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Dettaglio seduta n.96 del 05/04/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(I lavori iniziano alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Montagna

Interrogazione a risposta immediata n. 486 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Aliquota IRAP agevolata sulle attività economiche ai Comuni montani e non ad alta marginalità"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
486, presentata dal Consigliere Ronzani.
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Assessore Quaglia, il 3 agosto dello scorso anno - nove mesi fa abbiamo approvato, in aula, un provvedimento che contiene misure urgenti per lo sviluppo delle attività produttive. In quell'occasione, sia in Commissione sia in aula, accogliendo un nostro emendamento, abbiamo approvato insieme una norma che prevede la riduzione di un punto di IRAP (0,92, per la precisione) per le imprese collocate nei Comuni montani o nei Comuni marginali.
La legge si chiama "Interventi urgenti per lo sviluppo delle attività produttive", e sono passati nove mesi! Il suo Presidente, che gira il mondo, nei talk-show, si era addirittura vantato di questa norma, sostenendo che era una norma importante. Il problema è che manca il provvedimento attuativo: dovete definire i criteri e soprattutto dare seguito a quella norma che prevede che, a far data dal 1° gennaio 2011, le imprese che dovete individuare abbiano la possibilità di pagare un punto circa di IRAP in meno.
Assessore Quaglia, quanto tempo ci vuole prima che assumiate questo provvedimento? La questione naturalmente ha un valore in sé, perché lei sa meglio di me cosa significa ridurre un punto di IRAP per le imprese, in un Paese in cui la pressione fiscale è di tre punti superiore a quella degli altri Paesi, ed ha un valore rispetto alla crisi, naturalmente, perché la crisi sta falcidiando imprese e lavoro.
Questa norma, dunque, serve a mitigare e ridurre la pressione fiscale.
La questione ha anche un valore generale, perché il partito del Presidente del Consiglio e la Lega Nord hanno sostenuto, qualche mese fa che una volta al Governo avrebbero abolito l'IRAP. Quindi, non una riduzione di un punto, ma la totale abolizione.
Non voglio inseguirvi sul piano dei miracoli, perché quelle cose le fa soltanto Berlusconi e chi sta con lui, sul "carroccio" (ma non voglio parlare di questo); dico, però, che sarebbe positivo se voi, in attesa di abolire l'IRAP definitivamente - ricordo che sono 36 miliardi di euro: capite cosa vuol dire abolirla? È una cifra da capogiro, una Finanziaria! ci diceste quando la Giunta, che lei rappresenta, intende dare seguito a questa norma, in modo che le imprese interessate potranno vedere l'IRAP ridotta di un punto circa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Quaglia, per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Ringrazio il Consigliere Ronzani; ricordo di essere stata ripresa in Commissione anche dal Consigliere Reschigna, su questo tema, quindi la risposta credo sia doverosa, oltre che necessaria.
In materia di Enti locali, esiste uno studio predisposto dall'IRES, su mandato della Regione Piemonte, risalente all'anno 2009, denominato "Classificazione della marginalità dei piccoli Comuni del Piemonte".
Tale studio, adottato dalla precedente Amministrazione, con l'ampio consenso dell'allora Commissione consiliare competente e delle Associazioni rappresentative degli Enti locali, definisce, al fine dell'applicazione della l.r. 15/2007 (Misure di sostegno a favore dei piccoli Comuni del Piemonte), il concetto di "marginalità".
L'attuale Giunta regionale, proprio al fine dell'attuazione dell'articolo 2 della l.r. 19/2010, prendendo come base il concetto di "marginalità" così individuato, sta elaborando e definendo i criteri per la determinazione dell'"alta marginalità", richiamata proprio dal comma 1 del medesimo articolo, cui faceva riferimento il Consigliere Ronzani, su cui ovviamente, come previsto dal comma 3 dell'articolo, sarà sentito il parere della Commissione consiliare competente.
opportuno sottolineare che, in tal modo, per la prima volta, la Regione avrà a disposizione una rilevazione della marginalità interessante tutti i Comuni piemontesi e, proprio per questo motivo, malgrado non esista un obbligo di legge, è intenzione della Giunta sottoporre all'attenzione della Conferenza Regione-Autonomie locali, non appena elaborata, la delibera dei criteri di alta marginalità.
L'Amministrazione, nell'ambito della fattispecie in questione, sta procedendo in maniera tale da contemperare l'esigenza di una rapida attuazione del provvedimento con la necessità di conseguire una definizione che massimizzi la potenziale efficacia dell'intervento previsto dal comma 1, dell'articolo 2, della l.r. 19/2010.
Si rileva, infine, che la presentazione della dichiarazione IRAP per l'anno in corso deve essere effettuata entro il 31 luglio dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta o entro l'ultimo giorno del settimo mese successivo a quello di chiusura del periodo di imposta per i soggetti IRES.
Con riferimento ai versamenti dell'imposta, in ogni caso, la riduzione potrà essere utilizzata o con gli acconti (16 giungo e 30 novembre 2011) o con il saldo (16 giugno 2012).
Ritengo che su questo ci sia l'interesse, sia di chi ha proposto l'interrogazione sia dell'Amministrazione, di portare a breve i criteri per l'individuazione dell'alta marginalità in I Commissione e partire rispettando le scadenze che sono state sottolineate nella risposta, per quanto riguarda l'applicazione di questa norma.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 487 presentata dal Consigliere Negro, inerente a "Distribuzione territoriale di acceleratori lineari (LINAC)"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta immediata n. 487, presentata dal Consigliere Negro, che ha la parola per l'illustrazione.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Le premesse dell'interrogazione sono chiare e dimostrano che le apparecchiature per la radioterapia di cui è dotata la provincia di Cuneo servono ad un bacino di utenza quasi doppio rispetto alle altre province Torino esclusa.
Si tratta di macchinari vecchi, pertanto inutilizzabili per molte funzioni.
L'equa distribuzione può avvenire riequilibrando i territori, quindi dotando la provincia di Cuneo di attrezzature corrispondenti ai parametri nazionali, che sono di un acceleratore ogni 178 mila abitanti, riuscendo così a soddisfare la totalità delle prestazioni necessarie.
Esiste però un'urgenza; si è creata una vergognosa situazione rispetto alla quale succede quanto segue.
Nel 2008 un accordo Stato-Regione stanzia due milioni e 500 mila euro si aggiungono i 500 mila euro da parte dell'ARESS e 600 mila euro sono stanziati per la costruzione di un nuovo bunker.
Il 22 dicembre 2010 - poco più di tre mesi fa - con delibera aziendale n. 1129, si darà via alla gara per l'acquisto del nuovo acceleratore lineare per opere e commesse, per un importo presunto di tre milioni di euro. Ad oggi la risposta dell'Assessorato è un blocco dalla gara, perch non ci sono soldi: dopo il danno, anche la beffa.
Conosco la sensibilità dell'Assessore Ferrero e spero vivamente che riesca a dare una risposta diversa da quella che arriva dai suoi Uffici e a favore del reparto che, diversamente, sarà costretto a gravi limitazioni se non alla chiusura - soprattutto dei tanti pazienti che, purtroppo, ne usufruiscono.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
La risposta è abbastanza telegrafica, mi auguro anche soddisfacente.
Con riferimento all'interrogazione del Consigliere Negro riguardante la distribuzione territoriale di acceleratori lineari la cui sigla è LINAC, si riferisce quanto segue.
Complessivamente sono ad oggi, operativi sul territorio regionale 30 acceleratori lineari per radioterapia transcutanea, di cui cinque attrezzati per IGRT (confesso la mia non interpretazione completa di quest'acronimo, ritengo che possa essere quello che si diceva riguardante una migliore modulazione delle radiazioni); due nuovi acceleratori sono in fase di acquisizione (uno a Cuneo, che ne avrà tre, ed uno a Verbania, che ne avrà due).
Atteso che tutti i principali ospedali dei capoluoghi della nostra regione sono dotati di almeno un acceleratore lineare, l'Assessorato scrivente sta lavorando all'individuazione delle aree con particolari criticità al fine di poter predisporre un adeguato piano di intervento.
In conclusione, mi sembra di capire che vi è un'azione esposta dell'Assessorato alla sanità di valutare le eventuali criticità in base penso, alle patologie, al numero degli abitanti e quant'altro, per ulteriori integrazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 489 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Revoca del patrocinio della Regione Piemonte al Torino GLBT Film Festival"

Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 488 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Patrocinio al Torino GLBT Festival"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata n.
489 presentata dalla Consigliera Cerutti e la n. 488 presentata dal Consigliere Biolé, che, aventi lo stesso oggetto, propongo di discutere insieme.
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione all'interrogazione n. 489.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Avremmo voluto che fosse l'Assessore Coppola a rispondere, non me ne vogliano i suoi colleghi di Giunta.
Abbiamo presentato questa interrogazione perché riteniamo che sia molto preoccupante ciò che abbiamo appreso tramite i media, cioè la revoca ipotizzata, del patrocinio della Regione Piemonte al Torino GLBT Film Festival.
Ricordiamo che questa è una manifestazione molto importante, giunta alla sua ventiseiesima edizione ed è uno dei festival cinematografici più conosciuto e apprezzato nel mondo, in questo settore.
Vogliamo ricordare alla Giunta che c'è sempre stato il patrocinio indipendentemente dal colore della Giunta stessa, quindi non è una tradizione della passata Giunta regionale, ma anche della Giunta Ghigo.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa che vi è una rassicurazione dal punto di vista delle risorse perché risulterebbe essere non un contributo erogato direttamente dalla Giunta, ma tramite il Museo del Cinema. In questo senso, quindi, la rassegna continuerebbe ad avere le risorse previste.
Sappiamo che l'Assessore Coppola è impegnato in un altro tipo di attività politica, essendo candidato al Comune di Torino per la coalizione di centrodestra, tuttavia non dovrebbe far sì che ci sia un conflitto di interesse. Abbiamo appreso che l'Assessore competente ha annunciato la revoca della concessione del logo. Conoscendo anche la cultura dell'Assessore Coppola, non riconosciamo in questa sua intenzione il suo intento, quindi ci chiediamo perché stia dimostrando una subalternità culturale, nel momento in cui tutti i livelli istituzionali, dai più bassi fino al Governo, sono impegnati in azioni esattamente contrarie. Azioni legate alla lotta contro l'omofobia.
Abbiamo appreso positivamente dagli organi di stampa che la Ministra Carfagna si è offerta di dare, come Ministero, il patrocinio, quindi il logo alla manifestazione. Quello che non viene fatto dalla Regione, viene fatto dal Ministero. Per carità, può essere un elemento positivo, ma come piemontesi certamente non ci rende giustizia e crediamo di essere in tempo per rivedere questa possibile decisione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione dell'interrogazione n. 488.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
I punti salienti li ha già illustrati la Consigliera Cerutti.
Anch'io sono rammaricato che non ci sia direttamente l'Assessore a rispondere. Si tratta di una problematica importante, apparsa un po' su tutti gli organi di stampa. Ho visto anche i commenti di altri colleghi soprattutto di minoranza. È una cosa che sta a cuore a diversi Consiglieri e a diversi Gruppi.
Ci sono alcune questioni che possono essere legate al fatto che se fosse confermata questa scelta, le risorse andrebbero a calare negli anni successivi. Sicuramente è un problema abbastanza importante.
Secondariamente, il fatto di dare Ufficialità ad un evento di questa portata, riconosciuto a livello internazionale, è importante da un punto di vista dello sviluppo strettamente culturale cinematografico, ma anche da uno sviluppo sociale e civile. Sappiamo che la problematica legata all'intolleranza e la lotta alla omofobia, che tiene purtroppo banco molte volte un po' a tutti i livelli anche istituzionali, è importantissima. Ci sono state delle voci a livello mediatico che dicevano che questa sottrazione di patrocinio fosse derivata da articoli o, comunque, voci che davano il Sindaco e il Presidente della Regione d'accordo su appoggiare questo tipo di festival. Forse questo ha dato un po' fastidio.
Su argomenti del genere non si dovrebbe fare distinzioni di colore politico: questo tipo di patrocinio dovrebbe essere mantenuto.
Chiediamo quindi lumi su questa volontà di negarlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

In merito alle interrogazioni in oggetto si precisa che il "Festival Da Sodoma a Hollywood" rientra nel cartellone della Fondazione Museo nazionale del Cinema, che finanzia diverse iniziative nel settore cinematografico.
A questo proposito è necessario sottolineare che l'Assessorato alla Cultura ha confermato per il 2011 i contributi alla Fondazione, dimostrando pur nelle forti ristrettezze di bilancio - di voler continuare a sostenerne economicamente le iniziative.
In merito alla concessione del patrocinio si precisa che è prerogativa della Giunta, a fronte di legittime sensibilità che possono non combaciare con quelle di chi ha preceduto, poter stabilire quali iniziative diffondere attraverso l'utilizzo del logo della Regione. Questo non significa in alcun modo compromettere la libertà di espressione e di manifestare la propria identità, che è stata garantita attraverso il sostegno economico a tutte le attività della Fondazione Maria Adriana Prolo.


Argomento: Commercio

Interrogazione a risposta immediata n. 485 presentata dal Consigliere Lepri, inerente a "Adozione di una normativa vincolante riguardo le distanze minime tra sale giochi e zone urbane considerate sensibili"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 485, presentata dal Consigliere Lepri che ha la parola per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Ho preso consapevolezza e ho seguito la vicenda di una sala giochi aperta nella città di Torino a circa dieci metri da un oratorio, a venti metri da una chiesa parrocchiale, a 150 metri da una scuola elementare e da altri luoghi sensibili, tra cui una casa di riposo a 200 metri.
La questione della distanza delle sale gioco/sala scommesse rispetto a luoghi sensibili non è disciplinata in modo rigoroso. Anche a livello nazionale, il Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza non prevede le distanze minime. Ci sono tuttavia dei Regolamenti: il Comune di Torino, ad esempio, ha approvato un Regolamento di Polizia amministrativa che individua, come distanza minima, 200 metri dai luoghi sensibili.
La Regione Piemonte non ha disciplinato in merito, nel senso che vi è una bozza di Regolamento tipo (tra altro suggerisco a margine all'Assessore, anche se probabilmente non è lei l'Assessore nella fattispecie, che sarebbe meglio indicare sopra il documento che si tratta di una bozza e non di un regolamento approvato, evitando in questo modo equivoci, anche se potrebbe essere stata una svista) che, non solo non individua la distanza minima, ma la lascia in bianco, forse per attribuire ai Comuni la decisione in tal senso.
In ogni modo, penso sia ragionevole che la Regione approvi un Regolamento tipo in materia, magari anche individuando lei stessa delle distanze minime o, comunque, individuando quella che potrebbe essere una suggeribile distanza minima, lasciando poi ai singoli Regolamenti comunali la definizione conclusiva della distanza.
Tutto questo ricordando all'Assessore, come ben sa, che i giochi d'azzardo non sono solo un passatempo, più o meno divertente, o un grande serbatoio di denaro per le sempre più esauste casse pubbliche, ma sono anche una drammatica causa di patologie di dipendenza dai giochi d'azzardo sempre più evidente, che deve essere evitata soprattutto nelle giovani età.
Per queste ragioni domando se la Giunta non ritenga necessario adottare provvedimenti, diciamo normativi, ma anche un Regolamento tipo che preveda queste distanze minime.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Condivido totalmente le preoccupazioni espresse dal Consigliere interrogante e i suggerimenti avanzati anche grazie a quest'interrogazione.
Appena ho ricevuto il question time ho interpellato gli Uffici e questa mattina darò la risposta che mi è stata fornita, ma assumo già l'impegno ad approfondire nel senso indicato dal Consigliere Lepri.
Gli Uffici sottolineano il fatto che stabilire con provvedimenti normativi regionali le distanze minime tra le sale giochi e le zone urbane considerate sensibili, quali ospedali, scuole e luoghi di culto, non rientra attualmente fra le materie di competenza normativa regionale. Per questo motivo, gli Uffici comunicano che nelle bozze dei regolamenti messi a disposizione dei Comuni - si tratta proprio di bozze ed andr personalmente a vedere e a verificare cosa mi è stato segnalato, perché la dizione "bozze" sia sicuramente e maggiormente evidenziata - veniva segnalato, all'articolo 4 della bozza di regolamento per il funzionamento delle sale giochi, già la questione di regolare le distanze minime delle sale giochi rispetto ai luoghi sensibili. Questo è un accorgimento che veniva proposto per evitare che tale problematica fosse trascurata lasciando all'Ente regolatore lo stabilire le distanze stesse. La tematica mi dicono gli Uffici, veniva anche richiamata in via generale nella presentazione della bozza del regolamento, quindi come un SOS lanciato ai Comuni sul tema. Tutto ciò perché le sale giochi rientrano nel novero degli esercizi pubblici e quindi, in quanto tali, ex art. 86 e 110 del Testo Unico delle Leggi sulla Pubblica Sicurezza, possono essere disciplinate normativamente dalla legge nazionale, per ciò che attiene la disciplina generale, e dai regolamenti comunali per quanto riguarda invece la disciplina di dettaglio, come appunto le distanze minime rispetto ai luoghi urbani da considerarsi sensibili.
La Regione Piemonte sarebbe unicamente competente sul piano normativo in materia di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. La materia spetta all'Assessorato con le relative deleghe. Competenza normativa, peraltro ci ricordano, si ritiene essere già stata esercitata con la legge regionale 38 del 2006.
Per concludere, la Regione può svolgere una comunque importante funzione di sensibilizzazione, di proposta di modelli normativi e di cura attività che mi dicono essere state ampiamente svolte. Mi segnalano anche che il Settore sicurezza e Polizia locale ha realizzato un quaderno di aggiornamento per la Polizia locale, utile anche allo scopo di esercitare un controllo di Polizia sulla disciplina di videogiochi. Questo, quindi, è un settore che noi potremmo comunque toccare, cioè sensibilizzare la Polizia locale a maggiori controlli ed è quello che si propone nel libretto.
Sulle campagne di sensibilizzazione contro la dipendenza di gioco mi segnalano che sono già state in qualche modo avviate, oltre a corsi di aggiornamento e di specializzazione per gli operatori di Polizia locale, al fine di rendere più incisivo il controllo finalizzato al contrasto con l'attività illecita.
Fatta questa risposta tecnica, l'impegno della Giunta, a fronte di un tema che sta sicuramente e particolarmente a cuore, non tanto e non solo per gli aspetti nei confronti dei ragazzi (perché sappiamo molto bene che questi giochi, che sono effettivamente giochi d'azzardo installati all'interno di tabaccherie, creano una vera e propria dipendenza con pensionati che in molti casi - come ci racconta la cronaca - arrivano addirittura ad indebitarsi per continuare a giocare) è di approfondire la bozza di Regolamento, magari sottoporla anche alla Commissione competente e in quella sede discutere insieme eventuali altre azioni che possono essere fatte dalla Regione.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 484 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Soppressione della lingua francese nei licei"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 484, presentata dal Consigliere Taricco che ha la parola per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo che l'interrogazione sia molto semplice. Alla luce delle novità introdotte dalla riforma Gelmini, per i licei, di fatto, si crea un meccanismo per il quale pochissimi rischiano di essere gli istituti che tengono ancora il francese come seconda lingua per una questione di mera carenza di fondi, cosa che rischia già a partire dal prossimo anno scolastico di ridurre drasticamente la possibilità della seconda lingua straniera nei nostri istituti.
Questa problematica rischia da una parte di impoverire enormemente un territorio come il nostro, che è confinante con la Francia, soprattutto le Province di Cuneo e Torino che hanno una forte correlazione anche economica con il territorio francese.
D'altra parte, rischia di pregiudicare la possibilità, alla luce delle normative introdotte, di accedere a progetti formativi, che sono nella disponibilità del Ministero, ma che prevedono per potere essere scelti ed attuati che sia stato negli anni del biennio praticata come seconda lingua il francese.
L'interrogazione chiede all'Assessorato se non sia possibile, dentro questo quadro, trovare una quantità - che tra l'altro dai conti che lei ha fatto parrebbe essere molto piccola - di risorse per sostenere nel biennio questi corsi di francese, in modo da mettere in condizioni questi istituti di poter prolungare con il triennio con i fondi di provenienza ministeriale.
Questo è il ragionamento e, vista la sensibilità dell'Assessore, volevo capire se c'era la possibilità di dare un segnale a questi istituti per quest'autunno di poter avviare tali corsi.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Cirio, che ha pertanto facoltà di intervenire.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Ringrazio il Consigliere Taricco per avere segnalato all'attenzione dell'Assessorato un'esigenza ed un problema che è reale e su cui, in seguito alla sua interrogazione, attiveremo un canale privilegiato, perch effettivamente noi siamo una regione di confine. È indubbio, abbiamo numerosi territori della nostra Regione dove i dialetti si confondono già addirittura con le lingue dei nostri Paesi vicini, in particolare con la Francia.
anche vero che nelle modifiche della riforma Gelmini ci sono alcune situazioni che possono o potrebbero rappresentare delle criticità. Quello dell'insegnamento della lingua francese nel biennio rischia di essere uno di questi problemi.
Per rispondere molto concretamente, in seguito all'interrogazione abbiamo attivato una verifica per quanto riguarda i fondi del progetto transfrontaliero ALCOTRA che la Regione ha con la Francia. Attualmente questo progetto ha una serie di risorse che vengono impegnate soprattutto per gli scambi dei ragazzi, quindi per la possibilità di sostenere momenti di insegnamento per gli italiani in Francia e per i francesi in Italia.
Noi valuteremo due strade. La prima, quella prioritaria, è di implementare questi fondi con risorse regionali.
Penso anche alla possibilità di usare, dal momento che come diceva il Consigliere Taricco parliamo di quote piccole e non di grosse cifre, una piccolissima quota delle risorse che abbiamo per l'offerta formativa e inserirle a finanziamento di questa opportunità. Questa è la strada maestra che credo andremo a realizzare.
Diversamente faremo scelte di minor sostegno agli scambi ma più l'insegnamento, cioè togliere risorse per lo scambio per spostarle dall'altra parte, ma la terrei come ipotesi residuale, perché vista l'importanza della materia segnalata e vista l'esiguità delle risorse necessarie, confido nella possibilità di finanziarle in modo suppletivo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.08 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENTE

Non essendo presente il numero legale, la seduta avrà inizio alle ore 15.30.



(La seduta ha inizio alle ore 15.21)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Costa Raffaele, Cota Giordano, Giovine e Tiramani.
Comunico che il numero legale è 28.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Comunicazioni della Giunta regionale inerente a "Mancata costituzione in sede di parte civile al processo sulle quote latte" (Collegati al dibattito ordini del giorno n. 265 e n. 267)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 265, presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Goffi, Motta Angela, Buquicchio, Ronzani Artesio, Pentenero, Gariglio, Ponso, Manica, Dell'Utri, Bresso, Lepri Cerutti, Muliere, Bono, Boeti, Laus, Biolé e Placido, inerente a "Revoca della costituzione a parte civile nel processo per truffa sulle quote latte", atto di indirizzo collegato alle comunicazioni della Giunta regionale, di cui al punto 4) all'o.d.g.
L'ordine del giorno è dato per illustrato dal primo firmatario.
Apro il dibattito generale. Non essendoci richieste di intervento passiamo alla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Chiedo solo una cortesia. Noi abbiamo presentato e sottoscritto un ordine del giorno che credo non sia al tavolo della Presidenza.
Se ci date qualche secondo di tempo solo per reperirlo e presentarlo ci fareste una cortesia.
Non posso illustrare una cosa che non è formalmente presentata. Visto che si sta passando al voto, è evidente che quando si arriva all'ordine del giorno cui sto facendo riferimento posso illustrarlo, ma non essendo presentato credo che non si possa chiedere di illustrare una cosa che non esiste.



PRESIDENTE

Non è quello che viene posto in votazione. I co-proponenti dell'ordine del giorno che ha come primo firmatario il Consigliere Taricco hanno dato per illustrato l'ordine del giorno a mie mani.
Ho chiesto e chiedo ancora se ci sono interventi in discussione generale, altrimenti questo ordine del giorno viene posto in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Lei ha dichiarato chiusa la discussione, ha chiesto se c'erano interventi per dichiarazione di voto e nessuno ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto. Chiedo che lei metta in votazione...



PRESIDENTE

Lei ha ragione parzialmente. Non ho chiesto se vi fossero dichiarazioni di voto, perché non sono previste su questi punti. Stavo ponendo in votazione...



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, Presidente, lei ha dichiarato chiusa la discussione generale.
A questo punto non le rimane altro che fare una cosa: mettere in votazione l'ordine del giorno. Anche perché mi sembra che la pazienza nostra su questa materia l'abbiamo già dimostrata questa mattina.
La invito a procedere secondo il Regolamento.



PRESIDENTE

Difatti stavo ponendo in votazione e nel momento in cui stavo aprendo la votazione, ha alzato la mano il Consigliere...



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Non è la prima volta, e nessuno meglio dell'opposizione sa che se la discussione generale è conclusa e qualcuno alza la mano, comunque io do la parola.
Credo che il Consigliere Bono possa testimoniare che in questi undici mesi di lavoro non ho mai tolto la parola a nessuno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 265, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Regione Piemonte ha perseguito da sempre il pieno rispetto delle norme vigenti in generale e, nella fattispecie, nel settore lattiero-caseario in riferimento alle normative sulle quote latte la Regione Piemonte si era costituita parte civile nel processo contro le cooperative accusate di elusione delle normative vigenti in materia di quote latte e di truffa ai danni dello Stato tale processo, in primo grado presso il Tribunale di Saluzzo (CN), ha visto la condanna degli imputati e la conferma delle tesi accusatorie considerato che sulla base delle valutazioni dell'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), il mancato versamento del prelievo supplementare relativo all'applicazione delle normative sulle quote latte è costato al nostro Paese 1,9 miliardi di euro, relativi alle campagne 1984-1985 e 1992-1993 che sono già stati accollati alla fiscalità generale e, quindi, ai cittadini nelle campagne comprese tra il 1995 ed il 2010 sono maturati ulteriori prelievi per oltre 2,5 miliardi di euro che, qualora non pagati dagli splafonatori, ricadrebbero nuovamente sulla fiscalità generale accertato che la Regione Piemonte ha ritirato la propria costituzione di parte civile nel processo di appello avviato nelle scorse settimane il suddetto ritiro di parte civile sarebbe motivato da scelte che nulla hanno a che vedere con l'interesse della collettività e con l'interesse specifico dell'Ente Regione Piemonte e che, invece, sarebbe motivato da valutazioni di opportunità politica censura l'operato dell'Assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto, su questa vicenda impegna la Giunta regionale a mettere in atto ogni scelta e comportamento atti a ribadire il proprio impegno a tutela del pieno rispetto delle regole e delle aziende che, con fatica, dette regole hanno rispettato ed a perseguire con ogni strumento l'interesse generale ed, in particolare, l'interesse dell'Ente Regione Piemonte.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.34 riprende alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Vi ricordo che era mancato il numero legale sulla votazione dell'ordine del giorno avente come primo firmatario il Consigliere Taricco, per cui dobbiamo ripeterla.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 265.
Il Consiglio non approva.
Procediamo, ora, con l'esame dell'ordine del giorno collegato n. 267 presentato dai Consiglieri Pedrale, Carossa, Vignale, Costa Rosa Anna e Valle, inerente a "Quote latte, tutela patrimoniale della Regione e delle norme nazionali" Consigliere Pedrale, intende illustrarlo?



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Volevo semplicemente far notare un aspetto. Leggendo il testo di questo ordine del giorno, ho potuto rilevare che molti dei Consiglieri che in questi anni si sono battuti per tutelare gli interessi di quell'ampia maggioranza di produttori lattiero-caseari che hanno pagato prezzi non marginali per rimanere fedeli alla necessità di rispettare le regole, con la sottoscrizione e, presumo, la conseguente votazione favorevole di questo provvedimento, in realtà scelgono la strada di non dire più nulla a questo mondo.
Questo testo è di una superficialità e banalità sconcertante: sostenere che la Regione Piemonte ha sempre tutelato gli interessi degli agricoltori in qualche misura risponde a verità. Ma precisare che la condotta amministrativa è garantita senza danni patrimoniali concreti per l'Ente e per il mondo agricolo, non corrisponde, innanzitutto, alla verità. Non è vero, infatti, che con questa scelta si tutela compiutamente l'interesse dell'Ente e del mondo agricolo, e lo dimostrerò con una semplice considerazione.
Tutti sanno quanto in udienza pesi la presenza di un Ente come la Regione quando si giocano partite di questo livello. Fornirò solo un dato banalissimo a riprova di quanto sto dicendo: quando ci siamo insediati nella precedente legislatura, nella maggioranza delle cause che si promuovevano nei confronti di coloro che avevano splafonato e che non rispettavano le regole, la Regione e lo Stato non si costituivano. La maggior parte delle cause veniva dunque vinta dagli splafonatori per assenza delle istituzioni, che non si erano costituite. Se qualcuno vorrà verificare l'esito di quelle cause, sarà facilissimo dimostrarlo.
Con l'avvio di una nuova stagione, nella quale, da una parte, la Regione si costituiva in prima persona, e, dall'altra parte, sollecitava anche il Governo e AGEA a costituirsi, credo di poter affermare che abbiamo vinto il 98% delle cause.
Ho la sensazione che sotto l'egida del "tanto non possiamo fare nulla e quello che possiamo fare lo faremo", noi stiamo semplicemente ridando il segnale ai Tribunali e al territorio che si ripete quella stagione laddove la Regione torna a non giocare per paura di scontentare un alleato politico, operando questo tipo di scelta ed esercitando una tutela lampante non degli interessi di chi ha rispettato le regole, ma di quegli altri.
Ciascuno, poi, si assumerà le proprie responsabilità. Certo è che se ci saranno nuove assemblea di coloro che hanno rispettato le regole su questa vicenda, ci sentiremo in dovere di spiegare loro come stanno le cose.
Perché non è possibile recitare tutte le parti in commedia, tutte! Ricordo che alcuni colleghi presenti in quest'aula avevano partecipato a grandi assemblee pubbliche garantendo massimo impegno: se questo grande e massimo impegno si traduce in questo testo, quando si guardano in faccia gli agricoltori onesti che hanno pagato centinaia di migliaia di euro per poter rispettare le regole, come minimo si dovrebbe avere il buon gusto di abbassare gli occhi. Grazie.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Reschigna, invito i presentatori dell'ordine del giorno attualmente in esame di prendere atto che nella parte del dispositivo le parole "e l'Assessore competente" sono irricevibili, in quanto la Giunta è un organismo collegiale, pertanto un atto di indirizzo può impegnare il Presidente e la Giunta o il Presidente della Giunta, ma non la Giunta e l'Assessore competente.
Quindi darei per eliminate le parole "e l'Assessore competente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, credo che abbia fatto bene a chiedere di correggere l'ordine del giorno, anche se il testo che è stato presentato aveva un chiaro connotato politico: mi riferisco alla sfiducia, da parte della maggioranza, nei confronti dell'Assessore competente. È per questo motivo che veniva invitato l'Assessore competente.
Poiché nel merito è già intervenuto il Consigliere Taricco, e altri colleghi del Gruppo lo faranno successivamente, vorrei semplicemente mettere in risalto un dato: è appena stata respinta una mozione presentata dalle opposizioni...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Reschigna! Colleghi, il Consigliere Reschigna sta svolgendo il proprio intervento e ritengo che meriti di essere ascoltato.
Mi sembra che oggi pomeriggio i nostri lavori siano iniziati con una certa vivacità.
Prego, prosegua collega Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

stata appena respinto un ordine del giorno presentato da tutti i Gruppi dell'opposizione. In quel momento, erano presenti 30 componenti della maggioranza. Lei non ha votato, ma ha espresso, come suo solito, la mera presenza. Il documento è stato respinto con 23 voti contrari e 22 voti a favore.
Credo che ancora una volta, oggi, si sia avvertita, in quest'aula, la palpabile dimostrazione della inconsistenza politica di questa maggioranza.
Per tutta la mattina la maggioranza non si è degnata di esprimere una considerazione a difesa del comportamento dell'Assessore Sacchetto, per la semplice ragione che il suo comportamento era indifendibile.
Alle ore 12.30 la maggioranza ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno, che alle ore 15.30 non era ancora arrivato. È stata dichiarata nulla una votazione che aveva visto la presenza di tutta l'opposizione, e la sua.
Alle ore 16 la mozione e l'ordine del giorno dei Gruppi di opposizione viene respinta per un voto, venendo a mancare, di fatto, sei voti alla maggioranza che era presente in Aula o perlomeno fra coloro che avevano firmato.
Il dato è reale, è sotto gli occhi di ciascuno di noi: solamente per un ordine di partito e di coalizione (coalizione che non è stata capace, per neanche di raccogliere il consenso della totalità della maggioranza) l'Assessore Sacchetto oggi non si prende una censura, anche se, checché voi ne possiate dire in giro, la censura l'ha espressa prima la comunità piemontese e oggi, in modo autorevole, il Consiglio regionale. Perch quando una mozione viene respinta per un voto, fossi al posto dell'Assessore Sacchetto qualche riflessione me la porrei.
evidente: questa è una maggioranza che non ha un generale; questa è una maggioranza che in Consiglio regionale è sistematicamente allo sbando perché neanche nei passaggi più delicati c'è una guida politica: neanche nei passaggi più delicati questa maggioranza è capace di esprimere una guida politica.
Allora, potete anche considerare quella di oggi una vostra vittoria, ma di Pirro! La realtà è che il percorso è sempre più complicato, che siete stati costretti a difendere qualche cosa, cari colleghi della maggioranza che nel passato molti di voi non avrebbero mai accettato di difendere - mai accettato di difendere! - cioè il fatto di andare contro la legalità contro gli interessi degli imprenditori onesti di questa Regione e anche contro la tutela degli interessi patrimoniali di questo Ente.
Prendo atto che all'interno di questa maggioranza un po' di reazione morale è stata espressa, oggi, attraverso la non partecipazione al voto che è un modo tramite il quale viene rese chiara, esplicita ed evidente al Consiglio regionale e alla comunità piemontese la fragilità su cui si regge oggi il rapporto tra Lega Nord e PdL: una fragilità ancora più forte nella misura in cui la maggioranza è messa di fronte non ad ideologici disegni ma alla concretezza delle scelte.
Allora, vi potete anche votare questo ordine del giorno: lo farete.
Certamente oggi, però, il Consiglio regionale ha dimostrato da un lato un elemento positivo - cioè che c'è ancora un minimo di coscienza critica rispetto ai comportamenti di qualche Assessore regionale - e dall'altro lato ha dimostrato in modo decisamente palese, eclatante ed evidente la grande inconsistenza politica di questa Giunta.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Alberghiero "V. Mucci" di Bra (CN)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II G dell'Istituto Alberghiero "V. Mucci" di Bra in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Comunicazioni della Giunta regionale inerente a "Mancata costituzione in sede di parte civile al processo sulle quote latte" (Collegati al dibattito ordini del giorno n. 265 e n. 267) (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale e sugli ordini del giorno collegati.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, oggi è successa una cosa che non capita spesso. Noi eravamo cioè chiamati a votare un ordine del giorno sulla questione delle quote latte; la maggioranza avrebbe avuto naturalmente la possibilità di presentare un suo ordine del giorno; non l'ha fatto e ha chiesto il rinvio del voto ad oggi pomeriggio.
Oggi pomeriggio la maggioranza ha fatto mancare il numero legale una prima volta e ha fatto mancare il numero legale non soltanto perché non era pronto il documento che voi approverete fra un po', ma perché naturalmente eravate alla ricerca di un difficile equilibrio; perché nell'ordine del giorno che voterete - leggetelo! - non c'è una parola di solidarietà con l'Assessore Sacchetto. Siccome sappiamo leggere gli ordini del giorno e sappiamo che le parole in politica contano, rileviamo che qui dentro non c'è alcun riferimento all'Assessore Sacchetto. Di norma negli ordini del giorno si scrive "la maggioranza sostiene l'operato dell'Assessore Sacchetto". Qui questo non c'è e non poteva esserci, perché alcuni di voi sono mancati sei voti, prima - non si sente di fare questo pronunciamento meno che meno di votarlo in un ordine del giorno che - diciamolo - non riflette il vostro stato d'animo.
Naturalmente l'ordine del giorno è un fatto politico: è il minimo comune denominatore per non manifestare apertamente il fatto che in quest'aula è emersa una "questione Sacchetto" ed è emersa una "questione Lega", di fronte alla vicenda quote latte. Non devo ricordare a voi cosa ha dichiarato il Ministro Galan sulla vicenda delle quote latte, quand'era Ministro dell'Agricoltura. Io non dico, infatti, le cose che dice Galan sulla vicenda delle quote latte nei confronti del partito di Bossi: è chiaro? Quindi è evidente che esisteva un problema ed è anche evidente che esiste un problema politico, che avete risolto presentando un ordine del giorno che non dice assolutamente nulla e vi consente di passare questa buriana. Ma i due problemi non li avete risolti: rimangono lì indipendentemente dall'ordine del giorno.
Il primo è che tutta questa discussione e quei provvedimenti sono stati adottati in spregio al comportamento corretto di migliaia di agricoltori che hanno fatto il loro dovere di cittadini. Voi a quella gente date uno schiaffo, è chiaro? Date uno schiaffo! Voi in questo momento dite: "io di voi non mi occupo, mi occupo di quelli che invece hanno assunto comportamenti che sono il contrario di quelli che dovrebbero assumere i cittadini, di fronte al fatto che devono pagare una sanzione perché hanno violato la legge"; punto primo.
La seconda questione è che voi non potete offuscare un altro fatto importantissimo: che quel signore lì, l'Assessore all'agricoltura della Regione Piemonte, assumendo quell'atteggiamento - condiviso peraltro dalla Giunta, a conferma del fatto che il partito di Bossi, in questa maggioranza, molte volte impone diktat, ma quando vi deciderete a liberarvi di questi diktat, colleghi del PdL? quando vi deciderete a ribellarvi a questi diktat? - ha imposto una decisione che non tutela l'Ente regione e non tutela i piemontesi.
del tutto evidente, infatti, che la deliberazione con la quale avete deciso di non costituirvi parte civile - oltre ad avere un valore etico e politico - ha anche quelle conseguenze. Votate gli ordini del giorno che volete, ma questa questione è lì: rimane scolpita agli atti.
Per il resto, mi pare che questa vicenda si concluda per voi e per noi come deve concludersi: una discussione in cui un Gruppo di opposizione denuncia un problema. Noi abbiamo fatto la nostra battaglia. Domani mattina allo specchio mi guardo e sono tranquillo, la faccia rimane la mia: quando mi alzo al mattino e mi guardo allo specchio, domani potrò dire: "Tu ieri hai fatto il tuo dovere, perché lì hai denunciato una cosa che non andava bene". Non sono convinto che voi possiate dire la stessa cosa e, siccome ho stima di alcuni di voi e credo che in passato alcune battaglie qui dentro non le abbiate fatte per ragioni strumentali, temo che voi domani mattina guardandovi allo specchio, non vi sentirete con la coscienza a posto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Com'era prevedibile, su un ordine del giorno sulle quote latte si è cercato di sferrare un attacco frontale alla maggioranza e alla Giunta; e in questo caso si è trovato come pretesto la persona dell'Assessore Sacchetto.
Innanzitutto nel nostro ordine del giorno noi ribadiamo che tuteleremo in tutte le sedi civili, amministrative e contabili gli interessi della Regione; questa è la nostra linea, già evidenziata nelle comunicazioni fatte dall'Assessore Cavallera e dallo stesso Assessore Sacchetto. Noi quindi rinnoviamo la fiducia sull'operato della Giunta che, secondo la nostra opinione, fin qui si è mossa nella direzione giusta, senza un'inutile caccia alle streghe. A noi interessa tutelare la parte erariale e patrimoniale della nostra Regione - già lo stiamo facendo in sede civile e non ci sottrarremo a scegliere ulteriori strade in sede contabile o amministrativa.
Per quanto riguarda invece la parte politica degli interventi che ho sentito, innanzitutto noi esprimiamo invece il nostro sostegno all'operato dell'Assessore Sacchetto, quale Assessore alle politiche agricole.
Probabilmente l'Assessore Sacchetto incomincia a dare fastidio all'opposizione e a certe lobby che sono vicine all'opposizione, che nel passato hanno evidentemente goduto di appoggi da parte della precedente Giunta regionale: lobby a volte assistenzialiste, a volte...



PEDRALE Luca

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PEDRALE Luca

Chi sono gli onesti e le lobby?



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Reschigna!



PEDRALE Luca

Siete voi che l'avete messa sul piano politico e siete usciti dai binari dell'ordine del giorno! Allora, avendo subito una provocazione, vi rispondiamo.
Ritengo che l'accanimento nei confronti dell'Assessore Sacchetto sia dovuto al fatto che l'Assessore è andato a toccare qualche orticello "sacro", che in passato nessuno ha avuto il coraggio di violare.
Questo è un comportamento positivo, che il centrodestra riconosce all'Assessore Sacchetto.
Probabilmente, l'Assessore Sacchetto vi dà fastidio, perché vuole riformare la legge sulla caccia, andando a toccare un argomento sensibile alla vostra ideologia politica, alle vostre associazioni ambientaliste.
Quello è un tema che l'Assessore Sacchetto fa bene ad affrontare, a volere cambiare, con il sostegno di tutta la maggioranza, che non ha bisogno di lezioni politiche da parte dell'opposizione.
La maggioranza ha dimostrato, in questo anno, di riuscire a portare avanti dei provvedimenti importanti.
Non sto qui a farvi perdere tempo...



(Commenti in aula)



PEDRALE Luca

Dal Piano per l'occupazione al Piano per la competitività (penso che non siano questioni banali); abbiamo avviato il processo di riorganizzazione della sanità piemontese (anche qui, non si tratta di quisquiglie: sono iniziative significative e importanti); la legge sul Piano casa, sulla quale il Vicepresidente Cavallera si è impegnato molto e che determinerà uno sviluppo non indifferente dell'economia piemontese perché l'edilizia è un po' il volano di tutta l'economia.
Abbiamo lavorato senza particolare enfasi e forse abbiamo sbagliato a non comunicare a sUfficienza quanto è stato proficuamente realizzato in questo anno.
Pertanto, poiché l'argomento è stato portato su questo livello rinnoviamo la nostra fiducia all'Assessore Sacchetto e, ovviamente esprimiamo il voto favorevole all'ordine del giorno che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ritengo che, come avvocato difensore della maggioranza, oggi il collega Pedrale non sia stato - mi permetta - molto efficace, perché quello di oggi è un fatto politico non irrilevante.
L'hanno già detto i colleghi, ma lo voglio ribadire, perché a volte è bene rinfrescare la memoria: nella primavera del 2004, quando ero Consigliere di opposizione, come oggi, ricordo di aver partecipato ad un'assemblea di allevatori. L'allora Assessore all'agricoltura era l'Assessore Cavallera e la posizione che sosteneva allora non era quella che ha sostenuto la maggioranza in quest'Aula, oggi.
L'Assessore Cavallera, che - ripeto - era l'Assessore competente di allora - aveva una posizione più prudente, di ascolto e di attenzione nei confronti degli allevatori che avevano deciso di pagare.
La posizione che l'Assessore Cavallera ha oggi, mi spiace, ma è un'altra: è azione, è la posizione di un Assessore di una maggioranza almeno di una parte della maggioranza, che ha deciso di non reagire rispetto ad una posizione della Lega.
Certo, la Lega è coerente con le proprie azioni: lo ha detto prima, lo ha detto in campagna elettorale, lo ha sostenuto in questi giorni.
una posizione, purtroppo - devo dire - coerente, sbagliata al 100 per le ragioni che abbiamo cercato di dimostrare in tutta la giornata, ma è una posizione coerente.
Quello che non capisco è la posizione del PdL. Capisco che dobbiate salvare la maggioranza e che ognuno debba sostenere il proprio ruolo, ma oggi il nostro ordine del giorno non è passato, perché avete convinto il Consigliere Boniperti - che aveva dichiarato che lo avrebbe votato - a non venire in aula. Diversamente l'ordine del giorno avrebbe rischiato di passare! Questa è la situazione.
Inoltre, mi permetta, Consigliere Pedrale, lei ha fatto riferimento alla questione della caccia; lei sa che in Commissione è stata depositata una proposta di legge che ha, come primo firmatario, l'Assessore Sacchetto non in qualità di Assessore, ma in qualità di Consigliere regionale? Non si è mai vista una cosa del genere! Non si è mai vista! Non volevo tirare fuori la questione, ma l'ha ricordata il Consigliere Pedrale! Non si è mai vista una cosa del genere: non capiamo se c'è un Assessore o un Consigliere regionale. Se volete riformare la caccia, fate una proposta come Giunta regionale e non una proposta che ha come primo firmatario il Consigliere Sacchetto. Non si è mai vista una cosa del genere! Vorrei sapere - e chiederò di sapere - qual è la posizione della Giunta regionale sulla questione della caccia, non quella del Consigliere Sacchetto, poiché lui è l'Assessore competente! Altro che solidarietà all'Assessore Sacchetto! Questa è la realtà! Pertanto, caro Consigliere Pedrale, rifletta su quanto sta accadendo all'interno della sua maggioranza! Oggi avete perso una grande occasione, soprattutto i colleghi del PdL a cominciare dal Vicepresidente della Giunta regionale - non un Assessore qualunque - che gode della mia stima e che in passato aveva assunto un'altra posizione riguardo alla vicenda delle quote latte.
Oggi, il Vicepresidente Cavallera ha perso un'occasione per confermare la sua integrità morale, che non metto certamente in discussione, ma oggi sicuramente non ha svolto una buona azione, dal punto di vista politico.
Infine - mi permetta, Presidente - cosa vuole dire l'ordine del giorno? Premesso che si fa riferimento al fatto che avete ritirato la costituzione di parte civile, voi impegnate la Giunta regionale a proseguire le azioni in sede civile, amministrativa a contabile, al fine di tutelare gli interessi patrimoniali dei piemontesi, dopo aver ritirato la costituzione di parte civile? Questo è un ordine del giorno che, non solo non dice niente, ma è in totale contraddizione con la premessa. In totale contraddizione! Leggete l'ordine del giorno che state per votare! Forse, molti Consiglieri della maggioranza non l'hanno letto: leggetelo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Effettivamente bisogna leggerlo, l'ordine del giorno, perché è un capolavoro! un capolavoro, perché si evince come i colleghi della maggioranza si siano dovuti arrampicare sugli specchi per trovare una soluzione salomonica.
Poiché - come sosteneva il collega che mi ha preceduto - non mi sembra che il Consigliere Pedrale sia riuscito a svolgere un ruolo da difensore eccezionale, nei confronti dell'Assessore, voglio difendere io l'Assessore! Perché stiamo scagliando tutte queste pietre sull'Assessore? Perch stiamo puntando il dito contro l'Assessore? Avete mai visto un Assessore libero di esprimere il proprio pensiero difforme o in dissenso da quello della Giunta, e quindi del proprio Presidente? Personalmente non l'ho mai visto: potrei dire, ma non lo dico.
Allora, gli Assessori "Cuor di Leone" non esistono? Magari, per carattere o per cultura, potrebbero anche essere "Cuor di Leone", ma non sono nelle condizioni di esprimere autonomamente un giudizio e svolgere un'azione politica indipendente da quella che la Giunta, nel suo insieme, quindi il Presidente, determina.
Il Presidente, in questa regione, sta portando avanti, sta dando seguito a quello che è nato a livello nazionale con il "milleproroghe".
Solo che si è voluto esagerare, si è voluto andare oltre e si è addirittura, determinata questa revoca di parte civile in secondo grado.
Questo penso sia un atto politico responsabile da parte della maggioranza. Ma responsabile in che senso? Che se l'assumono loro la responsabilità, non certo noi che ci stiamo ribellando a questo stato di cose. È una responsabilità grave, politica da una parte e, probabilmente non solo politica, ma anche contabile e sotto il profilo civilistico dall'altra.
una responsabilità che attiene a loro, è una responsabilità collegiale. Ecco perché, tutto sommato, non serve scagliare tutte queste pietre contro l'Assessore.
Qualcuno potrebbe dire che l'Assessore appartiene a quel partito che è il partito, con il suo Presidente, che ha determinato quella linea politica. D'accordo, ma non avrebbe potuto, anche se avesse voluto, fare qualcosa di diverso. La responsabilità, quindi, è della Giunta nel suo insieme; la responsabilità è di questa maggioranza che, sia pure in modo molto velato, sta cercando di giustificare questo tipo di azione politica che parte dal "milleproroghe" e da seguito qui, sul territorio.
Il Consigliere Pedrale diceva: "Voi state difendendo una lobby". Una lobby? La lobby è quella degli agricoltori che hanno ritenuto di fare il loro dovere fino in fondo, che hanno ritenuto di dover pagare, che hanno ritenuto di rispettare i termini o la lobby è dei cosiddetti furbetti, che hanno ritenuto di rinviare, di non pagare e hanno iniziato a muoversi e a navigare nell'ambito dell'illegalità? Qual è la lobby? Indubbiamente Consigliere Pedrale, noi non intendiamo dare lezioni a nessuno. Le lezioni non sono belle da nessuna parte, intendiamo fare delle considerazioni e tutte le considerazioni che i colleghi stanno facendo portano ad una conclusione che è stata un'esagerazione. Un'esagerazione che denota lasciatemelo dire, eccessiva prepotenza e, in qualche caso, eccessiva arroganza.
Così come in tante altre occasioni, purtroppo, questa maggioranza e questa Giunta sta dimostrando nei comportamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Non ripeto quanto detto questa mattina, però mi viene da dire - caro Consigliere Pedrale - che in questo caso "la pezza è peggio del buco". Voi avete fatto una pezza peggiore del buco che avete da gestire, con grande difficoltà.
Lei lo sa, e lo sa la stragrande maggioranza dei colleghi, che noi abbiamo posto un problema vero, condiviso dalla stragrande maggioranza degli allevatori piemontesi e italiani; la stragrande maggioranza onesti che non hanno truffato lo Stato, non hanno truffato la Regione, non hanno truffato la Comunità Europea, non hanno truffato i contribuenti.
Anzi, tutti quanti noi siamo stati chiamati dalla Comunità Europea a pagare multe per oltre quattro miliardi di euro e un danno patrimoniale per la Regione per 240 milioni di euro. Però - e qui l'invito a ritirare il documento - quando si fanno i pastrocchi... Leggo testualmente l'ordine del giorno: "Considerato che, anche in merito all'annosa questione delle quote latte, tale condotta amministrativa è garantita senza alcun danno patrimoniale concreto ed attuale per l'ente e il mondo agricolo".
Allora, cito soltanto uno stralcio della sentenza di condanna in primo grado; ricordo che ieri mattina, nel Tribunale di Saluzzo, il Procuratore generale ha richiesto il raddoppio della pena - il raddoppio aggiungendoci anche l'associazione a delinquere.
Cari colleghi, so che siete in difficoltà. Consigliere Toselli, a Cavallermaggiore devo mettere i manifesti per dire ai suoi lettori cosa sta votando? Lo stesso vale per gli altri colleghi. L'ha detto anche questa mattina il Consigliere Boniperti, che ci ha raccontato, con dovizia di particolari, perché si è distinto.
Allora, quando voi dite che non c'è danno per l'Ente... "inducendo così in errore gli organismi europei, statali, regionali e provinciali in ordine all'an e al quantum del prelievo supplementare dovuto, si procuravano, e procuravano ad altri numerosi produttori, ingiusto profitto costituito dal corrispettivo della produzione del latte in eccedenza..., commettendo il fatto nel numero di cinque e più persone, cagionando danno patrimoniale di rilevante gravità e abusando delle relazioni d'Ufficio delle qualità sopra indicate".
Quanto voi scrivete nell'ordine del giorno - scusate - è contraddetto non da un'opposizione cattiva, che vuole disturbare, che vuole perdere tempo. Noi stiamo cercando - e vi invitiamo a farlo - di difendere gli interessi degli onesti. Guai all'ira degli onesti, che in questo caso sono tanti. Attenzione! Noi vi invitiamo a ritirarlo, anche perché - Assessore Sacchetto - capisco, al di là di tutto, la solidarietà richiesta, ma la solidarietà o si dà non si dà: se è richiesta non vale.
Vi invito a ritirarlo, perché avete scritto il contrario di quello che scrive il Tribunale di Saluzzo, il contrario di quello che dice il Procuratore Generale, il quale ieri ci ha messo anche l'aggiunta: non solo la truffa aggravata, ma anche l'associazione a delinquere. Lo dicono tutti che c'era un'associazione a delinquere, che ha creato danno gravissimo alla Comunità Europea, all'Italia, alla Regione Piemonte e alle altre Regioni.
Consigliere Luca Pedrale, è chiaro: ho letto uno stralcio della sentenza.
Dice l'ordine del giorno: "A proseguire le azioni in sede civile".
Guardate che se vi ritirate, per il momento, fino al terzo grado, non potete fare nient'altro che iniziare - quando sarà - l'azione civile, per dimostrare una colpevolezza che adesso è già conclamata, anzi, sottolineata con la matita rossa (nessun riferimento politico), come a scuola. Questo è il problema. Non potete scrivere una serie di cose che non stanno insieme nel disperato tentativo di tenere insieme quello che non si può tenere.
L'interesse... Io vi capisco: sono rimasto l'unico partito leninista in Italia, vista la mia provenienza, con un po' di nostalgia...



(Commenti del Consigliere Leo)



PLACIDO Roberto

Anche nella Lega ci sono delle crepe, anche loro sono in difficoltà una parte di loro - perché hanno rapporti con il territorio: la stragrande maggioranza sono allevatori onesti, che hanno fatto sacrifici e debiti.
Colleghi, Assessore Cavallera, mi rivolgo a lei per simpatia, per stima e perché le tocca l'ingrato compito di rappresentare il convitato di pietra, l'assente, quello che manca. Su un tema del genere come può non essere presente il Presidente della Giunta regionale? È un problema politico! Non stiamo parlando delle panchine a Madonna di Campagna, ma di una truffa di 240 milioni di danno per la Regione Piemonte. Sono fatti o cosa? E manca il Presidente della Giunta regionale! Come si fa! È un problema solo dell'opposizione o anche della maggioranza? E poi venite fuori con una cosa che non sta in piedi? Neanche con lo sputo sta in piedi! Chiedo che su questo tema - perché ha ragione il Consigliere Gariglio questo è solo l'inizio - venga il Presidente della Giunta regionale a parlare con il Consiglio regionale, a spiegare se c'è qualcosa da spiegare a dire dell'abuso di potere su una delibera della Giunta regionale senza motivazione. Non si era mai vista, in un Consiglio che ne ha viste veramente di tutti colori, una cosa del genere su un fatto così grave, su una delibera così importante accolta dal Tribunale. Quindi vuol dire che era vera? La si motiva con altrettanta fermezza e non scrivendo niente perché il silenzio è assordante, ma non è assordante per noi, è assordante principalmente per voi, cari colleghi di maggioranza.
Su questo come non può venire il Presidente della Giunta? Ma non provate imbarazzo? È non solo il nostro: non so cosa faccia oggi il Presidente della Giunta, ma venga martedì prossimo. Ma come si fa! Quando è che deve essere il Presidente della Giunta, se non su un problema che riguarda un settore produttivo importante della nostra Regione? Sono 2.500 aziende, perché gli allevatori sono aziende, che si alzano alle tre e alle quattro del mattino.
Quand'è che deve venire? Non lo so, ve lo chiedo! Si tratta di 240 milioni di euro e tagliamo l'assistenza ai non autosUfficienti e agli anziani? Risparmio la cultura: l'importante è che abbiamo ogni giorno qua davanti...



PLACIDO Roberto

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Non è vero, è falso!



PLACIDO Roberto

Non è vero? È falso? Ma 240 milioni...



PRESIDENTE

Collega Carossa, per favore.
Continui, Consigliere Placido.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

falso!



PLACIDO Roberto

Questo è il problema.
Chiedo al Presidente del Consiglio (poi ci penserà il Capogruppo alla riunione dei Capigruppo) di prevedere per martedì prossimo la presenza del Presidente della Regione, perché è imprescindibile, perché su un problema come questo il suo luogo è qua, non da qualche altra parte! Chiedo che sia ritirato l'ordine del giorno del collega Pedrale, dove ho trovato due punti che non stanno proprio in piedi. Collega Vignale, lei che è molto attento ad entrare nel merito, ne avrebbe trovati più di me, io mi sono fermato a due.
Allora, cari colleghi della maggioranza, per un atto di dignità politica - perché molti di voi, la stragrande maggioranza, tutti per certi versi, avete la dignità politica - ritirate questo ordine del giorno.
Ritiratelo perché fate un servizio alla Regione, al Consiglio regionale all'Assessore in questione che, per quanto mi riguarda, dovrebbe dare le dimissioni.
Ecco, questo è l'invito che vi faccio: non mettetelo in votazione.
meglio chiuderla così, perché se la maggioranza di voi dovesse votare si unirebbe al nostro voto e questo ordine del giorno, che non sta in piedi sarebbe respinto.
Questi sono i problemi, cari colleghi, che vi pongo e vi invito a fare un esame, non solo politico ma di coscienza, rispetto a quelli che rappresentate, che vi hanno eletto e che sono buona parte di quelli che vengono truffati da questa situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Il Capogruppo del PdL ha una predilezione per i rapporti verbali perché verbalmente ha espresso all'Assessore Sacchetto la sua vicinanza, ma non ha ritenuto di scrivere una sola parola in questo ordine del giorno.
Raccolgo le ultime riflessioni del Consigliere Placido, invitando anch'io a ritirare questo documento.
C'è un coltivatore di Rivoli, Presidente Cattaneo, di nome Battista: una montagna, un uomo grande e grosso, un uomo straordinario a cui voglio un gran bene, un agricoltore onesto. Un giorno un ladro è entrato nella sua cascina. Lui mi ha detto: "Sai, è venuto un ladro". Gli ho risposto: "Cosa hai fatto Battista, hai chiamato i Carabinieri?". "No" - mi ha detto - "ho chiuso la porta". Il ladro non è più entrato a rubare nella casa di Battista.
Se oggi Battista fosse presente, penso che avrebbe voglia - lui che ha pagato le quote latte e che ha rispettato la legge - di mostrare a questa maggioranza (non all'Assessore Sacchetto, giovane Assessore per il quale tutti noi abbiamo molta simpatia) l'atteggiamento che ha avuto nei confronti del ladro che ha pensato di entrare in casa sua. Battista non ha ritenuto di chiamare i Carabinieri, Assessore Sacchetto, se n'è occupato direttamente: quando il ladro è entrato nella sua cascina per rubare, lui ha chiuso la porta.
Gli agricoltori onesti di questa regione avrebbero voluto che l'Assessore Sacchetto non chiedesse all'Avvocatura della Regione di ritirare la costituzione di parte civile.
Ha ragione il collega Muliere quando dice che c'è nell'ordine del giorno c'è una contraddizione in termini, quando il Capogruppo del PdL scrive: "Proseguire le azioni in sede civile, amministrativa e contabile".
In pratica, Assessore, le stanno chiedendo di scrivere un'altra lettera all'Avvocatura della Regione, nella quale dire: "Cara Avvocatura della Regione, scusateci, ci siamo sbagliati, sarebbe giusto invece che noi ci costituissimo parte civile, perché quella che stiamo facendo è una scusate il termine ma non è offensivo, l'ha usato mille volte il Ministro Calderoli, quindi uso un linguaggio che voi conoscete - "porcata" che stiamo facendo nei confronti degli agricoltori onesti di questa regione.
Anzi, è una "vaccata", perché l'altro giorno il collega Taricco ci ha spiegato che il termine "mucca" - lo dico anche per i ragazzi che ci ascoltano - non è corretto, il termine "vacca" è quello giusto, quindi io direi una "vaccata" nei confronti dei coltivatori onesti.
Qui c'è un problema di fondo, Assessore: le sta succedendo quello che è successo in questi undici mesi all'Assessore Ferrero. L'Assessore Ferrero è un vaso di coccio tra vasi di ferro, e i vasi di ferro sono rappresentati da Monferino e da Zanon. L'Assessore Ferrero, vaso di coccio tra vasi di ferro, prende ordini da uno e dall'altro (e qualche volta anche dal Presidente Cota), e le garantisco che agli occhi della sanità di questa Regione - medici, infermieri e tecnici - lei non è in grado di avere decisioni autonome rispetto agli indirizzi della Giunta, tant'è che difende un figlio non suo, una riforma sanitaria che divide l'ospedale dal territorio, che vi causerà un sacco di grane e che non sarete assolutamente in grado di gestire.
A lei sta succedendo quello che è successo all'Assessore Coppola: non credo che all'Assessore Coppola sarebbe venuto in mente di negare, motu proprio, sua sponte (per essere un po' "sofistico") il patrocinio al festival del cinema gay, perché l'Assessore Coppola era Vicepresidente del Consiglio comunale, quindi ha affrontato questi argomenti e questi temi mille volte. Non gli sarebbe mai venuto in mente di negare il suo patrocinio, ma anche lui ha preso ordini dal Presidente Cota, che è l'autentico "Grande fratello" di questo Consiglio regionale. Non c'è mai ma con il suo occhio controlla tutto quello che succede: oggi dà un ordine a uno, domani ad un altro.
Il PdL dovrebbe ricordare che la Lega Nord rappresenta, in questa regione, il 12% degli elettori. Naturalmente, alle prossime elezioni arriverete al 24, perché vi danno in crescita, ma intanto siete al 12 quindi siete minoranza in questa Regione e non si è mai visto, in un paese democratico, una minoranza che detta ordini alla maggioranza (in questo caso parlo del PdL, che mi sembra rappresenti invece il 26/27% dei cittadini piemontesi).
Sarebbe ora di smetterla con questa questione. Il Presidente Cota è il Presidente della Giunta: non offenda i suoi Assessori con ordini che gli fanno fare brutta figura di fronte ai cittadini di questa Regione e che li mettono in minoranza rispetto al desiderio di gran parte dei cittadini onesti del Piemonte che avrebbero voluto da voi, su questa questione, un atteggiamento assolutamente diverso da quello che invece state tenendo.
Credo che in politica ci si possa anche sbagliare. Si possono adottare provvedimenti che non vanno bene, ma il buon senso vorrebbe, una volta che ci si è resi conto che un provvedimento non va bene, che fosse ritirato e che si chieda scusa - parola sconosciuta in politica - dicendo: "Li abbiamo valutati in un modo, ma effettivamente la questione andava affrontata in un altro modo".
L'invito che faccio all'Assessore Sacchetto, al PdL e al centrodestra è di smettere nel proseguire questa "vaccata".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, al Vicepresidente Placido vorrei sottolineare che forse è il caso, in termini di crepe, di guardare nel suo Gruppo. Le crepe non ci sono nella Lega e non ci sono su questo argomento. Ci sono magari in altri Gruppi o ci sono in progetti avviati dalla passata Amministrazione.
Non era mia intenzione intervenire, però non pensavo di arrivare dalla lontana Domodossola fino a Torino per sentire delle lezioni sulla mia moralità.
Quindi, è doveroso intervenire, perché non vorrei che qualcuno interpretasse il mio silenzio come un avallare queste lezioni di moralità.
Collega Buquicchio, non è vero che non le avete fatte le lezioni di moralità. Questa mattina ed oggi di lezioni di moralità ne avete fatte parecchie e avete calcato forse un po' troppo la mano.
Quindi, in un dibattito che è già fin troppo corposo rispetto all'argomento, mi vedo costretto ad intervenire.
In primo luogo, per una doverosa e d'Ufficio solidarietà all'Assessore Sacchetto. Non ne ha bisogno, però mi sembra che quanto emerso nel dibattito di oggi sia stato effettivamente esagerato, quindi è giusto di fronte ad una serie di accuse molto pesanti ribadire che il Gruppo della Lega crede nell'operato della Giunta e nell'operato dell'Assessore Sacchetto.
In secondo luogo, una nota tecnica. Ritirare la costituzione di parte civile non vuol dire assolvere eventuali colpevoli. Non so che concezione strana dell'ordinamento giuridico avete voi, ma ritirare la costituzione di parte civile non vuol dire assolvere nessuno.
Vorrei entrare però molto brevemente nella sostanza della questione quote latte, perché credo che l'impostazione che ha dato l'opposizione stamattina sia un'impostazione sbagliata, o meglio sia un'impostazione datata. Perché l'ordine del giorno dell'opposizione è datato 5 marzo 2011 e dal 5 marzo 2011 ad oggi qualche novità c'è stata.
Credo che sia doveroso portare a conoscenza di tutti coloro che non hanno seguito nel dettaglio la vicenda quali sono gli ultimi sviluppi sulla vicenda quote latte, perché le notizie bisogna leggerle, ma bisogna leggerle tutte e le nostre fonti non sono autorevoli come Battista di Rivoli, però sono fonti che ci danno e ci fanno riflettere in ordine alla questione quote latte. Le notizie più interessanti, forse, stanno uscendo in questi giorni, perché potrebbe anche saltare fuori che i furbetti - come li avete definiti voi - non siano mai esistiti. Può darsi che la questione dalla partita quote latte si trasformi in quella delle mucche fantasma.
Leggo una notizia del 2 aprile, per questo dico che l'ordine del giorno del 5 marzo 2011 dell'opposizione è un po' datato.
Leggo e concludo rapidamente: "Quote latte per 12 milioni di quintali che esistevano solo sulla carta, ma alle quali non corrisponderebbero mucche che li producono, perché le vacche da latte in Italia sarebbero 300 mila in meno di quelle indicate da ente certificatori (un milione 670 mila bestie)".
Parliamo di un'indagine e di dati che si basano sul rapporto dei Carabinieri del NAC, Comando Politiche Agricole Alimentari, e su cui stanno indagando ben 62 Procure in Italia. Dati che, se convalidati dimostrerebbero una colossale truffa allo Stato - questa sì - di 4,2 miliardi di euro, e darebbero ragione a chi parla di delinquenti, di lobby di furbetti, cioè agli ex Cobas, che in questo momento probabilmente cominciano ad avere un po' più di ossigeno in ordine alle loro posizioni che da sempre portano avanti.
Il dato che emerge con notizia del 2 aprile 2001 è che l'agenzia, che si occupa delle erogazioni in agricoltura, della certificazione e della produzione del latte e del numero di capi e che trasmette i dati alla Comunità Europea, AGEA, citata dall'ordine del giorno dell'opposizione - si usa il condizionale, perché ci sono 62 Procure in Italia che stanno indagando su questa cosa - avrebbe fornito dati non corrispondenti al vero.
Ribadiamo questi dati, perché per adesso si è sentita solo l'altra campana: 12 milioni di quintali di latte che esistevano solo sulla carta per un numero di 300 mila capi in meno rispetto a quelli dichiarati. Questo è il contenuto e sono i dati di un'indagine portata avanti dal nucleo Carabinieri del NAC su mandato dell'allora Ministro all'Agricoltura Zaia.
Credo che siano dati che impongono a tutti un po' di cautela.
Inoltre, con questa cautela doverosa e con la certezza che alla fine chi ha sbagliato dovrà pagare, credo che l'azione portata avanti dalla Giunta regionale sia un'azione non solo legittima, non solo in linea con una posizione politica ben precisa, ma anche forse prudente rispetto a quello che sta succedendo.
Dopo avere ricordato questi dati e dopo aver ricordato che le notizie vanno date nella loro completezza, perché se è vero che c'è la Procura e il Tribunale di Saluzzo che si sta muovendo, se è vero che si sono 62 Procure in Italia che stanno analizzando questa seconda partita che potrebbe - uso sempre il condizionale - portare a rivelazioni e a novità interessanti chiudo dicendo al collega Ronzani, perché è suo l'intervento che più ha toccato l'orgoglio da montagnino, che quando mi alzo di mattina, mi guardo allo specchio convinto che sto facendo bene, cammino per la mia città e per Torino, che non è la mia città, a testa alta, ma forse chi deve tenere la testa un po' bassa ed avere dei dubbi sulla bontà del suo operato è colui che ha sostenuto la Giunta che ha governato negli ultimi cinque anni e che portato, ad esempio, la sanità ad una situazione di sfascio e il bilancio ad un groviera, del quale troviamo buchi ogni giorno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Rispetto al dibattito di questa mattina abbiamo come nuovi elementi le difese d'Ufficio prima fatte dal Capogruppo Pedrale e adesso dal collega Marinello.
Sono delle difese d'Ufficio che, per quanto riguarda il Capogruppo Pedrale, sono sicuramente risultate poco convincenti e, per quanto riguarda il collega Marinello, con i dati da lui riportati, certamente rendono ancora più grave la questione di cui stiamo dibattendo. Tra l'altro, come novità, visto che il Consigliere diceva che l'ordine del giorno presentato dalla minoranza, e quindi il dibattito, non teneva conto delle novità man mano pervenute, in realtà oggi abbiamo letto che il reato ipotizzato di truffa è diventato un reato ancora più grava, cioè un reato di associazione per delinquere; quindi, stiamo parlando di un reato molto grave.
In questo senso, pensiamo che la valutazione e quindi l'aver considerato questo aspetto dal punto di vista politico debba essere molto tenuto in considerazione, quindi il fatto che la minoranza abbia portato una discussione sul fronte politico è un elemento di correttezza.
In realtà, Lega e PdL, e l'hanno dimostrato anche gli interventi dei due colleghi, certamente non hanno una visione comune su questa questione.
Stamattina mi ero permessa di ricordare quelle che erano le considerazioni dell'ex Ministro all'Agricoltura Galan, che aveva definito le quote latte una "porcheria".
L'ordine del giorno della minoranza, così come ha rilevato il collega Reschigna, è comunque stato respinto per un solo voto e certamente c'è un segnale positivo da parte della maggioranza, per cui c'è un sussulto di indignazione nei confronti di una vicenda molto grave, con la quale questa pezza - com'è stata definita - che è questo ordine del giorno, certamente è una pezza di per sé del tutto contraddittoria, molto debole e manifesta una certa incoerenza.
Il dispositivo, che recita "a proseguire le azioni in sede civile amministrativa e contabile al fine di tutelare gli interessi patrimoniali dei piemontesi e a garantire all'intero comparto agricolo della filiera lattiero-casearia", potrebbe essere interpretato in modi diversi.
Da una parte, questa prosecuzione potrebbe essere intesa come una richiesta alla Giunta di ritornare sulle proprie scelte, quindi di far sì che effettivamente venga mantenuta la sua costituzione di parte civile.
Dall'altra, invece, proseguire le azioni, cioè continuare nell'ambito civile, dopo lo svolgimento di tutto il procedimento penale, che sappiamo avere tempi molto lunghi.
Certamente, se - come sosteneva il Consigliere Marinello - le illegalità devono essere punite, devono essere punite sin dall'inizio.
Ci chiediamo, pertanto, cosa voglia dire quest'ordine del giorno.
Forse la maggioranza avrebbe fatto più bella figura a non presentare nulla, se così si trova coerente con la propria Giunta.
Riteniamo ci sia un danno patrimoniale, ma soprattutto - l'abbiamo ribadito anche questa mattina - un danno d'immagine. Un danno d'immagine per la Regione che, a differenza di quanto viene proposto dall'ordine del giorno della maggioranza, non tutela gli interessi dei piemontesi e, a differenza di quanto sostiene il maggior partito di questa maggioranza - il partito della Lega - in realtà dimostra di non difendere la legalità.
Relativamente al dibattito che probabilmente faremo giovedì, sul tema profughi e immigrati, la Lega continua a considerare come propria bandiera la difesa della legalità, mentre in questa sede sta difendendo l'illegalità, il non rispetto delle regole. Troviamo, su questo, una profonda incoerenza.
Non possiamo che censurare la posizione della maggioranza e, in particolare, del partito della Lega, che in questo momento sembra essere il partito che guida tutta la maggioranza, mentre, purtroppo, il PdL non ha particolare voce in capitolo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Il mio è un risveglio di coscienza; pensavo di non intervenire, perch gli interventi di tutti i colleghi sono stati brillanti ed esaurienti.
Non sono un esperto in materia, ma non occorre molto per farsi un'opinione rispetto a quanto è accaduto.
Pertanto - collega Ronzani - devo dare a te il merito di aver stimolato questo mio intervento, perché quando tu parlavi dello specchio indubbiamente lo specchio vale per tutti: vale per i colleghi e gli amici della maggioranza, vale per i colleghi e gli amici delle opposizioni e vale per qualsiasi persona che ascolti un dibattito.
Noi abbiamo la possibilità e la fortuna di esprimere la nostra opinione, pertanto non farò mancare il mio contributo e la mia posizione politica.
Colleghi, spesso vi chiedete perché la politica oggi non è credibile: è per questi motivi! Questa mattina ho letto qualche scritto di Pirandello e pensavo a voi.
Mi chiedo: ma noi - e voi, in modo particolare - quale parte stiamo recitando? Non ho nulla contro l'Assessore Sacchetto - tra l'altro è anche simpatico - perché questa è una posizione complessiva della Giunta regionale e la credibilità è della stessa.
In Commissione abbiamo discusso del Codice etico sulla cultura promosso dall'Ufficio di Presidenza; dobbiamo rispettare principalmente leggi e regolamenti e quando parliamo di codice etico e di etica, l'etica come abbiamo detto diverse volte - è impostata e improntata sulla reciprocità comportamentale.
La Giunta, un Assessore, qualsiasi rappresentante delle istituzioni deve comportarsi da buon padre di famiglia, perché non è importante quello che diciamo durante le campagne elettorali, ma quello che traduciamo con atti legislativi e normativi.
La revoca di parte civile da parte - scusate il bisticcio - della Regione, è un comportamento riprovevole! Non rendiamo un buon servizio alla comunità e, al di là degli elettori della Lega o di altri partiti, è un comportamento scorretto. Insegniamo a difendere i più furbi, mentre gli onesti vengono lasciati - ahimè - spesso soli, e, in questo caso, da parte di chi ha implementato notevolmente il proprio consenso sulla difesa degli onesti.
Colleghi della Lega - in modo particolare - e colleghi del PdL chiedetevi e chiediamoci perché oggi aumentano i focolai di protesta nelle piazze.
Perché aumentano? Perché qui possiamo dirci qualsiasi cosa; alla fine con disinvoltura e con una qualsiasi maschera che riterrete più opportuno indossare, voi andrete avanti e non dovrete preoccuparvi se, tra la gente in modo spontaneo e naturale, aumenta il livello della protesta. Anche adesso, per la questione delle quote latte.
Volevo solo correggere - e mi avvio alla conclusione, Presidente alcuni colleghi che hanno lamentato l'assenza della motivazione, da parte dell'Assessore, per la revoca della costituzione di parte civile.
Io sostengo, invece, che l'unica cosa presente sia la motivazione: per motivi di opportunità politica.
Quindi, la motivazione c'è, e non è una motivazione consona a una Giunta di una Regione virtuosa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Non voglio riprendere quello che abbiamo già detto questa mattina.
Voglio solo cercare di mettere un po' d'ordine alle mie idee e magari anche a quelle di coloro che hanno parlato fino ad ora.
Il collega Marinello pone una questione, ma non vorrei che confondesse la fase delle indagini con la fase del procedimento penale, che è in secondo grado, perché siamo su due piani totalmente diversi.
Probabilmente l'ordine del giorno sarà anche datato, ma certamente non si può sostenere che la Lega abbia fatto tutto questo solo perché c'era un'indagine in corso, che è scattata il 5 aprile, perché se questa è una falsificazione da parte nostra, da parte vostra è un'enorme falsificazione.
Non credo che si possano mettere sullo stesso piano.
Non vorrei, poi, che confondessimo quest'Aula come la sede di un'associazione di un dopolavoro, dove tutti - almeno, quelli della maggioranza - esprimono la solidarietà all'Assessore Sacchetto.
Probabilmente io ho una deformazione sulla politica, ma mi hanno sempre insegnato che la solidarietà agli Assessori si esprime con i voti, non a parole, con le dichiarazioni successive ai voti, e guardando la storia della giornata, i passaggi cronologici della giornata, non mi pare che abbiate espresso questa grande solidarietà, nei voti, all'Assessore Sacchetto.
Assessore, lei può anche pensare che sia tutta colpa dell'opposizione ma fossi in lei accetterei un consiglio: normalmente - il collega Ronzani è un politico di lungo corso che mi potrà pure correggere - quando un Assessore supera un ostacolo per un solo voto, si mette in una china molto complicata, perché perde l'autorevolezza sui voti successivi. Al suo posto convocherei una bella riunione con la sua maggioranza, che nel corso dell'intera giornata non le ha dato, salvo a parole, questa dimostrazione di solidarietà. Perché il vero problema arriva tutto da questa parte.
Inoltre, se mi permettete, vorrei rivolgere una considerazione a chi ha ritenuto che questo ordine del giorno fosse un "pasticcio": in effetti, è un vero pasticcio dal punto di vista politico, però è un arrogante tentativo di evitarvi una responsabilità di danno patrimoniale. Questa mattina vi è stato ribadito - peraltro ho commesso certamente un errore politico ad anticiparvi questo campanellino di allarme - che in caso di mancata costituzione civile in quel procedimento e in caso di sentenza, voi vi sareste esposti ad una responsabilità contabile. Alla luce di ci prontamente, avete presentato questo ordine del giorno, che dice tutto e il contrario di tutto dal punto di vista politico, ma che dilaziona certamente la responsabilità da un punto di vista amministrativo e contabile.
Questo tentativo di furberia è l'ennesima prova di arroganza che esercitate nei confronti dell'intero Consiglio regionale, tanto più nei confronti dell'opposizione.
Mi rivolgo al collega Pedrale che lo ha presentato: è stato bravo a mettergli un "vestito" politico che sembrava che unisse queste due ali del Consiglio regionale; peccato che è un atto ancora più vergognoso e più arrogante di tutti quelli che abbiamo sentito nell'intera giornata. Perch pensare di farci fessi scrivendo di perseguire eventualmente un'azione civile, amministrazione o contabile successivamente, quando non ci sarà il controllo di quest'Aula - perché poi si sa perfettamente che l'incombenza della quotidianità ti distoglie l'attenzione - è un atto di furberia.
In merito a questo ordine del giorno, che respingo al mittente, dico anche che se vogliamo cominciare con le furberie, ognuno ne ha sempre qualcuna nel cassetto.
Questa è una vergogna politica che, se possibile, danneggia nella sostanza ancora di più di quello che state facendo. Non si può pensare di danneggiare gli onesti e di fregare il Consiglio regionale per evitare a voi la responsabilità contabile. Sappiate che se vi muoverete su questo percorso - ve l'ho detto questa mattina e ve lo ribadisco oggi pomeriggio e ci sarà una sentenza di condanna e voi, a quel punto, non avrete attivato alcuna azione civile, noi presenteremo degli esposti alla Corte Europea perché voi dovete cominciare a pagare con la responsabilità contabile.
Questo documento serve solo a questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola semplicemente per avanzare la richiesta agli Uffici di farci pervenire copia dell'intervento svolto in aula dal Presidente Pedrale.
Sarà interessante inviarlo a tutte le associazioni agricole e agli allevatori, affinché sappiano ciò che viene detto in questa sede, perch purtroppo, spesso ce lo ribadiamo solo qua, ma al di fuori dell'aula queste notizie non arrivano e credo che lo troveranno molto curioso. Grazie.



PRESIDENTE

Ovviamente, è vostra facoltà richiedere copia degli interventi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Novero, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Questa, per me, è una delle giornate più tristi della mia vita. Sono quarant'anni che combatto battaglie politiche: accuso, attacco, vengo accusato e vengo attaccato, a volte con ragione, altre volte con torto. Ma gli attacchi sono fra di noi. Raramente ho assistito ad un Assemblea che rasenta un livello come questo, laddove si dà la "patente" di disonesto, di ladro e di truffatore ad un una classe di concittadini, all'interno della quale, come sempre, ci saranno sicuramente dei ladri e dei truffatori, ma anche delle persone oneste. In quest'aula, per tutto il giorno, abbiamo classificato una parte dei nostri concittadini come disonesti. Qui non ci siamo, ragazzi! Cara collega Motta, sono consapevole del fatto che ci siano più coltivatori diretti non Cobas rispetto ai coltivatori diretti Cobas. Quasi tutte le ore che non passo in aula, le trascorro con i contadini e non ho mai pensato di mettere la mia azione politica al servizio dei voti che potrebbero arrivarmi, così come non ho mai pensato che una discussione potesse partire dal presupposto che ci sono più elettori da una parte e meno dall'altra! Ce ne fosse anche solo uno, se deve essere difeso perché è un mio concittadino, io lo difendo.
Facciamo un piccolo passo indietro, quando qualcuno di voi forse era appena nato. Non ricordo nemmeno più gli anni, tanto meno so il Governo da che parte stava (collega Taricco, forse era dalla parte in cui militavamo noi due?).
Ma la voce si è diffusa tra chi faceva il politico: da ragazzino avevo questa passione, come voi. Il Governo ha fatto questo ragionamento: la CEE (o l'Europa) voleva che noi chiudessimo i nostri stabilimenti che producevano acciaio, perché l'Italia non doveva più fabbricarne. Il Governo aveva quindi falsificato i quantitativi di produzione del latte per consentire a Bagnoli di continuare a fabbricare acciaio. I nostri contadini sono stati venduti! Venduti! Poi le organizzazioni sindacali, che appoggiavo e di cui facevo parte...
La mia era una vecchia famiglia contadina. Non ero coltivatore diretto ma sono sempre stato iscritto alle organizzazioni sindacali e le ho sempre appoggiate. Che cosa hanno fatto? Che cosa hanno detto? "Ma sì, dai, la rangiuma!", è chiaro? Qualcuno, fra coloro che alle cinque del mattino era già nelle stalle a mungere o alle 21.00 a finire il lavoro con le bestie ci ha creduto, poverino! Chi rappresentava la legalità, la legge? L'organizzazione sindacale, con tutti i suoi deputati di allora a Roma. Ci hanno creduto. Qualcun altro, più furbo, ad un certo punto se n'è accorto.
Poi le organizzazioni sindacali hanno cambiato la solfa, eccetera eccetera.
Io non mi agito per chi ha magari un'azienda agricola - con tutto rispetto! - ma per le famiglie che conosco, sia di questa parte che di quella, che sono tutte arrabbiate. Tutti aizzano le une contro le altre: che bel lavoro che stiamo facendo noi politici! Caro collega Laus continuiamo ad aizzare l'uno contro l'altro gli appartenenti alla stessa categoria: bel lavoro! Come politico c'è da vantarsene! Io no, io non mi vanto.
Manca anche il collega Goffi, ma tu riferisciglielo, poi: il collega Goffi che si preoccupava, giustamente, dell'Equitalia. Io vorrei far conoscere al collega Goffi un caso che ho visto con i miei occhi, già tre anni fa - mi pare - o due anni fa.
Un mattino alle cinque e mezza uomini in divisa circondano la cascina armi in pugno: uomini in divisa con le armi in pugno. Bloccano tutto intimano il sequestro: "Qui c'è il sequestro!". La ragazzina di 18 anni aveva un motorino; anche il motorino è sequestrato; anche l'automobile: l'automobile non si può più usare perché è sequestrata; il motorino della bambina di 18 anni è sequestrato; bontà loro, hanno lasciato la bicicletta.
La madre, oggi, non si è ancora ripresa da quel colpo. Sapete chi era? Era la Guardia di Finanza con i sistemi "giusti"; forse però in una famiglia contadina potevano utilizzare meno spiegamento di forze, non accendere le sirene o cose del genere.
Non era una famiglia di famosi e famigerati ladri - quelli che voi definite così, almeno - ma semplicemente gente che produceva latte e a cui qualcuno aveva detto che andava bene così; e loro si erano fidati. Allora la salute di questa signora non si è più ripresa.
Caro collega Goffi, ti stavo citando: la signora che ha avuto la mattina alle cinque e mezza la visita della Guardia di Finanza in divisa con le armi e le sirene per sequestrare la cascina a seguito di denuncia non si è mica più ripresa, come salute... Se vuoi andiamo insieme a trovarla. Io ti do atto: la tua azione è meritoria, attenzione; però c'è anche il rovescio della medaglia...



(Commenti del Consigliere Goffi)



NOVERO Gianfranco

Perfetto! Allora queste persone sono quelle che sono state definite in quest'aula delinquenti, ladri e compagnia bella.
Allora, signori: qui ci sciacquiamo sempre la bocca evocando la Magistratura: la Magistratura faccia il suo corso. Io non do sentenze anteriori, faccio un quadro della situazione per come si è creata piangendo - dico sul serio, non in modo retorico - per gli onesti che sono stati "beccati" in mezzo a questo giro e piangendo per gli altri, che eventualmente possono essere stati coinvolti nell'altro discorso che citava il collega Marinello; perché c'è anche tutto un altro gruppo che è a rischio.
Sperando allora che il fenomeno della disonestà e dei reati penali sia il più limitato possibile e fidandomi di quelle che saranno le sentenze sto ad aspettare e non condanno. Che quest'Aula invece abbia condannato in modo così intransigente dei nostri concittadini mi fa vergognare di essere Consigliere regionale!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso, ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie. Sarò breve perché è tardi ed è stato già detto tutto e il contrario di tutto.
Faccio notare che questa vicenda italiana delle quote latte è una di quelle che gettano più discredito sul Paese; non perché ci siano stati degli agricoltori, a loro volta truffati o no, perché naturalmente è chiaro che qualcuno può essere stato indotto in inganno; non perché ci siano delle persone che hanno sforato con le quote latte, ma perché siamo in presenza di un Governo e di Giunte regionali che tentano di giustificare e di coprire e che continuano a resistere, senza ammettere di dover semplicemente rientrare da questa incredibile e inaudita vicenda.
Per carità, è evidente che la costituzione di parte civile non modifica né in un senso né nell'altro, Assessore, il risultato della Magistratura; e mi auguro che la Magistratura farà chiarezza per quanto riguarda le responsabilità. In questa vicenda ci sono purtroppo delle responsabilità politiche che non verranno risolte dalla Magistratura e che pesano sulle spalle del suo partito, che ha presentato la famosa proposta di legge anche sulle spalle del suo partito, naturalmente, ma non solo: politicamente parlando, però, sicuramente su quelle del suo partito.
Il punto è politico, quindi: non è se questo cambi o meno qualcosa.
Certamente credo che la presenza della Giunta regionale a fianco delle persone truffate sia un fatto positivo: non si può, cioè, non essere dalla parte della Giustizia. Però questo non cambia niente perché ci penserà la Magistratura, ci auguriamo, a fare giustizia: cambia nella posizione politica di questa Giunta regionale e questo è il punto.
Credo sia grave aver deciso di ritirare la costituzione di parte civile e che questo sia politicamente un atto assolutamente sbagliato, ingiusto e che disonora non il Consiglio regionale ma sicuramente la Giunta di cui lei fa parte. Punto, qui mi fermo. Voi con questo vi siete a mio avviso disonorati: avete commesso un atto politicamente grave, di cui ovviamente vi assumete intera la responsabilità politica.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Che vi siano sensibilità diverse rispetto alla questione delle quote latte tra la Lega Nord e il PdL credo sia una questione arcinota, per chiunque legga gli atti parlamentari, già dall'approvazione della legge 119, la legge che ha iniziato - va ricordato anche quello - un percorso di regolarizzazione del mondo agricolo. La ricostruzione che faceva il collega Novero è assolutamente puntuale: questo Paese, cioè, è stato in infrazione dal 1983 al 2003 e, visto che il sistema era diverso - cioè non era quello per cui l'Unione Europea tratteneva una quota non consegnandola quindi agli Stati, ma l'Unione Europea chiedeva di pagare una multa che gli Stati membri non pagavano - sostanzialmente si è andati avanti in una "regolamentata splafonatura" del nostro sistema.
Per dare un dato che la dice lunga su quanto fossero assolutamente insostenibili le percentuali contrattate dai Governi nazionali, il nostro sistema italiano aveva una percentuale, per il settore di produzione del latte, del 10,1%, rispetto al 24% della Francia. Dalla legge 119, fatta da un Governo di centrodestra con l'allora Ministro Alemanno e approvata con larga maggioranza in Parlamento, è iniziato però questo percorso che ha portato ad un processo di regolarizzazione più di 30.000 allevatori italiani. Lo dico per dare l'idea che il dato della splafonatura - che non era il dato degli "onesti" o dei "disonesti" - era assolutamente normale per chiunque conosca la realtà agricola del nostro Paese e della nostra Regione.
Detto questo, ovviamente, all'interno di questo quadro vi sono sensibilità differenti, che in molti casi sono state evidenziate. Credo che invece l'ordine del giorno faccia chiarezza su un aspetto che è già stato segnalato in più interventi, anche da parte della Giunta, nella mattina di oggi. Ma proprio perché esistono queste differenze di sensibilità e proprio perché anche insieme ad alcuni colleghi - io con il collega Taricco, ma molti altri di noi, insieme - abbiamo fatto un incontro molto partecipato sulla questione latte, dove c'erano le tre Confederazioni e i Cobas - era presente anche il Sottosegretario all'Agricoltura - e insieme portavamo avanti la stessa posizione.
Questo deve accadere quando ci sono posizioni largamente maggioritarie: quelle degli onesti, di coloro che si sono messi in regola pagando e che stanno continuando a pagare; adesso avranno la sospensione della rata, ma tutti, non solo qualcuno, e in un momento di difficoltà economica come questo mi permetto di dire che non è vergognoso. Abbiamo fatto anche noi come Regione Piemonte, la moratoria sui pagamenti delle aziende in crisi.
Quest'ordine del giorno è molto importante e ho dato il mio contribuito alla stesura. Nella parte finale, che è la parte importante, impegna a proseguire l'azione in sede civile, amministrativa e contabile.
Questo toglie ogni dubbi rispetto a quanto sosteneva correttamente il collega Goffi: la Magistratura va avanti e, se ravvisa un danno erariale e patrimoniale nei confronti della Regione Piemonte, e la Regione Piemonte non interviene per chiedere le risorse che devono essere restituite, allora si configura a tutti gli effetti un'omissione.
Bene farebbe un collega - ma lo farebbe anche il sottoscritto, e certamente non si esimerebbe la Giunta né (lo dico in termini di conoscenza personale) il Vicepresidente Cavallera - ad intervenire per cercare di recuperare le risorse, una volta accertato il reato.
Questo dice l'ordine del giorno ed è di una semplicità assolutamente evidente.
Per carità, si può sottolineare - come avete fatto in molte occasioni se sia opportuno o no ritirare la costituzione di parte civile, ma non si può fare una divisione manichea rispetto ai coltivatori onesti e quelli disonesti. Non si può pensare che un partito, che non solo è maggioranza in quest'Aula consiliare, ma che rappresenta gran parte delle aree rurali e agricole di questo paese, come peraltro l'Assessore, possa essere connivente nei confronti del 2% degli allevatori e contro il 98% degli stessi.
Sarebbe una follia politica, ma proprio perché cerchiamo di essere coerenti con quanto dicevamo e facevamo insieme alla maggioranza della precedente legislatura, la nostra posizione non cambia.
Chi non ha rispettato le leggi va punito, e questo è compito della Magistratura e non del Consiglio regionale.
La Regione Piemonte deve tutelare, non soltanto quello che può essere un danno patrimoniale, ma la propria credibilità rispetto ad un mondo che con molta difficoltà, ha cercato di mettersi in regola.
Se posso permettermi, faccio un appunto: alcune battaglie di principio come questa, nella scorsa legislatura abbiamo cercato di farle insieme e alcune le abbiamo portate avanti insieme.
A me sembra - non voglio fare lezioni di pedagogia ad altri, perch quando le fanno a me tendenzialmente non le sopporto - che su alcuni temi sarebbe meglio trovare posizioni condivise, piuttosto che fare lo scannatoio nell'individuazione del colpevole, perché stiamo parlando di interessi che riguardano gran parte dell'agricoltura piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ho poco da aggiungere rispetto agli interventi dei miei colleghi e mi spiace che questo dibattito vada a concludersi in una situazione di sostanziale disinteresse della gran parte della Giunta regionale.
I colleghi che attualmente fanno parte della maggioranza ed avevano l'avventura di essere già Consiglieri nella passata legislatura, quando si discuteva di temi politicamente rilevanti chiedevano e ottenevano che la Giunta fosse rappresentata adeguatamente.
Non mi pare, senza nulla togliere all'autorevolezza delle persone che siedono ai banchi della Giunta, che questo avvenga oggi.
Non mi pare corretto, soprattutto nei confronti del Consiglio, il comportamento che continua ad avere il Presidente della Giunta regionale che sembra totalmente avulso dal contesto amministrativo e politico che egli stesso dovrebbe guidare e di cui dovrebbe perlomeno dare parvenza di occuparsene.
Svolgo alcune considerazioni a margine dell'intervento del collega Vignale.
Condivido una sua osservazione: io non mi permetto, poiché sono garantista, di definire a priori "delinquenti" alcune categorie di nostri concittadini imprenditori.
Noi non siamo un partito che, negli anni passati, portava i cappi in Parlamento o agitava le manette. Non siamo noi gli eredi di quei partiti: li troviamo tutti nell'attuale maggioranza! Io sono stato garantista, sono garantista e continuerò ad esserlo.
Non mi permetto di esprimere giudizi sull'integrità morale di coloro che non sono ancora stati condannati da un giudizio definitivo, ma non è questo il problema, collega Vignale e colleghi di maggioranza.
Il problema non è definire se qualcuno è delinquente o meno fortunatamente non spetta a noi, ma alla Magistratura e vedremo cosa deciderà.
Quello che spetta a noi è tutelare - l'abbiamo detto in tutte le salse gli interessi, le istanze di questa comunità, i beni che siamo chiamati ad amministrare; tutelare un principio fondamentale: la legalità, che era uno dei principi ispiratori del partito della Lega Nord, prima di essere messo al bando, per tutelare interessi di bottega di qualche parlamentare e di qualche gruppo che evidentemente ha molta presa nella leadership della Lega.
Quello che notiamo e ribadiamo in quest'ordine del giorno è che è un ordine del giorno simpatico, ma falso.
Ci ponete un ordine del giorno che dice cose non vere, dal primo incipit: "Premesso che con deliberazione del 7 dicembre 2010 la Giunta regionale ha ritenuto di non costituirsi parte civile nel processo penale di secondo grado, riservandosi comunque ogni altra azione in sede civile amministrativa e contabile".
Presidente Cattaneo, quest'ordine del giorno dice un falso, perché non è vero che la Giunta ha ritenuto di non costituirsi parte civile; la costituzione di parte civile - Presidente - c'era! La Giunta, con questa deliberazione, ha deciso di revocare la costituzione di parte civile: è una cosa diversa! Nell'ordine del giorno dite: "Non ci costituiamo", invece la costituzione c'era, ma avete deciso di revocarla.
Quello che dite dopo ("Riservandosi comunque ogni altra azione in sede civile, amministrativa e contabile") non è in alcun modo contenuto nella deliberazione che è a nostre mani, dove non si fa alcun riferimento alla riserva di costituirsi in altre circostanze. È una libera interpretazione.
Questo è un documento falso, Presidente! È un documento falso nei suoi presupposti! vergognoso che venga portato in Aula, oltretutto nel modo sconclusionato con il quale è stato portato! In fondo, invece, dice una cosa vera: "Impegna la Giunta a proseguire le azioni in sede civile, amministrativa e contabile, al fine di tutelare gli interessi...".
Se queste azioni ci sono e non le avete revocate è perché riconoscete che c'è l'esigenza di tutelare gli interessi civili, amministrativi e contabili! E se ritenete questo, perché avete revocato la costituzione in giudizio che serviva per garantire maggiormente questi interessi? Sostanzialmente, andate a un combattimento, come si può ritenere ogni dibattimento giudiziario, togliendovi le armi con le quali potevate difendere gli interessi della comunità.
Quello che dovete spiegare ai piemontesi è perché l'avete fatto! Poiché so che ci sono motivi molto chiari, dovete avere il coraggio di spiegare perché l'avete fatto e perché, per interessi di bottega e di un gruppo, all'interno di questo Consiglio regionale, voi mettete a repentaglio l'interesse di tutta la comunità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Non voglio ripetere quanto abbiamo già detto questa mattina, ma l'argomento è così importante che non posso non intervenire.
Non voglio dare la colpa a nessuno, tanto meno alla categoria dei coltivatori diretti, di cui faccio parte.
Striamo facendo una guerra ai poveri, a quei coltivatori che si alzano alle quattro del mattino per mungere le mucche e lavorano per pochi soldi.
Se vi dico che ci vogliono circa quattro litri di latte per comprare un caffè, capite - cari signori - che stiamo giocando sulla pelle di chi lavora per poco denaro.
Con questo, non voglio condannare nessuno, ma permettetemi di ricordare che esistono tanti coltivatori onesti e, se è vero quello che mi è stato riferito poc'anzi, che su 54 coltivatori disonesti, 34 sono stati assolti questo dimostra che è rimasta solo la schiuma.
Noi, come Consiglio regionale, non possiamo continuare a difendere quei pochi: dobbiamo difendere l'intera categoria.
Caro Assessore e amico Sacchetto, non voglio dare la colpa a lei, ma capisco che lei sia in difficoltà, così come lo è l'intera maggioranza: il fatto che questa mattina abbia vinto per un voto, la dice lunga. Un voto è poca cosa e mi spiace per lei, ma anche per tutti noi, perché questo vuol dire che c'è amarezza anche nella maggioranza.
Dobbiamo difendere tutta la categoria! All'amico Pedrale voglio dire che avrei piacere che quest'ordine del giorno fosse rivisto insieme.
Ritiratelo, esaminiamolo, presentiamo un documento sensato democratico, in modo da non colpire né una parte né l'altra, ma studiamo una strategia che abbia un senso per il bene comune, perché in quell'agricoltura di pianura o di montagna, a portare avanti il proprio lavoro, sono rimasti in pochi.
Stiamo attenti a non offendere i veri, i sinceri, i leali, chi paga le tasse e chi lavora con dignità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
A quest'ora abbiamo già sentito gli interventi di quasi tutti i Consiglieri di opposizione e di pochi Consiglieri della maggioranza; penso che l'argomento sia stato ben sviscerato.
Ovviamente, mi unisco al coro dei Consiglieri che hanno chiesto di ritirare l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, in quanto è già stato votato un ordine del giorno precedente, pertanto questo sarebbe un ordine del giorno superfluo.
Tra l'altro, è in contrasto con quanto rappresenta la delibera di Giunta, presentata il 7 dicembre 2010.
Com'è stato rilevato, c'è una contraddizione in termini, quando con un'azione, non sappiamo se dell'Assessore Sacchetto, o collegiale, della Giunta, viene ritirata la costituzione di parte civile nel processo penale e viene poi presentato un ordine del giorno che mette una pezza giustificativa in quello che potrebbe diventare un fatto mediatico, che forse va ben oltre alle intenzioni che erano della Lega, quindi del partito, più che dell'Ente Regione Piemonte.
Anch'io gradirei che in politica - forse è una richiesta un po' ingenua comunque all'interno dell'Aula, si avesse il coraggio di esporre le proprie idee, saperle difendere, senza mettere pezze giustificative con un documento, quando - com'è stato rilevato - è stata presentata una delibera di Giunta.
vero che quello è un atto della Giunta, mentre questo è un atto d'indirizzo del Consiglio regionale, però se questi atti sono in contraddizione tra loro, diventa difficile spiegarsi e capirci.
Pertanto, se c'è una motivazione politica, come ha detto l'Assessore Sacchetto, portatela avanti fino in fondo, difendetela, spiegatecela perché io, sinceramente, dai pochi interventi che ho sentito, sia dell'Assessore Sacchetto sia del Consigliere Marinello sia del Consigliere Pedrale, non ho capito molto bene.
Non ho ben capito quale sia la motivazione politica che sta dietro al ritiro di costituzione di parte civile, da parte della Regione Piemonte.
ovvio che qualcuno potrebbe fare un discorso elettorale, di consenso perché non bisogna nasconderci dietro al dito: la politica, almeno la degenerazione della politica, è questa: si fanno delle scelte dettate, non dall'interesse della collettività, del bene comune, ma da un ritorno di consenso, quindi un ritorno elettorale.
Al collega Vignale voglio dire - per non dilungarmi troppo - che non c'è una divisione - almeno per quanto riguarda il Gruppo che rappresento manichea tra giusti, puri, onesti e disonesti, farabutti, come sosteneva anche il Consigliere Novero. Io non mi definisco né un giustizialista né un garantista, ma prendo atto del fatto che c'è stata una sentenza di primo grado e che è iniziato il processo di secondo grado.
A questo mi attengo. Non mi diletto né di procedimenti penali né di processi civili, però, se è vero che c'è la possibilità di dimostrare che c'è stato un danno e quindi avere un risarcimento per la Regione Piemonte di 240 milioni di euro, come si è letto anche dalle sentenze e dagli articoli di giornali che sono in rete, mi sembra complicato difendere una posizione come quella che è stata assunta dalla Giunta. Poi - ripeto questo è compito della Giunta, e vorrei capire realmente le motivazioni che stanno dietro.
Sono d'accordo riguardo al fatto che le quote latte, per come sono nate, siano state esse stesse una truffa ai danni degli allevatori italiani, nel senso che sono state calcolate male, magari non divise bene tra i vari Stati.
Sono andato a rileggere come sono nate nel 1984, e probabilmente la produzione in Italia era già maggiore di quella che veniva indicata, perch non era al consumo, ma al prodotto, quindi l'Italia da allora è dovuta diventare un'importatrice - Assessore Sacchetto, se non sbaglio - di latte.
Sono logiche un po' strane: se ho la produzione, perché devo buttare e sprecare il latte? Di questo possiamo discutere; penso che siamo tutti disponibili a farlo. Resta il fatto che questo è un altro argomento: non stiamo parlando del meccanismo delle quote latte in sé, stiamo parlando di un procedimento penale a carico di una serie di allevatori che stanno insistendo in un atteggiamento scorretto verso la collettività (verso la Regione, verso l'Italia che paga le multe, verso l'Europa).
In questo caso, non possiamo fare discorsi politici, Assessore Sacchetto, perché abbiamo di fronte uno dei poteri fondanti dello Stato: la giustizia.
Potrei fare battute sull'impunità o su alcuni partiti che pretendono l'impunità. Non le farò, perché non è questo il momento: non mi sembra il caso e se ne fanno già molte a livello nazionale.
Se crediamo nell'importanza della separazione dei poteri, non si pu fare un discorso politico per escludere, non dico la sentenza penale perché ovviamente non si può, ma la costituzione di parte civile.
Se c'è il danno patrimoniale, continuo a non capire - e vorrei che qualcuno me lo spiegasse - perché la Regione Piemonte si sia tolta dalla costituzione di parte civile.
Si poteva discutere sull'opportunità di costituirsi o meno, ma eravamo già costituiti in parte civile. Togliersi è una retromarcia simbolica, ma anche concreta, perché la Regione Piemonte non è più presente come parte civile in quel processo.
Pertanto, si dà un messaggio - questo, sì, politico - molto chiaro.
Se si dà un messaggio - qualcuno potrebbe dire, forse l'ha già detto a una piccola cerchia rappresentata principalmente da elettori o sostenitori delle campagne elettorali di un certo partito, è anche vero che si dà un messaggio all'intero Piemonte, fortemente negativo.
vero, il processo non è terminato, però la Regione si era costituita in parte civile. La sentenza di primo grado c'è; non voglio e non posso fare l'indovino, ma probabilmente verrà confermata in secondo grado, perch è stato chiesto addirittura il raddoppio della pena.
A volte le sentenze della Corte d'Appello ribaltano quelle di primo grado; resta il fatto che, in questo caso, essendosi già costituita, la Regione Piemonte non doveva fare un atto politico di questa portata.
L'ordine del giorno, per i motivi già espressi precedentemente, non ha alcun motivo di presentarsi: c'è la delibera di Giunta, la Giunta - nella persona dell'Assessore Sacchetto - è venuta a spiegare quali erano le proprie posizioni.
Io - come ho detto - non le ho ben capite, ma sarà un mio limite. In ogni caso, anche noi chiediamo che l'ordine del giorno venga ritirato.
Non voglio mettere il dito nella piaga - come hanno fatto alcuni miei colleghi - sulle divisioni all'interno della maggioranza, però mi sembra che oggi siano state abbastanza evidenti, nonostante il Consigliere Marinello abbia detto che in casa Lega va tutto bene - a me, però, non ha convinto - così come all'interno del PdL e della maggioranza.
Ma questi sono discorsi che provengono da una serie di questioni nate il giorno stesso del risultato elettorale, con l'avvio dei vari processi che ancora adesso sono ben lungi dall'arrivare alla fine della sentenza riguardanti un dubbio di legittimità della Giunta Cota, che - ripeto - è sub iudice, per quanto riguarda la questione delle firme false.
Quello che sta succedendo ultimamente - sono state citate la sanità, la caccia, adesso la questione delle quote latte - dimostra come la maggioranza sia, anche agli occhi di un osservatore un po' "esterno" ai giochi tra una parte e l'altra (cercherò di essere tenero, di non essere troppo cattivo, anche perché è tardi e vedo che non ci sono più molte persone), un po' "squagliata".
Ovviamente, questo è solo un mio giudizio, ma vedremo che succederà con il prosieguo dei processi che attendono di valutare la legittimità della Giunta Cota e con l'eventuale continuazione della legislatura.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

stato già detto prima molto bene dal collega Gariglio, ma volevo riprendere il concetto dopo gli interventi del Consigliere Vignale e del Consigliere della Lega.
Non credo che si possa immaginare di trasformare questa vicenda sostenendo che un numero così esiguo, rispetto a 43 mila aziende che il nostro Paese ha - 2.800 all'interno della nostra Regione e restano 1.500 aziende, poi addirittura ne resta qualcosa in meno e nella nostra Regione vuole dire 200 aziende - che per motivi ancora oggi non chiari - ma sto usando un eufemismo, ovviamente - hanno deciso di non aderire a quella che era una legge, un regolamento, quella che era una decisione che le altre 43.000 aziende italiane invece hanno deciso di assumere.
davvero incomprensibile come, di fronte a questo atteggiamento questa maggioranza voglia continuare a sostenere che è stato giusto non "non aderire" come parte civile al secondo grado del processo contro la truffa che è stata già in primo grado condannata. No, non in questo senso quindi non "non decidendo" di non aderire come parte civile, ma decidendo di revocare una scelta che era già stata fatta dall'Amministrazione precedente - ed è giusto che qualsiasi situazione venga valutata a priori come valutazione politica - quindi non tenendo in considerazione quello che questo implica.
Trovo davvero inaccettabile, e quando prima il Consigliere evocava il fatto che ci sarebbero cittadini che non vengono tenuti in considerazione vorrei invitarlo ad ascoltare che cosa possono dire gli altri 2.800 e, se parliamo sul piano nazionale, i 43.000 agricoltori che nell'arco degli anni hanno pagato, a fronte di un numero così esiguo di aziende che non hanno voluto adeguarsi alle norme e alle regole che sono state definite.
Non possiamo fare qui il processo a quella che è stata la storia per la quale le regole sono state costruite. Questo deve essere fatto in un'altra sede e in un altro luogo e non è questo l'oggetto della discussione, ovvero se le regole hanno una consistenza all'interno di quello che è il mondo agricolo. È un'altra valutazione, è un altro tipo di discussione.
Quello che oggi credo debba essere tenuto in considerazione, ed è stato ribadito da più parti, è che il documento ha una serie di incoerenze macroscopiche, all'interno della propria articolazione, che sono davvero inaccettabili.
Ma è davvero inaccettabile che oggi quest'Aula abbia dovuto discutere una giornata intera a fronte di una serie di produttori che non hanno voluto adeguarsi alle norme e alle regole, ed è ancora più inaccettabile che questa maggioranza non si sia minimamente posta il problema di provare a difendere o, comunque, provare a rispettare quella che è stata la scelta degli altri agricoltori di questa Regione e di questo Paese.
Ricordo anche che una cifra non indifferente di queste risorse, pari a un miliardo e 900 milioni di euro, tutti i cittadini le hanno già pagate e andranno in prescrizione ancora altre somme. E questo è un atteggiamento che una maggioranza responsabile adotta nei confronti di un tema come questo? Direi che è inaccettabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Si è fatto un dibattito di grande importanza nella giornata di oggi come molti colleghi hanno potuto rilevare, in assenza del Presidente della Giunta.
Sono abbastanza convinta del fatto che il Presidente della Giunta non possa essere tutte le volte e a tutte le sedute presente in Aula. So anche che i Presidenti della Giunta hanno di solito, tranne alcuni che il mestiere lo sanno fare significativamente, una sorta di idiosincrasia nei confronti del Consiglio. Quello del Presidente Cota direi che è ad uno stadio di malattia molto grave.
Perché se non è il caso che lui venga tutte le volte, se ha altri impegni, se non sta facendo cose che non possono essere rinviate, invece si fa un'agenda che può essere aggiornata. Ma su argomenti come questi, in cui tra l'altro da parte della Giunta c'è una scelta che è tutta politica, e non solo, ma è tutta legata al suo partito, perché in coerenza con quanto si fa a Roma, cioè con le continue proroghe che vengono previste rispetto alla vicende delle quote latte, e la Lega è antesignana delle proroghe continue avvenuta ancora attraverso gli ultimi provvedimenti, non si pu non essere presenti.
Dopodiché nelle Regioni in modo coerente si assumono atteggiamenti come questi che hanno una valenza tutta politica, perché il ritiro di costituzione di parte civile realizzato da un'Amministrazione precedente quando invece ci si deve cautelare da eventuali rischi e danni che all'Ente possono conseguire dal punto di vista finanziario, indica che si ha la consapevolezza della gravità del problema. Si fa però una scelta politica per mandare un messaggio a qualcuno.
Dal punto di vista elettorale ve lo dico così, permettetemelo: comprate i voti al dettaglio e li perdete all'ingrosso con un provvedimento come questo, perché essendo un provvedimento tutto politico e tutto collegato a vicende esclusivamente di rapporto con alcune aree, con alcune categorie e con alcuni più o meno piccoli o grandi elettori, ha però sul complesso della popolazione un effetto come questo, sul complesso del mondo agricolo e sulla sua stragrande maggioranza, ma non solo. Anche sui cittadini perché qualcuno non paga certe sanzioni che vengono messe rispetto a regole di cui voi potete dire quello che volete, ma finché ci sono vanno rispettate, ricade poi dal punto di vista del danno sui singoli cittadini perché saranno i contribuenti che dovranno tirarle fuori, perché quelle multe vanno pagate e, peraltro, Bruxelles le ha già trattenute dai trasferimenti che devono essere fatti all'Italia.
Quindi, i singoli cittadini e ogni lavoratore pagherà di questa direzione. E quindi la politica delle proroghe a Roma e la politica del ritiro di costituzione di parte civile rispetto al momento in cui siamo in secondo grado, è la stessa identica linea compiutamente sbagliata.
Aveva ragione sull'ordine del giorno il collega Gariglio: questo ordine del giorno andrebbe ritirato, in quanto inefficace e contraddittorio perché la costituzione di parte civile già c'era e voi questa delibera la state ritirando e nell'ordine del giorno parlate di tutele dal punto di vista amministrativo, finanziario e legale da parte della Regione che la delibera non prevede.
un testo che cerca di rimediare al contrasto che si era determinato all'interno della maggioranza tra Lega e PdL, ma il rischio è che questa toppa sia ancora peggio, perché è contraddittorio ed assolutamente ininfluente rispetto alla questione.
Pertanto, riteniamo che questo testo sia difficilmente votabile da parte del Consiglio, non solo da parte della minoranza, ma dalla maggioranza stessa che non può non riconoscerne le incongruenze.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Avrei voluto già intervenire questa mattina, ma ho lasciato parlare l'opposizione proprio perché ho seguito questa vicenda, così come l'hanno seguita anche i miei colleghi.
Sinceramente non riesco a capire tutte queste preoccupazioni, nel senso che è ben chiaro - e l'ordine del giorno lo rimarca - che non vi è alcun danno erariale per la Regione Piemonte, poiché in qualsiasi momento ci si può sempre rimanere sulla parte civile e la parte civile continua a proseguire al TAR e al Consiglio di Stato. Quindi, non andremo a perdere neanche un euro in nessuna situazione. Abbiamo solo voluto dare un certo tipo di segnale.
Ho sentito questa mattina tanti "vergogna", tanti insulti alla Lega.
Vedo però un'opposizione, più che una maggioranza, allo sbando, perch quando si attacca sempre e solo la figura del Presidente Roberto Cota sempre e solo la Lega Nord, significa che evidentemente facciamo paura. E facciamo paura, perché questo modo di operare a contatto con la gente evidentemente, piace. E piace perché noi non frequentiamo i "salotti buoni" di una certa Torino. Noi siamo vicini alla gente. Non finanziamo, cara collega Artesio che vedo sbuffare, manifestazioni come il Grinzane Cavour dove gli amici degli amici hanno preso contributi e soldi! Queste sono le cose da vedere! I vostri amici, come Soria! Su questo vi dovreste vergognare! Non siamo noi a doverci vergognare perché abbiamo dato un segnale agli agricoltori, alla gente per bene. Ma secondo voi noi siamo degli stupidi che andiamo a difendere neanche l'1% degli agricoltori o allevatori? Solo voi siete capaci di fare politica? Il 99% degli agricoltori non ce li mettiamo contro. Così facendo, per come la raccontate voi, noi, difendendo 16 o 18 allevatori diretti (peraltro, alcuni sono già stati assolti) difenderemmo una nicchia molto ridotta: ma a che pro? Non è che dobbiamo difendere gli amici degli amici! Quello lo hanno già fatto altri, con Soria, come ho già detto. Amici di amici che hanno ricevuto appalti milionari per costruire ipotetici grattacieli, che poi non sono stati neanche portati a compimento. Ma anche per quello ci sarà la Corte dei Conti che valuterà questi aspetti.
Non siamo noi che dobbiamo vergognarci. Noi andiamo avanti a testa alta, perché abbiamo in mente il disegno di un Piemonte che non si limita al chilometro quadrato di Piazza Castello, come ha fatto qualcun altro che poi ha perso le elezioni. Noi vogliamo entrare casa per casa a spiegare questi provvedimenti. Non potete accusare l'Assessore Sacchetto di demagogia o di comportamento scorretto, dal momento che in questi mesi ha visitato tutto il Piemonte e tutte le Province. Evidentemente, ciascuno ha il proprio modo di interpretare la politica e di esercitarla come meglio ritiene. Voi avete provato a governare per cinque anni, ma non è andata bene perché avete perso, siete andati a casa e adesso siete l'opposizione.
Fra quattro anni vedremo chi è più bravo. Noi abbiamo un metodo diverso: i piemontesi ci hanno premiato e siamo convinti di quello che facciamo.
Esprimerò tutto il mio sostegno morale e il mio appoggio all'Assessore Sacchetto, perché ciò che ha subito questa mattina è un'autentica imboscata politica esercitata da persone che, invece di parlare, dovrebbero guardarsi allo specchio e pensare a ciò che ha prodotto il loro malgoverno, dalla sanità al bilancio vergognoso che abbiamo ereditato nei cinque anni passati. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gregorio; ne ha facoltà.



GREGORIO Federico

Grazie, Presidente.
Per la verità, tutto è già stato detto dai miei colleghi di Gruppo, per cui mi limiterò semplicemente a sottolineare alcuni passaggi.
Questa mattina le parole "coscienza" e "vergogna" sono state pronunciate in abbondanza, soprattutto dalla parte politica che sta alla mia destra.
Si dice che per non avere una coscienza o per non sporcarla, basterebbe non usarla: peraltro, sembra che sia stato proprio così per alcuni esponenti della sinistra, perché riescono a dormire bene di notte; forse è perché non si rendono conto, non avendo coscienza, di cosa hanno prodotto nei cinque anni che abbiamo appena trascorso, arrivando nel 2010 ad una nuova legislatura - la IX Legislatura - senza neanche un bilancio approvato, con tutte le difficoltà del caso, generando situazioni vergognose, scaturite da eredità pesantissime.
E ci si chiede perché il Presidente Cota non è in aula? Vi rispondo io: non è in aula perché è in giro a cercare di rimediare alle tante problematiche che avete lasciato come pesante eredità. Questo è uno dei tanti motivi per cui il Presidente non è qui oggi. Sono tanti i motivi per cui ci si dovrebbe vergognare dei cinque anni di mala-amministrazione! Per non parlare, poi, del buco enorme creato in sanità: quel fallimento della sanità per il quale, adesso, voi dispensate consigli gratuiti in tutto il Piemonte, Provincia di Cuneo compresa? Mi chiedo come mai i consigli gratuiti di oggi nei cinque anni passati non siano serviti a qualcosa nemmeno a rimediare ad una problematica molto seria e sentita.
Si fanno processi alle intenzioni; si additano categorie di allevatori agricoli; si esprimono sentenze e giudizi; si fa la parte più becera e cattiva di una politica che, almeno in una assemblea regionale, dovrebbe essere lasciata fuori - questo non è certo un bell'insegnamento per le nuove generazioni - per poi andare a fare della semantica su alcuni vocaboli di fronte ad una scolaresca che poco fa era proprio alle nostre spalle ad assistere a questo degrado della politica.
Ebbene, stiamo discutendo da quasi tre ore su un processo alle intenzioni: aspettiamo almeno i fatti; aspettiamo di vedere cosa accadrà nei prossimi mesi. Sicuramente oggi dobbiamo rimboccarci le maniche per rimediare ad una situazione disastrosa che abbiamo ereditato - non per colpa nostra - parlando di coscienza e di vergogna; due vocaboli molto importanti, di cui ciascuno di noi dovrebbe assumersene una particolare responsabilità, soprattutto chi ha amministrato nei cinque anni precedenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di rimanere calmi e di lasciare intervenire il Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, mi pare che fino a questo momento - cioè prima degli interventi di alcuni colleghi della maggioranza, che penso fossero utili per ribadire anche il nostro punto di vista rispetto al punto di vista espresso da quasi tutti i Consiglieri della minoranza - ci fosse un tentativo, da parte dell'opposizione, di non far procedere la maggioranza rispetto all'ordine dei lavori che c'eravamo prefissati. Mi pareva che oggi dovessimo discutere di ben altro: c'era un ragionamento che vedeva il Consiglio regionale, al di là del Movimento 5 Stelle, unanime su un'altra legge, quella sulla "Démarche Grand Chantier", e quindi si doveva proseguire su questo argomento.
Invece, molti Consiglieri oggi si sono dilettati a spiegare più volte quello che era il comportamento della maggioranza sulle quote latte, che sempre a detta di molti, era completamente ostaggio del Gruppo della Lega.
Dato che queste parole le ho sentite da molti colleghi, mi sembra che così non sia. Del resto, sarebbe offensivo nei confronti dei colleghi del PdL che sono tutti maggiorenni e vaccinati, e all'interno di quest'aula penso che sappiano come votare, senza bisogno di interventi da parte nostra.
Noi, come Gruppo della Lega, abbiamo sempre guardato con attenzione non solo agli aspetti formali di questa vicenda, ma anche agli aspetti sostanziali; una vicenda che nessuno è riuscito fino ad oggi a guardare con la lente di ingrandimento corretta, perché ovviamente ci sono in ballo diverse imprese agricole e situazioni che possono essere tranquillamente paragonate, per molti aspetti ,anche alle vicende di cui parlava, anche se dalla parte opposta, il collega Alberto Goffi, facendo riferimento a Equitalia, che è una sua battaglia storica.
Sappiamo come vanno queste vicende; le abbiamo lette sui giornali e sappiamo che hanno coinvolto e rovinato parecchi cittadini onesti (non disonesti e delinquenti, come sono stati definiti alcuni imprenditori in quest'aula!), proprio per un atteggiamento che è sicuramente più da Stato di Polizia che non da Stato di diritto, quale dovrebbe essere il nostro Paese.
Allora, se è vero, com'è vero, che su Equitalia abbiamo visto situazioni sicuramente anormali, comportamenti che hanno messo sul lastrico diverse aziende e diversi privati - e non sto parlando solamente di errori ma proprio anche dell'atteggiamento che questa società ha avuto nei confronti di parecchie persone che conosco anche personalmente, di gente che ha visto la propria casa bloccata perché non pagava una semplice multa con l'impegno su un controvalore assai più elevato (addirittura di 200 volte superiore) rispetto a quello che era la multa che doveva pagare l'interessato - mi pare quindi che sia giusto e corretto da parte nostra l'ordine del giorno che abbiamo sottoscritto come maggioranza. Il testo non esclude assolutamente alcun tipo di azione.
Vorrei rileggere l'impegnativa, perché sembra quasi che questo Consiglio regionale vada a coprire - come dicevano molti colleghi nei loro interventi - i delinquenti e coloro che hanno sbagliato. E invece "il Consiglio regionale impegna la Giunta a proseguire le azioni in sede civile, amministrativa e contabile al fine di tutelare gli interessi patrimoniali dei piemontesi e a garantire l'intero comparto agricolo della filiera lattiero-casearia". Questo è un impegno estremamente chiaro, è un impegno che noi vogliamo votare oggi, perché siamo proprio dalla parte della legalità; ma non solo siamo dalla parte della legalità, siamo anche con gli occhi aperti e guardiamo con attenzione pure a quello che sta capitando in questo comparto, proprio nel nostro Paese: un comparto già profondamente in crisi, un comparto che è stato messo in ginocchio sotto questo aspetto e che vede diverse imprese agricole in situazione di grande difficoltà.
Questo è guardare con attenzione al mondo agricolo e non avere gli occhi foderati di prosciutto: non guardare solamente ad una situazione di legalità assoluta, ma guardare sicuramente alle situazioni di legalità considerandole insieme ad una situazione concreta che verifichiamo quotidianamente tutti i giorni; soprattutto coloro che in questo Consiglio regionale siedono e arrivano dalle province a prevalenza agricola.
Allora dove sta lo scandalo, Presidente? Non riesco veramente a comprenderlo. Non riesco a comprenderlo e dunque, rispetto a questo, chiedo all'opposizione di lasciarci lavorare perché in realtà penso che siano proprio loro, con i loro interventi, che hanno bloccato su un importante ma semplice ordine del giorno i lavori di oggi.
Chiedo quindi all'opposizione che ci lasci andare avanti su importanti provvedimenti che riguardano lo sviluppo di tutto il nostro territorio come l'approvazione del disegno di legge n. 85 sulla "Démarche Grand Chantier" che hanno votato anche loro e che è uscita dalla Commissione all'unanimità dei presenti. Vogliamo allora andare avanti su questo o vogliamo continuare a cercare le divisioni all'interno di una maggioranza che, come avete visto - e i nostri interventi, in ultimo, lo stanno dimostrando - non ha assolutamente alcuna divisione interna e vuole - come ho spiegato - tutelare concretamente il comparto agricolo?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
La questione delle quote latte - come conoscono diversi colleghi Consiglieri regionali - l'abbiamo affrontata in quest'aula diverse volte e sostanzialmente, proprio su una questione quale questa, vi sono sempre state delle forti perplessità sulle azioni che i governi regionali in questi ultimi anni hanno messo in atto.
Vedete, è una questione - oserei dire - così vecchia e stantia, così come quella dello smaltimento delle carcasse animali, che questo Consiglio dovrebbe secondo me prima o poi decidere di affrontare, eventualmente per proporre all'Assessore regionale Sacchetto qualche indicazione di merito mantenendo ovviamente la distinzione dei ruoli, ma con un'attenzione specifica non certo a ciò che ci diciamo in quest'aula - che poi ha normalmente poca risonanza all'esterno - ma proprio per le ricadute delle nostre considerazioni, quando queste vengono portate nelle assemblee territoriali.
E chi, in campagna elettorale, non ha parlato con le organizzazioni sindacali? Chi è non è stato sotto qualche tenda dei Cobas per convincerli a votarlo, per poi eventualmente dimenticarsi anche di loro? Bèh, diversi colleghi Consiglieri - io non voglio fare nomi, perché alcuni di questi non sono stati eletti - non appartengono tutti alla maggioranza che oggi governa questa Regione. E allora come mai i colleghi Consiglieri regionali di opposizione non tengono conto di considerazioni variegate, che nel tempo si sono succedute e si sono svolte anche al di fuori di quest'aula? In merito poi all'ordine del giorno proposto dalla maggioranza, mi chiedo se - al di là delle nostre quotidiane chiacchierate - qualcuno ha sentito - io direi informalmente - il parere delle organizzazioni sindacali. Abbiamo occasione di sentire le organizzazioni sindacali nello svolgimento dei nostri lavori nelle Commissioni competenti; forse se il nostro ordine del giorno venisse letto nel merito, non dimenticandoci dell'importanza che deriva dal suo dispositivo finale, e se avessimo sentito le organizzazioni sindacali, probabilmente tutta questa veemenza oggi non ci sarebbe stata; veemenza, peraltro, che è stata percepita soltanto stamani quand'erano presenti le testate giornalistiche ed i mezzi di comunicazione, momento in cui forse si dovevano tirare le fila e mantenere le proprie posizioni politiche, così domani ognuno di noi si è garantito il proprio "spazietto" sui giornali. Di fatto, però, il problema nel merito resta irrisolto. Rimane irrisolto perché vi sono posizioni politiche su alcuni temi che non ci accomunano.
Abbiamo parlato la settimana scorsa dell'Acna e ci siamo ritrovati dicendo che anche questa era una questione annosa affrontata da più governi e che qualche passo in avanti si era fatto. Credo che - al di là delle posizioni politiche dei singoli colleghi Consiglieri e dei Gruppi pure sulla questione delle quote latte - anche sulla questione dello smaltimento delle carcasse animali qualche passo in avanti si è fatto. Magari a volte procediamo a zig zag, perché, a seconda di chi governa, se ci spostiamo da una parte la politica è quella, ma se ci spostiamo dall'altra vediamo la stessa questione da un'angolazione differente.
Se invece di preoccuparci della nostra proposta politica potessimo pensare di affrontare nel merito la questione, spogliandoci anche del nostro ruolo, entrando nel merito, confrontandoci - come io posso aver fatto - con le organizzazioni sindacali, potremmo chiedere un consiglio su quale potrebbe essere il comportamento più corretto rispetto all'ordine del giorno attuale. Le organizzazioni sindacali potrebbero anche rispondere che nulla osta che lo si voti. Abito in una provincia dove le aziende agricole rappresentano più o meno il 70% di tutte le aziende presenti sul territorio piemontese, ma se alla fine mi hanno dato il nulla osta, che problema ho a votare l'ordine del giorno? Nessuno.
Mi chiedo, allora, se le organizzazioni sindacali possano essere silenziosamente d'accordo e consigliarci in modo informale, rispetto alle questioni che il centrosinistra ha posto fino adesso.
Mi avvio alla conclusione dicendo che probabilmente qualche riflessione ulteriore andrebbe fatta, magari sentendo le persone che lavorano nel mondo agricolo, che possono darci degli input diversi rispetto a quelli che ho sentito fino ad ora.
Mi chiedo: se abbiamo ancora tempo per riflettere, perché non farlo? Se, invece, manteniamo le posizioni tenute fino ad oggi, tutti convinti che la propria sia la migliore, è normale arrivare ad una votazione di maggioranza che porterà all'approvazione di quest'ordine del giorno.
Forse sarebbe meglio trovare insieme le soluzioni ottimali per addivenire a proposte concrete, come la Regione ha fatto sull'Acna e su tante questioni fondamentali per lo sviluppo sociale, economico e per la salvaguardia del territorio piemontese.
Poniamo ancora in atto un minimo di riflessione e vediamo se si pu trovare un'intesa che possa essere condivisa anche dall'opposizione e fare per una volta, un piacere non a noi stessi, che siamo qui in Aula, ma agli imprenditori agricoli che sono all'esterno e che aspettano delle risposte positive rispetto alle questioni che interessano loro.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Reschigna per questo supporto assolutamente gradito.
vero che i colleghi Mastrullo e Carossa stavano tentando di dissuadermi dall'intervenire, perché volevano artatamente disturbarmi nell'intervento, ma come molti colleghi sanno, difficilmente riesco a farmi distrarre.
Vedo che il collega Toselli sorride in modo beffardo, ricordando le notti gloriose della scorsa legislatura.
Proverò a svolgere un intervento più generale, anche perch quest'ordine del giorno è talmente striminzito che diventa difficile entrare nel merito.
Questo è un ordine del giorno che il sottoscritto, non a caso - se mi consentite, colleghi - non ha firmato.
Quello che ho sempre definito deprecabile nella vita e soprattutto nella vita politica è quando si compiono delle azioni e non si ha il coraggio di sostenerne il penso, quando non si ha il coraggio delle proprie azioni, sia umane sia, come in questo caso, politiche.
Ritengo che la Giunta - nella persona dell'Assessore Sacchetto - abbia fatto una scelta politica legittima, assolutamente legittima e umanamente corretta.
Peraltro, c'è da chiedersi quale tipo di amministrazione vogliamo dare al Piemonte, se per qualunque azione che crei un ipotetico danno - tutto da valutare e quantificare - che è sempre aleatorio, è sempre immaginifico nelle menti di chi in quel momento incarna la responsabilità dell'Amministrazione, tutti gli Enti locali si devono sentire chiamati in causa e costituirsi puntualmente parte civile, appesantendo il procedimento penale.
questo l'effetto che si ottiene, e non avviene solo per questo caso ma avviene puntualmente; dalla semplice lettura del giornale emergono tantissimi casi come questo, mentre altri non emergono, perché fanno meno rumore.
Leggevo prima l'ottimo - pardon, c'è l'amico Trabucco, sempre informato soprattutto sulle questioni giudiziarie - quotidiano la Repubblica e pare che quello che artatamente, un po' sottilmente e neanche tanto velatamente i colleghi dell'opposizione intendono far passare come pensiero, ovvero che l'azione sia stata quella di agevolare e favorire i presunti "furbetti delle quote latte", può darsi che non ci sia alcuna colleganza e relazione de facto, fra il primo e il secondo evento, ma a me pare l'effetto ottenuto, avendo il PG chiesto addirittura il raddoppio delle pene previste in primo grado, sia stato esattamente l'opposto di quello che forse presumibilmente, si intendeva, secondo ovviamente i colleghi dell'opposizione, che rispetto, perché hanno fatto una battaglia che loro ritengono idealmente corretta. Devo dire che sono stati anche molto bravi in questo.
Tuttavia, hanno ottenuto l'effetto opposto. Il titolo dice chiaramente: "Quote latte, il PG in appello chiede il raddoppio delle pene".
Probabilmente, se non ci fosse stata quest'attenzione scaturita dall'azione legittima dell'Assessore Sacchetto e dell'azione politica - altrettanto legittima e astuta - dell'opposizione, non ci sarebbe stata quest'attenzione mediatica che avrebbe portato a questa richiesta in appello.
Ora, credo che meno si interferisce sulle questioni di altri apparati dello Stato, e in questo caso quello della giustizia, meglio è per tutti.
Facciamo fare alla Magistratura il suo mestiere. Facciamo valutare e accertare quelle che sono le responsabilità o meno in sede penale e eventualmente e successivamente, in sede civile.
Valutiamo seriamente per quanto ci compete, quest'ordine del giorno.
Ritengo che l'azione dell'Assessore Sacchetto sia stata legittima e coraggiosa e che debba anche essere un segnale per il comportamento della Giunta del Governo Cota, per il resto della legislatura.
Questo deve valere per le quote latte, per gli allevatori e i Cobas, ma anche per tutte le altre casistiche in cui la Regione potrà o non potrà (e dovrà valutarlo attentamente ogni volta) costituirsi parte civile, perch non ce l'ha prescritto il dottore che dobbiamo puntualmente cercare di fare i giudici.
Noi facciamo i legislatori, non altro, ed è questo che la Regione Piemonte deve continuare a fare, nell'interesse dei piemontesi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Come, Presidente, hanno rinunciato ad intervenire sei Consiglieri di maggioranza?



PRESIDENTE

Qualcuno in più, se devo dire: esattamente sette Consiglieri hanno comunicato di rinunciare all'intervento.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, è legittimo che i Consiglieri rinuncino all'intervento comunicandolo alla Presidenza.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 267, il cui testo recita: "Premesso che con delibera del 7 dicembre 2010 la Giunta regionale ha ritenuto di non costituirsi parte civile nel processo penale di secondo grado, riservandosi comunque ogni altra azione in sede civile amministrativa e contabile la Regione Piemonte ha sempre tutelato l'interesse degli agricoltori nel rispetto delle norme nazionali Considerato che Anche in merito all'annosa questione delle quote latte, tale condotta amministrativa è garantita senza alcun danno patrimoniale concreto ed attuale per l'ente e per il mondo agricolo Il Consiglio regionale Impegna la Giunta regionale A proseguire le azioni in sede civile, amministrativa e contabile al fine di tutelare gli interessi patrimoniali dei piemontesi ed a garantire l'intero comparto agricolo della filiera lattiero-casearia".
Il Consiglio approva.
Informo che la comunicazione della Giunta regionale, relativa alla questione dei migranti, ipotizzata per la seduta di oggi pomeriggio probabilmente avverrà - domani lo decideremo nella Conferenza dei Capigruppo, convocata per le ore 13.30 - nella seduta di giovedì 7 aprile alle ore 10, direttamente da parte del Presidente della Regione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.37)



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