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Dettaglio seduta n.92 del 29/03/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 10.31 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 259 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Solidarietà piemontese alla Costa d'Avorio", richiesta d'intervento italiano a favore della revoca dell'embargo dell'Unione Europea nei confronti del Paese africano e verifica del risultato elettorale" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Stamattina ho presentato un ordine del giorno che riguarda un argomento non differibile, avente per oggetto "Solidarietà piemontese alla Costa d'Avorio".
Ieri c'era più di un articolo sui quotidiani locali, oltre che nazionali, sulla richiesta di intervento italiano a favore della revoca dell'embargo dell'Unione Europea nei confronti del Paese africano e verifica del risultato elettorale.
un Paese sull'orlo della guerra civile, c'è questo embargo di medicinali voluto e ottenuto da parte dell'Unione Europea su grandi pressioni della Francia e, se questo ordine del giorno sarà discusso siccome conosco abbastanza bene l'argomento, posso illustrare ai colleghi quali sono i retroscena e gli interessi di alcuni altri Paesi che si muovono sulla scacchiera internazionale, in questo caso dell'Africa occidentale; aspetti che stanno portando la popolazione alla guerra civile.
Quindi chiedo cortesemente di poter discutere questo documento in giornata.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di comunicazioni della Giunta regionale in merito alla decisione di revocare la costituzione in parte civile nel processo d'appello contro le cooperative Savoia


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Voglio solo chiederle una cortesia.
Io avrei una questione da porre, ma vorrei farlo dopo la relazione del Difensore Civico per correttezza e per rispetto alla sua persona. Di conseguenza, le chiederei di...



PRESIDENTE

Consigliere, se riguarda la modifica dell'o.d.g., bisogna parlarne adesso. Poi, a seguito della relazione del Difensore Civico, ci sarà il dibattito sulla relazione. Dipende a cosa attiene la sua osservazione.



RESCHIGNA Aldo

Lo facevo solo per una questione di rispetto nei confronti di una persona invitata in Consiglio regionale. Chiedevo solamente la possibilità di porre le questioni dopo il dibattito sul Difensore Civico.
Non ho problemi al riguardo: faccia lei, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, il Regolamento lo conosce meglio di me: sa che per cambiare l'o.d.g., questa è la fase. Quindi, se le sue osservazioni riguardano la modifica dell'o.d.g., faccia adesso la proposta; se il suo intervento riguarda la relazione del Difensore Civico, ci sarà ampio dibattito dopo.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, mi dispiace farlo in questo momento, ma visto che mi chiede di farlo adesso, non ho nessuna difficoltà al riguardo.
Ieri il Vicepresidente del Consiglio regionale ha fatto una conferenza stampa nella quale ha denunciato un atto contro gli interessi della Regione: la revoca della deliberazione di costituzione di parte civile nel processo intentato contro allevatori che hanno violato le norme e le leggi.
Noi riteniamo quanto successo particolarmente rilevante; riteniamo che quanto successo non possa essere, dal nostro punto di vista, come ruolo dei Gruppi di opposizione, liquidabile unicamente con una importante conferenza stampa che ha consentito di denunciare il tema all'opinione pubblica.
Su questa questione noi chiediamo una comunicazione urgente al Consiglio regionale da parte dei rappresentanti della Giunta regionale perché in quello che è avvenuto noi ravvisiamo un comportamento contrario agli interessi patrimoniali dell'Ente.
evidente che la comunicazione, data la rilevanza della materia, noi chiediamo venga svolta dal Presidente o dall'Assessore regionale all'agricoltura.
Ci sono due sedute, l'odierna e quella di domani: io chiedo alla Presidenza del Consiglio regionale, o nella seduta odierna o entro la seduta di domani, che venga definita e calendarizzata questa comunicazione da parte della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ovviamente ci faremo carico di sottoporre la richiesta all'Assessore competente e alla Giunta regionale, che comunque è qui presente e quindi ha ascoltato la sua richiesta di comunicazione.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli - Valutazione ambientale strategica

Disegno di legge n. 132, inerente a "Modifica all'articolo 16 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Richiedo l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. ai sensi dell'articolo 58 del nostro Regolamento: si tratta del disegno di legge n.
132 di modifica all'articolo 16 bis della legge n. 56/1977, che peraltro è stato licenziato all'unanimità dei presenti nella II Commissione nella seduta della scorsa settimana.
Specifico solamente che l'approvazione di questo disegno di legge ha una urgenza notevole, in quanto va a modificare l'articolo 16 della legge regionale n. 56/1977, limitatamente però agli aspetti relativi alla valutazione ambientale strategica ed è volto sostanzialmente - ecco il vero motivo dell'urgenza - a chiudere il contenzioso con il Governo avanti alla Corte Costituzionale entro il termine del 5 aprile, che è la data dell'udienza in discussione, quindi - come capirà tutto il Consiglio - c'è un dovere da parte nostra di cercare di approvarlo per evitare conseguenze peggiori.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Bono in ordine alla negata possibilità di assistere ai lavori dell'Aula ad una delegazione di manifestanti


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Se me lo si permette, vorrei porre una questione pregiudiziale.
Entrando nel palazzo, ci sono dei manifestanti per quanto riguarda la questione del nucleare e del referendum che si svolgerà a giugno 2011, i quali avrebbero chiesto di poter assistere alla seduta.
Tale richiesta è stata loro negata. Volevo sapere per quali motivi e se era possibile, avere una risposta, visto che non mi è stata data.
A me non mi risulta che la parte dell'Aula destinata ad ospitare gli uditori sia off limits e credo sia aperta a tutti fino al raggiungimento del completamento di tutti i posti disponibili. Immagino che sia aperta a tutti i cittadini, a prescindere dalle idee politiche che questi esprimono.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, trattandosi di un gruppo organizzato, c'è stata una segnalazione da parte delle autorità competenti che ci hanno suggerito di evitarne l'ingresso all'interno dell'Aula. Se sono disponibili a venire in delegazione a incontrare membri del Consiglio regionale come solitamente si fa in Sala Viglione o in un'altra delle sale a termine del Consiglio quello si può fare. Ma far entrare in Aula un gruppo organizzato è stato sconsigliato anche dalle autorità competenti. Questo è quanto mi dicono i funzionari del Consiglio regionale.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 259 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Solidarietà piemontese alla Costa d'Avorio: richiesta d'intervento italiano a favore della revoca dell'embargo dell'Unione Europea nei confronti del Paese africano e verifica del risultato elettorale" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli - Valutazione ambientale strategica

Disegno di legge n. 132, inerente a "Modifica all'articolo 16 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste d'intervento, per le modifiche all'o.d.g. proposte dai Consiglieri Buquicchio e Angeleri, come sapete servono 40 voti. Se c'è l'accordo, possiamo procedere a questa modifica dell'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Perfetto: l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Buquicchio e il provvedimento richiesto dal Consigliere Angeleri sono iscritti all'o.d.g.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.



PRESIDENTE

GARIGLIO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Però non ha risolto il problema dell'accesso all'Aula, Presidente.



PRESIDENTE

Ripeto quanto ho detto un minuto fa. Su segnalazione delle autorità competenti, trattandosi di un gruppo organizzato e non essendo una delegazione di cittadini, volendo portare all'interno dell'Aula la manifestazione, è stato suggerito di non far entrare i dimostranti nell'Aula del Consiglio regionale. Se vogliono venire a incontrare i Consiglieri regionali come delegazione, come si sono sempre ricevute tutte le delegazioni, verranno ricevuti anche loro. Ma, dalla delegazione alla manifestazione all'interno dell'aula consiliare, la situazione è un po' diversa.
Ripeto: non è una decisione che parte dagli Uffici del Consiglio regionale; il problema è stato segnalato dalla Questura.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
ovvio che risulta difficile pensare che queste persone si mettano a manifestare, essendo maggiorenni e cum grano salis; tra l'altro, aveva chiesto di entrare una sola persona, non tutto il gruppo.



PRESIDENTE

Mi dicono e confermano che non è una persona sola, ma un gruppo.
Pertanto, Consigliere Bono, o credo a lei o credo agli Uffici.



BONO Davide

Io ho sentito questo, ma ovviamente non posso averne la certezza.
Certo è che si tratta di un episodio increscioso, nel momento in cui si decide in modo discrezionale che alcune persone possono entrare ed altre no.
Inoltre, sono presenti sia le Forze dell'Ordine sia i Consiglieri Questori e qualunque persona - non possiamo sapere a priori se una persona alzerà un cartello o farà rumore, urlerà, strepiterà e quant'altro - a prescindere, ha diritto di assistere alla seduta. Qualora non dovesse attenersi al comportamento d'Aula, sarà allontanata secondo tutti i crismi del caso.
Sinceramente, questo atteggiamento lo considero abbastanza problematico e pregiudiziale allo svolgimento della seduta di questa mattina.
Mi spiace per la relazione del Difensore Civico, ma sicuramente è una questione importante: sono state impedite le riprese video, ma almeno l'accesso all'aula come uditori, per ascoltare quanto succede - tra l'altro, il tema non è attinente a quello dell'audizione, che ci sarà alle 12.30 - deve essere consentito.
Rinnovo, pertanto, la richiesta di consentire l'accesso all'aula almeno ad una persona, a prescindere dai dubbi, che possono essere leciti o meno sollevati dalle Forze dell'Ordine.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, le faccio una controproposta.
Poiché la sovranità - come ricordavano i colleghi dell'opposizione - è dell'Aula, se siete d'accordo possiamo proseguire con la relazione del Difensore Civico, in modo che poi sia libero, sospendere la seduta e riunire l'Ufficio di Presidenza e i Consiglieri Questori, per valutare il da farsi.
Può essere una proposta accettabile? Bene. Se non ci sono altri interventi, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 15/03/2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 15, 16 e 22 marzo 2011.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Bresso Cantore, Cattaneo, Comba, Cortopassi, Cota, Giordano, Goffi, Motta Massimiliano e Sacchetto.


Argomento:

c) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento


PRESIDENTE

In data 28/03/2011, la V Commissione, riunita in sede legislativa, ha approvato a maggioranza la deliberazione legislativa "Modifiche agli articoli 56 e 65 della legge regionale 29/06/2009, n. 19 (Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e delle biodiversità) ed all'articolo 1 della legge regionale 7/08/2006, n. 29 (Proroga della destinazione a Parco Naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino)".


Argomento:

d) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 3 decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale.
Gli Allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per permettere al Difensore Civico di illustrare la propria relazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 11.17)



(Il Difensore Civico, avv. A. Caputo svolge la propria relazione)



(La seduta riprende alle ore 11.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Difensore civico

Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2010


PRESIDENTE

Colleghi, procediamo ora con il punto 3) all'o.d.g., inerente a "Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2010".
Ringrazio l'avvocato Antonio Caputo, Difensore Civico della Regione Piemonte dal 2009, sia per la puntuale relazione che ha svolto al Consiglio regionale sia per l'importante attività che, personalmente e con i suoi collaboratori, mette a disposizione della comunità piemontese.
Devo anche rilevare che l'avvocato Caputo è sempre puntuale, nel pieno rispetto della propria autonomia - come è giusto che sia - di informare la Presidenza e l'Ufficio di Presidenza sulle evoluzioni e necessità del proprio ufficio, al quale garantiamo immediatamente - ahimè, nelle risorse disponibili, ma stiamo cercando di dare risposte adeguate - il più ampio sostegno.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "A. Cruto", classe I G, di Piossasco, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Difensore civico

Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2010 (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo pertanto con il dibattito sulla relazione del Difensore Civico.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Quanti minuti ho a disposizione?



PRESIDENTE

Cinque.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie.
Direi che, oltre che doveroso, è soprattutto sentito il ringraziamento al Difensore Civico, l'avvocato Antonio Caputo, per il lavoro immane e gravoso che ha svolto in quest'anno di attività.
Lo ringrazio anche per le 300 pagine della sua relazione, che contiene anche degli spunti - come anch'egli, al termine della sua relazione verbale, ha inteso sottolineare - in termini d'ipotesi e proposte di modifica per migliorare il lavoro che una figura così importante come la sua deve svolgere.
Ho apprezzato anche i molteplici richiami che l'avvocato Caputo ha fatto al giurista Piero Calamandrei.
"Nel principio della legalità c'è il riconoscimento dell'uguale dignità di tutti gli uomini, nell'osservanza individuale della legge c'è la garanzia della libertà di ognuno. Attraverso l'astrattezza della legge fatta non per un solo caso, ma per tutti i casi simili, è dato a tutti noi sentire nella sorte altrui la nostra stessa sorte".
Così scriveva Calamandrei nel lontano 1940 e dell'attualità di queste parole si percepisce appieno sfogliando le pagine della relazione dell'avvocato Antonio Caputo, dove affiorano decine, direi centinaia, di piccoli e grandi soprusi, a fronte dei quali i cittadini chiedono giustizia.
Loro chiedono giustizia e aggiungo che devono ottenerla: non basta chiedere giustizia; la giustizia bisogna saperla anche elargire.
A tale proposito, è emblematico il caso doverosamente segnalato alla Procura della Repubblica dall'Ente gestore dei servizi socio-assistenziali che ha disposto la chiusura di svariati centri diurni situati nella provincia di Torino, che accolgono decine di persone con handicap intellettivo. Una chiusura avvenuta, senza opportuni e - aggiungo doverosi preavvisi, per ben due settimane a cavallo del periodo natalizio.
Un provvedimento che, seppure temporaneo, come sottolineato dal Difensore Civico Caputo, poteva essere lesivo dei diritti fondamentali della persona, in specie di categorie deboli, che senz'altro hanno necessità di un continuo supporto.
Per tutta risposta, il Difensore Civico si è sentito dire: "Un'educatrice ha sentito telefonicamente le famiglie di un centro diurno" uno solo, non tutti - "per ricordare il periodo di chiusura".
Per tutta risposta, quindi, devo aggiungere che il Difensore Civico non ha il sacrosanto diritto di reagire nei poteri a lui attribuiti di fronte a queste accuse.
E di episodi simili se ne possono elencare a decine, fino ad arrivare a veri e propri casi, per esempio nell'ambito della sanità, di malasanità.
I principali interventi si sono concentrati a favore della tutela dei cittadini disabili, anziani e non autosufficienti, delle categorie protette in materia di collocamento obbligatorio al lavoro, interventi a garanzia del sostegno scolastico, in materia di forniture di ausilii e strumenti didattici ed altri.
Emerge chiaramente come tra questi interventi, la sanità e l'assistenza siano il vero punto debole di questa Amministrazione e la recente riorganizzazione dei servizi, che il taglio delle spese insieme al cosiddetto piano di rientro sanitario, devono o dovrebbero indurre la Giunta ad una seria riflessione.
In conclusione, esorto questa maggioranza ad attribuire al Difensore Civico e al suo ufficio tutti i mezzi necessari per potere svolgere appieno il proprio lavoro, anche in considerazione della chiusura per legge del 2010 dei Difensori Civici comunali.
Quindi, rinnovando il ringraziamento, rivolgo anche un augurio a lei avvocato Caputo, ed un'esortazione alla maggioranza a tenere presente le esigenze relative a questo gravoso, ma quanto mai necessario, compito in una democrazia quanto più compiuta possibile.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Innanzitutto un saluto e un ringraziamento all'avvocato Caputo per la preziosa attività svolta dalla sua carica e dalla sua struttura.
Scorrendo la corposa relazione, che è testimonianza anche del lavoro impegnativo svolto in questi mesi da parte del Difensore civico, è possibile fare alcune riflessioni e, nello stesso tempo, dare alcuni suggerimenti.
Il primo dato che ritengo sia importante valutare è l'aumento delle richieste di intervento dell'ufficio del Difensore Civico, che sono passate dalle 690 del 2009 a quasi 1.200 del 2010. Sono numeri che indicano come questo strumento stia diventando sempre più un punto di riferimento per i cittadini.
un'opportunità ulteriore tenendo conto che, in seguito alla soppressione dei CORECO, l'alternativa per i cittadini sarebbe il ricorso al TAR o alla Procura della Repubblica. Con questo mi ricollego anche alle riflessioni finali che ha saggiamente fatto l'avvocato Caputo; spesso il Difensore Civico diventa l'unica possibilità per interloquire con la Pubblica Amministrazione, per evidenziare negatività, criticità o anche violazioni di norme, di leggi e regolamento, senza dover per forza ricorrere alla giustizia amministrativa o alla Magistratura in sede penale o in sede civile.
Questa camera di compensazione era svolta dai CORECO, che sono stati aboliti; quindi, questa funzione la deve e la sta svolgendo onorevolmente il Difensore Civico. Ed è anche per questo - come suggerirò in seguito che è necessario un potenziamento dei suoi uffici e della sua struttura proprio perché svolge questa funzione alternativa al ricorso al TAR e alla Magistratura ordinaria.
Anche quest'anno, come nelle relazioni precedenti, il maggior numero di lamentele e di segnalazioni riguarda i delicati servizi alla persona, con particolare riguardo ai problemi legati alla sanità, alla previdenza sociale, all'assistenza pubblica e all'inquinamento acustico ed elettromagnetico. Numerose segnalazioni sono giunte anche per il comparto finanza e tributi.
Nei prossimi anni il ruolo del Difensore Civico dovrà quindi giocare una importante partita: il miglioramento del rapporto fra cittadino e Pubblica Amministrazione, la sburocratizzazione e la trasparenza. Dovrà migliorare in estrema sintesi il modo con il quale l'ente Regione si offre al servizio dei cittadini.
Questo è un compito molto delicato ed importante che tutti insieme dobbiamo svolgere, anche con l'aiuto del Difensore Civico, vista una certa sfiducia che il cittadino ha verso le istituzioni.
Gli interventi più sistematici e continuativi di maggiore impatto civile e sociale, nel tempo, hanno riguardato - leggendo la relazione - la sanità e l'assistenza delle fasce più deboli della popolazione.
Questo anche in seguito all'invito a tutti i piemontesi ospedalizzati di una comunicazione intesa ad offrire assistenza per le materie di competenza del Difensore Civico, vicende di cattiva amministrazione connesse a casi di malasanità, anche per quanto riguarda il pieno soddisfacimento delle pretese risarcitorie.
E questo è un deterrente. Che sia un ufficio di un Assessorato un'articolazione sanitaria della Regione o un'Azienda sanitaria o ospedaliera, il fatto che il cittadino sappia che può comunque rivolgersi ad un ufficio competente per segnalare anomalie, ingiustizie o comportamenti scorretti da parte di operatori regionali, è un importante deterrente che ha avuto la sua efficacia. Inoltre, è positiva la possibilità di utilizzare l'informatizzazione e il sito web per presentare istanze di segnalazione attraverso supporto informatico.
Bisogna poi aumentare la presenza sul territorio piemontese presso gli uffici di relazione con il pubblico in tutte le province del Piemonte, a cadenze periodiche con calendario pubblicizzato presso gli uffici e su internet.
Ad esempio, gli uffici dell'URP - mi permetto di fare una riflessione non sono pienamente utilizzati dai cittadini piemontesi. Il poterli utilizzare come punto di riferimento decentrato dell'ufficio del Difensore Civico può essere un miglioramento della loro attività ed anche consentire un uso più completo, più efficace e più efficiente di questi centri e di queste strutture sul territorio, che a volte non svolgono completamente la loro funzione e non hanno una significativa presenza sul territorio.
Inoltre, vi è un dato che è una conseguenza quasi automatica, non completamente automatica ma sicuramente ne è una conseguenza: l'aumento del carico di lavoro del Difensore Civico regionale per la scelta delle Amministrazioni provinciali e comunali di abolire la figura del Difensore Civico.
stata una scelta che molte Amministrazioni hanno voluto fare, per motivazioni di vario tipo, talvolta di tipo economico, talvolta perché non si voleva che i cittadini mettessero il naso all'interno delle Amministrazioni comunali o provinciali.
C'è purtroppo questa tentazione, da parte degli amministratori degli Enti locali, soprattutto dopo l'elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia, di sentirsi degli organi monocratici, che soffrono di tutto quanto interferisce con la loro attività. Già la funzione del Consigliere comunale è molto svilita all'interno delle assemblee comunali, figuriamoci se poi un cittadino osa interferire nelle attività di un Sindaco o di una Giunta comunale. Ed è anche per questo - per essere molto chiari e trasparenti - che in molte Amministrazioni comunali è stata abolita la figura del Difensore Civico. Ed è quindi necessario che questa attività, che a livello locale è stata abolita, nell'autonomia delle decisioni provinciali e comunali, venga in qualche modo supplita a livello regionale.
Molti sono già stati i risultati e questo bisogna riconoscerlo. Il 28 delle questioni è stato risolto, con pieno riconoscimento dei diritti dei cittadini, ma molti altri casi, circa il 44%, sono stati interlocutori.
Mi avvio alla conclusione con alcuni suggerimenti. L'esponenziale incremento degli interventi, la soppressione del Difensore Civico comunale e l'assenza del Difensore Civico in importanti Province del Piemonte confliggono con l'attuale organizzazione dell'ufficio, che va necessariamente potenziato onde consentire a tutti i piemontesi una visione non sola torinocentrica.
Il mantenimento iniziale con piena e permanente costituzione, di fatto dell'intera pianta organica e le previsioni in tempi brevi di implementazione di non meno di una unità funzionariale con conseguente riconoscimenti di professionalità.
Predisposizione di misure idonee alla digitalizzazione dell'Ufficio anche per implementare il raccordo con i territori e con i diversi comuni che sempre più fanno riferimento al Difensore Civico.
Dotazione di mezzi proporzionati, anche in termini non monetari, ma in termini di assoluta autonomia, di espressione anche organizzativa, onde organizzare in locali della Regione su tutto il territorio piemontese eventi pubblici e conferenza per far conoscere le attività del Difensore Civico.
Infine, attivare la convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, cui sta per aggiungersi, mi risulta, la convenzione con la Facoltà di Scienze Politiche, rivolta all'approfondimento dei rapporti tra difesa civica e comunicazione sociale al fine di consentire che le attività di questi stage per studenti della Facoltà presso il Difensore Civico siano finalizzato alla tesi di laurea e a successivi approfondimenti. In definitiva, che l'attività del Difensore Civico diventi sempre più un patrimonio culturale e sociale di tutta la comunità piemontese.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Comunico all'Aula che il "Movimento per l'alternativa al nucleare - Sì contro il nucleare" ha chiesto di essere audito. Pertanto i lavori della mattinata si sospenderanno alle ore 12.45 e ci trasferiremo in Sala Viglione per incontrare il movimento per l'alternativa al nucleare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente per aver corretto una prassi negativa del suo predecessore, che era quella di non portare in Aula la discussione delle relazioni del Difensore Civico. Oggettivamente un aspetto negativo, quindi apprezzo che si sia trovato, anche in Conferenza dei Capigruppo, uno spazio per la discussione di questa relazione. Ringrazio anche l'avvocato Caputo per averla presentata, per avercela fornita e per il lavoro svolto.
Sono rimasto colpito, leggendo questi dati, dal numero degli interventi e, soprattutto, dal trend di incremento degli interventi. Passiamo, dai 764 interventi del 2008, ai 1.195 del 2010. Quello che mi colpisce è anche il numero degli interventi definiti: 764 due anni fa, 947 oggi.
Presidente, questo mi fa porre la prima considerazione. Quando la tutela assume un carattere di efficacia o, meglio, quando un cittadino vede che, dall'altra parte del tavolo, nell'ufficio c'è una persona e una struttura che recepisce le istanze, se ne fa carico e cerca di dare risposte, a quel punto la strada diventa percorsa da più persone. Si diffonde, cioè, nella nostra comunità il tam tam della percorribilità di un percorso per ottenere giustizia.
In Consiglio regionale abbiamo sperimentato questo stesso meccanismo a proposito del sistema di conciliazione per le controversie prevalentemente in campo di telefonia mobile, sperimentato con gli uffici del CORECOM.
Anche in questo caso abbiamo avuto un implemento dell'attività. Questo pone un problema, racchiuso nelle ultime parole della relazione del Difensore Civico appena riprese dal Consigliere Pedrale: più una tutela diventa efficace, più la gente la percorre; più questo comporta attività, più l'attività comporta la necessità di dotare l'ufficio di adeguate risorse più questo costa.
vero che ci sono delle economie esterne che il Difensore Civico ha illustrato nella sua relazione. Economie esterne che non vengono mai misurate dai politici, ma che si verificano su altri fronti. Ad esempio, lo sgravare di un pezzo dell'attività gli uffici giudiziari. Un aspetto significativo della relazione è quello, a proposito delle curatele ad esempio, di lavorare in intesa con alcuni uffici giudiziari, specie con il più importane degli uffici piemontesi che è il Tribunale di Torino, per prevenire un'attività che potrebbe sfociare in un sovraccarico sulle spalle degli uffici giudiziari.
L'osservazione che voglio fare è che mi pare molto importante il rilievo che l'avvocato Caputo ha posto sul concetto di comunicazione accessibile. È vero che ci sono alcuni atti recepiti dalle Pubbliche Amministrazioni che risalgono ad alcuni Ministri della Funzione Pubblica per iniziare con Bassanini ad arrivare ad oggi con Brunetta, tra cui il famoso "Manuale di stile", ma trovo assolutamente importante porre il problema della qualità dell'informazione.
Ci sono delle asimmetrie informative. Una persona anziana, una persona che non abbia una formazione giuridica, una persona con disabilità ha difficoltà a conoscere il contenuto delle norme, ha difficoltà nel conoscere i suoi diritti, ha difficoltà nel leggere i manuali e gli opuscoli predisposti anche per il pubblico da parte degli uffici pubblici.
Anche su questo, che non è un aspetto immediatamente lesivo dei diritti delle persone, trovo estremamente importante un'azione del Difensore Civico.
Faccio riferimento alla tabella 2 di pagina 15 della relazione. Il dato di sintesi è molto significativo. Il numero di casi trattati ("Oggetto di intervento nel 2010") che riguardano la sanità sono 46,3. Se sommiamo i 50 casi che riguardano sempre la sanità, ma che sono classificati a parte ("Opposizione alle dimissioni di pazienti da strutture sanitarie"), che rappresentano il 4,2% degli interventi, possiamo vedere che più del 50 delle attività delle Difensore Civico piemontese riguarda il sistema sanitario. Questo, ovviamente, era anche immaginabile, ma una simile quantità di dati fa sì che le considerazioni contenute nella relazione siano significative, perché non si basano su un esame sporadico di alcuni casi, ma su un numero di casi molto ampio.
Il Difensore Civico ha voluto classificare in vari settori i propri interventi. Sono rimasto molto colpito specialmente per le problematiche relative alle persone non autosufficienti, secondo quanto stabilito dalla legge n. 10 del 2010. Le considerazioni che il Difensore Civico fa, a parere mio, sono significative e le voglio richiamare all'attenzione dell'Aula. A pagina 91 della relazione, per quanto riguarda le problematiche relative ad anziani non autosufficienti, si legge testualmente: "Nel corso dell'anno si è passati ad una progressiva situazione di blocco o, quanto meno, di criticità nell'attivazione e nello sviluppo delle prestazioni socio-sanitarie che si è prodotta, perlopiù, in comunicazioni relative al posizionamento del cittadino in liste d'attesa.
Liste d'attesa che vanno man mano dilatandosi nella loro consistenza numerica, ovvero, nell'aumento della compartecipazione al costo dei servizi erogati. Tutto ciò nel contesto di intervenute misure di contenimento della spesa pubblica, non accompagnate da una espressa riformulazione dei livelli essenziali delle prestazioni socio-sanitarie".
Fuori dal linguaggio delle relazioni, vuol dire che gli uffici dell'ASL rispondono al Difensore Civico dicendo: "Questi anziani non autosufficienti hanno diritto ad una certa prestazione, sono in graduatoria, ma le graduatorie vanno dilatandosi a seguito del contenimento delle risorse" potremmo definirlo "taglio" - "per soddisfare acquisti e bisogni".
Condivido la chiusa dal Consigliere Pedrale quando sostiene che occorre potenziare l'attività del Difensore Civico, ma nulla vale ciò se, da un lato, riducendo risorse che devono servire per dare prestazioni che sono diritti, aumentiamo il contenzioso potenziale. Quest'Aula deve rispondere ai bisogni di alcuni milioni di piemontesi. Mi pare che la relazione del Difensore Civico, perlomeno in questo campo, lo evidenzi con molta schiettezza.
Non posso che abbracciare anche l'onestà intellettuale delle parole del Consigliere Pedrale e sposarle anche a nome del mio Gruppo, ma finché non risolveremo i problemi che attengono alla effettività dei diritti affermati giuridicamente dalle nostre norme, non diminuiremo il contenzioso possibile.
Ringrazio il Difensore Civico per questa puntualizzazione. Mi pare che questo sia l'aspetto più saliente, ma ci sono molti altri disservizi toccati, da ultimo quello della consegna della posta, molto meno impattante mediaticamente, ma molto diffuso. È stato buttato lì, ma sappiamo che tutti i Comuni, specie quelli di montagna, lamentano questo disservizio.
La relazione illustrata verbalmente in quest'aula dal Difensore Civico conteneva una proposta: quella di allargare l'attività del Difensore Civico alla misurazione delle performance della Pubblica Amministrazione; una misurazione estrinseca della nostra attività e di come la stessa impatti sui cittadini.
Io sono propenso a riprendere la posizione del Presidente Pedrale nel ribadire che su questo un allargamento di tale attività mi pare eccessiva e moderna, nel senso di dare maggior controllo e misurazione di quanto noi come Amministrazione regionale, facciamo.
Proporrei, Presidente, di dar vita ad un gruppo formale o informale di Consiglieri regionali che affrontino col Difensore Civico queste tematiche per farsi carico di una proposta il più possibile bipartisan, come peraltro, l'intervento del sottoscritto e del collega Pedrale, ma anche del Consigliere Buquicchio, hanno in qualche modo lasciato presupporre. Questo mi pare molto importante per allargare la sfera di attività. Giustamente il collega Pedrale rimarcava come la soppressione del Difensore Civico cittadino riduca i margini di tutela dei cittadini: alcune Province ne sono sprovviste e gli uffici provinciali non hanno mezzi. Ritengo, quindi, che su questo si possa aprire uno spazio di interlocuzione politica che possa portare a soluzioni condivise. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
La relazione del Difensore Civico, Avvocato Antonio Caputo rappresenta un elemento di riflessione per tutti noi, anche in relazione a quella che è la funzione di uno strumento come il Difensore Civico.
Innanzitutto, ne è stata sottolineata l'importanza in riferimento alle sue funzioni statutarie in qualità di istituto di garanzia per il cittadino. Esaminando la relazione e volendo andare ad individuare situazioni specifiche, prenderei spunto da una vicenda importante che ho personalmente seguito in Aula, che può far comprendere a tutti noi come molte cose debbano essere ancora fatte, soprattutto in riferimento ai riisultati degli interventi.
Partirei, dunque, da un esempio di un certo rilievo: su 412 richieste pervenute al Difensore Civico in relazione al Protocollo ASL sulla legge n. 194, il Difensore Civico sottolinea quelli che sono, rispetto al Protocollo, alcuni elementi di forte perplessità, nonché possibili eccezioni di incostituzionalità del provvedimento e invia una relazione molto articolata ed esaustiva anche all'Assessore Ferrero. Ne ricordo alcuni passaggi: la legge 194 ha contenuto costituzionalmente vincolato a tutela dei diritti della madre e del nascituro; la legge n. 194 dà un valore preminente al consenso della donna; viola la legge sul trattamento dei dati personali; il Protocollo prevede che l'accoglienza della donna in gravidanza possa essere fatta indifferentemente dai servizi consultoriali dai centri per la famiglia, dalle altre strutture del volontariato o alternativamente, in un consultorio pubblico o in una struttura socio sanitaria.
Dopodiché, il Difensore Civico richiama diversi pronunciamenti della Corte Costituzionale sul principio, affermato esplicitamente nella Costituzione, della laicità dello Stato.



(Brusìo in aula)



STARA Andrea

Presidente, le chiederei soltanto un attimo di attenzione, anche in virtù di quelle che saranno le considerazioni finali che toccano principalmente le funzioni e le non risposte sulle questioni sollevate da questo strumento di garanzia per il cittadino.
Come dicevo, il Difensore Civico invia all'Assessore Ferrero (ma credo anche al Presidente del Consiglio regionale) in data 5 gennaio una serie di profonde perplessità su quel Protocollo ASL, a fronte - lo ripeto - di 412 soggetti che ne hanno fatto richiesta. Non stiamo parlando, dunque, di un caso specifico, ma di una questione credo importantissima che tocca i diritti di tantissimi cittadini.
L'Assessore, più volte anche nei confronti dell'Aula, si era resa disponibile a fornire delucidazioni rispetto a quel Protocollo. Peraltro già l'Aula aveva richiesto chiarimenti in merito a possibili principi di incostituzionalità.
Nella riunione del 3 novembre l'Assessore dichiarava assoluta disponibilità a venire in tempi brevissimi in Commissione a discuterne; a gennaio abbiamo sollevato la questione alla Commissione e al Presidente e in data 5 gennaio, perviene, quindi, una relazione approfondita del Difensore Civico. Siccome abbiamo appurato che al Difensore Civico non è giunta alcuna risposta su tale argomento, a questo punto mi chiedo - lo chiedo all'intera Aula - se lo strumento funzioni oppure no.
A fronte di un lavoro così approfondito - questo è un esempio, ma nella relazione ovviamente estendiamo il caso singolo ad una miriade di casi specifici che il Difensore Civico ha prontamente illustrato questa mattina mi chiedo come sia possibile che se su un argomento così importante vista una simile sollevazione di quesiti da parte di molti cittadini (ben 412), a fine marzo lo stesso istituto del Difensore Civico non abbia ancora ricevuto una risposta! Nemmeno una del tipo: "Stiamo provvedendo" "C'è un ricorso al TAR in merito", "Approfondiremo la questione", "La terremo informata".
Credo che si debba riflettere non solo sugli strumenti che possono agevolare ed aumentare la capacità di garanzia dei diritti del cittadino da parte del Difensore Civico, ma ritengo che si debbano anche trovare degli elementi di obbligatorietà della risposta. Ciò non significa "soddisfazione in toto", perché mi rendo conto che alcune questioni sono complesse e assumono valenze di altro tipo. Quantomeno, individuiamo un obbligo di risposta, da parte degli enti istituzionali coinvolti, in una scadenza temporale rispettosa del lavoro svolto e della funzione stessa del Difensore Civico.
Mi prendo in carico, così come hanno fatto altri colleghi, di approfondire la tematica e le proposte per migliorare l'istituto del Difensore Civico, affinché lo strumento possa rispondere effettivamente in tal senso. Ma credo che sia nell'interesse innanzitutto della Regione oltre che del Presidente del Consiglio regionale in quanto tutelante delle funzioni di garanzia del Difensore Civico, far sì che lo strumento preveda, quantomeno, delle risposte adeguate da parte degli istituti regionali.
Chiedo dunque al Presidente - in questo caso specifico lo richiedo formalmente e lo farò anche in forma scritta - di sollecitare una risposta al Difensore Civico da parte dell'Assessore Ferrero. E di prevedere, in separata sede, magari attraverso un percorso in Commissione l'introduzione dell'obbligatorietà di una risposta in tempi ovviamente ragionevoli (quantomeno che l'ente istituzionale non finga di non ascoltare quelli che sono rilievi di così grande natura!). La ringrazio.
In attesa che si avvii un procedimento in Commissione, mi aspetto una risposta certa sull'argomento specifico.



PRESIDENTE

In merito a quanto lei sollevava, sia relativamente alla relazione del Difensore Civico datata 5 gennaio, sia alla sua presa di posizione alla Conferenza dei Presidenti di Gruppo in data 10 e alla sua successiva lettera, la Presidenza ha immediatamente disposto, in entrambi i casi, la trasmissione alla IV Commissione consiliare, peraltro con lettera indirizzata al Presidente della Commissione e, per conoscenza all'Assessore Ferrero, che, peraltro, come giustamente e puntualmente da lei riportato, ha dichiarato - leggo testualmente - "l'assoluta disponibilità ad illustrare il provvedimento in Commissione in tempi brevissimi".
Sarà pertanto mio carico informare di questa necessità il nuovo Presidente della IV Commissione nella giornata di domani, anche sotto il profilo formale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico "J.C. Maxwell" di Nichelino (TO)


PRESIDENTE

Saluto le ragazze e i ragazzi e i loro insegnanti delle classi II A e II B dell'Istituto tecnico "J.C. Maxwell" del Comune di Nichelino, che seguiranno i nostri lavori e ai quali do il benvenuto.


Argomento: Difensore civico

Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2010 (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con il dibattito sulla relazione del Difensore Civico.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente, e grazie all'Avvocato Caputo. I ringraziamenti non sono solo formali, ma sostanziali rispetto al lavoro fatto. Come ho appreso dall'ex Presidente del Consiglio regionale, non era prassi avere una discussione in Aula sulla relazione del Difensore Civico e credo che invece questa prassi sia importante proprio per avere modo di comprendere in cosa si sostanzi il suo lavoro e, al di là della lettura e dell'esauriente relazione, affinché ci sia anche la possibilità di un'interlocuzione che come ripeto - è formale e sostanziale.
Mi fa anche molto piacere il fatto che lei, avvocato Caputo...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliera Cerutti.
C'è un dibattito, anche straordinario: chiederei veramente un po' di collaborazione da parte dei colleghi Consiglieri e da parte della Giunta per creare delle condizioni minime di dibattito affinché i Consiglieri e in particolare il Difensore Civico - che sta anche annotando le proposte che emergono dalla discussione del Consiglio regionale - siano messi nelle condizioni di poter seguire i lavori. Grazie.
Continui, Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Dicevo che sono particolarmente orgogliosa del fatto che la sua competenza, in qualità di Presidente, sia a disposizione della rete dei Difensori Civici regionali e che quindi ci sia la possibilità di avere anche un lavoro collegato tra le diverse Regioni.
La sua relazione è molto importante, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Già i colleghi hanno ricordato del trend che registra un grande aumento del numero di interventi effettuati - per il 2010 ben 1.195 - e vorrei fare delle considerazioni anche rispetto all'esito della trattazione dei singoli interventi.
In percentuale, abbiamo visto che i risultati favorevoli sono pari al 22,8%, quelli interlocutori al 44,1% e quelli negativi - nel senso che il cittadino non ha ottenuto soddisfazione, fermo restando che si è realizzato almeno un quadro di trasparenza - sono attestati al 33,1%; all'interno della relazione vi è poi l'indicazione del fatto che verso la seconda metà dell'anno la non risoluzione è aumentata, probabilmente anche in relazione all'aumento quantitativo del numero degli interventi trattati; questa mi sembra una considerazione banale ma da farsi.
molto importante il fatto che, rispetto a questi singoli interventi ci sia la possibilità di risalire dal particolare al generale, questione che abbiamo visto nel settore più trattato, quello socio-sanitario. Mi sembra interessante citare per esempio come su una questione che magari pu essere considerata meno importante, che però è stata trattata anche dal punto di vista generale nel cosiddetto "settore disabili", si possono fare delle considerazioni che vanno a prendere in esame tutto ciò che prevedono la legislazione e le normative. Mi riferisco al "turismo accessibile", che è un elemento magari considerato meno importante ma che ha comunque una sua validità, sia in un'ottica di considerare l'esercizio di un diritto ma anche in quella di prevedere la possibilità di evoluzione e di sviluppo di un tema sul quale forse c'è minore attenzione.
Il collega Stara faceva riferimento ad un'altra delle questioni importanti - che poi interessa ben 412 interventi - relativa a richieste di chiarimento o di non adesione rispetto al Protocollo per il miglioramento assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza, riportando alcune considerazioni da parte di chi ha chiesto l'intervento del Difensore civico, in ordine alla non costituzionalità o comunque alla non idoneità di questo Protocollo rispetto alla legge 194 del '78 e a quella sui Consultori, che è la 405 del '75.
Adesso abbiamo sentito che da parte del Presidente del Consiglio regionale c'è l'impegno alla sollecitazione, che avanzeremo alla collega appena eletta Presidente della IV Commissione, affinché la relazione del Difensore Civico possa essere argomento portato come approfondimento sul Protocollo; potremmo quindi avere la possibilità di portare subito nei nostri lavori uno dei risultati di questa relazione.
Per avviarmi alle conclusioni, considererei molto importante il fatto che il Difensore Civico sia sempre di più considerato come "uomo-tramite" tra il "Palazzo" e l'esterno, testimoniando quindi l'importanza di avvicinare la Pubblica Amministrazione e anche la stessa politica, intesa in senso lato, ai cittadini. Questo è molto importante anche per noi: l'opportunità che viene offerta dal Difensore Civico nell'evidenziazione delle questioni che i cittadini pongono dev'essere forse maggiormente considerata anche dallo stesso Consiglio regionale.
Dall'altro lato, però - rispetto alla sollecitazione fatta dall'avvocato Caputo in ordine al fatto che il Difensore Civico possa essere "benchmark" di funzionamento della Pubblica Amministrazione crediamo sia interessante approfondire questo aspetto proprio perché, nel senso dell'uomo-tramite, questa funzione deve essere considerata di più e magari occorre vedere anche come poterla potenziare. Se il lavoro è tanto infatti, bisogna capire come poterlo sostenere, proprio per cercare di far sì che l'attività sia agevole ed efficace com'è stata finora.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Innanzitutto mi rivolgo al Presidente del nostro Consiglio per ringraziarlo per l'audizione prevista alle ore 12.45 a riguardo della manifestazione che si sta svolgendo e per augurarmi che la questione dell'accesso all'Aula sia stata nel frattempo affrontata dall'Ufficio di Presidenza.
Vengo subito al merito della nostra discussione e mi associo al ringraziamento al nostro Difensore civico per il lavoro svolto e per la relazione odierna. Sottolineo alcuni dati e deduco alcune conseguenze perché credo che la relazione non possa essere semplicemente uno svolgimento di pratica d'ufficio dovuta, ma imponga delle responsabilità all'Aula consiliare.
La prima osservazione, già ripresa da molti colleghi, riguarda l'incremento del 73% delle iniziative adottate dall'Ufficio del Difensore Civico regionale. Questa particolare crescita è da una parte sicuramente il segno del riconoscimento esterno della funzione, dall'altra parte il segno della situazione - che ormai viene definita sempre di più di risentimento da parte della popolazione nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni fortunatamente ancora capace di incontrare un diaframma nella comunicazione con le Istituzioni pubbliche, prima di arrivare al conflitto in sede giuridica.
Questo dato mi sembra quindi molto interessante: quello di poter individuare una situazione di un'autorità indipendente capace di promuovere un ascolto attivo, di definire l'impianto formale della questione e di proporre delle modalità di risoluzione che producono quella relazione con la Pubblica Amministrazione che dovrebbe essere ordinaria e naturale, cioè il diritto di accesso, la trasparenza e la credibilità delle decisioni assunte.
Veniamo alle questioni che sono state oggetto della relazione. È già stato notato da tutti che i servizi alla persona - e segnatamente i servizi sanitari, dell'assistenza e della disabilità - hanno riguardato il 46,3 delle pratiche trattate e che, nelle ragioni di "risentimento" manifestate dalla popolazione nei confronti del comportamento delle Pubbliche Amministrazioni, la mancanza di trasparenza arriva fino a circa il 43%.
Siamo quindi di fronte ad una doppia situazione: una materia che non è comunicata in maniera comprensibile ed efficace e che, accanto all'inefficacia della comunicazione, riscontra anche un'insoddisfacente capacità di gestione da parte dell'Ente pubblico nella risoluzione dei problemi, ma ancor di più nell'esigibilità di diritti conclamati.
Di fronte a queste due questioni, quest'Aula ne deve responsabilmente dedurre alcune conseguenze. La prima: la Giunta attuale si è profusa nel moltiplicare le sedi dell'informazione; faccio riferimento in modo particolare allo Sportello "Io scelgo la salute" presso l'Agenzia Regionale dei Servizi Sociali e Sanitari.
Sembra che non sia l'informazione a fare difetto, cioè non fa difetto da parte della popolazione, la conoscenza dei luoghi in cui andare ad acquisire le nozioni utili: sembra piuttosto fare difetto il prosieguo rispetto all'informazione acquisita, cioè come la rielaborazione da parte della Pubblica Amministrazione della domanda posta dai cittadini sia insoddisfacente o incomprensibile.
Quindi, un primo tema che compete a quest'Aula è valutare se moltiplicare e continuare a moltiplicare le sedi informative o piuttosto non agire sul secondo corno del problema che ho testé richiamato.
La seconda questione riguarda il tema dell'impossibilità, allo stato attuale, da parte dei servizi sanitari e socio-sanitari, di corrispondere ad un incremento delle domande di assistenza che pure il nostro stesso Consiglio, con una legge e con una delibera, hanno reso esigibili.
Come i colleghi ricordavano, a pagina 75 si fa riferimento alla situazione di deterioramento dell'inserimento nelle residenze e nelle cure domiciliari realizzatasi manifestamente nel 2010. Quindi l'autorità indipendente ci richiama ad un'osservazione che avevamo svolto in sede di dibattito politico.
Non sono state indifferenti le operazioni condotte in campo sanitario: stanno producendo la mancata esigibilità di un diritto, stanno producendo la creazione delle liste d'attesa. Questo Consiglio regionale come deve corrispondere a questa evidenza? Indubbiamente svolgendo il compito che ha assunto approvando un ordine del giorno con il quale si impegna ad una verifica trimestrale dell'andamento delle liste d'attesa e conseguentemente all'adozione di provvedimenti di risoluzione dei problemi.
Terza e ultima questione. Dal modo con il quale le questioni sono state affrontate emerge una preziosissima ricognizione di tipo giuridico. È stato fatto nel caso della delibera riguardante i consultori, è stato fatto nel caso della ricostruzione dell'esigibilità dei diritti sulla condizione di disabilità e di non autosufficienza.
Se il legislatore - siamo noi e, per la parte amministrativa, è la Giunta regionale - prendesse atto di queste ricostruzioni giuridiche, forse eviterebbe degli errori e anche dei danni. Mi riferisco in modo particolare alla deliberazione riguardante i consultori dove, non avendo preso atto della puntuale ricostruzione formale, oggi la condizione di rapporto con l'istituzione pubblica è quella del ricorso al TAR.
Quindi abbiamo perduto un'occasione, l'occasione della mediazione che era stata proposta, e siamo arrivati ad una sede di conflitto a livello giudiziario. Questo per la mancata volontà dell'Amministrazione regionale.
L'altra questione, invece, riguarda il principio secondo il quale l'efficacia dell'azione del Difensore Civico non può fermarsi al livello dell'istruttoria, dell'accoglienza, dell'ascolto attivo, della restituzione, rispetto a queste tre funzioni, ma deve vedere da parte degli uffici regionali una maggiore capacità di relazione. Non è ragionevole che rivoltosi agli uffici degli Assessorati piuttosto che a quelli degli organi ai quali partecipiamo come le Aziende sanitarie, non riceva nei tempi adeguati un appropriato riscontro, ma soprattutto conseguente applicazione delle indicazioni oggettive derivanti da obblighi formali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Per quanto riguarda l'accesso all'Aula, questa mattina il Presidente Molinari ha tenuto, a parere della Presidenza, un comportamento corretto e da me condiviso. Aveva chiesto semplicemente il tempo di valutare la questione con l'Ufficio di Presidenza, cosa che nel frattempo è stata fatta, trovando una mediazione, tenuto anche conto di quello che ci era stato riferito.
Una rappresentanza della delegazione che aveva chiesto di partecipare ai lavori dell'Aula tra il pubblico è stata accolta e nel frattempo sta seguendo i nostri lavori, informata delle norme comportamentali che tutti tutti e chiunque - sono tenuti a rispettare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente. Cercherò di essere velocissimo, perché si è già detto tanto sul Difensore Civico.
Devo solamente dire che ho avuto l'onore di conoscere giorni fa il Difensore Civico della Regione Piemonte e oggi mi fa piacere che sia presente in quest'Aula.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi.
Il Consigliere Negro, come gli altri, ha il diritto di essere ascoltato e quindi vi invito a fare silenzio.



NEGRO Giovanni

Dicevo, mi fa piacere che il Difensore Civico sia oggi in quest'Aula e di avere sentito la sua eccellentissima relazione; ho visto l'opuscolo pieno di numerosissimi interventi: se non erro, sono 1.195. Questo è un aspetto importante e credo che chi aveva il dubbio che il Difensore Civico non servisse a nulla, oggi non lo può più pensare.
Io dico solamente che mai come oggi i cittadini hanno bisogno della figura del Difensore Civico, perché mai come oggi hanno necessità e non sono tutti a conoscenza delle nuove norme che escono giorno dopo giorno, in particolare un anziano di un villaggio.
In primo luogo, il più bisognoso - è stato citato più volte - è il campo sanitario, perché il cittadino, a mio avviso, non è totalmente tutelato. Abbiamo visto proprio in questo periodo che il discorso della sanità è un discorso estremamente importante e tante volte il cittadino non è per niente tutelato a questo riguardo.
Personalmente, voglio fare un augurio al Difensore Civico affinch continui su questa strada con lo stesso entusiasmo e con la stessa trasparenza con cui è apparso stamattina in Aula.
Mi associo a tutti gli interventi, ma in particolare a quello del collega Pedrale, che ha proposto di potenziare la figura del Difensore Civico. Mi auguro che continui con la stessa lungimiranza che ha espresso oggi in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Ufficio di Presidenza per avere accolto la richiesta di dare accesso all'Aula a chi ne faceva richiesta.
Ringrazio il Difensore Civico sia per la relazione verbale che ha svolto in Aula sia per il "tomo" notevole nei contenuti e negli approfondimenti che ha presentato: ho avuto occasione di visionarlo in un prima lettura veloce, ma sicuramente lo approfondirò.
Questo è un tema che deve stare a cuore alla politica in generale e sta soprattutto a cuore al Movimento 5 Stelle per quanto riguarda la partecipazione, la trasparenza e quindi la possibilità di far sì che i cittadini si sentano più vicini alle istituzioni, più rappresentati, anche se ovviamente, da un punto di vista politico, sottolineo che dovrebbe essere già il ruolo degli eletti, dell'esecutivo e del legislativo quello di permettere che i documenti abbiano un accesso diffuso a tutti. Ad esempio, leggevo che il Difensore Civico regionale si è occupato anche della difficoltà, da parte di Consiglieri di opposizione dei piccoli Comuni, di accedere alla documentazione della Regione.
Ovviamente questa azione è importantissima; penso che l'accesso dovrebbe avvenire senza interposta persona, però questo ribadisce quanto è importante la figura del Difensore Civico regionale, quanto è importante la figura del Difensore Civico provinciale e quanto sarebbe importante, a mio giudizio, mantenere anche quegli 11 (dalla relazione) Difensori Civici comunali che sono presenti sul territorio piemontese, perché la diatriba che si viene a creare con la legge 191/2009, la finanziaria e poi la successiva legge 42/2010 (cosiddetta "taglia Enti" di Calderoli) è quella di tagliare anche delle figure importanti come i Difensori Civici a livello comunale (per fortuna sono stati mantenuti quelli provinciali, che poi verranno ridefiniti Difensori Civici territoriali).
Leggevo che si prospettava un aumento di carico di lavoro per il Difensore Civico regionale di quasi il doppio: da 1.100 interventi, si prevedeva un aumento di richiesta di aiuto, di mediazione, di garanzia, per altri 1.300.
Pertanto, il discorso fatto dal collega Gariglio è sicuramente importante: diamo le risorse al Difensore Civico, soprattutto per le sedi decentrate (gli URP presso la Provincia e quant'altro), affinché questo istituto migliori, funzioni.
Se priviamo di questa figura anche solo quegli 11 Comuni (Torino Pinerolo, San Mauro Torinese, Piossasco, Busca, Biella, Verbania, Omegna Novara, Galliate, Invorio) che avevano il Difensore Civico comunale ricordando che le Province di Cuneo, Alessandria e VCO non ce l'hanno verrà a crearsi un vuoto: la mancanza di un importantissimo istituto di mediazione, garanzia e partecipazione, perché il Difensore Civico svolge anche un'importante funzione di ascolto.
All'interno della relazione annuale presentata dal Difensore Civico, i temi importanti sono molti. Ho letto con molto interesse i suggerimenti per il miglioramento dell'azione del Difensore Civico, andando a modificare la legge quadro regionale n. 50/1981, con piccoli miglioramenti che permettano al lavoro dello stesso di essere più ficcante ed efficace, al fine di diminuire quelle zone di non trasparenza, quelle zone d'ombra che sono presenti anche in una buona Amministrazione.
L'invito è a fare in modo che l'accesso agli atti, l'informazione, ed anche quella parte molto interessante della difficoltà del linguaggio politico o legislativo, che coinvolge anche noi Consiglieri - non sempre è facile leggere un testo di legge che va ad emendare, o anche solo una relazione, che spesso è complicata, figuriamoci per un cittadino che magari ha delle disabilità o delle difficoltà relative al titolo di studio conseguito e alle scuole frequentate - siano agevolati.
Pertanto, i temi da trattare sono molti.
Mi riservo di approfondire lo studio del documento per cercare di migliorare e non ridurre, negli anni successivi in cui il Difensore Civico sarà presente in Regione, insieme all'Assemblea legislativa - spero che su questo tema ci possa essere un consenso "tripartisan" (del centrosinistra del centrodestra e del Movimento 5 Stelle) - l'importantissima azione che fa sì che i cittadini sentano un po' meno lontana l'Amministrazione, ma anche per avere un sistema deflativo del carico - come ricordava qualche collega precedente - sul TAR e sulle Procure, perché se non si ha soddisfazione dal Difensore Civico - che ha un compito persuasivo, non prescrittivo - l'unico altro mezzo è quello di rivolgersi al TAR o alla Procura, con un dispendio economico e con problematiche legate ai tempi.
Sappiamo che l'Europa ci sta multando perché stiamo violando uno dei fondamentali principi della Costituzione europea: quello della ragionevole durata del processo ed anche la possibilità di avere un processo.
Pertanto, quella del Difensore Civico è una figura importante, che dobbiamo tutelare, implementare e dotare di risorse.
Qualora si volesse realizzare un tavolo di lavoro, come rappresentante del Gruppo comunico che siamo sicuramente interessati.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Novero, che interviene in qualità di Consigliere.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Non intendo svolgere un intervento "politico", perché l'hanno già fatto giustamente meglio di me i diversi Presidenti dei Gruppi, esprimendo il proprio pensiero.
Voglio portare, però, una testimonianza: nella passata legislatura, in Regione, e nel periodo precedente, in Provincia, mi sono trovato, più di una volta, a dover affrontare dei problemi che non erano facilmente risolvibili da parte della politica.
In alcuni casi, quando era opportuno farlo, mi sono rivolto, oppure ho indicato al cittadino di rivolgersi, al Difensore Civico.
Un'automobile può essere uno strumento di morte (se guido quando sono ubriaco, la macchina può uccidermi), ma può anche servire a portarmi all'ospedale, quindi diventa uno strumento di vita (mi salva la vita perché mi porta all'ospedale).
Noi possiamo avere le idee più disparate, ma ritengo che il Difensore Civico, come istituzione, sia una figura importantissima ed indispensabile che deve rimanere tale.
Possiamo anche non essere d'accordo - ognuno ha le proprie idee - ma una cosa è certa: se l'istituzione funziona bene, perché c'è un apparato che lavora bene, che è al servizio del cittadino, è comunque una realtà positiva; se funzionasse male, sarebbe negativa.
In questi anni di esperienza, ho sempre visto esperienze positive. In particolare, quando ho avuto occasione di verificare come lavora l'ufficio del Difensore Civico regionale, ho sempre visto un'azione che considero utilissima: a volte ha risolto i problemi, altre no, perché non è detto che le questioni siano sempre risolvibili.
Solitamente, il cittadino chiede qualcosa per sé, ma se gli si spiega che non ne ha diritto, o che non è possibile realizzare quanto chiede, è soddisfatto. L'insoddisfazione nasce quando non ha chiaro, o non capisce se un proprio diritto è stato leso o no.
Il Difensore Civico è un istituto che risponde a queste istanze pertanto ritengo giusto potenziarlo.
Ripeto: non entro nel merito della discussione, che mi pare sia stata ampia e che, in linea di massima, condivido.
Collaborerò sicuramente molto volentieri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Novero.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Comunico che non sono stati presentati documenti d'indirizzo.
Desidero concludere questo dibattito con alcune considerazioni.
Non sono stati proposti documenti d'indirizzo, però ritengo che questo dibattito sia stato utilissimo. Sono state presentate da parte dei Gruppi in particolare dai Presidenti dei Gruppi, ma anche da parte di tutti i Consiglieri che sono intervenuti, proposte molto importanti, che dovranno essere approfondite.
Anche la proposta del Presidente Gariglio di creare un gruppo di lavoro, magari informale, per creare un'occasione di approfondimento per chi ha queste sensibilità, per vedere come, non dico riformare, ma integrare l'impegno del Consiglio anche sulla difesa civica, è un aspetto che l'Ufficio di Presidenza andrà sicuramente ad approfondire.
Alla luce di quanto è stato rilevato e ricordato da parte di molti Consiglieri, cioè che, anche in seguito alla legislazione nazionale, molti Comuni, a cominciare dai Comuni capoluogo, si stanno "spogliando" della figura del Difensore Civico, che è sempre più in via di trasformazione come quella del Difensore Civico a livello provinciale, anche se alcune Province - come ricordava il Consigliere Bono - non sono ancora dotate di questa figura.
Ritengo che uno dei temi da affrontare, che peraltro conosco, perch puntualmente, anche se con garbo e con uno spirito molto costruttivo - e di questo ringrazio l'avvocato Caputo - è stato rappresentato in alcuni incontri che ho avuto, come Presidente o come Ufficio di Presidenza, sia sicuramente quello delle risorse e del potenziamento dell'ufficio anche con delle risorse umane.
Proprio ieri, nella riunione dell'Ufficio di Presidenza abbiamo approvato il rendiconto del bilancio 2010, che ha generato tutti quei risparmi sui costi del Consiglio che, come Consiglio regionale, ci eravamo prefissati nel bilancio di previsione e nella variazione al bilancio.
Anche per il 2011 abbiamo in animo di continuare con questa politica di riduzione dei costi del Consiglio.
Il Consiglio potrà valutare, a cominciare dalla discussione sull'assestamento del bilancio del Consiglio, di ragionare su un maggiore impegno finanziario - se condiviso, ma mi sembra che il dibattito vada in questo senso - da parte del Consiglio stesso, per potenziare l'ufficio e mettere in condizione la difesa civica piemontese e il Difensore Civico di operare anche alla luce di quanto ha innovato la normativa di riferimento.
un fatto reale che assistiamo ad un ridimensionamento della difesa civica a livello decentrato.
Questo è un impegno che credo sia l'impegno del Consiglio regionale che emerge da un'assonanza degli interventi che abbiamo ascoltato.
Ringrazio nuovamente l'avvocato Caputo per il lavoro che svolge sempre con puntualità e per la sua relazione.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli - Valutazione ambientale strategica

Esame disegno di legge n. 132, inerente a "Modifica all'articolo 16 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Questa mattina è stato iscritto all'o.d.g. il disegno di legge n. 132 che abbiamo più volte affrontato sia in sede di Conferenza dei Capigruppo sia in Commissione.
Procediamo quindi con l'esame del disegno di legge n. 132, inerente a "Modifica all'articolo 16 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)", che è stato licenziato all'unanimità dalla II Commissione in data 23 marzo 2011.
Si tratta di un provvedimento che introduce e specifica meglio sulla VAS, in seguito all'impugnativa subentrata da parte del Governo.
Essendoci un'ampia condivisione e non essendoci interventi, diamo per letta la relazione, il cui testo recita: "La legge 6 agosto 2008, n. 133 ha introdotto all'articolo 58 la possibilità per Regioni, Province e Comuni di procedere all'individuazione degli immobili di proprietà, suscettibili di valorizzazione o di dismissione, mediante l'approvazione di apposito elenco. Requisito fondamentale di tali immobili è quello di non essere strumentali all'esercizio di funzioni istituzionali dell'Ente di appartenenza.
La sentenza n. 340/2009 della Corte Costituzionale, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio 2010, cancella una parte del secondo comma del suddetto articolo 58, ritenendo che la competenza sulla procedura di variante urbanistica, ivi prevista a seguito dell'approvazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni, debba essere ricompresa tra le prerogative delle regioni.
La censura è motivata dal fatto che, sostiene la Corte, nell'art. 58 hanno prevalenza gli aspetti di governo del territorio con specifica attenzione 'all'effetto di variante allo strumento urbanistico generale'.
Il governo del territorio rientra tra le competenze concorrenti ripartite tra Stato e regioni, ed allo Stato è assegnato il compito di fissare i principi fondamentali, mentre le Regioni hanno il potere di emanare le norme di dettaglio.
Con la legge regionale n. 18 del 3 agosto 2010 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e disposizioni finanziarie) il Piemonte, avendone la competenza, ha disciplinato la procedura di modificazione dello strumento urbanistico generale vigente a seguito dell'adozione da parte del Consiglio comunale del piano comunale di ricognizione ed alienazione del patrimonio immobiliare secondo due distinti procedimenti, a seconda che l'alienazione e la relativa variante urbanistica abbiano ad oggetto un fabbricato ovvero un'area inedificata.
Entrambe le procedure coinvolgono la Regione; la prima, conduce all'approvazione secondo il collaudato sistema del silenzio-assenso, già previsto nell'ambito della realizzazione di opere pubbliche all'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327; la seconda procedura, inerente modifiche di maggiore peso, si affida alle garanzie di partecipazione e condivisione della conferenza di servizi.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha promosso giudizio d'illegittimità costituzionale avverso quello che poi è diventato l'art. 16 bis della legge regionale n. 56/1977 'Tutela ed uso del suolo' (introdotto dall'art. 15 della legge regionale n. 18/2010 citata) ritenendo violato l'articolo 117, comma 2, lettera s) della Costituzione, afferente la materia della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema per la quale lo Stato ha competenza esclusiva, poiché, ha ritenuto il Governo la norma regionale non avrebbe previsto espressamente l'assoggettamento dei piani per la ricognizione ed alienazione del patrimonio immobiliare, previsti appunto dall'art. 16 bis, alla disciplina sulla Valutazione ambientale strategica (VAS) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Ora, già con la legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40 'Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione' e con le successive deliberazioni attuative è stata prevista in Piemonte per il proponente la variante l'obbligo di sottoposizione alla procedura di verifica o di valutazione, a seconda dei casi disciplinati dalla norma regionale stessa. In particolare con la deliberazione della Giunta Regionale 9 giugno 2008, n. 12-8931 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. 'Norme in materia ambientale. Primi indirizzi operativi per l'applicazione delle procedure in materia di Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi' sono state individuate le tipologie di variante ai piani da sottoporre a valutazione ambientale o a preventiva verifica di assoggettabilità sulla base delle caratteristiche del territorio interessato o della variante, indicando le modalità di redazione degli elaborati, di consultazione delle autorità con competenza ambientale nonché dell'espressione del parere motivato, ritenendo esaustiva e ad essa riferita ogni norma regionale relativa a varianti urbanistiche.
Pertanto, al fine di evitare una eventuale decisione sfavorevole della Corte Costituzionale sull' articolo 16 bis della legge regionale n. 56/1977 limitatamente all'aspetto VAS che, come sopra esposto, in Piemonte è stato già ampiamente considerato e valutato come obbligatorio ed imprescindibile si ritiene necessario proporre il seguente disegno di legge regionale che consente di chiudere il contenzioso con il Governo avan ti la Corte Costituzionale entro il termine del 5 aprile p.v., data dell'udienza di discussione, evitando nuovi rischi ed incertezze per i bilanci dei comuni piemontesi. Per i motivi appena esposti si richiede l'urgenza del provvedimento".
Passiamo alla votazione dell'articolato.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ricordo che fra pochi minuti ci sarà l'audizione del "Movimento per l'alternativa al nucleare - Sì contro il nucleare" in Sala Viglione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.40)



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