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Dettaglio seduta n.90 del 22/03/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



LEARDI LORENZO



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Volontariato

Proposta di deliberazione n. 125, inerente a "Nomina dei componenti del Comitato regionale di gestione del fondo speciale per il volontariato presso la Regione ai sensi della legge regionale 19 agosto 1994, n. 38 (Valorizzazione e promozione del volontariato). Individuazione delle associazioni maggiormente rappresentative ai sensi della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati)" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Vi propongo di iscrivere all'o.d.g., al raggiungimento dei 40 voti, la proposta di deliberazione n. 125 inerente a "Nomina dei componenti del Comitato regionale di gestione del fondo speciale per il volontariato presso la Regione ai sensi della legge regionale 19 agosto 1994, n. 38 (Valorizzazione e promozione del volontariato). Individuazione delle associazioni maggiormente rappresentative ai sensi della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati)".
Se vi è l'assenso dell'Aula, al raggiungimento dei 40 voti la consideriamo iscritta.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il verbale del 08/03/2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Cantore Cattaneo, Comba, Cota, Bresso, Leo, Motta Massimiliano, Molinari e Spagnuolo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

a disposizione e riproducibile, su richiesta, il processo verbale della seduta del 15/03/2011.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Modifica assegnazione funzioni componenti della Giunta regionale (Assessore Massimo Giordano: funzioni relative all'internazionalizzazione del Piemonte)


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 13 del 17/03/2011 il Presidente della Giunta regionale, Roberto Cota, ha assegnato all'Assessore Massimo Giordano le funzioni relative all'internazionalizzazione del Piemonte, già assegnate all'Assessore Maccanti.
Le funzioni attribuite all'Assessore Massimo Giordano risultano così definite: "Sviluppo economico: industria, piccola e media impresa artigianato; ricerca, innovazione, energia, tecnologia delle comunicazioni internazionalizzazione del Piemonte".



PRESIDENTE

Ricordo che alle ore 12.30 si terrà l'incontro con l'Associazione "Libera Piemonte", nell'ambito della celebrazione della XVI Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Inoltre, alle ore 14.45, in Sala A, è convocata la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari per l'assenso di un'assegnazione in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 30 del Regolamento interno del Consiglio regionale, del disegno di legge n. 133, " Modifiche agli articoli 56 e 65 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità) ed all'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 29 (Proroga della destinazione a Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino)".


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione indifferibile e urgente n. 189 presentata dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Affidamento dell'incarico professionale di supporto specialistico nell'ambito dell'attività del progetto Golf"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione n. 189.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Siamo soddisfatti che finalmente venga fornita risposta a questa interrogazione, peraltro piuttosto datata. Ringraziamo ovviamente per la solerzia, sia pure non così celere, l'Assessorato allo sport e l'Assessore Cirio in particolare.
Come si può evincere dal testo presentato, l'interrogazione in oggetto chiede delucidazione in merito ad un affidamento di incarico di supporto specialistico nell'ambito dell'attività del "Progetto Golf", in quanto ci siamo resi conto che la Direzione Cultura, Turismo e Sport ad aprile quindi in fase di chiusura della precedente legislatura - aveva pubblicato un bando finalizzato alla ricerca di un soggetto a supporto di questa attività.
La problematica è sorta quando ci siamo accorci che i requisiti richiesti parevano parecchio restrittivi. Si chiedeva, infatti, oltre ad una comprovata esperienza nel settore, altri parametri specifici, come attività in collaborazione con ATL, lingua madre italiano, conoscenza a livello professionale di francese e inglese, e altre caratteristiche che giudichiamo non così indispensabili se confrontate con l'attività che questa figura avrebbe dovuto svolgere.
Alla luce di questo, noi chiediamo all'Assessore Cirio, che è subentrato in questa legislatura, secondo quale ratio è stato redatto questo bando e se non ritiene che lo stesso debba puntare alla trasparenza e alla meritocrazia, e non essere, eventualmente, come da nostra analisi quasi ad personam. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Consigliere Biolé, condivido appieno le sue parole, nel senso che si tratta di un bando che abbiamo "ereditato".
apprezzabile l'intento, perché il golf rappresenta un elemento cardine del turismo sportivo, per cui è condivisibile la necessità, in una materia tanto specifica e tanto tecnica come questa, di potersi avvalere di persone che abbiano competenza nel settore.
Peraltro, la Regione Piemonte - bisogna darne atto a chi mi ha preceduto come Assessore al turismo - ha fatto molto sul golf: oggi, come Regione, siamo diventati una meta importante e disponiamo di tante strutture molto belle (a volte anche troppe, perché in taluni casi abbiamo campi da golf dove non servirebbero!) e vantiamo tra i campi da golf migliori al mondo. Questo aspetto ci viene riconosciuto da un settore di turismo che per noi è sempre più importante.
Ciò detto - questa era la parte positiva della risposta - condivido il fatto che i bandi debbano essere, il più possibile, aperti per garantire il massimo della possibilità di partecipazione e il massimo della possibilità di individuazione delle migliori professionalità.
Devo anche dire che questa collaborazione è finita: si riferiva all'anno passato e quindi si è conclusa. Quello che posso garantire al Consigliere, e quindi a tutto il Consiglio, è che in futuro i bandi avranno comunque un'impostazione un po' diversa, un po' più aperta, pur avendo dei requisiti specifici. In questo caso, infatti si tratta di un bando molto tecnico perché parliamo davvero di una professionalità molto particolare.
Non intendo criticare chi lo ha fatto: sono certo che chi lo ha fatto l'abbia fatto a fin di bene e sono certo dell'assoluta trasparenza e correttezza anche nell'aggiudicazione dell'incarico.
Raccolgo però la sollecitazione - e la faccio mia, perché ci credo - e vedrete e potrete toccare con mano che ciò che farò e che dipenderà dal mio Assessorato sarà sempre ispirato al massimo della partecipazione possibile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cirio.


Argomento: Boschi e foreste

Interrogazione n. 387 della Consigliera Cerutti, inerente a "Criteri revisione legge 4/2009: gestione e promozione economica delle foreste"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 387 della Consigliera Cerutti.
Non è prevista l'illustrazione; risponde l'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente.
Rispondo volentieri all'interrogazione posta dalla Consigliera Cerutti in merito a quella che vuole essere la revisione della legge 4/2009 e del conseguente Regolamento forestale. Innanzitutto desidero tranquillizzare in base ai quesiti posti dalla Consigliera Cerutti, in ordine alla definizione e alla visione del bosco e delle foreste come realtà economica che da un lato deve continuare ad essere così ma dall'altro dev'essere valore dal punto di vista paesaggistico, riconosciuto peraltro- come la Consigliera ricorda giustamente nella sua interrogazione - sia dalla legge in quanto tale ma anche dallo Statuto della Regione Piemonte. Lo faccio subito, per sgombrare il campo da possibili equivoci: è ciò che continuano ad avere in mente l'attuale Giunta e l'attuale maggioranza, tenuto conto del fatto che, peraltro, la legge 4 - come lei ben sa - fu licenziata dalla precedente legislatura con un ampio consenso, non solo all'interno della maggioranza che allora governava la nostra Regione ma anche all'interno dei banchi dell'opposizione.
Tuttavia non nascondo il fatto che ci siano state e continuino ad esserci delle problematiche nell'applicazione della legge stessa, ma in particolar modo nell'applicazione del Regolamento che ne è conseguito entrato in vigore il 1° settembre 2010, che ha portato una rivoluzione in negativo - se mi consentite il termine - della gestione delle foreste stesse, soprattutto dal punto di vista burocratico.
Lei sa benissimo che nei decenni passati venivano emanate delle prescrizioni che risalivano ai primi del '900, quando effettivamente esisteva un problema di natura anche procedurale per ciò che riguarda il disboscamento delle nostre foreste: si trattava di una realtà economica molto diversa, c'era molta più attività all'interno delle foreste e di conseguenza si poneva la necessità di porre dei paletti e dei limiti all'attività di disboscamento che veniva effettuata. Con i decenni questa attività è andata via a via scemando, si è ridotta, e quindi si è deciso anche in virtù della nuove normative a livello nazionale ed europeo - di dar vita a questa legge. Tuttavia oggi ci ritroviamo di fronte a questa problematica.
Visto e considerato che le segnalazioni mi venivano sia dalle organizzazioni agricole e da quelle dei boscaioli, sia soprattutto - perch i primi che ad agosto mi resero edotto di questo problema e dell'impatto negativo che l'applicazione del Regolamento stesso poteva avere in termini procedurali sono stati i suoi rappresentanti - dal Corpo Forestale dello Stato, ho ritenuto opportuno istituire questo tavolo ristretto tra gli attori e i protagonisti del settore, che mi hanno comunicato che entro la fine del mese di aprile mi consegneranno le loro contro-deduzioni e le loro richieste di modifica della legge e del Regolamento, affinché si abbia poi la possibilità di portare questa proposta al tavolo tecnico-scientifico previsto peraltro anche dalla legge, e di discuterne facendo riferimento alla norma degli organismi superiori.
Ecco spiegata la nostra volontà di dar vita a questo tavolo - che peraltro è un tavolo non normato da leggi o regolamenti, ma semplicemente un tavolo di natura propositiva, tecnica e consultiva - che non va assolutamente a snaturare e a delegittimare il tavolo ufficiale, che sarà appunto quello che avrà la possibilità, la volontà e il potere di valutare queste proposte di modifica ed eventualmente approvarle in modo da permettere, nei prossimi mesi, di andare magari a modificare quei due o tre articoli della legge che hanno creato maggiori problemi e di cambiare il Regolamento entro il 1° settembre.
In questo modo sarà possibile garantire un'attività all'interno delle foreste che sia da un lato meno burocratica ma dall'altro che consenta di continuare ad operare secondo gli obiettivi che si pone la legge stessa che continua a porsi questa Giunta e ritengo anche l'attuale opposizione: da un lato quello di garantire un'attività serena e non eccessivamente burocratica nella gestione delle foreste per gli addetti ai lavori e dall'altro garantire l'equilibrio e il valore ambientale delle foreste.
Smentisco le voci che purtroppo sono state fatte circolare in questi mesi sulle intenzioni dell'attuale Giunta. Non siamo nella Romania di Ceausescu: non vogliamo disboscare tutto il Piemonte, ma semplicemente vogliamo permettere agli operatori del settore - che, piaccia o non piaccia, sono coloro che sanno come si gestisce il bosco - di poter lavorare, tenuto conto che esistono dei paletti normativi a cui noi facciamo riferimento, com'è giusto che sia. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola alla Consigliera Cerutti, che ha cinque minuti di tempo a disposizione per intervenire.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente e Grazie Assessore.
Parto da una considerazione generale e quindi accolgo con favore - e andremo poi a verificarle insieme nel tempo - le rassicurazioni da parte dell'Assessore e della Giunta, relative alle sue finalità e ai suoi obiettivi in ordine al patrimonio forestale. Per questo vorrei anche ricordare un aspetto che può essere magari di forma che però poi deve, per quanto riguarda la Regione, essere di sostanza: e cioè che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione proclamando il 2011 Anno internazionale delle foreste, per sostenere l'impegno, appunto di favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo. Questa è una cornice che molte volte può essere considerata solo di forma ma che noi riteniamo sia anche elemento di sostanza.
Detto questo, e quindi rassicurati rispetto alle intenzioni della Giunta, noi abbiamo voluto comunque presentare quest'interrogazione, il cui seguito può essere - visto anche il tenore della risposta - un primo momento nel quale andremo insieme a verificare il lavoro. Infatti, pur dall'opposizione, possiamo dire che per certi aspetti forse il regolamento ha introdotto un'eccessiva burocrazia; quindi questo lo rileviamo insieme.
D'altra parte - non viene meno il mio ruolo di opposizione e quindi non me ne voglia l'Assessore - è chiaro che abbiamo espresso delle perplessità rispetto a questa Commissione, seppur in questo momento istituita in modo informale - così come diceva l'Assessore - che quindi deve fare praticamente un lavoro istruttorio, in previsione del tavolo ufficiale che potrà o meno andare a modificare la legge e/o il Regolamento. Noi abbiamo espresso delle perplessità sul fatto che questa Commissione fosse costituita da Regione, Corpo forestale dello Stato - e va bene organizzazioni agricole e dall'Associazione Regionale Boscaioli.
Certamente, rispetto ad un'idea di quelli che possono essere non dico gli interessi, ma le visioni e gli orientamenti, non vediamo questa costituzione bilanciata in una direzione che magari sentiamo più nostra.
Per questo motivo abbiamo posto nell'interrogazione l'osservazione, e quindi il dubbio, rispetto al fatto che in questo tavolo non ci fossero invece, le associazioni ambientaliste e l'IPLA, proprio perché sentivamo la necessità di bilanciare, seppure in un lavoro istruttorio, quello che poteva essere un interesse portato, chiaramente, dall'Associazione Regionale Boscaioli, che, pur senza fare considerazioni successive, esprime degli interessi che vanno in una certa direzione. Non voglio parlare di conflitto di interessi, ma, certamente, l'Associazione porta un tipo di visione che, forse, per certi aspetti, è meno tutelante proprio nei confronti del patrimonio boschivo.
Sappiamo che questo tavolo ristretto dovrebbe chiudere il suo lavoro entro fine agosto...



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste (fuori microfono)

...aprile.



CERUTTI Monica

Perciò diciamo che questo lavoro istruttorio dovrebbe già terminare quindi è il tavolo tecnico a dover lavorare per arrivare a fine agosto.
Quindi, in questo senso, per il momento, ci dichiariamo soddisfatti in relazione alla trasparenza del lavoro che si sta portando avanti. Poi sicuramente, vorremo essere coinvolti.
Ripeto: manifestiamo delle perplessità rispetto al tavolo costituito informalmente, che, in questo momento, vede presente più che altro un tipo di orientamento, che non è adeguatamente controbilanciato. Però, nel momento in cui verrà istituito il tavolo ufficiale - che, a questo punto immagino partirà a maggio - penso ci dovranno essere tutti i soggetti.
Quindi, ritengo che questo lavoro istruttorio sia proprio solo finalizzato a mantenere gli interessi in campo, pur riconoscendo l'esigenza di uno snellimento burocratico che, anche noi, in questo senso condividiamo; però, non si può passare, come spesso succede, da un eccesso all'opposto, è necessario individuare una soluzione di buon senso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.


Argomento: Caccia

Interrogazione n. 396 della Consigliera Bresso, inerente a "Assessore primo firmatario di progetto di legge n. 104 sulla caccia" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, Consigliera Bresso, all'interrogazione n.
396 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale di non passaggio al voto sul disegno di legge n. 85 sollevata dalla Consigliera Artesio e dal Consigliere Bono


PRESIDENTE

Proseguiamo ora i lavori riprendendo l'esame del disegno di legge n.
85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo Territorio", di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Buongiorno, Presidente.
Volevo sottoporre all'Aula una questione pregiudiziale rispetto all'apertura della discussione dell'articolato del disegno di legge n. 85.
Già in sede di discussione generale - personalmente e il mio Gruppo abbiamo espresso la nostra contrarietà rispetto alla discussione in quest'aula del disegno di legge e al suo contenuto, laddove, in specifico si riferisce, come luogo di prima applicazione, alla realizzazione della TAV e della Torino-Lione.
Oltre la nostra posizione contraria, riteniamo che il Consiglio regionale - tutto - abbia un interesse a conoscere, nel corso della nostra discussione, gli elementi informativi che vengono resi pubblici, come esiti di approfondimenti conoscitivi, che sono significativamente influenti all'oggetto della nostra discussione. Mi riferisco in modo particolare all'iniziativa realizzata dalla Commissione sanità della Comunità montana che, nella giornata di venerdì scorso, ha presentato al pubblico - e in questi giorni sta diffondendo sintesi in tutti i luoghi del territorio della Val di Susa - un'indagine relativa alle conseguenze, in campo di salute, derivanti dalla realizzazione dei cantieri.
Noi crediamo che anche gli altri Consiglieri abbiano il diritto - da una parte - e la legittima curiosità - dall'altra - di conoscere gli esiti di questa valutazione sullo stato di salute della popolazione della Val di Susa e le conseguenti esposizioni al rischio derivante dai lavori.
Pertanto, chiediamo che si proceda attraverso gli strumenti opportuni quali le Commissioni consiliari, a recepire gli elementi e ad ascoltare i conduttori di questa indagine, sospendendo, ovviamente, la trattazione del disegno di legge n. 85, fintanto che il Consiglio - tutto - non avrà acquisito questi elementi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
La parola al Consigliere Bono, al quale ricordo che ha a disposizione tre minuti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io condivido quanto richiesto dalla Consigliera Artesio; infatti nel caso fosse stato presentato un ordine del giorno, l'avrei firmato.
Comunque, rinnovo la richiesta politica di rinviare la discussione del disegno di legge n. 85, per permettere lo svolgimento di un'audizione presso la Commissione competente o le Commissioni competenti (quando sono a scavalco della Commissione urbanistica, la Commissione ambiente e la Commissione sanità), per audire il Collegio dei medici - formato da 130 medici - della Val di Susa, su mandato della Comunità montana, affinché i Consiglieri regionali recepiscano tutte le nozioni e le conoscenze, di cui magari, per studi o competenze acquisite, non hanno contezza, che sono state elaborate e proposte da detto Comitato di medici della Val di Susa.
Quindi, chiediamo - ovviamente, è una richiesta politica, perché in questo momento della discussione non può essere altro - di valutare l'opportunità, visto che, in ogni caso, la discussione si protrarrà nel tempo, essendo stati presentati diversi emendamenti - non solo da parte del mio Gruppo consiliare, ma anche da altri - di impegnare lo spazio di una Commissione urbanistica, magari insieme ad un'altra Commissione, quale pu essere la Commissione sanità, per valutare i rilievi evidenziati da parte di questo Comitato rappresentativo della Comunità montana, con forte valenza istituzionale, affinché vengano auditi anche in Commissione regionale.
In questo modo si consentirebbe a tutti i Consiglieri di prendere atto se tali osservazioni e deduzioni sono meritevoli di un approfondimento e di essere tenute in considerazione nello svolgimento della discussione sia del disegno di legge n. 85 che nel più ampio dibattito politico circa la fattibilità e l'utilità collettiva dell'opera; per far sì che all'interno di questa Assemblea legislativa, che, ovviamente, ha una forte valenza istituzionale, politica, sociale, culturale e ambientale, le decisioni siano assunte con il grado massimo di consapevolezza, compatibilmente alle estrazioni culturali e politiche di ognuno dei singoli Consiglieri e dei Gruppi a cui appartengono.
Quindi, ringrazio per il tempo concessoci; rinnovo e riformulo la richiesta che è stata testé presentata dalla collega Artesio. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Biolé, non possono darle la parola, perché in questa fase può intervenire un Consigliere per Gruppo, per un tempo massimo di tre minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
A prescindere dal fatto che non ritengo occorra un ordine del giorno per invocare questa sospensiva - lasciamo perdere, è il merito quello che conta - proprio nel merito, invece, riteniamo che si debba proseguire nell'esame e - da parte nostra - nella successiva approvazione del disegno di legge n. 85 - non voglio tediare nessuno - essendo un passo importante proprio a garanzia dei territori.
Quindi, annuncio che il nostro Gruppo è contrario a questa sospensione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Continuiamo a sorprenderci che su questo argomento vengano continuamente frapposti ostacoli che, alla fine, determinano semplicemente un allungamento dei tempi relativamente ad un provvedimento di legge, che invece, in termini di ricaduta, consegnerebbe maggiori positività al territorio e alle Comunità interessate dall'insediamento di infrastrutture di grande rilievo. Pertanto, come ha già sottolineato precedentemente il Presidente Carossa, siamo contrari a questa sospensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Molto brevemente. Noi siamo perché le tematiche che la Presidente Artesio ha sollevato vengano approfondite e riteniamo che questo approfondimento possa e debba avvenire in modo più preciso all'interno dei lavori delle Commissioni consiliari competenti.
Non crediamo però che questo approfondimento sulle tematiche sollevate dalla Presidente Artesio debba essere di impedimento all'esame del disegno di legge in Consiglio regionale.
Pertanto riteniamo non alternative le due fattispecie ed esprimiamo voto per andare avanti rispetto all'esame del disegno di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Esaminando il disegno di legge n. 85, devo dire che ho massimo rispetto della collega Artesio e del collega Bono. Noi, come Gruppo UDC, da sempre siamo favorevoli a queste grandi infrastrutture. Con questo voglio dire che siamo favorevoli nell'approfondire il discorso sulla proposta di legge e nell'affrontare gli argomenti punto per punto. Però ribadisco il nostro parere favorevole affinché questi cantieri partano presto. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione la questione pregiudiziale di non passaggio al voto sul disegno di legge n. 85 della Consigliera Artesio e del Consigliere Bono.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sulla questione pregiudiziale di non passaggio al voto.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantiere - Sviluppo - Territorio"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantiere - Sviluppo - Territorio", di cui al punto 4) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 1 comma 1 il termine "utilizzando" va sostituito con il termine "usufruendo".
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 1 comma 1 il termine "utilizzando" va sostituito con il termine "impiegando".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Vado a ribadire alcune cose dette già in discussione generale, com'è stato impostato il discorso nella precedente seduta. Parliamo del primo articolo di una legge voluta in questo modo, con una spontaneità un po' dubbia perché derivata da una legge approvata da una Nazione a noi vicina.
Continua a sembrarci difficile questo tipo di iter, perché la discussione sull'opera in questione dura da un paio di decenni e si sono dette molte cose e molte cose sono state taciute dal punto di vista dell'informazione mediatica.
Una legge fatta appositamente in questo modo per venire incontro o risolvere quelle che sono state le problematiche legate al rifiuto da parte di chi il territorio lo vive e quindi vivrebbe i disagi portati da questa opera, ci sembra quanto meno un po' assurda.
Siccome in fase di discussione di questa proposta della collega Artesio non ho potuto dire la mia opinione per motivi di Regolamento, accenno brevemente che, dal mio punto di vista...



PRESIDENTE

Consigliere Biolé, devo toglierle la parola perché ha due minuti a disposizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente e grazie anche del rispetto dei tempi come è giusto che sia.
Abbiamo già fatto una discussione generale sul disegno di legge n. 85.
Sicuramente è un disegno di legge che è nelle corde dell'Amministrazione regionale, ma abbiamo visto che è anche nel cuore del principale partito di opposizione e da qui è stata richiesta un'approvazione rapida da parte delle lobby economiche che insistono sul territorio per far sì che da questa crisi economica, che si crede contingente e non strutturale, si possa uscire nel modo più antico e vetusto che conosciamo, ovvero con il metodo del tondino, del cemento e delle grandi infrastrutture.
ovviamente un metodo che contestiamo non perché siamo i "bastian contrari" e ci piace dire no a priori ideologicamente, ma perché riteniamo grazie ad analisi economiche e strutturali effettuate da ormai più di trent'anni dalla pubblicazione dei limiti dello sviluppo del Club di Roma del 1972, che andare avanti con questi metodi e con queste idee non sia assolutamente la strada maestra per portare benessere alla collettività.
Anzi, il proseguire su questa strada e con questa ottica di maggiore consumo di risorse, di maggiore impatto sui territori, di maggiore impatto sulle casse dello Stato, perché parliamo di una grande opera che ovviamente prenderà dalle casse pubbliche fa sì che la discesa sia sempre più china.
Quindi, se è vero che si sono contestati negli anni '90 i grandi carrozzoni pubblici, come l'IRI, di cui l'ex Presidente del Consiglio Prodi era Presidente, ci dobbiamo chiedere come mai si parla di grandi opere finanziate dai privati, con il project financing almeno in quota parte di 40-60%, e poi in realtà si vede che i costi aumentano di due o tre volte ogni chilometro solo in Italia e ovviamente sono a carico della collettività, tramite tassazione.
Poiché ci si lamenta giustamente delle tasse, anche se qualche figura politica sostiene che pagare le tasse è un dovere pro tempore dei cittadini, più che un dovere-diritto per avere i servizi pubblici, che oggi sono tagliati e svenduti ai privati, ci chiediamo perché si voglia insistere su questa strada.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 1, comma 1, i termini "lo strumento" vanno sostituiti con i termini "il metodo".
Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "lo strumento" vanno sostituiti con i termini "la pratica".
Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "lo strumento" vanno sostituiti con i termini "il modo".
Emendamento rubricato n. 11) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "lo strumento" vanno sostituiti con i termini "la metodologia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta degli emendamenti; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti si riferiscono all'articolo 1, quindi alle finalità del disegno di legge 85. Mi atterrò, pertanto, alle finalità, sempre nell'ambito delle finalità complessive, a livello di impatto italiano ed europeo, se non addirittura globale, in quanto dobbiamo sempre pensare in un'ottica globale e agire localmente, come diceva un noto economista e studioso di problematiche socio-economiche.
Un'opera di questo genere è stata contestata da diverse fonti istituzionali e non solo dai comitati No TAV, che ormai hanno un rango di istituzionalità, essendo presenti all'interno della comunità Val Susa-Val Sangone, ma non solo. Ritengo che l'istituzionalità di una voce politica esista a prescindere dalla presenza nelle istituzioni, qualora essa abbia accumulato una serie di esperienze e di presenze di livello elevato sul territorio, dal punto di vista del contributo intellettuale al dibattito.
Per quanto riguarda quest'opera, ci chiediamo perché si proceda con il tentativo illusorio di far sì che i cittadini, con questa legge e/o eventualmente con una propaganda pubblicitaria...
Assessore Bonino, non so se sia uscita dal suo Assessorato o se...



(Consultazioni tra l'Assessore Bonino e il Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri...
Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

So che era una discussione importante, essendo il Consigliere Presidente della II Commissione.
Dicevo all'Assessore - che ringrazio e con la quale mi scuso - che non so se sia uscita dal suo Assessorato questa - mi permetta - boutade; io sono convinto di no, penso che magari sia stato un misunderstanding con i giornalisti l'aver fatto una "Pubblicità Progresso" riguardo all'Alta Velocità Torino-Lione.
Ovviamente, non intendo colpevolizzare nessuno; a volte esiste il telefono senza fili - Assessore, ha presente? - dove uno dice una cosa magari un'intermediazione fa sì che passi un altro concetto e poi ovviamente, una volta che si arriva all'ultimo anello del telefono senza fili, si scrive una cosa totalmente diversa da quella che si pensava di scrivere all'inizio.
Infatti, è stato prontamente smentito dagli Assessorati e soprattutto dai responsabili della "Pubblicità Progresso", che è un tipo di pubblicità che serve a far progredire a livello di conoscenza...
Chiedo scusa, ho tre minuti per ogni emendamento?



PRESIDENTE

No, ha tre minuti per tutti gli emendamenti, perché hanno contenuto analogo.



BONO Davide

Allora chiudo: recupero solo i trenta secondi che ho perso con il collega Angeleri.
Come dicevo, la "Pubblicità Progresso" serve a portare progresso dal punto di vista intellettuale, di conoscenza e sociale, quindi non ritengo che possa essere inglobata dal dibattito tecnico-politico, che invece dovrebbe avere altri canali (i canali istituzionali) e non è giusto - e sottolineo "non è giusto" - far pagare questa pubblicità alla collettività.
Come insegnano politici che siedono su poltrone e sedie gerarchicamente superiori alle nostre, una volta che si è stati eletti si potrebbe pensare di andare avanti sulle proprie vie, senza consultare e senza far partecipare i cittadini.
Dall'altro canto, però, non è neanche possibile pensare che basti una pubblicità sui media per avere un confronto e un dialogo.
Il confronto e il dialogo devono essere creati, costruiti e mantenuti come una piantina che deve essere innaffiata tutti i giorni e che si deve fare crescere in modo che ci sia fiducia nelle istituzioni e non si rischi di arrivare a scontri istituzionali, tra cittadini e istituzioni, come abbiamo visto nel 2005 e come temo - ma auspico ovviamente che ciò non avvenga - avverrà nuovamente a breve.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Bono.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente, per terminare il concetto che ho impostato nel precedente intervento.
Non me ne voglia il Presidente del mio Gruppo, ma ho alzato la mano in occasione della proposta della collega Artesio, non per correggere quanto era stato dichiarato - e che condivido - da parte del nostro Gruppo, ma per esporre un concetto.
Se come Regione andiamo a proporre, o meglio, se come Giunta regionale andate a proporre una legge che recepisce la volontà, testata anche all'estero, di confrontarsi, valutare, sentire, ascoltare ed eventualmente deliberare sulle esigenze, sulle risposte, sulle concrete istanze del territorio, il fatto di non volersi fermare ad ascoltare le indicazioni di chi, professionista di un determinato settore, fa ai media e alla stampa a beneficio del territorio interessato, ma anche a beneficio di tutti i piemontesi, compresi i rappresentanti istituzionali - quest'aula ne rappresenta una grossa fetta - valutando nelle sedi opportune le indicazioni di persone e cittadini che possono subire questo tipo di disagi, ma che possono anche fungere da consulenti, da suggeritori di eventuali problematiche non ancora codificate e analizzate in quello che era stato l'iter, in questi vent'anni, di questo progetto non ancora n esecutivo né realizzato, mi sembra vada davvero nella direzione opposta.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, dopo la parola "concertazione" viene aggiunta la parola "partecipazione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, l'emendamento va ad aggiungere, dopo la parola "concertazione", la fondamentale parola "partecipazione".
Avevo chiuso l'intervento precedente parlando di come la partecipazione vada costruita giorno dopo giorno, mese dopo mese ed anno dopo anno. È un percorso difficile e laborioso, di cui la politica deve farsi carico perché è componente fondamentale delle istituzioni, di rilievo notevolissimo, fare in modo che i cittadini partecipino alla vita delle istituzioni locali: Comune, Provincia, Regione e quant'altro.
pertanto, fondamentale...
Aspetto che l'Assessore Bonino termini la telefonata.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture (fuori microfono)

La sento. Prosegua.



BONO Davide

Mi sente? Perfetto, vedo che è multitasking, Assessore, invece ci sono alcuni miei colleghi di lavoro che fanno fatica a fare due cose insieme!



PRESIDENTE

Sa che le donne sono più dotate, in termini intellettivi, rispetto agli uomini!



BONO Davide

vero, Presidente, infatti è importante avere anche un'equa rappresentanza di donne all'interno della politica, come diciamo da sempre.
La partecipazione è ovviamente un tema fondamentale all'interno delle istituzioni. Infatti, non a caso il nostro Gruppo ha presentato una proposta di legge che inserisce all'interno dello Statuto degli elementi di partecipazione in più a quelli che sono già presenti, andando a modificare i capitoli degli istituti di partecipazione e del referendum abrogativo.
Rispetto al referendum abrogativo, noi chiediamo e chiederemo, quando andrà in discussione, che il quorum, ovvero lo sbarramento al 50%, venga eliminato. So che questo tema era caro anche al nostro Presidente Cattaneo se non ricordo male.
Inoltre, proporremo anche l'inserimento di un referendum propositivo deliberativo, quindi non solo la possibilità di presentare una legge di iniziativa popolare (spetta comunque alle Commissioni e al Consiglio l'iter successivo), ma anche la possibilità di presentare una proposta di legge con un referendum, direttamente sottoposta al vaglio dei cittadini con una votazione di ambito regionale. Ciò ci sta a cuore, anche perché ci sentiamo gli attori di necessità e di un comune sentire che vi è nella parte buona della popolazione.
Pensiamo che il tema della partecipazione sia fondamentale, a maggior ragione nella vicenda dell'Alta Velocità Torino-Lione. La partecipazione è fondamentale in quanto permette ai cittadini di essere informati tramite strumenti di propaganda e forme mediatiche, ma con confronti tecnici istituzionali, con figure credibili, professionali. Soprattutto permette ai cittadini di essere informati prima di prendere una decisione perché, come diceva Einaudi, "conoscere per deliberare": non si può deliberare senza conoscenza adeguata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sono andato a rileggere direttamente l'articolo 1 di questa legge, che avevo già letto e che tutte le volte un po' mi stupisce.
Il riferimento alla realizzazione di grandi infrastrutture, abbiamo detto, è chiaramente finalizzato a questa grande infrastruttura, in particolare. Vi sono diverse problematiche che fanno da ostacolo e comunque vi è una larga maggioranza contraria a questa realizzazione. La finalità cui si tende è quella di limitare gli impatti e renderla vantaggiosa per le collettività territoriali.
Il vantaggio per le collettività territoriali il più delle volte purtroppo, si è trasformato - nell'ottica di chi, forse, da un punto di vista politico-amministrativo, ha un po' le idee non così chiare - in un vantaggio che è sempre di tipo economico. Proprio per questo motivo, anche altri atti già adottati all'interno di questa legislatura sono andati o andranno nella direzione di una sorta di ricompensa di carattere sempre e solo economico, rispetto a popolazioni interessate invece da grossi disagi.
Il voler limitare gli impatti fa un po' - credo - a botte con questo vantaggio per le collettività, perché la limitazione degli impatti pu essere fatta su opere o comunque realizzazioni che davvero diano prima un grosso vantaggio non solo di tipo economico, ma di benessere, di sviluppo di vivibilità ambientale e sociale di un territorio, dopodich eventualmente si possono limare gli impatti. In questo caso, la vedo assolutamente molto, molto dura e credo molto, molto improbabile.
L'armonizzazione delle opere di mitigazione va invece nella direzione che dicevo prima, cioè questo vantaggio economico o comunque di beneficio monetario o ricompensa dei territori...



PRESIDENTE

La invito a concludere, grazie.



BIOLE' Fabrizio

Continuo con l'illustrazione sul prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "le forme" vanno sostituiti con i termini "le strutture".
Emendamento n. 13) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "le forme" vanno sostituiti con i termini "le figure".
Tali emendamento vengono accorpati.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Continuando nell'analisi dell'articolo 1 del disegno di legge n. 85 riteniamo una manchevolezza, ovviamente di redazione, quindi immaginiamo non di volontà politica, il non aver inserito la parola "partecipazione" tra "concertazione" e "consultazione". Obiettivamente, concertazione e consultazione sono due termini che non si possono ascrivere alla sfera dei sinonimi della partecipazione, almeno per come la si intende nell'attuale dibattito politico e democratico (ma anche da alcuni decenni).
La partecipazione presuppone un qualcosa di più; presuppone che i cittadini siano considerati sullo stesso piano dei propri eletti, che noi riteniamo debbano essere sempre più visti, sia dall'elettorato che all'interno della stessa classe politica ,come dei "dipendenti" (permettetemi il termine) dei cittadini. Questo è un concetto importante su cui noi insistiamo in ogni assise, in ogni occasione in cui ci troviamo istituzionale o meno.
La partecipazione, quindi, presuppone una parità tra i cittadini e le istituzioni che dai cittadini sono state elette. Di conseguenza, nel momento in cui un territorio, come ci dice l'Europa, non concede o non prevede un consenso a una grande opera infrastrutturale fortemente impattante, non per logiche bieche di "nimby" (non nel mio giardino, "not in my back yard"), ma per una profonda analisi di quelle che sono le previsioni di utilizzo dell'infrastruttura stessa, mi sembra paradossale Assessore - ma oramai ci abbiamo fatto il callo - che la politica agli alti livelli (regionale e nazionale) non riesca a prendere atto delle reali necessità. Ad esempio, dalle cifre degli osservatori dei trasporti svizzeri che studiano i tunnel presenti nell'arco alpino, risulta che le previsioni di trasporto di merci non giustificano assolutamente la costruzione di questa grande opera.
Noi non stiamo parlando di un'opera che serve. Come qualcuno ha detto il Frejus ha fatto attraversare le Alpi: prima si passavano a dorso di mulo, o di cavallo per chi aveva qualche mezzo in più, e poi siamo passati al treno e abbiamo ridotto di un terzo i tempi (da sei ore a due ore). Ma nel momento in cui non c'è uno stravolgimento del genere e l'infrastruttura viene definita come assolutamente non necessaria da osservatori di rango istituzionale molto alto, per quale motivo dobbiamo prevedere delle forme di mitigazione, delle forme di consultazione, che vuol dire di consulto? Ho sentito dire anche da altri Assessori: "Ah, io ormai ho preso l'andazzo di ascoltare i cittadini, le organizzazioni sindacali e quant'altro, però non approfittatene, perché, insomma, se poi iniziate a strumentalizzare il fatto che io vi ascolti, diventa poi pericoloso".
Insomma, vogliamo fare politica o vogliamo fare i monarchi? Questo è sicuramente un dato importante su cui, prima o poi, sarete tenuti a rispondere ai cittadini nelle sedi in cui verrete interrogati.



PRESIDENTE

Poiché abbiamo una serie significativa di emendamenti, vi chiedo la cortesia di rispettare i tempi previsti dal Regolamento Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio all'intervento del Consigliere Bono che ha parlato di partecipazione.
Non voglio fare discorsi autocelebrativi, ma una delle prime regole politiche che ci siamo dati, come Gruppo e come Movimento, è proprio quella della partecipazione. Partecipazione del cittadino significa che chi ha facoltà per competenza, per territorio, per proprie esperienze personali o anche solo per sensibilità, per passione legata al territorio vissuto dovrebbe avere sempre la parola e la possibilità di esprimere le idee, al di là del progetto in esame. Tanto più questo dovrebbe avvenire, per un'opera che ha un impatto di questo tipo.
Ribadisco, non è voler imporre o insegnare a qualcun altro le nostre sensibilità; ci sembra un discorso talmente basilare che se non fossimo tutti quanti in buona fede, penseremmo che, in realtà, ci sia qualcosa dietro (qualcuno potrebbe pensarlo) e magari saremmo anche tacciati di dietrologia.
Non voglio arrivare a tanto, ma è chiaro che se c'è un incaponimento su opere e progetti così dichiarati, impattanti, inutili e assolutamente dannosi anche da punto di vista sanitario, come abbiamo detto questa mattina, lascio ad ognuno il giudizio su questo tipo di volontà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1 comma 1 i termini "di consultazione" vanno sostituiti con i termini "di consiglio".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sempre nel filone della partecipazione dell'articolo 1, in questo emendamento, dopo avere proposto di inserire i temi di partecipazione abbiamo proposto di emendare le parole successive riguardanti la consultazione, per inserire un ruolo proattivo da parte dei cittadini consultati.
Nel prosieguo dell'analisi del testo, valuteremo le forme specifiche con cui si è previsto di consultare i cittadini, quindi i comitati specifici. Successivamente, ci chiederemo quale sarebbe il grado reale di partecipazione e di operatività dei cittadini consultati, alla possibilità di discussione dell'opera che, come ripeto sempre, prevede ancora fortissimo e chiaro davanti a sé l'opzione zero.
Colleghi del Consiglio regionale, checché possiate dire, volere e desiderare - sappiamo che la vita umana è fatta di molti desideri irrealizzabili - la stessa Unione Europea, pur mantenendo, ovviamente nelle opere strategiche, il corridoio Lisbona-Kiev, prevede che, qualora non ci sia il consenso da parte delle popolazioni interessate dall'opera non ci saranno i finanziamenti dall'Unione Europea.
Mi chiedo: vogliamo andare avanti nell'opera di depredare, passatemi il termine, le casse pubbliche che, da quello che mi risulta, non sono ben messe, Assessore Bonino? Questo lo avrei detto a prescindere, anche se a Roma ci fosse un Governo di centrosinistra, lo sapete bene che non facciamo differenze e sconti a nessuno.
Millenovecento miliardi di euro di debito pubblico, con un interesse di diverse decine - forse 100-120 - di euro ogni anno, sono una cifra che mette l'Italia subito dietro ai diversi "pigs", gli Stati che non si sa se ce la faranno oppure no.
Imbarcarsi in un progetto del genere! Si è detto che con quest'opera si vorrebbe dare fiato alle aziende, e penso a quelle medio-piccole che hanno meno strumenti di tutela rispetto ad un crack finanziario del Paese o rispetto all'impossibilità di proseguire nell'opera, ma penso anche alle grandi aziende cui interessa vedere la prima trance di finanziamenti e poi chiudere il discorso perché non ci sarà la possibilità di andare avanti.
Mi preoccupo delle piccole e medie aziende, quelle che voi intendete aiutare con questo disegno di legge, che convocate e consultate per dire "aiutateci, diamoci una mano, così ci sarà lavoro" e poi si troveranno con un palmo di naso perché non otterranno nulla.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "E. De Amicis" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "E. De Amicis" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'emendamento rubricato n. 14).
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Di partecipazione abbiamo parlato, adesso è stato impostato il discorso riguardo al vantaggio di tipo produttivo ed economico di piccole aziende.
Sappiamo bene che in valle sono presenti delle importanti ditte, ma non così importanti come dimensioni. È chiaro che un certo tipo di economia più micro, nonostante le produzioni di eccellenza, palesemente risentirà di questi mesi o anni di impatto sul territorio.
Ho paura che tutto quello che è previsto, cioè il fatto che un'opera del genere possa dare un po' di respiro, sarà sminuito, deformato e smentito completamente dai fatti. È vero che le aziende piccole e medie hanno bisogno di infrastrutture, ma infrastrutture legate allo sviluppo e al trasporto di idee, cioè le conoscenze, i know how, quindi tutto lo sviluppo di quella che è tranquillamente definibile come infrastruttura della banda larga. Da questo punto di vista, so che sono stati fatti passi avanti, so che una delle Regioni più avanti in questo settore è proprio il Piemonte.
Non vedo l'utilità di investimenti per il trasporto di merci, quindi concretamente di oggetti, perché abbiamo già detto chiaramente che i canali esistenti non sono per nulla saturi, anzi, ci sarebbe un margine veramente ampio. Vedo invece l'utilità di trasporto di idee, know how e conoscenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Artesio Buquicchio e Bono: all'articolo 1 dopo le parole "...consultazione" aggiungere le parole "...di cui all'articolo 2 comma 2 e comma 4 all'articolo 86 dello Statuto della Regione Piemonte e all'articolo 5 comma 6".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Durante la discussione generale abbiamo sottolineato le ragioni del nostro voto contrario annunciato su questo disegno di legge n. 85. Oggi proveremo con gli emendamenti a dettagliarvi le motivazioni, cercando anche di convincere i colleghi del Consiglio regionale.
In modo particolare, questo emendamento insiste sull'articolo n. 1 vale a dire sulle finalità del disegno di legge. Poiché è stata fatta grande retorica sulla necessità della partecipazione, a nostro modo di vedere, tardiva e in questo disegno di legge, a nostro modo di vedere ornamentale e non sostanziale, noi invece cerchiamo di rendere sostanziale la partecipazione della cittadinanza.
Perciò chiediamo di fare riferimento a tutte le forme di consultazione che il nostro Statuto regionale prevede. Di qui l'aggiunta dei riferimenti statutari nell'articolato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Giustamente, la collega Artesio ha richiesto la consultazione popolare (articolo n. 86 dello Statuto) che risiede appunto nel capo IV, relativo agli istituti di partecipazione, per il quale la Regione può deliberare la consultazione di particolari categorie o settori della popolazione su provvedimenti di loro interesse. Quindi, la Regione ha la facoltà di indire consultazioni popolari. In questo caso, è un dato politico.
Questa richiesta si incardina assolutamente in ciò che abbiamo detto finora e cioè una maggiore partecipazione, anche più elastica - io direi rispetto al normale iter di consultazione all'interno di un Ente come la Regione Piemonte. Come ho detto prima, spesso queste consultazioni vengono fatte per dovere di cronaca, nel senso che la Regione, nonostante siano state svolte le consultazioni o le audizioni, prosegue nel suo iter.
Lungi da noi, ovviamente, affermare che la Regione Piemonte e le Istituzioni elette non abbiano la piena autonomia, capacità e competenza nei suoi Uffici, ancorché e ancor prima che nei suoi Assessori, per poter prendere liberamente e autonomamente decisioni i cui effetti positivi e negativi ricadono su tutto il Piemonte.
Proprio per questo motivo, visto che la Giunta rappresenta tutti i cittadini piemontesi e non soltanto i propri elettori (come si suole pensare o dire) la Giunta Cota non rappresenta soltanto un milione di cittadini suoi elettori, ma quattro milioni 300 mila cittadini piemontesi.
un concetto fondamentale, perché non si può pensare che, visto che "solo" 50 mila valsusini, qualche torinese e alcune centinaia di persone informate, che magari non sono neanche elettori della Giunta Cota, si oppongono, allora si può passare sopra.
I compiti che voi avete come Giunta sono compiti di una responsabilità istituzionale notevole, soprattutto per una grande opera come questa, le cui ricadute economiche, ambientali, sociali e trasportistiche si ripercuoteranno per moltissimi anni in tutta Italia.
Lo sapete benissimo che anche in Piemonte i pendolari si lamentano della mancanza di investimenti di Trenitalia sui treni che servono i cittadini, perché coloro che vanno a Roma usano l'Alta Velocità. La Giunta spesso va a Roma utilizzando l'Alta Velocità, ma i pendolari piemontesi usano perlopiù treni regionali.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "A. Cruto" di Piossasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 85, segnatamente l'emendamento rubricato n. 102).
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Nel precedente intervento, rifacendomi ad autorevoli analisi di economisti, sociologi e studiosi che si occupano della realtà delle piccole e medie aziende, in particolare delle valli interessate da questo tipo di opere, l'esigenza che emerge è chiaramente quella di avere un bacino di utenza e di distribuzione di servizi di un certo tipo, ma questa esigenza non giustifica minimamente gli investimenti destinati all'opera pubblica probabilmente più costosa mai progettata in Italia.
Diventa davvero facile fare un paragone su quello che potrebbe essere l'investimento rapportato a tutte le risorse già spese nella fase preliminare. Comunque, in questi lustri in cui si è delineato il progetto che ha suggerito alla Giunta l'esigenza di questa legge, emerge che se una parte di queste risorse (quindi non tutte le risorse previste per la realizzazione) fossero investite nelle tecnologie del trasporto di idee, di know how e di conoscenze, l'intero Piemonte e l'intera Europa ne ricaverebbero un grande vantaggio.
Per cui, l'esigenza è quella di avviare la banda larga per permettere il trasporto delle informazioni e non soltanto delle merci.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1 i termini "del territorio" vanno sostituiti con i termini "delle zone".
Emendamento rubricato n. 16) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1 i termini "dei territori" vanno sostituiti con i termini "delle aree".
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 1, mi riallaccio a quanto detto prima, per quanto riguarda il dibattito sul tema ben più ampio della partecipazione dei cittadini sulla scelta e la validazione di opere strategiche, così definite almeno dalla politica, per quanto riguarda il Paese, ma strategica anche per le conseguenze e le ricadute, come ho detto, economiche, ambientali trasportistiche e anche sociali sui territori, in quanto ricordiamo nonostante ci sia stato un diverbio sulle cifre con l'Assessore Bonino, che certamente mi ascolterà anche adesso che mentre parla al cellulare, che avremo un forte impatto sulle abitazioni lungo il percorso del tracciato tracciato che, tra l'altro, cambia piuttosto frequentemente; ancora adesso non si è ben capito quale sia quello definitivo, nonostante l'Architetto Virano, qualche giorno fa, sia uscito trionfalmente sui giornali dicendo "habemus tracciatum", ovvero "abbiamo il tracciato definitivo"! Ribadisco all'Assessore Bonino che comunque, secondo i calcoli fatti dagli uffici tecnici della Regione, nonché dagli uffici della Comunità montana e dai Comitati, una serie di edifici verranno abbattuti: magari non 800 come lei, Assessore, riferiva che qualcuno avesse detto per creare paura, terrorismo psicologico e quant'altro.
Ho partecipato a diverse riunioni in Valle, alle quali la invito sempre a partecipare per dare seguito a quanto contenuto nel testo di legge, per dare prova che la politica è vicina ai cittadini ed è capace di dialogare con loro. Nei dibattiti che si sono susseguiti in Valle abbiamo sempre valutato in qualche decina - una quarantina, per la precisione - il numero di edifici da abbattere; peraltro, ve ne sono alcuni, soprattutto nell'abitato di Susa, che si trovavano in condizioni strane, laddove metà casa rientra nell'area di cantiere e metà no, per cui non si capisce se sia previsto che metà casa venga transennata mentre nell'altra metà si possa continuare a vivere, o se siano previste altre misure.
Anche questo impatta, Assessore Bonino. Impatta tantissimo sulla vita dei cittadini! Penso sempre che non ci si renda conto, fino a quando non colpiscono la nostra pelle, di quanto siano complicate e difficili da capire le conseguenze sul territorio di un'opera di tale portata.
Tra l'altro, le ricadute si ripercuotono su tutte le abitazioni interessate dall'opera, perché un'infrastruttura del genere provocherà un abbattimento degli affitti e del prezzo al metro quadro delle case in vendita, e faciliterà l'allontanamento delle persone dalle Valli montane che dovrebbero essere, invece, tutelate al fine di incentivarne il ripopolamento (sebbene la Val di Susa sia già popolata), attraverso reali investimenti per la collettività (mi riferisco a quelli piccoli, minuti, al dettaglio). Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio al ragionamento del collega Bono, perché mi sembrava buona l'impostazione della discussione, sempre e comunque costruttiva, su questa problematica.
Abbiamo spesso parlato di "macro impatto" sull'intero ecosistema definiamolo così, perché tale è - non solo ambientale, ma anche sociale organizzativo e antropico all'interno della Valle. È facile rendersi conto dalle esperienze di ciascuno, che qualsiasi modifica (di tipo visivo, di cantiere, paesaggistica o di fruibilità di quello che è il tessuto urbano e antropizzato di un determinato territorio) crea un impatto emotivo e sul benessere di quasi tutte le persone (chi più, chi meno a seconda della propria sensibilità).
chiaro che, come diceva il mio Capogruppo, se è vero che non si parla di centinaia di edifici da abbattere, anche solo quelle cinque o sei costruzioni - trenta o quaranta pare essere l'ultima stima - che dovrebbero essere demolite, creerebbero questo impatto. Vorrei portarvi un piccolissimo esempio, che vuole essere ovviamente rapportato a quella che è un'opera di così grande importanza, sia in senso positivo che negativo.
Nella mia città è tuttora in vita un progetto per spostare una struttura sportiva dal centro abitato alla periferia. Parliamo di una struttura adibita allo sport del pallone elastico, che è seguito...
Vedo che è terminato il tempo a mia disposizione, per cui proseguir con l'illustrazione dell'emendamento successivo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 1 comma 1 i termini "dei territori interessati" vanno sostituiti con i termini "delle popolazioni interessate".
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sempre in merito all'articolo 1, con l'emendamento 17 si chiede di sostituire la parola "territori" con la parola "popolazioni". Sebbene per "territorio" si intende oramai tutto l'insieme della parte antropica (i manufatti antropici e la biosfera, quindi il territorio e l'aria) interessata dalla grande opera, noi vorremmo aggiungere anche la tutela delle popolazioni.
Non vedo più l'Assessore Bonino in aula.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Si è assentata solo un attimo.



BONO Davide

Non ci sono problemi, aspetto.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, per quale motivo ha interrotto il suo intervento?



BONO Davide

Volevo rendere comunque edotta l'Assessore Bonino circa la discussione che stiamo svolgendo.



PRESIDENTE

La Giunta è comunque presente: mi creda, a dirglielo è uno che è sempre stato fiscalissimo in tal senso.
un problema fisiologico, quindi può proseguire nell'illustrazione del suo emendamento. Peraltro ce n'è un certo numero, per cui non mancherà l'opportunità di integrare. La Giunta è ampliamente rappresentata da ben tre Assessori.
Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevo che le popolazioni devono essere sicuramente inserite nell'ambito di un'attenta valutazione; dunque, non parliamo solo di territori, che, come ripeto, hanno ovviamente un significato non dico etimologico, ma tecnico-politico di ampio respiro, che comprende anche le popolazioni. Lo dico riallacciandomi al discorso di cui prima, quando si parlava delle conseguenze che neanche immaginiamo dell'impatto di una grande opera sulla vita di tutti i giorni, ma anche di più lungo termine di una valle intera, già pesantemente infrastrutturata.
Vi ricordo che è già attraversata da una ferrovia (torneremo successivamente a discettare su qual è il carico che insiste su detta ferrovia, se è vicino alla sua saturazione o se, in realtà, secondo i nostri dati, è molto lontana) e da un'autostrada che già negli anni '90 ovviamente ha provocato un grande impatto sul territorio.
Anche in questo caso, chi la percorre in automobile non si rende conto dell'impatto che ha provocato. Io che, invece, sono stato all'altezza dei piloni dell'autostrada, vi assicuro che è impressionante, in effetti vedere quanto sono alti e impattanti, soprattutto in presenza di un abitato vicino. Il fatto di avere un territorio già pesantemente infrastrutturato potrebbe porsi - uso il condizionale - in una logica del tipo "non nel mio giardino", vale a dire: "Fatela, ma fatela nelle Valli di Lanzo o in Val Chisone", non dico nel cuneese, perché abbiamo una folta componente cuneese! La logica, invece, è andata molto avanti e ne sono fortemente contento perché quando dichiariamo la nostra contrarietà a determinate opere, come l'inceneritore di Torino, non ci limitiamo a dire: "Non lo vogliamo fare a Mirafiori, a Gerbido; facciamolo ad Ivrea o a Settimo", perché non è quella la logica di cui spesso i politici si ammantano per dare una sorta di credibilità alla loro formazione partitica.
La nostra è una logica di più ampio respiro, che valuta le ricadute e gli impatti anche sulla fiscalità generale e sulle casse pubbliche, in un'ottica di programmazione a venti o a trent'anni, in cui noi non sapremo neanche se ci saremo ancora - e qualcuno potrebbe "toccare ferro" - noi come persone, come formazioni partitiche, come idee, come risorse, come ambiente, come Stato. Insomma, mi dispiace dirlo adesso che siamo nel festeggiamento dell'Unità d'Italia - e chiudo, Presidente - ma i dati economici ovviamente non sono i più rassicuranti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Intervengo per andare a definire il discorso impostato nel precedente intervento. Portavo l'esempio, che mi sembra calzante, rispetto a questo sminuire l'impatto su edifici da eliminare e da demolire a causa del progetto e dell'opera in questione; perché qualsiasi modifica che non sia chiaramente giustificata da motivi di stretta sicurezza o dovuti a cause esterne, naturali (o comunque non derivanti da volontà che invece sono di progettazione politica) sia da valutare molto attentamente. Era ed è tuttora da valutare molto attentamente questa modifica - e riprendo l'esempio di prima - che riguarda il mio territorio cittadino, di questo impianto sportivo che nelle volontà degli amministratori - in questo caso si parla di una Giunta di centrosinistra - deve essere, dopo decenni di servizio e di utilità per le componenti anziane e di una certa età del quartiere, spostato in periferia.
Parlavo quindi di un bellissimo e, da un punto di vista sportivo, anche storico sferisterio presente in centro, nella città dove abito - Cuneo che, da progetti e da politiche che poi si sono rivelate anche in quel caso bipartisan, sarà probabilmente a breve spostato in un altro quartiere.
Magari subito non ci si rende conto dell'impatto anche sul benessere, sulla routine, sulle abitudini di chi frequenta questi tipi di posti, di edifici o di strutture presenti nel tessuto, che possono essere sia all'aperto sia al chiuso. In realtà, se si va ad analizzare bene, una grande fetta di popolazione sente la paura di perdere questo tipo di servizio, che è sicuramente paura da tenere in conto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 1, comma 1, i termini "dalla realizzazione" vanno sostituiti con i termini "dall'attuazione" Emendamento rubricato n. 19) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 1, comma 1, i termini "dalla realizzazione" vanno sostituiti con i termini "dall'effettuazione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Cerco di chiudere un discorso perché difficilmente, spezzettandolo di tre minuti in tre minuti, si riesce ad avere una consecutio logica.
Nonostante la difficoltà, però, cercheremo di arrivare ad un minimo di costrutto sensato; almeno ci proverò.
Riguardo alle popolazioni interessate all'opera, dicevo che le conseguenze sono da valutarsi attentamente e infatti la logica di tutti gli investimenti vanno valutati da un punto di vista aziendale. Visto che si vorrebbe anche aziendalizzare la politica - ma prescindo da questa considerazione - la politica dovrebbe comunque seguire questo criterio dei costi-benefici. Dobbiamo dunque valutare attentamente le ricadute da un punto di vista del territorio e delle popolazioni; territorio, dunque inteso come biosfera, terra, aria, acque.
In questo caso è prevista anche una perforazione di una montagna con il sospetto, che è quasi certezza, di trovare rocce amiantifere e anche qualche filone di uranio che magari potrebbe servire, dal momento che dopo il 12 giugno il Governo Berlusconi tornerà a parlare di nucleare, dopo che il referendum eventualmente non dovesse aver raggiunto il quorum fissato a livello nazionale dalla nostra Costituzione; e quindi questo non è colpa di Berlusconi: il quorum l'hanno messo i padri costituenti e non può dunque ascriversi a lui.
Gli impatti dal punto di vista dei territori, però, devono essere valutati, ma io ripeto sempre che alla situazione in cui siamo arrivati servirebbe veramente un'Autorità indipendente. Lo vediamo spesso a livello nazionale con le Authority che - caso più unico che raro -, nonostante siano nominate dalla politica, hanno un ruolo importante. È vero che a volte non è dirimente e a volte subiscono pressioni da una parte o dall'altra, però le Authority hanno dimostrato una funzione importante e notevole. Infatti non a caso funzionano sul modello anglosassone; non solo in senso riduttivo, in quanto tutelano solo il consumatore e quindi non esiste più la tutela dei diritti dei cittadini: quello ovviamente spetta alla politica, perché se la politica non è in grado di tutelare i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo allora siamo veramente in problemi grossi; dall'altra però - e chiudo - esiste anche una tutela di quei cittadini che hanno diritto ad avere un ambiente sano, anche come consumatori di uno spazio comune e sociale in cui si deve accrescere la vita della collettività, per la quale esiste il diritto di partecipare e concorrere. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Bono: dovrebbe seguire l'esempio del collega Biolé che è quasi svizzero e rispettoso del Regolamento e che ha chiesto di intervenire, avendone facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Non so se prenderlo davvero come un complimento - sicuramente molte qualità degli svizzeri sono discutibili - ma...



PRESIDENTE

Quella della precisione la deve prendere come un complimento.



BIOLE' Fabrizio

La ringrazio molto.
Dicevamo prima di questo investimento che rappresenta una delle opere o forse l'opera pubblica più costosa mai progettata in Italia. Dicevamo prima che all'inizio, quando quest'opera è stata ideata e negli anni successivi portata avanti, l'ottica poteva anche essere, dal punto di vista prettamente economico, non dico giustificabile ma comprensibile, per ragioni che non condivido ma che chiaramente rispetto.
Anche le imprese piccole e medie nelle valli interessate a quest'opera non sono un paradiso felice, ahimè - anzi, speriamo siano sempre meno un paradiso infelice, cosa dovuta anche a questo tipo di opere - e quindi risentono come tutte, come in tutta Italia e come un po' in tutta Europa e in particolare nel nostro territorio, di questa crisi che da ormai qualche mese in più di un paio d'anni sta interessando i vari settori. Forse l'ottica poteva essere corretta per lo sviluppo, ma in realtà credo che in questo momento ci sia bisogno di sostegno. E quale miglior sostegno potrebbe venire dall'investire alcune di queste risorse preventivate per la tratta ad alta velocità per creare nuovi istituti per sostenere le imprese per recuperare imprese che hanno problematiche - che possono essere di cassa, di gestione - e quali iniziative concrete potrebbero essere davvero prese rispetto ad un'opera del genere che invece a nostro avviso non darebbe dei vantaggi? Sicuramente le risposte vengono poi direttamente dalla realtà che rappresentano questo tipo di imprese. Noi abbiamo esempi praticamente tutti i giorni, soprattutto sui media non tradizionali - quindi su web comunque, ci arrivano segnalazioni di piccole imprese che si stanno riorganizzando attraverso quelli che possiamo chiamare sostegni reciproci.
Mi riferisco ad un mutuo soccorso tra piccole imprese appoggiate, magari da istituti di credito non proprio tradizionali o, comunque, molto più etici e solidali dei grandi istituti di credito, per recuperare la possibilità di produzione e di diffusione dei prodotti all'interno del proprio territorio e nei territori vicini.
chiaro che una spesa di questo tipo sarebbe molto più vantaggiosa e ricadrebbe su quelle che...



(Scampanellìo del Presidente)



BIOLE' Fabrizio

Non merito il complimento?



PRESIDENTE

Mi ha smentito immediatamente.



BIOLE' Fabrizio

Ho perduto subito la possibilità di avere questo complimento da lei chiedo scusa.



PRESIDENTE

ritornato cuneese, non più svizzero.



BIOLE' Fabrizio

Eh, le origini!



PRESIDENTE

L'Assessore Sacchetto dice: "Meglio cuneese che svizzero"! Si potrebbe aprire una discussione, magari più interessante degli emendamenti, su cosa è meglio essere, però, atteniamoci al Regolamento.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "di grandi infrastrutture" vanno sostituiti con i termini "di grandi impianti".
Emendamento rubricato n. 21) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "di grandi infrastrutture" vanno sostituiti con i termini "di grandi installazioni".
Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 1, comma 1, i termini "di grandi infrastrutture" vanno sostituiti con i termini "di grandi opere".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre in fase di discussione dell'articolo 1, riguardante il tema delle grandi infrastrutture e delle grandi opere. In questo caso aggiungendo una parola, chiederemmo di chiamarle "grandi opere inutili" come spesso le definiamo, anche se, ovviamente, in un testo di legge non si può aggiungere tale termine. Non vi è contrarietà rispetto a tutte le grandi opere, ci sono opere che servono, ovviamente, per colmare il gap infrastrutturale di una regione o di un paese.
Comunque, in un paese come l'Italia, che, insomma, il gap infrastrutturale mi pare l'abbia colmato o, comunque, avrebbe dovuto colmarlo uniformemente in tutto il territorio negli anni Cinquanta e Sessanta, parlare di divario infrastrutturale rispetto alle altre nazioni sinceramente, Assessore Bonino, mi fa un po' stranire, se non sorridere. Lo stesso avviene quando si parla del Piemonte come piattaforma logistico operativa-strategica nel Mediterraneo. Sono tutti termini molto belli e molto enfatici dal punto di vista della comunicazione politica, per venendo al contenuto, sinceramente, non so spiegarlo. Probabilmente, è un mio limite, Assessore Bonino, non sono bravo come lei e non riesco a spiegare cosa voglia dire.
Parlando di merci che transitano, mi chiedono quali ricadute si hanno sul territorio, se diventiamo un corridoio di transito. Faccio un paragone che, magari, lei riterrà inopportuno: quando in un Comune si decide di realizzare una tangenziale che bypassa il comune, di solito, tutti i commercianti manifestano la preoccupazione in ordine al flusso di persone che solitamente raggiungono il centro cittadino per avvalersi delle attività commerciali del centro (negozi e bar), paventando un decremento di attività, di occupazione e di trasferimento di soldi sul territorio.
Quindi, in questo caso, pensare che i terminali della domanda di merci siano, da una parte, Lisbona - non ne me ne voglia il Portogallo, che è una splendida nazione, e anche Lisbona, che è una bellissima città - che non ritengo sia nelle condizioni economiche per essere un terminale di produzione di merci, e, dall'altra, Kiev - insomma, di nuovo, senza nulla togliere a Kiev, l'Ucraina non mi risulta sia un grande attrattore in ordine alla richiesta di merci - mi domando quale sia il senso di questa grande infrastruttura. Se ci sono delle situazioni che non conosco, per mia ignoranza, me ne scuso, gradirei sentirle dall'Assessore Bonino. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Informo che con l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 20), 21) e 22) termineranno i lavori dell'Aula, in quanto siete informati che, alle ore 12.30, si svolgerà una conferenza stampa in Sala Viglione, alla quale parteciperanno con l'Associazione Libera i colleghi interessati all'argomento.
I lavori consiliari riprenderanno, alle ore 14.30, per l'esame delle interrogazioni a risposta immediata e, alle ore 14.45, si svolgerà la riunione dei Capigruppo - che sarà molto rapida - per un'assegnazione in sede legislativa, avendo verificato che i colleghi Capigruppo non sono coinvolti nelle interrogazioni a risposta immediata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Prima svizzero, poi cuneese, poi, addirittura, torinese - chiedo scusa per la battuta orrida.
Stavamo parlando della spesa per questa grande opera. Come prima diceva anche il Capogruppo, l'espressione "grande opera" non necessariamente deve avere un connotato negativo, "grande opera inutile" sì, ma quest'ultima definizione viene data avendo analizzando tutto l'iter e quelli che saranno, come ormai ripetiamo da qualche minuto, gli impatti sui vari settori, sugli abitanti e sull'ambiente, trattandosi di una ferita che interesserà una parte importante della nostra regione.
Quindi, "grande opera" deriva da una politica che dovrebbe essere di un certo tipo, "grande" anche nel senso di elevata; in realtà così non è: "grande opera" deriva da una grande politica, da una grande idea.
Ora, chiunque mi può insegnare che le grandi idee non necessariamente sono quelle che producono grandi - in senso volumetrico e di impatto azioni sulla realtà. Infatti, le grandi idee possono avere anche un piccolissimo impatto in senso concreto, ma, in realtà, con il prosieguo e l'evoluzione di queste idee e di queste realizzazioni, avere un grandissimo impatto sull'organizzazione, la civiltà e la società. Le "grandi opere" quindi, nascono da quelle che possono essere le società del passato. Il fatto di avere grandi infrastrutture con grandissimi volumi, anche in termini di peso, di utilizzo di materiale da costruzione e conseguentemente, di eliminazione di materiale naturale, in quantità di migliaia di tonnellate, deriva da un'ottica del passato.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Con questa illustrazione si chiudono i lavori della seduta antimeridiana.
Come già anticipato, tra qualche minuto, alle ore 12.30, in Sala Viglione si svolgerà la conferenza stampa con l'Associazione Libera; alle ore 14.30 riprenderanno i lavori consiliari della seduta pomeridiana con le interrogazioni a risposta im-mediata; alle ore 14.45 i Capigruppo si riuniranno relativamente ad un'assegnazione in sede legislativa in Sala A.
Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.28)



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