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Dettaglio seduta n.95 del 05/04/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.02 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45 per un incontro con una delegazione di ivoriani)



LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.42 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.55)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 227 presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Boeti, Motta Angela, Taricco, Muliere, Ronzani, Manica e Pentenero inerente a "Continuità assistenziale: servizi di riabilitazione lungodegenza, residenziali, domiciliari per persone non autosufficienti" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 262 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Censura delle richieste di uso della forza militare in Valsusa" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Varie

Ordine del giorno n. 264 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Molinari Placido, Ponso, Leardi e Novero, inerente a "Condanna dell'attentato terroristico alla Caserma Ruspoli della Folgore di Livorno" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Abbiamo avuto modo di incontrare associazioni che hanno posto un problema al Consiglio regionale circa le problematiche relative ai servizi domiciliari per persone non autosufficienti.
All'o.d.g. del Consiglio regionale vi è, al punto 28), l'ordine del giorno n. 227 che affronta proprio questo tema.



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere, ma quel punto è nell'o.d.g. del Consiglio di giovedì.



RESCHIGNA Aldo

Sì. Noi chiederemmo l'iscrizione alla seduta odierna, Presidente, in modo da poter dare possibilità al Consiglio regionale, prima che termini la seduta pomeridiana, di valutare l'ordine del giorno ed assumere una determinazione al riguardo.
Chiederemmo, quindi, l'iscrizione alla seduta odierna di quest'ordine del giorno, calendarizzandolo per la seduta pomeridiana.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come avanzato ieri alla riunione dei Capigruppo convocata con urgenza chiederei se è possibile inserire un ordine del giorno di censura delle richieste di uso della forza militare in Val di Susa, tra l'altro già discusso da un collega lo scorso martedì in aula.
Se è possibile chiederei di discuterlo, dato che ritengo che non occuperà tanto tempo, prima della continuazione dell'analisi del disegno di legge n. 85.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Abbiamo due proposte di modifica dell'o.d.g.
La prima, da parte del Capogruppo del Partito Democratico, chiede l'iscrizione, nella seduta pomeridiana odierna, dell'ordine del giorno n.
227.
L'Aula acconsente? Prego, Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Siamo favorevoli all'iscrizione del predetto ordine del giorno ovviamente posizionato dopo il punto 5) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi contrari, l'Aula acconsente.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La seconda proposta di modificazione dell'o.d.g. perviene dal Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, che chiede di iscrivere l'ordine del giorno n. 262.
Inoltre, il Consigliere Bono chiede che quest'ordine del giorno sia posto all'o.d.g. precedentemente alla continuazione della trattazione del disegno di legge n. 85.
Ci sono interventi contrari? La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Esprimiamo voto contrario.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, mantiene la sua richiesta? La metto ai voti o la ritira? Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Non ho capito se è contrario all'inversione del disegno di legge n. 85 o se è contrario, in assoluto, alla discussione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bono modifica la richiesta: chiede di iscriverlo nella giornata di oggi e non più preliminarmente al disegno di legge n. 85.
Permane il parere contrario, Consigliere Pedrale?



PEDRALE Luca

Sì, rimane parere contrario, anche perché abbiamo un Consiglio regionale apposito - giovedì prossimo - per discutere tutti gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Mantiene la richiesta, Consigliere Bono? Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento, all'o.d.g. del Consiglio regionale odierno, dell'ordine del giorno n. 262, a firma del Consigliere Bono.
Il Consiglio non approva.
Comunico che nella riunione dei Capigruppo di ieri, il Presidente del Gruppo Pensionati, Michele Giovine, ha proposto di discutere nella seduta odierna l'ordine del giorno n. 264 presentato dai Consiglieri Cattaneo Molinari, Placido, Ponso, Leardi e Novero, inerente a "Condanna dell'attentato terroristico alla Caserma Ruspoli della Folgore di Livorno".
L'Ufficio di Presidenza si è fatto carico della redazione di quest'ordine del giorno, di cui proponiamo l'iscrizione.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Dunque, l'o.d.g., modificato con l'iscrizione dell'ordine del giorno n.
227 del gruppo del Partito Democratico per la seduta di oggi e dell'ordine del giorno, testé annunciato, relativo alla solidarietà all'ufficiale della caserma Ruspoli della Folgore, è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 15/16 e 22 marzo 2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Cantore Comba, Costa Raffaele, Cota, Giovine, Maccanti e Spagnuolo.



PRESIDENTE

Ricordo che alle ore 11.30 si terrà la comunicazione in aula della Giunta regionale relativamente alla questione "Mancata costituzione in sede di parte civile al processo sulle quote latte".
La comunicazione relativa a "Profughi provenienti dall'Africa settentrionale" slitterà alla seduta consiliare del 7 aprile - attualmente è in corso la riunione della Conferenza governativa - e in quel caso probabilmente sarà tenuta direttamente dal Presidente della Regione - se i proponenti sono d'accordo.
Differentemente avverrà una comunicazione, anche questa in stato di avanzamento rispetto a quella di martedì scorso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

In primo luogo, non riesco a capire le ragioni per cui la comunicazione del pomeriggio debba essere rinviata a giovedì, a maggior ragione visto che domani c'è la Conferenza a livello romano. Capire sostanzialmente qual è la valutazione del Consiglio regionale su questa materia è quanto mai opportuno e darebbe anche qualche ragione di riflessione...



PRESIDENTE

Chiedo scusa. Il Consigliere Reschigna sta argomentando il mantenimento della richiesta della comunicazione. Vorrei maggiore attenzione, per favore.



RESCHIGNA Aldo

Oltre a richiedere che la comunicazione sia svolta nella seduta odierna, chiediamo che sia fatta dal Presidente della Giunta regionale.
Oggi il Presidente della Giunta regionale avrebbe dovuto essere a Roma ma l'incontro è stato rinviato a domani. Sappiamo benissimo che stamattina il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore Bonino, nonostante sia iscritto all'o.d.g. il disegno di legge sulle grandi opere pubbliche, sono a Cuneo ad inaugurare un tratto di superstrada.
A questo punto, non capiamo le ragioni per cui il Presidente della Giunta regionale nel pomeriggio, all'ora a lui più confacente, non possa venire in Consiglio regionale a svolgere la comunicazione su una materia sulla quale abbiamo ascoltato la sua opinione sui giornali. Lo può fare all'ora a lui più confacente, ma noi chiediamo che la comunicazione...



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, mi scusi. I Consiglieri che non fossero interessati sono pregati di uscire dall'Aula. Credo che un minimo di attenzione per ascoltare il Presidente Reschigna sia doverosa e mi rivolgo anche irritualmente alle barcacce, perché la stessa attenzione la deve prestare anche chi collabora con noi.
Prego, Consigliere Reschigna, prosegua.



RESCHIGNA Aldo

Chiediamo che la comunicazione sia confermata nel pomeriggio, ma chiediamo con molta forza che tale comunicazione sia resa dal Presidente della Giunta regionale.
Siamo convinti che una volta all'anno il Presidente della Giunta regionale possa anche venire in quest'Aula.



PRESIDENTE

Se permane la richiesta, così come nella Conferenza dei Capigruppo svoltasi ieri, la comunicazione avverrà nel pomeriggio. Vedremo l'orario e la Presidenza, la Giunta, il Presidente con numerosi Assessori, anche con il Vicepresidente della Regione, rappresenterà questa richiesta sulla comunicazione svolta direttamente dal Presidente.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta regionale Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il Presidente dovrebbe essere a Roma oggi, perché la modifica delle convocazioni deve averlo raggiunto quando già aveva disposto la sua partenza.
Adesso verificheremo quello che è stato detto e se ci sono le disponibilità. Non c'è nessuna difficoltà a fare le comunicazioni, ma vanno rese giustamente come richiesto dal Capogruppo Reschigna nella forma migliore possibile.
A volte il presto e il bene non sempre coincidono; in ogni modo c'è la disponibilità a fare la comunicazione. Abbiamo due giorni di convocazione del Consiglio, quindi in questa sessione di due giorni senza dubbio sarà resa la comunicazione. Nel limite del possibile, cercheremo di farci carico della sollecitazione, però non lo assicuro. Provvederemo a tutte le verifiche sollecitate.



PRESIDENTE

Quindi, la comunicazione avverrà nel pomeriggio e sarà data informazione all'Aula sull'orario preciso all'inizio della seduta pomeridiana.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "M. Costa" di San Francesco al Campo (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "M. Costa" di San Francesco al Campo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Taricco relativamente all'inaugurazione di un tratto stradale della SS Cuneo-Mondovì


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Sollecitato dalle riflessioni che sono state fatte, pongo una questione pregiudiziale.
Ho ricevuto un invito - che credo abbiano ricevuto anche altri colleghi per questa mattina alle ore 11 sulla Statale Cuneo-Mondovì, per l'inaugurazione di un tratto stradale dove saranno presenti il Presidente Cota e l'Assessore Bonino.
Mi chiedo se questa cosa abbia un senso.



PRESIDENTE

Questa non è una questione pregiudiziale.



TARICCO Giacomino

Invece lo è, perché abbiamo appena fatto un ragionamento sull'impossibilità del Presidente...



PRESIDENTE

Non è detto, perché la Giunta ha preso nota e ha dato la disponibilità nel pomeriggio. Ha detto che ad inizio seduta comunicherà l'orario e chi terrà la comunicazione. La Giunta si è presa carico anche di vedere se ci sono le condizioni affinché la possa tenere direttamente il Presidente della Regione.



TARICCO Giacomino

Nella passata legislatura decine di volte è accaduto e ribadisco che non è una cosa gradevole ricevere un invito il martedì mattina, giorno di seduta di Consiglio, per un'inaugurazione sul territorio, ponendoci nella situazione di non poter partecipare ad un evento atteso da anni sul nostro territorio, perché il Presidente della Giunta regionale ha pensato bene di porlo proprio nel giorno di Consiglio.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interpellanza n. 174 presentata dai Consiglieri Carossa, Angeleri Marinello, De Magistris, Tiramani, Novero, Gregorio e Molinari, inerente a "Condizione del letto del fiume Stura a Torino"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 174.
I Consiglieri interroganti danno per illustrata l'interpellanza.
Risponde l'Assessore Ravello, che ha pertanto facoltà di intervenire.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Darò degli elementi di risposta di natura tecnica che disegnano il quadro normativo all'interno del quale ci si muove rispetto a questa situazione. L'Autorità idraulica competente relativamente alla funzionalità idraulica del corso d'acqua Stura di Lanzo a Torino, con l'individuazione quindi degli interventi necessari, è l'Agenzia Interregionale per il Po ex Magistrato del Po.
Le manutenzioni dei corsi d'acqua con l'asportazione di sedimenti devono essere precedute da opportuni studi sull'intera asta fluviale o perlomeno su un congruo tratto dell'asta fluviale, così come prevede la deliberazione n. 9/2006 adottata dal Comitato istituzionale dell'Autorità di Bacino del Po.
L'AIPO già del 2006, a seguito di una richiesta avanzata dalla Regione Piemonte, aveva individuato sul reticolo di propria competenza un elenco di corsi d'acqua ritenuti prioritari ai fini dei predetti studi.
Tale elenco annoverava: Orco, Pellice e Chisone come corsi d'acqua pilota. Vi era un ulteriore elenco di corsi d'acqua ritenuti prioritari al fine di programmare la realizzazione degli stralci dei programmi generali di gestione dei sedimenti: Toce, Sesia, Dora Baltea, Stura di Lanzo, Dora Riparia, Sangone, Chisola, Varaita, Maira, Stura di Demonte, Tanaro, Belbo Bormida e Orba.
Successivamente tra AIPO, Regione Piemonte e Autorità di Bacino del Fiume Po è stato siglato un accordo per l'attuazione della deliberazione della Giunta regionale 44/2002, attraverso il programma generale di gestione dei sedimenti, degli alvei e dei corsi d'acqua della Regione Piemonte, ai sensi della direttiva dell'Autorità di Bacino del fiume Po n.
9/2006, nel quale sono stati individuati quali corsi d'acqua prioritari per la redazione degli studi per la definizione dei programmi di gestione dei sedimenti, il Sesia, il Toce, l'Orco, il Pellice, il Chisone e la Stura di Demonte.
Con DGR 56/2009 è stato successivamente modificato ed integrato il predetto elenco dei corsi d'acqua con i seguenti torrenti: Varaita, Maira Gesso, Grana Mellea e Tanaro.
Compatibilmente con i finanziamenti disponibili si procederà a predisporre i piani di gestione dei sedimenti anche per i corsi d'acqua inizialmente individuati come prioritari da AIPO, tra cui la Stura di Lanzo.
Una volta approvato il programma di gestione dei sedimenti per il fiume Stura di Lanzo, sarà possibile procedere alla definizione del programma operativo relativo agli interventi di manutenzione.
Occorre però sottolineare che nelle more dell'approvazione del predetto programma, nel caso in cui si verifichi una situazione di somma urgenza lungo un corso d'acqua, l'asportazione derivante dagli interventi pu avvenire in deroga alle procedure sopra descritte.
Trattandosi però nel caso di specie di una situazione definibile di urgenza, in quanto le arcate del ponte sarebbero ostruite da sterpaglie e da cumuli di detriti e sabbie, la Regione si è attivata nei confronti di AIPO, che è l'autorità idraulica competente, e nei confronti del Comune di Torino, che è proprietario delle infrastrutture e, quindi, responsabile della sua funzionalità, per le opportune valutazioni di competenza.
In pratica, a seguito della presentazione dell'interrogazione, alla Regione sono stati forniti alcuni elementi, dei quali si è avuto riscontro rispetto alla gravità della situazione descritta. Successivamente trattandosi di una situazione non di diretta competenza della Regione Piemonte ma dell'Agenzia Interregionale per il Po e del Comune di Torino si sono contattati i rispettivi Enti affinché agissero andando incontro anche a quanto segnalato, per garantire una definitiva messa in sicurezza di questa situazione. Non mi risulta, al momento, che vi siano stati dei riscontri, ma faremo ulteriori verifiche: la situazione, comunque, è tenuta sotto controllo dai nostri uffici.



RAVELLO Roberto Sergio

PRESIDENTE.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Assessore.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 367 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Cedimento stradale sulla SP 116"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 367 presentata dal Consigliere Ronzani. Con il consenso dell'interrogante, la consideriamo illustrata.
Risponde l'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Gli Uffici ci segnalano che con riferimento all'interrogazione presentata dal Consigliere Ronzani non si ravvisano aspetti di competenza regionale, in modo particolare della Direzione Opere Pubbliche e Difesa del Suolo in merito alle domande poste.
Abbiamo ugualmente richiesto che gli Uffici ci fornissero informazioni che potessero risultare utili agli interroganti, che fornirò in questa occasione.
La Direzione Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, in particolare il Settore regionale decentrato Opere Pubbliche di Biella (è il Settore competente per territorio), non ha ricevuto alcuna segnalazione in merito ai dissesti sulla strada provinciale, ma ha ricevuto, a seguito degli eventi dell'aprile 2009, una segnalazione in merito ad un dissesto sulla strada comunale che collega detta strada provinciale alla frazione Mucengo.
Per tale dissesto il Comune di Pray ha ricevuto il finanziamento regionale di euro 60.000, relativi all'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3831 del 2009.
Per quanto riguarda il dissesto sulla strada provinciale oggetto dell'interrogazione, ai fini della redazione della presente informativa, è stato effettuato un sopralluogo dai funzionari del Settore decentrato Opere Pubbliche in data 3 febbraio 2011.
Il dissesto oggetto dell'interrogazione è stato verificato e consiste in una voragine sulla sede stradale che, effettivamente, potrebbe pregiudicare l'accessibilità alla frazione Mucengo in caso di ulteriore evoluzione.
Da quanto emerso in occasione del sopralluogo, questo sembrerebbe essere stato causato da una carenza di regimazione delle acque superficiali e/o della piattaforma stradale.
Si segnala, inoltre, da informazioni avute per vie brevi coi tecnici del Comune di Pray e della Provincia di Biella, che, a seguito di un sopralluogo congiunto tra Comune e Provincia, sarebbe emerso che il problema relativo al dissesto sarebbe di poco conto e determinato effettivamente da una cattiva regimazione delle acque di piattaforma stradale, come ipotizzato dal Settore regionale competente, e che la Provincia di Biella sarebbe intervenuta alla relativa sistemazione.
In relazione a quanto segnalato dagli uffici, non si ritiene che la Regione possa assumere iniziative per risolvere direttamente le criticità segnalate.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 386 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Trasporto nucleare Saluggia - La Hague: mancate informazioni alle popolazioni interessate"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 386 presentata dalla Consigliera Artesio.
La parola alla Consigliera Artesio, per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
In realtà, la nostra interrogazione è superata nel tempo per quanto concerne l'aspetto specifico della situazione qui richiamata, ma è esemplare per le eventuali e assolutamente prevedibili ulteriori condizioni di natura simile.
Stiamo parlando, ovviamente, della situazione di Saluggia, ovvero del fatto che abbiamo una realtà piemontese più esposta dal punto di vista della conservazione dei residui di scorie nucleari, e che quindi, oltre a rilevare una situazione di tipo conservativo che già muove moltissime preoccupazioni nei confronti delle popolazioni, avvertiamo anche un problema relativo al trasporto per lo smaltimento delle scorie, che riguarda l'impiego del transito ferroviario dei territori piemontesi.
Tutte le normative di riferimento - quelle che fanno capo alla misura di protezione ambientale - sottolineano la necessità che data la particolare delicatezza e sensibilità del materiale trasportato, nonch l'ovvio ed evidente impatto rispetto alle preoccupazioni delle popolazioni sia sempre opportuno essere molto espliciti dal punto di vista dell'informativa da rendere ai territori interessati dall'attraversamento.
Molto spesso, invece, forse per non creare preoccupazioni nelle popolazioni, si teme che un'informazione possa costituire un elemento di carattere controproducente. Noi, come tutte le normative, siamo favorevoli al coinvolgimento delle partecipazioni - in particolare delle popolazioni coinvolte - per cui segnalavamo che, a nostro avviso, in questo caso, non erano state fornite adeguate informazioni alle popolazioni interessate.
Lo segnaliamo per avere conferme o meno del passato, ma soprattutto per avere rassicurazioni sul futuro.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Mi scuso, Presidente, ma non ho capito che risposta si aspetta l'interrogante. Ci è stato comunicato che l'interrogazione sarebbe stata superata, considerato anche il fatto che il sottoscritto aveva risposto ad una simile interrogazione in almeno altre due occasioni. Mi pare, dunque che le richieste avanzate oggi dall'interrogante esulino un po' dal tema e da quanto richiesto nello specifico, poiché la Giunta era interrogata per conoscere le ragioni di un supposto mancato avviso alle popolazioni coinvolte dal passaggio dei trasporti nucleari, come norma di legge. Non ho capito, quindi, se devo rispondere a questa richiesta oppure se devo provare ad "inventarmi" una risposta sul problema più generale sollevato oggi in merito a quello che si intenderà fare in futuro, che posso già anticipare agli interroganti, sarà, com'è sempre avvenuto...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Assessore: risponda alla domanda, poi eventualmente faccia... Perlomeno se è nelle condizioni di farlo.



RAVELLO Roberto Sergio

Sì, ma rispondo alla domanda scritta o alla domanda che mi è stata presentata verbalmente?



PRESIDENTE

Mi scusi: risponda alla domanda se è nelle condizioni di poterlo fare in caso contrario, credo che potrà far pervenire una risposta scritta alla Consigliera Artesio, la quale, qualora non fosse soddisfatta, avrà comunque a disposizione gli strumenti di Regolamento (articolo 100) per riproporre l'interrogazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Ma lo dicevo, Presidente, proprio per andare incontro all'interrogante.
Perché la domanda che è stata formulata verbalmente oggi non è la domanda che è stata posta per iscritto e inviata ai nostri Uffici.
Per correttezza, quindi, ritengo di dover rispondere alla domanda contenuta nell'interrogazione, cercando comunque di andare incontro anche a quanto richiesto poc'anzi.



PRESIDENTE

La ringrazio.



RAVELLO Roberto Sergio

Cercherò di essere breve, anche perché la questione è a nostra conoscenza già da tempo e le polemiche che si sono innescate successivamente al trasporto di combustibile irraggiato verso i depositi in Francia sono cosa ormai nemmeno più troppo recente.
Innanzitutto, ritengo che non sia corretto sostenere che le popolazioni coinvolte non siano state avvisate come a norma di legge. La legge, come sempre, è stata rispettata e, per rispondere anche a quanto chiedeva la Consigliera Artesio, le norme saranno rispettate anche in futuro, nei prossimi trasporti, e le popolazioni interessate saranno coinvolte nelle misure previste dalle norme di legge.
Le ricordo, infatti, che esiste un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 10 febbraio 2006 che prevede che i Prefetti competenti per territorio predispongano un Piano provinciale di emergenza e lo sottopongano all'intesa con la Regione, che, a sua volta, avrà provveduto al rilascio della stessa autorizzazione, sentite le Amministrazioni locali interessate.
Nell'eseguire tutta l'istruttoria che ha portato poi la Giunta regionale ad autorizzare il trasporto, il 22 dicembre la Direzione regionale Ambiente ha invitato ad un incontro - che si è tenuto il 12 gennaio 2011 - tutte le Amministrazioni locali interessate. Vorrei precisare che l'interpretazione che abbiamo dato per "Amministrazioni locali interessate" non si è limitata a considerare solo i Comuni attraversati materialmente dalla linea ferroviaria sulla quale transitavano o avrebbero dovuto transitare i convogli, ma tutti i Comuni di un'area più vasta, tanto che sono state invitate ben sei Province (cinque Province piemontesi più quella di Pavia), sei Prefetture, l'ARPA della Regione Piemonte e quella della Regione Lombardia e ben 166 Comuni (di cui 17 della provincia di Alessandria, 29 della provincia di Asti, 16 della provincia di Novara, 29 della provincia di Vercelli e 75 della provincia di Torino).
All'incontro hanno anche partecipato i rappresentanti della Sogin - la società, come lei sa, alla quale sono state affidate le attività di decommissioning - e il trasportatore autorizzato, che nello specifico era il Mit Nucleare. In quell'occasione i funzionari regionali, i tecnici di Sogin e di Mit Nucleare hanno fornito a tutti i presenti le risposte a qualunque domanda sia stata loro posta rispetto alla necessità di avere chiarimenti sulle modalità di svolgimento delle operazioni di trasporto e su quelle relative alla predisposizione dei piani di emergenza.
Ricordo, per chiudere, che tutte le Amministrazioni interessate erano perfettamente a conoscenza delle tempistiche relative al trasporto e che come lei sa, ai sensi di legge, le comunicazioni alla popolazione (e non alle Amministrazioni) vanno fornite - cosa che ci auguriamo non capiti mai in occasione del verificarsi di una situazione di emergenza: in pratica in caso di incidente, il legislatore prevede che si attuino i piani di emergenza, che contemplano anche l'informazione e la comunicazione alla popolazione.
L'intento del legislatore - mi pare chiaro ed evidente - è quello di creare un equilibrio tra l'opportuna necessità di sapere che cosa si svolge sul territorio abitato e garantire che non si inneschino meccanismi che possano generare allarme nella popolazione e, di conseguenza mettere a rischio lo stesso trasporto delle scorie, che - mi permetta di ricordarlo Consigliera Artesio - è più sicuro nel momento in cui non viene mai fermato o rallentato.
Nell'occasione specifica, proprio la fuga di notizie - e soprattutto il tentativo di qualcuno di approfittare dei sentimenti di preoccupazione che sono anche comprensibili nella popolazione - ha causato addirittura il blocco del convoglio in Val di Susa, nel tentativo di impedire che questo passasse al di là dei nostri confini (peraltro, si è determinato anche un paradosso dal punto di vista di chi deve tutelare l'ambiente: avrei probabilmente compreso, infatti, le ragioni di un movimento disposto a mettersi sui binari di un treno che trasportasse materiale radioattivo in arrivo in Italia, non verso l'estero; ma questo è stato oggetto di un altro dibattito) e mettendo a rischio lo stesso trasporto, essendo state compromesse quelle condizioni che devono essere garantite sempre e comunque durante tutto il tragitto e tutto l'itinerario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "M. Costa" di San Francesco al Campo (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe III A della Scuola Media "M. Costa" di San Francesco al Campo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Caccia

Interrogazione n. 396 presentata dalla Consigliera Bresso, inerente a "Assessore primo firmatario di progetto di legge n. 104 sulla caccia"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 396, presentata dalla Consigliera Bresso.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore alla caccia

Grazie, Presidente.
Rispondo volentieri all'interrogazione presentata dalla Consigliera Bresso, perché mi dà la possibilità di far chiarezza su un dubbio che ha posto in qualità di interrogante su questo documento, e cioè sul fatto che non siano stati coinvolti gli Uffici regionali nella stesura di queste proposte di modifica della legge regionale 70/96, che regolamenta tutta l'attività venatoria all'interno della nostra Regione.
Posso invece confermare in maniera assoluta che sono stati coinvolti sia l'Osservatorio regionale sulla fauna selvatica - che è, appunto, un Settore interno all'Assessorato all'Agricoltura, caccia e pesca della Regione Piemonte - sia i funzionari deputati del Settore Tutela faunistica e tutela dell'ambiente acquatico dell'Assessorato regionale, i quali hanno provveduto, naturalmente in concerto con i vari ambiti che intercorrono all'interno del Settore stesso, alla stesura di queste proposte di modifica, valutata la compatibilità con la legge n. 157 del 1992 a livello nazionale e con la normativa europea.
Credo quindi che sia opportuno rispondere a quest'interrogazione precisando che invece - mi dispiace che lei, Consigliera, abbia avuto informazioni di natura opposta - gli Uffici competenti dell'Assessorato regionale all'agricoltura sono stati coinvolti e hanno steso queste proposte di modifica.
In merito alla riserva che presentava l'interrogante sul fatto che l'Assessore sia anche co-firmatario (anzi, primo firmatario) di questa proposta di modifica, si precisa quanto segue. Se è vero, Consigliera Bresso, che a detta sua è irrituale che un Assessore sia anche firmatario di una proposta di modifica di legge, si tratta, in ogni caso, di un fatto consentito.
Il sottoscritto, infatti, oltre che essere Assessore regionale, è anche Consigliere di quest'Assemblea, per cui si è ritenuto che fosse opportuno avere anche la possibilità di co-firmare queste proposte di modifica; anche perché - al di là del fatto che io sia, appunto, Consigliere regionale questa modifica di legge si propone di andare ad incidere su vari ambiti: oltre che su quello dell'attività venatoria, anche su tutto il settore ad essa connesso, rappresentato dai danni cagionati dalla fauna selvatica all'agricoltura e alle coltivazioni. Il fatto che sia irrituale, è un'opinione sua personale; in ogni caso, è consentito dal Regolamento interno dell'Aula e quindi, in qualità di Consigliere, ho ritenuto opportuno co-firmare queste proposte di modifica. Per concludere, in merito ai quesiti posti nell'interrogazione le confermo che sono stati coinvolti gli Uffici esperti e deputati a seguire la materia venatoria della Regione Piemonte. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Intervengo per esprimere non solo la mia profonda insoddisfazione, ma il mio sconcerto per il tenore della risposta. Le ricordo che le Giunte sono organi collegiali; pertanto, lei non è titolare in proprio di un Assessorato, ma fa parte di un organo collegiale.
La prassi politica e amministrativa corretta prevede che un Assessore firmi una legge approvata dall'intero organo collegiale, ovvero dalla Giunta. In questo caso, invece, l'Assessore, utilizzando i propri Uffici predispone il provvedimento - perché, da quanto lei ha detto, la legge è stata predisposta da lei attraverso i suoi Uffici - che poi è stato fatto firmare, per filiera politica, dal suo Gruppo politico.
Sarebbe come affermare che l'Assessore Ferrero presenta il Piano sanitario e lo presenta insieme al PdL, come documento del PdL, o che i diversi Assessori presentano le proprie proposte di legge, invece che come Giunta, come esponenti di partito. Magari la prossima volta il bilancio sarà presentato dalla Lega, prima firmataria l'Assessore al bilancio e poi firmatari gli altri! veramente un'anomalia, perché la Giunta è un organo collegiale e allora o uno, in quanto Assessore, presenta un provvedimento insieme alla Giunta o, al massimo, potrà essere cofirmatario di un disegno di legge in quanto Consigliere. Ma un Assessore non può, su una materia di propria competenza, usare gli Uffici in quanto Consigliere. Se le cose stanno così rivolgerò la prossima interrogazione al Presidente Cota, chiedendo se la Giunta condivide o no la proposta di legge del suo Assessore alla caccia predisposta per di più dagli Uffici.
Quanto meno, se posso darle un consiglio, Assessore, la porti in Giunta e la faccia adottare dall'intera Giunta in modo che diventi un disegno di legge e non una proposta di legge.
Per carità, i conflitti di interesse sono la norma nella vostra parte politica e quindi capisco che non gliene importi niente, però è una formula profondamente sbagliata, perché a quel punto lei si troverà formalmente in Commissione a essere Assessore e rappresentante non di se stesso, ma della Giunta, a dover esprimere una posizione per poi andare a fare il Consigliere, difendendo un progetto di legge, che è di iniziativa consiliare e non di iniziativa della Giunta. È veramente una situazione anomala e, a mio avviso, istituzionalmente assai poco corretta.



PRESIDENTE

Dichiaro concluso il punto relativo al sindacato ispettivo.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Comunicazioni della Giunta regionale inerente a "Mancata costituzione in sede di parte civile al processo sulle quote latte" (interrogazioni n. 330, 337 e n. 453 assorbite dal dibattito; esame ordine del giorno n. 265)


PRESIDENTE

Come previsto in sede di Conferenza dei Capigruppo e come è stato comunicato in apertura di seduta, avverrà una comunicazione della Giunta regionale in merito alla cosiddetta questione delle "quote latte", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo la decisione assunta in sede di Conferenza dei Capigruppo del 30 marzo 2011, relativamente ai tempi del dibattito: interverrà la Giunta regionale e, dopo, ogni Gruppo consiliare avrà dieci minuti per il Presidente di Gruppo o proprio delegato e cinque minuti per gli altri Consiglieri.
La parola al Vicepresidente, Ugo Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Signor Presidente, poiché ci sono anche tre interrogazioni sull'argomento Le chiedo se possano ritenersi discusse qualora le comunicazioni che andiamo a rendere come Giunta siano ritenute esaustive.
Vedo che uno degli interroganti acconsente.



PRESIDENTE

Per prassi, se gli interroganti si riterranno soddisfatti e se acconsentono, le tre interrogazioni potranno essere considerate discusse.
Vicepresidente Cavallera, la ringrazio per la precisazione.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non aspiro alla soddisfazione completa, ma almeno alla pertinenza della risposta.
Per quanto riguarda la questione delle quote latte, pensavamo di dividere la comunicazione in due parti. Io interverrò sulla questione della costituzione di parte civile, aggiungendo anche qualche informazione circa i procedimenti che sono in corso (peraltro, già a conoscenza dei Consiglieri che in precedenza rivestivano incarichi di Giunta) poi, avendo io reminiscenze un po' datate, passerò la parola al collega Sacchetto, il quale può aggiornare meglio di me il Consiglio in ordine all'attuale situazione della vicenda delle quote latte.
Qualora avessi risposto alle interrogazioni, si sarebbe data risposta alla domanda che chiedeva perché nella deliberazione la denominazione del file era "Robusti".
Vogliamo specificare che (come precisa l'Avvocatura che aveva steso la deliberazione) la denominazione del file fa effettivamente riferimento a Giovanni Robusti, definito dagli interroganti il leader del movimento dei cosiddetti Cobas del latte.
La denominazione trova la sua ragion d'essere nel fatto che proprio il nominativo del signor Giovanni Robusti sia il primo che compare nella lista degli imputati nel processo di cui si parla indirettamente. Secondo la prassi comune il legale dell'Avvocatura regionale, come fanno tutti i legali, intesta i fascicoli dei procedimenti con l'indicazione del primo identificato "ed altri", quindi non c'è nessuna ragione particolare. Di solito si cita il primo nome, scrivendo "procedimento contro il signor Tal dei Tali ed altri". Quello è il motivo per cui è stato mantenuto il nome del file anche in questa fase.
Il secondo quesito riguarda i rapporti o i contatti con il mondo dei Cobas del latte. La scelta della revoca da parte della Giunta della costituzione di parte civile è esclusivamente motivata da considerazioni di opportunità di carattere generale su cui potrà riferire l'Assessore all'agricoltura.
L'Assessore, in sede di dibattito all'interno della Giunta, ha fornito una serie di considerazioni che sono state condivise; peraltro, ci sono stati anche articoli giornalistici. Sappiamo che viviamo anche in una realtà mediatica dove molte volte le questioni vengono dibattute più sugli organi di informazione che non nelle sedi proprie.
Peraltro, la decisione assunta, secondo il nostro giudizio, non implica come fatto solo in se stesso la rinuncia dell'Ente a far valere le proprie ragioni di credito e di tutela erariale in sede civile e amministrativa.
A questo punto voglio sottolineare tre questioni. La prima è quella che non vi è coincidenza automatica o matematica tra le persone interessate al procedimento penale e coloro che sono "sforatori" di quote, coloro che superano la quota.
Noi sappiamo che il Regolamento europeo e le norme italiane prevedono una penale per coloro che superano le quote, una multa che in passato non doveva essere pagata immediatamente, ma che adesso è pagata mensilmente. La legge, entrata in vigore quando era Ministro Alemanno, è stata successivamente rafforzata con le garanzie delle fidejussioni e con l'introduzione delle rateizzazioni per favorire i pagamenti.
Quindi è sostanzialmente una questione amministrativo-finanziaria tant'è che volevo dare due dati. La Regione negli anni passati ha attivato 600 procedimenti. Ad oggi, di questi procedimenti, 300 sono ancora in corso, tra TAR e Tribunali civili in sede di contenzioso a vari stadi. Si contestano provvedimenti di AGEA, si contestano cartelle esattoriali di recupero del quantum, eccetera.
La Regione non ha adottato alcun cambiamento di rotta in ordine a quello che è il recupero del dovuto da parte degli "sforatori" (scusate il termine), dei "superatori" delle quote che vengono penalizzati secondo le regole comunitarie, che, come ci dirà il collega Sacchetto, probabilmente dureranno fino al 2015 e poi non si sa quale sarà la politica successiva.
La terza questione che voglio sottolineare è la seguente. La sentenza di primo grado esprime la condanna di tutti gli imputati a risarcire il danno alla Regione, al Ministero, alla Coldiretti, alla Confagricoltura alla CIA, alla Piemonte Latte, ecc., da liquidarsi in separato giudizio.
Quindi, in sede penale non è stata fatta alcuna liquidazione, demandando l'azione in sede civilistica.
Per quanto riguarda le persone, alcuni degli imputati sono stati stralciati. Alcuni reati sono stati non ritenuti verificati e quindi da alcune imputazioni assolti; altri imputati sono stati non condannati a risarcire il danno. Comunque ho con me la strisciata di tutte le cause pendenti.
Per concludere, è vero che la Regione ha revocato la costituzione di parte civile, ma ciò non implica la rinuncia al recupero di quanto dovuto peraltro anche in sintonia con la sentenza di primo grado in sede civile.
Non c'è alcun cambiamento di rotta verso gli sforatori, che sono in numero diverso (superiore) e non coincidono con gli imputati in questo procedimento di truffa, che è una cosa ben definita. Per tutti gli sforatori, in sede TAR e in sede di Tribunale civile, da parte della Giunta si andrà avanti per recuperare il dovuto, in quanto è noto che lo Stato ha già pagato a Bruxelles e quindi, a questo punto, tocca ad AGEA recuperare all'interno, per un obbligo comunitario, gli oneri a carico degli sforatori.
Credo tuttavia opportuno ricapitolare nel suo complesso la complessa problematica delle quote latte, all'interno della quale si inserisce questa vicenda. Lascio, quindi, la parola al collega Sacchetto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente.
Non ho molto da aggiungere a quello che ha detto il collega Cavallera il quale ha illustrato alla perfezione le valutazioni di natura legale svolte dall'Avvocatura della Regione Piemonte.
Naturalmente, fatta salva la premessa di natura giuridica che ha ricordato poc'anzi il Vicepresidente Cavallera, la Giunta regionale ha fatto una precisa scelta politica nel revocare la propria costituzione di parte civile nel processo penale. Voglio ricordare che questo è un processo di natura penale, non è di natura civile (in questo senso ci saranno degli strascichi che avverranno in seguito). La Regione continua e continuerà a fare così come ha sempre fatto, perché è normale che sia così e perch comunque lo prevede la norma e tutta la natura erariale di quella che è la partita in sede civile.
stata una scelta politica fatta nel 2007 dalla precedente Giunta regionale quella di costituirsi parte civile; l'attuale Giunta regionale ha fatto la scelta politica, fatte salve tutte le questioni di natura giuridica, di revocare la propria costituzione di parte civile nel processo d'appello. Questo è derivato dal fatto che, come molti di voi sapranno alla fine del 2010 si è aperto un contenzioso, sempre presso il Tribunale di Saluzzo, relativo all'ipotesi di reato di latte in nero a carico della cooperativa Piemonte Latte; tra l'altro, erano fra quelli che si erano costituiti parte civile nel processo a carico dei Cobas stessi e poi erano quelli che facevano le marce degli onesti anni fa, a testimonianza del fatto che il mondo non si divide in angeli e demoni, ma che siamo tutti dei medi peccatori e quindi non c'è nessuno che può arrogarsi il diritto di lanciare accuse agli altri senza guardare in casa propria.
Siccome noi partiamo dal concetto che, dal punto di vista penale, siano tutti innocenti fino a prova contraria e dal fatto che c'era una scelta da fare da parte della Giunta regionale, se costituirsi parte civile anche nel processo a carico di Piemonte Latte oppure revocare l'altro processo per avere la possibilità di comportarsi, dal punto di vista politico, alla stessa maniera in entrambi i processi (fatto salvo il fatto che in sede civile ci sono tutte le possibilità e tutti gli strumenti per potersi avvalere dal punto di vista economico), abbiamo fatto la scelta di revocare la costituzione di parte civile all'inizio del processo d'appello a carico dei Cobas del latte. Ciò partendo da una semplice constatazione: l'attuale Giunta regionale non ritiene di costituirsi parte civile in questi processi di natura penale, avendo la possibilità di farlo in sede civile e quindi di andare eventualmente a recuperare il danno erariale che ha subito l'ente pubblico.
stata dunque una scelta di natura squisitamente politica, così com'è stata una scelta di natura squisitamente politica quella che mosse la precedente Giunta regionale nel febbraio 2007 in cui si costituì parte civile.
Questo a testimonianza del fatto che in questa partita non siamo stati assolutamente a guardare chi è più vicino politicamente a qualcun altro o quant'altro, perché comunque - come ricordavo prima - abbiamo deciso di non costituirci anche nei confronti di coloro che non sono mai stati teneri rispetto ad alcune prese di posizione politica e abbiamo ritenuto di fare una scelta lineare e quindi di non costituirci in entrambi i processi.
Ribadiamo il fatto che, da questo punto di vista, abbiamo avuto tutto il conforto da parte dell'Avvocatura della Regione Piemonte, che naturalmente, se non ci fosse stata, non ci avrebbe permesso di fare il passo politico. Di conseguenza, dal punto di vista della gestione erariale siamo assolutamente tranquilli e quindi riteniamo che l'operazione fatta dalla Giunta regionale non vada assolutamente a danneggiare l'ente pubblico dal punto di vista erariale e ci consente di attivare tutti quegli strumenti a disposizione dell'ente pubblico per eventuali successive diatribe dal punto di vista civile.



PRESIDENTE

Con il consenso degli interroganti, vengono assorbite dalla comunicazione: l'interrogazione n. 330 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Revoca costituzione parte civile" l'interrogazione n. 337 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Situazione pagamenti ARPEA" l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 453 presentata dal Consigliere Placido, inerente a "Processo quote latte".
aperto il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Colleghi, cercherò di utilizzare il minor tempo possibile: eventualmente sforando e utilizzando il tempo a disposizione dei colleghi del Gruppo, che ringrazio anticipatamente se dovessi utilizzarne una parte.
Sono veramente incredulo, caro Presidente. Assessore, Vicepresidente Cavallera: le riconosco esperienza, equilibrio e, quando serve, anche una dose di anestetico che è necessario, da buon democristiano, per limitare i danni. Però non è sufficiente, perché questa mattina lei e l'Assessore Sacchetto in particolare, in modo ineffabile, avete ripercorso un copione che non corrisponde a verità su un fatto gravissimo per questa Regione. E inviterei i colleghi della maggioranza a prestare attenzione, perché questo è un aspetto importante.
Parto con una dichiarazione, che non è certo sulla parte politica, di un rappresentante di una delle confederazioni, che dice: "Siamo di fronte ad una truffa, per ora senza rimborsi, e assistiamo alla scelta della Lega che risponde ad interessi di parte e non della collettività". È la Coldiretti, nota associazione estremista, che dice: "È evidente che c'è una parte politica" - non tutto il centrodestra, caro Pedrale, lo dice la Coldiretti - "che porta avanti un gioco per creare confusione e ingiustizia su questa partita, coprendo i truffatori". Questo è il tema.
E allora, Assessore Sacchetto, lei dice che c'è stata una decisione politica; la decisione politica è stata la sua, del Presidente Cotta e di una Giunta che ha approvato all'unanimità, senza discussione. E io la invito, la sfido, a portare i documenti dell'Avvocatura che confortano quello che lei dice. La scelta è stata sua e del Presidente Cota: squisitamente politica.
Esibisca i documenti, perché oggi l'unico documento certo, ufficiale, è il suo, che, per motivazioni politiche, invita l'Avvocatura a ritirare la parte civile nel processo di secondo grado.
Vergogna! Il Procuratore Generale ha chiesto il raddoppio della pena, compresa l'associazione a delinquere.
Voi non state difendendo gli interessi dei piemontesi, ma di una parte sola.
E rispetto alla sua affermazione ("C'è stata una scelta politica della precedente Giunta"), le ricordo che "dagli elementi risultanti emerge che gli imputati ponevano in essere una pluralità di condotte, fonte di grave danno per la Regione". Questa è la motivazione della delibera della Giunta regionale del gennaio 2007.
Voi avete scritto una deliberazione senza motivazione! Siamo di fronte a un atto amministrativo fra il censurabile e l'eccesso di potere ed è una questione che verificherà la Corte dei Conti, perch siamo in presenza di una deliberazione della Giunta regionale senza motivazione (qui ci sono colleghi che hanno esperienza di governo) di questa importanza, a fronte di un'altra delibera di una Giunta precedente ma c'è la continuità - con una motivazione fortissima, accolta dalla Procura, dal Tribunale, perché quando ha accettato la parte civile, vuol dire che ha colto che c'erano delle motivazioni gravi, fonte di grave danno per la Regione.
E allora, cos'è successo tra il primo e il secondo grado? Qual è il motivo importante che ha determinato il ritiro della parte civile della Regione Piemonte? Questo non l'avete scritto, ma il suo documento recita "non ravvisandone più l'opportunità politica".
Vede, Assessore Sacchetto, lei mi ricorda una vecchia trasmissione televisiva, di quelle in bianco e nero: con una motivazione di chi cerca di arrampicarsi sugli specchi, poiché c'è anche un altro procedimento verso altri, noi nel dubbio, invece di raddoppiare, perché gli interessi della collettività si fanno presentandosi sempre dove c'è il danno, voi lasciate e dite: "Noi non ci presentiamo da nessuna parte".
Attenzione, però, perché non si possono confondere le pere con le mele perché da una parte c'è un procedimento per evasione fiscale e, dall'altra c'è una truffa con richiesta completa di associazione a delinquere! Questa è la grande differenza: non si può mettere tutto sullo stesso piano.
Personalmente, mi sarei augurato che la Regione Piemonte, nel difendere gli interessi della collettività, si fosse costituita parte civile anche nell'altro procedimento.
E allora cos'è? La foglia di fico di fronte ad un giudizio durissimo che viene confermato in primo grado! Il Procuratore Generale ha chiesto il proscioglimento per decorrenza dei termini, per una parte, e il raddoppio delle pene, per gli imputati principali: non solo la truffa aggravata, ma anche l'associazione a delinquere.
E noi, cosa abbiamo? Il danno alla Regione qual è? Poiché non stiamo parlando di noccioline, voglio leggere la relazione del 2010, del Procuratore Generale della Corte dei Conti che, sulle quote latte, recita: "Sono stati chiamati in giudizio 34 amministratori di sei cooperative, fittiziamente costituite fra produttori di latte, per consentire ai soci di eludere sistematicamente il regime del prelievo supplementare sulle eccedenze di produzione, rispetto ai quantitativi consentiti. Il danno contestato, al netto di rivalutazione interessi supera i 200 milioni di euro".
Questo è il danno per la Regione Piemonte e per i cittadini piemontesi! Quando noi siamo chiamati ai tagli drastici sulla sanità, sugli investimenti, voi rinunciate, su un danno di 200 milioni di euro che il Procuratore Generale del Tribunale di Saluzzo ha definito, ieri mattina, in 240 milioni di euro, non di lire.
Noi possiamo costituirci in parte civile e chi ha un po' di esperienza pur senza avere, come il sottoscritto, studi in merito, sa benissimo che la prima preoccupazione di un imputato è quella della parte civile, che ha tutto l'interesse a motivare che il danno c'è stato.
Spesso si paga la parte civile, perché si ritiri, per poi risolvere il problema penalmente. Noi, invece, assistiamo al contrario: è la Regione che, con oltre 200 milioni di danni, a fronte di 2.500 allevatori piemontesi non in regola (oltre 2.300 invece lo sono), si ritira.
Caro collega Pedrale, voi siete complici, se non battete un colpo! Non difendete i 2.300 allevatori che sono principalmente vicini a voi, ma una minoranza di delinquenti e truffatori! Questo è! Attenzione: io v'invito al senso di responsabilità, perché la divisione politica e l'appartenenza alla maggioranza non può arrivare a questo livello.
Quando si dice "noi abbiamo quel processo civile", andiamo a vedere cosa vuol dire! Ritirarsi in secondo grado, quando c'è una richiesta di raddoppio delle pene e l'associazione a delinquere, comporta - caro Assessore Cavallera lei lo sa - che bisogna aspettare la fine del terzo grado, iniziare un processo civile senza il riparo del processo penale, che stabilisce chi è colpevole. Bisogna costituirsi in parte civile e pagare, non prendere i soldi, che sono già stati riconosciuti alla Regione, del danno per le spese legali, e in separata sede il danno di 200 milioni di euro, e aspettare la fine del procedimento, mentre l'articolo 605 del Codice prevede che, alla fine del secondo grado, ci si possa già costituire e chiedere il danno che è avvenuto.
Questa è la differenza, caro Assessore Sacchetto! Alla fine del terzo grado, per costituirsi in parte civile bisogna spendere i soldi, sempre nell'interesse dei piemontesi, bisogna dimostrare di avere ragione e richiedere i danni; nel procedimento penale uno è al riparo, perché il danno, la responsabilità, è già stata attribuita.
Ecco perché v'invito a battere un colpo, nell'interesse dei piemontesi e della stragrande maggioranza degli allevatori, perché questa è una vera e propria truffa, motivata dal fatto che il Ministero all'Agricoltura ha mantenuto, tramite l'Avvocatura, la propria presenza nel processo.



L'AGEA - l'Agenzia nazionale - non si è ritirata come ha fatto la

Regione Piemonte! Questa è la situazione: abbiamo il Ministero che mantiene il proprio ruolo, tramite l'Avvocatura; ieri mattina, l'Agenzia Generale Nazionale è rimasta, mentre la Regione Piemonte - principalmente colpita da questo fatto, con un danno di 240 milioni - si è ritirata per una valutazione politica, perché dovete difendere una minoranza di truffatori vicini alla Lega! Questa è la verità, non è altra! Ecco perché ritengo che l'Assessore Sacchetto, anche con quello che ha scritto, nella vituperata Prima Repubblica si sarebbe presentato lui come dimissionario! Non avrebbe aspettato che un Consigliere regionale o un Gruppo chiedesse le dimissioni. È un senso di responsabilità e m'illudo ancora che possa esserci.
Informo i colleghi che su questo fatto...



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, per favore!



PLACIDO Roberto

Ma no, Presidente, è quasi un sottofondo musicale: non mi disturba! Capisco che faccia male...



PLACIDO Roberto

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

No, non fa male!



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, per favore! Concluda, Consigliere Placido, perché ha esaurito il tempo a disposizione del suo Gruppo.



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, il Consigliere Placido ha il diritto di intervenire, pertanto lo invito a concludere. Lei può chiedere la parola e ascolteremo volentieri anche il suo intervento.
Concluda, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente, ma aspettavo tranquillamente e serenamente che il caro collega Carossa finisse di interloquire. In ogni caso, la ringrazio.
Dicevo che l'Assessore Sacchetto avrebbe dovuto presentarsi come dimissionario.
Denuncerò, alla Corte dei Conti, il Presidente Cota come responsabile di questo danno ai piemontesi, perché siamo di fronte a una delibera con eccesso di potere e senza motivazione, e siamo di fronte a un atto incredibile che danneggia la collettività, per oltre 240 milioni.
Dulcis in fundo, voglio vedervi andare a chiedere, alla fine del terzo grado, iniziare un lungo - approfitto utilizzando un po' di tempo in più poi ringrazierò qualche collega - iter civile, per poi andare a capire cosa è rimasto a quelli che saranno giudicati colpevoli, per portare le risorse negli interessi dei piemontesi.
Cari colleghi della maggioranza, la stragrande maggioranza di voi proviene dalle zone agricole; sapete benissimo cosa vi dicono gli allevatori onesti: questa è l'occasione per dare loro un segnale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Placido nel suo intervento, che non posso che condividere nell'impianto generale, ha trattato un aspetto. Nel mio far ancora un passo indietro e mi riallaccio direttamente al provvedimento "milleproroghe". Vediamo come da questo scaturiscono altri danni all'economia della nostra Regione.
Il provvedimento "milleproroghe", che ha determinato lo slittamento del termine di pagamento delle relative multe derivanti dalla sovrapproduzione di latte rispetto alle quantità consentite dall'Unione Europea all'interno delle politiche agricole e zootecniche comunitarie, non può che indurre all'ennesima riflessione sul concetto di sviluppo secondo principi di equità, rispetto delle regole e legalità. Anche in questo caso, non possiamo fare a meno di ricordare che è stata premiata, in primis, la furbizia che appartiene a coloro che sono stati indotti ad infrangere le regole e le hanno disattese, a differenza della maggioranza onesta che ha ritenuto di rispettare quelle regole.
Ma anche, ancora, ancora di più, e ancora una volta, ha avuto conferma purtroppo, il principio del non preoccuparsi, tanto prima o poi arriverà il provvidenziale deux ex machina della dilazione. Questo a vantaggio di tutti i produttori di latte? No, solo a vantaggio di qualcuno, combinazione dei più furbetti.
Non c'è stata, infatti, al di là di quello che il Vicepresidente Cavallera e l'Assessore hanno ritenuto di dover sostenere, una fondata motivazione all'ulteriore proroga di sei mesi del pagamento delle multe.
Questo rappresenta, di fatto, un danno per gli allevatori che hanno creduto nel lavoro basato sul rispetto delle regole e hanno rispettato i termini affrontando duri sacrifici, magari con le banche, aderendo alla rateizzazione e versando tutto quello che dovevano, entro la fine dell'anno 2010.
Tale slittamento, rispetto al piano di rateizzazione che prevedeva come termine ultimo il 31 dicembre 2010 differito al 30 giugno 2011, ha un costo che si può valutare in circa 30 milioni di euro. Tale costo è da sommare a quell'altro costo cui faceva riferimento prima il Vicepresidente Placido che mi ha preceduto.
Le risorse provengono da un taglio lineare fino al 3% della tabella C della legge di stabilità, con la conseguente ricaduta di sottrazione di fondi allo stato sociale, alle politiche sociali, alla scuola e all'università (addirittura, prevedono la sottrazione dal fondo di cura dei malati oncologici).
Tutte ricadute negative anche sui nostri sistemi regionali, sanitari dal diritto allo studio, alla gestione delle politiche sociali sul territorio del Piemonte. La questione quote latte non è solo una criticità del settore agricolo e zootecnico, incide anche sugli stanziamenti, la cui quantificazione è demandata alla legge di stabilità dello Stato.
Inoltre, gli oneri per oltre quattro miliardi di euro di debito accumulato con l'Unione Europea per colpa di tale provvedimento del Governo italiano sotto l'emendamento diktat voluto da un partito del centrodestra sarà pagato da tutti i contribuenti italiani.
Anche in termini di investimenti per le politiche agricole, il "milleproroghe" ha disatteso le molteplici istanze. Istanze tese ad incentivare con adeguati interventi finanziari, ad esempio, il settore bieticolo-saccarifero, il bonus gasolio per il riscaldamento degli impianti agricoli in serra, le attività delle associazioni degli allevatori.
La ratio stessa del provvedimento da utilizzarsi, di norma, come strumento per fronteggiare motivate impellenze o necessità rimaste in sospeso, è stato applicato per sanare esigenze propagandistiche di una sola parte, anzi, di una parte della parte che, sollecitando la norma, ancora una volta, ha determinato gli indirizzi di tutto il Governo per un tornaconto che, alla fine, loro, più o meno legittimamente, ritengono che possa essere un tornaconto di carattere elettorale.
La legge n. 33 del 2009 dell'allora Ministro leghista Zaia stabiliva un piano di rateizzazione da concludersi entro la fine del 2009, invece la prima annuale è slittata da luglio 2010 a dicembre 2010 e, con tale ultimo provvedimento, ulteriormente al 30 giugno 2011.
Esiste, pertanto, un reiterato atteggiamento dilatorio, che non può che essere considerato estremamente e nocivamente recidivo, nell'affrontare le criticità nella sovrapproduzione di latte che non risolverà proprio, per questa reiterata inerzia, il problema che riguarda anche tanta parte di territorio della nostra regione.
L'agricoltura e la zootecnia italiana hanno bisogno di programmazione di investimenti, di tutela della qualità dei prodotti e non di rinvii per chi non rispetta le regole. Tale provvedimento del Governo ha sollevato la protesta di agricoltori ed allevatori delle maggiori associazioni italiane i quali chiedono, e noi con loro, che la legge e le regole siano rispettate da tutti e che almeno il latte possa rimanere bianco e non assumere colorazioni diverse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregi colleghi e colleghe, preso atto della comunicazione avvenuta da parte del Vicepresidente Cavallera e dall'Assessore Sacchetto, devo fare delle amare constatazioni. Mentre veniamo distratti dal deterioramento della scena politica, della contrapposizione fra rappresentanti delle istituzioni e dalle vicende che definirei boccaccesche del nostro Presidente del Consiglio, il Governo Berlusconi, con il decreto milleproroghe, ha messo a segno una serie di misure che da sole basterebbero a mettere in evidenza l'inadeguatezza a guidare il nostro Paese.
Tra queste, fanno gridare allo scandalo i 30 milioni di euro - già messi in evidenza da coloro che mi hanno preceduto - messi a disposizione per far slittare di ulteriori sei mesi la scadenza per gli allevatori disonesti che devono pagare le multe comminate dall'Unione Europea per lo sforamento delle quote latte.
Questo provvedimento è stato proposto dalla Lega che dimostra, ancora una volta, quanto le stia a cuore la legalità. Parliamo di quella stessa Lega che in Piemonte ha fatto sì che la Giunta Cota revocasse la costituzione di parte civile della Regione nel processo d'appello contro i Cobas del latte.
La motivazione addotta dall'Assessore Sacchetto per il ritiro della costituzione di parte civile è che sono mutate le condizioni di opportunità politica. Ebbene, questo fa riflettere, perché l'Assessore Sacchetto sottintende che la Bresso poteva far costituire la Regione, ma la Lega avendo tra gli splafonatori molti che si riconoscono nelle camicie verdi leghiste, non ritiene opportuna tale manovra.
Forse l'Assessore Sacchetto dovrebbe spiegare ai cittadini che la Regione aveva ottenuto, nel corso del processo di primo grado, il riconoscimento all'indennizzo e il pagamento delle spese legali.
Provvedimenti che, molto probabilmente, sarebbero stati confermati.
Parliamo di quella stessa Lega e dello stesso Assessore all'agricoltura, Sacchetto, che aveva chiesto l'interessamento del Governo affinché nelle "milleproroghe" venissero garantite le risorse a favore delle associazioni provinciali allevatori per le attività di miglioramento genetico e per la prevenzione e garanzia di sicurezza alimentare, ambiti in cui mancava la copertura finanziaria necessaria. Forse sarebbe meglio se i leghisti decidessero cosa vogliono fare, dato che a Roma, come in Piemonte appoggiano i disonesti a scapito degli allevatori onesti, salvo poi decantare le zootecnia del Piemonte che si distingue - sono parole dell'Assessore - per la professionalità, oltre la norma dei suoi allevatori e la professionalità di alta eccellenza delle sue APA.
Intanto, come se non bastasse, con "milleproroghe" a pagare i trenta milioni di euro saranno tutti gli italiani, ma alla Lega basta essere populista con il popolo, populista con i "fora da i ball" agli immigrati con le cene padane, con lo stop ai professori terroni, con il federalismo alla rovescia che premia i grandi Comuni e, come purtroppo mettiamo in evidenza, punisce i piccoli; oppure populista di Governo nel tutelare gli interessi lobbistici.
Ecco, sperare in un rigurgito di dignità è l'unica cosa che possiamo fare, altrimenti, di questo passo, ad andare ad escort non sarà solo il nostro Presidente del Consiglio, ma tutta l'Italia. Speravo di ringraziare il collega Carossa, speravo che la "vuvuzela Carossa" non infastidisse gli interventi, ma purtroppo l'ho sentito anche nel mio. L'ho sentito dire, a metà strada, "basta".
Prendiamo atto che la minoranza non può neanche esprimere le proprie idee in questo alto consesso regionale.
Questa è democrazia: chiedete la parola e parlate anche voi. Se non riusciamo ad esprimerci qua, penso non ci sia altra voce in capitolo in questa Istituzione regionale, purtroppo.
Grazie.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Caro Consigliere Reschigna, l'ordine in aula mi sembra garantito. Se nell'ultima parte dell'intervento il collega Ponso ha iniziato un contradditorio con i colleghi seduti, a termine dell'intervento, non è colpa di nessuno. Abbiamo atteso che finisse ed ora la parola ce l'ha la Consigliera Cerutti, ma stia tranquillo che l'ordine verrà mantenuto. La ringrazio.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Faccia tacere il collega De Magistris!



PRESIDENTE

Mantenga l'ordine, Consigliere Reschigna.
Per favore, colleghi della Lega, cerchiamo di ristabilire delle condizioni normali per il proseguimento del dibattito.
Consigliere Carossa, per favore, prenda posto. La prego, si accomodi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente, speriamo di riuscire a portare avanti l'intervento nell'attenzione dell'Aula.
Credo che anche questo nervosismo sia indice del fatto che trattiamo un tema molto importante, un tema che non è da addetti ai lavori, proprio perché ha un profilo fortemente istituzionale ed anche politico, come peraltro ricordava lo stesso Assessore Sacchetto. Possiamo anche definirlo un altro tassello che ci delinea il profilo di un partito, la Lega, "di lotta e di non Governo", così come in questi giorni viene definito dai giornali, anche perché la questione "quote latte" può essere considerata l'altra faccia della medaglia, rispetto alla non gestione del tema profughi (che forse tratteremo oggi in aula), proprio perché emergono in modo molto evidente le contraddizioni tra la retorica e quella che invece è la dura realtà.
Abbiamo anche visto, così come sulle altre vicende, una non condivisione di intenti fra PdL e Lega. Su questo tema ricordiamo che proprio l'anno scorso Bossi ha faticato a far passare, nell'agosto l'ennesima proroga del pagamento delle multe, provvedimento che l'allora Ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan, del PdL, aveva definito la proroga di una porcheria. Ora, invece, abbiamo un altro Ministro dell'Agricoltura che probabilmente si dedicherà ad altri tipi di problemi.
Tralasciando le vicende nazionali e passando a quelle regionali auspicheremo maggiore responsabilità, e noi diciamo opportunità politica ma in un'altra direzione rispetto a quella che è stata la decisione assunta dalla Giunta regionale. La revoca della costituzione di parte civile contro Giovanni Robusti, così come ricordava il Vicepresidente della Giunta regionale, il primo degli imputati, Presidente delle cooperative Savoia ed ex parlamentare leghista, crediamo sia un elemento che mette in difficoltà questa Giunta, proprio dal punto di vista del profilo istituzionale.
Ricordiamo le questioni legate agli aspetti di carattere patrimoniale: 15.000 euro delle spese processuali finora impegnate e la possibile perdita di 200 milioni di mancati introiti. A questo proposito ricordiamo, come veniva richiamato prima dal collega Placido, la relazione della Corte dei Conti della Sezione Piemonte, ma ricordiamo anche altri avvenimenti simili in altre Regioni, che avrebbero dovuto far pensare questo Governo regionale.
La Corte dei Conti della Sezione Lombardia, nell'anno 2010 ha condannato gli amministratori della cooperativa "La Lombarda", analoga alle piemontesi Savoia, alla restituzione di circa 15 milioni di euro, in relazione al danno cagionato dal mancato pagamento del prelievo e delle sanzioni da parte dei soci che avevano sforato i limiti di produzione.
La Corte dei Conti della Sezione Friuli Venezia Giulia, nell'anno 2010 ha condannato, per lo stesso motivo, gli amministratori della cooperativa piemontese "Savoia 5", che là si era trasferita dopo la revoca in Piemonte della qualifica di primo acquirente, a restituire all'incirca 12 milioni di euro. Questi sono elementi importanti che riteniamo da non sottovalutare e che la Giunta avrebbe dovuto considerare proprio per tutelare l'interesse dei piemontesi, più volte evocato. Tra l'altro stiamo parlando, ed è oggi notizia che leggiamo sui giornali, di reati non di semplice truffa, ma dell'ipotesi di associazione per delinquere. Questo aggrava ulteriormente le scelte portate avanti da questa Amministrazione. Crediamo che le affermazioni dell'Assessore Sacchetto siano molto gravi: il fatto che nelle sue comunicazioni dica che non esistono angeli e demoni e che siamo tutti peccatori, è indizio di una concezione della morale politica della Lega alquanto discutibile, perché non è che se siamo tutti uguali, allora non procediamo, ma procediamo contro tutti, quindi procediamo contro il reato di cui trattiamo oggi, così come possiamo procedere contro l'altra cooperativa ricordata. In questo senso, affermare che le colpe possono essere equamente distribuite, credo sia veramente un ragionamento, dal punto di vista politico, del tutto censurabile. Spero sia stato uno scivolone dell'Assessore Sacchetto in questa sede e che possa essere opportunamente smentito, altrimenti darebbe un'idea, sulla morale politica della Lega, che certamente non corrisponde a quella che dovrebbe veramente essere la morale politica. Ripeto, non esistono angeli e demoni, ma noi dal punto di vista istituzionale, dobbiamo fare l'interesse dei piemontesi e rappresentare l'interesse della cosa pubblica.
Proprio perché, come viene sempre ricordato, la cosa pubblica e il bene comune sono innanzi a tutto, crediamo che questa vicenda non possa finire qua. Anche noi come Gruppo verificheremo i successivi provvedimenti, perch riteniamo non sia soddisfacente il fatto che, superate queste fasi processuali, la Regione Piemonte si possa poi costituire all'interno del giudizio civile, proprio perché in un separato giudizio si perde quella forza che in questo momento la Regione deve invece esercitare.
Chiudiamo dicendo che le quote latte sono un capitolo che deve far pensare i piemontesi e gli italiani rispetto ad una sorta di doppia morale da parte del partito della Lega. Le quote latte le possiamo definire il suo peccato originale, che probabilmente la Lega forse potrà pagare caro.
Siamo sconcertati da quest'atteggiamento e richiamiamo il governo regionale ad un profilo che sia quello effettivo di governo ed un profilo istituzionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo che se si vuole parlare di questo tema in un momento nel quale tutti ci spiegano che dobbiamo entrare in un ordine di idee che deve fare i conti con penuria di risorse e che i tagli sono una cosa naturale, perch dobbiamo razionalizzare la spesa pubblica, è necessario ricordare solo due dati.
stato detto prima che è stato stimato da AGEA che il costo per la collettività italiana della vicenda di cui stiamo parlando è di quattro miliardi e 400 milioni, un miliardo e 900 dei quali lo abbiamo già pagato con le imposte che sono ricadute su tutti i cittadini.
Trovo risibile che ci si venga poi a spiegare che dobbiamo fare i tagli sull'assistenza e sulle altre questioni. Facciamo pagare coloro che hanno debiti nei confronti della giustizia e del Paese, e poi diamo i soldi per gli interventi nel sociale e a tutto il resto! Parliamo di un miliardo e 900 milioni già pagati dai cittadini italiani. Stiamo parlando dei rimanenti due miliardi e 500 milioni, che sono in capo a singole aziende che durante la campagna elettorale - lo posso dire perché l'ho sentito con le mie orecchie - si sono sentite dire da un eminente rappresentante di questa Giunta ad un'assemblea di Cobas: "Non preoccupatevi del pagamento delle multe delle quote latte. A questo ci pensiamo noi della Lega".
Difatti ci avete pensato. La legge n. 33 nasce in questo contesto, le due proroghe di cui stiamo parlando nascono in questo contesto. E la revoca della partecipazione di parte civile nasce in questo contesto: "Ci pensiamo noi della Lega a non farvi pagare le multe sulle quote latte".
un impegno che è stato assunto e che viene puntualmente rispettato.
Credo che di cose nel merito di questa vicenda ne abbiano già dette tante i colleghi.
Puntualizzo solo tre questioni. Il danno diretto è quello di cui abbiamo parlato. La Corte dei Conti nella sua relazione 2010 dice che si tratta di oltre 200 milioni soltanto per le cooperative coinvolte in questo processo. Non lo dice Mino Taricco, ma la Corte dei Conti e lo mette per iscritto nella sua relazione 2010.
C'è un danno indiretto, ma questo è il segnale che diamo al Paese e a quei 2.400 produttori che, con tutti i costi che questo per loro ha comportato, hanno rispettato le regole.
Voglio solo ricordare che eminenti rappresentanti di questa maggioranza consiliare e del Governo che a questa maggioranza consiliare fa riferimento, qualche anno fa sono andati ad un'assemblea dei produttori che hanno rispettato le regole e hanno garantito il loro totale impegno per il pieno rispetto, diretto ed indiretto, delle regole. Mi pare che la strada su cui stiamo camminando non vada in quella direzione. Gli atti concreti dicono un'altra storia e raccontano un'altra storia. Credo che questa sia una questione che non dobbiamo dimenticare.
Voglio solo dare delle risposte agli interventi che ho sentito prima dall'Assessore e dal Vicepresidente. La costituzione di parte civile del 2007 non è stata un atto politico, ma il risultato di un approfondito confronto con l'Avvocatura, da cui è emerso il parere che quella vicenda portava danno economico all'Ente Regione Piemonte, cosa che peraltro è stata certificata ed acclarata dalla sentenza e dalla situazione di costituzione di parte civile in quel processo. Quindi, credo che questo sia quanto meno necessario e credo anche - passatemi il termine - quanto meno discutibile, ma mi verrebbero altri termini, accomunare quella vicenda con quella Piemonte Latte.
Stiamo parlando di una vicenda che sulla base della sentenza finalizzata all'elusione delle norme sulle quote latte e dall'altra parte stiamo parlando di evasione fiscale. L'unica cosa che unisce le due è che la denuncia alla Piemonte Latte l'hanno fatta i Cobas del latte. Altre questioni che accomunano queste due vicende non esistono, non c'entrano nulla. Credo che la vicenda di oggi dovrebbe aiutare questa Amministrazione regionale a mettere a punto una propria posizione diversa da quella tenuta fino ad oggi.
Credo che la posizione dei sindacati di tutto il mondo agricolo chieda a questa Regione di dire in modo chiaro che la scelta portata avanti da 15 anni a questa parte, di una piena tutela della legalità ed un pieno sostegno a coloro che le regole le hanno rispettate, vale ancora oggi. Il ritiro di costituzione di parte civile dà un segnale all'esterno che è quello che diceva prima l'Assessore Sacchetto, cioè che la Regione non vuole immischiarsi di questa vicenda, mentre credo che sia quanto meno fondamentale che la Regione si immischi di questa cosa! Credo che il rispetto delle regole e della legalità sia una questione che riguarda compiutamente l'Amministrazione regionale. Non è una questione che riguarda qualcun altro, perché diversamente a coloro che le regole le hanno rispettate diciamo che sono dei fessi e che lo certifica pure la Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Vorrei che fosse chiaro di cosa stiamo parlando. Primo: la stragrande maggioranza degli agricoltori che hanno avuto il problema delle quote latte si sono messi in regola nel 2003 e stanno pagando le rate, per 14 anni senza interessi.
Secondo: restavano fuori 1.500 produttori splafonanti - si dice così Assessore Cavallera? Questi signori devono allo Stato 470 milioni, che lo Stato "pantalone" ha anticipato. "Pantalone" ha anticipato 470 milioni sull'unghia. Questi 1.500 che erano fuori avrebbero potuto mettersi in regola, grazie alla legge n. 33 dello scorso anno, che stabiliva di spalmare su 33 anni il dovuto. E non è uno scherzo! Sono 33 anni! Una piccola parte si è messa in regola, l'altra parte, no. Recentemente avete previsto con il decreto "milleproroghe" la possibilità per questi signori di spostare in avanti il pagamento delle rate.
Prima considerazione: l'Unione Europea sta dicendo a voi che governate a lei, Assessore Cavallera, non a me: "Guardate che noi apriamo una procedura di infrazione, perché non potete continuare così".
Questo è il quadro della situazione e noi ci muoviamo dentro a quel quadro, volenti o nolenti.
Quindi, tutti i ragionamenti che farete o che fate lasciano il tempo che trovano, se questo è il quadro, a meno che voi con contestiate il quadro della situazione.
Secondo: chi ha pagato, cioè la stragrande maggioranza, è un fesso? Domando: è un fesso? Perché dal vostro atteggiamento traggo questa conclusione. Poiché la stragrande maggioranza di coloro che avevano prodotto latte in eccedenza, si è messa in regola, e voi difendete una piccola minoranza, chi ha fatto il suo dovere e sta pagando le rate, cos'è? un fesso? O è, come io credo, un cittadino che ha fatto il suo dovere? Inoltre, la Giunta regionale - lei, Assessore Sacchetto, e lei Assessore Cavallera - e il Governo, chi difende? Difende quelli che hanno scelto di mettersi in regola pagando rate per 14 anni, o difende, invece coloro che non intendono pagare le rate? Guardate che la politica non può sollecitare comportamenti virtuosi tra i cittadini se assume provvedimenti che incoraggiano misure che vanno esattamente nella direzione opposta! Ieri - non un mese fa, ma ieri! - tutti i giornali hanno pubblicato parecchie pagine dedicate all'evasione fiscale: il Ministro Tremonti ha dichiarato che compito del Governo è svolgere un'azione di contrasto nei confronti di coloro che non fanno il loro dovere civico di pagare le tasse.
Ma quale coerenza esiste tra un appello di quel genere e il fatto che voi assumete atteggiamenti che sostengono e sollecitano comportamenti che non sono virtuosi? Collega Pedrale, è un problema che riguarda voi del Popolo della Libertà, perché su tale vicenda il Ministro Galan fece una polemica feroce nei confronti della Lega. Assessore Sacchetto, assumendo quella posizione ha deciso, invece, di privilegiare l'interesse particolare rispetto all'interesse generale. Guardi che lei non è l'esponente dei Cobas degli agricoltori piemontesi che hanno splafonato, ma è, nonostante tutto Assessore all'agricoltura, e in tale veste dovrebbe rappresentare non soltanto coloro che non hanno pagato (o che vorrebbero non pagare), ma principalmente coloro che hanno pagato, guardi un po'! Perché lei è l'Assessore all'agricoltura. Non mi risulta, peraltro, che esista una delega ai Cobas in questa Giunta regionale! Non mi risulta: non c'è un "Assessore ai Cobas", ma solo un Assessore all'agricoltura.
Lei dovrebbe avere, come "bussola", il comportamento di coloro che hanno pagato. La sua delega, invece, viene esercitata per difendere quelli che non hanno pagato. Da questo punto di vista, credo che aver ritirato la costituzione di parte civile sia un fatto gravissime, perché nuoce all'Ente che lei rappresenta.
Lei, come dirigente della Lega, può fare naturalmente ciò che vuole: è libero di sostenere chi crede.
Io direi: "La Lega ti frega". Ad un cittadino, direi: "La Lega ti frega". Agli agricoltori con i quali magari parlerò, dirò: "La Lega vi ha fregati, perché voi avete pagato fino all'ultimo centesimo e state rateizzando. La Lega, in Consiglio regionale e in Parlamento, ha invece difeso coloro che non pagano e li ha incoraggiati a non pagare".
Ma nel momento in cui lei assume, invece, una responsabilità di governo, dovrebbe togliersi la giacca della Lega e difendere gli interessi dell'Assessorato che rappresenta. In questo momento, lei dovrebbe difendere gli interessi di coloro che si sono messi in regola con il fisco e con le tasse. Ma non lo ha fatto. Per questo motivo penso che sia censurabile il suo comportamento.
censurabile perché in realtà, in questo momento, lei ha rinunciato a svolgere quella funzione per la quale è stato nominato all'interno di quella Giunta regionale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Il Consigliere Tiramani rinuncia all'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Mi pare che il quadro sia oramai ben chiaro. Ciò che rimane ancora da chiarire, invece, è un tema politico e un tema normativo.
Il tema normativo è sicuramente legato al principio della legalità ribadito da tanti. La Lega era il partito della legalità e della sicurezza poi ha prodotto due buoni esempi di legalità e di sicurezza: le ronde, che non si sa che fine abbiano fatto, e la legalità volta a tutelare qualche amico, anche sponsor, magari di qualche giornale che c'è in questa Regione di chiara connotazione politica.
Questo principio di legalità mi pare che sia evidente a tutti: da domani mattina la Lega - e lei, Assessore Sacchetto - non potrà più parlare del tema della legalità, perché glielo ricorderemo ogni volta che aprirà la bocca: lei non sa cosa sia la legalità! In secondo luogo, avvertiamo una disparità evidente di trattamento tra coloro che si sono messi in regola, ma non con un favore di poco conto bensì con una rateizzazione di 14 anni senza interessi. Parliamo, quindi di un grande favore accordato già nel 2003, che oggi siamo qui a riconcedere. Ma tutto ciò è strettamente legato al tema del momento.
Nel momento in cui si dovrebbe andare a discutere in Europa della politica agricola comunitaria per gli anni 2013-2020, il nostro Governo invece di portare effettivamente a casa dei risultati per tutto il mondo dell'agricoltura, va ogni volta con il cappello in mano a trattare le sanzioni che vengono regolarmente notificate all'Italia per le vostre continue sospensioni sull'argomento delle quote latte. E per fare che cosa? Per salvaguardare e per proteggere quello 0.8% di produttori che sono amici vostri. Unicamente per questo.
Lei dice: "Ma tanto siamo tutti peccatori". Io ho una morale cattolica e sono certamente il più peccatore di tutti - lo dico io prima che lo faccia lei - però le vorrei anche ricordare un aspetto su cui non dovrebbe tanto sorridere, perché sarà una cosa che pagherete: voi tutelate sì i vostri amici produttori - quello 0,8% - ma vi dimenticate che la congiuntura economica è un tema che riguarda non solo quella categoria. Ci sono persone che muoiono per le multe, che si ammazzano per le multe! Probabilmente lei non presta sufficiente attenzione alla stampa locale, ma se leggesse i giornali di oggi di Torino si accorgerebbe di quante persone sono morte a causa delle sanzioni che voi del Governo imponete attraverso Equitalia. Di questi ve ne sbattete alla grande! A voi interessa tutelare chi vi sostiene, chi fa lo sponsor della Lega, e basta! Di coloro che soffrono per la congiuntura economica e che risentono di gravi difficoltà non ve ne frega niente.
Questo è un altro tema che ricorderemo a tutti, in particolare a quegli imprenditori che voi cercate di tutelare, la piccola e media impresa quella grande risorsa che la Lega doveva tutelare: glielo ricorderemo perché parliamo di 13 suicidi in un anno! 13 persone che hanno ricevuto delle multe da questo Stato e che non avete neanche pensato per un minuto di tutelare. Ma non parliamo di violazioni di sanzioni, come nel caso delle quote latte, ma di multe per non essere riusciti a pagare regolarmente l'INPS a causa della congiuntura economica. Sono avvenuti 13 suicidi nel Nord Italia! Neanche un componente della Lega si è mai posto il tema di queste persone. Per voi l'importante è che abbiano una tessera in tasca e che quella tessera sia verde.
Non ci sono, allora, solo peccatori; qua ci sono peccati mortali e peccati veniali.
Il peccato veniale lo attribuisco a colui che si trova in difficoltà non a colui che ha avuto due grandi possibilità di sospensione e che ogni sei mesi voi rinnovate. Questo non è un peccato veniale, ma è un atteggiamento di arroganza nei confronti di coloro che cercano ogni giorno di rispettare le regole. Su questo non mostreremo alcun atteggiamento clemente nei confronti della Giunta, tantomeno del suo operato.
L'ultimo tema riguarda la grande figura che, come Regione Piemonte stiamo facendo in Europa per la mancata costituzione di parte civile, che a mio giudizio, determinerà un grave danno patrimoniale che qualcuno magari pagherà (ma questo è un tema di cui si accollerà l'Assessore Cavallera, che ha la delega al legale e contenzioso). Sicuramente noi solleveremo la questione e se vi sarà la possibilità di portarla anche alla Corte di Giustizia stia tranquillo che lo farò per primo.
Noi aspettiamo la sentenza definitiva, ma se in quell'occasione voi non vi sarete costituiti parte civile, state tranquilli che sarò io il primo a presentare un esposto affinché il danno patrimoniale sia pagato da qualcuno della Giunta! Di questo potete stare tranquilli.
Infine, facciamo una pessima figura di fronte alla Comunità Europea laddove, invece di trattare i benefici che riguarderebbero tutta l'agricoltura, per difendere lo 0,8% dei produttori andate con il cappello in mano. Cosa ci risponde l'Unione Europea? Attenzione, caro Governo italiano e cara Regione Piemonte (che sono dello stesso colore politico): attenzione che noi chiediamo l'attuazione sia del "provvedimento Alemanno" sia del "provvedimento Zaia".
Noi passiamo, quindi, anche per una Regione che ormai è alla berlina di tutta Italia e di tutta Europa. Di questo ringrazio l'Assessore Sacchetto e con tanto piacere rivolgo i miei ringraziamenti anche a quell'entità astratta - perché ormai è tale - del Presidente Cota.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Goffi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Sono un po' imbarazzato a dover fare qui quest'intervento, perché penso che tutti noi abbiamo una responsabilità istituzionale che deriva dal fatto di essere stati eletti, tra l'altro in un periodo relativamente recente, e di essere stati investiti dai cittadini piemontesi per amministrare la cosa pubblica, che significa anche i soldi pubblici - i soldi loro - e i loro interventi.
Mi rincresce dover affrontare, in questa sede, un caso come quello in questione. Mi spiace perché non si tratta di partigianeria, di prendere partito per una posizione o per un'altra perché si fa parte di un certo schieramento: il problema di cui discutiamo oggi è come onorare al meglio il nostro mandato di rappresentanti di una comunità, come tutelare al meglio gli interessi concreti - economici, oltre che etici - di questa comunità, a prescindere dalle posizioni che si ricoprono.
Ritengo sia molto grave quello che è successo, quello che sta succedendo e quello che succederà in futuro.
Presidente Cattaneo, mi pare certo che la questione non si chiuda con questo dibattito, semmai si apre. Assessore Sacchetto - vedo con piacere che occupa la poltrona del Presidente Cota, che siamo abituati a vedere vuota, anche per evitare che l'anatomia della poltrona, a forza di non essere occupata, sia meno gradevole qualora lo stesso Presidente Cota decida, tra un posacenere e l'altro, di tornare ad occuparsi del suo ruolo istituzionale - noi siamo consapevoli della delicatezza della situazione e la invitiamo ad affrontarla al di là delle partigianerie o dei partiti presi, che so, per esperienza, che possono indurre a mantenere le posizioni per una questione di presunta coerenza con se stessi.
Faccia attenzione, Assessore, perché ci stiamo incamminando su una strada che nessuno in quest'aula vuole percorrere, che certo non si fermerà col dibattito di oggi.
Che cosa è successo? È accaduto che su sua iniziativa, su un suo atto di impulso e degli uffici di questa Regione, è stata predisposta una bozza di deliberazione che è stata adottata dalla Giunta regionale all'unanimità senza dibattito, con la quale, senza alcuna motivazione, invocando solo una ragione di opportunità che è ascrivibile, come lei sa, direttamente a lei si è revocata la costituzione di parte civile, un atto preso dai vostri predecessori; un atto che già solo la buona prassi della continuità amministrativa su queste vicende avrebbe dovuto indurre a non fare, in un processo che è al secondo grado e che avrebbe potuto portare anche ad una sia pure prima e sommaria definizione del danno patito dalla Regione. Voi avete revocato deliberatamente la costituzione di parte civile. Con ciò - è ovvio, Assessore - non rinunciando a tutelare le istanze della comunità piemontese in un processo civile (questo lo sappiamo anche noi, i cui studi giuridici sono ormai del paleolitico!), ma comportandovi in un modo che scaturirà almeno due effetti: in primis, sposterà definitivamente in là nel tempo il momento di definizione delle competenze spettanti alla Regione Piemonte.
In pratica, la vostra scelta ritarderà nel tempo la possibilità, per la Regione, di acquisire quanto spettante agli enti pubblici e alla comunità (sappiamo che non sarà la Regione la beneficiaria degli indennizzi, se non in modo parziale, ma questo ritarderà nel tempo la possibilità di arrivare a questa definizione). Ma, ancor più grave, Assessore Sacchetto, è che in questo modo voi esprimete una scelta chiara ed inviate un messaggio preciso a tutti i piemontesi: noi non cerchiamo, né tuteliamo la legalità in senso stretto, ma difendiamo e rappresentiamo i nostri elettori e le parti del mondo agricolo che negli anni passati hanno contribuito in modo sostanziosamente concreto alle fortune della Lega.
Assessore, le chiedo di soppesare bene i suoi passi, magari utilizzando anche qualche saggezza di cui sicuramente dispone la Giunta regionale, se non altro in virtù della lunga esperienza trascorsa nei banchi della Giunta regionale; esperienza che ha portato perlomeno alcuni Assessori di questa Giunta a non macchiarsi le mani con alcune delle delibere più spinose che negli anni passati hanno creato parecchi problemi agli amministratori.
Assessore, questa delibera, senza motivazione, rappresenta un vulnus etico agli interessi della nostra comunità e rappresenta, molto probabilmente (ma questo lo dovranno stabilire comunque i giudici), un "inciampo giuridico" per l'Amministrazione che l'ha percorso e per lei in particolare.
Mi rendo conto di quanto sia difficile farsi garante e rappresentante delle istanze di tutta una comunità quando si ha così forte il senso di appartenenza di partito, che fa sì che degli amministratori, anche assessori regionali e anche rappresentanti di quest'istituzione, non ostentino i simboli dell'Unità d'Italia o anche solo quelli della nostra Regione, ma ostentino vistosamente i simboli del proprio partito, come se in qualche modo, fosse più forte il simbolo di appartenenza alla propria micro-comunità, al proprio schieramento o micro-schieramento, piuttosto che il senso di immedesimazione con l'istituzione di cui si fa parte.
Però, Assessore, lei oggi è qui non ad onorare dei patti elettorali fatti, ma a rappresentare la comunità.
Assessore Sacchetto, ci ripensi: per noi l'incidente non è chiuso qui perché su tale questione ritorneremo.
La invito a soppesare attentamente, anche sul piano giuridico oltre che su quello etico e dell'opportunità politica, le scelte prese, perché penso che altrimenti c'incamminiamo su una strada che sicuramente non comporterà alcun aspetto positivo per il prestigio dell'istituzione che lei rappresenta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Sono stati già tanti gli interventi su quest'argomento e purtroppo sono anni che discutiamo di questa problematica delle quote latte; anche in quest'Aula, nella scorsa legislatura, abbiamo cercato di portare avanti questa battaglia di legalità. Di conseguenza non faccio più la storia pregressa perché tutti la conosciamo, ma certamente dietro quest'ultimo atto della Giunta regionale, dietro questa decisione - Assessore Sacchetto di revocare la costituzione di parte civile nel processo per le quote latte, si apre una nuova pagina dolorosa.
Com'è già stato ribadito anche dai miei colleghi, si tratta di un processo che ha visto in primo grado la condanna degli imputati per truffa aggravata nei confronti dello Stato. Lei, Assessore Sacchetto, chiedendo all'Avvocatura della Regione di revocare la costituzione di parte civile in questo processo, non ravvisandone più l'opportunità politica, porta avanti un interesse politico di partito e non della Regione Piemonte. Questo lo vogliamo sottolineare e lo diremo in tutte le occasioni pubbliche in cui ci sarà consentito, perché questa è la realtà dei fatti.
Quando andate sui territori a raccontare che ci sono sacrifici da fare per i tagli al bilancio e poi rinunciate a recuperare oltre 200 milioni di euro di risarcimento danni, non siete credibili, perché 200 milioni di euro sono una cifra enorme, di grande importanza, soprattutto in un momento difficile per le casse regionali come quello che stiamo vivendo, che porta questa Giunta a tagliare servizi essenziali (stamattina c'è nuovamente un presidio di persone e di associazioni di volontariato che lamentano il taglio di servizi importanti, da questo punto di vista).
Allora non possiamo avere una doppia morale, è già stato detto dai miei colleghi. In questi anni, purtroppo, abbiamo continuato ad assistere alla difesa, da parte della vostra parte politica, di chi non rispetta le regole e l'ultimo atto si è consumato con l'emendamento nel "milleproroghe" per spostare nuovamente il pagamento delle multe sulle quote latte.
La motivazione che è stata addotta è stata quella della crisi agricola ma è una motivazione che non regge, perché la recessione riguarda tutti i settori e riguarda l'intero paese, non solo l'agricoltura. Soprattutto non è corretto nei confronti degli allevatori che in questi anni hanno fatto sacrifici, hanno fatto mutui, hanno cercato di rispettare le regole che sono state imposte; magari queste regole non sono condivisibili, non saranno corrette, ma finché ci sono bisogna rispettarle.
Il vostro atteggiamento - è stato già ripetuto da tutti i miei colleghi è un atteggiamento che difende i disonesti e colpisce gli allevatori onesti, che hanno sempre rispettato queste regole e che purtroppo non sono tutelati da nessuno.
Questo costo grava su tutta la collettività, lo ha detto bene il collega Taricco, che ha espresso tutte le cifre e che sono spaventose, da questo punto di vista; cifre che vengono pagate da tutti noi che abbiamo l'onere di pagare le tasse. Quest'onere deve essere rispettato anche da parte degli allevatori che non hanno rispettato le regole.
Questa proroga di sei mesi ha costretto il Governo a sottrarre cinque milioni di euro da un fondo destinato agli investimenti urgenti per lo sviluppo dei territori, alle attività di ricerca, di assistenza e di cura dei malati oncologici. È evidente che le priorità per voi sono altre, che le quote latte pagano elettoralmente molto di più di quanto invece paghino le cure dei tumori. E questo non lo possiamo accettare.



PRESIDENTE

Comunico che è stato presentato un ordine del giorno, il n. 265 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Goffi, Motta Angela Buquicchio, Ronzani, Artesio, Pentenero, Gariglio, Ponso, Manica Dell'Utri, Bresso, Lepri, Cerutti, Muliere, Bono, Boeti, Laus, Biol Placido, inerente a "Revoca della costituzione di parte civile nel processo per truffa sulle quote latte".
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Avrei voluto non intervenire, infatti ho detto al mio collega di intervenire lui, però sentendo gli interventi ed essendo l'unico imprenditore agricolo in quest'Aula, mi sento in dovere di dire almeno due parole.
Stiamo discutendo di un argomento di estrema importanza, che riguarda la sovrapproduzione di queste benedette quote latte. In un momento così delicato, in cui l'agricoltura intera sta soffrendo su tutti gli aspetti noi stiamo qui a cercare - non volevo mai dirlo, ma ve lo dico - di difendere quegli agricoltori disonesti che sono stati condannati dallo Stato, a scapito di quelle 2.400 (circa) ditte oneste. Queste ultime queste ditte serie (per fortuna, la stragrande maggioranza) che pagano le tasse, e le piccole e medie imprese, e si trovano di fronte a una beffa: la beffa dei disonesti che non pagano le tasse e fanno il cavolo che vogliono.
Chi vi parla proviene dal mondo agricolo; se il sottoscritto ha dieci ettari di vigna, ha tot mila bottiglie, tot fascette e non può farne all'infinito. La serietà va bene in tutti i campi.
Noi dell'UDC - lo ribadisco - siamo per la legalità, siamo per le regole, siamo per la precisione, siamo per chi rispetta il lavoro serio e onesto. Dobbiamo difendere chi paga le tasse, dobbiamo difendere chi è serio e chi lavora bene. Non riesco a capire perché siamo qui a tirarci la giacca, maggioranza e minoranza, per quattro gatti, per una manciata di gente disonesta.
Voglio ancora fare un appello all'Assessore - io lo chiamo amico Sacchetto, che stimo: può fare ancora una piccola retromarcia, andando a favore di chi è onesto. Anche perché, caro Sacchetto, come ha detto qualcuno, lei è l'Assessore regionale di tutti gli schieramenti politici di tutto il comparto agricolo, è una figura di estrema importanza. Per questo le diciamo: faccia una marcia indietro e stia attento prima di prendere una decisione così drastica. Perché? Da un lato, abbiamo accettato anche obbligatoriamente i tagli sulla sanità e, dall'altro, permettetemi rischiamo di perdere 200 milioni di euro: su questo credo che bisogna fare un grande esame di coscienza, per il bene comune del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Non occuperò i cinque minuti a mia disposizione, anche perché gli interventi prima del Vicepresidente Placido e poi di tutti i colleghi del Gruppo che sono intervenuti credo che abbiano fornito un quadro esaustivo delle motivazioni per cui abbiamo richiesto questa comunicazione.
Abbiamo presentato un ordine del giorno di cui il primo firmatario è il collega Taricco, che è stato sottoscritto da tutti i Consiglieri di opposizione, ed è un documento nel quale noi vogliamo che il Consiglio regionale censuri il comportamento dell'Assessore Sacchetto per le motivazioni che sono emerse nel corso del dibattito, cui mi permetto di aggiungerne talune, molto sinteticamente.
Primo. Non ho mai visto un atto deliberativo così privo di motivazione.
Invito veramente i colleghi del Consiglio regionale di qualunque appartenenza politica a leggersi quell'atto deliberativo.
In quell'atto deliberativo il Vicepresidente Cavallera, titolare della delega al legale e contenzioso della Regione, porta una deliberazione in Giunta regionale con la quale si chiede la revoca della costituzione di parte civile. L'unica motivazione contenuta nella deliberazione è la seguente: "Su richiesta dell'Assessore regionale all'agricoltura". Infatti le ragioni per cui la Giunta regionale ha deciso di presentare quest'atto non sono descritte all'interno dell'atto stesso.
Inoltre, c'è stata una gravissima insufficienza da parte della Giunta regionale nel valutare la situazione nel suo complesso. Voglio ricordare che la Giunta regionale assume quella deliberazione alle ore 17 del 7 dicembre, sulla base di una e-mail inviata nel mattino dello stesso giorno con la quale l'Assessore Sacchetto manda all'Avvocatura della Regione la richiesta che, per la serata, sia predisposta una deliberazione da sottoporre alla Giunta regionale con la quale si revochi la costituzione di parte civile. Non si è mai visto usare l'Avvocatura della Regione, che deve occuparsi di difendere gli interessi patrimoniali dell'Ente, piegata ad interessi politici! Terzo elemento. In quest'Aula, sia il Vicepresidente Cavallera sia l'Assessore Sacchetto ci hanno assicurato che quest'atto non pregiudica il fatto che, alla fine del procedimento penale, la Regione non possa costituirsi parte civile nel procedimento civile. Ma perché non l'avete scritto nell'atto deliberativo? Vicepresidente, penso che questa sia una giustificazione a posteriori di un atto che voi avete assunto senza neanche prendere in considerazione questa fattispecie. Ed è la motivazione con cui cercate di difendere un atto che va contro gli interessi patrimoniali dell'Ente. Quella deliberazione, altrimenti, avrebbe dovuto rappresentare la situazione nel modo seguente: la Giunta regionale ha ritenuto che non c'erano le condizioni tali per mantenere la propria costituzione di parte civile in sede penale e, valutato che al termine del procedimento penale avrebbe promosso una causa civile nei confronti delle eventuali persone condannate per la rifusione dei danni, ritiene opportuno revocare la costituzione di parte civile e impegnarsi sin d'ora con un atto di questo tipo.
La realtà è un'altra. Oggi ci raccontate questa favola sui termini procedurali, quasi per dire che non c'è stato un atteggiamento teso alla mancata tutela degli interessi patrimoniali dell'Ente. Tuttavia semplicemente, la realtà è che vi siete tirati fuori da quel procedimento penale per interessi politici e che da parte di questa Giunta regionale e dell'Assessore all'agricoltura non vi è, né vi sarà mai nessun interesse e nessuna volontà di avviare qualsiasi azione in sede civile e di rifusione dei danni nei confronti delle persone eventualmente condannate, per la semplice ragione che quest'atto non rientra nelle valutazioni politiche della Giunta regionale.
L'ultima considerazione. C'è un momento in cui ciascuno si batte per il proprio pensiero e per la propria forza politica, ma c'è un momento in cui chiunque venga nominato a ricoprire un ruolo istituzionale all'interno di questa Regione deve, anzitutto, considerare che prima delle proprie convinzioni ci deve essere la tutela degli interessi patrimoniali dell'Ente; inoltre, vi è anche un altro principio, che alcuni colleghi hanno messo in evidenza, cioè mantenere un atteggiamento che consenta di dire che questa Amministrazione regionale intende tutelare gli onesti e difendere il principio di legalità all'interno dei propri atti. Questo è quello che voi non avete dimostrato!



PRESIDENTE

L'ordine del giorno presentato è collegato alle comunicazioni delle Giunta e ricordo che la seduta di questa mattina finirà con una votazione.
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Sono una di quelle persone che vive nel mondo agricolo. Purtroppo, devo dire che la mia famiglia ha dovuto smantellare una stalla con 150 capi da latte selezionati, perché se fosse stata mantenuta il rischio era di sforare le quote, quindi abbiamo dovuto scegliere se andare contro la legge, oppure se chiudere, perché non potevamo più continuare l'attività a quelle condizioni.
Perciò, Assessore Sacchetto, mi spiace, ma sarò costretto a votare quest'ordine del giorno, proprio perché ritengo un'ingiustizia gravissima quella che è stata fatta e che viene fatta nei confronti di tante persone che si alzavano alle cinque di mattina per lavorare nelle stalle.
un'ingiustizia nei confronti di chi, dopo aver fatto una montagna di debiti ed essersi spaccato la schiena per una vita, è costretto a smantellare le stalle, a causa di persone meno oneste.



PRESIDENTE

Il dibattito generale è concluso.
La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Taricco che ha espresso la sua opinione su questa partita. Purtroppo, quasi tutti gli altri interventi si sono allargati considerando altre questioni che riguardano la vicenda soltanto di riflesso.
Oggi ci siamo trovati a fare le comunicazioni in merito alla revoca di costituzione di parte civile nel processo (che era a Saluzzo e che adesso è stato trasferito presso la Corte d'Appello di Torino) e abbiamo illustrato la scelta operata dalla Giunta regionale, fatte salve le verifiche di natura legale effettuate con l'Avvocatura della Regione Piemonte.
Premesso che non è compito dell'Amministrazione regionale, né della Giunta e neanche dell'Assessorato passare tutti i giorni a far causa a chicchessia, perché ben altri sono i compiti che deve porsi l'Amministrazione regionale, è altrettanto vero che noi abbiamo ritenuto opportuno fare questa scelta che, fatta salva - ripeto - la base di natura legale e giuridica, è stata una scelta politica, così come noi continuiamo a ritenere che è stata una scelta politica quella operata dalla precedente Giunta.
Nel complesso, nel momento in cui ci sono delle comunicazioni o delle richieste da parte di alcuni Assessori di portare delle deliberazioni all'interno della Giunta, anche in questo caso, non è sempre detto che ci debbano essere motivazioni di natura prolissa che vadano più di tanto nel merito delle questioni. Semplicemente è stato opportuno che dopo le decisioni e gli approfondimenti di natura legale, la Giunta facesse una scelta politica perché non vi è un danno erariale e anche perché abbiamo la possibilità di continuare nella nostra attività in sede civile.
Noi continuiamo a ribadirlo. Poi, per carità, dal punto di vista politico, visto che siamo anche in campagna elettorale, potete continuare a discutere in questi termini. È chiaro però che sarebbe opportuno evitare di portare la discussione su questioni diverse dal merito della comunicazione odierna, cioè la revoca della costituzione di parte civile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi pare che, nella cronologia del Consiglio regionale odierno, ora si dovrebbe discutere e poi votare un ordine del giorno in merito all'argomento quote latte.
Dato che il nostro Gruppo vorrebbe presentare un ordine del giorno sulla stessa materia, chiedo, se è possibile, di procedere con la discussione e la votazione degli ordini del giorno all'inizio della seduta pomeridiana. In tal modo, due o più ordini del giorno verrebbero discussi e votati insieme.



PRESIDENTE

Ovviamente, si può fare.
L'ordine del giorno dovrebbe essere presentato, discusso ed eventualmente anche votato. Il Consigliere Pedrale ha fatto questa proposta.
Chiederei che l'ordine del giorno sia depositato entro le ore 14.45, se è possibile. Quindi, presenteremo e porremo in discussione e in votazione i documenti nel pomeriggio. Va bene? La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, il Consiglio regionale è impegnato su questo tema da questa mattina, dalle ore 11.30.
Ritengo che, durante la seduta, le valutazioni siano state espresse con molta chiarezza.
Noi abbiamo depositato un ordine del giorno e chiediamo che sia messo in votazione in questo momento.



PRESIDENTE

La convocazione della seduta antimeridiana era fino alle ore 13.
Abbiamo superato l'orario di qualche minuto, per consentire la replica dell'Assessore.
L'ordine del giorno annunciato non è stato ancora presentato; il Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa chiede la cortesia di rinviare l'argomento al pomeriggio.
Se interrompiamo adesso la seduta, essendo una convocazione unica, si riprende esattamente da dove l'abbiamo lasciata.
Propongo, pertanto, se lei è d'accordo, Consigliere Reschigna, questa soluzione.
Non mi sembra un grande problema, poich l'ordine del giorno è stato presentato da chi ha chiesto la comunicazione ed è il classico ordine del giorno conclusivo della comunicazione.
Prego, Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Poiché l'argomento è analogo, per l'efficienza dei lavori dell'Aula direi di discutere congiuntamente i due documenti. Ovviamente, ognuno esprimerà la propria opinione su entrambi gli ordini del giorno, ma almeno la discussione è unica.
Possiamo discutere questi due ordini del giorno all'inizio dei lavori della seduta pomeridiana. Il nostro lo stiamo preparando e lo depositeremo fra qualche minuto.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, è d'accordo? Bene.
Riprendiamo nel pomeriggio dallo stesso punto, dopo lo svolgimento alle 14.30 - delle interrogazioni a risposta immediata, ex articolo 100.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.14)



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