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Dettaglio seduta n.115 del 07/03/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Benso, Farassino e Masaracchio.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Caccia

Comunicazioni della Giunta regionale in merito al problema sollevato nella precedente seduta consiliare dall'interrogazione n. 1117 del Consigliere Cavaliere relativa all'acquisto di trappole per scoiattoli - Esame ordini del giorno n. 452 e n. 453


PRESIDENTE

Sospendo la seduta e convoco la riunione dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 10,10 riprende alle ore 10,50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che sono state rinviate le sedute delle Commissioni III e IV Commissioni convocate per oggi pomeriggio.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo, per una comunicazione in merito al problema sollevato nella precedente seduta consiliare dall'interrogazione n. 1117 del Consigliere Cavaliere relativa all'acquisto di trappole per scoiattoli.
Prego, Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in apertura di questo Consiglio regionale, faccio alcune considerazioni sull'argomento relativo alla discussione svoltasi martedì.
Credo alla buona fede dell'Assessore, al quale ribadisco la mia stima personale e politica per il lavoro svolto in questi mesi. Se errore c'è stato sarà verificato nelle sedi opportune.
Ho ricevute le dimissioni dell'Assessore Viglietta, ne ho preso atto e riconoscendo il proficuo ruolo di collaborazione da lui svolto, ho ritenuto di assumermi ad interim le deleghe dell'Assessore.
Ho richiesto agli uffici competenti di compiere un'indagine amministrativa ai fini di accertare la formazione dell'atto che ha originato la delibera.
Relazionerò in aula appena mi sarà presentata.
Credo che le dimissioni dell'Assessore Viglietta abbiano solo rappresentato un atto di difesa della sua dignità politica e non una condanna politica.
Voglio anche aggiungere che ho chiesto all'Assessore competente nell'ambito della discussione che è in itinere del disegno di legge n. 42 di predisporre un emendamento che preveda di istituire una funzione di controllo preventivo sulla legittimità degli atti.
Concludo questa mia breve comunicazione con una considerazione che credo mi sia permessa. In questi due anni di governo regionale credo di aver sempre assunto, dal punto di vista istituzionale, dei comportamenti estremamente corretti nei confronti di tutti i soggetti con i quali sono venuto a contatto. In maniera particolare con i colleghi di questo Consiglio regionale.
Ritengo, in questo caso specifico, di sottolineare e sperare che questa stessa realtà, che questo stesso comportamento istituzionalmente corretto che io ho sempre assunto, mi sia riservato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dal comunicato stampa che ho potuto leggere emesso ieri dal Presidente della Giunta regionale - si è capito poco perch aveva un procedere oscuro e criptato: non si capiva in alcun modo per quale motivo l'Assessore Viglietta avesse presentato le dimissioni.
Adesso, nella comunicazione in aula, il Presidente Ghigo, riferendosi implicitamente ad una delibera, oggetto della discussione e causa delle dimissioni, ha detto: "se errore c'è stato verificheremo".
L'errore, se c'è stato, di chi è stato? Chi è che ha commesso l'errore? Non certo l'Assessore Viglietta come persona fisica. L'Assessore Viglietta ha semplicemente fatto una proposta alla Giunta regionale: proporre non è deliberare.
Una proposta sbagliata può essere sempre corretta, anzi la Giunta regionale è lì per quello. La Giunta, organo collegiale, svolge i propri lavori proprio per verificare le proposte dei vari Assessori, affinch siano corrette, trasparenti ed esatte, dopodiché la Giunta si assume la responsabilità dell'atto e il proponente discioglie le proprie responsabilità nell'ambito della responsabilità collegiale di tutta la Giunta. Giunta che ha nel suo Presidente il vertice amministrativo e responsabile. Quindi è il Presidente che, se errore c'è stato, è il primo responsabile. Se errore c'è stato, ha detto il Presidente Ghigo. Ma se questo "se" è vero, perché giungere alle dimissioni? Dove è finito il garantismo? Intanto l'Assessore "viene condotto" alle dimissioni, viene condotto perch dall'ultima riunione di Consiglio regionale non mi dava l'impressione di un Assessore che, per difendere il proprio buon nome di fronte a delle accuse alza i tacchi e se ne va.
No, si è dimostrato un Assessore che, almeno in quella giornata, ha difeso il proprio operato e non ha dato cenni di volontà di dimettersi, anzi, dava cenni di poter e voler fare le proprie ragioni.
Quindi in questo "se errore c'è stato" forse il "se" non c'è. Forse riconoscete che l'errore c'è stato, tant'è che accettate e non respingete cosa che potreste fare, le dimissioni dell'Assessore. Allora la mia impressione è che l'errore c'è stato, le dimissioni sono un atto grave che colpisce negativamente tutti noi, tutta la Regione, in quanto Ente, sia come Giunta regionale, che perde un proprio componente, sia come Consiglio regionale che ha eletto un componente del Consiglio come Assessore e l'immagine della Regione Piemonte non ne ha certo esito positivo nella popolazione.
Quindi, dal punto di vista del mio Gruppo, non sono soddisfatto che si sia giunti a questo, perché amministro un Ente che avrà e che ha nocumento da questo modo di agire. Per questo dico che le dimissioni sono un atto grave che presuppone un errore.
Il Presidente Ghigo ha poi affermato in aula una cosa molto spiacevole: se errore c'è stato andiamo a "scavare" nella responsabilità degli uffici.
Vuol dire che non andate a scavare nelle responsabilità della Giunta; voi vi assolvete, i cattivi sono gli uffici che hanno fatto il pacchetto.
Tant'è che proponete un'indagine amministrativa, e in base a tale ragionamento potete proporre una linea di comportamento che assolva tutti voi dall'errore, se c'è stato, e colpevolizza gli uffici: diventa difficile immaginarlo, perché l'Assessore Viglietta riceve da questi esperti un'indicazione: catturare gli scoiattoli grigi. L'Assessore riceve gli uffici e i funzionari gli fanno presente che è necessario catturare questi animali che distruggono la flora: occorre acquistare delle trappole.
L'Assessore legge gli atti e decide: "Va bene: compriamo le trappole". Gli uffici cominciano a lavorare. Si informano, telefonano in Inghilterra all'unica ditta che fabbrica quel tipo di trappole e vengono informati che occorre servirsi di una corrispondente, la ditta Matteo Viglietta di Fossano. A questo punto, senza informare l'Assessore - chissà perché: per non turbarlo? - i funzionari telefonano alla ditta Viglietta e verificano che si tratta effettivamente della ditta corrispondente in Italia di quella inglese. Sempre senza dire alcunché e tenendo all'oscuro l'Assessore di tutto quanto, gli uffici individuano un'altra ditta, in strada di Settimo che sarebbe in grado di assumere il ruolo di importatore. Gli uffici "viaggiano" da soli, allo scoperto e tenendo all'oscuro l'Assessore: non credo possibile un comportamento di questo genere.
Non ritengo possibile che gli uffici nascondano all'Assessore un problema delicato, ma facilissimamente risolvibile alla luce del sole segnalando il tutto all'Assessore, il quale, verificato che l'unico modo per acquistare le trappole è passare dal corrispondente di cui è titolare ne parla in Giunta con il Presidente Ghigo: "Occorre catturare gli scoiattoli con gabbie acquistabili secondo la tal procedura; io rappresento l'unica ditta che vende le gabbie adatte. Le faccio presente, Presidente che in quella seduta di Giunta in cui si delibererà l'acquisto di trappole che inevitabilmente deve passare tramite la ditta Matteo Viglietta, non sarò presente" - ne dia atto il verbale - "perché si verificherebbe un conflitto di interessi".
L'Assessore Viglietta non ha intrapreso questa strada perché gli uffici l'hanno tenuto all'oscuro!? Non penso sia cosa credibile: la responsabilità è della Giunta, che ha convalidato la gestione non trasparente di un affare delicato; di un semplicissimo ed anche modesto, come cifra, affare delicato.
Si tratta di responsabilità politica, non tecnica; la Giunta ha infatti la responsabilità della correttezza politica e tecnica degli atti amministrativi. E la Giunta non ha assunto questa responsabilità e, con leggerezza, non ha fatto quanto una Giunta deve fare: garantire la trasparenza.
Che abbia agito con leggerezza può anche non stupire: è la stessa leggerezza che il Presidente Ghigo ha dimostrato in altre occasioni, ad esempio quando, formando la Giunta, ha scelto, a mio parere pericolosamente, di mettere un titolare di azienda faunistica a dirigere l'Assessorato alla caccia. Scelta pericolosa: si affida la gestione di una materia a persona che ne è legittimamente interessata nell'ambito delle proprie attività personali. Noi l'avevamo detto che si trattava di scelta inopportuna, che avrebbe creato dei problemi; l'Assessore ha dovuto recidere anche alcuni rapporti di lavoro. Leggerezza di comportamento è anche mettersi nella condizione in cui possono accadere fatti di questo tipo.
In ogni caso, permane un altro elemento di sofferenza: un rapporto maldestro con l'apparato regionale; queste cose non possono e non devono succedere nei rapporti né dell'Assessore né del Presidente della Giunta regionale con l'apparato regionale.
Dunque, gestione non trasparente di un affare delicato, gestione maldestra dei rapporti con gli uffici, sui quali tentate adesso di scaricare ogni tipo di colpa: ce n'è abbastanza, a modo di vedere mio e del Gruppo di Rifondazione Comunista, per andare al cuore del problema. E se problema c'è stato - e c'è stato visto che l'Assessore si è dimesso - non è certo responsabilità dell'Assessore, ma dell'intera Giunta e del suo Presidente. E' il Presidente della Giunta che dovrebbe prendere atto di questi gravi errori di conduzione, senza scaricare su un Assessore l'onere di fare da parafulmine, ed assumere correttamente, nel rispetto istituzionale delle funzioni, l'oggettiva responsabilità dell'errore commesso, come gestione collegiale e Presidenza di Giunta. Ed infine Presidente Ghigo, rassegnare le dimissioni lei, e non l'Assessore Viglietta.
Fatto questo ragionamento consegno un ordine del giorno a seguito della comunicazione del Presidente Ghigo, in cui il mio Gruppo invita il Presidente stesso, per i motivi di responsabilità oggettiva che ho illustrato, a rassegnare le proprie dimissioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, impiegherò sicuramente meno tempo del collega Chiezzi, per un breve commento sulla vicenda e sulla comunicazione del Presidente Ghigo.
Mi pare di dover trarre la conclusione che la decisione assunta dall'Assessore Viglietta sia stata saggia. Nelle vita della politica e delle istituzioni queste regole valgono ed hanno un loro significato.
Quando si presume che il proprio comportamento possa nuocere all'istituzione occorre farsi da parte. L'Assessore Viglietta ha avuto questa sensibilità e credo che il Presidente Ghigo abbia fatto bene a riconoscerla anche pubblicamente.
Quanto non è totalmente condivisibile è l'atteggiamento della Giunta, che mi pare indirizzato a grande opportunismo e finalizzato a separare le responsabilità politiche dell'Assessore Viglietta dal resto della Giunta.
In fondo, sono state approvate delle deliberazioni all'unanimità, con la stessa presenza del Presidente Ghigo; deliberazioni riferite ai fatti per i quali l'Assessore Viglietta ha deciso di dimettersi.
Noto quindi due comportamenti diversificati: uno, saggio, da parte dell'Assessore Viglietta ed uno fortemente opportunista da parte della Giunta.
Non concordo molto, perché secondo me non c'è una lettura completa sui meccanismi per evitare che fenomeni di questo tipo possano accadere.
Il Presidente Ghigo, discutendo del disegno di legge n. 42, ha detto che bisogna introdurre qualche meccanismo che garantisca sulla legittimità degli atti. Questo è vero, è importante ed è un limite della proposta della Giunta; è una questione essenziale, sicuramente molto più importante rispetto alla creazione di direzioni generali sulle comunicazioni, ecc.
C'è un problema di autotutela dell'Ente, di autotutela della Giunta, di autotutela anche del Consiglio regionale sulle leggi che vengono fatte, su come vengono presentate in Consiglio: è una questione centrale, che finora è stata trascurata. Rilevarla, rendersi conto di questo fatto è importante.
Gli organi di autotutela, tuttavia, non risolvono le questioni politiche risolvono i problemi di legittimità. C'è però anche un problema di metodo di opportunità politica, che ha sollevato il collega Cavaliere, problema che non si risolve con le regole, ma con la sensibilità e la capacità degli Assessori di riuscire a separare quelli che sono gli aspetti privati della propria attività dall'aspetto politico. Certo, questa sensibilità non si crea dall'oggi al domani.
Per le cose che sono state dette la volta scorsa, per la delibera citata, per le altre delibere, ho la sensazione (non sono in grado di dimostrarlo) che questa sensibilità, questa confusione di ruoli sia molto diffusa - non soltanto nell'Assessore Viglietta. Questo mi pare il vero limite della Giunta. In sostanza, non ci sono regole che possono creare delle sensibilità istituzionali: la sensibilità istituzionale o la si ha o non la si ha.
Credo che molto spesso, per alcune vicende che abbiamo avuto modo di constatare, questa sensibilità istituzionale non sia molto diffusa; questo è il commento che mi sento di fare per la vicenda accaduta in Consiglio regionale. Sottolineo il comportamento della Giunta, che non mi sembra neppure estremamente corretto, nei confronti dell'Assessore Viglietta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che interviene in qualità di Consigliere.



GALLARINI Pierluigi

Al di là di questioni meramente tattiche circa il fatto che intervengano prima i Capigruppo dell'opposizione o quelli della maggioranza, penso proprio che già l'intervento del Consigliere Chiezzi abbia tracciato una cornice all'interno della quale è possibile, per parte nostra, fare alcune considerazioni.
Il Consigliere Chiezzi è partito dalle affermazioni del Presidente, laddove ha detto "se c'è stato errore...", ha tolto il "se", è andato avanti e ha anticipato le conclusioni, le intenzioni e quant'altro si poteva anticipare, ignorando che il Presidente, direi in modo sensibile ed anticipatore, ha preannunciato di avere incaricato gli uffici affinch svolgano un'indagine amministrativa.
Il Consigliere Saitta un attimo fa ha parlato di "insensibilità della Giunta", ma secondo me se c'è un concetto e una motivazione che emergono dalle dimissioni del collega Viglietta è la sensibilità del collega stesso.
Il collega Viglietta, sotto certi aspetti - è stato ribadito anche nell'intervento del Consigliere Chiezzi - non doveva dimettersi finché quel "se" sta in piedi, e quel "se" sta in piedi fino a quando chi ha il dovere e le competenze per controllare le questioni sarà in grado di esprimere un parere definitivo. A maggior ragione, direi che il collega Viglietta ha semmai dimostrato un eccesso di sensibilità o di senso di responsabilità.
In dibattiti che si sono svolti anche in quest'aula, ma anche in altre sedi istituzionali dal Parlamento alle sedi di piccoli Comuni, è venuta avanti in questi ultimi tempi un'ondata di supergarantismo nei confronti di avvisi, di sentenze di primo, secondo e terzo grado, e noi non abbiamo cambiato opinione rispetto alle posizioni politiche espresse relativamente a queste questioni fondamentali. Nonostante ciò, il collega Viglietta ha avuto l'ipersensibilità di dare le dimissioni, questo gli va riconosciuto.
E va riconosciuto - non voglio entrare nel merito, non sarei in grado di farlo, probabilmente il Consigliere Chiezzi o ha più elementi di me oppure ha trattato la questione con superficialità - perché all'atto in cui il Presidente annuncia, direi in modo molto responsabile e politicamente sensibile, un'indagine amministrativa non si criminalizza nessuno, non si colpevolizza nessuno.
Chi ha esperienza amministrativa - e il Consigliere Chiezzi ce l'ha non solo dai banchi del Consiglio, ma ha anche esperienza di banchi di esecutivo, l'ha avuta in passato - sa benissimo che molte volte non si tratta di superficialità, di leggerezza o di connivenza; si tratta semplicemente di atti che vengono formati ai computer, spesse volte con frasi fatte (all'interno della delibera "x" si prendono "n" frasi e si compongono, all'interno della delibera "y" si prendono "n+1" o "n-1" frasi e si compongono). Non si può quindi assolutamente semplificare come ha fatto il Consigliere Chiezzi e dire: "Si vuole addossare la responsabilità agli uffici". Noi partiamo dal presupposto che anche gli uffici non abbiano alcuna responsabilità e che se leggerezza o errore c'è stato, questo lo si possa spiegare alla luce dei procedimenti amministrativi, che hanno una loro dinamica nota a Consiglieri, ad Assessori e a quanti frequentano e compongono questa assemblea.
Mi limiterei dunque a sottolineare l'estrema ipersensibilità dell'Assessore Viglietta; sappiamo tutti quanto costino questi atti dal punto di vista umano.
Noi, come Gruppo, vogliamo essergli particolarmente vicini come lo siamo stati in questi giorni, anche in questo momento, prima di tutto dal punto di vista umano per la sensibilità politica che ha dimostrato, in un momento in cui Torino e la Regione Piemonte stanno vivendo una fase particolare.
Molto probabilmente, se questa vicenda fosse accaduta un anno fa o accadesse fra un anno, quanto è stato scritto sui giornali in questi giorni e quanto è stato diffuso dai mass media sarebbe stato diverso; non è difficile e penso non sia provocatorio rilevare, da un punto di vista realistico, che siamo in piena campagna elettorale, e questo è pure un dato del quale dobbiamo tenere conto.
Senza entrare assolutamente nel merito, l'indagine stabilirà come sono andate le cose; esistono delle competenze attraverso le quali si avrà un esito finale rispetto a questa vicenda. Vorremmo soltanto rimarcare la grossa sensibilità di un collega, di un personaggio che, dal punto di vista politico, ha quelle concezioni garantiste di cui parlavo prima. In questo senso il nostro Gruppo, il nostro movimento ha espresso in tutte le sedi dal livello nazionale a quello locale, convinzioni di questo tipo, maturate in tutta l'esperienza vissuta nel nostro Paese in questi ultimi quattro cinque anni.
Stabilito questo, direi che a maggior ragione apprezziamo ed esprimiamo la solidarietà al collega, che ha dimostrato questa grossa sensibilità. Ci auguriamo ovviamente che i fatti dimostreranno - e ne siamo abbastanza convinti - che si è trattato appunto di grande sensibilità, a fronte di un qualcosa che riteniamo assolutamente, se c'è stato, se verrà stabilito avrà il carattere della venialità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Per certi versi, sono stupito dalla rapidità e dal modo con cui la maggioranza ha accettato le dimissioni dell'Assessore Viglietta. Comprendo bene il perché, ma sono stupito ugualmente.
Ho avuto modo, pure nella passata legislatura, di affrontare questioni anche più gravi di questa e trovare una maggioranza ed una Giunta che rispetto a richieste di dimissioni da parte delle opposizioni, hanno eretto ben altri muri. Ripeto, rispetto ad episodi anche molto più gravi di questo.
Il motivo, credo, sia di interpretazione molto semplice, su un fatto che apparentemente, almeno dal punto di vista quantitativo - se mi si permette questo termine - non è così rilevante. L'interpretazione molto semplice: con questo atto si assegna piena responsabilità politica di quanto è avvenuto all'Assessore Viglietta, il cui gesto, comunque, credo sia apprezzabile.
L'Assessore si dimette nel tentativo - e dico solo nel tentativo - di evitare una responsabilità collettiva della Giunta. Anche perché, in quest'aula, nella discussione di martedì scorso, si è fatto riferimento non ad una sola delibera, ma a più delibere, e io vorrei che questo fatto non fosse dimenticato, perché più delibere significano ulteriore responsabilità collettiva della Giunta. Ed è una responsabilità - lo voglio ricordare al Presidente Ghigo, in quanto Presidente della Giunta, ma anche all'Assessore Viglietta per le sue inaccettabili e gravi dichiarazioni fatte ieri sera al telegiornale del Piemonte - tutta politico-amministrativa della Giunta.
Non si può cercare di scaricare la responsabilità sugli uffici. Troppe volte questa Giunta si dimostra non capace, e cerca di scaricare la sua responsabilità sugli uffici e sui dirigenti. Questo non è accettabile. E invece ieri sera l'Assessore Viglietta ha detto al TG3 Piemonte che si tratta di errori degli uffici.
Qui non c'è solo un problema di ricerca di responsabilità altrove per sottrarsi ad una giusta responsabilità politico-amministrativa. Questa Giunta - e l'Assessore in questo caso - che ha trattato con molta leggerezza la vicenda specifica, rischia di trattare con altrettanta leggerezza il seguito, perché se si cerca la responsabilità altrove, e cioè negli uffici, a mio parere questa Giunta rischia di avere ancora più responsabilità nelle scelte che ha compiuto e nella leggerezza che ha avuto.
Se gli uffici hanno commesso degli errori - dico se, anche perché non tocca assolutamente a me dirlo, né intendo farlo, intendo fare una discussione politica e di responsabilità politico-amministrativa, che è ciò che compete ad un Consigliere e a quest'aula - se si ipotizza che ci sono stati errori questo significa che c'è stata comunque superficialità da parte dell'Assessore.
Credo che nessun Assessore possa pensare di portare in Giunta una delibera, tanto più quando le questioni sono delicate come in questo caso senza leggerla e senza verificarla prima. Oppure si può pensare che ci sia stata un'imposizione da parte dell'Assessore agli uffici o magari ci sia stato un tentativo, da parte di alcuni dirigenti particolarmente zelanti di accattivarsi la simpatia dell'Assessore.
Credo che queste siano le ipotesi che si possono fare quando si cercano responsabilità da altre parti, per scaricare le proprie. E' inevitabile che le cose vadano così, ma se è così - ripeto - la questione è ben più grave.
E allora anch'io penso che questa maggioranza - peraltro ho avuto modo di dirlo fin dall'inizio - abbia sbagliato, forse anche per inesperienza oltre che per leggerezza, nel modo di rapportarsi alle istituzioni, a designare un Assessore con le deleghe al commercio e all'artigianato avendo lui - non per colpa sua, ovviamente, anzi semmai per merito suo una grande impresa commerciale, e avendo lui - anche questo non per colpa anzi sicuramente per merito - riserve di caccia.
Non è pensabile assegnare questo tipo di deleghe senza alcuna motivazione anche perché bisognerebbe capire - io l'ho già chiesto allora, ma non sono ancora riuscito a capirlo - che cosa c'entrino l'artigianato e il commercio con la delega alla caccia. Davvero non l'ho capito e continuo a non capire il motivo per cui si sono fatte queste scelte incaute, molto incaute.
Io non metto assolutamente in discussione la correttezza e l'onestà dell'Assessore Viglietta nel trattare tali materie, non è questo il problema. Il problema è che ci sono delle oggettive difficoltà ad avere deleghe che riguardano anche delle attività che si svolgono privatamente.
E' sbagliato fare queste scelte politiche, perché significa non avere un rapporto istituzionale corretto. Fare scelte del genere significa mettersi in difficoltà, cosa che appunto è avvenuta.
Si è trattato della classica "buccia di banana": prima o poi arriva, quando ci si mette in condizioni di avere una strada che è cosparsa di bucce di banane. E' inevitabile, per condizioni oggettive.
A questo punto, proprio per evitare, come ho cercato di dire prima, che le questioni diventino più gravi, chiedo al Presidente della Giunta di fare una riflessione che ci porti a decidere, in quest'aula, l'istituzione di una Commissione consiliare di indagine. Una Commissione che riguardi il Consiglio, perché ci sono di mezzo questioni politico-amministrative innanzitutto, e quindi non una Commissione di indagine amministrativa perché già si sono individuati coloro che potrebbero essere i colpevoli.
Non abbiamo bisogno di individuare colpevoli, abbiamo bisogno di un percorso corretto, e lo dico - collega Gallarini - proprio perché siamo in campagna elettorale.
Non ritengo che siano questi gli episodi che debbono contraddistinguere una competizione elettorale, e non sono abituato ad usare questioni del genere per la campagna elettorale. La competizione avviene tra candidati sulla base di programmi e scelte precise: ci saranno dei giudizi sui candidati, sulle liste, e via di seguito, ma questi episodi non c'entrano.
E se vogliamo che non c'entrino, diamo davvero un segno che vogliamo impostare le questioni con correttezza.
Io credo che la correttezza sia quella di istituire questa Commissione.
E' l'unico modo perché davvero la campagna elettorale stia fuori da questo punto di vista, è che questa questione venga chiusa, nel senso che è delegata questa Commissione che farà il suo percorso, altrimenti sarà inevitabile che questa vicenda non si chiuda e continui ad essere presente nella discussione consiliare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, signor Presidente. Io partirei proprio dal fondo, dicendo che sono d'accordo con il Capogruppo del PDS, Marengo, per la costituzione di una Commissione consiliare di inchiesta...



PRESIDENTE

Di indagine.



GHIGLIA Agostino

Possono essere di due tipi.



PRESIDENTE

E' una cosa diversa. La Commissione richiesta dal Consigliere Marengo è di indagine.



GHIGLIA Agostino

Io non voglio giocare al rilancio, per il momento basta la Commissione di indagine, se sarà il caso chiederemo la Commissione di inchiesta. Questo lo dico a garanzia di tutti. Per non permettere a chi tenta, con la solita volgarità e il solito astio "rétro", di mettere in difficoltà la Giunta e di infangare il lavoro proficuo che la stessa ha svolto nel corso di questi due anni, l'Assessore Viglietta si è dimesso e noi lo ringraziamo per questo atto di responsabilità. Però non riteniamo che l'Assessore Viglietta debba essere comunque pubblicamente lapidato.
Perché ho chiesto la Commissione di inchiesta e non di indagine? Perché, cari colleghi, qui non si scopre mai nessun colpevole. Un politico quando sbaglia, paga un prezzo altissimo e fa pagare al suo partito un prezzo ancora più salato in termini di credibilità e in termini di rappresentatività esterna - anche se io colgo con piacere il fatto che questo non sarà un tema da campagna elettorale - e talvolta paga un prezzo irreversibile per il suo futuro: è un rischio del mestiere, come chi fa paracadutismo estremo. Però non deve più succedere che se qualcun altro sbaglia non debba mai pagare, perché non è ammissibile che - lo dico a chi da mesi blocca in Commissione la legge di riforma del personale e dei dirigenti - in una pubblica amministrazione trasparente esista - se qualcuno si offende, pazienza - un funzionariato senza volto e senza responsabilità, che va difeso sempre e comunque ad oltranza.
E' per questo motivo che chiedo la Commissione di inchiesta che è più grave e più pesante, perché se c'è un responsabile, nell'assoluta trasparenza e sicurezza dei metodi e nell'assoluta sicurezza che tutti, dai funzionari all'Assessore, hanno agito in buona fede, io credo che, come nostra autotutela, come tutela dell'onorabilità dell'Assessore, del suo partito, della nostra coalizione e di tutti i Consiglieri, lo si debba individuare.
Non mi interessa che il responsabile sia individuato dalla Magistratura se lo dovrà mai individuare o se la stessa riterrà di interessarsi del problema - mi interessa che lo facciamo noi, perché nei Ministeri o, per scendere al nostro livello, nei Consigli comunali e provinciali, ci sono delle leggi di riforma del personale che hanno più livelli di responsabilità: un Capo Settore, un dirigente del Servizio, un Segretario generale che fa un controllo preventivo di legittimità sugli atti che vengono emessi dalla Giunta.
Due anni fa, in tempi non sospetti, io chiesi che una cosa simile (che in parte è contenuta nell'attuale disegno di legge n. 42) entrasse a far parte della legge di riforma del personale, in modo che finalmente le persone maggiormente incentivate, coinvolte e responsabilizzate fossero anche responsabili, in quanto non si può imputare soltanto alla leggerezza o all'errore di un Assessore il fatto di aver firmato una deliberazione fidandosi di chi l'ha preparata. Un Assessore ha dei compiti e dei doveri istituzionali che - consentitemi di dire - travalicano la lettura della deliberazione e ha degli impegni e delle funzioni che non sono quelle dell'avvocato amministrativista, che va a cercare la gabella o la perfetta legittimità dell'atto, ma paga in termini di responsabilità politica.
Visto che ce la stiamo dicendo tutta, proprio perché non voglio attaccare nessuno, non voglio attaccare gli uffici, non ho individuato responsabilità, ma voglio difendere tutti, dico che alla base di tutto questo ci sta una trattativa privata. Giusto? Alla base di una trattativa privata ci sta un elenco di fornitori; dopo ci sta o c'è - così non uso un romanismo - l'apertura delle buste. Ma questi passaggi molto delicati non li fa l'Assessore! Quindi vorrei capire se l'Assessore apre le buste, fa le trattative private, inventa l'elenco fornitori, scrive le lettere, fa tutto lui e quindi è superman anche nella trattativa.



CAVALIERE Pasquale

L'appalto.



GHIGLIA Agostino

Nella trattativa c'è l'apertura delle buste che deve essere pubblica con determinate garanzie, altrimenti non sarebbe una trattativa e tu lo sai meglio di me. Quindi ci devono essere delle responsabilità, ma proprio per difendere tutti. Io vorrei che il massimo della trasparenza venisse assicurato dal massimo del potere che una nostra Commissione può avere, che è quello dell'inchiesta.
Per quanto riguarda poi il solito e déjà vu giustizialismo a senso unico credo che sia inaccettabile, perché alla fine non paga. Qui non ci sono buoni e cattivi, qui vogliamo semplicemente conoscere. Allora, per conoscere, conosciamo tutto ad ampio raggio, a 360 gradi, senza partire con lo spirito di prevenzione che ha animato altri interventi, individuando beati loro! - i responsabili.
Noi prendiamo atto delle dimissioni responsabili di un Assessore e prendiamo atto che di qui inizia un cammino di approfondimento: la responsabilità collettiva della Giunta. E' chiaro poi che al peggio non c'è mai limite. Possiamo fare di tutto, possiamo chiedere le dimissioni del Presidente, possiamo atteggiarci "more solito" all'atteggiamento da commissari del popolo o da prigioni segrete, in questo caso però, viste anche le persone che sono coinvolte, che pagano anche un prezzo umano oltreché politico, devo dire che mi sembra anche un po' squallido - ma questo lo dico molto sommessamente. La responsabilità collettiva della Giunta è una pura responsabilità, chiamiamola oggettiva, assolutamente inconsistente in un caso del genere. Come si fa a chiedere, tentando di prendere seriamente una boutade di questo genere, le dimissioni della Giunta su una delibera di questo genere. Quando quello che dovrebbe essere senso di responsabilità e di tutela di ciascuno di noi diventa spettacolo va tutto bene! E poi io sono un po' stufo, Presidente! Spesso vengo accusato, magari lo sarò anche oggi, ma devo dire che me ne importa poco di usare espressioni muscolari, di dare delle sprangate verbali, di urlare ma io sono anche un po' stufo di essere minacciato. Qui si prende l'ultima delle cose per fare delle strumentalizzazioni spropositate! Io non ho mai visto, e in questo do ragione a chi è intervenuto prima, in una Giunta del passato tanta disponibilità alla trasparenza come ha dimostrato questa Giunta! Io ho visto spesso, troppo spesso, una pervicace difesa dell'indifendibile di fronte a tante posizioni.
Di fronte a questo, credo che dobbiamo fare tutti un passettino indietro e un passettino avanti. Un passettino indietro riconoscendo ad oggi la buona fede di chi ha firmato l'atto e la buona fede di chi lo ha predisposto, ma riconoscendo soprattutto a questa Giunta e all'Assessore una grande voglia di trasparenza e una grande assunzione di responsabilità.
Un passettino avanti dicendo a tutti noi: "andiamo veramente a fondo per capire", però, consentitemi di dire, "per capire alla fine di un percorso" perché il giudizio senza processo fa parte di epoche, storie e ideologie ormai tramontate da tempo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

E' sempre molto spiacevole, signor Presidente, trovarsi in circostanze di questo tipo, qualunque sia la posizione che si occupa nell'aula, sia in maggioranza sia all'opposizione, perché evidentemente ci muoviamo in una logica doppia. Da un lato, esiste un problema che attiene alla persona, e ci dispiace molto ciò che succede oggi all'Assessore Viglietta, umanamente dall'altro, abbiamo dei doveri che sono di controllo, come opposizione dell'azione dell'esecutivo, di attenzione all'immagine della Regione Piemonte che complessivamente non può che venire turbata da una vicenda di questo tipo se non si attuano tutte quelle azioni di controllo che sono in nostro potere.
La volta scorsa avevamo parlato di leggerezza amministrativa; avevamo parlato di un rapporto non chiarito, a quel momento, fra l'Assessore Viglietta e la Giunta regionale; avevamo parlato di un rapporto che ancora doveva essere definito in quanto l'Assessore Viglietta aveva detto in aula alcune cose che differivano dalla lettura immediata del testo della delibera in questione.
Oggi noi prendiamo atto che è stata effettuata una scelta, che c'è stato un chiarimento fra l'Assessore Viglietta e la sua Giunta. Il Presidente della Giunta è venuto in aula e ha comunicato le dimissioni dell'Assessore; noi prendiamo atto delle dimissioni dell'Assessore, sta nella nostra cultura essere garantisti e quindi riterremo che l'Assessore sarà responsabile una volta che le eventuali responsabilità saranno accertate.
A noi che cosa compete oggi? Intanto respingiamo un tentativo, che forse anche in questo caso è dovuto ad imperizia, un tentativo, a cui abbiamo assistito vedendo il telegiornale regionale ieri sera, di scaricare le responsabilità sui funzionari. E' una pratica questa, qualora venga avanti estremamente pericolosa perché è di grave rottura della fiducia tra chi deve governare e l'insieme del corpo dei dirigenti e dei funzionari della Regione Piemonte.
Mi permetta il collega Ghiglia di citare soltanto un punto: noi abbiamo discusso ed approfondito a lungo in Commissione il disegno di legge che è stato presentato, questo è vero, devo però anche ricordare che nel momento in cui abbiamo cominciato ad esaminare nel merito i vari articoli del disegno di legge abbiamo dovuto abbandonare la seduta perché la maggioranza non garantiva il numero legale. Con questo voglio dire che le responsabilità lungo la strada bisogna guardare sempre da quale parte arrivano e quindi nell'ultima seduta ci siamo trovati costretti ad assumere questo atteggiamento.
Oggi è necessario, per affrontare questa questione, approfondire le responsabilità. Le dimissioni, nel momento in cui sono accolte evidentemente presuppongono un errore amministrativo e politico; bisognerà approfondire di chi è l'errore e il tipo di errore.
Senza alcuna strumentalizzazione, ma semplicemente cercando di fare in quest'aula, pur da una logica garantista, il nostro dovere, credo sia giusto proporre una Commissione di indagine che faccia luce su questa vicenda e che quindi ristabilisca i necessari rapporti di fiducia rispetto ai nostri dirigenti se se lo meritano e le eventuali responsabilità di tipo amministrativo ed eventualmente politico che indubbiamente da qualche parte in questa vicenda siedono.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, per rispondere all'invito del Presidente Ghigo a tenere un atteggiamento rispettoso reciproco nel rapporto dialettico di quest'aula, credo che noi dovremmo anzitutto ridare a quest'aula il suo compito politico, quello cioè di riconoscere il proprio ruolo e i propri compiti. Non credo sia opportuno assegnare ad altre sedi il riconoscimento di errori, in questo caso politici, se non nella loro sede ideale, che è la sede della politica.
Io non sono d'accordo quando si afferma, per l'appunto, che se c'è stato errore sarà riconosciuto nelle sedi opportune, perché il nostro giudizio, quello politico, non può essere giudiziario, ad esempio; l'errore politico dell'Assessore Viglietta, a cui va riconosciuto il fatto di aver tratto coerentemente le conseguenze, è evidente e lo ha riconosciuto in quest'aula dicendo in modo chiaro che ritenendo inopportuno coinvolgere la propria impresa ha scritto una cosa sbagliata sulla delibera. Questa è anzitutto una grave scorrettezza politica, che ha delle attenuanti in chi non ha voluto, da subito, rimuovere, anzi ha posto dei conflitti d'interesse, ma questo è un errore politico chiaro. E allora, cosa dobbiamo fare noi? Dobbiamo vedere quali sono le risposte, cioè cosa ha causato questa situazione.
Voglio essere molto chiaro: questa Giunta non ha profuso alcun tipo d'interesse nelle vere e serie riforme di cui la Regione avrebbe bisogno.
Non ritengo che questa Giunta sia Sodoma e Gomorra, nel regno del male ritengo che se non si mostra interesse nel mettere mano ai veri procedimenti di trasparenza del nostro Ente si è poi responsabili delle conseguenze.
Il Consigliere Ghiglia non conosce la differenza tra una licitazione privata, una trattativa, un appalto e una sedia. Ci sono profonde differenze, Consigliere Ghiglia, nel senso che nella nostra normativa sugli appalti, per spese sotto i 50 milioni si fa l'affidamento diretto, cioè si individua una ditta, qualsiasi essa sia; tale atto non è più adeguato alle normative europee. Si tratta di una normativa vecchia, sbagliata, da rinnovare ed è stata anche causa di ciò che è successo all'Assessore Viglietta, anzi ritengo sia la principale causa di quello che è successo.
Così come abbiamo delle forme vecchissime di contributi, anche di centinaia di milioni, che vengono ancora dati senza alcun regolamento e rendicontazione, basta firmare un atto notorio che sono stati spesi bene i soldi. Sono queste le vere riforme a cui si deve andare incontro, non quella finta riforma del personale che lascerà le cose come sono, che non vi mette assolutamente mano. Se i problemi sono l'assenza di organismi di controllo e di verifica, perché allora si continua a dire: basta con i controlli del Commissario di Governo a cui sono state sottratte tutte le prerogative di controllo e ne sono rimaste pochissime; neanche quelle si vorrebbero. Forse sono certamente da riformare gli organismi di verifica e di controllo, ma comunque servono.
L'Assessore Viglietta non è caduto sulla buccia di banana, ma su una politica che non si vuole rinnovare, su una politica che non vuole assumersi il proprio ruolo. E' un dibattito che è ormai cessato da un anno quando si diceva che i giudici hanno occupato lo spazio della politica e secondo me era vero, perché la politica non interveniva là dove doveva forse si è ritratto questo ruolo, ma la politica continua a non intervenire. Questo è il problema: la politica continua a non intervenire a non fare il proprio dovere. Io le responsabilità politiche chiare le individuerei in una non volontà di riformare profondamente, per quello che è necessario, la pubblica amministrazione e non i funzionari. Mi viene in mente la trattazione di Ghiglia che cerca l'individuazione del responsabile: non vorrei che facesse come Edipo che, nel cercare il responsabile, alla fine uccide il padre e sposa la madre.



PRESIDENTE

La parola il Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Oggi e in questi giorni, da quando è emersa questa sconcertante vicenda, ho assistito a quello che sembrerebbe un classico scaricabarile all'italiana, perché è evidente che questa delibera o questa serie di delibere sono state approvate dalla Giunta regionale, ma a dimettersi è stato l'Assessore Viglietta.
L'Assessore Viglietta ha scaricato parte delle responsabilità - pare sugli uffici. Evidentemente poi i giornalisti non hanno intervistato gli uffici; non vorrei che andando avanti così si risolvesse la cosa dicendo che era colpa degli scoiattoli, chiudendo l'argomento. Io ho firmato la richiesta al Presidente Ghigo di togliere le deleghe all'Assessore Viglietta, perché evidentemente, se questo veniva fatto, voleva dire che la Giunta aveva rilevato delle responsabilità dell'Assessore. Questo non è stato fatto, si è spinto l'Assessore a dimettersi, ma l'Assessore si è dimesso - leggo il comunicato stampa solo oggi - onde poter affermare la propria correttezza e trasparenza. Ma la correttezza e la trasparenza non si dimostrano dimettendosi; si dimostrano facendo capire al Consiglio di non avere responsabilità. Se io fossi l'Assessore Viglietta, nello scorso Consiglio avrei chiesto io la Commissione di indagine per far vedere che sia la Giunta che l'Assessore non erano responsabili. C'erano altri responsabili.
Dopodiché, non basta dire che si è stati corretti e trasparenti, perch comunque sia l'Assessore e la Giunta hanno votato questa deliberazione: l'ignoranza è una colpa. Non ci si può solo scusare dicendo: non sapevamo c'è stato un piccolo errore e così via. Io oggi ho ascoltato le diverse voci, si e continuato a dibattere non sapendo esattamente quali erano i fatti. Quindi io sposo la proposta dei Consiglieri Marengo e di Ghiglia di istituire subito una Commissione d'indagine. Non sappiamo ad oggi quali sono state esattamente le procedure e quindi non possiamo ancora scaricare delle colpe. L'unica colpa che sicuramente emerge è una leggerezza da parte sia dell'Assessore Viglietta che della Giunta regionale. Quindi mi associo ai Consiglieri Marengo e Ghiglia per chiedere la Commissione d'indagine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Innanzitutto si deve dare atto all'Assessore della grande sensibilità istituzionale dimostrata, dimettendosi. Sensibilità istituzionale significa che di fronte ad un episodio che, come è stato già notato in precedenza, ha una rilevanza molto tenue - e questo lo si verificherà in seguito - ha ritenuto di poter svolgere meglio le proprie difese, sia da un punto di vista politico sia sotto altri profili, non ricoprendo più il ruolo di Assessore: di questo dovremmo dargliene atto. Specialmente per il momento particolare che stiamo attraversando, un momento ormai preelettorale nella nostra città capoluogo, quindi il clima e molti interventi sono stati caratterizzati, deviati, in qualche modo, da questo particolare momento.
Così le ricostruzioni di fantasia - perché così devono essere qualificate le parole del collega Chiezzi, che a quanto consta altro non conosce se non le copie delle deliberazioni che sono circolate nei giorni scorsi - del collega Chiezzi sulla volontà di individuare dei responsabili tecnici, sono da collegare con il particolare momento preelettorale.
Non mi risulta che ci sia una volontà di scaricare la responsabilità dell'accaduto sui "tecnici" e se ci fosse, io e il Gruppo, respingeremmo fermamente tale tentativo.
Credo invece che debba essere perseguita la strada che correttamente almeno in questa prima fase, indicava il Presidente Ghigo, cioè di un'indagine amministrativa per dar modo ai colleghi e a noi tutti di conoscere la realtà dei fatti.
Non basta conoscere, avere copia di questa deliberazione, ma bisogna che gli uffici ci facciano pervenire copia delle lettere d'offerta possibilmente una ricostruzione di quello che è stato tutto l'iter di individuazione della ditta, dell'esigenza di intervenire con quel particolare tipo di strumento e tutte quelle altre notizie che possono essere necessarie, opportune per meglio conoscere come si sono svolti i fatti.
Credo che in questo momento, pur non essendo pregiudizialmente contrario a Commissioni di indagini, a Commissioni di inchiesta, si debba prima di fare quella scelta, avere qualche notizia in più e credo anche che sia opportuno lasciar passare questo periodo preelettorale perché devo dare atto della correttezza della dichiarazione del collega Marengo; credo per che ci siamo tutti, in questo dibattito, lasciati andare un po' a valutazioni che risentono del particolare momento.
Pertanto credo che - e questa è la nostra proposta - si debba dare la possibilità al Presidente della Giunta di relazionare, in tempi sicuramente brevi - non per insabbiare qualcosa perché non c'è nulla che vogliamo insabbiare - sulla scorta di un'indagine amministrativa che gli uffici al massimo livello svolgeranno e successivamente, se emergeranno dei fatti tali da richiedere Commissioni di inchiesta o di indagine, noi saremmo favorevoli. Per il momento nutriamo grandi perplessità.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Colleghi, con un po' di difficoltà, come quando si presentano questi temi al Consiglio, ma con la sensibilità che è stata da tanti richiamata in quest'aula, oggi è necessario che ciascuno di noi esprima quello che prova in questa circostanza.
Peraltro il dibattito è stato estremamente pacato; ho apprezzato in particolare l'intervento della Consigliera Spagnuolo e anche gli altri interventi susseguitisi hanno mantenuto il livello di questa discussione pacato. Certo, si sono volute in qualche modo individuare delle responsabilità che, a mio modo di vedere, però sono rimaste a livello politico e questo rende atto ad un Assessore che, così come dice il comunicato stampa che la Giunta ha voluto diramare ieri, dà le proprie dimissioni onde poter affermare la propria correttezza e trasparenza. Non è neanche giusto che la Giunta regionale non abbia cercato di far recedere da questa...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Montabone. Pregherei i componenti la Giunta di entrare in aula e di accomodarsi ai propri posti. Non è possibile un atteggiamento di questo tipo: se gli Assessori non entrano in aula io sospendo la seduta fin quando non rientrano in aula.
Su un dibattito di così delicata importanza non è possibile che ci sia questa situazione: finiremo con abolire i corridoi retrostanti.
Prego, Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ovviamente la difficoltà che anticipavo prima in questo momento è almeno tripla, perché è difficile seguire un intervento così delicato così come volevo svolgerlo e dividerlo in più tranche.
Le motivazioni che hanno fatto dare all'Assessore Viglietta le irrevocabili dimissioni sono contenute in questo comunicato stampa e sono prima di tutto il voler affermare la propria correttezza e trasparenza cioè la libertà di poter affermare questi due fatti fondamentali. Credo che non sia neanche giusto, come qualche Consigliere ha affermato in aula oggi che la Giunta regionale si sia disinteressata e troppo in fretta abbia accettato queste dimissioni perché se le parole hanno ancora un peso credo che quegli inviti a recedere siano venuti da parte del Presidente della Giunta regionale stessa. Ebbene, le considerazioni sulla persona sono di estrema solidarietà, ma non solo per quanto ha fatto in questi due anni come Assessore, ma soprattutto per la correttezza che ha dimostrato in questo frangente: liberare dal Consiglio la propria presenza per potersi difendere autonomamente rispetto a possibili accuse che potrebbero venire.
Ebbene, io sono certo che, come altri hanno detto, non si possa tout court, sulla base di alcune espressioni che si sono avute in questo Consiglio regionale, sia nella scorsa seduta che oggi, giudicare anche soltanto l'atto amministrativo.
Non sarei in grado di giudicare quell'atto amministrativo perché non conosco la trafila burocratica dell'atto, e non posso, preventivamente dire se le responsabilità siano dell'uno o dell'altro.
Quindi il mio Gruppo accede volentieri all'iniziativa di alcuni Consiglieri che hanno proposto una Commissione di indagine.
Tale Commissione è importante per discutere su atti amministrativi dei quali noi non siamo tenuti a conoscere; ci sia, quindi, precedentemente un'istruttoria che ci permetta di giudicare. Credo anche di poter dire, con assoluta certezza, per le stesse motivazioni che non è giusto in questo momento che si ipotizzino delle responsabilità né da parte dell'Assessore né da parte della Giunta né da parte del personale. Questo potrà verificarsi soltanto ed esclusivamente nel momento in cui avremo il quadro completo della formazione di quella deliberazione.
Ho apprezzato anche alcuni interventi che volevano sottolineare come questo Ente ha assoluto bisogno di rivedere tutte quelle che sono le sue responsabilità al proprio interno. Credo che l'applicazione della legge n.
29 possa anche in questo Ente venire attuata: non è più possibile che le responsabilità siano un misto, una commistione fra quelle che sono le attività politiche e le attività funzionariali. Credo che il cittadino abbia bisogno, non soltanto in questi casi, di sapere quelle che sono le responsabilità e distinguere le responsabilità amministrative funzionariali da quelle che sono le responsabilità di carattere politico. Credo che sia utile, in questo momento, ribadire quello che in altre occasioni ho sempre detto: se noi riuscissimo - come tanti credono - a far diventare questa Regione veramente un ente legislativo, probabilmente in questo momento noi non staremmo a discutere di 18 milioni di gabbie per gli scoiattoli! Queste sarebbero funzioni che dovrebbero essere delegate a tutt'altri: agli Enti Parco, ai Comuni, alle Province e ad altri che hanno una gestione di carattere amministrativo.
Sottolineo ancora che ho apprezzato il fatto che il livello e il tono si siano mantenuti in questo modo. Ha ragione il Consigliere Marengo quando dice che non si possono fare le campagne elettorali basandosi su questi presupposti; l'importante è che nessuno abbia questa tentazione, perché se si intravedesse la tentazione di qualcuno di iniziare la campagna elettorale sul Comune di Torino, basandosi su questi temi, ci sarebbero occasioni per ribadire altre posizioni, certamente non di carattere giuridico, ma politico.
Ringrazio per l'attenzione dimostrata nei miei confronti, dichiarando la disponibilità assoluta alla costituzione di una Commissione di indagine e prendo spunto anche per dichiarare immediatamente il mio voto contrario all'ordine del giorno presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Colleghi Consiglieri, vorrei ricordare, se ce ne fosse bisogno, che nella discussione di martedì, seguita alla presentazione di un'interrogazione del collega Cavaliere, da più parti si è ipotizzata una possibile incompatibilità tra la funzione amministrativa e gli interessi societari e commerciali dell'Assessore Viglietta.
Ebbene, pur non sussistendo questa incompatibillità, pur non essendo motivata da nessuna prova provata, il collega Viglietta, con estrema correttezza, e direi con una disponibilità personale che bisogna riconoscergli, ha ritenuto di rassegnare le dimissioni. Cosa che peraltro era già stata avanzata dai banchi dell'opposizione. Oggi l'opposizione sposta il tiro, pur sottolineando che non è questione elettoralistica niente ha a che a vedere con il clima preelettorale che stiamo vivendo in molti Comuni, tra cui il Comune capoluogo, Torino. Se così è, ritengo che nessuno debba sentirsi sorpassato a destra o a sinistra, su posizioni estremamente oltranzistiche alle quali bisogna comunque dare una risposta.
Consentitemi quindi di sottolineare l'apprezzamento che il mio Gruppo ha nei confronti della Consigliera Spagnuolo che ha avuto la cortesia e la sensibilità di non entrare nel merito e di non cercare di tamponare elettoralisticamente le uscite di qualche componente di questo Consiglio regionale.
Devo dire di più, il Presidente Ghigo nel suo intervento aveva già preannunciato che la Presidenza della Giunta aveva messo in essere una sorta di indagine amministrativa, interna agli uffici, destinata a fare chiarezza. Ad oltranza si è voluto trasformare questa indagine interna in un'indagine consiliare, si è voluto aumentare il tono ed il livello; credo che male non faccia, anzi, farà estremamente bene al Consiglio regionale e soprattutto a quei Consiglieri che, freschi di nomina, non conoscono la complessità che sta alle spalle della redazione di una deliberazione di Giunta. Farà estremamente bene andare a verificare quali sono le difficoltà, quali sono le responsabilità oggettive di chi stila una delibera, quali sono le responsabilità dell'Assessore competente e quindi relatore e quali quelle della Giunta, che approva ed avalla in modo definitivo la deliberazione.
Farà bene a tutti questo momento di riflessione; ma non per identificare il colpevole - e su questo sono in disaccordo con alcuni colleghi - ma soprattutto per fare chiarezza sui metodi che questa Regione ancora oggi segue ed applica nel suo muoversi nell'amministrazione. Metodo che non differisce di una virgola da quello applicato venticinque anni fa alla prima seduta di Giunta della nostra Regione. E' un metodo sicuramente datato; è un metodo che deve essere rivisto alla luce di normative interne che ne valutino la qualità, la fondatezza, la legittimità e l'idoneità.
Anche di questo il Presidente aveva già sottolineato l'importanza asserendo che nel nuovo disegno di legge per il riordino del personale occorreva pensare alla funzione di garanzia e di legittimità nell'ambito della redazione di questi provvedimenti.
Consentitemi di sottolineare un fatto: l'Assessore Viglietta, al quale va la mia viva riconoscenza per quanto è stato capace di attuare, e il Presidente Ghigo hanno dato ampia risposta, già in apertura della discussione, a tutte le istanze che da questo dibattito sono scaturite. Si è voluto spostare ulteriormente il traguardo: ebbene, il mio Gruppo non ha alcuna difficoltà ad accettare questo spostamento in avanti.
Se sarà utile a fare chiarezza, siamo perfettamente d'accordo a dare il via alla Commissione consiliare d'indagine. Richiamerei però le parole della Consigliera Spagnuolo: "In questioni che attengono principalmente alla persona, cerchiamo di mantenere i toni, la dignità dell'aula al livello consueto di questo Consiglio; non spostiamoci su manifestazioni che non ci sono consone, che non rispondono alle tradizioni del Consiglio regionale del Piemonte".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Racchelli.



RACCHELLI Ettore

Signor Presidente, se possibile rinuncerei al mio intervento. Grazie.



PRESIDENTE

Certo, Consigliere Racchelli.
La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente del Consiglio regionale, signor Presidente della Giunta, innanzitutto, la mia solidarietà all'Assessore Viglietta ed un grazie per la sensibilità dimostrata nel rassegnare le dimissioni.
Sensibilità verso la Giunta e verso il Consiglio regionale ed, anche maggiore possibilità di azione per dimostrare la sua completa innocenza.
Ben venga la verifica amministrativa avviata dal Presidente della Giunta ben vengano tutte le iniziative atte a dare a tutti, nel più breve tempo possibile, la certezza - personalmente ho già tale certezza - che non vi sia colpevolezza da parte della Giunta e dell'Assessore stesso.
Sono certo che una Commissione d'indagine - come dice il Consigliere Marengo - o d'inchiesta - come dice il Consigliere Ghiglia - possa fugare qualsiasi possibilità di dare a questo spiacevole episodio responsabilità lontane dalla realtà.
Respingo, se era negli intendimenti, qualsiasi iniziativa elettoralistica da parte di qualche Gruppo dell'opposizione e mi auguro che si possa continuare nel percorso intrapreso di grande collaborazione tra maggioranza ed opposizione. Inoltre, deve essere chiaro che nessun funzionario può e deve essere colpevolizzato; credo che questa sia anche la linea della Giunta e di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

E' terminata la discussione sulle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale.
Sono stati presentati due ordini del giorno: il primo, a firma dei Consiglieri di Rifondazione Comunista, viene illustrato dal Consigliere Chiezzi.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Pur essendo venuto a conoscenza della presentazione di un ordine del giorno che richiede la costituzione di una Commissione consiliare d'indagine, confermiamo pienamente il primo documento, quello con il quale il nostro Gruppo chiede le dimissioni del Presidente della Giunta regionale: se c'è stato errore quest'ultimo è obiettivamente ed oggettivamente della Giunta regionale e del suo Presidente. Questo è indubitabile e incontrovertibile; non c'è da ricercare alcuna responsabilità: la responsabilità è lì, sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vederla: è del Presidente della Giunta regionale e della Giunta stessa, organo collegiale. Non si scappa! Tutto il resto è rappresentato da altre strade, più tortuose, per fare non si sa bene cosa.
Manteniamo quindi il primo ordine del giorno ed approfitto del fatto di avere la parola per la dichiarazione di voto sul secondo documento presentato.
La proposta di istituire addirittura una Commissione d'indagine consiliare non vede il nostro consenso; intanto, perché riteniamo non ci sia nulla da indagare; quanto detto dall'Assessore Viglietta lo scorso Consiglio ha già chiarito tutto: cosa volete indagare? E' stato spiegato tutto quanto, per filo e per segno: la deliberazione contraddiceva il percorso prescelto, e contraddicendo tale percorso alla luce del sole l'Assessore Viglietta l'ha detto chiaramente - le responsabilità sono facilmente individuabili. Occorrerebbe richiederne le conseguenze politiche; questo non viene fatto e si procede, invece, con l'istituzione di una Commissione che non si capisce bene cosa debba indagare, visto che è tutto chiaro. Inoltre, la Commissione dovrebbe - se ho capito bene indagare su atti compiuti dall'apparato della Giunta regionale. Ma perch il Consiglio regionale, già affaticato da numerosissime Commissioni dovrebbe inventarne una nuova, che si occupi dei problemi di gestione dall'apparato della Giunta regionale? Se la Giunta regionale vuole istituire una Commissione d'inchiesta sul proprio apparato, se la faccia! Perché il Consiglio regionale deve occuparsi di un atto amministrativo di 18 milioni deliberato dalla Giunta regionale e verificare quanto è stato fatto dagli uffici? E' compito improprio del Consiglio, sia perché l'atto è di competenza della Giunta sia perché l'atto, dal punto di vista della quantità, è di piccola rilevanza. Inoltre, la costruzione dell'atto stesso è chiara a tutto il Consiglio regionale; se volete capire meglio quanto accaduto nei vari passaggi all'interno dell'apparato regionale e della Giunta, costituite una Commissione di Giunta! Noi non siamo assolutamente favorevoli alla costituzione - e mi rivolgo al Presidente del Consiglio di un'altra Commissione del Consiglio regionale, da aggiungere alle otto già in funzione e alle due Commissioni speciali. Se la veda la Giunta! Per parte nostra, proponiamo l'individuazione, chiariti i fatti, così come ha fatto l'Assessore Viglietta, di una responsabilità e di trarne le conseguenze.
Quindi noi manteniamo questa linea primaria di individuazione della responsabilità e non ci sembra di dover indagare su alcunché perché tutto è fin troppo chiaro.
Voteremo ovviamente il nostro ordine del giorno e non partecipiamo al voto relativamente alla proposta di una Commissione di indagine.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che interviene in qualità di Consigliere.



GALLARINI Pierluigi

Sull'ordine del giorno firmato dal Consigliere Chiezzi e dai colleghi di Rifondazione Comunista, il nostro "no" era già implicito nell'intervento che abbiamo fatto in precedenza, ma pensavamo di doverlo motivare, ora che conosciamo il testo esatto del documento.
La motivazione migliore, più tranquilla, pacata e serena con la quale si dice "no" a questo ordine del giorno è la discussione che c'è stata in aula, e ci fa estremamente piacere che la risposta sia venuta attraverso il clima, le considerazioni e il tono con il quale il Consiglio e tutti i colleghi hanno affrontato la questione: ci sembra la risposta migliore. E' pleonastico dire che votiamo contro per una serie di ragioni, la principale delle quali è già emersa in questo Consiglio.
Sulla seconda questione, relativamente all'istituzione di una Commissione d'indagine, già altri colleghi Capigruppo di maggioranza hanno aderito alla proposta del collega Marengo, e noi siamo convintissimi che per ragioni di chiarezza, di trasparenza, di correttezza amministrativa, non avendo alcunché da temere dall'istituzione di una Commissione del genere, si debba dire "sì", per cui diamo il nostro assenso.
Certo condividiamo quanto ha detto il Consigliere Chiezzi circa il verificarsi di un possibile appesantimento. Tuttavia, penso che i Capigruppo abbiano la possibilità e le potenzialità per definire tempi modi e composizione, in modo tale che la bardatura burocratica non sia eccessiva e che questa Commissione possa lavorare, malgrado tutto il carico di lavoro distribuito nelle otto Commissioni normali, nelle Commissioni speciali e così via.
Immaginiamo che il concetto che si esprime attraverso questa adesione sia condivisibile, ma che questo concetto possa essere ottenuto e valorizzato attraverso uno snellimento che consenta di arrivare molto probabilmente alla considerazione che ha fatto il Consigliere Deorsola. E' opportuno, in tempi e in modi da stabilire, fare quella chiarezza che noi tutti auspichiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo precisare che è molto importante distinguere le questioni.
La responsabilità politica dell'Assessore Viglietta è molto chiara perché l'ha dichiarata egli stesso. Il Consiglio, non la Giunta, ha la necessità di capire, anche dal punto di vista amministrativo, cos'è successo, se cioè ci sono anche responsabilità della Giunta nel suo insieme, se ci sono responsabilità di funzionari, se ci sono altre questioni dal punto di vista politico-amministrativo. La Commissione d'indagine ha questo ruolo - ruolo autonomo del Consiglio - quando avviene un fatto grave di questa entità, e pertanto credo che non si possa soprassedere dal costituirla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Credo che un ordine del giorno così - l'ho già anticipato prima - si possa presentare soltanto leggendolo e scrivendolo con gli occhialini rossi del pregiudizio.
Penso invece che il dibattito che si è svolto in quest'aula, dove tutto il Consiglio presenta un ordine del giorno in cui, per autotutela, si vuol arrivare a fare definitivamente chiarezza su una situazione delicatissima da un punto di vista politico ed umano - forse umano, ancor prima che politico - sia la ragione non solo sufficiente, ma ridondante, per respingere questo ordine del giorno assolutamente fuori luogo e assolutamente privo di ogni fondamento non sulla logica, ma almeno sul buonsenso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Intervengo molto brevemente, per dire che do la mia adesione - che peraltro ho già dato firmandolo - all'ordine del giorno che chiede l'istituzione di una Commissione di indagine. Credo che questo competa al Consiglio, e non ritengo che per motivazioni di carattere burocratico formale, di appensantimento dei lavori del Consiglio si possa negare questa Commissione. Tra l'altro, i Consiglieri che erano presenti già nella passata legislatura ricordano, ad esempio, come ad un certo punto, proprio per autotutela del Consiglio, si fosse istituita la Commissione di indagine sulla sanità, la quale aveva lavorato bene, aveva concluso in modo unitario i propri lavori ed era stata molto importante per il Consiglio.
Ritengo che noi abbiamo bisogno di istituire questo organismo, per cui do il mio voto favorevole a questo ordine del giorno, mentre non partecipo all'ordine del giorno presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista proprio perché credo che sia più utile istituire questa Commissione di indagine del Consiglio che non altre richieste, che peraltro in questo momento mi pare rischino di essere solo una testimonianza e niente più.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 452 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte udite le comunicazioni dell'on. Enzo Ghigo relative alle dimissioni dell'Assessore Matteo Viglietta ritenuto che le responsabilità dell'approvazione della delibera di acquisto di trappole per scoiattoli è stata dalla Giunta regionale, organo collegiale presieduto dall'on. Enzo Ghigo invita il Presidente della Giunta regionale, on. Enzo Ghigo, a rassegnare le proprie dimissioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.



MARENGO Luciano

Vedo che non partecipiamo noi come molti Assessori!



(In questo momento molti Assessori non sono presenti in aula)



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è respinto con 4 voti favorevoli e 30 contrari (non hanno partecipato alla votazione 15 Consiglieri).
Prima di porre in votazione l'ordine del giorno n. 453 presentato dai Consiglieri Cavaliere, Saitta, Spagnuolo, Marengo, Rosso e Ghiglia, chiede di intervenire per dichiarazione di voto la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, io non avrei fatto la dichiarazione di voto, però prendo la parola per dare tempo agli Assessori...



(Il Presidente richiama in aula gli Assessori)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Spagnuolo.
Assessori, dovete essere presenti perché sulla fiducia della Giunta non c'è alcun problema prioritario!



(Gli Assessori rientrano in aula)



SPAGNUOLO Carla

La ringrazio, Presidente, per dare tempo a questa Giunta di ricomporsi perché è una cosa rispetto alla quale io sono allibita.
Non è possibile che le opposizioni non partecipino al voto su un ordine del giorno di sfiducia alla Giunta e che la Giunta sia fuori a telefonare magari per la campagna elettorale! Questo è un problema che desidero ribadire, dicendo che voteremo a favore dell'ordine del giorno che stiamo presentando. E' un po' una vergogna! Ribadisco la mia solidarietà personale, e del Gruppo, all'Assessore Viglietta.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 453, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte udite le comunicazioni del Presidente della Giunta regionale on. Ghigo relative alle dimissioni dell'Assessore Matteo Viglietta considerato che occorre fare immediata chiarezza sugli atti deliberativi che hanno suscitato le dimissioni dell'Assessore Viglietta decide di costituire una Commissione consiliare di indagine ai sensi dello Statuto e demanda alla prima Conferenza dei Capigruppo gli adempimenti del caso".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 47 voti favorevoli e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 451 relativo alla disciplina del rapporto di sub-fornitura


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Prima di sciogliere il Consiglio, volevo chiedere se fosse possibile procedere alla raccolta dei 40 voti per l'iscrizione all'o.d.g. e alla votazione dell'ordine del giorno firmato anche da alcuni Gruppi della minoranza - gli altri colleghi che già l'avevano votato nel 1995 possono ovviamente aggiungere le loro firme - sui termini di pagamento dei contratti e delle sub-forniture. Ciò perché la prossima settimana inizia la discussione alla Camera e con questo documento si chiede un impegno della Giunta ad attivarsi affinché questa legge vada in porto, legge tra l'altro presentata dal Senatore Tapparo (lo dico proprio perché è citato nell'ordine del giorno). Questa è la mia richiesta, vista l'urgenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Intervengo per dire che sono favorevole alla richiesta del Consigliere Ghiglia di iscrivere all'o.d.g. e mettere in votazione questo ordine del giorno, sia perché l'ho firmato io stesso sia perché risponde ad un'iniziativa che parlamentari del nostro Gruppo a livello nazionale stanno portando avanti; credo quindi che l'apporto del Consiglio regionale a questa proposta di legge sia importante.
Tra l'altro, noi abbiamo presentato, a firma di alcuni Consiglieri del nostro Gruppo, ma anche di altri, un ordine del giorno che affronta la questione dei ticket sanitari.
Chiedo che anche questo ordine del giorno sia messo in votazione oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Non mi risulta che siano arrivati degli ordini del giorno.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Su questo argomento, invece, noi abbiamo presentato un'interrogazione consegnata stamane alla Presidenza, quindi dovreste averla. Si tratta di un'interrogazione urgente per cui, se l'argomento viene messo in discussione, chiederemmo una risposta prima della votazione dell'ordine del giorno; diversamente, possiamo trasformarla in ordine del giorno, però la nostra interrogazione è stata presentata.



PRESIDENTE

Io però non ho nulla.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vedo che, a differenza di quanto deciso in sede di Conferenza dei Capigruppo, continuiamo i nostri lavori su altri temi all'o.d.g. Anch'io avrei un ordine del giorno, che chiedo di inserire all'attenzione dei lavori del nostro Consiglio e di mettere in votazione, sul problema del traffico di armi, che è consegnato all'aula.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Si tratta solo dell'iscrizione: ognuno poi può esprimere con il voto il proprio giudizio sugli ordini del giorno.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

L'ordine del giorno dovrebbe essere stato presentato un'ora fa, ma gliene sta per giungere una copia.
La cortesia che chiediamo a lei, Presidente, e al Consiglio, è di approvare questo ordine del giorno, che offre all'Assessore e alla Giunta la possibilità di affrontare la discussione su questo tema.
L'ordine del giorno esprime semplicemente la preoccupazione evidenziata oggi dalla comunità piemontese in relazione ad una delibera che dovrebbe essere adottata - uso il condizionale perché non conosciamo le intenzioni vere della Giunta e dell'Assessore - in riferimento all'aumento dei ticket.
Il documento vorrebbe chiedere a lei, Presidente, e al Consiglio di impegnare la Giunta e l'Assessore a riferire nella riunione consiliare di martedì qual è la posizione che si sta per assumere e consentire un confronto politico corretto in quest'aula. E' davvero un'occasione per affrontare un tema molto importante.



PRESIDENTE

Mi pare che sull'ordine del giorno relativo alle forniture effettuate dai sub-fornitori ci sia il consenso unanime del Consiglio. I firmatari sono i Consiglieri Botta, Montabone, Gallarini, Marengo, Peano, Gliglia Minervini, Casoni, Griffini, Mancuso e Salerno.
Ricordo che per l'iscrizione sono necessari 40 voti.
Propongo dunque di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 451.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il problema delle condizioni e dei tempi di pagamento delle forniture effettuate dai sub-fornitori ai grandi poli di produzione e distribuzione, crea difficoltà ormai insostenibili alle piccole e medie imprese e agli artigiani costretti, da una parte a gravose esposizioni (a tassi elevatissimi) nei confronti degli enti bancari per poter pagare a breve termine i fornitori di base e, dall'altra, a subire spesso tempi di pagamento lunghissimi (180/250 giorni) da parte dei loro committenti considerato inoltre che tali procedure si risolvono in un circolo vizioso nel quale le piccole e medie imprese vedono erosi i propri utili e sono costrette a rinunciare a parte delle commesse, onde evitare esposizioni bancarie eccessivamente gravose considerato infine che quanto riportato in premessa causa un aumento dei listini con conseguente aumento dei prezzi al consumo e relativo incremento dell'inflazione preso atto che in data 28/6/1995 la X Commissione permanente del Senato ha licenziato a maggioranza un disegno di legge relativo alla 'Disciplina del rapporto di sub-fornitura' presentato dal Senatore Giancarlo Tapparo preso atto inoltre che tale disegno di legge prevederebbe la prescrizione della forma scritta nel contratto di fornitura, l'imposizione di una forte penale per il mancato pagamento entro i termini, la norma sull'abuso delle posizioni di dipendenza economica, la norma sul pagamento dell'IVA e la norma sull'arbitrato preso atto infine che il succitato disegno di legge, pur con alcune carenze (relative soprattutto al pagamento dell'IVA e ad alcuni problemi inerenti l'arbitrato e la possibilità di deroga ai 60 giorni nei tempi di pagamento), rappresenta un notevole passo avanti nella prassi italiana dei termini di pagamento, che anche ad avviso di autorevoli membri dell'Unione Europea è la peggiore d'Europa preso atto infine che il 6/3/1997 il disegno di legge sulla sub-fornitura riprenderà l'iter parlamentare in aula al Senato impegna la Giunta ad attivarsi verso il Presidente del Consiglio al fine di ottenere una rapida approvazione del disegno di legge impegna inoltre la Giunta ad attivarsi in un disegno di legge di iniziativa regionale, confrontato con le Associazioni di categoria e le parti sociali al fine di arrivare ad una legge finale opportunamente emanata che possa sanare definitivamente le summenzionate anomalie e storture".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti documenti: ordine del giorno n. 454 presentato dai Consiglieri Marengo, Bortolin Manica, Riba, Riggio, Suino e Peano relativo all'aumento dei ticket sanitari ordine del giorno n. 455 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea, Simonetti, Cavaliere, Peano, Spagnuolo e Marengo relativo alla missione del Ministro Andreatta in Indonesia e alla vendita di armi ad una nazione che non rispetta i diritti umani ordine del giorno n. 456 presentato dai Consiglieri Racchelli, Galli Toselli e Gallarini relativo alla riduzione dei costi dei prodotti petroliferi per autotrazione nelle zone di confine.
In merito all'ordine del giorno n. 454, è stata anche presentata l'interrogazione urgente n. 1122 da parte della Consigliera Spagnuolo.
Possiamo benissimo iscrivere il documento, ma per quanto riguarda la risposta sul merito e i tempi di questa risposta mi rifaccio alla Giunta.
Se l'Assessore ritiene che martedì, tra le interrogazioni di urgenza rilevata e rilevante come la Consigliera Spagnuolo ha sottolineato, ci possa essere l'occasione opportuna per rispondere, si può fare.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Senz'altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Come di regola, chiederei che all'o.d.g. venisse iscritto il punto relativo all'ordine del giorno che è in arrivo o che è stato presentato dai colleghi del PDS. Chiederei che venisse iscritta anche l'interrogazione connessa. Perché è successo - e l'ho detto anche agli uffici - che su Expo 2000 è stato iscritto soltanto l'ordine del giorno e non l'interrogazione.
Non vorrei che questo si ripetesse.



PRESIDENTE

Nel nuovo o.d.g. è stata iscritta anche l'interrogazione su Expo 2000.



SPAGNUOLO Carla

Sì, su mia richiesta.



PRESIDENTE

Comunque siamo d'accordo: lo abbiamo detto prima.
Procediamo dunque all'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 454 più l'interrogazione n. 1122.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono iscritti all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
Allora, martedì, l'interrogazione urgente presentata dalla Consigliera Spagnuolo e l'ordine del giorno n. 454 presentato dai Consiglieri Marengo Bortolin, Manica, Riba, Riggio, Suino e Peano verranno discussi con priorità assoluta rispetto agli altri argomenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Mentre sono benvenute le firme di altri Gruppi, io chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 455 come per gli altri due ordini del giorno. Non ne chiedo l'immediata discussione e votazione, però se il Consiglio decide di discuterlo sono d'accordo, ma non è una mia richiesta.



PRESIDENTE

Va bene.
Pongo pertanto in votazione l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 455.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
Propongo infine di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 456.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,45)



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