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Dettaglio seduta n.43 del 04/04/86 - Legislatura n. IV - Sedute dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990

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Argomento:


VIGLIONE Aldo



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Signori Consiglieri, prosegue l'esame del progetto di legge n. 64: "Prima legge di variazione al bilancio per fanno finanziario 1986.
Provvedimento generale di rifinanziamento di leggi regionali" con la votazione dell'articolato iniziata ieri fino all'art. 8.
Dall'art. 9 all'art. 20 non vi sono emendamenti; se i Consiglieri sono d'accordo e se non hanno richieste da avanzare li metterei in votazione.
Art. 9 (Costituzione di aree attrezzate per insediamenti artigiani) "La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui alla legge regionale 14/11/1979, n. 64, è determinata per fanno finanziario 1986 in L.
2.500 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5285".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
Art. 10 (Revisione degli Albi Provinciali delle imprese artigiane) "Le spese per la revisione degli Albi Provinciali delle imprese artigiane di cui alla legge regionale 14/3/1980, n. 14, sono stabilite per fanno finanziario 1986 in L. 350 milioni ed iscritte al capitolo n. 5295".
Si passi alla votazione.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
Art. 11 (Interventi per lo sviluppo della rete distributiva) "Le spese per la concessione dei contributi di cui agli artt. 3 e 6 lettera b), della legge regionale 4/6/1975, n. 47, modificata dalle leggi regionali 15/11/1976, n. 57 e 29/6/1978, n. 39, sono determinate per fanno finanziario 1986 rispettivamente in L. 2.300 milioni e L. 600 milioni e sono iscritte ai capitoli n. 5300 e n. 5390.
La spesa per la concessione dei contributi di cui all'art. 6, lettera c) della legge regionale 4/6/1975, n. 47, modificata dalle leggi regionali 15/11/1976, n. 57 e 29/6/1978, n. 39, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 5 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5420".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
Art. 12 (Acquisto di mezzi sgombero neve) "La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 28/2/1984, n. 14, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 250 milioni ed è iscritta al capitolo n. 5840".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Art. 13 (Interventi per l'esecuzione di opere pubbliche ai sensi della legge regionale 16/5/1975, n. 28) "La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'art. 2 nn. 1 e 2 (costruzione, ricostruzione, ampliamento e potenziamento acquedotti e fognature) è determinata per fanno finanziario 1986 in L.
7.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7260".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
Art. 14 (Interventi per la grande viabilità) "La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 27/1/1983, n. 4, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 10.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 6115".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
Art. 15 (Piani di coordinamento territoriale) "La spesa per la predisposizione dei piani di coordinamento territoriale di cui all'art. 80 della legge regionale 5/12/1977, n. 56, è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 1.000 milioni ed è iscritta al capitolo n.
7050".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
Art. 16 (Interventi per i parchi e le riserve naturali) "La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 17/8/1977, n. 42, è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 250 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7930.
La spesa per l'attuazione della legge regionale 20/3/1978, n. 14 (istituzione del Parco naturale dell'Al-pe Veglia) è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 70 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7940.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale del Bosco del Vaj è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 30 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7950.
La spesa per la gestione del Parco naturale della Valle del Ticino è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 480 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7960.
La spesa per la gestione dei Parchi e delle Riserve naturali suburbani di cui alla legge regionale 31/8/1982, n. 28, è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 900 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7970.
La spesa per la gestione del Parco naturale delle Lame del Sesia e delle Riserve naturali speciali dell'Isolone di Oldenico e della Garzaia di Villarboit è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 90 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7980.
La spesa per la gestione del Parco naturale dell'Alta Valle Pesio è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 80 milioni ed è iscritta al capitolo n. 7990.
La spesa per la gestione del Parco naturale Orsiera Rocciavrè è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 190 milioni ed è iscritta al capitolo n.
8005.
La spesa per la gestione del Parco naturale Alta Val Sesia è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 140 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8010.
La spesa per la gestione del Parco naturale della Garzaia di Valenza è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 60 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8020.
La spesa per la gestione del Parco naturale di Rocchetta Tanaro è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 30 milioni ed è iscritta al capitolo n.
8025.
La spesa per la gestione della Riserva naturale del Bosco e dei Laghi di Palanfrè è stabilita per l'anno finanziario 1986 in L. 135 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8040.
La spesa per la gestione del Parco naturale dell'Argentera è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8050.
La spesa per la gestione del Parco naturale dei Lagoni di Mercurago è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 120 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8060.
La spesa per la gestione del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 90 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8065.
La spesa per la gestione del Parco naturale dei Laghi di Avigliana è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 60 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8070.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale dell'Orrido e stazione di Leccio di Chianocco è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 15 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8085.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Orta è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8120.
La spesa per la gestione del Parco naturale della Rocca di Cavour è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 30 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8148.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale della Valleandona e della Valle Botto è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 20 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8150.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale della Bessa è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 35 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8155.
La spesa per la gestione del Parco naturale del Sacro Monte di Crea è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8180.
La spesa per la gestione del Parco naturale della Val Troncea è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 65 milioni ed è iscritta al capitolo n.
8185.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale del Parco Burcina è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 180 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8190.
La spesa per la gestione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Varallo è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8195".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
Art. 17 (Interventi per il turismo alpino e speleologico) "La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 30/5/1980, n. 67, è stabilita per fanno finanziario 1986 in L. 250 milioni ed è iscritta ai capitoli n. 8510, n. 8530 e n. 8540, nella rispettiva misura di L. 150 milioni, 70 milioni e 30 milioni".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 17 è approvata.
Art. 18 (Contributi per il completamento ed il recupero di impianti sportivi) "La spesa per la concessione dei contributi di cui alla legge regionale 1/3/1979, n. 10, è determinata per fanno finanziario 1986 in L.
5.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8610".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 18 è approvato.
Art. 19 (Contributo per l'allestimento di aree per il tempo libero) "La spesa per l'attuazione degli interventi di cui alla legge regionale 22/5/1980, n. 56, è stabilita per l'anno finanziario 1986 in L. l.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8620".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri.
L'art. 19 è approvato.
Sono stati presentati i seguenti emendamenti aggiuntivi: dai Consiglieri Biazzi, Bontempi, Avondo, Rivalta, Bresso, Calligaro Reburdo, Dameri e Guasso: Art. 20 bis (Contributi ad enti e cooperative per l'incremento e la disciplina della pesca) "La spesa per contributi ad enti e cooperative per l'incremento e la disciplina della pesca (art. 44 del R.D. 8/10/1931, n. 1604) è determinata per l'anno finanziario 1986 in L. 50 milioni ed è iscritta al capitolo n.
8840".
Dai Consiglieri Biazzi, Bontempi, Avondo, Rivalta, Bresso, Calligaro Reburdo, Dameri e Guasso: Art. 20 ter (Ripartizione tra le Province di somme provenienti dalle soprattasse sulle licenze di pesca) "La spesa per la ripartizione delle somme provenienti dalle soprattasse sulle licenze di pesca e da sanzioni amministrative (L.R. 18/2/1981, n. 7) è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 1.400 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8860".
I due emendamenti possono essere discussi assieme.
Chiede di intervenire il Consigliere Biazzi. Ne ha facoltà.



BIAZZI Guido

Ritiriamo il primo emendamento in quanto è già stato recepito nella nota di variazione. Per quanto riguarda il secondo invece, prima di decidere se ritirarlo o mantenerlo, gradiremmo una presa di posizione della Giunta.
Il contenuto dell'emendamento (penso sia noto) è in relazione agli aumenti delle tasse che ci sono stati in questi ultimi anni: richiediamo che sia adeguata la ripartizione alle Province e di conseguenza alle Associazioni dei pescatori per quanto riguarda appunto i proventi delle tasse sulla pesca.
Gradiremmo sentire che cosa ne pensa la Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Moretti.



MORETTI Michele, Assessore al turismo

Devo dire che l'emendamento proporrà l'erogazione di contributi a favore delle Province.
Considerando che ci troviamo di fronte alla prima emanazione di una soprattassa, è stata inserita a bilancio, come entrata, una cifra induttiva, che in fase di assestamento erogheremo alle Province per quanto concerne fattività che svolgono le Associazioni e per l'interesse delle acque pescatorie.
Posso assicurare al Consigliere Biazzi che, in sede di assestamento, la cifra verrà inserita nel capitolo contributi per la difesa delle acque.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Prendiamo atto delle dichiarazioni dell'Assessore a nome della Giunta e ritiriamo l'emendamento; fra tre mesi ci sarà l'assestamento e, in quella sede, evidentemente, si verificherà.



PRESIDENTE

I due emendamenti si intendono pertanto ritirati.
Art. 20 (Contributi per l'incentivazione dell'attività degli enti di promozione sportiva) "La spesa per la concessione dei contributi di cui alla legge regionale 1/3/1979, n. 9, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 400 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8680".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri.
L'art. 20 è approvato.
Art. 21 (Contributi per la programmazione sportiva) "La spesa per la concessione dei contributi di cui al Titolo II della legge regionale 1/3/1979, n. 10, per fanno finanziario 1986 è determinata in L.
100 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8690".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri.
L'art. 21 è approvato.
Art. 22 (Interventi per la sistemazione di bacini montani ed opere idraulico forestali) "Ai fini dell'applicazione della legge regionale 19/11/1975, n. 54, sono autorizzate per fanno finanziario 1986 le seguenti spese: L. 8.000 milioni per spese relative ad opere idraulico forestali iscritti al capitolo n. 8900 L. 4.000 milioni per contributi per opere idraulico forestali, iscritti al capitolo n. 8905".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consigliera.
L'art. 22 è approvato.
Art. 23 (Provvidenze speciali per il risanamento delle acque) "La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'art. 2 della legge regionale 29/4/1975, n. 23, modificata con la legge regionale 10/3'1979, n. 22, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 10.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 8960".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri.
L'art. 23 è approvato.
Art. 24 (Interventi per lo smaltimento dei rifiuti solidi) "La spesa per la concessione dei contributi in conto capitale di cui all'art. 3, primo comma, della legge regionale 4/6/1975, n. 46, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 4.000 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9100.
La spesa per la concessione dei contributi in capitale di cui all'art. 2 lettera a), della legge regionale 5/6/1979, n. 28, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9130.
La spesa relativa alla concessione dei contributi per l'integrazione dei costi annui di gestione, di cui all'art. 2, lettera b), della legge regionale 5/6/1979, n. 28, è determinata per fanno finanziario 1986 in L.
200 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9140".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 40 Consiglieri hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri.
L'art. 24 è approvato.
Sono stati presentati i seguenti emendamenti: dai Consiglieri Biazzi, Bontempi, Avondo, Rivalta, Bresso, Calligaro Reburdo, Dameri e Guasso: Art. 25 bis "La spesa disponibile nel fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali (L.R. 23/8/1982, n. 20), parte derivante da risorse regionali, è determinata per l'esercizio finanziario 1986 in L. 15.390 milioni ed è iscritta al cap. 10350".
Dai Consiglieri Bontempi e Cernetti: Art. 25 bis "La spesa disponibile nel fondo per la gestione dei servizi denari.
Siamoziali (L.R. 23/8/1982,- n. 20), parte derivante da risorse regionali è determinata per l'esercizio finanziario 1986 in L. 18.390 milioni ed è iscritta al cap. 10390".
La parola al Consigliere Sestero.



SESTERO Maria Grazia

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non credo sia necessario illustrare i motivi per cui abbiamo ritenuto che il capitolo per l'assistenza venga incrementato, perché sono a conoscenza di tutti e sono ripetuti, spesso, anche dall'Assessore. Gli anziani, fortunatamente aumentano, è un andamento positivo dovuto all'allungamento della vita.
Quindi il problema dell'assistenza per gli anziani, ma anche per altre categorie, è centrale..
Il bilancio di quest'anno vede notevolmente ridotti i fondi rispetto all'anno precedente. Riteniamo però che, al di là dei trasferimenti dello Stato, sia necessario che la Regione si impegni con un incremento significativo.
La cifra che abbiamo proposto è ancora bassa, ma evidentemente è per segnalare il problema; siamo consapevoli che con 4 miliardi non si risolveranno problemi che sono drammatici. Pare che le UU.SS.SS.LL. saranno costrette anche a ridurre i servizi, poiché i fondi non saranno sufficienti neanche per mantenere lo stato attuale dei servizi.
Quindi la Regione deve impegnare ulteriori fondi propri, per far fronte almeno al mantenimento dei servizi.
In fase di ripiano va intrapresa un'operazione di recupero per destinare altri al corrente che è stata fatta un'operazione, nel cui merito non entro, di recupero degli avanzi d'ammi-nistrazione delle UU.SS.SS.LL.
operazione che ammonterebbe intorno ai 7 miliardi.
Riteniamo che sette miliardi più i quattro che proponiamo siano il minimo per poter far fronte alle esigenze nell'anno in corso.



PRESIDENTE

La parola il Consigliere Cernetti.



CERNETTI Elettra

A me pare inconcepibile accettare per l'Assistenza una riduzione del 30% ° dal punto di vista amministrativo. E' un dato che riguarda tutta la popolazione, non soltanto le fasce emarginate, perché ogni famiglia per lo meno ha un anziano da assistere. Dire che in Piemonte gli anziani sono solo il. 20% della popolazione non è esatto.
E' inconcepibile anche dal punto di vista politico. Lasciatemi dire il mio stupore, e credo di poter avere voce per dirlo, perché su questo mi sono sempre battuta anche nella Giunta della quale facevo parte.
E' inconcepibile, anche considerando le forze che oggi sono entrate in maggioranza, una in particolare che ha avuto nei decenni addietro la titolarità - e questo le va ascritto come merito - dell'Assistenza. Mi meraviglia vedere la maggioranza, il suo Partito e un Assessore di questo Partito, accettare una riduzione di questa entità già di per se stessa irrisoria.
Raschiando il fondo del barile riduciamo questo 30% al 20%, perché ci sono 4 o 5 UU.SS.SS.LL. che hanno avanzato circa 700.000.000 di lire e questi soldi andrebbero ad altre UU.SS.SS.LL. che hanno speso di più.
Non sono certo da elogiare quelle UU.SS.SS.LL. che hanno residui sui fondi dell'Assistenza, sono UU.SS.SS.LL. che hanno male amministrato tant'è vero che non sanno nemmeno spendere quei fondi irrisori.
Ci vorrebbero altri 7 miliardi per raggiungere la cifra del 1985.
Questo propone il mio emendamento. Le spiegazioni tecniche che mi ha dato il funzionario non servono a niente. Che cosa andiamo a raccontare agli anziani e alle loro famiglie? Possiamo dir loro la storiella che avevamo i fondi pregressi trasmessi dallo Stato, che ora invece questi fondi non ci sono più perché lo Stato, prima ritardatario, adesso ha già liquidato quelli del 1985 e che di conseguenza i fondi ENAOLI, ONPI, ecc., già liquidati per il 1985, peraltro con il 10% in più del tasso di inflazione non ci consentono più di spendere quello che prima lo Stato ritardatario ci permetteva di riversare per far fronte, in modo molto inadeguato, ai bisogni dell'Assistenza? Crediamo di salvarci la faccia andando a raccontare queste storie? La verità è un'altra! La verità inconfutabile è che la decurtazione è del 30 e che raschiando il fondo del barile rimane pur sempre una decurtazione del 20%.
A me pare che avremmo dovuto integrare questa decurtazione dello Stato con quanto abbiamo sul fondo regionale che quest'anno, se facciamo bene i conti, è stato aumentato di circa 8 miliardi. Perché non andare a costituire per l'Assistenza un fondo che sia pari al fondo, già irrisorio del 1985, che era lo stesso che avevamo per gli anni 1984, 1983, 1982? I fondi si sono trovati un po' per tutto. Alcuni settori sono stati anche incrementati.
Come già ha detto la collega che mi ha preceduto, gli anziani aumentano ma i fondi diminuiscono. La popolazione invecchia e i fondi per provvedervi sono ridotti.
Quando ero Assessore avevo sempre l'impressione che ci fosse un mare di bisogni mentre io avevo in mano un contagocce; ora noi permettiamo che anche questo contagocce si vada essiccando. Vero è che l'Assistenza ormai è competenza in gran parte della formazione professionale, della cassa integrazione, la formazione professionale non è dell'Assessorato Assistenza e la cassa integrazione incide negativamente sui bilanci dell'INPS.
Può anche farci piacere che i fondi per la formazione professionale abbiano avuto grosso modo un incremento del 30%, però, perché non vogliamo tenere conto che c'è una fascia della popolazione, emarginata anche fisicamente, che per vivere non può rimediare integrando le risorse non sufficienti con un lavoro emerso o sommerso che sia? Forse perché questa è una folla silenziosa che non viene a farci manifestazioni in Piazza Castello, perché non può venire, che non viene nell'aula del Consiglio regionale, perché non può venire e come tale non è ascoltata? Quello che molte volte temevo era che purtroppo anche coloro che lottavano e che sfilavano in cortei con i tamburi sotto le finestre degli Assessorati o in Piazza Castello sono oggi scoraggiati da un sistema che li vede sempre più come difensori di una causa persa. E' un atteggiamento questo che scoraggia e in effetti ha scoraggiato anche i più battaglieri.
L'altro giorno facevo delle riflessioni con l'Assessore e tutti e due convenivamo sul fatto che i Comuni devono impegnare più fondi per l'Assistenza, ci sono Comuni che ne mettono abbastanza, Comuni che ne mettono troppo pochi, Comuni che non ne mettono affatto. Bisognerà arrivare a fissare ai Comuni un quid per ogni persona.
Come faranno i Comuni che hanno bilanci in difficoltà - fra l'altro adesso salta anche la Tasco - a fare questa proposta quando la Regione per prima dà il cattivo esempio? L'Assessore nella riunione fatta con i Presidenti delle UU.SS.SS.LL. due giorni fa ha dichiarato che le risorse per il 1987 saranno completamente inadeguate. Ci dice che aumenteranno nell'assestamento al bilancio. Io non ci credo nel modo più assoluto perché non vedo differenze sostanziali fra questa maggioranza e quella che l' ha preceduta. Ormai non ci credo più. Sono chiara? Non ho mai visto aumentare per l'Assistenza un soldo nell'assestamento di bilancio.
E' qui che si perde la partita, perché è questo il vero bilancio della Regione Piemonte. Noi dovevamo chiedere un fondo, ed è quello che io chiedo con il mio emendamento, quanto meno pari al fondo del 1985 e chiedere poi in assestamento un'integrazione o quanto meno l'aumento del 10% dovuto al tasso di inflazione che pure si riconosce per altri settori.
Si dice "la Sanità interviene" e anche su questo i dubbi sono sempre più forti. A parte la buona volontà dell'Assessore Olivieri, mi pare che ci sia un po' di marcia indietro per quanto riguarda la stesura del Piano socio-sanitario. Prima sul fondo sanitario regionale si poteva quanto meno pagare una quota-parte agli anziani non autosufficienti in strutture protette, ma questa quota si sta riducendo ed è molto in dubbio il fatto che sul fondo regionale sanitario si possano dare dei soldi per le strutture protette per anziani non autosufficienti.
E' inutile giustificare l'attuale scarsezza impegnando quello che non sapremo se ci sarà, senza contare le altre categorie. Per quanto riguarda la Sanità ci sono gli anziani non autosufficienti. C'è il programma della terza età attiva per tenere gli anziani autosufficienti fuori dalle strutture. Dove andremo a prendere questi fondi che devono essere incrementati se vogliamo fare una politica per gli anziani, ma dovrei parlare anche degli handicappati. Parlo degli anziani perché oggi rappresentano il problema più grave e più esplosivo. Come potremo fare una politica attiva per una terza età? Come potremo incrementare l'Assistenza domiciliare? Come potremo incrementare tutte le iniziative della terza età attiva? Come potremo incrementare i fondi per i centri di incontro, che sappiamo essere una delle iniziative principali contro il deperimento degli anziani, perché la malattia più grave ad una certa età diventa la solitudine? Vi dico il mio sconforto nel constatare tutto questo. L'Assessore ha accettato - e questo mi causa una certa meraviglia -. Forse io sbaglio perché non accetto, mi sembrerebbe di tradire una causa ed io le cause in genere le sposo.
Assessore Olivieri, avrai ragione tu in politica, tant'è vero che oggi sei tu l'Assessore all'Assistenza, però sono convinta che molte volte quello che si perde in politica si recupera in umanità, che è partecipazione vera, che è comprensione vera per i bisogni delle popolazioni, soprattutto delle fasce emarginate, non comprensione strumentale.
Questo intervento vuole essere a favore dell'Assistenza e delle classi emarginate, non è contro la Giunta, vuole essere un intervento di stimolo per la Giunta, per la maggioranza, perché la Regione Piemonte si dia una nuova faccia, per risolvere i gravi problemi discussi ieri, ma anche per affrontare una volta per tutte e in modo serio il problema delle fasce emarginate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore all'assistenza

L'appassionato intervento della ex Assessore Cernetti dimostra l'impegno con il quale ha seguito in questi anni e continua a seguire i problemi dell'Assistenza, che sono poi quelli delle fasce dell'emarginazione: ha ragione delle risorse afferenti ad anni precedenti che hanno incrementato il fondo del sottaciuto né dimenticato, se vogliamo definirci un governo regionale attento ai più deboli, che nei momenti di difficoltà del nostro sistema diventano ancora più deboli.
Oggi, stiamo vivendo un momento di difficoltà economica del nostro Paese, della nostra Regione e di interruzione di un processo di crescita che ha segnato e contraddistinto il nostro Paese dal dopoguerra ad oggi stiamo segnando dei passi su una serie di questioni che sicuramente vanno a toccare le fasce più deboli di cittadini, in modo particolare.
Credo, quindi, di dover e poter condividere, personalmente (ma penso anche come governo regionale), sicuramente come democristiano, gran parte delle cose che la collega Cernetti richiamava, anche se ritengo di dovermi far carico dei problemi complessivi che il governo regionale, oggi, deve affrontare, e ritengo quindi di dovermi riconoscere in queste difficoltà e di non poter fare mio malgrado quello che ha fatto la collega.
Purtroppo, non lo posso fare, perché sedendo a questi banchi, devo farmi carico dei problemi complessivi che la Giunta regionale ha ed, in particolare, delle scarse risorse che la Giunta ha oggi dovuto distribuire tra le varie competenze. Difficoltà finanziarie che sono ben note a tutti i colleghi e rispetto alle quali, credo, nessuno possa sottrarsi.
Ho preferito allora, collega Cernetti, prendendo atto delle cose che lei dice e delle cose dette dalla collega Sestero, rispetto alle esigenze del nostro comparto (e l' ho detto anche nell'incontro che ho avuto l'altro giorno con il collega Olivieri e con i Presidenti delle UU.SS.SS.LL. del Piemonte) imboccare una strada di riflessione per il 1986, sapendo, in questo mi differenzio dalla sua posizione, che la Giunta, nel suo complesso, è consapevole che le cose da lei richiamate sono reali. Io stesso ogni volta che mi si chiede di fornire delle valutazioni, o di fare un intervento su questi temi richiamo questi problemi. Ritengo peraltro che occorra un'assunzione di responsabilità e una presa di coscienza da parte del Governo regionale che, dal 1987, non può più essere rinviata.
Dico "1987" perché, come lei sa, la legge n. 20 dà dei termini e delle scadenze: dal 1987 le funzioni socio-assistenziali in capo alle UU.SS.SS.LL. richiedono risorse tali da garantire la qualità di questi servizi.
Finora non è stato così nonostante il rammarico che lei giustamente e opportunamente richiama, ma noi dobbiamo rilevare che moltissime UU.SS.SS.LL., in questi anni, hanno dato origine a dei consistenti avanzi di amministrazione, rispetto ai quali non esprimo giudizi; li assumo unicamente come dati di fatto: noi, oggi, al 31/12/1985, abbiamo più di 7 miliardi di avanzi di amministrazione, di somme che le UU.SS.SS.LL. non hanno speso.
Dal 1987 le risorse attuali non saranno più sufficienti, e dobbiamo quindi, tutti insieme, farci carico di questa realtà, tutti insieme: Regione, Province, Comuni, UU.SS.SS.LL.; dobbiamo tentare di mobilitare le risorse che abbiamo sul territorio, le I.P.A.B., il volontariato, non solo ma anche le risorse finanziarie che derivano dall'ente pubblico.
Per il 1987 (e il ruolo regionale è fondamentale) dobbiamo mobilitare tutte le risorse possibili sul terri-torio, perché, sicuramente, con le risorse che oggi abbiamo a disposizione non garantiremo la qualità di questi servizi che, invece, questo governo regionale vuole garantire.
Nel 1986, la Giunta per le difficoltà che ha affrontato e che sta affrontando ha ritenuto di non poter in-tegrare quanto in meno lo Stato ci dà in questo settore. Lo Stato ci dà il 30% in meno rispetto alle somme del passato: e lei collega Cernetti, lo sa; ho già non ha assolutamente a sua disposizione un piano per questi interventi.
Quello che stiamo cercando di fare è di raccogliere tutti gli elementi conoscitivi che testimonino le esigenze presenti nel territorio, poiché ci sono Enti locali che stanno provvedendo completamente in proprio alla ristrutturazione di questi locali, ce ne sono altri che non stanno facendo assolutamente nulla e ci sarebbe, quindi, il forte rischio, procedendo immediatamente, di cogliere semplicemente le esigenze che vengono presentate senza essere sicuri che queste siano le prioritarie.
Il Consigliere Sestero afferma cose che poi smentisce nel proseguo del discorso: è certamente vero che fare progetti, soprattutto quando questi vogliono essere seri, richiede tempo, e, se non si è avuto a disposizione un piano già fatto, occorre costruirlo, il che richiede del tempo, e su questo, la Giunta è impegnata.
Voglio evidenziare, rispetto alle osservazioni critiche fatte che su questo fronte d'investimento c'è un incremento; sono ben lieto che il Consiglio sia solidale su un'impostazione che lo veda impegnato, per i prossimi anni, quando ci sarà il piano, a destinare ancora maggiori risorse sul fronte delle strutture teatrali, torna, però, a fare osservazioni critiche sugli stanziamenti, quando questi danno esattamente quel segno d'inversione rispetto alle cose avvenute sino all'anno scorso: l'incremento della spesa nel settore culturale è tutto e solo spesa di investimento.
Si chiede, oggi, di ridurre gli stanziamenti sui contributi alle associazioni, compagnie operanti nel settore teatrale: faccio rilevare che nel 1984, i contributi erano di un miliardo, nel 1985 erano di un miliardo e 550 milioni, quest'anno sono di un miliardo e 100 milioni.
Ci si potrebbe chiedere come mai una determinata linea di tendenza non sia stata arrestata nel passato poiché, quando si deve invertire, l'inerzia del sistema si fa sentire tutta e con pesantezza.
Stupisce che ritornino ad essere evidenziati problemi quali quelli del forte incremento degli stanziamenti sul settore della formazione professionale, quando in tutte le sedi (ritenevo, infatti, fosse già sufficientemente chiaro) è stato dimostrato come le cifre messe a bilancio quest'anno, pur realizzando quell'incremento sostanzioso che praticamente li porta ad un incremento del 60%, non sono neppure sufficienti a coprire fanno finanziario 1986 stante il fatto di dover recuperare tutte le cifre degli anni 1985, 1984, 1983, 1982 e 1981 non soddisfatte.
Non si tratta di incremento di attività e un ripiano di disavanzi qualcuno mi dovrebbe spiegare quale politica alternativa si dovrebbe fare visto che i disavanzi si devono coprire, perché man mano che non si coprono aumentano, semplicemente, gli interessi da corrispondere a coloro che attendono il ripianamento di questi disavanzi.
L'altro incremento sull'area complessiva è sull'area del diritto allo studio: sia sul fronte dell'assistenza scolastica, del diritto allo studio rivolto alle scuole dell'obbligo e superiori, sia sul fronte del diritto allo studio universitario.
In questo senso credo che stiamo parlando di una materia che ha profonde affinità con quella di cui abbiamo trattato nell'intervento precedente; se c'è, come c'è, nelle cifre, riduzione nella erogazione di contributi, c'è anche insieme ad essa estrema attenzione nelle modalità dell'erogazione medesima. Francamente, non posso che respingere le affermazioni della collega Sestero che vede nella attenta gestione di questi contributi quasi il tentativo di tenerli li, per poi spenderli in maniera incontrollata nei periodi successivi: basterebbe che venisse letto con attenzione, tutto il piano di bilancio per capire che stiamo andando esattamente in senso opposto, anche rispetto a quello che è avvenuto fino all'altro ieri.
Se certi progetti non decollano è proprio perché su di essi si vuole operare con la massima serietà; il Consigliere Sestero è stata testimone diretta anche (mi ricollego ancora una volta al discorso fatto proprio in precedenza) della volontà della Giunta, ad esempio sul fronte dell'assistenza scolastica, di intervenire specificatamente a favore dell' handicap, facendo e volendo fare la scelta, nell'ambito dei diversi progetti possibili, all'interno della legge n. 49, di dare minore priorità ad una generica introduzione di strumenti informatici nella scuola, purch questo intervento sia invece finalizzato al sostegno dell' handicap. E' certo che, ancora una volta, elaborare un progetto di questa natura richiede tempo, ma almeno dà la garanzia di raggiungere un obiettivo sul quale, a parole, si spendono dei sostegni e poi, nei fatti, invece, si spendono delle critiche che mi sembra, però, rivelino una notevole incoerenza al loro interno.
Il capitolo della legge n. 16 è stato ridotto per le stesse osservazioni che il Consigliere Sestero ha espresso; da tutti gli Enti interessati viene evidenziato che questa legge, specificatamente per le strutture teatrali, non funziona e che i contributi in conto interessi, o meglio, nella riduzione del costo dell'interesse non funzionano e che è necessario, invece, passare a contributi in conto capitale, anche per adeguarsi alle nuove norme statali.
Il segnale abbiamo cercato di darlo già quest'anno non appena ci fosse il piano; siamo impegnati a recuperare maggiori risorse per dargli attuazione attraverso questo strumento. Ulteriori considerazioni mi riservo di farle a fronte dell'emendamento proposto ad un articolo successivo.



PRESIDENTE

La discussione ha evidenziato le ragioni delle varie parti.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli, 29 contrari e 2 astensioni.
Art. 26 (Pronto intervento) "Ai fini dell'applicazione della legge regionale 29/6/1978, n. 38 e successive modificazioni ed integrazioni, sono autorizzate per fanno finanziario 1986 le seguenti spese: L. 6.500 milioni per interventi a tutela dell'incolumità pubblica nonché contributi per fabbricati danneggiati da calamità naturali, iscritti al capitolo n. 9300 L. 2.500 milioni per spese relative ad interventi di pronto soccorso iscritti al capitolo n. 9301".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'art. 26 è approvato.
Art. 27 (Promozione delle attività del teatro di prosa) "Le spese per l'attuazione della legge regionale 30/5/1980, n. 68, sono determinate per fanno finanziario 1986 in L. 3.000 milioni e sono iscritte ai capitoli n. 11715, n. 11720 e n. 11730, nella rispettiva misura di L.
1.000 milioni, L. l.100 milioni e L. 900 milioni".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
Art. 28 (Ammodernamento di strutture culturali e dello spettacolo) "La spesa per l'attuazione della legge regionale 2/3/1984, n. 16, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 250 milioni ed è iscritta al capitolo n. 11790".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'art. 28 è approvato.
Art. 29 (Promozione di attività educative) "Ai fini dell'applicazione della legge regionale 3/9/1984, n. 49, sono autorizzate per fanno finanziario 1986 le seguenti spese: L. 650 milioni, iscritti al capitolo n. 11800, per contributi ad enti istituzioni, fondazioni ed associazioni culturali di rilevante interesse regionale L. 150 milioni, iscritti al capitolo n. 11805, per spese per oneri derivanti da supporti e servizi relativi ad attività culturali di rilevante interesse regionale".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'art. 29 è approvato.
Art. 30 (Contributo all'Ente autonomo Teatro Regio di Torino) "Le spese per la concessione dei contributi di cui alla legge regionale 25/2/1980, n. 10, sono determinate per fanno finanziario 1986 in L. l.100 milioni e sono iscritte ai capitoli n. 11845 e n. 11850, nella rispettiva misura di L. 700 milioni e di L. 400 milioni".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
Art. 31 (Contributi agli Istituti Storici della Resistenza in Piemonte e all'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza in Torino) "La spesa per la concessione dei contributi di cui alla legge regionale 22/4/1980, n. 28, è determinata per l'anno finanziario 1986 in L. 350 milioni ed è iscritta al capitolo n. 11860".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'art. 31 è approvato.
Art. 32 (Borse di studio) "La spesa per l'attuazione della legge regionale 15/12/1982, n. 40, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 60 milioni ed è iscritta al capitolo n. 11905".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'art. 32 è approvato.
Art. 33 (Interventi per la metanizzazione) "La spesa per l'attuazione degli interventi previsti dalla legge regionale 23/4/1985, n. 44, è determinata per fanno finanziario 1986 in L. 6.700 milioni ed è iscritta al capitolo n. 9291.
Per gli anni 1987 e 1988 la spesa è determinata in L. 7.500 milioni per ciascun anno".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 20 Consiglieri.
L'art. 33 è approvato.
Era giunto un ordine del giorno, firmato dai Consiglieri Amerio Calligaro e Guasso che è stato sostituito da un altro ordine del giorno, il cui testo è gia a conoscenza degli Assessori interessati e che sarà esaminato prima del voto finale della legge.
Siamo all'art. 34. E' stato presentato un emendamento dal Gruppo comunista che è richiamato nell'ordine del giorno.
Il Consigliere Amerio illustrerà l'ordine del giorno modificato e l'emendamento all'art. 34.



AMERIO Mario

Noi abbiamo già illustrato in Commissione, senza purtroppo ottenere in quella sede risposte, l'emendamento all'art. 34 che si riferisce a tre provvedimenti: uno relativo al sostegno con fondi adeguati all'innovazione e due al sostegno della occupazione giovanile e delle fasce più deboli del mercato del lavoro piemontese. Li riassumo rapidamente ricordando che sono oggetto di un ordine del giorno che con altri colleghi abbiamo presentato e discusso con gli Assessori; si tratterà di valutarne il grado di consenso.
E' a conoscenza di tutti che dovranno essere discusse, entro breve normative di sostegno all'innovazione tecnologico - scientifica, alla diffusione del know how innovativo nella media e piccola impresa piemontese, provvedimenti che saranno presentati, a quanto ci risulta dalla maggioranza e che sono oggetto di presentazione in questi giorni da parte nostra. Si tratta di dare una adeguata copertura finanziaria a questi provvedimenti. A questo scopo abbiamo previsto nell'emendamento e nell'ordine del giorno, uno stanziamento della Regione di 500 milioni e l'impegno di definire con la Finpiemonte lo smobilizzo di ulteriori fondi (3 miliardi e mezzo).
Gli altri due provvedimenti sono relativi al sostegno dell'occupazione giovanile e delle fasce più deboli del mercato del lavoro. Il primo richiede uno stanziamento a bilancio di 250 milioni per la istituzione di servizi di informazione e orientamento sul mercato del lavoro per giovani e disoccupati. Oggi in Italia e in Piemonte non esiste una struttura, n pubblica né privata, in grado di orientare il giovane, il disoccupato, il cassaintegrato a conoscere le opportunità di impiego, i percorsi formativi ecc.
Quindi le fonti di informazione sono la famiglia, i rapporti interpersonali, i giornali, i mezzi di diffusione delle informazioni, ecc.
Alcune organizzazioni sindacali confederali e la GIOC svolgono un'azione meritoria, in questo senso, ma scevra purtroppo dal dare un sostegno, un aiuto, un orientamento di qualsiasi natura. Se è fondamentale perseguire l'obiettivo della riforma dei servizi pubblici per l'impiego e del collocamento, deve essere messo a disposizione dei giovani disoccupati un servizio moderno ed efficace di questo tipo. Lo abbiamo indicato nell'emendamento e lo abbiamo sostenuto nell'ordine del giorno auspicando la presentazione di un p.d.l. da discutersi nell'apposita Commissione prima dell'assestamento di bilancio, in modo che sia possibile varare in tempi rapidi il provvedimento.
L'ultimo provvedimento è relativo al sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro; individua in particolare i disoccupati giovani e adulti iscritti continuativamente da almeno tre anni all'Ufficio di Collocamento e i cassaintegrati strutturali a zero ore, due fasce che più difficilmente trovano collocazione anche quando il mercato del lavoro torna a smobilizzarsi perché permane molta diffidenza nei confronti di chi è iscritto da anni all'Ufficio di Collocamento o di chi è da molti anni in Cassa Integrazione a zero ore.
Deve essere richiamata in primo luogo la responsabilità e l'intervento del Governo per il sostegno a queste fasce, penso a provvedimenti urgenti di sostegno e di incentivazione della mobilità per gli adulti, ma anche qui non possiamo esimerci dall'immaginare un'iniziativa ed un intervento a livello regionale.
La proposta che noi avanziamo invita la Giunta a presentare in tempi brevi alla competente Commissione provvedimenti intesi a promuovere agevolare, favorire l'occupazione di queste due fasce del mercato del lavoro piemontese utilizzando il Fondo Sociale Europeo e predisponendo strumenti anche nell'ambito dell'art. 3 della legge 863 (contratti di formazione e lavoro).
Queste sono le tre questioni che abbiamo posto nell'ordine del giorno.
Sulla base della risposta che la Giunta darà a tale ordine del giorno decideremo conseguentemente il nostro atteggiamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Genovese.



GENOVESE Piero Arturo, Assessore al lavoro

Signor Presidente, risponderò al collega Amerio relativamente ai primi due punti, mentre il terzo è di competenza del collega Alberton.
Per quanto riguarda l'iscrizione a bilancio di 500 milioni per spese relative ad interventi per l'ammoderna-mento di strutture, per l'introduzione di servizi e innovazioni tecnologiche, per piccole e medie imprese, come già precisato in via informale ai colleghi Amerio e altri, la Giunta ha previsto nel bilancio approvato un accantonamento di 500 milioni sul capitolo 12600, quindi su un altro capitolo che prevede i fondi per nuove iniziative legislative. Quindi esiste già la previsione nel bilancio.
Si dovrà procedere successivamente alla modifica in diminuzione del capitolo 12600.
Però, visto che la richiesta del collega Amerio è andata oltre la mera iscrizione di un capitolo di bilancio, devo informare che ieri la Giunta regionale ha licenziato un disegno di legge in materia prevedendo nella norma finanziaria la diminuzione del capitolo 12600 e l'introduzione di un nuovo capitolo di entrata e di spesa di 500 milioni per l'anno 1986.
Per quanto riguarda il confronto con la Finpiemonte per la costituzione di un fondo che potrebbe tradursi in concessione di finanziamenti a tasso agevolato non solamente in quota capitale vorrei precisare che questo confronto è già avviato. Nella giornata di ieri si è giunti ad una definizione di massima di una ulteriore forma di intervento in conto interessi che potrebbe essere attivata utilizzando anche i fondi della Finpiemonte.
Approfitto di questa occasione per informare il Consiglio che si va prefigurando con la Finpiemonte un'ipotesi di concessione parallela di finanziamenti, al massimo triennali, per investimenti e innovazione con limiti da stabilirsi a tasso agevolato che potrebbe derivare da una remunerazione del 2% dei finanziamenti di origine regionale e una remunerazione pari ad un punto al di sotto delle prime rate per i finanziamenti di origine degli istituti di credito che vorranno associarsi all'iniziativa, con un'organizzazione rotativa del fondo che possa garantire la ripetitività nel tempo degli interventi.
L'iniziativa sopra esposta potrebbe collegarsi al Fondo di garanzia di 5 miliardi, già deliberato dalla Finpiemonte per agevolare l'accesso al credito alle piccole e medie imprese innovative per il quale si stanno predisponendo le convenzioni operative con il sistema bancario.
Per quanto riguarda l'iscrizione di 250 milioni per spese relative alla sperimentazione di servizi d'informazione per giovani in cerca di occupazione, a nome della Giunta, credo di poter dire che non c'è una preclusione a prendere in considerazione una spesa in questa direzione l'entità è abbastanza limitata e che si ritiene possa essere sopportata dal bilancio regionale, nonostante le ristrettezze e le difficoltà esistenti c'è però l'esigenza di un approfondimento sulle modalità di funzionamento delle strutture che potrebbero essere direttamente attivate o sostenute con contributo regionale.
La Commissione Lavoro della Camera dei Deputati in sede legislativa ha approvato in questi giorni l'art. 17 bis del disegno di legge n . 665 quindi è ormai scontata l'introduzione delle agenzie regionali per l'impiego.
Successivi decreti del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro del Tesoro, dovranno definire le Regioni in cui si avvierà la prima sperimentazione dell'agenzia per l'impiego.
E' l'equivalente dell'agenzia per il lavoro di cui noi abbiamo sempre discusso, l'equivalente come dizione, come contenuti, sarà tutto da vedere perché la struttura, il funzionamento, i compiti delle agenzie per l'impiego pubblico sono demandate a decreti successivi.
In ogni caso, un ragionamento relativo alla sperimentazione di servizi di informazione per i giovani sul versante dell'occupazione deve trovare un collegamento con i servizi di orientamento scolastico e con il funzionamento e l'istituzione dell'agenzia del lavoro. C'è un impegno della Giunta a portare questo discorso in IV Commissione per avviare una riflessione adeguata su quelle strutture che più utilmente possono consentire l'avvio di altre forme di intervento attivo sul mercato del lavoro, di informazione, ma aggiungerei anche, essendoci stata una sollecitazione in questo senso, di attività che esprimono la solidarietà tra i giovani sul versante della ricerca del lavoro.
Per quanto riguarda la proposta di .iscrivere 500 milioni per le spese a sostegno di servizi innovativi, la Giunta ritiene che l'emendamento debba essere ritirato perché una cifra uguale, iscritta al capitolo n. 12600, ha già costituito oggetto di considerazione e di traduzione in nuovi capitoli di entrata e di spesa nel disegno di legge che è stato ieri licenziato dalla Giunta che si impegna a procedere in termini brevi alla definizione delle forme di intervento con il rinvio all'assestamento di bilancio per dare copertura e quantificazione più precisa alla spesa che dovrà essere affrontata in questo settore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Alberton.



ALBERTON Ezio, Assessore alla formazione Professionale

Già in sede di discussione generale sul bilancio avevo evidenziato la contrarietà della Giunta a immaginare interventi a sostegno dei contratti di formazione lavoro aggiuntivi a quelli già previsti dalle leggi dello Stato non potendosi tradurre questi in altro modo se non in ulteriori agevolazioni da concedere alle imprese attraverso interventi che credo avrebbero sollevato qualche dubbio di legittimità sulla potestà della Regione e ancor più avrebbero, credo, fatto saltare completamente il bilancio regionale. Nella nuova formulazione dell'ordine del giorno si propone invece una manovra più articolata; credo che, condividendo la preoccupazione che deve accompagnare l'analisi di questi settori certamente più in difficoltà che sono quelli che meno riescono ad inserirsi in un circuito di ripresa anche del settore economico, un'occasione di primo confronto possa essere la discussione del nuovo Regolamento di utilizzo del Fondo Sociale Europeo che ho, nei giorni scorsi, trasmesso al Consiglio perché venga discusso in sede di Commissione e poi in aula; non me la sentirei in questo momento di entrare nel merito degli strumenti che sono adottabili, perché occorre analizzare tutto quello che ci è consentito dalle regole del Fondo Sociale Europeo stesso. Coglierei l'istanza espressa dall'ordine del giorno nel senso di affrontare a fondo, in sede di Commissione, l'esame di questo problema nella nuova formulazione che è stata presentata che però credo presupponga la eliminazione della proposta di emendamento che era stata formulata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Amerio.



AMERIO Mario

Le risposte sembrano accogliere parzialmente l'istanza che avevamo avanzato. Si registra in sostanza un consenso attorno all'ordine del giorno che quindi può diventare lo strumento con il quale si definiscono i modi di intervento in Commissione.
Quindi, se si converge sull'ordine del giorno, noi non abbiamo nulla in contrario a ritirare l'emendamento all'art. 34.



PRESIDENTE

L'emendamento viene pertanto ritirato.
Art. 34 (Valorizzazione e sviluppo del volontariato nel settore sanitario e socio-assistenziale) "La spesa per l'attuazione della legge regionale 27/8/1984, n. 44, è determinata per fanno 1986 in L. 300 milioni di cui: per la parte sanitaria e per l'ammontare di L. 150 milioni con lo stanziamento del capitolo n. 10674; per la parte socio-assistenziale e per l'ammontare di L. 150 milioni con lo stanziamento già iscritto al capitolo n. 10590".
La Giunta regionale ha presentato il seguente emendamento: l'art. 34 è così modificato: "Art. 34 (Valorizzazione e sviluppo del volontariato nel settore sanitario e socio-assistenziale) - La spesa per l'attuazione della legge regionale 27/8/1984, n. 44, è determinata per fanno 1986 in L. 650 milioni con lo stanziamento di cui: per la parte sanitaria e per l'ammontare di L. 500 milioni con lo stanziamento del capitolo n. 10674; per la parte socio assistenziale e per l'ammontare di L. 150 milioni con lo stanziamento già iscritto al capitolo n. 10590".
La parola al Consigliere Acotto.



ACOTTO Ezio

Una considerazione brevissima. In rapporto a quanto sostenuto in precedenza dal collega Nerviani, il quale lamentava la non emanazione della convenzione tipo per l'attuazione della legge sul volontariato, dobbiamo prendere atto che la lamentazione fatta oggi dal collega Nerviani è la ripetizione di un'altra che, prima della scadenza della precedente amministrazione, il collega aveva fatto negli stessi termini. A otto mesi di distanza non siamo ancora in presenza di questo atto importantissimo per attuare la legge sul volontariato.
La nostra impostazione sul settore socio-assistenziale è stata resa nota nei dibattiti degli anni scorsi, per cui non vogliamo assolutamente prestarci a nessun equivoco a questo riguardo.
Ribadiamo che per quanto concerne il settore del volontariato siamo per un'attenzione almeno pari a quella che abbiamo prestato nel momento in cui ci siamo accinti a farci presentatori di una proposta di legge.
Dichiarando il consenso ad una iniziativa che va nella direzione di incrementare questo intervento, chiedo un chiarimento all'Assessore alla sanità, e cioè dove ritiene di reperire questi fondi, non soltanto dal punto di vista tecnico-finanziario, ma dal punto di vista di iniziative di carattere volontario della sanità e non tipicamente assistenziale.
E' una difficoltà di carattere normativo e finanziario che incontrammo a suo tempo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Olivieri.



OLIVIERI Aldo, Assessore alla sanità

I limiti in questo capo sono estremamente sfumati e credo che predeterminarli con apparente certezza sarebbe estremamente non proficuo per il cittadino; soprattutto per quanto concerne l'anziano i limiti fra assistenza e sanità non sono e non devono essere chiaramente definiti. Il Piano sanitario nella prima stesura delimitava con esattezza, attraverso una serie di parametri in termini di personale l'equivalente in termini di monetizzazione, ma sotto la pressione degli Assessori alla sanità sono stati eliminati nella riscrittura attualmente in corso presso il Ministero per dare adito ad una maggiore flessibilità nello spirito di cui si parlava questa mattina. Evidentemente certi interventi che possono partire dalla sanità possono anche supplire, in certi momenti, a situazioni che emergono e che diventerebbero negative soprattutto per l'assistito anziano.
Credo che con un po' di fantasia si potrà mantenere nel settore sanitario ciò che in realtà va a coprire esigenze di categorie deboli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cernetti.



CERNETTI Elettra

Gli sforzi di fantasia mi piacciono sempre: mi chiedo però se uno sforzo di fantasia, di poco superiore a questo, non poteva essere fatto anche questa mattina sull'emendamento che portava la mia firma.
E' noto che certi sforzi di fantasia si fanno in base alle firme? Sono felice anche quando i fondi della sanità vanno all'assistenza e ancora una volta faccio rilevare che anche se questa mattina nel mare magnum della sanità, dei fondi sanitari, un minimo di sforzo di fantasia fosse stato fatto, con ogni probabilità noi potevamo andare a quell'impegno che veniva richiesto, di vedere unite tutte le forze politiche per un voto, senz'altro buono, della Regione Piemonte.
Noto, però e questo a conferma di quanto già, non solo sapevo io, ma sapevamo tutti (siamo tutti addetti ai lavori) che là dove i soldi si vogliono, si trovano: basta la volontà politica che ho sempre ritenuto superiore ad ogni altra giustificazione, che più o meno arrampicandosi sui vetri, si può dare. Mi fa piacere questo stanziamento, mi avrebbe fatto più piacere uno stanziamento che andasse a sancire un voto unitario per l'assistenza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti. Pongo in votazione l'art. 34 nel testo modificato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 50 hanno risposto SI 31 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'art. 34 è approvato.
Art. 35 "Gli elenchi n. 4 e n. 5 allegati allo stato di previsione della spesa del bilancio per Panno 1986 sono modificati e sostituiti dagli elenchi n. 4 e n. 5 allegati alla presente legge (allegato C)".
Il Gruppo P.C.I. ha presentato i seguenti emendamenti: Art. 35 (Fondi globali).
L'elenco n. 4 - cap. 12500 (Fondo corrente per far fronte ad oneri derivanti da provvedimenti legislativi...) è integrato come segue: "Area di intervento n. 2: spese relative alla sperimentazione di servizi di informazione per giovani in cerca di occupazione: L. 250 milioni spese relative a contratti di formazione e lavoro per giovani iscritti alle liste di collocamento: L. 3.000 milioni spese relative ad interventi per l'ammodernamento di strutture introduzione servizi e innovazioni tecnologiche in particolare per piccole e medie imprese: L. 500 milioni.
Totale L. 3.750 milioni".
Art. 35 (nuovo articolo).
L'elenco n. 5 - cap. 12600 (Fondo occorrente per far fronte ad oneri derivanti da provvedimenti legislativi...) è integrato come segue: "Area di intervento n. 2: spese relative a progetti pilota per la depurazione delle acque e lo smaltimento dei rifiuti: L. 1.000 milioni; - fondo di dotazione al C.S.I.: L. 3.000 milioni".
La parola al Consigliere Bresso.



BRESSO Mercedes

Comincerò dalla prima delle due voci perché la seconda, che è il fondo di dotazione al C.S.I., la considererei illustrata dalla discussione di ieri: avevamo già detto che nel caso del C.S.I. noi proponevamo due diverse formulazioni, con lo stesso scopo, che era quello di consentire la prosecuzione delle attività di ricerca e di trattamento di dati e di conoscenza della realtà regionale del C.S.I. La seconda versione possibile è quella di dare al C.S.I. un fondo di dotazione invece che analoga quota su fondi di ricerca, superando in tal modo il problema della catalogazione e della classificazione dei fondi come spesa corrente e potendoli invece mettere come spesa di investimento.
Mi pare che il problema resti quello di ieri e quindi che non sia più il caso di illustrarlo a meno che non ci siano modifiche di posizione da parte della Giunta.
Vengo invece alla prima parte, cioè le spese relative indicate sotto il titolo "Spesa relativa a progetti pilota per la depurazione delle acque e lo smaltimento dei rifiuti"; nel documento illustrativo alle variazioni di bilancio che noi abbiamo presentato, proponevamo un progetto su cui ieri nel corso della discussione partita dal problema di Casale mi pare hanno concordato parecchi oratori anche della maggioranza (tra gli altri l'Assessore Genovese e il Consigliere Tapparo) e cioè quello di promuovere un polo di progettazione regionale ad alto livello che coinvolga le forze di ricerca e di intervento, pubbliche e private in questo settore.
Pensavamo come capofila alla Finpiemonte, ma di coinvolgere anche le forze private che si sono già dichiarate interessate a questo problema, con lo scopo sostanzialmente di intervenire su tre diversi livelli di attività.
Da una parte la progettazione di interventi, ieri se ne è già discusso.
Quando parliamo di progettazione intendiamo non limitarci soltanto alla progettazione dell'ultimo pezzo degli interventi sui rifiuti, cioè le discariche, ma una progettazione complessiva, che studi e analizzi la composizione dei rifiuti e i processi produttivi che portano a questi rifiuti, che cerchi di intervenire nelle fasi a monte della produzione dei rifiuti, sia nel senso di favorire il recupero attraverso il recupero incrociato fra diversi produttori industriali dei rifiuti industriali stessi, sia attraverso l'eliminazione o la riduzione di quelli particolarmente pericolosi.
La progettazione globale quindi di tutta la fase di recupero riciclaggio e stoccaggio di quello che non è né recuperabile n riciclabile.
In secondo luogo intervenire sul problema delle verifiche dei progetti quindi fornire anche un servizio di verifica dei progetti a Comuni e anche a privati che vogliano intervenire correttamente sul problema, fornire competenze di alto livello anche in campo della pura verifica tecnica, non necessariamente Sempre della progettazione attiva. Fornire infine - altro problema difficile da risolvere all'interno delle strutture regionali - le competenze tecniche di alto livello necessarie per il controllo di quello che sta avvenendo su questi problemi in Regione.
Un polo che non sia la costituzione di una nuova struttura che probabilmente mangerebbe troppi soldi solo per il suo funzionamento, ma che sia proprio il mettere insieme le forze che già esistono, che hanno le capacità tecniche (o possono procurarsele) per intervenire.
Noi abbiamo sollecitato sia la Giunta che i Consiglieri, che appunto ieri si erano detti interessati a questo problema e mi pare che sia possibile trovare un accordo di massima su un eventuale ritiro per questa parte dell'emendamento - poi la parte del C.S.I. verrebbe evidentemente votata separatamente - sostituendolo con un ordine del giorno, su cui appunto mi pare ci possa essere una convergenza, che in sostanza impegni la Giunta a presentare al più presto un progetto di legge con relativa dotazione, da stabilirsi in sede di assestamento di bilancio, per avviare un polo di progettazione e di intervento in materia di prevenzione dell'inquinamento, disinquinamento, trattamento dei rifiuti, che associ al massimo livello delle tecnologie e della scienza disponibili, il "know how" esistente in materia nella Regione, proveniente sia dal sistema delle imprese, che dal terziario superiore, che dal sistema pubblico.
Se su questo ordine del giorno, che potrei eventualmente far pervenire si trova un accordo, noi ritireremmo questa parte dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari che dà ora lettura dell'ordine del giorno.



MACCARI Eugenio, Assessore alla tutela ambientale

"Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta a presentare nella competente Commissione regionale nel più breve tempo possibile, in ogni caso in tempo utile, affinché sia approvato prima dell'assestamento di bilancio, apposito provvedimento dotato di adeguate coperture finanziarie finalizzato ad avviare un polo di progettazione e di intervento in materia di prevenzione dell'inquinamento, disinquinamento, trattamento dei rifiuti che associ al massimo livello delle tecnologie e della sicurezza, il "know how" esistente in materia, proveniente sia dal sistema delle imprese, che dal terziario superiore, che dal sistema pubblico".
La Giunta accetta quanto è contenuto nell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Si è discusso in precedenza in modo informale. Mi pare che dal dibattito di ieri è emerso un interesse in molti interventi a coordinare le forze esistenti, pubbliche e private, in questa materia e in questo modo l'ordine del giorno impegna la Giunta o comunque si può trovare anche la forma della proposta di legge, qualche meccanismo che in tempi rapidi possa andare a segno.
Io, ieri, l'avevo definita un'agenzia di progettazione, ma può essere chiamata in altro modo, lo spirito è sostanzialmente quello di fare interagire pubblico e privato. Avevo individuato la società consortile mista come veicolo più opportuno di questo tipo di intervento.
Si tratta di un intervento che guardi da un lato alla capacità di dare delle risposte al sistema produttivo per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti e dall'altro accogliere un'opportunità, nel trattamento dei rifiuti, anche per i problemi occupazionali e di sviluppo tecnologico.
Quindi sono d'accordo sull'ordine del giorno che ha letto ora l'Assessore.



PRESIDENTE

La prima parte dell'emendamento è ritirata.
Pongo in votazione la seconda parte dell'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 16 ,voti favorevoli, 24 contrari e 1 astensione.
Pongo in votazione l'art. 35 nel testo originario.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'art. 35 è approvato.
Art. 36 (Integrazione dell'elenco delle spese finanziabili con il provento del mutuo) "L'elenco di cui all'ultimo comma dell'art. 13 della legge regionale 23/1!1986, n. 8, è integrato con i capitoli numero: 2387 - 2735 - 2775 - 3170 - 3460 - 3560 - 3776 - 3820 - 3830 - 3832 - 3840 5010 - 5025 - 5032 - 5036 - 5094 - 5096 - 5103 - 5115 - 5120 - 5130 5285 - 5300 - 5390 - 5640 - 5680 - 5760 - 5840 - 6010 - 6020 - 6115 - 6245 7075 - 7260 - 7560 - 7633 - 7760 - 7770 - 7780 - 8610 - 8620 - 8900 8905 - 8960 - 9100 - 9130 - 9185 - 9291 - 9300 - 9301 - 10110 - 11150 11165 - 11500 - 11505 - 11730 - 11765 - 11785 - 11790 - 11800 - 11970".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'art. 36 è approvato.
Art. 37 (Variazioni compensative) "Fra i capitoli rispettivamente appartenenti alle seguenti coppie di capitoli di spesa: 520 - 760, 780 - 795, 3751 - 3752, 5545 - 5547, ciascuna concernente una stessa autorizzazione di spesa ed uno stesso oggetto di intervento, ma con diversa caratterizzazione quanto alla classificazione economica di secondo grado - acquisto di beni e servizi; trasferimenti - è autorizzato lo storno di fondi in via di compensazione mediante provvedimenti amministrativi, in deroga al disposto dell'art. 42 della legge regionale 29/12/1981, n. 55".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'art. 37 è approvato.
Art. 38 (Variazione al Piano di Attività del Museo regionale di Scienze Naturali) "E' approvata la variazione al Piano di Attività per il 1986 del Museo regionale di Scienze Naturali come da allegato D) alla presente legge".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'art. 38 è approvato.
E' stato presentato dalla Giunta regionale un emendamento aggiuntivo che diventa art. 39, di cui do lettura: "Art. 39 - Devoluzione di quote delle somme assegnate ai sensi delle leggi 9/5/1975, n. 153; 10/5/1976, n. 352; 27/12/1977, n. 984 e 1/8/1981, n. 423.
Le somme assegnate alla Regione ai sensi delle leggi 9/5/1975, n. 153 10/5/197, n. 352; 27/12/1977, n. 984 e 1/8/1981, n. 423, inserite nello stato di previsione della spesa del bilancio per fanno finanziario 1985, in applicazione del secondo comma dell'art. 68 della legge regionale 29/12/1981, n. 55, ai seguenti capitoli non utilizzate per gli scopi indicati nelle rispettive leggi di assegnazione per carenza di domande sono devolute, per gli importi a fianco indicati, in termini di competenza e di cassa, come precisato al successivo secondo comma del presente articolo: capitolo n. 2652: L. 10.239.027 e L. 5.000.000 capitolo n. 2829: L. 67.000.000 e L. 67.000.000 capitolo n. 3255: L. 75.000.000 e L. 75.000.000 capitolo n. 3705: L. 130.000.000 e L. 130.000.000.
Le somme indicate nel precedente comma sono iscritte ad integrazione degli stanziamenti dei seguenti capitoli per gli importi a fianco indicati rispettivamente in termini di competenza e di cassa: capitolo n. 3231: L. 75.000.000 e L. 75.000.000 capitolo n. 3685: L. 130.000.000 e L. 130.000.000 capitolo n. 4206: L. 77.239.027 e L. 72.000.000.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 18 astensioni.
Pongo pertanto in votazione il nuovo art. 39.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'art. 39 è approvato.
Art. 40 (Urgenza) "La presente legge regionale è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'art. 40 è approvato.
Passiamo all'esame delle tabelle. Sono stati presentati diversi emendamenti dal Gruppo comunista sui quali interviene il Consigliere Biazzi per illustrarli.



BIAZZI Guido

Illustrerò gli emendamenti con intervento unico e non parlerò per 50 minuti.
Il senso di questi emendamenti va ovviamente collegato alla manovra che noi proponevamo all'interno del bilancio, che non è frutto nostro, per cominciare a introdurre alcuni elementi di innovazione nella gestione del bilancio stesso. Basta leggere gli emendamenti, quelli che abbiamo già discusso e quelli che sono proposti alle tabelle, per avere il senso delle innovazioni che noi cercavamo di introdurre.
Siamo coscienti che siamo di fronte a un'emergenza grave anche per quanto riguarda la finanza della Regione Piemonte ed a questa emergenza abbiamo cercato di dare delle prime risposte.
Perché siamo in questa emergenza? Perché abbiamo fatto queste proposte? Vogliamo cogliere questa occasione, che è discussione di un documento importante di bilancio, per puntualizzare alcuni elementi e dare, ancora una volta, risposta sull'entità e la natura del pregresso, il peso che rappresenta, per individuare la manovra adeguata per farvi fronte.
Innanzitutto sappiamo dalle voci di bilancio che il peso del pregresso agisce in due direzioni. Per gli investimenti esistono dei margini ancora abbastanza consistenti. Con i tassi decrescenti si arriverà a passare probabilmente i 200 miliardi di disponibilità. Per la parte corrente siamo invece già oltre la soglia di guardia e oltre la soglia di pericolo.
Quindi situazione relativamente buona per la capacità di fare investimenti, oltre la soglia di pericolo per la spesa corrente. Ma perch siamo oltre questa soglia? E' per il peso di scelte completamente sbagliate o ci sono ragioni fondate che hanno portato a questa situazione, che devono far riflettere il Consiglio regionale, e in particolare la maggioranza e la Giunta, per introdurre dei correttivi? Noi vogliamo intanto sottolineare che la situazione della Regione Piemonte per quanto riguarda la pesantezza e i vincoli del bilancio è analoga a quella di altre Regioni italiane. Se noi prendiamo quattro Regioni importanti del centro nord, vediamo che esse si trovano praticamente nella stessa nostra situazione, con scarsa o nessuna possibilità di manovra di bilancio. Abbiamo quattro Regioni del centro nord che sono - basta esaminarne i bilanci - in situazione completamente analoga: Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, con maggioranze che sono diverse, come tutti noi sappiamo. La Lombardia non ha mai fatto mutui a ripiano del bilancio e si trova nella nostra situazione; il Veneto non ha quasi più margine di manovra; nella stessa situazione sono la Toscana e l'Emilia Romagna.
Da qui viene un'indicazione, che abbiamo già richiamato diverse volte: occorre un ruolo diverso e più incisivo da parte di tutte le Regioni, in particolare dei loro Presidenti, per uscire da queste strettoie, altrimenti la Regione come Ente praticamente non potrà più vivere. Dall'altra parte occorre però affrontare l'emergenza. Tra qualche mese, in sede di assestamento, la dovremo in ogni caso affrontare, per i vincoli che abbiamo già individuato nella discussione generale. Per rendersene conto andiamo a vedere che cosa c'è in questo bilancio e cosa c'era nei bilanci precedenti per individuare le cause delle difficoltà ed eventualmente, se ci sono delle responsabilità.
Se noi stralciamo da questo bilancio "Sanità" e "Trasporti", su cui mi pare nessuno abbia mai avuto nulla da eccepire, sulla efficienza e sulla correttezza nella gestione, le voci che compaiono all'interno di questo bilancio sono schematicamente: personale, 86 miliardi (cercherò di andare velocemente), 60 miliardi per Beni e Servizi. Per queste due partite dobbiamo rilevare che, da due o tre anni, siamo sotto l'organico previsto e con pochissime assunzioni, per cui non c'è stato alcuno sfondamento nessuna politica che non avesse giustificazione; per l'acquisto di Beni e Servizi, nel 1986, rispetto al 1985, c'è un aumento intorno al 20%: questo dimostra che, anche nel passato, le scelte fatte non erano avventate. Ci sono poi gli oneri per il finanziamento degli organi statutari, previsti dalle nostre leggi, circa 13 miliardi; c'è il rimborso di mutui, e questo è un dato importante, alla fine del 1985, per 53 miliardi e mezzo (e su questo tornerò più avanti). Queste sono evidentemente spesse fisse ineludibili, che rappresentano l'accumulo di 15 anni di attività della Regione per il ripiano dei bilanci. Siamo già a 210 miliardi. Se aggiungiamo i 25/30 miliardi per il funzionamento degli enti strumentali per i parchi, per il turismo, per il decentramento e le deleghe, per la gestione ordinaria dei vari settori (della cultura, del teatro, delle biblioteche) i 30 miliardi non sono una cifra esagerata, arriviamo a 240 miliardi. C'è inoltre la Formazione professionale, per la quale occorrono intorno ai 95/100 miliardi. Arriviamo già ai 340/350 miliardi. In più, c'è un'altra voce dalla quale non si può prescindere, è quella delle annualità pregresse 115/120 miliardi, tutti contributi in annualità, dati nei 15 anni di vita della Regione: ebbene, arriviamo a 450/460 miliardi di spese correnti, da cui non si può assolutamente derogare, qualunque sia la maggioranza, e non potevano derogarvi evidentemente nemmeno le Amministrazioni precedenti.
A fronte di questi 450/460 miliardi, le entrate libere, certe della Regione, sono 410/415 miliardi. Questo è il dato reale della situazione finanziaria della Regione Piemonte, del resto analoga a quella di altre Regioni italiane. Su questi occorreva e occorre lavorare per riequilibrare il bilancio.
Altro che cercare scheletri nell'armadio o inseguire non si sa quali fantasmi: questi sono i dati reali, tant'è vero che il bilancio non ha potuto che confermarli ripetendo le scelte del passato, aggravandole.
Infatti pur conoscendo, si presume, la situazione, i vincoli esistenti si è addirittura rinviata una parte di spese per oltre 70 miliardi, facendo slittare i capitoli relativi al 1987, quando, nel 1985, si erano fatti slittare solamente 20 o 22 miliardi al 1986.
Individuiamo un pericolo in questa gestione del bilancio: la scelta fatta rischia di aggravare la già grave situazione: gli emendamenti, che non illustrerò nel dettaglio, comportavano un tentativo di ridimensionare questa scelta.
Arrivo alle opere pubbliche: si prevedono investimenti intorno ai 120/125 miliardi in questo settore. Non discutiamo, nel merito, queste scelte; riconosciamo che dietro di esse c'è in generale il tentativo di dare una risposta, anche se limitata, a problemi che, indubbiamente esistono all'interno della nostra comunità regionale: pronto intervento viabilità, depurazione acque, ecc.
Ma la scelta fatta con il bilancio smentisce le indicazioni sbandierate dalla maggioranza di non voler vincolare il bilancio regionale per molti anni, ma di limitarsi a contributi che si esauriscono, come incidenza sul bilancio, all'interno dell'esercizio finanziario in corso.
La contraddizione sta nel fatto che per finanziare queste opere occorre fare mutui con gli istituti di credito della durata di 15 anni, che costeranno alla Regione dal 16/18% in su, poiché si dovranno rimborsare interessi e capitale. Anziché un contributo parziale in conto interessi si rimborsa il capitale e si pagano tutti gli interessi.
L'anno prossimo, quindi, di fronte ad una situazione di spesa corrente che ha già la sperequazione indicata, ci troveremo, per i 120 miliardi di opere finanziate in questo modo, eufemisticamente chiamato contributi in conto capitale, altri 20/25 miliardi di oneri per 15 anni, che dovranno essere finanziati come spesa corrente, rendendo così ancora più drammatica la situazione finanziaria della nostra Regione.
Poiché, inoltre, si prevedono in bilancio nuovi mutui per circa 300 miliardi, questi 22/23 miliardi, evidentemente diventeranno 45 o anche 50 miliardi in più che, dal 1987, verranno a gravare sul bilancio ed a scardinarne irrimediabilmente l'equilibrio.
Abbiamo voluto richiamare la situazione per dare un contributo alla chiarezza sulle cause e la natura del dissesto della finanza regionale senza la quale non si troveranno nemmeno gli interventi adeguati, date le nostre limitate possibilità. La strada ora imboccata dalla Giunta è in realtà un vicolo cieco. Le scelte di questa proposta di bilancio vanno ad aggravare, rispetto agli anni precedenti, la nostra situazione.
Chi era in Giunta allora si ricorderà che già dall'anno scorso e forse anche dall'anno precedente, si era bloccato il contributo in annualità in conto interessi, proprio perché coscienti della difficile situazione in cui si trova la finanza della Regione Piemonte. Occorre ora agire nelle due direzioni: la prima, che non potrà che ottenere risultati limitati, del recupero di tutto quanto possibile all'interno del nostro sistema di bilancio; l'altra, più generale, che deve trovare sbocco in una iniziativa congiunta delle Regioni e del sistema delle autonomie, per impedire che Regioni ed Enti locali siano soffocati nelle loro attività.
Termino dicendo che ritiriamo tutti i restanti emendamenti.
Evidentemente avevano una corrispondenza nella manovra più generale cadendo una parte della quale non sarebbero più giustificabili.



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, rimangono da esaminare due emendamenti presentati dalla Giunta regionale che erano già stati oggetto di discussione in Commissione: l) Tabella B (Spesa) "La riduzione del capitolo n. 12800 è fissata in L. 3.925.194.528 in termini di competenza e di cassa".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 32 voti favorevoli e 2 astensioni.
2) Tabella B (Spesa) "Alla tabella B allegata al D.D.L. n. 64 è aggiunta l'integrazione di L. 65 milioni al capitolo n. 60 in termini di competenza e di cassa".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 32 voti favorevoli e 2 astensioni.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno dei Consiglieri Amerio e Calligaro, accolto dall'Assessore Maccari a nome del governo regionale il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta 1) a presentare nella competente Commissione consiliare nel più breve tempo possibile, e comunque in tempo utile affinché sia approvata prima dell'assestamento di bilancio, apposito provvedimento dotato di adeguate coperture finanziarie finalizzato a istituire e/o sostenere attività di informazione sul mercato del lavoro, le opportunità di impiego e i percorsi formativi per i giovani e disoccupati, nell'ambito di provvedimenti regionali di sostegno alla solidarietà e all'occupazione giovanile 2) a definire con la Finpiemonte S.p.A. la messa a disposizione di adeguate risorse, da reperire dalla dotazione finanziaria della stessa, e da destinarsi, assieme allo stanziamento previsto a bilancio nella misura di L. 500 milioni, al sostegno alla innovazione tecnologico - scientifica secondo le normative che verranno all'uopo varate 3) a presentare alla competente Commissione regionale appositi provvedimenti finalizzati ad agevolare e promuovere l'occupazione delle fasce più disagiate del mercato del lavoro piemontese (che si individuano in giovani e adulti iscritti continuativamente al Collocamento da n. X anni o cassintegrati strutturali a zero ore), utilizzando lo strumento del F.S.E. e verificando le percorribilità di interventi anche nell'ambito dell'art. 3 della legge n. 863".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Pongo in votazione l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Bresso e Amerio, accolto dagli Assessori Genovese ed Alberton a nome del governo regionale, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta a presentare nella competente Commissione consiliare nel più breve tempo possibile, ed in ogni caso in tempo utile affinché sia approvato prima dell'assestamento di bilancio, apposito provvedimento dotato di adeguata copertura finanziaria, finalizzato ad avviare un polo di progettazione e di intervento in materia di prevenzione dell'inquinamento disinquinamento, trattamento dei rifiuti, che associ al massimo livello delle tecnologie e della sicurezza, il know-how esistente in materia proveniente sia dal sistema delle imprese, che dal terziario superiore, che dal sistema pubblico".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Ferrara. Ne ha facoltà.



FERRARA Franco

Signor Presidente, cercherò di attenermi ai limiti che lei ha fissato anche se eravamo d'accordo che non avendo fatto l'intervento alla dichiarazione si potesse sforare un pochino. Con questo provvedimento di variazione di bilancio giunge a compimento sostanziale l'iter di approvazione del bilancio e questo provvedimento costituisce un primo momento di verifica degli impegni assunti.
Alcune considerazioni. La prima riguarda le osservazioni che il Commissario di Governo ha fatto sul bilancio che confermano alcune valutazioni che erano state fatte; non credo comunque sia ancora opportuno continuare con polemiche sul passato che sono improduttive; il passato è stato quello che è stato, occorre guardare avanti, anche perché mi pare di poter dire che l'atmosfera che ha permeato la discussione di questo bilancio, non soltanto l'atmosfera, il metodo stesso ha messo in evidenza una situazione che nella mia non troppo lunga esperienza di pubblico amministratore non avevo avuto modo di constatare mai. C'è un confronto serio, al di là delle polemiche, delle contrapposizioni naturali tra maggioranza ed opposizione, a livello di Commissione con esame degli emendamenti, con valutazione degli emendamenti presentati dall'opposizione molte con l'accoglimento da parte della maggioranza di osservazioni fatte da parte dell'opposizione. Questo mi pare un elemento fortemente positivo che può consentirci di guardare con un certo ottimismo la vita della Regione.
Il bilancio ha messo in evidenza alcune difficoltà obiettive che sono state evidenziate in tutti questi mesi di attività della gestione. Vedo che il tempo scorre con una rapidità incredibile. Mi pare di non essere in condizione di fare un intervento un po' più articolato, volevo sottoporvi solo alcune considerazioni. Una rispetto appunto a questo elemento di confronto con l'opposizione. Già quando abbiamo discusso il primo, l'unico bilancio avevo dato alcune valutazioni in merito a quella che è l'importanza del confronto con l'opposizione dando un significato particolare all'opposizione del P.C.I. che si è concretizzata in questa circostanza. Mi pare non sia consentito in questa sede non cogliere le opportunità che emergono da una situazione diversa rispetto alla situazione nazionale dove ci troviamo in presenza di una democrazia di fatto congelata e paralizzata dove i ruoli sono definiti e non possono muoversi; questa situazione, invece, consente una effettiva alternanza e un trasferimento di esperienze dall'opposizione alla maggioranza, dalla maggioranza all'opposizione e non può essere trascurata ed essere colta anche per gli aspetti molto positivi che abbiamo verificato in questi giorni.
Questo confronto deve continuare non soltanto all'interno di quest'aula, ma anche fuori con le componenti sociali, senza discriminazioni di sorto, discriminazioni che non possono evidentemente essere accettate senza rinunciare a quello che è il proprio ruolo primario rispetto alle istituzioni sociali.
Si è detto da più parti che è bilancio di ordinaria amministrazione, si è detto che non c'è stata una svolta in questo bilancio. Non do questa valutazione; a me pare che alcune cose importanti si siano realizzate nella discussione di questo bilancio.
Si è in primo luogo inserito nel preventivo, in questa variazione, dei dati attendibili, reali, dei dati misurati rispetto a quella che effettivamente è la previsione, questo a me sembra un fatto di metodo importante.
E' stata impostata una politica di rientro del deficit. Questo è un atto tutt'altro che di ordinaria amministrazione, un atto importante che deve essere valutato per l'importanza che esso ha.
Le scelte sono già state discusse, ne abbiamo parlato nel bilancio alcuni mesi fa e quindi sui contenuti specifici non ritengo sia il caso di entrare nel merito.
In particolare mi pare opportuno rafforzare e mettere in evidenza un elemento: la politica del contenimento della spesa, cioè in sostanza una politica (non è da adesso che lo affermiamo, ma da sempre) che è elemento fondamentale per la ripresa complessiva della economia nazionale.
Per motivi professionali ho avuto modo di verificare alcuni dati che sono, secondo me, importanti. Vediamo che l'inflazione negli ultimi tre anni è scesa molto rispetto ai numeri, agli indici rilevati nel 1983. Non in modo analogo, anzi molto più vischiosamente, è sceso il prime rate, cioè il costo del denaro.
Questa situazione ha determinato l'impossibilità per le aziende di monetizzare, di lucrare di questo minor costo della vita risparmiando su quelli che sono gli oneri finanziari e questo determina, comunque, una impossibilità di cogliere fino in fondo l'aspetto positivo delle condizioni internazionali favorevoli, tenuto anche conto che, per quanto si riferisce alla svalutazione del dollaro, le importazioni dall'area del dollaro sono sensibilmente inferiori rispetto alle esportazioni. Quindi questo determina comunque un aggravio per l'economia piemontese.
Il bilancio ed il programma sono stati approvati, a questo punto occorre agire, muoversi ed operare.
La Giunta con il programma si è fissata gli obiettivi, le strategie che intende perseguire, con questo bilancio ha dato gli strumenti, le gambe al bilancio, potremmo dire, per raggiungere questi obiettivi.
Noi crediamo che da oggi occorra effettivamente muoversi per il raggiungimento di quegli obiettivi utilizzando tutte le risorse disponibili comprese le risorse degli Enti strumentali che anche da questo dibattito sono state in buona parte considerate non fondamentali, non strategiche mentre noi riteniamo che debbono essere considerate per quel che sono importanti e fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi. Non sto a dilungarmi nell'esame di queste strategie possibili rispetto agli Enti strumentali; avremo modo di discuterne in occasione delle varie nomine che faremo. Solo una cosa vorrei ricordare già affermata dal Consigliere Staglianò quando coglieva la non sensibilità, la non disponibilità del Vicepresidente sul problema del C.S.I. Credo sia triste vedere come molti Consiglieri non hanno la sensibilità di cogliere le battaglie che qualcuno con difficoltà va facendo per ottenere degli obiettivi e anziché porre una mano per il loro raggiungimento vada ad avanzare in modo polemico critiche infondate.
Signor Presidente, credo di aver esaurito il tempo a disposizione e non voglio continuare; mi limito soltanto a ricordare un elemento che a noi pare importante: riteniamo che la Giunta debba anche concretizzare quanto contenuto nell'art. 88 della legge regionale relativo al sinora vanificato controllo della gestione. Questo a noi sembra un ulteriore tassello che occorre mettere a punto e meglio definire al fine di dare attuazione completa a quel programma che la Giunta sta cercando di realizzare e che trova il nostro consenso che manifestiamo con il voto favorevole a questo bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Staglianò.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Sarò brevissimo, signor Presidente, avendo argomentato ampiamente nell'avvio della discussione il nostro giudizio critico sulla proposta che la maggioranza ha avanzato.
Ha ragione il collega Ferrara, si è lavorato intensamente, sono stati analizzati con serietà gli emendamenti, ma gli stessi sono stati quasi tutti anche seriamente respinti.
Contano i fatti, e i fatti ci dicono che l'emergenza disoccupazione in questo bilancio fa la parte di Cenerentola, pur valutando molto positivamente da parte nostra l'innalzamento da 1 a 3 miliardi per i cantieri di lavoro.
I fatti ci dicono che per l'inquinamento atmosferico non si stanzia una lira (continua a rimanere iscritto per memoria).
I fatti ci dicono che l'assistenza per i più deboli è fortemente penalizzata, come abbiamo verificato anche nella interessante discussione che c'è stata sull'emendamento presentato dalla collega Cernetti.
I fatti ci dicono che la sanità pubblica smagrirà ulteriormente a vantaggio dei laboratori delle cliniche private.
Le risorse prendono la via delle infrastrutture stradali che saccheggeranno un altro pezzo di territorio di cui - davvero - non sentivamo il bisogno.
Mi fermo qui, per dire che non ho ricavato dalla discussione, che c'è stata in questi giorni motivi per mutare l'orientamento, già manifestato di votare contro questo bilancio; mi sforzerò, con tutte le mie forze, per continuare a formulare proposte, suggerimenti, iniziative che possono andare nella direzione del miglioramento delle condizioni sociali della nostra gente.
Come avete notato, in questa discussione non ho presentato emendamenti perché l'inesperienza su questo ha la sua parte. Ho cercato di imparare.
Sicuramente nelle prossime occasioni la nostra volontà sarà anche quella di formulare proposte circostanziate sui singoli capitoli per contribuire ad individuare soluzioni, oltre che ad indicare problemi e priorità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Mi limito a pochissime considerazioni. Stiamo concludendo un dibattito molto importante al quale hanno dato un contributo impegnato tutte le forze politiche appartenenti a questo Consiglio regionale.
Con questa proposta della maggioranza riconfermiamo l'impegno che è stato assunto nella presentazione del programma e nel bilancio tecnico e che oggi andiamo a specificare, partendo da un dato reale che è quello della disponibilità delle risorse a nostra disposizione. La maggioranza ha cercato di cogliere gli aspetti e le situazioni più significative della Regione, toccando punti importanti come appunto quelli del lavoro, della formazione professionale, della cultura e dell'assistenza, che è stata oggetto di un dibattito impegnato che ha raccolto tutte le segnalazioni pervenute comprese quelle della collega Cernetti sulle quali ci siamo trovati tutti d'accordo.
E' la dimostrazione della volontà politica di questa maggioranza, un segnale, un messaggio che possiamo lanciare alle categorie produttive, ai cittadini del nostro Piemonte; è una risposta che viene dal Piemonte allo sforzo che sta facendo il Paese in campo nazionale per invertire la tendenza negativa che finora ci ha perseguitato, nei confronti della quale si potrebbe dire, con moderato ottimismo, che qualche passo in avanti si può fare.
Questo bilancio dimostra la sensibilità con cui la maggioranza ha operato e il contributo che il Gruppo socialista, parte importante di essa ha cercato di dare. Il nostro impegno si svilupperà ulteriormente in tutte le discussioni attorno a operatività concrete.
Confermo il giudizio favorevole e la disponibilità del Gruppo socialista ad esprimere il proprio appoggio leale e convinto agli sforzi che la maggioranza ha fatto con l'impegno di proseguire in questa direzione verso prospettive favorevoli e migliori per la comunità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente e colleghi, nella parte introduttiva della sua dettagliata relazione il Presidente della I Commissione, Santoni, ha messo in evidenza la stretta connessione esistente fra documento della Giunta inerente gli indirizzi programmatici e la prima nota di variazione.
Su questa stretta connessione non possono in realtà sussistere dubbi ed è proprio principalmente per questa necessaria connessione che esiste tra i due documenti che il nostro voto a questa prima nota di variazione al bilancio non può che essere negativo.
Al riguardo il nostro Gruppo infatti espresse ampiamente motivato dissenso alle linee programmatiche della Giunta mettendone in evidenza il prevedibile carattere di meri intenti unitamente alle sue contraddizioni e alla sua fragilità. A nostro avviso sono identici i connotati che caratterizzano le scelte politiche prioritarie che la Giunta intende finanziare con questa prima nota di variazione.
Sempre al riguardo e nell'ambito di questa inscindibile connessione fra documento programmatico e nota di variazione, va ricordato che proprio nel documento politico programmatico è stato dato di cogliere un'affermazione di principio che il nostro Gruppo, in quella sede di intervento e di discussione, ha avuto peraltro occasione di sottolineare in chiave significativa.
Si è trattato di quell'affermazione secondo la quale la Giunta aveva affermato di volere mettere al centro dell'attenzione quotidiana la risorsa "uomo", citando testualmente: "Dal giovane che non intravede ancora un futuro all'anziano ormai emarginato dalla società". Questo stava scritto a guisa di preambolo del documento programmatico.
In sede di discussione di quel documento sottolineammo che si trattava di un'affermazione significativa e condivisibile, ma, nel contempo esprimemmo scetticismo, preoccupazione e previsione che si sarebbe purtroppo rimasti nel campo e nell'ambito delle petizioni di principio e a livello di buone intenzioni.
Ebbene, la prima nota di variazione al bilancio costituisce a nostro avviso un primo riscontro obiettivo del fondamento delle perplessità che denunciammo in quella sede. Infatti, nell'ambito delle risorse disponibili quindi delle scelte politiche della finanziaria, né il giovane che non intravede ancora il futuro né l'anziano ormai emarginato - per usare le medesime espressioni di quel documento fondamentale - hanno trovato, a nostro avviso, quelle priorità dei loro interessi che sarebbe stato giusto attendersi.
D'altro canto nel documento programmatico questo è stato un po' una conseguenza logica della carenza esistente che abbiamo colto nel documento programmatico. Infatti in quel documento mancava, come abbiamo fatto in quella sede rilevare sia pure nei limiti delle scarse competenze regionali un concreto disegno sul problema occupazionale, di cui quella giovanile è com'è noto una larga fascia, mentre l'anziano è stato pesantemente penalizzato attraverso la riduzione della voce Assistenza.
Su questa riduzione si è ampiamente discusso questa mattina in sede di emendamento Cernetti e a favore del quale noi - desidero sottolinearlo - ci siamo riconosciuti e collocati in seguito anche all'appassionata difesa della collega Cernetti del contenuto del suo emendamento. Ci siamo riconosciuti perché riteniamo che il problema Assistenza deve poter trascendere le collocazioni maggioranza - minoranza, perché si tratta di un problema di grossa rilevanza umana, che sfugge alle ideologizzazioni e che è decisamente meritevole di tutela.
Al riguardo avrei voluto ricordare quell'immaginosa battuta, che per rendeva l'idea, fatta la settimana scorsa dal Presidente Beltrami, il quale disse che chiedendo di più la minoranza e l'opposizione al bilancio e potendo la Giunta dare di meno, ci si trovava in quella situazione di quanto gli accadde in altro periodo storico, forse in tempi più leggiadri e meno feroci o più feroci e meno leggiadri - non sappiamo - quando lui tirava la coperta e rimaneva sempre qualcosa scoperto.
Penso, però, che questa coperta avrebbe potuto ben essere tirata, anche perché ci saremmo aspettati che in tale senso si fosse espresso il Presidente, visto che è cosa certa l'introito di 6 miliardi che perverranno dai Fondi comuni, quindi poteva esserci la collocazione, veramente prioritaria rispetto ad ogni altro, per il problema Assistenza.
Riteniamo quindi che il nostro giudizio pregresso totalmente negativo sul documento programmatico, che venne espresso dal nostro Gruppo nelle sedute del 6 e 7 febbraio abbia da essere un punto di riferimento più che valido, sufficiente ed esaustivo ai fini di dimostrare il nostro "no" preclusivo a questa prima nota di variazione, posto che le scelte politiche che caratterizzano e costituiscono l'ossatura della nota di variazione sono una necessaria proiezione delle scelte di quel documento programmatico della Giunta sul quale ci siamo espressi motivatamente in maniera negativa.
Se poi si tiene conto che, dopo 8 mesi dall'elezione della Giunta pentapartitica, è dato di cogliere una mancanza di progettualità - anche questi sono fatti oggettivi e non contestabili nel senso di carenze - di iniziative legislative concernenti materie di rilievo regionale che dovrebbero essere previste, predisposte e disciplinate, il nostro "no" questa è una motivazione aggiuntiva - a questa prima nota di variazione esce ancora più rafforzato e convinto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mignone.



MIGNONE Andrea

Signor Presidente e - colleghi, innanzitutto è opportuno rilevare, al termine di questo dibattito, il fatto positivo che vi è stato ampio confronto come poche altre volte. Questo va riconosciuto grazie anche all'apporto costruttivo da parte dell'opposizione. Confronto ampio articolato ed approfondito sulle singole parti del bilancio e quindi sui singoli interventi e strumenti finanziari che vengono predisposti per affrontare le varie emergenze a cui ciascuno di noi dà vari gradi di priorità.
Questo ha fatto prendere coscienza a tutti, in un terreno comune dell'estrema difficoltà della finanza delle Regioni nel loro complesso, di come la finanza regionale si muova entro dei confini, dei margini che anno dopo anno diventano sempre più ristretti, vincolati, sempre meno adeguati al ruolo crescente che le Regioni vengono ad assumere per quanto riguarda il governo del territorio, il rapporto con gli Enti locali, l'incidenza su larghi settori dell'economia: industria, artigianato, turismo e agricoltura.
Credo che proprio l'elemento di fondo che ha legato un po' tutti i discorsi sia il riconoscimento che travalica le divisioni maggioranza opposizione, di come occorre veramente come Presidenze delle Regioni, come Conferenze delle Regioni, svolgere un'azione incisiva e decisa nei confronti del Governo e del Parlamento perché davvero si arrivi alla riforma della legislazione regionale con dei meccanismi diversi che non sono soltanto quello del meccanismo di crescita legato al tasso di inflazione uguale a tutte le Regioni che non tiene conto, ad esempio dell'apporto contributivo fiscale che ciascuna Regione dà per l'insieme dell'attività economica che ha sul suo territorio. Occorre veramente fare un grosso sforzo nei confronti dello Stato perché si arrivi alla riforma della legislazione sulla finanza locale.
L'altro dato di riferimento che è stato un po' comune a tutti è quello della rigidità di bilancio. Certo, stando così le cose non possiamo non andare verso gradi crescenti di rigidità di bilancio a cui tutti di anno in anno abbiamo cercato di contribuire, ma che diventa difficile bloccare del tutto, nella misura in cui date le scarse risorse si cerca di attivare comunque degli investimenti attraverso il finanziamento in conto interesse perché è ovvio che questo consente con risorse limitate di innescare comunque un volano di investimenti consistenti.
Questo comporta ovviamente che il bilancio diventi certamente anno dopo anno progressivamente sempre più rigido. Mi pare che anche quest'anno si sia fatto uno sforzo in questa direzione, cercare cioè di contenere al massimo questo ulteriore incremento di rigidità.
Credo che occorra forse su questo fronte cercare di attivare la fantasia, intesa non tanto come elemento che non ha nessun rapporto con la realtà, ma davvero cercare di capire quali sono tutti i meccanismi finanziari a cui come Regione, come Enti pubblici possiamo ricorrere per cercare di creare delle sinergie.
Intanto credo che il FIO sia un fondo che in Piemonte ha consentito alla Regione di mettere assieme risorse aggiuntive considerevoli e credo che con il FIO '86 arriveremo a circa 800/900 miliardi assegnati alla Regione Piemonte. Mi pare che questo non sia elemento di scarso rilievo e questo certamente va sempre più raccordato con le politiche regionali.
Anche qui dobbiamo come Regione fare uno sforzo verso quelli che una volta si chiamavano i bilanci consolidati, che forse abbiamo perso per la strada, ma che andrebbero recuperati in un discorso di programmazione.
Cerchiamo di mettere assieme i bilanci degli Enti locali, delle Province e le risorse che ci possono derivare da vari finanziamenti statali o sovranazionali per cercare di indirizzare, di veicolare le risorse finanziarie verso obiettivi. Questo potrebbe consentire anche alle poche risorse regionali di diventare un volano per molti più investimenti.
In questo quadro vi sono anche dei provvedimenti recenti dello Stato decreti legislativi e sulla finanza locale che assegnano finanziamenti agli Enti locali nell'ambito di programmi regionali. Bastano poche risorse regionali per consentire, attraverso un contributo di abbattimento degli interessi, di avere sul nostro territorio a favore degli Enti locali masse considerevoli - più di 100 miliardi - di risorse per interventi in opere pubbliche e in infrastrutture.
Per quanto riguarda più direttamente la variazione di bilancio, credo innanzitutto che vada riconosciuto come abbia acquisito anche una struttura che progressivamente diventa sempre più leggibile anche per chi non è un addetto ai lavori, attraverso grosso modo quattro grandi aree che sono state anche riconosciute: rilancio dell'economia e del disegno territoriale, su cui sono state destinate risorse adeguate, e quelle del superamento dell'emergenza ambientale.
Rispetto ai recenti fatti, le risorse dovrebbero essere superiori; se davvero riusciamo a mettere assieme risorse statali, regionali e provinciali, forse potremo dare anche su questo terreno risposte adeguate.
La quarta area dello sviluppo culturale mi pare abbia una sua dignità in termini finanziari.
Questa variazione credo sia condivisibile per il realismo che la anima: è un elemento che per certi versi può essere letto come mera gestione, ma credo sia invece un elemento positivo nella misura in cui dice onestamente che queste sono le realtà finanziarie con cui dobbiamo fare i conti cercando risposte alle molteplicità dei bisogni che noi abbiamo di fronte.
Questo vuol dire che probabilmente dobbiamo ancora affinare alcune scelte; secondo me è una cosa che va detta e non deve suonare a disdoro di nessuno, sapendo che siamo all'interno di un processo che si è mosso con il programma della Giunta, con le varie impostazioni di bilancio e che con il piano di sviluppo troverà il momento finale di quadratura.
Certo questo bilancio non fa ancora tutte le scelte che dovrebbero essere fatte (ma siamo all'interno di un processo); se qualche scelta deve essere affinata, benissimo, siamo qui per coglierla e per cercare di dare il nostro contributo.
Credo che ad esempio in tema di lavoro, occupazione e industria qualche sforzo ulteriore deve essere fatto.
Al di là anche degli emendamenti che sono stati accolti dalla Giunta in alcuni settori, bisogna andare oltre l'assistenzialismo e mettere in piedi delle politiche, per quella che è la nostra competenza (che poi, a dire il vero, non è molta), per cercare di dare una risposta al mondo del lavoro problema serio che ancora c'è nella nostra Regione. So che sono "in itinere" alcuni provvedimenti in tema di innovazione: li vediamo con molto favore, credo che l'innovazione, intesa come servizio da dare alle imprese vada legata al discorso delle aree.
Faremo una cosa interessante se abbineremo l'innovazione intesa come servizio resa alle imprese ad una revisione della politica delle aree attrezzate che vedano tra di loro il discorso abbinato.
Debbo dire che vi sono state consultazioni ampie da cui sono emerse osservazioni interessanti: quella del realizzare una Consulta permanente degli Enti strumentali mi sembra una proposta che ha un suo interesse e una sua dignità, che andrebbero accolti in termini positivi.
Le osservazioni principali sono venute dal mondo dell'artigianato; mi pare che su questo la Giunta abbia accolto molte delle osservazioni emerse dalle consultazioni; così come dal mondo agricolo, sapendo che un appuntamento finanziario importante sarà il recepimento del Regolamento n.
797 che entro maggio verrà all'esame del Consiglio regionale.
Concludo dicendo che vi è stato un confronto con l'opposizione che credo vada ringraziata per i termini positivi e costruttivi che ha sviluppato attraverso gli emendamenti in Commissione: ritengo debba essere dato riconoscimento. Non tutti gli emendamenti sono stati accolti, molti a livello finanziario, però se n'è accolto lo spirito recependolo in un ordine del giorno che impegna la Giunta e il Consiglio a provvedimenti legislativi ed amministrativi.
Credo vada riconosciuto il contributo di dibattito operativo propositivo che è venuto dalle opposizioni in questo confronto, che su questa base e serietà potrà proseguire per una comune crescita della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il nostro Gruppo ha la responsabilità della conduzione del bilancio e della Presidenza della Commissione relativa, quindi si riconosce pienamente nel documento contabile e nella relazione del collega Santoni, che ha avuto giustamente l'apprezzamento da parte del Consiglio. E' una relazione che si è caratterizzata da un tasso di comprensibilità non comune sui nostri tavoli. Quindi, la mia dichiarazione potrebbe chiudersi anche qui.
Farò solo tre considerazioni.
Sul passato. Ha ragione il collega Ferrara: non polemizziamo sul passato, ma le cose del passato pesano, come le pietre, sul presente.
Le osservazioni del Commissario di Governo saranno questioni sulle quali non polemizziamo e non strumentalizziamo, ma certamente non consentiremo che vengano ritorte contro questa maggioranza e questa Giunta.
Sull'opposizione. Non sono assolutamente d'accordo con la valutazione così positiva, formulata dai colleghi Ferrara e Mignone. E' avvenuto un fatto sconcertante: nella discussione sul bilancio il Gruppo comunista ha avviato una "querelle" di emendamenti. E' un fatto nuovo in quest'aula, che ha un significato, che va analizzato, certamente in positivo, perché il Gruppo comunista dimostra con il suo lavoro di avere fatto una scelta magari in termini di umiltà, si è messo a ragionare sulle cose concrete, in termini anche di puntualità istituzionale, ricercando le risorse a complemento delle domande. Però ha abbandonato la linea, che era stata tipica della nostra opposizione, quella cioè di giudicare il bilancio come un atto di volontà politica complessiva da giudi-carsi nel suo complesso senza entrare nei singoli elementi.
Attenzione! Questo salto, a mio modo di vedere, è estremamente pericoloso e politicamente quanto meno deve essere sottoposto ad una sospensione di giudizio, non deve essere oggetto di un giudizio positivo per non dire entusiasta.
A questo tipo di atteggiamento dovrebbero essere molto attente la maggioranza e la Giunta per capire che tipo di progetto politico c'è dietro questa tattica nuova. C'è certamente una strategia.



GUASSO Nazzareno

Mi pare ovvio.



MARCHINI Sergio

Consentimi, Consigliere Guasso, c'è una strategia che a me non piace.
E' una strategia che è contraddittoria, rispetto a quello che dite.
Aprire la polemica su questioni specifiche, settoriali e analitiche significa far credere all'esterno che sugli interessi e sulle categorie oggetto di quegli emendamenti, esista da parte della Regione una competenza, delle risorse e la possibilità di fare. Invece non è così.
Se facciamo il dibattito "interna corporis" in un dibattito generale sul bilancio, capisco benissimo che possono emergere insoddisfazioni su alcuni elementi e posso anche capire una dichiarazione critica e articolata di qualche componente della maggioranza, ma quando si usa da parte dell'opposizione lo strumento dell'emendamento settoriale si tende a prefigurarsi una carta di credito nei confronti dei destinatari dello stesso tipo di provvedimento che si invoca.
Perché non mi piace? Non tanto perché viene dall'opposizione, ma perch mi fa pensare che questa non sia la linea che dobbiamo percorrere.
Non possiamo continuare, caro Consigliere Biazzi, a lamentarci delle ristrettezze delle risorse, ormai è un fatto storico consolidato. Sarebbe come se io mi lamentassi del fatto che sono alto solo 1 metro e 74; ho dovuto abituarmi a convivere con i miei 174 centimetri e con i miei 77 kg di peso.
E' puerile, è ozioso continuare a lamentarci della mancanza di risorse.
Adesso vi spiego perché la vostra strategia è molto pericolosa.
La limitazione delle risorse sarà scomoda, inopportuna, creerà dei problemi, ma è giusta.
La Regione non è nata per distribuire risorse, per prestare servizi per dare delle cose a fronte delle quali ci vogliono delle risorse. Per prestare i servizi ci sono i Comuni, elemento principe del sistema delle autonomie; per i grandi interventi, per le spese di carattere generale esiste lo Stato.
La Regione non è stata creata per essere un erogatore di risorse, ma per essere un coordinatore di risorse e non è detto che debbano essere risorse proprie.
Perché sembrava ci fossero risorse? Perché non avevamo affinato gli strumenti del governo del territorio, non avevamo fatto le leggi. Certo fin quando non siamo intervenuti nei settori esistevano delle risorse, ma queste sono diventate sempre più vincolate non soltanto per i rapporti Stato - Regione, ma perché la spesa storica della Regione è cresciuta per il tipo di interventi avviati. Ecco perché non ci sono risorse disponibili.
In ogni caso, tutto questo comporta che la Regione, in quanto tale, faccia un esame di coscienza, deve abituarsi a vivere con quei "174 centimetri" che madre natura o la legislazione nazionale o la Costituzione le hanno dato.
Bisognerebbe, per esempio, iniziare a ragionare criticamente su quello che abbiamo detto e dire che, oltre un certo limite, le spese correnti non devono essere contenute, poiché tolgono la capacità alla Regione di rispondere ad uno dei suoi primi obiettivi: la capacità di progettualità.
La progettualità non è un investimento, ma è una spesa corrente.
Dai dati che emergono quest'anno nella nostra Regione verranno investiti per la depurazione delle acque 180 miliardi di provenienza diretta dallo Stato. Non so quanti siano quelli della Regione, ma probabilmente sono in termini di unità in percentuale. Questo vuol dire che, rispetto a quanto fa lo Stato sui settori che sentiamo più vicini a noi (senza neanche chiederci se sono di nostra competenza), noi siamo in un rapporto di 1 a 20. Verremo giudicati dai nostri amministrati capaci amministratori o cattivi amministratori da come sapremo far cadere sul territorio nel settore della depurazione delle acque i 180 miliardi di provenienza dallo Stato e i 5 miliardi della Regione.
Quindi, la ristrettezza di risorse obbliga le Regioni a diventare quello che sono nella Carta Costituzionale e i liberali, che come sapete hanno sempre osteggiato l'istituzione regionale, chiedono che la Regione sia un ente di programmazione di coordinamento e non un ente di spesa soprattutto non un ente di spesa concorrente rispetto allo Stato e agli Enti locali.
Chiudo questa mia critica polemica nei confronti dell'opposizione.
Vogliamo fare diventare la Regione un ente che si caratterizza soprattutto per le sue capacità di programmazione, di coordinamento e soprattutto di progettualità? Ormai è caduta l'illusione della programmazione, quel libro dei sogni lo abbiamo abbandonato alle ortiche. Probabilmente, il termine "programmazione" dovrebbe essere sostituito con "progettualità".
La Regione deve progettare e poi programmare all'interno di progetti intendendosi per progetti disegni complessi che comprendono il livello nazionale e il livello locale, rispetto ai quali la Regione si colloca nell'intermedio.
La programmazione sic et simpliciter non è sufficiente perché manca la progettualità che a monte della programmazione nazionale è fallita.
Questa è la strada che questa Giunta e questa maggioranza, dopo fanno di rodaggio, dovranno bon gré o mal gré scegliere in via definitiva e ben al di là dei tempi di questa legislatura. I 174 centimetri si sono consolidati per me a 18/19 anni, ma per la Regione si consolidano adesso nella IV Legislatura. Prima potevamo avere la speranza di diventare alti 1 metro e 85 o 2 metri per giocare a basket, ma nell'età della maturità ci siamo resi conto della nostra dimensione vera; probabilmente la Regione è entrata nella sua maturità e incomincia a capire e a non illudersi più quindi a ragionare con realismo sul proprio destino.
Se questo è lo scenario, all'interno del quale dal punto di vista culturale si devono muovere la Giunta e la maggioranza, diventa poco compatibile con la battaglia settoriale delle opposizioni. In questo senso non mi piace, caro Consigliere Guasso! Questo mio intervento è più diretto a interrogarmi sugli apprezzamenti della maggioranza che non sulle ragioni della tua opposizione.
Se la visione programmatoria progettuale globale dell'essere della Regione sul territorio non si misura sulle risorse che spende in un settore, ma sulle condizioni di progetto che realizza rispetto a quel settore, rispetto alle quali facilita e razionalizza la ricaduta delle risorse nazionali attraverso gli Enti locali, se questa è una delle vie d'uscita dalla crisi, non soltanto di immagine, ma esistenziale della Regione, mi preoccupano certi discorsi dell'opposizione. Qui il rischio è venuto dal collega Staglianò. Tutti i partiti che stanno a sinistra della sinistra sono la vera espressione di dove si va a finire avviandosi su certi discorsi. Il povero Staglianò - scusami il "povero", che magari a te fa anche piacere, così sei garantito - con grande franchezza, con grande ingenuità ha detto: "Non sapevo che si possono fare emendamenti al bilancio; l'avessi saputo li avrei fatti".
Allora, la prossima volta quella forza politica, che noi consideriamo responsabile, che ha il senso del governo e forza di governo in grandi regioni e in grandi città, che utilizza lo strumento dell'emendamento per spezzettare il dibattito su un progetto generale in questioni di natura molto marginale (che qualche volta diventeranno magari corporative quando saremo noi all'opposizione) lascerà la coscienza critica a sinistra e giocherà questo ruolo.
La volta prossima aspettiamoci pure, cari colleghi della Giunta, di avere decine di emendamenti del collega Staglianò, il quale, capito che nel discorso sul bilancio si possono chiedere più stanziamenti rispetto a certe categorie, rispetto a certi problemi, rispetto a certe aspettative, riterrà doveroso e opportuno farlo e lo farà.
Allora però il confronto non sarà più finalizzato a un processo complessivo di crescita delle istituzioni, ma ci sarà una divaricazione forte tra il disegno della maggioranza e l'opposizione: da una parte la maggioranza tenta di far crescere la Regione come soggetto di progettazione, di programmazione, di coordinamento e di razionalizzazione del sistema, senza chiedersi se i soldi sono della Regione o dello Stato o dei privati o dei Comuni, l'importante è che le risorse in certi settori arrivino e che i processi vadano avanti, a prescindere da chi ne è il soggetto e dall'altra parte l'opposizione che invece cercherà di recuperare la propria ragion d'essere soprattutto sul piano del consenso attraverso una battaglia su aspetti marginali.
Mi rendo conto di aver dedicato troppo tempo a questo aspetto dei rapporti tra maggioranza e opposizione, ma è opportuno essere molto attenti ai comportamenti del tutto nuovi e a come le forze politiche si collocano rispetto ai processi. I riconoscimenti positivi, fatti per cortesia alla fine di una festa come quella sul bilancio, molte volte possono anche creare delle condizioni politiche difficili non tanto nei rapporti tra i Gruppi di maggioranza, ma nei rapporti culturali di prospettiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Registro fino in fondo il disagio e la preoccupazione del nostro Gruppo di fronte ad un'ulteriore occasione che consideriamo perduta.
Intanto si è perduta l'occasione del confronto. Sono sbalordito dagli interventi simmetrici dei colleghi Ferrara e Marchini, queste mezze ale laiche a cui dovrebbe essere affidata una specie di tutela da vestali dei principi di modernità.
Ferrara dice che c'è stato un confronto, ma che io ho riscontrato molto scarso; Marchini invece ha ritenuto di dare delle lezioni addirittura teoriche all'opposizione su come deve essere fatto il confronto sul bilancio.
Il nostro Gruppo ha compiuto un lavoro rilevante e vorrei cogliere l'occasione per sottolineare il lavoro dei compagni che hanno cercato di porsi sul bilancio in maniera seria e non demagogica.
Ricordo che negli anni scorsi l'opposizione amava reclamare delle cose che non c'erano, degli interventi che si dovevano fare, ma quei reclami non si traducevano in concreti emendamenti.
Mi rifaccio interamente all'intervento del collega Biazzi, quindi mi limito ad una dichiarazione di voto tirando le fila sulle motivazioni del nostro voto contrario.
Il confronto non c'è stato e parafrasando, cito una frase usata dal Manzoni per bocca di don Abbondio "Uno se il coraggio non ce l' ha non se lo può dare". Credo che la disponibilità al confronto, se non c'è strutturalmente, è difficile potersela dare al di là di alcune intenzioni che sono emerse; assolutamente non ha prodotto risultati possibili e questa disponibilità non c'è per varie ragioni, intanto per motivi strutturali. La maggioranza in questi mesi si è confrontata con delle nostre proposte e devo dire che nella maggior parte delle volte, tranne qualche bagliore qualche intenzione, c'è sempre stata una chiusura. Così è stato sulla legge delle discariche recentemente e sul bilancio.
Ho già detto altre volte che voi avete i numeri troppo larghi rispetto alla vera capacità di governo e capacità di confronto reale. Ci sono poi delle componenti personali, non certo ritrovabili in tutti gli Assessori che vanno segnalate. Per esempio, mi riferisco alla replica fatta ieri dall'Assessore Sartoris.
Credo sia difficile riuscire a inanellare in una replica, avendo la coda di paglia per un ritardo di mesi nella presentazione di una legge attuativa, difendere questa debolezza attraverso l'accusa, non tanto velata, di idiozia delle affermazioni del compagno Bruciamacchie e di malafede rispetto alla registrazione dei fatti.
Sono preoccupato di questi atteggiamenti anche perché l'Assessore Sartoris li ha espressi così, altri li esprimono su altri atti in maniera analoga. Questo non può migliorare i rapporti, anzi li sta peggiorando gradualmente e probabilmente in maniera irreversibile. Non si può pensare che tanto quello che fa qui l'opposizione che è relegata nel ghetto di numeri molto inferiori, è ininfluente e che l'amplificazione esterna è garantita dall'assenza pressoché totale di un'informazione puntuale sulla Regione su questi atti, per cui tanto vale continuare così.
Non dico che questo sia l'atteggiamento personale di tutti gli Assessori, e però l'atteggiamento di molti protagonisti di questa Giunta.
Circa gli emendamenti al bilancio noi avevamo tentato un'operazione che poggiava su due o tre capisaldi: l'assistenza, la questione della progettualità, di cui parlava il Consigliere Marchini (forse un po' a vanvera visto che la maggior parte degli emendamenti riguardavano la progettualità e la capacità di dominare scienza e tecnica per la programmazione). Abbiamo avuto rinvii all'assestamento e soprattutto abbiamo avuto l'impossibilità, questa si strutturale, per una logica assessorile di composizione di bilancio che non sarà forse del tutto nuova l'ammetto - ma che si sta aggravando, non essendoci alla base idee espresse, indirizzi sufficientemente visibili e ravvisabili.
In quella logica assessorile non si può spostare nulla, si può rinviare a qualche ordine del giorno scelte evidenti alle quali difficilmente è possibile sottrarsi, oppure si rinvia all'assestamento di bilancio.
C'era la possibilità di dare queste risposte. Non le abbiamo avute. C'è davvero il sintomo di difficoltà a definire le linee portanti e l'identità della maggioranza.
Ferrara sostiene che non riconosciamo la sensibilità con cui il Vicepresidente si batte, ma contro chi? Contro di noi? No, noi appoggiamo i contenuti. Contro altre forze? Magari non si esprimono apertamente e attorno alla questione del governo pubblico dell'informatica e del governo pubblico di un processo di trasformazione basato sulla struttura che abbiamo, non ottengono risultati o, comunque, ottengono risultati poco influenti. Noi apprezziamo le battaglie, anche se dobbiamo poi riconoscere le sconfitte politiche, addirittura i rischi di espropriazione che in questa materia i titolari di deleghe hanno e che non vorremmo mantenessero non fosse altro che per la chiarezza dei rapporti politici.
In generale, a questo bilancio che consideriamo tecnico diamo un giudizio negativo. Ripeto, non si sono colte le occasioni possibili e nel modo di porgerlo, si è cercato molto segnatamente dal Presidente di accreditare l'idea della rinuncia al governo.
E' vero, abbiamo tanti vincoli, difficoltà finanziarie salvo poi con qualche piccolo ben azzeccato escamotage verbale o giornalistico le cause vengono fatte cadere sulla gestione precedente, salvo ancora, come il compagno Biazzi ha dimostrato, ripercorrere la strada di un ente in difficoltà che cerca, attraverso i sistemi dell'indebitamento e dei conti con il Governo, di uscire dalle secche di un'autonomia che rischia di non esserci più.
Siamo quindi contrari, anche se qualche segnale è venuto attraverso ordini del giorno, impegni che speriamo vengano adempiuti.
Manifestiamo l'intenzione di continuare il nostro lavoro di opposizione, sperando di non trovarci muro contro gomma.
Il Consigliere Rossa crede davvero che le parole che non hanno corrispondenza con i fatti e che gli atti, da parte di un membro del suo Gruppo come nel caso dell'Assistenza, ci possano bastare? Non vorrei che un nuovo mandato elettorale venisse qui da quella provincia da parte del PSI con bonarietà, probabilmente anche con buona fede per prenderci in giro! Sarebbe meglio parlare delle cose concrete, dire le cose come stanno e collocarsi sulla base delle scelte che si fanno. D'altra parte continuate a darci lezioni di laicità e di modernità. Ma credete davvero che a noi faccia piacere vedere tanti piccoli fuocherelli di litigio che si accendono continuamente, che destabilizzano e producono meno governo? Questo non ci soddisfa, ci soddisferebbe di più che le varie anime di questo complesso e complicato pentapartito si esprimessero attraverso una dialettica, in cui non è detto che strumentalmente ci dobbiamo inserire noi, ma una dialettica che su certi contenuti sappia far valere determinate scelte, quelle che continuiamo a non vedere.
Esprimiamo il nostro "no" al bilancio; riteniamo che il confronto che poteva esserci non c'è stato. Al di là di alcuni apprezzamenti formali e delle lezioni ex cathedra della nuova Università della Val di Susa, da parte di Marchini, non c'è nessuna vera disponibilità. Il risultato pratico sulle cose è questo. Quindi siamo contrari ed anche amareggiati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio



BRIZIO Gian Paolo

Colleghi, siamo dunque alla fine dell'ampio dibattito sul bilancio, si chiude questa parentesi importante e molto lunga.
Credo che, per dare un giudizio, occorra partire dalla scelta del bi lancio tecnico, che è stata molto discussa ma che è stata, invece, una scelta puntuale, tecnica, certamente, ma necessaria e con contenuti politici.
Da un lato esso ha consentito di dire "no" all'esercizio provvisorio e di far si che la Regione Piemonte sia stata Tunica (l'abbiamo tante volte sentito prima, lo diciamo noi, ora, ancora una volta) ad approvare il bilancio senza esercizio provvisorio e a dotarsi, comunque, di uno strumento di gestione in tempo utile, in una situa-zione finanziaria difficile.
Questa era una scelta che aveva proprio il significato di rinviare il confronto sugli stanziamenti dei fondi allora accantonati, ovvero, sulle scelte politiche che sottendono, nel concreto, il bilancio e gli investimenti.
Tra il bilancio tecnico e bilancio definitivo si è inserito il documento programmatico della Giunta che è stato un elemento di mezzo tra le dichiarazioni iniziali alla costituzione del governo regionale e il Piano di sviluppo. Un documento propedeutico nel quale la Giunta e la maggioranza hanno voluto dare indicazioni, anche come punto di riferimento alle variazioni del bilancio completo, sul quale oggi ci esprimiamo, e che come abbiamo sentito dal Consigliere Majorino, sono veramente collegate e corrispondenti al documento programmatico; hanno quindi, sotto questo aspetto, un elemento di importante coerenza politica che ritengo debba essere sottolineato.
Questa variazione di bilancio è stata presentata a gennaio puntualmente, secondo le promesse. Viene in aula dopo due mesi e mezzo, nei quali se ne è costantemente discusso.
Siamo andati alle consultazioni esterne, anche su sollecitazione dell'opposizione, cosa che non si era mai fatta, non hanno avuto il risultato che ci si prospettava: tuttavia, si è andati sul territorio con il bilancio per cercare il confronto.
Si sono portate avanti le consultazioni con le associazioni economiche con le forze economiche e sociali con estrema ampiezza, si è discussa una serie di emendamenti in Commissione per ritrovarli, poi, ripresentati in aula: se questo non è un confronto, se questa non è disponibilità al confronto, non so cosa possa esserlo.
Ci siamo trovati ad approvare nel passato dei bilanci nel giro di un mese o anche di 15 giorni (ho già citato il caso della Giunta Enrietti del 1982) senza consultazioni, senza ancora disporre del Piano di sviluppo.
Se questa maggioranza, così numerosa, come dice il Consigliere Bontempi, in grado di portare avanti il suo programma con tranquillità e serenità, ha lasciato trascorrere questi 2 mesi e mezzo cercando il confronto non si può dire che il confronto non c'è stato.
Certo, le conclusioni non possono essere state il recepimento totale delle indicazioni dell'opposizione, perché evidentemente la Giunta ha un suo programma, una sua linea e ci sono delle possibilità finanziarie in ordine alle quali occorre essere estremamente attenti.
Collega Biazzi, certo ognuno cambia ruolo, cambiano le posizioni e l'ottica con cui si guarda alle cose: la rigidità c'era e tutto il discorso che noi abbiamo portato avanti per anni trova nell'intervento del collega Bontempi la conferma più valida.
Si va verso la paralisi del bilancio regionale. Non possiamo che confermarlo.
Ci troviamo in una situazione difficile, abbiamo un irrigidimento del bilancio che nasce dalla situazione precaria della finanza regionale e nasce anche da una serie di scelte che potevano essere condivise quando c'era un'entrata della Regione proporzionale all'incremento del gettito tributario nazionale che, però, da anni non potevano essere condivise e cambiare improvvisamente la marcia è difficile.
E' vero, ci sono 450 miliardi di spese fisse che sono costituite dalle spese di ammortamento, dal funzionamento, dalle rate dei mutui che si devono pagare o dei contributi per le leggi di finanziamento delle opere pubbliche. Ci troviamo, certamente, ad una pesante rigidità, questo è il dato di fatto.
Non si può pretendere da una Giunta da poco insediata, che ha appena affrontato un programma pluriennale, possa già aver affrontato il problema della struttura della spesa regionale storica. Questo problema va affrontato, è nel programma.
La Giunta ha fatto un esame della situazione pregressa, ha dato un'indicazione senza farne rimproveri particolari al passato, perché come abbiamo detto non guardiamo il passato, guardiamo il futuro. Vi è peraltro un complesso di spese sommerse, sulle quali ci dobbiamo esprimere.
Soprattutto c'è il finanziamento dei fondi reimpostati con dei mutui, cioè la copertura del disavanzo con trasferimento di fondi reimpostati che ci obbliga a coprire questi fondi con una manovra sempre compiuta negli ultimi anni, sempre denunciata, sempre reinserita forzatamente, e reinserita forzatamente in questo bilancio che ci porta però pesanti osservazioni del Commissario di Governo e ci mette di fronte ad una situazione che dovremo affrontare.
Il nodo è ancora l'assestamento, ma dobbiamo anche avviare il risanamento della situazione regionale, come ci è stato chiesto, per quel che riguarda la copertura dei fondi reimpostati con risorse proprie e non più con mutui. Le risorse le abbiamo utilizzate prima a fronte dei fondi che abbiamo reimpostato, perché non avevamo più la disponibilità finanziaria vincolata usata per altre risorse.
Si può ben dire che si fanno più opere con dei contributi in conti interesse e non con i contributi in conto capitale.
Dovendo noi mutuare 300 miliardi finanzieremo con dei mutui, contributi in conto capitale che sono in conto capitale per il Comune e non lo sono per la Regione che continua a pagare le sue annualità.
Tuttavia non è possibile soluzione diversa pena l'inattivazione completa di una serie di leggi regionali, che già sono state ridimensionate almeno nella copertura finanziaria, proprio in ordine alle preoccupazioni che esistono come necessità di fondo. Le grandi priorità del programma vanno inserite nel bilancio.
Abbiamo indicato come priorità l'occupazione ed il lavoro e questa priorità c'è: negli stanziamenti dei cantieri di lavoro, negli stanziamenti già contenuti nel bilancio tecnico riguardo la copertura di una legge per l'innovazione che l'Assessore Genovese ha annunciato stamani e che è stata approvata dalla Giunta nell'ultima seduta.
Vi è l'impegno per l'ambiente; vi è l'impegno per l'artigianato con maggiori fondi del passato. La polemica che è nata con l'Assessore all'artigianato mi è parsa fuori luogo, perché la nuova legge sull'artigianato dovrà essere conforme alla legge quadro e non c'e alcuna Regione d'Italia che abbia già provveduto a presentare leggi attuative. E' vero che il Gruppo comunista ha presentato una propria proposta di legge che copre parzialmente il problema, ma non ci risulta che alcuna Regione l'abbia ancora presentata, perché nascono dei problemi interpretativi.
La prima sarà la nostra e sarà presentata a giorni, come ha assicurato l'Assessore.
L'Assessore sarà l'11 di questo mese alla Consulta, dopodiché la presentazione del disegno ci sarà e sarà esaminato con la massima attenzione anche questo provvedimento che riguarda un settore fondamentale come l'artigianato. Non ci sono code di paglia, posso assicurarvi solo una cosa: la legge dell'artigianato non ritarderà come il Piano di sviluppo che il Presidente Sanlorenzo ci aveva promesso entro tre mesi e che poi abbiamo visto quattro anni dopo.
Abbiamo dato disponibilità finanziaria alla formazione professionale ma i mezzi sono ancora inadeguati. Si è fatta la scelta di finanziare la formazione sin dall'inizio con una quota maggiore anziché trovare delle risorse a fine anno che volevano dire rimbalzo sul futuro.
Lo stesso discorso vale per l'Assistenza. Ma chi può credere che la DC accetti di buon grado una politica che penalizza l'Assistenza, quando ci avete per anni fatto il discorso opposto di dire che siete il partito delle clientele, siete il partito dell'assistenzialismo.



BRIZIO Gian Paolo

L' ho voluto dire proprio perché siamo su questo terreno. Siamo per il finanziamento dell'Assistenza serio, adeguato; comprendiamo i problemi delle categorie dei più deboli, degli anziani. In proposito particolarmente il nostro Gruppo ha fatto delle battaglie forti e significative anche in quest'aula nella passata legislatura.



BRIZIO Gian Paolo

Non è questione di dunque, è questione di collegialità della Giunta. La scarsità di risorse rende necessario un momento di flessione di questi stanziamenti che, come è già stato assicurato, nell'assestamento del giugno saranno reintegrati, ricoperti nel limite del possibile. Però bisogna avere la capacità, di fronte ad una certa scarsità di risorse, di fare delle scelte muovendosi nell'arco della collegialità che è estremamente importante.
Al bilancio seguirà un assestamento che sarà un adeguamento serio e approfondito a quello che potrà essere la maturazione della situazione.
Esso terrà conto delle maggiori risorse che ci saranno, se saranno confermate, per il fondo regionale, terrà conto anche delle risorse che nel frattempo saranno inserite già disponibili per il FIO, terrà conto di tutte le risorse che sono disponibili e riproporrà un aggiornamento della situazione che andrà anche sulle linee del nostro Piano di sviluppo che nel frattempo la Giunta e la maggioranza si sono impegnate a portare avanti.
Quindi, nel complesso questo bilancio è una risposta concreta alle esigenze del Piemonte, coerente con le dichiarazioni programmatiche, con il documento programmatorio. E' una risposta possibile, perché tiene conto della realtà nella quale ci si muove, una realtà economica estremamente difficile. E' una risposta che abbiamo giudicato aperta e non chiusa e ha riscosso interesse nelle consultazioni da parte delle forze economiche.
Qualcuno ha voluto leggere questo interesse in funzione di un tono più basso di lavoro della Regione, di un maggior laissez faire. E' vero l' opposto, perché il taglio nuovo della Regione meno trionfalistico, più concreto è più idoneo a creare le condizioni della ripresa economica che può essere ormai a portata di mano se anche la congiuntura internazionale ci porrà nelle condizioni di attuarla.
Questo interesse delle forze economiche è un interesse motivato e concreto perché concreta è l'impostazione programmatica della Giunta.
Il nostro voto sarà un voto favorevole estremamente convinto per il bilancio e favorevole alla Giunta, perché ci rendiamo conto che ha affrontato le reali difficoltà del momento, con realismo e impegno. Tra l'altro la Giunta si è trovata anche, per l'assenza dell'Assessore al bilancio Turbiglio, al quale faccio gli auguri più sinceri di un prossimo rientro in Giunta, in una situazione forzatamente difficile negli ultimi giorni e voglio sottolineare come sia stata superata dal lavoro collegiale della Giunta, dalla capacità di impegno complessivo. Tutto questo ci fa certi che il lavoro della maggioranza continuerà e sarà un lavoro approfondito con una disponibilità al confronto come quella che c'è stata in questi mesi di dibattito, che una Giunta, una maggioranza numericamente e politicamente forte può portare avanti. La maggioranza è serena e tranquilla: con l'approvazione di questo documento ritiene che si sia compiuto un importante passo avanti, estremamente positivo per il governo del Piemonte e quindi per quella ripresa della nostra Regione molto auspicata e tenacemente perseguita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Benzi.



BENZI Germano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ringrazio il Presidente per aver fatto uno strappo ad una regola ormai inveterata e chiedo venia ai colleghi dei partiti maggiori se una volta tanto un piccolo movimento diciamo così - fa un intervento in chiusura di seduta.
Stamattina nella I Commissione si è discusso sulla possibilità di accettare un emendamento che riguardava l'Assistenza.
Alle ore 12 di questa mattina non si sapeva ancora, per la legge finanziaria, qual era la quota esatta che spettava al Piemonte; questo fatto la dice molto lunga: significa che la nostra Regione non è in grado di fare un bilancio sicuro, non per colpa sua, ma dello Stato che sta piano piano distruggendo le autonomie regionali. Senza la possibilità di sapere quali, sono i mezzi di cui dispone nessuna Giunta, né di centro né di sinistra, è in grado di fare un bilancio vero e proprio.
In sostanza si tratta di un attentato alla nostra autonomia. Non è di certo il primo. Alcuni esempi? Tre o quattro anni fa furono nominati cinque Ministri detti "proconsoli" - non so neppure più i loro nomi - che dovevano darci una mano ad amministrare, ma il fatto che venga uno di Roma a dire "io vi metto alla vostra testa cinque grandi uomini, così il Piemonte diventerà una grande cosa", era già allora talmente ridicolo che poi infatti, il piano è svanito nel nulla. E ancora, le trattative per la formazione della Giunta regionale, provinciale e comunale sono state fatte a Roma, alla faccia di tutti noi di destra e sinistra per dimostrare che cos'è che conta in un'amministrazione, anche seria, come è quella del Piemonte.
Ecco perché una delle prime cose, che raccomando a tutti i colleghi, è di avere nei confronti di Roma un atteggiamento molto più duro e molto più serio, perché altrimenti la nostra Regione diventa una grande Prefettura.
Presi gli ordini da Roma il Prefetto esegue. Quando creammo le Regioni eravamo animati da uno spirito diverso convinti come eravamo di dare vita a qualcosa di nuovo, utile ed indispensabile alla vita e al futuro del Piemonte.
Ecco perché io oggi elevo una protesta. Protesto per il modo con cui le Regioni vengono trattate, per la maniera in cui si amministrano le Regioni da parte dello Stato.
Vorrei fare due o tre considerazioni. La prima riguarda l'obbligo di questo bilancio: punta, nonostante i mezzi scarsi di cui disponiamo, su tre direzioni: una è sicuramente quella della salute; la seconda e inerente ai suoli (ieri avete criticato un Assessore, ma speravo anche che fosse quantificato il numero dei funzionari operanti in quell'Assessorato e quali sono i mezzi che dispone l'Assessorato all'ecologia). Auspico che a questo punto ci sia una revisione degli organici dei vari Assessorati e si dia ad ognuno di essi quello che deve avere, perché è facile dire poi che noi abbiamo fatto questo e abbiamo fatto quello, ma si deve anche valutare esattamente il numero esatto delle forze di cui si dispone e come si pu eventualmente, intervenire su queste realtà.
La terza questione che secondo me deve condizionare il bilancio è legata alle vicende delle sofisticazioni. Oggi il Piemonte è in prima pagina su tutti i giornali, nazionali ed internazionali, per la tragedia del vino al metanolo. Questo è uno dei tre canali su cui operare e lottare.
Non mi scandalizzerei se ad un certo punto certi fondi dati a certi Assessorati venissero spostati, perché noi dobbiamo fare le cose che sono necessarie, che sono indispensabili per la vita del Piemonte. Non possiamo far mancare i mezzi a quei settori che sono oggi sotto gli occhi di tutti.
Con questa raccomandazione, con la speranza che quelli che sono i compiti della Regione vengano salvaguardati, io darò il voto positivo a questo bilancio.



PRESIDENTE

Voglio ricordare che in questi mesi il lavoro attorno al bilancio è stato compiuto dall'Assessore Turbiglio che per motivi di salute nelle ultime settimane non ha potuto essere presente. Come ho detto in precedenza, sia al Consigliere Carazzoni, sia all'Assessore Turbiglio noi rinnoviamo il nostro augurio perché essi possano ritornare presto qui in Consiglio.
Passiamo ora alla votazione finale sul documento del bilancio.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 51 hanno risposto SI 32 Consiglieri hanno risposto NO 19 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, ricordo che abbiamo all'esame del Consiglio molti provvedimenti che sono fermi per una serie di vicende relative al bilancio che ha occupato tre sedute, e al territorio per le questioni del metanolo ecc.
Faccio mia la sollecitazione che il Presidente della V Commissione mi aveva posto circa il rinnovo degli organi direttivi delle UU.SS.SS.LL. Ri conosco che è un argomento che deve avere priorità su altri.
In proposito chiede di parlare il Consigliere Devecchi. Ne ha facoltà.



DEVECCHI Armando

Ringrazio il Presidente perché ha voluto introdurre questo argomento altrimenti avrei chiesto io di introdurlo di fronte ai colleghi. Ricordo a tutti quanti che la legge n. 4 del 15/l/1986 ci fa obbligo di approvare la legge per il rinnovo degli organi direttivi delle UU.SS.SS.LL. entro 45 giorni dalla sua approvazione. Il termine è scaduto il 7 marzo. In data 11 marzo, quindi con 4 giorni di ritardo, la Commissione Sanità sobbarcandosi anche turni di lavoro "forzati" ha approvato a maggioranza il testo della nuova legge regionale.
La legge poteva essere iscritta all'o.d.g. il giorno 13, è stata poi iscritta il giorno 20. Sono passati diversi giorni, sta passando anche il 4 aprile, e la legge non è stata ancora presa in esame da questo Consiglio e tanto meno discussa. Ricordo che ci sono centinaia di amministratori che in questo momento si assumono la responsabilità di deliberare somme non indifferenti dell'ordine di miliardi per amministrare le UU.SS.SS.LL.
spese che forse sono anche giuridicamente senza copertura. Ritengo sia nostro dovere dare priorità ad un argomento che può comportare delle responsabilità di carattere amministrativo a dei colleghi e a degli amici che tutti quanti sappiamo impegnati nelle UU.SS.SS.LL. Tutti quanti sappiamo che una grande parte delle assemblee delle UU.SS.SS.LL. non funzionano più. L'altro ieri proprio in questa sala è stato ricordato da parte dei Presidenti delle UU.SS.SS.LL., quasi all'unanimità, che c'era urgenza estrema di approvare questa legge. Personalmente mi assumo tutta la responsabilità di quanto dico; ho avuto la sensazione che si cercasse di dilazionare la soluzione del problema il più a lungo possibile. Il Consiglio è sovrano, la Presidenza decide quello che ritiene opportuno; in ordine alla discussione o meno del disegno di legge in parola sento però il dovere di far presente quelle che sono le responsabilità precise che incombono su di noi.
Vogliamo rinnovare veramente i Comitati di gestione delle UU.SS.SS.LL.
prima dell'estate o dobbiamo lasciar passare un altro anno? Qui, ad un anno di distanza dalle elezioni per il rinnovo dei Consigli comunali non siamo ancora, come Consiglio regionale, in condizione di dare una legge valida alle UU.SS.SS.LL. La Giunta ha approvato tempestivamente il disegno di legge, le forze politiche che fanno parte della Commissione si sono impegnate in maniera sollecita a definirne il testo e ora siamo di fronte a questa situazione di stallo.
Si propone martedì prossimo; non vorrei che quel giorno si rinviasse un'altra volta e si andasse dopo il congresso del PCI per perdere altro tempo. Perché non si può cominciare oggi la discussione della legge?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Acotto.



ACOTTO Ezio

Prima di definire il nostro comportamento su questo argomento, vale la pena fare osservare quanto segue. Già abbiamo avuto modo di protestare la settimana scorsa con un comunicato per il ritardo che veniva subendo la discussione della legge di riforma delle UU.SS.SS.LL.
In effetti il discorso riguarda la maggioranza che ha responsabilità di governo di questa Regione, che si è trovata impaniata da sei settimane in altre vicende che non hanno consentito di discutere un provvedimento senz'altro molto importante e atteso e che, - comunque, arriverà in ritardo rispetto a quanto si auspicava, perché lo discuteremo e lo voteremo martedì e siamo già matematicamente certi che le elezioni dei Comitati di gestione si faranno solo a settembre o ottobre.
I tempi tecnici sono quelli che sono e lo slittamento che deriva da questi ritardi è gravissimo.
La seconda considerazione che faccio è che siamo in presenza di corposi e robusti emendamenti presentati da forze di maggioranza che renderanno certo molto meno agevoli di quanto potevano essere previste la discussione e la votazione di questa legge. C'è un problema pesante che riguarda punti non secondari della legge e che è stato oggetto di dichiarazioni che abbiamo letto su "La Stampa".
Ci sono pesanti condizionamenti nella diversità degli emendamenti della maggioranza che quindi deve darsi una grossa regolata e prendersi delle responsabilità che sono serie e gravi rispetto allo slittamento che già c'è stato su questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Noi siamo disponibili ad andare avanti, manca però il Capogruppo repubblicano che ha presentato il primo emendamento. Chiedo se è possibile avviare la discussione generale in assenza di un Capogruppo presentatore di un emendamento al primo articolo.
Sulla relazione siamo d'accordo, sulla discussione generale no, perch manca il Capogruppo repubblicano.



BRIZIO Gian Paolo

Il Partito repubblicano è rappresentato dai colleghi Fracchia e Vetrino quindi credo che si possa cominciare a leggere la relazione e la discussione generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Ho qualche difficoltà a capire perché si debba cambiare l'ordine dei lavori concordato. Le ragioni di urgenza di questa legge le ho poste questo lo dico per rispetto al Presidente della Commissione - alla Conferenza dei Capigruppo, quindi non siamo noi a voler ritardare questa legge.
Comunque, in conclusione della seduta odierna va avviata la procedura delle nomine. Se abbiamo posto un termine preciso per la procedura di elezione qualche valore, qualche significato da qualche parte ci sarà pure.
Quindi in qualche modo va avviata in questa seduta. Facciamone una brevissima. La mia preoccupazione è che la seduta odierna debba essere sospesa quando sono in corso le nomine. Quindi, non affrontiamo questo argomento, ma riscriviamolo ex novo la prossima volta.
Quanto poi ai giudizi che sono venuti dalla minoranza, ricordo che proprio il Presidente del Consiglio, allora Capogruppo del Partito Socialista, ha sempre rivendicato l'autonomia dei Gruppi rispetto al ruolo della Giunta, rispetto all'attività legislativa.
Esistono alcuni problemi che non attengono tanto a quello che dovremo decidere con la legge sulle UU.SS.SS.LL., ma a problematiche che probabilmente affronteremo in altra sede.
Non sarà certamente sulle UU.SS.SS.LL. che si spaccherà questa maggioranza, visto che è talmente vasta: di cinque dita quando se ne taglia uno, va tanto bene; quando eravate in due se se ne tagliava uno era un problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia

Credo che il parere che viene espresso dai Consiglieri che fanno parte della Commissione debba essere tenuto nell'opportuna considerazione proprio perché chi segue dal punto di vista tecnico e politico queste questioni, conosce i risvolti e le difficoltà che un problema non affrontato in tempo utile in sede legislativa regionale comporta in chi deve applicare amministrativamente i provvedimenti.
Noi, sia come forza politica sia come maggioranza che ha la responsabilità di una approvazione tempestiva della legge, non possiamo ignorare quello che è noto a tutti i cittadini del Piemonte; non si pu ignorare che ci sono dei gravi problemi a livello amministrativo nelle UU.SS.SS.LL. Leg-giamo i giornali, vediamo che cosa succede, sentiamo le proteste e le dichiarazioni dei massimi dirigenti fatte nei giorni scorsi dall'U.S.S.L. l/23. Hanno un senso o sono esercitazioni verbali e dialettiche? Se questo è vero, la situazione che si è venuta a creare è insostenibile e non può consentire ulteriori dilazioni.
Al di là delle dichiarazioni e delle intese tra i Capigruppo, che per esigenze e necessità contingenti possono anche essere modificate, chiedo a tutti senso di responsabilità perché non si dia l'impressione che questo provvedimento venga preso sottogamba e considerato un fatto minore, come se il funzionamento delle UU.SS.SS.LL.
non sia presupposto fondamentale per risolvere anche i problemi di Casale, tanto per fare un esempio.
Alcune UU.SS.SS.LL. non hanno i numeri per funzionare o funzionano ai limiti della legittimità dei provvedimenti e questo non possiamo lasciarlo a carico di amministratori di singole comunità, magari persone che non hanno neppure grandi competenze amministrative.
Ci sono Consiglieri scaduti che quindi non hanno più titolo a far parte delle assemblee che in alcuni casi non si possono convocare.
Particolarmente urgente è il problema di Torino. Se qualcuno ritiene che questo provvedimento debba essere rinviato, lo dica con estrema chiarezza e franchezza, almeno così sapremo a chi attribuire le responsabilità. Noi del Gruppo democristiano non siamo da quella parte.


Argomento: Unita' locali dei servizi sociali ed assistenziali e dei servizi sanitari - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 79: "Modifiche alle leggi regionali 21/1/1980 n. 3 e successive modificazioni (Disciplina degli organi istituzionali del Servizio Sanitario Regionale e norme transitorie) e 11/2/1985, n. 9 (Modifiche degli ambiti territoriali delle Unità Socio-Sanitarie Locali del Comune di Torino e disposizioni per la riorganizzazione dei servizi. Proroga dei termini di cui all'art. 36 della legge regionale 23/8/1982, n. 20)"


PRESIDENTE

Passiamo allora al punto 5) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 79: "Modifiche alle leggi regionali 21/1/1980, n. 3 e successive modificazioni (Disciplina degli organi istituzionali del Servizio Sanitario Regionale e norme transitorie) e 11/2/1985, n. 9 (Modifiche degli ambiti territoriali delle Unità Socio-Sanitarie Locali del Comune di Torino e disposizioni per la riorganizzazione dei servizi.
Proroga dei termini di cui all'art. 36 della legge regionale 23/8/1982, n.
20)".
La parola al relatore, Consigliere Devecchi.



DEVECCHI Armando

La legge 15/1/1986, n. 4, ha previsto, in attesa della riforma istituzionale delle UU.SS.SS.LL., una modifica delle precedenti norme relative agli organi delle UU.SS.SS.LL., specificando nel contempo i termini per l'adeguamento delle legislazioni regionali e per il rinnovo degli organi stessi.
Il presente progetto di legge recepisce le indicazioni del legislatore nazionale, prevedendo la modifica della legge regionale 21/1/1980, n. 3 sulla disciplina degli organi istituzionali del Servizio Sanitario Regionale e le modifiche essenziali sulla legge regionale 11/2/1985, n. 9 sulla costituzione delle UU.SS.SS.LL. subco-munali di Torino, rinviando una generale revisione della legislazione regionale, non attuabile peraltro nei tempi prescrittivi della legge 4/86, tenuto conto dell'evoluzione normativa nazionale in corso.
Pertanto la presente legge si limita ad adeguare le norme che risultano incompatibili rispetto alla citata legge 4/86, nonché ai necessari conseguenti ritocchi per rendere più operante fattuale normativa in coerenza con i principi della legge statale.
Questo appare evidente all'art. 1, dove si è ritenuto di non modificare il meccanismo elettorale esistente nella nostra Regione, limitandoci ad apportare le variazioni necessarie. Tale scelta deriva dalle seguenti considerazioni: il Piemonte aveva già normato con la citata legge regionale 3/80 l'associazione dei Comuni prevedendone i relativi organi che avevano svolto le proprie funzioni come organi delle UU.SS.SS.LL.
il meccanismo elettorale sperimentato più volte in occasione di rinnovi parziali o totali delle assemblee ha garantito piena tutela delle minoranze, finalità sicuramente perseguita dal legislatore nazionale con la locuzione "voto limitato".
Tale finalità non sarebbe raggiungibile applicando letteralmente il dettato legislativo, stante la peculiarità della nostra Regione caratterizzata da una polverizzazione dei Comuni, che ammontano com'è noto a 1.209.
Per tale motivo in Piemonte non è possibile nella larghissima maggioranza delle UU.SS.SS.LL. procedere all'e-lezione diretta da parte dei Consigli comunali dei Consiglieri di assemblea, considerato che in molte UU.SS.SS.LL. il numero dei Comuni è superiore al tetto dei componenti fissato dalla citata legge n. 4 del 1986.
La suddetta peculiarità aveva già peraltro impedito di accogliere nel meccanismo di elezione delle assemblee delle associazioni dei Comuni e quindi delle UU.SS.SS.LL., stabilito con la citata legge regionale n. 3 del 1980, il criterio di una rappresentanza di tutti i Comuni dell'assemblea di cui al quinto comma dell'art. 15 della legge n. 833 del 23/12/1978 ora abrogato.
Va anche considerato che, nel momento in cui la legge nazionale rinvia alla potestà legislativa regionale l'attuazione del meccanismo elettorale lascia anche evidentemente alla Regione la potestà di fissare le norme che nella propria specifica realtà garantiscano il raggiungimento del fine postosi dal legislatore traducendolo nella situazione concreta.
Va altresì considerato che in un'ampia accezione il sistema elettorale vigente nella Regione Piemonte va inteso come applicativo del voto limitato, allorché individua i due Collegi, al fine di garantire la presenza sia dei Comuni inferiori sia di quelli superiori a 5.000 abitanti e impone, attraverso la preferenza di lista, un vero e proprio voto limitato con la garanzia dell'elezione della minoranza.
Agli artt. 2 e 3 è stata totalmente sostituita la normativa regionale per quanto attiene le modalità di elezione e il numero dei componenti il Comitato di gestione, nonché per quanto concerne l'elencazione delle competenze riservate nel settore gestionale in materia sanitaria all'assemblea dell'associazione dei Comuni o della Comunità montana ovvero al Consiglio comunale, questo in ossequio al dettato della legge nazionale.
Con L'art. 4 viene fatto rinvio alla generalità della normativa regionale, in attuazione di quanto previsto dalla legge n. 4/86, mentre con L'art. 5 si è adeguato il termine di attivazione di alcuni servizi nelle UU.SS.SS.LL. subcomunali di Torino, non ancora costituite in base alla predetta legge regionale n. 9/85.
Con L'art. 6 si procede all'abrogazione esplicita di alcune disposizioni incompatibili con la presente normativa statale.
Con la prima delle norme transitorie si è stabilito un termine ristretto per l'elezione dell'assemblea dell'associazione, la cui elezione era stata sospesa in attuazione del decreto legge 18/10/1985, n. 541 mentre con la seconda sono state dettate norme particolari per l'attivazione delle dieci UU.SS.SS.LL. subcomunali di Torino, previste nella legge regionale 11/2/1985, n. 9 e non ancora operanti anche in relazione alle ultime elezioni amministrative del 1985.



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, come concordato il dibattito su questo argomento proseguirà martedì prossimo.
Dobbiamo ora compiere l'adempimen-to riguardante le nomine. Sono convocati l'Ufficio di Presidenza e la V Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16 riprende alle ore 16,10)


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Esaminiamo il punto 8) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cerchio in qualità di Presidente della Commissione consultiva per le nomine.



CERCHIO Giuseppe

Colleghi, vengono oggi presentate alla votazione del Consiglio le nomine relative alla Commissione consultiva per le cave e torbiere secondo quanto calendarizzato con deliberazione del Consiglio regionale n. 57 del 20 dicembre 1985, in attuazione della L.R. 18 febbraio 1985 n. 10.
Sulla base di detta legge il Consiglio ha provveduto, con la citata deliberazione n. 57, a calendarizzare un primo elenco delle nomine da effettuare nel primo semestre 1986 e con deliberazione n. 58 della stessa data ad individuare per tali nomine, ai sensi dell'art. 4 della legge n.
10, le associazioni, gli enti e gli istituti titolari del potere di designazione.
A seguito di tali designazioni sono pervenute alla Presidenza del Consiglio, 30 giorni prima della data fissata per procedere alla nomina, le proposte di candidatura per le nomine predette presentate dai Gruppi consiliari.
La Commissione consultiva per le nomine ha preso in esame tali proposte, insieme alle designazioni pervenute dalla Giunta regionale e da associazioni ed enti esterni, titolari del relativo potere, ed ha espresso il parere previsto dal primo comma dell'art. 8 della legge n. 10.
Poiché, per alcune nomine sono state presentate più candidature, sono state predisposte dall'Ufficio di Presidenza liste di votazioni su cui si effettueranno le operazioni di voto. Le schede sono in distribuzione.



PRESIDENTE

Procediamo pertanto alle seguenti nomine: a) Commissione Cave e Torbiere (art. 6, lett. h, L.R. 22/11/1978, n. 69).
Nomina di sei membri effettivi e di sei membri supplenti.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno riportato voti: Membri effettivi FRANCESCHETTI Bortolo n. 20 GAMBINO Roberto n. 15 LEPORATI Paolo n. 14 CANIGGI Giovanni n. 20 FORNARO Mauro n. 18 SERTORIO Marco n. 18 COTTO Carlo n. 1 VEZZARI Renato n. 1 BELLETTI Piero n. 1 DI AICHELBURG Anna n. 1 Membri supplenti OCCELLA Enea n. 18 BERTOLINO Domenico n. 18 VEZZARI Renato n. 18 MILANESE Marco n. 19 NERVO Renato n. 14 LENTI Ennio n. 14 SERTORIO Marco n. 1 RABAJOLI Edoardo n. 1 schede bianche n. 3 Proclamo eletti membri effettivi i signori Franceschetti esperto in geologia, Gambino esperto in pianificazione territoriale, Leporati esperto in ecologia, Caniggia esperto in sistemazione idraulica, Fornaro esperto in tecnica mineraria, Sertorio esperto in materie giuridiche e membri supplenti i signori Occella esperto in tecnica mineraria, Bertolino esperto in sistemazione idraulica, Vezzari esperto in pianificazione territoriale Milanese esperto in ecologia, Nervo esperto in geologia e Lenti esperto in materie giuridiche.
b) Commissione Cave e Torbiere (art. 6, lettere b, c, d, L.R. 22/11/1978 n. 69). Nomina di tre membri effettivi e di tre membri supplenti rappresentati rispettivamente dagli Assessorati regionali all'ecologia alla pianificazione del territorio e parchi naturali, all'urbanistica.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno riportato voti: Membri effettivi Assessorato regionale ecologia BELFIORE Giorgio n. 30 Assessorato regionale pianificazione COCCOLO Vincenzo n. 34 Assessorato regionale urbanistica MIGLIORE Aldo n. 29 Membri supplenti Assessorato regionale ecologia QUAGLIA Roberto n. 30 Assessorato regionale pianificazione ASSANDRI Giovanni n. 32 Assessorato regionale urbanistica CENA Mario n. 29 CHIARO n. 1 SAINI n. 1 schede bianche n. 3 Proclamo eletti membri effettivi i signori Belfiore, Coccolo, Miglione e membri suppenti i signori Quaglia, Assandri e cena.
c) Commissione Cave e Torbiere (art. 6, lettera e, L.R. 22/11/1978, n. 69).
Nomina di tre membri effettivi e di tre membri supplenti designati dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno riportato voti: Membri effettivi C.G.I.L.
SCOPACASA Pasquale n. 30 C.I.S.L.
VERA Agostino n. 27 U.I.L.
PROVENZANO Antonio n. 27 Membri supplenti C.G.I.L.
MESSINA Francesco n. 30 U.I.L.
FORLENZA Francesco n. 27 C.I.S.L.
CIRILLO Antonio n. 27 schede bianche n. 3 Proclamo eletti membri effettivi i signori Scopacasa, Vera, Provenzano e membri supplenti i signori Messina, Forlenza e Cirillo.
d) Commissione Cave e Torbiere (art. 6, lettera f, L.R. 22/11/1978, n. 69).
Nomina di tre membri effettivi e di tre membri supplenti designati dalle categorie degli imprenditori di cui uno dell'ANCE.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno riportato voti: Membri effettivi Associazioni Industriali del Piemonte FERRARIS Andrea n. 22 Comitato regionale C.N.A.
Confartigianato - C.A.S.A.
ZANIROLI Roberto n. 32 Unione Edilizia Piemonte e Valle d'Aosta ROCCAVILLA Roberto n. 26 Membri supplenti Associazioni Industriali del Piemonte



BIGNAMI Gian Romolo n. 22

Comitato regionale C.N.A.
Confartigianato - C.A.S.A.
CEFFA Valerio n. 31 Unione Edilizia Piemonte e Valle d'Aosta RAVET Sergio n. 25 Proclamo eletti membri effettivi i signori Ferraris, Zaniroli, Roccavilla e membri supplenti i signori Bignami, Ceffa e Ravet.
e) Commissione Cave e Torbiere (art. 6, lett. g, L.R. 22/11/1978, n. 69).
Nomina di tre membri effettivi e di tre membri supplenti designati dalle categorie degli imprenditori agricoli della Regione.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti n. 36 hanno riportato voti: Membri effettivi Federazione Regionale Coltivatori Diretti BERTOLOTTO Walter n. 22 Federazione Regionale Agricoltori Piemonte BIANCHI Filippo n. 21 Federazione Regionale dei Confcoltivatori BORRI Margherita n. 32 Membri supplenti Federazione Regionale Coltivatori Diretti



GIRO' Giovanni Marco n. 22

Federazione Regionale Agricoltori Piemonte DENTIS Giancarlo n. 20 Federazione Regionale dei Confcoltivatori ANDREASI Amelia n. 29 schede bianche n. 4 Proclamo eletti membri effettivi i signori Bertolotto, Bianchi, Borri e membri supplenti i signori Girò, Dentis e Andreasi.
Le nomine sono così terminate. Comunico infine che il Consiglio è convocato per martedì 8 aprile alle ore 9,30.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

Le interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegate al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16,40)



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