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Dettaglio seduta n.80 del 15/02/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 11.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Procedimento ed accesso atti amministrativi

Diritto d'accesso agli atti da parte dei Consiglieri - Richiesta Consigliere Reschigna


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, non avrei mai voluto fare quest'intervento in aula, ma poiché sono quattro settimane che viene negato un diritto d'accesso ai Consiglieri regionali, penso che questo sia l'unico atteggiamento che la Giunta regionale possa capire e comprendere - ripeto - a seguito di questo atteggiamento che ormai dura da quattro settimane, in merito alla documentazione e ai rapporti in corso tra la Regione Piemonte e il Ministero dello Sviluppo Economico circa il Piano di rientro sulla sanità.
Visto che probabilmente questo è l'unico atteggiamento che la Giunta regionale capisce, annuncio che anche noi, a partire dalla seduta odierna ci comporteremo di conseguenza. Di conseguenza! Preciso che questa cappa di mistero non aiuta una serena discussione e neanche l'assunzione di una responsabilità collettiva su un tema delicato come la sanità.
Voglio rappresentare all'Aula quello che è avvenuto poco fa in Sala Viglione. L'Assessore Ferrero ha comunicato la cifra relativa ai minori trasferimenti nel 2011 sulla sanità della Regione Liguria (meno 90 milioni d'euro), ma non ha parlato della cifra della Regione Piemonte. Mi rifiuto di pensare che l'Assessore Ferrero conosca i tagli della Regione Liguria sulla sanità nel 2011 e non sappia quelli che avrà la Regione Piemonte nel 2011, sempre sulla sanità.
Mi consta che il Presidente del Consiglio regionale abbia scritto alla Giunta regionale; ieri ho riscritto all'Assessore Ferrero, al Direttore ing. Monferrino e al Presidente del Consiglio regionale. Mi consta che il Presidente della IV Commissione del Consiglio regionale abbia chiesto, per due volte, di dare evasione a richieste provenienti da Consiglieri regionali. Se poi mi chiedete - o ci chiedete - che su documenti ancora ad un livello d'interlocuzione, i Consiglieri regionali debbano avere un senso di responsabilità, è un ragionamento che capisco - e noi di senso di responsabilità ne abbiamo tantissimo - ma il diritto d'acceso agli atti va salvaguardato. È una prerogativa dei Consiglieri regionali e mi stupisce che questo diritto venga negato da un Assessore che nella precedente legislatura ha chiesto, imposto ed ottenuto accesso agli atti mentre era ancora aperta la trattativa tra Regione Piemonte e Governo nazionale sulla sanità.
Quello che l'Assessore Ferrero, da Consigliere regionale, ha ottenuto nell'VIII legislatura, in questa legislatura viene negato ai Gruppi regionali d'opposizione.
un bellissimo comportamento; conseguentemente, ne prendiamo atto e, a partire dalla seduta odierna, ci regoleremo di conseguenza, essendo, forse l'unico atteggiamento che può indurre a ragionevolezza la Giunta regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna. Solo un'informazione: siamo nella parte relativa all'o.d.g. legato alla convocazione.
Lei ha posto un problema su un argomento su cui i colleghi conoscono la mia attenzione, al di là del ruolo di Presidente del Consiglio che svolgo in questo momento. È uno dei diritti di tutti i Consiglieri.
Il Presidente Cattaneo è già intervenuto più volte. La sua è una richiesta formale, al di là del fatto che è sufficiente una richiesta verbale di qualsiasi Consigliere regionale per accedere agli atti. Ad ogni modo, dopo la richiesta verbale c'è stata una richiesta formale, che sarà trattata nella prima riunione utile dell'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 211 "Quote latte - applicazione l. 33/2009" presentato dai Consiglieri Taricco, Boeti, Laus Reschigna, Lepri, Muliere e Ronzani


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dei lavori odierni del documento relativo alle quote latte, presentato nei giorni scorsi.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di iscrizione di ordini del giorno? Oltre all'ordine del giorno relativo alle quote latte è stato presentato anche un ordine del giorno relativo alla calendarizzazione dei quesiti referendari insieme alle elezioni amministrative, presentato dai Consiglieri Placido Reschigna e Muliere. Li diamo entrambi per iscritti, grazie colleghi.
Se non ci sono altri interventi, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono approvati i processi verbali del 1°/02/2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Costa Raffaele Gariglio, Goffi, Burzi, Cantore, Cattaneo, Comba, Cota, Molinari, Pedrale Sacchetto e Tentoni.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute dell'8 febbraio 2011.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione denominazione di Gruppo consiliare ("Verdi-Verdi-L'Ambienta lista per Cota")


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale in data 14 febbraio 2010 ha preso atto della richiesta avanzata dal Consigliere Maurizio Lupi di cambiare la denominazione del Gruppo "Verdi-Verdi-WWFF L'Ambienta-lista Lista per Cota" in "Verdi-Verdi-L'Ambienta-lista per Cota".
L'Ufficio di Presidenza ha approvato questa richiesta.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 211 "Quote latte - applicazione l. 33/2009" presentato dai Consiglieri Taricco, Boeti, Laus Reschigna, Lepri, Muliere e Ronzani (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
La prego di verificare quanti colleghi Consiglieri hanno posto la firma, perché lei ha appena iscritto due ordini del giorno che, come ben sa, richiedono la presenza di 40 Consiglieri e mi pare che siamo invece in 39.
Ovviamente non ho nulla contro l'iscrizione dell'ordine del giorno, ma visto che è successo a me soltanto un paio di settimane fa e la Presidenza ha consigliato di non iscrivere la mia richiesta di ordine del giorno in quanto non vi era il numero sufficiente, cioè 40 Consiglieri, per l'iscrizione, chiedo che anche in quest'occasione venga osservato il Regolamento. Pertanto, quando vi sarà ancora un'altra firma, sar certamente, con tutti i colleghi Consiglieri, ben lieto di dare il via libera all'iscrizione dei due ordini del giorno richiesta stamani.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli. La ringrazio, non solo per l'intervento ma perché, per sintesi dei nostri lavori e per recuperare del tempo, non ho informato l'Aula in maniera compiuta. In questo caso, l'ordine del giorno presentato dal collega Taricco si intende prenotato in attesa di raggiungere il numero sufficiente di firme necessarie, come da consuetudine, per poi essere iscritto.
Per quanto riguarda l'altro ordine del giorno, essendoci al punto 5) dei nostri lavori un documento sullo stesso argomento, che deve essere trattato come da accordo in Conferenza dei Capigruppo, è evidente che viene attratto, indipendentemente dal numero dei Consiglieri presenti al momento.
La ringrazio, perché mi ha permesso di dare un'informazione più compiuta.


Argomento: Procedimento ed accesso atti amministrativi

Comunicazione della Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera relativamente a "Accesso agli atti sul documento relativo al Piano rientro sulla Sanità"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Cavallera; ne ha facoltà



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Prendo la parola solo per ribadire in questa sede quello che il Capogruppo Reschigna ha già ascoltato dalla collega Ferrero ovvero che vi è la disponibilità, da parte della Giunta, ad un incontro in sede di Conferenza dei Capigruppo prima che la stessa vada ad adottare la deliberazione o le deliberazioni che saranno necessarie.
L'ho voluto ribadire per conoscenza di tutti i colleghi; il Consigliere Reschigna già lo sapeva. Non vi è nessun elemento di novità, ma la comunicazione rappresenta il suggello dell'averlo detto in Aula.
Naturalmente, da parte della collega Ferrero, c'è la sottolineatura di essere in una fase di elaborazione dei provvedimenti finali di competenza della Regione, per cui il suo invito, dal punto di vista di una certa razionalità nei rapporti, è quello di dire che, così come ci sarà un'informativa alle Organizzazioni sindacali, a maggior ragione, ci sarà un passaggio nei confronti dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
La cortesia di svolgere un incontro cinque minuti prima che avvenga l'assunzione di un atto deliberativo, al quale io non mi sottrarrò come Presidente del Gruppo regionale del Partito Democratico, non elimina il diritto sacrosanto che un Consigliere regionale ha: l'accesso agli atti.
Ripristiniamo questa norma; poi sta a me, ai miei colleghi e agli altri colleghi che chiederanno lo stesso accesso agli atti usare quei documenti con intelligenza e con senso di responsabilità, nell'interesse dell'Ente.
Ma, ripeto - e mi fa piacere che sia arrivata la collega Artesio in questo momento - alla Consigliera Artesio, mentre stava trattando lo stesso tema con il Governo nazionale, è stato posto da Consiglieri della loro posizione, tra cui l'allora Consigliera Caterina Ferrero, il problema del diritto di accesso ai documenti nella fase di interlocuzione tra governo regionale e Governo nazionale. Quel diritto le è stato concesso, anche perché altrimenti il Gruppo regionale del PdL avrebbe assunto un atteggiamento ostruzionistico nei lavori di Commissione e nei lavori in Aula.
Allora, se la vogliamo fare più pesante del necessario, questo rende gli animi meno predisposti all'assunzione di una responsabilità collettiva.
Noi abbiamo chiesto a più riprese un diritto d'accesso. Tale diritto non ci può essere negato. La Giunta regionale può anche, per assurdo, arrivare a stabilire che su una parte dei documenti che noi possiamo consultare siamo tenuti alla riservatezza. Ebbene, lo faccia, anche perché non intendo usare dei documenti contro gli interessi dell'Ente Regione.
L'accesso agli atti, in ogni caso, è un diritto che il Consigliere regionale ha, e questo diritto io non intendo barattarlo con nient'altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi per aver posto la questione relativamente al principio formale dell'accesso agli atti da parte dei Consiglieri regionali e alla questione sostanziale della possibilità che questo Consiglio ha di conoscere gli indirizzi di programmazione, perché di questo stiamo parlando, nel momento in cui dobbiamo riallineare sia scelte di spesa sia scelte organizzative alle indicazioni del Piano di rientro.
Io non aprirò alcuna polemica, perché francamente ho un principio di rassegnazione allo stato dell'arte, però vorrei ricordare che il 24 del mese scorso ho inoltrato sia all'Assessore sia al Direttore generale dell'Assessorato la richiesta di poter conoscere il documento attuativo del Piano di rientro in corso di trattativa tra la Regione Piemonte e il Ministero della Salute.
Mi è stato informalmente risposto che il documento non poteva essere consegnato perché era in fase di rielaborazione ai tavoli nazionali. Già questo è un elemento curioso, perché ci manca il dato di partenza; il Consigliere Reschigna ricorda come fin dalle stesure in bozza in passato si dovevano fornire ai Consiglieri regionali gli strumenti di conoscenza.
Tuttavia, per le relazioni informative che ogni Consigliere ha anche con altri uffici, io so che questa sottoscrizione è avvenuta il 7 di febbraio.
Quindi non c'è più alcuna ragione perché il Consiglio non abbia questo materiale.
E dico anche di più. Noi abbiamo visto - e come Consiglieri ne abbiamo piena conoscenza - una sequenza di atti deliberativi. Questa mattina l'Assessore Ferrero, nell'incontro con il Sindacato, ha spiegato che quegli atti deliberativi erano obbligatori, altrimenti il Ministero non avrebbe avviato la relazione sul Piano di rientro. Ora, è possibile che le parti sociali vengano informate della necessità di preliminari a un piano di rientro che hanno caratteristica obbligatoria e il Consiglio regionale non sappia quali sono le materie sulle quali obbligatoriamente, in maniera preventiva, si deve intervenire? Su una materia come quella della sanità che - non vi stancate di dire - occupa l'82% del bilancio regionale? Francamente, poiché lo stile, almeno di chi parla, è di chiedere l'accesso a atti unici, omogenei, assunti, e non di chiedere ricostruzioni e serie storiche di atti delle ASL, stile dei Consiglieri di opposizione del passato, credo che almeno questa richiesta semplice e compatta potrebbe essere soddisfatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente. Credo che esista una prima questione che deve essere...



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, mi scusi. Anche se in forma impropria, mi sorprende, visto che lei è molto attento e rispettoso dei regolamenti...
Sulla comunicazione della Giunta è possibile intervenire in base al Regolamento. Se non fosse intervenuto l'Assessore Cavallera, io avrei aperto con la parte relativa alle interrogazioni e interpellanze. Poi comunque, potrà formalizzare la sua considerazione.



RONZANI Wilmer

Mi stupisco che il collega Vignale, che in passato ha fatto largo uso di questa opportunità offerta dal Regolamento, oggi la contesti. Ma insomma, cambiano i ruoli e, cambiando i ruoli, cambiano le posizioni politiche.
Vicepresidente Cavallera: delle due, l'una. O il Piano di rientro è firmato, come ha detto la collega Artesio, e allora lei ha raccontato una bugia al Consiglio regionale e l'ha raccontata anche l'Assessore Ferrero poco fa... Ma voglio verificarlo, perché anche a me constatava che, in effetti, una firma fosse stata apposta, e questa è una questione non di poco conto naturalmente.
singolare che noi discutiamo del Piano di rientro; ne discutiamo sulla base dell'assunto che è aperta una trattativa, sulla base del fatto che è aperta una trattativa, che ci dite che è bene che il documento non venga consegnato e poi - non credo che sia così, mi auguro che non sia così, Vicepresidente Cavallera - scopriamo che invece quel documento è stato sottoscritto e firmato, e cioè siamo già a un punto oltre.
Scusate, se fosse vera una cosa del genere, e se fosse vero che voi vi ostinate a non consegnarci il Piano di rientro sulla base del fatto che dite che non è firmato quando invece è vero il contrario, bisognerebbe, non dico presentare 600 emendamenti oggi pomeriggio, ma farvi vedere con il binocolo il Piano casa, perché saremmo in presenza di uno sgarbo istituzionale che non si giustifica minimamente! Se fosse vero un fatto del genere - Assessore Cavallera - mi domando che razza di comunicazione lei abbia dato, ufficialmente, poco fa, al Consiglio regionale, raccontando ai colleghi Consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che la Giunta si riserva di incontrare i Capigruppo per discutere il Piano, quando il Piano sarebbe stato approvato.



(Commenti dell'Assessore Cavallera)



RONZANI Wilmer

Ah, bravissimo! Doppiamente grave, caro Assessore Cavallera! Allora mi dà ragione!



PRESIDENTE

Assessore, per cortesia!



RONZANI Wilmer

Quindi il Piano è stato firmato, ma non ancora adottato dalla Giunta con lo strumento della delibera! Per cui pensate di presentare una delibera, che è cosa diversa dal Piano che avete firmato con il Ministero! Ma a chi vuole farlo credere? A chi vuole farlo credere? Ho capito qual è il problema: avete firmato il Piano, quindi esiste un documento firmato dal Governo, dal Presidente Cota e dall'Assessore Ferrero, e lei ce lo nega. sulla base della motivazione che formalmente non risulta adottato, perché non c'è una delibera che traduce quel documento in un atto della Giunta regionale! Assessore Cavallera, ma dove vive? Ma dove vive? Non ci siamo, eh Consiglieri! Eh no! Lei ha mentito di fronte al Consiglio regionale e, con lei, ha mentito l'Assessore Ferrero! Noi abbiamo chiesto, non la delibera, ma il Piano di rientro! I Consiglieri di minoranza, in queste settimane, hanno chiesto il Piano di rientro e voi ci avete detto che, non la delibera, ma il Piano di rientro non era stato sottoscritto.
Adesso, invece, risulta che il Piano di rientro è stato sottoscritto e che siamo in attesa di un atto della Giunta, con il quale la Giunta assume il Piano di rientro e lo delibera.
Poiché presumo che sia complicato modificare, in corso d'opera, un Piano di rientro sottoscritto con il Governo e presumo che la delibera della Giunta regionale possa unicamente recepirlo e adottarlo, vi chiedo di consegnarcelo stamattina, Assessore Cavallera! Ce lo consegnate stamattina perché, se esiste un documento firmato, questa mattina noi vogliamo averlo sul banco dei Consiglieri, di maggioranza e di minoranza! chiaro qual è il problema? Poi, la Giunta può deliberare, ma quello è un atto puramente formale.
Colleghi della maggioranza, è normale che voi diciate adesso che bisognava incontrare i Capigruppo, perché la scrittura non era ancora in corso, quando risulterebbe, o risulta, che il Piano sia stato firmato con il Governo? Mi rivolgo a voi: è normale? normale che noi dobbiamo andare a mendicare dal Direttore Monferrino con una lettera alla quale non risponde, con la motivazione che non è sottoscritta con la firma elettronica? Ma siamo matti! Qui siamo in presenza di qualcosa che non c'entra più niente con le regole che devono governare i rapporti tra noi e l'Amministrazione regionale! Caro Presidente, la prego! Poiché in passato lei si è dimostrato molto attento a tali questioni e ne ha fatto un problema di principio, mi appello a lei affinché, se risultasse vera la notizia secondo la quale un Piano di rientro è stato firmato con il Governo, indipendentemente dal fatto che la Giunta lo adotti domani o dopodomani, questo venga trasmesso, seduta stante, al Consiglio regionale del Piemonte.
Qualora questa notizia non fosse vera, e cioè non fosse vero che il Piano è stato sottoscritto con il Governo, nulla toglierebbe ai ragionamenti che ha fatto il collega Reschigna, cioè all'esigenza che quel Piano che sta per essere firmato venga portato a conoscenza dei Consiglieri regionali, di minoranza e di maggioranza. E non si gabelli un incontro con i Capigruppo, che è un'altra cosa, con l'esigenza e il diritto dei Consiglieri di ottenere un accesso agli atti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Informo - e ringrazio il collega Vignale - sulla necessità (parlo anche per il sottoscritto) di assimilare il nuovo Regolamento.
L'articolo 56 del Regolamento, al comma 1, prevede cinque minuti (e invito i colleghi che hanno chiesto di intervenire di attenersi ai cinque minuti a disposizione), dopo l'intervento della comunicazione del Presidente o di un Assessore, per intervenire, una volta sola per ogni Consigliere, sull'argomento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, così alterniamo gli interventi, perché i monologhi non sono mai particolarmente interessanti al di là di quanto si dice.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico Statale "Amedeo Avogadro" di Torino


PRESIDENTE

Mi fa particolarmente piacere, essendo un ex allievo, salutare i docenti e gli studenti dell'Istituto Tecnico Statale "Amedeo Avogadro" di Torino, classe III A Meccanica, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Siamo prima del punto 3) all'o.d.g., relativo alle interrogazioni e interpellanze, documenti che i Consiglieri presentano su determinati argomenti, ai quali gli Assessori, in base alle deleghe, rispondono.
stata svolta una comunicazione da parte del Vicepresidente della Giunta, Ugo Cavallera - la Giunta può intervenire in qualsiasi momento - su un problema sollevato precedentemente; come avete sentito, in base all'articolo 56 del nostro Regolamento, i Consiglieri regionali possono intervenire, sulla comunicazione della Giunta regionale, una sola volta per cinque minuti. Nello specifico, c'è la richiesta, avanzata da un Consigliere regionale, di ricevere il Piano di rientro relativo alla situazione economica della sanità piemontese, che la Giunta regionale ha predisposto e dovrebbe comunicare ufficialmente.


Argomento: Procedimento ed accesso atti amministrativi

Comunicazione della Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera relativamente a "Accesso agli atti sul documento relativo al Piano rientro sulla Sanità" (seguito)


PRESIDENTE

Sulle comunicazioni della Giunta regionale, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Quando si adotta un nuovo Regolamento, è inevitabile un periodo di rodaggio: questo accade sia in Commissione sia in Aula.
Ricordo che uno dei motivi per i quali modificammo il Regolamento scritto, come primo firmatario, dal Capogruppo del Partito Democratico...



VIGNALE Gian Luca

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Ma nel Regolamento non c'è scritto che i Consiglieri perdono i diritti! Non c'è scritto questo, nel Regolamento!



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, per cortesia, è già intervenuto prima: faccia finire l'intervento al collega Vignale! Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Dicevo che è normale. Pertanto, relativamente al diritto di accesso, è scritto e mi sembra che nessuno si sia sottratto, soprattutto coloro i quali rivestono una figura istituzionale all'interno del Consiglio.
Rimuovo, pertanto, quest'aspetto, poiché non è materia che ci riguarda in qualità di Consiglieri, avendo, sia il Presidente della Commissione sia il Presidente del Consiglio, richiesto gli atti. Non è più una questione che riguarda il Consiglio regionale.
C'è un altro aspetto, però, Presidente: dovremmo iniziare a chiedere per quale motivo i colleghi intervengono, perché, successivamente alle comunicazioni del Presidente (non della Giunta), è possibile intervenire ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento. E basta. Se, poi, la maggioranza imparasse ad utilizzare il Regolamento, e quindi evitasse di fare comunicazioni, non sarebbe male, ma ricordo altresì che l'articolo 56...



(Commenti del Consigliere Boeti)



VIGNALE Gian Luca

No, non è il silenzio, è il rispetto del Regolamento o il fatto di imparare a esercitare il ruolo della maggioranza.
Dopodiché, come ho sempre ricordato - e lo formalizzerò - vi porter l'elenco, a partire dall'ex Assessore Artesio a tutti gli altri ex Assessori, di domande presentate dalla maggioranza che sono state inevase alle quali, cioè, non è stato dato corso, rispetto alla documentazione ricevuta. Ma in questo momento non mi interessa intervenire nel merito di ciò che non avviene.
Rispetto all'articolo 56 del Regolamento, il Presidente sa che non esiste solo il comma 1, ma esiste anche il comma 2; è vero che è una distinzione, ma se l'abbiamo scritta ci sarà un motivo. Se la Giunta svolge una comunicazione, i colleghi hanno cinque minuti di tempo per richiedere ulteriori chiarimenti, non per aprire un dibattito.
Un dibattito si può tenere se tre Consiglieri o un Capogruppo richiedono che il dibattito venga fatto. A nome di tre Consiglieri della maggioranza, ai sensi del comma 2, richiedo che il Consiglio decida se e quando svolgere tale discussione, che può svolgersi altresì all'interno della Commissione. Quindi, ai sensi dell'articolo 56, comma 2, chiedo che questa discussione importante e di legittimità rispetto all'accesso agli atti, si svolga in Commissione e non in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Il collega Vignale ha citato l'articolo 56 del Regolamento. Io parto se permette, anche dall'articolo 55, che recita: "Il Presidente dopo l'approvazione del processo verbale: a) comunica i nominativi dei Consiglieri in congedo...; b) dà notizia dei progetti di legge presentati c) comunica l'assegnazione dei progetti di legge...".
Prima del punto 3) all'o.d.g. "Interpellanze e interrogazioni", il Vicepresidente Cavallera ha chiesto di poter fare una comunicazione, come sua facoltà.
Siamo quindi nella fase regolata dall'articolo 56 del Regolamento "Comunicazioni della Giunta" che, al comma 1, recita: "All'inizio di ogni seduta, dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio, ha facoltà di parlare, per comunicazioni al Consiglio, il Presidente della Giunta o un Assessore da lui delegato". In questo caso è il Vicepresidente. "Su tali comunicazioni ogni Consigliere può chiedere chiarimenti intervenendo una volta sola per non più di cinque minuti".
Non siamo nella fase di dibattito regolata dal comma 2, che il collega ha citato e che recita: "Tre Consiglieri o il Presidente di un Gruppo possono chiedere che sulle comunicazioni della Giunta si apra la discussione. In tal caso il Consiglio decide se e quando svolgere tale discussione,...".
Nessuno ha chiesto di aprire una discussione, ma i Consiglieri stanno intervenendo, a norma di Regolamento, per cinque minuti una sola volta sulla comunicazione. Siamo quindi nella fase regolata dall'articolo 56 comma 1, in base al quale i Consiglieri hanno facoltà di intervenire una sola volta per cinque minuti.
La sua richiesta sarà votata alla fine di quanti hanno chiesto di poter intervenire sull'articolo 56 comma 1, coma ha fatto lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.
V'invito a rispettare i tempi a disposizione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Mi attengo proprio alla lettera del Regolamento e vorrei capire dal Vicepresidente Cavallera qual è il quadro nel quale ci stiamo muovendo. In questi giorni, il nostro Capogruppo ha fatto richiesta di avere accesso ai documenti relativi all'iter per la sottoscrizione del Piano di rientro, ma fino ad oggi questa richiesta non ha visto pervenire alcun documento.
Non solo, ma nel frattempo abbiamo assistito a voci e contro voci che in alcuni momenti, dicevano che non si potevano dare i documenti, perché in realtà i documenti non c'erano ed eravamo nel corso di un iter nel quale la riflessione in atto e la messa a punto di documenti non permetteva di fornirci questo tipo di documentazione.
Sulla base delle cose sentite oggi, chiedo invece formalmente al Vicepresidente di chiarirci qual è lo stato dell'arte e cioè se sia vero o meno che esista già un documento - che poi sia il Piano di rientro o il piano attuativo poco importa. Vorrei capire, e credo che sia nel nostro diritto saperlo, se esiste un qualsivoglia documento che abbia visto il convenire di scelte tra la Giunta regionale e il Ministero. Credo che sia nel pieno diritto dei Consiglieri venirne a conoscenza.
Il giochetto che sta caratterizzando le nostre giornate, nelle quali ci si risponde che il documento che abbiamo chiesto non c'è perché il documento reale ha l'accento o le virgolette spostate di due parole, credo che sia un giochetto che non fa onore a quest'Aula.
Chiedo formalmente al Vicepresidente che, per cortesia o per rispetto di quest'Aula, ci chiarisca a nome della Giunta se vi sia un qualsivoglia documento che la Giunta abbia concordato con il Governo nazionale, perch credo che sia nel pieno diritto di ciascun Consigliere di quest'Aula qualora un documento del genere esista, di poterne prendere visione ovviamente mantenendo poi quell'attenzione e quel rispetto nei confronti delle notizie che ci sono fornite, così come le norme prevedono.
Questo è il minimo cui noi abbiamo diritto, perché diversamente tutti i ragionamenti di rispetto delle regole, di paese di diritto nel quale ci muoviamo andrebbero amabilmente a farsi benedire.
A me fa molto piacere vedere il Vicepresidente Cavallera sorridere quando si parla di Piano di rientro. Vorrei capire formalmente in quali condizioni ci troviamo; credo che sia un nostro legittimo diritto saperlo e, conseguentemente, avere i documenti al riguardo, se vi sono.
Ci fa molto piacere che i Capigruppo siano invitati e siano fornite loro tutte le informazioni del caso, ma qui non siamo ad elemosinare che la Giunta ci dica anche quello che ha intenzione di fare; pertanto, chiediamo formale accesso agli atti, così come la legge prevede.
Nonostante i segnali in senso diverso siano sempre più frequenti, siamo in una situazione nella quale c'è un governo regionale che governa e non qualcuno che comanda e quindi fa i "cavoli" che gli pare, rendendone conto solo se gli "gira", perché credo che quest'Aula abbia tutti i diritti, in virtù della propria funzione legislativa e delle prerogative che i Consiglieri hanno, di ottenere tutto ciò che le norme e i regolamenti prevedono. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Credo che questo tema non possa passare sotto silenzio o comunque con una comunicazione così poco coerente, come quella che il Vicepresidente ci ha voluto rappresentare.
Noi lo ringraziamo, perché ci ha consentito di poter esprimere in questa sede così autorevole la nostra opinione.
Signor Vicepresidente, innanzitutto noi non possiamo accettare che ci venga disconosciuto un diritto fondamentale, che è quello dell'accesso agli atti. Non è possibile che la Giunta si sottragga - lo ripetiamo fortemente ad un obbligo previsto dallo Statuto e che fa dei Consiglieri regionali delle persone effettivamente delegate dal popolo piemontese.
Senza l'accesso agli atti, la Giunta regionale opera di imperio impedendo che il Consiglio possa esercitare quell'attività di controllo che gli è stata affidata.
A parte questo, che è un diritto fondamentale che è bene che l'Ufficio di Presidenza s'impegni a garantire, invito anche io il Vicepresidente membro dell'Ufficio di Presidenza, a rappresentare nella prossima riunione quest'inspiegabile sottrazione di diritti alle opposizioni e ai Consiglieri regionali.
Ma qui c'è un punto più importante che non si vuole trattare: siamo di fronte ad una scelta, che il Governo sta facendo insieme alle Regioni, di estrema importanza e delicatezza. Noi probabilmente - e voi lo sapete membri della Giunta - avremo un'ulteriore riduzione delle risorse rispetto a quelle che ci sono state preventivamente prefigurate ad inizio anno e che abbiamo accertato a bilancio. Questo è il tema vero.
Noi avremo - l'ha detto questa mattina l'Assessore Ferrero, citando il caso della Lombardia - delle risorse in riduzione rispetto a quelle accertate a bilancio, perché sta passando una linea di riparto del fondo sanitario che consentirà alle Regioni meno virtuose di potersela cavare un po' meglio, rideterminando i criteri di pesatura.
Questo è il tema cruciale che ci porterà probabilmente ad avere una riduzione significativa. Se la Liguria ha 90 milioni in meno, quale sarà l'importo in meno della Regione Piemonte? È probabile che l'Assessore lo sappia già - anzi, ne siamo sicuri - ma perché l'Assessore deve tenere riservato un dato di tale importanza? Tanto più che, se questa voce sarà confermata - e non è un'indiscrezione, perché sappiamo esserci un braccio di ferro sul riparto tra due blocchi di Regioni - saremmo costretti a tornare in Aula per definire una modifica, fin da subito, delle entrate previste per quest'anno. Evidentemente, dovrà essere adottato un altro sistema per definire l'equilibrio complessivo.
Di più, se vi sarà una nuova ripartizione del fondo nazionale, non basteranno più i 150 milioni previsti per consentire la firma del Piano del rientro, ma ce ne vorranno 250-300, quindi dovranno essere adottate nuove misure.
incredibile che non si voglia parlare di tutto questo con le opposizioni in Consiglio regionale. È la questione più delicata. Volete metterci di fronte al fatto compiuto? Pensate che le opposizioni possano semplicemente, prenderne atto, nonostante siano coinvolti tutti gli altri? Questa è l'altra paradossale situazione cui siamo di fronte. I Sindacati sono convocati prima della firma, altre Organizzazioni, magari anche i Comuni, saranno coinvolte nella discussione e noi, invece, secondo voi dovremmo semplicemente attendere una vostra decisione, senza fiatare.
La cosa è inaccettabile! Non ci piegheremo di fronte alla volontà di non affrontare, da parte vostra, una questione così decisiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Alle riflessioni del Capogruppo, devo aggiungere anche un'amarezza personale.
Ho chiesto, credo ormai due mesi fa, la situazione delle liste di attesa per le visite specialistiche nella nostra regione: ho dovuto scrivere al Presidente del Consiglio regionale, chiedendo che mi fosse garantito la possibilità di esercitare tale diritto.
Ricordo che, nella passata legislatura, la consigliera Ferrero, attuale Assessore alla Sanità, aveva utilizzato, legittimamente, buona parte della sua campagna elettorale per spiegare ai piemontesi che quella delle liste di attesa era una questione non risolta da parte del Consiglio regionale e della maggioranza che governava la Regione in allora. Se l'Assessore Ferrero ha avuto la possibilità di fare la sua campagna elettorale sulle liste d'attesa è perché noi le abbiamo fornito, ogni volta che l'ha chiesto, tutto quello che le serviva per esercitare, come era nel suo diritto di Consigliere di opposizione, il suo diritto di opposizione. E' possibile che questo diritto non debba essere riconosciuto anche a noi? Il gentile e simpatico assistente dell'Assessore Ferrero mi ha fornito brevi manu, una documentazione che non mi serve. Non mi serve - perché non c'è scritto - per capire, ad esempio, se la visita endocrinologia ha sei otto, nove mesi di attesa a Biella piuttosto che ad Asti. Mi chiedo se possiamo continuare in questo modo.
Ricordo che l'attuale governo regionale ha vinto per nove mila voti in più e che noi rappresentiamo la metà della popolazione piemontese meno 9 mila. Avremmo il diritto di sapere come stanno le cose rispetto alle liste d'attesa? L'altra riflessione la sollevo, Presidente, rispetto al ruolo che ha in questo momento la IV Commissione, la Commissione Sanità, di cui sono immeritatamente Vicepresidente. Non c'è stato, in questi nove-dieci mesi di lavoro, un provvedimento che la Giunta abbia adottato che non sia stato comunicato prima ai giornali, dopo ai Sindacati, infine alle televisioni piuttosto che passare attraverso quell'organismo che avrebbe il diritto e il dovere di occuparsi di queste questioni.
Per fortuna, il Commissario dell'Aress, Zanon Claudio, è uomo loquace che parla frequentemente con i giornali: in questo modo sappiamo come stanno le cose. Se Zanon fosse un po' più restio a concedere informazioni noi passeremmo il nostro tempo senza sapere costa sta succedendo.
Quanto prima discuteremmo delle questioni relative al servizio del 118: anche in questo caso abbiamo appreso dai giornali, grazie all'intervento di Zanon, che presto si modificherà l'organizzazione del 118. Quanto prima chiederò a Claudio se sia possibile un contatto diretto tra me e lui, in modo da scavalcare la IV Commissione e il Consiglio regionale: almeno potr svolgere il mio lavoro di responsabile della sanità del Partito Democratico ed informare i cittadini rispetto a quello che sta succedendo. Magari il fatto di chiamare il Commissario simpaticamente per nome - Claudio - mi permetterebbe di avere più celermente i documenti dei quali stiamo discutendo.
Verifico che è assente il Presidente della IV Commissione, che è anche Capogruppo del PdL. Anche questa cosa deve finire: il centrodestra nomini un Presidente della IV Commissione che si dedichi alla Commissione stessa che abbia il tempo di seguirla e che spieghi all'Assessore e al Presidente che quella è la Commissione nella quale si discutono le questioni.
Non vogliamo informazioni per morbosa curiosità, ma semplicemente perché pensiamo di averne il diritto. Quel provvedimento di fine gennaio che lascia a casa tecnici di laboratorio, neuropsichiatri infantili psicologi, personale amministrativo, è stato comunicato ed inviato ai Direttori generali, senza che ne sapessimo nulla e avessimo la possibilità di discuterlo.
Novanta milioni di euro in meno alla Regione Liguria per gli anziani vuol dire sicuramente 150 milioni di euro in meno per il Piemonte.
Considerato che il Piemonte, insieme alla Liguria, ha il maggior numero di persone anziane, ma con una popolazione tre volte quella della Liguria, se tanto mi dà tanto, probabilmente ci aspettano 150-200 milioni di euro in meno.
Volete spiegare a noi e ai piemontesi che cosa state combinando?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Le ragioni per le quali stiamo chiedendo tale documentazione sono state spiegate dai colleghi. Emerge una questione soprattutto di principio, non solo di rispetto delle minoranze o dell'opposizione, ma di rispetto del Consiglio regionale.
Se ci si richiama al rispetto del Regolamento, noi lo rispettiamo, come lo abbiamo sempre rispettato, e utilizzeremo tutte le norme regolamentari per far rispettare le minoranze e le opposizioni, ma soprattutto per far rispettare il ruolo del Consiglio regionale.
Condivido le richieste avanzate, ma aggiungo un'altra questione. Alle 12.30 il Presidente della Giunta regionale, insieme all'Assessore ai Trasporti Bonino, sarà ad Alessandria per inaugurare un'importante opera: la tangenziale di Alessandria.
Naturalmente, tale inaugurazione avviene nel giorno del Consiglio regionale e senza un invito ai Consiglieri regionali del territorio. A me non importa se c'è un rapporto diretto tra il Presidente e i Consiglieri della maggioranza. Non me ne importa nulla! Ancora una volta i Consiglieri regionali sono stati snobbati.
Vorrei ricordare al Presidente della Giunta regionale e al Consiglio regionale, che siamo stati eletti tanto quanto il Presidente della Giunta e, in quanto tali, vogliamo essere rispettati. Tutte le volte, invece, il Consiglio regionale viene snobbato o ignorato. Basta! Presidente del Consiglio regionale, basta! Questa, per quanto mi riguarda, è una vergogna! Non è l'unica volta.
Tutte le volte continuate a porre questo problema. Lo facciamo prima di tutto perché oggi c'è la seduta del Consiglio regionale e il Consiglio regionale è un momento importante: non ci ritroviamo qua per scambiare quattro chiacchiere e andare a prendere il caffè insieme. Visto che in Consiglio regionale dobbiamo discutere un'importante legge - quella che come dite voi, dovrebbe far ripartire l'edilizia in Piemonte - perché il Presidente della Giunta regionale va ad inaugurare un'importante opera in un'importante Provincia della Regione Piemonte e perché i Consiglieri regionali non vengono nemmeno invitati? Credo che sia scandaloso Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega. Stiamo facendo delle verifiche. In questo caso presumo che chi ha realizzato l'opera abbia organizzato anche gli inviti con la Provincia ed S.C.R.. Mi sento di dire che non si tratta di un'iniziativa organizzata dalla Regione. Mi scusi collega Muliere, ma stiamo verificando chi è.....



PRESIDENTE

MULIERE Rocchino (fuori microfono)



PRESIDENTE

un'opera finanziata interamente dalla Regione...!



PRESIDENTE

Collega Muliere, per cortesia! Abbia pazienza! Le ho appena detto che stiamo verificando fra Regione, S.C.R....



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Collega, le sto rispondendo in base a quello che lei ha detto.
Colleghi, per cortesia: appena avremo notizie, sarà premura di informare il Consiglio.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Collega Manica, mi scusi se la disturbo, ma tocca a lei intervenire.



PRESIDENTE

MULIERE Rocchino (fuori microfono) Alla faccia del federalismo e della centralità dei territori...



MANICA Giuliana

Presidente, voglio che si possa esprimere al meglio la giusta indignazione del collega Muliere, perché i fatti che lui ha rappresentato a questo Consiglio sono piuttosto gravi e sono fatti, tra l'altro, che non hanno una loro unicità: si susseguono nel tempo e nei territori piemontesi senza soluzione di continuità, perché non è la prima volta che noi assistiamo a questo comportamento della Giunta regionale, oltre che alle continue assenze del Presidente della Giunta, che abbiamo più volte avuto modo di segnalare e di registrare.
Se questo è l'atteggiamento generale, questo diventa tanto più grave nel momento in cui su quella materia quale è la sanità piemontese, che rappresenta l'80% del bilancio in parte di spesa corrente - ma se consideriamo il bilancio complessivamente, ne supera senz'altro l'80% - si annunciano peraltro grandi rivoluzioni straordinarie mai avvenute prima in Piemonte, che ristabiliranno le sorti della sanità piemontese a tutti gli effetti.
Voglio fare un inciso. Il collega Boeti, molto giustamente, diceva che in passato venivano sempre richiesti i dati sulle liste d'attesa. Dai sondaggi apparsi oggi sui giornali abbiamo visto che, nonostante li avessero richiesti per cinque anni prima e che stiano governando esprimendo l'Assessore da un anno, adesso, il primo problema dei piemontesi continuano a rimanere le liste d'attesa. L'abbiamo appreso dai giornali oggi e penso che anche l'Assessore l'abbia potuto vedere; ma visto che questa era la sua ossessione, non dubitiamo che riuscirà a risolvere il problema rapidamente. Il come riuscirà a risolvere questo e il resto dei problemi della sanità piemontese è legato a due questioni.
La prima questione è di metodo e di principio, come hanno già avuto modo di dire i colleghi. Esistono uno Statuto e un Regolamento di questo Consiglio regionale, peraltro anche recentemente riaggiornati e rivotati: lo Statuto una legislatura fa e il Regolamento la scorsa legislatura. Sono previsti in modo preciso i diritti di tutti i Consiglieri, siano essi di maggioranza o di opposizione; tra l'altro, con il nuovo Regolamento, che consente un più alto livello di governabilità, vengono accentuati i diritti dell'opposizione, di cui il cosiddetto "diritto di tribuna" e di accesso agli atti è l'elemento pregnante. C'è però, come diceva il collega Muliere un diritto imprescindibile di tutti i Consiglieri regionali in quanto eletti, quello dell'accesso agli atti. Non si capisce perché, con furbizie degne di miglior causa e con escamotage e tentativi surrettizi, si cerchi sempre di bypassare questa richiesta, che è sacrosanta e che prevede anche dei tempi rapidi di risposta dal momento in cui viene formulata.
Appare molto grave che questo sia un diritto violato, e in particolare su temi di grande importanza. Ricordiamo come la Giunta precedente, alla richiesta di documentazione in tal senso, sia da singoli Consiglieri sia da interi Gruppi, come all'istanza di dibattiti da svolgere in IV Commissione (anche a trattative con il Governo aperte) - ma lo ricordavano qui il collega Reschigna e la collega Artesio che fu direttamente protagonista, in quanto allora Assessore, di questa vicenda - non negò mai ai Consiglieri questi dati, fatta salva l'avvertenza - che non abbiamo bisogno che ci ripetiate - che, essendo in corso e in itinere una trattativa con il Governo, l'uso di questi atti e di questi documenti dovesse essere un uso responsabile, come il Consiglio ha sempre fatto e come noi abbiamo sempre fatto, sia quando eravamo in maggioranza sia adesso che siamo all'opposizione. E questa è una prima questione.
La seconda questione è che se i numeri saranno quelli che saranno perché poi, insomma, ci sono questi fantomatici 150 milioni che girano queste cose di cui si parla, fatte le proporzioni con le altre Regioni: insomma, sono il segreto di Pulcinella, sono dati pour parler implicheranno delle decisioni non di poco conto da parte di questo Consiglio sui suoi atti di bilancio, sulle sue fantomatiche riforme senza Piano sanitario modificato e su tutte le vicende che riguardano la sanità piemontese.
Non capisco pertanto quale sia la ragione per cui non sia invece utile che i Consiglieri e le Commissioni competenti possano fin da questo momento capire quale sia l'andamento della Sanità, della spesa sanitaria e di tutta una vicenda, tra sanitario e socio-assistenziale, che particolarmente ci preoccupa. Ne fa testo - e con questo concludo - l'incontro che abbiamo appena concluso in Sala Viglione con la CGIL.



PRESIDENTE

Grazie, collega. Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente. Sono entrato per la prima volta in quest'Aula, e in generale in un'Aula consiliare, il 3 maggio 2010. Prima, da cittadino leggevo alcuni dati anche di importanti istituti - per esempio l'OCSE - da cui si trae che l'Italia è al 37° posto per la libertà di stampa, al 40 posto circa per la giustizia (un posto in più sopra o sotto non ha importanza) e che, in fatto di trasparenza, si arriva addirittura al 70 posto. Ci si chiede - da libero cittadino che guarda dall'esterno le istituzioni - in che mondo si vive. Poi si entra nelle istituzioni e si capisce perché siamo al 70° posto: perché anziché dare l'esempio, anzich adoperarci per snellire, per capire, per comunicare, noi facciamo di tutto per oscurare. È ovvio, adesso comprendo bene perché l'OCSE ci dice che siamo al 70° posto. Probabilmente, di questo passo, scivoleremo ulteriormente. Il tentativo di arginare è assolutamente oscurato e non voluto. Magari, a parole, si dicono cose che non corrispondono ai fatti e illustre Presidente, faccio presente che questo avviene in ogni gruppo o gruppetto.
Ho parlato dell'atteggiamento di ciascuno di noi in quest'Aula, ma potrei anche parlare del comportamento dei Gruppi dove la trasparenza tanto osannata è assolutamente evitata da tutti. Questo è un dato veramente allarmante, perché con questo atteggiamento rischiamo di perdere di vista quello che sarà lo scenario futuro. Noi consegneremo ai nostri figli e ai nostri nipoti un futuro che sarà peggiore rispetto a quello che viviamo oggi, che fondamentalmente è il frutto (visto che rappresentiamo le Istituzioni) del nostro volere, perché penso che ciò che rappresentiamo in questa Regione è la sommatoria dei nostri pensieri.



PRESIDENTE

Non ho altre richieste di intervento sulle comunicazioni.
In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 342, presentata dai Consiglieri Biol e Bono.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

A voler essere precisissimo, sono già passato al punto 3).



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
A dimostrazione del fatto che l'interpretazione che ho provato a dare del Regolamento mi pare corretta, lei non ha fatto quanto doveva fare. Cioè lei in questo momento - secondo me, prima - avrebbe dovuto mettere in votazione la mia richiesta di svolgere la discussione in Commissione, ai sensi del comma 3 dell'articolo n. 56 del Regolamento.
evidente che avendo lei (per sua scelta) mantenuto la discussione in Aula, ritiro la richiesta che ho avanzato, perché non serve più a nulla. Ma se c'è una differenza fra il comma 1 e il comma 2 (il primo dà la possibilità di intervenire e il secondo di normare la discussione, o in Aula o in Commissione) è evidente che questo serve per far sì che si decida la sede in cui tenere la discussione.
Il fatto che lei si sia dimenticato della mia richiesta dimostra che c'è stata una cattiva interpretazione del Regolamento. Farò richiesta che l'interpretazione corretta del Regolamento sia verificata dall'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La ringrazio del suo intervento, Consigliere Vignale, anche perché, in punta di Regolamento, lei non ha formalizzato per iscritto la sua istanza di mettere in votazione la sua richiesta di affrontare il dibattito in Commissione.
Per quanto riguarda il comma 1 dell'articolo n. 56, l'interpretazione spetta al Presidente del Consiglio. Ho ritenuto corretto che su un intervento della Giunta si potesse intervenire in base al Regolamento e non in base ad una mia decisione personale. Come le ho detto prima e mi permetto di poterlo dire a tutti, penso che la sua interpretazione del Regolamento metterebbe la maggioranza, qualunque essa sia, di poter vietare alla minoranza di intervenire sulle comunicazioni della Giunta. Ma questa è un'interpretazione personale, di cui parleremo in Ufficio di Presidenza.
Dopo il colloquio che abbiamo avuto - e la ringrazio di essere entrato nel merito mentre c'erano gli interventi - lei non ha formalizzato per iscritto la richiesta, secondo l'articolo 56, comma 2, di passare al dibattito sull'argomento. Ritenevo la sua richiesta conclusa dopo il nostro colloquio. Ecco perché, non avendo ricevuto la richiesta formale, ho ritenuto esaurita, dopo tutti gli interventi, la fase relativa all'articolo n. 56, comma 1 del Regolamento.
C'è tutto il tempo, se lei lo ritiene...



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Mi scusi, il comma 2 dell'articolo n. 56 testualmente recita che "Tre Consiglieri o il Presidente di un Gruppo possono chiedere che sulle comunicazioni della Giunta si apra la discussione. In tal caso il Consiglio decide se e quando svolgere tale discussione, può altresì decidere che la discussione si svolga in Commissione".
Io ritenevo che tale richiesta debba essere formale e quindi in forma scritta. Mi basta anche verbale.
Se lei lo ritiene, avanzi pure la richiesta insieme ad altri due Consiglieri, indicando i loro nomi, o il nome del Capogruppo, e mettiamo in votazione in base all'articolo 56, comma 2.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Tre Consiglieri. Lei è uno, mi dica gli altri due. E se ritiene mettiamo in votazione - è un suo diritto e anche degli altri colleghi secondo l'articolo 56, comma 2 del Regolamento.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Non ritengo di mettere in votazione la richiesta, perché la discussione che non si sarebbe vietata in Consiglio si sarebbe tenuta in Commissione come tutti i Regolamenti prevedono: le porterò qualche copia di qualche altro Regolamento d'Aula, così vedrà che non è una violazione della maggioranza nei confronti della minoranza. È una disciplina delle modalità e dei luoghi dove avvengono le discussioni.
Questo Regolamento consente alla maggioranza, glielo ricordo, di "mandare" un'interrogazione o un ordine del giorno in Commissione perché si ritiene che quello, non l'Aula, sia il luogo opportuno per il suo approfondimento, perché l'Aula dovrebbe essere soprattutto caratterizzata dall'attività legislativa, di sindacato ispettivo, di atti di indirizzo e non da discussioni "general-generiche".
Quindi ritiro la mia richiesta semplicemente perché era utile quando l'avevo avanzata e assolutamente inutile in questo momento, perché secondo me - ovviamente, secondo me - lei non ha fatto rispettare il Regolamento.



PRESIDENTE

La ringrazio e mi conforta che la mia interpretazione che la sua richiesta fosse superata, come ha appena dichiarato anche lei, era corretta. Dopodiché, ripeto che la formalizzazione, essendoci più di un Consigliere, non può che avvenire, affinché sia ufficiale, con i tre Consiglieri possibilmente - interpretazione sempre personale - e in forma scritta, così la richiesta è ufficiale.
Ma ne discuteremo, se si ripresenterà la questione.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 342 dei Consiglieri Biolé e Bono, inerente a "Eolico ad alta quota"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 342.
Ricordo che l'interrogante ha due minuti e tre minuti l'Assessore Giordano.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è abbastanza chiara e parla di questa nuova tecnologia, cosiddetta "KiteGen" o eolico ad alta quota.
Semplicemente chiedo all'Assessore una sua interpretazione, una sua ipotesi o un suo eventuale interesse riguardo questo tipo di tecnologia che potrebbe dare delle risposte alle problematiche che riguardano soprattutto la rete di piccole e medie aziende piemontesi legate alla meccanica leggera.
La tecnologia Kite è stata sperimentata circa tre anni fa sul suolo piemontese tramite una macchina sperimentale mobile, dopodiché sono stati impiantati due cantieri sempre sul suolo piemontese, uno a Berzano di San Pietro, in Provincia di Asti, l'altro Sommariva Perno in Provincia di Cuneo.
In questo momento alcune premesse dell'interrogazione sono superate in quanto quello di Berzano è stato chiuso per problematiche legate a denunce e problemi amministrativi.
Ricordo che questa tecnologia ha anche vinto l'ENI Award, che è un premio molto importante per quanto riguarda il settore energetico. Ha vinto diversi concorsi di bandi di finanziamento anche regionali, inoltre alcuni colleghi di Giunta sono azionisti all'interno della holding finanziaria che supporta questo tipo di progetto.
Infine, ricordo che all'Expo di Shanghai dello scorso anno è stata presentata come una delle tecnologie più innovative per quanto riguarda il settore delle energie rinnovabili.
Nello stesso periodo in cui questa tecnologia veniva presentata a Shanghai, il cantiere di Berzano veniva posto sotto sequestro e chiuso.
Quindi, chiedo all'Assessore competente come mai ciò sia potuto avvenire perché riteniamo che questa tecnologia vada valorizzata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore all'energia

Grazie, Presidente.
Leggerò una parte della nota che provvederò, successivamente, a depositare, a disposizione dei colleghi che hanno presentato codesta interrogazione.
In riferimento all'interrogazione in oggetto, si fa presente che agli atti della Direzione Innovazione, Ricerca e Università risultano finanziati tre progetti in materia di sviluppo di tecnologie per la trasformazione dell'energia del vento di alta quota in energia elettrica.
Nell'ambito del "Bando sulla ricerca scientifica ed applicata 2004" è stato finanziato il progetto "Controllo di aquiloni di potenza per la generazione eolica di energia", presentato dal Politecnico di Torino, che ha visto un finanziamento regionale di 240.000 euro, su un totale di 496.000 euro. L'obiettivo di questo primo progetto è quello di dimostrare la possibilità di utilizzare aquiloni di potenza allo scopo di generare energia elettrica sfruttando i venti di alta quota e prevede analisi numeriche e attività sperimentali per rilevare le potenzialità di questa tecnologia, denominata KiteGen.
Il secondo progetto, "KiteGen: generazione eolica ad alta quota" sempre del Politecnico di Torino, è tra i progetti in tema di energie alternative e rinnovabili finanziati con provvedimento del 2007, e ha visto un finanziamento regionale di 350.000 euro, su un totale di 500.000 euro.
L'obiettivo di questa iniziativa, che rappresenta la continuazione delle attività svolte con il finanziamento dei fondi di ricerca, è lo studio e la realizzazione di una tecnologia eolica innovativa per la realizzazione di impianti industriali di produzione di energia elettrica con turbina ad asse verticale che sfruttino il vento in quota a circa 500-1000 metri di altezza dal suolo.
Nell'ambito del "Bando ricerca industriale 2006", è stato finanziato il progetto "Kite-Nav", presentato dal Politecnico di Torino, che prevede un finanziamento regionale di 596.000 euro su un totale di 1.194.000.
Alla luce di queste indicazioni, il finanziamento regionale ammonta a 1.067.000 euro, così come indicato nella riposta.
Peraltro, il primo progetto ha già prodotto dei risultati, che, per quanto necessitino di ulteriori approfondimenti circa le risultanze e gli impatti, non si possono certamente definire negativi, secondo una prima analisi.
Come ho più volte riferito a quest'Aula, fra gli obiettivi dell'Amministrazione regionale (anche piuttosto urgente) vi è la definizione di un nuovo Piano Energetico Regionale, che andrà a trattare le suddette questioni con maggior puntualità, soprattutto per garantire un aggiornamento ad un Piano Energetico ormai datato, ma anche per consentire a tutti noi di lavorare all'interno di un quadro strategico ben definito e delineato. Ritengo, quindi, che le domande che tutti noi ci poniamo sulle tecnologie particolarmente innovative, potranno ricevere, in quella sede risposte più adeguate.
Da parte mia ho avvertito la necessità di costituire un gruppo di lavoro (composto da diversi esperti, alcuni designati dall'università altri scelti dal sottoscritto), che potrà aiutarci a definire un programma strategico fondamentale per la competitività dei territori; del resto, il tema dell'energia è un argomento quanto mai attuale. Ovviamente, sarà mia cura aggiornare di volta in volta la Commissione competente, perché su un tema così importante non è certamente volontà nostra lavorare in proprio.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 312 dei Consiglieri Tentoni, Comba, Vignale, Botta Franco maria, Cortopassi, Pedrale Mastrullo, Botta marco, Valle, Costa Rosa Anna, Leardi, Leo, Spagnuolo Cantore e Montaruli, inerente a "Situazione Gruppo Comdata e stabilimenti in Ivrea" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Poiché non risulta presente il primo firmatario, il collega Tentoni, n il secondo né il terzo, con il consenso degli altri interroganti all'interrogazione n. 312 viene fornita risposta scritta da parte dell'Assessore Porchietto.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione n. 334 della Consigliera Cerutti ad oggetto "Osservatorio regionale sulla fauna selvatica"


PRESIDENTE

Comunico, che la trattazione dell'interrogazione n. 334 della Consigliera Cerutti, inerente a "Osservatorio regionale sulla fauna selvatica" viene rinviata, vista l'assenza dell'Assessore Sacchetto.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 225 del Consigliere Lepri, inerente a "Affidamenti a GEC SpA"


PRESIDENTE

Ricordo che sono previsti due minuti per l'illustrazione e tre per la risposta da parte dell'Assessore competente.
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Le questioni sollevate con l'interrogazione in oggetto sono sostanzialmente, tre.
Innanzitutto, si intende capire com'è avvenuta a suo tempo, e quando l'aggiudicazione del servizio di concessione per la riscossione delle tasse automobilistiche.
La seconda questione, invece, è relativa ai tempi per il rinnovo della concessione, poiché, sempre secondo le mie informazioni, il termine dell'affidamento risulterebbe essere già scaduto.
Si chiede, dunque, quando è avvenuto l'affidamento e con quale procedura, se con affidamento diretto o con evidenza pubblica.
In secondo luogo, si intende conoscere la tempistica che porterà al rinnovo della concessione.
Si vuole capire, inoltre, se nel rinnovare la concessione si intende usufruire anche della nuova società che nel frattempo la Regione ha costituito, cioè SCR, che potrebbe essere un soggetto cui affidare tale attività.
In ultimo - è il cuore dell'interrogazione - viste le procedure adottate nel corso di questi anni, secondo le quali il software utilizzato dalla Regione a tale scopo (concepito e prodotto da CSI) era stato concesso, attraverso il contratto di riuso, ad altre Regioni, che, assieme al riuso, hanno evidentemente anche utilizzato i servizi di funzionamento accessori rispetto all'utilizzo e hanno pertanto beneficiato dei servizi di GEC scelti dalla Regione, si intende sapere se la Regione poteva estendere il contratto con GEC anche alle altre Regioni, non essendo questa una procedura che mi risulta automatica.
In altri termini, domando se sia stata corretta la procedura con cui la Regione, nel concedere il riuso del contratto, abbia anche sostanzialmente indicato come manutentore e utilizzatore dello stesso software la società individuata per il servizio che deve essere della nostra Regione.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Con riferimento all'interrogazione, si precisa quanto segue.
La Regione Piemonte, fin dal 1° gennaio del 1999 (data di inizio della propria competenza piena in materia di tassa automobilistica), ha cercato la collaborazione nella gestione della tassa, di tutti i soggetti che avendone la competenza tecnica e giuridica, ne fossero interessati rifiutando regimi di esclusiva.
In quest'ottica, oggi vi sono più di 3.000 punti di riscossione volontaria in tutto il Piemonte e da 30.000 a 40.000 in tutta Italia (la rete delle tabaccherie e degli sportelli postali), tutti collegati con l'archivio piemontese.
Questo ha permesso, da un lato, di abolire l'autoliquidazione della tassa e, dall'altro, di fornire un servizio di riscossione semplice e corretto sia negli importi che nella scadenza.
Nella risposta, tralascerò una parte tecnica relativa al funzionamento attuale della riscossione, perché consegnerò il testo scritto a beneficio dei Consiglieri interroganti.
Al fine di rispondere al primo quesito posto dall'interrogate, è opportuna una breve cronistoria del sistema di riscossione della tassa automobilistica da parte della Regione.
La Regione Piemonte, visto il Decreto Ministeriale 418/1998, ai sensi del quale il controllo e la riscossione delle tasse automobilistiche sono effettuate direttamente dalle Regioni, o ricorrendo all'istituto dell'avvalimento o tramite concessionari individuati secondo le modalità e procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa comunitaria nazionale vigente in materia, ha inteso utilizzare l'istituto dell'avvalimento, sia per evitare disagi agli automobilisti, sia per garantire il flusso finanziario all'Ente.
Sono state così identificate Uniriscossioni SpA (già Conrit), GEC SpA Sestri SpA (già Banca Popolare di Novara - Ufficio Riscossioni Tributi e Tesoreria) e Caralt SpA, quali soggetti agenti alla riscossione della tassa automobilistica, in quanto titolari di apposita concessione ministeriale rilasciata dal Servizio Centrale della riscossione, ai sensi del DPR n.
43/1988, concessione in vigore fino al 31/12/2004. Tali soggetti, nel gennaio 1999, presentavano un'offerta a prestare il servizio di riscossione, accentrata dalla Giunta regionale con DGR n. 4-26539 del 29/01/1999, con cui, inoltre, si rinviava a successivo provvedimento l'approvazione di una convenzione ad hoc per la gestione delle altre funzioni correlate e conseguenti a quella principale della riscossione. Con DGR n. 71-6815 del 29/07/2002, tale convenzione tra Uniriscossioni SpA, GEC SpA, Sestri SpA, Caralt SpA e CSI Piemonte (soggetto realizzatore e gestore del Sistema Informativo regionale e gestore designato dell'Archivio delle tasse automobilistiche della Regione) veniva approvata, con termine di scadenza fissato al 31/12/2004. Con DGR n. 79-14080 del 22/11/2004, la Giunta regionale deliberava un ulteriore schema di convenzione a cui seguivano le richieste di adesione da parte di GEC SpA e Caralt SpA.
Successivamente, a seguito della riforma del sistema che ha abolito i concessionari della riscossione e istituito Equitalia, tale attività è rimasta alla GEC SpA (unica società che ha proceduto allo scorporo come previsto dalla legge) per una precisa scelta di Equitalia (subentrata dal 1° ottobre 2006 a Sestrim Uniriscossioni e Caralt), che ha ritenuto gli emolumenti corrisposti non più remunerativi.
A titolo informativo si ritiene utile precisare che, stante la normativa vigente e nel caso di specie l'articolo 3, comma 25, del decreto legge n. 203/2005, convertito con modificazioni dalla legge n. 248/2005 gli unici soggetti abilitati ad operare nel campo della riscossione coattiva nell'ambito locale sono la stessa Equitalia e le società nate dallo scorporo degli ex concessionari della riscossione fino al 31/12/2010 e che i contratti in essere al 30 settembre 2006 sono stati ope legis prorogati fino al 31/12/2010.
Il Governo, infine, con il decreto legge n. 225/2010, ha inserito una ulteriore proroga al 31/03/2011, con possibilità di prorogare, con decreto ministeriale, ulteriormente al 31/12/2011.
In attesa che si faccia chiarezza normativa e stante l'imminente scadenza della convenzione con GEC SpA, la Giunta regionale sta valutando diverse ipotesi di soluzione, anche alla luce del recente DPR 7 settembre 2010 n. 168, e sta predisponendo, come uffici interni alla Giunta, e non avvalendosi di SCR, un bando di gara con il coinvolgimento del CSI.
Per quanto riguarda la correttezza "dell'utilizzo dei contratti in essere con la GEC SpA, anche al fine di erogare servizi ad altre Pubbliche Amministrazioni regionali", si ricorda che, in questi casi, si è operato su richiesta specifica delle altre Regioni, in regime di hosting (unica soluzione possibile); pertanto, è la legge che impone di operare la gestione come se si trattasse di competenza propria e, quindi, con propri fornitori (CSI compreso) e con le stesse modalità e condizioni economiche.
Il testo scritto della risposta verrà consegnato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Abbiamo terminato l'esame del punto 3): "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

ordine del giorno n. 211 "Quote latte - applicazione l. 33/2009" presentato dai Consiglieri Taricco, Boeti, Laus, Reschigna, Lepri, Muliere e Ronzani (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, propongo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
211 "Quote latte - applicazione l. 33/2009"



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Prima di chiudere i lavori, ricordo che in Sala Viglione, alle ore 12.30, si riunisce il "Gruppo Amici della Montagna" - pertanto, i colleghi che ne fanno parte sono invitati a partecipare - e che la seduta pomeridiana inizierà alle ore 14.30 senza l'esame delle risposte immediate (o question time che dir si voglia); conseguentemente, sarà necessario il numero legale.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Assolutamente sì, lo dico affinché i colleghi ne siano informati e si regolino di conseguenza, perché non c'è quello spazio di mezz'ora che riguarda principalmente gli interpellanti e gli Assessori che devono rispondere. Grazie a tutti, buona pausa e buon pranzo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.31)



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