abbiate l'ironia; avrete il sarcasmo, di cui siete maestri, ma dell'ironia non lo siete affatto!



CHIEZZI Giuseppe

Questo lo dice lei!



PRESIDENTE

Lo dico io, certo! Non me ne importa niente di dimostrarlo neanche una volta, dico quello che devo sentire, non faccio certamente esercizi di ipocrisia!



PAPANDREA Rocco

Neanche noi.
Questa mattina sono stati posti all'Assessore dei problemi che dovevano in qualche modo interessarlo, e avevamo notato che, sempre questa mattina oltre ad una scarsa presenza della Giunta, c'era un Assessore presente qui in aula, ma nei fatti assente da un dibattito che pure gli doveva interessare, in quanto riguardava il suo Assessorato. Nei nostri interventi abbiamo sistematicamente posto problemi seri, rispetto alle cose che lui stesso ha più volte affermato e pensavamo fosse possibile avere un confronto, cosa che invece non è avvenuta, indubbiamente perché l'Assessore ha deciso autonomamente di non intervenire, lasciando forse il compito ai relatori della legge.
Detto questo, ritengo che ci troviamo di fronte a proposte che sono previste, è continuo l'atteggiamento della Giunta, della maggioranza, di fare delle affermazioni e delle programmazioni, ma poi quando concretamente gli si pone il problema vota contro. Temiamo che questo valga per l'insieme delle opere ferroviarie che riguardano la zona del Piemonte sud-ovest e anche le zone interessate dalla legge. Ho letto una lettera del Ministero che ci fa temere questo.
Noi pensiamo che oltre a quella linea, che è uno dei pochi punti della proposta di legge Riba su cui siamo d'accordo, ci siano altri spezzoni del collegamento ferroviario riguardanti quest'area della provincia di Cuneo che meritano un intervento per migliorare la viabilità e la possibilità di collegarsi con l'insieme della rete ferroviaria italiana in modo più rapido ed efficace.
Nello stesso tempo noi pensiamo che un potenziamento del trasporto ferroviario favorisca l'alleggerimento del trasporto su strada e contribuisca a risolvere una serie di problemi che anche altri Consiglieri hanno sottolineato, che come noi si rendono conto delle difficoltà di collegamento in questa provincia sia di tipo ferroviario che viario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non ero presente prima e non ho capito se il motivo dell'alterco fosse da ricondurre all'assenza della Giunta...



(Interruzioni)



CAVALIERE Pasquale

Non era ricondotto a questo, però vorrei fare un'osservazione del tutto legata all'argomento trattato.
Questo non è uno spettacolo decoroso, nel senso che per quanto la nostra opera possa essere dilatativa dei lavori del Consiglio, ancorch motivata ed argomentata con ragionamenti ed interventi di merito, credo che non ci siano lavori del Consiglio di serie A e lavori del Consiglio di serie B. Se il Consiglio è legalmente costituito, non può essere sminuito in questo modo.
Gran parte degli Assessori è assente e fino a poco fa non era rappresentata neanche la Presidenza della Giunta...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Non eravamo a giocare a biliardo.



CAVALIERE Pasquale

Non lo metto in dubbio, Vicepresidente Majorino, però almeno l'Assessore competente dovrebbe ascoltare le nostre osservazioni. Ma del resto questa questione tanto voluta da tutti, è così poco affrontata.
Questo è un altro argomento di ragionamento, perché non ho sentito tranne dall'Assessore ai trasporti - che però non è mai entrato nel merito dei ragionamenti - da parte di Consiglieri di maggioranza, argomentazioni forti e valide che sorreggano in qualche modo questo importante provvedimento - se così lo si vuole definire. Noi lo riteniamo un provvedimento negativo perché rende prioritarie delle questioni che invece non lo sono.
Credo inoltre che ci sia un addensamento di problemi relativi al territorio che proprio in questa settimana trovano espressione. Mi pare quasi un calvario, una settimana di passione per l'ambiente piemontese, che oggi deve sopportare l'approvazione di questo provvedimento.
Durante la pausa di pranzo ho convenuto con un ex Consigliere regionale che in questo Consiglio c'è meno attenzione alle questioni ambientali che in altri Consigli regionali, c'è meno sensibilità e competenze - ma questo è relativo - e complessivamente manca quella convergenza anche trasversale quando si toccano problemi di carattere epocale come questo.
Poc'anzi si è fatta la battuta sull'arrivo del mare a Cuneo...



RIBA Lido

Presenta un ordine del giorno!



CAVALIERE Pasquale

Tu arriverai a portare il mare a Cuneo, perché con i tuoi TIR farai sciogliere i ghiacciai.



RIBA Lido

Riprendi l'argomento di Annibale, che è più serio!



CAVALIERE Pasquale

Lo spiegherò un'altra volta.



PRESIDENTE

Lo spiegherà la prossima volta.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Il nostro emendamento fa riferimento ad una linea ferroviaria secondaria, che collega nel territorio cuneese Bra e Ceva, che con un finanziamento di 68 miliardi potrebbe invece essere trasformata in una linea ferroviaria primaria.
La riflessione del collega Cavaliere relativa all'assenza della Giunta è anche un espediente anomalo utilizzato dai Gruppi di minoranza per interloquire con la struttura di governo per invitarla a rispondere sui contenuti delle questioni.
Ritorno a quello che il nostro Gruppo ha voluto sottolineare con i propri emendamenti. Dal momento che non proponiamo emendamenti ostruzionistici, ma che segnalano esigenze forti di parti diverse di territorio, prendendo quindi in considerazione carenze ed anomalie delle linee ferroviarie nell'insieme del territorio piemontese (quindi linee di trasporto su ferro e non solo, perché analizziamo anche i passaggi a livello ed altro), ci aspetteremmo una risposta che vada oltre il personalismo che emerge da questa legge, una risposta sui contenuti, così come quelli contenuti negli emendamenti relativi alla governabilità del territorio e che prevedono interventi migliorativi delle strutture territoriali di trasporto.
L'assenza in generale di Piani all'interno della nostra Regione (perch non abbiamo un Piano sanitario, non abbiamo un Piano territoriale, non abbiamo un Piano regionale di sviluppo), l'assenza quindi di programmi seri, di strategie di intervento che questa Giunta vuole portare avanti, in particolare nell'ambito territoriale, a nostro parere segnala ancora di più la strumentalizzazione e la superficialità di questo provvedimento che, non solo non analizza le esigenze sul territorio, ma - e mi rifaccio al discorso generico che facevo prima in altri interventi - non analizza la reale domanda che proviene dai cittadini e quindi le reali esigenze.
Credo che un governo, e soprattutto il governo della Regione Piemonte che ha anche una morfologia territoriale, delle caratteristiche particolari (con particolari densità di zone in aree montane e quindi particolari disagi nei trasporti di collegamento fra le aree territoriali montane) debba necessariamente porsi il problema di interloquire e quindi offrire delle risposte-chiave chiare alle esigenze di quelle popolazioni che in questi territori però ci vivono, che li coltivano, che hanno la necessità di trasporti sicuri e seri per poter affrontare la loro vita, che è poi la vita quotidiana, il recarsi tutti i giorni a lavorare.
Occorre dunque affrontare seriamente tutto il problema dei servizi e dei trasporti e del territorio.
Il fatto che questa Regione, questo governo non si sia posto in questa sede e in questi due anni - perché sono passati ormai due anni di governo della Regione Piemonte - delle prospettive più chiare e delle prospettive per lo meno di sviluppo in ambito ambientale e in ambito territoriale lascia poco da sperare, non a noi che tenteremo di fare per lo meno un'opposizione portando i nostri contenuti.
Ripeto, questa può essere considerata un'opposizione anche dura sotto certi aspetti, ma che vuole andare a sottolineare e comunque a sprigionare con forza quei contenuti che in questi dibattiti e su questa legge non sono venuti fuori dalle altre forze politiche. Questa maggioranza anomala, in questo Consiglio e con questi tipi di leggi che noi reputiamo non solo superflue e in qualche modo limitative, ma anche leggi sbagliate, che portano ad uno sviluppo sbagliato, fanno perdere di contenuti e poi chi ne va a perdere è la popolazione che necessita di questi servizi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il 12/9/1996 il Vicepresidente della Giunta, avv. Gaetano Majorino scrisse al signor Ministro dei Trasporti, dottor Claudio Burlando, e all'Amministratore delegato dell'Ente FS, dottor Lorenzo Necci, la seguente lettera, avente per oggetto la delibera CIPE del 12/7/1996.
La leggo perché forse quale collega non è ancora stato reso edotto del motivo che sostiene questi nostri emendamenti. Prima il Vicepresidente Majorino mi ha chiesto di poter visionare questa lettera da lui scritta perché voleva riprendere memoria degli atti presi, ma il mio intervento non verte sul fatto se il Vicepresidente Majorino ricordasse o no di aver scritto questa lettera, mi interessa che oggi, in quest'aula, tutti noi sappiamo cosa ha scritto la Giunta regionale nel settembre dell'anno scorso al Ministro Burlando.
Ha scritto la seguente lettera: "Con riferimento ai programmi e progetti di investimento da proporre al CIPE ex punto 4 della delibera CIPE del 12/7/1996, riguardante il riparto di somme per la realizzazione di iniziative dirette a favorire lo sviluppo sociale ed economico delle aree depresse del territorio nazionale, le invio, a tal fine, l'elenco dei progetti di competenza ministeriale relativi ad opere ferroviarie interessanti il territorio piemontese che essendo in possesso dei requisiti previsti dalla deliberazione in oggetto possono essere proposti al CIPE per il finanziamento.
La Regione Piemonte" - scrive il Vicepresidente Majorino a nome della Giunta - "ritiene tali progetti prioritari e, pertanto, la invito a prenderli in considerazione per l'inserimento nell'elenco che il suo Ministero deve predisporre per concorrere al finanziamento CIPE.
Ringraziandola fin d'ora, le porgo i miei più cordiali saluti".
Colleghi, come potete vedere, le nostre proposte sono unicamente proposte di contenuto, e il tempo che stiamo impiegando per discuterle deriva unicamente dal fatto che su queste proposte noi riceviamo un diniego non motivato ed assolutamente incomprensibile. Siamo qui solo per questo non per fare un ostruzionismo, ma perché chiediamo che vengano inseriti dei progetti che la Giunta ha chiesto di finanziare al Governo e non ci si risponde nel merito di questa contraddizione.
Se la Giunta accettasse questi emendamenti, fra dieci minuti avremmo finito i nostri lavori e confezionato una legge che rispetta e tiene in considerazione tutto il Piemonte. Così non è e quindi - il Presidente del Consiglio ha poco da rimbrottare o da minacciare provvedimenti regolamentari che poi impediscano a chissà chi di fare il propino lavoro deriva da questo e non da altro...



PRESIDENTE

Consigliere, non ho detto questo.



CHIEZZI Giuseppe

E quindi rimane una grossa sofferenza. Poi - sempre riprendendo argomenti da "rétro" - il Consigliere Riba, relatore, dice che "questa è una legge-corridoio", non fatta nei corridoi, ma legge-corridoio, e tutto quello che non sta nel corridoio, è fuori e quindi non può starci.
Collega Riba, in questo emendamento siamo nel corridoio. Bra-Ceva è il corridoio, il Cuneese va verso le valli e via dicendo. Allora, per capire se la vostra è un'operazione di ostruzione nei confronti di proposte di Rifondazione Comunista, dico che qui stiamo nel corridoio, signor relatore: accettate questo emendamento, visto che questo emendamento si inserisce perfettamente anche nella ristrettezza di logica che voi chiedete venga rispettata.
Inoltre, secondo quanto ha detto il Ministro Burlando, e cioè di voler determinare lo sviluppo delle ferrovie guardando soprattutto l'origine e la destinazione delle merci, occorre tenere conto che il tratto Bra-Ceva è altamente industrializzato, in cui un esame dell'origine delle merci forse, darebbe un esito molto positivo. E dato che il Cuneese soffre perch il trasporto merci è svolto su gomma, il rafforzamento (nel corridoio voluto dal Consigliere Riba), riferito alle industrie che pullalano tra Bra e Ceva e che avrebbero beneficio da un incremento di capacità di trasporto su rotaia, forse potrebbe essere approvato, e allora si aprirebbe una nuova fase di rapporti in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Con questo intervento intendo - mi si consenta l'espressione sbarazzare una volta per sempre il terreno dalle obiezioni e dalle considerazioni fatte dal Consigliere Chiezzi e dal suo Gruppo relativamente al fatto che ci sarebbe una contraddizione tra la lettera scritta da me, a nome della Giunta ovviamente, il 12/9/1996, e quanto ora si sostiene nell'opporsi ad inserire nella proposta di legge al Parlamento tutto quanto era stato chiesto in questa lettera.
Io intendo sbarazzare il terreno da questa obiezione con questa considerazione, poi potrà essere condivisa o non condivisa dal Gruppo di Rifondazione Comunista, ma che comunque ha sicuramente una sua linea logica e politica in quanto qui si tratta di due distinti canali istituzionali.
Uno è il canale che si è attivato il 12/9/1996 con questa ormai famosa e più volte citata lettera con la quale si è chiesto - e questo verrà ulteriormente ribadito - di insistere ulteriormente presso il Ministro dei Trasporti, ai fini di inserire nel pacchetto della delibera CIPE, che riguarda interventi relativamente ad opere ferroviarie, tutto quello che era l'elenco di cui all'allegato della lettera stessa.
Questo è un canale istituzionale che vive, sopravvive, rimane vivo e vitale, e anzi opereremo per insistere al riguardo; rimane vivo e vitale nonostante che parallelamente ci sia l'altro canale istituzionale, che è quello della proposta di legge al Parlamento. Se dovessi fare una previsione ragionevole ritengo che potranno avere in concreto, non voglio usare il termine certezza perché la certezza è una parola troppo forte, ma maggiori probabilità di accoglimento, se non tutti, in parte, gli interventi di cui alla lettera del 12/9/1996 piuttosto che quelli della proposta di legge, perché l'esperienza insegna che le proposte di legge al Parlamento, almeno a quanto consta, delle Regioni in generale e della Regione Piemonte in particolare, normalmente non hanno un eccezionale successo. Questa è un'ipotesi pessimistica, però so che è così.
Ricordo che nella passata legislatura per ben tre volte è stato proposto al Parlamento un disegno di legge unanime, dall'estrema destra all'estrema sinistra, per la chiusura dell'ACNA; non dico che è stato realizzato quel disegno di legge che poi aveva un suo fondamento, non era velleitario, ma a quanto mi consta non è nemmeno stato esaminato nelle prime e preliminari battute dalla Commissione competente.
Ripeto: sono due canali diversi e distinti, in ordine ai quali la Giunta intende, per quanto riguarda la propria competenza, proporre riproporre ed insistere nuovamente con il Ministro sui progetti del 12 settembre.
Il disegno di legge non è in contraddizione con la richiesta ai fini dell'inserimento in concreto nella delibera CIPE, quello che è stato chiesto con questa lettera; quindi anche il disegno di legge ben proceda su questo altro canale istituzionale.
Questa è la situazione. Mi pare di avere chiarito perché nonostante il non-inserimento dell'elenco di cui alla lettera del 12/9/1996 nel disegno di legge, non vedo perché questo debba essere interpretato come rinuncia o resa senza condizioni in ordine alla richiesta di queste opere ferroviarie.
Questo mi pare che sia un ragionamento molto semplice, direi molto logico, che ritengo abbia un suo fondamento e ben possa essere condiviso senza parlare di contraddizione fra l'un canale istituzionale e l'altro.
Anzi, vorrei dire - se mi si consente l'espressione - che questa semmai pu essere letta come una "furbizia" istituzionale di dire "combattiamo su due fronti", uno per insistere, chiedere ed ottenere gli interventi da inserire nella delibera CIPE; l'altro, con l'altra mano, di insistere per il progetto di legge al Parlamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Noto che anche quando gli emendamenti sono più organici non solo ai progetti che la Giunta stessa, l'Assessorato, aveva portato avanti, ma anche ai contenuti specifici di questa legge in quanto prospettano collegamenti che riguardano quest'area del Piemonte, non si vuole interloquire. Questo nonostante da parte nostra si sia sufficientemente argomentata la validità di una proposta di questo genere rispetto ai problemi di trasporto che sono all'origine della proposta stessa.
Il Consigliere Chiezzi ha spiegato l'utilità di questo collegamento ferroviario per alleggerire il traffico su gomma, di cui beneficia la Michelin in questa zona. Forse non si vuole fare questo collegamento proprio perché c'è anche questo tipo di interessi e noi ci rammarichiamo di questo atteggiamento.
Devo però prendere atto delle dichiarazioni del Vicepresidente Majorino che in qualche modo confermano quanto noi abbiamo detto dall'inizio di questa vicenda. Il Vicepresidente ha detto che questa proposta di legge ha pochissime probabilità...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Questa è una mia opinione personale, improntata sul pessimismo, ho il fondato timore che... Spero comunque di essere falso profeta.



PAPANDREA Rocco

Quel suo fondato timore è il timore che abbiamo noi e che ci ha portato ad affermare che questo è un provvedimento di tipo propagandistico. Con un occhio molto attento ad interessi particolari di una zona si è presentata questa proposta di legge che ha più che altro un interesse con queste configurazioni, non perché si spera in qualche modo di attivarlo, perché se si voleva fare una discussione seria sulle priorità bisognava sollecitare la discussione sul piano territoriale.
Mi stupisce invece il discorso sui due canali perché in parte è vero che si possono utilizzare i due canali, però in tutti e due i canali ci sono alcune figure che coincidono, perché da una parte c'è il canale Giunta, dall'altro c'è il canale "proposta di legge" e la legge è firmata anche dall'on. Ghigo e da un altro Consigliere che all'epoca era Assessore.
Questi due canali in qualche modo si collegano, anche perché vengono proposti dalle stesse figure, a meno che non ci sia una schizofrenia da parte di costoro che con un provvedimento del Consiglio sollecitano certe priorità e con un altro provvedimento ne possono sollecitare altre.
Inoltre, esiste di fatto una gerarchia diversa rispetto alle proposte che sono contenute nel piano territoriale perché stralciando un pezzo del piano territoriale ed offrendo quest'altro canale in aggiunta, anche nobilitato dal fatto che la proposta viene firmata da tutti i Capigruppo meno due e poi viene sostenuta da gran parte del Consiglio, in un certo senso si tende a dire che queste sono le priorità che si vuole mettere all'ordine del giorno in modo più chiaro: in particolare quello che c'è nella prima riga, cioè il collegamento autostradale Asti-Cuneo-Nizza.
Abbiamo invece visto come il collegamento ferroviario sia molto più in pregiudizio, ci siano molte più difficoltà e dimostra il fatto che non si sia reagito da parte della Giunta e degli stessi Consiglieri alle posizioni assunte dalle Ferrovie dello Stato che finora dicono fermamente che sono contrarie a quel tipo di progetto. Noi pensiamo invece che bisognerebbe proprio su questo aprire un confronto serio con l'Ente FS per fargli rimangiare quella posizione e fargli affrontare il problema del trasporto nella nostra Regione con un'ottica diversa da quella che traspare da quella comunicazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Grazie Presidente, vorrei ribadire, anche rispetto alle questioni poste prima, che la Cuneo-Nizza non è prioritaria nella pianificazione dei problemi da risolvere nella nostra Regione. Però esprimo altre perplessità: perché fino a questo momento non si è realizzato il tratto di strada necessario? Per i precisi interessi delle società autostradali, perché sin dal 1965 vi era il progetto dell'Amministrazione provinciale per un collegamento Asti-Cuneo-Borgo S. Dalmazzo-Colle di Tenda; questo progetto non andò avanti, collega Riba, perché - tra l'altro il progetto comprendeva le varianti esterne ai centri di Asti, Bra, Fossano, Cuneo, Borgo S.
Dalmazzo e degli altri centri minori - finora sono stati costruiti solo i 21 km del vecchio progetto che comprendeva il passaggio da Fossano.
Poi a qualcuno è venuto in mente di costituire la società per il Traforo del Ciriegia per cui l'attenzione è stata spostata in quella direzione, su un'opera non realizzabile, come il Traforo del Ciriegia appunto, che non si realizzò perché nella competizione tra le autostrade ebbero precedenza il tunnel e l'autostrada della Valle di Susa e poi il raccordo di Aosta con la galleria del Monte Bianco. Furono privilegiate queste opere, quindi non si fece né la superstrada che prima richiamavo, n il Ciriegia, perché non era credibile.
L'obiettivo principale della lobby autostradale - ma potremmo chiamarla in dieci altri modi - non è quello di fare uscire Cuneo dall'isolamento non è la Cuneo-Nizza, ma è quello di costruire l'autostrada delle Langhe.
Cominciamo, in un'opera maieutica, a tirare fuori i veri problemi: l'obiettivo, il progetto di legge, sottende ad un'idea che c'è nella SATAP e il disegno geografico del percorso, che viene tracciato tra le righe di quella proposta di legge, segnerebbe sulla cartina del nostro Piemonte non l'uscita di Cuneo dall'isolamento, non la Asti-Cuneo, ma l'autostrada delle Langhe, che è il vero progetto autostradale che va da Carrù a Dogliani a Cortemilia ad Acqui Terme.
Bisogna mettere tutti i problemi sul tavolo e capire come mai non si è ancora realizzato quello che si poteva realizzare, perché c'erano e permangono altri obiettivi che traspaiono dalla storia di questo progetto storia molto particolare, unica anche nel nostro Paese.
Come sapete il progetto della Asti-Cuneo fu bocciato dal Ministero dei Beni Culturali ed è l'unico progetto che fu bypassato con un decreto del Presidente del Consiglio, allora Berlusconi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 10).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri L'emendamento è respinto.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "XI) L. 150 miliardi per il raddoppio della linea ferroviaria Novara Arona".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, questa opera è inserita nella lettera del 12/9/1996 scritta a nome della Giunta dall'avv. Majorino al Ministro dei Trasporti Burlando. Se ho inteso bene il Vicepresidente Majorino negherà, anche a questo emendamento, il diritto di accesso alla legge in discussione e non so se riformulando le proprie osservazioni, ma se non le riformula le riformulo io, dicendo che trattasi di richiesta di finanziamento in canale diverso, separato e che deve rimanere tale rispetto al canale previsto da questa legge.
Il Vicepresidente Majorino ha anche espresso perplessità sull'utilità o sul buon fine di questa legge, citando - e io concordo con lui - l'esito negativo di tante proposte di legge al Parlamento, approvate da questo Consiglio regionale ed inviate a Roma.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Questo non sposta i termini del problema. A titolo personale ho espresso scetticismo...



CHIEZZI Giuseppe

A titolo personale ha espresso scetticismo, però questo scetticismo scompare di fronte ai fatti e i fatti sono quelli che stiamo ormai passando decine e decine di ore in difesa di una legge sulla quale, a titolo anche personale, si nutrono dubbi sull'efficacia. E questo è un elemento che ha un contenuto politico, perché viene da chiedersi cosa ci sia dietro a questa durezza di comportamento da parte di una maggioranza così straripante. Evidentemente, se fate muro, Giunta, maggioranza e gran parte dell'Ulivo, su una proposta nella quale neppure credete fino in fondo allora il tema diventa di spessore politico, si vede che state preparando qualcosa!



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Per far decollare il disegno di legge sul quale mi sono permesso di esprimere scetticismo, visti i precedenti dal 1970, dalla fondazione della Regione, ai giorni nostri, in ordine ai disegni di legge, penso che essendoci in maggioranza al Governo anche Rifondazione Comunista potrà puntellare il buon fine di questo disegno di legge al Parlamento. Quindi il mio scetticismo dovrebbe scomparire.



CHIEZZI Giuseppe

Il suo scetticismo può semplicemente attenuarsi, perché la mia posizione è simile alla sua, anche se dovessi votare questa legge, perch non è in questo modo che si governa e si ottengono le cose, ma visto che c'è una grande maggioranza noi cerchiamo almeno di portare al Parlamento una proposta più seria e poi eventualmente sostenerla, sapendo e avendo detto all'inizio che non è questo il modo. Ma su una proposta di legge di questo genere, di dubbia efficacia, lei ha detto: "teniamo separati i due canali". E ha anche detto che "probabilmente l'altro canale, quello della delibera CIPE è più serio, è più cogente, forse di là si otterrà qualcosa di qui facciamo la legge, poi si vedrà". Ma allora, Vicepresidente, o l'inserimento in questa legge serve, cioè al di là dello scetticismo che lei ha espresso, o come lei fa votando...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

E' un'interpretazione capziosa, sono due canali istituzionali diversi e tutti e due possono spingere al medesimo risultato.



CHIEZZI Giuseppe

Mi lasci finire la capziosità. Lei dice: "teniamoli separati, il primo canale CIPE è forse più fattivo, il secondo è più soggetto a chissà quali inciampi, ma teniamoli tutti e due". E lei vota anche la seconda legge quella nella quale crede meno. Ma allora il ragionamento non capzioso spero, è questo: o questa legge che stiamo discutendo e votando serve a qualcosa, anche sotto scetticismo, ma serve, e mi sembra che voi dimostriate che secondo voi serve, perché la votate. Allora, Assessore, se serve, lo si mette, perché non contrasta, non impedisce e non inciampa l'altro canale che vive dal settembre scorso. Se serve lo si mette. Se non serve, allora, non si vota, ma la legge, non l'emendamento. Se non serve metterla in questa legge, allora non votiamo la legge.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho già spiegato come possono vivere separatamente i due canali istituzionali.



CAVALIERE Pasquale

Non l'ha ancora spiegato, Vicepresidente.



PEANO PIERGIORGIO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, signor Presidente. L'emendamento proposto dal nostro Gruppo, di stanziare 150 miliardi per il raddoppio della linea ferrata Novara-Arona, è di straordinaria importanza strategica territoriale perché collega direttamente il Piemonte al Lago Maggiore. Una zona turistica particolare paesaggistica, suggestiva e di grandi risorse economiche, non sempre valorizzata dalla Regione. Questa proposta di legge al Parlamento che discutiamo per autorizzare una spesa atta alla realizzazione e all'ammodernamento dei collegamenti autostradali internazionali Asti-Cuneo Nizza e ferroviari Fossano-Cuneo-Ventimiglia è certamente limitata e parziale, oltre che costosa: 1.500 miliardi per la collettività. Però per dare al Piemonte un vero Piano dei trasporti occorrerebbero migliaia di migliaia di miliardi.
Per cui penso che potenziare questa sola ed interessante linea ferroviaria con il raddoppio di linea sia una necessità politica primaria di trasporto, che qualificherebbe la nostra Regione. Ritengo quindi doveroso concretizzarla.
Io credo siano questi gli elementi che possono dare alla nostra Regione e alla gente piemontese l'immagine di una Regione, di un governo che sa prendere le proprie istanze e quindi sa anche programmare. Quindi, in materia di trasporti penso che questa linea così importante debba essere raddoppiata e il non farlo pone delle condizioni non corrette e non serie verso queste realtà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Quando ero giovane mi sono dovuto recare a Losanna. Ho guardato il percorso ferroviario e ho visto che la soluzione apparentemente più comoda era prendere la Torino-Novara, cambiare e prendere la Novara-Arona e lì collegarmi con la linea che da Milano porta in Svizzera. Devo dire che non ho più fatto questo percorso, mi sono recato altre volte in Svizzera, a Losanna, ma non ho mai più fatto questa scelta perché è una linea lenta difficile, passano pochi treni. Dico questo perché i colleghi del Cuneese spesso sottolineano i giusti problemi di viabilità che hanno nella loro zona e che anche alcuni di noi hanno potuto verificare. E non sono gli unici, ci sono anche altre zone, magari meno nobili, meno vaste, che hanno meno rappresentanza in Consiglio o forse no, comunque hanno problemi seri di viabilità.
Il collegamento ferroviario con la Svizzera da parte nostra è molto difficile, perché dalla Valle d'Aosta non è possibile, e allora o si passa girando dalla Francia oppure si deve andare per forza a Milano. Invece di fare questo tipo di realizzazione, la nostra proposta consentirebbe una possibilità di trasporto per gran parte dei piemontesi molto più efficace verso il nord Europa con il quale la nostra Regione deve essere collegata.
Il tipo di emendamenti che presentiamo sono tali che noi avremmo dovuto presentare il primo emendamento al titolo trasformandolo da una legge relativa ad una zona del Piemonte in una legge sull'intero Piemonte imponendo in questo modo - come stiamo facendo in parte - una discussione sul Piano regionale dei trasporti e sottolineando che non ci devono essere due canali. Da un punto di vista formale siamo d'accordo che ci siano due canali, mentre da un punto di vista sostanziale non è esattamente lo stesso: è strano che il capo di una Giunta utilizzi due canali. Il fatto che l'on. Ghigo utilizzi un canale e il Consigliere Riba ne utilizzi un altro è logico; che invece lo stesso Presidente della Giunta ne utilizzi due lo è un po' meno.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Ma non c'è contraddizione tra i due canali.



PAPANDREA Rocco

Io noto una certa schizofrenia, nel senso che mentre la Giunta predispone un Piano regionale con determinate priorità, nello stesso tempo emana una legge che in qualche modo lo smentisce. Quindi, da un punto di vista formale si utilizzano due canali diversi. Se si fa un passo in avanti e si guarda alla sostanza ci si accorge che un comportamento simile presenta delle anomalie, a meno che non sia maggiormente valido lo scetticismo che noi abbiamo avanzato dall'inizio - e che lo stesso Presidente ha confermato: in fondo costa niente firmare una legge di questo genere, tanto il canale vero è l'altro. Questo è un canale che non serve per andare a Roma ad affrontare il problema dei trasporti, ma per andare in provincia in Cuneo a farsi un po' di propaganda politica ed elettorale.
Questo è il succo di questa proposta di legge.
Condivido le considerazioni del Consigliere Chiezzi: non è serio affrontare ed appesantire i lavori del Consiglio con queste iniziative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Poc'anzi ho posto un problema che credo sia molto esplicativo della situazione cui ci troviamo di fronte: la Asti-Cuneo non è stata realizzata per assecondare gli interessi delle società autostradali che si esprimono in modo particolare nella nostra Regione, dove la privatizzazione delle società stesse ha posto un problema in più.
Le società autostradali sono ora in gran parte possedute da Marcellino Gavio, che ne era socio di minoranza prima della loro privatizzazione, e che grazie al sistema degli appalti gestito, in un regime di monopolio tramite concessioni, ha potuto diventare quello che è diventato.
La SATAP non ha potuto rispettare i piani finanziari che si era proposta perché ha fatto degli acquisti quando era ancora nelle mani pubbliche (pubbliche perché i Consigli di amministrazione venivano decisi dal Consiglio regionale e dai Consigli provinciali, ma bisogna vedere quali interessi rappresentavano gli amministratori eletti dai Consigli provinciali, comunali e regionali, che hanno permesso alla SATAP di acquistare le società di Marcellino Gavio e poi che lo stesso, per una cifra inferiore di ottanta volte a quella con cui aveva venduto alla SATAP le proprie aziende, riacquistasse tutta la SATAP e le altre società autostradali piemontesi).
Non si può non considerare questo aspetto perché il progetto di legge asseconda un disegno che corrisponde ad un interesse della società SATAP quella stessa società che ha chiesto più volte di incontrare, in sedi extra istituzionali, il Presidente della Giunta, Ghigo, il quale a sua volta ha incontrato ultimamente alcuni dirigenti della SATAP, in sedi non istituzionali. Vorrei sapere se durante tali incontri si è parlato del progetto di legge relativo alla Asti-Cuneo-Nizza-Mercantour.
Chiedo inoltre al Presidente Ghigo se questo gli risulta e, sapendo tra l'altro che egli è amico della bicicletta, e che quindi dovrebbe essere più vicino a concezioni maggiormente rispettose dell'ambiente, quale riscontro hanno avuto queste pressioni e se di pressioni si è trattato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. E' la prima volta che sento dalla viva voce del collega Cavaliere delle osservazioni abbastanza precise sul comportamento di un personaggio interessato alla vicenda delle autostrade e anche delle relazioni che lo stesso avrebbe intrattenuto recentemente con il Presidente della Giunta regionale, on. Enzo Ghigo.
Trattandosi di fatti gravi quelli poc'anzi richiamati dal collega Cavaliere e - se non ricordo male - mai uditi in quest'aula in forma così precisa, di fatti sui quali sarebbe sbagliato far finta di niente e dato che ha citato chiaramente una persona esperta nel realizzare affari con destrezza e dato che parlare di persona non è possibile in quest'aula in termini approfonditi, chiedo la seduta segreta per poter rivolgere al collega Cavaliere dei chiarimenti circa il ruolo svolto da questa persona e circa gli eventuali rapporti intrattenuti con la pubblica istituzione.
Questo è un fatto nuovo, grave e rilevante, che getta una luce un po' fosca su questa legge, la quale prevede in modo specifico che la concessionaria della Asti-Cuneo sia anche indicata al Parlamento come il soggetto realizzatore ed utilizzatore di rilevantissimi finanziamenti. Mi sembra che il Consiglio non possa non fermarsi un attimo e, nella seduta propria, che è quella segreta, possa avere dei chiarimenti sul comportamento di questa persona.



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, il collega Cavaliere ha posto una riflessione in merito alla presenza nella SATAP del comm. Gavio. Io comprendo che ci sia l'interesse da parte di alcuni Consiglieri di voler sfruttare questo momento per parlare anche di questo personaggio, ma non rientra nell'ambito di questa legge. Quindi mi pare oggi impossibile addivenire ad una seduta segreta, cioè sospendere la seduta per parlare di una persona che è estranea, in questo momento, a questa legge e a qualsiasi altro intervento che si è svolto oggi. Per cui mi parrebbe non accettabile la proposta di sospensione e di passaggio alla seduta segreta. Comunque, se ci sono interventi in merito da parte di altri componenti del Consiglio, sentiamo.
Collega Cavaliere, questo potrebbe essere trattato più tardi, nella seduta dei Capigruppo ed eventualmente verificarlo poi in un'ulteriore seduta, ma non in questo momento. Questo non mi pare il momento di passare ad una seduta segreta del Consiglio.



CAVALIERE Pasquale

Volevo solo chiarire la questione, nel senso che io ho chiesto alla Giunta quali tipi di pressione, in particolare questa società autostradale ha fatto nei confronti dell'Ente regionale, posto che il Presidente Ghigo si è incontrato in sedi extra-istituzionali con esponenti della SATAP. Ho chiesto questo, se mi si vuole rispondere; se poi il Consigliere Chiezzi vuole conoscere la questione nei particolari, potrei parlarne in un'eventuale seduta segreta.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La domanda com'è esattamente, scusi?



PRESIDENTE

La domanda è in questi termini: la Giunta ha avuto dei rapporti con il comm. Gavio della SATAP?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ah, che tipo di pressioni... Guardi, io di pressioni, o quelle che lei chiama pressioni, credo, nel ruolo istituzionale che ricopro, di riceverne a 360 gradi.
Quello che posso garantire e sostenere - e se qualcuno ha intenzione di provare il contrario lo faccia, e mi fa sicuramente un favore - è che delle pressioni, onestamente, mi interessa molto poco. Io sento le considerazioni, faccio delle valutazioni, sono il Presidente di tutta la Regione Piemonte ed agisco solo e sempre in funzione dell'interesse dei cittadini piemontesi. Perciò credo che...



CAVALIERE Pasquale

E' quello che volevo sentire.



PRESIDENTE

Abbiamo esaurito gli interventi su questo emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

La dichiarazione di voto mi dà modo di ritornare sull'argomento dicendo che il Presidente ha confermato di aver ricevuto pressioni dagli esponenti della SATAP, affinché...



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Sei tu che fai pressioni!



CAVALIERE Pasquale

Questo ha detto il Presidente... Anche dall'ATIVA!



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Sei tu che sei un buffone!



CAVALIERE Pasquale

Presidente, per cortesia!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Assessore Botta, per cortesia.
Collega Cavaliere, il Presidente ha fatto delle affermazioni, che sono a verbale, quindi potranno essere verificate. Non ha assolutamente detto di aver ricevuto pressioni dalla SATAP. Ha detto: ricevo, nell'ambito del mio impegno regionale, quotidianamente...



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

E' un mistificatore!



PRESIDENTE

Per cortesia, Assessore Botta.



CAVALIERE Pasquale

Capisco, Botta, che la tua famiglia abbia interessi in queste cose però non ti agitare!



(Proteste dell'Assessore Botta)



CAVALIERE Pasquale

Io capisco che il collega Botta abbia, con la sua famiglia, molti interessi nelle società autostradali...



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Parla delle pressioni che fai sul campo da golf di S. Sicario!



PRESIDENTE

Assessore Botta, per cortesia, la richiamo: abbia pazienza!



CAVALIERE Pasquale

Capisco che il collega Botta abbia con la sua famiglia molte pressioni ed interessi nelle società autostradali, essendo il papà esponente politico notoriamente responsabile delle pubbliche relazioni della società autostradale ATIVA. A me è parso, Presidente, che il Presidente Ghigo abbia confermato l'ipotesi che era insita nella mia domanda.
Io ho detto: posto che il Presidente si è incontrato in sedi extra istituzionali con rappresentanti della società SATAP, chiedo se ha ricevuto da questi pressioni in ordine ai problemi di cui stiamo discutendo. E il Presidente ha risposto: "Consigliere, io ricevo tantissime pressioni, di tutti i tipi; è mio animo poi, evidentemente, tenere conto o meno di questi, riferendomi unicamente agli interessi generali del Piemonte".
Io non ho dubbi su questo per quanto riguarda il Presidente Ghigo, ma il Presidente Ghigo, per quello che io capisco, per come io capisco l'italiano, ha confermato di avere ricevuto pressioni su questo punto.



PRESIDENTE

Questa è una sua posizione, sentiamo altri interventi od eventuali dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Ghigo; prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo che si debba fare una precisazione, nel senso che, come ho detto io ricevo - come è giusto che sia - tanti soggetti che ritengono di venire dal Presidente della Giunta a rappresentare le loro istanze: ricevo gli artigiani, i commercianti, gli imprenditori, ecc.



CAVALIERE Pasquale

Dove li riceve? Nel palazzo della Giunta?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Questo è un aspetto del tutto marginale, secondo le tempistiche della mia disordinata agenda (per ricordare un'affermazione del Consigliere Chiezzi); se ho tempo a colazione, li posso anche ricevere al ristorante ma significa comunque che quella è la sede nella quale io vado come Presidente della Regione Piemonte, e non come un soggetto privato. Perci la differenza istituzionale o meno, che sia la sede di Piazza Castello o che sia un ristorante, obiettivamente è un'interpretazione forzata, nel senso che quando mi muovo nell'ambito delle mie funzioni sono comunque e sempre il Presidente della Regione Piemonte: sono tutti contatti istituzionali.
Poiché non ho nulla da nascondere, per me sono tutti contatti istituzionali. Ripeto: ricevo tante persone, le quali mi portano istanze di vario tipo, che io valuto secondo coscienza e secondo evidentemente le progettualità che ritengo corrette o giuste.
In tutta sincerità, devo dire che la parola pressioni, che io ho ripreso ma sbagliando, non corrisponde a verità, nel senso che io raccolgo sollecitazioni, argomentate in senso positivo o negativo. In tutta sincerità, e lo considero un vanto, posso dire che non ho mai ricevuto pressioni da alcun genere di soggetto che ho incontrato.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, per cortesia, lei ha già fatto la sua dichiarazione di voto, adesso dobbiamo continuare sull'emendamento. Non è una comunicazione del Presidente, questa, ma soltanto una risposta al suo intervento. Mi pare che abbia chiarito la sua posizione. Adesso passiamo ad ulteriori dichiarazioni di voto su questo emendamento.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei solo fare una considerazione, anzi due.
La prima: prendo atto che il Presidente non ha ricevuto pressioni, ma sollecitazioni sulla questione, come egli dice.
La seconda: io non rispondo agli insulti dell'Assessore Botta, rispondo però ad un'altra affermazione che ho sentito fare prima e cioè che io svolgerei pressioni sul campo da golf di S. Sicario. Sul progetto del campo da golf a S. Sicario io effettivamente ho presentato un'interrogazione, a cui la Giunta deve ancora rispondere! Perché è un progetto che io ritengo speculativo, che ha dietro un progetto di speculazione edilizia e la Giunta è pregata di rispondere quando vorrà a questa interrogazione.
Queste sono le pressioni che faccio io, che sono le mie prerogative consiliari!



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Le fai anche nei corridoi, con i tuoi obliqui comportamenti!



CAVALIERE Pasquale

Sono mie prerogative consiliari!



PRESIDENTE

Lei ha chiarito tutto.
Ci sono altre richieste di parola? Ricordo a tutti i Consiglieri che siamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento n. 11).
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, io uso questi pochi minuti che ho per dichiarazione di voto per ribadire quello che in altre occasioni ho già avuto modo di dire.
Rispetto ad alcune affermazioni che sono state fatte in quest'aula io credo che molti Consiglieri siano in estrema difficoltà a giudicare rispetto all'argomento principale che stiamo dibattendo in questo momento.
Ritengo cioè che si stiano usando argomenti che non sono contenuti in una proposta di legge portata all'esame del Consiglio, per fare in modo che i Consiglieri non abbiano più la libertà di scegliere come votare rispetto alla proposta stessa! Io questo lo ritengo un fatto estremamente grave che ho richiamato in altre occasioni. Ad esempio, rispetto al fatto che una legge potesse trascinarsi e non essere votata dietro il ricatto di presentazione di migliaia di emendamenti, richiamavo che quegli emendamenti vincolavano la libertà di espressione dei singoli Consiglieri! Lo richiamo oggi in quest'aula: sono state fatte delle affermazioni gravissime, quasi che l'uno o l'altro Assessore o il Presidente assumessero delle decisioni di voto in quest'aula rispetto ad un argomento come quello che stiamo dibattendo vincolate da pressioni o da interessi di carattere personale! Questo limita la libertà legislativa che il Consiglio regionale deve avere in qualsiasi momento.
Quindi l'intervento che sto facendo adesso supera di gran lunga l'argomento che stiamo discutendo, mette in discussione la libertà che ciascuno di noi ha nell'esprimere il proprio voto rispetto ad una proposta di legge oggi, ad un disegno di legge domani o ad altri tipi di intervento.
Questa mia riflessione va vista alla luce dell'assoluta necessità che in questo Consiglio regionale si rivedano i regolamenti! Perché se ognuno di noi, in qualsiasi momento, può intervenire come è stato fatto per chiedere una sospensione oppure una richiesta di discussione in seduta segreta, io credo che nessuno possa immaginare che d'ora in avanti qualsiasi tipo di provvedimento possa procedere.
Ho cercato di usare i pochi minuti a mia disposizione per la dichiarazione di voto per denunciare un fatto ben più grave dell'emendamento che è stato presentato e che è in discussione in questo momento.
La riflessione la lascio ad ogni singolo Consigliere, sia esso di maggioranza o di minoranza. Rifletta il Consigliere se in quest'aula ha ancora la libertà di dare il proprio voto libero su provvedimenti di legge.
Se questo non dovesse avvenire si assumano dei provvedimenti tali per ripristinare questa libertà.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
Le ricordo che siamo in dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Certo.
Ringrazio il Presidente Ghigo per aver precisato di non aver ricevuto pressioni, diversamente dalla prima affermazione. In effetti, le pressioni spingono dove altrimenti non si sarebbe andati e quindi ammettere un fatto di questo genere è un fatto grave; le interlocuzioni, le discussioni sono cosa diversa. Anche su questo emendamento io preciso, per chi non avesse ascoltato il precedente intervento, che per quanto riguarda il comportamento del nostro Gruppo questa legge potrebbe essere esaurita nel giro di una dozzina di minuti, già da tempo, se gli emendamenti proposti che corrispondono ad una richiesta dell'on. Ghigo fatta al Ministro Burlando nel settembre dello scorso anno e che noi chiediamo vengano inseriti tal quali in una legge per conformarla meglio agli interessi del Piemonte, venissero accettati.
Non esiste neppure, su molti di questi, quelli che abbiamo presentato una differenza di valutazione politica, perché la Regione, fra le tante cose che chiede, chiede un potenziamento del sistema ferroviario. Sulle scelte che noi condividiamo c'è una coincidenza di proposta tra la Giunta e il Gruppo di Rifondazione Comunista, ma continuate a dire di no; penso on. Ghigo - negli interessi superiori del Piemonte che lei rappresenta. La invito, attraverso la cortesia del Vicepresidente Majorino, a leggere la lettera che lei ha scritto e vedere gli emendamenti che noi stiamo proponendo da due sedute al fine di inserirli in questa legge in modo che possano anch'essi partecipare all'ipotesi che il Parlamento proceda ad un finanziamento straordinario a favore della Regione Piemonte.
Siamo qui, e non c'è regolamento che tenga - Montabone - sperando, di emendamento in emendamento, di riuscire a convincere un tratto di aula che non stiamo menando il can per l'aia, ma cerchiamo di portare soldi in Piemonte, a favore del sistema ferroviario! Soldi già richiesti dalla Giunta regionale per altra strada, che noi chiediamo che la Giunta inserisca anche in questa strada. Non si capisce perché - Vicepresidente Majorino - pur rimanendo in vita due canali, ma nascendo oggi un secondo canale, oltre al primo, questo canale non debba vedervi convinti ad utilizzarlo anche per i provvedimenti che voi avete già sostenuto in altro modo.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

E così si svuota il canale della delibera CIPE.



CHIEZZI Giuseppe

Ma no! Il canale della delibera CIPE, me lo dice lei, è un canale che segue il proprio iter; è un canale da governo a governo, a lei questo non può sfuggire. Il Presidente della Giunta regionale scrive al Ministro: sono due governi che si incontrano e vi è la delibera CIPE.
Quest'altro canale è diverso: è Consiglio regionale-Parlamento! Tra l'altro, io chiedo: quando questa venisse approvata, in Parlamento ci saranno Gruppi o Poli che immediatamente riceveranno questa proposta di legge al Parlamento e la presenteranno al protocollo, alla Camera o al Senato. Questa è la procedura di questa proposta di legge al Parlamento. Da quest'aula esce una legge del Consiglio che non va a Burlando, il quale non la vede neppure, ma va a Mancino o a Violante, che la protocollano e la trasmettono per conoscenza ai Gruppi. I Gruppi, a meno che questa non sia una legge firmata da cinque Consigli regionali, o fanno propria questa legge e la presentano, oppure rimane lì.
Questa legge verrà presentata dal Polo in Parlamento? Cioè voi la votate qui e il Polo di centro-destra, che è all'opposizione in Parlamento la farà propria e la presenterà al Parlamento affinché nella prossima Finanziaria si preveda un capitolo di spesa di 1.500 miliardi? E' questo che proponete? E proponete solo questo e dimenticate il resto del Piemonte? Mi sembra una procedura un po' strana.



(Commento del Vicepresidente della Giunta, Majorino)



CHIEZZI Giuseppe

Io poi renderò conto dei parlamentari di Rifondazione Comunista, ognuno rende conto dei propri. La procedura è radicalmente diversa, noi ci rivolgiamo al Parlamento con questo atto, voi vi siete rivolti al Ministro.
Sono due cose parallele, perché non le presentiamo insieme? E' questo che non si capisce.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 11).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 43 Consiglieri L'emendamento è respinto.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moro: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "XII) L. 15 miliardi per l'elettrificazione della linea ferroviaria Alba Bra-Cavallermaggiore".
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. L'emendamento del Gruppo di Rifondazione Comunista in cui si chiede di stanziare 15 miliardi per l'elettrificazione della linea ferroviaria Alba-Bra-Cavallermaggiore, credo debba essere analizzato attentamente dal Consiglio regionale. Innanzitutto perché è vergognoso alle soglie del Duemila, parlare ancora di elettrificazione di questa linea ferroviaria, che è sempre stata assurdamente considerata una linea secondaria, mentre invece è primaria perché interessa una vasta zona territoriale cuneese spesso dimenticata ed ignorata da tutte le Giunte di questa Regione. Ma dirò di più: questa linea ferroviaria è direttamente collegata con Alessandria-Nizza Monferrato; infatti per percorrere la tratta di 110/120 km occorrono più di tre ore di tempo.
E' assurdo, in una vera politica regionale sui trasporti, tenere una linea di questo genere in queste disastrose condizioni, tant'è che c'è poca frequenza perché è disumano viaggiare ore e ore in queste condizioni. La gente interessata, i lavoratori, gli studenti, i pensionati, sono arrabbiati e sgomenti con le istituzioni, il Parlamento e la Regione: sono state presentate diverse petizioni negli anni, ma non è valso a nulla. E' questa un'ottima occasione, direi decisiva, storica e politica, per sopperire a questa gravissima situazione di trasporti e di viabilità. Non esistono ferrovie che collegano Alessandria e il Cuneese se non questa.
Invito la maggioranza regionale a riflettere e a parlare con le popolazioni interessate, gli Enti locali, che sicuramente sosterranno quanto ho poc'anzi anticipato.
La proposta di legge al Parlamento, la n. 186, che stiamo discutendo e che è a mio avviso un atto improprio parziale e limitato, che costa 1.500 miliardi, dovrebbe invece contemplare tutte le priorità e le emergenze del Piemonte in materia di viabilità e trasporti. Per cui penso che sia doveroso e corretto finanziare i 15 miliardi di questa linea che è sicuramente di vitale importanza e soprattutto è decisiva per i collegamenti del Piemonte sud. Infatti - lo ripeto e concludo - non si parla solo di Alba-Bra-Cavallermaggiore, ma di Alessandria-Nizza-Alba-Bra Cavallermaggiore ed è assurdo che nel Duemila questa linea sia così disattesa e considerata secondaria.
Non esistono altre linee che collegano queste zone a livello ferroviario, quindi sarebbe necessaria l'elettrificazione. L'emendamento va in una precisa direzione e ripeto, anche se non mi ascoltate, noi lo dibatteremo in un incontro che terremo sui trasporti e non solo sull'Alta Velocità.
E' vergognoso impiegare più di tre ore da Cavallermaggiore ad Alessandria. Questo gli alessandrini lo sanno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che il Consigliere Moro abbia già spiegato sufficientemente bene le ragioni per cui una zona vasta del Piemonte, che non è solo il sud ovest, ma tutto il sud del Piemonte, trarrebbe un grande beneficio dall'elettrificazione di questa linea e magari anche da altri interventi perché si permetterebbe di percorrere una quantità di chilometri in tempi normali, più veloci che andare in bicicletta. Secondo quanto diceva il Consigliere Moro, se si usasse la bicicletta probabilmente si impiegherebbe meno tempo.
Approfitto del fatto che è rientrato l'Assessore Masaracchio, sperando che la sua partecipazione diventi anche attiva al dibattito e non sia una pura presenza fisica, come è successo questa mattina... Abbiamo scoperto Assessore, che lei non è inibito a parlare, ma che si è autoinibito; non che non debba rispondere, ma che non vuole rispondere, mentre questa mattina eravamo stati colpiti dal fatto che lei era presente qui, ma era una presenza muta.
Nel frattempo, l'atteggiamento della Giunta si è un po' scongelato, c'è stato un dialogo con la Giunta stessa e noi speriamo che si estenda anche all'Assessore competente, che è quello che forse ci può rispondere meglio su una serie di problemi. Non ripeto l'intervento del Consigliere Moro rispetto alla bontà del tipo di proposta che abbiamo fatto, però credo che...


Argomento: Varie

Saluto del Presidente Picchioni al Ministro della Sanità Rosy Bindi in visita presso la sede del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Papandrea.
Sospendiamo le seduta per salutare il Ministro della Sanità, on. Rosy Bindi.



(La seduta, sospesa alle ore 16,10 riprende alle ore 16,20)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La seduta riprende.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo un'ulteriore brevissima sospensione perché il Presidente sta ricevendo fuori il Ministro e vorrei dire qualcosa anch'io al Ministro.



PRESIDENTE

Il Presidente Picchioni ha detto di proseguire; comunque un minuto lo possiamo concedere.



(La seduta, sospesa alle ore 16,20 riprende alle ore 16,45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Pensavo che i lavori fossero proseguiti. E' ancora in corso la conferenza stampa del Ministro della Sanità. Scusate se mi sono assentato ma ho dovuto minimamente fare gli onori di casa.
Riprendiamo pertanto i lavori. Il Consigliere Papandrea stava intervenendo sull'emendamento n. 12).
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, signor Presidente. Desidero in primo luogo esprimere l'apprezzamento del mio Gruppo alla considerazione di biasimo di quella che non lei, ma io definisco una gazzarra fascista, fatta in occasione del saluto portato dal Ministro della Sanità. Il nostro Gruppo si unisce a lei nel biasimare questo fatto, ma c'è anche un altro elemento che è oggetto di una considerazione. Si tratta del rapporto che al di là delle differenti posizioni politiche ed apprezzamenti sulle linee politiche, di norma - devo dire - si è potuto apprezzare in quest'aula anche in questa legislatura nel senso di una correttezza e di una visibilità di comportamento che nessuno di noi mi pare di ricordare abbia mai nascosto. In questo senso stamane, a nome del mio Gruppo, io ho chiesto delucidazioni su come si sarebbe svolto l'incontro con il Ministro, chiedendo a nome del Gruppo la possibilità di alzare la mano e di porre delle domande al Ministro.



(Commenti del Consigliere Montabone)



CHIEZZI Giuseppe

Vengo disturbato dal Consigliere Montabone. Che faccio? Rispondo a Montabone?



MONTABONE Renato

Ho chiesto se andiamo avanti!



CHIEZZI Giuseppe

Faccio finta di niente, Presidente? Il mio Gruppo ha chiesto...



MONTABONE Renato

Mozione d'ordine!



PRESIDENTE

Lasci parlare il Consigliere Chiezzi. Anche la sua è una mozione d'ordine perché stava parlando...



MONTABONE Renato

Lui non può parlare di queste cose.



PRESIDENTE

Non si può presentare l'emendamento all'emendamento e adesso la mozione d'ordine alla mozione d'ordine.



CAVALIERE Pasquale

Non intimidisca, Presidente.



PRESIDENTE

Non intimidisco.



CHIEZZI Giuseppe

Ricordavo di aver chiesto a nome del Gruppo la possibilità di intervenire. Il Presidente del Consiglio rispose che la cosa non era possibile, che si trattava di una visita molto breve del Ministro, che avrebbe semplicemente fatto i saluti. Io ho accettato questa procedura pur non condividendola e non ho avuto da parte di alcun collega, lontano o vicino politicamente, alcun sostegno in questa richiesta. Vedendo anche questa posizione del Gruppo isolata, ho accettato senza discutere neppure ulteriormente questa proposta del Presidente del Consiglio e mi sono attenuto a quella che ritenevo fosse una volontà unanime di tutto il Consiglio, perché se c'era un momento in cui esprimere delle possibili posizioni diverse o di formulare delle richieste, mi sembrava fosse quello.
Per cui devo anche dire che a parte la vicenda come si è espressa e il giudizio che ho già dato, c'è anche un problema di rapporti tra i Gruppi nel senso che se quanto succede in quest'aula e si concorda, perché mi sembrava si fosse concordato, viene subito dopo rimesso in discussione da comportamenti improvvisi, va benissimo! Anche il nostro Gruppo si adeguerà a comportamenti contraddittori nel giro di poche ore, ma allora la gestione dei rapporti tra noi temo che diventi un po' più difficile.
Il mio auspicio è, viceversa, che anche posizioni possano emergere, ma quando si prende una decisione tutti insieme (decisione che - ripeto - io non condividevo, però ho rispettato) che questo avvenga da parte di tutti.



PRESIDENTE

Voglio solamente dire che il Consigliere Chiezzi in effetti questa mattina (mi sembrava più una richiesta personale che una richiesta formalizzata a livello di Gruppo politico, comunque diamo tutte le interpretazioni che sono necessarie) mi ha domandato se era opportuno parlare sulla base delle dichiarazioni del Ministro della Sanità.
Mi pare di avergli risposto che il Ministro della Sanità si sarebbe limitato solamente ad alcuni saluti formali e pertanto non avrebbe fatto alcuna dichiarazione impegnativa né sul problema dei provvedimenti in corso né sui problemi della sanità piemontese. Adesso sta facendo alcune dichiarazione a livello della conferenza stampa, ma lì ci troviamo al di fuori di una sede istituzionale; dichiarazioni peraltro estremamente circospette, perché ha citato alcuni provvedimenti che potrebbero essere adottati dal prossimo Consiglio dei Ministri, ma che allo stato attuale sono puramente virtuali.
Ho detto al Consigliere Chiezzi che ci saremmo limitati ad un saluto e tale è stato, per cui quando mi sono visto la richiesta da parte del Consigliere Ghiglia, il quale peraltro non mi aveva appalesato prima la sua volontà di intervenire, mi sono mantenuto su di una posizione che credevo fosse condivisa da tutta l'assemblea. Credo che in questo contesto le regole, non solamente dell'opportunità, ma della convivenza e dell'ospitalità politica, possano essere assolutamente condivise da tutti voi.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Io non voglio avviare con lei una schermaglia procedurale, perché avrei dovuto appalesarle prima il mio desiderio di parlare. Lei conosce troppo bene il Regolamento, non è questo il piano. Io non ricordo questa mattina di aver partecipato ad alcuna Conferenza dei Capigruppo, né ricordo questa mattina di aver preso alcun accordo con nessuno, né espresso né tacito tant'è che noi non siamo intervenuti sulle dichiarazione del Ministro Bindi, ma abbiamo abbandonato l'aula prima che il Ministro Bindi parlasse.
Quindi anche se ci fosse stato un accordo tacito od espresso - e non c'è stato - non lo avremmo disatteso: abbiamo semplicemente fatto un'altra cosa. Credo che stia nell'assoluta libertà di un Gruppo politico prendere le iniziative politiche che ritiene.
Tra l'altro, mi è sfuggita la gazzarra fascista: se la prossima volta il collega Chiezzi me la segnala, la guardo anch'io, così imparo cos'è. A differenza sua non ci sono abituato, e quindi non so bene come si svolga una gazzarra fascista, ma se la prossima volta me la indica - ripeto - la guarderò e cercherò di imparare qualcosa anch'io.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



GHIGLIA Agostino

Voglio dire che, mentre condivido il fatto - io ho ascoltato dal televisore - che il Presidente del Consiglio, nella sua veste, come rappresentante di tutto il Consiglio regionale si scusi con il Ministro per il contrattempo (per quanto il Ministro credo non sia stato particolarmente turbato di questa nostra assenza), non condivido la stigmatizzazione di quello che lei ha definito "una confusione tra ruolo politico e ruolo istituzionale".
Io mi permetto di dirle la mia versione. Quello di un Gruppo all'interno di quest'aula è un ruolo eminentemente politico, che non spetta a lei giudicare, che non spetta a lei stigmatizzare e sul quale a lei non spetta di dare alcun giudizio, perché il nostro ruolo in quest'aula è politico. Se lei ha notato - e lo ha notato - gli Assessori di Alleanza Nazionale, per una questione di funzione istituzionale, non si sono mossi dai loro posti perché noi abbiamo ben chiara la distinzione tra fatto politico e dovere istituzionale.
A questo punto, mentre condivido che lei come Presidente dell'assemblea si sia scusato per un incidente, non condivido affatto che lei possa dare dei giudizi sugli atteggiamenti politici liberi di un Partito e di un Gruppo politico che qui è rappresentato, e nella fattispecie di Alleanza Nazionale. Non penso che quello che accade come atteggiamento e presa di posizione politica in un'aula democraticamente eletta debba essere stigmatizzato, soprattutto quando si risolve in un tipo di protesta prettamente politica, ma altrettanto civile e corretta, senza insulti schiamazzi o piazzate.
Quindi credo che lei, da questo punto di vista, abbia forse un po' ecceduto nel dare delle pagelle, che vanno ben al di là di quella che dovrebbe essere la corretta gestione dell'aula. Se un partito politico non è libero di esprimere una propria posizione all'interno di un'aula, cioè all'interno di un consesso democratico, sia esso un Consiglio di circoscrizione o il Parlamento nazionale, io mi chiedo dove i partiti politici possano prendere ed assumere degli atteggiamenti politici.



(Il Consigliere Cavaliere chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, lei non deve partecipare a questa discussione che è trilaterale, perché non sono comunicazioni mie. Sono delle risposte che ho dato al Consigliere Chiezzi, sono delle risposte che mi auguro di poter dare anche al Consigliere Ghiglia, per cui non credo che lei possa essere chiamato parte in causa. Lei non c'entra, questa mattina, e neanche oggi.



CAVALIERE Pasquale

No, io c'entro, in quanto aula, Presidente, per dire una semplice cosa: che invece ho apprezzato e condiviso il suo richiamo al rispetto dell'aula e dei ruoli istituzionali.



GHIGLIA Agostino

E' in brutta compagnia, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, per cortesia, non esasperiamo al di là del dovuto perché alla fine mi ritrovo oggetto di tutte le vostre rappresentazioni sceniche.



GHIGLIA Agostino

Lei è sempre soggetto.



PRESIDENTE

No, io sono oggetto, in questo caso, di tutte le vostre rappresentazioni sceniche, se mi permettete. Si è trattato di un fatto di una certa...



CAVALIERE Pasquale

Termino immediatamente dicendo che non si comprende in alcun modo certamente non come posizione politica, il comportamento di un Gruppo di maggioranza che abbandona l'aula, allorquando un Ministro della Repubblica porge visita in quest'aula. Sarebbe comprensibile rispetto ad un provvedimento ritenuto ingiusto o qualcosa del genere, ma non c'entra alcunché con una posizione del Ministro, per la quale, tra l'altro...



PRESIDENTE

Credo che il Consigliere Ghiglia possa comprendere questa differenza: è troppo intelligente per non comprenderla.
Innanzitutto, Consigliere Ghiglia, voglio dire che io non ho usato la parola stigmatizzato: sia ben chiaro.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Eh no, anche le parole hanno un valore specifico ed un loro peso.
Primo: non stigmatizzo nessuno, perché non ho mai stigmatizzato. Secondo: ritengo impropria la confusione tra un fatto quale una mancata presenza televisiva (perché il problema non è politico, lei lo ha motivato in quanto che il Ministro non andava ad una rappresentazione televisiva) ed un fatto istituzionale com'è la sua visita, come sono le sue funzioni, com'è il ruolo in questo Consiglio.
Però questa è una mia valutazione. Non crediate che il Presidente del Consiglio, proprio per una virtù o un carisma di Stato sia sempre naturalmente in contatto con il Padreterno, tanto meno io: non sono ex cattedra. Per cui voglio semplicemente dire che ho ritenuto opportuno giustificare questa situazione, che è stata un po' incresciosa; anche perché ho ricevuto la sua lettera subito dopo che lei era uscito: forse lei ha fatto un giro più lungo e me l'ha sporta dietro la schiena quando lei è uscito. Se l'avessi avuta prima, avrei per lo meno potuto indovinare quello che è poi successo.


Argomento: Opere pubbliche - Trasporti su gomma - Trasporti su ferro

Esame progetto di legge n. 186: "Proposta di legge al Parlamento: 'Autorizzazione di spesa per la realizzazione e l'ammodernamento dei collegamenti internazionali autostradali (Asti-Cuneo-Nizza) e ferroviari (Fossano-Cuneo-Ventimiglia)'" - Presentazione ordine del giorno n. 417 (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione del progetto di legge n. 186. Eravamo giunti all'esame dell'emendamento n. 12); stava parlando il Consigliere Papandrea che ha pertanto facoltà di proseguire l'intervento.



PAPANDREA Rocco

Non sono la causa della perdita di tempo, in ogni caso.



PRESIDENTE

Lei aveva già parlato due minuti, prima. Quando abbiamo sospeso il suo intervento lei aveva già consumato due minuti.



PAPANDREA Rocco

In quei minuti avevo apprezzato la presenza dell'Assessore, che nel frattempo è svanito.
La partecipazione della Giunta in questa seduta lascia veramente molto a desiderare; credo che la Giunta non faccia una gran figura, tenendo conto che c'è un atteggiamento schizofrenico, da una parte si firmano... Infatti ho apprezzato la costante presenza di Gallarini, insieme ad alcuni altri che sono sempre più o meno gli stessi, mentre sembra che qualcuno si disinteressi completamente, compreso l'Assessore competente.
La legge che stiamo discutendo è firmata da tutti i Gruppi e anche da esponenti della Giunta. Stiamo parlando del disinteresse dell'Assessore Masaracchio rispetto ad un provvedimento che riguarda il suo Assessorato anche se non è lui il promotore, tra gli altri c'è persino il Presidente Ghigo, Presidente della Giunta. Credo che questo non sia un atteggiamento corretto.
Detto questo credo che rimarremo ancora senza risposta e senza interlocuzione da parte della Giunta; altrettanto mi pare da parte dei firmatari, che si sono chiusi nel più totale mutismo, anche quando colgono aspetti condivisibili della nostra proposta. Non aggiungo altro alle considerazioni che aveva già fatto il Consigliere Moro.
Spero, però, che a partire da questo momento ci sia un atteggiamento di rispetto nei confronti dell'aula, diverso da quello tenuto finora dai membri della Giunta.



MINERVINI MARTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo emendamento riguarda un intervento di elettrificazione di un'altra delle linee ferroviarie oggi un po' dimenticate dalla politica grandiosa, a parole, delle FS: è quella relativa ad Alba-Bra-Cavallermaggiore. Elettrificazione della linea che il Vicepresidente Majorino, in lettera datata 12/9/1996, chiese al Ministro dei Trasporti Burlando di inserire nell'elenco per concorrere al finanziamento CIPE, ritenendo prioritario tale progetto. Dato che concordiamo con l'indicazione di progetto prioritario, esprimiamo un giudizio positivo sulla richiesta formulata nel settembre dello scorso anno al Ministro da parte della Giunta regionale. Questo finanziamento non risulta ancora giunto, Majorino, quindi proponiamo alla Giunta regionale proprio perché almeno in questo condividiamo il progetto di finanziamento vigendo il canale del finanziamento CIPE, di rafforzare questa loro convinzione, ammesso che sia vera.
In effetti cominciamo a dubitare della vostra convinzione di ritenere l'elettrificazione della linea Alba-Bra-Cavallermaggiore, come dite nella lettera, "progetto prioritario"; dato che noi ne condividiamo la priorità dato che verifichiamo che la vostra richiesta di finanziamento non ha avuto ancora esito, purtroppo, perché non c'è ancora la delibera, chiediamo, a rafforzamento di quel canale e per dare maggiore forza alla richiesta di premere sul Ministro Burlando, che si finanzi anche l'elettrificazione della linea Alba-Bra-Cavallermaggiore. Chiediamo la forza di una legge di quest'aula che vada direttamente al Parlamento, alla maggioranza e minoranza, anche là, quindi dal Polo di Berlusconi fino all'Ulivo di D'Alema e a Rifondazione Comunista, a tutto il Parlamento.
Questa sarebbe, Vicepresidente Majorino, una prova certa che la letterina che avete scritto al Ministro Burlando non rientra nella solita routine della posta che ricevete dagli uffici; uffici che predispongono l'elenco di tutte le richieste inevase negli ultimi vent'anni e diligentemente ripropongono, in occasione della predisposizione della delibera CIPE, all'Assessore di turno, che si siede lì e non dice di no "tanto, per quello che vale una lettera possiamo sempre scriverla".
Quindi superiamo un atteggiamento di inconsistente benevolenza verso progetti che stanno fermi da anni - e anche quando vengono inseriti in accordi non vengono poi finanziati - e, a questo punto, Majorino, la cosa potrebbe diventare seria se da parte della Giunta si vedesse un impegno coerente nel presentare tale richiesta ogni volta che capita l'occasione.
Per la delibera CIPE l'avete richiesta, adesso avete un'altra occasione: la proposta di legge al Parlamento.
Se domani vi presentassimo un ordine del giorno che invita il Governo a finanziare quest'opera, votate anche quell'ordine del giorno. A quel punto si vedrebbe una periodicità di impegno e si potrebbe cominciare a crederci altrimenti rimane il dubbio che queste siano cose "tanto per dire", mentre "tanto per fare" si fanno i trafori sotto le Alpi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Devo ricordare che la riunione della VII Commissione, convocata per domani, è disdetta.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il collega Papandrea mi ha turbato, perché nel suo intervento i riferiva ad una disattenzione, o non sufficiente partecipazione al dialogo intorno a questo confronto, da parte del relatore. Ritenevo che tutte le iniziative intraprese e l'insistenza manifestata nei suoi confronti dall'inizio del dibattito fossero state considerate un segno sufficiente.
Per sciogliere questo dubbio voglio ulteriormente intervenire; quando torna Papandrea glielo riferirete sicuramente, anche perché in effetti è un discorso globale... Mi sembrava strano che tu non ci fossi: puoi essere testimone al Consiglio che il nostro dialogo è stato intenso in questo periodo, anche se poi hai voluto forzare la mano costringendomi a denunciarlo pubblicamente. Ma il confronto è stato intenso, io speravo anche fertile.
Vorrei rassicurare il collega Cavaliere - il quale ha usato una definizione ingenerosa, anche se può echeggiare un elemento più che polemico, simpatico, quella di sinistra localista - che questo è un progetto che ha, invece, una dimensione nel Consiglio regionale e cerca di superare il limite di una sinistra modulare che ha una posizione a Cuneo ed un'altra ad Asti; in ogni caso, queste sono riflessioni che ognuno continuerà per conto proprio.
Mentre invece c'è una risposta che devo dare al Consigliere Chiezzi, il quale in diversi interventi, puntuali, molto consistenti e considerevoli sottolinea che queste opere sarebbero in contraddizione con la proposta inviata al Ministero per la deliberazione CIPE, relativamente all'assetto della situazione ferroviaria.
Nell'art. 1 della legge, al primo comma si dice "in aggiunta alle opere che le Amministrazioni interessate finanziano a carico degli stanziamenti dei loro stati di previsione... è autorizzata la somma di 1.550 miliardi" e indichiamo per che cosa, dando per scontato che tutte le Amministrazioni con i loro fondi, con i loro stanziamenti, finanziano una quantità di opere che, attraverso le debite procedure, abbiamo segnalato. Proprio perch questo poteva essere, al di là delle finalità degli interventi, un elemento di dubbio.
L'unica questione che si sovrappone è l'indicazione del tratto ferroviario Fossano-Cuneo e Limone-Ventimiglia, perché questo fa parte del corridoio - una volta il termine corridoio aveva un significato facilmente intelligibile, adesso può generare confusione, quindi vedremo di utilizzarne un altro - est-ovest, attraverso le Alpi Marittime che si compone di una riattivazione del traforo del Tenda, del percorso ferroviario e del traforo autostradale oltreché dell'utilizzazione e dell'attivazione dei valichi che interessano quelle zone.
Quindi non c'è un elemento di contrapposizione, queste indicazioni sono aggiuntive rispetto agli stanziamenti delle singole Amministrazioni, per le quali abbiamo già sostenuto e condiviso le richieste e le battaglie affinché ci sia il finanziamento di tutta la rete ferroviaria della quale abbiamo discusso più volte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che la pretesa di mistificare le posizioni sia un vecchio vizio stalinista duro a morire. Però non è tanto questo che mi preme argomentare quanto il problema che prima sollevava il collega Montabone. Ho già argomentato che la legge in esame ha un limite oggettivo: favorire alcune dinamiche a scapito dei problemi della viabilità piemontese. Queste dinamiche si inseriscono in un contesto di gestione delle società autostradali piemontesi che il nostro Consiglio regionale avrebbe il dovere di conoscere, perché, purtroppo, lo scandalo delle società autostradali piemontesi è una realtà evidente, troppo a lungo sottaciuta.
Nella versione originaria questo disegno di legge diceva - oltre ad altre cose - al punto 3) "Contributo di L. 450 miliardi alla SATAP" - lo ha scritto il Consigliere Riba, lo hanno scritto i firmatari. Nel disegno di legge modificato c'è scritto "Contributo di L. 450 miliardi alla concessionaria che l'ANAS individuerà". Si può mistificare, si pu nascondere, si possono non dire le cose come stanno, ma le verità oggettive non si possono nascondere. Nel senso che nel meccanismo di questo finanziamento, così com'è nell'iter autorizzativo dell'opera, l'ANAS dà questi soldi alla SATAP, così come si propone.
Da qui un altro emendamento, che discuteremo, che chiede di togliere tutto questo passaggio, dalle parole "alla concessionaria..." fino alla fine, che comunque non modifica il meccanismo di finanziamento alla SATAP perché di questo si tratta.
Pertanto questa questione lascia del tutto intatte le cose, è un alibi è un colpo di spugna, su una situazione pregressa, per la quale questo Consiglio regionale dovrebbe avere il coraggio di scandalizzarsi un pochino. Se questa società autostradale doveva, a proprie spese, costruire quest'opera e non lo ha fatto - il progetto era l'autostrada e rimane l'autostrada delle Langhe - è una questione che non si dice con chiarezza.
Il tratto Asti-Cuneo in autofinanziamento si doveva fare perché in cambio la SATAP ha ottenuto gli introiti del pedaggiamento con il rinnovo delle concessioni fin oltre il 2000. Queste cose sono scritte, sono nei patti! Questa istituzione può far finta di niente, dire che va bene che la strada serve, si vuole la strada: come dice Farassino "allora non mangiamo per non fare favori a chi vende da mangiare". Non è questo il problema, ma non possiamo non considerare che alcune dinamiche hanno fatto sì che non si sono realizzate le opere utili, che si sono ipotizzate le opere inutili, e che quindi si è giunti a questa situazione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Noto che gli argomenti vengono ripetuti, sia dal Consigliere Papandrea sia dal Consigliere Chiezzi. Il Consigliere Papandrea ripete che ci sarebbe una schizofrenia politica, o per meglio dire, usando le sue parole, una contraddizione fra la circostanza che nella lettera del 12/9/1996 della Giunta è stata proposta una serie di progetti da inserire nella delibera CIPE e poi non sono stati inseriti nella proposta di legge e non vengono accolti gli emendamenti che tendono a trasferire questi progetti nella proposta di legge al Parlamento.
Si dice, inoltre, che su questo punto sono stati latitanti sia l'Assessore competente Masaracchio sia la Giunta.
Penso di essere stato chiaro, non ripeto un ragionamento, ma lo sintetizzo nel senso che avevo spiegato chiarissimamente e avevo teorizzato, per meglio dire avevo esposto in maniera convincente la tesi della Giunta del doppio binario, del doppio canale istituzionale. L'uno quello della richiesta di cui alla lettera del 12 settembre; l'altro quello della proposta di legge al Parlamento; che non sono incompatibili fra di loro, si completano a vicenda e non si vede perché sia necessario trasferire nella proposta di legge al Parlamento le richieste chiaramente formulate nella lettera inviata dalla Giunta il 12 settembre.
Il Consigliere Chiezzi ha anche detto che questa lettera magari era un qualche cosa di meramente rituale, cioè che il solito funzionario dell'Assessorato ai trasporti si sarà accorto che bisogna o bisognerebbe periodicamente fare delle richieste e questa è una lettera meramente burocratica. Viceversa - lo sottolineo - questa non è una lettera meramente burocratica anche perché si riferisce ad una ben precisa delibera CIPE del 12/7/1996 che ci è stata segnalata come possibile contenitore di questi tipi di progetto e ci siamo affrettati a redigere la lettera e ad allegare i progetti che riteniamo rilevanti per la Regione Piemonte.
La Giunta opera - ripeto e concludo, non lo ripeto più e non mi si dica che la Giunta non dà risposte al pacchetto degli emendamenti di Rifondazione Comunista - su questo doppio binario: proposta di legge al Parlamento da una parte e richiesta al Ministro onde inserisca nella delibera CIPE queste nostre più che legittime e sacrosante richieste.
Come ho già detto prima, può essere lo stimolo di questa insistenza reiterata su questi emendamenti e lo stimolo a insistere, non su questa lettera meramente burocratica, ma ad insistere a riprendere il discorso con il Ministro affinché provveda e proceda all'inserimento nella non ancora compilata delibera CIPE.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei beneficiare della sua attenzione, signor Presidente, perch bisogna dare atto che il Vicepresidente Majorino risponde. Allora stia attento, Presidente Picchioni: Majorino dice "respingiamo gli emendamenti perché ci sono due canali; su un canale di governo abbiamo fatto le richieste; questo è un canale legislativo parlamentare, non ripetiamo le stesse richieste, sono due canali, crediamo in entrambi, poco più poco meno". Questo non è vero, Presidente. Anche questa risposta ha una contraddizione, perché fosse così è una logica - non la condivideremmo - ma è una logica. Ma così non è e adesso le faccio l'esempio concreto: ci sono opere - Majorino - che sono nei due canali. O non ci sono perché sono due logiche e allora gli emendamenti di Rifondazione Comunista vanno tutti respinti perché mai i due canali devono sovrapporsi, cosa che ha detto fino a cinque minuti fa, oppure io leggo che nella lettera CIPE c'è il raddoppio della Cuneo-Fossano (40 miliardi per la progettazione di massima) e in questa legge c'è il raddoppio della Cuneo-Fossano; nella lettera c'è l'elettrificazione della linea Cuneo-Nizza-Ventimiglia e in questa legge c'è l'elettrificazione della stessa linea; quindi non è vero quel che ha detto.
Ci sono opere per le quali voi state sostenendo il doppio canale.
Perché lo sostenete? Evidentemente perché per queste opere, oltre alla richiesta al CIPE, visto che arriva una legge dall'aula che parla di trasporti, ritenete utile anche in sede parlamentare fare la proposta di legge, in modo che una cosa può aiutare l'altra, ed è difficile sostenere il contrario, cioè che mettere delle cose in questa legge aiuti a non farle.
Allora, Presidente Picchioni, vede che la risposta dell'Assessore c'è e lo ringrazio sinceramente perché almeno si può interloquire, però è una risposta...



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Nella legge ce ne sono due su venti.



CHIEZZI Giuseppe

No, no. Vuole che andiamo avanti? Ce ne sarà anche qualcun altro. Per è il concetto che si risponde di no a quelle che propone Rifondazione Comunista, ma non come proprio progetto perché ribattiamo le cose che voi avete chiesto! Non vogliamo avere la primogenitura di nulla qui! Stiamo dicendo: "visto che avete dei progetti di finanziamento anche da noi condivisi che stanno sull'altro canale, perché dite di no a tutte - dico tutte! - le trenta proposte di inserimento di cose scritte in questa lettera e che diciamo di mettere anche dall'altra parte"? Ma possibile che non accada una volta che la Giunta accetti questi emendamenti? E' questo che mi fa dire che allora c'è qualcosa dietro, c'è qualcosa che non riesco a capire, c'è un fare muro chissà perché su questa legge che deve uscire da quest'aula così come è entrata, senza una virgola diversa, quando viceversa anche nel corridoio sud del Piemonte - perché se si sta dietro a Riba "solo il corridoio!" - avete respinto delle proposte di corridoio! Questo non si capisce! Per questo c'è un nostro schieramento che continua a ripetervi le stesse cose, perché non riusciamo a capire perché dite di no a tutte le nostre proposte.
In questo senso noi continuiamo. Prima, in via riservata con Casoni e Dutto, si diceva che l'autostrada Cuneo-Nizza non è vero che è inutile, per carità non c'è nulla di inutile, ma se voi prendete la cartina con i tracciati è vero che si accorcia, ma ci mancherebbe altro che si allunghi la strada da Cuneo a Nizza con un investimento di 30.000 miliardi! Vorrei vedere che si allunghi ancora! Si accorcerà, lo spero bene che si accorci.
Il problema è di quanto si accorcia. Allora, se voi vedete questa cartina l'accorciamento della distanza non è a mio modo di vedere una cosa strabiliante dal punto di vista passeggeri perché si accorcia da Sanremo a Nizza, e da Sanremo a Nizza, Presidente Picchioni, ci saranno sì e no 20/25 minuti d'auto, che è la mezz'oretta! Allora, su questa mezz'oretta capite che devastare una valle ed aumentare il trasporto merci su gomma non ne vale la pena o comunque si può sostenere in un'alternativa di sviluppo...
Il tempo a mia disposizione è finito. Continuerò sul prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 12).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri L'emendamento è respinto.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "XIII) L. 160 miliardi per il raddoppio della linea ferroviaria Chivasso Ivrea-Aosta".
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

L'emendamento che noi proponiamo prevede 160 miliardi per il raddoppio della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta, progetto sempre contenuto nella lettera della Giunta regionale relativa alla delibera CIPE e nella quale erano indicati gli interventi prioritari. Per giustificare nel merito i contenuti di questo emendamento che noi reputiamo importanti, vorrei elencare una serie di disfunzioni a nostro parere gravi e che implicano anche una difficoltà non solo nel trasporto, ma nei servizi ai cittadini per quanto riguarda questo tipo di linea ferroviaria.
Intanto la Chivasso-Ivrea-Aosta è una linea ferroviaria ad un solo binario, per cui ad ogni incrocio implica e comporta un ritardo rispetto agli altri treni che devono direttamente imporsi nel proprio trasporto creando naturalmente dei disagi notevoli all'utenza che usufruisce di questo tipo di servizio. Inoltre, la linea ferroviaria indicata non è completamente elettrificata, per cui l'utenza che viaggia su questa linea ferroviaria spesso, oltre al ritardo e al disagio dovuto al fatto di essere una linea ad un solo binario, è costretta in alcune stazioni ad aspettare lo spostamento della macchina motrice da una parte all'altra. E ancora, i passaggi a livello lungo questa linea ferroviaria per lo più non sono a norma di sicurezza.
Sulla base di questi disagi e di queste difficoltà all'utenza, molte delle piccole stazioni che stanno sulla linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta hanno dovuto chiudere, con un aumento ulteriore del disagio dovuto al reperimento dei biglietti ferroviari.
Un altro elemento rilevante e che implica anche una questione di sicurezza sul trasporto è la galleria di Caluso, che sembra essere molto pericolosa; qualche anno fa si sono verificati dei disastri e, ancora oggi i treni in quel tratto abbassano la loro velocità, in quanto la galleria sarebbe troppo bassa rispetto alle misure indicate dalle norme di sicurezza previste per i treni.
Quelle enunciate sono solo alcune delle questioni che riguardano questo tipo di linea ferroviaria; anche se enunciate in modo molto veloce, quindi non approfondito dal punto di vista del disagio effettivo della popolazione, ci sembrano di enorme importanza, e non possono, nell'ambito della discussione di una legge che deve affrontare un settore quello dei trasporti e dei collegamenti, non essere affrontate in questa sede. Ripeto: questioni quali il ritardo incredibile dei treni, l'insicurezza dovuta ad una galleria troppo bassa, la linea non completamente elettrificata e l'esistenza di un solo binario, che quindi genera difficoltà effettive e gravi nell'utenza che utilizza questo servizio, non possono non essere affrontate in modo serio e prioritario in questa sede, dal Consiglio regionale ed anche dall'Assessore competente, senza considerare il fatto che questa tratta è stata ritenuta dalla Giunta regionale una delle priorità da affrontare.
Su questo chiederei un pronunciamento dell'Assessore, se lo ritiene opportuno, rispetto alle difficoltà da affrontare immediatamente in una situazione che non può più essere rimandata, perché, oltre a generare dei disagi e dei ritardi, può generare anche dei disastri dal punto di vista della sicurezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

E' evidente che la ferrovia Ivrea-Chivasso-Aosta è nelle priorità del nostro Piano dei trasporti, perché l'annoso problema della gestione del Genio Ferrovieri, che ha creato notevoli pressioni, deve in qualche modo essere prima o poi risolto.
Vorrei tornare, però, alla questione di prima, ricordando che - e questo è del tutto evidente nella cartina che è compresa nella prima ipotesi della legge - da Asti si andrebbe a Marene; poi c'è il cosiddetto progetto della zeta rovesciata, che è il problema dei problemi, anche se secondo il collega Dutto è la soluzione dei problemi. In quel modo si dovrebbe allungare la strada, mentre il collegamento più facile sarebbe Marene-Fossano-Cuneo, questo è evidente e chiaro a tutti, sulla cartina si vede molto bene, checché sia stato fatto credere al collega Dutto.
In questo progetto, il tratto Massimini di Carrù-Cuneo è funzionale non già al collegamento con Cuneo, quanto al collegamento ipotizzabile, futuro e nei desiderata della SATAP, che sarebbe Massimini di Carrù-A26, cioè l'autostrada delle Langhe. Questo è il vero progetto che Dutto non conosce l'autostrada che dovrebbe collegare Carrù, Cortemilia, Acqui Terme e la A26, tanto da determinare il quadrangolo della SATAP: questo è il vero obiettivo dell'operazione, perché l'altro aspetto, che non si dice, è relativo alle autorizzazioni.
Come sapete, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri furono sorpassati tutti i dinieghi oggettivi dati dalla situazione ambientale; dopodiché è avvenuto un piccolo e quasi irrilevante evento cioè l'alluvione piemontese, per cui mentre l'Asti-Marene ha l'autorizzazione di compatibilità ambientale, quindi è cantierabile da subito, gli altri tratti, compresi Massimini-Cuneo, non ce l'hanno. Sei disinformato! Sei disinformato, perché il decreto Berlusconi è avvenuto prima dell'alluvione; quelle opere, dopo l'alluvione, devono essere sottoposte - perché, purtroppo, qualcosa avrà pure insegnato l'alluvione! ad un controllo di compatibilità che difficilmente potrà essere superato.
Ma questo, del resto, non dovrebbe inficiare il collegamento con Cuneo, la cui funzionalità attraverso il passaggio per Fossano è molto più razionale che la cosiddetta zeta rovesciata, che non ha alcuna ragione se non quella di stare negli interessi della SATAP, e non certo del collegamento con Cuneo. A questo vorrei aggiungere altro, ma vedo che ho terminato il tempo.
Avremo modo più tardi di approfondire un altro aspetto.



PRESIDENTE

Grazie per questa autodisciplina.
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. L'emendamento in discussione prevede lo stanziamento di 160 miliardi per il raddoppio della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta. E' inutile ribadire l'estrema importanza politica ed economica del provvedimento per questo tratto di strada ferrata che collega il Piemonte alla Valle d'Aosta. E' una linea ad un solo binario, non è ancora elettrificata e quindi vi è un forte disagio per l'utenza soprattutto estiva. Non permettere di intensificare la presenza dei turisti è quindi un danno economico, anche per la stagione invernale, perché è ovvia l'importanza della Valle d'Aosta nella stagione sciistica.
Per cui mi pare chiaro affermare con convinzione che questa proposta di legge al Parlamento di 1.500 miliardi per la realizzazione e l'ammodernamento dei collegamenti autostradali internazionali Asti-Cuneo Nizza e ferroviari Fossano-Cuneo-Ventimiglia sia assolutamente limitata parziale, oltre che costosa per il Piemonte.
E' già stato rimarcato che questo è un provvedimento settoriale improprio ad una sola importante realtà piemontese, anche se di carattere strategico e decisivo qual è il Cuneese. Come si fa a non comprendere e condividere che tutte le altre priorità ed emergenze territoriali, in materia di trasporti e viabilità presenti nelle otto Province, hanno e devono avere la stessa centralità di intervento e di realizzazione concreta, all'interno di un Piano regionale dei trasporti che la Giunta di centro-destra, che governa da venti mesi, non ha ancora attuato! E' vero, è già stato ampiamente detto e ribadito che il Piemonte manca di una vera e propria politica di governo su questa delicata materia.
Il Consiglio regionale oggi ha l'opportunità politica e legislativa grazie a questo importante dibattito, di definire le priorità e le emergenze piemontesi stanziando anche i dovuti e doverosi finanziamenti atti a definire il quadro completo dei progetti e delle opere in materia dei trasporti regionali, per qualificare e migliorare la qualità della vita dei piemontesi.
Questo emendamento di 160 miliardi per la Chivasso-Ivrea-Aosta va esaminato con estrema attenzione, auspicandone una rapida attuazione che soddisfi le giuste esigenze delle popolazioni interessate, perché da troppo tempo, e la Giunta lo sa, si vuole l'ampliamento di questa linea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Cercherò di essere brevissimo. Per quanto riguarda la linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta posso concordare pienamente sulle necessità di potenziamento ed elettrificazione; sicuramente questa linea corre per lo più in territorio della Valle d'Aosta, quindi occorrerà fare dei contratti di programma con la Valle d'Aosta, e la richiesta dovrà arrivare principalmente dalla Valle d'Aosta.
Passo soprattutto a rispondere al Consigliere Cavaliere per quanto riguarda il tracciato Cuneo-Massimini. Sono bene a conoscenza della possibilità che ha questo tracciato ad essere prolungato per la cosiddetta autostrada delle Langhe su Acqui Terme-Predosa, e questo è uno dei motivi che va a favore della scelta di questo e non di altri tracciati, cioè proprio la possibilità in un futuro, probabilmente lontano, di continuare questa bretella autostradale realizzando un ulteriore tronco autostradale che potrà poi essere utilissimo.
Al momento, la scelta Cuneo-Massimini è una scelta ideale, in quanto serve per chi arriva da Cuneo e per chi arriverà da Nizza per recarsi perlomeno su tre destinazioni, cioè Savona, Torino ed Asti. Pertanto, con una bretella unica colleghiamo Cuneo alla rete autostradale italiana, dando una possibilità completa di collegamenti. Qualsiasi altro tracciato, tipo la Cuneo-Fossano, escluderebbe almeno un collegamento. Se si facesse la Cuneo-Fossano tutto il traffico diretto verso Mondovì e Savona uscirebbe dai caselli autostradali a Cuneo e continuerebbe a percorrere le strade normali, con gli stessi problemi che abbiamo oggi, cioè con i TIR che passerebbero in città, o su strade secondarie e provinciali.
Ribadisco che tecnicamente la scelta del tracciato è ideale, è quella che concentra su di sé tutto il traffico autostradale proveniente o diretto alla città di Cuneo. E' il classico esempio di una soluzione che consente con un solo investimento di risolvere diversi problemi, cioè diverse destinazioni del traffico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La Consigliera Simonetti ha già illustrato le necessità di questa linea. La logica della nostra proposta va al di là di una visione localistica, affrontando i problemi del Piemonte. Indubbiamente, ci troviamo di fronte ad una linea ferroviaria che serve una zona vasta del Piemonte che è carente dal punto di vista delle reti ferroviarie. Ci nonostante, è una zona in cui molta gente utilizza il mezzo ferroviario (si tratta di un traffico pendolare) e dove il traffico conosce più difficoltà.
Se chiedessimo alle Ferrovie dello Stato di sapere, per esempio, quali sono i treni che arrivano maggiormente in ritardo, soprattutto nelle fasce pendolari, vedremmo che una percentuale alta di treni è proprio relativa a quest'area.
Credo quindi che la necessità di questo intervento abbia una significativa priorità ed importanza proprio per il fatto che serve una vasta zona, ma anche per la quantità di utenti che sono in questo bacino.
Vorrei fare un'altra considerazione che era comparsa nel dibattito generale, che secondo me si presta ad un richiamo: la necessità da tutti condivisa di migliorare la qualità delle strade che servono la zona sud ovest del Piemonte, cosa sulla quale anche noi siamo d'accordo, pur non condividendo le soluzioni adottate, in particolare l'autostrada. Da parte di molti Consiglieri si è usata un'enfasi particolare sul rapporto tra la presenza, la costruzione di autostrade e lo sviluppo.
Il nostro emendamento riguarda una zona, il Canavese, che sicuramente dal punto di vista autostradale è servita efficacemente, sia nel collegamento con Torino, ma anche con Milano, verso la Francia, la Svizzera e il sud-est del Piemonte. Quindi, in questa zona ci troviamo di fronte a condizioni che, secondo i sostenitori della tesi che mette insieme sviluppo e presenza di autostrade, dovrebbero conoscere un ulteriore balzo in avanti. Invece, tutti sanno che il Canavese, nonostante le autostrade, è una zona in forte declino. Quando si avanzano certe ipotesi bisognerebbe almeno analizzare la realtà. Credo che non ci sia un collegamento diretto anche se c'è un diritto di tutti ad avere una viabilità buona, ma le due cose non sono strettamente collegate. Pensiamo, per esempio, ad un'altra area del Piemonte che conosce un buon sviluppo, il Biellese; anche lì casualmente - dico realmente casualmente, non svolgo la teoria opposta che non essendoci le autostrade allora c'è sviluppo, non arrivo a dire questo la non presenza di autostrade non ha inibito lo sviluppo della zona, anzi è un'altra di quelle zone del Piemonte che conosce un particolare sviluppo.
Pertanto, quando si vuole sottolineare con enfasi questi argomenti bisognerebbe stare più attenti.
Ancora una considerazione. Si è accennato prima al collegamento con Nizza e dagli scambi di battute fra i Consiglieri è emersa una cosa che secondo me è evidente: chi vuole queste autostrade non è tanto interessato ad un rapporto con il territorio attraversato dall'autostrada, ma è interessato ad arrivare presto a Nizza o a Ventimiglia. Quindi, il vantaggio lo avranno i torinesi, non sarà un vantaggio per quelle zone.
Un'ultima battuta sui doppi canali istituzionali. Non vorrei che il raddoppio della Fossano-Cuneo rimanesse solo sui due documenti, cioè che sui due documenti noi abbiamo chiesto il raddoppio della Fossano-Cuneo mentre poi i cittadini del Cuneese dovranno aspettare chissà quando prima che anche uno solo dei due documenti si applichi e abbiano quindi l'effettivo raddoppio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro Consiglio regionale, non so se Dutto era già presente, mi sembra che abbia approvato uno specifico ordine del giorno relativo al potenziamento e all'elettrificazione della Chivasso-Aosta, perlomeno una volta a seguito di tragici incidenti con danni e lutti sulla ferrovia. Una ferrovia che mi risulta sia ancora gestita dal Genio Militare; una ferrovia per la quale occorrerebbe quindi una presa di possesso da parte delle Ferrovie ed ovviamente - collega Dutto - di un accordo che tenga conto dei territori di due Regioni confinanti. Ma non sarà certo questo che si prende a ragione per non inserire in una proposta di legge al Parlamento questo potenziamento. Quindi, l'osservazione è giusta, anzi potrebbe essere proprio la sinergia di due Regioni a consentire tutto questo.
Per quanto riguarda invece il problema di fondo che regge questa legge che è la cosiddetta Asti-Nizza, stupisce veramente vedere come si possa avere, parlando in termini di progresso - perché così mi sembra sia nella testa di alcuni di noi - l'idea barbara di attraversare questo territorio a forma di patata, compreso tra la Asti-Marene, la Marene-Savona, la Savona Genova, la Genova-Alessandria, la Alessandria-Asti, di questo territorio preziosissimo e molto apprezzato in Europa, e nell'Europa che conta dal punto di vista economico. Non capisco come si possa pensare con gioia credendo di far del bene di attraversare il territorio delle Langhe con un nastro autostradale! Io questo veramente - collega Dutto - non riesco a comprenderlo. Non riesco a comprenderlo! Non c'è bisogno di invocare chissà quali culture e quali testimonianze letterarie per sapere che attraversare il territorio delle Langhe con un nastro autostradale significa usare una violenza e una contaminazione del territorio spaventosa! Spaventosa perché su quel nastro non passeranno tante auto, ma tanti TIR! Inoltre, come può entrare nel progresso del nostro vivere una cultura chiedo aiuto ai colleghi che vivono più stabilmente di me in quei luoghi che propone di muoversi su un territorio di quel genere, piuttosto che attraverso una corretta rete viabile esistente, da modificare e migliorare là dove è necessario, attraverso una corsa in autostrada che impedisce di vedere il territorio, che lo attraversa senza riportare sul territorio stesso alcun beneficio. Se c'è un territorio che richiede viceversa un modo di muoversi agevole, ma in sintonia con esso, che non salti alcuna delle tappe previste, ma le unisca in un reticolo come oggi sono unite, che non fa della fretta l'elemento di approccio, anzi tutt'altro, della possibilità di godere le pieghe di tutto quel territorio anche attraverso un sistema viabile per quanto riguarda la motorizzazione privata, è proprio quello.
Ricordate, colleghi, che se mai le Langhe saranno attraversate dalle autostrade, i primi a non venire saranno gli svizzeri e i tedeschi che oggi frequentano con beneficio economico quelle zone e che vedendo una distruzione delle stesse dovute ad una distruzione paesaggistica e di inquinamento dell'aria ed acustico, scapperebbero per primi perché le Langhe quel che hanno di buono è che sono un territorio in parte ancora incontaminato.
Procederò dopo, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 13).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Credo che arrivati a questo punto sarebbe forse utile convocare una Conferenza dei Capigruppo per valutare come procedere nei lavori, se il Consiglio è d'accordo.



PRESIDENTE

Possiamo procedere alla Conferenza; la anticipiamo in pratica solo di mezz'ora rispetto all'orario convenuto.
Consigliere Marengo, vuol dire che sospendiamo il Consiglio e lo riprendiamo oppure lo rinviamo a domani mattina?



MARENGO Luciano

Sarei per rinviarlo a domani mattina.



PRESIDENTE

Anche perché non vorrei tenere i Consiglieri in attesa.
Signori Capigruppo, cosa facciamo? Assessore Gallarini, cosa dice? GALLARINI, Assessore regionale Sono d'accordo con Marengo.



PRESIDENTE

L'esame del progetto di legge n. 186 è pertanto rinviato a domani mattina, alle ore 9,30, come da convocazione.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A).



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