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Dettaglio seduta n.215 del 09/11/89 - Legislatura n. IV - Sedute dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSA


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute (rinvio)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che i processi verbali delle adunanze consiliari del 13 27 e 28 ottobre, 13, 17, 18, 24 e 25 novembre, 1, 7 e 19 dicembre 1988 sono stati distribuiti ai Consiglieri prima dell'inizio della seduta odierna e verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio, Dardanello, Lombardi, Masaracchio, Nerviani e Olivetti.


Argomento:

a) Congedi

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge

Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo

Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo

Argomento:

e) Questione di legittimità costituzionale


PRESIDENTE

Comunico inoltre che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sollevato questione di legittimità costituzionale presso la Corte, in relazione agli artt. 117 e 118 della Costituzione, nei confronti della legge regionale riapprovata nella seduta consiliare del 5/10/1989 recante "Norme a sostegno della promozione ed incentivazione della ricettività turistica in occasione dei Mondiali di calcio 1990".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, vorrei solo chiedere se la Giunta intende fare delle comunicazioni, in particolare sul provvedimento da lei citato (Norme a sostegno della promozione ed incentivazione della ricettività turistica in occasione dei Mondiali di calcio 1990) relativo alla legge per la quale il Commissario del Governo ha inoltrato, attraverso il Presidente del Consiglio dei Ministri, un ricorso alla Corte Costituzionale contro la Giunta della Regione Piemonte.
Chiedo se la Giunta della Regione Piemonte vuole informare il Consiglio sulle sue intenzioni. Grazie.



PRESIDENTE

Credo che la richiesta avanzata dal Consigliere Chiezzi possa essere interpretata come un'informazione da parte della Giunta regionale, senza che si apra alcuna discussione. Il Presidente Beltrami fornirà questa informazione, dopodiché esamineremo i punti iscritti all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la mia informazione sarà piana, piatta e semplice.
La Giunta regionale si riunisce oggi pomeriggio per definire l'atteggiamento da assumere circa questo ricorso che la Presidenza del Consiglio ha ritenuto di rivolgere alla Corte Costituzionale sul problema della legge cosiddetta "degli alberghi". Legge che, devo ricordare, non è di iniziativa della Giunta, ma appartiene a Gruppi o a colleghi di questo Consiglio; tale legge è stata dibattuta e riconfermata a maggioranza dal Consiglio regionale: di qui la presa di posizione del Governo. Devo schiettamente dire che, in questo momento, ore 10,20, non sono in grado di dire quale sarà l'atteggiamento della Giunta. Abbiamo predisposto una deliberazione in tal senso per eventualmente ricorrere, ma questa deliberazione deve essere ancora convalidata e definita dalla Giunta, la quale dovrà esaminare anche l'opportunità di resistere in giudizio.
L'esempio della Lombardia suggerirebbe di resistere perché, per questa regione, ad esempio, il Governo ha lasciato decorrere i termini e quindi ha consentito che la legge venisse approvata. Per il Piemonte questo non è accaduto. C'è un problema di opportunità anche riguardo l'arco temporale entro il quale si definisce un rapporto di causa ed effetto; quindi penso che nella totale libertà, ma soprattutto con tanta serenità, la Giunta entro la giornata di oggi definirà l'atteggiamento, anche perché è prossimo a scadere il tempo utile.
Nell'edizione de "La Repubblica" di oggi, con benevolenza un po' più accresciuta rispetto a quella dei giorni scorsi nei miei confronti - si è aperto uno spazio di contestazione personale, forse - è scritto che sono stato richiamato dall'on. Andreotti, ma devo solennemente dire che non ho avuto l'onore di parlare con il Presidente del Consiglio e che se eventualmente mi ha parlato forse lo ha fatto attraverso i suoi rappresentanti in terra che, dalla lettura dell'articolo, individuerei nei giornalisti de "La Repubblica".



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Beltrami.


Argomento:

e) Questione di legittimità costituzionale

Argomento:

f) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

L'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nella seduta del 24 ottobre 1989 - in attuazione dell'art. 9 della L.R. n. 6/88 in materia di consulenze ed incarichi, è depositato e a disposizione presso il Servizio Aula.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita") - Trasporti a fune

Esame progetto di legge n. 252: "Disciplina degli impianti funiviari in servizio pubblico per il trasporto di persone e delle piste per la pratica dello sci" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'articolato del progetto di legge n. 252, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, prima di iniziare l'esame dell'emendamento che propone l'art. 5 bis, se lei ricorda, al termine dell'ultima seduta consiliare era stata annunciata la volontà di tenere un incontro tra la Giunta regionale e i Consiglieri regionali interessati, in particolare quelli presentatori di emendamenti, per verificare la possibilità di giungere a delle modifiche della legge che consentissero di sveltire i lavori in aula.
Abbiamo ricevuto, come Gruppo comunista, l'invito a presentarci martedì scorso alle ore 15,30 presso l'Ufficio di Presidenza, perché la sua segreteria, Presidente, ci disse che in quella sede si sarebbe presentata la Giunta e si sarebbe potuto discutere. Per il Gruppo comunista aveva incarico di presentarsi il sottoscritto. Alle ore 15,30 mi sono presentato all'Ufficio di Presidenza, ma mi è stato detto di accomodarmi al secondo piano, perché la riunione si sarebbe svolta nella sala della II Commissione. Insieme a me c'era anche il Consigliere Ala. Verso le 15,45 si è presentato l'Assessore Genovese. Il sottoscritto, fino alle ore 16,10, e il Consigliere Ala un po' di più, hanno atteso l'arrivo degli altri responsabili di questa vicenda, gli Assessori Mignone e Ripa, i quali per non si sono presentati, per cui la riunione non ha potuto tenersi.
Con l'Assessore Genovese abbiamo avuto uno scambio di opinioni, nel quale il sottoscritto ha espresso quali erano le questioni che il Gruppo comunista voleva porre sul tappeto, ad esempio di limitare la legge ai problemi connessi agli impianti. Insieme al collega Ala abbiamo chiesto se l'Assessore Genovese rappresentasse tutta la Giunta e quindi avesse il potere di decidere eventuali mutamenti di testo. L'Assessore Genovese ci ha risposto che era presente non con pieno mandato da parte della Giunta, ma che era presente per discutere, per sentire, per riferire, che però era la Giunta a dover decidere, ribadendo che lui non aveva ricevuto alcun mandato.
Ora, signor Presidente, capisce che in pratica il suo invito per verificare perlomeno la possibilità di sveltire i lavori è stato accolto da parte dei proponenti del maggior numero di emendamenti; anche se, e lo dico a titolo personale, queste sedi improprie e non istituzionali potevano lasciare adito a qualche dubbio, e l'avevo anche espresso alla sua segreteria. Abbiamo comunque partecipato a questo incontro proprio nell'intendimento di non impegnare l'aula troppo a lungo, ma chi è mancato a questo incontro è il governo regionale.
Il governo regionale che atteggiamento ha avuto? Ha mandato avanti un Assessore, diligente, che si presenta sempre con puntualità, ma senza poteri di decidere sulla questione. Gli altri Assessori non si sono presentati: certamente da parte dell'opposizione il giudizio non può che essere di rammarico per questo comportamento. Non si agisce così: si interrompe una seduta di Consiglio, si invitano i Gruppi a riunirsi, i Gruppi di minoranza sono presenti e la Giunta non viene con le forze necessarie per decidere. Questo è un atteggiamento di disprezzo, anche verso l'invito, rivolto a tutto il Consiglio, del Presidente del Consiglio regionale.
Ho svolto questo intervento, signor Presidente, perché lei si è fatto promotore di un invito, io ho illustrato la fine che ha fatto questa sua iniziativa: come procediamo ora? La Giunta non si sente neppure in quest'aula di dire il motivo per il quale non è venuta? Ha delle proposte da fare? L'Assessore Genovese dice in termini molto sintetici: "Ho rappresentato le posizioni del Gruppo comunista". Mi pare che questa questione non sia da lasciar cadere, perché è vero che abbiamo un Regolamento da rispettare, però il regolamento della buona convivenza civile sta sempre tra le righe. Se non c'è una risposta, mi pare che nemmeno la buona creanza, che è uno degli elementi di convivenza civile venga mantenuta all'interno dei nostri rapporti.
La questione è preoccupante; la prego, Presidente, di verificare se è possibile chiuderla e in quale modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Signor Presidente, rispetto a questa vicenda avrei ritenuto opportuno che prima che iniziassimo ad intervenire noi Consiglieri, la Giunta regionale chiarisse subito i motivi del mancato accoglimento dell'invito fatto sia da parte dei Capigruppo che dell'Ufficio di Presidenza. E comunque chiarisse quali erano stati i motivi che avevano determinato questo atteggiamento rispetto all'incontro di martedì e qual è l'atteggiamento che intende seguire ora in aula per l'evoluzione dell'esame del progetto di legge.
Ricordo che martedì non solo i due Assessori responsabili per competenze e materia di questo progetto di legge non sono venuti, ma che non si sono neppure scusati, non hanno neanche mandato un funzionario quasi come a dire: di questo incontro non sappiamo, o se sappiamo non ci interessa.
Avevo acceduto a quell'incontro, pur conservando numerosi dubbi, non tanto per i motivi ricordati prima dal collega Chiezzi circa l'improprietà della sede. Su questo vi è un precedente importante, quello relativo alla legge sul problema dell'immigrazione extracomunitaria nella nostra regione.
Un'analoga procedura, presso la IV Commissione, con la Giunta, il Presidente della Commissione e i presentatori degli emendamenti, aveva prodotto positivi risultati. Presentatori di emendamenti, Presidente di Commissione e Giunta regionale si erano trovati ed avevano chiarito rispettive posizioni, rispettive divergenze, e si era giunti poi ad un successivo esame in aula di quella proposta di legge in maniera molto spedita, cordiale, tra l'altro giungendo ad un risultato assai positivo per tutta la Regione, come istituzione. Un positivo lavoro collettivo del quale, credo, sia i Gruppi di maggioranza, sia la Giunta, sia i Gruppi di opposizione si ritengono soddisfatti.
Per questo avevo acceduto ad un incontro del genere, ad un momento informale, però non mi sarei mai aspettato di essere trattato in simile maniera. Devo anch'io dare atto all'Assessore Genovese della disponibilità e della pazienza nel sentirsi ripetere per l'ennesima volta quali erano i punti di vista del Gruppo della Lista Verde rispetto a questa legge.
Sottolineo "per l'ennesima volta", perché ritengo che il mio Gruppo non abbia più nulla da spiegare rispetto a quello che ritiene opportuno. L'ha spiegato, credo, cinque volte in Commissione, tre volte in aula e lo sta spiegando con gli emendamenti, la cui lettura delinea, in maniera sufficientemente chiara, qual è l'iter che viene proposto, anche se con gli emendamenti non tutto è possibile.
Desidero ricordare il modo con cui si è giunti all'approvazione dei primi cinque articoli, con un sostanziale affossamento di tutte le richieste presentate, anche di quelle marginali. Ricordo, per esempio quella relativa all'affissione all'Albo pretorio della domanda o altre cose del genere, ovvero questioni che non attengono certamente alla sostanza della divergenza rispetto a questa legge. Ricordo che il Gruppo della Lista Verde non sta assolutamente facendo ostruzionismo su questa legge. Ha presentato un ampio numero di emendamenti, ognuno dei quali, come credo le due sedute precedenti del Consiglio abbiano ampiamente dimostrato pertinente e congruente con un'ipotesi di gestione e di normazione della materia.
Di fronte a questo atteggiamento che ritengo responsabile, tenuto per oltre due anni in merito a questo disegno di legge, la risposta di totale disattenzione da parte della Giunta regionale richiede, tanto per cominciare, un chiarimento e un pronunciamento in aula, a questo punto immediato, sulle intenzioni della Giunta regionale. Diversamente, in mancanza di fatti nuovi, l'atteggiamento del Gruppo consiliare della Lista Verde, mantenendosi inalterato quello della Giunta, non può che mantenersi inalterato anch'esso.



PRESIDENTE

Prima che la Giunta esprima le sue posizioni, desidero precisare la posizione assunta dalla Presidenza di questo Consiglio passando questa mattina subito alla discussione del progetto di legge e senza soffermarmi più del necessario: con ciò senza voler ignorare che c'è stata questa riunione. La riunione, a mio giudizio, è riuscita per metà, potrei dire che non ha avuto pieno successo, ma non è stato un insuccesso. La riunione in qualche misura si è realizzata, c'è stata. Non erano presenti tutti i rappresentanti, gli Assessori competenti non erano tutti presenti, ma c'era l'Assessore Genovese, quindi la Giunta era rappresentata. La sede non era impropria. Ho raccolto un invito dei Capigruppo diretto a verificare la possibilità di trovare una soluzione che acceleri l'iter di questo dibattito. Il collega Chiezzi metteva in evidenza che non si trattava, a suo avviso, di una sede propria; io dico invece che lo era. E' compito dei Capigruppo, ed in alcuni momenti anche della Presidenza del Consiglio verificare se si possono trovare delle vie in grado di accelerare i nostri lavori anche rispetto ai problemi, a prescindere dagli atteggiamenti e dalle dichiarazioni di ostruzionismo o meno.
Questo articolato prevede un dibattito piuttosto lungo. Poiché la riunione ha avuto una riuscita formale ma non sostanziale, era chiaro che potesse essere intesa come una ripresa dei lavori. Soffermarci questa mattina, come è stato fatto dai colleghi Chiezzi ed Ala, potrebbe comunque richiamare ancora ciascuno ad una valutazione circa il lavoro che abbiamo di fronte. Auspico l'individuazione di un percorso che, se potesse consentirci di accelerare i nostri lavori, sarebbe tutto di guadagnato.
Quindi l'auspicio di questa Presidenza è di vedere se questo è ancora possibile, altrimenti seguiremo l'iter secondo il Regolamento.
Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, Beltrami. Ne ha facoltà.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, le devo esser grato per questa sua puntualizzazione perché non si può parlare di assenza o latitanza della Giunta, in quanto la Giunta comunque aveva una sua alta e competente espressione all'interno della riunione di ieri, resa dalla presenza dell'Assessore Genovese. Questa legge costituisce veramente un tiro alla fune, l'ho detto già la volta scorsa, che diviene per altri aspetti paralizzante dei lavori del Consiglio regionale in questa sua ultima fase di vita della legislatura. Potrebbe esserlo di meno se solo ci fosse qualche gesto di buona volontà. La buona volontà la Giunta l'aveva espressa anche nella riunione di ieri, ma proprio per dimostrare che non rifuggiamo dalla ricerca di questi spazi nell'interesse della comunità regionale, non solo dei lavori del Consiglio chiedo al Presidente del Consiglio, ringraziandolo per il suo intervento estremamente equilibrato e che ha reso giustizia ai diversi passaggi di questa vicenda, di sospendere per una decina di minuti i lavori, affinch la Giunta possa tentare di approfondire le osservazioni ancora rese questa mattina in aula dai colleghi.



PRESIDENTE

Accolgo l'invito.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10,40 riprende alle ore 11,30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Alla luce di quanto ho potuto raccogliere nell'incontro intervenuto dopo la sospensione dei lavori, le idee che stanno maturando possono consentirci di guardare all'immediato futuro con maggior fiducia nello sveltimento di questi lavori; pertanto sospendo nuovamente la seduta perch è convocata la riunione dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 11,30 riprende alle ore 12)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PETRINI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo l'esame dell'articolato del progetto di legge n. 252.
Emendamento presentato dai Consiglieri Biazzi, Acotto e Avondo che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 5 bis La domanda con la quale si chiede la dichiarazione di pubblica utilità deve essere preventivamente pubblicata in ciascun Comune in cui l'opera stessa deve essere eseguita ed inserita per estratto nel foglio degli annunzi legali della Provincia.
La relazione ed il piano di massima di cui all'art. 3 della legge 25/6/1865, n. 2359 debbono rimanere depositati per almeno 15 giorni presso il Comune ove l'opera stessa sarà eseguita.
Qualora l'opera interessi il territorio di più Comuni è sufficiente il deposito dei documenti di cui al comma secondo presso uno di essi.
Il luogo, la durata e lo scopo del deposito devono essere indicati in ciascuna delle pubblicazioni ed inserzioni su accennate".
La parola al Consigliere Biazzi che lo illustra.



BIAZZI Guido

Prendiamo atto delle novità esplicitate nella riunione dei Capigruppo anche se forse c'è ancora qualche punto da chiarire.
Prendiamo anche atto della disponibilità di Giunta e di maggioranza di stralciare l'intero Capitolo o Titolo III: questo può snellire indubbiamente l'iter dell'esame della legge.
Le implicazioni del Titolo III le troviamo immediatamente all'art. 6 e in gran parte nell'art. 7.
L'interpretazione che diamo dello stralcio del Capitolo III va in questa direzione: si stralcia la problematica relativa alle aree sciabili annessi e connessi, cioè anche agli impianti di risalita, perché abbiamo preso atto che la Giunta ha intenzione di presentare in tempi celeri un disegno di legge in merito, su cui ha chiesto un iter il più possibile accelerato.
Riteniamo che l'esame di questa proposta di legge non possa vertere in modo settoriale solo su una parte, proprio perché c'è una nuova proposta di legge che regolamenta la materia. A nostro modo di vedere, questa materia deve comprendere aree sciabili, più gli impianti di risalita, annessi e connessi e, di conseguenza, occorre prestare attenzione anche agli articoli che stiamo per discutere, per stralciare tutta la problematica che viene rinviata ad un disegno organico della Giunta in materia.
Questa è l'interpretazione che noi diamo, perché ci sembra anche l'interpretazione più razionale delle proposte fatte da Giunta e maggioranza. In relazione a questa posizione di fondo, evidentemente, ci si comporta in modo coerente nell'esame degli articoli che precedono il Titolo III. Chiederei anche se questa è un'interpretazione condivisa dalla Giunta.
Direi che è un po' il nodo di fondo. Ci dovremo impegnare conseguentemente nell'adeguare l'articolato che precede il Capitolo III.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Il Consigliere Biazzi era presente all'incontro dei Capigruppo ed è a conoscenza dell'opinione espressa dalla Giunta, opinione che ovviamente verrà esplicitata in modo particolare quando si esaminerà il Capitolo III.
E' peraltro evidente che la decisione di stralciare la parte che riguarda le piste ha dei riflessi anche nell'articolato, addirittura già in quello approvato. E' evidente che rimane alla memoria dell'Ufficio di Presidenza che, in sede di coordinamento del testo, sia il titolo che le ultime due righe dell'art. 1 dovranno essere modificati se verrà stralciata dal Consiglio, come proposto dalla Giunta e condiviso da tutti i Gruppi, la parte relativa al Capo III.
E' peraltro evidente che nel prosieguo degli articoli, quando vi sarà un richiamo alle piste, vi sarà una proposta di stralciare questa parte.
Quindi, da questo punto di vista, la Giunta ribadisce l'impegno assunto in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
Per quanto riguarda l'art. 5 bis ed anche il successivo proposto dal Consigliere Biazzi e da altri colleghi, la Giunta ritiene di non accoglierlo perché l'art. 5 bis richiama una normativa contenuta nella legge del 25/6/1975, già comprensiva di queste procedure (pubblicazione presso i Comuni interessati, deposito dei documenti).
Poiché nel disegno di legge vi è un riferimento puntuale alla normativa vigente in materia, riteniamo non opportuno inserire un articolo specifico che richiami la normativa statale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

In effetti gli interventi precedenti erano molto interlocutori e tendevano soprattutto a chiarire alcuni nodi. Per il momento ritiro l'art.
5 bis; mi riserverò eventualmente di presentarlo successivamente.
Voglio chiarire il perché abbiamo presentato questo articolo; era scaturito dal dibattito nella seduta scorsa, quando sottolineammo il rischio di avviare una procedura che porta la dichiarazione di pubblica utilità sulla testa dei proprietari dei terreni su cui insistono gli impianti.
La Giunta aveva replicato che ci sarebbero state le comunicazioni puntuali ai singoli proprietari. Quello a noi non bastava, proprio perch la legge citata dall'Assessore Genovese prevede la pubblicazione, per la richiesta di dichiarazione di pubblica utilità, per almeno 15 giorni, come è spiegato nell'articolo. Adesso, implicitamente, la Giunta dice: "Faremo questo perché è la normativa generale che lo richiede". Noi prendiamo atto che c'è un cambiamento rispetto a quanto detto nella seduta scorsa.
Ritiriamo quindi, per il momento, l'emendamento. Rimangono in sospeso ancora da definire, alcuni nodi; il prossimo emendamento ci permetterà di entrare in modo più puntuale nel merito.



PRESIDENTE

Viene quindi ritirato l'emendamento testé discusso.
Emendamento presentato dai Consiglieri Biazzi, Guasso, Chiezzi e Avondo che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 5 ter Qualora il richiedente la concessione di cui all'art. 3 non abbia la disponibilità di tutti o parte dei terreni, dovrà allegare alla domanda anche la dichiarazione con la quale i proprietari dei terreni stessi o chi ne ha titolo autorizzano la realizzazione del tracciato.
In mancanza di tale autorizzazione può essere concessa la realizzazione degli impianti di cui alla lettera a) dell'art. 7, primo comma, su richiesta motivata del Sindaco e del Presidente della Provincia a seconda che l'impianto interessi uno o più Comuni".
La parola il Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Questo è un articolo che segna un'innovazione all'interno del disegno di legge. Poiché forse non tutti i Consiglieri hanno a disposizione questo emendamento ne do lettura: "Qualora il richiedente la concessione di cui all'art. 3 non abbia la disponibilità di tutti o parte dei terreni, dovrà allegare alla domanda anche la dichiarazione con la quale i proprietari dei terreni stessi o chi ne ha titolo autorizzano la realizzazione del tracciato.
In mancanza di tale autorizzazione può essere concessa la realizzazione degli impianti di cui alle lettere a) e b) - a questo punto propongo un subemendamento: stralcio la lettera b), perché riguarda impianti relativi ad aree sciabili - dell'art. 7, primo comma, su richiesta motivata del Sindaco o del Presidente della Provincia a seconda che l'impianto interessi uno o più Comuni".
E' nella logica delle indicazioni che abbiamo visto. Noi avevamo notato e sottolineato ripetutamente che all'interno di questa proposta di legge non viene mai prestata attenzione ai diritti dei proprietari dei terreni: basta scorrere l'articolato proposto. Riteniamo con gli emendamenti che abbiamo presentato che questi diritti debbano essere salvaguardati, facendo anche una distinzione tra impianti funiviari strettamente legati ad un servizio di trasporto pubblico a fune ed impianti adibiti ad attività sciistiche, perché le fattispecie sono profondamente diverse. In effetti noi accettiamo che sia dichiarata la pubblica utilità per gli impianti che rientrano nei trasporti di persone, in particolare come è indicato nella legge, i collegamenti tra fondovalle e frazioni che non sono collegate da nessun'altra via idonea di comunicazione. Non proponevamo quindi di stralciare in toto la dichiarazione di pubblica utilità, ma ritenevamo fondata la richiesta di dichiarazione di pubblica utilità per quanto riguarda questi tipi di impianti, tra i quali non possono più essere classificati anche quelli della lettera b) dell'art. 7 ma, in base al "gentlemen's agreement", non possono che riguardare la sola lettera a).
A mio modo di vedere la nostra proposta è una garanzia anche per la Giunta. Essa sarà responsabile della dichiarazione di pubblica utilità, che ha immediatamente incidenza per le procedure di esproprio. La dichiarazione di pubblica utilità dev'essere supportata dalla richiesta come del resto è previsto dalla legge sugli espropri, dell'ente pubblico territorialmente competente. Se riguarda un solo Comune è il Sindaco che inoltra questa domanda di dichiarazione di pubblica utilità; se invece sono più Comuni, in conformità alla parte della legge che è stata già approvata sarà il Presidente della Provincia ad inoltrare la domanda per la dichiarazione di pubblica utilità. In questo modo, ci sembra, si avviano su basi più solide le procedure.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Dichiaro di votare a favore di questo emendamento, ricordando ancora come il problema della pubblica utilità rimanga, essenzialmente, il vero nodo ancora da affrontare da parte del Consiglio regionale, soprattutto per le conseguenze che la pubblica utilità implica. Ricordo ancora come la scelta dei siti dove localizzare gli impianti, in questo momento, sia a pura discrezione del privato o del pubblico che intendono realizzare un impianto. E sia quindi sganciata da qualsiasi forma di pianificazione. E' evidente pertanto come il problema della pubblica utilità rimanga il nodo decisivo.
Poiché l'art. 5 ter, così come proposto dal collega Biazzi, riduce l'estensione della pubblica utilità, ha il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Anche a nostro avviso questo emendamento è accoglibile. Segnatamente il primo comma dell'emendamento, perché effettivamente non si vede come potrebbe essere emanato il provvedimento di concessione per la costruzione e l'esercizio di impianto funiviario ai sensi dell'art. 3, qualora il richiedente indichi la localizzazione su terreni propri dei quali pu evidentemente disporre ed anche, nell'ipotesi in cui le indichi, su terreni altrui.
Sarebbe una strana concessione che il Sindaco dovrebbe potere dare se il richiedente non dimostra o di essere proprietario dei terreni sui quali vuole installare l'impianto e non abbia l'assenso degli altri terreni confinanti che appartengano ad altri proprietari; quindi sotto questo profilo l'emendamento è accoglibile. Anche sul secondo comma ritengo che le osservazioni già fatte siano valide e ci suggeriscano di accoglierlo in toto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta ritiene di non potere accogliere questo emendamento, perch le procedure sono definite: la concessione alla costruzione e all'esercizio di un impianto non viene rilasciata se non vi è la disponibilità dei terreni. Tale disponibilità o si ha per consenso (e occorre dimostrarlo attraverso un atto) oppure, se non c'è, si avvia una procedura per la dichiarazione di pubblica utilità. Tale procedura prevede i suddetti passaggi indicati: pubblicazione al Comune, notifica ai proprietari interessati, ecc. Questo è puntualmente stabilito già dalla normativa statale.
Ci si chiede chi valuterà la dichiarazione di pubblica utilità: vi è un provvedimento della Giunta regionale, esperito un parere della Commissione di cui all'art. 9 che fa una serie di valutazioni che tengono conto di una pluralità di aspetti che sono indicati. Quindi non vi è un atteggiamento del tutto discrezionale, ma è supportato da una valutazione tecnica sulla base di alcuni elementi contenuti nell'art. 9. Questo vale per tutti gli impianti a fune, secondo quello che abbiamo scritto nell'art. 7, quindi anche per gli impianti a fune destinati ad attività sciistiche. Non si pu limitare alla sola lettera a), perché tra l'altro la legge dello Stato non lo consentirebbe. Per queste ragioni non riteniamo di poter condividere l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Abbiamo fatto bene a non ritirare gli emendamenti. E' servito a fare chiarezza. Poteva essere fatta prima, perché io ho posto un quesito prima di avviare il dibattito sugli emendamenti e non a caso ho ritirato il precedente. Noi avevamo dato questa interpretazione all'incontro, e mi sembrava ci fosse una convergenza. La Giunta regionale si riserva di predisporre in tempi rapidi un disegno di legge in merito alle piste da sci, mentre noi riteniamo che non si possano disciplinare le piste da sci in modo avulso da quelli che sono gli impianti annessi e connessi a queste piste. Questa è l'interpretazione che abbiamo dato della proposta della Giunta. Se non è così, evidentemente cambiano i termini della questione.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Noi abbiamo detto che la Giunta stralcia la parte relativa alle piste però facciamo una legge che disciplina la costruzione degli impianti a fune.



BIAZZI Guido

Ribadiamo il nostro concetto, perché ci sembra l'interpretazione più logica. Cosa discipliniamo adesso? La costruzione di impianti di risalita senza sapere se ci potranno essere le piste sciabili? Ha senso procedere in questo modo?



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

E' un errore trattare!



BIAZZI Guido

Ho anche detto che non tutto era stato chiarito. A noi sembra sbagliato legiferare in questo modo e alcuni nodi non sono stati chiariti evidentemente nella riunione. A maggior ragione, rimane valido l'emendamento. Riteniamo che non possa essere equiparata la dichiarazione di pubblica utilità tra un servizio di trasporto pubblico di persone, come può essere un collegamento con una frazione non servita da altre vie di comunicazione, e un intervento prettamente di carattere imprenditoriale.
Non può esserci questo automatismo. Si tratta di stabilire quale normativa applicare per arrivare alla dichiarazione di pubblica utilità. La casistica è ben definita all'interno della legislazione regionale e nazionale. Si può arrivare automaticamente alla dichiarazione di pubblica utilità con le conseguenze, per quanto riguarda gli espropri, previste dalla legge nazionale n. 1150.
Ribadisco che l'emendamento doveva essere votato anche per un motivo di fondo: nella legge non c'è alcun accenno ai diritti dei proprietari terrieri. Con il rifiuto di questo emendamento si discrimina tra chi in montagna svolge un'attività agricola da secoli e chi, arrivato da qualsiasi altra parte, chiede di installare un impianto a fune. Voi ritenete che sia logico così, io penso che sia una distorsione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Ritengo che l'emendamento avrebbe meritato approvazione anche perch sarebbe stato segnatamente il primo comma coerente con quanto è stato stabilito, in sede di revisione effettuata nel 1984, dalla legge urbanistica. Infatti l'art. 48 (in quella sede migliorato nella forma e nella sostanza) prevede espressamente che il titolare di diritto reale (colui che per qualsiasi altro valido titolo ha l'uso e il godimento di entità immobiliare) deve richiedere al Sindaco, documentando le rispettive qualità, la concessione o l'autorizzazione. Con il primo comma si riprendeva un concetto base della concessione in materia territoriale, in questo caso di costruzione sul territorio di un impianto funiviario. Non si riesce a comprendere perché questa regola generale non possa essere accolta ed inserita in questa legge.
Sulla condivisibilità del secondo comma sono già state spese parole e non intendo richiamarle.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi pongo in votazione l'emendamento test discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 23 contrari.
ART. 6 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: l'art. 6 è soppresso.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non si capisce come mai questo articolo preveda questo diritto di prelazione in modo indeterminato. I timori che giustificano questo emendamento sono una limitazione alla libera concorrenza. Una spiegazione da parte della Giunta regionale su questo potrebbe anche provocare il ritiro dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta ritiene di non accogliere l'emendamento perché il diritto di prelazione indicato all'art. 6 discende intanto dalla normativa della legge n. 1110 e poi, oltretutto, il diritto di prelazione consente di dare maggior funzionalità al sistema; diversamente si potrebbero creare delle frammentazioni di gestione delle concessioni che, in questo modo, con il diritto di prelazione, si tenta di ricondurre ad un principio di unitarietà del sistema. Non si ritiene quindi di condividere questo emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, ritiro l'emendamento perché la questione viene posta in altri emendamenti.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 1) è pertanto ritirato.
Emendamenti presentati dai Consiglieri Biazzi, Avondo, Guasso e Chiezzi: 2) il comma primo è soppresso 3) sono aggiunti i seguenti nuovi commi primo e secondo: "Il proprietario dei terreni su cui insiste l'impianto funiviario o le piste per lo sci ha diritto di prelazione, a parità di condizione, nel rilascio della concessione di cui all'art. 3.
Qualora vi siano più proprietari nelle condizioni previste al comma primo la concessione è accordata ad un Consorzio tra gli stessi. Il Consorzio pu esercitare il diritto di prelazione qualora vi aderisca un numero di proprietari rappresentante almeno il 75% degli immobili interessati".
La parola al Consigliere Biazzi per l'illustrazione.



BIAZZI Guido

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, l'emendamento "il comma primo dell'art. 6 è soppresso" va di pari passo con: "sono aggiunti i seguenti nuovi commi primo e secondo".
Con questi commi noi proponiamo una cosa molto semplice, che si collega a quanto abbiamo già detto. Il proprietario dei terreni, su cui insiste l'impianto funiviario o le piste per lo sci, ha diritto di prelazione a parità di condizioni nel rilascio della concessione di cui all'art. 3. E ritorniamo ai diritti dei proprietari di immobili e di terreni, che qui sono sempre e costantemente misconosciuti.
L'art. 6 della proposta di legge in esame parla di diritti di prelazione di terzi, ma non fa mai riferimento al diritto di prelazione dei proprietari dei terreni su cui vengono insediati questi impianti. Ed è un'anomalia nella nostra normativa, perché la normativa che riguarda gli interventi di dichiarazione di pubblica utilità e di espropriazione prevede sempre due punti fondamentali. Il primo: ad avviare il processo di espropriazione deve essere un ente pubblico; il secondo: in base alla normativa attuale, il diritto di prelazione viene sempre riconosciuto ai proprietari dei terreni. Questo vale per la normativa urbanistica, dove per interventi previsti nei Piani particolareggiati o nei PPA si dà sempre il diritto di prelazione ai privati. Qualora i privati non vogliano avvalersi di questo diritto, evidentemente possono subentrare i terzi. In questo caso noi non facciamo altro che salvaguardare i diritti dei proprietari di questi terreni che sono costantemente misconosciuti con questa normativa.
Mi meraviglia anche che rappresentanti di categorie che svolgono la loro attività in agricoltura non abbiano nulla da dire su un misconoscimento dei diritti da parte di agricoltori, che in montagna sono essenzialmente coltivatori diretti.
Con questa norma non si decide qualcosa di secondario, si interviene all'interno dei diritti di proprietà e si fa una scelta contro i coltivatori in montagna o i proprietari di terreni in montagna a favore di terzi non ben precisati. Lo ripeto ancora: in base alla normativa che volete approvare chiunque può arrivare in un Comune e chiedere di costruire un impianto di risalita. Questa è la normativa che, se non la cambiate, vi apprestate ad approvare. In questo modo si misconoscono i diritti di chi da secoli opera in queste zone a favore di non si sa chi. Senza nemmeno prevedere un piano organico di intervento e di sviluppo che potrebbe, al limite, giustificare un intervento, in funzione di ragioni più generali di sviluppo.
Anche per quel caso, come avviene per l'attuazione degli strumenti urbanistici, noi chiederemmo comunque, come si fa per le aree di espansione all'interno dei centri abitati, che la prelazione innanzitutto sia riconosciuta a favore dei proprietari dei terreni. Francamente, non riusciamo a capire perché non si voglia accettare la nostra proposta. C'è qualche riserva mentale nell'approvare questa legge? Si è fatta una scelta di parte rispetto ad una corretta legislazione? Sono domande che mi pongo.
E credo di non essere il solo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, l'emendamento proposto dai colleghi del Gruppo comunista va respinto. Ma si deve motivare perché, a nostro modo di vedere, va respinto dal nostro Gruppo.
In senso generale, io sono veramente scandalizzato. Perché o si cerca di entrare nello scopo che si pone una legge e nella materia che questa legge va a disciplinare con realismo ed onestà intellettuale, oppure perdiamo soltanto del tempo.
Questa normazione (in particolare quella che attiene agli impianti a fune) tende a semplificare, nel senso che tende a rendere più leggibili le norme - non a renderle più permissive - e tende a renderle più praticabili all'interno della presa d'atto di un fenomeno: la situazione di crisi di questo settore. Quindi, quando sento da parte dell'opposizione paventare alcuni scenari, significa che questi colleghi vivono fuori dalla realtà: evidentemente non sanno di cosa parlano! E noi abbiamo il dovere, come forza consiliare, di far capire al mondo esterno che almeno una parte del Consiglio è consapevole che questo settore, caro Chiezzi, è un settore in forte difficoltà e a rischio di esaurimento, perché se non nevica nel giro di venti giorni, la metà di queste società multinazionali - rapaci, come voi le descrivete - non esiste più. E se questo avviene, caro Chiezzi perché qui abbiamo una legislazione meno praticabile e più rigorosa e non consentiamo agli operatori di questo settore di operare all'interno di quelle certezze giuridiche e di quei benefici economici di cui beneficiano i loro concorrenti.
Questo è lo scenario in cui la maggioranza ha collocato queste proposte di legge; questo è lo scenario nel quale si discute, non uno scenario paleo culturale da ex paese dell'est, caro Chiezzi. Bisognerà trovare un altro punto cardinale per individuare la collocazione di alcune forze su questi problemi; non si può neanche più parlare di socialismo reale, non si capisce più a quale sottocultura politica attengono queste cose. Continuare a dare di questo fenomeno una descrizione di questo tipo, vuol dire essere fuori da qualunque conoscenza dei processi e dalla materia sulla quale ragioniamo.
Sulla vicenda dell'esproprio e delle dichiarazioni di pubblica utilità.
Ma, cari amici, qui siamo all'interno di un sistema istituzionale che prevede che il trasporto delle persone è funzione pubblica data in concessione; guarda caso, però, chi deve trasportare delle persone sui pullman, compra un pullman, utilizza il parcheggio del Comune, si ferma sul parcheggio del Comune, fa stazionare il pullman di notte sul parcheggio del Comune, e non ha altro onere per l'esercizio di una funzione pubblica, come il trasporto di persone, non è una funzione privata, ma è una funzione pubblica data in concessione.
In questo specifico settore, il trasporto delle persone richiede l'adeguamento e l'attrezzatura tecnologica, delicata, complessa che coinvolge questioni di natura giuridica. Ma è l'interesse pubblico che sottende alla concessione. Se il Comune ritiene che l'interesse pubblico non sottenda alla concessione deve soltanto non dare il parere nella deliberazione consiliare prevista dalla legge, cioè l'accettazione che si è in presenza di un servizio che dev'essere reso al pubblico da parte del pubblico attraverso il privato. Questo è il meccanismo, perché non esiste il privato. Questo per quanto attiene gli aspetti soggettivi.
Dal punto di vista culturale, immaginare che l'impianto a fune in montagna sia un qualche cosa di chiuso, che non riconduce in termini positivi e negativi di natura economica un indotto sul sistema, è veramente "vetero-socialismo con l'est". L'impianto a fune è considerato nella letteratura e nella cultura turistica più avanzata un'infrastruttura, non una struttura imprenditoriale, che mette in moto una serie di processi economici. Io ho acceduto al suggerimento di avviare separatamente la discussione sulle piste, perché la discussione sulle piste ci deve consentire di riportare l'impianto e pista al concetto di infrastruttura e non di impresa fine a se stessa. Questo sapendo che il trasporto di persone, a carico esclusivamente dell'utilizzatore, non regge più sul mercato interno del confronto: nessuno di noi potrebbe pagarsi il tram nessuno di noi potrebbe pagarsi il treno, l'aereo. Il trasporto delle persone, la mobilità sul territorio è un'esigenza pubblica alla quale il sistema pubblico concorre.
Noi cercheremo con la legge sulle piste, se è possibile, quantomeno di far concorrere, al costo del trasporto delle persone attraverso questa tecnologia sofisticata e costosa, se non l'ente pubblico o lo Stato quantomeno gli altri beneficiari del processo economico che l'impianto a fune mette in movimento.
Vorrei sapere perché non si chiedono le dichiarazioni di pubblica utilità per la costruzione di un bar o di un albergo, per l'apertura di una scuola di sci: sono pure attività che incidono sul territorio. Vedo per che i risolini continuano imperterriti, quindi qualcuno rimane fermo nella concezione che l'impianto a fune sia un'opera di pirateria, finalizzata a un borghese grasso con la marsina e con il cilindro: questa è l'immagine che voi avete di queste cose. Cari amici, dobbiamo riuscire a far decollare questa materia, a farla uscire dal ghetto in cui si è collocata anche per colpa degli imprenditori che non hanno per tempo avviato una concezione del turismo invernale come fatto integrato e non settoriale.
Avviando questo processo, inseriamo il sistema del trasporto a fune all'interno del sistema integrato (quello che era il Syndacat d'initiative in Francia vent'anni fa), in modo tale che l'impianto sia un elemento del sistema. Ma, attenzione: l'elemento del sistema non significa un appesantimento degli oneri, non significa considerarlo un elemento imprenditoriale fine a se stesso, significa considerarlo soprattutto un'infrastruttura nell'insieme del complesso.
In questa misura, colleghi, gli emendamenti presentati dalla sinistra conché da respingersi per questioni specifiche, vanno respinti in termini di lettura politica di un problema e di un settore di un processo rispetto al quale il nostro Gruppo pone grande attenzione e nei confronti del quale ha forte grave preoccupazione. Se si fermano gli ski-lift, si ferma la montagna. Rimane aperta la montagna dei privilegiati, a qualcuno come il Consigliere Ala o come il sottoscritto, che ha le pelli di foca e che conserva ancora polmoni e fiato, ma per il 99% dei cittadini la montagna diventa "hic sunt leones" o "hic sunt camosci", che per molti di voi sono le stesse cose perché non li avete mai visti. E la montagna muore, come è morta dappertutto dove questo tipo di turismo non si è realizzato.
Chiedo scusa, Presidente, questo è un intervento che attiene ad una serie di articoli, quindi non interverrò più a nome del Gruppo. Questi emendamenti rilevano, oltre che un'incapacità di collocarsi nelle questioni tecnico-giuridiche specifiche, un ritardo nella capacità di sottendere e di essere attenti rispetto ad un settore che ha bisogno di grande fantasia e di grande capacità politica per affrontare una situazione di forte trasformazione e di rivoluzione. In assenza di che, se non c'è questo salto di approccio al problema, anche gli elementi di comportamento in Consiglio che abbiamo cercato di darci, e cioè di dividere la discussione in due fasi, perché di questo si tratta, per consentire meglio l'un l'altro di capirci - perché se noi rinviamo non è soltanto per recuperare tempo, ma cercare di elaborare i contributi che sono venuti - o utilizziamo questo nostro tempo, che poi recupereremo in Commissione, per capirci di più, ma se rimaniamo fermi in questa concezione (da manuale anni '20), significa veramente aver fatto non un'operazione politica - che io considero intelligente, quella di sdoppiare la discussione - ma un atto di debolezza nei confronti di comportamenti che, a quel punto, definirei di mero ostruzionismo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Faccio una dichiarazione di voto, sorvolando su certi epiteti. Questo sarebbe un emendamento che rivela una profonda incapacità giudirica? Io invito a leggere parecchie normative regionali in materia e a verificare se c'è tanta differenza rispetto a quello che proponiamo nell'emendamento.
Inviterei, perché abbiamo competenza trasferita o delegata, ad esaminare quanto prevede la normativa relativa alla dichiarazione di pubblica utilità ed agli espropri.
Il collega Majorino ha appena richiamato la L.R. n. 56/77, ma ci sono altre leggi dello Stato in materia. Per arrivare agli espropri si sanciscono due principi, che in questa legge sono incomprensibilmente trascurati. E cioè: iniziativa dell'ente pubblico e rispetto dei diritti dei proprietari dei terreni. Prendo anche atto che noi non abbiamo un concetto chiaro dell'impresa. Ebbene, io qualche confusione posso averla sul concetto di impresa, ma certamente vedo una grande confusione nell'impresa che qui viene delineata per la gestione degli impianti di risalita. Avremmo un'impresa, se approvate questo tipo di normativa, che ha solo qualche muro perimetrale. Infatti si potrebbe decidere di non fare la legge sulle aree sciabili, come credo succederà; e allora cosa avremmo? Questa impresa, proclamata come l'impresa efficiente del futuro, avrebbe solo due o tre piloni, qualche muro e poi più niente. E' questo un concetto di impresa moderna? Non mi sembra. Non a caso dicevamo di normare assieme impianti di risalita ed aree sciabili.
Ma c'è un ultimo punto che riguarda lo spirito con cui ci si dovrebbe rapportare alle esigenze moderne degli impianti di risalita e più in generale del turismo invernale. Anche noi abbiamo orecchiato qualcosa a questo proposito. Non pretendiamo di essere degli esperti e sappiamo che un'esigenza fondamentale per la costruzione di un turismo moderno e competitivo con le altre Regioni del nostro Paese, e soprattutto con quanto avviene al di là delle Alpi, richiede il perseguimento di obiettivi che permettano la costruzione di grandi domini sciabili. Ebbene, questo l'abbiamo capito da tempo. Ma aggiungiamo subito che questa legge va chiaramente nella direzione opposta, perché la legge che voi volete approvare prevede che chiunque, anche all'interno di un dominio sciabile possa costruirsi un proprio piccolo impianto, pregiudicando anche un futuro sviluppo coordinato di intere aree. E non a caso chiedevamo che fossero indicati questi grandi comprensori, che in Piemonte non possono essere più di tre o quattro, sui quali perseguire una politica coerente di sviluppo che permetta di competere con l'estero.
Con queste norme invece voi andate semplicemente nella direzione contraria, pregiudicando le stesse possibilità di sviluppo all'interno di queste zone. Aggiungo che probabilmente questa legge non avrà grandi conseguenze e rimarrà inoperante, per fortuna. Non so se l'irritazione del collega Marchini deriva anche dalle notizie che abbiamo appreso sul rinvio della legge sugli alberghi che a lui premeva così tanto. Penso che qui ci siano gli stessi analoghi elementi di rinvio ed eventualmente di ricorso alla Corte Costituzionale nel caso fosse approvata dal Governo. Si incide in modo del tutto partigiano perfino sui diritti dei singoli cittadini.



(Interruzione del Consigliere Marchini)



BIAZZI Guido

Parlo a Torino nel Consiglio regionale del Piemonte. Milano risponderà di quello che ha fatto. E il governo di cui noi non facciamo parte dovrebbe rispondere, caro Marchini, di tutte e due. Non è un nostro governo che ha assunto certe decisioni! Può darsi che il Presidente della Giunta abbia già tante di quelle grane che una grana in più non gli dia molto fastidio. Ma credo anche che se si continua su questa strada, al Presidente della Giunta arriveranno altri problemi.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Comunicazioni giudiziarie? Ce ne sono già tante!



BIAZZI Guido

No, non dico comunicazioni giudiziarie, per ora. Non riesco a capire perché nella normativa non è detto (e vi sfido a dimostrare dove sia indicato) su quali criteri può basarsi la dichiarazione di pubblica utilità degli impianti di risalita di tipo imprenditoriale. Nell'articolato questi criteri non ci sono. Ne riparleremo all'art. 8.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mi atterrò strettamente alla tematica del diritto di prelazione o per meglio dire all'emendamento che è stato proposto. Ho solo da dichiarare che al punto in cui eravamo della discussione della legge, dell'approvazione delle precedenti normative (concessione, requisiti per conseguirla e requisiti per conseguirne il rilascio), i casi erano due. Si poteva scegliere di non parlare di diritto di prelazione (poteva anche essere una scelta commentata e sulla quale ci saremmo collocati), ma, una volta che si pone, con l'art. 6, il diritto di prelazione e si prevede che esso compete solo a coloro i quali hanno già impianti esistenti e non lo si prevede anche per i proprietari di terreni evidentemente espropriati ai fini della concessione, mi pare effettivamente una cosa illogica. Questa norma di diritto di prelazione potrà dare luogo a censure, perché una volta che si prevede che solo chi ha un diritto reale o un diritto di proprietà sui terreni può conseguire la concessione, oppure se non lo ha può conseguire l'esproprio, a questo punto, che il diritto di prelazione non competa al titolare del terreno espropriato, prelazione a parità di condizioni, mi pare una cosa paradossale, illogica e sostanzialmente ingiusta.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 favorevoli, 22 contrari e 2 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 favorevoli e 25 contrari.
Emendamenti presentati dai Consiglieri Biazzi, Avondo, Ferro e Chiezzi: 4) è aggiunto il seguente nuovo terzo comma: "Per gli impianti funiviari di collegamento di centri abitati o di località in cui vi siano strutture ricettive, commerciali o impianti produttivi sostitutivi o integrativi della viabilità ordinaria e per quelli di 'arroccamento' nelle aree sciabili, funzionali all'utilizzo di altri impianti funiviari e aventi interconnessione funzionale con impianti già esistenti, il concessionario di questi ultimi, a parità di condizioni ritenute ammissibili dall'ente concedente, ha diritto di prelazione nel rilascio della nuova concessione" 5) il comma secondo diventa comma quarto ed il riferimento al comma primo diventa riferimento al comma terzo.
La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la nostra non è una posizione preconcetta verso lo sviluppo di questi impianti. Tant'è vero che con questo articolo noi proponevamo un'attenzione particolare agli impianti di cui alle lettere a) e b) del testo in discussione. E' la dimostrazione che il nostro confronto voleva essere puntuale e nel merito salvaguardando i diritti di tutti i cittadini. Viste le votazioni precedenti, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Gli emendamenti nn. 4) e 5) sono pertanto ritirati.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'art. 6.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Majorino. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il nostro voto sarà contrario all'art. 6, non tanto perché non è stato esteso il diritto di prelazione anche ai proprietari dei fondi espropriati, ma soprattutto perché il primo comma, che prevede il diritto di prelazione a favore di coloro i quali sono già titolari di impianti esistenti, è estremamente generico e vago. E' generico in quanto non si precisa (poi qui i problemi sorgeranno e al riguardo nascerà un grosso contenzioso e ci si pentirà di non aver disciplinato in maniera corretta l'art. 6 relativo al diritto di prelazione) se e come entri in gioco il pretendente alla prelazione, cioè a dire "il titolare dell'impianto preesistente". Non si precisano n' forme n' tempi n' modi, anche se in un precedente articolo si era addirittura previsto di inserire nella legge (poi mi pare sia rimasto solo parzialmente) l'intero elenco della documentazione. Quindi non si sa qual è il momento in cui scatta il diritto di prelazione.
Ma c'è di più, che le parità di condizioni, che sono la condizione per esercitare il diritto di prelazione, sono valutate dall'ente concedente e viene concesso il diritto di prelazione solo se lo stesso ente concedente lo ritiene ammissibile; siamo quindi in piena discrezionalità. Pertanto la mancanza di indicazione di forma e soprattutto di tempo della domanda di colui che vuole esercitare il diritto di prelazione e la discrezionalità lasciata dal testo della legge all'ente concedente, ci inducono ad esprimere un voto contrario all'intero articolo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carletto.



CARLETTO Mario

Ho chiesto di intervenire non solo per annunciare il voto favorevole del Gruppo DC, ma per fare il punto della situazione del disegno di legge dopo le interruzioni che abbiamo avuto (riunioni di maggioranza e dei Capigruppo) e dopo che la Giunta e la maggioranza hanno fatto una proposta del tutto ragionevole che noi abbiamo condiviso, che è quella di stralciare il Titolo III; e questo Titolo III diventerà un disegno di legge che seguirà, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, il proprio iter, con l'impegno di concluderlo entro la legislatura.
Su questa intesa pareva ci fossimo ritrovati, salvo poi rientrare in aula e, da parte del Gruppo PCI in particolare, riprendere una polemica su alcune questioni, per esempio, gli impianti a fune, e quindi la polemica se l'impianto a fune trasporta legna o trasporta persone. Tale questione non è stata posta da parte della riunione dei Capigruppo e non poteva essere posta da chi il problema non solleva, ma deve essere posta semmai da chi il problema intende sollevarlo, rimettendo in discussione un ragionamento che mi sembrava fosse stato fatto molto ragionevolmente e che consentiva appunto di affrontare con una certa serenità questa legge.
Il problema è dunque di doppia natura: un problema politico di capacità e possibilità all'interno del Consiglio regionale di dialogo tra i Gruppi e tra le forze politiche. Poniamo pertanto questa questione per cercare di agevolare i lavori del Consiglio regionale in questa fine legislatura e per evitare di essere costretti a porre le questioni con forza, maggioranza contro opposizione; è un atteggiamento che non abbiamo mai tenuto e che non vogliamo tenere e che anche su questa vicenda abbiamo cercato, per quanto abbiamo saputo e potuto fare come Gruppo DC, di superare con dei risultati apprezzabili.
Ringrazio il Consigliere Ala che, come sempre, è una persona ragionevole ed intelligente, ancorché talune volte esprima delle posizioni che non condividiamo, ma con il quale si possono fare delle intese politiche. Ringrazio il Consigliere Ala per aver ricordato che l'Assessore Mignone ha detto in aula (io non l'ho sentito e me ne scuso) esattamente le cose dette alla riunione dei Capigruppo. Se il Consigliere Ala fa questa affermazione, ho la certezza che la Giunta è stata estremamente seria e corretta nel riportare in aula le posizioni emerse dalla riunione dei Capigruppo. Pertanto su questo c'era un'intesa ed un ragionamento.
Voglio quindi capire se è ancora possibile avere questa intesa in quest'aula. Inoltre, consentitemi di fare una brevissima osservazione su quella che debbo definire la "incultura dello sviluppo".
Il Consigliere Marchini ci ha intrattenuto sui problemi culturali. Non voglio addentrarmi sugli aspetti culturali, però voglio dire che appare davvero incoerente che certe forze politiche in Valle Susa e in altre parti della nostra regione si lamentino che il Governo non dà sufficiente sostegno economico alle iniziative turistiche di montagna nella nostra regione; richiamino le responsabilità del Governo nazionale e del governo regionale; individuino soluzioni mai ben chiare e mai ben definite dichiarando di essere sempre tutti al fianco delle realtà delle Comunità montane per gli aspetti turistici e non solo per questi. Le stesse forze poi, quando siamo chiamati alla coerenza tra le cose che andiamo a dire nelle valli (e che i senatori comunisti vanno a dire nelle valli, lo dico perché ero presente in più occasioni e mi sono trovato sempre con loro d'accordo) e le cose concrete da fare, vengono in aula e, al di là delle differenziazioni su alcune questioni di principio anche interessanti seguono la filosofia generale di impedire che comunque la nostra Regione abbia una legge che regolamenti questo settore e che finalmente consenta le cose che tutti richiamiamo quando andiamo a confrontarci con la gente, cioè creare condizioni di sviluppo. Le condizioni di sviluppo non si creano per decisioni prese dal Padreterno o dal singolo cittadino della Valle Susa; le decisioni per lo sviluppo si assumono in quest'aula dove si fanno le leggi le scelte, dove si fa la programmazione.
Al di là di alcune questioni sulle quali la maggioranza e la Giunta si sono dichiarate disponibili nei fatti, con i comportamenti e con le proposte di questa mattina, mi pare che le grandi forze politiche di questo Consiglio non sappiano cogliere tali disponibilità. Dico loro che, pur esprimendo le legittime posizioni politiche, devono collocarsi sapendo che dev'esserci un minimo di coerenza tra le cose che si dicono e quelle che si fanno, tra le cose che si concordano e quelle che si realizzano all'interno di quest'aula, altrimenti davvero tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avondo.



AVONDO Giampiero

Le interpretazioni, in particolare le ultime, svolte dal collega Carletto in ordine al procedere di questo dibattito all'interno del Consiglio regionale costituiscono un processo alle intenzioni. Gli atteggiamenti dei Gruppi all'interno di quest'aula si valutano nel prosieguo del dibattito e del confronto, quindi invito il Consigliere Carletto e gli altri Consiglieri a valutare l'atteggiamento del Gruppo comunista nel prosieguo del dibattito.
E' stata fatta una inversa valutazione della riunione dei Capigruppo: la Giunta ha esposto una proposta che abbiamo apprezzato, ma che questo significasse l'annullamento del confronto da qui a quel momento di verifica della questione posta, ne passa molto. Se questa era la concezione di qualcuno, ritengo si sia sbagliato, nel senso che noi vogliamo - lo abbiamo fatto fino adesso - confrontarci nel merito delle questioni poste, pur apprezzando - ripeto - il risultato nuovo, che è intervenuto questa mattina, della proposta della Giunta di stralciare il Titolo III del progetto di legge in discussione. Però, il fatto che il Gruppo comunista abbia apprezzato questa disponibilità non significa la fine del confronto nel merito di impostazioni che sono diverse, e che nel caso specifico noi riteniamo lesive di diritti precisi e puntuali, normati dalle leggi regionali e nazionali. Dal momento che non abbiamo alcuna voglia di perdere tempo né di farlo perdere, mi fermo qui. Vorrei però che l'atteggiamento di ciascuno di noi sia riferito alle cose di cui si discute, senza fare un processo delle intenzioni, perché non ha senso.
Dichiaro pertanto che il Gruppo comunista voterà contro l'art. 6.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Avevo chiesto di intervenire per dichiarazione di voto sull'art. 6, ma il susseguirsi degli interventi dei colleghi Carletto e Avondo richiede di fare un ulteriore punto in merito allo sviluppo dell'approvazione della legge. Chiarisco quindi ulteriormente la mia posizione, così come espressa poco fa durante la riunione dei Capigruppo.
Riconosco alla Giunta di aver fatto una proposta che ritengo di avere capito essere identica a quella contenuta nei primi due emendamenti presentati dalla Lista Verde, ovvero lo stralcio della seconda parte del titolo della legge e l'abrogazione delle ultime due righe dell'art. 1, con le conseguenze che soprattutto sul Titolo III e su altri punti all'interno del Titolo II, questo comporta. Sia nella riunione della settimana scorsa dei Capigruppo sia nell'incontro di martedì di cui si è parlato con l'Assessore Genovese sia ancora nell'incontro di oggi con i Capigruppo, ho comunque sempre ricordato che il nodo dell'art. 7 rimane cruciale anche se la sua portata, l'impatto, le conseguenze sia sul territorio che sulle attività agro-silvo-pastorali presenti in montagna appaiono ora ridotte dal punto di vista dell'estensione quantitativa del territorio, in mancanza del Titolo III.
L'aspetto della pubblica utilità e delle conseguenze connesse (espropri, servitù, ecc.) rimane, dal mio punto di vista, un nodo politico di primo piano rispetto al quale la divergenza, con il relatore della legge e comunque con le forze di maggioranza, è molto grande. Ho già detto nelle sedute precedenti che o c'è un rapporto di compatibilità e di coesistenza tra l'attività turistica e le attività agro-silvo-pastorali oppure questa è una legge rispetto alla quale il voto della Lista Verde non può che essere contrario.
Alcuni emendamenti proposti dal Gruppo comunista e sostenuti dal Consigliere Majorino condividevano questa mia impostazione, parlando, in questo caso, di prelazione. Ma successivamente, nel caso della pubblica utilità, occorre riprendere con forza il fatto che gli impianti a fune non possono essere considerati un valore così alto da cancellare gli altri valori, le altre attività e le altre forme di cultura, di tradizioni, di modi di essere e di comportarsi delle popolazioni della montagna. Una legge come questa, che prevede che il bene turismo e il bene impianto turistico siano il toccasana e la salvezza della montagna, non mi trova assolutamente consenziente. Avevo chiesto, attraverso emendamenti che sono stati respinti, che venisse fatta una sorta di pianificazione territoriale e valutazione di impatto ambientale tale da individuare aree e compatibilità.
Questo problema rimane aperto.
Tutto il resto ha ottenuto un accomodamento, ma torno con forza a ribadire alla Giunta e ai Gruppi di maggioranza che, nonostante l'esaltazione del turismo e del benessere portato dagli impianti funiviari svolta dal collega Marchini, ritengo che la Regione non possa far proprio un atteggiamento in base al quale si afferma che gli impianti funiviari sono necessariamente meglio di tutto il resto. Lo sviluppo della montagna non può che realizzarsi attraverso un atteggiamento molto più consapevole che deve mettere insieme altre forme di attività e di sopravvivenza.
Al di là delle dichiarazioni fatte nei Piani regionali di sviluppo e magari anche in aula, questa legge mette gli impianti a fune un gradino più in alto di tutto il resto; permette, per realizzare gli impianti, che vengano distrutte altre possibili attività, sia potenziali che attualmente esistenti.
Pertanto l'art. 6 ha il mio voto contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 6 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
Emendamento presentato dal Consigliere Ala che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 6 bis - Conflitto di interessi.
Nel caso di interferenze tra impianti di risalita e pista di discesa, tali da non permettere la coesistenza, decide il Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta stessa, sentita la Commissione di cui all'art. 9 della presente legge".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Il conflitto di interessi è un problema reale e dovrà essere affrontato. Se l'emendamento non è accolto dalla Giunta sarà ritirato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie l'emendamento, ma il problema posto dal Consigliere Ala ha un fondo di realtà, tant'è che già oggi la normativa prevede che non sia possibile l'attraversamento di una sciovia da parte di una pista. Inoltre, fra i documenti che dovranno essere allegati alla richiesta di autorizzazione alla costruzione di un impianto vi è l'indicazione delle piste e la Commissione nel dare la concessione valuterà l'esistenza o meno delle interferenze. Quindi, è già all'interno della procedura consolidata l'esame della non esistenza di interferenze tra impianti e piste.



PRESIDENTE

L'emendamento è pertanto ritirato dal proponente.
Termina a questo punto la prima parte dei lavori del Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13,20 riprende alle ore 15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prosegue l'esame dell'articolato del progetto di legge n. 252.
ART. 7 - Emendamenti presentati dal Consigliere Biazzi: 1) l'art. 7 è soppresso 2) al comma primo, dopo le parole "i soggetti pubblici", sopprimere le parole "e privati".
La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, abbiamo già illustrato l'emendamento con gli interventi precedenti. A questo punto non ho più nulla da aggiungere, anche in relazione all'andamento del dibattito sviluppatosi in mattinata.
Colgo solo l'occasione per una precisazione relativa a questo emendamento e a quanto è stato detto in aula riguardo all'affidabilità o meno del nostro Gruppo dopo le riunioni dei Capigruppo. Noi avevamo dato un'interpretazione precisa della riunione dei Capigruppo. Qualche dubbio all'uscita della riunione ci è venuto e l'abbiamo esternato ad alcuni colleghi di maggioranza presenti; in coerenza, abbiamo subito posto un quesito alla Giunta per sapere se quella era una nostra interpretazione oppure se avevamo capito male. L'interpretazione che noi avevamo dato non era del tutto infondata, perché si partiva dal ritiro da parte della Giunta e della maggioranza dell'intero Titolo III.
Alla riunione dei Capigruppo noi abbiamo detto che ovviamente questo comportava una verifica anche per gli articoli precedenti al Capo III, in quanto c'era e c'è una stretta connessione tra loro. In effetti, basta rileggere il Titolo III. Noi abbiamo trovato all'interno di questo Titolo che la Giunta ha detto di ritirare, ben dodici riferimenti agli impianti di risalita. Se si ritira l'intero Titolo III le conseguenze saranno di notevole rilievo sulla riformulazione dell'articolato precedente. Da qui la nostra interpretazione, che ci sembrava semplicemente logica e coerente con quanto era stato detto.
Alla ripresa avevamo posto questo quesito alla Giunta. Subito non ci è stata data risposta e abbiamo ritirato il primo emendamento. La risposta è venuta sul secondo emendamento, dove non si poteva evidentemente equivocare. Il Consiglio giudichi se la nostra è una posizione affidabile o meno. Resta ovviamente la posizione di fondo, che noi ritenevamo e riteniamo più coerente, per quanto riguarda gli impianti di risalita al servizio delle piste da sci e le aree sciabili ad essi collegate.
Il Capogruppo aveva già puntualizzato altri aspetti. Abbiamo presentato l'art. 7 seguendo la logica ripetutamente espressa in aula. Credo di non dover aggiungere altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

La proposta del collega Biazzi di soppressione integrale dell'art. 7 mi trova favorevole, perché rappresenta il modo più netto per dichiarare che tutta la materia "pubblica utilità, espropri e servitù" così come è contenuta in questa proposta di legge è chiaramente non condivisibile. Tra l'altro, proprio entrando nel merito dell'articolo, vorrei illustrare come la lettura combinata dell'art. 7 e dell'art. 9 finisca per trasformare questi articoli in una specie di gioco di specchi, in una sorta di tautologia.
Nell'art. 7 "i soggetti pubblici o privati che intendono... - fermo rimane il problema se questo sia possibile - ...possono richiederne la pubblica utilità qualora...", e a cascata sono elencati cinque motivi. La Giunta regionale, sulla base dei criteri sopra indicati, concede questa pubblica utilità, sentita la Commissione di cui al successivo art. 9. Come avevo già detto in Commissione, sostanzialmente la Commissione regionale di cui all'art. 9 non si pronuncia sul problema della pubblica utilità o almeno questo non si evince dal testo, ma si pronuncia essenzialmente su altre questioni e rimanda la palla direttamente alla Giunta regionale che sostanzialmente, così come dice l'art. 7, attribuisce la pubblica utilità sulla base della richiesta da parte di soggetti pubblici o privati che dichiarano, o per meglio dire autodichiarano, di compiere un intervento che abbia pubblica utilità.
Ritengo ancora, in questo momento, che una proposta possa essere avanzata dalla Giunta regionale anche in maniera diversa dalla soppressione dell'intero articolo: una proposta che individui chiaramente il momento in cui si passa (e si valuta) dalla richiesta, avanzata da un soggetto pubblico o privato che promuove alla volontà di redigere un impianto, di dichiarazione di "pubblica utilità" al momento in cui si riconosce o meno questa pubblica utilità, quali siano i criteri e le prerogative che la Giunta regionale attribuisce a se stessa, in base ai quali valuta il provvedimento che deve emanare. Questo momento è totalmente eluso all'interno di questa legge, per cui la pubblica utilità - voglio essere chiaro ed esplicito - in una legge come questa viene autodichiarata da chi si propone di realizzare un impianto, attraverso l'autodefinizione del proprio impianto come un impianto che rientra in una delle caratteristiche sottoelencate. Caratteristiche che, come è noto ed è possibile vedere rappresentano l'intera gamma delle possibilità connesse con la realizzazione di un impianto a fune. A questa domanda, già posta in Commissione, non è mai stata data risposta. Per cui tutti gli impianti hanno la "pubblica utilità" e chi è intenzionato a realizzarli deve solo dichiarare che l'impianto è di pubblica utilità. Il ruolo della Giunta regionale, così come sono combinati gli art. 7 e 9, è di pura e semplice ratifica notarile di una dichiarazione soggettiva del proponente. Un meccanismo di questo genere è inaccettabile e rappresenta lo scoglio che rimane all'interno di questa legge, non tanto per la pubblica utilità in sé, quanto per le conseguenze di questa sugli aspetti proprietari e per gli aspetti di carattere ambientale. Appare pubblica utilità l'impianto, ma non appare pubblica utilità, in alcuni casi almeno, il mantenimento di un determinato equilibrio ambientale, di una determinata condizione ambientale e non appaiono di pubblica utilità altre attività di carattere agro-silvo pastorale presenti nelle zone di montagna.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Signor Presidente, partendo dall'emendamento soppressivo del collega Biazzi, cercherei di delineare la posizione della Giunta in generale su tutti gli emendamenti, salvo poi verificarne alcuni nello specifico rispetto alle questioni poste dall'art. 7. In linea generale la Giunta ritiene di dover confermare la validità dell'art. 7 nella stesura che è stata prospettata, salvo la questione relativa alle piste, considerando l'articolo che riguarda gli impianti a fune. Ritengo di dover conservare questo impianto perché in sostanza rispetta la normativa vigente. Credo che il Consiglio debba verificare come questo articolo in realtà vada ad innovare, rispetto alla procedura attuale, fornendo maggiore garanzia nelle procedure. Cosa capita oggi, senza una legislazione specifica al riguardo? Capita che tutta la procedura si riduce formalmente ad un atto amministrativo di un Assessorato, che si conclude con una deliberazione della Giunta proposta da un Assessore a cui fa seguito un decreto.
A noi pare invece che con la normativa che andiamo ad introdurre si diano delle precisazioni, delle delimitazioni, cercando di ricondurre questa procedura ad alcuni elementi di valutazione generale. Poi, già oggi nei comportamenti concreti dell'Amministrazione regionale succede, per essere precisi, che l'Assessorato ai trasporti, prima di completare la dichiarazione di pubblica utilità, senta anche gli altri servizi e gli altri settori, dal turismo a quello che si occupa del vincolo idrogeologico, al geologico. Lo fa perché ha stabilito una procedura di fatto, altrimenti potrebbe anche farlo formalmente.
Noi abbiamo individuato nella legge un percorso maggiormente garantista. Intanto la pubblica utilità non è un fatto automatico, non è che se un privato la chieda gli venga riconosciuta, non è che la Giunta sia del tutto avulsa da qualunque criterio nel fare questa dichiarazione.
Infatti viene esplicitamente detto che la dichiarazione di pubblica utilità è deliberata dalla Giunta perché questo è, nell'ordinamento regionale l'organo deputato a manifestare questo tipo di volontà. La Giunta compie questo atto, sentita la Commissione di cui all'art. 9, la quale ha una certa composizione e determinati vincoli, per cui deve tenere conto di una serie di elementi e si dice sia tenuta anche ad esprimere delle relazioni in merito.
Mi pare quindi che la normativa che andiamo ad introdurre dia maggiori garanzie, e non è il caso di fare battaglie fideistiche pro o contro la dichiarazione di pubblica utilità in questa Regione, cosa che è stata largamente usata negli anni passati in ordine ad espropri e pubbliche utilità, le cui conseguenze hanno ancora oggi degli effetti moltiplicatori per tanti aspetti rispetto a chi vuol difendere la proprietà privata.
Abbiamo introdotto in questo articolo dei criteri selettivi; abbiamo ricondotto questa procedura ad un quadro di maggior chiarezza, di maggior linearità che cerchi di legare questa dichiarazione, che è prevalentemente un fatto amministrativo, a delle valutazioni di ordine più ampio.
A me pare sia interessante per il Consiglio regionale sostenere questa normativa, perché rappresenta davvero un passo in avanti rispetto alla situazione attuale. Non sarà l'optimum, perché non conoscendone il limite non sappiamo rapportarci ad esso. Certamente rappresenta un fatto innovativo e significativo che credo debba essere apprezzato. L'elencazione puntuale che noi facciamo, dalla lettera a) alla lettera e), rappresenta un'ulteriore specificazione che ci pare vada considerata in termini positivi. Infatti, se stiamo alla legislazione attuale vigente, addirittura per alcuni tipi di impianto la dichiarazione di pubblica utilità è un fatto automatico. Nel nostro caso, invece, anche i tipi di impianto per cui in oggi è un fatto automatico, vengono sottoposti a questo tipo di procedura.
Questo articolo, a nostro avviso, rappresenta un passo in avanti rispetto alla legislazione attuale e lega questa dichiarazione all'interno di un discorso di carattere generale che qui non voglio riprendere e che anche stamani è stato oggetto di confronto delle forze politiche. E' un segnale positivo, ed è per questo che riteniamo di mantenere questo articolo, perché vi è una norma legislativa che lo prevede e perch contiene degli elementi nuovi nell'iter procedurale, interessanti, che credo debbano essere apprezzati da questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, dopo le parole "si tratti di", aggiungere le parole "impianti compresi nelle aree sciabili individuate nel Piano regolatore generale comunale".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, per questo emendamento e tutti gli emendamenti firmati dal sottoscritto relativi all'art. 7 considero valide le motivazioni contenute nella dichiarazione iniziale del Consigliere Biazzi. Vengono tutti mantenuti e messi ai voti senza altre dichiarazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie, perché ritiene di mantenere questa precisazione puntuale di tipologia di impianti. Mentre per alcuni impianti è un fatto automatico, noi vogliamo invece ricondurre l'attuale legislazione alla filosofia di una verifica. In questo senso rappresenta un elemento restrittivo.
E' peraltro ovvio che gli impianti devono essere previsti negli strumenti urbanistici. La concessione - e l'Assessore Genovese lo pu confermare - non è rilasciata se l'impianto non è previsto anche nello strumento urbanistico.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astensioni.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, il punto a) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.
5) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, il punto b) è soppresso.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma primo, il punto b) è soppresso.
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Faccio una dichiarazione complessiva rispetto a questa serie di emendamenti soppressivi di diversi punti e diverse lettere del primo comma dell'art. 7.
Prioritariamente, ripeto l'invito alla Giunta regionale di individuare se esista qualche tipo di struttura di impianto funiviario che non rientri nella casistica compresa dalla lettera a) e alla lettera e) dell'art. 7. La casistica di dettaglio è tale da considerare la totalità degli impianti a fune possibile, cosicché il risultato finale ottenuto è identico: gli impianti a fune li dettagliamo, poi però definiamo che per tutti può essere richiesta la pubblica utilità, quindi il risultato finale non cambia. Tanto valeva non precisare nulla e fare riferimento a quelli che sono normati dalla presente legge (all'art. 2 si è definito quali erano gli impianti a fune oggetto della presenta legge). Detto questo, non c'è più nulla da aggiungere. La classificazione, così come è messa, è inutile e riguarda la totalità degli impianti.
Gli emendamenti soppressivi da parte della Lista Verde delle lettere b), c), d) ed e) hanno lo scopo di ridurre la portata della richiesta di dichiarazione di pubblica utilità. Come tali, allora sì che l'accoglimento di anche uno solo di questi emendamenti porterebbe ad escludere la totalità degli impianti a fune dalla richiesta di pubblica utilità. Così com'è tengo a ribadire che la precisazione di dettaglio è pleonastica e totalmente inutile.
Mantengo gli emendamenti soppressivi rispetto alle lettere b), c), d) ed e). Non illustro questi quattro emendamenti perché sono stati illustrati tutti insieme, ma ripeto la mia richiesta: mi si dica in astratto un modello di impianto a fune che non rientri in questa casistica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Ritengo sia vero il contrario, cioè che la semplice dizione di impianto sia molto più ampia rispetto a questa casistica che riteniamo quasi esaustiva; così non è perché, ad esempio, un raddoppio di un impianto, un semplice potenziamento possono anche non essere ricompresi. Tra l'altro questa casistica può anche consentire alla Giunta regionale di graduare, ad esempio, prescrizioni, impegni.
A noi pare che questa specificazione sia da intendersi addirittura in senso restrittivo rispetto alla mera e generica indicazione di impianto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 5).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
7) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: al comma primo, al termine della lettera b), aggiungere la parola "esistenti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
8) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, il punto c) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
9) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma primo, il punto c) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
10) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: al comma primo, le lettere c) e d) sono soppresse.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
11) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, il punto d) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
12) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma primo, il punto d) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
13) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, il punto e) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
14) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma primo, il punto e) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
15) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma primo, lettera e), sopprimere le parole "e strutture".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

La lettera e) dell'art. 1 va esaminata con maggiore attenzione, perch non tratta più degli impianti a fune. Infatti, la lettera e) recita testualmente: "impianti e strutture strettamente necessarie all'esercizio degli impianti funiviari indicati ai punti precedenti". Interviene pertanto ad estendere la pubblica utilità dagli impianti veri e propri ad altre strutture che qui vengono chiamate "impianti e strutture strettamente necessarie". "Impianti" è un termine che ha ancora una possibilità, sia pur molto generica, di essere compreso, ma il termine "strutture strettamente necessarie all'esercizio degli impianti funiviari" a mio avviso pare espressione talmente generica da essere, per quanto mi riguarda preoccupante che sia contenuta in questa lettera e). Tale dicitura infatti permette di poter considerare di pubblica utilità una serie non meglio precisata di strutture che non si sa esattamente quali siano. La L.R. n.
56/77 norma con più rigore tutta una serie di infrastrutture accessorie di questo tipo. Il termine "strutture" è di una genericità assoluta, per cui se ne propone l'abrogazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta ritiene di mantenere il termine "strutture", perch togliendolo niente potrebbe più essere consentito. In realtà, dal punto di vista tecnico, per strutture si intendono le biglietterie, le stazioni di arrivo e di partenza, i ricoveri dei mezzi battipista, il pronto soccorso i servizi igienici, i generatori di corrente e di emergenza. Questa casistica verrà esplicitata ulteriormente nelle disposizioni attuative in via amministrativa con la deliberazione di Giunta, così come abbiamo definito nell'articolo precedente.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 15).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 19 contrari.
16) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: il secondo comma è abrogato è così sostituito: "Ai fini della dichiarazione di pubblica utilità degli impianti a fune dell'imposizione coattiva di servitù eventualmente necessarie per la costruzione e per l'esercizio degli impianti medesimi, nonché ai fini della determinazione delle conseguenti indennità da corrispondere agli aventi diritto, si applicano le norme stabilite nella materia dalla vigente legislazione statale".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Questo emendamento prevede di sostituire al termine "vigenti norme generali in materia" l'espressione "vigente legislazione statale".
L'espressione "norme generali in materia" mi pare assolutamente impropria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E' comprensibile l'osservazione del Consigliere Ala, perché si potrebbe anche intendere statale; il dubbio è qualora vi sia una qualche modifica legislativa da cui si determini anche una legislazione regionale al riguardo. E' stato scritto "generale", perché così tutti i tipi di normativa, da quella comunitaria a quella regionale, si intendono ricompresi.



CHIEZZI Giuseppe

Venga aggiunto il termine "e norme generali".



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Si potrebbe aggiungere l'espressione "leggi e norme generali in materia". Questo per evitare che, varata ad esempio una legge regionale questa non possa essere applicata, scrivendo "statale".



PRESIDENTE

Il Consigliere Ala ritira l'emendamento n. 16) e l'Assessore Mignone propone il seguente emendamento: 17) al comma secondo, sostituire le parole "norme generali" con le parole "leggi e norme in materia".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 23 voti favorevoli e 6 astensioni.
Di conseguenza viene ritirato anche il seguente emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: 18) al comma secondo, dopo le parole "le procedure previste dalle vigenti norme", sopprimere la parola "generali".
19) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il comma terzo è soppresso.
20) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: il comma terzo è soppresso.
21) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: il comma terzo è soppresso.
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Questo è un comma che incontriamo prima del Capo III, ma che è importante anche ai fini delle decisioni sul Capo III, nel senso che è uno dei primi casi in cui incontriamo, all'interno di questa legge, la disciplina delle aree sciabili.
La Giunta regionale, secondo le dichiarazioni rese questa mattina nella Conferenza dei Capigruppo, ritiene, avendo convenuto sull'opportunità di stralciare tutta la normativa che riguarda le aree sciabili, di accedere alle proposte di emendamento soppressivo del comma terzo all'interno dell'intesa generale tra i Capigruppo sul rinvio, seppure a tempi brevi della parte relativa alle aree sciabili. Ciò con l'intesa che questo consenta un iter accelerato della parte restante della legge; quindi in questo momento la Giunta regionale accoglie questo emendamento soppressivo salvo poi fare delle valutazioni più generali a seconda di quale sarà il prosieguo della discussione in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione gli emendamenti nn. 19), 20) e 21).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
22) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: aggiungere il seguente comma 4 bis: "Per la costituzione della servitù valgono in quanto compatibili le disposizioni contenute e richiamate dall'art. 2 del RDL 7/9/1938, n. 1696 convertito nella legge 5/1/1939, n. 8, e nella legge 18/4/1865, n. 2598 e successive modificazioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.
23) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: aggiungere il seguente comma 4 ter: "La servitù ha durata pari a quella della concessione dell'impianto di risalita sia nel caso di servitù connesse ai predetti impianti sia nel caso delle piste dai predetti impianti servite".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Chiaramente il comma 4 ter va modificato se viene abrogato il terzo comma dell'art. 7 per la parte relativa alle piste da sci. Rimane un problema di carattere generale che riguarda gli impianti di risalita. Noi abbiamo una concessione che ha sempre una durata (per cui la servitù viene imposta non solo sulle piste, ma anche sul tracciato degli impianti, sotto le funi) limitata nel tempo, come è previsto in alcuni articoli. Il problema che viene posto con il comma 4 ter è il seguente: che ne è della servitù, una volta che la concessione è scaduta?



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Non esiste più. Dura quanto la concessione.



ALA Nemesio

Ne prendo atto e ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 23) è pertanto ritirato dal proponente.
24) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: aggiungere il seguente comma 4 quater: "Nel caso di procedure di esposizione e di servitù, si deve dare luogo - a cura del Sindaco del Comune interessato - a preventive pubblicazioni, per 30 giorni, all'Albo pretorio del Comune".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Questo problema è già stato posto più volte e verrà posto anche nella legge n. 56. Vogliamo dare una forma di pubblicità a queste procedure?



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E' prevista nella legge del 1865.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nella scorsa seduta la Giunta ha respinto una serie di emendamenti volti a garantire la partecipazione e l'informazione dei cittadini. Il problema si ripropone adesso. L'Assessore dice che è già previsto nella legge del 1865. Non è vero, la legge del 1865 prevede "per 15 giorni almeno", quindi fissa un minimo. Poiché 15 giorni sono molto ristretti l'emendamento del collega Ala tende a portare a 30 giorni l'affissione all'Albo pretorio. L'ampliamento del periodo a disposizione dei cittadini per essere informati è particolarmente meritevole. Per cui stiamo nell'ambito della legge del 1865 estendendone i termini. Voteremo a favore dell'emendamento.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E' difficile derogare da un termine preciso indicato dalla normativa statale. Questo comma non prevede la pubblicazione sul FAL. come invece prevede la legge statale, che è un modo di informare in più. Anche se accogliessimo l'emendamento, non sarebbe previsto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 24).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 22 contrari.
25) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: aggiungere il seguente comma 4 quinquies: "Nel caso di servitù connesse con piste da sci, questa può avere unicamente carattere stagionale".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
26) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: il comma quinto è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Pertanto gli emendamenti del Consigliere Ala al comma quinto sono da considerarsi decaduti.
27) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: aggiungere il seguente comma 5 bis: "Nel caso in cui gli impianti e/o le piste cessino di essere tali, per scadenza della concessione o per altre cause, il fondo rientra gratuitamente nella piena disponibilità dei proprietari fermi restando gli obblighi per il titolare della servitù di cui alla presente legge".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Nel momento in cui scade la concessione rientra nella proprietà del titolare.



ALA Nemesio

Posso illustrare la ratio dell'emendamento (come direbbero i colleghi Majorino e Santoni)? Cominciamo a togliere le parole "e/o le piste"; il problema della scadenza della concessione è già stato rivisto in un altro contesto, quindi togliamo il termine "scadenza della concessione". Il problema che rimane in piedi è quello degli impianti che cessano di essere tali. E' chiaro che la questione riguardava molto di più le piste piuttosto che gli impianti, ma questo emendamento tende a introdurre il concetto che qualora l'impianto e/o la pista non esista più per motivi diversi dalla scadenza normale della concessione, cioè la cosa venga abbandonata, anche se la concessione ha scadenze più lunghe nel tempo di chi ha la concessione, l'area torni nella piena disponibilità del proprietario, fermi restando gli obblighi, ecc.
Questa era la ratio dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Nel dubbio, la Giunta non accoglie. Al di là della battuta, voglio dire che, terminando la concessione, noi già prevediamo che vi sia il ripristino. Il problema vale più per le piste che per gli impianti. Non normando le piste, direi che possiamo rinviare a quel momento la definizione di questo aspetto.



ALA Nemesio

Ritiro l'emendamento, però vorrei solo fare una puntualizzazione. Posso fare un appunto alla Giunta regionale? Questi emendamenti erano a disposizione della Giunta regionale da tempo. Mi stupisce che i problemi posti dagli emendamenti non siano stati minimamente esaminati prima.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Sono stati esaminati, ma è difficile essere tutti da una parte o tutti dall'altra.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 27) viene ritirato dal proponente.
28) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: dopo il comma quinto è inserito il comma sesto: "La cotica erbosa in tutte le zone interessate dal dominio sciabile, dove la stessa venga compromessa dall'apposizione e dall'utilizzazione degli impianti di risalita e dalle relative piste di discesa, deve essere ripristinata dall'operatore economico. Il ripristino deve avvenire con la tecnica della risemina su struttura portante plastico-pagliosa con essenze adatte realizzando ove necessario le opere di drenaggio e di raccolta di pietrame superficiale. L'opera di mantenimento della cotica erbosa deve essere costante e non limitarsi al primo ripristino, evitando nel tempo ogni pericolo di ruscellamento e di degrado. L'utilizzazione pastorale dei terreni interessati dagli impianti nel periodo di non innevamento non deve essere compromessa".
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
29) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il comma sesto è soppresso e sostituito dal seguente: "La Giunta regionale decide la pubblica utilità sentita la Commissione di cui all'art. 9 della presente legge".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mantengo questo emendamento.
Il motivo lo specificherò meglio in sede di dichiarazione di voto sull'art.
7. Comunque, dato che sui criteri ai quali subordinare la dichiarazione di pubblica utilità, che sono citati nel comma sesto, esprimiamo seri dubbi il mio emendamento propone una dizione più netta: "La pubblica utilità sarà data dalla Giunta regionale". Il comma sesto della Giunta fa invece riferimento a criteri esplicitati negli articoli successivi, sui quali abbiamo dei dubbi. L'emendamento rimane e va perciò messo in votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Una dichiarazione di voto a favore di questo emendamento per il semplice fatto che mi pare che non esistano criteri definiti in quanto tali, perché il riferimento è a criteri illusori.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 29).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 23 astensioni.
30) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al punto 6), dopo le parole "criteri sopra indicati", sono aggiunte le parole "disciplinando - ove possibile ed opportuno - l'uso plurimo del terreno".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, registro che questo emendamento è più da riferirsi alle piste che non agli impianti; peraltro posto che è formulato in modo molto aperto, ove possibile ed opportuno anche agli effetti di una comprensione esterna del nostro procedere, chiedo alla Giunta di valutare l'opportunità di non chiedermene il ritiro, né di votarmi contro, perché se mi si dice che non è opportuno, lo ritiro. A mio avviso, far passare il principio e l'affermazione che comunque le attività di fruizione, sia di impianti che di pista, debbano essere armonizzate con gli altri usi, probabilmente serve anche a sdrammatizzare alcune questioni che qui sono state poste. L'esproprio non significa che ci porta via il terreno; significa semplicemente che si devono trovare delle modalità attuative per cui la realizzazione della pista e la realizzazione dell'impianto comportano l'uso plurimo dell'area nel modo più armonico ed opportuno.



PRESIDENTE

La parola all'assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo le osservazioni del collega Marchini, la Giunta effettivamente avrebbe chiesto il non passaggio al voto dell'emendamento, qualora fosse stato riferito solo alle piste. Il collega Marchini ha però illustrato che questo può valere anche per la dichiarazione di pubblica utilità e di espropri per gli impianti. Pu essere quindi norma di carattere generale, che va anche nel senso di tutelare l'uso agricolo o pastorale delle aree interessate. Con questa interpretazione, la Giunta ritiene di poter accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 30).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 26 voti favorevoli e 10 astensioni.
La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto sull'art. 7.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, farò una breve dichiarazione per motivare il nostro voto negativo all'art. 7.
In un articolo precedente avevamo già espresso il nostro stupore e rammarico perché la Giunta non ha inteso sentire ragioni riguardo alle nostre richieste di tutelare i proprietari dei terreni da espropri che non li vedessero nemmeno attori di prelazione nell'ottenimento delle concessioni. E' una decisione che continuo a giudicare incredibile ed ingiustificata. In forza di quella decisione però, ci interessa ancora di più che la dichiarazione di pubblica utilità venga rilasciata in termini molto oculati. Il comma sesto di questo articolo dice che viene rilasciata sulla base dei criteri sopraindicati. Non c'è nessun criterio sopraindicato che consenta di ragionare attorno alla pubblica utilità. Le norme e le leggi vigenti avrebbero dovuto trovare più puntuale esplicitazione, perch la legge è del 1865 e dice semplicemente che possono essere dichiarate di pubblica utilità non solo le opere che si debbono eseguire per conto dello Stato, delle Province o dei Comuni nell'interesse pubblico, ma anche quelle che allo stesso scopo intraprendono corpi morali. Dove sta questo interesse pubblico? A noi pare che sia ancora carente e tanto più grave perché non c'è il diritto di prelazione da parte di proprietari. Se poi prendiamo la legge del 7/9/1938 n. 1696, quella che si riferisce ad impianti ed esercizi di slittovie, vediamo che si riconosce la pubblica utilità per quelle slittovie che sono riconosciute di "particolare" importanza turistica. La materia è dunque tutta da interpretare. Noi chiedevamo o un diritto di prelazione secco per i proprietari, che li tutelasse da questa dichiarazione di pubblica utilità, oppure un'articolazione migliore, una visibilità migliore della scelta politica della Giunta regionale nei casi per i quali si ritiene di assegnare la pubblica utilità. Le leggi nazionali sono molto vaghe. Dire "particolare importanza turistica" è un termine che va interpretato politicamente. Questo la Giunta non l'ha fatto, per questo motivo votiamo contro l'art. 7.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 7 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
Ho ricevuto poc'anzi dal Presidente Beltrami la comunicazione che la Giunta regionale in data odierna si è costituita parte civile contro la deliberazione della Giunta regionale della Liguria che autorizza l'insediamento dell'inceneritore Re-Sol all'ACNA di Cengio.
Emendamento presentato dal Consigliere Ala che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 7 bis - Indennità di servitù.
Salvo le diverse pattuizioni che siano stipulate prima della costituzione della servitù al proprietario del fondo servente è dovuta un'indennità unica per tutto il periodo di imposizione della servitù, la quale deve essere determinata tenendo conto della diminuzione di valore che per la servitù stessa subiscono il suolo ed eventuali fabbricati.
I danni derivanti dal normale e regolare utilizzo degli impianti e delle aree nonché quelli derivanti da anomalie ed incidenti vanno invece risarciti annualmente mediante apposita indennità.
Al proprietario devono essere, inoltre, risarciti i danni prodotti durante l'apprestamento delle aree e quelli derivanti dalle necessarie occupazioni temporanee.
In caso di rinnovo della concessione, il titolare della servitù ha diritto al rinnovo della servitù stessa, da ricalcolarsi secondo le disposizioni del primo comma del presente articolo".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta ritiene, avendo già previsto il rinvio per tutta questa materia alla legislazione vigente in materia, di non accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Ala.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli e 18 contrari.
ART. 8 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma primo, le parole "di massima od" sono soppresse.
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
Emendamenti presentati dal Consigliere Ala: 2) al comma primo, le parole "il progetto di massima od esecutivo" sono sostituite dalle parole "sia il progetto di massima che il progetto esecutivo".
3) al comma primo, le parole "è approvato con deliberazione" sono sostituite con le parole "sono approvati con distinte deliberazioni".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta ritiene che si debba mantenere l'attuale dizione, perché vi sono particolari impianti complessi per i quali il costo economico di un progetto esecutivo è considerato rilevante; vi è dunque l'opportunità che si presenti un progetto di massima, che peraltro oggi è valutato anche dalla Motorizzazione Civile. Qualora sul progetto di massima vi siano già pareri negativi, è inutile che il concessionario si avventuri a spendere tanti soldi per un esecutivo, sapendo già che non sarà approvato. Quindi noi riteniamo di dover mantenere la dizione così com'è stata prospettata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Ritiro i due emendamenti al primo comma.



PRESIDENTE

Gli emendamenti nn. 2) e 3) sono pertanto ritirati.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: al comma primo, al termine del capoverso le parole "in base a" sono sostituite con la parola "acquisiti".
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
5) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: sopprimere il secondo comma.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma secondo, le parole "o il suo Presidente, secondo le rispettive competenze deliberano" sono soppresse e sostituite con la parola "delibera".
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
7) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: è soppresso il terzo comma.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 19 contrari e 8 astensioni.
8) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma terzo, dopo la parola "determina", aggiungere le parole "entro due mesi dall'approvazione della presente legge".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie, pur impegnandosi a rispettare questo termine.
Vi è un impegno politico della Giunta a determinare entro questi termini le modalità, ma non ritiene di doverlo inserire in legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 8).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 18 contrari e 3 astensioni.
9) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il comma quarto è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli, 18 contrari e 1 astensione.
10) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma quarto, le parole "di presentazione del" sono sostituite con le parole "di deliberazione relativa al".
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
11) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma quinto sono aggiunte le parole "successivamente all'approvazione del progetto, l'Assessorato ai trasporti della Regione rilascia il nulla osta all'inizio dei lavori di costruzione dell'impianto".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta è più severa del Consigliere Ala: nel testo originario è scritto che è la Giunta che rilascia, e non il solo Assessore.



ALA Nemesio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 11) è pertanto ritirato dal proponente.
12) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma sesto, le parole "per l'approvazione di progetto di nuova costruzione" sono soppresse e sostituite con le parole "di cui al presente articolo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 18 contrari e 1 astensione.
13) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma settimo, dopo la parola "modifiche", aggiungere la parola "non".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, spero sia un errore materiale quello contenuto nel comma settimo; se si tratta di questo penso sia accoglibile, da parte della Giunta, la mia proposta di emendamento. Parlare infatti di modifiche sostanziali non ha senso, in quanto le modifiche sostanziali sono gia previste nel comma sesto, cioè nuova costruzione, rifacimento, modifiche o potenziamento. Poiché quella fattispecie di modifiche sostanziali è già contenuta nel comma sesto, mi pare che il comma settimo debba riferirsi a modifiche che sostanziali non sono; quindi ho proposto di scrivere "non sostanziali", altrimenti non si capirebbe il senso dell'articolo.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta ritiene di mantenere la dizione originaria perché la revisione generale con modifiche non sostanziali per legge non è soggetta a presentazione e approvazione del progetto, ma ad una semplice relazione tecnica. Qui invece si disciplina il caso in cui sia soggetto a presentazione di progetto, per cui diciamo modifiche sostanziali.
Si precisa, fra l'altro, anche che non comportino modifiche allo stato dei luoghi. La Giunta pertanto mantiene il testo licenziato dalla Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

La risposta dell'Assessore è stata incredibile ed incomprensibile.
Manteniamo il nostro emendamento e chiediamo che sia messo ai voti.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 13).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 22 contrari.
14) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma ottavo, dopo la parola "determina", aggiungere le parole "entro tre mesi dall'approvazione della presente legge".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
Non essendovi altri emendamenti si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 8 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 11 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al primo comma, le parole "dall'Assessore competente in materia di trasporti o" sono soppresse.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento propone che la Commissione tecnica sia presieduta da un tecnico e non da un politico. Chiediamo che l'Assessore non presieda tale Commissione.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie, perché ritiene che la titolarità debba essere mantenuta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 18 voti contrari e 2 astensioni.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al primo comma, dopo le parole "da un funzionario", aggiungere le parole "nominato tra quelli qui indicati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 18 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al primo comma, le parole "da lui delegato" sono soppresse.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: al primo comma, lettera d), sopprimere le parole "di bellezze naturali e panoramiche" e aggiungere dopo la lettera g) la lettera h): "h) un funzionario competente in materia di bellezze naturali e paesaggistiche".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Questa legge nel suo impianto originale risale a prima della legge n.
431, quando le competenze non erano distinte. Abbiamo ritenuto opportuno distinguere, prevedendo sia un funzionario dell'Assessorato all'ambiente sia un funzionario che si occupi della legge n. 431 sui beni paesaggistici.
E' un'integrazione opportuna.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
5) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al primo comma, aggiungere il punto i): "i) un funzionario regionale competente in materia di programmazione e pianificazione regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli e 18 contrari.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al secondo comma, la parola "un" è sostituita con la parola "il".
L'emendamento viene ritirato dal proponente.
7) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al termine del terzo comma aggiungere le parole "le relazioni tecnico consultive, di cui al comma successivo, dovranno in ogni caso tenere conto di tutte le competenze sopra richiamate".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

E' una precisazione rilevante all'interno dell'art. 9. Si dice che le riunioni della Commissione sono valide con la presenza di almeno metà dei componenti. Ritenevo che, dopo questo, andasse chiarito che le relazioni tecnico-consultive formulate dalla Commissione dovessero in ogni caso tenere conto di tutte le competenze sopra richiamate. E' una precisazione cautelativa, che va al di là del numero dei presenti, quando le relazioni vengono di fatto approvate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta capisce il senso dell'emendamento, e cioè che può risultare che sia presente la metà più uno e magari manchino alcune professionalità.
E' chiaro che, in quei casi, se non può essere fisicamente presente il funzionario si acquisisce prima almeno una relazione scritta. Nei fatti già oggi ci si comporta così; tuttavia, se questo può servire a dare maggiore garanzia, la Giunta è disponibile ad accettarlo.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

BONINO



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Poiché, per avere validità, alla riunione devono essere presenti il 50 più uno dei funzionari, vorrei sapere cosa succede se i funzionari decidono di non parteciparvi. La Commissione quando si riunisce? Si può sapere che risposta dare in base a delle relazioni, ma se per caso i funzionari non vengono, quali sono i termini?



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E' più facile che si presentino i funzionari che gli eletti dall'esterno. Era per stabilire un principio, perché, nel caso di una relazione fatta da due funzionari, si può dire che non era presente il numero ritenuto sufficiente per garantire la validità della riunione. In questo senso, ci pare giusto accogliere l'emendamento del Consigliere Ala e cioè che, anche se non presenti, è importante acquisire almeno per iscritto il parere delle varie professionalità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 7).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 19 voti favorevoli e 8 contrari.
8) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al termine del terzo comma aggiungere le parole: "alle sedute possono assistere tre rappresentanti designati dal CAI Tutela Ambiente Montano e dalle Associazioni ambientaliste riconosciute ai sensi della legge n.
439/85, previa comunicazione dei nominativi al Presidente della Giunta regionale entro 30 giorni dalla nomina della Commissione tecnica. Questi rappresentanti non hanno diritto di voto".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie, perché diversamente occorrerebbe estendere la presenza ad una serie innumerevole di soggetti, e questo snaturerebbe la natura della Commissione tecnica.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 8).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 19 contrari.
9) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma quarto, le parole "del progetto" sono soppresse e sostituite dalle parole "degli elaborati progettuali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astensione.
10) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al comma quarto, le parole "e per la dichiarazione di pubblica utilità" sono soppresse.
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E' importante che la valutazione della Giunta sia preceduta da un parere della Commissione. Questo riferimento a me pare utile.



ALA Nemesio

Il mio criterio di ragionamento attorno a questo emendamento consiste nel distinguere nettamente gli aspetti tecnici di valutazione della Commissione dagli altri aspetti, nel non legare la dichiarazione di pubblica utilità agli aspetti tecnici. Andavano cioè introdotti altri elementi. Non potendo fare questo all'interno di un emendamento, rimaneva la soluzione di trovare i sistemi con cui si valutava la pubblica utilità al di là degli aspetti qui richiamati. E' chiaro che questo rientrava in un diverso criterio relativo all'art. 7. Ormai, per così dire, questo emendamento è improponibile.
L'emendamento viene quindi ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 10) è pertanto ritirato.
11) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: al punto 3), sostituire la parola "panoramiche" con la parola "paesaggistiche".
L'emendamento viene ritirato dal proponente.
12) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: aggiungere il nuovo comma quinto: "5. Ai lavori della Commissione possono essere invitati i progettisti delle opere".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 18 contrari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto sull'art. 9. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, noi voteremo contro questo articolo. Sollecito ancora alcuni emendamenti, in quanto in questo articolo sono nuovamente citate le piste da sci; bisognerebbe fare o un richiamo ufficiale allo stralcio delle piste da sci, dove sono richiamate, o presentare un emendamento apposito.
In due punti si richiama il sistema sciistico, le piste da sci, la valangosità (punto 2), lettera a), comma quarto; punto 4), lettera b).
Resti a verbale che noi chiediamo che, in sede di coordinamento della legge, vengano tolti i riferimenti alle piste da sci.
Votiamo contro l'articolo.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 9 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 21 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Biazzi: al comma primo, sopprimere le parole "dopo l'ultimazione dei lavori".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 favorevoli, 20 contrari e 3 astensioni.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al termine del primo comma aggiungere le parole "e sull'attestazione dell'avvenuta stipula della fidejussione di cui all'art. 5".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Dardanello: al comma secondo, eliminare le parole "alla determinazione, da parte della Giunta regionale, del numero degli addetti al funzionamento degli impianti".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie perché vi è un obbligo di legge; la Motorizzazione stessa impone di non accogliere.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 32 voti contrari.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al comma secondo, alle parole "del numero degli addetti al funzionamento degli impianti" sono aggiunte le parole "all'indicazione della competente Commissione tecnica".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Signor Presidente, essendo materia delicata, si tratta di togliere ogni elemento di discrezionalità o di non oggettività riconducendo ad un parere tecnico questa decisione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

L'emendamento può essere accolto, perché si tratta di una precisione purché però sia scritto "in base alle".



MARCHINI Sergio

Lascio la formulazione alla prudenza della Giunta; il principio è che una decisione di questo genere debba vedere presente la struttura tecnica.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Rappresenta però un vincolo. Per Commissione tecnica si intende quella di cui all'art. 9? Perché se è quella della Motorizzazione non sono delle prescrizioni: o è così o non se ne fa niente.



MARCHINI Sergio

L'importante è che ci sia un elemento tecnico di valutazione. Non possiamo immaginare che la Giunta determini il numero degli addetti agli impianti, magari sulla scorta delle situazioni di occupazione o disoccupazione dell'area interessata. Ci si deve evidentemente rifare a prescrizioni di ordine tecnico. Il personale di un impianto è un elemento tecnico, non un elemento discrezionale.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Però è chiaro che da questo punto di vista noi recepiamo le prescrizioni della Motorizzazione.



MARCHINI Sergio

Se non vogliamo metterlo in termini stretti, possiamo dire: "sentita anche", "sulla base anche", "considerato anche", in modo che se la Giunta si discosta debba motivare.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Se lo introduciamo, lo spirito dell'emendamento potrebbe essere recepito nell'ultima parte del secondo comma?



MARCHINI Sergio

Mi rendo conto che è eziologico questo ragionamento, però, con i tempi che corrono, non mi sembra opportuno immaginare di lasciare ad una Giunta regionale discrezionalità in ordine al numero degli addetti in un impianto quando noi siamo impegnati politicamente a ridurre il gap che abbiamo con i Paesi stranieri; nei Paesi stranieri a nessun arrivo di ski-lift c'è il sorvegliante, che invece è presente nei nostri impianti.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Però è chiaro che non è la Giunta regionale che ha deciso: ci vuole una norma statale.



MARCHINI Sergio

Per carità, mentre noi siamo preoccupati a contenere una situazione di gap, non vorremmo che attraverso un'indicazione che non fa riferimento a prescrizioni tecniche, si aprissero gli spazi per una gestione discrezionale. Non me ne voglia la Giunta presente.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Se si parla di Commissione tecnica, bisogna precisare qual è. In ogni caso, non determinerebbe il numero degli addetti agli impianti; gli addetti agli impianti sono determinati dal nulla osta della Motorizzazione.



MARCHINI Sergio

Potremmo scrivere "sulla base, sulla scorta del nulla osta della Motorizzazione".



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Lo diciamo già dopo.



MARCHINI Sergio

Ma non c'è il numero degli addetti.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Sì, il nulla osta tecnico comprende anche il numero degli addetti.



MARCHINI Sergio

Non c'è scritto però. Nella legge viene affermato il principio che la Giunta regionale decide il numero degli addetti, sulla scorta anche dei nulla osta tecnici di cui al presente articolo.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Si potrebbe accogliere così come riscritto "sulla base delle indicazioni dei competenti uffici della Motorizzazione Civile".



MARCHINI Sergio

E' quello che esce dalla formulazione della Giunta. Se lo propone la Giunta, è ritirato il mio; se invece è modificato, il mio si intende modificato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento del Consigliere Marchini nel testo così riformulato: al comma secondo, alle parole "del numero degli addetti al funzionamento degli impianti" sono aggiunte le parole "sulla base delle indicazioni dei competenti uffici della Motorizzazione Civile".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 17 voti favorevoli e 9 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 10 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 21 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al primo comma, dopo le parole "trascorso almeno un anno", aggiungere le parole "e comunque entro i 18 mesi".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

L'emendamento non è accolto, perché contrasta con la normativa statale che prevede il termine minimo, ma non quello massimo.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 1) viene ritirato dal proponente.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il comma secondo è soppresso e sostituito dal seguente: "Il collaudo definitivo si svolgerà seguendo le norme relative al collaudo delle opere eseguite per conto dello Stato".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

L'emendamento non è accolto perché nel definire le modalità la Giunta regionale segue il DPR n. 753, che sono le procedure statali già definite.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma secondo, dopo la parola "definisce", aggiungere le parole "entro due mesi dall'approvazione della presente legge".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: dopo il secondo comma aggiungere il seguente comma: "La Giunta regionale approva l'atto di collaudo e ne dà comunicazione all'ente o agli enti locali interessati".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie in quanto non è possibile, perché se il realizzatore di un impianto è un Comune, il collaudo lo fa fare il Comune stesso e il collaudo è approvato dalla Commissione collaudatrice e non dalla Giunta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 5 voti favorevoli, 21 contrari e 5 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 11 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri.
L'art. 11 è approvato.
Il Consigliere Ala ha presentato un emendamento che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 11 bis - Regolamento d'esercizio.
Il Servizio deve svolgersi secondo le modalità e le prescrizioni fissate nell'atto di concessione e nel regolamento d'esercizio.
Il regolamento d'esercizio di cui al precedente comma deve essere inviato in quattro copie, prima dell'apertura dell'esercizio dell'impianto, alla Regione Piemonte per l'approvazione.
L'Assessore regionale ai trasporti, acquisito il nulla osta ai fini della sicurezza da parte del competente ufficio del Ministero dei Trasporti, è delegato ad approvare il regolamento stesso".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La regolamentazione di questa parte è già contenuta nel secondo comma dell'art. 10, quindi a nostro avviso non vi è necessità di introdurre l'art. 11 bis.
Peraltro il regolamento d'esercizio è approvato dalla Giunta stessa non si capisce perché la Giunta lo debba inviare alla Regione in quattro copie quando è la Giunta stessa che lo approva.
Ripeto: si tratta di una previsione già contenuta nel secondo comma dell'art. 10.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 21 contrari e 5 astensioni.
ART. 12 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il primo comma è soppresso e sostituito dal seguente: "1. Alla scadenza, la concessione, ove rilasciata per una durata inferiore alla vita tecnica dell'impianto, può essere rinnovata per una durata massima complessiva non superiore alla vita tecnica dell'impianto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 20 contrari e 1 astensione.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: aggiungere il seguente comma 4 bis: "Per il rinnovo delle concessioni, l'ente concedente prima di provvedere al riguardo, deve acquisire il nulla osta da parte dei competenti organi statali e regionali i quali valuteranno se e quali prescrizioni debbano essere introdotte per il miglioramento dell'impianto e del materiale mobile, in relazione ai progressi tecnici del settore".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 8 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astensione.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Dardanello: sopprimere i commi quinto e sesto e sostituirli con il seguente: "Qualora il concessionario non richieda il rinnovo della concessione per un impianto e l'ente concedente previa acquisizione dell'impianto a prezzo di stima non ritenga di assumere la gestione diretta, l'ex concessionario dovrà provvedere a demolirlo, ad asportare il materiale ed al ripristino del territorio nell'aspetto originale entro 18 mesi dalla data di scadenza della concessione. Nel caso di inottemperanza da parte dell'ex concessionario a tali interventi provvede l'ente concedente addebitando i relativi oneri all'ex concessionario".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti contrari e 9 astensioni.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al quinto comma, dopo le parole "qualora il concessionario non richieda il rinnovo della concessione", aggiungere le parole "e qualora l'ente concedente ritenga che permangano i motivi di pubblico interesse che dettero luogo a tale concessione".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie questo emendamento in quanto rientra già nelle procedure vigenti, nel senso che vi è già la valutazione se sussiste o meno l'interesse pubblico. Questo aspetto è nella natura stessa della concessione.



ALA Nemesio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 4) è pertanto ritirato dal proponente.
5) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma quinto, dopo le parole "a prezzo di stima", aggiungere le parole "affidata ad una terna arbitrale nominata dal concessionario, dal concedente e dal Tribunale".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Si tratta di un emendamento sicuramente valido; suggerisco però di aggiungere le parole "in caso di mancato accordo". E' un emendamento fondato ed accoglibile, chiedo però ai funzionari se sia il caso di precisarne l'esistenza in caso di assenza di accordo oppure se è sempre valido.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento si propone unicamente di chiarire chi deve eseguire la stima. La stima può essere eseguita, ad esempio, dal privato e poi chi la controlla? Può essere eseguita dall'ente pubblico? La soluzione è quella di fare effettuare la stima da una terna arbitrale, altrimenti chi esegue la stima?



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E chi paga il Tribunale?



CHIEZZI Giuseppe

Questo è un altro problema. Il primo problema è chi fa la stima.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Noi non possiamo affidare dei compiti al Tribunale.



CHIEZZI Giuseppe

Il problema di chi esegue la stima non è risolto dalla legge.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Il suo emendamento era volto a definire una norma di ordine generale comunque e sempre, non solo quindi in caso di contrasto. Però, se vi sono due privati che si mettono d'accordo, non capisco perché occorra fare delle stime.



CHIEZZI Giuseppe

Certo, il concedente però non sarà mai un privato.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

E' vero, è sempre il Comune.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

C'è un'indicazione di principio, dopodiché rimangono ferme tutte le procedure ordinarie in ordine alla determinazione del valore dei beni.
Piuttosto - chiedo alla Giunta di riflettere - mi pare persecutoria l'ultima parte dell'articolo dove si prevede la deduzione dei contributi.
Posto che i contributi vengono dati per la durata tecnica dell'impianto e la concessione non copre tutta la durata tecnica dell'impianto, forse è legittimo immaginare un recupero o comunque un non riconoscimento del corrispettivo equivalente rapportato agli anni della durata, altrimenti diventa punitivo.
Il punto 5) prevede che, qualora non venga richiesto il rinnovo della concessione, viene acquisito l'impianto al valore di stima dedotti i contributi. I contributi però hanno avuto una loro utilizzazione di carattere generale nel periodo di vita dell'impianto stesso, quindi se l'impianto è stato finanziato e ha girato per dieci anni all'interno di una vita tecnica di venti, e la concessione per la quale non viene richiesto il rinnovo è di dieci, evidentemente si dovrà considerare l'opportunità di richiedere il contributo del 50%, non del 100%, perché una parte del contributo è stata inglobata nel processo.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

In modo proporzionale al numero degli anni.



MARCHINI Sergio

Più che proporzionale, rapportato al numero degli anni.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Potrebbe essere rapportato al numero degli anni di esercizio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 5).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 19 contrari.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al quinto comma, dopo la parola "pubblici" aggiungere la parola "rivalutati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 20 contrari e 1 astensione.
7) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al comma quinto, dopo le parole "l'ente concedente", aggiungere le parole "qualora il relativo servizio non sia assicurato da altro impianto o dal sistema degli impianti".
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il senso è molto semplice. A volte alcuni impianti non vengono più considerati necessari o utili al sistema complessivo degli impianti, quindi il diritto di qualcuno di sostituirsi fisicamente all'impianto stesso finirebbe per essere un impedimento alla razionalizzazione. Quindi, si pu subentrare, qualora non venga richiesto il rinnovo della concessione conché lo stesso servizio alla stessa area non sia coperto da altro impianto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'articolo dice che l'ente concedente può accordare la concessione. Lo farà o non la farà in relazione ad una pluralità di fattori. Aggiungendo quanto proposto dal collega Marchini si restringe quella pluralità di fattori, in quanto si esclude dalla discrezionalità il caso in cui il relativo servizio non sia assicurato da altro impianto o dal sistema di impianti. Questo vuol dire poco, nel senso che se un impianto chiude, non è sostituito da nulla. Letto in termini molto restrittivi, non aggiunge nulla al decisore che discrezionalmente, sulla base di tutto il sistema degli impianti, sceglierà. Mi sembra superfluo e pertanto il nostro voto sarà negativo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 7).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 21 voti favorevoli e 11 contrari.
8) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: al quinto comma, ultima riga, dopo la parola "impianto", aggiungere le parole "rapportato agli anni di esercizio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli, 1 contrario e 10 astensioni.
9) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma sesto, le parole "all'asportazione del materiale" sono soppresse e sostituite con le parole "all'asportazione e trasporto alle pubbliche discariche di tutti i materiali comprese le opere di fondazione".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie, perché ogni tipo di rifiuto deve essere portato nelle varie tipologie di impianti. A noi pare che la dizione attuale vada bene e non sia quindi il caso di fare questa precisazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, parlo come esperto in materia di smaltimento dei rifiuti. Apprezzo l'emendamento del Consigliere Chiezzi tenendo conto che tra l'altro parla anche di "comprese le opere di fondazione" che è un di più e non è relativo alle modalità di smaltimento e quindi bisogna tenere conto anche di questo.
Il problema è che il sesto comma, così com'è formulato nell'art. 12 parla soltanto di spostare del materiale. E' troppo grossa l'esperienza soprattutto in materia di inerti, calcinacci, materiale da costruzione, del disastro che esiste nella nostra regione a causa dell'abbandono di questi tipi di rifiuti. Da un lato, è ovvio che legalmente e giuridicamente questo materiale va portato in una pubblica discarica, quindi di per sé è un dato oggettivo. Di fatto, però, una precisazione di questo genere è quanto mai significativa. Anche perché non dimentichiamo i costi che ha un corretto smaltimento di questo tipo di materiale, calcolando anche la distanza fra il luogo in cui è normalmente collocato l'impianto e il luogo in cui può essere correttamente smaltito questo tipo di materiale. Abbiamo impianti a 3.000 metri di quota. L'esperienza insegna che spesso questo tipo di materiale viene abbattuto, ma poi viene lasciato di fatto nel sito sotto forma di collinetta, roba messa lì. Il pilone sì viene abbattuto, ma poi sostanzialmente, a pezzi e pezzettoni, rimane lì. A mio avviso, invece occorre chiarire che, in tutta l'attività che riguarda il ripristino, vi è anche chiaramente definita la modalità dello smaltimento del materiale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 9).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 19 contrari.
10) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al sesto comma, le parole "entro 18 mesi" sono sostituite dalle parole "entro 12 mesi".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie l'emendamento, perché questa attività è fatta a cicli stagionali, è fatta in periodi estivi, evidentemente si va oltre i dodici mesi e quindi sono due primavere-estati che devono essere prese in considerazione.



ALA Nemesio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 10) è pertanto ritirato dal proponente.
11) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al termine del settimo comma sono aggiunte le parole: "o, alla scadenza della concessione, l'ente concedente ritenga che siano venuti meno i motivi di pubblico interesse che dettero luogo al rilascio della concessione stessa".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Questo sta anche nei criteri della concessione, nel senso che se mancano questi presupposti decade anche il presupposto della concessione stessa. L'emendamento non è accolto.



ALA Nemesio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 11) è ritirato dal proponente.
12) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al termine del comma ottavo aggiungere le parole "il mancato rinnovo della concessione non attribuisce il diritto ad alcun indennizzo".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

L'emendamento era ripreso da un comma di un articolo della legge della Regione Lazio, legge che in buona parte fa da canovaccio a questa legge della Regione Piemonte. Mantengo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 12).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 18 contrari e 10 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 12 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Il Consigliere Ala ha presentato due emendamento che prevedono i seguenti nuovi articoli: "Art. 12 bis - Costruzione dell'impianto.
I lavori di costruzione dell'impianto debbono essere diretti da un ingegnere abilitato, iscritto all'Albo professionale. Il direttore dei lavori cura che l'opera venga realizzata in conformità al progetto approvato, che i materiali impiegati siano idonei, che vengano osservate le prescrizioni delle leggi in vigore, anche sotto il profilo dell'osservanza delle norme di sicurezza.
Il concessionario comunica alla Regione, Assessorato regionale ai trasporti ed ai competenti uffici del Ministero dei Trasporti, la data di inizio dei lavori al fine di consentire l'espletamento dei sopralluoghi in corso d'opera che la Regione e il Ministero predetti ritenessero necessari.
Analoga comunicazione deve essere prodotta ad ultimazione dei lavori".
"Art. 12 ter - Personale addetto agli impianti - Responsabilità.
Oltre al personale macchinisti, agenti ed altro di cui ogni impianto deve essere provvisto ai sensi delle vigenti leggi, per assicurare il regolare servizio, il concessionario deve prima dell'apertura dell'impianto al pubblico esercizio, previo benestare della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione e dell'Assessorato regionale ai trasporti nominare: a) per quanto riguarda le funivie: il direttore di esercizio, al quale è affidata la responsabilità della manutenzione, dell'efficienza degli impianti e della regolarità e sicurezza dell'esercizio. Il direttore deve essere abilitato ad esercitare la professione di ingegnere nel territorio dello Stato ed avere pratica dei trasporti a fune il capo del servizio, il quale è responsabile dell'osservanza delle disposizioni contenute nel regolamento di esercizio e di quelle impartite dal direttore nei riguardi del servizio; egli deve essere sul posto durante il funzionamento dell'impianto b) per quanto riguarda le sciovie e le slittovie: il responsabile dell'esercizio, ove il responsabile dell'esercizio non sia in possesso del titolo di studio di perito industriale, ovvero altro titolo professionale ad indirizzo tecnico equipollente o superiore, il concessionario deve designare un assistente tecnico, provvisto almeno di uno dei suddetti titoli ed avente sufficiente esperienza in materia di trasporti a fune per l'espletamento delle incombenze previste dal Decreto 15/3/1982 del Ministero dei Trasporti".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta non accoglie, perché sono tutte prescrizioni tecniche contenute in una serie di decreti, circolari, ampiamente utilizzate. In questo modo andremmo ad aggravare di prescrizioni tecniche una legge mentre in circolari e decreti ministeriali sono già definite.



ALA Nemesio

Ritiro gli emendamenti aggiuntivi che prevedono gli artt. 12 bis e 12 ter.



PRESIDENTE

Gli emendamenti che prevedono gli artt. 12 bis e 12 ter sono pertanto ritirati dal proponente.
ART. 13 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al primo comma, dopo le parole "concedente", aggiungere le parole "o dal Presidente della Giunta regionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al primo comma, la parola "emergente" è soppressa e sostituita con la parola "derivante".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 19 contrari e 4 astensioni.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al primo comma, alle parole "di pubblico interesse" sono aggiunte le parole "previa comunicazione alla Giunta regionale e sentita la competente Commissione tecnica".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

L'emendamento è accolto soltanto nella parte "previa comunicazione alla Giunta regionale".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 3) così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astensioni.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Dardanello: al primo comma, dopo le parole "comprovate ragioni di pubblico interesse", aggiungere le parole "inerenti la sicurezza degli impianti medesimi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 32 voti contrari.
5) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al termine del primo comma aggiungere le parole "determinato da una terna arbitrale nominata dal concessionario, dal concedente e dal Tribunale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: al secondo e terzo comma, dopo la parola "concedente", aggiungere le parole "o dal Presidente della Giunta regionale" al quarto comma "la decadenza e la sospensione escludono ogni diritto ad indennizzi o a compensi a qualsiasi titolo".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 6) è pertanto ritirato dal proponente.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 13 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri.
L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al primo comma, sostituire le parole "preventivamente approvati" con le parole "preventivamente comunicati".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Dardanello: al primo comma, sostituire le parole "preventivamente approvati" con le parole "preventivamente comunicati".
Tale emendamento è da considerarsi improponibile in quanto assimilato all'emendamento Marchini che è stato ritirato.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Ala: emendamento integrativo ai commi quarto, quinto e sesto: "4. Il concessionario dovrà dimostrare di essere coperto da una garanzia assicurativa nei limiti fissati nel disciplinare per gli infortuni e i danni arrecati, conseguenti da fatto proprio o dei suoi dipendenti, alle persone trasportate nonché alle terze persone ed alle cose trasportate.
5. Alla scadenza delle polizze di assicurazione, il concessionario dovrà provvedere al rinnovo delle stesse e darne dimostrazione all'Assessorato regionale ai trasporti.
6. Il concessionario è tenuto a comunicare immediatamente all'Assessorato regionale ai trasporti qualsiasi incidente o qualsiasi fatto che turbi o abbia turbato il regolare esercizio dell'impianto".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, nonostante il contesto estremamente confuso, vi sono dei punti sollevati da alcuni miei emendamenti che, pur con la più buona volontà, devono essere mantenuti e con attenzione sottoposti al Consiglio.
L'emendamento integrativo è relativo alla copertura delle garanzie assicurative rispetto all'impianto. Anche questo discende dalla legge che sta alla base dell'attuale norma regionale, la legge della Regione Lazio e in particolare l'art. 11, relativo alla garanzia e alla copertura assicurativa per gli infortuni e i danni arrecati. La legge fa riferimento anche alla comunicazione degli incidenti o di qualsiasi fatto che turbi o abbia turbato il regolare esercizio dell'impianto. Mi pare che in una legge garantista degli impianti, uno degli obiettivi che deve porsi il Consiglio e la Giunta (e in questo caso anche uno degli obiettivi che si pone il Gruppo Verde) sia quello di non sottovalutare gli aspetti della polizza assicurativa e dell'informazione per quanto riguarda non funzionamenti ed incidenti. L'emendamento quindi è rigorosamente mantenuto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Signor Presidente, la Giunta non accoglie perché sotto questo profilo non ritiene condivisibile l'impianto della Regione Lazio, che va a normare con legge regionale fatti già previsti dalla normativa statale. Tutte le cose indicate nell'emendamento del Consigliere Ala sono puntualmente contenute nell'atto di concessione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 23 voti contrari e 8 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 14 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri.
L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Emendamento presentato dal Consigliere Ala: emendamento integrativo ai commi terzo e quarto: "3. In qualunque momento, o almeno una volta all'anno, la direzione regionale dei trasporti dispone ispezioni e verifiche per controllare l'efficienza tecnica dell'impianto e la rispondenza dello stesso alle esigenze del traffico, adottando gli eventuali procedimenti cautelari urgenti anche in ordine alla sospensione immediata all'esercizio dell'impianto per ragioni di incolumità pubblica.
4. In tal caso la Giunta regionale adotta i necessari provvedimenti definitivi nel termine di 5 giorni".
La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Signor Presidente, la Giunta ritiene che sia più corretto l'impianto dell'art. 16 così come è stato formulato e licenziato dalla Commissione nel senso che vi sono normative che disciplinano le competenze della Regione e della Motorizzazione ed anche le modalità con cui questi enti esercitano la vigilanza ed il controllo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Ala.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 22 contrari e 6 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 16 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 24 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 5 Consiglieri.
L'art. 16 è approvato.
Il Consigliere Ala ha presentato un emendamento che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 16 bis - Procedure per lo smantellamento degli impianti funiviari abbandonati.
L'Assessorato regionale ai trasporti, d'intesa con l'Assessorato regionale alla pianificazione territoriale, provvede entro 12 mesi dall'entrata in vigore della presente legge all'individuazione e al censimento degli impianti funiviari, per i quali non siano più vigenti concessioni o comunque non in funzione e/o abbandonati, al fine di predisporre le modalità per il loro smantellamento, l'asportazione del materiale e il ripristino del territorio".
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Lo smantellamento degli impianti funiviari abbandonati rimane un problema rilevante, sul quale la nostra legge qualcosa dovrebbe dire.
Ho formulato questa proposta di emendamento che recita: "L'Assessorato regionale ai trasporti, d'intesa con l'Assessorato regionale alla pianificazione territoriale - la formulazione può essere diversa, il mio obiettivo è quello di porre un problema - provvede entro 12 mesi dall'entrata in vigore della presente legge all'individuazione e al censimento degli impianti funiviari, per i quali non siano più vigenti concessioni o comunque non in funzione e/o abbandonati, al fine di predisporre le modalità per il loro smantellamento, l'asportazione del materiale e il ripristino del territorio". Inoltre, vi sono le modalità con cui questo avviene. Se su questo c'è bisogno di un minimo di tempo, questa potrebbe essere considerata una norma transitoria. Quindi, poiché ritengo non sia possibile concludere oggi l'esame della legge, questo emendamento può essere trasferito tra le norme transitorie finali che vedremo domani.
Ma vorrei che questo problema trovasse un minimo di attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Mignone.



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

La Giunta è attenta al problema sollevato dall'emendamento. Noi stessi stavamo per proporre le indicazioni fatte dal Consigliere Ala. Il problema esiste; probabilmente vi è la necessità di una formulazione un po' diversa rispetto a questa ed è un problema che può essere collocato nelle norme transitorie. Poiché giustamente non finiremo l'esame della legge entro questa sera, ci riserviamo di valutare una stesura, ovviamente da concordare ed inserire tra le norme finali della legge.



PRESIDENTE

L'esame dell'emendamento proposto dal Consigliere Ala è momentaneamente sospeso; verrà ripreso in sede di norme transitorie.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 22 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato.
Termina a questo punto l'esame del progetto di legge n. 252, che proseguirà domani mattina alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,10)



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