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Dettaglio seduta n.117 del 11/03/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino, Rosso e Vaglio.


Argomento: Immigrazione

Esame ordini del giorno n. 443, n. 448 e n. 450 relativi alle iniziative dirette al reinserimento degli immigrati extracomunitari nei Paesi d'origine (seguito) - Presentazione questione sospensiva


PRESIDENTE

I lavori del Consiglio riprendono con il dibattito sugli ordini del giorno n. 443, n. 448 e n. 450 relativi agli immigrati, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Siamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, vorrei tornare su questo argomento che, a dire il vero, abbiamo affrontato più volte in Consiglio, soprattutto perché posto in discussione dal Gruppo di Alleanza Nazionale.
La proposta dell'ordine del giorno tende a sottrarre risorse per l'integrazione locale e a destinarle - cosa già prevista dall'intelaiatura della legge - in progetti nei Paesi di origine dell'emigrazione extracomunitaria, cosa che di per sé è già stata presa in considerazione: ci sono tantissimi progetti in questo senso già finanziati dalla Regione.
Il problema, però, è se l'immigrazione attuale è ben integrata o meno soprattutto nelle grandi città. Per gli aspetti che evidenziava il collega Salerno, credo ci sia bisogno di più interventi per l'integrazione locale di centri di prima accoglienza, proprio perché la situazione è difficile per l'immigrazione autorizzata dal nostro Governo. Quella già autorizzata ha dei problemi abbastanza grandi, che si evidenziano quando fasce consistenti di persone si spostano in un dato territorio. Questo è pacifico, è obiettivo, è reale: chi lo nega non coglie i dati delle situazioni di difficoltà come S. Salvario, Porta Palazzo ed altre situazioni che, pur avendo accentuazioni diverse, presentano problematiche su cui occorre intervenire.
Ammettendo anche che si blocchi ad oggi l'immigrazione, nessuno pu negare che bisogna intervenire in questi quartieri. Questo, posto che si blocchi l'immigrazione ad oggi.
Il fenomeno, l'hanno già detto molti altri colleghi, non è possibile fermarlo per legge, perché sottende ad una crisi economica e sociale più che culturale. Non è possibile avere una scelta di centinaia di migliaia di persone che si recano soprattutto in Europa; il fenomeno economico porta a questo.
Il dibattito è stato molto interessante per gli elementi che sono stati portati. Voglio riproporre un dato che avevamo già avuto modo di osservare in passato: uno dei problemi più grandi è la crescita demografica. Ne sta discutendo la Chiesa, ne ha discusso la FAO: la crescita demografica esponenziale delle statistiche più limitate porterebbe nel 2030 la popolazione mondiale a 9 miliardi di abitanti. Questo è il dato concreto reale, con cui nei prossimi vent'anni ci dovremo misurare: 9 miliardi di abitanti. La stragrande maggioranza di questi 9 miliardi di abitanti chiaramente, crescerà in Asia, Africa e in India, nel Terzo Mondo; in aree geografiche che all'inizio del secolo erano poco popolate. Questo è un dato che non bisogna mai dimenticare: aree geografiche poco popolate che saranno tra le più popolate del mondo tra venti-trent'anni. Si possono costruire muri, si può mettere filo spinato, ma credo che questa situazione ineludibile la si possa affrontare solo in termini generali e i termini generali non sono affatto positivi.
Al recente vertice della FAO, dove è stato chiesto ai Paesi più ricchi di impegnare lo 0,7 del loro PIL per far sì che fra vent'anni ci siano solo 400 milioni di morti per fame, anziché gli 800 milioni previsti, gli Stati Uniti hanno risposto che non verseranno lo 0,7 del loro PIL. Ciò non significa che gli Stati Uniti non si occuperanno in qualche modo del problema, ma non hanno accettato questa proposta perché farlo avrebbe significato doversene occupare loro. Così hanno detto. Non ritengono che sia un problema loro.
Questi sono i problemi che abbiamo: di fronte a questi problemi epocali si propone di usare 500 milioni per interventi di aiuto nei Paesi d'origine, per non trovarci di fronte a nuove Porta Palazzo e S. Salvario.
Non credo che questa sia una politica credibile e seria. L'immigrazione extracomunitaria continuerà; bisognerà confrontarsi a livello europeo con questo problema e con le politiche più intelligenti e più grandi possibili andando soprattutto all'integrazione. Tra l'altro - lo diceva il collega Riggio - l'unica possibile fonte di reddito sono le rimesse degli immigrati, che fanno crescere o non crescere le economie.
Attraverso l'ordine del giorno, discusso ed approvato da questo Consiglio regionale, si cercherà di mettere a punto uno dei primi progetti regionali di cooperazione decentrata. Non per spendere 1.800 milioni, ma per vedere se si riesce, adottando un'area geografica del Terzo Mondo molto probabilmente dell'Africa, ad immaginare una cooperazione decentrata che metta in moto dei meccanismi economici e reali per l'autosufficienza di quella zona. Si tratta di un progetto che se riusciremo a portare avanti potrà essere un serio ed efficace modello anche per altri Paesi.
Termino il mio intervento dicendo che sono scandalizzato, prima che come appartenente ad una forza politica, come persona, dal fatto che nel 1997 un Paese moderno, occidentale rifiuti lo status di rifugiati politici agli albanesi. Poche centinaia di persone che scappano da una situazione di guerra e poi, proprio per questo clima, Consigliere Ghiglia - perché il razzismo è il pane dei poveri - il Governo è costretto a rimandarli a casa loro: è una vergogna per un Paese occidentale e ci dovremmo scandalizzare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Nel ribadire il voto favorevole del Gruppo di Alleanza Nazionale all'ordine del giorno n. 443, mentre ci asterremo sugli altri due ordini del giorno, devo dire che ho colto questa mattina, nell'intervento del Consigliere Burzi, la sostanza vera del dibattito: noi abbiamo parlato di un'altra cosa.
Perché di tutto abbiamo parlato, salvo di quanto c'è scritto nell'ordine del giorno n. 443. Altri colleghi hanno anche parlato di quello che c'è scritto nei loro ordini del giorno, ma la lettura delle poche righe dell'ordine del giorno n. 443 ha dato la stura alle interpretazioni più fantasiose, più ardite, ma soprattutto ad affrontare temi di peso un po' più cospicuo, come la globalizzazione dei mercati, i flussi migratori l'indifendibilità delle coste. Tutte cose vere, ma che possono far parte semmai di un dibattito sull'immigrazione e non invece di un ordine del giorno che limita una parte degli stanziamenti regionali e li finalizza al reinserimento lavorativo di lavoratori extracomunitari nei Paesi di provenienza per andare in quei Paesi a creare ricchezza.
Non si tratta semplicemente di difendere delle frontiere, non si tratta di filo spinato che in quest'aula ogni tanto si evoca, non si tratta di cannoni sulle coste, si tratta del fatto che qualsiasi flusso migratorio che non possa essere recepito da una Nazione o da un gruppo di Nazioni come potrebbe essere l'Unione Europea, non può che avere effetti distruttivi da un punto di vista sociale, economico e della convivenza. Sono semplicemente due modi di intendere l'approccio al problema: noi crediamo che l'unico modo per arginare i flussi migratori verso l'occidente sia quello di creare ricchezza nei Paesi di origine. Con molta modestia la finalizzazione di una parte degli stanziamenti a favore degli immigrati, che noi proponiamo con questo ordine del giorno, tende ad evitare lo sradicamento, a preparare giovani e meno giovani a svolgere delle attività produttive che possono essere ancora di più rese produttive nei Paesi di origine.
Questo è importante, altrimenti continueremo a dire delle parole, delle bugie. Quando si dice, per esempio riferiti all'Italia, che oggi la ricchezza e la produttività della Nazione deriva dagli immigrati, si dice una bugia, che è stroncata dai dati dell'INPS, secondo i quali su 700 mila regolari, 200 mila versano i contributi. Questi nessuno li tocca, né li vuole toccare: peccato che ci si dimentichi di quel circa un milione di clandestini (perché i clandestini sono incalcolabili) che risiedono ugualmente nella nostra Nazione.
Questi problemi come li affrontiamo? Facendo della finta solidarietà colleghi, la solidarietà vera si fa quando si hanno i soldi, altrimenti si parla. Riempirsi la bocca di buonismo, di solidarismo penoso è facile: siamo tutti buoni, accogliamo, facciamoli entrare tutti e di più! Sono convinto che sono sicuramente dei disperati che cercano un avvenire migliore, non sono convinto che in Italia arrivano i delinquenti per delinquere, sono convinto che in Italia arrivino gli affamati, arrivino delle persone che hanno bisogno, arrivino delle persone che inseguono un sogno di vita migliore, di questo sono profondamente convinto. Ma cosa offre la nostra società? La nostra società offre povertà, disperazione offre qualche centro di accoglienza che piglia un sacco di soldi e che riceve nelle sue stanze, linde e pulite, soltanto gli immigrati regolari mentre gli altri accetta tranquillamente che vadano a dormire sotto i cartoni delle stazioni, nei treni disabitati, carpiti ed usati dalla criminalità organizzata. Però abbiamo la coscienza in pace, abbiamo la coscienza pulita perché diciamo che comunque possono entrare tutti. Possono entrare tutti a fare cosa? A morire di fame, a vivere peggio che nei loro Paesi di origine, in una Nazione nella quale il costo della vita è dieci venti, trenta volte superiore a quello dei Paesi da cui provengono? Questa è la solidarietà che qualcuno ci vuole proporre? Non è possibile, non solo perché sfugge ai criteri della legge - cosa meno importante - ma perché sfugge al criterio del buonsenso, della logica.
In una Nazione che oggi sta ridiscutendo le basi stesse dello Stato sociale, che oggi sta discutendo di tagliare le pensioni di anzianità Nazione che ha otto milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà. Nazione che si sta apprestando - e non sappiamo se riuscirà a farlo - ad innalzare l'età contributiva per poter dare la pensione, in una Nazione dove il 30% dei giovani sono disoccupati, in una città come Torino che è a livello di meridione con il 17% di disoccupati. In una Nazione del genere noi vogliamo andare a creare, ad ingenerare delle aspettative finte e fasulle? Diciamocelo chiaramente, tutti noi giochiamo sulla pelle degli immigrati, chi fa il gioco a respingerli e chi fa il gioco ad accoglierli magari aggiunge a questo gioco il diritto di voto amministrativo perch non si sa mai, potrebbe anche servire.
Allora siamo tutti degli ipocriti, perché siamo tutti degli strumentalizzatori di questo problema, sia chi dice - e noi non lo abbiamo mai detto - mettiamo i cannoni, sia chi dice facciamoli entrare tutti perché in un modo o nell'altro sfruttiamo gli immigrati.
Noi a questa logica ci vogliamo sottrarre ed è per questo che voglio tornare allo spirito originario dell'ordine del giorno. Vorrei che i colleghi, anche quelli del centro-sinistra, non dimenticassero che questa Giunta ha raddoppiato gli interventi per gli extracomunitari. Avrebbe potuto tranquillamente mantenere quelli dell'anno scorso, che erano quelli dell'anno precedente, e mi permetto di dire che erano anche quelli che la Giunta di centro-sinistra non aveva ritenuto di aumentare. Mi permetto anche di ricordare che non era neanche stata eletta la Consulta degli immigrati; tanto era l'interesse al problema degli immigrati che ci si è persino dimenticati di far eleggere la Consulta. Ma questo lo voglio mettere a latere, fa parte di un discorso di coerenza e ognuno, con la sua coerenza, fa i conti.
Tornando allo spirito originario dell'ordine del giorno, a fronte di un raddoppio dei contributi, per cui comunque una somma rimane stanziata per tutti gli obiettivi fissati dalla legge n. 64 del 1989, per la quale giace da alcuni mesi una proposta di legge di Alleanza Nazionale...



PRESIDENTE

Consigliere, le ricordo che per le dichiarazioni di voto abbiamo a disposizione cinque minuti. Solo il Consigliere Cavaliere ha avuto più tempo a disposizione, non avendo partecipato alla discussione generale.



GHIGLIA Agostino

Mi fermo qui, dicendo che mi sembra assolutamente corretto intelligente e rivoluzionario tentare finalmente di rivoltare ed essere noi propositivi, non solo per una reale integrazione degli immigrati che hanno titolo nel nostro tessuto sociale, ma anche per cercare di essere creativi e realizzativi. Cercando, cioè, anche con pochi soldi, anche con le minime capacità e possibilità di autonomia che ha una Regione, di dare un grande segnale a tutta l'Italia per poter andare nei Paesi di provenienza a creare dei posti di lavoro, evitando flussi di immigrati, di disperati che qui potrebbero soltanto trovare una povertà maggiore di quella che abbandonano.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ci troviamo di fronte ad un problema che indubbiamente va affrontato senza ipocrisie, questo è vero. E allora diciamo subito che questo ordine del giorno, con ogni probabilità, è stato il frutto di una mediazione all'interno della maggioranza su un tema rispetto al quale nella maggioranza ci sono opinioni profondamente diverse. E' questo, se vogliamo fare la genesi delle questioni, perché non dobbiamo ritenere di avere buona memoria se ricordiamo quanto è avvenuto un mese fa. Un mese fa, in occasione del dibattito sul bilancio, ci siamo trovati di fronte ad una serie di emendamenti che affrontavano la questione dell'immigrazione degli extracomunitari. A fronte di alcuni emendamenti, alcuni dei quali sottoscritti anche dal nostro Gruppo, che prevedevano di aumentare gli investimenti per tutta la tematica dei servizi di prima accoglienza, e non solo, degli immigrati extracomunitari, ci siamo trovati di fronte ad emendamenti, se non erro presentati da Alleanza Nazionale, che prevedevano esattamente l'opposto. Tali emendamenti sono poi stati ritirati ed è stato presentato questo ordine del giorno.
Se non vogliamo essere ipocriti dobbiamo riconoscere che è questa la genesi della questione, ed è per questo che noi daremo il nostro voto contrario all'ordine del giorno, che è il frutto di una mediazione al ribasso su un tema che ha delle decisioni di carattere internazionale rispetto alle quali stanno tutti, o buona parte dei discorsi che hanno caratterizzato gli interventi dei colleghi del centro-sinistra questa mattina, e che non possono essere elusi. Che la genesi sia questa è anche evidenziato dall'esiguità della cifra cui l'ordine del giorno fa riferimento in concreto e che lo rende poco credibile, perché vorrei sapere cosa si fa con 500 milioni per favorire posti di lavoro nei Paesi d'origine. Questa è una mediazione politica, non mi scandalizzo ma è così ed è una mediazione politica rispetto a chi ha ritirato degli emendamenti che miravano ad abbassare gli stanziamenti rispetto all'integrazione degli extracomunitari. Non capisco perché si debbano fare altri discorsi. Ci sono posizioni politiche molto diverse rispetto ad una questione difficilissima per tutti, ma ugualmente ineludibile. Rispetto a tali posizioni, sono proprio gli orientamenti di fondo che ci differenziano.
Ieri, in Sala Viglione abbiamo fatto gli auguri - e ringrazio ancora il Presidente del Consiglio - ad una partigiana, un'antifascista, Frida Malan che è stata a lungo Assessore al Comune di Torino. Io ho riletto alcuni suoi interventi degli anni '60, quando si parlava dell'immigrazione di cittadini provenienti da altre Regioni, e si diceva che in fondo "la scuola pubblica avrebbe garantito questa integrazione e circolazione di culture".
Oggi ci troviamo di fronte ad un problema con aspetti simili, non rispetto al fenomeno di origine, ma rispetto alle nostre reazioni, o alle reazioni della gente, che possono essere reazioni di rifiuto. La questione dell'immigrazione degli extracomunitari ha dimensioni completamente diverse, perché nasce dal dramma della fame o dal dramma della mancanza della libertà di interi continenti. Quindi è importante che ci siano risposte forti del Governo centrale e del Parlamento e che ci sia un'assunzione di responsabilità che si basi sui principi dei controlli, da un lato, e della solidarietà, dall'altro, a cui devono far capo le Regioni.
Mi sembra che l'ordine del giorno presentato dai colleghi della maggioranza non risponda a nessuna di queste riflessioni ed a nessuna di queste grandi questioni internazionali. E' una mera trattativa alla quale diamo il nostro voto contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Colleghi Consiglieri, vorrei iniziare questa mia dichiarazione di voto leggendo cosa si chiedeva con forza, rispetto al problema della fame, alla Giunta in occasione di una votazione di un ordine del giorno che ha visto tutti d'accordo. Di qui credo possa iniziare un discorso sereno. Si chiedeva allora che la Giunta regionale nel proprio bilancio di previsione a partire dal 1997, stanziasse almeno quanto era impegnato in interventi di cooperazione ed assistenza internazionale nel 1996, in favore di progetti di cooperazione con il Terzo Mondo atti a contrastare la sofferenza per denutrizione di centinaia di milioni di esseri umani. E si chiedeva ancora che queste risorse, in collaborazione con l'operato dei Comuni e delle Province della nostra regione, che sono protagonisti di importanti iniziative di collaborazione, vengano utilizzate per politiche di aiuto e di sviluppo delle capacità e potenzialità locali soprattutto in quelle aree soggette a forte immigrazione verso il nostro Paese.
Il mio intento non è di fare soltanto un discorso serio, perché non sarebbe giusto definire serio solo il mio discorso - in quest'aula si sono fatti molti discorsi seri questa mattina - ma di fare soprattutto un discorso sereno. Quello che mi ha spinto a votare con forza questo ordine del giorno credo debba essere il punto di partenza per ragionare sul problema odierno. Forse è la fame che spinge cittadini di questo mondo, di Paesi extraeuropei, a venire nei Paesi europei? Forse sono le grandi sofferenze che patiscono nelle zone in cui hanno avuto la disavventura di nascere che li spinge a venire in Italia e nella nostra regione? Credo che questi siano i motivi.
Il problema non può essere considerato cercando all'interno di quest'aula una sorta di divisione fra buoni e cattivi, fra razzisti e non fra strumentalizzatori e strumentalizzati. Un problema di questa entità deve essere affrontato da tutti con la massima disponibilità.
Io non sono convinto che tutto quello che è stato detto in quest'aula questa mattina, pur giusto e doveroso, possa riferirsi al contenuto degli ordini del giorno che oggi sono stati presentati.
Non trovo delle forti differenze tra due degli ordini del giorno che sono stati presentati; il terzo ho delle difficoltà a leggerlo, proprio in termini grafici. In fondo entrambi gli ordini del giorno chiedono con forza che si attui la L.R. 8/11/1989 n. 64. In più vi è - tra le righe dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, che io ho sottoscritto e voterò - un indirizzo su come spendere le somme, assai esigue, che sono state inserite a bilancio. L'indirizzo è quello di indicazione politica perché se oggi noi avessimo a disposizione 10 miliardi o 100 miliardi per risolvere questo problema, il 50% seguirebbe sempre una logica di indirizzo: per cui si direbbe, ahimé, "di quel miliardo che abbiamo a disposizione il 50% lo si spenda per il reinserimento dei cittadini extracomunitari nei loro Paesi d'origine" e non si aggiungerebbe null'altro a quanto abbiamo già affermato con l'ordine del giorno sulla fame che abbiamo votato all'unanimità qualche mese fa.
Quali sono le differenze e le posizioni così contrastanti che sono emerse nell'ambito della discussione del bilancio e nell'ambito della discussione di oggi? Siccome non voglio né essere strumentalizzato, n strumentalizzare nessuno, voterò entrambi gli ordini del giorno: l'uno con una forte convinzione, perché è ora che si cominci ad intervenire per una soluzione del problema, ancorché con delle cifre estremamente esigue come quelle che mettiamo a disposizione; il problema non lo si risolve se a priori non si risolve il problema di coloro che nei loro Paesi d'origine hanno fame e prima di morire di fame, anche a nuoto, arrivano in qualsiasi altro Paese del mondo, dove ci sia da mangiare.
Voglio raccontarvi una mia esperienza: qualche anno fa insieme all'ex Sindaco di Torino, Novelli, andai in delegazione in un Paese africano, uno dei più poveri che ci siano, il Mhali, a consegnare un certo numero di autobus dell'ATM di Torino che venivano dati in dono a questo Paese, per poterli utilizzare come servizi laddove servizi non c'erano. Questi autobus sono stati convertiti, nel giro di pochi mesi, in capanne, non per causa di chi li aveva ricevuti, ma perché non erano in grado, una volta rotti, di aggiustarli e di continuare a farli funzionare come servizio pubblico.
Cosa intendiamo dire, con questo ordine del giorno, quando chiediamo di mettere allo studio progetti per la realizzazione di iniziative nelle materie di competenza regionale diretta al reinserimento degli immigrati nel Terzo Mondo? Intendiamo dire che attraverso la formazione professionale o l'inserimento nella nostra cultura, nelle nostre tradizioni, nelle nostre politiche e nella nostra religione si può insegnare agli extracomunitari qualcosa che in positivo a loro volta possano esportare nei loro Paesi d'origine, per far sì che quegli insegnamenti non cadano nel vuoto? Credo che nessuno dei cittadini dei Paesi africani, per esempio, sia immigrato in Europa per libera scelta o volontà. Credo sia estremamente importante che questi sappiano tradurre ai loro concittadini gli insegnamenti, compresi quelli che a loro noi possiamo dare.
Mi è stato detto che fino a qualche anno fa, vigente la legge Martelli lo Stato trasferiva dei fondi per l'accoglienza. Oggi, in assenza di legge in attesa della legge Napolitano, neanche quel minimo trasferimento, che era di un miliardo e mezzo per l'intera Regione Piemonte, vi è più.
Voglio chiudere con una citazione che certamente è al di fuori di ogni sospetto, citazione che proprio oggi Ernesto Olivero riporta nel suo articolo su La Stampa: "Una cooperazione internazionale autentica e pulita potrebbe esportare sviluppo anziché importare emigrazione". Mi auguro che questo avvenga anche attraverso i piccoli segnali che oggi diamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Grazie Presidente, non sono intervenuto prima nella discussione e ho chiesto di unificare dichiarazione di voto ed intervento. Peraltro farò il possibile per non rubare troppi minuti, anche se ho visto che sono stati rubati anche da altri intervenuti.
Voglio solo ricordare in modo sereno e pacato al Consigliere Ghiglia che durante il periodo nel quale il centro-sinistra è stato al governo di questa Regione, in quest'aula si è svolto un importante convegno in merito ai problemi dell'immigrazione, con la partecipazione del Governo nazionale e non solo (forse è stato il primo convegno di quel tipo). A conclusione di quel convegno - lo ricordo bene in quanto ero l'Assessore delegato abbiamo costituito la Consulta degli immigrati.
A me pare che nel dibattito odierno sia emersa chiaramente - lo dico con soddisfazione perché avviene trasversalmente - la distinzione tra chi ha una cultura della solidarietà e chi ha una cultura intollerante e reazionaria. Ugualmente è emersa chiaramente - sempre in modo trasversale la distinzione tra chi è conservatore e chi è in grado di cogliere le innovazioni che avanzano nel mondo. Non è un caso se ho detto che sono emerse in modo chiaro queste distinzioni, e non distinzioni tra destra e sinistra, perché fortunatamente su questi problemi ci sono degli elementi di trasversalità, ci sono delle culture che attraversano le varie forze politiche al di là della loro collocazione. Credo che questo sia un fatto positivo perché permette una discussione seria, pacata e serena.
Mi dispiace che non sia presente il collega Burzi, che questa mattina ha cercato di identificare il tutto nel contenuto dell'ordine del giorno ma o non ha capito o non ha sentito o a fatto finta di non capire, perch il motivo per il quale è stato presentato l'ordine del giorno - non ho nulla da aggiungere all'analisi che ha fatto dieci minuti fa la collega Spagnuolo - è decisamente politico in quanto Alleanza Nazionale vuole avere la sua rivincita per il fatto che nel bilancio hanno prevalso da parte di tutti altre scelte. La maggioranza deve saperlo e devono saperlo soprattutto le forze che hanno un'altra cultura rispetto ad Alleanza Nazionale. Alleanza Nazionale ha cercato di innovarsi, ma non riesce a cancellare questa cultura. Ghiglia scappa, quando presenta gli ordini del giorno, quando li motiva e soprattutto quando sono espliciti e chiari i motivi politici della loro presentazione.
La scelta che abbiamo fatto tutti insieme sulla proposta delle forze del centro-sinistra (1.800 milioni, che non sono sicuramente una grande cifra) è stata una precisa scelta politica; non è stata quella di destinare 1.800 milioni per aumentare i contributi per i centri di accoglienza o altre cose, ma di finalizzarli ad un progetto destinato ad un Paese povero dell'Africa affinché sia possibile migliorare in loco le condizioni di vita degli abitanti.
Quindi, la scelta l'abbiamo compiuta. E' evidente che l'esigua cifra di 500 milioni tutt'al più può servire per pagare a qualcuno il viaggio di ritorno al Paese d'origine. Pensiamo forse con quei 500 milioni di migliorare le condizioni di vita in Africa o in Asia? No. Al limite potremo pagare il viaggio di ritorno forzato a chi oggi si trova nel nostro Paese.
Con questa discussione mi pare di essere tornato agli anni '60. Le motivazioni che ho sentito in quest'aula da parte di Alleanza Nazionale non da parte di altri, mi ricordano le ostilità ai meridionali a Torino come ricordava il collega Riggio questa mattina. Vengono usati gli stessi argomenti e le stesse parole.
Questo significa incapacità di capire i processi reali che avvengono nel mondo. Li ricordo in termini molto brevi: sul piano politico, la caduta dei muri, che avrà pure un significato rispetto ad una nuova geografia anche di carattere economico e sociale; sul piano economico, la globalizzazione dei mercati e della produzione, che non può essere a senso unico e fortunatamente non lo è.
Mi fa piacere sapere che in India, grazie alla globalizzazione della produzione, si sia fatta una legge per la tutela dei minori e mi dà grande soddisfazione che i lavoratori di alcuni Paesi possono finalmente organizzarsi sindacalmente per rivendicare diritti che prima non avevano.
Però la globalizzazione comporta inevitabilmente un flusso di persone che va e un flusso che viene.
L'Europa. Ci stiamo accingendo a dare un primo momento concreto alla realizzazione dell'Europa con la moneta unica, perché sappiamo che la sua costituzione politica sarà tale quando l'Europa andrà dall'Atlantico agli Urali (già oggi dobbiamo porci questa questione). Oggi ci sono degli extracomunitari che fra qualche anno saranno cittadini europei a pieno titolo. Questa sarà l'Europa, se abbiamo la capacità di costruirla politicamente. Come primo passo, ritengo importante la scadenza dell'unione monetaria.
A conclusione del mio intervento non faccio appello a valori che probabilmente per alcune forze sono assolutamente inesistenti. Il mio vuole essere un appello ad essere almeno razionali rispetto a questi problemi economici e sociali. Non chiedo di andare oltre le analisi che sono state fatte dalla Fondazione Agnelli tre anni fa e quelle che ha fatto circa un mese fa il Ragioniere dello Stato, dottor Monorchio, che ha indicato come soluzione di alcuni problemi economici, a partire dalla contribuzione sociale, la possibilità di regolamentare il flusso dell'immigrazione - e noi siamo su questa strada. Pensiamo infatti, soprattutto in una Regione come la nostra, dove è prevedibile che nel 2038 il 70% della popolazione avrà più di 65 anni, che gli immigrati non siano un problema, ma una grande risorsa. Anche la destra dovrà considerare questi ed altri dati. Credo che l'integrazione multietnica non sia solo un problema di tolleranza, ma sia una necessità per noi nei termini in cui ho cercato di sottolineare prima.
Una necessità per lo sviluppo economico, culturale e sociale della nostra società e da questo punto di vista quindi io dichiaro il mio voto contrario all'ordine del giorno che è stato presentato, anzi chiedo che si ragioni su questi problemi, ripeto unicamente su questi problemi che ho detto da ultimo nell'intervento, magari per ritirare quell'ordine del giorno che primo di tutto fa a pugni con la realtà che stiamo attraversando.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che interviene in qualità di Consigliere.



GALLARINI Pierluigi

Non riprendo gli argomenti che già i Consiglieri Toselli e Burzi hanno affrontato stamani, ma per esprimere il nostro voto favorevole rispetto a questo ordine del giorno non posso tralasciare di svolgere alcune considerazioni per non essere ipocrita perché nessuno di noi penso vuole esserlo su argomenti di questo tipo.
Esiste l'ordine del giorno ed esistono commenti da diverse angolature tra le righe dell'ordine del giorno; e che gli ordini del giorno, quando nascono fra alleanze politiche siano il frutto di un compromesso, mi sembra evidente.
La Consigliera Spagnuolo ha messo in evidenza la genesi, secondo lei dell'ordine del giorno; penso proprio che all'atto in cui nascono, crescono e vivono delle maggioranze tra forze eterogenee è ovvio che tutte le soluzioni dei problemi vengono orientate ai compromessi e questo mi sembra pleonastico riconoscerlo.
Sull'ordine del giorno inteso in senso stretto io penso che non si possano fare considerazioni particolari, se il pensiero non corre alla genesi di cui parlava la Consigliera Carla Spagnuolo perché quando si dice che nel corso del 1996 sono stati stanziati 500 milioni, nel 1997 è stato stanziato un miliardo e quindi noi chiediamo che questi 500 milioni si uniformino ad una legge regionale, peraltro esistente, in modo tale che si assumano iniziative di carattere progettuale, di carattere anche innovativo. Non sto a rileggere, lo hanno già fatto i colleghi Burzi e Montabone, il passo di Olivero. Certo è che ormai la cooperazione, lo dico con parole molto semplici e mie, non può più essere impostata ad un assistenzialismo così com'è stato negli ultimi decenni, ma deve fare un salto culturale ed innovativo consistente nell'investire all'interno di determinati Paesi attraverso un contratto che preveda dei ritorni, che siano anche un salto rispetto al colonialismo del passato che ha arricchito alcune economie mantenendone povere altre; e questo è stato pure ricordato negli interventi che sono stati fatti nel corso del dibattito.
Quindi, premesso che lo stretto ordine del giorno non suggerirebbe considerazioni di tipo epocale circa gli schieramenti fra chi intende la solidarietà in un certo modo e chi la intende in un altro o non la intende penso proprio che dal punto di vista invece dei discorsi di carattere generale noi siamo fra quelli all'interno del nostro Gruppo e del nostro schieramento politico che la solidarietà la intendono in un certo modo: deve essere regolamentata, avvenire attraverso la produzione di ricchezza che deve portare ad una disciplina piuttosto ferrea nell'arrivare a produrla, altrimenti si distribuirebbe solo miseria e non solidarietà, ma non condividiamo alcuni commenti che sono stati fatti rispetto al testo scritto dell'ordine del giorno e rispetto ai progetti precisi di cui parlavamo prima.
Io ho a mente l'intervento del collega Rubatto che ha detto di ritirare la sua firma perché la Giunta non ha prodotto un progetto preciso su come intende devolvere sostanzialmente questi 500 milioni. Sollecito anch'io la Giunta - mi sembra un paradosso sotto certi aspetti - ma penso proprio che si debba finalizzare questa risorsa che non necessariamente è quanto ha evidenziato il collega Marengo, cioè che questi 500 milioni significano il pagamento del viaggio di ritorno. Certo, 500 milioni sono pochi, penso che nessuno si sia messo in testa nell'atto in cui si è scritto l'ordine del giorno, che noi pure abbiamo sottoscritto, di concepire stravolgimenti all'interno degli assetti fra nord e sud, ma nessuno vieta ad esempio che la Giunta, attraverso questi 500 milioni, intraprenda una progettazione rispetto alla quale questi fondi rappresentino un primo lotto e quindi ci possa essere un progetto pluriennale che consenta di investire in una certa direzione, magari attraverso sottolineature che portino a concettualità di peso specifico maggiore rispetto alla semplice pioggia dei 500 milioni in una direzione.
Penso che attraverso questa strada anche il collega Rubatto possa riconsiderare, non dico l'atteggiamento di oggi sull'ordine del giorno, ma l'adesione ad un progetto che nascesse in questa direzione da parte di tutta la maggioranza; e mi permetto di dire di tutto il Consiglio, così come fu per i 1.800 milioni dell'altro ordine del giorno sul quale si è trovata poi una convergenza.
Mi limito a queste considerazioni, non voglio andare oltre perché già due Consiglieri del nostro Gruppo sono intervenuti questa mattina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, mi pare evidente che questa iniziativa del collega Ghiglia - perché si tratta indubbiamente di un'iniziativa del Consigliere Ghiglia che è stato un preciso e coerente sostenitore della stessa - abbia le caratteristiche della trappola. Ormai c'è una certa pratica in questo Consiglio e questa volta anziché una trappola nei confronti dell'Assessore Viglietta si tratta di una trappola tesa all'intera maggioranza, non ai componenti di Alleanza Nazionale, ma evidentemente alle altre forze politiche più moderate. E mi è parso evidente l'imbarazzo di alcune forze politiche: anche l'ultimo intervento del collega Gallarini evidenzia un imbarazzo non tanto a cadere nella trappola, quanto nel dover sostenere un ordine del giorno che è vero che per quanto è scritto non ha caratteristiche particolari, ma credo che l'intervento del collega Ghiglia abbia evidenziato come un certo pregiudizio che noi abbiamo nei suoi confronti, ma credo non soltanto noi, sia abbastanza diffuso.
Quando i colleghi del centro-sinistra sono intervenuti in modo numeroso e hanno sollevato problemi più generali lo hanno fatto con l'obiettivo di evidenziare come l'iniziativa del collega Ghiglia era un'iniziativa finalizzata ad assumere un atteggiamento nettamente contrario, con quelle caratteristiche che lui ha evidenziato, che non è l'atteggiamento della maggioranza. Noi abbiamo constatato, in occasione della discussione del bilancio, che la maggioranza non aveva questa posizione. Non per nulla la posizione del collega Ghiglia è stata una posizione di minoranza all'interno della maggioranza. Grazie anche all'intervento del Presidente Ghigo, che nella sua apertura alla discussione del bilancio ha detto che era importante la solidarietà, nella discussione sul bilancio dopo gli emendamenti era prevalsa un'opinione di buon senso, di grande senso della solidarietà. Oggi c'è la rivincita postuma di Ghiglia sui problemi dell'immigrazione. Si tratta soltanto di questo!



GHIGLIA Agostino

Ma se era connesso al bilancio! Si doveva votarlo lo stesso giorno del bilancio. Continui a dire delle inesattezze: era un ordine del giorno connesso al bilancio! C'è un limite anche alle bugie.



SAITTA Antonino

No, perché c'era un ordine del giorno che era stato poi ritirato da parte di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

E' rimasto iscritto in quanto connesso al bilancio.



SAITTA Antonino

Io voglio soltanto sottolineare come questa posizione che prevale sul problema degli extracomunitari sia una posizione populista, reazionaria che non è certamente la posizione della maggior parte della maggioranza che guida la Regione Piemonte. E' una posizione che ha queste caratteristiche e hanno fatto bene la collega Cotto e il collega Rubatto a non cadere in questa trappola perché sui valori non c'è mediazione politica; qui c'è un problema di valori di fondo, di rapporto con altri uomini! Quando si media sui valori diventa opportunismo, non è mediazione politica, questa è un'altra cosa! Per cui hanno fatto bene i colleghi a diversificarsi, a ritirare la firma, come credo che alcune assenze di alcuni componenti della Giunta abbiano un senso, anche perché mi chiedo se è proprio vero quello che ha detto il Vicepresidente quando in risposta all'ordine del giorno del collega Ghiglia - in risposta, metodo anche strano - ha detto che la Giunta intende recepire un ordine del giorno, ma che in ogni caso avrebbe già fatto così la Giunta e cioè che il miliardo sarebbe stato diviso in due parti.



SAITTA Antonino

MAJORINO, Vicepresidente della Giunta regionale



SAITTA Antonino

L'ho formulata come ipotesi.



SAITTA Antonino

Non so se questa è la posizione della Giunta, mi pare una sua posizione, non mi pare che gli altri colleghi che si interessano anche di questi problemi abbiano espresso questa sua posizione. Quello che emerge è che c'è sicuramente un rapporto politico diretto, sul quale non avevamo dubbi, tra il Vicepresidente e il collega Ghiglia.
Dico che questa è una posizione di destra, reazionaria e populista, che non è neppure la posizione della destra torinese. Ho partecipato ieri ad un dibattito organizzato dai giovani imprenditori dal titolo "Nord-ovest Nord-est". Rambaudi ha detto chiaramente che la comunità piemontese deve porsi il problema degli extracomunitari perché l'economia del nord-est è un'economia a largo impiego di manodopera, a differenza di altre Regioni, e questo aspetto pone il problema degli extracomunitari che non può essere un atteggiamento criminalizzante come lo è di fondo, anche se poi l'ordine del giorno è fatto in modo perbenista da parte di Alleanza nazionale.
Pertanto il nostro è un voto contrario, non solo per le cose scritte ma per il pregiudizio di fondo che ha dettato questo ordine del giorno, che è la posizione appunto di Alleanza Nazionale.
Spero che questo sia l'ultimo dibattito prima delle elezioni anche in questa istituzione, perché non si può continuamente utilizzare una vicenda così drammatica per fini elettoralistici. Invito quindi il Presidente quando si presenteranno ordini del giorno con queste caratteristiche, ad evitare strumentalizzazioni. Non possiamo iniziare a fare la campagna elettorale in questa sede giocando sui problemi della povera gente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, l'ordine del giorno presentato da Alleanza Nazionale e firmato dalla maggioranza di centro-destra, che invita la Giunta a destinare un finanziamento per "rispedire" gli immigrati extracomunitari oggi presenti in Piemonte, è improponibile e grave. E' un'argomentazione insostenibile e anche scorretta; è inammissibile perché constata decisamente con i principi della L.R. n. 64 sull'emigrazione; infatti questa normativa dice che la Regione Piemonte promuove iniziative per garantire tutti i diritti agli immigrati e promuove la loro integrazione.
Tentare invece di rispedire gli extracomunitari a casa loro è un termine inverosimile, è un assurdo: anche gli extracomunitari sono persone umane, cacciate dai loro Paesi dalle politiche capitalistiche dell'imperialismo in tantissimi anni di sfruttamento da parte del Vecchio continente. Aiutare finanziariamente i Paesi che vivono in una situazione di drammatico sottosviluppo, che è la causa principale del grandissimo flusso migratorio, è un preciso dovere umanitario e civile dell'Europa e dell'Italia anche perché hanno delle gravi responsabilità storiche in materia.
E' inaudito sentire frasi farneticanti come che gli extracomunitari cioè i cittadini immigrati di colore, sono tutti spacciatori, delinquenti o prostitute. Io non credo che queste tematiche possano valorizzare il dibattito in aula della Regione Piemonte. Questo è disconoscere la verità significa mentire per fini elettorali ed è anche razzismo.
Per tutte queste argomentazioni, molto schematiche, noi voteremo contro a tale ordine del giorno.
Desidero infine sottolineare che sono stati presentati altri ordini del giorno su questa importante tematica, sia dal Gruppo del PDS che dal nostro: interventi importanti in questa materia sono stati citati questa mattina dalla collega Cotto e dal collega Rubatto. Chiederei al Presidente se è possibile sospendere la votazione su questi ordini del giorno per arrivare ad un documento comune.



PRESIDENTE

Rimettiamo la valutazione all'attenzione dell'assemblea.
La parola al Consigliere Bellingeri.



BELLINGERI Gian Franco

Signor Presidente, colleghi, questo ampio dibattito ha toccato anche momenti di emotività, in cui si sono analizzate problematiche che noi riteniamo esulino dall'ordine del giorno presentato, ma che comunque sono state molto interessanti in quanto hanno evidenziato un tema fondamentale.
E' inutile che ripeta i concetti già espressi dai colleghi, sia della destra che della sinistra; sono d'accordo con Marengo, è un discorso molto trasversale, entra in campo la sensibilità, è uno dei problemi più grandi che stiamo vivendo.
Però, Presidente, desidero dirle perché diamo parere favorevole a questo documento: perché non vogliamo fare un processo alle intenzioni, non vogliamo leggere in questa proposta qualcosa di diverso da quello che la stessa esprime. La proposta è molto generica, però la Lega intende interpretarla come l'affermazione di un principio: il principio che il tema degli immigrati, il tema degli extracomunitari, è da affrontare non in un solo senso, ma in molti sensi. E' per questo che daremo parere favorevole anche all'ordine del giorno presentato dalle colleghe Bortolin e Suino perché, appunto, pensiamo che questa problematica sia così complessa che sia giusto affrontarla sia con interventi locali che con interventi nei Paesi d'origine.
Certo fa sorridere il fatto che stiamo discutendo della discrezione di una cifra come 500 milioni per - Ghiglia ha detto - creare ricchezze nei Paesi d'origine; ho letto su un giornale che 500 milioni è il costo di un progetto di un campo da golf. Quindi è difficile andare a creare ricchezza nei Paesi d'origine, però il principio è molto importante, soprattutto se inizia un processo, come ha detto anche il collega Montabone, per cui il giorno che avremo più risorse e troveremo altri partner che si accomunano a noi in questo principio potremo fare qualche cosa che non è solo il discorso della pianificazione e dell'integrazione locale, ma anche quello di aiutare l'avvio di un processo di sviluppo nei loro Paesi.
Per questo voteremo a favore sia dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Ghiglia ed altri, sia dell'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Bortolin ed altri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non so se è il momento; se non lo è, lei me lo dirà.
Se le dichiarazioni di voto sono terminate - poiché anche quest'ultima dichiarazione mi sembra che si ricolleghi a quanti vogliono esaminare la questione in maniera trasversale, nel senso che non si riconoscono in un documento o non rifiutano totalmente altri documenti - mi sembrerebbe logico aderire alla proposta del Consigliere Moro, chiedendo anche da parte mia la sospensione della votazione di tutti i documenti per poter fare degli approfondimenti.
Per la Giunta è intervenuto il Vicepresidente, va bene il suo intervento; forse adesso dal punto di vista procedurale non c'è la possibilità, ma personalmente vorrei sentire alcune altre voci autorevoli della Giunta, ad esempio l'Assessore alla cultura. L'Assessore alla cultura non ha potuto partecipare a questo dibattito ed io sarei molto interessata a sentire che cosa pensa, visto che ha avuto tanta parte, per esempio, sul documento legato alla FAO.
Credo quindi che dovremmo cogliere la proposta - non so se altri colleghi sono d'accordo, personalmente io sono d'accordo - di non votare questo documento, proprio per poter fare un approfondimento.
Questa mattina io non stavo troppo bene: ho comunque sentito alcuni interventi della maggioranza, che sono stati richiamati successivamente, ho sentito fare il nome della Consigliera Cotto, ho ascoltato una parte del suo intervento, ho ascoltato il Consigliere Rubatto ed una parte dell'intervento del Consigliere Bellingeri, che in qualche modo voleva far capire che ci possono essere degli approcci più comuni. Credo quindi che sarebbe nostro dovere completare questi approfondimenti e non chiuderci oggi nella rigidità degli schieramenti o delle proposte, ma andare ad una riflessione completata, per esempio - questa sarebbe una mia esigenza - da alcuni interventi di Assessori.
Ho fatto il nome dell'Assessore Leo come Assessore alla cultura e all'istruzione, ma altre potrebbero essere le competenze che potremmo sentire.



PRESIDENTE

Sono terminate le dichiarazioni di voto, a meno che la proposta del Consigliere Moro, supportata dalla Consigliera Spagnuolo, venga esaminata dall'assemblea. In termini di Regolamento può intervenire un Consigliere per Gruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti.
Nel frattempo voglio salutare gli studenti dell'Istituto Tecnico Avogadro di Torino per la presenza e per la loro attenzione.
Prego, Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La ringrazio, signor Presidente. Ho chiesto la parola per pronunciarmi a favore della proposta fatta dal Consigliere Moro e sostenuta dalla Consigliera Spagnuolo, altrimenti mi vedrei costretto, su questi ordini del giorno, ad assumere un atteggiamento diverso da quello del mio Gruppo e quindi dovrei uscire dall'aula e non partecipare alla votazione. Questo dopo aver ascoltato, principalmente, due interventi.
Il primo è quello del Capogruppo di Forza Italia, Assessore Gallarini che conosce benissimo i motivi per cui noi avevamo chiesto l'inserimento di questa variazione di bilancio, su questo capitolo, e con quali intendimenti avevamo chiesto che questo capitolo venisse aumentato di 500 milioni.
Il secondo intervento è quello del Consigliere Bellingeri che con una motivazione alquanto non condivisibile, perlomeno personalmente in quanto la ritengo assolutamente strumentale, ha espresso l'appoggio all'ordine del giorno dando la motivazione della strumentalizzazione di questa sua dichiarazione: soltanto il progetto per un campo da golf coprirebbe l'intera cifra dei 500 milioni. Questo dimostra che l'ordine del giorno non è un documento che vuole dare un'indicazione a questa assemblea ed al governo della comunità piemontese in ordine ad interventi verso i quali pronunciandoci riguardo agli emendamenti al bilancio, abbiamo detto che saremmo stati assolutamente favorevoli se il miliardo fosse stato in aggiunta a questo capitolo. Ma è strumentale ed è quindi una rivalsa di tipo politico che impedisce alla maggioranza e allo stesso Assessore Gallarini di mantenere i patti che ha sottoscritto con il centro-sinistra.
Credo che questa sia una cosa grave...



PRESIDENTE

Consigliere, siamo in dichiarazione di voto. Adesso lei deve intervenire sulla proposta dei Consiglieri Moro e Spagnuolo. E' d'accordo perché si sospenda o meno?



MIGLIETTI Franco

Sono perché si sospenda, perché vengono anche sollevati accordi assunti nel momento in cui è cambiato l'atteggiamento del centro-sinistra sugli emendamenti al bilancio. Uno dei punti qualificanti erano i 500 milioni.
Badi, Assessore Gallarini: la prima caratteristica di un'assemblea democratica è che quando si sottoscrivono degli accordi, si mantengono. La maggioranza ha garantito una serie di variazioni di bilancio e l'accoglimento di una serie di emendamenti al bilancio per cui il nostro atteggiamento è mutato. Personalmente ne terrò conto e dato che faccio parte di un Gruppo e di una minoranza, ma sono anche un libero cittadino e un libero pensatore, terrò conto di qualsiasi proposta che potrebbe arrivare dal governo o dalla maggioranza verso il sottoscritto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Grazie, Presidente. A proposito di impegni sottoscritti, vorrei ricordare al Presidente Ghigo che su un ordine del giorno presentato dal Consigliere Cavaliere, sulla cooperazione e sullo sviluppo, era stato indicato il 6 per mille del bilancio per trovare un finanziamento. Il Presidente Ghigo si era avvicinato ai nostri banchi dicendo che avrebbe cercato di sostenere questo tipo di discorso. Oggi ci viene proposto dal Consigliere Ghiglia il dimezzamento di un capitolo, senza peraltro tenere fede a questo impegno.
Chiedo pertanto la sospensione, per fare in modo che il Presidente Ghigo tenga fede al suo impegno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Brevemente, Presidente. Per giungere alla mia richiesta, mi ricollego alla riflessione del collega Montabone, il quale, nel suo ragionamento, ha preso come riferimento la mozione sulla FAO. Quella mozione non sostiene cose diverse da quelle che sostiene Ghiglia. E questo in parte è vero.
Voglio però ricordare al collega Montabone che non c'è stato un grande entusiasmo in quest'aula, tant'è che quella cifra è stata compressa.
Sono dunque favorevole alla sospensione affinché si possa riflettere su questi provvedimenti e capire se ha senso aumentare quella cifra, prendendo spunto dalla proposta del collega Ghiglia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente, ritengo che su un argomento così grave sarebbero necessari non solo interventi nei Paesi di provenienza degli immigrati extracomunitari, ma interventi maggiori anche nella nostra città.
Chiedo quindi a tutti i colleghi di accettare la proposta del Consigliere Moro e della Consigliera Spagnuolo affinché si possa avere un ordine del giorno unitario che senz'altro darebbe più prestigio all'aula.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Solo per chiedere al Presidente se devo parlare a favore o contro oppure di tutt'altro. Perché visto che in queste dichiarazioni...



PRESIDENTE

Non faccia delle domande retoriche; lei sa benissimo come rispondere!



GHIGLIA Agostino

Siccome ho sentito parlare di tutto, io potrei anche parlare di "Pippo", "Pluto" e "Paperino" e sarei comunque in tema! Qui si è addirittura fatta una bella retrospettiva sul bilancio votato alcune settimane fa, e non mi sembra il caso. Per cercare di tornare alla serietà e respingendo ancora una volta la strumentalità e la volgarità delle accuse lanciate in maniera ormai stopposa e stantia al Gruppo di Alleanza Nazionale, che ha presentato con la maggioranza un ordine del giorno estremamente semplice ed estremamente propositivo, perché riassumibile nello slogan "Aiutiamoli a casa loro e basta con la finta solidarietà" tanto per non ripetere l'intervento di prima, come Gruppo siamo assolutamente sfavorevoli ad una sospensione e favorevoli a qualsiasi tipo di unificazione degli ordini del giorno. Non è possibile unificare ordini del giorno che dicono cose giuste, ma che sostengono principi diversi, in quanto nell'ordine del giorno della maggioranza si chiede che metà dello stanziamento a favore degli immigrati extracomunitari venga finalizzato alla formazione professionale e al reinserimento dei lavoratori extracomunitari nei Paesi di origine per creare in quei Paesi opportunità di lavoro e di crescita, mentre negli altri ordini del giorno si chiede di valutare complessivamente tutti i commi della legge n. 64 del 1989. Per questo siamo contrari sia alla sospensione sia all'unificazione, vista l'impossibilità della medesima, degli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marengo chiede la parola. Su cosa vuole intervenire? Il suo Gruppo è già intervenuto.



MARENGO Luciano

Il mio Gruppo ha parlato per differenziarsi. Questo mi ha provocato qualche problema, per cui chiedo la parola.



PRESIDENTE

Il suo Gruppo è intervenuto per dichiarazione di voto, ma ha parlato anche sulla questione della sospensiva.



MARENGO Luciano

Differenziandosi, però. Io capisco l'intervento del Consigliere Ghiglia che dice che i tre ordini del giorno non sono unificabili, ma siamo appunto in presenza di tre ordini del giorno. Io credo che su due di questi sia possibile e chiedo la sospensiva per vedere se sui due ordini del giorno presentati è possibile fare un'unificazione. Grazie.



PRESIDENTE

Bene. E' stato espresso parere favorevole alla sospensiva da parte di molteplici Gruppi e parere contrario da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale. Procediamo dunque con la votazione.
Chi è favorevole alla sospensiva è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 23 voti favorevoli, 19 contrari e 7 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Su richiesta di alcuni Consiglieri, si proceda alla verifica della votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 25 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri La richiesta di sospensiva è respinta.
Pongo dunque in votazione l'ordine del giorno n. 443, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ritenuta l'opportunità politica di meglio finalizzare l'intervento di cui al capitolo di spesa n. 12000 del disegno di legge n. 260, avente la denominazione 'Interventi regionali a favore degli immigrati extracomunitari residenti in Piemonte' (L.R. 8/11/1989, n. 64) impegna la Giunta a conferire, limitatamente al 50% degli interventi previsti nel capitolo di spesa n. 12000, l'esclusiva finalità prevista dall'art. 10, comma primo lettera m), della L.R. 8/11/1989 n. 64 e, conseguentemente impegna la Giunta a destinare il 50% degli impegni di spesa, di cui al detto capitolo n.
12000, allo studio e alla realizzazione di iniziative nelle materie di competenza regionale dirette al reinserimento degli immigrati extracomunitari nei Paesi di origine, e ciò anche mediante convenzioni con Enti locali ed organizzazioni private e ai fini previsti dall'art. 9, comma terzo, della legge n. 943/86".
Ha chiesto la parola il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda dunque alla votazione dell'ordine del giorno per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 56 votanti 53 hanno risposto SI' 31 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri.
L'ordine del giorno è approvato.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 448, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ritenuto necessario dare organica attuazione agli interventi regionali a favore degli immigrati extracomunitari residenti in Piemonte impegna la Giunta regionale a predisporre con urgenza il programma annuale previsto dall'art. 3 della L.R. n. 64/89, e tutti gli interventi previsti dall'art. 10 della richiamata legge secondo un progetto organico, in collaborazione con gli Enti locali e le Associazioni degli immigrati".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda dunque alla votazione dell'ordine del giorno per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 53 hanno risposto SI' 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 15 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.
Pongo infine in votazione l'ordine del giorno n. 450, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il flusso migratorio verso i Paesi occidentali è un fenomeno strutturale e non riconoscerlo è un errore di prospettiva convinti che operare al fine di consentire una vita normale rientra fra i compiti delle Pubbliche amministrazioni consapevoli della necessità di assumere con convinzione i recenti rapporti internazionali che evidenziano come solo 358 ricchi posseggono la metà del pianeta preso atto della lungimiranza espressa dalla L.R. n. 64/89 in merito agli 'Interventi regionali a favore degli immigrati extracomunitari residenti in Piemonte' impegna la Giunta regionale a dare piena attuazione alla L.R. n. 64/89 promuovendone i contenuti, le finalità e rispettandone doverosamente l'applicazione a prevedere iniziative e protocolli d'intesa con gli Enti locali per definire progetti pilota di accoglienza e di integrazione a cogliere tutte le occasioni che la storia e la quotidianità ci consegnano per esprimere politiche di integrazione che sviluppino opportunità lavorative e di interculturalità".
Come richiesto, si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 21 Consiglieri L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Esame ordine del giorno n. 463 relativo alla tragedia albanese


PRESIDENTE

Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 463, presentato dai Consiglieri Cavaliere, Griffini, Chiezzi, Spagnuolo, Marengo, Peano, Galli Ghigo, Rubatto, Cotto, Foco e Picchioni, relativo alla tragedia albanese il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte in relazione ai gravi sommovimenti in atto in Albania appreso dello sbarco sulle coste italiane di cittadini albanesi provenienti dalle zone dei disordini considerato che molti di questi cittadini hanno richiesto al Governo lo status di rifugiati politici invita il Governo italiano a considerare con attenzione le richieste di questi cittadini evitando immotivati ed incivili dinieghi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Mi astengo perché credo che questo argomento necessiti di un lungo dibattito.



PRESIDENTE

Anche i Consiglieri Mancuso e Salerno dichiarano di astenersi.
Pongo pertanto in votazione l'ordine del giorno n. 463, testé letto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 48 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, terminata questa lunga giornata che ha affrontato il problema dell'immigrazione, chiederei che il Presidente della Giunta regionale non si sottraesse, ancora una volta all'impegno che si era preso circa una comunicazione al Consiglio sullo stato dell'arte per quanto riguarda il progetto di alta capacità ferroviaria, in quanto anche in questi giorni si è potuto vedere che le intenzioni del Ministro competente, che ho potuto sentire a viva voce recentemente...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, è il punto successivo.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi c'è la comunicazione del Presidente? Grazie.



PRESIDENTE

Però io domando una cortesia.



CHIEZZI Giuseppe

Allora vede che non è il punto successivo?



PRESIDENTE

No, è il punto successivo, però l'assemblea è sovrana.
Chiederei di esaminare il progetto di legge n. 266: "Prima integrazione alla L.R. 20/1/1997, n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'", di cui al punto 14) all'o.d.g., perché dobbiamo approvare il bilancio dei parchi; successivamente, il progetto di legge n. 272: "Modifica della L.R. 3/7/1996, n. 34 'Istituzione della qualifica dirigenziale unica, in applicazione dell'art. 15 del DL 3/2/1993, n. 29'" di cui al punto 16) all'o.d.g.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, va tutto bene, ma sono quasi le ore 17...



PRESIDENTE

La legge sui bilanci dei parchi la possiamo approvare in brevissimo tempo, se non ci sono obiezioni particolari; è urgente perché scade l'esercizio provvisorio.



CHIEZZI Giuseppe

Chiederei solo che oggi si potesse discutere per bene l'altro tema.



PRESIDENTE

Glielo assicuro. Se noi potessimo esaminare questi due provvedimenti in brevissimo tempo, potremmo passare subito alla comunicazione.



CHIEZZI Giuseppe

Sul secondo provvedimento, mi risulta che non è breve. Il primo sì, il secondo no.



PRESIDENTE

Il secondo provvedimento riguarda il personale.



CHIEZZI Giuseppe

Per noi non è pacifico.



PRESIDENTE

E' una proroga, però.



CHIEZZI Giuseppe

Non è pacifica la proroga.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Nel Consiglio della settimana scorsa avevamo iscritto un ordine del giorno con l'impegno di ascoltare oggi un'informativa dell'Assessore alla sanità in relazione all'aumento dei ticket. Volevo solo ricordarglielo Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Sono stati votati favorevolmente tre ordini del giorno su quattro compreso quello relativo all'Albania. Lasciamo perdere quest'ultimo perch riguarda un aspetto specifico; gli altri due ordini del giorno però su alcuni punti sostenevano tesi opposte. Approvandoli tutti e due, proprio su punti particolari, cosa succede?



PRESIDENTE

Fanno riferimento alla legge, quindi per me sono assolutamente compatibili, perché uno è specificamente riferito alla lettera m), invece l'altro è sull'organicità dell'art. 10 della legge stessa.



MONTABONE Renato

Ed è per questo che alcuni hanno votato entrambi gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Invito il Consigliere Chiezzi ad avvicinarsi al banco della Presidenza perché vorrei spiegargli che il provvedimento sul personale non è la legge di riorganizzazione, ma è solamente una proroga.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 266: "Prima integrazione alla L.R. 20/1/1997, n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'"


PRESIDENTE

Poiché non vi sono obiezioni, passiamo dunque all'esame del progetto di legge 266, di cui al punto 14) all'o.d.g., relativo al bilancio dei parchi.
Relatore è il Consigliere Salerno, che ha facoltà di intervenire.



SALERNO Roberto, relatore

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "In adempimento alla norma contenuta nella L.R. 29/12/1981, n. 55, così come modificata dalla L.R. 2/9/1991, n. 41, il presente disegno di legge predisposto dalla Giunta regionale integra la L.R. 20/1/1997, n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997' ed approva i bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1997 di Enti dipendenti dalla Regione, tra cui l'Ente per il diritto allo studio universitario e l'Istituto Ricerche Economico-Sociali del Piemonte, e di Enti di gestione di Aree protette.
La I Commissione nella seduta del 20 gennaio scorso ha esaminato il disegno di legge n. 266 recante 'Prima integrazione alla legge regionale 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997' ed in particolare all'art. 1 di tale disegno di legge, sono stati aggiunti e sostituiti con emendamento integrativo e sostitutivo diversi bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1997 di Enti dipendenti dalla Regione e di Enti di gestione di Aree protette.
La I Commissione consiliare nella seduta del 20 gennaio scorso ha licenziato a maggioranza il disegno di legge, che viene rimesso all'aula per la sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: all'art. 1 del disegno di legge n. 266 "Prima integrazione alla L.R.
20/1/1997, n. 12 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997'" è aggiunto il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1997 del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 13 astensioni.
2) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: Il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1997 dell'Ente di gestione del sistema delle Aree protette della fascia fluviale del Po tratto cuneese è sostituito dall'allegato al presente emendamento.
Si tratta di un riaggiornamento rispetto al bilancio a suo tempo predisposto.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 13 astensioni.
Pongo quindi in votazione l'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 34 astensioni 13 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 34 astensioni 13 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame progetto di legge n. 272: "Modifica della L.R. 3/7/1996, n. 34 'Istituzione della qualifica dirigenziale unica, in applicazione dell'art. 15 del DL 3/2/1993, n. 29'"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 16) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 272.
La parola al relatore, Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, relatore

La questione era stata affrontata nella legge regionale del 3/7/1996 relativa all'istituzione della qualifica dirigenziale unica. In quella legge vi era un articolo che fissava il termine del 31/3/1997 e prorogava quindi lo statu quo della situazione dei concorsi del 1988 sulla seconda qualifica dirigenziale, in attesa di approvazione della legge di adeguamento al DL n. 29 di riorganizzazione del personale.
Come tutti sappiamo l'iter di questo disegno di legge non è ancora concluso, pertanto la scadenza del 31 marzo è talmente ravvicinata che ci sono seri dubbi di rispettarla. L'Amministrazione ha ritenuto a questo punto di chiedere a questo Consiglio regionale la proroga dei termini perché se così non fosse si creerebbe una situazione di grave disagio per la struttura dirigenziale, verrebbe a mancare tutta una serie di condizioni che comunque creano la stabilità della situazione dirigenziale da quasi un decennio.
L'Amministrazione propone - questo testo è stato licenziato dalla I Commissione - di apportare una modifica al termine del 31/3/1997 con un articolo che porta il termine "a non oltre sei mesi dal deposito delle sentenze definitive".
C'è notizia, assunta dai funzionari, che la decisione della Corte Costituzionale non è così imminente, pare non possa avvenire entro il mese di marzo. Noi avevamo assunto un impegno, io stesso avevo assunto l'impegno nella I Commissione di chiedere di rinviare l'approvazione di questa legge che era già all'o.d.g. della scorsa seduta di Consiglio, proprio per fare questa verifica. Questa verifica è stata fatta ed è probabile - a comunicazione dei funzionari - che ci sia una sentenza definitiva in merito entro i termini della prima proroga. Ecco perché diventa importante, per il mantenimento dell'assetto attuale, votare questa proroga. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dal Consigliere Papandrea: sostituire "6 mesi" con "4 mesi".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La legge riguarda sia i dirigenti, che avevano vinto il concorso su cui si aspetta la sentenza della Corte Costituzionale, dia i dirigenti che avevano fatto ricorso contro quel concorso. Uno degli elementi che ci aveva portati, a suo tempo quando avevamo discusso il provvedimento, a non votare a favore era che la sanatoria affrontava un pezzo del problema, ma non lo affrontava globalmente. Pensavamo che se si provvedeva ad una sanatoria occorreva tenere conto anche di quei pochi che avevano vinto i primi livelli del ricorso, quindi un elemento di maggiore giustizia.
Adesso non si fissa un termine rigido, ma mobile, perché lo si lega in ogni caso all'emissione della sentenza da parte della Corte Costituzionale.
Noi abbiamo, però, le legittime aspettative di chi ha fatto ricorso contro quei concorsi e può darsi che uno degli esiti finali sia il fatto che le sentenze avvenute finora vengano accolte.
Pertanto ci sembra che il termine di "ulteriori sei mesi" di attesa sia eccessivo; pur mantenendo il giudizio globale sulla legge, bisognerebbe introdurre un termine più breve. Tra l'altro, se fosse stata emessa la sentenza questa settimana, sarebbe rimasto valido il termine del 31 marzo in poco tempo gli uffici dovevano tirare fuori una soluzione, una proposta.
Noi pensiamo che concedere ulteriori sei mesi sia eccessivo, pertanto abbiamo presentato un emendamento di riduzione a quattro mesi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta è d'accordo. Innanzitutto, avevamo messo sei mesi - il Consigliere Papandrea lo sa, perché in Commissione lo avevamo detto perché gli uffici, giustamente, non possono predisporre motivazioni conseguenti prima di conoscere la sentenza. Gli uffici hanno chiesto sei mesi, forse anche con un certo margine di prudenza; al di sotto dei quattro non ce la sentiamo di andare. Mi sento di accogliere in parte questa richiesta e di emendare a quattro mesi, salvo poi, nel caso in cui proprio non si riuscisse, emettere una leggina di proroga, entro quei quattro mesi.
Come Giunta, comunque, ci sentiamo di accogliere questa richiesta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 18 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 26 voti contrari 18 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 26 voti contrari 18 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 31 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri La legge è approvata.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Io e la Consigliera Bortolin vorremmo che venisse anticipato l'argomento sui ticket, iscritto all'o.d.g. con un'interrogazione ed un ordine del giorno. Ricordo che c'è una scadenza e se l'Assessore D'ambrosio, che è informato e preparato, fosse disponibile, potremmo esaminare prima questo punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Vorrei aggiungere, Presidente, che l'impegno può essere, essendo noi i presentatori dell'ordine del giorno e la Consigliera Spagnuolo ad aver collegato la sua interrogazione, a non discutere oggi l'informativa dell'Assessore, ma ad ascoltarla e svilupparla in Commissione domani per poi riportarla in Consiglio regionale. La necessità e l'urgenza è di sentire cosa la Giunta ha intenzione di fare sull'aumento dei ticket. Il Presidente della Giunta lo consentirà, in quanto si tratta argomento di grande preoccupazione tra la gente.



PRESIDENTE

Ricordo solo che al termine della precedente discussione il Consigliere Chiezzi aveva chiesto se poteva avere una relazione o una comunicazione da parte del Presidente della Giunta regionale riguardante l'Alta Velocità. Su questo non c'era alcun problema anche perché era un punto successivo all'o.d.g. Non penso quindi che ci sia contrasto tra le due richieste l'importante è che ci si metta d'accordo.
Un'ipotesi potrebbe essere quella che io sottopongo all'aula: se è disponibile il Presidente della Giunta, che l'Assessore D'Ambrosio informi l'aula e si rinvii la discussione. Dopodiché si ascolti la comunicazione del Presidente della Giunta regionale sull'incontro con il Ministro Burlando e si apra la discussione al riguardo. Possiamo essere d'accordo su questa ipotesi? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sarei d'accordo ad avere una conduzione dei nostri lavori un minimo razionale e concordata tra i Gruppi, perché non ho nulla in contrario, anzi l'ho ricordato io stesso alla collega Bortolin che esisteva il problema dei ticket. Però questi scarti improvvisi nell'ordine dei lavori non mi sembra che giovino alla nostra discussione, perché il tema dell'Alta Velocità intanto non nasce dalla richiesta di un soggetto singolo dei sessanta assegnati al Consiglio, ma è stata una decisione...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, chiedo scusa, non voglio toglierle la parola. Il punto che prevede le "Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito alla visita del Ministro dei Trasporti" è all'o.d.g. Ma non c'è una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., mi pare che lei chieda la conferma di questo punto all'o.d.g.



CHIEZZI Giuseppe

Non è così, era più colloquiale. Secondo me, procedere a scarti improvvisi non giova al nostro lavoro, perché la procedura proposta secondo la quale l'Assessore illustra una propria determinazione, dopodiché non se ne parla, non è un gran modo di procedere. Se si inizia a parlare del tema dei ticket, alla fine ognuno deve poter esprimere la propria opinione perché per esperienza queste discussioni a tappe rimangono poi sfilacciate e senza conseguenza alcuna. Se si decide che la comunicazione sui ticket deve precedere quella sull'Alta Velocità, allora sia una decisione della Conferenza dei Capigruppo, perché ad esempio c'è l'ordine del giorno relativo alla fornitura di armi all'Indonesia che ritengo urgentissimo e che chiedo venga parimenti esaminato insieme a tanti altri argomenti.
Ricordo inoltre che, così come per i ticket, anche per l'Alta Velocità c'è una scadenza che è il 20 marzo, che pare corrisponda all'inizio della Conferenza dei Servizi. Quindi se si vuole cambiare tutto, lo si faccia, ma come Capigruppo ci riuniamo un attimo, esaminiamo le urgenze e le nuove priorità e decidiamo in modo esaustivo il da farsi. Fare precedere la comunicazione vuol dire probabilmente dare la possibilità al Presidente Ghigo di fare la comunicazione sull'Alta Velocità e poi non poterla discutere. Quindi, non discutere in merito ai ticket, ma esaminare l'Alta Velocità mi sembra un modo di procedere improduttivo. Suggerirei pertanto se ci sono cambiamenti da fare, di riunire i Capigruppo. Grazie.



PRESIDENTE

Non ritengo necessario convocare la Conferenza dei Capigruppo.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. A questo punto credo che nessuno di noi voglia assumersi la responsabilità di rinviare la comunicazione del Presidente della Giunta, che è altrettanto importante rispetto ai ticket sanitari.
Pertanto la richiesta si trasforma in una raccomandazione alla Giunta a non adottare nel frattempo provvedimenti prima di discutere l'ordine del giorno e l'interrogazione, altrimenti alla comunicazione del Presidente della Giunta segua la comunicazione dell'Assessore alla sanità e il relativo dibattito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non ho capito i problemi che si stanno portando avanti, per Consigliere Chiezzi, se riunendo i Capigruppo lei è disponibile ad un'inversione, noi potremo illustrare l'interrogazione, sentire l'informativa e rimandare poi il dibattito sui ticket sanitari. Capisco che c'è la scadenza segnalata in merito all'Alta Velocità, però i cittadini piemontesi sono anche estremamente preoccupati da tutta una serie di notizie giornalistiche relative alla salute. Quindi credo che con un'interruzione di due minuti potremo trovare "una quadra".



PRESIDENTE

Non ho problemi, ma mi sembra che la mia proposta, che rappresentava una forma di mediazione, sia stata respinta dal Consigliere Chiezzi. Se riteniamo che effettivamente con due minuti di interruzione sia possibile risolvere la questione, va bene. Dall'intervento del Consigliere Chiezzi non mi era parso di vedere la disponibilità di invertire i punti all'o.d.g.
Comunque, se riteniamo di sospendere per due minuti, prego i Capigruppo di voler venire un attimo al banco della Presidenza.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Visto che molte volte le discussioni vanno avanti per ore su questioni che sono sempre molto importanti, ma non di particolare pregnanza come pu essere quella dei ticket, considerata altresì la disinformazione fatta dagli organi di stampa - per la quale declino ogni responsabilità - chiedo subito dopo la discussione in merito all'Alta Velocità, di poter affrontare anche la materia dei ticket, in modo da poterla chiarire con la massima precisione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Invito i Capigruppo al banco della Presidenza per una breve riunione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17,15 riprende alle ore 17,20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi pare che la Conferenza dei Capigruppo abbia deciso di riprendere i lavori dando la precedenza alla discussione sui ticket con l'impegno che il primo punto all'o.d.g. della prossima seduta sarà la comunicazione del Presidente della Giunta regionale sulla visita in Piemonte del Ministro dei Trasporti, anche in riferimento all'esame del progetto di legge n. 186 relativo all'ammodernamento dei collegamenti internazionali ed autostradali.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno n. 454 e n. 464 relativi alla richiesta di esenzione dei ticket sanitari (connessa interrogazione n. 1122)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame dell'ordine del giorno n. 454 relativo alla richiesta di esenzione dei ticket sanitari e della connessa interrogazione n. 1122.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, seppure alle ore 17,30 affrontiamo un argomento che interessa molto i cittadini e che è stato affrontato quanto meno per un aspetto da un'interrogazione del nostro Gruppo, perché il Ministro della Sanità con decreto attuativo della Finanziaria 1996 prevedeva delle fasce ampie all'interno delle quali le Regioni potevano compiere scelte che razionalizzassero il sistema dei ticket.
Nella nostra Regione gli incrementi dei costi sono stati previsti su esami di laboratorio e di diagnosi strumentali; è indicata la data dell'1 aprile e risulterebbe che questi incrementi si abbattano su 928 prestazioni per le quali dovrebbe scattare un aumento in molti casi piuttosto elevato.
Ciò che ci ha colpito, oltre al problema generale, è che nel momento in cui si parla di prevenzione dei tumori femminili, di monitoraggio della gravidanza, di riconoscimento precoce di gravi malformazioni fetali, e nel momento in cui la Regione Piemonte ha anche investito in campagne di sensibilizzazione, vediamo tuttavia che ci sono degli aumenti significativi anche per questo tipo di esami. Il Piano socio-sanitario 1996/1998 fissa dei criteri e degli obiettivi precisi da perseguire nel triennio 1996/1998 proprio sul terreno della prevenzione. Vediamo inoltre che il Ministro per le Pari Opportunità ha recentemente indicato, tra gli obiettivi prioritari il finanziamento di campagne contro i tumori femminili e sulla tematica della contraccezione e della maternità.
Vorremmo avere dall'Assessore chiarezza su questo punto, perch indubbiamente il non applicare gli sconti del 20% che la legge pu prevedere sui rincari dei ticket e soprattutto prevedere dei rincari su questo tipo di esami non soltanto contravverrebbe a tutte le dichiarazioni impegni e programmi regionali e ministeriali sulla prevenzione nel campo delle malattie e dei tumori femminili, ma evidentemente rappresenterebbe già di per sé una contraddizione. Quindi siamo estremamente preoccupati per questa materia e vorremmo chiarezza, perché da un lato non possiamo investire del denaro pubblico per tutto ciò che attiene alla prevenzione e poi d'altro canto, anziché estendere le fasce della prevenzione, prevedere degli aumenti che decisamente contrastano con quanto affermato e previsto nella pianificazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Intervengo per dire che è vero che la Giunta regionale avrebbe potuto provvedere all'aumento già nel luglio scorso; è però altrettanto vero che in quell'occasione ha soprasseduto.
Assessore, lei ha detto prima che c'è disinformazione, ma mancando l'informazione diretta anche noi, come Consiglieri, apprendiamo dalla stampa che la Regione, dopo aver sospeso il provvedimento, sente la necessità, per problemi di bilancio, di adeguare i contributi che i cittadini danno attraverso i ticket. Noi abbiamo appreso, sempre attraverso la stampa, una tabella che per alcuni casi prevede non soltanto il raddoppio, ma qualche volta la cifra aumentata almeno di due o tre volte per esame. Già noi sappiamo quali sono i disservizi di cui soffre la sanità pubblica, non certo per responsabilità del Governo attuale, ma purtroppo per una lunga storia pregressa; quali difficoltà i cittadini nonostante lo sforzo di informatizzazione, incontrano per ottenere una prestazione sanitaria, sia un esame di laboratorio sia una prestazione di altro tipo.
Abbiamo più volte sottolineato come il cittadino, se non è malato, debba assentarsi dal lavoro per ottenere questa prestazione e quindi non abbia soltanto l'impedimento del doversi recare al lavoro, ma debba poi andare dal medico curante e all'USL a pagare la visita e il ticket, fare la coda per ottenere la prestazione e finalmente, se ha bisogno, avere la cura: situazione che incentiva l'utilizzo dei servizi privati, perché a conti fatti diventano anche meno costosi e più veloci e molte volte erogati con maggiore disponibilità, anche se non certamente sul piano della qualità. Da una parte chi può pagherà sempre più completamente la prestazione, chi non può dovrà sempre più sottostare ad una trafila dolorosa per ottenere ciò di cui ha bisogno, per sborsare alla fine una somma tutt'altro che irrilevante.
Non ho portato oggi, ma lo faremo, i dati relativi ai costi per le analisi che devono sostenere soggetti che hanno malattie la cui cura non è gratuita, ma che comunque sono per un lungo periodo invalidanti e richiedono cure continue; non essendo gratuite, i malati devono pagare i ticket e affrontare tutte le volte la trafila burocratica che ho ricordato.
So, Assessore, che c'è un impegno di tutti per uno snellimento burocratico ed una maggiore attenzione per la qualità dell'erogazione del servizio, ma è certo che oggi viviamo in questa situazione, per cui è vero che la notizia da un lato ha preoccupato per l'incidenza sul reddito della spesa sanitaria e farmaceutica non soltanto per gli anziani, ma anche per le persone in età lavorativa ma, dall'altro, emerge la preoccupazione che in questo modo, ancora una volta, disincentiviamo l'utilizzo del servizio pubblico, con delle situazioni di governo e di gestione finanziaria delle nostre aziende che diventa via via sempre più deficitaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

E' stato certamente preoccupante e grave l'annuncio di stampa di un provvedimento che la Giunta regionale intende adottare per imporre il tetto massimo di aumento dei ticket sanitari per il Piemonte.
Ritengo questo ipotetico aumento di grandissima rilevanza politica perché colpirebbe drammaticamente le fasce più deboli della popolazione piemontese nel momento della malattia e della necessità di cura, anche per le gravissime carenze del servizio sanitario pubblico italiano e l'assenza di una vera politica sanitaria regionale.
Queste notizie hanno allarmato enormemente la popolazione dell'intera regione ed è perciò doveroso aprire su questa delicata e sentita materia un approfondito dibattito in aula e in IV Commissione.
Però la Giunta, attraverso l'Assessorato competente, deve assolutamente modificare l'atteggiamento di imporre il massimo tetto consentito per attivarsi su un più equo e ragionevole costo che, per esempio per le analisi, sta diventando esorbitante.
Costo che assolutamente non deve colpire la povera gente e le fasce più deboli e indifese della nostra regione. Occorre, quindi, una maggiore chiarezza ed approfondimento.
Invito la Giunta regionale e l'Assessore a tenere conto che queste notizie hanno creato enorme preoccupazione soprattutto tra le fasce più deboli e gli anziani.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Non ripeterò le cose dette da altri Consiglieri su questo tema. Intendo solo sollecitare l'Assessore affinché quando esistono temi di questa rilevanza debbano essere affrontati - primo fra tutti il tema oggetto del dibattito - con una certa urgenza, proprio perché è una tema di impatto immediato sui cittadini che si appoggiano ai servizi sanitari. Tali temi debbano presi in considerazione dall'Assessore anche per tenere informata non solo la Commissione competente, la Commissione Sanità, ma tutto il Consiglio regionale, per evitare poi che i singoli Consiglieri o comunque le forze politiche entrino in contatto con questo tipo di notizie solo attraverso gli organi di stampa, che peraltro non sono così chiari.
La chiarezza deve partire in primo luogo dal Consiglio regionale quindi dalla sede di quest'aula, anche per un'informazione più precisa ai cittadini per evitare quegli stati di allarme.
Due sole battute rispetto al problema dei ticket, anche se mi aspetterei un'informativa da parte dell'Assessore.
E' chiaro che nell'ambito di una valutazione dei ticket, che parte dal livello nazionale quindi con proposte governative in questo senso, bisogna tenere conto innanzitutto del reddito. Questa sarà poi una questione che approfondiremo in apposita sede, ma in particolar modo devono tenere in considerazione quelle prestazioni sanitarie che sono di più frequente accesso da parte dei cittadini. Cittadini che in un'ottica generale di condizione economica, certo non possono permettersi ulteriori esborsi per analisi che, a parere del Gruppo di Rifondazione Comunista, dovrebbero essere un diritto per tutti a titolo gratuito perché rientrano nell'ambito dei diritti di cura sanitaria e diritto del mantenimento dello stato di salute.
Invito l'Assessore ad esprimersi in questa sede, o comunque a sollecitare un ampio ed approfondito dibattito anche in occasione del Piano Sanitario Regionale, per approfondire più specificatamente questa questione.
Ribadisco il desiderio del Gruppo, ma penso anche di tutto il Consiglio regionale, di essere informati su questioni di questa rilevanza, prima di apprendere le notizie direttamente dai giornali. E' necessario confrontarsi con gli organi consiliari prima di deliberare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Intervengo per dire che condividiamo gli interventi avvenuti in aula, e anche l'interrogazione presentata dalla Consigliera Spagnuolo.
Attendiamo, Assessore, la sua informazione che certamente tenterà di eliminare qualche difficoltà: la disinformazione, purtroppo, è sempre un elemento grave.
Noi chiediamo, Assessore, se è possibile - dovremmo valutarlo anche in merito al Piano Sanitario Regionale che stiamo discutendo in Commissione inserire la gratuità per gli esami di laboratorio di natura preventiva.
La prevenzione è argomento di grande interesse per tutti noi. E' un tema che abbiamo trascurato in tutti questi anni. Lei sa come l'Organizzazione Mondiale della Sanità continua ad insistere su tre punti: prevenzione, cura e riabilitazione, fasi della natura medica di ogni malattia. Purtroppo sulla prevenzione e sulla riabilitazione siamo ancora parecchio indietro.
Lasciamo a lei il compito di valutare l'argomento. Come forze politiche, potremmo anche presentare un ordine del giorno e lasciarlo alla firma dei Gruppi politici di questa assemblea per portarlo all'approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vedo che la Giunta, dalla presenza degli Assessori in aula, non è molto interessata a questo argomento l'Assessore D'Ambrosio, invece, è stato "precettato".
I colleghi intervenuti precedentemente hanno dimostrato l'incongruità del provvedimento applicato in maniera non graduale.
Vorrei dire all'Assessore che c'è tutta una serie di provvedimenti volontari ed involontari, tutta una serie di dinamiche che stanno avvenendo nella sanità piemontese, una sanità che, con tanti difetti, ha comunque mantenuto il suo effetto sul pubblico. Rischiamo di consegnare ad un privato squalificato tutto il sistema sanitario, nel senso che la competitività di un certo tipo di privato, che però offre prestazione infinitamente più scadenti, rischia di essere premiata da tutti questi provvedimenti. Questo è un dato di fatto che trascende le volontà di alcuni provvedimenti. E' pericoloso che tutta quella che potremmo definire la "medicina preventiva" non venga tutelata ed incentivata, anzi disincentivata. C'è quindi la necessità che perlomeno la medicina preventiva, l'esamistica preventiva mantenga la gratuità. Questo è importante e fondamentale, altrimenti si danneggia irrimediabilmente un diritto inalienabile, che così dovrebbe essere, ma lo è sempre meno purtroppo.
Assessore, si voglia o non si voglia, si sta favorendo il privato e io non sono pregiudizialmente totalmente contrario che ci sia anche l'utilizzo del supporto privato, ma questa è un'altra cosa: qui si dà nelle mani di un privato scadente tutto il settore sanitario piemontese. Questa è una dinamica in atto abbastanza evidente. L'altro aspetto è quello della medicina preventiva, che deve essere garantita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Molto brevemente, perché interverrò anche dopo la comunicazione dell'Assessore. Mi ha fatto un po' impressione (non vorrei usare un termine troppo forte, ma non me ne viene un altro in questo momento) il fatto che si stia parlando di aumenti come se la responsabilità di questi aumenti dipendesse dalla volontà dell'Assessore D'Ambrosio e della Giunta regionale del Piemonte. Questi, se non ho capito male, sono aumenti previsti da un decreto attuativo della Finanziaria 1996, votata da Rifondazione Comunista e dai Verdi. Diventa quindi facile e semplicistico e solitamente strumentale condurre un attacco prima che ci sia una comunicazione, ma soprattutto votare con la destra a Roma e con la sinistra a Torino. Nel senso che a Roma si prendono le decisioni impopolari, poi i Ministri di sinistra costringeranno gli Assessori, d'accordo o meno - questo lo dirà D'Ambrosio - ad applicarle. E' la solita questione della doppia giacca.
Io attendo ancora di conoscere le conclusioni dell'Assessore D'Ambrosio, ma già colgo nel pre-dibattito una sorta di prevenzione, ma non di attenzione alla prevenzione intesa come esami, ma di prevenzione nei confronti delle scelte della Giunta. La Giunta regionale si trova così costretta, per evitare i buchi delle migliaia di miliardi che si verificavano nel passato, da quello che ho letto sui giornali, quindi dichiarato dall'Assessore D'Ambrosio, a non poter fare degli sconti che sono consentiti dalla Finanziaria, ma a fronte di aumenti che sono previsti. Se ci sono gli aumenti non si capisce perché le Regioni possono fare gli sconti, perché o di soldi ce ne sono a sufficienza e quindi non è necessario aumentare, oppure di soldi ce ne sono addirittura troppi per cui alle Regioni si possono consentire gli sconti. Questa posizione mi sembra un po' confusa, strumentale, esclusivamente tesa ad incentrare le responsabilità sull'Assessore che in questo caso deve compiere una scelta responsabile - Presidente, scusi, ma il livello del rumore in aula è superiore ai decibel consentiti dalla legge, ma proprio perché voglio fare prevenzione!. Proprio per questo l'Assessore regionale si trova da una parte a dover subire una legge e a dover responsabilmente decidere se continuare ad usare il vecchio trend, non dell'assistenzialismo indiscriminato, ma dell'aumento indiscriminato della spesa, mentre dall'altra parte, quasi paradossalmente una Finanziaria, votata sicuramente da qualcun altro, prevede degli aumenti.
Volevo dunque ricordare che queste cose non sono uscite dal cappello della Giunta di centro-destra, ma sono uscite da una Finanziaria nazionale che il Polo non solo ha respinto, ma non ha partecipato neanche alla votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto per dichiarazione di voto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente, Assessore alla sanità, seguendo questo dibattito qualcuno ritiene che l'Assessore alla sanità sia responsabile di aumenti indiscriminati dei ticket. Gli aumenti dei ticket sono stati posti a livello nazionale da una legge finanziaria che non è stata fatta da nessuna parte di questa maggioranza. Questa è la prima parte del mio intervento: non ritengo che l'Assessore sia responsabile dell'aumento dei ticket. Come Gruppo Pensionati, però, siamo sempre stati contrari a pagare qualsiasi ticket per gli esami e per gli interventi medici. Vogliamo una sanità gratuita per gli anziani e i pensionati, quindi approviamo l'ordine del giorno proprio perché siamo contrari non all'Assessore D'Ambrosio, che applica la legge, anzi porta avanti una sanità di alto livello della Regione Piemonte, ma al pagamento dei ticket.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Per aggiungere un argomento alla vicenda dei ticket, della quale l'Assessore è sicuramente responsabile. Preciso: sulla vigilanza, sui costi delle analisi sopportate dalle UU.SS.LL., sui quali i cittadini sono chiamati a pagare i ticket. Sulla vicenda del quantum delle analisi dal quale poi si pagano i ticket, sollecito l'Assessore ad una verifica della situazione esistente. Tralascio, signor Presidente, i nomi degli istituti privati a cui mi riferisco e faccio solo il nome delle UU.SS.LL. pubbliche. Mi risulta che l'USL 1 - e non so se sia limitato a questo caso o se sia meglio verificare l'insieme dei costi delle analisi dei laboratori privati (situazione preoccupante) - per la risonanza magnetica nucleare si serva di un certo istituto, di cui non faccio il nome, ma che conosco. Il costo della risonanza magnetica nucleare in questo istituto è di L. 800 mila. Mi segnalano che l'USL 4 si serve di un altro istituto, di cui non faccio il nome, ma che conosco, e che il costo della stessa analisi sia di L. 600 mila. Mi segnalano ancora che se ci si rivolge all'Istituto Medicina dello Sport la stessa analisi costa L. 350 mila.
Viene allora la necessità di capire quale sia la situazione e come sia possibile che il settore pubblico si serva di diversi interlocutori privati riconoscendo loro cifre diverse per pari analisi.
Se l'Assessore ritiene, fornirò anche i dati - e li potrà eventualmente verificare - che qui ho omesso proprio per chiedere come sia la situazione.
Noi di Rifondazione Comunista facciamo una battaglia per qualificare e finanziare le strutture pubbliche e abbiamo sempre detto: "Paventiamo che sulla sanità si mettano mani speculative e si dia spazio ad interventi privati di carattere speculativo e sperequativo".
Se i dati che mi sono stati comunicati corrispondono alla realtà e se non sono limitati ad un solo esame, la questione si fa molto concreta. Di conseguenza, chiedo che l'Assessore riferisca in quest'aula sulla situazione testé illustrata, non relativa ad un solo esame, per spiegare quali siano attualmente i rapporti tra le varie UU.SS.LL. e le strutture private che svolgono analisi; soprattutto per chiarire se la Regione Piemonte garantisce che, quando la struttura pubblica si rivolge al privato, a pari prestazione corrisponde pari costo.
Vorrei essere illuminato su questi elementi perché, almeno per il caso che mi è stato sottoposto, così non pare che sia.



PRESIDENTE

L'Assessore, gentilmente, può rispondere? Grazie.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Cortesi colleghi, vi chiedo un po' di attenzione. Mi dovrete scusare se mi dilungherò un po', ma è nell'interesse di tutti sapere come stanno le cose, perché anche alcuni degli interventi dei colleghi di minoranza hanno evidenziato carenze conoscitive della problematica nella sua globalità.
Quello dell'applicazione del DM del 22/7/1996 è un problema che stanno affrontando tutte le Regioni d'Italia e, ad eccezione del Friuli, nessuna Regione ad oggi lo applica, ma tutte vogliono partire l'1 aprile; questo anche per questioni di contabilità.
Ufficialmente non ne avevo parlato con nessuno. Tuttavia su un giornale torinese è apparso un articolo contenente un'informazione non fornita direttamente dal sottoscritto. Il giorno seguente ho detto che quanto esposto nelle notizie era stato riportato impropriamente, anche perch sentivo doveroso che la problematica venisse affrontata in IV Commissione ed eventualmente anche in Consiglio.
Per quanto riguarda l'abbattimento dei costi del 20%, così come previsto dalla stessa Finanziaria, si tratta di una possibilità concessa alle Regioni, ma che ad oggi nessuna Regione - dico nessuna, fatta eccezione del Friuli, che si trova in una situazione particolare - ha attuato. A maggior ragione vi dico che - poi ne discuteremo in IV Commissione - se vogliamo un servizio che abbia la qualità e l'efficienza dovute, non possiamo applicare questa riduzione del 20%, perché il lavoro svolto da un apposito gruppo per definire le tariffe di tutte le prestazioni di laboratorio e degli esami di diagnostica strumentale ha evidenziato che il tariffario nazionale del 22/7/1996 è di gran lunga inferiore rispetto alle reali esigenze. Lo studio è stato portato avanti da questo gruppo di lavoro che comprende un po' tutti: varie UU.SS.LL., vari ospedali e anche laboratori privati.
L'interrogazione della collega Spagnuolo inizia con il dire che "il Ministero della Sanità, con decreto attuativo della Finanziaria, prevedeva ampie fasce, all'interno delle quali le Regioni potevano compiere scelte che razionalizzassero il sistema dei ticket". A tal proposito, c'è una prima improprietà, e non semplicemente di linguaggio (anche se il concetto è lo stesso): non si tratta specificamente dei ticket, ma delle tariffe.
Le tariffe con le quali venivano retribuite le Aziende della sanità pubblica e i laboratori privati si riferivano al 1991, e con le nuove disposizioni variano. E' chiaro che, variando le tariffe, devono variare anche i ticket. Però, attenzione: gli esenti restano esenti; la variazione è nell'ambito della fascia che va dalle 6.000 alle 70.000 lire, per cui l'esame che costa 300.000 lire viene retribuito dal cittadino parimenti con 70.000 lire; nell'ambito di queste tariffe, ve ne sono circa 928 in aumento e 320 in diminuzione. Vi sono diminuzioni di rilevanza non eccessiva, ma vi sono diminuzioni concrete; la cosa importante è che sono in diminuzione tutti gli esami ematochimici, come ad esempio quello dei trigliceridi.
Faccio presente che sono anche allo studio i protocolli diagnostici e terapeutici, non per limitare la discrezionalità del professionista, ma perché - ve lo debbo dire ufficialmente - l'abuso da parte di molti medici e anche degli ospedalieri sia nella prescrizione di esami che nelle prescrizioni terapeutiche (pronto soccorso compreso) deve essere assolutamente tenuto sotto controllo.
Vi facevo un esempio, giusto per fare capire come stanno effettivamente le cose: l'esame dei trigliceridi. Il decreto del 1991 aveva stabilito che i trigliceridi (è un esame ricorrente, lo sapete un po' tutti, soprattutto per quanto riguarda sospetta arteriosclerosi, insufficienze coronariche o altro) venissero pagati 10.016 lire; oggi, facendo riferimento alla tariffa del 22/7/1996, verranno a costare al cittadino 2.500 lire. Questo perché? Nell'ambito della fascia che va dalle 6.000 alle 70.000 lire, le ultime tre Finanziarie hanno stabilito che il cittadino deve pagare per intero la tariffa (chiamata impropriamente ticket). Alcuni esami sono aumentati parlo di quelli più ricorrenti. Ad esempio: una coprocoltura (esame delle feci) è passata da 12.000 lire ad un costo di 18.000 lire; un altro esame anche questo ricorrente perché di moda - è vero, dottor Riggio, che molte volte, purtroppo, nella medicina succede così? - la ricerca dell'elicobacter, che è un batterio che determina una lesione a livello gastrico, mentre prima costava 14.780 lire, da oggi costerà (se verranno applicate queste tariffe) 8.600 lire.
Che cos'è aumentato? Sono aumentati soprattutto gli esami radiologici però anche per questo il cittadino paga solo L. 70.000, per cui quanto diceva il Consigliere Chiezzi - cosa sulla quale mi informerò bene - è decisamente sorprendente.
E' vero quello che diceva il Consigliere Chiezzi, ma riferito ad una prestazione privata; le convenzioni che fanno le UU.SS.LL. sono convenzioni che devono stare in quello che è il parametro loro attribuito. Comunque, mi premurerò di rispondere al Consigliere nel dettaglio qui in aula con dati definitivi.
Continuando a leggere l'interrogazione della Consigliera Spagnuolo sottolineo che nella nostra Regione gli incrementi di costi sono stati previsti su esami di laboratorio, di diagnosi strumentale, aumenti che entreranno il vigore dall'1 aprile.
Il fatto che debbano entrare in vigore dall'1 aprile è una richiesta avanzata dai responsabili della spesa per avere un quadro completo.
Vi leggerò ora la situazione nelle altre Regioni d'Italia per quanto riguarda l'applicazione di questo decreto ministeriale.
Il Veneto adotterà il provvedimento a giorni e per un centinaio di voci ha addirittura stabilito già da adesso le tariffe più alte.
L'Emilia Romagna ha accettato il provvedimento e ha ridotto soltanto le tariffe delle visite. La prima visita viene retribuita, secondo il tariffario del 1996, a L. 40.000, la seconda visita a L. 25.000.
Si è calcolato che il costo medio del medico - e mi riferisco non all'area radiologica, perché i prezzi sono leggermente più alti - è di L.
1.100/1.200 al minuto. Noi prevediamo che una visita di controllo venga fatta in quindici minuti; a questo costo bisogna aggiungere tutto il costo della struttura, per cui noi riteniamo che le L. 25.000 per una visita di controllo, se fatta bene, se fatta con la continuità che io già espressamente chiesi con una circolare a tutti i Direttori generali, sia una cifra più che giustificata.
L'Emilia Romagna sta, all'atto del recepimento del tariffario nazionale, abbattendo solamente le tariffe delle visite.
Il Friuli, come vi ho detto precedentemente, è l'unica Regione che ha già adottato il provvedimento e ha operato l'abbattimento del 20% in forza di una realtà particolare, che ha permesso una simile operazione anche in rapporto a quelli che erano i costi. Quando parlo di costi mi riferisco ai costi della struttura pubblica e della struttura privata.
La Lombardia ha già recepito il tariffario nazionale, c'è stato un lieve abbattimento solamente delle visite specialistiche.
Vi parlo solamente delle Regioni più avanzate per quanto riguarda la sanità.
La Liguria sta lavorando per definire ed accettare l'attuale tariffario nazionale.
La Toscana ha già deliberato; la delibera è in corso di esecutività: hanno integrato il nomenclatore con alcune prestazioni, ma lo hanno accettato così com'era.
Per la verità, hanno apportato per una ventina di esami un abbattimento delle tariffe del laboratorio analisi ed un aumento ulteriore di quello radiologico.
La Consigliera Spagnuolo nell'interrogazione scrive: "parecchi accertamenti clinici, strumentali e di laboratorio sono fondamentali per la prevenzione della salute dei cittadini e delle cittadine".
Debbo rassicurarla, Consigliera Spagnuolo, perché le campagne di screening non comportano spesa di ticket per i cittadini che sono inclusi in quello che è lo screening generale.



GHIGLIA Agostino

Può chiarire meglio l'ultimo concetto relativo allo screening?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Per lo screening in Piemonte abbiamo impegnato una notevole somma in tre anni: 18 miliardi per lo screening dei tumori del collo dell'utero e della mammella. Le donne che si sottopongono a questo screening non pagano ticket e così noi abbiamo previsto, a livello di Giunta regionale, per tutti gli altri screening nell'ambito della prevenzione generalizzata.



SPAGNUOLO Carla

Con il tariffario come si raccorda?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

I Direttori generali sanno che nell'ambito dello screening non si paga il ticket, ma questo già succedeva per quanto riguardava lo screening - già in atto da un anno e mezzo - del collo dell'utero.
Vi assicuro che per quanto riguarda la prevenzione non ci sarà pagamento di ticket: è un impegno della Giunta.



RIGGIO Angelino

Le mie pazienti continuano a pagare il ticket.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non devono pagarlo, io provvederò domani mattina a vedere il perch succede questo, è compreso in quello che è il programma di screening.
Una sottostima delle tariffe, di cui al DM del 22/7/1996 penalizzerebbe le Aziende ospedaliere che in quanto finanziate a prestazioni rischierebbero di dover cessare alcune attività perché non adeguatamente pagate.
Per quanto riguarda le strutture private debbo una volta per tutte dire che nel momento in cui le strutture saranno accreditate, così come stabilito dai DD.LL. n. 502 e n. 517, dovrebbero fornire le stesse prestazioni del pubblico e verrebbero sottoposte, ovviamente, a tutti i controlli di qualità ed efficienza cui debbono sottostare le strutture sia pubbliche che private.
Per quanto riguarda gli esami di laboratorio è in atto da quattro anni in Piemonte un controllo rigorosissimo di tutti i laboratori di analisi che costa alla Regione circa 700 milioni; i laboratori che non hanno i requisiti ottimali vengono segnalati e quindi esclusi da quella che è la convenzione che le Aziende hanno stipulato con il privato, oggi convenzionato, domani accreditato.
Tenete presente che l'accreditamento non sarà sufficiente a far svolgere le prestazioni al privato perché deve esserci, oltre l'accreditamento, quello che è l'accordo tra l'USL e il laboratorio privato. E questo anche per le case di cura accreditate.
Signor Presidente e signori Consiglieri, ribadisco quanto concordato con il Presidente Ghigo: alla luce delle rilevazioni dei costi per l'area della radiologia, della medicina nucleare, della radioterapia, del laboratorio analisi, del recupero e della rieducazione funzionale e dell'allergologia - studi già ultimati - alla luce di queste tariffe, il Piemonte non può abbattere del 20% il tariffario stabilito dal DM del 22/7/1996.
Ritengo opportuno discuterne in IV Commissione e, se quest'ultima lo ritiene, anche in aula, ma la situazione è questa. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

L'Assessore ha dato una risposta rispetto alla quale i nostri dubbi come interroganti rimangono largamente. Prima di tutto, se queste tabelle sono fuggite dagli uffici e sono andate a La Stampa, lei dovrebbe fare un'indagine, Assessore.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Queste tariffe sono nel DM del 22/7/1996.



SPAGNUOLO Carla

Ho capito, Assessore, però lei non avrebbe dovuto risentirsi del fatto che sono stati presentati sui giornali dei tariffari, pur anche pubblici rispetto ai quali la sua posizione non è stata collocata in maniera corretta. Dovrebbe essere lei - ripeto - prima di tutti a risentirsi pesantemente perché peraltro il giornale riporta in maniera virgolettata delle sue dichiarazioni. Pertanto, credo che il problema ci stia a tutto campo, nel senso che vi è un allarme da parte della popolazione rispetto alla materia della salute, cosa che è sempre meglio evitare.
Io apprezzo che lei sia disponibile ad andare in IV Commissione; credo che rispetto ad una questione così delicata probabilmente sarebbe stato opportuno già andarvi perché comunque è una questione che deve essere approfondita da molti punti di vista.
Torno a ribadire che nelle campagne di sensibilizzazione e prevenzione chi si sottopone ad un determinato esame non paga nulla. Ma il problema non può essere limitato a queste circostanze. Se io domani, e come me migliaia di donne, vado al Sant'Anna o alle Molinette o in un altro ospedale e faccio un esame di questo tipo, pago una tariffa, un ticket, comunque pago ed in base alla relazione dell'Assessore non soltanto pago, ma pago con l'incremento che la Regione potrebbe anche non fare, soprattutto - ripeto per la parte prevenzione.
La nostra interrogazione si attesta su un ordine del giorno al quale mi associo, che mi risulta essere stato presentato e che riguarda tutto il pacchetto della prevenzione dei tumori. La nostra interrogazione faceva un riferimento specifico alla prevenzione dei tumori femminili laddove è certo che gli esami preventivi sono una circostanza che consente effettivamente con la diagnosi precoce di poter intervenire positivamente rispetto alla salute delle donne.
Per questo motivo, questo aspetto acquista grande rilevanza, ma vale comunque per tutta la prevenzione in generale.
Quello che della relazione dell'Assessore D'Ambrosio assolutamente non è stato chiaro - avremo occasione di approfondirlo in Commissione - è il perché, almeno per questa parte, l'abbattimento del 20% non possa essere applicato. Come Gruppo, chiedo che l'abbattimento del 20% venga applicato a tutto il pacchetto della prevenzione, con un'attenzione particolare, ma non esclusiva, alla prevenzione di tutti quegli esami che attengono ai tumori femminili, sia che le donne - è questo, Assessore, che differenzia il suo intervento da quello che io vado dicendo - vengano chiamate ed attivate ad andare a fare l'esame sia per quell'enorme arcipelago di persone certamente superiore, glielo posso assicurare, che non ricorrono a questo tipo di prevenzione.
La nostra interrogazione, ed anche l'ordine del giorno che verrà poi ulteriormente commentato, chiedono quindi che gli esami che attengono alla prevenzione - siano essi sollecitati nel progetto di screening, siano essi e sono la grande parte al momento per quello che mi risulta, conseguenza dell'iniziativa del singolo - siano gratuiti.
Pensiamo al campo dell'amniocentesi: oggi sempre più donne partoriscono in età cosiddetta "avanzata" o che comunque rispetto al passato si pu ritenere avanzata; le donne che partoriscono a 40/45 anni rappresentano un largo numero e qui il nostro discorso potrebbe essere molto importante. Ma anche tutto il campo dei pap-test, delle mammografie; è bene che le donne che prendono questa iniziativa, certamente sollecitate dai loro medici possano fare questo esame senza l'aumento - e questo è il primo obiettivo ma possibilmente, secondo l'indicazione che viene data, senza pagare il ticket o comunque una tariffa. E' un sacrificio, ma va decisamente incontro alla prevenzione della salute in generale e della salute delle donne in particolare, non perché vogliamo fare una differenza, per carità, lungi da noi, ma perché è accertato che la prevenzione e la rapidità della diagnosi possono essere ragione per salvare una vita umana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo anche perché non vorrei che si pensasse che i Consiglieri regionali di maggioranza non hanno a cuore questa problematica, che interesserà gran parte dei cittadini della nostra Regione.
Mi sembra, però, contemporaneamente, di verificare che in quest'aula stiamo discutendo - se poi sbaglio l'Assessore mi faccia cenno con il capo di un provvedimento che non è ancora stato assunto. Stiamo discutendo di una tabella - che non ho capito come sia stata anticipata al giornalista de La Stampa - che è apparsa sui giornali. Mi sembra quasi che stiamo discutendo non del provvedimento D'Ambrosio, che non c'è, ma del provvedimento Tropeano che ha anticipato il provvedimento D'Ambrosio.



(Interruzioni dei Consiglieri Spagnuolo e Chiezzi)



MONTABONE Renato

L'Assessore poi...



GHIGLIA Agostino

Chiudiamolo dietro la tendina, Presidente, perché non c'entra con la discussione. Io volevo sentire parlare di ticket.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, non debordiamo. Sappiamo che il giornalista Tropeano esonda, però cerchiamo di non esondare noi. Vada avanti Consigliere.



MONTABONE Renato

L'Assessore ha detto, in un intervento difficilissimo perché molto tecnico, che alcune delle cose scritte su La Stampa erano anche esatte, o saranno così nel futuro. Ha anche detto che sarebbe stata sua intenzione discuterne nella Commissione competente. Credo che un Assessore che dà la disponibilità a discutere nella Commissione competente sia anche disponibile a rivedere, eventualmente, le sue intenzioni di partenza: tant'è vero che, sulla base di un provvedimento che non c'è ancora, alcuni Gruppi di maggioranza, compreso il mio, hanno sottoscritto immediatamente un emendamento che in qualche modo eviti di far pagare il ticket per degli esami preventivi che riguardano alcune diagnostiche in generale.
A chi l'abbiamo presentato questo emendamento? Io pongo una questione rispetto alla correttezza della comunicazione che deve necessariamente avvenire in questo momento; se i Consiglieri vengono continuamente scavalcati da comunicazioni che appaiono sui giornali e se queste comunicazioni anticipano addirittura i provvedimenti che verranno assunti da parte dell'Assessore, e le anticipazioni stesse portano poi a discutere dei provvedimenti che andranno in Commissione e in Consiglio, tra qualche mese ci troveremo a discutere degli articoli pubblicati su La Stampa o su Repubblica o delle notizie trasmesse alla RAI o dai giornali locali! Credo che questo non sia giusto, per rispetto dell'istituzione nella quale siedo temporaneamente.
Credo sia giusto cominciare a fare un'analisi serena e seria dei provvedimenti assunti dalla Giunta, passati in Commissione e deliberati o votati in aula, altrimenti - lo ribadisco - passeremo il nostro tempo non più a discutere di provvedimenti, ma soltanto di ordini del giorno che scaturiscono da posizioni interne, magari comunicate all'esterno, che non hanno ancora alcuna realtà di fatto.
Mi sentivo in dovere di fare questo intervento, anticipando che non entro oggi nel merito di quanto è stato detto, perché mi riservo di farlo nel momento in cui il provvedimento sarà approvato e se ne discuterà nella Commissione competente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin. Per mozione d'ordine?



BORTOLIN Silvana

Sì, è una mozione d'ordine, perché stiamo anticipando un provvedimento che dovrà essere discusso ed approvato dalla Commissione.



PRESIDENTE

Questa non è una mozione d'ordine.



BORTOLIN Silvana

Presidente, chiarisco la motivazione dell'ordine del giorno, poi la collochi lei, come da Regolamento.
Vorrei dire al Consigliere Montabone che si tratta di un argomento che sta per essere posto all'o.d.g. della Giunta, senza essere preventivamente approvato dalla Commissione. Stante il fatto che la notizia è emersa dal mero confronto all'interno della Giunta, abbiamo voluto che il Consiglio ne fosse informato, perché trattasi di argomento che coinvolge tutta la popolazione piemontese.
Abbiamo presentato l'ordine del giorno, senza esautorare nessuno perché la questione in Commissione non è iscritta all'o.d.g., non è nell'elenco degli argomenti che la Commissione dovrà affrontare nelle prossime settimane e non possiamo certo, Consigliere Montabone, aspettare che il provvedimento sia esecutivo per affrontarlo e per dire la nostra.
L'Assessore ci ha appena detto che, entro l'1 aprile, la Regione adeguerà le tariffe e ci ha anche spiegato le modalità.
Chiudo, perché non voglio abusare della cortesia del Presidente del Consiglio: alla fine di tutta la discussione faremo una proposta operativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Cercherò di non dire del superfluo. Voglio ricordare all'Assessore due cose sul metodo di lavoro. Quando finalmente ha deciso di partecipare ai lavori della IV Commissione - perché all'inizio abbiamo dovuto invocarlo a gran voce affinché partecipasse ai lavori della IV Commissione l'Assessore aveva preso un impegno formale davanti a tutti i membri della Commissione stessa, dicendo che tutti i provvedimenti di Giunta di grande rilevanza, ancorché non esaminati, passati in Consiglio, sarebbero stati discussi. Chiedo che la questione sia rimessa sui binari istituzionali giusti, innanzitutto attraverso il processo della Commissione con tutti i tempi che questo richiede e poi con gli atti consiliari in questa direzione.
Detto questo - avevo promesso pochi minuti, ma sulla questione è già stato detto tutto e il contrario di tutto - due brevissime considerazioni sulle cause ricordate dall'Assessore. Assessore, innanzitutto le altre Regioni possono fare quello che ritengono più opportuno; noi dobbiamo valutare l'atteggiamento della nostra Regione circa l'applicazione di un decreto ministeriale. Le ricordo che lei dichiara sui giornali di non aver applicato in luglio, quando avrebbe potuto, queste nuove tariffe perch riteneva e aveva in corso un'indagine per arrivare ad un tariffario basato sui dati raccolti nelle realtà locali. Lei stesso, quindi, dice che questa applicazione non può avvenire in vitro, uguale in tutte le Regioni, ma va rapportata alla struttura sanitaria, ai bisogni ed alle realtà. La prima questione è sapere come, in che modo e quale interpolazione lei ha fatto per arrivare a pensare che l'applicazione possa essere questa; al massimo senza l'utilizzo dello sconto del 20% con queste caratteristiche.
Inoltre, Assessore, nell'esame che lei ha fatto sulla situazione delle varie Regioni non ha detto o dimostrato una situazione di assoluta uguaglianza. Io, disaggregando alcuni dati, poi li andrò a rivedere anche per le altre Regioni, ma questo - mi ricorderebbe il Presidente Picchioni è oggetto di un intervento in Commissione, le dico subito che quando una Regione decide di applicare uno sconto e riduce le visite, riduce uno dei grandi interventi di massa di tutto questo tariffario. E' un fatto di una rilevanza estrema, dal punto di vista di quell'intervento e della decisione di applicazione di sconto. Non è una banalità assoluta, quindi la discussione può essere utile.
Altra cosa, sulla quale c'è stato elemento di confusione in Consiglio e sulla quale c'è un ordine del giorno successivo, sono le questioni della prevenzione, che verrà qui discussa e che sarà elemento guida per il dibattito in Commissione e in aula. Perché se si estrapola la prevenzione e se sulla prevenzione si dice quanto è stato detto, è già un elemento importante e propedeutico alla discussione. Sulla prevenzione, certo, lei sta applicando cose che parlano di screening, di campagne preventive, le quali, però, devono essere attuate dalle UU.SS.LL. e le utenze devono essere informate, altrimenti le campagne preventive non servono ed è inutile stanziare fondi in questa direzione.
Ma le dico di più, Assessore, cosa che qui non è stata detta e che forse non è conosciuta o non è elemento portato; le dico che per alcune di queste visite specialistiche (soprattutto pap-test e mammografie) esiste un canale per applicare la prevenzione, canale che viene quotidianamente applicato dalle Aziende sanitarie. E' il passaggio, non dai medici di base ma dai consultori; infatti, nei consultori quegli esami sono gratuiti. Ci è possibile attraverso la prescrizione in quella direzione, lo è quotidianamente, attualmente in tutte le Aziende sanitarie. Quindi, quella è un'altra questione di grande importanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Voglio solo chiarire alcune problematiche relative ai lavori in Commissione. I lavori in Commissione vengono svolti in base ai provvedimenti che vengano trasmessi. Chiaramente all'Assessore viene sempre riservata la possibilità di esplicare e relazionare su eventuali problematiche particolari. Se domani l'Assessore volesse relazionare in merito alla problematica dei ticket anche se non è posta all'o.d.g., ma normalmente non mettiamo all'o.d.g. le comunicazioni dell'Assessore, perch non sono conseguenti ai provvedimenti, vengono messi all'o.d.g. i provvedimenti che ci vengono trasmessi. Poi, all'Assessore o agli Assessori che vogliono relazionare su particolari problematiche è sempre concessa tale possibilità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Brevemente, per cercare di far uscire me stesso da una situazione kafkiana. Abbiamo discusso per un'ora come se ci trovassimo alla data dell'11/4/1997 e non dell'11/3/1997. Se anche fosse vero che, come ha detto l'Assessore, dall'1 aprile si è costretti a fare un ritocco dei ticket relativi al ritocco delle tariffe e quant'altro, l'Assessore avrebbe tutto il tempo per chiedere al Presidente della Commissione di convocare la Commissione medesima almeno quaranta volte. Perché dico questo, perch parlo di situazione kafkiana? Perché dalla lettura dei giornali e dalla successiva formulazione di un'interrogazione si parte puntualmente per fare, a priori, un processo alle intenzioni di chiunque, sfruttando - l'ho già detto una volta in aula - la buona fede e la disponibilità degli Assessori che sono sempre pronti, addirittura in anticipo, a dare delle spiegazioni che, lo ripeto, non sarebbero neanche tenuti a dare. Se l'Assessore D'Ambrosio non fosse stato così sensibile da accettare l'inversione dell'o.d.g. di oggi, avrebbe potuto tranquillamente leggere i giornali, leggere l'interrogazione, chiamare il Presidente della Commissione, Grasso, e dirgli: "Caro Grasso, la prossima settimana mi metti il provvedimento o metti la mia comunicazione in IV Commissione; dò la comunicazione formale e nessuno può dire nulla". Invece oggi abbiamo assistito, mescolando tra l'altro varie cose, alla polemica, ripresa dalla polemica dei sindacati, sulla delibera dell'Assessore di assegnare la possibilità di svolgere gli esami da parte dei privati, confondendola con gli aumenti delle tariffe. Si è dato adito al solito fuoco strumentale di sbarramento che però - mi consenta, Presidente - sta diventando un'abitudine troppo usuale in questo Consiglio regionale.
Chiedo, per l'ennesima volta, che una volta tanto le cose vengano discusse nella Conferenza dei Capigruppo, perché qui abbiamo svolto un dibattito come se ci trovassimo alla scadenza, come se fossimo all'11/4/1997, come se l'Assessore non si fosse interessato dei passaggi in Commissione, come se tutte le decisioni fossero state prese, dimenticando che pochi giorni fa sono stati votati dalla Camera i decreti attuativi della Finanziaria 1996 che di conseguenza, a caduta, rendevano effettive le previsioni della Finanziaria 1996. A me questo gioco può fare né caldo n freddo. Mi dà fastidio quando è prettamente politico ed assolutamente strumentale, perché in questo caso siamo assolutamente nei tempi. Pregherei che discussioni di questa portata e peso venissero prese non da una riunione volante e planante dei Capigruppo, ma nelle sedi adatte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Grazie, signor Presidente. Sono un po' perplesso delle parole del Consigliere Ghiglia, in quanto credo che le interrogazioni vengano presentate perché non si è sufficientemente informati riguardo ai lavori delle Commissioni. Noi abbiamo presentato un'interrogazione leggendo La Stampa e anche l'Assessore ha ripetuto puntualmente quello che ha scritto il giornalista Tropeano: il 20% non si può diminuire.
Noi abbiamo presentato un'interrogazione perché volevamo capire se si voleva discutere e abbiamo chiesto di portarla in Commissione. Se l'Assessore ci avesse risposto di volerne discutere nella prossima riunione di Commissione, che è domani, a noi sarebbe bastato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sarò breve, perché anch'io sento la difficoltà di una discussione che per certi aspetti, può sembrare inconcludente, ma che deriva, in realtà, da un metodo che non è soltanto dell'Assessore D'ambrosio, ma è abbastanza diffuso tra alcuni Assessori, i quali, anziché il confronto e l'esame preventivo in Commissione, preferiscono far funzionare gli uffici stampa e quindi diffondere delle informazioni ancora prima che diventino degli atti.
In questo senso è stato utile, perché ci permette, come minoranza, di intervenire su una questione estremamente importante.
Al Consigliere Ghiglia dico che non ha "parlato" la minoranza proponendo quella tabella; ci sono delle dichiarazioni dell'Assessore D'Ambrosio, fatte sui giornali, e mi pare abbastanza logico e normale che dei Consiglieri regionali che vengono a conoscenza di dichiarazioni...



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



SAITTA Antonino

E' così Ghiglia! Se il rilievo è da fare, non è da fare alla minoranza bensì all'Assessore D'Ambrosio! Al tuo Assessore!



PRESIDENTE

Per cortesia, ne parliamo ai Capigruppo.



SAITTA Antonino

Come Consigliere di minoranza, rifiuto di essere censurato dal Consigliere Ghiglia per il fatto che la minoranza esercita un ruolo di partecipazione, di confronto, di chiarimento e di conoscenza rispetto alle decisioni che intende assumere o che ha assunto l'Assessore D'Ambrosio.
Nel caso specifico, l'Assessore D'Ambrosio ha fatto delle dichiarazioni e mi pare più che logico e normale che i Consiglieri di minoranza - io credo anche quelli di maggioranza - siano informati. Probabilmente la maggioranza è informata, constatando lo scarso interesse con cui partecipa alla discussione.



PRESIDENTE

Assessore, lei vuole prendere la parola per la replica? Prego, Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Semplicemente per dire che il mio Capogruppo ha veramente ragione perché quando uno, come me, che ha sempre dimostrato la più totale disponibilità, sia all'opposizione che alla maggioranza, a partecipare a dibattiti organizzati in qualsiasi sede ed ambiente, si sente dire da un Consigliere di minoranza che per partecipare ai lavori della Commissione sarebbe addirittura necessario obbligarlo, allora, collega Riggio, penso abbia anche il diritto di sentirsi offeso e maltrattato ingiustamente! Che tu poi, in privato, possa manifestare della simpatia per me non mi interessa affatto: a me interessa quello che dici pubblicamente!



(Commenti e battute in aula)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Ci riferiamo alla sanità: siamo medici tutti e due! Veniamo alle cose concrete. Debbo sottolineare - purtroppo ancora una volta, Presidente - che relativamente al primo articolo comparso su una testata nazionale nella pagina riservata alla cronaca di Torino, io non avevo rilasciato alcuna dichiarazione. Il giorno dopo ho parlato con il giornalista e gli ho detto che alcune delle dichiarazioni scritte, tra l'altro virgolettate e quindi attribuite al sottoscritto, erano inesatte.
Comunque chiudiamo la polemica.
Il rapporto istituzionale sarà portato avanti nel migliore dei modi, le consultazioni saranno fatte nelle sedi opportune: io da oggi in poi assicuro tutti, minoranza e maggioranza, che il mio modo di agire andrà avanti in questo senso.
Debbo ribadire che le campagne di screening non producono costi per i cittadini; debbo altresì dire - e concludo - che per quanto riguarda l'aumento del 20% sulle tariffe stabilite dal decreto del 1996 effettivamente le possibilità di riduzione sono quasi nulle, perché i lavori che si sono conclusi sulle aree specialistiche di Radiologia e Medicina Nucleare, di Radioterapia, di Laboratorio Analisi, Recupero Educazione Funzionale e di Allergologia portano alla conclusione che le tariffe ministeriali sono di gran lunga sottostimate rispetto alle tariffe definite dal gruppo di lavoro apposito, altamente qualificato e rappresentativo di tutte le realtà, siano esse pubbliche o private. Di conseguenza, è oltremodo difficile abbattere le tariffe del 20%. Ne discuteremo nelle sedi opportune, quindi in IV Commissione, però io ribadisco quanto detto inizialmente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Le prendo un minuto. In un minuto vorrei dire, soprattutto ai Consiglieri di maggioranza che si stupiscono dell'iniziativa politica dei Gruppi di opposizione, che questo stupore sarebbe possibile da parte di altre Giunte o maggioranze che non facessero del problema della comunicazione una delle eccellenze della loro azione politica.
Questa Giunta, in particolare, si vuole collocare nel panorama dell'informazione come una Giunta che privilegia ed utilizza l'informazione come uno dei tanti elementi di comunicazione con il Piemonte e pertanto carissimi colleghi, soprattutto collega Ghiglia che si stupisce tanto onori ed oneri! Nel momento in cui si parla ai giornali e si dice: "Non attuerò alcuna riduzione", è legittima l'iniziativa politica, e noi riteniamo che la nostra interrogazione abbia colpito nel segno. Purtroppo ci dispiace che gli aumenti vengano ribaditi dall'Assessore, ma in Commissione se ne discuterà.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin per dichiarazione di voto.



BORTOLIN Silvana

Dichiarazione di voto sull'ordine del giorno che abbiamo presentato.
Sottolineo che la volontà espressa nell'ordine del giorno, che con l'interrogazione ha provocato la discussione, era quella di chiarire in quest'aula, e non in altro luogo, la forte preoccupazione che permeava la popolazione piemontese dopo le notizie che sono apparse - e credo che i giornalisti debbano fare il loro mestiere - sulla stampa regionale, notizie riprese anche dalla stampa locale. Le Organizzazioni sindacali, i lavoratori e i cittadini erano fortemente preoccupati.
Noi, Presidente del Consiglio, non avevamo alcuna informazione: abbiamo ritenuto di chiedere all'Assessore di chiarire in aula l'opinione e la volontà della Giunta. L'abbiamo sentita: torneremo in Commissione e ne discuteremo.
Caldeggiamo l'approvazione dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio per fatto personale.



RIGGIO Angelino

Sono stato chiamato in causa dall'Assessore perché avrei detto strumentalmente che è venuto in Commissione solo dopo che noi lo abbiamo sollecitato ripetutamente.
Invito il Presidente della IV Commissione a portare all'attenzione di tutti i Consiglieri regionali quelle che sono state le partecipazioni dell'Assessore nei primi cinque-sei mesi dell'attività di Commissione e il numero di volte che non solo da me o dal mio Gruppo, ma in generale anche dai membri della maggioranza, è stata richiesta la presenza dell'Assessore in Commissione.



PRESIDENTE

Dispenso il Presidente dal fare questa testimonianza, anche perch posso testimoniare io che nelle legislature passate gli Assessori raramente si recavano in Commissione; su questo forse abbiamo un grado di eccellenza rispetto al passato.
Consigliere Ghiglia, lei è già intervenuto due volte, non può parlare tre volte, lei non doveva fare il secondo intervento, credevo che l'ultimo intervento fosse la dichiarazione di voto.



GHIGLIA Agostino

Facciamo rispettare il Regolamento. C'è chi ha parlato due volte più una.



PRESIDENTE

Gli altri hanno parlato una volta.



GHIGLIA Agostino

La prima volta era prima della comunicazione dell'Assessore, mi riservavo di reintervenire.



PRESIDENTE

Lei doveva parlare sulla comunicazione dell'Assessore.



GHIGLIA Agostino

Ma ci sono altri che lo hanno fatto, Presidente. Allora il Regolamento per me vale particolarmente.



PRESIDENTE

No, purtroppo non vale per nessuno.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Lasciando libertà di coscienza al mio Gruppo di votare come crede su questa farsa, dichiaro il mio voto contrario sull'ordine del giorno per due motivi. Il primo perché l'impegno è superato in quanto l'Assessore ha già relazionato in aula. Il secondo perché ribadisco l'assoluta strumentalità delle posizioni assunte da altri colleghi.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno al quale si riferisce è, ovviamente, precluso in quanto l'Assessore ha relazionato in questa assemblea. C'è un altro ordine del giorno che recita: "impegna la Giunta ad operare all'interno della Commissione consiliare per individuare i settori verso i quali intervenire per garantire la gratuità degli esami finalizzati alla prevenzione ed in particolare alle diagnosi precoci dei tumori".
L'altro ordine del giorno è ritirato perché ovviamente è stato precluso dalla discussione...



GHIGLIA Agostino

Nessuno mi ha detto che è stato ritirato!



PRESIDENTE

Lo dico io adesso. Se voi mi aiutaste a seguire l'assemblea, anche con un'autodisciplina degli interventi, probabilmente gli inconvenienti tecnici, che lei ha denunciato, li avremmo potuti evitare.
E' stato presentato un altro ordine del giorno, di facile comprensione anche per coloro che non hanno il testo scritto, in cui si invita l'Assessore a presentarsi in Commissione onde informare quali interventi possono essere fatti per garantire la gratuità degli esami finalizzati alla prevenzione, in particolare alla diagnosi precoce dei tumori.
Tale ordine del giorno è stato presentato dai Consiglieri Spagnuolo Peano, Montabone, Simonetti, Bortolin, Angeli, Deorsola e Rubatto.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Intervengo per modificare il voto, credevo di votare l'altro ordine del giorno. Su questo ordine del giorno voto a favore.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'ordine del giorno n. 464, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale ad operare all'interno della Commissione consiliare sanità per individuare i settori verso i quali intervenire per garantire le gratuità degli esami finalizzati alla prevenzione e in particolare alle diagnosi precoci dei tumori".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Siamo tutti d'accordo.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Io non sono d'accordo.



PRESIDENTE

Lei doveva dirlo prima, l'ordine del giorno era alla sua attenzione! Doveva dire "sono contro questo ordine del giorno".



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

In realtà gli screening non producono costi aggiuntivi per i cittadini.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ghiglia chiede la votazione per appello nominale.



(Interruzioni)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio porre una questione a futura memoria. Si è già votato...



PRESIDENTE

Non ho proclamato i risultati.



CAVALIERE Pasquale

Se noi stabiliamo che un documento non è votato fin quando non è proclamato il risultato abbiamo un precedente che varrà da oggi fino a quando il Vicepresidente Deorsola cambierà il Regolamento. Nel momento in cui lei mette in votazione e dice "all'unanimità" la votazione è avvenuta!



PRESIDENTE

Non ho detto "all'unanimità".



CAVALIERE Pasquale

Mi faccia finire, Presidente. Una frazione di secondo dopo l'Assessore D'Ambrosio ha detto "un attimo, io non sono d'accordo", altre volte è stato detto...



PRESIDENTE

Non facciamo una questione... L'ordine del giorno verrà votato. Ho capito sarà un precedente.
Si proceda dunque alla votazione per appello nominale dell'ordine del giorno n. 464.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI' 21 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.


Argomento:

Interrogazioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,07)



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