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Dettaglio seduta n.75 del 20/02/87 - Legislatura n. IV - Sedute dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARCHIARO


Argomento: Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 123: "Istituzione del Parco naturale del Monte Fenera" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 123: "Istituzione del Parco naturale del Monte Fenera", di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA Intervengo per sottolineare l'attenzione portata su questo specifico problema dalla II Commissione, la quale da tempo (e in questo senso mi rivolgo alla Presidenza del Consiglio) aveva chiesto di organizzare l'esame istruttorio degli atti attinenti a decisioni di carattere territoriale e di organizzarli in modo da essere essa stessa investita. Fra le sue competenze c'è appunto quella di prendere in esame gli aspetti territoriali dei piani settoriali. La richiesta che facemmo era riferita alle decisioni riguardanti i parchi, che sono il dato più qualificante, in un momento in cui i problemi della difesa o della salvaguardia dell'ambiente sono oggetto di discussioni e di ordini del giorno.
Devo richiamare il fatto che abbiamo dovuto richiedere specificatamente di esprimere un parere essendo a conoscenza della discussione in corso nella VII Commissione sul Parco naturale del Monte Fenera. Credo che l'attenzione con cui la II Commissione considera le decisioni territoriali in particolare quelle significative e qualificanti come queste, richieda che essa non debba rincorrere gli atti e i documenti che sono in discussione, ma debba riceverli direttamente dalla Presidenza del Consiglio. Noi abbiamo chiesto di poter esprimere un parere sul Parco del Monte Fenera perché siamo stati interessati da gruppi ambientalisti e naturalisti della zona che ci chiedevano di intervenire poiché era in corso una decisione che si era espressa, attraverso la procedura del confronto democratico di cui ieri ha parlato il collega Ala nella sua relazione, per una limitazione territoriale rispetto a quella che oggi viene presentata.
L'attenzione della II Commissione ha consentito di dare un contributo all'esame e al processo di formulazione delle decisioni e di giungere alla perimetrazione che oggi approveremo.
Questa perimetrazione presenta ancora elementi non soddisfacenti. Ci sono parti che hanno le stesse caratteristiche di quelle incluse nell'area parco e che potrebbero motivatamente essere incluse. La collaborazione tra la II e la VII Commissione ha comunque già dato frutti positivi.
Ribadisco alla Presidenza del Consiglio di tenere, presente nella distribuzione degli atti il ruolo che deve svolgere la II Commissione sugli aspetti territoriali dei vari problemi settoriali.
Un'altra ragione per cui intervengo è in parte stimolata dall'intervento di ieri sera del collega Marchini che ci ha posto in guardia rispetto ad una politica di difesa ambientale operata attraverso l'intervento della legge sui parchi che si limiti a salvaguardare le aree che non sono state attaccate dagli sviluppi antropici. Condivido quella preoccupazione perché penso che la politica dei parchi debba essere oculata, che riguardi alcune aree e non tutto il territorio. Una politica di salvaguardia estesa a tutto il territorio deve trovare altri strumenti ad esempio quelli territoriali urbanistici o altri introdotti dalla legislazione nazionale. Per salvaguardare il territorio non necessariamente bisogna costituire dei parchi, i parchi devono essere costituiti in luoghi singolari ed opportuni. Dove ci sono ragioni naturalistiche, ambientali o culturali credo si debbano prendere in considerazione le relazioni sociali culturali, di uso che ovunque esistono fra gli ambienti naturali e gli ambienti abitati. Quindi sotto questo profilo - sono propenso ai parchi che includono, là dove ci sono queste integrazioni tra ambiente naturale e insediamenti abitati, anche gli insediamenti abitati; evidentemente sottoponendo la politica dei parchi a quelle tipologie di intervento, di salvaguardia, di vincolo che sono previste nella nostra legge quadro.
Credo si debba rivedere il problema del Lago di Viverone per introdurre un'articolata politica di salvaguardia, non solo sullo specchio d'acqua non solo sull'area umida, ma sul contesto complessivo, ivi includendo anche gli insediamenti rivieraschi che avranno possibilità di trasformarsi.
L'atteggiamento di salvaguardia dovrà essere quello di convertire gli aspetti negativi che gli insediamenti sviluppati spontaneamente hanno determinato.
Sono convinto che questa legge debba andare avanti così. Vedremo poi quali saranno i problemi, che evidentemente esistono perché ci sono insediamenti architettonici significativi, ci sono frazioni che possono essere elementi qualificanti e significativi dal punto di vista dell'insediamento tradizionale e spontaneo. Considero importante però che la legge vada avanti così, anche se non include gli aspetti architettonici e le aree di insediamento abitativo di cui parlavo.
Forse non teniamo sufficientemente presente che uno degli elementi positivi della politica dei parchi è quello della loro funzione formativa anche se ancora limitata, ancora non diffusa e non sistematica. Sono state realizzate delle vere e proprie strutture adatte a funzionare come centri didattici per la popolazione ed in particolare per le scuole: è il caso della Mandria, della Valle Pesio e quello ancora più significativo dell'Orsiera - Rocciavrè. Gli stessi capanni di alcune zone, vedi la Garzaia di Valenza o le Lame del Sesia, costituiscono delle strutture di laboratorio formativo - didattiche in particolare per le scuole. Gli stessi musei allestiti all'interno dei parchi (richiamo quello che è in allestimento alla Garzaia di Valenza) costituiscono degli strumenti per l'attività e la formazione scolastica. Questo aspetto è estremamente importante.
La tensione che ci ha indotto a intervenire e ad estendere la politica dei parchi nasce anche dal fatto che nel passato non c'è stata una cultura naturalistica ambientale. La funzione didattica quindi per una formazione culturale, soprattutto verso i giovani e verso le scuole,mi sembra estremamente importante per avere in futuro una condizione culturale e sociale di base di per sé attenta ai problemi dell'ambiente su tutto il territorio.
Qualcuno potrebbe chiedersi: "Perché quel cocuzzolo di 900 metri sul livello del mare un po' più alto delle colline circostanti costituisce oggetto di attenzione per un parco?" L'emergenza di quel rilievo, anche se dal punto di vista morfologico ha una singolarità che possiamo trovare sulle colline e in molte altre zone, pur essendo una singolarità degna di attenzione, costituisce sotto il profilo della sua conformazione, della sua struttura geologica, dell'evoluzione che ha subito nei tempi, oggetto di studio e di attenzione per capire in che mondo viviamo e quali sono gli elementi e i parametri dell'ambiente che influiscono sulla vita, che hanno influito sulla storia dell'umanità e delle comunità locali.
Nella relazione del collega Ala si legge che quelle rocce sono calcaree e dolomitiche e di qui deriva il fatto che attorno a quel rilievo per effetto dell'erosione carsica ci sono sette grotte e che, connessa alla situazione geologica, c'è una flora che ha particolari singolarità, che nelle grotte sono state rinvenute brecce ossifere di eccezionale valore paleontologico per i reperti di fauna calda (è citato il rinoceronte e il leone delle caverne) e di fauna fredda (l'orso delle caverne e altri mammiferi). Quella zona ci dà testimonianza delle varie situazioni ambientali che in periodi preistorici l' hanno interessata, ci fa leggere le varie glaciazioni e le presenze di vita biologica che si sono determinate.
Questi aspetti sono di estremo interesse e di per sé giustificherebbero l'attenzione particolare che viene posta. Una zona come quella è un campo naturale di interesse per tutte le scuole, le quali non dovrebbero soltanto fermarsi ad una cultura libresca astratta, spesso facilmente dimenticabile.
E' importante costituire quel parco e farlo vivere a difesa dell'ambiente sotto il profilo estetico, sotto il profilo della sua conformazione e della sua vegetazione; renderlo agibile alle visite, che non siano distruttive ma di osservazione, quindi molto attente e caute rispetto all'ambiente organizzare una gestione del parco legandosi con le strutture scolastiche e stabilendo rapporti con altre strutture di carattere ricreativo, , ad esempio quelle sindacali, affinché possa davvero attuarsi un rapporto con il parco di carattere formativo e culturale.
Per queste ragioni, pur avendo considerazione delle osservazioni di Marchini, è importante che il Parco del Monte Fenera venga approvato così com'è, con un'area circostante di salvaguardia attorno allo stesso Monte Fenera. Verificheremo successivamente se modificarne i confini, se ampliarli, se far crescere attraverso questa prima istituzione le ragioni stesse di un migliore aggiustamento.
In questo trovo la giustificazione anche per dire, dissentendo da Marchini, che la politica sui parchi deve procedere. Ci sono altre zone del Piemonte con caratteristiche analoghe.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rivalta ha posto un problema alla Presidenza, e la Presidenza ne prende atto. Ci rendiamo conto dell'esistenza di tali esigenze. C'è una questione relativa alla ripartizione delle competenze tra le otto Commissioni che evidentemente non attiene alla Presidenza.
L'orientamento è di non fare doppie assegnazioni alle Commissioni se non per quanto riguarda l'esame che per Statuto deve fare la I Commissione per le parti inerenti la spesa.
Visto che la VII e la II Commissione devono esaminare questioni che si intrecciano, segnalerò la richiesta del Consigliere Rivalta.



PRESIDENTE

RIVALTA



PRESIDENTE

Mi consenta, Presidente, di precisare che c'è collaborazione e non antagonismo tra la II e la VII Commissione. Probabilmente occorre fare in modo che vi sia tra le due Commissioni un'informazione ufficiale indispensabile affinché si attui una giusta collaborazione.



PRESIDENTE

Le assicuro che cercheremo di risolvere questi problemi. Ripeto per che se non c'è una formale doppia assegnazione almeno in sede consultiva l'iter deve essere diverso.
La parola all'Assessore Bianca Vetrino per la replica.
VETRINO, Assessore ai parchi Desidero ringraziare i Consiglieri intervenuti, in particolare i colleghi Ala, Acotto, Nerviani, Marchini e, questa mattina, il Consigliere Rivalta. Mi compiaccio che si sia svolto il dibattito in aula, data la tendenza a darli superati nel caso di argomenti licenziati all'unanimità in Commissione. A ritroso devo dire che sarebbe stato un peccato se questo d.d.l. fosse passato senza le necessarie osservazioni, integrazioni e critiche. In questo senso, pur ringraziando il Consigliere Ala che è stato relatore in extremis essendo assente il Consigliere Croso, mi rammarico che abbia voluto dar per letta la sua relazione che per la puntualità con la quale è stata predisposta meritava di essere considerata.
Il Consigliere Rivalta nel suo intervento ha ripreso gli aspetti che trattano le peculiarità archeologiche, storico-ambientali e naturalistiche della zona. La relazione era anche apprezzabile perché dava con una puntualissima cronologia tutti i passaggi di discussione che il d.d.l.
aveva provocato all'interno della VII Commissione, la quale aveva sentito la necessità di interessare la II Commissione per le implicanze di carattere territoriale che valgono non solo per il Parco del Monte Fenera ma anche per tutti i parchi che vengono a collocarsi sul nostro territorio.
Il parco interessa circa 30 kmq, ha coinvolto molti Comuni e sarebbe stato interessante se il relatore avesse approfondito e osservato con maggiore attenzione questi aspetti anche in aula.
Il d.d.l. presentato dalla Giunta 1'11/6/1986, che riportava la perimetria di massima di parco indicata dalla deliberazione del Consiglio regionale del marzo 1985, rileva una differenza rispetto al testo che è presentato oggi all'aula: è una differenza non sostanziale soprattutto rispetto ai tempi entro i quali si andrà a regolamentare l'area. Mentre la Giunta prevedeva un d.d.l. che indicava l'intera area a parco, ciò che viene sottoposto oggi all'attenzione del Consiglio definisce come parco naturale l'area del Monte Fenera, nella quale addirittura ci sono le caratteristiche per farne un'oasi di carattere archeologico - ambientale, e un'area circostante il Monte Fenera che va da est a sud, che è stata classificata come zona di salvaguardia o pre-parco, il che vuol dire che la classificazione e la puntuale delimitazione di quest'area avverrà in presenza del piano dell'area stessa.
Come sapete il processo di pianificazione di un parco è fatto di diversi momenti. Ci sono ulteriori passaggi sui quali occorrerà ritornare in seguito.
I confini dell'area parco sono stati in parte modificati perché alcuni Comuni hanno richiesto il loro inserimento; altri Comuni, dopo momenti di ansia e di angoscia, hanno accettato alla fine di essere inseriti. Credo che oggi la Giunta, che è rimasta peraltro neutrale nei momenti di consultazione, di approfondimento, di inserimento e di verifica di tali delimitazioni, possa ritenersi soddisfatta di come il d.d.l. giunge in aula e non abbia che da auspicare che esso venga approvato affinché possa iniziare il successivo momento della stesura del piano dell'area.
Inizialmente ci sono state delle contestazioni. Credo che in un momento come questo sia giusto tener conto che la delimitazione di un parco non viene sempre accettata con il sorriso da parte degli Enti locali, in particolare dai Comuni che dovranno sottostare ai vincoli dei parchi. I timori dei Comuni sono riconducibili (sotto questo aspetto hanno senso le consultazioni che danno l'opportunità di chiarire e spiegare il contenuto preciso delle nostre disposizioni) al fatto di dover sottostare a una doppia procedura di autorizzazione, in presenza anche della legge n. 431 che per queste zone obbliga ad alcune autorizzazioni.
Sono consapevole che le autorizzazioni vengono rilasciate con iter estenuanti e frustranti per i cittadini. Ne sono a conoscenza perché il Servizio che si occupa di questo è organizzato all'interno del mio Assessorato. D'altra parte i Consiglieri conoscono le difficoltà operative determinate dal maggior cumulo di pratiche pervenute alla Regione per effetto della legge n. 431, in particolare dell'art. 1.
Convengo con questa preoccupazione dei Comuni. Ma è proprio il disegno di legge di subdelega - mi spiace non ci sia il Consigliere Acotto che aveva espresso relativamente a questo argomento un problema specifico - che potrà risolvere questi problemi. La subdelega riguarderà anche i parchi con i piani vigenti, dove l'autorizzazione verrà fornita dall'autorità comunale contestualmente alla concessione edilizia. So che c'è attorno a questa legge molta attesa.
Nell'affrontare questa materia ci siamo resi conto della sua delicatezza ed importanza, non tanto per quanto riguarda la subdelega ma nel momento in cui andranno a regime i piani urbanistici territoriali cui stiamo attribuendo la valenza paesistica, per quanto riguarda la tutela ambientale e i piani paesistici.
' E' vero che la legge urbanistica regionale prevede la predisposizione dei piani paesistici, ma dobbiamo ancora definire che cos'è un piano paesistico, chi lo fa, chi si autorizza, come si approva. Ci è parso giusto approfittare di questo momento per considerare la materia nella sua interezza e per uscire con un disegno di legge che nella situazione attuale abbia la possibilità di cogliere tutte le carenze esistenti per adeguare la nostra legislazione ai dettami della legge n. 431 e nello stesso tempo per snellire talune procedure attraverso la subdelega.
Credo che su questa base i timori dei Comuni vengano definitivamente chiariti. La loro richiesta, che originariamente era subordinata all'entrata del parco ove ci fosse maggior snellezza nelle procedure, è stata esaudita.
Chi conosce la cartografia o chi conosce dal vivo il parco sa che comprende numerosi centri abitati. Ritengo che siano stati compresi i vantaggi che derivano dall'inclusione dei centri abitati nel parco. Proprio le frazioni che sotto il profilo architettonico sono borghi molto interessanti con testimonianze archeologiche potrebbero trarre sicuri vantaggi dall'inclusione nell'area del parco, potendo accedere a programmi e finanziamenti per la sistemazione, il recupero e la promozione dei beni dell'area.
Ritengo che la proposta avanzata sia soddisfacente per quelle popolazioni, pur tenendo conto che qualche riserva mentale qualcuno continua a mantenerla e qualche timore e difficoltà sussistono. Ma con il piano dell'area e soprattutto con il disegno di legge che introduce il concetto di salvaguardia per una buona parte, i Comuni che hanno gli strumenti approvati, confezionati ai sensi della legge n. 96, fino all'approvazione del piano non hanno bisogno di autorizzazione. Ritengo che queste assicurazioni possano essere date e che quei Comuni possano ritenersi soddisfatti dell'esito delle loro consultazioni.
C'è una differenza abbastanza interessante per quanto riguarda la composizione del Consiglio, il quale non solo aumenta di numero perché ha dovuto garantire la rappresentanza dei Comuni che originariamente non erano previsti nel piano presentato dalla Giunta, ma anche perché comprende un rappresentante del Consorzio boschivo Terrieri - Arlezza - Castagnola organismo di volontariato pluricentenario, che potrà dare nell'ambito del Consiglio un contributo di conoscenza, di testimonianza e di esperienza sicuramente interessanti ed utili.
Ritengo di dovere una risposta al Consigliere Marchini, il quale nel rivolgersi in particolare alle associazioni ambientalistiche e naturalistiche ha inteso sollecitare la Giunta su questo problema. Egli afferma che qualsiasi progetto ambientale ha una sua valenza se si colloca nell'ambito di una politica. Per quanto riguarda la tutela ambientale si tratta di una politica che nella nostra Regione ha già conseguito dei brillanti risultati non soltanto sotto il profilo della quantità, ma anche sotto quello della qualità. Evidentemente sotto quest'ultimo profilo ci sono diverse situazioni, alcune forse non di completa soddisfazione, lo dico pubblicamente. Continuo a non vedere insediato il Consiglio di amministrazione delle Capanne di Marcarolo e questo è un grave danno per quelle comunità perché tra l'altro non hanno la possibilità di usufruire dei finanziamenti previsti per i parchi. Sulla qualità quindi avremo modo di ridiscutere.
Per quanto riguarda la quantità, e per certi aspetti anche la qualità credo che dobbiamo essere soddisfatti. Sono passati molti anni da quando nel 1975, relatore Zanone, la politica dei parchi ebbe avvio. Una politica dei parchi è stata espressa oggi, questa politica va aggiornata alla luce della nuova situazione e dell'esperienza acquisita in dieci anni.
Questa politica chiaramente individuata nel Piano regionale di sviluppo era già stata chiarita negli indirizzi politici e programmatici della Giunta e viene approfondita nel Piano di sviluppo e segnatamente nel piano pluriennale di attività e di spesa. Questa politica viene oggi individuata nella valorizzazione e nello sviluppo degli elementi qualitativi di rilevanza ambientale, ma anche economica e sociale, che esistono in un parco. Questo significa che oltre agli interventi nel territorio che consentono lo sviluppo dell'utilizzo delle aree, sia scientifico, didattico o turistico, nel completamento del disegno di pianificazione territoriale ambientale e naturalistico previsto della legge, occorrono interventi che tengano conto anche delle realtà socio-economiche dei territori interessati alla salvaguardia. Siamo una Regione d'Italia che può candidarsi ad un confronto con le regioni europee.
L'area deve essere individuata dall'Ente locale, ma deve essere anche vissuta dalla gente come fonte di reddito per le popolazioni locali. E' un aspetto che dobbiamo considerare, quindi favorendo il contenimento dello spopolamento di alcune aree, soprattutto montane, e come elemento non contrastante ma complementare delle attività agricole, pastorali e forestali, che sono ancora presenti e che dovranno divenire oggetto di interventi di salvaguardia sempre più attiva.
Ritengo anche necessario, e ciò soprattutto per il conseguimento delle finalità squisitamente scientifiche che i parchi e le riserve devono assolvere in stretta aderenza agli obiettivi della legge, un costante rapporto con le istituzioni culturali, con le Università,' con gli istituti specializzati, con il mondo culturale e scientifico nel suo complesso.
L'elemento di raccordo e di aiuto all'Amministrazione regionale in questo settore la legge l' ha previsto attraverso il Comitato tecnico scientifico, che è stato recentemente rinnovato, il quale esamina i progetti dei parchi, quindi essendo composto da persone altamente qualificate sia sotto il profilo accademico che sotto il profilo scientifico ci può garantire a questo riguardo.
Dopo tanti anni è arrivato il momento di chiedere che quello che è stato fatto abbia un riconoscimento. Sono interessanti gli articoli che compaiono su giornali anche prestigiosi che parlano del "Piemonte parco" e del "Piemonte europeo". Un riconoscimento ad alto livello sarebbe interessante, tenuto conto che nel panorama europeo siamo una Regione che a questo riguardo ha le carte in regola.
Comunico di aver contattato il Commissario per l'ambiente della Comunità Europea e di avergli trasmesso tutti i nostri documenti, peraltro richiesti dalla Comunità stessa, fotografie, cartografie, tutta la letteratura che attorno al problema si è sviluppata in questi anni.
Contiamo su un riconoscimento europeo dell'attività svolta dal Piemonte: un riconoscimento europeo che ci auguriamo non sia soltanto formale, ma possa tradursi in finanziamenti per progetti particolari che nei parchi segnatamente in presenza dell'anno dell'ambiente, potremo realizzare con le idee che abbiamo e che possiamo ancora far nascere.
La Comunità Europea è a conoscenza che siamo in presenza di una legge che prevede il finanziamento di 5 miliardi, peraltro molto limitato, per alcuni progetti che riguardano l'educazione ambientale.
La prossima settimana faremo pervenire al Ministero dell'Ambiente una serie di progetti che si ricollegano a quelli indicati dal Consigliere Rivalta, che sono interessanti sotto il profilo dell'educazione all'ambiente, che riguardano i nostri laboratori ambientali organizzati in questi anni. Essendo il Piemonte una delle poche Regioni in grado di fare questo, sicuramente avremo la certezza che almeno questi progetti verranno finanziati, quindi potremo sviluppare ulteriormente un'azione di educazione all'ambiente che ci farà guardare al futuro con maggiore serenità.
C'è una sensibilità nuova da parte degli amministratori e da parte dei Sindaci che guardano oggi al loro territorio con più attenzione rispetto al passato. C'è una maggiore sensibilità nella gente e nel corpo degli insegnanti e una maggiore disponibilità da parte di tutti.
Con queste premesse la Regione può affrontare con tranquillità l'anno dell'ambiente e può collocarsi nella serie di iniziative che intendiamo attuare. Mi sembra molto significativo che l'anno dell'ambiente inizi proprio con l'approvazione da parte della Regione del disegno di legge relativo all'istituzione del Parco del Monte Fenera.



PRESIDENTE

A nome dell'assemblea ringrazio l'Assessore Vetrino per le ultime affermazioni che si riferiscono al riconoscimento del Piemonte a livello europeo per la sua politica ambientale, in particolare per la politica dei parchi.
Passiamo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale: L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'art. 15 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 30 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 176: "Seconda sottoscrizione di nuove azioni della SACE-S.p.A." (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il punto 8) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 176: "Seconda sottoscrizione di nuove azioni della SACE-S.p.A." Nella seduta di ieri il Consigliere Petrini aveva svolto la relazione di maggioranza.
La parola al Consigliere Valeri per la relazione di minoranza VALERI, relatore Mi auguro che il provvedimento in questione non passi nell'indifferenza del Consiglio.
La relazione di minoranza si propone semplicemente di esporre i motivi che hanno indotto il Partito comunista a votare, nella competente Commissione, contro il d.d.l. n. 176 presentato dalla Giunta.
I dubbi e le perplessità del nostro Gruppo sono stati originati dal tipo di aumento di capitale della SACE S.p.A., proposto ancora una.volta (è la terza consecutiva) sotto forma di sovrapprezzo, nonché da quanto a proposito dei sovrapprezzi è scritto nella relazione presentata dalla Giunta al Consiglio nel mese di maggio 1986 su "Gli Enti strumentali e le partecipazioni regionali". Tali dubbi e perplessità hanno dato luogo all'invio da parte della SACE di una documentazione integrativa esplicativa (bilanci, relazioni, note) che avrebbe cioè dovuto chiarire ogni aspetto del problema.
Peraltro la documentazione è pervenuta in Commissione in tre distinte e successive fasi e la parte sicuramente più utile è pervenuta alla Presidenza della Commissione quando la discussione sul provvedimento si stava ormai concludendo mentre alcuni Commissari ne erano già in possesso da qualche tempo.
Ciò nonostante anche l'attento esame della documentazione integrativa presentata non ha fugato i dubbi e le perplessità circa questo genere di aumento di capitale. Essi sono rimasti e, per un diretto rapporto di consequenzialità, riguardano anche l'attività svolta e da svolgere da parte della Società e i suoi indici di redditività.
Restando nel merito, rilevo che dal 1979 ad oggi è la terza volta, come detto prima, che la SALE effettua l'aumento del proprio capitale sociale ogni volta mediante un sovrapprezzo sulle azioni pari al 65% dell'intero capitale aumentato.
Non trattandosi di una procedura usuale è spontaneo e lecito chiedersi come mai ciò avvenga. Dalla documentazione fornita non appare alcuna spiegazione chiara e plausibile.
Se è vero - e non c'è ragione di dubitarne - quanto è scritto nella citata relazione della Giunta sugli Enti strumentali e le partecipazioni regionali, che talora il sovrapprezzo delle azioni può non essere correlato ad un effettivo maggior valore delle stesse e quindi le azioni vengono offerte ad un prezzo superiore a quello nominale, dissimulando in realtà perdite della società e ricostituzione del capitale sociale (pag. 189) diviene doveroso per un socio pubblico, come la Regione, fare attenzione capire, cautelarsi.
Può infatti essere pericoloso sottoscrivere aumenti di capitale con continui sovrapprezzi, dal momento che un giudice potrebbe anche essere indotto a ritenere non giustificato il sovrapprezzo in sé e la sua applicazione continuata nel tempo.
Per cautelarsi la Regione dovrebbe pertanto, prima di sottoscrivere la sua quota, chiedere una valutazione patrimoniale del reddito da eseguirsi da parte di una delle apposite società di certificazione riconosciute dalla CONSOB. E, ciò che è molto importante, in tale certificazione dovrebbero essere indicati, come di norma avviene, i criteri seguiti nella valutazione.
Questo è stato il metodo seguito nel caso di Rivalta Scrivia. Nella fattispecie, invece, dopo essere stata richiesta dalla Commissione, la SACE ha presentato una valutazione dei terreni, dei fabbricati, delle costruzioni, degli impianti, ecc., effettuata da un geometra perito industriale, che - non so se soltanto per una fortuita coincidenza risulta essere omonimo di uno dei Consiglieri di amministrazione della società. Manca in ogni caso in tale valutazione la benché minima indicazione dei criteri seguiti.
Sembrerebbe quindi consigliabile che prima di sottoscrivere la Regione chiedesse per intanto una valutazione ad opera di una società di certificazione autorizzata. Anche in questo caso com'è avvenuto per Rivalta Scrivia.
E' appena il caso di sottolineare che la richiesta di conoscere i criteri di valutazione è essenziale. Infatti i criteri applicati possono essere i più disparati, per cui solamente conoscendoli diviene possibile valutarne i risultati in funzione della loro maggiore o minore obiettività e aderenza alla realtà e alle prospettive certe e ragionevoli di sviluppo delle attività societarie.
Il sovrapprezzo si giustifica se nella società entrano nuovi soci, ai quali accollare un maggior onere che va poi a beneficio di tutti. Molto probabilmente è questo il caso del sovrapprezzo deliberato all'atto dell'ingresso della Regione nella SACE nel 1980, che sembrava applicato per far pagare di più alla Regione stessa. Ciò allora apparve giustificato nell'interesse della società; ma adesso? Per i vecchi soci il sovrapprezzo non è mai vantaggioso. Infatti mentre le azioni sono certificati di credito certi, sicuri e non modificabili, costituiti dal valore nominale delle stesse, il sovrapprezzo pur rimanendo nel patrimonio della società, va soggetto nel tempo alle variazioni della valutazione patrimoniale della società.
Se, ad esempio, il progetto di aeroporto di terzo livello, che si persegue per l'Aeroporto di Cerrione, andrà a buon fine, anche il patrimonio della società avrà evidentemente una valutazione favorevole. In caso contrario subirà inevitabilmente dei deprezzamenti e verrà a non corrispondere più al valore del fondo di sovrapprezzo.
Appare quindi chiaro che risponde all'interesse della società, ma soprattutto a quello dei soci pubblici, come la Regione, che si attuino degli aumenti di capitale nominale delle azioni.
In Commissione un Consigliere di maggioranza ha cercato di spiegare che il sovrapprezzo è conveniente per le società in genere in quanto, oltre a non essere assoggettate a tasse, imposte, ecc., perché non considerate come utili da capitale, le quote da sovrapprezzo consentirebbero una più agile disponibilità di fondi.
Questo ragionamento però mi pare valga soltanto se, ad esempio, a seguito di un esubero di capitale il fondo del sovrapprezzo viene distribuito ai soci. In questo caso infatti le quote distribuite ai soci non entrerebbero nel loro reddito imponibile. Ciò però oltre ad essere assai raro che si verifichi, non si propone di certo per la SACE, che già dichiara di aver bisogno di altri fondi oltre a quelli ricavabili dall'aumento di capitale di cui tratta il d.d.l. n. 176.
Anche la cosiddetta maggiore agibilità dei fondi da parte della società appare una ragione piuttosto improbabile, considerando che fino ad oggi dai bilanci della SACE risulta che i ricavi sono tutti dati da utili da investimento di denaro liquido in titoli a reddito fisso.
Ma questa utilizzazione della propria liquidità non sembra certo corrispondere ai fini della partecipazione regionale alla società, quali sono indicati nella legge costitutiva e di adesione alla SACE n. 22/80.
La Regione in sostanza non partecipa alla SACE affinché la società investa i propri fondi in titoli a reddito fisso, ma piuttosto affinch investa e faccia fruttare il proprio capitale, per esempio, coordinando e sviluppando, come è detto nella stessa L.R. n. 22/80, l'attività aeronautica più direttamente connessa con la formazione professionale, i settori del turismo e la protezione civile.
A proposito delle perdite di esercizio che si sono verificate sia nel 1984 che nel 1985 (risultano dagli ultimi due bilanci che è stato possibile esaminare in Commissione), va altresì osservato che non è stata fornita alcuna spiegazione.
I seri dubbi espressi sul piano metodologico dal Gruppo comunista si saldano strettamente alle obiezioni sul merito dell'attività svolta dalla SACE, di quella in corso di svolgimento e in progetto.
Nella relazione sull'attività e i programmi della società (ottobre 1986) si legge che: l'aumento di capitale è stato deliberato dall'assemblea per procedere tempestivamente alle iniziative volte a realizzare le più urgenti ed importanti opere di manutenzione straordinaria e di potenziamento delle infrastrutture e degli impianti nelle aree di manovra e di traffico dell'aeroporto con l'aumento del capitale sociale della società si punta non solo alla risoluzione di alcune necessità effettive ed urgenti di ristrutturazione ma soprattutto ad un salto sostanziale di sviluppo la società non presenta alcuna necessità di finanziamenti pubblici o comunque esterni per la sua normale gestione finanziaria, che è soddisfacente, mentre sussistono esigenze di pronti interventi di ristrutturazione e di sviluppo infrastrutturale in funzione delle mutate prospettive e nuove esigenze dell'aviazione generale italiana ed europea e per un miglioramento delle condizioni di sicurezza del volo la realizzazione dei vari interventi sulle infrastrutture aeroportuali richiederà circa tre anni. In questo periodo saranno ulteriormente approfonditi i problemi gestionali per l'individuazione delle forme più efficienti di conduzione operativa ed organizzativa.
In sintesi si tratta principalmente di miglioramenti e potenziamenti di infrastrutture ed impianti nella speranza di un inserimento operativo dell'Aeroporto di Cerrione nel circuito commerciale (principalmente merci nel settore tessile) e turistico del terzo livello, senza escludere in prospettiva l'eventuale utilizzazione dell'aeroporto anche come base operativa e centro logistico per le emergenze (Protezione Civile).
Si tratta quindi in prevalenza di ipotesi alquanto aleatorie e precarie, dipendenti da condizionamenti e variabili esterne alquanto discutibili.
Ricordo soltanto che a proposito del terzo livello è in atto in Parlamento, ed anche a livello governativo, una seria riflessione che tende a depotenziare anche le scelte compiute in questa direzione negli anni passati, poiché il trasporto di terzo livello appare sempre meno sostenibile economicamente e compatibilmente con le linee di sviluppo intermodale del sistema di trasporto. Quando si parla di speranze future non mi riferisco soltanto alle riflessioni in atto nella sinistra parlamentare ma anche all'interno del Governo, ci riferiamo a speranze ormai ampiamente opinabili. Nel merito di questi aspetti dirò tuttavia più avanti.
Per quanto riguarda l'attività fino ad ora svolta ed in atto è da rilevare che l'aeroporto è concesso in uso all'Aeroclub di Biella, che vi svolge in particolare una scuola di volo con l'impiego di 10 aerei, nonch a privati che se ne servono per i loro voli con 21 aerei.
La concessione in uso all'Aeroclub e ai privati non frutta però alla società alcunché, dal momento che in bilancio non sembrano risultare iscritti proventi da affitti e pedaggi. Niente risulta. E pensare che un pedaggio di sole 10.000, lire all'ora potrebbe, grosso modo, rendere 80-90 milioni all'anno, come sembrerebbe giusto che avvenisse. Sarebbe interessante altresì conoscere i nomi dei privati che vi agiscono e lo utilizzano, in questa forma di assistenzialismo di lusso che a loro è garantito e concesso deteriorando l'Aeroporto con i loro 21 aerei senza rimborsare alcunché.
Si discute molto di assistenzialismo, di riforma della previdenza sociale: sarebbe interessante conoscere chi sono i plurimilionari o miliardari che possedendo questi 21 aerei si permettono di utilizzare una struttura pubblica senza pagare alcun pedaggio.
Analoghe considerazioni possono farsi a proposito dell'industria per grandi revisioni di aeromobili operante all'interno dell'aeroporto occupando 10 dipendenti. Infatti anche questa industria, che cura la manutenzione dei 21 aerei oltre quelli dell'Aeroclub, non risulta versare alla SACE alcun corrispettivo per l'uso di strutture e infrastrutture della società.
In sostanza, sotto l'aspetto gestionale la SACE non ha fino ad ora ritenuto di dover ottenere qualche ricavo dalla concessione in uso della struttura aeroportuale soprattutto ai privati. Unica eccezione sembra essere il ricavo di poco più di 2 milioni annui derivanti dallo sfalcio dell'erba.
Appare pertanto lecito chiedersi quali possono essere nelle condizioni attuali le prospettive di redditività della società e in particolare se abbia senso prevedere investimenti da finanziare, tutti con aumento di capitale e senza considerare un seppur parziale ritorno.
Conviene quindi alla Regione parteciparvi? Dal 1980 ad oggi alla Regione è stato o viene chiesto un esborso di 800 milioni circa. Può un investimento del genere ritenersi giustificato? D'altra parte non bisogna dimenticare che, sempre leggendo la relazione sull'attività e i programmi dell'ottobre 1986, la società si ripromette appena dopo l'aumento di capitale ora in discussione di procedere ad un allargamento della base azionaria della società stessa. Il che significa una riduzione della quota della partecipazione regionale attualmente pari al 16,34% e una conseguente diminuzione del peso decisionale della Regione in seno alla società.
Nel merito del progetto di potenziamento e di sviluppo dell'Aeroporto di Cerrione, che l'aumento di capitale proposto intenderebbe cominciare a finanziare, il Gruppo comunista non può che ribadire le ragioni che i rappresentanti del partito hanno esposto in Consiglio comunale a Biella e in Consiglio provinciale a Vercelli, motivando in queste due sedi - così come in questa - il loro voto contrario.
Per esprimere una corretta valutazione del progetto di cui si tratta occorre partire dal presupposto che non sono le infrastrutture aeroportuali a determinare il traffico aereo: è ovviamente l'esistenza di un bacino di utenza a giustificare l'eventuale esistenza di strutture, il cui sviluppo è peraltro condizionato dalle scelte del sistema aeroportuale di bandiera in rapporto a questi tipi di aeroporti di cosiddetto terzo livello.
In proposito si deve evidenziare che di fatto, sia per conseguenza delle normative CEE sia per i vincoli imposti dalla politica- delle compagnie di bandiera, le ipotesi che si realizzerebbero nelle attuali condizioni sono un massimo di .15 passeggeri al giorno per tutte le destinazioni internazionali e di 25 passeggeri al giorno per tutte le destinazioni nazionali.
Tali ipotesi, come ben si comprende, non giustificano un investimento in questa direzione. Allo stato dei fatti occorre evidenziare che oggi la situazione fa si che a livello internazionale ci si può collegare soltanto con alcune zone non certamente tali da incentivare anche il trasporto delle merci del settore tessile. Sarebbe peraltro interessante sapere quante sarebbero le entrate e la redditività dell'operazione, dato che non è previsto alcun ritorno di capitale attraverso questa attività.
Se infatti non ci si può collegare con i luoghi dove soprattutto le merci tessili vanno collocate, non pare proprio che si possa parlare di attivare un servizio di trasporto merci.
Queste e non altre sono le conclusioni cui si deve arrivare sulla base dell'esame delle leggi che regolano questa materia e quindi dei dati oggettivi che ci sono posti di fronte senza lasciare spazio ad elucubrazioni soggettive. Anche il possibile utilizzo dell'aeroporto come base operativa per la Protezione Civile appare alquanto improbabile, in quanto è da supporre che i pesanti mezzi della Protezione Civile utilizzeranno soprattutto Caselle e Cameri, non essendo idoneo l'Aeroporto di Cerrione; gli elicotteri invece possono scendere dappertutto e non hanno bisogno di piste particolari.
Queste riflessioni le facciamo anche in considerazione del ragionamento, che abbiamo letto attentamente sul notiziario del Gruppo repubblicano regionale, svolto dal Capogruppo Ferrara. Si tratta di motivazioni di carattere autocritico che non riteniamo di respingere, ma che devono certamente essere motivo di riflessione da parte anche dei passati governi regionali, ma che non ci pare possano essere soltanto indicati - il che apparirebbe soltanto uno scoop polemico - a memoria storica e non invece essere assunti come base per una riflessione sul da farsi, perché non è vero che non sia possibile ritrarsi, o moderare o comunque ripensare alle scelte compiute. Tanto più, credo che il Vicepresidente della Giunta possa confermare che non esiste alcuna urgenza di carattere finanziario in questo momento. Vi sono altri soci, come l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, che non hanno ancora sottoscritto la propria quota richiesta in questa operazione. Non esiste quindi urgenza tale da impedirci di compiere una riflessione alla quale noi ci avvicineremo in modo serio e senza alcuna prevenzione.
In conclusione il Gruppo comunista è contrario all'approvazione del d.d.l. n. 176 per ragioni di merito relative al tipo di gestione della società e alle prospettive degli investimenti richiesti.
La nostra opposizione è peraltro accentuata dai problemi procedimentali che ho evidenziato nella prima parte della relazione.
La non esistenza di particolari urgenze, come dimostra il fatto che anche l'Istituto Bancario San Paolo non ha ancora sottoscritto la sua parte, consente di evitare di dover decidere su due piedi, accantonando dubbi e perplessità. Eventuali errori non potrebbero trovare alcuna giustificazione: trattasi di mezzo miliardo nel momento in cui ci stiamo avvicinando a discutere del bilancio nel quale le risorse disponibili per l'investimento saranno pochissima cosa.
Riproponiamo pertanto che prima di decidere si proceda da parte di questa assemblea a richiedere innanzitutto un'accurata, completa e dettagliata valutazione patrimoniale della società, così come è stato disposto recentemente per l'acquisto di azioni con sovrapprezzo da parte di un'altra Società per Azioni a cui partecipa la Regione, la Rivalta Scrivia S.p.A. Non si capisce perché debbono essere usati due metri e due misure.
In secondo luogo occorre garantirsi che questo ulteriore finanziamento regionale avvenga attraverso aumenti di capitale totalmente nominale perché ciò avvenga è preliminarmente indispensabile procedere al trasferimento dei fondi dei precedenti sovrapprezzi al capitale nominale della società, dopodiché si potrà valutare se si rende necessario o meno e in quale misura effettuare l'aumento di capitale.
Per soddisfare entrambe le esigenze proponiamo che il d.d.l. venga rinviato in Commissione.
Ci auguriamo che a questa ragionevole proposta non si oppongano motivi speciosi. Nulla giustifica un procedere senza l'ausilio di elementari salvaguardie ed accortezze amministrative, dell'assenza delle quali si potrebbe essere chiamati a rispondere.
In assenza di argomentate e concrete dimostrazioni contrarie sono evidenti l'avventatezza procedurale insita nella proposta del Consiglio di amministrazione della SACE S.p.A., la natura di assistenzialismo di lusso che pare dominare la gestione della società e l'uso del suo patrimonio infrastrutturale, pagato con il denaro pubblico, l'assenza di rientri del capitale esborsato e di entrate derivanti dall'uso di tali infrastrutture da parte dei privati. Tutto ciò configura forme oggettive di regalia e di gratificazione a club di privati, mentre va invece riaffermato che il trasporto aereo non rientra e non dovrebbe rientrare tra i settori i cui costi possono essere in tutto o in parte fiscalizzati e addossati alla collettività.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.
BIAZZI Signor Presidente, vogliamo porre un quesito alla Presidenza perch abbiamo dubbi sull'approvabilità della legge per diversi ordini di ragioni.
Probabilmente sono sorti dei disguidi per il fatto che la legge è stata presentata a cavallo di due esercizi, tanto è vero che la parte finanziaria dice: "per l'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno finanziario 1986 la spesa di 575 milioni" e nel corpo dell'articolo l'anno 1986 è stato corretto in 1987 perché si era già a fine novembre e tutto sarebbe passato nell'esercizio successivo. Sappiamo che le variazioni di bilancio non possono essere approvate dopo il mese di novembre per cui si è fatto slittare tutto all'anno 1987.
Con questa legge di variazione di bilancio andremmo a modificare un atto che il Consiglio regionale non conosce ancora ed è il progetto di bilancio per l'anno 1987, alla modifica del quale è titolata la Giunta che deve presentare autonomamente una propria variazione di bilancio.
Poniamo il problema alla Presidenza e questo è uno dei motivi che ci induce a chiedere il rinvio della legge in Commissione.
L'altro problema è di carattere generale e sappiamo che ci sono opinioni discordanti. Si tratta della procedura per le approvazioni delle leggi di variazioni di bilancio. Riteniamo opportuno tenere distinti i due iter: una cosa è la legge di variazione di bilancio, altra cosa è la legge di spesa. Si rischia di avere conseguenze negative, anche se ci rendiamo conto che per facilitare e per accelerare alcuni tipi di procedure è conveniente unificare la legge di variazione di bilancio e la legge di merito di spesa perché si possono verificare inconvenienti. Ad esempio, ci è sfuggito, ma è sfuggito anche all'Assessore competente, che con questa legge, e con la legge con la quale abbiamo adeguato il nostro intervento su Consusa, di fatto abbiamo prosciugato sul bilancio 1987 le disponibilità relative agli interventi sui piani territoriali e per la redazione di piani paesistici. Se ce ne fossimo accorti forse si poteva intervenire in modo diverso. Se non ricordo male neppure il Vicepresidente Bianca Vetrino si era accorta che le erano state tolte quasi tutte le disponibilità su un particolare capitolo. Al di là delle disquisizioni di carattere giuridico questa è una delle ragioni che indicano come sia opportuno che la legge di variazione di bilancio abbia una vita autonoma proprio per richiamare l'attenzione alle modifiche che vengono apportate ad un importante documento del bilancio.
Inoltre, a noi sembra che quando si tratta di variazione di bilancio anche se contestuale alla legge di spesa, la I Commissione debba essere interpellata non in sede consultiva ma in sede referente. In questo caso si sposano le ragioni di accelerazione degli iter burocratici con il rispetto delle competenze della Commissione. Sono altri quesiti che poniamo alla Presidenza.
Oltre che per le ragioni di merito, già ampiamente illustrate dal collega Valeri, ci sembra opportuno rinviare in Commissione la legge oppure ritirarla alla luce di quanto palesemente è emerso dalla discussione svoltasi in I Commissione mercoledì scorso. E' chiaro che c'è difficoltà a trovare la copertura finanziaria almeno per 100 miliardi di spese che la Giunta aveva ritenuto fondamentali. C'è l'impegno per un confronto in Commissione e in Consiglio prima dell'approvazione del bilancio e da parte della Giunta regionale c'è l'impegno a predisporre un progetto per il riordino dei bilanci regionali.
E' difficile avviare un'operazione che vede l'uscita (per noi ha aspetti di sperpero) di oltre mezzo miliardo di fondi, quando ci troviamo di fronte alla necessità di fare dei tagli di spesa ben più dolorosi in settori di maggiore interesse.
Come potremo giustificare tagli su partite che incidono nel vivo dell'attività della Regione quando lasciamo andare avanti una spesa di 575 milioni che sicuramente non è indispensabile, non è urgente e di cui non si vede la necessità per la comunità regionale? Chiediamo il rinvio in Commissione per motivi di carattere sia formale che sostanziale.



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, ho il dovere di illustrare il significato dell'eccezione posta dal Consigliere Biazzi.
L'art. 22 dello Statuto della Regione al comma c) recita: "Esamina in sede consultiva le proposte di legge che comportano impegni di spesa a carico del bilancio, al fine di valutarne la coerenza con il programma pluriennale di attività e di spesa e con il bilancio, eventualmente segnalando esigenze di aggiornamento del programma". Il programma pluriennale di attività e di spesa però non esiste, quindi il problema è a monte. Se esistesse il Piano di sviluppo e l'attività pluriennale di spesa che ne consegue, questo sarebbe un bilancio rigido. Qualora lo si dovesse modificare, la I Commissione obietterebbe che è stato steso un piano poi disatteso, il piano però non esiste.
La parola ancora al Consigliere Biazzi.



PRESIDENTE

BIAZZI



PRESIDENTE

Sono d'accordo con il Presidente che diventa impossibile verificare la coerenza delle varie leggi di spesa con i programmi della Regione per i limiti illustrati.
Sollevavo la questione sul bilancio perché ci rendiamo conto che c'è l'esigenza di snellire gli iter burocratici di approvazione delle singole leggi di spesa. Chiedo se il Consiglio può attuare una variazione ad un documento che non conosce. In questi casi, proprio per facilitare l'approvazione di leggi di spesa che trovano il riscontro nell'impegno sul bilancio di previsione non attuato, è la Giunta regionale, su un proprio documento che non è ancora inviato al Consiglio per l'approvazione, ad approvare le variazioni, come di fatto avviene. Mercoledì abbiamo ricevuto una serie di variazioni al bilancio con cui la Giunta modifica il proprio documento che non è ancora di conoscenza del Consiglio.
Proprio per snellire queste procedure, riteniamo valido e più che giustificato il fatto che su una legge di spesa possa essere inserita contestualmente una legge di variazione al bilancio. Al di là dello Statuto ci sono norme del Regolamento che indicano come la Commissione debba esprimersi per le leggi di variazione al bilancio come per tutte le leggi di questo tipo. Mi permetto di richiamare l'attenzione del Presidente del Consiglio e della. Giunta affinché la I Commissione in sede referente non si esprima per quanto riguarda le scelte, perché non è in grado di esprimersi in quanto non è attuato l'articolo dello Statuto, ma si esprima solamente per la parte che riguarda l'articolo finanziario, cioè la parte della variazione al bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della I Commissione, Santoni.
SANTONI Signor Presidente, intervengo brevemente per rispondere al quesito del Consigliere Biazzi che mi pare sia di carattere pregiudiziale.
La prima questione posta dal collega Biazzi è se sia possibile apportare una variazione ad un documento, quale il bilancio 1987, che non è a conoscenza del Consiglio e che comunque non esiste perché non è ancora stato approvato dal Consiglio. In proposito voglio ricordare che il documento del bilancio 1987 non solo esiste, non solo è stato approvato dalla Giunta ed è a conoscenza del Consiglio, ma sembra abbia una sua esistenza di natura formale.
Il Consiglio regionale ha approvato ed autorizzato la Giunta all'esercizio provvisorio fino al 28 febbraio 1987. L'approvazione dell'esercizio provvisorio è avvenuta non soltanto su un'autorizzazione fiduciaria alla Giunta, ma su un documento di bilancio che la stessa ha già presentato e depositato in Consiglio. Se questo documento non esistesse, il Consiglio non avrebbe potuto approvare l'autorizzazione all'esercizio provvisorio che fa riferimento proprio a quel documento di bilancio, tant'è vero che la Giunta è autorizzata a spendere per dodicesimi sulla base non del bilancio 1986 bensì del bilancio 1987 che è stato presentato. Non è solamente una esistenza sostanziale, perché bene o male il pezzo di carta lo abbiamo letto, ma ha anche una sua vita formale. E' pertanto possibile apportare una variazione a un documento che ha un suo valore e una sua vigenza proprio in riferimento all'esercizio provvisorio, con i limiti che questo comporta almeno allo stato attuale.
Il secondo quesito posto dal collega Biazzi riguarda il potere di iniziativa rispetto alla variazione di bilancio. Mi sembra che l'articolo finanziario sia di provenienza e di iniziativa della Giunta. Quindi, così com'è di iniziativa della Giunta l'intero testo di legge, è di iniziativa della Giunta anche l'articolo finanziario che ne regola gli aspetti economici. Ritengo sia stato rispettato ciò che richiamava Biazzi, cioè l'iniziativa della Giunta che ha proposto il disegno di legge e contestualmente l'articolo finanziario che lo regola.
L'ultimo è un aspetto di opportunità e di utilità. E' meglio operare attraverso una distinzione tra legge di variazione al bilancio è legge di spesa o all'interno dello stesso corpo legislativo possono o debbono coesistere l'una e l'altra? Formalmente direi che sono possibili ambedue le strade, però fino ad oggi nella gran parte dei casi si è operato quando questo era necessario, mantenendo all'interno dello stesso corpo legislativo sia la variazione che la spesa. Effettivamente possono esserci situazioni in cui è opportuno mantenere questa distinzione. E' però un discorso di ordine generale che possiamo porci all'interno della I Commissione per quanto riguarda il modo di procedere. Se questa diventa una questione formale direi che è assolutamente possibile operare in questo modo.
Per quanto riguarda l'imputabilità al bilancio 1987, ricordo che abbiamo approvato ieri la legge sul turismo, che per quanto riguarda gli aspetti finanziari conteneva norme analoghe a quelle contenute nel d.d.l.
che oggi è in discussione.
Pur non essendo approvato formalmente il documento di bilancio nel suo complesso, il bilancio 1987 esiste come elemento di riferimento allegato alla legge che autorizzava l'esercizio provvisorio, quindi un documento che ha una sua vigenza sia pur con i limiti dettati dall'esercizio provvisorio.
Pertanto, in sede di variazione si può operare su un documento che ha una sua vigenza anche formale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valeri.
VALERI Ho ascoltato il collega Santoni e le sue considerazioni mi hanno suggerito alcune brevissime riflessioni.
Vorrei non si dimenticasse la distinzione che esiste nel nostro ordinamento tra la Giunta e il Consiglio.Ciò che è atto di Giunta non di per sé diviene atto consiliare e nella fattispecie non si può con una legge modificare un'altra legge che il Consiglio non ha ancora votato. In ciò sta il nucleo della pregiudiziale che abbiamo sollevato e sulla quale chiediamo un pronunciamento.
Si tratta di un problema non aggirabile e lo diciamo in piena convinzione, rendendoci conto che la pregiudiziale solleva problemi che vanno al di là del provvedimento in discussione. Oppure si ritiene che l'impossibilità per lo Stato di assumere nuovi oneri di spesa in assenza di una legge finanziaria e di bilancio costituisca un vincolo inoperante a livello regionale? E' questo il problema sul quale chiediamo al Presidente e al Consiglio di pronunciarsi.



PRESIDENTE

Sul problema mi sono già espresso dicendo che la questione ha un suo fondamento a monte. Mancando però il documento principale sul quale ci si deve fondare, visto che la questione non è cogente o imperativa, ma ordinatoria (dice il comma: "al fine di segnalare eventuali esigenze di aggiornamento di programma"), non è possibile far riferimento al documento stesso.
L'esercizio provvisorio era accompagnato da un bilancio provvisorio quindi il bilancio è pervenuto all'approvazione del Consiglio. E' la spesa del bilancio dell'esercizio provvisorio che è per dodicesimi, quindi potrebbero nascere questioni sui dodicesimi. Non si può dire che il bilancio sia sconosciuto. Sono questioni che hanno un loro fondamento nella misura in cui se tutto avesse un iter regolare, secondo gli schemi della Regione, evidentemente non vi sarebbero questioni, ma mancando l'uno ed essendovi l'esercizio provvisorio, a questo punto il documento esiste la questione dunque è fondata più nel merito che non nella forma.
Rileviamo che vi è un ritardo nell'approvazione di tutta la documentazione, però la documentazione di bilancio, che è quella sulla quale quest'ultimo si fonda, quanto meno esiste. La mia opinione è che vi è un impianto carente, tuttavia nella forma ci stiamo.
Nel merito non spetta al Presidente del Consiglio pronunciarsi. Il parere sul fatto che la presentazione dei documenti avvenga prima o dopo è politico.
E' una questione aperta ché avete fatto bene a segnalare per il semplice motivo che,a volte c'è chi si dimentica che negli Statuti vi sono anche delle previsioni ordinatorie e non solo di carattere imperativo.
Sono dell'opinione che la legge di per se stessa segnali questioni utili per il futuro. Quando avremo approvato il Piano di sviluppo non si potrà più giocare sul bilancio pluriennale di spesa modificandolo (per esempio, l'Aeroporto di terzo livello di Levaldigi non sarà possibile spostarlo dal pronto intervento). La Commissione dovrà intervenire per ovviare alle malevolenze tra un paese e l'altro e potrà giustamente esprimere la sua opinione.
Avete segnalato al Consiglio una questione importante.
La parola al Consigliere Biazzi.
BIAZZI Signor Presidente, accettiamo la sua interpretazione. E' un problema come lei riconosce - aperto. Sarà interessante riprenderlo anche in I Commissione per chiarire fino in fondo le nostre idee. Rimangono tuttavia aperti i problemi di merito sollevati dal collega Valeri.



PRESIDENTE

Vorrei aggiungere che ci siamo fermati nell'esame del Regolamento perché le questioni che in un primo tempo erano due o tre si sono poi rivelate più numerose.
La parola al Consigliere Ferrara.
FERRARA Vorrei fare alcune considerazioni nel merito di questa legge per spiegare le ragioni del voto repubblicano. Ho letto con attenzione la relazione di minoranza del collega Valeri che contiene alcune considerazioni consistenti.
Una prima considerazione riguarda l'aumento del capitale con sovrapprezzo. Valeri dice: "Un socio che sottoscrive un capitale dovrebbe quanto meno cautelarsi, perché apporta nella nuova società risorse finanziarie e deve essere sicuro che sia giusto il versamento fatto. Deve cautelarsi soprattutto se questo socio pubblico è la Regione".
Sottoscrivere un aumento di capitale, sia sotto forma di capitale puro sia sotto forma di sovrapprezzo, non muta minimamente la presenza del socio se questo socio mantiene la stessa percentuale. Quando si mantiene la stessa quota di capitale, il fatto che sia sottoscritto con sovrapprezzo o senza sovrapprezzo e quale che sia il livello e la dimensione del sovrapprezzo è ininfluente rispetto alla perdita che potrebbe avere la società; in sostanza, non ci sarebbe perdita, tant'è che per i sovrapprezzi il codice non prevede nessuna valutazione e perizia o accertamenti di congruità.
Che senso ha chiedere un sovrapprezzo? Per quale motivo non si porta il versamento a capitale pieno? Non lo so. L'unica giustificazione che viene data è che si è sempre fatto in questo modo.
Il versamento di capitale è 'fatto per rendere congruente la struttura aeroportuale rispetto alle indicazioni contenute nel Piano regionale dei trasporti. Stiamo quindi dando attuazione a quella norma programmatica nel campo dei trasporti che per la Regione è norma vincolante. Ha ragione Valeri quando dice che sono i bacini di traffico a determinare l'insediamento di nuovi rapporti e non le strutture. E' quello che ho cercato di dire nell'articolo che Valeri ha avuto la cortesia di citare.
Non sono favorevole ad una dispersione di risorse nei vari settori, in particolare nell'individuazione di punti aeroportuali sparsi sul territorio piemontese; ma, visto che è stata fatta questa scelta ed è diventata legge regionale, occorre fare quello che si deve fare.
Valeri dice anche che non si è fornita alcuna spiegazione sulle perdite d'esercizio degli anni 1984-1985. A me pare che i bilanci di questa società siano così chiari da non dover richiedere spiegazioni particolari. L'anno 1984 aveva costi che ammontavano a 28 milioni (di cui 15 relativi ad ammortamenti e 13 a spese) e ricavi per 17 milioni. Non mi pare di essere in presenza di un grande bilancio, quindi grandi spiegazioni non sono necessarie.
Un altro punto è quello dei mancati ricavi. Valeri ha indicato essenzialmente una situazione: esiste su questa struttura un aeroclub che di fatto non paga nulla. Non conosco i normali rapporti tra gli aeroclub e gli aeroporti. Negli accordi tra strutture aeroportuali e aeroclub mi pare che questi ultimi si accollino gli oneri di manutenzione della struttura che si possono valutare nell'ordine di 100 milioni all'anno.
Valeri ha anche posto il problema della verifica della certificazione per la sottoscrizione del capitale sociale, come si è fatto in occasione della Rivalta Scrivia S.p.A. La fattispecie mi sembra però diversa perch in quel caso la Regione interveniva nella società mediante l'aumento di capitale. In questo caso è giusto allora che la valutazione della congruità dell'apporto finanziario rispetto alla consistenza patrimoniale della società sia certificata. Ciò non si verifica quando non si sposta minimamente l'assetto societario per cui qualunque tipo di apporto non comporterà mai perdita per chi sottoscrive il capitale sociale.
Valeri parlava anche di diminuzione del peso decisionale della Regione nel caso in cui subentrassero altri soci. Se si verificasse tale situazione, dovrà essere verificata la congruenza del fondo-sovrapprezzo se entrassero però altri soci e il ruolo della Regione all'interno di quella struttura andasse diminuendo, si concretizzerebbero gli obiettivi di non partecipazione massiccia della Regione rispetto ad organismi che non sono decisivi ai fini della sua programmazione.
Il ruolo programmatorio della Regione non deve esplicarsi nella gestione, ma una volta creata la struttura se si ritraesse e lasciasse agli altri partners la gestione della struttura aeroportuale sarebbe un fatto auspicabile e positivo.
Il Partito repubblicano non condivide alcune osservazioni contenute nella relazione di minoranza e neppure altre contenute nel Piano dei trasporti regionali che è punto di riferimento per la Regione. Le scelte programmatorie devono essere reali. Quando c'è un Piano di sviluppo si è più vincolati. Le scelte che verranno fatte dovranno essere oculatamente esaminate perché condizioneranno l'attività della Regione per gli anni futuri. La scelta fatta allora nel Piano regionale dei trasporti condiziona la scelta che andiamo a fare oggi, che forse non ci convince fino in fondo ma che essendo stata presa all'interno del quadro programmatico della Regione ci troviamo costretti ad approvare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Petrini.
PETRINI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, desidero innanzitutto ringraziare i colleghi Santoni e Ferrara che sono intervenuti nel dibattito e replicare al collega Valeri quale presentatore della relazione di minoranza.
L'Aeroporto provinciale di Cerrione è in funzione (Valeri non l' ha detto nella sua relazione) da quasi 25 anni. Tale struttura è a disposizione di una vasta area industrializzata sita nella parte settentrionale del Piemonte (intendo riferirmi agli impianti produttivi delle città di Biella, Vercelli, Ivrea, Novara e del loro hinterland). Il potenziamento di tale aeroporto è stato auspicato dall'ultimo Piano di sviluppo approvato dal Consiglio regionale in quest'aula nel 1985, dal Piano regionale dei trasporti impostato dall'allora Assessore ai trasporti Bajardi, adottato dal Consiglio nel 1979 e confermato dai disegni programmatori degli attuali Assessori Vetrino e Cerutti e dal recente Piano di sviluppo 1987-1990. E' stato altresì auspicato dal Piano territoriale comprensoriale del Biellese approvato all'unanimità dalle forze politiche nel 1985.
Tutti questi progetti regionali suggeriscono tra l'altro la possibilità di inserire gli Aeroporti di Cuneo Levaldigi - ricordato dal Presidente Viglione - e di Biella Cerrione nel circuito commerciale nazionale del terzo livello.
Un'altra prospettiva si delinea in un futuro ravvicinato per Biella Cerrione: poter utilizzare l'aeroporto anche come base operativa e centro logistico per le emergenze in conformità agli studi e le scelte già formulate in proposito dal Ministero della Protezione Civile contrariamente a quanto diceva Valeri. Si tratta quindi non di ipotesi aleatorie o precarie: in proposito fa fede una lettera del 23 settembre del Direttore generale del Ministero dei Trasporti recante assenso ai primi interventi di ristrutturazione dell'aeroporto. E' quindi un'attendibile prospettiva confermata dallo stesso Ministro Zamberletti in occasione di una sua visita al Comune di Biella. Ancora recentemente lo stesso Ministro ha inviato una lettera al Presidente della SACE S.p.A. in cui, sollecitando accordi, conferma - nel quadro del potenziamento dello scalo di Cerrione il concreto interesse del proprio Ministero per l'utilizzo dello stesso scalo per compiti di protezione civile.
E' di questi ultimi giorni la notizia della liberalizzazione dei trasporti aerei, proprio per agevolare la nascita e la diffusione di una rete di collegamenti dei centri minori come è già in atto in altri Paesi europei. L'obiettivo nei prossimi anni per molte città sarà quello di dotarsi di piccoli aeroporti, traguardo che fortunatamente per la Provincia di Vercelli è praticamente raggiunto.
L' azionariato della SACE è composito 'e quanto mai aderente ad una situazione di corretta impostazione; gli enti pubblici sono rappresentati nella società in ragione del 52%, gli Istituti di credito per il 20% e i privati per il 28%. Tutti gli enti pubblici hanno regolarmente approvato per decisione dei propri organi, la seconda sottoscrizione di nuove azioni.
Esistono poi degli interessi propri di alcune parti di entrare in qualità di nuovi azionisti nella società. Resta così dimostrato, a mio avviso, l'importanza attribuita allo sviluppo della struttura. Cito i Comuni di Verrone e di Sandigliano, il Collegio Costruttori Edili di Biella, la Banca Popolare di Novara e la Cassa di Risparmio di Vercelli quali enti che confermano la positiva evoluzione di una prospettiva formulabile in senso lato. Quindi, non comprendo le preoccupazioni esposte dal collega Valeri. Tanto più che va osservato che le precedenti Giunte per ben due volte, nel 1980 e nel 1984, hanno predisposto analoghe leggi sottoscrivendo con riconoscimento di sovrapprezzo nuove partecipazioni senza avanzare alcune delle osservazioni oggi esposte dalla relazione di minoranza.
I bilanci sono più che mai sani, affermazione che può essere superflua considerati i controlli a cui sono sottoposti tali documenti contabili dal competente tribunale ed anche per la presenza nella compagine societaria degli enti pubblici che sono in maggioranza. La SACE è proprietaria di tutte le aree e di tutte le infrastrutture aeroportuali che costituiscono il complesso.
E' significativo in proposito il fatto che la superficie attuale dei terreni di proprietà della SACE, risultanti in bilancio in L. 165 milioni cioè L. 427 al metro quadro, è stata valutata in L. 657 milioni, cioè L.
1.700 al metro quadro, importo nettamente inferiore a quello di mercato in quanto corrispondente al prezzo minimo di esproprio adottato dalla Regione Piemonte e dalla Provincia.
Con gli stessi criteri rigorosi e prudenziali sono stati valutati i fabbricati al valore assicurativo di due anni fa, mentre le infrastrutture aeroportuali sono state valutate poco più del 50% dei costi attuali.
Non so se la valutazione patrimoniale sia stata fatta - come afferma Valeri - da un geometra perito industriale (personalmente non ho che da esprimere per questo ordine di professionisti la mia considerazione) quello che però è emerso nelle varie discussioni verificatesi nei diversi enti, in cui ci sono già stati tali dibattiti, è che la valutazione è stata anche elaborata da tecnici aeronautici qualificati, quale l'ing. Marra progettista tra l'altro del complesso attrezzature impianti della SACE condivisa dall'intero Consiglio di amministrazione e verificata soprattutto dai tre Sindaci della società che sono dei qualificati professionisti della Provincia di Vercelli.
Per cautelarsi la Regione dovrebbe chiedere - dice il Consigliere Valeri - una valutazione patrimoniale prima di sottoscrivere la sua quota incaricando di ciò un'apposita società di certificazione. L'esempio riguardante Rivalta Scrivia - non sottolineando che in questo caso la valutazione è stata comunque di parte e in contraddittorio - non può per essere preso come riferimento. Non si può infatti paragonare Rivalta Scrivia che ha un patrimonio di circa 30 miliardi a Cerrione che ne ha 2 l'uno poi è un autoporto, l'altro è un aeroporto - per le ragioni evidenziate dal collega Ferrara. Inoltre non si è ritenuto necessario il ricorso ad una società di certificazione per la valutazione particolare del patrimonio, in quanto il valore di tutti i beni è rimasto inalterato rispetto ai precedenti aumenti di capitale già effettuati e sottoscritti dalla Provincia di Vercelli, dal Comune di Biella, dagli altri soci e dai privati.
Inoltre non si è ritenuto necessario il ricorso ad una società di certificazione per particolari valutazioni in quanto il Consiglio di amministrazione e il Collegio sindacale hanno sempre deciso all'unanimità sulla base di criteri estremamente prudenziali.
Il bilancio d'esercizio 1985 esaminato presenta una perdita di circa 8 milioni, deficit che è coperto correttamente mediante imputazione al fondo sovrapprezzo azioni. Un'osservazione marginale, ma significativa è che gli amministratori, siano essi pubblici o privati, non percepiscono alcuna indennità o gettone di presenza in funzione della loro carica. La normale gestione finanziaria è soddisfacente e le risorse economiche reperite sono state impiegate al meglio. Che vi siano poi dei privati con il 28% delle quote e degli aeromobili di proprietà privata (conseguenza della partecipazione di persone private) lo ha voluto giustamente la stessa Giunta di sinistra nel 1980 quando assumendo una partecipazione azionaria nella società, come Regione con propria legge, ha espresso alcune esigenze: la prima, all'art. 1 della legge, consiste nell'opportunità di coordinare e di sviluppare l'attività aeronautica più direttamente connessa con la formazione professionale (si trattava della scuola di pilotaggio, una delle prime d'Italia); la seconda è connessa al settore del turismo quale fase di attesa degli sviluppi commerciali dell'aeroporto.
La relazione del Consigliere Valeri si sofferma sulla concessione in uso dell'aeroporto all'aeroclub. E' vero che l'aeroclub ha in comodato gratuito l'aeroporto (tra l'altro ciò si verifica per tutti gli aeroclub d'Italia), se non fosse così però lo stesso aeroporto non sarebbe operativo, infatti le attrezzature non ancora operative sarebbero soggette a degrado nelle more dell'attesa. La SACE fin dall'origine ha concesso, in uso gratuito, all'Aeroclub di Biella tutte le sue strutture e infrastrutture perché non aveva alternative per la gestione. Infatti la gestione in proprio sarebbe stata estremamente onerosa per mantenere in stato di efficienza tutte le strutture aeroportuali: basti pensare al costo del personale (almeno tre o quattro persone) che avrebbe dovuto assumere né avrebbe potuto evitare il degrado delle piste, dei piazzali che per oltre 25 anni sarebbero rimasti inutilizzati per assenza di traffico aereo ed ancora oggi lo sarebbero nell'attesa del completamento delle opere ormai avviate per il raggiungimento della dimensione idonea a sopportare un traffico commerciale.
L'aeroclub, come tutti gli aeroclub d'Italia, non è mai stato in condizioni di corrispondere un canone di affitto trattandosi di enti senza scopo di lucro, con ricavi inadeguati ai costi, che pareggiano i loro bilanci mediante cospicue sovvenzioni di enti o del Ministero competente.
Risulta che tutti gli aeroclub d'Italia per le ragioni sopraindicate gestiscono i piccoli aeroporti utilizzando gratuitamente le relative opere e infrastrutture. E' in sostanza uno scambio reale di servizi (come ci ricordava Ferrara) che porta un cospicuo beneficio alla SACE. Infine se i privati sono presenti con il 28% delle quote (il patrimonio attuale della società è di oltre 2 miliardi) significa che hanno contribuito con 600-700 milioni, oltre al fatto che l'aeroclub attraverso i privati provvede a tutte le manutenzioni delle infrastrutture che si rendono necessarie e che altrimenti dovrebbero essere a carico dei bilanci della SACE.
Qualche ultima osservazione. E' chiaro che gli aumenti di capitale saranno impiegati per finanziare i lavori urgenti di ristrutturazione, di miglioramento e potenziamento dell'aeroporto indipendentemente dal traguardo del terzo livello e dalle prospettive previste dal Ministero della Protezione Civile. Vi è poi la possibilità di attuare dei pronti interventi di sviluppo infrastrutturale in funzione delle mutate situazioni e delle nuove esigenze dell'aviazione civile italiana ed europea, rivolte soprattutto ad un miglioramento delle condizioni di sicurezza del volo nel quadro della già ricordata liberalizzazione dei trasporti aerei in Italia.
Un recente progetto di lavori di manutenzione straordinaria ha già ottenuto l'assenso dalla Direzione generale dell'aviazione civile del Ministero dei Trasporti.
Per quanto attiene al sovrapprezzo, sul quale si è soffermato il collega Valeri, va precisato che è stato mantenuto inalterato in L. 3.250 per azione dal 1979 al 1986 nonostante il sensibile aumento dei valori immobiliari avvenuto nel corso di tali anni. Alla data dell'assemblea il patrimonio netto della società era di 2.330.020.722 lire che diviso per le 234.611 azioni in circolazione dà un valore di L. 9.931 per azione in confronto al valore nominale di L. 1.750, il che giustifica ampiamente il sovrapprezzo deliberato dall'assemblea in L. 3.250 per azione di compendio dell'aumento di capitale.
Considero poi strane le osservazioni del collega Valeri, rese anche a nome del Gruppo comunista, in quanto i tre rappresentanti del Partito comunista nella SACE (uno per la Regione, uno per la Provincia di Vercelli ed uno per la Cassa di Risparmio) hanno sempre approvato bilanci relazioni, aumenti di capitale, sovrapprezzi e ricapitalizzazioni. Pertanto l'atteggiamento odierno del relatore di minoranza è singolare in rapporto ai comportamenti dei suoi rappresentanti e, per la Regione, anche nostri rappresentanti in seno agli organi statutari della società.
Sul Consiglio di amministrazione in questa sede dobbiamo esprimere a coloro che lo compongono, così come al Collegio sindacale, tutto l'apprezzamento e la solidarietà, dissipando ombre di superficialità che potrebbero delinearsi per il contenuto della relazione di minoranza nei loro riguardi.
Infine, la proposta di rinvio del disegno di legge in Commissione non trova il relatore di maggioranza consenziente, perché il provvedimento è in discussione dall'ottobre 1986 in Commissione e l'urgenza è connessa, signor Presidente, non solo ai problemi di disponibilità finanziaria, non solo per le ragioni esposte in questo breve intervento, ma per dar corso alla realizzazione di un'importante infrastruttura pubblica voluta dalla Regione Piemonte destinata ad avere grandi sviluppi per i collegamenti futuri del Piemonte nord.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valeri.
VALERI Intervengo per una breve replica rispetto a quanto è emerso dalla discussione. Mi dispiace che il collega Petrini, che peraltro stimo molto abbia voluto introdurre un'interpretazione scorretta della posizione del Partito comunista all'interno del Consiglio di amministrazione della SACE ancorché i membri dei Consigli di amministrazione siano catalogabili, e noi non lo riteniamo, in termini di rappresentanza partitica.
Al di là di questo, desidero ricordare al Consigliere Petrini che recentemente nel Consiglio comunale di Biella il Gruppo comunista ha sollevato il problema proponendo e votando contro le posizioni della maggioranza; altrettanto è avvenuto nel Consiglio provinciale di Vercelli dove il Gruppo comunista si è espresso contro la sottoscrizione da parte di quell'Amministrazione della relativa quota di azioni in sovrapprezzo.
PETRINI Qual è la posizione del PCI di Biella? VALERI La dichiarazione di voto per il nostro Gruppo sarà fatta da un tuo conterraneo che sarà in grado più di me di presentarti la posizione dei comunisti biellesi e magari di rinfrescarti la memoria in merito.
Sugli aspetti specifici abbiamo chiesto il perché della sottoscrizione di azioni in sovrapprezzo e non abbiamo ancora avuto una spiegazione.
Lo stesso collega Ferrara ha dichiarato che voterà a favore giudicando però inspiegabile il ricorso a questa prassi ripetuta e non certo usuale.
Noi chiediamo nuovamente alla Giunta di darci una spiegazione se ce l' ha.
Allo stesso modo riproponiamo la certificazione patrimoniale da parte di una società specializzata, dato che non abbiamo la stessa certezza che hanno altri che, pur mantenendosi invariata la percentuale di partecipazione azionaria dei soci, gli effetti di un metodo o di un altro siano identici.
E' comprensibile a nostro giudizio il ricorso al sovrapprezzo nelle azioni quando debbono entrare nuovi soci. In questo caso è abbastanza usuale il ricorso a questo metodo perché significa scaricare sui nuovi soci un onere, supplementare che porta ai vecchi soci un beneficio, ma non è questo il nostro caso.
Dopodiché, collega Petrini, non abbiamo preconcetti di sorta verso i periti. Nella relazione di minoranza, infatti, non ci lamentavamo del fatto che era un geometra perito industriale a firmare la perizia, bensì evidenziavamo il fatto che la certificazione dello stato patrimoniale della società l'avesse fatta un geometra perito industriale che risulta omonimo (se non è la stessa persona) di un membro del Consiglio di amministrazione della SACE. Domandavamo quindi di sapere se la persona in questione non si trovasse nella condizione di controllore controllato.
Circa la mancanza in bilancio di ricavi per l'uso delle attrezzature di proprietà della SACE, delle due l'una: o abbiamo un aeroporto che sviluppa utenze e consente viaggi di affari e di merci, in quanto tali non assimilabili a una attività d'aeroclub, oppure si è in presenza di sole attività amatoriali e non si giustifica un intervento così consistente di denaro pubblico.
Inoltre, né da Petrini né da Ferrara abbiamo avuto risposta del fatto che nell'Aeroporto di Cerrione opera una società con dieci addetti che svolge la manutenzione degli aerei. Anche quella è una attività amatoriale che non deve pagare affitto di sorta? Credo che la maggioranza faccia bene a votare il d.d.l. e ad insistere se lo ritiene opportuno, assumendosene però la piena responsabilità. Che non esista urgenza è.confermato dal fatto che l'Istituto Bancario San Paolo di Torino continua tuttora a non versare la propria quota. Credo che se anche la Regione facesse per il momento altrettanto non succederebbe nulla.
Voglio altresì aggiungere che non è invocabile neppure una sorta di obbligo programmatico, perché la programmazione non è, e non è mai stata intesa in termini dogmatici. Anche all'interno del Piano regionale dei trasporti sono state introdotte modifiche e correzioni rispetto all'impostazione originaria.
L'abbiamo detto già in passato e lo diremo meglio nel corso del dibattito sul terzo Piano regionale di sviluppo: deve essere superata la logica, in parte scontata in una prima fase di programmazione regionale, di raccogliere all'interno dei piani tutte le spinte e le rivendicazioni di carattere locale. Tutto questo non può costituire giustificazione al perseverare in direzioni sottoposte a ripensamento critico.
Circa gli aeroporti di terzo livello il Partito comunista e altri Gruppi di maggioranza stanno contestando in Parlamento le scelte che hanno fatto si che in Italia siano ormai decine gli aeroporti di questo genere che non reggono economicamente e la cui esistenza si giustificherebbe soltanto in assenza di altri modelli di trasporto per le distanze fino a 500 km. Questa riflessione critica in atto a livello parlamentare la si dovrebbe fare anche a livello di Piano regionale dei trasporti e, tra le altre correzioni, sarebbe utile predisporne di sollecite anche in questo settore d'intervento. Del resto, proprio in quest'aula le proposte di programmazione furono sottoposte al giudizio del Consiglio in termini di previsioni duttili ed elastiche, sulle quali intervenire attraverso verifiche periodiche. Perciò è auspicabile che, qualora si riconosca che queste considerazioni hanno una base di validità, si cominci con il destinare ad un uso più proficuo i quasi 600 miliardi di spesa che l'approvazione di questa legge sottrarrebbe ad una finanza regionale ormai ridotta al lumicino.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale Bianca Vetrino.
VETRINO, Vicepresidente della Giunta regionale Vorrei innanzitutto ringraziare i Consiglieri intervenuti.
Ritengo che ci si debba rammaricare del fatto che vengono presentate due relazioni, una di maggioranza ed una di minoranza, soprattutto quando quella di minoranza ha il tono di dissenso così come è stato esplicitato dal Consigliere Valeri. Tutto sommato però questa relazione ha costretto la Giunta e il Consiglio a momenti di approfondimento e, come non mai, siamo in condizione di votare una legge con cognizione di causa e con cognizione del significato dei 575 milioni che vengono impegnati nel nostro bilancio.
In linea generale quando vengono espressi dubbi e perplessità vi è una ragione in più per approfondire la materia e per cercare, nel limite del possibile, di convincere il Consigliere che li ha esposti delle sue responsabilità.
Innanzitutto dobbiamo tenere conto di che cosa significa per la Regione Piemonte la partecipazione nella SACE. In questa società non siamo azionisti di maggioranza, nemmeno di maggioranza relativa; prima di noi hanno parte la Provincia di Vercelli e privati. Siamo certamente azionisti di prestigio nel senso che la presenza della Regione qualifica fondamentalmente una società. Occorre poi considerare la presenza della Cassa di Risparmio, del Comune di Biella e di altri azionisti che insieme concorrono a dare una fisionomia di società a capitale misto. La Regione Piemonte conta sotto il profilo del prestigio, però quando si abbatte il capitale e si distribuiscono gli utili la Regione conta effettivamente attraverso la sua quota capitale. E' una considerazione che va fatta e della quale occorre tenere conto. Ciò spiega per esempio il motivo per cui abbiamo recentemente approvato il d.d.l. di Consusa che ha teso a far considerare la Regione, nell'ambito del capitale di quella società, per la quota che la stessa Regione aveva sborsato. Oggi arriviamo a circa il 40 mentre fino a qualche giorno fa non arrivavamo al 20% di quel capitale.
Dobbiamo poi considerare che questo aeroporto è considerato non soltanto dal Piano generale dei trasporti, ma anche dal Piano regionale dal piano comprensoriale e dal piano pluriennale di attività e di spesa.
Quindi, se dobbiamo agire su riferimenti legislativi e programmatori certi non v'è dubbio che siamo nella condizione di poter dire che questo provvedimento si inquadra in un provvedimento programmatorio di carattere generale. Se verranno nuovi orientamenti da Roma su questo argomento credo che l'Assessore ai trasporti sarà in condizione di cogliere i fermenti nuovi e di verificare se siamo in condizione o meno di farvi fronte.
E' stato ricordato dal Consigliere Petrini che l'Aeroporto di Cerrione è visto come riferimento per la Protezione Civile, al di là delle altre opere di ristrutturazione per l'ampliamento della pista, per il volo Colibrì, per il commercio, ecc. Di tutto ciò la Giunta terrà conto. La Giunta ha di fronte una serie di atti di riferimento dai quali non pu prescindere.
Il problema sollevato da Valeri, al di là dell'esigenza o meno di essere ancora presenti come azionisti nella società, è sul metodo adottato nella sottoscrizione azionaria ovvero quello del sovrapprezzo. La società SALE, con riferimento alle informazioni scritte avute dagli amministratori non presenta necessità di finanziamenti pubblici, comunque esterni, per la sua normale gestione finanziaria che, anzi, è soddisfacente come risulta dalle cifre delle entrate e delle uscite.
Sussistono esigenze di pronti interventi, di ristrutturazione e di sviluppo infrastrutturale, in funzione delle mutate prospettive (almeno così era scritto nei nostri piani), in relazione alle nuove esigenze dell'aviazione generale italiana ed europea e per un miglioramento delle condizioni di sicurezza, di qui il riferimento alla protezione civile.
Possiamo con tranquillità approvare il d.d.l. anche in queste condizioni. Comunque, le osservazioni fatte dal Consigliere Valeri non possono non essere tenute in considerazione. La Giunta, che peraltro ha valutato l'esigenza del sovrapprezzo, nel momento in cui presentava all'assemblea consiliare questo provvedimento avvertiva la necessità, prima di addivenire alla deliberazione autorizzativa di attuazione della legge che stiamo discutendo, soprattutto in relazione alle sollecitazioni emerse dal dibattito (in particolare del Consigliere Valeri) in ordine al pagamento del sovrapprezzo delle azioni e al fine di assicurare a questa sottoscrizione i più rigorosi requisiti formali, di chiedere una perizia recante la stima della consistenza patrimoniale della società asseverata dal competente Tribunale. La mia risposta ai dubbi di Valeri è questa.
Approvata questa legge e in attesa della successiva deliberazione autorizzativa, chiederemo alla società di farci pervenire la perizia.
Questa mi pare una giusta risposta alle perplessità emerse ed è un modo corretto di salvaguardarci completamente affinché i requisiti formali che attengono anche al merito siano rispettati.
C'è un'altra situazione che preoccupa in questo momento l'Assessore ai beni ambientali. Purtroppo questo provvedimento, avendo subito dei rinvii trova difficoltà di approvazione per quanto riguarda il reperimento dei fondi. Mentre nell'ottobre 1986 sul capitolo 7050 erano disponibili i 575 milioni previsti come spesa per l'attuazione di questo d.d.l. (li avevamo avanzati, quindi mi sembrava giusto un giroconto per fare in modo che queste spese non andassero in economia generale, ma venissero impiegate) oggi non lo sono più. Sul capitolo 7050 sono già stati prelevati 550 milioni con l'impegno a restituirli non appena il d.d.l. sarà approvato e c'è la possibilità di fare il giroconto. Quindi su questo capitolo, che ha un'esposizione di un miliardo, 570 milioni non ci sono.
La Giunta è in condizione nel corso della discussione e dell'approvazione del provvedimento di trovare un capitolo sostitutivo del 7050. Per quanto mi riguarda indico ancora una volta il capitolo 2250 che è quello di riferimento al mio Assessorato, ma probabilmente vi sono capitoli più idonei per omogeneità che potrebbero essere ricercati nell'ambito dell'Assessorato ai trasporti. La mia preoccupazione è sull'articolo finanziario per come è congeniato oggi, non avendo ancora potuto tenere conto della legge di Consusa.
Il mio suggerimento è quindi di sospendere la votazione di questo disegno di legge per consentire alla Giunta di riunirsi e mettere in condizione l'Assessore agli enti strumentali e ai beni paesistici di far diventare anche della Giunta un provvedimento che per ora è solo di carattere personale.



PRESIDENTE

Accolgo la proposta del Vicepresidente Vetrino. Pertanto è sospesa la discussione in merito a questo disegno di legge. La Giunta nel frattempo ha la possibilità di riunirsi.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Esame proposta di deliberazione n. 392: "Programma regionale degli interventi per lo sviluppo dell'offerta turistica per il triennio 1986/1988"


PRESIDENTE

Proseguiamo con il punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 392.
La parola al relatore, Consigliere Villa.
VILLA, relatore In Commissione si sono esaminati gli emendamenti e c'è stata una confluenza, quindi si può passare rapidamente alla votazione.
Ringrazio coloro che si sono interessati e hanno lavorato per far si che con questo progetto si realizzasse un miglioramento del turismo in Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Moretti.
MORETTI, Assessore al turismo Signor Presidente, la Commissione ha valutato le proposte presentate dal collega Avondo e non sono emerse posizioni in contrasto con gli indirizzi rispetto al programma. Sono invece emerse divergenze su come presentare al Consiglio le proposte modificate rispetto alle conclusioni finali della Commissione. Si è trovata un'intesa sugli emendamenti proposti dalla Giunta tenendo anche conto delle proposte avanzate da altri.
Si tratta di un primo programma di indirizzo che, tenendo conto dei diversi obiettivi, andrà verificato nel corso di due anni rispetto allo sviluppo del settore turistico.
Avremo occasione di entrare anche nel merito dell'agriturismo e del turismo termale. L'agriturismo è gia inserito in uno degli obiettivi della legge, tuttavia dopo la discussione che faremo in Consiglio sulla legge relativa occorrerà predisporre un progetto tenendo conto delle direttive CEE. Sono prime indicazioni per gli interventi, ma faremo altre proposte nel corso di quest'anno.
Non ho altro da aggiungere e pertanto si può passare all'approvazione.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione i seguenti emendamenti presentati dall'Assessore Moretti: a) nel titolo del programma le parole "per il triennio 1986/1988" sono sostituite dalle parole "per il biennio 1987/1988".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
b) Obiettivo 2 - Turismo montano.
Al punto 2, lett. c), seconda riga, dopo le parole "dei ristoranti" sono soppresse le parole "in subordine" al punto 2, lett. c), sono aggiunte le parole "negli stessi interventi è compreso l'acquisto dell'immobile già adibito ad uso alberghiero, qualora il richiedente risulti, da almeno tre anni anteriori alla data di presentazione della domanda, titolare della licenza di esercizio dell'albergo stesso" al punto 2, lett. d), sono aggiunte le parole "negli stessi interventi è compreso l'acquisto dell'immobile già adibito ad uso alberghiero, qualora il richiedente risulti, da almeno tre anni anteriori alla data di presentazione della domanda, titolare della licenza di esercizio dell'albergo stesso" al punto 2, lett. d), quarta riga, dopo la parola "ricostruzione" sono aggiunte le parole "e miglioramento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 22 voti favorevoli e 15 astensioni.
c) Obiettivo 3 - Turismo lacuale del Verbano - Cusio.
Al punto 2, lett. b), prima riga, dopo la parola "nonché" sono aggiunte le parole "costruzione, ricostruzione, ampliamento e miglioramento" al punto 2, lett. b), sono aggiunte le parole "negli stessi interventi è compreso l'acquisto dell'immobile già adibito ad uso alberghiero, qualora il richiedente risulti, da almeno tre anni anteriori alla data di presentazione della domanda, titolare della licenza di esercizio dell'albergo stesso" al punto 3, lett. b), ottava riga, dopo la parola "concesso" sono aggiunte le parole "limitatamente alle strutture ricettive".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
d) Obiettivo 4 - Turismo termale e idropinico.
Il punto 2, lett. b), è sostituito dal seguente: "costruzione ampliamento e miglioramento di impianti strutture e attrezzature termali e idropiniche, non specialisticamente sanitarie, degli stabilimenti termali e delle strutture ricettive, nonché di impianti per l'adduzione e il trattamento dei fanghi" al punto 2, lett. c), prima riga, dopo la parola "nonché" sono aggiunte le parole "costruzione, ricostruzione, ampliamento e miglioramento" al punto 2, lett. c), sono aggiunte le parole "negli stessi interventi è compreso l'acquisto dell'immobile già adibito ad uso alberghiero qualora il richiedente risulti, da almeno tre anni anteriori alla data di presentazione della domanda, titolare della licenza di esercizio dell'albergo stesso" al punto 3, capoverso l, ultima riga, sostituire "6%" con "7%" e "7%" con "8" al punto 3, capoverso 2, ultima riga, sostituire "30%" con "40%" al punto 3, capoverso 3, terza riga, sostituire "6%" con "7%" e "15 anni" con "10 anni" al punto 3, capoverso 3, ottava riga, dopo la parola "concesso" sono aggiunte le parole "limitatamente alle strutture ricettive".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.con 26 voti favorevoli e 12 astensioni.
e) Obiettivo 5 - Turismo rurale e agriturismo.
Al punto 2, lett. e), seconda riga, è soppressa la parola "costruzione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 34 voti favorevoli e 1 astensione.
f) Obiettivo 7 - Turismo congressuale e di affari.
Al punto 1 - Scopi e linee di intervento - al sesto comma, dopo le parole "incrementare il patrimonio alberghiero" sono soppresse le parole "nelle categorie più alte" la lett. a) del punto 2 - Interventi ammessi - è sostituita dalla seguente: "costruzione, ricostruzione, ampliamento e miglioramento delle strutture alberghiere e di ristoranti nelle località di turismo d'affari compreso l'acquisto delle attrezzature e degli arredi; negli stessi interventi sono compresi la realizzazione di impianti complementari alla struttura alberghiera nonché l'acquisto dell'immobile già adibito ad uso alberghiero, qualora il richiedente risulti, da almeno tre anni anteriori alla data di presentazione della domanda, titolare della licenza dell'albergo stesso" al punto 3, lett. a), settima riga, dopo la parola "concesso" sono aggiunte le parole "limitatamente alle strutture ricettive".
L'Assessore Moretti ritira il primo comma di tale emendamento, cioè da "al punto 1" fino a "nelle categorie più alte".
Pongo in votazione la parte restante dell'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 34 voti favorevoli e 1 astensione.
g) Emendamento finale: I riparti di disponibilità indicati al Capo VI sono sostituiti dai seguenti riparti: Obiettivo 1 5 Obiettivo 2 37 Obiettivo 3 15 Obiettivo 4 11 Obiettivo 5 5 Obiettivo 6 5 Obiettivo 7 15 Obiettivo 8 7 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 24 voti favorevoli e 12 astensioni.
Pongo ora in votazione la deliberazione così emendata il cui testo verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 13 astensioni.


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale dell'Argentera"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 12) dell'o.d.g. che, prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale dell'Argentera".
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 40 Consiglieri.
L'art. 18 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Il punto 26) all'o.d.g. reca: "Nomine".
Si distribuiscano le schede per le seguenti nomine.
Consulta regionale per i Beni Culturali (art. 2 L.R. n. 58/78). Nomina di cinque rappresentanti dei Distretti scolastici.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Francesco Zorini Omodeo, Lidia Beccaria Roldi, Domenico Nigro, Giulio Barbon e Margherita Sabatini.
Ordine Mauriziano (art. 5 legge 5/11/1962,,n. 1596) - Consiglio di amministrazione. Nomina di tre rappresentanti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Giuseppe Arena, Giuseppe Serra e Alberto Todros. Il signor Alberto Todros è designato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 8 della L.R. 18/2/1985, n.
10.
Istituto Sperimentale per l'Enologia di Asti (DPR 23/11/1967, n. 1318) Consiglio di amministrazione. Nomina di tre membri.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Luigi Bertini, Andrea Franco e Italo Mussio. Il signor Italo Mussio è designato ai sensi dell'art. 8, ultimo comma, della L.R. 18/2/1985, n. 10).
Ente Convitto Municipale di Casale Monferrato. Nomina di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Daniele Corino.
Fondazione Einaudi - Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Ezio Alberton.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 176: "Seconda sottoscrizione di nuove azioni della SACE-S.p.A." (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 176.
Pongo in votazione il relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - La Giunta regionale ha presentato il seguente emendamento: al comma secondo sostituire il "capitolo 7050" con il "capitolo 12800" Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 12 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 così emendato per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
La parola al Consigliere Acotto per dichiarazione di voto.
ACOTTO Intervengo per una breve dichiarazione di voto perché nel merito della questione Aeroporto di Cerrione e nel merito di questa legge di sottoscrizione di un'ulteriore quota regionale per la Società SACE sono già intervenuti il Consigliere Valeri attraverso la sua compiuta e puntuale relazione di minoranza e il Consigliere Biazzi che ha replicato sulle contestazioni in ordine alla parte finanziaria. A me spetta di ripercorrere in maniera velocissima i passaggi logici che ci hanno portati ad assumere la posizione odierna, che non è una posizione istantanea, non è un fulmine a ciel sereno, ma è il risultato di una verifica a cui abbiamo sottoposto sia le scelte del Piano regionale dei trasporti sia le scelte che andavano compiendosi sul piano locale in relazione alla Società SACE e all'Aeroporto di Cerrione. Queste verifiche hanno dato risultati negativi non confortanti per quanto riguarda le prospettive di questo aeroporto, né oggi sono venute risposte che introducono elementi nuovi al riguardo. Pertanto rimaniamo all'analisi che abbiamo finora compiuto, che purtroppo a tutt'oggi non ci fa intravvedere possibilità di prospettiva di questa struttura per quanto riguarda il terzo livello, il trasporto civile e delle merci.
La logica conseguenza che si trae da un'analisi di questo tipo è che non ha senso un impegno della Regione che riconfermi una direzione che in un primo tempo apparve significativa e da indagare, ma che ha portato a risultati negativi.
Questo è il percorso logico che abbiamo compiuto e che riconfermiamo non come singoli Consiglieri o come rappresentanti di aree che non siano quelle interessate, ma come rappresentanti dell'area interessata, anche assumendo posizioni anticampanilistiche e ponendoci il problema con il normale rigore e con la dovuta serietà.
La conseguenza che deriva da questo ragionamento è quella del voto negativo, anche se abbiamo registrato con favore la proposta dell'Assessore in risposta alle istanze sollevate dal Consigliere Valeri di una perizia asseverata prima di conferire la quota prevista in questa legge.
Noi vorremmo riproporre in questa dichiarazione di voto un altro punto che ci pare particolarmente delicato in questa vicenda, cioè chiedere alla Giunta l'impegno, prima del conferimento della quota alla società, di rivedere il comodato gratuito che caratterizza i rapporti tra la società e quanti concretamente operano all'interno dell'aeroporto, aereoclub e gestione dell'aeroporto. E' opportuno fare questo prima chela Regione abbia conferito la sua quota perché sé ciò avviene prima la Regione ha la possibilità di interloquire con elementi di forza in mano, cosa che non le sarebbe possibile nel momento in cui rendesse già operativa la scelta che viene indicata da questa legge.
Con questa ulteriore, precisa richiesta e con questa valutazione complessiva il nostro voto è negativo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CERCHIO



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 28 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale delle Lame del Sesia e delle Riserve naturali speciali dell'Isolone di Oldenico, della Garzaia di Villarboit e della Palude di Casalbeltrame"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 13) dell'o.d.g. che prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale delle Lame del Sesia e delle Riserve naturali speciali dell'Isolone di Oldenico, della Garzala di Villarboit e della Palude di Casalbeltrame".
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è - il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è ih seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 20 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale. L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione della Riserva naturale della Garzaia di Valenza"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione della Riserva naturale della Garzaia di Valenza", di cui al punto 14) all'o.d.g.
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione della Riserva naturale speciale del Bosco del Vaj"


PRESIDENTE

Il punto 15) all'o.d.g. prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione della Riserva naturale speciale del Bosco del Vaj".
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione dell'Area attrezzata Le Vallere"


PRESIDENTE

Il punto 16) all'o.d.g. prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione dell'Area attrezzata Le Vallere".
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 38 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 404: "Legge 8 agosto 1985, n. 431 Piani naturalistici della Riserva naturale della Garzaia di Valenza e della Riserva naturale del Sacro Monte di Orta: equiparazione a Piani urbanistico - territoriali"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 404 di cui al punto 23) all'o.d.g.
Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 398: "Formazione professionale Approvazione del programma di attività dell'Istituto Tecnotex S.p.A, di Biella per a.f. 1986/1987"


PRESIDENTE

Il punto 18) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n.
398.
Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli, 1 contrario e 11 astensioni.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 430: "Revoca delle deliberazioni del Consiglio regionale n. 262, 265, 276, 277, 291, 293, 294, 295, 297, 298 303, 304, 309, 310 del 9 ottobre 1986 e nn. 342, 343, 344, 345; 347, 349 352 dell'11 dicembre 1986"


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, il Commissario di Governo ha chiesto chiarimenti in merito ad alcune deliberazioni di nomina che non avevano raggiunto la maggioranza dei presenti. Dobbiamo quindi procedere alla revoca di tali deliberazioni, ovvero quelle iscritte nella proposta di deliberazione n.
430, di cui al punto 25) all'o.d.g.
Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 399: "Adesione della Regione Piemonte alla Fondazione ISI - Istituto per l'Interscambio Scientifico" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 19) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 399.
La parola al Consigliere Sestero.
SESTERO Sul merito di questa iniziativa il Gruppo Comunista è d'accordo.
Tuttavia abbiamo alcune riserve sulla composizione del Consiglio di amministrazione. Ci pare che un'unica espressione di rappresentante regionale per i tre enti sia riduttiva della possibilità che si sviluppi un confronto per queste designazioni.
Noi chiederemmo, anche in proporzione alla quota di partecipazione della Regione Piemonte, tenendo conto che si tratta di un istituto nato su iniziativa regionale, che la Regione possa esprimere tre membri nel Consiglio di amministrazione invece di uno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Alberton.
ALBERTON, Assessore all'istruzione Prima di tutto mi spiace che questa osservazione non sia stata sollevata in sede di Commissione dove si sarebbe potuta esaminare più attentamente.
Non posso non evidenziare due aspetti. Il primo è che è detto a chiare lettere che il Consiglio di amministrazione dovrà essere formato da persone scelte tra le espressioni significative della Comunità scientifica regionale e quindi non dovrebbero esserci caratterizzazioni tipicamente politiche. Sotto questo aspetto si tratta della stessa regola messa in atto per sedi come quelle del Castello di Rivoli o di altre che hanno un contenuto tipicamente culturale e scientifico.
Il secondo aspetto è che faremmo una modifica non concordata e non preventivamente verificata con gli altri soci potenziali dell'istituto, per cui potrebbe sembrare - e in questo senso sono ancora più contrario alla proposta - un atto unilaterale da parte della Regione.
In questi organismi aventi prevalente contenuto di carattere scientifico e culturale normalmente non si fanno pesare le quote di partecipazione finanziaria in misura proporzionale; cito ancora una volta l'esempio del Castello di Rivoli o di altre fondazioni presenti nel nostro territorio (anche se la Regione non vi partecipa direttamente) in cui le quote di presenza sono più procapite che non per il peso che ciascuno esprime.
Mi chiedo inoltre cosa potrebbe significare, qualora aderisse un altro soggetto, dover rivedere nuovamente l'impianto statutario. Invito quindi i colleghi ad approvare lo Statuto così com'è previsto oggi e semmai apportare le dovute verifiche successivamente sapendo che siamo nel primo avviamento di questa esperienza che è finalizzata a recuperare per TISI risorse aggiuntive.
Non vorrei che ponendo questi vincoli gli eventuali soci che potrebbero innalzare il livello di contribuzione verso questo istituto avessero delle difficoltà per cui raggiungeremmo l'obiettivo esattamente contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sestero.
SESTERO Mi rendo conto che si sarebbe potuto discutere in Commissione e di questo mi scuso.
E' un problema complesso e pertanto ne chiedo il rinvio in Commissione.
Sono d'accordo che non è un Comitato scientifico, ma è un Consiglio di amministrazione di nomina dell'assemblea regionale.
Sulla base dell'esperienza abbiamo visto che dove c'erano due posti per ente è stato fatto il pieno da parte della maggioranza e non si sono potuti verificare i nomi proposti per trovare un accordo su personalità qualificate al di là dell'espressione di partito. Questo non è successo in molti casi, come per esempio per îl Teatro Stabile e per il Museo del Cinema. Proponiamo questa correzione essenziale pur rendendoci conto che non può trattarsi di un atto unilaterale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.
BONTEMPI Pur dando atto alla maggioranza di non avere mai assunto a priori un atteggiamento arrogante sulla questione, di fatto in due esempi citati dalla collega Sestero, il Museo del Cinema e il Teatro Stabile, si è proceduto in questa maniera. Le difficoltà di coordinamento con gli altri Enti, per esempio la Provincia e il Comune (permettetemi di dire che il coordinamento non spetta all'opposizione, ma spetta alla maggioranza) hanno portato a far si che possibilità di presenze pluralistiche di un certo livello non si sono verificate.
In alternativa all'accoglimento della proposta della collega Sestero ne presento un'altra: la composizione può rimanere tale, ma si intende - deve essere inteso con un pronunciamento dei Gruppi di maggioranza - che un membro può essere espresso dall'area politica, con la garanzia della ricerca di una personalità che non sia di emanazione dei partiti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Alberton.
ALBERTON, Assessore all'istruzione A questo punto preferisco che si riprenda la discussione in Commissione, perché non posso non evidenziare il rischio che, introducendo la presenza plurima per la Regione, questa richiesta, là dove dovessimo andare a verificare per discuterla e concordarla con gli altri soci fondatori, venisse avanzata da altri Enti, soprattutto dagli Enti locali perché gli apporti di peso finanziario non sono sproporzionati come risulterebbe dalla ripartizione uno a tre.
Inoltre per quanto riguarda l'espressione della Regione, un conto è affidarsi alla possibilità di far convergere i tre enti su una rosa di nomi su cui esprimersi, altro è caricare a priori sulla Regione una rappresentanza predefinita, quasi a tutelare le rappresentanze di altri Enti di cui essa non ha competenza per ruoli istituzionali diversificati.
Preferisco che il discorso venga riaffrontato in Commissione.



PRESIDENTE

L'esame di tale deliberazione viene quindi rinviato alla competente Commissione.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 429: "Revoca, per la parte relativa al Consiglio regionale di Sanità ed Assistenza, della deliberazione del Consiglio regionale n. 65-1224 del 20 gennaio 1987"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 24) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 429.
Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 400: "Approvazione del profilo professionale, dei requisiti di formazione e del programma dei corsi triennali per educatore professionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 400 di cui al punto 22) all'o.d.g.
Pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 146: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco regionale La Mandria"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 146 di cui al punto 21) all'o.d.g.
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 36 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale ed area attrezzata del Sacro Monte di Crea"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 17) all'o.d.g. che prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale ed Area attrezzata del Sacro Monte di Crea".
Non essendovi interventi possiamo passare alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e ,votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 -Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'art. 22 è approvato.
Pongo in votazione l'intero testo della legge per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 35 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno relativo alla situazione in Libano


PRESIDENTE

E' stato presentato un ordine del giorno relativo alla situazione in Libano.
Pongo in votazione tale ordine del giorno il cui testo recita: "Il Consiglio regionale di fronte ai drammatici sviluppi che in Libano ha assunto il conflitto fra sciiti e palestinesi e al sanguinoso attacco contro i campi palestinesi e all'assedio che a fasi alterne da mesi ormai gli sciiti di Amal stringono attorno a Chatila e Burj-el-Baraineh di fronte alla tragedia vissuta da mezzo milione di palestinesi del Libano sterminati dalle bombe, dalla morte per fame, dalle epidemie c h i e d e che vengano promosse tutte le iniziative possibili affinché la Comunità Internazionale intervenga per ristabilire definitivamente garanzie di vita per la gente assediata di Chatila e Burj-el-Baraineh c h i e d e al Governo italiano in quanto membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU di operare urgentemente per l'attuazione di un intervento che assicuri una tregua tra le fazioni in guerra e permetta al Libano di uscire dal caos e dallo scempio a p p r o v a l'operato del Governo italiano per l'azione di soccorso e di aiuti alle popolazioni dei campi assediati.
Si impegna a sviluppare un'azione di sensibilizzazione nella collettività regionale che porti l'opinione pubblica e le forze democratiche a mobilitarsi in nome della solidarietà e della difesa dei diritti umani si impegna a contribuire, con iniziative dirette di soccorso ai profughi palestinesi e con l'invio di aiuti in medicinali e di un ospedale da campo,ad alleviare la tragedia che in modo così grande colpisce questo popolo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 13,40)



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