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Dettaglio seduta n.192 del 11/05/89 - Legislatura n. IV - Sedute dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSA


Argomento:

PRESIDENTE


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSA

La seduta è aperta.
Comunico che sono state convocate in via d'urgenza la I e la IV Commissione.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10,15 riprende alle ore 10,25)


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione n. 1675 dei Consiglieri Sestero, Bontempi, Avondo e Adduci inerente il Teatro Regio


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1675 presentata dai Consiglieri Sestero Bontempi, Avondo e Adduci.
Risponde l'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore alla cultura

Sono dispiaciuto di dover rispondere all'interrogazione dopo che è trascorso un lasso di tempo eccessivo, ma ho ritenuto opportuno (a parte il sovrapporsi di incombenze degli ultimi tempi) incontrarmi nuovamente con le rappresentanze della Direzione e dei Sindacati del Teatro Regio.
La Regione ha competenza politica e responsabilità culturale sul Teatro Regio come su tutte le istituzioni più importanti sotto il profilo artistico-culturale, ma non ha responsabilità dirette sotto il profilo gestionale né tanto meno sotto quello amministrativo.
La Regione alcuni anni fa impegnò una parte, seppure modesta, del suo bilancio per le attività del Teatro Regio con un'iniziativa legislativa all'interno della quale si prevedeva un contributo per l'attività del Regio nel senso lato del termine e un contributo più specificatamente destinato alle attività di decentramento musicale in Piemonte.
Il primo stanziamento fu di 1 miliardo e 100 milioni circa. La situazione finanziaria della Regione è stata tale negli anni successivi da non consentire ulteriori aumenti nell'erogazione dei contributi. L'anno scorso in previsione di bilancio erano stanziati soltanto 500 milioni, il che aveva determinato molte preoccupazioni e proteste nell'ambiente del Teatro Regio: quando un contributo è dato un anno si presume che possa essere sistematicamente ripetuto. Per quanto riguarda l'istituzione del Regio credo che un'aspettativa di questo tipo sia anche per noi fondata.
Le difficoltà finanziarie erano note, io mi sono impegnato con particolare tenacia all'interno dell'esecutivo affinché in sede di assestamento fossero recuperati, tra molte difficoltà, i fondi che consentissero di arrivare ai valori degli anni precedenti. Infatti, si è erogata la somma di L. 1 miliardo 200 milioni per le attività previste dalla legge per il sostentamento del Teatro Regio. Per correttezza devo dire che si può prevedere anche un piccolo aumento che dovrebbe portare alla somma di L. 1 miliardo 300 milioni in quanto l'anno scorso 100 milioni erano stati dati in anticipo sul bilancio 1989 e sul bilancio 1989 invece è riportata per intero la somma dell'anno scorso. Vi sarebbe dunque la possibilità di un incremento di 200 milioni, dipenderà poi dalla destinazione specifica che intendiamo dare.
E' mia intenzione proporre una variazione di bilancio che favorisca le attività decentrate e che destini buona parte della somma per le stesse e una parte più ridotta per le attività specifiche del Teatro Regio, anche perché credo che sia proprio sull'attività di decentramento che debba svilupparsi l'attività di sostegno della Regione.
Sia con la Direzione del Regio sia con le Organizzazioni sindacali ho avuto incontri durante i quali ho sottolineato l'impegno ad una collaborazione che favorisse le attività di decentramento.
Ho sostenuto la necessità di avere un rapporto coordinato con le Province e con i Comuni capoluogo perché anche essi comprendessero la necessità di privilegiare il Teatro Regio rispetto ad altre istituzioni (sovente di altre Regioni) contribuendo insieme alla Regione a dotare, per le attività di decentramento, il Teatro Regio di disponibilità più consistenti rispetto agli anni passati.
Sto programmando un nuovo incontro con gli Assessori alla cultura delle Province e un incontro con i Comuni capoluogo con i quali sottolineerò la necessità di una presa di considerazione attenta delle esigenze del Regio e soprattutto il dovere di sostenere un ente con tanta tradizione e un così alto livello culturale ed artistico.
Aggiungo ancora che ho preso contatti con la Regione Valle d'Aosta per chiedere alla stessa di considerare l'opportunità di guardare al Teatro Regio come di fatto a un suo teatro, quindi destinando ad esso attenzioni finanziarie nel senso di commettere allo stesso una serie di iniziative che si potrebbero svolgere, a nostro avviso, in quella Regione.
Continuano intanto i contatti, per quanto di nostra competenza (quindi contatti che hanno soprattutto valenza politica), con il Ministero del Turismo e dello Spettacolo. E' noto tuttavia che sono state dallo stesso confermate le stesse somme degli anni precedenti, quindi quelle correzioni che sarebbero giuste a favore del Teatro Regio rispetto ad altri teatri lirici nazionali devono ancora attendere e mi pare che dovrebbero intervenire soltanto fra due anni.
Intanto per il duecentocinquantesimo anniversario del Teatro Regio sono previste alcune iniziative. Il Presidente della Giunta aveva già avviato e intende rinnovare, iniziative coinvolgenti istituzioni culturali ed economiche piemontesi perché le stesse aiutino il Teatro Regio e la Regione nella preparazione di un programma che è di celebrazione del duecentocinquantesimo anniversario, ma al tempo stesso di ulteriore rilancio solido dell'immagine del Teatro Regio nel nostro Paese.
Questo incontro, che è stato convocato e poi sconvocato per ragioni tecniche, penso che potrà essere fatto nel breve periodo e allo stesso hanno già dato disponibilità numerose istituzioni finanziarie ed economiche della nostra regione.
Debbo anche dire che l'Assessorato sta prendendo contatti con la Regione Liguria perché possa essere predisposta assieme una proposta di legge di iniziativa regionale al Parlamento che consenta di dotare economicamente, per la celebrazione del duecentocinquantesimo anniversario del Teatro Regio di Torino e di quello di Genova, una legge che consenta di dotare i due teatri di somme e di disponibilità tali per una adeguata celebrazione. Mi pare che all'interno del Ministero interessato vi sia una buona disponibilità a recepire quanto più è possibile le istanze che proverranno da queste proposte di legge del Piemonte e della Liguria.
So che attualmente vi sono delle grosse difficoltà per il reperimento di sedi alternative. Conosco, per le comunicazioni che sono state fatte attraverso la stampa e direttamente a noi, i problemi sindacali che esistono all'interno del Regio. Ritengo che quella dello scioglimento dei nodi sindacali sia una competenza nostra solo di riflesso, l'impegno che potevamo e che possiamo assicurare è quello enunciato negli accenni fatti in precedenza. Su questa linea intendiamo muoverci, la nostra disponibilità al Regio l'abbiamo assicurata negli ambiti delle competenze e delle nostre disponibilità di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sestero.



SESTERO Maria Grazia

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intanto devo dire che sono stupita della scarsa attenzione che viene riservata a un argomento come questo. Argomento che da mesi tiene banco sulle pagine dei giornali giustamente, per una situazione drammatica. La risposta dell'Assessore alla nostra interrogazione che sollecitava intanto elementi di conoscenza sulla situazione del Teatro Regio e poi la comunicazione degli impegni della Regione per risolvere questa situazione, è assolutamente inadeguata al rilievo della questione e alla drammaticità della situazione.
Mi rendo conto che il problema di un ente lirico non interessa, in questo Consiglio, nessuno. Eppure, colleghi Consiglieri, qui non si tratta di effimero. Si sono fatte tante polemiche sulla cultura e sulle politiche per la cultura, ma la questione del Regio è proprio una cosa che con gli interventi temporanei non c'entra niente! Ricordo che il Regio è uno dei non molti enti lirici italiani e che la sua attività è di alto livello culturale. Un'istituzione come questa non può essere considerata dalla Regione Piemonte come un'istituzione su cui non abbiamo, se non in modo del tutto marginale, così almeno mi pare di aver capito dalla dichiarazione dell'Assessore, competenze e interessi.
Quello dell'uso del Regio per il decentramento è sicuramente un problema, ma il problema principale è se in Piemonte deve vivere oppure no un ente lirico. Questa è la questione di fondo che abbiamo davanti. E non credo sia questione marginale, perché quando parliamo delle grandi istituzioni culturali, le poche che esistono in Piemonte comprendono sicuramente il Teatro Regio. E' così importante questa istituzione da giustificare una cosa che noi riteniamo scorretta, ma che da un punto di vista di logiche di partito è un interesse riservato particolare, cioè che Vicepresidente del Teatro Regio è stato nominato il Segretario provinciale della DC. Allora non si può in quest'aula, quando si deve affrontare questo problema, fare dichiarazioni sostanzialmente di larvato interesse e di disimpegno di qualche disponibilità personale dell'Assessore. Noi chiedevamo esplicitamente che l'Assessore ci spiegasse, al di là dell'informazione dei giornali, l'iter di questa vicenda, che è perlomeno strana. Si dice che il Regio chiude improvvisamente per una richiesta della Commissione di vigilanza, lo si annuncia in un incontro con le rappresentanze sindacali, si scopre poi che non è così: non è stata la Commissione di vigilanza a chiedere la chiusura del Regio. Tutti i giornali hanno scritto che il Regio, forse, chiudeva per una situazione disastrosa delle sue finanze: un deficit di 11 miliardi. Questa amministrazione del Regio in tre anni ha portato allo sbando questa istituzione. Sarebbe interessante capire come è stata condotta la gestione di questa istituzione, perché quando si sono costruiti gli organismi di direzione era stata presentata come una gestione moderna, efficientistica, manageriale.
I risultati sono disastrosi.
Al di là di come si è arrivati a questa decisione - e su questo avremmo voluto sentire una ricostruzione della vicenda da parte dell'Assessore - la situazione in questo momento è peggiore della gestione ordinaria. C'è un deficit da ripianare di 11 miliardi; si dice, anche qui sarebbe stato bene che l'Assessore ci avesse informati, che qualche altro miliardo uscirà dal sommerso ed emergerà (quindi il deficit è maggiore di 11 miliardi); ci sarà una spesa per gli interventi relativi alla messa in sicurezza, si dice di una quindicina di miliardi; ci saranno le spese se, contrariamente a quanto si è detto all'inizio, per avere i 24 miliardi dallo Stato si deve fare la "stagione". Non si può fare come si era detto in prima battuta: si chiude il Regio, si usano i soldi per una funzione di sopravvivenza e non si fa la stagione. La stagione si deve fare, si dovrà fare in altre sedi, ci saranno altre spese. Siamo quindi di fronte a un anno finanziario che dovrà vedere l'impegno di alcune decine di miliardi oltre a quelli che già costituiscono il bilancio ordinario del Regio.
Su questo l'Assessore non ci ha detto niente. La ristrutturazione quanto costa? Quali sono i tempi della ristrutturazione? Qual è la soluzione alternativa? Era stata buttata l'idea del Palatenda alla Pellerina, sembrava già definita, probabilmente era una cosa che si avvicinava molto - nella gestione - a quella dello stadio e, forse sull'esperienza della vicenda dello stadio l'Amministrazione comunale ha deciso di non imbarcarsi, una vicenda sicuramente minore, ma con un rapporto con un privato che poteva sollevare dei problemi, e allo stato attuale non si sa se e dove si farà la stagione.
C'è poi il problema dei dipendenti che non va sottovalutato, sono circa 400 i dipendenti di vario tipo al Regio, tra orchestrali e altri operatori alcuni di questi con contratto a tempo determinato. Io avrei voluto conoscere l'impegno della Giunta regionale e più complessivamente come si intende risolvere il problema del personale. Si tiene in attività il personale o lo si riduce drasticamente? Chiedevamo informazioni, ma non ci è stato detto assolutamente nulla.
Devo rilevare però che questa disattenzione per il Regio da parte della Regione non è di oggi. L'Assessore Nerviani ricordava gli impegni di bilancio; io ricordo che l'anno scorso nel bilancio preventivo inizialmente erano iscritte 0 lire, poi si è recuperato lo stanziamento di 500 milioni dopo che in aula abbiamo dichiarato che era inammissibile una cosa del genere. Con un po' di sorpresa qualcuno della Giunta ci ha detto che non si era accorto che non c'erano lire. Ora il metterle più tardi è un atto dovuto.



NERVIANI Enrico, Assessore alla cultura

"Quasi" dovuto.



SESTERO Maria Grazia

E' un atto dovuto a meno che diciate che non vi interessa il Regio! Allora ci dovete dire che politiche per la cultura questa Giunta non ne fa non vediamo nulla, non ci sono iniziative, non c'è promozione, non c'è interlocuzione con i soggetti culturali, se neanche più il Regio vi interessa ce lo dovete spiegare! Sono quattro anni che chiediamo che si discuta di cultura. Non l'avete mai voluto fare, né in aula né in Commissione; le linee di intervento di politiche per la cultura di questa Giunta non le conosciamo. Andate vantando in giro alcune iniziative (CESMEO, Museo delle Scienze naturali) tutte fatte dalle Giunte precedenti! Il Regio, la lirica, che non è una cosa inventata da Nicolini e neanche da Balmas, in Piemonte per la Regione ha un qualche interesse? Questo è il motivo per cui ritengo inaccettabile che l'Assessore non dia delle risposte, che viva questa questione della crisi del Regio in modo così disimpegnato; noi siamo perché, se la Regione deve contribuire a risolvere questa situazione, ci metta dei miliardi sacrificando anche altre cose.
Poiché quello degli enti lirici e dell'ente lirico piemontese è un problema nazionale, stabilisca l'Assessore con il Ministero un rapporto in cui la forza della Regione sia fatta pesare per arrivare a soluzione rispetto ad una stortura che è storica: che avendo il Regio sviluppato nell'amministrazione precedente una politica oculata che l'ha tenuto in pareggio, questo ha finito per penalizzarlo nei rapporti con il Ministero nei fondi dallo stesso destinati all'istituzione piemontese.
Questo chiediamo alla Giunta! E non che ci sia una posizione del tutto marginale e disimpegnata. Il problema non è del duecentocinquantenario, lo scandalo è che il Teatro Regio di Torino - unico teatro in Italia quest'anno rischia di non fare la stagione e questa è una vergogna per la città e per il Piemonte, e le Amministrazioni non possono non portarne la responsabilità! Per evitare quella che è una vergogna ci dovete dire quanti soldi volete mettere, come affrontate il problema e almeno in un dibattito sollecitato da una interrogazione che ci diciate lo stato dell'arte. A questo punto chiedo all'Assessore - visto che non l'ha fatto in questa sede che dia, attraverso la Commissione, ai Consiglieri lo stato dell'arte, la conoscenza della situazione perché altrimenti non si riesce a capire chi affronta e come si intende risolvere questo problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per una precisazione l'Assessore Nerviani. Ne ha facoltà.



NERVIANI Enrico, Assessore alla cultura

Voglio soltanto assicurare che questa informazione, se è richiesta, in Commissione verrà data.
Nell'interrogazione si chiede quale impegno la Regione intenda assumere. Non è stata affatto richiesta l'analisi della situazione finanziaria all'interno della vita amministrativa del Teatro Regio. Ho fatto semplicemente riferimento a quanto noi specificamente siamo in grado in questo momento di fare e intendiamo fare. Se, invece, il discorso è l'esame dettagliato, approfondito, del disavanzo del Teatro Regio, della situazione di difficoltà, chiederemo ulteriormente al Teatro Regio una relazione adeguata sulla base della quale informeremo la Commissione e daremo gli elementi che il Consigliere Sestero vuole che siano dati in questa sede anche se, immagino, li conosca molto bene.



SESTERO Maria Grazia

Chiedo la parola per avanzare una richiesta in rapporto a quanto detto dall'Assessore.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



SESTERO Maria Grazia

A me pareva non ci fosse ambiguità. Nel momento in cui si chiede di parlare del Teatro Regio, è chiaro che si deve parlare della sua situazione. Chiedo pertanto che sia resa una comunicazione, se possibile in aula, attraverso la quale siano messi a conoscenza di tutti i Consiglieri il quadro della situazione del Teatro Regio, il contributo e gli impegni della Regione.



NERVIANI Enrico, Assessore alla cultura

D'accordo.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione n. 1758 del Consigliere Gallarini inerente l'utilizzazione di Villa Gualino


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 1758 presentata dal Consigliere Gallarini.
Risponde l'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore alla cultura

La Regione Piemonte ha avviato nel 1986 una sperimentazione dell'utilizzo di Villa Gualino come sede di istituti scientifici e di ricerca e di ospitalità di attività scientifiche e formative, quali seminari, convegni, corsi di alto perfezionamento, visiting professor scuole speciali, ecc., mantenendo fra i propri oneri patrimoniali i costi di manutenzione dell'edificio (energia elettrica, telefono, acqua, gas riscaldamento, assicurazioni) e affidando alla Promark S.p.A., la gestione dei servizi ricettivi e di ristorazione.
Visto il successo dell'iniziativa sviluppatasi nel corso dei due esercizi 1986 e 1987, sia pur con frammentarietà ed alcune difficoltà l'Amministrazione regionale ha inteso all'inizio dell'esercizio 1988 procedere ad una vera e propria svolta nell'organizzazione della villa e nella qualità dei servizi resi, garantendo una professionalità specifica di gestione alberghiera e attrezzando la villa stessa con supporti ricettivi e di assistenza alle attività scientifiche e formative di idoneo livello.
Si è provveduto ad un'analisi accurata dei costi che la manutenzione e la gestione globale della villa avrebbe comportato e si è stipulata con l'AIAT (Associazione Italiana Albergatori di Torino) una convenzione disponibile presso gli uffici regionali - che nel cedere all'AIAT la globalità della gestione definisse anche nel dettaglio la qualità dei servizi da prestarsi. In quella occasione, ad esempio, il numero di dipendenti fissi, con mansionari di tipo specificamente alberghiero, è stato portato a 20 per consentire un'attività continuativa della villa.
Al fine di soddisfare le richieste poste dal Consigliere Gallarini si forniscono i seguenti dati: nel 1987 la gestione di Villa Gualino è costata all'Amministrazione regionale L. 261 milioni, quali spese di trasferimento dalla Regione alla Promark, e L. 130/150 milioni quali spese direttamente sostenute dalla Regione per manutenzione, telefono, acqua, gas, energia elettrica, riscaldamento e assicurazioni. Quest'ultimo importo è di difficile specifica determinazione in quanto alcuni oneri (manutenzione riscaldamento, assicurazioni) fanno riferimento a fatture emesse globalmente nei confronti della Regione. L'importo pertanto da attribuire a Villa Gualino è da considerarsi essenzialmente di stima.
Tenuto conto che le entrate nel 1987 risultano essere pari a 415 milioni, il costo complessivo della gestione di Villa Gualino per la Regione può essere stimato in L. 806/826 milioni.
Nell'esercizio 1988 la gestione della villa è costata all'Amministrazione regionale L. 525 milioni quali spese di tra ferimento dalla Regione all'AIAT; tenuto conto che le entrate risultano essere pari a 205 milioni, il costo complessivo della gestione per il 1988 può essere stimato in 730 milioni. Si deve tenere presente che la convenzione con l'AIAT è stata avviata nel mese di giugno 1988 e che pertanto i costi fanno riferimento a sette mesi e che però vi sono state notevoli spese di avvio e di ripristino straordinario della struttura derivanti da circa sei mesi di sospensione delle attività che sono ricominciate nel mese di settembre 1988.
Per quanto riguarda il 1989 le indicazioni hanno carattere meramente preventivo; gli uffici regionali hanno accertato un costo di gestione pari a L. 1.100 milioni per la gestione e la manutenzione; L. 150 milioni per energia elettrica, telefono, gas, acqua e riscaldamento; L. 100 milioni per acquisto arredi e attrezzature; L. 50 milioni per promozione pubblicizzazione e organizzazione della struttura in rapporto ai soggetti possibili fruitori: per un totale di L. 1.400 milioni, cui verranno detratti 600 milioni di entrate con un onere reale per la Regione di 800 milioni.
L'interrogazione del Consigliere Gallarini ci offre l'opportunità di formulare un bilancio sia pure parziale dell'esperienza e crediamo di poter affermare una certa soddisfazione riscontrata presso i numerosi utenti di Villa Gualino che hanno manifestato, in diverse forme, apprezzamento per il significativo miglioramento nella qualità dei servizi erogati e nella professionalità con cui complessivamente è gestita la villa.
Si segnala la possibilità di un incremento dei servizi offerti da Villa Gualino attraverso il restauro architettonico e il recupero funzionale del corpo inferiore della villa attualmente abbandonato e in pericoloso stato di degrado.
La Regione Piemonte a questo proposito ha presentato domanda di finanziamento al Ministero del Turismo ai sensi del DL 4/11/1988 n. 465 convertito con modificazioni dalla legge n. 556/88, sulla base di un progetto il cui costo è di L. 14 miliardi e 470 milioni.
Tale ristrutturazione consentirebbe la sistemazione e l'arredamento di ulteriori 49 posti letto al piano terreno della palazzina e il totale utilizzo del piano sottostante per locali di soggiorno, lettura e ristorante per gli ospiti, facendo salire la ricettività a 153 posti letti in 94 camere a uno o due letti. Villa Gualino sarebbe inoltre attrezzata di una sala con oltre 400 posti, di una sala con 165 posti o di salette da 30 a 60 posti. Potrà altresì essere realizzato uno spazio flessibile di circa 2.300 mq per ospitare mostre, esposizioni, ristori e manifestazioni connesse con le attività congressuali.
Sono previsti anche uffici per la gestione e ambienti attrezzati a luogo di studio e uffici per istituti scientifici culturali. Sarà costruita una seconda strada di accesso e un parcheggio per circa 80 vetture.
La Regione Piemonte si è impegnata, come la legge richiedeva, nella eventualità di un finanziamento da parte del Ministero ad affidare la realizzazione dei lavori e la gestione ricettiva del nuovo complesso ad una società consortile tra Finpiemonte ed AIAT. Le modalità per i criteri di gestione e di utilizzo della struttura saranno definiti dalla Regione Piemonte.
In attesa dei risultati relativi alla domanda di finanziamento resta in vigore per la gestione dell'attuale struttura la convenzione triennale stipulata con l'AIAT in data 16/6/1988 che scadrà nel 1991. Gli uffici regionali sono a disposizione del Consigliere Gallarini per la consultazione di tutta la documentazione relativa alla gestione di Villa Gualino.
Gli sarei anche molto grato personalmente se mi segnalasse nel dettaglio tutto quanto di meglio si potrebbe fare in questo centro che è per la Regione di considerevole importanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pieri Luigi

Ringrazio l'Assessore Nerviani sia per la puntualità della risposta che per l'ampiezza delle informazioni che sono contenute. Mi ritengo pertanto completamente soddisfatto.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione n. 1596 del Consigliere Pezzana e all'interpellanza n. 1606 del Consigliere Ala, inerenti entrambe il caso dei fratelli Brescia di Torino, l'Assessore Maccari invierà risposta scritta ai Consiglieri interroganti.
Risposta scritta verrà data anche all'interrogazione n. 1503 dei Consiglieri Adduci, Bontempi e Guasso inerente la ristrutturazione della ferrovia Torino-Ceres, da parte dell'Assessore Mignone.


Argomento:

Sollecito risposta ad interrogazione


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Valeri. Ne ha facoltà.



VALERI Gilberto

Da circa tre anni giace senza risposta un'interrogazione riguardante un problema delicato e, forse, penalmente rilevante.
Nell'ambito del coordinamento regionale degli aiuti alle zone terremotate del sud, il Comprensorio di Vercelli aveva assunto il finanziamento di un intervento in uno dei Comuni colpiti, per il cui completamento, però, era necessaria un'integrazione che allora si decise d'intesa con la Regione interessata, di attingere dai fondi che il Piemonte dette alla Regione Campania. Questo impegno, però, non fu mantenuto e c'è da supporre che quei fondi siano stati utilizzati per altri scopi.
Dato che esiste anche la necessità di chiudere, a tanti anni di distanza, il conto tuttora aperto presso una banca di Vercelli, c'è la necessità di mettere la parola "fine" a questa vicenda.
Chiedo quindi che nella prossima seduta del Consiglio regionale ci sia data una risposta chiara in merito ai quesiti posti.



PRESIDENTE

Accolgo la richiesta e interesserò direttamente la Giunta affinch nella prossima seduta venga chiarito il problema.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,10)



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