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Dettaglio seduta n.120 del 18/03/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ghigo, Marengo, Riggio, Rossi e Vindigni.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte" (rinvio)


PRESIDENTE

Secondo quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo iniziamo i lavori con l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte", di cui al punto 12) all'o.d.g.
La legge è stata rinviata per una modifica all'art. 3, che è l'articolo finanziario, il cui nuovo testo recita: "1. Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno 1997 la spesa di L. 1 miliardo.
2. Nello stato di previsione della spesa per l'anno 1997 è conseguentemente è istituito il capitolo 'Conferimenti al patrimonio della Fondazione per la promozione internazionale di Torino e del Piemonte' recante una disponibilità in termini di competenza e di cassa di L. 1 miliardo mediante prelievo dal fondo globale di cui al capitolo 27170".
Relatrice è la Consigliera Ferrero.
Per l'approvazione occorrono 31 voti, in quanto essendo una legge rinviata dal Governo deve essere approvata a maggioranza assoluta. Mancano i Consiglieri, pertanto sospendo la seduta.



(La seduta è sospesa per cinque minuti)


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario - Formazione professionale

Esame progetto di legge n. 257: "Adesione della Regione all'United Nations Staff College Project del Centro di formazione dell'OIL di Torino"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima di tornare alla precedente legge rinviata dal Governo, esaminiamo il progetto di legge n. 257, di cui al punto 17) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Casari, che ha facoltà di intervenire.



CASARI Raimonda, relatrice

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signori Consiglieri, è ormai pacifico che, dopo la fine della guerra fredda, il sistema delle Nazioni Unite è entrato in una nuova fase della sua esistenza. Nella continua ricerca della pace e dello sviluppo i compiti del sistema delle Nazioni Unite a sostegno degli Stati membri, di fronte ai problemi dell'oggi ed alle sfide del domani, appaiono enormi e complessi.
Le più recenti raccomandazioni dei vertici mondiali hanno evidenziato in modo drammatico i punti essenziali dell''agenda' per lo sviluppo: la necessità di migliorare le condizioni di assoluta povertà in cui vive attualmente circa un quinto dell'umanità; l'esigenza di conciliare il sistematico ricorso al mercato come strumento di crescita e le crescenti istanze di equità sociale ed economica; la riduzione delle disparità fra Paesi ricchi e Paesi poveri mediante la stabilizzazione demografica; la piena integrazione della donna nella vita politica economica e sociale; il raggiungimento di una maggiore armonia tra natura e l'uomo; la stessa esigenza di tutelare il concetto di pace inteso non tanto come negazione della guerra quanto nell'accezione di sviluppo armonico nell'umanità.
La molteplicità di questi compiti, che ricadono sul sistema delle Nazioni Unite anche in una fase - come l'attuale - di esigue risorse finanziarie e di penuria di risorse umane adeguatamente preparate, spiega alcune delle carenze gestionali ed operative che hanno causato perplessità circa l'efficace credibilità del sistema stesso.
La proposta di creare uno 'Staff College' in un momento critico della storia delle Nazioni Unite va quindi inteso come un segnale della volontà di affermare e rafforzare il ruolo delle stesse Nazioni Unite nella cooperazione multilaterale. Allo Staff College è appunto affidato l'obiettivo di sostenere il sistema in questo suo sforzo di ammodernamento e di attualizzazione.
Il sistema delle Nazioni è stato modellato dai Governi fondatori come un mosaico di enti e di mandati autonomi. Stando così le cose, si è per sempre riconosciuta l'esigenza di un coordinamento capace di garantire la coerenza delle attività del sistema. Tuttavia, il progressivo ampliamento dei compiti affidati allo stesso hanno talvolta ostacolato la ricerca di un efficace coordinamento. L'idea di creare uno Staff College delle Nazioni Unite parte dalla considerazione fondata sulla necessità di esperire ogni mezzo per assicurare una maggiore coerenza ed un migliore coordinamento delle attività del sistema delle Nazioni stesse, migliorandone nel contempo l'efficienza. Lo Staff College, assegnato al Centro di Formazione Internazionale di Torino dell'OIL, mira pertanto a colmare una lacuna nella rete di attività di formazione del sistema mediante una formazione di ampia portata, di natura multidisciplinare ed intersettoriale. Obiettivi principali ne sono i seguenti: una più stretta correlazione fra i vari programmi ed una più forte sinergia fra i settori di attività del sistema, potenziandone così l'efficacia approcci più ampi ed innovativi nello sviluppo e gestione delle risorse umane in seno al sistema delle Nazioni Unite, per migliorarne l'operatività rafforzamento di una cultura di gestione comune per tutto il sistema onde creare una più profonda consapevolezza dell'identità e dell'impegno comune.
Nel gennaio 1995 il Segretario generale delle Nazioni Unite ne ha assegnato lo studio di fattibilità ad un gruppo di tre esperti e nel gennaio del 1996 lo stesso Segretario generale annunciava in Campidoglio a Roma la creazione dello Staff College delle Nazioni Unite presso il Centro di Torino.
La scelta di Torino oltre a ben deporre sull'efficienza del Bureau International de Travail (OIL), ormai operante da oltre un trentennio nel capoluogo della Regione, esprime anche la valutazione di eccellenza nella struttura di formazione del sistema che il Centro di Torino ha acquisito.
Nel recente passato esso ha ideato e condotto un numero sempre più importante di attività di formazione per il sistema delle Nazioni Unite in vari settori, quali il coordinamento sul campo, la gestione dello sviluppo la formazione manageriale, i diritti dell'uomo.
L'organizzazione dello Staff College, che viene prevista inizialmente per un periodo di tre anni, verrà gestita da una unità di gestione e da una rete di istituzioni associate che collaboreranno alla progettazione all'elaborazione ed all'esecuzione delle attività di formazione del Centro.
Il progetto Staff College può utilmente avvalersi di questa esperienza ed ampliarla. Il Centro è visto in qualche modo come un terreno neutrale nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite e di conseguenza come la struttura più indicata per l'unità di gestione del progetto Staff College.
Il Governo italiano e le autorità torinesi hanno accolto con entusiasmo e fortemente sostenuto il progetto di creazione dello Staff College nel contesto del centro di Torino; vengono tuttavia chiamate a contribuire alle spese organizzative del Centro almeno per il primo quinquennio di sperimentazione.
La Regione Piemonte, nel contesto dei rapporti tra il Ministero degli Affari Esteri italiano, il Comune di Torino e il sistema delle Nazioni Unite, viene in particolare chiamata ad assicurare un contributo finanziario per complessive L. 1 miliardo e 500 milioni nei tre anni di attività iniziale dello Staff College, incrementato di un contributo straordinario di 200 milioni per finanziare l'attività del Centro Internazionale di Formazione dell'OIL. E' altresì previsto che lo Staff College raggiunga poco per volta l'autonomia finanziaria fatturando i servizi forniti e quindi realizzando saldi positivi di bilancio, almeno in prospettiva futura.
Il disegno di legge che viene qui presentato, molto schematico, è composto di tre articoli.
Il primo indica in L. 1 miliardo e 500 milioni il contributo complessivo che nell'arco del triennio la Regione erogherà al Centro Internazionale di Formazione dell'OIL di Torino, per lo svolgimento delle attività dello Staff College.
L'art. 2 prevede inoltre la concessione di un contributo straordinario di L. 200 milioni a favore del Centro Internazionale di Formazione dell'OIL, al fine di concorrere all'attività del Centro stesso.
L'art. 3 invece prevede le modalità e tempi di inserimento negli esercizi finanziari dal 1997 al 1999 di una spesa pari a 500 milioni in ragione d'anno, per consentire l'adesione all'iniziativa di cui sopra nonché l'istituzione di un apposito capitolo riguardante il contributo straordinario di 200 milioni.
Se ne raccomanda vivamente all'attenzione dei Consiglieri l'approvazione, in tempi tecnici tali da consentire la sua operatività fin dal gennaio del 1997, in linea con gli orientamenti e la programmazione che il Centro di Formazione di Torino dell'OIL ha definito".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 40 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo al punto 12) all'o.d.g. che prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte".
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "In data 31/12/1996 il Commissario del Governo nella Regione Piemonte, con riferimento alla legge regionale già approvata da questa assemblea il 4/12/1996 e concernente 'Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte', nel rilevare che la norma finanziaria si poneva in contrasto con l'art. 15 della legge n. 335/76 in materia di bilanci e contabilità, recepita dalla Regione Piemonte con l'art. 42 della legge n.
54/81, rinviava il testo per un nuovo esame del Consiglio.
In sintesi, l'oggetto del rinvio fonda sul dato che il testo licenziato in tempi utili dalla Commissione, venne approvato dal Consiglio in data successiva al 30 novembre.
Nel ribadire oggi l'importanza del provvedimento quale strumento strategico per un rilancio verso l'esterno della realtà economica infrastrutturale e tecnologica piemontese, la Commissione consiliare competente, acquisito il parere consultivo della Commissione bilancio del Consiglio, procedeva ad un nuovo esame del testo, per adeguarlo infine, con le opportune modifiche formali, alle osservazioni del Commissario del Governo, sostanzialmente riformulando l'art. 3 (Norma finanziaria) con il mutamento della data di riferimento.
In tale veste il provvedimento è stato approvato a maggioranza dalla VII Commissione consiliare permanente e si appresta ora all'esame definitivo di questo Consiglio".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi avevamo già espresso perplessità sulla legge in esame, non l'avevamo votata allora. Ci pare ci siano parecchi investimenti della Regione nella stessa direzione e non vediamo un coordinamento degli stessi.
Ci sembrano investimenti con caratteristiche simili, ma non cogliamo un disegno di insieme.
Si erano fatti degli investimenti sul Centro Estero della Camera del Commercio, su Expo 2000. Nel momento in cui si era approvata la legge avevamo chiesto elementi di informazione da fornire al Consiglio, ma non erano giunti; le notizie sulla partecipazione attiva degli esponenti della Regione Piemonte alla direzione del Centro non sono arrivate: è un atteggiamento non rassicurante.
Mi pare non si sia mai riunita l'assemblea di cui fanno parte alcuni Consiglieri.
L'apertura di questo nuovo Centro fu rinviata perché quando votammo si era incorsi in un errore. Allora sembrava una cosa da fare immediatamente non rinviabile all'anno nuovo; sembrava che se non si fosse entrati a farne parte in quel momento non si sarebbe più potuto fare, mentre adesso si entra lo stesso. Cosa è intervenuto a modificare questa realtà? Inoltre, in questo periodo la Fondazione ha cominciato ad operare, a portare avanti delle iniziative, ad apparire sui giornali. Avremmo gradito più elementi di informazione, proprio per rispondere alle perplessità espresse, per verificare che le cose non vadano ad elidersi con altri tipi di iniziative.
Pertanto ci sembrava utile, visto che i tempi non erano così rigidi come ci erano stati prospettati a fine novembre, poterne discutere un po' meglio ed avere una relazione più informativa.
In assenza di queste risposte, manterremo il voto contrario già espresso tempo fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Papandrea ha ricordato che sul disegno di legge in esame vi è un impegno finanziario da parte della Regione Piemonte assolutamente rilevante che, a mio modo di vedere, è anche sproporzionato rispetto alle possibilità di spesa secondo un rapporto di analisi costi-benefici nell'anno 1997.
Il mio Gruppo a questa norma finanziaria presenta un emendamento. Prima di votare questo emendamento però chiederei, visto che si tratta di norma finanziaria, di conoscere quali sono le attività svolte finora da questa Fondazione.
La legge non è ancora stata approvata, non è vigente; il Consiglio regionale la sta ancora discutendo. Mi sembra, viceversa, che questa Fondazione abbia già agito, impegnato risorse, fondi. Vorrei sapere in quali attività si è già impegnata la Fondazione ad oggi, per quali somme, e se non abbia già assunto impegni o proposizioni che dovrebbero derivare dall'approvazione di questo disegno di legge regionale. Non vorrei che noi legiferassimo a posteriori.
Prima di illustrare l'emendamento, gradirei una risposta dall'Assessore competente.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

La Regione, con questo disegno di legge, ha deciso, e propone, di aderire ad una Fondazione - come è scritto nell'art. 1 dello Statuto - alla quale partecipano il Comune di Torino, le Province piemontesi, gli Enti camerali e le Associazioni industriali di Torino e del Piemonte.
La Fondazione ha appena mosso i suoi primi passi sotto il profilo della formazione dello Statuto, non ha ancora operato in concreto. Con l'ingresso della Regione si darà un impulso per agire in concreto con gli altri partner.
Non è che io non sia in grado di riferire al Consiglio che cosa abbia fatto la Fondazione dall'inizio ai giorni nostri; in realtà, non ha ancora mosso i suoi primi passi. Adesso la Regione vi entrerà a far parte, con scopi ben determinati, e si vedrà.
Mi si dirà che potrebbe essere una sorta di doppione rispetto al Centro di Commercio Estero, o rispetto all'Agenzia che, insieme alla città di Torino e alla Provincia di Torino, si è istituita per attuare lo sviluppo degli investimenti esteri. E' vero che esiste questa adesione al Centro di Commercio Estero, è vero che è stata istituita questa Agenzia, insieme al Comune di Torino e alle altre Province piemontesi, ma questo è un ulteriore, non supporto, ma più ampio slancio verso i fini indicati da questa Fondazione.
La scelta di aderire - ho capito il concetto espresso dal Consigliere Chiezzi - in base a cosa la Fondazione può già aver fatto, non è applicabile in quanto la Fondazione sta muovendo i suoi primi passi. Con l'ingresso della Regione si tenderà, ovviamente, ad attuare i fini indicati tra le finalità di questo disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Illustro l'emendamento e vorrei dire anche qualcosa a margine delle dichiarazioni dell'Assessore Majorino.
L'Assessore Majorino sa quanta simpatia io nutra per la sua persona indipendentemente dalla politica, però, Assessore Majorino, da alcune notizie riportate sui giornali - non so se da parte di un giornalista noto all'aula, e anche presente, o da altri giornalisti - rilevo che in questi giorni, se non in queste ore, nella città di Cannes (Costa Azzurra) è in corso un Salone internazionale di promozione immobiliare, in occasione del quale la Fondazione è già atterrata con grande rilievo di immagine e dove la Regione Piemonte è presente con una struttura che promuoverà un già citato complesso di aree attrezzate.
Assessore Majorino, sulla base di che cosa si è mossa la Fondazione visto che noi non abbiamo ancora deciso se aderirvi? Questo è il problema.
Pertanto, è imbarazzante che il legislatore si trovi di fronte ad uno stato delle cose già deciso senza attendere l'adesione del Consiglio regionale.
La mia domanda non era tanto per fare un po' di melina, ma per capire visto che per il 1997 proponete ben 1 miliardo (e siamo a marzo).
Il nostro emendamento ragiona in questi termini: siamo a fine marzo l'iter della legge proseguirà per tutto il mese di aprile, la Fondazione solo a quel punto si potrà mettere in moto e pensare ai suoi progetti pertanto mezzo miliardo è più che sufficiente per le sue attività. Tutto si lega, la mia domanda non è retorica. Abbiamo presentato un emendamento che propone una riduzione di 500 milioni per quest'anno e c'è una richiesta precisa per conoscere la correttezza di movimenti da parte della Fondazione, in quanto, nel momento in cui la Regione non ha ancora aderito sui giornali abbiamo letto che la Fondazione è già in grado di agire. Ma se la Fondazione è in grado di agire con grande rilievo di immagine e grande iniziativa, continui a farlo senza impegnare i soldi della Regione. Che bisogno c'è di impegnare i soldi della Regione? Se la Fondazione sta già viaggiando, viaggi. Invece che a sostegno di iniziative - come diceva il collega Papandrea - di dubbia sovrapponibilità con altre, possiamo utilizzare i 500 milioni per sostenere i bambini albanesi profughi in Italia. Troviamo subito 500 milioni per sostenere un ordine del giorno a favore degli albanesi.



PRESIDENTE

Ogni filo fa tela.



CHIEZZI Giuseppe

Ogni filo fa tela, certo; a tela contrapporre tela e non semplicemente bruciare la tela.



PRESIDENTE

Basta essere un ottimo tessitore.
La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Forse oggi non sono riuscito a farmi capire, oppure il Consigliere Chiezzi ha capito fin troppo bene.
Intendo ribadire che questo disegno di legge, al fine di promuovere lo sviluppo economico-sociale del Piemonte (scopo ben determinato), ha lo scopo di attrarre nuovi investimenti dall'estero mediante alcune iniziative.
Quando la Regione entrerà nella Fondazione con lo stanziamento che ha ritenuto sufficiente e congruo di L. 1 miliardo, insieme agli altri partner, opererà su questa linea. Gli altri partner lo hanno già fatto in quel di Cannes, ma noi non eravamo presenti, in quanto purtroppo la legge era stata bocciata; ma ove non fosse stata bocciata per un motivo meramente tecnico e finanziario, avremmo potuto partecipare anche noi a tali iniziative impegnando già una quota della somma di L. 1 miliardo che si è ritenuto di stanziare.
Dal momento in cui la legge sarà operativa, momento in cui potremo spendere, secondo le leggi di contabilità, sapremo come comportarci e poi riferiremo in Consiglio. Ma se non sarà così, se spenderemo male i soldi e non sapremo operare insieme agli altri partner secondo le finalità della legge e per conseguire nuovi investimenti dall'estero, vuol dire che i Consiglieri di opposizione tenteranno di crocifiggerci. Ma oggi che si entra nella Fondazione non è giusto fare il processo alle intenzioni e dire: "Siccome voi entrate solo adesso, dovete dirci cosa hanno fatto gli altri partner". Gli altri partner evidentemente hanno operato secondo i fini di una Fondazione già costituita alla quale noi stiamo per aderire.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'articolo su cui si è basato il rinvio da parte del Commissario del Governo.
ART. 3 Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: sostituire la cifra "1 miliardo" con la cifra "500 milioni".
Come richiesto dal Consigliere Chiezzi, si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Si proceda alla votazione dell'art. 3 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 35 voti contrari 4 astensioni 1 L'art. 3 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

I chiarimenti che avevamo richiesto, e che non sono pervenuti confermano la nostra convinzione di un voto contrario alla legge.
E' palese, oltretutto, la disinformazione della Giunta sulle attività svolte da questo Centro; abbiamo inoltre la conferma della moltiplicazione di iniziative che si spera non si sovrappongano fra loro.
Noi crediamo non ci si possa basare sulla speranza, in attesa di cosa accadrà: occorre un'azione, un'iniziativa. La Regione Piemonte deve avere la capacità di programmare i suoi interventi, di coordinarli, e verificare se fanno parte di un progetto d'insieme o meno. Non ci si può affidare al caso: "Si vedrà"; tanto più che la somma di un miliardo viene stanziata adesso. E questa volta si tratta di un miliardo, ma la spesa si protrarrà anche negli anni futuri, com'è spesso avvenuto. Abbiamo abbastanza esperienza: quando si inizia a spendere, smettere è sempre difficile. Di solito - lo vedremo, magari, in un provvedimento successivo - non solo si continua, ma si ripianano anche gli eventuali debiti.
La preoccupazione della mancanza di un progetto, di un coordinamento, è forte: si partecipa a varie iniziative, ma non si riesce a capirne lo scopo.
Per queste ragioni, manteniamo il nostro voto contrario ed invitiamo tutti i Consiglieri ad una riflessione attenta; credo valga la pena fare attenzione e riflettere seriamente su come vengono spesi i soldi della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI' 35 Consiglieri hanno risposto NO 7 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 440: "Secondo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1997 della somma di L. 1.783.225.936 per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 440, di cui al punto 21) dell'o.d.g.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Si tratta di un provvedimento di natura squisitamente tecnica, quindi non c'è nulla di particolare da aggiungere.



PRESIDENTE

C'è un emendamento che modifica l'importo totale della spesa.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

L'emendamento, suggerito dal dottor Lesca e dal dottor Moratto come emendamento squisitamente tecnico, recita: l'allegato di cui alla deliberazione: "Secondo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1997 della somma di L. 1.783.225.936 per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui. Proposta al Consiglio regionale" è integrato con le variazioni allegate al presente emendamento per un totale di L. 5.943.500.116.
Si tratta quindi di operazioni sulle quali dal punto di vista tecnico io non so entrare, ma sono state viste in Commissione e sono - ripeto - di natura squisitamente tecnica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore dice che si tratta di una deliberazione tecnica, per leggendone il testo non mi sembra che sia tutta tecnica, ma che sia anche politica, perché si approva, con questa deliberazione, una presunzione di ammontare dei residui passivi (primo aspetto politico). Secondo aspetto politico: non diamo per scontato che i residui passivi siano il bene della nazione, perché se noi non diamo un giudizio politico sulla natura e sul perché dei residui passivi mi sembra che non facciamo bene il nostro mestiere. Il residuo passivo non è una panacea e una lode per chi governa il residuo passivo è non avere fatto circolare il denaro pur avendo deciso come farlo circolare, non averlo innervato in tutta la società alla quale l'avevamo promesso ed anche impegnato.
Non è quindi che si possa discutere del prelievo dal fondo di riserva di cassa per presunti residui passivi senza dire una parola! Intanto perch il residuo passivo è una sofferenza politica ed amministrativa; poi ci si deve spiegare perché la presunzione giunge a quel livello e non ad un altro; infine, va descritto, voce per voce, il merito dei residui passivi al di là del capitolo, perché se vediamo i capitoli, quello su cui si prevedono 1.343 milioni di prelievo per residui passivi riguarda i finanziamenti ad enti, istituzioni ed associazioni culturali (quindi c'entrerà anche l'Assessore Leo), la cui costituzione è stata promossa dall'Amministrazione regionale e con cui vigono apposite convenzioni di legge! Interessa sapere a quest'aula come mai si prevedono residui passivi in relazione a quali convenzioni; per quale ammontare e così via.
Questo è un altro di quegli atti di bilancio che dovrebbero occupare la gran parte del nostro tempo. E ancora: "Contributi per l'attuazione della legge quadro in materia di randagismo", 167 milioni: perché questo residuo? Capitolo 15082 "Contributi ai Comuni per il sostegno della revisione degli strumenti urbanistici": fatto importante, l'aiuto che diamo ai Comuni, 152 milioni, perché sono in presunto residuo passivo? "Concorso nelle spese sostenute dalle Province per l'esercizio delle funzioni delegate in materia di smaltimento rifiuti" (delegate dalla L.R. n. 59): 100 milioni, anche qui non è un bel vedere un residuo passivo sulla materia dello smaltimento dei rifiuti! "Erogazione di fondi per l'acquisto di stazioni mobili di disinfezioni": 19 milioni.
Allora, Presidente, la prima osservazione che mi permetto di fare è quella di non gradimento della presentazione di questa deliberazione da parte della Giunta regionale perché mi sembra, anche solo a lume di buon senso, che qui sotto ci sia un problema politico. Poi il problema politico è stato risolto tecnicamente, penso in modo ineccepibile, dai funzionari che hanno proposto lo scambio di cifre e via dicendo, ma non ci limitiamo ad un problema tecnico, è un problema politico sul quale chiedo che vengano argomentate le ragioni relativamente ai quesiti che ho posto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Io non sono in grado, dal punto di vista tecnico, di approfondire la questione.
Dal punto di vista politico certo che quando si hanno dei residui i problemi ci sono. I problemi ci sono da sempre: questa non è una giustificazione e non significa che non bisogna affrontarli, però noi abbiamo da quattordici mesi un disegno di legge di riorganizzazione del personale che sicuramente una volta arrivato in porto consentirà alla struttura regionale di funzionare meglio. Ogni anno ci sono dei forti residui passivi; mi sembra che possiamo anche impegnarci a fornire in Commissione un prospetto, che il dottor Lesca mi ha sottoposto pochi giorni fa, relativamente al quale è possibile notare come ci sia una certa altalena di questi residui nel corso, quanto meno, di questi ultimi cinque anni. Ci impegniamo quindi come Giunta a fornire in Commissione questo diagramma dei residui passivi degli ultimi cinque anni, dal quale è possibile evincere come purtroppo il fenomeno perdura. Non sono in ascesa ma non sono neanche in diminuzione: c'è una certa costante che pervade tutti gli esercizi degli ultimi cinque anni.
Al di là di questo, ripeto, quando ci sarà il disegno di legge n. 42 approvato, saranno introdotti dei meccanismi attraverso i quali la struttura regionale funzionerà sicuramente meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

L'Assessore ha detto che non è in grado di entrare nel merito.
Mi pare però che ci sia una voce molto rilevante, cioè i 1.343 milioni per finanziamenti ad enti, istituzioni ed associazioni culturali, che per la sua entità pensiamo che almeno l'Assessore interessato possa darci delle risposte.
Se poi fosse possibile avere le spiegazioni anche sugli altri residui non sarebbe male.



CHIEZZI Giuseppe

Anche perché, signor Presidente, questo provvedimento è stato esaminato solo dalla I Commissione, quindi ci sono delle ragioni oggettive per richiedere una relazione agli Assessori competenti. E' rimasto solo in I Commissione, ma ha contenuti che riguardano altre Commissioni e dato che siamo in aula potremmo avere qui delle spiegazioni. Capisco che l'Assessore Gallarini non entri nel merito dei vari capitoli, chiediamo però che lo facciano gli Assessori competenti.



PRESIDENTE

Io non posso che rivolgere la sua domanda agli Assessori interessati se intendono chiarire le variazioni in questa sede.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

E' chiaro a tutti in quale situazione siamo, quindi io cerco di dire la mia opinione. Un'ipotesi potrebbe essere quella di rinviare tutto in Commissione, dove il dottor Lesca può spiegare meglio la situazione.
Comunque la deliberazione è già passata in Commissione. Sul miliardo e 300 milioni c'è il collega Leo che eventualmente può dire qualcosa, collega Chiezzi; ma solo nel merito del miliardo e 300 milioni, non sul merito della questione. Sono quattrini che sono stati impegnati e che adesso bisogna reperire per pagare.
Dal punto di vista tecnico la questione è solo questa, non c'è altro.
Dopodiché possiamo stare qui anche tre ore a discutere su questo, se pu servire per non fare altro...



PRESIDENTE

No, dobbiamo darci una modalità. Non è pensabile trasformare il Consiglio in Commissione, che è deputata al dialogo. O decidiamo cinque minuti di sospensione per cui si riunisce, se lo si ritiene opportuno, la I Commissione e vengono poste in quella sede le domande, altrimenti, proprio per modalità di lavori, passiamo all'intervento per dichiarazione di voto del Consigliere Chiezzi e poi votiamo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, accettiamo la sospensione della seduta per cinque minuti e chiediamo la convocazione della I Commissione. Le delucidazioni che vengono richieste in aula sarebbe opportuno discuterle direttamente in I Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. C'è quindi una proposta di sospensione di cinque minuti; la I Commissione è convocata nella Sala A). Prego i componenti della I Commissione di volersi recare in Sala A).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16,05 riprende alle ore 16,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per comunicare che la I Commissione ha esaminato l'atto inviato e, in merito, la Giunta ha ritirato l'emendamento che era stato presentato in aula, mentre va avanti il provvedimento e c'è il consenso di tutti nel procedere in questo modo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dopo tutta questa fatica si dia modo ad un collega di porgere all'aula le proprie considerazioni. Devo ringraziare dell'attenzione che è stata data agli argomenti portati dal Gruppo Rifondazione Comunista, in quanto l'esigenza di esaminare dettagliatamente le ragioni dei ritardati pagamenti di somme impegnate è problema grave, che pone questioni di efficienza della nostra struttura. E' anche un problema che economicamente fa danni alla nostra economia, perché una serie di soggetti, pur avendo visto la Regione Piemonte impegnare delle somme continua a non vederle erogate. Quindi ci sono dei danni economici diretti da noi procurati.
Tutti questi prelievi, sia il primo che il secondo, sono prelievi di soldi che i soggetti interessati pensavano di incassare al 31/12/1996.
Questo non è avvenuto. Questo - ringrazio l'Assessore Gallarini - è fatto grave e quindi l'impegno della I Commissione di convocare nella prossima riunione gli Assessori competenti nei capitoli oggetto del secondo emendamento mi trova consenziente, perché sarà la prima volta che la Regione Piemonte, in sede di Commissione, esaminerà concretamente il problema dei residui. Prima non è mai stato fatto. Sono d'accordo allo stralcio e rimane solo l'osservazione - qui mi rivolgo all'Assessore Leo che è Assessore attento - che nella deliberazione, così come è nata e consegnata al Consiglio, vi era un capitolo sul quale sarebbe stato interessante esaminare le ragioni dei residui. Questo capitolo, il n.
11750, adesso rimane in deliberazione e verrà votato, però chiedo all'Assessore Leo se, al di là di questa votazione, non ritiene di venire comunque in Commissione a relazionare sulle ragioni di questi residui.
Questo capitolo è rivolto all'esterno e ai soggetti privati, cioè non è un capitolo che va verso le UU.SS.LL. o verso i Comuni o le Province, per i quali bisogna anche avere attenzione, ma è un capitolo che va ad enti istituti ed associazioni culturali, cioè a quel mondo esterno che aspetta i contributi della Regione come l'acqua per i pesci.
Riterrei quindi importante l'esame di questo residuo passivo, magari nell'ambito di un esame generale che l'Assessore Gallarini ha promesso.
Presidente del Consiglio, sono quasi 1.000 miliardi che la società non riceve in tempo.
Ringrazio ancora i colleghi per l'attenzione alle nostre argomentazioni.



PRESIDENTE

L'emendamento presentato dalla Giunta regionale è dunque da considerarsi ritirato.
Pongo pertanto in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli, 4 contrari e 13 astensioni.


Argomento: Opere pubbliche - Trasporti su gomma - Trasporti su ferro

Esame progetto di legge n. 186: "Proposta di legge al Parlamento: 'Autorizzazione di spesa per la realizzazione e l'ammodernamento dei collegamenti internazionali autostradali (Asti-Cuneo-Nizza) e ferroviari (Fossano-Cuneo-Ventimiglia)'" - Presentazione ordine del giorno n. 417 (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo ora il punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 186.
Questa mattina si è svolto il dibattito generale, possiamo pertanto passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "I) L. 14 miliardi per l'elettrificazione Settimo-Rivarolo riguardante i Comuni di Settimo, Volpiano, S. Benigno, Bosconero, Feletto e Rivarolo".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questo è il primo di una serie di emendamenti. Preso atto della volontà dei presentatori di portare in discussione questa proposta di legge e per i motivi illustrati nella discussione generale, riteniamo sia atto improprio di governo in assenza di un Piano regionale di sviluppo e un Piano regionale dei trasporti privilegiare con una legge soltanto una serie di investimenti, soprattutto riferiti al trasporto su gomma e riferiti ad un solo ambito territoriale.
Ritenuto che questo sia un atto di malgoverno e un atto che assolve l'inadempienza della Giunta regionale in questo settore e ritenuto quindi che questo provvedimento di legge, anche in termini di correttezza amministrativa, non sia un granché, e che debba essere contrastato con tutte le forze questo modo di smantellare il ruolo di programmazione della Regione Piemonte, questo significa dare per scontato che si può fare tutto progetto per progetto, territorio per territorio, staccando un problema dall'altro.
Cari colleghi, rimanete soli anche se siete tanti, rimanete soli su questo: smantellare il ruolo della Regione Piemonte. Allora, visto che comunque il grande vaso di Pandora pieno di miliardi per fare le autostrade vi vede tutti uniti, il tentativo che fa il Gruppo di Rifondazione Comunista, tentativo fatto con i mezzi che abbiamo e con le conoscenze che abbiamo, che non sono tutti quelli di cui vorremmo disporre, è quello di inserire in questo disegno di legge perlomeno tutti gli investimenti infrastrutturali che su tutta la Regione Piemonte, nel corso di questi anni, sono stati individuati come opportuni e necessari. Questo consentirebbe perlomeno un risarcimento politico ed economico alle aree del Piemonte che questo disegno di legge non comprende ed abbandona. Non sana il problema del Piano dei trasporti e del Piano regionale di sviluppo, ma almeno emana una legge per il Piemonte e non per una lobby territoriale.
Questo sulla base di documentazioni che sono disponibili da parte dei colleghi, e penso all'Assessorato competente, soprattutto dell'Assessore Masaracchio, al quale mi rivolgo: mi piacerebbe avere una risposta dell'Assessore su questo, in quanto sono investimenti in settori di sua competenza e dato che ritengo che la legge a questo punto diventi l'occasione - e non ce ne sarà un'altra - per richiedere al Parlamento degli investimenti in questo settore, il senso di tutti questi nostri emendamenti è almeno di rendere giustizia ed equità al territorio piemontese.
Questo primo emendamento propone 14 miliardi per l'elettrificazione della linea Settimo-Rivarolo, da Settimo, Volpiano, S.Benigno, Bosconero Feletto e Rivarolo. E' una linea che attende questo potenziamento da tempo e che consentirebbe di trasferire buona parte del trasporto che oggi si regge su gomma e che va e viene da Torino, in quanto attrezzando una linea di questo genere buona parte del traffico pendolare, in arrivo e in partenza dalla città di Torino, verrebbe rimosso. E' una linea sulla quale da anni le popolazioni interessate chiedono un finanziamento. Si tratta intanto di stanziare questi 14 miliardi che possono essere inseriti, come dice l'emendamento, prima del punto a), per l'elettrificazione da Settimo sino a Rivarolo. Gradirei pertanto una risposta dell'Assessore su questi emendamenti, perché vorrei capire se sono compatibili con il predisponendo Piano regionale dei trasporti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Le mie considerazioni si riferiscono a questo emendamento e ai successivi emendamenti similari.
Ogni intervento può avere la sua proponibilità ai fini del miglioramento delle infrastrutture, ma questo progetto di legge si riferisce alla definizione del corridoio internazionale di collegamenti est ovest sulla base degli accordi internazionali comunitari e della programmazione nazionale per quanto riguarda la grande viabilità.
E' stato inserito il potenziamento del corridoio ferroviario, che utilizza la linea Torino-Fossano-Cuneo-Limone-Breil e poi da Breil si dirama verso Ventimiglia, a completamento del collegamento interno, e verso Nizza direttamente; mi pare che sia la direttrice per Ventimiglia, sia la direttrice per Nizza, non siano elettrificate.
L'inserimento dell'intervento di elettrificazione sulle ferrovie è stato effettuato proprio perché fa parte del corridoio internazionale, come del resto si evince sia dalla relazione allegata, sia dal dibattito svolto finora in aula.
Quindi, al di là del merito dell'emendamento, credo che non si possa trasformare una proposta di legge al Parlamento per realizzare questo corridoio internazionale con un intervento generalizzato sulle reti trasportistiche ferroviarie, anche in relazione al fatto che ieri abbiamo discusso del problema delle reti ferroviarie, e questo fa parte di uno specifico progetto che stanno seguendo sia il Ministero dei Trasporti sia la Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

La filosofia del disegno di legge in esame, tra l'altro ampiamente dibattuto a livello locale, è di poter attivare - nel momento in cui avremo l'attribuzione di una partecipazione diretta di competenze da parte del Governo - tutto ciò che è necessario affinché nel territorio non venga sottovalutato il processo evolutivo, attraverso trasporti e viabilità, di una zona che va a confluire verso la Liguria, soprattutto sul piano della velocizzazione che oggi l'economia ci richiede.
Nell'ambito di quanto si è discusso anche ieri in Consiglio regionale e questa mattina con i Comuni e con le Province, per quanto riguarda ci che sarà il potenziamento di tutta la struttura correlata alle esigenze che emergeranno da quella che si chiama Alta Velocità, ma che potremmo definire nuova qualificazione delle strutture, occorre prevedere fin da adesso che il Parlamento stanzi 14 miliardi per l'elettrificazione della linea. Nel momento in cui il potenziamento di tutte le linee prevede l'elettrificazione, mi pare che sia fuori dal contesto di una proposta tranne che non si formalizzi da parte della Regione un pacchetto di proposte dirette al Governo centrale nell'ambito di una nostra competenza di intervento per l'elettrificazione, per il sistema TCM, per tutto ciò che è il potenziamento delle linee.
Francamente sono sprovveduto nel dare una risposta; chiedo piuttosto ai proponenti il testo di legge cosa ne pensano di questa proposta. La richiesta è avanzata da un Consigliere che ha anche una sua attività amministrativa nella competenza dell'Assessorato.
Per nome e per conto di tutta la Giunta, e quindi della Regione Piemonte, tutto dovrebbe essere potenziato, elettrificato, migliorato, reso compatibile con lo sviluppo dell'economia, per cui il Consiglio è sovrano nello stabilire se un progetto del genere è possibile e compatibile con lo spirito e la filosofia della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

La risposta dell'Assessore dice che andrebbero bene questi 14 miliardi per l'elettrificazione se rientrassero in un progetto.
Leggo la seguente lettera, datata 12/9/1996, rivolta al Ministro dei Trasporti, Carlo Burlando, e per conoscenza all'Amministratore delegato dell'Ente FS, dottor Lorenzo Necci, firmata dal Presidente Ghigo e dal Vicepresidente Majorino; quindi firmata da due altissimi esponenti della Giunta alla quale l'Assessore Masaracchio non mi pare sia estraneo.
Tale lettera recita: "Oggetto: Delibera CIPE del 12/7/1996.
Con riferimento ai programmi e progetti di investimento da proporre al CIPE, ex punto 4) della delibera CIPE del 12/7/1996, riguardante il riparto di somme per la realizzazione di iniziative dirette a favorire lo sviluppo sociale ed economico delle aree depresse del territorio nazionale, le invio, a tal fine, l'elenco dei progetti di competenza ministeriale relativi ad opere ferroviarie interessanti il territorio piemontese che essendo in possesso dei requisiti previsti dalla deliberazione in oggetto possono essere proposti al CIPE per il finanziamento.
La Regione Piemonte ritiene tali progetti prioritari e pertanto la invito a prenderli in considerazione per l'inserimento nell'elenco che il suo Ministero deve predisporre per concorrere al finanziamento CIPE.
Ringraziandola fin d'ora le porgo i miei più cordiali saluti".
Si gira questa pagina e si legge: elettrificazione Settimo, Volpiano S. Benigno, Bosconero, Feletto e Rivarolo, 14 miliardi. Possibile inizio dei lavori: primo semestre 1997.
Allora, Assessore, passiamo dalle parole ai fatti? Lei ha detto che questo emendamento non era inserito in un progetto della Regione e quindi non poteva essere accolto. E' inserito addirittura in una richiesta della Giunta regionale di finanziamento! Abbiamo una legge che finanzia varie infrastrutture, infiliamo in questa legge questa richiesta che è del tutto coerente alla richiesta avanzata dall'avv. Majorino a nome del Presidente Ghigo al Ministro dei Trasporti Burlando. Accettate questo emendamento! Intanto questa è una legge che non serve assolutamente a niente: è tutta propaganda.
Assessore, faccia anche un po' di propaganda sulla Settimo-Rivarolo qui c'è l'elenco dei finanziamenti CIPE, votiamoli insieme.



PRESIDENTE

L'Assessore è pregato di non rispondere. Assessore, non ceda alle provocazioni.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore non conosceva la lettera.
Presidente, mi rivolgo a lei e alla sua intelligenza. Una certa coerenza fra le cose che si dicono...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei è puntigliosamente, filologicamente attento alle cose che sono state dette oggi.



CHIEZZI Giuseppe

Lei dovrebbe essere geloso custode di questa coerenza. L'Assessore Masaracchio ha affermato di non poter accogliere il nostro emendamento per l'assenza di un progetto. Ma lei, Presidente del Consiglio, che ha sentito tutte le argomentazioni, cosa dice in proposito?



PRESIDENTE

Sulla legge, collega, risponde il relatore della legge stessa, cosa che ha già fatto.
Come richiesto dal Consigliere Chiezzi ed altri, si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 41 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "II) L. 21,6 miliardi per la fornitura di 18 elettrotreni (SATTI)".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La logica dei nostri emendamenti è già stata illustrata in precedenza dal Consigliere Chiezzi: pensiamo che questa legge, nei fatti, non abbia alcuna logica di programmazione. Manca qualsiasi piano d'insieme, di cui in parte abbiamo discusso ieri; tra l'altro, proprio nel dibattito di ieri è emerso che il tratto di linea ferroviaria Fossano-Cuneo era inserito. Con la legge in discussione, estraiamo una parte, senza provvedere ad alcuna integrazione. E' utile individuare delle priorità, ma con un modo di procedere diverso.
Ho notato, dalla precedente risposta, che l'Assessore non è informato non ricorda bene tutti gli elementi di programmazione che il suo Assessorato prepara; penso che questo sia dovuto in gran parte alle troppe deleghe, ai troppi incarichi che a lui fanno capo: credo che il problema si risolverà soltanto nel momento in cui la Giunta rivedrà le deleghe cercando di far sì che non ci siano Assessori troppo carichi di lavoro, in modo da permettere loro di seguirlo più attentamente.
La nostra scelta intende far rilevare che oltre alle infrastrutture occorre adeguare anche i mezzi. Per esempio, l'emendamento successivo dà indicazione di elettrificazione di una serie di linee, ma pensiamo non sia sufficiente l'elettrificazione vista la carenza di mezzi. Se si vuole davvero che le ferrovie funzionino occorre programmare una spesa anche per quanto riguarda le infrastrutture più in generale, i mezzi tecnologici da utilizzare, per superare anche quanto potrebbe essere nocivo per l'ambiente. Proponiamo quindi un investimento di 21,6 miliardi per la fornitura di elettrotreni; oltre a rispondere alle esigenze di cui sopra si risponderebbe anche ad un problema di rilancio economico-occupazionale che va oltre la visione del trasporto su strada. Abbiamo avuto provvedimenti a favore dell'auto; a volte, anche in quest'aula, vengono difesi provvedimenti che si dicono utili all'ambiente perché accompagnati dalla rottamazione di vetture vecchie, che si presumono più inquinanti. Per parte nostra, pensiamo che sarebbe più utile andare oltre l'uso delle stesse automobili; incentivando un provvedimento come quello che noi proponiamo si darebbe un contributo nettamente superiore all'ambiente e nello stesso tempo sarebbe l'occasione per un rilancio occupazionale. Tra l'altro, parte delle aziende che possono svolgere questo tipo di lavoro sono proprio nella nostra regione: ci sarebbero quindi sicure ricadute da questo punto di vista.
Oltre al problema ecologico, noi speriamo che quello occupazionale, in particolare, venga risolto in modo diverso; se verranno fatti investimenti di questo genere, che si tenda a dare un aumento occupazionale certo e non legato ad elementi congiunturali. Tra l'altro, noi pensiamo che possa anche avere una ricaduta superiore, viste le aziende che possono essere interessate.
Questo emendamento si inserisce nel gruppo di emendamenti, che noi abbiamo presentato, rivolti all'elettrificazione delle molte linee che non sono ancora elettrificate e che utilizzano un tipo di tecnologia superata e dannosa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Vale quello che abbiamo già detto per il primo punto e anche per quelli successivi che riguardano l'estensione degli interventi alle ferrovie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore Riba, no - scusate - il Presidente della Commissione, Riba, per le risposte che ha già dato a tutti i futuri emendamenti senza ascoltare nemmeno l'illustrazione degli stessi. E' un modo di procedere un po' spiccio che genera qualche brivido nella schiena proseguiamo lo stesso al pensiero di come si possa essere gestiti, nella pubblica amministrazione, anche quando si hanno maggioranze straripanti il vaso su cui contare.
Tra l'altro, le affermazioni del collega Riba non sono nemmeno esatte.
Il testo della legge contraddice la chiusura di questa proposta su un corridoio attraverso una valle alpina; c'è un articolo della legge che non parla di corridoi, non finanzia corridoi, dà soldi ad Enti locali che non fanno parte di alcun corridoio. Quindi è un'affermazione puramente difensiva per abbarbicarsi al centro-destra che dà la possibilità evidentemente, di portare avanti progetti sui quali c'è sintonia.
Dispiace che il relatore non abbia colto, intanto, la specificità di tutti gli emendamenti, perché ogni emendamento tocca un tema; in particolare, dispiace che non abbia colto il valore generale, anche di corridoio, che ha un impegno preciso della Regione Piemonte e dello Stato in tema di elettrificazione ferroviaria. Questo è veramente colpire una proposta che mette anche in luce la necessità del nostro sistema ferroviario di essere ammodernato in quanto tale e non c'è alcuna ragione perché all'interno di questa legge si debba colpire una volontà di rinnovamento.
Sappiamo che le linee ferroviarie esistenti hanno bisogno di due grossi fattori di ammodernamento: il primo, il raddoppio delle linee ancora a binario unico (ne abbiamo tante in Piemonte e noi presenteremo altri emendamenti). Il numero di binari su cui corrono i treni è una delle carenze quantitative, ma questo emendamento verteva sulle carenze tecnologiche del nostro sistema ferroviario che per buona parte della rete non è elettrificato. Questo è il secondo fattore di ammodernamento.
L'elettrificazione che noi proponiamo su queste linee di interesse locale fa riferimento a materiale rotabile che non è connesso alle grandissime velocità, per cui questo emendamento significa una volontà della Giunta regionale di intervenire là dove le carenze del sistema ferroviario sono note e gravi e là dove queste carenze impingono sul servizio ferroviario locale che è quello, secondo noi, su cui bisogna fare leva per gli investimenti! Se non elettrifichiamo soprattutto queste linee ferroviarie locali, non eleviamo la qualità del servizio; se non eleviamo la qualità del servizio non riusciamo a raggiungere l'utenza e allora il predominio del trasporto su auto, in questo caso passeggeri, è un predominio che rimane intatto. Senza contare che una spinta decisa nel settore dell'elettrificazione vorrebbe anche dire qualificare le nostre tecnologie, aiutare la nostra industria del settore ad individuare nuovi prodotti, ad avanzare sia sul mercato italiano che su quello internazionale per cercare quote di mercato; vuol dire creare una domanda pubblica alternativa a quella esistente, spostata tutta su gomma.
Se non elettrifichiamo queste linee non potremo mai pensare di avere un cambiamento, almeno di tendenza, per quanto riguarda l'utenza del trasporto su ferro. Dispiace che di queste osservazioni ed emendamenti se ne faccia di ogni erba un fascio, si ritengono tutti uguali e con spocchia si dice "non parlerò mai più"; dispiace proprio! Chiediamo la votazione per appello nominale su tutte le votazioni.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 37 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "III) L. 3,2 miliardi per il viadotto Torino-Ceres Val Grande riguardante il Comune di Ceres".
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Prima di procedere, chiedo se sono stati forniti, uno per Gruppo, i nostri emendamenti, perché volevamo brevemente visionare gli emendamenti presentati dal Gruppo dei Verdi.



PRESIDENTE

Mi dicono che li hanno tutti.



SIMONETTI Laura

Questo emendamento si colloca, come gli altri, in un carattere complessivo degli emendamenti che il nostro Gruppo ha presentato, nel tentativo di modificare un'ottica di sostanziale non programmazione che questa legge propone. Consideriamo questa legge, come è già stato accennato in altri interventi, un atto improprio, in quanto si colloca in un carattere generale di incompetenza di questa Giunta nel presentare degli atti fondamentali di programmazione regionale.
Noi siamo in mancanza di un Piano regionale sanitario, siamo in mancanza di un Piano di sviluppo regionale e di un Piano regionale dei trasporti. In quest'ottica di sostanziale non programmazione, viene quindi a mancare il carattere fondamentale e prioritario dell'Ente Regione Piemonte; questa legge si va a collocare molto opportunamente, quindi il suo carattere improprio va a designare una sostanziale parzialità nell'affronto di determinati problemi. In questo caso, nell'affrontare delle soluzioni che siano invece soluzioni strutturali e permanenti per un migliore sviluppo del territorio. E' una politica che affronta i problemi giorno per giorno e che quindi, in un'ottica di non programmazione, viene ad essere considerata molto parziale. Questa parzialità, a nostro parere va a collocarsi in un modo molto grave, "drammatico", in quanto questa legge, privilegiando una questione, la questione di Cuneo e della Cuneo Nizza, va sostanzialmente a ledere gli interventi su altre province del territorio piemontese, che invece necessiterebbero di uno straordinario intervento complessivo nel Piano dei trasporti, non solo su rete gommata ma anche sulla parte ferroviaria.
In particolare, questo emendamento propone di stanziare 3,2 miliardi per il viadotto Torino-Ceres della Val Grande, che riguarda quindi il Comune di Ceres. Questo viadotto, che vuole essere anche una forma di collegamento per le Valli di Lanzo - quindi vorrei anche sollecitare la riflessione sulla ricchezza e sul patrimonio che queste valli possono proporre a tutto il territorio piemontese - ha necessità di ristrutturazioni, in seguito agli eventi alluvionali che, nonostante siano trascorsi ormai parecchi mesi, richiedono una forma di intervento urgente e ormai non più rimandabile. Potrebbe essere, questa, un'occasione per utilizzare i finanziamenti destinati alla legge, mirandoli quindi ad interventi nel territorio delle Valli di Lanzo, per dare un input, un segnale di ammodernamento di tipo diverso rispetto a quello previsto nella legge. In quest'ottica crediamo in un ammodernamento dei servizi, in questo caso dei trasporti, che possa collegare anche le zone non immediatamente vicine all'area metropolitana, non immediatamente vicine alle grandi città e ai capoluoghi di provincia, ma che però richiedono un intervento sostanzialmente urgente. Le Valli di Lanzo hanno un grande patrimonio ambientale, che anche dal punto di vista del turismo va rilanciato, non solo attraverso forme che noi, anche in altre sedi, abbiamo sollecitato e quindi attraverso i lavori ambientalmente utili, ma anche incentivando e potenziando quella rete dei trasporti che in questo caso è stata danneggiata dagli eventi alluvionali. Un impegno della Giunta, che tanto si propaganda in giro per la sua sensibilità rispetto a zone del territorio potrebbe essere in questo modo concretizzato in un intervento mirato, in questo caso alle zone delle Valli di Lanzo che necessitano di un'attenzione maggiore rispetto a quella realizzata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Desidero utilizzare questo breve intervento per rispondere alle considerazioni che faceva il collega Chiezzi più in generale, anche sul fatto che la proposta di legge non attiene soltanto agli interventi che definiscono la realizzazione del corridoio plurimodale nella direzione est ovest, da Asti-Cuneo, Torino-Cuneo fino a Nizza, strada ferrovia. Io riconfermo, Presidente e colleghi, che il testo della legge si riferisce soltanto a quel corridoio, nel senso che gli interventi sono previsti per la realizzazione della Asti-Cuneo e del tratto Cuneo-Nizza. Poi sono previsti per il potenziamento della linea ferroviaria nel tratto Cuneo Breil-Ventimiglia, ma quest'ultima non riguarda l'Italia, e poi si prevedono degli interventi connessi a favore dei territori locali interessati da questo percorso che cominciano dal Comune di Cuneo e riguardano le Comunità montane della Valle Vermenagna e della Valle Stura e i Comuni inseriti su quell'asse. Questo sia per quanto riguarda gli interventi finanziari, previsti per le operazioni connesse al riassetto territoriale ed economico delle aree interessate dal tracciato e sia per quanto riguarda la destinazione della percentuale del 3% sui pedaggi riscossi in quel tratto montano dell'autostrada.
Per quanto riguarda la proposta di Rifondazione Comunista per l'assestamento dell'intera rete ferroviaria piemontese, lo sa Chiezzi, lo sanno i colleghi di Rifondazione Comunista, ma credo lo sappia tutto il Consiglio, che si tratta di proposte rispetto alle quali nessuno avrebbe delle obiezioni. Comunque rispetto a questo corridoio non hanno attinenza: la legge configura quella proposta, quel progetto, quell'operazione e a questo si attiene.
Credo sia accettabile, anche da parte dei colleghi di Rifondazione Comunista, la precisazione che è stata sollecitata e che non posso che presentare in questi termini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente per avermi dato la parola e il Consigliere Riba per avere precisato, anche se non rimango convinto per i seguenti motivi: non è vero che c'è una logica ed una coerenza in quanto previsto da questa legge. Lasciamo stare, Riba, se vuoi, la questione che ritagliate un pezzo di Piemonte, però ci sono illogicità ed ingiustizie, anche nel ritaglio che avete fatto, perché non è vero che Cuneo sta nel corridoio e quindi stando nel corridoio prende 20 miliardi come Comune, 10 miliardi come Provincia o viceversa, a meno che non sia vero che Asti sta nel corridoio: perché ad Asti nulla? Perché a Marene e a Massimini nulla? E via via enumerando i Comuni da Asti a Cuneo.
La collega Cotto, che mi porta sempre gli ordini del giorno votati da Rifondazione Comunista in Consiglio comunale ad Asti, non si accorge che in questa legge il Comune di Asti è tagliato fuori dalla normativa di cui alla lettera c) dell'art. 1, che dà soldi a Cuneo? Se coerenza c'è, il corridoio dovrebbe partire da Asti; se Asti non è nel corridoio allora cosa ci fa l'Asti-Cuneo in questa legge? Quindi, Riba, questa legge, ammettiamolo, è una legge di tipo propagandistico che parte da un problema reale che anche Rifondazione Comunista condivide: risolvere il problema dell'accessibilità di Cuneo. Problema che esiste, non lo contestiamo, ma parte, secondo me soprattutto dagli interessi di chi deve eseguire le opere, dal farle purch sia. Questo ha portato alla definizione di una proposta della Regione Piemonte, che mette in difficoltà la Giunta regionale nei confronti del resto del suo territorio; sono ben disciplinati i tanti colleghi che provengono dalle altre parti, come Racchelli e Bortolin. Sono colleghi che si distinguono particolarmente per sostenere ragioni ed esigenze del proprio territorio e qui ammutoliscono di fronte ai 1.500 miliardi che vengono chiesti! Sappiamo bene, con i tempi che corrono, che spesi 1.500 miliardi in una direzione non ne vedremo altri; cari colleghi Racchelli e Bortolin, la famosa pedemontana che dovrebbe collegare Arona a Biella ed Ivrea e costituire l'alternativa di sviluppo di questo nostro Piemonte, ve la sognate! Non andate dai vostri elettori a dire che poi la faremo, perché voi congelate 1.500 miliardi su questo progetto, che è un progetto chiaramente ingiusto, per i motivi che ho detto.
L'emendamento, oltre a ricordare all'Assessore e al Vicepresidente Majorino che è un'opera prioritaria, non può fare altro. Avete chiesto i soldi al CIPE e il CIPE non ve li dà; avete un Gruppo di opposizione che vi propone di finanziare questa legge, così il CIPE vi dà i soldi: voi non rispondete, l'Assessore è imbavagliato. Masaracchio non può parlare, non può rispondere, non può pensare perché Picchioni ha stabilito di no; è particolarmente odioso che il ponte della Torino-Ceres non venga finanziato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 3).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 37 Consiglieri L'emendamento è respinto.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al comma primo, aggiungere dopo le parole: "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "IV) L. 3,5 miliardi per la Torino-Ceres P.L. Nole riguardante il Comune di Nole".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questa opera, oltre alla necessità che venga elettrificata e potenziata questa linea di collegamento, ha un'importanza particolare, perché è la linea che serve l'Aeroporto di Torino.
Quando si parla del sistema di trasporti questo elemento va indubbiamente valutato, perché la rapidità di collegamento con l'Aeroporto è un servizio che tuttora manca ed è un investimento necessario. Non so se anche questo sia previsto o meno nelle richieste del Piano CIPE probabilmente sì. Si tratta di un corridoio anche in questo caso, perch permette ai cuneesi di non fermarsi alla stazione di Porta Nuova a Torino ma di proseguire e di arrivare fino all'Aeroporto, essendo l'unico Aeroporto della nostra Regione. Credo che questo emendamento rappresenti una sua logica se si vuole che i cittadini della zona sud-est del Piemonte utilizzino questo Aeroporto, pur rapportandoci con una legge che non condividiamo e non apprezziamo.
Mi rivolgo a Riba perché sappiamo che l'Assessore non è interlocutore per cui mi rivolgo a chi darà la risposta.
Oltre a questo volevo fare un'altra considerazione sull'insieme delle nostre proposte e del nostro atteggiamento: questa mattina sono stato colpito dalla lettura di un ordine del giorno (che ho poi cercato di recuperare dal Comune di Asti) e l'ho riletto; credo si presti ad interpretazioni differenti. Leggo la disposizione finale, proprio per una coerenza, come forza politica: questo ordine del giorno invita il Consiglio regionale ad approvare, in tempi brevi, la proposta che, per la sua organicità e sostenibilità finanziaria, dopo un'attenta considerazione nel dibattito consiliare degli aspetti implicati (impatto ambientale accessibilità locale, potenziamento della rete ferroviaria, ecc.) "meglio sintetizza le prospettive richiamate e possa ottenere il necessario consenso parlamentare".
Quindi non si riferisce ad una proposta esistente; invita il Consiglio regionale a svolgere un dibattito per approfondire il tema, dibattito dal quale deve emergere una proposta con queste caratteristiche. E' quello che stiamo facendo; i compagni alla Provincia di Asti lo hanno approvato. Tra l'altro, la parte precedente ricorda indubbiamente la proposta esistente ma dice che questa proposta richiama le scelte - non che corrisponde alle scelte - espresse dalla programmazione territoriale regionale. Queste scelte hanno come obiettivo la realizzazione del nuovo collegamento viario e non del nuovo collegamento autostradale, parla più genericamente di un collegamento viario e lascia aperta la possibilità di fare una scelta sia in una direzione che nell'altra.
Per questo credo che sia al Comune di Asti sia in Provincia la proposta ha avuto un voto unanime; non rappresentava un'opzione, ma dava un'indicazione giù generica e poi invitava, nella parte finale, ad approfondire e ad entrare nel merito del problema, proprio per ottenere il massimo consenso.
Quello che cerchiamo di fare - con la presentazione dei nostri emendamenti - è di allargare il consenso che ha ottenuto finora questa proposta di legge. Indubbiamente se una serie di nostre proposte venissero accolte, potrebbe avvenire quell'allargamento che può essere utile nel prosieguo della discussione a Roma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Questo emendamento cerca di dare una mano per risolvere quel problema sul quale abbiamo dibattuto sia in Commissione che in aula, relativo alla messa in efficienza della linea ferroviaria che serve l'Aeroporto.
Lei, Assessore, ricorda che abbiamo discusso di questa linea sia durante la sua amministrazione sia negli anni passati, per cercare di affrontare il problema del potenziamento della linea, che non consente così come stanno le cose oggi - alla città di Torino di dotarsi di una delle strutture fondamentali di cui una città moderna deve disporre: il collegamento del centro città con l'Aeroporto.
Adesso diventa un po' incomprensibile che ad uno ad uno questi emendamenti vedano la maggioranza, straboccante, chiudersi in se stessa. Ci possono essere atteggiamenti di valutazione di un singolo emendamento che possono portare ad un ragionare, ad un dislocarsi della maggioranza lungo dei percorsi di colloquio con la nostra posizione; colloquio che voi rifiutate e che se vi riunisce tra di voi e con gli interessi che muovono questa proposta di legge, vi separa, però, da tanta parte della popolazione, che forse conta di meno nei luoghi del palazzo, ma che poi incontriamo fuori di qui. Penso alle assemblee che abbiamo tenuto a Caselle sul problema della linea ferroviaria, del suo interramento, alla necessità che la Torino-Ceres diventi finalmente un'asta forte dell'area torinese.
Asta che possibilmente venga potenziata, realizzata e che attraverso il passaggio nel passante ferroviario, la fuoriuscita e il collegamento con l'altra concessionaria - la linea Chieri-Torino - diventi una grande trasversale, capace di risolvere alcuni dei problemi del nodo di Torino. I problemi del nodo di Torino - l'Assessore Masaracchio lo sa - sono al centro del lavoro svolto dalla Regione Piemonte e del suo Assessorato. Le Giunte regionali che si sono susseguite hanno sempre messo al primo posto la risoluzione del problema del nodo di Torino per dare un giudizio sulla Torino-Milano. Questo nostro emendamento è proprio messo a quel crocevia tende a portare un finanziamento concreto lungo questa linea.
E' una proposta che sta radicalmente in contrapposizione con la vostra voi proponete questo finanziamento e proponete, in un articolo, di destinare una quota percentuale alla Comunità montana per i danni ambientali e di fastidio. Assessore, questi emendamenti non provocano danni ambientali, sono emendamenti che avete richiesto anche voi. Per quale motivo dite di no? Perché lo chiede Rifondazione Comunista? Se fate il patto con qualcun altro, va bene; ma gli interessi della Regione Piemonte non mi sembra che si riesca a risolverli con questo modo di procedere. Voi vi ritrovate contro importanti associazioni e non date risposta ad una comunità, quella che da Torino si sviluppa fino a Ceres che attende da anni che una linea di questo genere venga attrezzata, non solo, ma private anche di dare massa critica al progetto della linea che arriva fino a Caselle. Un utilizzo completo della Torino-Ceres faciliterebbe anche l'avvio di navette da Torino a Caselle con una certa frequenza e con mezzi adeguati. Mi ricorda il Consigliere Cavaliere che si tratta della prima linea ferroviaria d'Italia, ma il nodo di Caselle è un nodo inaffrontato. Non comprendo questo non entrare nel merito, questo ripudiare se stessi, perché è una forma di autoripudio. Noi prendiamo queste vostre iniziative - che vi stanno tanto a cuore - le inseriamo in una legge e voi dite "no": è difficile da comprendere questa posizione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Molto velocemente, anche perché non vorrei essere equivocato più di tanto. Siccome la cortesia e l'intelligenza del Consigliere Chiezzi mi preme, da presso e da vicino, devo pur dire che, in effetti, ci troviamo di fronte ad una proposta di legge che definisce l'ammodernamento dei collegamenti internazionali autostradali Asti-Cuneo-Nizza e Fossano-Cuneo Ventimiglia.
Dato che al momento dell'illustrazione del testo di legge non ero presente, non so come il proponente in primis e il Consigliere Riba abbiano impostato il problema.
Nel frattempo, riconsiderando - per non fare "il pesce in barile" l'art. 1 nel dettaglio, emergono tutte quelle aliquote di risorse finanziarie che determinatamente dovrebbero risolvere talune situazioni collegate al progetto di legge. Tutto quanto fa parte del contesto generale, opportunamente evidenziato dal Consigliere Chiezzi, sullo sviluppo regionale della viabilità per i trasporti e dei trasporti per la struttura economica del territorio, coinvolgendo problematiche diverse dall'Aeroporto al Mercantour e così via. Contesto generale entro il quale ci si attende di poter essere risolutivi, sempreché siano state presentate dal Governo centrale di volta in volta ai vari competenti politici e non da Necci, che non è più tale nella sua competenza, fino al Ministro Burlando, le memorie; è nell'ordine di tutto quanto la Regione Piemonte dovrà pur risolvere, nell'ottica di una razionalizzazione degli investimenti, quando avremo saputo se i 1.500 miliardi proposti da questo progetto di legge sono quelli che occorrono o se ne occorrono molti, molti di più. Nel Piano regionale dei trasporti l'intero territorio impegna 28 mila miliardi, altro che 1.500 o 3.000 o 3.500! Pensiamo alla quota destinata alla macroprovincia del Cuneese, che merita addirittura di essere considerata Regione intermedia nel contesto generale delle correlazioni con la Francia, con la Svizzera e con quant'altro per la velocizzazione dei trasporti. Ma questo è tutt'altro problema, Consigliere Chiezzi.
Appellarsi all'Assessore, alla Giunta o alla non capacità di ricordarsi le cose di cui abbiamo documentata trasmissione a competenti superiori in ordine a ciò che la Regione oggi rappresenta, è fuori luogo.
Consigliere Chiezzi, le dò ragione, condivido la sua impostazione: saremmo ben felici di preparare un'altra proposta di legge con tutto quello che, comunque, dovremmo fare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore; mi auguro che la dichiarazione dell'Assessore possa portare elementi di chiarezza nel dibattito.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 4).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri L'emendamento è respinto.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "V) L. 5 miliardi per la Acei Rivarolo-Pont riguardante i Comuni di Rivarolo, Favria, Salassa, Valperga, Cuorgnè e Pont".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Assessore Masaracchio, diciamocela tutta: l'Assessore è lei, non il Consigliere Riba, giusto? Riprendiamo la questione in mano. Personalmente, mi rivolgo non a chi non governa, ma a chi governa: l'Assessore è l'Assessore Masaracchio, che forse avrà notato vista la risposta che ha dato sull'altro emendamento, che quella in discussione è una legge che non è firmata da alcun Assessore. E' una legge che nasce da questa parte dell'emisfero, dove non è seduto chi governa. C'è chi sostiene il governo e chi non lo sostiene, con diversi compiti di proposta o di controllo. In ogni caso, noi, di questa parte dell'aula, non governiamo, mentre voi sì.
Penso quindi che sarebbe giusto, a questo punto, che l'Assessore competente riprendesse in mano la situazione. Qualche primo passo l'ha fatto, nel senso che l'Assessore, onestamente, dice "non è che gli emendamenti proposti da Rifondazione Comunista mi siano del tutto estranei tant'è che se non lo sapevo prima, di certo l'ho saputo ora che Majorino e Ghigo hanno scritto quella lettera, ma che magari era proposta dagli uffici miei". Certo è, quindi, che se mi rivolgo a chi governa, la contraddizione tra un'aula che respinge le proposte della Giunta e la Giunta che si vede a dover votare contro proprie proposte, un po' di sofferenza la manifesta e io sono d'accordo che questa sofferenza non debba essere imbavagliata collega Cotto. Perché c'è proprio anche un problema di correttezza, dato che le redini del governo le ha la Giunta; il Consiglio può dare indirizzi ma a questo punto noi siamo in presenza di un Consiglio regionale che impedisce alla Giunta di operare per ragioni politiche che mi sfuggono sempre di meno. Alla fine di questa maratona vedremo di tirare anche le fila, che conducono ad una situazione politica di messa in discussione Assessore Masaracchio - del ruolo autonomo, propositivo della Giunta regionale su materie di propria competenza. E quando l'Assessore Masaracchio dice "facciamo un altro disegno di legge, si potrebbero mettere dentro anche queste cose e i 28.000 miliardi del tuo piano", ha ragione, ma allora - Assessore - insieme cominciamo ad essere conseguenti con questa linea di Giunta che dice "esisto anch'io con le mie proposte" e questo disegno di legge che fa orrore dal punto di vista della legislazione, a mio modo di vedere, cerchiamo di migliorarlo e di farne un progetto di legge piemontese e non provinciale, anzi semiprovinciale o semi-interprovinciale! E riportiamo a dignità, su indicazione della Giunta e sulla base della serie di investimenti proposti, un disegno di legge che perlomeno potrà mettere di fronte al Parlamento e al Governo Prodi l'elenco delle richieste con un ordine di priorità che è dato o dovrebbe essere dato dal Piano regionale di sviluppo e dal Piano dei trasporti! Quindi, Assessore Masaracchio, lasciamo stare quest'aula che adesso ha deciso di presentare questa legge, governi come istituzione e sul merito degli emendamenti accetti questi emendamenti; inseriamoli! Sono l'elenco che avete mandato al CIPE, perlopiù! Inseriamoli, correggeremmo in senso di equità e di dignità territoriale questo progetto di legge. Siete voi che governate! Non sono i firmatari della legge che governano; non contraddite almeno le vostre proposte!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Devo una risposta all'intervento fatto dal collega Chiezzi sull'emendamento precedente relativamente ai finanziamenti che la legge prevede a favore degli Enti locali inseriti sull'asse.
Il problema è questo, collega Chiezzi: l'intervento previsto a favore del Comune di Cuneo, delle Comunità montane e della Provincia è dovuto alla situazione morfologica. Cuneo si trova su un altopiano: quindi, sia che la strada passi sotto, sia che passi al largo di Cuneo, si creano in ogni caso dei grossi problemi di realizzazione, di conversione o di adattamento della viabilità comunale e di ridislocazione di aree di insediamento di vario genere, ivi compresi recuperi ambientali, sulla base di altre proposte che si stanno anche valutando.
La situazione di Asti invece è notevolmente diversa perché l'arteria parte già da Isola d'Asti. L'indicazione di Asti serve per rilevare l'inizio del percorso, ma una parte dell'opera oltre Asti è già realizzata.
L'opera parte da Isola d'Asti - Centrale ENEL e i punti che seguono. Asti quindi, non è interessata da un problema di riorganizzazione della sua viabilità, così come non lo sono né Marene né Savigliano né Fossano.
Rivendico una piccola cosa - consentitemelo - per tutti i colleghi che hanno lavorato su questa proposta: magari non è una questione che riguarda l'assetto delle infrastrutture ferroviarie piemontesi, ma vogliamo proprio togliere il tratto della ferrovia? Credo che impoveriremmo notevolmente la proposta. Lo dico ovviamente per paradosso. Con questo non intendo ritornare sul merito delle altre proposte di emendamento, ma soltanto precisare che nel fare questo lavoro di apprestamento della proposta di legge si è tenuto conto degli impatti a Cuneo e nella parte che comincia da Cuneo e va fino al confine del territorio italiano, perché lì c'è tutto un problema di riadattamento della viabilità, delle aree attrezzate, del verde e di quant'altro è profondamente coinvolto da queste opere. E' per questo motivo che non ci sono altre località.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Noi vogliamo che la legge venga ripensata globalmente e non sia una legge che ha un approccio esclusivamente locale, e avremmo preferito una discussione all'interno del Piano regionale dei trasporti. Sicuramente per non siamo per togliere il rafforzamento dell'aspetto ferroviario, anzi ci pare, e anche queste dichiarazioni rafforzano questo sospetto, che esso sia stato messo quasi come elemento di abbellimento intorno alla sostanza; e noi vogliamo rafforzare quello che c'è intorno (il trasporto su rotaia) più che la sostanza (l'autostrada Asti-Cuneo-Nizza).
Riprendo le cose dette da Chiezzi e mi dispiace che l'Assessore Masaracchio non ascolti, perché mi era parso che il cambio di Presidenza e il fatto che non fosse più il Presidente Picchioni a presiedere avesse in qualche modo liberato la possibilità di dialogare. C'è poi stato un intervento teso nuovamente a restringere questa possibilità di discussione con l'Assessore. Proprio perché si tratta di una proposta che dovrebbe essere inserita all'interno della discussione del Piano regionale dei trasporti, noi pensiamo che sia l'Assessore l'interlocutore vero. Tra l'altro, offriamo un'occasione ghiotta alla Giunta di far approvare il Piano regionale dei trasporti senza discussione, cosa che è un po' anomala perché noi avremmo voluto discutere, però in qualche modo si sarebbe presentata la possibilità di fare in fretta senza passare attraverso ulteriori discussioni che invece sono necessarie.
Detto questo, ribadisco che manteniamo l'emendamento ed invitiamo il Consiglio a votarlo per le ragioni che sono state già spiegate precedentemente perché si tratta sempre della linea che passa su Caselle.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 5).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Prima di passare all'esame del prossimo emendamento, desidero informare che la riunione dei Capigruppo si terrà venerdì alle ore 12. La chiusura dei nostri lavori, come preannunciato in precedenza e richiesto da alcuni Consiglieri, avverrà intorno alle 18,30/18,35.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro e Simonetti: al comma primo, aggiungere dopo le parole "...all'esecuzione delle opere ed alla concessione dei contributi appresso indicati": "VI) L. 3,5 miliardi per soppressione della P.L. 63-64 riguardante il Comune di Lanzo".
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente. Questo emendamento fa riferimento a quella lettera già prima letta dal nostro Capogruppo, in cui vengono elencati nella delibera i progetti che la Regione Piemonte, in questo caso a firma dell'on. Enzo Ghigo e del Vicepresidente Majorino, ritiene prioritari e pertanto da considerare nell'elenco degli studi da sottoporre al Ministero.
Ed è proprio in questo elenco che viene considerata, tra i progetti prioritari, anche la soppressione del passaggio a livello 63-64 che riguarda il Comune di Lanzo; soppressione considerata definitiva, di cui si prevede l'inizio dei lavori nel primo semestre del 1997. Questo emendamento riprende esattamente un impegno che la Giunta regionale ha ritenuto di dover offrire come proprio tra i progetti prioritari e che noi condividiamo nell'ambito dell'importanza, perché comunque riassume una forma di intervento definitivo volto al miglioramento della Torino-Lanzo e al miglioramento di un sistema di collegamento fra Torino e le Valli di Lanzo.
In questo caso si tratta del Comune di Lanzo che può avere un incentivo sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista ambientale; un rilancio economico-ambientale-turistico quindi del Comune di Lanzo e della Comunità montana delle Valli di Lanzo, che può predisporre un progetto di tipo diverso da quello affrontato nella legge in oggetto.
Vorrei sollevare la riflessione dell'Assessore Masaracchio, che si è dimostrato sensibile alle questioni poste all'attenzione di questo Consiglio oggi, per esprimere anche le preoccupazioni che le Associazioni ambientaliste hanno espresso in merito a questo progetto di legge. Intanto rispetto ad una soluzione di tipo autostradale, che nel progetto di legge viene espressa nel collegamento tra Cuneo e il sud del Piemonte, che viene definita come la soluzione forse più logica e meno costosa. In realtà, non è la soluzione né più logica né meno costosa in quanto, con questi emendamenti e le argomentazioni che noi abbiamo tentato di proporre in quest'aula, a nostro parere esistono delle alternative che presentano un modo di sviluppo economico-sociale del territorio, ma soprattutto un miglioramento dei trasporti e dei servizi ferroviari e di trasporto in genere, che può in questo caso non consentire per lo meno degli aggravamenti dal punto di vista ambientale e quindi della salute della popolazione. Esistono delle alternative, ma evidentemente in quest'aula con una straripante maggioranza sempre più presente, non sono state prese in considerazione; quello che si vuole è realizzare un'autostrada, costi quel che costi ai cittadini delle altre zone, gravando in disservizi e in mancanze gravi nei confronti delle altre province piemontesi, che invece necessitano di interventi urgenti. Senza considerare, poi, le conseguenze che questo tipo di intervento può provocare sul territorio, in termini di salute della popolazione: si ripropone quindi tutta la questione del problema dell'impatto ambientale.
Con questo emendamento tentiamo di sollecitare la Giunta ad un impegno un progetto che lei stessa ha ritenuto prioritario e che quindi noi diamo per buono, in quanto contenuto in una deliberazione della Giunta stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Ringrazio ancora una volta il collega Riba per l'interlocuzione con le argomentazioni che portiamo. Questo emendamento ovviamente, noi lo voteremo perché non siamo convinti dell'intrinseca coerenza della legge proposta. Sono contento che sia ritornata la Consigliera Cotto, che non aveva udito le osservazioni che ho svolto in precedenza, alle quali ha poc'anzi risposto il Consigliere Riba. Osservavo che in questa legge, un po' scalcinata, dal mio punto di vista, ci sono anche delle incongruenze intrinseche e soprattutto quelle relative al fatto che questo corridoio un po' vale e un po' no, perché se il corridoio è quello citato nella legge, Asti è compresa nel corridoio, come Cuneo, e dato che si afferma che tutto quanto previsto da questa legge è previsto per quel corridoio e non per altro, io notavo che da alcune provvidenze veniva esclusa la città di Asti e mi sono chiesto perché mai. Se la città di Asti non è destinataria di alcuni interventi, così come previsto alla lettera c) dell'art. 1, perché si danno 60 miliardi al Comune di Cuneo alla Provincia di Cuneo e alla Comunità montana? E se proprio si vuole tenere rigida la coerenza sul corridoio si taglia fuori Asti? Almeno nella vostra logica rimanete coerenti e quindi, siccome parlate da Asti a Nizza si cominci da Asti a dare contributi e finanziamenti.
Ringrazio il Consigliere Riba perché ha illustrato il suo punto di vista - che non mi convince - dicendo "Cuneo è Cuneo"; va da sé che abbiamo considerato per Cuneo e provincia interventi che sono tutti da verificare perché la legge dice semplicemente - "maglia Bernarda" - "finalizzati a promuovere lo sviluppo delle aree interessate", e qui ci potremmo giocare.
Casoni, cos'è questa promozione dello sviluppo: sarà il verde per me, sarà qualcos'altro per te, è "maglia Bernarda", non c'è nessuno che ti possa dire di cosa si tratti, è molto generico.
Consigliera Cotto, il mio ragionamento rimane in piedi, perché io stento a credere che la realizzazione di questa opera non interessi e non crei alcun tipo di problema: nel Comune di Asti non so, ma sono quasi sicuro nella Provincia di Asti. Ci sarà qualche problema di intersezione di danno, di mitigazione. Allora perché nella vostra logica, che non condivido, accettate, voi Consiglieri eletti alla Provincia di Asti, che anche in questa legge ci si ricordi solo della città di Cuneo e della Provincia di Cuneo? Non ha alcuna ragione tutto questo. A Cuneo ci sono problemi come ce ne sono a Biella, a Casale, Novara e provincia, Verbania e provincia. Se Nicolazzi avesse previsto delle mitigazioni... Stavo ascoltando Racchel-li sono sempre curioso delle ragioni degli altri, perché non ho idee preconcette; visto che andremo alla prossima seduta, una correzione in questo senso verrà nei nostri emendamenti. Credo sia dovuta, come riparazione di una sperequazione che questa legge continua ad avere. Per cui voteremo a favore del nostro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 6).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
L'esame del progetto di legge n. 186 è temporaneamente sospeso e verrà ripreso la prossima settimana.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,40)



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