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Dettaglio seduta n.109 del 17/02/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Benso, Casari e Peano.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Trasporti su ferro

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla visita del Ministro Burlando a Novara - Presentazione questione preliminare


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Una questione preliminare per chiedere al Presidente della Giunta regionale di svolgere una comunicazione circa le dichiarazioni che egli ha reso in quest'aula, relativamente alla giornata del 27 febbraio, durante la quale il Ministro dei Trasporti Claudio Burlando dovrebbe essere in visita in Piemonte.
Nella scorsa riunione il Presidente della Giunta regionale, a seguito delle richieste del mio Gruppo di adoperarsi in modo da consentire che durante questa visita le istituzioni regionali, provinciali e comunali interessate potessero avere un rapporto proficuo con il Ministro sui temi in discussione, aveva detto che per quanto riguardava la giornata del 27 febbraio il Ministro era dato per presente nella città di Novara - queste le parole di Enzo Ghigo: "Il giorno dopo mi risulta avere un impegno di tipo privato in Provincia di Novara" - e poco dopo affermò - "non so chi incontra a Novara". A quel punto, prendendo atto di queste dichiarazioni la richiesta di invitare il Ministro ad incontrare, lo stesso giorno 27, le istituzioni è stata lasciata cadere dal mio Gruppo.
Il giorno successivo, ricevo dal Gruppo di Rifondazione Comunista di Novara un volantino nel quale si annuncia un convegno, organizzato dal PDS: "Novara: un crocevia per l'Europa", presieduto dall'on. Giovanni Correnti introdotto dal sen. Sergio Vedovato; intervengono l'on. Enzo Ghigo Presidente della Regione Piemonte ed un'altra serie di personaggi; conclude l'on. Claudio Burlando, Ministro dei Trasporti.
Il fatto mi ha lasciato stupefatto e rammaricato, in quanto contraddiceva clamorosamente sia l'affermazione del nostro Presidente secondo la quale il Ministro era in visita privata, visto che invece in quanto tale partecipava ad un convegno, sia l'inconsapevolezza del Presidente Ghigo su cosa avrebbe fatto il Ministro Burlando a Novara, vista la disponibilità alla partecipazione al convegno, stampata su un volantino pervenuto sul tavolo del mio Gruppo poco più di 24 ore dopo.
Dato che al di là delle naturali contrapposizioni su questioni di merito penso che la correttezza, la chiarezza e l'onestà di comportamento siano la base necessaria per i confronti sia pure nella differenza delle idee, mi trovo a disagio. Vi dico, sinceramente, che non so più a cosa credere di quanto dice il Presidente della Giunta regionale anche in quest'aula. Fino a quel giorno pensavo assolutamente fuori discussione un incontro con il Ministro, tant'è che non ho contestato in alcun modo la dichiarazione del Presidente Ghigo: "Non so cosa faccia Burlando; è, comunque, in visita privata".
Gradirei un chiarimento; voglio capire il modo in cui dobbiamo trattare le questioni che il Presidente della Giunta ci propone. Gradirei una spiegazione da parte dello stesso Presidente.



(Il Consigliere Chiezzi consegna una copia del volantino al Presidente della Giunta, Ghigo)



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Nell'ultima seduta di Consiglio si è aperta una discussione sollecitata dal Gruppo di Rifondazione Comunista, attraverso un ordine del giorno - che poi non è stato approvato - che richiedeva che durante la visita del Ministro Burlando fosse possibile ritagliare nella giornata del 26, quella che si svolge a Torino, un momento di incontro con il Consiglio regionale. Mi sono immediatamente attivato presso la Segreteria del Ministro, attraverso la mia, per inserire nella giornata di mercoledì 26 un incontro con il Consiglio regionale. E, allo stato attuale, credo di poter dire che questa possibilità è stata accettata; di conseguenza, dopo l'incontro con la Giunta regionale, nell'arco della giornata che prevede anche un incontro con il Comune di Torino e la Provincia di Torino, ci sarà la possibilità, all'interno del Consiglio regionale, di avere un incontro con il Ministro Burlando. Pertanto, per quanto riguarda la sollecitazione che il Consiglio mi ha sottoposto in relazione al giorno 26, credo di avere risposto con soddisfazione.
Per quanto riguarda la giornata successiva, per fugare i dubbi sulla credibilità delle mie affermazioni al Consigliere Chiezzi, obiettivamente ritenevo, perché così mi era stato detto dalla Segreteria, che la visita del Ministro Burlando del giorno successivo non fosse ufficiale.
D'altro canto, tempo fa il Gruppo PDS mi chiese di partecipare ad un convegno al quale diedi la mia disponibilità. Non necessariamente era obbligo mio collegare i due eventi; in genere, quando incontro delle persone - e dei Gruppi - che mi sollecitano la partecipazione ad un convegno, dò la massima disponibilità non memorizzando neanche la data demandando poi alla mia Segreteria l'organizzazione di questi impegni.
Quindi, se equivoco c'è stato, c'è stato in relazione al fatto che nel momento in cui, tempo fa - la cosa risale a circa 25/26 giorni fa - ho dato la mia disponibilità alla partecipazione al convegno, non ho collegato immediatamente che era lo stesso che si svolge il giorno 27 a Novara e al quale parteciperà - presumo, in quanto non sono in possesso, come Giunta regionale, di dati ufficiali - il Ministro Burlando.
Ritengo dunque di non avere alcuna responsabilità né, tanto meno, di avere detto delle cose non vere. Io rispondo a sollecitazioni; del resto credo che anch'io, come Presidente della Giunta regionale, abbia il dovere e il diritto di partecipare a convegni di partiti anche diversi da quello al quale appartengo. Se poi in questo convegno c'è un rappresentante del Governo che è di quel partito, ne prendo atto, non credo di dover come Presidente della Giunta fare delle riflessioni o delle considerazioni.
Diverse sono invece le considerazioni che la sollecitazione del Consigliere Chiezzi ha messo in evidenza sulla presenza istituzionale sia in Provincia di Cuneo che in Provincia di Torino quando un Ministro della Repubblica fa una visita sul territorio; di conseguenza, un'istituzionalizzata presenza della Giunta regionale in tutti i momenti della visita che il Ministro terrà sul nostro territorio.
Per quanto riguarda il giorno successivo obiettivamente io non mi sento in colpa, non credo di avere detto una bugia e non vedo onestamente alcun tipo di responsabilità da parte mia nel partecipare ad un convegno piuttosto che ad un altro.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

La comunicazione è fatta.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di intervenire sulla comunicazione.



PRESIDENTE

Ma non sarebbe dovuto; lei ha domandato una risposta.



CHIEZZI Giuseppe

Io ho chiesto una comunicazione e chiedo di poter dire due parole anche perché il Presidente Ghigo è a posto con se stesso e non so se i colleghi pensino che sia a posto anche con l'aula, nel senso che almeno il tenere presente i propri impegni dovrebbe essere una questione scontata mentre invece prendo atto che il Presidente Ghigo non organizza il proprio tempo, i propri pensieri in modo tale da sapere cosa farà qualche giorno appresso. Questa è una sbadataggine che può portare ad incomprensioni o anche a polemiche che da questa parte dell'aula sono inevitabili, perch non pensavo di trovarmi di fronte ad un Presidente della Giunta regionale che non sa cosa farà, che prende impegni alla "carlona", affastellandoli e non presentandosi in aula almeno con l'agenda ordinata.
Almeno di questo penso avrebbe dovuto dare atto al Consiglio perch anche per noi trovarci di fronte a questioni di questo genere non è per nulla simpatico, per cui invito, a nome del Gruppo, il Presidente della Giunta a non considerare l'attività sua in convegni intanto un'attività di tipo privato né attività della quale non debba opportunamente anche informare, specialmente quando si tratta di discussioni che ineriscono l'argomento, quest'aula o almeno di non negarne l'attività così come il Presidente ha fatto. Da questo punto di vista, avrei gradito un cenno critico ed autocritico di questo comportamento. Viceversa il Presidente Ghigo, distratto, si assolve, ma i rapporti in quest'aula non è che migliorino, se continua questa approssimazione con la quale il Presidente che è il Presidente di tutti, organizza i propri impegni.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame progetto di legge n. 260: "Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1997 degli interventi previsti da leggi regionali nonch disposizioni finanziarie per l'anno 1998" (seguito)


PRESIDENTE

Prosegue ora l'esame del progetto di legge n. 260, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dopo l'interruzione dell'esame del progetto di legge n. 260 relativo al bilancio desidero fare alcune considerazioni che mi auguro siano propedeutiche ad una valutazione più serena del dibattito che ci aspetta nei prossimi giorni e magari ottenere anche un minimo di disponibilità a procedere in senso spedito sull'agenda dei nostri lavori.
Riprendo queste riflessioni che ho già fatto nel discorso di apertura sulla discussione del bilancio. In linea di principio non esiste da parte di questa Giunta la volontà di non accogliere le istanze, che vengono sotto forma di emendamenti, anche da parte dell'opposizione, perché ci rendiamo conto che, soprattutto in relazione al periodo che la nostra nazione, ma in particolare la nostra Regione vivono, non si possa - questa dichiarazione l'ho fatta più volte - su certi temi avere una larga disponibilità ad accogliere anche quei suggerimenti, che possono venire attraverso la presentazione di emendamenti, di particolari temi che anche noi riteniamo di primaria importanza e che con il contributo e il suggerimento dei Gruppi possono essere risolti in maniera esaustiva e soddisfacente.
La stessa considerazione vale per un certo numero di emendamenti presentati dalla Lega, sempre nell'ambito della valutazione complessiva di temi importanti, legati alla non dispersione di quel patrimonio di piemontesità che la nostra Regione deve esprimere e che deve continuare ad esprimere. In relazione a questo, la Giunta raccoglie le istanze che sono pervenute da parte del Gruppo della Lega Nord e si impegna a prendere in considerazione alcuni progetti di legge giacenti nelle aule delle Commissioni, presentati dal Gruppo della Lega Nord stessa. Questi progetti per essere più specifici e per non incorrere in interpretazioni che non siano corrette, sono i seguenti: il primo riguarda un emendamento che abbiamo già praticamente discusso ed approvato in quest'aula, che è quello relativo ai referendum propositivi e di conseguenza all'art. 75, se non vado errato, della Costituzione. L'altro riguarda il progetto di legge sulla bandiera piemontese, per quanto concerne gli aspetti di esposizione della bandiera, naturalmente non mettendo minimamente in discussione che prima si espone quella nazionale e poi quella della Regione Piemonte. Il terzo è quello relativo al patrimonio della lingua piemontese; il quarto è quello sulla polizia locale; il quinto è relativo agli uffici di rappresentanza a Bruxelles. Su questo emendamento, devo dire che il disegno di legge n. 42 (relativo alla riorganizzazione dell'Ente regione), che mi auguro possa essere presto in discussione presso la I Commissione, prevede proprio l'identificazione di un ufficio specifico a Bruxelles in rappresentanza della Regione Piemonte.
Rispetto a questi cinque progetti giacenti nelle Commissioni da più tempo, essendo e valutando che gli stessi sono nell'interesse e nella tutela delle caratteristiche di piemontesità, e non altro, ritengo che la Giunta, e di conseguenza la maggioranza che io rappresento, si debba impegnare a metterli in discussione presso le Commissioni, in modo da aprire un dibattito sulla tematica politica che il Gruppo consiliare della Lega Nord sta proponendo e che ritiene fino ad oggi non aver avuto la soddisfazione che, come del resto ogni altro Gruppo, meriterebbe.
Mi auguro che queste considerazioni possano essere propedeutiche ad una serena discussione del bilancio.
Non voglio entrare nel merito dei singoli emendamenti che le forze di opposizione hanno presentato - se volete posso anche farlo, ma credo che lo farà l'Assessore Gallarini: quelli specifici di tipo sociale sulla psichiatria, la legge sui manicomi, alcuni finanziamenti di leggi che sono in fase di attuazione ed approvazione, la famiglia, quello della collina alcune considerazioni sulle politiche legate all'occupazione, sulla quale abbiamo già discusso un emendamento e stanziato ulteriori 6 miliardi alcuni emendamenti legati alla politica dei trasporti, che so essere stati presentati da Rifondazione Comunista, un emendamento specifico su un'area particolarmente in crisi della nostra regione, il Canavese, e alcune considerazioni su un'importante e stimolante sollecitazione che ci è pervenuta dal Gruppo di Rifondazione Comunista, quella legata alla tutela del suolo e al riordino, dal punto di vista idrogeologico, del nostro territorio.
Credo che si possano aprire i lavori ed affrontare una discussione serena su questi temi, nei confronti dei quali - come ho già avuto modo di dichiarare - non snaturando la politica di bilancio che questa Giunta ha voluto esprimere, c'è un'ampia disponibilità ad interpretare e valutare gli emendamenti che riteniamo essere propedeutici a quell'obiettivo che insieme ci dobbiamo porre: dare alla nostra Regione un bilancio e delle risorse che le permettano il giusto sviluppo e il giusto rilancio. Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame degli emendamenti all'art. 1.
E' stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Chiezzi Moro, Simonetti, Papandrea, Spagnuolo, Marengo e Cavaliere che recita: incrementare il cap. 10330 di L. 300.000.000, prelevandoli dal cap.
15950, per sostenere gli oneri conseguenti all'iniziativa e all'impegno assunti con l'ordine del giorno n. 280 approvato dal Consiglio regionale del Piemonte l'11/9/1996.
Devo ricordare che il Consigliere Chiezzi ha presentato un altro emendamento su questo capitolo, prevedendone la riduzione di 300.000.000 emendamento che è già stato respinto.
Rimetto questo emendamento al parere della Giunta; occorre vedere se c'è la capienza finanziaria per poterlo onorare. Possiamo soprassedere un attimo, visto che è stato consegnato adesso? Ha chiesto la parola il Consigliere Farassino; ne ha facoltà.



FARASSINO Giuseppe

Signor Presidente, notoriamente sono un uomo di strada che parla con parole semplici e capisce cose semplici; non capisce cose complicate e soprattutto rifiuta di capire l'ambiguità di certi discorsi. Noi avevamo chiesto al Presidente di esprimersi su determinati progetti che stavano e che stanno particolarmente a cuore al nostro Gruppo, che hanno dato origine, a loro volta, ad una sorta di provocazione attraverso un numero di emendamenti.
L'impegno che avevamo chiesto, in particolare, concerne la legge sulla cultura piemontese, perché - mi scusi, Presidente - il discorso della bandiera era semplicemente un invito alla Giunta a far rispettare le decisioni di questo Consiglio, Consiglio del quale lei è Presidente, e soprattutto nei confronti di taluni Sindaci che rifiutano sistematicamente di esporre la bandiera piemontese, portando così avanti un discorso schifoso di colonizzazione sulle nostre terre. Quindi chiediamo solo di fare rispettare un atto di giustizia, e dovrebbe essere insito nel cuore di tutti coloro che - piemontesi o non piemontesi - dirigono un Consiglio che va ad amministrare questa Regione.
Così anche il discorso degli uffici di Bruxelles (ricordo che l'idea è partita da me) è semplicemente un invito alla Giunta; noi non vogliamo medaglie, ma solo sollecitare la Giunta sulla necessità di avere due o tre persone che nel bilancio annuale di questo istituto contino e siano in grado di fare guadagnare tempo e denaro al Consiglio ed alla Regione.
Quindi, non sono cose particolarmente importanti.
Il discorso della cultura piemontese, invece, è molto importante perché non possiamo perdere il patrimonio che abbiamo ricevuto in eredità dai nostri avi. Non c'è nulla, se volete, di politico in questo, c'è soltanto un atto d'amore e sicuramente un fatto culturale. Che il Presidente dica di impegnarsi a mettere in discussione, a noi non basta signor Presidente. Io vorrei che lei dicesse: "Mi impegno ad appoggiare questa iniziativa finché andrà in porto". Con ovviamente le dovute difficoltà, emendamenti di compromesso che noi siamo già fin d'ora disposti a discutere ed accettare. Ma lei capisce che l'impegno a mettere in discussione è un qualcosa che la mia natura di uomo di strada non riesce a comprendere. Amo i colori distinti: il nero, il rosso, il bianco; il fucsia e i colori del sottobosco non riesco a comprenderli. Quindi, se lei vuole essere un tantino più chiaro e dare o meno, in sua piena coscienza e libertà, una certezza in questa sede, io gliene sarei, a nome del mio Gruppo, molto grato.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non vorrei avere, in pochissimo tempo, imparato quelle arti di poca chiarezza che contraddistinguono magari chi fa politica. Nelle mie affermazioni intendevo che l'impegno - e lo vedremo anche nell'ambito della discussione degli emendamenti che avete presentato - non è solo di tipo formale, ma è anche sostanziale, perché noi non ci fermiamo solamente alla discussione; questi cinque progetti di legge saranno appoggiati anche da questa maggioranza in modo che, nell'ambito di una discussione che dovrà comunque avvenire all'interno delle Commissioni e, in fase successiva, del Consiglio, possano intraprendere il loro percorso legislativo e addivenire a quello che quest'aula riterrà opportuno esprimere.



PRESIDENTE

Sull'emendamento Chiezzi ed altri la Giunta cosa dice?



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Ci è stato presentato pochi secondi fa e ci riserviamo di valutarlo. Il Consigliere Chiezzi faceva riferimento ad un ordine del giorno che il Consiglio ha approvato: chiediamo di poterlo reperire e di valutarlo.



CHIEZZI Giuseppe

E' allegato all'emendamento.



PRESIDENTE

Lasciamo il tempo necessario alla valutazione.
Nel frattempo, proseguiamo l'esame degli emendamenti all'art. 1.
50/A) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: cap. 10485, contributo di L. 60.000.000 per la realizzazione delle iniziative del Circolo della Regione Piemonte.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
50/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Angeli, Saitta, Spagnuolo, Cavaliere ed altri: il cap. 11140 è aumentato di L. 100.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Non lo accogliamo.



SPAGNUOLO Carla

Per quale motivo?



PRESIDENTE

C'era stata una lunghissima discussione la scorsa volta.



SPAGNUOLO Carla

Questo è nuovo.



PRESIDENTE

No, la discussione è stata interrotta con l'ultimo intervento del Consigliere Foco, dopodiché si era sciolto il Consiglio.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Dopo l'interruzione del Consiglio della volta scorsa abbiamo esaminato tutti gli emendamenti e ci siamo orientati a dare delle risposte solo su alcuni. Questo non è fra quelli.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli, 18 contrari e 2 astensioni.
50/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11150 incrementare di L. 1.000.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
La Giunta non lo accoglie.



SPAGNUOLO Carla

Perché?



PRESIDENTE

E' già stata data spiegazione prima. La Giunta ha accolto gli emendamenti che sono stati ritenuti prioritari.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

C'è già un miliardo sul disegno di legge n. 260.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
50/3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11160 incrementare di L. 770.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Non lo accogliamo, ma cito dei dati che possono aiutare a capire: nel 1996 avevamo 525 milioni, sul bilancio rigido abbiamo zero, nel disegno di legge n. 260 abbiamo messo 1.730.000.000, cioè tre volte tanto quello che c'era nel 1996. Questa è la motivazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Gli emendamenti n. 51), n. 52) e n. 53) presentati dal Gruppo Lega Nord vengono ritirati.
53/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Saitta, Angeli, Spagnuolo, Peano, Cavaliere ed altri: il cap. 11172 è aumentato di L. 200.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Ho sentito poc'anzi le dichiarazioni del Presidente della Giunta che dopo uno sforzo credo notevolissimo all'interno della maggioranza - ha fatto un'apertura, assolutamente legittima, verso gli 850 emendamenti della Lega - il Gruppo della Lega ha dichiarato che almeno 600 di quegli emendamenti erano di tipo ostruzionistico - dicendo che era assolutamente d'accordo, avendo valutato positivamente le proposte pervenute - condivido la presa di posizione della maggioranza - sulla piemontesità sull'esposizione della bandiera da parte degli Enti pubblici per non essere colonizzati - probabilmente la colonizzazione del popolo italiano - quindi venivano accettati una parte degli emendamenti.
Siamo di fronte ad un emendamento che chiede di recuperare 100 milioni del 1996 del contributo alle imprese per l'avvio di progetti di impresa.
Ho ascoltato l'intervento del collega Farassino il quale sostiene che in un momento come questo è necessario aprire un ufficio a Bruxelles: il progetto è assolutamente condivisibile.
Il capitolo è stato portato da 400 milioni a 300; chiediamo di aumentarlo di 100 milioni per dare un aiuto alle imprese. Dovreste essere voi della maggioranza a proporre ciò, invece è la minoranza che propone un intervento di questo tipo, visto il problema della disoccupazione e il problema della riduzione constatata anche dalle statistiche che in questi giorni ci vengono fornite dall'IRES e da altre società di studi. C'è una contrazione del privato nell'impresa, pertanto noi chiediamo di aumentare il capitolo di 200 milioni per dimostrare - credo che mezzo miliardo per tutta la Regione Piemonte sia veramente pochissima cosa - un intervento nel mondo del lavoro anche sotto il profilo dello sviluppo economico del Piemonte. L'Assessore Gallarini ci dice che viene bocciato questo progetto tra l'altro si tratta di una legge che prevede il finanziamento di una legge regionale: mi pare ci sia qualcosa che non riusciamo a capire.
Ho letto attentamente tutta la relazione del Presidente propedeutica al bilancio, ho letto attentamente il Piano di sviluppo regionale, ma nei due documenti non esiste una comparazione di ciò che è stato, di ciò che è, e di ciò che sarà. Non c'è assolutamente alcuna comparazione. Vi è una linea di sollecitazioni, di indicazioni, di raccomandazioni verso un certo orientamento, ma non vi è alle spalle uno studio che permetta di capire se ciò che il Presidente ha proposto nella relazione programmatica al bilancio, se ciò che è proposto all'interno della prima bozza di Piano regionale di sviluppo, avrà un qualche effetto sull'economia, sulla cultura e sul modo di vivere dei piemontesi.
Uno dei problemi gravissimi che oggi abbiamo è che gli Enti pubblici non stanno esponendo la bandiera - bontà loro, credo sia nella loro facoltà anche se il Ministero dell'Interno ha detto che non era compatibile esporre oltre al gonfalone del Comune e la bandiera italiana, anche altre bandiere. Credo sia una presa di posizione da contestare, perché starebbe perfettamente bene anche - come ho già detto in altra occasione - il drapeau piemontese e la bandiera europea, visto che stiamo lavorando tutti per entrare in Europa. Su un emendamento di questo tipo, che io ritengo sia uno degli emendamenti essenziali per andare in quella direzione, lei non ha saputo o non ha voluto in questo momento fare un bilancio, ma soltanto darne delle indicazioni, che ritengo siano indicazioni condivisibili, se ci fosse anche l'altra parte che permette di fare le valutazioni di ciò che è stato - un anno e mezzo di Giunta Ghigo - e quello che sarà il futuro del Piemonte.
Noi abbiamo tentato con i nostri emendamenti, ma anche quelli del Gruppo di Rifondazione Comunista, di dare un supporto ad una serie di dichiarazioni - probabilmente una parte non le abbiamo condivise, ma una parte potremmo anche condividerle - su quello che è l'indirizzo di questa Regione e qual è il ruolo che deve assumere all'interno del rapporto con il pubblico, con gli Enti locali, con il mondo delle imprese e con il mondo del lavoro.
La prego, Presidente, di vedere se è ancora possibile fare un'opera di persuasione all'interno della Giunta e verso l'Assessore Gallarini affinché accettino alcuni nostri emendamenti che vanno nella direzione dello sviluppo del Piemonte.



PRESIDENTE

Voglio solo ricordare che su questo argomento vi sono anche gli emendamenti n. 53/2), n. 53/3), n. 53/4), n. 53/5) e n. 53/6). Quindi più o meno è lo stesso argomento.
Le chiedo, Assessore, una risposta complessiva su questi emendamenti proprio per l'omogeneità dell'oggetto.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Credo che non si possa che partire dalla constatazione che con questa proposta di bilancio la Giunta regionale ha deciso sostanzialmente di non finanziare più la legge n. 28. Sono stati prima citati gli emendamenti ad alcuni capitoli, tutti riferiti alla n. legge 28, ma nel bilancio 1997 non c'è alcuna indicazione di stanziamento in termini di competenza.
Quindi da questo si desume che la Giunta è disinteressata a quella legge - lo dico per i colleghi - il cui titolo è "Misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante la promozione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e per l'inserimento di nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati". Questo era l'obiettivo, la finalità della legge.
Nell'emendamento relativo al cap. 11172 si fa riferimento ai progetti di impresa, e ciò mi pare importante ed essenziale, così come diventa utile il riferimento agli altri capitoli per dare attuazione alla legge n. 28.
Noi riteniamo che tale richiesta non sia un fatto puramente formale, ma possa rappresentare una risposta ad un'esigenza evidenziata in più occasioni da parte del centro-sinistra. A questo proposito, mi è parso di capire che ci fosse un impegno anche da parte del Presidente Ghigo, nel momento in cui ha detto che le sue considerazioni erano propedeutiche per un buon andamento dei lavori del Consiglio.
Questo è per noi uno degli elementi essenziali, per cui, se le sue parole non sono propedeutiche al vuoto nell'intervento che ha fatto, faccio rilevare che si tratta di finanziare una legge importante per il nostro Piemonte. Ad ogni modo, credo che una risposta a questi emendamenti, se non nella misura in cui è stata richiesta, debba comunque esserci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il nostro Gruppo appoggia questo emendamento ed inoltre ne ha presentato uno al cap. 11175, che è quello che riguarda i soggetti svantaggiati che esamineremo più avanti.
Noi riteniamo che - l'abbiamo detto già nel dibattito generale - il problema della deindustrializzazione nella nostra Regione sia fortemente collegato a quello occupazionale e che sicuramente sia causa del declino di questa Regione. Constatiamo come questi capitoli abbiano avuto addirittura una diminuzione di spesa rispetto all'anno precedente, in una situazione che avrebbe invece richiesto delle scelte diametralmente opposte.
Dalla prima fase di dibattito sul bilancio abbiamo rilevato che in questi capitoli è stata ritoccata marginalmente una voce, quella sui lavori socialmente utili, incrementandola di mezzo miliardo. Tuttavia, se guardiamo l'insieme di queste ragioni e quanto è avvenuto nel corso del dibattito, riteniamo opportuno ritornare a quell'impegno assunto autonomamente dalla Giunta di stanziare 6.500 milioni sull'occupazione, che ci sembrava fosse il minimo dovuto. Era un impegno già assunto; poi, nel corso delle cose, questi soldi erano scomparsi e il dibattito, forse, è servito a farli riaffiorare.
Avevamo analizzato, tenendo conto dei vari aspetti, l'insieme degli investimenti che la Giunta proponeva sia per il problema della deindustrializzazione che per quello dell'occupazione e delle politiche attive del lavoro. Ritenevamo, così come continuiamo a ritenere, che ci sia un'insufficienza, cioè il problema è drammatico ed occorrono maggiore coraggio e indicazioni più forti.
Nel caso specifico di questi provvedimenti, da una parte si favorisce la creazione di imprese, dall'altra vi è un blocco che riguarda i soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro, i quali, in un mercato del lavoro già difficile, sono ulteriormente penalizzati e svantaggiati con un ulteriore aumento delle loro difficoltà. A questo proposito, dovrebbe esserci da parte della Giunta uno sforzo maggiore ed un'analisi più attenta dei messaggi che dà.
Noi pensiamo che occuparsi del Piemonte non sia solo un aspetto propagandistico di bandiere o di bandiera, ma che l'immagine debba concretizzarsi nei fatti. Si tratta del territorio piemontese, e l'immagine che si offre del Piemonte deve conseguentemente essere sostenuta dalle politiche che vengono proposte.
Da questo punto di vista, se non si fa alcuna modifica, se non vengono accolti gli emendamenti o una parte sostanziale di essi, riteniamo che si faccia addirittura un passo indietro rispetto all'anno scorso, sul quale avevamo già espresso un giudizio fortemente critico.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Colgo l'occasione per illustrare anche l'emendamento che noi abbiamo presentato al capitolo successivo, il n. 11176. Il capitolo che precedentemente è stato respinto dalla Giunta in qualche modo si collega a questo, in quanto faceva riferimento ai contributi alle Cooperative per svolgere servizi di assistenza.
Noi notiamo che, ad oggi, i servizi di assistenza vengono per lo più svolti dalle Cooperative e dal volontariato. A questo proposito, ci aspettavamo una risposta un po' più politica rispetto alla volontà di non accettare e quindi respingere il nostro emendamento. Faccio notare che questo specifico emendamento fa riferimento al problema dell'handicap quindi al sostegno per l'inserimento lavorativo di questi soggetti.
La cifra stanziata inizialmente sul bilancio (300 milioni) sembrava molto bassa e sostanzialmente simbolica a fronte di un problema che diventa invece sempre più di riflessione quasi sociale.
Noi crediamo che nell'ambito di una politica per l'handicap e quindi di una complessità di azioni positive rivolte a tale questione, 300 milioni fossero una cifra simbolica, che certo non si potevano proporre di risolvere nemmeno parte del problema.
In questa discussione vorrei coinvolgere - ma non lo vedo in aula anche l'Assessore all'assistenza, Goglio. La questione dell'handicap, che già sul territorio riflette i suoi disagi, non deve essere trasformata in semplice funzione socio-assistenziale, ma deve essere affrontata in tutta la sua complessità. Quindi crediamo che non possa essere risolta in modo esaustivo con dei semplici interventi di tipo assistenziale, ovvero con un sostegno assistenziale, ma debba essere affrontata con un insieme di azioni positive, in primo luogo nell'ambito lavorativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo molto brevemente, signor Presidente e colleghi, perché penso che, rispetto alle motivazioni espresse da alcuni Consiglieri di minoranza in quest'aula, la maggioranza debba porre una certa attenzione. Non sono cose dette così, che non hanno peso o significato: alcune hanno anche ragione d'essere. Questo, però, per contro, deve farci chiedere - e io confesso che non sono entrato a fondo e nel merito della n. legge 28 quali sono state le motivazioni per cui la Giunta non ha diminuito a bilancio alcuni importi di questi capitoli, ma addirittura li ha azzerati.
Non capita quasi mai, almeno come espressione di volontà, che capitoli di spesa vengano azzerati del tutto. Questo ci deve fare riflettere, oppure l'Assessore ci deve dire quali sono le ragioni che ci hanno portato ad azzerare questi capitoli rispetto alle motivazioni dei colleghi della minoranza, che hanno voluto sottolinearne l'esigenza. Perché? Può darsi benissimo che rispetto alle motivazioni forti, che sono state addotte con gli interventi della minoranza, ci sia qualcosa che non funziona nella stessa legge n. 28.
Qualora l'Assessore ci dicesse - e non lo sto inventando in questo momento, ma perché ho avuto un breve incontro con lui chiedendogli motivazione - che, per esempio, parte o quasi tutte le cifre iscritte alla legge n. 28 l'anno scorso non sono state spese, per contro direi che probabilmente, bisognerebbe mettere mano alla legge. Evidentemente, tale legge per qualche motivo non funziona e non riesce ad attivare quei benefici alle imprese che, in qualche modo, potrebbero significativamente portare avanti i discorsi che alcuni colleghi della minoranza hanno fatto.
Se è così, vorrei - prima di dire se vengono o meno accettati gli emendamenti sulla legge n. 28 - che l'Assessore ci dicesse quali sono le motivazioni per cui non è stato speso questo denaro negli anni scorsi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Credo che si debba fare una riflessione sulla serie di emendamenti presentata sulla legge n. 28 in materia di lavoro e di progetti delle imprese. Credo anche che una risposta di carattere politico, da parte dell'esecutivo, sarebbe importante.
La Giunta, oggi, ci ha detto: "Risponderemo approfonditamente agli emendamenti che riteniamo di accogliere"; è anche questo un metodo, per carità! Abbiamo presentato una serie di emendamenti che andavano sotto la voce "Sviluppo del Piemonte, occupazione, lavoro, sostegno alle imprese": credo che la Giunta non possa fermarsi a dei "sì" o a dei "no" di fronte ad emendamenti che non intendono modificare delle cifre, ma sottolineare l'importanza di una politica relativa all'occupazione e al lavoro. E' sulle politiche che ritengo si debba intervenire; non mi sembra che l'Assessore competente si sia espresso su questo punto.
Abbiamo delle leggi - e non soltanto in questo campo: ne abbiamo già parlato nella prima tornata di discussione del bilancio - che non sono finanziate per nulla.
In questo momento, non so da chi, è stata distribuita una fotocopia sulla quale c'è scritto: "Cuneo batte Vicenza 3 a 0: il sistema industriale del nord-ovest è come un motore diesel, molto lento, ma molto affidabile...
Azienda-Italia: il boom made in Piemonte, inatteso...". Nel momento in cui leggiamo questo tipo di documenti dovremmo chiederci il motivo per cui una legge molto importante come quella in discussione non viene minimamente finanziata.
Concludo con un'osservazione: le leggi bisogna farle funzionare prendiamo atto che nulla viene finanziato, che mancano i progetti. Cosa si è fatto affinché i progetti arrivassero? Diversamente, l'Assessore competente, o la Giunta, ci dicano chiaramente: "Aboliamo la legge".
Occorre capire, in caso contrario, il motivo per cui una legge così importante, mantenuta in vigore, non viene finanziata.
La mia domanda, in conclusione, è: "Cosa si è fatto affinché la legge possa funzionare"?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non interverrò sugli emendamenti già illustrati dai compagni, ma su quelli, due dei quali molto importanti, concernenti un indirizzo massiccio di sostegno all'occupazione, che abbiamo presentato come Gruppo e che prevedono un investimento di 50 miliardi, direttamente da parte della Regione Piemonte, per il progetto "Suolo sicuro", e 50 miliardi da dare a Comuni e Province.
Segnalo il fatto che, insieme a tutti gli emendamenti presentati dal centro sinistra, anche i nostri hanno proposto un indirizzo di bilancio diverso da quello della Giunta. Rileviamo che sull'indirizzo di bilancio proposto non sono venute, da parte del Presidente Ghigo, delle risposte leggibili comportamento che determinerà il nostro comportamento in aula.
Siamo imbarazzati a difendere, uno per uno, con tutta la forza possibile, ogni singolo emendamento a favore dell'occupazione. Possiamo metterci su questa strada massiccia di interventi e anche di correzione dei nostri emendamenti; chiediamo 50 miliardi, ma potremmo chiederne anche 49,5: possiamo graduare questa nostra richiesta, se la Giunta è sorda alla nostra iniziativa. Se, viceversa, la Giunta ci dà modo di capire in quale misura questo attacco al problema dell'occupazione che noi proponiamo insieme al centro-sinistra viene fatto proprio in tutto o in parte, la battaglia d'aula diventa più chiara. Altrimenti, saremo costretti a verificare, emendamento per emendamento, qual è il limite di compromesso raggiungibile in quest'aula. Cosa che potrebbe diventare molto faticosa invece di essere evitata da un colloquio più franco, più netto, magari anche più aspro, ma più concentrato sul possibile punto di equilibrio tra le proposizioni del centro-sinistra e nostre, e le vostre.
Mi stupisce che questo sforzo l'abbiate fatto solo nei confronti della Lega; se per fare questo avete solo bisogno di un po' di carta, siamo in grado di produrvela! Sembra proprio che vogliate indirizzarci lungo una strada che noi avremmo voluto evitare; nello stesso tempo, non abbiamo avuto risposte, dal Presidente della Giunta regionale, sul nocciolo del problema. Non possiamo andare avanti articoletto per articoletto emendamentino per emendamentino!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore al lavoro

In effetti, quando si è iniziata la seduta per il dibattito sul bilancio avevo dato un quadro generale per lasciar capire ai colleghi Consiglieri come si era impostato il bilancio relativamente al problema lavoro.
E' poi emerso che la legge n. 9 non era finanziata e non si è voluto credere che, comunque, si trattava di legge inattiva, in quanto i finanziamenti governativi vengono dirottati su altro capitolo e altra legge; nello stesso dibattito dissi che la legge n. 28 è in itinere presso la Commissione competente, in attesa del necessario riferimento dell'Assessorato al bilancio per avere le attribuzioni di finanziamento che ciascuna legge si merita, in aggiunta a quello stabilito nel finanziamento per questo bilancio.
Emendamento per emendamento, possiamo dire che per quanto riguarda il cap. 11140 - che non si riferisce alla legge n. 28 - non erano stati finanziati i contributi alle attività amministrative delle Cooperative liquidate nel 1996. Vedremo, nel 1997, se analoga operazione dovrà essere fatta nell'ambito dell'aiuto alla struttura delle centrali cooperative che hanno le sezioni regionali.
Per quanto riguarda il cap. 11150, nel 1996 erano stati stanziati 200 milioni, adesso è stato previsto lo stanziamento di 1 miliardo. Si tratta quindi di 800 milioni in più, dopo aver verificato che la capacità di spesa di coloro i quali dovrebbero attingere dalle risorse della Regione è relativa, non certamente per incapacità dell'Assessorato oppure dell'Amministrazione regionale ad attivare le cose che comunque devono essere attivate dagli altri, tranne che non si pretenda che noi si debba gestire direttamente queste partite, ma questa cultura non esiste più.
Per quanto riguarda il cap. 11172 avevamo nel 1996 un consuntivo di spesa di 40 milioni (potrebbero essere di meno, ma tra una cosa e l'altra si è calcolato che sono stati capaci di spendere soltanto 40 milioni) comunque per il 1997 abbiamo stanziato 300 milioni, e mi pare che sia una spesa in più.
Per quanto riguarda il cap. 11173 su una spesa di 100 milioni abbiamo aumentato, per dare credito alla possibilità di crescita delle attività per i contributi all'impatto del problema del lavoro, di 200 milioni, quindi abbiamo 300 milioni.
Per quanto riguarda il cap. 11174 nel 1996 non era stato stanziato nulla; nel 1997 abbiamo stanziato 400 milioni.
Per quanto riguarda il cap. 11175 sono stati stanziati 2,5 miliardi che sono, a detta di quanto risulta da tutto ciò che amministrativamente è stato consumato nel 1996, le risorse adeguate.
Per quanto riguarda invece altre partite in genere stiamo attendendo che la legge n. 28, così come è stata riveduta e corretta, non certo per renderla migliore nell'applicazione, ma più aperta alle problematiche del mondo del lavoro, abbia un ulteriore finanziamento compatibilmente con le risorse che saranno reperite da fondi accantonati e che potrebbero servire per la legge n. 28.
In genere, poi, la Regione, così come qualunque altra Amministrazione per quanto riguarda il problema occupazionale non è che possa pensare di risolverlo con questi interventi perché in ogni caso, sebbene gli sforzi che si stanno facendo riguardino il settore cosiddetto degli ammortizzatori sociali, sono gli investimenti della Regione che creano occupazione.
Vedremo se con tutto quello che dalla comunità potrà venirci attraverso il documento unico di programmazione, i distretti industriali e tutte quelle aree che si stanno attrezzando perché il privato possa investire, si riuscirà a mantenere l'occupazione nei livelli in cui andiamo ad operare.
Per quanto riguarda la legge n. 28 non mi pare che sia una legge non finanziata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Dal punto di vista politico, l'Assessore competente ha illustrato uno spicchio di politica piuttosto vasto relativamente alle problematiche del lavoro.
La motivazione per cui la cifra che era stata iscritta era inferiore a quella del 1996 era perché su 300.000.000 stanziati ne sono stati spesi solo 3.200.000, quindi sono rimasti in attivo 297 milioni, il che - come diceva il Consigliere Montabone - dimostra che qualcosa non funziona nell'ambito della legge che peraltro si sta rivedendo. Dopodiché se riteniamo di mettere i 200 milioni e di accogliere l'emendamento lo accogliamo, augurandoci però che non restino inutilizzati e che la legge n.
28 arrivi in porto in fretta per poter consentire di spendere quella cifra.



PRESIDENTE

La dichiarazione dell'Assessore mi pare sia stata esplicita: accoglie l'emendamento al cap. 11172.
Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 53/1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.
53/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Saitta, Angeli, Spagnuolo, Peano ed altri: il cap. 11173 è aumentato di L. 200.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La risposta della Giunta è stata negativa.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Non accogliamo l'emendamento perché questo è un caso diverso rispetto al precedente. Nel 1996 avevamo 250 milioni; nel rigido non abbiamo nulla e nel disegno di legge n. 260 che stiamo esaminando abbiamo già 50 milioni in più rispetto al 1996, quindi quei 200 milioni rappresentavano una risposta complessiva rispetto al gruppo di emendamenti annunciati prima dal Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Non riesco a capire o meglio la capisco benissimo la risposta che ha dato l'Assessore Gallarini, che non è adeguata al fatto che gli emendamenti sono tre: è vero che affrontano lo stesso ambito, ma sono tre questioni molto diverse tra loro e si tengono, peraltro, tra loro.
E' vero che la legge n. 28 non ha funzionato appieno, ma per far funzionare una legge bisogna attuare una politica adeguata a far sì che la legge funzioni: dare le informazioni ed intervenire laddove si creano le occasioni per intervenire e quindi dare i finanziamenti previsti dalla legge. Approvare gli emendamenti ai capitoli 11173 e 11174, che sono successivi a quello che è stato accolto, significa proprio dare forza ad un intervento per sviluppare l'imprenditoria. Il cap. 11173 è infatti titolato: "Contributi alle imprese per i servizi di assistenza alle imprese"; il cap. 11174 "Formazione imprenditoriale". Sono cose tra loro diverse, ma stanno insieme e sono strettamente collegate all'emendamento precedente, per cui non è che i 200 milioni che sono stati accettati prima siano esaustivi rispetto agli altri capitoli. Bisogna che ci siano anche gli altri capitoli per far sì che stia in piedi tutta l'impalcatura.
Invito a riflettere su questa questione, anche perché lo stesso Assessore Masaracchio ha detto prima che la legge n. 28 ha funzionato, che il problema non è quello della modifica per farla funzionare meglio, ma per renderla più adeguata alla situazione attuale e che poi verrà ulteriormente finanziata anche utilizzando gli accantonamenti - se ricordo bene le dichiarazioni dell'Assessore Masaracchio.
Proprio per questo motivo, invito ad accettare questi emendamenti dato che la legge n. 28 sarà ulteriormente finanziata quando sarà modificata dalla Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Intervengo per esprimere un voto favorevole a questi emendamenti facendo rilevare che su questi due emendamenti, se guardiamo i residui dell'anno 1996 a differenza dell'emendamento precedente, i residui sono stati zero - questo lo dico per riferirmi a ciò che chiedeva prima il collega Montabone. Credo che l'indice del funzionamento e dell'utilizzo dei fondi messi a disposizione non può essere che quello del residuo. Mentre per quanto riguardava l'emendamento precedente c'erano dei residui, su questi non ci sono, quindi è presumibile che per quanto riguarda questi due aspetti, cioè i contributi alle imprese per i servizi e l'assistenza e la formazione imprenditoriale, i fondi siano stati ben utilizzati.
Questo fatto ci induce a richiedere con più forza un maggiore finanziamento perché hanno risposto bene. Se ci fosse stato un residuo evidentemente sarebbe stato indice di difficoltà. Questo lo dico solo per riprendere un riferimento a quanto detto dal collega Montabone che ha posto una questione esatta dell'utilizzo reale delle risorse, ma non si può che fare riferimento ai residui.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Per ribadire il sostegno a questi emendamenti. Siamo favorevoli riteniamo che lo sforzo vada fatto in modo complessivo, sull'insieme dei capitoli, tenendo conto che la legge ha avuto questo percorso e che attualmente dovrebbe arrivare il parere, ma il lavoro in VII Commissione è stato concluso da un certo periodo, quindi non ci sono stati ostacoli nel fare avanzare la modifica della legge medesima.
Faccio notare che il capitolo successivo, il n. 11175, quello su cui ci sono i due maggiori emendamenti, l'emendamento di Rifondazione Comunista per 3 miliardi e mezzo e quello del PDS per mezzo miliardo, è il capitolo che ha funzionato di più, su cui erano concentrati i 2 miliardi e mezzo nell'anno scorso e sono stati spesi 2.487.825.000, quindi una percentuale vicina al 99%. Tenendo conto del fatto che il cap. 11175 riguarda i soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e che ha avuto una spesa totale, è stato impegnato senza difficoltà e se si va a guardare, già nel corso dell'anno, ha avuto una certa capacità di intervento e di spesa. Noi pensiamo che su questo capitolo - per la rilevanza che ha dal punto di vista occupazionale, ma anche per una certa efficienza che ha dimostrato anche semplicemente guardando il bilancio, è chiaro che se già l'anno precedente fosse stato investito di più, probabilmente sarebbero state spese anche quelle cifre ulteriori - quest'anno si debba dare un segnale di incremento, tenendo conto che di tutte queste voci è quella che ha avuto la resa massima in termini di spesa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Mi trovo in un certo imbarazzo, perché prima mi sono limitato al cap.
11173, cioè ai 200 milioni di cui si è parlato; il capitolo che nel 1996 prevedeva 250 milioni e in questo disegno di legge ne prevede 300. Nel cap.
11174, che nel 1996 prevedeva 150.000.000, quest'anno abbiamo stanziato 400.000.000, quindi 250.000.000 in più. Anche nel cap. 11175: "Inserimento lavorativo di soggetti con difficoltà occupazionale", nel 1996 avevamo 2.000.000.000...



(Interruzioni)



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

In ogni caso, dopo quanto ha detto l'Assessore, ho scambiato un parere anche con il Presidente e abbiamo deciso di accogliere questi emendamenti purché vengano accantonati e a disposizione del disegno di legge n. 28 che arriverà in porto e consentirà di spendere in un certo modo. Alla luce di queste considerazioni, riteniamo che si possano accogliere.



PRESIDENTE

Gli emendamenti ai capitoli 11173 e 11174, quindi, sono accolti dalla Giunta.
Pongo in votazione l'emendamento n. 53/2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.
53/3) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Saitta, Spagnuolo, Peano, Cavaliere ed altri: il cap. 11174 è aumentato di L. 100.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.
53/4) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Saitta, Spagnuolo, Peano, Cavaliere ed altri: il cap. 11175 è aumentato di L. 500.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
53/5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11175 incrementare di L. 3.500.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
53/6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11175 incrementare di L. 3.500.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 10870.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Abbiamo verificato che lo stanziamento per il 1996 era di 2 miliardi e mezzo, quindi riproponiamo la stessa cifra per il 1997.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ribadisco quanto ho detto due minuti fa: questa, di tutte le voci della legge n. 28, è vero che aveva lo stanziamento maggiore, ma se noi guardiamo quanto l'anno scorso è stato realizzato, è quella che è stata spesa integralmente. Mancano, su 2 miliardi e mezzo, 10 milioni. Quindi, ha avuto un'efficacia certa. Sappiamo, grosso modo, che ogni 21 milioni si parla di un posto di lavoro, cioè abbiamo una ricaduta relativamente sicura. Finora non è mancata la richiesta, e questo è un segno. Noi, proprio perch avevamo voluto concentrarci su quelli in cui era più evidente una ricaduta occupazionale ed un effetto diretto tra investimento e creazione di occupazione, su questo capitolo, come già sui lavori socialmente utili abbiamo concentrato i nostri emendamenti chiedendo 3 miliardi e mezzo in più, facendo appunto questa proiezione in termini occupazionali. Chiediamo un segnale da parte della Giunta, che dica che questa voce ha funzionato e che c'è la volontà di rafforzarla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente. Siamo partiti con un capitolo da 2 miliardi con un aumento a 2 miliardi e mezzo e noi abbiamo presentato un emendamento di 500 milioni. Mi dicono che già nel 1996 la spesa era di 2 miliardi e mezzo ed è stata mantenuta per il 1997. Noi chiediamo con forza alla Giunta di riconoscere questo aumento, ci associamo a quanto diceva il Consigliere Papandrea, perché è una legge che su questo aspetto ha funzionato e che tiene conto di tutte le esigenze che vi sono proprio nel quadro generale delle enunciazioni del Presidente della Giunta: "Il Sestriere è stato un momento di grande spinta, per quanto riguarda l'immagine del Piemonte e per attrarre finanziamenti, per permettere insediamenti e per ottenere maggiore occupazione nel Piemonte...". Ma badate che se il Sestriere è stato un momento particolare, questo è un bilancio che funziona tutto l'anno, e dovendo funzionare tutto l'anno deve essere almeno adeguato nelle risorse.
Preghiamo quindi la Giunta di fare un approfondimento su questi capitoli e di essere almeno coerente con le dichiarazioni sull'immagine.
Noi non critichiamo l'immagine, ma chiediamo di essere almeno conseguenti ad una delle espressioni principali che dal primo momento del proprio insediamento questa Giunta ha portato avanti, cioè l'immagine. Tentate di essere anche un po' concreti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Siamo disponibili ad accoglierlo in parte, se riusciamo a concordare.
Il dottor Lesca mi segnala che sul cap. 15950 stiamo andando oltre i limiti di sicurezza, per cui lo accoglieremmo per 300.000.000. Penso che si possa apprezzare questo sforzo, dopodiché si vedrà in sede di assestamento se potrà essere fatto qualcosa in più.
Non so dal punto di vista formale come si possa presentare, forse attraverso un nuovo emendamento.



PRESIDENTE

Se i proponenti accettano posso correggerlo io, senza presentare un subemendamento.
Pongo in votazione l'emendamento n. 53/5).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 53/6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 53/4) come modificato dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.
53/7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11176 incrementare di L. 700.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
53/8) Emendamento presentato di Consiglieri Marengo, Foco, Bertoli Miglietti, Riba, Vindigni, Suino, Manica, Bortolin, Saitta, Angeli Spagnuolo, Moro e Cavaliere: il cap. 11176 è aumentato di L. 200.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione dell'emendamento n. 53/7).



SIMONETTI Laura

Avevamo già illustrato prima questo emendamento. Solleciterei l'Assessore Goglio ad esprimersi rispetto a questo capitolo, perché su tutto il settore handicap, all'interno del bilancio, non abbiamo visto una politica di impegno da parte della Giunta dal punto di vista finanziario.
Ci sembrava che questo finanziamento di 300.000.000 fosse simbolico.
Dare un segnale che non si tratta semplicemente di politica assistenziale coprendo almeno con un miliardo un capitolo che promuove l'inserimento lavorativo verso l'handicap, ci sembrava positivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente. Chi ha avuto l'esperienza diretta con tutto il problema dell'handicap, quello di convincere le famiglie ad assumersi la responsabilità di far conoscere che al proprio interno vi è un handicappato, specialmente quando gli handicappati hanno superato i 12/13 anni, è stata un'impresa che ha fatto toccare con mano a tutti gli amministratori, principalmente dei Comuni, o anche, parzialmente per gli ultimi anni, delle UU.SS.LL., la grave difficoltà di far entrare nella cultura popolare che non è una vergogna avere nella propria famiglia un handicappato. E questo è stato il primo grande sforzo.
Il secondo grande sforzo è stato quello, sempre per opera dei Comuni e delle UU.SS.LL., di convincere le famiglie e le scuole normali, non le classi differenziali, che non è una vergogna e non è un peso inutile l'inserimento di un handicappato, dandogli quei supporti che sono assolutamente necessari, l'abbattimento delle barriere architettoniche, i supporti per quanto riguarda la deambulazione, i supporti pedagogici ed informatici. Quindi, per via di una legge che, finalmente, ha previsto l'inserimento degli handicappati non più nelle scuole differenziali, ma nelle scuole normali, si è ottenuto un grandissimo risultato. Si è anche avviata un'altra sperimentazione: finita la scuola dell'obbligo ci si è posti il problema di trovare agli handicappati una sistemazione lavorativa.
Quindi, sarebbe utile mettersi in rapporto, come Enti locali, con le imprese, non soltanto con il pubblico, perché troppo facile sarebbe il rapporto con il pubblico.
Personalmente sono contrario ad aprire le piante organiche nel pubblico, perché ritengo che oggi il nostro Paese pecchi di troppo impiego pubblico; sarebbe un'opera molto giusta l'inserimento di portatori di handicap, che sono persone intelligenti, capaci e forse superiori alla normalità della popolazione.
Io ho molta più stima per gli handicappati che non dei "normali", perch avendo probabilmente sofferto un po' di più sono anche meno egoisti verso se stessi e verso gli altri; quindi un finanziamento ad hoc, che permetta agli Enti locali di mettere in piedi una politica seria di rapporto fra l'Ente locale e l'impresa, farebbe risparmiare al quid pubblico, al bilancio pubblico, ingenti quantità di denaro. Un finanziamento indirizzato in questa logica permetterebbe un risparmio di tipo generale per quanto riguarda le risorse dello Stato.
Continuo a fare appello al Presidente della Giunta, con l'intermediazione del Presidente del Consiglio, affinché la maggioranza accetti questo emendamento, dimostrando che ha anche una certa sensibilità non soltanto verso i ricchi, ma anche verso i disabili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Io ho avuto una consultazione veloce con il mio Gruppo e per quanto riguarda le dichiarazioni iniziali del Presidente Ghigo, possiamo dire, come Gruppo Lega Nord di essere soddisfatti della posizione che ha preso nei confronti delle nostre leggi. Quindi, come avevamo già detto ormai da un mese a questa parte in quest'aula, noi ci sentivamo un po' isolati sotto il profilo propositivo e settecento emendamenti a questo bilancio erano stati presentati in maniera ostruzionistica appositamente per porre la dovuta attenzione della maggioranza, ma anche di tutto il Consiglio, su queste nostre proposte.
Visto l'impegno del Presidente Ghigo, noi riteniamo di poter ritirare gli emendamenti ostruzionistici, mantenendo però un centinaio di emendamenti politici: vedremo di volta in volta discutendo se la Giunta vorrà accoglierne qualcuno - speriamo di sì. Proceduralmente, i nostri emendamenti verranno ritirati man mano che procediamo nei lavori di Consiglio.
Sono già stati votati alcuni emendamenti sul cap. 11160 che comunque ritiriamo.
Sul discorso dei portatori di handicap noi siamo d'accordo con quanto espresso dai colleghi del centro-sinistra. Ritiriamo i nostri emendamenti per appoggiare l'emendamento presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista.
Quindi sono ritirati gli emendamenti dal n. 54) al n. 59) compreso anche perché nei nostri emendamenti ostruzionistici, sebbene interessino questioni rilevanti, gli importi di spostamento sono irrisori.
Noi siamo attenti al problema degli handicappati, quindi voteremo l'emendamento del centro-sinistra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Sono abbastanza d'accordo su quanto detto dai colleghi Simonetti e Miglietti. Avevo programmato, compatibilmente alle risorse e alle possibilità del bilancio assegnato al mio Assessorato, delle cifre su tali capitoli.
Il problema si divide in due: l'inserimento degli handicappati nel lavoro attraverso le Cooperative sociali, e il coinvolgimento della legge sulla famiglia.
Per quanto concerne le Cooperative sociali non abbiamo ancora ben individuato quali possono essere gli sbocchi finali, ma riteniamo che qualcosa in più possa esserci utile. La legge sulla famiglia è ancora in Commissione, auspico il suo licenziamento il più presto possibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Facendo un grosso sforzo riusciremmo ad accogliere 100 milioni anzich 200 milioni, altrimenti si sfonda su questo capitolo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 53/7).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 27 voti contrari.
La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 53/8).



MONTABONE Renato

Signor Presidente, è ovvio che il nostro Gruppo sarà favorevole a questo emendamento di 100 milioni, accettato peraltro dalla Giunta, come sarebbe stato d'accordo anche su un emendamento dall'importo di 3 miliardi su questo capitolo, però i bilanci alla fine devono quadrare in toto. Ho paura che sfogliando la margherita come si sta facendo in questo momento alla fine ci troveremo magari con degli emendamenti, altrettanto importanti, che non avranno alcuna possibilità di essere incrementati.
I bilanci, quando vengono presentati in aula, devono essere per lo più blindati perché il bilancio è un documento contabile e dove si aggiunge da una parte poi necessariamente bisogna togliere dall'altra! E' impensabile che io abbia dovuto alzare la mano su un giusto emendamento di 700 milioni di un miliardo, magari di 2 miliardi, su un tema così importante, ma io ogni volta che alzo la mano mi devo fare carico del bilancio nel suo insieme.
Se così non è, la Giunta mi dica che così non è e io presenterò emendamenti su cose altrettanto importanti, quasi altrettanto importanti.
E' la prima volta che mi ritrovo a discutere di emendamenti al bilancio in questo modo: se si continua così non so dove si andrà a finire.



PRESIDENTE

Credo che le compatibilità siano monitorate dall'Assessore e dai suoi tecnici.
Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 53/8) come modificato dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.
Gli emendamenti dal n. 54) al n. 59) presentati dal Gruppo Lega Nord Piemont per l'indipendenza della Padania sono stati ritirati dai proponenti e saranno conservati agli atti.
60) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 1.000.000 (unmilione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
61) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 30.000.000 (trentamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
62) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinquemilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
63) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 440.000.000 (quattrocentoquarantamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11920 per una somma di pari ammontare.
64) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 570.000.000 (cinquecentosettantamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11925 per una somma di pari ammontare.
65) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 350.000.000 (trecentocinquantamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11985 per una somma di pari ammontare.
66) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 400.000.000 (quattrocentomilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 12022 per una somma di pari ammontare.
67) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 90.000.000 (novantamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 12155 per una somma di pari ammontare.
68) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 10.000.000 (diecimilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
69) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 20.000.000 (ventimilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11894 per una somma di pari ammontare.
70) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 1.000.000 (unmilione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
71) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 35.000.000 (trentacinquemilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 10890 per una somma di pari ammontare.
72) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 10.000.000 (diecimilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
73) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 30.000.000 (trentamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
74) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinquemilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
75) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 27.000.000 (ventisettemilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
76) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 70.000.000 (settantamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11880 per una somma di pari ammontare.
77) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto, Bellingeri e Farassino: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 80.000.000 (ottantamilioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11890 per una somma di pari ammontare.
78) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 1.000.000 (unmilione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
79) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11190 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di locale (L.R. 30/11/1987 n. 58)" è incrementato di L. 1.000.000 (unmilione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso, che interviene sul complesso degli emendamenti.



ROSSO Roberto

Questo è il primo gruppo di emendamenti sui quali chiediamo alla Giunta di porre attenzione - mi riferisco agli emendamenti che riguardano i capitoli 11180 e 11190. Chiediamo uno spostamento globale di circa 2 miliardi 150 milioni. Esiste un progetto di legge sulla polizia municipale che abbiamo presentato, comunque la Regione ha già un provvedimento in vigore. Si tratta di un argomento mai molto considerato nei bilanci regionali. Noi sappiamo che la polizia municipale in questo momento, sia nelle grandi città come Torino, ma anche nei piccoli Comuni, sta attraversando delle grosse difficoltà.
Quindi chiediamo alla Giunta un'attenzione verso questa materia anche perché chi vive a Torino ha visto quante volte i vigili devono intervenire in compiti di polizia ai quali non sono preparati, sui quali non hanno le dotazioni necessarie. Chi invece vive nei piccoli Comuni ha visto quante volte, tali persone, invece di essere utilizzati per compiti specifici di vigili urbani sono invece utilizzati per compiti d'ufficio piuttosto che per zappare il giardino del Comune, e via dicendo. Quindi io vorrei sapere dalla Giunta se intende accogliere parte o tutti questi emendamenti, per poter decidere se mantenerli o ritirarne qualcuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Non mi ha chiesto se ritiravo gli emendamenti, quelli precedenti dal n.
54) in poi.



PRESIDENTE

Gli emendamenti dal n. 54) al n. 59) sono stati ritirati dalla Lega.



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Non ho capito. Scusi, non ho capito quello che lei ha detto.



CAVALIERE Pasquale

Non mi ha chiesto se ritiravo gli emendamenti dal n. 54) in poi.



PRESIDENTE

Ma la sua firma non c'è.



CAVALIERE Pasquale

Controlli!



PRESIDENTE

Non c'è. Ci sono tre firme. Assolutamente non sono firmati da lei.
Glielo deve chiedere? Bisogna che lei, se desidera farlo, controfirmi tutti gli emendamenti.
Innanzitutto mi pare che la prassi sia che i proponenti dell'emendamento debbano accettare se qualcun altro vuole aggiungersi.
Qualora loro li ritirassero, l'interessato può far propri gli emendamenti e sottoscriverli.



CAVALIERE Pasquale

Questo procedimento doveva essere fatto due settimane fa, perché due settimane fa, alle ore 3,20 circa di notte, io avevo apposto la mia firma tecnica su quegli emendamenti; il funzionario mi aveva fatto firmare il primo emendamento, dicendo che potevo non firmare gli altri, in quanto questo era verbalizzato.



PRESIDENTE

Io questo non lo so, per cui se è così, per carità.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Io capisco benissimo il collega Cavaliere e comprendo le sue motivazioni, però ritengo opportuno che se vuole firmare i nostri emendamenti, lo chieda ai proponenti, perché a me nessuno ha detto: "Ti firmo gli emendamenti, non te li firmo, ecc.". Ciò al di là del fatto che io non voglio togliere l'opportunità al collega di presentare per conto suo settecento emendamenti, però, se proprio li deve presentare, faccia funzionare i suoi uffici! Se invece su alcuni di questi emendamenti c'è una firma politica, allora ben venga, ma se è solo per continuare a far...



(Commenti in aula)



ROSSO Roberto

Sì, certo, si è avvicinato alla Lega: allora si dichiari Padano. Lui è già Verde, quindi Verde Padano.
Ribadisco che a me nessuno lo ha chiesto.



PRESIDENTE

Io non so cosa sia successo: ho letto solamente i nomi dei firmatari degli emendamenti. Se l'avessi saputo o ci fosse stato scritto, per lo meno lo avrei letto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo sapere se su quegli emendamenti c'è la mia firma o no. Poiché il fatto e la dichiarazione sono registrati, ripeto la domanda: gli emendamenti sono firmati o no?



PRESIDENTE

Ma dove è stata registrata la sua dichiarazione?



CAVALIERE Pasquale

In aula.



PRESIDENTE

Io non ho alcuna firma, nemmeno su un emendamento.



CAVALIERE Pasquale

Io chiedo ufficialmente...



PRESIDENTE

Io le rispondo ufficialmente: non c'è alcuna firma, nemmeno sul primo emendamento che lei avrebbe firmato. Se lo troviamo, per carità.
Lei ha firmato un emendamento?



CAVALIERE Pasquale

Va bene così, Presidente.



PRESIDENTE

No, ci aiuti: lei ha firmato un emendamento?



CAVALIERE Pasquale

Va bene così, andiamo avanti.



PRESIDENTE

Io vorrei controllare se per caso lei avesse firmato un emendamento.
Comunque, se i proponenti sono d'accordo, lei può benissimo controfirmare gli emendamenti della Lega.



CAVALIERE Pasquale

Io non controfirmo niente.



PRESIDENTE

Se i presentatori non sono d'accordo, lei può benissimo, qualora li ritirino, sottoscriverli. Non ci sono assolutamente dei problemi.
La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

A proposito della polizia urbana, la Giunta fa rilevare che periodicamente e con soddisfacimento dei Corpi di Polizia, vengono tenuti corsi di aggiornamento, onde - appunto - potenziare i Corpi di Polizia sull'intero territorio regionale. Peraltro, non nell'importo richiesto, ma nel minore importo di 500 milioni, la Giunta ha esaminato la richiesta di cui a questo emendamento non per il 1997, ma come prenotazione per il 1998 è orientata a stanziare questi 500 milioni, in vista dei disegni di legge in materia e diretti ad un potenziamento della polizia locale; ci considerando anche il disegno di legge della Lega che, come ha detto il Presidente, la Giunta seriamente è orientata ad esaminare.
Quindi, in vista dell'eventuale accoglimento (totale o parziale) e magari anche con degli ulteriori emendamenti in materia, il segnale della Giunta c'è e vuole esserci in questa ottica, attraverso una prenotazione per il 1998.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Ribadisco quanto ha detto il Vicepresidente Majorino, cioè recepiremmo questa prenotazione di 500 milioni nel 1998. Ciò ovviamente come risposta complessiva al problema, per cui se arriverà in porto un progetto di legge che consenta di affrontare la questione, si potrà contare - così come siamo intenzionati a fare sulla famiglia per un verso e sull'economia collinare per l'altro - su questa cifra prenotata per il 1998.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

La Lega pone un problema che già in occasione della discussione sul bilancio avevamo posto un po' tutti, anche in Commissione, dove avevamo discusso del problema della polizia locale. Era emersa la necessità di assegnare un ruolo diverso alla Regione, che fosse non soltanto di tipo formale come in realtà è oggi, ma compatibile con le sue leggi.
Poco fa ho sentito dire dall'Assessore una cosa molto interessante: la Regione intende potenziare la polizia municipale. Io non conosco i disegni i progetti e le proposte di legge intorno a questo tema; conosco soltanto quello della Lega e non quello della maggioranza. Volevo però cogliere questa opportunità anche per valutare l'entità della cifra che viene impegnata per il 1998: se è compatibile, cosa vuol dire potenziare, che cosa si intende realmente fare.
Un'altra considerazione che voglio fare è a proposito delle prenotazioni per il 1998. E' vero che è un fatto compatibile, la legge lo consente, ma - mi consenta, Assessore al bilancio - non mi pare che dal punto di vista finanziario sia una manovra molto accorta, nel senso che la Giunta dovrebbe valutare concretamente se alcune proposte di legge possono avere successo nel giro di pochi mesi oppure no. Impegnare delle risorse al 1998, senza valutazioni di priorità, mi sembra un modo di soddisfare esigenze e domande diverse senza rendere alcuna risposta di carattere immediato; credo che si dovrebbe essere un po' più accorti.
Al di là di questo, vorrei sapere dal Vicepresidente Majorino come intende potenziare la polizia municipale.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Desidero precisare al Consigliere Saitta che è allo studio dei funzionari dell'Assessorato un disegno di legge relativo al potenziamento della polizia municipale. Rilevanti, in tal senso, i corsi di aggiornamento e di formazione professionale; ulteriori iniziative sono allo studio dell'Assessorato: mi consenta, Consigliere Saitta, non sono problemi di facile soluzione.
Visto che lei ha chiesto "cosa c'è sul tavolo in questo momento?", le rispondo riferendomi al disegno di legge della Lega, al quale la Giunta presterà attenzione in tutte le sue articolazioni. Altre iniziative sono allo studio del funzionariato dell'Assessorato, non trattandosi di problema di facile soluzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La questione generale che pongo al Consiglio è sull'emendamento in esame, ma vale anche per altri, alcuni dei quali forse non ci vedono neppure estranei. Si tratta, praticamente, di uno stravolgimento dell'attività legislativa, che ritengo molto preoccupante.
La regola di decidere la formazione di una nuova legge, e quindi l'individuazione di contenuti dell'azione legislativa, di problemi da risolvere e, all'interno della legge, delle misure finanziarie necessarie per sostenere i provvedimenti, è la prassi che i legislatori dovrebbero seguire, nazionali e regionali. Viceversa, una prassi che, in assenza di idee sul "cosa e come fare", decida il quantum finanziario necessario - per fare non si bene cosa, a questo punto - mi sembra un'inversione di ruoli molto preoccupante, discutibile e censurabile.
Non so se un procedere di questo genere sia possibile, anche dal punto di vista della correttezza delle decisioni; non so cosa possa intravvedere in queste decisioni la Corte dei Conti, che censura l'operato delle pubbliche amministrazioni per spese incaute. Altro che spesa incauta! Si tratta di spesa assolutamente immotivata, in quanto il Consiglio regionale senza nemmeno affrontare un determinato tema decide già di finanziarlo: è procedura molto scorretta, Assessore. Intanto espropria parzialmente il Consiglio di una propria potestà; dà per scontato che il Consiglio approvi una decisione che non esiste; e quindi mette il Consiglio nella situazione di dare per approvata una cosa che non lo è - non so se il dottor Lesca la stia convincendo in traduzione simultanea delle mie argomentazioni Assessore: parlerò più lentamente, in modo da permettere al dottor Lesca di contraddire simultaneamente!).
Non ritengo corretta, nei confronti del Consiglio, la decisione di "finanziare comunque": potrebbe creare imbarazzo nel momento di discutere la bontà della legge stessa; e questo limita la libertà di giudizio di tutti noi.
E' un problema, questo, non di maggioranza o di opposizione - ho fatto precedere questa mia critica dall'asserzione che forse nemmeno noi siamo estranei ad emendamenti di questo tipo - non è polemica di schieramento.
Dato che si tratta di tema ritornato più volte, propongo a tutti di iniziare una discussione.
Certo, se "si apre la stura" al fatto che cominciamo a finanziare leggi anche solo presentate o pensate, anche noi, come Gruppo, avremo leggi da presentare o pensare di cui chiederemo il finanziamento.
E' prassi molto, molto scorretta, questa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Il problema è che una legge esiste, c'è già - anche se va cambiata.
Visto che la legge c'è già e che l'impegno di 500 milioni sul 1998 può dare adito ad alcuni pensieri del Consigliere Chiezzi... perché non iscriviamo la stessa cifra sui capitoli che finanziano una legge già esistente, che pur non essendo secondo me una buona legge, comunque c'è e si occupa di determinati problemi? Altro discorso sarà l'iter della nostra legge; quando verrà - se verrà - approvata potremo finanziarla.
Il motivo per cui noi avevamo presentato gli emendamenti era aumentare i fondi relativi al discorso della polizia municipale, relativamente alla quale c'è già una legge.
Comunque, al di là di quanto dice il Vicepresidente Majorino, è vero che si organizzano corsi di aggiornamento, ma è altrettanto vero che molti non vi partecipano e che c'è totale incompetenza - non per colpa loro relativamente alla formazione dei vigili urbani.
Chiedo all'Assessore se quanto ho proposto è possibile; se c'è iscritto un miliardo sull'anno in corso, possiamo anche ritirare tutti i nostri emendamenti; se invece c'è solo l'impegno sul 1998 li manteniamo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore alle finanze

Lasceremmo lo stanziamento sul 1998 perché il 1997 comincia ad avere una soglia di incomprimibilità tale per cui denoterebbe davvero poca accortezza andarlo a variare rispetto alle previsioni ed ai conti fatti nel valutare l'accoglimento degli emendamenti.
Quella espressa dal Consigliere Saitta, in effetti, è una legittima preoccupazione; respingiamo però il termine di non accortezza: siamo consapevoli del fatto che "prenotare" significa sostanzialmente ipotecare una parte del bilancio 1998. Si tratta, comunque, a nostro avviso, di un'ipoteca largamente accettabile rispetto alle previsioni fatte relativamente, ad esempio - cito la voce più importante - alla scadenza dei mutui, la cui rata di ammortamento - l'ultima - scadrà il 21/1/1998.
Ovviamente, il tutto è sotto controllo, fino a questo momento: non stiamo andando avanti in modo troppo disinvolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Possiamo anche votare gli emendamenti tutti insieme.



PRESIDENTE

Ma qual è l'incremento che ha richiesto?



ROSSO Roberto

L'incremento che ho richiesto all'Assessore era di 500 milioni, però mi sembra di aver capito che invece rimane un discorso sul 1998, quindi io chiedo di votare gli emendamenti.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 60).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Gli emendamenti dal n. 61) al n. 70) sono preclusi.
Pongo in votazione l'emendamento n. 71).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 72).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 73).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 74).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 75).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 76).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 77).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 78).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 79).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 21 contrari.
79/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglietti, Manica, Marengo Riba, Angeli, Bortolin, Saitta, Foco, Peano, Cavaliere ed altri: il cap. 11260 è aumentato di L. 500.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 11250.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La L.R. n. 49 relativa al diritto allo studio ha al suo interno una filosofia che permette di organizzare finalizzazioni ed interventi a supporto di quella che è l'essenza stessa della legge e che potrebbe dare un grosso contributo sotto l'aspetto organizzativo per quanto riguarda l'aiuto agli studenti.
Noi chiediamo che lo stanziamento del 1996 sia aumentato di 500 milioni ritenendo che la Giunta stessa abbia prestato particolare attenzione nel 1996 complessivamente alla legge sul diritto allo studio, sotto il profilo anche dell'incremento in termini di bilancio che ha dato grossi contributi essendo oltretutto gestito da un sistema di democrazia interna che noi condividiamo profondamente.
Noi proponiamo questo aumento di modo che ci sia, da parte dell'Assessorato competente e dello stesso Comitato di gestione dell'Ente per il diritto allo studio, la possibilità di avere un margine di manovra per fare dei progetti finalizzati e che sia di grande spinta ed aiuto per quello che è l'utilizzo che ne fanno gli studenti nei rapporti con la normale vita da studente universitario.
Chiedo quindi all'Assessore di fare opera di persuasione presso la Giunta in favore dell'accoglimento di questo emendamento che riteniamo estremamente efficace ed importante nel quadro generale dell'applicazione della L.R. n. 49.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Mi associo alle considerazioni fatte dal Consigliere Miglietti. Anche noi abbiamo presentato un emendamento su questo capitolo che per ritireremo e chiederemo al Gruppo PDS di poter firmare il loro emendamento che è più sostanzioso dal punto di vista dell'investimento richiesto.
Vorrei sollecitare l'attenzione dell'Assessore Leo perché questa questione è stata più volte approfondita in sede di Commissione cultura. I progetti di diritto allo studio sono fondamentali; non vado a riprendere e sottolineare l'importanza che questi progetti hanno soprattutto nel territorio piemontese dove necessitano grandi finanziamenti ed investimenti in questa direzione. Tante volte sono state fatte delle considerazioni da parte dell'Assessore rispetto ad un basso investimento in quanto ci si trova in mancanza anche di progetti presentati dall'Ente per il diritto allo studio. Questa non ci sembra una motivazione esaustiva e sostanziale per dover investire una cifra così bassa; piuttosto ci sentiamo di segnalare anche in sede di Consiglio, lo abbiamo già fatto in sede di Commissione, la necessità di un'attenzione più puntuale dell'Ente per il diritto allo studio a presentare progetti in questa direzione che, come tutti sappiamo, sono più che emergenti in questo periodo sul territorio.
Ritiriamo quindi il nostro emendamento e firmiamo quello presentato dal Gruppo PDS.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per sottolineare come la richiesta di maggior finanziamento per il cap. 11260 per noi Popolari serve anche per dare attuazione più completa all'art. 4 della legge sul diritto allo studio laddove viene sostenuto che gli interventi della legge sono rivolti non soltanto alla scuola pubblica, ma anche alla scuola privata, alla scuola non statale.
Il meccanismo attuale della legge sul diritto allo studio penalizza molto le scuole non statali. Chi ha esperienza soprattutto di scuole materne sa che il contributo che viene trasferito dai Comuni alle scuole materne non statali è veramente irrisorio. Non per nulla quando discutemmo della legge sulle scuole materne autonome siamo partiti dalla constatazione che l'aiuto da parte dell'Ente pubblico, in questo caso della Regione attraverso i Comuni, è proprio minimo. In effetti il contributo per il diritto allo studio è veramente irrisorio. Mi riferisco soltanto alle scuole materne, ma credo che ci possiamo riferire a tutto il sistema scolastico. Credo quindi che sia indispensabile non diminuire, come è stato fatto da parte della Giunta, il finanziamento per l'attuazione della L.R. n. 49, ma è necessario aumentarlo proprio per dare la possibilità anche alle scuole materne non statali di accedere a queste modalità di finanziamento. Ritengo indispensabile rivedere la legge sul diritto allo studio. Colgo questa occasione perché mi sembra datata e soprattutto rigida nei sistemi di ripartizione dei fondi fra i diversi obiettivi contenuti nella legge. Ci pare che l'accoglimento di questo contributo sia estremamente utile, ne abbiamo parlato diverse volte con l'Assessore e credo che colga l'opportunità di prevederne l'aumento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Desidero sottolineare ulteriormente all'Assessore competente e alla Giunta l'importanza di accettare questo emendamento. Anche per una ragione: la legge regionale è stata approvata in prima battuta nel 1985 ed è stata modificata nel 1990; possiamo dire che dovremmo incrementare, mandare a regime questo provvedimento legislativo e che le finalità di questa legge a supporto ulteriore delle motivazioni dei colleghi, giustificano assolutamente l'emendamento. Se pensiamo che la legge intende favorire la frequenza della scuola materna, l'assolvimento dell'obbligo scolastico, la prosecuzione degli studi oltre la scuola dell'obbligo da parte degli alunni capaci e meritevoli, ancorché privi di mezzi, e via via tutte queste questioni estremamente puntuali e dettagliate che attengono alle fasi dell'eventuale integrazione lavorativa, quando dice: "Intende favorire la partecipazione degli alunni ad iniziative volte ad offrire alla scuola opportunità culturali e di raccordo con il mondo del lavoro", ci rendiamo conto di quanto questa sia una legge centrale, non soltanto per quanto riguarda l'attività di studio, ma anche perché è collegata al comparto della prevenzione nei confronti dei giovani.
Riguardo alla prevenzione, Assessore Leo, abbiamo presentato degli emendamenti che riguardano le fasi nelle quali ormai il rischio si è sviluppato in tutta la sua drammaticità. Abbiamo presentato degli emendamenti per la questione delle tossicodipendenze, per la questione dell'AIDS, ecc., siamo nel campo della prevenzione del diritto allo studio dell'aiuto ai soggetti più giovani. La legge ha dodici anni di vita, è stata modificata ulteriormente nel 1990, ma attualmente dovremmo almeno essere in una fase un po' a regime, per cui lo stanziamento di 500 milioni testimonia oggettivamente che questa legge, che attiene al comparto giovanile, fa anche riferimento al disagio giovanile, ai minori, a coloro che hanno difficoltà di carattere psicologico, ecc. Questo vuol dire che il finanziamento della Giunta è insufficiente.
Riteniamo che questo sia un forte segnale politico da dare non soltanto nel campo del diritto allo studio, ma nella prevenzione in tutti i suoi aspetti, nella prevenzione vera, che è quella di favorire la cultura l'accesso alla scuola, la formazione dei giovani. In questo senso, ci permettiamo di caldeggiare l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Mi rivolgo a tutti i colleghi del Consiglio, ma in particolare a quelli che sono intervenuti, per dire che effettivamente le ragioni non soltanto generali, ma concrete - quanto osservava la Consigliera Simonetti, quanto ha detto il Consigliere Saitta, la Consigliera Spagnuolo, ma ne abbiamo anche discusso con altri colleghi in Commissione - sono effettivamente veri e convincenti argomenti. Io posso soltanto prendere un impegno formale e forte. Come sapete, si sta lavorando, anzi ringrazio moltissimo la Commissione, a partire dal suo Presidente, che mercoledì mattina accetta di fare una convocazione per una deliberazione su queste tematiche sull'educazione, ecc. Quindi, mi rendo conto dell'attenzione che molti colleghi prestano a questo argomento.
Voglio anche ricordare, perché non sembri solo un gioco di aula, che sull'ANSA dell'altro giorno ho riconosciuto la presenza di un ruolo forte dei Consiglieri della Commissione, migliorativo del lavoro. Ci sono, per strettoie di bilancio che farebbero saltare qualsiasi equilibrio.
Mi sono consultato con l'Assessore al bilancio; c'è già un impegno dell'Assessore, non solo lui, ma anche del Presidente Ghigo, che ha detto in aula di arrivare all'assestamento con le cifre stanziate l'anno scorso.
Quello che posso fare, e mi rendo conto che magari non è abbastanza, è di garantire che questo assestamento ci sarà senz'altro e ci sarà tutta la cifra indicata. Probabilmente questo non è sufficiente, lo capisco, per sono progetti che vanno avviati, studiati; noi in genere deliberiamo su questo verso fine anno, come i colleghi avranno ben presente: l'anno scorso a luglio, alcune parti a settembre. Assumo comunque l'impegno formale, se non ci sono i fondi, a spostarli da altri capitoli, dalle mie consulenze da qualsiasi cosa, ma questi 500 milioni ci saranno in più in assestamento.
Cioè quando saranno spendibili. Nel frattempo, prendo l'impegno con i colleghi a presentare i progetti in modo che appena scatterà il momento operativo, questo venga raccolto.
Termino dicendo che comunque la sollecitazione, i ruoli contenuti, le cose espresse dai colleghi sono assolutamente giusti. Per questo, mentre in altri casi ho detto "vedremo, faremo", ho preso un impegno formale. Adesso metterei in crisi equilibri e numeri, ma abbiamo già studiato come fare per l'assestamento, quando i progetti scatteranno; nessun progetto perderà un giorno, verrà collegato anche al Piano dei giovani, ecc., per partire su questo settore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Mi dichiaro veramente insoddisfatta del fatto che questo emendamento non sia stato accolto ed anche riguardo ai ragionamenti della maggioranza perché questo emendamento può essere anche applicato ai finanziamenti in favore di alunni delle scuole materne statali e non statali. Ricordate quando la maggioranza ha presentato la legge sui contributi per le scuole materne statali e non statali, che è stata presentata come la legge del secolo, e avevamo fatto delle osservazioni anche sul fatto che si trattasse di un provvedimento che nella cultura sociale era ormai abbastanza scontato? Adesso avere presentato un emendamento che può anche essere utilizzato in maniera conseguente ad un provvedimento che questa maggioranza ha ritenuto per sé fondamentale, per la verità io non ero tra coloro che votarono a favore, non perché le scuole materne non statali non debbano essere finanziate, per carità, ma questo non mi sembra conseguente nemmeno in relazione alla grande sottolineatura che questa maggioranza ha fatto su quel tipo di legge. Pertanto mi sembra incoerente due volte: una volta, per la questione dell'applicabilità dell'emendamento al sistema del diritto allo studio in generale, ma anche perché questa maggioranza pesantemente si contraddice su una legge che ha voluto presentare come fondamentale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Esprimo anch'io la mia insoddisfazione per la risposta negativa data dalla Giunta in relazione a questo emendamento. Confesso un certo imbarazzo perché avrei immaginato una maggiore attenzione in ordine ad un dibattito molto più ampio sulla parità scolastica. La collega Spagnuolo ha richiamato quel dibattito non a caso e, ricordandolo, si è agganciata per sottolineare come esista una contraddizione in misura maggiore.
Assessore Leo, la legge sul diritto allo studio impone degli interventi non soltanto a favore delle scuole materne, ma anche a favore delle scuole dell'obbligo e secondarie superiori non statali. Quindi ha un raggio di azione molto più ampio. Finanziare in misura adeguata questa legge consente, dopo una modifica alla stessa, di dare una risposta a questo problema molto più generale. Mi rendo conto che questa non è la soluzione del problema della parità, che è un problema di legge nazionale, ma credo che laddove esistano degli strumenti concreti di intervento, si debbano utilizzare tutti. E' chiaro che questa non è soltanto una riflessione relativa alla scuola non statale, ma a tutto il sistema scolastico. Cioè dobbiamo rientrare in quel sistema che abbiamo istituito attraverso la legge delle scuole materne, trattare tutto il sistema scolastico alla stessa maniera. Quindi, interventi riferiti non soltanto alla scuola non statale, ma anche a tutto l'altro sistema scolastico con dei sistemi che debbono essere rivisti.
Esprimiamo comunque insoddisfazione ed amarezza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Grazie. Io, in verità, non ho detto che non avremmo accolto questo, ma che lo avremmo accolto in una seconda fase. Per dimostrare la mia attenzione ai Consiglieri, chiedo se mi è consentito di studiare il mio bilancio per vedere dove è meno emergente, magari guardando quei capitoli che saranno comunque integrati in assestamento. Effettuerò così nel corso della seduta uno spostamento per portare i 500 milioni su questo capitolo.
Questa proposizione può sembrare soddisfacente ai colleghi?



PRESIDENTE

Mi pare di sì, perché l'emendamento era di 500 milioni. Chiedo ai proponenti degli emendamenti se si sentono soddisfatti delle dichiarazioni rese dall'Assessore.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Sono soddisfatto che l'Assessore verifichi tutte le opportunità sui suoi capitoli di bilancio. Mentre le verifica, verifichi se non c'è un miliardo rispetto a questa proposta, perché tutte le motivazioni che sono state date sono tali per cui un miliardo e più sarebbero opportuni rispetto a questo tipo di spesa.



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, l'emendamento è stato accolto, non c'è bisogno di dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Vede, Presidente, anche quando si è d'accordo a volte bisogna fare ugualmente la dichiarazione di voto. Mi fa piacere l'accoglimento, perch denota un atteggiamento di buonsenso nel merito; ma volevo fare rilevare che, al di là del mio appello, quando si è approvata la legge sulle scuole materne, le Giunte di sinistra della Regione Piemonte, e ve ne sono alcune e mi auguro che alle prossime elezioni aumentino, hanno deciso di lasciare l'onere - specialmente per le scuole materne private - totalmente sulle spalle della Regione Piemonte, visto che non ha voluto accettare di avere l'intermediazione dei Comuni, ma ha preteso di essere attore diretto nella gestione del rapporto. Queste Giunte non hanno modificato il loro atteggiamento e secondo me hanno fatto bene a non accettare il mio appello e riconfermare i contributi che avevano tradizionalmente iscritto nei loro bilanci. Il che vuol dire che anche loro hanno utilizzato quello che è fondamentale per gli amministratori pubblici, il buonsenso, al di là delle sparate che può fare il sottoscritto. Questo è un merito che va alle Giunte in totale e non soltanto a quelle di sinistra che, molto perplesse su questo centralismo regionale, hanno mantenuto gli impegni che si erano assunte nel tempo.
Questa apertura da parte della Giunta mi conforta, perché vuol dire che, probabilmente, prima della fine di questo dibattito ci sarà stato un cambiamento di ordine generale all'interno del Parlamento piemontese. Il Parlamento ha un suo ruolo e da parte del governo vi è l'aggiunta di un minimo di buonsenso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 79/1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
79/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: al cap. 11260 "Finanziamenti regionali progetti in materia di diritto allo studio" incrementare di L. 300.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
Tale emendamento, come già annunciato dalla Consigliera Simonetti, è stato ritirato.
Gli emendamenti dal n. 80) al n. 102), presentati dal Gruppo consiliare Lega Nord Piemont per l'indipendenza della Padania, sono preclusi. Tali emendamenti sono conservati agli atti.
Adesso voglio dare atto di quanto ha dichiarato un momento fa il Consigliere Cavaliere, cioè che, nella seduta notturna della scorsa settimana, circa alle ore 3, ebbe a dire: "Nella riunione dei Capigruppo non abbiamo deciso la seduta ad oltranza, ma la seduta notturna. Ricordo bene quanto disse il collega Ghiglia: 'Andremo avanti fino alle tre, tre e mezza'. Abbiamo deciso la seduta notturna e non la seduta ad oltranza.
Dopodiché, visti gli atteggiamenti, dichiaro l'apposizione tecnica della mia firma a tutti gli emendamenti della Lega ed andiamo avanti ad oltranza". Devo dare a Cesare quel che è di Cesare. Queste dichiarazioni lei le ha fatte.
Io volevo intanto riconoscere che lei ha fatto questa dichiarazione e adesso domando se lei vuole ritirare la firma che peraltro formalmente non ha mai apposto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio precisare che la mia firma formalmente è stata apposta, in quanto dagli uffici mi è stata richiesta una sola firma e le altre sono date per conseguenza della verbalizzazione.
Volevo dire al collega Rosso che la sua eventuale opposizione non fu svolta quando feci quella dichiarazione e poteva benissimo farlo allora, ma eravamo tutti poco attenti. Dopodiché, non ho alcuna intenzione di strumentalizzare emendamenti di altri Gruppi politici: l'apposizione era tecnica, data da quel clima e da quell'atteggiamento della maggioranza e servì a riportare su binari di buonsenso la discussione. Oltre al giudizio che rimane tale e quale nel merito politico delle risposte, il bilancio sarà oggetto di altri emendamenti del centro-sinistra e poi del nostro giudizio finale; pertanto ritiro l'apposizione tecnica della firma su quegli emendamenti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavaliere dichiara pertanto che ritira l'apposizione tecnica della firma agli emendamenti presentati dalla Lega Nord Piemont per l'indipendenza della Padania.
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
102/A) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11265 ridurre di L. 2 miliardi la previsione di competenza per l'anno 1997.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

E' chiara la motivazione sulla riduzione di questo capitolo: c'è una valutazione politica complessiva che porta poi all'aumento di altri capitoli, come quello precedentemente affrontato, che tiene conto anche degli impegni assunti dall'Assessore in sede di Commissione. Non solo l'impegno verso le scuole materne autonome - legge affrontata in Consiglio regionale un po' di mesi fa - ma impegno prioritario e sostanziale della Regione Piemonte, dell'Assessorato alla cultura, rivolto a tutto il settore delle scuole materne, elementari e poi il settore universitario nell'ambito pubblico, conoscendo anche le estreme carenze.
Innanzitutto, dal punto di vista politico, non condividiamo la scelta politica di incentivare la scuola privata, ma vogliamo che venga dato più spazio - viste le carenze a bilancio, che più volte vengono sollecitate ad altri settori della scuola pubblica dove gli investimenti dell'Assessorato - mi dispiace dirlo - sono scarsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per esprimere la contrarietà a questo emendamento di Rifondazione Comunista. Noi siamo dell'opinione che il finanziamento alle scuole materne private vada mantenuto e tenuto sotto controllo. Questa prima fase di applicazione della legge ha fatto emergere come ci sia la necessità, per i Comuni capoluoghi, di avere dei finanziamenti per le scuole materne. E' stata fatta la discriminazione sui Comuni capoluogo, che non sempre viene compresa, probabilmente bisogna estendere il campo di applicazione della legge, bisogna valutare se il finanziamento è adeguato e, ad un certo punto, rivederlo.
Resta il fatto che sono contrario all'emendamento presentato da Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Intervengo per fare due considerazioni. Mi permetto di dire che era stato dato mandato alla Giunta, entro un anno, di proporre modifiche e come avete visto, entro il primo mese qualche modifica funzionale è stata proposta. Il Consigliere Saitta ha assolutamente ragione nel dire che è un argomento che deve essere monitorato.
Rispondo ora alla Consigliera Simonetti. Noi siamo convintissimi e ribadiamo l'opportunità di questo finanziamento voluto da larga parte del Consiglio regionale, anche se comprendo la coerenza della posizione della Consigliera Simonetti. Voglio dire altresì che è stato compiuto uno sforzo complessivo - e i colleghi della VI Commissione non potranno non ricordarlo sul diritto allo studio, segnatamente quello universitario specie per gli studenti capaci e meritevoli allorché sprovvisti di mezzi. Vorrei ricordare che questo capitolo è passato in poco tempo da 14 a 36 miliardi, con un incremento che non ha pari in Italia. Anche gli stanziamenti generali per i giovani che fanno riferimento a vari capitoli ci sono stati, basta verificare gli spostamenti di capitolo. Ripeto, molti interventi sono avvenuti anche per richieste di Consiglieri di maggioranza e di minoranza avvenute in Commissione.
Mi sento, quindi, non solo di respingere l'emendamento, ma di dire che non è un settore in cui ci sia stata soltanto una parte soggetta ad attenzione. Le cifre parlano chiaro. Sul diritto complessivo, specie quello universitario, specie per i bisognosi e meritevoli, abbiamo aumentato fortemente l'impegno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti per dichiarazione di voto.



SIMONETTI Laura

Mantengo chiaramente il voto favorevole del nostro Gruppo all'emendamento. Volevo solo ricordare all'Assessore che questo tipo di emendamento va a coprire delle lacune di strategie di investimento finanziario, dal punto di vista politico, che ci sono state in questi ultimi due anni, che riflettono in qualche modo una politica carente nel settore del diritto allo studio pubblico. Che siano stati fatti degli investimenti è possibile, non è possibile però definire un investimento nel settore del diritto allo studio o universitario semplicemente accostandolo a delibere che hanno aperto la strada alle borse di studio. Mi permetta Assessore, le borse di studio saranno gran cosa, però non riflettono la realtà universitaria nel suo complesso, che è ben altra cosa. Sulle esigenze che avvertono gli studenti universitari riprenderò l'argomento quando si parlerà di residenze universitarie, dove non c'è stato uno stanziamento. Questa è la carenza effettiva che noi avvertiamo e che denunciamo. Vorrei ricordare che la realtà universitaria va analizzata nel suo complesso, strutture, residenze universitarie, e non è costituita solo anzi in minima parte, dalle borse di studio e dai viaggi di studio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 102/A).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 4 astensioni.
102/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Miglietti, Manica Bortolin, Riggio, Angeli, Saitta, Spagnuolo, Peano, Foco, Cavaliere ed altri: il cap. 11270 è aumentato di L. 500.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Quando presentai il bilancio in Commissione ho evidenziato alcune poste che sarebbero state aumentate subito e le altre in assestamento di bilancio. Sono sereno sapendo che i progetti effettivamente richiedono un lungo tempo. Mantengo l'impegno preso dalla Giunta di aumentare le poste in assestamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 102/1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 27 astensioni.
102/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: cap. 11585 ridurre di ulteriori 200.000.000 la cifra di competenza per l'anno 1997.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi, come già avevamo fatto l'anno scorso, nella parte rigida del bilancio, oltre che individuare dei capitoli da incrementare, vogliamo andare incontro all'esigenza del dottor Lesca che dice spesso che il cap.
15950 è ormai esaurito. Noi lo incrementiamo con un po' di fondi, in modo da potervi accedere per esigenze che riteniamo più prioritarie rispetto a quelle che tagliamo. Questo capitolo, tra l'altro, era stato varie volte oggetto di interrogazioni per il modo in cui i contributi erano stati erogati; e allora, oltre a fare l'intervento in modo puntuale, abbiamo voluto farlo in generale, anche per indicare all'Assessore di competenza che occorre avere un'attenzione particolare al tipo di spese che vengono fatte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Diciamo di no, pur raccogliendo l'invito a prestare maggiore attenzione alla gestione dei fondi. Anche perché nel dibattito in Commissione molti colleghi - il Consigliere Miglietti, la Consigliera Spagnuolo ed altri avevano invece sostenuto l'importanza di questo capitolo e quindi mi sento confortato dal parere della Commissione. In quella sede vi è stato un ragionamento complessivo dal quale è emerso che questi andavano mantenuti abbiamo individuato quello che si sarebbe votato subito e quello che si sarebbe votato in assestamento, per cui - ripeto - anche confortato dal parere della Commissione, ribadisco il no.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 102/2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 26 contrari e 2 astensioni.
Gli emendamenti dal n. 103) al n. 132) presentati dalla Lega Nord Piemont per l'indipendenza della Padania sono ritirati. Tali emendamenti saranno conservati agli atti.
133) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11650 "Fondo per interventi di valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte promossi dalla Regione Piemonte (L.R. 10/4/1990 n. 26)" è incrementato di L. 1.000.000.000 (un miliardo).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 12000 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Il collega Farassino ha prima esposto l'importanza di non dimenticare la nostra storia, la nostra cultura e la nostra lingua. Esiste già una legge, la n. 26/90, per la tutela del nostro patrimonio linguistico culturale e storico; noi ne abbiamo presentata una nuova che aumenta questa tutela, ma che fa anche un discorso di promozione.
Comunque, al di là dell'approvazione della nostra proposta di legge riteniamo che gli stanziamenti della Giunta regionale su questo capitolo di appena 150 milioni siano veramente pochi, delle briciole; dovrebbero essere miliardi e miliardi quelli che il nostro Consiglio regionale stanzia per ricordare e promuovere la nostra storia e la nostra cultura. Quante volte andando in giro per il nostro Piemonte e la nostra Torino, ci si rende conto che molti giovani non conoscono assolutamente quel monumento o quel palazzo, che cosa rappresentano, senza considerare quanta poca attenzione i programmi scolastici statali dedicano a quello che è l'aspetto locale della cultura e della storia.
Voglio ricordare che la stessa Europa ha riconosciuto il piemontese come una lingua e quindi chiedo alla maggioranza un impegno concreto e non solo i 150 milioni. E per dare un segnale molto chiaro di come la pensa la Lega, il primo emendamento - il n. 133) - sposta 1 miliardo, prelevandolo dal cap. 12000, che - tanto per intenderci - è quello sugli extracomunitari, dove era previsto appunto 1 miliardo.
Noi riteniamo che debbano essere garantite le nostre identità prima di garantirle alle persone che sono venute in Italia, perché se dimentichiamo la nostra identità è chiaro che il nostro popolo sarà destinato a scomparire. Ricordiamo che in questo momento c'è il progetto di portare milioni di extracomunitari in Italia, e in particolare al nord Italia, per annacquare il sentimento storico-culturale di quella che noi identifichiamo come Padania, come unione di diversi popoli (quello piemontese, lombardo veneto, ligure e via dicendo) che si sentono uniti da un discorso storico culturale. E quindi iniziamo noi, come Consiglio regionale, a non dimenticare queste nostre identità storico-culturali.
Noi abbiamo presentato emendamenti per un totale di 2 miliardi su questo capitolo, poi ce ne saranno altri, sempre per 2 miliardi, sul cap. 11170.
Vorrei sentire se la Giunta recepisce questa intenzione di tutelare il nostro patrimonio.



PRESIDENTE

Desidero comunicare che, tramite una notizia ANSA, si è appreso che le elezioni amministrative sono convocate per il 27 aprile - scusate la parentesi.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi voteremo l'emendamento proposto dall'Ulivo, che su questo capitolo incrementa la voce di 100 milioni, perché pensiamo che sottolineare determinate specificità e determinate tradizioni sia importante.
Siamo pero esterrefatti dall'intervento della Lega. Eravamo già orientati prima ad astenerci e poi a votare contro, una volta individuato il capitolo da cui venivano prelevati i fondi, perché riteniamo che questa logica di affermare la propria identità annullando e cercando di sopprimere quelle altrui sia da respingere. Non so se sono fra coloro che, immigrati in Piemonte, annacquano la razza padana. Tra l'altro, mi sono sposato con una piemontese e ho due figli che non so bene di che razza siano! Penso comunque, che siano di razza umana; avendoli visti da quando sono nati, mi sembrano esseri umani come i figli di altri esseri umani.
Credo che le dichiarazioni del Consigliere Rosso dovrebbero spingere tutti quanti a votare l'emendamento così com'è stato proposto; le argomentazioni portate in quest'aula dovrebbero essere respinte, e poi avere la capacità di distinguere il problema da questo tipo di argomentazioni - assolutamente aberranti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente, colleghe e colleghi. Era già una costante nelle mie dichiarazioni nel Consiglio comunale della città in cui per un certo periodo di tempo sono stato Sindaco, mostrare più apprezzamento per il mondo animale che non per quello umano; gli animali, infatti, rispettano i loro consimili esistenti sul globo terracqueo. Ho dimenticato una premessa: sono biellese da parte di padre e cuneese da parte di madre: credo che la mia identità piemontese mi dia facoltà di parlare.
Ci troviamo in un mondo opulento, dove non si tiene conto di quanto succede nelle classi subalterne, al livello dei poveri, degli handicappati. Ricordo che parte dalla grande civiltà americana, non tenendo conto dell'esistenza di un popolo con la propria civiltà, le proprie prerogative, l'ha totalmente sterminato. Non vorrei che in Piemonte succedesse la stessa cosa: per non essere sterminati, iniziamo a dichiarare guerra a destra e manca: ai lombardi, ai pugliesi - per fortuna mia figlia ha scelto un pugliese, di modo che la mia nipotina ha sangue veneto, piemontese e pugliese, e quindi comincia ad essere un pochino internazionale! Come Gruppo avevamo presentato un emendamento per un incremento del capitolo in esame di 100 milioni che, come primo approccio ad una legge che deve ancora essere approvata, ci parevano sufficienti. Credo comunque che un tema così sentito valga la pena di un confronto. Personalmente, ritengo che la piemontesità così come la napolitanità, il lombardo-veneto e il ligure, siano caratteristiche regionali assolutamente rispettabili, da tenere profondamente in considerazione. Altro discorso è la caparbietà nel considerare alcuni popoli di questo pianeta - l'unico pianeta che conosciamo abitato - come invadenti.
I poveri, si sa, hanno una triplice caratteristica: sono ignoranti, sporchi e puzzolenti. Vengono rigettati da tutti, senza alcun tentativo da parte di nessuno di un contributo per alleviare la povertà: la condizione peggiore in cui si può costringere un essere umano.
La solidarietà animale permette, una volte soddisfatte le proprie esigenze, di dividere il cibo con altri animali; l'egoismo interno ad ogni essere umano impedisce di destinare una parte del proprio surplus in aiuto a coloro che non hanno la possibilità di goderne.
Non pensiamo assolutamente che sia da svilire il patrimonio immenso che sta difendendo la Lega, ma crediamo che debba essere invece recepito da tutti.
Tutti ricorderanno che qualcuno ci ha bollati di essere dei bogia nen, ma forse non tutti sanno che il detto proviene dal fatto che durante la guerra di Crimea il Corpo dei piemontesi non si è mosso di un millimetro facendosi interamente massacrare pur di non arretrare - e questo significa anche una certa caparbietà e predisposizione al sacrificio. Ma questo non vuol dire che dobbiamo prevaricare altri popoli, che in questo momento hanno probabilmente molto più bisogno di noi dell'intervento e della solidarietà globale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non vorrei attestarmi sul tipo di argomenti con i quali alcuni colleghi intervenuti hanno contestato l'impostazione dell'emendamento presentato dalla Lega. Vorrei attestarmi su un altro tipo di argomento, almeno personalmente. Credo sia sacrosanto difendere la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte. Ma perché riteniamo che questo patrimonio linguistico debba essere difeso? Non perché piemontese, ma perché corrisponde a culture e ad identità. Ed è questa una delle motivazioni per le quali abbiamo iscritto 100 milioni al capitolo relativo.
Voglio dire ai colleghi della Lega, che hanno invece proposto di iscrivere un miliardo, che la loro proposta si poteva anche, per certi versi condividere: è comunque la sottolineatura particolare di un'identità. Per ciò che è assolutamente stupefacente - ma lo dico sommessamente... - è la parallela ricerca del capitolo in diminuzione, ovvero quello in favore degli immigrati extracomunitari.
Se da un lato difendiamo un patrimonio linguistico, in virtù di un'identità, dall'altro mi chiedo come si faccia a pensare che altri fondi possano essere tolti a culture, che a loro volta hanno il sacrosanto diritto che la loro identità venga riconosciuta. O la finalità dell'emendamento sul capitolo della difesa del patrimonio linguistico del Piemonte ha come motivazione vera il sostenere la bandiera della Lega o ha quella della valorizzazione delle identità, delle culture. In tal senso, mi sembra assolutamente inaccettabile - anche per la Giunta, Presidente Ghigo far passare un emendamento che propone di togliere dei fondi ai capitoli relativi agli extracomunitari. E questo non perché gli extracomunitari sono risorsa-lavoro, ecc., ma per la motivazione primaria dell'emendamento della Lega. Le identità di alcuni è bene che vengano riconosciute e valorizzate ma non togliendo ad altri che avranno, ricordiamocelo bene, nei prossimi anni, un problema prioritario a loro volta che sarà proprio quello della difesa delle loro identità.
Allora, se noi siamo pluralisti, se noi rispettiamo le culture, questo emendamento non è accettabile neanche nello spirito della Giunta, se l'assunzione delle risorse viene collegata ad un capitolo che nega ciò che si chiede al tempo stesso, perché per me non è diverso. Io sono piemontese sono nata e sono residente a Torino, ma mi sento una cittadina del mondo e là dove c'è il rispetto di culture vere, non di imposizione, io chiedo che queste siano da difendere a pari titolo. Pertanto, noi oggi ci dobbiamo occupare degli extracomunitari perché hanno quei bisogni elementari di cui si parlava prima e dobbiamo sapere che anche loro chiederanno la difesa della loro cultura e della loro identità, che è un analogo diritto a quello che io oggi rivendico. Se invece questo emendamento è semplicemente l'alzare il vessillo della Lega, questo emendamento non mi interessa n oggi né poi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Credo sia necessario, signor Presidente, fare un po' di chiarezza con calma.
Non ritengo che la difesa della cultura originale del Piemonte, della lingua originale del Piemonte e delle lingue minoritarie tradizionali del Piemonte (vedi occitano), debba costituire momento di rottura e di conflitto all'interno di questo Consiglio, proprio perché questo Consiglio ha portato avanti tutta una serie di provvedimenti atti a tutelare questa realtà culturale, che è tanto importante quanto le culture minoritarie degli extracomunitari - per carità, è verissimo - ma è altra cosa. E' una cultura, una tradizione che se non difendiamo noi, salvo dimostrazione contraria, non difende nessuno! Cerchiamo quindi di non fare confusione, soprattutto cerchiamo di non cadere in trabocchetti che tendono a creare un conflitto che non esiste tra la difesa della cultura originale della nostra Regione e il fenomeno dell'emigrazione extracomunitaria, con tutte le difficoltà dell'emarginazione sociale in cui vivono gli extracomunitari, regolari e non, che sono presenti sul territorio nazionale.
Detto questo, vorrei ricordare ai colleghi che il problema esiste ed è mal posto; è un problema che deve essere affrontato di per se stesso e non a detrimento di altri problemi, soprattutto è un problema che va affrontato con risorse dedicate, proprie, importanti, come la Giunta mi auguro sia in grado di fare, non in contrapposizione, ma comunque; ripeto: ma comunque! Cioè le risorse che debbono arrivare alla difesa del piemontese, alla difesa dell'occitano, alla diffusione dell'uso di queste lingue, nulla hanno a che fare con i capitoli che sono stati toccati. Se ragionamenti si devono fare su quei capitoli non è questa la sede e non è questa l'assimilazione che chi ama la cultura piemontese vuole in questa fattispecie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi è stato riferito - non so però se questo sia corrispondente al vero che qualche collega della Lega ha usato questa espressione: "E' in atto in Italia un progetto per portare milioni di persone nel nostro Paese che" è qui che mi interessa capire se sia stato espresso questo concetto o meno - "porterebbe ad annacquare il sangue della razza padana".



ROSSO Roberto

No: "annacquare l'identità dei popoli della Padania".



CHIEZZI Giuseppe

Non è stato usato quindi il termine "razza", ma il concetto è comunque un concetto ripugnante, collega Rosso, ripugnante!



SCANDEREBECH Deodato

Direi sgradevole, più che ripugnante.



CHIEZZI Giuseppe

A me ripugna. Mi ripugna veramente questa ottusità a capire che su questa Terra siamo in tanti, siamo diversi, abbiamo culture di origini differenti, ma apparteniamo tutti ad una comunità e come tale abbiamo tutti gli stessi diritti di avere identità variate. Ed è significativo che la Lega, questo movimento che riesce sempre peggio a controllare i propri barbari istinti razzisti, non neghi questa sua pulsione degradante e colleghi l'emendamento che dà alla supposta identità piemontese che vogliono difendere all'emendamento che toglie ai meno, a quelli che non contano, a quelli di pelle di colore diverso, quindi di culture che disturbano, che annacquano, che danno fastidio.
E' un progetto indegno di un pensare civile ed è un progetto stonato colleghi della Lega, proprio in questo nostro Piemonte e se volete pensando a Torino, in questa nostra Torino, perché io penso che rispetto a quarant'anni fa tutti i Piemontesi e tutti i torinesi si sentano più italiani, nel senso che attraverso dolorosissime e drammatiche migrazioni l'essere vissuti in questi ultimi quarant'anni a contatto con tutte le culture regionali di cui è fatta l'Italia abbia fatto crescere una consapevolezza di essere italiani maggiore che nel passato. Io devo dire che sono più italiano adesso di quarant'anni fa perché ho conosciuto tante realtà culturali regionali che non conoscevo attraverso l'immigrazione che è avvenuta a Torino, che ne ha fatto una città nella quale i contatti delle culture e dei modi di vivere sono avvenuti, si sono interrelati, si sono conosciuti, hanno apprezzato reciproche caratteristiche e molto più di quarant'anni fa oggi si sentono appartenere tutte insieme alla cultura italiana. Una cultura che non è chiusa e non potrebbe essere chiusa proprio perché data dall'accostamento, dalla relazione reciproca di tante culture regionali; una cultura che è comunicativa e che non può essere comunicativa che verso tutte le culture con le quali viene in contatto ed ospita.
Per questo è un emendamento che fa male, che dal punto di vista culturale è indegno di essere rappresentato in Piemonte, in Lombardia, in Veneto e in qualunque parte d'Europa perché è proprio l'emendamento che evidenzia la contrapposizione, la contrapposizione che nega l'altro, nega l'immigrato, voglio il piemontese perché tolgo all'immigrato, posso dare al piemontese in quanto tolgo all'immigrato: è un cortocircuito orrendo Presidente. Respingiamo questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

La posizione che ci sentiamo di condividere è stata testé espressa dall'Assessore Vaglio, parlando dai banchi del suo Gruppo. Io mi riconosco pienamente negli interventi che la Consigliera Spagnuolo ed altri colleghi hanno svolto con grande passione ed impegno. Viceversa, la questione dell'importanza - come diceva il Consigliere Vaglio, ma era presente fortemente anche nell'intervento della Consigliera Spagnuolo e di altri colleghi - della valorizzazione della storia, delle radici, della cultura del patrimonio, del territorio in cui si vive è un fatto doveroso ed importante.
Come i colleghi sanno, io non sono piemontese, ma sono appassionatissimo a questa storia, a questi segni, ma, nel contempo, proprio nella dimensione che qualcuno ricordava, sentendomi sempre più italiano, sempre più europeo sempre più di questo pianeta! Rispetto al discorso dell'identità, mi permetto di dire che questa Giunta ha lavorato seriamente. Io non li cito questa sera nel dettaglio, ma ci sono i dati che abbiamo discusso e che sono stati, lo dico ancora una volta, per oggettività, arricchiti in Commissione da molti interventi e suggerimenti. Pensate a quante decine di interventi sono stati già fatti in questo settore: i diciotto interventi di Cuneo, i quarantatré nella provincia di Torino, fino agli interventi nelle nuove province, perch questa esigenza, compreso l'atlante linguistico, compresi gli elementi di alta cultura (che la Giunta ha immediatamente proposto alla Commissione e la Commissione ha approvato) dimostrano che c'è una sostanza un'importanza, che è un terreno sul quale bisogna impegnarsi fortemente e seriamente. Ma - e c'è un ma profondo nel dire che queste cose hanno significato e sono importanti - il Consiglio regionale in cui mi riconosco e voglio approfittare per dirlo al collega Chiezzi, alla collega Spagnuolo, al collega Riggio, ai colleghi che hanno sempre seguito queste cose - è lo stesso che questa mattina a Palazzo Civico ha firmato l'adesione al Coordinamento dei Comuni e degli Enti locali per la pace e la cooperazione internazionale. In questo senso è importante approfondire la cultura, in questo senso è importante avere un disegno complessivo che non sia contraddittorio. Il dire che sono importanti queste cose, il seguire quello che dirà l'Assessore Gallarini per la Giunta, l'aver firmato questa mattina l'adesione al coordinamento - e il Presidente Ghigo, ma anch'io ricordavamo la proposta dell'ordine del giorno firmato dal Consiglio regionale, primo firmatario il Consigliere Cavaliere - nell'aderire a queste cose ci sentiamo rappresentati.
Aggiungo un'ultima annotazione: quel disegno alto del recupero dell'identità, delle radici - so che non sono autorizzato, ma mi sento di dirlo - è proprio quel disegno che sta intorno al discorso degli Stati Generali. Il Piemonte, che sceglie la pace, la cooperazione internazionale l'approfondimento della cultura, è quello in cui ci sentiamo di riconoscerci, sapendo che è aperto agli altri popoli in maniera convinta e piena, come è fedele alla sua storia e ad un destino comune dell'umanità.



PRESIDENTE

Comunico che è stato presentato dalla Giunta il seguente subemendamento: 133 bis) il cap. 11650 "Fondo per interventi di valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte promossi dalla Regione Piemonte (L.R. 10/4/1990 n. 26)" è incrementato di L. 1.000.000.000 (un miliardo).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 15950 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Ho sentito le polemiche che ho suscitato dicendo che la nostra identità è stata tutelata con la bellezza di 150 milioni, mentre gli aiuti agli extracomunitari ammontano ad un miliardo. Mi aspettavo, invece, che molti si alzassero in piedi a dire: "Dov'è finita la tutela della nostra identità?". Al collega Chiezzi, che parla di razzismo, rispondo che qui non c'è alcun razzismo, e spiego le affermazioni che ho fatto sul discorso dell'annacquamento. Non è un discorso razzista, è che qualcuno ha semplicemente capito che i popoli del nord stanno sempre più prendendo autocoscienza della volontà di autodeterminarsi.



CHIEZZI Giuseppe

Ma quale popolo?



ROSSO Roberto

Il popolo piemontese, veneto, lombardo, ligure, emiliano...



(Interruzioni)



ROSSO Roberto

Io spero veramente che continuiate a sottovalutare il fenomeno della Padania, così un giorno vi sveglierete dicendo: "Forse avevano ragione i leghisti". Questa è la nostra opinione, poi, per carità, io non ho mai interrotto nessuno in quest'aula. Evidentemente qualcuno si è accorto che questa autocoscienza sta diventando maggioritaria in Padania ed è evidente che qualcuno, consentendo anche il voto agli extracomunitari, sta cercando di annacquare questa autocoscienza.



CHIEZZI Giuseppe

Vedi che siete razzisti!



ROSSO Roberto

No, siete voi razzisti, con i vostri partiti avete colonizzato il nord avete preso al nord per dare al sud...



PRESIDENTE

Consigliere Rosso, per cortesia, manteniamoci nell'ambito di un dibattito sereno e corretto.



ROSSO Roberto

Siamo in Consiglio regionale, un luogo appropriato per parlare di Piemonte e di come il Piemonte è stato sfruttato negli ultimi cinquant'anni. Si è tirato fuori il discorso del razzismo, e sicuramente noi non siamo razzisti, vogliamo solo la tutela dell'identità che c'è stata negata per cinquant'anni. E adesso che stiamo scoprendo la nostra identità e che c'è un patto, un'alleanza tra i popoli del nord per chiedere un referendum di autodeterminazione, le più alte cariche dello Stato hanno detto che non si può fare perché la libertà individuale non è garantita.
Non ho sentito nessuno dei partiti presenti in questo Consiglio, o di quelli presenti a Roma, dire che è giusto per i cittadini avere la possibilità dell'autodeterminazione, perché se si nega questa possibilità evidentemente si compie una scelta illiberale...



(Interruzioni del Consigliere Miglietti)



ROSSO Roberto

Presidente, stavo solo sottolineando il fatto che non c'entra assolutamente il discorso razzista; si tratta solo di poter tutelare la nostra identità.
A questo punto, noi non abbiamo alcun problema se questa maggioranza vuole continuare a mantenere un miliardo per gli extracomunitari. Ho voluto porre un quesito: l'aula ha risposto. A me quello che interessa è di ottenere un miliardo per la cultura. Non c'è alcun problema a ritirare il nostro emendamento e prelevare il denaro da un capitolo diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. L'evocazione: "Un giorno vi sveglierete e vi accorgerete di quello che è realmente la Padania", mi ricorda l'inizio di una famosa poesia di tanti anni fa, che diceva: "Sorge il sole, canta il gallo e Mussolini monta a cavallo". Nel senso che con la stessa serietà accolgo questa minaccia di svegliarmi domani in Padania piuttosto che in Italia, o in Italìa piuttosto che in Padanìa.
Il collega Rosso sa meglio di me che la campagna elettorale inizia il 26 marzo; abbiamo ancora qualche giorno di tempo per iniziare a carburarci e per essere duri su questi temi, più duri e ancora più duri, e porci anche a destra del Ku Klux Klan, perché la campagna elettorale richiederà questo.
Per tornare seriamente al discorso: non siamo contenti e abbiamo molto mal digerito, come Alleanza Nazionale, che la Giunta regionale abbia raddoppiato i contributi a favore degli extracomunitari. In qualche modo vedremo di porvi rimedio, credo in corso d'opera, vegliando e sorvegliando.



MARENGO Luciano

Sorvegliando gli extracomunitari o la Giunta?



GHIGLIA Agostino

Gli extracomunitari dovrebbe sorvegliarli il tuo Ministro Napolitano la Giunta dovrei sorvegliarla io, però se vogliamo scambiarci i ruoli ne sarei molto contento. Ma non penso che per il momento sia possibile, ahimé! Detto questo, la Giunta nel recente passato ha dimostrato una grande responsabilità nella gestione dei fondi che andavano a finanziare la legge n. 64/89, cioè la legge sugli extracomunitari, perché con i contributi si sono andati a privilegiare i centri di prima accoglienza e quelli delle strutture che assicuravano un primo ricovero alle migliaia di disperati che attraversano le nostre città.
Questo è un discorso di doverosa solidarietà umana, che nulla toglie al rigore e alla durezza con cui Alleanza Nazionale ha sempre affrontato il tema emigrazione "I delinquenti vadano via; i clandestini vengano espulsi chi non ha un lavoro torni a casa sua", queste solo le posizioni e tali sono rimaste. Però non si può neanche fare finta di niente di fronte ad un problema e non si può neanche tentare di mescolare le carte; non è la stessa cosa avere a cuore l'identità, la storia e la tradizione del Piemonte tentando contemporaneamente non di scardinare l'impianto che va ad incrementare l'integrazione culturale delle popolazioni extracomunitarie ma quell'impianto che anche nell'ultima interpretazione della Giunta ha inteso dare agli extracomunitari quello di cui veramente necessitano: un centro di prima accoglienza; finanziamento a centri di prima accoglienza o ad opere di assistenza sanitaria e scolastica, che è prevista peraltro da tutte le convenzioni internazionali, anche dall'Unione Europea nella quale anche la Padania un domani, semmai, dovrebbe entrare a far parte, rispetto alle quali non c'era niente da fare. Ma è stato responsabile finalizzare i soldi lì, anziché, come fanno tanti altri, ad operazioni o finanziamenti pseudoculturali. Non si può cancellare completamente, tra l'altro, da un bilancio una cifra spesa ed impegnata su una legge regionale disegnata su una legge nazionale che obbliga ad un certo tipo di intervento, perché è una cosa che tra l'altro non possiamo neanche fare.
Oltre al fatto, e lo dico come Alleanza nazionale, che non vogliamo farla, perché i centri di prima accoglienza e l'assistenza minima noi la vogliamo garantire a tutti. Poi chi non ha titolo per rimanere in Italia deve essere preso, impacchettato, caricato su una nave o su un aereo e rispedito a casa sua; ma i principi fondamentali e basilari della solidarietà umana, non voglio dire cristiana, impongono degli interventi.
Questo non è né filoimmigrazionismo o filoterzomondismo da strapazzo e non è neanche, come non credo fosse la proposta della Lega, filorazzismo. La proposta della Lega è una proposta elettoralistica, normale, semplice tranquilla: e allora, attenzione, perché se si vuole entrare in Europa si entra alle sue leggi.
Crediamo che la Lega con Alleanza Nazionale farà una durissima battaglia di opposizione in Parlamento contro l'ultimo scellerato disegno di legge del Governo, relativo all'immigrazione, che andrà a peggiorare la situazione: ci auguriamo che la Lega sarà durissima, come non lo è stata permettendo ad altri, specialmente al nord, di vincere le elezioni. Quegli stessi altri che invece fanno delle leggi assolutamente a favore degli immigrati! Quindi sarà durissima la battaglia nazionale, ma la Lega non pu chiedere, neanche a noi, di andare ad avallare un'operazione che non ha niente di risolutivo nel tema immigrazione, ma che ha soltanto un vago sapore elettoralistico. Quindi, a costo di menar scandalo, Alleanza Nazionale vota contro questo emendamento e a favore del subemendamento presentato dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sul subemendamento della Giunta, che mi sembra preveda la cifra di un miliardo, pochi minuti fa l'Assessore Gallarini, in occasione di un emendamento di importo di gran lunga inferiore, mi sembrava si trattasse di 100 milioni, ha avvertito l'aula, attraverso l'impulso del dottor Lesca che con quei 100 milioni eravamo giunti quasi alla fine della disponibilità del capitolo dal quale effettuiamo tutti questi prelievi. Ha dato all'aula il segnale di non potersi sbilanciare troppo, perché ormai non rimane quasi nulla. Adesso, improvvisamente, questo miliardo, a seguito di una discussione, viene trovato: la cosa lascia un po' stupiti, perché allora non era vero che eravamo arrivati alla fine e che sui 100 milioni dovevamo essere molto oculati, perché la botte era quasi vuota! Adesso si scopre che non è così e questa è la prima considerazione: non vi crediamo più! Se non ci sono più disponibilità non devono essercene per nessuno. Invece i miliardi li tirate fuori quando vi fa comodo.
La seconda osservazione è che mi pare che con questo miliardo voi comperate gli emendamenti della Lega. E' un miliardo che spendete per acquistare, senza essere messi in votazione, un pacco di emendamenti ostruzionistici che la Lega vi ha tirato tra i piedi. Come Gruppo prendiamo nota di questo vostro atteggiamento, perché a tirare emendamenti tra i piedi siamo capaci tutti. I nostri emendamenti non issano bandiere sui pennoni del Piemonte, ma chiedono lavoro per chi in Piemonte vive. Denuncio tale comportamento di scontro nei confronti almeno nostri. Scontro che non volevamo.
All'inizio di questa seduta, a nome del Gruppo, ho chiesto di capire - come avete fatto nei confronti della Lega - quale atteggiamento sui "grossi" emendamenti, soprattutto quelli relativi al programma "Suolo sicuro", la Giunta intendesse assumere. Il Presidente Ghigo non ci ha dato risposta, si va avanti pian pianino su ogni singolo emendamento: si trovano i miliardi per zittire la Lega; è un procedere che provoca una contrapposizione netta almeno da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista. Non accettiamo questo sistema, presenteremo degli emendamenti anche noi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Questo dibattito è stato seguito forse anche un po' stancamente l'atteggiamento di stanchezza un po' lo accettavo, anche se dispiace che i dibattiti del Consiglio vengano seguiti stancamente, soprattutto quando si discute del bilancio della Regione Piemonte. Tale dibattito ha preso una piega, signori Presidenti, in base alla quale nei prossimi anni, quando degli studenti di scuola media e studenti universitari si informeranno sulla Regione nel 1996/1997/1998, si fermeranno su questo dibattito.
Leggeranno e sottolineeranno le motivazioni con le quali i colleghi della Lega hanno giustificato un emendamento, sfruttando una legge che è una legge regionale la quale ha delle motivazioni: nel suo primo articolo enuncia le finalità generali, assolutamente contrastanti con le argomentazioni politiche fra le più rilevanti che la Lega prima ha richiamato. Tale articolo nelle finalità generali dice che la Regione Piemonte, nello spirito degli artt. 3, 6 e 9 della Costituzione e in attuazione degli artt. 4, 5 e 7 dello Statuto regionale, tutela e valorizza l'originale patrimonio linguistico del Piemonte e ne promuove la conoscenza.
A me sembra che le motivazioni presentate dalla Lega per supportare l'emendamento siano del tutto lontane dagli articoli della Costituzione e anche dai principi fondamentali dello Statuto della Regione Piemonte.
Quando si parla di popolo della Padania, quando ci si ricollega alle motivazioni che hanno portato la Lega a presentare l'emendamento si è lontanissimi dallo spirito costituzionale.
Credo che questo Consiglio regionale debba prestare attenzione, non possiamo liquidare questo emendamento come un emendamento di ordinaria amministrazione, perché quando si parla di popolo della Padania e del Triveneto dobbiamo chiederci se noi facciamo parte di questo popolo. Noi Consigliere Saitta, che abbiamo origini del sud, che abbiamo famiglie che hanno lavorato e vissuto nel sud, famiglie che fanno parte oggi della cultura del lavoro, dell'economia, delle speranze di queste regioni, siamo o non siamo popolo del Piemonte? Sono questioni sulle quali gli altri misureranno il nostro livello di civiltà. Quando i giovani leggeranno il resoconto stenografico di questa seduta faranno una valutazione sul livello di civiltà che la Regione Piemonte e quindi anche i Consiglieri avevano raggiunto.
La Giunta regionale ha tanti difetti, ma su questi banchi della Giunta regionale siedono delle persone che ritengo abbiano a cuore la civiltà, il pluralismo, le identità, le culture e il rispetto degli uomini e delle donne da qualsiasi parte arrivino e di qualsiasi colore abbiano la pelle.
Ebbene, per come è stato presentato questo emendamento della Lega, per le motivazioni espresse dal Consigliere Rosso, chiederei a questa Giunta di riflettere prima di procedere. Certamente se l'emendamento venisse approvato, ovviamente l'importo non può che essere preso dal fondo globale o di riserva, ma credo che proprio perché le motivazioni sono state così pesantemente e rozzamente presentate, sarebbe meglio continuare ad esaminare tutti gli emendamenti della Lega, magari anche quelli di carattere ostruzionistico, ma non accettare questa specie di ricatto che vi collocherebbe molto in basso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

E' già stato detto da chi mi ha preceduto che c'è una profonda relazione culturale o meglio ci sono delle implicazioni tra la cifra che si chiede venga messa a disposizione per le politiche di valorizzazione della cultura piemontese e la stessa cifra che si va a togliere da un altro capitolo relativa alle politiche di aiuto agli extracomunitari.
C'è una relazione che la Lega ci presenta in maniera negativa, cioè la valorizzazione della cultura piemontese e negazione del sostegno agli extracomunitari.
Non credo che questi due valori siano in contrapposizioni e si elidano tra di loro, ma forse ciò che si intende da parte dei proponenti per valorizzazione della cultura piemontese è una cosa diversa, la stessa che li ha portati ad abbracciare come "valorizzazione" delle istanze del Piemonte, il cambiamento del baricentro della politica da Roma a Milano quasi come se cambiare il centro valorizzi la cultura piemontese e cosa c'entra non si sa! Voglio denunciare - perché è emerso in più interventi - la continua associazione che viene fatta tra extracomunitari e delinquenti. Credo sia offendere la dignità degli uomini quando si associa delinquenti con extracomunitari. Certamente, tra gli extracomunitari ci sono anche dei delinquenti, come ci sono tra i piemontesi, i calabresi, gli americani, i polacchi, ma bisogna smetterla di associare queste due questioni, perch non è giusto e credo che non si possa nemmeno non cogliere che la valorizzazione... Il Consigliere Riba - credo - ha distribuito delle fotocopie delle pagine del "Mondo", dal quale emerge che il Cuneese è diventato competitivo ed esempio di nuova tendenza economica dell'Italia del nord. Nel Cuneese gli industriali faticano a trovare manodopera disposta a lavorare in settori tradizionalmente bassi dell'economia, quelli delle manifatture, delle fonderie, che sappiamo essere occupati, nel nord est, dagli extracomunitari.
Questa è, infatti, la storia dei popoli e dell'economia del mondo. Non esiste in assoluto che un marocchino - come vorrebbe il Consigliere Ghiglia venga a Torino con un contratto d'affitto di un superattico con ascensore. La storia dell'emigrazione è diversa: è storia di fatica e di umiliazioni. Non si lascia tranquillamente il proprio Paese: lo si lascia per impossibilità di sopravvivenza e per cercare di stabilirsi dove c'è lavoro.
Credo abbia ragione la collega Spagnuolo a chiedere l'accettazione dell'emendamento così com'è stato proposto, al di là del fatto che i finanziamenti vengano prelevati dal capitolo in esame o dai fondi globali.
E' una sorta di condivisione della mentalità che lo ha ispirato; questo quanto in gioco su questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Intervengo perché anche noi, come centro-sinistra, abbiamo presentato un emendamento, proponendo un aumento di 100 milioni per la valorizzazione del patrimonio linguistico piemontese. Com'è noto, anche noi abbiamo condiviso - credo con un contributo abbastanza importante - la costituzione degli Stati Generali, compresa la sezione che si occupa delle identità e che quindi affronta questi problemi.
Ho sentito, come tutti gli altri colleghi, le motivazioni con le quali il Gruppo della Lega Nord ha chiesto l'aumento di 1 miliardo; non per la valorizzazione del patrimonio linguistico piemontese per ciò che è la cultura, l'identità e la storia dei piemontesi e del Piemonte, ma per contrapporla ad altri, che piemontesi non sono. Quindi, non solo contro gli extracomunitari, ma contro tutti gli altri.
Questo quanto spiegato nel primo e nel secondo intervento dal collega Rosso.
Le forze politiche della maggioranza e della Giunta sono politicamente divise da noi del centro-sinistra, e c'è quindi un rapporto dialettico, a volte anche molto forte, tra maggioranza ed opposizione; mi rifiuto però di credere che le forze politiche che si richiamano agli ideali cattolici in modo particolare, che pur fanno parte della maggioranza e della Giunta intendano dividersi dal centro-sinistra rispetto ad alcuni valori, che si chiamano tolleranza, solidarietà, uguaglianza di tutti i cittadini.
Chiedo un pronunciamento a queste forze politiche; ripeto: mi rifiuto di credere che si dividano da noi su queste questioni, che accettino l'impostazione della Lega illustrata in questo Consiglio regionale.
Come Gruppo abbiamo presentato un numero di emendamenti che affrontano alcuni problemi - su alcuni la Giunta ha già convenuto - per aprire un dibattito sereno e tranquillo, così come abbiamo fatto finora. Non abbiamo fatto la "voce grossa", non abbiamo presentato mille emendamenti per portare a casa risultati politici; abbiamo presentato degli emendamenti che non intendevano essere una tappa verso le elezioni amministrative. Queste ultime sono altra cosa rispetto al bilancio; credo che il bilancio sia cosa seria: un atto amministrativo dovuto da parte del Consiglio regionale e non solo della Giunta regionale. Abbiamo presentato degli emendamenti per migliorare il bilancio e per rispondere alle priorità del Piemonte, su alcune delle quali - appunto - la Giunta ha già convenuto.
Invito la Giunta a ripensare alla risposta che ha dato alla Lega, a fronte delle motivazioni con le quali la stessa ha motivato il proprio emendamento.
Se la questione viene posta in termini di valori e principi politici da affermare in vista delle elezioni amministrative, la Giunta deve sapere che il nostro atteggiamento, sulla base della risposta che sto chiedendo alle forze politiche alle quali ho fatto riferimento prima e alla Giunta nel suo complesso rispetto all'accettazione dell'emendamento, può cambiare fortemente e radicalmente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Grazie, Presidente. Torno ad invitare i colleghi ad un comportamento più sereno, a considerazioni più serene.
Se ci facciamo "tirare" nella polemica con una corda di burro, il prossimo emendamento potrebbe essere "1 miliardo in più ai disoccupati piemontesi ed un miliardo di meno agli extracomunitari"; o, se preferite un qualsiasi altro argomento od articolo per il quale attingere dal fondo per gli extracomunitari, portandolo strumentalmente su altra questione.
Siete perfettamente d'accordo con me - e lo so - che non cambiano gli atteggiamenti in funzione delle provocazioni. Mi spiego meglio: ieri, il Presidente Violante è andato ai falò dei Valdesi e ha fatto alcune dichiarazioni: non è che oggi le cose sono radicalmente per paura di quanto la Lega avrebbe detto. Noi difendiamo le minoranze culturali, le minoranze linguistiche, così come fa l'Ulivo e così come fa il Polo nelle vallate occitane, indipendentemente da chi vuole strumentalizzare l'argomento.
All'interno di questa Giunta - lo sapete benissimo - c'è una componente, minore, ma sicuramente non di secondo piano, che è autonomista che è federalista, che è piemontesista, alle cui richieste la Giunta ha cercato di dare una risposta. Alla formazione degli insegnanti per poter insegnare nelle scuole la lingua piemontese e la lingua occitana bisogna dare una risposta in termini finanziari. Ai nostri corregionali emigrati nel corso degli anni in Sudamerica, in particolare in Argentina, bisogna dare una risposta in termini di preservazione di questa cultura e quegli emigranti non sono sicuramente da meno degli attuali emigranti che da Paesi terzi stanno venendo verso di noi.
Quindi io vi pregherei veramente di avere un comportamento sereno sul problema della difesa delle culture e delle lingue originarie della nostra Regione e di non cadere in una trappola di strumentalizzazione che non fa onore a nessuno di noi e che non risolve sicuramente il problema. Non esiste una contrapposizione tra Giunta e minoranza, tra maggioranza e minoranza, sulla difesa delle culture originali del Piemonte. E il riconoscere da parte della Giunta la necessità di investire una cifra che non è poi esorbitante in considerazione di quanto non è stato fatto negli anni scorsi è un riconoscimento di un diritto e non è sicuramente il solleticare una forza politica piuttosto che un'altra, un richiedere un comportamento più morbido da parte di una forza politica rispetto ad un'altra, ma è semplicemente quello che significa: il riconoscimento di un diritto che non è mai stato riconosciuto fino ad oggi, che voi stessi avete ritenuto di dover sollecitare con i vostri emendamenti e che non vi farebbe sicuramente onore in questo momento, solo per una questione di sterile polemica, misconoscere fino al punto di tradurlo in un momento di opposizione frontale tra maggioranza ed opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Dopo l'intervento del collega Vaglio sembra quasi che il centro sinistra faccia una scena di gelosia perché forse verrà accolto l'emendamento della Lega: non è assolutamente così! Non è una scena di gelosia, ma è un richiamo - d'altronde io ed altri colleghi che sono intervenuti prima di me lo hanno fatto bene - un richiamo forte ad alcuni principi di fondo, perché il modo di porre il problema da parte della Lega è un modo estremamente pericoloso. Io credo che su queste questioni di fondo non possano esserci tatticismi e neppure possa avvenire la mercificazione dei principi sulla base dell'approvazione o meno di un emendamento. Su questo bisogna essere molto attenti e molto cauti Presidente Picchioni e Presidente Ghigo.
Io potrei esprimere la mia offesa per le cose che sono state dette in quanto siciliano, potrei esprimere la mia offesa in quanto italiano, ma mi stupisce come nessuno della Giunta esprima la propria offesa per le cose che sono state dette nei confronti delle istituzioni. La nostra è un'istituzione italiana! Questo ripetere continuamente della Padania, questo continuo trattare in modo pesante le istituzioni, mi offende! E ho il diritto, pretendo che chi rappresenta le istituzioni abbia uno scatto di orgoglio, una capacità di indignarsi per isolare queste posizioni, che vanno isolate indipendentemente dagli emendamenti, Presidente Ghigo! Va fatto perché non ha assolutamente senso.
Quindi io chiedo, anche per decidere che cosa fare - non è un ricatto e per valutare questa Giunta, che ci sia una chiara, netta presa di posizione sulle questioni che sono state dette, perché si può essere d'accordo sul miliardo, collega Vaglio, non è un problema di entità, non è un problema di cifra, perché siamo d'accordo che quella legge vada finanziata e sostenuta con più forza rispetto al passato, ma non si pu sostenere quella legge riportando qui un comizio della Lega! Assolutamente! Perché se anche noi come istituzioni per avere qualche voto, per avere qualche consenso, o noi come minoranze per avere l'accordo della Lega su un fatto specifico ci mettiamo su questo piano, io credo che rinunciamo ad alcuni principi di fondo e la politica assolutamente non può cadere in questi limiti! Dopodiché io ricordo e mi auguro che siano chiari come sicuramente sono chiari al Presidente, alla Giunta tutta, i principi fondanti del nostro modo di essere assieme come nazione, che è la cosa che mi sta molto più a cuore rispetto ad altre banalità che sono state dette, che vanno bene per i comizi, vanno bene per alimentare la tensione di una base leghista molto calda, ma non vanno assolutamente bene dette in quest'aula! Mi associo quindi alla richiesta del collega Marengo, mi pare giusta: aspettiamo, prima di decidere che cosa fare, di sapere qual è la posizione che intende assumere la Giunta. La posizione di Vaglio mi sembra importante come precisazione, ma occorre una presa di distanza rispetto alle affermazioni che sono state fatte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente, svolgo una brevissima dichiarazione di voto per fare due osservazioni.
Come Gruppo Pensionati non posso che essere favorevole ad un intervento della Giunta per lo sviluppo di iniziative a favore di una migliore conoscenza e della difesa della storia e della cultura del nostro Piemonte.
Seconda osservazione: le motivazioni con le quali la Lega ha chiesto questo intervento negano ogni diritto all'individuo di inserirsi, accettandone le leggi, in qualsiasi Paese ove possa trovare lavoro e casa per lui e per la propria famiglia.
L'essere favorevole a maggiori contributi ed iniziative per lo sviluppo dello studio della nostra cultura non significa negare principi che la maggioranza di noi ha insiti nel suo ideale, nella sua cultura. Le motivazioni della Lega mi lasciano allibito e per questo il mio voto sarà di astensione anche sull'emendamento della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei confermare in maniera più esplicita e forte lo spirito con il quale la Giunta regionale ha accolto questo emendamento che nulla ha a che vedere con le dichiarazioni che il Gruppo della Lega Nord ha voluto addurre nel dibattito in quest'aula.
Per non incorrere in interpretazioni variegate o sottintese voglio precisare che lo spirito con il quale noi affrontiamo l'approvazione di questo emendamento è quello esplicitato in maniera chiara ed ineludibile dalla L.R. n. 26, che prima è stata citata anche dalla Consigliera Spagnuolo, in modo particolare gli artt. 1 e 2. Vorrei leggerli per conoscenza di tutti.
L'art. 1 "Finalità generali" recita: "La Regione Piemonte, nello spirito degli artt. 3, 6 e 9 della Costituzione, in attuazione degli artt. 4, 5 e 7 dello Statuto regionale e nell'ambito delle competenze di cui agli artt. 42 e 49 del DPR 24/7/1977 n. 616, tutela e valorizza l'originale patrimonio linguistico del Piemonte e ne promuove la conoscenza".
L'art. 2 recita: "La Regione considera tale impegno parte integrante dell'azione di tutela e valorizzazione della storia e della cultura regionale e lo informa ai principi della pari dignità e del pluralismo linguistico sanciti dalla Costituzione".
Perciò la Giunta, il governo di questa Regione, sostiene che lo spirito con il quale ha affrontato questo dibattito e ha chiaramente proposto di accettare questo emendamento è solo esclusivamente quello legato alla L.R.
n. 26, in maniera specifica agli artt. 1 e 2, che fanno preciso riferimento alla Carta Costituzionale e alle leggi che noi consideriamo sacrosante nel quotidiano agire di questo governo regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Chiedo un quarto d'ora di sospensione del Consiglio perché abbiamo bisogno di riunirci per discutere sulle ultime dichiarazioni del Presidente della Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Sospendo la seduta per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 18,20 riprende alle ore 18,55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo i nostri lavori com'era convenuto. I lavori di questa sessione pomeridiana termineranno alle ore 20. Subito dopo ci sarà una breve riunione dei Capigruppo per verificare le possibilità della giornata di domani.
Siamo all'emendamento n. 133 bis). Ci sono state le dichiarazioni del Presidente della Giunta, c'è stata una mozione d'ordine per la sospensione dei lavori, sono intervenuti dei fatti nuovi, oppure possiamo procedere alla votazione? La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per conto dei colleghi del centro-sinistra. Abbiamo fatto questa riunione per meglio valutare il dibattito che si è svolto intorno all'emendamento e non possiamo che constatare che gli interventi svolti sono serviti a portare chiarezza, ma soprattutto a dare un senso di tolleranza alle proposte complessive che vengono avanzate in questo Consiglio regionale. E' già positivo che si sia deciso di finanziare il cap. 11650 non con le modalità previste dalla Lega, ma ricorrendo al cap.
15950, cioè come ha proposto il centro-sinistra. Il centro-sinistra aveva proposto un intervento di 100 milioni su quello stanziamento, quindi è una risposta in coerenza con le nostre proposte. E' anche positivo l'aver ritenuto che può esserci un maggiore impegno da parte della Regione sul cap. 11650, con le motivazioni però della legge, con le motivazioni dei principi fondanti della nostra Costituzione, del nostro Statuto, e anche qui i nostri interventi hanno provocato una giusta presa di posizione da parte del Presidente della Giunta, Ghigo.
Concordiamo su quelle precisazioni perché sono servite ad evidenziare chiaramente che una posizione è quella della Giunta ed un'altra posizione è quella della Lega Nord, che pensa di utilizzare questo finanziamento non per le finalità della legge, ma per finalità propagandistiche che sono incoerenti con i principi dello Statuto, della Costituzione e della legge.
Questa per noi è un'utile precisazione.
Aggiungiamo, ancora, che la disponibilità della Regione ad intervenire in questo settore deve essere meglio precisata. E allora può essere individuato un percorso che potrà essere approfondito meglio nella riunione dei Capigruppo che seguirà. Una parte consistente di questa disponibilità può essere utilizzata per finanziare la L.R. n. 26 ed un'altra parte potrà essere utilizzata sempre per lo stesso obiettivo, ma con modalità diverse con leggi diverse già esistenti, oppure con leggi da preparare. Ricordo che il pacchetto complessivo degli emendamenti del centro-sinistra e di Rifondazione Comunista contiene già, dispersi in parecchie proposte, dei suggerimenti alla Giunta per intervenire sulla necessità di rafforzare l'identità del Piemonte: penso agli ecomusei, alla difesa delle identità alla difesa linguistica franco-provenzale.
Propongo al Presidente di sospendere la seduta e definire, nella riunione dei Capigruppo, attraverso un ordine del giorno, il pacchetto complessivo intorno a questa problematica che è estremamente interessante.
Vogliamo che un ordine del giorno contenga le precisazioni, da noi condivise, del Presidente Ghigo e individui una modalità di spesa che corrisponda in modo più preciso a come la Regione è in grado di spendere concretamente per evitare un finanziamento di tipo globale, mentre abbiamo l'opportunità di utilizzare strumenti specifici che già le nostre leggi, le nostre proposte di emendamento contengono. E' questa la proposta che facciamo al Presidente.



PRESIDENTE

E' stata fatta la proposta di sospendere la seduta, ma il termine della seduta era previsto per le ore 20. La riunione dei Capigruppo si potrebbe fare dopo le ore 20, tralasciando al momento, se nulla osta, questo emendamento.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, avevamo concordato per le 19,30 i Capigruppo.



PRESIDENTE

Va bene, andiamo avanti fino alle 19,30. Potremmo tralasciare la votazione di questo emendamento e pertanto degli emendamenti connessi e procedere fino all'ora stabilita.
Ci sono problemi?



MARENGO Luciano

Ci sono problemi perché noi vorremmo conoscere il modo in cui si procede rispetto alla questione. E' evidente che dal modo in cui si procede ne discende una procedura di carattere generale, per cui la mia richiesta è legata anche a un po' di buonsenso, se tutti vogliamo utilizzarlo, e che si faccia immediatamente la seduta dei Capigruppo, si verifichi la possibilità di procedere e in quale modo.



PRESIDENTE

Questa è allora una proposta.
Vorrei sentire gli altri Gruppi; ci sono delle obiezioni in tal senso? La parola al Consigliere Bellingeri.



BELLINGERI Gianfranco

Signor Presidente e cari colleghi, il Consigliere Rosso nello spiegare la richiesta della Lega Nord su un maggiore stanziamento degli investimenti, chiamiamoli genericamente legati alla salvaguardia della piemontesità, ha dato l'indicazione delle cifre da ridurre in un altro capitolo e voce. Io ho notato con interesse come da questa dichiarazione anticipo prima di arrivare alle mie annotazioni - subito dopo, non so se la platea era attenta o meno, il Consigliere Rosso ha accettato l'emendamento della Giunta dicendo che era d'accordo sull'incremento della cifra richiesta e la presa di questi denari, di questo ammontare, dal conto di riserva invece che dal capitolo che aveva chiesto la Lega Nord. Quindi aveva già fatto anche una dichiarazione. Però, desidererei fare alcune annotazioni, anche perché il portavoce dei Capigruppo del centro-sinistra Consigliere Saitta, ha fatto delle affermazioni molto strumentali. C'è stata una presa di posizione un po' esagerata, che però, letta bene, fa riflettere. Io devo fare i complimenti ai colleghi Marengo, Chiezzi e Spagnuolo, perché sono veramente abili; non per niente sono abili politici da tanto tempo e sanno come strumentalizzare certe vicende. Hanno accusato il Consigliere Rosso di fare una campagna politica, ma l'hanno fatta loro hanno preso lo spunto per ritornare alla liturgia della salvaguardia della cultura.
Ho sentito pronunciare tante volte la parola cultura, ma vorrei ricordare ai nostri colleghi che nei Paesi dove esiste una profonda cultura, non viene mai nominata. E sono Paesi che fanno della cultura un loro modo d'essere. C'è gente che parla molto di cultura: ho avuto la strana sensazione che il tentativo fosse quello di fare sentire noi tre degli extracomunitari. Se il tentativo è stato questo, è stato molto esplicito: va anche bene, è anche giusto avere la prova di un certo modo d'essere.
Coloro che si sollevano inorriditi al pensiero che si tolga qualche centinaio di milioni a fondi stanziati per gli extracomunitari, dando dei razzisti agli altri, sono proprio quelli che si comportano da veri razzisti chiedendo a tutti di emarginare coloro che esprimono un pensiero diverso.
Forse è questa la cultura; in fondo, sappiamo benissimo, storicamente, che questo tipo di cultura metteva nei lager gli intellettuali che non avevano "solo" una certa cultura, ma ne avevano altre.
Ne prendiamo atto; credevo fossero passati i tempi, ma forse i vizi rimangono.
Vorrei fare un'affermazione molto seria e, siccome non sono uso concordare prima, perché mi piace intervenire anche a braccio, la ritengo molto personale, anche se sono un rappresentante della Lega: se qualche collega vuole differenziarsi lo può fare. L'affermazione che faccio è che noi desideriamo, attraverso la nostra presa di posizione e il nostro emendamento, porre una maggiore attenzione affinché questa Regione, dove noi siamo chiamati a prendere delle decisioni importanti per il futuro, sia forte nei suoi valori, nella sua cultura, nelle sue radici e nelle sue leggi. Tutto questo affinché venga salvaguardata la sicurezza di coloro che sono piemontesi, che risiedono e lavorano qui, proteggendo i loro diritti in modo chiaro ed inequivocabile, per poi permettere l'integrazione di coloro che arrivano. Se non si fa questo, il cosiddetto assistenzialismo verso coloro che arrivano, tante volte può nascondere lo sfruttamento.
Attenzione, quindi, alla salvaguardia dei diritti e dei doveri di coloro che vivono in Piemonte, perché da questa discenderà obbligatoriamente anche la sicurezza per coloro che vengono qui.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Sono convinto che il Presidente Ghigo, prima della sospensione temporanea del Consiglio, abbia bene espresso gli intenti della maggioranza ad intervenire a favore delle tradizioni, della cultura, dei valori della lingua piemontese e della piemontesità più in generale e abbia chiarito anche per dovere di governo della Regione, dove intendeva prelevare gli stanziamenti a bilancio per migliorare le cose.
Sono convinto che la cultura, le tradizioni, i valori e le radici del Piemonte non potrebbero svilupparsi se per piemontesità si intendesse la chiusura del nostro territorio; se la cultura, i valori e le tradizioni stesse non fossero esportabili anche all'esterno, probabilmente, non avrebbero alcun significato.
Credo che il Consigliere Saitta, a nome del centro-sinistra, abbia voluto ricordare che questi valori non sono singoli, ma sono plurimi, non sono solo la lingua piemontese, ma sono il provenzale, il franco-provenzale ed altre culture e tradizioni che abbiamo in Piemonte; ha voluto sottolineare qualcosa che, credo, non possa non piacere ai rappresentanti della Lega, anzi, è qualcosa che dovrebbero prendere in considerazione.
L'intervento del Consigliere Saitta è stato ad adiuvandum rispetto a quanto loro inizialmente proponevano, perché le radici del Piemonte non possono essere fatte di singoli valori, ma devono essere fatte di valori plurimi rispetto a cultura e tradizione.
Ho seguito attentamente la proposta che veniva fatta dal portavoce del centro-sinistra; credo che in questo momento non sia necessaria la sospensione del Consiglio. Se si vuol tenere conto delle volontà del governo della Regione Piemonte e se si crede che un impegno assunto in termini istituzionali debba essere mantenuto, se si condividono quei principi che sono stati acclarati, così come ha fatto prima il Presidente della Giunta, sottolineando gli intenti rispetto agli stanziamenti che venivano apportati con un emendamento della Giunta, credo che, qualora il Presidente della Giunta si alzasse - al di là degli ordini del giorno che si possono votare - dicendoci che si impegna a perseguire gli impegni assunti, con qualche aggiustamento rispetto alle cose dette dal Consigliere Saitta, non ci sarebbe bisogno di soffermarci sui documenti scritti.
A me pare che se si vuole necessariamente giungere al documento scritto e alla sospensione - di fatto già avvenuta - questo intervento potrebbe essere scambiato come una sterile vittoria in quest'aula consiliare.
Qui invece stiamo ragionando rispetto alle cose da fare. In altre occasioni ho detto che forse su alcuni capitoli, su alcuni temi specifici mancava la programmazione, bene mi sembra che via via, grazie anche a questa discussione in aula, su questo tema si stia sviluppando una programmazione, che non può essere completata con un ordine del giorno, ma può essere acclarata, dopodiché la Giunta si deve impegnare, attraverso le leggi esistenti, le modifiche o nuove proposte di legge, ad esaminare anche quelle proposte di legge della Lega per verificare che il programma, che è stato qui dibattuto su questo tema specifico, si verifichi.
Quindi questo deve essere un impegno politico di tutti coloro che voteranno questo emendamento. Io non sono contrario alla proposta del Consigliere Saitta, sono contrario ad una sospensione che nei fatti è già avvenuta e che si voglia su tutti i temi impostare il discorso con l'ordine del giorno. Se questo avvenisse, colleghi, probabilmente noi non solo sminuiremmo quella che è l'indicazione e le responsabilità della Giunta su questa materia, ma sminuiremmo anche il nostro comportamento di Consiglieri regionali. Chiederei veramente che si arrivasse ad una dichiarazione programmatica della Giunta, dopodiché si votasse questo emendamento. Le sospensioni poi serviranno per affinare quelle che saranno le proposte della Giunta su questo tema; mi dichiaro d'accordo rispetto ai contenuti della proposta del Consigliere Saitta.
Rivolgendomi ai colleghi della Lega dico che se si vuole essere propositivi, portare anche a casa dei risultati politici, bisogna essere propositivi, non si può però dire alla Giunta "Noi vogliamo che questi soldi vengano presi da una parte e tolti dall'altra". Non si possono mettere due temi, completamente diversi, che toccano sensibilità diverse sullo stesso piano.
C'è una proposta dei Consiglieri della Lega, c'è una proposta che completa la stessa del Gruppo del centro-sinistra, che io condivido dopodiché non bisogna fare prima del dovuto la discussione su dove si andranno a togliere quei soldi, la faremo nel momento in cui parleremo di immigrazione. Ognuno di noi, non mettendo insieme due temi diversi come questi, sarà in grado di discutere sul pro e sul contro dell'immigrazione.
Pertanto chiederei alla Giunta di pronunciarsi in merito ad un'impostazione di carattere generale e chiederei al centro-sinistra di ritirare - solo per una questione di metodo - la proposta di sospensione del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho ascoltato la proposta del Consigliere Saitta, a nome del centro sinistra, e mi sembra che abbia due contenuti condivisibili.
Il primo contenuto è quello, al di là dell'orario, di porre una pausa per la riflessione su un tema che è serio e, soprattutto da parte del centro-sinistra, già trattato sotto forma di proposta e che ha avuto - così mi è parso di capire - una trattazione diseguale da parte dei Gruppi presenti in Consiglio regionale e che ha avuto da parte di un Gruppo una trattazione molto negativa e da contrastare nettamente.
Ho sentito la volontà, da parte del centro-sinistra, di mettere una pausa alle parole sentite e di ricominciare. Questa richiesta di pausa la condivido anche solo per quanto è stato detto. La riflessione della Consigliera Carla Spagnuolo su questa giornata - un giorno magari verranno riletti i verbali da qualcuno per capire - mi sembra giusta.
L'altro contenuto della comunicazione del Consigliere Saitta era più relativo al merito della proposta, il miliardo su questa sola legge, misura non sufficientemente motivata. Una misura che non viene negata nel senso di destinare una congrua cifra ad un insieme di problemi riferiti al Piemonte alle sue culture, ma che, per come è stata proposta e motivata, non era nemmeno organizzata, dal punto di vista delle motivazioni. Nel senso che questo miliardo viene criticato perché è disposto in forma - questo lo dico io - propagandistica, quindi immotivata.
L'altro elemento forte della proposta del Consigliere Saitta è di avere una pausa per meditare e discutere. Il Consigliere Saitta ha proposto anche con un ordine del giorno, anche con una interlocuzione tra i vari Gruppi.
Con questi due riferimenti il Gruppo di Rifondazione Comunista ritiene sensata, opportuna e condivisibile la proposta del centro-sinistra, alla quale si associa.



PRESIDENTE

Pertanto viene ribadita dal centro-sinistra la volontà di sospendere la seduta, al di là dell'orario per verificare la possibilità di un ordine del giorno che possa riassumere in termini più complessivi tutta la questione relativa agli emendamenti presentati.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Vorrei fare un'osservazione e chiedo scusa se mi riferisco sempre a chi ha lavorato in Commissione. C'è una legge, c'è un settore - e non erano solo i 150 milioni, in questo c'era il treno della storia, c'era l'atlante linguistico, sulle quali sempre, per dire la verità, la Giunta e la Commissione hanno lavorato con attenzione - e a questo settore oggi si propone un implemento significativo. Personalmente ho ascoltato con estrema attenzione. Ha ragione la Consigliera Spagnuolo quando dice che non è una questione da poco. Mi pare che nella proposta del Consigliere Montabone ci stia tutto questo e noi potremmo benissimo come Giunta prenderei l'impegno di organizzare una riflessione, un dialogo con la Commissione, presentare un ragionamento che implementi quanto finora utilizzato. Ciò tenendo conto delle proposte della Lega, tenendo conto del dibattito in aula che è stato molto importante, tenendo conto anche dello spessore storico di questo lavoro, per aderire all'impostazione che il collega Montabone aveva dato e che mi sembra non rifiutare affatto l'apporto del Consiglio. Anzi, mi sembra che riporti l'esame della questione nel posto più naturale addirittura più approfondito di un ordine del giorno consiliare, nel luogo in cui normalmente si rimanda il dibattito per approfondire, ipotizzare e discutere: la Commissione.
Quindi noi potremmo fare nostro questo dibattito, nostre queste considerazioni e addivenire a questa proposta. In quanto al tempo, sono le ore 19,28...



PRESIDENTE

Allora cosa facciamo? E' stata fatta la proposta, il Presidente condivide di procedere alla votazione dell'emendamento n. 133 bis) e poi convochiamo subito la riunione dei Capigruppo.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi sembra che sia un po' un dialogo tra sordi, forse non voluto, ma le cose di merito che ha detto il collega Saitta sono difformi - per quello che io capisco - dalla risposta di merito che ha dato il collega Montabone e che è stata poi ripresa dall'Assessore Leo. Tra l'altro, il Presidente della Giunta - che in questo momento è alle mie spalle - sta chiedendo al Capogruppo del PDS qual è l'illustrazione autentica di quello che noi abbiamo detto: ma c'è l'aula per questo! Lei, Presidente, magari qualche volta lo ricordi.
Io ho capito, da quello che ha detto il Consigliere Saitta, che il centro-sinistra ha proposto un emendamento su un tema: quell'emendamento è stato respinto. Sullo stesso argomento, la Lega propone un emendamento di portata estremamente superiore, e questo viene accolto.
Nel pacchetto complessivo dei nostri emendamenti abbiamo posto la valorizzazione della L.R. n. 26 ed inoltre, per rispondere alla questione delle culture e delle identità, abbiamo proposto anche delle cose diverse che assommano complessivamente ad 1 miliardo (pensiamo, per esempio, non solo ai 100 milioni della L.R. n. 26, ma anche ai 500 degli ecomusei).
Perché la risposta è difforme? Se la risposta è una risposta politica alla Lega, noi non siamo d'accordo per quelle motivazioni, tanto più che quello che ha detto il Presidente della Giunta è completamente diverso dalle motivazioni addotte dalla Lega.
Non capiremmo quindi un finanziamento di quel tipo all'emendamento della Lega, nemmeno se preso dal fondo globale, perché le motivazioni del Presidente della Giunta dal punto di vista politico sono tutt'altra cosa dalle motivazioni portate dal collega della Lega.
E' per questo motivo, per capire politicamente una discriminante politica essenziale, che noi abbiamo chiesto che quanto è stato detto venga illustrato in un ordine del giorno, in modo che, nero su bianco, si possa capire.



PRESIDENTE

Se ho ben capito, mi pare che quanto dichiarato dal Presidente sia inequivoco, indipendentemente dal fatto che dialetticamente si possano proporre e addurre motivazioni diverse; le determinazioni conclusive del Presidente, rifacendosi alla L.R. n. 26, sono parse chiare a tutta l'assemblea. Questo non coinvolge certamente altri capitoli, altre poste di bilancio, ad esempio gli ecomusei che lei ha giustamente ricordato e che potrebbero trovare capienza anche in altri capitoli. Ripeto, questo non è preclusivo a delle poste di bilancio che potrebbero venire incontro ad esigenze che sono state prospettate a questa assemblea.
Questo specifico emendamento si riferisce puntualmente alla L.R. n. 26 per quanto concerne il patrimonio linguistico del Piemonte. Se poi qualcuno ha voluto andare al di là del tema e ha voluto addurre delle argomentazioni che sono state qui respinte da molti dei Consiglieri, questo naturalmente attiene alla responsabilità precisa e specifica di ogni interlocutore. Per noi dobbiamo - Consigliera Spagnuolo, mi permetta - fare attenzione a quanto ha detto il Presidente, che mi pare, in questa assemblea, si sia espresso in termini estremamente concisi, estremamente precisi ed estremamente delimitati al campo d'azione in cui si vuole intervenire con questi emendamenti.
Non credo dunque che ci sia alcun equivoco da dover ancora sciogliere perché il Presidente è stato - ripeto - di una chiarezza cristallina almeno così io l'ho interpretato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Intervengo per un chiarimento, perché evidentemente non riusciamo nonostante abbiano già parlato in molti prima, a chiarire che cosa intendiamo con la proposta che il Consigliere Saitta ha fatto al Consiglio.
Noi apprezziamo le dichiarazioni fatte dal Presidente della Giunta sul piano politico, sia le dichiarazioni in premessa sia la successiva lettura della legge per stabilire inequivocabilmente che il capitolo di bilancio al quale si attinge è quello del fondo globale e le finalità sono quelle previste dalla legge. Ripeto: apprezziamo che il Presidente della Giunta abbia assunto questa posizione.
La questione che abbiamo posto, che ha posto il Consigliere Saitta e che io adesso cerco di chiarire ulteriormente, è nel merito del finanziamento che viene fatto, quindi non sul piano politico. Noi riteniamo che il finanziamento di 1 miliardo possa rispondere in modo esaustivo non solo al problema della valorizzazione del patrimonio linguistico piemontese al quale crediamo debba essere destinata una parte consistente - ma insieme a questo, chiediamo che con il miliardo si risponda anche alla valorizzazione di altre identità, di altri patrimoni linguistici (mi riferisco al franco-provenzale, agli occitani, a tutte quelle altre identità e culture presenti nella nostra regione ed anche agli ecomusei) in modo da valorizzarne e preservarne la storia e il patrimonio.
Per tale motivo intendiamo fissare in un ordine del giorno questo tipo di impostazione e riteniamo utile riunire la Conferenza dei Capigruppo piuttosto che procedere ad una semplice sospensione del Consiglio. Non si tratta assolutamente di un problema di vittoria politica o meno; tra l'altro, sono le ore 19,36, si può fare benissimo riunire la Conferenza dei Capigruppo che, se d'accordo, procede in questo modo.



PRESIDENTE

Consigliere Marengo, mi pare che lei sia stato di una chiarezza esemplare e credo che tutti abbiano capito. Mi pare, però, che l'umore della maggioranza dell'assemblea sia quello di voler invece procedere alla votazione dell'emendamento, tenendo presente che sul merito tanti, anch'io personalmente, possono essere d'accordo con lei; tuttavia, nessuno oggi pu precludere alla maggioranza dell'assemblea di esprimersi su questo emendamento. Per cui, se nulla osta, mettiamo in votazione il subemendamento n. 133 bis).



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Le dichiarazioni di voto le abbiamo fatte prima: hanno parlato i Consiglieri Ghiglia, Chiezzi, Spagnuolo, Cavaliere, Marengo, Vaglio, Saitta e Rubatto. Comunque non c'è problema: vuol dire che protrarremo i lavori per il tempo necessario.
Fate di nuovo le dichiarazioni di voto!



(Commenti della Consigliera Spagnuolo)



PRESIDENTE

Lei non ha fatto la dichiarazione di voto.
Prego, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi permetta, Presidente. La mia non era una dichiarazione di voto e le spiego perché. Può prendere il verbale: questa volta non ci sono ragioni di prolungamento di altra natura.
Io ho concluso il mio intervento non con una dichiarazione di voto, ma invitando la Giunta a ripensarci. So esserci esponenti illuminati di Forza Italia, e mi stupivo del fatto che avrebbero potuto firmare ed approvare quel tipo di emendamento.
Personalmente, non ritenevo di essere in dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La mia non poteva essere una dichiarazione di voto anche se così è stata intesa, perché non dispongo ancora dell'emendamento da votare e non posso esprimermi sino a quando non mi verrà consegnato: l'ho solo sentito a voce.
Chiederei, prima della dichiarazione di voto, di avere l'emendamento scritto della Giunta.



PRESIDENTE

E' bravissimo, collega; però lei ha fatto una dichiarazione di voto prendendo atto che il cap. 12000 era cambiato nel 15950: non può, adesso dire di non essere a conoscenza del merito dell'emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

E' tutto vero quanto lei dice, Presidente, ma il momento magico è il voto. Prima, non c'è nulla: solo chiacchiere. Quando si vota, io voglio avere, e penso sia mio diritto, il documento scritto sul quale esprimo il mio parere. Tutte le premesse contano nulla: conta l'atto del voto.
Prima di votare chiedo di sapere, nella forma prevista dal Regolamento cosa devo votare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Dopo la sospensione sono intervenuto, credo con grande serenità e moderazione, per porre un problema reale, senza dare - penso - la sensazione di dover segnare una vittoria politica nei confronti di qualcuno. Non è stato così, comunque.
Intervengo ora come dichiarazione di voto a completamento di quanto dicevo in precedenza.
Il collega Montabone mi pare abbia colto nella sostanza le questioni poste. Egli ha proposto un metodo diverso, ma condividendo la sostanza della mia proposta; da parte della Giunta non c'è stato alcun segno di accoglimento.
Con il collega c'è stata condivisione della procedura per giungere al voto - mi pare fosse questo che chiedeva il Consigliere Montabone - ed insieme abbiamo proposto l'utilizzo del miliardo per dare un senso ad una politica di tipo pluralista. Il collega chiedeva che questo venisse esplicitato non attraverso un ordine del giorno, ma attraverso una dichiarazione precisa da parte della Giunta: cosa che non è avvenuta.
Dell'intervento del Consigliere Montabone è stata solo accolta la proposta della votazione, mentre egli, condividendo la proposta del centro-sinistra aveva chiesto di arrivare alla conclusione con un metodo diverso.
Credo che l'opportunità offerta da parte delle minoranze per concludere in termini positivi e con ampio consenso questa problematica, importante per gli effetti provocati e che provocherà, non possa essere trascurata da parte della Giunta. D'altronde, è stato ripetuto che nessuno vuole dire qui "abbiamo vinto!" o "hanno perso!"; si tratta soltanto di meglio precisare all'interno del pacchetto degli emendamenti che riguardano questo settore quali possono essere accolti.
on mi pare che si dicano cose prive di senso; mi pare che si tratti di posizione di grande rispetto - anche - dei conti della Regione. Ciò anche per evitare che si arrivi ad altri emendamenti su altre questioni, ma attinenti, e si dica "no, perché abbiamo già impegnato un miliardo".
Credo che questo sia un modo di porre le questioni con grande senso di responsabilità; immagino che Giunta e il Presidente lo colgano, prima di avviare un rapporto di forza senza senso, oggi su questo e domani su tutti gli altri emendamenti. Non era questo il nostro obiettivo; prima di procedere, considerata l'ora tarda, forse è meglio ripensarci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Vede che è sempre bene avere i pezzi di carta in mano!? Il subemendamento è proposto dal Gruppo consiliare Lega Nord Piemont per l'indipendenza della Padania.



PRESIDENTE

E' firmato dall'Assessore Gallarini.



CHIEZZI Giuseppe

Io sto guardando il pezzo di carta che mi è stato presentato: è intestato "Gruppo regionale Lega Nord Piemont per l'indipendenza della Padania". La Lega mi dice che non è così: allora bisogna cancellare l'intestazione.



PRESIDENTE

Le tre firme dei Consiglieri della Lega sono cancellate e a fianco sulla destra, c'è la firma dell'Assessore Gallarini.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo però, siccome la carta intestata conta qualcosa, che sia tirata una riga anche sul Gruppo, in modo tale che sia inequivoco che la Lega non è l'intestataria del documento.
Naturalmente, voteremo contro l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Riprendo la parola con molto disagio, per la verità; prendo atto che su una questione politica, nonché morale in qualche modo, non c'è volontà di accesso da parte della maggioranza ad una riflessione che, secondo me ed i colleghi che l'hanno proposta in maniera molto seria, avrebbe consentito al Consiglio di porre propri puntini sulle "i" relativamente a questioni discriminanti che attengono a valori della Costituzione e al valore dello Statuto della Regione Piemonte.
Il disagio non può che essere fortissimo perché non vi è una riflessione di merito conseguente alle dichiarazioni molto pesanti della Lega. Abbiamo peraltro dato atto al Presidente della Giunta regionale che le sue dichiarazioni andavano in altra direzione, ma proprio per questo ritenevamo che ci potesse essere l'occasione per un appuntamento politico molto importante, non di parte, per mettere "nero su bianco" e riconoscerci, ampliandole evidentemente, nello spirito delle dichiarazioni che il Presidente della Giunta aveva fatto. Ci stupiamo che prevalga una logica di maggioranza ed una logica di contrattazione politica. Ci sembra che la maggioranza sia più preoccupata - e questo mi dispiace molto per la verità - di onorare un accordo preso con la Lega che non di voler essere esplicita, chiara e precisa su una questione che è straordinariamente più importante. E' per questo che io, in maniera inconsueta, mi permetto di chiudere questa dichiarazione di voto invitando ancora la maggioranza e, se mi permette, anche lei, Presidente del Consiglio regionale, che è anche il Presidente degli Stati Generali del Piemonte, a consentire l'interruzione dei lavori per una riflessione nella Conferenza dei Capigruppo che noi avevamo richiesto perché esiste una priorità di questioni centrali nella vita democratica della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la discussione che c'è stata oggi in Consiglio, oltre che essere importante per i temi affrontati, ha avuto anche degli aspetti molto positivi. Quando si riesce ad avere un confronto in Consiglio, pur partendo da approcci diversi, molto diversi tra maggioranza ed opposizione, ma non solo tra maggioranza ed opposizione anche in modo trasversale tra le diverse forze, in modo che le diverse sensibilità, anche quelle dei singoli Consiglieri e non solo dei Gruppi possono confrontarsi, si arriva a dei risultati positivi. Il collega Montabone diceva che è stato fatto un pezzo importante di programmazione convenendo quindi con chi, come me ed altri, sosteneva che avevamo bisogno di migliorare questo bilancio per rispondere programmaticamente alle esigenze del Piemonte.
Sul tema specifico ho sentito un intervento che giudico molto positivo quello del collega Bellingeri. A conclusione del suo intervento sono andato a dirgli che un intervento come quello io lo avrei sottoscritto immediatamente perché le questioni che ha posto sono condizioni fondamentali per facilitare l'integrazione. Credo che sia una verità assoluta per dare sicurezza e certezza a tutti nella nostra Regione e nelle nostre città. Quindi io condivido pienamente.
Mi pare allora che insistere nei modi in cui si insiste per andare avanti sull'emendamento nei termini in cui è stato proposto, senza cogliere nei fatti con un ordine del giorno, come proponiamo noi, che sia in grado di affrontare tutte le questioni di identità e di cultura che noi abbiamo presenti nella nostra Regione (questa impostazione è già stata assunta da Montabone, ma credo che gli stessi colleghi della Lega possano accettare il tipo di impostazione che è stato proposto), sia un intestardirsi che davvero fa sì che ci sia una vittoria di Pirro da parte di qualcuno e io a questa vittoria di Pirro da parte di qualcuno non intendo partecipare.
Pertanto, se si insiste per votare questo emendamento, io non parteciper alla votazione ed ovviamente ne terrò conto rispetto a tutte le iniziative che dovranno essere portate avanti in quest'aula al di là di questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Concordo con quanto ha detto poc'anzi il collega Marengo; vorrei sottolineare però che precedentemente, cioè a tutti i nodi che ci sono stati su questo bilancio, di fronte ad una richiesta, sostenuta e non strumentale, di una parte consistente del Consiglio, si è rinviato il punto, lo si è tralasciato, si è detto che si approfondiva. Noi abbiamo chiesto di approfondire perché sul punto specifico si intendeva fare proposte che arricchivano la questione e abbiamo chiesto inoltre una riunione dei Capigruppo per approfondire la stessa. Tra l'altro, questa richiesta, ma non è stata fatta da noi in modo furbesco, coincideva nei tempi con l'orario che ci eravamo dati in sede di Capigruppo per la stessa riunione dei Capigruppo. Non capisco quindi perché si mettano in discussione le decisioni prese, perché si prosegua comunque il Consiglio e la votazione di questo ordine del giorno diventa solo una prova di forza da parte di chi la vuole fare. Non c'era alcuna ragione per agire in questa maniera, nel senso che nella riunione dei Capigruppo si potevano accettare o meno determinate istanze e poi evidentemente si proseguiva come si deve fare.
Credo che invece si metta in atto una prova di forza politica, su cosa non capiamo, e che conseguentemente avrà delle ripercussioni politiche.



PRESIDENTE

Se mi permettete, poiché sono stato anche chiamato in causa, non entrando nel merito di questo capitolo, vorrei ancora rifarmi alla lettura letterale - scusate l'allitterazione - "Fondo per interventi di valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte". Signori, qui c'è tutto! Qui ci sono i walser, come ci sono i franco-provenzali, come ci sono gli occitani, non c'è alcuna limitazione. E allora anche la questione di merito, come ha suggerito il Consigliere Marengo, credo sia un fatto che possa essere giustamente valutato proprio nell'ambito della L.R. n. 26 che prevede un larghissimo spettro nei confronti delle comunità linguistiche del Piemonte e pertanto nei confronti del pluralismo linguistico. Dico questo perché è stata sollecitata anche una valutazione democratica dell'assemblea sulla base di queste cose.
Patrimonio linguistico significa tutto questo.
Poi nulla osta a mio avviso - questo lo posso anche suggerire - che un ordine del giorno possa essere stilato a fronte anche di questo argomento alla fine del dibattito generale e alla fine della votazione degli emendamenti. Poiché questo non pregiudica nulla, ma riguarda tutti i soggetti che possono attingere ai fondi della L.R. n. 26, credo che un ordine del giorno, se la Giunta lo accoglie, potrebbe anche essere fatto indipendentemente dalla votazione in questo momento dell'emendamento n. 133 bis), che pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 29 voti favorevoli e 4 contrari (non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri).
Di conseguenza, gli emendamenti n. 134), n. 134/1), n. 135), n. 136) e n.
137) sono preclusi. Tali emendamenti saranno conservati agli atti.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A).
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Solo per precisare, anche a nome dei Presidenti dei Gruppi del centro sinistra e di Rifondazione Comunista, che noi non parteciperemo alla Conferenza dei Capigruppo; ci riuniremo per decidere cosa fare domani in Consiglio.



PRESIDENTE

La seduta è allora convocata secondo l'ordine prestabilito.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20)



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