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Dettaglio seduta n.138 del 05/05/88 - Legislatura n. IV - Sedute dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990

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Argomento:


PETRINI LUIGI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Alberton, Bresso, Carazzoni, Fracchia, Pezzana, Staglianò e Turbiglio.


Argomento:

a) Congedi

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge

Argomento:

c) Deliberazioni adottate dalla Giunta regionale


PRESIDENTE

L'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 12, 19 e 26 aprile 1988 - in attuazione dell'art. 7, secondo comma, della L.R. 6/11/1978, n. 65 - in materia di consulenze ed incarichi è depositato e a disposizione presso il Servizio Aula.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame progetto di legge n. 373: "Prima legge di variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1988"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 373, licenziato a maggioranza dalla I Commissione.
Il relatore Consigliere Santoni ha già svolto la relazione nella seduta del 28 aprile 1988, quindi se il Consiglio concorda iniziamo con una comunicazione dell'Assessore Croso per evidenziare gli emendamenti accolti dalla Giunta in materia di previsione e di variazione al bilancio 1988.
La parola pertanto all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Colleghi Consiglieri, questa mattina incominciamo i lavori partendo da quanto avevamo concluso nella notte in cui abbiamo approvato il bilancio nella quale si era detto di mantenere fermo il tetto delle spese individuate e di recepire da parte della Giunta una serie di osservazioni intervenute nel dibattito nonché quelle sul piano politico riferentesi ad alcuni emendamenti espressi dall'opposizione. Tutto ciò in coerenza con una serie di scelte soprattutto in ordine alla finalizzazione delle risorse che in buona parte già erano state compiute dalla Giunta con la presentazione di emendamenti alla legge di variazione e la disponibilità della Giunta a riconsiderare le osservazioni e gli emendamenti in sede di assestamento.
Queste erano le conclusioni a cui si è giunti alla fine del dibattito prima dell'approvazione del bilancio.
Il processo di finalizzazione delle risorse, operato attraverso la formulazione o il recepimento di alcuni emendamenti, può essere così schematizzato: Risorse in decremento: dal cap. 700 - Telefoni, che avevamo aumentato di circa 1 miliardo tenuto conto della ristrutturazione in atto, circa 500 milioni dal cap. 800 - Mensa, che avevamo portato a 3 miliardi e mezzo perch l'Assessore Carletto aveva previsto una serie di riorganizzazioni, tenuto conto del tempo trascorso dall'inizio dell'anno, 500 milioni dal cap. 1000 - Patrimonio, tenuto conto che la partenza dei progetti e degli appalti avverrà nei prossimi mesi, quindi non si riuscirà a spendere tutto quanto era previsto in questo capitolo, 3 miliardi e mezzo: dal cap. 9142 - Catasto Rifiuti, con una diversa finalizzazione dell'Assessore Cernetti, 1 miliardo dai fondi globali, che sono stati finalizzati su capitoli specifici nell'area di competenza dell'Assessore Cerchio, 1 miliardo 850 milioni dal cap. 8960, che prevede i contributi ai depuratori 200 milioni per un recupero complessivo di risorse di 7 miliardi 550 milioni rispetto alla previsione di bilancio.
Risorse in incremento: al cap. 5025, relativo alle aree industriali attrezzate: 400 milioni al cap. 5038, relativo alla Finpiemonte per la promozione dell'innovazione: 950 milioni al cap. 5092, contributo per l'avviamento di cooperative: 150 milioni al cap. 5094, contributo per progetti di sviluppo sempre nel campo delle cooperative: 150 milioni al cap. 5039 per la Finpiemonte per la diffusione dell'innovazione: 50 milioni al cap. 5096, fondo garanzia accesso credito alle cooperative: 100 milioni al cap. 5098, cantieri di lavoro: 700 milioni (questo si riferisce a tutto il capitolo del lavoro che complessivamente assomma a 2 miliardi e mezzo) al cap. 2340, pari opportunità tra uomo e donna: 50 milioni al cap. 7585, contributi ai Comuni inferiori ai 20 mila abitanti per il risanamento dei centri storici: 500 milioni al cap. 8967, Banca progetti per le opere infrastrutturali (acquedotti fognature, ecc.): 700 milioni al cap. 9147, raccolta differenziata dei rifiuti: 1 miliardo al cap. 9200, iniziative per le barriere architettoniche: 500 milioni al cap. 12500, fondo globale previsto con una finalizzazione nell'art. 9 della legge di variazione: 1 miliardo e 100 milioni al cap. 12600, sempre riferito al fondo globale finalizzato previsto nell'art. 9 della legge di variazione: 1 miliardo 200 milioni per un totale complessivo di 7 miliardi 550 milioni che corrisponde al decremento che avevamo previsto.
Verificando in dettaglio gli emendamenti, recepiti in parte, ribadisco che molti erano già stati presentati e recepiti dalle proposte della Giunta. Ho riassunto per fascicoli gli emendamenti che non erano stati ritirati, per i quali c'era l'intesa di riproporli con una eventuale legge di assestamento, sulla quale sono in grado di dare in specifico notizie di dettaglio.
Chiedo se è sufficiente questa impostazione di carattere generale con cui si è evidenziata la manovra complessiva di variazione rispetto al decremento e all'incremento con i capitoli sui quali abbiamo operato.
Riterrei conclusa la mia relazione, però se devo entrare nei dettagli soprattutto in riferimento agli emendamenti che sono stati presentati (quella sera eravamo tutti così confusi che non ci siamo nemmeno resi conto della complessità di quelli che abbiamo tolto e di quelli che abbiamo lasciato) visto che ho cercato di fare un riordino, dare delle risposte più puntuali.



PRESIDENTE

Su questa comunicazione dell'Assessore Croso è aperta la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biazzi per l'illustrazione dei propri emendamenti.



BIAZZI Guido

La risposta dell'Assessore riprende quanto è stato già anticipato integrandolo, nella seduta scorsa. A mio parere il confronto, per essere più puntuale e produttivo, potrebbe proseguire con l'illustrazione degli emendamenti ed essere necessariamente breve. L'illustrazione, come la volta scorsa, sarà fatta per blocchi, iniziando dai gruppi di emendamenti che di fatto sono stati accolti dalla Giunta.
Se il Presidente permette, comincerei con il blocco degli emendamenti che avevo ritirato nella seduta scorsa.



PRESIDENTE

Proceda.



BIAZZI Guido

Oltre la metà di quelli ritirati non li ripresentiamo, si tratterà di prenderne nota come priorità per la predisposizione dell'assestamento oppure del documento organico che ci siamo impegnati a predisporre come Consiglio regionale, subito dopo l'esaurimento di questa prima fase.
In particolare mi riferisco agli emendamenti del settore ambiente e specificatamente agli interventi per i parchi. Tutti riconosciamo insufficienti le poste indicate ora in bilancio; esse dovranno essere necessariamente integrate. Ripresentiamo invece la proposta di aumento del contributo alle spese per il funzionamento delle Comunità montane. Da parte della Regione, sia da parte della maggioranza che della minoranza, è stato preso l'impegno di adeguare il fondo a favore delle Comunità montane. Noi proponiamo di portarlo da 1.300 milioni a 2.500 milioni. Ci rendiamo conto che in questa fase diventa difficile riuscire a trovare i 1.200 milioni che permettano quasi il raddoppio di questo fondo, è però opportuno che in vista dei provvedimenti successivi, rimanga all'attenzione del Consiglio l'indicazione di un adeguamento di questo fondo.
Abbiamo presentato la volta scorsa un emendamento relativo alla predisposizione di impianti e all'acquisto di attrezzature per l'elaborazione di dati a servizio dell'amministrazione regionale, con particolare riferimento al progetto di bilancio. Proponevamo di inserire in un capitolo che era indicato solo per memoria, 500 milioni; lasciamo questa proposta all'attenzione della Giunta perché riteniamo sia un intervento necessario e utile. Non ripresenteremo questo emendamento riteniamo però di risottoporlo all'attenzione della Giunta, perché il riordino del nostro bilancio, l'avvio dei processi di controllo di gestione, è un'esigenza ormai improcrastinabile.
C'è poi un blocco di progetti che sono collegati strettamente agli impegni che la Giunta ha assunto per quanto riguarda il "progetto d'area" già inserito nel secondo piano di sviluppo, per il Verbano - Cusio Ossola.
E' un blocco di emendamenti che prevede stanziamenti specifici per l'avvio del progetto di sviluppo, nei due comparti: 500 milioni per quanto riguarda le spese correnti e 10 miliardi per quanto riguarda le spese di investimento. E' un fondo iniziale. In correlazione con questa indicazione proponiamo due studi per progetti di fattibilità per quanto riguarda il turismo nel Verbano - Cusio - Ossola: l'uno in alta Val Formazza, Devero e Ciamporino, l'altro per Macugnaga-Monte Moro.
La Giunta, in particolare il Presidente, sanno bene, che uno dei settori su cui si vuole puntare nel Verbano - Cusio - Ossola per lo sviluppo è appunto il settore del turismo. Noi riteniamo che la Regione possa svolgere un compito molto importante, verificando quali sono le effettive potenzialità di sviluppo nel settore turistico, per adeguare il turismo montano alle esigenze del turismo moderno. Proponiamo 500 milioni per ciascuno dei due progetti di fattibilità.
Pensiamo che questi progetti di fattibilità possano trovare addirittura un finanziamento all'interno della legge 470, la legge di conversione del decreto Valtellina - Formazza - Ossola, che già prevede per le Regioni la possibilità di presentare progetti organici di intervento, che non riguardano solo la ricostruzione dei danni subiti in occasione degli eventi alluvionali, ma anche la proposizione di interventi organici che, partendo dai danni subiti, si inseriscono in una strategia di sviluppo. Presentiamo un emendamento specifico, che riguarda appunto l'avvio di questo programma un piano organico di intervento per quanto riguarda i Comuni inseriti nella lett. a) del decreto suddetto. Sono cinque gli emendamenti che riguardano questa area del Piemonte: due per il progetto di sviluppo del Verbano Cusio - Ossola, come da impegni presi dalla Giunta; due per i progetti di fattibilità per quanto riguarda lo sviluppo turistico, perciò sono specifici e formano un blocco omogeneo. Potranno essere attivati anche successivamente in relazione alle provvidenze della legge Valtellina Formazza.
Presentiamo poi un emendamento specifico per l'avvio di uno studio, di un programma, richiesto dalla legge nazionale, per poter accedere ai fondi della legge Valtellina-Formazza. Ci sembra un'esigenza fondamentale quella di avviare un programma specifico di sviluppo, proprio in relazione alle novità contenute nella suddetta legge. Si parta dai casi concreti. Per esempio, nel Comune di Crodo (abbiamo presentato un'interrogazione in proposito) c'è una situazione del tutto particolare. Si pensa di ricostruire un guado, che non risolve stabilmente i problemi di collegamento di una frazione, anzi, potrebbe creare ulteriori pericoli e minacce per un'altra frazione. Con un programma organico d'intervento (basterebbe, probabilmente prolungare una strada già esistente di 200-300 metri) si risolverebbero i problemi del collegamento con le frazioni, senza creare ulteriori pericoli.
Sempre in Comune di Crodo è sorto un insediamento su un terreno soggetto a calamità naturali, come dimostrato dall'esperienza di oltre 10 anni, infatti ogni 2/3 anni ci sono esondazioni. Ripristinare in quella località, dove sono insediate 5/6 famiglie, condizioni di sicurezza è quasi impossibile, comunque richiederebbe interventi costosissimi. Probabilmente all'interno di un programma organico di intervento, previsto dalla legge Valtellina-Formazza che innova rispetto alle leggi precedenti, è possibile verificare lo spostamento di quelle famiglie, garantendo loro abitazione e sicurezza e risparmiando nel complesso da parte degli enti pubblici somme considerevoli. Ecco perché riteniamo prioritario avviare un piano e un programma di intervento organico per la Val Formazza, in relazione alle provvidenze previste dalla legge Valtellina-Formazza.
L'altro gruppo di emendamenti può trovare collocazione nel prossimo provvedimento o nell'assestamento. Proponiamo inoltre all'attenzione del Presidente che sostituisce l'Assessore Alberton l'esame dell'emendamento per quanto riguarda la costruzione del centro di formazione professionale di Domodossola. L'abbiamo riproposto perché l'Assessore Alberton, non molti mesi fa, si era di fatto impegnato a dare l'avvio a questo centro di formazione professionale. Noi abbiamo delle scuole di formazione professionale che fanno capo ai centri di formazione professionale. In particolare c'è una scuola alberghiera aperta da pochi anni che garantisce ai propri allievi una occupazione effettiva. Infatti quasi tutti gli allievi riescono a trovare lavoro in poco tempo. Purtroppo questa scuola non ha sede propria, per cui si deve ricorrere a soluzioni provvisorie anche se per il momento adeguate alle esigenze della scuola. Si tratta di un albergo. Sono però costose. Riteniamo necessario un impegno della Giunta per garantire una sede stabile alla scuola alberghiera e più in generale ai centri di formazione professionale dell'Ossola.
Gli altri emendamenti sono da corollario al problema di fondo, il progetto di sviluppo per il Verbano Cusio - Ossola. Indichiamo il potenziamento del centro operativo di Domodossola. Se vogliamo disegnare un intervento organico nell'area è necessario potenziare il servizio decentrato della Regione sul territorio. Questi stanziamenti possono trovare collocazione anche in altre partite di bilancio che hanno la capienza sufficiente. L'importante, a nostro avviso, è dare l'avvio ad una serie di interventi che permettano di dare una risposta positiva alle sollecitazioni che ci provengono non solo dalle popolazioni ma anche dalla legge nazionale Valtellina - Formazza - Ossola.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

Ci ripromettiamo di fare una illustrazione sintetica per gruppi di emendamenti, annunciando quelli che vengono mantenuti e quelli che vengono ritirati. Le cose che ha detto Biazzi si riferivano ad altre sedi di manovra. Siccome però alcuni emendamenti vengono mantenuti, riteniamo importante che vi sia una collocazione per gruppi. Potrà essere utile anche alla Giunta, qualora non sia in grado di avere immediatamente il quadro complessivo di tutte le richieste, ascoltare le motivazioni sulle varie proposte; inoltre, rendendo noi questa illustrazione sintetica, la Giunta potrà conoscere il tipo di manovra che proponiamo e potrà così valutare la risposta che può dare.
Per esempio, è importante sapere sin d'ora se sugli emendamenti proposti da Biazzi c'è la possibilità di attivare qualche intervento attraverso la manovra di bilancio. Prima l'Assessore Croso ha illustrato gli spostamenti che sono stati effettuati; noi avremmo qualche idea per ulteriori spostamenti rispetto ad altri capitoli. Quindi vorremo sentire questa collocazione; se poi, rispetto alla decisione finale, vogliamo anche sentire gli altri Gruppi, noi lo possiamo fare tranquillamente. Scegliete voi quale decisione assumere.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Seguendo questo percorso forse daremo delle risposte più calzanti su ogni singolo problema. Però esiste complessivamente l'esigenza di capire qual è la massa che fa riscontro a tutta questa proposta di emendamenti.
Già quelli indicati dal collega Biazzi comportano 14 miliardi e 700 milioni, pur avendo Biazzi detto che è evidente che non possono essere collocati con immediatezza in questa legge di variazione, per cui noi potremmo gradire, manifestando l'intenzione di dare risposte esaurienti ad ogni titolo di proposte, di poter verificare complessivamente il suggerimento del Gruppo comunista o di altri Gruppi che intendessero intervenire. Non senza precisare che nell'ultima seduta, congestionata e trascinata verso momenti di stanchezza, in linea di massima, noi avevamo già visto qual era la possibilità o il margine entro il quale poterci collocare raschiando il fondo del barile da una nostra posizione. Ora, se nasce l'ipotesi di un progetto nell'ottica che suggerisce la discussione ci ragioneremo, ma certo non potremo andare oltre. Possono nascere determinati impegni, taluni arrangiamenti che erano rimasti per strada, ad esempio, la non istituzione di un capitolo di bilancio sui problemi della promozione l'abbiamo già sistemato nel percorso di questi arrangiamenti vorremmo però, e questa è una sollecitazione che faccio ai Gruppi che propongono degli emendamenti, una visione complessiva del problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Non ho difficoltà ad aderire a quanto ha proposto il Presidente Beltrami; d'altronde già io anticipavo che si sarebbe dovuti arrivare ad una cumulazione.
Colgo però lo spunto da quello che ha appena detto il Presidente della Giunta, per precisare al Consiglio e alla Giunta il senso del mio ragionamento. E' vero: noi partiamo dall'altra sera e, per molte ragioni partiamo dal ritiro di una massa di emendamenti di pura battaglia e in secondo luogo, alla luce della discussione dell'altro giorno, già selezionando gli emendamenti di merito che ammontavano numericamente a circa 130 o 140. Ci rendiamo anche conto che la corrispondenza finanziaria a una manovra aggiornata ad oggi non può più essere delle dimensioni di quella che proponevamo l'altro giorno, quando non avevamo ancora avuto alcuna risposta.
Abbiamo registrato come un atto positivo, in quelle date condizioni l'accoglimento di una serie di emendamenti che rappresentano (perlomeno nei titoli, perché poi le quantità spesso sono molto ridotte) dei segnali essenziali di un percorso nuovo.
Sono rimaste fuori alcune questioni che, a pari titolo, devono essere incorporate nella manovra attuale di bilancio. Poi vedremo le tappe successive che ci attendono sul bilancio.
Riteniamo che vi siano alcune questioni - mi limito ad annunciarle altri interventi scenderanno poi nel merito - che non possono stare dentro la camicia di nesso dei pur apprezzabili sforzi compiuti sui sette miliardi e mezzo. Si tratta di ulteriori questioni sull'ambiente, che magari non sono tanto rilevanti finanziariamente, ma lo sono politicamente, che si imperniano sostanzialmente su due questioni. Per noi un segnale politico importantissimo è l'attivazione del fondo per la rilocalizzazione delle industrie inquinanti.
Infatti, in una politica preveggente è necessario dare un segnale con l'attivazione di una spesa e di meccanismi per impedire di trovarci di fronte al dilemma: "chiudere la fabbrica o inquinare". Questo emendamento specifico verrà illustrato e ci pare di assoluto rilievo politico.
Prendiamo atto che sull'ambiente è stato accettato un certo numero di emendamenti, anche se non sono assolutamente adeguati alle necessità e a quello che noi volevamo. Comunque, ne prendiamo atto, li riproporremo e vedremo nelle tappe successive le manovre più consistenti.
Sulla parte che riguarda l'assistenza - che io non ho seguito nel merito, ma che potremo riprendere - già l'altra sera c'è stata una domanda e una risposta.
Oltre al segnale politico che reclamiamo da tre anni auspicando che su questo terreno sia segnata una priorità, proponiamo anche un incremento in quella direzione. Chiedo scusa della genericità del mio intervento, ma lo imposto così tanto per dare un segno, che ci pare importante per attuare la legge n. 20 e la parte relativa alle piante organiche.
Vi sono poi due altre questioni. Sul capitolo cultura, che certo è un capitolo a grandi dimensioni, avremmo voluto trovare all'interno anche solo una o due voci che rappresentino il segnale, in una situazione di vincoli forti di risorse, avremmo voluto leggere che si compie comunque una manovra per non essere assenti, per segnare con l'autonomia anche la volontà netta di intervenire. Mi rendo conto che il sistema degli emendamenti sulla cultura porta ad un livello che forse non è soddisfacente, ma certo è attendibile come intervento nostro sull'educazione permanente, sui teatri e nell'insieme molto rilevante.
Infine, resta la questione del Fondo straordinario per il lavoro che sì è incrementato, ma, se potesse avere una consistenza minima, sarebbe una di quelle voci che avrebbe una valenza oltremodo significativa. A noi pare che il Fondo del lavoro sia uno di quei versanti su cui il minimo indispensabile c'è e non è ancora stato raggiunto. Pur tenendo conto del periodo dell'anno, il significato dell'intervento e della manovra in questo senso devono essere dati.
Questi sono grosso modo i campi e le richieste.
Come pensiamo di trovare le risorse per coprire queste esigenze, che più o meno si aggirano dai sette agli otto miliardi? L'altra sera mi è parso di capire che per l'assistenza vi sia la possibilità di reperire fondi ulteriori. Se è così me ne rallegro perché in questo modo si diminuirebbe quello che bisogna intaccare oggi dal bilancio, pertanto sarebbe una cifra in più che accoglieremmo molto volentieri. Siccome questo punto non lo ricordo bene, vorrei che mi fosse precisato dall'Assessore competente.
E' una manovra che può essere di cinque, sei, sette miliardi.
Noi facciamo due proposte. Prima di tutto una attenta revisione delle poste che sono spostabili all'interno del bilancio; non sarà molto, ma come motivava il collega Biazzi, qualche manovra a nostro avviso è ancora possibile e a questo riguardo formuleremo alcune proposte.
Altro punto chiave del ragionamento. Sono previsti nel bilancio 15 miliardi per la "Innovazione tecnologica". Il titolo è indubbiamente interessante al punto che noi ci siamo sforzati nei nostri emendamenti di fare un passo in più verso l'innovazione tecnologica, ma chiediamo che sin d'ora siano previste le finalizzazioni di questa somma.
Siccome la Giunta ha ritenuto di porre questa cifra senza alcun vincolo (ed io aggiungo: non solo senza alcun vincolo, ma addirittura senza l'indicazione concreta dei progetti e quindi della fattibilità di questa spesa), appare contraddittorio lasciare scoperte esigenze essenziali già presenti, addirittura prevedibili con leggi attuali, in nome di una posta certamente interessante sul piano politico, ma che potrebbe avere dei contenuti su cui l'opposizione deve avviarsi al buio, oppure potrebbe trattarsi di somme che si rivelano non spendibili in tutto o in parte.
Su questo punto chiediamo di riflettere. Se lo spirito è quello del confronto serio, è difficile smontare una argomentazione come la nostra.
Abbiamo un bilancio che è legato da una specie di camicia di nesso, talch ogni sforzo compiuto e persino i reperimenti dei fondi fatti dall'Assessore danno l'indicazione di come si è grattato sul fondo.
Abbiamo qui una posta suggestiva non concreta, non precisa di cui non abbiamo alcun elemento per pensare quanto e come possa essere spesa nell'arco di tempo previsto dal bilancio. Che cosa proponiamo in alternativa a questa manovra? Non pensiamo di cancellare i 15 miliardi, ma pensiamo ad esempio che una quota parte, poco più della metà, potrebbe già essere in grado di partire. Conoscendo le dinamiche, i volumi e l'agilità di spesa dell'ente pubblico in quanto tale - non me la prendo con nessuno semplicemente registro un dato di fatto - vien facile dedurre che si immobilizzano 15 miliardi, ma questi in realtà non si spenderanno tutti ben che vada. Allora, perché non coprire, in parte con questo e in parte usando margini residui di manovra interni al bilancio, altri bisogni primari, valutando se ci sono fondi in più per l'assistenza? Questo, a nostro avviso, sarebbe molto sensato.
Noi siamo pronti a illustrare questi emendamenti stessi, così come ha già fatto il Consigliere Biazzi per un primo blocco di altri emendamenti.
Ho rappresentato il senso del nostro atteggiamento e delle nostre proposte.



VIGLIONE ALDO



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Ferro.
Ne ha facoltà.



FERRO Primo

Se ho inteso bene quanto ha detto l'Assessore Croso, si tratta di una manovra complessiva di 7 miliardi e 550 milioni che, prevedendo spese in decremento e spese in incremento, in parte tiene conto degli emendamenti da noi presentati.
Per il momento mi soffermo su questo aspetto, dopodiché entrerò nel merito delle cose che, in linea generale, sono state illustrate dal Capogruppo Bontempi.
Per quanto riguarda la parte relativa alla manovra dei 7 miliardi e mezzo, non mi è chiaro come si possa prevedere sul capitolo 9142 (Catasto Rifiuti) un decremento di un miliardo, quando questo capitolo prevede uno stanziamento complessivo di 300 milioni; probabilmente siamo di fronte ad un infortunio, una svista. Ritengo che sia necessario reperire fondi su altri capitoli perché con 300 milioni non si possono prevedere spese in incremento di un miliardo.
Per quanto riguarda gli altri aspetti, è indubbio che le voci su cui si prevede un incremento tengono in parte conto di una serie di emendamenti da noi proposti soprattutto per quanto riguarda i problemi di carattere ambientale e per alcuni altri aspetti.
Di un certo interesse sono gli incrementi previsti sui centri storici la banca progetti per gli acquedotti, la raccolta differenziata per i rifiuti e le barriere architettoniche. Non trovo nelle previsioni di spostamenti di risorse un nostro emendamento, al cap. 797, che era stato accolto durante la discussione sul bilancio; manca lo spostamento di un miliardo dai piani di miglioramento generali ai piani di miglioramento finalizzati soprattutto sulle aree sensibili; presumo sia una svista e gradirei che la Giunta confermasse o meno l'impegno che durante la discussione sul bilancio si era assunta.
Per quanto riguarda invece gli aspetti di carattere generale, tenendo conto dell'intervento svolto dal nostro Capogruppo Bontempi, che richiamava la possibilità di un recupero di 2 miliardi, che sarebbe ancora tecnicamente fattibile, e che sollevava la questione relativa ai 15 miliardi che non sono del tutto spendibili per quanto riguarda l'innovazione tecnologica (per cui all'interno del capitolo sarebbe possibile un recupero di risorse per far fronte agli emendamenti da noi avanzati), mi permetto di illustrare qualche emendamento presentato dal nostro Gruppo.
Il primo emendamento riguarda l'agricoltura. Noi insistiamo su un emendamento a suo tempo presentato per la valorizzazione delle produzioni zootecniche autoctone in una realtà come quella piemontese.
Ci permettiamo di insistere perché a conforto di questo emendamento ogni giorno vengono fuori notizie di un certo interesse. Ancora ieri sui giornali è apparsa la notizia di sequestri di vitelli di allevamenti su cui esiste il sospetto che siano stati trattati con estrogeni. Ormai dallo scorso febbraio in avanti non passa giorno che sui giornali non vengano fuori notizie di questo genere. Di fronte a questo fenomeno, che sta diventando sempre più dilagante, chiederemo una riunione congiunta delle Commissioni III e V per valutare se le iniziative assunte dalla Giunta sono all'altezza della situazione che ormai sta assumendo le caratteristiche e i toni di una vera e propria emergenza.
A parte queste considerazioni vi è la necessità di una politica per la valorizzazione delle razze autoctone del Piemonte e per garantire maggiori controlli rispetto al mercato dei vitelli, che si basa molto sulle importazioni francesi e che soprattutto privilegia gli estrogenatori.
Presentiamo pertanto un emendamento con cui chiediamo lo stanziamento di 1 miliardo e mezzo tenendo conto che siamo quasi a metà dell'anno e 1 miliardo e mezzo su questo terreno riteniamo sia possibile inserirlo.
Questa cifra non implica secondo noi nuove risorse: si tratta di realizzare uno spostamento da altri capitoli. Prevediamo che questo spostamento avvenga per 500 milioni sul cap. 2815 (soldi dati in più quest'anno all'ipofertilità; se si tolgono 500 milioni questo capitolo rimane allo stanziamento dello scorso anno); sul cap. 2821 (soldi in più dati alla promozione; se si tolgono 500 milioni su questo capitolo la stessa politica di promozione non viene sacrificata); infine 500 milioni sul cap. 2821 (soldi dati sulla fecondazione artificiale).
Sempre per quanto riguarda la parte agricola insistiamo nel presentare un emendamento relativo ad un programma regionale di forestazione nelle zone collinari e montane a maggiore rischio con uno stanziamento di 8 miliardi e 400 milioni. Al riguardo avevamo avuto una risposta interlocutoria durante la discussione sul bilancio da parte dell'Assessore ma non era aprioristicamente negativa nel senso che lo stesso Assessore riconosce che ci sono troppi capitoli di bilancio che prevedono iniziative in materia di forestazione. Si tratta di unificare una parte di questi capitoli e soprattutto di portare avanti un programma reale di forestazione che si concentri soprattutto nelle zone a maggiore rischio. Per questa ragione insistiamo su questo emendamento chiedendo uno stanziamento di 8 miliardi e 400 milioni. Anche qui non si tratta di risorse nuove, ma di spostamenti di risorse sui cap. 3290 e 3220 che riguardano la forestazione e sono il derivato dei finanziamenti del Progetto foreste da parte dello Stato, finanziamenti messi sulla legge 752.
L'ultimo emendamento in materia di agricoltura è relativo al programma regionale di studi e ricerche, assistenza tecnica e interventi sulle aziende agricole per il contenimento dell'uso dei prodotti inquinanti e per la riconversione delle produzioni al fine di modificare l'impatto ambientale. Ogni anno si ripetono situazioni che sembrano dei veri e propri bollettini di guerra: sono i decreti e le ordinanze del Presidente della Giunta dove si dice che è vietato in una data zona l'uso dell'atrazina o di altri erbicidi perché in quelle zone le falde acquifere sono compromesse ad un punto tale che se ne vieta l'uso. Se si continua su questa strada senza intervenire per limitare l'uso dei pesticidi è indubbio che questo bollettino di guerra che ogni anno si ripete assumerà sempre più i toni di maggiore gravità anche perché l'uso indiscriminato di questi prodotti finisce di estendere sempre di più l'inquinamento delle falde acquifere in particolare nella pianura piemontese. Bisogna agire soprattutto in una direzione che sia volta al contenimento dell'uso di questi prodotti. Questo è possibile nella misura in cui si collega l'assistenza tecnica alla ricerca, alla sperimentazione di base, alla sperimentazione applicata e nella misura in cui si realizzano dei progetti integrati che tengano conto delle esigenze attuali e siano all'altezza delle esigenze che oggi vengono imposte dalla situazione oggettiva che si è venuta a determinare. Su questo emendamento chiediamo uno stanziamento di 5 miliardi e 300 milioni. Anche in questo caso non si tratta di risorse nuove, ma di spostamenti di risorse: chiediamo uno spostamento di 2 miliardi sul cap. 3420, relativo ai Consorzi irrigui, di 400 milioni sul cap. 3115, relativo agli Eliconsorzi (non capisco perché si prevedono degli incrementi agli Eliconsorzi nel momento in cui in Piemonte è vietato l'uso degli elicotteri per l'irrorazione dei pioppi; dall'anno scorso ad oggi, proprio per questi divieti, questi capitoli dovrebbero trovare dei decrementi e non degli incrementi); 1 miliardo e mezzo sul cap. 3975, relativo all'assistenza tecnica (sono risorse libere della legge di finanziamento del Piano agricolo nazionale); infine 1 miliardo e 400 milioni sul cap. 3788 relativo a studi e ricerche fitologiche (è chiaro che in questo caso studi e ricerche fitologiche farebbero parte di un programma molto più articolato secondo una nostra proposta, che tiene conto degli studi e delle ricerche della sperimentazione di base, ecc.).
Mi permetto di illustrare due emendamenti per quanto riguarda la parte relativa all'ambiente. Circa il divieto dell'uso di atrazina, la Regione Piemonte deve essere in grado di capire quali sono effettivamente le aree a rischio. Abbiamo un piano sulla qualità delle acque, fatto nel periodo 1980 1985, che tiene conto della qualità dei corpi idrici superficiali. Per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei, salvo le indagini fatte da alcune UU.SS.SS.LL. nel Novarese, in Piemonte non c'è sufficiente conoscenza della realtà da questo punto di vista. Occorre quindi individuare le zone a rischio di inquinamento, e non è difficile individuarle, occorre un'indagine sulla qualità dei corsi d'acqua sotterranei nelle zone a rischio di inquinamento. Riteniamo che per quest'anno, per avviare queste indagini, possa essere istituito un nuovo capitolo con uno stanziamento di 1 miliardo che verrebbe compensato attraverso le manovre finanziarie a cui si richiamava il nostro Capogruppo nel suo intervento.
Infine, insistiamo sull'istituzione dell'Agenzia regionale per il contenimento della produzione, per la raccolta e per l'organizzazione dello smaltimento dei rifiuti. Avremo modo di discuterne a tempo opportuno; per quanto riguarda questa parte il piano di smaltimento predisposto da parte della Giunta regionale tra le varie carenze trova poi un vero e proprio nodo nel fatto che non esiste in Piemonte una strumentazione che consenta una gestione corretta del piano di smaltimento. Siamo di fronte ad esigenze che implicano tecnologie sempre più complesse, che implicano una corretta realizzazione del piano di smaltimento e siamo di fronte a un vero e proprio punto di caduta da parte della Regione nel momento che quel piano di smaltimento indica degli obiettivi e delle finalità, che però hanno delle grosse difficoltà di gestione. Spesso l'Assessore Cernetti ci intrattiene sulle difficoltà del proprio Assessorato, determinate da carenze di personale, ma quelle difficoltà devono essere superate attraverso l'istituzione dell'agenzia regionale. Per l'avvio di questa agenzia, tenendo conto che siamo quasi a metà dell'anno solare, noi prevediamo l'inserimento di un nuovo capitolo con uno stanziamento di 2 miliardi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Amerio.



AMERIO Mario

Signor Presidente, illustrerei, seguito poi dal collega Calligaro, gli emendamenti sull'area lavoro.
Noi abbiamo presentato degli altri emendamenti due dei quali li riteniamo di grande rilievo.
Il primo è quello relativo al Fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo. Lo avevo già illustrato la volta precedente, ne richiamo solo telegraficamente i caratteri: si tratta di dare un segnale, se non di inversione di tendenza (quella tendenza al declino della spesa sul lavoro di cui ho parlato nella precedente seduta) quanto meno di correzione, di sostanziosa correzione di quella tendenza. Così non è ancora: rispetto allo scorso anno con le cose che ci sono state annunciate nella precedente seduta, si recuperano poco più di 2 miliardi sul lavoro, è davvero poco non muta il giudizio che abbiamo dato nella seduta precedente sulla ristrettezza davvero inaccettabile della spesa regionale sui problemi della occupazione e del lavoro. Si sono realizzate alcune cose, di cui diamo atto, in particolare il recupero dei fondi (legge 55) sui cantieri di lavoro (su questo interverrà il collega), ma non vi è quel concreto segnale di correzione che avevamo chiesto. In particolare è sul Fondo straordinario che chiediamo questo concreto segnale di correzione e per questo abbiamo ripresentato l'emendamento per un incremento dei fondi globali di 10 miliardi per il finanziamento di un nuovo provvedimento dal titolo "Fondo per l'occupazione e lo sviluppo". Voi sapete che da un anno c'è una nostra proposta di legge e se ne attende una della Giunta. Rispetto alla richiesta di 10 miliardi per l'anno 1988, considerando che siamo quasi a metà anno capisco come si sia manifestata una disponibilità che tenga conto del tempo che ancora abbiamo a disposizione nell'anno (tenuto conto che dobbiamo fare ancora la legge) per poter davvero impiegare le risorse messe a bilancio.
Quello che chiediamo è un segnale concreto che, rispetto alla richiesta di 10 miliardi, rendere operante la legge, intorno alla metà dell'anno o gi di lì, e trarne le conseguenze sul piano dello stanziamento reale.
L'altro emendamento è quello relativo alla legge 28 sulla cooperazione giovanile. In IV Commissione si va concludendo l'esame del nuovo testo della legge 28 riveduta e riformata; è un testo interessante, che amplia le possibilità di accesso alla legge, che la perfeziona e la migliora. E' una legge che finora è stata bene utilizzata perché non ha avuto residui passivi. Noi prevedevamo un taglio di 500 milioni nella prima bozza di bilancio presentata e approvata la scorsa volta e voi prevedete nelle variazioni di bilancio un recupero di 400 milioni, cioè rispetto al 1987 avremmo una differenza di 100 milioni. Questo non è accettabile. Non è accettabile che si faccia una nuova legge migliorativa, che amplia le possibilità di accesso alle tipologie di cooperative e si riduca in termini reali lo stanziamento che non aveva residui passivi negli anni precedenti.
La cosa è contraddittoria; chiediamo con due emendamenti ai cap. 5094 e 5092 un sostanziale incremento degli stanziamenti rispetto al 1987.
Manteniamo poi un emendamento relativo alle cooperative integrate di solidarietà sociale: un miliardo e mezzo per il finanziamento di questa nuova legge, che è quindi da mettere nei fondi globali Abbiamo preso atto che la maggioranza prevede il finanziamento di questa nuova legge, se con una cifra assai inferiore (650 milioni) e chiediamo se non è possibile fare qualche sforzo in più.
Infine vi sono i due emendamenti sui capitoli 5040 e 5038 dalla legge 56. Non credo di doverli motivare. La legge è in vigore e non ha residui passivi. Non si capisce perché non si debba incrementare il fondo di dotazione alla Finpiemonte, che chiediamo venga raddoppiato, e quello di diretto utilizzo della Regione, che chiediamo venga triplicato (300 milioni) per iniziative dirette della Regione per la diffusione e l'informazione sulle innovazioni tecnologiche.
Questi sono gli emendamenti; sottolineo un particolarissimo rilievo.
Con un congruo incremento del fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo del Piemonte, si darebbe alla comunità regionale un segnale politico di particolare rilievo, tale che potremmo rivisitare il nostro atteggiamento anche sulle altre questioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Signor Presidente, oltre agli emendamenti ricordati dal collega Amerio noi manteniamo anche quelli riguardanti l'Osservatorio sul mercato del lavoro e quello riguardante i cantieri di lavoro per disoccupati. Illustro per sommi capi, la pregnanza di questi due emendamenti.
Tutti sappiamo che il mercato del lavoro è attraversato da continue e complesse turbolenze. La segmentazione è stata, in questi anni, crescente.
La conoscenza in tempo reale dell'evoluzione del mercato del lavoro è un elemento decisivo ai fini dell'efficienza e dell'efficacia di qualsiasi strumento riferito alle politiche del lavoro. Sapere in tempo reale, a livello di circoscrizione, qual è l'andamento della domanda e dell'offerta della qualità della domanda e della qualità dell'offerta, le fasce d'età, i maschi, le femmine, è decisivo ai fini di una conoscenza in tempo reale dei fenomeni che si verificano sul mercato del lavoro.
Tra l'altro noi vorremmo qualificare lo strumento "Osservatorio sul mercato del lavoro" in modo tale che osservi anche l'evoluzione dei profili professionali, che è decisivo ai fini di guidare lo strumento formativo nel modo più efficace ed efficiente. Altrimenti c'è il rischio di avere una formazione professionale che procede alla cieca, perché non conosce la qualità della domanda del lavoro e ha scarsamente presente la qualità dell'offerta di lavoro. Per noi è quindi un punto molto importante. Da una osservazione attenta di quantità e di qualità e persino dei profili professionali deriva l'efficienza e l'efficacia di tutti gli strumenti, in materia di lavoro, di formazione professionale e di artigianato.
Quindi mi parrebbero ben spesi 450 milioni in più per qualificare e potenziare questo strumento che è decisivo ai fini dell'efficacia di tutti gli altri strumenti.
Così pure per ciò che riguarda l'emendamento inerente ai cantieri di lavoro per disoccupati, so che uno sforzo è stato fatto (da 2 miliardi e mezzo si passa a 3,2 miliardi), ma siamo al livello dello scorso anno, anno in cui abbiamo speso tutte le risorse che erano state destinate a questo capitolo. Qui se vogliamo fare un passo avanti, ed è matura l'esigenza di questo passo, dobbiamo intrecciare attività di cantiere di lavoro con lo strumento formativo. In sostanza dobbiamo badare alla qualità dei progetti al prolungamento del periodo e badare al tentativo di far sì che i cantieri, le attività di cantiere, intrecciate alla formazione professionale siano propedeutici ad attività meno assistite.
Dove prendere queste risorse che complessivamente, per ciò che riguarda questi due emendamenti, sono dell'ordine di 750 milioni? Avete presentato un progetto alquanto generico riguardante l'innovazione; evidentemente non si riferisce solo all'innovazione tecnologica, a cui riservate uno stanziamento consistente. E' largamente probabile che i progetti stentino ad essere realizzati e che gli stanziamenti stentino a decollare nel corso dell'anno 1988. Tra l'altro innovazione non è solo l'innovazione tecnologica. Uno strumento che conosca in tempo reale le trasformazioni sul mercato del lavoro è innovazione. La qualificazione dello strumento "cantieri di lavoro" è innovazione se si intreccia con la qualificazione professionale. Allora perché non attingere da questo fondo alcuni miliardi di lire per spenderli, certamente congruamente, in materia di potenziamento dell'Osservatorio e in termini di potenziamento dello strumento cantieri di lavoro per disoccupati? Mi pare un'argomentazione consistente. C'è il rischio di stanziare 15 miliardi per un generico fondo di innovazione privo di progetti e in effetti, di non spenderli. Io sarei per alleggerire quel capitolo e per rafforzare gli altri che hanno dimostrato congruità che comunque, manifestano esigenze di potenziamento e di qualificazione del tutto nuove.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dameri.



DAMERI Silvana

Illustro molto velocemente questi emendamenti che a me paiono molto chiari e penso che l'Assessore li abbia già valutati.
La proposta di modifica sulle voci che riguardano la partita dei servizi socio-assistenziali è in realtà molto limitata, assolutamente agibile nelle attuali situazioni di bilancio e abbastanza chiara rispetto agli elementi di merito e alle politiche che sottende.
La nostra proposta è tesa complessivamente ad affermare, con alcuni interventi di modifica sulle voci di bilancio, una centralità dell'intervento pubblico su questa materia ed una enfatizzazione degli elementi positivi di una politica regionale per quanto riguarda questo settore, sia ampliando in modo significativo i servizi socio-assistenziali ma soprattutto non penalizzando assolutamente questo settore.
Nella scorsa seduta si è ragionato in termini di grandi emergenze della nostra Regione. Pensare che sul terreno socio-assistenziale non esistano problemi significherebbe davvero cedere un po' troppo alla "moda". Oggi c'è una maggiore sensibilità a tematiche come quelle che riguardano l'ambiente. Salutiamo questa sensibilità come un fatto positivo di crescita culturale, ma non riteniamo positivo il fatto che altrettanta attenzione non sia data ad una serie di altre questioni che attengono ai bisogni essenziali dei cittadini. Qualcuno, maliziosamente, dice che anche da parte dei politici oggi c'è una maggiore redditività ad occuparsi di alcune tematiche piuttosto che di altre. La tematica dell'assistenza, al di là della resa politica immediata, è una tematica essenziale per definire la qualità di vita complessiva di una società. Quindi, crediamo che uno sforzo in questa direzione debba essere fatto.
Su questo capitolo troviamo invece lo stesso stanziamento dello scorso anno: 500 milioni in più. Siccome noi vogliamo segnare uno scatto in avanti positivo, proponiamo un aumento di almeno 3 miliardi che vada a finanziare non solamente quanto previsto al punto d) dell'art. 34 della legge 20, cioè quegli stanziamenti dovuti per le funzioni trasferite ai Comuni con il DPR 616, ma soprattutto per finanziare quanto previsto al punto f) dell'art. 34 della legge 20 e cioè le risorse integrative che la legge dice: "da determinarsi in sede di approvazione del bilancio annuale di previsione" proprio tese a finanziare un ampliamento dei servizi socio-assistenziali ed anche un decollo di questa questione che riguarda l'avvio e la messa in opera della nuova organizzazione anche del personale e delle piante organiche.
Se non vogliamo che il discorso si riduca ad un mero trasferimento, o ad una mera assegnazione del personale dei Comuni alle UU.SS.SS.LL. - come viene proposto dall'ultima modifica della legge fatta dalla Giunta - ma vogliamo fare una politica di espansione anche del personale, è necessario avere le risorse che lo consentano.
Allora, su questo punto è assolutamente prioritario dare un segno molto significativo di investimento da parte della Regione.
Questo è in realtà l'unico elemento di aumento dal punto di vista del bilancio, perché tutte le altre nostre proposte, che io voglio riproporre perché hanno un senso politico, sono proposte di trasferimento da un capitolo all'altro del bilancio stesso.
In particolare, riteniamo che le due voci che si riferiscono all'applicazione della legge n. 14 del 1986, quelle relative al finanziamento dei presidi socio-assistenziali a carattere residenziale debbano vedere un privilegio, per quanto riguarda la Regione, dei contributi a favore degli enti locali piuttosto che degli istituti privati.
Questa ci pare una necessità per segnare una volontà di linea politica da parte della Regione.
Per questo la nostra proposta è di trasferire tra le due voci 500 milioni a favore della costruzione di questi presidi socio-assistenziali ai Comuni piuttosto che fare pari e patta tra Comuni ed enti privati. Ci pare una semplice e molto evidente ragione di linea politica, di scelta, di privilegio da parte della Regione.
So che non è una questione che può essere inserita in questo emendamento; tuttavia all'interno di questo, poiché la legge 14 lo consente, riteniamo che, per quanto riguarda le caratteristiche di questi presidi, sarebbe comunque opportuno che si privilegiassero o comunque che si desse uno spazio a interventi per presidi a carattere residenziale con caratteristiche che stanno intorno ad una capienza limitata, quindi comunità alloggio, quindi residenze protette, piuttosto che interventi più ampi. Ma questo prescinde dalla possibilità di inserimento in questo capitolo.
Tuttavia ci pare molto chiara la necessità, sia pure in una cifra limitata, di privilegiare in qualche modo l'intervento dei Comuni rispetto ai privati.
Le altre due proposte che facciamo sono anche queste relative all'applicazione della legge 20.
Al capitolo 10810 è prevista una cifra che a noi pare decisamente esorbitante, tra l'altro con riferimento al DPR 15/1/1972, che è largamente superato dal DPR 616; per "Contributi ad enti ed istituzioni di assistenza sussidi assistenziali e contributi per previdenze eccezionali specialmente in caso di pubbliche calamità" 2 miliardi su questo capitolo ci sembrano eccessivi.
Non vogliamo introdurre elementi di polemica, anche facile su questo punto, ci sembra però che proporzionalmente all'entità del bilancio complessivo dell'assistenza, due miliardi su questo capitolo (la cui gestione è largamente discrezionale) ci paiono molto discutibili.
Proponiamo di ridurre questo capitolo a 500 milioni e di utilizzare invece il miliardo e mezzo che si verrebbe a recuperare su due punti che sono qualificanti della legge n. 20, legge quadro essenziale della nostra Regione in questa materia; proponiamo l'istituzione di un nuovo capitolo per una somma complessiva di un miliardo per la formazione professionale del personale socio-assistenziale. Attualmente nel bilancio non c'è una voce specifica per la formazione.
Generalmente i fondi per la formazione vengono ricavati dal fondo generale della formazione professionale.
Noi riteniamo che sia un elemento di qualificazione e di certezza stabilire un capitolo ad hoc per questo intervento e in una dimensione significativa. Tra l'altro questa è una competenza della Regione, quindi è opportuno dare un segno in questo senso. Quindi proponiamo un miliardo per la formazione.
Così come proponiamo l'istituzione di un nuovo capitolo, anche questo in attuazione dell'art. 25 della legge 20, per l'attività di vigilanza.
L'attività di vigilanza e l'attività di formazione restano a capo della Regione con la legge n. 20.
Noi crediamo che l'attività di vigilanza, che è molto importante come i Consiglieri sanno, non possa essere semplicemente attribuita, ma debba essere anche sostenuta, finanziata, per poter appunto compiere nei confronti degli istituti pubblici e privati quell'attività di vigilanza e di sorveglianza che la legge attribuisce alla Regione.
Per questo proponiamo un impegno di spesa di 500 milioni su questa voce, e proponiamo di spostare un miliardo e mezzo da un capitolo, che ci pare molto ambiguo, per destinarlo a due voci precise e qualificate: la formazione professionale e la vigilanza che sono compiti della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sestero.



SESTERO Maria Grazia

Noi avevamo fatto rilevare la forte riduzione delle assegnazioni nell'ambito "Cultura" e nell'ambito "Formazione professionale"; ci è stato risposto che nella legge di variazione aggiungendo 20 miliardi sul capitolo della formazione professionale, quello onnicomprensivo, si faceva uno sforzo che compensava le perdite negli altri settori. Poiché non ritengo che si debba ragionare attorno a competenze assessorili e loro raggruppamenti, ma si debba ragionare invece per funzioni e competenze dell'Ente Regione, credo che questo ragionamento non cambi la sostanza delle cose. Sul terreno della formazione professionale, per come si è sviluppato questo settore, per gli scarsi interventi di razionalizzazione di riqualificazione e anche per scelte non fatte, sostanzialmente ci troviamo di fronte ad una situazione che continuerà, come abbiamo assistito in questi tre anni, a far lievitare i costi, per cui è presumibile che la spesa per la formazione professionale, sia pure incrementata di 20 miliardi, non sarà sufficiente, posto che gli interventi per impedire la lievitazione incontrollata delle attività e i trasferimenti all'80% come avvengono sui privati non basteranno. Questa però è una scelta o una non scelta che la Giunta ha fatto e il problema si riproporrà più avanti.
Resta ancora assolutamente scoperta l'area dell'intervento e delle politiche culturali dove - se vogliamo ragionare in termini di comparazione con l'anno precedente la perdita è attorno al 30%, che vuol dire per le singole attività e per l'applicazione delle singole leggi, in alcuni casi su un impegno già nell'anno precedente scarso, la quasi impossibilità di dare applicazione alle leggi.
Noi riproponiamo pertanto tre emendamenti, che sono una secca scelta di priorità. Il primo è sul capitolo 11720 che riguarda le attività teatrali dove la previsione di 1.200 milioni è assolutamente insufficiente a rafforzare almeno le attività teatrali che hanno ormai una consistenza qualificazione, storia e presenza. Nel panorama culturale del Piemonte, in assenza di politiche della Regione e degli altri enti locali, si sono venuti definendo, attorno alle attività teatrali, dei poli di aggregazione di attività culturali in senso più ampio. Quindi, può essere una cerniera di sviluppo della cultura. Proponiamo il passaggio da 1 miliardo e 200 milioni a 1 miliardo e 600 milioni. E' poca cosa, non sarà assolutamente sufficiente, ma dovrebbe impedire un depotenziamento ulteriore di queste attività.
Il capitolo 11730 è stato assolutamente svuotato. E' una scelta perlomeno strana. Dopo tante polemiche - che ritengo non ci riguardassero a favore degli interventi strutturali contro l'effimero, la scelta è stata fatta tutta a favore dell'elargizione contributiva ai soggetti più strani e contro interventi a favore delle strutture.
Su questo capitolo si intestano le spese per i contributi agli enti locali per il recupero, il restauro e la manutenzione di impianti e di attrezzature teatrali ritenendo che l'orientamento di tutti i soggetti che operano nel campo degli spazi sia rivolto, come in tutta Europa, ad attrezzare spazi di carattere polivalente per il teatro, per il cinema, per i dibattiti e per le iniziative culturali. Su questo capitolo, che riguarda un sostegno alla attività degli enti locali, noi proponiamo l'azzeramento o meglio, dai 100 milioni attualmente previsti, che per gli interventi edilizi a dimensione regionale sono assolutamente ridicoli, proponiamo il passaggio ad almeno 1 miliardo come segnale che non si vuole abbandonare questo terreno di intervento. Il miliardo che c'era l'anno scorso era assolutamente insufficiente, ha permesso interventi della Regione del tutto marginali, non può essere fatta una scelta così netta contro qualsiasi intervento di tipo strutturale perché ormai il problema delle strutture per le attività culturali è problema centrale dell'intero sistema di attività culturali.
L'aver privilegiato il capitolo 11730, che prevede i trasferimenti agli enti locali, non vuol dire che l'ente locale sia l'unico soggetto titolato a stabilire relazioni con soggetti privati, però vuol dire che l'ente locale ha una funzione forte di coordinamento, di garanzia della gestione pubblica degli spazi.
L'ultima proposta è sul terreno della formazione (cap. 11903, che riguarda l'art. 8 della legge sul diritto allo studio, l'articolo a favore della qualificazione del servizio pubblico di istruzione) per la quale proponiamo un aumento almeno di 500 milioni per arrivare a 2 mila milioni rispetto ai 1.500 previsti Noi riteniamo fondamentale questo tipo di intervento della Regione. E' una legge varata nel 1985 che ha dimostrato di rispondere, per quanto riguarda questo tipo di intervento, a una domanda molto alta; in questi tre anni le domande di poter usufruire di questi finanziamenti si aggiravano intorno agli 8/9 miliardi ogni anno. La risposta che la Regione finora ha dato è stata sempre assolutamente insufficiente e parziale. L'applicazione di un concetto di diritto allo studio come intervento di riqualificazione del sistema scolastico è un intervento fondamentale e di segno significativo, soprattutto in una fase come questa - e spero che questo elemento non sfugga alla Giunta in cui da più parti si tentano operazioni di discredito definitivo del sistema di formazione pubblico: una situazione paradossale di non funzionamento della scuola attraverso l'eliminazione di un passaggio fondamentale qual è la verifica dei risultati ottenuti dal sistema scolastico; una situazione che viene incrementata, favorita e protetta dallo stesso Ministro all'Istruzione. Di fronte a una situazione di questo genere i cui sbocchi possono essere preoccupanti per la tutela del servizio pubblico salvaguardare un segnale perché non è di più da parte della Regione - potrebbe avere un valore e un significato non in termini monetari, ma almeno come segnale di interesse di disponibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

La proposta che emerge dall'emendamento è legata a questo concetto.
Sono d'accordo con quanto dicevano i colleghi del PCI sul Fondo straordinario per l'occupazione, sempreché l'occupazione sia innescata da processi di crescita dell'apparato economico. E' vero, ci sono delle aree di marginalità nel mercato del lavoro che devono trovare un intervento attento dell'operatività dei governi pubblici. Però ritengo necessario fare uno sforzo ulteriore per creare delle iniziative e per innescare dei processi che abbiano una rapida ricaduta occupazionale.
Lo spirito del mio emendamento ha questo carattere e si rivolge all'uso plurimo delle acque per produzione di energie minori ed è l'istituzione simbolica di un fondo con una dotazione di 250 milioni titolato "Fondo straordinario per interventi integrati per utenze energetiche, irrigue e potabili". E' il concetto di potere ricavare energia elettrica da un uso appropriato degli acquedotti e dei sistemi di irrigazione, quindi senza problemi di intervento di impatto ambientale, con strutture che già esistono, di cui si hanno già delle esperienze pilota significative molto importanti in Piemonte. Abbiamo un apparato produttivo artigiano e di piccola industria molto attento sia nel campo dell'installazione che della produzione e della manutenzione. Questo tipo di fondo potrebbe innescare dei processi che hanno una ricaduta immediata sul piano occupazionale oltre che avere degli effetti non certamente minori, comunque significativi certamente interstiziali, verso i quali però occorre prestare attenzione per quanto riguarda la produzione di energia idroelettrica minore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Adduci.



ADDUCI Donato

Illustrerò brevemente i tre emendamenti presentati: due in materia ambientale ed uno in materia sanitaria.
Il primo emendamento riguarda la necessità e la richiesta di erogare dei fondi alla Finpiemonte per favorire, nell'ambito delle aree attrezzate processi di rilocalizzazione delle industrie insalubri, delle industrie inquinanti o a rischio che si trovano collocate in siti impropri, nei pressi di centri abitati o lungo i fiumi.
Lo scopo di questo emendamento è di far sì che all'interno delle istituzioni incominci ad operare una logica che ci porti alla fine a sottrarci a quella che è la più demenziale delle dittature, la dittatura delle circostanze, nel senso che la maggior parte delle industrie a rischio, industrie inquinanti, grazie ad una forma di archeologia industriale antica, sostanzialmente sbagliata, ma comunque utile a forme di profitto, vuole la localizzazione di tali industrie lungo i corsi d'acqua perché è più facile smaltire i rifiuti, in prossimità dei centri abitati cioè tutte localizzate in zone altamente sensibili causando quella che io chiamo dittatura delle circostanze, ma che può sintetizzarsi in due elementi fondamentali di rischio gravissimo: uno, alla salute dei cittadini e all'ambiente e l'altro riguardante il lavoro degli operai che lavorano in quelle aziende, lavoro che viene continuamente messo in forse non appena l'accresciuta sensibilità ambientale dei cittadini chiama direttamente in causa e a rispondere dei danni causati quelle industrie che sono localizzate in luoghi insalubri e che arrecano danno all'ambiente.
Sarebbe bene che si incominciasse a ragionare in termini nuovi rispetto al rischio in quanto è noto che un rischio industriale comporta due elementi: la probabilità che l'incidente si produca; quando l'incidente si è prodotto bisogna valutare l'importanza e l'entità dei danni causati dall'incidente stesso. Fino a qualche anno fa non si teneva assolutamente conto di questi due elementi: si localizzavano le industrie in aree sensibili, senza badare a nessuno dei due elementi. Da qualche anno invece si incomincia a prendere in esame soltanto un elemento: la probabilità che un incidente si produca. Certamente la probabilità di riduzione di un incidente è da prendere in considerazione e bisogna ridurre il rischio là dove è possibile che il rischio sia ridotto, però bisogna anche centrare la propria attenzione sull'altro fattore, cioè sulla gravità di un rischio industriale quando l'incidente si produce.
Questo breve ragionamento evidenzia la necessità di stabilire chiaramente il limite del rischio industriale da un lato e dall'altro che si arrivi finalmente a vietare talune produzioni in zone sensibili, come ad esempio, le zone a forte densità demografica e si incominci ad individuare un processo di rilocalizzazione (che è lo scopo dell'emendamento), che tra l'altro può avviare anche un processo di ammodernamento tecnologico, quindi avviare un processo di rilocalizzazione delle industrie a rischio o delle industrie inquinanti.
Sappiamo tutti cosa accade quando si sfiora l'incidente e quali possono essere le conseguenze di un incidente causato alle popolazioni quando esse si trovano vicino ad industrie di questo genere. In sostanza dovremmo valutare la densità abitativa, l'assenza di ventilazione in caso di incidente ed il convergere di altre circostanze climatiche o geografiche sfavorevoli che moltiplicano enormemente gli effetti di incidenti che, in situazioni diverse o in altre zone, sarebbero certamente meno dirompenti.
Occorre valutare questi dati e incominciare ad avviare questo processo di rilocalizzazione.
Per avviare questo processo chiediamo che si stanzi una somma iniziale certamente largamente insufficiente, ma che comunque può contribuire a dare un segnale nuovo, segnale peraltro atteso dalle popolazioni e rispondente alla realtà che molti cittadini evidenziano, chiediamo uno stanziamento di mezzo miliardo per risolvere questo problema.
Un altro nostro emendamento è quello relativo alla effettuazione che noi proponiamo della esecuzione di una ricerca nell'area nord-ovest di Torino intorno alla miniera di amianto di Balangero, al fine di stabilire le cause della mortalità fra i lavoratori dell'amiantifera e gli abitanti di quell'area. Presidente, trovo molto strano che non si sia ancora parlato in quest'aula e che nessuno abbia avvertito la necessità, tanto meno l'Assessore alla sanità (era ammalato purtroppo, ma qualcun altro forse avrebbe dovuto farlo, magari il Presidente della Giunta), di comunicare a questo Consiglio regionale i risultati di un'indagine condotta a Casale Monferrato su questo problema. Il caso dell'Eternit mette ormai sotto gli occhi di tutti le cifre della ecatombe di uomini, di donne persino di ragazzi, che nulla hanno avuto a che fare con lo stabilimento e che pure sono morti.
In cinquant'anni la maledizione della "morte bianca" che viene dall'amianto ha fatto una vera e propria strage in quel di Casale.
Sicuramente era una stage annunciata anche per coloro i quali finora sono vissuti senza pensarci, perché la sostanza è chiaramente subdola e colpisce a distanza di venti, trent'anni e forse più. L'Eternit ha causato questo profondo disastro umano di cui ancora non si riesce a quantificare la portata esatta. In sostanza in quella zona è morto chi ha lavorato nella fabbrica, che poi è chiusa dal 1986, chi abitava lì vicino o lungo il percorso dei camion che trasportavano le lastre, le tegole, i tubi eccetera, che provenivano dalla miniera di Balangero come materia prima sono morte addirittura le mogli, le lavandaie che lavavano i panni di lavoro degli operai. Insomma questa fibra, che si può definire una fibra assassina, ha colpito duramente. Faccio presente qui, lo sappiamo bene tutti, che dal giugno 1986 vi è un'ordinanza che propone di adeguare finalmente l'Italia alla normativa CEE per quanto riguarda l'uso dell'amianto.
Richiamo l'attenzione del Consiglio regionale su questi dati: secondo un'indagine svolta nel 1979 dal professor Rubino, direttore dell'Istituto di Medicina del Lavoro dell'Università di Torino, 13.000 persone erano esposte in Italia ai rischi della lavorazione dell'amianto, il 37% di queste persone è in Piemonte. Abbiamo una esposizione a rischio nella nostra Regione di 4.700 cittadini. I colpiti da qualcuna delle patologie di origine professionale, circa 15.000 solo di asbestosi, sono migliaia, con tumori alla pleura e ad altri organi. L'amianto colpisce anche chi non vi è direttamente esposto a causa delle fibre che si disperdono nell'aria e vengono respirate da chiunque.
Chiedo al Presidente della Giunta regionale di far presente all'Assessore alla sanità (che non è presente adesso, ma che pur ho visto in giro questa mattina e che è largamente disinteressato a queste questioni) che esiste un appello firmato da 110 medici dell'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato che sottolinea la pericolosità dell'uso della sabbia e del materiale inerte prelevato dal Po a valle del vecchio stabilimento Eternit dove per anni sono stati scaricati, purtroppo senza controlli, i residui di quella lavorazione. Credo sia nostro dovere intervenire in questo settore.
Ricordo ancora ai Consiglieri, che peraltro lo sanno benissimo, che a 20 chilometri da Torino nella zona nord-ovest, vicino a Lanzo, vi è la più grande miniera di amianto crisolito d'Europa, dà lavoro a 350 persone e in questo Piemonte inquinato rappresenta un'altra fonte di preoccupazione per la salute della gente, con le sue 100.000 tonnellate annue di minerale lavorato che si trasformano in 6 milioni di metri cubi di prodotti di scarto.
L'amiantifera di Balangero deposita questi pericolosi rifiuti trasportati con un nastro a cielo aperto lungo 2 chilometri, al confine con il Comune di Corio Canavese. Per due volte a metà febbraio di quest'anno la polvere di roccia ha invaso con una nube la vallata del torrente che scorre lì vicino giungendo fino alle prime case di Corio. Quindi, sia nell'ambiente circostante che all'interno della miniera esistono seri rischi per la salute, anche se lo studio epidemiologico più recente che risale al 1975, in particolare per la Provincia di Torino, non ha ben messo in evidenza queste circostanze. Peraltro ha registrato il più alto caso di tumori alla laringe rispetto agli altri abitanti della Regione tra il 1965 e il 1969: ben 12 casi sono stati registrati tra i 4.546 maschi di età compresa fra i 35 ed i 74 anni, abitanti a Balangero e nei sei Comuni limitrofi.
E' un dato che forse può sembrare poco allarmante (l'Assessore si sta di nuovo allontanando), invece significa che vi è un'incidenza annuale pari al 51,5% casi ogni 100.000 abitanti, ad ogni modo è l'intera subzona di Lanzo a registrare un preoccupante rapporto di 32,6 casi di tumore su 100.000 abitanti all'anno. Questa è una percentuale che ci deve allarmare fortemente, perciò abbiamo proposto questo emendamento perché la Regione avvii uno studio per individuare le cause della mortalità ed assuma altre iniziative tendenti a far sì che i cittadini vivano in un ambiente pulito senza essere sottoposti a questo gravissimo rischio.
Il terzo ed ultimo emendamento, che mi appresto velocemente ad illustrare, riguarda un problema che è sotto gli occhi di tutti e preoccupa tutti. Quasi ogni giorno dalla stampa apprendiamo che delle siringhe hanno infettato o potrebbero, come noi preferiamo dire, avere infettato qualcuno che per puro accidente si è imbattuto in esse, infettato di AIDS evidentemente. Il problema è direttamente proporzionale al diffondersi della droga, assume una rilevanza notevolissima per cui siringhe abbandonate lungo i viali, nei parchi, nei giardini, lungo le sponde dei fiumi, giacciono a volte mesi e mesi senza che nessuno si preoccupi di raccoglierle o trovi la possibilità di farlo.
Riteniamo che la Regione Piemonte abbia fatto veramente poco in questo settore; non ha fatto quasi nulla se non qualche inserto pubblicitario per andare incontro alle preoccupazioni giuste dei cittadini, all'allarme che simili fenomeni generano. Non crediamo che 100 milioni possano essere risolutivi del problema, Assessore, ma possono contribuire ad avviare attivando anche altre risorse dei Comuni e delle UU.SS.SS.LL., un processo che consenta quanto meno ai cittadini di recarsi senza pericolo nei parchi e consenta ai bambini di giocare con una certa tranquillità nei cortili ed all'interno dei cortili delle scuole stesse. E' successo un caso a Pianezza: un bambino si è punto perché vi erano delle siringhe all'interno del cortile di una scuola.
In sostanza questo problema, oltre all'impatto sanitario molto preoccupante che determina, se affrontato coerentemente come noi proponiamo, può contribuire a migliorare la fruibilità dell'ambiente da parte dei cittadini che, ovviamente, stanchi di vivere sempre in città e all'interno delle case, si riversano a contatto con la natura. Il problema acquisterà rilevanza con l'arrivo della bella stagione quando la gente uscirà per recarsi nelle zone verdi.
Quindi noi chiediamo che questi emendamenti, che contribuiscono a migliorare la qualità della vita, avviando processi notevolissimi e invertendo una tendenza che tanti danni ha causato all'ambiente, vengano accolti anche perché la cifra che proponiamo di spendere nel suo insieme non è certamente rilevante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, illustro il mio emendamento sullo spirito di quello che ho illustrato precedentemente, cioè che i processi di crescita occupazionale devono soprattutto trovare un fondamento nel rafforzamento equilibrato dell'apparato economico. L'emendamento che ho illustrato poc'anzi era relativo all'uso plurimo delle acque, dalla quale attività si possono rapidamente trarre benefici sia nella produzione di energia elettrica sia con effetti in un settore produttivo e terziario.
L'emendamento che ora illustro è rivolto al problema nella nostra regione di un grande patrimonio: quello della formazione nel settore della stampa, nel settore poligrafico e in quello nuovo dei sistemi multimedia.
Abbiamo una frantumazione di esperienze significative e abbiamo anche una presenza privata molto qualificata e attenta; l'emendamento è rivolto a prefigurare la costruzione di un'esperienza tipo Tecnotex, cioè la Texilia di Biella, una realtà dove sono concentrati momenti di formazione, di sperimentazione, di contatto diretto con le nuove tecnologie nel campo del tessile. Qui si vorrebbe precostituire le condizioni per arrivare ad una società consortile mista (pubblico-privato) che possa raccogliere e coordinare le attività di formazione, di sperimentazione sia nel campo della stampa che nel campo dei multimedia. E' sostanzialmente un segnale di percorso che con questo emendamento viene prospettato alla Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore all'agricoltura

Per quanto concerne l'emendamento proposto dal Gruppo comunista illustrato dal collega Ferro, inerente l'istituzione di un capitolo nuovo 2515/bis, per interventi pari ad 1 miliardo per i piani di miglioramento nelle aree sensibili, la Giunta si era impegnata ad accoglierlo. Non avendo avuto la documentazione, è possibile che non sia stato inserito. Comunque il collega Ferro lo ripropone nei termini corretti e la Giunta lo accetta.
Per quanto concerne le motivazioni che hanno portato a presentare gli emendamenti per un programma regionale di incremento del patrimonio zootecnico, per il programma regionale di forestazione, per il programma regionale studi e ricerche alle aziende agricole per il contenimento nell'uso dei prodotti inquinanti, come già avevo avuto occasione di evidenziare al Consiglio, in particolare al collega Ferro che aveva illustrato gli emendamenti, ritengo che la legislazione e i capitoli di bilancio, così come proposti, siano già in grado di intervenire nella direzione che il collega Ferro sollecita.
Per cui sì all'emendamento dell'istituzione del nuovo cap. 2515/bis, sì alle iniziative che vengono proposte dagli emendamenti, che però non sono necessari perché già l'attuale legislazione e l'attuale stanziamento a bilancio, con le rispettive voci previste dal bilancio stesso, rendono possibili gli interventi che il collega Ferro richiede.
Non credo di poter dire altro se non ribadire che la Giunta accoglie l'emendamento che istituisce il capitolo 2515/bis, mentre non accoglie gli altri emendamenti perché già l'attuale legislazione e previsione in bilancio permette gli stessi interventi richiesti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Devo dire ai colleghi che hanno illustrato ulteriormente alcune proposte che queste hanno la loro validità e vanno nel senso di un recupero di ulteriori spazi in un settore di particolare emergenza fra le emergenze quindi non possono non trovare, nei limiti del possibile, l'attenzione di questa Giunta regionale. Prendo a prestito l'apertura a fondo pagina della cronaca di Torino che illustra una conferenza stampa del Partito comunista o dei Gruppi consiliari comunisti del Comune, della Provincia e della Regione. Le cose dette in termini di preoccupazione non possono che essere condivise, però dove nell'articolo si indicano alcuni dati rilevati dall'Osservatorio regionale del mercato del lavoro non sono propriamente quelli. Ho voluto confrontare questi dati con quelli dell'Osservatorio e ho riscontrato che non sono gli stessi, comunque, al di là del fatto che non sono identici, ci indicano indubbiamente una situazione difficile. Quei dati devono comunque essere riscritti, riletti, reintegrati perché, come i colleghi Amerio e Calligaro sanno, quando si parla di tasso di disoccupazione una cosa sono gli iscritti agli Uffici di collocamento un'altra cosa è la disoccupazione vera e propria.
Al di là di queste considerazioni, non fa una piega il fatto che la Giunta regionale ha cercato di rispondere autonomamente già nei giorni scorsi ipotizzando correttivi in ordine ad alcuni capitoli di bilancio insistenti il mondo del lavoro. Come ha detto molto bene l'Assessore Croso nella sua relazione introduttiva, noi presentiamo una riscrittura per tutta una serie di capitoli, che peraltro sono quasi tutti oggetto di emendamenti da parte del Gruppo comunista.
Sui cantieri di lavoro noi non lesiniamo degli investimenti; con una proposizione di 700 milioni in più, riteniamo non solo di andare sull'assestato 1987, ma di andare al di là della stessa soglia 1987 proprio per il significato qui richiamato dai colleghi.
Sulla cooperazione lo stanziamento che noi proponiamo (400 milioni) non segna disimpegno, ma segna un adeguamento alle nuove esigenze della gestione della legge 28. Il collega Amerio ha vissuto qualche ora fa la seduta di Commissione sulla cooperazione, e sa che stante la situazione di ammissibilità delle domande, almeno per questo semestre l'aumento di 400 milioni è in grado di assolvere totalmente le domande.
Sul capitolo della innovazione tecnologica abbiamo riconosciuto, come Regione, la funzione di promozione e di coordinamento prioritario verso questo settore che comporta obiettivamente dei miglioramenti in termini di produttività, di competitività, di qualificazione dell'occupazione come fatto indiretto della piccola e media impresa. Quindi il miliardo sostanziale che proponiamo sulla legge 56 segna questa volontà non solo riduttiva, ma di aumento sul capitolo della legge sulla innovazione tecnologica a favore delle piccole e medie imprese, ed è un segnale che la Giunta regionale ha inteso cogliere fra i più positivi e che va anche in direzione delle indicazioni della opposizione, sapendo che nel capitolo 12600 altri fondi potranno essere indirizzati, a partire dalla legge 56, e andare nella direzione non solo di questo miliardo in più, ma anche di un segnale secondo le indicazioni finanziarie che la stessa opposizione ci ha proposto con il suo emendamento che mi pare suoni come raddoppio della cifra.
Bisogna riconoscere che la Regione, per affrontare le sfide dei prossimi anni, ha cercato di ritagliare degli spazi di carattere finanziario, di programmazione e legislativo in materie dove sono piuttosto deboli e scarse le sue titolarità.
La legge 56 ne è un esempio. Ma sono altrettanti segnali di attenzione alcune iniziative che abbiamo attivato negli anni scorsi, quali ad esempio le aree industriali attrezzate che oggi necessitano di rinforzi l'indicazione di ulteriori 400 milioni in questo senso suona come proposta di attenzione.
Non entro nel merito di cifre che possono sembrare banali, ma che comunque raddoppiano il fondo sulle pari opportunità. I CILO oltre agli iniziali 550 milioni proposti, vedono un aumento di 100 milioni, quindi siamo quasi in linea con le cifre che il Gruppo comunista propone. Restiamo sotto di 100 milioni, ma avere indirizzato 550 milioni ed avere aggiunto altri 100 milioni ci pare una cifra adeguata e giusta in termini realistici.
Un altro sforzo non indifferente è quello di avere destinato mezzo miliardo alle cooperative integrate. La cifra proposta dall'opposizione è di un miliardo e mezzo; questa cifra sarebbe credibile e legittima se a regime, nel 1988, la legge fosse operante. Il progetto è ancora in Commissione, dovrà poi essere licenziato e passare in aula, quindi la legge potrà essere operante solo negli ultimi quattro o cinque mesi dell'anno.
Allora, la destinazione di mezzo miliardo in quella direzione segnala la volontà e l'indicazione per l'anno successivo, quando sarà a regime, di aumentare ulteriormente questi finanziamenti.
Da parte del Capogruppo comunista e di altri colleghi vi è stato un riferimento specifico ai 15 miliardi legati alla innovazione tecnologica.
Sono perfettamente d'accordo con coloro che sostengono che tutta la nostra vita è fortemente marcata dalla innovazione e dai cambiamenti, non solo dell'industria e delle attività produttive; per cui alcuni interventi che venivano richiamati dal collega Calligaro, vanno al di là della innovazione tecnologica in termini puramente formali o sostanziali.
Pertanto oggi come oggi noi riteniamo questa cifra certamente significativa e ci auguriamo che possa essere canalizzata su alcuni progetti significativi e non in una maxi sommatoria di aspirazioni.
Riteniamo quindi che questa cifra debba essere valutata, direi pilotata, su alcuni progetti specifici che io indico come volontà della Giunta in questo capitolo: non possono dunque non avere priorità la già citata legge 56, che è comunque a regime, quindi potranno assolversi quelle "soddisfazioni" in positivo dell'emendamento comunista che viene recuperato con un primo miliardo, già da ora inserito, e i successivi acquisiti da questo fondo che è finalizzato alla innovazione; alcuni altri progetti dovranno essere esaminati, con il concorso dell'opposizione, in sede di Commissione. A chi sosteneva giustamente che uno dei progetti prioritari deve essere il "BIC Piemonte", dico che non a caso l'abbiamo chiamato "BIC Piemonte". Infatti dopo una prima esperienza sull'area vercellese, contiamo di allargarlo ad altre aree, ad altri sportelli che potranno essere attivati in altre realtà provinciali.
Il "BIC Piemonte" inteso oggi come "BIC Vercelli" è certamente un tassello significativo della politica industriale in un settore in cui la Regione (con la collaborazione della CEE in questo caso) ha ritagliato uno spazio.
Su questo versante perciò la proposta corretta e seria è quella di partecipare (non solo con iniziativa dell'esecutivo regionale, ma con il confronto magari anche in sede di Commissione) alla gestione e alla finalizzazione di alcuni progetti specifici, tra i quali quelli indicati e qualcun altro, come il Progetto Itaca, che potrebbe decollare da uno studio di pura fattibilità ad una fase operativa.
L'ultima osservazione che il Gruppo comunista pone con significativa forza è sul discorso del Fondo straordinario per l'occupazione.
A questo riguardo debbo dire che la Giunta regionale ha fatto ogni sforzo possibile ed immaginabile nei limiti delle sue capacità per "reperire" alcuni fondi che non fossero semplicemente ridicoli, ma che potessero dare un minimo di titolarità nell'ingessatura del bilancio che tutti conoscono.
La proposta iniziale è stata corretta e riproposta e al momento attuale prevede 2 miliardi e 200 milioni. Certamente non è una cifra eccessiva in considerazione delle aspettative e del bisogno che il Gruppo comunista ha presentato. A questo proposito, dichiaro, in termini istituzionali, che la Giunta regionale ha ragionato su questo problema e ha dato mandato all'Assessore di predisporre un disegno di legge per creare condizioni di uniformità su un progetto occupazione su tutta la regione. Progetto che potrà essere realizzato nell'arco di due o tre mesi, e poi approvato in aula, in modo tale che si può immaginare che nell'ultimo quadrimestre dell'88 si possa giungere ad una prima applicazione di uno strumento di questo genere.
Se l'Assessore o la Giunta regionale fossero in grado di impegnare i 10 miliardi ipotizzati con l'emendamento comunista, ne sarebbero lieti, non certo per soddisfare le aspettative di questo o di quel Gruppo consiliare ma per soddisfare una aspettativa obiettiva che esiste e che insiste sulla situazione regionale piemontese. Se lo strumento legislativo riuscisse a decollare nell'autunno di quest'anno, i 2 miliardi e 200 milioni intanto segnerebbero una volontà politica di attenzione dell'esecutivo regionale inoltre si risponderebbe all'esigenza che in questi pochi mesi decolli e sia gestita la legge. Non negando che, proprio per le considerazioni che sono state fatte negli interventi dei colleghi, lo stesso recupero di alcuni fondi finalizzati al Fondo straordinario sulla occupazione potrebbe avvenire da quel quantum indicato (15 miliardi) a cui facevo già riferimento all'inizio. Questa è una interpretazione che realisticamente possiamo esprimere. Dichiaro formalmente che è intenzione della Giunta proporre ed accelerare l'iter della legge con la disponibilità a vedere se in sede di bilancio è possibile recuperare altri fondi oltre ai 2 miliardi e 200 milioni, che, partendo da zero due mesi fa abbiamo individuato come fatto indicativamente significativo, immaginando che possano essere spesi realisticamente entro il 1988; se però ci fossero condizioni di recupero proprio perché, come diceva qualcuno, l'innovazione non è semplicemente innovazione tecnologica, anche questo potrà essere elemento e strumento legislativo.
Queste sono, almeno in questa fase, alcune risposte ai quesiti e agli emendamenti che i colleghi hanno presentato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore alla sanità

L'emendamento del Consigliere Adduci, relativo al capitolo 9176 (capitolo di riferimento non esatto perché riguarda la legge 32) nella sostanza è già stato accolto dalla Giunta, non nella indicazione economica ma nella linea di lavoro con i Comuni per la raccolta delle siringhe.
Si è già fatta una riunione con la AMRR che mette a disposizione dei Comuni la tecnologia. Faremo una riunione con i Comuni al di sopra dei 20 mila abitanti per dare loro le indicazioni tecniche.
La parte tecnologica è finanziariamente irrisoria, perché si tratta di fornire un paio di guanti e una pinza, il problema è la gestione della raccolta delle siringhe o da parte della AMRR o con appalto municipale.
Non è necessario prevedere un finanziamento da parte della Regione pertanto l'emendamento è respinto.
Sul problema dell'amianto di Balangero è già in corso una ricerca da parte dell'Istituto Superiore della Sanità e siamo in contatto con l'USSL di Lanzo e con il Comune di Balangero per vedere cosa possiamo fare ad integrazione o a supporto. Questo rientra nelle spese normali della sanità per cui non è necessario istituire un capitolo apposito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Moretti.



MORETTI Michele, Assessore al turismo

Il collega Biazzi ha presentato due emendamenti sui capitoli del turismo, uno si riferisce a Macugnaga, l'altro al Ciampolino di San Domenico di Varzo. Siccome non è facile intervenire entro il 1988 per studi ed analisi, la Giunta è del parere di far rientrare nell'ambito degli studi di fattibilità e impegnare la Finpiemonte per i due studi, quello del Montenero e quello del Ciampolino, tenendo conto che la disponibilità (il Ministero non ha ancora utilizzato il 30% della legge 217) è stata data per il 1988/1989/1990 e quindi sul piano triennale i fondi possono essere impegnati sia per il 1989 che per il 1990. Se entro il 1988 o il 1989 riusciremo a predisporre un piano progettuale dopo lo studio della Finpiemonte potremo sottoporre la richiesta al Ministero del Turismo e dello Sport.
Un mese fa si è svolto un incontro tra gli Assessori competenti della Valle d'Aosta e del Piemonte e i rappresentanti della Camera di Commercio di Vercelli (il discorso deve essere esteso anche a tutta l'area del Monte Rosa) per una proposta di progetto d'intesa tra le due Regioni. C'è anche il discorso legato al problema del collegamento di Macugnaga e Alagna, da affrontare attraverso questo studio, altrimenti corriamo il rischio di fare delle proposte irrealizzabili. La disponibilità attuale per quanto riguarda la legge di intervento dello Stato per l'attività promozionale è di 1 miliardo e 50 milioni. Ricordo al collega Biazzi che l'Assessorato aveva previsto a suo tempo un intervento di 50 milioni a favore della Val Formazza, anticipando addirittura la legge; si trattava di una situazione da risolvere con urgenza. Del restante miliardo disponibile, 500 milioni sono stati destinati all'attività promozionale per tutta la valle dell'Ossola, quindi non soltanto per la Val Formazza.
Si è pensato pertanto, d'intesa con le Comunità montane, di utilizzare i già citati 500 milioni per l'attività promozionale e 550 milioni per l'attività turistica, attraverso la presentazione di piani e di programmi delle Comunità montane e di intervenire per favorire la presenza dei turisti. Verrà coinvolta, oltre a tutte le Comunità montane, l'Azienda di promozione turistica tenendo conto che il ruolo dell'Azienda è di svolgere attività promozionale. Penso che attraverso questo impegno si possa affrontare la proposta presentata dal collega Biazzi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore all'assistenza

Rispondo sugli emendamenti proposti dal Gruppo comunista. Nonostante debba anticipare che non posso accettare questi emendamenti - può sembrare un paradosso, ma li condivido - e i problemi proposti troveranno tutti una soluzione.
Condividiamo le preoccupazioni contenute negli emendamenti, ma diamo soluzioni che dal punto di vista istituzionale e politico sono più coerenti. Li esamino uno per uno.
Due emendamenti riguardano lo stesso problema. La legge n. 14 finanziamenti delle strutture, un capitolo finanzia le strutture pubbliche comunali e l'altro capitolo non finanzia le II.PP.A.B. che non sono privati ma sono istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e questa mi sembra una puntualizzazione necessaria. Non finanziamo i privati a scopo di lucro, ma finanziamo il privato sociale che non ha scopo di lucro e gli enti pubblici come le II.PP.A.B. Pensiamo che si debbano lasciare gli stanziamenti così come previsti dal bilancio, 1 miliardo e mezzo su un capitolo e 1 miliardo e mezzo sull'altro a fronte invece di emendamenti che propongono di aumentare di 500 milioni il capitolo che riguarda i Comuni e diminuire di 500 milioni il capitolo che attiene alle II.PP.A.B. C'è una ragione che a noi pare importante: la nuova legge finanziaria prevede 3 mila miliardi in conto interessi per dieci anni per l'adeguamento di strutture sanitarie e per strutture per anziani non autosufficienti. Dalle valutazioni che abbiamo fatto, al Piemonte toccheranno dai 200 ai 220 miliardi, il 95% del mutuo è a totale carico dello Stato, il 5% a carico della Regione. Nell'assestamento dovremo individuare questo 5%. La settimana prossima ci sarà un incontro tra gli Assessori all'assistenza di tutte le Regioni per definire una strategia in ordine a queste risorse comunque è certo che il Piemonte, come tutto il Paese, disporrà nei prossimi dieci anni di risorse ingenti per intervenire in modo radicale sulle strutture per anziani non autosufficienti in modo da renderle vivibili e per riqualificarle. Questo intervento non può attenere alle II.PP.A.B., ma solo alle strutture pubbliche, cioè ai Comuni, quindi sarà un intervento finalizzato alle strutture comunali anche perché sono i Comuni che accendono i mutui. Quindi è opportuno lasciare il miliardo e mezzo sul capitolo delle II.PP.A.B.; riteniamo che nell'assestamento, se si determineranno le condizioni che la finanziaria ha individuato, potremo rispondere alle esigenze dei Comuni attraverso questa strada. Ci ritroveremo forse nella necessità di fare l'operazione inversa poich molte II.PP.A.B. chiedono di riconvertirsi mettendo in campo autofinanziamenti significativi come è già successo in questi anni.
Dovremo cioè aumentare lo stanziamento sul capitolo che attiene alle II.PP.A.B. avendo, per i Comuni, la disponibilità della finanziaria.
Dobbiamo sapere che 4 miliardi dati alle II.PP.A.B. in questi due anni hanno determinato risorse complessive per circa 12 miliardi, quindi abbiamo avuto 8 miliardi di autofinanziamento dalle II.PP.A.B. del Piemonte per riconvertire le loro strutture. Credo che gli 8 miliardi di autofinanziamento, uniti ai nostri finanziamenti, stiano determinando una riconversione in case protette per quasi 800 posti letto in Piemonte; è un intervento molto importante, mai realizzato in passato nella nostra Regione. Per queste ragioni riteniamo di poter rispondere abbondantemente alle esigenze dei Comuni, ma riteniamo non utile depauperare il capitolo che attiene alle II.PP.A.B.
Per quanto riguarda la formazione professionale siamo totalmente d'accordo. In questa Regione da qualche anno c'è stato un incremento fortissimo nel settore della formazione professionale nell'ambito socio assistenziale. Gli investimenti in questo settore raggiungevano a malapena un centinaio di milioni qualche anno fa; nel 1987 abbiamo speso 600 milioni per il 1988 e riteniamo di aver bisogno di 1 miliardo. Condividiamo completamente le osservazioni sulla valutazione dell'importo economico ma diciamo che non è necessario istituire un nuovo capitolo, nel senso che il miliardo per la formazione socio-assistenziale è stato richiesto a suo tempo all'Assessore Alberton attraverso l'Assessore Croso, ed è ricompreso nel capitolo 11550, quel capitolo che ha avuto 20 miliardi in questa fase.
All'interno dei 20 miliardi c'è un miliardo per la formazione professionale socio-assistenziale, perché tutti abbiamo sempre condiviso, anche nel passato, che la formazione professionale dovesse essere tutta in capo all'Assessore competente e non essere spezzettata per ogni singolo Assessorato creando una serie di parcellizzazioni che non sono mai state utili e che sono ancora oggi ritenute non positive. Quindi siamo d'accordo daremo questo miliardo alla formazione socio-assistenziale sul capitolo 11550.
Lo stesso discorso vale per la istituzione del nuovo capitolo 10335 per la vigilanza. Questo è un altro settore decisivo se vogliamo far crescere il socio-assistenziale nella nostra Regione. Noi vogliamo attivarla l'abbiamo già attivata, vogliamo migliorarne l'efficienza e l'efficacia.
Il Gruppo comunista ci chiede d'istituire questo nuovo capitolo stanziando 500 milioni; noi abbiamo chiesto all'Assessore competente che sul capitolo 1850, che è il capitolo che ricomprende tutte le funzioni delegate, sia riservato per la vigilanza nell'ambito socio-assistenziale 1 miliardo e l'Assessore al bilancio ci ha confermato che sul cap. 1850 è riservata questa cifra. Quindi non istituiamo un nuovo capitolo, ma rispondiamo attraverso questo capitolo con un importo che è doppio rispetto a quello richiesto.
Un altro emendamento è relativo ai fondi per la gestione dei servizi socio-assistenziali. Capitolo generale che, per il 10350 riguarda i fondi regionali, per il 10340 (che non è oggetto di emendamento) riguarda i fondi dello Stato.
Noi abbiamo visto con preoccupazione il taglio che abbiamo dovuto determinare nel 1985 per le ragioni che tutti conosciamo; in questi anni stiamo cercando di recuperare non solo il tasso di inflazione, ma anche risorse aggiuntive soprattutto in questo momento nel quale si stanno istituendo le piante organiche, che speriamo di poter concludere rapidamente senza ulteriori ritardi; le UU.SS.SS.LL. hanno sicuramente bisogno di qualche risorsa in più. In questo momento ci viene in aiuto lo Stato. Questa è una notizia recentissima, di pochi giorni fa; anche qui la cifra praticamente si equivale nel senso che riceviamo dallo Stato sul cap.
10340 3 miliardi e mezzo in più rispetto a quelli che qualche settimana fa avevamo previsto. Questi 3.500 milioni in più ci consentono di non dover caricare sulle risorse regionali un impegno maggiore di spesa, vista la situazione del bilancio, ci consentono comunque di dare la risposta che il Gruppo comunista indicava grosso modo in questa entità, che noi condividiamo; quindi risolviamo il problema così come lo abbiamo immaginato, come il PCI ce lo propone, però, vivaddio, una volta tanto non con risorse regionali, ma con risorse dello Stato. La notizia è ufficiosa nel senso che non abbiamo ancora la comunicazione ufficiale, ma è certa nei prossimi giorni, appena ci arriverà la comunicazione ufficiale prepareremo il provvedimento, che probabilmente inseriremo in assestamento per cui sul cap. 10340 avremo 3.500 milioni in più da dare alle UU.SS.SS.LL. talché la quota che distribuiremo alle UU.SS.SS.LL., che l'anno scorso è stata di 40 miliardi, avrà un incremento del 5% circa per il tasso di inflazione più questi 3.500 milioni; quindi nel 1988 distribuiremo 45 miliardi contro i 40 del 1987 (quasi il 12% in più). In questo modo salderemo il maggiore intervento finanziario della Regione con l'istituzione delle piante organiche delle UU.SS.SS.LL., quindi è una risposta per quanto riguarda il personale.
L'ultimo emendamento richiede il taglio sul cap. 10810 di 1 miliardo (era previsto nell'emendamento presentato sul bilancio e ora si prevede una ulteriore decurtazione di 500 milioni). Ebbi già l'opportunità, quando si discusse il bilancio l'altra sera, di intervenire su questo emendamento. Lo rifaccio volentieri. Certo, 2 miliardi sul cap. 10810 sono eccessivi, sono d'accordo, ma noi abbiamo stanziato questi 2 miliardi perché è in itinere un disegno di legge che la Giunta presenterà nei prossimi giorni (terrò una riunione conclusiva con i miei funzionari domani su questo argomento), che propone di disciplinare il cap. 10810 e di utilizzarlo in modo molto più ampio rispetto alle connotazioni che ha oggi di utilizzare in favore di strutture per autosufficienti, centri di incontro, comunità alloggio interventi per minori a rischio, quegli interventi che finora non siamo riusciti a finanziare, seppure le richieste fossero state molto forti. La legge n. 14 dà la priorità agli anziani non autosufficienti, quindi abbiamo dovuto e dovremo probabilmente farlo nei prossimi anni finanziare le case protette che sono un'altra emergenza per la quale abbiamo delle richieste che superano abbondantemente le nostre disponibilità finanziarie.
Sulla legge n. 14 non abbiamo mai potuto finanziare un centro di incontro, una comunità alloggio, un centro per autosufficienti, un centro diurno per soggetti a rischio. Vogliamo modificare il cap. 10810 consentendo in modo legittimo (sarebbe stato illegittimo se lo avessimo fatto con la dizione attuale del capitolo) interventi in favore di queste strutture. Credo sia una scelta condivisibile anche dal Gruppo comunista, è una spinta che diamo non solo sulla istituzionalizzazione delle persone in difficoltà (come qualcuno dice della mia politica), ma è un segnale concreto non solo fatto di parole rispetto a strutture di questo tipo.
Quindi i 2 miliardi si giustificano in questo senso: nei prossimi giorni entrerà in marcia questo disegno di legge che poi arriverà in Commissione e quindi lo potremo approfondire e valutare nei suoi contenuti.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Ritengo che i colleghi abbiano, ognuno per il proprio comparto di attività, dato delle risposte abbastanza esaurienti su talune motivazioni per le quali ci si colloca in un modo piuttosto che in un altro rispetto al bilancio. Io penserei, al termine di questo mio brevissimo intervento, di chiedere alla cortesia del Presidente e dell'assemblea una sospensione estremamente breve per valutare ed approfondire taluni aspetti di emendamenti che, a mio avviso, destano serio interesse e, senza stare in una continua elasticizzazione delle cose, capire come, nelle maglie di questo lavoro di ingegneria che il collega Croso sta compiendo, si possa pervenire ad una soluzione.
Al collega Biazzi ha dato esauriente risposta attorno ai problemi del turismo il collega Moretti, richiamando incarichi di studio in corso richiamando anche talune impostazioni che attengono ai 1050 milioni che sono intervenuti con la legge sull'Ossola. Stiamo valutando sulla possibilità di un eventuale approfondimento con incarico circa un progetto di ricostruzione; è evidente, però, che andiamo a stanare quattro soldi dal pronto intervento che rimane all'aperto, ma cercheremo di fare il possibile.
Sul problema della formazione professionale, delle attività culturali in genere, non posso che ricalcare, purtroppo (ed è anche il senso di sofferenza nel non poter dare le risposte alle domande sulle quali potremmo anche convenire per la loro giustezza), le domande che sono state sollevate dal collega.
Complessivamente, dato che operiamo per aree, non si sottovaluti il fatto che abbiamo rimediato - d'accordo l'una cosa non compensa l'altra perché hanno fini e percorsi diversi - ma abbiamo recuperato su questa area almeno i 20 miliardi della formazione professionale, e questo non è cosa da poco su un bilancio che aveva battuto del 30% questa parte, facendola lievitare fino a circa 70 miliardi. E sappiamo già che non sono bastevoli.
Quindi con un bilancio che è veramente disastrato, compresso, siamo nella condizione che dovremo, in prosieguo, inventare altre somme, a meno che si voglia arrivare ai marchingegni (noti da tutti) e creare ulteriore difficoltà che alla fine poi si risolvono in un danno economico alle Regioni. Già la volta scorsa avevo sottolineato talune difficoltà che l'abbattimento al 30% di interventi in questo settore provocava nel mantenere in vita (in termini di dignità) talune situazioni. Non nascondo che la situazione del Castello di Rivoli è seria e ci preoccupa, stiamo tentando approcci canalizzando gli apporti di privati pur salvando la fisionomia e la destinazione dell'attività per rimediare attraverso quella parte, quei flussi finanziari che non possono intervenire entro le maglie del nostro bilancio.
In più, sarà cosa da poco, qualche centinaio di milioni, vengono rivolti alla Fiera del Libro che è un avvenimento di carattere straordinario che investe il Piemonte con tanta intensità e che non possiamo trascurare.
Né possiamo pensare che Experimenta abbia a cedere rispetto alle precedenti manifestazioni. Abbiamo analizzato già in Giunta l'altro ieri il discorso, che il collega non ha riproposto, ma che aveva sottolineato la volta precedente, del Teatro Regio sul quale sono puntate le nostre attenzioni e alle quali, proprio per non dare una risposta frammentaria lasciamo il capitolo così come è stato impostato, per memoria con l'intendimento di rivederlo in sede di assestamento.
Convengo su tutte le altre valutazioni che sono state fatte. Penso che i tempi siano anche maturi perché si produca un'analisi seria e attenta sullo sforzo che la Regione sta compiendo attorno al settore della formazione professionale. E' anche facile da parte di chi opera nel privato discreditare il sistema pubblico, ma sono convinto che questo sistema pubblico (che pur avrà delle zone d'ombra) ha dato luogo a dei miglioramenti non trascurabili a fianco di quei processi rivolti alla formazione e alle tecnologie avanzate. Direi che è area in movimento questa, certamente do atto della tenuità di formalizzazione delle ultime richieste. Ma vorremmo sperare di dare una risposta robusta come il settore si merita.
Un discorso sul quale ci riserviamo di dare una risposta definitiva riguarda l'oggetto della risposta di Cerchio e delle sollecitazioni che sono intervenute più volte da parte del collega Amerio. In sostanza ci sono due collocazioni che raggiungono lo stesso risultato, ma che formalmente si propongono in modo diverso. Da un lato Amerio chiede che venga incrementato il fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo di circa 800 milioni; c'è un intendimento, da parte della Giunta di attestarsi contenendo sul cap. 12600 dove sono previsti interventi per 15 miliardi entro quella voce per far scaturire lì, con impegno politico da parte della Giunta, quel cumulo di risorse fino a diventare 2 miliardi, oltre ai 950 milioni sul capitolo della Finpiemonte (promozione e innovazione) ed altri 150 per contributi alle attività cooperative; nella sostanza lasciando aperto il discorso degli 800 milioni, vorrei che il Consiglio registrasse questo atto di forzatura sul sistema, avendo di fatto collocato in crescita questa presenza sui problemi del lavoro di 4 miliardi e 300 milioni. Per la ristrettezza della coperta del nostro bilancio direi che è un atto sufficientemente coraggioso, che dà luogo ad altre limature. E queste limature ci sono, per cui non è pensabile di dover chiedere di qui e poi chiedere contemporaneamente di là. Chiedere è lecito, ma dare un certo tipo di risposte è, almeno da parte di chi ha responsabilità di far quadrare le cose, un atto di serietà.
Sentivo parlare di questi 15 miliardi per l'innovazione. Avverto che la posta oggi è in termini che potrebbero apparire vaghi, nel senso che ci sono indicazioni di massima per delle grosse ambizioni e iniziative e non c'è l'esplicitazione immediata sulla canalizzazione di questi interventi.
Intanto sono convinto che non è che abbiamo inventato "l'acqua calda" attraverso questa proposta di 15 miliardi, nel senso che sono in sintonia con quanto il programma pluriennale di attività e spesa della Regione prevede nel programma di innovazione tecnologica.
Quindi, volendo riscoprire una serie di possibilità di intervento rinvierei i colleghi alla lettura del programma di innovazione tecnologica per quella parte che è già stata presentata a suo tempo e che è largamente comprensiva di possibilità di sbocco e di decollo, talune nell'immediato talune in tempi lunghi che, a mio avviso, calzerebbero con l'indicazione di quelle tre o quattro aree di intervento che erano in allegato con la relazione Croso.
Sono anche convinto che questi interventi divengano di per s moltiplicatori di attività e di occasioni di impegno e quindi anche con restituzione a favore e a carico della stessa area del mondo del lavoro perché crescendo taluni processi di avanzamento organizzato della comunità è pacifico che a quel momento avviamo anche un sommuoversi di cose, per cui si ha una ricaduta anche ai fini occupazionali, anche ai fini del discorso sul lavoro.
Avverto che si tratta di un discorso non facile perché ha delle incrinature che attengono alle polemiche (non in senso gramo), al confronto di questi giorni e quindi porta anche ad avere talune riserve.
Noi siamo convinti che questo sia un modo di qualificare un tipo di intervento nelle condizioni nelle quali noi siamo costretti ad operare.
Ho rinviato non tanto al progetto di bilancio, e quindi alla relazione che aveva presentato il collega Croso, dove già in linea di massima sono individuate quattro aree di intervento, ma ad un sacro testo che è il programma pluriennale di attività e di spesa dove vi è l'indicazione esplicita di non poche cose: dal Cad-Cam al progetto Itaca, al BIC Piemonte, alle stesse intelligenze artificiali; mi pare che non siano cose trascurabili. Non vorrei che fosse solo fantasia e questo sarebbe gramo evidentemente c'è tutto un supporto di impegno politico per cui ci sarà anche un riscontro di addebiti sul piano dell'inadempienza, qualora noi venissimo meno all'attuazione di quanto veniamo a proporre. Lascio aperta la porta sulla possibilità di attingere o meno gli ottocento milioni da qui per trasferirli da un'altra parte.
Il collega Mignone dava atto che per quanto attiene alla proposta di un nuovo capitolo 5616 per contributi in capitale fino ad un massimo del 50 per l'applicazione di impianti per l'abbattimento dei fumi sui mezzi pubblici urbani ed extraurbani, sui quali viene chiesta una certa somma devo dire che senza arrivare alla modificazione dell'impostazione del bilancio, riteniamo di poter attingere, accedendo a poste di bilancio già esistenti, entro il programma di investimento del fondo trasporti promuovendo per l'immediato il sovvenzionamento per l'applicazione di quegli accessori, quali i filtri di ceramica che le ditte costruttrici hanno già in commercio; su accorgimenti più sofisticati si sta ancora procedendo sul piano della sperimentazione, essi non hanno ancora raggiunto il livello della industrializzazione (questo è il caso delle nuove camere di combustione e delle cosiddette trappole applicate agli scarichi in grado di trattenere la maggior parte delle particelle carboniose).
Devo comunque dire che, come avvio e come atto di buona volontà, c'è questo.
I due emendamenti del collega Tapparo sono di un certo interesse e, nel quadro generale della disposizione e dello studio che stiamo svolgendo attorno alla rielaborazione della proposta, ad avviso della Giunta, trovano una collocazione, al momento, come raccomandazione e come sollecitazione ad un approfondimento, così come avviene su altre cose di grosso interesse che potrebbero investire ancora il capitolo 12600 in sede di assestamento laddove la capacità e la fantasia, la intuizione del nostro Assessore potrebbe tentare un ulteriore impinguamento, perché in effetti talune sperimentazioni attraverso il ricavo di energie dai salti idroelettrici o comunque dalla produzione acquedottistica, ad esempio, ha già non pochi campi di applicazione anche su progetti che sono già finanziati oggi dal fondo FIO, cito il progetto della Valle Cannobina, cito il progetto della Valle Strona e altri che in questo momento mi sfuggono perché li ho recuperati a memoria.
Comunque sono due emendamenti di serio interesse. La Giunta ritiene di collocarsi attorno ad essi con l'attenzione dovuta, non riuscendo ad oggi dal momento che è in atto addirittura una iniziativa che tende a far decrescere la corposità del capitolo 12600, ad esprimersi tangibilmente nella collocazione all'interno del bilancio. Si riserva, e c'è l'impegno dell'Assessore, di venirne a capo in sede di assestamento.
Vorrei concludere con la riflessione di guardare assieme con senso realistico ad una situazione che non è assolutamente allegra, e il dire che non è allegra è già parlare con un certo ottimismo per non usare altre aggettivazioni. D'altra parte una riflessione è stata fatta propria dall'ordine del giorno votato dal Consiglio regionale nell'ultima seduta.
Auspico veramente che l'azione in atto promossa dalle singole Regioni e dal complesso della Conferenza dei Presidenti delle Regioni possa dare qualche risultato.
Ci è difficile pensare di cogliere alcuni emendamenti, pur capendo che sono emendamenti che hanno una loro giustezza, che hanno una loro motivazione. Osservandoli semplicemente alla luce di considerazioni, di esigenze e di bisogno dovrebbero poter essere accolti, ma non lo sono perché non esistono le risorse, né si possono inventare.
Il nostro sforzo dal bilancio ultimo, oltre ai 32-33 miliardi (20 per la formazione, 3 per il lavoro, ecc.), arriva oggi ad oltre 7 miliardi e mezzo in più che di fatto non inventiamo né facendo i giocolieri estraiamo il coniglio dal cappello, ma li facciamo sorgere mettendo in sofferenza altre aree che chiederanno, tra mesi, una restituzione di impegno, di interesse, perché l'aver tolto il mezzo miliardo dai telefoni è una cosa meravigliosa, ma noi sappiamo che cambiamo la centrale entro la fine dell'anno e dovremmo esborsare dei quattrini per cui bisognerà inventare questo denaro.
Abbiamo la speranza che il fondo FIO ci dia qualche momento di respiro (è da un triennio che è in sofferenza) e con valutazioni che sono state sollecitate da parte dell'opposizione noi daremo atto ad un approfondimento attorno alle possibilità che nascono dalla legge della Valtellina. Una maturazione di interesse su questo argomento c'è, così come l'interesse intenderemo rivolgerlo alla finanziaria che in taluni settori - poco fa l'ha detto il collega Carletto offre non poche risorse attorno ai problemi che attengono all'area della sanità e anche all'area dell'assistenza.
Abbiamo fatto un grosso sforzo, lo dissi la volta scorsa chiudendo il mio intervento. Chiedo ai colleghi non tanto di valutarlo in chiave positiva, ma di comprendere come questo sforzo sia stato fatto. Vorrei chiudendo veramente, fare quest'altra sottolineatura. Io vivo in Regione dal 1970, sono tra i soci fondatori, devo dire con serenità totale che mai il bilancio della Regione Piemonte è stato non dico sofferto, ma approfondito, legato agli interessi, alle attenzioni, ma non per i mille emendamenti, ma per uno sforzo che è sincero, che è totale nel tentativo di dare delle risposte ai bisogni della comunità, che sono stati espressi da più parti. E' stato solo parzialmente coronato dal successo, ma vorrei pensare che l'attenzione che abbiamo rivolto come governo della Regione alle istanze e alle sollecitazioni sia stata totale.



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, la Giunta regionale ha chiesto la sospensione dei lavori al fine di dare una risposta concreta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13 riprende alle ore 15,15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta regionale.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

In termini di estrema brevità la Giunta si è riunita e ha approfittato anche della pausa del pasto per poter sistemare fisicamente gli emendamenti. Oltre alla manovra dei 20/30 miliardi per la formazione professionale, l'artigianato ed altri settori, nella sostanza sono accolti emendamenti per un complesso di 7.500 milioni.
Questa mattina a seguito di illustrazione da parte di colleghi proponenti di altri emendamenti o di perfezionamento di quelli presentati a suo tempo, i singoli Assessori e la Giunta complessivamente hanno dato delle risposte La riunione può essere ritenuta costruttiva: ci sono aspetti di sostanza e aspetti di forma, ma direi che prevalgono i momenti che attengono alla sostanziosità delle cose accolte per cui, in breve, laddove c'era maggior confronto devo precisare che la Giunta, accogliendo una ipotesi operativa del collega Biazzi, con un suo emendamento, propone lo spostamento di 300 milioni dal capitolo di pronto intervento per collocarli in un capitolo che preveda il progetto complessivo della ricostruzione delle località dissestate dagli eventi calamitosi dell'agosto 1987, fatto salvo il completamento di questa presenza, ad esempio, nel settore turistico secondo le indicazioni che ha reso in aula questa mattina il collega Moretti.
Inoltre esiste l'impegno della Giunta di stabilire ogni migliore approfondimento a che le previsioni della legge sulla Valtellina, Formazza e Ossola, possano essere utilmente sfruttate non solo nelle pieghe, ma nella sostanza delle previsioni per le diverse voci che la legge prevede.
Esisteva ancora un problema che riguarda il settore del lavoro su argomenti che costituiscono decisamente motivo di preoccupazione per l'opposizione, ma lo costituiscono anche per il governo della Regione.
Sotto questo aspetto era in corso una discussione all'interno della Giunta se allocare con immediatezza, sottraendoli dal capitolo 10600, 800 milioni per destinarli al fondo straordinario della occupazione e dello sviluppo. Problemi di ingegneria e di equilibrio complessivi del bilancio non disgiunti da un modo di collocarsi con un giudizio complessivo sullo stesso in ordine a destinazioni e proposte. La Giunta ritiene che 800 milioni debbano comunque essere destinati ad impinguamento di questo tipo di intervento attraverso un impegno che può nascere da una dichiarazione politica o da un ordine del giorno votato dal Consiglio regionale attraverso la quale operazione (ordine del giorno o dichiarazione politica) si prevede che dovendo procedere all'individuazione dei programmi all'interno del capitolo 12600, dei 15 miliardi stanziati 800 milioni decisamente vadano destinati a coprire questo stato di bisogno, per cui nella sostanza gli 800 milioni ci sono, non sono formalmente collocati entro la voce di bilancio richiesta dall'opposizione, ma esiste l'impegno politico della Giunta, da formalizzarsi attraverso la dichiarazione o un ordine del giorno che la Giunta non ha esitazione nel sottoscrivere, per cui a nostro avviso al di là dagli aspetti formali abbiamo dato con un certo sforzo una risposta concreta e positiva a questa domanda decisamente seria.
Contemporaneamente anche due altri emendamenti che erano stati presentati e che investivano l'area del cap. 12600 saranno oggetto di approfondimento e di analisi in sede di preparazione del programma per l'intervento su questo capitolo, volendo la Giunta già sin d'ora prestare la dovuta attenzione a questi tipi di proposte che rappresentano un momento di collaborazione seria con il governo della Regione. Non mi pare di dover aggiungere altro.
Ritengo che per quanto ci è stato possibile, con uno sforzo del tutto eccezionale alla luce delle reali condizioni nelle quali giace il nostro bilancio, abbiamo tentato di formulare un tipo di risposta attraverso un dialogo, che non ha uguali in tutto l'arco temporale nel quale ha avuto vita la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Si tratta ora di stabilire quali emendamenti possono essere mantenuti o quali strumenti adoperare per mettere per iscritto quanto oggi non è possibile introdurre nella legge e quanto sarà possibile fare domani.
La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

La nostra proposta è di cominciare ad illustrare gli emendamenti per blocchi, come abbiamo fatto la volta scorsa. Su ogni emendamento si deciderà per l'accoglimento, per il ritiro o per il voto da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Bontempi, Biazzi e Sestero: Il capitolo 2250 è ridotto da lire 4 miliardi e 360 milioni a lire 3 miliardi e 860 milioni.
La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

E' un emendamento strettamente legato a quello accettato dalla Giunta.
Noi possiamo ritirare l'emendamento. Può essere messa in discussione la nostra proposta di emendamento che riguarda la formazione di un piano di sviluppo per le aree dissestate dall'alluvione dell'agosto scorso ed in applicazione della legge n. 470. Mi pare ci sia una proposta da parte Giunta che comprende anche il nostro emendamento. Mi pare ci sia già una formulazione puntuale della Giunta.
Ritiriamo il nostro emendamento votando quello proposto dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

C'è l'emendamento Mignone.



PRESIDENTE

Sicuramente verranno mantenuti degli emendamenti, comunque suggerirei il confronto con la Giunta.



BONTEMPI Rinaldo

La risposta del Presidente prefigura conferme di accoglimento (questi emendamenti si votano e in quanto accolti vengono incorporati nella variazione), poi prefigura un'altra fascia di questioni che sono quelle su cui c'è un impegno politico a considerarle questioni prioritarie e poi, non immettendoli nel bilancio adesso, ma alla prima manovra di bilancio che si presenterà, si dovrà verificare questa possibilità con questo carattere di priorità, quindi in sede di assestamento.
A me sembra che in un bilancio in sofferenza, in cui tutte le poste in entrata non sono così certe, anche se noi speriamo che lo siano, di fronte ad un'intenzione seppure ufficiosa da parte del Governo, sarebbe preferibile inserirle in bilancio, non perché non ci fidiamo dell'impegno ma perché è attendibile ritenere che ci sia questa cosa. Si dice che viene accolta la proposta nell'assestamento, ma se per caso l'ufficiosità non diventasse ufficialità sappiamo anche da dove vengono a mancare.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Ferro, Biazzi e Bontempi: Al capitolo 3160 è aggiunta la cifra di 1 miliardo.
Alla nuova spesa si fa fronte con una diminuzione di pari importo nelle previsioni del capitolo 2515.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Ferro, Biazzi e Bontempi: E' istituito il capitolo 2515 bis dal titolo: "Contributi in capitale a favore degli imprenditori agricoli singoli ed associati per gli aiuti agli investimenti inseriti nei Piani di miglioramento aziendale di imprese agricole ricadenti nei territori delle aree sensibili (Reg. CEE 12 maggio 1985 n. 797, art. 3 Legge n. 752 del 1986, Legge regionale n. 44 del 1986) con uno stanziamento di lire 1 miliardo".
Alla nuova spesa si fa fronte con una diminuzione delle previsioni del capitolo 2515 di pari importo.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Emendamenti presentati dal Consigliere Ferro, relativi a: 1) nuovo capitolo 2999 2) nuovo capitolo 3291 3) programma 07 con il capitolo 4216 4) nuovo capitolo 8986 5) nuovo capitolo 9149 6) nuovo capitolo 9176 7) Area di intervento 3 con nuovo capitolo 8) Area di intervento 4 con nuovo capitolo.
La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Questi emendamenti sono stati respinti questa mattina dall'Assessore Lombardi. La Giunta riconferma questo parere e respinge gli emendamenti presentati dal Consigliere Ferro.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tali emendamenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono respinti con 13 voti favorevoli, 26 contrari e 2 astenuti (il testo di tali emendamenti è allegato alla pratica del disegno di legge n. 373).
Emendamenti presentati dal Consigliere Amerio, relativi a: 1) capitolo 12600 (incrementato di lire 10 milioni) 2) capitolo 12600 (incrementato di lire 1 miliardo e 500 milioni) 3) capitolo 5038 4) capitolo 5040 5) capitolo 5045 6) capitolo 5092 7) capitolo 5094 8) capitolo 5098.
La parola al Consigliere Amerio per l'illustrazione.



AMERIO Mario

Io devo dichiarare la nostra insoddisfazione e anche qualcosa di più per la risposta che è venuta dalla Giunta. Rispetto al bilancio dell'anno scorso la dotazione per il lavoro è incrementata sì e no di 4 miliardi: eravamo e sostanzialmente restiamo una delle Regioni che spendono meno. Non abbiamo compreso il motivo di un impegno così scarso su un settore come quello del lavoro e dell'occupazione che anche stamani nell'esposizione dell'Assessore Cerchio veniva indicato dalla maggioranza e dalla Giunta come un terreno prioritario.
Non nascondiamo che qualche passo minimo rispetto alla prima presentazione del bilancio è stato fatto: qualcosa sui cantieri, qualcosa in modo assolutamente insufficiente sulla legge 28 dove siamo ancora al di sotto del 1987, ma ciò che è stato fatto, appunto questi 2 miliardi (perch di questo si tratta, tenendo conto che resta la diminuzione di oltre 300 milioni su altre voci della stessa area 2, i fondi per i lavori socialmente utili dei cassaintegrati e altri, si tratta quindi di circa 2 miliardi), ci appare come uno sforzo assolutamente inadeguato e insufficiente di fronte alla serietà della situazione occupazionale del Piemonte e alle sue prospettive. Qui poi c'è ascoltando il Presidente - la proposta di mettere a bilancio in sede di assestamento altri 800 milioni sul Fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo (attualmente 2 miliardi e 200 milioni portandolo così a 3 miliardi) in sede di assestamento e non subito.
Qui c'è una risposta che francamente non comprendiamo: se è condivisa l'esigenza di incrementare il fondo straordinario, se si incarica l'Assessore al lavoro, come si è detto questa mattina, di presentare in breve tempo un disegno di legge della Giunta per l'istituzione di un fondo straordinario, così come da un anno ne giace uno dell'opposizione comunista, se questo è ammesso, allora non si comprende assolutamente per quale ragione questo fondo non possa almeno essere incrementato subito di quegli 800 milioni. Faccio presente e confermo che noi abbiamo un emendamento per portare il fondo straordinario a 10 miliardi per il 1988.
Teniamo presente che siamo a metà anno; lo abbiamo presente noi per primi si vorrebbe venderci un impegno per incrementare fino a 3 miliardi questo fondo in sede di assestamento detraendo 800 milioni dai 15 miliardi destinati genericamente all'innovazione tecnologica.
Non lo si può fare oggi, dando così invece un primo, anche se inadeguato, segnale di correzione del tiro? Perché non lo si può fare oggi? Questa è la questione che poniamo. Per quale motivo non è possibile farlo qui e adesso? Abbiamo forse urgenza di spendere questi 15 miliardi per la innovazione tecnologica? Ma se non c'è un progetto, non c'è un disegno di legge depositato dalla Giunta! Siamo a maggio, come la maggioranza e la Giunta pensano di impegnare questi 15 miliardi? Ripeto, non c'è un disegno di legge depositato. Si dice: "tra un mese e mezzo, in assestamento, potremo detrarre 800 milioni da lì per incrementare il fondo". Chiedo: perché non oggi? Cosa lo vieta? Questi 15 miliardi costituiscono un numero magico? Non si possono toccare per quale ragione? A che cosa serviranno? Sulla base di quali provvedimenti saranno utilizzati? Comprenderete che non potete chiederci di accettare questo.
Abbiamo il fondato sospetto, e qualcosa di più, che in realtà questo impegno di bilancio servirà poi a coprire buchi, che si faranno via via nel corso dell'anno, rispetto a voci (penso alla formazione professionale dove bisogna pagare gli operatori per non licenziarli) o altri capitoli di spesa costituendo in realtà una sorta di fondo di riserva. Solo che si è preferito chiamarlo in un altro modo. Perché? E perché è intangibile? Noi poniamo degli interrogativi ed avanziamo un dubbio, un sospetto: che si voglia in realtà fare un'operazione non "mirata", come si è dichiarato, al sostegno di un obiettivo nobile che sposeremmo se fosse serio come quello di accompagnare, accelerare, orientare i processi di innovazione tecnologico-scientifica nella regione; un obiettivo che accompagneremmo se fosse serio, ma non lo appoggiamo perché non è finalizzato, perché non sono indicati i provvedimenti che saranno assunti, perché a metà anno non è depositato neanche un disegno di legge di supporto, perché si considera misteriosamente questa cifra intangibile e ci si propone di spostare 800 milioni tra un paio di mesi essendo indisponibili a farlo oggi, per uno scopo, tuttavia, che è dichiarato giusto.
Mi si suggerisce "c'è una volontà propagandistica". Non lo so. Pongo a me stesso e agli altri la domanda: se c'è un'altra risposta che non sia questa. Si vuol fare un'operazione propagandistica che non ha nulla a che vedere con la necessità di accompagnare e accelerare l'innovazione tecnologica del Piemonte? Per favore, lo si dica. Se non la sentiamo allora questa è la risposta più probabile. E se questa è la risposta più probabile noi diciamo che a questa battuta non ci stiamo, lo diciamo in quest'aula e lo diremo fuori. E pertanto l'atteggiamento nostro sugli emendamenti, di cui sono firmatario, è la conferma di tutti i nostri emendamenti, respingeteli e poi ci misureremo per quanto riguarda l'istituzione di questo misterioso fondo non finalizzato; ci misureremo in quest'aula nell'approvazione della variante al bilancio e, soprattutto ci misureremo via via quando in qualche modo bisognerà arrivare a destinare questi finanziamenti.
L'obiettivo dell'innovazione tecnologica è un obiettivo serio, non pu essere utilizzato propagandisticamente da nessuno. Un governo regionale degno di questo nome, deve avere chiara la sua responsabilità anche in un settore così importante. Se si vuole fare altro il Gruppo, comunista non ci sta e daremo anche su questo punto la nostra battaglia.
Confermo pertanto tutti gli emendamenti che sono depositati.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Vetrino.



VETRINO Bianca, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta regionale non può rimanere insensibile alle domande che poneva ora il Consigliere Amerio, che riflettono coerentemente la richiesta che, questa mattina, faceva il Capogruppo Bontempi nella sua introduzione.
Di fronte ad una situazione di difficoltà, di fronte ad esigenze reali che abbiamo sul tappeto e che tutti conosciamo e delle quali abbiamo parlato anche nei due giorni di dibattito la scorsa settimana, come è credibile di accantonare una cifra rispetto alla quale la Giunta non presenta una destinazione abbastanza certa e fornisce unicamente un'indicazione politica rispetto a questi 15 miliardi? Credo che vada proprio considerata questa indicazione politica. Sarebbe stato forse più facile (più facile per gli Assessori, quasi tutti gli Assessori sono in difficoltà nella presentazione di questo bilancio) arrivare a dividersi ancora un'altra volta la torta, cioè a fare in modo che le esigenze più emergenti potessero, anche attraverso piccoli segnali essere colte attraverso la divisione di questi 15 miliardi. Di fronte ad una cifra non dico ridicola, ma pochissima rispetto alle esigenze che abbiamo, questa indicazione di voler comunque accantonare questa cifra per poterla poi individuare verso progetti che rispondano ad esigenze di innovazione tecnologica e che abbiano al loro interno la capacità di creare altre occasioni di sviluppo per questa regione, credo davvero che questa manovra, che l'Assessore Croso ha spiegato molto bene nella sua introduzione, non sia una manovra propagandistica, ma serva a dare un po' di dignità ad un bilancio che fino a ieri era considerato un bilancio di puro mantenimento.
D'altra parte sembra molto corretta questa indicazione nel momento in cui la Regione Piemonte sta per presentare il suo piano di sviluppo regionale. Ho dovuto rispondere ad una provocatoria domanda da parte del Capogruppo del Partito comunista in I Commissione, il quale mi chiedeva qual era la connessione reale tra il piano di sviluppo regionale e il bilancio di previsione del 1988. In quella sede dissi che si potevano addirittura considerare divisi i due progetti nel senso che nella proposta di piano di sviluppo regionale, tutte le iniziative che abbiamo considerato erano riconducibili ad un finanziamento al di fuori del bilancio regionale infatti ci eravamo sbizzarriti nella ricerca di carattere finanziario dal BEI al FIO, alle possibilità di società miste con privati, ecc., per trovare un finanziamento.
D'altra parte la coerenza di questa manovra della Giunta è rilevabile sia nella lettura della proposta di piano di sviluppo regionale sia nella proposta di programma pluriennale di attività e di spesa, ovvero i progetti che sono contenuti nella parte IV, che si chiama "Innovazione e modernizzazione culturale", contengono buona parte dei progetti che lo stesso Consigliere Amerio ha voluto elencare come possibili di finanziamento in una destinazione di questi 15 miliardi. Ma c'è di più: non ci sono soltanto quelli che abbiamo considerato in questa parte di progetti di rilevanza regionale, ma ci sono anche dei progetti che fanno già parte dell'attività ordinaria della Regione e che attengono proprio all'innovazione tecnologica. Credo che innovare tecnologicamente non significa soltanto dare un supporto alla società nel suo complesso, ma significa anche innovare tecnologicamente le strutture della regione. Ci sono all'interno del programma pluriennale di attività e di spesa di progetti che, per la loro connotazione squisitamente e sofisticatamente tecnologica (e sono tutti riconducibili al CSI), sono stati in questi anni rallentati per difficoltà di bilancio. Parlo della rete telematica piemontese, parlo del progetto Itaca, parlo del telerilevamento, parlo della Banca dati territoriali su base comunale, parlo dell'analisi di compatibilità ambientale e valutazione di impatto ambientale. Sono tutti argomenti di grandissima tecnologia e sofisticazione, che però in questo momento sono rallentati perché non abbiamo avuto la possibilità di finanziarli.
Ora, se con questi 15 miliardi ci sarà la possibilità di aggiornare anche quei nostri progetti e di considerarli validi proprio nei progetti di rilevanza regionale, questi 15 miliardi saranno ridicoli rispetto alle esigenze. I progetti di rilevanza regionale erano quei progetti che avevano dei contenuti innovativi sotto il profilo delle tecnologie utilizzate in funzione della diffusione della cultura tecnologica innovativa ed a supporto dello sviluppo delle imprese. Ecco perché dico che il giorno che avremo questi 15 miliardi ed avremo le scelte definitive attraverso la proposta di piano, avremo delle difficoltà, perché 15 miliardi saranno ridicoli rispetto alle esigenze.
Per fortuna, al di là di questi 15 miliardi, che però hanno un significato pur nella loro pochezza, ci troviamo anche nel momento in cui la legge finanziaria ha ricondotto alcuni settori a finanziamento. Quindi anche questa sarà un'occasione di sfruttamento, come diceva questa mattina l'Assessore Carletto, per quanto riguarda ad esempio gli aspetti più squisitamente socio-sanitari. La legge finanziaria di quest'anno è come al solito una legge molto consistente, ma ci sono state alcune scelte precise e posso finalmente dire che andremo alla definizione di questo benedetto FIO.
In questo momento il FIO dispone a livello nazionale di 6.020 miliardi perché si sono accumulati i miliardi del 1986, del 1987 e del 1988 oltre ai 2.500 della BEI.
E' vero che questi 6.020 miliardi sono per certi aspetti vincolati per il 50% per talune poste al Sud, e altri per poste definite: 150 per l'agricoltura; 450 per il recupero dei beni culturali; 700 per il disinquinamento e 300 per lo smaltimento rifiuti. Ma devo dire che rimane una cifra consistente di 4.420 miliardi che, in una proporzione corretta dovranno pervenire anche alla Regione Piemonte.
Noi abbiamo mandato nel 1986 una serie di progetti che ammontavano a circa 1.400 miliardi, quindi si tratta soltanto di essere capaci di svolgere quelle priorità, e la definizione di quelle priorità avverrà tenendo di fronte il criterio fondamentale di scegliere quei progetti che rivelano al loro interno questa capacità di innovazione tecnologica e di contributo quindi allo sviluppo più generale del Piemonte.
Questa è la risposta, collega Amerio e collega Bontempi. Non è propaganda, è una manovra seria, con la correttezza di voler ricondurre delle scelte, dei progetti a strumenti di pianificazione e di programmazione nei quali crediamo.
Abbiamo il Piano regionale di sviluppo. Ripeto: sarà ridicola la cifra di 15 miliardi rispetto alla dimensione alla quale ci chiamerà il Piano di sviluppo regionale, tuttavia a me sembra un avvio significativo e importante quello di avere la capacità di accantonarlo e di congelarlo per questa destinazione e non disperderlo in tanti rivoli, il che forse sarebbe stato veramente più facile.



BONTEMPI Rinaldo

Il Vicepresidente Vetrino ci ha dato una risposta che ha degli elementi collegabili. Poi abbiamo delle controdeduzioni forti da fare. Comunque prendo atto di questo.



BIAZZI Guido

Forse la maggior parte degli emendamenti sono accolti.



PRESIDENTE

Si è detto di votare gli emendamenti per blocchi. Pertanto noi oggi poniamo in votazione questi emendamenti, ma non possiamo confrontarli con gli altri altrimenti ne deriva una discussione che non è più quella che è stata proposta.



BONTEMPI Rinaldo

Dato che prima sono stati accolti da parte dell'Assessore Lombardi due nostri emendamenti, vi è stato il voto di quei due emendamenti e la reiezione degli altri che abbiamo riproposto, pensavamo di procedere in questo modo.



PRESIDENTE

I due emendamenti precedenti, proposti dai colleghi Biazzi, Ferro ed altri, erano isolati dai gruppi, quindi li abbiamo votati singolarmente. Si era precedentemente stabilito di esaminare gli emendamenti per blocchi, per cui procediamo in quel modo.



BONTEMPI Rinaldo

Gli emendamenti sono otto: la Giunta, uno per uno, chiarisca che cosa sta avvenendo, altrimenti non si capisce più niente.



PRESIDENTE

La mia proposta è di mantenere lo spirito politico che si è inteso dare.



BONTEMPI Rinaldo

Ma se la Giunta dicesse prima: "Gli emendamenti della Giunta riguardanti il capitolo lavoro sono questi, per un ammontare di 300, 200 ecc. - questo è solo un esempio - secondo me si sveltirebbe decisamente il tutto.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Risultano in tabella.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Sono stati recepiti per due miliardi e mezzo emendamenti sul capitolo 5025, 5038, 5092, 5094, 5039, 5096, 5098 (cantieri di lavoro più 700 milioni, per un totale complessivo di 2 miliardi e 500 milioni), più nei fondi globali il fondo per l'occupazione (1 miliardo e 100 milioni parte corrente e 1 miliardo e 200 milioni parte investimenti).
All'interno degli emendamenti vostri sono comprensivi gli emendamenti che la Giunta aveva già proposto in seguito al dibattito emerso nei due giorni precedenti.



BONTEMPI Rinaldo

Ora mi è chiaro il tutto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ritiriamo i nostri emendamenti ritenendoli accolti seppure parzialmente dal discorso complessivo fatto dalla Giunta.
Ritiriamo gli emendamenti che riguardano i due progetti di fattibilità per poli di sviluppo turistici, in quanto la risposta data dall'Assessore Moretti è soddisfacente; c'è un impegno della Giunta ad affidare l'incarico della predisposizione di questi progetti di fattibilità attraverso la Finpiemonte.
Abbiamo preso nota con soddisfazione dell'impegno della Giunta, una volta che saranno predisposti questi progetti di fattibilità, di verificare le possibilità di attivazione della legge quadro nazionale n. 217 in materia di turismo e l'inserimento di questi progetti di fattibilità in un quadro più complessivo riguardante interventi sull'arco alpino, che vedono la collaborazione della Regione Piemonte e Valle d'Aosta. Non mi dilungo: le risposte date dall'Assessore Moretti sono soddisfacenti, per cui ritiriamo gli emendamenti relativi all'istituzione dei due nuovi capitoli (8210 e 8211).
Abbiamo proposto l'istituzione di capitoli nuovi, che riguardano l'attivazione del progetto di sviluppo per il Verbano - Cusio - Ossola: 500 milioni in spese correnti e 10 miliardi in investimenti; più il potenziamento del Centro operativo di Domodossola, come ovvia conseguenza.
Inoltre avevamo indicato un intervento specifico nel settore del turismo assorbito dall'intervento dell'Assessore Moretti.
Nel pacchetto Progetto Verbano - Cusio - Ossola era inserito anche il centro di formazione professionale di Domodossola.
Qualcosa è stato anticipato dal Presidente della Giunta; gradiremmo una conferma puntuale su questi emendamenti da parte del Presidente o dell'Assessore: un impegno ad inserirli o nel provvedimento organico o nella legge di assestamento del bilancio. Ciò ci indurrebbe a ritirare in blocco gli emendamenti. Vorremmo però che fossero delle priorità di fatto prenotate sui provvedimenti futuri della Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Riconfermiamo quanto è stato espresso questa mattina dal Presidente della Giunta. Verrà tenuto presente nel quadro complessivo delle priorità e verrà inserito nel programma dei bisogni che andremo poi a determinare con la collaborazione, come protagonista, della I Commissione consiliare.
Nell'assestamento sarà difficile inserirle, comunque nel quadro delle priorità dei bisogni, così come era stato detto nelle precedenti sedute consiliari, dovranno essere tenute presenti le due proposte di emendamento.



PRESIDENTE

Si considerano pertanto ritirati gli emendamenti illustrati dal Consigliere Amerio (il testo di tali emendamenti e allegato alla pratica del disegno di legge n. 373).
Emendamenti presentati dal Consigliere Biazzi, relativi a: 1) capitolo 8210 2) capitolo 8211 3) capitolo 1800 4) capitolo 2120 5) capitolo 2205 6) capitolo 2206 7) capitolo 2207 8) capitolo 2208 9) capitolo 12600 10) capitolo 785 11) capitolo 5616.
La parola al Consigliere Biazzi.



BIAZZI Guido

Ritiriamo il blocco degli emendamenti. Rimane solo l'emendamento proposto da noi e modificato dalla Giunta, che può essere messo in votazione.



PRESIDENTE

Il testo di tali emendamenti è allegato alla pratica del disegno di legge n. 373.
Emendamenti presentati dal Consigliere Dameri, relativi a: 1) capitolo 10280 2) capitolo 10285 3) nuovo capitolo 10330 4) nuovo capitolo 10335 5) capitolo 10810.
La parola all'Assessore Carletto.



CARLETTO Mario, Assessore all'assistenza

D'accordo con l'Assessore Croso, ho proposto un emendamento che inserisce nelle entrate al cap. 10340, 3 miliardi e 500 milioni in più che ovviamente andranno ad aumentare le risorse da distribuire alle UU.SS.SS.LL.
Questo emendamento è presentato, quindi chiederei al Consiglio di accoglierlo. Per il resto credo di aver dato le risposte questa mattina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dameri.



DAMERI Silvana

Se ho inteso bene, il cap. 10340 riguarda i fondi di derivazione statale che ora si è già in condizione, sulla base dei dati attuali, di elevare, riferendoli ai fondi statali.
Per noi importante era che ci fosse un aumento della cifra del fondo relativo alla gestione alla legge n. 20, quindi questo punto a noi va bene.
Pertanto ritiro l'emendamento relativo al capitolo 10350, mentre chiederei di mettere in votazione gli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Dameri ritira l'emendamento relativo al capitolo 10350.
Pongo in votazione i restanti emendamenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono respinti con 12 voti favorevoli, 24 voti contrari e 1 astenuto (il testo di tali emendamenti è allegato alla pratica del disegno di legge n.
373).
Emendamenti presentati dal Consigliere Sestero, relativi a: 1) capitolo 11720 2) capitolo 11730 3) capitolo 11903.
La parola al Consigliere Sestero per l'illustrazione.



SESTERO Maria Grazia

Propongo che gli emendamenti da me presentati vengano posti in votazione perché dall'esito della votazione si capirà la volontà o il rifiuto di rispondere ad esigenze concrete.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

E' impossibile accettarli. Vorrei che questo discorso venisse visto nello sforzo complessivo che la Giunta ha rivolto all'intero comparto della formazione professionale e della cultura della Regione Piemonte. Devo per precisare che non sarà materia trascurata e che ne faremo oggetto di discussione.
Il discorso nostro è quello della "coperta stretta"; mi tornerebbe tanto caro il poter dire che raddoppiamo le poste che il Consigliere Sestero ha proposto con l'emendamento: però non ce la facciamo; c'è altresì l'impegno nostro di non lasciare cadere queste proposte, di approfondirle di tentare nella sede opportuna come scadenza di variazione, di assestamento, di guardarci dentro per capire come possiamo dare delle risposte. Alcune le avete rilevate voi, altre, che abbiamo rilevate noi stessi nella gestione, urgono di un approfondimento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione i tre emendamenti presentati dal Consigliere Sestero.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono respinti con 15 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione (il testo di tali emendamenti è allegato alla pratica del disegno di legge n. 373).
Passiamo ai due emendamenti presentati dal Consigliere Tapparo relativi al capitolo 12600 (fondi globali).
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossa.
Ne ha facoltà.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, il collega Tapparo mi ha incaricato di intervenire per dichiarare la sua disponibilità a ritirare i due emendamenti. Per mentre lui era assente, si è discusso della destinazione di 800 milioni da appostare nel primo assestamento di bilancio al fondo straordinario e si è detto che si è assunto questo impegno dichiarando di inserirlo in un ordine del giorno nel quale si accompagna la votazione per la nota di variazione.
Il collega Tapparo è disponibile a ritirare i due emendamenti purch nell'ordine del giorno siano inseriti anche questi due aspetti che lo stesso Tapparo ha segnalato. E' il minimo che si possa chiedere e questa proposta mi sembra ragionevole.
Chiedo alla Giunta che cosa pensa di questa proposta a fronte della quale è chiaro che c'è anche una libertà che ciascuno ha diritto di invocare.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Ringrazio il collega Tapparo per questa sua iniziativa, che indirettamente gli abbiamo sollecitato, pur avvertendo a fondo la squisitezza della sua proposta. Esistono su questo e su altri i limiti che sono stati ripetuti e che forse saremo chiamati a ripetere ancora altre volte all'interno dell'aula.
Ritengo che quelle voci che attengono agli emendamenti testé ritirati possano essere oggetto di richiamo in quell'atto di manifestazione di volontà politica del Consiglio e quindi della stessa Giunta, che vede una collocazione all'interno del cap. 12600 degli 800 milioni destinati al settore del lavoro e un'attenzione rivolta a questi problemi nelle forme e nei modi che dovremo assieme tentare di approfondire perché ritengo che allorquando parliamo di innovazioni tecnologiche, di balzi in avanti nel settore delle tecnologie già avanzate, le voci che sostanziano i due emendamenti del collega Tapparo possano essere comodissimamente ricomprese.



PRESIDENTE

I due emendamenti si intendono pertanto ritirati (il testo di tali emendamenti è allegato alla pratica del disegno di legge n. 373).



PETRINI LUIGI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bontempi. Ne ha facoltà.



BONTEMPI Rinaldo

I nostri emendamenti erano divisi in blocchi: il primo blocco presentato dal collega Biazzi, il secondo in materia di lavoro; poi assistenza, cultura e infine il blocco degli emendamenti ambientali sui quali abbiamo avuto risposte positive. Può darsi anche che fossero stati consegnati allora e adesso non riproposti, quindi non metterei mani, ma dato che erano una manovra consistente, chiedo un chiarimento a questo proposito.



PRESIDENTE

Collega Bontempi, sono stati accolti in parte dalla Giunta, ma non sono stati più presentati.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Sono stati accolti dalla Giunta per 500 milioni.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Erano già nella prima manovra della settimana scorsa. La tabella allegata alla variazione propone degli interventi per somme diverse tra di loro.



BONTEMPI Rinaldo

D'accordo. Siccome sugli altri emendamenti siamo tornati, vorrei capire. Il problema è che non tutti gli emendamenti che abbiamo presentato sono stati accolti. Un certo numero è stato accolto, sia pure con cifre differenti, ma quelli a cui teniamo di più noi li ripresenteremo alla fine per quello che è la chiusura probabile di questo dibattito con le variazioni in meno sul fondo cercando anche di controdedurre rispetto a quello che ha detto il Vicepresidente Vetrino e le proposte in aumento.
Quindi va bene così. L'accoglimento è quello che aveva già detto l'Assessore Croso, con quelle poste.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Sulle tabelle previste, per gli interventi straordinari per l'istituzione del Parco dell'asta fluviale del Po: 500 milioni; per la raccolta differenziata dei rifiuti: 1 miliardo; per i centri storici dei Comuni con popolazione inferiore ai 20 mila abitanti sono stati previsti dalla Giunta (quindi è parzialmente accolta la proposta emersa in Consiglio):500 milioni al cap. 7585; per le barriere architettoniche: 500 milioni.



BONTEMPI Rinaldo

Allora mettiamo le barriere architettoniche qui anche se ci sta più o meno con la materia e poi c'è il miliardo con le soluzioni che la nota Mignone diceva. Questo è un emendamento accolto?



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Formalmente l'emendamento non è accolto, però all'interno delle quote del fondo trasporti per gli investimenti noi finanzieremo, verificando se si tratta di optional o già compresi nel listino prezzi, gli accorgimenti in ceramica atti ad abbattere le emissioni di fumi o di sostanze carboniose.



BONTEMPI Rinaldo

Perché non può essere inserito adesso?



MIGNONE Andrea, Assessore ai trasporti

Perché rientra all'interno del fondo investimenti della legge 151.
Alcune innovazioni tipo le trappole e la combustione sono in fase sperimentale, ma non ancora tradotte in elemento industriale, perché sono innovazioni ancora in fase di studio. L'unica innovazione già realizzata è il filtro in ceramica che può darsi sia già offerto dalle case costruttrici come optional per cui lo finanzieremmo qualora fosse già sul mercato.
Dobbiamo verificare se è nel listino prezzi o se è un optional aggiuntivo.
Se è nel listino prezzi lo paghiamo già, se è optional lo chiederemo per ogni autobus che noi finanziamo.



BONTEMPI Rinaldo

Riteniamo sostanzialmente accolto l'emendamento come impegno politico più volte reso, di finanziare la quota necessaria (intorno a 1 miliardo) per autobus urbani ed extraurbani. Va bene.



PRESIDENTE

Abbiamo ancora due emendamenti, presentati dal Gruppo comunista relativi al capitolo 12600. La discussione è già avvenuta, quindi possiamo passare all'articolato ed esaminare questi emendamenti all'interno del relativo articolo di legge.



BIAZZI Guido

La Giunta ha sostituito gli emendamenti che noi abbiamo fatto alle tabelle, recependoli, con propri emendamenti che son sempre riferiti alle tabelle. A me sembra che sia opportuno votare gli emendamenti alle tabelle poi la discussione che riguarda l'articolato non dovrebbe più comportare intralci.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Il vostro è un emendamento alle tabelle.



BIAZZI Guido

Per questo dico di votare le tabelle sostituite in blocco o dettagliatamente.



PRESIDENTE

Cominciamo dall'art. 1.



BIAZZI Guido

Le tabelle vanno modificate, signor Presidente.



PRESIDENTE

Quando arriveremo alle tabelle, che sono all'art. 2, esamineremo i vari emendamenti.



BIAZZI Guido

A me sembra strano: abbiamo appena discusso le tabelle con tutti i nostri emendamenti, trovavo logico chiudere tutta la partita delle tabelle.



PRESIDENTE

Consigliere Biazzi, l'art. 1 recita: "Nello stato di previsione delle entrate in bilancio per l'anno finanziario 1988 sono inserite le variazioni riportate nella tabella A". E noi abbiamo la tabella da votare evidentemente, non sto passando all'articolato, ma ancora sto affrontando gli emendamenti, però devo farlo per articoli, altrimenti se andiamo a ruota libera e non seguiamo l'articolato di legge non si capisce più nulla.
Quindi stiamo discutendo l'art. 1, che fa riferimento alla tabella A rispetto alla quale vi è un emendamento presentato dalla Giunta che pongo in votazione.
La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Questo emendamento alla tabella A dell'art. 1 è sostituita con la seguente tabella che varia in questo senso: l'avanzo che prima era previsto in 31 miliardi ora con questa tabella viene riproposto per 19 miliardi come avanzo e per 12 miliardi e 484 milioni, come interessi attivi (che nel frattempo abbiamo riscontrato dal consuntivo 1987). A questa tabella dobbiamo anche aggiungere e proporre l'emendamento che Carletto ha fatto in aula per 3 miliardi e mezzo alla tabella delle entrate, per cui proponiamo l'approvazione di questa tabella, così come è nelle mani della Presidenza con un'ulteriore variazione per 3.500 milioni in entrata proposta dall'Assessore Carletto.



PRESIDENTE

E' chiaro quanto è stato detto dall'Assessore al bilancio?



BIAZZI Guido

Chiarissimo. Ci asteniamo.



PRESIDENTE

Pongo quindi votazione questo emendamento presentato dalla Giunta che è stato testé illustrato dall'Assessore Croso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli, 2 contrari e 15 astenuti (tale nuova tabella è allegata alla pratica del disegno di legge n. 373).
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 1 modificato nella tabella A.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - L'Assessore Croso presenta la nuova tabella B.
La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Vorrei soltanto chiarire che rispetto alla tabella licenziata dalla I Commissione sono state portate le variazioni che già stamattina ho elencato: cioè per quei 7 miliardi e 550 milioni in diminuzione e 7 miliardi e 550 milioni in aumento con le variazioni ai capitoli 5025 "aree industriali attrezzate" 5038 "Finpiemonte" per la promozione dell'innovazione, 5092 "contributi alle cooperative per l'avviamento" 5094 "contributi alle cooperative per progetti di sviluppo" 5039 "Finpiemonte per la diffusione delle innovazioni" 5096 "fondo di garanzia per l'accesso al credito alle cooperative" 5098 "cantieri di lavoro" 2340 "pari opportunità tra uomo e donna" 7585 "centri storici e contributi per il risanamento a Comuni inferiori ai 20.000 abitanti" 8967 "Banca progetti per infrastrutture degli acquedotti" 9147 "raccolta differenziata dei rifiuti" 9200 "barriere architettoniche" 12500 "fondi globali all'art. 9" 12600 "fondi globali art. 9 con destinazioni". Con l'emendamento accolto dall'Assessore all'agricoltura per la parte prevista in entrata c'è la previsione di spesa e per la Villa Gualino, c'è l'emendamento che ha proposto il Presidente e in più l'ultimo, quello di Mignone, approvato come emendamento di variazione di 300 milioni. Tutta questa tabella così articolata sostituisce quella licenziata dalla I Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biazzi per dichiarazione di voto.



BIAZZI Guido

Noi ci asterremo in quanto la tabella ha recepito in parte gli emendamenti da noi presentati.



PRESIDENTE

Pongo in votazione il complesso degli emendamenti relativi alla tabella B.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati con 24 voti favorevoli, 2 contrari e 13 astenuti (tale nuova tabella è allegata alla pratica del disegno di legge n. 373).
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 2, modificato nella tabella B.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
Rendo noto che sono già stati approvati dalla Commissione gli articoli dal 3 all'8 della nuova legge e già illustrati nella relazione del Presidente della I Commissione, Santoni.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri.
L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Emendamenti presentati dal Gruppo PCI: a) All'interno del cap. 12600 "Fondi globali per investimenti" il "Fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo" è aumentato da lire 2 miliardi e 200 milioni a lire 5 miliardi e 200 milioni b) all'interno del cap. 12600 "Fondi globali per investimenti" il "Fondo per il finanziamento di interventi per l'innovazione e lo sviluppo" è ridotto da lire 15 miliardi a lire 10 miliardi c) è istituito un nuovo capitolo dal titolo "Avvio di iniziative derivate dall'emergenza ambientale e per la rilocalizzazione di industrie insalubri" con uno stanziamento di lire 2 miliardi.
Il Fondo per il finanziamento di interventi per l'innovazione e lo sviluppo è ridotto a lire 2 miliardi.
La parola al Consigliere Calligaro per l'illustrazione.



CALLIGARO Germano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la manovra mi pare chiarissima: toglie cinque miliardi dal fondo per l'innovazione e ne distribuisce tre sul fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo e due per l'ambiente.
Abbiamo ripetutamente detto che il fondo per l'innovazione e la modernizzazione culturale è generico. Consentiteci di dire francamente che è propagandistico, se non una finzione, uno specchietto per le allodole.
Diciamo la verità: è una sorta di fondo destinato a diventare riserva per coprire buchi già evidenti nel bilancio. Probabilmente consentirà un'operazione immagine, consentirà di disputare sulla paternità, consentirà di disputare su chi è più moderno tra socialisti, democristiani repubblicani.
Se è così, ecco allora una spiegazione del perché è intangibile questo fondo di 15 miliardi, intoccabile, un vero e proprio tabù. Non si tocca, in sostanza si è detto.
Mi pare insensato chiedere di stornare tre miliardi per potenziare il fondo straordinario per l'occupazione, due miliardi per l'ambiente.
Si è detto che questo fondo per l'innovazione avrà anche ricadute occupazionali. Mi pare che questa affermazione sia largamente infondata.
Purtroppo di questi tempi non c'è relazione, perlomeno a breve e medio termine, tra innovazione e occupazione.
L'innovazione deve essere perseguita, siamo sostenitori di questo obiettivo, ma senza contrapporla alla disoccupazione. Deve essere contestuale questa manovra: l'innovazione e lo sforzo per affrontare l'emergenza inoccupazione e disoccupazione.
Invece all'emergenza lavoro, all'emergenza formazione professionale vengono sottratte decine di miliardi di lire. Allora non si può non intravedere un'operazione di questo genere. Si vuole nascondere un fondo per l'occupazione che ha uno stanziamento indecente: due miliardi e duecento milioni, poco più di diecimila lire per disoccupato.
L'operazione di nascondere uno stanziamento indecente nei confronti dell'emergenza inoccupazione - disoccupazione, dell'emergenza ambientale usando una foglia di fico che è quella del fondo di innovazione e di modernizzazione culturale.
Saremo pronti a scommettere che verrà utilizzato per rattoppare strappi che già si intravedono nel bilancio; verrà utilizzato a lenire le pene di un bilancio già in sofferenza.
Noi vogliamo denunciare allora questa manovra. Vogliamo denunciare questa manovra che non coglie minimamente le emergenze, e che in effetti non persegue con questo fondo per l'innovazione e la modernizzazione culturale alcuna innovazione. Comunque le cose non devono essere contrapposte, devono essere affrontate contestualmente ed è ciò che questa Giunta ha dimostrato di non sapere e di non volere fare.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Beltrami.



BELTRAMI Vittorio, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, penso che da stamani in forma e in modi diversi ci ridiciamo le stesse cose.
Non vorrei ripetitivamente raccontare ancora lo sforzo della Giunta, la coperta stretta, lo sforzo di aver dato più di trenta miliardi per colmare taluni vuoti e talune aree di estrema pesantezza e che al di là di quella conclusione alla quale eravamo pervenuti, che rappresentava lo sforzo che ci sembrava in quel momento impossibile da superare, abbiamo riscoperto altri sette miliardi e mezzo.
Avverto che ognuno deve fare il gioco che gli compete. Non suoni male la parola gioco, mi correggo: ognuno deve fare il ruolo che gli compete. Mi correggo, perché non vorrei neppure dire cose che non mi appartengono.
E' anche indubbio che il rattoppare i drappi sull'operazione immagine sul disputare in chiave di chi è più moderno, gli uni o gli altri esplosione di concorrenzialità che non toglie l'emergenza, quindi aspetti che appartengono al dibattito, al confronto politico in atto all'interno di questo parlamento regionale avrà un riscontro con la gente nelle forme usuali per le verifiche che l'elettorato e la gente stessa fa sulle diverse iniziative.
Noi riteniamo ancora, a conclusione di queste affermazioni, di dire che mai dal 1970 in poi il bilancio della Regione, in condizioni di estrema difficoltà come le attuali, è stato dibattuto e approfondito e che mai il governo regionale si è dimostrato tanto disponibile sollevando - lo dico sommessamente per non dare troppa forza e robustezza alla cosa - qualche stato di malcontento tra coloro i quali sono normalmente chiamati a sostenerci.
Mi auguro che accada esattamente il contrario di quello che ha detto il collega. Non penso che lui si auguri il contrario, perché sarebbe veramente il disastro.
Quindi, la Giunta ritiene di non poter accogliere gli emendamenti che sono stati presentati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bontempi.



BONTEMPI Rinaldo

Vedo già delle facce atterrite, giustamente atterrite dal fatto che ripetiamo per l'ennesima volta delle argomentazioni che abbiamo già detto prima.
Ma noi abbiamo scelto la strada della iterazione di una questione: l'abbiamo scelta a ragion veduta, non ci manca certo il senso dell'opportunità delle parole, del linguaggio e del dialogo.
E' un'ulteriore giustificazione, motivazione e ragione forte dell'insistenza con cui abbiamo riproposto, fin dall'altro giorno, ma in particolare oggi, una questione tutta politica per le ragioni che ha detto adesso il collega Calligaro (perché poi la politica si misura sulle scelte), per le ragioni che il collega Amerio ha più volte iterato e sostenuto oggi nel suo intervento di presentazione dell'emendamento. Ma vi è anche un'altra questione. Voglio accusare ricevuta di quanto ha detto la collega Vetrino. Mi è parso comunque un tentativo di circostanziare. Noi non l'avevamo avuto ancora.
Devo anche dire - e questo conferma la giustezza dell'insistenza con cui abbiamo portato e porteremo ancora avanti questa battaglia, ovviamente fino al momento democraticamente permesso che è quello del voto - che non credo di voler fare della comoda tattica d'aula quando rilevo che nelle questioni e nei problemi posti dal collega Vetrino trovo intanto delle specificazioni che prima non ho mai trovato, quindi un po' meno nebulose, e trovo un indirizzo sul versante della innovazione e dei contenuti di questa manovra sull'innovazione tecnologica che mi pare un po' diverso da vaghezze che ho sentito e che fanno ritenere (in questo senso politicamente molto censurabili per una opposizione) che questo fondo sia in realtà disponibile per tutto, una specie di maglia che si può tirare di qua e di là.
Non ripeterò le argomentazioni dei miei compagni sulla contraddizione che noi abbiamo voluto forzare mettendo di fronte due cose molto evidenti molto forti, cose su cui la stessa Giunta e la maggioranza si è pronunciata favorevolmente in teoria. Sulla manovra del fondo del lavoro e dell'ambiente mi rivolgo in particolare a chi ha ritenuto di dover scendere sul terreno del confronto di merito e chiedo loro come mai non vi sia venuto in mente di cogliere la questione delle industrie che producono inquinamento come una grande occasione per sperimentare lì l'innovazione tecnologica. Questo è il punto politico. Sul caso ACNA dobbiamo assumerci questa dimensione nuova. La salute non si scambia con niente, governare fare politica e non volendo sezionare la società o mettere gli uni contro gli altri deve diventare priorità di governo per le azioni preventive a che questo non si verifichi.
Le stesse proposte del collega Tapparo erano specificazioni indubbiamente interessanti rispetto ad una nebulosa specie di "carta bianca" per fare qualsiasi cosa. Noi vogliamo significare ulteriormente la discrasia, la differenza, il contrasto e lo scontro fra l'attestazione molto concreta su due poste che hanno in sé caratteristiche di generalità: il fondo e gli interventi sull'ambiente. Infatti noi abbiamo scritto: "Emergenza ambientale e rilocalizzazione industrie che inquinano". A Moncalieri e in provincia di Alessandria si stanno levando questioni e sapete che arrivare tardi su questioni del genere vuol dire sacrificare l'occupazione, vuol dire provocare rotture sociali e noi abbiamo politicamente il compito di prevenire e di governare con i mezzi che abbiamo, ad esempio, con le scelte di bilancio.
Abbiamo voluto riproporre questa questione perché emergesse che, se c'è stata la disponibilità che il Presidente ha ricordato, è anche vero che noi abbiamo particolarmente favorito che questo avvenisse, e di questo dovete darcene atto. Non soggettivizzo mai quando parlo, ho le mie convinzioni semplicemente metto i fatti in fila e faccio deduzioni di tipo logico. Per la prima volta si è manifestata questa disponibilità nel momento in cui questa forza di opposizione ha ritenuto di ricorrere a strumenti nuovi per far sì che qui si discutesse del bilancio delle cose. Se vogliamo vederla in senso positivo credo abbia fatto bene anche chi si apprestava, per il patto di maggioranza che noi critichiamo politicamente per tutte le ragioni che qui non ricordo, a vivere questa vicenda del bilancio nell'impotenza nella rinuncia e in una mezza giornata di chiusura. Però credo che con questa disponibilità, che è emersa così, si dovrebbe fare un salto di qualità su questo punto. E' vero che avete già risposto in più salse quindi non è che io rilanci solo ed immediatamente gli emendamenti, non ho preso la parola solo per spiegare questo, rilancio però una proposta che avrebbe un segno e un senso, anche se è quella che assolutamente non ci soddisfa: su poste delicate ed importanti, dopo la manifestazione affabulatoria e verbale dell'interesse (penso alle cose dette dall'Assessore Mignone sul miliardo, ecc.), abbiamo detto: "Bene, la verifica siamo intenzionati a farla, a soldi possibili". Perché su questa questione non si assume un impegno formale da parte della Giunta (ripeto che non è quello che chiediamo, chiederemo di votare i nostri tre emendamenti) di verificare, a due mesi dalla presentazione dell'assestamento, la reale spendibilità di questi, per ora fantomatici progetti dell'innovazione? Un impegno del genere, con l'assunzione delle priorità forti, vere che noi proponiamo (lavoro ed emergenza ambientale sulla rilocalizzazione di industrie inquinanti) potrebbe già essere un'assunzione politica di impegno a verifica di spendibilità. Cosa vuol dire spendibilità? Valutare fra tre mesi i progetti per l'innovazione che saranno tutti spendibili ("cantierabili" direbbe il vecchio nucleo di valutazione del FIO). Ebbene, è stata la vostra scelta: noi nel verificarla potremmo sempre criticarla (perché oggi la manovra è fatta al buio), per potremmo valutarla. Ma è probabile che non sia così, e voi stessi lo sapete, perché ho colto tante perplessità all'interno della maggioranza di fronte al fenomeno che diceva la collega Vetrino: molte poste soffrono e lì si fa un gesto.
Chiediamo quindi un impegno a prenotare le due priorità che noi sosteniamo con calore e che hanno trovato ampia intesa anche al vostro interno valutandole come priorità. Ma non è questa la risposta che vogliamo; vogliamo capire fino in fondo se c'è qualche ragione che io non riesco a cogliere per opporre la bandiera (i 15 miliardi) a concrete possibili, successive e graduali decisioni di altre priorità, oppure se invece si intende di arrivare ad un confronto. Ripeto, non è questa la risposta che ci soddisfa, ma la considereremmo un atto politico. Poi vi sarà la verifica; nel frattempo però vediamo, con i soldi che si possono spendere, di non mettere l'optional, ma l'opzione su priorità forti, vere riconosciute e ampiamente discutibili nella comunità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Croso.



CROSO Nereo, Assessore al bilancio

Vorrei chiarire che avevo assunto l'impegno di portare l'assestamento entro il termine del 30 giugno, quindi non ci sono i tre mesi. Volevo solo correggere questo aspetto: il tempo, purtroppo, è ravvicinato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Probabilmente la risposta telegrafica dell'Assessore rende fuori luogo la mia preoccupazione.
Ponevo un problema di metodo sul quale probabilmente avremmo già dovuto riflettere prima. Mi rendo conto che c'è l'esigenza di concludere il dibattito e di votare. Non mi sembra metodologicamente molto corretto che per superare alcune obiezioni o i tempi di cui l'opposizione ha diritto di disporre, ci sia da parte della Giunta un'eccessiva disponibilità a prenotare fin d'ora le proprie determinazioni politiche future. Mi sembra che su questo ci si sia già sbilanciati troppo.
E' evidente che sul fondo sul quale si ragiona il Consiglio ha diritto di avere, quando questo decollerà nel concreto, un'illustrazione globale e specifica insieme a come viene gestito. Ci aspettiamo come Consiglio, non come forze votate alla modernizzazione come è stato detto dal Partito comunista poco fa, che la Giunta sappia dare, come ha fatto la collega Vetrino, una spiegazione globale ed analitica sia dell'obiettivo e sia dell'uso che fa di questo fondo. In questo senso chiedo scusa del tempo che ho tolto ai lavori del Consiglio, ma devo dire che mi paiono inopportune le prenotazioni, perché non sono soltanto cifre, ma sono anche orientamenti politici rispetto ai quali la Giunta ha chiesto sostanzialmente con questi 15 miliardi una pausa di riflessione. Se è motivata, la Giunta ha il dovere di mantenere intatta questa sua volontà di una pausa di riflessione metodologica; se non è motivata ha ragione il Partito comunista.
Questo pacchetto viene rimesso ad una successiva determinazione politica della Giunta, globale ed analitica al tempo stesso; se così non è ha ragione l'opposizione e ci venga detto di quanti spicchi è fatta questa arancia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, in parte le mie argomentazioni sono quelle che ha già portato il collega Marchini.
Parto dalla considerazione fatta dal Gruppo a proposito dell'innovazione. Nella sostanza quanto dice il Gruppo comunista non è accettabile perché introduce il dubbio ragionevole sulla certezza che invece noi abbiamo e che mette in forse una scelta che è stata tra le più significative. Noi abbiamo la certezza della spendibilità. Nell'intervento che ho fatto l'altra volta avevo toccato alcuni punti riguardanti le aree sulle quali lavorerà la Giunta. Ritengo che una Regione come il Piemonte debba porsi il problema. Sono sorpreso che si innalzi una serie di cartelli di dubbi e di incertezze attorno ad una scelta come quella dell'innovazione tecnologica che è uno dei volani di profondo cambiamento e di sviluppo della società piemontese. Mi aspettavo una disponibilità a vedere positivamente questa scelta. Non ignoro le ragioni che tutti sono in sofferenza. E' vero, siamo di fronte a difficoltà quasi insormontabili.
Però non dobbiamo ignorare il ruolo che deve avere la Regione e il suo impegno in un settore che è trainante. Non è sufficiente dire come molto lodevolmente dice il Presidente della Giunta regionale - che, in quanto a stanziamenti ai settori avanzati, siamo pari alle più grandi nazioni industrializzate del mondo (Stati Uniti e Giappone) ed alla ricerca destiniamo mezzi finanziari di una certa consistenza. E' necessario vedere come concretamente riusciamo a dare priorità a questo settore che è destinato ad aprire nuove strade e nuove prospettive e nello stesso tempo a realizzare quella saldatura tra nuove frontiere tecnologico-scientifiche ed occupazione. Pertanto non ho dubbi che è necessario fare tutto lo sforzo possibile per sostenere una grossa qualificazione qual è l'innovazione tecnologica che per il Piemonte significa qualcosa di troppo importante per la Regione stessa.
Occorre uno sforzo di volontà da parte delle forze di maggioranza e di opposizione (dico di maggioranza, anche se vorrei poter andare più in là ma voglio essere rispettoso del dibattito e delle discussioni che occorre fare), uno sforzo di comprensione intorno ad un problema che tocca soltanto 15 miliardi. Quindi se qualche lamentela ci deve essere dovrebbe essere per il fatto che non siamo in grado di poter destinare qualche cosa di più significativo e di più consistente in un settore che sarà destinato a qualificare il Piemonte e chi in questo momento sta rappresentando questa Regione affinché la stessa sia sempre tra quelle più avanzate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brizio.



BRIZIO Gian Paolo

Vorrei cogliere l'occasione per dire qualcosa sulla manovra complessiva. Non siamo intervenuti stamani, siamo stati attenti alla discussione come già in precedenza, ci siamo collocati nel precedente dibattito ed ora qualcosa dobbiamo dire.
Cogliamo questa occasione perché si tocca il nocciolo del problema che è quello dello stanziamento del fondo di 15 miliardi e dell'operazione complessiva.
Bisogna ricordare come è stata attuata l'operazione bilancio: la Giunta ha approvato un bilancio con rilevante taglio nella spesa, orientato ad una strategia che è quella di rientro progressivo da un passivo occulto purtroppo esistente. Questa operazione non va toccata, la Giunta ha affermato: "Questo bilancio non si tocca" e ha dato una risposta a tutto il dibattito avviato in Commissione con una legge che è la prima legge di variazione. Una risposta probabilmente interlocutoria quale ha voluto essere, tanto che poi ha dimostrato disponibilità ed attenzione alla modifica e all'accoglimento di osservazioni della maggioranza dell'opposizione, delle Commissioni stesse, anche con il voto dei Consiglieri di maggioranza. Un aggiustamento in parte recepito dalla prima legge di variazione, in parte recepito da un accoglimento in aula di una serie di emendamenti che vengono poi raccolti in una proposta di modifica della prima tabella. Un disegno di risposta quindi che pare corretto e possibile, per cui credo anch'io che non possiamo andare oltre in una serie di forzature e di prenotazioni.
La Giunta tra l'altro aveva due strade di fronte a sé (tanto per rispondere a quello che è emerso in aula e in Commissione). Ricordiamoci intanto che la legge di variazione si finanziava con un avanzo o con un complesso di residui e di avanzo che si sta riducendo, perché a chi è attento non sarà sfuggito non è che dobbiamo aspettarci dei miracoli - che c'è stata una differenziazione nelle entrate rispetto alla proposta originaria della legge di variazione: la differenza di avanzo di 31 miliardi è stata ridotta a 19 e si è coperta la differenza con gli interessi attivi, quindi già c'è la dimostrazione che la variazione proposta era una variazione già tirata e non buttata ai fini del discorso delle risorse.
Dicevo che la Giunta aveva due strade, volendo partire da questo presupposto e non accettando il discorso di andare al buio che era chiaramente provocatorio e non accoglibile.
La strada era di andare a recepire una serie di voci allargate su tutto il bilancio, riducendo talune voci di spesa per spostarle su altre, oppure operando su un capitolo unico che poteva essere quello del fondo.
La maggioranza e la Giunta hanno dato una risposta: sono andate a recepire alcuni articoli di spesa spostandoli e tra l'altro qui bisogna anche essere oggettivi, prenotando già in certa misura l'assestamento. Non bisogna fare dei sogni; perché taluni di questi tagli sono tagli che in parte dovranno essere reintegrati; per esempio, tutta la parte che concerne la messa a norma, la regolarizzazione degli immobili, credo non sia dilazionabile più di tanto; può darsi anzi che debba essere reinserita.
Qui c'è già stata in qualche misura una prenotazione di certe voci dell'assestamento.
C'era l'altra strada, quella di tagliare il fondo. La Giunta e la maggioranza hanno ritenuto di seguire la prima perché hanno scelto (e mi ricollego al discorso del Vicepresidente Vetrino) di mantenere integro questo fondo come disponibilità nelle mani della Giunta per una manovra forte prioritariamente indirizzata nel senso della innovazione, ma che si ricollega certamente al piano di sviluppo che la Regione ha e che sta anche completando. Il mantenere questi 15 miliardi assume a questo punto un significato politico e andarlo a prenotare più di tanto non è possibile.
Noi non concordiamo come forza politica sulla prenotazione di questo fondo perché ciò significherebbe già fare delle assegnazioni. O si sceglieva la strada di ridurlo che non è stata scelta o lo si mantiene e a questo punto noi, come forza che fa parte di questa maggioranza, siamo molto chiari: questo fondo non è appannaggio di nessuno, è il fondo della Giunta, è un fondo che l'esecutivo nell'attuazione del suo programma utilizzerà con delle proposte articolate che verranno portate all'esame del Consiglio: sarà in quella sede che faremo le nostre valutazioni. L'indirizzo è quello dell'innovazione, in questa logica ci può stare anche il discorso, che Bontempi formulava, circa l'ecologia, però non possiamo neanche questo anticiparlo più di tanto. E' un problema molto complesso, in fondo anche quello della rilocalizzazione degli impianti è un problema complesso ed io sono ad esso molto interessato anche per i problemi territoriali della mia zona. E' un tema allo studio molto attento da parte del Governo.
Ricordiamoci che esiste un altro decreto del Ministro Ruffolo del 27/11/1987 che richiede ai Comuni l'inventario degli impianti chimici a rischio. Credo che questa analisi del Governo darà qualche risultato.
D'altra parte si incrociano due competenze specifiche, quella ambientale e quella del Ministero dell'Industria e sono due competenze rispetto alle quali noi non possiamo in un momento di effettiva difficoltà di bilancio non giocare un ruolo rivendicativo. Quando andremo a fare il discorso in I Commissione delle esigenze della Regione potremo porre questo problema e porne altri, ma andare a spostare o andare a prenotare un'indicazione precisa, non ci trova in questo momento consenzienti.
Riteniamo che la volontà ci sia ed essa emerge dal dibattito ed anche da taluna di queste variazioni di bilancio che è stata prevista nel senso indicato. Io non dubito che poi ci si muoverà su questa strada nel concreto perché siamo ben interessati al lavoro che viene compiuto dalla Giunta, con particolare impegno in questo settore: lo dimostra il piano che adesso è all'esame della VII Commissione riguardante i rifiuti, portato avanti dalla collega Cernetti a nome della Giunta tutta.
La Giunta ha prestato grande attenzione al dibattito, ha dato delle risposte che sono quelle possibili e di queste credo che si debba prendere atto. Forzare più di tanto, attraverso degli ordini del giorno che poi risultano gestibili in parte o per nulla, una situazione che ha dei margini ridotti di manovra come dimostra l'articolo di entrata di bilancio della legge di variazione, modificato rispetto all'impostazione originaria, mi parrebbe non corretto.
Si è scelta la strada di dare una risposta in un certo modo; la coerenza vuole che questa strada venga portata avanti fino alla fine.
Noi, come forza politica, abbiamo prestato attenzione e dato un contributo a questo dibattito senza forzare mai, perché ci rendiamo conto che è giusto che noi diamo nelle sedi dovute il nostro contributo e non manchiamo di darlo, ma siamo anche molto attenti a non assumere esteriormente delle posizioni che possano apparire come una corsa all'utilizzo di determinate risorse, il che non corrisponde al nostro modo di fare e di pensare la politica ed il lavoro di questo Consiglio. Per questo non abbiamo presentato emendamenti; abbiamo tenuto in dovuto conto anche gli impegni che ci eravamo assunti, cioè un lavoro comune un'attenzione della Giunta ai Gruppi. La Giunta ha sentito i Capigruppo più volte in questo dibattito, ma ad un certo punto, assunta una posizione sono gli emendamenti della Giunta che rappresentano la posizione di maggioranza.
Questa era l'intesa e su questa linea ci schieriamo, non senza aver approfondito l'argomento, non senza averlo compreso, non senza averlo valutato ed avere dato il contributo necessario e utile perché la soluzione sia positiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anch'io, come il collega Brizio, colgo l'occasione di questo emendamento per dare un giudizio più complessivo; quindi rinuncio alla dichiarazione di voto vera e propria, in quanto esprimerò il mio voto nel corso di questo intervento.
In questa valutazione complessiva, credo ci siano alcune considerazioni da fare.
E' la prima volta, per quanto mi è dato conoscere per la mia esperienza di pubblico amministratore, che un bilancio viene esaminato, studiato ed approfondito in modo così rilevante in un'aula assembleare. Forse persino al di là, in certi momenti, di una effettiva necessità ed esigenza di conoscenza e questo mi pare un primo elemento positivo, anche se ci ha portato a fare le ore piccole. Il bilancio che abbiamo approvato la volta scorsa e la legge di variazione che approveremo tra poco sono leggi che mettono in evidenza fatti conosciuti e che sono stati approfonditi in modo sufficiente.
Ma vengo alla legge di variazione del bilancio e ai famosi 15 miliardi stanziati. Credo sia positivo il fatto che, essendo emersa una disponibilità di 15 miliardi, questa Giunta abbia deciso di destinarli per una manovra complessiva ad un settore che è indicato nella bozza del piano regionale di sviluppo. Questa è una scelta importante che non solo ha sottratto delle disponibilità ad una parcellizzazione dispersiva di fatto ma rappresenta anche una prospettiva seria di questa Regione.
Si tratta di una scelta strategica perché va al di là dei problemi contingenti (che pur sono gravi) e cerca di dare un contributo al miglioramento del sistema economico complessivo della nostra regione.
Ci sono indubbiamente degli aspetti negativi in questa vicenda e bisogna dichiararli in modo molto aperto. Su questa manovra non c'è nessuna strumentalizzazione da fare da parte di alcuno, non c'è nessuna paternità all'infuori della paternità della Giunta: la Giunta è l'unica ad avere titolarità per fornire indicazioni precise. Quindi, se è vero che da parte dell'opposizione ci sono stati dei tentativi di prenotazione, che giustamente sono respinti dalla maggioranza e dalla Giunta, devo dire che nessun altro tipo di prenotazione deve essere fatta da nessuno, perch nessuno la deve fare. Soltanto la Giunta e poi il Consiglio hanno questa titolarità.
Le indicazioni che ha dato oggi il Vicepresidente rappresentano il cuore vero, l'essenza vera di questa manovra: fare una manovra coordinata di questo pacchetto di 15 miliardi che si muove unitariamente e complessivamente nella direzione dell'innovazione rispetto alla nostra regione.
Mi rendo conto che ci sono tanti problemi da affrontare. Se lo stesso Partito comunista, nella massa dei suoi emendamenti, aveva ipotizzato qualcosa di questo genere vuol dire che riteneva forte questo titolo. Si tratta a questo punto di fare le scelte e dare attuazione alle stesse.
La disponibilità aggiuntiva di questo fondo è emersa in una fase successiva, avanzata dell'elaborazione del bilancio, quindi mi pare serio che la Giunta abbia congelato questo. E' chiaro che questa cosa non va messa nel freezer per essere poi usata un anno dopo. E' da mettere nel frigorifero, non nel freezer. La Giunta deve fare le sue scelte, deve confrontarsi al suo interno e con gli enti strumentali che sono i più qualificati a dare assistenza, indirizzi e consigli rispetto alle scelte da fare. Se il bilancio nella sua originaria impostazione può aver lasciato qualche perplessità, questa scelta, se avrà un suo sbocco valido, come io ritengo abbia, rappresenta una seria qualificazione.
Quindi alla luce di queste considerazioni annuncio fin d'ora che il Partito repubblicano voterà contro l'emendamento del Partito comunista e a favore della legge di variazione.



PRESIDENTE

Pongo ora in votazione il primo emendamento presentato dal Gruppo PCI.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo in votazione il secondo emendamento presentato dal Gruppo PCI.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 28 contrari.
Pongo in votazione il terzo emendamento presentato dal Gruppo PCI.
Chi è favorevole e pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli, 28 contrari e 2 astenuti.
Emendamenti presentati dalla Giunta regionale: dopo Fondo per lo sviluppo e l'occupazione aggiungere: Cooperativa integrata di solidarietà sociale lire 500 milioni Parco del Po lire 500 milioni.
Pongo in votazione tali emendamenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati con 28 voti favorevoli e 18 astensioni.
Pongo ora in votazione l'art. 9 emendato nel seguente testo: dopo l'art. 8 è aggiunto il seguente art. 9: ART. 9 (Integrazione dei fondi globali) 1 - E'autorizzata la spesa di lire 2 miliardi e 250 milioni da iscrivere ad integrazione dello stanziamento del capitolo n. 12500 per far fronte agli oneri derivanti dal finanziamento dei provvedimenti legislativi aventi per oggetto: Centri di iniziative locali per l'impiego per lire 550 milioni Fondo per lo sviluppo e l'occupazione per lire 700 milioni Cooperative integrate di solidarietà sociale lire 500 milioni Parco del Po lire 500 milioni.
2 - E' autorizzata l'ulteriore spesa di lire 16 miliardi e 200 milioni da iscrivere ad integrazione dello stanziamento del capitolo n.
12600 per far fronte agli oneri derivanti dal finanziamento dei provvedimenti legislativi aventi per oggetto: Fondo per il finanziamento di interventi per l'innovazione e lo sviluppo per lire 15 miliardi Fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo di lire 1 miliardo e 200 milioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri.
L'art. 10 è approvato.
La parola al Consigliere Bontempi per dichiarazione di voto.



BONTEMPI Rinaldo

Non faccio una lunga dichiarazione di voto perché sarei costretto a ripetere molte cose dette in questi giorni e tutto sommato sarebbe sbagliato.
Ho preso la parola per ricordare alla Giunta e alla maggioranza che la fase che si apre dopo l'approvazione di questo bilancio, della legge finanziaria è una fase carica di impegni e anche di possibilità di confronto, di iniziativa politica, di azione nei confronti dei limiti e dei vincoli che abbiamo, di accoppiamento di questo terreno finanziario che avevamo visto come terreno di emergenza già nel dibattito istituzionale alle questioni istituzionali.
In altri termini, vogliamo sottolineare questa fase come un auspicio in ogni caso un impegno da parte nostra perché ad alcune premesse, neanche poi tanto esili, che si sono poste in questo dibattito, facciano seguito i fatti perché tali premesse riguardano una gamma di questioni che possono segnare una fase nuova: 1) la ricentralizzazione delle questioni del bilancio che ormai venivano accettate tutte come cose di routine 2) le iniziative e gli impegni che si sono assunti 3) tenere molto assieme le questioni delle riforme istituzionali e degli atti concreti e dei comportamenti da tenere.
Nella dichiarazione di voto che è contraria al bilancio voglio segnare questo elemento, rivendicando, a merito dell'azione del mio Gruppo e dei miei compagni che hanno svolto in pieno e anche attraverso un lavoro strenuo, il positivo ruolo di opposizione che ha contato e ha inciso.
Noi, anziché rimarcare i motivi per cui votiamo no, vogliamo segnare queste potenzialità, questa fase nuova ed interessante che si potrebbe aprire. Noi continueremo con la possibilità di muoverci anche in maniera flessibile, dinamica e fantasiosa che portino a far seguire a queste premesse i fatti.
Mi auguro sinceramente che ci sia uno sforzo da parte di tutti e, senza alcuna confusione di ruoli che non ci interessa assolutamente, intendiamo giocare questa partita in avanti: a cominciare dall'appuntamento dell'assestamento, a cominciare dall'andare a vedere questa partita dei 15 miliardi al più presto, a cominciare dalla questione dell'impegno sulla simulazione di variazione nei confronti del Governo, a cominciare dal prossimo bilancio (per restare alla manovra finanziaria) e a cominciare da un'iniziativa che intenderemmo porre in discussione che è quella di impegnarci in questi due anni sulle riforme istituzionali, su una nuova funzione delle Commissioni in funzione di verifica dei risultati della legislazione e dei risultati delle spese di bilancio.
Abbiamo anche indicato in questa dichiarazione di voto che il nostro no è un voto reso per ovvie ragioni, ma abbiamo voluto soprattutto accentuare il fatto che attendiamo le altre forze politiche e questa Giunta ad ulteriori appuntamenti che abbiamo individuato come momenti importanti nell'esplicazione del nostro ruolo e magari con il nostro contributo per un miglioramento della Regione.



PRESIDENTE

Pongo ora in votazione l'intero testo della legge.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri.
L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Nomine

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo al punto 13) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
La parola al Consigliere Olivieri.



OLIVIERI Aldo

Signor Presidente, chiedo che sia messo a verbale che non partecipo alla votazione in segno di protesta perché questo Consiglio svolge un terzo dei lavori che sono all'o.d.g.



PRESIDENTE

Prendo atto della sua protesta.
Si provveda alla distribuzione delle liste e delle schede Procediamo alla votazione a scrutinio segreto: Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino ACAI Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino ACAI Collegio sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane gi garanzia - Provincia di Torino CO.GART Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino CO.GART Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino UNIONE Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

- Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino UNIONE Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino IVREA CO.GART Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino IVREA CO.GART Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino CIRIE' CAR-G Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino CIRIE' CAR-G Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino SUSA CO.GARV Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino PINEROLO Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino PINEROLO Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino CHIVASSO Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino FAVRIA CANAVESE - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino FAVRIA CANAVESE - Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino SUSA ACAI Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino SUSA ACAI Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino LUSERNA SAN GIOVANNI - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino LUSERNA SAN GIOVANNI - Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli BIELLA CASA Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli BIELLA CASA Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli BIELLA COFINART - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli BIELLA COFINART - Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli UNIONE Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli UNIONE Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli CO.GART Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Vercelli CO.GART Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Cuneo CGIA Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Cuneo CGIA Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria CASALE MONFERRATO - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria CASALE MONFERRATO - Colegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria TORTONA Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria TORTONA Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria Comprensorio Alessandrino - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria Comprensorio Alessandrino - Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria UNIONE Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

- Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Alessandria UNIONE Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Novara CO.GARN Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Novara CO.GARN Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Asti CO.GART Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Asti CO.GART Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino CASA Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Torino CASA Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Novara - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Novara - Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Asti - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 2 componenti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Cooperative artigiane di garanzia - Provincia di Asti - Collegio Sindacale. Nomina del Presidente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

rappresentanti.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

Collegio dei Revisori dei conti dell'USSL n. 46 di Santhià. Nomina di un membro in sostituzione del Signor Vincenzo Sala dimissionario.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

CONSUSA S.P.A. - Collegio Sindacale. Nomina di 1 Sindaco supplente.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

S.t.e.f. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 1 rappresentante in sostituzione del Signor Rolando dimissionario.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

Commissione Tecnica di Vigilanza Farmaceutica - Provincia di Vercelli. Sostituzione del Signor Ruffino dimissionario.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

Consulta Regionale per la tutela della fauna e la disciplina della caccia. Sostituzione del Signor Bassignana dimissionario (esperto in problemi agricoli-forestali).



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

Comitato di Controllo sugli atti degli Enti Locali - Sezione decentrata di CASALE. Sostituzione del Signor Domenico Priora membro supplente dimissionario.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



CONSUSA S.P.A. - Consiglio di Amministrazione. Nomina di 3

Informo che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta.



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