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Dettaglio seduta n.98 del 12/04/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 262 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Censura delle richieste di uso della forza militare in Valsusa" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche se non penso che vi siano già 40 Consiglieri in aula, rinnovo la richiesta di inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 262, "Censura delle richieste di uso della forza militare in Valsusa", che avevo già presentato lo scorso martedì, sperando in suo accoglimento.



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, lo darei iscritto come ultimo punto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono approvati i processi verbali delle sedute del 29 e 30 marzo 2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Cantore Cota, Costa Raffaele, Giordano e Spagnuolo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute del 5 e aprile 2011.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta regionale e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a tre decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale. Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Variazioni di bilancio

e) Variazioni di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 6 aprile 2011, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2001 "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n. 13 deliberazioni dell'11 febbraio 2011, n. 24 deliberazioni del 18 febbraio 2011, n. 3 deliberazioni del 28 febbraio 2011 e n. 10 deliberazioni del 7 marzo 2011.
Anche in questo caso gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

f) Posticipazione dell'orario della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari


PRESIDENTE

Ricordo che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari già convocata per mercoledì 13 aprile alle ore 13.30, così come e-mail inviata ai signori Presidenti dei Gruppi, è stata posticipata alle ore 14.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio"


PRESIDENTE

Passiamo al proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 85, di cui al punto 3) all'o.d.g.
stato votato l'articolo 1 e, relativamente all'articolo 2, sono stati illustrati gli emendamenti rubricati ai numeri 161), 162), 49), 50), 51) 52), 163), 48), 101), 53), 54), 100), 55), 56), 57) e 58).
Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'Art. 2 comma 2 i termini "con apposita deliberazione" vanno sostituiti con i termini "con proposta di deliberazione all'esame delle Commissioni consiliari competenti".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo in fase di discussione degli emendamenti all'articolo 2, quelli che danno delle definizioni nell'ambito dell'applicazione del presente disegno di legge regionale presentato dalla Giunta, in particolare dall'Assessore Bonino.
Abbiamo già detto più volte e in diverse sedi che ci sembra riduttivo fare una proposta di legge presentata agli onori della cronaca come una legge che sembra promuovere interventi a favore dei territori - quindi immagino tutti i territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture - e poi andarla a circoscrivere nell'applicazione di un solo caso specifico: quello della Galleria geognostica della Maddalena (o cunicolo esplorativo, che dir si voglia) e del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione.
Ho già suggerito all'Assessore Bonino e alla Giunta tutta, ma anche al Consiglio - visto che qualcosa è sentito in maniera bipartisan - di lavorare fuor d'ipocrisia e dire che questa è una legge regionale che serve per racimolare un po' di credibilità sul fronte europeo.
A differenza di altri Stati, avete lavorato - permettetemi di dire avete, perché noi a Roma e a Torino, fino all'anno scorso, come movimento come rappresentanza, non c'eravamo - senza tener conto delle istanze del territorio. Anche quelle forze politiche o partitiche che dicono: "Padroni a casa nostra" e che fanno del dialogo con i territori uno dei loro vessilli, in realtà sono un po' scomparse da quel territorio, nonostante i dati elettorali hanno dato un riscontro al Presidente Cota anche in Val di Susa. Di questo me ne stupisco un po', ma sicuramente, poiché chi governa rappresenta tutti i cittadini e non solo la parte elettorale che gli ha dato le preferenze, si deve dare atto di un principio fondamentale della democrazia, che è appunto quello di rispettare e tutelare gli interessi dei territori, Interessi che non sono personalistici o egoistici, ma che vanno a beneficio della collettività.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'Art. 2 comma 2 i termini "con apposita deliberazione" vanno sostituiti con i termini "con proposta di legge regionale".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevo poc'anzi, è necessario dare atto e dare un seguito a un principio fondamentale della democrazia, ovverosia quello di rispettare e prendere in considerazione quelle che sono le istanze sollevate dai territori e dai cittadini.
La differenza che intercorre fra una repubblica democratica e un regime totalitario è quella di prendere in considerazione, ascoltare e accogliere le istanze, le preoccupazioni, i moniti e le problematiche sollevate dai propri cittadini. Altrimenti - come ho già avuto modo di dire nel discorso sul Centocinquantenario dell'Unità d'Italia - possiamo fare come il generale Bava Beccaris, ovvero sparare le cannonate sulla folla e dire tranquillamente: "Così si fa", dando alte onorificenze a chi dà questi ordini di repressione del dissenso.
ovvio che, essendo passati 110 anni, non ci sono più le cannonate: ci sono le manganellate. Abbiamo visto come a Venaus, nel 2005, fu fatto sgomberare un'adunata di cittadini che semplicemente facevano un campeggio su territori che dovevano essere interessati dal cosiddetto cunicolo esplorativo che doveva servire per un'analisi geognostica del terreno. La risposta dell'allora governo fu di andare appunto con la militarizzazione con la forza e con la repressione, e ovviamente in questo caso non si pu che far scaturire solo un'opposizione ancora maggiore da parte dei cittadini, quindi i risultati sono sicuramente negativi. Infatti lo scontro anche a livello di idee e non ideologico, perché è uno scontro di idee e di dati tecnici e non di ideologie - in quanto non c'è in Val di Susa una contrapposizione tra schieramenti politici - si è esacerbato ed ora si vorrebbe pensare di poterlo risolvere con questa "manna dal cielo" costituita da una proposta di legge regionale che, Assessore Bonino, non sortirà gli effetti che pensate di potere propugnare ai territori e alla regione, addirittura lanciando un'apposita pubblicità progresso.
Il progresso è sicuramente ben altro e non sono certamente le manganellate.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 2 comma 2 i termini "individua" vanno sostituiti con i termini "indica".
Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 2 comma 2 i termini "individua" vanno sostituiti con i termini "determina".
Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 2 comma 2 i termini "individua" vanno sostituiti con i termini "specifica".
Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 2 comma 2 i termini "individua" vanno sostituiti con i termini "riconosce".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Dicevo che bisogna assolutamente prendere atto delle esigenze dei cittadini e non si può pensare di buggerarli - questo è il termine che va usato - con una semplice campagna pubblicitaria.
Bisogna riconoscere che il nostro Presidente del Consiglio dal punto di vista della comunicazione è abilissimo e per questo lo stimo moltissimo, ma siamo nell'era della comunicazione mass-mediatica che fa passare tutto e il contrario di tutto.
Quindi, la comunicazione viene diretta da alcune lobby e sappiamo che quello che si vede in televisione è spesso solo una piccola parte di quello che in realtà succede ed è spesso una parte non attinente al vero, perch dietro alla comunicazione ci sono degli interessi economici per spingere una comunicazione in un modo o nell'altro.
Quindi, trovo gravissimo, Assessore Bonino, che lei intenda - ed è stato ribadito recentemente anche dalla Confindustria - fare pubblicità sui giornali ed eventualmente su alcune altre testate anche televisive per spiegare i benefici di un'opera.
Ritengo, Assessore, che la Giunta dovrebbe avere l'autorevolezza politica - ed azzardo anche morale, ma lo ritengo un azzardo - per spiegare quali sono le scelte che sono state fatte e che, tra l'altro, erano nel programma elettorale del Presidente Cota, che non è esattamente il programma elettorale del centrosinistra unito.
un dato di fatto chiaro che fa sì che non ci sia bisogno di spendere altri soldi dei contribuenti, ad esempio 500 mila euro solo per iniziare la campagna mass-mediatica, per dire ai valsusini quanto è bella questa infrastruttura, quanto lavoro porterà e quanto miglioramento darà al Piemonte isolato dal resto dell'Europa.
Infatti, tutte le volte che devo andare in vacanza sono obbligato ad andare in Piemonte, perché non si può raggiungere né la Francia né la Svizzera né la Liguria e neanche la Lombardia. Per questo sono contento perché conosco bene le bellezze del Piemonte, e sarà contento l'Assessore Cirio, ma purtroppo non posso andare fuori dal Piemonte. Quindi, ho bisogno di una grande infrastruttura ad alta velocità che mi porti tutti i giorni a Parigi, perché anche a Parigi c'è grande possibilità di trovare un lavoro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 65) presentato dal Consigliere Bono: All'Art. 2 comma 2 i termini "nell'ambito degli interventi" vanno sostituiti con i termini "nella sfera degli interventi".
Emendamento rubricato n. 66) presentato dal Consigliere Bono: All'Art. 2 comma 2 i termini "nell'ambito degli interventi" vanno sostituiti con i termini "nel settore degli interventi".
Emendamento rubricato n. 67) presentato dal Consigliere Bono: All'Art. 2 comma 2 i termini "nell'ambito degli interventi" vanno sostituiti con i termini "nell'ambito delle azioni".
Emendamento rubricato n. 68) presentato dal Consigliere Bono: All'Art. 2 comma 2 i termini "nell'ambito degli interventi" vanno sostituiti con i termini "nell'ambito delle decisioni".
Emendamento rubricato n. 69) presentato dal Consigliere Bono: All'Art. 2 comma 2 i termini "nell'ambito degli interventi" vanno sostituiti con i termini "nell'ambito delle operazioni".
Emendamento rubricato n. 70) presentato dal Consigliere Bono: All'Art. 2 comma 2 i termini "nell'ambito degli interventi" vanno sostituiti con i termini "nell'ambito dei provvedimenti".
Questi emendamenti sono accorpati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta ne ha facoltà.



BONO Davide

Trovo veramente assurdo lanciare questa campagna mediatica e visto che l'Assessore Bonino oggi ci terrà compagnia fino a tarda sera, spero che trovi un minuto per rispondere a quanto le chiediamo. Infatti prima l'ha detto, poi l'ha smentito, poi l'ha ribadito l'Enoc di Confindustria, che ci lanceremo in questa campagna pubblicitaria.
La ritengo veramente una caduta di stile. È vero che qualcuno potrebbe dire che il governo della Regione Piemonte ne ha già avute tante di cadute di stile, però questa è particolarmente preoccupante, perché fare questa comunicazione è un po' come se qualcuno facesse una conferenza stampa per giustificarsi del debito e del buco della Regione Piemonte, che il centrodestra e il centrosinistra hanno contribuito a scavare.
Se si facesse una cosa del genere, rimarrei un po' basito, anche se sapessi che la Regione Piemonte paga con i soldi dei contribuenti una campagna pubblicitaria per evitare il confronto con la cittadinanza soprattutto evitare il confronto con la cittadinanza in valle. Mi sembra che il Presidente Cota abbia provato ad andare in valle, ma mi pare che sia scappato a gambe levate, perché temeva il confronto con i cittadini.
ovvio che i cittadini vogliono semplicemente poter parlare con il loro Presidente e vogliono poter riuscire a parlare negli occhi di un Presidente che cerca di spiegare sulle testate giornalistiche il perché di una scelta assurda, di un'opera devastante dal punto di vista economico perché quello che ci tocca di più è il dato economico e secondariamente vi è il dato ambientale.
Siamo ancora isolati dal resto del mondo e dobbiamo vivere in Piemonte e non possiamo andare via, quindi se ci rendete invivibile la Valle di Susa e il nodo di Torino, finché non ci sarà l'opera risulta difficile riuscire ad abbandonare questa triste terra isolata dal resto dell'Europa.
Quindi, è veramente una scena kafkiana: un governo regolarmente eletto anche questo non lo sappiamo perché ci sono ancora diversi processi pendenti, quindi ammettiamo che sia regolarmente eletto fino a che il Tribunale non si sia pronunciato sulle vicende del Consigliere Giovine con il suo programma elettorale che sta rispettando, perché c'era scritto sul programma (non c'era scritto "No-TAV" ed è diventato "Sì-TAV"), deve fare una campagna pubblicitaria sui giornali per convincere le persone che risiedono in Val di Susa, a Torino e in Piemonte che sta facendo una scelta giusta. È veramente ridicolo!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Mi riallaccio al discorso del mio Capogruppo per quanto riguarda la questione della comunicazione. È già stato detto nelle passate sedute in cui abbiamo trattato questa legge, che ci sono voluti ben vent'anni per capire da parte di chi ci governa che è importante il confronto.
Adesso però - mi si permetta - si vuole quanto meno strumentalizzare questo tipo di confronto, utilizzando tra l'altro le risorse degli stessi cittadini la cui benevolenza si va a carpire tramite questo tipo di pubblicità. Tra l'altro, si tratta di campagne che, in realtà, dicono solo in parte quello che succederebbe per quanto riguarda le conseguenze di un'opera del genere, ma tacciono consapevolmente - l'abbiamo visto nelle passate sedute - tutte le problematiche legate soprattutto alla salute e al benessere vero, non inteso quello esclusivamente economico, dei cittadini di valle.
L'assurdità di questo eventuale investimento si spiega da sé, e purtroppo devo dire che l'attenzione c'è solo da parte di alcuni cittadini che possono e vogliono essere attivi in quella che è un'informazione davvero consapevole e a 360 gradi.
Tutte le altre conseguenze, che sono già state elencate ma che andremo ad approfondire più strutturalmente, vengono di solito taciute.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 2, comma 2, i termini "i progetti cui applicare" vanno sostituiti con i termini "i piani di lavoro cui vengono applicate".
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 2, comma 2, i termini "i progetti cui applicare" vanno sostituiti con i termini "le pianificazioni cui vengono applicate".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dopo aver detto quanto ci sembra assurdo e riduttivo trasformare una legge, quindi uno strumento di alto livello come una legge della Giunta per mettere una pezza giustificativa agli errori fatti dai Governi Berlusconi e Prodi, a livello romano, e dalle Giunte Ghigo e Bresso, nei precedenti anni in Regione Piemonte, veniamo veramente al nodo di come spendiamo i soldi.
Prima ho un po' aggirato l'argomento, ma adesso lo voglio evidenziare poiché la Giunta è talmente preoccupata del disavanzo della Regione Piemonte da fare una conferenza stampa, sostenendo: "Non siamo stati noi non è colpa nostra: è colpa della Presidente Bresso". La Presidente Bresso poi, congiuntamente ad altri Gruppi del centrosinistra, ha fatto una smentita ufficiale, dicendo: "No, la colpa è del Presidente Ghigo".
Vi state rimpallando la palla avvelenata: la colpa non è mai di chi è al Governo! La situazione, però, è questa, pertanto ne prendiamo atto: sono sette miliardi di debito.
vero che 500 mila euro sono bricioline, però - Assessore Bonino - se lei desse 500 mila euro all'Assessore alla sanità (non sappiamo esattamente chi sia o chi sarà, però diamoli a quell'area, all'area Ferrero-Monferino qualcun altro), ad esempio ai Consorzi socio-assistenziali, o comunque al settore dell'assistenza, sarebbero soldi spesi bene, spesi meglio, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche politico.
Una Giunta non può ricorrere, con l'autorevolezza che le è stata attribuita da una parte di elettori (ricordo sempre che sono un po' meno del 50% del 60% degli elettori, quindi il 30% dei piemontesi, ma a livello democratico è stata eletta), a una campagna pubblicitaria che ha veramente del ridicolo, perché questa Giunta ormai si scusa prima ancora di averla combinata! Si diceva: excusatio non petita, accusatio manifesta: chi si scusa s'accusa! Noi troviamo veramente assurdo questo comportamento e aspettiamo una retromarcia da parte della Giunta, che dica che non era assolutamente sua intenzione, che è stata fraintesa, perché intende andare sul territorio della Val di Susa a spiegare realmente, ma a tutti, non solo a quei quattro imprenditori che purtroppo pensano di poter fare affari, quando si dimostra che in Val di Susa non ci sono assolutamente degli operatori in grado di ricevere appalti di quelle dimensioni, così com'è avvenuto per la costruzione dell'autostrada.
Ma su questo, proseguiremo successivamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Direi che l'ultima dichiarazione del collega Bono cade a fagiolo.
Questa mattina c'è stata la prima udienza di un processo che noi consideriamo esclusivamente strumentale, al rappresentante del Movimento "Stop al Consumo del Territorio", Gino Scarsi, accusato nientepopodimeno che di terrorismo ecologico per aver interpretato, personificato, preso e caricato sulle proprie spalle la protesta rispetto all'impianto di una centrale a biomasse, nel territorio di Canale.
Ho visto manifestanti assolutamente pacifici, con insegne riferite a diversi beni comuni, quali l'acqua, l'energia e, ovviamente, il terreno, il consumo del territorio, perché questo processo è strettamente legato a questa problematica.
Annunciando che mi sarei accomiatato per venire in Consiglio a discutere di questa legge, alcune persone attente a questo tipo di problema mi hanno detto: "Noi non riusciamo a capire, da fuori valle, da fuori provincia di Torino, quali siano le motivazioni vere e proprie, le conseguenze vere e proprie di un'opera come la Torino-Lione".
Non mi sono cadute le braccia, perché so che purtroppo è così: so che purtroppo l'informazione nei territori che non sono strettamente interessati, non è che non ci sia perché oggettivamente non interessi...
Chiedo scusa, ho sforato i due minuti, continuo nel successivo intervento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Comunico all'Aula che abbiamo raggiunto le 40 firme, pertanto l'ordine del giorno n. 262 "Censura delle richieste di uso della forza militare in Valsusa" presentato dal Consigliere Bono, è iscritto in coda, come da o.d.g. modificato.
L'ordine del giorno n. 270, "Concessione patrocinio al Torino Gay &Lesbian Film Festival" presentato dai Consiglieri Placido e Reschigna, come dall'intesa della riunione dei Capigruppo, sarà trattato successivamente al punto 3), quindi al proseguimento di questo disegno di legge.
Adesso abbiamo l'emendamento n. 73), dei Consiglieri Bono e Biolé, che propone l'abrogazione del comma 3.
L'abrogazione del comma 3 è proposta anche dall'emendamento n. 99) della Consigliera Artesio ed altri, pertanto saranno illustrati congiuntamente, ma quando li porremo in votazione, sarà posto in votazione solo l'emendamento n. 73), perché è stato depositato precedentemente.
Emendamento rubricato n. 73) presentato dal Consigliere Bono: Il comma 3 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 99) presentato dai Consiglieri Artesio Buquicchio, Bono: Il comma 3 è abrogato.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento cade sempre nel perimetro della discussione tra un ambito di applicazione più ampio del discusso disegno di legge regionale e un suo restringimento a un'applicazione interessata a quella che è la grande infrastruttura del momento: una grand'opera.
Riteniamo di dover assolutamente espungere dal testo il comma 3, in quanto va a confliggere in termini con il disegno di legge di più ampio respiro, presentato con gli altri 13 articoli del provvedimento.
Sappiamo benissimo che è tutto strumentale al dibattito mediatico, mass mediatico, diffuso dai telegiornali e dai giornali, per far sì che anche la popolazione si convinca che, in realtà, non c'è opposizione rispetto a questa grand'opera, che io considero una gran follia.
Purtroppo, quest'anno, in questa legislatura, siete capitati male perché sono stati eletti due Consiglieri che non le mandano assolutamente a dire e dicono le cose come stanno, avendo analizzato pagine e pagine di documenti (nel nostro piccolo, avremo letto un migliaio di pagine).
La situazione è questa.
Questo disegno di legge, secondo noi, "non s'ha da fare, né ora n mai", per usare citazioni vagamente auliche, ma sicuramente patrimonio di tutti noi italiani, perché riteniamo sia un gran danno e una grande beffa una grande truffa ai danni dei contribuenti italiani.
Abbiamo già realizzato sufficienti tratte ad Alta Velocità, in Italia discuto spesso con diverse persone di questo, e alcuni sostengono - sempre per il motivo che diceva il collega Biolé - che il treno Milano-Napoli sia utilissimo. Io, allora, chiedo sempre loro: "Ma voi, quante volte avete preso il treno Milano-Napoli?", e solitamente rispondono: "Mai".
Io qualche volta l'ho preso e ho visto che anche qualche Assessore prende spesso il Torino-Roma, perché giustamente è concorrenziale con l'aereo, anche a livello di prezzi, ma noi avevamo un treno che ci invidiava tutta l'Europa, sempre per dimostrare come l'Italia era all'avanguardia. Era all'avanguardia prima che una banda di predoni, di finti imprenditori, andasse al potere e derubasse tutto l'ingegno, la creatività e le risorse che questo Paese aveva immesso dopo la Seconda guerra mondiale.
Il treno cui faccio riferimento è il Pendolino. Un treno ad assetto variabile, brevettato dalla FIAT Ferroviaria, in grado di percorrere normali tratte ferroviarie - quindi senza doverne costruirne altre - con una velocità del 25-30% superiore rispetto a quella dei convogli tradizionali, grazie anche a specifiche apparecchiature che inclinavano la cassa verso l'interno delle curve, quindi con un assetto variabile.
Questo permetteva di raggiungere velocità via via sempre maggiori anche superiori ai 200 chilometri l'ora - il massimo tecnico raggiungibile era 250 ma, per motivi di sicurezza, non veniva raggiunta per lunghi tratti quindi un'alta velocità che collegava Milano a Roma, senza bisogno di costruire nuove linee ferroviarie. Non si tratta di una semplice messa a terra di binari, sappiamo benissimo che costruire una linea ad alta velocità significa avere un tracciato rettilineo. A 315/330 chilometri orari il treno, se c'è una curva, va dritto, esce dalla sede dei binari causando disastri.
Proprio per questo è stato necessario, in un territorio geograficamente collinare e montuoso come quello dell'Appennino, fare grossi buchi nelle montagne, con costi enormi rispetto, ad esempio, all'Alta Velocità francese, spagnola e belga dove il territorio è pianeggiante. In territori pianeggianti è un investimento che, entro certi limiti, si potrebbe anche fare, ma nel nostro territorio assolutamente no.
Le conseguenze e i costi, le pagheremo per i prossimi cinquant'anni.
Giammai realizzare altre linee, che siano la Torino-Lione, la Milano Trieste o che siano la Bari-Napoli che passano attraverso territori non pianeggianti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Volevo completare il concetto di prima.
Non mi stupiva il fatto che le informazioni passino in modo molto spezzettato e frammentario su territori non interessati. Da questo punto di vista, la critica può anche nascere, è ciò che sostengono tecnici ed esperti e chi, da anni, segue questo tipo di problematica: il fatto, cioè che il danno sia a livello regionale e poi nazionale. Abbiamo visto anche i danni di cui parlava prima il Consigliere Bono, quindi sul Mugello e su altre tratte in cui si sono raggiunte situazioni molto critiche.
Con un paio di riferimenti specifici, sia per quanto riguarda la parte sanitaria, sia per quanto riguarda la parte di devastazione del territorio e sia per quanto riguarda il problema di falde, ma anche da un punto di vista economico, chiunque riesce a capire quanto poco possa essere funzionale e attivamente utilizzabile un'opera del genere, tanto più che la tempistica continua ad allungarsi. A questo punto, quindi, ci vorrebbe - mi si consenta un termine forte - un bagno d'umiltà per dire che forse le ragioni esistevano tempo fa, anni, decenni e lustri fa, ma, in questo momento, tutto quanto può essere analizzato.
Tutti i risultati non portano sicuramente ad una volontà che porta all'inizio di questo tipo di cantierizzazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Nell'alternanza degli emendamenti il tema comune che rende omogenei gli emendamenti e, in modo particolare, quelli soppressivi, è una gran discontinuità tra le dichiarazioni generali con le quali si è importato questo disegno di legge. Si tratta di un impianto applicabile alle politiche delle grande infrastrutture e la presunzione di volerlo applicare, in anticipazione, esattamente sulla Torino-Lione.
Questo tipo di utilizzo disinvolto di una norma generale per giustificare e per ammorbidire l'impatto della realizzazione del percorso della TAV sulla Valle di Susa, è ulteriormente evidente nel tipo di relazioni esterne che la Giunta sta intrattenendo in questo momento con le forze sociali.
Noi abbiamo assistito alla conduzione di due tavoli, in particolare con le organizzazioni sindacali di rappresentanza, l'uno per intervenire sul coinvolgimento dei soggetti sindacali nei tavoli di concertazione sulle realizzazioni delle grandi infrastrutture e un altro per arrivare a verificare l'adesione delle stesse organizzazioni sindacali su un tavolo specifico relativo all'accompagnamento dell'opera Torino-Lione.
Questo con un grande ottimismo rispetto alla possibilità che quest'Aula possa licenziare il disegno di legge e, quindi, si possa, addirittura, con una delibera di Giunta, premettere l'applicazione di un disegno di legge non ancora approvato dal Consiglio regionale.
Noi vogliamo tentare con i nostri emendamenti, in particolare quelli soppressivi, di introdurre un'operazione "verità". Non ci stiamo confrontando sulle linee generali e sulla filosofia delle politiche che devono accompagnare la realizzazione delle infrastrutture, bensì ci stiamo confrontando - peraltro anche malamente - sul tema specifico di quali veloci, provvisorie e superficiali iniziative s'intenderà assumere per realizzare il piano d'accompagnamento di quella che questa maggioranza fortissimamente vuole, che è la realizzazione dell'Alta Velocità.
Per sfatare e svelare questo doppio scopo contemplato dalla legge chiediamo la soppressione del comma laddove questo elenca l'applicazione della legge stessa. Questo elenco è significativamente riconducibile solo alla Torino-Lione.
Data la nostra contrarietà, ne chiediamo la soppressione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 164) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio e Buquicchio: l'articolo 2, comma 3 lettera a) è abrogato La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Avendo voluto chiudere il concetto che avevo iniziato nella prima parte dell'esposizione, in quest'esposizione cercherò di dare una ratio all'emendamento precedente, che era l'abrogazione del comma 3.
Chi mi ha preceduto ha assolutamente dato un'interpretazione condivisibile. Dall'espressione dei commi scritti all'interno della legge si capisce e si svela qual è, naturalmente, la vera spinta per l'approvazione di questo tipo di legge.
stato dichiarato nascere da una volontà di confronto ma, in realtà si tratta di una stretta necessità politica tra l'altro, ricordiamo, anche vicina ad una consultazione elettorale piuttosto importante per il territorio piemontese. Dare una svolta ad una vicenda che va avanti da diversi lustri.
Qui ritroviamo che l'attuazione della legge andrà direttamente ad interessare quelle che sono risultate, dopo tutto lo sviluppo del progetto in questi ultimi anni, le prime opere, i primi interventi all'interno del cantiere, in altre parole la galleria geognostica e il collegamento ferroviario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Riguardo questo punto vado avanti chiedendo all'Assessore lumi sulla finalità di questo disegno di legge, perché non ho capito - ma sarà un mio limite - se è un disegno di legge che serve a scrivere una nuova pagina nei rapporti tra gli Enti, quindi un Ente come la Regione Piemonte, e la realizzazione di infrastrutture, siano esse utili o inutili (perch purtroppo sappiamo che in questo Paese spesso facciamo opere a debito, per far sì che i soldi vadano dalle casse dello Stato alle casse dei partiti e alle casse delle lobby), oppure se, semplicemente, è una pezza giustificativa da mettere all'Europa, a quella Europa anche lei preda e vittima dei lobbisti, che sono in copioso numero a Bruxelles e a Strasburgo, però almeno mantiene una parvenza di democrazia: ha affermato infatti, che i finanziamenti europei verranno dati solo e solamente se ci sarà il consenso dei cittadini interessati dall'opera.
Questo, per il Paese Italia, dove i politici tendono a decidere tutto e a calare dall'alto le decisioni, è un problema che ha spaventato a livello romano. Avevano provato con il fantomatico Osservatorio tecnico, servito per aiutare l'architetto Virano ad avere una visibilità, viste le sue grandi capacità e competenze, a dare una mano anche ai territori per conoscere meglio le dinamiche dei palazzi più centrali, cioè i palazzi romani, ma ha sostanzialmente fallito nella sua opera di convincimento delle amministrazioni locali ad accogliere quest'opera sul territorio, con le cosiddette compensazioni, di cui già ampiamente abbiamo parlato e di cui ritorneremo a parlare, essendo un modello assolutamente assurdo ed astruso di intendere la politica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
In questi particolari giorni, nelle modalità alterne con le quali le maggioranze politiche tendono a legittimare, a motivare e a spiegare le ragioni delle proprie scelte, ci pare che la situazione sulla quale dobbiamo rimarcare una grande assenza è esattamente la modalità reale costante e formale con la quale si cerca di perseguire il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza.
Molto spesso, le scelte delle Istituzioni e delle politiche si trasformano in una sorta di Torre di Babele, nella quale ciascuna forza e ciascun soggetto tenta, nel modo più roboante possibile, in quello più fantasmagorico individuato e in quello più assertivo, di rendere convincente la propria motivazione.
Il percorso della partecipazione, invece, è qualcosa di ben più intenso e di ben più contiguo di quanto non sia la comunicazione, la quale, di per sé, può anche essere unilaterale, ovvero, da chi decide verso chi deve subire la decisione, accettarla o condividerla, con una modalità relazionale che dà il potere della parola, dopo aver dato quello della decisione, al solo soggetto in capo al quale sta la decisione.
Anche questo disegno di legge, che faticosamente vuole aggirare il tema della partecipazione e svisceralo costruendo istituti di partecipazione, in realtà non si discosta dalla modalità unilaterale con la quale la determinazione, che caratterizza le maggioranze di questo Paese nel realizzare le grandi opere e l'Alta Velocità, dovrebbe abbattersi sulle Istituzioni, sui Comuni e sui territori interessati. Per giunta, questi dovrebbero essere affascinati dalla particolare modalità comunicativa che i sistemi promozionali dell'evento individueranno.
Noi siamo invece interessati alla partecipazione reale, quella che parte dal riconoscere il sapere anche dell'altro: non solo il sapere delle Istituzioni, ma anche quello dei cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 165) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio: L'art. 2 comma 3 lettera b) è abrogata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso chiediamo di abrogare la lettera b) del comma 3 dell'articolo 2, quindi non tutto il comma, almeno per eliminare la tratta del collegamento ferroviario Torino-Lione, perché il modello che si deve applicare, come ho detto più volte, è di ampio respiro, quindi non si pu a nostro giudizio, scrivere nero su bianco, in un disegno di legge l'applicazione a una singola grande infrastruttura. È veramente un controsenso, quindi potremmo eventualmente mantenere come esperimento il tunnel geognostico, ma non si può scrivere, all'interno di un testo di legge, una specifica che caratterizza fortemente l'opera.
In fondo, come abbiamo già detto, è uno specchietto per le allodole perché è ovvio che la carta stampata e le televisioni ormai da mesi parlano del disegno di legge n. 85 su modello della "Demarché Grand Chantier" francese. Qualcuno addirittura l'ha dava già per approvata o, comunque, da approvare subito in una settimana. Così ovviamente non è, e soprattutto non è questo che potrebbe salvare la Val di Susa dalla devastazione economica ambientale e lavorativa.
Dico anche lavorativa perché, Assessore Bonino, lei sa benissimo, come gli altri Assessori della Giunta competenti in materia di lavoro, che quando venne fatta l'autostrada (anche perché lei vive in zona), vi furono piccole aziende che, nel tentativo di vincere gli appalti per la realizzazione dell'opera, vennero truffate e raggirate, in quanto non riuscirono ad ottenere, con il meccanismo dei subappalti a cascata, il pagamento delle loro prestazioni. Una piccola azienda non ha gli strumenti per concorrere a grandi appalti di queste dimensioni, né per rivalersi nel caso in cui vi siano ritardi nei pagamenti o addirittura aziende più grosse che falliscono e non pagano i piccoli fornitori.
Questa grande opera è quindi un suicidio economico e lavorativo.
Pensare che con essa possiamo risollevare le sorti dei lavoratori della Val di Susa, è assurdo.
Sono pienamente d'accordo sul documento che circola in Val di Susa e che mette in allarme i lavoratori della Val di Susa. Le microaziende non pensino di lanciarsi - perché dietro ci sono la Regione Piemonte e lo Stato nella costruzione di quest'opera o comunque nel tentativo di accaparrarsi degli appalti, perché si troveranno doppiamente - scusate il termine "cornute e mazziate": si troveranno una devastazione nel loro territorio nell'impossibilità di continuare un lavoro e ad aver fatto dei lavori senza essere pagati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Questo concetto è molto chiaro e il fatto che abbiamo intenzione di eliminare questa lettera dal comma deriva da tutte le espressioni precedenti; è chiaro che l'abbiamo individuata come una delle parti della legge che più denuncia la vera ragione che sta dietro questa volontà di approvazione e poi, eventualmente, di applicazione.
Per quanto riguarda il discorso economico cui accennava il collega credo sia palese per tutti, se ci si pone in modo oggettivo e da osservatori esterni quali possono essere i cittadini. Ricordo che nonostante eletti e rappresentanti del territorio all'interno di un'Istituzione come la Regione - rimaniamo tutti cittadini e tutti osservatori; anzi, dobbiamo agire anche utilizzando la nostra sensibilità come osservatori della cittadinanza. Il problema economico, dicevo, è legato a quelle piccole imprese che sul territorio vivono da tempo e che naturalmente, nelle dichiarazioni che si fanno molte volte, risulterebbero essere le beneficiarie di tutto questo tipo di sviluppo. In realtà sappiamo bene - com'è già successo in altre parti d'Italia e in altre grandi opere che non è così: gli unici che avranno un vantaggio saranno le grosse strutture che possono partecipare a questo tipo di appalti e non le aziende del territorio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Primaria "Figlie di Carità" di Montanaro (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della V Classe della Scuola primaria "Figlie di Carità" di Montanaro in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per dichiarazione di voto sull'articolo 2; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente non possiamo che dare voto negativo a quest'articolo 2 perché rappresenta la summa di tutto quello che si vorrebbe far passare con questo disegno di legge regionale, ovverosia una presa in giro degli attori interessati da questo provvedimento: le aziende, quindi, i cittadini, le Associazioni di qualsiasi ordine e tipo.
Come ho detto più volte, si vuole, infatti, far passare un disegno di legge regionale ad ampio respiro - in altre parole che dovrebbe interessare e promuovere gli interventi a favore dei territori interessati dalle grandi opere - con un qualcosa, invece, di molto specifico: il discorso dell'Alta Velocità Torino-Lione. Questa è quindi un'ulteriore modalità di compravendita - o meglio di acquisto e basta - del consenso delle popolazioni, con una forma ancora più subdola rispetto a quelle che sono le compensazioni; le compensazioni infatti oramai sono entrate nell'ottica della politica, che dice: per far passare un'opera che assolutamente non fa gli interessi della collettività, si lascia sul territorio un 10% circa del costo dell'opera - che quindi lievita di pari cifra - per piccole opere di interesse - quelle sì - pubblico.
Oltre a questo, che è un dato secondo me addirittura al limite del perseguibile - non so da quale Tribunale, ma da un Tribunale etico almeno sì - si aggiunge un disegno di legge regionale addirittura specifico, con cui si fa credere al territorio e a delle aziende che - magari non con la realizzazione della parte grossa delle infrastrutture, ma con le opere accessorie, quindi quelle cosiddette immediatamente cantierabili (che poi sull'immediatezza tutti possiamo discutere ampiamente) - ci siano ricadute positive per gli abitanti. Queste ovviamente sono fandonie, anche mal scritte in un disegno di legge di 13 articoli in cui si parla addirittura di "valorizzazione dello smarino", di "implementazione della ricettività turistica grazie ai lavoratori che verranno" (che però dovrebbero essere della Val di Susa e quindi non so come faranno ad ampliare e a stimolare la ricettività turistica).
Sappiamo benissimo che la direzione per il miglioramento dell'economia e del benessere di una zona, e soprattutto di una valle di montagna, sono ben altre. Queste invece sono strade di insostenibilità che volenti o nolenti il Governo che le rappresenta - ma anche la controparte di centrosinistra - sarà costretto ad abbandonare, perché non ci sono più le risorse economiche, quelle ambientali e neanche quelle di pazienza e di sopportazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

La presentazione degli emendamenti che ha interessato i due Gruppi Consiliari della Federazione della Sinistra e del Movimento 5 Stelle è un tentativo di produrre nei confronti di quest'Aula e dei Consiglieri non soltanto delle - a nostro modo di vedere - legittime obiezioni all'approvazione di questo disegno di legge, per com'è stato presentato cioè per una sua natura generale e non invece per una sua ricaduta specifica determinata in modo unilaterale prima di definire l'elenco delle opere pubbliche sulle quali disegni di legge come questo devono insistere ma anche la necessaria riflessione che crediamo quest'Aula debba fare nei confronti della realizzazione della TAV, sulla quale noi abbiamo un'opinione radicalmente contraria; non tanto perché ci illudiamo che sia convincente la posizione politica che noi stiamo qui cercando - e non solo qui, ma da molti anni nel rapporto con i territori - di affermare, ma perché crediamo che debbano essere convincenti le resistenze dei territori coinvolti, a cominciare da quella primaria preoccupazione che hanno espresso in ordine al tema della sostenibilità e della compatibilità.
Ormai, nel nostro linguaggio della politica e in quello delle istituzioni, questi due sostantivi sono assegnabili esclusivamente ai temi della politica economica; soltanto in alcuni contesti il ragionamento si sposta sulla sostenibilità ambientale. In realtà, sostenibilità e compatibilità sono connaturate fortemente alla dimensione umana e sociale.
Quando i territori ci rappresentano - come hanno fatto gli operatori sanitari, i Comitati e le Commissioni di lavoro della Comunità montana delle preoccupazioni fondate relativamente all'esposizione ai rischi e alla preoccupazione in ordine all'aggravamento delle condizione di salute della popolazione, credo che la politica non dovrebbe essere sorda, non dovrebbe essere disattenta, non dovrebbe essere superficiale.
Da qui deriva la necessità che si realizzi una pausa di riflessione nell'approvazione di questo disegno di legge, ma ancora di più un rallentamento nelle decisioni in ordine alla realizzazione dell'opera cui premettere innanzitutto la conoscenza e l'approfondimento delle preoccupazioni di ordine sanitario e ambientale avanzate dalle popolazioni.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione una serie di emendamenti - inizieremo da quelli illustrati nella seduta del 29 marzo e poi l'intero articolo 2.
Vi è un problema e quindi richiamo l'attenzione dell'Aula. La postazione del Presidente non funziona, pertanto dovremo procedere con votazione elettronica gestita dai tecnici.
Il Presidente dichiara che, per quanto riguarda la votazione sulla serie di emendamenti e sull'intero articolo 2, darà la presenza come di prassi, non partecipando al voto. Pertanto sul tabellone il numero legale è da intendersi raggiunto, ancorché 28, quando segnerà 27 presenti, in quanto il Presidente ha dichiarato il voto prima della votazione.
Emendamento rubricato n. 161) presentato dal Consigliere Bono, Biol Artesio, Buquicchio: L'art. 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 162) presentato dal Consigliere Bono, Biol Artesio, Buquicchio: L'art. 2, comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 162), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dal Consigliere Bono, Biolé: All'art. 2, comma 1 i termini "grandi infrastrutture" vanno sostituiti con i termini "grandi progettualità".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dal Consigliere Bono, Biolé: All'art. 2, comma 1 i termini "gli interventi" vanno sostituiti con i termini "le azioni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dal Consigliere Bono, Biolé: All'art. 2, comma 1 i termini "gli interventi" vanno sostituiti con i termini "le operazioni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dal Consigliere Bono, Biolé: All'art. 2, comma 1 i termini "gli interventi" vanno sostituiti con i termini "i provvedimenti".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 163) presentato dal Consigliere Bono, Biol Artesio, Buquicchio: L'art. 2 comma 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 163), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'Art. 2 comma 1 vanno eliminate le parole" ai sensi della legge 21 dicembre 2001, n. 443".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Artesio Buquicchio, Bono, Biolé: All'Art. 2 dopo "...443..." aggiungere "...di cui ai pronunciamenti della Conferenza Unificata (art. 8 decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'Art. 2 comma 1 i termini "inseriti nelle" vanno sostituiti con i termini "inclusi nelle".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'Art. 2 comma 1 i termini "inseriti nelle" vanno sostituiti con i termini "compresi nelle".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Artesio Buquicchio, Bono, Biolé: All'Art. 2 comma 2 sostituire "...la Giunta Regionale..." con "...il Consiglio regionale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 2 comma 2 i termini "Con apposita" vanno sostituiti con i termini "Con adatta".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 2 comma 2 i termini "Con apposita" vanno sostituiti con i termini "Con appropriata".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 2 comma 2 i termini "Con apposita" vanno sostituiti con i termini "Con opportuna".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 2 comma 2 i termini "Con apposita" vanno sostituiti con i termini "Con confacente" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora alla votazione la cui illustrazione è avvenuta nella seduta odierna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 61), n. 62), n. 63) e n. 64) sono accorpati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 99) dei Consiglieri Artesio, Bono, Biolé, Ponso e Buquicchio è dichiarato decaduto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 2, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 166) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio: L'art. 3 è abrogato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'articolo 3 enumera le azioni regionali che dovrebbero essere poste per le finalità di cui all'articolo 1, quindi la concertazione e le forme di consultazione per promuovere interventi a favore dei territori interessati dalle grandi infrastrutture.
In particolar modo, si parla di "a) concorso alla definizione delle prescrizioni da recepire ai vari livelli di progettazione; b) individuazione e predisposizione delle attività di accompagnamento alla fase di avvio degli interventi riconducibili ai lavori di realizzazione dell'opera, mitigando gli impatti negativi, potenziando le ricadute positive per i territori e garantendo la sostenibilità delle trasformazioni".
Su questa lettera b) del comma 1 mi vorrei fermare un momento, in quanto si evince proprio dall'enucleazione delle singole frasi della lettera come in realtà quest'opera sia tutto tranne che sostenibile.
Quindi, la trasformazione è assolutamente insostenibile.
Ovviamente sono stati fatte nel passato opere che non erano sostenibili dal punto di vista ambientale, perché comportavano una trasformazione del territorio irreversibile e anche in questo caso non compatibile con il mantenimento dell'ecosistema, però avevano magari un ritorno e una sostenibilità economica, oppure avevano un ritorno ed una sostenibilità sociale; quindi, le cosiddette opere di utilità sociale o di utilità pubblica e collettiva.
In questo caso, non ci troviamo di fronte a nessuna delle suddette condizioni, pertanto, a fronte di un'assoluta insostenibilità infrastrutturale ed ambientale, non c'è una sostenibilità economica n sociale.
Se si parla di mitigazione di impatti negativi, sì, forse "mitigare" è il termine più corretto, nel senso che si fa quel che si può. Si devasta una valle, s'immettono nelle matrici ambientali (aria, acqua e terra) inquinanti che sarebbero presenti nella montagna; parliamo di fibre di amianto, quindi i vari minerali che possono essere movimentati nell'opera di taglio e costruzione, di escavazione della parte in galleria, e liberati nell'aria, nell'atmosfera, così come particelle, ovviamente radioattive, di materiali radioattivi, che sono già stati trovati in una cava dismessa a Saint Bertrand.
Era anche uscito un articolo sui giornali, tempo addietro, che dimostrava come nella pancia della montagna che andremo a toccare ci siano anche questi minerali.
Riguardo a "potenziare le ricadute positive", bisogna vedere se le ricadute esistono, perché se si potenzia uno "zero", sappiamo, dai rudimenti di matematica che ancora ricordiamo, che anche 1.000, 10.000 o 1.000.000.000 moltiplicato per zero fa sempre zero.
Quindi, potenziare una mancanza assoluta di ricadute positive significa scrivere nell'aria cose che non stanno da nessuna parte.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'analisi dell'articolo 3 è assolutamente interessante, anche dal punto di vista cui accennava il Consigliere Bono.
Naturalmente, tutti questi punti sembrano voler sostenere la ragione di una legge del genere, che sta a sostegno della volontà di realizzare un'opera del genere. Di conseguenza, per proprietà transitiva, tutti questi punti non sono assolutamente condivisibili.
Relativamente all'"accompagnamento alla fase di avvio degli interventi riconducibili ai lavori di realizzazione dell'opera", questo ha dei significati che possono essere interpretabili.
Anche da questo punto di vista, ci accorgiamo di come il livello di approfondimento, nei vari articoli e parti della legge, sia diverso. In alcune parti andiamo a definire esattamente le opere su cui si vuole procedere; in altre si definiscono concetti che in realtà non trasmettono veri significati, lasciando il tutto molto vago.
I significati molto precisi, invece, sono quelli sulle ricadute positive.
chiaro che noi riteniamo - e penso sia palese per chi abbia una giusta informazione, anche non vivendo nei territori interessati - che non sia possibile nemmeno ipotizzarne ricadute positive per i territori.
Per quanto riguarda la "sostenibilità delle trasformazioni", tanto meno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Effettivamente, sull'articolo 3 ("Azioni regionali") si concentra la parte più significativa degli emendamenti che il Gruppo Per la Federazione Sinistra Europea ha avanzato e di quelli che abbiamo condiviso con il Movimento 5 Stelle.
Perché quest'articolo è degno di cotanta attenzione? Per il fatto di essere il primo articolo che interviene con un tentativo di declinazione concreta e comprensibile delle misure che si vorrebbero attuare con il disegno di legge.
Peraltro, la descrizione e l'elenco delle misure sono ancora molto generici; io continuo a ricordare che non si può emulare la legislazione europea - e in particolare quella francese - se non esiste il conforto e il supporto di una legislazione nazionale che possa corroborare con finanziamenti le buone intenzioni che si vorrebbero perseguire.
Noi non siamo convinti che queste buone intenzioni vadano a buon fine se le si vuole collegare alla realizzazione di un'opera - a nostro modo di vedere - dannosa, come l'Alta Velocità. Tuttavia, chi vuole farlo, dovrebbe avere la coerenza di indicare programmi operativamente concreti.
Ma qual è l'elemento più critico, oltre alla fumosità di quest'articolo, delle azioni regionali? Il fatto che, mentre si declinano le cose da fare, si fa sempre riferimento alla realizzazione dell'opera. Insomma, tutta la retorica della partecipazione e del coinvolgimento strutturale di cui all'articolo 1 e all'articolo 2, in realtà viene bellamente bypassata, perché l'unico scenario di cui la legge tiene conto è quello della realizzazione dell'opera. Non dell'opzione "zero".



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo all'emendamento rubricato n.
167).
Emendamento rubricato n. 167) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio: L'art. 3 comma 1 è abrogato.
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.
Ricordo: tre minuti per il primo firmatario e due minuti per gli altri interventi.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, chiediamo di abrogare il comma 1 dell'articolo 3, dopo aver rilevato quei profili di incongruenza testé citati dalla Consigliera Artesio, in cui la partecipazione e il coinvolgimento dei territori è subordinato solamente alla realizzazione di un'opera e non delle grandi infrastrutture che interesseranno in futuro il Piemonte.
Quindi, stiamo un po' a fare una piece del teatro dell'assurdo, perch cerchiamo di parlare in generale, ci sforziamo di emendare il disegno di legge regionale in maniera anche costruttiva, con alcuni emendamenti altri forse meno - ma tutta la discussione ovviamente verte sul gran dibattito esistente solo grazie ai cittadini e non grazie alle forze politiche che siedono in Consiglio regionale o in Parlamento, perché queste forze politiche acriticamente hanno deciso di essere favorevoli a quest'opera.
Ho verificato che molti colleghi del Consiglio regionale conoscono veramente poco o nulla dell'opera. Alcuni a malapena sanno qual è il tracciato in cui si realizzerà.
Il Consigliere Tiramani mi potrà dire: "Io vivo in Valsesia e giustamente curo gli interessi della Valsesia, del Vercellese". Noi, per siamo chiamati a rappresentare tutta la comunità piemontese; non si pu avallare acriticamente un'opera che, tra l'altro, costerà anche ai vercellesi, ai biellesi, agli abitanti del Verbano-Cusio-Ossola, agli astigiani, agli alessandrini, ai cuneesi e non solo ai torinesi.
Questa non è retorica, e non è solo la logica del proprio cortile o campanilistica. È un qualcosa che, veramente, va a danno di tutta la collettività italiana. È un'opera che costa venti miliardi di euro e che non ha un ritorno operativo dell'investimento. Come è stato dimostrato anche da tecnici indipendenti francesi, qualora avessimo già realizzato l'opera, anche il mantenimento della stessa andrebbe in passivo. Non c'è nessun privato che la realizzerebbe con il metodo della concessione ma semplicemente, con il debito pubblico.



PRESIDENTE

Vi ricordo l'invito a rispettare i tempi a disposizione che sono tre minuti sul primo intervento e due sul secondo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

L'emendamento vorrebbe eliminare il primo comma dell'articolo 3.
Se per l'emendamento precedente la ratio nasceva dall'opportunità di eliminare completamente l'articolo, in questo momento analizziamo i punti critici, uno per uno.
Diventa difficile trovare ricadute positive. Credo sia impossibile e molto difficile trovarle per chiunque abbia dei rudimenti e delle informazioni che possono essere diffuse, veritiere ed oggettive.
"Sostenibilità delle trasformazioni" diventa veramente quasi surreale come tipo di definizione. Trasformazioni che possono essere sostenibili, a mio modesto avviso e modo di vedere, sono quelle che possono dare, come dicevo in precedenza, un benessere vero per il territorio e per il territorio allargato, in questo caso quello regionale. Anche la semantica della parola dice già abbastanza.
Continuo nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'articolo 3, in particolare il comma 1, è improntato ad una filosofia della quale proprio non può essere condivisibile l'impianto.
Perché dico che non può essere condivisibile l'impianto? Perché tutta la preoccupazione della proposta legislativa è quella di costruire il consenso dei territori intorno alla necessità e al vantaggio della realizzazione delle grandi infrastrutture.
Abbiamo già detto nella discussione degli emendamenti precedenti che così non è: non può essere in termini generali, non può essere valutato aprioristicamente bene il solo fatto che si realizzi una grande infrastruttura. Continuiamo a ribadire che l'assenza della doppia opzione cioè che l'opera e l'infrastruttura possa anche non realizzarsi, inficia laddove ci fossero, le buone intenzioni di questo disegno di legge. Tutto l'articolato del comma 1 dell'articolo 3 non è altro che un rosario di affermazioni positive.
Sicuramente la grand'opera predispone sviluppo, predispone opportunità predispone una progettazione impostata alla trasparenza, si dà per assodato il fatto che le azioni non potranno che potenziare effetti positivi.
I presentatori di questi emendamenti sono convinti che gli effetti non saranno positivi e pretenderebbero una valutazione ante, che tenga in conto anche la possibilità di non realizzare l'opera.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 139) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio, Ponso: All'art. 3 comma 1 le parole "le finalità" vanno sostituite con le parole "il fine".
Emendamento rubricato n. 151) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio, Ponso: All'art. 3 comma 1 le parole "le finalità" vanno sostituite con le parole "l'obiettivo".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sicuramente il discorso della sostenibilità dell'opera è importante e pregnante. Dovrà essere la sostenibilità la guida dell'attività politica degli amministratori e dei legislatori nell'immediato futuro, tuttavia mi piacerebbe pensare e sperare che sia anche così nel presente.
Infatti, la nostra stella polare deve essere quella della sostenibilità che, attenzione, non deve essere quella semplicemente ambientale, ma anche quella economica.
Facendo il mio intervento, cercherò di non girarmi troppo verso l'ala destra del Consiglio perché vedo troppi banchi vuoti e mi spavento. Mi rivolgerò ai colleghi del centrosinistra che sono più presenti.
Dicevo che la sostenibilità è una chiave di volta della politica. Non capisco come si possa continuare a creare debito. Debito a livello nazionale che, ormai, veleggia sopra i 1.900 miliardi di euro. Ripeto 1900 miliardi di euro.
Il debito regionale è di sette miliardi di euro e, come si legge dai giornali preoccupati - ma non solo loro, anche i cittadini e noi stessi solo di interessi sui mutui, ci sarebbero 300 milioni di euro. Poi ci sono 600 milioni di ammanco che non si sa se responsabilità della Bresso, di Ghigo, di Cota, ma ai cittadini poco importa.
Ogni anno la Giunta è obbligata ad accendere un mutuo di un miliardo di euro (infatti il Presidente Cota è stato di parola e ha acceso un mutuo per un miliardo e cento milioni di euro quest'anno).
In tutto questo percorso, ovviamente ricordiamo anche i cinque miliardi di euro di debito di Chiamparino del Comune di Torino quindi, anche se si parla di ritorni di alcuni investimenti che sono stati fatti durante le Olimpiadi, aspettiamo di vedere la carta che canta.
In tutto questo discorso, non capiamo come si possa non prendere in considerazione seriamente, Assessore Bonino, e non solo scrivendo la parola su un pezzo di carta - posto che in futuro avrà valenza di legge - senza analizzare seriamente, con competenza e cognizione di causa, il significato della parola sostenibilità. Un'opera deve avere un ritorno operativo dell'investimento in "x" anni. Nessun imprenditore, se non imprenditoria pubblica, quindi lo Stato o chi è sovvenzionato dallo Stato, si mette in un progetto che non ha ritorno operativo. Questo penso sia l'ABC a livello elementare dell'imprenditoria. Io non sono un imprenditore, ma mi fermo a questo livello base.
Se non c'è un ritorno operativo, creiamo del debito su un'infrastruttura, quindi significa che non serve. Se non c'è un ritorno vuol dire che non ci sono flussi di merci e di passeggeri, quindi l'opera non serve.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Prima mi sono soffermato sul significato della parola "trasformazione": cambiare forma a un territorio.
Se un territorio cambierà forma nel modo che prevede questo tipo di progetto, soprattutto nell'ultima stesura, mi chiedo come si possa inserire anche solo la volontà, all'interno di una legge del genere, di far cambiare forma in modo sostenibile.
Sostenibile, ritornando al significato delle parole, è un aggettivo che purtroppo - purtroppo - ultimamente è molto inflazionato. In realtà, la sostenibilità può essere misurata per quanto riguarda una sola valle, come in questo caso. Avrà anche ricadute su territori che esulano dal limite della Val di Susa, anzi, essendo funzionale ad un corridoio di alta velocità molto più esteso, la sostenibilità comprende anche altre province altri territori italiani e non solo.
Possiamo anche soffermarci sullo sviluppo e sulla gestione dell'opportunità per il territorio. Ognuno può dire la sua su questo tipo di espressione, ma rimangono solo punti molto vaghi. Ognuno pu interpretarli, ma in realtà sappiamo, ed è dichiarato, che l'espressione e la volontà di questa legge rappresentano la ragione per cui viene respinta da entrambi gli schieramenti regionali.
Continuo nel mio prossimo intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Come ripetutamente stiamo cercando di argomentare, se di coinvolgimento strutturale delle popolazioni si vuole parlare, e se di capacità di far crescere la trasparenza nelle informazioni e nell'accesso agli atti per riuscire a condividere le scelte che coinvolgono un territorio, occorre essere fortemente sereni e severi negli elementi di valutazione.
Abbiamo già sottolineato, con le precedenti argomentazioni, come tutto il disegno di legge abbia una tesi di partenza opinabile, proprio dal punto di vista della volontà di coloro che hanno redatto questo disegno di legge trattandosi di un testo che non considera la possibilità e l'opzione che l'opera non si realizzi, dandone per certa la necessità e la realizzazione nonché la condizione di vantaggio.
Questo atteggiamento della maggioranza, se provvederà a votare questo disegno di legge, è anche contraddetto dall'articolazione letteraria.
All'articolo 3, comma 1.3, leggiamo che si vuole fare la verifica e il monitoraggio, ma questa verifica e questo monitoraggio si limitano a giudicare le azioni del piano promozionale e del piano di accompagnamento non si occupano, né si occuperanno, di valutare gli elementi di impatto che noi tentiamo di spiegare già ante. Chi vuole fortemente l'opera lo dovrebbe verificare nelle fasi di progettazione.
Di questo non si legge.
Questa omissione rende poco credibile tutto l'articolo 3.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Emendamento rubricato n. 138) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio, Ponso: All'art. 3 comma 1 le parole "le seguenti azioni" vanno sostituite con le parole "le sottoelencate iniziative".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ribadisco nuovamente la sensazione surreale in cui ci troviamo a discutere, perché sappiamo benissimo, e fuori da ogni ipocrisia, che questo è un testo di legge ad uso e consumo dei media. Siamo andati oltre il modello della televisione che forma le menti, i pensieri e i desideri dei cittadini: li crea e li plasma ad immagine e somiglianza del proprio capo.
Siamo addirittura arrivati a fare pubblicità e marketing con i testi di legge.
Di questo do atto all'Assessore Bonino, perché riconosco sempre i meriti a chi li ha: riconosco all'Assessore Bonino, o a chi ha redatto per lei questo disegno di legge, di essere andato veramente oltre, di aver raggiunto una perfezione tale per cui la comunicazione e la marchetta elettorale propagandistica viene fatta addirittura con i testi di legge.
così, si legge chiaramente. Parliamo di idonea pubblicità e della massima trasparenza, quando la Giunta Cota forse ha fatto della "intrasparenza", dell'oscurità e della mancanza di chiarezza un suo cavallo di battaglia, visto che per accedere ad atti, noi come Consiglieri regionali, atti riguardanti la sanità (probabilmente sempre per il problema che l'Assessore c'è ma non c'è, non si sa che funzioni abbia e chi veramente ne ricopre le funzioni) abbiamo dovuto aspettare mesi.
Questo è il livello di trasparenza di cui parliamo ogni giorno, e poi scriviamo su un testo di legge "idonea pubblicità e massima trasparenza".
Assessore Bonino, idonea pubblicità è quella che farete a mezzo stampa pagata con i soldi dei contribuenti, descrivendo come il meglio possibile l'opera, le ricadute e le compensazioni sui territori, oppure l'idonea pubblicità saranno gli incontri tra tecnici di una parte e tecnici dell'altra, cioè tecnici dei cittadini e tecnici della casta, per intenderci? questo che vogliamo sapere: saranno magari fatti interventi semplicemente da chi fa l'opera, quindi dalle imprese interessate, oppure ci saranno anche pubblicità o, meglio, informazione libera (perch pubblicità è un termine che ormai ha assunto un doppio connotato, anche se l'etimologia vorrebbe dire che va dal pubblico verso il privato)? Gradiremmo avere una risposta, visto che so che ci ascolta, anche se a volte l'ho vista parlare con altri colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Parlavamo prima di queste insostenibili trasformazioni.
Passiamo al punto successivo: la promozione di idonea pubblicità e massima trasparenza negli atti informali inerenti al procedimento di approvazione delle opere di cui all'articolo 2, attraverso gli organismi di monitoraggio operanti presso le strutture regionali.
Di pubblicità ha parlato prima il Consigliere Bono.
Dai dati a noi noti, se ad una prima lettura questo punto d) sembrava davvero corrispondere ad una volontà di rendere pubblico tutto l'iter - di conseguenza le finalità, la trasparenza, le conseguenze e gli impatti dopo che abbiamo avuto la notizia di questa vera pubblicità, intesa in senso commerciale e di marketing, allora tutto il punto cambia un po' di significato.
Ci sentiamo di dire umilmente e modestamente che forse è un po' tardi per riuscire a dichiarare la massima trasparenza e a proporla alla popolazione regionale piemontese. Molte volte gli atti formali non vengono resi così palesi e questo ci fa appunto pensare che ciò si verificherà anche in futuro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Tornando all'articolo 3, se prima ho sottolineato gli elementi di incoerenza tra il contenuto di questo articolo e le premesse scritte nelle finalità del disegno di legge stesso, adesso devo dire che, con una lettura più attenta dell'articolo 3, effettivamente il seme del dubbio serpeggia anche tra i suoi estensori. Se questo da una parte ci conforta - perch potremmo dire che evidentemente il nostro pregiudizio nel rilevare l'indissolubile fermezza, con la quale ci si vuole fidare ed affidare alla realizzazione dell'alta velocità, forse consta anche nella maggioranza in realtà poi veniamo direttamente delusi. Perché? Perché l'articolo 3 per la prima volta presuppone che l'opera possa anche avere impatti negativi.
Ad un prima lettura, quindi, potremmo essere confortati del fatto di essere riusciti ad introdurre il dubbio anche nei sostenitori dell'alta velocità. Ma qual è la conseguenza che ne discende? Non già - come noi riterremmo logico e desidereremmo - la rinuncia alla realizzazione, bensì la scelta della mitigazione.
Tutto questo articolato di legge, quindi, da una parte desidera assecondare gli orientamenti dei decisori dell'opera, cercando di costruire una buona campagna di comunicazione, che diventi anche elemento di convinzione da parte della popolazione; dall'altra far prevalere il racconto e l'illustrazione dei presunti effetti positivi e mitigare quelli negativi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Emendamento rubricato n. 168) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio e Buquicchio: l'articolo 3 comma lettera a) è abrogato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Ci sperava, Presidente, nel fatto che non avrei chiesto la parola, per è ancora presto e oggi abbiamo tutto il pomeriggio e anche la sera per discutere i 300 emendamenti: ricordo ai colleghi che il Consiglio è convocato anche in seduta serale alle ore 20.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia: non interrompete il Consigliere Bono che sta intervenendo sulle grandi opere.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevamo appunto di queste "idonea pubblicità" e "massima trasparenza" che lasciano a noi qualche dubbio e qualche perplessità. Andrei quindi ad intervenire, al di là dei commi abrogativi che immagino non verranno recepiti - questo lo posso già immaginare, mi sento un po' in grado di poter prevedere la reazione da parte della Giunta - sicuramente mediante una riscrittura dei commi per quanto riguarda un minimo di credibilità dell'operato stesso della Giunta e dei proponenti il disegno di legge.
Si deve infatti rassicurare in ogni caso sulla veridicità di quello che si scrive in un disegno di legge, perché ovviamente ha un valore molto importante, e far sì che ci si dissoci da ciò che finora è passato sui giornali. Qui si parla di idonea pubblicità nel senso di far sapere qual è l'iter e qual è il percorso della cantierizzazione.
Innanzitutto ovviamente è per noi fondamentale una valutazione a priori: se l'opera, cioè, dimostra come ho già detto una sua insostenibilità ambientale, economica e sociale, non capisco per quali motivi - cioè, li capisco: li conosco benissimo e faccio ovviamente finta di non capirli - i Consiglieri acriticamente - tutti e di tutti i partiti sostengono quest'opera. Capisco che la crisi economica c'è per tutti, anche per quelle S.p.A. che si chiamano "partiti" e mi sembra che da poco sia stato presentata alla Camera una proposta di legge per aumentare - mi suggeriscono addirittura raddoppiare - i rimborsi elettorali; quei rimborsi elettorali che noi, come Movimento 5 Stelle nei Gruppi Consiliari regionali in Piemonte ed Emilia Romagna, siamo stati gli unici nel panorama italiano da quando c'è la Repubblica, a rifiutare. Capiamo quindi che ci sono delle difficoltà e delle ristrettezze economiche. Abbiamo visto anche i bilanci dei Gruppi consiliari e vediamo che ce n'è qualcuno che è proprio un po' tirato...
Penso però che io non mi rifarei sulle spalle dei cittadini, perché poi e noi faremo "idonea pubblicità" di quelle che in realtà sono le finalità dell'opera - quei quattro milioni e duecentomila abitanti della Regione Piemonte - non limitati, quindi, solo ai 30.000 valsusini che sono contrari potrebbero magari adirarsi, insieme agli altri 50 milioni di italiani che non arrivano a fine mese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Nel comma 1 dell'articolo 3 ci sono diversi punti che possono essere giustificati con la volontà di definire molto bene tutte le azioni da parte della Regione Piemonte: molto bene in termini quantitativi. In realtà come dicevo prima - queste non sono specificate e sono comunque molto interpretabili e molto criticabili, anche proprio da un punto di vista semantico.
Tutta questa volontà di definire le azioni - noi immaginiamo e la critichiamo perché ci sembra messa in atto in modo un po' strumentale - e di ridefinire i rapporti tra un Ente e cittadini che in questo caso subiranno questo tipo di impatti - fino ad ora l'hanno scongiurato, ma li subiranno; o forse no e speriamo così - è meritevole, ma tardiva e piuttosto poco giustificabile in un momento del genere.
Scendiamo qui nel campo prettamente finanziario ed economico, senza stare a vedere che alcuni impatti - per fortuna o purtroppo, a seconda di chi fa questo tipo di analisi - non possono comunque essere n monetizzabili né risarcibili: per fortuna se gli amministratori se ne rendono conto, purtroppo se invece - come sembra - non se ne rendono assolutamente conto.
Il fatto economico è stato accennato prima a proposito di un non sviluppo delle aziende sul territorio, ma il fatto economico sarà dovuto all'opera in sé e alla manutenzione che dovrà subire ordinariamente nelle sue varie parti. Molte risorse saranno poi comunque spese per quanto riguarda il ripristino e la ricollocazione di tutta la parte escavata, di tutta la terra e dei materiali di risulta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento inizia un'operazione che chiamerei di "demolizione intellettuale" dell'articolato n. 3, in modo particolare del comma 1.
Non riuscendo a procedere con gli elementi di convinzione in ordine all'inopportunità di presentare questo disegno di legge o in ordine alla incoerenza interna del testo stesso, proviamo con questa serie di emendamenti a cancellare le previsioni del testo e del disegno legislativo e quindi a presentare gli emendamenti abrogativi dell'articolato stesso.
Perché? Solamente per una volontà di rendere impraticabile l'obiettivo del disegno di legge? Certamente per noi, che riteniamo l'opera non necessaria, anzi insostenibile per il territorio della Val di Susa, la legge che ne vuole promulgare l'effetto e addirittura pretendere di dimostrarne l'efficacia non è certamente desiderabile. Tuttavia, la nostra azione non parte solo da una questione di principio, ma anche dall'incertezza con cui certe frasi sono state scritte e iscritte nel testo di legge.
Cosa significa ad esempio "concorso alla definizione delle prescrizioni da recepire ai vari livelli di progettazione"? È una frase troppo indeterminata. Si dichiari chiaramente se si vogliono usare tutti i criteri di misura introdotte anche dalle legislazioni europee per rendere certo nel corso della realizzazione di un'opera, il ruolo di tutela delle popolazioni che vi sono esposte. Per queste ragioni di incertezza chiediamo l'abrogazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 160) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé e Artesio: all'articolo 3 comma 1 lettera a) dopo la parola "concorso" vanno aggiunte le seguenti parole "degli enti locali e dei cittadini riuniti in comitati territoriali".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sono pienamente d'accordo con quanto è stato detto relativamente all'analisi e alla demolizione intellettuale, ma anche politica dell'articolato n. 3.
Poiché riteniamo che, in merito al comma 1, lettera a), la parola "concorso" sia un termine generico nella definizione di prescrizioni da recepire nella progettazione, noi proponiamo di inserire la frase "concorso degli Enti locali e dei cittadini riuniti in comitati territoriali".
ovvio che risulterà difficile che l'Assessore Bonino possa accogliere una modifica di questo tipo, dal momento che ha praticamente impedito la creazione, o meglio la continuazione dei Comitati dei pendolari, chiedendo che si costituissero in una forma organizzata riconosciuta con un profilo associativo e quindi con uno statuto e quant'altro.
Se però vogliamo ammantarci di termini quali "partecipazione", "dialogo con i territori", "consultazioni popolari" e "concorso nella definizione" non possiamo lasciare che i termini rimangano generici. Questa è un'opera infatti, prettamente politica, ma con la "p" minuscola. Ovverossia, la capacità di scrivere testi che di primo acchito sembrano andare nella direzione di un ravvedimento operoso rispetto a quanto è stato fatto nei precedenti governi, nelle precedenti giunte, poi, all'atto pratico, cioè della messa in atto di quelle che saranno le conseguenze, o che sarebbero le conseguenze di questo disegno di legge, ci troviamo con un nulla di fatto.
Ci troviamo con delle definizioni generiche aperte alle interpretazioni della politica (come vedremo anche successivamente nei comitati di pilotaggio, nelle strutture di coordinamento tecnico-operative, nei comitati specifici), ovviamente soggiacenti anche al cosiddetto primato della politica stessa, un primato che però è effimero, in quanto poggia sulle basi del consenso almeno di quella parte dell'elettorato che va al voto.
Nel momento in cui dovessimo fare una valutazione sulla base più solida di una consultazione popolare permanente o, come succede in altre nazioni più democratiche di noi, in cui i referendum sono anche propositivi confermativi o, addirittura, di richiamo degli eletti inadempimenti o degli eletti che hanno una condotta che non viene considerata non confacente, gli amministratori vengono addirittura mandati a casa. In questo caso che gli amministratori e i legislatori si confrontano realmente con le conseguenze dei loro atti, se no questi rimangono carta bianca.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
In una legge che recepisce molto, molto in ritardo e con modalità che non ci sembrano consone ed utili a quelle che sono le esigenze derivate da un confronto oramai decennale, anzi pluridecennale, con popolazioni, con concertazione, con partecipazione, con recepimento di consigli o di critiche, di collaborazione (come almeno si vuole intendere questa legge) abbiamo pensato di creare questo emendamento che, essendo perfettamente in linea con questa volontà, si inserisce all'interno dell'articolo.
La frase "concorso alla definizione di prescrizioni" sottintende il fatto che ci siano due o più figure, due o più persone, enti, comitati come precisato nell'emendamento, che possano lavorare per trovare le strategie per perseguire determinati obiettivi. In questo caso l'obiettivo è la definizione delle prescrizioni.
Il voler inquadrare queste figure (tranne gli Enti locali che sono inquadrati da legislazioni specifiche) in strutture facilmente - io dico controllabili o comunque facilmente individuabili e, di conseguenza, sulle quali è possibile fare una certa pressione anche di tipo politico va immediatamente nella direzione opposta a questo confronto.
In ogni caso, da un'analisi veramente oggettiva, credo che l'emendamento possa rientrare davvero in quella che vuole essere la ratio di questa legge.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Proseguiamo nel motivare la richiesta di espungere dalla scrittura di questo testo il comma 1 del paragrafo 1, dell'articolo 3.
Noi siamo sempre d'accordo nel condividere la necessità che le Istituzioni pubbliche rafforzino la loro responsabilità nella valutazione preventiva e predittiva delle conseguenze e delle loro decisioni, sia che queste riguardino politiche di natura ambientale, sia che queste riguardino politiche di natura sociale, proprio perché siamo sinceramente dediti all'accoglienza delle più innovative forme con le quali non solo la cultura scientifica, ma anche quella politica e legislativa introducono il comportamento della prevenzione nelle scelte che hanno pubblico interesse.
Ci stupisce il fatto che, laddove questo disegno di legge vuole concorrere alle prescrizioni che riguarderanno la progettazione dell'opera si ignori il fatto più recente, sul quale si è attestata la volontà della politica, che è l'adesione del nostro Paese insieme agli altri Paesi dell'Unione europea all'adozione del VIS, la valutazione di impatto sulla salute.
In pompa magna, nel 2008, i Ministri della sanità dei Paesi dell'Unione Europea, Italia compresa, sottoscrivevano un accordo con il quale si impegnavano nella realizzazione di ogni intervento territoriale - che si parli di disegno urbanistico, che si parli di politica ambientale, che si parli di viabilità - a introdurre il VIS (la valutazione dell'impatto sulla salute).



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Emendamento rubricato n. 137) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio, Ponso: All'art. 3 comma 1 lettera a) le parole "concorso alla definizione" vanno sostituite con le parole "compartecipazione alla definizione".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Andando sempre avanti nell'analisi dell'articolo 3, vorremmo inserire dei chiarimenti a quella che noi riteniamo una definizione un po' troppo generica, riguardante non solo il concorso, ma anche la compartecipazione inserendo quindi una parola chiave di quello che deve essere il dibattito politico non solo in questo disegno di legge, ma nell'ambito di tutto ci che passa da un Ente locale, da una Regione, da uno Stato.
Partecipazione dei cittadini non come singoli - diventerebbe complicato: bisognerebbe indire un referendum consultivo continuo - ma in comitati, che hanno una valenza riconosciuta anche sotto il profilo del diritto, con un rappresentante o dei rappresentanti, senza il bisogno di associarsi formalmente con un'associazione, con uno statuto, un tesoriere e quant'altro.
assolutamente importante che vengano ben chiarite le frasi che vengono scritte nel disegno di legge, perché se non vengono ben chiarite restano parole vuote che viaggiano nell'etere e non comportano poi conseguenze migliorative, almeno su quello che si profila come il disastro epocale del XXI secolo.
Se si penserà di procedere in questo senso, visto che immagino quali siano le richieste dal livello romano, ovviamente si dovrà riuscire ad andare contro e piegare la resistenza di chi si oppone, perché questo è il dato. Le vie diplomatiche finora tentate - diplomazia ovviamente politica non sono state utili, perché non basate su dei presupposti tecnici, dei fondamenti validi. Quindi, se in altri casi il consenso popolare è stato comprato dalle compensazioni, in questo caso la resistenza all'opera, che è una resistenza tecnica e non ideologica, non è comprabile né con centinaia di milioni di compensazioni né con un disegno di legge regionale che parla genericamente di trasparenza, di ricadute, di mitigazione degli impatti prefigurando degli impatti negativi notevolissimi per anni, soprattutto sulle attività lavorative che saranno ulteriormente depresse.



PRESIDENTE

Ha chiesto parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sempre nell'ottica di un recepimento di piccole correzioni che modestamente proponiamo con delle modifiche all'articolato, in questo caso all'articolo 3, vi è anche questo emendamento.
Se prima parlavamo di aggiungere quelli che possono essere enti persone, comitati, anche Enti locali, per le definizioni, per il concorso e per la definizione delle prescrizioni, in effetti, poi ci siamo accorti - e l'abbiamo proposto con questo emendamento - che esiste una definizione più corretta.
La parola "concorso" evoca aspetti forse meno positivi di quanti ne evocherebbe la definizione di "compartecipazione". Partecipazione insieme di ogni singolo individuo, in questo caso organizzato insieme ai propri vicini, alle persone con cui condivide anche la propria vita quotidiana in comitati, in gruppi, e partecipazione degli Enti locali a tutti i livelli.
Sappiamo quanto gli Enti, proprio per il fatto di essersi dichiarati ostili a questo tipo di opera così pericolosa e inutile, siano stato tenuti ai margini di molte di quelle che erano le assemblee, le riunioni, gli incontri per le definizioni specifiche relativamente al progetto. Questo non dovrebbe più avvenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ritorniamo al tema della partecipazione che, nella filosofia di questo disegno di legge, pretende addirittura di essere coinvolgimento strutturale delle popolazioni.
del tutto chiaro che la partecipazione e il coinvolgimento strutturale, che significa soprattutto reciproco ascolto e reciproca comprensione (cosa che non ci pare essere avvenuta nella storia dell'Alta Velocità), avrebbe, laddove l'assumessimo seriamente, un ruolo concreto nella definizione di tutte quelle azioni preventive che coloro che vogliono realizzare l'opera - noi no - intendono necessarie e utili preliminarmente alla progettazione.
Come si può, eludendo il tema della partecipazione, riuscire a fare ci che il disegno di legge dichiara di voler fare, cioè concorrere alla definizione delle prescrizioni, se poi nei comportamenti concreti, in quelli istituzionali, in realtà le presunte sedi partecipative che vengono stabilite, dal tavolo degli Amministratori locali alle funzioni dell'Osservatorio, esercitano una fortissima selezione nei confronti dei soggetti istituzionali e sociali che invece esprimono non solo preoccupazione, ma anche perplessità alla realizzazione dell'opera? in qualche modo, una sorta di corte dei consensi quella a cui si pensa quando si parla di partecipazione. La partecipazione, in realtà significa anche l'esercizio del pensiero e dell'azione critica, vale a dire la possibilità di accogliere la contrarietà sull'opera.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi delle classi IV e V del "Centro Flora Manfrinati" di Moncalieri (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti delle classi IV e V del "Centro Flora Manfrinati" di Moncalieri in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame degli emendamenti all'articolo 3 del disegno di legge n. 85.
Emendamento rubricato n. 136) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Artesio, Buquicchio, Ponso: All'art. 3 comma 1 lettera a) le parole "delle prescrizioni" vanno sostituite con le parole "delle norme".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In maniera assolutamente perfetta, la Consigliera Artesio ha riassunto quella che è una sensazione che viene dai territori, ovverosia che la partecipazione dei territori venga ricercata solo quando è consensuale.
Quindi non una falsa partecipazione, che magari si pretende coi metodi della adeguata, idonea pubblicità, perché è diventata così la politica: bisogna fare pubblicità per descrivere quanto si è bravi e quanto le opere che si fanno sono utili per il territorio e via discorrendo.
Quindi, assolutamente è una partecipazione monca, intellettualmente monca, nel senso che non prevede il dissenso, non prevede un'analisi critica delle documentazioni dei testi e prevede soprattutto un'informazione a binario unico.
Insomma, non c'è possibilità di avere un treno che ci porta un'informazione in senso opposto, senza uno scontro, perché avendo un solo binario dell'informazione, un'informazione contraria porterà ad uno scontro. Il dissenso viene escluso ed è questa la tecnica della comunicazione per cui quando qualcuno parla di regime, è ovvio che non si parla di regime con i carri armati e militari in piazza, anche se alcuni posti sono stati già militarizzati ed altri si paventa di militarizzarli.
però un'informazione di regime, perché l'informazione non è libera. Sulle televisioni passano solo le comunicazioni di figure istituzionali, mai di coloro che fanno opposizione, che sono in dissenso, magari anche a torto e magari anche erroneamente, ma non passano, se non raramente, ad esempio quando si è in fase elettorale, 45 giorni prima per una sorta di par condicio. Quindi, è un'informazione anestetizzata.
Se da una parte questa partecipazione viene definita "corte dei consensi", dall'altra parte c'è la corte dei miracoli, ovvero la corte degli amministratori e dei legislatori che creano dal nulla i pani e i pesci e ci fanno passare delle opere per le quali non ci sono i soldi per fare, non c'è un ritorno operativo, non c'è sostenibilità, non c'è consenso sul territorio come un qualcosa di fattibile, sostenibile, desiderabile e che addirittura porta benessere.
Sono estasiato, perché quando qualcuno ci critica dicendo che noi siamo il movimento nato da un comico, posso rispondere che se qualcuno che faceva ridere si è messo a fare politica, invece qualcuno che cerca di fare politica, ci fa solo ridere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

L'emendamento nello specifico chiede di sostituire il termine "prescrizioni" con il termine "norme" per allargare maggiormente nell'ottica di prima, cioè il fatto che non ci sia un concorso con non si sa chi, alla definizione di prescrizioni la cui natura ignoriamo in realtà perché non sono specificate, si passi nella struttura emendativa totale ad una compartecipazione, quindi ad una partecipazione attiva e propositiva con enti riconosciuti da un punto di vista amministrativo e legislativo quindi Enti locali, sempre lasciati a margine di queste decisioni in modo strumentale e in modo sbagliato, con cittadini singoli eventualmente organizzati - e sarebbe auspicabile e così è anche per altre problematiche sui territori - in comitati, in gruppi, in associazioni anche non formalmente definite, ma che perseguono scopi comuni, per definire delle regole.
La modifica della lettera a) del primo comma in questo modo potrebbe essere in qualche modo accettata in modo oggettivo, perché va a dare attuazione in una piccola lettera di un piccolo comma di un articolo solo della legge a quelle che vogliono essere trasmesse come ragioni per aver redatto e per approvare successivamente la legge stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Per essere ancora più pregnanti ed incisivi nella motivazione delle nostre argomentazioni, proviamo a svolgere un'analisi della terminologia usata all'interno di questo disegno di legge, in particolare nell'articolo 3, dove dobbiamo riconoscere più esplicito è il collegamento tra le finalità e le azioni concrete.
Ad un certo punto, laddove usando sempre lo stesso stile, ovvero "l'opera deve essere fatta perché produce vantaggi, laddove esistessero svantaggi questi devono essere mitigati", cioè tutta l'impalcatura della tesi che va a sostenere la realizzazione della TAV, sulla quale noi non condividiamo, si dice ad un certo punto la parola magica, cioè che è le opportunità che sicuramente ricadranno sui territori andranno a favorirne la competitività.
Al di là del fatto che non riteniamo l'assunto fondato, cioè non esiste prova che la realizzazione dell'Alta Velocità aumenti la competitività - e di qui accanto alle preoccupazioni ambientali e sociali il nostro rifiuto sull'opera - c'è un dato: perché i territori devono muoversi in una logica di competizione e competitività? Quale cultura politica stiamo assumendo dalle legislazioni europee alle leggi obiettivo, secondo la quale i territori, anziché fare ciò che sarebbe naturale per garantire una condizione civile di vita alle proprie popolazioni, cioè condivide e coope-rare, devono dividersi e competere?



PRESIDENTE

Ricordo che alle ore 14.30 siamo convocati per la trattazione delle interrogazioni ex articolo 100 e che alle ore 15 riprenderà la seduta con il proseguimento del disegno di legge n. 85.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.56)



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