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Dettaglio seduta n.106 del 05/02/97 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Marengo e Vindigni.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame progetto di legge n. 260: "Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1997 degli interventi previsti da leggi regionali, nonch disposizioni finanziarie per l'anno 1998" (seguito)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con la prosecuzione del dibattito sul progetto di legge n. 260, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rosso per fatto personale; ne ha facoltà.



ROSSO Roberto

Intervengo per chiarire al Consigliere Chiezzi le osservazioni da lui sollevate relative alla mia persona e alla Lega in generale. La scaletta del Consigliere Chiezzi sulle varie riunioni avvenute in VI Commissione è reale, però manca la motivazione per cui è stato rimandato il disegno di legge per tanto tempo. Tra l'altro, nel mio intervento avevo detto che eccetto questo, gli altri li ho tenuti nei cassetti. Tale legge giustamente, è stata tirata fuori; il Consigliere Chiezzi si è espresso in modo corretto. Dopo le consultazioni, che avevano dato esito positivo, è iniziato il dibattito e da tutti i Gruppi è giunta l'adesione al testo proposto anche se con il comune giudizio secondo il quale avrebbe dovuto essere migliorato.
La causa dei continui rinvii è da attribuire al fatto che tutti i Gruppi avevano promesso degli emendamenti, delle proposte migliorative, mai concretizzate. Ad un certo punto, ho chiesto che la legge venisse definitivamente discussa, ed è emersa la proposta, del Consigliere Riba, di creare un gruppo di lavoro. Avevamo creato, addirittura, un gruppo informale, al quale qualche Gruppo aveva aderito - per esempio il Gruppo dei Pensionati aveva anche proposto degli emendamenti.
La legge è rimasta all'o.d.g. per parecchie sedute in attesa che tutti apportassero un loro contributo. Dopodiché ho chiesto di non più iscriverla all'o.d.g., in attesa del dibattito di oggi. Tra il migliaio di emendamenti presentati dalla Lega al bilancio ve ne sono diversi che riguardano la lingua, la cultura, la storia piemontese. Prima di mettere in definitiva votazione questa controversa legge di bilancio, vorrei conoscere l'espressione del Consiglio su tali emendamenti che, se venissero accolti renderebbero possibile l'approvazione della legge. Una delle giustificazioni avanzate dalla maggioranza sulla non possibilità di approvazione della nostra proposta legislativa era la mancanza di fondi e in quel momento, l'impossibilità di reperirli.
Se gli emendamenti non venissero accolti porteremo il disegno di legge direttamente in aula, in maniera tale da costringere i Gruppi - che tanta collaborazione hanno promesso, anche se poi non si è vista - a presentare i loro emendamenti, oppure a bocciare il disegno di legge ed ammettere che non si intende lavorare per la cultura e la lingua piemontese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Ho annotato con una certa diligenza tutte le osservazioni evidenziate anche se, probabilmente, mi sarà difficile rispondere a tutte le domande poste dai colleghi. Non è facile; infatti, si rischia di perdersi fra considerazioni di natura più squisitamente politica ed altre di natura amministrativa. Mi scuso, quindi, per l'eventuale disorganicità.
Per quanta riguarda il Piano regionale di sviluppo e le osservazioni della Consigliera Spagnuolo, penso risponderà il Presidente. Ritengo comunque opportuna una considerazione sullo sforzo che si sta compiendo, che mi sembra non sia da sottovalutare o tratteggiare in modo semplicistico. Pu darsi che qualche passaggio sia poco comprensibile, ma lo sforzo che sta compiendo la struttura interna dell'Ente - con collaborazioni esterne - per il Piano regionale è grande. Si tratta infatti di definire una cornice, al di là del formalismo, all'interno della quale abbiano senso e logica politico-amministrativa i vari tasselli dati dalle scelte di bilancio.
Questa la linea ispiratrice entro la quale ci si muove: definire una cornice di programmazione dinamica, suscettibile di movimento e snellezza programmazioni e Piani regionali decennali non hanno più alcun senso, viste le grosse evoluzioni ed involuzioni con cui la realtà si modifica, se non di giorno in giorno, sicuramente di mese in mese.
Al di là del formalismo, penso fondamentale questo tipo di bussola.
Ovviamente, ognuno vede le cose dal proprio punto di vista, ma le grosse scelte di bilancio contenute in questa legge finanziaria sono ispirate a quel tipo di cornice, che rappresenta il canovaccio al quale vogliamo rapportarci.
Inizierei con alcune considerazioni messe in rilievo dal Consigliere Saitta, secondo il quale mancherebbero in bilancio sia linee strategiche sia linee ispiratrici, che dovrebbero rifarsi ad infrastrutture ed efficienza della pubblica amministrazione.
Personalmente, ritengo che questa legge finanziaria, con i suoi 350 miliardi di investimento e 120/130 di spesa corrente sia piena di linee strategiche in funzione delle infrastrutture. Ne cito una, forse non pienamente colta dal Consiglio regionale: la rete telematica "Piemonte in rete". Questa Regione, per la prima volta, ha previsto, attraverso un appalto vinto dalla Telecom da circa due mesi, con deliberazione assunta quindici giorni fa, 7 miliardi per il noleggio della rete telematica cosiddetta "Piemonte in rete": innovazione assoluta, che in un certo senso rappresenterà la rete autostradale telematica della nostra Regione, e che operativamente partirà dal mese di giugno. Iniziamo con quattrocento punti in Piemonte: capoluoghi di provincia, tutti i principali Comuni, gli ospedali, le Comunità montane e così via. Non solo, abbiamo già raccolto l'interesse dell'Associazione delle piccole e medie imprese, interessata a concorrere con la Regione nella corresponsione del noleggio al fine di beneficiare, soprattutto da parte delle imprese che non potrebbero da sole sostenere una spesa di questo genere, della rete regionale.
Relativamente ai Piani in via di definizione - il Piano dei trasporti il Piano regionale di sviluppo e così via - essi rappresenteranno la cornice di riferimento rispetto alla quale andranno modulate le scelte.
Per quanto riguarda l'efficienza della pubblica amministrazione continuando l'azione iniziata dalle Giunte precedenti - sia la "Brizio uno" sia la "Brizio due" - più che "tagliare" qualche "auto blu" e contenere spese telefoniche e di riscaldamento o altre cose del genere, non è che si riesca a fare molto. L'organizzazione attuale della Regione, a settori, a compartimenti stagni, non permette di andare più in là.
Il disegno di legge n. 42 di riorganizzazione del personale, con tutte le difficoltà e le fatiche che tutti insieme stiamo compiendo per portarlo in porto, sarà, una volta votato dal Consiglio regionale, lo strumento nuovo, non miracolistico, attraverso il quale compiere un salto di qualità per quanto riguarda l'efficienza della pubblica amministrazione.
Gli "Sportelli del cittadino", che andranno a calarsi nella rete telematica "Piemonte in rete" di cui parlavo in precedenza, costituiranno una rete di comunicazione nei confronti del cittadino sicuramente di tipo nuovo.
Non stiamo ora a fare considerazioni sul disegno di legge n. 42 o sul perché le cose stanno come stanno; tutti sappiamo che si tratta di un provvedimento presentato all'inizio di legislatura - e non potevamo aspettare molto, visto che esisteva un progetto di legge delle opposizioni già preconfezionato perché arrivato quasi al traguardo alla fine della scorsa legislatura. Abbiamo dovuto presentare un documento abbastanza in fretta, in forma un po' acerba; ci si è quindi attivati per renderlo compatibile con i vari interessi - ovviamente di natura politica - e le varie esigenze esistenti all'interno della Regione.
Siamo ora ad un punto molto vicino alla definizione complessiva; c'è stata, in questi lunghi mesi, la costruzione di una contemperazione dei vari aspetti: abbiamo dovuto estendere il progetto iniziale, che si riferiva alla sola ristrutturazione della dirigenza, a tutto il personale.
Ci siamo infatti resi conto che la struttura non partecipava, non reagiva se si sentiva avulsa ed estranea rispetto ad una mera ristrutturazione di vertice e di una fascia di dirigenza che rappresenta un decimo rispetto all'intera struttura regionale.
Non si tratta di arrivare ad accordi strani o a larghe intese, altrettanto strane, debordanti rispetto a maggioranze precostituite; si tratta, in termini corretti e possibili, di raggiungere un compromesso dalla soglia massima possibile, che tenga conto, realisticamente, di quelli che sono gli interessi in campo. Penso che a Torino, come a Roma e nei vari Comuni, sia sempre eccessivamente ambizioso pretendere di versare un contenuto che possa essere portato in porto così com'è; occorre fare i conti con la realtà e con lo spettro degli interessi politici in campo - ed anche corporativi - di varia natura, con i quali occorre coniugare i disegni di legge affinché possano realisticamente arrivare in porto.
Interventi dei vari Consiglieri.
Il collega Chiezzi si è espresso in relazione all'Alta Velocità anche con un secondo intervento relativo al bilancio - c'è stato infatti un connubio fra relazione del Presidente Ghigo relativa all'incontro di ieri con il Ministro Burlando e relazione iniziale sul bilancio.
Da parte del Consigliere Angeli è arrivata la richiesta sul motivo dello sdoppiamento del bilancio - come del resto anche l'anno scorso - in due fasi. Ora, quando la legge finanziaria nazionale, così come negli ultimi anni, viene approvata entro il 31 dicembre, esistono unicamente due strade: o si va in esercizio provvisorio o si procede con la strada che abbiamo scelto come Giunta. Non si può approvare il bilancio preventivo fino a quando non si conoscono le decisioni assunte in sede di legge finanziaria nazionale, delle quali occorre naturalmente tenere conto.
Giusto o sbagliato che sia, politicamente abbiamo ritenuto di non andare in esercizio provvisorio, coerentemente con l'impostazione del bilancio preventivo del 1996, e abbiamo sdoppiato in due il documento: la cosiddetta parte rigida e la parte finanziaria, che stiamo esaminando oggi.
Probabilmente, chi non fa parte della I Commissione ha difficoltà maggiori a seguire un percorso di questo genere; ritengo però che all'interno dei Gruppi, tra chi siede in I Commissione e gli altri componenti, ci sia stata la possibilità, sostanzialmente in due mesi e mezzo, di sviscerare e verificare la simbiosi fra il disegno di legge iniziale sulla parte rigida - che ora è legge - e la seconda parte, la cosiddetta finanziaria di accompagnamento.
Può anche darsi che ci sia, in futuro, la possibilità di andare in altra direzione; in questo ci aiuterebbe, in modo determinante, un'approvazione della legge finanziaria nazionale nel mese di giugno - quella di cui si parla in questi giorni. Se le cose andassero così ne saremmo tutti felici: potremmo, così come tutti gli altri Enti pubblici, ai primi di settembre impostare un bilancio preventivo che potrebbe essere approvato nella sua interezza addirittura prima del 30 novembre. In tal caso, l'1 gennaio dell'anno successivo il bilancio sarebbe vigente a tutti gli effetti.
Se ci fosse questo salto di qualità, che ci auguriamo - e sembra che in questi ultimi giorni stiano nascendo convergenze in questa direzione che ci fa piacere sottolineare - probabilmente si imboccherebbe una strada di maggior respiro anche per quanto riguarda le Regioni.
Il Consigliere Cavaliere è intervenuto unicamente sull'Alta Velocità.
Secondo la Consigliera Manica, il bilancio non conterrebbe scelte nette e precise. Questa è stata una critica ricorrente: da molti interventi dell'opposizione - e per la verità anche da uno proveniente dai banchi della maggioranza, seppure in modo più velato e con esito diverso rispetto ad un voto contrario o di astensione - è stata sottolineata l'assenza di un progetto, di una linea-guida, di scelte precise.
Non vorremmo ripetere quanto sottolineato già da alcuni Consiglieri, in modo molto preciso, circa il fatto che le scelte libere, discrezionali rappresentano una parte infima rispetto agli 11.500 miliardi del bilancio regionale. Comunque, nell'ambito di tale minima disponibilità, direi che ci sono alcune scelte di fondo. Mi limito ad alcune. Della rete telematica ho parlato in precedenza; per quanto riguarda la cultura, circa Venaria e La Mandria - cito i due esempi più significativi perché penso che l'Assessore Leo abbiamo avuto modo in Commissione di illustrarli maggiormente nei dettagli - non si è trattato di investimenti fini a se stessi: sono investimenti che generano un grosso indotto. Si parla del fatto che La Mandria e Venaria possano diventare la Versailles del Piemonte e possano costituire punto di attrazione non solo per la nostra Regione, per il nostro Paese, ma addirittura per l'Europa: penso si tratti di investimenti maiuscoli, di grosso spessore, in grado di generare posti di lavoro e un indotto derivante dalla turbina economica che mettono in moto, catturando flussi finanziari dell'esterno della nostra Regione e portandoli all'interno.
Nessuno ha sottolineato i 3 miliardi iscritti sul capitolo dell'Assessorato socio-assistenziale, che rappresentano il 6% in conto interesse di investimenti relativi ad RSA e strutture per anziani; sono grossi investimenti visto l'aspetto negativo derivante dall'irrigidimento del bilancio nei prossimi dieci anni. Abbiamo infatti inserito 3 miliardi per l'anno 1997, ma sappiamo che per nove anni ancora occorrerà iscrivere altrettanto denaro. Si attivano quindi investimenti per circa 15/20 miliardi all'anno nelle strutture per anziani; ribadisco che si tratta di fondi regionali aggiuntivi ai fondi dell'art. 20 della legge finanziaria del 1988 - che per la verità in questi ultimi tempi, per cambiati orientamenti nazionali, sembra correre rischi di non finanziamento, come diceva il Presidente nella sua introduzione, perché vi è il dubbio che questi fondi vadano a ripianare i disavanzi sanitari di Regioni che nel 1994 e nel 1995 hanno sfondato anche di 2.000 miliardi all'anno quanto stabilito da Roma.
Il Piemonte non è fra queste Regioni; non vorremmo che ancora una volta fossero premiati coloro, probabilmente anche in grado di fornire un livello di assistenza e di servizi sanitari superiori ad altre Regioni, che in un anno hanno profuso ben 2.000 miliardi extra-fondo nazionale e che adesso corre il rischio di essere coperto a scapito della legge finanziaria del 1988.
Gli esempi potrebbero essere numerosi. Abbiamo inserito in bilancio 26 miliardi per un inizio di adeguamento al DL n. 626 per quanto riguarda l'edilizia sanitaria piemontese. Sono anche questi fondi regionali: una grossa iniziativa, che sicuramente dovrà avere seguito nei prossimi anni.
Queste le linee-guida di un'innovazione che mi spiace non sia stata colta; spero che non siano state citate solo per non doverle esaltare e mettere in evidenza e non perché siano sfuggite all'attenzione dei colleghi Consiglieri.
Cito un altro esempio: il Testo Unico sull'artigianato, che ha superato Bruxelles e sta per ritornare in Regione. Anche in questo caso, pur con effetto soltanto su "X" dodicesimi rispetto al bilancio 1997, diamo già una risposta di un certo tipo. I 25 miliardi stanziati per il recupero e la ristrutturazione edilizia rappresentano un grosso sforzo. Perché non si vogliono cogliere questi sforzi? Abbiamo iscritto 25 miliardi in assestamento 1996, altri 25 sul bilancio 1997 e, per completezza di programmazione, già si prevede che la maggioranza che governerà - speriamo sia ancora questa - li metterà anche nel bilancio 1998: 75 miliardi di fondi regionali, non di fondi provenienti da Roma! Se si misurano scelte e cifre con il calibro delle disponibilità emerse questa mattina, emerge chiaramente la necessità che le Regioni assurgano al pluririvendicato nuovo ruolo di autorevolezza istituzionale. Certo, forse non siamo ancora all'altezza, ma il silenzio assoluto delle risposte romane in questa direzione non fa ben sperare. L'esempio ultimo dei referendum è stato uno schiaffo in faccia all'istituzione regionale nel suo complesso non alla maggioranza A o B di centro-destra o di centro-sinistra - che dopo venticinque anni aspira e rivendica un "diploma di maturità" che le consenta di essere soggetto di un federalismo fiscale che possa venire avanti in modo graduale.
Se si considerano queste scelte, le cifre di cui abbiamo parlato prima e mi limito ad alcune perché non voglio sottovalutare la capacità di ogni collega di andare a coglierle all'interno delle scelte di bilancio - penso che rappresentino un grosso passo che questa Amministrazione ha fatto e sta facendo.
Il Consigliere Miglietti rilevava come unica "novità" il tentativo del Presidente di delineare una certa coerenza politica con gli obiettivi nonostante la discrepanza notevole, ecc.
Personalmente, ritengo che la relazione non abbia potuto cogliere interamente gli aspetti contenuti nel bilancio; certo, è stata importante è stata di illustrazione ed accompagnamento dei documenti amministrativi del disegno di legge n. 260, ma sarebbe superficiale limitarsi alla relazione e non esprimere eventuali critiche politiche che vadano al cuore del provvedimento, di cui quella del Presidente Ghigo è una relazione introduttiva e non è il corpo, la sostanza, il peso specifico del documento stesso.
Per quanto riguarda il Piano regionale di sviluppo, mi sembra di aver già rilevato lo sforzo che si sta compiendo. Certo, non abbiamo la presunzione di dire che nessun altro sarebbe in grado di fare meglio, però riteniamo che lo sforzo compiuto sia stato enorme e che il fatto che il bilancio 1997 abbia come coordinate quelle ormai pressoché definite del Piano regionale di sviluppo rappresenti un grosso salto di qualità in programmazione e pragmatismo rispetto al bilancio preventivo 1996 che, purtroppo, non aveva a disposizione questo supporto e questa bussola-guida. L'Amministrazione si era infatti insediata da pochi mesi e non aveva potuto delineare che una cornice di riferimento, da definire maggiormente nei dettagli, ma che già rappresentava un orientamento discriminante fra l'indirizzo che pu assumere una certa maggioranza e quello, diverso, che potrebbe assumere una maggioranza di segno o di ispirazioni diverse.
Il Consigliere Papandrea, ma non solo lui, ha messo in evidenza due questioni, riprese dal Consigliere Pichetto: la deindustrializzazione e il dissesto del territorio.
Per quanto riguarda la deindustrializzazione, la scelta di privilegiare nel corso del 1997 l'Assessorato al lavoro nelle sue varie articolazioni e sfaccettature - che si è sostanziata nell'aumento di 6 miliardi - va in questa direzione. Certo, se avessimo 60 miliardi da destinare al settore lo avremmo fatto volentieri, ma non li abbiamo.
Lo sforzo di sradicare consolidati storici a volte fermi da dieci anni per privilegiare cultura, turismo e aspetti tali da consentire un inizio di riconversione rispetto al socioeconomico storico della nostra regione, e quindi rispetto alla FIAT, all'Olivetti e ai relativi indotti, penso sia stata una strada nuova. Poi, che incidenza sia "x" anziché "100x" come vorremmo dipende dai limiti dei quali tutti siamo a conoscenza e che sono emersi negli interventi di questa mattina dei Consiglieri Salerno Pichetto, Ghiglia, ecc.
Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Deorsola, al di là del dispiacere di aver sentito per la prima volta oggi, in aula, alcuni rilievi e sottolineature relativamente ad una maggiore disponibilità della Giunta nei confronti della maggioranza, rispondo che probabilmente già nel corso del 1997 ci saranno aspetti concreti su cui poter manifestare tale disponibilità. Siamo disponibili a riconsiderare quanto di nuovo di derivazione finanziaria nazionale dovesse emergere con la massima disponibilità che, fra l'altro, non deriverà dalla campana di vetro costituita dalla Giunta, ma in ambito collegiale all'interno della maggioranza del Consiglio - così come, del resto, ci sembra di esserci comportati fino ad ora.
Per quanto riguarda la considerazione del collega Deorsola sui 300 milioni destinati all'inserimento dei portatori di handicap nel mondo del lavoro, concordiamo che siano praticamente zero, ma penso anche che si tratti di una considerazione trasversale, sulla quale è difficile non essere d'accordo.
Nell'ambito degli emendamenti presentati, ce ne sono alcuni che vanno proprio in direzione di un aumento dello stanziamento; penso che in qualche misura potranno essere recepiti dalla Giunta.
Nei giorni scorsi, nel fare delle simulazioni insieme al dottor Lesca per verificare, grosso modo, la cifra massima di assorbimento in risposta agli emendamenti preannunciati in allora - e che oggi abbiamo visto ormai dal primo all'ultimo, sia per la spesa corrente sia per la spesa di investimento - abbiamo individuato cifre che rappresenterebbero uno stravolgimento rispetto ai grossi limiti finanziari più volte sottolineati.
Il collega Saitta è colui che dal punto di vista politico ha mosso le critiche più profonde ed incisive, e dai banchi della maggioranza, anche l'ultimo intervento di questa mattina del collega Ghiglia mi sembra abbia risposto in modo incisivo sulla questione.
Per quanto riguarda i restanti Gruppi del Consiglio, dagli emendamenti complessivamente presentati dall'Ulivo, da Rifondazione Comunista e dalla Lega, mi sembra di aver colto non un bilancio alternativo, come qualcuno questa mattina ha teso a far intendere, ma una richiesta di attenzione particolare nei confronti dell'ambiente, delle fasce deboli della società piemontese e del settore lavoro/occupazione.
Relativamente al settore-ambiente, l'impegno politico può anche essere formalizzato nel modo che il Consiglio riterrà più opportuno, ma una risposta esaustiva non potrà arrivare prima del 31 marzo, quando cioè l'Ecotassa sarà definita a livello nazionale - prima di allora non saremo in grado di esaminarla.
Per quanto riguarda invece lavoro, occupazione e fasce deboli, la disponibilità della Giunta verrà ribadita dal Presidente Ghigo al momento dell'accoglimento di alcuni emendamenti; in quella sede avremo il quadro complessivo delle proposte presentate e di quanto si è aggiunto nel corso della discussione come contributo delle varie forze politiche.
Per intanto, annunciamo la disponibilità della Giunta per quanto riguarda i settori lavoro ed occupazione; man mano che verranno esaminati gli emendamenti, insieme al collega Masaracchio avremo modo di dimostrare questa disponibilità in concreto.
Anche il Consigliere Montabone, pur condividendo l'impostazione della legge e riferendosi - immagino - alla funivia del Mottarone, ha sottolineato un'esigenza di tipo particolare, della quale, peraltro abbiamo già avuto modo di parlare in I Commissione. Si chiede alla Giunta l'impegno affinché gli interventi di risoluzione dei problemi non siano isolati, in funzione delle contingenze, delle casualità, ma si affrontino invece con disegni di legge o provvedimenti amministrativi ad hoc. Ci sono margini all'interno del bilancio per far sì che questi impegni vengano attivati: se riteniamo possiamo farlo già con qualche emendamento nel corso della discussione. Visto che dalla data di presentazione del disegno di legge n. 260 ad oggi i tassi di interesse sono calati di circa un punto e mezzo, i 350 miliardi fissati come tetto di investimento in realtà aumentano a circa 400. Nei 50 miliardi di boccata d'ossigeno possono rientrare iniziative che consentano risposte più organiche e meno episodiche di quelle lamentate dal collega Montabone.
Anche la collega Spagnuolo ha fatto un intervento prevalentemente politico, cui la maggioranza ha già risposto con l'intervento del collega Ghiglia di fine mattinata.
Il collega Rosso della Lega Nord ha ricordato che gli emendamenti presentati dal suo Gruppo sono 857. Le varie forme istituzionali a nostra disposizione (Conferenza dei Capigruppo ed altre) dovranno trovare, se c'è assenso in questa direzione da parte della Lega Nord, un percorso che coniughi la disponibilità della Giunta su taluni temi specifici con la necessità di percorrere una strada che ci porti in tempi brevi all'approvazione del disegno di legge.
Il Consigliere Chiezzi ha parlato di apatia, inerzia, distacco mancanza di entusiasmo. Ripeto quanto abbiamo già detto prima: chi ha esaminato le cifre, chi conosce la cornice molto severa all'interno della quale il Piemonte - come tutte le Regioni, in verità - si può muovere, sa che gli sforzi sono grossi. Non potremo accogliere i 100 miliardi proposti dal Consigliere Chiezzi relativamente alla questione dell'assetto idrogeologico, ma per gli anni 1997, 1998 e 1999, vi saranno 125 miliardi all'anno di cofinanziamento, che si aggiungeranno ai fondi provenienti da Bruxelles e da Roma. Si tratta infatti di cofinanziamento "triangolare" "tripartito": circa 1.000 miliardi. Mille miliardi nel cuore di una legislatura, indipendentemente dalle maggioranze e dalle Giunte che governeranno questi tre anni, rappresentano lo sforzo principale e la risposta più incisiva della Regione alla comunità piemontese (1.000 miliardi, dei quali 375 regionali: 125 all'anno per tre anni!) Questo lo sforzo-pilastro. Riteniamo non sia possibile destinare una cifra della consistenza di quella proposta dal Consigliere Chiezzi in un settore non di cofinanziamento. Infatti, ogni lira investita in settori di cofinanziamento ne provoca tre in arrivo, mentre quelle investite in altri finiscono alla lira investita.
Un'ultima cosa relativa al tavolo di concertazione politico istituzionale, del quale ha già parlato il Presidente questa mattina.
Avendo vissuto più in diretta la questione all'interno delle consultazioni e della I Commissione, mi sento di svolgere alcune considerazioni certamente non sostitutive, ma aggiuntive.
Il collega Saitta ha citato il disegno di legge sulle deleghe, non ancora presentato dal Vicepresidente Majorino per scelta precisa della Giunta di un anno fa, che vige tuttora. Se ricordate - Saitta era presente in VIII Commissione, presieduta dal collega Vindigni - quella mattina come Giunta prendemmo la decisione di lasciar arrivare in porto prima il disegno di legge sul personale affinché l'irruzione in pista del disegno di legge sulle deleghe non stravolgesse il tutto. Il disegno di legge sul personale infatti, giacente ormai da molti mesi, pur avendo subìto fasi di lavorazione assai complesse, non è stato stravolto nella sua impostazione iniziale, relativamente all'"architrave" portante dei due concetti fondamentali, rimasti inalterati: gerarchia e responsabilizzazione passaggio da struttura a settore, in una configurazione piramidale.
Abbiamo coinvolto l'intera struttura - a mio avviso giustamente - e abbiamo dovuto tenere conto realisticamente dei vari interessi interni alla Regione; è stato arricchito ed ha pretese di coinvolgimento, peraltro condivise, nei confronti dei 3 mila dipendenti. Pensare ad una dirigenza avulsa rispetto alla base che la supporta e con la quale deve collaborare tutti i giorni sarebbe stato utopistico.
Pertanto, se arriviamo in porto con il disegno di legge n. 42 sicuramente il Vicepresidente Majorino presenterà il disegno di legge che nel frattempo sarà stato predisposto. Il fatto che dall'URPP e dai Comuni sia stato chiesto un tavolo politico-istituzionale analogo a quello che a Roma le Regioni hanno chiesto ed ottenuto relativamente alla Conferenza Stato-Regioni e alla Conferenza dei Presidente delle Regioni, è un punto fondamentale che per la prima volta in venticinque anni di vita della Regione non solo viene richiesto, ma viene recepito. Si tratta di un plinto di fondazione su cui possono essere costruiti quei rapporti di federalismo in uscita - sperando che poi arrivino anche i punti di federalismo in entrata - che da anni vengono invocati.
Ritengo che questo sia un punto politico fondamentale che, nel recepimento di questa richiesta da parte della Giunta, rappresenta una risposta politica molto forte ed incisiva. Però, collega Saitta, in una prima fase si devono ricalibrare le erogazioni finanziarie che soprattutto i Comuni invocano nei confronti delle deleghe che da anni esercitano per conto delle Province. Questa fase deve essere propedeutica rispetto alla seconda, di nuove deleghe.
In passato, le Regioni molto spesso sono state oggetto di deleghe nude paracadutate senza rete, senza fondi e senza personale qualificato per poterle gestire; molte volte, quindi, il passaggio della delega da un soggetto istituzionale ad un altro ha finito con il rappresentare una caduta verticale del livello del servizio. Questo non deve avvenire occorre quindi far sì che le deleghe siano accompagnate da fondi sufficienti per poterle gestire e da personale all'altezza della gestione e non "paracadutato" dalla sera al mattino nella stessa.
Riteniamo pertanto che questo tavolo istituzionale possa lavorare, da subito, intorno ad una ricalibratura delle deleghe e alla sanatoria del pregresso - se così possiamo dire; immediatamente dopo dovrà essere studiata una previsione per quanto riguarda il futuro.
Mi scuso se sono stato più lungo e disorganico di quanto avrei voluto ho cercato di rispondere relativamente ad alcune questioni fondamentali (il Consigliere Ghiglia ne ha citate quindici, ma si è riservato di enumerarle in sede di dichiarazione di voto).
Mi auguro di aver dato qualche spunto in più; dopodiché ognuno farà la sua parte politica. Abbiamo dichiarato la disponibilità a risposte più forti rispetto ai settori di crisi più falcidiati, ma abbiamo anche ribadito la presenza di alcune linee-guida che, secondo noi, pur con quei limiti di cornice severa di cui parlavo prima, rappresentano scelte precise che hanno una loro incisività e, ci auguriamo, anche una loro efficacia.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per la sua diligentissima e puntuale risposta a tutte le sollecitazioni pervenute stamani.
Sono stati presentati numerosi emendamenti, per cui vi prego di avere tutta la pazienza e il senso di responsabilità necessari affinché i nostri lavori si possano svolgere in tempi fisiologicamente sostenibili.
Se il Consigliere Rosso permette, potremmo leggere tutti gli emendamenti relativi all'incremento del cap. 10080.



ROSSO Roberto

Va bene; li commenterò complessivamente, però chiedo che vengano messi in votazione separatamente.



PRESIDENTE

Procediamo quindi all'esame degli emendamenti presentati all'art. 1 allegato C), del progetto di legge n. 260.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10080 "Spese per l'esercizio dell'iniziativa popolare nonché per lo svolgimento di referendum popolari (art. 40 della L.R. 16/1/1973, n. 4)" è incrementato di L. 30.000.000 (trenta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 15950 per una somma di pari ammontare.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10080 "Spese per l'esercizio dell'iniziativa popolare nonché per lo svolgimento di referendum popolari (art. 40 della L.R. 16/1/1973, n. 4)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10080 "Spese per l'esercizio dell'iniziativa popolare nonché per lo svolgimento di referendum popolari (art. 40 della L.R. 16/1/1973, n. 4)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10080 "Spese per l'esercizio dell'iniziativa popolare nonché per lo svolgimento di referendum popolari (art. 40 della L.R. 16/1/1973, n. 4)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Proponiamo di prelevare 30 milioni dal capitolo "Spese per la realizzazione di pubblicazioni e di materiale culturale e per la loro diffusione", L. 5.000.000 dal capitolo "Contributi per attività di pubblicità e propaganda turistica", L. 1.000.000 dal capitolo "Spese per l'acquisto, produzione, stampa e distribuzione di materiale documentario e di promozione culturale" e L. 1.000.000 dal capitolo "Spese per la realizzazione di pubblicazioni e di materiale culturale e per la loro diffusione".
Al di là della modica cifra con cui verrebbe aumentato il cap. 10080 ricordo che la Lega aveva iniziato una battaglia per procedere ad un referendum popolare relativamente all'istituzione della Provincia Alba-Bra che aveva investito per diversi mesi il Consiglio regionale e l'VIII Commissione. Pertanto, si tratta di un maggiore accantonamento, in maniera tale che la prossima volta non si risponda che non è possibile procedere perché mancano i fondi sufficienti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Siamo intenzionati ad accogliere l'emendamento n. 1). Com'è stato detto, i n. 2), n. 3) e n. 4) sono simili, ovvero si tratta di un insieme di emendamenti aventi lo stesso oggetto. Sul cap. 10080, per il quale si chiede l'integrazione, nel bilancio rigido approvato prima di Natale avevamo stanziato 80 milioni; nel disegno di legge n. 260 ne compaiono soltanto 50 perché ne abbiamo tolti 30, che potremmo ora accettare di incrementare ripristinando la cifra del 1996.



PRESIDENTE

Da quale capitolo avverrebbe il prelievo, Assessore?



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Dal cap. 15950 "Fondo di riserva spese obbligatorie".
L'emendamento n. 1) assorbirebbe nella sostanza anche i n. 2), n. 3) e n. 4) se i presentatori sono d'accordo.



ROSSO Roberto

Visto che in pratica si ripristina la quota prevista in passato ritiriamo gli emendamenti n. 2), n. 3) e n. 4).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Rispetto alla nuova proposta, prima di esprimere una votazione volevamo conoscere il motivo per cui la Giunta aveva in un primo momento ritenuto di ridurre l'importo. Credo che la riduzione fosse motivata dal fatto che l'istituto del referendum non è stato utilizzato da parte della comunità piemontese.
Chiedo quindi non tanto alla Giunta, ma ai proponenti: ritenete che la comunità piemontese ricorrerà a questo istituto? C'è qualche elemento che ve lo fa supporre? Volevo capire meglio il significato della proposta, al di là di una generica volontà a difesa della democrazia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo sapere una cosa, che mi sembra determinante per il procedere del nostro lavoro. Sono stati presentati, grosso modo, mille emendamenti: la Giunta regionale, o la maggioranza, ci sa dire, per cortesia, quali emendamenti o quali tipi di emendamento intende accogliere o, in alternativa, per quali somme complessive pensa di accettare delle manovre? Se cominciamo a destinare soldi a partire dall'emendamento n. 1) e la Giunta, senza dire nulla del proprio comportamento sugli altri emendamenti accetta di destinare 30 milioni "togliendoli di qui e mettendoli di là" voglio solo essere sicuro, essendo il mio emendamento il n. 1099), di non sentirmi dire, a quel punto, che non c'è più disponibilità finanziaria.
La destinazione delle risorse non dipende dall'ordine di presentazione degli emendamenti, ma dall'ordine delle priorità politiche, Presidente Ghigo! Se all'emendamento n. 1099) è prevista una questione importantissima, questa non potrà essere liquidata con la scusa che non c'è più possibilità di muoversi tra capitolo e capitolo. Abbiate pazienza! La "sfiga", come dice il collega Burzi, si corregge inizialmente.
Vorremmo conoscere solo la determinazione, grosso modo, della cifra che la Giunta è in grado di movimentare; potrebbe essere un elemento che ci fa capire che non procediamo alla cieca.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'intervento del Consigliere Chiezzi non fa altro che proseguire in quel solco di assoluta non fiducia e considerazione nelle capacità della Giunta.
Potrebbe anche essere che gli emendamenti siano stati da noi valutati complessivamente. Di conseguenza, nel dare risposte o nello stabilire l'accettazione di un emendamento piuttosto che un altro, si esprime una volontà che scaturisce dall'analisi delle risorse che abbiamo ritenuto di mettere a disposizione e, soprattutto, dalla valenza politica degli emendamenti presentati. Inoltre, vi è anche la volontà che la maggioranza ha espresso nei confronti degli emendamenti.
Perciò, pur se il suo emendamento, Consigliere, è cronologicamente in coda, se la maggioranza lo riterrà politicamente corretto ci sarà la disponibilità finanziaria sufficiente a coprirlo. Diversamente non verrà accolto non perché il denaro è già stato destinato altrove, ma perch riterremo non corretto accettare l'emendamento.



PRESIDENTE

Non c'è, quindi, alcuna penalizzante sequenza cronologica.
Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 1), preclusivo degli emendamenti n. 2), n. 3) e n. 4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 51 Consiglieri presenti.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10085 "Spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, Circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 10.000.000 (dieci milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10085 "Spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, Circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 30.000.000 (trenta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10085 "Spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, Circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10085 "Spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, Circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10085 "Spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, Circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Se vuole, Presidente, posso leggere io gli emendamenti, visto che ho anche la descrizione del capitolo di prelievo.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 5), il prelievo di 10 milioni avviene dal cap. 15315, il cui titolo è "Assegnazione per le spese di gestione delle aree protette regionali".
L'emendamento n. 6) è riferito al capitolo "Spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, Circoscrizioni provinciali" e il prelievo avviene dal cap. 11590 che titola "Spese per la realizzazione di pubblicazioni di materiale culturale e per la loro diffusione".
Per l'emendamento n. 7) il prelievo avviene dal cap. 14720 "Contributi per attività di pubblicità e propaganda turistica".
Per l'emendamento n. 8) il prelievo avviene invece dal cap. 11595 "Spese per l'acquisto e produzione stampe e distribuzione di materiale documentario e promozione culturale".
Per l'ultimo emendamento di questa serie, il n. 9), il prelievo avviene dal cap. 11590 "Spese per la realizzazione di pubblicazioni di materiale culturale".
Anche questa serie di emendamenti va a finanziare il cap. 10085, relativo a questioni di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, che a volte hanno colpito il nostro Piemonte.
Su questa serie di emendamenti, unitamente ai colleghi del mio Gruppo chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Siamo intenzionati a non accogliere l'emendamento n. 5). ne spiegherò i motivi e farò anche qualche considerazione.
Nel 1996 avevamo 20 milioni; per il 1997, nel bilancio rigido ne avevamo iscritti 20 che, aggiunti ai 10 del disegno di legge n. 260, danno un ammontare complessivo di 30 milioni. Abbiamo già un 50% in più rispetto al 1996. Siccome è difficile prevedere di riuscire a spendere anche in questa direzione, saremmo per lasciare i 30 milioni previsti e vedere un po' come vanno le cose.
Questa considerazione vale anche per gli emendamenti dal n. 6) al n.
9). L'emendamento del Consigliere Rosso, praticamente, propone di incrementare il capitolo "x" prelevando dai capitoli "y, z, p, q", ecc. Ci sembra giusto considerare l'emendamento impositivo - non in questo caso; in precedenza abbiamo detto di sì - nel senso che si va a rafforzare, ad arricchire la devoluzione nei confronti di un capitolo. Ma il fatto di dover sottrarre risorse da capitoli predeterminati, ci sembra irrigidente e vincolante nei confronti della Giunta, che magari riesce a compiere uno sforzo minore nel prelevare i fondi da altri capitoli e non da quelli indicati nell'emendamento. A meno che, e questo può essere lo scopo di qualche emendamento, si ritenga che per la tal voce si debba spendere meno di quanto iscritto in capitolo. Si tratterebbe, in questo caso, di altro discorso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Grazie, Presidente. Intervengo per una semplice e rapidissima considerazione.
Voteremo contro questa serie di emendamenti, perché li riteniamo particolarmente in questo momento, poco utili.
Nel momento in cui i piccoli Comuni protestano contro gli accorpamenti e le riduzioni praticate dalla finanziaria nazionale, incrementare il capitolo di bilancio che si propone di agevolare gli accorpamenti dei piccoli Comuni, ci pare, dal punto di vista politico, una scelta da non difendere anzi da combattere. Questo perché i piccoli Comuni sono i gestori del territorio; rappresentano la presenza del governo sul territorio e la capacità del territorio di dare risposte attraverso il volontariato degli amministratori locali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Personalmente seguirei, nella dichiarazione di voto rispetto agli emendamenti, l'impostazione procedurale dell'Assessore Gallarini.
Rispetto all'emendamento si può dare una valutazione della cifra che si intende modificare in aumento, ma occorre anche, a nostro avviso, dare una valutazione del settore dal quale si tolgono delle risorse.
Successivamente, rispetto all'emendamento, si può essere favorevoli o contrari. Nel momento in cui si prevede che le spese per gli adempimenti conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unione e fusione di Comuni, debbano essere incrementati riteniamo del tutto negativo togliere delle risorse a capitoli di tutela del territorio - pensiamo a voci riguardanti i parchi - o a voci che attengono alla cultura che sono, a nostro avviso, finanziamenti essenziali per i piccoli Comuni. Nell'intento di agevolarli, in realtà, con questi emendamenti si riducono le risorse di cui i piccoli Comuni hanno particolarmente bisogno. E' per questi motivi che come Gruppo non li voteremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Alle motivazioni della collega Spagnuolo, che condivido completamente vorrei aggiungere il fatto che come centro-sinistra abbiamo avanzato una proposta, che può sembrare apparentemente identica, riguardante il cap.
10915 - che anticipo perché c'è un collegamento con quanto stiamo discutendo - di aumento dello stanziamento di contributi per interventi conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali.
Collega Rosso, la differenza consiste nel fatto che il capitolo che intendete incrementare si riferisce soltanto agli studi, quello che invece intendiamo incrementare noi è quello relativo ai contributi ai Comuni affinché realizzino delle forme di cooperazione fra di loro. Per parte nostra siamo più interessati a mettere in moto il meccanismo: gli studi sono già fatti. Ferma restando la considerazione precedente della collega Spagnuolo: siamo contrari alle modalità di finanziamento proposte, perch vanno in diminuzione di un capitolo che riteniamo importante.
Vogliamo comunque far rilevare il nostro interesse al problema, ma in termini di contributi ai Comuni più che agli studi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Come filosofia generale, dichiaro semplicemente che sono d'accordo con l'impostazione data dall'Assessore Vaglio dai banchi del Consiglio.
Per entrare nel merito dei capitoli, a me sembra, visto che il Consigliere Saitta ha già annunciato un altro emendamento, che non ho ancora visto, che sia comunque - fermo restando quanto io penso rispetto alla fusione di Comuni che sono realtà ben precise a presidio, molto spesso soprattutto quelli piccoli, di alcuni parti di territorio che altrimenti non potrebbero essere presidiati - assolutamente impossibile pensare di dare degli aiuti per eventuali fusioni, prelevando i fondi da capitoli in conto capitale. Non possiamo pensare che gli aiuti vengano da contributi dati una tantum, in conto capitale. O si fa un ragionamento serio rispetto alla questione, che va al di là dei 10 milioni previsti, oppure la cosa è irrealizzabile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Anche per quanto riguarda il nostro Gruppo dichiariamo il voto negativo agli emendamenti, di certo non perché non siamo sensibili e non condividiamo il problema posto dalla Lega; tant'è che, per quanto ci riguarda, abbiamo presentato - come diceva il collega Saitta - un emendamento che propone un incremento di ben 800 milioni a favore dell'attuazione delle disposizioni in materia di Circoscrizioni comunali, unioni e fusioni comunali, Circoscrizioni provinciali, sulla base di una legge regionale.
Votiamo contro semplicemente perché la proposta è di sottrarre fondi a capitoli e a spese che riteniamo necessarie e indispensabili e che, anzi vanno incrementate. Ci stupiamo della dichiarazione dei colleghi Vaglio e Montabone, riguardo a queste problematiche: se nella nostra Regione non ci poniamo il problema di favorire, incentivando, l'unione e la fusione fra Comuni, il governo di 1.200 Comuni piemontesi diventa e diventerà - lo è attualmente - estremamente problematico.
Credo che l'esperienza che traiamo dall'appartenenza di Province che vedono la grande prevalenza di piccoli e piccolissimi Comuni, dovrebbe saggiamente indurci a rivalutare la questione, a riproporla nei termini di una corretta gestione ed organizzazione del territorio per rendere davvero efficienti quei servizi pubblici che oggi non lo sono e per recuperare la dispersione dell'enorme quantità di risorse dovuta al moltiplicarsi di uffici e servizi pubblici nell'ambito del territorio regionale. Discorso che vale anche per il problema delle Circoscrizioni, diametralmente opposto alla necessità di organizzare nelle grosse aree e nelle città capoluogo di provincia, dei momenti di decentramento democratico del governo del territorio a livello di Area metropolitana o di Comuni più o meno grandi.
Per questa ragione, e non per questione di principio semplicemente perché non condividiamo né l'entità degli importi proposti di aumento da parte della Lega Nord né, soprattutto, i capitoli dai quali prelevare i fondi, votiamo contro gli emendamenti.



PRESIDENTE

Come richiesto, si proceda alla votazione dell'emendamento n. 5) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 52 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 6) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 53 Consiglieri E' respinto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 7) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 53 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 8) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 53 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 9) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 47 Consiglieri E' respinto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Prosegue l'esame degli emendamenti.
9/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: ins. cap. 10210 ridurre di 500 milioni la previsione di competenza 1997.
9/3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: ins. cap. 10320 ridurre di L. 100 milioni la previsione di competenza 1997.
9/4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: ins. cap. 10330 ridurre di L. 300 milioni la previsione di competenza 1997.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Gli emendamenti hanno una funzione politica dai due obiettivi. In questo specifico caso presentiamo degli emendamenti di sottrazione, di riduzione delle spese. Le conseguenti maggiori entrate vanno ad incrementare il cap. 15950, che verrà utilizzato per finanziare altri provvedimenti.
Innanzitutto, intendiamo sottolineare, come già avevamo fatto nella prima fase di dibattito di un mese e mezzo fa, l'esigenza di tagliare una serie di spese, di competenza sia del Consiglio sia della Giunta (le "famose" consulenze); è più che mai opportuno contrarre determinati tipi di spesa per avere maggiori disponibilità nei confronti dell'esterno.
In secondo luogo, con gli emendamenti presentati vorremmo far notare che in realtà il bilancio è un tutt'uno. E molte delle affermazioni di questa mattina da parte di Consiglieri di maggioranza sulle briciole rimaste e l'irrisorietà del bilancio non sono così vere! E' relativamente irrisorio quello in discussione oggi, forse, ma nell'insieme la Regione muove molto più denaro. Non credo, ad esempio, che gli Assessori D'Ambrosio e Masaracchio muovano poche briciole; muovono cifre consistenti: centinaia migliaia di miliardi! La formazione professionale muove centinaia di miliardi di competenza regionale! Dunque, la consistenza di questo bilancio è ben maggiore, se vista nella sua unitarierà. E i nostri emendamenti, oltre ad avere un taglio un po' "tatcheriano", visto che riducono oltreché aumentare - il che è strano per la nostra forza politica - vogliono sottolineare proprio questa unitarietà del bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Dal punto di vista tecnico, i funzionari mi informano che gli emendamenti non sono accoglibili. Sulla sostanza, invece, ricordo che nel bilancio rigido avevamo 8,775 miliardi. Rispetto al 1996 - 7,855 miliardi c'è stato effettivamente un incremento, che penso sia giustificato.
E' una spesa del Consiglio regionale, segnalataci dall'Ufficio di Presidenza; noi l'abbiamo recepita rispettosi dell'Ufficio di Presidenza così come su altre voci. Come Giunta, siamo contrari a questa ipotesi di emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

E' encomiabile il tentativo di un'operazione vera di bilancio.
Relativamente all'ipotesi di riduzioni, soprattutto per alcuni capitoli non si può che essere d'accordo, vista la volontà di rigore nelle spese.
Non condividendo però, nello specifico, i capitoli dai quali si propone la riduzione, il nostro voto sarà di astensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Anche il nostro voto sarà di astensione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 9/1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 29 contrari e 16 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 9/3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 16 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 9/4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 24 contrari e 16 astensioni.
9/2) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: 1. Nella tabella relativa agli stanziamenti per l'anno 1997 sono inserite le variazioni sotto specificate: cap. 10305 importo variaz. + L. 250.000.000 cap. 11610 importo variaz. - L. 500.000.000 cap. 11725 importo variaz. + L. 300.000.000 cap. 12163 importo variaz. + L. 350.000.000 cap. 14599 importo variaz. - L. 700.000.000 cap. 15060 importo variaz. + L. 3.000.000.000 cap. 26300 importo variaz. + L. 1.500.000.000 cap. 27165 (nuova istituzione) importo variaz. + L.80.585.446.000 cap. 27167 (nuova istituzione) importo variaz. + L.10.000.000.000 cap. 27170 importo variaz. - L.87.485.446.000 cap. 27190 importo variaz. - L. 7.300.000.000 La parola all'Assessore Gallarini per l'illustrazione.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Vorrei fare una considerazione iniziale. Innanzitutto, le cifre non devono spaventare: era già tutto contenuto all'interno del disegno di legge, senonché, per quanto riguarda i cofinanziamenti e l'Accordo di programma, c'è stata una diversa ripartizione sui capitoli - che però non intacca la sostanza delle cifre. Il miliardo e 800 milioni sulla FAO al cap. 11016 è stato spostato da altra parte. Con il Consigliere Cavaliere con il Presidente del Consiglio e soprattutto con chi ha partecipato al Comitato di solidarietà in un primo tempo si era pensato alla legge n. 67 ora si è ritenuto più opportuno spostarlo da altra parte.



PRESIDENTE

Assessore Gallarini, i Consiglieri Marengo, Spagnuolo, Manica Bortolin, Suino, Riggio, Angeli, Saitta, Foco, Ferrero, Cavaliere Pichetto, Bertoli e Riba hanno sottoscritto l'emendamento n. 159/1) che recita: il cap. 11725 è aumentato di L. 1.000 milioni prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
Lei, Assessore, propone un incremento di L. 300.000.000. Se ci può dire qualcosa in merito, potremo procedere con votazione congiunta.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Siccome questo capitolo - come mi dice il dottor Lesca - è relativo ad un'ipotesi di mostra, che l'Assessore Leo conosce bene, per la quale occorrono L. 600.000.000, noi abbiamo pensato di prevederne 300 subito e 300 in sede di assestamento. Potremmo accettare un incremento di 100 milioni, portando la cifra da 300 a 400 milioni, prevedendone solo 200 in assestamento. Di conseguenza, la cifra al cap. 27190 diventa 7.400.000.000 anziché 7.300.000.000.
In tale forma, se c'è l'accordo dei presentatori, accogliamo la proposta di emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo solo sul metodo della discussione, Presidente. Visto che si fa riferimento alla cultura, vorremmo sentire una valutazione di merito da parte dell'Assessore competente in ordine al nostro emendamento.
Ringraziamo l'Assessore Gallarini dell'approccio metodologico, ma nel merito vorremmo sentire l'Assessore Leo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

La Consigliera Spagnuolo ha ragione. Come ho avuto modo di dire più volte, il lavoro della Commissione si svolge sempre su binari estremamente positivi e il ruolo dei partiti è sempre importante. Credo però che la disponibilità dell'Assessore Gallarini renda possibile soddisfare queste occasioni di altissima qualità, anche perché in tal senso il Presidente Ghigo, questa mattina, ha reso una dichiarazione molto importante a nome di tutta la Giunta - mi permetto di sottolinearla.
Secondo parecchi colleghi, lo stanziamento a favore del settore cultura risulterebbe inferiore a quello dell'anno scorso, ma non è così: è identico al bilancio iniziale del 1996. Successivamente, si erano operati robusti aggiustamenti, grazie al lavoro della Commissione, dell'Assessore Gallarini e della Giunta. Il Presidente Ghigo, questa mattina, ha affermato ufficialmente che ritiene di fare tali aggiustamenti in fase di assestamento di bilancio, per arrivare al livello dell'anno scorso.
Mi pare che la vostra proposta e l'accoglimento parziale da parte dell'Assessore Gallarini sia già un ulteriore passo avanti per operare da subito: risultato che mi sembra molto positivo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Non siamo assolutamente soddisfatti dell'aumento proposto dall'Assessore Gallarini; aumento che, invece, trova relativamente soddisfatto l'Assessore alla cultura, Leo. Per parto ci riguarda, riteniamo 100 milioni di incremento assolutamente insufficienti. Vista la nostra richiesta di aumento di un miliardo, non riteniamo accettabile - al livello proposto dall'Assessore - alcuna mediazione.
La legge richiamata nel nostro emendamento è estremamente importante soprattutto per quanto riguarda l'art. 7, laddove noi recepiamo totalmente e non può che essere così - il decreto del Presidente della Repubblica n.
616/77 che all'art. 49, primo comma, dice esplicitamente "Le Regioni, con riferimento ai propri Statuti, svolgono attività di promozione educativa e culturale attinente precipuamente al ruolo che la Regione deve svolgere per quanto riguarda la cultura, direttamente, o contribuendo al sostegno di enti, istituzioni, fondazioni, associazioni che operano in campo culturale".
Riteniamo che la ricchezza del Piemonte, decentrata a livello di Enti locali, di associazioni e di fondazioni, sia tale da richiedere un'attenzione maggiore anche attraverso il sostegno puntuale ad iniziative che vanno nella direzione, oltretutto, della partecipazione di tutte le categorie sociali e in primo luogo dei giovani, ma non soltanto, alle attività culturali che si svolgono nella nostra regione. Non parliamo soltanto di iniziative eclatanti, che certamente sono importanti, ma ripetiamo, delle migliaia di iniziative che durante l'anno si svolgono in tutte le città della nostra regione, che consideriamo una grande ricchezza da sostenere in modo adeguato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

In sede di discussione generale, nella prima anticipazione di valutazioni fatta questa mattina, nel sottolineare la mancanza di grandi scelte avevamo rilevato l'eccezione del settore cultura, tant'è vero che in Commissione avevamo anche noi approvato il programma dell'Assessore Leo.
Cosa significa, oggi, il contenimento proposto e il rinvio all'assestamento? Se è stata individuata una certa direzione, condivisa dal Consiglio, si proceda in tal senso sin da adesso. Ci stupisce soprattutto l'atteggiamento dell'Assessore competente.



PRESIDENTE

Queste sollecitazioni non commuovono l'Assessore "alla spesa"? Prego, Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Immagino sia comprensibile che non si tratta di questione di commozione: 400 milioni mi sembrava potesse essere una cifra sensata. Per il resto, ci richiamiamo alle affermazioni iniziali del Presidente. Se l'emendamento viene mantenuto nei termini dei proponenti non possiamo accoglierlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Più che per dichiarazione di voto intervengo per un problema di metodo.
Essendovi un emendamento comprensivo di molti capitoli, la votazione diviene problematica. Ad esempio, come Gruppo siamo d'accordo con lo stanziamento a favore della FAO, visto che siamo stati tra i promotori.
Pensiamo che occorrerebbe una modalità di voto diversa.



PRESIDENTE

Potremmo procedere con votazioni separate.
Assessore, non c'è alcun ripensamento? Non si può arrivare a 500 milioni? Una mediazione è sempre un fatto dignitoso.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Siamo ai primi dieci dei 1.100 emendamenti presentati. Non vorrei che in seguito debba prevalere la preoccupazione del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Però, visto che si cerca una mediazione, cerchiamo di renderla onorevole per le parti in causa.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

No; scusatemi, ma è troppo presto. Non mi sento di assumermi la responsabilità di "sbancare".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento al cap. 10305 (+ 250 milioni). Variazione in aumento 250.000.000.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 20 astensioni.
Passiamo ora all'emendamento relativo al cap. 11610 "Spese per la promozione e la realizzazione di attività culturali". Variazione in diminuzione di 500.000.000.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Non vorrei che sembrassimo incoerenti con quanto dichiarato prima. Si tratta di uno spostamento tecnico, già avvenuto con atto amministrativo: i 500 milioni prelevati dal cap. 11610 sono stati spostati ad altro capitolo relativo alla cultura. Volevo solo rassicurare il Consiglio.



SPAGNUOLO Carla

Da quale capitolo?



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Da capitolo inserito nel bilancio rigido e quindi già approvato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il bilancio rigido è stato approvato un mese e mezzo fa successivamente ci è pervenuto un documento che al capitolo in questione riportava la cifra di 500 milioni, che adesso vengono tolti. Sono dunque stati inseriti per errore?



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Se non siamo ancora in sede di dichiarazione di voto, vorrei che l'Assessore mi desse le spiegazioni che il Consigliere Papandrea sta ricevendo come lezione privata dal dottor Lesca.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Chiedo scusa al Consiglio, ma si tratta di operazioni effettivamente complesse.
Rispetto alle previsioni dell'Assessorato - parte della cifra iscritta su bilancio rigido e parte nel cosiddetto bilancio politico - per lasciare aperta la possibilità di agire nel bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997, alla L.R. n. 12, all'art. 7, secondo comma, nelle "Spese obbligatorie d'ordine" era stato aggiunto il cap. 11610, di 500 milioni.
Dato che in allora tale cifra non era prevista, noi abbiamo richiesto di inserire i 500 milioni con l'impegno di toglierli successivamente, affinch comparisse comunque il volume complessivo di spesa dell'Assessorato: praticamente, è stata un'agevolazione tecnica per consentire di continuare ad operare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Stiamo tentando di leggere gli emendamenti, ma non è cosa semplice leggere un emendamento con una serie così lunga di capitoli. Non parliamo poi degli emendamenti presentati dalla Lega, che non siamo riusciti ad avere: ora dobbiamo cercare di capire non soltanto qual è il capitolo incrementato, ma anche quello decrementato.
E' un lavoro assolutamente improbo. Farò presente ai Capigruppo che si deve trovare un sistema che permetta di avere la certezza di che cosa si sta votando! Dunque, il cap. 11610 riportava, nella colonna del 1996, 5 miliardi e mezzo; nella colonna del 1997, per quanto riguarda il disegno di legge n.
253, c'era uno zero. La variazione del disegno di legge n. 260, allegata allo stesso "Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1997 degli interventi previsti da leggi regionali nonché disposizioni finanziarie per l'anno 1998" ammonta a 4 miliardi e mezzo. C'è già stata, quindi, una decurtazione di un miliardo; ora viene proposta un'ulteriore decurtazione di 500 milioni.
Quindi, il capitolo per il quale erano previsti 5 miliardi e mezzo nel 1996, viene portato, per il 1997, a 4 miliardi. Vorremmo sapere innanzitutto se abbiamo ben compreso ed il motivo dell'operazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

La questione non solo non è "bella" sul piano politico, ma non mi convince neppure sul piano tecnico. Ricordo molto bene che in sede di discussione del bilancio rigido l'Assessore Gallarini parlò, relativamente al settore cultura, di una delle cosiddette "boccate d'ossigeno". Come pu ora, questa "boccata d'ossigeno" passare dal bilancio rigido a quello flessibile? Che a respirare ci sia lei, Assessore, siamo d'accordo, ma noi non riusciamo a capire - e non ci sembra possibile.
Dunque, dal punto di vista politico avevamo ragione quando abbiamo più volte ribadito che si trattava di bilancio politico e non di bilancio rigido. In ogni caso, l'impostazione di oggi mi pare tecnicamente un'operazione acrobatica: spiegatecela.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Se vi è la necessità - giusta - di approfondire tali questioni potremmo farlo in I Commissione, evitando al dottor Lesca di girare fra i vari Consiglieri a dare spiegazioni - cosa che non mi pare né seria n umana.
A mio parere, le spiegazioni del dottor Lesca sono convincenti; vorrei che fossero chiare per tutti e che ci fosse la convinzione che non si sta facendo il gioco delle "tre tavolette". Probabilmente, la sede del Consiglio è troppo dispersiva per spiegazioni di questo tipo.



PRESIDENTE

Non credo opportuno convocare la I Commissione; si possono sospendere i lavori del Consiglio per dieci minuti o rinviare questi emendamenti chiarendone nel frattempo gli aspetti sia tecnici sia politici.
A me pare che quanto detto dalla Consigliera Spagnuolo e dal Consigliere Miglietti sia ineccepibile: nel 1996 c'erano 5 miliardi e mezzo, oggi scendiamo a 4 miliardi.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Nel mio intervento di presentazione del bilancio ho già dichiarato che la valutazione e la presentazione delle voci relative alla cultura sono comparabili alla presentazione di bilancio di prima stesura del 1996, e non a quello consultivo, poiché l'impegno politico assunto come Presidente insieme all'intera Giunta, è di formulare un bilancio sulla cultura analogo a quello di inizio anno. Vi è poi l'assunzione di un successivo impegno: in sede di assestamento, la cifra destinata alla cultura sarà riportata complessivamente a quella spesa nel 1996.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Devo rassicurarla, Presidente: anche in sua assenza - senza alcuna critica - l'Assessore Gallarini e l'Assessore Leo ci avevano detto con chiarezza quanto lei ha ribadito poc'anzi.
Il passaggio successivo, però, è ancora un altro: credo valga la pena approfondire come si possa, in via tecnica, passare queste somme dal bilancio rigido a quello flessibile. A parte la valutazione politica ovvero che abbiamo davvero votato un bilancio metà rigido e metà flessibile; tecnicamente, però, mi sembrava corretta la richiesta - fatta dallo stesso Assessore - di un momento di chiarimento, se non in I Commissione perlomeno attraverso una breve sospensione dei nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Proporrei, come mi pare abbia suggerito anche il Consigliere Saitta, di stralciare un attimo la discussione dell'emendamento, di passare ai successivi, per poi riprendere e chiarire questo punto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Io sarei anche d'accordo, Presidente Ghigo, se lei ci garantisse che questo è l'unico caso.



PRESIDENTE

Speriamo che sia l'unico caso! La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La risposta del Presidente Ghigo contraddice l'incipit rassicurante che ha reso al Consiglio ad inizio di seduta, quando ha dichiarato: "Ho visto tutti gli emendamenti; sono mille, ma la Giunta li ha visti tutti: procederemo sapendo cosa rispondere dal primo all'ultimo emendamento". Dopo un'ora di lavoro, il Presidente dice: "Dobbiamo pensarci". La cosa non è affatto "tranquillizzante" - vista l'esortazione del Presidente alla tranquillità ad inizio seduta: "State tranquilli: ogni emendamento avrà una sua risposta". Noi siamo stati "tranquilli" e non abbiamo sollevato alcuna questione.
A questo punto, però, su un problema non irrilevante, ma allo stesso tempo non di difficile risposta anche immediata, perlomeno da quanto mi pare capire, si chiede una sospensione da parte da Giunta. Allora non era vero che gli emendamenti li avevate visti con tanta cura: qualcosa vi è sfuggito. Siamo ancora all'inizio dei nostri lavori e gli emendamenti presentati sono mille: come la mettiamo, Presidente? La fiducia a termine limitata ad un punto, che lei ci richiede, viene messa in difficoltà.
Chiedo nuovamente che la Giunta ci dica, dei mille emendamenti presentati, quali ritiene più rilevanti, quali intende accogliere lasciando magari quelli di minor rilevanza ad una discussione caso per caso. La Giunta regionale ci dica, fra le grosse manovre che sono state presentate, a quali intende dire di "sì"; almeno questo! Sulla base del vostro esame, diteci i "sì" che intendete dire; ci sarà poi un'area lasciata ai "no" e agli eventuali successivi ripensamenti. Ma sui grossi emendamenti occorrerebbe che la Giunta ci facesse il panorama delle proprie intenzioni. Diversamente, andiamo avanti così...



PRESIDENTE

Riassumendo, c'è una serie di proposte: dalla sospensione del Consiglio per dieci minuti, alla proposta del Consigliere Saitta di tralasciare l'emendamento, a quella del collega Chiezzi di invitare la Giunta a fare una declaratoria sulle accettazioni possibili o meno dei vari emendamenti.
Tutte le proposte, naturalmente, sono accettabili.
Mi sembra che la questione abbia carattere tecnico; il Consigliere Chiezzi potrebbe darci il viatico per andare avanti e poi, strada facendo vediamo come proseguono i lavori.
La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Intervengo per precisare che non si tratta di questione tecnica; ci è stato spiegato che alla somma di 4 miliardi e mezzo sono stati aggiunti 500 milioni prelevati dal Fondo di riserva. Rimane la volontà politica di lasciare tale cifra.



PRESIDENTE

Siccome il dottor Lesca stava dando spiegazioni di ordine tecnico pensavo che l'intera questione potrebbe essere riportata in tale ambito; il problema verrebbe ridotto ad un fatto puramente tecnico. Se invece trattasi di una valutazione di ordine politico, non posso certamente intromettermi.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ho rivisto il provvedimento approvato; all'art. 7, punto 2) si cita il cap. 11610 ed altri. La spiegazione tecnica mi è chiara; il problema che ponevo è il seguente: come mai a fronte di un provvedimento già approvato vengono segnati 500 milioni in aggiunta per poi segnarli in diminuzione? Visto che il provvedimento esisteva già, quando ci è stato presentato si poteva far sì che i 500 milioni non figurassero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che l'intero provvedimento abbia una sua spiegazione. Noi avevamo richiesto di inserire, con un nostro emendamento, una serie di capitoli nell'elenco 2) e 5) affinché vi fosse pronta disponibilità prelevabile dal Fondo di riserva con provvedimento amministrativo. Il cap. 11610 è esattamente uno di questi casi. Non è un capitolo che abbiamo fatto inserire noi; era un capitolo già inserito a cui abbiamo dato il benestare.
L'operazione è quindi limpida, perfetta e correttissima: non ci sono dubbi.



PRESIDENTE

La proposta è di riunirsi, un rappresentante per Gruppo, per meglio comprendere l'emendamento presentato dalla Giunta. L'Assessore, però, deve essere in aula... Il Consigliere Miglietti ribadisce alla Giunta regionale che la logica della serie di capitoli proposti deve essere chiara a tutti i Consiglieri; non si capirebbe, infatti, quale logica li sottenda. Sulla base di quanto detto dal Consigliere Miglietti, se il Consiglio è d'accordo ci si potrebbe trovare domani mattina, mezz'ora prima dell'ora di convocazione del Consiglio, in modo che l'Assessore e i tecnici possano dare tutte le spiegazioni del caso.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Mi permetto di tornare un attimo sull'elenco della Giunta perché potrebbero esserci delle interferenze - e ci saranno - con altri emendamenti presentati. Chiedo allora che l'Assessore Gallarini ci spieghi il senso dell'emendamento in maniera un po' più didattica semplificata.



PRESIDENTE

Consigliera Spagnuolo, posso rassicurarla dicendole che la verifica degli uffici non prevede alcuna interferenza sui capitoli in esame.



SPAGNUOLO Carla

La ringrazio molto della rassicurazione. Mantengo però la mia richiesta di capire il senso dell'emendamento. Se l'Assessore Gallarini riesce a chiarircelo in pochi minuti, possiamo procedere alla votazione diversamente, visto che la richiesta di sospensione viene dall'Assessore stesso, mi stupisce che si debba rinviare a domani mattina. Se il dubbio è soltanto di natura tecnica, si potrebbe risolvere subito; è un emendamento della Giunta e come tale dovrebbe avere un chiarimento nell'arco della discussione.



PRESIDENTE

Riassumendo, la Consigliera Spagnuolo chiede se l'Assessore Gallarini è in grado di dare una spiegazione, non tanto tecnica quanto politica dell'emendamento. Diversamente, si rinvia a domani mattina.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La questione politica non può che recepire la spiegazione tecnica. Ho detto in precedenza, ma forse in modo un po' "raffazzonato", che la pagina oggetto dell'emendamento a tutta la serie di capitoli in questione non rappresenta un'innovazione sostanziale nei confronti delle cifre inserite nel disegno di legge licenziato dalla Commissione. Semplicemente, da parte del settore dei cofinanziamenti, è venuta una ricollocazione su alcuni capitoli di parte dei fondi relativi ai 125 miliardi; purtroppo la comunicazione è arrivata solo in questi giorni, quindi abbiamo dovuto recepirla in questo modo. Nella sostanza, non sono cifre nuove, ma cifre scomposte e ricollocate rispetto a prima. Più di così, dal punto di vista politico-amministrativo, non so cosa dire. Naturalmente, ci sono ragioni tecniche per cui un tassello tira l'altro: è ovvio che ricollocando una cifra, automaticamente occorre ritoccare le altre.
Questa la motivazione; spero sia sufficientemente chiara.



PRESIDENTE

Dunque, si tratta di una ricollocazione nell'ambito del grande aggregato dei 125 miliardi. Probabilmente, però, ci si domanda la ragione di questa ricollocazione.
Consigliera Spagnuolo, chiedo di rinviare l'emendamento a domani: la richiesta di maggiore chiarezza è problema di tutti.



SPAGNUOLO Carla

Mi permetto solo di ribadire che le perplessità permangono relativamente all'ultima osservazione che lei ha fatto, Presidente, mi colpisce l'entità complessiva delle ricollocazioni; non sono quisquilie, ma cifre molto rilevanti.
Concordo con il rinviare a domani mattina; può darsi, però, che procedendo nei lavori sorgano altri dubbi. Personalmente, sospenderei il Consiglio per dieci minuti per meglio chiarire, così come ha chiesto l'Assessore, anche perché si tratta di cifre rilevanti.



PRESIDENTE

Va bene, sospendo la seduta e convoco la I Commissione nella Sala A).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17,35 riprende alle ore 17,55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo che l'emendamento modificativo all'art. 1, proposto dalla Giunta, riguarda i capitoli 10305, 11610, 12163, 14599, 15060, 26300 27165, 27167, 27170 e 27190. L'emendamento presentato dal Patto dei Democratici riguarda invece il cap. 11725, per il quale è stato previsto l'aumento di 1 miliardo.
La Giunta è contraria e porterebbe il fondo da 300 milioni a 400 milioni.
Passiamo alla votazione dell'emendamento all'art. 1, proposto dalla Giunta, fatto salvo l'emendamento al cap. 11725, che voteremo separatamente.
La parola al Consigliere Miglietti per dichiarazione di voto.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Riteniamo che la proposta di aumento di un miliardo vada nella direzione sostenuta anche dal Presidente, oltre che dall'Assessore, in Commissione per avere un congruo fondo...



(Interruzioni)



MIGLIETTI Franco

Permetti, collega, che sostenga il nostro emendamento? Noi ci asterremo, ma vogliamo che sia sottolineata l'importanza da noi data al capitolo - e che questa sia nota a tutti con la proposta dell'aumento di un miliardo.
Ci asterremo per non dare voto negativo nel merito; in ogni caso, non ne siamo assolutamente soddisfatti. Grazie.



PRESIDENTE

Vista la dichiarazione di voto del Consigliere Miglietti, manteniamo nella votazione complessiva, anche il cap. 11725, con l'importo indicato dalla Giunta.
Il Consigliere Miglietti ha detto che il suo Gruppo si asterrà in quanto il cap. 11725 non raggiunge l'importo da loro preventivato.
Questa astensione significa una valutazione di astensione per tutto il complesso degli emendamenti? Essendo un emendamento unico, ne fa parte anche il cap. 11725, oppure lo possiamo... D'accordo: lo votiamo per parti separate.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Noi ci asterremo su tutto l'emendamento, tranne sui capitoli relativi alla cultura, sui quali voteremo contro.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 9/2), escluso il cap. 11725.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli, 4 contrari e 18 astensioni.
Pongo ora in votazione la parte riguardante il cap. 11725.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli, 19 contrari e 3 astensioni.
L'emendamento n. 159/1) è precluso.
9/5) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: lo stanziamento del cap. 10340 è incrementato di L. 1.410 milioni mediante le seguenti riduzioni: cap. 11585: L. 60 milioni cap. 11590: L. 250 milioni cap. 11595: L. 350 milioni cap. 12730: L. 100 milioni cap. 14600: L. 600 milioni cap. 15250: L. 50 milioni.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Si tratta di una modifica che, tra l'altro, semplifica le cose poich si passa da sei capitoli ad uno solo; è una proposta per aderire alla richiesta del Garante per l'editoria, per facilitare il rendiconto, ecc. E' questione meramente tecnica, che semplifica le cose.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Chiediamo all'Assessore di illustrare le motivazioni addotte dal Garante per l'editoria.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Il Garante per l'editoria ha richiesto l'impostazione proposta al Consiglio poiché una quota di quanto è stato speso deve andare alle emittenti locali. E' quindi stata richiesta una semplificazione del tipo proposto, che lascia trasparire meglio la situazione all'atto del rendiconto.
Più di così non so cosa dire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Il cap. 10340, che è incrementato di 1.410 milioni, si riferisce ai provvedimenti generali di finanziamento per servizi di informazione in collaborazione con la stampa, comunicazioni alla stampa, particolari inchieste, servizi di interesse della Regione.
Poiché è stata avviata una discussione relativa ai temi dell'informazione - oggetto continuo degli interventi che l'Assessore Gallarini con molta eleganza definisce temi di carattere politico - e siccome questi temi sono diventati di grande attualità soprattutto per il Presidente Ghigo - e non solo per lui - gradirei avere una spiegazione precisa da parte dell'Assessore competente - non mi riferisco, quindi all'Assessore al bilancio - su come intende utilizzare i 1.410 milioni e su quali progetti. Se lo schema è di utilizzare i fondi così come sono stati utilizzati finora, credo occorra soffermarsi un attimo.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La delega è in capo al Presidente della Giunta - e al Settore del dottor Salvio. Se il Presidente riterrà, potrà esprimersi.
Per quanto riguarda il bilancio, dal punto di vista formale vi è stato un accorpamento: avevamo infatti diversi capitoli con diverse voci di spesa la proposta è di annullarle, riportando il tutto su un nuovo capitolo.
Relativamente al merito della questione, il Presidente Ghigo valuterà se pronunciarsi o meno.
Più di così - ripeto - non so dire.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, le è sufficiente quanto detto dall'Assessore?



SAITTA Antonino

Non mi pare che abbia risposto alla sollecitazione posta e ad un ripensamento delle modalità di informazione dell'istituzione Regione.



PRESIDENTE

Non credo che queste abbiano come soggetto il bilancio.



SAITTA Antonino

Esprimo allora una dichiarazione di voto.
La Giunta non volendo soffermarsi neppure un attimo per riflettere sulle scelte delle modalità con le quali fa informazione o pubblicità, ci induce ad un giudizio fortemente negativo sulla proposta di destinarvi 1.410 milioni. E non si tratta soltanto di cifra! Già altri colleghi, in diverse occasioni, hanno sollevato il problema della comunicazione in generale. Personalmente, non mi riferisco soltanto ai rilievi del collega Chiezzi in ordine alle spese per consulenze, ma anche alle modalità con le quali la Regione fa informazione, al rapporto tra pubblicità ed informazione ed in ordine, anche, ai rapporti con la piccola editoria - che è da sostenere.
Se ci fosse un qualche impegno da parte della Giunta e del suo Presidente a rivedere la modalità con la quale recentemente è stata fatta pubblicità-informazione, pensando invece ad un libero sostegno all'editoria, il nostro atteggiamento potrebbe cambiare. E' assolutamente indispensabile, infatti, sostenere i piccoli editori, ma non come atteggiamento benevolo da parte della Giunta, ma come intento democratico di sviluppare il più possibile la comunicazione e la libertà di stampa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Prendendo spunto dall'emendamento, il collega Saitta ha introdotto una questione centrale che a sua volta introduce un problema politico forte.
Chiedo un impegno al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio affinché la questione attinente l'informazione della Regione Piemonte trovi una sede nella quale possa essere affrontata complessivamente. Posizioni anche differenziate potrebbero trovare una loro composizione; sono convinta, infatti, che la Regione, oltre ad avere un grande problema di immagine, ha anche un problema di rapporto con la comunità. Come costruiamo questo rapporto? E' sufficiente che se ne occupi esclusivamente la Giunta? E con chi? Con quali emittenti? Con quali testate? I Gruppi consiliari possono affrontare la questione? Della tematica dell'informazione vista complessivamente si sta discutendo anche a livello nazionale. Come Gruppi politici incontriamo tutti delle difficoltà, chi più chi meno, nel parlare alla nostra comunità.
Credo debba esserci una sede - non questa - nella quale affrontare il rapporto della Giunta e dei Gruppi con l'informazione, in tutte le sue sfaccettature.
Mi rivolgo ora al Presidente della Giunta: mi sia consentito di cogliere questa occasione per ricordarle l'impegno che si era assunto ovvero di mandarci i comunicati stampa. Continuiamo ad apprendere le notizie dai giornali; creano più problemi queste piccole irritazioni che il non avere informazioni. E' questione di poco conto; ma era stato assunto un impegno al quale si chiede di tenere fede. Non capisco perché non lo si mantenga: tanto le notizie camminano lo stesso! Dovremmo assumerci l'impegno di fare il punto della situazione, con serenità, sul rapporto della Regione Piemonte con l'opinione pubblica. E' interesse di tutti che la Regione "appaia", nonostante le divisioni di ruoli, i rapporti tra maggioranza ed opposizione, tra Giunta e Gruppi consiliari. Fare il punto della situazione potrebbe essere utile.
Questione dell'ANSA. Come Gruppi consiliari siamo lasciati un po' ai margini; lavoriamo senza la minima informazione.
Troviamo una sede nella quale fare il punto della situazione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Prendendo spunto dall'ultimo intervento della Consigliera Spagnuolo voglio sottolineare che ho più volte dato disposizione affinché i comunicati stampa vengano inviati ai Gruppi. Non so più cosa fare; mi dicono anche che vengono inviati.... Ho fatto questo tipo di richiesta almeno dieci volte. Evidentemente, c'è qualcosa, da questo punto di vista che non funziona. Cercherò di capire di cosa si tratta.
Per quanto concerne l'aspetto relativo all'emendamento non ho motivo di non affrontare, sempre che il Consiglio ne decida l'opportunità, una discussione sui temi dell'informazione. Mi permetto di sottolineare un aspetto sul quale credo sia giunto il momento di fare chiarezza, in modo che l'interpretazione corretta - o perlomeno quella che personalmente ritengo corretta - sia conosciuta da tutti: un conto è la comunicazione della Giunta: credo che la Giunta abbia tutti i diritti di scegliere modalità e mezzi con i quali fare le proprie comunicazioni, naturalmente nell'ambito delle regole che leggi regionali e nazionali permettono; un conto è quanto il Consiglio deve fornire e rappresentare come espressione di sé, per singolo Consigliere o per singolo Gruppo. E se accetto critiche su comunicazioni o eventuale propaganda - e su questo punto arriveremo ad un chiarimento nella sede più opportuna - non posso certo accettare quanto mi sembra di cogliere come sottinteso in qualche intervento, ovvero che la Giunta non deve dare informazione su quello che fa.
Oltretutto, ricordo a memoria l'interrogazione presentatami ieri a proposito dell'accordo fatto; sto svolgendo delle valutazioni ed una volta approfondite mi renderò disponibile a tornare sull'argomento. Voglio per ribadire sin d'ora, e in maniera chiara e precisa, che non ritengo assolutamente scorretto che la Giunta faccia delle proprie comunicazioni all'esterno: deve farlo! E' anche giusto che ogni Gruppo abbia il proprio spazio di comunicazione; ma non si può chiedere alla Giunta di non comunicare perché il Consiglio non lo fa. Si deve trovare il modo di dare voce anche al Consiglio, ma le due cose - credo - devono rimanere separate.



PRESIDENTE

Riprendendo quanto detto dalla Consigliera Spagnuolo, sarà opportuno calendarizzare una specifica seduta di Consiglio sui temi dell'informazione in senso complessivo, sia al nostro interno sia all'esterno, e su tutti gli strumenti ripresi dai vari Gruppi consiliari, ivi compresa l'ANSA e le TV locali.
La parola al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Ho ascoltato attentamente quanto dichiarato dal Presidente. Per ora comunque, si finanziano capitoli di leggi regionali sull'informazione, che utilizzate in modo sbagliato, in realtà non sono rispettate. La legge n. 52 ed altre nelle iniziative della Giunta non sono state rispettate. Nessuno ha mai chiesto alla Giunta di non comunicare le proprie iniziative e le proprie attività; crediamo che l'informazione, la comunicazione istituzionale e la promozione delle iniziativa sia una cosa e la propaganda un'altra. Noi abbiamo dimostrato che alcune iniziative sono state di carattere propagandistico, visto che in altro modo - ritornando sull'inserto nelle trentacinque testate locali - non si possono definire: redazionali preparati dalla Giunta e fatti passare come aiuto alle testate locali.
La legge, tra l'altro, dovrebbe sostenere tutte le testate locali e l'informazione locale; nell'accordo con gli editori, invece, questo è stato deciso per alcune testate e per altre no. Abbiamo una rete di piccole testate che protesta, giustamente: non è quello il modo di aiutare l'informazione.
La necessità di comunicazione della Giunta è altra cosa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin per dichiarazione di voto.



BORTOLIN Silvana

In attesa di un momento di riflessione globale sui problemi dell'informazione e della comunicazione - senza voler togliere assolutamente l'opportunità alla Giunta di comunicare, ma caso mai estendendola anche al Consiglio - vorremmo sapere in che modo vengono mantenute le particolarità dei vari Assessorati nell'accorpamento degli importi che ci vengono proposti per quanto riguarda gli interventi sulla comunicazione e propaganda (1 miliardo e 410 milioni). Abbiamo cercato di capire a cosa si riferivano i capitoli esposti: in quello relativo alla propaganda per le attività espositive sono proposti 60 milioni; per le editorie e le pubblicazioni, 250 milioni; per l'agricoltura e la zootecnia nuovamente, un po' di milioni - e via discorrendo.
Vorremmo sapere, del miliardo e 410 milioni, l'identità, gli importi a disposizione degli Assessorati per quanto riguarda la comunicazione.
Il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.



BORTOLIN Silvana

Presidente, ho chiesto una risposta!



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera, queste considerazioni si fanno in sede di discussione generale.



BORTOLIN Silvana

Dato che lei, ogni tanto, dimentica di guardare chi alza la mano nell'ambito del dibattito, qualcuno di noi deve intervenire in sede di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Siamo solo rigorosi nel seguire il Regolamento.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La risposta che posso dare personalmente è molto semplice. Da quando è nata questa Giunta esiste una struttura in base alla quale la Presidenza fa da risultante finale rispetto alla comunicazione esterna; i vari Assessorati trovano composizione all'interno di questa risultante.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 9/5).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 22 contrari.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10475 "Adesione al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (L.R. n. 25 del 30/4/1996)" è incrementato di L. 10.000.000 (dieci milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10475 "Adesione al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (L.R. n. 25 del 30/4/1996)" è incrementato di L. 30.000.000 (trenta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10475 "Adesione al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (L.R. n. 25 del 30/4/1996)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10475 "Adesione al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (L.R. n. 25 del 30/4/1996)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10475 "Adesione al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (L.R. n. 25 del 30/4/1996)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Abbiamo ritenuto di aumentare il cap. 10475 relativo al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi, per un totale di 46 milioni prelevando da quattro capitoli differenti: nell'emendamento n. 10) il prelievo avviene dal cap. 15315 "Assegnazione per le spese di gestione delle aree protette regionali". Nell'emendamento n. 11) il prelievo avviene dal cap. 11590 "Spese per la realizzazione e pubblicazione di materiale culturale e per la loro diffusione". Nell'emendamento n. 12) il prelievo avviene dal cap.
14720 "Contributi per attività di pubblicità e propaganda turistica".
Nell'emendamento n. 13) il prelievo avviene dal cap. 11595 "Spese per l'acquisto di produzione stampe e distribuzione di materiale documentario".
Nell'emendamento n. 14) il prelievo avviene dal cap. 11590 "Spese per la realizzazione e pubblicazione di materiale culturale e per la loro diffusione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Siamo decisamente contrari agli emendamenti, al di là del fatto che non comprendiamo quale filosofia possa sottendere un incremento di 30 milioni su un finanziamento di 1 miliardo e 200 milioni. Inoltre, come Gruppo pensiamo che questo tipo di spesa vada nettamente ridotta. Un anno fa quando finanziammo i Centri Esteri, lo facemmo votando una legge che aveva determinate caratteristiche. Il Direttivo, di cui fanno parte alcuni Consiglieri, non si è mai riunito. Inoltre è mancata del tutto l'informazione al Consiglio regionale che per legge ci doveva fornire il Centro Esteri sul programma, cui era vincolato il finanziamento.
Ritengo quindi che non solo non si debbano incrementare i capitoli relativi ai Centri Esteri, ma che, semmai, li si debba ridurre - in merito abbiamo presentato nostri emendamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta è contraria all'emendamento perché in effetti, come diceva il Consigliere Papandrea, un incremento di 10/30 milioni non cambia assolutamente niente. Sul bilancio rigido la cifra era pari a zero; sul disegno di legge n. 260, nel 1996, era iscritto 1 miliardo e 200 milioni.
Cifra che resta, quindi, inalterata.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 10) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 47 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 11) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 47 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 12) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 45 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 13) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 47 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 14) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 44 Consiglieri E' respinto.
14/1) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: la denominazione del cap. 10580 è così modificata: "Spese per l'attuazione delle deleghe agli Enti locali dell'esercizio di funzioni amministrative regionali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 44 voti favorevoli e 7 astensioni.
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10600 "Spese per il funzionamento del Comitato tecnico regionale per l'attuazione del DPR 10/9/1992 n. 915 (L.R. 13/4/1995 n. 59)" è incrementato di L. 100.000.000 (cento milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 13822 per una somma di pari ammontare.
16) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10600 "Spese per il funzionamento del Comitato tecnico regionale per l'attuazione del DPR 10/9/1992 n. 915 (L.R. 13/4/1995 n. 59)" è incrementato di L. 20.000.000 (venti milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11630 per una somma di pari ammontare.
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10600 "Spese per il funzionamento del Comitato tecnico regionale per l'attuazione del DPR 10/9/1992 n. 915 (L.R. 13/4/1995 n. 59)" è incrementato di L. 20.000.000 (venti milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 11810 per una somma di pari ammontare.
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10600 "Spese per il funzionamento del Comitato tecnico regionale per l'attuazione del DPR 10/9/1992 n. 915 (L.R. 13/4/1995 n. 59)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10600 "Spese per il funzionamento del Comitato tecnico regionale per l'attuazione del DPR 10/9/1992 n. 915 (L.R. 13/4/1995 n. 59)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 12730 per una somma di pari ammontare.
20) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10600 "Spese per il funzionamento del Comitato tecnico regionale per l'attuazione del DPR 10/9/1992 n. 915 (L.R. 13/4/1995 n. 59)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 13823 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Relativamente all'emendamento n. 15) intendiamo prelevare i 100 milioni dal cap. 13822 "Fondo per le spese relative allo svolgimento di attività di interesse regionale da parte del Corpo forestale dello Stato in attuazione della convenzione tra Regione Piemonte e Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali".
All'emendamento n. 16) il capitolo da cui preleveremmo 20 milioni è il n.
11630 "Contributi ad Enti, Istituzioni, Fondazioni ed Associazioni culturali di rilevante interesse regionale".
All'emendamento n. 17) il capitolo interessato alla diminuzione di 20 milioni è il n. 11810 "Contributi all'Ente autonomo Teatro Regio di Torino per lo svolgimento delle attività istituzionali dell'Ente".
All'emendamento n. 18) il capitolo interessato alla diminuzione di 5 milioni è il n. 15315 "Assegnazione per le spese di gestione delle aree protette regionali".
All'emendamento n. 19) il capitolo interessato alla diminuzione di 1 e il n. 12730 "Spese per azioni promozionali di propaganda di prodotti agricoli e zootecnici".
All'emendamento n. 20) il capitolo interessato alla diminuzione di 1 milione è il n. 13823 "Spese per indennità di missione e compensi per lavoro straordinario al personale del Corpo forestale dello Stato, in attuazione della convenzione tra Regione Piemonte e il Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Voglio solo far notare che nel bilancio rigido erano iscritti 15 milioni e 120 mila lire; nel disegno di legge n. 260 non c'era alcuna cifra, così come nel 1996.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 15) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 48 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 16) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 53 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 50 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 17) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 48 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 18) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 48 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 19) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 45 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 20) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 48 Consiglieri E' respinto.
20/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bertoli Miglietti, Manica, Riba, Vindigni, Suino, Angeli, Saitta, Spagnuolo Bortolin, Peano e Cavaliere: il cap. 10750 è aumentato di L. 100.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

La Giunta è contraria all'emendamento poiché abbiamo già incrementato il capitolo a nostro avviso a sufficienza. Per carità, è chiaro che più si incrementa, meglio è per i singoli capitoli; nel bilancio rigido, però, la cifra era di 200 milioni, nel disegno di legge n. 260 ne abbiamo aggiunti altri 200, per un totale doppio rispetto allo stanziamento del 1996.
Riteniamo che vada bene così.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

L'argomento è di estrema importanza, in particolare in una Regione come il Piemonte dove il trend dell'occupazione femminile e i dati di disoccupazione vedono picchi più forti del dato complessivo nazionale.
D'altro canto, ci sono anche punti estremamente avanzati della collocazione delle donne all'interno della società piemontese. Quindi, uno stanziamento quale quello richiesto per una politica di pari opportunità ci sembrerebbe da parte della Giunta, un segnale in duplice direzione: da un lato, per interventi a sostegno di queste iniziative; dall'altro, per la promozione di momenti forti.
Debbo inoltre ricordare che noi abbiamo una tradizione di intervento a vari livelli, non solo sulle problematiche del lavoro, ma anche complessivamente, come politica di pari opportunità. Sembrerebbe inopportuna, in un momento come quello attuale, una benevola "disattenzione", quando non una sottovalutazione completa del problema.
Pertanto, chiediamo all'Assessore e alla Giunta nel suo complesso di riflettere sulla risposta resa poco fa e di valutare la possibilità di accogliere la nostra proposta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ci permettiamo di insistere nei confronti non soltanto della Giunta, ma anche del Consiglio, in particolare delle Consigliere regionali - nonché di tutti i Consiglieri - perché la questione non è "delle" donne assolutamente. Abbiamo posto un problema in una fase politica dalla drammatica sottovalutazione delle problematiche femminili, sia che esse attengano al lavoro, sia che esse attengano alle pari opportunità, sia che esse attengano alle questioni culturali e, in ultimo, alle questioni istituzionali. Invito in particolare le Consigliere regionali, ma, ripeto tutto il Consiglio, a sostenere l'emendamento.
Assessore, come istituzione dobbiamo anche dare degli indirizzi. Nel momento in cui questi ultimi provengono in maniera congrua da un Consiglio regionale, probabilmente anche le risposte che il territorio e le organizzazioni potranno dare saranno nella direzione che noi ci proponiamo.
Continuando a perpetuare politiche marginali - 400 milioni non permettono altro - non incentiviamo una realtà che ha bisogno di interventi di sostegno e di equilibrio soprattutto nel campo del lavoro dell'occupazione e della progettualità.
Sono ormai le 19,15 e si comincia a scontare un po' di fatica; invito i Consiglieri, ma soprattutto le Consigliere, di opposizione e di maggioranza a volere dare un sostegno forte in questa direzione.
Mai come in questo momento, nel nostro Paese, le tematiche che attengono alle donne sono sottovalutate, messe sotto i piedi: noi elette ci dovremmo vergognare.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 20/1) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 hanno risposto SI' 20 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri E' respinto.
20/1 bis) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: lo stanziamento del cap. 10865 è incrementato di L. 2.000 milioni vengono conseguentemente ridotti i seguenti capitoli per l'importo a fianco indicato: cap. 10060: L. 900 milioni cap. 10360: L. 550 milioni cap. 15950: L. 550 milioni La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Come tutti verificherete, si tratta di uno storno a compenso zero. La suddivisione prevede 500 milioni per "Progetto Immagine Piemonte" pluriennale; 400 milioni vanno a nuove iniziative "Antenna Piemonte" in Cile, Brasile, India e Sud Africa; 500 milioni sono destinati al "Programma Enciclopedia audiovisiva sul Piemonte"; 300 milioni per la seconda tranche FAO-Cina, formazione professionale City Manager; 100 milioni per borse di studio in Piemonte; 200 milioni per i Paesi in via di sviluppo e per altre piccole iniziative, che verranno poi "costruite" dal punto di vista amministrativo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 30 voti favorevoli, 7 contrari e 13 astensioni.
20/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Vindigni, Marengo, Foco Bertoli, Miglietti, Saitta, Spagnuolo, Bortolin, Manica, Peano, Cavaliere Riba, Suino e Angeli: Il cap. 10915 è aumentato di L. 800 milioni prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
21) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10915 "Contributi per gli interventi conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10915 "Contributi per gli interventi conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
23) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10915 "Contributi per gli interventi conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 10.000.000 (dieci milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
24) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10915 "Contributi per gli interventi conseguenti all'attuazione delle disposizioni in materia di circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni, circoscrizioni provinciali (L.R. 2/12/1992, n. 51)" è incrementato di L. 60.000.000 (sessanta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

L'emendamento presentato, che prevede un aumento di 800 milioni prelevando in diminuzione dal cap. 15950 (capitolo relativo al fondo di riserva delle spese obbligatorie) fa riferimento ad una tematica che frequentemente affrontiamo quando parliamo di federalismo, di decentramento, ma che poi, nella fase applicativa e pratica, incontra evidenti incoerenze.
Potenziare questo capitolo significa dare un segnale importante, serio e di coerenza ai terminali democratici del nostro territorio Circoscrizioni, Comuni e Province - soprattutto in quel passaggio, oggi più che mai necessario, di riorganizzazione e di incentivazione economica che consente di realizzare quanto normalmente viene definito come indispensabile: il potenziamento dei collegamenti in rete. Potenziamento che non si riesce ad ottenere se non si crede veramente nell'importanza delle Circoscrizioni, di una riorganizzazione su base metropolitana dell'intero assetto dei Comuni principali e dell'hinterland.
Potenziare questo capitolo significherebbe dare un segnale di coerenza "blaterare", come frequentemente facciamo, non serve a nulla. E la Lega ci ha richiamato in tal senso a proposito di federalismo - a mio avviso giustamente.
Occorre offrire uno spunto concreto ed operativo che consenta, laddove è possibile attraverso Province, Comuni e Circoscrizioni, di muovere un primo passo verso il collegamento in rete, almeno per i servizi primari.
Potenziare e collegare i servizi esistenti ed offrire un'incentivazione economica per realizzare davvero il collegamento in rete significa dare un segnale di serietà e di coerenza.
Un piccolo sforzo che comporterebbe, in sé, un segnale simbolico che riteniamo possibile e significativo da parte della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Sono d'accordo con la Consigliera Suino, anche perché l'esperienza comune - la sua, molto più ampia, come Presidente di Circoscrizione, la mia solo di Consigliere circoscrizionale - ci ha permesso di comprendere che la Circoscrizione è un organismo importante, che in questo momento però non funziona come dovrebbe. Comunque, noi avevamo previsto "solo" 72 milioni per questo capitolo; penso che 800 milioni siano un po' troppi.
Chiedo alla Consigliera Suino i motivi per cui è stata individuata una cifra così alta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Innanzitutto apprezzo quanto detto dal Consigliere Rosso: l'esperienza maturata in qualche modo ci accomuna. Tra l'altro, ritengo assolutamente doveroso che su argomenti di questa natura ci sia coerenza anche nelle fasi successive che istituzionalmente ognuno di noi può incontrare nella sua esperienza politica o amministrativa ai vari livelli.
La cifra da voi prevista, collega Rosso, finirebbe per dare un segnale soltanto simbolico e non reale. Affrontare sul serio il problema, per esempio il collegamento in rete di riorganizzazione relativa a Torino, alle Circoscrizioni e all'hinterland (al quale dovrebbe conseguire un analogo provvedimento per le altre realtà significative del Piemonte) è possibile solo se si investe una cifra che si avvicina al miliardo.
La città è cablata, non così il resto del territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per chiedere una spiegazione - condividendo quanto detto in precedenza dalla Consigliera Suino: sul cap. 10915 nel 1996 c'erano 200 milioni: non rilevando alcun residuo passivo, volevo sapere se abbiamo già utilizzato tali somme per lo scopo indicato.
Questi 200 milioni sono già stati utilizzati almeno una volta per scopi di istituto?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Il dottor Lesca non ha al momento la documentazione che ci consentirebbe di rispondere; si impegna, per domani mattina, a fornire una risposta.
Nel 1996 c'erano i 200 milioni di cui ha parlato il Consigliere Chiezzi; nel 1997, fra bilancio rigido e disegno di legge n. 260 abbiamo triplicato il finanziamento relativo al capitolo, portandolo da 200 a 600 milioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che dalla verifica del dottor Lesca risulterà che non si è speso assolutamente nulla dei 200 milioni che erano stati stanziati. Tutto questo per una semplicissima ragione. Mancano congrui stanziamenti per quanto riguarda la collaborazione tra Comuni per la gestione dei servizi - da anni si sostiene la necessità di tale collaborazione - mancano incentivi economici e di grande interesse, specialmente per quanto riguarda i piccoli Comuni. Vi è la necessità, a mio avviso oggettiva e verificata da tutti non solo con questa legge, ma anche come orientamento a livello nazionale, di favorire l'aggregazione, le unioni e la collaborazione fra Comuni. In assenza di stanziamenti sostanziali ciò non avverrà mai.
Questa la motivazione per cui abbiamo ritenuto importante dare un segnale in questa direzione, e quindi congrui finanziamenti, per favorire aggregazioni e collaborazioni fra i circa 500/600 piccoli Comuni piemontesi. Credo che con 1 miliardo e 500 milioni si possa dare credibilità allo stanziamento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Prendiamo atto che sull'emendamento proposto, abbastanza forte, la Giunta non è molto preparata. Ci dice "no"; ci dice che non è d'accordo che c'è già stato un incremento. Non si riesce però a capire come la spesa sia intervenuta. Mi stupisco un po': non ci sono tante leggi a supporto della questione.
Le chiederei, Assessore Majorino, come sono stati spesi questi soldi oppure perché non sono stati spesi, perché sono stati incrementati, perch un "no" agli 800 milioni proposti.
Non possiamo sempre solo lanciare proposte e ragionare di federalismo.
I piccoli Comuni avranno bisogno di una lunga attività propedeutica per arrivare non soltanto a fusioni, ma anche, per esempio, ad aggregazioni di servizi.
Un Ente come la Regione, nel 1997, secondo me non può non sapere, su queste leggi, cosa si è fatto, cosa non si è fatto, perché non si è fatto si tratta di questioni delle quali discutiamo permanentemente.
Mi sembra di ricordare che persino l'Assessore Majorino è venuto in Commissione, anche nell'arco di questa legislatura, a parlare di questi progetti; sono stati inviati dei questionari - se non erro - sono state fatte delle consultazioni. I piccoli Comuni hanno un grande bisogno di interventi, Assessore Gallarini. Non è affatto vero che abbiamo aumentato i contributi loro destinati e che abbiamo dato loro delle risposte. Dobbiamo favorire la comunicazione fra i piccoli Comuni; l'obiettivo non è quello di fondersi, ma quello, nel rispetto delle identità, di un grosso lavoro di aggregazione - che sta avvenendo, in certi casi.
Voglio fare riferimento, per esempio, alla questione degli Ecomusei pur attinente ad un'altra legge. In quella circostanza abbiamo verificato che associazioni di Comuni hanno presentato dei progetti unitari.
Altro riferimento è quello della Valle Bormida. Il grande problema dell'inquinamento dell'ACNA ha creato delle aggregazioni, quanto meno di orientamento, di Comuni che, magari, per decenni non si erano mai incontrati. Ora si incontrano, individuano delle progettualità comuni, di servizi, di trasporti. C'è tutto un percorso che deve portare in questa direzione, che non necessariamente significa soltanto "fusione"; ci possono anche essere consorziamenti per determinati progetti. E' nostro compito incoraggiarli in questa direzione e quindi, nel momento in cui ne parliamo concretamente - abbiamo anche presentato un'importante proposta attinente al federalismo - mi pare che le proposte acquistino una dimensione politica ben superiore a quanto precedentemente avvenuto.
Registro, per quel poco che conosco e seguo, nuove sensibilità in questa direzione anche da parte dei Comuni; sensibilità magari determinate da grandi problemi del territorio. E' per questi motivi che la cifra proposta può considerarsi congrua.
Se l'Assessore Majorino ci dicesse qualcosa in proposito, potremmo capire meglio l'atteggiamento della Giunta nei confronti di una parte non irrilevante delle questioni istituzionali del nostro tempo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anch'io mi riferisco al lavoro compiuto dalla Commissione e all'intervento del Vicepresidente Majorino.
In effetti, nella passata legislatura, mi pare sia stato svolto uno studio per la riorganizzazione e la ridefinizione dei confini comunali; uno studio abbastanza completo: quando lo esaminammo in Commissione emerse chiaramente l'impossibilità di un intervento forte da parte della Regione, che potesse in qualche maniera riordinare i confini o perlomeno applicare la legge n.
142 in termini di unione di Comuni, se non addirittura di fusione.
Era stato detto - mi pare che l'Assessore convenne - che questo processo utile per gestire meglio alcuni servizi poteva essere messo in moto soltanto attraverso incentivi: bisognava aiutare i Comuni ad organizzare alcune funzioni di tipo comunale - quelle previste dalla legge n. 142. Lo strumento non può che essere quello di carattere economico altri interventi, unicamente di tipo normativo, non sarebbero sicuramente accolti da parte dei Comuni. Mi pare che tutti convenimmo su questo fatto.
Il non finanziare questa legge o il prevedere piccoli interventi significa che la Regione - l'Assessore Majorino - non intende procedere alla realizzazione di questo obiettivo, che è molto importante; la polverizzazione comunale dei servizi è diseconomica sotto tutti gli aspetti non sto a ripetere i motivi che avevano indotto la Regione ad emanare la legge di applicazione della legge n. 142 sulle Autonomie locali.
Concordo con quanto detto dai miei colleghi sull'opportunità che la legge venga finanziata in modo apparentemente consistente, ma che rappresenta il minimo per poter partire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

La relazione presentata dal Presidente della Giunta regionale ad un certo punto dice "scegliamo obiettivi di sviluppo". Da uno studio condotto dall'IRES risulta che uno dei vincoli fondamentali che impediscono lo sviluppo è dato dalla frammentazione amministrativa della nostra Regione che con 1.209 Comuni si trova con un fortissimo handicap. Handicap affrontato dalla Giunta regionale precedente, che assunse un'iniziativa nei confronti dei Comuni con un questionario che inizialmente è andato deserto e che poi, sollecitato ripetutamente dagli uffici regionali, ha ottenuto il più delle volte risposte negative, proprio perché le varie autonomie locali sono giustamente gelose della propria autonomia.
Paradossalmente, in parallelo assistiamo a tutta una serie di fenomeni estremamente interessanti e che in VIII Commissione stiamo esaminando: una serie di sistemi locali tendono spontaneamente ad aggregarsi, ad affrontare insieme una serie di problemi, a costruire meccanismi di economie che in una certa misura dovrebbero essere guidati dalla Regione, se la Regione assolvesse al suo compito di indirizzo, programmazione e controllo, che invece viene assunto spontaneamente dai Comuni.
All'o.d.g. dell'VIII Commissione di lunedì prossimo, vi è la prima di cinque audizioni di sistemi locali, con il Comune di Alpignano. Si parlerà dei modi con i quali i vari sistemi locali stanno incominciando ad aggregarsi.
Siamo in presenza di un fenomeno veramente interessante; di un fenomeno nuovo, rispetto al quale non solo non dimostriamo corretta attenzione, ma manteniamo un atteggiamento che definire "da Ponzio Pilato" è dir poco. E' inutile stabilire una cifra assolutamente simbolica, perché equivarrebbe a dire che ci abbiamo pensato, ma che concretamente non siamo in grado di fare nulla, se non un intervento autoritativo che, come abbiamo visto, è stato più volte rigettato dai Comuni.
Ecco, Consigliere Rosso, perché puntiamo su una cifra di una certa entità. Anzi, la cifra che abbiamo indicato è soltanto indicativa, ma potrebbe essere - lo dico al Presidente della Giunta regionale, Ghigo - un forte volano di sviluppo. Per questo motivo difendiamo con forza l'emendamento e chiediamo alla maggioranza di rifletterci seriamente. Il Vicepresidente Majorino, che ha vissuto con noi la seria dialettica avvenuta in VIII Commissione, sa quanto questo sia veramente importante. Si tratta di decidere se, rispetto al grosso movimento che vede i sistemi locali muoversi per affrontare in modo organico i problemi, la Regione deve stare in coda, oppure cercare di guidarli, dando loro il giusto supporto anche economico.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Voglio motivare il nostro voto profondamente contrario allo spirito dell'emendamento. Non a caso, gli interventi che hanno illustrato l'emendamento sono di Consiglieri che provengono dall'Area metropolitana e la realtà piemontese è storicamente consolidata su queste aree geografiche.
Il frazionamento amministrativo è del tutto legato a realtà geografiche o a difficoltà orografiche (non dimentichiamo che uno dei più grossi Comuni della nostra provincia è il Comune di Cesana, con poco più di 700/800 abitanti). Questo non significa che le economie o le diseconomie siano tali da giustificare una spinta verso gli accorpamenti; non dimentichiamo che in Francia, ad una prima spinta agli accorpamenti, è seguita una riconferma del quadro amministrativo precedente, con 35.000 Comuni, e che il sistema francese è decisamente più funzionale, funzionante ed economico del nostro.
Esistono - e voi lo sapete bene, anche se non avete voluto ricordarlo strumenti a cui la Regione Piemonte ha dato gambe, fiato, per realizzare le economie di scala dei piccoli Comuni senza sopprimerli. Stanno incominciando a funzionare bene - l'ha ricordato l'Assessore Gallarini - le Comunità montane, che esplicano la funzione di Enti locali per lo sviluppo per la gestione dei servizi, per il coordinamento degli interventi. A queste Comunità montane, attraverso l'opera di tutto il Consiglio, abbiamo fornito uno strumento di riferimento attraverso una legge finanziata molto più cospicuamente del miliardo che oggi venite a richiedere. Ed è alle stesse Comunità montane che diamo la possibilità di inserirsi sulla rete telematica regionale. Non è vero che la Giunta non presti attenzione ai problemi delle piccole comunità presenti sul territorio. La Giunta non dà corda a tentativi di forzatura che non portano da alcuna parte, che sono stati rigettati anche dalle Amministrazioni provinciali; risale a 15 giorni fa la dichiarazione del Presidente della Provincia di Cuneo, prof. Quaglia secondo la quale i piccoli Comuni sono una realtà incontrovertibile, sulla quale puntare per il rilancio socio-economico delle nostre Province.
Mi chiedo, allora, perché continuare ad insistere, perché il modello di sviluppo metropolitano deve essere trasportato su altre aree che vivono bene la loro specificità e che, non senza difficoltà, stanno cercando di riorganizzarsi in modo economico, ma soprattutto significativo per la presenza delle Amministrazioni sul territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Chiedo al collega Vaglio di partecipare all'incontro dell'VIII Commissione con l'Associazione dei Comuni del Casalese: si sono associati ben 45 Comuni e il loro Presidente, sen. Triglia, è un fulgido esempio di opera di unione - non di fusione o annullamento - di Comuni, proprio al fine di trovare un sistema di razionalizzazione dei servizi. Il capitolo in discussione potrebbe interessare questo tipo di discorso.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Rispondo in particolare alla questione sollevata dal Consigliere Riggio, il quale ha ricordato che nell'ultima riunione dell'VIII Commissione è stata prospettata dal Presidente Vindigni la questione, cui accennava anche adesso il Consigliere Gatti, dei sistemi locali che tendono spontaneamente ad aggregarsi. Il collega ha anche ricordato che al riguardo si svolgeranno cinque consultazioni, cinque incontri seminariali al fine di sentire quali sono i loro scopi, chi sono e cosa vogliono. Personalmente avevo detto che la Giunta si riservava di formulare il proprio pensiero.
Posso già sciogliere la riserva: se nel corso delle consultazioni ci convinciamo che questi sistemi locali meritano - come sicuramente meritano come ha già detto la collega Spagnuolo, richiamando in particolare le aggregazioni spontanee sorte in seguito ai fatti dell'ACNA - la Giunta sarà sicuramente la prima a presentare un disegno di legge o ad integrare la legge vigente, la legge n. 51, ai fini di inserire, fra i soggetti meritevoli di essere seguiti in questo fenomeno di aggregazione, anche quelle associazioni che spontaneamente si sono costituite e che ci illustreranno i loro fini e la loro genesi.
Sarà quindi necessario un altro provvedimento legislativo a fronte del quale verrà finanziato un capitolo di bilancio per i sistemi locali spontanei che si aggiungeranno ai Comuni già presi in considerazione dalla normativa della legge n. 51.
Dò quindi, a nome della Giunta, la disponibilità ad esaminare questo fenomeno e una volta che ci convinceremo anche noi...



RIGGIO Angelino

Diamo un segnale, intanto.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Non possiamo dare un segnale ad un'entità che sotto il profilo della legge regionale non esiste ancora, che non è ancora stata presa in considerazione normativa. In un mese e mezzo circa si terranno questi incontri "seminariali" come sono stati definiti - o consultazioni informali con questi cinque o sei sistemi locali già costituitisi; se ai fini di valorizzarli e di prenderli in considerazione normativa verrà emanata una legge, nell'arco di pochi mesi ci sarà un capitolo di bilancio che li riguarderà e nella prossima e prima variazione di bilancio verranno dati i mezzi finanziari per sostenerli. Ora, dire che i sistemi locali si immobilizzeranno perché manca l'incentivo di un finanziamento nella legge vigente, mi pare proprio che non sia esatto.
Per quanto riguarda la legge n. 51 "Fusioni, unioni ed aggregazioni di Comuni", ricordo che dopo che aver assunto la delega dell'Assessorato mi sono reso conto che dai primi questionari di ritorno dalle realtà locali non emergevano risposte significative. Feci reinviare una seconda volta i questionari: dalle risposte pervenute si rilevava che alcuni piccoli Comuni pensavano che la Regione, additando le fusioni, le unioni o le aggregazioni possibili, avesse l'intenzione di imporre la propria volontà in tal senso.
Al riguardo ho ritenuto doveroso scrivere personalmente una lettera siglata successivamente dagli uffici, ricordando ai Comuni la loro piena autonomia nel decidere se fondersi, unirsi od aggregarsi e nel contempo ho inviato loro uno studio approfondito, chiaro e dettagliato svolto dall'IRES, che spiegava ai Comuni, a seconda della loro dimensione, le possibilità di carattere generale di fondersi, unirsi od aggregarsi. Gli uffici hanno poi provveduto ad inviare a tutti i Comuni una circolare di accompagnamento dello studio dell'IRES, ricordando che erano a disposizione per tutti i chiarimenti necessari - ai fini della legge n. 51 - per consigliare e fornire opera di consulenza.
In sostanza, non c'è stata alcuna risposta, se non di qualche piccolo Comune, le cui richieste sono ancora in corso d'esame. Dunque, queste realtà locali hanno ricevuto per ben due volte i questionari, hanno ricevuto lo studio dell'IRES, hanno avuto la mia personale precisazione sulla loro sovranità nel decidere fusioni, unioni od aggregazioni, hanno avuto la comunicazione, anche questa a mia firma, che gli uffici erano disponibili ad aiutarli nell'interpretazione dello studio dell'IRES; non mi si dica che non hanno fornito risposte o che non hanno manifestato alcuna loro volontà perché nel bilancio non c'erano cospicui stanziamenti! Se come Assessore avessi visto un qualche movimento in tal senso (domande di fusione, unione od aggregazione), sarei stato il primo a chiedere ulteriori fondi! Il sostenere che se non ci sono fondi i Comuni non si muovono, non si aggregano, non si uniscono, non si fondono, mi pare davvero eccessivo.
In realtà, non abbiamo avuto alcuna rispondenza! Forse occorrerà che l'Assessore faccia l'itinerante e si rechi in tutti i Comuni per spiegare la questione personalmente; mi pare eccessivo anche perché sono convinto che non abbiamo a che fare con Sindaci che non sanno rendersi conto delle richieste fatte loro dai questionari e dal congiunto studio dell'IRES.
Oggi abbiamo definito un ulteriore e congruo aumento. Se nei prossimi mesi si muoverà un qualche cosa, sarà la Giunta per prima a proporre in sede di variazione di bilancio un ulteriore incremento, magari dell'ordine degli 800 milioni che oggi, allo stato degli atti e delle cose, riteniamo di negare - anche perché il fondo del barile mi pare sia già stato sufficientemente raschiato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Ringrazio il Vicepresidente Majorino per la sensibilità dimostrata, e quindi non comprendo la risposta di chi, avendo in mano "i cordoni della borsa", non intende comunque accogliere l'emendamento, il cui spirito va al di là della mera risposta "fusione dei Comuni sì, fusione dei Comuni no".
Esiste tutta una serie di iniziative intermedie che possono portare, per esempio, i piccoli Comuni all'organizzazione comune dei servizi.
Voglio assicurare l'Assessore Vaglio, che pure svolge un lavoro ampio nel settore delle Comunità montane, che non vi è alcuna confusione, per quello che ci riguarda, tra le logiche e le problematiche delle grandi circoscrizioni metropolitane - faccio riferimento, per esempio, alla Circoscrizione di cui era Presidente la collega Suino, vale a dire la città di Asti, che ha 100.000 abitanti - e quelle dei piccoli Comuni, che ispiravano gran parte del mio intervento.
Noi dobbiamo condurre soprattutto i piccoli Comuni - che non necessariamente sono montani: moltissimi non lo sono affatto - a lavorare insieme, che è cosa diversa dal fondersi.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Io parlavo anche di aggregazioni.



SPAGNUOLO Carla

Infatti; ma io le ho dato atto, Assessore, che il suo è stato un intervento che dovrebbe portare all'accoglimento dell'emendamento che noi continuiamo a sostenere.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Non mi si dica che se i piccoli Comuni non si aggregano né si fondono è perché non sono stanziate somme adeguate nel bilancio.



SPAGNUOLO Carla

A mio avviso è anche per questo motivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Intervengo per dichiarazione di voto.
Innanzitutto devo apprezzare lo sforzo compiuto da parte di molti colleghi componenti della minoranza per sostenere la proposta presentata.
Si è svolto un dibattito breve, ma molto interessante, dal quale mi è parso di cogliere un aspetto culturale di estrema importanza, che se non incontrerà uno sforzo economico significativo da parte della Giunta, non assurgerà mai ad elemento di cultura, ma rimarrà sempre un qualcosa di marginale per la nostra Regione.
L'Assessore Vaglio ha ragione; egli ha parlato, come Assessore alla montagna, della sua realtà. Nessuno mette in dubbio il suo impegno e il lavoro svolto in questi mesi nello sforzo di accomunare, soprattutto sul piano culturale, i Comuni delle Comunità montane. L'Assessore Vaglio ha ben presente la realtà di circa 500 Comuni della nostra Regione, ma ce ne sono altri 700 - Comuni della collina o della pianura - piccoli e medi che hanno bisogno di essere aiutati; e la legge n. 51 non vale soltanto per l'area montana o per l'area delle Circoscrizioni, ma per tutti i Comuni piemontesi, al fine di tentare una riorganizzazione e la creazione di Consorzi per poter offrire dei servizi.
Chiedo che questo aspetto culturale sia in qualche modo incentivato: questo potrà avvenire soltanto se da parte della Giunta ci sarà uno sforzo economico. I 200, 400 o 600 milioni per i 1.200 comuni della nostra realtà significano 300 o 400.000 lire a Comune, che servono a pochissimo. Occorre invece uno stanziamento che possa dare la possibilità ai Comuni piemontesi di preparare dei progetti e alla Giunta di poterli valutare: potrebbe davvero essere un'iniziativa ed una risposta culturale forte ed importante per i Comuni piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Al di là delle giuste considerazioni che il Vicepresidente della Giunta regionale, ha formulato, mi pare si scivoli sulle conclusioni.
La presentazione dello studio dell'IRES, dal quale giunge il vero spirito dell'emendamento che andiamo a votare, partiva da un'analisi sensata e ragionata.
Condivido anche le considerazioni dell'Assessore Vaglio, ma non concludere dicendo che con 200 milioni incentiviamo il "mettere insieme" risorse, energie umane, l'intero patrimonio dei piccoli Comuni. Se fossi Sindaco di un piccolo Comune e giudicassi il bilancio in discussione ne deriverei nessuna volontà politica da parte della Giunta regionale: 200 milioni per l'intero territorio regionale non risolvono nulla.
Queste le considerazioni di tutti alla presentazione dello studio dell'IRES. Per incentivare non solo la fusione o l'unione dei Comuni processo probabilmente lungo, sul quale occorrerà grande sforzo da parte di tutti - esistono, come ricordava la collega Spagnuolo, delle tappe intermedie, tra l'altro suggeriteci dallo stesso studio dell'IRES. Le Comunità montane - visto che l'Assessore Vaglio le citava - hanno rappresentato il grande sforzo dell'intero Consiglio, approdato all'approvazione della legge regionale sulla montagna. E tale legge non è solo ciò che dice l'art. 28 della legge n. 28.
Faccio un esempio: la creazione del Corpo di Polizia Urbana di valle mettendo insieme il messo del Comune di 300 abitanti con i 5 vigili del Comune con un numero lievemente superiore di abitanti, al fine di permettere un servizio di vigilanza costante durante tutto l'arco dell'anno e permettere l'effettuazione delle ferie e dei riposi infrasettimanali al personale: le Comunità montane oggi, attraverso le proprie risorse - non quelle vincolate, che arrivano sui progetti - non sono in grado di farlo.
Tali condizioni derivano soprattutto dall'entità esigua del numero degli abitanti della stragrande maggioranza dei Comuni piemontesi.
Contesto, qui, l'affermazione dell'Assessore Vaglio; la Consigliera Spagnuolo ha già detto, meglio di me, le tappe intermedie che in questa lunga strada occorrerà affrontare: è la volontà che manca. Questa la considerazione che ci porta a chiedervi di accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Volevo solo proporre al Consiglio un ragionamento per quanto riguarda i piccoli Comuni, che non si trovano solo nelle aree montane. Sposo quanto detto dal Consigliere Bellion: effettivamente abbiamo assistito - sono per metà di origine astigiana - anche nel Monferrato, a situazioni di Comuni che non riescono neanche ad acquistare una fotocopiatrice, figuriamoci se riescono ad avere un coordinamento con altri Comuni! Assistiamo a scene tipo vigili urbani che zappano nel cimitero: la situazione è veramente tragica.
La Lega sarebbe sicuramente contraria a qualsiasi tipo di fusione di Comuni d'imperio. Ma è chiaro che se da parte di alcuni Comuni esiste la volontà di unirsi - altrimenti si muore - bisogna aiutarli. "No" assoluto a manovre d'imperio, poiché dobbiamo garantire, comunque, la storia e la dignità del Comune che ne fa richiesta; ma nel momento in cui la decisione dell'unione arriva dagli abitanti, ovviamente, come Lega, non possiamo essere contrari, anzi siamo del parere che occorra aiutarli.
Detto questo, appoggeremo l'emendamento presentato dal centro-sinistra in questo senso le chiederei, Presidente, di votare prima l'emendamento n. 20/2). Nel caso in cui non fosse accolto, manteniamo i nostri emendamenti e ne richiediamo la votazione per appello nominale diversamente, li ritireremo.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 20/2) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 53 hanno risposto SI' 19 Consiglieri hanno risposto NO 34 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 21) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 12 Consiglieri hanno risposto NO 34 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 22) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 15 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 23) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 17 Consiglieri hanno risposto NO 31 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 24) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 20 Consiglieri hanno risposto NO 31 Consiglieri E' respinto.
Comunico al Consiglio che interrompiamo i lavori e che li riprenderemo tra circa un'ora; dopodiché, così come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, proseguiremo ad oltranza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 20,30 riprende alle ore 21,40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo i nostri lavori.



CHIEZZI Giuseppe

Manca l'Assessore!



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo può rispondere a nome dell'Assessore.
Prego, Consigliere Chiezzi, a lei la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, oggi abbiamo ascoltato la relazione del Presidente alla quale è seguito un dibattito generale, ma il Presidente Ghigo non si è scomodato a dire una parola in risposta a tutti i nostri interventi. Si è scomodato l'Assessore Gallarini: io sono stato zitto e ho pensato: "chissà perché il Presidente Ghigo non risponde? Si vede che sul bilancio risponde l'Assessore".
Dunque, aspettiamo l'Assessore. Non possiamo ritornare al Presidente Ghigo e rilanciare la palla: un po' c'è uno e un po' c'è l'altro! Visto che il Presidente Ghigo non ha risposto alle nostre osservazioni sul bilancio aspettiamo l'Assessore Gallarini.



PRESIDENTE

Lascio senz'altro la parola al Presidente Ghigo, anche se l'intento era che l'Assessore Gallarini rispondesse puntualmente a tutte le osservazioni di ordine tecnico e che il Presidente Ghigo desse la risposta di ordine politico alla fine della discussione sugli emendamenti e della loro votazione.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Voglio prima di tutto scusarmi per aver mancato di puntualità, cosa che, del resto, mi succede molto raramente.
Per quanto concerne le considerazioni del Consigliere Chiezzi sulle risposte che dovrei fornire all'assemblea circa le contestazioni o le osservazioni mossemi in seguito alla relazione al bilancio - fatta in due tempi non per cattiva volontà, ma per contingenza; vorrei che il Consigliere Chiezzi mi desse atto dell'aver sempre dimostrato ampia disponibilità a rispondere alle sollecitazioni del Consiglio - il fatto che questa mattina, reduce da un incontro romano con il Ministro Burlando, come prima cosa abbia relazionato sull'incontro con il Ministro, è un fatto che deve essere considerato di particolare cortesia. Avrei potuto farlo in un altro momento, avrei potuto rimandare il discorso: ho invece ritenuto importante informare l'assemblea, dato che ho giudicato estremamente importanti le comunicazioni che il Ministro Burlando ha voluto fornire su un tema importante come l'Alta Velocità.
Ho comunque ascoltato con grande attenzione gli interventi del Consiglio - ho almeno quattro fogli di appunti e le posso garantire Consigliere Chiezzi, che il desiderio di rispondere ad alcune sue osservazioni è tale per cui non mancherò certo di farlo in chiusura di dibattito. Per onestà devo dire che su alcuni aspetti mi voglio documentare e preparare, vista la particolarità di parecchie sollecitazioni, alcune delle quali di carattere quasi personale, su cui, a maggior ragione ritengo di dover riflettere per poter rendere una risposta che sia perlomeno dal mio punto di vista, soddisfacente - certo, lo sarà meno per lei. Domani, o quando si concluderà la discussione degli emendamenti e si sarà in sede di dichiarazioni di voto, se avrò la possibilità di fare mie considerazioni e di rispondere alle critiche e alle osservazioni che sono state mosse, dal punto di vista sia del contenuto del bilancio sia politico aspetto sul quale ho maggior desiderio di rispondere - lo far certamente.
Questa mattina si è deciso che le risposte tecniche venissero fornite dall'Assessore, che indubbiamente ha una visione più completa di tali aspetti. Oltretutto, ritengo che la relazione dell'Assessore Gallarini sia stata più che esaustiva: ha toccato tutti i punti, tutte le indicazioni relative ai capitoli di bilancio. Finita la discussione sugli emendamenti chiederò la parola e farò le mie considerazioni di carattere politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo chiedere al Presidente del Consiglio se dalle 21,15 alle 21,30 si è per caso svolta un'importantissima riunione della Giunta per affrontare il problema delle centinaia di emendamenti presentati, per verificare quale risposta politica darvi; diversamente, non riesco a comprendere i motivi per i quali noi Consiglieri, convocati dal Presidente del Consiglio alle 21,15, siamo presenti alla ripresa dei lavori, pur non avendo eccessivi interessi all'approvazione del bilancio, mentre la Giunta e questo lo trovo offensivo - e qualche altra forza politica di maggioranza, con tutta calma si sta attardando in qualche ristorante o altro locale.
E' come con cattiveria ho sottolineato, oppure il Gruppo di Forza Italia si è attardato perché è in corso una riunione? Se così fosse, il Presidente riprenda in maniera energica, e di fronte all'intero Consiglio, questi comportamenti. Non è opportuno né serio che noi si stia qui a condurre una seduta, probabilmente per molte altre ore, e ci siano persone per le quali questo non rappresenti motivo di preoccupazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, personalmente tutto è vero: la convocazione era per le 9 e un quarto. Vorrei però che si evitasse di voler montare in tutti i casi e a tutti i costi, e se mi consentite anche un po' artatamente, un casus belli in occasione della discussione del bilancio. Se è vero che la puntualità è un obbligo quanto meno di educazione nei confronti di tutti noi, è anche vero che spessissimo le Commissioni iniziano quando iniziano: sia quelle presiedute dalla maggioranza sia quelle presiedute dalla minoranza.
Ora, una mezz'ora di ritardo, peraltro non ancora scattata, può essere comprensibile anche in analogia con quanto accade nelle Commissioni - cioè a dire che la Commissione non va deserta se non si raggiunge il numero legale entro la mezz'ora dalla convocazione. In sede di discussione di bilancio è un po' più grave anche perché siamo qui da questa mattina probabilmente - mi permetto di dire - prevedendo la seduta notturna sarebbe stato opportuno allungare leggermente il periodo di pausa. E' legittimo che dopo dodici/tredici ore, ci si possa concedere un pasto senza per questo dover dare la stura a tutte le interpretazioni dietrologiche della terra!



CAVALIERE Pasquale

Allora lo facevamo tutti.



GHIGLIA Agostino

Certo, sto parlando anche per me; tra l'altro, io, che sono sempre a dieta, ho particolari necessità da quel punto di vista. Domani, in previsione di seduta notturna, potremmo castigare i ritardatari di questa loro mancanza, ma permettendo anche un momentino in più di sosta per quanto riguarda i "pasteggi".



PRESIDENTE

La colpa è dunque da imputare alla Presidenza che ha dato poca sosta?



GHIGLIA Agostino

Presidente, non ho detto questo.



PRESIDENTE

Lo so, però potrebbe anche essere inteso così. Siccome io sono stato qui e sono a servizio dell'assemblea credevo che tre quarti d'ora potessero essere sufficienti anche per coloro che sono abituati ai ristoranti, i quali possono anche adattarsi a mangiare in mensa; tutti devono avere il rispetto della fatica degli altri come noi abbiamo rispetto delle loro esigenze! Abbiate pazienza!



(Applausi dai banchi del centro-sinistra)



PRESIDENTE

Non voglio applausi. Siccome ci sono faticosi lavori in corso d'opera credevo ci fosse maggiore consapevolezza da parte di tutti! Anche a me piacerebbe, adesso, vedere la Juventus!



GHIGLIA Agostino

Tanto vinciamo lo stesso: la Supercoppa è già nostra.



PRESIDENTE

Lo so, anche se non porto fortuna.
Comunque, adesso possiamo andare avanti. Ringrazio il Consigliere Ghiglia che mi da dato lo spunto di poter ricomporre l'assemblea.
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10926 "Contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari (L.R. 3/4/1995 n. 52)" è incrementato di L. 10.000.000 (dieci milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 15315 per una somma di pari ammontare.
26) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10926 "Contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari (L.R. 3/4/1995 n. 52)" è incrementato di L. 30.000.000 (trenta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
27) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10926 "Contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari (L.R. 3/4/1995 n. 52)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10926 "Contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari (L.R. 3/4/1995 n. 52)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
29) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10926 "Contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari (L.R. 3/4/1995 n. 52)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Anche questi emendamenti sono molto importanti per quello che concerne il discorso dei Comuni.
L'emendamento n. 25) propone di spostare 10 milioni dal cap. 15315 "Assegnazioni per le spese di gestione delle aree protette regionali" l'emendamento n. 26) di spostare 30 milioni dal cap. 11590, "Spese per la realizzazione di pubblicazioni di materiale culturale"; l'emendamento n.
27), 5 milioni dal cap. 14720 "Contributi per attività di pubblicità e propaganda turistica"; l'emendamento n. 28), 1 milione dal capitolo relativo alle "Spese per l'acquisto, produzione, stampa e distribuzione di materiale documentale di promozione culturale". L'ultimo emendamento di questa serie, che propone di aumentare i contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari propone il prelievo dal cap. 11590 "Spese per la realizzazione di pubblicazione di materiale culturale e per la loro diffusione".
Anche su questi emendamenti chiediamo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, crediamo - il mio intervento è anche a nome dei colleghi dell'opposizione - che su questi emendamenti valga la pena di soffermarsi un momento e riprendere la discussione avvenuta in Commissione Cultura; è assente l'Assessore Leo, ma non chiedo all'assemblea di attendere di discuterne aspettandone l'arrivo: consentiamo all'Assessore di cenare con tranquillità...



(Brusìo in aula)



BORTOLIN Silvana

Sento i miei colleghi di Gruppo chiedere calorosamente di aspettare l'Assessore; se il Presidente è d'accordo potremmo soprassedere.
Si tratta di emendamenti relativi all'attuazione di una legge che ha visto in Commissione una discussione molto approfondita - vedo giungere l'Assessore Leo: riprendo per lui l'inizio del discorso. Stiamo discutendo gli emendamenti presentati dal Gruppo della Lega Nord relativi all'attuazione della legge regionale "Contributi ai Comuni per la formulazione e l'adozione dei Piani comunali di coordinamento degli orari" legge che ha visto i Consiglieri della passata legislatura (è stata approvata il 3/4/1995) partecipare ad un dibattito assai interessante sulla questione dell'organizzazione dei tempi e della vita dei cittadini e delle cittadine nella nostra Regione.
Noi sosterremo gli emendamenti perché riteniamo, come abbiamo asserito in Commissione, che una migliore articolazione dei tempi delle città e il coordinamento degli orari sia elemento fondamentale per avviare una riorganizzazione, nella nostra Regione, della vita complessiva delle cittadine e dei cittadini - ripeto - portando ad un cambiamento della qualità della vita stessa e partendo dall'organizzazione dei servizi pubblici, della loro fruibilità.
Credo che ogni Consigliere abbia presente cosa significa per le donne e gli uomini che lavorano riuscire ad usufruire correttamente dei servizi pubblici (sanitari, socio-assistenziali, ma anche servizi comunali e della stessa Regione).
Crediamo che nell'ambito della suddivisione dell'utilizzo dei tempi delle persone vada rispettata la necessità non soltanto del tempo di lavoro, ma anche del tempo di cura e soprattutto del tempo da dedicare alla solidarietà e all'attività di volontariato. Quindi, un'organizzazione complessiva della vita che consenta davvero la partecipazione alla vita sociale e culturale nella nostra Regione, attraverso momenti di partecipazione al volontariato e, ripeto, alle associazioni di solidarietà sociale - che sono tante e che sopperiscono alle carenze del pubblico.
Questa necessità merita un'attenzione particolare ed un impegno altrettanto forte da parte della Regione.
Nella legge noi dicemmo che attraverso la riorganizzazione degli orari dei servizi e grazie al coordinamento di questi orari, si sarebbe potuta favorire l'affermazione delle pari opportunità, della parità tra uomo e donna nella vita familiare, nella vita di relazione, promuovendo, anche da questo punto di vista, un aumento di partecipazione alla cura della famiglia, all'educazione dei figli, ma non soltanto, anche al rapporto con il sociale da parte dei due sessi.
In Commissione abbiamo fatto delle proposte precise: siamo infatti consapevoli che i finanziamenti stanziati nel 1996 per questa legge, e nello stesso 1995, non sono stati utilizzati dai soggetti che dovrebbero essere partecipi attuatori. Nessun Comune ha chiesto contributi per formulare Piani regolatori degli orari. Da questo punto di vista insistiamo, anche in questa sede, e proporremmo alla Lega di non fermarsi ai 47 milioni complessivi compresi nei cinque emendamenti. Chiediamo anzi di accettare la proposta che noi abbiamo già fatto in Commissione di stanziare almeno i 200 milioni già stanziati nel 1996. Abbiamo sollecitato da parte della Giunta, e lo facciamo a livello di Consiglio, anche quell'articolo della legge che richiede alla Regione di essere promotrice sia per quanto riguarda l'organizzazione dei propri uffici regionali che si rivolgono al pubblico, e non soltanto quelli, ed altrettanto nei confronti degli uffici decentrati dello Stato perché si cominci ad avviare una riorganizzazione dei tempi e dei servizi.
E' stato anche sollecitato un confronto con gli altri soggetti imprenditoriali e le Organizzazioni sindacali.
Ora mi pronuncio sui cinque emendamenti: chiediamo alla Regione di farsi parte attiva nel sollecitare l'utilizzo di questa legge ed anche per riprendere quel dibattito culturale indispensabile per poter affrontare correttamente questioni di tale portata. Non si tratta di una legge settoriale, lo voglio ribadire, ma di una legge che, se attuata, porterà un contributo notevole ed indispensabile per il cambiamento della qualità della vita nella nostra Regione. Per molti aspetti si tratta di un cambiamento importante e necessario.
Sulla legge abbiamo sentito pronunciamenti molto favorevoli da parte di Consiglieri e Consigliere particolarmente sensibili su questioni non soltanto riguardanti le donne, ma anche il sociale. Penso alla Consigliera Cotto che in Commissione aveva calorosamente accolto la nostra richiesta.
Sollecito i colleghi affinché questi emendamenti, trasformati e ripresi dal punto di vista dell'entità della cifra, divengano oggetto di un accoglimento sincero e politicamente convinto da parte di tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Voglio ricordare che sull'argomento nel mese di settembre ho presentato un'interpellanza tuttora in giacenza; interpellanza che ho chiesto di firmare anche alle colleghe di minoranza, perché volevo capire a che punto era l'iter della legge votata a gennaio del 1995. All'interpellanza non è ancora stata data risposta, però da indagini che ho svolto presso gli uffici è risultato che la Regione ha inviato una lettera a tutti i Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, e pare che solo tre siano interessati alla formulazione ed adozione dei piani comunali di coordinamento degli orari.
Penso sia inutile discutere sul milione o sui 37 proposti dagli emendamenti presentati dalla Lega. Mi sembra che duecento emendamenti abbiano un reale significato politico e non ostruzionistico; mi è difficile pensare che la Lega possa dimostrare una sensibilità decisa verso questo problema - che da parte loro ritengo sia stato sollevato per ostruzionismo: ognuno recita il proprio ruolo.
Comunque, li ringrazio, perché è opportuno approfondire i motivi per cui una legge votata a gennaio 1995 non abbia ancora avuto attuazione.
Noi donne, noi Consigliere regionali, dobbiamo incominciare a fare autocritica e capire perché non abbiamo dato rilevanza all'argomento. E lo dico soprattutto a me stessa.



(Interruzione della Consigliera Bortolin)



COTTO Mariangela

Lo dico alle donne perché è stato fatto un riferimento alle donne: concordo anch'io che si tratta di un problema che riguarda donne e uomini probabilmente, però, noi abbiamo una sensibilità maggiore. D'altronde, ho ringraziato il Gruppo della Lega, composto di soli uomini.
Sono diverse le leggi votate dalla passata amministrazione rimaste assolutamente inattuate. Nel 1995 erano stanziati 200 milioni per l'adozione dei Piani comunali, così come nel 1996. E' nostro compito verificare perché non sono stati spesi, il motivo del disinteresse totale da parte dei Comuni verso una legge che, in fondo, non ha fatto che riprendere un articolo della legge n. 142.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Gli emendamenti ostruzionistici non li voteremo; riteniamo che lo stanziamento di un milione non sia cosa seria; sull'emendamento che propone 10 milioni non siamo d'accordo sul capitolo di prelievo. L'emendamento che prevede 30 milioni ha per noi significato politico, quindi lo voteremo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Nel bilancio rigido non era previsto nulla. Il progetto di legge n. 260 prevede 200 milioni, così come nel 1996: la cifra è rimasta inalterata.
Siccome nel 1996 non è stata spesa neanche una lira, saremmo orientati a non accogliere l'emendamento: iniziamo a spendere i 200 milioni, le necessità le valuteremo successivamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Mi sento in dovere di rispondere alla Consigliera Cotto, poiché forse nell'intervento di questa mattina non mi sono spiegato bene. Abbiamo presentato circa duecento emendamenti definiti politici poiché spostano del denaro su materie che la Lega ritiene essenziali. Tutti i restanti emendamenti, di cifra inferiore, possono anche essere definiti ostruzionistici, ma toccano comunque capitoli che a noi interessa aumentare. Non si troverà sicuramente alcun aumento, anche solo di un milione, sul Fondo per gli extracomunitari, tanto per spiegarci.
Sono d'accordo, a questo punto, con quanto proposto dalla Consigliera del PDS, però vorrei che mi chiarisse il relativo capitolo di prelievo - mi è sembrato di capire che si tratti del Fondo globale, dal cap. 15950.
Pertanto, ritiriamo i quattro emendamenti, riformulando il n. 25), di 200 milioni, prelevando in diminuzione dal cap. 15950.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 26), n. 27), n. 28) e n. 29) sono pertanto ritirati.
La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

L'argomento in esame è molto importante; si tratta di atto fortemente innovativo, attuato dalla Regione Piemonte nel 1995: un provvedimento di promozione per una regolamentazione degli orari e dei tempi - oltrech degli spazi, ovvero quella regolamentazione che conosciamo tradizionalmente.
Il grande segnale di innovazione è stato dato dalla legge del 1995 assumendo quello in discussione come tema centrale sulla base di un articolo della legge n. 142 che, per iniziativa delle donne parlamentari aveva indicato nel Sindaco il coordinatore, oltreché degli spazi e dei Piani Regolatori, anche degli orari di vita cittadini.
Atto importante, dal punto di vista legislativo, che risponde al sentire diffuso delle popolazioni di poter vivere tempi diversi e più umani all'interno delle città; tempi che si concilino meglio con l'esigenza del lavoro produttivo, del lavoro di cura e dei servizi.
Come far incontrare questa esigenza con il testo legislativo fortemente innovativo che questa Regione ha adottato? Innanzitutto vi è un ordine di passaggi da compiere; che uno stanziamento non sia stato speso o sia stato speso in minima parte, non va assunto in modo passivo, come un dato di fatto. E' necessaria una serie di passaggi per arrivare alla piena applicazione della legge, ed è con questa convinzione che alla presentazione di un emendamento per lo stanziamento di fondi accompagniamo una precisa proposta metodologica.
Innanzitutto va sollecitata, da parte della Regione, un'iniziativa dei Sindaci e dei Comuni di promozione culturale. Confido molto anche nello strumento della Consulta delle elette - cui daremo vita, nella Regione Piemonte, il 15 di questo mese, e che si rivolge ad un'ampia platea di amministratrici - affinché nell'agenda politica delle nostre istituzioni vengano inseriti temi di ampio interesse per la comunità piemontese, perch di sicuro miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini. E quello della Consulta delle elette è uno strumento, ma possono esserne attivati molti altri.
Riteniamo opportuno che l'emendamento sia accompagnato da un incontro con gli amministratori, per esaminare insieme le possibilità pratiche di applicazione. Possibilità diverse, perché diverse sono le città nella nostra Regione: passiamo dall'Area metropolitana alle città capoluogo di provincia, ai piccoli Comuni. Diversa l'utilizzazione della legge, che partendo da un censimento degli orari e dei tempi di vita nelle varie città, può partire da un complessivo progetto di riorganizzazione degli orari di ordine sperimentale, come ha fatto Milano, come hanno fatto altre città, ma può anche partire da progetti-pilota su singoli settori e su singole esperienze.
E' stato recentemente organizzato a Bologna un convegno di verifica tra le città e le regioni che hanno una legislazione in tal senso. Esiste già molta documentazione e molte indicazioni pratiche, che fanno parte ormai di una diffusa cultura amministrativa e di un diffuso sentire comune.
Sono intervenuta per rassicurare l'intero Consiglio, ma soprattutto la Giunta; se l'emendamento viene accolto, lo stanziamento proposto garantirà tutte le condizioni affinché non resti "incerato", ma possa consentire la sperimentazione e diventare una realtà della nostra Regione.
Con questo spirito non solo dichiaro il voto favorevole del mio Gruppo ma chiedo all'intero Consiglio regionale - e soprattutto alle Consigliere di esprimersi favorevolmente. La Consigliera Cotto ha giustamente ricordato di essere stata promotrice di un'interpellanza sull'argomento, che coinvolse le altre Consigliere regionali, dimostrando una sensibilità importante.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Gli interventi delle colleghe che mi hanno preceduto hanno messo in evidenza l'importanza dell'emendamento e della problematica che affronta ovvero di una vita sociale e lavorativa più civile. Esigenza sentita tanto dagli uomini quanto dalle donne, ma certamente più presente, nella quotidianità dell'organizzazione della vita, nelle donne.
Mi auguro che l'emendamento venga accolto dall'aula, anche se ho sentito che l'Assessore è di parere diverso.
La collega Cotto, nel suo intervento, ha ricordato che la legge, varata nel 1995, non è mai stata attuata.
Mi permetto di dire al Presidente della Giunta che su tutta una serie di provvedimenti e di questioni legislative - ma non soltanto legislative che poi devono avere prosecuzione amministrativa e che devono essere supportate da volontà politica, avremmo potuto avere maggiore sensibilità.
Ricordo che nella discussione relativa al programma feci presente al Presidente Ghigo l'assenza totale di donne nella Giunta; carenza che si evidenzia in tutta una serie di provvedimenti, che non vengono seguiti con la necessaria sensibilità.
Abbiamo appena bocciato un emendamento sulle pari opportunità, adesso vi sono delle difficoltà, quanto meno in itinere, per l'approvazione di un emendamento che sottende certamente ad una migliore qualità della vita e ad una più civile organizzazione dell'intera nostra comunità, ma che certamente aiuterebbe la vita della donne in particolare. Si tratta nuovamente di un'ulteriore carenza di natura politica che, anche in questa circostanza, intendo sottolineare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Penso che l'emendamento risulti utile se viene approvato dal Consiglio; diversamente, non serve a niente. La risposta data finora dall'Assessore Gallarini non fa ben sperare! Chiederei, intanto, di sentire la voce dell'Assessore competente in materia: chi è? Presidente Ghigo, chi è l'Assessore competente in materia?



BURZI Angelo

Consigliere Chiezzi, sei qui da più anni: non sai chi è l'Assessore competente...



SPAGNUOLO Carla

Ma che la Giunta risponda!



CHIEZZI Giuseppe

Io so qual è l'area di competenza...; secondo me, è il Vicepresidente Majorino, però, prima di essere io a dirlo, avrei preferito essere rassicurato dal Presidente Ghigo!



PRESIDENTE

Non usurpi il potere del Presidente, che ha dato le deleghe!



CHIEZZI Giuseppe

Secondo me, è il Vicepresidente Majorino, anzi, non ho dubbi su questo! Posso rivolgermi all'Assessore Majorino?



PRESIDENTE

Non lo so: domandi al Presidente: io non so chi abbia le deleghe!



(Ilarità generale in aula!)



CHIEZZI Giuseppe

Allora mi rivolgo al Vicepresidente Majorino... avevo visto giusto!



PRESIDENTE

C'è stata un po' di confusione, ma adesso ricomponiamo l'aula colleghi.



CHIEZZI Giuseppe

Adesso che so... Forse il Vicepresidente Majorino sta restituendo la delega al Presidente Ghigo? L'osservazione è questa: ci sono leggi, come quella cui ci riferiamo che vengono approvate il 3/4/1995, quindi in finale di partita a volte un po' concitato, che hanno una grande componente innovativa e sintetica: cambiamo gli orari dei negozi, coordiniamoli poiché c'è malessere, si vive male, le esigenze sono cambiate: i diritti di tutti vanno garantiti. Sono leggi difficili, che a volte rimangono un po' generiche. Volevo dunque chiedere all'Assessore il motivo per cui non si vogliono mettere a bilancio le centinaia di milioni previste da questa legge quali contributi ai Comuni per i piani di coordinamento - che, voi ci dite, l'anno scorso non sono stati spesi. Posso anche capire una certa lentezza d'avvio; ma la legge Vicepresidente Majorino, diceva anche che uno dei primi passi era di indicare gli orientamenti per l'elaborazione del Piano di coordinamento degli orari da parte dei Comuni - lettera c), comma primo, dell'art. 2 della legge n. 52 del 1995.
Volevo essere rassicurato; se la Giunta regionale in quest'anno e mezzo di lavoro ha indicato questi orientamenti significa che i primi passi sono stati compiuti. Orientamenti che dovevano essere costruiti dall'area Affari istituzionali - così dice la legge, ed è per questo che ho pensato al Vicepresidente Majorino - che avrebbe dovuto predisporre degli orientamenti per l'elaborazione del Piano. Fatto questo, i Comuni hanno una strada da seguire.
Vicepresidente Majorino, questi orientamenti li avete indicati?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, siamo in dichiarazione di voto!



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, io ho premesso che dalla risposta della Giunta può derivare una mia convinzione a votare l'emendamento. Se non è stato mosso alcun passo in questa direzione è inutile proporre cose giuste e valide!



PRESIDENTE

Faccia una dichiarazione di voto condizionata!



CHIEZZI Giuseppe

Avrei gradito un piccolo cenno da parte del Vicepresidente Majorino che sicuramente sa se gli orientamenti sono stati indicati o meno. Ce lo dica!



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi spiace doverti deludere, collega, per questa ragione. Prima di tutto chiedo ammenda al Consiglio per non aver seguito questo emendamento: sono entrato in aula - chiedo scusa alla Giunta e ai Consiglieri - pochi minuti dopo la sua presentazione. Chiedo quindi che venga trattato successivamente, onde possa rendermi conto del contenuto dell'emendamento e possa dare risposta al Consiglio. Voglio però far notare che se io mi comportassi - sono entrato in Consiglio regionale nel lontano 1979 e il 18/4/1997 la mia anzianità di Consigliere salirà a ben diciotto anni - come ho visto fare da molti Assessori dall'aprile 1979 ai giorni nostri che allorquando io e forse anche il collega Chiezzi o altri dell'opposizione proponevano emendamenti, normalmente la risposta era "La Giunta non l'accetta", senza una parola in più.
Potrei anch'io, per togliermi dall'imbarazzo, dire "la Giunta non accetta; la Giunta non ha nulla da dire: no, perché no". Viceversa, chiedo in quanto possibile, che venga posposto l'emendamento, onde io lo possa leggere e sentire da qualche collega di Giunta quanto detto a sostegno dell'emendamento, e poi dirò la mia.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Majorino. L'esame dell'emendamento n. 25) è sospeso.
29/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: al cap. 10970 "Contributi formazione volontariato protezione civile" incrementare di L. 200.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Intervengo molto brevemente per dire che l'emendamento rientra nel progetto annunciato di un grande sforzo che deve fare la Giunta regionale nei confronti dell'occupazione. E quindi a partire dal progetto "Suolo sicuro" e poi tutta la questione ambientale chiediamo venga particolarmente potenziato questo capitolo che va in direzione della formazione del volontariato della protezione civile e quindi finanzia la formazione e tutta la fase di apprendimento con l'obiettivo di creare maggiore occupazione anche in questo senso.
Abbiamo chiesto uno stanziamento non troppo elevato, di 200.000.000 per dare un segnale in tema di protezione ambientale che risulta assai carente soprattutto in certe zone del territorio piemontese.



PRESIDENTE

Sullo stesso argomento ci sono altri emendamenti.
30) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10970 "Contributi per le attività riguardanti l'informazione, la formazione professionale, l'addestramento (esercitazioni) delle associazioni di volontariato di protezione civile (L.R. 12/3/1990 n. 10 e L.R. 31/3/1986 n. 41)" è incrementato di L. 100.000.000 (cento milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11070 per una somma di pari ammontare.
31) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10970 "Contributi per le attività riguardanti l'informazione, la formazione professionale, l'addestramento (esercitazioni) delle associazioni di volontariato di protezione civile (L.R. 12/3/1990 n. 10 e L.R. 31/3/1986 n. 41)" è incrementato di L. 30.000.000 (trenta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
32) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10970 "Contributi per le attività riguardanti l'informazione, la formazione professionale, l'addestramento (esercitazioni) delle associazioni di volontariato di protezione civile (L.R. 12/3/1990 n. 10 e L.R. 31/3/1986 n. 41)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
33) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10970 "Contributi per le attività riguardanti l'informazione, la formazione professionale, l'addestramento (esercitazioni) delle associazioni di volontariato di protezione civile (L.R. 12/3/1990 n. 10 e L.R. 31/3/1986 n. 41)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
34) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 10970 "Contributi per le attività riguardanti l'informazione, la formazione professionale, l'addestramento (esercitazioni) delle associazioni di volontariato di protezione civile (L.R. 12/3/1990, n. 10 e L.R. 31/3/1986 n. 41)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Con gli emendamenti proposti aumenteremmo di 137 milioni un capitolo molto importante sia per le motivazioni addotte poc'anzi dalla Consigliera Simonetti sia per la necessità continua di aumentare la formazione professionale e l'addestramento dei volontari tramite esercitazioni. Purtroppo, la recente storia piemontese ha registrato gravi episodi legati alle alluvioni e non sempre abbiamo visto la Protezione civile operare al meglio. Forse, coloro che si sono dati più da fare erano proprio i giovani volontari della Protezione civile. Io alluvionato del 1994, ho assistito a scene da Terzo Mondo. Ricordo, per esempio, che per far intervenire la Protezione civile in una zona in cui l'acqua era ormai alta 3 metri, ho dovuto trainare a piedi un canotto per circa 200 metri perché mancava la benzina. Questo uno dei tanti episodi accaduti durante quella triste alluvione e, più recentemente, in quella che ha colpito nuovamente il Cuneese.
Manteniamo gli emendamenti, che possiamo tranquillamente sommare a quello del Gruppo di Rifondazione Comunista; anche se venissero accolti entrambi riteniamo che i circa 300 milioni siano ancora pochi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Voteremo a favore dell'emendamento di Rifondazione Comunista anche perché concordiamo sul capitolo dal quale si prelevano i 200 milioni. Avremmo invece alcune difficoltà ad esaminare tutti i capitoli di prelievo citati dagli emendamenti della Lega Nord. Riteniamo che 200 milioni, aggiunti ai 200 già stanziati, possano essere sufficienti ad avviare una seria politica di coordinamento per la Protezione civile. Chi ha avuto la fortuna-sfortuna di operare nei Comuni conosce perfettamente le gravi difficoltà in cui versano tali Enti locali in questo settore; sono assolutamente necessarie delle risorse. Quanto diceva il Consigliere Rosso è assolutamente reale; io, per esempio, ho assistito ad un intervento della Protezione civile per lo scoppio avvenuto in un alloggio. In quel caso viste le periodiche esercitazioni della Protezione civile in tutti i settori dell'Ente locale, si è potuto intervenire con efficacia. Se i Comuni fossero ben organizzati, se vi fossero le risorse necessarie per dotare di strumenti idonei il pronto intervento, credo che si offrirebbe un grande servizio alla popolazione.
Se Rifondazione Comunista ritiene opportuno un aumento e quindi recepire la parte residuale di stanziamento proposta dagli emendamenti della Lega Nord, credo che si potrebbe arrivare a 300 milioni; con i 200 già stanziati si arriverebbe a mezzo miliardo: si potrebbe dare così un piccolo segnale nella direzione che ho appena illustrato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ritengo naturale chiedere un aumento dell'impegno nella formazione del volontariato della Protezione civile. Analogamente, però, bisogna stare attenti a quale formazione attuare. Sono a conoscenza, ad esempio, di una convenzione che la Giunta intenderebbe stipulare con una società di Roma "La Promotrice Sportiva", che ha già stipulato una convenzione identica con la Giunta Formigoni. Si formerebbero così dei ragazzi che, andando negli stadi, con il berrettino giallo e quant'altro, controllerebbero che nessuno si faccia male. Siccome sono cose un po' delicate, si deve stare molto attenti a non riconoscere come Protezione civile tutto quello che, in qualche modo, va sotto certi capitoli.
Chiedo alla Giunta, visto che l'abbiamo interrogata ed interpellata, di darci risposte e delucidazioni prima che venga stipulata la convenzione. E' importante: se 100 milioni sono già destinati a questa iniziativa - com'è molto probabile sia, visto che al Presidente Ghigo piace sempre quanto fa Formigoni - sarà ancora più importante aumentare questo capitolo, visto che una parte andrà sprecata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche noi, come Gruppo, abbiamo presentato un'interpellanza in merito quindi saremmo anche noi interessati ad avere informazioni sul problema.
Condivido le considerazioni del Consigliere Cavaliere; se il denaro destinato a questo capitolo verrà speso per quel tipo di attività, si tratterà di un vero e proprio spreco di risorse pubbliche. Ne abbiamo già parlato affrontando il problema degli stadi, in cui l'ordine pubblico viene a costare pesantemente visto che si utilizzano le forze di Polizia. Sarebbe estremamente negativo sprecare risorse, che proponiamo di incrementare per i motivi che hanno illustrato gli altri Consiglieri.
Sono quindi interessato ad una risposta in merito da parte del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ero a conoscenza dell'interrogazione del Consigliere Cavaliere e di quella del Gruppo di Rifondazione Comunista; posso rassicurare i due interroganti, nel senso che non è prevista alcuna delle iniziative da loro temute. Non nascondo che l'iniziativa era stata presa in considerazione, ma a differenza di quanto sostiene il Consigliere Cavaliere, non sempre facciamo quanto già fatto dall'on. Formigoni. Abbiamo la pretesa e la presunzione di pensare di agire meglio. Su questa specifica iniziativa comunque, abbiamo ritenuto non fosse il caso di intraprendere alcun accordo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al bilancio

Come Giunta saremmo orientati a non accogliere l'emendamento, visto lo stanziamento di 200 milioni a fronte dell'assoluta mancanza di stanziamenti nel bilancio rigido. Capisco che il paragone può essere banale, ma si tratta del doppio di quanto stanziato nel 1996 - 100 milioni.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'emendamento n. 29/1) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 20 Consiglieri hanno risposto NO 31 Consiglieri E' respinto.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Manteniamo soltanto l'emendamento n. 30), che è di 100 milioni cambiando però il capitolo di prelievo, dal n. 11070 al n. 15950 ritiriamo gli altri quattro emendamenti. Chiediamo comunque la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 31), n. 32), n. 33) e n. 34) sono pertanto ritirati.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Anche se l'emendamento è già stato discusso in precedenza, vorrei brevemente tornare sulla questione; mi sembra proprio strano che in una Regione come la nostra, che ha subìto una serie di sciagure e di problemi conseguenti, la Giunta abbia difficoltà ad accettare un emendamento di 100 milioni sulla formazione del volontariato per la Protezione civile.
Sfido qualunque Assessore della Giunta a non proporre con decisione interventi nel senso proposto dall'emendamento e a non sottolineare l'importanza del volontariato e dell'associazionismo nella Protezione civile in qualunque conferenza stampa, incontro, convegno e quant'altro sul tema, in qualunque angolo del Piemonte: mi sembra di sentire i discorsi di ognuno... La votazione per appello nominale - se viene mantenuto l'orientamento contrario della maggioranza - è cosa che dovremmo tenere in tasca per tirarlo fuori quando si lavorerà per l'immagine, per i convegni per i programmi, per lo sviluppo...



BURZI Angelo

E' un ricatto?



SPAGNUOLO Carla

Non è un ricatto! Sono fatti che bisognerebbe prendere molto seriamente, poiché nella nostra Regione ci sono stati dei morti per questi problemi! Non facciamo demagogia - io non ne faccio mai. Mi stupisco solo che a fronte delle sciagure conseguenti agli eventi calamitosi accaduti non molto tempo fa non si accetti un emendamento di 100 milioni a favore della formazione nella Protezione civile. Probabilmente, è solo perché è un emendamento proposto dalle opposizioni.
E' una questione molto importante, che in prospettiva si riferisce al mondo dei giovani, che in queste situazioni vengono coinvolti. Si tratta di 100 milioni! Pur non volendo tornare sull'episodio per non essere banale perché allora il Presidente della Giunta si fa riprendere mentre si cala dalla seggiovia a Sestrière? Poi, se chiediamo di aumentare i fondi per le associazioni di volontariato di Protezione civile, si dice di no! Questo proprio non lo capiamo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei sottolineare che, comunque, sul capitolo c'è stato un incremento del 100% rispetto all'anno scorso. Quest'anno la discussione per questo capitolo di bilancio ha portato alla definizione di un raddoppio dello stanziamento. Ritengo quindi sia sbagliato e scorretto dire che la Giunta non dimostra sensibilità su questi temi; raddoppiare una spesa del 100 vuol dire porre la dovuta attenzione sul tema. Naturalmente, si pu disquisire se siano sufficienti 100 o se ne occorrano 150. Abbiamo ritenuto, proprio per la sensibilità sull'argomento, di raddoppiare l'investimento fatto l'anno scorso.
Se poi si ritiene significativo aggiungere 20 o 30 milioni, lo possiamo anche fare, però mi sembra scorretto sostenere che manchiamo di sensibilità su questi temi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.



MONTABONE Renato

Credo che quello in discussione sia uno dei classici capitoli sui quali occorre una riflessione, rispetto ad un programma ben preciso.
Un emendamento che propone 100 milioni in più o 100 milioni in meno, un miliardo in più o un miliardo in meno, non ha alcun significato. Sarebbe invece interessante sapere se i 100 milioni spesi l'anno scorso sono stati sufficienti a coprire le proposte e le iniziative della Protezione civile in merito alla formazione.
Si tratta di uno di quei capitoli di spesa che, a mio modo di vedere la Giunta ha fatto bene a raddoppiare, dando impulso a questo tipo di attività.
E' vero, infatti, che Giunta e Governo possono essere un pungolo rispetto a queste attività, ma è altrettanto vero che questo capitolo anziché essere soltanto indicativo, potrebbe essere assoggettato ad una variazione di bilancio tale da coprire tutte le esigenze. Questo è un capitolo tipicamente di programmazione, che non può subire variazioni né in più né in meno se non si hanno parametri precisi su cui basarsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Mi stupisce che, ad una certa ora, la maggioranza acquisisca la parola e qualcuno trovi la bontà di rispondere. La programmazione non spetta a noi, spetta alla Giunta.
Credo che il senso dell'intervento della collega Spagnuolo fosse che come Piemonte dovremmo essere Regione leader. La formazione della Protezione civile è il gradino-base di tutto il sistema, ben più importante, della prevenzione rischi; come abbiamo già avuto modo di dire nel dibattito generale, la Regione non ha alcun progetto globale serio. Ha delle intenzioni, ma non un progetto globale serio per poter "battere i pugni" con il Governo centrale.
In tal senso, la proposta è di fissare una cifra significativa, per poter fare qualcosa. Siamo la Regione, in Italia, che dovrebbe avere qualcosa di più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Con questi emendamenti, che chiedono maggiori stanziamenti per la formazione sulla Protezione civile, non abbiamo inteso dire che la Giunta regionale non ha fatto nulla - la Giunta regionale ha infatti raddoppiato lo stanziamento precedente - ma che si deve fare più di quanto la stessa Giunta ha proposto.
Ho ascoltato sia l'intervento del Presidente Ghigo sia quello del collega Montabone ed entrambi non mi sembrano aver rifiutato come principio un maggior impegno in questo settore. Forse, se c'è una certa sintonia sull'opportunità, a certe condizioni, di prevedere un impegno maggiore di quello previsto, questo potrebbe essere ottenuto con una maggior sicurezza di impiego preciso e concreto e non semplicemente con uno stanziamento maggiore e indeterminato.
Se ritenete, potremmo predisporre un ordine del giorno da votare alla fine della discussione sul bilancio, nel quale siano indicati in modo chiaro e preciso i modi in cui questo maggiore stanziamento può essere impiegato. Potrebbe forse tranquillizzare quanti hanno detto che in linea di principio è giusto investire il più possibile, dando però indicazioni di comportamento preciso.
Se i colleghi sono d'accordo potremmo stilare questo ordine del giorno: gli argomenti penso non manchino.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin per dichiarazione di voto.



BORTOLIN Silvana

Crediamo che sull'emendamento siano necessarie delle considerazioni che vadano oltre la disponibilità del Presidente della Giunta, che ha dichiarato "aggiungiamo 20 o 30 milioni, se questo può accontentare l'opposizione". No, Presidente, l'organizzazione della Protezione civile nella nostra Regione è argomento di elevata importanza, che tocca problemi e sensibilità diffuse, perché diffusi sono stati i momenti di gravità, di vere e proprie tragedie, non solo legate ai grandi avvenimenti negativi le alluvioni ma, ad esempio, a fenomeni accaduti in zone montane. Ricordo la tragedia, perché tale è stata, avvenuta qualche tempo fa nella città di Varallo per l'erosione dovuta alla pioggia; è caduta una parte della montagna sovrastante la cittadina di Varallo in prossimità del Sacro Monte luogo frequentatissimo, compreso nell'area protetta del Parco naturale della Val Sesia.
Il problema è che con il solo servizio pubblico non riusciamo a monitorare il territorio regionale; occorre il volontariato, occorre la buona volontà dei cittadini, che non basta, però, e non serve se non è sufficientemente organizzata e formata, in modo da poter davvero dare un contributo serio alla Protezione del nostro territorio. Perciò non si tratta di aggiungere 20 o 30 milioni, ma di assicurare un importo consistente - come proposto negli emendamenti che stiamo discutendo - ed impegnarsi ad aiutare il volontariato ad organizzarsi in modo diffuso nel territorio regionale, soprattutto nei punti che presentano problemi gravi.
Il mio voto sarà favorevole; probabilmente, per motivazioni diverse potrà esserlo anche quello dell'intero Gruppo del PDS.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Sono obbligato a dissociarmi dal mio Gruppo, pur votando a favore dell'emendamento.
Al momento dell'insediamento della Giunta Ghigo espressi giudizio favorevole al fatto che il Presidente avesse mantenuto a sé le due deleghe sui giovani e sulla Protezione civile.
Ora, invece, è in atto un'operazione di smantellamento - questo il motivo della minore attenzione sul problema della Protezione civile - degli uffici della Protezione civile dalla Presidenza della Giunta per essere accorpati agli uffici dell'ambiente.
Ritengo che un'operazione di questo genere sia un segnale inverso alla positività da me rilevata nel momento in cui il Presidente aveva mantenuto queste due forti deleghe.
Se ciò avviene, è chiaramente inutile aumentare i capitoli, vista la disattenzione sull'argomento. Ciò non significa che l'Assessore Cavallera non abbia sensibilità, ma gli manca, forse, quell'autorevolezza e quell'autorità indispensabili per poter dare un segnale concreto a livello di Regione Piemonte. Incrementare il capitolo di bilancio e mantenere le deleghe al Presidente sarebbe un segnale forte per dire che da parte della Regione c'è la volontà di supportare coloro che offrono volontariamente la disponibilità del loro tempo a rischio della loro vita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

La battaglia generosa di molti colleghi della minoranza ha evidenziato la volontà diffusa, anche da parte della maggioranza e del Presidente Ghigo, di tenere conto di questo settore, di non trascurarlo. Il Presidente Ghigo dice che "si può vedere..." e che si è già incrementato lo stanziamento dell'anno scorso del 100%: c'è, dunque, la volontà di privilegiare il settore.
Chiedendo un maggiore stanziamento, Presidente, non chiediamo di sprecare quattrini. Credo che tutti si rendano conto che la proposta delle minoranze non è strumentale, ma corrisponde alla necessità di privilegiare un settore utile per la comunità piemontese.
Il collega Montabone sostiene che occorre programmare; è vero, ma indicare una certa qual cifra non significa prevedere di spenderla a caso.
Prevedere un maggiore stanziamento è utile, anche perché probabilmente la stima fatta non corrisponde a criteri analitici, oggettivi.
Concordiamo dunque sull'emendamento. In ogni caso, prima di una decisione definitiva sull'emendamento, sarebbe opportuna una riflessione del Presidente e dell'Assessore. Possiamo anche pensare di rinviare l'emendamento a domani, per dare modo agli incerti di rendersi conto che l'indicazione della minoranza non è strumentale, ma corrisponde ad una necessità reale.
Dopodiché, dichiariamo anche di essere abbastanza stanchi di condurre una battaglia che è per la Regione e non per la minoranza.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Intendo sottolineare che esprimere un'eventuale disponibilità di 20/30 milioni non era un atteggiamento riduttivo nei confronti dell'importanza che l'argomento richiede, ma che, secondo me, non era quella la strada da seguire; un incremento minimo o un segnale non di quantità considerevole sarebbe obiettivamente poca cosa rispetto all'importanza dell'argomento. Di conseguenza, voglio porre al Consiglio la proposta avanzata dal Consigliere Chiezzi, anche in considerazione del fatto che sul capitolo c'è stato un incremento del 100%. Come Giunta saremmo disponibili a votare un ordine del giorno nel quale si specifichi l'impegno della Regione ad ulteriori stanziamenti nel caso in cui nel corso dell'anno vi fossero sviluppi tali da richiederli.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 30) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 22 Consiglieri hanno risposto NO 32 Consiglieri E' respinto.
35) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso Dutto e Bellingeri: il cap. 11030 "Compensi da erogare a Finpiemonte per la gestione tecnica della legge 'Interventi regionali per la promozione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche nel sistema delle imprese minori' (L.R. 1/12/1986 n. 56)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
36) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11030 "Compensi da erogare a Finpiemonte per la gestione tecnica della legge 'Interventi regionali per la promozione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche nel sistema delle imprese minori' (L.R. 1/12/1986 n. 56)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
37) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11030 "Compensi da erogare a Finpiemonte per la gestione tecnica della legge 'Interventi regionali per la promozione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche nel sistema delle imprese minori' (L.R. 1/12/1986 n. 56)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Non ritengo sia il caso di illustrare gli emendamenti, chiarissimi nel loro testo. Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 35) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri E' respinto.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Controllando il bilancio mi sono accorto che in un emendamento approvato in precedenza, di 2 miliardi, sono stati tolti da un capitolo in cui erano stati inseriti 700 milioni. In questo modo si paralizza il Co.Re.Co! Vorrei capire com'è accaduto.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 36) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 36 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 37) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 36 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri E' respinto.
37/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: al cap. 11045 "Osservatorio e specifici progetti sulla condizione giovanile" incrementare di L. 200 milioni mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
38) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11045 "Fondo per la realizzazione di specifici progetti individuati nel Piano annuale per gli interventi regionali per i giovani nonché per le altre spese necessarie al funzionamento dell'Osservatorio permanente sulla condizione dei giovani (L.R. n. 12/95)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione dell'emendamento n. 37/1).



SIMONETTI Laura

Chiediamo di incrementare di 200 milioni il capitolo in discussione portandolo a 500 milioni, poiché lo stanziamento previsto è a nostro avviso assai esiguo. La considerazione generale riguarda il fatto che tale capitolo vuole favorire la condizione giovanile, ma si propone due obiettivi: realizzare specifici progetti individuati nel Piano annuale di interventi giovanili e contribuire al funzionamento dell'Osservatorio sulla condizione giovanile. Considerando questi duplici aspetti, quindi l'arco del territorio e l'emergenza della condizione giovanile - contenuto di un programma di attuazione, non ancora pervenuto in Commissione, che dovrebbe affrontare temi specifici, dalla promozione culturale a programmi di stage di promozione ed incremento di progetti specifici per le fasce giovanili e di controllo ed aiuto per aree particolarmente disagiate - crediamo che 300 milioni siano una somma assolutamente esigua. La somma che chiediamo di stanziare, 200 milioni, porterebbe ad un ammontare complessivo di 500 milioni, che crediamo possa contribuire ad affrontare un'emergenza, anche se solo parzialmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Rispetto al nostro emendamento n. 38), sulle stesse tematiche di quello presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista, vorrei aumentare lo stanziamento proposto da 5 milioni a 100 milioni, prelevandoli in diminuzione dal cap. 15950 anziché dal cap. 14720.
E' chiara l'importanza dell'emendamento, poiché si tratta del fondo per interventi regionali in favore dei giovani. Sappiamo tutti quali e quanti siano i problemi che in questo momento vivono i giovani; è importante che la Regione guardi a queste persone, che rappresentano il futuro del Piemonte.
Voteremo a favore dell'emendamento di Rifondazione Comunista, e se dovesse essere approvato ritireremo il nostro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei chiedere all'Assessore, vista l'ultima riunione di Commissione sulla questione che definisco "giovanile" per semplicità, se non ritiene opportuno, e in coerenza con i ragionamenti fatti, chiedere l'approvazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Voglio richiamare il dibattito fatto in occasione della trattazione della questione delle tossicodipendenze.
Molti la chiamano cultura del "benaltrismo", ricordo però che quando state avanzate iniziative anche coraggiose per quanto riguarda le questioni delle tossicodipendenze c'è stato un coro unanime in questo Consiglio regionale che diceva "prima di tutto la prevenzione". Bene, nell'appoggiare l'emendamento in questione, voglio richiamare che la prevenzione fondamentale nei confronti delle tossicodipendenze si fa sul terreno delle tematiche giovanili.
Ritengo estremamente opportuno il finanziamento di un Osservatorio e di progetti specifici per favorire la socializzazione e lanciare messaggi positivi; la prevenzione delle tossicodipendenze non deve essere soltanto medicalizzata: gli interventi non devono avvenire semplicemente su meccanismi di tipo medico, ma attraverso un progetto più globale, sociale di aggregazione culturale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo a sostegno dell'emendamento, il cui contenuto costituisce parte di un filone assai più completo e complesso sulle politiche giovanili e sociali. Infatti, se colleghiamo questo intervento a quelli sulle tossicodipendenze e la lotta all'AIDS, si ha il quadro completo della politica sociale che intende proporre la minoranza rispetto a quella della maggioranza, che noi giudichiamo non complete.
Alla base delle nostre proposte c'è la constatazione dei limiti delle politiche regionali rivolte ai giovani, in modo particolare con riferimento ai problemi della tossicodipendenza.
In un seminario organizzato non ricordo bene se dalla Commissione o dalla Presidenza del Consiglio in ordine a questi problemi era emerso chiaramente il problema riguardante l'utilizzo dei servizi territoriali per le tossicodipendenze da parte dei giovani tossicodipendenti: soltanto il 50% dei giovani si rivolge al servizio: è dunque necessario un potenziamento. In quell'occasione era stato rilevato concordemente da parte di tutti gli operatori che l'intervento sulle tossicodipendenze non pu riguardare soltanto i problemi sanitari - ovvero i servizi territoriali ma deve essere rivolto in modo particolare alla prevenzione.
Il limite dei successivi interventi deriva dalla semplice constatazione di come non esista da parte della Giunta alcun intervento di coordinamento delle politiche giovanili rivolte all'obiettivo comune della prevenzione.
Chi è stato amministratore comunale sa che spesso ci si trova ad improvvisare rispetto alle politiche giovanili, per l'assenza di un obiettivo di fondo coordinato da parte di un Ente sovracomunale.
Concordiamo dunque sull'emendamento in discussione; l'intervento ci pare notevole ed è importante iniziare a ragionare in termini diversi rispetto al passato.
Quindi, oltre ad un intervento di tipo quantitativo nei termini indicati negli emendamenti presentati, chiediamo all'Assessore l'impegno ad essere riferimento di tutte le politiche del settore. Bisogna mettere insieme prevenzione, sanità ed assistenza se non si vuole continuare a ragionare per compartimenti stagni. Esiste dunque un problema di raccordo essenziale ed importante.
Prima di esprimere il nostro voto vorremmo conoscere gli impegni concreti che il Presidente Ghigo intende assumere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Non è necessario che ripeta quanto detto dal collega Saitta; credo infatti che siano molto chiari al Presidente Ghigo gli impegni che si era assunto nel momento dell'insediamento della Consulta giovanile, di fronte ad oltre trenta organizzazioni rappresentate da oltre 40/50 persone.
Delegato a presiedere la Consulta giovanile è stato l'Assessore alla cultura, Leo, ma l'aver mantenuto la delega delle politiche giovanili in capo alla Presidenza della Giunta credo sia stato un segnale forte.
Appoggeremo i due emendamenti soprattutto per quanto riguarda la Consulta giovanile, che ha espresso grande volontà di collaborare alla stesura e all'aggiornamento del primo Piano di lavoro, presentato nei primi mesi del 1996.
Il recepimento da parte della maggioranza e della Giunta di questi due emendamenti potrebbe rappresentare, al di là delle parole, da una parte la concreta volontà di dare un riconoscimento a tutti coloro che hanno aderito e chiesto di far parte come volontari della Consulta giovanile; dall'altra i coronare speranze ed esigenze del mondo giovanile della nostra Regione.
Cinquecento milioni, rispetto ai grandissimi problemi del mondo giovanile, non sono una grandissima cifra, ma potrebbero comunque significare un segno concreto di avvio di lavoro in quella direzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Al momento della presentazione delle competenze che la Giunta si è attribuita avevamo valutato molto positivamente il fatto che la guida politica della Regione Piemonte si occupasse in maniera diretta di un tema centrale per la comunità come quello dei giovani. Oggi, però, non registriamo alcun incremento del relativo capitolo di bilancio. Come Gruppo, intendiamo sostenere l'emendamento come segno di seppur minima attenzione ad un settore di spesa determinante.
Qualche collega, discutendo altri emendamenti, parlava del rapporto tra grandi città e piccoli Comuni; ebbene, io credo - e sono contenta che l'Assessore Leo si consulti con il Presidente della Giunta apportando il proprio contributo di sensibilità e competenza - che non vi siano grandi differenze tra grandi e piccoli Comuni.
La questione della prevenzione, dell'attenzione ai giovani, del mettere in piedi Osservatori sull'"arcipelago giovani", riguarda senz'altro le grandi città, le grandi aree metropolitane, ma anche la vita difficile e sovente individuata come monotona e ripetitiva dei piccoli Comuni, che porta ai fenomeni di grande disagio che avvertiamo nelle espressioni dei ragazzi.
Quando parleremo, più tardi, della problematica delle tossicodipendenze, analizzeremo le aree a rischio delle zone metropolitane che sovente sono serbatoi di violenza e sopraffazione.
Credo, quindi, che le somme indicate nell'emendamento in funzione del mondo giovanile siano assolutamente doverose e rispondano ad un bisogno reale.
Nutriamo dunque aspettative di sostegno e di accoglimento dell'emendamento da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Intervengo per sottolineare l'importanza dell'argomento.
Al Consigliere Chiezzi volevo far notare che quando la Giunta è d'accordo con l'opposizione dovrebbe essere contento! Io annuivo convintamente, non formalmente, all'importanza delle vostre osservazioni anche perché la questione è stata evidenziata con convinzione in Commissione da diversi colleghi, dal Presidente, dalla Consigliera Spagnuolo e dal Consigliere Cavaliere, che ha posto la questione.
Il bilancio per le politiche giovanili, come ha rilevato giustamente il Consigliere Miglietti, è in capo alla Presidenza perché ha valenza strategica.
Vorrei sottolineare al Consiglio due fattori veramente importanti.
Innanzitutto, tutte le voci in qualche modo relative al mondo giovanile sono state aumentate; non si può non considerare, ad esempio sul diritto allo studio, l'aumento di 14 miliardi stanziati per borse di studio. In secondo luogo, così come suggerito in Commissione, le grandi iniziative culturali e turistiche avranno la valenza specifica di un'attenzione particolare al mondo giovanile. Ricordo al proposito le osservazioni del Consigliere Cavaliere.
Ultima considerazione. L'attenzione della Regione sulle tematiche in discussione è stata dimostrata anche a livello nazionale: il Piemonte è l'unica Regione che ha aderito al Coordinamento dei giovani artisti. In seno al Coordinamento nazionale delle politiche giovanili è stato eletto un Ufficio di Presidenza nazionale di tutti i Comuni, Province e Regioni d'Italia; la Regione Piemonte ha propri membri nella Presidenza. Si tratterà di una serie di convegni, studi, momenti di verifica, con la presenza di Ministri nazionali, che si terranno in Piemonte.
So di enfatizzare queste iniziative, ma le considero davvero importanti; penso inoltre che il ruolo del Consiglio sia stato forte e sentito.
Il fatto che la Presidenza abbia assunto la delega in discussione ha significato di forza politica. Tenevo a sottolinearlo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Visto che questa mattina qualcuno faceva battute e considerazioni sul livello di sfiducia e di mancanza di entusiasmo della Giunta, dimostriamo invece che ne abbiamo da vendere: accogliamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 37/1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 52 Consiglieri presenti.
L'emendamento n. 38) è ritirato.
38/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Miglietti Manica, Riba, Saitta, Spagnuolo, Bortolin, Peano, Cavaliere, Angeli Vindigni, Bertoli e Suino: il cap. 11085 è aumentato di L. 100.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

L'emendamento al cap. 11085, in cui si chiede un aumento di 100.000.000 prelevandoli in diminuzione dal cap. 15950, è destinato, nell'intenzione dei presentatori, alle "Spese per le attività di informazione, promozione e divulgazione di azioni positive e per la realizzazione di pari opportunità tra uomo e donna".
Vorrei fare una premessa: siccome un precedente voto ha respinto un emendamento che proponeva un aumento di 100.000.000 al cap. 10750 riguardante la spesa per l'attività della Commissione regionale pari opportunità, vorrei che il Consiglio prestasse attenzione al rischio che correremmo, non accogliendo questo emendamento: il non affrontare una problematica di grande importanza, confondendo e sovrapponendo il problema con il funzionamento di una Commissione specifica. L'emendamento in discussione ha altra valenza! Siamo una Regione particolare, dalla duplice tradizione. L'una, di attenzione di questo Consiglio regionale - anche nelle legislature precedenti - nei riguardi della problematica femminile, che rende la Regione Piemonte una delle più avanzate nel panorama nazionale nell'affrontare e seguire l'argomento. Dall'altro lato, dal punto di vista dell'occupazione, vi sono problemi di non poco conto: non solo l'alto tasso di disoccupazione femminile, ma l'altissimo numero di giovani donne che cercano lavoro - ostinatamente, nonostante non lo trovino e manchino le occasioni. A fronte di questa mancanza di lavoro ci sono livelli di scolarizzazione sempre più alti, in particolare nella nostra Regione. La promulgazione, la divulgazione e la promozione di una politica di azioni positive e di pari opportunità potrebbe stimolare importanti realtà nella nostra Regione. Sono molte le realtà che si sono dotate di Commissioni sulle pari opportunità, che hanno istituito Assessorati specifici realizzati dopo l'ultima tornata elettorale amministrativa in vari Comuni e Province. Non solo: per la prima volta, nel nostro Paese è stato istituito un Ministero delle Pari Opportunità, che meglio può potenziare e coordinare questi interventi.
Penso che questa politica non sia e non possa essere episodica; deve invece diventare un dato concreto, volto a cambiare sostanzialmente le condizioni di vita e di lavoro sul territorio regionale.
Dovremmo guardare ad altri modelli europei, alcuni dei quali di grande interesse. Recentemente, abbiamo partecipato ad un convegno tenutosi in Irlanda, cui hanno partecipato tutte le elette europee. In tale occasione abbiamo potuto notare che nei Paesi anglosassoni, così come in altre realtà, queste politiche non sono episodiche, affidate ad un unico bilancio, ad una sola legge, alla sola volontà di una Giunta, di un esecutivo, alla sensibilità di un'assemblea: si strutturano veri e propri dipartimenti. Una politica, per realizzarsi, ha bisogno di proprie strutture, di momenti di continuità e non, semplicemente, di una più o meno benevola volontà politica, che nel corso del tempo può cambiare ed essere più o meno all'altezza dei tempi.
In questa direzione - e concludo - prevengo una possibile obiezione dell'Assessore Masaracchio: "Io finanzio solo progetti; se non ci sono progetti, che senso ha un finanziamento?". In tal senso, faccio presente che - a nostra insaputa - molti progetti sono già in essere - e che andrebbero monitorati; altri ancora andrebbero finanziati.
Non dobbiamo attendere passivamente una politica in questa direzione ma promuoverla in una logica di intervento strutturale.
Chiederei all'Assessore Masaracchio di esprimersi sull'argomento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.
MASARACCHIO, Assessore al lavoro Ricordo a tutti che la Commissione per le pari opportunità è in collegamento diretto con il Ministero del Lavoro e che solo occasionalmente coinvolgono la Regione; tant'è che hanno autonomia quasi assoluta nei rapporti con l'Assessorato. Al di là di questa considerazione, pur apprezzando quanto è stato detto dalla collega Manica, ravviso l'opportunità di far sapere che sul piano politico le "pari opportunità" rientrano nell'ambito della spesa dell'Assessorato al lavoro per tutti gli investimenti necessari, sempreché nella società civile ci sia qualcosa o qualcuno che si muova a favore delle donne. Un esempio: fra le componenti la Commissione per le pari opportunità, vi sono anche rappresentanti dell'imprenditoria femminile, alle quali in qualche occasione ho avuto modo di chiedere quanti posti di lavoro promuovono e salvaguardano a favore delle donne nelle loro aziende, al fine di consentire una più agevole presenza femminile nella società, partendo dalla donna madre fino alla ragazza che cerca lavoro.
Una considerazione politica di fondo è che le risorse assegnate per il 1996 alla Commissione pari opportunità non sono state del tutto spese. Sul capitolo relativo erano stati stanziati, l'anno scorso, 170 milioni, che non essendo stati spesi - e per mantenere il livello della spesa - sono stati ridotti a 100. La richiesta contenuta nell'emendamento è di aumentare di 30 milioni l'importo; se la Giunta è consapevole di quanto viene fatto per le pari opportunità, così come egregiamente è stato... Ho visto levarsi una mano in richiesta di parola...



(Voci in aula)



PRESIDENTE

MASARACCHIO, Assessore al lavoro



PRESIDENTE

Chiedilo alle pari opportunità, perché non sono stati spesi! Nell'ambito del cosiddetto "progetto per il lavoro" - che sta coinvolgendo dalle Alpi alle Piramidi tutta la politica nazionale - qualche risorsa in più per la promozione delle pari opportunità potrebbe essere utile. Se verranno presentati dei progetti, probabilmente saranno opportune delle risorse in aggiunta; in assestamento di bilancio vedremo quanto sarà stato speso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non volevo assolutamente turbare l'Assessore alzando la mano per intervenire, ma ovviamente...
MASARACCHIO, Assessore al lavoro Non sono turbato.



SPAGNUOLO Carla

Se ci vuole spiegare cosa la turba io mi siedo e continuo poi; noi siamo discreti: non entreremo mai...
MASARACCHIO, Assessore al lavoro ...per cui credo che lei non mi abbia turbato...



SPAGNUOLO Carla

Lei è sempre squisito, Assessore... Noi apprezziamo molto le sue delicatezze! Detto questo, vorrei tornare sulla questione delle pari opportunità. Il capitolo che noi intendiamo modificare - che vorremmo modificare - che abbiamo sottoposto alla sua attenzione, e che l'Assessore Masaracchio anche in passato ha già dibattuto non solo con il Consiglio, ma anche con la Commissione, non fa riferimento all'attività della Commissione per le pari opportunità, ma alle politiche e ai progetti per le pari opportunità. Mi sono quindi permessa di dialogare con lei, Assessore, in precedenza, perch la so cortese rispetto alle questioni che vengono poste. Mi permetto di insistere su questo punto: trattandosi di un finanziamento rispetto alle politiche per lo sviluppo delle pari opportunità, non si tratta di competenza della Commissione pari opportunità, ma dell'Assessore Masaracchio, competente a sviluppare un'azione a supporto, a sollecitazione.
Mi ricollego, in tal senso, all'intervento della Consigliera Manica che ribadiva che occorre creare e concorrere a creare una cultura in questa direzione. Il fatto che lo scorso anno non siano state spese le risorse destinate dovrebbe costituire un incentivo a concentrare la propria azione di governo in un settore ritenuto importante, positivo, con condizioni di sviluppo inesplorate, e che possa accrescersi anche sulla base dell'azione e dell'intervento dell'Assessore competente e della Giunta.
Mi dispiace che per la terza volta sia assente il Presidente della Giunta regionale, al quale vorrei dire - al di là dell'attenzione e della sensibilità anche personale che i colleghi Assessori possono nutrire - che se nella Giunta regionale del Piemonte ci fosse una rappresentante femminile avremmo più facilità di dialogo su questi temi. Può essere giusto, può essere sbagliato, ma è ciò che pensiamo.
Un'ultima questione. Come presentatori dell'emendamento abbiamo, forse commesso un errore: non abbiamo sottoposto ad altri colleghi e colleghe del Consiglio, preventivamente, questo emendamento. Si è certamente trattato di un errore, determinato anche dal fatto che abbiamo presentato molti emendamenti, un po' di fretta. Mi rivolgo quindi, alla luce di questa responsabilità che mi addosso, alle colleghe del Consiglio, chiedendo loro di intervenire. Non si tratta della questione sulla Commissione per le pari opportunità, sulla quale ci possono essere anche dei problemi, è questione che attiene alle politiche.
Al Convegno in Irlanda, cui parteciparono molte Consigliere, ci fecero capire quanto siano necessari, soprattutto per tematiche complesse e nuove di modificazione della cultura, interventi ampi con caratteristiche di continuità negli anni.
E' per questi motivi che ci permettiamo di insistere su questo tema e che chiedo alle colleghe del Consiglio regionale di voler appoggiare l'emendamento, anche se non l'abbiamo proposto loro prima.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Rispetto alle giuste affermazioni della Consigliera Spagnuolo sulla necessità, di cui avremmo dovuto tenere conto, di un coinvolgimento delle altre Consigliere, personalmente, invece di far loro l'appello, che potrebbe sembrare sterile, di appoggiare l'emendamento senza averlo esaminato insieme, chiederei di rimandarne la votazione, in modo da poterlo esaminare con le altre Consigliere, ascoltare i loro suggerimenti e poterlo eventualmente ripresentare congiuntamente. Ciò, naturalmente, se può essere utile ad un coinvolgimento comune.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, Assessore al lavoro

Mi rimetterei al collega Masaracchio, che ha delega sulla questione.
Ribadisco che nel 1996 dei 170 milioni stanziati non è stata spesa manco una lira; dopodiché, se dobbiamo accogliere l'emendamento, facciamolo pure: vedi tu, collega Masaracchio.



PRESIDENTE

L'Assessore Masaracchio dichiara di accogliere l'emendamento.
La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Noi non avevamo firmato l'emendamento, che però era fra quelli che condividevamo. A nostro avviso, l'argomento dovrebbe essere affrontato con più serietà; non credo che determinate richieste siano da fare solo alle imprenditrici donne e ritengo altrettanto poco corretto il modo in cui si dibatte dell'emendamento. I 170 milioni sono di competenza dell'Assessorato al lavoro; se non vengono spesi, l'Assessore - maschio o femmina che sia dovrebbe motivare i motivi per cui non si interviene sulla tematica, che non è banale e dovrebbe essere affrontata in modo diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.



MONTABONE Renato

Sono favorevole all'emendamento, visto che la Giunta ha esaminato positivamente l'opportunità che lo stesso venga accolto. Sono favorevole soprattutto perché l'emendamento viene assunto in aula su richiesta di alcune Consigliere senza il passaggio successivo di coinvolgimento di altre colleghe: diversamente, parrebbe che tutti i Consiglieri maschi non possano avere alcuna minima sensibilità rispetto al problema. Molto sinceramente mi sembra che si stia trattando il ponte sul ruscello di Cuneo... Se si tratta, invece, di discorso serio - e prendo spunto da quanto diceva il Consigliere Papandrea in precedenza - non può essere considerato solo discorso di donne, ma di tutta l'istituzione in quanto tale.
Addirittura, sono per dire che nella Consulta pari opportunità non dovrebbero esserci solo Consigliere regionali, ma anche altri rappresentanti. Personalmente, non sono interessato, però ritengo sia veramente ora di finirla con queste cose.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 38/1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 48 voti favorevoli e 4 astensioni.
38/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Angeli, Spagnuolo, Saitta, Suino, Peano, Bellion, Cavaliere Bertoli e Vindigni: il cap. 11090 è aumentato di L. 1 miliardo prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
La parola al Consigliere Bellion per l'illustrazione.



BELLION Marco

L'emendamento in questione fa parte di un pacchetto di emendamenti successivi - n. 53/1), n. 53/2), n. 53/4), n. 53/5) e n. 53/9) - che interessano, oltre al cap. 11172, anche i capitoli 11173, 11174, 11175 e 11176. Si prevede un aumento di 200.000.000 sul cap. 11172 e di altrettanti sui capitoli 11173 e 11176; sul cap. 11175 è invece previsto un aumento più sostanzioso: 500.000.000. Gli emendamenti fanno tutti parte dello stesso pacchetto: la legge n. 28 riguardante le misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante la promozione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali, per l'inserimento di nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati.
Riteniamo, al di là degli emendamenti presentati dalla Giunta - tesi a coprire le previsioni di competenza per l'anno 1997, con destinazione di risorse per lo più pari o inferiori a quelle dell'anno 1996 - che si debba riconsiderare una cifra che già in occasione del bilancio di competenza dell'anno 1996 ritenemmo insufficiente.
Elementi a conoscenza di tutto il Consiglio rivelano, oltre al persistere della crisi occupazionale più volte annunciata anche dall'indagine congiunturale dell'Associazione delle piccole imprese su un campione di circa quattrocento aziende torinesi, il verificarsi di un calo occupazionale superiore a quello, del 6%, del quinquennio 1990/1995.
Chiediamo dunque che vengano approvati gli aumenti di stanziamento proposti, al fine di promuovere occupazione soprattutto in quelle fasce più a rischio e più deboli, dei lavoratori posti in mobilità.



PRESIDENTE

Connesso all'emendamento testé illustrato dal Consigliere Bellion vi è anche il seguente: 38/3A) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: al cap. 11100 incrementare di L. 5 miliardi mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

La Giunta ha previsto un'entità di spesa in linea con quanto investito l'anno scorso, stanziando 500.000.000 anche sul capitolo successivo, quello per la formazione dei lavoratori che verranno utilizzati nei progetti di lavori socialmente utili. Contemporaneamente, però, sul cap. 11090 non prevede più l'investimento di 600.000.000 previsto l'anno scorso. Abbiamo quindi, globalmente, un investimento inferiore di 100.000.000 rispetto all'anno precedente.
Il Gruppo di Rifondazione Comunista ritiene che le leggi relative ai progetti di lavori socialmente utili in particolare - e il successivo capitolo di bilancio in discussione, ad esse collegato - siano da incrementare, ma non certo per un'ottica assistenziale - come diceva anche il Consigliere Chiezzi. Bisognerebbe iniziare cambiando loro il titolo introducendo il concetto di "lavori socialmente necessari" ed affrontando per esempio la serie di problemi sottolineati negli emendamenti sulla tutela del suolo.
Si tratta di uno strumento che, per quanto limitato - visto che l'utilizzo da parte dei lavoratori è previsto solo per un anno - dà una ricaduta occupazionale certa; le modifiche introdotte nella legislazione nazionale di recente possono addirittura preparare un lavoro che diventa stabile nel tempo, che si consolida.
Anche lo stanziamento sulla formazione professionale ha queste caratteristiche. Concentriamo dunque la richiesta di triplicare l'investimento della Giunta, portandolo a 7.500.000.000 perché riteniamo che il Piemonte, che si trova in una situazione di crisi occupazionale gravissima, debba assolutamente utilizzare uno dei pochi strumenti che ha a disposizione per una politica attiva sul lavoro. Appoggiamo contemporaneamente gli emendamenti che hanno come primo firmatario il Consigliere Marengo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.
MASARACCHIO, Assessore al lavoro Rispondo a tutti gli emendamenti in discussione.
Quanto speso nel campo di quella che non si vorrebbe più chiamare assistenza, ma che comunque fa parte dei cosiddetti ammortizzatori sociali ha coperto ampiamente le risorse richieste, ancorquando non ci erano ancora stati assegnati circa 35 miliardi da parte del Ministero del Lavoro in quota-parte, recuperati in prima istanza. Nello stesso tempo, di recente nel corso di una consultazione con il Sottosegretario Pizzinato, si è appreso che ci sono ancora 235 miliardi a disposizione delle Regioni.
La Regione Piemonte occupa una posizione da leader non tanto per la disoccupazione che ci sta crollando addosso, specialmente nell'Area metropolitana torinese, quanto per gli investimenti effettuati nel settore lavoro, dove ha dimostrato di essere all'avanguardia sia per progettualità sia per capacità di coinvolgimento degli Enti locali cui bisogna riferirsi perché venga attivata tutta l'amministrazione dei lavori cosiddetti socialmente utili o necessari e dei cantieri di lavoro.
Detto questo, nella fattispecie abbiamo da tempo in itinere - e la colpa non è di alcuno, ma di quanto si sviluppa nell'ambito della Commissione competente, che è la VII - la revisione della L.R. n. 28. Nel momento in cui il Consiglio l'avrà approvata, andremo a "pescare" nel capitolo in cui saranno accantonate le relative risorse, quanto occorrerà in aggiunta a quelle messe a disposizione dal Governo centrale, affinché si possa veramente adempiere al compito richiesto da tutti; probabilmente, il Piemonte sarà l'unica Regione ad attivare quel patto per il lavoro.
Pertanto, incrementare i capitoli come richiesto in questo momento significherebbe debilitare il contesto generale del bilancio, che non è assolutamente inadeguato relativamente alle occorrenze di risorse, e prevede invece, a nostro avviso, tutte le possibilità di investimento.
Non mi rivolgo soltanto al Consiglio, ma anche alla Giunta: il mio "no" come Assessore al lavoro non è perché non si condividono le impostazioni che sono state qui illustrate, ma perché, in itinere, c'è tutto quanto è necessario attivare per ricevere risorse più consistenti, sempreché il Governo centrale ci voglia garantire l'erogazione diretta di quanto a parole è stato annunciato in una consultazione governativa. Anzi, vi dir di più: il giorno 7 il Sottosegretario Montecchi presiederà la CRI; in quell'occasione avremo un confronto diretto per altre partite del settore lavoro; più in là nel tempo (fine febbraio/inizio marzo) con il Sottosegretario Pizzinato ci confronteremo, una volta per tutte, sulla reale progettualità del Piemonte, affinché gli interventi di tipo assistenziale assumano carattere strutturale vero e proprio.
Non a caso, il processo logico che fa sì che dai lavori socialmente utili e dai cantieri di lavoro si possa arrivare alla creazione di piccole cooperative e all'incentivazione di qualche imprenditoria giovanile, è attivato con altre leggi e quindi con altre risorse cui attingere opportunamente, per evitare "piogge" di denaro assistenziale ed attivare ristrutturazioni e riarticolazioni dell'economia del Piemonte nel progetto generale delle piccole e medie aziende, partendo dalla microazienda.
La posizione negativa nei confronti dell'ottima impostazione da parte dei Consiglieri dell'opposizione - attenzione particolare a questi capitoli di bilancio - non è in dissintonia con quanto è stato detto, ma in perfetta concordanza. Per cui, se vogliamo fare le cose seriamente, chiedo di non accogliere gli emendamenti.



PRESIDENTE

Mi pare che l'Assessore abbia detto che c'è in itinere un disegno di legge, ora in discussione in sede di Commissione, che dovrebbe riassumere tutti gli elementi di cui agli emendamenti proposti. Se non ho mal interpretato, l'Assessore rimanderebbe la valutazione/accoglimento di questi emendamenti al varo del disegno di legge in itinere.
Non vorrei indurre in tentazione alcuno, ma la questione potrebbe essere oggetto di un ordine del giorno, di modo che a futura memoria, nel momento in cui la legge verrà esaminata, lo stesso sia di fronte alla vostra valutazione e, naturalmente, impegnativo per la Giunta ed il Governo.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Personalmente seguo i lavori della VII Commissione e credo di conoscere la legge di cui parla l'Assessore. Legge rivolta a soggetti svantaggiati (detenuti e via dicendo), che a mio parere copre molto parzialmente problemi comunque da affrontare. Sul relativo capitolo di bilancio abbiamo proposto degli emendamenti; quando arriverà all'esame del Consiglio entreremo nel merito.
A mio avviso la legge, soprattutto a seguito delle modifiche intervenute, assume caratteristiche più di tipo assistenziale che non quelle di legge generale sul problema della disoccupazione. Si rivolge ad ex detenuti, a portatori di handicap, ma relativamente ad altre categorie è stata fortemente ridotta.
Sappiamo tutti che quello della disoccupazione, in Piemonte, è problema enorme, che riguarda ormai la generalità della popolazione e non solo le fasce speciali.
Credo quindi che occorra un'attenzione particolare anche a chi, a 30 o 40 anni, pur non facendo parte di categorie speciali, è stato espulso dal mercato del lavoro e non ha grosse possibilità di rientrarvi. Secondo me la legge che abbiamo in discussione in Commissione non copre questi aspetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Siamo a conoscenza, essendo componenti della VII Commissione, del disegno di legge della Giunta citato dall'Assessore. Ribadisco per l'importanza degli argomenti trattati dagli emendamenti, in termini non solo di occupazione in senso generale, ma relativamente a soggetti di grande debolezza dal punto di vista sociale. Soggetti che - mi spiace contraddirla, Presidente - non possono essere ricondotti ad un ordine del giorno del Consiglio proprio per l'importanza e l'urgenza della risoluzione dei problemi che toccano queste fasce di lavoratori - in questo caso in mobilità.
Mi rivolgo ora all'Assessore. E' certo che opereremo in termini politici affinché il Governo di cui siamo forza politica maggioritaria possa andare nella direzione che tutti quanti auspichiamo; riteniamo però che ci tocchi la nostra parte come Consiglio regionale. E gli emendamenti che abbiamo presentato vanno proprio nella direzione di far sì che non si creino momenti di vuoto, ma si possa realizzare rapidamente tutto quell'insieme di azioni coordinate previste dalla legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Sarebbe interessante sentire cosa pensa il Presidente della VII Commissione, essendo suo il compito di indirizzare il dibattito sulla legge che dovrebbe ricomprendere il dettato del cap. 11090 - che aveva al suo attivo 600 milioni nel 1996 - il quale, per qualche ragione, non sarà attivato.
Ricordo che si tratta dell'articolo sulle "Spese per la partecipazione a progetti di Enti locali per l'utilizzo di lavoratori in cassa integrazione straordinaria per opere e servizi di pubblica utilità" derivante da una legge regionale del 1987, che credo abbia dato anche buoni risultati.
So che alcuni Comuni della cintura torinese hanno attivato tali finanziamenti proprio per sopperire ai bisogni di lavoratori in cassa integrazione straordinaria, derivandone un beneficio per tutta la collettività; queste persone percepiscono un milione e centomila lire al mese di cassa integrazione straordinaria: se costoro potessero essere utilizzati, con attivazione da parte degli Enti locali, per lavori di manodopera, credo che l'intera economia piemontese ne avrebbe risultati interessanti.
Vorrei capire dal Presidente della Commissione se il disegno di legge può giustificare l'azzeramento del capitolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Non penso che il capitolo in discussione né, tanto meno, il proposto finanziamento di un miliardo, possano risolvere il problema della disoccupazione. Come diceva il collega Papandrea, i lavoratori che usufruirebbero di questa opportunità temporanea non vedrebbero risolto il loro problema, poiché non verrebbero sfruttati dal punto di vista della loro professionalità.
Senza progetti di base, distribuiremmo denaro "a pioggia", senza alcuna finalizzazione: non ritengo sia questo un giusto modo di amministrare.
Personalmente, mi ritengo contrario all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Non avevamo chiesto al Presidente della VII Commissione se fosse favorevole o contrario all'emendamento, ma se il disegno di legge all'esame della Commissione stessa, a suo parere, dà risposte ai problemi sollevati dagli emendamenti. A sentire l'Assessore Masaracchio si tratta della stessa cosa, mentre per il collega Papandrea, ed altri che sono intervenuti, si tratta di due cose distinte. L'intervento del Presidente della Commissione e quello dell'Assessore non hanno chiarito la sostanza del problema, ovvero se le proposte avanzate con gli emendamenti di fatto vengono assorbite dalla legge in esame alla Commissione. Mi pare che non si tratti di provvedimenti in contrasto, ma ben distinti, ognuno con proprie caratteristiche.
Rispetto alla proposta del Presidente del Consiglio, ritengo che potremmo tranquillamente utilizzare la possibilità della contabilità regionale che istituisce appositamente dei fondi globali. L'art. 41 prevede infatti che nel bilancio annuale siano iscritti uno o più fondi globali destinati a far fronte agli oneri derivanti dai provvedimenti amministrativi regionali che si perfezionino dopo l'approvazione del bilancio medesimo. Relativamente alla proposta dell'Assessore Masaracchio potremmo utilizzare il citato primo comma dell'art. 41. Per quanto riguarda, invece, gli emendamenti presentati dalle minoranze ritengo si possano tranquillamente votare, perché si tratta di argomenti dalle caratteristiche diverse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Per quanto riguarda il disegno di legge di modifica alla L.R. n. 28 sono state avviate le previste audizioni; ritengo dunque che non si sia ancora entrati nel merito della questione. Non vedo motivo alcuno per portare in aula un problema che verrà sviluppato successivamente.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, il Consigliere Saitta le ha domandato se a suo parere il disegno di legge può essere comprensivo degli emendamenti apportati dalle minoranze. Al di là del merito, l'architettura della legge e gli articoli proposti possono essere comprensivi degli emendamenti - così come ritiene l'Assessore - tanto da poter rinviare il tutto alla discussione in sede di Commissione, oppure - come sostengono i Consiglieri presentatori degli emendamenti - la legge è cosa diversa?



SCANDEREBECH Deodato

La legge può comprendere gli emendamenti. Non credo, invece, che l'emendamento in votazione possa essere assimilabile ai lavori socialmente utili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Signor Presidente, intervengo solo per correttezza nei confronti dell'aula. Può darsi che anch'io non abbia buona memoria, data l'ora, ma ho paura che l'intervento del Presidente della VII Commissione non ci stia aiutando. Se ben ricordo, il provvedimento discusso in VII Commissione è già passato all'attenzione della I Commissione, e ne stiamo attendendo il ritorno. O stiamo parlando di provvedimenti diversi, oppure l'intervento del collega non sta aiutando i nostri lavori.
Termino dicendo che a mio parere - in discordanza con l'intervento dell'Assessore - quel tipo di provvedimento non copre l'arco presentato dagli emendamenti all'attenzione dell'aula.
Mi pare che ci sia un po' di confusione: gli emendamenti da noi presentati riguardano tutta una serie di capitoli che non vengono coperti solo dal quel provvedimento legislativo.



PRESIDENTE

Mi rivolgo ancora alla Giunta sintetizzando quanto detto e richiesto dal Consiglio.
Si vorrebbe sapere se il disegno di legge in esame in Commissione copre l'arco di tutti gli emendamenti presentati al bilancio.
La parola all'Assessore Masaracchio.
MASARACCHIO, Assessore al lavoro D'altro canto, tutti hanno da lamentare stanchezza; io non sono affatto stanco; sono stanco solo al mattino, per problemi di pressione.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

MASARACCHIO, Assessore al lavoro



PRESIDENTE

Quando si è in Consiglio bisogna sforzarsi di capire le motivazioni espresse dai colleghi; come Assessore mi tocca esprimere motivazioni più globali.
Posto che l'esistenza della legge n. 28, della n. 55 indipendentemente da quanto sarà finanziata la n. 28 - vi è anche l'intervento del Governo, quindi dello Stato: un pacchetto di circa 40 miliardi verrà gestito secondo quanto detto in aula. Tali finanziamenti serviranno per superare l'assistenzialismo ed avviare una nuova imprenditorialità giovanile. Dopodiché, nel contesto generale, se non sono stato chiaro, evidentemente non mi si poteva capire; non vorrei che si volesse insistere sulla legge n. 28 in maniera particolare, ovviando sulla n. 55 e non tenendo conto che la risorsa zero iscritta a bilancio è dovuta al fatto che si tratta di un investimento troppo oneroso per gli Enti locali.
Non si possono imporre i cantieri di lavoro agli Enti locali, a meno che non si finanzino tutti; ma per finanziare al 100% i cantieri di lavoro sono necessari 1.000 miliardi! Il problema non è semplice, ma assai complesso. Tant'è che a livello nazionale il Governo non è stato neppure in condizione di attivare la Conferenza nazionale sull'occupazione. Il Ministero del Lavoro, per ovviare a questo problema, ha programmato degli incontri: il 7 febbraio con il Sottosegretario Montecchi, subito dopo il Sottosegretario Pizzinato ci darà conferma della politica governativa, che per il Piemonte è quanto di meglio si potesse aspettare: il Piemonte è una Regione leader in tutto e per tutto.
Se non volete credere all'Assessore che ha tenuto questi rapporti e contatti, alla volontà specifica dell'Assessorato al lavoro che ha chiesto alla Giunta un capitolo a parte per il patto del lavoro in attesa di una chiara visione delle risorse da spendere, presentate pure un ordine del giorno. Se poi, in attesa dell'ordine del giorno, per avere maggiore credibilità ed azione di stimolo nei confronti dei Comuni, riteniamo opportuno finanziare il miliardo che viene richiesto, facciamolo pure, ma si tratterebbe di discrezionalità da parte della Giunta, che non ha idee in merito.
L'Assessorato al lavoro ha chiaro il problema del patto del lavoro; da parte nostra c'è la garanzia, da qui a qualche mese, di attivare il tutto.
Ove non fosse possibile l'attivazione attraverso le risorse dello Stato, in sede di assestamento avremo quanto avremo; per le leggi regionali comunque, è già previsto il relativo finanziamento. Nell'arco di cinque mesi circa non potremo spendere risorse; dovremo prima coinvolgere il settore privato e gli Enti locali: occorrerà circa un anno e mezzo per coinvolgere tutti.
Nel frattempo, tutte le risorse che dovevano essere impiegate per i cantieri di lavori, per i lavori socialmente utili erano stati abbattute ad una semestralità. Abbiamo avuto la reintegrazione delle somme, per cui tutte le semestralità sono state portate a dodici mesi e possiamo ripescare persino tutti i progetti per i lavori socialmente utili e per i cantieri di lavoro che erano stati bocciati dalla Commissione regionale per l'impiego in modo da dare sviluppo.
Ancora grazie se riusciremo ad attivare tutte queste risorse che sono nel pacchetto delle nostre possibilità finanziarie e dentro questo bilancio. Se poi vogliamo fare incetta di "demagogia" - scusate il termine capisco la tensione morale che c'è sul problema del lavoro - facciamola pure, ma ovvieremmo malamente al problema, perché con le risorse di cui disponiamo alla fin fine non ne assegneremo di nuove né alla legge n. 28 n alla n. 55 - e magari verrebbe a mancare anche la capacità di contendere con chi dovrebbe assegnarcene di ulteriori. Risorse che ammontano a 235 miliardi da parte del Ministero del Lavoro, più 45 miliardi - non per il solo Piemonte ma per tutte le Regioni d'Italia, anche se il Piemonte avrà la fetta maggiore - per progetti interregionali, che si stanno attivando con Liguria, Toscana, Abruzzo e Molise. Ciò affinché in termini di progettualità interregionale si possa ovviare ad una certa mobilità.
Il problema è vasto; se pensiamo utile un dibattito sul tema, facciamolo pure. In Commissione spesso si cerca di affrontare il problema in termini di dialogo e dibattito; le risorse occorrenti per il finanziamento di routine, delle vigenti leggi regionali ci sono; ne occorrerebbero di ulteriori, come i Consiglieri hanno evidenziato. Vi garantisco che non pu che essere come voi mi chiedete; presentiamo un ordine del giorno che possa dare ragione a tutti quanti.



PRESIDENTE

Assessore, parlando di tutto si finisce per parlare di nulla.
Colleghi, non facciamo dichiarazioni sempre contro l'Assessore; fate silenzio! Assessore, abbiamo cercato di capire tutte le sue osservazioni e le rispettiamo. Volevo solamente sottolineare che lei deve dare una risposta precisa al Consiglio sul cap. 11090. La minoranza propone lo stanziamento di un miliardo. Voglio rendere edotti i Consiglieri: il cap. 11090 attinente alla L.R. n. 9/87, recita: "Spese per la partecipazione alla realizzazione di progetti degli Enti locali per l'utilizzo di lavoratori in cassa integrazione straordinaria e in opere di pubblica utilità". Nel 1996 sono stati stanziati 600 milioni; per il 1997 in bilancio non c'è traccia di alcuna somma.
Quanto sto dicendo al Consiglio è per recuperare i fili di un discorso che portino la Giunta e noi tutti a considerazioni il più confacenti possibile agli interessi della comunità.
Una prima valutazione potrebbe essere sul fatto che i 600 milioni stanziati nel 1996 non sono stati spesi - Consigliere Miglietti, io non so per quale motivo! Però, dal momento in cui il Consiglio propone di stanziare un miliardo per il 1997, si dovrebbero valutare, perlomeno problematicamente, i motivi per cui i 600 milioni stanziati per il 1996 non sono stati spesi.
Solamente sulla base di una visione clinica della questione si pu procedere allo stanziamento di un miliardo.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Abbiamo ascoltato con attenzione le sue considerazioni, che tendono anche ad aiutarci ad uscire da una situazione di confusione. C'è da dire, però, che alcune precisazioni e puntualizzazioni spetterebbero, oltreché agli Assessori, anche al Presidente Ghigo.
A nome del Gruppo volevo sottolineare che la discussione risulta abbastanza strana; su una serie di leggi non finanziate per il 1997 e conseguentemente su capitoli di grossa rilevanza, su problematiche di fondo della nostra Regione, si rileva l'assenza di spesa dell'anno precedente.
C'è una questione politica grossa, che come Gruppo abbiamo posto all'inizio del dibattito sul bilancio: l'assoluta incapacità di progettualità di spesa della maggioranza e della Giunta.
E' una questione di fondo quella che poniamo alla Giunta e alla maggioranza, sulla quale si è sorvolato: nessun Assessore è intervenuto per spiegare per quale ragione il 1996 non ha visto spese in direzione delle problematiche sociali della nostra Regione. Eppure, abbiamo ascoltato l'Assessore al lavoro che, con molta foga, ci ha detto che ci sta cadendo addosso il problema della disoccupazione.
Conosciamo le difficoltà degli Enti locali, dei Comuni, ad avere la possibilità di discutere - non dico di vedere approvati - progetti per interventi che riguardano l'occupazione di cassaintegrati e di disoccupati in direzione dei lavori socialmente utili. Abbiamo una serie di interventi da attuare: penso al recupero ambientale di tante zone della nostra Regione, per i quali gli Enti locali hanno decine di progetti pronti, ma che sono nell'impossibilità di poterne discutere con questo governo regionale.
Sono motivazioni politiche quelle che noi vogliamo ascoltare qui e non le incomprensibili dichiarazioni del Presidente della VII Commissione - ci consenta - rispetto a leggi licenziate dalla Commissione competente all'attenzione di altre Commissioni e per le quali non si capisce a che punto siano.
In questo modo, è difficile interloquire ed andare avanti nella discussione politica - non tecnica - relativa al bilancio di previsione di questa maggioranza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. In precedenza, lei ha opportunamente richiamato tutti all'attenzione perché quello in esame è uno snodo centrale della discussione e degli emendamenti su un tema che riguarda prioritariamente il Piemonte.
Personalmente, non ho capito, Assessore, cosa pregiudichi delle sue politiche o delle politiche della Giunta regionale anche in itinere, in Commissione, il mettere, oggi, in bilancio, le somme richieste. Somme decisamente, ampiamente inferiori alla dimensione delle cifre cui lei faceva riferimento. Cosa pregiudica tutto questo? Previsione di competenza anno 1996: 600 milioni; residui passivi anno 1996: zero; previsioni di competenza anno 1997: zero.
Date una spiegazione a queste tre caselle e diteci i motivi per cui non possiamo iscrivere un miliardo, adesso. L'Assessore poi ci dice di avere in itinere tutta una serie di incontri con il Governo - ben vengano, sono molto importanti - nonché dei disegni di legge. Cos'è che osta? Su emendamenti esaminati in precedenza potevamo anche non essere d'accordo sul fatto che la Giunta non aumentasse come noi chiedevamo; ci sono comunque state delle risposte, vuoi dell'Assessore Gallarini, vuoi del Presidente della Giunta. In questo caso, non abbiamo alcuno stanziamento; perché non si può mettere un miliardo, pur in attesa di altri grandi impegni ed interventi - se questi sono in itinere? Perché dobbiamo presentare un ordine del giorno se possiamo eventualmente iscrivere un miliardo? Ricordo al Consiglio che nella relazione di apertura il Presidente della Giunta regionale ha detto che la questione dell'occupazione era assolutamente centrale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Nonostante gli sforzi compiuti da tutti, compreso il Presidente del Consiglio, la curiosità, certamente non morbosa, di conoscere i termini della discussione, non è stata soddisfatta. Il Presidente della VII Commissione non ci ha saputo dire qualcosa di più sulla legge n. 28...



SCANDEREBECH Deodato

Ma non devo essere io a dirlo!



SAITTA Antonino

...e neppure l'Assessore, che ci ha ripetuto che ci saranno incontri con il Sottosegretario ministeriale, che ci ha parlato di know how...
MASARACCHIO, Assessore al lavoro Ma cosa c'entra con la legge n. 28?



SAITTA Antonino

Appunto: sono io a chiedermelo! E' stata posta, ripetutamente, una domanda specifica - chiarificata anche dal Presidente del Consiglio.
Il problema è il seguente: manteniamo l'emendamento relativo alla legge n. 9, perché la Giunta non ne ha previsto alcun finanziamento. Chiediamo di finanziare la legge n. 9, che riteniamo importante sul piano sociale.
Sottolineiamo negativamente che nonostante l'apertura del Presidente Ghigo sulla legge non c'è alcun finanziamento.
Chiedo all'Assessore al bilancio, l'unico interlocutore in grado di dare risposte precise e di cogliere il punto dei problemi, se non era opportuno, come abbiamo fatto per altre leggi, prevedere nei fondi globali il finanziamento della legge n. 28.
Diversamente, ci troveremo un provvedimento senza finanziamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La ringrazio, Presidente, scusandomi per essermi permesso in precedenza di chiedere la parola mentre lei stava parlando.
E' stata formulata una domanda, che continua a non avere risposta: voglio sapere perché la legge n. 9 non è attivabile.
E vorrei saperlo non dall'Assessore Gallarini, ma dall'Assessore competente, Masaracchio: perché non è attivabile la legge n. 9, che è stata azzerata, non per ragioni di bilancio - credo - ma per ragioni di inagibilità della legge?



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione alle argomentazioni emerse, apparse e trasferite da parte di alcuni Consiglieri, per dare sostanza e non solo forma alla mia dichiarazione di apertura sulla particolare sensibilità che questa Giunta ha voluto destinare ai problemi dell'occupazione, proporrei di addivenire ad accettare questo vostro emendamento, mettendo 1 miliardo sul fondo straordinario per l'occupazione - L.R. 29/8/1989 n. 53, relativo al cap.
20120.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Presidente, noi abbiamo presentato un emendamento di un miliardo sul cap. 20120, che però non risolve il problema. Siamo stati accusati di demagogia, di fare il balletto dei numeri, di esagerare, però ogni volta che ci viene data una risposta aumentano le difficoltà. Stiamo registrando in aula gli stessi meccanismi registrati in sede di VII Commissione. Non appena si addiveniva ad una qualsiasi conclusione le cifre cambiavano destinazione: 6.500.000 erano indicati per "l'occupazione", nella riunione successiva le risorse già destinate per l'occupazione si spostavano sulla formazione professionale. I 6.500.000.000 destinati all'occupazione non c'erano già più, erano su un altro capitolo.
Accogliamo la proposta del Presidente, ma restiamo fermi - Presidente ci scusi - nel richiedere una più chiara e precisa risposta. Mi auguro che tra noi ci sia chiarezza; abbiamo presentato un emendamento, che è stato accolto: adesso insistiamo sulla domanda posta dal sottoscritto - e dalla Consigliera Spagnuolo - quando ha chiesto la parola. Ci è stato risposto di stare tranquilli. Dateci una risposta chiara e definitiva.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Tentiamo di uscire da questa impasse che incomincia a diventare complessa - vista anche l'ora. Relativamente al capitolo in discussione ho accolto l'emendamento di cui non si è ancora discusso - ma che voi mi dite aver presentato - che chiede di aggiungere un altro miliardo e mettere a disposizione... Ci sono situazioni di cui voi non siete a conoscenza, di cui sono a conoscenza io, che mi portano a prendere queste decisioni.
Naturalmente, sono disponibile a spiegarle molto bene anche a voi...



(Interruzioni del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Il Presidente sta facendo una proposta conclusiva, cioè di raddoppiare il miliardo a fronte del cap. 20120.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente. Vorrei solo chiarire un problema. Il cap.
20120 finanzia la legge n. 53/89 che, da una lettura della raccolta dei codici, pare persino cancellata. Se è così, dovrebbe trattarsi di legge non operante - non capisco per quale ragione: vorrei una risposta precisa.
Chiedo cioè se la legge n. 53/89 è operante e se attivando quel capitolo otteniamo il risultato che il Consiglio si sta prefiggendo.
Inoltre, non ci avete ancora dato risposta relativamente alla legge n. 9 vorremmo capire il motivo per cui non sono stati attivati i 600.000.000 della legge n. 9 per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria diversamente, si tratterebbe della legge n. 55, cui si riferisce il capitolo successivo, dei lavori socialmente utili per disoccupati. Vogliamo capire quale legge finanziamo e se questa è operante. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, siccome il discorso diventa sempre più complesso, per non dire complicato, propongo al Consiglio di sospendere la seduta per mezz'ora e di convocare la I Commissione.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo sulla proposta. Chiedo solo che il pacchetto degli emendamenti sui quali discutere sia relativo al lavoro.



PRESIDENTE

Sono quelli relativi al lavoro: presentati sia da lei sia dalla Lega Nord.
La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Proporrei la convocazione sia della I che della VII Commissione.



PRESIDENTE

Va bene.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 1 riprende alle ore 1,40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'emendamento n. 38/2) è stato ritirato.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Manteniamo il nostro emendamento e chiediamo che venga posto in votazione.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 38/3A), non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 19 voti favorevoli e 32 contrari.
38/3) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Foco, Bortolin Manica, Riba, Vindigni, Angeli, Peano, Saitta, Spagnuolo, Cavaliere Bertoli, Suino e Miglietti: il cap. 11100 è aumentato di L. 500.000.000 prelevando in diminuzione dal cap. 15950.
Tale emendamento è accolto dalla Giunta; lo pongo quindi in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 51 Consiglieri presenti.
39) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11100 "Assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o loro Consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 50.000.000 (cinquanta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11750 per una somma di pari ammontare.
40) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11100 "Assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o loro Consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 20.000.000 (venti milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14618 per una somma di pari ammontare.
41) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11100 "Assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o loro Consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 5.000.000 (cinque milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
42) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11100 "Assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o loro Consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
43) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11100 "Assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o loro Consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
Tali emendamenti si intendono preclusi.
43/1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: al cap. 11110 incrementare di L. 1.000.000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 15950.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 20 voti favorevoli e 32 contrari.
43/2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: al cap. 11110 incrementare di L. 1.000.0000.000 mediante riduzione di analoga entità dal cap. 10475.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 20 voti favorevoli e 32 contrari.
44) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11110 "Spese per l'attività formativa di cui agli artt. 7 bis e 7 ter (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Chiediamo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 44) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri E' respinto.
45) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11110 "Spese per l'attività formativa di cui agli artt. 7 bis e 7 ter (L.R. 18/10/1984 n. 55)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Anche per questo emendamento chiediamo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 45) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri si sono astenuti 18 Consiglieri E' respinto.
46) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11130 "Contributi ai Comuni che istituiscono i CILO e per il loro funzionamento (L.R. 3/9/1991 n. 48)" è incrementato di L. 50.000.000 (cinquanta milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11750 per una somma di pari ammontare.
47) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11130 "Contributi ai Comuni che istituiscono i CILO e per il loro funzionamento (L.R. 3/9/1991 n. 48)" è incrementato di L. 20.000.000 (venti milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14618 per una somma di pari ammontare.
48) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11130 "Contributi ai Comuni che istituiscono i CILO e per il loro funzionamento (L.R. 3/9/1991 n. 48)" è incrementato di L. 10.000.000 (dieci milioni).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 14720 per una somma di pari ammontare.
49) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11130 "Contributi ai Comuni che istituiscono i CILO e per il loro funzionamento (L.R. 3/9/1991 n. 48)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11595 per una somma di pari ammontare.
50) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: il cap. 11130 "Contributi ai Comuni che istituiscono i CILO e per il loro funzionamento (L.R. 3/9/1991 n. 48)" è incrementato di L. 1.000.000 (un milione).
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 11590 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Questa serie di emendamenti vuole incrementare il cap. 11130 "Contributi ai Comuni che istituiscono i CILO".
Mantengo tutti gli emendamenti, chiedendo di modificare il numero 46): invece di "50.000.000" scrivere "100.000.000" e correggere il capitolo di prelievo, che è "15950".
Su tutti chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Sosterremo l'emendamento n. 46), così come modificato dal Consigliere Rosso nei 100.000.000 in aumento per quanto riguarda i Comuni che istituiscono i CILO, con prelievo dal cap. 15950.
Pregherei la Giunta e principalmente l'Assessore Leo, che credo abbia profonda conoscenza del funzionamento dei CILO - anche se l'Assessore competente è Masaracchio - di considerare il lavoro svolto in tutto questo periodo, almeno nei Comuni che sono riusciti ad impiantare i CILO in modo serio e coordinato con il contributo e l'assistenza della Regione. Sono infatti riusciti ad attivare, su progetti elaborati all'interno dei CILO sull'occupazione giovanile, diversi miliardi di contributi CEE.
Ritengo che un finanziamento congruo sarebbe un'occasione da non perdere. Dovrebbe esserci anche un finanziamento in conto capitale, perch per poter impiantare dei CILO non bastano soltanto contributi per il loro funzionamento, ma è necessario aiutare i Comuni sotto il profilo dell'arredo e dell'impiantistica degli uffici stessi.
Non siamo in grado, in questo momento, di risalire al capitolo del conto capitale, ma almeno per quanto riguarda il funzionamento pregherei l'Assessore Masaracchio e il Presidente di accogliere questo emendamento perché i CILO hanno dato un grosso contributo in tutti i Comuni in cui si sono attivati.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 46) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 21 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 47) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 57 hanno risposto SI' 22 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 48) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 53 hanno risposto SI' 15 Consiglieri hanno risposto NO 34 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri E' respinto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che dopo dieci ore di illustrazione di emendamenti e di votazioni occorra fare il punto della situazione. Volevo sapere come si intende procedere con i lavori anche per le prossime settimane.



PRESIDENTE

Dopo la votazione dell'emendamento n. 50) faremo il punto della situazione.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 49) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 17 Consiglieri hanno risposto NO 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri E' respinto.
Si proceda alla votazione dell'emendamento n. 50) per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 17 Consiglieri hanno risposto NO 35 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri E' respinto.
A questo punto, come vogliamo organizzare i nostri lavori? Ne discutiamo in aula o convochiamo la Conferenza dei Capigruppo? Io posso andare quanto volete: spero che voi possiate sostenere la mia fatica - ed io sostenere la vostra.



MONTABONE Renato

Sono sicuro che riusciremo a farlo entrambi.



PRESIDENTE

Benissimo.
Allora, cosa facciamo? Siamo arrivati al 5% degli emendamenti: dico solo questo.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

In sede di Conferenza dei Capigruppo avevamo detto che saremmo andati avanti ad oltranza.
Io sono a disposizione dell'assemblea.



CAVALIERE Pasquale

Ad oltranza significa fin quando non finiamo gli emendamenti...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Signor Presidente, in sede di Conferenza dei Capigruppo, se non sbaglio, il Consigliere Ghiglia propose la seduta serale, notturna, ad oltranza... A questo punto, visto che è stato trattato solo il 5% degli emendamenti, e quindi è chiaro che non finiremo neanche domani anche se andassimo avanti tutta la notte. Dico solo che se la speranza è che la Lega vada a casa, tale speranza andrà delusa: la Lega non andrà a casa.
Però, siccome non mi pare che ci siano scadenze a breve termine sul provvedimento di bilancio, mi chiedo come mai la maggioranza non voglia - e sembra ci siano già stati episodi di stanchezza, un po' da parte di tutti prendere in esame gli emendamenti in maniera un po' più serena, con tranquillità. In ogni caso, se il Consiglio decide di andare avanti ad oltranza, che così sia: io, però, per oltranza non intendo che alle 5 si va a dormire, ma che si vada avanti tutta la notte, domani mattina...



PRESIDENTE

Sempre che sia garantito il numero legale!



ROSSO Roberto

Dipende da voi!



PRESIDENTE

Dipende da tutti.
Consigliere Rosso, cosa significa "prendere in considerazione con serenità gli emendamenti"? Abbiamo fatto una discussione che mi pare sia stata produttiva, per quanto riguarda un aspetto particolare del bilancio. Ci siamo chiariti, per cui non credo che si possano accusare le parti di essere state eccessivamente sorde.



ROSSO Roberto

Volevo solo dire che se dovesse passare l'opzione del "continuato ad oltranza", non so quanto si potrà rimanere lucidi.



PRESIDENTE

Allora lei faccia, per cortesia, delle proposte per rimanere lucidi! La parola al Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

Forse il collega Rosso voleva chiarire che determinati atteggiamenti non si tengono né per sadismo né per masochismo, ma perché la minoranza vi trova l'unica opportunità di tentare di portare avanti e vedere riconosciute, anche in parte, le istanze nelle quali crede e per le quali si batte. Il collega Rosso intendeva affermare che se si intende scontrarsi a muso duro, per la Lega va benissimo. Se un esame più sereno, da parte degli Assessori interessati, su determinati emendamenti e determinate richieste della Lega Nord, portasse ad una soluzione accettabile sia per la minoranza che li ha proposti sia per la maggioranza che li accetta, si tratterebbe, a nostro avviso, di una dimostrazione di buonsenso pur nelle diversità di opinione nelle quali ci troviamo. Se però si preferisce la linea del muso duro, noi non ci tireremo indietro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

L'ultimo intervento del collega Farassino potrebbe farci riflettere sull'opportunità di una riunione dei Capigruppo. Personalmente, non ho alcuna intenzione di imbattermi in scontri muscolari o di misurarmi con la stanchezza; però l'impegno dipende anche dal tipo di emendamenti che si devono discutere. Se si tratta di quelli, pur legittimi, ma strumentali ed ostruzionistici - come dichiarato dai rappresentanti della Lega stessa senza nasconderlo - perderemo del tempo, ma non ci stancheremo più di tanto nella discussione. Se, invece, si intendono discutere prioritariamente alcune questioni comprese in emendamenti dal contenuto serio, concordo con i colleghi che hanno chiesto che si faccia. Non sto parlando, ovviamente, a nome dei colleghi Capigruppo di maggioranza, ma a titolo personale ritengo che questa potrebbe essere un'opportunità di lavoro non solo per la maggioranza, ma anche per la minoranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Visto che tanto siamo già a prima mattina chiederei la sospensione della seduta per una ventina di minuti per poter riunire la maggioranza - e non solo i Capigruppo di maggioranza - e fare una valutazione più compiuta sui gruppi di emendamenti presentati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Se la procedura si incentra su una prova di forza fisica o di resistenza, si è già avuto modo di misurare lo stato di disponibilità della nostra duma, che può resistere da una parte e dall'altra. Mi pare però che anche per la maggioranza (ho l'esperienza di questi sei o sette anni) situazioni di questo genere non sono inedite. Tradizionalmente si sono risolte con il confronto politico. Personalmente, posso anche non condividere tutti i termini dei Regolamenti consiliari, tant'è, comunque che è nel loro ambito che si può muovere il comportamento sia della maggioranza sia dell'opposizione. D'altra parte, la maggioranza si renderà conto che la debolezza strategica, politica e metodologica del bilancio proposto, ci costringe ad un atteggiamento finalizzato ad ottenere alcune modifiche e disponibilità di tipo politico.
Se i Capigruppo hanno deciso di procedere ad oltranza, mi sfugge la ragione del tentare una strada diversa per risolvere il tipo di problema che abbiamo di fronte. La contabilità ci aiuta a capire che, di questo passo, probabilmente i giorni di discussione saranno molti. In ogni modo Presidente, non ho niente in contrario a che la maggioranza si riunisca non ritengo invece opportuna una riunione dei Capigruppo: oltre ad una certa soglia mi pare che ne vada della serietà dell'assemblea. Annibale non è alle porte, non ci sono scadenze! Abbiamo cercato di costruire attraverso il nostro apporto, ragionevolezza e serietà della riunione: non ci pare utile alle istituzioni far sapere in giro che siamo stati qui tutta la notte per discutere dieci emendamenti. Perdipiù, lasciando irrisolto un problema reso sempre più indistricabile ed irrisolvibile da un'assurda prova di forza fisica. Mi sembra difficile tornare indietro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, anche se con il muso duro - come dice il collega Farassino penso che dovremmo conservare un aspetto umano. Personalmente, sono un po' dubbioso sull'utilità di un confronto politico che ci porta a misurare con il "durometro" la durezza dei nostri muscoli. Inoltre, penso che vi sia anche un problema di rispetto dei diritti delle persone, che riguardano sia tutti noi, ma, soprattutto in questo caso, i dipendenti regionali. Abbiamo appena parlato di coordinamento degli orari: la legge dice che la Regione Piemonte riconosce e promuove i diritti di cittadinanza delle donne e degli uomini alla migliore articolazione dei tempi destinati all'attività lavorativa. Penso che un confronto politico anche duro debba essere comunque trattato all'interno di questi diritti. Molti di noi hanno ricevuto bollette che domani bisognerà pur pagare; bisogna dormire mangiare, aver cura delle persone malate, per chi le ha...



ANGELERI Antonello, Assessore regionale

Hai la memoria corta, Chiezzi, non ricordi più quando in Consiglio comunale, qualche anno fa, andammo fino alle 6 di mattina...



CHIEZZI Giuseppe

Qui non si parla di 6 del mattino, ma di oltranza. Le 6 del mattino sono comunque un termine e nei termini uno può...



(Interruzione dell'Assessore Angeleri)



CHIEZZI Giuseppe

Il mio discorso è nei confronti della cosiddetta oltranza, non sul termine, ma sull'assenza di un termine. Nutro forti dubbi su questo modo "Sansonesco" di procedere, sul mettersi a fare "braccio di ferro" per vedere chi resiste di più fisicamente - sia noi sia i dipendenti; mi sembra che un tale atteggiamento non porti ad alcun risultato, non sia dignitoso e non rispetti i diritti delle persone.
Chiedo quindi che si fissi un termine; se l'Assessore Angeleri ritiene che vadano bene le 6 del mattino, procediamo fino alle 6 o alle 7, basta che ci sia una regola, così come prescrive la nostra legge, per tutti. La nostra legge dice "per tutti"!



ANGELERI Antonello, Assessore regionale

Ma allora il rispetto c'era già.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Vorrei fornire qualche elemento al Presidente affinché possa assumere una decisione; credo infatti che competa prevalentemente al Presidente garantire un confronto il più utile possibile.
Per quanto riguarderà i prossimi emendamenti, dichiaro sin d'ora che a differenza di molti che abbiamo finora discusso, approvato o respinto interverremo per illustrarli, dato che non trattano interventi marginali.
Come Gruppo siamo dell'opinione di continuare il confronto: accettiamo la sfida della maggioranza, in modo particolare del Consigliere Ghiglia che ha detto di procedere ad oltranza.



GHIGLIA Agostino

O non ci senti o non capisci!



SAITTA Antonino

Consigliere Ghiglia, volevo solo ricordarti che i nostri emendamenti non sono stati presentati in questo momento, ma da tempo. Pensavamo che sugli stessi si fosse ormai costruita un'opinione della Giunta, del Presidente Ghigo, della maggioranza! Invece, non è stata espressa alcuna opinione. A questo punto, intendiamo condurre il confronto fino in fondo su ogni emendamento. Ci pare, questa, la strada più utile: finora, infatti abbiamo constatato che i pochi risultati per la comunità piemontese li abbiamo ottenuti attraverso un duro confronto e una dura opposizione spesso con emendamenti di carattere ostruzionistico. Essendo questa l'unica strada utile, intendiamo evidentemente continuarla; diversamente, decida il Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Personalmente, non soffro alcun disagio personale; per quel poco che riesco a ragionare, di solito mi trovo meglio di notte che di giorno. In ogni caso, comunque, la vicenda non l'ho capita sin dall'inizio. Siamo in sede di discussione del bilancio, che non è una cosa straordinaria o rispetto alla quale esistono delle scadenze; è discussione che avviene tutti gli anni. Quest'anno è stata annunciata da un Gruppo consiliare una serie molto ampia di emendamenti, alla quale se n'è aggiunta un'altra da parte delle forze di opposizione - e non solo. Alla Conferenza dei Capigruppo, rispetto all'annuncio della Lega della presentazione di mille emendamenti, la maggioranza - nella persona del Consigliere Ghiglia, in particolare, ma non solo - ha deciso due sedute di Consiglio e la prosecuzione dei lavori in seduta notturna. Ci siamo quindi attrezzati ad andare avanti in seduta notturna.
La domanda del Consigliere Cavaliere, più che legittima, fa riferimento, tutto sommato, a modalità organizzative, visto che abbiamo votato solo una cinquantina di emendamenti. Ripeto: siamo venuti qui preparati e disponibili ad andare avanti; detto questo, c'è stato un qualche elemento di perplessità rispetto alla nostra presenza politica in Consiglio. Come già rilevato dal Consigliere Chiezzi, sia il Presidente della Giunta regionale sia la Giunta regionale nel suo insieme non hanno ritenuto di dare una qualche valutazione sui vari pacchetti di emendamenti (scelta legittima, per carità): "Gli emendamenti li conosciamo: daremo una risposta uno ad uno". Dunque, la scelta della strada sine die è stata ulteriormente ribadita in aula dalla maggioranza e dall'esecutivo.
A questo punto, se si cambia impostazione politica e un Consigliere di maggioranza, chiunque esso sia, chiede una riunione di maggioranza, io non sono disponibile a starmene qui, in attesa di sapere, continuando il dibattito. Se la maggioranza ha bisogno di riunirsi, il Presidente del Consiglio, a mio avviso, dovrebbe sospendere la seduta; domani mattina la maggioranza, su sua decisione, ci illustrerà gli orientamenti di ordine politico sullo sviluppo del dibattito. Diversamente, restiamo qui sulla base di quanto la stessa maggioranza ci ha chiesto; d'altronde, era evidente che nell'arco di due giorni ed una notte mille emendamenti non si sarebbero mai potuti portare a conclusione.
Se la maggioranza cambia scelta politica, ripeto, invito il Presidente del Consiglio regionale a chiudere i lavori e a riaggiornarli a domani mattina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Penso ci sia un problema da evidenziare. Possiamo anche decidere relativamente a noi Consiglieri, di procedere ad oltranza, mettendo a prova la nostra capacità di resistenza; penso però che i dipendenti che lavorano per il Consiglio abbiano dei contratti e dei diritti che noi dovremmo garantire loro perché non siamo di fronte ad un terremoto né ad un'alluvione per cui c'è un'esigenza esterna che ridimensiona i diritti dei lavoratori; siamo di fronte ad un fatto molto più banale. Allora io credo che se decidiamo forme di organizzazione dei lavori come l'oltranza dobbiamo garantire che i lavoratori invece abbiano i loro turni di riposo e una rotazione al loro interno.



PRESIDENTE

Questo è già stato detto dal suo Capogruppo.



PAPANDREA Rocco

Faccio un'ulteriore considerazione. Non conosco specificamente il contratto di lavoro dei dipendenti pubblici, ma conosco quello dell'industria, che obbliga per legge l'interruzione dopo otto ore. Mi accerterò delle norme che regolano l'orario dei dipendenti regionali; credo che un ente pubblico non solo non possa violare i contratti di lavoro, ma anche che, nel caso, possa addirittura essere denunciato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Non vedo perché non si possa seguire l'invito del mio Capogruppo Ghiglia, o del Capogruppo Montabone, alla luce di un complessivo giudizio sul merito dell'oltranza. Credo che tutti noi si abbia un compito ben preciso, che ci porta giorno dopo giorno ad essere presenti e vigili parlo soprattutto per il Presidente e per gli Assessori. Sappiamo tutti qual è la mole di lavoro che ci attende.
Se fosse solo una questione di resistenza fisica, ricordo che esistono anche il sabato e la domenica! Però cambiare il giorno con la notte per dei non nottambuli, come credo siamo tutti, ritengo sia cosa sulla quale meditare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Considerata la disponibilità che tutti quanti hanno mostrato sembrerebbe che non ci siano problemi ad andare avanti nella discussione del bilancio.
A nostro parere, in ogni caso, si rende necessaria in questo momento una breve sospensione per una riunione dei Capigruppo o della maggioranza con la Giunta, per valutare le possibilità di organizzazione dei lavori tenuto conto delle considerazioni fatte in precedenza dal Consigliere Rosso e dal Consigliere Riba.
Lascio alla valutazione del Presidente la sospensione temporanea oppure definitiva della seduta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Solo per aggiungere una considerazione a quanto diceva il collega Ghiglia. La decisione dei Capigruppo sulla seduta ad oltranza aveva fatto riferimento, comunque, a degli orari. La seduta ad oltranza ha senso se vi sono delle scadenze, oppure se si ritiene possibile terminare i lavori. Se si suppone, entro sette/otto ore, di riuscire a smaltire gli emendamenti l'oltranza ha un senso; se dopodomani vi fosse una scadenza importante avrebbe senso; diversamente, credo non ne valga la pena.



PRESIDENTE

Riassumo i dati della questione, indipendentemente dal cammino che vogliamo seguire tutti quanti.
Credo che si debba fare un passo indietro, riportandoci alla discussione sul provvedimento di legge "La Camera delle Regioni". In quell'occasione c'è stata una dichiarazione molto formale da parte della Lega, se non erro, in cui palesò l'intenzione di presentare mille emendamenti sulla base di una scarsa attenzione politica ai postulati che la Lega stessa aveva evidenziato. Personalmente, lo ricordo molto bene. In seguito, c'è stata la Conferenza dei Capigruppo, nella quale credo nessuno abbia inteso flettere i muscoli per verificarne forza e durezza, ma dove si è preso atto della situazione in maniera estremamente normale e si è ipotizzato un cammino che avrebbe dovuto avere una scansione - mi pare che oggi non sia più possibile, a meno che non ci siano dei ripensamenti temporale di tre giorni, valutate anche le due sedute notturne.
Stamani il Presidente, nel terminare il proprio discorso, ha dato disponibilità molto ampia - richiamata e ricordatagli dai Consiglieri della minoranza - a prestare la massima attenzione agli emendamenti che dalla minoranza, per quanto concerne il problema del lavoro, sarebbero stati posti.
Avendo seguito l'excursus della nostra discussione non credo possa essere ravvisabile un atteggiamento blindato da parte della Giunta; è vero, quanto dice, collega Saitta, ovvero che la Giunta, sia pure nell'ambito dei cinquanta emendamenti esaminati, avrebbe potuto assumere una posizione di forza: non c'è stata. Prendiamone atto.
Ora, siccome il clima è di grande correttezza, non credo che si possano disacerbare i toni e fare dichiarazioni di guerra.
Nei confronti della Lega, credo che il Presidente e la Giunta non siano assolutamente alieni dall'esaminare gli emendamenti politicamente rilevanti. Lo stesso Presidente del Gruppo della Lega, Rosso, ha detto che i suoi emendamenti sono in parte ostruzionistici - e mi spiace che alcuni Gruppi della minoranza li abbiano voluti cavalcare, al di là dell'esiguità della loro sostanza - e in parte emendamenti di rilevanza politica.
Poiché a me è parso che non ci sia alcuna volontà di emarginare qualunque emendamento dallo spessore politico dalla valutazione e dalle risultanze conclusive della Giunta, non credo che la posizione che si è palesata in quest'aula possa essere riportabile ad un muro contro muro: questo non c'è! Mi richiamo innanzitutto alla responsabilità della Lega nel senso che la Lega deve precisare...



SPAGNUOLO Carla

Questo non è il suo ruolo, Presidente!



PRESIDENTE

Valuto le parole che sono state dette. Se volete farne un fatto formale, ribadisco la mia possibilità di valutare quanto è stato detto: sono stato anch'io testimone. Non era neanche nel mio ruolo, un momento fa cercare di trovare una soluzione per la parte relativa agli emendamenti sull'occupazione. Ma la Lega ha dichiarato in quest'aula di aver presentato degli emendamenti chiaramente ostruzionistici ed altri di carattere politico. Lo voglio ricordare, perché coloro che devono decidere in merito a questi emendamenti sappiano quali sono i termini della questione.
Non intendo assolutamente occupare il campo di nessuno.
D'altra parte anche lei, Consigliera Spagnuolo, si è trovata in queste situazioni e le ha mediate con la sua capacità e la sua esperienza, dando anche degli impulsi politici molto precisi quando, per esempio, il Consigliere Chiezzi od altri dell'opposizione uscivano dall'aula. Lo ricordo molto bene. Anch'io ho un po' di memoria.
Credo quindi che, al di là delle dichiarazioni che farà il Presidente se noi troviamo una soluzione di composizione, possiamo anche contingentare i tempi, rispettare il diritto dei lavoratori e rispettare il diritto naturale che è di ciascuno di noi. Non ci sono opposizioni da parte mia per carità. Riterrei opportuna la possibilità, per la maggioranza, di trovare od intravedere una soluzione, relativamente al prosieguo dei lavori, nel corso di pochi minuti. Credo che questo possa facilitare la serenità di tutti e anche la possibilità di intravedere la conclusione di un iter comunque molto complesso.
Pregherei il Presidente della Giunta di voler fare le considerazioni che ritiene opportune.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi ha fatto piacere sentire da parte del Consigliere Riba alcune considerazioni sui Regolamenti che sovrintendono i lavori di questa assemblea. Anch'io mi permetto di fare un riferimento a regole che non condivido, ma che comunque ci sono e accettiamo.
Ritengo che la disponibilità che abbiamo fornito, come Giunta nell'approfondire e valutare gli emendamenti che sono stati presentati debba rappresentare comunque un elemento di riflessione da parte dei Consiglieri dell'opposizione, perché il caso relativo ai 4 miliardi e mezzo e ai 2 miliardi che abbiamo destinato su un capitolo così importante come quello dell'occupazione e del lavoro, sta a significare che c'è la volontà che io del resto ho espresso nella mia relazione di apertura - di valutare con attenzione gli emendamenti dell'opposizione su temi così strategici e importanti per la nostra Regione.
Ritengo che dopo - come ha detto il Consigliere Cavaliere dieci/dodici ore di Consiglio debba essere concessa alla maggioranza la possibilità di convocare una riunione per valutare politicamente i blocchi degli emendamenti e conseguentemente chiedere all'opposizione una successiva riunione dei Capigruppo per valutare, attraverso delle considerazioni di carattere politico, il prosieguo dei lavori.
Nel caso in cui si verificasse una sinergia, un punto di incontro, si potrebbe tranquillamente sospendere la discussione degli emendamenti e riprenderla domani mattina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Ho chiesto la parola perché intravedo difficoltà a capirci sui termini e sulla discussione in atto.
Non ritengo che il nostro Gruppo, il centro-sinistra, la minoranza abbiano strumentalizzato parte degli emendamenti. Ci siamo accalorati maggiormente nella discussione per far sì che la maggioranza sia conseguente ai suoi pronunciamenti - mi riferisco al pacchetto-lavoro.
Quando è stata decisa la seduta notturna - poi diventata ad oltranza nella mente dei vari Consiglieri o dei Capigruppo vi era forse la consapevolezza che, arrivati ad un certo punto del giorno o della notte, si intravedesse, o si potesse intravedere, una conclusione dei lavori in un arco temporale ragionevole. A me non pare possibile a questo punto, senza una riunione di maggioranza, o di minoranza, o dei Capigruppo, ragionare con un po' di concretezza. Se a quest'ora del mattino abbiamo discusso cinquanta emendamenti, non è pensabile terminare la discussione di tutti gli altri emendamenti alle 7 o alle 8 del mattino.
Dovremo tutti prendere consapevolezza che è il momento di sospendere i lavori e di riconvocarci ad un'ora consona domani mattina, ovvero fra sette/otto ore. Nel frattempo, si riuniranno tutti i Gruppi di maggioranza di minoranza e le Commissioni per cercare di facilitare i lavori in aula.
Non riesco a capire la necessità di proseguire ad oltranza; per noi non ci sono problemi a proseguire i lavori, anche perché chi dovrà garantire il numero legale - lo vogliamo ricordare, se per caso non fosse chiaro, così sveliamo grandi segreti... - è la maggioranza. Come Gruppo ci stiamo organizzando in turni di presenza in aula e per garantire gli interventi necessari per chiarire i nostri emendamenti.
A questo punto, sommessamente, dico che ci pare il momento di chiudere i lavori per poter ragionare con maggiore tranquillità dopo una ragionevole pausa di riposo.



PRESIDENTE

Visto che ormai non si parla più di oltranza, di ostruzionismo, ecc.
mi pare che quanto proposto dal Consigliere Foco possa essere accettato.
Lei, Consigliere Ghiglia, mantiene la sua proposta di sospensione?



GHIGLIA Agostino

Sì, la manteniamo.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 3 riprende alle ore 3,15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Come di consueto, c'è stata una riunione, richiesta ufficialmente, c'è stata una sospensione che il Presidente del Consiglio ha ritenuto di accordare, si è riunita la maggioranza: noi vorremmo sapere dalla maggioranza, dal Presidente della Giunta, qual è l'esito di questa riunione di carattere squisitamente politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Finora abbiamo discusso e votato il 5% degli emendamenti presentati; di fronte abbiamo dieci/quindici giorni di lavoro; perché dobbiamo lavorare di notte? Tutti i giorni veniamo in Consiglio per quattro o cinque ore, fra quindici giorni avremo finito. Se non ci sono scadenze, perché dobbiamo lavorare di notte?



PRESIDENTE

Ci siamo riuniti ad adiuvandum, non per fare dichiarazioni di guerra n per esasperare...



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, lei è il capo della maggioranza? Faccia parlare il capo della maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Nell'ambito di questa riunione è emersa la volontà - del resto l'avevo già espressa nel mio precedente intervento - di continuare i lavori per un'oretta.
Mi sembra che dagli interventi fosse stata criticata la posizione ad oltranza e che fosse stato chiesto, anche dal Consigliere Cavaliere, un termine. Ritengo logicamente di poter addivenire a questa richiesta e di porre come termine un'ora di lavoro sugli emendamenti presentati.
Nell'ambito di questa oretta di ulteriore lavoro, ritengo, in sede separata, di poter approfondire determinate questioni di carattere politico che potrebbero essere propedeutiche ad iniziare il lavoro di domani con tempi e prospettive che possano far intravedere la possibilità di gestire i lavori dei giorni successivi in maniera meno esasperata di quanto è stato per i giorni di ieri e di oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Prendiamo atto delle dichiarazioni del Presidente, che però mi sembra creino difficoltà ed imbarazzi. Non riesco a capire l'utilità del protrarsi di un'ora dei lavori; se il Presidente ritiene che gli serva un'ora per sviluppare incontri separati, mi pare che metodologicamente l'ipotesi non possa neanche essere presa in considerazione.
Da parte nostra è stato mantenuto un comportamento conseguente alle scelte imposte, come calendario dei lavori, dalla maggioranza. Se la maggioranza si è invece resa conto che la prosecuzione dei lavori non promuove alcuna soluzione positiva, anzi, rischia solamente di imporci di andare avanti per 15 giorni, ribadisco l'ipotesi e la proposta che si sospendano i lavori; domani i Gruppi, se ritengono, potranno riunirsi e mettere in campo le iniziative politiche e formali necessarie per l'ordine dei lavori, come, per esempio, la riunione dei Capigruppo. Questo naturalmente, nella tarda mattinata, per poter riprendere nel pomeriggio con qualche elemento di novità.
Riterrei assolutamente inopportuna, e comunque da parte nostra inaccettabile, una prosecuzione dei lavori che consenta di intavolare una procedura parallela: questo, oltretutto, sarebbe assolutamente inconsueto e lesivo del nostro comportamento, che è stato sempre lineare ai sensi delle procedure.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi stupisco, Presidente, che lei abbia dato - dia - in qualche modo copertura a passaggi poco istituzionali della vicenda. Abbiamo trattato una cinquantina di emendamenti; si tratta di capire come proseguire. Se la Giunta intende ragionare circa il contenuto di parti degli emendamenti lo faccia nella sede opportuna, nella Conferenza dei Capigruppo, dove verranno affrontate le questioni che certamente interessano chi propone gli emendamenti, soprattutto quando essi non sono ostruzionistici.
Nella riunione dei Capigruppo non abbiamo deciso la seduta ad oltranza ma la seduta notturna. Ricordo bene quanto disse il collega Ghiglia: "Andremo avanti fino alle tre/tre e mezza". Abbiamo deciso la seduta notturna, non la seduta ad oltranza. Dopodiché, visti gli atteggiamenti dichiaro l'apposizione tecnica della mia firma a tutti gli emendamenti della Lega - ed andiamo avanti ad oltranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Il Presidente Ghigo ha detto, in sostanza, che la maggioranza intende avere dei colloqui con i Gruppi consiliari in merito alla gestione degli emendamenti al bilancio.
Il mio Gruppo prende atto di questa proposta, che però deve trovare una forma congrua per esplicarsi. Dato che il disegno di legge è in aula, e dunque non è più della Giunta, ma del Consiglio regionale, il provvedimento, e tutto quanto ad esso relativo, si discute in aula o alla Conferenza dei Capigruppo o, se credete, in Commissione. Non ci sono altre sedi fuori da queste. Quindi, o restiamo tutti in aula e ne discutiamo tutti insieme o convochiamo una riunione dei Capigruppo per sentire le proposte della maggioranza o rinviamo in Commissione.
La quarta ipotesi, quella dei colloqui, può avvenire a Consiglio chiuso. Il Consiglio è fermo, l'aula non lavora; bene: quando il Consiglio è fermo ogni Gruppo politico avvia le iniziative politiche che crede. Non è accettabile, per noi, una procedura che preveda che qualcuno di noi esca in corridoio - mentre altri lavorano in aula - per discutere non si sa bene con chi.
Se il Presidente della Giunta intende fare questo, si sospenda il Consiglio ed inizi, con chi crede, dei colloqui per risolvere il problema.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo, a questo punto, che sia meglio proporre una sospensione e convocare la Conferenza di Capigruppo domani mattina per poi riprendere il dibattito in aula consiliare.
La mia voleva essere una soluzione di mediazione, per permettere di procedere ancora un pochino nei lavori. A malincuore - speravo che questa mia richiesta, in relazione alla disponibilità che in genere io dimostro potesse essere accolta - rimando il percorso che ho delineato a domani e mi rimetto alle indicazioni del Presidente del Consiglio per quanto riguarda la convocazione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Potremmo convocare la Conferenza dei Capigruppo alle ore 12 e alle ore 13 la riunione del Consiglio.


Argomento:

Interrogazioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 3,21 del 6/2/1997)



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