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Dettaglio seduta n.178 del 16/02/89 - Legislatura n. IV - Sedute dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prima di dare inizio alla seduta odierna, desidero rivolgere un saluto alla scolaresca che assiste oggi ai nostri lavori, con l'augurio che questi giovani restino favorevolmente impressi dallo svolgimento dei lavori del Consiglio regionale. Li invito a restare qui oltre le ore 11 perché fino a quell'ora verranno discusse soltanto le interrogazioni e le interpellanze dopodiché cominceranno i lavori d'aula veri e propri con l'esame di leggi e deliberazioni.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 1559 dei Consiglieri Adduci, Bontempi, Calligaro, Dameri e Sestero inerente l'integrazione di alunni audiolesi nelle scuole pubbliche. Diminuzione degli allievi all'Istituto "Lorenzo Prinotti" di Torino


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" viene discussa l'interrogazione n. 1559 presentata dai Consiglieri Adduci Bontempi, Calligaro, Dameri e Sestero.
Risponde l'Assessore Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

L'Istituto Prinotti, sorto nel 1881, gestisce oggi sezioni di scuola materna ed elementare per audiolesi e sordomuti e sta allargando la sfera di attività nei confronti di antichi ed emergenti handicap, contando sulla presenza di un patrimonio strutturale di prim'ordine, in parte non utilizzato, e di personale qualificato e più specificatamente in futuro qualificabile.
Infatti nel corso del 1978 lo Statuto vigente dal 1974 è stato aggiornato con modifiche che comprendono un più largo respiro e uno svolgimento delle attività istituzionali.
La situazione dell'ente negli ultimi anni si era andata appesantendo a causa delle sempre maggiori spese reali solo parzialmente coperte ed anche talvolta con ritardi.
Nel corso del 1987, anche facendo ricorso all'aiuto privato, l'ente ha assicurato la copertura del bilancio.
Per il 1988 appena concluso, l'Assessorato non ha ancora disponibili i dati del bilancio. In ogni caso si ritiene di poter affermare che la situazione economica del 1988 non sembra tale da rendere, per queste ragioni, inevitabile lo scioglimento dell'ente.
Il Consiglio di amministrazione solo recentemente rinnovato ed il Presidente (a proposito del rinnovo devo dire che è stato commesso un errore tecnico formale nelle designazioni dei membri da parte dell'USSL del Comune di Torino che deve essere sanato con l'indicazione da parte del Consiglio comunale di Torino all'USSL della designazione poi della deliberazione, invece era mancato un passaggio per cui l'insediamento in realtà slitterà di qualche giorno ancora) hanno all'esame un programma di rilancio dell'attività dell'ente nel settore dell'handicap.
Nei confronti del personale attualmente presente nell'ente, sono progettabili due possibilità: la prima di aggiornamento e riqualificazione in relazione allo svolgimento delle nuove attività, la seconda, nel caso in cui parte del personale non intendesse riqualificarsi, di comando presso altre pubbliche amministrazioni; il Comune di Torino in prima istanza.
Concludendo, si può affermare che l'Istituto Prinotti di Torino, nel mutato contesto, sembra in grado di poter proseguire le finalità istituzionali per le quali è stato istituito come istituto pubblico di assistenza e di beneficenza.
In ogni caso, per prassi costante, la Giunta regionale, in presenza di richiesta di autoscioglimento di II.PP.A.B., ha sempre assicurato il mantenimento del posto di lavoro dei dipendenti dell'IPAB disciolta e l'utilizzazione della struttura tesa ad assicurare il proseguimento dell'attività dell'ente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Signor Presidente, sono stupito dal modo con cui l'Assessore ha affrontato l'argomento. Secondo me, data anche la presenza di studenti in quest'aula, ciò rappresenta un modo classico di disinformare e di capovolgere la realtà e mi pare che sia emblematico.



PRESIDENTE

Consigliere Adduci, la prego di non fare riferimento al pubblico presente in aula.



ADDUCI Donato

Perché Presidente? Si può forse fare riferimento al pubblico soltanto quando sono presenti i cacciatori? Lei dovrebbe ricordarlo bene.



PRESIDENTE

Mi rivolgevo a quel pubblico in altro modo. Oggi invece sembra che si vogliano capovolgere le cose quando invece non debbono essere capovolte.



ADDUCI Donato

E' vero, Presidente, che "est modus in rebus", però...



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Il Regolamento mi impedisce di replicare ulteriormente, per cui ti chiedo di usare maggior fair-play.



ADDUCI Donato

Assessore Brizio, tu hai risposto all'interpellanza e lo hai fatto malissimo!



(Proteste dell'Assessore Brizio)



ADDUCI Donato

I fatti sono molto diversi da come l'Assessore Brizio li ha presentati.
Ha esordito dicendo che l'Istituto Prinotti, un istituto che ospita ragazzi audiolesi, sta allargando la sua presenza. Ottima affermazione! Se fosse suffragata dalla realtà non avremmo neanche predisposto l'interrogazione. Vediamo come il Prinotti sta allargando la presenza: nel 1971 vi erano 167 allievi...



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Ho detto fuori dal campo degli audiolesi!



ADDUCI Donato

Questo lo vedremo dopo! Di quei 167 allievi, 115 erano convittori e 52 semiconvittori. Tralascio tutta la parabola discendente ed arrivo al 1987/1988, anno scolastico in cui vi sono 37 allievi (10 convittori e 27 semiconvittori). I dati attuali indicano la presenza di 30 allievi, quindi da 167 ragazzi siamo scesi a 30, di cui nessun convittore. Vi sono, è vero due sezioni di scuola materna per normovedenti.
Veniamo ora a quella che io chiamavo capacità di capovolgere le informazioni: è anche vero che la Regione Piemonte ha, modificando lo Statuto dell'ente, allargato la possibilità...



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Alla Regione compete soltanto l'approvazione delle modifiche e non la predisposizione delle stesse!



ADDUCI Donato

La Regione ha approvato, con modifica, lo Statuto dell'ente e la modifica riguarda un aspetto sostanziale che richiamiamo subito visto che occorre farlo.
Si tratta di una modifica all'attività dell'ente: mentre prima sarebbe stato possibile accogliere soltanto allievi sordomuti, oggi è possibile accogliere giovani disabili, bisognosi di assistenza. Vi è quindi un allargamento ad ogni forma di handicap all'interno di detto istituto.
Questo fatto, secondo logica, oltre che snaturare in parte le funzioni dell'IPAB, avrebbe comunque dovuto sortire l'effetto di incrementare la presenza degli alunni handicappati all'interno di quella scuola. Ma così non è stato: nonostante la modifica, nonostante la possibilità di ospitare all'interno del "Prinotti" tutti gli alunni portatori di qualsiasi tipo di handicap (lascio immaginare cosa ciò possa significare da un punto di vista educativo e dell'inserimento dei ragazzi all'interno della scuola) nonostante tutto questo - dicevo - l'attività del "Prinotti", lungi dall'essersi allargata, è ampiamente diminuita, come i dati che ho letto dimostrano in modo incontrovertibile. Questo è il primo motivo di insoddisfazione.
D'altra parte vi è anche qui il problema della spesa. Spiace che Brizio, solitamente attento ai problemi di bilancio, questa volta, nel rispondere, sia stato piuttosto vago: ha detto che vi era un bilancio in pareggio nel 1987, e, se non ricordo male: "non conosco bene i dati del 1988, non so cosa stia succedendo".



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Ho detto che quando avrò il consuntivo ti comunicherò i dati.



ADDUCI Donato

Bene, io ti posso fornire quei dati che avresti potuto avere benissimo anche tu, come li ho io. Nel novembre 1988 non c'era ancora il bilancio (è probabile che sia stato approvato in questi giorni) però vi era un deficit di ben 340 milioni: deficit del 1987. Il deficit 1988 non è noto, per credo non sia necessario indagare molto per sapere che quel deficit si è più che raddoppiato: siamo infatti quasi ad un miliardo. Questi sono i dati! Se da un lato, Assessore, teniamo presente una realtà in trasformazione, certamente difficile, ma che per fortuna va nella direzione giusta che è quella dell'integrazione degli alunni handicappati, anche audiolesi, all'interno della scuola dell'obbligo, dall'altro dobbiamo considerare questo background come una delle concause della diminuzione del numero degli alunni al Prinotti. Se poi al fatto che l'ente, nonostante la possibilità offertagli di allargare a tutti i ragazzi portatori di handicap l'opportunità di essere lì ospitati, non è riuscito ad esplicare le proprie funzioni, almeno da un punto di vista quantitativo, aggiungiamo il fatto che il deficit ormai si aggira intorno al miliardo, io credo che non sia necessario intraprendere le consultazioni per interpellare la Sibilla Cumana al fine di capire quale sarà il futuro dell'ente stesso. Che cosa succederà? Come si riuscirà a far fronte alle spese di un miliardo? Glielo posso anticipare io che non sono un veggente; le dirò che ci sono delle voci, ed anche lei lo sa benissimo, che insistono sulla possibilità di vendere il patrimonio del Prinotti; altrimenti, aggiungono, non si può far fronte al deficit di un miliardo! Questo è il disegno: si vuole liquidare il Prinotti in barba a tutte le proposte di integrazione, in barba all'interesse legittimo degli alunni audiolesi, in barba all'interesse legittimo degli operatori di quell'ente che sono vivamente preoccupati poiché il loro posto di lavoro è messo seriamente in discussione! Di fronte a questa prospettiva che forse è anche un tantino peggiore di come io l'abbia descritta, mi sarei aspettato una risposta più responsabile da parte dell'Assessore, che tenesse conto di questa realtà per molti versi drammatica che incide pesantemente sulle famiglie di bambini audiolesi ed incide anche sul futuro degli operatori scolastici; una risposta, insomma che contenesse almeno qualche proposta. Ad esempio, si può ipotizzare che quell'ente svolga interventi specialistici e formativi per integrare sempre più efficacemente gli alunni audiolesi; occorre preoccuparsi del mantenimento del posto di lavoro dei dipendenti, affinché non vengano disperse le professionalità acquisite che sono notevoli; occorre far sì che le strutture dell'ente, anziché avviarsi verso la liquidazione, siano utilizzate per consentire, pur in un contesto mutato, l'attività istituzionale del Prinotti, previo scioglimento dell'ente stesso. E' necessario riprendere la questione, meditare sui dati reali e fornire risposte adeguate. L'Assessore ha avuto la cortesia di accennare ad un problema che non era presente nella mia interrogazione. E' una vicenda nella drammaticità della situazione, sotto molti aspetti pirandelliana: il Prinotti è gestito da un commissario, vi è un Consiglio d'amministrazione nominato dagli enti tenuti a nominarne i membri; il commissario straordinario ha convocato più volte il Consiglio d'amministrazione (esattamente quattro volte fino ad oggi) perché avviasse, finalmente, la gestione ordinaria nell'IPAB, ma tutte queste sono state sempre vanificate da una disputa tra il Comune di Torino, la Regione Piemonte e l'USSL n. 3 in merito alla competenza ad eleggere alcuni Consiglieri. In sostanza vi sono quattro eletti su due posti: siamo arrivati a questo, Assessore! L'USSL n. 3 ha designato due persone, successivamente il Comune di Torino ha rivendicato il proprio diritto-dovere a provvedere alla stessa nomina sostenendo non essere tale funzione trasferita alle UU.SS.SS.LL.
subcomunali. Ovviamente si tratta di due persone degnissime, come le altre due. Vi è poi anche una diffida della Regione Piemonte verso l'ente, perch non si avvalga dei membri designati dal Comune di Torino. Questo stato di cose sta causando il protrarsi di una paralisi, probabilmente sine die, del Consiglio di amministrazione del Prinotti e conseguentemente il protrarsi di una gestione commissariale veramente ingiustificata. Dalla sua risposta mi sarei quanto meno aspettato l'emergere della volontà di incontrare il Comune di Torino e l'USSL n. 23 per arrivare ad una soluzione. I fatti ci dicono che, nonostante l'esistenza di un Consiglio di amministrazione che dovrebbe essere in grado di operare, abbiamo il permanere di un commissario straordinario che volente o nolente data la situazione è costretto a lavorare per la liquidazione del patrimonio dell'ente. Questo noi non lo vogliamo, quindi le chiediamo una ferma presa di posizione affinché l'ente sia sciolto, le competenze e le professionalità siano salvaguardate, le finalità istitutive del Prinotti siano salvaguardate nell'ambito di una diversa organizzazione ed attività del Prinotti stesso, nell'unico ed esclusivo interesse degli alunni audiolesi che lì continuano ad essere ospitati, ma non sappiamo fino a quando.



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

La questione Prinotti è seguita attentamente. Il commissario ha intenzione di avviare il Consiglio di amministrazione e la questione della doppia nomina è stata risolta. Ho convocato nel mio ufficio l'Assessore del Comune di Torino, prof. Bracco e la dott.ssa Grillo, esperta in materia, ed insieme abbiamo chiarito che la questione è semplice: all'assemblea del Comune compete la designazione formale. La questione è stata chiarita anche per iscritto con una lettera dell'Assessorato, all'USSL ed al Comune per cui è da ritenersi che nell'arco di brevissimo tempo la questione sarà risolta e ci sarà l'insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione.
La modifica dello Statuto è del 1988, non può dare risultati immediati con un ente commissariato. C'è un programma di rilancio dell'attività, lo verificheremo. L'autoscioglimento non è stato richiesto, lo scioglimento d'ufficio non è possibile, rinvio a pensare che l'art. 1 della legge Crispi è stato dichiarato incostituzionale, che siamo in una fase del trattamento delle II.PP.A.B, molto difficile, perché in base all'ultima sentenza del 18 dicembre delle sessioni riunite della Cassazione c'è il rischio che possano diventare enti di diritto privato su semplice domanda. Su questo tema sono in corso riunioni interassessorili. Domani andrò a Bologna ad un incontro con tutti gli Assessori regionali all'assistenza per discutere i problemi della bozza del Piano nazionale sanitario e il problema di una deliberazione unitaria da prendere sul futuro delle II.PP.A.B., perché con le ultime sentenze l'autoscioglimento non ha più la regolamentazione precedente, ma può comportare addirittura che il patrimonio vada ai soci.
Su questo problema bisogna muoversi con molta attenzione e puntualità, ma anche con molta prudenza.



ADDUCI Donato

Potrei avere copia della lettera inviata al Comune di Torino?



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Non c'è stata solo una lettera, ma un colloquio e una lettera successiva di delucidazioni e istruzioni. Sarà mia cura farle avere la copia.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1318 dei Consiglieri Reburdo, Ala e Montefalchesi inerente le carenze assistenziali che investono le categorie degli invalidi


PRESIDENTE

L'Assessore Brizio risponde ancora all'interrogazione n. 1318 presentata dai Consiglieri Reburdo, Ala e Montefalchesi.



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Rispondendo all'interrogazione n. 1318 faccio presente che l'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro (fondata a Roma il 19/9/1943, eretta in ente morale con decreto 22/2/1945 e riconosciuta come ente di pubblica utilità con la legge 21/3/1958) è ricompresa nella tabella B del DPR n. 616 in quanto ente nazionale che opera in parte nelle materie contemplate dal suddetto decreto e per le quali le funzioni sono state trasferite o delegate alle Regioni o attribuite agli enti locali.
Per effetto di tale DPR. l'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro continua oggi a sussistere come ente morale avendo perso la personalità giuridica di diritto pubblico ed assunto quella di diritto privato.
La predetta Associazione conserva oggi i compiti associativi previsti dal suo Statuto nonché quelli di rappresentanza e tutela dei mutilati ed invalidi del lavoro previsti dalle norme vigenti.
Per tali compiti, ai sensi dell'art. 8 del DPR 31/3/1979, essa riceve dallo Stato, per il sostegno delle attività associative, un apposito contributo.
L'esercizio delle funzioni socio-assistenziali di competenza della Regione e degli enti locali è regolato dalla L.R. n. 20 del 23/8/1982 e successive modificazioni ed integrazioni, che si fonda fra l'altro sul principio del superamento della logica di assistenza differenziata per categorie di assistiti e ciò mediante l'attuazione di interventi uguali a parità di bisogno e di interventi differenziati in rapporto alla specificità delle esigenze nel rispetto della personalità dell'assistito.
Si precisa a questo riguardo che l'art. 17, interventi socio assistenziali della succitata L.R. n. 20/82 modificata ed integrata, elenca le specifiche attività di competenza del settore socio-assistenziale.
Per quanto attiene alle prestazioni sanitarie, il quarto comma dell'art. 56 della legge n. 833 sancisce che le prestazioni sanitarie curative e riabilitative erogate agli invalidi del lavoro sono quelle di cui al DPR n. 3665 già erogate dall'INAIL ed è escluso qualsiasi concorso degli aventi diritto al pagamento delle stesse.
Tale norma salvaguarda il diritto degli invalidi del lavoro al mantenimento dei livelli assistenziali sanitari ante riforme ed obbliga le UU.SS.SS.LL. a garantirli.
Pertanto, in base a tale principio, si provvide a suo tempo, attraverso l'emanazione di direttive regionali, ad impartire disposizioni affinché le UU.SS.SS.LL. ottemperassero alla norma, invitandole altresì ad interpellare le sedi provinciali dell'INAIL ogni qualvolta su casi specifici ed eccezionali intervenissero dubbi interpretativi nell'intento di non abbassare o modificare i livelli di prestazione e ledere in tal modo un diritto sancito dalla legge.
Successivamente l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale fu definita in sede nazionale e, avendo l'INAIL mantenuto le competenze in materia medico-legale, in quanto strettamente connesse e inscindibili dagli aspetti previdenziali, anche l'assistenza protesica, in quanto finalizzata ad una riduzione dell'invalidità agli infortunati invalidi, rientrava nelle residue competenze sanitarie mantenute all'INAIL.
In conclusione quindi tutte le prestazioni sanitarie, curative e riabilitative necessarie all'infortunato sia nella fase immediatamente successiva all'infortunio o alla malattia sia nella fase post-acuta sono erogate dal Servizio Sanitario Nazionale sulla base dei livelli assistenziali e con le modalità già previste dall'INAIL. mentre gli interventi sanitari per gli invalidi necessari a realizzare le finalità medico-legali di cui all'art. 75 sono rimaste di competenza dell'INAIL.
L'esercizio delle funzioni relative all'erogazione dell'assegno di incollocabilità e la concessione dell'assegno speciale è stato demandato all'INAIL da citato decreto.
La Regione Piemonte, che pure riconosce e sostiene la funzione sociale e l'attività dell'ANMIL. come pure quella delle altre associazioni che perseguono fini di integrazione sociale e promozione dei diritti dei cittadini (sulla L.R. n. 41/87 abbiamo anche contribuito su specifici progetti dell'associazione), non ritiene, per le ragioni prima descritte di assumere provvedimenti per modificare la situazione esistente.
La polemica a cui si fa riferimento nell'interrogazione attiene esclusivamente alla destinazione degli ex fondi dell'ANMIL ed un eventuale convenzionamento con la predetta associazione per l'erogazione da parte della stessa ai propri associati che è in contrasto con lo spirito della vigente normativa sia nazionale che regionale.
A questa Amministrazione non risultano essere in atto gravi carenze assistenziali nei confronti di tali cittadini. Risulta piuttosto essere in atto una dialettica sul fatto che non tutte le UU.SS.SS.LL. svolgono le proprie funzioni con la puntualità con cui in precedenza veniva erogato il trattamento. In ogni caso proprio per questo sono stati avviati con i rappresentanti dell'associazione una serie di incontri allo scopo di predisporre indicazioni operative ai vari settori interessati alle erogazioni delle prestazioni, UU.SS.SS.LL., Comune, INAIL.
Quindi per parte nostra, fermo restando che il quadro legislativo è quello che ho indicato, sul terreno operativo ci faremo parte attiva per superare queste fasi di malcontento che abbiamo anche potuto rilevare partecipando all'assemblea dell'ANMIL. fasi di malcontento che riguardano sia la legislazione nazionale, per certi aspetti, come e soprattutto il mantenimento della qualità delle prestazioni. A questo riguardo tutte le UU.SS.SS.LL. hanno ricevuto istruzioni, non mancheremo di avviare gli incontri necessari e di esercitare quelle azioni di persuasione e di incontro fra associazione e UU.SS.SS.LL. che fossero necessarie per risolvere questi problemi di qualità di assistenza con piena soddisfazione degli interessati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche a nome degli altri interroganti ritengo che la risposta dell'Assessore sia da cogliere positivamente. Colgo però questa occasione per sottolineare alcuni aspetti che, tra l'altro, sia pure indirettamente, sono stati sollevati dalla risposta dell'Assessore.
Siamo di fronte ad un processo di riorganizzazione dei servizi e di risposte ai bisogni delle persone in difficoltà e quindi il tentativo è di omogeneizzare la risposta dei servizi attraverso la riforma sanitaria soprattutto nei servizi socio-assistenziali, e le prestazioni degli enti tipo l'INAIL.
E', questo, un processo da considerare positivo. Ma nell'ambito di una riorganizzazione così impegnativa che cosa sta avvenendo? Sta avvenendo che i servizi prestati dalle UU.SS.SS.LL., in parte anche dall'INAIL. sono servizi che cambiano di qualità e di rapidità a seconda delle UU.SS.SS.LL.
e a seconda delle situazioni provinciali in cui opera l'INAIL.
Questo problema dovrebbe essere affrontato non soltanto con una richiesta o una sollecitazione alle UU.SS.SS.LL.; occorre avere un quadro generale, anche se questo comporta il dover attingere dal servizio informativo, che per molti aspetti è carente. Infatti, se noi fossimo in grado di avere un'acquisizione di dati statistici potremmo lavorare in modo più programmato all'interno dell'operatività delle UU.SS.SS.LL.
Indubbiamente, un'operazione di questo tipo può essere fatta non soltanto puntando sulle capacità della pubblica istituzione (USSL o INAIL) ma anche sulla valorizzazione e sul coinvolgimento delle associazioni che pur avendo cambiato condizione giuridica, possono essere ulteriormente aiutate dal volontariato, che può costituire un elemento di salvaguardia rispetto a certe carenze delle UU.SS.SS.LL., in particolare sui servizi ai disabili, questione che tende ad essere posta ai margini sia per una caduta di cultura degli amministratori pubblici a livello di USSL sia perch oggettivamente, ci sono difficoltà di bilancio e di programmazione che richiederebbero un maggior coinvolgimento dei Comuni i quali tendono a sfuggire di fronte a responsabilità sia all'interno della gestione dei servizi socio-assistenziali sia a livello di impegni finanziari e politici.
In questo senso chiedo all'Assessore di continuare a seguire con il massimo dell'attenzione questo problema. Chiedo anche di avere copia della risposta che questa mattina cortesemente ci ha dato, per avere elementi di riflessione maggiori su un problema che è molto delicato e riguarda la questione dei disabili in genere.


Argomento: Contratti ed appalti

Interpellanza n. 1467 dei Consiglieri Chiezzi, Bontempi, Calligaro, Guasso e Sestero inerente l'affidamento del servizio di riscaldamento alla ditta Sirpa e Grinza S.p.A.


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 1467 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Bontempi, Calligaro, Guasso e Sestero. Trattandosi di interpellanza uno dei Consiglieri presentatori ha facoltà di illustrarla.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi, illustro questa interpellanza perch vorrei ottenere dall'Assessore una risposta quanto più precisa possibile ed anche per rammentare la vicenda sia all'Assessore sia al Presidente Beltrami.
Nell'anno 1985 la Giunta regionale ha esperito una gara d'appalto per affidare il servizio di gestione e manutenzione del riscaldamento degli stabili in cui sono siti uffici regionali. In quell'occasione è stata fatta una gara di licitazione privata alla quale hanno partecipato sette ditte. Una di queste ditte ha vinto l'appalto. In seguito all'aggiudicazione dell'appalto la Regione ha stipulato un contratto con la ditta vincitrice della durata di un anno.
Qualche giorno dopo l'aggiudicazione dei lavori, la ditta vincitrice decide di subappaltare una parte dei lavori stessi a due ditte, una delle quali era una ditta che aveva partecipato alla gara senza vincerla.
Appare ben strano che una ditta partecipi ad un appalto dicendo di essere in grado di gestire il riscaldamento in tutta la regione e, appena vinta la gara, proponga alla Regione di subappaltare ad altre due ditte il servizio per le zone di Alba, Alessandria, Novara e Vercelli. E ancora più strano è che la Regione accetti questo subappalto! Cosa succede alla fine del 1986, quando si tratta di aggiudicare i lavori per il riscaldamento dell'anno 1986/1987? Avviene che la Giunta regionale rinnova il contratto a questa ditta alle stesse condizioni, cioè senza indire la gara, invocando un articolo (stranissimo) della convenzione nel quale c'è scritto che il contratto dura un anno, però è tacitamente rinnovato se nessuna delle due parti lo impugna per tempo. Mi sembra ben strano che in un contratto si scriva una clausola del genere; clausola che non sarà mai invocata da chi si è aggiudicato i lavori il quale è ben felice di aver sostenuto la gara una volta, di essersi confrontato sul mercato e proseguire a vita nell'aggiudicazione dei lavori. Quindi la Giunta regionale rinnova il contratto alla ditta precedente. Questa ditta cosa fa? Appena avuto il rinnovo del contratto subappalta in quattro aree del Piemonte i lavori a queste altre ditte. Questo avviene nel 1986/1987.
Nell'anno 1987/1988 la Giunta regionale riaffida senza gara alla stessa ditta la manutenzione e la gestione del riscaldamento.
Nel 1987 mi accorgo della questione e nell'ottobre presento un'interpellanza chiedendo conto di questo modo di agire stupefacente perché si tratta di condizioni di favore a una ditta che sono incomprensibili (a questa interpellanza la Giunta non mi risponde, ne stiamo parlando ora a febbraio 1989). Un anno dopo la Giunta regionale riaffida e rinnova il contratto per la quarta volta a questa ditta la quale qualche giorno dopo riaffida in subappalto in quattro aree del Piemonte ad altre ditte il servizio.
Allora per tre volte consecutive si è dato un rinnovo a una ditta incapace di gestire il riscaldamento sul territorio regionale, gestione di cui si era assunta la responsabilità nel momento in cui aveva vinto la gara nel 1985. Quindi avete proseguito in una pratica assolutamente incomprensibile, non avete risposto ad un'interpellanza fatta un anno fa nella quale l'opposizione vi chiedeva conto di un certo operare, avete riconfermato questo operato, e attendiamo oggi la risposta che sarà fornita a questa interpellanza.
Ho voluto illustrare i fatti per consentire all'Assessore di farci capire come mai avete proceduto in questo modo che considero di particolare favore nei confronti di una ditta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al patrimonio

Innanzitutto faccio le scuse al Consigliere Chiezzi per la mancata risposta alla prima interrogazione presentata nell'ottobre del 1987.
Preciso che questa interrogazione era appena successiva alla mia nomina ad Assessore e probabilmente c'è stata una serie di disguidi che hanno ritardato la risposta, mentre è più grave il caso della seconda interrogazione.
Come premessa alle risposte di carattere tecnico e amministrativo devo dire che le osservazioni fatte dal Consigliere Chiezzi in queste interpellanze mi hanno permesso di provvedere consapevolmente alla disdetta di un contratto che anch'io ho subito in questa ultima fase. La convenzione prevede che dev'essere data la disdetta tre mesi prima della scadenza, io mi sono trovato impossibilitato a dare la disdetta tre mesi prima e ho dovuto rinnovare per la terza volta il contratto. In data 22 ottobre ho provveduto a dare la disdetta per il prossimo anno, per predisporre un futuro appalto a licitazione privata perché è corretto che venga data la possibilità alle altre aziende di concorrere nuovamente.
Detto questo mi accingo a rispondere alle osservazioni illustrate: per quale motivo si è rinnovato per più anni la gestione del contratto, il calcolo delle giacenze nei serbatoi, quanti subappalti sono stati autorizzati e le somme spese per ogni anno nella gestione degli appalti.
Il contratto è stato stipulato nel 1985 a seguito di una pubblica gara e quindi è stato rinnovato nella considerazione conseguente alla convinzione espressa dagli uffici competenti, e di cui per il momento ho dovuto prendere atto, che le condizioni in esso previste continuassero ad essere le più vantaggiose tra quelle offerte dal mercato.
Tale considerazione, che certamente soddisfa il quesito posto in chiave tecnica, non può essere sufficiente sul piano politico e del rapporto con gli interpellanti e con il Consiglio.
Devo allora ricordare - anche se questo può servire solo come premessa a carattere incidentale - che dell'interpellanza precedente relativa a questo appalto, a causa, forse, della sovrapposizione con la mia nomina ad Assessore, come ho detto prima, e certamente per qualche disguido interno agli uffici, ho potuto avere visione solo dopo che già si era proceduto all'affidamento del servizio di riscaldamento tramite il tacito rinnovo.
Parlo della prima volta.
Peraltro, tale procedura era ed è molto diffusa in tutta una serie di rapporti contrattuali di cui quello relativo al servizio di riscaldamento è solo un esempio, anche se macroscopico, e trova, per quanto ho potuto accertare, giustificazioni in due ordini di motivazioni che possono così essere riassunte: c'è un congestionamento ed un intasamento gestionale connesso alla gestione operativa di una miriade di contratti che gravano sui nostri uffici, aggravato anche dalla carenza di personale da adibire a questa funzione che ha favorito nel corso degli anni il consolidarsi di questa consuetudine, criticabile, peraltro, sulla quale io condivido le osservazioni del Consigliere Chiezzi.
Le pur fondate considerazioni di carattere economico circa l'opportunità di mantenere in vita, alle medesime condizioni, rapporti contrattuali che si erano rivelati i più vantaggiosi per l'amministrazione devono comunque trovare riscontro in norme di comportamento tali da consentire che si evitino deformazioni ed esasperazioni procedurali. A partire da queste considerazioni si è cercato di ricostruire - ma il lavoro è ancora in corso - una mappa di tutte le situazioni contrattuali aperte per tentare da una parte di procedere all'opportuna razionalizzazione e dall'altra di evitare ricorsi troppo frequenti, seppur motivati, alla prassi dei rinnovi.
Si ritiene che tale lavoro stia iniziando e quindi possa dare i suoi frutti a breve tempo. A titolo esemplificativo ricordo il recente appalto delle pulizie degli immobili in uso alla Regione, con cui attraverso solo sette gare, e quindi instaurando altrettanti rapporti contrattuali, si è drasticamente intervenuti su una situazione prossima al collasso perch ormai oberata dalla gestione di oltre ottanta contratti e contrattini.
In parallelo si è comunque stabilito, in tutti quei casi in cui si deciderà di non dare respiro di un solo anno al contratto, di determinare comunque in tre anni la massima durata del contratto stesso, mentre in effetti in questo caso siamo già al quarto anno.
Circa il problema posto specificatamente, voglio comunque confermare che tale contratto - come ho già ricordato - è stato disdettato con la nota dell'Assessorato in data 20 ottobre 1988 e quindi per l'affidamento del servizio per la stagione 1989/1990 sarà esperita un'apposita gara pubblica.
Per quanto concerne la contabilizzazione della giacenza dei serbatoi che era il secondo punto di richiesta nelle interrogazioni, è da premettere che nei ventiquattro impianti oggetto della gestione, soltanto quattordici sono alimentati a metano e gli altri dieci a gasolio e che quindi il corrispettivo del servizio è calcolato in base alle effettive ore di calore erogato e non in base alla quantità di combustibile consumato.
Ciò premesso, la misurazione delle giacenze viene effettuata soltanto in occasione dei cambiamenti di gestione per poter accreditare al gestore uscente, quindi addebitare al subentrante, il valore del combustibile rimasto nei serbatoi. Di conseguenza, non essendoci stato un diverso appalto, c'è stata una continuità di rapporto nel conteggio delle rimanenze. Poiché dalla stagione 1985/1987 la gestione non è cambiata, non è stata effettuata alcuna misurazione delle giacenze.
Durante il periodo di gestione dell'appalto sono stati autorizzati quattro subappalti per la stagione 1986/1987, così come ha già ricordato il Consigliere Chiezzi, e due subappalti per ciascuna delle stagioni 1987/1988 e 1988/1989. Gli importi indicati dalla ditta nelle richieste di autorizzazione e subappalti sono stati di complessivi 200 milioni presunti per ogni stagione.
La terza richiesta di dati riguarda le somme spese per la gestione degli impianti: gli impianti consistono in 979 milioni circa per la stagione 1985/1986; 709 milioni per la stagione 1986/1987 e 961 milioni per la stagione 1987/1988.
Devo infine soltanto confermare quanto detto in apertura, cioè che questa interrogazione mi ha permesso di essere più puntuale nell'affrontare con decisione la disdetta, che peraltro avrei anche potuto fare se fossi stato più attento sul piano personale, però gli uffici non hanno collaborato con me per arrivare a questa conclusione.
Vorrei soltanto dire che interrogazioni come queste non fanno altro che contribuire a migliorare il servizio che i vari Assessorati possono dare.
Questa vicenda è una vicenda brutta, poco simpatica e mi dispiace di non aver potuto risolverla in modo diverso prima; mi auguro comunque che avendo dato la disdetta, con la prossima stagione ci siano tutte le condizioni per verificare se questa proroga è stata quanto meno penalizzante nei confronti degli interessi della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, risponderò all'Assessore in questo modo. Intanto lo ringrazio della risposta se pur tardiva, non mi interessa fare recriminazioni sul passato, mi interessa molto di più guardare al futuro.
Devo dire che il risultato di evitare un ulteriore incredibile rinnovo della gestione di riscaldamento è stato raggiunto; l'Assessore parla di una brutta vicenda, condivido questo suo giudizio. Per l'anno 1989/1990 la Regione finalmente farà una gara.
La strada di fare appalti non limitati ad un anno, se questo crea un carico di lavoro eccessivo per le strutture regionali, va benissimo! Il mercato sa che concorrerà per due o tre anni. Una cosa però vorrei capire un po' meglio; l'Assessore Croso ci può anche dire che è responsabile solo da un certo punto, che gli uffici non lo hanno informato, però una risposta la vorrei sul problema del subappalto! In questa Giunta regionale, il Presidente Beltrami forse è, su questa questione, la persona che ha una continuità in questa vicenda.
La domanda che ho posto è questa: come è possibile che la Giunta abbia approvato per tre anni consecutivi il rinnovo del contratto a una ditta che dal 1986, quindi dal primo rinnovo, si è dimostrata incapace di far fronte al contratto? Il contratto prevedeva la gestione e la manutenzione su tutto il territorio regionale, ma nel 1986 la ditta ha detto che per quattro zone del Piemonte lo avrebbe fatto fare da un suo concorrente. Uno di questi concorrenti non aveva vinto la gara; la Giunta cosa risponde su questo? Ma non saltava all'occhio che era una ditta incapace di far fronte al contratto, che doveva subappaltare e quindi avere dei rapporti con concorrenti chissà a quali condizioni visto che l'appalto ha un corrispettivo economico? Due passaggi costano? Che tipo di rapporto si è instaurato a livello di subappalto? Questo fatto si è ripetuto tre volte, Presidente Beltrami, e per tre volte avete riaffidato a una ditta che sapevate che qualche giorno dopo avrebbe subappaltato i lavori: le vostre deliberazioni hanno la distanza di una settimana una dall'altra. Su questo si dà una risposta? Oppure si risponde con il silenzio? Si dica piuttosto: "Si è sempre fatto così" qualcosa si risponda, perché questo è un fatto grave e preoccupante.
Sollevo ora il problema delle giacenze. La risposta, Assessore Croso non mi ha convinto. Vengo a sapere che il conteggio delle giacenze, quindi della quantità di gasolio al termine di ogni gestione, non è mai stata fatta, dando l'interpretazione che il calcolo della giacenza doveva essere fatto se cambiava il soggetto appaltatore. A me non pare che sia così. Se si legge il contratto, che ha la durata di un anno, c'è scritto che il calcolo delle giacenze va fatto all'inizio e al termine della gestione, ma la gestione è annuale. Ogni anno si accende il riscaldamento, si riempiono i serbatoi e alla fine di ogni anno si spegne il riscaldamento; nei serbatoi bisogna vedere quanto gasolio è rimasto.
Il calcolo delle giacenze - da quel che leggo ritengo che avrebbe dovuto essere fatto anno per anno; il calcolo delle giacenze si deve fare nel mese di giugno quando termina il riscaldamento. La ditta non sa ancora se avrà rinnovato il contratto, perché il rinnovo del contratto l'avete comunque fatto nel mese di ottobre. E allora come mai non è stato fatto il conto delle giacenze? Invito l'Assessore a richiedere informazioni precise su questo, perch mi stupisco del non rispetto di una norma contrattuale prevista che leggo testualmente: "All'inizio e al termine della gestione saranno rilevate, in contraddittorio con il Servizio tecnico della Regione Piemonte, le eventuali quantità di combustibile esistente nei serbatoi, la giacenza esistente all'inizio del contratto sarà accreditata all'Amministrazione regionale su documento contabile al prezzo di mercato". Se questo atto non è stato fatto mi preoccupo della correttezza della gestione di questo appalto. Se l'Assessore volesse riferire in I Commissione, dove frequentemente è presente, questi ulteriori elementi di accertamento, gli sarei veramente grato, mentre continuo ad aspettare una risposta sul fatto più stupefacente del rinnovo contrattuale, quello relativo al permesso concesso per tre volte consecutive dall'Amministrazione regionale a una ditta di non adempiere con le proprie forze agli impegni contrattuali assunti con l'Amministrazione regionale, fatto veramente grave e preoccupante.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazione


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione n. 1376 presentata dai Consiglieri Ferro e Amerio inerente l'inquinamento degli acquedotti di Magliano Alfieri e Castellinaldo, ha chiesto la parola il Consigliere Ferro. Ne ha facoltà.



FERRO Primo

Chiederei di non discuterla perché i problemi di allora sono stati risolti. Sono subentrati altri problemi che ad un certo punto si sono accumulati e sono oggetto di una mia interrogazione che riguarda i Comuni di Magliano Alfieri, Castellinaldo e Priocca. Chiederei la risposta a quest'altra interrogazione, così ci mettiamo in sintonia con i tempi reali.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Se non chiede la risposta non la svolgo.



FERRO Primo

Su questa credo sia inutile; semmai chiedo di avere la risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 1504 dei Consiglieri Calligaro, Bontempi, Acotto e Sestero inerente il poliambulatorio USSL n. 5 di Via del Ridotto a Torino


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 1504 presentata dai Consiglieri Calligaro, Bontempi, Acotto e Sestero.
Risponde l'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

In ordine all'interrogazione n. 1504 del 27/10/1988 si comunica quanto segue: presso il poliambulatorio, non dotato di laboratorio di analisi venne attivato dal 25/11/1985 un centro prelievi con trasferimento del materiale al laboratorio analisi dell'USSL 1/23 di Via Meucci n. 1 la competenza del poliambulatorio, dopo la ristrutturazione territoriale dell'USSL 1/23, venne assegnata all'USSL TO V, con conseguente inoltro del materiale prelevato, in un primo tempo, presso l'USSL TO I e dal 19/6/1988, presso il laboratorio analisi di Corso Toscana n. 108, unico laboratorio di analisi della stessa USSL attualmente il numero dei prelievi effettuati presso il poliambulatorio ammonta a 22/23 giornalieri in complesso, nel primo semestre 1988, presso il laboratorio di analisi di Corso Toscana n. 108 vennero praticati n. 7.829 prelievi ed effettuati n. 66.496 esami di laboratorio l'organico del laboratorio di analisi è costituito da: n. 1 medico specialista ambulatoriale a 30 ore settimanali n. 1 medico specialista a contratto a 10 ore settimanali dall'agosto 1988 n. 2 tecnici di laboratorio n. 2 infermieri di supporto presso il poliambulatorio di Via del Ridotto n. 7 nel primo semestre 1988 sono state praticate n. 38.706 visite specialistiche e n. 4.096 prestazioni radiologiche. Da 5/10/1988 è stato attivato un servizio di colposcopia ed è in corso di attivazione un centro per elettroencefalografia l'autorizzazione ad accedere alla convenzionata esterna viene concessa quando la struttura non è in grado di soddisfare la richiesta entro il quarto giorno e soltanto in seguito a sollecitazione dell'utente non disposto a procrastinare il tempo di attesa non esistono rapporti tra USSL TO V con il Laboratorio di analisi LARC che insiste sul territorio dell'USSL TO VI la posizione del Laboratorio di analisi LARC è al vaglio della Magistratura la quale non ha a tutt'oggi ritenuto di adottare provvedimenti di sospensione dell'attività.
Da quanto sopra esposto, l'Assessorato alla sanità, nel ritenere l'attività del poliambulatorio di Via del Ridotto n. 7 proporzionata alla propria dotazione strutturale, non ravvisa l'esistenza di situazioni che inducano a supporre la presenza di qualsiasi forma di favoreggiamento nei confronti delle strutture private convenzionate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

E' una questione molto delicata. Abbiamo presentato un'interpellanza nell'ottobre 1987 nella quale denunciavamo che il Centro di prelievi aveva tempi di attesa troppo lunghi; si svolgevano le attività di prelievo nel corso della settimana e al sabato mattina si continuava il lavoro per apporre timbri che consentissero ai pazienti di recarsi presso le strutture private.
Riscontrammo allora una prima incongruenza: perché non far continuare l'attività di prelievo anche al sabato mattina e perché dedicare il sabato mattina esclusivamente ad apporre timbri con troppa, estrema facilità perché i pazienti potessero recarsi presso gli istituti privati? Abbiamo ripresentato l'interpellanza un anno dopo, riceviamo la risposta rispetto alla prima interpellanza diciassette mesi dopo. E' una risposta assolutamente insoddisfacente. La situazione è persino peggiorata in Via del Ridotto.
E' desolante che l'Assessore non venga a dirci che c'è stato un intervento ispettivo della Regione Piemonte, che c'è stato un controllo.
L'Assessore dice che non c'è stato nulla di tutto questo. Allora, come non vedere che stiamo calpestando le conclusioni cui è giunta la Commissione d'inchiesta sullo scandalo tra i laboratori privati e l'ex USSL 1/23? L'attuazione della legge n. 55 è in alto mare, abbiamo insistito molto per un punto di prelievo pubblico in ogni distretto. Invece, Via del Ridotto continua a lavorare marginalmente, anzi, c'è stata un'assemblea aperta alla circoscrizione Lucento dove il Presidente dell'USSL ha detto che bisogna chiudere Via del Ridotto. Quindi, va ad estinzione questo punto di prelievo. La Commissione d'inchiesta invece ha raccomandato fortemente che si aprissero punti di prelievo in tutti i distretti.
Non si può che essere desolati di fronte a risposte del genere. Non c'è la volontà di spezzare una commistione che continua tra pubblico e privato tra interessi pubblici e interessi privati. Il timbro funziona con estrema facilità in Via del Ridotto, ciò che non funziona è il punto di prelievo si adeguino gli organici in modo tale che sia un vero e proprio punto di prelievo. C'è il rischio che lavori indirettamente per il LARC situato a poche decine di metri. Come mai, di fronte ad una denuncia di questo genere, il Servizio ispettivo non scatta, non va a vedere come stanno le cose, sia nel punto di prelievo pubblico che nel laboratorio privato che tra l'altro è inquisito dalla Magistratura? Questa inerzia vi rende corresponsabili di eventuali irregolarità che possono manifestarsi e verificarsi. Non è accettabile una posizione di questo genere. E' inutile fare le Commissioni d'indagine, giungere a conclusioni cui tutti si sono dichiarati d'accordo, dopodiché lasciar compiere irregolarità come se fossero ovvie, normali, pane quotidiano.
Queste risposte non sono accettabili, siete corresponsabili di qualsiasi irregolarità o, peggio ancora, scandalo che possa accadere nuovamente in questo campo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1168 dei Consiglieri Amerio, Calligaro, Guasso e Bruciamacchie inerente i dipendenti dei Magazzini Generali Docks Piemonte


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1168 presentata dai Consiglieri Amerio Calligaro, Guasso e Bruciamacchie.
Risponde l'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore al lavoro

L'interrogazione relativa ai Magazzini Generali Docks Piemonte non ebbe una risposta urgente (almeno secondo le tradizioni che cerco di rispettare) perché il sindacato, con l'iniziale mediazione da parte della Regione Piemonte, potè avviare una lunga contrattazione, malgrado il comportamento (intenzionale?) del titolare dello stabilimento a danno di due lavoratori in lotta che dovettero ricorrere alle cure mediche. In relazione alla denuncia che ne è seguita, il Giudice non ha ancora convocato le parti.
Nella contrattazione tuttavia, le organizzazioni sindacali presero atto della necessaria chiusura di due reparti e della disponibilità della proprietà a tenere in sospeso i tredici licenziamenti fino al mese di agosto 1988, al fine di consentire ai licenziandi il recupero di un nuovo impiego, tramite l'istituto del passaggio diretto. Al termine del mese di agosto 1988, sette lavoratori licenziati avevano già trovato un nuovo impiego. Inoltre, a ciascuno dei licenziati, in media, fu concessa un'incentivazione come buona uscita di circa L. 9 milioni.
Attualmente l'organico dei Magazzini Docks è di diciassette lavoratori quindi questo percorso si è in parte attivato. La risposta è tardiva perch proprio attraverso il sindacato e con un'iniziale mediazione della Regione si è potuta avviare la contrattazione con il titolare dello stabilimento Docks.



PRESIDENTE

Non essendo presenti in aula gli interroganti, l'interrogazione si intende così discussa.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione n. 1260 dei Consiglieri Adduci, Bontempi e Bresso inerente le aziende Verind - Ergas - Belloni. Danni alla salute provocati dalla presenza di fumi


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1260 presentata ai Consiglieri Adduci Bontempi e Bresso.
Risponde l'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Negli incontri avvenuti in Regione (presenti l'Amministrazione comunale di Moncalieri, le organizzazioni sindacali e la stessa proprietà) è emersa una situazione riguardante le aziende Verind - Ergas - Belloni ed altre aziende limitrofe di sostanziale incompatibilità fra tali attività industriali ed il territorio circostante nel suo complesso sotto ogni profilo, conseguente alla eccessiva adiacenza degli insediamenti produttivi agli insediamenti abitativi circostanti, mentre invece sarebbe avvenuto un relativo risanamento degli ambienti interni alle stesse aziende indicate.
La Regione Piemonte ha operato per mettere in collegamento le proprietà aziendali con il Comune di Moncalieri per l'approfondimento di eventuali ipotesi di rilocalizzazione.
Le difficoltà dell'operazione consistono certamente in più fattori: 1) la mancanza di spazi praticabili ed idonei nelle aree attrezzate del Comune di Moncalieri 2) la difficoltà da parte delle aziende ad affrontare operazioni di rilocalizzazioni onerose 3) la difficoltà da parte del Comune di Moncalieri ad acquisire le aree a fini pubblici a titolo oneroso come previsto dall'attuale regime dei suoli.
Ciò senza tenere conto che solo la remunerazione dei suoli da qualunque parte provenga potrebbe permettere alle aziende di disporre delle risorse necessarie per la rilocalizzazione stessa.
D'altra parte la variazione di destinazione d'uso necessaria per permettere eventuali operazioni immobiliari di carattere privato deve essere oggetto di variante al Piano regolatore generale di Moncalieri che come certamente sanno gli interroganti, compreso il collega Adduci che è stato Sindaco in un autorevole Comune del Basso Canavese, non è di competenza nostra, anche se non abbiamo omesso, negli incontri avvenuti nei mesi scorsi, di averla proposta come ipotesi percorribile.
Questo è quanto sono in grado di rilevare agli interroganti in ordine a questo percorso e a queste difficoltà dell'operazione, anche se alcuni risanamenti interni alle aziende sono stati verificati ultimamente anche con la presenza dell'Amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, le cose dette dall'Assessore sono un po' pochine...



CERCHIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Quel poco che si può!



ADDUCI Donato

Sì, Assessore, ma si può poco e si fa pochissimo: questo è il fatto.
Credo sia necessario dare di più agli abitanti di Borgo San Pietro di Moncalieri, i quali stanno combattendo un'aspra battaglia, una dura lotta in difesa della loro salute.
E' il caso di dire che questi cittadini non sanno più a che santo votarsi, neanche a San Pietro, perché forse si sono votati a San Pietro, ma non hanno ottenuto risultati.
La presenza di fumi densi, scuri, maleodoranti ed il persistere di una rumorosità perenne - intendo dire sulle 24 ore - danneggia seriamente la salute di questa gente e mette a dura prova i nervi di queste persone, è causa di stress.
Prendiamo atto del fatto che l'Assessore ha convocato il Sindaco di Moncalieri e le parti interessate per cercare di arrivare ad una soluzione.
Ma in effetti io credo che - anche perché questo caso è poi comune nella regione, non riguarda soltanto queste due o tre aziende - l'Assessore e la Giunta non potranno mai risolvere problemi di questa natura se non metteranno mano...
Mi rivolgo anche alla cortese attenzione dell'Assessore Cernetti e del Presidente Beltrami, altrimenti l'Assessore Cerchio ci dirà sempre "ma, io cosa posso fare?". E' un problema più complessivo. So che le parole che noi vi rivolgiamo sono il più delle volte inutili...



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Non metterla così!



CERNETTI Elettra, Assessore all'ambiente

Cerchiamo di ascoltare sempre, anche quando parliamo.



ADDUCI Donato

Lo so che siete capaci di ascoltare parlando.
Dicevo che l'Assessore Cerchio e qualsiasi altro Assessore da solo non potrà mai risolvere problemi di questa natura, perché è la politica ambientale della Regione nel suo complesso ad essere assente.
Come può un Comune, il Comune di Moncalieri, da solo porre rimedio e trovare una soluzione ad una situazione di così grave disagio? Credo che la Regione debba promuovere degli incontri avendo delle proposte di risoluzione e le proposte si devono trovare nell'ambito di una politica ambientalistica regionale più complessiva. Ad esempio, noi abbiamo proposto, in fase di approvazione del bilancio della Regione, un emendamento in cui si chiedeva di stanziare 500 milioni per avviare una politica di rilocalizzazione di tutte le industrie insalubri e nocive che si trovano a ridosso dei centri abitati.
La prego, signor Presidente del Consiglio! Chiedo un po' di attenzione.



PRESIDENTE

Mi venivano chieste informazioni in ordine ad un impegno di Giunta.



ADDUCI Donato

Quel nostro emendamento è stato respinto, eppure esso avrebbe consentito non dico di risolvere la situazione, ma almeno di avviare un discorso nei confronti dei cittadini e degli operatori che hanno simili problemi. E' necessario ripensare tutta questa vicenda e, con essa, la politica ambientale della Regione Piemonte. Il problema delle industrie insalubri collocate all'interno dei centri abitati è uno dei problemi più drammatici di inquinamento e si aggiunge agli inquinamenti noti a tutti derivanti dagli scarichi delle automobili e così via. Allora, almeno in questo settore - e la competenza regionale qui c'è, ed è anche ampia - la Giunta regionale si dia da fare, prepari un piano di rilocalizzazione delle industrie insalubri. Se così non sarà, evidentemente le risposte che ci verranno fornite saranno sicuramente asfittiche e dimostreranno l'impotenza reale che caratterizza l'operato di questa Giunta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1448 dei Consiglieri Montefalchesi e Calligaro inerente il problema occupazionale della Soc. Nilox S.r.l., del Gruppo Candy


PRESIDENTE

L'Assessore Cerchio risponde ancora all'interrogazione n. 1448 presentata dai Consiglieri Montefalchesi e Calligaro.



CERCHIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Signor Presidente, sono lieto di dare una risposta estremamente positiva sugli sviluppi di questa vicenda. Vicenda che è nota a molti di voi e che riguarda il Gruppo Candy ex Zerowatt (azienda di elettrodomestici localizzata in Ciriè), la cui situazione, evidenziata nell'interrogazione appare radicalmente mutata in senso positivo.
Nei mesi addietro la proprietà della ex Zerowatt, che fa capo al Gruppo Fumagalli, aveva ritenuto di andare alla chiusura dell'azienda; in tale azienda l'occupazione, prevalentemente femminile, è di circa 150/170 dipendenti e stava indirizzandosi verso una localizzazione nel territorio di Ciriè di un ulteriore presidio di attività commerciale che avrebbe certamente creato non pochi problemi sia al sistema distributivo della città e dell'hinterland sia allo strumento urbanistico dell'Amministrazione comunale.
Attraverso un'azione di ricerca sul mercato fatta dalla stessa Amministrazione regionale, siamo stati in grado, in questi brevi mesi (tra la fine del 1988 e l'inizio del 1989), di trovare un grosso gruppo imprenditoriale che si è dichiarato disponibile a rilevare questa azienda.
L'accordo fra le parti è stato formalmente siglato il giorno 13 c.m.
mentre l'accordo con le organizzazioni sindacali, per il rientro graduale nell'arco di alcuni mesi, verrà siglato nei prossimi giorni nella sede regionale che si è fatta carico di ricercare la collaborazione di un imprenditore del settore industriale per rilocalizzare tutta la manodopera.
Al riguardo devo dire che, seppure in termini prudenziali, lunedì scorso la sigla fra il Gruppo Gilardini (indotto FIAT) e la ex Zerowatt si è realizzato attraverso la sigla di questo rapporto che è in grado di garantire il riassorbimento totale del personale, previo l'esito positivo dei necessari interventi di riqualificazione professionale della manodopera. Su questo versante la collaborazione dei colleghi Assessori Brizio e Nerviani è stata determinante; al collega Nerviani spetta la presentazione di una deroga per la riqualificazione professionale e della manodopera. Si dovrà presentare nei prossimi giorni in VI Commissione il progetto per utilizzare il Fondo sociale europeo e occorrerà l'approvazione in Consiglio regionale.
Mi auguro che tutto questo percorso si possa realizzare in termini formali attraverso la partecipazione dell'Assessore alla formazione professionale, affinché l'ultimo tassello della riqualificazione completi l'attenzione che abbiamo dedicato nell'area di Ciriè, area che ha già visto alcune situazioni difficili.
Sono sicuro che entro la prossima settimana le formalità del percorso saranno concretizzate e mi farò carico di comunicare ai colleghi interroganti il perfezionamento della sigla, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni in sede regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Signor Presidente, sono soddisfatto per la risposta, perché una delle tante questioni relative ai problemi di crisi aziendali di lavoro finalmente si risolve positivamente.
Voglio sottolineare che la soluzione positiva è intervenuta perch ognuno ha fatto la sua parte sia la Giunta sia le organizzazioni sindacali il Comune di Ciriè e noi come forze politiche di opposizione nell'operazione della Candy.
Siamo soddisfatti perché c'è la garanzia per il rientro di tutti i lavoratori; ci auguriamo che anche in altre situazioni si possa arrivare a soluzioni analogamente positive.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Biazzi, Devecchi, Ferrara, Gallarini, Mignone e Pezzana.


Argomento:

a) Congedi

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 1074: "Convalida del Consigliere Franco Ripa"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1074: "Convalida del Consigliere Franco Ripa".
In seguito alla relazione del Presidente della Giunta delle Elezioni possiamo procedere alla votazione della convalida del Consigliere Franco Ripa.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 favorevoli 40 Consiglieri astenuti 2 Consiglieri.
Il Consiglio approva.
Comunico che copia della deliberazione di convalida sarà depositata nella Segreteria del Consiglio per l'immediata pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell'art. 16 del Regolamento interno del Consiglio regionale e sarà trascritta nel processo verbale della seduta in corso.
Pongo ora in votazione l'immediata esecutività di tale deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 1075: "Convalida del Consigliere Antonino Masaracchio"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1075, di cui al punto 5) all'o.d.g., che prevede la convalida del Consigliere Antonino Masaracchio.
In seguito alla relazione del Presidente della Giunta delle Elezioni possiamo procedere alla votazione della convalida del Consigliere Antonino Masaracchio.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 favorevoli 41 Consiglieri astenuti 2 Consiglieri.
Il Consiglio approva.
Comunico che copia della deliberazione di convalida sarà depositata nella Segreteria del Consiglio per l'immediata pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell'art. 16 del Regolamento interno del Consiglio regionale e sarà trascritta nel processo verbale della seduta in corso.
Pongo ora in votazione l'immediata esecutività di tale deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 1076: "Dimissioni del Consigliere regionale Michele Moretti e relativa surrogazione (art. 16, legge 17/2/1968, n. 108)"


PRESIDENTE

In merito alla proposta di deliberazione n. 1076 do lettura della lettera inviata all'Ufficio di Presidenza da parte dell'Assessore Michele Moretti, lettera che invierò alla Giunta delle Elezioni per l'esame dei contenuti di incompatibilità: "Signor Presidente, porto a sua conoscenza che, con lettera del 3/2/1989 il Presidente della Provincia di Torino mi ha comunicato che il Consiglio provinciale mi ha nominato quale rappresentante della medesima Provincia in seno al Consiglio di amministrazione dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino.
In virtù di tale nomina ed accettazione, si verifica incompatibilità con la carica di Consigliere regionale. La qual cosa mi impone di cessare dalle funzioni di Consigliere regionale.
Quanto sopra ai fini di formalizzare l'avvenuta cessazione e la decadenza per incompatibilità.
Mentre le porgo i miei più deferenti saluti, mi consenta esprimerle i sensi del più vivo apprezzamento nel vivo ricordo del comune impegno nell'interesse regionale, a cui aggiungo il vivo ricordo dei valenti colleghi ed amici da cui ho il rammarico di interrompere la proficua frequentazione consiliare, ma non mancheranno certo le auspicabili occasioni per la prosecuzione degli impegni e dei discorsi comuni.
Firmato: Michele Moretti".
Ringrazio il collega Michele Moretti e ricambio - penso di interpretare il pensiero di tutti i colleghi - affettuosamente i sentimenti di collaborazione e di amicizia che ci hanno uniti per lunghi anni, mi pare quattordici anni, e dodici anni di attività di Giunta al servizio della comunità piemontese in questa nostra Regione. Tuttavia, mi sembra che prima di procedere sia doveroso trasmettere questa lettera alla Giunta delle Elezioni che si riunirà, non appena sarà raggiunto il numero legale, in aula per esaminare la richiesta della compatibilità o meno con la carica di Consigliere regionale. Trasmetto quindi immediatamente al Presidente della Giunta delle Elezioni, Consigliere Fernando Santoni, la lettera che ho testé letto.
Ha chiesto la parola il consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Dato che è un po' irrituale questa procedura, vorrei chiedere se l'Assessore Moretti ha dato oppure no le dimissioni.



PRESIDENTE

Ha presentato una lettera nella quale chiede al Consiglio di valutare la compatibilità o l'incompatibilità rispetto allo stato di Consigliere.



BONTEMPI Rinaldo

Ma il Consiglio regionale non dà questi pareri. L'atto di cui lei ha dato lettura che cosa è?



PRESIDENTE

E' una lettera inviata all'Ufficio di Presidenza con la quale il Consigliere Moretti informa che è stato nominato rappresentante della Provincia di Torino nel Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Bancario San Paolo e a suo parere si verifica stato di incompatibilità con la carica di Consigliere regionale per cui ritiene di dover cessare le funzioni di Consigliere regionale.



BONTEMPI Rinaldo

Si tratta quindi di dimissioni. Vanno interpretate evidentemente come dimissioni, non si tratta dunque di questione da poco.



PRESIDENTE

Proprio perché non si tratta di una questione da poco ritengo che debba essere investita la Giunta delle Elezioni per esprimere un parere in merito.



BONTEMPI Rinaldo

Signor Presidente, la prego di considerare attentamente la procedura da seguire in materia di dimissioni e quindi di sostituzioni, poiché si tratta di questione da porre prioritariamente ad un'assemblea, ad un collegio. La prego quindi di considerare molto attentamente quello che si deve fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

In un certo senso la questione è piuttosto semplice: se, come pare anche a lei Presidente, ma pare comunque a noi che ne abbiamo sentito lettura, la lettera dell'Assessore Moretti va interpretata come atto di dimissioni, allora il Consiglio non ha che da prenderne atto. Ma lei l'ha interpretata come richiesta di un parere alla Giunta delle Elezioni in ordine alla compatibilità. Ritengo che le espressioni usate siano nel senso di dimissioni. Ove non fosse così, non vedo quale altra strada sia percorribile: quella della Giunta delle Elezioni investita di un parere sulla compatibilità o meno mi pare irregolamentare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moretti. Ne ha facoltà.



MORETTI Michele

Intervengo per sostenere la tesi che la mia lettera ha il significato di dimissioni. Ho parlato infatti di cessazione dalle funzioni di Consigliere regionale, pertanto prego il Presidente di prendere atto di quanto ho or ora dichiarato e di conseguenza di non richiedere alcun parere alla Giunta delle Elezioni. Non ritengo infatti che possa dare altre diverse interpretazioni da quanto è detto nella lettera.



PRESIDENTE

In seguito a questa dichiarazione non resta che prendere atto delle dimissioni presentate da un Consigliere regionale al Consiglio stesso.



BONTEMPI Rinaldo

A me sembra abbastanza importante questo punto per ovvie ragioni. C'è un'affermazione di volontà nella lettera dell'Assessore che adesso ha cortesemente esplicitato, sapendo che non è prescritto in alcunché una incompatibilità giuridica in senso stretto se non per i rapporti eventuali di tesoreria tra questo Istituto bancario e la Regione: sono comunque tutti da accertare nei termini in cui si pongono. Mi sembra in questo senso che nell'espressione di Moretti ci fosse il suo giudizio di impossibilità a continuare a fare il Consigliere, tant'è che rassegna le sue dimissioni. In questo senso, però, la Presidenza è pregata, su queste cose, di essere molto rigorosa nell'interpretazione degli atti che vengono compiuti, perch le incertezze in materia di dimissioni o di sostituzioni sono quelle che più possono destabilizzare i collegi.



PRESIDENTE

Proprio per essere rigoroso, per non fare una proposta al Consiglio che potesse apparire formalmente lineare, tuttavia però molto superficiale, ho ritenuto di poter avvalermi di un parere adeguato. Il Consigliere Moretti ha dato la sua valutazione. Il Presidente del Consiglio aveva comunque il dovere di valutare la questione avvalendosi di organismi deputati a svolgere questo compito. Il collega Moretti ha tolto questo dubbio e quindi la questione può procedere seguendo l'iter prescritto dal Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Santoni. Ne ha facoltà.



SANTONI Fernando

Con la dichiarazione di Moretti, che dà l'interpretazione autentica della sua lettera, credo non ci sia più questione: il Consiglio deve prendere atto delle dimissioni rassegnate da un Consigliere. Però dalla lettura del testo della lettera questo non appariva così chiaramente, per cui potevano esserci a mio parere due interpretazioni. La prima che fosse una lettera di dimissioni, quindi fine del discorso; la seconda è che fosse una lettera che segnalava all'Ufficio di Presidenza una incompatibilità sopravvenuta e nel caso di incompatibilità sopravvenuta una opzione preventiva per un altro ente. Nella incertezza della interpretazione mi sembra che la procedura più corretta sarebbe stata quella più legittimista o garantista, cioè quella di passare attraverso l'organismo deputato dal Consiglio, ovvero la Giunta delle Elezioni, per la verifica dello stato di incompatibilità e per la presa d'atto della opzione e quindi successivamente per una dichiarazione di decadenza.
Invece, come è avvenuto, l'interpretazione autentica data dall'interessato, che se avesse usato un'espressione più chiara nella lettera ci avrebbe risolto qualche problema, ci consente di superare questa incertezza interpretativa rispetto alla lettera. Sussistendo per l'incertezza interpretativa a me sarebbe sembrato corretto seguire la strada forse più lunga, ma più di garanzia, attraverso gli organi deputati dal Consiglio. Dal momento però che è stata data una dichiarazione autentica da parte dell'interessato il problema è superato e quindi non sussiste più alcuna incertezza interpretativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto nuovamente la parola il Consigliere Moretti. Ne ha facoltà.



MORETTI Michele

Desidero intervenire adesso perché dopo la presa d'atto da parte del Consiglio sarò costretto ad abbandonare l'aula.
Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta colleghi Consiglieri, lascio questa assemblea dopo quattordici anni e dopo aver ricoperto l'incarico di Assessore per circa undici anni nei quali ritengo, tenendo conto della capacità, di aver svolto la mia funzione e di Assessore e di Consigliere, badando sempre agli interessi della comunità piemontese. Con questo orgoglio, con l'interpretazione che ho dato al mio ruolo, saluto tutti i colleghi. Mi scuso con coloro nei confronti dei quali ho talvolta preso posizione, ma sono sempre state caratterizzate politicamente, non si è mai trattato di scontro di carattere personale ringrazio tutti i colleghi per lo stimolo che hanno saputo darmi per svolgere il mio mandato, sia che sedessero sui banchi della maggioranza sia che facessero parte dell'opposizione. Sia gli uni che gli altri hanno contribuito a creare le condizioni perché potessi svolgere il mio ruolo con impegno sul piano legislativo (non so se sono stato coerente sotto il profilo del programma). Quanto mi è stato possibile ho cercato di realizzarlo. Ringrazio il Presidente e tutti i colleghi.



(Applausi provenienti dall'intero Consiglio)



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Moretti a nome di tutta l'assemblea.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo. Ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Forse sarebbe stato più opportuno intervenire dopo la presa d'atto ufficiale del Consiglio. Ritengo però, in qualità di Capogruppo del PSI in Consiglio regionale del Piemonte, di dover dedicare alcune parole all'abbandono da parte del collega Moretti della nostra assemblea. Il percorso di ognuno di noi e dei colleghi che sono passati, al di là della capacità del ruolo ricoperto e della rappresentatività, ha delle implicazioni forti oltre che nella sfera dell'esperienza di vita anche come modalità di espressione della rappresentanza democratica. Michele Moretti ha vissuto un'esperienza di quattordici anni che rappresentano un pezzo importante, un terzo della vita attiva e propositiva di una persona un'esperienza vissuta, tra l'altro, in una fase di grande cambiamento del Piemonte. Quattordici anni in cui Michele Moretti non è stato in una posizione marginale o defilata della vita all'interno del Consiglio regionale, soprattutto nella sua area di competenza primaria, il turismo.
Michele Moretti è stato anche Capogruppo del PSI. Questa non deve essere né una celebrazione né un saluto a chi appende le scarpe al chiodo Michele Moretti continuerà la sua esperienza di impegno pubblico presso una delle primarie banche italiane. E' un ruolo molto impegnativo in una società complessa come la nostra, che chiede molto all'espressione pubblica in termini di dedizione e di capacità.
Il Gruppo socialista lo ringrazia per il suo contributo, gli formula auguri sinceri di buon lavoro e - come ha indicato nella sua lettera di dimissioni c'è un discorso comune che possiamo continuare. Sono convinto che ci sia la volontà per dare continuità a questo discorso comune.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Sento di dover dire qualcosa in un caso del genere, innanzitutto perch la volontà di esprimere un saluto molto cordiale e fraterno al compagno Moretti è reale, non è un rituale, per l'estensione di un'esperienza comune.
Aggiungo, assolutamente senza perifrasi, che pur avendo avuto divergenze nette di opinioni, polemiche, per ragioni anche di origini, la sua appartenenza ad una terra è un'esperienza assolutamente popolare l'impegno sindacale nelle questioni meridionali, che sono proseguite negli anni all'interno dei vari incarichi che ha avuto, me l'hanno sempre fatto sentire particolarmente vicino, in una radice che credo non sia facilmente smentibile anche dalle diverse strade.
In particolare, pur essendo stato un Assessore difficile da verificare e da giudicare (ognuno ha il suo modo di fare, bene, male, alcune cose molto bene, alcune cose non siamo riusciti a capirle), l'umanità di Moretti è sempre stata forte e, in raccordo al periodo in cui fu Capogruppo, fu un difensore leale e coraggioso di principi che insieme avevamo convenuto dopo la crisi del 2 marzo e ne fu, sia in materia di nomine, sia sull'andamento della Conferenza dei Capigruppo, un assertore leale e serio. Lo voglio ricordare perché in quel momento queste espressioni di autonomia di giudizio e di comportamento gli hanno fatto onore, sono un patrimonio che costruisce ed arricchisce qualsiasi personaggio politico; mi sembra al contrario di vedere in questi tempi ogni autonomia politica, personale intellettuale svuotata da altre regole che vengono prese altrove come una delle cause del decadimento complessivo delle istituzioni ed anche dei nostri rapporti. Quel periodo Moretti lo espresse con coerenza.
Gli faccio auguri perché all'Istituto San Paolo sappia essere interprete di altrettanta autonomia. Non dobbiamo avere paura: anche quelli che sembra ci vogliano mangiare, perché sembrano più potenti di noi, sono assolutamente caducabili. Li caduchiamo se però abbiamo il coraggio ognuno di fare una parte rappresentativa delle proprie esigenze, di quelle di chi rappresentiamo, non di quelli a cui dovremmo rendere conto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carletto.



CARLETTO Mario

Vorrei salutare il collega ed amico Moretti e ringraziarlo per il lavoro e il contributo che ha offerto in questi anni per la crescita della Regione; contributo che è passato attraverso una serie di esperienze, come impegno politico quando è stato Capogruppo del PSI e in gran parte caratterizzato dall'impegno nell'Assessorato al turismo dove ha dedicato molte energie, intelligenza e capacità. Non voglio dire che sia stato fatto tutto bene, ma sicuramente il suo impegno e la sua attività hanno caratterizzato il settore durante gli ultimi anni. Gli auguro di poter dare lo stesso contributo all'interno di un istituto che si avvia ad essere il primo in Italia, che ha un ruolo mondiale e all'interno del quale indubbiamente la sua esperienza politica ed amministrativa potrà essere utile per farlo crescere ulteriormente.
La correttezza e il rispetto dei rapporti che Moretti ha sempre avuto con le forze politiche, siano esse alleati di maggioranza od opposizioni vanno sottolineati. Qualche volta non siamo stati d'accordo, ma anche quando abbiamo avuto questi passaggi ha sempre cercato a suo modo di spiegare le ragioni per le quali sosteneva e ha sostenuto certe posizioni.
Il confronto è sempre stato possibile ed aperto, lo vogliamo sottolineare perché ci pare il modo giusto di fare politica e soprattutto di essere nelle istituzioni.
Lo salutiamo e gli auguriamo buon lavoro. Va a svolgere un ruolo importante e ci auguriamo che continui ad aiutare il Piemonte così come ha fatto da Consigliere e da Assessore regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Santoni.



SANTONI Fernando

Caro Moretti, solo un breve saluto altrimenti sembra una celebrazione soprattutto perché non lasci il Consiglio regionale per andare in pensione ma per occuparti (da un'ottica diversa e in un settore diverso) sempre di problemi che riguardano la comunità.
Voglio salutarti con molta cordialità anche perché in questi pochi anni per me è la prima legislatura regionale - abbiamo avuto modo di lavorare insieme nella VI Commissione, quindi seguire insieme i problemi di cui ti sei occupato come Assessore. Devo riconoscere e darti atto che pur non trovandoci sempre della stessa opinione abbiamo sempre discusso nel merito delle questioni e come Assessore hai sempre accettato i suggerimenti e le correzioni che nel merito ritenevi validi e migliorativi dei provvedimenti che andavi a sottoporci. Di questo ti ringrazio e voglio ringraziarti con la speranza che, andandoti a occupare di un Istituto di credito di primaria importanza, come altri colleghi hanno già ricordato, ti ricorderai di essere stato per tanti anni Consigliere regionale e se, per caso, avessimo bisogno come istituzione - essendo presidente della I Commissione finanze so che questi problemi la Regione li vive quotidianamente - sono sicuro che ti ricorderai della tua militanza regionale e quindi nell'interesse della comunità saprai fare l'interesse dell'Istituto, ma anche l'interesse della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Staglianò.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Ho ascoltato, signor Presidente, le parole commosse con cui Michele Moretti ha voluto salutare tutti quanti noi. Penso che quella commozione fosse testimonianza dell'autenticità di un impegno che non si può non riconoscere. A me personalmente, e penso a diversi di noi, dispiace che Michele se ne vada, se pure a fare cose altrettanto rilevanti; non se ne va in vacanza, pare.
In quasi quattro anni passati qui ho potuto apprezzare quell'autentico impegno di cui sopra, almeno in un paio di circostanze che giudico molto positive per la vita di questa Regione e forse di tutta quanta la nostra comunità.
Nella battaglia contro il nucleare abbiamo trovato in Michele Moretti un compagno attento alle ragioni nuove che alla fine sono prevalse rispetto alle ragioni vecchie e antistoriche.
Un'altra occasione è stata quella della battaglia contro la caccia conclusa in maniera non soddisfacente al 100% per noi, ma rispetto a cui abbiamo avuto modo di avere sui banchi del governo un Assessore dialettico alle ragioni dell'opposizione per produrre un testo legislativo - lei signor Presidente, pare non lo giudichi molto positivamente: anzi! - che ha consentito, almeno per il momento, di limitare i danni ad un ambiente già sufficientemente disastrato.
Mi fermo qui a ringraziare Moretti per queste attenzioni che ha saputo dedicare alle ragioni di tutti e in particolare alle nostre ragioni, visto che non è che sui banchi del governo siano tanto disposti a farlo.
Per cui, se mi consente signor Presidente, mi sento un pochino più povero oggi, da questo punto di vista, con l'assenza sui banchi del governo, di un interlocutore serio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Fracchia.



FRACCHIA Mario

Un breve saluto all'amico Moretti che, per decisione autonoma, ci lascia per un incarico altrettanto importante.
Sono nuovo di questa legislatura e quindi non ho avuto modo di conoscere l'amico Moretti. Ho comunque avuto modo, in questa legislatura di lavorare parecchio con lui, qualche volta anche in contrapposizione.
Ricordo la legge sulla caccia e in modo particolare altre due leggi che per vari motivi, non sono ancora arrivate in aula e a cui l'amico Moretti ha dato un grosso contributo: la legge sull'agriturismo e la legge sugli impianti di trasporto a fune. In queste occasioni gli scontri amichevoli e qualche volta anche un po' aspri ci sono stati, però in un'ampia visione democratica e di rispetto dei reciproci punti di vista.
In quest'ottica, lo saluto anche a nome del mio Capogruppo e della collega Vetrino che, per altri impegni, questa mattina non sono presenti e gli faccio tanti auguri per la sua nuova professione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, già in altre occasioni ho mantenuto un atteggiamento alquanto distaccato rispetto alla parata di tutti i Capigruppo, quando si fanno degli interventi di circostanza.
Quindi cercherò di fare un intervento breve, ritenendo che il rapporto di simpatia reciproca tra me e l'ex Assessore Moretti sia questione che appartiene alla sfera privata, pur essendosi sviluppato attraverso il dibattito politico di quest'aula, sia pure tra maggioranza e opposizione con alcuni momenti positivi e agevoli da ricordare come lavoro collettivo e con altri momenti non altrettanto felici quando gli schieramenti finiscono, come spesso succede, per prevalere su tutto.
Un ricordo con simpatia, dunque. Avrei preferito che fosse rimasto qui perché tra l'altro penso - e gliene accenno così, di sfuggita - che questo ruolo sia migliore di quello che gli toccherà ora. Rispetto al suo nuovo incarico gli porgo i miei auguri e gli auguro buona fortuna. Ma uno come me, che ha sempre pensato che le banche siano quasi delle associazioni a delinquere, preferisce - tra le due situazioni - i Consigli regionali.
Il collega Fracchia ha fatto riferimento all'ultima proposta di legge dell'Assessorato: quella sugli impianti a fune e le piste da sci. In quella situazione io e il collega Moretti avevamo cominciato a litigare spesso e da parte mia ho continuato a non condividere il suo orientamento in materia. Una situazione diversa, invece, si è avuta in materia di caccia.
Il dispiacere dell'abbandono di Moretti non può infatti non tenere conto del fatto che le forze che in quest'aula spingono per un riallargamento della legislazione in materia venatoria, purtroppo d'ora in avanti avranno vita più facile. Di questo sono dispiaciuto.
Mi auguro che, per quanto riguarda la legge sugli impianti a fune, si abbia la capacità di modificare alcune sue parti, soprattutto quelle che riguardano le piste da sci in specifico. Comunque auguri al collega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Anche a nome dei colleghi Minervini e Masaracchio porgo un sentito e cordiale saluto all'Assessore Moretti che lascia il Consiglio per occupare un prestigioso incarico, cui lo ha destinato il partito di sua appartenenza.
L'Assessore Moretti fu Assessore al turismo con la Giunta di sinistra e successivamente con l'attuale Giunta di pentapartito. I provvedimenti, sia legislativi che amministrativi, da lui patrocinati non sono mai stati condivisi - almeno i principali - dalla nostra parte politica per ragioni di principio ideologico, ma sovente anche per ragioni di merito legislativo.
Personalmente non ho avuto modo di frequentare e dialogare con il collega Assessore Moretti in Commissione VI, in quanto non è Commissione di mia appartenenza, ma devo ricordare e riscontrare che qui in aula, ogni qualvolta, o da parte di colleghi del Gruppo o da parte mia, c'erano interventi su provvedimenti amministrativi o legislativi, in particolare ricordo quello sulla caccia, trovammo un Assessore che rispettava pienamente il principio del contraddittorio politico, che dialogava e che per contraddire alle nostre osservazioni si sforzava di portare degli argomenti di convincimento.
Quindi oltre alla personale carica umana, che è molto apprezzabile, ho voluto sottolineare questa volontà di dialogare anche con le opposizioni nel merito delle osservazioni che venivano fatte e non solo superficialmente. Auguri vivissimi per il nuovo compito che lo attende nella sede dell'Istituto bancario San Paolo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, ci siamo già congedati all'interno della Giunta regionale dal collega Moretti con una certa commozione e con un risvolto umano di grande eloquenza.
Ho vissuto l'esperienza all'interno della Regione dalla sua fondazione accanto a molti colleghi e ho vissuto accanto a Moretti da uomo di governo e da uomo di opposizione. Devo dare atto al collega del suo rigore, della sua fermezza e anche di quegli aspetti che egli ha voluto ricordare qui dentro, della sua capacità di differenziarsi con rigore all'interno di un confronto costruttivo anche all'interno della Giunta, laddove la collegialità sta di certo per convivenza, che non vuol dire una continua effusione, ma una differenziazione, che non sta per rissa ma per confronto vivace. Moretti ha sostenuto questo confronto, devo dire che per la verità il sole non è mai caduto sul nostro corruccio e quindi non è mai tramontato sul nostro corruccio, ma ci siamo trovati in rapporti estremamente buoni.
Ringrazio Moretti perché ha creduto in quello che ha fatto sia in piccole cose, nella gestione quotidiana dell'Assessorato, del suo ruolo in Consiglio. Nelle grandi manifestazioni che lo hanno caratterizzato e che sono state di richiamo per la nostra comunità. Nel silenzio e con una non comune carica di modestia ha portato avanti un grosso discorso di riforma all'interno del settore del turismo; se talune leggi non sono giunte a totale maturazione, ma stanno entrando in aula, potranno essere varate auspico presto, avremo completato un circolo di riforma, che investe complessivamente la materia del turismo. Cosicché potremo realizzare, caso non unico ma certamente di rilievo, all'interno della legislazione del Piemonte, un codice che attiene alle materie del turismo. E' l'opera lasciata incompiuta da Moretti, ma esiste per noi l'impegno di portarla a termine. L'altro motivo per il quale lo ringrazio è per la sua carica umana e per la sua amicizia che non ha mai trascurato in questi tempi, vissuta qui, vissuta nelle poche volte che ci siamo trovati all'estero con la sua magnifica famiglia dalla quale traspariva veramente questa nota che è stata caratterizzante di un rapporto.
Quando si esce da qui, colleghi del Consiglio regionale, io questa sortita l'ho fatta qualche anno fa, si esce con una non comune carica di commozione, perché nella buona e nella cattiva sorte sono convinto che qui lasciamo un pezzo di ciascuno di noi. Moretti lascia qui un qualcosa che non è semplicemente ricordo, ma è un momento di lungo periodo trascorso assieme, ed è il lasciare di chi ha creduto e ha servito la comunità.
Moretti ha svolto qui autorevolmente e tanto bene la sua parte, il Governo e la Regione esprime mio tramite la gratitudine dovuta.



PRESIDENTE

Desidero anch'io rinnovare il nostro saluto e il nostro ringraziamento.
Lo ringrazio perché con il suo intervento sereno e non privo di commozione ha consentito di avviare questo simpaticissimo dibattito. Dibattito che è il significato di quello che scaturisce dal cuore di ciascuno di noi e ci dimostra che la politica, così rigida nelle regole e nelle esigenze che talvolta sembrano incompatibili con il significato umano, avverte con sensibilità questi momenti, perché mette in luce il rapporto umano unendolo alla gente, seppure nel dissenso, seppure nel contrasto e nella discussione, ma fa conoscere reciprocamente il carattere di ciascuno di noi, chi siamo, ciò che possiamo dare in ordine agli obiettivi per i quali la gente ci ha eletti e per i quali noi siamo stati chiamati a lavorare. E quando si sta insieme per molti anni dando dei contributi come quelli che ha dato l'Assessore Moretti è chiaro che il riconoscimento è sincero.
Quindi un ringraziamento Michele perché hai portato un grosso contributo al Piemonte; ti ringrazio come Presidente del Consiglio ed in particolar modo ti ringrazio come compagno che non ho conosciuto per quattordici anni di Regione, ma ti ho conosciuto in un altro modo apprezzando la tua generosità e l'affettuosità con cui hai affrontato i problemi della nostra gente.
Andrai a lavorare al San Paolo portando le nostre esperienze, fatti interprete dei nostri problemi; Carletto diceva prima che il San Paolo sta diventando un grande istituto finanziario di rilevanza nazionale e internazionale. Siccome la Regione avrà sicuramente dei grandi problemi anche dal punto di vista finanziario, Presidente Beltrami, noi pensiamo di avere un amico al San Paolo che può spendere, per le conoscenze che ha della vita regionale, una parola a favore di questa comunità piemontese.
Quindi, grazie per ciò che hai dato e un augurio di buon lavoro.
Grazie, Michele, per quello che continuerai a dare per questo Piemonte.
Pongo in votazione la proposta di prendere atto delle dimissioni del Consigliere Michele Moretti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 41 voti favorevoli e 1 astensione.
A questo punto la Giunta delle Elezioni è in grado di potersi riunire per procedere all'esame della compatibilità per l'ingresso del nuovo Consigliere.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12,30 riprende alle ore 12,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Vorrei ringraziare la Giunta delle Elezioni e il Presidente Santoni che si sono riuniti e ci hanno così consegnato il verbale.
Pongo pertanto in votazione la proposta che il Consiglio prenda atto che al Consigliere Michele Moretti subentra, ai sensi dell'art. 16 della legge 17/2/1968, n. 108, il signor Domenico Mercurio.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Pongo infine in votazione l'immediata esecutività della deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 favorevoli 39 Consiglieri.
Il Consiglio approva.
Per quanto attiene alla convalida dell'elezione del signor Domenico Mercurio ricordo che essa viene devoluta, ai sensi dell'art. 13 dello stralcio delle norme di Regolamento, alla Giunta delle Elezioni, la quale accerterà che non sussistano, nei confronti del neo-Consigliere, cause di ineleggibilità e di incompatibilità. Ad esame compiuto, la Giunta delle Elezioni riferirà al Consiglio.
Invito pertanto il neo-Consigliere a voler fare il suo ingresso e a prendere il posto che gli spetta nei banchi della nostra assemblea. Un saluto affettuoso da parte dell'assemblea regionale e un augurio di buon lavoro.



(Il neo-Consigliere Domenico Mercurio entra in aula)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Esame ordini del giorno a conclusione del dibattito sull'inquinamento delle acque potabili


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. che prevede l'esame degli ordini del giorno a conclusione del dibattito sull'inquinamento delle acque potabili.
A seguito di tale dibattito sono stati presentati i seguenti documenti: mozione del Gruppo comunista ordine del giorno del Gruppo Lista verde ordine del giorno del Gruppo MSI-DN ordine del giorno della maggioranza.
La discussione era stata rinviata alla verifica di eventuali possibilità per realizzare un documento che raccogliesse l'assenso e l'adesione del Consiglio regionale.
Lascio ora la parola ai titolari dei documenti presentati per l'illustrazione ed eventualmente per il passaggio alla discussione e all'approvazione.
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Signor Presidente, pongo una questione preliminare.
Ritengo che dalla precedente occasione di discussione in quest'aula della vicenda ad oggi siano intervenuti numerosi fatti nuovi in sede parlamentare ed in sede CEE, ivi compreso il mancato incontro tra la delegazione del Governo italiano e la CEE di lunedì scorso. D'altra parte è stato presentato in Commissione il cosiddetto "Piano di risanamento" regionale. Insieme, vi è stata da parte del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio la sospensione dei provvedimenti emanati dal Ministro della Sanità Donat Cattin. Ritengo che tutti questi fatti modifichino sostanzialmente il contesto che abbiamo lasciato al termine del dibattito della volta precedente.
Inviterei pertanto la Giunta regionale ad informare il Consiglio regionale di questi fatti nuovi, proprio perché gli ordini del giorno che sono oggi in discussione non tengono né possono tenere conto (essendo stati presentati venti giorni fa) di questi fatti nuovi. Alcuni di quei documenti prevedono, così come si era espresso l'Assessore, delle deroghe in materia.
Voglio capire se le deroghe che prevedeva la Giunta regionale, che prevedeva il Governo nazionale, sono ancora oggetto per noi di discussione oppure se le ultime vicende tra CEE e TAR del Lazio non rendano del tutto ridicolo continuare a discutere di deroghe. Questa è la mia richiesta: una informazione preliminare sulle vicende verificatesi a far data dalla sospensione del nostro precedente dibattito. Mi auguro che altri Gruppi si associno alla richiesta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bresso.



BRESSO Mercedes

Dovrei illustrare il nostro documento, però anch'io come il collega Ala riterrei più opportuno sentire la Giunta. Possiamo rifare la scena della volta scorsa, copione che si ripete, e illustrare i nostri documenti, per in effetti sarebbe opportuno - se l'Assessore lo ritiene - che ci venisse detto se la Giunta intende mantenere intatto il proprio documento (documento della maggioranza), o se ritiene di cambiare qualche posizione rispetto alle opinioni assunte, perché in effetti sono successe tante cose.
Se invece non c'è nessuna novità, illustriamo il nostro documento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

Siamo stati presentatori anche noi di un ordine del giorno che per larga parte è superato da quanto è accaduto con il decreto ultimo del Ministro Donat Cattin.
E' vero anche che taluni impegni che l'ordine del giorno del MSI chiedeva a mezzo il Consiglio regionale possono essere ribaditi e ripresentati. Ad ogni modo mi associo alle richieste testé fatte, perch oltretutto abbiamo appreso che, dalle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa sia dal Presidente della Giunta sia dall'Assessore Cernetti, la Regione Piemonte pare abbia già approntato un piano. Mi pare quindi più che giusto che questo piano venga portato all'attenzione del Consiglio regionale, perché se ne discutano i termini e si entri nel merito di tutto quanto è previsto, interferente il Ministro del Tesoro Amato che vuole addebitare anche questa partita alle risorse regionali, per via delle sue ristrettezze economiche delineate dalla finanziaria dimenticando che questi gravissimi problemi sono da addebitare alle inadempienze governative da nove-dieci anni a questa parte. Quindi piena adesione alla richiesta fatta dai Consiglieri che sono intervenuti prima e rimaniamo in attesa. Dopodich questo Gruppo stabilirà se insistere su talune richieste dell'ordine del giorno, oppure considerarle superate di fronte agli impegni che la Giunta vorrà assumersi e che potrà darsi.



PRESIDENTE

Propongo che l'Assessore e la Giunta accolgano nel proprio documento i fatti nuovi verificatisi, dando un carattere illustrativo al documento senza rifare la discussione. L'alternativa è il rinvio della discussione ad una seduta successiva. E' soltanto uno spostamento di date. Se siamo d'accordo la questione può essere risolta con l'accoglimento dei fatti nuovi nei vari documenti che vengono illustrati e poi votati.
La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

La richiesta formulata dal collega Ala, a cui ci siamo associati, è di dare al Consiglio le informazioni integrative, relativamente ai mutamenti intervenuti nel quadro di riferimento normativo entro il quale ci si trova a dover decidere quali provvedimenti assumere. Ciò anche al fine di consentire che i Gruppi, nella propria autonomia, possano, se lo ritengono adeguare, integrare o correggere i documenti precedentemente presentati.
La proposta del Presidente Rossa non risponde a questa esigenza. Per cui ribadiamo la richiesta che al Consiglio venga data l'informazione dovuta.



PRESIDENTE

Collega Valeri, condivido la legittimità e la coerenza. Il problema è se questa integrazione va fatta adesso, dando vita nuovamente ad un ampio dibattito, o se non sia il caso, vista la portata della questione, di rinviare di dieci giorni per arrivare ad una discussione che includa l'integrazione degli attuali documenti. La mia proposta aveva anche un obiettivo di carattere tecnico.
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Uno direbbe che rimane sconcertato se avesse ancora l'occasione di dirlo. Invece, l'essere sconcertato diventa ormai una prassi normale.
Dal punto di vista tecnico, l'argomento non potrà tornare in discussione prima del 9 marzo, dopo i Congressi dei partiti, i bilanci, gli esercizi provvisori, ecc. Una delle scadenze giuridicamente rilevanti è quella del 28 febbraio.
Ma, al di là delle scadenze burocratiche e giuridiche, vi è una questione di fondo. Mi dispiace ricordarlo ai colleghi: la gente quest'acqua la sta bevendo tutti i giorni, sia che noi prendiamo decisioni sia che non le prendiamo. Il problema è che cosa beve la gente. Non possiamo tergiversare, ragionare e dire "rinviamo o non rinviamo".
Continuo comunque ad essere sconcertato anche per un'altra vicenda.
Ritenevo che la Giunta presentasse un aggiornamento della situazione essendo cambiate, per decisioni che chiaramente non competevano alla Giunta regionale, le carte in tavola o meglio i limiti. Piaccia o non piaccia ogni decisione che prendiamo deve tenere conto dei fatti nuovi emersi, a meno che non vogliamo fare dell'archeologia. Se abbiamo un aggiornamento della situazione tutti possiamo ragionare. E i colleghi che non seguono la materia avrebbero comunque dati nuovi di cui tenere conto. A questo punto la Giunta si assuma la responsabilità di non volersi confrontare con l'evolversi della situazione. Facciamo il dibattito e votiamo gli ordini del giorno, senza tener conto dei fatti nuovi. Qualcuno se ne assuma la responsabilità. L'ordine del giorno che ho presentato lo modificher tenendo conto dei fatti nuovi. Vivaddio, i fatti accadono lo stesso, anche se la Giunta regionale non vuole ammetterlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino

Mi corre l'obbligo far notare che, di fronte a fatti di emergenza anche nei consessi politici si dovrebbe tener conto della necessaria tempestività con la quale si deve operare. Se in quel momento, quando tutto è stato rinviato alla giornata di oggi, si fosse avuta una maggiore tempestività, avremmo avuto anche il voto sugli ordini del giorno, per cui al Ministro Donat Cattin e al "pacchetto azionario" del Governo sarebbero giunte le pressioni del Consiglio regionale del Piemonte.
Siccome ci troviamo di fronte a fatti nuovi che intercorrono, mi è parso giusto associarmi alle richieste dei Consiglieri Ala e Valeri.
Abbiamo letto attraverso la stampa le dichiarazioni fatte dal Presidente della Giunta e dall'Assessore Cernetti, che bene hanno fatto a dichiarare alla pubblica opinione cosa pensavano di fare nella Regione Piemonte per intervenire sui problemi che sono in parola, però è doveroso fare queste dichiarazioni anche al Consiglio regionale. Comunque, chiedo di aprire un dibattito sulle loro dichiarazioni anche perché c'è una certa urgenza presso le Amministrazioni locali ad intervenire.
Taluni Comuni, come ad esempio quello di Trecate, hanno già approntato un piano che richiede investimenti di più di un miliardo di lire per portare il sistema della locale distribuzione idrica anche a quelle zone dove la popolazione fruisce di pozzi privati fortemente inquinati.
Dopodiché noi rinviamo la discussione di quanto la Giunta vorrà approntare al prossimo Consiglio? Di fronte a queste assurde lungaggini chiedo: gli investimenti a quando? Per cui è bene che la discussione si apra in questo momento per tutta la giornata su questi problemi, perché si possa sapere oltretutto ciò che la Giunta ha in animo di approntare concretamente per risolvere questo problema in conformità a quello che è stato stabilito a livello governativo.
Per quanto riguarda le deroghe, è proprio il momento di parlarne giacché vengono fissati dei limiti di deroga per certe quantità di veleni che si trovano nell'acqua potabile, ma è anche vero che le Regioni possono tuttavia provvedere autonomamente a fissare dei limiti inferiori e che stiano nell'ambito di quanto la normativa CEE dispone che si debba attuare.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, avverto obiettivamente che da una settimana all'altra o da quando ci siamo lasciati con ipotesi di ordine del giorno ad oggi, sono maturate situazioni che, evidentemente, non tanto spiazzano il Consiglio nella maturazione delle convinzioni dei singoli Gruppi e dei singoli Consiglieri, quanto piuttosto danno delle linee di operatività che non avevamo nel passato; quindi si presuppone che lo stesso ordine del giorno abbia a poter essere integrato - almeno quello che pu essere proposto dalla maggioranza - di quei nuovi elementi che sono subentrati in questi giorni.
Ho solo una preoccupazione e lo dico con estrema schiettezza. La collega è anche disponibile a proporre una integrazione alla comunicazione della volta scorsa, ma in questo modo salta un ordinato svilupparsi dei lavori del Consiglio regionale, così come è stato maturato e organizzato nella riunione dei Capigruppo.
D'altra parte non è che noi possiamo essere degli improvvisatori; anche se questo problema si trascina da anni, il decreto legge è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14/2/1989, quindi l'abbiamo visto nella giornata di ieri, l'incontro con i Ministri della CEE (l'incontro confronto tra il Governo italiano e la Comunità Europea) su questo argomento è slittato. Deve esserci consentito di poterci orientare su una serie di provvedimenti che sono necessariamente maturabili alla luce dei provvedimenti in atto e non solo e semplicemente dalla sentenza del TAR.
deve esserci consentito di poterci orientare in modo che tra Regioni finitime non ci siano, ad esempio, posizioni l'una discorde dall'altra.
Quindi è impensabile che la Regione Piemonte assuma un provvedimento discordante da quello che può assumere la finitima Lombardia. Noi siamo abituati a fare sempre le cose di corsa, facciamole di corsa, poi ci saltano anche per strada.
Le mie osservazioni sono di opportunità circa lo stravolgimento dei lavori del Consiglio. Signor Presidente, è un dato certo che aprendo oggi questo argomento, che è interessantissimo ed è avvertito da tutti, non lo consumiamo e non lo esauriamo nel giro di un'oretta o di due e quindi ci farebbe scorrere, al di là di quei tempi che sono già stati qui indicati la discussione di argomenti che pur giacciono all'interno dei lavori del Consiglio da parecchio tempo. L'altra mia osservazione è dovuta al fatto che esiste una obiettiva esigenza da parte della Giunta regionale di non proporre atteggiamenti emotivi alla luce di una lettura affrettata di un decreto che abbiamo conosciuto solo nella giornata di ieri, esiste l'esigenza della Giunta di concordare con le altre Regioni (Lombardia Emilia Romagna, Veneto) particolarmente investite da questo problema, di sentire, per quanto è possibile, anche le comunità locali, quelle almeno che più possono essere investite da questo tema e quindi io ritengo che non possiamo fare tutto qui, ma lascio alla riflessione dei colleghi questa opportunità che è maturata nella Giunta di non trattare oggi questo argomento per consentire alla Giunta di presentarsi con delle proposte e non semplicemente con delle relazioni di cose che attraverso i giornali attraverso i comuni canali di comunicazione sono decisamente note.



MASARACCHIO Antonino

Non le abbiamo fatte noi le comunicazioni sui giornali. L'Assessore Cernetti ha addirittura comunicato che occorrono subito 53 miliardi, quindi ai giornali dice quali sono i suoi programmi, mentre a noi non dice nulla.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Lo dice in continuità che occorrono tutti quei quattrini, poi i giornali aggiungono sempre una coda. Collega Masaracchio, non si infervori troppo!



(Commenti del Consigliere Masaracchio)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Voglio richiamare l'attenzione del Presidente del Consiglio e dei colleghi su questo momento che non può assolutamente, attraverso la deregolazione dell'attenzione dell'aula, passare come un momento qualsiasi sia per la gravità della questione sia per quello che diceva il collega Masaracchio. Una Giunta che si trova a dover affrontare delle novità si esprime su quanto le è richiesto. Noi chiediamo, come condizione, che ci sia data comunicazione su quello che la Giunta può dare, non chiediamo di più. Dico solo con molta tranquillità che il Gruppo comunista non si farà coinvolgere dalla tecnica dell'illusione e del rinvio, quindi considero la prima parte della dichiarazione del Presidente Beltrami come una disponibilità, e chiedo se questa integrazione la si vuol fare subito dopo la pausa nei limiti in cui la può fare la Giunta. Non chiediamo niente di impossibile, però pretendiamo che questa integrazione venga data, in modo da rivedere il percorso da fare. Non abbiamo altri mezzi, ma ricorreremo anche a mezzi particolari per dimostrare che non abbiamo intenzione di assistere soltanto, senza essere messi nella condizione di poterci collocare sui fatti.



PRESIDENTE

Mi pare di avere capito che da una parte c'è la disponibilità della Giunta su questa tematica, dall'altra c'è una richiesta di integrazione e illustrazione. Successivamente stabiliremo il percorso con i Capigruppo. E' possibile un'ipotesi del genere alla ripresa dei lavori ed eventualmente un rinvio per poter accogliere le esigenze dei provvedimenti che sono giacenti da parecchio tempo?



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Vorrei conoscere come potrebbe svilupparsi questa iniziativa.



PRESIDENTE

Ho proposto questa integrazione alla quale dovrebbe seguire una riflessione da parte dei Capigruppo per un rinvio della conclusione definitiva.



BONTEMPI Rinaldo

Non abbiamo intenzione di far perdere tempo a vuoto; l'integrazione ci permetterà di stabilire quello che dobbiamo fare.



CARLETTO Mario

Presidente, sono d'accordo sui passaggi che lei propone.



BONTEMPI Rinaldo

Ho già detto che non intendiamo usare la comunicazione integrativa per far perdere del tempo. Riteniamo essenziale e preliminare l'integrazione.
La nostra collocazione dipenderà dall'integrazione; se ravviseremo la necessità di rinviare perché la Giunta deve confrontarsi con le altre Regioni, lo valuteremo in seguito, ma dato che non sappiamo cosa deciderà la Giunta non possiamo impegnarci.



CARLETTO Mario

La Giunta ha dimostrato attenzione all'esigenza di voler valutare i provvedimenti governativi e ha acconsentito a rendere una comunicazione che non sarà completa (mi è parso di capire). Il Presidente della Giunta ha detto che oggi non è in grado di dare un'integrazione completa rispetto agli ultimi eventi. Non vorrei che questo fosse l'alibi per riaprire tutta la discussione sul problema delle acque, quando oggi all'o.d.g. c'era l'approvazione di un ordine del giorno che da settimane è in attesa di essere valutato.
Capisco che il succedere di fatti nuovi hanno spinto l'opposizione a chiedere un'ulteriore informazione alla Giunta, ma bisogna anche capire che oggi la Giunta non è nella condizione di fornire un'informativa completa.
Chiedo che il completamento dell'informativa possa avvenire la volta prossima ed eventualmente la volta prossima, quando la Giunta completerà l'informativa, riapriremo il dibattito. Non si può spezzettare questo dibattito.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13,20 riprende alle ore 14,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Cernetti per l'integrazione della comunicazione sulle acque.



CERNETTI Elettra, Assessore all'ambiente

Prendendo atto che certe cose sono sempre molto meno importanti di una tranquilla digestione, mi appresto a dare in quest'aula deserta quell'integrazione sulla quale abbiamo così appassionatamente discusso prima di mangiare.
Nella precedente comunicazione è stata illustrata in maniera complessiva la situazione emergente sul territorio piemontese a seguito del diffuso inquinamento da erbicidi, nonché i principi informatori del programma di miglioramento della qualità delle acque richiesto dai Ministeri.
Tale programma è stato trasmesso alla competente Commissione consiliare, perché alcuni Consiglieri non dicano di averlo appreso solo dalla stampa, la quale Commissione consiliare si era prefissa il compito di distribuirlo a tutti i Consiglieri. Come è ampiamente illustrato nel suddetto documento, la presenza di erbicidi nelle acque potabili interessa: primo, tutto il territorio di pianura per quanto riguarda l'atrazina e in particolare la pianura cuneese dove l'atrazina si riscontra con maggior frequenza e in alcuni casi anche associata alla simazina; secondo, un'area ben delimitata compresa fra le province di Novara, Vercelli ed Alessandria coincidente in pratica con il territorio coltivato a riso, in cui si riscontra la presenza di bentazone, in alcuni casi associato ad atrazina.
Le concentrazioni di queste sostanze presentano una certa variabilità nel tempo, dipendendo in primo luogo dal tempo trascorso dalle operazioni di diserbo e dalle condizioni climatiche.
Limitando il campo di analisi agli acquedotti pubblici, tenuti costantemente sottocontrollo dai laboratori di sanità pubblica, le concentrazioni riscontrate nel corso del 1988 - come già più volte evidenziato - superano in 53 casi il valore limite di 0,1 microgrammi/litro fissato dalla CEE.
Le concentrazioni più elevate si riscontrano all'interno delle due aree a rischio definite in precedenza, in particolare la presenza di atrazina si riscontra in 38 casi; le relative concentrazioni variano da un valore minimo di 0,1 microgrammi/litro ad un massimo di 0,67 microgrammi/litro. In tre Comuni si sono trovati contemporaneamente residui di atrazina e simazina e in due Comuni contemporaneamente residui di atrazina e bentazone sempre oltre la concentrazione massima ammissibile. Residui di bentazone con valori compresi tra 0,2 e 2,95 microgrammi/litro sono stati rilevati in otto Comuni. In un Comune è stato rilevato un residuo di simazina con concentrazione prossima a 0,2 microgrammi/litro.
Come già detto, per il risanamento di queste situazioni, su richiesta dei Ministeri della Sanità e dell'Ambiente, è stato predisposto il programma di intervento in base al quale è stata avviata la procedura di deroga ai sensi del DPR n. 236/88; la Giunta regionale ha poi confermato con propria deliberazione n. 121-26303 del 9/1/1988 la richiesta di deroga.
Gli interventi urgenti di risanamento previsti perseguono i seguenti obiettivi: primo, installazione di filtri a carbone attivo; secondo ristrutturazione e potenziamento degli acquedotti mediante il recupero di pozzi mal funzionanti e trivellazione di nuovi pozzi ove necessario; terzo interconnessione con acquedotti limitrofi indenni; quarto, realizzazione di nuovi acquedotti.
La situazione di ciascun Comune è ampiamente illustrata nelle schede riepilogative allegate al programma di intervento.
E' il caso di far notare che gli interventi urgenti saranno seguiti con particolare attenzione, limitando - come si è detto - la trivellazione dei nuovi pozzi ai casi strettamente necessari (esempio: il prelievo da falde superficiali poco protette), privilegiando invece interventi di ristrutturazione di pozzi realizzati non correttamente. In tale direzione si stanno approfondendo le verifiche tecniche.
La situazione dei Comuni e gli interventi proposti sono oggetto di approfondimenti sia con i Comuni stessi che con i laboratori di sanità pubblica, nell'ambito del confronto più complessivo, avviato ad intesa con l'Assessorato alla sanità, per i problemi connessi al controllo e al monitoraggio delle acque sia sotto l'aspetto sanitario che ambientale.
Qui occorre precisare che le stime apparse su "La Stampa", che sono poi le stesse stime presenti nel piano presentato dalla Giunta ai Ministeri (dati praticamente subito trasmessi alla VII Commissione che doveva a sua volta trasmetterli a tutti i Consiglieri), non sono che stime economiche molto provvisorie e soggette, di conseguenza, a continue variazioni relative agli approfondimenti tecnici che stiamo portando avanti con i Comuni.
Ieri, giorno 15, è stato pubblicato il decreto legge che stabilisce le misure urgenti da prendersi per la tutela delle acque.
In data odierna è stato pubblicato il decreto interministeriale che fissa i valori massimi ammissibili che sono: per l'atrazina 0,8 microgrammi/litro; per la simazina 0,4 microgrammi/litro; per il bentazone 4 microgrammi/litro; per il molinate 0,3 microgrammi/litro.
Le pubblicazioni sia del decreto legge, sia del decreto interministeriale sono state accelerate dalla sentenza del TAR.
Quindi la Giunta ritiene necessario, da parte sua, un approfondimento sia del decreto legge del Ministero, sia del decreto legge interministeriale, dovuto anche alla fretta con la quale sono usciti e con i non dovuti approfondimenti ed informazioni, a livello regionale e anche all'interno di un confronto con le Regioni interessate, ai fini dell'adozione di provvedimenti il più possibile omogenei, pur nella specificità delle diverse realtà territoriali.
L'Assessorato all'ambiente sta inoltre completando una proposta di disegno di legge sulla tutela delle acque sotterranee che si dovrà giovare altresì, delle recentissime disposizioni contenute nel decreto legge del 14 febbraio, prima citato.
Questi sono i fatti avvenuti dall'ultima comunicazione della Giunta fatta circa tre settimane fa.



PRESIDENTE

Ritengo che la comunicazione integrativa svolta ora dall'Assessore Cernetti dia la possibilità di compiere le necessarie riflessioni. Propongo quindi all'assemblea di prenderne atto e di rinviare la discussione sui vari documenti presentati alla prossima seduta.
Se l'assemblea conviene su questa proposta, possiamo passare al successivo punto all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valeri. Ne ha facoltà.



VALERI Gilberto

Chiedo di poter avere un'informazione ulteriore, utile a sciogliere taluni dubbi.
Sarebbe opportuno sapere se la Giunta ha predisposto delle integrazioni, delle modifiche o quant'altro eventualmente di aggiuntivo o di modificativo dell'ordine del giorno presentato in precedenza dalla maggioranza.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno deve raccogliere i nuovi dati emersi.



CERNETTI Elettra, Assessore all'ambiente

L'ordine del giorno della maggioranza viene integrato alla luce degli ultimi fatti accaduti, in vista delle risoluzioni e delle decisioni che la Giunta prenderà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferro.



FERRO Primo

Se ho capito bene l'orientamento della Presidenza è quello di sospendere la discussione in questa fase per poi riprenderla in termini più puntuali, alla luce delle cose dette dall'Assessore e dei successivi aggiornamenti che verranno, in una discussione più vasta che dovremo tenere in una successiva occasione. Se è così, ligio a quelle che sono le disposizioni dell'Ufficio di Presidenza, mi permetto solo di fare alcune raccomandazioni, quindi non si prenda il mio come un intervento completo.
La prima questione che vorrei sollevare è quella relativa ai recenti decreti. Si parla di atrazina, di simazina, di bentazone e di molinate. Lo stesso ordine del giorno della maggioranza sottolinea gli aspetti relativi agli inquinamenti determinati da diserbanti (atrazina, molinate e bentazone). L'inquinamento in Piemonte è anche provocato da fertilizzanti e da nitrati. Conosciamo il pericolo che producono i nitrati, il pericolo di tradursi in nitrosammine con elevata tossicità; è provato che le nitrosammine sono cancerogene. Consiglierei alla Giunta di rivedere le proprie posizioni sulla base di una realtà che ormai è abbastanza diffusa la presenza di nitrati, soprattutto laddove si ha bisogno di fertilizzanti.
Vorrei anche fare delle raccomandazioni che più che altro puntano a chiarire determinate posizioni: è vero che esiste un programma di intervento della Giunta, vorrei però capire l'affidabilità in termini finanziari. Sarebbe bene che l'Assessore Cernetti, nella futura informazione che ci darà, oltre a prevedere iniziative come quelle contenute in questo programma di intervento, esprimesse anche un proprio pronunciamento per quanto riguarda le coperture di carattere finanziario.
L'altra questione che vorrei porre è questa: i limiti che vengono fissati dal decreto legge e dal decreto interministeriale sono: 0,8 atrazina (quindi siamo al di sopra di ben otto volte rispetto ai limiti previsti dalla CEE) 0,4 simazina 4 bentazone (in questo caso siamo molto più alti rispetto ai limiti CEE).
L'art. 9 del DPR n. 183 assegna alla Regione un potere di deroga questo è il motivo per cui il ricorso al TAR è stato ammesso, c'era un potere sostitutivo del Ministero rispetto a poteri di deroga che invece sono concessi alle Regioni, per cui rispetto ai nuovi limiti previsti dal decreto legge e dal decreto interministeriale (non so se si chiamano proroghe o in questo caso deroghe, stante anche il contenzioso che esiste con la CEE) sarebbe opportuno sapere se la Giunta stessa accoglie i limiti previsti (0,8 - 0,4 - 4 e 0,3) o se invece ritiene di avvalersi del potere di deroga stabilito dall'art. 9 del DPR n. 183.
Sarebbe anche opportuno chiarire alcune questioni circa il Piano del risanamento del Po, che prevede investimenti nell'arco di tre anni per 1.500 miliardi. Bisognerebbe quindi che la Giunta si pronunciasse sul finanziamento effettivo relativo a questo Piano.
Un'ultima questione è quella relativa alle iniziative e alle azioni da intraprendere in Piemonte. Da questo punto di vista bisogna uscire da un genericismo che talvolta accompagna gli ordini del giorno che vengono presentati in Consiglio regionale per arrivare a misure molto concrete perché credo che l'opinione pubblica si attenda misure concrete.
Rilevo che per quanto riguarda le iniziative sulla lotta fitopatologica (nel merito non mi pronuncio perché in sede di Commissione abbiamo avuto modo di esprimerci contro) non sono previste misure relative alla cerealicoltura. Quindi, sarebbe opportuno capire nella prossima riunione che tipo di iniziative concrete si intendono mettere in atto per quanto riguarda atrazina, simazina, molinate e bentazone, o comunque tutti i prodotti derivati dalla famiglia delle treazine, che hanno nome, cognome e indirizzo: le colture cerealicole.



PRESIDENTE

Delle raccomandazioni testé fatte dal Consigliere Ferro la Giunta terrà sicuramente conto nella formulazione del nuovo documento.


Argomento: Zootecnia

Esame proposta di deliberazione n. 1025: "Approvazione del regolamento di attuazione della L.R. 14/7/1988, n. 35. Istituzione del certificato di garanzia di produzione delle carni bovine"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1025, licenziata dalla V Commissione con parere della III Commissione, sulla quale sono stati presentati alcuni emendamenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Reburdo e Montefalchesi: allegato A, art. 3, primo comma, cancellare dopo "Regione Piemonte" le parole "o di enti ed organismi ad essa autorizzati" al secondo comma, cancellare dopo "UU.SS.SS.LL." le parole "ed enti autorizzati dalla Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 28 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Reburdo e Montefalchesi: art. 7, primo comma, dopo le parole "sono eseguiti" aggiungere la parola "prioritariamente".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Staglianò: art. 7, alla fine del primo comma aggiungere: "Controlli straordinari possono essere eseguiti su motivata richiesta delle associazioni ed organizzazioni dei consumatori riconosciute".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

E' implicito che dietro richiesta il Servizio possa eseguire dei controlli. In collaborazione con le associazioni ed organizzazioni di consumatori diventa una consociazione che non mi pare corretta.
L'emendamento quindi non è accoglibile.



ALA Nemesio

Ho avuto notizia di questo emendamento nel momento in cui è stato letto. Ritengo sia possibile ripresentarlo, eventualmente da parte mia escludendo questa collaborazione e mantenendo la dizione "su richiesta".
Ricordo che esiste una Consulta regionale per la tutela dei consumatori. La Regione ha riconosciuto pertanto una serie di associazioni, che fanno parte di una Consulta. Pertanto, ripropongo l'emendamento con l'esclusione delle parole "in collaborazione con".



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

La dizione pertanto sarebbe: "Controlli straordinari possono essere eseguiti su richiesta delle associazioni ed organizzazioni dei consumatori riconosciute".



ALA Nemesio

Va bene.



PARIS Mario

Sono d'accordo se si aggiungono le parole "su motivata richiesta" perché come alle spalle dei produttori ci possono essere interessi, alle spalle dei consumatori ci possono essere i grandi importatori di carne estrogenata che danno sulla testa ai nostri allevatori che producono carni garantite.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

La Giunta accoglie l'emendamento con tale modifica.



FRACCHIA Mario

L'emendamento si può accettare perché la Consulta dei consumatori fa parte anche del coordinamento generale. Non ci sono problemi, perché se la riconosciamo nel coordinamento generale nulla vieta a chi ne fa parte di chiedere dei controlli di garanzia supplementari.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento del Consigliere Staglianò così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Ferro: art. 8, primo comma, dopo la parola "promotori", aggiungere la parola "ponderali e".
Ha chiesto la parola il Consigliere Olivetti. Ne ha facoltà.



OLIVETTI Michele

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, l'aggiunta della parola "ponderali" sta ad indicare una differenziazione degli interventi che si possono fare con sostanze farmacologiche; per sostanze farmacologiche promotrici di crescita si intendono ormoni specifici che stimolano la crescita. Esistono peraltro sostanze farmacologiche suscettibili di far aumentare il peso, ma non suscettibili di far aumentare la crescita. Ad esempio, l'ormone somatotropo è un ormone della crescita - tra l'altro non viene usato a questo scopo - che potrebbe promuovere la crescita dell'animale e verrebbe ricompreso, anche se non è utilizzato. Ci sono altre sostanze che non stimolano la crescita, ma che aumentano il peso come per esempio i tireostatici: il tiuracile è una sostanza che non promuove la crescita, ma fa aumentare il peso dell'animale perché trattiene una maggiore quantità di acqua nel sottocutaneo.
Il motivo quindi era un fatto tecnico, che con questo non venissero escluse dalla proibizione delle sostanze che, per non essere promotrici di crescita, ma per essere peraltro promotrici di aumento del peso, venissero contrabbandate come lecite.
Questo è lo spirito per cui è stata aggiunta questa parola. Spero di essere stato chiaro.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Olivetti per la chiarezza con cui ha esposto questa spiegazione tecnico-scientifica.
La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

Dopo la spiegazione del Consigliere Olivetti, dotta come sempre e, tra l'altro, quanto mai utile per imparare qualcosa, vorrei un chiarimento relativo alla formulazione esatta del testo, e chiedo una conferma di questo alla Giunta. Ritengo questo debba essere: "promotori ponderali e di crescita". Nel senso che devono essere sia gli uni che gli altri, o gli uni o gli altri. E l'articolo deve pertanto riferirsi a chi usa entrambi i prodotti o a chi ne usa anche uno solo dei due, trattandosi di due possibilità ed eventualità diverse. Chiedo questa conferma, perché le congiunzioni diventano decisive nel testo della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Paris.



PARIS Mario

Chiedo se è ammesso, per chiarire le idee a me stesso e anche al collega Ala, che in via eccezionale si chieda una spiegazione al responsabile del Servizio veterinario regionale su cosa vuol dire "ponderali e di crescita" o "ponderali di crescita".



PRESIDENTE

Non è possibile Consigliere, a meno che non si sospenda il Consiglio.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

L'emendamento è il seguente: "ponderali e di crescita".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Ferro.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Ferro: art. 8, ultimo comma, dopo la parola "regionali", aggiungere le parole "e altre forme di informazione".
Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: dopo le parole "e altre forme di informazione" aggiungere "anche attraverso l'affissione di manifesti".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Questo emendamento non è accettabile perché sarebbe molto difficile attuarlo in quanto non avremmo gli strumenti, né come USSL né come Regione per affiggere manifesti in prossimità degli esercizi, tenendo conto che in prossimità degli esercizi si dovrebbero affiggere nei negozi o fuori degli spazi autorizzati, quindi diventa inattuabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferro.



FERRO Primo

Signor Presidente, a questo punto intendo solo porre un problema di carattere più generale. Noi siamo di fronte ad un regolamento che riteniamo nel complesso approvabile.
Per quanto riguarda la legge a suo tempo approvata, il nostro Gruppo ebbe modo di esprimere un parere positivo. Abbiamo concordato in Commissione una serie di emendamenti sui quali c'è stato un atteggiamento disponibile da parte della Giunta. Riteniamo che l'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi non sia un emendamento estemporaneo, ma sia un emendamento che pone un problema preciso. Rispetto a questo problema intendiamo valutare se esistono da parte della Giunta segnali di positività, e allora si è in sintonia con un rapporto che si è stabilito per quanto riguarda questo regolamento; se invece non può essere accolto costringete il nostro Gruppo a rivalutare la posizione politica che avevamo avuto modo di esprimere in Commissione. Vorrei che la Giunta si rendesse conto dell'importanza di questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Vorrei ricordare che nell'art. 8 è scritto che "i nomi di coloro che saranno esclusi dall'iniziativa, perché proprietari o detentori di capi bovini che ai controlli sono risultati positivi per sostanze chimicamente attive e illecitamente impiegate, o in quanto titolari o conduttori di macellerie che non hanno rispettato l'impegno alla vendita esclusiva saranno resi pubblici attraverso gli organi di stampa regionale"; quindi una forma di pubblicità c'è, diventa difficile attuare la forma ad hoc. Se il Consiglio è d'accordo possiamo lasciare "attraverso l'affissione di manifesti" togliendo "in prossimità", perché diventa difficile attuare tale norma tenendo conto della dislocazione delle numerose macellerie che esistono sul territorio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento può essere corretto attenuando la precisazione della localizzazione dei manifesti, e apprezzo che la Giunta abbia capito lo spirito dell'emendamento stesso, ma rimane il fatto che predisporre degli strumenti per creare la carne DOC vuol dire che avremo un nuovo capitolo di frodi, quello relativo alle carni che DOC non sono e come tali vengono vendute.
Tutto il regolamento mi sembra giustamente improntato ad evitare i controlli preventivi, affannosi ed eccessivi, mentre investe di piena fiducia l'allevatore e tutti i servizi connessi. A questa fiducia che si dà agli operatori economici deve far riscontro il massimo della dissuasione a frode compiuta. Di qui l'idea di un non addetto ai lavori di unire ai provvedimenti di pubblicità sui giornali qualche altro provvedimento fortemente dissuasivo. Viene in mente che la più forte delle dissuasioni è quella che indica al consumatore che in quel luogo è stata consumata una frode a suo svantaggio.
Se non vogliamo vincolare la posizione dei manifesti va bene, rimane però salvo il potere di dissuasione, se il regolamento prevede anche l'affissione dei manifesti o vicino all'esercizio commerciale o altrove.
Se l'emendamento è accettato rientra nel clima unitario del lavoro della Commissione.



PRESIDENTE

Si è concordato di fondere i due emendamenti in un unico emendamento che pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Reburdo: art. 8, secondo comma, terza riga, dopo la parola "amministrativa" cancellare e sostituire con "per sempre in caso di condanna definitiva".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dal Consigliere Reburdo: art. 10, terza riga, sostituire le parole "esclusi per un anno" con le parole "esclusi per almeno cinque anni": Emendamento presentato dai Consiglieri Bergoglio e Santoni: art. 10, dopo le parole "vengono esclusi" le parole "per un anno" sono sostituite dalla frase "per un periodo da sei mesi a due anni".
Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Ferro: art. 10, terza riga, dopo le parole "vengono esclusi" le parole "per un anno" sono sostituite dalla frase "per un periodo da sei mesi a due anni".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

L'emendamento "da sei mesi a due anni" pone in difficoltà chi deve stabilire la sanzione. Invece "per un anno" rimane chiaro. L'emendamento sui cinque anni comprende un periodo molto lungo che può essere, per un qualcosa di minore, peggio della condanna che abbiamo visto nell'articolo precedente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reburdo.



REBURDO Giuseppe

La ratio di questa legge mi pare che punisca la qualificazione dell'attività e non l'attività. La qualificazione dell'attività va valorizzata al massimo, disincentivando al massimo coloro che intendono utilizzarla a fini meramente economici, senza procedere con la serietà dovuta. Quindi non stiamo penalizzando nel commercio o nella produzione, ma stiamo penalizzando nella qualità.
Questo è un problema molto serio. Cinque anni possono essere di meno oggettivamente, comunque volevo solo sottolineare questo aspetto. Qui stiamo proteggendo la qualità senza mettere in discussione l'attività economica che procede!



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Ci sono le sanzioni che abbiamo appena visto all'art. 8, queste sanzioni potrebbero riguardare anche solo una cattiva formulazione di un certificato.
Credo che non sia il caso di andare nell'eccesso di punizione, anche perché l'art. 8 dice "rimane tutto salvo", quindi un anno mi pare già una misura sufficiente.



REBURDO Giuseppe

La nostra preoccupazione era di garantire la qualità.



PRESIDENTE

Il Consigliere Reburdo ritira l'emendamento. La Giunta accetta solo la parte "fatto salvo quanto previsto dall'art. 8". Si riconferma ancora che ci sono le pene previste dall'art. 8.
Visto che questo emendamento viene accettato, restano gli altri due emendamenti uguali a firme diverse.
La parola al Consigliere Ferro.



FERRO Primo

Qui sorge un problema perché gli emendamenti firmati da me e Penasso erano emendamenti emersi dalla discussione in Commissione. Cioè, non sono espressione di un modo di pensare mio e di Penasso insieme, ma sono il frutto di una discussione in Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore all'agricoltura

E' vero quello che dice il collega Ferro, questi due emendamenti sono il frutto della discussione in Commissione agricoltura, però una successiva analisi, anche con il Servizio, ha evidenziato la difficoltà di chi andrà a stabilire se la trasgressione comporta una decadenza per sei mesi o per due anni.
Quindi nascerebbero dei problemi di contenzioso che non danno certezza agli operatori, per cui, pur rendendoci conto dell'opportunità di differenziare, questo aspetto applicativo della legge ci fa confermare la posizione precedente di individuare una data precisa, per cui ognuno degli organi di controllo e degli agenti di controllo ha la possibilità di dare una scadenza certa non contestabile, quindi non causa di un contenzioso.
Perciò è accolta la prima parte dell'emendamento; non viene accolto là dove si dice "per un periodo da sei mesi a due anni".



PRESIDENTE

Gli emendamenti vengono ritirati.
Emendamento presentato dai Consiglieri Penasso e Ferro: art. 10, terza riga, dopo le parole "disposizione di legge" aggiungere l'inciso "e fatto salvo quanto previsto dall'art. 8".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Bergoglio e Santoni: art. 12, al termine della frase "Responsabile del settore valorizzazione e tutela dei prodotti agricoli" aggiungere le parole "dell'Assessorato regionale all'agricoltura".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Reburdo: art. 12, cancellare al quarto punto la parola "tecnico" aggiungere al termine dell'elenco dei componenti del previsto Comitato tecnico: "quattro docenti della Facoltà di Veterinaria dell'Università di Torino, segnalati dalla stessa".
La parola al Consigliere Reburdo per l'illustrazione.



REBURDO Giuseppe

Ho presentato questi emendamenti insieme al Consigliere Montefalchesi.
La prima parte ha una ragione di contenuti; è difficile definire questo comitato come comitato esclusivamente tecnico perché all'interno ci sono dei rappresentanti di associazioni che possono dare dei pareri, ma non sicuramente dei pareri strettamente tecnici.
Quindi proponiamo di togliere la parola "tecnico".
Nella seconda parte proponiamo, forse con una certa ingenuità, la presenza di docenti universitari, che sicuramente qualificherebbero il valore tecnico del Comitato. Grazie ad approfondimenti e scambi di opinioni e di valutazioni che ho potuto avere, mi sono accorto - non vorrei fare una affermazione troppo pesante che nella Facoltà di Veterinaria parrebbe esserci un orientamento a favorire la ricerca nel campo degli estrogeni non tanto come elemento protettivo, ma come elemento propulsivo. In questo senso la cosa è di una certa preoccupazione, perché se la Facoltà di Veterinaria è quella più esposta nel campo dei consigli tecnici di cui possono usufruire anche le pubbliche amministrazioni, è orientata non a proteggere, ma ad inserirsi in una logica della ricerca, molto avanzata in particolare negli Stati Uniti. La cosa presenta elementi di preoccupazione.
Mi rendo conto di fare delle valutazioni alquanto delicate rispetto alle quali vorrei essere smentito, ma allo stato della mia modestissima conoscenza e in base alle informazioni che ho avuto, non pare essere un elemento di garanzia l'inserimento di questi cosiddetti esperti. Pertanto sulla base di questo ulteriore approfondimento assieme al Consigliere Montefalchesi, decidiamo di ritirare questo emendamento, pero ho voluto segnalare questa preoccupazione.



PRESIDENTE

L'esame degli emendamenti è così terminato.
Ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto sull'intera deliberazione, il Consigliere Staglianò. Ne ha facoltà.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Faccio una dichiarazione di voto brevissima. Purtroppo i lavori del Consiglio, in effetti, sono un mezzo happening, per cui non ho potuto illustrare l'emendamento presentato, che poi è stato accolto con modifiche condivisibili. Avrei avuto l'occasione per spiegare che il nostro voto alla deliberazione è positivo, perché giudichiamo questa deliberazione un passo avanti rispetto ad una battaglia di lunga lena sul versante della lotta alle sofisticazioni alimentari.
In particolare ci premeva sottolineare la possibilità, da parte delle associazioni dei consumatori, di alimentare una cultura di vigilanza dal basso - che in verità è già ben presente nella società civile - su quanto ci viene propinato sulle nostre tavole.
In verità c'è un punto che non può essere ovviamente oggetto della deliberazione in quanto tale, ma che rischia di pregiudicare l'applicazione reale, nel concreto, di queste disposizioni positive, se non vengono rafforzati i servizi di vigilanza del Servizio sanitario e regionale. E' evidente che è argomento non pertinente all'oggetto, ma è ovvio che seppur predisponendo i più bei regolamenti, le più belle leggi, poi non siamo in grado di farle rispettare, tutto rischia di diventare inutile.
Quindi il nostro voto, signor Presidente, è positivo per queste ragioni, auspicando naturalmente a livello di volontà politica un comportamento conseguente da parte dell'Assessorato regionale, laddove occorre mettere in condizione i servizi a far rispettare le leggi e i regolamenti.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la deliberazione così modificata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo ora l'iscrizione dei seguenti argomenti all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 1049: "Terzo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui a capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1988, della somma di L. 1.657.131.087".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.
Proposta di deliberazione n. 1071: "DGR n. 61-26560 - L.R. n. 55/84: 'Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di enti locali. Proposta di delibera quadro ai sensi dell'art.
4'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
Progetto di legge n. 454: "Norme risultanti dalla disciplina prevista dall'accordo intercompartimentale, di cui all'art. 12 della legge quadro sul pubblico impiego 29/3/1983, n. 93, relativo al triennio 1988-1990".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
Deliberazioni concernenti le nomine.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Richiesta di informazioni del Consigliere Valeri sul problema dell'inquinamento delle acque


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Valeri. Ne ha facoltà.



VALERI Gilberto

Le chiedo di concedermi la cortesia di porre un quesito che l'andamento un po' farraginoso del dibattito relativo alle nuove norme sulla potabilità delle acque ha impedito di chiarirci. E' un quesito che non ho potuto porre nel momento in cui, sulla base di una presa d'atto affrettata dei decreti ministeriali, si è deciso di rinviare la discussione.
Da quanto mi è stato spiegato dai colleghi, si è deciso di rinviare la discussione onde permettere la rimessa a punto degli ordini del giorno e delle proposte della Giunta. Ci sono però degli atti, necessitati dai decreti pubblicati ieri, per i quali siamo già ora inadempienti, qualora la Giunta non si affretti a deliberare quanto richiesto. Il DPR del 14/2/1988 n. 49 e il decreto del Ministero della Sanità, in pari data, sanzionano il fatto che il regime precedente, messo in discussione dalla sentenza del TAR del Lazio, è ormai formalmente e definitivamente decaduto. Dopo i rimpalli di responsabilità seguiti alla sentenza del TAR del Lazio, tra Ministero della Sanità e Regioni su chi doveva intervenire per porre riparo alla cancellazione dei decreti di proroga delle norme precedenti ai nuovi valori sulla potabilità delle acque stabiliti dalla CEE, da ieri i Comuni, nei cui pozzi gli indici di qualità delle acque superano quelli stabiliti dalla CEE, sono formalmente fuori legge. Ed è fuori legge la Regione che, vista l'avvenuta decadenza della precedente ordinanza di proroga fatta dal Presidente della Giunta, si trova oggi nella condizione di dover deliberare, se lo riterrà, in base al nuovo regime di deroga che la Regione ha facoltà di richiedere al Governo. Il decreto del Ministero della Sanità inoltre, stabilisce che contestualmente ai provvedimenti di deroga le Regioni debbano adottare specifici piani di intervento e di risanamento.
Allo stato odierno dei fatti si può ritenere che detta contestualità possa essere intesa in termini di non assoluta contiguità temporale.
Probabilmente, dato l'incalzare dei tempi, si può considerare di rinviare alla prossima discussione in Consiglio la deliberazione del piano, ma la deliberazione delle deroghe per i pozzi inquinati e, aggiungerei, del divieto dei diserbanti incriminati, è estremamente urgente. Mi sarei augurato di sentire che la Giunta si riuniva immediatamente o nelle prossime ore perché la Giunta oggi è già in condizioni di inadempienza.
Perciò chiedo quando la Giunta intende riunirsi per deliberare in tal senso, evitando di porsi in una grave condizione di inadempienza.



PRESIDENTE

Collega Valeri, la sua richiesta avrà una risposta prima della conclusione della giornata, dipenderà da quando la Giunta si riunirà. E' comunque un problema ben presente alla Giunta.



VALERI Gilberto

E' così presente che nessuno ne ha parlato.



PRESIDENTE

Il problema è ben presente alla Giunta.



VALERI Gilberto

Se è ben presente si cerchi allora di dimostrarlo concretamente. Forse è presente all'Assessore Cernetti, ma non altrettanto agli altri Assessori interessati che, da quanto mi risulta, si oppongono a una deliberazione immediata della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La risposta non spetta a me.



VALERI Gilberto

I Comuni sono inadempienti perché fanno bere illegalmente acqua inquinata ai propri abitanti ed è altrettanto inadempiente la Giunta che chiamata dal decreto a deliberare le deroghe, deve dirci quando intende farlo.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Non siamo davanti a un Tribunale. E' stata data una risposta. Mancano ore alla fine della giornata e abbiamo davanti altre giornate. Siccome le altre Regioni non hanno combinato niente, sono più arretrate di noi, questo tono inquisitorio di Valeri non ci piace. Questa è la risposta del governo regionale.



VALERI Gilberto

Lei ci deve dire che cosa intende fare, Presidente. Ho spiegato, sulla base dei decreti, che il Governo ha incaricato le Regioni di assumere le misure atte a regolarizzare la situazione nei Comuni aventi pozzi inquinati. Non c'è alcun intento inquisitorio nel pretendere che la Giunta ci dica cosa intende fare.



(Discussione animata tra il Presidente Beltrami e il Consigliere Valeri)



PRESIDENTE

Abbiamo mantenuto la calma fino ad ora, mi sembra non ci siano ragioni per andare oltre. Colleghi, vi richiamo a continuare in modo sereno l'impegno che abbiamo preso finora.


Argomento: Nomine

NOMINE


PRESIDENTE

Procediamo con le nomine.
Si distribuiscano pertanto le relative schede.
Commissione tecnica-consultiva per l'ordinamento dei servizi di analisi cliniche (ex art. 18, L.R. 5/11/1987, n. 55). Nomina di sette membri esperti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Eugenio Vercellino, Pier Giorgio Colongo Oliario, Pier Giorgio Pagano Camillo Rosso, Giovanni Carlo Fiorucci, Pier Carlo Gaido e Giovanni Bussolati.
Pongo in votazione l'immediata esecutività della deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
Commissione Regionale per la Cooperazione. Sostituzione del Consigliere Angelo Rossa.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giancarlo Tapparo.
Consulta Regionale per l'Artigianato. Sostituzione dei Consiglieri Giuseppe Cerchio e Angelo Rossa.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Mario Carletto e Giancarlo Tapparo.
Consusa S.p.A. - Consiglio di Amministrazione. Sostituzione del signor Paolo Catalano.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Gianfranco Ferraudo.
Commissione Tecnica di Vigilanza Farmaceutica della Provincia di Alessandria. Sostituzione del signor Ippolito Liprandi dimissionario.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Francesca Ugo.
Commissione Tecnica di Vigilanza Farmaceutica della Provincia di Novara. Sostituzione del signor Gabriele Mantegazza dimissionario.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Laura Poggi.
Cooperative artigiane di garanzie - Provincia di Torino Susa ACAI Collegio Sindacale. Sostituzione del Presidente signora Anna Maria Zorzi.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Franco Cattaneo.
Comitato Tecnico Regionale per l'attuazione del DPR n. 915/82. Nomina di un esperto in materia giuridico-legale. Sostituzione del signor Sergio Lombardi dimissionario.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Alessandro Parodi.
Azienda regionale dei parchi suburbani. Sostituzione del signor Luigi Ronga dimissionario.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Silvio De Stefanis.


Argomento: Cave e torbiere

Esame proposta di deliberazione n. 834: "Aggiornamento della disciplina per l'estrazione di materiale litoide da alvei idrici di competenza regionale. Provvedimenti" (rinvio)


PRESIDENTE

In seguito all'assenza dell'Assessore Mignone, il punto 8) all'o d.g.
viene rinviato ad altra seduta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 604 sulle caratteristiche ambientali dell'aula del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Il merito al punto 9) all'o.d.g. ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, impiegherò mezzo minuto per dire che insieme ad altri colleghi del Consiglio sollecitiamo un'analisi delle caratteristiche ambientali dell'aula, caratteristiche che non ci sembrano confortevoli.
Al Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino sono in corso degli studi sulla progettazione del benessere ambientale. E' un problema che si pone in Europa e nel mondo all'attenzione dei progettisti. Se il Consiglio regionale dà il buon esempio e induce la crescita di capacità tecniche e di esame delle caratteristiche ambientali questo fatto si pu riverberare positivamente sulla collettività, nel senso che il problema degli uffici e dell'ambiente di lavoro degli uffici è un problema reale.
Quindi, dato che altri colleghi sono firmatari, al di là delle divisioni in partiti, di questo ordine del giorno, io non insisterei oltre nell'illustrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picco.



PICCO Giovanni

Confesso, collega Chiezzi, che accettare un approfondimento di questo tema non comporta una radicalizzazione del problema. L'edificio è stato costruito da così poco tempo da non doversi ritenere proponibile una completa contestazione dell'impiantistica dello stesso. Tanto più che da pochissimo tempo ci sono stati degli adeguamenti funzionali anche con riferimento alle norme antinfortunistiche.
Ho accettato la proposta del collega, sottoscritta anche dal collega Bonino, perché mi pare che il senso di malessere che taluni colleghi avvertivano, soprattutto con riferimento ai problemi di vista, è effettivamente un fenomeno che si è riscontrato in questi ormai più di dieci anni di permanenza in quest'aula e quindi non può che essere dovuto forse, a qualche caratteristica ambientale della struttura tipica degli impianti, compreso l'impianto di illuminazione.
Quindi credo che, senza voler radicalizzare il problema, una verifica di questo aspetto (che per quanto mi riguarda attiene ai problemi di lunga permanenza in un ambiente ad illuminazione artificiale a volte con una insufficiente calibratura della messa in assonanza di onde magnetiche degli impianti di illuminazione) possa essere un compito affidato ad un esperto di illuminotecnica che valuti se e come eventuali difetti, che potrebbero indurre ad effetti negativi sulle persone che qui risiedono per lungo tempo, siano eliminabili.
Ho voluto chiarire la portata dell'adesione a questa iniziativa, che non vuole essere un problema di eccessiva dilatazione del tema, perché mi parrebbe, a fronte di una serie di investimenti che sono stati fatti recentemente sulle attrezzature del Palazzo, ingiusto non riconoscere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Credo che alla fine voterò la mozione, però avrei avuto piacere fosse stata discussa e messa in votazione dopo la discussione della mozione con la quale il Gruppo comunista propone l'istituzione di una Commissione di indagine sulle condizioni di lavoro nei luoghi di lavoro. E' probabile che le caratteristiche ambientali di quest'aula non siano delle migliori sicuramente, però, le condizioni di lavoro nelle fabbriche sono peggiori di quelle di quest'aula e le condizioni ambientali delle fabbriche sono sicuramente peggiori di quest'aula. Quindi, anche come messaggio esterno sarebbe stato opportuno che questa mozione fosse stata messa in discussione e votata dopo che fosse stata discussa l'altra.
Dopodiché, signor Presidente, le faccio una richiesta specifica: parlando di condizioni ambientali di quest'aula e dell'ambiente circostante, la prego di verificare l'impatto che quel campanello, che lei spesso suona, ha sull'udito. Le garantisco, Presidente, che l'impatto sull'udito è pesantemente dannoso. Allora per evitare di diventare totalmente sordo gradirei di prendere in considerazione questo problema altrimenti farò un esposto a chi di dovere per danneggiamenti alla salute.



PRESIDENTE

Terrò presente anche questo aspetto.
Suggerirei che la mozione, relativamente a dove si dice "impegna la Giunta regionale" venisse trasformata in una proposta, inviata alla Presidenza del Consiglio regionale, la quale Presidenza ha la responsabilità di seguire con attenzione le questioni che riguardano il Consiglio.
La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Signor Presidente, nella mozione è detto che bisogna aver riguardo alla composizione fisico-chimica dell'aria e sono d'accordo, però vorrei che fosse esplicitamente aggiunto questo periodo: "con particolare riferimento allo stato dell'aria stessa a seguito dell'immissione dell'aria condizionata". D'estate è veramente insopportabile stare qua dentro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ala.



ALA Nemesio

La discussione è certo importante, ma è difficile, per così dire riuscire a condividerla, pur essendo, nel merito della mozione, tutto quanto giusto e condivisibile.
Non avevo a suo tempo sottoscritto la mozione e neppure ora la voto ed intendo motivare questa posizione. Continue ripetute interrogazioni interpellanze, ordini del giorno relativi a situazioni peggiori e/o analoghe a quanto è contenuto nella mozione non hanno mai ricevuto la minima attenzione da parte di quest'aula. Trovo pericoloso un meccanismo in base al quale ci occupiamo delle caratteristiche dei materiali di quest'aula quando abbiamo un Assessore alla sanità che non si preoccupa delle condizioni e delle caratteristiche dei materiali delle scuole, degli asili, rispetto all'amianto.
Questa mozione è una mozione corporativa che serve a tutelare noi Consiglieri, che però mai ci siamo preoccupati nello stesso modo e con lo stesso metro, per quanto di competenza, nel tutelare gli altri cittadini piemontesi e per sollecitare e predisporre le iniziative più opportune.
Sono convinto che in questa aula vi siano molti fattori nocivi, però solo un uguale atteggiamento rispetto agli altri fattori di nocività ci autorizza ad approvare una mozione del genere, rispetto a noi e al nostro luogo di lavoro.
Questa mozione purtroppo è fatta unicamente per la tutela della salute dei Consiglieri regionali. I Consiglieri regionali non hanno diritto ad una tutela extra rispetto a quella degli altri cittadini e a quella dei funzionari. Quindi il mio voto è negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bonino.



BONINO Guido

Signor Presidente, non volevo intervenire perché mi pareva che la materia fosse di poco conto. Invitare il Presidente del Consiglio ad esaminare i problemi ambientali di quest'aula mi pareva che non fosse una dichiarazione di guerra né ai poveri lavoratori delle presse tanto meno ai lavoratori che mettono il bitume sulle autostrade che nelle stagioni estive sopportano delle situazioni gravissime. Mi piacerebbe molto che il Consigliere Ala, che ogni tanto spara e poi si lamenta quando la Giunta o gli altri Consiglieri non lo ascoltano, fosse presente in aula quando ha finito di fare le sue orazioni. Trovo ridicole le affermazioni che ha fatto il collega Ala. Non abbiamo cercato certamente di immaginare niente di più e niente di meno di quanto scritto nella mozione, ma richiedere a chi di competenza se era possibile verificare semplicemente le caratteristiche ambientali dell'aula, ma se questa verifica comporta l'etichetta di angherie particolari nei confronti di amici e conoscenti che frequentano l'aula, soprattutto con riferimento ai lavoratori che lavorano sulle strade con il bitume, io non voglio avere questa etichetta. Quindi ritiro, per quanto mi riguarda, la firma da questa mozione e spero che Ala consideri che quello che ha detto è veramente una cosa fuori da qualunque ragionamento che poteva essere fatto seriamente in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, faccio ancora qualche considerazione. Non doveva esserci dibattito su questa mozione; ho illustrato in termini sintetici una proposta di mozione che impegnava la Giunta a svolgere una serie di indagini su quest'aula, ma dato che il dibattito si è allargato e ha visto anche posizioni differenti vorrei riprendere i motivi per i quali continuo a sostenere questa mozione.
Che ci siano delle situazioni di gravità differente dal punto di vista dell'ambiente nel nostro Paese sui posti di lavoro, è noto a tutti.
In fabbrica si sta peggio che qua, purtroppo, e bisognerebbe ottenere in fabbrica delle condizioni migliori, in miniera si lavora in condizioni ambientali peggiori di quanto siano quelle in fabbrica, nell'alto forno in una situazione peggiore di quella del laminatoio, nell'edilizia forse si sta peggio che in tutti gli altri posti, e per di più anche con gravi rischi di incidenti.
Allora, il problema, a mio avviso, non è quello di fare una graduatoria delle situazioni ambientali e poi dire: "o si comincia secondo una certa graduatoria o non faccio nulla!". Perché in questo modo il mondo continuerebbe a girare come sta girando.
Ritengo che un serio impegno ambientalista, innanzitutto, debba vedere che ciascuno di noi, nel posto in cui lavora, dato che stiamo parlando di questo, lotti e si batta affinché la situazione ambientale migliori. Se il posto di lavoro è un ufficio, io spero che i lavoratori degli uffici lottino per questo; se il posto di lavoro è la fabbrica sarà l'operaio di fabbrica che lo farà. Ma non subordino una lotta all'altra. Bisogna lottare tutti insieme.
Quest'aula poi non è soltanto il luogo dove lavorano i Consiglieri regionali, ma dove si svolgono Convegni che durano giornate intere; in questo palazzo inoltre lavora un certo numero di persone.
Allora questo atteggiamento da ultima spiaggia "o succede tutto o raddrizziamo il mondo o io non mi impegno perché il mio ambiente, bene o male, è migliore di quello delle fonderie", è sbagliato! Riduce il potenziale di lotta che, per ottenere migliori condizioni ambientali, deve partire in base alle condizioni di ciascuno, posto di lavoro per posto di lavoro.
Quindi continuo a sostenere l'utilità di fare una verifica di questo tipo anche perché parliamo sempre della società che cambia; i lavoratori negli uffici, nel settore terziario oggi sono la maggioranza nella nostra regione.
Allora, studiare l'ambiente d'ufficio è uno dei problemi da affrontare non è "il problema". Certo che c'è il problema delle miniere, e dopo quello delle fonderie, e dopo quello delle laminazioni a caldo, e dopo quello delle laminazioni a freddo, e dopo quello dell'officina e così via. E poi c'è l'inquinamento della città, l'inquinamento da rumore, l'inquinamento dell'aria; bisogna lottare su tutti questi fronti e non dire: "non lotto sul mio fronte, perché - con un atteggiamento moralistico, secondo me - c'è chi sta peggio". Certo che c'è chi sta peggio, ma io lotto insieme a chi sta peggio perché chi sta peggio e chi sta meglio stiano tutti un tantino meglio e che si viva un po' meglio anche in quest'aula.
Questi temi non sono temi antichi. Secondo me, c'è un ritardo culturale che può avere chi fa ragionamenti di questo genere, come ha fatto il Consigliere Ala. Sono temi relativamente recenti perché l'ambiente d'ufficio è un ambiente che si è sviluppato negli ultimi anni e anche le tecnologie attraverso le quali vengono attrezzati gli uffici, illuminazione e aria, sono recenti. Ma nel mondo sta crescendo questo problema.
Il problema del morbo del legionario non è mica uno scherzo! E' stato studiato, forse non è ancora stato risolto, tanto che, come dicevo prima il dipartimento di energia del Politecnico ha un corso di progettazione del benessere. Nel Politecnico ci sono delle competenze. Perché il Consiglio regionale, la Giunta regionale non attivano con modicissima spesa un incarico ad un ente pubblico, quindi senza scopo di lucro, al Politecnico di Torino che ha le competenze e le strutture per effettuare una rapida brevissima analisi della situazione ambientale? E dico questo non perch ritenga che in questa aula, in questo edificio ci siano problemi di carattere penale.
In quest'aula noi abbiamo speso miliardi in questi ultimi anni per effettuare dei lavori e mi risulta che deliberazioni per centinaia e centinaia di milioni siano già state adottate dalla Giunta per cambiare le moquette di questo edificio.
Allora il problema non è di carattere penale o di sicurezza, di nulla osta per la prevenzione incendi; non è di questo tipo, anzi, io inviterei la Giunta a riflettere su tutti i soldi che sta spendendo all'interno di questo edificio e di limitarsi a quelle spese strettamente necessarie per ottenere eventuali nulla osta.
Quindi mi farebbe piacere discutere la deliberazione che avete preso in Commissione per vedere di ridurre gli importi, mentre invece l'onere che deriverebbe dalla Giunta regionale per attivare uno studio da parte del dipartimento energia del Politecnico è veramente, penso, ridottissimo, e può essere fatto in tempi rapidi.
Questa indagine deve essere fatta dalla Giunta regionale. E' la Giunta che ha il possesso degli edifici, non è il Consiglio. La Presidenza del Consiglio può dare delle indicazioni, può dire: "studiate anche questo", ma è la Giunta regionale che deve prendere una deliberazione con la quale dà l'incarico - io propongo al Politecnico, così non ci sono problemi di incarichi a professionisti esterni - di effettuare questo lavoro.
Quindi, signor Presidente, la sua proposta di farlo fare all'Ufficio di Presidenza secondo me è sbagliata ed è anche impropria nel senso che non rientra nelle competenze della Presidenza del Consiglio attivare degli incarichi per esaminare lo stato ambientale dell'aula. E' una competenza propria della Giunta, e il Consiglio si rivolge alla Giunta perché senza clamore faccia un lavoro che si può rivelare utile non solo per chi soggiorna e lavora in quest'aula, Consiglieri e cittadini che soggiornano pro tempore, ma anche per chi soggiorna in tutti gli uffici di Torino che patiscono gli stessi problemi, ma non hanno ancora fatto sentire la propria voce a chi di competenza, cioè al datore di lavoro, alle società di assicurazione, alle banche e così via; i lavorati vanno tutelati a qualunque livello essi operino.



PRESIDENTE

Riepilogo la situazione: le firme dei colleghi Bonino e Picco sono state ritirate, mentre il Consigliere Chiezzi dichiara di mantenere la mozione e immagino anche che vogliano mantenere la propria firma i colleghi Calligaro e Amerio.
Pur sapendo che questa mozione è rivolta principalmente al Presidente della Giunta regionale in quanto la competenza specifica sulle strutture è della Giunta, chiedo alla vostra cortesia di trasformarla in raccomandazione all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale affinch assuma un impegno diretto, d'intesa con la Giunta, ad affidare l'incarico cui lei ha fatto riferimento al fine di accertare lo stato ambientale dell'aula in cui lavorano non solo i Consiglieri, ma anche altri cittadini quando intervengono in questa sede per assistere a congressi, convegni e così via.
Ha chiesto la parola il Consigliere Santoni. Ne ha facoltà.



SANTONI Fernando

Pur lasciando agli originari firmatari ogni determinazione in ordine alla proposta del Presidente, mi sembra sia opportuno da parte mia chiedere a loro di poter sottoscrivere questo documento, lasciando comunque a loro lo ripeto - ogni valutazione circa la veste di mozione o di raccomandazione. Vorrei però dire che quando ero piccolo e non volevo mangiare la "pappa", la mia nonna mi diceva: "Devi sapere che ci sono molti bambini in Africa che muoiono di fame" e io le rispondevo che indipendentemente dal fatto che io mangiassi la pappa oppure no, i bambini in Africa morivano di fame ugualmente. Ho detto questo per rispondere al collega Ala.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Minervini.



MINERVINI Marta

Come il collega Santoni anch'io chiedo ai presentatori della mozione di poterla sottoscrivere, naturalmente a nome del Gruppo MSI-DN. Il Consigliere Chiezzi ha illustrato molto chiaramente il significato della mozione, quindi non intendo ripetere quanto è già stato detto; riteniamo comunque di rilevare che non si fa alcun affronto a chicchessia chiedendo di valutare le condizioni di quest'aula. Non riteniamo assolutamente di sottovalutare le condizioni in cui lavorano gli operai della FIAT o di altri stabilimenti che operano in condizioni, si dice, non adeguate. Il pensare anche alla nostra aula non rende minimo il pensare agli altri.



PRESIDENTE

La parola nuovamente al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio i colleghi che hanno voluto simbolicamente aderire a questa mozione. Il problema va mantenuto in termini chiari; la sua proposta signor Presidente, invece ritengo crei soltanto confusione. La competenza di fare o meno questa indagine è della Giunta. Il Consiglio regionale con tutti i suoi Consiglieri, compresi quelli che fanno parte dell'Ufficio di Presidenza, decide o no di proporre alla Giunta di avviare l'indagine di cui alla mozione. La raccomandazione proposta dal Presidente non so nemmeno cosa sia. Questa è una mozione e basta: c'è una volontà del Consiglio che invita la Giunta, se lo ritiene, a fare un'indagine sulle condizioni di quest'aula. Se siamo d'accordo possiamo votarla e naturalmente chi non è d'accordo non la vota; non vi è nulla di drammatico in tutto ciò. Per noi è una piccola battaglia per il miglioramento dell'ambiente.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Seguo l'impostazione del Consigliere Chiezzi. Poiché è stata attivata una procedura per interventi che ammontano a circa 2 miliardi per nuovi lavori da eseguire in questo palazzo, chiedo se dobbiamo bloccare quella procedura per farla precedere da questa analisi e complessivamente dare una risposta al Consiglio.



CHIEZZI Giuseppe

Non è assolutamente questo il problema: voi avete assunto una deliberazione con la quale spendete più di un miliardo (deliberazione che tra l'altro io non ho ancora potuto vedere) e spero che questi fondi vadano a finanziare opere tutte necessarie. Quando potrò intervenire su quella deliberazione valuterò se si tratterà di opere necessarie oppure no, ma questo lavoro di indagine dura pochi giorni, mentre per attuare i lavori di cui alla deliberazione richiamata ora dal Presidente Beltrami occorrono parecchi mesi. Non c'è nulla da fermare, a meno che si tratti di opere inutili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Anch'io, se i colleghi presentatori lo permettono, intendo sottoscrivere questa mozione, perché ritengo si tratti davvero di una cosa minimale: semplicemente la presa in considerazione di alcuni problemi che probabilmente l'Ufficio di Presidenza poteva risolvere autonomamente in qualsiasi momento. Mi sembra quindi che la discussione, che tra l'altro ha sottratto del tempo prezioso ai lavori che si sono accumulati, vada al di là di quello che è l'obiettivo di questa mozione che è semplicemente quello di fare una breve indagine su alcuni punti. Cito ad esempio l'illuminazione, che è ormai obsoleta, superata, rispetto alla tecnologia esistente. Ciò servirebbe a migliorare la qualità del nostro lavoro senza comunque menomare l'impegno politico che ciascuno di noi nell'articolazione delle diverse posizioni, può avere sui problemi degli ambienti di lavoro, della tutela delle condizioni di lavoro nelle fabbriche e dell'ambiente in generale.
Senza togliere la primogenitura a coloro che hanno voluto predisporre questa mozione, io dichiaro di volerla sottoscrivere.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola possiamo procedere alla votazione della mozione n. 604, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevato che molti colleghi avvertono dopo poche ore di permanenza nell'aula del Consiglio regionale una sensazione di malessere impegna la Giunta regionale 1) ad effettuare un accurato esame delle caratteristiche ambientali dell'aula con particolare riguardo ai seguenti parametri: presenza di radioattività caratteristiche dell'illuminazione composizione fisico-chimica dell'aria caratteristiche del materiale antincendio 2) a riferire in Consiglio regionale i risultati dell'analisi di qualità ambientale dell'aula consiliare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La mozione è approvata con 30 voti favorevoli e 1 contrario.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame progetti di legge n. 193: "Norme per la regolamentazione, promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli biologici e per la ricerca sperimentazione, divulgazione e sviluppo delle tecniche agricole biologiche" e n. 361: "Riordino dei servizi di sviluppo e valorizzazione delle produzioni agricole" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dei progetti di legge nn. 193 e 361, di cui ai punti 10) e 11) all'o.d.g.
L'iscrizione di tali provvedimenti all'o.d.g. della seduta odierna era stata richiesta ai sensi dell'art. 32, quarto comma, del Regolamento affinché il Consiglio, attraverso il voto, li trasmettesse alla Commissione con l'invito a discuterli.
Chi è favorevole al rinvio in Commissione del progetto di legge n. 193 è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 31 voti favorevoli.
Chi è favorevole al rinvio in Commissione del progetto di legge n. 361 è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 31 voti favorevoli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Signor Presidente, lei ha posto in votazione il rinvio in Commissione di due progetti di legge che erano stati richiamati in aula ai sensi del Regolamento. Niente quindi sarebbe più stolido che chiedere l'applicazione di un determinato articolo del Regolamento per iscrivere un argomento all'o.d.g. per poi rinviare quel provvedimento in Commissione senza discuterlo in aula. La richiesta di iscrizione vuole essere un segnale per richiamare l'attenzione su un'iniziativa legislativa. L'abbiamo fatto anche per i CILO e per l'altra legge che abbiamo richiamato in aula. Per cui chiedo che quei due punti restino iscritti in modo che la prossima volta in poco tempo, potremo motivare il richiamo il aula, altrimenti si perderà ogni utilità dell'istituto.



PRESIDENTE

La proposta è accolta.
La parola al Consigliere Staglianò.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Signor Presidente, il Capogruppo comunista ha fatto bene a richiamare impegni che avevamo preso nella Conferenza dei Capigruppo. Anch'io mi sono trovato imbarazzato rispetto alla sbrigatività - mi passi il termine Presidente - con cui lei ha risolto l'argomento, perché in effetti quando un proponente di leggi ritiene di doversi avvalere di una norma regolamentare per cercare di affrontare un determinato argomento, è opportuno che i motivi che lo portano a questo tipo di scelta vengano esplicitati. Prendo atto di questa correzione di tiro. Mi limito semplicemente ad osservare che sprechiamo un sacco di tempo nell'affrontare, lasciare e poi riprendere gli argomenti.
Signor Presidente, se lei avesse dato modo al sottoscritto (presentatore della proposta di legge n. 194) e ai colleghi del Gruppo comunista (presentatori di un'altra proposta di legge) di motivare in cinque minuti il perché della richiesta in aula, avremmo risolto il problema.
Vedo che l'Assessore Brizio frigge sulla sedia perché è preoccupato dell'approvazione di tutti i provvedimenti che vengono dopo, però il mio vuole essere un richiamo alla caoticità con cui si procede. Ci tenevo a fare queste sottolineature perché sono stato preso di sorpresa e le perplessità del Gruppo comunista sono le mie.



PRESIDENTE

Il Consiglio concorda di rinviare l'esame di tali punti alla prossima seduta.


Argomento: Varie

Esame ordine del giorno relativo alle celebrazioni per ricordare i trecento anni del ritorno dei Valdesi in Piemonte


PRESIDENTE

E' stato presentato un ordine del giorno relativo alle celebrazioni per ricordare i trecento anni del ritorno dei Valdesi in Piemonte, firmato da tutti i Gruppi. Gli altri ordini del giorno sono pertanto ritirati.
Pongo pertanto in votazione l'ordine del giorno n. 624, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto che, nell'agosto 1989, ricorrerà il tricentenario della 'Glorieuse rentreé, avvenimento che ha segnato la storia delle popolazioni piemontesi di fede Valdese ritenuto opportuno e doveroso che la Regione partecipi alla celebrazione di un'impresa che, al di là della rilevanza storica, sottolinea il profondo attaccamento del popolo Valdese alla sua terra ed alle sue radici culturali e religiose ritenendo che la Comunità Valdese sia stata nei secoli una componente essenziale dello sviluppo culturale e civile del Piemonte ritenuto, infine, che nello spirito democratico sancito dalla Costituzione e nell'impegno ecumenico che caratterizza oggi i rapporti tra le confessioni religiose, l'intera comunità piemontese debba essere interessata alla valorizzazione dello specifico ruolo che la Comunità Valdese ha svolto e svolge, nel quadro del faticoso cammino per la conquista e la difesa delle fondamentali libertà i m p e g n a la Giunta e l'Ufficio di Presidenza, per quanto di sua competenza e in accordo con la rappresentanza della Comunità Valdese, a sostenere le iniziative che, per dare adeguato rilievo e duratura incidenza a questa celebrazione, verranno assunte dalle Associazioni culturali valdesi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DAMERI


Argomento: Problemi energetici

Esame proposta di deliberazione n. 956: "Regolamento di applicazione della L.R. 23/3/1984, n. 19, per l'attuazione della legge 29/10/1987, n. 445 concernente il rifinanziamento delle iniziative di risparmio energetico di cui alla legge 29/5/1982, n. 308"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 956, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore all'energia

Di questa deliberazione vale la pena, anche se in termini sintetici rilevarne l'importanza e il significato, nel senso che sono disponibili per il rifinanziamento della legge n. 308 L. 36 miliardi a sostegno delle iniziative dei settori dell'edilizia e dell'industria, iniziative tese a conseguire il risparmio energetico, il contenimento dei consumi nei processi produttivi e l'utilizzo delle fonti rinnovabili unitamente all'adozione di tecnologie che consentono una maggiore efficienza degli impianti.
Con questo regolamento, che ha avuto un percorso di consultazione non indifferente attraverso il Comitato tecnico e la Commissione competente ed il contributo di vari soggetti, si viene a dare pratica attuazione soprattutto maggiore snellezza, al precedente regolamento a fronte del precedente finanziamento della legge n. 308 in tema di risparmio energetico. Ci siamo posti come obiettivo fondamentale lo snellimento delle procedure amministrative soprattutto per agevolare il singolo cittadino vorrei dire la comunità piemontese, teso alla realizzazione ottimale della politica energetica in un progetto più ampio di politica ambientale ed occupazionale.
Gli emendamenti presentati dalla Giunta sono estremamente semplici.
All'art. 2 è stato presentato un emendamento sostitutivo che volge a recuperare, essendoci disponibilità di fondi, anche quelle domande in coda alla graduatoria che non sono state presentate in termini giusti. Non si perde quindi l'opportunità di esaminare tutte le domande, anche quelle che fossero state presentate non in misura completamente perfetta o riportassero dati non coerenti; per cui se ci sono i fondi necessari tutte le domande in una successiva graduatoria verranno esaminate.
Gli altri due emendamenti presentati dalla Giunta sono puramente correzioni materiali: in fase di battitura è stato scritto "espletamento" in luogo di "completamento".
L'emendamento n. 3 era già stato concordato in Commissione e nella fase della riscrittura è stato evidentemente omesso; si tratta quindi di ripristinarlo.
Dal momento che ho la parola tento di dare già una risposta agli emendamenti presentati dal Consigliere Staglianò. All'art. 2 prevede di aggiungere alla fine del punto 3) "in caso di parere negativo deve essere adeguatamente motivato"; nulla osta ad accogliere questo emendamento anche se a mio parere è pleonastico. Infatti, se si risponde negativamente va da sé e correttezza vuole che sia adeguatamente motivato, comunque ritengo di poterlo accogliere.
Per quanto riguarda l'emendamento aggiuntivo all'art. 7, lo accolgo in quanto il Comitato tecnico - dice il Regolamento presentato dalla Giunta è convocato dal suo Presidente (ci mancherebbe che non lo fosse!) oppure su richiesta di almeno cinque membri. La convocazione del Comitato resta comunque un atto soggettivo assunto dal Presidente, in aggiunta si prevede che sia possibile fare una convocazione su richiesta di almeno cinque membri. Questo emendamento è pertanto accolto.
Sono invece, mio malgrado, costretto a non accogliere l'emendamento ultimo, perché non è preciso per quanto riguarda l'indicazione dei 30 giorni: non si capisce da quando decorrano, se dalla presentazione della domanda, dall'esame da parte del Comitato tecnico o dalle integrazioni intervenute. Viceversa l'emendamento della Giunta proposto sullo stesso punto recita: "secondo le modalità e nei termini stabiliti dall'Assessorato regionale competente che secondo la valutazione stabilirà i termini". Non accolgo quindi l'emendamento del collega Staglianò in quanto sostanzialmente simile al mio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Staglianò.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Signor Assessore, noi diamo, tutto sommato, un giudizio positivo all'intento che il regolamento si propone, ovvero snellire le procedure di richiesta del contributo. In questo senso sottolineiamo la positività del fatto che si voglia far ripartire tutto il meccanismo di rifinanziamento degli interventi in materia di risparmio energetico, per tutte le ragioni che abbiamo dovuto molte volte dibattere in quest'aula e ancora di recente a proposito del Piano di sviluppo. Noi siamo assertori convintissimi della politica del risparmio energetico, oltre che di diversificazione delle fonti, nello spirito che la deliberazione peraltro cerca di alimentare.
Per quanto riguarda gli emendamenti, l'Assessore molto cortesemente ha voluto immediatamente entrare nel merito. Mi corre soltanto l'obbligo di renderne più esplicito il senso, puntualizzando in particolare l'emendamento al punto 2) dell'art. 2, cioè la possibilità di dilazionare di 30 giorni l'erogazione dei contributi per consentire a chi non è esperto (mi riferisco quindi a piccoli soggetti che sono i più deboli, perché le industrie, ad esempio la FIAT - tanto per fare un nome - hanno uffici attrezzati) di accedere ai finanziamenti pubblici per avvalersi delle leggi vigenti. Il piccolo artigiano o l'agricoltore di una landa sperduta pu incorrere facilmente, proprio per questa mancanza di retroterra giuridico e di servizi, in una formulazione manchevole della documentazione prevista.
Il termine dei 30 giorni consentirebbe di dare la possibilità, a questi soggetti che incorrono più facilmente negli errori, di correggerli; in questo senso si evince chiarissimamente che l'intento nostro è di avvicinare quanti più soggetti possibili alla fruizione dei contributi. Mi auguro che l'Assessore accolga questo emendamento insieme agli altri due.
Per quanto riguarda il secondo emendamento all'art. 2, relativo al punto 3), si voleva sottolineare il motivo per il quale il contributo per quella volta non viene erogato, in modo da dare la possibilità, ancora una volta, ai soggetti più svantaggiati di non incorrere sempre nel medesimo errore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferro.



FERRO Primo

Signor Presidente, credo che sulla questione dell'applicazione della legge n. 308 in Piemonte varrebbe la pena avviare una discussione più approfondita dal momento che la L.R. n. 19/84 recepisce una parte della 308. Rispetto a quella legge abbiamo avuto a livello nazionale, in virt del piano energetico, una serie di finanziamenti. Spesso in Commissione si è discusso molto di procedure, di modelli matematici che dovevano essere predisposti con la consulenza dell'ENEA, però non conosciamo gli effetti di ricaduta, in termini di rapporti tra costi e benefici, che questa legge ha avuto in Piemonte.
Chiedo all'Assessore: in termini di risparmio energetico e in termini di microproduzioni - perché le iniziative ammesse riguardano anche le piccole produzioni - quanti sono gli investimenti compiuti finora in Piemonte dal 1984 e quali sono i risultati di produzione risparmiata o di produzione realizzata attraverso fonti pulite? Credo che sia un dato difficile da tirar fuori in questa fase. Se non si vuole solo discutere di modulistica, di snellimento di procedure, ma considerato che siamo in una sede politica dove è giusto verificare la validità delle leggi, credo che sarebbe stato opportuno, anche per completezza di valutazione, avere dei dati relativi a ciò che ho chiesto prima.
Con questa proposta di deliberazione certo snelliamo le procedure, per su una legge di cui non conosciamo l'esito complessivo; la validità complessiva ci è sconosciuta, per cui si pongono problemi relativi a correttivi che possono essere introdotti, qualora si conoscessero i dati come elemento di proposta rispetto alle modifiche della 308 per dare un ruolo propositivo al Consiglio regionale.
Nella filosofia della snellezza delle procedure ci troviamo di fronte ad una proposta di emendamento dell'Assessore Cerchio che ci lascia perplessi. Sento dire spesso, da parte della Giunta, che piuttosto che fare le cose perfette è meglio farle in fretta ma un po' meno perfette; vorrei che questo indirizzo, che spesso viene tirato fuori dalla Giunta, tenesse conto del fatto che a volte bisogna evitare di fare dei pasticci. C'era un Assessore di una Regione, che aveva una disponibilità di spesa per il proprio settore, che aveva inventato un trucco per riequilibrare la domanda e l'offerta (in questo caso la domanda sono le richieste di finanziamento le offerte sono la disponibilità che la Regione ha per rispondere alle esigenze della domanda). Qual era il trucco? Era che certe pratiche, che magari erano un po' illeggibili e magari avevano un piccolo difettuccio venivano accantonate. Tant'è che qualche Comune, con somma sorpresa, si vide escluso, perché la richiesta era stata spedita con un bollo che non rispondeva a quanto richiesto. Ovviamente quell'Assessore si guardò bene dall'informare quel Comune che la domanda, per quanto riguardava il bollo non era in regola. Per farla breve, trovo questa tecnica furbesca riprodotta in questo caso. Il Consigliere Staglianò suggerisce "entro 30 giorni mettiti a posto"; la tecnica dell'Assessore è "ti accantono, poi se avanzano dei soldi e ti sei messo in regola a quel punto ti riprendo in considerazione". Scusate, le furberie vanno bene, ma fino ad un certo punto. Noi abbiamo espresso un atteggiamento unanime per quanto riguarda questo regolamento, pur con tutte le perplessità e le riserve di ordine politico che prima ho espresso, ma non possiamo assecondare furberie come quelle espresse nell'emendamento n. 1. Per cui se si vota una cosa del genere saremo costretti a rivedere la nostra posizione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PETRINI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore all'energia

Vorrei ragionare brevemente con i colleghi che hanno parlato.
Certamente avrei desiderato discutere queste due deliberazioni, che hanno una certa rilevanza per le cose dette dal collega Ferro, non solo perché attraverso queste deliberazioni si attivano e diventano disponibili 36 miliardi che hanno una ricaduta sul territorio piemontese; non solo perché si realizzano nello specifico nel settore industriale, delle civili abitazioni e di altri settori produttivi, interventi significativi di risparmio energetico, ma perché, di fatto, non possiamo non essere soddisfatti per l'attivazione di questa politica di risparmio energetico.
Infatti, su questa partita si giocano non solo aspetti di risparmio energetico o di politica ambientale, ma anche di politica occupazionale.
Non nego quindi che, magari già all'interno degli emendamenti, il discorso che faceva il Consigliere Ferro sia stimolante e non può non essere stimolante per l'Assessore all'energia perché siamo perfettamente convinti, parlo a nome della Giunta, e presumo del Consiglio regionale, che la realizzazione di tutto questo pacchetto di interventi alimenti il mercato dei servizi, alimenti il mercato dei sistemi e delle componenti del settore del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, interessi in qualche misura il mondo del lavoro nell'area dell'impiantistica dell'idraulica, della piccola impresa, degli artigiani e di tutte quelle attività legate alla progettazione.
Convenendo quindi con queste osservazioni, mi diventa facile, almeno per quanto risponde ad una responsabilità di poco più di un anno di Assessore all'energia, dire che, in ordine alla gestione della vecchia legge n. 19 del precedente finanziamento sulla legge n. 308, dalla Giunta alla Commissione competente con periodicità venivano dati, e vengono dati tutti i dati in scalare e in progressione, anche se - è chiaro diventa difficile - lo rilevava lo stesso collega Ferro - pensare di fare un bilancio reale. Nel settembre scorso, attraverso un ordine del giorno articolato su questi temi, ci siamo dati delle regole e nei prossimi mesi andremo ad attrezzarci per costruire una specie di bilancio energetico di fronte ad un costituendo piano energetico regionale, conseguenza anche dell'articolazione sul territorio regionale del PEN che andrà a decollare.
A me pare che su questa strada in qualche misura ci dobbiamo ulteriormente confrontare, anche alla luce di una conferenza regionale sull'energia che si terrà nelle prossime settimane.
Quindi convengo su questa impostazione e non posso, peraltro, non dire che lo stesso Ministero dell'industria sulla gestione della legge n. 308 ha ancora recentemente indicato, in documenti ufficiali, anche questo bilancio energetico della Regione Piemonte, una delle Regioni più attente, più precisamente puntuali nell'interpretazione della legge n. 308 e nell'applicazione in termini operativi attraverso la legge n. 19 di questo percorso.
Vorrei però dire al collega Ferro e al collega Staglianò che tramite una più attenta lettura, che possiamo fare meglio insieme, si nota che l'emendamento presentato dalla Giunta va nella direzione della filosofia indicata da Staglianò e anche implicitamente da Ferro. Perché, se siamo attenti lettori di che cosa all'unanimità dei presenti la Commissione VII ha licenziato dopo aver, peraltro, confrontato i soggetti interessati (il Comitato tecnico, ecc.), leggiamo che all'art. 2 del regolamento licenziato dalla Commissione - non a caso Staglianò fa un emendamento che io ritengo migliorativo ed è nella stessa filosofia con la quale si è mossa la Giunta al punto 2) si dice: "le domande di contributo non inviate entro i termini di scadenza stabiliti dalla Giunta.., non vengono inserite in graduatoria".
Ci mancherebbe che uno che presenta una settimana, un mese, sei mesi dopo venga considerato, perché c'è una scadenza! Poi continua questo punto 2): "non vengono altresì inserite in graduatoria quindi approvato all'unanimità dalla Commissione dopo l'esame del Comitato tecnico, dopo il confronto con le parti, dopo la consultazione in Commissione - le domande il cui stampato o le relative schede tecniche risultino incomplete o riportino dati illeggibili o non coerenti con le richieste della modulistica".
In sostanza con questo regolamento, filtrato dalle consultazioni, dalla Commissione, dalle parti sociali, votato all'unanimità dei presenti, si diceva che solo quelli che erano strettamente in regola erano titolati a farsi esaminare la domanda.
La Giunta regionale, recependo la filosofia che sta a monte del discorso fatto da Staglianò e nella stessa filosofia a cui faceva riferimento Ferro, presenta un emendamento, che forse non è stato letto prima, che dice che si cassa - quindi emendamento sostitutivo - la frase che ho letto prima. La Giunta dice: "le domande il cui stampato o le relative schede tecniche risultino incomplete o riportino dati illeggibili o non coerenti con i dati richiesti dalla modulistica, potranno essere inserite, compatibilmente con la disponibilità di fondi, in una graduatoria successiva purché regolarizzate secondo le modalità e nei termini stabiliti dall'Assessorato regionale competente". Lascerei una certa elasticità per quanto riguarda i tempi di attuazione, senza costringerla nei 30 giorni.
Questo emendamento va nella direzione di recuperare, quindi, un'eccessiva rigidità che nel regolamento licenziato dalla Commissione obiettivamente era troppo pesante, troppo vincolante e troppo preclusivo di possibilità per quelle fasce a cui faceva giustamente riferimento il collega Staglian e faceva implicitamente riferimento il collega Ferro.



PRESIDENTE

Con la replica dell'Assessore si è chiusa la discussione generale.
Passiamo quindi ad esaminare gli emendamenti.
Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 2, secondo comma, dopo la parola "graduatoria" sostituire il periodo da "non vengono altresì" a "della modulistica" con il periodo: "Le domande il cui stampato o le relative schede tecniche risultino incomplete o riportino dati illeggibili o non coerenti con i dati richiesti dalla modulistica, potranno essere inserite, compatibilmente con la disponibilità dei fondi, in una graduatoria successiva a quella di cui al precedente art. 2, primo comma, purché regolarizzate secondo le modalità e nei termini stabiliti dall'Assessorato regionale competente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Staglianò. Ne ha facoltà.



STAGLIANO' Gregorio Igor

La ringrazio per il suo richiamo a procedere con ordine e quindi a lavorare meglio. Intervenendo sull'emendamento dell'Assessore Cerchio ho l'opportunità di ribadire un concetto che, a mio avviso, l'Assessore ha considerato per una buona parte, ma non del tutto. Siccome ritengo che la discussione non sia mai inutile, mi auguro che l'Assessore voglia considerare ancora quella parte mancante. L'Assessore ha detto: "Le fasce le consideriamo", però nella lettera del suo emendamento queste fasce deboli vengono messe in una seconda graduatoria e subordinate a quel che resta. Quindi la dualità - penso che l'onesta intellettuale dell'Assessore non possa che farlo convenire su questo punto viene addirittura sottolineata, rimarcata. Ci sono le due velocità per quanto riguarda l'erogazione dei fondi. Allora, se io ho un pool di aziende del gruppo FIAT tanto per fare un esempio a caso - che prende tutto quel che c'è a disposizione, l'azienda di Callianetto, che sarà attentamente considerata e supportata per completare le sue domande, sarà iscritta a futura memoria.
La differenza è tenere la pari opportunità - uso una terminologia impropria, ma che forse può rendere l'idea - per le aziende più deboli, e in questo senso non erogare fino a quei 30 giorni. Così facendo si dà la possibilità a quelle aziende di mettersi a posto per la prossima volta però intanto si tengono ferme le bocce. Non so se risulta chiaro il concetto. Prego l'Assessore di considerare questo argomento con attenzione. Come forza politica mi trovo in difficoltà nel decidere la mia collocazione sulla deliberazione, giudicandola un passo avanti, una filosofia giusta con tutte quelle necessità che sono state sottolineate anche da altri colleghi, in particolare dal Consigliere Ferro. Quindi la differenza è questa, però è di sostanza. Il suo emendamento, che vuole andare per sua esplicita ammissione nella medesima direzione di quella del sottoscritto, in verità codifica, sanziona e fissa le due velocità e quindi in questo senso l'indebolimento ulteriore.
Spero di essere stato chiaro e più convincente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore all'energia

Sono grato al Consigliere Staglianò, perché in realtà gli emendamenti miravano ad un recupero per eliminare un pronunciamento un po' troppo rigido nella stesura iniziale.
L'Assessorato è fortemente preoccupato di che cosa capiterà fra un mese o due (sono cose che non dovrei dire, ma mi pare giusto dire) quando decollando i termini di questa opportunità, ci sarà la necessità di attrezzare sia a livello centrale sia a livello di decentramento non solo sportelli, ma anche sportelli informativi che siano in grado di svolgere correttamente e propedeuticamente un'azione al riguardo.
Non bisogna rischiare di far bloccare i termini per coloro che hanno ottemperato regolarmente, secondo i termini e secondo le formalità, alle domande.
Secondo la Giunta potrebbe essere accolto un ulteriore suggerimento proprio per evitare questo rischio. Leggo l'emendamento della Giunta, così ricorretto, cercando di capire le esigenze reciproche, fatte salve le prime cinque righe in prosecuzione "o non coerenti con i dati richiesti dalla modulistica", invece che "potranno essere inserite" scrivere "verranno inserite" (quindi è una conferma e non è una probabilità), togliendo "compatibilmente con le disponibilità di fondi", quindi si legge: "Verranno inserite in una graduatoria successiva purché regolarizzate secondo le modalità e nei termini stabiliti dall'Assessorato regionale". Questo per capire le motivazioni che non sono di una rigidità voluta, ma necessitata da parte dell'Assessorato con le esigenze giuste che il Consigliere Staglianò faceva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Staglianò.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Signor Presidente, la ringrazio per la cortesia che lei manifesta concedendomi nuovamente la parola. Non so se infrango le procedure, per voglio sottolineare, Assessore, che lei ha corretto l'emendamento che in parte recepisce alcuni degli argomenti che io suggerivo, ma, attenzione non è l'argomento centrale che il sottoscritto poneva. Cioè lei dice correggendo in questo modo l'emendamento, che i deficitarii, i deboli rientrano nel prossimo giro di valzer, ma non in quello per il quale suona la musica in quel momento. In questo senso, non risponde all'esigenza che il sottoscritto poneva e cioè quella della pari opportunità, perché tutti ballino in quel giro di danza. E' una differenza che mi premeva sottolineare e in questo senso non posso dichiararmi soddisfatto...



CERCHIO Giuseppe, Assessore all'energia

Devi tenere conto delle esigenze dell'Assessorato.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Sono esigenze burocratiche che considero con attenzione, però le esigenze burocratiche non devono essere pagate sempre dagli stessi, cioè da chi non ha a disposizione degli uffici legislativi, perché quelli che sbagliano le domande sono quei poveretti che magari hanno recepito un messaggio culturale e politico, però non possono rivolgersi agli uffici studi della FIAT, con tanto di studi legali annessi e connessi. Quindi l'Assessorato ha un intoppo perché per 30 giorni si rallenta la macchina cioè si ritarda l'erogazione di tutto, però si corrisponde ad un'esigenza di equità sociale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferro.



FERRO Primo

Prima di pronunciarmi sull'emendamento chiedo all'Assessore se è disponibile a formularlo nei termini seguenti: "Le domande, il cui stampato o le relative schede tecniche risultino incomplete o riportino dati illeggibili o non coerenti con i dati richiesti dalla modulistica, potranno essere inserite nella graduatoria, purché regolarizzate entro 15 giorni dalla data ultima di presentazione delle domande stesse".
Il principio è non fare i due gironi, ridurre a 15 giorni la data ultima, tenendo conto del fatto che comunque si presume che non tutti presentino le domande l'ultimo giorno di scadenza. Se le presentano un mese prima, hanno 45 giorni per risolvere il problema e completare i moduli.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore all'energia

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento nel testo modificato dal Consigliere Ferro.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Staglianò: alla fine del punto 3) aggiungere: "in caso di parere negativo, esso deve essere adeguatamente motivato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 6, primo comma, lettera c), sostituire la parola "espletamento" con la parola "completamento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 6, dopo il secondo comma, inserire il seguente nuovo comma: "Qualora il beneficiario ammesso al contributo intenda rinunciarvi, deve darne immediata comunicazione all'Assessorato regionale competente a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Staglianò e Ala: alla fine del punto 1) aggiungere: "oppure su richiesta di almeno cinque membri".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Valeri: art. 2, primo comma, dopo le parole "schede tecniche" aggiungere "verificando la possibilità di avvalersi, in forma convenzionata, del Centro ENEA di Saluggia".
La parola al Consigliere Valeri.



VALERI Gilberto

Con questo emendamento si vogliono potenziare le strutture in grado di ottemperare, in tempi certi, ad un'istruttoria il più possibile corretta ed esauriente delle domande. L'ENEA ha già fornito in passato contributi utili al riguardo, come nel caso del modello interpretativo richiamato nella deliberazione. Il Centro ENEA di Saluggia è coinvolto in esigenze di riconversione e di rideterminazione del proprio ruolo. Non siamo oggi nelle condizioni di affermare come ciò sarà possibile, ma ciò che con l'emendamento viene proposto consente di aprire con l'ENEA un discorso di collaborazione, utile a questo ente e alla nostra Regione.



PRESIDENTE

Come si pronuncia l'Assessore?



CERCHIO Giuseppe, Assessore all'energia

E' chiara l'esposizione ed è quindi chiara l'adesione della Giunta a questo proposito.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione la deliberazione così modificata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi energetici

Esame proposta di deliberazione n. 994: "Piano di riparto dei fondi, di cui all'art. 9, u, c., della L.R. 23/3/1984, n. 19, con riferimento alla legge 29/10/1987, n. 445, concernente il rifinanziamento delle iniziative di risparmio energetico di cui alla legge 29/5/1982, n. 308"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 994, di cui al punto 13) all'o.d.g., il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.


Argomento: Comunita' montane: Statuti

Esame proposta di deliberazione n. 1034: "Modificazione dello Statuto della Comunità montana Valle Sessera: art. 21"


PRESIDENTE

Il punto 20) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1034, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1038: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'La Ginestra', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa 'Cascina La Bassada', Strada Carignano n. 80 - Moncalieri"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 21) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1038, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1040: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'L'Albero', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa di Momperone, località Antichi Poderi del Pozzo"


PRESIDENTE

Il punto 23) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1040, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1042: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'Centro Torinese di Solidarietà', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa di Torino, Via delle Rosine n. 15"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 24) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1042, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1043: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'Fraternità di Misobolo', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa di San Giorgio Canavese, strada Misobolo n. 5"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1043, di al punto 25) all'o.d.g., il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1044: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'Comunità S. Benedetto al Porto', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa Comunità Giovanni Rangone, Via Piave n. 33 - Frascaro"


PRESIDENTE

Il punto 26) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1044, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1045: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'C.U.F.R.A.D.', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede di Sommariva Bosco località Paolorio n. 2"


PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 1045, di cui al punto 27) all'o.d.g., il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1046: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'S. Benedetto al Porto', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa Comunità S. Nicolao, strada per Castelnuovo Belbo - Bergamasco"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 28) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1046, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1047: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'Comunità S. Benedetto al Porto', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa Comunità Val Berrino, Cascinali Berrino n. 237 - Ponzone"


PRESIDENTE

Il punto 29) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 1047, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Tossicodipendenza

Esame proposta di deliberazione n. 1039: "Riconoscimento come ente ausiliare, ai sensi della legge n. 685/75 e della L.R. n. 62/77 dell'Associazione 'FIDES', per l'attività di riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, svolta presso la sede operativa Ca' Nostra, Strada Zea n. 1 - Leinì" (rinvio)


PRESIDENTE

In merito alla proposta di deliberazione n. 1039, di cui al punto 22) all'o.d.g., ha chiesto di intervenire il Consigliere Staglianò. Ne ha facoltà.



STAGLIANO' Gregorio Igor

Signor Presidente, i colleghi ricorderanno che nella precedente seduta il sottoscritto aveva posto il problema di dare la possibilità a tutti di sapere che cosa si andava a votare. Cercando di capire che cosa andiamo a votare, a nostro avviso, su questa deliberazione (la n. 1039) occorre soffermare un po' di più la nostra attenzione.
Il 14 aprile 1987 il sottoscritto ha rivolto un'interpellanza urgente alla Giunta in merito alle attività di questa Comunità di riabilitazione dei tossicodipendenti che fa capo all'USSL n. 28.
Nella nostra interpellanza evidenziavamo il fatto che il Ministero competente finanziasse questa Comunità nonostante il parere negativo dei Servizi di tossicodipendenza dell'USSL n. 28.
Nella deliberazione sottoposta al voto oggi viene citato il parere positivo dell'USSL. da intendersi come Comitato di gestione dell'USSL. in quanto, signor Presidente e Assessore, non ci risulta che il Servizio tossicodipendenze dell'USSL abbia espresso parere di merito favorevole, si è limitato ad esprimere un parere circa la completezza della documentazione necessaria.
Invece nel merito, quando diede parere negativo all'accesso ai finanziamenti di cui sopra, a suo tempo era stato espresso un parere negativo e io mi permetto di citare qualche passo del perché di questo parere negativo, perché forse è utile che anche altri colleghi lo considerino nel momento in cui si va ad esprimere il voto.
Al termine di questo documento, parecchio ponderoso (sono una ventina di cartelle), scriveva il Servizio tecnico: "Di conseguenza a una serie di passaggi - che io voglio richiamare brevissimamente - non ritiene opportuno il riconoscimento della suddetta Comunità come ente ausiliare e l'iscrizione della stessa all'Albo regionale. Propone quindi all'USSL n. 28 la formulazione di un parere negativo su tale questione ai sensi...".
I passaggi che conducevano il Servizio tecnico ad esprimere un parere negativo li richiamo così.
Per quanto riguarda il capitolo "Droga e piacere: uomini sani", scrive il Servizio: "La Comunità intende proporre un modello di donna che in un rapporto sano e ben finalizzato sia persona umana con cui formare una famiglia allo scopo di prolificare". Dice testualmente il documento: "Vogliate per i vostri figli una mamma quale avete avuto o avreste voluto avere voi".
Alla pagina seguente, la settima del documento presentato da Ca' Nostra, si assimila la droga alla ricerca del piacere fisico e quindi alla donna e alle voluttà sessuali. Viene ritenuto infatti inutile il lavoro educativo se l'ospite continua a prefiggersi il piacere fisico. Dice il documento: "insegniamo infatti a comportarsi da uomini, e da uomini sani".
"L'uomo sano - commenta il servizio - secondo la comunità non ha vita sessuale finalizzata al piacere fisico, ma piuttosto al piacere umano".
Nel parere negativo, espresso dai tecnici del servizio dell'USSL. si scrive a proposito del capitolo "La disciplina del lavoro": "Una breve nota riguarda la collaborazione con il servizio pubblico". Se ne accenna solo alla pag. 3 riguardo al fatto che chi viene presentato da operatori dell'USSL che seguono il soggetto da tempo, scarica la Comunità di una parte di lavoro preliminare. Il servizio pubblico non compare in alcuna altra parte del documento. La mancanza di reali ipotesi pianificate, di reinserimento, è nel documento evidente. Non si chiarisce come e quando viene decisa l'uscita dell'ospite dalla Comunità, con quale gradualità avviene il distacco e chi lo facilita, lo stimola, lo segue. Sappiamo che la fase più delicata di un intervento terapeutico che comprenda un periodo di inserimento in Comunità è sempre il ritorno traumatico alla realtà sociale, non più protetta e filtrata, e crediamo che sia responsabilità della Comunità continuare per un periodo più o meno lungo a proporsi come uno dei riferimenti, grazie ai quali gestire l'ansia dell'ex ospite.
C'è un'altra citazione, relativa alla valutazione del personale e delle professionalità impegnate da parte della Comunità "Ca' Nostra" a giudizio del Servizio tossicodipendenze dell'USSL n. 28. Il servizio scrive: "Ci è impossibile valutare la preparazione professionale del personale in quanto il dato è stato omesso" e inoltre "anche la selezione degli aspiranti animatori od obiettori in servizio civile non è chiarita né abbiamo informazioni sui criteri di accesso a tali ruoli, tutti questi dati sono stati omessi". Da qui la conseguenza conclusiva che rileggo: "Di conseguenza non ritiene opportuno il riconoscimento della suddetta Comunità come ente ausiliario e l'iscrizione della stessa all'Albo regionale".
Penso, signor Presidente, di aver offerto qualche elemento di riflessione ulteriore ai colleghi che hanno avuto modo di ascoltarmi e quindi di esprimere più consapevolmente il loro voto.
Voglio concludere con la citazione di un articolo uscito oggi nel supplemento della provincia su "La Stampa": "Leinì. Consigliere comunale attacca 'Ca' Nostra' - La droga non si vince così". Ad un certo punto si afferma: "Ca' nostra collabora con l'USSL n. 28, pur essendo indipendente ed autonoma nelle decisioni". Cosa evidentemente falsa per le ragioni appena dette, perché non risulta a nostra conoscenza che questo rapporto sia stato mai codificato. La denuncia viene dal Consigliere comunale Aldo Cavallini del PSDI. Pare che questi argomenti, molto motivati, espressi dal Servizio tossicodipendenze, nel Comitato di gestione non abbiano avuto orecchie particolarmente attente, in particolare da quelli che esprimevano la maggioranza, cioè PSI e PSDI.
Per tutte queste ragioni il mio voto sarà contrario a questa deliberazione.



PRESIDENTE

Premetto che ho una lettera del Presidente della V Commissione che recita: "Mi pregio comunicarle che la V Commissione in data odierna ha licenziato all'unanimità dei Gruppi presenti la proposta di deliberazione".
La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

Il documento di cui ha dato lettura il Consigliere Staglianò risale a tempo fa e aveva fatto sospendere il processo di riconoscimento che era in itinere. Dopo questo c'è stato un altro documento dell'èquipe e c'è stato un parere favorevole dell'Unità sanitaria di Settimo per cui credo debba procedersi nell'indicazione data dalla Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Minervini.



MINERVINI Marta

Signor Presidente, lei giustamente ha detto che il documento è stato votato all'unanimità dalla Commissione. E' vero, anch'io ho votato questo documento. La tossicodipendenza per me significa qualcosa di molto grave e quindi se non so molto bene come stanno le cose, cerco di attenermi, in linea di massima, ai documenti della Regione che, penso, dovrebbero essere puntuali specialmente per quanto riguarda questi argomenti. Voto a favore di questa deliberazione, Assessore, ma la prego di farmi avere i documenti a cui ha fatto riferimento ora dicendo che la dichiarazione a cui si riferiva il Consigliere Staglianò è stata modificata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montefalchesi.



MONTEFALCHESI Corrado

Signor Presidente, di fronte a questioni delicate di questo genere, che vengono affrontate con elementi di conoscenza superficiali e con la citazione in aula di documenti che, probabilmente, non sono stati oggetto di discussione in Commissione, sono un po' a disagio nel collocarmi. La proposta che faccio, alla luce delle questioni che sono state sollevate in aula, è un ulteriore approfondimento di questa deliberazione in Commissione.



PRESIDENTE

La Giunta accoglie la proposta di rinvio in Commissione di tale deliberazione.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame proposta di deliberazione n. 990: "Art. 17, L.R. n. 20/82 modificata ed integrata. Adozione linee di indirizzo e di coordinamento per l'organizzazione e le attività del sistema dei servizi socio-assistenziali"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 990, licenziata a maggioranza dalla V Commissione il 16 novembre 1988, di cui al punto 14) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

L'urgenza della deliberazione è nota tanto che anche Gruppi di opposizione hanno segnalato la necessità che questa deliberazione venisse ad essere approvata trattandosi di indirizzi necessari anche perché le UU.SS.SS.LL. possano procedere alla formazione in tempo utile delle piante organiche secondo la modifica della legge n. 20, approvata la scorsa primavera. In Commissione la deliberazione è stata approvata a maggioranza ritengo che la collega Dameri esprimerà anche in aula il dissenso del Gruppo comunista, ma d'altro canto lo stesso Gruppo comunista riconosce l'urgenza del provvedimento.
Gli emendamenti che abbiamo presentato sono meramente tecnici.
All'allegato A, pag. 4, si completa la parola con "nell'ambito dei bilanci comunali", perché trattandosi di rendite patrimoniali ex-IPAB è bene stabilire l'ambito.
All'allegato A, pag. 6, negli affidamenti si fanno due voci di una sola: in una voce si chiariscono affidamenti e inserimenti presso famiglie nuclei familiari e persone singole mentre invece viene mantenuta separata la voce degli affidamenti a servizi residenziali tutelari.
Infine, c'è una modifica ancora all'allegato A, pag. 7, dove si aggiungono le parole "delle necessità" perché chiariscono meglio che si tratta di necessità della popolazione residente e non di popolazione residente.
In ultimo viene chiarito, nella tabella "Fabbisogni e distribuzione del personale all'interno del servizio socio-assistenziale" che la previsione di un amministrativo per ogni distretto vale comunque in linea generale.
Viene invece fissato che in ogni distretto o per ogni 10.000 abitanti (nel caso di distretti più ampi si può comunque ricorrere al coefficiente dei 10.000 abitanti) ci sia una flessibilità che evita norme rigide.
Naturalmente c'è un'ombra sulla possibilità della costruzione delle piante organiche che nasce anche dalle preoccupazioni che apprendiamo oggi circa il taglio del personale nella linea governativa, proprio per questo dobbiamo porci, con l'approvazione delle piante organiche, in una posizione che consenta alla Regione, come ente programmatore, e alle Unità Socio Sanitarie Locali di evidenziare queste necessità reali per l'avvio organico dei servizi socio-assistenziali in tutte le Unità Socio-Sanitarie Locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dameri.



DAMERI Silvana

Questa deliberazione è un atto dovuto perché la modifica della legge n.
20 relativa all'individuazione delle piante organiche richiedeva un atto attuativo che è quello qui proposto per la definizione delle piante organiche stesse.
Tuttavia il nostro giudizio è negativo e cercheremo di motivarlo. E' dovuto al fatto che ancora una volta in linea con la filosofia di destrutturazione dei punti innovativi della legge n. 20, che ha inaugurato la precedente gestione assessorile, ci troviamo di fronte ad un atto minimo, parziale, assolutamente non in grado di far agire un discorso di qualità sui servizi socio-assistenziali nella nostra Regione. Noi crediamo sia un'occasione perduta che poteva invece essere utilizzata per fare una verifica con le varie UU.SS.SS.LL. e con i vari Comuni della nostra Regione per quanto riguarda l'applicazione della legge n. 20.
L'Assessore ha detto che noi abbiamo sollecitato l'esame di questa deliberazione, devo solo ribadire - perché l'abbiamo detto anche in altre sedi, e noi diciamo le stesse cose ovunque, se sono cose delle quali siamo convinti - che noi avevamo chiesto in Commissione che ci fosse una consultazione delle UU.SS.SS.LL. su questa proposta di deliberazione che andava a definire le piante organiche, proprio per vedere, non in un'ottica ragionieristica, ma possibilmente in modo ravvicinato, quelli che sono i bisogni, le esigenze e anche le difficoltà esistenti nelle varie realtà locali, per costruire questa deliberazione che ha indubbiamente un valore diverso da altre.
Questo accadeva all'inizio di novembre. Ricordo bene, lo ricorderanno anche l'Assessore e i Commissari presenti oggi, che ci fu detto che non era possibile procedere alla consultazione delle UU.SS.SS.LL., anzi fu quasi adombrato il fatto che questa nostra richiesta avesse il sapore di una perdita di tempo e quindi con questa ragione non si procedette alle consultazioni.
Dico subito che non attribuisco alcun carattere taumaturgico alle consultazioni, ma quando si tratta di atti che dovrebbero avere un valore non contingente, ma in qualche modo di impianto nell'applicazione di determinate materie, ritengo che la consultazione sia comunque dovuta.
E' poi inspiegabile il fatto che dall'inizio di novembre 1988 siamo giunti ad esaminare questa deliberazione solo l'altro ieri. Non capisco perché, forse l'ex Assessore Carletto, oggi Capogruppo, è stato in questi mesi meno attento a questa problematica, comunque da parte del Gruppo democristiano non è mai stata posta l'esigenza che questa deliberazione venisse all'attenzione del Consiglio. Francamente io mi aspettavo che al limite dieci giorni dopo si discutesse.
Non dico questo tanto per fare una polemica facile, ma perché questa è la conferma di un modo assolutamente burocratico con cui si procede all'attuazione di una normativa (la legge n. 20) che è di assoluto rilievo per quanto riguarda la condizione dell'intervento socio-assistenziale nella nostra Regione per quanto riguarda le fasce di popolazione destinatarie di questi interventi e soprattutto nell'ottica che è quella che noi vogliamo affermare della prevenzione e quindi del superamento degli stati di bisogno.
Noi siamo stati molto incerti se avanzare o meno delle proposte di emendamento a questa deliberazione; abbiamo poi deciso di non farle perch questa in effetti è una deliberazione che non è emendabile. Quando si parla dell'impostazione di un settore così importante come quello socio assistenziale, con una legislazione come la nostra che integra gli interventi con quelli sanitari, non è possibile procedere per pezzi.
Bisogna fare contemporaneamente la definizione della partita personale con quella delle risorse, con la definizione, direi ancora prima di quelle che sono le finalità, degli obiettivi che si vogliono realizzare.
Intervenire pertanto solamente, con emendamenti da parte nostra, sulla questione degli standard non è, secondo noi, significativo; vogliamo invece tentare di svolgere questo ragionamento per dire come sia necessario rilanciare in termini nuovi questa politica. Chiedo, perlomeno all'Assessore Brizio di avere una conferma che la piena applicazione della legge n. 20 non slitterà oltre il 30 settembre 1989, che è la data alla quale la modifica dello scorso anno ha rimandato l'attuazione piena.
Gli standard qui proposti da soli non sono né sufficienti n significativi sulla reale politica che si intende fare. Paradossalmente vorrei dire che agendo solo sugli standard, proponendo per esempio standard ancora più alti - e non vogliamo farlo - potremmo arrivare a scrivere un bel libro dei sogni che però senza una politica netta che affianchi in termini di risorse, di priorità e di scelte per certi servizi piuttosto che altri, resterebbe nell'ambito del libro dei sogni e, addirittura, se noi proponessimo degli standard ancora più alti che valgono solo per il pubblico, mentre il privato è al di fuori di questi vincoli, arriveremmo ancora una volta a dare maggiore spazio e maggiore potere contrattuale all'intervento nei servizi dei privati. Se cioè al pubblico ponessimo degli standard di un certo tipo di rapporto tra personale e utenti e nello stesso tempo non fossimo in grado di agire sui privati, sarebbe facile poi dire che i servizi dei privati costano meno. E' ovvio che non possiamo fare un discorso solamente su questa partita. Di queste problematiche in quest'aula non si discute abbastanza, forse anche per una non sufficiente iniziativa da parte nostra, ma vedremo di intensificarla. Mi riferisco a tutte le problematiche di carattere sociale.
Voglio ricordare quelle che sono le finalità della legge n. 20 e vedere come non troviamo un corrispettivo rispetto alla deliberazione attuativa: finalità che sono quelle dell'attività di prevenzione e delle priorità degli interventi da attuare nell'ambito del nucleo familiare, quindi alternativi alle ipotesi del ricovero.
Queste finalità e questi obiettivi non hanno traccia nella deliberazione che ha un carattere puramente descrittivo e procedurale. E' una semplice applicazione di elementi di ordine burocratico. La finalità invece del socio-assistenziale, a nostro avviso, deve essere quella di predisporre gli strumenti per la prevenzione del bisogno assistenziale con particolare riguardo al soddisfacimento delle esigenze relative agli aspetti abitativi, lavorativi e all'abbattimento delle barriere architettoniche. L'azione dei servizi, quindi, piuttosto che misurata in ore, deve avere dei parametri, dei riferimenti e una metodologia che la porti ad individuare e a proporre alle UU.SS.SS.LL. le iniziative da attivare sui singoli casi che sono di competenza del servizio e sulle concrete situazioni perché i soggetti interessati possano uscire dall'ambito del bisogno.
In secondo luogo, se si vuole dare, come vogliamo dare e come la legge n. 20 dà, la priorità agli interventi domiciliari, come ci viene ricordato da diverse autorevoli voci, non può essere solamente una pia definizione di intenti, non può essere solamente un fatto invocato, ma deve tradursi in atti concreti. Ciò significa spostamenti rilevanti di investimenti delle stesse spese correnti dal settore ricoveri a settori alternativi al ricovero con tutta la gamma di interventi che questo chiama in causa.
La finalità della programmazione non può essere quella generica e ovvia prevista dalla deliberazione n. 990 che dice: "La programmazione è strumento per la determinazione della allocazione e il controllo delle risorse impiegate", ma deve essere strumento per individuare gli interventi necessari per la prevenzione e per l'alternativa alla istituzionalizzazione. Tanto più che negli indirizzi in ordine all'attuazione della legge si precisa che la programmazione socio assistenziale, in quanto programmazione di settore, va raccordata con quella sanitaria. Dunque, naturale premessa per poter fare un ragionamento anche sulle piante organiche doveva essere quella di un piano di riorganizzazione dei distretti, con i gruppi di lavoro, i programmi di prevenzione primaria e secondaria, nonché di cure e di assistenza agli anziani e alle persone affette da handicap.
Credo che in assenza di chiare precisazioni sulle funzioni che la Regione - intesa sia nell'Assessorato alla sanità che in quello all'assistenza - intende attribuire al distretto, vengono in gran parte eluse le affermazioni fatte nella premessa della deliberazione e gli stessi standard che vengono proposti perdono quel valore che potrebbero avere se calcolati non per generici compiti, ma per attività specifiche finalizzate al mantenimento della salute, alla prevenzione e al recupero della infermità e al benessere delle persone anziane.
Per noi essenziale elemento - e questo lo voglio dare come un parametro di riferimento importante di reale qualificazione - è la garanzia di diffusione e quindi il principio della territorialità sia per gli interventi che privilegiamo, che sono quelli territoriali per definizione cioè quelli relativi all'attività preventiva (interventi di assistenza domiciliare, di politiche di sostegno varie a questi interventi), sia per i posti residenziali che vanno definiti in rapporto con la popolazione residente.
Credo che questo della territorialità massima debba essere un vincolo netto e qualificante del tipo di strutture che si vanno ad individuare perché porta di conseguenza alla dimensione piccola del servizio. Infatti i bisogni veri di ricovero sulle popolazioni sono limitati e si sono attivati in ambito locale e possono e devono avere l'obiettivo di essere ridotti: quindi spingono in direzione opposta alla costruzione delle megastrutture e al loro moltiplicarsi che invece è una linea che non è solo seguita da questa Regione, ma è promossa anche dall'iniziativa governativa. Ad esempio, gli handicappati gravi in ogni USSL sono pochi, così pure se si svolgesse attività di prevenzione e di assistenza domiciliare il numero degli anziani cronici non autosufficienti che hanno bisogno di essere ricoverati in strutture potrebbe essere minimo. Non è vero che di per s tutti gli anziani devono avere una risposta di quel tipo.
Un altro elemento che è uno dei più significativi e che non c'è nella deliberazione è quello relativo alla competenza sanitaria per quanto riguarda gli anziani cronici non autosufficienti.
Nelle forze politiche a diversi livelli, e non solo nelle forze politiche, è aperta una riflessione su questo punto (anche in ambito giuridico c'è una riflessione su questa materia), sul fatto cioè che ci troviamo di fronte al caso degli anziani cronici non autosufficienti affidati all'assistenza a una condizione di negazione di diritti. Credo che su questo almeno una riflessione bisognerebbe aprirla tanto più che qualche segno anche qui sta venendo; il Comune di Torino ha approvato una deliberazione per 100 posti sanitari, con carico quindi della sanità, per anziani cronici non autosufficienti. Dentro la deliberazione in esame che dovrebbe essere di impostazione non c'è traccia di questo! E' una questione sulla quale bisogna attivarsi per andare più a fondo.
Mi rendo conto che la linea come quella che ci viene preannunciata (anche se non ancora praticata dal Governo) di ulteriori pesanti carichi per quanto riguarda la politica sanitaria sui cittadini, parrebbe far apparire queste questioni pura utopia. Credo sia difficile sfuggire dalle argomentazioni sia di ordine giuridico sia di ordine sanitario che portano sempre di più a riflettere sul fatto che gli anziani cronici non autosufficienti (basterebbe guardare a qualche realtà degli istituti di Torino) è difficile non definirli malati e che soltanto grazie ad una deliberazione del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1985 sono stati scorporati dall'assistenza sanitaria e passati all'assistenza, quindi con due aspetti negativi: il carico sulle famiglie dei costi dell'assistenza e il fatto che questa assistenza è di qualità infima, non ha assolutamente le caratteristiche di competenza e di specializzazione sanitaria che invece sono dovute.
E' una questione di enorme rilievo dal punto di vista delle politiche sociali, ma non credo che noi possiamo rimuoverla anche perché non sono sufficienti delle incursioni giornalistiche più o meno attente su questi temi, bisogna impostare una politica.
Di tutto questo non c'è traccia, ci troviamo di fronte ad una deliberazione puramente burocratica! Per gli anziani autosufficienti è necessario che la risposta per un eventuale ricovero vada trovata nel distretto, con strutture agili come le comunità alloggio e le esperienze dei foyer, attuati nei Paesi europei ai quali ci richiamiamo per sostenere determinate proposizioni di politiche ma ai quali dobbiamo guardare per tutte le esperienze, comprese quelle delle politiche sociali.
Il riferimento alla territorialità degli interventi e delle modalità di applicazione degli interventi socio-assistenziali e di conseguenza nella definizione delle piante organiche è il primo reale riferimento per tentare di caratterizzare la qualità del servizio.
La seconda questione è relativa all'aspetto della formazione permanente degli operatori e delle modalità di lavoro degli stessi (nella deliberazione non ci sono elementi sufficienti).
Votiamo contro questo atto come parte di tanti atti su questa materia.
Vorrei aggiungere alcune osservazioni sul testo della deliberazione.
A pag. 3, "Servizi del volontariato" è una dizione molto arretrata.
Sempre a pag. 3, alla riga 12 e seguenti, c'è un concetto molto economicistico degli interventi di carattere assistenziale, assolutamente inaccettabile dal nostro punto di vista. Chiediamo che questi due punti siano modificati.
Ci siamo trovati nella situazione in cui la discussione della deliberazione - si è detto "è un atto dovuto, lo dobbiamo fare, è in applicazione alla legge n. 20". Siamo d'accordo, però stiamo andando avanti con una politica, rispetto agli interventi sulla tutela della salute nella nostra Regione, assolutamente insoddisfacente! La stessa situazione si era prodotta nel momento in cui si era modificata la legge n. 20: si era detto che i parametri e le politiche da ridefinire si sarebbero visti quando si fosse discusso il Piano socio-sanitario. Mi auguro che il Piano socio sanitario ad un certo momento cominci a comparire all'orizzonte e che sia possibile quindi una discussione anche sugli aspetti settoriali, che si fondi su qualche dato di certezza maggiore e che non ci costringa, come in questo caso, a non poter in realtà entrare nel merito di scelte politiche più di tanto, proprio perché si tratta di una serie di atti dovuti e burocratici, che però alla fine fanno venire meno i caratteri veri di una politica di prevenzione e di alternativa rispetto agli interventi istituzionalizzanti, che è fondamentale se vogliamo non perpetuare il bisogno, ma superarlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Brizio per la replica.



BRIZIO Gian Paolo, Assessore all'assistenza

Gli argomenti toccati dalla collega Dameri sono importantissimi.
L'atto è dovuto, ma non è soltanto burocratico perché abbiamo cercato con una deliberazione che aveva dei tempi ristretti, di delineare la formazione di piante organiche adeguate alle realtà locali ed agli standard, con l'obiettivo di arrivare alla diffusione sul territorio di tutti i servizi e fare un passo avanti nell'integrazione socio-sanitaria quindi sulla linea che la stessa collega Dameri richiedeva come necessaria.
Per quanto attiene al problema degli standard, aggiungo che sono degli standard che hanno fondamento e validità, non c'è stata la consultazione ma anche alla luce di quelle che sono le valutazioni generali che se ne danno ci paiono (almeno per il primo avvio delle piante organiche) congrui.
Sul problema della competenza sanitaria vorrei ricordare che noi abbiamo già operato con due deliberazioni. Sia per gli anziani sia per i portatori di handicap abbiamo definito che la quota sanitaria delle rette è del 60%, consentendo quindi uno scarico sul Fondo sanitario nazionale adeguato che non può non ripercuotersi anche sull'utente, poiché la quota a carico del Fondo sanitario non può essere richiesta al cittadino non soltanto negli istituti pubblici, ma anche in quelli convenzionati.
Un passo avanti è stato compiuto con due deliberazioni successive, in attesa di una definizione a livello nazionale. Anche la bozza di Piano sanitario nazionale prevede nei progetti obiettivo una linea di questo genere, cioè il carico sulla sanità di una parte rilevante, se non totale di tutte le spese che riguardano i ricoveri dei non autosufficienti.
Per quanto attiene il Piano di intervento, noi portiamo avanti una linea articolata che va su tutti gli interventi. Con le piante organiche ci mettiamo in condizione di avere personale che fa assistenza domiciliare.
La Regione quest'anno è intervenuta per la formazione, finanziando 70 corsi per il personale delle UU.SS.SS.LL. al 50% del costo come previsto, quindi spendendo oltre 500 milioni per la formazione del personale di base dei servizi sociali.
Alcuni colleghi hanno chiesto se la legge sulla cooperazione recentemente approvata voleva essere succedanea all'impegno delle assunzioni dirette. Non è così, anche se è evidente che di fronte ad un blocco delle assunzioni ci si troverà in difficoltà.
Siamo in una posizione in parte contraddittoria: da un lato la bozza del Piano sanitario nazionale prevede stanziamenti cospicui per il progetto obiettivo, sia in parte corrente sia in parte capitale, che potrebbero costituire un elemento veramente significativo; dall'altro ci siamo trovati, con la legge finanziaria, dinnanzi a un provvedimento singolare: quello della trasposizione nel Fondo comune di tutti i fondi che erano prima finalizzati sotto il profilo assistenziale, con un rischio non indifferente, di fronte a Regioni che sono scarse di risorse, sulla reale disponibilità di questi fondi sul terreno del sociale e dell'assistenziale.
La situazione è oggettivamente difficile, se si aggiunge questo terzo aspetto che è la posizione recentemente ipotizzata e che sembrerebbe contraddittoria con il piano - almeno a leggere i giornali - circa i tagli sulle assunzioni del personale sanitario ed assistenziale.
Di fronte a una situazione così complessa, il nostro provvedimento è un provvedimento dovuto che testimonia una volontà politica forte da parte della Regione di andare avanti sul terreno dell'integrazione socio sanitaria, di mettere le UU.SS.SS.LL. in possibilità di operare completamente, di passare alla progressiva distrettualizzazione, di avviare tutti i servizi sul territorio, compresi quei servizi alternativi che, in qualche modo, possono rispondere all'esigenza di tenere le persone svantaggiate nella propria famiglia fino a quando è possibile ed è oggettivamente consentito.
Sotto questo aspetto il documento mi pare sia utile, una risposta positiva alle esigenze immediate e debba essere approvato. Certo può essere oggetto di perfezionamento futuro, non c'è dubbio, e su questo terreno noi saremo disponibili al più ampio confronto con tutti.



PRESIDENTE

La discussione generale è così conclusa.
Passiamo pertanto all'esame del dispositivo della deliberazione in oggetto.
Sono stati presentati cinque emendamenti da parte dell'Assessore Brizio: 1) Allegato A, pag. 4, la lettera f) è così modificata: "Rendite patrimoniali ex IPAB ed ex ECA nell'ambito dei bilanci comunali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 12 astensioni.
2) Allegato A, pag. 6, la lettera f) è così modificata: "affidamenti ed inserimenti presso famiglie, nuclei parafamiliari e persone singole".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 12 astensioni.
3) Allegato A, pag. 6, dopo la lettera f) viene inserita la seguente lettera: "g) affidamenti a servizi residenziali tutelari" le attuali lettere g) ed h) vengono rispettivamente modificate in h) ed i).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 12 astensioni.
4) Allegato A, pag. 7, il terzo capoverso del n. 2) viene così modificato: "Il fabbisogno di servizi e personale deve venire dimensionato, oltre che sulla base delle necessità della popolazione residente anche sulla base del censimento degli assistiti residenti e non residenti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 12 astensioni.
5) Tabella "Fabbisogno e distribuzione del personale all'interno del Servizio socio-assistenziale" - prima pagina.
"La previsione di un amministrativo per ogni distretto (per attività complessiva)" viene sostituita da: "Amministrativo - 1 ogni distretto od ogni 10.000 abitanti (per attività complessiva)".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 12 astensioni.
Ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carletto. Ne ha facoltà.



CARLETTO Mario

Non sono intervenuto nella discussione di merito perché condividiamo completamente la deliberazione che l'Assessore Brizio ha proposto.
Credo di dover dire alla collega Dameri - che giustamente richiamava il fatto che questo provvedimento non è arrivato in aula rapidamente che questo provvedimento, come altri purtroppo, sono in ritardo per la mole di lavoro che questo Consiglio deve affrontare e che purtroppo affronta qualche volta in ritardo, anche su provvedimenti importanti come questo.
Il Capogruppo Carletto, ex Assessore, avrebbe voluto fare arrivare questo provvedimento in aula qualche mese fa, purtroppo si sono persi un paio di mesi, e l'Assessore Brizio e la Giunta se ne dolgono giustamente.
Credo che questo sia un elemento di riflessione per tutti i Capigruppo e per l'Ufficio di Presidenza in ordine al problema dei lavori del Consiglio.
Nel merito siamo assolutamente d'accordo e quindi la votiamo volentieri.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione la deliberazione, il cui testo emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli e 15 contrari.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 1049: "Terzo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 12900 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1988, della somma di L. 1.657.131.087"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 1049, iscritta precedentemente all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 1071: "L.R. n. 55/84 'Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di enti locali'. Proposta di deliberazione quadro ai sensi dell'art. 4"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 1071, iscritta precedentemente all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame progetto di legge n. 296: "Impiego sperimentale di detenuti in semi libertà per lavori socialmente utili a protezione dell'ambiente"


PRESIDENTE

In merito al progetto di legge n. 296, di cui al punto 18) all'o.d.g.
ha chiesto di parlare il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Signor Presidente, vorrei chiedere al Consiglio se non esistono le condizioni per approvare un progetto di legge della Giunta che è stato licenziato all'unanimità dalla IV Commissione, con una procedura di urgenza, che riguarda gli interventi per i carcerati e come tale utile per aiutare laddove ci siano le condizioni a risolvere i problemi dei presidi che sono in via di chiusura.



PRESIDENTE

Relatore di questo progetto di legge è il Consigliere Bonino che dà per letta la relazione.
Se non vi sono richieste di parola passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 34 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI 33 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 992: "D.G.R. n. 14-23729 Variante al piano dell'area del Parco regionale La Mandria"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 992, di cui al punto 30) all'o.d.g.
Tale deliberazione è stata licenziata all'unanimità dalla Commissione competente.
Non essendovi richieste di parola pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta di comunicazione della Giunta in ordine all'Agenzia del lavoro e alla riforma della cassa integrazione guadagni


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Amerio. Ne ha facoltà.



AMERIO Mario

Signor Presidente, ricordo che a inizio seduta avevo chiesto, a nome del Gruppo, che nel corso della seduta l'Assessore al lavoro fornisse una comunicazione intorno agli adempimenti relativi agli ordini del giorno approvati da quest'aula il 21 dicembre 1988: l'uno sull'Agenzia del lavoro l'altro sulla riforma della cassa integrazione. Mi era stato garantito che la comunicazione sarebbe stata resa.
Su ambedue le questioni si stanno assumendo delle decisioni in queste settimane a livello di Parlamento e ribadisco che anche il Consiglio regionale aveva preso precise posizioni. Si tratta di questioni assai delicate.



PRESIDENTE

In questi giorni il Parlamento si chiude per i Congressi nazionali.



AMERIO Mario

Signor Presidente, io non pretendo che l'Assessore svolga la comunicazione ora. Siccome su almeno una delle due questioni, la riforma della cassa integrazione, il Consiglio regionale aveva deliberato di chiedere al Governo il reinserimento del pre-pensionamento a cinquant'anni che interessa particolarmente il Piemonte e lo aveva deliberato all'unanimità, la Giunta era impegnata dall'ordine del giorno del 21 dicembre a fissare urgentemente incontri con il Ministero e con i Gruppi parlamentari.
Siamo alla seconda metà di febbraio e questo adempimento non è stato compiuto, l'incontro non è stato fissato. Pertanto annuncio che all'inizio della seduta del 28 febbraio chiederò la comunicazione della Giunta.



PRESIDENTE

La possiamo chiedere sin d'ora. Invito la Conferenza dei Presidenti, a nome della Presidenza che in questo momento presiede l'assemblea regionale che sia iscritta all'o.d.g. una comunicazione dell'Assessore Cerchio, che d'altro canto condivide di portarla in aula, al punto 1) all'o.d.g. della seduta del 28 febbraio relativamente ai due problemi che lei ha sollevato.



AMERIO Mario

Soprattutto perché l'Assessore Cerchio ci comunichi a quel momento, con due mesi di ritardo, la data dell'incontro con i Gruppi parlamentari.



PRESIDENTE

D'accordo. La richiesta del Consigliere Amerio viene portata all'attenzione della Conferenza dei Presidenti.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19)



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