Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.82 del 22/02/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno di Mameli.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 197 dei Consiglieri Taricco, Manica, Muliere Pentenero, Reschigna e Ronzani, inerente a "Applicazione del d.lgs. 19 novembre 2008, n. 194 'Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del Regolamento (CE) n. 882/2000'" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Ordine del giorno n. 211 dei Consiglieri Taricco, Boeti, Laus, Reschigna Lepri, Muliere e Ronzani, inerente a "Quote latte - applicazione L. 33/2009" (richiesta inversione all'o.d.g.)

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 231 dei Consiglieri Reschigna, Leo, Ronzani Pentenero, Negro, Motta Angela, Manica, Pedrale, Muliere, Taricco e Mastrullo, inerente a "Il Mondo si indigna di fronte alle notizie del massacro dei manifestanti in tutta la Libia" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Vorrei fare due richieste. La prima richiesta riguarda l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 197, relativo alla legge 194, che ha per oggetto "Applicazione del d.lgs. 19 novembre 2008, n. 194 'Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del Regolamento (CE) n. 882/2000'". Chiederei l'iscrizione di quest'ordine del giorno.
La seconda richiesta è relativa all'inversione dell'o.d.g.
Noi abbiamo depositato l'ordine del giorno n. 211, che è stato iscritto la volta scorsa, relativo al tema delle quote latte. Chiederemmo che quest'ordine del giorno sia discusso in apertura di questa seduta, in quanto è stato approvato al Senato un emendamento che, di fatto, proroga al 30 giugno la possibilità dei versamenti relativi alle multe per lo splafonamento e i piani di rateizzazione relativi alla legge 119 e alla legge 133. Contestualmente, nello stesso emendamento vi è un passaggio che autorizza al pagamento della PAC anche per coloro che non sono in regola con i versamenti.
Essendo prevista nei prossimi giorni la discussione alla Camera del decreto "milleproroghe" che contiene questo emendamento, noi siamo a chiedere che quest'ordine del giorno sia discusso oggi, perché diversamente rischierebbe di vedere vanificata la propria efficacia. Poiché l'ordine del giorno chiede di impegnare la Giunta e il governo regionale ad attivarsi affinché questo tipo d'iniziativa non sia approvata nella norma nazionale crediamo debba essere discusso oggi, perché riteniamo che se lo discutiamo dopo che la Camera abbia eventualmente approvato il decreto "milleproroghe", questo tipo d'intervento sarebbe vanificato.
Tengo a precisare che, come hanno evidenziato parecchi giornali nei giorni scorsi, qui stiamo parlando di una norma che rischia, qualora non fosse rimossa dal decreto "milleproroghe", di farci incappare in una sanzione, come Stato Italia, da parte della UE; sanzione che, com'è già successo per altre analoghe situazioni, si ripercuoterebbe su tutti i cittadini contribuenti.
Ricordo solo che multe pari ad oltre quattro miliardi e 400 milioni sono già state pagate dallo Stato e che attualmente le stanno pagando i contribuenti.
Quindi che quest'ordine del giorno venga discusso oggi.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno sui controlli sanitari non c'è ancora il numero previsto di 40 firme. Come consuetudine, appena ci sarà il numero necessario sarà iscritto.
Per quanto riguarda la richiesta di inversione all'o.d.g. relativamente all'ordine del giorno n. 211, avente ad oggetto "Quote latte - applicazione L. 33/2009", presentato dal Consiglieri Taricco e altri, secondo il nostro Regolamento può intervenire un Consigliere a favore e uno contro altrimenti si può definire che l'Aula acconsente.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Presidente, vorrei chiedere una precisazione.
Il collega Taricco chiede che quest'ordine del giorno venga discusso e poi votato prima di qualsiasi altro provvedimento?



(Commenti del Consigliere Taricco)



CAROSSA Mario

Perché è differente.
Penso che noi come maggioranza possiamo assolutamente accettare che venga discusso quest'ordine del giorno, però dopo la discussione della legge sul Piano casa.
Poi, però, mi permetto di ricordare all'Aula che ci eravamo accordati unanimemente in sede di Capigruppo. L'accordo era che si sarebbe discusso l'ordine del giorno del Movimento 5 Stelle. Adesso non vorrei andare a rompere un patto.
Se è dopo quello presentato dal Movimento 5 Stelle, penso che possa andare bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo sugli ordini del giorno.
So benissimo, e chiedo scusa al Consiglio regionale, che vi è una possibilità per Gruppo di richiesta di iscrizione all'o.d.g., però ricordo quello che sta avvenendo, in questi giorni e in queste ore, in Libia.
Ho predisposto un ordine del giorno, che bene sarebbe se lo considerassimo iscritto. Nel frattempo, in accordo con gli altri Gruppi consiliari, mi sembra importante che il Consiglio regionale faccia sentire la propria voce rispetto a un autentico genocidio che sta avvenendo nel corso delle manifestazioni in Libia.
Allora, non voglio neanche depositare questo documento. Se ci parliamo con gli altri Gruppi di maggioranza e di opposizione, possiamo concordare un testo, affinché prima di questa sera il Consiglio regionale assuma una presa di posizione rispetto a quanto sta avvenendo in Libia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Consigliere Reschigna, la ringrazio moltissimo per la sua sensibilità e la sua disponibilità. Mi sono rapidamente consultato con il nostro Capogruppo, con cui c'è grande sintonia su questi argomenti. In particolare, siamo pronti a leggere il vostro ordine del giorno. Pensiamo sia un'iniziativa non solo buona, ma sacrosanta e indispensabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Volevo semplicemente unirmi a questa iniziativa, perché concordo con questa proposta del Consigliere Reschigna.



PRESIDENTE

Proviamo a fare la sintesi. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n.
197, come ho già detto prima, si intenderà iscritto, come da consuetudine appena ci saranno le 40 firme necessarie.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno sulla situazione della Libia e in genere su quello che sta succedendo nel Nord Africa, se lo formalizzate e lo concordate, si riterrà iscritto appena si raggiungerà il numero delle 40 firme.
Per quanto concerne la richiesta di inversione punti all'o.d.g., se l'Aula concorda - peraltro, vi era una serie di accordi precedentemente assunti in tal senso - nella giornata odierna, dopo il provvedimento in discussione (disegno di legge n. 67 "Modifiche al Capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 Snellimento delle procedure in materia di edilizia urbanistica") e l'esame degli ordini del giorno n. 200 e n. 218 in materia referendaria, si potrebbe procedere con l'esame dell'ordine del giorno relativo alle quote latte e dell'ordine del giorno riguardante i drammatici avvenimenti che stanno capitando in Libia.
Se l'Aula è d'accordo, li iscriveremo all'o.d.g. non appena si raggiungeranno le firme necessarie e li tratteremo, come ho detto poc'anzi dopo l'esame degli ordini del giorno in materia referendaria.



(L'Assemblea, unanime, acconsente)



PRESIDENTE

Mi pare che vi sia la condivisione. Grazie, colleghi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Non vorrei apparire tedioso, ma avrei ancora una richiesta da sottoporre all'attenzione dell'Aula.
Poiché è presente l'Assessore Sacchetto, mi permetto di ricordare che avevo presentato un'interrogazione per conoscere i dati relativi all'importazione di prodotti alimentari...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Taricco: mi spiace, ma in questa fase non è possibile avanzare più richieste. Lei ne ha già formulata una.



TARICCO Giacomino

La presenterò in un'altra occasione.



PRESIDENTE

Mi spiace, ma mi tocca la parte del "signor no" o del "cattivo", scelga lei quale preferisce.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione, ed è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono approvati i verbali dell'08/02/2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta M., Bresso Cantore, Cattaneo, Cota, Gariglio, Gregorio, Lepri, Molinari e Spagnuolo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato sul processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 15/02/2011.


Argomento: Sistema informativo regionale

d) Dotazione informatica dell'Aula consiliare


PRESIDENTE

Facendo seguito alle decisioni assunte dall'Ufficio di Presidenza e comunicate più volte dal Presidente Cattaneo in sede di Conferenza dei Capigruppo, comunico che è stata consegnata a ciascun Consigliere, nonch agli Assessori della Giunta regionale, la dotazione informatica per la postazione di lavoro dell'aula consiliare.
A tal riguardo, faccio presente che sono presenti dei funzionari del Consiglio regionale e del CSI a vostra disposizione per l'attivazione dell'apparato elettronico.
Nelle settimane avvenire, il personale del Consiglio regionale e del CSI rimarrà a vostra disposizione per rispondere ad eventuali informazioni/necessità relativamente all'utilizzo del personal computer che vi è stato consegnato, che risponde all'obiettivo di dematerializzazione completa dei documenti. È tuttavia prevista una fase transitoria - ci auguriamo più breve possibile - in cui sarà ancora a disposizione dell'Aula il supporto cartaceo. È intenzione di tutto il Consiglio (quantomeno della stragrande maggioranza) eliminare completamente lo strumento cartaceo e utilizzare solamente quello informatico, che faciliterà senz'altro i nostri lavori.
Il personal computer è da intendersi come "dotazione dell'aula". I Consiglieri che lo riterranno, potranno riporlo all'interno della ribaltina del proprio banco insieme alla borsa, oppure, per praticità, potranno deporvi solo l'alimentatore, il PC e il mouse e consegnare la relativa borsa ai funzionari del Consiglio.
Vi è altresì la possibilità di poterlo utilizzare anche al di fuori dell'Aula, con l'impegno, però, di disporne nelle sedute di Consiglio perché, come ripeto, rappresenta una dotazione dell'aula e sarà indispensabile per i lavori consiliari (a breve, infatti, non vi sarà più l'ausilio cartaceo).
Naturalmente, vi invito a collaborare in tal senso e a chiuderlo all'interno dei vostri banchi e consegnare la chiave ai funzionari. Vi assicuro, comunque, che la procedura è più difficile da spiegare che da mettere in pratica! Vi ringrazio, anticipatamente, per la vostra collaborazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Motta Massimiliano; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Al di là del fatto che le avevo già espresso quelle che potevano essere le mie posizioni critiche in tal senso - al limite, presenterò una richiesta specifica all'Ufficio di Presidenza per quanto riguarda questa fornitura - vorrei comprendere com'é possibile che nell'era dei "nipoti" piccoli così, ci troviamo di fronte ad un qualcosa per cui, viste le dimensioni, è quasi necessario costruire dei banchi in più! Ma al di là di questo aspetto - la mia è proprio una domanda specifica nel momento in cui un Consigliere volesse rinunciare a questo computer volevo sapere se era possibile portare all'interno dell'aula quello che riscatta o altri computer.



PRESIDENTE

Naturalmente ciascun Consigliere può introdurre in aula qualsiasi apparato elettronico, dal telefonino al tablet, a qualsiasi altro personal computer.
Questo personal computer non sostituisce quello attualmente in dotazione ai Consiglieri, che peraltro sarà restituito (per chi lo vorrà fare) o riscattato a condizioni particolarmente vantaggiose.
Ribadisco che questo è uno strumento di lavoro dell'aula consiliare che consentirà l'eliminazione del materiale cartaceo. In tal senso dovrà essere considerato.
La ringrazio per il suo intervento e poiché mi interessa particolarmente approfondire alcuni aspetti, sebbene se ne sia già discusso più volte, le offro la disponibilità personale, nonché dell'Ufficio di Presidenza, a rispondere a qualsiasi sua richiesta di informazione od altro sull'argomento.
Approfitto di questa precisazione per ricordare che l'accelerazione in questa direzione porterà il nostro Consiglio regionale ad essere la prima Assemblea regionale dematerializzata in Italia. Ritengo che tale aspetto non possa che essere visto positivamente da parte di tutti.
Ci sarà tutta una serie di servizi su eventuali apparati personali (palmari o altro), con l'obiettivo di facilitare il nostro lavoro, sia durante le sedute consiliari, sia durante le riunioni di Commissione. Come sapete, il lavoro del Consigliere, per la funzione che svolge, non si risolve solo nel lavoro di Commissione e d'Aula. Vi ringrazio ancora colleghi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

tutto chiaro. Siccome però ripetere giova, vorrei cercare di capire le cose che ha detto il Presidente. Allora, noi oggi abbiamo in dotazione questo computer che serve per il lavoro d'Aula e questa è una delle funzioni per le quali ce l'avete dato. Avendo cioè l'Ufficio di Presidenza deciso di dematerializzare l'attività che si svolge in aula, noi avremo in dotazione uno strumento come questo che ci consente di lavorare con il computer anziché con la carta; e questa è la prima questione. Chiaro? Perfetto! Secondo: questo strumento può stare in aula, deve stare in aula il martedì, ma può anche non stare in aula; nel senso, cioè, che i Consiglieri possono prendersi lo strumento e portarselo nell'ufficio. Poiché per essere portato nell'ufficio lo strumento deve servire, va da sé che i Consiglieri avranno la possibilità - volendo usare un solo strumento, anziché due che sarebbe francamente inutile - di trasferire su questo computer tutti i dati che abbiamo sull'altro, in maniera che ciascuno abbia la possibilità di utilizzare questo strumento piccolo o grande che sia in aula e, volendo cosa che io farò perché non intendo avere due computer, possa usare questo computer per l'attività che svolgerà negli uffici o al di fuori degli uffici. Ho inteso bene, Presidente? Riassumendo, questo strumento serve per il lavoro in aula: d'ora in poi il dibattito in aula, la consultazione dei progetti di legge e degli emendamenti avviene attraverso il computer; chi lo riterrà - e io sono tra quelli che lo riterranno - va negli uffici che si occupano di sistemi informativi, si farà trasferire i dati che ha sull'altro computer su questo, che diventa l'unico strumento di lavoro. Va da sé che il Consigliere dovrà portarsi in aula il martedì questo strumento di lavoro perché è essenziale per svolgere l'attività d'aula. Ho inteso bene Presidente? Perfetto, grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega: non sarei riuscito ad essere più chiaro, quindi la ringrazio della collaborazione. Chiusa la parte inusuale ma necessaria vista la novità che non succede tutti i giorni né tutti gli anni, passiamo al punto 3) dell'o.d.g.



LEARDI LORENZO


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 354 del Consigliere Placido, inerente a "Licenziamento di un dipendente di Finpiemonte S.p.A."


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 354.
Ricordo che il tempo per l'illustrazione è fissato in cinque minuti e la risposta, in questo caso dell'Assessore Maccanti, è libera.
La parola all'interpellante, Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Quest'interpellanza trae spunto dal licenziamento di un lavoratore che se lo riterrà, farà valere i propri diritti nelle opportune sedi.
Mettendo da parte le considerazioni sulla correttezza o meno dell'atto m'incuriosisce un altro aspetto; e su questo mi auguro che la risposta dell'Assessore Maccanti sia esauriente, perché la motivazione con la quale la persona viene licenziata, per una parte è discutibile, ma può essere capita; e cioè che non vi è più collocazione all'interno dell'azienda. Pu succedere, dopo più di vent'anni di lavoro: è strano, ma può succedere.
la Giunta che mi lascia perplesso e vorrei capire il senso del "visto il suo alto costo aziendale". Siccome un dipendente in qualsiasi azienda specialmente se pubblica, non si aumenta lo stipendio da solo - non siamo ancora arrivati qui: questa è prerogativa dei Parlamentari e dei Consiglieri regionali, eventualmente, ma un dipendente non si aumenta lo stipendio da solo - la curiosità, Assessore Maccanti, sta nel capire come un dipendente venga a trovarsi nella situazione di avere uno stipendio così elevato (ed è ufficiale, dai documenti) che questa possa essere la motivazione per licenziarlo. Io faccio veramente fatica a capire questo più di molti altri aspetti.
Ho intenzione di occuparmi di Finpiemonte con una certa attenzione perché, mentre noi abbiamo dato - e lo condivido - un segnale di dimezzamento delle nostre indennità di fine mandato, di riduzione del 10 di rinuncia (che alcuni avranno definito odiosa) ad proprio al benefit del pc personale, di restringimento sulla partecipazione alle Commissioni in una fase difficile del Paese, faccio fatica a capire come la finanziaria regionale abbia degli incrementi sugli stipendi che arrivano anche al 40%.
Penso che se il Consiglio regionale e la Giunta - so che il Presidente Cota è molto sensibile su questi argomenti - danno dei segnali, s'immagina e si pensa che lo stesso avvenga nelle "province dell'impero"; altrimenti veramente le perplessità aumentano, specialmente se, mentre noi rinunciamo giustamente ad una serie di benefit, ad alcuni dirigenti di una società controllata completamente dalla Regione si pagano anche l'assicurazione dell'auto o cose similari.
Assessore Maccanti la invito quindi a rispondere, se non in questa, in un'altra occasione perché ci ritorneremo. Penso, infatti, sia interesse non solo del sottoscritto, ma anche di altri colleghi sia di maggioranza sia d'opposizione, capire non tanto cosa facciano i funzionari, perch Finpiemonte svolge un ruolo importante e ci sono funzionari e dirigenti che lavorano seriamente indipendentemente da chi governa, avere un chiarimento.
Mi sembra però che venga fuori un quadro di costi incomprensibile in questa fase del nostro Paese e della nostra Regione, con aumenti oltre qualsiasi misura: altro che l'1%. Il Ministro Brunetta forse è distratto, su questo magari bisognerà segnalargli situazioni quali quelle che prevedono come benefit di pagare l'assicurazione dell'auto.
Mi dicono, infatti - ma questa la dico come vox populi - che se un dirigente ha la Porche gli si paga anche l'assicurazione della Porche e se non ha più la fuoriserie gli rimane comunque un benefit di quella portata.
Questo aspetto glielo anticipo e lo verificherò perché l'ho definito come da verificare, ma di fronte ad un dipendente licenziato perché costa troppo e un dipendente non può aumentarsi lo stipendio - io vorrei sapere perché sono molto curioso, chi glielo ha aumentato, chi gli ha dato premi o altro tali da portarlo, perché inseriti nello stipendio, alla situazione di costare troppo ed essere licenziato dalla finanziaria della Regione Piemonte: questa è la curiosità principale. Sugli altri aspetti, infatti presumo che lei possa non avere tutte le informazioni. Sono convinto di questo rilievo e conto di ritornarci. Grazie, Assessore Maccanti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Vicepresidente Placido, la sua curiosità e la sua indignazione sono le mie, visto che di casi in cui alcune retribuzioni sono oggettivamente fuori controllo ne abbiamo trovati tanti e di questo ci stiamo occupando.
Detto questo, tornerei all'oggetto dell'interrogazione, rispondendo alla prima delle domande che lei pone alla Giunta, cioè quali siano le modalità di assunzione in Finpiemonte.
Per garantire la completa trasparenza del processo di assunzione e soddisfare i criteri di pubblicità, il processo di ricerca e selezione del personale di Finpiemonte avviene esclusivamente attraverso la pubblicazione di specifico bando di offerta di lavoro, redatto dall'Ufficio risorse umane, di concerto con il responsabile di funzione richiedente, e pubblicato sul sito web di Finpiemonte. Candidature sottoposte con modalità diverse, ad esempio lettere cartacee, consegne brevi manu alla reception all'Ufficio risorse umane o al personale della società, non sono prese in considerazione.
I candidati da convocare sono valutati dal responsabile della funzione richiedente, che provvede a verificare la rispondenza dei candidati al profilo ricercato.
L'assunzione di personale deve, tuttavia, sempre rientrare nei limiti numerici ed economici stabiliti dal budget approvato dal Consiglio d'Amministrazione e dall'Assemblea degli azionisti, prevista dalla convenzione quadro.
La Giunta regionale, ovviamente, attraverso l'Assessore delegato alle società partecipate, è a conoscenza dell'operato di Finpiemonte e condivide le scelte adottate.
Entrando nel merito, i competenti Uffici della società hanno precisato che il licenziamento cui si riferisce l'interrogante non è stato determinato da un elevato costo aziendale, per quanto - Vicepresidente Placido - la retribuzione annua lorda, dal 2007 al 2010, del dipendente si sia più che raddoppiata. Quindi, la domanda che lei ha rivolto a me trattandosi di una gestione che riguardava la precedente Amministrazione forse, l'avrebbe dovuta porre ai miei predecessori, visto che si calcolava un costo annuo aziendale di oltre 100 mila euro e, come le ho anticipato non è l'unica. Ma la causa del licenziamento - ribadisco - non è stata determinata da un elevato costo aziendale, per quanto - ripeto - questa circostanza incuriosisca anche me, perché mi chiedo come sia possibile più che raddoppiare, nel giro di tre anni, uno stipendio, bensì da una verifica interna svolta da Finpiemonte rispetto ai costi complessivi sostenuti per lo svolgimento delle attività cui afferivano le mansioni del dipendente licenziato.
A seguito di tale valutazione, in coerenza con un principio di buon'amministrazione, nell'ottica di contenimento delle spese e svolte le opportune indagini di mercato, Finpiemonte ha proceduto alla soppressione del ruolo del dipendente, optando per l'assegnazione delle attività dal medesimo svolte a società esterna. Non essendo infine possibile affidare alternative occupazionali equivalenti rispetto alla professionalità e qualifica del dipendente, Finpiemonte ha proceduto al licenziamento.
Ricordo anche che questa Giunta regionale - su questo credo che lei non possa che essere d'accordo - come primo atto, in tutti i Consigli d'Amministrazione dove ha rinnovato i propri membri, ha chiesto anche una diminuzione dell'emolumento di tutti gli amministratori di almeno il 10 nell'ottica di contenimento della spesa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.
Il Vicepresidente Placido, in qualità di Consigliere, ha a disposizione cinque minuti per svolgere la replica.



PLACIDO Roberto

Grazie, Assessore.
Mi ritengo parzialmente soddisfatto, che è già qualcosa che magari non si aspettava neanche lei. Ho presentato l'interpellanza perché ne sono venuto a conoscenza in questa legislatura e le posso garantire che, se ne fossi venuto a conoscenza la scorsa legislatura, lo avrei fatto ugualmente.
Ripeto: non entro nel merito delle motivazioni che hanno portato al licenziamento per altre questioni, che riguardano la persona e l'azienda.
Siamo in uno stato di diritto, in cui un lavoratore, o qualsiasi persona che si ritiene toccato nei suoi diritti, li può far valere nelle sedi opportune, seguendo l'iter normale.
Comunque, fosse anche stato licenziato per giusta causa, perch sorpreso a fare un qualcosa che non è permesso, rimane il fatto che un dipendente - non di quadro elevato, ma un normale funzionario, fattorino o più o meno - possa più che raddoppiarsi, in pochissimo tempo, lo stipendio.
Su questo la sua risposta all'insoddisfazione non dice niente di più. Io mi sarei aspettato - conto di ritornarci - che lei mi rispondesse - era una mia speranza - esponendo i motivi per cui lo stipendio era più che raddoppiato, pertanto mi ritengo insoddisfatto.
Prendo per buono - ma lo verificherò proprio su Finpiemonte - questo tentativo di contenimento dei costi attraverso l'esternalizzazione procedendo ad accertare il costo di queste esternalizzazioni, a chi sono state affidate e a cosa servono all'interno della struttura. Naturalmente se esternalizzo, ad esempio, la consegna dei plichi, vuol dire che non ho più una persona che consegna i plichi; ma se esternalizzo la consegna dei plichi, che mi costa dieci, e continuo ad avere la stessa situazione aggiungo un costo al costo. Siccome sono curioso, su questi aspetti conto di ritornarci.
Ripeto: presenterò un'altra interpellanza nel merito di Finpiemonte relativamente a questi aspetti, e verificherò con maggiore precisione.
Quindi, mi scuso, nell'ambito della mia responsabilità, forse, di non essere stato abbastanza dettagliato nello svolgimento dell'interpellanza ma normalmente, come si dice, si pone genericamente il quesito, confidando nella bontà e disponibilità dell'Assessore in questione, affinché da un quesito generico entri poi nel merito. Vuol dire che nella prossima interpellanza inserirò, con molta precisione, a costo di essere pedante tutte le notizie che potrò reperire aspettando, almeno a quel punto, che lei mi risponda: "Sì, è così", oppure: "No, è in un altro modo", sperando di comprendere qual è l'altro modo che determina una così incredibile situazione, con un costo stratosferico.
Altresì, mi propongo - termino e la ringrazio dell'attenzione - di verificare se le famose vox populi - naturalmente con i documenti alla mano, perché occorre essere molto precisi su queste questioni corrispondono a verità. In caso affermativo, naturalmente, condividendo l'intervento a ridurre costi e privilegi, non comprensibili in certi casi mi aspetto che questo avvenga da parte di chi attualmente dirige la Finpiemonte e della Giunta, che ne ha la responsabilità. Grazie, Assessore Maccanti. Chiedo se gentilmente può farmi avere copia della risposta scritta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Placido.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione n. 334 della Consigliera Cerutti inerente a "Osservatorio regionale sulla fauna selvatica" (rinvio)


PRESIDENTE

Comunico che l'interrogazione n. 334 è rinviata alla prossima seduta consiliare.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Modifiche al capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 67, inerente a "Modifiche al capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Invito tutti i colleghi a prendere posto, perché dobbiamo provvedere a votare gli emendamenti discussi nello scorsa seduta consiliare.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 249) presentato dai Consiglieri Reschigna Taricco, Ronzani, Manica: L'articolo 5 è soppresso.



PRESIDENTE

Cominciamo ponendo in votazione l'emendamento rubricato n. 249).
Chiedo il parere della Giunta regionale.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale (fuori microfono)

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 249), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 242) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Al comma 1 dell'art. 5 dopo le parole "momento della richiesta" sono inserite le seguenti "del permesso di costruire".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 242), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 241) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Al comma 2 dell'art. 5 le parole "aree d'interesse storico e paesaggistico" sono sostituite con le seguenti parole "aree d'interesse storico archeologico, ambientale, documentario o paesaggistico".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 241), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 114) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Il comma 3 dell'art. 5 della l.r. 20/09, come modificato dal DDL n. 67, è soppresso.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Chiedo un supporto di tipo tecnico: la Giunta ha presentato un emendamento soppressivo del comma e quindi, se da un punto di vista tecnico bisogna dare un parere favorevole all'emendamento, il parere è favorevole in quanto convergente con l'emendamento della Giunta di soppressione.
Il parere, quindi, è favorevole.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione sull'emendamento rubricato n. 114) presentato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 114), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
A seguito dell'approvazione dell'emendamento n. 114), gli emendamenti rubricati n. 67), n. 86) e n. 239) sono decaduti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "J.C. Maxwell" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "J.C. Maxwell" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Modifiche al capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 67 e con la votazione degli emendamenti relativi all'articolo 5.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 5 le seguenti parole "4. Gli interventi di cui agli articoli 3, 4 e 7 non possono essere realizzati nelle fasce fluviali classificate A e B del PAI, nonché nelle aree individuate dai piani regolatori in classe di pericolosità IIIa) secondo le indicazioni della circolare del Presidente della Giunta regionale n. 7/LAP dell'8 maggio 1996 e negli abitati da trasferire o da consolidare ai sensi della legge 2 febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche). Tali interventi sono realizzabili nelle aree individuate dai piani regolatori in cui è consentito l'intervento di ristrutturazione edilizia, comprese le aree ricadenti in classe di pericolosità IIIb) ai sensi della circolare del Presidente della Giunta regionale /7LAP/1996, fatto salvo quanto previsto agli articoli 9 e 29 delle norme di attuazione del PAI. Gli interventi di ristrutturazione edilizia in tali aree possono comprendere anche la integrale demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti" sono sostituite con le seguenti parole: "4. Gli interventi di cui agli articoli 3, 4 e 7 non possono essere realizzati nelle fasce fluviali classificate A e B dal PAI, nonché nelle aree individuate dai piani regolatori a pericolosità rilevante di cui alle classi III, secondo le indicazioni della circolare del Presidente della Giunta regionale n. 7/LAP dell'8 maggio 1996 e negli ambiti da trasferire o da consolidare ai sensi della legge 2 febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari per le zone sismiche)." Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 240) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Al comma 2 dell'art. 5 dopo le parole "nelle aree protette istituite con legge regionale" sono inserite le parole ", nonché nelle aree oggetto degli specifici provvedimenti ministeriali di tutela dal punto di vista storico artistico, archeologico, ambientale, documentario o paesaggistico".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 240), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 243) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Al comma 4 dell'art. 5 della l.r. 20/09, come modificata dal DDL n. 67 dopo le parole "classe di pericolosità IIIa)" sono inserite le parole "IIIc) e IIIb4) ove indicata".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 243).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 244 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: per una maggiore comprensione del testo, si suggerisce di: al comma 4 dell'articolo 5, sopprimere le parole da "Tali interventi sono realizzabili" fino alle parole "ricostruzione degli edifici esistenti" (ossia gli ultimi due periodi) riformulare l'emendamento n. 244 come comma 4 bis dell'articolo 5 con il seguente testo: "4 bis. Gli interventi di cui agli articoli 3, 4 e 7 sono realizzabili nelle aree individuate dai piani regolatori ricadenti in classe di pericolosità I, II, IIIb2) e IIIb3), ovvero in classe di pericolosità IIIb) se non diversamente suddivisa, ai sensi della circolare del Presidente della Giunta regionale n. 7/LAP dell'8 maggio 1996, fatto salvo quanto previsto dalle norme di attuazione degli strumenti urbanistici. Gli interventi di ristrutturazione edilizia in tali aree possono comprendere anche la integrale demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti.".
Tale emendamento costituisce una riscrittura tecnica dell'emendamento n.
244), già presentato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 244 bis).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 236) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Il comma 5 dell'art. 5 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 236), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media statale "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media statale "A. Cruto" di Piossasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Modifiche al capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 67, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 5 dopo le parole "ai sensi degli articoli 136" è inserito "142".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ricordo che il numero legale è 26.
Emendamento rubricato n. 235) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Al comma 6 dell'art. 5 le parole "titolo abitativo" sono sostituite con le seguenti parole "permesso di costruire".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 235), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 234) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Al comma 7 dell'art. 5 dopo le parole "vigenti in materia di commercio" sono aggiunte le seguenti parole "e dei pubblici esercizi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 234), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 70) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 233) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Buquicchio, Artesio: Dopo il comma 8 dell'art. 5 è inserito il nuovo comma 9: "9. Non possono essere realizzati più interventi su di una stessa unità immobiliare.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 233), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 245) presentato dal Consigliere Reschigna e altri: All'articolo 6, dopo le parole "con deliberazione del Consiglio comunale" vengono aggiunte le parole "da assumersi entro il termine di 90 giorni".



PRESIDENTE

Ricordo che possono intervenire tutti i firmatari dell'emendamento: tre minuti a disposizione del primo firmatario e due minuti per gli altri firmatari.
La parola al Consigliere Reschigna, per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Con questo emendamento vogliamo stabilire un termine entro il quale deve intervenire la deliberazione del Consiglio comunale.
All'articolo 6, comma 1, i Comuni possono indicare, con deliberazione del Consiglio comunale, i parametri quantitativi e qualitativi non derogabili dagli interventi di cui agli articoli 3, 4 e 7. Al comma successivo, hanno l'obbligo dell'istituzione di un registro nel quale collocare l'elenco degli interventi.
Riteniamo opportuno che la deliberazione del Consiglio comunale abbia una data certa. Per questa ragione, abbiamo previsto il termine di 90 giorni, entro il quale la deliberazione del Consiglio comunale possa intervenire.
Ci sembra un termine adeguato, considerando il fatto che, con l'articolo 4 - approvato dal Consiglio regionale, contro il nostro parere è stata eliminata la facoltà di individuare, da parte dei Comuni, con deliberazione del Consiglio comunale, gli interventi su cui fare intervenire la demolizione e la ricostruzione con il bonus volumetrico previsto sempre dallo stesso articolo.
Consentire che la deliberazione del Consiglio comunale possa essere assunta entro 90 giorni significa consentire ai Comuni di valutare, con la dovuta attenzione, gli ambiti di applicazione, o di non applicazione, della legge e soprattutto l'individuazione dei parametri inderogabili per l'attuazione degli interventi, di cui agli articoli 3, 4 e 7.
Voglio ricordare che questi emendamenti - lo dico molto apertamente li abbiamo intesi presentare in misura anche rafforzata rispetto all'attività emendativa originaria. Noi esprimiamo contrarietà rispetto a questo disegno di legge, ma su questo disegno di legge non abbiamo attivato nessun atteggiamento di tipo ostruzionistico.
Nonostante l'atteggiamento della Giunta regionale, che continua a negare la messa a disposizione di documenti al Consiglio regionale - non alla maggioranza o alla minoranza, ma al Consiglio regionale - siamo arrivati ad assumere un atteggiamento più intenso come attività emendativa perché da parte nostra la denuncia che abbiamo fatto la settimana scorsa in Consiglio regionale non è acqua passata.
Rimane questo atteggiamento inaccettabile da parte della Giunta regionale e, contro di esso, il Gruppo regionale intende manifestare la sua più ferma opposizione, perché non comprendiamo le ragioni per cui la Giunta regionale continui con questo tipo di comportamento.
Crediamo che con questo tipo di atteggiamento la Giunta regionale si ponga in una condizione di ostilità nei confronti del Consiglio regionale e, di fronte ad una condizione di ostilità voluta dalla Giunta regionale il Consiglio regionale non può non rispondere difendendo le proprie prerogative e il proprio prestigio.



PRESIDENTE

Ricordo che, per gli altri firmatari, il tempo a disposizione per intervenire è di due minuti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo che l'emendamento in oggetto sia opportuno, da una parte, come diceva il collega Reschigna, per dare il tempo ai Comuni di assumere le decisioni che riterranno necessarie, dall'altra per dare certezza agli operatori che le regole del gioco verranno fissate entro i 90 giorni.
Questa precisazione è importante perché riteniamo che in questa norma siano già troppe le prerogative lasciate alla libera scelta dei singoli operatori.
Come diceva il collega Reschigna, non abbiamo condiviso molte scelte di fondo che già negli altri interventi abbiamo cercato di rappresentare e che sono contenute in questo testo. Nonostante questo, con senso di responsabilità intendiamo, per quanto possibile, intervenire per migliorare, definire e puntualizzare l'ambito di azione e di intervento che le articolazioni di questa norma prevedono.
In questo senso crediamo che l'emendamento vada in una direzione puntuale, cioè dare certezza dei tempi entro i quali i Comuni saranno tenuti a definire le proprie scelte agli operatori e dare tempo agli stessi Comuni di poter valutare e fare adeguatamente le scelte necessarie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Reschigna ha illustrato il senso di questo emendamento ed è chiaro che si ricollega all'articolo 6 e all'articolo 8 per quanto riguarda la possibilità dei Comuni di assumere una deliberazione, per utilizzare o meno gli articoli e le possibilità che vengono date dal testo di legge.
Abbiamo proposto che il termine non sia di 60 giorni, ma di almeno 90 giorni. Per un Consiglio comunale che si trova ad assumere una decisione di questo tipo, credo sia necessario da parte nostra dare la possibilità di avere il tempo necessario per decidere se applicare o meno le norme fissate da questa legge.
Presidente, se mi permette, vorrei anche aggiungere che mi pare alquanto strano che si continui a non fornire non solo all'opposizione, ma al Consiglio regionale nella sua interezza, la documentazione che è stata richiesta. Mi riferisco, in particolare, ai piani di rientro.
Ognuno di noi ha deciso di intervenire per illustrare i vari emendamenti e il fatto che da parte nostra ci sia questa presa di posizione è dovuto anche all'atteggiamento della Giunta di non fornire al Consiglio regionale importanti atti, da noi richiesti.
Si discute ovunque dei piani di rientro - so che non è l'argomento della discussione - ma come ha detto il collega Reschigna, finora abbiamo mantenuto un certo atteggiamento e siamo intervenuti sul merito delle questioni.
Continueremo a farlo, ma ribadiamo anche questa richiesta nel momento in cui vogliamo presentare e presentiamo questi emendamenti.



PRESIDENTE

Rispondendo ad uno dei Direttori, avevo capito che anche sul tema casa non ci fosse la disponibilità della Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Questa che stiamo discutendo è una brutta legge, l'abbiamo detto intervenendo nella discussione. È la legge Cavallera-Dezzani, se possiamo definirla così. Tiene conto di una serie d'orientamenti che stanno affermandosi nel campo della politica urbanistica di questa Regione.
Con quest'emendamento cerchiamo di tentare di affermare il ruolo dei Comuni. Il termine dei 90 giorni ha questo significato: consentire ai Comuni di individuare i criteri sulla base dei quali un intervento possa essere fatto e stabilire ciò che non è derogabile.
Mi sembra una norma dettata da molto buonsenso e dall'esigenza di mitigare gli effetti negativi di un brutto provvedimento, contro il quale ci siamo opposti e continueremo ad opporci, naturalmente evitando atteggiamenti ostruzionistici, a meno che la Giunta non ci solleciti ad assumere atteggiamenti ostruzionistici. Mi sembra di capire che la Giunta faccia invece di tutto per sollecitarci ad assumere atteggiamenti di questo genere.
I colleghi che mi hanno preceduto hanno ricordato la vicenda indecorosa del piano di rientro.
Presidente Placido, mi rivolgo a lei che in passato ha sostenuto con forza l'esigenza che i Consiglieri venissero messi nelle condizioni di avere i documenti che richiedevano. Non so se dobbiamo imitarla Presidente, ma sono pronto a farlo, quindi annuncio all'Assessore Cavallera la mia disponibilità ad occupare l'ufficio del Direttore Monferino. Se continua così, cioè se continua ad essere impossibile avere il piano di rientro, io vado a dormire nell'ufficio del Direttore Monferino, sperando che ci sia e non sia in giro per il mondo a partecipare a qualche Consiglio di Amministrazione delle società a cui l'avete autorizzato a partecipare.
Perché c'è anche questo problema per Monferino. I documenti non li dà perché c'è un'ostilità preconcetta da parte della Giunta. In secondo luogo non li dà, perché forse il Direttore è impegnato in vicende che non sono soltanto quelle della sanità.
In ogni caso - e concludo, ma tornerò sulla questione - mi sembra di capire che sarebbe ragionevole che l'Amministrazione regionale, dopo che il PD ha posto la questione per ben due volte, sciogliesse questa riserva e consegnasse il piano di rientro ai Consiglieri della maggioranza e della minoranza.
Vedo che i Consiglieri sono molto affaccendati: è un incentivo, per quanto ci riguarda, per continuare a parlare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Con quest'emendamento, in cui chiediamo che, alle parole "con deliberazione del Consiglio comunale" vengono aggiunte le parole "da assumersi entro il termine di 90 giorni" intendiamo, come hanno già detto altri Consiglieri, in particolare il Consigliere Muliere, fornire ai Comuni, essendo questo un provvedimento di grande importanza, un tempo sufficiente per assumere le determinazioni in materia.
Sappiamo che l'articolo 6, in cui si devono indicare i parametri quantitativi e qualitativi stabiliti dagli strumenti urbanistici, che non sono derogabili per la realizzazione degli interventi previsti dagli articoli precedenti, disciplina le facoltà comunali in ordine all'applicazione della legge. I Comuni istituiscono e aggiornano un elenco degli interventi, anche per evitare che mediante interventi successivi siano superati i limiti che la legge prevede.
Riteniamo, pertanto, che aprire ai Comuni la facoltà, con un'apposita delibera del Consiglio comunale, di avere 90 giorni di tempo per assumere tale determinazioni sia assolutamente importante e indispensabile affinch i Consigli comunali possano avere la piena consapevolezza della materia di cui stanno discutendo, e affinché ci sia, da parte dei Comuni, nel modo più significativo e consapevole, il governo del proprio territorio su una materia di questa importanza.
Ricordo che stiamo modificando il Capo I della legge regionale n. 20 e tentando di snellire le procedure in materia di edilizia e urbanistica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Semplicemente per sottolineare quanto già stato detto da altri Consiglieri.
A noi sta a cuore che, per quanto sia possibile, anche se la discussione fino ad ora non ci ha dato grandi possibilità, questa legge sia davvero uno strumento che tenga in considerazione il livello di condivisione da parte dei Comuni. Condivisione nella misura in cui spetta loro applicare le regole sulla programmazione territoriale all'interno dei propri territori.
Ovviamente, chiedere di aggiungere con questo emendamento la possibilità di definire un tempo preciso all'interno del quale i Comuni possano recepire quanto espresso dal dettato della legge è un modo per coinvolgere direttamente gli amministratori locali.
Detto ciò, siamo un po' preoccupati per come, in termini complessivi si sta svolgendo il dibattito. Ci sembra che non ci sia nessuna attenzione alle esigenze dei Comuni e dei territori, non c'è nessuna volontà di fornire degli strumenti che evidenzino una competenza della Regione, ma strumenti che tengono in considerazione delle utopie per le quali non ci sarà nessun risultato sul territorio.
Anche in altre situazioni, riprendendo quanto è già stato evidenziato dal Consigliere Muliere, quando si chiedono informazioni e documentazioni relative a importanti tematiche legate alla sanità, ci sembra che da parte della Giunta ci sia un muro, quindi un'impossibilità totale e complessiva di discutere e di arrivare all'approvazione di strumenti che possano avere un'efficacia, che soprattutto non generino caos all'interno dei Comuni piemontesi, ma possano essere di aiuto e determinare regole e modalità con le quali pianificare lo sviluppo dei territori.
Crediamo che questo emendamento vada nella direzione di una maggiore possibilità di applicazione della legge all'interno dei Comuni, ragion per cui riteniamo importante la sua approvazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Emendamento rubricato n. 87) presentato dai Consiglieri Reschigna, Muliere Ronzani e altri: al comma 1 dell'articolo 6 della l.r. 20/2009, dopo le parole "i Comuni con deliberazione del Consiglio comunale" sono aggiunte le parole "che deve essere assunta entro il termine perentorio di sessanta giorni".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Segnalo l'opportunità - qualora i Consiglieri volessero permanere nella proposta emendativa - di presentare quest'emendamento all'articolo 8. Un suggerimento pertinente che viene dai nostri funzionari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna sulla proposta dell'Assessore Cavallera.



RESCHIGNA Aldo

Non condivido quanto detto dall'Assessore Cavallera.
Voglio ricordare che l'articolo 8 prevede sempre una possibile deliberazione da parte del Consiglio comunale. Tale deliberazione riguarda sostanzialmente, l'esclusione dell'applicazione degli articoli 3 e 4 della legge regionale n. 20.
Diversamente, l'articolo 6 prevede, sostanzialmente, che i Comuni, con deliberazione del Consiglio comunale, di cui non è specificato il termine entro il quale debba essere assunta (ma non è ricompreso nella deliberazione di cui all'articolo 8), individuino i parametri quantitativi e qualitativi stabiliti dagli strumenti urbanistici, non derogabili.
Interveniamo con due atti che hanno una natura profondamente diversa.
L'articolo 8 fa riferimento alla deliberazione del Consiglio comunale che può rendere parzialmente escludibili l'applicazione degli articoli 3 e 4 della legge all'interno del territorio comunale (parzialmente o totalmente).
L'articolo 6, invece, interviene sui parametri. Riteniamo di dover anche stabilire un termine sulla deliberazione di cui all'articolo 3 che riguarda i parametri quantitativi. Pertanto, manterremo gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Ricordo che il Consigliere primo firmatario ha tre minuti per illustrare l'emendamento e due minuti i Consiglieri che l'hanno firmato.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione dell'emendamento.



RESCHIGNA Aldo

Sostanzialmente l'emendamento è uguale a quello precedente: riteniamo doveroso dare un termine sufficientemente ampio ai Comuni.
Voglio ricordare che nell'articolo già approvato il termine d'applicazione della legge, licenziato dalla Commissione al 31/12/2011, è stato posticipato al 31/12/2012. Sul prolungamento di validità della legge non ci siamo particolarmente opposti, anche perché, se vogliamo che la legge abbia una sua possibilità d'applicazione, un anno è un arco temporale sufficientemente limitato per consentire l'avvio di procedimenti soprattutto quelli di cui all'articolo 4.
Per questa ragione, riteniamo che la deliberazione del Consiglio comunale possa essere assunta entro 90 giorni per consentire una meditata valutazione da parte del Consiglio comunale.
In prima applicazione, le deliberazioni del Consiglio comunale si sono suddivise su due fattispecie: chi non ha assunto nessun tipo di deliberazione e chi, invece, ha assunto una deliberazione tout court di non applicazione della legge sul proprio territorio. Noi crediamo che non siano auspicabili né l'una e neanche l'altra fattispecie, perché pensiamo che la legge debba essere applicata, con un'attenta valutazione da parte del Consiglio regionale circa i parametri che s'intendono applicare e soprattutto, circa i possibili ambiti d'esclusione. Per questo motivo abbiamo presentato un emendamento che propone una scadenza di 90 giorni.
Ciò nonostante, l'emendamento che sto illustrando prevede un termine più ristretto di 60 giorni, anche se, dal nostro punto di vista, è auspicabile che il Consiglio Regionale ne preveda 90. Tuttavia, ci sembra quanto mai utile e opportuno stabilire almeno un termine sufficiente ai Consigli comunali per una ponderata valutazione nell'individuazione dei parametri quantitativi e qualitativi che devono essere rispettati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Com'è già stato ben illustrato dal nostro Capogruppo, anche se noi riteniamo congruo il termine di 90 giorni, abbiamo voluto presentare un altro emendamento che riporta un termine di 60 giorni, proprio per ribadire il fatto che, al di là dei numeri dei giorni (su cui c'è la massima disponibilità a discuterne), quello che ci preme è che venga ribadito il criterio cui si faceva riferimento prima: la necessità di porre un termine che, da una parte, rappresenti un riferimento puntuale per i Comuni affinché entro quel termine possano fare le loro scelte, ponderandole e valutandole adeguatamente per poi trasferirle in norma e, dall'altra, metta i cittadini e gli operatori nella condizione d'avere certezza dei termini entro i quali il Comune possa emanare un proprio riferimento normativo.
Mi permetto di dire che, ovviamente, la necessità di esaminare e di illustrare approfonditamente emendamenti che, in qualche misura, si spiegano anche da soli, nasce dalla necessità di sottolineare adeguatamente alla Giunta e al governo regionale l'esigenza che noi abbiamo, e cioè che in quest'Aula venga ripristinato un principio che si riferisce al rispetto delle regole e delle prerogative del Consiglio, perché pensiamo che, in questo momento, al di là delle intenzioni e della prassi concreta, questo principio non sia osservato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Intervengo per ribadire il valore di quanto ha detto il collega Taricco nel suo intervento e per porre una questione all'Assessore Cavallera, ai Capigruppo e alla maggioranza.
Noi saremmo nelle condizioni di affrontare questa discussione più nel merito se solo la maggioranza e la Giunta volessero. Non credo che ai colleghi sfugga il fatto che noi stiamo discutendo di queste questioni (60 90, 80, 120 giorni), che hanno ovviamente anche una loro logica, per far capire alla Giunta e alla maggioranza che c'è un problema che riguarda i rapporti fra l'Assessore alla sanità, il Presidente della Giunta regionale e il Consiglio regionale relativamente ai documenti che hanno richiesto i colleghi della minoranza.
vero che quest'atteggiamento non è una novità da parte di quest'Amministrazione. Ho sotto mano un documento diffuso dai sindacati che si occupano di medicina di emergenza e del 118. I sindacati, incontrando l'Assessore Ferrero il 16 febbraio (quindi, quando noi chiedevamo i documenti e il piano di rientro sottoscritto il 7 febbraio, se non ricordo male, e non ancora diventato deliberazione della Giunta regionale) chiedevano all'Assessore Ferrero di conoscere i contenuti di un documento che riguarda il riordino del servizio 118.
Che cosa ha risposto l'Assessore Ferrero ai sindacati? Esattamente ci che l'Assessore Cavallera risponde a noi, con la differenza che noi abbiamo anche un ruolo istituzionale che garantisce il nostro diritto ad accedere a quegli atti.
Così come l'Assessore Cavallera dice che il documento è un'araba fenice, perché sappiamo che c'è, che è stato firmato, ma che ancora non è una deliberazione (questo documento è diventato un vero problema!) l'Assessore Ferrero risponde ai sindacati che non le risulta che esista un documento sul riordino del 118! Capite? L'Assessore Ferrero dice: "Non sono a conoscenza dei contenuti di questi documenti".
singolare che l'Assessore Ferrero, cioè l'Assessore alla sanità, che immagino abbia inserito nel piano di rientro il riordino del 118, come è naturale che sia, dica ai sindacati che sta incontrando che non ha contezza delle cose che avrebbe concordato con il Ministro per quanto riguarda il riordino del 118! Francamente, Assessore Cavallera, Presidente Placido, insisto: possiamo avere ragione di una richiesta che noi avanziamo all'Assessore Cavallera da venti giorni?



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, pur con tutta la simpatia e la comprensione che ho nei suoi confronti, le devo chiedere di rispettare i due minuti a disposizione e, possibilmente, di rimanere nel merito dell'emendamento su un tema importante che è quello del Piano casa.
Lei sa - e penso sia noto a tutti - ciò che penso nel merito, ma in questo momento la devo invitare a rispettare i due minuti e a rimanere nel merito degli emendamenti.



RONZANI Wilmer

Sarei contento che, in quest'occasione, il Presidente del Consiglio dicesse all'Assessore che ha davanti a sé che, in effetti, questa ostinazione della Giunta a non consegnarci i documenti non ha alcuna giustificazione!



PRESIDENTE

Devo dire che il Presidente Cattaneo, nell'ambito dei suoi poteri, ha sollecitato più volte per risolvere questo problema e chi ha partecipato alla Conferenza dei Capigruppo ne è informato.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Per rimanere nel merito dell'emendamento, pensiamo sia necessario indicare un termine entro il quale i Comuni possano esprimere il loro pensiero rispetto all'articolo 6. Siete il "governo del fare" e credo che il "governo del fare" debba mettere un termine certo per assumere le decisioni.
Questa eccessiva disponibilità nei confronti dei Comuni effettivamente contrasta con un atteggiamento persecutorio da parte del Governo nazionale (e io credo anche da parte della Giunta regionale locale) rispetto alla libertà dei Comuni e alla loro possibilità di applicare le regole che ritengono più giusto applicare all'interno del loro territorio.
Quindi, nel merito, ribadiamo che questo è un emendamento nel quale crediamo e che pensiamo che il Consiglio Comunale debba approvare.
In secondo luogo, Presidente Placido, riguardo alle sue ultime parole vorrei capire se il Presidente del Consiglio regionale è d'accordo con la nostra posizione rispetto al fatto che non ci vengono forniti i documenti che sarebbe dovere della Giunta regionale consegnare, e se tutti siamo d'accordo sul fatto che questo è un atteggiamento di arbitrio e di imperio da parte della Giunta regionale, che non è né ammissibile e neanche sostenibile. Ribadisco che sto aspettando le liste d'attesa sulle visite specialistiche ormai da oltre tre mesi! Vorrei quindi capire qual è la possibilità che hanno i Consiglieri regionali di esercitare il loro diritto a lavorare all'interno di questo Consiglio regionale; inoltre, vorrei capire a chi dobbiamo rivolgerci e se possiamo scrivere al Presidente del Consiglio (quello nazionale) per spiegare le nostre perplessità rispetto a quanto sta succedendo in questo Consiglio regionale, ma immagino che il Presidente del Consiglio abbia altre cose delle quali occuparsi nel suo prossimo futuro. Quindi, o occupiamo l'ufficio di Monferino oppure quello del Presidente del Consiglio regionale che non ci tutela in queste nostre richieste!



PRESIDENTE

Ripeto: è stato ampiamente discusso e avete tutti gli strumenti perch vengano rispettate le prerogative dei Consiglieri.
Sono iscritti a parlare i Consiglieri Muliere e Manica.
Mi permetto di informarvi che con i due interventi dei colleghi sull'emendamento n. 87) si concluderà la seduta antimeridiana del Consiglio regionale. Riprenderemo i nostri lavori alle ore 14.30 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale) e alle ore 15 con la seduta pomeridiana.
In chiusura di seduta, avrò comunque modo di ricordarlo nuovamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Vicepresidente della Giunta regionale, che è particolarmente interessato all'approvazione di questo testo di legge: noi non lo abbiamo condiviso sin dall'inizio. Ritenevamo che non fosse utile né necessario, modificare la legge n. 20, e abbiamo spiegato le motivazioni della nostra opposizione. In ogni caso, non ci siamo messi di traverso n in Commissione né in aula. Se il Vicepresidente è convinto della bontà e dell'utilità di questa legge, per cui vorrebbe che venisse approvata nel più breve tempo possibile, aiuti il Consiglio ad approvarla. E per farlo deve soltanto fare in modo che il Consiglio regionale venga a conoscenza di atti importanti come quelli che abbiamo ricordato poc'anzi. Atti che sono ormai oggetto di discussione: il Direttore Monferino ha ribadito che dagli atti di rientro discenderanno centinaia di delibere. Addirittura centinaia di delibere! Se dai piani di rientro discenderanno, dunque, tutte queste delibere come faremo? Cosa dovremmo fare? Io non vorrei occupare nulla; anzi, vorrei andare a casa e fare altre cose. Ma se devo fare occupazione - del resto l'ho già fatto altre volte! - lo faremo anche questa volta. Pertanto, offro la mia disponibilità ed esprimo solidarietà a coloro che vorranno occupare.
Occuperò anch'io.
L'importante è avere un'assistenza particolare durante l'occupazione perché l'età avanza, quindi...



PRESIDENTE

Grazie, collega. Per i santi cui votarsi bisogna rivolgersi all'amico Giampiero Leo; per il resto, agli uffici competenti.
Ha chiesto la parola, per l'ultimo intervento sull'emendamento rubricato n. 87), la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
I colleghi che mi hanno preceduto, nonché il Consigliere Reschigna hanno già avuto modo di sottolineare l'importanza di questo emendamento all'articolo 6, che definisce le facoltà dei Comuni in ordine all'applicazione di questa legge (in particolare, prevede che con deliberazione del Consiglio comunale si possano indicare i parametri quantitativi e qualitativi stabiliti dagli strumenti urbanistici che abbiamo esaminato negli articoli 3 e 4 e che esamineremo nel successivo articolo 7, e l'istituzione e l'aggiornamento di un elenco di interventi).
Nell'emendamento precedente che è stato respinto da quest'Aula avevamo sostanzialmente chiesto che ai Comuni venissero concessi, con apposita deliberazione, novanta giorni di tempo per poter definire questi importanti requisiti.
Ricordo che la legge ridefinisce il Capo I della legge regionale n. 20 ed è volta a snellire le procedure in materia di edilizia ed urbanistica.
Poiché la maggioranza di quest'Aula, così come la Giunta regionale, ha ritenuto che novanta giorni fossero un tempo eccessivo - per quanto a noi sembrasse congruo - noi chiediamo, con questo emendamento, di consentire con apposita deliberazione, almeno sessanta giorni di tempo alle Amministrazioni comunali.
Il merito di tale questioni è molto importante, per cui chiederemmo all'Assessore di riflettere su questo aspetto, al di là della precisazione che ha fatto poc'anzi, anche con le indicazioni degli uffici.
Emerge, tuttavia, una questione ancora più importante, che i colleghi hanno ricordato, che è quella relativa all'impossibilità, da parte dei Consiglieri, in questa fase del Consiglio, di accedere ad atti importanti e assolutamente significativi che riguardano un tema come la sanità e i relativi piani di rientro; atti che coinvolgono la quotidianità di tanti cittadini in Piemonte. È una cosa mai capitata, in particolare nella legislatura precedente, che pensiamo sia di estrema gravità nel metodo, ma anche nel merito.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manica.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 197 del Consigliere Taricco, inerente a "Applicazione del D.Lgs. 19 novembre 2008, n. 194 'Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del regolamento (CE) n. 882/200'" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Ordine del giorno n. 211 dei Consiglieri Taricco, Boeti, Laus, Reschigna Lepri, Muliere e Ronzani, inerente a "Quote latte - applicazione L. 33/2009" (richiesta inversione all'o.d.g.)

Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 230 dei Consiglieri Ponso e Buquicchio, inerente a "Accorpamento della data di svolgimento delle elezioni amministrative e dei referendum popolari" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 231 dei Consiglieri Reschigna, Leo, Ronzani Pentenero, Negro, Motta Angela, Manica, Pedrale, Muliere, Taricco e Mastrullo, inerente a "Il Mondo si indigna di fronte alle notizie del massacro dei manifestanti in tutta la Libia" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 232 dei Consiglieri Buquicchio e Ponso, inerente a "Condanna delle violenze e dei massacri perpetuati in Libia" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Vi informo che, avendo raggiunto le 40 firme necessarie, sono stati iscritti all'o.d.g. l'ordine del giorno del Consigliere Taricco, relativo alle quote latte, l'ordine del giorno collegato al punto 7) all'o.d.g., in materia referendaria, e gli ordini del giorno relativi alla drammatica situazione in Libia, uno del collega Leo, con la modifica proposta dal collega Reschigna, l'altro del collega Buquicchio (naturalmente, saranno trattati insieme).
Tali provvedimenti verranno trattati nella seduta pomeridiana, dopo l'esame dei due ordini del giorno relativi ai referendum, già calendarizzati.
Pertanto, terminato l'esame del disegno di legge n. 67, "Modifiche al Capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)", passeremo all'esame degli ordini del giorno sui referendum e poi...



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Terminato l'esame del disegno di legge n. 67? Non è detto che si termini!



PRESIDENTE

BOETI Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Si vedrà se si termina!



PRESIDENTE

Si termina naturalmente se... ci mancherebbe! Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, invito gli autorevoli rappresentanti della Giunta regionale presenti in aula a non sottovalutare la richiesta che noi avanziamo.
Non stiamo almanaccando su tale questione: poniamo un problema di principio. È concepibile che voi, a distanza di venti giorni, seguitiate a negare un documento che ci è dovuto?



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ronzani, ma pensavo che lei intervenisse sulle mie comunicazioni.



RONZANI Wilmer

Presidente, lo dico perché forse alla Giunta conviene portarsi avanti con il lavoro, perché noi oggi non siamo disposti a lavorare in queste condizioni!



PRESIDENTE

No, abbia pazienza! Con tutta la comprensione e la condivisione, il suo intervento non è nel merito delle mie comunicazioni.



RONZANI Wilmer

Cosa dobbiamo ancora fare, Presidente? Più che chiedervelo!



PRESIDENTE

Chiedete e vi sarà dato!



RONZANI Wilmer

Non ci fornite il documento? Non fare-te il Piano casa! Che devo dire!



PRESIDENTE

Collega Ronzani, la ringrazio.
I lavori riprenderanno alle ore 14.30 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Seguirà, alle ore 15, la ripresa dei lavori consiliari con l'esame del disegno di legge n. 67, "Modifiche al Capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)".
Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termina alle ore 12.49)



< torna indietro